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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 29 Serie Ordinaria - Giovedì 21 luglio 2011 SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Deliberazione Giunta regionale 13 luglio 2011 - n. IX/1988 Determinazioni in ordine al Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialita’ (FRIM) e al Fondo regionale per le agevolazioni finan- ziare all’artigianato: armonizzazione degli strumenti finanziari regionali a favore delle MPMI lombarde 3 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale D.G. Istruzione, formazione e lavoro Decreto dirigente unità organizzativa 19 luglio 2011 - n. 6625 Proroga del termine di avvio progetto relativo all’avviso unico per la sperimentazione di un programma di formazione con- tinua in attuazione dell’intesa tra Regione Lombardia e Formazienda (Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua) 11 D.G. Agricoltura Decreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2011 - n. 6598 Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 112 «Insediamento di giovani agricoltori», IX periodo Province di Mantova e Varese: riparto integrativo delle risorse finanziarie; Provincia di Sondrio: modifica parziale degli allegati A e B del decreto n 5010 del 1 giugno 2011 12 Decreto dirigente struttura 15 luglio 2011 - n. 6554 Misura OCM Vino - Promozione sui mercati dei Paesi terzi: approvazione dei progetti ammessi a finanziamento sulla quota fondi regionale per la campagna 2011/2012 “Regolamento (CE) n 555/2008” 20 D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazione Decreto direttore generale 13 luglio 2011 - n. 6459 Indirizzi in materia di affidamento dei servizi e convenzioni tra enti pubblici e cooperative sociali in attuazione della dgr n 1353/2011 22 Decreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2011 - n. 6581 POR FESR 2007-2013 Asse 1 Linea di intervento 1121C Proroga del termine ultimo di presentazione delle domande a va- lere sul «Bando per l’assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico in attuazione della fase 3 del progetto TREND» di cui al dduo 4870/2011 47 D.G. Ambiente, energia e reti Decreto direttore generale 19 luglio 2011 - n. 6619 Esaurimento dello stanziamento previsto dal “Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo per- duto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» – Chiusura Bando 48 Decreto dirigente struttura 12 luglio 2011 - n. 6386 Progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica di potenza pari a 2980,80 KWp da realizzarsi in Comune di Urgnano (BG) Proponente: Abso & P Iniziative Immobiliari srl Verifica di assog- gettabilità ai sensi del dlgs 152/2006 e dell’art 6 della lr 5/2010 48 Decreto dirigente struttura 12 luglio 2011 - n. 6387 Progetto relativo all’apertura di una cava di prestito per la realizzazione del collegamento autostradale fra le città di Brescia e Milano (BREBEMI) in Comune di Cassano d’Adda (MI) Proponente: Consorzio BBM Pronuncia di compatibilità am- bientale ai sensi del dlgs 152/06 e della lr 5/2010 49 Anno XLI – N. 175 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione:p.zza Città di Lombardia,1 – 20124 Milano – Direttore resp.:Marco Pilloni – Informazioni:tel.02/6765 int.4041 – 4107 – 5644; e-mail:[email protected]

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BOLLETTINO UFFICIALE

REPUBBLICA ITALIANA

29Serie Ordinaria - Giovedì 21 luglio 2011

SOMMARIO

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORIDeliberazione Giunta regionale 13 luglio 2011 - n. IX/1988Determinazioni in ordine al Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialita’ (FRIM) e al Fondo regionale per le agevolazioni finan-ziare all’artigianato: armonizzazione degli strumenti finanziari regionali a favore delle MPMI lombarde 3

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale

D.G. Istruzione, formazione e lavoroDecreto dirigente unità organizzativa 19 luglio 2011 - n. 6625Proroga del termine di avvio progetto relativo all’avviso unico per la sperimentazione di un programma di formazione con-tinua in attuazione dell’intesa tra Regione Lombardia e Formazienda (Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua) 11

D.G. AgricolturaDecreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2011 - n. 6598Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 112 «Insediamento di giovani agricoltori», IX periodo Province di Mantova e Varese: riparto integrativo delle risorse finanziarie; Provincia di Sondrio: modifica parziale degli allegati A e B del decreto n 5010 del 1 giugno 2011 12

Decreto dirigente struttura 15 luglio 2011 - n. 6554Misura OCM Vino - Promozione sui mercati dei Paesi terzi: approvazione dei progetti ammessi a finanziamento sulla quota fondi regionale per la campagna 2011/2012 “Regolamento (CE) n 555/2008” 20

D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazioneDecreto direttore generale 13 luglio 2011 - n. 6459Indirizzi in materia di affidamento dei servizi e convenzioni tra enti pubblici e cooperative sociali in attuazione della d g r n 1353/2011 22

Decreto dirigente unità organizzativa 18 luglio 2011 - n. 6581POR FESR 2007-2013 Asse 1 Linea di intervento 1 1 2 1 C Proroga del termine ultimo di presentazione delle domande a va-lere sul «Bando per l’assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico in attuazione della fase 3 del progetto TREND» di cui al d d u o 4870/2011 47

D.G. Ambiente, energia e retiDecreto direttore generale 19 luglio 2011 - n. 6619Esaurimento dello stanziamento previsto dal “Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo per-duto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» – Chiusura Bando 48

Decreto dirigente struttura 12 luglio 2011 - n. 6386Progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica di potenza pari a 2 980,80 KWp da realizzarsi in Comune di Urgnano (BG) Proponente: Abso & P Iniziative Immobiliari s r l Verifica di assog-gettabilità ai sensi del d lgs 152/2006 e dell’art 6 della l r 5/2010 48

Decreto dirigente struttura 12 luglio 2011 - n. 6387Progetto relativo all’apertura di una cava di prestito per la realizzazione del collegamento autostradale fra le città di Brescia e Milano (BRE BE MI) in Comune di Cassano d’Adda (MI) Proponente: Consorzio B B M Pronuncia di compatibilità am-bientale ai sensi del d lgs 152/06 e della l r 5/2010 49

Anno XLI – N. 175 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Informazioni: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 2 – Bollettino Ufficiale

Decreto dirigente struttura 13 luglio 2011 - n. 6435T U 11 dicembre 1933 - Art 89, comma 2, d lgs 31 marzo 1998, n 112 – Istanza 5 marzo 1993 di ENEL s p a (ora Enel Green Power s p a ) intesa ad ottenere la variante della concessione di grande derivazione di acqua pubblica assentita con d I 16 settembre 1961, n 5224 regolata da disciplinare n 10300 di rep in data 26 novembre 1961 Rilascio parere sul rilascio della concessione interregionale ai sensi dell’accordo di cui alle d g r Lombardia n 8/11319 del 10 febbraio 2010 e d g r Emilia-Romagna n 322 del 14 marzo 2011 51

Decreto dirigente struttura 14 luglio 2011 - n. 6490Rigetto dell’istanza finalizzata all’espressione della pronuncia di compatibilita’ ambientale ai sensi del d lgs 152/2006, avviata su istanza della ditta Amsa s p a e relativa alla realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in localita’ Quintosole nel Comune di Milano 53

D.G. Territorio e urbanisticaDecreto dirigente struttura 14 luglio 2011 - n. 6491Rigetto dell’istanza finalizzata al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (IPPC), ai sensi del d lgs n 59/05, presen-tata dalla ditta Amsa s p a e relativa alla realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in localita’ Quintosole nel Comune di Milano 54

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C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 3 –

D.g.r. 13 luglio 2011 - n. IX/1988Determinazioni in ordine al Fondo di Rotazione per l’Imprendi-torialita’ (FRIM) e al Fondo regionale per le agevolazioni finan-ziare all’artigianato: armonizzazione degli strumenti finanziari regionali a favore delle MPMI lombarde

LA GIUNTA REGIONALERichiamati:la comunicazione della Commissione Europea del 25 giugno

2008 (COM82008) 394 definitivo), recante «Una corsia preferen-ziale per la piccola impresa» – alla ricerca di un quadro fonda-mentale per la piccola Impresa» con la quale la Commissione ha varato una nuova e ambiziosa iniziativa politica, lo Small Busi-ness Act per l’Europa (SBA), nell’intento di porre le PMI al centro dei processi decisionali, rafforzare le loro potenzialità di creazio-ne di posti di lavoro nell’UE e promuoverne la competitività nel mercato unico e sui mercati mondiali e la successiva Comuni-cazione sul riesame dello Small Business Act per l’Europa (COM (2011) 0078) con la quale sono state rilanciate una serie di misure/azioni nuove e rinnovate per far fronte alle sfide inerenti all’adeguata attuazione dei principi SBA;

la l r n 1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia», con la quale la Re-gione supporta la crescita competitiva del sistema produttivo, territoriale e sociale;

il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura, (d c r n IX/56 del 28 settembre 2010) che nell’ambito dell’area eco-nomica - programma operativo 1 «Sostegno all’imprenditorialità, PMI e reti»- obiettivo specifico 1 1 «Sostegno allo sviluppo produt-tivo» – obiettivo operativo 1 1 5 «Favorire la crescita dimensiona-le, la patrimonializzazione, il consolidamento e gli investimenti delle imprese lombarde» – Azione 1 1 5 2 «Fondo Artigianato l r 1/2007 – Armonizzazione delle modalità di impiego con le misu-re del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità» (FRIM);

la l r n 19 del 23 dicembre 2010 «disposizioni per l’attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sen-si dell’art 9 ter della l r 31 marzo 1978, n 34 8Norme sulle proce-dure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) – collegato 2011»;

la d g r n 4 del 29 aprile 2010 di «Costituzione delle Direzioni Centrali e Generali, Incarichi e altre disposizioni organizzative – I Provvedimento organizzativo – IX Legislatura» – Allegato A – II) con quale è stata costituita la nuova Direzione Generale Indu-stria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione;

Viste:la d g r n VIII/4549 del 18 aprile 2007 «Attuazione della l.r. 2

febbraio 2007, n. 1 Strumenti di competitività per le imprese e per i territorio delle Lombardia: indicazioni prioritarie ai sensi dell’art. 3 comma 2, variazioni al bilancio per l’esercizio finanziario 2007 ai sensi della l.r. 34/1978 art. 49 comma 7 e l.r. 16/2005 art. 7 comma 18 (riparto del Fondo Unico Nazionale e Fondo Unico Regionale per il sostegno alle imprese relativo alla DC Program-mazione Integrata e alle DD.GG Istruzione, Formazione e Lavoro, Agricoltura, Giovani, sport e Promozione Turistica, Commercio, fiere e Mercati, Artigianato e Servizi) e riorganizzazione degli stru-menti per le agevolazioni creditizie e lo sviluppo del sistema del-le garanzie per le imprese artigiane» con la quale viene istituito il «Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato presso Finlombarda SpA;

la d g r n VIII/5130 del 18 luglio 2007 «Costituzione del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità: prime linee d’intervento», con la quale viene istituito il Fondo Regionale per l’Imprenditorialità (FRIM) presso Finlombarda s p a ed introdotti e definiti i criteri applicativi delle seguenti sei linee d’intervento:

1 Sviluppo Aziendale;2 Innovazione di prodotto e di processo;3 Applicazione industriale di risultati della ricerca;4 Crescita dimensionale delle imprese;5 Trasferimento di impresa;6 Internazionalizzazione;

la d g r n VIII/5264 del 2 agosto 2007 «Confluenza del fondo di rotazione per l’innovazione (art. 7 l.r. n. 35/1996) nel fondo di rotazione per l’imprenditorialità (l.r. n. 1/2007)»;

la d g r n VIII/7903 del 6 agosto 2008 «Fondo di rotazione per l’imprenditorialità: attivazione della linea d’intervento 6 finalizza-ta al supporto di progetti di internazionalizzazione», con la quale

nell’ambito della sopraddetta linea si attiva il Fondo di rotazione per l’internazionalizzazione (FRI);

la l r 24 dicembre 2008 n 34 che all’art 1 comma 1 stabilisce che i fondi della cooperazione di cui alla l n 49/1985 e alla l r 21/2003 confluiscano nel Fondo di Rotazione per l’Imprendito-rialità (FRIM) istituito ai sensi della l r n 1/2007 per interventi age-volativi con le medesime finalità;

la l r 3 agosto 2009 n 14 che all’art 1 comma 5 stabilisce che il Fondo di rotazione per il finanziamento delle attività imprendito-riali e del lavoro autonomo, costituito ai sensi dell’art 10 comma 7 lettera d) della l r 1/1999, confluisce nel Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) istituito ai sensi della l r 1/2007 per interventi agevolativi aventi le medesime finalità;

la d g r n VIII/8909 del 27 gennaio 2009 «Determinazioni in merito alla Misura «A» – Investimento singolo attivata, con d g r n VII/14094/2003, ai fini delle agevolazioni alle PMI per l’acquisto di nuovi macchinari tecnologicamente avanzati»;

la d g r n VIII/11329 del 10 febbraio 2010 «Potenziamento delle misure del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità a so-stegno delle aziende e attivazione di una linea d’intervento a favore delle imprese cooperative», con la quale si istituisce, a va-lere sul FRIM, la linea di intervento n 7 «Cooperazione» finalizzata a sostenere e sviluppare la competitività delle imprese costitu-ite in forma cooperativa e in particolare le cooperative sociali impegnate nella gestione dei servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi e di inserimento lavorativo di persone svantaggia-te, nonché la nascita di nuove imprese cooperative, e se ne dà contestuale attuazione;

la d g r n IX/1510 del 30 marzo 2011 «Fondo di rotazione per l’imprenditorialità: istituzione della linea n. 8 del FRIM «Start - up d’impresa di giovani (18-35), donne e soggetti svantaggiati» ed approvazione delle relative modalità operative», con la quale si istituisce, a valere sul FRIM, la linea di intervento n 8 «Start - up d’impresa di giovani (18-35), donne e soggetti svantaggiati» fi-nalizzata a sostenere, favorire ed incentivare l’avvio di nuove atti-vità imprenditoriali sul territorio regionale;

Richiamati i decreti:n 13384 del 9 novembre 2007 recante «Fondo di rotazione per

l’imprenditorialità, criteri applicativi per le seguenti linee d’inter-vento: 1. Sviluppo aziendale; 2. Innovazione di prodotto e di pro-cesso; 3. Applicazione industriale di risultati della ricerca; 4. Cre-scita dimensionale delle imprese; 5. Trasferimento d’impresa»;

n 613 del 27 gennaio 2007 recante «Agevolazioni per l’acqui-sto macchinari: riapertura dello sportello ex misura A – Investi-mento singolo con nuove disposizioni applicative»;

n 995 del 5 febbraio 2009, recante «FRIM (Fondo di rotazione per l’imprenditorialità) - Rilancio delle linee d’intervento: 1. Sviluppo aziendale, 4. Crescita dimensionale; 5. Trasferimento di impresa»;

n 1630 del 19 febbraio 2009, recante «Attivazione del Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione (FRI) Impegno e conte-stuale liquidazione»;

n 1686 del 20 febbraio 2009, recante «Approvazione del ban-do «FRI – Fondo di rotazione per l’internazionalizzazione» – Linea 6 Internazionalizzazione del Fondo di rotazione per l’Imprendito-rialità (FRIM);

n 1439 del 17 febbraio 2011 recante «Determinazioni in merito al decreto n. 995 del 5 febbraio 2009 «FRIM (Fondo di rotazione per l’imprenditorialità) - Rilancio delle linee d’intervento: Sviluppo aziendale, Crescita dimensionale; Trasferimento di impresa» con il quale si è introdotta la possibilità di accesso alle imprese del set-tore delle costruzioni alle linee d’intervento 1, 4 e 5 del FRIM;

n 3678 del 21 aprile 2011 recante «Determinazioni in merito al-la d g r n IX/1510 del 30 marzo 2011 Approvazione del bando linea d’intervento n 8 «Start up d’impresa di giovani (18-35 anni), donne (senza limiti di età) e soggetti svantaggiati (senza limi-ti di età) fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM – d g r 5190/2007);

Viste, altresì, le d g r :n VIII/8296 del 29 ottobre 2008 avente ad oggetto »POR Com-

petitività FESR 2007-2013 – Asse I: Istituzione del Fondo di rotazio-ne per l’imprenditorialità – FESR» con la quale fra l’altro: è stata istituita la misura di ingegneria finanziaria denominata «FRIM – FESR» per la concessione di finanziamenti a medio termine in compartecipazione con istituti finanziari, dando atto che il Fon-do costituisce gestione separata del «Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità» (FRIM) di cui alla d g r n 5130/2007;

n VIII/8298 del 29 ottobre 2008 avente ad oggetto »POR Com-petitività e Occupazione FESR 2007-2013 – Linee guida di attua-

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 4 – Bollettino Ufficiale

zione – Primo provvedimento» con la quale, nell’ambito dell’Asse 1 «Innovazione ed economia della conoscenza», è stata indivi-duata la linea di intervento 1.1.2.1 «Sostegno alla crescita della capacità competitiva delle imprese lombarde» che si articola in tre Azioni ed in particolare, l’Azione A «Fondo di rotazione per l’im-prenditorialità (FRIM - FESR)» si propone di supportare la crescita competitiva del sistema lombardo stimolando le capacità com-petitive delle micro, piccole e medie imprese lombarde incenti-vando gli investimenti :finalizzati all’innovazione di processo e di prodotto e all’applicazione industriale di risultati della ricerca;

Richiamati i decreti:n 7203 del 29 giugno 2007 integrato con decreto n 3854 del

17 aprile 2008 recante «Provvedimenti relativi alla riorganizzazione degli strumenti per le agevolazioni creditizie e lo sviluppo del siste-ma delle garanzie per le imprese artigiane, in attuazione della l r 1/2007 e della d g r n 4549 del 18 aprile 2007, Allegato C – Ridefi-nizione delle misure agevolative (… )» con i quali si è provveduto, nell’ambito del Fondo regionale per le agevolazioni finanziarie dell’artigianato, alla istituzione delle seguenti misure di intervento agevolativo ed alla approvazione dei relativi criteri attuativi:

– Misura A – Microcredito– Misura B – Investimenti– Misura C – Sviluppo aziendale

n 7907 del 30 luglio 2009 sono state modificate e sostituite le disposizioni riguardanti la: Misura A – Microcredito; Misura B – Investimenti; Misura C – Sviluppo aziendale, e sono state altresì introdotte nell’ambito della Misura C – Sviluppo Aziendale le se-guenti linee d’intervento:

– Linea 1 – Avvio di nuove iniziative imprenditoriali– Linea 2 – Sviluppo Aziendale– Linea 3 – Crescita dimensionale– Linea 4 – Trasferimento d’impresa

n 3130 del 5 aprile 2011 recante «Determinazioni in merito alle procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate a valere sul bando approvato con decreto n 7907 del 30 luglio 2009 – Modifiche alle disposizioni relative alla Misura A – Microcredito, alla Misura B – Investimenti e alla Misura C – Sviluppo aziendale, attivate con decreto n 7203 del 29 giugno 2007 e suc-cessivamente integrate con decreto n 3854 del 17 aprile 2008»;

Rilevato che:le linee d’intervento 1, 4, e 5 di cui al «Fondo di Rotazione per

l’Imprenditorialità (FRIM)», e la Misura C – Sviluppo Aziendale del «Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato», prevedono modalità operative assimilabili sia negli obiettivi che nelle forme tecniche di intervento;

le misure d’intervento A – Microcredito e B – Investimenti del «Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato», qualificandosi quali strumenti d’intervento agevolativo, non as-similabili a fondi di rotazione, non risultano tecnicamente inte-grabili all’interno del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità;

la misura d’intervento A – «Investimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari» qualificandosi quale strumento d’in-tervento agevolativo, non assimilabile a fondi di rotazione, non risulta tecnicamente integrabile all’interno del Fondo di Rotazio-ne per l’Imprenditorialità;

la linea d’intervento n 6 di cui al «Fondo di Rotazione per l’Im-prenditorialità (FRIM)» ha la necessità di essere rivista al fine di semplificarne l’impianto complessivo, ampliare il target dei be-neficiari e renderla più accessibile alle imprese che vogliono ac-costarsi ai mercati esteri;

Dato atto:che il mantenimento di fondi e misure assimilabili differenziate

solo sulla base della tipologia dei soggetti beneficiari non risulta più giustificabile;

dell’esigenza di armonizzazione della strumentazione regio-nale a supporto del sistema produttivo derivante dalla modifica degli assetti organizzativi con la conseguente istituzione della Di-rezione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione;

dell’opportunità derivante dalla unificazione degli interventi in un unico fondo di rotazione al fine di consentire una semplifica-zione amministrativa del fondo medesimo nonché di una razio-nalizzazione delle risorse disponibili al fine di un loro utilizzo più flessibile ed efficace;

che il Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) ed il Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato so-no entrambi affidati in gestione a Finlombarda S p A , che può

pertanto garantire una gestione sistemica delle suddette iniziati-ve e delle relative risorse;

Ritenuto opportuno che tra le citate misure d’incentivazione si può procedere all’armonizzazione, nell’ambito del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità, della Misura C – Sviluppo Azien-dale del «Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Arti-gianato» così come di seguito rappresentato:

MISURE IN ESSERE NUOVE MISURE

FRIM (DGR 5130/2007)

FONDO REGIONALE PER LE AGEVOLAZIONI

FINANZIARIE ALL’ARTIGIANATO -

MISURA C (DECRETO 7907/2009)

LINEE FRIM

Linea 1 – Sviluppo aziendale

Linea 1 - Avvio nuove iniziative imprenditorialiLinea 2 - Sviluppo aziendale

Linea 1 – Sviluppo aziendale

Linea 4 – Crescita dimensionale delle imprese

Linea 3 – Crescita dimensionale

Linea 4 – Crescita dimesionale mediante l’acquisizione di partecipazioni al capitale d’impresa

Linea 5 Trasferimento d’impresa

Linea 4– Trasferimento d’impresa

Linea 5 – Trasferimento della proprietà d’impresa

Ritenuto necessario, per quanto sopra esposto, dover proce-dere ad una revisione dei criteri applicativi delle singole linee d’intervento 1, 4, 5 e 6 secondo quanto indicato negli allegati «A» e «B» uniti al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

Preso atto che il tasso d’interesse a valere sulle risorse regio-nali è pari allo 0,5% annuo su tutte le linee d’intervento con l’eccezione della Linea 7 «Cooperazione» del Fondo di Rotazio-ne per l’Imprenditorialità per la quale è previsto un tasso d’in-teresse a valere sulle risorse regionali pari allo 0,1% annuo solo per le cooperative sociali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate;

Ritenuto opportuno mantenere tale differenziazione perché tali cooperative sociali perseguono l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione dei servizi socio - sanitari ed edu-cativi e lo svolgimento di attività diverse finalizzate all’inserimen-to di persone svantaggiate;

Ritenuto opportuno disporre che la disponibilità finanziaria della Linea 7 «Cooperazione» del Fondo di Rotazione per l’Im-prenditorialità confluisca indistintamente nelle disponibilità fi-nanziarie del Fondo di Rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) Tale disponibilità finanziaria è impiegata indistintamente per l’o-peratività del FRIM;

Dato atto che le disponibilità finanziarie a valere sulle suddet-te misure agevolative, nonché i finanziamenti in essere, alla data del 30 aprile 2011, risultano essere quelle specificate nell’Allega-to «C» unito al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

Dato atto che a valere sugli importi sopra indicati, fatte sal-ve le disponibilità finanziarie integrative provenienti da nuovi stanziamenti regionali, statali e comunitari, si ritiene opportuno demandare al Direttore Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, sentita Finlombarda s p a in qualità di Soggetto Gestore delle risorse medesime:

− la ripartizione delle risorse disponibili da destinare alle singole linee di intervento del Fondo di Rotazione per l’Im-prenditorialità (FRIM), nonché alle misure A – Microcredito e B - Investimenti del Fondo regionale per le agevolazioni fi-nanziare all’Artigianato e alla misura d’intervento A – «Inve-stimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari»;

− la ridistribuzione delle risorse in caso di esaurimento fondi di una singola linea d’intervento rispetto alle altre linee del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM), nonché alle misure A – Microcredito e B - Investimenti del Fondo re-gionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato alla misura d’intervento A – «Investimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari;

− la destinazione delle differenze che matureranno a far da-ta dal 30 aprile 2011;

Dato atto altresì, che la disponibilità finanziaria della linea 6 – «Internazionalizzazione» potrà essere incrementata annualmen-

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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te, secondo le modalità sopraddette, fatta salva la dotazione di cui al presente provvedimento;

Ad unanimità di voti espressi nelle forme di legge;DELIBERA

Per quanto esposto in premessa:1 di approvare l’armonizzazione, nell’ambito del Fondo di Ro-

tazione per l’Imprenditorialità, della Misura C – Sviluppo Azienda-le del Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigia-nato così come di seguito rappresentato:

MISURE IN ESSERE NUOVE MISURE

FRIM (DGR 5130/2007)

FONDO REGIONALE PER LE AGEVOLAZIONI

FINANZIARIE ALL’ARTIGIANATO -

MISURA C (DECRETO 7907/2009)

LINEE FRIM

Linea 1 – Sviluppo aziendale

Linea 1 - Avvio nuove iniziative imprenditorialiLinea 2 - Sviluppo aziendale

Linea 1 – Sviluppo aziendale

Linea 4 – Crescita dimensionale delle imprese

Linea 3 – Crescita dimensionale

Linea 4 – Crescita dimensionale mediante l’acquisizione di partecipazioni al capitale d’impresa terza e non collegata

Linea 5– Trasferimento d’impresa

Linea 4 – Trasferimento d’impresa

Linea 5 – Trasferimento della proprietà d’impresa

2 di approvare i criteri applicativi di cui agli allegati «A» e «B», che formano parte integrante e sostanziale del presente atto, de-mandando alle competenti Unità Organizzative della Direzione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione l’emana-zione, con propri decreti, del Bando relativo alle suddette Linee 1, 4, 5 e 6 del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità, stabilendo che nel periodo transitorio resta in vigore la disciplina vigente;

3 di approvare la confluenza delle disponibilità finanziarie del «Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigianato», e dei rientri a valere sui crediti verso le imprese derivanti da finanzia-menti in essere, nell’ambito del Fondo di Rotazione per l’Imprendi-torialità (FRIM), come meglio specificato nell’allegato «C»;

4 di dare atto che:la disponibilità finanziaria della Linea 7 «Cooperazione» del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità confluisce indistin-tamente nelle disponibilità finanziarie del Fondo di Rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) Tale disponibilità finanziaria è im-piegata indistintamente per l’operatività del FRIM;il tasso d’interesse a valere sulle risorse regionali è pari al-lo 0,5% annuo su tutte le linee d’intervento con l’eccezione della Linea 7 «Cooperazione» del Fondo di Rotazione per l’Im-prenditorialità per la quale è previsto un tasso d’interesse a valere sulle risorse regionali pari allo 0,1% annuo solo per le cooperative sociali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate;la disponibilità finanziaria della linea 6 – «Internazionalizzazio-ne» potrà essere incrementata annualmente secondo le mo-dalità di cui al successivo punto 6 fatta salva la dotazione di cui al presente provvedimento;le somme di cui allal r 35/96 art 7 confluite nel FRIM saran-no utilizzate in funzione degli andamenti delle singole linee d’intervento del FRIM nonché per le misure A – Microcredito e B - Investimenti del Fondo regionale per le agevolazioni finan-ziare all’Artigianato alla misura d’intervento A – «Investimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari e per nuove politiche di sostegno alle MPMI lombarde;le disponibilità finanziarie a valere sulle suddette misure age-volative, nonché i finanziamenti in essere, alla data del 30 apri-le 2011, risulta essere quella specificata nell’Allegato «C» unito al presente atto quale parte integrante e sostanziale;le linee d’intervento attive sul Fondo di rotazione per l’impren-ditorialità (FRIM) sono le seguenti:

– LINEA 1 «SVILUPPO AZIENDALE»

– LINEA 4 «CRESCITA DIMENSIONALE» MEDIANTE L’ACQUISI-ZIONE DI PARTECIPAZIONI AL CAPITALE D’IMPRESA TERZA NON COLLEGATA»

– LINEA 5 «TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETÀ D’IMPRESA»– LINEA 6 «INTERNAZIONALIZZAZIONE»– LINEA 7 «COOPERAZIONE»– LINEA 8 «START - UP D’IMPRESA DI GIOVANI (18-35), DONNE

E SOGGETTI SVANTAGGIATI»le linee d’intervento attive sul fondo FRIM – FESR sono le seguenti:

– LINEA 2 «INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO»– LINEA 3 «APPLICAZIONE INDUSTRIALE DI RISULTATI DELLA

RICERCA»;5 di confermare la facoltà, già prevista dalla d g r istitutiva

del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità n VIII/5130 del 18 luglio 2007, ferma restando la connotazione selettiva dello stru-mento – di adottare e modificare con provvedimenti dirigenziali i criteri di funzionamento delle linee di intervento introdotti con gli Allegati «A» e «B» in funzione degli obiettivi prioritari da con-seguirsi, dell’andamento delle domande e dell’opportunità di raccordo con i dispositivi della programmazione comunitaria;

6 di dare mandato al Direttore Generale Industria, Artigiana-to, Edilizia e Cooperazione, (sentita Finlombarda s p a in qualità di Soggetto Gestore delle risorse medesime):

− per la ripartizione delle risorse disponibili da destinare alle singole linee di intervento del Fondo di Rotazione per l’Im-prenditorialità (FRIM), nonché alle misure A – Microcredito e B - Investimenti del Fondo regionale per le agevolazioni fi-nanziare all’Artigianato e alla misura d’intervento A – «Inve-stimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari»;

− per la ridistribuzione delle risorse in caso di esaurimento fondi di una singola linea d’intervento rispetto alle altre li-nee del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM), nonché alle misure A – Microcredito e B - Investimenti del Fondo regionale per le agevolazioni finanziare all’Artigia-nato e alla misura d’intervento A – «Investimento Singolo: Agevolazioni per l’acquisto macchinari»;

