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1 BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XIX N. 111 - DICEMBRE 2013 Foto: Michele Galli Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS

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BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN ANNO XIX N. 111 - DICEMBRE 2013

Foto: Michele GalliEdi

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sommarioDIRETTORE RESPONSABILEAndrea Dal Prato

CAPO REDATTOREGraziano Pelizzaro

REDAZIONEGiulia AvanziLaura LeoratiFrancesca LugoboniElodio PeraniSandra TosiPaolo Zani

COLLABORATORIGiorgio ArientiSante BardiniChiara BiancheraAnnalisa CappaMichele GalliLuca GhizziDaniele GuerraMarta LealiDonatella LusentiFrancesca PesciLuca PiazzaAntonio QuiriMarisa RodighieroMariavittoria SpinaGiulia StuaniDavide TruzziGiovanni Zangobbi

PROGETTO GRAFICOClaudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale “San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected] Sito internet:www.lanotiziaguidizzolo.com

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995

Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanaturae spedizione postale:Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 38 € 40,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 € 70,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 € 120,001/2 pagina:mm 124 x 170 € 200,00Pagina intera:mm 277 x 170 € 300,00

3 Editoriale4 Esprimi la tua opinione6 Grassi ci dà le scarpe da 130 anni8 Cronaca14 Arteedintorni Recensioni15 Arteedintorni Recensioni11 Arteedintorni Letteratura16 Arteedintorni Letteratura 17 Astrieciviltà18 La ricerca genealogica2020 Gianni Pegoraro22 Appuntidiviaggio25 Ricette27 Quattrobagole28 Animaecuore29 Bambini30 ProLoco731 Letterealdirettore32 IMU, TARS, TARES, TRISE, TARI,e poi? TASIG33 Istituto Statale D’arte36 34 GruppoMicologicoNaturalistico36 Notiziedall’Amministrazione42 Gamesarea43 Numeriutili

Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche, problemi o situazioni che siano di interesse generale.

In copertina: foto di Andrea Dal Prato

Smarano, Val di Non, la neve caduta il 10 ottobre ha colto di sopresa le mele pronte per la raccolta

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editorialeAndrea Dal Prato

Nel numero di agosto la Notizia ha proposto ai lettori un questionario per conoscere il loro gradimento sui contenuti proposti e su altri aspetti inerenti la rivista. Il numero di risposte pervenute è notevole, oltre 400, e tale da poter affermare che i nostri lettori ci seguono con attenzione e interesse. Terremo conto di tutti i suggerimenti pervenuti, come pure delle os-servazioni sia positive che critiche. In altra parte del giornale si analizzano i risultati. Grazie a tutti per l’attestato di stima che ci avete dato. A Cento, cittadina emiliana da tempo interessata al mondo dell’informazione, si tiene ogni anno il “Premio Cento alla stampa locale”. Quest’ultima è considerata di solito come un’e-spressione giornalistica di rango minore ma in realtà non lo è, se si considera il grandissimo numero di questi periodici che si editano in tutto il Paese. Per il 2013 la nostra rivista ha vinto il Primo premio nella Sezione Privati. I giudici erano: Gianluigi Armaroli: Giornalista Media-set, corrispondente TG5. Giovanni Rossi: Segretario Gen. Agg. F.N.S.I. Prof. Francesco Pira: sociologo, giornalista, docente di giornalismo presso Università di Messina. Alla comunicazione della segreteria che ci eravamo classificati nei primi tre, sono rimasto sorpreso e intimamente compiaciuto. Confesso subito che questa affermazione mi è stata particolarmente gradita perché ribadisce e sancisce la validità di quanto stiamo facendo da sempre. Non siamo al servizio di fini settoriali o comunque di parte, ma a quello della gente comune che vuole conoscere ciò che la toc-ca più da vicino. Informazione modesta e semplice fin che si vuole ma autentica e dedicata al paese. All’interno non ci sono polemiche di carattere politico - Dio ce ne scampi - ma pensieri, note di colore, confronto di opinioni, ricordi, sentimenti, poesia, pietà popolare, indicazioni per aiuti concreti. Ci sono insomma le cose nostre, cioè le tessere di un piccolo mondo antico, vitale e pulsante. Percorrerne le vie significa ricevere da tutti almeno un sorriso, un cenno con la mano, un saluto alla voce. Ma si aggiungono quasi sempre le battute scherzose e soprattutto il prezioso, nutriente, ineffabile piacere della bagola. Per questa Guidizzolo non è diverso dagli altri paesi ma in questa eccel-le. È proprio ad una tale umanità che “la NOTIZIA” intende corrispondere.Amo pensare che la nostra pubblicazione possieda anche un’anima perchè, proprio leggere quanto succede attorno a noi, ci rende tutti partecipi e non ci fa mai sentire soli. Forse mi faccio prendere la mano, ma mi appare come lo strumento elettivo per porre in essere la solidarietà della vicinanza.L’elevato giudizio di merito al nostro lavoro va certamente attribuito, nello specifico, all’opera ed alla passione di molti collaboratori che con dedizione, capacità, applicazione costante e disinteressata si impegnano per renderlo sempre migliore.Questi i loro nomi: Graziano Pelizzaro, Giulia Avanzi, Giorgio Arienti, Sante Bardini, Chiara Bianchera, Annalisa Cappa, Michele Galli, Luca Ghizzi, Daniele Guerra, Marta Leali, Laura Leorati, Francesca Lugoboni, Donatella Lusenti, Giusi Nobilini, Elodio Perani, Francesca Pe-sci, Luca Piazza, Antonio Quiri, Marisa Rodighiero, Mariavittoria Spina, Giulia Stuani, Sandra Tosi, Davide Truzzi, Paolo Zani, Giovanni Zangobbi. Per il progetto Grafico: Claudia Dal Prato.Accanto ad essi pongo subito gli inserzionisti che con le loro pubblicità ci sostengono da anni assicurandone la puntale uscita. Questi amici hanno sempre l’apprezzabile amabilità di non fuggire quando mi vedono e sopportano con santa rassegnazione la “gabella”. Il riconosci-mento è stato assegnato, infatti, anche per la loro discreta ma sostanziale presenza. Ma ri-tengo che l’affermazione vada soprattutto ascritta al paese, ai guidizzolesi, al loro vivo senso sociale che ci ha sempre sostenuto e non ci ha mai abbandonato. A ciascuno un grazie sincero ed un abbraccio ideale.Mi corre l’obbligo infine – lo dico sorridendo ma di questi tempi è importante – precisare che chi partecipa all’attività di redazione, chi aiuta nella impaginazione dei testi e delle immagini, chi firma gli scritti, lo fa sempre, come si diceva una volta, “gratis et amor Dei”.

Due buone notizie

“LaNotizia”vinceilprimopremioaCentoperlastampalocale.

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Analisi delle risposte

Il numero 109 – agosto 2013 – del periodico “La Notizia” conteneva un questionario nel quale l’editore, Centro Culturale San Lorenzo, invitava i lettori ad esprimere il loro gradimentoper i vari argomenti trattati sul periodico medesimo.Nel rispondere, i lettori erano invitati a tener conto non solo dell’ultimo numero, con il quale è stato distribuito il questionario, ma anche dei numeri precedenti.L’indagine è stata svolta sia a mezzo internet, tramite collegamento al sito www.lanotiziaguidizzolo.com, che a mezzo supporto cartaceo, che i lettori potevano sia spedire per posta che consegnare nelle cassette opportunamente predisposte, sempre e comunque in forma anonima.L’indagine a mezzo internet consentiva una sola risposta per utenza.Le risposte complessive pervenute ammontano a n. 416, di cui 209 via internet e 207 su carta.

Esito indagine

La scelta di “tastare il polso” ai nostri lettori era indubbiamente rischiosa. Ogni tanto ci pervenivano segnali di apprezzamento. Diversi lettori, poi, collezionano la rivista sin dai primi numeri. Ma “La Notizia” è nata come espressione della nostra comunità, del nostro

territorio e della nostra gente e tale vuole e deve rimanere. Ora, ad indagine conclusa, dobbiamo dire che le risposte fornite dai lettori non possono che confortarci sulle scelte e sulla linea editoriale della rivista. Tutti gli argomenti riscontrano un notevole interesse, pur con qualche distinzione, ma tutti risultano trattati con assoluta chiarezza. I nostri collaboratori possono ritenersi soddisfatti e magari trarre spunto per cercare di migliorarsi ancora di più. Assai graditi risultano anche gli inserti curati da Enti e Associazioni. Per quanto riguarda poi la forma della rivista, è indiscutibile il gradimento dei lettori in particolare sulla veste grafica, curata da Claudia Dal Prato. Numerose pure le osservazioni e considerazioni inserite dai lettori in calce al questionario: tanti complimenti, sì, ma anche osservazioni critiche e suggerimenti, quali la richiesta di maggiori notizie locali, dello sport e della cronaca locale, oppure della musica, magari da alternare al cinema. Dal loro insieme emerge come i nostri lettori si aspettino di trovare su “La Notizia” soprattutto la vita e le vicende del nostro paese e del nostro territorio, cioè tutto quello che non trova spazio sulla grande stampa o in televisione. La redazione terrà conto senz’altro di tutti i suggerimenti pervenuti, come pure delle osservazioni, sia positive che critiche. Con lo spirito di trasparenza che ci è proprio, tutto quanto pervenuto sarà pubblicato sul nostro sito www.lanotiziaguidizzolo.com.

Indagine sul gradimento dei vari argomenti trattati su “la Notizia” - settembre 2013

totale risposte pervenute n. 416 di cui per posta n.207 e per internet 209

% totaliUOMO 110 101 211 51,2DONNA 99 102 201 48,8

fino a 20 37 19 56 13,5da 20 a 35 55 24 79 19,1da 35 a 50 55 60 115 27,8

oltre i 50 62 102 164 39,6

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Editoriale 11 2,6 22 5,3 99 23,8 278 66,8 6 1,4 416 377 90,6Numeri utili 8 1,9 24 5,8 142 34,1 228 54,8 14 3,4 416 370 88,9Cronaca 21 5,0 31 7,5 218 52,4 134 32,2 12 2,9 416 352 84,6Arte e dintorni - La nostra storia 6 1,4 38 9,1 216 51,9 148 35,6 8 1,9 416 364 87,5Arte e dintorni - Letteratura 13 3,1 52 12,5 240 57,7 96 23,1 15 3,6 416 336 80,8Arte e dintorni - Cinema 59 14,2 131 31,5 104 25,0 42 10,1 80 19,2 416 146 35,1Arte e dintorni - Recensione libri 93 22,4 125 30,0 78 18,8 44 10,6 76 18,3 416 122 29,3Arte e dintorni - Astri e Civiltà 90 21,6 135 32,5 74 17,8 35 8,4 82 19,7 416 109 26,2Appunti di viaggio 21 5,0 24 5,8 144 34,6 220 52,9 7 1,7 416 364 87,5Pensioni e dintorni 12 2,9 63 15,1 193 46,4 124 29,8 24 5,8 416 317 76,2Noi e il fisco 12 2,9 93 22,4 171 41,1 83 20,0 57 13,7 416 254 61,1Noi e la legge 16 3,8 66 15,9 201 48,3 96 23,1 37 8,9 416 297 71,4Ricette 11 2,6 42 10,1 178 42,8 172 41,3 13 3,1 416 350 84,1Psicologia 73 17,5 117 28,1 77 18,5 35 8,4 114 27,4 416 112 26,9Games Area 78 18,8 68 16,3 53 12,7 50 12,0 167 40,1 416 103 24,8Anima e cuore 38 9,1 41 9,9 134 32,2 185 44,5 18 4,3 416 319 76,7Quattrobagole 54 13,0 27 6,5 150 36,1 171 41,1 14 3,4 416 321 77,2Costume e cultura generale 31 7,5 43 10,3 192 46,2 140 33,7 10 2,4 416 332 79,8

Tacabanda 69 16,6 105 25,2 151 36,3 56 13,5 35 8,4 416 207 49,8Pro Loco Guidizzolo 59 14,2 104 25,0 168 40,4 59 14,2 26 6,3 416 227 54,6Gruppo Micologico 25 6,0 30 7,2 158 38,0 186 44,7 17 4,1 416 344 82,7Notizie dall'amministrazione 45 10,8 56 13,5 150 36,1 155 37,3 10 2,4 416 305 73,3

Veste grafica 4 1,0 13 3,1 95 22,8 298 71,6 6 1,4 416 393 94,5Chiarezza dei testi 0 0,0 16 3,8 200 48,1 192 46,2 8 1,9 416 392 94,2Utilità sito internet 7 1,7 27 6,5 177 42,5 167 40,1 38 9,1 416 344 82,7

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Serata della cultura

Poiché il periodico “La Notizia” viene distribuito in circa 2500 copie, si può oggettivamente ritenere che possa contare su 4000 elettori. Se ne ricava che circa il 10% dei lettori ha aderito all’invito, il che rappresenta un campione statisticamente più che significativo.La distribuzione pressoché equivalente delle risposte sui due canali di flusso, internet e carta, e la rispettiva distribuzione per fasce di età, consente di confermare come il campione possa ritenersi equamente rappresentativo della totalità dei lettori.Va rilevato che la risposta cartacea è stata il mezzo preferito dai lettori di età più elevata, mentre internet è stato largamente preferito dalle fasce di lettori più giovani.Per quanto riguarda gli argomenti trattati, emerge che tutti gli argomenti trattati riscontrano in percentuale elevata un interesse almeno sufficiente, con qualche differenziazione che diviene più marcata se si considerano solo i livelli di interesse buono e ottimo.Differenze che denotano come l’attenzione più evidente sia rivolta ad argomenti di interesse generale, mentre si parcellizza maggiormente sugli argomenti di carattere particolare, specifico o circoscritto ad alcune aree o a determinate fasce d’età.L’interesse, ad esempio, per la rubrica “Games Area” è elevato tra i giovani, mentre i “non so” o “non risponde” sono riscontrabili nelle fasce in età maggiore. Notevole è anche l’interesse per le rubriche curate da enti o associazioni, ospitate dal periodico, con un picco di gradimento che riguarda il Gruppo Micologico.Per quanto riguarda poi la forma della rivista, è indiscutibile il gradimento dei lettori sulla veste grafica della rivista, ma anche sulla chiarezza dei testi, e sull’utilità del suo sito internet. Sito dal quale tre lettori su quattro hanno rivelato di aver scaricato qualcosa almeno qualche volta.Va infine sottolineato come l’articolazione delle risposte fornite in ciascun questionario rivelasse una valutazione ponderata delle risposte stesse, su ciascun argomento, segno questo di consapevolezza e compartecipazione.Il quadro complessivo delinea un diffuso e convinto apprezzamento degli argomenti trattati da “La Notizia”, sia nei contenuti che nella forma.

