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Guida all'uso di MetaStock®

TraderLab Multimedia

Green Byte S.r.l. - Via del Velodromo, 56 00179 ROMA - greenbyte@linet.it

GUIDA ALL’USO DI METASTOCK® - TRADERLAB MULTIMEDIA S.R.L.

Copia ad uso personaleSig. Manni Gilberto – Via G. Gianoli, 12 – 23100 SondrioCopyright 1999 TraderLab Multimedia S.r.l. - Tutti i diritti riservati - Divieto di distribuire a terze persone

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Guida all'uso di MetaStock®For Windows 95 & NT A cura di Stefano Fanton

Program Version 6.5

Achelis Binary Wave, The DownLoader, Expert Advisor, OptionScope, QuoteCenter, eSmart Charts sono marchi registrati della Equis International. IBM è un marchio registratodi International Business Machines Corporation. MS-DOS, Microsoft Windows, MicrosoftWindows 95, Microsoft Windows NT, Microsoft IntelliMouse, Microsoft Office, MicrosoftWord, Microsoft Excel e Paint sono marchi registrati di Microsoft Corporation. Tutti gli altriprodotti, nomi o servizi menzionati sono marchi delle rispettive case produttrici.

Equis International

3950 South 700 East, First Floor

Salt Lake City, UT 84107

Tutti i diritti sono Riservati

Copyright 1999

TraderLab Multimedia S.r.l.

Sede legale: Via Santa Maria dei Battuti, 8/b - 30173 Mestre - Venezia

Sede operativa: Via Rialto, 106 - 30030, Maerne di Martellago – Venezia

Release 1.01 rilasciata in data venerdì 12 novembre 1999 - 10.28

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CONTENUTI

CAPITOLO PRIMO: INTRODUZIONE A METASTOCK®INTRODUZIONE

1.1 IL MANUALE

1.2 NORME DI FUNZIONAMENTO DEL PROGRAMMA

1.3 FILOSOFIA DEL PROGRAMMA

1.4 PRODOTTI COLLEGATI

CAPITOLO SECONDO: PRIMI PASSICOME INIZIARE

2.1 INSTALLARE METASTOCK®2.2 UNA BREVE LEZIONE

2.3 I GRAFICI

2.4 TIPOLOGIE DI GRAFICI

2.5 CAMBIARE LA CONFIGURAZIONE

CAPITOLO TERZO: DENTRO METASTOCK®FUNZIONI DEL PROGRAMMA

3.0 LE BARRE STRUMENTI

3.1 GRUPPO MENU PRINCIPALEPRINT

DATA WINDOWS

HELP

3.2 GRUPPO MENU TOOLS - FUNZIONI FIBONACCI/GANN

UN'INTRODUZIONE ALLA SERIE DI FIBONACCI

LA SUCCESSIONE DI FIBONACCI

LE PROPRIETÀ GEOMETRICHE DELLA SERIE

LE APPLICAZIONI ALL'ANALISI TECNICA FINANZIARIA

ARCHI DI FIBONACCI

FIBONACCI FAN LINES

RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI

FIBONACCI TIME ZONES

GLI STUDI DI GANN

GLI ANGOLI PRINCIPALI

IL PROBLEMA DEL DIMENSIONAMENTO CORRETTO DEL PIANO DI LAVORO

GLI STUDI DI GANN SU METASTOCK®3.3 GRUPPO FUNZIONI REGRESSION - STUDI SULLA REGRESSIONE

LINEAR REGRESSION

RAFF REGRESSION CHANNEL

STANDARD ERROR CHANNEL

STANDARD DEVIATION CHANNEL

3.4 GRUPPO FUNZIONI DATA

QUADRANT LINES

TIRONE LEVELS

TRENDLINE BY ANGLE

SPEED RESISTANCE LINES

ANDREW'S PICKFORK

CICLE LINES

ODDS PROBABILITY CONE

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3.5 GRUPPO FUNZIONI TEXT

TEXT

SYMBOL PALETTE

ELLIPSE

RECTANGLE

TRIANGLE

3.6 GRUPPO TOOLS GRAFICA

FUNZIONI

X-AXIS PROPERTIES

Y-AXIS PROPERTIES

CAPITOLO QUARTO: IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE EASY LANGUAGEINTRODUZIONE

4.1 IL LINGUAGGIO METASTOCK®4.2 I CONCETTI DI BASE

4.3 FUNZIONI

4.4 LE SUDDIVISIONI DELLE FUNZIONIANALISI

CANDLESTICK

FORMULE

DATA ARRAY

DATA E TEMPO

INDICATORI

LOGICA

MATEMATICA E TRIGONOMETRIA

OPERATORI

OPZIONI

CAPITOLO QUINTO: INDICATOR BUILDERINTRODUZIONE

5.1 INDICATOR BUILDER

5.2 CREARE UN NUOVO INDICATORE

5.3 ERRORI

5.4 VISUALIZZARE UN INDICATORE

5.5 ACHELIS BINARY WAVE

CAPITOLO SESTO: IL SISTEM EDITORINTRODUZIONE AI SISTEMI AUTOMATICI

6.1 PREGI E DIFETTI DEI SISTEMI AUTOMATICI

6.2 IL SYSTEM TESTER

6.3 LA FUNZIONE OPTIMIZE (OPT)6.4 LE FUNZIONI STOPS

BREAKEVEN

INACTIVITY

MAX LOSS

PROFIT TARGET

TRAILING

6.5 TESTARE UN SISTEMARESULTS

TRADES REPORT

EQUITY REPORT

SYSTEM PAGE

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CAPITOLO SETTIMO: L'EXPLORERINTRODUZIONE

7.1 L'EXPLORER

7.2 CREARE UNA ESPLORAZIONE

CAPITOLO OTTAVO: EXPERT ADVISORINTRODUZIONE

8.1 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE BASE

8.2 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE INTERMEDIA

8.3 COME UTILIZZARE L'ESPERTO - VERSIONE AVANZATA

CAPITOLO NONO: THE DOWNLOADERINTRODUZIONE

9.1 IL MENU TOOLS

9.2 IL MENU FILECREAZIONE DI UN NUOVO TITOLO

CREAZIONE DI UN TITOLO COMPOSTO

APERTURA DI UN TITOLO

9.3 IL MENU EDIT

9.4 IL MENU VIEW

9.5 IL MENU TOOLS

COPIARE UN TITOLOCANCELLARE UN TITOLO

COME UNIRE DUE SERIE STORICHE IN UN UNICO TITOLO

ORDINARE LA SERIE STORICA

TESTARE LA SERIE STORICA

OPZIONI DEL PROGRAMMA

AGGIORNAMENTO DATI IN AMERICA

9.6 IL MENU ADJUST (RETTIFICA)RETTIFICARE UNA SERIE STORICA PER DIVIDENDI

RETTIFICARE UNA SERIE STORICA PER FRAZIONAMENTI

9.7 ILMENU WINDOWS

9.8 IL MENU HELP

APPENDICE A: INDICATORI E OSCILLATORIINTRODUZIONE AGLI INDICATORI

A.1 LISTA DEGLI INDICATORI E OSCILLATORI

APPENDICE B: LA POSTA DEL TRADERINTRODUZIONE

B.1 DOMANDE E RISPOSTE

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Prefazione e ringraziamenti

Questo manuale è stato scritto a più riprese, da fine 1997 ad ottobre 1999, data di rilasciodella prima versione. L'opera è nata dall'esigenza, manifestata da molti conoscenti eclienti della nostra e di altre società che si occupano di Analisi Tecnica a vario livello, diuna guida operativa all'utilizzo di MetaStock®.

La parte più difficile è stata proprio quella di spiegare concetti, per noi utilizzatori diMetaStock® da vecchia data, semplici ma allo stesso tempo importantissimi. Non volevoreplicare il manuale di MetaStock®, peraltro molto esauriente e tecnico, ma fornire unvalido ausilio operativo a quanti non conoscono sufficientemente bene la lingua ingleseper poter affrontare la lettura diretta del manuale d'uso.

Personalmente utilizzo MetaStock® fin dalla versione 1.0, priva di mouse e con pochiprimitivi strumenti, caratteristica propria dei software Ms-Dos di una decina d'anni fa. Dalla1.0 sono passato alla 2.0, poi alla 3.0 che pur innovativa, per l'epoca, aveva parecchiproblemi, alla 4.0, vera e propria pietra miliare di MetaStock®. Seguì la 4.5 sempre perMs-Dos che ho utilizzato per anni, snobbando la prima versione per Windows (la 5.0).

Solo recentemente ho completamente abbandonato la vecchia e gloriosa versione Ms-Dos per utilizzare MetaStock® for Windows, inizialmente nella release 6.0 e attualmentenella 6.52. Di acqua sotto i ponti ne è passata moltissima da allora ma la passione perl'Analisi Tecnica e il crescere di MetaStock® con le mie esigenze, mi hanno portato acompletare quest'opera che spero vivamente possa esservi utile. Prima di lasciarvi allalettura di questo manuale desidero ringraziare la GreenByte S.r.l. di Roma nella personadi Fabio Pezzano che ha reso possibile la realizzazione del presente manuale, laTraderLink S.r.l. che da sempre collabora attivamente alle nostre iniziative, il mio amico esocio Riccardo Bolgia per le preziose integrazioni, osservazioni e per la parte sulDownLoader e, infine, Chiara Neri che ha corretto la bozza finale dell'opera sopportandotutto questo. Ancora una volta!

Un grazie di cuore a tutti.

Stefano Fanton

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CAPITOLO PRIMO:INTRODUZIONE A METASTOCK®

Introduzione

1.1 Il manuale

Questo manuale illustra i passi necessari per installare, configurare e far funzionareMetaStock®. Saranno spiegate le funzioni dei menu e delle finestre di dialogo (utilizzabilitramite mouse e tastiera), i tools grafici, gli editor di formule, di sistemi, di esplorazioni, lecuriosità storiche di alcuni studi grafici e la manutenzione dei file. Al fine di agevolare laricerca degli argomenti e per poter meglio consultare il manuale, l'opera affronta gliargomenti in capitoli dedicati ad un gruppo di funzioni ben specifico. Con un’attenta letturadel manuale potrete facilmente utilizzare il programma in modo ottimale.

1.2 Norme di funzionamento del programma

Per poter utilizzare MetaStock® avete bisogno di:

• Un personal computer 486 con MS/Windows95 o superiore (Pentium consigliato)

• 8 MB di RAM

• Un seriale o un bus mouse Microsoft-compatibile.

• Un Hard Disk con almeno 25 MB disponibili.

