pastorale parrocchie gorla minore e · ti coloro che, forse anche per colpa nostra e delle nostre...
Post on 16-Feb-2019
227 Views
Preview:
TRANSCRIPT
16
SANTE MESSE GORLA MINORE
vigiliare del sabato: ore 17 (resid. Gonzaga) – 18,30
festiva: ore 8,30 – 10 – 18
feriale: ore 7,30 (in collegio, dal lun al ven) – 9
ore 20.30 (II e IV giovedi del mese)
SANTE MESSE PROSPIANO
vigiliare del sabato: ore 20,30, in Santuario
(da maggio alla festa in settembre – no agosto)
festiva: ore 7,45 – 11
feriale: ore 16 (fondaz. Raimondi)
ore 20.30 (I e III giovedi del mese, in chiesa vecchia)
San Lorenzo
(porta campanile chiesa)
Santi Nazaro e Celso,
(mosaico entrata
antica chiesa parrocchiale)
1
Unità Pastorale
Parrocchie
Gorla Minore e
Prospiano
Parrocchia
Gorla Minore
Parroccchia
Prospiano
Santuario Madonna
del’Albero, Prospiano
Chiesetta del Crocifisso,
Gorla Minore
Antica Chiesa
parrocchiale,
Prospiano
Madonna dell’aiuto,
Gorla Minore
Madonna
del Rosario,
Gorla Minore
Madonna
dell’Albero,
Prospiano
P
R
O
G
E
T
T
O
E
D
U
C
A
T
I
V
O
Madonna
dell’aiuto
Gorla Minore
14
Una frase iniziale del nostro progetto di unità pastorale che vale la
pena rileggere è la seguente:Tutti siamo PROTAGONISTI e RE-
SPONSABILI nel dare una immagine di Chiesa viva: questo è il
nostro modo di servire la ‘causa’ del Vangelo.
E’ sempre viva quindi la richiesta di uomini e donne di buona
volontà che diano la loro collaborazione nei vari ambiti elencati.
Particolare e accorato appello affinchè si collabori concretamente
‘rimboccandosi le maniche’ offrendo un po’ del proprio tempo e
della propria giornata. Di cose da fare e spazi da animare ce ne
sono tanti: pulizia e cura delle nostre belle chiese, volontariato in
oratorio (bar, pulizia, pulizia campi da gioco, ecc), servizi liturgici
(lettori, cantori, organisti, ecc), collaborazione nelle feste ed attivi-
tà parrocchiali, ecc.
Speriamo di avere contribuito, con questo piccolo ‘vademecum’ con-
segnato a tutta la nostra unità pastorale, ad una conoscenza precisa di
quanto succede nelle nostre parrocchie.
’Quando i nostri occhi si aprono, cessano i giudizi, le piccinerie, le
mormorazioni e il nostro cuore si allarga. Quando la fede diventa o-
paca, striminzita, il cuore si raggela e la Chiesa, come ogni altra so-
cietà, si riempie di pettegolezzi e di dicerie, rivelandoci che siamo as-
sai lontani dalla visione del mistero della Chiesa e che stiamo vivendo
la povertà della Chiesa non come dono gratificato da Dio, bensì come
miseria triste e poco attraente.
(da ‘Parole sulla Chiesa’ – Card. C.M.Martini)
AD MAIOREM DEI GLORIAM
Don Giuseppe Lazzati, parroco
Don Andrea Tosca, vicario parrocchiale
Suore oblate catechiste piccole serve dei poveri, Gorla Minore
Suore serve di Maria madre addolorata, Prospiano 3
Il dono della visita pastorale dell’Arcivescovo Card. Angelo
Scola al nostro decanato Valle Olona è stata occasione
propizia per ‘mettere mano’ al progetto educativo pastorale
parrocchiale così che la nostra intera unità pastorale (Gorla
Minore e Prospiano) sia in grado, giorno dopo giorno, di
‘educarsi al pensiero di Cristo’ come costante riferimento del
suo vivere, del suo agire e del suo discernimento pastorale.