Nei giorni scorsi il Centro Culturale San Lorenzo e la redazione de “la Notizia” hanno avuto più di un motivo per fare festa, a partire dalla assegnazione del primo premio nel concorso “Premio Cento alla Stampa Locale”, per proseguire con l’esito lusinghiero del sondaggio presso i propri lettori e per finire con la concretizzazione dell’idea perseguita da tempo della donazione di opere degli artisti guidizzolesi al Comune da esporre nella sede del Consiglio Comunale.L’8 novembre scorso in tantissimi hanno risposto all’invito, intervenendo alla serata, condotta con la solita simpatia da Claudia Morselli, che ha visto dapprima i saluti del presidente del Centro Culturale e del sindaco, proseguendo poi con la presentazione di una serie di immagini

fotografiche di Marco Valbusa. Immagini colte… in un battito d’ali, che ogni volta suscitano un’emozione sincera ed una incontenibile espressione di stupore e meraviglia.La serata è proseguita con il resoconto da parte del direttore de “la Notizia”, Andrea Dal Prato, della assegnazione del “Premio Cento alla Stampa Locale”.A seguire Claudia Morselli, ha introdotto e presentato i sei artisti locali che hanno fatto dono al Comune di una opera, che rimarrà per sempre esposta nella sede della più importante i s t i t u z i o n e guidizzolese, a fianco delle opere, già presenti, del prof. Alessandro Dal Prato, che

tutti hanno ricordato con commozione per la sua figura di illustre artista, educatore ed uomo di scuola. In chiusura, prima del brindisi finale, il Presidente della Pro Loco, Silvio Tarchini, ha consegnato l’opuscolo riassuntivo del ciclo di incontri “LIBERAlaMENTE”, che ha visto la costante partecipazione di un gruppo di amici, numerosi quanto assidui, tanto che si pensa di riproporlo l’anno prossimo.

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Qualche tempo fa nel Palazzo della Regione Lombardia, l’as-sessore regionale Margherita Peroni ha consegnato a Mas-simo Grassi l’attestato di rico-noscimento della qualifica di “negozio storico” a Calzature Grassi.“La documentazione in nostro possesso - ci dice Massimo mo-strandoci una vecchia nota di credito del 1883 - dimostra che già allora il mio avo Grassi Fau-stino Giovita produceva, vendeva e riparava calzature.” È quasi commovente leggere quanto vi è scritto, con la grafia tipica dell’epoca:- solato un paio elastici: lire 2,50oppure:- fatto una rimonta a un paio … con suola doppia: lire 12,00o ancora:

- fatto un paio di scarpe: lire 10,00in calce, scrupolosamente, la firma: Grassi Giovita Calzolaio Guidizzolo.Ancora oggi a Guidizzolo e nei paesi circostanti il negozio è co-nosciuto come “Giovita” o, come meglio rende la versione dialet-tale, “Giuita”.“È conosciuta – continua - an-che fuori dai confini guidizzo-lesi, perché la famiglia Grassi sin da allora non si limitava a produrre e riparare calzature, ma riforniva all’ingros-so tutti i calzolai della zona, sia di calzature finite che di materiali usati nei laboratori ar-tigianali, quali tomaie, spago, suole, ecc.”La calzatura più diffusa

allora era la “sgalmera”, calza-tura caratterizzata dalla suola in legno, che con l’avvento della produzione industriale è cadu-ta in disuso, ma all’epoca era ai piedi di tutti, tranne forse le persone benestanti, che poteva-no permettersi scarpe in cuoio. La prima sede della ditta è stata in via Chiassi, ma ben presto si trasferì in quella che è rimasta la sede storica e lo è tutt’ora. Ed è qui che Francesco Grassi, figlio di Giovita, proseguì l’atti-vità di produzione, riparazione

Grassi ci dà le scarpe da 130 anni

Fattura del 1883La consegna dell'attestato regionale

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e vendita di calzature e di com-mercio all’ingrosso di materiale per i calzolai di tutta la provin-cia. A Francesco successe poi il figlio Luigi che, con la moglie Argenide Disola, nel 1927 otten-ne dal Comune di Guidizzolo la licenza di commercio di calzatu-re, attività che condusse fino al subentro dei figli Gino e Pietro, al loro ritorno dal servizio mili-tare.Inizia nel dopoguerra la len-ta ma continua ed inesorabile trasformazione dell’attività, che accompagna i cambiamenti del-la società oltre che dei gusti e delle abitudini dei consumatori.Si fanno sempre meno sgalme-re o scarpe su misura, mentre si diffonde sempre più il com-mercio di scarpe prodotte indu-

strialmente.Dall’industria arrivano anche nuovi prodotti e nuovi materia-li, così che l’attività del negozio viene estesa anche ai giocat-toli ed agli articoli in plastica e gomma. Viene gradualmente dismessa la costruzione e la riparazione delle scarpe, con-centrando l’impegno nell’offrire alla clientela un assortimento di ogni tipo di calzatura.“Continua fino agli anni ’70 an-che il commercio all’ingrosso dei materiali per calzolai – dice Massimo – perché ancora si continuava a riparare le scarpe. Non era ancora l’epoca dell’usa e getta…”Nel frattempo i fratelli Gino e Pietro si dividono l’attività com-merciale. A Pietro gli articoli in

gomma e plastica, a Gino e la moglie Giannina il compito di proseguire nella tradizione familiare con le calzature.Le esigenze del mercato impongono di adeguarsi e, se possibile, anticipare

i gusti della clientela e le nuove tendenze della moda e dei com-portamenti sociali.Nel negozio compaiono via via le borse e borsette, la valige-ria, ma anche scarpe antinfor-tunistiche e articoli sportivi, a completare l’offerta di calzature per ogni esigenza ed ogni tasca, sempre comunque con partico-lare attenzione alla qualità ed all’affidabilità dei prodotti offer-ti.Oggi Massimo, con la moglie Rita, rappresenta quindi la quin-ta generazione di quella famiglia che da oltre 130 anni si occupa dei nostri piedi e ne porta avanti la tradizione e la storia.In tutto il nostro territorio Cal-zature Massimo Grassi (per tan-ti è ancora Giuita!) è sinonimo di affidabilità, di qualità e serietà, di tradizione.Un riconoscimento, quello otte-nuto dalla Regione, più che me-ritato.

Graziano Pelizzaro

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Tel. 0376 847465

Via Solferino, 92 Guidizzolo (Mn)www.teleserenita.com

 

"Scontrino" del 1934 Calzature di ieri e di oggi

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Serafina Ghisolfi

“Sguardi di pittura al femminile””Hanno esposto in questa mostra di pittura tre ar-tiste: Angela Damiani, Serafina Ghisolfi, Carlotta Ghisolfi, accumunate dall’amore per la natura, fonte inesauribile d’ispirazione e dalla frequenta-zione, se pur in tempi diversi, dell’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo.Con Angela Damiani siamo state compagne di scuola. Nell’immaginario collettivo si pensaall’Istituto d’Arte unicamente come luogo depu-tato alla creatività e alla libertà d’espressione, ma per noi che l’abbiamo frequentato negli anni ’60 inizio anni ’70 ha rappresentato soprattutto il rigore, la ricerca continua, la sperimentazione, l’ipercriticità nella valutazione del nostro operato artistico e la consapevolezza che il percorso non è mai finito.Nelle opere di Angela si evidenzia grande sensibi-

lità di segno e di colore, in par-ticolar modo nei ritratti a pastello; equi-librio compo-sitivo e una co-noscenza molto a p p ro fo n d i ta di tecniche di-verse come l’acrilico, il col-lages, l’inta-glio ed il batik, q u e st ’ u l t i m o particolarmen-te complesso nell’esecuzio-ne. Sono opere che denotano

l’amore per i materiali, percepiti come tramite espressivo, ed il desiderio di ricerca.Carlotta Ghisolfi dipinge grandi pannelli ad acri-lico sui quali alterna strati di resina con polveri d’oro e d’argento quasi a camuffare o a velare gli elementi naturalistici ai quali si ispira, ottenendo decorazioni di grande impatto visivo, apprezzate anche per pavimentazioni.I quadri di Serafina Ghisolfi, ad olio e ad acrilico,

sono caldi, avvolgenti, rassicuranti come un fiume che scorre, carico d’acqua e d’energia, ma calmo e controllato. La tavolozza è sempre tonale e la pennellata sicura e vigo-rosa. Il colore costruisce la forma, non il disegno.Per ognuna di loro la natura, rappresentata o evocata, è un pretesto per far affiorare emo-zioni attraverso la mano che è strumento e la tecnica che è mezzo.Grazie quindi ad Angela, Serafina, Carlotta le quali, esponendo le loro opere, ci hanno permes-so di condividere, almeno un po’, il loro sentire più intimo. E grazie alla famiglia Pedrotti, nelle persone del dott. Paolo e dott. Cesare, che anco-ra una volta hanno aperto le porte di un luogo privato, carico di storia e di emozioni, per tutta la comunità.

Sira Castagna

Carlotta Ghisolfi

Angela Damiani

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AUSER in gitaSembra che la Val di Non eserciti un richiamo ir-resistibile verso i guidizzolesi. Il Gruppo Micolo-gico vi organizza da anni il soggiorno di tre giorni che riscontra sempre tante adesioni.Sarà per la relativa vicinanza o la straordinaria bellezza di quella valle, per la varietà degli sce-nari che offre, ma è sempre una meta piacevole e ambita.Questa volta è toccato alla sezione locale AUSER organizzarvi una gita che ha ottenuto un ottimo successo di adesioni: pullman strapieno e, anzi, qualcuno ha dovuto rimanere a casa perché non c’era più posto.L’itinerario prevedeva la visita al meraviglioso castello di Thun, una dimora gentilizia ben con-servata che si visita sempre con piacere. Dopo il pranzo in un ristorante tipico della zona, nel pomeriggio si è proseguito con la passeggiata nel piccolo villaggio caratteristico di Casez e, a seguire, l’immancabile visita al santuario di San Romedio, il santo dell’orso, una delle mete del turismo devozionale più conosciute, non solo in Trentino. La stagione poi era quella giusta per ammirare le immesse distese di meli, carichi di frutti maturi e colorati, che fanno della Val di Non un ambiente unico e inimitabile.

Donna per Donna Onlus a PaviaL’associazione Donna per Donna Onlus presie-duta da Ines Micucci ha dato vita nei giorni scorsi ad una piacevole gita in quel di Pavia, alla pre-senza di ben 55 tra soci ed amici. L’associazio-ne ha sede in Desenzano del Garda in via Achille Papa, 30, ma le adesioni sono pervenute da un territorio ben più vasto comprendende Brescia e Mantova. L’appuntamento si presentava fin dall’inizio molto interessante e così si è confer-mato: la città lombarda, già capitale dei Longo-bardi e centro universitario tra i più importanti d’Italia, è stato visitato con dovizia di particolari: oltre al centro storico ben conservato e le ele-ganti piazza Vittoria e piazza Duomo, c’è stato spazio, e non poteva essere diversamente, anche per una visita alla famosa Certosa di Pavia ed

alla chiesa di Pietro in Ciel D’Oro dove è sepolto San Agostino. Il tutto è riuscito alla perfezione e lo spirito di aggregazione, che da sempre anima “Donna per donna onlus”, ha vinto ancora una volta: il merito è dei tanti volontari (in gran par-te del gentil sesso) che riescono sempre a dar vita ad iniziative festose, ricreative e culturali di vario genere riuscendo così a soddisfare ogni esigenza. A chiusura della bella giornata pave-se, Maria Rosa, titolare della profumeria Anna-bella, ha omaggiato tutte le signore partecipanti di un grazioso omaggio, un piccolo, ma gradito pensiero. L’associazione Donna per donna onlus, tramite la presidente e l’intero gruppo direttivo, intende ringraziare tutti i partecipanti all’even-to (che ha raggiunto l’ambito traguardo delle 27 edizioni) ed è già al lavoro per organizzare le prossime iniziative: se il buongiorno si vede dal mattino, ne siamo certi, anche queste ultime fa-ranno nuovamente centro.

Sagra bagnata sagra fortunataLa sagra di ottobre è sempre stata dedicata so-prattutto alle celebrazioni di carattere religio-so, dal momento che l’occasione è data dalla ricorrenza della Santa Patrona di Guidizzolo, la Madonna del Rosario. Da qualche anno, però, la Pro Loco propone anche alcune iniziative che integrano ed arricchiscono il programma dei festeggiamenti. Purtroppo quest’anno la sagra è stata fortemente condizionata dalla pioggia e dal maltempo, ma alcune iniziative hanno co-munque ottenuto un ottimo riscontro. In una Via Veneto punteggiata, al mattino, dai gazebo gialli

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di “Campagna Amica”, il mercato contadino della Coldiretti, facevano bella mostra di se gli ultimi modelli di auto, portati in esposizione dalla locale concessionaria “Tomasi Auto”, un’azienda cono-sciuta in tutto il Nord Italia. Probabilmente i tem-pi non sono dei migliori per cambiare macchina, ma, chissà, magari Tomasi ha l’offerta giusta per noi e poi… “lustrarci gli occhi” non costa niente.Sotto il loggiato dell’ex municipio, poi, il Gruppo Micologico Colli Morenici ha riproposto la ormai tradizionale mostra micologica, con oltre 150 specie fungine raccolte, classificate ed esposte a cura degli esperti del gruppo, che per tutto il giorno di domenica hanno accolto gli infreddoliti passanti, fornendo loro ogni sorta di informazio-ne e consiglio. Grande successo, infine, per la tradizionalissima “sagra della quaglia gastrono-mica”, un’iniziativa nata più o meno quarant’anni orsono ad opera di un gruppo di appassionati cac-ciatori e che originariamente vedeva uno stand allestito in piazza Marconi, davanti al Bar Jole, dove venivano fornite porzioni di quaglie cotte al forno con polenta, da consumarsi in loco. Negli

anni poi la tradizione è stata raccolta e prosegui-ta meritoriamente dall’AVIS locale, che provvede ad infornare migliaia di quaglie, secondo la tra-dizionale ricetta, e a distribuirle in confezione da asporto, per essere consumate comodamente a casa, preferibilmente in numerosa compagnia, in barba al cattivo tempo e alla pioggia.

Gilberto Quiri confermato segretarioNon è un bel momento per i partiti e per la poli-tica in generale. Ogni giorno la stampa e la tele-visione ci mostrano quanto la politica possa es-sere distante dalla gente. Ma per fortuna ci sono ancora persone che concepiscono l’impegno po-litico come impegno sociale, come servizio disin-teressato alla comunità, persone che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per la soluzione dei problemi di tutti. E la celebra-zione di un congresso può essere un momento di partecipazione alla vita democratica da parte del cittadino comune.Nei giorni scorsi anche a Guidizzolo si è celebrato un congresso, quello del partito democratico.Gilberto Quiri è stato confermato alla guida del circolo. Nella sua relazione non si è certo nasco-sta la questione fondamentale: quale ruolo deve avere un partito, soggetto politico o spazio politi-co? “Vi è – a parere di Quiri - una questione sem-pre presente nel nostro partito: siamo certamen-te un partito riformista e senza padrone, siamo senza alcun dubbio un partito democratico; ma, mi chiedo, siamo anche e soprattutto un “sogget-to politico” nel quale noi siamo in grado di parlare con il nostro vicino e di averne a cuore l’ascolto, o non siamo piuttosto, talvolta, uno “spazio poli-tico”, nel quale le opinioni di ognuno vagano in li-bertà senza cercare il confronto e la condivisione con l’altro?”La questione, pur fondamentale per l’esistenza stessa di un partito, non coinvolge certamente solo il circolo locale. Sul territorio, però, il circo-lo può svolgere un ruolo importante di interfaccia con i cittadini, per quanto riguarda l’informazione, i contatti periodici con i rappresentanti eletti nel-le diverse istituzioni, l’approfondimento di temi di interesse generale con personalità ed esperti di settore.“I Circoli – prosegue Quiri nella sua relazione - devono trovare la loro ragion d’essere nel radi-camento nella società e nella capacità di inter-facciarsi ai livelli amministrativi che a loro volta devono essere sempre più consapevoli che l’ef-ficacia della loro azione dipende da una proficua interazione con l’organizzazione presente nella società.”Molte questioni hanno dimensioni sovra comuna-li e necessitano di un coordinamento con gli altri circoli. Al riguardo egli afferma:“Penso che il territorio dell’alto mantovano deve riacquistare una centralità politica e progettuale

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insieme al Capoluogo, che ha avuto in un recen-te passato, ma che, negli ultimi anni ha perduto; inoltre solo con il peso di un territorio più grande rispetto al singolo Circolo, sono possibili iniziative che coinvolgano i rappresentanti del Pd Regiona-le e Nazionale e personalità del mondo del socia-le, dell’economia, dell’ambiente e della cultura di alto livello.”Un impegno preciso che gli auguriamo di assol-vere al meglio.

