appunti definitivi
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design e arti contemporaneeTRANSCRIPT
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1The way things go un film darte di circa 29 min di due autori svizzeri. Qui viene documentata una lunga catena casuale con effetto domino formata da oggetti di uso quotidiano come pneumatici sacchet-ti, sapone, fusti ecc con effetti pirotecnici usati come inneschi. La catena situata in un magazzino ed lunga 100 m.
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2Nasce dalla riflessione dellautore sui vizi legati a penne e matite, in particolare quello di mordere il retro di esse. La sua soluzione stata unire la liquiri-zia in legno masticabile alla penna. Valore aggiunto al progetto: il fatto che la penna venga mangiata la rende pi personale e quindi nessuno andr a ruba-re una penna morsa da un altro.La edible pen quindi una penna masticabile e gra-devole, e allo stesso tempo dotata di antifurto.
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3Artista donna di origine libanese che realizza uno zerbino con la scritta welcome interamente con i chiodi. Lo zerbino il primo passo di accoglienza, in genere di consistenza morbida; lei lo realizza con un materiale metallico appuntito, d un senso di inquie-tudine, un oggetto pericoloso, un azione crudele nei confronti di chi viene accolto. Si tratta di un progetto paradossale.Mona ha vissuto il periodo delle guerre, la Polonia e con le sue opere vuole ricordare le tragedie viste e vissute in modo che non vengano dimenticate. Lo-pera in s lascia spiazzati, il significato di zerbino non coincide con i materiali e le sensazioni trasmes-se dallopera che lo rendono qualcosa di inaspetta-to.
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4La storia di Sonora la storia di una forma geometri-ca pura, la semisfera, perseguita da Magistretti per quasi trenta anni come unossessione e declinata in numerosi materiali e dimensioni. Il nome Sonora de-riva dal fatto che inizialmente la cupola era fatta in alluminio tornito e poteva suonare come una campa-na, nel 1990 viene proposta in vetro soffiato acidato e nel 2003 in metacrilato toccando una dimensione di 133 cm, ponendosi come dimostrazione di ecce-zionalit tecnologica.Questa lampada concentra tutta la luce sul piano la-sciando in resto in penombra grazie alla sua caratte-ristica di rimaere bassa. D sia luce che ombra nello stesso momento.Sonora, una delle lampade pi amate da Magistret-ti che riconosceva in essa la capacit di illuminare, e soprattutto di caratterizzare, un intero ambiente: sorta di volume contenuto in un altro volume che la stanza.
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5Artista e nota designer del XX secolo, approvata da-gli olandesi del De-Stijl e architetti del calibro di Le Corbusier. Casetta fatta per lei e per il suo compa-gno in costa azzurra. Focus sulla scala interna: pi stretta del normale a causa delluso saltuario. Utiliz-za il vuoto vicino alla scaletta aggiungendo quindi uno spazio senza costruirlo. Nella realt si possono creare pi soluzioni luna diversa dallaltra.Interessante anche come sono correlati i tubi dei corrimani: tre tubi uno orizzontale, uno verticale e dei corsetti che li uniscono con un corrimano spesso 20-30 cm. Lidea che qualsiasi cosa si pu sempre fare in un altro modo, non bisogna per forza seguire le regole.
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6Oggetti in cartoncino che hanno tra i loro antenati gli origami giapponesi. Questi ultimi sono per differenti in un aspet-to fondamentale: non prevedono il taglio della carta. Munari invece introduce questa possibilit sia come variante, sia come elemento essenziale. Origami+kirigami due arti giap-ponesi che Munari vuole unire in questopera. Ossimoro: scultura da viaggio (statico + dinamico).Le prime sculture da viaggio nascono allinizio degli anni cinquanta come sculture pieghevoli e di fatto vengono re-galate o spedite come biglietti di auguri; successivamente, a partire dal 1958, prendono il nome definitivo di sculture da viaggio. E un gadget dellera del marketing, una soluzione innovativa nella storia della scultura e della cultura italiana. Nessuno aveva mai pensato ad una scultura trasportabile, pieghevole, economica e facilmente riproducibile. La scultu-ra da viaggio nasce con tutte le caratteristiche tipiche delle-ra moderna: low-cost, pratica, volendo anche mono-u-so, al servizio del moderno nomade che abita pi case o che talvolta abita a diverse latitudini, democratica, by design, leggera, quando viene esposta non ha bisogno di grandi spazi.
Prima di spegnere la luce osservate come questa illumina le varie parti sporgenti o rientranti, le parti piene e quelle vuote. Voltatela dallaltra parte, cambia aspetto, i vostri pensieri da pratici diventeranno lentamente estetici, non vi domandere-te pi cusa l chel rob ki e vi addormenterete felici.Pensiamo ad un viaggiatore moderno. Un viaggiatore gio-vane di fuori e anche di dentro. Un tipo che appartiene ad una cultura internazionale, non un analfabeta culturale. E siccome una persona non completa se non cura tutte le parti di se stessa, non solo lapparenza ma anche la sostan-za, ecco che nasce da un certo punto, quasi chiamata dalle esigenze vitali pi complesse, la scultura da viaggio.[Bruno Munari, Codice ovvio, Einaudi]
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7Questo lavoro rappresenta un passaggio per una citt, li-dea parte da un suo disegno fatto a china: triangoli allun-gati neri che si intrecciano con altrettanti triangoli allungati bianchi.Arte optical, con i suoi giochi in positivo-negativo, gli effet-ti ottici e i giochi prospettici.Ho fatto tutta la vita delle linee in bianco e nero, superfici in cui il bianco e il nero si equivalgono al 50 %. Il problema che quando uno vede quelle opere dice sempre che sono a linee nere su fondo bianco, ma perch non dice il contrario? Perch siamo abituati ai fogli bianchi su cui si disegna con il nero, mentre per me questa realizzazione costituita dal 50% di bianco e dal 50% di nero. Pensa, il nero in genere non lo vedi se non c il bianco, mentre il bianco lo vedi anche se non c il nero. Quindi, non un operare estetizzante, ma sempre un operare che ha una logica di una fondamentale esistenza. Queste opere servono a sollecitare il cervello che, per quanto riguarda il visivo e le sue fenomenologie, fin troppo sotto utilizzato.Comunque fifty-fifty una costante del mio operare, la-voro a sollecitazioni sottili per disporre e non certo per vio-lentare. Quindi, questa situazione di negativo-positivo lho applicata anche allo spazio-tunnel dellex Aurum, dove si va da unentrata allaltra passando dal bianco al nero e viceversa. Per me tutta la vita, sia nelle opere sino alle relazioni umane, 50% e 50%.
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Per catturare i tre frammenti di cerchio che fluttua-no liberamente nello spazio costituito dalla veduta di Bellinzona e del suo intorno, losservatore deve trovare il giusto punto di vista verso Castelgrande. E il punto di vista da cui lautore ha proiettato il suo disegno, il tracciato che losservatore ha gi avuto modo di conoscere attraverso le superfici di colore rosso, accidentali e fra loro prive di coerenza. Solo un attimo prima, limmagine dei tre archi di cerchio appariva ancora scaglionata su diversi piani, pronta a disperdersi nello spazio mutevole dei nostri spo-stamenti quotidiani; solo da questa finestra immo-bilizzante, la somiglianza di colore dei frammenti, la continuit di direzione delle linee e la buona forma del cerchio partecipano alla messa a fuoco e muo-vono verso una soluzione necessaria, di schiaccian-te evidenza. Lintervento intitolato Segni e carat-terizza i lavori di Felice Varini dalla fine dagli anni Settanta a oggi. Varini agisce come un pittore nello spazio tridimensionale che viola lessenza spaziale dellarchitettura, a cui la pittura ancorata, provo-cando un ribaltamento della logica prospettica at-traverso la riduzione dello spazio alla sua immagine bidimensionale. Afferma anche la nostra partecipa-zione al senso di ci che si sta manifestando, at-traverso i movimenti nello spazio dato e in questa diversit di punti di vista: sintetizzando direi in un punto di vista, centomila punti di vista.
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Del 1981 invece il divano pi provocatorio e, forse per questo, il pi amato da Magistretti, Sindbad di Cassina: una semplice coperta da cavallo nei colori delle scuderie inglesi, posa-ta elegantemente su una struttura imbottita. La poltrona mantiene la sua morbida connota-zione di un riconoscibile aggetto darredo. Ap-parente e felice causalit, nasce dal pensiero che divani e poltrone sono spesso ricoperti da tessuti che a volte vengono tagliati per assu-mere la forma della struttura, il progettista lo ritiene un peccato per il materiale: nulla bello come il gesto di chi li getta, e per dare lidea di oggetto finito, li sistema con la mano otte-nendo un effetto pi naturale del cucito. Una coperta appoggiata come un tappeto volante che prende terra sulla poltrona. Viene fissata con due bottoni e la coperta rimovibile per stagioni o fantasie. Lo chiama Sindbad come il marinaio delle Mille e una Notte, non avr mai volato ma lo ricorda in qualche modo.
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Questoggetto per Danese Milano, del 1971, uno degli esempi della fusione tra ricerca for-male e funzionale che permea lopera di Mari. Si tratta di un cestino per la carta, a forma di parte terminale di tubo che sporge -inclinato- dal pavi-mento su cui viene poggiato. Il nome, In attesa, si riferisce alla funzione del cestino, che appun-to attende il lancio di palle di carta verso la sua bocca inclinata. Permette di nascondere a chi lo osserva nel lato lungo il contenuto e facilitare il gesto di chi lo utilizza. La sezione mostra come sia stato realizzato in modo tale da mantenere lequilibrio. Un cilindro in polipropilene stampato, a iniezione, che si differenzia dalla produzione corrente di cestini getta carte grazie al taglio tra-sversale della base. Tale taglio determina unin-clinazione discreta del contenitore, che meglio favorisce la sua funzione di raccoglitore.
