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Torino, lunedì 22 settembre 2003Centro Incontri della Regione Piemonte
Torino, lunedì 22 settembre 2003Centro Incontri della Regione Piemonte
Corso regionale per la formazione dei formatori“La gestione delle emergenze infettive: la SARS”
«L’organizzazione e le azioni regionali»Relatore: Mario Valpreda
Corso regionale per la formazione dei formatori“La gestione delle emergenze infettive: la SARS”
«L’organizzazione e le azioni regionali»Relatore: Mario Valpreda
BASI EPIDEMIOLOGICHE DELLA SARSBASI EPIDEMIOLOGICHE DELLA SARS
E’ una malattia ad eziologia virale (coronavirus), contagiosa.
Si trasmette da uomo a uomo solo in occasione di uno stretto
contatto tra ammalato sintomatico e soggetto
suscettibile
E’ una malattia ad eziologia virale (coronavirus), contagiosa.
Si trasmette da uomo a uomo solo in occasione di uno stretto
contatto tra ammalato sintomatico e soggetto
suscettibile
Nelle zone in cui è diffusa localmente è stato quasi sempre possibile stabilire un legame tra un malato ed un altro malato con
cui aveva avuto contatto nei giorni precedenti
(90% di link in Cina)
Nelle zone in cui è diffusa localmente è stato quasi sempre possibile stabilire un legame tra un malato ed un altro malato con
cui aveva avuto contatto nei giorni precedenti
(90% di link in Cina)
Periodo di incubazione: generalmente breve (2-7
giorni)
Periodo di incubazione: generalmente breve (2-7
giorni)
Ai fini contumaciali: 10 giorni secondo l’OMS
Ai fini contumaciali: 10 giorni secondo l’OMS
Il personale sanitario (in particolare l’ospedaliero) è il più coinvolto sia
come numero di ammalati sia come diffusione secondaria della malattia
Il personale sanitario (in particolare l’ospedaliero) è il più coinvolto sia
come numero di ammalati sia come diffusione secondaria della malattia
- interrompere la catena di trasmissione;- individuare i “casi sospetti e “probabili”, isolarli e porre sotto
sorveglianza i contatti
- interrompere la catena di trasmissione;- individuare i “casi sospetti e “probabili”, isolarli e porre sotto
sorveglianza i contatti
Obiettivi prioritari per la Sanità pubblica:
Obiettivi prioritari per la Sanità pubblica:
15 MARZO 2003L’OMS aumenta il livello di allerta per i viaggiatori
e per gli operatori sanitari per 5 ragioni
15 MARZO 2003L’OMS aumenta il livello di allerta per i viaggiatori
e per gli operatori sanitari per 5 ragioni
Agente causale sconosciuto e potenzialità
di trasmissione sconosciuta
Agente causale sconosciuto e potenzialità
di trasmissione sconosciuta
Alto tasso di infezione tra gli operatori sanitari e per i contatti
stretti
Alto tasso di infezione tra gli operatori sanitari e per i contatti
stretti
Non esiste trattamento efficace Non esiste trattamento efficace
Una percentuale non indifferente di pazienti ha presentato forme molto
gravi di malattia
Una percentuale non indifferente di pazienti ha presentato forme molto
gravi di malattia
La malattia dal focolaio di partenza si è diffusa anche in
altri continenti
La malattia dal focolaio di partenza si è diffusa anche in
altri continenti
L’INSORGENZAL’INSORGENZA
Vietnam l’epidemia inizia dopo il ricovero
per SARS di un americano proveniente
da SHANGAI = 20 dipendenti dell’ospedale
si ammalano
Vietnam l’epidemia inizia dopo il ricovero
per SARS di un americano proveniente
da SHANGAI = 20 dipendenti dell’ospedale
si ammalano
Metà febbraio un medico di GUANDONG soggiorna in un
HOTEL di Hong Kong. Si infettano 12 persone, responsabili dei
successivi casi di Toronto, Hanoi, Singapore e della stessa Hong
Kong
Metà febbraio un medico di GUANDONG soggiorna in un
HOTEL di Hong Kong. Si infettano 12 persone, responsabili dei
successivi casi di Toronto, Hanoi, Singapore e della stessa Hong
Kong
Prima segnalazione Provincia di GUANDONG (sud della Cina)Prima segnalazione Provincia di GUANDONG (sud della Cina)
In Occidente CANADA In Occidente CANADA Maggior diffusione = CINA Maggior diffusione = CINA
CINA: per aver sottovalutato il problema, silurati CINA: per aver sottovalutato il problema, silurati
Zhang WenKang (Ministro) Zhang WenKang (Ministro)
Meng Xuenong (Sindaco di Pechino) Meng Xuenong (Sindaco di Pechino)
SEGNI CLINICISEGNI CLINICI
Evoluzione verso il distress respiratorio che può richiedere la terapia intensiva
Evoluzione verso il distress respiratorio che può richiedere la terapia intensiva
RX torace polmonite bilaterale.