1.3 Filosofia del programma

Uno degli aspetti più interessanti di MetaStock® è la possibilità di personalizzare ecostruire indicatori, anche complessi, in maniera semplice ed intuitiva grazie ad unlinguaggio di "programmazione" chiamato Easy Language. Grazie alla presenza dioperatori logici, parti di formule e grande versatilità è inoltre possibile costruire complessitrading system, potenti esplorazioni o Expert Advisor (letteralmente consigli esperti). Lafilosofia del programma è quella dell'assoluta semplicità ed immediatezza: i pulsanti e letendine dei comandi sono sviluppati nello standard Microsoft, per cui, chi già utilizzaWord, si troverà avvantaggiato dalla somiglianza delle icone. La tecnologia è a 32 bit, enon mancano delle funzioni interessanti come il riconoscimento dei pattern candlestick.

Ovviamente MetaStock® non è di per sé un sistema automatico: permette di crearesistemi e ne propone alcuni di semplici ma poi lascia ampio alla fantasia e alla creativitàdell'utente. Risulta molto interessante la possibilità di acquistare delle raccolte giàcompilate di indicatori o di trading system, pronte per essere inserite in MetaStock®. Unavolta inserite le formule è possibile modificarle e raffinare ulteriormente i sistemi di tradingautomatici.

La filosofia del programma è quindi quella di fornire un insieme di tools aperti allapersonalizzazione dall'utente.

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1.4 Prodotti collegati

Al fine di permettere un utilizzo di MetaStock® più completo e professionale TraderLabMultimedia ha creato alcuni prodotti:

SwingMaster

TradeMaster

SwingMaster è un cd-rom multimediale, giunto alla versione 2.0, che contiene, spiegae analizza dettagliatamente centinaia di indicatori, alcuni famosissimi e altri menoconosciuti ma non per questo meno potenti. Per ogni indicatore è presente una dettagliatascheda esplicativa, alcuni esempi, la formula per arrivarne alla costruzione e numerosecuriosità ed applicazioni combinate. Moltissime formule sono già in formato MetaStock®,pronte per essere inserite e adattate alle vostre esigenze. I testi di spiegazione delleformule sono interamente stampabili permettendo di ricavare una serie di volumi per circa1.000 pagine di teoria e pratica sugli oscillatori e indicatori. Conclude l'opera un volumesui trading system sul mercato italiano, un potente software di analisi tecnica con ilsimulatore di trading operativo accluso e uno speciale sulle reti neurali. Tutti i testi sonoanche stampabili.

TradeMaster è una raccolta di formule (oltre 170) e sistemi automatici (50) perMetaStock®. Ogni indicatore ha la formula tradotta nell'Easy Language di MetaStock®,mentre i trading system sono brevemente illustrati e composti dall'aggregazione di piùformule e condizioni. I numerosi sistemi automatici possono essere personalizzatidall'utente in modo semplice ed intuitivo permettendo di creare il sistema automatico piùadatto alle proprie esigenze.

Le principali differenze tra SwingMaster e TradeMaster sono date dal diverso taglio delledue opere. SwingMaster è un cd-rom multimediale, contiene principalmente formule edindicatori con delle esaurienti e dettagliate spiegazioni mentre TradeMaster è unaraccolta di formule nel linguaggio Easy Language di MetaStock®, con spiegazione piùstringata e una predilezione per i trading system che non sono approfonditi, se non dalpunto di vista teorico, in SwingMaster. TradeMaster può quindi essere considerato un"upgrade" di SwingMaster.

Per ordinare i prodotti o per ricevere ulteriori informazioni potete rivolgervi al rivenditoreche vi ha fornito questo manuale.

Potete contattare l'autore del presente manuale per richiedere argomenti che vorrestefossero trattati nella successiva edizione, suggerimenti o segnalazioni alla seguente e-mail: traderlab@valsugana.com

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CAPITOLO SECONDO:PRIMI PASSI

Come iniziare

2.1 Installare MetaStock®

Il programma è fornito su CD-Rom: per installarlo è sufficiente inserire il cd-rom nel lettoree seguire le istruzioni a video. Se la funzione auto-run di Windows95 è disabilitataeseguite SETUP.EXE dalla directory principale del CD-Rom; così facendo verrà creatal’icona di collegamento MetaStock® For Windows.

Per lanciare il programma:

• Selezionare PROGRAMMI dal menu AVVIO di Windows95-98

• Scegliere il gruppo EQUIS International

• Cliccare su METASTOCK® FOR WINDOWS

2.2 Una breve lezione

Ora che MetaStock® è installato, questa breve lezione vi insegnerà a:

• Caricare e visualizzare un grafico.

• Visualizzare un indicatore

• Visualizzare una media mobile.

• Tracciare e rimuovere uno studio grafico

• Uscire dal programma.

La prima cosa da fare è inserire il percorso d'accesso ai dati da analizzare. MetaStock®memorizzerà automaticamente il percorso dei dati, riproponendolo ad ogni avvio delprogramma.

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Per selezionare i dati:

• Cliccate l’icona OPEN

• Inserite il percorso dei dati

Cliccando su OPTIONS... una seconda mascherina permette di personalizzare il graficodefinendo il periodo da caricare in memoria e la quantità di dati da visualizzare.

A questo punto, dal menu OPEN, selezionate un titolo qualunque da caricare, con il mouseo con i tasti cursore, spostando il puntatore su un titolo e cliccando due volte (con latastiera basta premere INVIO).

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Di default MetaStock® visualizza il grafico a barre; per cambiare tipo di grafico fate undoppio click con il tasto sinistro del mouse sul grafico. Nella mascherina PROPERTIES

selezionate su PRICE STYLE il tipo di grafico che volete visualizzare, su COLORS i colori delgrafico e su WEIGHT lo spessore del grafico.

Sono disponibili i grafici a Barre, Candlestick, Candlevolume, Equivolume, Kaji, Line, Point& Figure, Renko e Three Line Break.

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MetaStock® propone un vasto assortimento d'indicatori. Per visualizzare un indicatore:

• Cliccate nella barra degli indicatori.

• Selezionate uno degli indicatori presenti.

• Trascinate la selezione nel grafico.

• Inserite i parametri richiesti (variano da indicatore ad indicatore). Per la maggiorparte degli indicatori è possibile selezionare il periodo sul quale calcolarel’indicatore (TIME PERIODS) e il tipo di dato da analizzare (Apertura, Massimo,Minimo, Chiusura) agendo su PRICE FIELD.

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È possibile visualizzare un indicatore anche agendo nei menu a tendina con la seguenteprocedura:

1. Selezionare il menu INSERT;

2. Selezionare la voce Indicators;

3. Scegliere l'indicatore da visualizzare nella colonna Indicators;

In alternativa è possibile arrivare al punto 2 premendo direttamente la combinazione ditasti "Ctrl+I".

L'indicatore può essere applicato alla finestra del titolo, in una nuova finestra (new innerwindows) o "fuso" con il grafico principale.

MetaStock® propone una suddivisione degli indicatori in tre distinte tipologie:

Gli indicatori che presentano l'icona possono essere applicati su altri indicatori

Gli indicatori che presentano l'icona possono essere applicati solamente a graficicontenenti titoli

Gli indicatori che presentano l'icona sono indicatori creati con il tools "indicator builder"

Ci sono tre diverse modalità per cancellare un indicatore:

1. Cliccando, nel caso in cui l'indicatore abbia una propria finestra, sulla [x] in alto adestra della finestra in questione. Questa procedura vale per tutte le finestre.

2. Cliccando, nel caso in cui l'indicatore sia presente all'interno della finestracontenente il grafico, con il tasto destro del mouse e scegliendo la voce Delete.

3. Selezionando il menu EDIT, cliccando la voce Delete All e impostando gli oggetti dacancellare divisi per tipologie (Indicatori, Simboli, Line Studies…..)

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Oltre agli indicatori è possibile visualizzare una o più medie mobili sul grafico.

Per tracciare una media:

• Cliccate sulla barra degli indicatori e selezionate MOVING AVERAGE

• Compilate la mascherina nella quale impostare i parametri della media mobile.

È possibile aggiungere al grafico numerose medie mobili definendo il periodo di calcolo(TIME PERIODS), l’eventuale spostamento verticale od orizzontale (VERTICAL SHIFT,HORIZONTAL SHIFT), il metodo di calcolo (METHOD) e il valore sul quale calcolare la media(PRICE FIELD). È inoltre possibile inserire una media mobile anche sull’indicatore o sulvolume.

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Con MetaStock® possiamo tracciare linee di tendenza, orizzontali, verticali e innumerevolistudi grafici. La barra dei tools grafici è disposta in alto a sinistra ed è divisa in due parti, laprima contiene le funzioni:

CROCE

TRENDLINE

ORIZZONTALE

VERTICALE

La seconda parte contiene gli studi “ avanzati” che sono disposti su quattro barre

selezionabili con i due pulsanti ROTATE BUTTON .

GANN-FIBO REGRESSION LINE STUDIES TEXT

Ogni barra contiene degli studi grafici che saranno analizzati nel capitolo dedicato ai ToolsGrafici.

Per tracciare una trendline:

• Cliccate l’icona Trendline

• Posizionate il mouse nel punto dal quale far partire la trendline

• Cliccate il tasto sinistro del mouse e, tenendolo premuto, trascinate il puntatore finoal punto finale della trendline

• Rilasciate il tasto sinistro del mouse per fissare la trendline

Una volta posizionata la trendline è possibile tracciarne infinite parallele tenendo premutoil tasto Ctrl della tastiera mentre si seleziona con il mouse la linea da duplicare che puòessere spostata ovunque nel grafico

Per cancellare una trendline basta selezionarla e premere il tasto Canc della tastieraoppure selezionando il menu EDIT, cliccando la voce Delete All e impostando gli oggettida cancellare divisi per tipologie (Indicatori, Simboli, Line Studies…..)

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Per cambiare i valori di una trendline è sufficiente cliccarla due volte, si aprirà la finestra"trendline properties"

.

Tramite questa finestra è possibile agire su tutti i parametri di personalizzazione dellatrendline, i colori e lo style. È inoltre possibile definire la data dell'origine della trendline(Start Date), il valore numerico di partenza (Start Value) e la fine della trendline sia comedata (End data) che come valore (End Value). Agendo su Left Extension si allunga asinistra la trendline e con Right Extension a destra.

Per uscire da MetaStock® cliccate nel menu FILE e selezionate EXIT.

In alternativa è possibile uscire cliccando l’icona [X] in alto a destra o premendo lacombinazione dei tasti "Alt+F4".

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2.3 I Grafici1

Il grafico è lo strumento principe dell'analista tecnico: tutti gli studi tecnici hanno comebase un grafico che è la rappresentazione su un piano cartesiano dell'andamento deiprezzi. Sull'asse delle ascisse (x) verrà evidenziata la scala temporale, su quella delleordinate i livelli di prezzo (y).

