anno i annotazioni sullorazione: lumiltÀ: prima condizione della preghiera 1
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Anno IANNOTAZIONI SULL’ORAZIONE:
L’UMILTÀ:PRIMA CONDIZIONEDELLA PREGHIERA 1
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DEFINIZIONI DI ORAZIONE O PREGHIERA
La preghiera è una relazione viva e personale con il Dio vivo e vero
CCC
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DEFINIZIONI DI ORAZIONE O PREGHIERA
«Un rapporto d’amicizia, un trovarsi frequentemente da
soli a soli con chi sappiamo che ci ama… sopportando la pena di stare così a lungo con chi è così diverso da
noi»
Teresa d’Avila, Vita, 8, 5.
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DEFINIZIONI DI ORAZIONE O PREGHIERA
«Per me la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia»Santa Teresa di Gesù Bambino,Manoscritti autobiografici, C 25rCCC 2558
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DEFINIZIONI DI ORAZIONE O PREGHIERA
2560 "Se tu conoscessi il dono di Dio” (Gv 4,10 ). La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; Egli ci cerca per primo ed è Lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera.Che lo sappiamo o no, la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di Lui (cf Sant'Agostino).
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DIMENSIONE TRINITARIA
ESSENDO UNA RELAZIONE VIVA CON IL DIO VIVO, LA PREGHIERA DEVE AVERE NECESSARIAMENTE UNA DIMENSIONE TRINITARIA PERCHÉ IL DIO VIVO E VERO È PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO:
AL PADREPER MEZZO DEL FIGLIONELLO SPIRITO SANTO
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CONDIZIONI NECESSARIE ALLA PREGHIERA
Prima condizione:
ESSENDO LA PREGHIERA UNA RELAZIONE,
OCCORRE CHE VI SIA LA PRESENZA DEI SOGGETTI
DELLA RELAZIONE STESSA
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PRESENZA MIA A ME STESSO COSÌ COME SONO
PER METTERMI DAVANTI A DIO PRESENTE
Prima condizione
Il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo
passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto. Gen 3,9-10
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ
COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
INTELLETTIVO
RICONOSCERE SE STESSI
AFFETTIVO
ACCOGLIERSI
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
La preghiera, infatti, non è altro che la conoscenza di Dio e di sé, che è la perfetta e vera umiltà. Lo stato di umiltà, infatti, si ha quando l’anima vede Dio e se stessa; allora lei è nella profonda umiltà, grazie alla quale maggiormente la grazia divina si radica e cresce in lei.
UMILTÀ
Angela da Foligno, Il libro
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
Credo che non arriveremo mai a conoscerci, se insieme non procureremo di conoscere Dio. Contemplando la sua grandezza, scopriremo la nostra miseria; considerando la sua purezza riconosceremo la nostra sozzura; einnanzi alla sua umiltà vedremo quantone siamo lontani.
UMILTÀ
Teresa d’Avila, Castello interiore, 1M, 9
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
Come nello specchio meglio si vede la macula della faccia de l'uomo specchiandosi dentro nello specchio, cosí l'anima che, con vero cognoscimento di sé, si leva per desiderio con l'occhio de l'intelletto a raguardarsi nellospecchio dolce di Dio, per la purità, chevede in Lui,meglio cognosce la Maculadella faccia sua.
UMILTÀ
Caterina da Siena, Dialogo, XIII
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
L’umiltà mi permette di situarmi al mio giusto posto nella relazione con Dio e di situare Dio al posto che gli compete. Senza umiltà è impossibile mettersi in relazione con Dio
UMILTÀ
Eccelso è il Signore e guarda verso l'umile ma
al superbo volge lo sguardo da lontano.Sal 138,6
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
Il movimento intellettivo con cui riconosciamo noi stessi nella verità implica due cose:
UMILTÀ
PRIMORiconoscere la propria povertà ontologica
“Io sono Colui che sono, mentre voi da voi stessi non siete se non quello che siete stati fatti da Me”Cat. da Siena, Dialogo, XVIII
«In Lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» At 17,28
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
UMILTÀ
SECONDORiconoscere la propria povertà esistenziale«Contro di te, contro te solo ho peccato,quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto» Sal 51,6
«Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io» 1Tm 1,15
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
Il MOVIMENTO AFFETTIVO con cui accogliamo noi stessi con pace e senza rabbia implica necessariamente una conoscenza dell’amore di Dio, senza l’esperienza di essere amati da Dio, non è possibile accogliersi serenamente
UMILTÀ
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RICONOSCERE SE STESSIE ACCOGLIERSI COSÌ COME SI È NELLA VERITÀ
Prima condizione/A
Se il conoscimento di sé e la considerazione del peccato non fossero conditi con la memoria del Sangue e con la speranza della misericordia, l’anima si troverebbe confusa, e così giungerebbe alla dannazione eterna, insieme con il demonio, che l’ha guidata sotto colore di contrizione e dispiacere del peccato.E non solo per questo motivo, ma ancheperché non appigliandosi al braccio dellamia misericordia, verrebbe a disperazione.