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Attraverso la scomparsa dei monumenti, si inten-de richiamare lattenzione sul fatto che, se da una parte i monumenti rimandano a determinati eventi storici, dallaltra non possono mai sostituirsi allim-pegno pubblico e individuale della memoria critica e della commemorazione responsabile. Nel 1986 han-no eretto una stele alta 12 metri rivestita in piombo su una passerella pedonale ad Amburgo. Definita monumento contro il fascismo e la guerra, a prima vista questa opera a forma di colonna richiamava vagamente un monumento tradizionale. Allo stesso tempo, per, gli artisti invitavano i passanti a incidere commenti personali o politici sulla stele. Il monumen-to fu abbassato nel corso degli anni seguenti, fino a quando, nel 1993, fu fatto completamente interrare per poter essere ammirato esclusivamente da una finestra. Il monumento, secondo Gerz, non pu eso-nerare i cittadini dalla responsabilit di sviluppare una coscienza politica attiva e critica, poich, come si pu leggere sulla lastra a lato del monumento in-terrato, nulla pu elevarsi a lungo contro lingiusti-zia al nostro posto. Gli artisti hanno utilizzato questo concetto per creare unimmagine rappresentativa della scomparsa del monumento.E un monumento creato dal popolo con le memorie di cittadini che hanno vissuto il momento e vogliono condividere le esperienze e i sentimenti con chiun-que lo osservi. Gli spazi vuoti lasciati dai monumenti negativi di Hoheisel e Gerz non fanno solo riferimen-to a fratture e perdite storiche, ma delegano anche direttamente ai visitatori la missione della memoria e dellazione giustificata dalletica.
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Serie di 6 cuscini bordati di micro-storie, delle di-mensioni di 70 x 70cm.Sui bordi dei cuscini del Libro letto non si trovano storie vere e proprie ma solo brevi frasi in grado di scortarvi nei migliori sogni. I cuscini sono scomponi-bili e possono essere assemblati in maniere diverse per comporre di volta in volta nuove storie.Trapunta scritta che sia libro che letto.
Libroletto lho firmato con Munari. E un letto per bambini, un libro abitabile, le pagine possono stac-carsi dal libro e disporle come si vuole, le brevi frasi sono combinabili tra loro in storie sempre diverse. Ogni libro letto, ma ogni letto non anche un libro, con tutte le pagine staccate messe in fila sul pavi-mento si compone una storia tattile e la si cambia a piacere. E un libro perch si girano le pagine, un bambino si pu riposare e ascoltare le favole perch contiene delle frasi che sono degli inizi di storie. Poi continua il genitore. Insieme al bambino si possono mettere in relazione le storie con i colori, le texture, i materiali, alle altre frasi. E pensato per far tornare gli adulti a giocare con i bambini.
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Larte ha a che fare con la luce, proprio come nellarchitettura il vuoto ha a che fare con il pieno. Per me la luce racconta la realt, una metafora dellarte e ha anche unimplicazione con la tecno-logia.Limpiego di un evento luminoso collegato a dei sensori che comunicano la partecipazione di qualcuno e la sua complicit solidale allopera. E un opera narrativa, Ai nati oggi appare quasi immateriale e limitato allaccensione di una lam-padina nel momento in cui nasce un bambino nellospedale della citt. Eppure, quando imma-gino questopera, penso a un padre che pigia il pulsante, in uno stato di agitazione, emozionato. Credo che la nativit tema classico dellarte sia di per s un evento narrativo, comune a tutti, che attraverso lopera viene celebrato e reso vi-sibile. La semplice accensione della lampadina assume allora un altro valore; una miccia che innesca una serie di relazioni allinterno del tes-suto della citt e coinvolge lo spazio mentale e limmaginazione dello spettatore.
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61Danese considerata lazienda tra le pi visionarie e sofi-sticate del design italiano, che sino ai primi anni Novanta ha creato oggetti che univano arte, tecnica, artigianato e grafica, luogo di sperimentazione e un contesto di costante evoluzione. Vaso Camicia, pezzo di arredo da ascrivere nella sfera dei classici, che risulta essere di grande effet-to e tuttora sorprendentemente moderno. Il vaso presenta una forma semplicissima di grande eleganza. Lartista ha puntato sullessenzialit degli elementi di cui il prodotto si compone. In effetti il pezzo consta di due componenti in-dipendenti e di materiale differente ma che nello stesso tempo risultano essere strettamente connessi: nella parte interna, un cilindro di vetro trasparente; allesterno, un tubo di alluminio anodizzato e opaco, senza fondo.Caratteristica di questo rivestimento esterno il taglio ver-ticale che percorre tutta laltezza del vaso, conferendo al pezzo un carattere originale ma al contempo estremamen-te funzionale dal momento che permette di poter osservare interamente i fiori collocati nel recipiente interno. Il diame-tro del vaso di 12 cm e con unaltezza di 28 cm. Iniziamo dal vaso per fiori Camicia, del 1961, con il quale ho proseguito i miei studi sui semilavorati. In questo caso, il materiale di partenza un semplice tubo di alluminio: inse-rendovi un cilindro di vetro soffiato e fresandone una por-zione verticale al centro, o una porzione circolare a met, si lascia intravedere anche la parte di un fiore che di solito nascosta, cio lo stelo immerso nellacqua. Un ribaltamen-to. Interessante come i vuoti sullalluminio permettano di mettere a fuoco dettagli del fiore su cui di solito non ci si sofferma, come il gambo, creando una cornice che va a valorizzarlo.
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Tra eleganti palazzi ottocenteschi e la settecentesca chiesa che d il nome alla piazza, infatti, da ormai quasi cinque anni si staglia, dal quarto piano di uno di questi raffinati edifici, un piercing. In un clima elegante e so-brio appare un oggetto che stupisce i passanti e che appartiene a tuttaltro mondo, a tutt altra estetica: il gi-gantesco anello che macchia di gocce di sangue, un po rosso e un po blu lopera, dal titolo Baci urbani, doveva costituire solo un terzo di quella che potremmo definire una trilogia darte urbana.Ispirata ai principi della body art prevedeva, infatti, al-tri due atti: lapertura di un chiosco itinerante di bibite come luogo di ritrovo per i pi giovani, e la possibilit di tatuare un altro edificio. Soltanto il piercing ha potuto trovare la sua collocazione connubio tra sobriet e irri-verenza, raffinatezza e provocazione, passato e futuro. I passanti formulano sul suo significato o sul significato delle gocce, per esempio: acqua; sangue blu; un modo per dire che Torino una citt giovane; indica che la citt viva e respira, proprio come noi, i suoi abitanti. Baci urbani per lunione di due generazioni diverse che si incontrano con un bacio e i due colori diversi delle gocce di sangue lasciano intendere il rapporto tra due persone di origini diverse (il sangue blu e rosso).
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E un vaso molto solido, che difficilmente si ro-vescia, lavorato per fresatura da un artigliano che segue uno schizzo di Mangiarottti. Netto contrasto tra un materiale duro che il marmo e la natura fragile che contenuta al suo inter-no. Ogni vaso unico.
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Galeria h2o chair un sedia realizzata su commissione della galleria darte contemporanea H2o (Barcellona). una seduta/opera darte che instaura una forte connes-sione col libro, ironizzando sul comportamento di sedersi su una pila di libri: laltezza della seduta, di partenza mol-to bassa, adattabile allaltezza dellutente aggiungendo o togliendo libri su di essa. Questo sistema ideale per i bambini, perch laltezza della seduta si adatta alla loro altezza durante crescita. Dopo aver tolto o aggiunto libri dalla pila sulla seduta, lutente si siede su di essa, princi-palmente per leggere un libro estratto dalla pila. Dopo la lettura lutente riporr il libro nella pila sulla seduta. Quan-do non assolve alla funzione di seduta diventa mobile per appoggio ed esposizione di libri, con alto valore simbo-lico. Lartefatto composto da un unico pezzo stampato ad iniezione di resina rinforzata con fibre di vetro. Ha una forma semplice, organica, che fa riferimento alla forma delle spalle umane, ma essenziale. Tuttavia le parti della seduta sono sproporzionate tra loro: le gambe sono sotto-dimensionate, mentre lo schienale e sovradimensionato. Lartefatto svolge funzione di seduta e di mobile per la riposizione ed esposizione di libri, assumendo contempo-raneamente anche un significato pi simbolico, dopera darte, e ironico, di caricatura di un comportamento, so-prattutto infantile, quello di utilizzare una pila di libri come seduta. Dal punto di vista dellergonomia, sia fisica che cognitiva, ha delle carenze: senza libri impilati sul pia-no di seduta la destinazione duso non risulta chiara, a causa della sproporzione gambe/schienale e del piano di seduta troppo basso. Parte fondamentale del progetto il lungo ciclo di vita del prodotto: pu essere utilizzato dallutente per tutta la sua vita, da quando ha pochi anni di vita, adattando la seduta aggiungendo i libri letti nel corso degli anni.
