avvenire - vita 080116

1
7/21/2019 Avvenire - Vita 080116 http://slidepdf.com/reader/full/avvenire-vita-080116 1/1 DI C  ARLOC  ASINI significativo che Madre Teresa di Cal- cutta – dichiarata, nel 1990, Presidente onoraria dei Movimenti per la vita – sia proclamata Santa nell’anno della Misericor- dia, quando sarà portata a compimento la seconda fase dell’iniziativa «Uno di noi». Come dimenticare il messaggio da Lei invia- to nel 1986 insieme a Chiara Lubich, da Fi- renze, in quell’anno celebrata come culla del- l’umanesimo, ai capi delle Istituzioni euro- pee? L’Europa dalle radici cristiane sia cuore di un nuovo rinascimento: che la prima pietra del- l’edificio della pace sia il rispetto della vita uma- na, specie quella nascente, sofferente e morente. Madre Teresa ripeteva sempre: Quel piccolo bambino non ancora nato è stato creato per u- na grande cosa: amare ed essere amato. Lei, che di povertà se ne intendeva più di ogni al- tro, perché percorreva tutte le periferie del mondo per incontravi i poveri, ripeteva che il concepito è il più povero tra i poveri . Pur te- nera verso le madri, ella ha sempre usato pa- role durissime per condannare l’aborto. Il principio che mette in pericolo la pace nel mon- do, disse da fronte a tutti i potenti d el mon- do nel ricevere il premio Nobel per la pa- ce. Anche dinanzi all’assemblea dell’Onu il 20 ottobre 1985 ripeté lo stesso concet- to. Eppure tutti la applaudivano. Ricevette molti premi oltre al Nobel e 10 università le conferirono lauree honoris causa. Perché la congiura contro la vita non vuole mai sen- tire parlare dell’embrione come di un bam- bino? Perché Madre Teresa per tutto ciò che faceva e per come viveva era assolutamen- te credibile quando ripeteva che il bambino non ancora nato è il più povero tra i poveri e dunque ha bisogno di mani particolar- mente misericordiose che lo accolgano. Il Samaritano che camminava verso Gerico ha compiuto il primo atto di misericordia fer- mandosi a guardare il viandante aggredito e ferito. Lo ha riconosciuto come «prossimo» e conseguentemente lo ha salvato. Ricono- scere e condividere: questo è il messaggio che ci lascia Madre Teresa. Non basta soffermarsi a guardare. In mol- te città – come a Firenze il 13 maggio 1981, nel giorno stesso dell’attentato a Giovan- ni Paolo II – concludeva i suoi discorsi chiedendo un impegno: promettiamoci che – quasi come offerta a Dio per la salvezza del Papa – nessuna donna possa dire di essere sta- ta costretta ad abortire. Madre Teresa ha testimoniato che il concepito è uno di noi, il più povero tra i poveri; ne ha invocato il riconoscimento alle Istituzioni del mondo, in particolare quelle europee. Mi piace pensare che la seconda fase dell’i- niziativa «Uno di noi» sia messa sotto la pro- tezione della nuova Santa. Che alla testimo- nianza di colei che si intendeva di povertà (il più povero tra i poveri è uno di noi) si ag- giungano le testimonianze di coloro che si in- tendono di scienza e biologia («è un indivi- duo vivente appartenente alla specie uma- na»), dei giuristi (il principio di eguaglianza esige che il concepito sia qualificato come u- no di noi), dei politici (è doveroso porre al centro del rinnovamento civile, quale pima pietra, il riconoscimento della uguale dignità di ogni essere umano, quindi anche del con- cepito qualificandolo come «uno di noi». Nell’anno giubilare il Movimento per la vita dovrà ricordare particolarmente Madre Tere- sa, con incontri di riflessione sul suo inse- gnamento, rafforzando ed estendendo l’a- zione dei Centri di aiuto alla vita a servizio delle madri e del bambino ed anche dedi- cando tutte le loro energie affinché le testi- monianze di tutti coloro che se ne intendo- no, a cominciare da quella di Madre Teresa, siano ascoltate dalle Istituzioni Europee. ©RIPRODUZIONE RISERVATA È Il nascituro fa capolino nella legge di stabilità  Nell’attesa del decreto del Ministero del Lavoro i volontari dei Centri di aiuto alla vita  sono invitati a valorizzare la nuova norma DI GIUSEPPE A NZANI uanti auguri ci siamo scambiati in queste feste passate, buon Natale, buon Anno, un po’ di gioia nuova, un po’ di nuova vita. Loro no, loro sembrano avere in testa un pensiero fisso, un’idea di morte; e la