Esistono varie tipologie di grafici, le più comuni sono:

• IL GRAFICO LINEARE

• IL GRAFICO A BARRE

• IL GRAFICO CANDLESTICK (A CANDELE)• IL GRAFICO POINT AND FIGURE (PUNTO E FIGURA)• IL GRAFICO EQUIVOLUME

• IL GRAFICO CANDLEVOLUME

• IL GRAFICO THREE LINE BREAK

• IL GRAFICO KAGI

• IL GRAFICO RENKO

1 Per approfondire l'argomento "Analisi Grafica" si rimanda all'opera multimediale "The Master Technician", realizzata e

prodotta da TraderLab Multimedia S.r.l.

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Il grafico lineare

È il tipo di grafico più semplice: si costruisce unendo con una linea i valori di chiusura deltitolo. I dati che fornisce per l'analisi sono ridotti all'essenziale: nulla ci viene detto dellastoria intra-day del titolo, non possiamo conoscere le escursioni minimo/massimo, nonsappiamo se la chiusura è avvenuta in prossimità dei massimi o dei minimi.

Grafico lineare giornaliero

Ci si può riferire ad intervalli di tempo intra-day, così come a periodi giornalieri, settimanalio mensili; naturalmente, più ampia è la base di riferimento, minore è il dettaglioevidenziato dal grafico.Un elemento importante, inserito nella parte inferiore del grafico, è il volume: rappresental'ammontare totale dei titoli scambiati nella giornata di contrattazione. Il volume può fornireutili indicazioni nella valutazione dei movimenti di mercato.

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Il Grafico a Barre

La costruzione del grafico a barre è molto semplice: per ogni giornata di contrattazioneborsistica si segnano sul grafico le quotazioni del titolo per mezzo di una barretta verticale,la cui base inferiore rappresenta il minimo prezzo segnato, mentre la base superiorerappresenta il prezzo massimo. Un segno orizzontale, posto sulla sinistra della barra,rappresenta il prezzo di apertura mentre un segno orizzontale, posto a destra della barra,rappresenta il prezzo di chiusura.Ogni giorno è raffigurato da una nuova barra, dando così forma al grafico. Un grafico abarre non deve necessariamente essere giornaliero: ci si può riferire ad intervalli di tempointra-day, così come a periodi giornalieri, settimanali o mensili; naturalmente, più ampia èla base di riferimento, minore è il dettaglio evidenziato dal grafico.

Costruzione del grafico a barre

Grafico a barre giornaliero

La combinazione delle rappresentazioni grafiche, con diversa base di riferimento,consente all'analista di avere una visione complessiva del comportamento dei prezziestremamente accurata.

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Il grafico Candlestick

I dati necessari per disegnare un candlestick sono l'apertura, la chiusura, il minimo ed ilmassimo (oltre che i volumi, naturalmente, anche se non sono fondamentali). Così comenel grafico a barre abbiamo una linea verticale che rappresenta l'oscillazione del prezzonell'unità di tempo definita (ora, giorno, settimana, mese), nel candlestick abbiamo unafigura chiamata "candle-line" (candela, per ovvi motivi di somiglianza grafica con le realicandele) formata da un corpo centrale detto "real-body" e da due appendici ad essocollegate chiamate "shadows" (ombre) e, rispettivamente, "upper shadow" quellasuperiore e "lower shadow" quella inferiore.

Costruzione del grafico CandleStick

Gli estremi della figura sono dati dal prezzo minimo e dal massimo, come nel grafico abarre, mentre il real-body viene dato dalla differenza tra il prezzo di chiusura e quello diapertura: se la chiusura è superiore all'apertura, allora avremo un rettangolo bianco (ovuoto); se la chiusura è inferiore all'apertura, il real-body sarà nero (o pieno).

Grafico Candlestick

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Oltre all'ampiezza del movimento del prezzo nell'arco della giornata, il candlestickrappresenta, a differenza del grafico a barre, anche il segno, cioè l'intonazione rialzista(positiva) o ribassista (negativa), e la forza del movimento stesso dato dalla posizione delvalore dell'apertura e della chiusura all'interno dell'escursione giornaliera complessiva.Illustra molto bene la dinamica evolutiva dell'incontro tra la domanda e l'offerta nellaformazione del prezzo (concetto ai cardini dell'analisi tecnica).Nella candle-line assume particolare importanza la relazione tra l'apertura e la chiusuradella giornata in questione, a differenza del bar-chart, in particolare, e dell'analisi di tipooccidentale in genere, dove la relazione da tenere maggiormente in considerazione èquella tra la chiusura della giornata in esame e la chiusura precedente.

Il grafico Punto e Figura (Point & Figure)

Molto usato dagli operatori statunitensi, il grafico Point & Figure è contraddistinto dal fattoche generalmente esamina una sola variabile, il prezzo del titolo, a prescindere quindidalla dimensione temporale. Il grafico si costruisce mediante una combinazione di circoli(O) e croci (X), che vanno a riempire i cosiddetti box; le X rappresentanoconvenzionalmente un incremento delle quotazioni, mentre le O un decremento.

Grafico Point & Figure

Sarà l’analista a dover decidere, sulla base della propria esperienza e della variabilitàdella serie storica sottostante, quale sia la percentuale di variazione rappresentata da ognisimbolo; in altre parole egli dovrà definire l’ampiezza di ciascun box. Inoltre dovrà esserestabilita l’entità dell’inversione di tendenza, cioè il numero minimo di box che si ritieneindicativo per un cambiamento del trend di mercato.

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Il Grafico Equivolume

La costruzione del grafico equivolume è molto particolare: il dato del volume vienespostato dalla base del grafico (dove normalmente si trova nei grafici a barre o lineari), peressere incluso nella rappresentazione dei prezzi.

Grafico EquiVolume

A differenza del grafico a barre, ogni giornata non è rappresentata da una barra ma da unrettangolo dove l'altezza ha lo stesso significato che nella comune barra (ovvero il rangeentro il quale le quotazioni si sono mosse nella giornata in questione): la larghezza o,meglio, la base del rettangolo, rappresenta l'entità del volume trattato durante la giornata.

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Il grafico CandleVolume

Il grafico candlevolume unisce le peculiarità del grafico candlestick a quelle del graficoequivolume. L'unione delle due tecniche permette una visibilità immediata della forza deimovimenti in atto.

Grafico CandleVolume

A differenza del candlestick, le candele sono sensibili agli incrementi e decrementi delvolume e si gonfiano e sgonfiano di conseguenza. L'informazione che ne consegue èarricchita, rispetto all'equivolume, delle informazioni proprie del candlestick, date dalleshadow e dal real-body.

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Il grafico Three Line Break

Il grafico Three Line Break ha una costruzione particolare: sul grafico vengono disegnatedelle colonne bianche o nere a seconda della direzionalità e della formazione di nuovimassimi o nuovi minimi del titolo.Il prezzo preso in considerazione è quello di chiusura, se la chiusura è maggiore delprecedente massimo verrà generata una nuova colonna bianca, se è inferiore alprecedente minimo verrà generata una nuova colonna nera, nulla verrà fatto nel caso nonvi siano nuovi massimi o nuovi minimi.

Grafico Three Line Break

Una volta che sul grafico sono state disegnate tre colonne bianche consecutive, lacolonna di inversione (nera) verrà disegnata solamente quando verrà superato, al ribasso,il minimo delle ultime tre colonne bianche. Specularmente, in un trend al ribasso cheabbia generato tre colonne nere, la colonna bianca di inversione verrà generata alsuperamento al rialzo, del massimo delle ultime tre colonne. Appare evidente come ilfattore tempo non sia rilevante per la costruzione del grafico: una singola colonna puòdurare anche molte sedute.

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Il grafico Kagi

Il Kagi è composto da una serie di linee verticali collegate fra loro: il prezzo di chiusuradetermina lo spessore e la direzione delle linee del grafico. Fino a quando il titolo simuove nella direzione dell'ultima linea tracciata, si procederà ad estendere tale linea. Ilsegnale di inversione verrà generato quando la chiusura sarà pari o maggiore di unprefissato livello che può essere fissato in termini percentuali o assoluti.

Grafico Kagi

Appare evidente come il fattore tempo non sia rilevante per la costruzione del grafico, unasingola barra può durare anche molte sedute. Nel grafico Kagi cambia anche lo spessoredella linea del grafico: la linea si ingrossa al superamento del precedente massimo,viceversa, si assottiglia al superamento del precedente minimo.

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Il grafico Renko

Il grafico Renko è molto simile al grafico Three Line Break: la differenza sostanziale stanel fatto che le colonne, bianche o nere, vengono tracciate al raggiungimento di un livelloprefissato (box size). Questo comporta che tutti i box sono uguali.

Grafico Renko

Il fattore tempo non è rilevante per la costruzione del grafico, una singola barra puòdurare anche molte sedute.

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2.4 Tipologie di Grafico

MetaStock® permette di visualizzare quattro distinte tipologie di grafici:• Chart - grafico normale;• Smart Chart - grafico da "lavoro";• Template - modello;• Layout - area di lavoro - raccolte predefinite di grafici - o di modelli grafici.

Chart

Il Chart è il grafico normale che MetaStock® utilizza per visualizzare i prezzi. Di defaultviene proposto il grafico a barre.

Smart Chart

Normalmente si lavora con gli Smart Chart, una tipologia di grafico che salva in modoautomatico tutti gli studi effettuati permettendo, quando riapriremo il titolo in questione, diritrovarlo sempre tale e quale lo abbiamo lasciato, con tutti i nostri studi già fatti. Lafunzione Smart Chart è molto comoda in quanto permette di personalizzare ogni singolotitolo presente nella nostra banca dati storica.

Template

Una volta che è stato personalizzato un grafico, è possibile salvarlo come "modello" daapplicare successivamente ad altri titoli. Per far questo è sufficiente, una volta che si sonoimpostati gli studi su un titolo, salvarlo come template "modello" (aprire il MENU FILE,selezionare SAVE AS, scegliere un nome da dare al modello e salvare come Template - èpossibile inserire una riga di commento per meglio identificare la tipologia del modello).Per applicare il modello precedentemente salvato come Template ad un altro titolo, èsufficiente, una volta aperto il titolo, cliccare su un qualsiasi punto dello schermo,scegliere il menu APPLY TEMPLATE, e quindi selezionare lo studio precedentemente salvato.È possibile creare un "modello standard" (default template) che MetaStock® utilizzaall'apertura di ogni grafico. Per creare un modello standard basta, una volta che si sonoimpostati colori e tipologia di grafico, salvarlo come default template (tasto destro delmouse, save as default template).