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98Delocazione" che ho realizzato nel 1970 era un lavoro nato dall'osservazione di uno spazio, dove le uniche presenze erano le impronte degli oggetti che avevo rimosso. Un ambiente di ombre, om-bre di tele rimosse dalle pareti, ombre di ombre, come veder dietro un velo un'altra realt velata (...) e cos via perdendosi all' infinito, cercando un' immagine.Avevo presentato questo ambiente di ombre come opera: un luogo dell'assenza come luogo dell'ani-ma. E un opera questa, fatta di cenere, unopera immateriale, fatta di silenzio e con la materia del tempo.Un allegoria, una metafora, un percorso da una dimensione fisica ad una dimensione metafisica. Vorrei anche sottolineare, limportanza che ha per me lo spazio. Non solo lo spazio dellopera ma lopera dello spazio. Sottoposte, non solo metafo-ricamente, al passaggio del fuoco, in una dimen-sione dove il tempo sembra essersi fermato, delle forme e delle immagini non restano che tragiche ombre.La realt di unopera comincia al di l di ci che di essa visibile. Loggetto non c ma se ne perce-pisce la profondit, una tridimensionalit del nulla. Non lombra di una forma fisica ma la forma fisica dellombra. Ci che resta della memoria quando tutto bruciato. Questo particolarissimo genere di opere, che riflettono sul tema dellassenza e del passare del tempo nelle sue tracce visibili.
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Poltrona alta e poltrona bassa interamente realizzate in feltro di lana spesso. Nella parte inferiore, il feltro im-pregnato di resina termoindurente garantisce rigidit e resistenza. Il sedile fissato alla struttura mediante legacci di canapa che profilano anche la parte supe-riore, morbida, della seduta. La poltrona completata da un materassino in tessuto trapuntato, accoppiato con ovatta di poliestere, disponibile in vari colori.Un trono che richiama alla memoria immagini arcai-che e lidea di un abitare primitivo. Realizzati con un tecnica di produzione per cui nel 1987 fu depositato un brevetto, i Feltri esprimono una volont di indagi-ne sui materiali e sono frutto di una ricerca figurativa giocata su un terreno ibrido, fra arte e utilit. Parte della collezione I Contemporanei di Cassina, I Feltri una delle poltrone che hanno contribuito a rinnovare il design italiano. Creata da Gaetano Pesce nel 1987 e caratterizzata dallo schienale avvolgente, la seduta allude con ironia alle sedie regali combinando speri-mentazione, cenni davanguardia e maestosit. in-teramente realizzata in feltro di lana spesso, materiale flessibile che permette infinite variazioni della forma, dando la sensazione del movimento continuo della vita e diversificando loggetto per renderlo unico.
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Un oggetto cult del design post-moderno ita-liano. Nel 1987 Alessandro Mendini con Studio Alchymia crea la poltrona Proust, in stoffa e dal-la forma barocca con una decorazione a mac-chie di colore. Le macchie del motivo pointillista erano una metafora per lo scrittore Proust, da qui il nome della sedia. La riedizione prodotta da Cappellini realizzata con struttura in legno scolpito decorato a mano e rivestito in tessuto multicolor che riprende i decori della struttura, prodotta in due versioni cromatiche: multicolor azzurro/grigio/giallo e multicolor nero/verde/ros-so. La poltrona di Proust non ne un progetto nuovo ne contiente materiali innovativi, la strut-tura gi esistente e ben riconoscibile nella sua storia, e li abbina al legno e alla tela. Il motivo che decora la tela ispirato ad un quadro di Signac.
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Tessuto Stampato per lazienda Assia che d il compito a Munari di realizzare un disegno per loro. Munari visita lazienda e cerca di capire come funziona la produzione analizzando lo schema di produzione ed i macchinari utilizzati. Nota come questi facciano sgocciolare del co-lore e prende spunto da questo per creare la trama dei suoi tessuti creando degli effetti che non possono essere ripetuti e che rendono uni-co ogni pezzo. Tema del contrasto fra la mac-china che produce in serie (la regola) e il caso delle gocce di colore che cadono casualmente creando effetti unici e originali. Macchina che si lega al concetto di serie e unicit insieme. Per ogni campionatura viene segnato su un foglio la descrizione del tessuto in numero di gocce, la-distanza di queste ecc. Da una regola che quel-la di farle gocciolare il colore, la casualit della caduta della goccia.
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Ad Arienti interessa in particolar modo laf-fiorare del disegno e il suo imporsi libero da qualsiasi rimando che non sia allinterno delle categorie dellarte.Questo processo avviene anche nellopera che lartista presenta negli spazi di via Eusta-chi. Qui Arienti cambia il materiale su cui inter-viene, usando tappeti tinti dello stesso colore che riempiono lo spazio della galleria.In realt il disegno del tappeto non viene com-pletamente ricoperto dalla tintura ma affio-ra nella sua struttura essenziale cos come il colore originale, che si intravede osservando attentamente. La trama delle forme viene in questo modo quasi esaltata dalla patina mo-nocroma che le ricopre in parte.I tappeti impiegati sono di tipo comune e pro-vengono da tutto il mondo. Attraverso la tintu-ra in un solo colore essi vengono privati di tutti gli elementi che ne costituiscono la riconosci-bilit e la storia.
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La mappa su carta di Boetti, realizzata sosti-tuendo alla geografia politica degli Stati del planisfero la loro bandiera, la prima (1969/70) di una serie di mappe ricamate di varie misu-re, concepite in modo diverso a seconda della situazione politica mutevole e provvisoria della storia contemporanea. Egli commissiona alle donne afghane diversi tipi di manufatti, opere da lui disegnate e ricamate secondo la tradi-zione locale. Boetti utilizza ci che nella realt gi esiste, ma per la prima volta attraverso un meccanismo che differenzia i soggetti coinvol-ti nel progetto (lartista) e nellesecuzione (le afghane). Nel 1974 Boetti dir: il lavoro del-la Mappa ricamata per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che: il mondo fatto com e non lho disegnato io, le bandie-re sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge lidea base, il concetto, tutto il resto non da scegliere.
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In Mondo, Lorenzo Damiani inventa un atlante in cui lincanto dellazzurro del mare viene ripre-so in ogni sua profondit e la terra resta come sospesa, composta da frammenti di un antico disegno persiano.
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95Tappeto che rappresenta una stanza in pianta. Gli ar-redi sono disegnati, sono bidimensionali e sono morbi-di. Ironia nellappoggiare degli oggetti come lampade su comodini tracciati in pianta. Sembra un progetto per la distribuzione degli arredi interni. Tutte le misure degli arredi sono reali, puoi sederti sul divano o di-stenderti nel letto. Questo lavoro si propone di guidare il confine tra funzione letterale e la rappresentazione della funzione o, per usare le parole dellartista, hi-ghligh (ting) lo slittamento tra spazio rappresentato e lo spazio letterale. Si libra tra lessere una rappresen-tazione di qualcosa (pu appendere al muro o posare sul pavimento) e la cosa vera e propria, ed pensato per essere utilizzato come qualsiasi mobile. Fin dai primi anni 1990 sono stato affascinato dai di-versi modi con cui creiamo categorie, definizioni e re-gole come un modo per generare ordine e significato in un mondo apparentemente caotico e spesso diffici-le da navigare. Su un livello pi fondamentale, mi chie-do come noi attribuiamo ruoli come tavolo o banco per una superficie orizzontale sulla quale le cose pos-sono essere collocate, o arte ad un elemento piano che appeso al muro, al fine di essere guardato. La mia intenzione non quella di comprimere queste ca-tegorie e sistemi di valori, ma piuttosto di rivelare il loro significato trascurato e di capire il nostro bisogno psi-cologico inerente a dare oggetti rilevanza personale e sociale.
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Tappeto caratterizzato da sequenze di elementi ugali che si ripetono e ricombinano creando una sequenza di immagini sempre nuove date an-che dalla presenza di fili neri mobili che si spo-stano al passare della persona.
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Poltrona caratterzzata da una seduta rialzata da una pedana ricoperta da un tappeto che quando non tocca terra crea delle ombre quasi fosse sollevato per magia. Sopra a questo tap-peto, composta da 4 pezzi diversi, la poltrona che fluttua nellaria. Gli elementi della poltrona sono tutti diversi: una seduta verde, uno schie-nale rosso e un poggiolo rosso a righe nere, tutti imbottiti e con forme che ricordano i grandi cu-scini dei paesi esotici. Lultimo bracciolo ha ca-ratteristiche pi funzionali, un piccolo bracciolo/tavolino in legno.
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Unidea di Vico Magistretti (2004) basata sul ge-sto di appoggiare un rivestimento unico, pre-zioso ma non ostentato, su una struttura di asso-luta semplicit costruttiva.Magellano una seduta-relax la cui forma pu essere rapidamente modificata: divano o chai-se longue con appoggio per le gambe, o piano morbido da usare indifferentemente come gran-de pouf o letto singolo e matrimoniale.
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Si tratta di un divano con le sembianze di un gomitolo arrotolato. un imbottito e intrecciato su se stesso. Essendo privo di struttura il modo di sedersi pu essere vario e informale, qui il ri-vestimento e la struttura sono la stessa cosa. un intreccio che forma una sorta di divano in cui ci si pu stendere o addirittura infilare in mezzo. Ricorda un nido ed composto da un tubolare unico di 100 m riempito di poliuretano e piume.
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Age of reason:Lartista parte da una seduta tradizionale per due persone con una decorazione in stile Che-sterfield e la modifica creando un rigonfiamne-to sullo schienale verso la parte della seduta, rendendo la proltrona praticamente inutilizzabi-le. La forma allude a quella della pancia di una donna in cinta.
Ever Onwards:Bracciolo che sporge in avanti piegando di con-seguenza tutta la poltrona, ricorda il movimento di un braccio che si allunga assumendo una ca-ratteristica antropomorfa. La figura di partenza della poltrona tutta via riconoscibile ma perde anche qui la sua funzione, non pi utilizzabile.
Wasting 1998:In questa opera lo schienale sta volta a pie-garsi come se la poltrona si stesse sciogliendo. Ha una rotella bloccata e perde sangue sul pa-vimento.