Incubazione 2-7 giorni
RX torace polmonite bilaterale.
Incubazione 2-7 giorni
Debutto febbre, brividi, cefalea, mialgie e malessere. Sintomi respiratori. Tosse secca, dispnea. Mancanza di fiato
anche a riposo
Debutto febbre, brividi, cefalea, mialgie e malessere. Sintomi respiratori. Tosse secca, dispnea. Mancanza di fiato
anche a riposo
22 aprile definitiva identificazione =
Coronavirus diverso da quelli umani ed animali
finora conosciuti
22 aprile definitiva identificazione =
Coronavirus diverso da quelli umani ed animali
finora conosciuti
24 marzo ad Atlanta presso il CDC ( Center for Disease Control
and Prevention) isolano un Coronavirus da 5 pazienti (da
Thailandia e Hong Kong)
24 marzo ad Atlanta presso il CDC ( Center for Disease Control
and Prevention) isolano un Coronavirus da 5 pazienti (da
Thailandia e Hong Kong)
AGENTE EZIOLOGICOAGENTE EZIOLOGICO
Infettano uccelli e mammiferi. Nell’uomo provocano
raffreddore e diarrea. Se ne conoscono tre
gruppi:
Infettano uccelli e mammiferi. Nell’uomo provocano
raffreddore e diarrea. Se ne conoscono tre
gruppi:
CORONAVIRUSCORONAVIRUS
Canini, felini, porcini, umani
Canini, felini, porcini, umani
Bovini, umani, porcini, roditori
(ratti)
Bovini, umani, porcini, roditori
(ratti)
AviariAviari
Principalmente su base clinica. Già utilizzati (ma non ufficialmente validati) alcuni test di laboratorio (PCR) per
identificare pazienti con malattia sospetta o probabile
Principalmente su base clinica. Già utilizzati (ma non ufficialmente validati) alcuni test di laboratorio (PCR) per
identificare pazienti con malattia sospetta o probabile
DIAGNOSIDIAGNOSI
Sopravvivono all’esterno per 2-3 ore possibilità di trasmissione mediante oggetti
Sopravvivono all’esterno per 2-3 ore possibilità di trasmissione mediante oggetti
NB: i Coronavirus sono noti per essere oggetto di frequenti mutazioni
NB: i Coronavirus sono noti per essere oggetto di frequenti mutazioni
La trasmissione principale è
per via aerea od orofecale
La trasmissione principale è
per via aerea od orofecale
Studi = sono concentrati sulle fasi di maggior diffusione del virus, sulla presenza e
sopravvivenza nei fluidi e nelle secrezioni
Studi = sono concentrati sulle fasi di maggior diffusione del virus, sulla presenza e
sopravvivenza nei fluidi e nelle secrezioni
CORONAVIRUS (segue)CORONAVIRUS (segue)
CARATTERISTICHE DEL VIRUS SARS SECONDO LE ULTIME RICERCHE
CARATTERISTICHE DEL VIRUS SARS SECONDO LE ULTIME RICERCHE
E’ probabile che l’estate offrirà condizioni meno favorevoli alla diffusione
E’ probabile che l’estate offrirà condizioni meno favorevoli alla diffusione
In 30’ a 56° C si neutralizza (importante per la
prevenzione nelle strutture ospedaliere)
In 30’ a 56° C si neutralizza (importante per la
prevenzione nelle strutture ospedaliere)
E’ sensibile al calore ed ai disinfettanti di uso comune
E’ sensibile al calore ed ai disinfettanti di uso comune
Non è trasmesso da alimenti
Non è trasmesso da alimenti
Sopravvive fino a due giorni su di una superficie plastica asciutta
Sopravvive fino a due giorni su di una superficie plastica asciutta
Sopravvive due giorni nell’urina e 2-4 giorni nelle feci (dell’uomo)
Sopravvive due giorni nell’urina e 2-4 giorni nelle feci (dell’uomo)
E’ meno mutageno di altri coronavirus animali
E’ meno mutageno di altri coronavirus animali
MALATTIE INFETTIVE A SORVEGLIANZA ESTREMAMALATTIE INFETTIVE A SORVEGLIANZA ESTREMA