Esempio: prepariamo un grafico settimanale, a barre, del titolo Fiat con l'RSI a 14settimane, lo Zig Zag con lo scarto del 5% per segnalare l'inversione e lo salviamo comemodello assegnandogli il nome "prova".Una volta fatto questo possiamo aprire il titolo Generali e, con il tasto destro del mouse,scegliere di visualizzarlo (APPLY TEMPLATE - applica modello) con gli studiprecedentemente fatti sul titolo Fiat e salvati in "prova".

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Quando andiamo ad applicare un "modello" ad un grafico, MetaStock® crea una nuovafinestra con un "chart".

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Layout

Il layout è il modo più complesso di gestione dei grafici da parte di MetaStock®. Con unlayout è possibile salvare un gruppo di grafici, è altresì possibile salvare un gruppo dimodelli da applicare successivamente ai titoli presi in esame.

Delle esemplificazioni chiariranno meglio i due concetti. MetaStock® permette lavisualizzazione simultanea di più grafici: possiamo, ad esempio, aprire i grafici relativi aquattro diversi titoli. Selezioniamo, per il nostro layout, Alleanza, Generali, Ina e Ras.

Una volta disposti i grafici, è possibile salvare il tutto come un layout in modo da potersuccessivamente richiamare tutti i grafici relativi con un solo comando.

Come prima cosa dobbiamo aprire i grafici relativi ai titoli e disporli correttamente. Il passosuccessivo è creare il layout. Dal MENU FILE, scegliere NEW →→→→ LAYOUT.

Si apre in questo modo una finestra di dialogo dove troviamo evidenziati i titoli disponibili(AVAILABLE CHARTS) per la creazione del layout. È possibile selezionarli singolarmente(ADD) o tutti contemporaneamente (ADD ALL).

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Con il pulsante ADD ALL andiamo a spostare i quattro grafici nella colonna INCLUDED

CHARTS (grafici compresi nel layout).

Una volta confermato con il pulsante OK, su tutti i grafici visualizzati appare la scrittaLayout 1 - Alleanza, Layout 1 - Generali ecc.

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A questo punto ci basta salvare il layout aprendo il MENU FILE, selezionando la voce SAVE

AS e infine LAYOUT. Basta inserire il nome con il quale salvare il file (nell'esempioAssicurativi), il tipo di file (Layout) e, eventualmente, nell'ultima riga è possibile inserire ladescrizione di cosa contiene il layout.

Con il pulsante SAVE è possibile salvare quanto fatto. Successivamente, quandochiudiamo uno dei titoli del layout, ci viene ricordato che il titolo in questione fa parte di unlayout e ci viene chiesto cosa vogliamo chiudere, tramite le voci Close the entire layout(chiudi il layout completo) e Close this chart and remove it from the layout (chiudiquesto grafico e rimuovilo dal layout).

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Normalmente si chiude l'intero layout. A questo punto abbiamo salvato il layoutAssicurativi. Quando abbiamo la necessità di riavere sottomano tutti e quattro i grafici,basterà aprire il layout Assicurativi.

Per aprire il layout agire su MENU FILE, scegliere il TIPO FILE (layout), selezionare quellodesiderato, e cliccare OPEN. Appare subito evidente la comodità di poter operare con deilayout predefiniti su gruppi di titoli omogenei.

Ancora più interessante è la possibilità di creare un layout con vari studi grafici su undeterminato titolo. In questo modo, salvando il layout come un modello (Template), saràpossibile applicare gli stessi studi ad un altro titolo semplicemente richiamando il modelloprecedentemente salvato. Anche in questo caso un esempio chiarirà meglio le potenzialitàdello strumento. Apriamo un titolo e creiamo dei chart con vari studi. Nell'esempio inquestione sono stati creati 3 chart oltre allo smart chart di partenza con il titolo: in unoabbiamo plottato il Rainbow Oscillator, nel secondo l'oscillatore di comparazione di forzarelativa con l'indice Mib30, nell'ultimo siamo ricorsi all'Expert Advisor2 applicando al graficoin esame il Rex Takasugi TD Profile.

2 Vedi il capitolo dedicato ad Expert Advisor.

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Andiamo ora a creare il nuovo layout. La procedura è uguale a quella espostaprecedentemente: aprite il MENU FILE, selezionate NEW, LAYOUT, ADD ALL.

A questo punto, invece di salvare come Layout, salvate il tutto come un Template (aprire ilMENU FILE, selezionare SAVE AS, cliccare Template, scegliere un nome, PROVAnell'esempio, inserire il commento nell'ultima riga). Il nostro modello di studi predefiniti èpronto da applicare agli altri titoli. Basterà aprire il grafico del titolo e applicare il modelloPROVA (tasto destro del mouse, APPLY TEMPLATE, Prova)

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2.5 Cambiare la configurazione

Numerose opzioni di MetaStock® sono personalizzabili secondo i vostri gusti.Generalmente il programma salva automaticamente le ultime impostazioni stabilite.

Per quasi tutte le voci azionabili è possibile personalizzare colori e stile selezionando ilbox Color/Style.

Questo box a volte si trova accorpato con il box che definisce le proprietà e a volte siattiva semplicemente cliccando nella funzione che vogliamo personalizzare, sia unindicatore o un grafico.

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CAPITOLO TERZO:DENTRO METASTOCK®

Funzioni del Programma

3.0 Le Barre strumenti

MetaStock® mette a disposizione tre gruppi di barre strumenti:

• Gruppo Menu principale

• Gruppo Menu Tools

• Gruppo Menu Data

Per selezionare una qualsiasi opzione basta cliccare sull’apposita icona e rispondere alleeventuali richieste di inserimento valori.

Gruppo Menu principale

Nel menu principale trovate le funzioni:

NEW apre un chart o un layout

OPEN apre un grafico

SAVE salva

PRINT stampa

PRINT PREVIEW visualizza una anteprima di stampa a video

CUT taglia - comandi standard di Windows

COPY copia - comandi standard di Windows

PASTE incolla - comandi standard di Windows

UNDO cancella l’ultima azione

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DATA WINDOW visualizza i dettagli del singolo prezzo

ZOOM BOX ingrandisce o rimpicciolisce una selezione

INDICATOR QUICKLIST seleziona un indicatore, formula omedia

THE DOWNLOADER aggiornamento e manutenzione dei files

EXPERT ADVISOR sistema esperto di MetaStock®

INDICATOR BUILDER crea indicatori e formule

OPTIONSCOPE valutazione delle opzioni

SYSTEM TESTER testa e permette la creazione di trading system

THE EXPLORER seleziona i titoli che si trovano in determinate situazioni

HELP manuale interattivo

CASCATE presenta i grafici disposti a cascata

COLUMN presenta i grafici disposti a colonna

STACK presenta i grafici disposti su due piani

TILE presenta i grafici disposti su quattro piani

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Gruppo Menu Tools

Nel menu Tools trovate le funzioni:

SELECT MODE permette di selezionare l’oggetto sul quale agire

CROCE disegna una croce sul grafico

MATITA traccia una trendline

LINEA VERTICALE traccia una linea verticale sul grafico

LINEA ORIZZONTALE traccia una linea orizzontale sul grafico

Nella seconda parte della barra trovate le funzioni disposte in quattro gruppi selezionabili

con i ROTATE BUTTON :

• LINE STUDIES - studi grafici

• FIBO / GANN - studi di Fibonacci e Gann.

• REGRESSION - studi sulla regressione

• TEXT - strumenti (tools) per scrivere e disegnare sul grafico.

Gruppo Tools Grafica

Nel menu Tools Grafica trovate le funzioni di personalizzazione dei colori, degli stili e deltempo visualizzato.

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3.1 Gruppo Menu Principale

In questo gruppo di funzioni trovate funzioni standard dei software in ambiente Windows.Sono anche disponibili le funzioni per creare indicatori, sistemi esperti, sistemi automaticied esplorazioni. Questi tools, molto potenti e complessi, vengono trattati nella partededicata all'Easy Language.

Print

La funzione PRINT permette di stampare il grafico visualizzato. Sono possibili variepersonalizzazioni e la selezione della stampante di riferimento. A differenza della versioneper Ms-Dos non è possibile creare il file .Pcx direttamente.

Nella finestra principale sono presenti varie voci; nel campo NAME va selezionata lastampante utilizzata dal computer; agendo sull'opzione PROPERTIES è possibilepersonalizzare la qualità di stampa. Il menu a tendina, definito come PRINT WHAT,permette la selezione tra le voci "Active Chart" e "All Open Chart" che offronorispettivamente la stampa del grafico in primo piano o di tutti i grafici aperti suMetaStock®.

La stampa può essere effettuata in modo grafico o testo (campo As) mentre agendo suPrint range si possono delimitare i confini della stampa.

Per utilizzare la funzione Print:

1. Selezionare il MENU FILE

2. Cliccare su PRINT oppure

• Selezionate direttamente l'icona Print .

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Data Windows

Questo tool visualizza il dettaglio di un singolo periodo indicando la data, il valore nelquale si trova il cursore, apertura, massimo, minimo, chiusura, volume, variazionepercentuale e volume esteso.

È possibile personalizzare il contenuto del box Data Windows selezionando il MENU

FORMAT e cliccando la voce Data Window. Il Box si chiude cliccando l'icona [x] in alto adestra nel box.

Per attivare il box Data Window:

a) Selezionare il MENU VIEW

b) Cliccare DATA WINDOW oppure

• Cliccare l'icona Data Window .

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Help

È la guida in linea di MetaStock® e permette di rintracciare velocemente ogni argomentocon i relativi collegamenti.

La ricerca dell'argomento che interessa è agevolata dalla suddivisione delle voci inSommario (le voci sono aggregate per argomento), Indice (le voci sono dettagliate inordine alfabetico) e Trova (ricerca per parola chiave).

Per attivare l'help in linea basta premere il tasto funzione "F1" oppure cliccare l'icona e, con la selezione attivata, cliccare nuovamente il tasto sinistro del mouse sopra lafunzione o l'immagine che desideriamo ci venga spiegata.

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3.2 Gruppo Menu Tools

In questo gruppo di funzioni trovate:

ARCHI DI FIBONACCI

SPEEDLINES DI FIBONACCI

RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI

FIBONACCI TIMESZONES

LINEA DI GANN

FAN LINES DI GANN

RETICOLATO DI GANN

Le funzioni di MetaStock® derivate dalla famosa successione di Fibonacci, anche seconosciutissime di nome, trovano una scarso impiego tra i trader o, nella migliore delleipotesi, un’applicazione distratta e non consapevole.

Questo paragrafo analizza le principali applicazioni finanziarie della successione diFibonacci, sia nella teoria, sia nella concreta applicazione, introducendo il lettore in unarealtà nuova e per certi versi affascinante.

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Un’introduzione alla serie di Fibonacci3

La serie di Fibonacci è quella che si sviluppa secondo la sequenza: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,34, 55, 89, 144... dove ogni numero è pari alla somma dei due che lo precedono.