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la met di un divanetto, poltrona con due schienali di pari altezza imbottiti, dallaltro lato esce una protuberanza da una forma non iden-tificabile come divano, mobile, non ha strut-tura interna e permette di sedercisi sopra come consiglia la fantasia. Gobbalunga (2007) comin-cia citando il divano tradizionale ma finisce in uninedita forma totalmente destrutturata. Il relax non si vive solo seduti ma anche allungati, sdra-iati, avvolti in questa forma che sembra inizia-re nel territorio della razionalit per inoltrarsi in quello della fantasia.
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Il mio progetto casa coreana era di trasporta-re lo spazio da un posto allaltro. Io davvero non capisco la nostalgia di casa pi di tanto, ma ho notato che ho questo desiderio di un particolare spazio e voglia di ricrearla o portarla ovunque io vada. Quindi la scelta del materiale stato tessu-to. Ho dovuto fare qualcosa di leggero e traspor-tabile, qualcosa che si pu piegare e mettere in una valigia e portare con me tutto il tempo. Che in realt quello che successo quando ho fatto Seoul Home / LA casa. La casa perfetta, secon-do lartista contemporaneo Do Ho Suh, galleggia nel mezzo dellOceano Pacifico. Infatti, uscire di casa mi ha fatto pensare a casa per la prima vol-ta. Una volta lasciato a casa, il concetto di casa non mai pi lo stesso.
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Il progetto, concepito specificatamente per lo spazio architettonico de Palazzo Grassi, coin-volge atrio, primo e secondo piano, pi di 5.000 metri quadri. Per la prima volta, lintero spazio del museo dedicato a un unico artista, sia con opere inedite sia con creazioni degli anni pas-sati, esposte insieme a una grande installazione site-specific. Lesposizione la pi importante mostra monografica europea dedicata a Rudolf Stingel.La mostra presenta una selezione di oltre trenta dipinti, alcuni di propriet dellartista, altri prove-nienti dalla collezione Pinault e da altre collezio-ni internazionali. Molti sono stati creati apposita-mente per questo progetto negli studi di Merano e New York. Si articola lungo tutte le sale del palazzo, su cui stato steso - a ricoprire per la prima volta lintera superficie sia del pavimento sia delle pareti un tappeto stampato a motivo orientale.La moquette stampata con lo stesso motivo che ricopre le pareti, facendo cos perdere le proporzioni e le forme delle stanze e creando una prospettiva distorta. Questa soluzione attu-tisce i suoni conferendo al percorso un atmosfe-ra particolare.
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Una serie di strati di magliette sovrapposti , la forma un anomalia, qui questa forma coincide con la parte utilizzabile nel suo soggiorno, dove non c la moquette o mobili. Messo a terra ci racconta di uno spazio, in questo caso non un elemento secondario appoggiato al suolo ma lui che raccotna. In questa, come in altre opere lartista si confronta con il tema della spazialit: larchitettura la grande madre senza cui le arti visive non sarebbero mai esistite. Lo spazio viene indagato da un punto di vista del significa-to -Stanza di soggiorno.
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Quando si pensa ad un tappeto ci si immagina qualcosa capace di attenuare i suoni, questo invece ha intrecciato al suo interno delle barre rigide che quando vengono calpestate creano rumore, rebaltando lusuale concezione che si ha del tappeto tradizionale.
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94Tappeto che si trova allingresso di un castello, in un punto inaspettato. Questo grande tappeto riporta stampato in pianta il logo del formaggio del bel pa-ese Galbani. Formaggio morbido tappeto morbido. Cattelan spesso spiazzante come artista. Lopera Il Bel Paese che Cattelan realizza appositamente per la mostra Soggetto-Soggetto, allestita al Castello di Rivoli, rientra nelle strategie perturbative, ammantate di auto-ironia, con cui lartista interviene nelle istitu-zioni artistiche. Lopera consiste in un semplice tap-peto che i visitatori del museo possono calpestare e che assume i caratteri dellartisticit esclusivamente grazie al contesto museale in cui calato. In questo modo Cattelan pone in causa listituzione come di-spositivo di attribuzione del valore. Limmagine che appare sul tappeto il logo del formaggio che no-toriamente reca limmagine dellItalia, detta appunto il Bel Paese con unironia che allorigine questo at-tributo non aveva. Assumendo un logo pubblicitario che tradizionalmente non aspira a possedere qualit artistiche e riportando lironia sulla nazione italiana, Cattelan tende a discutere linnegabile seriet che solitamente circonfonde lopera darte. La logica dellartista sempre di essere trasversale, anche ri-spetto alle forze politiche, di mettere in campo pro-prio quanto il pubblico non si aspetta e non vuole. Belpaese da calpestare proprio perch, infatti, un tappeto. E sotto il tappeto c la terra, il suolo, la nazione. Cose, anchesse, che calpestare inevita-bile dal momento in cui le si abita e ci si vive sopra.
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Riprende un principio di pavimento composto da tes-sere in marmo che ne creano il decoro. Il disegno che crea leffetto del marmo dato da disegni di insacca-ti che disposti in un certo modo e intagliati opportu-namente danno lillusione di un pavimento in marmo tassellato. Utilizzo dei materiali inusuali negli interni dallimmagine non abbiamo la percezione dellodore. Della celebre serie Marble Floors sono i collage di af-fettati, mosaici vivi, stampati a colori su alluminio; fet-te di salame, tranci di mortadella, strisce di prosciutto, creano composizioni e schemi decorativi. Con laccostamento e lincastro di insaccati di vario tipo Delvoye realizza complesse strutture modulari, dando lillusione delleffetto marmoreo. Esposti in occasione della mostra Et voil les cochons, gli originali pavi-menti di marmo mescolano e attraggono gli opposti: sacro e profano, passato e presente, la decorazione e la funzionalit. Torna inoltre la figura del maiale come metafora socio-culturale, qui con un rimando inevita-bile alle restrizioni alimentari legate alle religioni dove vi la prescrizione di non mangiare carne di maiale, considerato impuro e immondo.
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1989
Nel Il giardino di Monet di Stefano Arienti un puz-zle viene applicato sopra un poster raffigurante la suddetta opera che appare cos raddoppiata in un gioco di sovrapposizione intermediale. Qui sopravvive un principio di invenzione: artisti che modificano mediante un intervento sullimmagi-ne lopera darte con cui dialogano. Il passaggio dal quadro originale alla sua riproduzione, docu-menta lintermedialit alla quale soggiace ogni opera darte e come in questo rimando di diver-si media, loriginale si definitivamente perdu-ta e trasformata la percezione dellosservatore. Alternarne il contenuto un invito a riguardare quelle immagini che spogliate del processo di degrado diventano improvvisamente altro cattu-rando nuovamente lattenzione.
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2004
Uso, non proprio di un oggetto comune. Il tap-petino da bagno serve per non appoggiare i piedi dopo la doccia su un pavimento che di so-lito freddo, e dopo esserci salito, di solito lo si trascina in giro per non sgocciolare. Da qui lui interviene mettendo delle aperture sul tappeto incrociando cos il concetto della ciabatta con quello del tappetino. In questo caso lo posso usare anche solo come tappetino poich non necessariamente un uso in implica laltro.
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Artista pi orientata verso una produzione di serie di oggetti pratici che possono facilmente entrare nel quotidiano. Lei sembra riflettere su ogni gesto progettuale e caricare di senso an-che lintervento pi minimo per trasformare in inediti gli oggetti che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni Il suo ragionamento per questo pro-getto parte dalle briciole. Parte da due soggetti che hanno usi differenti: lasse su cui si taglia il pane e il contenitore per alimenti. Mette insieme i due elementi ottenendo un tagliere che diven-ta anche contenitore dove possibile tagliare il pane in porzioni grazie a dei fori lineari laterali. Loggetto composto da un asse con uno spes-sore maggiore e il contenitore con spessore pi sottile.
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2004
Anche questo autore ci porpone un progetto che strettamente legato ad un gesto comune e quotidiano, di una semplicit imbarazzante, un gesto a cui spesso non si fa caso ma che ripensato mette in luce piccoli disagi quotidiani.Ragni diaftti pensa ad un ditale dotato di due piccole alette che indossato aiuta a tenete aper-te le pagine del libro mentre lo si legge, azione che abitualmente dovremmo fare con due mani o imprimere una forza maggiore sulla rilegatura del libro. Lo spunto per questo progetto parte dallosservazione delle persone che leggono per strada.
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1984
Lampada da comodino di plastica bianca, non trasparente, con forma e un obiettivo preciso. A partire da un brevetto di una luce che si accen-de e si spegne tramite il peso, ottengono questa lampada. Questa lampada non ha allinterno del filo un elemento che la accende (interruttore). In realt la lampada coincide con lintenzione. Quando la lampada appoggiata a sinistra si accende a destra si spegne. Utilizzare i pesi per azionare la lampada risolve il problema di trova-re linterruttore al buio, grande come la mano e comoda.
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Altro progetto che premia la semplicit funzio-nale. Pensato per un negozio di scarpe, un pic-colo specchio posizionato a terra che permette di vedere dallalto limmagine riflessa della scar-pa corrispondente anche sul piede che non la indossa. Permette in oltre di guardare la scapra da pi punti di vista essendo inclinato cos da facilitare la scelta.
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Modo leggero per affrontare un tema importan-te. Parte dal concetto che lacqua un bene prezioso e che importante essere responsabili durante il suo utilizzo. Collega quindi il cubetto di ghiaccio al lingotto doro creando uno stampi-no che lasciasse impressa la forma rettangolare tipica del lingotto assieme alla scritta Gold.