Cin cin con cartoline della Belle EpoqueDopo il successo della rassegna del 2012 delle locandine e manifesti teatrali degli anni ’30 di Giuseppe Valbusa esposti in teatro, quest’anno egli ci propone un altro aspetto della collezione e passione per le cose del passato. Sempre con l’apprezzamento ed il patrocinio della Pro Loco potremo ammira-re una bella e inte-ressante mostra di cartoline augurali di fine anno ,“Cin Cin”, che vanno dal 1900 al 1920. La raccolta verrà esposta nel-le bacheche interne del teatro e potranno essere viste duran-te tutti gli spettacoli teatrali a partire dal mese di novembre fino all’inizio del prossimo anno.

Tesseramento degli Amici di RebeccoCome ormai ogni anno, gli Amici di Rebecco hanno riproposto una forma di tesseramento originale e simpatica. A tutti coloro che si tesserano, con un costo di soli 10 euro, viene consegnata una porzione di spiedo con polenta da asporto, per essere con-sumata comodamente a casa propria.Tantissimi coloro che hanno aderito alla propo-sta, ma non tanto o non solo per avere l’occasio-

ne di gustare l’ottimo spiedo, ma perché aderire alla associazione “Amici di Rebecco” significa condividere lo spirito di amicizia e di solidarietà che da sempre caratterizza questo gruppo.Le loro iniziative, durante l’anno, sono proprio tante: dal buriel per la Befana a Sant’Antone Chisuler, dal 25 aprile alla Festa dei sparis, dal-la celebrazione della battaglia delle Baite alla Festa d’Estate, dalla festa del ringraziamento a Santa Lucia, tutte riscontrano sempre una vasta partecipazione, grazie all’impegno ed al lavoro di tanti volontari. Per non parlare del recente suc-cesso ottenuto ad Anghiari, il paese gemellato con Guidizzolo, dove gli Amici di Rebecco hanno voluto ricambiare la partecipazione dei “Ricom-posti” all’ultima Festa d’Estate, portando in ter-ra di Toscana la cucina mantovana, proponendo i nostri salumi insieme al classico risotto alla pilota, al brasato ed ai nostri vini, lambrusco e bianco delle nostre colline, per una gradita occa-sione di incontro e scambio con la gente di quel territorio.E dopo 25 anni della Festa d’Estate il gruppo ha sentito il bisogno di festeggiare la ricorrenza, il 24 novembre scorso, presso la struttura poliva-lente di Rebecco, invitando tutti gli amici ad un rinfresco, per ringraziare e ricordare i collabo-ratori degli stupendi 25 anni di Festa.

Cori alpiniLa serata nel teatro comunale coi Cori è una manifestazione ormai tradizionale che il locale

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Gruppo Alpini, oggi guidato da Angiolino Pozzi, ogni anno offre alla cittadinanza. Nell’ultima edizione si sono esibiti il Coro Ana San Zeno diretto dal maestro Renato Buselli e il Coro Polifonico dei Colli Morenici con la maestra Valentina Bellemo. Foggia alpina nel primo con coristi in pantaloni alla zuava, camicia a scacchi, cappelli piumati nel ricordo di spettacolari adu-nate; scura ed elegante nel secondo evocando la partecipazione a composte rassegne come la “festa di compleanno per il bicentenario di nasci-ta di Giuseppe Verdi” tenuta quest’anno a Bre-scia. Ma veniamo alla serata, non solo esaltata da canti alpini e popolari ma scandita da vari mo-menti istituzionali. Il saluto del sindaco Sergio Desiderati col suo grazie agli alpini per la felice coinvolgente iniziativa. La consegna di un ricono-scimento agli ospiti da parte di Franco Marche-sini presidente dell’Ente Filarmonico Guidizzolo, sodalizio che ha riunito i vari filoni musicali del territorio. E soprattutto il commovente ricordo di Pozzi “a nome degli alpini di oggi agli alpini di ieri andati avanti”, citandone i nomi tra i battimani dei presenti: Virginio Bignotti, Arrigo Corradini, Franco Ferri, Ferdinando Franzini, Carlo Tomasi, Domenico Rigon, Sergio Gandini.

Mauro & Serena = fiori, piante...Nei giorni scorsi Serena Pernumian ha accolto amici e clienti con una festa, a tema natalizio, per inaugurare il nuovo punto vendita di fiori, piante da appartamento e da esterno, fiori reci-si e quant’altro serva per il giardino e per l’orto, presso il Garden in via S. Andrea 13/B (strada per Rebecco, 100 mt a sinistra dopo Enel).Serena non è nuova a questa attività, gestendo insieme a Mauro un altro punto vendita a Foresto di Volta Mantovana.Serena gestisce due negozi (Foresto e Guidizzo-lo) specializzati in realizzazione di composizioni floreali per qualunque occasione, dedito a soddi-sfare i gusti più raffinati con soluzioni ricercate e sempre aggiornate per poter far fronte a tutte le richieste di mercato, inoltre si occupa di vetri-nistica e progettazione, segue la vendita di fiori stagionali, ortaggi, piante ornamentali, terricci,

concimi e tutto quanto concerne il giardinaggio.L’azienda agrico-la vivaio di Per-numian Mauro con Serena, na-sce a Foresto, frazione di Volta Mantovana, con la produzione e vendita diretta di piante e cespugli. L’azienda inoltre propone anche p i a n i f i c a z i o n e e realizzazione di giardini personalizzati e grandi spazi crea-ti su misura sempre rispettando l’armonia e la proporzione delle forme e dell’ambiente, spe-rimentando la natura e le sue essenze sempre applicate in un preciso contesto. Inoltre Mauro si occupa di potature con piattaforme aeree, trat-tamenti specifici per ogni problema delle aree verdi, anche agopuntura, sfalci prati di grandi dimensioni (campi di calcio)e tutto ciò che giar-dini e parchi richiedono. In ogni realizzazione l’obiettivo comune di Serena e Mauro è quello di avvicinarsi all’equilibrio di proporzione che la natura sempre contiene ed espone: in casa con composizioni ed allestimenti di fiori freschi o ar-tificiali creati per dare eleganza all’ambiente; in esterno con la creazione del “giardino” che me-glio fa trasparire la personalità del cliente.Serena e collaboratrici sono inoltre disponibili anche per il servizio di manutenzione, presso il cimitero guidizzolese, con fornitura periodica di fiori freschi e piante e pulizia del sepolcro.

Un saluto da... PadovaUn saluto a tutti gli amici lettori de “la Notizia” dall’Associazione no profit La Carovana di Ber-gamo che, guidata dal nostro collaboratore An-tonio Quiri e con il prezioso supporto delle guide Anna e Lorenzo Ruzza (Padovani, nostri lettori dal 1995). Domenica 27 ottobre si è recata in tour alla Butterfly Arc di Montegrotto Terme incon-

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trando le farfalle, vive e vegete, dei cinque conti-nenti, in un ambiente appositamente costruito con l’habitat a loro più adatto. Ai genitori che hanno bimbi di ogni età è un viaggio davvero consigliato.La visita è proseguita al Bosco delle Fate e si è concluso a Padova, visitando la Basilica di S. Giu-stina, Prato della Valle, la Basilica di S. Antonio i vari monumenti del centro storico con aneddoti e curiosità veramente piacevoli. Il saluto finale allo storico Caffè Pedrocchi. Alla prossima

... e da VeneziaCome ormai da tradizione, anche quest’anno una “delegazione” de la Notizia ha presenziato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e mai come in questa edizione non po-tevano mancare i cinefili al Lido, visto che si fe-steggiavano i Settant’anni del Leone d’Oro.Mauro Moriconi, Luca Piazza, Luca Ghizzi e Valter Dal Prato (nella foto) dal 28 Agosto al 1° Settembre hanno avuto modo di assistere alle diverse proiezioni in anteprima mondiale che la Biennale ha proposto. Passando da una sala all’altra, hanno potuto visionare le rappresenta-zioni di diverse pellicole più o meno interessanti,

alcune delle quali passeranno nelle multisale italiane, altre invece non lasceranno la minima traccia nella storiografia del cinema. Nonostan-te un’organizzazione non sempre impeccabile, e un “caro prezzi” che colpisce tutto ciò che ruota attorno al Festival, i nostri inviati sono già pro-iettati alla prossima edizione, per offrire a tutti i lettori un resoconto sempre più dettagliato e preciso del fantastico e affascinante mondo del cinema.

Dall’OratorioCome di consueto, i giorni di apertura del bar sono il lunedì pomeriggio, il giovedì sia al po-meriggio che alla sera, durante il seguitissimo appuntamento con la tombola settimanale del-le ore 21, il sabato pomeriggio in occasione del catechismo e alla sera, e alla domenica, sia al mattino che al pomeriggio. Ed è proprio la do-

menica pomeriggio, a partire dalle 14.30, che si incontrano le signore dell’associazione AUSER che propongono il gioco della tombola come momento di aggregazione aperto a tutti, per tra-scorrere un pomeriggio in compagnia. Tra le va-rie attività in programma a breve, si ricordano: le uscite del gruppo di bambini, accompagnati da nonni e genitori, di “Chiara Stella” che si reche-ranno a cantare tipici canti di Natale per le vie del paese, suonando campanelli o ospitati da chi desidera ricevere questi speciali auguri Natalizi, anche portando gioia a chi vive solo. In quest’oc-casione, si raccolgono generi alimentari per chi si trova in stato di bisogno; le prove di canto sono ogni domenica dalle ore 9.30 davanti all’oratorio, in vista delle uscite per le vie del paese del 22, 23 e 24 dicembre dalle ore 16 alle ore 18. Per finire, il 6 gennaio, dopo la Benedizione dei bam-bini delle ore 15.30, ci sarà l’arrivo dei Re Magi in oratorio, seguito da una piccola merenda per tutti i bambini. Vi aspettiamo numerosi!

Serata Rossonera alla Corte Fienili“Si amano i colori. Nella difficoltà il Milan non si abbandona! Sempre e comunque fedeli!”Poteva essere questo lo slogan della Cena dei Milanisti che si è tenuta nei giorni scorsi presso l’agriturismo Corte Fienili. È facile entusiasmar-si quando la propria squadra vince, ma la propria fedeltà si dimostra proprio nei momenti difficili. E questo spirito ha fatto sì che il gruppo che si è ritrovato a condividere un momento di relax in compagnia fosse numeroso.Amici nella vita o amici per una sera, tutti insie-me a rivivere tanto i momenti di gloria quanto la speranza di tornare presto ai fasti cui il Milan li ha abituati. Anfitrione della serata Alex Galvani, milanista, che ha proposto un menù di ottimo gusto, con risotto e spiedo, com’è nella pur bre-ve tradizione del locale.Ma nella famiglia Galvani sono presenti anche tifosi interisti e juventini, per cui prossimamen-te potranno aversi analoghi appuntamenti per le altre tifoserie. Nel frattempo l’agriturismo Corte Fienili propone menù speciali per Natale, Santo Stefano e San Silvestro.

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PIAZZA CADORNA, 12 - 26100 CREMONAtel. 0372 456143 - Fax 0372 21362

Le poesie di KatiaL’esercizio dell’Arte della po-esia è difficilissimo. Non a caso gli antichi avevano cre-ato nove muse per ispirare il canto dei poeti e nel corso dei secoli i dibattiti intorno al fare poesia sono stati numerosi. Io condivido le opinioni di Gian-battista Vico e Benedetto Cro-ce che affermano la presenza della capacità di comprendere la poesia in ogni essere uma-no, rifiutano sia l’espressione popolare che quella del genio lontano dall’umanità; in parti-colare Croce riconosce al vero poeta un talento : “Il fatto è che nella misura in cui ogni uomo parla, esprime il suo vissuto in immagini, e pertanto è a suo modo poeta. Ciò che lo rende diverso dal grande poeta, arti-sta o genio creativo è solo una differenza di natura quantita-

tiva.” Difficile spiegare in che cosa consista questa straordi-naria possibilità di rendere un sentimento in forma poetica, ma il grande critico ci aiuta an-cora indicando la via da percor-rere, che deve riportare l’indi-viduale all’universale, il finito all’infinito, innalzare “sull’an-gustia del finito la distesa dell’infinito.” La vera poesia è autonoma, intuizione pura, che trova la sua purezza nel ritmo dell’universo, non deve essere legata a motivazioni che scatu-riscono da una realtà esterna, sia economica, storica, politica, morale o personale, non deve essere espressione sentimen-tale immediata, né prosastica né letteraria. Prima di ricono-scere come capolavoro di vera poesia i “ Promessi Sposi” Cro-ce riflettè a lungo sulla sua te-

oria estetica, questo romanzo non era forse troppo legato alla dimostrazione delle convinzioni religiose dell’autore? Concluse che qui era possibile trovare il sentimento nella sua forma, l’intuizione pura. Ma queste de-finizioni non ti devono trarre in inganno, prima di arrivare alla poesia è necessario superare i problemi personali, non criti-care una situazione per quanto brutta sia, ma riflettere sull’u-niversale trascurando le ten-tazioni terrene. Un consiglio finale : una maggiore cura della forma, esercitati a imitazione dei nostri grandi poeti nella for-ma metrica del sonetto, rispet-tando la lunghezza dei versi e le rime; solo così riuscirai ad ad-domesticare le parole e “lo spi-rito guerrier ch’entro ti rugge”.

GRAZIE LUCIO

La frenesia del vivere quotidiano,il chiacchierare che non è parlare,stimoli del virtuale che confondono il reale...Quante insensatezze ottundono i nostri sensi.Quando il mondo mi sembra il regno del delirio,le tue note e le tue parole intrise di poesia auten-tica, schiudono il mio sentire...Non banalità scritte per vendere,non facili senti-mentalismi impregnati di melensaggini;ma emozioni vere.Nelle tue canzoni paradossalmente malinconia e gioia non sono in contraddizione.

L’ animo umano vulnerabile, fragile, e nello stes-so tempo forte,si mostra senza timore alcuno nelle sue molte-plici sfumature, in tutta la sua grandezza.Il torpore lascia ora il posto allo stupore, ogniqualvolta ti ascolto.Con il tuo canto senza tempo, gli anfratti più re-conditi del mio io, hanno ragion d’ essere...I colori del mio giardino interiore tornano ad es-sere vividi.E come dici tu, grande anima immortale: “Nel mio silenzio anche un sorriso può fare rumore”.