La progressione di Fibonacci è descritta nel capitolo XII del libro Liber Abbaci, in altreparole il libro dell’abaco, il “ manuale per far di conto” scritto da Fibonacci nel 1228. Inquesto libro si pone un problema sul tasso di riproduzione dei conigli la cui soluzione portaalla famosa serie.

Il problema è questo:

“ quante coppie di conigli si troveranno in un recinto dopo un periodo di 1 anno se nelprimo mese si pone nel recinto una coppia e se si ipotizza che la coppia generi una nuovacoppia di conigli ogni fine mese e che ogni nuova coppia generi un’altra coppia allo stessoritmo” ?

Costruiamo una tabella per monitorare l'evoluzione del numero delle coppie.

Mese Numero di coppie all’inizio del mese Numero di coppie alla fine del mese Numero totale di coppie alla fine del mese

1 1 1 2

2 2 1 3

3 3 2 5

4 5 3 8

5 8 5 13

6 13 8 21

7 21 13 34

8 34 21 55

9 55 34 89

10 89 55 144

11 144 89 233

12 233 144 377

La risposta al problema è 377, tuttavia non è questo il dato che ci interessa ma la famosaprogressione di Fibonacci che sta nella colonna di mezzo. Questa progressione ha molteproprietà interessanti e in questo capitolo ne illustriamo le origini e le proprietà.

3 Tratto da ElliottMaster inserito in The Master Technician, Cd-Rom multimediale realizzato da TraderLab Multimedia S.r.l.

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La successione di Fibonacci

Leonardo Bigollo Fibonacci4 da Pisa matematico nato in Italia intorno al 1170-1175. Èriportato che durante un viaggio in Medio-Oriente, Fibonacci ritornò dall’Egitto con unamisteriosa serie numerica - che da allora porta il suo nome - che possiede molte proprietà.

In Egitto, Fibonacci studiò a lungo la Grande Piramide di Giza e notò che gli antichi egiziavevano, più o meno consapevolmente, integrato la Golden Ratio nella proporzionegeometrica della piramide. Molti da allora hanno tentato di penetrare i segreti dellaPiramide di Giza, che differisce dalle altre piramidi per essere, più che una tomba, unirrisolvibile mosaico. In realtà, la piramide era disegnata in maniera tale che l’area di ognifacciata fosse uguale al quadrato della sua altezza.

La base della Piramide di Giza è pari a 783,3 piedi, mentre l’altezza è pari a 484,4 piedi: ilrapporto fra le due misure è pari a 1,618, la Golden Ratio, appunto.

Ancora: l’altezza della piramide, in pollici, è pari a 5813 (5, 8, 13 sono numeri diFibonacci). In sostanza, queste osservazioni hanno fatto l’impressione della volontà, daparte degli antichi Egizi, di trasferire a noi i frutti della loro conoscenze avanzate in campomatematico.

Ma il discorso è più ampio. Piaccia o no, evidenze della serie di Fibonacci5 sono presentiin molti fenomeni naturali: i semi del girasole sono disposti su 89 curve, secondo ilmodello della spirale logaritmica, 55 in una direzione e 34 nell’altra; la struttura dellaspirale logaritmica (la più bella delle curve matematiche) è inoltre presente nel gusciodella lumaca, nella ragnatela costruita da alcune specie di ragno, nella conformazione dialcune galassie, nell’orecchio umano, etc.

E ancora: in anatomia, l’ombelico è posizionato in corrispondenza del 61,8% dell’altezzatotale dell’uomo, mentre i Greci usarono la Golden Ratio per costruire il Partenone,rapporto che non era certo sconosciuto a Leonardo da Vinci; inoltre molti fiori hanno petaliin un numero pari a quelli contemplati dalla serie in questione.

4Leonardo di Pisa detto il Fibonacci, nato a Pisa intorno al 1170, è considerato il più grande matematico del Medioevo.

Nella sua lunga permanenza presso Algeri, dove il padre era impiegato di dogana, ebbe modo di apprendere lanumerazione araba e in seguito, viaggiando per il Mediterraneo, di conoscere le opere di Euclide e dei matematiciarabi.

Le sue opere più importanti sono la Practica Geometrica e il Liber Abbaci (1202), dove si introducono le proprietà dellasuccessione di numeri che prende il nome di Fibonacci; le cronache sottolineano che egli fece ritorno da un viaggio inEgitto con una misteriosa serie di numeri.

5 La serie di Fibonacci è quindi una particolare progressione geometrica di ragione 1,61803. Altre serie numeriche diquesto tipo sono state studiate nel 1963 da Mark Feinberg, che ha analizzato una successione generata dalla somma deitre numeri precedenti; tale serie numerica era determinata da una progressione geometrica di ragione 1.839286.

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Le proprietà geometriche della serie

Diventa necessario, prima di proseguire, una riflessione sulle proprietà matematiche dellaserie di Fibonacci. La serie numerica, in quanto tale, è relativamente semplice; partendodal numero 1, si sviluppa come segue:

1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, ecc.

Si possono constatare una serie impressionante di proprietà e relazioni:

a) La somma di due numeri contigui forma il numero successivo della sequenza:532 =+ ; 342113 =+ ; 23314489 =+ ; e così via.

b) Il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo successivo èuguale a 0,61803;

c) Il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo precedente èuguale a 1,618, che è l’inverso della Golden Ratio6.

d) Il rapporto di un numero per il secondo che lo precede è sempre pari (tendente a)2,618, che è il quadrato di 1,618.

e) Se dividiamo qualsiasi numero per il secondo che lo precede nella sequenza,otterremo sempre due come risultato, e come resto il numero immediatamenteprecedente il divisore. Per esempio: 212334 =÷ con l’avanzo di 8; 255144 =÷ conil resto di 34, e così via.

f) Escludendo 1 e 2, ogni numero della serie, moltiplicato per 4, fornisce un risultato,che aggiunto ad un numero di una nuova serie, dà un altra serie di Fibonacci.Ovvero:

1311243 =+=⋅

2112045 =+=⋅

3423248 =+=⋅

55352413 =+=⋅

89584421 =+=⋅

1448136434 =+=⋅

23313220455 =+=⋅ e così via...

Nell’esempio si notano tre serie di Fibonacci, ottenute grazie all’impiego del quattro comefattore. Queste relazioni sono possibili in quanto, il rapporto fra un numero e il terzoprecedente, tende al limite a 4,236, dove 0,236 è sia il reciproco, sia la differenza rispettoa 4 (4,236-4).

6E' detta sezione aurea quella proporzione secondo la quale una quantità qualsiasi può essere divisa in due parti

diseguali, così che la minore stia nella maggiore come quest'ultima sta nella parte intera. Se indichiamo con a ilsegmento intero, con la lettera x la parte maggiore in cui il segmento è diviso e con a-x la parte minore, la sezione aureastabilisce che: ( a - x ) : x = x : a

Sostituendo ad a il valore 1 e sviluppando si ottiene: x2 + x - 1 = 0 le cui soluzioni sono proprio x1=0,618 e x2= -1,618.

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g) Se mettiamo a confronto la serie di Fibonacci con una serie di numeri naturali,noteremo che ogniqualvolta in quest’ultima si raggiunge un numero primo, lo stessoaccade nella serie di Fibonacci:

Numeri Naturali

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Numeri di Fibonacci

1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233 377 610 987 1597

h) La somma di tutti i numeri della serie di Fibonacci fino ad un punto scelto, più 1, èuguale al numero di Fibonacci situato due posti in avanti.

i) La somma, partendo da 1, dei quadrati dei numeri della serie, fino ad un puntoqualsiasi, è uguale all’ultimo numero considerato moltiplicato per il suo successivo:

( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) 211327313853211 2222222 ⋅==++++++

j) Il quadrato di un numero di Fibonacci meno il quadrato del secondo numeroprecedente è sempre un numero della successione: ( ) ( ) 37764441821 22 =−=−

k) Il quadrato di qualsiasi numero della serie è uguale al numero che lo precede, per ilnumero che lo segue, più o meno 1. Il più o meno uno si alterna lungo la sequenza:

( ) 251835 2 =+⋅=

( ) 6411358 2 =−⋅=

( ) 169121813 2 =+⋅=

( ) 4411341321 2 =−⋅=

Le applicazioni all’analisi tecnica finanziaria.

Le proprietà della serie di Fibonacci sono state impiegate per realizzare delle tecniche diprevisione di obiettivi, livelli di supporto e resistenza e zone di possibile inversione.MetaStock® rende disponibili gli “ studi di Fibonacci” che sono:

• ARCHI DI FIBONACCI

• FIBONACCI FAN LINES

• RITRACCIAMENTI DI FIBONACCI

• FIBONACCI TIME ZONE

Tuttavia sebbene la loro diffusione sia enorme, la conoscenza e ancor più l’utilizzo diqueste metodologie di analisi sono molto scarse tra i trader pur avendo una forte capacitàprevisiva. Nelle prossime pagine analizzeremo nel dettaglio queste tecniche evidenziando,sia i modelli teorici di utilizzo, che l’applicazione su titoli azionari.

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Archi di Fibonacci

Selezionando l’icona corrispondente si visualizzeranno tre archi (mezzi cerchi) a intervallistabiliti di 38.2%, 50% e 61.8%.

Per visualizzare questa funzione è necessario che sia tracciata una linea di riferimento (traun minimo e un massimo significativi). Gli archi sono tracciati in modo da incrociare lalinea agli intervalli sopra esposti.

Archi di Fibonacci

Fa riferimento al calcolo degli archi di Fibonacci solo l’ultima trendline tracciata. Se latrendline è crescente gli archi tenderanno verso il basso, viceversa, se la trendline èdecrescente, gli archi curveranno verso l’alto. I livelli individuati sono da considerare deisupporti (resistenze). La fuoriuscita dei prezzi dal terzo arco è un segnale di debolezza(forza) dei prezzi e permette di ipotizzare la fine del trend precedente.

Per tracciare lo studio Archi di Fibonacci:

1. Cliccare l'icona Archi di Fibonacci

2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio

3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la linea fino al massimo (minimo)significativo seguente

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare gli archi.

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Fibonacci Fan Lines

Le “ linee a ventaglio di Fibonacci” sono visualizzate cliccando sull’icona Fibonacci FanLines: consistono di tre linee a ventaglio, agli intervalli stabiliti di 38.2, 50%, e 61.8%.

Per utilizzare le Fan Lines di Fibonacci è indispensabile che sia stata tracciata unatrendline.

Fibonacci Fan lines

Se la trendline è crescente, le fan lines saranno rivolte verso l’alto; se la trendline èdecrescente, le fan lines saranno rivolte verso il basso.