− per la destinazione delle differenze che matureranno a far data dal 30 aprile 2011;

7 di dare mandato al Direttore Generale Industria, Artigiana-to, Edilizia e Cooperazione affinché dia disposizioni a Finlombar-da s p a , in qualità di Soggetto Gestore del Fondo di Rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) e del Fondo regionale per le age-volazioni finanziare all’Artigianato, per i seguiti di competenza;

8 di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lombardia

Il segretario: Marco Pilloni——— • ———

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– 6 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO ACRITERI APPLICATIVI FRIM

LINEE D’INTERVENTO 1 - 4 - 5

1. FINALITÀ

1 Il Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) è istituito con DGR n VIII/5130 del 18 luglio 2007 allo scopo di so-stenere le attività imprenditoriali lombarde orientate all’innovazione e allo sviluppo competitivo sul mercato interno ed internazionale nonché sostenere la loro crescita dimensionale ed il consolidamento sul territorio

2 In particolare, con riferimento alle Linee d’intervento 1, 4 e 5 intende perseguire le seguenti finalità: – Linea 1 - Sviluppo aziendale basato su investimenti di ammodernamento e ampliamento produttivo;– Linea 4 - Crescita dimensionale mediante l’acquisizione di partecipazioni al capitale d’impresa terza non col-

legata;– Linea 5 - Trasferimento della proprietà d’impresa tramite operazioni di acquisizione d’impresa da parte di nuo-

ve società di capitale costituite da persone fisiche anche con l’obiettivo di favorire il passaggio generazionale;3 La valutazione delle domande d’intervento sarà effettuata mediante la procedura valutativa a sportello secondo

l’ordine cronologico di presentazione delle stesse, sino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili

2. RISORSE FINANZIARIE 1 La dotazione finanziaria è pari ad € 50 683 894,98

3. SOGGETTO GESTORE 1 La gestione del FRIM è affidata a Finlombarda S p A – società finanziaria di Regione Lombardia

4. REGIME DI AIUTO1 Gli interventi finanziari saranno concessi nei limiti del Regolamento CE n 1998/2006 relativo all’applicazione degli

artt 87 e 88 del Trattato agli aiuti di importanza minore («de minimis») 2 L’intensità dell’aiuto sarà espressa in termini di Equivalente Sovvenzione Lordo

5. LOCALIZZAZIONE 1 I programmi d’investimento devono essere realizzati nell’ambito del territorio di Regione Lombardia

6. SOGGETTI BENEFICIARI

1 Possono beneficiare dell’aiuto finanziario agevolato le imprese rientranti nella qualifica dimensionale di MPMI, anche di nuova costituzione, che alla data di presentazione on line della domanda siano in possesso di uno dei seguenti requisiti:– essere MPMI operante nel settore manifatturiero (codice primario Ateco 2007 lett C);– essere MPMI operante nel settore delle costruzioni (codice primario Ateco 2007 lett F)– essere impresa artigiana;– essere impresa di servizi alle imprese avente come codice primario uno dei seguenti Codici Ateco 2007:

J 62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSEJ 63 ATTIVITA’DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI INFORMATICIM 70 ATTIVITA’ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALEM 71 ATTIVITA’ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E DI INGEGNERIA COLLAUDI ED ANALISI TECNICHEM 72 RICERCA SCIENTIFICA E DI SVILUPPOM 73 PUBBLICITA’ E RICERCHE DI MERCATOM 74 ALTRE ATTIVITA’ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHEM 78 ATTIVITA’ DI RICERCA, SELEZIONE, FORNITURA DI PERSONALEH 52.10 MAGAZZINI DI CUSTODIA E DEPOSITO PER CONTO TERZIH 52.24 MOVIMENTAZIONE MERCI

2 L’impresa deve inoltre:– essere iscritta al registro delle imprese e/o all’albo artigiani e risultare in attività;– avere sede operativa in Lombardia

7. SETTORI ESCLUSI 1 Sono esclusi i settori previsti dal Regolamento CE n 1998/2006 relativo all’applicazione degli artt 87 e 88 del Trat-tato agli aiuti di importanza minore («de minimis»)

8. OGGETTO E FORMA DELL’AGEVOLAZIONE

1 Gli interventi finanziari sono concessi con le seguenti forme tecniche:– Co-finanziamento a medio termine con risorse del FRIM e degli Istituti di credito convenzionati con il Soggetto

Gestore;– Locazione finanziaria di beni strumentali, esclusivamente per la linea d’intervento 1, con risorse del FRIM e delle

Società di Leasing convenzionate con il Soggetto Gestore 2 Importo dell’intervento finanziario concedibile:

– da un minimo di € 20 000,00 ad un massimo di € 1 500 000,00 (modulabile in funzione delle tipologie di bene-ficiario e della linea d’intervento);

3 Copertura dell’intervento finanziario:– Linea 1 e 4: fino al 100% del programma d’investimento ammissibile con intervento risorse del Fondo Regionale

nella misura del 50%;– Linea 5: fino al 50% del programma d’investimento ammissibile con intervento risorse del Fondo Regionale nella

misura del 50%4 Tasso nominale annuo di interesse applicato a valere sulla quota Fondo Regionale pari al 0,50 %;5 Durata dell’intervento finanziario: minimo 3 anni, massimo 7 anni Nel caso di co-finanziamento è compreso un

periodo massimo di preammortamento finanziario di 2 anni;6 Erogazione dell’intervento finanziario in massimo due tranches;7 I contratti di locazione finanziaria ammissibili all’intervento agevolativo devono essere stipulati successivamente

alla data della domanda on-line 8 A supporto dell’intervento finanziario sono richieste idonee garanzie

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Bollettino Ufficiale

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9. SPESE AMMISSIBILI

1 Sono ammissibili, al netto di IVA, le seguenti tipologie di spesa:Linea 1 - Sviluppo aziendaleA opere murarie, opere di bonifica, impiantistica e costi assimilati fino al 40% dell’investimento complessivo am-

missibile;B macchinari, impianti specifici ed attrezzature, arredi – nuovi di fabbrica o usati – necessari per il conseguimento

delle finalità produttive;C sistemi gestionali integrati (software & hardware, fino al 10% dell’investimento complessivo ammissibile);D acquisizione di marchi, di brevetti e di licenze di produzione;E spese di commissione per garanzie nel limite massimo del 2% del programma di investimento ammissibile;F spese generali e di gestione del progetto in misura forfettaria nel limite massimo del 10% del programma d’inve-

stimento ammissibile Linea 4 - Crescita dimensionale mediante l’acquisizione di partecipazioni al capitale d’impresa terza non collegataE’ ammissibile il prezzo di acquisizione della partecipazione il cui valore dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato Linea 5 - Trasferimento della proprietà d’impresaE’ ammissibile il 50% del prezzo di acquisizione dell’intera proprietà dell’impresa Il valore della transazione dovrà essere documentato da perizia asseverata disposta da professionista abilitato

2 Il programma d’investimento deve essere avviato dopo la data di presentazione on - line della domanda e deve terminare entro i 12 mesi successivi alla data del decreto di concessione dell’agevolazione

10. VALUTAZIONE DELLE DOMANDE

1 Le domande saranno esaminate secondo criteri di valutazione che faranno riferimento per la:Linea 1 - Sviluppo aziendale: a programmi d’investimento, struttura produttiva, posizionamento rispetto al mercato, valutazione economica finanziaria;Linea 4 - Crescita dimensionale mediante l’acquisizione di partecipazioni al capitale d’impresa terza non collega-ta e Linea 5 - Trasferimento della proprietà d’impresa: a programma d’investimento, modello gestionale, posiziona-mento rispetto al mercato pre – post acquisizione, valutazione economico- finanziaria

2 L’assegnazione del punteggio a ciascun elemento valutato in un ambito di riferimento sarà effettuata modulando il giudizio a seconda del grado di sussistenza dell’elemento oggetto di valutazione

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– 8 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO BCRITERI APPLICATIVI

LINEA 6 INTERNAZIONALIZZAZIONEFONDO DI ROTAZIONE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE (FRI)

1. FINALITÀ

1 Il Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) è istituito con DGR n VIII/5130 del 18 luglio 2007 allo scopo di sostenere le attività imprenditoriali lombarde orientate all’innovazione ed allo sviluppo compe-titivo sul mercato interno ed internazionale nonché sostenere la loro crescita dimensionale ed il consoli-damento sul territorio In particolare, con riferimento alla Linea di intervento 6 Internazionalizzazione si intende supportare le MPMI lombarde nell’avvio di programmi di investimento atti a sviluppare e consolidare la presenza e la capacità d’azione sui mercati internazionali mediante la creazione di New - Co estere (da costituire o già costituite da non oltre 6 mesi dalla data di presentazione della domanda on line di intervento finan-ziario)

2 Il Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione (di seguito FRI), sostiene investimenti realizzati da impre-se lombarde in forma diretta o in joint-venture con altre imprese, finalizzati alla creazione di insediamenti permanenti all’estero Detti insediamenti sono da intendersi come stabilimenti produttivi o strutture ope-rative finalizzate alla produzione di beni o all’erogazione di servizi e dotate di autonomia economica e tecnico funzionale I programmi di investimento per l’Internazionalizzazione non devono prevedere inter-venti di delocalizzazione delle sedi localizzate in Lombardia e sul territorio nazionale E’ esclusa l’ammissibilità di programmi d’investimento che possano configurarsi quali aiuti all’esportazio-ne secondo quanto indicato all’art 1, lett d) del Regolamento (CE) n 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione degli artt 87 e 88 del trattato agli aiuti di importanza minore «De Minimis»

3 La valutazione delle domande d’intervento sarà effettuata mediante procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione, sino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili

2. RISORSE FINANZIARIE 1 La dotazione finanziaria è pari ad € 4 910 469,98

3. SOGGETTO GESTORE 1 La gestione del FRI (Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione) è affidata a Finlombarda S p A – so-cietà finanziaria di Regione Lombardia

4. REGIME DI AIUTO1 L’intervento finanziario è concesso nei limiti del Regolamento CE n 1998/2006 relativo all’applicazione

degli artt 87 e 88 del Trattato agli aiuti di importanza minore («De Minimis») L’intensità dell’aiuto concesso sarà espressa in termini di Equivalente Sovvenzione Lordo

5. LOCALIZZAZIONE 1 Il programma d’investimento deve essere realizzato nell’ambito dei Paesi Ue ed Extra UE con esclusione dell’Italia

6. SOGGETTI BENEFICIARI

1 Possono beneficiare degli interventi finanziari agevolati le imprese rientranti nella qualifica dimensionale di MPMI, in possesso dei seguenti requisiti alla data di presentazione della domanda on line:– operante da almeno due anni nel settore manifatturiero (attività prevalente codice Ateco 2007 lett C)– operante da almeno due anni nel settore delle costruzioni (attività prevalente codice Ateco 2007 lett

F)– operante da almeno due anni in uno dei seguenti settori dei servizi alle imprese (attività prevalente

codice Ateco 2007):

J 62 PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSEJ 63 ATTIVITA’DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE E ALTRI SERVIZI INFORMATICIM 70 ATTIVITA’ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI CONSULENZA GESTIONALEM 71 ATTIVITA’ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E DI INGEGNERIA COLLAUDI ED ANALISI TECNICHEM 72 RICERCA SCIENTIFICA E DI SVILUPPOM 73 PUBBLICITA’ E RICERCHE DI MERCATOM 74 ALTRE ATTIVITA’ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHEM 78 ATTIVITA’ DI RICERCA, SELEZIONE, FORNITURA DI PERSONALEH 52.10 MAGAZZINI DI CUSTODIA E DEPOSITO PER CONTO TERZIH 52.24 MOVIMENTAZIONE MERCI

I soggetti richiedenti devono inoltre:– essere in attività ed essere iscritti al registro delle imprese;– avere sede operativa in Lombardia da almeno due anni In caso di domanda presentata da Consorzi con valenza esterna il requisito dell’operatività minima dei due anni se non presente in capo al soggetto richiedente deve essere presente in capo ad almeno i 2/3 delle imprese consorziate

2 Sono esclusi i settori previsti dal Regolamento CE n 1998/2006 relativi all’applicazione degli artt 87 e 88 del Trattato agli aiuti di importanza minore («de minimis»)

3 Sono altresì esclusi i Consorzi di cui alla Legge n 83 del 21 febbraio 1989, ovvero che hanno come scopo sociale la promozione e/o l’esportazione dei prodotti dei consorziati

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 9 – Bollettino Ufficiale

7. OGGETTO E FORMADELL’AGEVOLAZIONE

1 L’intervento finanziario è pari al 40% delle spese ammissibili del progetto presentato Coerentemente alla previsione di cui all’art 72 della legge 27 dicembre 2002, n 289, l’intervento finan-ziario è così composto:a) una quota fino al 40% dell’intervento finanziario complessivo, a titolo di contributo in conto capitale;b) una quota pari almeno al 60% dell’intervento finanziario, a titolo di finanziamento a tasso agevolato;

2 La quota a titolo di finanziamento è regolata dalle seguenti condizioni:– Durata: fino a 7 anni di cui massimo 2 di preammortamento;– Rimborso: in rate semestrali costanti di capitale ed interessi;– Tasso di interesse: tasso fisso pari allo 0,50% su base annua;– Garanzie: a garanzia dell’esatto e puntuale adempimento delle obbligazioni derivanti dal contratto di

finanziamento sarà richiesta idonea garanzia

8. SPESE AMMISSIBILI

1 Sono ammissibili i conferimenti in denaro o in natura (macchinari, impianti e attrezzature) versati a titolo di capitale sociale nell’impresa estera per la realizzazione di quanto previsto all’art 1 punto 2 La parteci-pazione dell’impresa lombarda nella New - Co , anche a seguito del conferimento, deve essere almeno pari al 30% del capitale sociale della New Co medesima Qualora i beni conferiti non siano nuovi di fabbrica, il valore del conferimento dovrà essere comprovato da perizia estimativa asseverata prodotta da tecnico abilitato

2 L’ammontare del programma d’investimento dell’impresa estera (New co), a supporto del quale l’impre-sa lombarda effettua il conferimento a titolo di capitale sociale, deve essere almeno pari al valore del conferimento stesso e deve prevedere tipologie di costo rientranti tra le seguenti:– Acquisto, ristrutturazione e realizzazione di beni immobili funzionali all’attività ad esclusione dei terreni;– Canoni per la locazione dell’immobile per la durata del progetto e comunque entro i limiti del 20% del

programma d’investimento;– Acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature; – Oneri per la registrazione dei diritti industriali (marchi e brevetti);– Spese di commissione per garanzie nel limite massimo del 2% del programma d’investimento ammis-

sibile;– Acquisto di sistemi gestionali integrati incluso l’installazione e il potenziamento di collegamenti telema-

tici tra imprese entro i limiti del 20% del programma d’investimento;– Spese per il personale tecnico ed amministrativo dell’impresa lombarda impegnato nelle attività di

realizzazione e coordinamento del programma di investimento e comunque entro i limiti del 20% del programma di investimento;

3 Sono ammesse esclusivamente le spese sostenute (conferimenti versati a titolo di capitale sociale) suc-cessivamente alla data di presentazione della domanda on line

4 La competente Unità Organizzativa della DG Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione potrà integra-re le tipologie di spesa a fronte delle quali è previsto il conferimento e prevedere limiti di composizione

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Bollettino Ufficiale – 10 –

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

ALLEGATO CQUADRO ECONOMICO DELLE RISORSE FRIM

Disponibilità finanziaria sui C/C al 30/04/11

Impegni assunti a valere linee d’intervento/misure al 30/04/11

Disponibilità effettiva al 30/04/2011

FRIM

LINEA 1 SVILUPPO AZIENDALE

€ 79 620 976,66 € 28 937 081,68 € 50 683 894,98 LINEA 4 CRESCITA DIMENSIONALE DELLE IMPRESELINEA 5 TRASFERIMENTO D’IMPRESA

LINEA 6 INTERNAZIONALIZZAZIONE € 6 728 176,98 € 1 817 707,00 € 4 910 469,98

LINEA 7 COOPERAZIONE € 21 812 372,33 € 13 143 916,48 € 8 668 455,85

LINEA 8 STRAT UP D’IMPRESA DI GIOVANI (18/35), DONNE E SOGGETTI SVANTAGGIATI € 56 334 881,82 € 20 700 874,09 € 35 634 007,73

Totale A € 164.496.407,79 € 64.599.579,25 € 99.896.828,54

Fon

do

pe

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rtig

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o Misura A MICROCREDITO € 7 972 881,00 € 1 706 000,00 € 6 266 881,00

Misura B INVESTIMENTI

Totale B € 7.972.881,00 € 1.706.000,00 € 6.266.881,00

EX

SABA

TIN

I

MISURA “A” INVESTIMENTO SINGOLO: AGEVOLAZIONI ACQUISTO MACCHINARI € 3 996 348,14 € 920 664,88 € 3 075 683,26

Totale C € 3.996.348,14 € 920.664,88 € 3.075.683,26

TOTALE GENERALE € 176.465.636,93 € 67.226.244,13 € 109.239.392,80

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D.d.u.o. 19 luglio 2011 - n. 6625Proroga del termine di avvio progetto relativo all’avviso unico per la sperimentazione di un programma di formazione continua in attuazione dell’intesa tra Regione Lombardia e Formazienda (Fondo Paritetico Interprofessionale nazionale per la formazione continua)

IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVA LAVOROVisti:

•  l’accordo sulla formazione continua tra il Ministero del La-voro e della Previdenza Sociale, Regioni, Province Autonome, Par-ti sociali, Roma, 17 aprile 2007;

•  la legge 19 luglio 1993, n 236 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 maggio 1993, n 148, recante interventi urgenti a sostegno dell’occupazione», in particolare articolo 9 commi 3 e7;

•  art 118 della legge n 388 del 2000, successivamente mo-dificato dall’art 48 della legge n 289 del 27 dicembre 2002 e dall’articolo 151 della legge 311 del 30 dicembre 2004

•  legge del 28 gennaio 2009, n 2 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n 185, re-cante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupa-zione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale»

•  l’intesa tra Governo, Regioni, Province Autonome e Parti sociali «Linee guida per la formazione nel 2010» siglata il 17 feb-braio 2010;

•  l’accordo Governo-Regioni del 12 febbraio 2009 in mate-ria di interventi di sostegno al reddito e alle competenze;

•  la legge regionale del 28 settembre 2006, n 22 «Il mercato del lavoro in Lombardia» e successive modifiche e integrazioni;

•  la legge regionale del 6 agosto 2007, n 19 «Norme sul siste-ma educativo di Istruzione e formazione della Regione Lombar-dia» e successive modifiche e integrazioni;

•  la d c r del 10 luglio 2007, n 404 «Piano d’azione regionale (2007-2010) adottato ai sensi dell’articolo 3 della legge regiona-le 28 settembre 2006, n 22 Il mercato del lavoro in Lombardia», che definisce le finalità generali dei principali strumenti a dispo-sizione, nell’ambito della formazione continua (legge 236/93, legge 53/03, PO FSE, Asse Adattabilità);

•  la d c r del 19 febbraio 2008, n 528 «Indirizzi pluriennali e criteri per la programmazione dei servizi educativi di istruzione e formazione (art 7, l r 19/07), che nell’ambito dell’obiettivo strate-gico «Favorire la crescita del capitale umano regionale e soste-nere l’invecchiamento attivo della popolazione» e, con riguardo al tema specifico della formazione continua, individua i risultati da perseguire negli interventi e nei servizi che saranno realizzati a supporto dell’obiettivo strategico definito;

•  la d g r del 18 febbraio 2008, n 6563 «Indicazioni regionali per l’offerta formativa in materia di Istruzione e formazione profes-sionale (art 22 c 4 l r 19/07)» e in particolare, la parte seconda «Standard minimi dell’offerta di Istruzione, Formazione, Lavoro»;

•  il Regolamento CE n 1998/2006 del 15 dicembre 2006 re-lativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di importanza minore («de minimis»), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L 379 del 28 dicembre 2006

•  il POR FSE ob 2 2007-201;

•  il decreto 18 novembre 2009 n 320/V/09 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di ripartizione delle risorse l 236/93;

•  la delibera del Consiglio di amministrazione di Formazien-da del 15 febbraio 2010 di assegnazione delle risorse per il pre-sente avviso;

•  la delibera del Consiglio di amministrazione di Formazien-da del 31 maggio 2001 con la quale sono approvati ed ammes-si a finanziamento n 20 progetti;

Preso atto della d g r 565 del 29 settembre 2010, comunicazio-ne di Giunta del Presidente Formigoni di concerto con l’Assesso-re Rossoni avente ad oggetto: «Fondi Paritetici Interprofessionali per la sperimentazione di un programma integrato di formazio-ne aziendale»;

Richiamati:

•  il d d u o del 19 novembre 2010, n 11814, «Approvazione dell’ avviso unico per la sperimentazione di un programma di formazione continua in attuazione dell’intesa tra Regione Lom-bardia e Formazienda (Fondo Paritetico Interprofessionale na-zionale per la formazione continua)»;

•  il d d u o del 10 giugno 2011, n 5617 «Approvazione pro-getti esecutivi relativi all’avviso unico per la sperimentazione di un programma di formazione continua in attuazione dell’intesa tra Regione Lombardia e Formazienda (Fondo Paritetico Inter-professionale nazionale per la formazione continua);

Atteso che l’avvio dei progetti deve avvenire entro 30 giorni dall’approvazione dei progetti esecutivi come stabilito al punto 5 5 del citato d d u o n 11814/2010 e pertanto entro il 21 luglio 2011;

Viste le numerose segnalazioni di operatori di richiesta di pro-roga dei termini di avvio dei progetti, motivate dal fatto che l’in-serimento di tutti i dati sul sistema informativo direzionale di nuo-va applicazione relativi ai progetti approvati, richiede un lasso di tempo maggiore rispetto alla scadenza sopra citata;

Considerata la necessità che siano completate tutte le opera-zioni di inserimento sul sistema informativo prima dell’avvio dei progetti;

Ritenute tali richieste motivate e accoglibili per le ragioni so-pra indicate;

Stabilito pertanto, di concedere la proroga del termine per l’avvio dei progetti al 21 settembre 2011;

Vista la l r n 20/2008 «Testo unico delle leggi regionali in mate-ria di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti orga-nizzativi della IX legislatura;

DECRETAPer le ragioni indicate in premessa di:1 prorogare al 21 settembre 2011 il termine per l’avvio dei

progetti di cui al d d u o del 10 giugno 2011, n 5617;2 disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul

B U R L e sul sito: http://www formalavoro regione lombradia itIl dirigente

Francesco Foti

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale

D.G. Istruzione, formazione e lavoro

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D.G. AgricolturaD.d.u.o. 18 luglio 2011 - n. 6598Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Misura 112 «Insediamento di giovani agricoltori», IX periodo. Province di Mantova e Varese: riparto integrativo delle risorse finanziarie; Provincia di Sondrio: modifica parziale degli allegati A e B del decreto n. 5010 del 1 giugno 2011

IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVA COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE AGROALIMENTARI

Viste le disposizioni attuative per la presentazione delle do-mande relative alla Misura 112 «Insediamento di giovani agri-coltori», approvate con decreto n 1472 del 19 febbraio 2008 e successive modifiche e integrazioni;

Visto il decreto n 5010 del 1° giugno 2011 «Programma di Svi-luppo Rurale 2007-2013 Misura 112 <Insediamento di giovani agricoltori> Secondo riparto aggiuntivo delle risorse finanziarie alle Amministrazioni Provinciali - Nono periodo Modifica parziale degli allegati 1 e 2 del decreto n 4063 del 6 maggio 2011», pub-blicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) – Serie Ordinaria n 23 del 7 giugno 2011 e sul sito internet della Regione Lombardia – Direzione Generale Agricoltura;

Dato atto che con il decreto di cui al punto precedente, per quanto attiene alla Misura 112, la Direzione Generale Agricoltura ha approvato il riparto alle Amministrazioni Provinciali della Lom-bardia per una somma complessiva di € 3 125 410,00=, corri-spondente all’importo del premio spettante a n 136 beneficiari aventi diritto e che hanno presentato domanda nel periodo 16 aprile 2010 – 10 settembre 2010 (nono periodo);

Rilevato che con riferimento alle domande presentate nel pe-riodo 16 aprile 2010 – 10 settembre 2010 (nono periodo) e finan-ziate ai sensi della Misura 112 con il decreto n 5010 dell’1 06 2011, sono agli atti della Unità Organizzativa proponente le note:

• prot. n. 28797 del 25 maggio 2011, con cui il Settore Agricoltu-ra, Attività Produttive, Caccia e Pesca della Provincia di Mantova, ha trasmesso la determinazione dirigenziale n 618 del 24 mag-gio 2011, con la quale ha approvato l’ammissione tra le finanzia-bili, della domanda presentata in data 10 settembre 2010 dalla ditta «Carretta Gabriele», con sede in via Fiorina, 2 – Virgilio (MN), cui corrisponde un punteggio di 46 e un premio ammissibile di € 26 000,00, in quanto risultata in possesso delle quote di produzio-ne di pertinenza, con contratto di trasferimento validato dal Servi-zio Produzioni Zootecniche della Provincia di Mantova;

• prot. n.  20397 del  22  giugno 2011, con  la quale  il  Servizio Caccia, Pesca e Strutture Agrarie della Provincia di Sondrio:

– comunica che la domanda presentata in data 10 settem-bre 2010 dalla ditta «Vanifarm di Vaninetti Riccardo, con sede in via Brugo, 37 – Cosio Valtellino (SO), è risultata am-missibile a finanziamento con un punteggio di 34 e per un premio di € 38 000,00 A seguito di ulteriori verifiche da par-te della Provincia stessa, è emerso che non è stato rispetta-to il termine di presentazione della domanda di contributo ai sensi della Misura 121 collegata al «pacchetto giovani» e pertanto il 17 maggio 2011 è stata riaperta d’ufficio l’i-struttoria riducendo l’importo del premio a € 15 000,00 Con decreto della Unità Organizzativa proponente n 5010 dell' 1 giugno 2011, la citata ditta è stata quindi ammessa a pre-mio per un importo di € 15 000,00 Successivamente, l’Unità Organizzativa proponente, con nota prot n M1 2011 0007917 dell’08 06 2011, ha ricono-sciuto la causa di forza maggiore per il mancato rispetto del termine sopra citato e di conseguenza la Provincia ha effettuato una ulteriore rettifica dell’importo ammesso, ri-conducendolo a € 38 000,00;

– chiede di rettificare a € 38 000,00 l’importo del premio ammes-so a finanziamento con il decreto n 5010 del 1° giugno 2011 ai sensi della Misura 112 con riferimento alla suddetta ditta;

• prot. n. 56111 del 13  giugno 2011, con cui il Settore Politiche per l’Agricoltura e Gestione Faunistica – Commercio della Pro-vincia di Varese, ha trasmesso la determinazione dirigenziale n 2155 del 13 giugno 2011, con la quale ha approvato l’am-missione tra le finanziabili, della domanda presentata in data 10 settembre 2010 dalla ditta «Bertoldo Francesco», con sede in via Milano, 127 – Taino (VA), cui corrisponde un punteggio di 29 e un premio ammissibile di € 10 000,00, in quanto non avente posizioni debitorie, con riferimento al rispetto delle quote latte;

Preso atto che le n 2 domande di premio di seguito indicate risultano ammissibili a finanziamento ai sensi della Misura 112 per un importo totale del premio ammissibile di € 36 000,00:

• «Carretta Gabriele», con sede in via Fiorina, 2 – Virgilio (MN), cui corrisponde un punteggio di 46 e un premio ammissibile di € 26 000,00;

•  «Bertoldo  Francesco»,  con  sede  in Via Milano,  127  – Taino (VA), cui corrisponde un punteggio di 29 e un premio ammissi-bile di € 10 000,00;

Preso atto che con riferimento alla domanda di premio presen-tata in data 10 settembre 2010 in applicazione della Misura 112 dalla ditta «Vanifarm di Vaninetti Riccardo», con sede in Via Brugo, 37 – Cosio Valtellino (SO), è stato assegnato un premio ammissi-bile di € 38 000,00 anziché di € 15 000,00 ed attribuito il tipo pro-getto «PM», rimanendo invariato il punteggio pari a 34, e pertanto è necessario modificare parzialmente gli allegati A «Domande presentate dal 16 aprile 2010 al 10 settembre 2010» e B «Elenco delle domande finanziate» del decreto n 5010 dell’1 giugno 2011;

Rilevato che la disponibilità finanziaria della Misura 112 consen-te di finanziare le domande di cui ai due capoversi precedenti;

Ritenuto quindi:1 con riferimento esclusivo alle Province di Mantova e Varese,

di dover approvare un riparto integrativo delle risorse relativo al nono periodo di applicazione della Misura 112 per un importo totale del premio ammissibile di € 36 000,00 per il finanziamen-to delle n 2 domande di premio presentate dalle ditte Carretta Gabriele», con sede in via Fiorina, 2 – Virgilio (MN) e «Bertoldo Francesco», con sede in Via Milano, 127 – Taino (VA), come risul-ta dall’Allegato 1, costituente parte integrante e sostanziale del presente decreto;

2 con riferimento esclusivo alla Provincia di Sondrio, di mo-dificare parzialmente l’Allegato A «Domande presentate dal 16 aprile 2010 al 10 settembre 2010» del decreto n 5010 dell’ 1 giu-gno 2011 così come risulta dall’Allegato 2, costituente parte in-tegrante e sostanziale del presente decreto, in quanto a seguito della rettifica dell’istruttoria della domanda di premio presenta-ta dalla ditta «Vanifarm di Vaninetti Riccardo», con sede in Via Brugo, 37 – Cosio Valtellino (SO), l’importo del riparto delle risorse è di € 3 148 410,00 anziché di € 3 125 410,00, rimanendo inva-riato a 136 il numero delle domande ammissibili;