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1971
Questo progetto consiste in una serie di bicchie-ri della stesso forma cilindrica che progressiva-mente aumentano la loro concavit. A seconda della concavit il bicchiere pu contenere quan-tit diverse di liquido. Il cilindro aumenta conca-vit e anche diamentro. A seconda di quanto la capacit un bicchiere conterr liquidi diversi con diverse funzioni.
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Intervento pittorico su un frammento di spa-zio: soglia della porta e intorno. Si muove nello spazio che contiene la porta accorgendosi che quella non lentrata nello spazio. Utilizza due gialli differenti per colorare lasta e la porta che separa lasta dalla parete per il suo ragionamen-to spaziale.
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Lampada che parte da unidea ingegneristi-ca. Esternamente si presenta come un grande parallelepipedo tutto nero. Allinterno rivesti-to di materiale riflettente con una lampadina che nasconde allinterno un meccanismo di accensione. Annuale perch si accende ogni anno 11 secondi quando vuole. Progetto non utilizzabile, non dipende dal proprietario ne funzionale, non al nostro servizio. Si stacca dalla quotidianit, siamo noi che aspettiamo che si accenda e non il contrario.Nei quarantacinque anni trascorsi dalla sua creazione, nessuno ha ancora visto accesa la Lampada annuale realizzata da Alighie-ro Boetti per la sua prima mostra personale. Nemmeno lartista. Composta di una sempli-ce scatola di legno contenente una lampadi-na coperta da una lastra di vetro, la lampada collegata a un timer programmato per farla accendere solo una volta lanno, per appe-na undici secondi. Il meccanismo non solo ci pone in una condizione di misteriosa attesa, ma provoca una defunzionalizzazione parzia-le delloggetto, introducendo la categoria di tempo, un tema ricorrente nel percorso radi-cale dellartista torinese, tra i pi geniali espo-nenti dellarte concettuale italiana.
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2001
Progetta una serie di tavoli con piano dappog-gio in cristallo regolare con circa 180 gambe in corda che reggono il piano. Di queste gambe solo quattro hanno una funzione portante, collo-cate nei punti strategici, mentre tutti gli altri ele-menti, visivamente uguali, cadono, si lasciano andare. Le altre gambe sono morbide quindi se mi devo sedere si spostano. Di primo impatto sembra un progetto complesso ma di per s funzionale.
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1977
Il design del tavolino Cumano stato ideato a par-tire dalle forme dai classici tavolini per il t o per il caff che venivano utilizzati durante lottocento negli ambienti esterni e che ancora oggi sono rimasti un classico sia dellarredamento dei giardini e delle ve-rande sia dellarredamento dei bar o dei ristoranti. Si tratta infatti di un tavolino di forma circolare sostenuto molto semplicemente da tre gambe. Le linee di que-sto classico tavolino sono state rese per molto pi semplici ed essenziali rispetto ai tavoli di un tempo tanto che lo potremmo definire un tavolino minimali-sta. Linee dritte e decise si accompagnano infatti a superfici lisce e prive di alcun tipo di decorazioni. La superficie del tavolino Cumano di Achille Castiglioni interamente realizzata in lamiera verniciata mentre le gambe sono in tondino dacciaio. La caratteristica pi importante di questo tavolino che pu essere richiuso con estrema semplicit grazie ad un giun-to rotante che permette di muovere la terza gamba del tavolo. Una volta chiuso il tavolino assume una dimensione talmente sottile che pu essere riposto veramente ovunque. Ma la vera innovazione consiste nel fatto che il tavolino Cumano viene venduto insie-me ad un apposito gancio da fissare alla parete di casa a cui il tavolino pu essere appeso con estrema semplicit. Achille Castiglioni vuole infatti che questo tavolino venga considerato come un complemento di arredo da tenere in bella vista anche quando chiuso e inutilizzato.
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1984
Consiste in una struttura tradizionale per lespo-sizione di cartoline, al posto delle cartoline ven-gono posizionate delle superfici riflettenti. Scelto un luogo questa struttura a trepiedi vieni posi-zionata in modo tale che al posto delle cartoline vengono catturate tante immagini del contesto come se fossero fotogrammi dellintorno. E in-teressante come ogni dettaglio che ci circonda possa assumere importanza e finire in quella che idealmente dovrebbe essere la rappresentazio-ne migliore di quel luogo. In oltre offre un ottimo spunto per una riflessione rigurdante i punti di vista; linclinazione delle cartoline puntano verso il basso e con una vista generale delloggetto si avr un immagine frastagliata composta da tanti piccoli dettagli che non formano unimma-gine uniforme o meglio ci da un insieme di tante prospettive unite grazie alla struttura.
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1963
Un piccolo, prezioso, saggio sul design. Concentrato di freschezza. Pura e inconfutabile. Come la natura. Leggero. Chiaro. Ironico. Ma pregno. Come solo Munari.Larancia e il pisello come metafore del buon design. Og-getti attraverso i quali descrivere (con lievit inarrivabile) concetti che hanno rivoluzionato lapproccio al design.Larancia quindi un oggetto quasi perfetto dove si ri-scontra lassoluta coerenza tra forma, funzione, consumo.Un mini-saggio scritto nel 1963 che esalta, tra laltro, per lattualit dello stile e del linguaggio. Sapienza condita da ironia, creativit, etica.Pillole di sensata leggerezza. Perfette. Come i piselli.A far da contraltare a questi 2 brillanti esempi di design bello e utile, ecco la rosa. Oggetto che, nonostante sia di grandissima produzione, formalmente molto coerente e piacevolmente colorato, per Munari oggetto inutile, non giustificato, perfino immorale. Un prodotto che porta in s troppe imperdonabili lacune tra cui errori di progettazione (le spine), futilit o quantomeno parzialit (un oggetto solo da guardare o tuttalpi da annusare) e costi elevati, per poter essere apprezzato dalle classi di consumatori con in-teressi non differenziati.Good Design di Bruno Munari un giacimento tascabile che dovrebbe accompagnare la quotidianit di tutti coloro che progettano o devono progettare qualcosa.Come si dice? Tutto gi in natura, basta saperla osserva-re. Ecco, Munari lo ha fatto. Sintetizzando in 31, divertenti, preziose paginette milioni di parole e decenni di rivoluzione culturale nel mondo del design.
Forma. Funzione. Consumo.
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Nella casa in Sardegna realizzata in pietra e ce-mento amrato Levi vuole sottolineare il rapporto con il paesaggio circostante realizzando una fi-nestra con vetro fisso che ricalca la forma del-la montagnia che lascia vedere in lontananza. Questa finestra dal profilo approssimato ha una mensola che non disturba la vista. Nella fase dei lavori, sul pavimento stata disegnata una croce che sta ad indicare il punto dal quale possibile osservare i due profili coincidere per-fettamente.
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La natura di installazione ambientale di alcuni lavori di Lavier, e testimoniata da Nobilis del 1985 che interviene sulle pareti dello spazio con lapplicazione di carta da parati.Esposizioni fatte a casa delle persone che si prestavano e mettevano a disposizione i loro spazi domestici. Si tratta di una cornice dorata appoggiata ad una tappezzera preesistente, in quel punto dove la cornice appoggiata la tap-pezzeria cambia colore diventando arcobaleno. Si introduce cos il tema della cornice con un opera che spiazza e stupisce.
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Si tratta di un francobollo che da un lato ha una stampa raffigurante del cibo e dallaltra, nella parte adesiva, ha laroma del suddetto.E un opera che Guix dedica alla sua terra, il concetto che il progetto pu stare ovunque, anche in un francobollo, rende il francobollo qualcosa di buono.
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L artista e il marito nudi fotografati luno di fronte allaltro, bloccavano il passaggio di una porta della mostra. La gen-te per entrare doveva passare vicino ai corpi nudi dei due artisti. Progettista: sapere dove mettere le cose e dove mettere le opere facendo in modo che tutti le incontrino, corpo come tema principale dellopera.Allepoca i performer erano solo due, rispondevano ai nomi di Marina Abramovi e Ulay; le nudit erano chiare, limpi-de, totali: ha fatto epoca la loro Imponderabilia, performan-ce che obbliga il pubblico del museo a sgomitare, infilar-si, strusciare tra i corpi spogliati della coppia, passaggio obbligato per spostarsi da una sala a quellaltra. Ci che il pezzo vuole esplorare la reazione del pubblico con i due artisti. Non la nudit sfacciata e imperturbabile che cattura lattenzione, ma la reazione del pubblico alla si-tuazione in cui si trovano. Ogni visitatore del museo deve prendere due decisioni importanti. In primo luogo, si deve decidere se entrare o meno nel museo. Secondo, deve decidere quale figura affrontare nel momento in cui dovr passare attraverso lingresso. La natura tab della nudit rende questa decisione molto critica. Osservando i visitatori che entrano nel museo, diventa subito chiaro che la maggior parte di essi scelgono di af-frontare lAbramovic, suggerendo che il modulo di nudo femminile meno minaccioso rispetto al nudo maschile. I visitatori passano in fretta e non accennano a un minimo contatto visivo con Abramovic e Ulay, raramente guardano dietro dopo che sono passati. La caratteristica della vul-nerabilit che normalmente accompagna la figura nuda stata trasferita completamente al visitatore vestito, messo in analisi.
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Cibo per pesci rossi a forma di sommozzatore. Ribaltamento della consuetudine: sono i pesci che mangiano gli umani. Tema del cibo che pu prender qualsiasi forma, progettualmente si pu ridimensionare anche la forma del cibo. Ogni cosa si pu progettare.