La fuoriuscita dei prezzi dalla terza Fan Line è un forte segnale di debolezza (forza) deiprezzi e permette di ipotizzare la fine del trend precedente.

Per tracciare lo studio Fibonacci Fan Lines:

1. Cliccare l'icona Fibonacci Fan

2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio

3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la trendline fino al massimo (minimo)significativo seguente

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Fan Lines.

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Ritracciamenti di Fibonacci

Selezionando il comando Ritracciamenti di Fibonacci verranno presentati nove intervalliorizzontali ai livelli di Fibonacci del:

0%, 23.6%, 38.2%, 50%, 61.8%, 100%, 161.8%, 261.8%, 423.6%

Ritracciamenti di Fibonacci

I vari livelli saranno disegnati nella stessa direzione dell’ultima trendline. I livelli diritracciamento del 100% e dello 0% sono rappresentati con linee intere. Particolareattenzione va posta quando i prezzi si trovano nel ritracciamento compreso tra il 38.2 e il61.8% del movimento precedente.

Per tracciare lo studio Ritracciamenti di Fibonacci

1. Cliccare l'icona Fibonacci Retracement

2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio

3. Premere il tasto sinistro del mouse trascinando la trendline fino al massimo (minimo)significativo seguente

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare i ritracciamenti.

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Fibonacci Time Zones

Il comando Fibonacci Time Zones visualizza delle linee verticali secondo la progressionedi Fibonacci (1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,233,377,600,977...) che viene calcolatasommando il valore dei due precedenti numeri.

Fibonacci Times Zones

Ogni valore rappresenta un possibile livello temporale di inversione del trend. Tanto piùimportante è il punto di inizio studio (ad esempio il minimo assoluto di un titolo) e tanto piùimportanti saranno i livelli verticali individuati, anche a distanza di molti anni.

Per tracciare lo studio Fibonacci Times Zones

1. Cliccare l'icona Fibonacci Time Zones

2. Posizionarsi sul minimo (massimo) significativo dal quale far partire lo studio

3. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare l'inizio dello studio.

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Gli Studi di Gann7

Tracciando delle rette dai massimi e minimi relativi o assoluti, con coefficienti angolaridefiniti, Gann scoprì che spesso le rette coincidono con importanti livelli disupporto/resistenza e che, controllando la posizione dei prezzi rispetto alle rette tracciate,è possibile determinare i punti d’inversione del trend, l’accelerazione del movimento inatto e la sua durata.

Le rette vanno tracciate rispettando determinate proporzioni tra l’unità di prezzo e l’unitàtemporale; Gann pone al centro del suo discorso l’angolo di 45° che rappresenta il puntod’equilibrio ottimo tra prezzo e tempo poiché, ad ogni incremento dell’unità di prezzo, facorrispondere un’unità temporale8.

In altre parole, una retta con coefficiente angolare di 45° è tracciata, al rialzo o al ribasso,rispetto al punto preso in considerazione, con una “ velocità” di un’unità di prezzo per ogniunità di tempo. Alcuni esempi: una lira per ogni giorno (di borsa aperta), una lira per ognisettimana, per ogni mese, un punto per ogni giorno, per ogni settimana e così via.

Gli angoli di Gann permettono di:

• Costruire delle trendline di supporto e resistenza partendo da un solo minimoo massimo

• Monitorare la salita o la discesa del titolo in base alla pendenza dell’angolo• Prevedere dei livelli in grado di causare l’inversione del movimento in atto

COME REGOLA: se il trend è rialzista, gli angoli andrebbero tracciati dai minimi relativisempre più alti; se tutti i punti che individuano (che salgono con il passare del tempo)sono rotti al ribasso si deve considerare il trend interrotto.Viceversa, se la tendenza è ribassista, gli angoli si tracciano dai massimi più bassi.Questa tabella sarà utile per comprendere le prossime pagine.

Espansione/Flessione Variazioni unitarie Coefficiente Angolare

TEMPO PREZZO

ECCESSIVAMENTE RAPIDA 1 8 82.50°RAPIDA 1 4 75.00°MODERATAMENTE RAPIDA 1 2 63.75°EQUILIBRATA 1 1 45.00°MODERATAMENTE RAPIDA 2 1 26.25°RAPIDA 4 1 15.00°ECCESSIVAMENTE RAPIDA 8 1 7.50°

7 Tratto da GannMaster, cd-rom multimediale realizzato da TraderLab Multimedia S.r.l.8 Il lettore più smaliziato avrà capito che uno dei problemi più discussi è proprio quello di stabilire con esattezza il rapporto

tra il prezzo e l’unita temporale. Variando, infatti, il prezzo del titolo (in America erano tutti sotto i 100$) la pendenza della1x1 non sarà più di 45° ma di un valore maggiore o minore secondo l’intervallo di prezzo considerato. Questo ostacolopuò essere superato con un artifizio che vedremo successivamente.

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Gli angoli principali

"Gli angoli tracciati sul grafico tengono sempre davanti a te la posizione dell'azione e delsuo trend. Infatti, se tu avessi trascritto puntualmente un punto di resistenza potrestiperderlo o dimenticarlo, invece questi angoli sono sempre sul grafico davanti a te".William D. Gann

Il punto d’equilibrio tra il prezzo e il tempo è l'angolo di 45° (1x1), che rappresental'equilibrio ottimo tra il prezzo e il tempo, poiché ad un incremento di un’unità diprezzo, corrisponde un incremento di un’unità di tempo e quindi divide lo spazio e il tempoin due parti uguali.

Tracciando una retta al rialzo con questo coefficiente da un minimo, per esempio, fintantoche il prezzo si mantiene al di sopra della retta possiamo considerare che il rialzo in atto èdestinato a durare. Nel momento in cui il prezzo sfonda con decisione la retta, dobbiamoinvece pensare che il rialzo sia avviato verso l'esaurimento e quindi ipotizzareun'inversione di tendenza. Come regola fino a quando c'è equilibrio tra un prezzo e iltempo, il trend in atto è destinato a continuare.

L'angolo di 45° va tracciato da tutti i massimi e i minimi importanti e lo possiamoutilizzare per delimitare l'oscillazione o l'ampiezza di fluttuazione di un prezzo tracciandoloda un minimo e da un massimo, individuando così un canale d’osservazione checontiene i prezzi.

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A sinistra della retta posta a 45° troviamo gli angoli con coefficienti maggiori.

Nell'ordine sono:

63,75° corrisponde ad un incremento di 2 unità di prezzo per ogni unità temporale (2x1).71,25° corrisponde ad un incremento di 3 unità di prezzo per ogni unità temporale (3x1).75° corrisponde ad un incremento di 4 unità di prezzo per ogni unità temporale (4x1).82,5° corrisponde ad un incremento di 8 unità di prezzo per ogni unità temporale (8x1).

Appare subito chiaro che maggiore è il coefficiente angolare che controlla il rialzo,maggiore è la forza del movimento. Nella fase di decelerazione di un movimento alrialzo, il trend solitamente trova supporto negli angoli che incontra, man mano che siavvicina all'angolo di 45° per ritrovare il suo equilibrio.

A destra della retta a 45° troviamo angoli con coefficienti minori:

26,5° che corrisponde ad un incremento di un’unità di prezzo ogni 2 unità temporali(1x2).18,75°che corrisponde ad un incremento di un’unità di prezzo ogni 3 unità temporali(1x3).15° che corrisponde ad un incremento di un’unità di prezzo ogni 4 unità temporali(1x4).7,5° che corrisponde ad un incremento di un’unità di prezzo ogni 8 unità temporali(1x8).

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Minore è il coefficiente angolare che governa il rialzo e minore è la forza delmovimento in atto. Per gli angoli al ribasso vale il principio contrario, la retta è proiettataverso l'asse del tempo partendo da un massimo.

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La prima retta da tracciare è quindi quella di 45° che mette in equilibrio il tempo conlo spazio. Fintanto che il prezzo si mantiene al di sotto di tale retta, il movimento ha unacrescita debole; nel momento in cui la sfonda al rialzo, i prezzi crescono in modo deciso eveloce. Ovviamente la trasposizione in gradi è da considerarsi indicativa.

Per gli angoli al ribasso vale il discorso contrario: la retta è proiettata al ribasso partendoda un massimo. La prima retta da tracciare è sempre quella di 45° che equilibra il tempocon lo spazio. Fintanto che il prezzo si mantiene al di sotto di tale retta, il movimento èdestinato a continuare al ribasso; nel momento in cui la sfonda al rialzo, possiamoipotizzare un’inversione della tendenza di medio periodo. Ovviamente la trasposizionein gradi è da considerarsi indicativa.

Il passo successivo per lo studio del grafico di un’azione è rappresentato dall’applicazionedegli Angoli Geometrici che sono molto utili per misurare accuratamente lo Spazio, ilTempo, il Volume ed il Prezzo.

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Il problema del dimensionamento corretto del piano di lavoro

Gli angoli di Gann sono scritti nell’espressione Prezzo per Tempo (PxT) e latrasposizione in gradi è solo indicativa. Prendiamo l’indice Comit dal 1988 al 1995 etracciamo la retta 1x1 (45°) dal minimo di fine 1993. Come potete osservare sonoindividuati determinati punti.

Angolo 1x1 sull’indice Comit

Ma cosa sarebbe successo se invece di avere il grafico dimensionato come sopraavessimo avuto, ad esempio, 200 giorni vuoti alla destra del titolo cambiando così ilrapporto tra tempo e prezzo e avessimo tracciato di nuovo la retta a 45°?Avremmo individuato altri punti derivanti dall’incrocio della retta 1x1 e dal prezzo come èfacile osservare nella prossima figura, dove si ripropone la retta 1x1 del graficoprecedente confrontata con la retta 1x1 calcolata con un nuovo piano di lavoro.

La retta tratteggiata è la 1x1 tracciata nel grafico precedente; la retta continua è la retta1x1 tracciata nel nuovo grafico con 200 periodi vuoti a destra. Le due rette hanno lastessa origine ma punti di contatto con i prezzi molto diversi.

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Angolo a 45° confrontato con 2 diversi dimensionamenti dei grafici.