Katia Romagnoli

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Simona Cremonini, giornalista appassionata di miti e misteri legati al lago di Garda e dintor-ni, è l’abile autrice de “Misteri morenici”, un saggio molto ben scritto e dalle informazioni in-triganti, evidente frutto di ac-curate ricerche, cosa che trovo estremamente apprezzabile.Questo libro è una sorta di gui-da alternativa e piuttosto ap-profondita di alcuni paesi delle province di Mantova, Brescia e Verona. Personalmente, trovo che le immagini scelte come accompagnamento alla lettura ed effettiva descrizione visiva dei luoghi presi in considera-zione siano molto belle, che completino e arricchiscano le informazioni fornite dall’autri-ce.Molto differente dalle solite guide turistiche, “Misteri mo-renici” mette a nudo le località in cui viviamo, iniziando dall’o-rigine del nome di ogni luogo, ci viene proposto un viaggio al-ternativo, un percorso storico e culturale di grande interesse sotto l’insegna del mistero.Le spiegazioni dei simboli che quotidianamente abbiamo da-

vanti a noi e a cui non facciamo caso, come per esempio i cro-cevia, e gli accenni alle culture precristiane lo rendono un sag-gio positivamente singolare.Quanti di noi scordano che il territorio in cui viviamo è impre-gnato di storia? Celti, Etruschi, Romani, invasio-ni da parte di va-rie etnie in epoca medioevale prima (quali Longobardi e Franchi) rinasci-mentale e risor-gimentale poi…ognuno di questi popoli ha lasciato qualche traccia intorno a noi, sia a livello ambien-tale che culturale. E questo ci viene ricordato nel sag-gio come nostro retaggio.Il risultato è un volumetto di rapi-da lettura, com-p le ss i v a m e n t e interessante, mai pesante o noioso, che ci offre una

visione alternativa dell’ambien-te a cui ormai siamo assuefatti in quanto fa parte della nostra quotidianità.Non posso che augurarvi una buona lettura e un buon viaggio alla scoperta dei nostri territo-ri!

Misteri morenici

TEL. 329-7216735, Via Veneto 20/22, Guidizzolo (Mn)

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Brillanti, accattivanti, diverten-ti... dopo due secoli e mezzo le commedie goldoniane sono an-cora applaudite da noi spettato-ri moderni. Niente di strano, se consideriamo che l’autore, Gol-doni (1707-1793), è un moder-no. Anzi, ancora più è un autore che ha contribuito a svecchiare il teatro italiano, traghettando-lo verso la modernità. Quando intraprese la sua at-tività di scrittore per il teatro, la scena comica italiana era ancora dominata dalla cosid-detta Commedia dell’Arte, in cui gli attori impersonavano le maschere tradizionali (Pan-talone, Arlecchino, Brighella, il Dottore), improvvisando le battute senza seguire un testo interamente scritto, ma solo sulla base di un sommario ca-novaccio che indicava le azio-ni dell’intrigo. Nei confronti di questo tipo di teatro, Goldoni assunse atteggiamenti forte-mente polemici. Criticava la comicità scaduta in volgarità, i rigidi stereotipi a cui si erano ridotti i tipi umani rappresen-tati dalle maschere, gli intrecci incoerenti e inverosimili e la ri-petitività della recitazione degli attori che riproducevano sem-pre le stesse azioni e le stesse battute convenzionali, perfet-tamente prevedibili dal pubbli-co. Certo, questo piaceva agli spettatori; era come se esi-stesse un tacito patto tra attori

e pubblico: all’entrare in scena di certe maschere, di Pantalo-ne ad esempio, ci si aspettava precise battute o scenette. L’at-tesa del pubblico doveva essere soddisfatta. È molto comodo per noi spet-tatori (non solo a teatro, ma anche nella vita) ascoltare, leg-gere, guardare azioni, pareri e discorsi che già conosciamo: non richiede sforzo e facilmen-te ce ne compiaciamo. Molto più difficile (ma quanto più gu-stoso!) aprirsi all’imprevisto, all’ignoto, ad una verità che si spalanca davanti a noi e ci stu-pisce. Certo, però, ciò richiede il nostro sforzo di comprensio-ne e magari ci costringe a cam-biare punto di vista. Goldoni non accetta questa “comodità” e scardina la strut-tura portante della Commedia dell’Arte. Il commediografo veneziano, che nell’arco della sua vita ha attraversato il se-colo dei lumi e ne ha respirato gli umori, aspira ad un teatro che sia verosimile, che rifletta rea-listicamente la società contem-poranea. Per questo egli ritie-ne che non siano più utilizzabili le maschere tra-dizionali. La sua commedia vuo-

le rappresentare dei caratteri umani colti nella loro indivi-dualità. Ecco la grande riforma del teatro!Goldoni, però, non opera una rivoluzione radicale. Al con-trario, prudentemente, agisce gradualmente: comincia con lo stendere per intero solo la par-te del protagonista, lasciando all’improvvisazione tradiziona-le tutto il resto. La prima com-media così strutturata è “Mo-molo cortesan” (1738). Cinque anni dopo, nel 1743, l’autore arriva a comporre una com-media in cui tutte le parti sono scritte, “La donna di garbo”.Nel 1753, “La Locandiera” re-alizza perfettamente la riforma goldoniana: la protagonista, Mirandolina, non è più un ruo-lo o una maschera fissa, ma un “carattere”, con le molteplici sfumature che ne fanno un in-dividuo unico e irripetibile. E di questa “regina di cuori” parle-remo nel prossimo numero.

Goldoni

Arlecchino servitore di due padroni

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EVENTI ASTRONOMICI DEL PERIODO

DICEMBRE 2013:• 6: alle ore 1:31 la Luna passerà a 7,3° a nord di Venere (visibilità ottimale alle ore 19:40 della sera precedente).• 13-14: picco dello sciame meteorico delle Geminidi (120 meteore all’ora).• 17: Luna Piena. • 21: solstizio d’inverno.• 2: picco dello sciame meteorico delle Ursidi (10 meteore all’ora).• 26: alle ore 2:32 la Luna si troverà a 5,1° a sud di Marte.• 29: alle ore 1:13 la Luna si troverà a 1,3° a sud di Saturno (visibilità ottimale alle ore 4:00).

PIANETI VISIBILI AD OCCHIO NUDO: • Mercurio: fino a metà mese transiterà dalla Bilancia in Scorpione e Ofiuco.• Venere: dopo il tramonto, per qualche ora nel Sagittario.• Giove: nei Gemelli. • Saturno: solo a notte inoltrata (dalle 4:00 circa) nella Bilancia. • Urano: durante la prima metà della notte nei Pesci.

Arriva da un luogo lontano e insondato (la sferica nube di Oort) e se non verrà disgregata dal Sole giungerà a sfiorare la Terra: è C/2012 S1 ISON, la “cometa di Natale”. Passata indenne al perielio, raggiungerà una luminosità notevole, con un picco stimato tra m –6 e m –13, mentre sfreccia a soli 64 milioni di km di distanza dal nostro pianeta. La cometa è visibile ad occhio nudo da metà novembre: bassa sull’orizzonte prima dell’alba, appare come una pallida macchia indistinta, ma gli astrofili di tutto il mondo hanno già fotografato la sua coda gassosa, lunga più di otto milioni di chilometri, che occupa quasi 3,5 gradi della sfera celeste. Dicembre sarà il periodo migliore per osservarla e si pensa che il suo passaggio

causerà uno sciame meteorico visibile il 16 gennaio 2014 nella costellazione del Leone. L’avvicinarsi delle feste è il periodo ideale per la lettura di Racconti dei saggi che leggono le stelle di Patrick Fischmann, uno dei piccoli e deliziosi volumi dell’editrice L’ippocampo, che raccoglie narrazioni di leggende antiche e moderne, impreziosite da fregi esotici e raffinate raffigurazioni. Dal fascino senza tempo del mito alla legenda presente del firmamento il passo è breve, e anche in questo campo possiamo avvalerci di risorse interessanti, facilmente reperibili: Astri e civiltà è la guida ipertestuale che ho elaborato come breve introduzione all’osservazione del cielo, sintesi di spunti pratici per astrofili e studiosi

amatoriali. La guida è scaricabile nella pagina e-book di Perleneltempo (http://perleneltempo.progettovajra.net), il blog di risorse gratuite e opportunità dedicate al benessere e alla crescita della consapevolezza. Inoltre, nello scaffale della libreria virtuale di Perleneltempo (http://www.anobii.com/perleneltempo/books), le etichette Antiche conoscenze, Misteri del passato e Astronomia culturale raccolgono numerosi titoli di pubblicazioni relative allo studio degli astri. Non mi resta che augurarvi buona lettura ed invitarvi ad annotare i principali appuntamenti di questo mese con il firmamento, che gli antichi babilonesi chiamavano shitir shame, “il libro del cielo”.

Le pagine del cielo

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La cometa ISON fotografata a metà novembre 2013

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Genealogia, la scienza che si occupa di accertare e ricostruire documentalmente i legami di parentela che intercorrono tra i membri di una stessa famiglia, ha avuto nel Festivaletteratura del 2013 a Mantova un’attenzione particolare. Gli organizzatori, sensibili alle richieste emotive di un pubblico sempre più interessato e ampio, hanno messo in campo una serie di eventi, alcuni sotto la forma di un vero e proprio laboratorio, ripetutosi in quattro giorni consecutivi, altri con esperti come Alessandro Portelli, altri ancora alla ricerca del dialogo fra classici e contemporanei. Alessandro Portelli, uno dei massimi esperti in materia, nell’aula magna dell’università di Mantova ha chiarito l’argomento della genealogia, mettendo in rilievo quali sono i documenti utili per ricostruire la storia della propria famiglia. Atti notarili, rogiti, passaporti, lettere e soprattutto la testimonianza orale costituiscono il primo approccio, poi vengono le ricerche negli archivi, nell’anagrafe, nei registri dello stato civile e parrocchiale.Il rapporto fra classici è un altro degli aspetti della ricerca sugli avi nel campo della cultura letteraria, che

ha caratterizzato alcuni eventi del Festivaletteratura. Anna Beltrametti mette in rilievo il peculiare problema, che pone la traduzione di un testo in greco antico, esaminando “Antigone” di Sofocle e Fernando Bandini ricorrendo al latino in un esercizio di poesia in lingua morta, cerca di ritrovare “quegli universali ai quali la poesia dei nostri anni, dolorosamente si negava”. Nell’evento 144, “Il paese più straniero” si esprime l’esigenza di interrogare oggi gli scrittori, che per lungo tempo sono stati conservati come in un sacrario, per rispondere alle provocazioni della cultura contemporanea.Con il ritorno ai testi classici ripercorriamo il motore primo di molti capolavori letterari che abbiamo imparato a conoscere, senza accorgerci forse, che si trattava di vere e proprie saghe famigliari. In tutti i tipi di eventi a cui ho fatto riferimento, gli avi sono i nostri maestri con il loro patrimonio di saperi antichi, ricchi di tradizioni. In questo senso l’evento “come nasce una saga famigliare” prende in esame “I Buddenbrook” di T. Mann. “Cent’anni di solitudine” di Marquez e “I Vicerè” di De Roberto.Ho seguito questo filone, ampio e articolato, durante il festival colpita dalla notizia

delle scelte editoriali recenti, che ripresentano i classici con nuove traduzioni in una lingua più vicina a quella dei nostri giorni, come da anni è già stato fatto in Inghilterra e in Francia, ma anche spinta dall’interesse suscitato in me dai libri del prof. Franco Mondadori, che hanno, quasi tutti, alberi genealogici per chiarire la posizione dei personaggi protagonisti delle sue storie. Ho partecipato a un laboratorio presso l’archivio di stato di Mantova, dove la responsabile dott.ssa Daniela Ferrari mi ha fatto notare quanto importante sia risalire alle nostre origini, per collegare la propria storia individuale con la microstoria, ma anche con alcuni grandi eventi, di cui negli anni di studio, tutti abbiamo avuto conoscenza. Ho potuto constatare la partecipazione di persone di ogni età e capito quanto ancora, nella nostra società tecnologica siano, vecchi e giovani, desiderosi di risalire al passato. Ecco così la ricerca dei propri ascendenti e proiettandosi nel futuro, i collegamenti, le aspettative per quanto riguarda i discendenti, in un circolo che ricorda l’eterno ritorno: siamo comunque di fronte al meraviglioso movimento della vita, che manifesta come noi siamo la somma di coloro che abbiamo

La ricerca genealogica: al Festivaletteratura e nell’opera di Franco Mondadori

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amato e che formano il mosaico della nostra esistenza.Nel terzo millennio, in una società dominata dalla scienza, dalla tecnica e soprattutto dalla tecnologia, l’uomo sente il fascino del passato personale e collettivo. Il prof. Mondadori, nei suoi testi e nelle sue ricerche, aveva, vari decenni prima d’ora, colto proprio questo desiderio profondo, dimostrandosi accurato studioso, ma soprattutto uomo di sensibilità moderna, capace di interpretare i bisogni delle persone. Ha capito che la ricerca delle proprie origini è un aspetto della micro-storia, perché dà voce e spessore agli antenati, alla catena umana che ci ha portati qui ed ora, proiettandoci verso il futuro. Attraverso il corredo degli alberi genealogici del libro “La famiglia Rizzini dal XVII al XX secolo”, testo tanto ricco e articolato, cogliamo la modernità dello storico guidizzolese. Come ho già detto non è un caso se nel Festival della Letteratura di Mantova,

un evento che si è ripetuto tutti i giorni abbia riguardato il “ l a b o r a t o r i o ricerche ed alberi”, dove il pubblico (molti i giovani), ha avuto l ’ o p p o r t u n i t à , a t t r a v e r s o alcune postazioni i n f o r m a t i c h e , nell’archivio di stato, di effettuare personalmente una ricerca genealogica della propria famiglia sui registri di stato civile, depositati nei diversi archivi della città. So di persone che si avvalgono di esperti per conoscere le proprie origini e di molti che erano in nota per avere l’albero genealogico della propria famiglia presso il prof. Mondadori. La morte ha sospeso il suo lavoro, lasciando tutti un po’ orfani. Resta comunque la memoria di tanta competenza che spingerà chi lo

desidera a portare avanti le sue ricerche famigliari attraverso la documentazione presso l’archivio di stato o su internet che offre varie opportunità.Nulla è perduto, quando si sa apprezzare il lavoro di chi, carico d’anni e di saperi, ci indica la strada della conoscenza e della consapevolezza.

Stefania Fontanesi

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SERVIZIO GRU

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“Ecologia della percezione” è il titolo della nuova mostra ospi-tata nelle sale dell’Associazione Postumia Centro Studi e Ri-cerche di Scienze Lettere e Arti di Gazoldo degli Ippoliti dal 3 al 31 di ottobre, ed è qui, di fron-te ad alcune delle opere più re-centi, che abbiamo conversato sui temi e modi della sua ricer-ca artistica.