chiamano «buona morte». Quante voci d’aiuto e di so- lidarietà ci hanno raggiunto nei giorni che precedevano le feste, quando tante associazioni di volontariato so- ciale chiedevano qualche soldo in soccorso di tante sventure umane, povertà, malattie, disagi, calamità, di- sabilità; un aiuto alla vita, in ogni situazione di sten- to che invoca vicinanza e sostegno. Loro no: oppure sì, anche loro hanno chiesto di raccogliere soldi, ma per aiutare la morte, il suicidio; per pagare il viaggio a quelli che vanno in Svizzera per farsi morire. Un viag- gio simbolo l’hanno già pagato; una morte simbolo, decisa da una donna militante di quella stessa area, malata di tumore, ha già celebrato il suo rito. In Italia l’aiuto al suicidio è punito con la reclusione da cinque a dodici anni; in Svizzera è pure proibito (art. 115 cod. pen.) ma solo se fatto «per motivi egoistici». Così nei luoghi dove lo si pratica – dicono – «per al- truismo» – la legge non in- terviene. Una breccia di morte aperta al turismo suicida (pagante: fino a 12mila euro per morto). Il viaggio, pagato dai radi- cali per implicarsi nella vi- cenda, è ora sventolato co- me una bandiera di disob- bedienza civile, provocato- ria fino al punto da invo- care un processo a guisa di sfida, per collocarsi in un martirologio con la veste dei perseguitati. È la solita manovra che intreccia legalismo e illegalità. Ma l’o- biettivo di fondo è quello di portare nel diritto italia- no l’eutanasia, come senza più veli dice la proposta di legge di iniziativa popolare depositata dai radicali nel settembre 2003; l’art. 3 parla proprio di «suicidio as- sistito e eutanasia» (in caso di malattia terminale, op- pure grave, gravemente invalidante e irreversibile) co- me «diritto di scegliere le modalità della propria mor- te e di chiedere l’assistenza di un medico per porre ter- mine alla propria esistenza». Altri testi pendenti in Parlamento ammiccano anch’essi al suicidio. E un gruppo di parlamentari ne va chie- dendo a breve la fissazione d’esame nel calenda rio dei lavori. Viene da pensare ad una linea d’ombra dove il pensiero della morte si trucca in gesto libertario, e tra- veste in simulata vittoria la distruzione del corpo. Cre- de la vita una stagione biologica; non sa più che ap- partiene alla definitività dell’essere. Rinnega questo es- senziale umanesimo, che tiene dentro di sé la gratitu- dine, la speranza, la dignità e il conforto, l’empatia e il sostegno, e il senso del morire «umanamente», aperto verso la soglia dell’Oltre. Un papiro egizio di oltre 4mi- la anni, Dialogo di un suicida con la propria anima , po- trebbe farci pensare. Ma forse, alcuni fra noi non san- no più neppure che cosa sia, in ultimo, la Morte; la scambiano per la Fine. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Q DI ELISABETTA PITTINO ournée de l’enfant à naître», «Giorna- ta del bambino na- scituro», il 24 gennaio 2016: si legge sul sito del- la Marcia per la vita di Pa- rigi, e in evidenza «Stato di emergenza» e ancora «La marcia per la vita è stata annullata, ma la vi- ta del nascituro continua ad essere minacciata», perché, in Francia, sono 600 gli aborti al giorno. Choisir la Vie «intende rimanere fedele alla promessa fatta di fare del 24 gennaio 2016 la Giornata Internaziona- le del nascituro». Cosciente del fatto che anche il nascituro si trova in un vero e proprio «sta- to di emergenza» per le minacce che lo circonda- no Choisir la Vie indi- cherà, il prima possibile, le alternative alla Marcia e le azioni che intende promuovere per prose- guire la sua battaglia pro Life. Per domenica 24 i  volontari sono invitati a tapezzare Parigi con ma- nifesti che ricordino co- me l’aborto procurato sia un’emergenza. Le delega- zioni estere che andran- no comunque a Parigi si troveranno in un incon- tro informale sabato 23 gennaio; l’incontro sosti- tuirà l’ufficiale meeting internazionaledelle asso- ciazioni pro Life. Il prossimo appunta- mento a Parigi sarà il 12 marzo per lo «One of Us European Forum» con un ricco programma di con- ferenze, concerti, stand, l’Appello degli esperti e il premio europeo «One of Us per la vita». ©RIPRODUZIONE RISERVATA J « DI M  ARCO  A LIMENTI l mese di gennaio è da sempre un me- se frenetico per