Il problema è più grave di quello che sembra. Infatti, se il rapporto tra il tempo e il prezzovaria allora variano anche i punti individuati nel grafico. È facile capirlo poiché mentre ilprezzo rimane fisso (in questo caso oscilla tra 0 a 1000 punti), lo spazio tra un giorno el’altro varia a seconda dei giorni che visualizziamo (o dello spazio libero che lasciamo alladestra del titolo).La prima cosa di cui preoccuparci è, evidentemente, di giungere ad un dimensionamentocorretto del piano di lavoro, per poter tracciare le rette di Gann, con l'assoluta certezza diprocedere correttamente.Come possiamo procedere? Questa è una domanda importantissima.Gann speculava in mercati, come quello del grano, dove si lavorava bene con l’angolo1x1 poiché il movimento era di 1 cent alla volta. I mercati odierni hanno prezzi più alti e ilrialzo di un centesimo oggi è insignificante. Si dovrà quindi tenere conto delle nuove unitàdi prezzo, dimensionando il tempo in base al prezzo. Utilizzando MetaStock® è sufficienteagire sulla funzione di Gann Prezzo x Tempo ed inserire un punto per il prezzo (rise) euno per il tempo (run) per ottenere le linee perfettamente dimensionate per il grafico cheutilizziamo, sempre che sia inferiore a 100.Per esempio nello S&P500 1 punto = 5dollari (l’1% poiché 1 centesimo = 1% di 1 dollaro).Chiaramente il sistema di dimensionamento è “ artigianale” in quanto Gann utilizzavavalori di un dollaro o frazioni dello stesso e non si poneva il problema di dover analizzareun indice con valore 30.000.Ipotizziamo di voler calcolare il punto che l’angolo 1x1 (45°), di un’azione o di un indiceche quota 1000, incrocierà tra 10 anni. L’angolo di 45° cresce di 1° per ogni mese, che in10 anni corrisponde a 120 mesi. Basta ricondurre il valore 1000 alla scala del tempo (inquesto caso 120), dividendola per 10, per ottenere un titolo con valore 100. A questovalore sommiamo 120 e aggiungiamo lo zero tolto prima alla somma. Tra 10 anni il titolosi troverà nella sua retta 1x1 quando toccherà il valore 2200.

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Gli studi di Gann su MetaStock®.

MetaStock® permette di visualizzare tre diversi studi di Gann:

LINEA DI GANN

FAN LINES DI GANN

RETICOLATO DI GANN

La linea di Gann consente di tracciare un solo angolo per volta. Selezionando l’iconaLinea di Gann è possibile rilasciare sul grafico, posizionandosi sul punto dove far iniziarela linea e premendo il tasto sinistro del mouse per fissarla, una linea con dei rapporti tratempo e spazio (Rise e Run) predefiniti. Cliccando sulla retta è possibile agire su tutti iparametri della linea, impostando rapporti tra spazio e tempo diversi e configurando colorie settaggi.

Le Fan Lines di Gann rilasciano sul grafico tutte le linee di Gann.

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Anche in questo caso basta cliccare sulle Fan Lines per personalizzare i rapporti tratempo e spazio.

L’ultimo studio disponibile è il reticolato di Gann che consiste nella visualizzazione di unagriglia di angoli con la stessa inclinazione.

Cliccando sulla griglia, è possibile personalizzare l’angolo sul quale calcolare la griglia, icolori e gli stili dello studio grafico.

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3.3 Regression - Studi sulla Regressione

In questo gruppo di funzioni trovate:

LINEAR REGRESSION

RAFF REGRESSION CHANNEL

STANDARD ERROR CHANNEL

STANDARD DEVIATION CHANNEL

Linear Regression

Una trendline a regressione lineare è semplicemente una trendline tracciata tra due punti,disposta nel punto esatto di mezzo dei prezzi. Considerando questa trendline un prezzo diequilibrio, ogni movimento sopra o sotto la trendline indica una pressione dei compratori odei venditori. Una linear regression trendline indica il punto in cui c’è equilibrio.

La Linear Regression Trendline viene utilizzata per costruire i Raff Regression Channels(vedi)9, le Projection Bands (vedi) e i Projection Indicator (vedi).

Per calcolare la Linear Regression:

1. Cliccare l'icona Linear Regression

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare la Linear Regression.

9 Gli indicatori sono spiegati nell'appendice A Indicatori e Oscillatori

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Raff Regression Channel

Sviluppato da Gilbert Raff, il Regression Channel è un line study che plotta direttamentesul grafico dei prezzi. Il Regression Channel fornisce un metodo preciso e quantitativo perdefinire una tendenza di prezzo e i suoi limiti.

Il Regression Channel viene costruito tracciando due linee parallele, equidistanti sopra esotto una trendline Linear Regression. La distanza tra le Channel Lines e la regressioneline è la maggiore distanza che ogni massimo o minimo di prezzo ha dalla regression line.

Raff Regression Channel indica il range in cui i prezzi possono deviare da una LinearRegression Trendline senza modificare la tendenza evidenziata dalla pendenza dellaTrendline. Quando si plotta RCC su Kagi, Point&Figure, Three Line Break o RenkoCharts, si utilizzano tutti i dati in tutte le colonne.

Per plottare il Regression Channel:

1. Cliccare l'icona Linear Regression Channel

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare il Regression Channel calcolato tra idue punti.

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Standard Error Channel

Standard error Channel si calcola tracciando due linee parallele sopra e sotto una linea diregressione lineare; nei parametri è possibile specificare su quale campo calcolare ilcanale (apertura, massimo, minimo o chiusura) e lo scostamento (errore standard - units)di tali linee dalla linea di regressione lineare.Se partiamo dall'assunto che la regressione lineare rappresenta una specie di ipoteticalinea di equilibrio dei prezzi, tracciando delle linee parallele andiamo a costruire un canaleideale all'interno del quale vanno a muoversi i prezzi. I segnali di allerta (situazioni diipercomprato / ipervenduto) avvengono quando ci troviamo vicini a tali bande esterne dioscillazione. Se a ridosso delle linee del canale si formano delle configurazioni candlesticksi ha una forte conferma del segnale.

Per plottare lo Standard Error Channel:

1. Cliccare l'icona Standard Error Channel

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare lo Standard Error Channel calcolato trai due punti.

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Standard Deviation Channel

Standard Deviation Channel è simile allo Standard Error Channel ma il parametro dicalcolo non è l'errore standard ma la deviazione standard. Si calcola tracciando due lineeparallele sopra e sotto una linea di regressione lineare; anche per questo studio èpossibile specificare su quale campo calcolare il canale (apertura, massimo, minimo ochiusura) e lo scostamento (deviazione standard - units) di tali linee dalla linea diregressione lineare.

L'interpretazione è analoga a quella per lo Standard Error Channel ma l'ampiezza delcanale è solitamente maggiore.

Per plottare lo Standard Deviation Channel:

1. Cliccare l'icona Standard Deviation Channel

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto della linea

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare lo Standard Deviation Channelcalcolato tra i due punti.

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3.4 Gruppo menu Data

In questo gruppo di funzioni trovate:

QUADRANT LINES

TIRONE LEVELS

TRENDLINE BY ANGLE

SPEED RESISTANCE LINES

ANDREW’S PICHFORK

CICLE LINES

ODDS PROBABILITY CONE

Quadrant Lines

Questo semplice studio divide in quattro parti uguali l’intervallo di prezzo tra un minimo eun massimo che selezioniamo.

Può essere utilizzato per monitorare i ritracciamenti dei prezzi, in quanto divide l’intervallotra il minimo e massimo con intervalli del 25%, 50%, 75%.

Per plottare Quadrant Line:

1. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto

2. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio

3. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Quadrant Line calcolate tra i duepunti.

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Tirone Levels

Tirone Levels è uno studio grafico simile a Quadrant Lines con la differenza chel’ampiezza, tra il minimo e il massimo selezionati, è divisa con il metodo Midpoint 1/3-2/3 ocon il Mean method. Tutti e due i metodi servono ad identificare possibili supporti eresistenze dei prezzi.

Cliccando sullo studio grafico è possibile cambiare i settaggi e definire il metodo dicalcolo. Il metodo Midpoint visualizza tre linee che dividono il maggior massimo e il minorminimo del range in segmenti simmetrici. Il Mean method visualizza cinque linee chedividono l’estremo massimo e minimo e posiziona il mean price (prezzo medio).

Per plottare Tirone Levels:

1. Cliccare l'icona Tirone Levels

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare i Tirone Levels calcolati tra i due punti.

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Trendline by Angle

È una semplice funzione che permette di tracciare delle trendline con un coefficienteangolare impostato da noi. Una volta selezionata la funzione basta stabilire il punto dipartenza della trendline e muovere il cursore tenendo premuto il pulsante sinistro delmouse per stabilire l’inclinazione.

Cliccando sulla trendline si apre il box di personalizzazione dello studio che permettel’inserimento di un grado d’inclinazione oltre ai soliti settaggi di colore e stile.

Per plottare Trendline by Angle:

1. Cliccare l'icona Trendline by Angle

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere l'angolo desiderato

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse

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Speed Resistance Lines

Cliccando l’icona Speed Resistence Lines si traccia una serie di trendline che dividono,agli intervalli di 1/3 e 2/3 la differenza tra il primo punto della trendline e il punto di rilasciodella stessa.

Questo studio è utilizzato per individuare livelli “ dinamici” di supporto e resistenza.Cliccando sullo studio, è possibile definire una serie di parametri.

Per plottare Speed Resistance Lines:

1. Cliccare l'icona Speed Resistance Lines

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto, mantenendolo premuto

3. Muovere il cursore fino a raggiungere il secondo punto di calcolo dello studio

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse per fissare le Speed Resistance Line calcolate trai due punti.

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Andrew’s Pickfork

Questo studio consiste semplicemente nella creazione di tre linee parallele plottate apartire dai tre punti che indichiamo nel grafico.

Lo studio va interpretato come una normale trendline di supporto o resistenza. Anche perquesto studio è disponibile la personalizzazione dei settaggi.

Per plottare Andrew’s Pickfork:

1. Cliccare l'icona Andrew’s Pickfork

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto dal quale far partire lo studio

3. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel secondo punto dal quale far partire lo studio

4. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel terzo punto che definisce la direzione dellostudio.

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Cicle Lines

La funzione Cicle Lines permette di visualizzare dei cicli temporali ad intervalli definibili siamanualmente sia con il box di personalizzazione.

Per l’analisi dei cicli è molto utile la possibilità di visualizzare all’interno dello stessografico più di un ciclo, definendo stile e colore per ogni ampiezza.

Per plottare lo studio Cicle Lines:

1. Cliccare l'icona Cicle Lines

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse nel primo punto dal quale far partire lo studio

3. Cliccare nella linea verticale di inizio studio per agire sui parametri dipersonalizzazione.

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ODDS Probability Cone

Se ipotizziamo che i mercati finanziari seguono un percorso casuale e che il prezzomostra una distribuzione normale (detta anche gaussiana), allora la forma delladistribuzione del prezzo assomiglia ad una campana. L'asse x della curva suddetta èespressa in termini di deviazione standard, l'asse y in termini di prezzo.

Una distribuzione normale ha diversi aspetti molto significativi, incluso anche quello percui l'area sottesa dalla curva stessa rappresenti la probabilità. La volatilità, sorvolandosulla definizione, ci fornisce il valore che può essere usato per misurare la probabilità diun significativo cambiamento di prezzo.