Sono malattie esotiche, caratterizzate da elementi che fanno scattare, anche in presenza di un solo caso fortemente
sospetto, un’urgenza potenziale per la sanità pubblica
Sono malattie esotiche, caratterizzate da elementi che fanno scattare, anche in presenza di un solo caso fortemente
sospetto, un’urgenza potenziale per la sanità pubblica
Anche perché questi agenti, per la gravità
degli effetti che determinano, possono
essere usati come armi biologiche a
scopo terroristico
Anche perché questi agenti, per la gravità
degli effetti che determinano, possono
essere usati come armi biologiche a
scopo terroristico
N.B. la rapidità e la dimensione crescente dei viaggi internazionali aumentano il rischio che in Regione arrivino portatori asintomatici di
malattie inusuali
N.B. la rapidità e la dimensione crescente dei viaggi internazionali aumentano il rischio che in Regione arrivino portatori asintomatici di
malattie inusuali
per molte non si hanno terapie e vaccini; per molte non si hanno terapie e vaccini;
inusuali per il nostro Paese, con conseguente difficoltà ad individuarle e
diagnosticarle con la necessaria tempestività;
inusuali per il nostro Paese, con conseguente difficoltà ad individuarle e
diagnosticarle con la necessaria tempestività;
Infatti si tratta di malattie: Infatti si tratta di malattie:
molto gravi, perché ad elevato tasso di letalità
(alcune anche con elevata infettività);
molto gravi, perché ad elevato tasso di letalità
(alcune anche con elevata infettività);
impegnano severamente i servizi sanitari per garantire assistenza ai malati e controllo della diffusione
impegnano severamente i servizi sanitari per garantire assistenza ai malati e controllo della diffusione
LE FEBBRI EMORRAGICHE LE FEBBRI EMORRAGICHE
Malattia di MarburgFebbre di Lassa
Febbre emorragica Crimea-CongoFebbre emorragica di Ebola
Febbre emorragica d’Argentina (virus Junin)Febbre emorragica di Bolivia (virus Machupo)Febbre emorragica del Brasile (virus Sabia)
Febbre emorragica del Venezuela (virus Guanarino)Febbre della valle del Rift
Tutte le altre febbri emorragiche virali
Malattia di MarburgFebbre di Lassa
Febbre emorragica Crimea-CongoFebbre emorragica di Ebola
Febbre emorragica d’Argentina (virus Junin)Febbre emorragica di Bolivia (virus Machupo)Febbre emorragica del Brasile (virus Sabia)
Febbre emorragica del Venezuela (virus Guanarino)Febbre della valle del Rift
Tutte le altre febbri emorragiche virali
Le M.I. A SORVEGLIANZA MASSIMA(incluse le M.I. di classe A)
Le M.I. A SORVEGLIANZA MASSIMA(incluse le M.I. di classe A) 1
Le M.I. A SORVEGLIANZA MASSIMA(incluse le M.I. di classe A)
Le M.I. A SORVEGLIANZA MASSIMA(incluse le M.I. di classe A) 2
LA PESTE LA PESTE
IL VAIOLO IL VAIOLO LA TULAREMIA LA TULAREMIA
IL CARBONCHIO IL CARBONCHIO
LA SARS LA SARS IL COLERA IL COLERA
IL BOTULISMO IL BOTULISMO
Si ritiene opportuno aggiungere all’elenco delle malattie a sorveglianza massima:
Si ritiene opportuno aggiungere all’elenco delle malattie a sorveglianza massima:
La lista delle malattie a sorveglianza massima potrà essere ampliata o modificata in base a nuove evidenze scientifiche
La lista delle malattie a sorveglianza massima potrà essere ampliata o modificata in base a nuove evidenze scientifiche
IL PIANO REGIONALE EMERGENZE INFETTIVEIL PIANO REGIONALE EMERGENZE INFETTIVE