i volontari del Mpv perché si svolgono i preparativi della Giornata per la Vita. Pur essendo un’as- sociazione aconfessionale il Mpv ap- profitta di questa giornata ecclesiale per cercare di sensibilizzare sul tema della  vita e per present are le diverse attività che vengono svolte. A questo ritmo fre- netico si aggiunge la preoccupazione per l’inizio del dibattito in Senato sul ddl Ci- rinnà, autentico cavallo di Troia per la le- galizzazione dell’utero in affitto. In questo clima di scontro culturale si svol- gerà il 7 febbraio la XXXVIII Giornata per la Vita. In molte piazze, chiese e luoghi pubblici i volontari dei Cav e dei M pv pro- porranno: primule per poter finanziare dei progetti Gemma o per sostenere l’attività delle realtà locali. A Firenze il Mpv fio- rentino e la diocesi di Firenze, anche que- st’anno hanno organizzato un incontro con i liceali al teatro Odeon, durante il quale ci sarà anche una testimonianza del- l’associazione Giovanni XXIII. Non si può dimenticare anche la presenza di nostri  volontari fuori, dagli ospedali per regala- re un fiore alle mamme che tornano a ca- sa dopo il parto. Accanto a questi gesti concreti di affetto e di presenza sul terri- torio, non si deve dimenticare la promo- zione culturale della vita umana con il messaggio della Cei. Il 7 febbraio sarà an- che l’occasione per iniziare la seconda fa- se della petizione europea: «Uno di Noi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA I Grazie all’approvazione di un emendamento presentato dal deputato Gian Luigi Gigli, presidente del Mpv italiano, per la prima volta il legislatore ha riconosciuto che il concepito è meritevole di tutela da parte dello Stato  V ITA PAGINA A CURA DEL MOVIMENTO PER LA VITA 10  Venerdì 8 Gennaio 2016 Il presidente del Movimento per la vita: togliere dalla legge la stepchild adoption è insufficiente. Il premier vuole intestarsi le unioni civili, ma deve renderle compatibili con tutte le  sensibilità all’interno della maggioranza. Inaccettabile il ricorso a voti di Sel e M5S «Unioni civili, Renzi risolva l’equivoco politico» DI GIAN UIGI GIGLI* l 26 gennaio l’aula del Senato avvierà l’e- same del disegno di legge (ddl) sulle u- nioni civili tra persone omosessuali. Per e-  vitare il ricorso a magg ioranze anomale con il M5S, si sostiene che basterebbe lo stralcio dell’adozione non legittimante nei confronti del figlio naturale del partner. Ma può bastare una tale operazione per cancella- re il sospetto che lo stravolgimento de facto del concetto di famiglia sia solo il primo passo verso il matrimonio omosessuale (come ribadito dal re- sponsabile welfare del Pd Micaela Campana)? Nel testo, infatti, si parla dell’unione come di vita fa- miliare. Si prevede che all’unione civile si appli- chino le stesse disposizioni previste per i coniugi in tema di cognome e impedimenti, nonché in ma- teria di nullità del matrimonio. Si estendono alle unioni le disposizioni in materia di regime patri- moniale della famiglia e di alimenti, di allonta- namento dalla residenza familiare, di scioglimento della comunione dei beni tra coniugi, le norme  vigenti in materia di diritti successori, di separa- zione e di divorzio. Soprattutto, si prevede che, come per il matrimo- nio, dall’unione civile derivino «l’obbligo reci- proco alla fedeltà, all’assistenza morale e mate- riale e alla coabitazione» e che «le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni con- tenenti le paroleconiuge, coniugi» o termini equi-  valenti, ovunque ricorrono (…) si applicano an- che ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso». Il provvedimento, dunque, equipara le unioni ma- trimoniali alle unioni omosessuali in tutto, ec- cetto che per l’adozione. Al resto, sulla base del principio di non discriminazione, penseranno ma- gistrati volenterosi, opportunamente sollecitati, e la riforma dell’istituto dell’adozione, già annun- ciata dal ministro Orlando. Perché dunque in tanti si affannano a suggerire che la rinuncia all’adozione del figlio del partner co- stituirebbe un livello di mediazione accettabile?  