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Piano Annuale per l’Inclusione
P.A.I.
A.S. 2016/2017
Premessa Il PAI è parte integrante del PTOF e ne diviene lo strumento operativo per tenere sotto controllo gli
elementi che determinano la qualità dell’inclusione. Per inclusione scolastica intendiamo un processo
volto a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e all'apprendimento che possono derivare dalla
diversità umana in relazione a differenze di genere, di provenienza geografica, di appartenenza sociale,
di condizione personale. L’inclusione è un processo che coinvolge tutta la comunità scolastica che ne
condivide i principi e si attrezza per concretizzarli nella pratica didattica ed educativa.
“L’inclusione implica il cambiamento: è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti e
della partecipazione di tutti gli alunni, un ideale cui le scuole possono aspirare, ma che non potrà mai
realizzarsi compiutamente”( T.Booth E M. Ainscow).
Il concetto di "Inclusione" si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter
partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e
partecipazione sociale;
Il modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, considera la
persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento
e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES)
dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per
determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici
o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta”.
Scuola Secondaria di I grado “T.Delfico” Via San Francesco, 1 – 65015 MONTESILVANO (PE) Tel.ni 0854453434-0854455114-085837538 -- Fax 0854452107
Scuola Infanzia “DE ZELIS”-Tel. Fax: 085834191- Scuola Primaria “F.Di Blasio” Tel. Fax: 0854491926 Email: peic82600c@istruzione.it - peic82600c.pec@istruzione.it CF.: 80006990685 C.M:
PEIC82600C
Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S) può
far fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione; il concetto di Bisogno
Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà
educative apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104
all'articolo 3, sia i disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica,
comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico-
culturale ...
Il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione
pedagogico-politica; le recenti disposizioni ministeriali sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e
didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con
BES; ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di
problematicità.
Le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con
BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di
riappropriarsi di un forte ruolo che le è proprio.
L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni
non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, è una scelta importante che
favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive tutelando gli alunni che prima non erano
individuati come portatori di bisogni .
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n° 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
Ø minorati vista Ø minorati udito 1 Ø Psicofisici 43
1. disturbi evolutivi specifici Ø DSA 41 Ø ADHD/DOP 2 Ø Borderline cognitivo Ø Altro
1. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Ø Socio-economico Ø Linguistico-culturale 17 Ø Disagio comportamentale/relazionale 43 Ø Altro
Totali 147 % su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 23 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 18
A. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
AEC ASSISTENTI EDUCATIVI CULTURALI
EX ASSISTENTE MATERIALE
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
ASSISTENTE ALL'AUTONOMIA E ALLA COMUNICAZIONE
Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
B. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI
NO
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva (progetti inseriti nel POF o approvati nei Consigli di classe, iterclasse, intersezione)
SI
Altro:
Docenti con specifica formazione (docenti con specifici titoli per l'inclusione es. master DSA, ADHD, AUTISMO, ESPERTI NELLE TECNOLOGIE PER L'INCLUSIONE e similari )
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI NO
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
C. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili SI
Progetti di inclusione : condivisione nella creazione di un adeguato ambiente d’apprendimento
SI
Altro:
D. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
SI
Coinvolgimento in progetti di inclusione SI
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
SI
Altro:
E. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
SI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
SI
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
SI
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
NO
Progetti territoriali integrati (che vedono cioè la partecipazione di più categorie rappresentative della scuola, del territorio, degli enti locali, del volontariato eccetera)
NO
Progetti integrati a livello di singola scuola NO
Rapporti con CTS / CTI NO
Altro:
F. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati
NO
Progetti integrati a livello di singola scuola
NO
Progetti a livello di reti di scuole NO
G. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe
SI
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
SI
Didattica interculturale / italiano L2 SI
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
NO
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
SI
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0 1
2
3
4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
X
Altro: (segnalare altri aspetti critici o carenze)
Altro:(segnalare altri aspetti critici o carenze)
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Pianificazione delle attività anno scolastico 2016/2017
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti.