3 con riferimento esclusivo alla Provincia di Sondrio, di modifi-care parzialmente l’Allegato B «Elenco delle domande finanzia-te» del decreto n 5010 dell’1 06 2011, così come risulta dall’Alle-gato 3, costituente parte integrante e sostanziale del presente decreto, in quanto alla posizione n 114, alla ditta «Vanifarm di Vaninetti Riccardo», con sede in Via Brugo, 37 – Cosio Valtellino (SO), corrisponde un premio ammissibile di € 38 000,00 anziché di € 15 000,00 e il tipo progetto «PM», rimanendo invariato il pun-teggio pari a 34 e rimanendo invariati i restanti dati, relativi alle altre Province della Lombardia, riportati nel suddetto Allegato B;

Visto l’art 17 della l r n 20 del 7 luglio 2008 ed i provvedimenti organizzativi della IX legislatura;

DECRETA1 di approvare un riparto integrativo delle risorse relativo al

nono periodo di applicazione della, present Misura 112 con ri-ferimento esclusivo alle Provincie di Mantova e Varese, per un importo totale dei contributi ammissibili di € 36 000,00 cui cor-rispondono n 2 domande di premio complessive presentate dalle ditte «Carretta Gabriele», con sede in via Fiorina, 2 – Virgilio (MN) e «Bertoldo Francesco», con sede in Via Milano, 127 – Taino (VA),come risulta dall’Allegato 1, costituente parte integrante e sostanziale presente decreto;

2 di modificare parzialmente, con riferimento esclusivo alla Provincia di Sondrio, l’Allegato A «Domande presentate dal 16 aprile 2010 al 10 settembre 2010» del decreto n 5010 dell 1 giu-gno 2011 così come risulta dall’Allegato 2, costituente parte integrante e sostanziale del presente decreto, in quanto l’im-porto del riparto delle risorse è di € 3 148 410,00 anziché di € 3 125 410,00, rimanendo invariato a 136 il numero delle doman-de ammissibili;

3 di modificare parzialmente, con riferimento esclusivo alla Provincia di Sondrio, l’Allegato B «Elenco delle domande finan-ziate» del decreto n 5010 dell’1 06 2011, così come risulta dall’Al-legato 3, costituente parte integrante e sostanziale del presente decreto, in quanto alla posizione n 114, alla ditta «Vanifarm di Vaninetti Riccardo», con sede in Via Brugo, 37 – Cosio Valtellino (SO), corrisponde un premio ammesso di € 38 000,00 anziché di € 15 000,00 e il tipo progetto «PM», rimanendo invariato il pun-teggio pari a 34;

4 di mantenere invariati i restanti dati, relativi alle altre Provin-ce della Lombardia, riportati nei suddetti Allegati A e B;

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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5 di demandare all’Organismo Pagatore Regionale (OPR) - Funzione autorizzazione pagamenti lo svolgimento delle attività connesse alla gestione delle risorse cofinanziate per gli importi di:

•  € 36 000,00 relativi alle domande presentate dalle ditte elencate nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente decreto;

• € 3 148 410,00 relativi alle domande presentate dal 16 aprile 2010 al 10 settembre 2010 (nono periodo) e finanziate con decreto n 5010 dell’1 06 2011, come risulta dall’Allegato 2, parte integrante e sostanziale del presente decreto,previa acquisizione degli elenchi di liquidazione, redatti dagli Or-ganismi Delegati «Amministrazioni Provinciali di Mantova, Sondrio e Varese»;

6 di notificare il presente decreto alle ditte di cui ai preceden-ti punti 1 e 3;

7 di pubblicare il presente decreto sul BURL e sul sito internet della Regione Lombardia – Direzione Generale Agricoltura;

8 di comunicare all’OPR e alle Amministrazioni Provinciali della Lombardia l’avvenuta pubblicazione sul BURL del presente decreto

Il dirigente dell’unità organizzativaCompetitività delle imprese e delle filiere agroalimentari

Paolo Baccolo——— • ———

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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ALLEGATO 1ELENCO DELLE DOMANDE FINANZIATE

N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO

DEL PREMIO AMMESSO

IMPORTO DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

1 201000311351 CRRGRL83C21E897D CARRETTA GABRIELE VIRGILIO MN 26 000,00 26 000,00 46 PM2 201000311170 BRTFNC92M26D869J BERTOLDO FRANCESCO TAINO VA 10 000,00 10 000,00 29

TOTALE 36.000,00 36.000,00

——— • ———

——— • ———

ALLEGATO 2Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Misura 112

Secondo riparto aggiuntivo delle risorse inerente al nono periodoDomande presentate dal 16.04.2010 al 10.09.2010

Provincia Numero domande ammissibili presentate Importo richiesto (€) Numero domande ammissibili finanziate Riparto delle risorse (€)Bergamo 13 314 000,00 13 314 000,00 Brescia 41 1 058 000,00 41 1 058 000,00 Como 5 93 000,00 5 93 000,00 CremonaLecco 2 30 000,00 2 30 000,00 Lodi - - Mantova 11 174 000,00 11 174 000,00 Milano - - Monza e Brianza - - Pavia 27 466 000,00 27 466 000,00 Sondrio 36 998 410,00 36 998 410,00 Varese 1 15 000,00 1 15 000,00 Totale 136 3.148.410,00 136 3.148.410,00

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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ALLEGATO 3

ELENCO DELLE DOMANDE FINANZIATE

N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO DEL

PREMIO AMMESSOIMPORTO

DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

1 201000304405 NVABBN87M63B393H AZ AGR L’AURORA DI NAVA BAMBINA COLOGNO AL SERIO BG 26 000,00 26 000,00 31 PM

2 201000308715 RGZLCU87D06H910V REGAZZONI LUCA VALTORTA BG 15 000,00 15 000,00 31

3 201000308859 03686680160 SOCIETA’ AGRICOLA BRENO DI BRENO GIORDANO & C S S RANZANICO BG 26 000,00 26 000,00 31 PM

4 201000264913 03659560167 SOCIETA’ AGRICOLA CENTRO VERDE DELL’ISOLA S S PONTE SAN PIETRO BG 26 000,00 26 000,00 31 PM

5 201000306059 CLTRRT88M05C800Y COLOTTI ROBERTO ROVETTA BG 15 000,00 15 000,00 30

6 201000310803 GRSLCU73T19A794P TUTTAFLORA DI GRASSI LUCA CAPRINO BERGAMASCO BG 38 000,00 38 000,00 30 PM

7 201000302703 03662280167 SOCIETA’ AGRICOLA LA NUOVA S S COMUN NUOVO BG 26 000,00 26 000,00 29 PM

8 201000311398 VSCMTT80M05I628Q AZIENDA AGRICOLA FO’ PA DI VESCOVI MATTEO BERZO SAN FERMO BG 15 000,00 15 000,00 28

9 201000309007 FRNNRC82H20B157H AZIENDA AGRICOLA FORNARI ENRICO CIVIDATE AL PIANO BG 10 000,00 10 000,00 27

10 201000309444 03684950169SOCIETA’ AGRICOLA AGRITURISTICA LA FRESCHERA S S DI BETTONI ALESSANDRA E TANIA

PARZANICA BG 38 000,00 38 000,00 20 PM

11 201000309694 BRNFNC78B06A794J AZ AGRICOLA LA CORTE DEL SOLE DI BRENA FRANCESCO ZOGNO BG 38 000,00 38 000,00 20 PM

12 201000308828 DLLLNZ72R52F704Q AZ AGRICOLA BELVEDERE DI DALLAPINA LORENZA BARLASSINA MB 15 000,00 15 000,00 18

13 201000263373 CRLVNI79A28L400O CARIOLI IVAN TREVIGLIO BG 26 000,00 26 000,00 11 PM14 201000306722 NRBLCU90M24C618E NORBIS LUCA CHIARI BS 26 000,00 26 000,00 32 PM15 201000309360 FSNCLD75M09D284Q FASANI CLAUDIO ISORELLA BS 26 000,00 26 000,00 32 PM

16 201000308932 CNTMHL80T02D918Y MA DI CONTRINI MICHELE PESCHIERA DEL GARDA VR 26 000,00 26 000,00 31 PM

17 201000304451 GRZNSI73A53H717H GREZZINI INES AZIENDA AGRICOLA TREMOSINE BS 38 000,00 38 000,00 31 PM

18 201000306509 MMNNDR89B17D940G LA FONTE DEL MAGO DI MAMONE ANDREA PRESEGLIE BS 38 000,00 38 000,00 29 PM

19 201000229726 BRNMSM80L11E884H BARONIO MASSIMO PONTEVICO BS 26 000,00 26 000,00 29 PM

20 201000296674 GNAGLR70T43A246S AZIENDA AGRICOLA AGRITURISTICA ROCCOLO DI GAIONI GLORIA ANGOLO TERME BS 15 000,00 15 000,00 27

21 201000311019 02872820986 SOCIETA’ AGRICOLA DONEC DI MICHELA E ANGELO TOMASI S S TEMU’ BS 38 000,00 38 000,00 26 PM

22 201000304456 03245050988 SOCIETA’ AGRICOLA IL RUDERE DEI FRATELLI SOIOLA S S SALO’ BS 38 000,00 38 000,00 25 PM

23 201000309357 CCCDRN85S27B157K COCCOLI ADRIANO TORBOLE CASAGLIA BS 10 000,00 10 000,00 24

24 201000304454 03246000982AZIENDA AGRICOLA SGREVA DI GIUPPONI GIACOMO E VANESSA SOCIETA’ AGRICOLA S S

SIRMIONE BS 26 000,00 26 000,00 23 PM

Bollettino Ufficiale – 15 –

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO DEL

PREMIO AMMESSOIMPORTO

DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

25 201000304452 03220690980AZIENDA AGRICOLA COLLI VAIBO’ DI BULGARINI DIEGO E ARIANNA SOCIETA’ AGRICOLA S S

POZZOLENGO BS 26 000,00 26 000,00 23 PM

26 201000300180 GSTRRT88E67B157R AZ AGR IL COLMETTO DI AGOSTI ROBERTA RODENGO-SAIANO BS 38 000,00 38 000,00 22 PM

27 201000304453 MSCPRZ74P46D940F MASCHER PATRIZIA AZIENDA AGRICOLA GARGNANO BS 38 000,00 38 000,00 22 PM28 201000306205 MNTFNC78P58B157R MANTOVANI FRANCA DELLO BS 38 000,00 38 000,00 21 PM

29 201000304455 GRLCLD74D15D284I AZ AGR GIRELLI DI GIRELLI CLAUDIO DESENZANO DEL GARDA BS 26 000,00 26 000,00 21 PM

30 201000310523 FNTMTT91C14E704W FONTANA MATTEO ARTOGNE BS 38 000,00 38 000,00 19 PM

31 201000249997 03232220982 SOCIETA’ AGRICOLA AVEROLDI ANTONIO E LUIGI S S CALVAGESE DELLA RIVIERA BS 26 000,00 26 000,00 19 PM

32 201000143980 03215020987 SOCIETA’ AGRICOLA GUAINAZZI FRATELLI S S LONATO BS 26 000,00 26 000,00 19 PM33 201000290627 03238440980 SOCIETA’ AGRICOLA CORTE FUSIA COCCAGLIO BS 26 000,00 26 000,00 19 PM

34 201000130925 GRZMRC75P19B149U AZIENDA AGRICOLA RODELLA DI GRAZIOLI SELLERO BS 15 000,00 15 000,00 18

35 201000310921 BSSFST73B24D391MAZIENDA AGRICOLA FRUTTI DELL’ALTA VAL CAMONICA DI BASSI FAUSTO

EDOLO BS 38 000,00 38 000,00 17 PM

36 201000136366 LMPMRC72T22E526L OVOGOLD DI LAMPUGNANI MARCO OSTIANO CR 26 000,00 26 000,00 17 PM

37 201000291920 GLBPLA90A27B157F GILBERTI PAOLO GUSSAGO BS 38 000,00 38 000,00 16 PM

38 201000303308 DLLNDR83T04B157X AGRICOLA DALLERA DI DALLERA ANDREA PADERNO FRANCIACORTA BS 10 000,00 10 000,00 16

39 201000310454 RVLGDU73D26D251T RAVELLI GUIDO ARTOGNE BS 15 000,00 15 000,00 1640 201000299241 SLRMRC71M15G149E SALERA MARCO ORZINUOVI BS 26 000,00 26 000,00 16 PM

41 201000309963 MRTCRL81M21D918Y AZIENDA AGRICOLA DOMARO DI MORETTI CARLO GARDONE VAL TROMPIA BS 38 000,00 38 000,00 13 PM

42 201000308120 DVOMRN74M51Z154Z AZ AGR MURATICA DI DOEVA MARINA MILZANO BS 10 000,00 10 000,00 13

43 201000127270 MGNSVN91S23C800U MAGNOLINI SILVANO BORNO BS 15 000,00 15 000,00 1244 201000139020 BZZGNN90E26F471Z BEZZI GIOVANNI GHEDI BS 38 000,00 38 000,00 12 PM45 201000308693 PRVMRC79M15E526O PROVEZZA MARCO GHEDI BS 10 000,00 10 000,00 1246 201000310550 SDAMTT92C24G489O AZIENDA AGRICOLA SDAO MATTEO POZZOLENGO BS 10 000,00 10 000,00 11

47 201000308247 TTLSCR89T18E704N AZ AGR RIVIONI DI OTTELLI ZOLETTI OSCAR GIANICO BS 38 000,00 38 000,00 10 PM

48 201000308298 NDRSMN86D10E704O APICOLTURA CAMUNA DI NODARI SIMONE ESINE BS 38 000,00 38 000,00 10 PM

49 201000243549 DPRMRC84P29D284W AZ AGR DI PIERNO MARCO DESENZANO DEL GARDA BS 26 000,00 26 000,00 10 PM

50 201000309109 SNNDGI84M17B149A SAININI DIEGO BRENO BS 38 000,00 38 000,00 10 PM51 201000304449 DLELSN77T17D940S DELAI ALESSANDRO TOSCOLANO-MADERNO BS 10 000,00 10 000,00 10

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 16 – Bollettino Ufficiale

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N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO DEL

PREMIO AMMESSOIMPORTO

DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

52 201000304448 LROLRT76B04D284X AZIENDA AGRICOLA EMANUELA DI LORA ALBERTO DESENZANO DEL GARDA BS 10 000,00 10 000,00 10

53 201000306556 PPAMNL74A49C312U PAPA EMANUELA LONATO BS 10 000,00 10 000,00 854 201000130837 CNTCST86M08B157U CANTONI CRISTIAN CASTEL MELLA BS 10 000,00 10 000,00 555 201000267406 NGLMTT90E28C933D ANGELINETTA MATTEO PIANELLO DEL LARIO CO 38 000,00 38 000,00 26 PM56 201000308837 PLTSMN90A05C933P POLETTI SIMONE VELESO CO 15 000,00 15 000,00 2057 201000257668 03240450134 SOCIETA’ AGRICOLA LA RUNA S S ERBA CO 15 000,00 15 000,00 1558 201000306061 RSCLSE77L56C933J RUSCONI ELISA CARLAZZO CO 15 000,00 15 000,00 15

59 201000310495 CVRRCR86H24D416Y AZ AGR LA SCUDERIA DI CAVARZAN RICCARDO CANTU’ CO 10 000,00 10 000,00 12

60 201000306908 GLBNDR89B08F133V GALBUSERA ANDREA COLLE BRIANZA LC 15 000,00 15 000,00 8

61 201000310112 MRTNTL72R54Z144K AZIENDA AGRICOLA BRUGO DI MARTYUSHEVA NATALIA COLLE BRIANZA LC 15 000,00 15 000,00 7

62 201000311161 02312900208 SOCIETÀ AGRICOLA GALVANI ALEX E MICHELE GUIDIZZOLO MN 26 000,00 26 000,00 28 PM63 201000309262 ZLCNRC89S10E897X ZILOCCHI ENRICO SAN BENEDETTO PO MN 10 000,00 10 000,00 1464 201000308785 BRSRCR85P19L781X BORSARI RICCARDO VERONA VR 26 000,00 26 000,00 13 PM65 201000310969 CRSDVD91M13A470L CRESCENTI DAVIDE CASALOLDO MN 26 000,00 26 000,00 12 PM66 201000304908 MJDMHL78M22Z155L MAJDER MICHAL RONCOFERRARO MN 26 000,00 26 000,00 9 PM

67 201000246844 02298020203 GHIGNONI MAURO E FABIO S S SOCIETA’ AGRICOLA CERESARA MN 10 000,00 10 000,00 8

68 201000140444 02301110207 SOCIETÀ AGRICOLA SIMONELLI ANDREA E MATTEO

SAN MARTINO DALL’ARGINE MN 10 000,00 10 000,00 8

69 201000310612 BNTGRL90E17A470N BENETTI GABRIELE ASOLA MN 10 000,00 10 000,00 670 201000018999 BLDDVD87M28E897S BOLDRINI DAVIDE CURTATONE MN 10 000,00 10 000,00 671 201000270712 CSRCLD75P07H143W CASAREGGIO CLAUDIO SAN BENEDETTO PO MN 10 000,00 10 000,00 672 201000205363 MLCVNI78P26G489Q MELCHIORI IVANO MONZAMBANO MN 10 000,00 10 000,00 5

73 201000111422 GBTMLN70D53M109Y AZ AGR ROVEDA DI ELENA GABETTA BORGO PRIOLO PV 15 000,00 15 000,00 13

74 201000307771 CNCLVN80P65F205R CONCARO LAVINIA FORTUNAGO PV 15 000,00 15 000,00 1375 201000287910 STFPLA70M68M109A STAFFORINI PAOLA MENCONICO PV 38 000,00 38 000,00 12 PM76 201000307108 CLVDBR82P42M109I AZ AGR CALVI DEBORA MORNICO LOSANA PV 10 000,00 10 000,00 12

77 201000309055 BRNRRT73H59F205L BARIANI ROBERTA SANTA MARGHERITA DI STAFFORA PV 15 000,00 15 000,00 12

78 201000310070 PRLMRZ80P52B201D PERELLI MAURIZIA ZAVATTARELLO PV 15 000,00 15 000,00 1279 201000310537 VRNMRC90M09M109G VARNI MIRCO MONTESEGALE PV 15 000,00 15 000,00 1180 201000311320 02375980188 SOCIETA’ AGRICOLA LA PRIMULA CANEVINO PV 15 000,00 15 000,00 11

81 201000308524 CNSJNN82P24F205A AZIENDA AGRICOLA TEX RANCH DI CONSAGA JOHNNY LIBERO GARLASCO PV 10 000,00 10 000,00 10

82 201000308796 FRRLSS91S05L690G FERRARI ALESSIO VALVERDE PV 38 000,00 38 000,00 10 PM83 201000310373 BRBLSS84R24D969V BARBIERI ALESSIO FORTUNAGO PV 38 000,00 38 000,00 10 PM

Bollettino Ufficiale – 17 –

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO DEL

PREMIO AMMESSOIMPORTO

DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

84 201000310423 SLVNMR72A42F205D SALVINI ANNA MARIA BARBIANELLO PV 10 000,00 10 000,00 1085 201000311416 PRLDRD92H22M109O PERELLI EDOARDO ZAVATTARELLO PV 38 000,00 38 000,00 10 PM86 201000305721 MLNNDR81R06M109G MILANESI ANDREA CECIMA PV 38 000,00 38 000,00 9 PM

87 201000134457 CTTNNL71S09G388R COTTA RAMUSINO ANTONIO LUIGI SANT’ALESSIO CON VIALONE PV 10 000,00 10 000,00 8

88 201000309129 PRSSMN91D43B201X AZ AGR PRESTA SIMONA STRADELLA PV 10 000,00 10 000,00 8

89 201000310412 MGZNDR87B06F205S MEGAZZINI ANDREA SAN GIORGIO DI LOMELLINA PV 26 000,00 26 000,00 8 PM

90 201000134453 CSTCLM77A19G388M AZIENDA AGRICOLA CASTELLANI FRANCESCO DI CASTELLANI CARLO MARCO BORNASCO PV 10 000,00 10 000,00 6

91 201000138775 PSQMRC89T29M109R PASQUALI MARCO CORANA PV 10 000,00 10 000,00 692 201000304704 MCCMRC74E19B201B MAIOCCHI MARCO CASTEGGIO PV 10 000,00 10 000,00 693 201000308890 PCCLCU84S07G388I PICCININI LUCA PINAROLO PO PV 10 000,00 10 000,00 6

94 201000309334 SLVJNT92L16B201A AZIENDA AGRICOLA IL CASCINE’ DI SALVI JUNIO ANTONIO VERRUA PO PV 10 000,00 10 000,00 6

95 201000310772 MGGPMR81M09L872I MAGGIONI PIERMARIO VALEGGIO PV 10 000,00 10 000,00 696 201000311145 MRNCRL81T27F952J MORANDI CARLO NOVARA NO 10 000,00 10 000,00 6

97 201000310434 CMSVNT76M66B201B AZIENDA AGRICOLA COMASCHI ROBERTO DI COMASCHI VALENTINA CIGOGNOLA PV 10 000,00 10 000,00 4

98 201000091919 PGGLRT80P25M109C AZ AGR PIAGGI ALBERTO RUINO PV 15 000,00 15 000,00 399 201000305278 MRTVNI91P16M109Q MARTIGNONI IVAN PONTE NIZZA PV 15 000,00 15 000,00 3

100 201000119969 BNMLGU77L24I829K BONOMI LUIGI PIATEDA SO 38 000,00 38 000,00 36 PM101 201000310929 BRRTZN75M64F712H BORROMINI TIZIANA BUGLIO IN MONTE SO 38 000,00 38 000,00 36 PM

102 201000120037 MRCLRT77L11I829B IL VERDE DI MARCHESINI ALBERTO SONDRIO SO 15 000,00 15 000,00 36

103 201000305076 BRLFLV71B05F115X LA PEDRUSCIA DI BARAIOLO FULVIO CIVO SO 38 000,00 38 000,00 36 PM

104 201000307152 LNTCRL86A21I829A LENATTI CARLO MONTAGNA IN VALTELLINA SO 38 000,00 38 000,00 36 PM

105 201000308180 CRTSFN81A27C623Q AGRIENERGY DI CURTI STEFANO MADESIMO SO 15 000,00 15 000,00 35

106 201000031349 BRMMCV79D03I828F BORMOLINI MARCO VITTORIO LIVIGNO SO 38 000,00 38 000,00 35 PM107 201000234949 CLTMRC84M19I828H COLTURI MARCO VALFURVA SO 15 000,00 15 000,00 35108 200900395373 SCTMRC70M08F712C SCOTTONI MARCO ARDENNO SO 38 000,00 38 000,00 35 PM

109 201000310916 DLLFBA88L21I829G AZIENDA AGRICOLA AGNEDA DI DELLA MADDALENA FABIO SONDRIO SO 38 000,00 38 000,00 34 PM

110 201000134817 MNNSMN85B68A745B FATTORIA LA CARECINA DI MANNI SIMONA DELEBIO SO 38 000,00 38 000,00 34 PM

111 201000307211 MZZMRN84T21L175N MAZZUCCHI MORENO LIVIGNO SO 15 000,00 15 000,00 34112 201000310551 RDGTZN86S01L175T RODIGARI TIZIANO LIVIGNO SO 15 000,00 15 000,00 34113 201000307291 SMELRD83B05I829K SEM ALFREDO CHIESA IN VALMALENCO SO 38 000,00 38 000,00 34 PM

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 18 – Bollettino Ufficiale

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N. NUMERO DOMANDA CUAA RAGIONE SOCIALE DESCRIZIONE COMUNE SIGLA

PROVINCIAIMPORTO DEL

PREMIO AMMESSOIMPORTO

DEL PREMIO CONCESSO

PUNTEGGIO TIPO PROGETTO

114 201000310109 VNNRCR84L28F712C VANIFARM DI VANINETTI RICCARDO COSIO VALTELLINO SO 38 000,00 38 000,00 34 PM

115 201000027940 NTNKVN91M03F712L ANTONINI KEVIN MAZZO DI VALTELLINA SO 38 000,00 38 000,00 33 PM

116 201000307445 CLLMHL75B28F712B COLLI MICHELE DELEBIO SO 15 000,00 15 000,00 32117 201000140071 GSMLSN91L04F712U GUSMEROLI ALESSANDRO TALAMONA SO 38 000,00 38 000,00 32 PM118 201000138639 BRTNTN86S08I829V BERTOLINI ANTONIO FORCOLA SO 38 000,00 38 000,00 30 PM119 201000136753 MSLMRC84B23F712S MASOLATTI MARCO MELLO SO 38 000,00 38 000,00 30 PM120 201000134073 WLKJNT71E48Z127V WILKOSZ JOLANTA KRYSTYNA TEGLIO SO 38 000,00 38 000,00 22 PM121 201000307233 RSCVLR78P08F712S RASCHETTI VALERIO ARDENNO SO 15 000,00 15 000,00 21122 201000307357 LNRLSN76P69I829I LEONARDI ALESSANDRA TIRANO SO 15 000,00 15 000,00 19123 201000311146 MLOLRA80C47F712C MOIOLA LAURA MELLO SO 36 860,00 36 860,00 19 PM

124 201000310246 DPTNCL80C11F712O LA FRUTTERIA DI DE PETRI NICOLA FORCOLA SO 15 000,00 15 000,00 18

125 201000305467 DNTFNC90H57I829P DONATI FRANCESCA PONTE IN VALTELLINA SO 15 000,00 15 000,00 17126 201000308424 DGVDNC86P02I829B DE GIOVANETTI DOMENICO BUGLIO IN MONTE SO 38 000,00 38 000,00 16 PM127 201000317772 GRNLVZ72E05C623J GERONIMI ELVEZIO SAN GIACOMO FILIPPO SO 14 550,00 14 550,00 16128 201000307994 PSNDVS76P03C623B PISNOLI DEVIS NOVATE MEZZOLA SO 38 000,00 38 000,00 16 PM129 201000310074 CCLCSR82E25I829H CECILIANI CESARE DELEBIO SO 15 000,00 15 000,00 15130 201000136304 PTTPLA71C18I829S PIATTA PAOLO CASTIONE ANDEVENNO SO 15 000,00 15 000,00 14131 201000119957 BGNMRK90B08I829Q BAGINI MIRKO ALBOSAGGIA SO 15 000,00 15 000,00 13132 201000088268 MRVSFN89P10I829Q MARVEGGIO STEFANO SONDRIO SO 38 000,00 38 000,00 11 PM133 201000036911 GDLMRC74T08C623U GADOLA MIRCO PRATA CAMPORTACCIO SO 38 000,00 38 000,00 10 PM134 201000309005 DLLNNL73P50I829P DELLA SALE ANTONELLA SONDRIO SO 15 000,00 15 000,00 7135 201000135843 BLLFBA76M15C623X BELLINI FABIO PRATA CAMPORTACCIO SO 15 000,00 15 000,00 6136 201000307160 CNGSML73L03L682U CANGI SAMUELE VARESE VA 15 000,00 15 000,00 11

TOTALE 3.148.410,00 3.148.410,00

Bollettino Ufficiale – 19 –

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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D.d.s. 15 luglio 2011 - n. 6554Misura OCM Vino - Promozione sui mercati dei Paesi terzi: approvazione dei progetti ammessi a finanziamento sulla quota fondi regionale per la campagna 2011/2012 “Regolamento (CE) n. 555/2008”

LA DIRIGENTE DI STRUTTURA ATTRATTIVITA’ E PROMOZIONE DELLE PRODUZIONI

Richiamati:

•  il Regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ot-tobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agri-coli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regola-mento unico OCM), come modificato dal regolamento (CE) n 491/2009 del Consiglio, del 25 maggio 2009;

• il Regolamento (CE) n. 3/2008 del Consiglio, del 17 dicem-bre 2007, relativo ad azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei Paesi terzi;

• il Regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 28 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comu-ne del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai control-li nel settore vitivinicolo;

• il decreto del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (di seguito Ministero) n 4123 del 22 luglio 2010 «OCM Vino – Modalità attuative della misura Promozione sui mercati dei Paesi terzi – Campagne 2010/2011 e seguenti» che all’art 11 prevede che l’importo dell’aiuto a valere sui fondi comunitari sia pari al massimo al 50%;

•  il  decreto  dipartimentale  del Ministero  n.  6442  del  4  apri-le 2011, «Invito alla presentazione dei progetti CAMPAGNA 2011/2012 Modalità operative e procedurali per l’attuazione del Decreto Ministeriale n 4123 del 22 luglio 2010», che all’art 3 prevede che sia l’Organismo Pagatore AGEA a stipulare i con-tratti con i beneficiari e a provvedere ai relativi pagamenti;

•  il decreto dipartimentale del Ministero n. 2896 del 15 apri-le 2011 che assegna a Regione Lombardia, per la campa-gna 2011/2012, una quota di riparto pari a complessivi € 2 400 449,00;

•  il decreto del dirigente di  struttura n.  4273 del  12 maggio 2011 della D G Agricoltura, «Bando per l’ammissione ai finanzia-menti previsti sulla quota regionale per la campagna 2011/2012 della misura ‘Promozione sui mercati dei paesi terzi’ nell’ambito del Reg (CE) 555/08 della Commissione relativo all’organizza-zione comune del mercato vitivinicolo»;

•  il decreto del dirigente di  struttura n. 10898 del 27 ottobre 2010, che ha approvato i progetti ammessi a finanziamento sulla quota fondi regionale per la campagna 2010/2011 e in particolare ha approvato il progetto triennale «Berlucchi USA» a valere sulle assegnazioni relative alle campagne 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013;

• il decreto del dirigente di unità organizzativa n. 4795 del 26 maggio 2011 che ha costituito il Comitato di Valutazione dei pro-getti di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi;