Questo progetto educativo dell’unità pastorale, oltre ad
essere consegnato all’Arcivescovo, entra anche in tutte le fa-
miglie delle nostre parrocchie perché sia ampia
l’informazione e la conoscenza per tutti i nostri parrocchiani.
PARROCCHIA S. LORENZO
GORLA MINORE
PARROCCHIA
SS. NAZARO E CELSO
PROSPIANO
Ai parrocchiani sensibili e vicini perchè partecipino con maggior entu-
siasmo e rinnovato impegno a tutte le proposte parrocchiali.
Ai parrocchiani delusi o forse annoiati - speriamo non indifferenti -
perchè riprendano con attenzione e rinnovato interesse l' avvicinamen-
to alla vita parrocchiale e a tutte le sue proposte.
In questo cammino di verifica occorre anche però sapere tornare sugli
sbagli fatti, non solo per non ripeterli ma anche per chieder scusa a tut-
ti coloro che, forse anche per colpa nostra e delle nostre strutture orga-
nizzative, sono rimasti dimenticati o si sono sentiti poco coinvolti.
4
"La Parrocchia è la comunità dei fedeli che rende visibile la missione
della Chiesa in un determinato territorio"(Sinodo 46, cost. 136).
Essa è per tutti, uomini e donne di ogni età e condizione, strumento di
salvezza e "segno della presenza dell' Amore Misericordioso di Dio"!
“La pastorale d’insieme è esigenza connaturata con la Chiesa, quale
realtà di comunione, e a tutta la sua missione evangelizzatrice. Tale
caratteristica del’azione pastorale, più volte richiamata nel cammino
della Chiesa ambrosiana, si presenta come particolarmente necessaria e
urgente tra parrocchie vicine e nel medesimo decanato. Essa, infatti,
permette di realizzare un’azione pastorale più coordinata e unitaria nel-
lo stesso territorio” (cost 155)
Proprio per tali motivi, in questi anni, è nata l’unità pastorale tra le no-
stre due parrocchie di Gorla Minore e di Prospiano.
Carissimi,
il Progetto Pastorale Parrocchiale che vi presento è per tutti coloro
che abitano nel territorio di Gorla Minore, appartenenti alle Parroc-
chie di San Lorenzo e dei Santi Nazaro e Celso.
Questo progetto vuole presentare "il cammino" dei prossimi anni, por-
tando alla conoscenza di tutti le priorità che intendiamo privilegiare e
i ‘passi da compiere; naturalmente ogni anno vedrà alcuni accorgi-
menti e puntualizzazioni, tenendo conto delle indicazioni del nostro
Arcivescovo e del Piano Pastorale Diocesano.
Il nostro "lavoro" pastorale è volto a rendere visibile che esiste la pos-
sibilità di un 'esperienza di comunione vissuta sotto il primato di Dio.
Una comunità che fissa il suo sguardo su Gesù diventa accogliente ed
ospitale. Vogliamo essere una Chiesa attenta:
• all'identità che ci è data dal vangelo;
• all'unita fra le persone che ci rende segno visibile e credibile;
• al solco di storia che ci ha preceduto e che ci seguirà.
Ringrazio i componenti del Consiglio di Unità Pastorale (C.P.U.) che
hanno voluto e saputo sintetizzare il lavoro delle diverse commissioni
esistenti in Parrocchia, ed, in particolare, conservare ed aggiornare
tutto il lavoro pastorale svolto da chi ci ha preceduti (in particolare le
persone dei precedenti Consigli Pastorali Parrocchiali di Gorla e di
Prospiano, i Parroci Don Stefano Rocca e Don Ambrogio Dones, miei
predecessori)
don Giuseppe Lazzati, parroco 13
Nella conversazione quotidiana, nell'uso saggio degli strumenti di co-
municazione della comunità (stampa parrocchiale, buona stampa, spe-
cie Avvenire, il Segno, centri culturali, sale della comunità, social, ecc)
i discepoli del Signore condividono, argomentano, approfondiscono
quella visione dell'uomo e della donna, del mondo e della vita che si
ispira al Vangelo, che si lascia istruire dal magistero della Chiesa e dal-
la ricerca personale.