La tua attività di artista e di pro-motore culturale ruota attorno ai temi del pensiero visivo e della ecologia della percezio-ne. In quale modo si rapporta-no, o si possono leggere, le tue opere rispetto alla contempo-raneità?Il nostro odierno agire e pen-sare è dominato dalla velocità: noi siamo il terminale inerte,

talvolta inconsapevole e spesso senza strumenti di difesa , della velocità con la quale l’evento, il flusso delle informazioni viene a noi. Questa inerzia del cor-po e della mente ci fa perdere la possibilità del viaggio come metafora; rischiamo di perdere la memoria delle acquisizioni che il viaggio rende possibile. La velocità che oggi permea il nostro agire e modella il nostro pensiero è strumento e causa dell’esproprio dell’esperienza, cancella la memoria e con essa le condizioni antropologiche di resistenza al pensiero unico. In opposizione critica a quanto sopra è la scelta del fare arte informata al tempo lento, biolo-gico, proprio dell’uomo e dello spazio vitale in cui le sue azio-ni si compiono. Da queste ri-

flessioni e dal conseguen-te lavoro di ricerca sono emerse le scelte tecnico linguistiche quali l’encau-sto e la foglia oro , che me-glio visualizzano il proces-so artistico come forma di resistenza.

All’interno della civiltà delle immagini in cui sia-mo immersi esiste ancora uno spazio attivo per l’ar-te?

Il “vedere” è un atto creativo; il giudizio visivo non è un contri-buto dell’intelletto successivo alla percezione ma ingrediente essenziale dell’atto stesso del vedere. Con la pervasività dei media visuali e della comunicazione per immagini è stata ridotta a sistema la infinita varietà del visibile, ed è stato come immo-bilizzato il processo percettivo e resa estremamente difficol-tosa, talvolta addirittura emar-ginata come inutile e dannosa, la produzione di pensiero diver-gente. In questo contesto vedo l’arte come forma di resistenza. Una resistenza all’omologazio-ne dell’individuo, già anticipata da Pasolini; essa si materializza nel momento in cui salvaguarda il tempo lento della produzione e fruizione dell’opera. Si cre-ano, così, le condizioni perché siano intaccate le sedimenta-zioni provocate dal pensiero do-minante e ci si possa avviare, attraverso una consapevolezza del sentire empatico, verso una ecologia della percezione. La disponibilità alla riflessione e all’ascolto cui predispone la fruizione dell’opera d’arte, in tutte le sue manifestazioni, è uno dei modi per avviare per-corsi e pensieri nuovi.

Giovanni PegoraroGiovanni Pegoraro, artista guidizzolese, torna ad esporre i suoi lavori nella terra man-tovana a tre anni dalla grande mostra di Palazzo Menghini a Castiglione delle Stiviere.

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La cooperativa “Orizzonti” O.n.l.u.s., con sede a Guidizzolo in via Battisti 1, è un’Impresa Sociale che gestisce i servizi socio-assistenziali e progetti nell’area della famiglia, infanzia e adolescenza.Il suo scopo non è il profitto, ma la realizzazione del benessere collettivo attraverso l’organizzazione di risorse, esperienze e capacità, secondo le motivazioni che hanno ispirato i soci fondatori e che tuttora sono presenti nella vita della cooperativa:- l’utilità sociale, che significa lavorare puntando all’interesse della comunità senza avere come obiettivo principale il lucro;- la centralità della persona e dei suoi bisogni.Nei suoi oltre 10 anni di attività, Orizzonti ha gestito in alcuni Comuni dell’Alto Mantovano servizi di micronido e asilo nido, assistenza ad personam nelle scuole, servizi di aiuto compiti, cred estivi, assistenza domiciliare per minori e adulti, progetti per la famiglia e il mondo dei giovani.Oggi, con la gestione dei propri servizi, Orizzonti incontra quotidianamente circa 50 persone che necessitano di essere aiutate, sostenute,

valorizzate.Tra i primi servizi offerti da Orizzonti a Guidizzolo, c’è il micronido Arcobaleno che nel 2001 aveva sede in via Solferino. Oggi, dopo oltre dodici anni, quel micronido è diventato l’asilo nido Bim Bum Bam di via San Cassiano, negli spazi che un tempo accoglievano la Biblioteca Comunale e che dal 2009, dopo un importante intervento di ristrutturazione degli ambienti avvenuto grazie alla collaborazione con il Comune di Guidizzolo, può accogliere fino a 25 bambini dai tre mesi ai tre anni in spazi pensati su misura per loro. Le famiglie possono incontrare personale qualificato e concordare con le educatrici una frequenza personalizzata che risponda al meglio alle proprie esigenze. La retta mensile è calcolata sul reddito Isee della famiglia in base al quale il Comune di G u i d i z z o l o contribuisce in percentuali

diverse.Per quanto riguarda i progetti, conclusosi da poco il progetto “Insieme per la famiglia” con altri enti del territorio, Orizzonti è ora impegnata con “Siamo in rete” che vede protagoniste le Associazioni di Volontariato, Caritas Diocesane, Piani di Zona e Servizi Sociali dei Comuni dell’Alto Mantovano con l’obiettivo di concertare gli interventi a sostegno di situazioni di povertà economica e non solo.Inoltre dal 2010, è attivo sul Distretto di Guidizzolo lo sportello Informagiovani, un servizio gratuito informativo e di primo orientamento sui temi di interesse giovanile.

Piacere, Orizzonti!In punta di piedi, senza fare troppo rumore, “Orizzonti” da tredici anni, operando in modo attivo nel sociale, rincorre l’ambizione di prendersi cura prima di tutto della propria Comunità. Ne presentiamo un breve profilo.

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… e se un anno decidessimo di lasciarci alle spalle freddo, umido e pioggia per scegliere una destinazione decisamente calda? Quello che sto per pro-porvi è un Natale alternativo, un Natale a Miami.Da Scarface a Miami Vice la città ha fatto da scenario ad alcuni dei più grandi successi cine-televisivi, per questo Mia-mi è una delle città più turisti-che ed apprezzate al mondo ed è impossibile, per chi la visita, annoiarsi perché entro i confini del capoluogo della contea di Dade c’è sempre qualcosa da fare e da vedere: i monumen-ti che raccontano la storia cit-tadina, i quartieri più eleganti ed esclusivi senza dimenticare le spiagge, dove godere degli straordinari spettacoli offerti dalle acque dell’Atlantico.Descrivere una città come Mia-mi, considerata il paradigma della Florida, con imponenti grattacieli americani ma una profonda anima latina, non è certo facile, ma ci proverò.Una visita può allora iniziare dalla Downtown che custodi-sce il cuore pulsante del cen-tro. È qui che ha sede il Miami Dade Center, principale attra-zione culturale cittadina, con la Main Library e il Museum of Southern Florida. Caratteristi-ca principale del quartiere è la

Metromover, tipica metropoli-tana sopraelevata che percorre per intero il perimetro del cen-tro amministrativo di Miami. Da non perdere il suo skyline, considerato uno dei più bel-li d’America, specialmente di notte, quando i riflettori dipin-gono i grattacieli a vivaci colo-ri. Biscayne Boulevard è il suo principale viale, affollato ad ogni ora del giorno, sul quale si affacciano due grandi par-chi cittadini, il Bayfront Park e il Bicentennial Park con il me-moriale al presidente Kennedy. Uno dei principali punti di rife-rimento è la maestosa America Airlines Arena, un palazzetto di quattordici piani e circa ven-timila posti a sedere di fronte alla baia. Poco distante si tro-

va il Bayside Marketplace, un grande centro commerciale all’aperto che si allunga per ol-tre sei ettari di lungomare con i suoi centocinquanta e più tra negozi, bar e ristoranti. Da qui merita uno scorcio sul porto, meglio conosciuto come “Cru-ise Capital of the World”, la ca-pitale mondiale delle crociere. Uno dei quartieri più antichi è invece quello conosciuto come Coconut Grove, oggi zona esclusiva che ospita ville e re-sidenze elegantissime, appar-tenenti a illustri cittadini. Se si arriva in questo sobborgo è d’obbligo una tappa a Vizcaya, una sontuosa villa rinascimen-tale italiana che il suo facoltoso proprietario fece costruire per-ché somigliasse ad una delle

Un viaggio alla scoperta della città simbolo della Florida

Natale a Miami

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tante che aveva visto visitando il nostro paese. All’esterno, ritagliato fra una giungla di mangrovie, c’è uno splendido giardino che occupa circa quat-tro ettari: un luogo ameno fatto di fontane zampillanti, stagni riflettenti e sentieri ornati di statue.Non dimentichiamo infine, la zona più conosciuta di Miami: South Beach con il suo quar-tiere Art Decò. Noto per esse-re uno dei luoghi più glamour del pianeta, in realtà è anche la zona con la più alta concentra-zione di architettura Art Decò: qui ci sono i bar e gli hotel dalle linee aerodinamiche e moder-ne, ma anche ristoranti, bouti-que, spiagge e fotogenici habi-

tuè che dominano l’attenzione sulle principali riviste di viaggi e non solo. Ocean Drive è la strada più fotografata di SoBe (South Beach) con un lungo-mare punteggiato di alte palme e costeggiato da alberghi dipin-ti con vivaci colori.Da qui, pochi passi portano ad un’altrettanto famosa via: la Lincoln Road, una passeg-giata chic colma di ristoranti, gallerie d’arte e negozi d’ogni tipo. È in questa via che è pos-sibile sorseggiare, seduti fra le palme, uno squisito espresso che nulla ha a che vedere con l’imbevibile, a mio avviso, caffé americano. Miami è anche molto e molto altro ancora. Per questo se un

po’ sono riuscita a suscitare curiosità, nel prossimo numero proverò ad illustrare i dintorni di una città che davvero merita una vacanza.

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Tortelli con erba amara

Lessare le erbette o le erbe bianche (in questo caso togliere la costa centrale) scolarle, raffred-darle, strizzarle e tritarle. Mettere in una zuppiera ed aggiungere il formaggio, il pane, le erbe amare tritate e appassite precedentemente con burro (il burro dovrebbe arrivare ad una colora-zione nocciola), regolare di sale e noce moscata e amalgamare. Per ottenere un composto più compatto si può aggiungere un uovo oppure regolare l’umidità aggiungendo pane grattuggiato e formaggio. Impastare e stendere la sfoglia, tagliare i consueti quadrati, al centro mettere il ripieno e chiuderli a triangolo. Bisogna un attimo soffermarsi sull’uso e il dosaggio dell’erba amara. Il periodo migliore per raccogliere quest’erba spontanea è da maggio a giugno e in que-sto periodo è profumata e piacevole e sarebbe il momento migliore per l’uso perché più matura; più diventa amara e il dosaggio in cucina necessita di una riduzione per non far diventare i cibi stucchevoli perché troppo amari. (Si può coglierla e conservarla nel congelatore tritata e appas-sita nel burro). Lessare i tortelli in abbondante acqua salata, raccoglierli con un mestolo forato, disporli nel piatto e cospargerli di burro fuso, salvia e un’immancabile spolverata di formaggio.Nota curiosa: i tortelli amari non sono di Castelgoffredo perché dove cresceva l’erba amara ve-niva sfruttata in cucina in tutti i modi dai tortelli agli gnocchi, tagliatelle, frittate e polenta e..non solo a Castelgoffredo ma anche a Castiglione, Guidizzolo, Medole, Solferino ecc.

Vino consigliato: Lugana. Brolettino - Cà dei Frati

Ingredienti per 4 persone

500 g di erbette o erbe bianche lessate e striz-zate10 foglie di erba San Pie-tro (erba amara)100 g pane grattugiato 70-80 g parmigiano30-40 g di burro qualche foglia di salvia sale, noce moscata1 uovo (facoltativo)

Perlapasta300 g farina3 uovasale (facoltativo un cuc-chiaio di acqua o un cuc-chiaio d’olio)

Ricettatipicapropostadalristorante“IlRoccolo”diCastelGoffredo

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Buon Natale e Felice Anno Nuovo

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Quattro bagole

- Ciao!- Hei, ciao… dove vai?- Vado a trovare un amico che è un po’ giù…- Come mai?- Se hai un attimo, ti spiego…- Dimmi…- Ieri mattina Giovanni, quando è suonata la sve-glia, fabbricata in Indonesia, è sceso dal suo let-to, prodotto in Svezia, si è infilato le ciabatte cine-si ed è andato in bagno. - E allora?- Si è fatto la barba col rasoio di marca giappo-nese, si è lavato i denti con lo spazzolino elettri-co made in Taiwan, un po’ di profumo francese ed è sceso a fare colazione. Thè inglese, yogurt greco e macedonia con fragole dell’Algeria, pere argentine e limoni spagnoli. - Beh?- Poi si è vestito: camicia cinese, vestito made in Tunisia… Ha acceso il suo televisore prodotto in Corea per sentire le ultime notizie dal mondo, poi ha aperto il frigorifero fabbricato in Malesia, per controllare se c’era qualcosa per la cena, ma il panorama era desolante: un residuo di maci-nato di manzo allevato in Francia, una crosta di formaggio svizzero, due pomodori tunisini e un tubetto di maionese olandese quasi finito. In un angolo, mezza bustina di uvetta della Turchia e due dita di olio di olive del Portogallo. Pensava che forse era meglio passare dal discount, quello tedesco. - E poi?- Ha acceso il computer, giapponese, per dare un’occhiata a Facebook, prima di uscire. Poi ha

preso la macchina, francese, e ha cominciato a girare alla ricerca di un lavoro. Ha girato tut-ta mattina, finchè a mezzogiorno si è fermato a mangiare qualcosa, un panino al kebab e una birra austriaca. Si è acceso una sigaretta, ame-ricana, con un accendino preso dai marocchini.- Si, va beh…- Nel pomeriggio ha ripreso il giro tra un ufficio e l’altro, intanto che rispondeva al suo telefoni-no, fabbricato in Finlandia. Si è fermato anche a fare rifornimento al distributore, quello della marca francese. Intanto che aspettava il pieno, un “wischino” scozzese ci voleva proprio!- Alla fine?- Alla fine della giornata è tornato a casa, par-cheggiando la macchina ha controllato le gom-me, giapponesi: potevano andare avanti ancora. Si è accomodato sulla poltrona Ikea, sconsolato, mentre si chiedeva, e non capiva, proprio non ca-piva… perché mai non riusciva a trovare un lavo-ro…!!!- Ah! Beh…fa riflettere! Però a me sembra di averla già sentita questa storia su Facebook…- Vero!- Già, però su Facebook ne passano tante…ogni tanto ci sono delle cose simpatiche…- Tipo? - Quello che chiedeva: perché se i gatti mangiano i topi, non c’è un alimento per gatti al gusto di topo? - Ne hai altre?- Certo, come questa: Adamo aveva l’ombelico?- Vai, vai… vai su Facebook- Te salude! Ah… Buon Natale!