Alcuni credono davvero che non stiamo introdu- cendo nel nostro paese la famiglia omosessuale, ma riconoscendo diritti a un’altra «specifica for- mazione sociale», come vorrebbe la Corte Costi- tuzionale e come asserisce l’articolo 1 del ddl. Ri- ducendo la portata negativa di una legge, di cui pure accettano l’impianto generale, costoro sono convinti di salvarsi la coscienza e di onorare la lo- ro identità di parlamentari cattolici.  Altri stanno invece utilizzando un equivoco di so- stanza per venire a capo di un ben più grave e- quivoco politico. In tema di unioni civili, infatti, il Premier non ha saputo tenere distinto a suffi- cienza il ruolo di partito dal ruolo di governo. Per questo si cerca di far passare per un grande pas- so avanti lo stralcio della stepchild adoption, uno stralcio peraltro inutile, se l’utero in affitto non di-  venta un reato perseguibile internazionalmente e se si concede l’affido rinforzato a chi vi ha fatto ri- corso all’estero. Lo stralcio dunque della  stepchild adoption è una cortina fumogena in grado di ma- scherare il fatto ben più grave che nel testo unio- ni omosessuali e matrimonio costituzionale re- stano termini intercambiabili, anche dopo aver tolto il riferimento agli articoli della Costituzione che riguardano la famiglia. Stralcio anche per to- gliere dall’imbarazzo Renzi, resosi forse conto di aver sbagliato a sostenere come premier un testo che resta non votabile per parti significative della maggioranza e dello stesso Pd, mentre la sua ap- provazione con una maggioranza diversa è ormai inaccettabile, dopo averne fatta impropriamente una bandiera dell’azione di governo.  Ad approvazione avvenuta, tutti costoro sono però certi che l’Italia si comporterebbe diversamente dalla Slovenia che, prima di Natale, ha abrogato con referendum una legge simile? *presidente del Movimento per la vita italiano ©RIPRODUZIONE RISERVATA I Matteo Renzi È altamente significativo che la proclamazione avvenga in concomitanza con la seconda fase dell’iniziativa europea «Uno di noi». Ripeteva che «il concepito è il più povero tra i poveri» Madre Teresa, santa della Vita e della Misericordia La Beata Madre Teresa di Calcutta La marcia di Parigi è annullata, ma l’aborto è sempre un’emergenza Verso la Giornata del 7 febbraio Un mese frenetico per i volontari del Mpv I radicali scambiano la Morte per la Fine L’obiettivo di fondo è quello di portare nel diritto italiano l’eutanasia e il suicidio assistito DI UCA FINOCCHIARO enendo conto del- la presenza, all’in- terno del nucleo fa- miliare, di donne in stato di gravidanza accertata...»: nella giungla di commi della Lgge di Stabilità 2016 è scritto co- sì a proposito del Piano per la lotta alla povertà, laddove si garantiscono «in via prio- ritaria interventi per nuclei fa- miliari, in modo proporzio- nale al numero di figli mi- nori». In pratica, i benefici previsti per le famiglie pove- re con bambini a carico si e- stendono anche a quelle in cui il bambino è in arrivo. La ratio della norma è sem- plice: chi nasce in famiglie disagiate si trova in svan- taggio già all’inizio della propria vita, rischiando ad- dirittura di non nascere, quando lo stato di indigen- za è tale da spingere madri disperate ad abortire. Frutto di un emendamento del deputato Gian Luigi Gi- gli, presidente del Mpv ita- liano, questa disposizione ha anzitutto un valore simboli- co. Per quanto ancora distanti dal riconoscimento giuridico del nascituro, per la prima  volta illegislatore ha ricono- sciuto – seppur indiretta- mente – che la vita di un bambino non ancora nato, è meritevole di tutela da parte dello Stato. Si tratta però an- che di uno strumento di aiu- to, in grado di contribuire al- la prevenzione dell’aborto per cause socio–economiche. Entro la fine di gennaio sarà emanato il decreto del Mini- stero del Lavoro che permet- terà di conoscere tempi, mo- dalità e consistenza specifica delle risorse economiche. Nell’attesa, è opportuno che i volontari dei Cav (Centri di aiuto alla vita) prendano co- scienza della norma e siano pronti a presentarne i be- nefici alle donne in condi- zioni di bisogno. È neces- sario anche che i Cav si do- tino, eventualmente anche in forma consorziata, di fi- gure professionali in grado di assicurare facilità di ac- cesso ai fondi e rapidità di erogazione per gli stessi al- le gestanti bisognose. ©RIPRODUZIONE RISERVATA  T «