Quanto al passo da compiere individuato durante le fasi prece-
denti della visita pastorale, è fatto proprio dal Cardinale Arcivescovo e
raccomandato in questi termini:
1.La cura costante per l'oratorio e l'intera pastorale giovanile, le sue
proposte educative, la pastorale vocazionale: tutti siamo 'comunità edu-
cante'. Si deve incrementare la collaborazione tra i vari gruppi parroc-
chiali.
La casa della pastorale giovanile San Giovanni Paolo II deve educare
ad avere la giusta mentalità del lavorare insieme come unica chiesa per
le nuove e future generazioni in costante attenzione alla collaborazione
con l'intera proposta pastorale delle singole parrocchie.
2.E’ necessario costituire il centro di ascolto Caritas per rispondere non
solo alle necessita emergenti ma come attenzione particolare alla pa-
storale famigliare. Questa attenzione deve essere accompagnata dalla
proposta di percorsi di 'tutoraggio' nella pastorale delle famiglie con
una attenzione particolare alle situazioni matrimoniali 'ferite'.
3.Deve essere accolta la proposta di valorizzare i gruppi di ascolto del-
la Parola di Dio nelle singole case e tra famiglie.
4.La costituzione del gruppo liturgico di unita pastorale aiuterà a creare
sempre più unita tra le due parrocchie.
Incarico il consiglio pastorale di riprendere e attuare le indicazioni di
questa lettera e di verificarne puntualmente l' attuazione con scadenza
annuale [nella prima settima di quaresima degli anni a venire]
Accompagno il cammino di tutti con ogni benedizione e invoco ogni
grazia per intercessione dei santi Ambrogio e Carlo e dei santi patroni
delle due parrocchie chiamate a collaborare sempre più nel solco della
ormai iniziata unità pastorale.
IL VICARIO GENERALE +Mario Delpini
Milano, 8 giugno 2017.
12
grazia del mistero celebrato trasfiguri la vita dei fedeli e si irradi nella
vita ordinaria con i suoi frutti irrinunciabili: in particolare deve risplen-
dere la gioia e la comunione che fa dei molti un cuore solo e un'anima
sola.
Deve essere favorita anche la preghiera feriale, promuovendo la parte-
cipazione alla messa, la preghiera della liturgia delle ore, l'adorazione
eucaristica la preghiera del rosario, le devozioni popolari. Le pubblica-
zioni proposte dalla Diocesi (La Tenda, la Diurna Laus per esempio)
offrono un aiuto prezioso per vivere quotidianamente la preghiera litur-
gica. E’ poi opportuno che la chiesa sia aperta, per quanto possibile.
E’ necessario che la comunità esprima persone volontarie affidabili e
convinte per tenere aperta la chiesa, per animare la preghiera della co-
munità anche in assenza del prete (per esempio rinnovando il gruppo
dell' Apostolato della preghiera).
B. La comunità dei discepoli del Signore è il contesto in cui ciascu-
no riconosce che la sua vita è una grazia, una vocazione, una missio-
ne. Ogni proposta pastorale deve avere come obiettivo l'aiuto perché
ciascuno trovi la sua vocazione e la viva nelle forme che lo Spirito sug-
gerisce, quindi nella pluralità delle forme associative e dei percorsi
personali. In particolare la pastorale giovanile deve essere scuola di
preghiera e percorso vocazionale. La scelta dei diversi stati di vita deve
essere accompagnato con sapienza e autorevolezza dagli adulti della
comunità cosi da favorire le decisioni definitive per la vita matrimonia-
le o le forme di speciale consacrazione. La comunità degli adulti infat-
ti deve pensarsi come comunità educante.