Preso atto che:

• sono state presentate n. 5 domande di contributo per progetti di promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi, la cui documen-tazione è agli atti della Struttura, dai seguenti soggetti proponenti:

− AS CO VI LO - Associazione Consorzi Vini Lombardi

− Consorzio per la Tutela del Franciacorta

− ATI Civielle

− ATI Caldirola

− T M T Emozioni S r l

•  i  progetti  di  promozione presentati  ammontano  comples-sivamente a € 2 755 933,19, di cui € 2 557 207,89 per le azioni 2011/2012 e € 198 725,30 per le azioni 2012/2013;

Considerato che il Comitato di Valutazione dei progetti si è riu-nito in data 21 e 29 giugno 2011 per procedere all’istruttoria delle domande secondo i criteri previsti dalla normativa sopraindicata, approvando i verbali di istruttoria acquisiti agli atti e una gradua-toria finale dei progetti di cui all’Allegato 1 al presente decreto;

Cosiderato che:• la seconda annualità del progetto «Franciacorta: Communi-

cation and advertising in USA» presentato dal Consorzio per la tu-tela del Franciacorta per complessivi € 198 725,30 sarà finanziata nell’ambito delle assegnazioni relative alla campagna 2012/2013;

• il progetto triennale «Berlucchi USA» approvato sul precedente bando per la campagna 2010/2011 con decreto del Dirigente di Struttura n 10898 del 27 ottobre 2010 e giunto alla seconda annua-lità, sarà finanziato per un importo pari al 50% della spesa ammessa per il secondo anno di € 456 000,00 – spesa confermata dalla Ber-lucchi Spa con lettera del 21 giugno 2011 prot M1 2011 0008726 – mentre la terza ed ultima annualità sarà finanziata nell’ambito delle assegnazioni relative alla campagna 2012/2013;

Ritenuto pertanto di approvare i progetti per complessivi € 2 751 013,53 ammettendo, al contributo del 50% della spesa, le azioni 2011/2012 per un totale di € 1 276 144,12;

Vista la l r n 20 del 7 luglio 2008, art 17 e i provvedimenti orga-nizzativi della IX legislatura;

DECRETA1 Di approvare l’Allegato 1 parte integrante e sostanziale del

presente Decreto, riportante la graduatoria finale delle doman-de ammesse a finanziamento (elencate in ordine decrescente in base al punteggio conseguito) e lo schema di assegnazione dei contributi a valere sulla quota fondi regionale 2011/2012

2 Di approvare un contributo complessivo di € 1 504 144,12, di cui € 1 276 144,12 riferibili ai progetti presentati per la campa-gna 2011/2012 e € 228 000,00 riferibili alla seconda annualità del progetto «Berlucchi USA» presentato e approvato sul prece-dente bando per la campagna 2010/2011

3 Di inviare copia del presente decreto al Ministero e all’AGEA 4 Di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale di Re-

gione Lombardia e sul sito www agricoltura regione lombardia itLa dirigente

Stefania Tamborini——— • ———

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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ALLEGATO 1 GRADUATORIA DELLE DOMANDE AMMESSE A FINANZIAMENTO PER LA CAMPAGNA 2011/2012 E ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI A VALERE SULLA QUOTA FONDI REGIONALI 2011/2012

PROGETTI CAMPAGNA 2011/2012 VALORE PROGETTI (€)

AZIONI 2011/2012

AZIONI 2012/2013

AZIONI AMMESSE CONTRIBUTO 2011/2012 PUNTEGGIO

ATI CIVIELLE € 437 069,80 € 437 069,80 -- € 437 069,80 € 218 534,90 52

CONSORZIO FRANCIACORTA € 350 505,60 € 151 780,30 € 198 725,30 € 350 505,60 € 75 890,15 48

AS CO VI LO € 1 041 561,46 € 1 041 561,46 -- € 1 036 641,80 € 518 320,90 47

ATI CALDIROLA € 253 000,00 € 253 000,00 -- € 253 000,00 € 126 500,00 47

TMT EMOZIONI € 673 796,33 € 673 796,33 -- € 673 796,33 € 336 898,17 37

TOTALE € 2 755 933,19 € 2 557 207,89 € 198 725,30 € 2 751 013,53 € 1 276 144,12

CAMPAGNA 2010/2011

BERLUCCHI SPA € 1 368 000,00 € 456 000,00 € 456 000,00 -- € 228 000,00

TOTALE € 3.013.207,89 € 654.725,30 € 3.207.013,53 € 1.504.144,12

Bollettino Ufficiale – 21 –

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazione

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 22 – Bollettino Ufficiale

D.d.g. 13 luglio 2011 - n. 6459Indirizzi in materia di affidamento dei servizi e convenzioni tra enti pubblici e cooperative sociali in attuazione della d.g.r. n. 1353/2011

IL DIRETTORE GENERALE DELLA DIREZIONE GENERALE INDUSTRIA ARTIGIANATO EDILIZIA E COOPERAZIONE

Vista la legge 8 novembre 1991, n 381 «Disciplina delle coo-perative sociali» che prevede: all’art 5 che gli enti pubblici, compresi quelli economici e le

società di capitale a partecipazione pubblica, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministra-zione, possono stipulare convenzioni con le cooperative sociali di cui all’art 1, comma 1, lett b) ovvero con analoghi organi-smi aventi sedi negli altri stati membri della Comunità europea, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi il cui importo sia inferiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, purché tali convenzioni siano finalizzate all’inserimento lavorativo di perso-ne svantaggiate; all’art 9 che le Regioni adottino convenzioni-tipo per regola-

mentare i rapporti tra le cooperative sociali e le amministrazioni pubbliche, prevedendo, in particolare, i requisiti di professionalità degli operatori e l’applicazione delle norme contrattuali vigenti;

Vista la legge regionale 14 febbraio 2008, n 1 «Testo unico del-le leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione socia-le, associazionismo e società di mutuo soccorso» con partico-lare riguardo all’art 29 (Azioni regionali per la qualità dei servizi sociali) che prevede testualmente nei suoi primi quattro commi: La Regione, nell’attuazione della rete delle unità d’offerta

sociali e sociosanitarie, adotta indirizzi per sostenere le attivi-tà svolte dalle cooperative sociali, privilegiando la gestione di servizi aggiudicati in base all’offerta economicamente più van-taggiosa, con le modalità previste dall’art 83, comma 1, d lgs 12 aprile 2006, n 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a la-vori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE) La Regione promuove intese con le associazioni rappre-

sentative degli enti locali e degli enti gestori delle unità d’offerta socio-sanitarie e delle cooperative per concordare la formula-zione di bandi pubblici, relativi a gare di affidamento della ge-stione di servizi, che garantiscano la qualità dei servizi La Giunta regionale approva schemi di convenzione-tipo,

rispettivamente per:

• la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi;

• la fornitura di beni e servizi di cui all’art 5 della legge n 381/91 Per gestione di servizi si intende l’organizzazione complessi-

va e coordinata dei diversi fattori materiali, immateriali e umani che concorrono alla realizzazione di un servizio, con esclusione delle mere prestazioni di manodopera;

Vista, inoltre, la d g r 25 febbraio 2011, n 1353 «Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del Terzo settore nell’ambito dei servizi alla persona e alla Comu-nità» con la quale: sono state approvate le linee guida per la valorizzazione de-

gli Enti del Terzo settore con particolare riguardo all’attivazione di collaborazione tra Aziende sanitarie pubbliche, Aziende di servizi alla persona, Comuni e Soggetti del Terzo settore ; si rinvia a provvedimenti delle Direzioni competenti l’appro-

vazione di schemi di convenzioni e accordi da stipulare con i soggetti del Terzo settore;

Considerato che le cooperative sociali sono attori importanti per il ruolo che esercitano nel territorio lombardo a livello sociale per i molteplici servizi che offrono nell’area del welfare e per l’in-serimento lavorativo di persone svantaggiate;

Visto il documento allegato che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, che comprende gli indirizzi di affi-damento dei servizi e convenzioni tra Enti pubblici e cooperative sociali oltre allo schema di convenzione tra ente pubblico e co-operative sociale ai sensi dell’art 5, comma 1, legge n 381/91;

Dato atto che il documento allegato è stato preventivamente sottoposto all’attenzione del «Tavolo di consultazione dei sog-getti del Terzo settore», istituito con d g r 30 luglio 2008 n 7797;

Ritenuto di dare attuazione alla legge regionale n 1/2008, con particolare riguardo all’art 29 (Azioni regionali per la qualità dei

servizi sociali) e alla d g r 1353/2011 «Linee guida per la semplifi-cazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del Terzo set-tore nell’ambito dei servizi alla persona e alla Comunità», appro-vando il documento «Indirizzi in materia di affidamento dei servizi e convenzioni tra Enti pubblici e cooperative sociali» che com-prende lo schema di convenzione tra ente pubblico e cooperati-ve sociale ai sensi dell’art 5, comma 1, della legge n 381/91;

Ritenuto inoltre di disporre la pubblicazione del presente de-creto sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia e sul sito internet della Direzione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Coope-razione e della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Inte-grazione e Solidarietà Sociale;

Vista la l r 7 luglio 2008, n 20 nonché i provvedimenti organiz-zativi della IX Legislatura

DECRETA1 di approvare il documento «Indirizzi in materia di affida-

mento dei servizi e convenzioni tra Enti pubblici e cooperative sociali» che comprende lo schema di convenzione tra ente pub-blico e cooperative sociale, ai sensi dell’art 5, comma 1, della legge n 381/1991, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2 di disporre la pubblicazione del presente Decreto sul Bol-lettino Ufficiale Regione Lombardia e sul sito internet della Dire-zione generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione e della Direzione Generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale

Il direttore generaleFrancesco Baroni

——— • ———

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Bollettino Ufficiale

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ALLEGATO

Indirizzi in materia di affidamento dei servizi e convenzioni tra Enti pubblici e cooperative sociali.

1. Premessa

2. Quadro normativo regionale

3. Indirizzi regionali 3 1 - Cooperative sociali di tipo “A” 3 2 – Cooperative sociali di tipo “B”

4. Schema di convenzione tra ente pubblico e cooperativa sociale ———-------------------------------------——

1. Premessa

Le cooperative sociali sono state riconosciute a livello giuridico nel 1991 con l’emanazione da parte del Parlamento della legge n 381/91 intitolata “Disciplina delle cooperative sociali”

La legge n 381/91 riconosce personalità giuridica alle cooperative sociali e le definisce attraverso lo scopo che è quello indicato all’art 1, vale a dire “concorrere al perseguimento dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”

Lo scopo mutualistico di tali soggetti, oltre che esprimersi all’interno della compagine sociale, si allarga, al territorio, alla comunità, coinvolgendo anche le persone in condizioni di svantaggio, connaturandosi, pertanto, come “mutualità allargata”, realizzata comunque con strumenti e modalità imprenditoriali

La costituzione di cooperative sociali, così come le imprese cooperative in genere, è regolamentata dagli articoli del Codice Civile così come modificato dalla legge n 366/01 “Delega al governo per la riforma del diritto societario”, attuata con il d lgs n 6/03 “Riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative, in attuazione della legge n 366/01” In particolare, l’art 1 della legge n 381/91 distingue le cooperative sociali in base alle attività svolte, in:a) Cooperative sociali che gestiscono servizi socio – sanitari ed educativi (tipo A) b) Cooperative sociali che attraverso lo svolgimento di attività diverse – agricole industriali,

commerciali e di servizi – inseriscono persone svantaggiate al lavoro (tipo B) Le cooperative sociali possono, comunque, costituirsi in consorzi di cooperative sociali che prevedano nella compagine sociale almeno il 70% di cooperative sociali

La norma di disciplina del comparto, all’art 2, riconosce la presenza nella compagine sociale dei soci volontari; infatti, oltre ai soci ordinari o cooperatori (prestatori/lavoratori, fruitori, persone giuridiche e finanziatori) presenti in tutte le cooperative, è introdotta la figura dei soci volontari i quali: non possono superare percentualmente il 50% dei soci complessivi; devono essere iscritti in un’apposita sezione del libro dei soci e godere di regolare

assicurazione; non devono essere retribuiti ad eccezione del rimborso delle spese preventivamente

definite dal Consiglio d’Amministrazione devono effettuare prestazioni complementari a quelle fornite dagli operatori e non

sostitutive di esse

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L’art 4, e le modifiche successivamente intervenute, individua le tipologie di persone svantaggiate che possono essere inserite al lavoro nelle cooperative sociali di cui al comma 1 lett b) dell’art 1 Le persone svantaggiate devono essere regolarmente assunte e rappresentare almeno il 30% degli occupati oltre che, compatibilmente con la loro condizione, essere soci della cooperativa stessa Per tali persone le aliquote previdenziali ed assistenziali sono ridotte a zero Le persone svantaggiate devono rientrare tra le seguenti categorie: invalidi fisici, psichici e sensoriali; ex degenti in istituto psichiatrico e soggetti in trattamento psichiatrico; tossicodipendenti e alcolisti; minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà famigliare; detenuti e condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione

L’art 5 offre la possibilità agli Enti Pubblici, compresi quelli economici e le società di capitali a partecipazione pubblica, di stipulare convenzioni direttamente con le cooperative che svolgono le attività di cui all’art 1, comma 1, lett b), ovvero con analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, il cui importo, stimato al netto dell’IVA, sia inferiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, in deroga alle normali procedure per gli appalti, purché sia prevista all’interno della convenzione la finalità di creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate La possibilità di convenzionamento diretto da parte degli enti pubblici è perciò, consentita solamente con le cooperative sociali iscritte all’Albo regionale nella Sezione “B”

Inoltre, l’art 5, comma 4, stabilisce che per le forniture di beni o servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, il cui importo stimato al netto dell’IVA sia pari o superiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, gli enti pubblici compresi quelli economici, nonché le società di capitali a partecipazione pubblica, nei bandi di gara di appalto e nei capitolati d’onere possono inserire, fra le condizioni di esecuzione, l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego delle persone svantaggiate di cui all’art 4, comma 1, e con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo A completamento di quanto sopra esposto l’art 9, comma 2, legge n 381/91 - (Normativa regionale), invitava le Regioni ad “…adottare convenzioni - tipo per i rapporti tra le cooperative sociali e le amministrazioni pubbliche che operano nell’ambito della regione prevedendo, in particolare, i requisiti di professionalità degli operatori e l’applicazione delle norme contrattuali vigenti”.

Con il presente atto la Direzione generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, anche in attuazione della D g r 1353/11 intende fornire agli Enti Pubblici, compresi quelli economici e le società di capitali a partecipazione pubblica, alle cooperative sociali, nonché alle imprese interessate alcune indicazioni operative e procedurali affinché i rapporti tra i soggetti avvengano nel rispetto dei principi generali e di completa autonomia, anche in considerazione della peculiarità delle cooperative sociali Inoltre, come previsto all’art 5 della legge n 381/91 e all’art 29 della l r 1/08 si propone lo schema di convenzione da stipularsi tra ente pubblico e cooperative sociale per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari, assistenziali ed educativi finalizzata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate

2. Quadro normativo regionale

Con l’emanazione della l r n 16/93, la Regione Lombardia aveva ottemperato a quanto previsto dalla legge quadro nazionale predisponendo i modelli di convenzione-tipo Infatti, con la delibera regionale n 43727 del 17/11/93 sono stati approvati i modelli di

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Bollettino Ufficiale

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convenzione basati su due presupposti fondamentali che sostengono l’azione della Pubblica amministrazione, vale a dire quello del principio della legalità, nel senso che ogni azione deve essere finalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico e conforme alle previsioni di legge e quello che ogni attività della pubblica amministrazione deve essere retta dai principi dell’imparzialità e del buon andamento

Con il recepimento della direttiva comunitaria del 1995 in materia di appalti pubblici di servizi, i modelli di convenzioni previsti dalla legge 381/91 erano stati aggiornati nel 1999 (Delibera di Giunta regionale n 46004 del 28/10/99)

In tale occasione era stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra le parti interessate (Regione Lombardia, Associazione Nazionale Comuni Italiani della Lombardia, Organizzazioni Sindacali e le tre Associazioni delle Cooperative maggiormente rappresentative del movimento AGCI, Confederazione Italiana Cooperative, Lega Cooperative e Mutue)

Con il protocollo d’intesa le parti convenivano:1) di rivolgere a tutti gli Enti Pubblici lombardi interessati l’invito a voler perseguire, in occasione

delle procedure ad evidenza pubblica o a trattativa privata - nei casi consentiti dalla legge - l’obiettivo della qualità dei servizi alla persona e della tutela degli operatori attraverso l’utilizzo generalizzato del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art 23, comma 1, lett b) del d lgs n 157/95;

2) di mettere a disposizione degli Enti Pubblici lombardi schemi di atti amministrativi, relativi a:- bando di gara, lettera d’invito, capitolato-tipo per appalti relativi alla gestione di

servizi socio-sanitari ed educativi;- deliberazione, bando di gara, lettera d’invito, capitolato-tipo per appalti relativi alla

gestione di servizi per l’integrazione lavorativa delle persone svantaggiate;- convenzione-tipo per le cooperative sociali di tipo “B”, ai sensi dell’art 5, della

legge 381/91

Con la l r n 21/03 “Norme per la cooperazione in Lombardia”, che ha abrogato la l r n 16/93 e con essa le indicazioni relative ai contenuti delle convenzioni-tipo e delle modalità di applicazione, la Regione ha voluto ribadire l’opportunità di privilegiare la qualità nell’erogazione dei servizi socio-sanitari ed educativi e l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate Infatti, all’art 11 stabiliva che la Regione:- adottasse indirizzi per sostenere le attività svolte dalle cooperative sociali, privilegiando la

gestione dei servizi aggiudicati in base all’offerta economicamente più vantaggiosa;- promuovesse intese con le associazioni di rappresentanza degli enti locali e degli enti

gestori dei servizi socio sanitari e delle cooperative, per concordare la formulazione di bandi pubblici, relativi alle gare di affidamento della gestione di servizi sociali, che garantiscono la qualità dei servizi stessi;

- approvasse schemi di convenzione rispettivamente per la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi e per la fornitura di beni e servizi finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate

L’intervento della Regione ha avuto perciò lo scopo di coniugare il rispetto dei principi di trasparenza e di non discriminazione nei processi di acquisizione di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione e di promuovere la cooperazione sociale e la collaborazione con gli Enti Pubblici con particolare riferimento all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate Nel 2004 sono stati approvati (D g r n 20126): - gli schemi di convenzione tra ente pubblico e cooperativa sociale ai sensi dell’art 5,

comma 1, della legge n 381/91;- il modello di bando e di capitolato speciale per gara per pubblico incanto con

l’obbligo di inserimento lavorativo di persone svantaggiate ai sensi dell’art 5, comma 4, della legge 381/91;

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 26 – Bollettino Ufficiale

- il modello di bando e di capitolato speciale per gara per pubblico incanto per l’affidamento di servizi sociali

I modelli di convenzione predisposti dalla Regione si basavano, come detto, sul presupposto che il rapporto convenzionale tra Cooperativa sociale ed Ente Pubblico dovesse avere la sua base, non solo nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche sui contenuti del progetto presentato

In particolare, i modelli di convenzioni riguardanti le cooperative sociali di tipo “B” (art 5 legge n 381/91), sia che si trattasse di contratti soprasoglia, sia che si trattasse di convenzioni diretta, prevedevano che fossero chiaramente indicate tutte le condizioni da rispettare affinché l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate avesse successo Infatti, l’oggetto della convenzione è l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso l’affidamento di un servizio o la fornitura di un bene In particolare, si era previsto che nella convenzione e nella documentazione da fornire fossero espressamente indicati il numero e la tipologia delle persone svantaggiate da inserire, le modalità organizzative del lavoro, le mansioni e le condizioni contrattuali sia dei lavoratori che delle persone da inserire A supportare l’idea che l’oggetto dovesse essere l’inserimento lavorativo era indicato che per ogni persona fosse predisposto un progetto personalizzato di inserimento nel quale fossero indicati gli elementi in grado di realizzare un reale inserimento

Con l’emanazione della legge n 1 del 14 febbraio 2008 “Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso”, attualmente in vigore, Regione Lombardia ha disciplinato l’Albo regionale delle cooperative sociali, le azioni regionali per la qualità dei servizi sociali, nonché la partecipazione dei soci volontari delle cooperative sociali alle attività formative, nel rispetto dei principi e delle finalità di cui alla l r n 21/03

In particolare, l’art 29 (Azioni regionali per la qualità dei servizi sociali) recita:1 La Regione, nell’attuazione della rete delle unità d’offerta sociali e sociosanitarie, adotta

indirizzi per sostenere le attività svolte dalle cooperative sociali, privilegiando la gestione di servizi aggiudicati in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, con le modalità previste dall’art 83, comma 1, del d lgs 163/06 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)

2 La Regione promuove intese con le associazioni rappresentative degli Enti locali e degli Enti gestori delle unità d’offerta sociosanitarie e delle cooperative per concordare la formulazione di bandi pubblici, relativi a gare di affidamento della gestione di servizi, che garantiscano la qualità dei servizi

3 La Giunta regionale approva schemi di convenzione-tipo, rispettivamente per: a) la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi;b) la fornitura di beni e servizi di cui all’art 5 della legge n 381/91

4 Per gestione di servizi si intende l’organizzazione complessiva e coordinata dei diversi fattori materiali, immateriali e umani che concorrono alla realizzazione di un servizio, con esclusione delle mere prestazioni di manodopera

5 L’iscrizione all’albo regionale costituisce titolo preferenziale per la stipulazione di convenzioni e contratti tra cooperative sociali e enti pubblici ed enti gestori dei servizi socio sanitari

6 La Regione vigila sul rispetto dei trattamenti previsti dai contratti nazionali di lavoro nelle cooperative che gestiscono servizi sociali per conto degli enti locali e degli enti gestori dei servizi socio sanitari, a pena di sospensione o revoca dei benefici concessi

7 Nell’ambito delle funzioni conferite con la l r n 1/00 (Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia Attuazione del d lgs 112/98 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli enti locali”, in attuazione del capo I della legge n 59/97), le province svolgono anche le attività indicate al comma 6

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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Infine, la Giunta regionale con deliberazione n 1353 del 25 02 11 “Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli Enti del Terzo settore nell’ambito dei servizi alla persona” ha previsto, tra l’altro:

− a quali soggetti si applicano le linee guida;− quali siano i rapporti di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e soggetti del

terzo settore;− le modalità di esercizio dei rapporti di collaborazione tra Pubblica Amministrazione e

soggetti del terzo settore;− le indicazioni per la comunicazione all’Osservatorio dei contratti pubblici;− gli adempimenti per l’iscrizione ai registri e agli albi previsti per i soggetti del terzo

settore;− le disposizioni alle Aziende Sanitarie e alle Province per l’esercizio dell’attività di

vigilanza e controllo nei confronti degli Enti del terzo settore La D g r n 1353/11 indica che per i Comuni e le Province, le linee guida proposte

costituiscono specifiche linee di indirizzo e rinvia ad atti delle varie direzioni competenti l’approvazione di convenzioni ed accordi da stipulare con i soggetti del terzo settore

3. Indirizzi regionali

La materia per quanto concerne le cooperative sociali, oltre a quanto sopra esposto deve essere integrata con le disposizioni del d lgs n 163/06 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)(1) L’affidamento di servizi alle cooperative sociali può avvenire tramite:

− aggiudicazione a seguito di procedura di selezione pubblica;− convenzionamento diretto qualora si tratti di affidamenti a cooperative sociali di tipo

“B”, ai sensi dell’art 5 della legge n 381/91

3.1 - Cooperative sociali di tipo “A”

Le cooperative di tipo “A” gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi Detti servizi non sono soggetti alla disciplina prevista dal d lgs n 163/06 L’art 20 del Codice richiama i servizi

(1) Art. 3. Definizioni (art. 1, dir. 2004/18; artt. 1, 2.1., dir. 2004/17; artt. 2, 19, legge n. 109/1994; artt. 1, 2, 9, d.lgs. n. 358/1992; artt. 2, 3, 6, d.lgs. n. 157/1995; artt. 2, 7, 12, d.lgs. n. 158/1995; art. 19, co. 4, d.lgs. n. 402/1998; art. 24, legge n. 62/2004)Art. 20. Appalti di servizi elencati nell’allegato II B (art. 20 e 21 dir. 2004/18; artt. 31 e 32 dir. 2004/17; art. 3, co. 2, d.lgs. n. 157/1995; art. 7, co. 3, d.lgs. n. 158/1995) Art. 27. Principi relativi ai contratti esclusiArt. 34. Soggetti a cui possono essere affidati i contratti pubblici (artt. 4 e 5 dir. 2004/18; artt. 11 e 12 dir. 2004/17; art. 10, legge n. 109/1994; art. 10 d.lgs. n. 398/1992; art. 11, d.lgs. n. 157/1995; art. 23, d.lgs. n. 158/1995)Art. 35. Requisiti per la partecipazione dei consorzi alle gare (art. 11, legge n. 109/1994) Art. 38. Requisiti di ordine generale (art. 45, dir. 2004/18; art. 75, d.P.R. n. 554/1999; art. 17, d.P.R. n. 34/2000) Art. 52. Appalti riservati (art. 19, dir. 2004/18; art. 28, dir. 2004/17) Art. 55. Procedure aperte e ristrette (artt. 3 e 28, dir. 2004/18; artt. 19, 20, 23, legge n. 109/1994; art. 9, d.lgs. n. 358/1992; art. 6, d.lgs. n. 157/1995; art. 76, d.P.R. n. 554/1999) Art. 62. Numero minimo dei candidati da invitare nelle procedure ristrette, negoziate e nel dialogo competitivo - Forcella (art. 44, parr. 3 e 4, dir. 2004/18; art. 17 d.lgs. n. 358/1992; art. 22, d.lgs. n. 157/1995) Art. 73. Forma e contenuto delle domande di partecipazione Art. 74. Forma e contenuto delle offerte Art. 75. Garanzie a corredo dell’offerta (art. 30, co. 1, co. 2-bis, legge n. 109/1994; art. 8, co. 11-quater, legge n. 109/1994 come novellato dall’art. 24, legge n. 62/2005; art. 100, d.P.R. n. 554/1999; art. 24, co. 10, legge n. 62/2005) Art. 83. Criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 53, dir. 2004/18; art. 55, dir. 2004/17; art. 21, legge n. 109/1994; art. 19, d.lgs. n. 358/1992; art. 23, d.lgs. n. 157/1995; art. 24, d.lgs. n. 158/1995) Art. 86. Criteri di individuazione delle offerte anormalmente basse (art. 21, co. 1-bis, legge n. 109/1994; art. 64, co. 6 e art. 91, co. 4, d.P.R. n. 554/1999; art. 19, d.lgs. n. 358/1992; art. 25, d.lgs. n. 157/1995; art. 25, d.lgs. n. 158/1995) Art. 87. Criteri di verifica delle offerte anormalmente basse (art. 55, dir. 2004/18; art. 57, dir. 2004/17; art. 21, co. 1-bis, legge n. 109/1994; art. 19, d.lgs. n. 358/1992; art. 25, d.lgs. n. 157/1995; art. 25, d.lgs. n. 158/1995; art. unico, legge n. 327/2000) Art. 88. Procedimento di verifica e di esclusione delle offerte anormalmente basse (art. 55, dir. 2004/18; art. 57, dir. 2004/17; art. 21, legge n. 109/1994; art. 89, d.P.R. n. 554/1999) Art. 118. Subappalto, attività che non costituiscono subappalto e tutela del lavoro (rubrica così sostituita dall’articolo 2, comma 1, lettera aa), d.lgs. n. 152 del 2008) (art. 25, dir. 2004/18; art. 37, dir. 2004/17; art. 18, legge n. 55/1990; art. 16, d.lgs. 24 marzo 1992, n. 358; art. 18, d.lgs. 17 marzo 1995, n. 157; art. 21, d.lgs. 17 marzo 1995, n. 158; 34, legge n. 109/1994)

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elencati dall’allegato IIB nel quale rientrano, per l’appunto, i servizi all’istruzione, i servizi sanitari e sociali per i quali, oltre al rispetto di quanto previsto dallo stesso art 20, deve essere applicato il disposto dell’art 27, che richiede:

(a) il rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità;

(b) che l’affidamento sia preceduto dall’invito di almeno cinque concorrenti, se ciò è compatibile con l’oggetto del contratto

Nel rispetto di tali principi le Amministrazioni Pubbliche sono invitate ad applicare forme di aggiudicazione negoziali che consentono la partecipazione di almeno 5 concorrenti

A titolo esemplificativo e come linee di indirizzo si indicano i contenuti più significativi che il disciplinare di gara e il capitolato devono contenere per l’aggiudicazione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi, nel rispetto della normativa europea e nazionale

Per quanto riguarda il Disciplinare di gara, oltre all’importo complessivo del servizio da aggiudicare (IVA esclusa) si dovranno prevedere:

• i riferimenti a chi, come ed entro quali termini (non oltre due settimane prima della

scadenza delle offerte) rivolgersi per ottenere eventuali chiarimenti inerenti la procedura di gara, oltre che i riferimenti del Responsabile unico del procedimento Inoltre, dovrà essere indicato dove e come saranno pubblicati eventuali ulteriori informazioni sostanziali in merito alla procedura di gara in modo che siano visibili da tutti i candidati;

• la procedura di aggiudicazione dell’appalto, che costituisce il complesso inscindibile di prestazioni, e che deve avvenire con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall’art 83 del d lgs n 163/06, ossia a favore dell’offerta che avrà ottenuto il maggiore punteggio derivante dalla somma degli elementi riguardanti prezzo e la qualità Si dovranno indicare i criteri di valutazione, precisando sia la ponderazione di ciascuno di essi sia che anche in presenza di una sola offerta formalmente valida, purché ritenuta conveniente e congrua da parte della stazione appaltante, la gara verrà aggiudicata Come indicato nella delibera n 1353/11 si propone di adottare un punteggio massimo di 30 punti per gli elementi relativi al prezzo e di 70 punti per quelli riguardanti la qualità del servizio;

• le modalità di valutazione delle eventuali offerte anomale, precisando che si applicheranno i principi indicati all’art 86, comma 2, del d lgs n 163/06 e con la procedura prevista dagli artt 87-88 dello stesso decreto (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE);

• le modalità di presentazione dell’offerta per partecipare alla gara, precisando dove la ditta concorrente dovrà far pervenire nel termine e nel luogo indicati nella lettera di invito l’offerta amministrativa, l’offerta tecnica e l’offerta economica;

• il contenuto rispettivamente dell’ offerta amministrativa, tecnica ed economica.