Acquisizione e attribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Partecipazione ad iniziative di solidarietà ( TELETHON, AGBE ecc.)
Obiettivi di incremento dell’inclusività
A. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento
Si mettono in luce i compiti e le mansioni di tutti i soggetti coinvolti:
• Dirigente scolastico: svolge attività di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti, convoca e presiede
le riunioni collegiali.
• Collegio dei Docenti: discute e delibera il P.A.I.
• Consiglio di classe/interclasse/intersezione: esamina e valuta la situazione educativa, formativa ed
inclusiva di ogni singolo alunno; discute e approva i P.E.I. e i P.D.P., in presenza dei medici dell’ASL,
degli educatori, gli assistenti e famiglia dell’alunno che manifesta B.E.S.
• Coordinatore di classe, team docente nella Primaria: coordina le attività della classe volte ad
assicurare l’inclusività dell’alunno che evidenzia B.E.S.
• Funzione strumentale per l’inclusione: coordina il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, gestisce le
procedure per l’inclusività e l’accoglienza alunni stranieri.
• Funzione strumentale per l’area della disabilità: coordina le attività legate alla disabilità.
• G.L.I. d’Istituto
Ha come compiti quelli di collaborare all’interno dell’Istituto alle iniziative educative e d’integrazione
che riguardano studenti con disabilità, di occuparsi delle problematiche relative gli alunni con
bisogni educativi speciali. È composto da: Dirigente scolastico che lo presiede, funzioni strumentali
inclusività e disabilità, un docente per ogni ordine di scuola, rappresentanti dei genitori di studenti con
disabilità e DSA o altri; uno o più rappresentanti degli operatori sociali o sanitari che al di fuori
dell’Istituto si occupano degli alunni con BES.
Dal punto di vista operativo le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute dallo
stesso o da un suo delegato. I componenti del GLI hanno funzione propositiva e consultiva. Di ogni
seduta deve essere redatto un verbale. Il GLI si può riunire in seduta:
• Plenaria (con la partecipazione di tutti i componenti)
• Ristretta tipo sottocommissione di lavoro.
• Gruppo ristretto di Lavoro per l’Inclusione (G.L.I. operativo )
Il gruppo di lavoro, composto da 6 docenti che comprendono insegnati curriculari e di sostegno
(possibilmente di ogni ordine di scuola), presiede alla programmazione generale dell’inclusione
scolastica nella scuola ed ha il compito di “collaborare alle iniziative educative e di inclusione previste
dal piano educativo individualizzato” e dal PDP dei singoli alunni.
Pertanto il G.L.I :
v Analizza le risorse dell’Istituto, sia umane che materiali.
v Predispone una proposta di calendario per gli incontri dei GLI Operativi.
v Verifica periodicamente gli interventi a livello di Istituto.
v Ha competenze di tipo organizzativo riguardo:
1) la gestione delle risorse personali (assegnazione delle ore di attività di sostegno ai singoli
alunni;
2) utilizzo delle compresenze tra i docenti; pianificazione dei rapporti con gli operatori -
extrascolastici; reperimento di specialisti e consulenze esterne; …);
3) la definizione delle modalità di passaggio e di accoglienza dei minori in situazione di handicap;
4) la gestione e reperimento delle risorse materiali (sussidi, ausili tecnologici, biblioteche
specializzate.
All’inizio di ogni anno scolastico il GLI propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli
obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, legato al Piano annuale per l’inclusione
approvato al termine del precedente anno scolastico. Al termine dell’anno scolastico il Collegio procede
alla verifica dei risultati raggiunti.
• La famiglia
o Condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati
e personalizzati.
o Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico.
o Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati.
o Verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti.
o Incoraggia l’acquisizione dell’autonomia nella gestione del lavoro scolastico .
o Considera il significato valutativo, ma anche quello formativo delle singole discipline.