C. La comunità dei discepoli del
Signore è presente nel contesto in cui
vive come il sale della terra, la luce
del mondo, il lievito che fa fermentare
tutta la pasta. Nella complessità del
nostro tempo coloro che condividono
la mentalità e i sentimenti di Cristo
hanno la responsabilità di testimoniare
come la fede diventi cultura, proponga
una vita buona, desiderabile per tutti,
promettente per il futuro del paese e
5
Obiettivo generale del Progetto educativo:
Atti 2, 42-48 Inserendoci nel cammino del’intera Diocesi di Milano – e non potreb-
be essere diversamente ! – il brano relativo alla prima comunità apo-
stolica fa da obiettivo e traccia il cammino del progetto che viene con-
segnato alle nostre 2 parrocchie.
Si tratta sicuramente di dare a tutto questo uno spazio ampio e dilata-
to, con la coscienza di fare un cammino paziente ma con tappe che non
possono essere evitate.
Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comu-
nione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore
era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; ven-
devano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo
il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel
tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e
semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popo-
lo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli
che erano salvati.
Ci inseriamo quindi nel solco già tracciato dalle lettere pastorali del nostro Arcivescovo Card. Angelo Scola e dell’intera Chiesa ambrosiana e chiediamo al Signore di essere capaci di costruire nella quotidianità una Chiesa che abbia ‘il pensiero di Cristo’, che si lascia educare da Dio e dalla Sua Parola. Tutto questo con la consapevolezza che ogni uomo è creato come ‘uditore della Parola’ ed è proprio in nome di questa ‘naturale dignità’ che la Parrocchia ‘spezza’ il pane della Parola e siede attorno alla mensa Eucaristica così da essere sempre più Chie-sa viva e, nella carità, credibile. Tutti siamo PROTAGONISTI e RESPONSABILI nel dare una im-
magine di Chiesa viva: questo è il nostro modo di servire la ‘causa’ del
Vangelo. Il primo passo da compiere, prima di concretizzare un pro-
getto, è allora quello di dare ampio spazio alla Paola di Dio così come
la Scrittura e la Chiesa ce la tramanda e consegna: Dio pronuncia una
6
Parola che è per ogni uomo. E’ su questa Parola, che è Gesù Cristo,
che anche la nostra unità pastorale decide di costruirsi.
Premessa iniziale deve essere quindi la vita spirituale personale e co-
munitaria grazie alla quale ci si potrà attrezzare con un bagaglio di
interiorità capace di sostenere sempre meglio l’apostolato e la testimo-
nianza attiva. Non è quindi possibile prescindere da un preciso e atten-
to cammino sacramentale.
Il cammino da compiere:
Dalla riflessione fatta circa il brano di Atti 2, 42-48, emergono 4 carat-
teristiche che per noi diventano 4 piste nelle quali le nostre parrocchie
devono costantemente rivedersi e ritrovarsi:
1) FRAZIONE DEL PANE;
2) PREGHIERE;
3) INSEGNAMENTO DEGLI APOSTOLI;
4) UNIONE FRATERNA .
Si parla anzitutto di ASSIDUITA’: questi 'fratelli' erano assidui cioè
perseveranti nelle 4 caratteristiche dette sopra.
Questo significa che una comunità cristiana è tale solo se compie con
frequenza e fedeltà questi 4 gesti fondamentali; tra questi il posto cen-
trale va dato alla S. Messa della domenica: evento di grazia nel quale
queste 4 caratteristiche sono presenti e operanti.
E’ così che nasce la comunità cristiana e concretamente la parrocchia:
dal fatto che alcuni credenti battezzati non soltanto fanno ogni tanto
qualche gesto che ricorda la loro fede, ma con perseveranza pongono
dei gesti concreti che costituiscono una figura di comunità,
Quali sono questi atteggiamenti concreti?
Frazione del Pane
Ancora oggi le nostre parrocchie vogliono riconoscersi
come tali innanzitutto per lo spezzare il pane, per il fatto
che i fedeli della parrocchia partecipano regolarmente e
assiduamente alla Messa domenicale. Le nostre comuni-
tà cristiane hanno innanzitutto il loro segnale, la loro tes-
sera di riconoscimento nello spezzare insieme il pane,
cioè nella partecipazione all' Eucaristia.