Prevenire, controllare o contenere la circolazione dell’infezione e ridurre l’impatto sanitario dovuto al sospetto di introduzione di una malattia infettiva a
sorveglianza estrema o al verificarsi di casi isolati o epidemie locali
Prevenire, controllare o contenere la circolazione dell’infezione e ridurre l’impatto sanitario dovuto al sospetto di introduzione di una malattia infettiva a
sorveglianza estrema o al verificarsi di casi isolati o epidemie locali
OBIETTIVIOBIETTIVI
Creare un sistema permanente di lotta
alle malattie infettive, con una struttura
flessibile, adattabile ad ogni diverso agente, senza
limitarsi a rincorrere casi specifici
Creare un sistema permanente di lotta
alle malattie infettive, con una struttura
flessibile, adattabile ad ogni diverso agente, senza
limitarsi a rincorrere casi specifici
Quindi: individuare, a seconda dei diversi livelli di allarme, modalità di gestione utilizzando strutture organizzative e risorse normalmente operanti nella
sanità pubblica e negli ospedali
Quindi: individuare, a seconda dei diversi livelli di allarme, modalità di gestione utilizzando strutture organizzative e risorse normalmente operanti nella
sanità pubblica e negli ospedali
Cuore del sistema è il Gruppo Regionale Emergenze InfettiveCuore del sistema è il Gruppo Regionale Emergenze Infettive
E’ composto dalle stesse persone cui è affidata la gestione degli eventi di bioterrorismo ed è compreso nella più ampia “Unità di crisi regionale” che si
occupa anche di maxiemergenze:
E’ composto dalle stesse persone cui è affidata la gestione degli eventi di bioterrorismo ed è compreso nella più ampia “Unità di crisi regionale” che si
occupa anche di maxiemergenze:
DETERMINAZIONE Direzione Sanità Pubblica n. 116 del 1 agosto 2003
DETERMINAZIONE Direzione Sanità Pubblica n. 116 del 1 agosto 2003
PIANO GENERALEPER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INFETTIVE
(riferimento per le Unità di Crisi del Ministero della Salute)
PIANO GENERALEPER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE INFETTIVE
(riferimento per le Unità di Crisi del Ministero della Salute)
Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’Azienda Ospedaliera
San Giovanni Battista - Molinette(diretto da Valerio Gai)
Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’Azienda Ospedaliera
San Giovanni Battista - Molinette(diretto da Valerio Gai)
Servizio Sovrazonale di Epidemiologia di Alessandria
(diretto da Vittorio De Micheli)
Servizio Sovrazonale di Epidemiologia di Alessandria
(diretto da Vittorio De Micheli)Strutture di riferimento:Strutture di riferimento:
GRUPPO REGIONALEPER LE EMERGENZE INFETTIVE
GRUPPO REGIONALEPER LE EMERGENZE INFETTIVE
composto dacomposto da
Direttore Sanità Pubblica(Mario Valpreda)
Direttore Sanità Pubblica(Mario Valpreda)
Responsabili strutture referenti regionali (punti di contatto)
(Valerio Gai – Vittorio De Micheli)
Responsabili strutture referenti regionali (punti di contatto)
(Valerio Gai – Vittorio De Micheli)
Medico specialista in malattie infettive con
esperienza in malattie esotiche(Pietro Caramello)
Medico specialista in malattie infettive con
esperienza in malattie esotiche(Pietro Caramello)
Esperto di virologia e batteriologia, con particolari competenze nella diagnostica di laboratorio
(Giovanna Marchiaro)
Esperto di virologia e batteriologia, con particolari competenze nella diagnostica di laboratorio