Upload: gian-luigi-gigli

Post on 04-Mar-2016

12 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

"Vita", pagina a cura del Movimento per la Vita Italiano

TRANSCRIPT

Page 1: Avvenire - Vita 080116

7/21/2019 Avvenire - Vita 080116

http://slidepdf.com/reader/full/avvenire-vita-080116 1/1

DI C ARLO C ASINI

significativo che Madre Teresa di Cal-cutta – dichiarata, nel 1990, Presidenteonoraria dei Movimenti per la vita – sia

proclamata Santa nell’anno della Misericor-dia, quando sarà portata a compimento laseconda fase dell’iniziativa «Uno di noi».Come dimenticare il messaggio da Lei invia-to nel 1986 insieme a Chiara Lubich, da Fi-renze, in quell’anno celebrata come culla del-l’umanesimo, ai capi delle Istituzioni euro-

pee? L’Europa dalle radici cristiane sia cuore diun nuovo rinascimento: che la prima pietra del-l’edificio della pace sia il rispetto della vita uma-na, specie quella nascente, sofferente e morente.Madre Teresa ripeteva sempre: Quel piccolobambino non ancora nato è stato creato per u-na grande cosa: amare ed essere amato. Lei, chedi povertà se ne intendeva più di ogni al-tro, perché percorreva tutte le periferie delmondo per incontravi i poveri, ripeteva cheil concepito è il più povero tra i poveri . Pur te-nera verso le madri, ella ha sempre usato pa-role durissime per condannare l’aborto. Ilprincipio che mette in pericolo la pace nel mon-do, disse da fronte a tutti i potenti d el mon-do nel ricevere il premio Nobel per la pa-ce. Anche dinanzi all’assemblea dell’Onuil 20 ottobre 1985 ripeté lo stesso concet-to. Eppure tutti la applaudivano. Ricevettemolti premi oltre al Nobel e 10 universitàle conferirono lauree honoris causa. Perché

la congiura contro la vita non vuole mai sen-tire parlare dell’embrione come di un bam-bino? Perché Madre Teresa per tutto ciò chefaceva e per come viveva era assolutamen-te credibile quando ripeteva che il bambinonon ancora nato è il più povero tra i poveri edunque ha bisogno di mani particolar-mente misericordiose che lo accolgano.Il Samaritano che camminava verso Gerico hacompiuto il primo atto di misericordia fer-mandosi a guardare il viandante aggredito e

ferito. Lo ha riconosciuto come «prossimo»e conseguentemente lo ha salvato. Ricono-scere e condividere: questo è il messaggio checi lascia Madre Teresa.Non basta soffermarsi a guardare. In mol-te città – come a Firenze il 13 maggio 1981,nel giorno stesso dell’attentato a Giovan-ni Paolo II – concludeva i suoi discorsichiedendo un impegno: promettiamoci che– quasi come offerta a Dio per la salvezza delPapa – nessuna donna possa dire di essere sta-ta costretta ad abortire.Madre Teresa ha testimoniato che il concepitoè uno di noi, il più povero tra i poveri; ne hainvocato il riconoscimento alle Istituzioni delmondo, in particolare quelle europee.Mi piace pensare che la seconda fase dell’i-niziativa «Uno di noi» sia messa sotto la pro-tezione della nuova Santa. Che alla testimo-nianza di colei che si intendeva di povertà (ilpiù povero tra i poveri è uno di noi) si ag-

giungano le testimonianze di coloro che si in-tendono di scienza e biologia («è un indivi-duo vivente appartenente alla specie uma-na»), dei giuristi (il principio di eguaglianzaesige che il concepito sia qualificato come u-no di noi), dei politici (è doveroso porre alcentro del rinnovamento civile, quale pimapietra, il riconoscimento della uguale dignitàdi ogni essere umano, quindi anche del con-cepito qualificandolo come «uno di noi».Nell’anno giubilare il Movimento per la vitadovrà ricordare particolarmente Madre Tere-sa, con incontri di riflessione sul suo inse-gnamento, rafforzando ed estendendo l’a-zione dei Centri di aiuto alla vita a serviziodelle madri e del bambino ed anche dedi-cando tutte le loro energie affinché le testi-monianze di tutti coloro che se ne intendo-no, a cominciare da quella di Madre Teresa,siano ascoltate dalle Istituzioni Europee.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