La scuola elabora, inserendola nel PTOF, una politica di integrazione e dell’inclusione condivisa tra il
personale (P.A.I.) con la presenza di figure professionali che, con un chiaro mandato
collegiale,monitorano coordinano, tengono sotto controllo il processo di inclusione sia all’interno che
con le istituzioni esterne coinvolte nei processi
B. Strutturazione di percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Saranno valutate proposte di formazione coinvolgendo centri specializzati, figure interne, come
docenti con specifica formazione, Enti preposti alla formazione permanente al fine di rispondere
alle esigenze formative, di approfondimento, accrescimento delle competenze del personale
docente, per potenziare le competenze nella elaborazione di PDP e nell’utilizzo di strumenti
compensativi e dispensativi;aggiornamento in rete con le altre scuole (educazione intercultura)
C. Adozione di strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive
Principale finalità della scuola sarà quella del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. L’esercizio di
tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno nell’ adozione di stili educativi, nella
trasmissione – elaborazione dei saperi, nella scelta di metodi di lavoro, nelle strategie di organizzazione
delle attività in aula e delle attività extra e para – scolastiche.
La valutazione del PAI avverrà in itinere monitorando punti di forza e punti di debolezza, andando ad
implementare la parti più deboli.
Si prevede l’adozione di strategie di valutazione che :
1. tengano conto dei diversi livelli di partenza relativi alle diverse tipologie di BES
2. verifichino quanto gli obiettivi raggiunti siano riconducibili ai livelli essenziali degli
apprendimenti.
Le prassi inclusive terranno conto della metodologia dell’apprendimento cooperativo, della didattica
laboratoriale e/o per piccoli gruppi che utilizzi strumenti compensativi e dispensativi. Al fine di
assicurare una valutazione sempre più in sintonia con i B.E.S. si terrà conto di eventuali nuove
proposte per adottare e sperimentare nuove strategie di valutazione
Per tutti gli alunni vi saranno prove di verifica strutturate iniziali riferite al Primo e al Secondo
quadrimestre, per tutte le classi parallele di Primaria e Secondaria, per abituare a nuovi
modelli di insegnamento, di apprendimento e di valutazione, creando una griglia comune di
valutazione.
Per gli alunni con disabilità certificata sono predisposte eventualmente prove differenziate, atte a
valutare il progresso degli alunni in rapporto alle loro potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Per gli alunni con disturbo specifico di apprendimento i docenti:
• Valuteranno i processi di apprendimento e non gli studenti.
• Nelle prove scritte terranno conto del contenuto e non della forma e saranno programmate.
• Valuteranno i progressi in itinere e non le carenze.
• Applicheranno una valutazione formativa.
• Non faranno la media aritmetica dei voti.
• Privilegeranno le verifiche orali rispetto a quelle scritte.
• Permetteranno di usare gli strumenti compensativi.
• Concederanno tempi di elaborazione e produzione più lunghi di quelli previsti per la classe.
D. Valutazione
La valutazione sarà conforme a quanto indicato nel PEI e nel PDP dell’alunno. I docenti
valuteranno i risultati raggiunti in relazione al punto di partenza di ciascuno e verificheranno gli
obiettivi in base a:
• Competenze minime essenziali.
• Risultati ottenuti utilizzando strumenti compensativi e misure dispensative.
• Risultati ottenuti utilizzando strategie di inclusione mirate a migliorare l’interazione
• sociale e la partecipazione alle attività.
Relativamente ai percorsi personalizzati, i Consigli di Classe/team dei Docenti concorderanno
con gli insegnanti di sostegno le modalità di raccordo con le singole discipline in termini di
contenuti e competenze.
Si deve far notare che in ogni caso il PDP non va considerato come un progetto rigido,
ma come una proposta dinamica che il docente accomoda via via alla reale vita
scolastica dell’alunno, apportando i dovuti aggiustamenti, adattamenti, in ragione
dell’obiettivo finale perseguito:
MIGLIORARELEPERFORMANCEDELL’ALUNNO
Gli interventi previsti nel PDP vanno verificati con sistematicità, almeno ogni 3 mesi e sempre condivisi con i genitori.Ogni quanto tempo effettuare la verifica
La verifica, sui progressi dell’alunno, va effettuata secondo una scansione temporale fissata dai docenti; in ogni caso va effettuata una verifica almeno ogni 3 mesi: inizio anno, fine dicembre, fine maggio, e ogni qualvolta risulti necessario per ricalibrare gli interventi didattici.
