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METABOLISMO DEL

GLICOGENO

Struttura del glicogeno

DEMOLIZIONE DEL GLICOGENO: GLICOGENOLISI • 1) distacco progressivo di

unità glucosidiche con formazione di glucosio-1-fosfato:

• enzima: glicogeno fosforilasi • 2) isomerizzazione: • glucosio-1-

fosfato→glucosio-6-fosfato • enzima: fosfoglucomutasi • 3) formazione di glucosio

libero: • glucosio-6-fosfato→glucosio

+ P • enzima: glucosio-6-fosfatasi

(rene e fegato)

DERAMIFICAZIONE

L’enzima deramificante (oligo (α1→6) (α1→4) glucano transferasi) trasferisce la catena di 3 residui sull’estremità più vicina legandola con un legame glicosidico α1→4, successivamente scinde il legame glicosidico α1→6 rilasciando una molecola di glucosio libero.

GLICOGENOSINTESI: sintesi del glicogeno Formazione della catena lineare: 1) isomerizzazione glucosio-6-fosfato→glucosio-1-fosfato Enzima: fosfoglucomutasi 2) attivazione D-glucosio-1-fosfato + UTP → UDP-D-

glucosio + PPi Enzima: UDP-glucosio pirofosforilasi 3) polimerizzazione legame dell’UDP-D-glucosio alla

posizione 1 di una catena di almeno 4 unità di glucosio: formazione del legame glicosidico α(1→4) opp. formazione di una nuova catena di glicogeno utilizzando la glicogenina che sintetizza una catena di 4 unità di glucosio come primer d’inizio

Enzima: glicogeno sintasi (e glicogenina)

RAMIFICAZIONE DELLA CATENA

• Piccole porzioni di catena lineare (6-7 residui) vengono trasferite su un –OH in posizione 6 di un’unità di glucosio: formazione del legame glicosidico α(1→6).

• Enzima: amilo-(1 →4)(1→6)- transglicosilasi opp. glicosil-(4 → 6)-transferasi (enzima ramificante)

Metabolismo del glicogeno

Regolazione della glicogenolisi e della glicogeno sintesi

• Il glicogeno viene sintetizzato e degradato da vie differenti.

• La degradazione e la sintesi sono regolate reciprocamente in parte da una cascata di segnali attivata da ormoni che inducono modificazioni covalenti e in parte da modulatori allosterici.

Regolazione della glicogeno fosforilasi (enzima della glicogenolisi)

• La glicogeno fosforilasi è sottoposta a regolazione allosterica, immediata, che attiva l’enzima in frazioni di secondo e ormonale che attiva l’enzima nell’ordine di secondi o minuti.

• La glicogeno fosforilasi può esistere in due forme: la forma a di solito attiva e fosforilata su un residuo di serina e la forma b di solito inattiva e defosforilata.

• Questa modificazione è catalizzata dall’enzima fosforilasi b chinasi a sua volta attivata dalla fosforilazione e dagli ioni calcio.

• La regolazione allosterica differisce tra muscolo scheletrico e fegato.

• La differenza di regolazione è dovuta al fatto che:

- il tessuto muscolare impiega il glucosio per produrre energia per se stesso

mentre

- il fegato mantiene l’omeostasi del glucosio dell’intero organismo.

Regolazione allosterica

• Nel muscolo la fosforilasi b è attivata da elevate concentrazioni di AMP (=bassa carica energetica) la cui produzione aumenta durante la contrazione muscolare.

• Nel fegato un aumento della concentrazioni di glucosio inattiva l’enzima.

Regolazione ormonale

• La degradazione e la sintesi del glicogeno sono regolate in modo coordinato da una cascata enzimatica innescata dall’cAMP, un secondo messaggero che lega e attiva la proteina chinasi A (PKA).

• La PKA catalizza l’aggiunta di un gruppo fosforico a residui di serina presenti su vari enzimi: glicogeno sintasi, fosforilasi b chinasi (che fosforila la fosforilasi b).

