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Riferimenti normativi DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012;
CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013;
NOTA prot.1551 del 27 giugno 2013 Piano Annuale per l’Inclusività-
BOZZA DI CIRCOLARE DEL 20 SETTEMBRE 2013 Strumenti di intervento per alunni con BES. Chiarimenti.
GLI: Gruppo di Lavoro Inclusione Il GLHI viene sostituito dal GLI coordinato dal Dirigente
Scolastico
ne fanno parte tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola.
Il GLI svolge funzioni interne ed esterne alla scuola, relative a tutte le problematiche riferite ai BES.
Funzioni interne
-rilevazione dei BES presenti nella scuola -raccolta e documentazione degli interventi didattico - educativi -focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi; -rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della
scuola; -raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH O -elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito
a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico;
- elaborazione di una programmazione di inizio anno degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere soggetta a delibera del Collegio dei Docenti.
Funzioni esterne e organizzazione
-Contatti con la rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per la formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio.
Organizzazione: si suggerisce una cadenza almeno mensile, nei tempi e nei modi che maggiormente si confanno alla complessità interna della scuola.
PAI: piano annuale inclusività
Secondo la C. M. n.8 del 6 marzo 2013, la proposta del PAI è da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno).
La stessa nota afferma che il PAI è parte integrante del POF. Il Piano è discusso e deliberato in Collegio dei Docenti.
Il Piano è finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione delle azioni volte a creare una scuola inclusiva.
individualizzazione l’insieme di strategie didattiche finalizzate al:
Raggiungimento degli stessi obiettivi di apprendimento per tutti gli allievi
Con tempi e modalità differenti.
Ne deriva la flessibilità della proposta didattica
Personalizzazione
Personalizzare un percorso significa adattare i traguardi dell’istruzione alla previsione di successo formulata per ciascun allievo.
Si afferma la concezione deterministica della relazione tra caratteristiche personali e livello degli apprendimenti.
Ad un alunno in difficoltà sarà ridotto il livello di attesa, senza preoccuparsi di esplorare le cause delle difficoltà.
BES: tre grandi sotto-categorie disabilità
disturbi evolutivi specifici
lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
(punto 1, Dir. M. 27/12/2012)
Individuazione BES
La scuola individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali in tre modi:
certificazione
diagnosi
considerazioni didattiche
Certificazione di disabilità
Alunni con certificazione di disabilità
Riferimento alla leg. 104/92 (art3)
Elaborazione un PEI
Elaborazione di un PDF
Diagnosi di disturbi evolutivi
- Se hanno diagnosi di DSA, facciamo riferimento alla Leg 170/10 e DM 5669 12/7/2012 ed elaboriamo un PDP.
- Se hanno diagnosi di ADHD, Disturbi del Linguaggio, Disturbi della coordinazione motoria o non-verbali allora la scuola è in grado di decidere in maniera autonoma, “se” utilizzare, o meno, lo strumento del PDP, in caso non lo utilizzi ne scrive le motivazioni
“ il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un P D P con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione” (Piano Didattico Personalizzato, pag. 2 Nota Ministeriale MIUR del 22/11/2013, n°2363)
Svantaggio Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: “Tali
tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”(Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013).
Il temine “ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” presuppone che un alunno (in assenza di diagnosi o certificazioni mediche), il quale mostra delle difficoltà di apprendimento legate al fatto di provenire da un ambiente con svantaggio socio-economico, con deprivazioni culturali o linguistiche (come nel caso degli stranieri), può essere aiutato dalla scuola con l’adozione di percorsi individualizzati e personalizzati come strumenti compensativi e/o dispensativi (pag. 3 CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013) ma “non” è obbligata a fare il PDP, dunque sceglie in autonomia se fare o meno un PDP, e questi interventi dovranno essere per il tempo necessario all’aiuto in questione.
Interventi contrastanti lo svantaggio I BES degli alunni nell’area dello svantaggio prevedono
interventi verificati nel tempo così da attuarli solo fin quando serve.
Priorità alle strategie educative e didattiche più frequenti anziché alle modalità di dispensazione/compensazione.
(pag. 3 CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013)
“diagnosi di BES” La diagnosi di “Bisogno Educativo Speciale” non esiste.