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1962
Lampada che risolve un problema progettuale: la mancanza di un punto luce a soffitto, si trat-ta di una lampada alimentata a terra dalla figu-ra molto esile e slanciata che consente al suo punto luce di rimanere sospeso permettendo agevolmente il passaggio sotto ad essa. Il suo grande arco in acciaio regolabile in lunghez-za, per consentire pi possibilit di posiziona-mento della luce. La sua base costituita da un blocco di marmo in modo tale da consentire la stabilit con un adeguato contropeso, in oltre questa ha gli angoli smussati, cos da non ferirsi nel caso di urto, e due buchi dove possibile inserire un asta per poter sollevare in due facil-mente il grosso peso. Il paralume composto da due parti: una gabbia forata che permette il passaggio dellaria in modo da non far surri-scaldare la lampada e un paralume che poggia su di essa, libro, cos da poter essere spostato per dare diverse inclinazioni e creare nuovi coni luce. Il diametro del paralume consente lillumi-nazione di una persona e la porzione di spazio che la circonda.
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Specchio con la forma della venere di Milo che viene retto da una struttura nascosta da un ten-daggio cos da creare stupore con lidea che questo possa essere sospeso.
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Le compagne pubblicitarie di Moschino erano famose per essere anomale come modelle che sfilano con vestiti sporchi di sugo al pomodoro e pesto verde con la scritta scusate sono italia-na. Su questa gonna da uomo sono raffigurati dei pantaloni. Tema del corpo sul corpo. E una linea di vestiti realizzati in un periodo di forte rigi-dit nel settore, dove le produzioni erano ancora tropo legati agli standard.
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Loghi delle grandi aziende disegnati sul cibo. Lidea di Guix era quella di far si che questi cibi potessero essere regalati, il marchio pagava il cuoco per poi distribuire il cibo come gadget. Facciamo in modo che i creativi possano vivere sempre nella loro arte, che possano compiere un percorso unicamente creativo, senza pensa-re a come guadagnarsi il cibo.Provocazione: facciamo in modo che ai giovani artisti il cibo sia regalato dagli sponsor.
Fin dagli anni 90 Guix ci mostra come sia pos-sibile, applicare al cibo gli strumenti classici del progettista: ergonomia, funzionalit, usabilit, problem solving.
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Orologio blu scuro che presenta sul quadran-te dischetti contenenti i numeri delle ore che si muovono allinterno. Avevea realizzato un pro-getto simile con la sveglia. Ore libere di muo-versi.
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1965
Famoso per i suoi quadri specchiati dove chi li osserva si trova automaticamente allinterno dellopera, diventa lopera.La sua struttura in legno ed di grandi dimen-sioni, tanto da permettere di entrare e sedercisi siopra. Una volta entrati nellopera questa di-venta completa.
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1971
Multifunzionale, lo spazio si trasforma a secon-da dellesigenza, casa su misura per una o due persone. Ottimizzazione degli spazi, gli oggetti della vita quotidiana vengono inseriti in un con-testo di unicit.
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Dormitorio per persone in difficolt caratterizza-to da piani sfalsati contenenti dei letti con un p di spazio per stare in piedi, durante la notte lo spazio occupato minimo. Nasce da una situa-zione di emergenza, situato sulla Senna e offre riparo a persone in difficolt.
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Si tratta di un contenitore situato sul soffitto, in pratica un controsoffitto attrezzato che alloccor-renza tiriamo fuori. Progetto che fuonziona con la sezione: nelle abitazioni c un sacco di spa-zio che non sappiamo esistere e che non viene sfruttato.
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Parallelepipedo di metallo a sezione quadrata, permette di modificare i punti luce. La luce pi forte in alcuni punti funzionali. Le altezze diffe-renti della luce servono per ottenenre qualit ambientali differenti, alcuni ambienti non devo-no essere illuminati come se fosse pieno giorno, non serve quasi mai. Uso funzionale della luce.
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3 Importanza dei lavandini: il lavandino attutisce il rumore in quanto strutturalmente accompagna la caduta del getto in modo da non infastidire il vicino di stanza.
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Per quanto riguarda la Cappella di Santa Maria dos Anjos (immagini superiori), Lina Bo Bardi ha progettato un cubo fatto di blocchi di cemento circondato perifericamente da un portico che protegge laccesso e accompagna il visitatore. Allinterno lasse nord-sud definisce lingresso verso laltare. Il porticato creato con tronchi di albero ed interessante la soluzione di tagliare i due lati del quadrato di base per il posiziona-mento dellingresso e dellaltare.
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Questo spunto nasce dallosservazione di gesti che sembrano scontati. Prende spunto da una tesi di laurea e crea questo biscotto a forma di ditale in pastafrolla che pu essere intinto e mangiato.
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Si tratta di un mappamondo che ha come ba-samento uno specchio. Mentre lo scorriamo dallalto riusciamo a vedere anche la parte bas-sa della sfera, ci sta ad indicare limportanza di quella parte del mondo che sta al di sotto delle-quatore e che viene poco considerata. Odom sta di fatto a significare mondo al contrario.
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Si tratta di una ciotola in ceramica caratterizzata da delle linee che ricordano quelle dei tratteggi per dividere i fogli. Questo decoro infatti non ha solo una funzione estetica, ma essendo il vaso in terracotta un oggetto tendenzialmente fragile, se dovesse rompersi, queste linee aiuterebbero i pezzi ad avere una nuova forma, e non divider-si in schegge indefinite. Il suo ragionaento parte dal fatto che quando un vaso si rompe i cocci non servono pi a nulla, mentre col suo progetto i cerchi che si staccano posso essere riutilizzati in un altro modo ed avere difatto una seconda vita.
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Ciotola realizzata a partire da un foglio di lamie-ra tagliato lungo 4 linee e ripiegato su se stesso.Nel complesso si presenta elegante sottile e morbido nella forma capiente, nonostante il ma-teriale di partenza sia rigido. Il principio costrut-tivo parte da un foglio dalla forma quadrata, il che ci porta a riflette sullessenzialit delle cose, in linea con una visione pi orientale (in giap-ponese mu-nari significa fare dal nulla). Munari parte dalla tecnica non dalla forma.
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Si tratta di una pedana in legno con delle im-pronte di scarpe in feltro. Se larte non porta-trice di un messaggio e lopera darte non esi-ste pi come oggetto concreto che pu essere esibito in un museo o venduto in una galleria, il pubblico non pu restare confinato nel ruolo passivo di spettatore.Anche il pubblico chiamato ad essere uno-pera darte, seguendo le orme dellartista e par-tecipando alla natura magica del suo corpo. Il gesto artistico che eleva lo spettatore dellopera in arte riproposto e automatizzato dalla Base magica: chiunque salga sul piedistallo magico deve essere considerato, per il tempo che vi ri-mane, unopera darte.
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1961
Per leggere questopera bisogna mettersi a te-sta in gi,poich il titolo si mostra capovolto su questo piedistallo in ferro.Lultimo vincolo, quello temporale, rimosso dalla Base del mondo: il piedistallo, capovolto, sorregge il mondo intero.Adesso tutto unopera darte.
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ceIl corpo fondamentale per il mio lavoro. Si tratta di uno strumento di riflessivit. Come ci si sente ad es-sere vivi? Che cosa essere coscienti? Dov la vita inizia e finisce? Ci sono solo due soggetti in arte: lo spazio e gli oggetti. Loggetto pi potente e intelligen-te che occupa spazio sembra essere il corpo umano. E interessante il fatto che noi oggi chiamiamo il cor-po e non la figura, questultimo il veicolo di arte figurativa, mentre il primo suggerisce unindagine di una condizione primordiale. Nel 1980, quando ho ini-ziato a fare stampi di mio proprio corpo, nessun altro lo faceva. Era stato un argomento tab nel 1970. Le ideologie dominanti nellarte poi erano preoccupati con le strategie concettuali e minimali analizzare la sintassi strutturale del linguaggio visivo. Se siete inte-ressati a mettere in discussione lesistenza si dovreb-be usare la propria esistenza e ho iniziato ad usare il mio corpo come materiale, strumento e soggetto. Sembrava inutile inventare un corpo quando ho avuto un vero e proprio gi uno. Sono interessato al para-dosso centrale che siamo finiti, materiale, organico, esseri biologici con esperienza finita spazio / tempo, eppure noi abbiamo questa capacit immaginativa di superare gli orizzonti della nostra limitazione fisi-ca attraverso lattivit mentale e immaginativa; una contraddizione in termini, ma uno che eternamente coinvolgente. Ragionamento tra uomo e spazio. Trac-ciare col proprio corpo lo spazio. Posiziona uomini di ferro o acciaio su spiagge, immersi in acqua con la marea che li nasconde. Idea delluomo che fa parte del paessaggio e che rimane immobile mentre tutto passa.
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2001
I-Cakes sta per Information Cakes, un progetto del 2000, in cui risulta chiaro che le cose dovreb-bero essere pi trasparenti, pi dirette, le infor-mazioni che sostituiscono la decorazione della torta sono un modo di percepire come il cibo dovrebbe essere creato, in modo contempora-neo. Parte dalla grafica dei diagrammi a torte, rappresentando le quantit degli ingredienti. La torta ha un unico sapore, il rivestimento ester-no che cambia e comunica col pubblico.
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Prende tutti i giornali che trova in edicola e li ri-taglia, li incastra e infine li colora, prende poi il bozzetto e lo manda in Afghanistan per ricrear-lo in un arazzo. Lunica indicazione che stata data al produttore di usare il colore nelle stes-se quantit, in modo da non far prevalere nes-sun colore su di un altro facendo cosi in modo tale da non far prevalere il suo gusto e inventare un sistema che scegliesse per lui. Losservazio-ne individuale poi far prevalere colori e forme rispetto ad altre.