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eMi vergogno

(Apprendiamo da: ImolaOggi.it)Un’anziana signora ha rubato in un supermercato dei fusi di pollo e uno spicchio di parmi-giano per un valore di E 7, 50. Scoperta, si è disperatamente giustificata dicendo che era la prima volta ed ha chiesto inva-no, alla presenza della polizia, di poter pagare dopo il 15 del mese perché non aveva ancora ricevuto l’accredito della pen-sione, 350 euro mensili… É stata denunciata ed ora è in-dagata per furto aggravato. Aggravato perché aveva tolto il cellophane al formaggio eser-citando, secondo il codice, vio-lenza sulle cose… La denuncia, d’ufficio, è stata trasmessa alla Procura della

Repubblica. Pur comprenden-do appieno che i negozi devo-no tutelarsi di fronte ai troppi taccheggi, io mi interrogo e mi vergogno.Non conosco la signora: forse è cleptomane o ruba abitual-mente e il direttore del su-permercato si è stancato dopo aver perdonato più volte; non lo so. So soltanto che questa don-na non ha rubato gioielli, cel-lulari, profumi, abbigliamento firmato, ha rubato cibo. Filetto di vitello, ostriche, ara-gosta? No! Ha rubato tre fusi di pollo, la carne più economica che c’è sul mercato!Ed io mi vergogno, perché que-sta è solo fame e miseria. Mi vergogno e mi chiedo: nes-

suno ave-va nel portamo-nete, E

7,50 per s a l d a r e il debito di quella donna? E se fosse stato fat-to questo gesto, la denuncia sarebbe

partita comunque “d’ufficio”? Il prossimo mese, con 350 euro di pensione, questa signora e tutti quelli nella stessa condi-zione economica, come faran-no? Mi vergogno. Perché non è la prima volta che leggo notizie simili… Mi vergogno. Eppure baste-rebbe un piccolo gesto di al-truismo e delicatezza, fatto in silenzio e senza clamori, per chiudere l’episodio senza infie-rire ulteriormente, umiliando con denunce persone anziane che hanno lavorato una vita in-tera e si trovano in queste con-dizioni. Mi vergogno per questo mio Paese, dove c’è chi è co-stretto per fame, a chiudere gli occhi davanti all’onestà, dove c’è chi si arrabatta rovistando negli scarti dei mercati per so-pravvivere... Per questa mia Italia dove la gente si toglie la vita per dispe-razione, dove il lavoro manca, dove troppo spesso la dignità è maltrattata… Mi vergogno di una giustizia che a volte non capisco.

Frodi, corruzioni, attività illecite… e soldi buttati al vento. La TV, i giornali, i media, ne parlano con grande enfasi. Non si possono tollerare i reati, siamo a favore delle pene certe anche “forti” ed esemplari, ma una notizia che riporto in sintesi mi ha fatto riflettere e vergognare...

Una mamma con il propro bimbo “costretta” a dormire per strada

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La piccola Viola, anni uno

Ti ho detto di NO...

Fiori d’arancioConsegnare le foto a:- Redazione: via Virgilio, 25 - E-mail: [email protected] - tel. 348 3115232- Municipio: Ufficio Anagrafe - signore Marianna Conchieri e Laura Trevini- Foto Luce di Trivini Raffaele, via IV Novembre, 2 - tel. 0376 840112 ChilodesiderapuòavereunafotogratuitamentedelbambinodaFotoLuce

Coppie sposate nel 2013

Nel primo numero dell’anno “laNotizia”pubblicalefotografiedeibambiniedeglisposi dell’anno precedente. L’iniziativa è estesa a tutti i lettori de “la Notizia”.

Le foto devono essere consegnate entro il 10 gennaio 2014

La parolina “no”, è usata tantis-simo sia tra le persone adulte, ma anche nei piccoli ed è pro-prio di questo che parlerò. Ver-so i nove mesi i bambini tendono a dire prima il “no”, rispetto al si, semplicemente perché è più semplice come pronuncia, ma andando avanti con l’età il “no” assume un ruolo importante per un bambino, si fa capire in quello che vuole o non vuole e inizia a prendere posizione. E’ molto importante rispettare i “no” dei piccoli se questi sono giusti, ovviamente. Lavorando al nido mi è capitato molte volte che un bambino, che aveva l’età giusta per togliere il pannolino e iniziare a fare i suoi bisogni-ni autonomamente, rifiutasse l’offerta del vasino. Se quando offriamo ad un bimbo di prova-re a fare pipì nel vasino e que-sto ci risponde con un “no”,

non dobbiamo insistere, perché le motivazioni possono esse-re molte, magari non si sente pronto a liberarsi del pannoli-no, magari si vergogna o sem-plicemente non ne ha voglia e noi adulti dobbiamo rispettarlo, ma non dobbiamo mai smettere di offrirglielo, arriverà il giorno, quando lui o lei sarà pron-to, che alla vostra propo-sta risponderà con un sì. Ma non sono solo i piccoli a dire di no, anzi sono di più loro che sentono i “no” dei genitori, ma visto che il nostro bam-bino, soprat-tutto quando è

piccolo, non riesce a dare mo-tivazioni concrete ai suoi “no”, noi genitori dobbiamo essere i primi a motivare i “no”, in modo che lui prima di tutto sappia che sta sbagliando, ma non può sapere se sta sbagliando, se noi non gli diciamo dove e cosa può succedere se lui compie de-

terminate azioni. Ad esempio: “Non salire sulla sedia, perché se cadi ti fai male”, in questo modo gli abbiamo detto di non fare una cosa e qua-le può essere la sua conseguenza, solo cosi potrà capire il vero significato del “no” e usarlo a sua volta nel modo cor-retto.

Ph: Flavia Castagna

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Notiziario a cura di Daniele Guerra

PRO LOCO GUIDIZZOLOApertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9,00 alle 11,00 Telefono 0376 1620426 - Fax 0376 1620443 - piazzale Marconi, 2 - c/o Municipio

“Cos’è la pigrizia: l’attesa di un’illuminazione o di una qual-che novità. Oppure solo l’as-senza di azione, la preferenza per la sensazione. Né bene né male. L’azione è sempre nel bene o nel male ma la sensa-zione è perfettamente neutra” (Mancassola Marco). La pigrizia non è stata sicura-mente l’assenza di azione da parte di chi ha partecipato nei mesi di settembre e ottobre alla serie di incontri organiz-zati dalla Pro Loco in stretta collaborazione con il Centro Culturale San Lorenzo, e che ha avuto come titolo “Libera la Mente”. Si era partiti quest’e-state, timidamente poiché era la prima volta che si organiz-zava una serie di incontri così lunga nel tempo, timorosi di un insuccesso, e che i cittadini non capissero il nostro mes-saggio. Invece le persone che

hanno partecipato attivamen-te ci hanno insegnato che sia-mo stati noi a non aver fiducia in loro. Infatti, eravamo partiti col dire che ci saremmo senti-ti autorizzati a parlare di suc-cesso se avessero partecipato almeno dieci/quindici persone per incontro. La media è stata invece di trenta/trentacinque presenze per serata. Un vero evento, che ci ha fatto capire che quando un individuo ascol-ta qualcuno, è forse un modo per sentirsi meno solo, per avere qualcosa che tenga com-pagnia. Quando si ascolta qual-cuno, la quotidianità si ferma, il tempo indugia e a volte puoi essere molto più presente den-tro quell’istante che nella vita di tutti i giorni. “È una indescri-vibile sazietà che provi quando capisci in pieno il significato di una parola e impari esatta-mente dove metterla” (Diego De Silva). Coraggio… pensiamo all’anno prossimo. La gente avrà sicuramente fiducia in noi!Altro impegno non meno im-portante sarà la serata del 31 dicembre che la Pro Loco, in collaborazione con Auser, GVG e Anteas, ha organizzato pres-so il Teatro.Dopo allegre, vivaci e simpati-che discussioni si è optato per

una festa di musica anni ‘60, ballabile, evergreen, italiana con l’orchestra “Musica In” guidata dal Guidizzolese Paolo De Giuli. Sarà una sera all’in-segna del divertimento e buo-numore, con buffet e brindisi finale. Costo del biglietto E 18 tutto compreso e prenotazioni presso la Pro Loco. Una parte dell’eventuale ricavato verrà devoluto agli Alpini per il loro monumento. Coraggio… final-mente anche chi per “pigrizia-divano-televisione”, chi, per-ché si sente solo, chi “non me la sento di prendere la macchi-na”, potrà andare anche a pie-di a teatro e passare una bella serata in compagnia. Speriamo in un teatro tutto esaurito, al-trimenti… “pazienza se dopo la prima linea d’ombra se ne in-contrano altre. L’importante è riconoscerle e crescere” (Hans Tuzzi).

Coraggio… Libera la mente (anche a Teatro)

L’originale “Targa” ideata dalla RIVAS per GUIDIZZOLOinCANTA 2013

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Lettere al direttore

Lettera al sindaco

“Lo sport può attendere”La sottoscritta, Elisabetta Damiani, insegnante di Edu-cazione Fisica della Scuola Secondaria di 1° gr. di Guidiz-zolo, chiede, nuovamente, la sistemazione dell’ex campo di tamburello adiacente la palestra. La realizzazione del progetto presentato nel mese di Ottobre 2012 all’ufficio competente permetterebbe agli alunni di svolgere, senza spostamenti, molte delle at-tività che non sono possibili in palestra.

Due anni fa, per venire in-contro a questa esigenza, l’Amministrazione Comuna-le mise a disposizione della Scuola lo scuolabus per ac-compagnare le classi presso la pista di atletica leggera del Campo Sportivo Comunale.

Gli esorbitanti costi hanno “suggerito” di cancellare que-sto servizio e l’anno scorso la sottoscritta, previa auto-rizzazione dei genitori, ha accompagnato i ragazzi al campo, a piedi, per permet-tere loro di provare le varie specialità prima di parteci-pare alle gare di Mantova.

Al momento della presen-tazione del progetto anche il Sindaco, con il quale ebbi occasione di parlare, ha sot-tolineato l’importanza della pratica sportiva per una cre-scita equilibrata degli alunni.Consapevole delle difficoltà economiche in cui versano le Amministrazioni Comu-nali in generale, confido co-munque in uno sforzo e in un interessamento affinché questa richiesta venga presa in considerazione, non tanto per accontentare l’insegnan-

te, ma per il bene dei ragazzi.

Distinti saluti.

Prof.ssa Damiani Elisabetta

Guidizzolo, 16 settembre 2013

Risponde il sindaco

Guidizzolo ha la fortuna di po-ter contare su di un bellissimo quanto accogliente centro sporti-vo ben fornito di strutture per di-verse pratiche. Il progetto propo-sto dall’insegnante, la quale da anni lavora per i nostri ragazzi con grande professionalità, non è mai stato abbandonato. Ora, dopo l’ultimazione dei lavori della nuova ala della scuola pri-maria recentemente inaugurata, la sistemazione dell’ex campo di tamburello è entrata tra le ope-re minori che l’Amministrazione sta programmando.

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Il bilancio sociale del Comune

Si fa un gran parlare in questo periodo di tasse, vecchie e nuove, sia statali che comunali.Alcune sono imposte conosciute, legate al pos-sesso degli immobili o a servizi resi dal Comune, come la raccolta rifiuti. Ma un nuovo concetto di tassazione sta emergendo: quello sui servizi co-siddetti indivisibili. Quali sono?Certi servizi sono rivolti ad utenti facilmente iden-tificabili, come ad esempio la raccolta rifiuti, la mensa ed i trasporti scolastici, ma per altri ser-vizi resi dal Comune non è possibile individuare gli utenti, per cui vanno spalmati su tutti i contri-buenti. Quali possono essere questi servizi indivi-sibili possiamo per ora solo ipotizzarlo e pensia-mo ad esempio all’illuminazione pubblica e alla biblioteca comunale o i servizi cimiteriali.Se noi possiamo permetterci solo delle ipotesi, l’Amministrazione Comunale è tenuta invece a ri-conoscere e quantificare i costi per questi servizi, costi da recuperare poi appunto con le nuove im-poste. A nostro avviso lo strumento più appropriato sia ai fini contabili che di corretta politica amministrati-va è il bilancio sociale.All’inizio del XXI secolo, tra le molte normative che erano state pensate e decise per il migliorare le comunicazioni che i Comuni avrebbero dovuto realizzare per i cittadini, bisogna ricordare quella concernente la stesura del Bilancio sociale, quale supporto a ogni Conto Consuntivo. Il Comune di Guidizzolo è stato sicuramente uno dei primissimi Comuni in Italia ad adottare uffi-cialmente il Bilancio Sociale, sin dal 2004. Ma cos’è in parole povere un Bilancio Sociale? Una circolare e una direttiva del Ministero della Funzione Pubblica precisa che è il mezzo più im-portante per raggiungere due obiettivi: la traspa-renza e la responsabilità.La trasparenza si ottiene informando il cittadino sull’attività svolta dall’amministrazione comuna-le. Con la responsabilità, l’amministrazione riesce a comprendere se con l’attività svolta siano o no stati raggiunti gli obiettivi perseguiti mediante il soddisfacimento delle esigenze del cittadino. Prende coscienza delle proprie responsabilità di fronte a terzi. Con la responsabilità un Comune è tenuto a dichiarare in che modo è stato realizzato l’incarico, com’è impiegato il denaro, in quale mi-sura sono stati raggiunti gli obiettivi e quali aspet-tative sono state soddisfatte. I punti principali di un Bilancio Sociale riguarda-

no il livello di efficienza, che è dato dal rapporto tra risorse (entrate) assorbite e risultati prodotti, e il livello di efficacia che si basa sul rapporto tra obiettivi attesi e risultati conseguiti. Raffrontando le entrate e spese reali dell’ultimo triennio in base alle previsioni di quegli anni, si può benissimo stimare quali saranno le entrate e quali le spese. L’Amministrazione sarà così in gra-do di capire se ci sarà la necessità di aumentare o mantenere stabili le tariffe. Altri esempi potreb-bero riguardare i servizi sociali. Sempre con le tabelle anagrafiche a portata di mano (morti, an-ziani, ecc.) e con apposite liste di famiglie disagia-te, di chi ha un numero elevato di bambini, di chi ha presentato redditi bassi, chi ha presentato con-tratti di affitto alti, e che potrebbero avere bisogno dell’aiuto dei servizi sociali, il responsabile è al corrente di quanti pasti domiciliari deve distribu-ire, quante persone hanno bisogno di assistenza domiciliare,ecc. Con tutte queste informazioni il responsabile, dopo i dovuti riscontri necessari per conoscere la veridicità delle richieste, prepara tabelle con ipotesi di spesa per ogni settore so-ciale ed eventuali entrate (ticket) da registrare. La Giunta in questo modo conosce perfettamente la situazione sociale del proprio Comune ed inter-viene in modo da soddisfare tutte le esigenze. Altro settore di grande interesse, che rientra nel Bilancio sociale, è quello dei tributi ed ecologia. Infatti in un bilancio sociale, per il cittadino è mol-to importante ed interessante capire cosa real-mente paga di tasse. Esempio classico la futura TARES: sarebbe bello vederlo pubblicizzato con degli opuscoli come quelli del 2004/2005 affinché tutta la cittadinanza possa essere messa al cor-rente dell’attività amministrativa in modo traspa-rente, responsabile e di facile comprensione per tutti e poter dire: …finalmente pago volentieri le tasse perché so a cosa servono!!