UMILTÀ
Caterina da Siena, Dialogo, LXVI
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LA VISIONE DI SE STESSA NELLA VERITÀ È INSOPPORTABILE ALLA PERSONA PERCHÉ SI VEDE TROPPO BRUTTA E NON AMABILE
SOLO IN DIO RIUSCIAMO AD ACCETTARCI ED AMARCI. BISOGNA ENTRARE DENTRO LO SGUARDOETERNO D’AMORE NEL QUALE IL PADRE MI GUARDADALL’ETERNITÀ (cf Ef 1,1ss) E DENTRO LO SGUARDO D’AMOREDI GESÙ CRISTO CHE MORIVA GUARDANDOMI CON AMORE.
SOLO GUARDANDOCI IN QUESTI DUE SGUARDI RIUSCIAMO AD ACCOGLIERCI ED È LO SPIRITO SANTO, L’AMORE DEL PADRE E DEL FIGLIO CHE CI INTRODUCE IN QUESTI DUE SGUARDI.
Accogliere se stessi è possibile solo nell’esperienza dell’amore di Dio
Prima condizione/A
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La vera umiltàIl dono del Santo Timore di Dio ci permette di conoscere un’umiltà senza misura, della quale non se ne potrà vedere il fondo, e su di essa riposerà il più profondo di noi stessi, al di là di tutte le nostre virtù. Quando ne avremo esperienza, ci sembrerà impossibile mettere Dio tanto in alto e noi tanto in basso quanto noi vorremmo e quanto l’amore esige; noi non potremo che sentirela nostra impotenza, ma proprio in questo sentimentosarà il nostro riposo e la nostra beatitudine
Giovanni Ruysbroeck, Le livre du Tab. sp., XXXI
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LE DUE ALI DELLA PREGHIERALa prima ala è l’umiltà checi spinge a sprofondarein noi stessi.
La seconda ala è la confidenza di figli che ci spinge in alto, oltre noi stessi, fra le braccia del Padre.
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LE DUE ALI DELLA PREGHIERA
«Levati i sandali!»
Es 3,1-6
«Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parlacon un altro»
Es 33,7
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LE DUE ALI DELLA PREGHIERAUMILTÀ E CONFIDENZA
UMILTÀ E CONFIDENZASONO SUSCITATI IN NOI E SOSTENUTI DALLA VIRTÙ DELLA SPERANZA PERFEZIONATA DAL DONO DEL SANTO TIMORE DI DIO
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PRESENZA MIA A ME STESSO COSÌ COME SONO PER METTERMI DAVANTI
A DIO PRESENTE
Prima condizione
PRESENZA MIA A ME STESSO COSÌ COME SONO PER…
METTERMI DAVANTI A DIO
PRESENTE«Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto» Sal 51,6
A
B
«Io sono Dio onnipotente:
cammina davanti a mee sii integro». Gen
17,1
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Prima condizione/B METTERMI DAVANTIA DIO PRESENTE
TRE MODALITÀ DELLA PRESENZA DI DIOCOME AMORE CREATORE
COME AMORE DIPADRE, FRATELLO,SPOSO
COME AMORE CHE ABBRACCIA
«In Lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» At 17,28
«Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di
lui» Gv 14,23
«La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia»Ct 2,6: 8,3 PRESENZA PRESENZA
PRESENZA DIDI POTENZA DI GRAZIA SENTIMENTO PRESENZA INEFFABILE PRESENZA SENSIBILE
NON SEMPRE È ANCHE
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Prima condizione/B METTERMI DAVANTIA DIO PRESENTE
LA GRANDE ILLUSIONE: scambiare il nostro sentimento di Dio con Dio stesso e credere di essere in grazia perché si sente qualcosa di dolce e consolante.
IL GRANDE INGANNO:credere che Dio ci abbia abbandonati perché non lo sentiamo, perché viviamo nell’aridità e nella tentazione.In questa grande illusione o in questo
grande inganno cerca di farci cadere qdpds
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Prima condizione/B METTERMI DAVANTIA DIO PRESENTE
Molti non fanno differenza tra Dio ed il sentimento di Dio, tra la fede ed il sentimento della fede, il che è un grandissimo difetto. Pare loro, che quando non sentono Dio, non siano alla sua presenza, e questa è una grande ignoranza… Vi è gran differenza tra l'avere la presenza di Dio, e l'avere il sentimento della sua presenza. P. PIO BRUNO LANTERI
Gli Scritti, Spi 2368b
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Lc 19,1-10
Aiutati dall’esperienza di Zaccheo, proviamo a cercare Gesù presente e vivo nel nostro cuore, salendo sull’abero della nostra fede, suscitando in noi sentimenti diumiltà e di confidenza, lasciandoci condurre conamore da Gesù a casa nostra!
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