– Nell’offerta amministrativa deve essere verificato che siano presenti, tra gli altri aspetti, la dichiarazione attestante i seguenti elementi:

a) l’assenza delle cause generali di esclusione dagli appalti pubblici di servizi di cui all’art 38 del d lgs n 163/06;

b) di essere in regola con le norme della legge n 68/99 che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili;

c) che nell’ultimo triennio si sono svolti servizi analoghi a quelli oggetto della gara

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per un importo complessivamente pari alla base d’asta; d) la piena ed integrale applicazione ai propri addetti dei contenuti economico-

normativi della contrattazione nazionale del settore e degli accordi integrativi vigenti stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale;

e) che si è in grado di fornire le autorizzazioni sanitarie ed amministrative, se richieste, per il servizi in appalto

– Nell’offerta tecnica, secondo quanto previsto dall’art 83 del d lgs n 163/06, devono essere elencati i criteri di valutazione e precisata la ponderazione attribuita a ciascuno di essi sotto un profilo logico e cronologico Particolare attenzione dovrà essere posta alla richiesta dei documenti progettuali e degli elaborati tecnici in quanto devono costituire gli elementi di valutazione qualitativa del servizio quali ad esempio:a) il progetto di gestione del servizio che indica gli obiettivi e i risultati da raggiungere,

identificando gli indicatori e gli strumenti per la verifica e la valutazione degli obiettivi di efficacia, efficienza e soddisfazione degli utenti A questo proposito dovranno essere debitamente esplicitati: la composizione dell’équipe di coordinamento; la modalità di rapporto con la stazione appaltante; gli strumenti per la valutazione dei bisogni degli utenti; la modalità di valutazione del lavoro svolto in termini di risoluzione del problema, miglioramento, ecc Il progetto dovrà evidenziare l’appropriatezza dei propri contenuti in rapporto alla specificità dell’utenza e del territorio in cui si svilupperà il servizio;

b) le modalità di monitoraggio, valutazione e controllo sulla qualità delle prestazioni erogate;

c) il numero degli operatori da utilizzare e relative qualifiche Particolare attenzione deve essere posta a che siano richieste le indicazioni del ruolo e delle funzioni del responsabile; la modalità di gestione delle risorse umane; le figure professionali impiegate; la selezione del personale; sistemi di incentivazione tesi a favorire la permanenza degli operatori del servizio; formazione e supervisione

– Nell’offerta economica devono essere presenti informazioni riguardanti:a) l’immodificabilità del ribasso praticato per l’intero periodo di validità del contratto;b) la validità dell’offerta per 180 giorni decorrenti dall’ultimo giorno utile per la

presentazione;c) la circostanza che nella redazione dell’offerta si è tenuto conto dei costi del lavoro

e di quelli relativi alla sicurezza e che tali costi sono adeguati rispetto all’entità ed alle caratteristiche delle prestazioni affidate in appalto, ai sensi del comma 3-bis dell’art 86 del d lgs 163/06, come modificato dalla legge n 123/07 attuata dal d lgs n 81/08;

d) la parte e la natura del servizio accessorio che si intende subappaltare (se previsto entro i limiti di legge il subappalto potrebbe riguardare anche una parte della prestazione principale), con l’esatta indicazione e quantificazione delle prestazioni che si intendono affidare in subappalto, nel rispetto delle clausole e delle condizioni di cui all’art 118 del d lgs n 163/06

• Il procedimento di gara deve indicare:a) le fasi e le modalità di verifica dell’ammissibilità delle offerte presentate, l’aspetto

qualitativo delle offerte ed i punteggi attribuiti;b) i contenuti e le modalità di stipulazione del contratto mediante scrittura privata

a seguito del provvedimento di aggiudicazione Inoltre, si dovrà specificare quali documenti dovranno essere presentati per comprovare il possesso dei requisiti dichiarati in sede di pre–qualificazione;

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b) le condizioni per il deposito della cauzione oltre che le precisazioni riguardanti la prevenzione e la lotta contro la delinquenza di tipo mafioso di cui al d p r n 252/98, degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge n 136/10 come modificato dal d l n 187/10 e di quanto è previsto in merito alla tutela e riservatezza dei dati personali e di accesso agli atti, ai sensi del d lgs n 196/03

Per quanto riguarda il capitolato speciale d’appalto, che conterrà la base d’asta, la durata del contratto e i prezzi, si dovrà porre particolare attenzione affinché :

• l’oggetto dell’appalto descriva il servizio messo in affidamento con l’indicazione delle figure professionali richieste e le loro specifiche mansioni, la cadenza degli incontri di verifica con la ditta appaltatrice per la buona riuscita del servizio Nel caso di affidamento per la gestione complessiva di un servizio socio-assistenziale o socio-sanitario dovranno essere in particolare specificati gli standard di funzionamento e di accreditamento, se previsti dalla normativa, e indicare se il servizio è stato o è svolto da un’impresa oppure se è esternalizzato per la prima volta;

• siano indicati i riferimenti normativi e che la sottoscrizione del contratto equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza delle leggi e dei regolamenti e di tutta la normativa vigente in materia di appalti e di servizi Particolare attenzione dovrà essere posta al fatto che la ditta appaltatrice dovrà eseguire l’attività nella piena osservanza delle leggi e regolamenti vigenti in materia di:- gestione dei servizi affidati;- prevenzione incendi;- sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro;- applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il proprio personale

dipendente, anche se socio lavoratore, integrati da eventuali accordi provinciali e/o regionali vigenti nel territorio in cui si svolgerà il servizio, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale;

- prevenzione della criminalità mafiosa;- sicurezza dei cantieri

• sia indicata l’articolazione e la finalità del progetto con le prescrizioni minime ed inderogabili a cui la ditta appaltatrice dovrà attenersi per lo svolgimento dell’attività;

• siano indicati gli obblighi e oneri della ditta appaltatrice e che la stessa debba farsi carico dell’efficienza dei servizi richiesti adottando ogni procedimento ed ogni cautela necessari a garantire la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e dei terzi, nonché ad evitare qualsiasi danno agli impianti, ai beni privati o pubblici.Tra gli obblighi prevedere anche che la ditta appaltatrice si impegna a:- liberare l’Amministrazione contraente ed i suoi incaricati da qualsiasi pretesa, azione o

molestia di terzi derivanti dall’esecuzione dei servizi oggetto del presente appalto;- utilizzare, per le attività dell’appalto, personale munito di preparazione professionale

e di conoscenze tecniche adeguate nonché abilitato ai sensi della leggei Lo stesso personale dovrà avere conoscenza delle norme antinfortunistiche e sarà tenuto all’osservanza delle norme e delle disposizioni che saranno indicate dall’amministratore contraente;

• tra gli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro, tra l’altro, si preveda che la ditta appaltatrice debba:- applicare i CCNL per il proprio personale dipendente, anche se socio lavoratore,

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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integrate da eventuali accordi provinciali e/o provinciali vigenti nel territorio in cui si svolge il servizio, stipulate dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale;

- dimostrare l’adempimento di tutte le disposizioni relative alle assicurazioni sociali, derivanti da leggi e contratti collettivi di lavoro, che prevedano il pagamento di contributi da parte del datore di lavoro a favore dei propri dipendenti;

- continuare ad applicare i contratti collettivi anche dopo la loro scadenza e fino allo loro sostituzione, e ad assolvere a tutti i conseguenti oneri compresi quelli concernenti le norme previdenziali, assicurative e similari, aprendo le posizioni contributive presso la sede degli Enti territorialmente competenti;

• sia prevista la presentazione delle attestazioni sanitarie, sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente riguardanti il possesso, da parte del personale degli attestati di idoneità alla mansione specifica La ditta appaltatrice deve assicurare il personale contro gli infortuni, nonché renderlo edotto sui rischi di natura professionale ai quali può essere sottoposto Inoltre, deve essere indicato che la ditta appaltatrice è tenuta a redigere ed a consegnare alla stazione appaltante il piano di sicurezza riferito alla prevenzione dei rischi specifici della propria attività lavorativa, nel quale andranno indicati i metodi, i protocolli, le misure preventive ed i sistemi di sicurezza adottati per la tutela della sicurezza degli operatori nel luogo in cui dovrà svolgersi l’attività appaltata, oltre che il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione L’assenza del documento non dovrebbe permettere la sottoscrizione del contratto;

• sia contenuta l’indicazione relativa alla responsabilità per danni ed assicurazioni dove dovrà essere previsto che la ditta appaltatrice sarà responsabile di tutti gli eventuali danni arrecati a persone o cose che risultassero causati dal proprio personale inserito nei processi lavorativi, sollevando in proposito da eventuali responsabilità la stazione appaltante

• sia prevista la modalità di aggiudicazione la quale dovrà indicare che la stessa avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall’art 53, punto 1, lett a) della direttiva unificata CE 18/04 e dall’art 83 del d lgs n 163/06, ossia a favore dell’offerta che avrà ottenuto il maggiore punteggio derivante dalla somma degli elementi riguardanti il prezzo e la qualità che per il prezzo dovrà avere un peso sino ad un massimo di 30 punti e che per la qualità sino ad un massimo punti 70

Riguardo al parametro prezzo, sia precisato che il massimo dei punti saranno attribuiti alla ditta che avrà formulato l’offerta economica più bassa, garantendo comunque agli altri partecipanti un punteggio proporzionale;

Riguardo al parametro qualitativo sia previsto che la ditta concorrente presenti uno specifico progetto relativo all’organizzazione e gestione del servizio Il massimo dei punti a disposizione con motivata espressione, dovranno essere assegnati valutando il merito tecnico e la qualità dei progetti in base, ad esempio:1 al progetto di gestione del servizio;2 alle modalità di controllo sulla qualità delle prestazioni erogate;3 al personale utilizzato nel servizio;4 al grado di coinvolgimento della rete informale elencando i criteri di valutazione e

precisando la ponderazione relativa attribuita a ciascuno di essi

• sia indicato il punteggio che determinerà l’esclusione in caso di non raggiungimento, ma che la gara sarà quindi aggiudicata alla ditta che avrà ottenuto il punteggio prezzo-qualità complessivamente più alto;

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• siano previste e indicate le modalità di vigilanza e dei controlli che potranno essere effettuate da parte della stazione appaltante al fine di appurare il regolare ed esatto adempimento delle prestazioni;

• siano espressamente indicate il regime delle inadempienze e le conseguenti penalità che potranno essere applicabili in relazione alla tipologia di inadempimento contrattuale ed alla corrispondente prescrizione contenuta nel Capitolato tecnico;

• siano indicati i casi di risoluzione del contratto che, a titolo esemplificativo, potrebbero essere dovuti a:- fallimento dell’impresa;- grave violazione ed inadempimento degli obblighi contrattuali previsti dal capitolato;- sospensione, abbandono o mancata esecuzione del servizio da parte della ditta

appaltatrice;- qualora una delle autorizzazioni od iscrizioni ad albi obbligatori od altre abilitazioni

all’esercizio delle specifiche attività risultino scadute, sospese od invalide;- per l’impiego di personale inadeguato e/o insufficiente a garantire il livello di efficienza

del servizio;- per cessazione dell’azienda, per cessazione dell’attività od in caso di concordato

preventivo, di stati di moratorie e di conseguenti atti di sequestro o di pignoramento a carico della ditta appaltatrice

Si potrà prevedere che a seguito della risoluzione del contratto, potrà essere facoltà della stazione appaltante affidare il servizio all’impresa concorrente che segue in graduatoria, fatto salvo il diritto al risarcimento per la stazione appaltante di tutti i danni e delle spese derivanti dall’inadempimento;

• sia indicata la possibilità o meno della cessione del contratto e del subappalto del servizio tenendo presente che ai sensi del primo comma dell’art 118 del d lgs n 163/06 è vietata la cessione anche parziale del contratto a pena di nullità del contratto ceduto;

• siano precisate le indicazioni per la fatturazione e i pagamenti e per la cessione del credito indicando che i pagamenti, ai sensi del d lgs n 231/02 avverranno entro 60 giorni dall’emissione della fattura Inoltre è necessario prevedere che la ditta appaltatrice dovrà dichiarare l’assunzione degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge n 136/10 come modificata dal d l n 187/10 Si dovrà indicare che, ai sensi delle disposizioni di cui all’art 117 del d lgs n 163/06, le norme della legge n 52/91 (Disciplina della cessione dei crediti d’impresa) sono estese ai crediti verso le stazioni appaltanti derivanti dal contratto d’appalto che sarà sottoscritto con la ditta appaltatrice e che le cessioni possono essere effettuate a banche o ad intermediari finanziari disciplinati dalle leggi in materia bancaria e creditizia, il cui oggetto sociale prevede l’esercizio dell’attività di acquisto di crediti d’impresa;

• siano previsti i riferimenti agli obblighi di riservatezza e del trattamento dei dati personali ai sensi del d lgs n 196/03 e che gli stessi saranno trattati e conservati nel rispetto della normativa per il periodo necessario all’attività amministrativa correlata Il trattamento dei dati sarà effettuato in modo da garantirne la sicurezza e la riservatezza Inoltre, dovrà essere indicato che:− il trattamento verrà effettuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici

idonei a memorizzarli e gestirli − i dati sono trattati per finalità istituzionali (indicare quali……)− per la partecipazione alla procedura di gara, il conferimento dei dati è obbligatorio

e il mancato conferimento degli stessi comporta l’improcedibilità dell’istanza e la partecipazione alla gara;

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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− i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati sono tutti quelli contemplati dalla normativa vigente;

− al concorrente, come interessato, sono riconosciuti i diritti di cui all’art 7 d lgs n 196/03

Il Titolare del trattamento è (Nome e cognome) ……… ………, Responsabile del trattamento è il Direttore (Responsabile) del Servizio ……… ……… ed incaricati sono tutti i dipendenti assegnati al Servizio medesimo;

• sia prevista:- l’indicazione del Foro competente per tutte le controversie che dovessero sorgere sulla

validità, efficacia, interpretazione, esecuzione e scioglimento del contratto di appalto - l’applicazione delle esenzioni delle spese di stipulazione del contratto nel caso in cui

la ditta appaltatrice è una ONLUS;- la possibilità o meno, e le relative modalità di comunicazione della proroga del

contratto che potrà essere prevista per il tempo strettamente necessario, comunque non superiore a sei mesi, all’espletamento delle procedure per individuare un nuovo affidatario del servizio;

- le condizioni per la riduzione e/o estensione del contratto;- il rinvio per tutto ciò che non è contemplato nel capitolato speciale, a quanto previsto

dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente in materia di appalti per la fornitura di beni e servizi, alle norme del codice civile, nonché agli usi ed alle consuetudini.

Il capitolato speciale d’appalto dovrà essere sottoscritto dal Dirigente responsabile

3.2 – Cooperative sociali di tipo “B”

Per quanto riguarda le cooperative sociali di tipo “B”, o i loro consorzi e analoghi organismi aventi sede nella Comunità europea la possibilità di sottoscrivere convenzioni in deroga alle normali procedure sugli appalti pubblici è limitata ai casi in cui gli affidamenti sono di importo, stimato al netto dell’IVA, inferiori delle soglie previste dall’art 28 d lgs 163/06 (soglie dei contratti pubblici di rilevanza comunitaria)

Gli affidamenti tramite convenzione ex art 5, comma 1, della legge n 381/91 dovranno avere come finalità quella di creare opportunità lavorative per le persone svantaggiate individuate all’art 4 delle legge n 381/91 Va precisato che le persone svantaggiate da assumere sono comunque in aggiunta al numero di quelle eventualmente già assunte ai sensi della legge n 381/91 o della legge n 68/99 e che la ditta appaltatrice si assumerà la responsabilità dell’organizzazione e della conduzione del progetto di inserimento, assicurando tutti i servizi necessari al proprio funzionamento e ponendo particolare cura nel coinvolgimento e nell’inserimento dei lavoratori nelle attività produttive prescelte

I servizi convenzionati devono essere diversi da quelli socio-sanitari, assistenziali ed educativi

La cooperativa sociale o il consorzio devono essere iscritti all’Albo regionale delle cooperative sociali; gli analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea debbono essere in possesso di requisiti equivalenti a quelli richiesti per l’iscrizione all’albo e risultare iscritti nelle liste regionali, ovvero dare dimostrazione con idonea documentazione del possesso dei requisiti stessi

Possono stipulare convenzioni tutti i soggetti aggiudicatori a cui si applica la normativa sugli appalti pubblici di cui all’art 3, commi 25, 29 e 32, d lgs n 163/06 nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 34 – Bollettino Ufficiale

Per lo schema di convenzione si rimanda all’allegato n 1 delle presenti linee di indirizzo

Per quanto riguarda la procedura di gara ai sensi dell’art 5, comma 4, della legge n 381/91, vale a dire quando l’importo stimato al netto dell’IVA è pari o superiore agli importi stabilito dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, si ribadisce, oltre a quanto sopra riportato in merito ai soggetti contraenti e all’oggetto del bene o servizio da porre in gara che:

− nei bandi di gara di appalto e nei capitolati d’onere si dovranno inserire, fra le condizioni di esecuzione, l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego delle persone svantaggiate di cui all’art 4, comma 1, e con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo,

− possono partecipare alla gara non solo le cooperative sociali ma anche le imprese in genere

La verifica della capacità di adempiere agli obblighi sopra indicati non può intervenire nel corso delle procedure di gara e, comunque, prima dell’aggiudicazione dell’appalto

Il disciplinare di gara per l’aggiudicazione di servizi non socio-sanitari, assistenziali ed educativi ai sensi dell’art 5 comma 4, della legge n 381/91 finalizzato alla creazione di nuove opportunità lavorative per le persone svantaggiate di cui all’art 4, comma 1, della legge n 381/91, nel rispetto della normativa europea e nazionale oltre all’importo complessivo del servizio da aggiudicare (IVA esclusa) dovrà contenere: • i riferimenti a chi, come ed entro quali termini (non oltre due settimane prima della

scadenza delle offerte) rivolgersi per ottenere eventuali chiarimenti inerenti la procedura di gara, oltre che i riferimenti del Responsabile unico del procedimento Inoltre, dovrà essere indicato dove e come saranno pubblicati chiarimenti e/o eventuali ulteriori informazioni sostanziali in merito alla procedura di gara in modo che siano visibili da tutti i candidati;

• le indicazioni della procedura di aggiudicazione dell’appalto, il quale costituisce complesso inscindibile di prestazioni, e che deve avvenire con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall’art 83 del d lgs n 163/06, ossia a favore dell’offerta che avrà ottenuto il maggiore punteggio derivante dalla somma degli elementi riguardanti prezzo e la qualità Si dovranno indicare i criteri di valutazione, precisando la rispettiva ponderazione di ciascuno di essi e che la gara verrà aggiudicata, anche in presenza di una sola offerta formalmente valida purché ritenuta conveniente e congrua da parte della stazione appaltante Come indicato nella delibera di giunta della Regione Lombardia n 1353/11 si propone di adottare un punteggio massimo di 30 punti per gli elementi relativi al prezzo e di 70 punti per quelli riguardanti la qualità del servizio;

• le modalità di valutazione delle eventuali offerte anomale, precisando che si applicheranno i principi indicati all’art 86, comma 2 del d lgs n 163/06 e con la procedura prevista dagli articoli 87 ed 88 dello stesso Decreto;

• le modalità di presentazione dell’offerta per partecipare alla gara, precisando dove la ditta concorrente dovrà far pervenire nel termine e nel luogo indicati nella lettera di invito l’offerta amministrativa, l’offerta tecnica e l’offerta economica;

• il contenuto rispettivamente delle offerte amministrativa, tecnica ed economica:

– Nell’offerta amministrativa deve essere verificato che siano presenti, tra gli altri aspetti, la dichiarazione attestante i seguenti elementi:a) l’assenza delle cause generali di esclusione dagli appalti pubblici di servizi di cui

all’art 38 del d lgs n 163/06;

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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b) di essere in regola con le norme della legge n 68/99 che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili;

c) che nell’ultimo triennio si sono svolti servizi analoghi a quelli oggetto della gara per un importo complessivamente pari alla base d’asta;

d) la piena ed integrale applicazione ai propri addetti dei contenuti economico-normativi della contrattazione nazionale del settore e degli accordi integrativi vigenti stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale;

e) che si è in grado di fornire le autorizzazioni sanitarie ed amministrative, se richieste per il servizi in appalto

– Nell’offerta tecnica, secondo quanto previsto all’art 83 del d lgs n 163/06, devono essere elencati i criteri di valutazione e precisare la ponderazione relativa attribuita a ciascuno di essi sotto un profilo logico e cronologico

Particolare attenzione dovrà essere posta alla richiesta dei documenti progettuali e degli elaborati tecnici in quanto devono costituire gli elementi di valutazione qualitativa del servizio quali ad esempio:

a) il progetto relativo all’organizzazione e gestione del servizio che potrà far riferimento alle la modalità di espletamento dello stesso, alle modalità organizzative e di controllo sulla qualità delle prestazioni erogate, alle strumentazioni e tecnologie adottate e alle caratteristiche e referenze del personale impiegato;

b) il progetto relativo alla gestione dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, nel quale si evidenzieranno le peculiarità del progetto indicando la modalità di gestione del processo di inserimento lavorativo; le attività che verranno svolte dalle persone inserite e la loro pianificazione; il percorso di inserimento con i modelli e i criteri del progetto personalizzato; il personale addetto al recupero sociale e lavorativo delle persone svantaggiate, la loro formazione specifica effettuata sull’argomento; il rapporto con il territorio, inteso come esplicitazione del complesso delle sinergie sviluppate in collaborazione con le risorse locali dell’associazionismo e del volontariato, specificamente riferite alle materie oggetto dell’inserimento lavorativo e alla capacità di utilizzazione del volontariato già operante nel territorio del Comune in cui si svolge il servizio

Dovrà essere precisato il numero di persone che verranno inserite nell’attività lavorativa per i servizi inclusi nel bando di gara, con l’indicazione dell’orario di lavoro per ciascuna di esse Le dichiarazioni della ditta dovranno riguardare: l’impegno ad assumere e ad impiegare entro trenta giorni dall’attivazione del servizio

e per tutta la durata dello stesso n __ a tempo pieno e/o n ___ part-time persone svantaggiate segnalate dalla stazione appaltante o, in assenza di indicazioni da parte della stazione appaltante di concerto con la ditta appaltatrice, individuate dalla stessa ditta appaltatrice entro ulteriori trenta giorni;

le persone svantaggiate da assumere nell’ambito della gara che comprende quelle persone già eventualmente in carico alla ditta appaltatrice nell’esercizio del servizio oggetto della gara;

l’impegno ad assumere - fatta salva la volontà delle persone stesse - il personale svantaggiato eventualmente già in carico alla ditta appaltatrice che ha in esecuzione il servizio oggetto della gara in atto, pena l’esclusione dalla gara stessa;

l’impegno a presentare ogni semestre una relazione dettagliata sulla gestione dell’inserimento lavorativo

– Nell’offerta economica dovranno essere contenute le affermazioni riguardanti:

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– 36 – Bollettino Ufficiale

a) l’immodificabilità del ribasso praticato per l’intero periodo di validità del contratto;b) la validità dell’offerta per 180 giorni decorrenti dall’ultimo utile per la presentazione;c) che nella redazione della medesima si è tenuto conto dei costi del lavoro e di

quelli relativi alla sicurezza e che tali costi sono adeguati rispetto all’entità ed alle caratteristiche delle prestazioni affidate in appalto, ai sensi del comma 3-bis dell’art 86 del d lgs n 163/06, come modificato dalla legge 123/07attuata dal d lgs n 81/08;

d) la parte e la natura del servizio accessorio che si intende subappaltare (nel caso di subappalto entro i limiti di legge il subappalto potrebbe riguardare anche una parte della prestazione principale), con l’esatta indicazione e quantificazione delle prestazioni che si intendono affidare in subappalto, nel rispetto delle clausole e delle condizioni di cui all’art 118 del d lgs n 163/06;

• Il procedimento di gara indicherà:- le fasi e le modalità di verifica dell’ammissibilità delle offerte presentate, l’aspetto

qualitativo delle offerte ed i punteggi attribuiti;- le condizioni di validità delle offerte e delle eventuale esclusioni; - i contenuti e le modalità di stipulazione del contratto mediante scrittura privata

a seguito del provvedimento di aggiudicazione Inoltre, si dovrà specificare quali documenti dovranno essere presentati per comprovare il possesso dei requisiti dichiarati in sede di pre–qualificazione;

- le condizioni per il deposito della cauzione oltre che le precisazioni riguardanti la prevenzione e della lotta contro la delinquenza di tipo mafioso di cui al d p r n 252/98, degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge n 136/10 come modificato dal d l n 187/10 e, di quanto è previsto in merito alla tutela e riservatezza dei dati personali e di accesso agli atti, ai sensi del d lgs n 163/06

Per quanto riguarda il capitolato speciale d’appalto, che conterrà la base d’asta, la durata del contratto e i prezzi, si dovrà porre particolare attenzione affinché:

• l’oggetto dell’appalto descriva il servizio messo in affidamento con l’indicazione delle figure professionali richieste con le loro specifiche mansioni, la cadenza degli incontri di verifica con la ditta appaltatrice per la buona riuscita del servizio;

• siano indicati i riferimenti normativi e che la sottoscrizione del contratto equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza delle leggi e dei regolamenti e di tutta la normativa vigente in materia di appalti e di servizi Particolare attenzione dovrà essere posta al fatto che la ditta appaltatrice dovrà eseguire l’attività nella piena osservanza delle leggi e regolamenti vigenti in materia di:- gestione dei servizi affidati;- prevenzione incendi;- sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro;- applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il proprio personale

dipendente, anche se socio lavoratore, integrati da eventuali accordi provinciali e/o regionali vigenti nel territorio in cui si svolgerà il servizio, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale;

- prevenzione della criminalità mafiosa;- sicurezza dei cantieri Si deve prevedere che i lavoratori svantaggiati ai sensi dell’art 4 legge n 381/91, anche se soci di cooperativa, devono essere inseriti esclusivamente mediante assunzione a norma del CCNL e che non possono essere utilizzate persone svantaggiate in tirocinio o in borsa lavoro Inoltre, si propone di inserire che la ditta appaltatrice dovrà far pervenire a cadenze programmate alla stazione appaltante, la documentazione idonea a permettere

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l’accertamento dei versamenti e degli oneri contributivi a favore del personale, che costituisce condizione pregiudiziale alla liquidazione del primo pagamento utile;

• l’articolazione e la finalità del progetto, che dovrà riportare le prescrizioni minime ed inderogabili a cui la ditta appaltatrice dovrà attenersi per lo svolgimento dell’attività, facendo riferimento anche al numero delle persone svantaggiate da inserire di cui alla legge n 381/91;

• siano indicati gli obblighi e oneri della ditta appaltatrice, la quale deve farsi carico dell’efficienza dei servizi richiesti ed adottare ogni procedimento ed ogni cautela necessari a garantire la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e dei terzi, nonché ad evitare qualsiasi danno agli impianti, ai beni privati o pubblici Inoltre deve indicarsi che la ditta appaltatrice resta automaticamente impegnata a:- liberare l’amministrazione contraente ed i suoi incaricati da qualsiasi pretesa, azione o

molestia di terzi derivanti dall’esecuzione dei servizi oggetto del presente appalto;- utilizzare, per le attività dell’appalto, personale munito di preparazione professionale e

di conoscenze tecniche adeguate abilitato ai sensi di legge Lo stesso personale dovrà avere conoscenza delle norme antinfortunistiche e sarà tenuto all’osservanza delle norme e delle disposizioni che saranno indicate dall’amministratore contraente;

• tra gli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro si preveda che la ditta appaltatrice debba:− applicare i contratti collettivi nazionali di lavoro per il proprio personale dipendente,

anche se socio lavoratore, integrate da eventuali accordi provinciali e/o provinciali vigenti nel territorio in cui si svolge il servizio, stipulate dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale;

− dimostrare l’adempimento di tutte le disposizioni relative alle assicurazioni sociali, derivanti da leggi e contratti collettivi di lavoro, che prevedano il pagamento di contributi da parte del datore di lavoro a favore dei propri dipendenti;

− continuare ad applicare i contratti collettivi anche dopo la loro scadenza e fino allo loro sostituzione, e ad assolvere a tutti i conseguenti oneri compresi quelli concernenti le norme previdenziali, assicurative e similari, aprendo le posizioni contributive presso la sede degli Enti territorialmente competenti;

• siano previste le indicazioni relativamente agli oneri della ditta appaltatrice riguardante gli inserimenti lavorativi prevedendo i tempi entro quanti giorni dall’attivazione del servizio la ditta appaltatrice dovrà assumere e ad impiegare le persone svantaggiate segnalate dalla stazione appaltante e valutate idonee all’attività lavorativa La ditta appaltatrice - fatta salva la volontà delle persone stesse - dovrà assumere il personale svantaggiato eventualmente già in carico all’impresa che aveva in esecuzione il servizio oggetto della presente gara;