(Giovanna Marchiaro)
COMPITI del GRUPPO REGIONALEPER LE EMERGENZE INFETTIVE
COMPITI del GRUPPO REGIONALEPER LE EMERGENZE INFETTIVE
Predisporre ed aggiornare il Piano regionale Predisporre ed aggiornare il Piano regionale
Coordinamento con i rappresentanti delle associazioni scientifiche e professionali
Coordinamento con i rappresentanti delle associazioni scientifiche e professionali
Predisporre piani di formazione ed informazione Predisporre piani di formazione ed informazione
Redigere i Piani regionali di intervento per specifiche malattie (il primo prodotto è il Piano anti-SARS)
Redigere i Piani regionali di intervento per specifiche malattie (il primo prodotto è il Piano anti-SARS)
Individuare i laboratori di riferimento Individuare i laboratori di riferimento
Predisporre/aggiornare elenco strutture regionali di ricovero
Predisporre/aggiornare elenco strutture regionali di ricovero
Verifica presso ciascuna ASL della capacità di attivare tutti gli strumenti anti-emergenza
Verifica presso ciascuna ASL della capacità di attivare tutti gli strumenti anti-emergenza
Raccogliere/aggiornare repertori e disponibilità farmaci e presidi immunizzanti
Raccogliere/aggiornare repertori e disponibilità farmaci e presidi immunizzanti
GRUPPI DI REPERIBILITA’ per M.I.GRUPPI DI REPERIBILITA’ per M.I.
Organizzati per ASL, garantiscono la reperibilità in situazioni di allerta particolari. Sono composti dai medici dei
SISP
Organizzati per ASL, garantiscono la reperibilità in situazioni di allerta particolari. Sono composti dai medici dei
SISP
Il SSEPI di Alessandria può avvalersi, per alta consulenza, di specialisti in Malattie Infettive, con particolare esperienza in
malattie di importazione
Il SSEPI di Alessandria può avvalersi, per alta consulenza, di specialisti in Malattie Infettive, con particolare esperienza in
malattie di importazione
I LIVELLI DI ALLARMEI LIVELLI DI ALLARME
LIVELLO ZERO:LIVELLO ZERO: nessun evidenza di eventi che comportino rischi per l’importazione di epidemie
nessun evidenza di eventi che comportino rischi per l’importazione di epidemie
LIVELLO UNO:LIVELLO UNO: importazione di casi senza evidenze di trasmissione locale
importazione di casi senza evidenze di trasmissione locale
LIVELLO DUE:LIVELLO DUE: evidenza di trasmissione locale limitata ai contatti di un caso importato
evidenza di trasmissione locale limitata ai contatti di un caso importato
LIVELLO TRE:LIVELLO TRE: diffusione dell’epidemia a livello locale diffusione dell’epidemia a livello locale
RIFLESSIONI SULLA SARSRIFLESSIONI SULLA SARS
Questa sindrome ha dimostrato che possono insorgere “nuove” malattie infettive matrici di gravi problemi :
Questa sindrome ha dimostrato che possono insorgere “nuove” malattie infettive matrici di gravi problemi :
Sanitari: con difficoltà di controllo, impegno di rilevanti
risorse, rischio di ingorgo e paralisi delle strutture sanitarie
Sanitari: con difficoltà di controllo, impegno di rilevanti
risorse, rischio di ingorgo e paralisi delle strutture sanitarie
Economici: blocchi degli scambi commerciali,
interruzione di flussi turistici, scuole chiuse, quartieri isolati. Ripercussioni a livello locale (Italia: ristoranti cinesi, Fiera del libro, zaini dall’Estremo
Oriente)
Economici: blocchi degli scambi commerciali,