VERIFICAPDP
AndamentoattuazionePDP.
Valutazioneperfomancenelleareespecifiche
AREA(insegnamento)
Sottoarea:lettura,grafismo,calcolo.
Docente/icheeffettuanolaverifica
INDICATORI:VALUTAZIONEDIRENDIMENTO(vannoriportatilecompetenzechecisiaspettachel’alunnoabbiaacquisito,corrispondentiaquelliindicatinellaPDP.)
Datadelleosservazioni.Sonomesse
inlineaperaverevisivamenteunriscontrodeirisultati.
Valutazionerisultatiottenuti
Questoindicatoreevidenzialanecessitàdi:
Osservazioni
Buona Signifi=cativa
Nonsignificativa(scarsoonessun
progresso)
Proseguire
Rinforzare
Rivedere PD
P
il il il il
il il il il
il il il il
il il il il
il il il il
VERIFICAPDP
AndamentoattuazionePDP.
Livellodicollaborazioneepartecipazionedell'alunnoalPDP
INDICATORI:VALUTAZIONEDELLAPARTECIPAZIONEDELL’ALUNNOALPDP.
Datadelleosservazioni.(Sonomesseinlineaperaverevisivamenteunriscontrodeirisultati)
risultati.
Valutazionerisultatiottenuti
Questoindicatoreevidenzialanecessitàdi:
Osservazioni
Si Inmododiscontinuo
No,lorifiuta
Proseguire
Rinforzare
RivederePDP
Ha accettato la diagnosi DSA?
il il il il
Partecipa attivamente e con interesse al PDP?
il il il il
L’attivazione di interventi personalizzati è stata accetta di buon grado dal resto della classe?
il
il
il
il
La diversificazione degli insegnamenti l’accetta serenamente?
il il il il
Si sente diverso dagli altri, manifesta imbarazzo, ansia?
il il il il
Ha sviluppato delle strategie di apprendimento personalizzate messe in atto da se stesso?
il
il
il
il
VERIFICAPDP
AndamentoattuazionePDP.
Valutazioneeffettuatadaigenitorisull'attuazionePDP
Genitorechehaespressolavalutazione: MADRE PADRE
INDICATORIDIVALUTAZIONEDEIRISULTATIDAPARTEDEIGENITORI.
Valutazione RIPORTAREBREVIOSSERVAZIONI
Come considera, il genitore, i progressi fatti dall’alunno?
Buoni Sufficienti Scarsi
A casa il programma concordato viene svolto regolarmente?
Si,regolarmente
Con discontinuità
No, manifesta
opposizione
Com’è il livello di interesse dell’alunno a casa nello svolgere le attività?
Buono Discontinuoo
scarso
Da quando segue il programma di recupero, il genitore, nota dei cambiamenti nell’alunno?
Si No Cambiamenti manifestati
Secondo il parere del genitore, l’attuale programmazione deve essere modificata, integrata, in qualche parte?
Si No
LEGENDA:Proseguire: poiché l’attività intrapresa sta dando risultati positivi va continuata. Rinforzare: poiché l’attività non sta dando risultati molto positivi, ma la linea intrapresa è giusta, vanno apportati dei miglioramenti e delle integrazioni. Rivedere PDP: poiché l’attività programmata non sta dando i risultati attesi sarà necessario rivedere la programmazione, anche limitatamente a uno o due indicatori.
E. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Diverse figure collaborano all’interno dell’Istituto:
v docenti di sostegno che, in contitolarità con gli insegnanti di classe, promuovano attività
individualizzate e con piccoli gruppi;
v assistenti alla comunicazione che promuovano interventi che favoriscano l’autonomia, in classe
o in palestra o nei laboratori, unitamente al docente in servizio in contemporanea;
v sportello di ascolto e di supporto psicologico su base volontaria;
v tirocinanti
Cercheremo di definire maggiormente alcuni compiti dei vari tipi di sostegno presenti
all’interno della scuola: docenti specializzati, personale ATA, ruolo del personale scolastico
nella somministrazione di farmaci agli alunni.