(La diagnosi è una dicitura sanitaria)
Cosa diversa è se in una una relazione diagnostica dopo la dicitura appare un suggerimento come “il soggetto necessita di un BES a scuola”.
Lo specialista sta sottolineando che la scuola dovrà adottare degli strumenti d’intervento per gli alunni con BES.
La speciale attenzione I DSA, gli ADHD, e con altri disturbi evolutivi, gli
alunni con svantaggio necessitano di BES a scuola, ovvero di interventi e strategie didattiche specifiche per i DSA.
“In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana”
(Dir. MIUR 22/12/2012).
Quando stilare il PDP Il Piano Didattico Personalizzato citato nella normativa è
previsto dal DM n°5669 12/7/2011 sui DSA. E’ obbligatorio con diagnosi di Disturbo Specifico di
Apprendimento, quelli con codici che iniziano con F 81 dell’ ICD-10
E’ a scelta della scuola Con diagnosi di Disturbo Evolutivo (diverso dai DSA) Con difficoltà di apprendimento, svantaggio socio-
culturale alunni stranieri. (Piano Didattico Personalizzato, pag. 2 Nota Ministeriale
MIUR del 22/11/2013, n°2363) Nei casi con Disabilità certificata ai sensi della Leg.104/92 a
scuola va compiliamo il PEI.
Entro quando stilare il PDP Il PDP può essere compilato in qualsiasi periodo
dell’anno.
La compilazione spetta alla scuola e può avvenire durante l’anno anche inoltrato.
Solo per le diagnosi di DSA, il PDP dovrebbe essere operativo entro 3 mesi dalla presentazione della documentazione diagnostica a scuola.
Chi firma il PDP
Il PDP va firmato da tre figure: Dirigente scolastico o da suo delegato, dai docenti e dalla famiglia, (pag. 2 , CM n° 8, 6/3/2013).
Il PDP rappresenta un accordo di reciproca collaborazione tra scuola e famiglia.
Il PDP non è necessario per tutti i BES, in questo caso, non essendoci il PDP, non è necessaria alcuna firma da parte della famiglia.
D’altro canto non c'è bisogno di alcun documento per spiegare l'utilizzo di strategie didattiche più conformi a migliorare l’apprendimento di un alunno in difficoltà.
BES e prove Invalsi
Svolgimento prove
Strumenti compensativi dispensativi
Documento di riferimento
Disabilità sensoriale motoria
Si Decide la scuola
PEI Ex l. 104
Disabilità intellettiva
Decide la scuola
Tempi più lunghi e strumenti tecnologici
PEI Ex l. 104
DSA Si Concordati nel PDP
PDP
Altri disturbi evolutivi
Si Concordati nel PDP
PDP
svantaggio Si No
Prove Invalsi: il loro svolgimento dipende
dal tipo di disturbo o difficoltà le misure compensative e/o dispensative devono
essere idonee al superamento della specifica disabilità o del disturbo specifico.
devono essere inserite nel PEI o nel PDP
Sono compresi anche gli alunni e gli studenti con diagnosi di DSA in attesa di certificazione.
Diagnosi private Diagnosi di DSA redatte secondo criteri Consensus
Conference
Diagnosi di disturbo evolutivo
“Per “diagnosi” si intende un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie.” CM n° 8 del 6/3/2013.
Cosa fare In presenza di diagnosi:
Attivare la procedura d’individuazione di alunno con BES
Per i DSA procedere alla stesura del PDP e restare in attesa di un’ ulteriore diagnosi di struttura pubblica o accreditata.
Criteri individuazione BES del nostro istituto I servizi sociali (o responsabile/educatore di una Casa
Famiglia) segnalano l’alunno BES Un genitore segnala un disagio familiare (es. separazione
genitori, lutto familiare, ecc) Un genitore segnala un disagio legato a motivi di salute Per gli alunni non italofoni che non possiedono
un’adeguata alfabetizzazione: i genitori acconsentono affinché siano inclusi nei BES
Uno specialista attesta un problema comportamentale (un genitore consegna alla scuola la documentazione)
Uno specialista attesta un problema relativo all’apprendimento (un genitore consegna alla scuola la documentazione)
Punti critici Integrazione vs inclusione
Correlazione con il Rapporto della Fondazione Agnelli del 2011 “alunni con disabilità nella scuola italiana”
Categoria dello svantaggio culturale e socioeconomico e il modello ICF