Sara quindi da recuperare e incentivare la partecipazione alla S. Messa
domenicale, non solo per quanto riguarda i ragazzi e i giovani, ma an-
che da parte dei gruppi familiari.
11
In data 8 giugno 2017 il Vicario generale della
Diocesi di Milano, Mons. Mario Delpini
ha consegnato la seguente
lettera che contiene le indicazioni e i ‘passi da compiere’
Ai fedeli delle Parrocchie
San Lorenzo
GORLA MINORE
Carissimi,
siate benedetti nel nome del Signore! Vi porto la benedizione, il saluto,
l'apprezzamento e l'incoraggiamento del Cardinale Arcivescovo che
rappresento in questa fase conclusiva della Visita Pastorale.
La vostra comunità vive dentro la Chiesa Ambrosiana e nella comunio-
ne della Chiesa Cattolica, continuando nel vostro territorio la missione
che il Signore risorto ha affidato ai suoi discepoli.
Nel contesto particolare di questo cambiamento d'epoca che stiamo
vivendo nella gioia dello Spirito, sotto la guida di Papa Francesco, ac-
cogliendo le indicazioni del Cardinale Arcivescovo, siamo chiamati ad
accogliere con gratitudine la grazia della comunione che ci raduna e ad
esprimerla in una coralità sinfonica che condivide alcune priorità e si
decide per un passo da compiere.
Quanto alle priorità da condividere e opportuno esplicitare alcuni trat-
ti della proposta pastorale che sono irrinunciabili:
A. La comunità dei discepoli del Signore vive del rapporto con il Si-
gnore. Si potrebbe dire che è una comunità che nasce dall 'Eucaristia e
che vive un clima di preghiera fedele e fiduciosa, nella persuasione che
senza il Signore non possiamo fare nulla.
La priorità deve essere quindi la cura per la celebrazione della Messa
domenicale: deve essere un appuntamento desiderato, preparato, cele-
brato con gioia e dignità: quindi è necessario che ci sia un gruppo
liturgico che anima la liturgia, un educazione al canto liturgico, una
formazione dei ministranti e di tutti coloro che prestano in servizio nel-
la celebrazione. La cura per la celebrazione non si riduce alla cura per
un adeguato svolgimento del rito, ma deve soprattutto propiziare che la
Santi Nazaro e Celso
Prospiano
GORLA MINORE
passi
da
compiere
10
zione. Occorre tenere presente che quella dei bambini e dei ragazzi è
analoga durante l’anno di catechesi e latente nel periodo estivo. E’ no-
tevolmente bassa la frequenza della fascia di età giovanile (16-25 anni)
e quella di ‘mezza età (25-50 anni).
In questi anni, il magistero del nostro Arcivescovo, più volte ci ha ri-
chiamati a riscoprire la famiglia ‘soggetto’ di evangelizzazione: la vita
stessa della famiglia nelle sue dinamiche affettive, generazionali, lavo-
rative e relazionali è terreno di fede e di testimonianza cristiana.
E’ presente un bel gruppo di ‘famiglie in cammino’ che si ritrovano
mensilmente per la formazione e per coltivare sane e belle amicizie,
per collaborare e dare supporto alle attività oratoriane destinate ai
bambini e ai ragazzi.
E’ lodevolmente attivo il gruppo che, coordinato dal Parroco, cura il
cammino pre-battesimale e il gruppo di coppie che collabora
all’annuale percorso di preparazione al matrimonio cristiano. E’ viva la
riflessione comunitaria per proporre percorsi di ‘tutoraggio’ verso tutte
le famiglie e, in particolare, verso tutte le giovani coppie che frequen-
tano il percorso di preparazione al matrimonio cristiano.
E’ emerso in questi ultimi anni il desiderio di formarsi e di proporre
iniziative e percorsi di amicizia e di accompagnamento cristiano verso
tutte quelle situazioni matrimoniali ‘ferite’ da separazioni, divorzi e
abbandoni.