• sia prevista la presentazione delle attestazioni sanitarie, sicurezza sul lavoro e tutela dell’ambiente riguardanti il possesso, da parte del personale degli attestati di idoneità alla mansione specifica La ditta appaltatrice deve assicurare il personale contro gli infortuni, nonché renderlo edotto sui rischi di natura professionale ai quali può essere sottoposto Inoltre, sia indicato che la ditta appaltatrice è tenuta a redigere ed a consegnare alla stazione appaltante il piano di sicurezza riferito alla prevenzione dei rischi specifici della propria attività lavorativa, nel quale andranno indicati i metodi, i protocolli, le misure preventive ed i sistemi di sicurezza adottati per la tutela della sicurezza degli operatori nel luogo in cui dovrà svolgersi l’attività appaltata, oltre che il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione L’assenza del documento non dovrebbe permettere la sottoscrizione del contratto;

• sia contenuta l’indicazione relativa alla responsabilità per danni ed assicurazioni dove dovrà essere previsto che la ditta appaltatrice sarà responsabile di tutti gli eventuali

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danni arrecati a persone o cose che risultassero causati dal proprio personale inserito nei processi lavorativi, sollevando in proposito da eventuali responsabilità la stazione appaltante;

• siano previste la modalità di aggiudicazione, la quale dovrà indicare che la stessa avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa previsto dall’art 53, punto 1, lett a) della direttiva unificata CE 18/2004 e dall’art 83 del d lgs n 163/06, ossia a favore dell’offerta che avrà ottenuto il maggiore punteggio derivante dalla somma degli elementi riguardanti il prezzo e la qualità che per il prezzo dovrà avere un peso sino ad un massimo di 30 punti e che per la qualità sino ad un massimo punti 70

o Riguardo al parametro prezzo sia precisato che il massimo dei punti saranno attribuiti alla ditta che avrà formulato l’offerta economica più bassa, garantendo comunque agli altri partecipanti un punteggio proporzionale;

o Riguardo al parametro qualitativo la ditta concorrente dovrà presentare uno specifico progetto relativo all’organizzazione e gestione del servizio e un progetto relativo alla gestione dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate Si dovrà indicare che una commissione tecnica appositamente costituita esaminerà i progetti ed attribuirà i punti a disposizione con motivata espressione, valutando il merito tecnico e la qualità dei progetti;

Il progetto relativo all’organizzazione e gestione del servizio, sulla scorta dei documenti presentati dalle ditte, sarà valutabile in base a:1 la modalità di espletamento del servizio;2 le modalità organizzative;3 le modalità di controllo sulla qualità delle prestazioni erogate;4 le strumentazioni e le tecnologie adottate;5 le caratteristiche e le referenze del personale impiegato

Si dovrà indicare il punteggio che sarà assegnato riguardo all’organizzazione e gestione del servizio • Il progetto relativo alla gestione dell’inserimento lavorativo delle persone

svantaggiate sarà valutabile in base a una relazione, nella quale dovrà essere evidenziato tutto quanto può servire ad illustrare il progetto di inserimento lavorativo di persone svantaggiate di cui all’art 4 della legge n 381/91, progetto che dovrà essere connesso alle attività dell’impresa Per quanto sopra, in questa relazione si dovrà tra l’altro indicare:

1 la modalità di gestione del processo di inserimento lavorativo;2 le attività che verranno svolte dalle persone inserite e la loro pianificazione;3 la descrizione del percorso di inserimento con i modelli e i criteri del progetto

personalizzato;4 le modalità di raccordo con i servizi sociali del territorio;5 il personale addetto al recupero sociale e lavorativo delle persone svantaggiate;6 il rapporto con il territorio

Si dovrà indicare il punteggio che sarà assegnato al progetto relativo alla gestione dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate • sia indicato il punteggio che determinerà l’esclusione in caso di non raggiungimento,

ma che la gara sarà quindi aggiudicata alla ditta che avrà ottenuto il punteggio prezzo-qualità complessivamente più alto;

• siano previste e indicate le modalità di vigilanza e dei controlli che potranno essere effettuate da parte della stazione appaltante al fine di appurare il regolare ed esatto adempimento delle prestazioni;

• il regime delle inadempienze e le conseguenti penalità siano espressamente indicate e

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che potranno essere applicabili in relazione alla tipologia di inadempimento contrattuale ed alla corrispondente prescrizione contenuta nel Capitolato tecnico

• siano indicati i casi di risoluzione del contratto che a titolo esemplificativo potrebbero essere dovuti a:- fallimento dell’impresa;- grave violazione ed inadempimento degli obblighi contrattuali previsti dal capitolato;- sospensione, abbandono o mancata esecuzione del servizio da parte della ditta

appaltatrice;- qualora una delle autorizzazioni od iscrizioni ad albi obbligatori od altre abilitazioni

all’esercizio delle specifiche attività risultino scadute, sospese od invalide;- per l’impiego di personale inadeguato e/o insufficiente a garantire il livello di efficienza

del servizio;- per cessazione dell’azienda, per cessazione dell’attività od in caso di concordato

preventivo, di stati di moratorie e di conseguenti atti di sequestro o di pignoramento a carico della ditta appaltatrice

Si potrà prevedere che a seguito della risoluzione del contratto, potrà essere facoltà della stazione appaltante affidare il servizio all’impresa concorrente che segue in graduatoria, fatto salvo il diritto al risarcimento per la stazione appaltante di tutti i danni e delle spese derivanti dall’inadempimento

• sia indicata la possibilità o meno della cessione del contratto e del subappalto del servizio tenendo presente che ai sensi del primo comma dell’art 118 del d lgs n 163/06 è vietata la cessione anche parziale del contratto a pena di nullità del contratto ceduto

• siano precisate le indicazioni per la fatturazione e i pagamenti e per la cessione del credito indicando che i pagamenti, ai sensi del d lgs n 231/02 avverranno entro 60 giorni dall’emissione della fattura Inoltre, è necessario indicare che la ditta appaltatrice dovrà dichiarare l’assunzione degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge n 136/10 come modificata dal d l n 187/10 Si dovrà prevedere che, ai sensi delle disposizioni di cui all’art 117 del d lgs n 163/06, le norme della legge n 52/91 (Disciplina della cessione dei crediti d’impresa) sono estese ai crediti verso le stazioni appaltanti derivanti dal contratto d’appalto che sarà sottoscritto con la ditta appaltatrice e che le cessioni possono essere effettuate a banche o ad intermediari finanziari disciplinati dalle leggi in materia bancaria e creditizia, il cui oggetto sociale prevede l’esercizio dell’attività di acquisto di crediti d’impresa

• siano previsti i riferimenti agli obblighi di riservatezza e del trattamento dei dati personali ai sensi del d lgs n 196/03 e che gli stessi saranno trattati e conservati nel rispetto della normativa per il periodo necessario all’attività amministrativa correlata Il trattamento dei dati sarà effettuato in modo da garantirne la sicurezza e la riservatezza Inoltre, dovrà essere indicato che:− il trattamento verrà effettuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici

idonei a memorizzarli e gestirli;− i dati sono trattati per finalità istituzionali (indicare quali……);− per la partecipazione alla procedura di gara, il conferimento dei dati è obbligatorio

e il mancato conferimento degli stessi comporta l’improcedibilità dell’istanza e la partecipazione alla gara;

− i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati sono tutti quelli contemplati dalla normativa vigente;

− al concorrente, come interessato, sono riconosciuti i diritti di cui all’art 7 del d lgs n 196/03

Il Titolare del trattamento è (Nome e cognome) ………………, Responsabile del trattamento

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è il Direttore (Responsabile) del Servizio ……… ……… ed incaricati sono tutti i dipendenti assegnati al Servizio medesimo

• sia prevista:– l’indicazione del Foro competente per tutte le controversie che dovessero sorgere

sulla validità, efficacia, interpretazione, esecuzione e scioglimento del contratto di appalto;

– l’applicazione delle esenzioni delle spese di stipulazione del contratto nel caso in cui la ditta appaltatrice è una ONLUS;

– la possibilità o meno, e le relative modalità di comunicazione della proroga del contratto che potrà essere prevista per il tempo strettamente necessario, comunque non superiore a sei mesi, all’espletamento delle procedure per individuare un nuovo affidatario del servizio;

– le condizioni per la riduzione e/o estensione del contratto;– il rinvio per tutto ciò che non è contemplato nel capitolato speciale, a quanto

previsto dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente in materia di appalti per la fornitura di beni e servizi, alle norme del codice civile, nonché agli usi ed alle consuetudini

Il capitolato speciale d’appalto dovrà essere sottoscritto dal Dirigente responsabile

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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SCHEMA DI CONVENZIONE TRA ENTE PUBBLICO E COOPERATIVA SOCIALE AI SENSI DELL’ART. 5, COMMA 1, DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 1991, N. 381

L’Ente ……… ……… … e la Cooperativa sociale/Consorzio di Cooperative sociali (che agisce per conto delle associate di seguito specificate) ………………… ovvero analogo organismo aventi sede nella Comunità europea, al fine di creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate indicate nell’art 4(2), comma 1 della legge n 381/91 e successive modificazioni, in applicazione dei principi contenuti nell’art 5(3) della legge n 381/91 stipulano la presente convenzione

In data …………… tra l’Ente…………… (che di seguito per brevità sarà chiamato “Ente”) con sede a …… … ……………………… via/piazza ………… ……………………… n … …… Codice Fiscale ………………………………………………… rappresentato da ………………………… ……………… nato a ……………………………… il ……………… abilitato alla sottoscrizione del presente atto

ela Cooperativa sociale/Consorzio di Cooperative sociali ovvero analogo organismo aventi sede nella Comunità europea …………… …………… …………… (che di seguito per brevità sarà chiamata “Cooperativa”), con sede a …… ……………… via……………… ………… n … Codice Fiscale …………………… iscritta nella sezione “…” al n … dell’Albo Regionale delle Cooperative sociali, nella persona del suo legale rappresentante signor … …………………………… nato a …………… ……… … il ………… e residente a……… …………… in via…………………… …… , abilitato alla sottoscrizione del presente atto

VISTIgli artt 1, 2, 4, 5, 8, 9 della legge 381/91 e l’art 29, comma 3, della legge regionale n 1/08(4);

PREMESSO

- che, in conformità all’art 5, comma 1, della legge 381/91, l’Ente ha ritenuto con atto ……………………………………………… …………… di procedere alla stipula con una Cooperativa sociale di una convenzione;

(2) Legge n 381/1991 - Art 4, comma 1 - Nelle cooperative che svolgono le attività di cui all’art 1, comma 1, lettera b), si considerano persone svantaggiate gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di istituti psichiatrici, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di dif-ficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione previste dagli articoli 47, 47-bis, 47-ter e 48 della Legge 26 luglio 1975, n 354, come modificati dalla Legge 10 ottobre 1986, n 663 Si considerano inoltre persone svantaggiate i soggetti indicati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della sanità, con il Ministro dell’interno e con il Ministro per gli affari sociali, sentita la commissione centrale per le cooperative istituita dall’art 18 del citato decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 dicembre 1947, n 1577 e successive modificazioni

(3) Legge n 381/1991 –Art 5 - Convenzioni -1 Gli enti pubblici, compresi quelli economici, e le società di capitali a partecipazione pubblica, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, possono stipulare convenzioni con le cooperative che svolgono le attività di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), ovvero con analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli socio-sanitari ed edu-cativi il cui importo stimato al netto dell’IVA sia inferiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, purché tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate di cui all’articolo 4, comma 1

2 Per la stipula delle convenzioni di cui al comma 1 le cooperative sociali debbono risultare iscritte all’albo regionale di cui all’articolo 9, comma 1 Gli analoghi orga-nismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea debbono essere in possesso di requisiti equivalenti a quelli richiesti per l’iscrizione a tale albo e risultare iscritti nelle liste regionali di cui al comma 3, ovvero dare dimostrazione con idonea documentazione del possesso dei requisiti stessi

3 Le regioni rendono noti annualmente, attraverso la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, i requisiti e le condizioni richiesti per la stipula delle convenzioni ai sensi del comma 1, nonché le liste regionali degli organismi che ne abbiano dimostrato il possesso alle competenti autorità regionali 4 Per le forniture di beni o servizi diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, il cui importo stimato al netto dell’IVA sia pari o superiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, gli enti pubblici compresi quelli economici, nonché le società di capitali a partecipazione pubblica, nei bandi di gara di appalto e nei capitolati d’onere possono inserire, fra le condizioni di esecuzione, l’obbligo di eseguire il contratto con l’impiego delle persone svantaggiate di cui all’articolo 4, comma 1, e con l’adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo La verifica della capacità di adempiere agli obblighi suddetti, da condursi in base alla presente legge, non può intervenire nel corso delle procedure di gara e comunque prima dell’aggiudicazione dell’appalto

(4) Legge regionale 14 febbraio 2008, n 1 - Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soc-corso - (BURL n 8, 1° suppl ord del 18 Febbraio 2008 )

Art 29 (Azioni regionali per la qualità dei servizi sociali)1 La Regione, nell’attuazione della rete delle unità d’offerta sociali e sociosanitarie, adotta indirizzi per sostenere le attività svolte dalle cooperative sociali, privilegiando

la gestione di servizi aggiudicati in base all’offerta economicamente più vantaggiosa, con le modalità previste dall’articolo 83, comma 1, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE)

2 La Regione promuove intese con le associazioni rappresentative degli enti locali e degli enti gestori delle unità d’offerta sociosanitarie e delle cooperative per concor-dare la formulazione di bandi pubblici, relativi a gare di affidamento della gestione di servizi, che garantiscano la qualità dei servizi

3 La Giunta regionale approva schemi di convenzione-tipo, rispettivamente per: a) la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi;b) la fornitura di beni e servizi di cui all’articolo 5 della legge 381/1991 4 Per gestione di servizi si intende l’organizzazione complessiva e coordinata dei diversi fattori materiali, immateriali e umani che concorrono alla realizzazione di un

servizio, con esclusione delle mere prestazioni di manodopera 5 L’iscrizione all’albo regionale costituisce titolo preferenziale per la stipulazione di convenzioni e contratti tra cooperative sociali e enti pubblici ed enti gestori dei servizi

socio sanitari 6 La Regione vigila sul rispetto dei trattamenti previsti dai contratti nazionali di lavoro nelle cooperative che gestiscono servizi sociali per conto degli enti locali e degli

enti gestori dei servizi socio sanitari, a pena di sospensione o revoca dei benefici concessi 7 Nell’ambito delle funzioni conferite con la legge regionale 5 gennaio 2000 , n 1 (Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia Attuazione del D Lgs 31 marzo

1998, n 112 ‘Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n 59’), le provin-ce svolgono anche le attività indicate al comma 6

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 42 – Bollettino Ufficiale

- che con l’affidamento alla Cooperativa sociale delle attività oggetto della convenzione, l’Ente e la Cooperativa sociale si pongono i seguenti obiettivi: ……………………………………………………… … ……… ………………………… …;

- che la scelta del convenzionamento con la Cooperativa sociale è motivata dal fatto che ……………………………………………………………………… …………………………;

- che la Cooperativa sociale è stata individuata a seguito di confronto comparativo aperto a tutte le Cooperative sociali operanti sul territorio interessate al convenzionamento volto a selezionare la Cooperativa sociale ritenuta in grado di raggiungere, nel modo più efficace, gli obiettivi perseguiti dall’Ente, conformemente a quanto previsto dall’art 5, comma 1, della legge 381/91;

- che per il perseguimento degli scopi statutari finalizzati all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, la Cooperativa sociale svolge le seguenti attività …………………… …………………

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

ART. 1 - OGGETTOÈ affidato alla Cooperativa lo svolgimento delle seguenti attività o fornitura di beni e servizi:…………………………………………………………………………………………………… verso pagamento del corrispettivo determinato dall’art 6 della presente convenzione

ART. 2 - DURATALa convenzione ha durata dal ………… … al ………… ……………………La convenzione potrà essere rinnovata In caso di rinnovo si procederà ad effettuare la revisione prezzi sulla base degli elementi di costo di cui alla tabella inserita nel capitolato(5)

ART. 3 – REQUISITI DELLA COOPERATIVALa Cooperativa dichiara di essere iscritta alla sezione “B” dell’Albo regionale delle cooperative sociali con il numero… …… e di aver presenti, nella propria compagine lavorativa, persone svantaggiate nelle misura minima prevista dall’art 4 della legge 381/91 La Cooperativa sociale si impegna altresì a mantenere la percentuale di lavoratori svantaggiati di cui al secondo comma dell’art 4 della legge 381/91 per tutto il periodo della convenzione

ART. 4 - RESPONSABILE DELL’ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONEL’Ente nomina quale responsabile della corretta attuazione della convenzione il Signor……………… cui la Cooperativa sociale si rivolgerà per qualsiasi problema di carattere organizzativo, gestionale e amministrativo

ART. 5 – MODALITÀ DI RAPPORTO CON GLI UFFICI COMPETENTIOgni rapporto intercorrente tra la Cooperativa sociale e l’Ente inerente la prestazione oggetto della convenzione sarà tenuto da ……………… e, per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi delle persone svantaggiate, da ………………… , quale responsabile sociale degli inserimenti

ART. 6 - OBBLIGHI DELL’ENTEL’Ente si impegna a riconoscere per la fornitura delle attività convenzionate il corrispettivo stabilito in Euro ………… più IVA, da corrispondere entro 30 giorni dalla data di emissione della fattura In caso di ritardati nei pagamenti, l’Ente si impegna a versare alla Cooperativa sociale gli interessi di legge ai sensi del d lgs 231/02

ART. 7 - OBBLIGHI DELLA COOPERATIVA(5) La tabella dovrà contenere le componenti di costo del servizio o della fornitura (materiali, personale, ecc ) Si dovrà comunque tenere conto di quanto previsto

dalla normativa che indica la soglia di rilevanza comunitaria entro la quale poter stipulare convenzioni ai sensi della’art 5 legge 381/1991 Inoltre l’art 29, 1° comma, del d lgs n 163/06 impone di tener conto, ai fini del calcolo del valore stimato dei contratti pubblici di “qualsiasi forma di opzione o rinnovo del contratto

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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La Cooperativa sociale si impegna: a) ad impiegare per l’espletamento delle attività, oggetto della convenzione, operatori in

possesso dei requisiti di professionalità utili alla corretta gestione dell’attività;b) ad applicare per il proprio personale dipendente i contratti collettivi di lavoro e condizioni

economiche e normativa, integrate da eventuali accordi provinciali vigenti sul territorio in cui si svolge il servizio, risultante dal Contratto Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali siglato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente maggiormente rappresentative a livello nazionale;

c) ad applicare a favore dei soci lavoratori subordinati condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dal Contratto Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali siglato dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative o dal Contratto Collettivo Nazionale di settore, e dagli eventuali accordi locali integrativi degli stessi relativi alla località in cui si svolgono le prestazioni, ed a rispettare le norme e procedure previste dalla legge, ovvero, per i rapporti di lavoro diversi da quello subordinato, in assenza di contratti o accordi collettivi specifici, a corrispondere i compensi medi in uso per prestazioni analoghe rese in forma di lavoro autonomo;

d) ad applicare per tutte le persone svantaggiate inserite le condizioni normative e retributive previste dal Contratto Nazionale di Lavoro delle Cooperative Sociali siglato dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative

e) ad assicurare lo svolgimento del servizio nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza ed igiene del lavoro;

f) ad assumersi qualsiasi responsabilità ed oneri nei confronti dell’Ente o di terzi nei casi di mancata adozione di quei provvedimenti utili alla salvaguardia delle persone e degli strumenti coinvolti nella gestione dell’attività;

g) a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate, anche segnalate dall’Ente che saranno rendicontate nella relazione semestrale di cui al punto j)(6);

h) a trattare con la dovuta riservatezza tutte le informazioni relative alle situazioni soggettive delle persone inserite nell’attività lavorativa secondo la normativa vigente in materia di privacy;

i) a seguire e rispettare le indicazioni e le modalità esecutive ed ogni altro criterio operativo previsti nel Capitolato Speciale allegato alla presente convenzione, con piena autonomia organizzativa e gestionale;

j) a trasmettere all’Ente ogni semestre ed a conclusione della convenzione una relazione circa i risultati raggiunti nell’attività di inserimento lavorativo;

k) ad assumere gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge n 136/10, come modificato dal d l n 187/10

ART. 8 - SOCI VOLONTARIAl fine di coadiuvare il personale addetto al sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate impiegate nell’esecuzione dell’attività, la Cooperativa sociale può avvalersi, nel rispetto delle norme contenute nell’art 2(7) della legge 381/91, dei soci volontari di cui all’allegato elenco nominativo

(6) Altre formulazioni possibili: “a garantire, sulla base del corrispettivo concordato, l’assunzione di una persona a tempo pieno o di due persone a part-time indicate dall’Ente di concerto con la Cooperativa o - in assenza di indicazioni dell’Ente entro n… giorni antecedenti la data di avvio dell’attività - individuate dalla Cooperativa, ed appartenenti alle tipologie indicate dall’art 4 della Legge 381/91, ogni Euro ………………… di lavoro o fornitura per tutta la durata della convenzione

Nella definizione dell’importo si dovrà tener conto dell’acquisto dei materiali necessari per svolgere le attività” oppure “a garantire, sulla base del corrispettivo concor-dato, l’impiego di n………… persone a tempo pieno e/o n……… persone a part-time indicate dall’Ente di concerto con la Cooperativa, ed appartenenti alle tipologie indicate dall’art 4 della Legge 381/1991

Nel caso che si rendesse necessario, potrà essere previsto, nel progetto personalizzato di cui all’art 9, un tirocinio precedente l’assunzione della durata non superiore a tre mesi”

(7) Legge n. 381/1991 –Art 2 - Soci volontari –

1 Oltre ai soci previsti dalla normativa vigente, gli statuti delle cooperative sociali possono prevedere la presenza di soci volontari che prestino la loro attività gratuitamente

2 I soci volontari sono iscritti in un’apposita sezione del libro dei soci Il loro numero non può superare la metà del numero complessivo dei soci

3 Ai soci volontari non si applicano i contratti collettivi e le norme di legge in materia di lavoro subordinato ed autonomo, ad eccezione delle norme in materia di assi-curazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, con proprio decreto, determina l’importo della retribuzione da assumere a base del calcolo dei premi e delle prestazioni relative

4 Ai soci volontari può essere corrisposto soltanto il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, sulla base di parametri stabiliti dalla cooperativa sociale per la totalità dei soci

5 Nella gestione dei servizi di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), da effettuarsi in applicazione dei contratti stipulati con amministrazioni pubbliche, le prestazioni dei soci volontari possono essere utilizzate in misura complementare e non sostitutiva rispetto ai parametri di impiego di operatori professionali previsti dalle disposizioni vigenti Le prestazioni dei soci volontari non concorrono alla determinazione dei costi di servizio, fatta eccezione per gli oneri connessi all’applicazione dei commi 3 e 4

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 44 – Bollettino Ufficiale

La Cooperativa sociale si impegna a comunicare le eventuali variazioni dei soci volontari impegnati nell’espletamento delle attività di cui alla convenzione

ART. 9 - PROGETTI PERSONALIZZATI DI INSERIMENTO LAVORATIVOIl responsabile sociale degli inserimenti lavorativi designato dalla Cooperativa ed un rappresentante del Servizio inviante o dell’Ente predisporranno un progetto personalizzato di sostegno e di inserimento lavorativo per le persone svantaggiate Le modalità di intervento nei confronti delle persone svantaggiate inserite competono alla Cooperativa, nel rispetto del progetto personalizzato concordato

ART. 10 – VERIFICHE PERIODICHE E CONTROLLIAl fine di garantire l’effettiva attuazione della presente convenzione, l’Ente potrà effettuare gli opportuni controlli per verificare la corretta utilizzazione delle modalità di inserimento lavorativo ed i risultati raggiunti attraverso contatti diretti con la struttura della Cooperativa sociale e con i lavoratori svantaggiati Tali attività di controllo dovranno essere tradotte in apposite relazioni, trasmesse anche alla Cooperativa sociale Il/I referente/i dell’Ente incaricati del controllo e alla vigilanza è/sono L’Ente comunica entro 30 giorni alla Cooperativa sociale l’eventuale sostituzione dei predetti referenti

ART. 11 – SUBAPPALTO - CONSORZIÈ vietata, da parte della cooperativa sociale la cessione anche parziale del contratto a pena di nullità del contratto ceduto, ai sensi del primo comma dell’art 118(8) del d lgs n 163/06

(8) Art 118 Subappalto, attività che non costituiscono subappalto e tutela del lavoro (rubrica così sostituita dall’articolo 2, comma 1, lettera aa), d lgs n 152 del 2008)(art 25, dir 2004/18; art 37, dir 2004/17; art 18, legge n 55/1990; art 16, d lgs 24 marzo 1992, n 358; art 18, d lgs 17 marzo 1995, n 157; art 21, d lgs 17 marzo 1995,158; 34, legge n 109/1994)

1 I soggetti affidatari dei contratti di cui al presente codice sono tenuti ad eseguire in proprio le opere o i lavori, i servizi, le forniture compresi nel contratto Il contratto non può essere ceduto, a pena di nullità, salvo quanto previsto nell’articolo 116

2 La stazione appaltante è tenuta ad indicare nel progetto e nel bando di gara le singole prestazioni e, per i lavori, la categoria prevalente con il relativo importo, nonché le ulteriori categorie, relative a tutte le altre lavorazioni previste in progetto, anch’esse con il relativo importo Tutte le prestazioni nonché lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono subappaltabili e affidabili in cottimo Per i lavori, per quanto riguarda la categoria prevalente, con il regolamento, è definita la quota parte subappal-tabile, in misura eventualmente diversificata a seconda delle categorie medesime, ma in ogni caso non superiore al trenta per cento Per i servizi e le forniture, tale quota è riferita all’importo complessivo del contratto L’affidamento in subappalto o in cottimo è sottoposto alle seguenti condizioni: (comma così modificato dall’articolo 2, comma 1, lettera aa), d lgs n 152 del 2008)

1) che i concorrenti all’atto dell’offerta o l’affidatario, nel caso di varianti in corso di esecuzione, all’atto dell’affidamento, abbiano indicato i lavori o le parti di opere ovvero i servizi e le forniture o parti di servizi e forniture che intendono subappaltare o concedere in cottimo;

2) che l’affidatario provveda al deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno venti giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative prestazioni;

3) che al momento del deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l’affidatario trasmetta altresì la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione prescritti dal presente codice in relazione alla prestazione subappaltata e la dichiarazione del subappaltatore attestante il possesso dei requisiti generali di cui all’articolo 38;

4) che non sussista, nei confronti dell’affidatario del subappalto o del cottimo, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n 575, e successive modificazioni

3 Nel bando di gara la stazione appaltante indica che provvederà a corrispondere direttamente al subappaltatore o al cottimista l’importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite o, in alternativa, che è fatto obbligo agli affidatari di trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da essi affidatari corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l’indicazione delle ritenute di garanzia effettuate Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro il predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore degli affidatari Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari comunicano alla stazione appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal subappaltatore o dal cot-timista, con la specificazione del relativo importo e con proposta motivata di pagamento (comma così modificato dall’art 2, comma 1, lettera bb), d lgs n 113 del 2007)

4 L’affidatario deve praticare, per le prestazioni affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultanti dall’aggiudicazione, con ribasso non superiore al venti per cento L’affidatario corrisponde gli oneri della sicurezza, relativi alle prestazioni affidate in subappalto, alle imprese subappaltatrici senza alcun ribasso; la stazione appaltante, sentito il direttore dei lavori, il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ovvero il direttore dell’esecuzione, provvede alla verifica dell’effettiva applicazione della presente disposizione L’affidatario è solidalmente responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente (comma così modificato dall’art 3, comma 1, lettera h), d lgs n 113 del 2007)

5 Per i lavori, nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici, nonché i dati di cui al comma 2, n 3)

6 L’affidatario è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni; è, altresì, responsabile in solido dell’osservanza delle norme anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto L’affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori, trasmettono alla stazione appaltante prima dell’inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, assicurativi e antinfortunistici, nonché copia del piano di cui al comma 7 Ai fini del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori o dello stato finale dei lavori, l’affidatario e, suo tramite, i subappaltatori trasmettono all’amministrazione o ente committen-te il documento unico di regolarità contributiva (comma così modificato dall’art 3, comma 1, lettera h), d lgs n 113 del 2007, poi dall’art 2, comma 1, lettera aa), d lgs n 152 del 2008; ai sensi dell’art 16-sexies, comma 10, della legge n 2 del 2009 il DURC deve essere acquisito d’ufficio dalla Stazione appaltante)

6-bis Al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare, il documento unico di regolarità contributiva è comprensivo della verifica della congruità della inci-denza della mano d’opera relativa allo specifico contratto affidato Tale congruità, per i lavori è verificata dalla Cassa Edile in base all’accordo assunto a livello nazionale tra le parti sociali firmatarie del contratto collettivo nazionale comparativamente più rappresentative per l’ambito del settore edile ed il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (comma così sostituito dall’art 2, comma 1, lettera aa), d lgs n 152 del 2008)

7 I piani di sicurezza di cui all’articolo 131 sono messi a disposizione delle autorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri L’affidatario è tenu-to a curare il coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti sai singoli subappaltatori compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’affidatario Nell’ipotesi di raggruppamento temporaneo o di consorzio, detto obbligo incombe al mandatario Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori

8 L’affidatario che si avvale del subappalto o del cottimo deve allegare alla copia autentica del contratto la dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento a norma dell’articolo 2359 del codice civile con il titolare del subappalto o del cottimo Analoga dichiarazione deve essere effettuata

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 45 –

In materia di subappalto si richiamano le disposizioni dell’art 118 del d lgs n 163/06 Nel caso di convenzione stipulata con un Consorzio, l’eventuale sostituzione della Cooperativa sociale esecutrice deve essere autorizzata da parte dell’Ente