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1980
Fa dei campioni di vari tipi di oli su vari tipi di tela: olio di lino su tela di dino ecc.Si tratta di una provocazione, un lavoro astratto, ma rimane pur sempre olio su tela. Sono passati 30 anni dal suo lavoro sui monocromi, e mentre prima cercava il colore unico perfetto ora toglie il colore e lascia solo lolio.
Restano lolio su tela. Olio su tela. La tela con i suoi colori raffinatissimi, dalla tela di canapa a quella di lino, a quella di cotone, a quella sotti-lissima di batista.Gli olii da quello di lino a quello di papavero, a quello di mandorle, a quello di ricino, colori ap-pena visibili. Molto pi raffinati del banale rosso e verde ban-diera.Olio su tela, olio puro, tela senza telaio, olii su tele.
Quando limmagine presente, inutile che il pennello la finisca.
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1932
Si tratta di un foro sul soffitto che viene coperto da un coperchio che, spostato manualmente, permette alla luce di entrare, creare una penom-bra o di bloccarla a seconda delle necessit.
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Sedia caratterizzata dalla seduta inclinata, leg-germente scomoda per una sosta prolunga-ta ma adatta a una pi breve. Permette quindi di appoggiarsi alleviando parte del peso sulle gambe, ma contiene nella sua forma un implici-to invito a non soffermarsi troppo, senza risulta-re scortese.
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1985
Consite in elementi darredo per il giardino che si possono staccare da un classico steccato. Doppia funzione: delimitano il giardino e sono utilizzabli come arredi facilmente riordinabili.
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Questa casa pu contenere diversi oggetti dar-redo che dallinterno possono essere spinti in un vano con la loro forma che fuoriesce dalla pa-rete, rendendo lo spazio interno pi libero. Pu essere ordinata su corrispondenza.
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1994
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Stanza multifunzionale, gli arredi si scompongo-no e vengono considerati come le superfici.Divano che si trasforma in poltrona, poi letto poi cheslong. Si pu fare in un altro modo.
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1993
Il normale pavumento viene alzato di 40 cm in-ghiottendo tutti gli arredi in se, quello che ne ri-mane una vista prospettica che permette di vedere solo la parte superiore degli arredi, sen-za che chi entra nella stanza si accorga della pedana.
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1993
Casa che risale al dopoguerra. Lopera consiste nel creare un negativo dei vuoti delledificio. Questopera stata molto contestata dagli abitanti del quartiere tanto che venne demo-lita prima del previsto.
Non pi una casa, ma il fantasma di una perpetuato in arte. Non ha porte, senza finestre, senza pareti e senza tetto. E stato fatto, riempiendo una casa di cemento liquido e poi strippato lo stampo lontano da esso. Il risultato potrebbe es-sere descritto come lopposto di una casa. E temporalmente, cos come spazialmente, deformante. E come guardare un oggetto dal presente che si improvvisamente lanciato lon-tano nel futuro o lontano nel passato, leffetto complessivo di estrema semplicit primitiva. Casa, essendo una casa sen-za mobili, una casa ridotta alla forma dellaria che una casa contiene, serve a ricordare che siamo tutti, su un unico livello: le creature che hanno sempre cercato rifugio, un tetto sopra le nostre teste. Whiteread ha reso unimmagine di come noi tutti viviamo, in bilico tra solitudine e socialit, fuori dalle celle separate ma adiacenti delle stanze in una casa. E un para-dosso concretizzato poich un monumento fatto di spazio vuoto, una cosa costruita con lassenza di cose. E sia una reliquia e una richiesta alla fantasia cos come una scultura che viene caricata con un profondo senso di perdita.
Rappresenta il passato ed anche la irrecuperabilit del pas-sato, il fatto che ci che accaduto non pu essere fatto rivi-vere. Morte, infine, il suo tema. La scultura ha una peculiare qualit quasi antropomorfa, o almeno le tracce di umanit, tracce dei materiali impressi sul cemento. Qualcosa che una volta era pieno di vita, aperti alla luce e suono e movimento, stato terminale placata, fatto muto e cieco e inerte.
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Nasce da uno schizzo di Pio Manzu ripreso da Castiglioni dopo la sua morte che decide di realizzarlo e firmarla anche col nome del ra-gazzo.
1) Eliminazione della struttura tubolare e so-stituzione con un cavo in tensione attaccato a soffitto e paviemnto.2) Eliminazione del volume del corpo cilindrico (la scatola) 3) Aggiunta di un neon verticale4) Sostituzione del neon con una lampadina sorretta da una deviazione del cavo metallico, il filo diventa lelemento portante, inserisce un peso che permetta al cavo di restare in tensio-ne5) Aggiunta di un disco nella parte di attacco a soffitto che nasconde quella soluzione, lele-mento verticale di sostegno viene risolto con la parentesi: un tubolare che devia in due punti il cavo portante che gli scorre dentro e gli per-mette, quando il cavo in tensione, di rima-nere bloccato. Allentando la tensione questa parentesi pu essere spostata verticalmente. Cambia il sostegno della lampadina.
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1966
Lampade in vetro soffiato con base in metallo, da tavolo. Le sue forme sono morbide e il colore va dal tra-sparente al bianco opaco, questo dato grazie al soffiaggio del vetro, che permette di nascon-dere la lampadina che occupa una posizione centrale in modo tale che non dia fastidio guar-dando la lampada accesa.Quindi nelle parti pi trasparenti la luce fuorie-sce limpida, mentre nei punti opachi la luce si riflette e rimbalza allinterno della lampada ren-dendola luminosa ma creando anche fasci di luce che fuoriescono dal basso grazie a questo sistema di riflessione interna. Il rigonfiamento verso il basso della parte alta dato dalla natu-rale discesa del vetro.
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Ciotole di plastica in 4 dimensioni diverse. A lato sono caratterizzate da due fori che possono es-sere utilizzati per infilarci le dita e sollevare la ciotola.
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Gioiello, medaglietta, ciondolo. un dischetto di metallo. Collabora con una gioielleria storica di Brescia. Cos che le persone possono sentire proprio? Per questo si interessa di un segno zo-diacale che pu essere personale ma allo stes-so tempo riguardare tutti. Piccolo diametro che variava tra uomo e donna. Ottiene un gioiello per sottrazione al contrario del solito non viene aggiunto un brillante ma viene tolto un pezzo di gioiello. Viene forato.La parte preziosa di questa medaglietta data proprio dai fori che prendo-no la loro luce dalla pelle sottostante, siamo noi il gioiello. Si pu fare sempre in un altro modo.
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1987
Supporto di legno che sorregge una radiolina Philips. Una lente di ingrandimento posizionata sul microfono. La lente cerca di ingrandire suo-no, ma non ci riesce, non ingrandisce il suono ma solo la radiolina. La lente in questo caso rap-presenta lepistemologia, il metodo scientifico, mentre il fatto che provi ad ingrandire il suono emesso dalla radio rappresenta il salto. Il tutto sorretto da una base di legno dalla forma irre-golare poich proviene da pezzi di scarto, nella quale ognuno pu vederci la forma che vuole.Questo lavoro viene ripreso da due lavori pre-cedenti: Una raccolta di cinque radio Philips agganciate per i cordini e sincronizzate su se-quenze diverse. Questopera in paesi diversi prender frequeze diverse.La seconda opera una base di legno Su cui viene un dipinto anonimo che ricordi quello de-gli anni 60, anche qui viene montata una lente che Invita a guardare bene in quel punto del di-pinto, nonostante non vi sia nulla di particolare.
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Pub
1999
Bar vicino al teatro smeraldo, smantellato di re-cente, dove Levi stato chiamato a fare un in-tervento decorativo. In quel pub gli amici anda-vano a vedere le partite in diretta, il bar funziona quand pieno quindi non aveva senso interve-nire sul pavimento o sugli arredi perch non sa-rebbero stati notati. Cos sceglie il soffitto, in alto si guardano le stelle, cos decide di posizionarci gli astri del calcio. Dipingel le magliette delle squadre del calcio amate dagli amici, trasfor-mandoli in un opera che tutti avrebbero potuto comprendere e vedere, anche quando il pub era affollato. Il pab presenta anche una secon-da sala dedicata, meno affollata, dova la gente si sedeva per mangiare. Il gestore quindi chiede un secondo intervento anche per questa sala e Levi in questa sala decide di cambiare registro visivo e tematico: non pi calcio ma dei rettan-goli colorati che vanno a riprendere un motivo che ricordano una skyline.
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2000
Anello nuziale, simbolo di due persone che si incastrano, che fanno parte luno dellaltra, ma che possono anche tornare a essere singoli.Solo se lanello non indossato si pu dividere in due partiperche dotato di un incastro partico-lare, chiamato giunto a coda di rondine.
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1949
Si tratta di un tavolino alto 55 cm, meno di un tavolo da pranzo e pi di un tavolo da caff. La sua struttura data sa un foglio di compensato curvato che presenta dei fori dalle forme curvi-linee, per evitare eventiali fratture che possono essere causate dalla presenza di angoli. Que-sto foglio appoggia a terra in tre punti: due con piedini in ottone e uno con il materiale stesso nella parte pi sottile. Il ripano in cristallo e poggia sulla struttura in tre punti (Per tre pun-ti passa un unico piano) dove viene bloccata. Il piano in questo caso blocca la tendenza del compensato di tornare nella sua forma originale, evita una deformazione per flessione e compie un lavoro di trazione. Ad aiutarlo ce un secon-do ripiano pi piccolo nella perte bassa, sorretto da tre ganci sempre in ottone che permettono al tutto di rimanere ben saldo. Paradosso dato dal cristallo: materiale tendezialmente fragile che ha una funzione strutturale, si presenta come un materiale rigido.