In base all’esigenza dell’alunno disabile l’insegnante di sostegno condivide con il Consiglio di
classe, di interclasse e di intersezione, percorsi strutturati e progettati per tutta la classe. Tali
proposte saranno inserite nell’ordine del giorno del primo Collegio e dei primi Consigli dell’anno e
riguardano :
v l’organizzazione dell’assistenza materiale per gli alunni disabili;
v La diffusione e condivisione del “Protocollo per la somministrazione dei farmaci agli
alunni”;
v La collaborazione con docenti con specifica formazione (nel campo delle tecnologie,
della pedagogia e della psicologia).
F. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola
L’obiettivo è arricchire l’agenda della Scuola rispetto a tutte le realtà territoriali che
operano nell’ambito della cultura, dell’animazione, della promozione dello sport ecc… in
un’ottica di inclusione della scuola stessa nel suo territorio.
Oltre le prestazioni dei medici della Neuropsichiatria della ASL di Pescara, sul territorio circostante
la scuola, agiscono servizi specifici (logopedia, riabilitazione, ecc.) per gli alunni con varie
problematiche.
Si prevede l’incremento dei rapporti con il CTS, con i servizi sociali e sanitari territoriali, con le
Istituzioni deputate alla sicurezza, con le Associazioni e gli Enti (sia pubblici che privati) presenti
sul territorio, per promuovere azioni di formazione, monitoraggio e tutoraggio relativi al personale
da impiegare nelle strategie di inclusione.
Si prevedono:
Ø Intervento dei Mediatori culturali e linguistici per laboratori linguistici per alunni stranieri
neoarrivati (comune di Montesilvano e Caritas), e si richiederà l’ intervento anche nella
scuola dell’infanzia.
Ø Partecipazione al Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l’accoglienza degli alunni stranieri.
Ø Collaborazione dei servizi sociosanitari territoriali.
Ø Sportello di consulenza psicologica.
Ø Sportello di ascolto e mediazione
Ø Collaborazione con le forze dell’ordine per l’educazione alla legalità.
Ø Collaborazione con il CTS di Pescara, perché favorisca il sostegno al processo di
integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori
pratiche
Ø Collaborazione con l’AID della provincia di Pescara
Ø Collaborazione con altre agenzie del territorio che si renderanno disponibili.
G. Ruolo delle famiglie
Si cercherà di coinvolgere maggiormente le famiglie nel progetto d’inclusione , in quello di
accoglienza e anche in momenti di formazione e informazione su tematiche attinenti il progetto. La
famiglia è corresponsabile del percorso da attuare all’interno dell’istituto; perciò verrà coinvolta
attivamente nelle pratiche inerenti l’inclusività. La modalità di contatto e di presentazione
della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa.
Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi
inclusivi anche attraverso:
Ø gruppi di lavoro e la condivisione delle scelte effettuate;
Ø organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e
individuare azioni di miglioramento.
H. Ruolo della comunità e del territorio
Si intende:
Ø potenziare il coinvolgimento della comunità territoriale tramite attività socioeducative
proposte dalla scuola attraverso il POF;
Ø Continuare la collaborazione con la Caritas;
Ø Utilizzare strumenti di apprendimento a tecnologia avanzata come la LIM per facilitare
l’apprendimento, rivolgendosi a fornitori operanti sul territorio che le offrono in comodato
d’uso.
I. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico e continuità tra i diversi ordini di scuola
Nell’Istituto si attueranno progetti di raccordo Scuola dell’Infanzia-Scuola Primaria, Scuola
Primaria - Scuola Secondaria 1° grado.
L’esperienza scolastica, che inizia nella Scuola dell’Infanzia e procede con le Scuole Primaria e
Secondaria di primo grado, ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e per la
costruzione dell’identità degli alunni, tempo nel quale si pongono le basi e si sviluppano le
competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.