Daniele Guerra

IMU, TARSU, TARES, TRISE, TARI, e poi? ...TASI

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In mostra gli storici modelli lignei delle architetture del Sanmicheli

Si tratta dei modelli lignei della Cappella Pelle-grini in San Bernardino e della Chiesa di Cam-pagna a San Michele Extra in Verona, realizzati alla fine degli anni Cinquanta da docenti e dagli alunni della Scuola d’Arte, diretta dal Prof. Ales-sandro Dal Prato. Attualmente essi sono custo-diti presso la Soprintendenza di Verona che, nel lontano 1958, li commissionò alla Scuola d’Arte, in occasione dei 400 anni dalla morte del Sanmi-cheli. La costruzione dei plastici divenne l’attività didattica dell’intero anno scolastico 1958-1959. A più di cinquant’anni di distanza i pregiati ma-nufatti sono tornati a Guidizzolo, dove gli stu-denti e i docenti dell’attuale Liceo Artistico sono già all’opera per affrancarli dai segni del tempo, prima di presentarli alla collettività nello spa-zio espositivo che loro stessi stanno allestendo all’interno della scuola. A sovrintendere alle delicate operazioni di “re-styling”, il prof. Noris Tomasi, oggi 93enne, che a suo tempo li realizzò insieme ai docenti Maestri d’Arte Dario Cagioni, Romano Trevini e agli stu-denti.L’esposizione presenterà, insieme agli stori-ci plastici, le antiche stampe servite per la loro costruzione e una sezione dedicata al ruolo del modello nella tradizione architettonica italiana, con documenti riguardanti l’incarico alla Scuola d’Arte di Guidizzolo da parte dell’allora Soprin-tendente ai Beni Architettonici di Verona Prof. Piero Gazzola.

Pannelli con fotografie e apparati di supporto il-lustreranno le fasi prin-cipali della realizzazio-ne dei due modelli.Un picco-lo spazio, inoltre, sarà d e d i c a t o al l’attuale didattica la-boratoriale di model-listica ed ebanisteria, ancor oggi fiore all’occhiello dell’Istituto.La mostra, che si preannuncia di grande interes-se, sarà inaugurata sabato 7 dicembre alle ore 11.00, in occasione della cerimonia di assegna-zione della Borsa di Studio “Excursus”, dedicata alla memoria del fondatore della scuola, profes-sor Alessandro Dal Prato.

Aperturadal7al21dicembre,orari:Lunedì-sabatoore8.00/16.00;Domenicaore10.00/12.00e15.00/18.00

di Guidizzolo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Verona, la Provincia di Mantova, il Comune di Guidizzolo e l’Associazione di ex allievi “Excursus” organizza una mostra di grande interesse con l’esposizione di veri e pro-pri gioielli d’ebanisteria: i modelli delle architetture di Michele Sanmicheli, famoso architetto veronese del Cinquecento.

7-21 Dicembre 2013

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“COLLI MORENICI”Sede: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN - Notiziario a cura di Giorgio Arienti

GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Il bosco, la sua vita, i suoi segretiPiù che artigiani nel senso clas-sico della parola, i famosi “ma-estri d’ascia” locali (falegnami e carpentieri) si comportavano come dei veri e propri artisti. Pareti, tetti, infissi, persiane, ballatoi, poggioli, sbalzi per vari usi, ecc., tutto era in legno la-vorato, con antica scienza, ma-estria ed arte ineguagliabili. Il legname usato era essenzial-mente il larice che ha lunga du-rata e un bel colore rosso vivo. Talvolta era sostituito con abe-te e pino. All’interno delle case c’era, e in molti casi c’è tuttora, la “stube” sudtirolese, che nel Friuli si chiama “stua”, dove il legno la fa ancora da padrone con credenze, tavoli, panche, ecc... sempre in legno di larice, meglio se di cirmolo che è più facilmente lavorabile ed è per-fino profumato.

Possiamo concludere queste osservazioni sul nostro “amico bosco” riflettendo su un’altra importante funzione espletata dal bosco, quella protettiva, so-prattutto in anni con forti squi-libri termici e piogge violente si verificano alluvioni, esondazio-ni e frane di tutti i tipi, generan-do disastri e lutti.Il sistema radicale delle piante, soprattutto di quelle forestali, costituisce il presidio più effi-ciente e funzionale lungo tutte le scoscese pendici sia collina-ri che montane. Le radici, con il loro intreccio, imbrigliano il terreno, ne impediscono il dila-vamento e il movimento a valle, evitando che le acque selvag-ge e torrentizie, miste a terra e sassi, scorrano tumultuosa-mente a valle provocando effetti terrificanti.

Non per nulla i nostri avi che vivevano in montagna proteg-gevano i cosiddetti “boschi di protezione” sulle ripide pendici sopra i paesi e gli agglomerati di fabbricati rustici così come il complesso sistema delle pre-ziose sorgenti d’acqua potabile.Preziosissimi e indispensabili sono anche i boschi che pro-teggono gli abitati e le strade montane dalla caduta di valan-ghe, che hanno sempre costi-tuito, ed ora più che mai con la grande espansione del turismo invernale, un serio pericolo nel caso di abbondanti nevicate. Purtroppo accade che vi siano sciatori incoscienti che prati-cano lo sci fuori pista provo-cando valanghe pericolose e mettendo a repentaglio la vita di quegli sciatori che si trovano più a valle sulle piste agibili e

Il bosco, la sua vita, i suoi segretiIl dott. Antonio Quiri, esperto naturalista, ci illustra il mondo ricco di fascino del bosco.

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sicure. I “benemeriti” boschi di protezione dalle valanghe sono ubicati sui ripidi pendii alpini, sopra le zone abitate e urbaniz-zate: in questo caso è l’intrec-cio delle chiome degli alberi e la presenza dei grossi tronchi ad impedire lo scivolamento a valle del manto nevoso ed il formarsi appunto di vere e pro-prie valanghe di catastrofiche proporzioni. In diverse località alpine, vicino e sopra gli abita-ti, si possono ancora ammirare grosse piante secolari di abeti e larici: sono lì, guardiani sicu-ri da centinaia di anni e ciò di-mostra abbondantemente che hanno assolto, ed ora più che mai assolvono, la loro egregia ed essenziale funzione protet-tiva. In moltissime valli alpine, fortunatamente, da alcuni de-cenni, si è iniziato a rimboschi-re le zone più alte e pericolose con specie forestali idonee, come il pino mugo ed il pino cembro, che già vivono sponta-neamente alle quote vegetative più alte, ottenendo notevoli ri-sultati protettivi.Assieme alla funzione protetti-va c’è quella che potremmo de-finire ricreativa: passeggiando nei boschi si provano emozioni sempre diverse con il trascor-rere delle stagioni: in primave-ra quando le piante si rivestono delle prime foglioline di un co-lor verde delicato dopo il ripo-so invernale, d’estate il bosco offre riparo dalla calura sotto le fresche chiome degli alberi, d’autunno quando le foglie ri-splendono in una miriade di va-

riopinti e scintillanti colori. Ai parchi nazionali storici (Gran Paradiso, Stelvio, Abruzzo) si sono aggiunti, in questi ultimi anni, molti altri parchi nazio-nali, regionali e locali, per cui il nostro Paese ha oggi circa il 10% di territorio a parchi ed aree protette.Non è neppure immaginabile una Terra da cui scomparisse il bosco: tutto diverrebbe una lan-da deserta e invivibile. Pertanto è impegno ineludibile quello di conservare e proteggere i bo-schi nel migliore dei modi da tutti i pericoli che li insidiano, quali tagli sconsiderati, discari-che di tutti i tipi, urbanizzazioni e strutture viarie di ogni gene-re, eccessive lottizzazioni resi-denziali e turistiche, cercando di proteggere il bosco dagli in-cendi boschivi che devastano il territorio, distruggendo super-fici boschive sempre più vaste. Ormai non è più sufficiente au-mentare le strutture e l’orga-nizzazione antincendio, che per

altro in questi ultimi anni sono state incrementate. Per la lotta agli incendi boschivi non basta-no più tutti i sistemi preventivi e repressivi conosciuti. È neces-sario che la nostra società, nel suo insieme, prenda coscienza e si renda finalmente conto che non bruciare e non distruggere i boschi sta diventando prima di tutto una questione di sopravvi-venza.

Antonio Quiri

Ph: Andrea Dal Prato

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ALESSANDRO DAL PRATO

Roncoferraro (Mantova) 1909 Guidizzolo 2002. Consegue la maturità al R. Li-ceo Artistico di Brera; il diplo-ma di pittura presso l’Accade-mia «Cignaroli» di Verona; il diploma di specializzazione in Decorazione pittorica e plasti-ca presso il R. Istituto d’Arte di Parma.Nel 1935 a Guidizzolo dà vita, sotto l’egida del Comune, ad una singolare Scuola d’Arte ap-plicata. Quella Scuola, ottenuto il riconoscimento legale, da co-munale diviene consortile con la costituzione del Consorzio tra i Comuni di Guidizzolo, Me-dole, Solferino, Cavriana, Volta Mantovana, Monzambano, Goi-to e Ceresara. Nel 1959 diviene Istituto Statale d’Arte medio su-periore.Dal 1954 al 1974 svolge un’in-tensa attività di docente e di relatore in corsi e convegni di-dattici, chiamatovi da istituti universitari, dal centro didattico nazionale, da associazioni pro-fessionali e da pubbliche ammi-nistrazioni.

Nel 1978 il ministro della Pub-blica Istruzione lo chiama a far parte della Commissione ristretta alla quale è affidato il compito della redazione defini-tiva dei programmi d’insegna-mento della Educazione Artisti-ca nella Scuola media.Dal 1927 al 1943 partecipa a tutte le mostre provinciali de-gli artisti mantovani. Nel 1929, in primavera, fa la sua secon-da mostra personale al Circolo Cittadino; e nell’autunno espo-ne alla Biennale di Brera, dove ottiene un’importante afferma-zione: il Re d’Italia acquista il suo quadro «Madre e figlio».Nel 1999 l’ultima sua personale antologica al Palazzo della Ra-gione di Mantova. Egli è stato, oltre che pittore, incisore e me-daglista. Faceva parte dell’As-sociazione “Incisori d’Italia”, fondata in Roma da Luigi Sevo-lini e della Federation Interna-tionale de la Médaille, che ha la sua sede a Parigi.È stato autore inoltre di nume-rose pubblicazioni nel campo dell’educazione artistica.Ricordiamo due significativi ri-conoscimenti:

Medaglia d’oro dei “Benemeri-ti della Scuola della Cultura e dell’Arte” di cui è stato insignito dal Presidente della Repubbli-ca, in data 2 giugno 1972.Il Ministro per i beni Culturali e Ambientali, Antonio Paoluc-ci, con suo decreto del 29 luglio 1996, lo ha nominato “Acca-demico ordinario della Classe Lettere ed Arti dell’Accademia nazionale Virgiliana”.

C’è un filo comune che collega tra di loro gli artisti di questa brillante iniziativa; è la Scuola d’Arte di Guidizzolo. Una scuola di mestieri, divenuta d’arte nel tempo, che ha saputo dispensare, ben oltre i confini di questo territorio, quella linfa estasiante che da tempi remoti chiamiamo arte. Una scuola che ha contribuito a formare generazio-ni di artigiani, che ha insegnato la misura e la regola d’arte. Oggi, in questa iniziati-va promossa dal Centro Culturale San Lorenzo, rivolta a dare un’impronta alla Sala Consiliare del nostro Comune (dalla sua inaugurazione chiamata Sala degli Artisti) si ritrovano ex allievi: Franco Bassignani, Giancarlo Cigala, Donatella Lusenti, Gianni Pegoraro e Severino Spazzini per dare un contributo tramite l’espressione più auten-tica di loro stessi: una loro opera. Per l’occasione gli eredi di Alessandro Dal Prato hanno pensato di donare un’opera del Maestro per integrare quel filo conduttore.

Alessandro Dal Prato, ritratto in nero, 1926 olio su tavola, cm 79x50

Seiartistidonanoun’operaalComune

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GIANCARLO CIGALA

Cigala è nato nel 1956 a Gui-dizzolo. Dopo la Scuola Me-dia annessa alla Scuola d’Arte, completa gli studi all’I.T.I.S. di Brescia. Frequenta in seguito

corsi di disegno, pittura, e nudo a Milano. Ora è impiegato alle Poste Italiane.Cigala ha sempre “sentito” dentro di sè la voglia di espri-mersi e dedicarsi all’arte. Nel silenzio e nella sua schiva inti-

mità ha coltivato questo per-corso continuando a disegnare e dipingere, sempre molto at-tento all’esigenza espressiva relativa alla sua personalità, senza mai scadere in facili e gratificanti entusiasmi. Ric-

FRANCO BASSIGNANI

… Non è impresa facile scrollar-si di dosso la malizia che cresce col crescere dell’esperienza e degli anni, è arduo restituire agli occhi quella stessa ingenui tà gaia e fiduciosa che ha ani-mato i passi di ciascuno di noi sull’accidentato cammino della vita. Bassignani ci riesce attin-gendo a quell’ilarità dell’anima che gli è propria, a quell’ironia funambolica che ne illumina il viso e ne irradia le opere. Ap-punti di viaggio – come li defini-sce lui – una visione di sintesi, poetica e di chiarismo lirico…All’inizio degli anni ‘90 assistia-mo alla comparsa dell’”aurora” con un’imagerie poetica, dovu-ta anche all’approfondimento della tecnica di pittura a fresco responsabile dello schiarirsi e smagrirsi della tavolozza. Il segno è infantile come la sco-perta della grafia attraverso la gestualità pura. Il dialogo dell’occhio con la mano anima la superficie con tocchi che rac-colgono e restituiscono il pas-saggio della luce. Nel 1972 tiene la prima perso-nale a Desenzano del Garda. Si è dedicato all’arte incisoria

calcografica ed alla pittura. Intensa l’attività espositiva in ambito mantovano, nazionale, ed internazionale con numero-se personali e collettive tra cui:

– Galleria Segno Grafico “Ag-guato” VENEZIA- Galleria “Forma Studio” ROMA - IX Premio Segantini Rassegna d’Arte” ARCO - “VII Rassegna della Grafica Contemporanea” Palazzo Albe-rini FORLI - Galleria Alzaia “Dal Mincio al Naviglio” MILANO - Chiesa di S. Lorenzo “Cinque Più Uno” VENEZIA - Casa Del Mantegna “Arte a Mantova dal 1950-1999” MAN-TOVA - Pinacoteca Comunale “Col Balocco del Tempo” QUISTEL-LO- Galleria Civica “Nuove Sine-stesie VINCITORE 46° PREMIO SUZZARA - Spazio Guicciardini “Metafore della Memoria” MILANO - KUNSTMESSE “ Libro d’Auto-re “SALISBURGO-AUSTRIA - Accademia “Il Presente nella Memoria“ WEINGARTEN-GER-MANIA

– Casa Del Mantegna “Arte a Mantova 2000-2010” MANTOVA– CONCORSO AUTOBRENNE-RO S.P.A. MANTOVA “Ideazione di un’opera per la caratterizza-zione della rotatoria Autostra-dale Mantova-Nord –- Galleria Civica MUVI “L’arte della poesia” Omaggio al Poeta A. CAPPI VIADANA.