ART.12 - TUTELA DELLA PRIVACY

Ai sensi dell’art 13 del d lgs 196/03 i dati personali forniti, o comunque acquisiti durante lo svolgimento della procedura, saranno trattati e conservati nel rispetto della suddetta normativa per il periodo necessario all’attività amministrativa correlata Il trattamento dei dati sarà effettuato in modo da garantirne la sicurezza e la riservatezza

• Il Trattamento verrà effettuato mediante strumenti manuali, informatici e telematici idonei a memorizzarli e gestirli

• I dati sono trattati per finalità istituzionali (indicare quali……)• Per la partecipazione alla procedura di gara, il conferimento dei dati è obbligatorio

e il mancato conferimento degli stessi comporta l’improcedibilità dell’istanza e la partecipazione alla gara

• I soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati sono tutti quelli contemplati dalla normativa vigente

• Al concorrente, come interessato, sono riconosciuti i diritti di cui all’art 7 del d lgs 196/03

Il Titolare del trattamento è (Nome e cognome) ………………, Responsabile del trattamento è il Direttore (Responsabile) del Servizio ……… ……… ed incaricati sono tutti i dipendenti assegnati al Servizio medesimo

ART. 14 - RISOLUZIONE DELLA CONVENZIONELa presente convenzione può essere risolta da ciascuno dei due contraenti nei casi di mancato rispetto delle prescrizioni contrattuali dovute a:- grave inadempimento della Cooperativa sociale;- ritardato pagamento del corrispettivo da parte dell’Ente per oltre sei mesi dalla scadenza di cui all’art 6, ferma restando la possibilità per la Cooperativa sociale di porre l’eccezione di inadempimento prima del termine di cui sopra;- mancato raggiungimento dell’obiettivo sociale previsto nell’art 7 comma g) Tra le ipotesi di gravi inadempimenti da parte della Cooperativa sociale, sono compresi il mancato rispetto degli obblighi di cui all’art 7 punti b), c), d) Nel caso in cui ricorresse una delle cause di risoluzione sopra indicate, la parte non inadempiente avrà facoltà di dichiarare la risoluzione della convenzione, comunicando alla parte inadempiente il proprio intendimento di valersi della presente clausola risolutiva espressa ai sensi dell’art 1456, 2° comma, C C , a mezzo raccomandata A R È causa di risoluzione della convenzione la cancellazione della Cooperativa dall’Albo Regionale delle cooperative sociali, fatta salva la volontà da parte dell’Ente, sulla base di provvedimento motivato, di far proseguire la convenzione sino alla sua naturale scadenza

da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di raggruppamento temporaneo, società o consorzio La stazione appaltante provvede al rilascio dell’autorizzazione entro trenta giorni dalla relativa richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta, ove ricorrano giustificati motivi Trascorso tale termine senza che si sia provveduto, l’autorizzazione si intende concessa Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2 per cento dell’importo delle prestazioni affidate o di importo inferiore a 100 000 euro, i termini per il rilascio dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante sono ridotti della metà

9 L’esecuzione delle prestazioni affidate in subappalto non può formare oggetto di ulteriore subappalto

10 Le disposizioni dei commi 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 si applicano anche ai raggruppamenti temporanei e alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorzia-te non intendono eseguire direttamente le prestazioni scorporabili, nonché alle associazioni in partecipazione quando l’associante non intende eseguire direttamente le prestazioni assunte in appalto; si applicano altresì alle concessioni per la realizzazione di opere pubbliche e agli affidamenti con procedura negoziata

11 Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedono l’impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell’importo delle prestazioni affidate o di importo superiore a 100 000 euro e qualora l’incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell’importo del contratto da affidare Il subappaltatore non può subappaltare a sua volta le prestazioni salvo che per la fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali da individuare con il regolamento; in tali casi il fornitore o subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei divieti di cui al comma 2, numero 4) E’ fatto obbligo all’affidatario di comunicare alla stazione appaltante, per tutti i sub-contratti stipulati per l’esecuzione dell’appalto, il nome del sub-contraente, l’importo del contratto, l’oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati

12 Ai fini dell’applicazione dei commi precedenti, le seguenti categorie di forniture o servizi, per le loro specificità, non si configurano come attività affidate in subappalto:

a) l’affidamento di attività specifiche a lavoratori autonomi;

b) la subfornitura a catalogo di prodotti informatici

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 46 – Bollettino Ufficiale

ART. 15 - CONTROVERSIE Per ogni controversia che potesse insorgere nell’ambito dell’esecuzione della convenzione è competente il Foro di………………………

ART. 16 - CAUZIONE(9)

A garanzia della regolare esecuzione dell’attività/fornitura di beni la Cooperativa sociale costituirà una cauzione di Euro …………… pari al 3% (tre per cento) dell’importo annuo mediante fideiussione, rilasciata da idoneo istituto o altro ente abilitato, valida per la durata della convenzione, che sarà restituita 30 giorni dopo la scadenza

ART. 17 - SPESE DI STIPULA DELLA CONVENZIONE(10)

La presente convenzione viene registrata solo in caso d’uso In tal caso le spese di registrazione sono a totale carico di……………………………

ART. 18 - ALLEGATI ALLA CONVENZIONESono parte integrante della presente convenzione i seguenti allegati: - capitolato speciale sottoscritto per accettazione;- elenco nominativo dei volontari;- polizza fideiussoria [solo se richiesta]

ART. 19 – RINVIO ALLA NORMATIVA GENERALEPer quanto non previsto dalla presente convenzione si farà riferimento alla normativa generale e speciale che regola la materia

Letto confermato e sottoscritto

Per la Cooperativa Sociale/Consorzio Per l’Ente

(9) D.Lgs. 163/2006 - Art. 40. Qualificazione per eseguire lavori pubblici (artt 47-49, dir 2004/18; artt 8 e 9, legge n 109/1994)

Comma 7 - Le imprese alle quali venga rilasciata da organismi accreditati, ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000, la certificazione di sistema di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000, usufruiscono del beneficio che la cauzione e la garanzia fideiussoria, previste rispettivamente dall’articolo 75 e dall’articolo 113, comma 1, sono ridotte, per le imprese certificate, del 50 per cento (comma così modificato dall’art 2, comma 1, lettera l), d lgs n 113 del 2007)

(10) Con la Circolare ministeriale Min Fin Dip Ent Dir Centr Affari giuridici e contenzioso tributario 19 5 1998, n 127/E/1998/74836 è stato chiarito che “non sono tenuti ad effettuare la comunicazione di cui all’ art 11 del DLgs n 460/1997 i seguenti enti considerati in ogni caso ONLUS dall’ art 10, comma 8 dell’ anzidetto decreto legislativo: - le organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 8 1991, n 266 …; - le organizzazioni non governative riconosciute idonee ai sensi della legge 26 2 1987, n 49 …; - le co-operative sociali di cui alla legge 8 11 1991, n 381, iscritte nella “sezione cooperazione sociale” del registro prefettizio di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 14 12 1947, n 1577, e successive modificazioni” Sono altresì ONLUS i consorzi la cui base sociale sia composta esclusivamente da cooperative sociali L’art 17 del D Lgs 460/1997 ha introdotto nella tabella allegata al D P R 26 ottobre 1972, n 642 (disciplina dell’imposta di bollo), relativa agli atti, documenti e registri esenti dall’imposta di bollo in modo assoluto, l’art 27-bis Detta disposizione stabilisce che sono esenti dal tributo in esame gli atti, i documenti, le istanze, i contratti, nonché le relative copie, anche se dichiarate conformi, gli estratti, le certificazioni, le dichiarazioni e le attestazioni posti in essere o richiesti da organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) La Circolare del Ministero delle Finanze n 168/E del 26 giugno 1998 ha sottolineato che l’agevolazione introdotta riguarda le Onlus sia come enti destinatari degli atti, che co-me soggetti che li pongono in essere Inoltre, ai sensi della normativa vigente, viene attribuita al segretario comunale la competenza a rogare tutti i contratti nei quali l’ente locale è parte, nonché ad autenticare scritture private ed atti unilaterali nell’interesse dell’ente Sugli atti rogati dal segretario, i comuni, ai sensi dell’art 40 della L 8 giugno 1962 n 604, e successive modificazioni, sono obbligati a riscuotere i relativi diritti di segreteria In forza di quanto contenuto al punto 9) delle norme speciali di cui alla tabella D allegata alla citata legge n 604/62 (atti per i quali la legge ammette la carta non bollata), in occasione della stipula di contratti con il comune, alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) può spettare la riduzione del 50% dei citati diritti di segreteria

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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D.d.u.o. 18 luglio 2011 - n. 6581POR FESR 2007-2013. Asse 1. Linea di intervento 1.1.2.1.C. Proroga del termine ultimo di presentazione delle domande a valere sul «Bando per l’assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico in attuazione della fase 3 del progetto TREND» di cui al d.d.u.o. 4870/2011

LA DIRIGENTE DELLA U O COMPETITIVITA’Visti:•  i Regolamenti CE:– n 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5

luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n 1783/1999 e successive modifiche;

– n 1083/2006 del Consiglio dell’11 Luglio 2006, recante di-sposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n 1260/1999 e successive modifiche;

– n 1828/2006 della Commissione dell’8 dicembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (CE) n 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni ge-nerali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione e del Rego-lamento (CE) n 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e successive modifiche;

– n 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 re-lativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’importanza minore - «de minimis» - (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 379 del 28 dicembre 2006) e succes-sive modifiche;

• le decisioni della Commissione Europea:– C [2007] 3329 del 13 luglio 2007 con la quale è stato appro-

vato il il Quadro Strategico Nazionale (QSN) per il periodo 2007-2013, la cui implementazione è costituita dai Program-mi Operativi Regionali;

– C [2007] 3784 del 1 agosto 2007 con la quale è stato ap-provato il Programma Operativo Regionale della Lombardia 2007-2013 (POR Lombardia) Obiettivo «Competitività e suc-cessive modifiche»;

• le delibere della Giunta regionale– n VIII/8298 del 29 ottobre 2008 avente ad oggetto «Program-

ma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR 2007-2013 – Linee guida di attuazione – Primo provve-dimento» con la quale, nell’ambito dell’Asse 1 «Innovazione ed economia della conoscenza», è stata individuata la li-nea di intervento 1 1 2 1 « Sostegno alla crescita della ca-pacità competitiva delle imprese lombarde» ed in partico-lare, l’Azione C «Tecnologia ed innovazione per il risparmio e l’efficienza energetica diffusa» finalizzata ad incentivare e sostenere interventi volti al risparmio energetico ed alla produzione di energia tramite il ricorso a fonti energetiche alternative nelle piccole e medie imprese lombarde;

– n VIII/10905 del 23 dicembre 2009 avente ad oggetto «Atti-vazione del progetto TREND – Linea di intervento 1 1 2 1 Azio-ne C – Asse 1 – POR FESR 2007-2013»;

– n IX/324 del 28 luglio 2010 avente ad oggetto «Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR 2007-2013 Modifiche linee guida di attuazione»;

Richiamato il d d du o n 4870 del 30 maggio 2011 di appro-vazione del bando per l’assegnazione di contributi per la realiz-zazione di interventi di efficientamento energetico in attuazione della fase 3 del progetto TREND ai sensi del quale:

• possono presentare la domanda esclusivamente le micro, piccole e medie imprese già ammesse al finanziamento previsto dal precedente Bando check-up (d d u o n 8033 del 10 agosto 2010) e che hanno completato regolarmen-te la fase di check up, provvedendo a inoltrare la relativa documentazione di rendicontazione finale delle spese en-tro i termini stabiliti dal Bando, dalle Linee Guida per la ren-dicontazione delle spese nonché dal decreto di proroga n 1882 del 2 marzo 2011,

• in ogni caso le domande potranno essere ammesse a con-tributo solamente se, a seguito delle verifiche da parte del-la Regione, le rendicontazioni finali delle spese relative alla precedente fase di check up siano state dichiarate regolari e sia stato assunto il relativo provvedimento di erogazione del saldo,

•  le domande per  l’accesso alle agevolazioni dovranno es-sere trasmesse e protocollate elettronicamente entro le ore 12 00 del 27 luglio 2011 e ai fini di detto termine farà fede incontrovertibilmente la data e l’ora di protocollazione infor-matica da parte del Sistema Informativo

Considerato che alla data del 10 luglio 2011:• sono state regolarmente presentate n. 436 rendicontazioni a 

fronte delle 477 domande ammesse,• n. 151 di queste, valutate positivamente, hanno dato luogo 

alla liquidazione del contributo previsto,• le rimanenti, necessitando a vario titolo di integrazioni e/o 

approfondimenti istruttori, non hanno consentito di proce-dere alle erogazioni,

Ritenuto pertanto, al fine di consentire una più ampia parteci-pazione al bando di cui al d d u o 4870/2011, di prorogare alle ore 12 00 del 17 ottobre 2011 il termine ultimo per la presentazio-ne delle domande;

Considerato che la Direzione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione svolge per il FESR le funzioni di Autorità di Gestione del Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 – Obiettivo Competitività e Occupazione – FESR;

Vista la nota del 11 giugno 2010 prot n R1 2010 0008126 con la quale l’Autorità di gestione del POR FESR 2007-2013 comunica alla dottoressa Cristina Colombo che le è stato affidato l’incari-co di Responsabile dell’Asse 1 «Innovazione ed economia della conoscenza» del Programma Operativo Regionale Competitivi-tà 2007-2013 – Obiettivo Competitività e Occupazione – FESR;

Vista la Lr 7 luglio 2008 n 20 ed i Provvedimenti Organizzativi della IX legislatura;

Dato atto che il presente atto non comporta l’assunzione di impegni di spesa;

DECRETA1 di prorogare alle ore 12 00 del 17 ottobre 2011 il termine ul-

timo per la presentazione delle domande a valere sul bando di cui al d d u o 4870/2011

2 di pubblicare il presente provvedimento sul BURL, sul sito della Regione Lombardia - Direzione Generale Industria, Artigia-nato, Edilizia e Cooperazione all’indirizzo www industria regione lombardia it, sul sito di progetto www trend regione lombardia it e sul sistema informativo integrato della Programmazione comu-nitaria 2007-2013

La dirigenteCristina Colombo

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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D.G. Ambiente, energia e retiD.d.g. 19 luglio 2011 - n. 6619Esaurimento dello stanziamento previsto dal “Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo perduto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» – Chiusura Bando

IL DIRETTORE GENERALEVista la d g r n 8/ 9954 del 29 luglio 2009 «Incentivi finalizzati

alla sostituzione di mezzi inquinanti con veicoli a minore impat-to ambientale Assegnazione di contributi per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici Euro 0/ Euro 1 con possibile con-testuale acquisto di ciclomotori/motocicli/tricicli o quadricicli ecologici»;

Visto il decreto del Direttore Generale Reti e Servizi di Pubbli-ca Utilità e Sviluppo Sostenibile del 19 agosto 2009, nr 8533 di approvazione del «Bando della Regione Lombardia per la con-cessione di contributi per la demolizione di ciclomotori/motoci-cli termici Euro 0/ Euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/motocicli/tricicli o quadricicli ecologici»;

Visto il decreto del Direttore Generale Ambiente, Energia, Reti del 14 marzo 2011, n 2302 di «Avviso di esaurimento dello stanzia-mento previsto dal» bando della Regione Lombardia per la con-cessione di contributi a fondo perduto per la demolizione di ciclo-motori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» limitatamente alla sola somma stanziata per l’acquisto di motocicli termici euro 3 Chiusura parziale ban-do», con cui si dispone la permanenza dei contributi per le sole operazioni di demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 e possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale fino all’esauri-mento delle risorse messe riservate per queste operazioni;

Verificato che le disponibilità finanziarie messe a disposizione e trasferite ad A C MILANO per l’erogazione dei contributi per le operazioni di demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 e possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ moto-cicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale, pari a € 730 000,00 sono esaurite e non sono previsti, al momento, ulte-riori stanziamenti;

Considerato quanto disposto dall’art 6 del bando in ogget-to (Validità e durata) che dispone la validità del bando fino all’esaurimento dei fondi disponibili e dall’art 13 (Esaurimento fondi), nonché l’esito della disamina delle domande pervenute dalla data di pubblicazione del bando;

Verificato che per effetto degli artt 6 e 13 del bando non sono ammesse domande che possano formare un elenco di richie-ste ammissibili ma non finanziabili per esaurimento fondi;

Vista la l r 7 luglio 2008, n 20 e successive modifiche ed inte-grazione nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura

DECRETA1 di chiudere il bando in questione per esaurimento fondi,

così come specificato in premessa, e di non ricevere domande di contributo, con effetto immediato;

2 di pubblicare il presente atto sul B U R L 3 di darne avviso sul sito web della Direzione

Il direttore generaleFranco Picco

D.d.s. 12 luglio 2011 - n. 6386Progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica di potenza pari a 2.980,80 KWp da realizzarsi in Comune di Urgnano (BG). Proponente: Abso & P Iniziative Immobiliari s.r.l.. Verifica di assoggettabilità ai sensi del d.lgs. 152/2006 e dell’art. 6 della l.r. 5/2010

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE

OMISSISDECRETA

1) di escludere dalla procedura di Valutazione d’impatto am-bientale, ai sensi del d lgs 152/06 e della l r 5/2010, il progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per la produzio-ne di energia elettrica di potenza pari a 2 980,80 KWp da realiz-zarsi nel Comune di Urgnano (BG), nella soluzione progettuale indicata negli elaborati prodotti da ABSO & P Iniziative Immobi-liari s r l con posa dei pannelli a piano campagna, a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto in parola:

a prima del rilascio dei successivi titoli autorizzativi, in accor-do con la Provincia di Bergamo, il Proponente dovrà:a 1 quantificare le aree arboree/arbustive che verranno

eliminate per la realizzazione del progetto ed ottempera-re ai disposti ai disposti della d g r 8/675 del 21 Settem-bre 2005 e successive modifiche ed integrazioni «criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi»;

a 2 definire le migliori tipologie di essenze da porre a di-mora ed il sesto di impianto ottimale ad assicurare il più rapido attecchimento al terreno vegetale, accertandosi che non vi siano delle restrizioni fitosanitarie legate alla presenza di particolari organismi nocivi oggetto di lotta obbligatoria per l’ambito di intervento;

a 3 garantire che le fasce mitigative abbiano una profon-dità di almeno 5 m di larghezza valutando l’opportunità, sia per il percorso paesistico posto a sud e per il lati lun-go Via Cascina Spina ed il maneggio, di adottare altezze maggiori di quelle in progetto per le essenze che verran-no impiantate;

a 4 garantire l’utilizzo di essenze autoctone e certificate ai sensi del d lgs 386/2003 e del d lgs 214/2005;

a 5 al fine di consentire una adeguata connessione eco-sistemica con gli elementi di valore ambientale appar-tenenti alle aree agricole e boscate presenti e di futura realizzazione presenti al contorno, nonché il passaggio di animali di piccola-media taglia, prevedere il rialzo dell’in-tera recinzione di circa 20 cm dal p c , od in alternativa ogni 5-6 m la realizzazione di piccole aperture nella parte bassa;

a 6 definire le tempistiche più idonee per la messa a di-mora delle essenze anche in funzione delle fasi di can-tierizzazione, valutando l’opportunità di provvedere comunque, fin dall’inizio dei lavori, alla mitigazione del lato prospiciente la Via Cascina Spina con elementi provvisori;

b il Proponente dovrà provvedere, per un periodo pari ad al-meno 3 anni, al ripristino/sostituzione delle eventuali fallan-ze delle essenze piantumate, prevedendo peraltro il man-tenimento per tutta la durata di vita utile dell’impianto il mantenimento di una copertura vegetata dal suolo anche nelle zone in ombra poste al di sotto dei pannelli;

c i rifiuti prodotti a seguito dello smantellamento dell’impian-to dovranno necessariamente essere conferiti in impianti autorizzati al recupero e/o allo smantellamento definitivo;

d al termine dell’arco temporale di vita utile (stimato in 20 an-ni), in caso di smantellamento dell’impianto, dovranno per-manere in loco le essenze piantumate a scopo mitigativo;

e dovrà disporsi la vigilanza dei corsi d’acqua deviati garan-tendone la continuità idraulica nel tempo;

f le operazioni di controllo della vegetazione spontanea do-vranno avvenire utilizzando solamente mezzi meccanici;

g al fine di ottenere il completo livellamento delle quote di p c, qualora sia necessario il conferimento di materiale terroso/inerte proveniente dall’esterno, il medesimo dovrà configurarsi, ai sensi del d lgs 152/2006 quale sottoprodot-to, materia prima seconda (M P S ) o materiale vergine;

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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h in fase di cantierizzazione dovranno prevedersi misure del li-vello di rumore atte a poter valutare la necessità o meno di tu-telare la loro sensibilità acustica inoltrando, in caso di necessi-tà, richiesta al Comune per chiedere autorizzazioni in deroga ai limiti come previsto per le attività temporanee rumorose;

2) relativamente ad eventuali procedure di bonifica inerenti la sistemazione dell’area nelle fasi precedenti la posa dei pan-nelli, si rimanda ogni eventuale azione alle autorità competenti;

3) la Provincia di Bergamo, in qualità di Autorità competente all’autorizzazione del progetto in parola, è tenuta a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, da rece-pirsi nel provvedimento di autorizzazione, e a segnalare tempe-stivamente alla Struttura VIA eventuali inadempimenti, ai sensi e per gli effetti dell’art 29 del d lgs 152/06;

4) di trasmettere copia del presente decreto a:− ABSO & P Iniziative Immobiliari s r l ;

5) di informare contestualmente i seguenti soggetti dell’avve-nuta decisione finale e delle modalità di reperimento della stessa:

− Provincia di Bergamo;− Comune di Urgnano;

6) di provvedere alla pubblicazione sul B U R L della sola par-te dispositiva del presente decreto;

7) di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del pre-sente provvedimento sul sito web www cartografia regione lom-bardia it/silvia/;

8) di rendere noto che contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribu-nale Amministrativo regionale competente per territorio, entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione o di piena cono-scenza, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione, ai sensi del d p r 24 novembre 1971 n 1199

Il dirigenteFilippo Dadone

D.d.s. 12 luglio 2011 - n. 6387Progetto relativo all’apertura di una cava di prestito per la realizzazione del collegamento autostradale fra le città di Brescia e Milano (BRE.BE.MI) in Comune di Cassano d’Adda (MI). Proponente: Consorzio B.B.M.. Pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi del d.lgs. 152/06 e della l.r. 5/2010

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE

OMISSISDECRETA

1) di esprimere - ai sensi dell’art 26 del d lgs 152/2006 e della l r 5/2010 - giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambien-tale del progetto di una cava di prestito per la realizzazione del collegamento autostradale fra le città di Brescia e Milano in co-mune di Cassano d’Adda (MI) secondo la soluzione progettua-le prospettata negli elaborati depositati da Consorzio B B M , a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provve-dimenti di concessione del progetto stesso:

a) in merito alla gestione delle acque superficiali e sotterra-nee, fatto salvo il rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente:a 1 in ragione della vicinanza della realizzazione dello sca-

vo ad alcuni fontanili attivi, dovrà verificarsi che non ne venga inficiata la funzionalità;

a 2 dovrà garantirsi la continuità della rete dei canali irrigui e di colo a servizio degli appezzamenti agricoli limitrofi, valutando la possibilità del mantenimento delle quote attuali e di inserimento di bocchette di irrigazione ogni 5 m, evitando la realizzazione di canaline fuori terra che potrebbero generare fenomeni di erosione nelle fasi di adacquamento dei terreni;

a 3 al fine di evitare che l’afflusso all’interno dell’area di ca-va delle acque di dilavamento provenienti dai terreni limi-trofi dovrà essere realizzato un fosso perimetrale all’area di scavo adeguatamente dimensionato;

b) relativamente alla componente rumore:b 1 dovrà essere valutata la possibilità di chiedere autoriz-

zazione in deroga nelle fasi strettamente iniziali di allesti-mento delle attività di cantiere alle Amministrazioni Co-munali territorialmente competenti;

b 2 le attività dovranno essere svolte nei tempi indicati nella documentazione e nel modello di calcolo per le simulazioni;

b 3 si raccomanda l’utilizzo di tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali al fine di minimizzare l’impatto acustico, fra i quali:b 3 1 l’adozione di macchine conformi alle direttive CE in

materia di emissione acustica;b 3 2 l’impiego di avvisatori acustici solo qualora non sostitu-

ibili con altri di tipo luminoso, nel rispetto della normativa sulla sicurezza dei lavoratori;

b 3 3 l’idonea organizzazione dell’attività di cantiere, con previsione di localizzazione dei cumuli di terreno e mate-riale lavorato (sull’area del frantoio) o da lavorare in zone interposte fra le sorgenti rumorose e i recettori più prossimi;

b 3 4 durante le prime fasi di coltivazione, realizzare lungo i confini este ed ovest un accumulo di terreno di altezza superiore a 2 m mediante l’uso del cappellaccio e del ter-reno di scotico e di scarto;

b 3 5 la preventiva informazione alle persone potenzialmen-te disturbate dalla rumorosità del cantiere, sui tempi e mo-di di esercizio, nonché sulla data di inizio e fine lavori;

b 3 6 al termine delle attività di escavazione, ovvero decorsi 30 mesi dall’inizio dei lavori, dovrà prevedersi la rimozione delle componenti impiantistiche associate al frantoio po-sto a sud dell’area di intervento;

c) relativamente alla componente viabilistica:c 1 dovranno essere poste in atto tutte le azioni necessarie,

da condividersi con R F I (Rete Ferroviaria Italiana) per mantenere il collegamento fra l’ambito estrattivo in esa-me ed i cantieri autostradali senza impegnare la viabilità locale;

c 2 al fine di garantire la continuità degli attuali accessi al-le cascine presenti al contorno dovrà essere valutata la possibilità di prosecuzione del tratto asfaltato già in pre-visione lungo il lato est dell’area di scavo che consenta,