È

Il nascituro fa capolino

nella legge di stabilità Nell’attesa del decreto del Ministero del Lavoroi volontari dei Centri di aiuto alla vita

 sono invitati a valorizzare la nuova norma

DIGIUSEPPE A NZANI

uanti auguri ci siamo scambiati in queste festepassate, buon Natale, buon Anno, un po’ di gioianuova, un po’ di nuova vita. Loro no, loro sembranoavere in testa un pensiero fisso, un’idea di morte; e lachiamano «buona morte». Quante voci d’aiuto e di so-lidarietà ci hanno raggiunto nei giorni che precedevanole feste, quando tante associazioni di volontariato so-ciale chiedevano qualche soldo in soccorso di tantesventure umane, povertà, malattie, disagi, calamità, di-sabilità; un aiuto alla vita, in ogni situazione di sten-to che invoca vicinanza e sostegno. Loro no: oppuresì, anche loro hanno chiesto di raccogliere soldi, maper aiutare la morte, il suicidio; per pagare il viaggioa quelli che vanno in Svizzera per farsi morire. Un viag-gio simbolo l’hanno già pagato; una morte simbolo,decisa da una donna militante di quella stessa area,malata di tumore, ha già celebrato il suo rito.In Italia l’aiuto al suicidio è punito con la reclusioneda cinque a dodici anni; in Svizzera è pure proibito (art.115 cod. pen.) ma solo se fatto «per motivi egoistici».Così nei luoghi dove lo si pratica – dicono – «per al-

truismo» – la legge non in-terviene. Una breccia dimorte aperta al turismosuicida (pagante: fino a12mila euro per morto).Il viaggio, pagato dai radi-cali per implicarsi nella vi-cenda, è ora sventolato co-me una bandiera di disob-bedienza civile, provocato-

ria fino al punto da invo-care un processo a guisa disfida, per collocarsi in unmartirologio con la vestedei perseguitati. È la solita

manovra che intreccia legalismo e illegalità. Ma l’o-biettivo di fondo è quello di portare nel diritto italia-no l’eutanasia, come senza più veli dice la proposta dilegge di iniziativa popolare depositata dai radicali nelsettembre 2003; l’art. 3 parla proprio di «suicidio as-sistito e eutanasia» (in caso di malattia terminale, op-pure grave, gravemente invalidante e irreversibile) co-me «diritto di scegliere le modalità della propria mor-te e di chiedere l’assistenza di un medico per porre ter-mine alla propria esistenza».Altri testi pendenti in Parlamento ammiccano anch’essial suicidio. E un gruppo di parlamentari ne va chie-dendo a breve la fissazione d’esame nel calenda rio deilavori. Viene da pensare ad una linea d’ombra dove ilpensiero della morte si trucca in gesto libertario, e tra-veste in simulata vittoria la distruzione del corpo. Cre-de la vita una stagione biologica; non sa più che ap-partiene alla definitività dell’essere. Rinnega questo es-senziale umanesimo, che tiene dentro di sé la gratitu-dine, la speranza, la dignità e il conforto, l’empatia eil sostegno, e il senso del morire «umanamente», apertoverso la soglia dell’Oltre. Un papiro egizio di oltre 4mi-la anni,Dialogo di un suicida con la propria anima , po-trebbe farci pensare. Ma forse, alcuni fra noi non san-no più neppure che cosa sia, in ultimo, la Morte; lascambiano per la Fine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

Q

DI ELISABETTA PITTINO

ournée de l’enfant à naître», «Giorna-ta del bambino na-

scituro», il 24 gennaio2016: si legge sul sito del-la Marcia per la vita di Pa-rigi, e in evidenza «Statodi emergenza» e ancora«La marcia per la vita èstata annullata, ma la vi-ta del nascituro continuaad essere minacciata»,perché, in Francia, sono600 gli aborti al giorno.Choisir la Vie «intenderimanere fedele allapromessa fatta di fare

del 24 gennaio 2016 laGiornata Internaziona-le del nascituro».Cosciente del fatto cheanche il nascituro si trovain un vero e proprio «sta-to di emergenza» per leminacce che lo circonda-no Choisir la Vie indi-cherà, il prima possibile,le alternative alla Marciae le azioni che intendepromuovere per prose-guire la sua battaglia proLife. Per domenica 24 i

 volontari sono invitati atapezzare Parigi con ma-nifesti che ricordino co-me l’aborto procurato sia

un’emergenza. Le delega-zioni estere che andran-no comunque a Parigi sitroveranno in un incon-tro informale sabato 23gennaio; l’incontro sosti-tuirà l’ufficiale meeting internazionale delle asso-ciazioni pro Life.Il prossimo appunta-mento a Parigi sarà il 12marzo per lo «One of UsEuropean Forum» con unricco programma di con-ferenze, concerti, stand,l’Appello degli esperti e ilpremio europeo «One of Us per la vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