Garantire unitarietà alle esperienze e continuità alle proposte educative e didattiche è la finalità
che il nostro Istituto si prefigge di perseguire nell’ambito delle attività curricolari e progettuali
che connotano l’esperienza scolastica.
Nel nostro Istituto la continuità è costruita su capisaldi alimentati dalla pratica quotidiana di lavoro
sviluppata con il coinvolgimento di tutti gli educatori e delle famiglie. Si tratta di una
dimensione istituzionale regolata da prassi e procedure formali e operative. In particolare
esse riguardano:
Ø il passaggio di informazioni tramite la cartella dell’alunno;
Ø la programmazione di momenti di confronto e scambio tra soggetti istituzionali
(gruppo di lavoro interdisciplinare, dirigente, coordinatore ed insegnanti) sul percorso
evolutivo dell’alunno con BES o straniero, per tutti gli ordini di scuola, in particolare
nei mesi di Settembre e Giugno;
Ø la raccolta e l’analisi della documentazione degli alunni provenienti dalla scuola
dell’infanzia e primaria;
Ø la realizzazione del progetto di accoglienza da effettuarsi durante le prime due settimane
di scuola (si veda progetto allegato);
Ø potenziamento delle attività di orientamento.
Si prevede di valorizzare:
Ø l’utilizzo delle ore a disposizione, per programmare e attuare percorsi individuali o a
piccoli gruppi, in modo da realizzare a pieno, il diritto all'apprendimento per tutti gli
alunni in situazione di difficoltà.
Ø la collaborazione con i docenti con formazione specifica: pedagogista, psicologa, esperto
nelle tecnologie per i progetti di inclusione.
Ø La nomina di docenti esperti nello screening dei disturbi specifici di apprendimento.
Ø lo sportello di assistenza legislativa e didattica per genitori, docenti e alunni sulla tematica
dei Bisogni Educativi Speciali condotto da docenti con specifica formazione.
PROGETTO CONTINUITÀ/ORIENTAMENTO
“LA DIVERSITÀ COME RICCHEZZA”
a.s. 2016 / 2017
LA CONTINUITÀ La continuità è una caratteristica costitutiva degli Istituti Comprensivi, all'interno dei quali si tende
a ridurre al minimo grado la disarmonia didattico - organizzativa dei diversi ordini di scuola:
infanzia, primaria, secondaria di I grado. Le “Indicazioni per il curricolo” confermano che la scuola
di base deve avere un impianto unitario superando il salto culturale ed epistemologico che
caratterizzava i passaggi fra la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo
grado. La continuità verticale dell’Istituto comprensivo si fonda sui principi di:
• collegialità di progettazione;
• corresponsabilità nella realizzazione delle attività.
Punto di forza della scuola verticalizzata è la flessibilità, intesa come capacità di rispondere alle
esigenze delle famiglie e degli alunni oltre che di dialogare con il territorio. In tale ottica deve
essere promossa un’integrazione a differenti livelli, che porta alla valorizzazione delle diversità,
ponendo particolare attenzione alla dimensione interculturale sempre più presente. Il Piano
dell’Offerta Formativa è verificato e ampliato annualmente con la valorizzazione delle risorse
professionali e l’uso di metodologie diverse, quali cooperative learning e la didattica laboratoriale,
attente alla dimensione del sapere, del saper fare e del saper essere. Per raggiungere ciò la scuola ha
organizzato il curricolo verticale che, partendo dalla scuola dell’infanzia, sviluppano “a spirale” i
saperi essenziali, e che, ripresi in termini di complessità crescente e con mediatori metodologici di
grado diverso, conducono sino alla Scuola Secondaria di primo grado. Inoltre la scuola ha
pianificato l’elaborazione delle competenze che gli alunni devono possedere in uscita, nei tre ordini
di scuola e le prove di verifica finale e test comuni agli anni ponte. In particolare si propongono i
seguenti strumenti di lavoro:
Per la continuità verticale:
Ø Progetti e attività di continuità tra:
Ø Scuola Infanzia/Scuola Primaria
Ø Scuola Primaria/Scuola Secondaria I grado
Ø Scuola Secondaria I grado/Scuola Secondaria II grado
Per la continuità orizzontale:
Ø Rapporti con le famiglie.