L’attenzione alle missioni è sempre stata una costante delle nostre par-
rocchie, grazie alla presenza di Sacerdoti o Suore missionarie nativi o
che hanno legami di amicizia e collaborazione con le parrocchie stesse.
Ci si ritrova mensilmente per la S.Messa a cui segue l’incontro forma-
tivo con i membri del gruppo missionario o per l’ascolto di qualche
testimonianza missionaria, soprattutto quando sono ‘a casa’ o ‘di
passaggio’ i nostri missionari o missionarie: è importante che chi parte
si senta sempre amato e ben accolto dalla comunità intera. Si fatica a
coinvolgere altre persone, i giovani in particolare. Richiami ed iniziati-
ve missionarie comunque vengono distribuite nell’arco dell’anno pa-
storale e hanno sempre come obiettivo il coinvolgimento di tutti per la
formazione di una coscienza missionaria.
Famiglia
Missioni
7
Preghiere È il modo con cui riconoscersi sempre 'dipendenti'
da un Dio che è per noi Padre buono. A lui infatti
innalziamo la nostra preghiera che è lode, ringrazia-
mento, supplica, ecc.
Ne deriva l'importanza della preghiera fatta in comu-
ne: la Diurna Laus (lodi e vesperi comunitari), le 'feste' che una vivace
tradizione ci tramanda e ci consegna. Preghiera comune che è inoltre il
terreno buono per il sorgere di vocazioni sacerdotali e di speciale con-
sacrazione.
Insegnamento degli Apostoli
Proclamazione della Parola di Dio e catechesi. Anche oggi
una comunità cristiana non può esistere se non vive insie-
me l'ascolto e la spiegazione della Parola di Dio e la cate-
chesi programmata non soltanto per bambini e i ragazzi,
ma anche per i giovani e gli adulti.
Unione fraterna
E invito costante a non sentirsi mai 'Chiesa chiu-
sa' ,ma pressante appello per essere chiesa aperta
a tutti i fratelli. Unione fraterna allora diventa
sinonimo di carità, di prossimità, di accoglienza.
Questa è la caratteristica che ci invita ad una pe-
renne mobilitazione: il nostro 'fare', le nostre ini-
ziative, le nostre scelte devono continuamente misurarsi circa la defini-
zione 'fraterna' .Emerge in particolare la dimensione 'missionaria' della
Chiesa stessa.
Il volto dell’unità pastorale
Tutti i residenti delle due Parrocchie sono raggiunti mensilmente dal
foglio informatore dell’unità pastorale ‘In cammino’; attualmente ven-
gono distribuite circa 3.600 copie grazie all’ausilio di un buon numero
di ‘postine/i’ volontari. Ogni anno, durante le benedizioni natalizie alle
famiglie, i Sacerdoti consegnano il calendario di tutte le iniziative
dell’unità pastorale. Alcune sono consolidate poiché ritenute valide e
partecipate, altre invece vengono annualmente proposte alla luce del
piano pastorale diocesano e/o coordinate a livello decanale.
8
L’oratorio è lo strumento educativo privilegiato dalle parrocchie e vuo-
le aiutare i bambini, ragazzi, adolescenti e giovani, in collaborazione
con i genitori, a ‘vivere in Cristo’. Il cammino dell’oratorio ha
l’obiettivo di portare ad una fede vissuta, alla preghiera e all’esercizio
delle virtù umane e cristiane. Area di competenza sia dell’oratorio che
della pastorale giovanile è tutta la realtà giovanile delle nostre due par-
rocchie e non solo i frequentanti l’oratorio e le molteplici iniziative
annualmente proposte. Per raggiungere l’obiettivo suddetto ci si avva-
le anche della collaborazione del gruppo famiglie dell’unità pastorale,
dei volontari del bar e di tutti coloro che collaborano, a vario titolo e
nei vari servizi, alla buona educazione e crescita dei nostri ragazzi e
giovani.