J«DI M ARCO A LIMENTI

l mese di gennaio è da sempre un me-se frenetico per i volontari del Mpv perché si svolgono i preparativi della

Giornata per la Vita. Pur essendo un’as-sociazione aconfessionale il Mpv ap-profitta di questa giornata ecclesiale per cercare di sensibilizzare sul tema della vita e per present are le diverse attivitàche vengono svolte. A questo ritmo fre-netico si aggiunge la preoccupazione per l’inizio del dibattito in Senato sul ddl Ci-rinnà, autentico cavallo di Troia per la le-galizzazione dell’utero in affitto.In questo clima di scontro culturale si svol-gerà il 7 febbraio la XXXVIII Giornata per la Vita. In molte piazze, chiese e luoghipubblici i volontari dei Cav e dei Mpv pro-

porranno: primule per poter finanziare deiprogetti Gemma o per sostenere l’attivitàdelle realtà locali. A Firenze il Mpv fio-rentino e la diocesi di Firenze, anche que-st’anno hanno organizzato un incontrocon i liceali al teatro Odeon, durante ilquale ci sarà anche una testimonianza del-l’associazione Giovanni XXIII. Non si puòdimenticare anche la presenza di nostri volontari fuori, dagli ospedali per regala-re un fiore alle mamme che tornano a ca-sa dopo il parto. Accanto a questi gesticoncreti di affetto e di presenza sul terri-torio, non si deve dimenticare la promo-zione culturale della vita umana con ilmessaggio della Cei. Il 7 febbraio sarà an-che l’occasione per iniziare la seconda fa-se della petizione europea: «Uno di Noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

I

Grazie all’approvazione diun emendamento presentatodal deputato Gian LuigiGigli, presidente del Mpv 

italiano, per la prima volta illegislatore ha riconosciutoche il concepito è meritevoledi tutela da parte dello Stato

 V I T A P A G I N A A C U R A D E L M O V I M E N T O P E R L A V I T A  10  Venerdì

8 Gennaio 2016

Il presidente del Movimentoper la vita: togliere dallalegge la stepchild adoptionè insufficiente. Il premier vuole intestarsi le unionicivili, ma deve renderlecompatibili con tutte le sensibilità all’interno dellamaggioranza. Inaccettabileil ricorso a voti di Sel e M5S

«Unioni civili, Renzi risolva l’equivoco politico»DI GIAN L UIGI GIGLI*

l 26 gennaio l’aula del Senato avvierà l’e-same del disegno di legge (ddl) sulle u-nioni civili tra persone omosessuali. Per e-

 vitare il ricorso a magg ioranze anomale conil M5S, si sostiene che basterebbe lo stralciodell’adozione non legittimante nei confrontidel figlio naturale del partner.Ma può bastare una tale operazione per cancella-re il sospetto che lo stravolgimento de facto delconcetto di famiglia sia solo il primo passo verso

il matrimonio omosessuale (come ribadito dal re-sponsabile welfare del Pd Micaela Campana)? Neltesto, infatti, si parla dell’unione come di vita fa-miliare. Si prevede che all’unione civile si appli-chino le stesse disposizioni previste per i coniugiin tema di cognome e impedimenti, nonché in ma-teria di nullità del matrimonio. Si estendono alleunioni le disposizioni in materia di regime patri-moniale della famiglia e di alimenti, di allonta-

namento dalla residenza familiare, di scioglimentodella comunione dei beni tra coniugi, le norme vigenti in materia di diritti successori, di separa-zione e di divorzio.Soprattutto, si prevede che, come per il matrimo-nio, dall’unione civile derivino «l’obbligo reci-proco alla fedeltà, all’assistenza morale e mate-riale e alla coabitazione» e che «le disposizioni chesi riferiscono al matrimonio e le disposizioni con-tenenti le paroleconiuge, coniugi» o termini equi- valenti, ovunque ricorrono (…) si applicano an-che ad ognuna delle parti dell’unione civile tra

persone dello stesso sesso».Il provvedimento, dunque, equipara le unioni ma-trimoniali alle unioni omosessuali in tutto, ec-cetto che per l’adozione. Al resto, sulla base delprincipio di non discriminazione, penseranno ma-gistrati volenterosi, opportunamente sollecitati, ela riforma dell’istituto dell’adozione, già annun-ciata dal ministro Orlando.Perché dunque in tanti si affannano a suggerire che