Franco Bassignani, La Collina dei So-gni, 2004. Affresco su muro strappato e riportato su tela cm 60 x 60

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DONATELLA LUSENTI

Donatella Lusenti, diploma-ta all’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo nel 1974; ha vinto la medaglia d’argento nel Concor-so Nazionale per Istituti d’Arte a Padova (1973). Coltiva da anni e con passione l’amore per l’arte partecipando a mostre colletti-ve e concorsi.La sua vita professionale è ba-sata sulla formazione acquisita durante la frequentazione sco-lastica, attualmente insegna nella scuola professionale.Negli anni ‘80 la passione per la fotografia la porta a frequenta-re, presso un Centro di Forma-zione Professionale, ed acquisi-

re la qualica di “Fotoreporter” e “Operatore d’Animazione”. Successivamente realizza due mostre personali e numero-se collettive. Dal 1982 al 1995 insegna semiologia nei corsi di fotografia in collaborazione con Andrea Dal Prato, Filippo Cerini e don Giancarlo Neffari. Nel frattempo non sono state accantonate le tecniche pitto-riche come la tempera e l’ac-querello; tra le altre passioni acquisite all’Istituto d’Arte, la tecnica del batik, pittura su stoffa mediante bagni di co-lore, è tuttora costantemente praticata.Negli ultimi anni si è cimentata nell’affascinante ma molto im-

ca è la produzione di opere, purtroppo poco conosciute ed esposte in rare mostre.Così scrisse Alessandro Dal Prato alla presentazione di una

sua mostra a “Casa Sperlari” in Cremona nel 2002.

“...Quando seppi di Giancarlo Cigala, già impiegato modello in un ufficio statale, che oltre-passò i vent’anni di età senza mai praticare alcun genere d’arte e che dal momento in cui sentì il bisogno interiore di disegnare e dipingere non ha più smesso, dedicandogli tutto il tempo di cui poteva disporre. Da questo comportamento è nato in me il proposito di vede-re ciò che faceva. Qui probabil-

mente si tratta di una vocazione tardiva, pensai. Senza por tem-po in mezzo glielo dissi. Mi accolse nel suo studio. Mi mostrò disegni e disegni, dipin-

ti e dipinti. Parlammo scorre-volmente della impareggiabile tradizione artistica italiana. E giù giù, di parola in parola, ar-rivammo all‘Ottocento-Nove-cento. In seguito mi son detto: questo non è da paragonare ai pittori della domenica, agli hob-bisti, che dir si voglia. Questo è un artista; un pittore senza al-cun aggettivo: un pittore e ba-sta.” Il paesaggio collinare (donato in questa occasione) è una costru-zione solida con una ricchezza di pennellate colorate di una tavolozza ampiamente varie-gata quasi fredda. Nulla sfugge all’artista, nulla è demandato al caso; il senso di luce soffusa di penombra al calar del sole.

Donatella Lusenti, Cristo Pantocrato-re, 2009 tempera all’uovo, che rispetta fedelmente la tradizione bizantina – ta-vola di cm 30x24 legno di tiglio gessata con gesso e colla animale.

Giancarlo Cigala, Paesaggio collinare, olio su tavola cm 36x60

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GIOVANNI PEGORARO

Giovanni Pegoraro è nato nel 1947. Completati gli studi su-periori all’Istituto Statale d’Ar-te diretto dal prof. Alessandro Dal Prato, inizia la sua attività lavorativa nel campo della pub-blicità. Abbandonata la pubbli-cità dopo un ultimo briefing in agenzia perché, sono parole sue ”… mi vedevo come un per-sonaggio di Ionesco”, si dedica all’insegnamento delle arti visi-ve nella scuola superiore, colti-vando sempre, ma in maniera direi quasi pudica, la ricerca artistica volta a definire una tecnica pittorica isomorfa ai contenuti che il poeta Gilberto Cavicchioli nella presentazione critica della mostra del ’98 alla galleria La Cornice di Desenza-no Del Garda così definisce: “… Il segno, che è quasi più traccia che definizione o con-torno, si articola e si dirama

come nelle rappresentazioni rupestri del paleolitico….Una tecnica ancora più misteriosa e sorprendente contribuisce a renderlo anche più ineffabile, “Encausto a freddo“ lo defini-sce Pegoraro con un ossimo-ro verbale che sottintende una stesura di pastello o grafite mi-nutamente e pazientemente la-vorata con strumenti usuali ma secondo una tecnica personale che l’artista permea di com-prensibile riserbo… Una pittura colta, raffinata, proiettata nello spazio concettuale come provo-cazione a pensare, a vivere, in definitiva ad essere.La maggior visibilità dei suoi lavori nel mercato dell’arte gli porta diversi riconoscimenti: il premio al 5° concorso “Carto-lina d’artista” –BAC Art studio di Venezia del ’99; medaglia di bronzo nel 2002 e Fiorino d’ar-gento nel 2004 al XX e al XXIV Premio Firenze Europa, ragioni

per cui le due opere vengono esposte nel prestigioso Salone dei Cinquecento a Palazzo Vec-chio a Firenze.Giovanni Pegoraro lavora at-tualmente in attività di labora-torio espressivo con pazienti affetti del morbo di Alzheimer

Giovanni Pegoraro, Atemporalità dell’azione, 2009 tecnica mista su foglia di rame e oro, cm 41x3

pegnativa arte dell’iconografia, sue Icone sono presenti in col-lezioni pubbliche e private.

L’opera donata.Cristo Pantocratore, dal greco pantocrator, “sovrano di tutte le cose” o colui che tutto regge. Ai lati i due diagrammi del nome di Cristo IC XC e nel nimbo le tre lettere del nome di Dio rive-lato a Mosè sul monte Sinai.L’atteggiamento è maestoso e severo, ma lo sguardo fa tra-

sparire dolcezza e compassio-ne. La mano destra è atteggiata in modo da indicare con le tre dita unite l’unità e trinità di Dio, e con le altre dita, leggermente arcuate, la duplice natura uma-na e divina del Cristo. Si tratta di un gesto regale, compiuto da colui che con autorità indice si-lenzio, perché solo lui, il Mae-stro, parla, con il Vangelo.Il Cristo Pantocratore veste un chiton (tunica) color rosso por-

pora e un himation (mantello) azzurro. Il linguaggio dei colori nell’arte iconica è funzionale al discorso teologico: il rosso e l’oro sono simboli della divinità; l’azzurro e/o il verde sono il simbolo del-la umanità. Il color oro del clavo indica che egli è Dio sempre; il mantello azzurro ci dice anche che si è fatto uomo come noi nascendo da una donna.

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SEVERINO SPAZZINI

Pittore e incisore, nasce a Gui-dizzolo (MN), dove risiede e la-vora in via Roma, 2I, tel. 0376 8I9200, cell. 349 8388208, mail: [email protected]

Dopo gli studi alla Scuola d’Ar-te di Guidizzolo si diploma all ‘Istituto Statale d’Arte “Adolfo Venturi”di Modena.Dalla metà degli anni’60 intra-prende l’attività artistica pitto-rica. Egli si muove nell‘ambito della corrente di ricerca che continua ad avvalersi della “fi-gura“. Nelle opere dal I968 al 1970 é meno evidente la resa della figura, emergono sempre più forti richiami espressioni-stici e fauvistici; l’impianto co-

struttivo del soggetto diviene più immaginario ed é risolto con accentuazioni formali di largo respiro.Nei primi anni ’70 Spazzini ri-volge la sua ricerca pittorica sulla luce: in particolare la luce della sua Padania; il cromati-smo é meno forte, l’insieme pit-torico più poetico e luminoso. Dal 1978 affianca alla pittura una cospicua e raffinata produ-zione inciso ria calcografica.Alla fine degli anni ‘90 intensi-fica l’attività disegnativa e pit-torica. Dà ini zio ad un nuovo ciclo artistico con opere che culturalmente guarda no alla neofigurazione europea, dove il ritorno del pae saggio ne é una delle caratteristiche portanti. L’artista nei suoi lavori grafici/

pittorici opera - con una nuova gestualità - una sorta di ri-cre-azione mentale della realtà: for-me fantasiose - destrutturate, pulsioni dinami-che, trasfigura-zioni; da avvio ad un percorso “ol-tre l’immagine”: non “cose” ma idee, emozioni, per esprimere un sogno ispira-to dalla realtà, la tecnica usata il mezzo della me-tamorfosi.

Sue incisioni calcografiche sono conservate presso rinomati Ga-binetti e Raccolte di Stampe, per brevità si citano:- Biblioteca Nazionale di Fran-cia. Parigi. Dipartimento delle Stampe e delle Fotografie, se-zione Stampe contemporanee;- Istituto Nazionale per la Grafi-ca - Calcografia di Roma;- Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” di Milano.Per una estesa documentazio-ne dell ‘attività espositiva, ini-ziata nel I970, e della Bibliogra-fia si rinvia ai volumi d’arte qui citati.

Bibliografia essenziale:2004 - Adalberto Sartori, Arian-na Sartori, “Artisti a Mantova nei sec. XIX e XX”, Dizionario biografico, volume VI, Archivio Sartori Editore, Mantova;2004 - Mauro Corradini, “I pae-saggi in chiaroscuro di Severino Spazzini“;2007 - Alessandro Righetti, Gio-vanni Magnani, ”Un segno di luce tra natura, uomi ni e cose”.Opere incise I978 - 2007, cata-logo e mostra, Torre Civica, Me-dole (MN).20I0 - Arianna Sartori, “Inciso-ri moderni e contemporanei. Raccol ta di monografie illustra-te”. Libro Secondo, Centro Studi Sartori per la Grafica, Mantova.20I3 - Arianna Sartori, “Cata-logo Sartori, d’Arte Moderna e Contem poranea“, Archivio Sar-tori Editore, Mantova.

Severino Spazzini, Notturno, 1966, via Chiassi, Guidizzolo. Olio su juta, cm 60x80

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Scrivere quest’ articolo, lo devo ammettere, non è affatto semplice. Per anni ho atteso questo momento, il momento in cui, finalmente, una nuova console sarebbe entrata nel mio salotto e in quello di tanti amici e videogiocatori. Giunti a questo fatidico momento, però, sorge spontanea una doman-da: quale console scegliere? Come sceglierla? Microsoft e Sony, in questa nuova genera-zione videoludica, ci propongo-no due console estremamente potenti e versatili, in grado di offrire, ad ogni tipo di giocato-re, un’esperienza convincente ed entusiasmante. Quello che però stupisce sono le differenze sostanziali che distinguono la console di casa Microsoft, XBOX ONE, dalla console di Sony, e cioè PS4. I due dispositivi infat-ti, al di là di avere design diffe-renti, presentano due filosofie contrapposte, in grado, inoltre, di riflettersi anche sulle proprie caratteristiche tecniche. Da un

lato troviamo XBOX ONE, una console il cui scopo principa-le è quello di diventare centro multimediale a 360°, ponendo molta attenzione sull’interfac-cia video e sulla compatibilità con decoder digitali e TV di ulti-ma generazione, perdendo, for-se, un po’ di vista quella fascia di giocatori esperti, i cosiddetti hardcore gamers, che con la propria console vogliono solo giocare alla massima potenza e qualità possibile. Dall’altro lato, invece, Sony con PS4 ci offre una macchina da gioco totale, in cui il focus è puntato sul vide-ogiocatore, sulle sue necessità e feedback, garantendo una maggiore potenza di calcolo ri-spetto alla rivale statunitense. Ciò detto, è giusto chiarire un punto fondamentale: potenza di calcolo e caratteristiche tec-niche superiori non servono a nulla senza idea innovative e giochi in grado di esaltare i vi-deogiocatori di ogni tipo. Quello su cui realmente è importante

porre attenzione, nella scelta di una nuova console, sono i tito-li esclusivi che, al lancio e nei mesi successivi, le console of-friranno ai videogamers. XBOX ONE e PS4 presentano, però, anche alcune caratteristiche comuni. Entrambe, infatti, sono dotate di Hard Disk interno da 500 Gigabyte, lettore blu-ray e capacità di registrare video di gioco direttamente dalla pro-pria TV, per poi condividerli su tutti i principali siti social, come ad esempio YouTube. Quindi, quale console sceglie-re? Il mio consiglio è di non sof-fermarsi troppo sulle caratteri-stiche tecniche di XBOX ONE e PS4 ma, piuttosto, optare per la macchina da gioco in grado di offrirvi le tipologie di gioco che più vi piacciono e vi appassiona-no. Proprio per questo motivo, quindi, ho deciso di proporre, a tutti i lettori, una breve lista dei giochi disponibili al lancio dei due dispositivi.

PS4- Angry Birds Star Wars- Assassin’s Creed IV: Black Flag- Battlefield 4- Call of Duty: Ghosts- DC Universe Online- FIFA 14- Flower- Injustice: Gods Among Us- Killzone Shadow Fall- Knack

- LEGO Marvel Super Heroes- NBA 2K14- Skylanders Swap Force- Warframe

XBOXONEAssassin’s Creed IV: Black Flag- Battlefield 4- Call of Duty: Ghosts- Crimson Dragon

- Dead Rising 3- FIFA 14- Fighter Within- Forza Motorsport 5- Killer instinct- LEGO Marvel Super Heroes- NBA 2K14- NBA Live 14- Need for Speed: Rivals- Ryse: Son of Rome- Skylanders: Swap Force

PS4 e XBOX ONE: quale console scegliere?

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Num

eri u

tili

ENTI

UFFICICOMUNALI

CIMITERO

AMBULATORIMEDICI

PIAZZOLARIFIUTI

SANTEMESSE

•Dr.ssaEmiGhisolfi - Cell. 333 8356733Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30)Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)•Dr.OrfeoValerioGalvaniAmbulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)•Dr.GiulianoPontiAmbulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30Giovedì: dalle 16.30 alle 19

AmbulatorimedicipressosedeAVIS•Dr.ssaDorianaBertazzoRiceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500Martedì dalle 17 alle 18,30 Giovedì dalle 8,30 alle 9,30•Dr.ssaAngelaGatti - tel. 338 2619350Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109•Dr.ssaVincenzaDiMarco Riceve su appuntamento tel. 335 1736606Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00Mer.: dalle 16.00 alle 17.00 Gio.: dalle 10.30 alle 11.30•PediatradibaseRiceve su appuntamento tel. 0376 631797

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)

Apertura tutti i giorni della settimana

Gen. Feb. Nov. Dic. dalle 8 alle 17Marzo e Ottobre dalle 8 alle 19da Aprile a Settembre dalle 8 alle 20

ORATORIOSANLORENZOORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA

Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406

Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30

GUIDIZZOLO estate invernoFestivi: 8 - 10.30 8 - 10.30 Prefestivi: 19 18Feriali: Lun. Merc. Giov. 18 17BIRBESIFestivi 9.30 9.30 Feriali: venerdì 8.30 8.30REBECCOPrefestivi 18 17

Anagrafe-StatoCivile-Elettorale:Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30sabato: reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979

Segreteria-Ragioneria-Tributi-UfficiotecnicoScuola-Teatro-Segretariatosociale:lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30 mercoledì: dalle 14.30 alle 17.30

Assistentesociale:mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00

PoliziaLocale:mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00

Municipio (centralino) - tel. 0376 819201Vigili Urbani - tel. 0376 840241Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428P.E.C.: [email protected]

ASSOCIAZIONI

Pro Loco - tel. 0376 1620426Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382Amici di Rebecco - tel. 0376 819678Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 339 3538192Canile Comunale - tel. 0376 819716

Protezione Civile - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023Corpo Bandistico - tel. 0376 840090Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847352CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052

GUARDIAMEDICA-118

CARABINIERI-112-0376819006

VIGILIDELFUOCO-115

FUGHEGAS-800901313

EMERGENZE

BIBLIOTECAtel. 0376 840435 estate inverno

lunedì 9-12 / 15-19 9-12 / 14.30-18.30 martedì 9-12 14.30-18.30giovedì 15-19 14.30-18.30 mercoledì venerdì 9-12 9-12 sabato 9-12

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