Ø Rapporti con le varie agenzie educative del territorio (Amministrazione comunale,
A.S.L., Associazioni Sportive, biblioteca, …).
CONTINUITÀ TRA SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA
Classi coinvolte: classi terze Scuola dell’Infanzia e classi quarte Scuola Primaria.
• Invio di una lettera d’invito, a novembre, da parte degli alunni della quarta classe della
Primaria ai bambini di cinque anni dell’infanzia, per trascorrere insieme una giornata
scolastica. Gli alunni della Primaria possono scegliere una mascotte che disegneranno e
doneranno ai compagni più piccoli.
• Prima visita, entro novembre, degli alunni della Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria;
gli alunni saranno accolti in palestra o in classe.
• Conoscenza reciproca e affidamento di ogni alunno della Scuola dell’Infanzia ad un alunno
della Scuola Primaria che assumerà il ruolo di “tutor”.
• Documentazione dell’evento attraverso una fotografia delle coppie costituite.
• Durante gli incontri si attueranno giochi comuni con percorsi già predisposti, letture di storie
fantastiche e produzione di una storia in comune, preparazione all’elaborazione di un
piccolo libro, disegni dei personaggi e recita della storia (eventuale spettacolo di fine anno).
• Seconda visita degli alunni della Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria (data da
concordare tra i docenti).
• Possibili attività laboratoriali: organizzare il materiale prodotto per impaginare il libro,
incontro in giardino e colazione insieme, canti, filastrocche e danze gioco. Visita degli spazi.
• Durante gli incontri si potranno riprendere i momenti di condivisione e di attività, con una
videocamera, che potranno essere proiettati anche durante le riunioni con i genitori.
• Momento di accoglienza da parte dei tutor nei confronti dei piccoli il primo giorno di scuola
in classe prima (nell’anno scolastico successivo).
Sono previsti degli incontri tra FS e Docenti referenti dei plessi per concordare le attività.
CONTINUITÀ TRA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
Classi coinvolte : classi quinte della Scuola Primaria e classi prime della Scuola Secondaria
Si prevedono incontri tra gli alunni delle quinte classi con gli alunni delle prime classi della
Secondaria, con attività laboratoriali come:
• Laboratorio di Arte: manipolazioni, creazioni utilizzando varie metodiche (ceramica, carta
ecc.).
• Laboratorio di Musica: suoni e canti.
• Laboratorio di Scienze: semplici esperimenti, compilazione di schede.
• Laboratorio di Matematica: giochi basati su aritmetica e geometria.
• Partecipazione a lezioni multimediali compartecipate nelle classi prime della secondaria, a
piccoli gruppi.
• Anche gli alunni in uscita dalla Scuola Primaria avranno un tutor di riferimento fra quelli
della Secondaria che li accoglierà e li seguirà durante il primo anno nel nuovo ordine
scolastico.
• Open day della Scuola Secondaria di I grado.
INCONTRI
NOVEMBRE/DICEMBRE
• Incontro tra gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e delle classi quarte della Scuola
Primaria per concordare le attività specifiche, i tempi d’attuazione e il percorso
didattico.
• Incontro tra i docenti delle quinte classi della Scuola Primaria e i docenti della
Secondaria per approntare i laboratori creativi, stabilire i tempi e le metodologie.
• Incontri tra i docenti delle classi quinte e delle prime classi della Secondaria per
pianificare l’attuazione di stage presso le classi prime della Secondaria, a piccoli
gruppi, e durante l’attività di discipline diverse, in vari momenti dell’anno scolastico.
• Incontri tra i docenti referenti alla continuità degli Istituti Superiori per pianificare
l’attuazione di stage presso le classi prime della scuola superiore, a piccoli gruppi,
per assistere alle lezioni e condividere attività laboratoriali.
GENNAIO
• Incontro con i genitori degli alunni di cinque anni della Scuola dell’Infanzia e
degli alunni delle quinte classi della Scuola Primaria con il DS e le FS per
illustrare il POF d’Istituto.