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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anche in connessione alla viabilità di cantiere in proget-to, la possibilità di accedere alla Cascina Porra posta a sud della linea ferroviaria Milano – Venezia esistente;

c 3 la viabilità di collegamento della cava al tracciato della BRE BE MI dovrà essere modificata ridefinendola in con-formità alla partitura poderale determinata dall’attuale sviluppo del reticolo agrario;

d) relativamente alla componente suolo e sottosuolo:d 1 al fine di evitare riduzioni della fertilità o della capacità

di uso del suolo, il Proponente dovrà garantire che il ma-teriale di coltivo asportato nelle fasi iniziali venga collo-cato in luoghi non suscettibili di contaminazioni e che la qualità e le caratteristiche dei suoli rimangano inalterate rispetto alla situazione ante operam;

d 2 qualora i volumi di scavo, nella fase di rilascio della con-cessione, venissero decurtati della quota parte dovuta ai materiali impiegati per la produzione di conglomerati cementizi e già cavati nelle altre cave di prestito alla BRE BE MI, dovrà evitarsi l’escavazione mediante innalzamen-to della quota di fondo cava preferendo la soluzione che comporti il minor sacrificio di superficie agricola, risago-mando l’area a lago in modo tale da mantenersi il più possibile distanti dalla Cascina Cesarina;

e) in merito al recupero ambientale:e 1 il conferimento di materiali derivanti dalle operazioni di

lavaggio degli inerti, poiché provenienti dall’esterno del sito oggetto di escavazione, dovranno essere riutilizzati ai fini del recupero morfologico ed ambientale secondo la normativa vigente ossia il d m 5 febbraio 1998 e s m i ;

e 2 nell’ottica di un contenimento del possibile degrado/compromissione dell’area oggetto di trasformazione do-vrà attuarsi un recupero con finalità naturalistiche del lago di cava e delle aree limitrofe al fine di creare una vasta area naturale di pregio di collegamento tra le emergenze naturalistiche e paesaggistiche poste nelle vicinanze;

e 3 il recupero non dovrà limitarsi alle sole sponde del lago ma dovrà prevedere anche interventi di miglioramento e potenziamento forestale del verde lungo la rete viaria minore esistente nonché interventi di ridefinizione delle maglie agricole, lungo i corsi d’acqua ed i percorsi rurali esistenti, integrando la rete dei percorsi ciclabili esistenti tramite connessioni tra la rete ciclabile lungo il Fiume Ad-da e i territori limitrofi;

e 4 al fine di valorizzare il sistema delle acque e del pae-saggio agrario dovrà valutarsi la possibilità, anche con la collaborazione dei Comuni di Cassano d’Adda, Fara Ge-ra d’Adda, Casirate d’Adda e Treviglio nonché del Parco Agricolo Sud Milano ed del Parco Adda Nord, di creazio-ne di ulteriori percorsi rurali per la fruizione del lago e dei territori contermini;

e 5 nel corso degli interventi di riqualificazione naturalistica dovrà essere posta particolare attenzione ad evitare la colonizzazione di specie alloctone;

e 6 al fine di garantire il successo dell’impianto arboreo/ar-bustivo delle sponde del lago dovrà evitarsi in generale il ricorso ad interventi di diserbo chimico;

e 7 le cure colturali necessarie all’attecchimento ed al mantenimento delle essenze vegetali di nuovo impian-to (irrigazioni di soccorso, cure localizzate, sfalci dell’er-ba, sostituzione delle fallanze) dovranno essere previ-ste fino al 5° anno successivo alla semina da parte del Proponente;

e 8 gli interventi di recupero ambientale prospettati dovran-no essere realizzati, per quanto possibile, contestualmen-te alla coltivazione della cava stessa;

e 9 dovrà prevedersi, al fine di adempiere anche a quanto indicato nei punti precedenti, alla redazione di un piano di gestione per il riutilizzo e la manutenzione del laghetto di cava e delle aree di pertinenza, così ad evitare feno-meni di abbandono e degrado, in accordo in particolare con il Comune di Cassano d’Adda, ed eventualmente con i Parchi ed i Comuni;

f) riguardo alla componente atmosfera, al fine di contenere e minimizzare la diffusione di polveri:f 1 la velocità di transito dei mezzi all’interno dell’area di cava, e

in particolare lungo i percorsi sterrati, dovrà essere limitata e comunque in ogni caso non superiore a 25 Km/h;

f 2 dovranno essere adottati idonei sistemi di telonatura/copertura dei carichi trasportati, preferendo mezzi di trasporto di grande capacità al fine di ridurre il traffico indotto;

f 3 andrà garantito il lavaggio delle ruote dei mezzi di tra-sporto in uscita dall’area anche verso la viabilità ordina-ria e la periodica bagnatura e pulizia di tutte le strade di collegamento tra la cava ed il cantiere autostradale; ne-gli atti concessori successivi alla pronuncia di compatibi-lità ambientale dovranno essere prescritti idonei accorgi-menti impiantistici e gestionali da adottare in merito;

f 4 il Proponente dovrà attuare tutte le previsioni di cui all’al-legato tecnico n 8 della ex d g r 196/05 «attività di tratta-mento e stoccaggio di materiali inerti», con particolare riferimento alle prescrizioni contenute ai punti a), b) e c) della tabella VII;

f 5 dovranno adottarsi tutte le tecniche gestionali atte a ri-durre ove possibile la diffusione di polveri anche median-te la realizzazione di barriere frangivento e l’eventuale in-terruzione delle lavorazioni quando la velocità del vento è superiore a 10 m/s;

f 6 per ciò che concerne le emissioni autoveicolari dovranno essere effettuati periodici controlli degli scarichi, assicuran-dosi che siano conformi alle indicazioni normative vigenti;

f 7 dovrà essere privilegiato l’utilizzo di carburanti a minimo contenuto di zolfo;

f 8 dovrà essere evitato, compatibilmente con le condizio-ni di sicurezza dei lavoratori, lo stazionamento di mezzi a motore acceso;

f 9 la viabilità di collegamento tra l’area di cava e l’area di cantiere, data la presenza di edifici a breve distanza (cascina Cesarina e Cascina Boschi), dovrà essere pavi-mentata con stesura di fondo bituminoso;

f 10 nel caso in cui la viabilità di collegamento tra cava e cantiere o le piste si trovino ad una distanza inferiore a 25 metri da abitazioni o aree esterne normalmente utilizzate per le attività umane, sarà necessario dotarle anche di ulteriore mitigazione La mitigazione potrà essere di tipo temporaneo e realizzata con materiali leggeri quali teli, ombreggianti, ecc , purché tali elementi raggiungano un’altezza superiore ad 1 5 metri dal fondo della pista La mitigazione avrà lo scopo di intercettare la maggior parte delle polveri che si sollevano dalla pista, e pertanto dovrà essere realizzata sul lato rivolto verso l’area e/o l’a-bitazione da tutelare;

f 11 dovranno essere adottate tutte le misure di mitigazio-ne e contenimento previste nello studio nel rispetto, per quanto tecnicamente possibile ed in funzione della tipo-logia degli impianti, delle indicazioni dell’allegato V (par-te I) alla parte V del d lgs 152/2006;

g) in merito al piano di monitoraggio ambientale:g 1 durante la fase di coltivazione dovranno essere pre-

disposte campagne di monitoraggio, sia in periodo di massima attività che di fermo, delle polveri aerodisperse e del PM10 secondo modalità da concordare preventi-vamente con la competente ARPA, in concomitanza di condizioni meteo climatiche ed ambientali peggiorative (periodi di siccità prolungata, ventosità elevata), verifi-cando lo stato di umidità dei cumuli e dei materiali da movimentare e/o lavorati depositati presso l’impianto di frantumazione; i risultati, a seguito dei quali potranno essere definite ulteriori misure mitigative, dovranno essere trasmessi sempre ad ARPA;

g 2 ai fini di un maggior controllo quali-quantitativo delle acque di falda:g 2 1 dovrà prevedersi in progetto la realizzazione di due

nuovi piezometri delle medesime caratteristiche geome-triche e funzionali di quelli già realizzati, valutandone la localizzazione a sud dell’area adibita ad attrezzature im-piantistiche (frantoio) e nel settore N- NW a valle idrogeo-logica dei piezometri denominati S1 ed S2; relativamente a tali punti di monitoraggio dovrà eseguirsi un campio-namento ante operam ed in corso d’opera, con caden-za almeno trimestrale, a meno di evidenti sversamenti accidentali e/o contaminazioni, nel qual caso si dovrà procedere tempestivamente alla pulizia delle superfici interessate raffittendo la frequenza del monitoraggio;

g 2 2 dovranno essere inseriti nei parametri chimici relati-vi da monitorare anche gli idrocarburi;

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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g 3 dovrà essere effettuato un monitoraggio acustico in cor-so d’opera con particolare riguardo alle fasi di maggiore rumorosità ed alla sensibilità dei recettori in posizioni e collocazioni temporali significative per valutare l’espo-sizione dei recettori e tenendo conto anche del traffico indotto dall’attività di cava;

g 4 il Piano di monitoraggio, aggiornato con le prescrizioni di cui sopra, dovrà essere concordato con ARPA, a cui sa-ranno anche trasmessi i relativi risultati;

2) l’Unità Organizzativa Tutela Ambientale della D G Ambien-te Energia e Reti della Regione Lombardia, quale Autorità com-petente al rilascio della concessione del progetto in parola, è te-nuta a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, così come recepite nel provvedimento di concessione, e a segnalare tempestivamente alla Struttura VIA eventuali ina-dempimenti, ai sensi e per gli effetti dell’art 29 del d lgs 152/06;

3) ai sensi dell’art 26, comma 6, del d lgs 152/06, il progetto in parola dovrà essere realizzato entro il termine previsto dalla concessione rilasciata dall’autorità competente;

4) di trasmettere copia del presente decreto a:- Consorzio B B M in qualità di Proponente;- Società di Progetto Brebemi s p a ;- C A L – Concessioni Autostradali Lombarde in qualità di autorità concedente;

5) di informare contestualmente i seguenti soggetti dell’avvenu-ta decisione finale e delle modalità di reperimento della stessa:

- Comune di Cassano d’Adda;- Provincia di Milano;- ARPA Sede Centrale di Milano;- Unità Organizzativa Tutela Ambientale della D G Ambiente Energia e Reti della Regione Lombardia;

6) di provvedere alla pubblicazione sul B U R L della sola par-te dispositiva del presente decreto;

7) di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del pre-sente provvedimento sul sito web www cartografia regione lom-bardia it/silvia/;

8) di rendere noto che contro il presente decreto è proponibile ricorso giurisdizionale presso il T A R della Lombardia secondo le modalità di cui al d lgs 2 luglio 2010, n 104, ovvero è ammesso ri-corso straordinario al capo dello Stato, rispettivamente entro 60 o 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto

Il dirigenteFilippo Dadone

D.d.s. 13 luglio 2011 - n. 6435T.U.11 dicembre 1933 - Art. 89, comma 2, d.lgs 31 marzo 1998, n. 112 – Istanza 5 marzo 1993 di ENEL s.p.a. (ora Enel Green Power s.p.a.) intesa ad ottenere la variante della concessione di grande derivazione di acqua pubblica assentita con d.I. 16 settembre 1961, n. 5224 regolata da disciplinare n. 10300 di rep. in data 26 novembre 1961. Rilascio parere sul rilascio della concessione interregionale ai sensi dell’accordo di cui alle d.g.r. Lombardia n. 8/11319 del 10 febbraio 2010 e d.g.r. Emilia-Romagna n. 322 del 14 marzo 2011

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA REGOLAMENTAZIONE E GESTIONE DEGLI USI DELLE ACQUE,

SICUREZZA DEGLI INVASIVisti: il T U del 11 dicembre 1933, n 1775 «Approvazione del testo

unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici» concernente norme sulle derivazioni e sulle autorizza-zioni delle acque pubbliche e successive modificazioni; la legge del 15 marzo 1997 n 59 recante «delega al Gover-

no per il conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali per la riforma della Pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa»; il d lgs del 31 marzo 1998, n 112: «Conferimento di funzioni e

compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del Capo I della citata legge del 15 marzo 1997, n. 59»; il d p c m del 12 ottobre 2000, pubblicato sulla Gazzetta Uf-

ficiale del 22 febbraio 2001, relativo alla individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane strumentali ed organizzative da trasferire alle Regioni e agli Enti Locali in attuazione del d lgs 112/1998 e dalla cui data di pubblicazione decorre l’effettivo esercizio da parte della Regione Lombardia delle funzioni confe-rite per effetto del citato d lgs 112/1998; la l r del 12 dicembre 2003, n 26: «Disciplina dei servizi locali di

interesse economico generale, norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche» ed in particolare il titolo V recante: «Disciplina delle risorse idriche»; il d lgs del 3 aprile 2006, n 152: «Norme in materia ambien-

tale» e s m i la deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 2004, n

VII/1048 con la quale è stato approvato l’«Atto di indirizzo per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia – Linee strategiche per un utilizzo razionale, consapevole e soste-nibile della risorsa»; il Programma di Tutela e Uso delle Acque – PTUA, approvato

con Delibera di Giunta Regionale del 29 marzo 2006, n 2244; il Decreto del Dirigente dell’Unità Organizzativa Risorse Idri-

che n 7311 del 12 maggio 2005 «Approvazione delle modalità operative e delle procedure

per l’acquisizione del giudizio di compatibilità ambientale sulle opere, gli impianti e i progetti inerenti le istanze di concessione di grandi derivazioni d’acqua pubblica già in istruttoria presso gli uffici del Ministero dei LL.PP. e acquisite dalla Regione Lombar-dia per effetto del d.p.c.m. 12 ottobre 2000»; il regolamento regionale 24 marzo 2006, n 2 «Disciplina

dell’uso delle acque superficiali e sotterranee, dell’utilizzo del-le acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in attuazione dell’art. 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003 n. 26»; il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po adottato

con Deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di ba-cino del Fiume Po n 1/2010 del 24 febbraio 2010

Dato atto che: con l’art 89, del d lgs 112/1998 sono state conferite alle

regioni le funzioni relative alla gestione del demanio idrico, ivi comprese tutte le funzioni amministrative relative alle conces-sioni di derivazioni d’acqua pubblica, alla ricerca, estrazione ed utilizzazione delle acque sotterranee, alla tutela del sistema idri-co sotterraneo nonché alla determinazione dei canoni di con-cessione e all’introito dei relativi proventi; ai sensi del comma 2 dell’art 89 del citato d lgs 112/1998 le

concessioni di derivazione di acque che interessino più regioni sono rilasciate d’intesa tra le regioni interessate; i limiti territoriali di Lombardia ed Emilia-Romagna interseca-

no bacini idrografici comuni alle due regioni con corsi d’acqua che sono confine di regione o che hanno il bacino idrografico posto a cavallo dei limite regionale nonché nelle aree di confine vi è una forte interconnessione delle falde idriche che travalica i limiti amministrativi;

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Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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che ai sensi dell’articolo 44 della l r 26/2003 spetta alla Regio-ne il rilascio delle concessioni delle grandi derivazioni d’acqua pubblica nonché la stipula con le regioni confinanti di intese per gli aspetti relativi alla tutela e all’utilizzazione di acque comuni; che le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia hanno concor-

dato sulla necessità di definire un accordo per l’esercizio delle funzioni amministrative relative alle concessioni di derivazione rientranti nella fattispecie di cui all’art 89, comma 2 del d lgs 112/1998 sopra richiamato; con le deliberazioni d g r Lombardia n VIII/11319 del 10 feb-

braio 2010 e d g r Emilia-Romagna n 322/2011 del 14 marzo 2011 le amministrazioni regionali hanno definito un accordo contenente le modalità mediante le quali istruire e assentire le concessioni (ivi compresi rinnovi e/o varianti) per l’utilizzazione delle acque di rilievo interregionale; che l’accordo di cui sopra è stato firmato in data 28 giugno

2011 dai Direttori all’uopo delegati dalle rispettive Giunte Regionali Premesso: che con d i 16 settembre 1961, n 5554 regolato da discipli-

nare n 10300 di rep sottoscritto in data 26 novembre 1961, è stato concesso alla Società Idroelettrica Medio Adige (SIMA) di attuare una derivazione d’acqua dal fiume Po a scopo idroe-lettrico mediante realizzazione di una diga di sbarramento nel fiume Po tra i comuni di Monticelli d’Ongina (provincia di Pia-cenza) e Castelnuovo Bocca d’Adda (provincia di Milano ora Lodi) atta a innalzare il livello delle acque fino alla quota di metri 41,50 s l m e derivare in destra idraulica medi moduli 6 500 (650 m3/s) e massimi moduli 10 000 (1 000 m3/s) dei quali moduli 300 (30 m3/s) continui per tutto l’anno in via precaria per pro-durre complessivamente con il salto utile di 5,62 metri la poten-za nominale media di kW 35 813 in una centrale da realizzarsi in località Isola Serafini del comune di Monticelli d’Ongina (PC) che per effetto della legge 6 dicembre 1962, n 1643 la con-

cessione di cui sopra è stata trasferita all’Ente nazionale per l’e-nergia elettrica – ENEL – a cui ope legis è succeduta la società Enel S p A che per effetto dell’articolo 12 d lgs 79/1999, la concessione

anzidetta verrà a scadere il 1 aprile 2029; che la derivazione di cui sopra è da considerarsi «di interes-

se interregionale» ai sensi dell’articolo 89 comma 2 del d lgs 112/1998 e dell’accordo di cui alle d g r Lombardia n VIII/11319 del 10 febbraio 2010 e d g r Emilia-Romagna n 322/2011 del 14 marzo 2011, in quanto deriva e utilizza le acque del fiume Po in una sezione ove questo risulta di confine tra le due Regio-ni e che per effetto dell’accordo di cui sopra la Regione Emilia-Romagna è da considerarsi «autorità competente» mentre la Regione Lombardia è da considerarsi «autorità cointeressata» al rilascio della concessione «che deve esprimere apposito parere per la definizione e la conclusione dell’istruttoria in merito al rila-scio della concessione»

Vista l’istanza in data 5 marzo 1993 della società Enel s p a , a cui è subentrata la società Enel Green Power s p a (C F e P IVA 10236451000), con la quale ha chiesto di variare le caratteristi-che della concessione nel senso di considerare che per effetto del naturale e progressivo abbassamento dell’alveo del fiume Po a valle dell’impianto e del corrispondente abbassamento del fondo del canale di scarico dell’impianto di Isola Serafini, ab-bassamento verificatosi a decorrere dal 1962 data di entrata in esercizio dell’impianto e fino a tutto 1992, il salto utile ai fini della determinazione della potenza nominale media annua sogget-ta a canone è passato da 5,62 metri originariamente indicati nel disciplinare di concessione a 9,03 metri come risulta dagli elaborati tecnici in data 14 gennaio 1992 presentati a corredo dell’istanza anzidetta, e che tale variazione ha altresì compor-tato la sostituzione di due dei 4 gruppi turbine originariamente installate (i gruppi 3 e 4) con due nuovi gruppi adatti al maggior salto creatosi, senza la necessità di provvedere ad alcuna altra modifica alle opere idrauliche

Considerato che in forza di quanto richiesto con l’istanza in argomento, fermi restando tutti gli altri parametri e le altre con-dizioni di esercizio della concessione indicati nel disciplinare n 10300 di rep sottoscritto in data 26 novembre 1961, la potenza nominale media annua di concessione soggetta a canone per effetto dell’aumento del salto a 9,03 metri passa da kW 35 813 a kW 57 544 e che l’esercizio della concessione secondo questi nuovi parametri, risulta decorrente almeno dall’anno 1990, co-me indicato nella relazione tecnica 14 gennaio 1992

Ritenuto che la variante oggetto dell’istanza in argomento possa considerarsi come «non sostanziale» ai sensi dell’articolo 49, comma 2 del t u dell’11 dicembre 1933, n 1775 e pertanto si

possa procedere ad effettuare una breve istruttoria limitatamen-te alle varianti introdotte, ferme restando le altre condizioni della concessione ivi compresa la durata della medesima, e che la stessa debba intendersi a sanatoria a decorrere dal 01 genna-io 1991, prima annualità successiva di entrata in funzione dei nuovi gruppi adatti al nuovo e maggiore salto utile creatosi

Vista la nota Enel-EGP-07/05/2010-0008241 con la quale la società Enel Green Power S p A ha trasmesso, a questa ammi-nistrazione regionale in vista della Conferenza dei Servizi, copia della relazione tecnica in data 14 gennaio 1992 relativa all’i-stanza di variante 5 marzo 1993

Vista la nota 03 giugno 2010 prot PG 2010 0146756 della Re-gione Emilia-Romagna, Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po con la quale è stata convocata per il giorno 24 giugno 2010 la prima Conferenza dei Servizi istruttoria a cui è stata in-vitata questa amministrazione regionale per l’acquisizione dei pareri e dei nulla osta necessari per la conclusione del procedi-mento istruttorio sulla variante in argomento

Vista la nota 31 gennaio 2011, prot PG 2011 0024947 della Re-gione Emilia-Romagna, Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po con la quale è stata riconvocata per il 9 febbraio 2011 la Confe-renza dei Servizi relativa all’istruttoria sull’istanza in argomento

Visti: il verbale della Conferenza di Servizi svoltasi in data

9 febbraio 2011 trasmessa con nota 13 maggio 2011, prot PG 2011 0119769 della Regione Emilia-Romagna, Servizio Tecni-co dei Bacini degli Affluenti del Po acquisita al protocollo regio-nale in data 19 maggio 2011 prot T1 2011 0011367 nel quale sono state altresì recepite le prescrizioni formulate da Regione Lombardia al fine di esprimere sull’istanza in argomento parere favorevole per la definizione e la conclusione dell’istruttoria in merito al rilascio della concessione necessaria ad ottenere l’in-tesa sul rilascio della concessione prevista dall’art 89, comma 2 del d lgs 112/1998 secondo l’accordo interregionale di cui alle già citate dd gg rr lo schema (bozza) di disciplinare tecnico allegato alla

proposta n DPG/2011/3540 del 18 marzo 2011 di Determi-nazione Dirigenziale della Regione Emilia-Romagna trasmes-so a questi uffici in allegato alla nota 13 maggio 2011, prot PG 2011 0119769 della Regione Emilia-Romagna, Servizio Tecni-co dei Bacini degli Affluenti del Po, quale disciplinare sostitutivo del disciplinare n 10300 di rep sottoscritto in data 26 novembre 1961, contenente le condizioni cui sarà subordinata il rilascio della variante alla concessione di cui al d i 16 settembre 1961, n 5554 oggetto dell’istanza 5 marzo 1993

Ritenuto che la variante oggetto dell’istanza 5 marzo 1993 possa essere assentita subordinatamente alle condizioni sta-bilite nello schema di disciplinare allegato alla proposta n DPG/2011/3540 del 18 marzo 2011 di Determinazione Dirigen-ziale della Regione Emilia-Romagna che sostanzialmente rece-pisce quanto emerso in sede della Conferenza dei Servizi con-clusa in data 9 febbraio 2011

Considerato che spetta alla Regione Emilia-Romagna la veri-fica del rispetto delle disposizioni antimafia di cui al d p r 3 giu-gno 1998, n 252

Vista la l r del 7 luglio 2008, n 20 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di organizzazione e personale» nonché i Provvedi-menti Organizzativi della IX Legislatura

Tutto ciò premesso e consideratoDECRETA

per i motivi specificati in premessa, che qui s’intendono inte-gralmente recepiti,

1 di esprimere ai sensi del punto 2 dell’accordo di cui alle d g r Lombardia n VIII/11319 del 10 febbraio 2010 e d g r Emi-lia-Romagna n 322/2011 del 14 marzo 2011, fatti salvi i diritti di terzi ed entro i limiti di disponibilità dell’acqua, parere favore-vole al rilascio alla società Enel Green Power s p a (C F e P IVA 10236451000) con sede in Roma, Viale Regina Margherita n 125, della variante non sostanziale alla concessione di deriva-zione d’acqua pubblica ad uso idroelettrico, già assentita con D I 16 settembre 1961, n 5554, oggetto dell’istanza di variante in data 5 marzo 1992, per utilizzare la portata media invariata di medi moduli 6 500 (650 m3/s) e massimi moduli 10 000 (1 000 m3/s) dei quali moduli 300 (30 m3/s) continui per tutto l’anno in via precaria, per produrre con il salto utile di 9,03 metri (anzi-ché 5,62 metri) la potenza nominale media di kW 57 544 (anzi-ché kW 35 813) subordinatamente alle condizioni stabilite nello schema di disciplinare allegato alla proposta n DPG/2011/3540 del 18 marzo 2011 di Determinazione Dirigenziale della Regio-ne Emilia-Romagna trasmessa con nota 13 maggio 2011, prot

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

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PG 2011 0119769 della Regione Emilia-Romagna, Servizio Tecni-co dei Bacini degli Affluenti del Po acquisita al protocollo regio-nale in data 19 maggio 2011 prot T1 2011 0011367;

2 che e variazioni si intendono decorrenti dal 1° gennaio 1991 data dalla quale si intendono, decorrenti le variazioni ai gruppi turbine che hanno reso attuabile lo sfruttamento del nuovo salto utile di 9,03 metri;

3 che salvo i casi di rinuncia, decadenza o revoca, la con-cessione mantiene scadenza originaria del 1° aprile 2029 stabili-ta per effetto dell’art 12 del d lgs 79/1999;

4 che la ditta concessionaria si obbliga a trasmettere anche alla Regione Lombardia e all’Agenzia Regionale di Protezione dell’Ambiente – ARPA della Lombardia le misurazioni delle ac-que derivate previa presentazione alla suindicata Agenzia della documentazione inerente le soluzioni tecniche da adottare al fine della verifica del rispetto del DMV e della misurazione delle portate derivate;

5 che una copia conforme del provvedimento di conces-sione e del relativo disciplinare sottoscritto dovranno essere tra-smessi alla Regione Lombardia;

6 che si provveda a pubblicare la Determinazione Dirigenzia-le della Regione Emilia-Romagna ed il relativo disciplinare sot-toscritto dalla ditta concessionaria sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia;

7 di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lombardia;

8 di dare atto che, avverso il presente provvedimento può es-sere fatto ricorso entro 60 (sessanta) giorni dalla data di avvenu-ta notificazione al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ed entro 120 (centoventi) giorni dal medesimo termine mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato nei casi di legge

Il dirigenteAnna Maria Ribaudo

D.d.s. 14 luglio 2011 - n. 6490Rigetto dell’istanza finalizzata all’espressione della pronuncia di compatibilita’ ambientale ai sensi del d.lgs. 152/2006, avviata su istanza della ditta Amsa s.p.a. e relativa alla realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in localita’ Quintosole nel Comune di Milano.

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

OMISSISDECRETA

1 di rigettare, per quanto in premessa, l’stanza finalizzata all’e-spressione della pronuncia di compatibilità ambientale relativa al nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, da realizzarsi in Comune di Milano, Località Quintosole, proposto dalla società AMSA s p a ;

2 di trasmettere copia del presente decreto alla società proponente;

3 di informare contestualmente dell’avvenuta decisione fi-nale e delle modalità di reperimento della stessa, i comuni di Milano, Opera, Locate Triulzi, Lacchiarella nonché di Rozzano, la Provincia di Milano, ARPA Lombardia, la Struttura Autorizzazioni e innovazione in materia di rifiuti della D G Territorio ed urbanistica nonché la Struttura Paesaggio della D G Sistemi Verdi e paesag-gio della Giunta Regionale;

4 di provvedere alla pubblicazione sul B U R L della sola par-te dispositiva del presente decreto;

5 di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del pre-sente provvedimento sul sito web www cartografia regione lom-bardia it/silvia;

6 di rendere noto che contro il presente decreto è proponibile ricorso giurisdizionale presso il T A R della Lombardia secondo le modalità di cui al d lgs 2 luglio 2010, n 104, ovvero è ammesso ri-corso straordinario al capo dello Stato, rispettivamente entro 60 o 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del decreto stesso

Il dirigenteFilippo Dadone

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D.G. Territorio e urbanistica

Serie Ordinaria n 29 - Giovedì 21 luglio 2011

– 54 – Bollettino Ufficiale

D.d.s. 14 luglio 2011 - n. 6491Rigetto dell’istanza finalizzata al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (IPPC), ai sensi del d.lgs. n. 59/05, presentata dalla ditta Amsa s.p.a. e relativa alla realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in localita’ Quintosole nel Comune di Milano.

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA AUTORIZZAZIONI E INNOVAZIONE IN MATERIA DI RIFIUTI

Visti:– la l 7 agosto 1990, n 241 «Nuove norme in materia di pro-

cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi» e s m i ;

– la l r 30 dicembre 1999, n 30 «Norme in materia di proce-dimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»;

– la l r 12 dicembre 2003, n 26 «Disciplina dei servizi locali di in-teresse economico generale Norme in materia di gestione dei ri-fiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche» e s m i ;

– la l r 1 febbraio 2005, n 1 «Interventi di semplificazione – Abrogazione di leggi e regolamenti regionali – Legge semplifi-cazione 2004»;

– il d lgs 18 febbraio 2005 n 59 «Attuazione integrale della di-rettiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento»;

– il d lgs 3 aprile 2006, n 152, recante «Norme in materia am-bientale» e s m i ;

– il d lgs 29 giugno 2010, n 128: «Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n 152, recante norme in mate-ria ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n 69»;

– la l r 2 febbraio 2010, n 5 «Norme in materia di valutazione d’impatto ambientale» come modifica ed integrata dall’articolo 7 comma 12) della l r 5 agosto 2010, n 13;

Richiamato l’art 4 del d lgs 128/10 che, abrogando il d lgs 59/05 sopra citato, prevede tuttavia che «le procedure di VAS, VIA ed AIA avviate precedentemente all’entrata in vigore del presente decreto sono concluse ai sensi delle norme vigenti al momento dell’avvio del procedimento»;

Preso atto che in data 2 aprile 2010, prot n Q1 2010 0007198, la società AMSA S p a ha presentato istanza ai fini del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d lgs 59/05, per un nuovo impianto di termovalorizzazione di rifiuti solidi ur-bani, speciali pericolosi e non pericolosi da ubicarsi in località Quintosole in Comune di Milano, ed esercente l’attività di cui al punto 5 2 dell’allegato I al citato d lgs 59/05;

Considerato che l’istanza di cui sopra è pervenuta preceden-temente all’entrata in vigore del d lgs 128/10;

Ritenuto pertanto, ai sensi del citato d lgs 128/10, di conclude-re il procedimento ai sensi del d lgs 59/05;

Considerato che con decreto n 121 del 13 gennaio 2011, la Struttura Paesaggio della D G Sistemi verdi e paesaggio ha di-niegato al Proponente, riguardo il progetto in argomento, l’Auto-rizzazione Paesaggistica ai sensi del d lgs 42/2004;

Vista la nota prot n Z1 2011 0004855 del 22 febbraio 2011, con cui la Struttura Autorizzazioni e Innovazione in materia di ri-fiuti, a seguito del diniego dell’autorizzazione paesaggistica di cui sopra, ha comunicato preavviso di diniego ai sensi dell’art 10-bis della l 241/90 e s m i ;

Richiamato che ai sensi del comma 6 dell’art 4 della l r 5/2010, «quando in sede di conferenza di servizi emergono, in base alla normativa vigente, elementi ostativi al rilascio dell’approvazione o anche dell’autorizzazione necessaria per la realizzazione del pro-getto, i lavori della conferenza si concludono con una proposta di rigetto delle istanze del soggetto proponente […]»;

Visti gli esiti della 2° riunione della Conferenza di Servizi istrutto-ria, come da verbale validato dai presenti, con particolare riferi-mento a quanto dichiarato dal Responsabile del Procedimento di V I A e da quello di A I A in merito al fatto che il sopra citato diniego si configura quale elemento ostativo al prosieguo del-le istruttorie di V I A e di A I A , ed alla conseguente proposta di rigetto delle istanze relative alle procedure sopra richiamate a seguito del diniego di autorizzazione paesaggistica;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n 20 «Testo unico di leg-gi regionali in materia di organizzazione e personale» ed i prov-vedimenti organizzativi della IX legislatura;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura approvato con d c r n 56 del 28 settembre 2010 e la declinazio-ne allo stesso nel PO 15, OS 15 4 «Miglioramento della sostenibi-lità nel ciclo integrato dei rifiuti», come da allegato alla comuni-cazione del Presidente della Giunta Regionale approvata con d g r n 465 del 5 agosto 2010;

DECRETA1 di rigettare, per quanto in premessa, l’istanza di autorizza-

zione integrata ambientale relativa al nuovo impianto di termo-valorizzazione di rifiuti urbani, di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, da realizzarsi in Località Quintosole in Comune di Mi-lano, proposto dalla società AMSA s p a ;

2 di trasmettere le copie conformi del presente atto alla ditta, alla Provincia di Milano, al Comune di Milano e ad A R P A di-partimento di Milano e di disporre la pubblicazione dell’atto sul B U R L e sul sito internet della Regione all’indirizzo www territorio regione lombardia it nella sezione Rifiuti;

3 di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-sente autorizzazione integrata ambientale presso la Struttura «Autorizzazioni e Innovazione in Materia di Rifiuti» della D G Ter-ritorio e Urbanistica della Regione Lombardia e presso i compe-tenti uffici provinciali e comunali;

4 di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art 29 del d lgs 2 luglio 2010, n 104, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto dall’art 9 del d p r 24 novembre 1971 , n 1199

Il dirigente della strutturaautorizzazioni e innovazione in materia di rifiuti

Dario Sciunnach