• La fosforilazione ha effetti opposti sull’attività enzimatica della glicogeno sintasi e della glicogeno fosforilasi.

adrenalina

L’adrenalina nel muscolo e il glucagone nel fegato, attraverso la cascata di segnali della PKA, attivano la fosforilasi b chinasi. La conversione della fosforilasi dalla forma b, inattiva, alla forma a, attiva, provoca la degradazione del glicogeno.

Regolazione della glicogeno fosforilasi

Regolazione della glicogeno sintasi • La glicogeno sintasi esiste in due forma: la forma D

fosforilata e inibita e la forma I defosforilata e attiva.

• La fosforilazione diretta da parte della proteina chinasi A provoca l’inibizione dell’enzima.

• Il glucagone e l’adrenalina determinano l’inattivazione dell’enzima per fosforilazione.

La defosforilazione della glicogeno sintasi e della glicogeno fosforilasi è catalizzata dalla proteina fosfatasi 1 che inverte gli effetti regolatori delle chinasi sul metabolismo del glicogeno.

Regolazione ormonale del metabolismo glucidico

• Il tessuto nervoso, il tessuto muscolare e gli eritrociti utilizzano il glucosio come principale fonte di energia ed è quindi di primaria importanza mantenere costante nel sangue la concentrazione di glucosio.

• Gli aggiustamenti continui necessari a mantenere la concentrazione ematica di glucosio in un range tra 80 e 110 mg/dl richiedono l’azione combinata di tre ormoni: insulina, glucagone e adrenalina.

Questi ormoni agiscono sul metabolismo glucidico e lipidico in vario modo:

• Insulina: secreta dal pancreas, segnala un eccesso di glucosio nel sangue favorendone l’assorbimento di glucosio da parte dei tessuti che lo convertono in glicogeno o triacilgliceroli.

• Glucagone: secreto dal pancreas quando la concentrazione di glucosio è troppo bassa, stimola il fegato a rilasciare glucosio.

• Adrenalina: secreta dalla midollare del surrene, viene rilasciata nel sangue per preparare i muscoli, il cuore e i polmoni ad attività improvvise e violente.

Effetto dell’insulina e del glucagone sul metabolismo del

glucosio

INSULINA: diminuzione della glicemia → assunzione di glucosio da parte delle cellule e conservazione sotto

forma di glicogeno e triacilgliceroli

Effetto metabolico Enzima bersaglio

↑ Assunzione di glucosio (muscolo) ↑ Trasportatore del glucosio

↑ Assunzione di glucosio (fegato) ↑ Glucochinasi

↑ Sintesi del glicogeno (fegato e muscolo)

↑ Glicogeno sintasi

↓ Demolizione del glicogeno (fegato e muscolo)

↓ Glicogeno fosforilasi

↑ Glicolisi, produzione di acetil-CoA (fegato e muscolo)

↑ Fosfofruttochinasi-1 ↑ Complesso della piruvato deidrogenasi

↑ Sintesi degli acidi grassi (fegato) ↑ Acetil-CoA carbossilasi

↑ Sintesi dei triacilgliceroli (tessuto adiposo)

↑ Lipoproteina lipasi

GLUCAGONE: aumento della glicemia → produzione e rilascio di glucosio da parte

del fegato

Effetto metabolico Enzima bersaglio

↑ Demolizione del glicogeno (fegato) ↑ Glicogeno fosforilasi

↓ Sintesi del glicogeno (fegato) ↓ Glicogeno sintasi

↓ Glicolisi (fegato) ↓ Fosfofruttochinasi-1 ↓ Piruvato chinasi

↑ Gluconeogenesi (fegato) ↑ Fruttosio-1,6-bifosfatasi

↑ Mobilizzazione degli acidi grassi (tessuto adiposo)

↑ Triacilglicerolo lipasi

Glucagone

• Effetti che conducono ad un aumento del livello di glucosio nel sangue.