la rinuncia all’adozione del figlio del partner co-stituirebbe un livello di mediazione accettabile? Alcuni credono davvero che non stiamo introdu-cendo nel nostro paese la famiglia omosessuale,ma riconoscendo diritti a un’altra «specifica for-mazione sociale», come vorrebbe la Corte Costi-tuzionale e come asserisce l’articolo 1 del ddl. Ri-ducendo la portata negativa di una legge, di cuipure accettano l’impianto generale, costoro sonoconvinti di salvarsi la coscienza e di onorare la lo-ro identità di parlamentari cattolici. Altri stanno invece utilizzando un equivoco di so-

stanza per venire a capo di un ben più grave e-quivoco politico. In tema di unioni civili, infatti,il Premier non ha saputo tenere distinto a suffi-cienza il ruolo di partito dal ruolo di governo.Per questo si cerca di far passare per un grande pas-so avanti lo stralcio della stepchild adoption, unostralcio peraltro inutile, se l’utero in affitto non di- venta un reato perseguibile internazionalmente ese si concede l’affido rinforzato a chi vi ha fatto ri-

corso all’estero. Lo stralcio dunque della stepchildadoption è una cortina fumogena in grado di ma-scherare il fatto ben più grave che nel testo unio-ni omosessuali e matrimonio costituzionale re-stano termini intercambiabili, anche dopo aver tolto il riferimento agli articoli della Costituzioneche riguardano la famiglia. Stralcio anche per to-gliere dall’imbarazzo Renzi, resosi forse conto diaver sbagliato a sostenere come premier un testoche resta non votabile per parti significative dellamaggioranza e dello stesso Pd, mentre la sua ap-provazione con una maggioranza diversa è ormai

inaccettabile, dopo averne fatta impropriamenteuna bandiera dell’azione di governo. Ad approvazione avvenuta, tutti costoro sono peròcerti che l’Italia si comporterebbe diversamentedalla Slovenia che, prima di Natale, ha abrogatocon referendum una legge simile?

*presidentedel Movimento per la vita italiano

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

I Matteo Renzi

È altamente significativo che laproclamazione avvenga inconcomitanza con la seconda fasedell’iniziativa europea «Uno dinoi». Ripeteva che «il concepito èil più povero tra i poveri»

Madre Teresa, santa della Vita e della Misericordia

La Beata Madre Teresa di Calcutta

La marcia di Parigi è annullata,ma l’aborto è sempre un’emergenza

Verso la Giornata del 7 febbraioUn mese frenetico per i volontari del Mpv

I radicali scambianola Morte per la Fine

L’obiettivodi fondo èquello diportare neldiritto italiano

l’eutanasiae il suicidioassistito

DI L UCA FINOCCHIARO

enendo conto del-la presenza, all’in-terno del nucleo fa-

miliare, di donne in stato digravidanza accertata...»: nellagiungla di commi della Lggedi Stabilità 2016 è scritto co-sì a proposito del Piano per la lotta alla povertà, laddovesi garantiscono «in via prio-ritaria interventi per nuclei fa-miliari, in modo proporzio-nale al numero di figli mi-nori». In pratica, i beneficiprevisti per le famiglie pove-

re con bambini a carico si e-stendono anche a quelle incui il bambino è in arrivo.La ratio della norma è sem-plice: chi nasce in famigliedisagiate si trova in svan-

taggio già all’inizio dellapropria vita, rischiando ad-dirittura di non nascere,quando lo stato di indigen-za è tale da spingere madridisperate ad abortire.Frutto di un emendamentodel deputato Gian Luigi Gi-gli, presidente del Mpv ita-liano, questa disposizione haanzitutto un valore simboli-co. Per quanto ancora distantidal riconoscimento giuridicodel nascituro, per la prima volta il legislatore ha ricono-sciuto – seppur indiretta-mente – che la vita di un

bambino non ancora nato, èmeritevole di tutela da partedello Stato. Si tratta però an-che di uno strumento di aiu-to, in grado di contribuire al-la prevenzione dell’aborto

per cause socio–economiche.Entro la fine di gennaio saràemanato il decreto del Mini-stero del Lavoro che permet-terà di conoscere tempi, mo-dalità e consistenza specificadelle risorse economiche.Nell’attesa, è opportuno chei volontari dei Cav (Centri diaiuto alla vita) prendano co-scienza della norma e sianopronti a presentarne i be-nefici alle donne in condi-zioni di bisogno. È neces-sario anche che i Cav si do-tino, eventualmente anchein forma consorziata, di fi-

gure professionali in gradodi assicurare facilità di ac-cesso ai fondi e rapidità dierogazione per gli stessi al-le gestanti bisognose.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

 T «