L’ORIENTAMENTO
L’orientamento è dentro le attività scolastiche. Tutte le attività che si svolgono nei vari gradi
di scuola debbono tendere a mettere ciascun allievo nelle condizioni di scoprire le proprie
capacità, le proprie attitudini, perché possa scegliere così la propria “strada”, sicuro di poter
contare sulla propria autonomia di scelta. Dalle “Linee guida Nazionali per l’Orientamento
Permanente” del 19/02/2014 si legge:
“L'orientamento - quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado -
costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo
e formativo sin dalla scuola dell'infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che
mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere
se stessi, l'ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte
formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e
partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e
responsabile.” E ancora: “L’orientamento investe il processo globale di crescita della
persona, si estende lungo tutto l’arco della vita, è presente nel processo educativo sin dalla
scuola primaria ed è trasversale a tutte le discipline.”
Quindi l’orientamento diviene un elemento necessario e indispensabile in una scuola che
interpreta le istanze socio-culturali odierne e progetta strategicamente i suoi interventi, volti
alla maturazione della personalità del ragazzo. Pertanto, si intende proporre un percorso di
orientamento formativo verticale, allo scopo di fare venire fuori “i talenti”, le attitudini e gli
interessi dei singoli, con diverse modalità e facendo uso di questionari e percorsi di
autoconoscenza e di valutazione delle proprie potenzialità.
Nel corso della Scuola Secondaria di 1° grado è necessario aiutare i ragazzi a individuare
concretamente il percorso per il completamento dell’obbligo scolastico e formativo e offrire
alle famiglie occasioni per approfondire la tematica in modo da essere sostegno per i propri
figli e consta di due momenti:
Formativo sulla conoscenza del sé (consapevolezza dei propri interessi, delle proprie abilità
e difficoltà del proprio percorso formativo). Saranno messi a disposizione dei docenti, dei
materiali atti al percorso proposto.
Informativo volto a fornire ai ragazzi un panorama delle scuole superiori e delle
caratteristiche di ciascuna di esse.
ATTIVITÀ Novembre
• Somministrazione, da parte dei docenti di Lettere, di materiale formativo sulla
conoscenza del sé e di valutazione delle proprie potenzialità.
• Apertura di uno sportello Orientamento, presso la sede centrale, tenuto anche da
docenti delle Scuole Secondarie di II grado che si rendono disponibili e rivolto, sia
agli alunni delle terze classi della Scuola secondaria primo grado, sia ai genitori.
• Saranno pubblicizzati, sul sito della scuola, tutti gli open day e le attività proposte
delle Scuole secondarie di secondo grado.
• Da parte di alcuni Istituti sarà data la possibilità, ad alunni interessati, di partecipare
a stage presso le future scuole, finalizzati alla conoscenza dei modelli organizzativi
delle varie scuole, dei laboratori, dell’ambiente formativo e relazionale.
• Saranno ospitati, nelle singole classi terze, docenti delle superiori che illustreranno
l’offerta formativa dell’istituto che rappresentano, e cercheranno di fugare dubbi e
incertezze da parte degli allievi. Si cercheranno di coinvolgere, negli incontri, ex
alunni che frequentano le scuole superiori che testimonieranno sulla propria
esperienza scolastica.
• Si proporranno visite presso gli Istituti Secondari di II grado.
Gennaio
• Incontro con i genitori delle terze classi della Scuola Media, in presenza del DS,
delle FS e di docenti delle Scuole Secondarie di II grado, per illustrare
l’organizzazione e l’offerta formativa degli Istituti.
• Distribuzione agli alunni delle terze classi della scuola media il Consiglio Orientativo
formulato dai docenti del Consiglio di Classe.
La docente FS area Continuità e Orientamento Antonia Capocefalo
La Funzione Strumentale per l’Inclusività : Rosanna Feliciani e Anna Maria Galli
Approvato dal G.L.I. in data : 17/10/2016
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data: 19/10/2016
Il Dirigente Scolastico
Prof. Nino TRAINI
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