ADRENALINA: preparazione ad un’attività vigorosa

Effetto metabolico Enzima bersaglio

↑ Demolizione del glicogeno (fegato e muscolo)

↑ Glicogeno fosforilasi

↓ Sintesi del glicogeno (fegato e muscolo)

↓ Glicogeno sintasi

↑ Gluconeogenesi (fegato) ↑ Fruttosio-1,6-bifosfatasi ↓ Piruvato chinasi

↑ Glicolisi (muscolo) ↑ Fosfofruttochinasi-1

↑ Mobilizzazione degli acidi grassi (tessuto adiposo)

↑ Triacilglicerolo lipasi

↑ Secrezione di glucagone

↓ Secrezione di insulina

METABOLISMO DEI CARBOIDRATI NEL MUSCOLO SCHELETRICO

• Muscolo a riposo: consumo di acidi grassi (tessuto adiposo), corpi chetonici (fegato) ossidati ad acetil-CoA (→CO2).

• Muscolo moderatamente attivo: consumo di acidi grassi (tessuto adiposo), corpi chetonici (fegato) e glucosio del sangue (metabolismo aerobico) ossidati ad acetil-CoA (→CO2).

• Muscolo in intensa attività: consumo di glicogeno del muscolo con produzione di lattato (metabolismo anaerobico) → Ciclo di Cori

Ciclo di Cori: cooperazione metabolica tra muscoli

scheletrici e fegato

Durante un'attività muscolare molto intensa, il muscolo scheletrico utilizza le proprie riserve di glicogeno come fonte di energia nella glicolisi.

Durante il periodo di recupero, una parte del lattato formato nel muscolo viene trasportato al fegato e usato per produrre glucosio che è rilasciato nel sangue e ritorna ai muscoli per ripristinare le riserve di glicogeno.

Substrati energetici del muscolo scheletrico

Esercizio

Riposo Intenso

(1 min)

Intenso intermittente

(1h)

Intenso continuo (1h)

Acidi grassi + - + ++

Acido lattico + - - -

Glucosio + + + +

Glicogeno - ++ + -

Aminoacidi - - - +

Corpi chetonici

- - - +

Fosfocreatina - ++ + -

Diabete mellito

• Con il termine diabete mellito si indica un gruppo di malattie metaboliche croniche caratterizzate dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia).

• Responsabili di questo fenomeno sono: insufficiente sintesi, aumento della distruzione e azione inefficace dell’insulina.

• L’iperglicemia è causata da un’inadeguata captazione cellulare del glucosio.

• Poiché la capacità del rene di riassorbire il filtrato urinario è limitata, il glucosio compare nelle urine (glicosuria) .

• La glicosuria causa diuresi osmotica (perdita eccessiva di soluti e acqua causati dalla presenza di alte concentrazioni di filtrato) che nei casi più gravi può portare a disidratazione.

Valori della glicemia

• Glicemia normale a diguno: 80-110 mg/dl

• Condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG): valori compresi fra 110 e 125

• Alterata o Ridotta Tolleranza al Glucosio (IGT): valori > di 126 e quando la glicemia due ore dopo il carico di glucosio è compresa tra 140 e 200 mg/dl.

• Diabete certo: valore > 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio.

• IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato.

Anormalità metaboliche nel diabete

• La carenza di insulina blocca l’assunzione appropriata dei nutrienti (carboidrati, acidi grassi e aminoacidi) da parte dei tre principali organi bersaglio: fegato, muscolo e tessuto adiposo.

• Questi organi si comportano come se fossero in condizioni di digiuno prolungato: ne risulta un ridotto catabolismo del glucosio in tutti i tessuti.

• MUSCOLO: + proteolisi • T. ADIPOSO: + lipolisi (degradazione dei lipidi) • FEGATO: + gluconeogenesi (substrati: aminoacidi e

intermedi del ciclo di krebs)→ + glucosio ad un sangue già iperglicemico.

Nel fegato risultano aumentate anche l’ossidazione degli acidi grassi, la chetogenesi e la produzione di lipoproteine plasmatiche con conseguente iperlipoproteinemia. Le complicanze a lungo termine del diabete derivano dal danno al sistema cardiovascolare e sono: insuffcienza renale, infarto del miocardio, ictus, cecità e neuropatia

Quesiti 1) Quale è il ruolo dell’enzima glicogeno fosforilasi e come viene regolato nel muscolo e nel fegato? 2) Quale è il ruolo dell’enzima glicogeno sintasi e come viene regolato? 3) Descrivere la regolazione ormonale del metabolismo del glicogeno 4) Il ciclo di Cori

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