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1986
Bicchiere progettato per rallentare larrivo del ghiaccio alla bocca. In questo modo il ghiac-cio rimane sul fondo a raffreddare la bibita. Il bicchiere inclinato, questo asseconda lazione del bere: osservare i comportamenti e progetta-re in base alle funzionalit.
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1955
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Nel 1957, alcune opere canoviane di Possagno tro-varono una pi adeguata sistemazione grazie ad un nuovo edificio, costruito da Carlo Scarpa. Questo nuovo spazio espositivo ricco della luce solare che piove dallalto, ammirato ogni anno da migliaia di visitatori che vogliono studiare i materiali, i modelli progettuali e la disposizione delle opere che Carlo Scarpa ha sapientemente collocato nellalta sala a torre e nel corpo allungato che si restringe fino alla visione della piscina, di fronte alla quale stata collo-cata la scultura de Le Grazie. Obiettivo del progetto era quello di valorizzare tutto il patrimonio canoviano non esposto, giacente nel deposito, e, soprattutto, predisporre unopportuna esposizione per i bozzetti in gesso ed in terracotta. Riusc a mettere in atto una scenografica rappresentazione nel disporre quegli assoluti capolavori darte coreograficamente e distri-buendoli su lucidi livelli sfalsati, collocati allinterno di un involucro architettonico che consente alla luce di filtrare dallalto. Il problema che dovevo affronta-re nella sistemazione della Gipsoteca era la luce: si trattava non di quadri, ma di sculture, e le sculture non erano di marmo o di legno, ma di gesso, mate-riale amorfo che non soffre solo delle intemperie ma che ha anche bisogno di luce, e quindi ha la neces-sit di un posto al sole. E il sole, movendosi su una scultura, non d mai effetti negativi.
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Eros sono una serie di tavoli in marmo caratteriz-zati da una o pi gambe dalla forma troncoconi-ca e un ripiano, perfettamente incastrati, grazie ad un giunto a secco che funziona grazie alla gravit.I punti di incastro possono essere centrali o estremi, fa diversi studi e diversi tavoli speri-mentando con le forme dei piani e nota che pi il giunto va verso lesterno e pi il materiale limitro-fo sollecitato. Risolve questo problema elimi-nando di fatto quella parte che non necessaria al giunto semplificandolo con una linea curva. Toglie ci che non serve, quello che si fatto in pi, disegnando cos il pi bel giunto.Lascia il necessario affinch il cono non possa essere sfilato.Il marmo si lavora bene con forma fluide per tor-nitura, le forme si sposano col materiale, biso-gna ascoltare la materia: lei ti dice cosa puoi fare, usa le sue caratteristiche come pregi non come difetti.
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I tavoli Incas del 1978 sono levoluzione dei ta-voli Eros, si aggiungono 4 gambe con lo stesso principio di giunto ma con una forma troncopi-ramidale. Queste gambe sono caratterizzate da due lati verticali e due inclinati che pongono re-sistenza. Cono lo stesso metodo dei tavoli Eros, pi il giunto si avvicina al bordo e pi lo apre, in questo caso un lato completamente scoperto, e ovviemnte si tratta di quello dritto, senza fun-zione portante.
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Risolve le gambe dei tavoli Incas tenendo solo il piano inclinato. Questa nuova serie di tavoli formata da tre lastre piene di ugual spessore, sottili, ma varia nel materiale: la pietra Serena non sarebbe stata in grado di svolgere le funzio-ni strutturali, quindi utilizza il granito, decismente pi resistente. Si presenta con due latre divati-cate come sostegno e utilizza sempre un inca-stro a gravit dove il piano non scorre grazie a due punti di contatto fondamentali. Con lutilizzo del granito pu raccordare i bordi.
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Ultima evoluzione di questi studi sugli incastri e sulle gambe.Il tavolo si risolve con una lastra in granito sottile e 4 gambe circolari in acciaio, divaricate. Le gambe svolgono tutto il lavoro di sostegno: si incastrano nel piano in una forma troncoconica e poi vengono tagliate per non avere una spor-genza sul piano, ottenendo una forma ellittica in superfice che non consente alle gambe di ruo-tare.
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Il tavolo Eccentrico caratterizzato da un unica gamba cilidrica tagliata alle estremit in modo da otterne due forme elllittiche.
Tutti i tavoli precedenti vivevano di questo prin-cipio: una forma divaricata su cui viene posato un piano.Il cilindro non cambia la sezione (principio delleccentricit), il piano orizzontale e in cor-rispondenza del foro per la gamba il piano ta-gliato in modo da avere la stessa inclinazione del cilindro, poiche la sezione non varia, e quin-di, teoricamnte, scorrere libero lungo esso. Nelle versioni precedenti, nel punto di attacco cera una sezione divergente, per la conicit della gamba. Per non far scorrere il piano usa le caratteristi-che del materiale: usa il peso del piano a sbalzo, che spinge nella sua estremit pi lontana verso il basso, e allarga il foro di qualche mm in modo tale che possa poggiarsi senza scorrere. Una perfetta complanarit col giunto. Per spostare il piano basta sollevare leggermente il piano ed accompagnarlo lungo il cilindro.
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1955
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2A Brema, in Germania, costruisce un edificio di abitazione temporanea chiamato torre Neue Vahr (1958-62) in una zona di riqualificazione, edificio di 22 piani, 9 alloggi a piano, con un andamento a conchiglia, in modo che gli ap-partamenti avessero ognuno con una piccola loggia per non far sentire la piccola dimensio-ne dellalloggio. Il progetto composto da due corpi diversi, uno a parallelepipedo con atrio e i servivi da cui si entrano nei vari alloggi. I singoli appartamenti sono caratterizzati da un ingresso pi stretto, che da sulla stanza, che via via va ad ingrandirsi, questa soluzione spaziale per-mette di avere una sensazione di apertura en-trando nellalloggio, mentre al contrario, quando si esce, esso si restringe come se uscendo lui si chiudesse automaticamente alle nostre spalle.La parte con le vetrate sapientemente posta a sud, e la forma a conchiglia permette di usufru-ire della luce solare per tutto larco della giorna-ta. Due elementi fissi caratterizzano lappartem-tento: la presenza di un ripostiglio posto vicino alla soglia di entrata, in modo da aumcreare una sorta di ingresso, e un terrazino dalle diemen-sioni ridotte, a causa delle basse temperature e del suo scarso sfruttamento, posto nellangolo opposto.
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Libro a forma di macchina contenente fotogra-fie fatte da lei, oggetti che si possono incontra-re lungo la strada, mappe stradali, immagini e schizzi impaginati.La forma delle pagine non quella tradiziona-le, cambia per esempio lei utilizza la forma del-la macchina che usato nel suo viaggio. Anche il libro stesso e il modo in cui si impagina pu essere speciale, come ci mostra lei variando lo schema grafico di ogni pagina o coppia di esse, non necessariamente solo perch si tratta di un libro deve essere scontato.Ci dimostra che anche prendere appunti richie-de un progetto, come fare un libro.
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1970
Giovane artista che partecipa al movimento dellarte povera. I suoi ragionamenti partono dal contesto, nella sua opera si fa fare lenti a contat-to specchiate cos che gli altri possano vedere riflesso quello che lartista vede, compreso chi lo osserva. I suoi occhi diventano i nosrti occhi, possiamo vedere dietro e attorno a noi, diventa-no una sfera di cristallo.
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Luniversit di Trento gli da una laurea ad ho-noris causa in comunicazione per i meriti che lartista ha ottenuto tramite i suoi lavori.Durante il suo discorso alla consegna, si pre-senta ingessato e fa leggere il suo discorso ad un professore. Fa posizionare un asino, simbolo dellignoranza, fuori delluniversit.
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Ritratto di Cattelan dentro una cornice Raffigu-rante lui che disegna un cuore con le mani pro-prio li dove sta il cuore. Riflessioni personali.
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Untiled uno dei titoli pi utilizzati nellarte con-temporanea, un titolo senza titolo.Limmagine mostra 5 mani che formano una stella, sono segni che si possono realizzare con il linguaggio del corpo.
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La struttra composta da una serie di cornici dal colore grezzo allesterno e dorate nel lato in-terno, che disegnano una stanza con una porta per accedervi e tante cornici incastrate di forme quadrate. Queste cornici sono vuote, sono per-meabili alla vista, sia se guardate dallesterno che dallinterno della stanza. Questa struttura viene posizionata in un contesto naturale, per-mettendo allosservatore di entrare in contatto con lambiente grazie alle diverse inquadrature costrette da queste cornici. Il paesaggio viene quindi messo a fuoco da tanti punti di vista gra-zie al focus dato dalla cornice in se. Ci mette di fronte ad una riflessione sullosservazione, det-tagli che si perderebbero senza linquadratura costretta, senza il punto di vista necessario.Il fatto che la cornice sia dorata mette ancor di pi laccento su quanto sia prezioso ci che os-serviamo, gli conferisce un valore aggiunto. Tema fondamentale della cornice: la sua strut-tura pu avvicinarci o allontanarci dallopera, la caratterizza. Doro dal barocco, valore, ricchez-za.
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Progetto mai realizzato perch bloccava due isolati Canal street e la Broadway. Lopera con-sisteva in un blocco, molto presente, che bloc-cava interamente lincrocio e la circolazione di queste due vie. Obbligava i passanti e le mac-chine a tornare indietro e percorrere unaltra strada.Si tratta di un monumeto che altro rispetto alla statua esplicativa di personaggi storici.Parla una lingua diversa, nuova, un parallelepi-pedo fatto praticamente di nulla ma che ti obbli-ga ricordarlo. E uno s