Tutte le iniziative ed attività proposte ai bambini e ai ragazzi (dagli 0 ai
14 anni), supportate dal gruppo animatori, vengono svolte all’oratorio
S.Filippo Neri di Gorla Minore. Le esigenze della pastorale giovanile
unitaria tra le nostre due Parrocchie e quelle della vicina area omoge-
nea di Gorla Maggiore, Marnate e Nizzolina hanno indicato la necessi-
tà di avere un luogo totalmente riservato agli adolescenti e ai giovani.
Tale luogo è stato individuato in una parte dell’oratorio di Prospiano:
’casa della pastorale giovanile S.Giovanni Paolo II’.
E’ carente la partecipazione dei ragazzi alle attività dell’oratorio dome-
nicale: proprio per questo la ‘comunità educante’ dovrà sempre ‘stare
sveglia’ per curare il legame catechesi-oratorio-famiglia. A tutto ciò è
collegato tutto ciò che può servire per far crescere la mentalità che tutti
siamo ‘comunità educante’.
Il gruppo Caritas aiuta, nella formazione curata a livello decanale e
nella concretezza del dare aiuto materiale, a vivere il comando
dell’amore che rende Dio presente nell’oggi di ogni persona.
Questo è un ambito che chiede di essere migliorato, evitando così il
rischio che la Caritas sia funzionale alla sola distribuzione di alimenti o
vestiario alle persone bisognose. In risposta al pressante invito del no-
stro Arcivescovo ad individuare risposte per l’emergenza profughi ab-
biamo individuato una casa di proprietà della parrocchia di Gorla da
Oratorio – Pastorale giovanile
Caritas
9
adibire, in collaborazione con la comunità Intrecci Caritas, al progetto
di prima accoglienza. Sentiamo altresì la necessità di dotarci di un
gruppo di ascolto Caritas che lavori in collaborazione con il consulto-
rio interdecanale Valle Olona/Busto Arsizio.
Le proposte di catechesi riescono a raggiungere tutte le fasce d’età e,
nella loro totalità i bambini ed i ragazzi della scuola primaria. Partico-
larmente partecipata e consolidata è la catechesi della iniziazione cri-
stiana. Il fenomeno del post-Cresima, con l’abbandono dei momenti di
catechesi e di formazione personale e comunitaria, è presente purtrop-
po in modo crescente e solo pochi adolescenti e giovani partecipano
alle iniziative loro proposte. Scelta positiva risulta essere l’incontro
con i ragazzi dell’iniziazione cristiana e dei loro genitori vissuto con la
seguente modalità: partecipazione alla S.Messa festiva (quella delle 10
in particolare) e seguente incontro con i genitori stessi chiamati così a
vivere con i loro figli una tappa del cammino catechistico o qualche
occasione di riflessione su diversi temi educativi.
Tra le proposte di catechesi degli adulti maggiore impulso e valorizza-
zione dovrà essere riservata alla proposta dei gruppi di ascolto della
Parola di Dio che, vissuti all’interno delle case e in piccoli gruppi di
famiglia, raggiungono la concretezza della vita umana personale e so-
ciale.
Occorre consolidare il gruppo liturgico che deve avere come obiettivo
quello di aiutare ogni parrocchia ad assomigliare sempre più alla prima
comunità apostolica che con assiduità innalzava le sue lodi a Dio, rin-
graziandolo per i benefici ricevuti, invocando il Suo aiuto misericor-
dioso, esprimendo così la propria fede nel Signore, via, verità e vita. Si
cercherà di rendere sempre più viva e partecipata la celebrazione Euca-
ristica sia festiva che feriale, prestando sempre più maggior cura ed
attenzione alle letture, ai canti e all’animazione della S.Messa, special-
mente in alcuni determinati periodi del’anno liturgico (Avvento e Qua-
resima) o in occasione di importanti appuntamenti della vita cristiana.
E’ sempre più urgente una seria e viva formazione liturgica. La parteci-
pazione alla S.Messa è, grazie a Dio, del 25-30 % dell’intera popola-
Catechesi
Liturgia
top related