interruzione di flussi turistici, scuole chiuse, quartieri isolati. Ripercussioni a livello locale (Italia: ristoranti cinesi, Fiera del libro, zaini dall’Estremo
Oriente)
Sociali: psicosi ed allarmismo diffuso, rischio di stabilità sociale
(Cina)
Sociali: psicosi ed allarmismo diffuso, rischio di stabilità sociale
(Cina)
Politiche: dimissioni, leggi speciali, ritorno a strategie di lotta repressive
Politiche: dimissioni, leggi speciali, ritorno a strategie di lotta repressive
RADICI RAZIONALI DELLA PAURA DELLA SARSRADICI RAZIONALI DELLA PAURA DELLA SARS
Non ci sono vaccini o
trattamenti specifici
Non ci sono vaccini o
trattamenti specifici
Sintomi non specifici
(diagnosi difficile nei casi
secondari), test diagnostici
differenziali non ancora validati
Sintomi non specifici
(diagnosi difficile nei casi
secondari), test diagnostici
differenziali non ancora validati
Aspetti ancora da chiarire nella
patogenesi (altre vie di
trasmissione oltre droplets?)
Aspetti ancora da chiarire nella
patogenesi (altre vie di
trasmissione oltre droplets?)
Potenziale mutagenicità
del Coronavirus
Potenziale mutagenicità
del Coronavirus
Alto tasso di contagio nel
personale sanitario
Alto tasso di contagio nel
personale sanitario
Periodo di incubazione lungo, difficoltà di controllo del movimento viaggiatori
Periodo di incubazione lungo, difficoltà di controllo del movimento viaggiatori
Negli ospedali occorre più
attenzione alle malattie infettive
Negli ospedali occorre più
attenzione alle malattie infettive
La SARS ha riaffermato la necessità di mantenere alto il livello di sorveglianza,
controllo e di intervento per le emergenze infettive. Se il sistema non si collauda e
funziona nelle situazioni ordinarie, nell’emergenza sarà il caos
La SARS ha riaffermato la necessità di mantenere alto il livello di sorveglianza,
controllo e di intervento per le emergenze infettive. Se il sistema non si collauda e
funziona nelle situazioni ordinarie, nell’emergenza sarà il caos
Occorre maggior collaborazione internazionale.
Alcuni Paesi hanno nascosto l’epidemia
favorendone la diffusione
Occorre maggior collaborazione internazionale.
Alcuni Paesi hanno nascosto l’epidemia
favorendone la diffusione
Collegamenti e collaborazione tra
ricercatori consentono adeguamenti diagnostici e
terapeutici rapidissimi
Collegamenti e collaborazione tra
ricercatori consentono adeguamenti diagnostici e
terapeutici rapidissimi
LEZIONE DA TRARRE DALLA SARSLEZIONE DA TRARRE DALLA SARS1
Se nelle emergenze tipo SARS non si interviene subito rapidamente, ma
si nascondono i casi con gestioni paraufficiali, a fronte di un apparente guadagno immediato (assenza di allarme
sociale e nessun isolamento
internazionale) i danni successivi saranno
gravissimi e costosissimi (perdita di credibilità
internazionale, responsabilità dirette
nella diffusione, pesantissime ripercussioni economiche)
Se nelle emergenze tipo SARS non si interviene subito rapidamente, ma
si nascondono i casi con gestioni paraufficiali, a fronte di un apparente guadagno immediato (assenza di allarme
sociale e nessun isolamento
internazionale) i danni successivi saranno
gravissimi e costosissimi (perdita di credibilità
internazionale, responsabilità dirette
nella diffusione, pesantissime ripercussioni economiche)
LEZIONE DA TRARRE DALLA SARSLEZIONE DA TRARRE DALLA SARS2
Grazie per l’attenzione
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