Gli OPC (ODDS Probabilty Cone) forniscono una guida visiva all'intervallo più probabileche assumeranno i prezzi futuri. Questo range (cioè l'ampiezza del cono) è determinatodalla recente volatilità dei prezzi, il numero di periodi di tempo proiettati (cioè di interesse)e la percentuale di probabilità (cioè il livello di fiducia).

Più volatile sarà il prezzo dell'azione, più largo sarà l'intervallo atteso dei prezzi futuri epertanto più ampio sarà il cono. Il cono si allarga sempre dall'apice anche se la recentevolatilità è stata bassa, perché al passare del tempo ci sono maggiori probabilità che ilprezzo si muova in direzioni non prestabilite.

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Per default i coni mostrano un range di prezzi atteso con una probabilità del 68.26% (cheè equivalente ad una deviazione standard): questo significa che c'è una probabilità del68.26% che i prezzi rimarranno all'interno del cono in un certo intervallo di tempo. Più altasarà la percentuale di probabilità, più ampio sarà il cono graficato.

Per plottare ODDS Probability Cones:

1. Cliccare l'icona ODDS Probability Cones ;

2. Muovere il mouse per selezionare il punto dal quale far partire lo studio;

3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per fissare lo studio;

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3.5 Gruppo menu Text

In questo gruppo di funzioni trovate:

TEXT

SYMBOL PALETTE

ELLIPSE

RECTANGLE

TRIANGLE

Text

Text è un editor di testo che consente di inserire commenti e osservazioni sul grafico.

Una volta inserito il testo basta cliccarlo due volte con il mouse per attivare il box dipersonalizzazione dei font, colori, stili o per la correzione di eventuali errori di battitura,senza dover riscrivere nuovamente il testo.

Per inserire del testo nel grafico:

1. Cliccare l'icona Text ;

2. Muovere il mouse per selezionare il punto nel quale scrivere il testo;

3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per aprire il box dell'editor di testo;

4. Digitare il testo da inserire;

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La funzione di text è utile per inserire dei commenti all'analisi del titolo da rileggere in unsecondo momento o per inserire osservazioni sull'andamento delle quotazioni.

Symbol Palette

Questo box rende possibile l'inserimento di simboli e marcatori sul grafico. È utile perrendere immediata la rottura di supporti/resistenze o il raggiungimento di target. Cliccandosul simbolo inserito nel grafico è possibile definirne alcune proprietà.

Per inserire un simbolo nel grafico:

1. Cliccare l'icona Symbol Palette ;

2. Selezionare con il tasto sinistro del mouse il simbolo da plottare;

3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per "stampare" il simbolo sul grafico;

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Ellipse

Questa funzione permette di disegnare delle ellissi di qualsiasi eccentricità e dimensione.Agendo nel box di personalizzazione è possibile trasformare l’ellissi in cerchioselezionando l’opzione Force Circular.

Per inserire un' elisse nel grafico:

1. Cliccare l'icona ellipse ;

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il punto dal quale far partire l'elisse;

3. Mantenendo cliccato il tasto sinistro del mouse, muovere il cursore fino al secondopunto che chiude l'elisse;

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse;

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Rectangle

La funzione Rectangle permette di tracciare dei rettangoli o dei quadrati nell’area delgrafico.

Può essere utilizzata per delimitare delle aree critiche.

Per inserire un rettangolo nel grafico:

1. Cliccare l'icona Rectangle ;

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il punto dal quale far partire ilrettangolo;

3. Mantenendo cliccato il tasto sinistro del mouse, muovere il cursore fino al secondopunto che chiude rettangolo;

4. Rilasciare il tasto sinistro del mouse;

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Triangle

La funzione Triangle permette di disegnare nel grafico dei triangoli.

Come per tutte le funzioni anche per questa, cliccando nel triangolo appena disegnato, èpossibile personalizzare molti settaggi.

Per inserire un triangolo nel grafico:

1. Cliccare l'icona Triangle ;

2. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il primo angolo del triangolo;

3. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il secondo angolo del triangolo;

4. Cliccare il tasto sinistro del mouse per selezionare il terzo angolo del triangolo;

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3.6 Gruppo Tools Grafica

Questo gruppo di tool permette di agire nella visualizzazione del grafico, con varie opzioni.

Nella barra inferiore trovate le funzioni:

Indicator Color

Permette di cambiare colore a qualsiasi elemento attivo del grafico. Per cambiare colorebasta selezionare un qualsiasi oggetto e cliccare, nella tavolozza dei colori, il nuovo coloreprescelto.

Line QuickList

Permette di definire le proprietà di visualizzazione delle linee. È possibile visualizzare unalinea, un grafico, un indicatore o uno studio grafico con uno qualsiasi degli stili disponibili.

Per cambiare stile è sufficiente selezionare l’oggetto che intendiamo modificare e cliccarenel nuovo stile che intendiamo adottare.

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Weight QuickList

Permette di cambiare lo spessore di un grafico, di un'indicatore o delle linee tracciate,cliccando sulla nuova dimensione prescelta.

In alto a destra, sulla barra dei tools grafici, troviamo alcune interessanti funzioni.

Date Compression

Permette di cambiare il periodo di visualizzazione del grafico. È possibile visualizzare igrafici in forma giornaliera (D), settimanale (W), mensile (M), quadrimestrale (Q), annuale(Y) o in qualsiasi altro periodo si desideri racchiudere il grafico (O).

Rescale Y-Axis

Questa funzione riposiziona il grafico nell’asse Y centrandolo. È utilizzata per riassestare ilgrafico a seguito dell’utilizzo della funzione zoom.

Zoom Reset

Annulla ogni tipo di zoom, visualizzando tutto il periodo storico disponibile sul graficoselezionato.

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Zoom Out - In

Ingrandisce o restringe la visuale del grafico.

Previous - Next Security

Visualizza il grafico precedente o successivo.

Choose Security

Selezione rapida del grafico da visualizzare.

X-Axis Properties

Questa mascherina contiene tutti i settaggi dell’asse x del grafico. È possibile caricare ungruppo di dati (Loaded), delimitare il periodo da visualizzare (Displayed), definire lacompressione (Compression), la presenza o meno della griglia (Grid) ed impostare ilmargine vuoto alla destra del grafico (Right Margin).

La mascherina si attiva cliccando sull’asse X del grafico o selezionando il MENU FORMAT equindi X-AXIS.

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Y-Axis Properties

La mascherina Y-Axis Properties si attiva cliccando sull’asse delle Y, o selezionando ilMENU FORMAT, quindi LEFTY-AXIS o RIGHTY-AXIS, e permette di definire le variabili dell’asseY, il tipo di scala (di default è normale), la presenza di griglie o meno e i font dei caratteri.

La scala utilizzata per visualizzare i prezzi può essere lineare o semi-logaritmica. Nellascala lineare vengono prese in considerazione le variazioni assolute dei prezzi; avariazioni assolute uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmenti uguali.

Grafico con scala lineare

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Nella scala semi-logaritmica vengono prese in considerazioni le variazioni percentuali deiprezzi: a variazioni percentuali uguali corrispondono, sul piano cartesiano, segmentiuguali.

Grafico scala logaritmica

A fronte di grosse escursioni dei prezzi, i valori assoluti assumono sempre menosignificatività: se prendiamo, ad esempio, un titolo che passa da 1.000 a 10.000 punti,notiamo immediatamente che 1.000 punti di aumento quando il titolo quota 1.000corrispondono ad un incremento del 100%; mentre 1.000 punti di aumento,, quando iltitolo quota 10.000, corrispondono ad un incremento del 10%.Generalmente la scala semi-logaritmica viene utilizzata per analisi di medio-lungo periodo,quella lineare per analisi di breve.

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CAPITOLO QUARTO:IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE EASY LANGUAGE

Introduzione

L'esigenza di eliminare la componente emotiva dalle decisioni operative porta altentativo di costruire un trading system, o sistema automatizzato, per la gestione delleposizioni. Un sistema automatico consiste nell'opportuna combinazione degli strumentidi tipo quantitativo (indicatori, oscillatori, medie...), al fine di ottenere un segnale dicompravendita derivante dalle indicazioni di questi strumenti. A tal fine si combinanoindicatori, medie, rapporti o qualsiasi cosa venga in mente al creatore di sistemi. Nascecosì la "sperimentazione".

Negli ultimi anni i software professionali di analisi tecnica sono stati semplificati nell'usoe resi più potenti e flessibili; oramai, presente in tutti i pacchetti software di analisitecnica, troviamo l'editor di formule, in altre parole un "linguaggio di programmazione"capace di trasformare in formule le nostre idee... con un piccolo aiuto da parte nostra!

Ma l'abbondanza di indicatori, forniti con un qualsiasi software di analisi tecnica, rendeapparentemente inutile la creazione di nuove formule capaci di cogliere determinatiaspetti dell'evoluzione dei prezzi. Tuttavia l'inutilità è solo apparente.

4.1 Il linguaggio MetaStock®

Il linguaggio MetaStock® è un insieme di istruzioni matematiche e logiche chepermette di creare degli indicatori con il System Editor, dei sistemi automatici con ilSystem Tester, di filtrare le azioni con vari criteri tramite l’Explorer e di generaredettagliati chart-specific feedback (una specie di commento al grafico) con ExpertAdvisor. Le possibilità che offre questo linguaggio sono pressoché illimitate epossiamo creare facilmente ogni tipo di indicatore, sistema o filtro.

LINGUAGGIO METASTOCK®INDICATORI SISTEMI ESPLORAZIONI EXPERTS

SYSTEM EDITOR SYSTEM EDITOR/TESTER EXPLORER EXPERT ADVISOR

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4.2 I concetti di base

Il linguaggio di programmazione di MetaStock® è composto da operatori matematici,operatori di preferenza e da oltre 200 funzioni, per cui una volta appresi i concetti dibase, creare formule risulterà molto semplice.

La prima cosa da conoscere è la trasposizione dei cinque dati principali di un prezzo:apertura, massimo, minimo, chiusura e volume. Questi cinque valori, chiamatigeneralmente DATA ARRAY, sono abbreviati così:

OPEN HIGH LOW CLOSE VOLUME

O H L C V

Oltre ai cinque campi del prezzo sono disponibili le abbreviazioni di:

OPEN INTEREST INDICATORE VALORE PRECEDENTE

OI P PREV

Per creare qualsiasi formula sono necessari gli "operatori matematici" ovvero:

SOMMA SOTTRAZIONE MOLTIPLICAZIONE DIVISIONE

+ - * /

A questo punto siamo già in grado di costruire le prime rudimentali formule, sevogliamo creare un indicatore che rappresenti il "prezzo medio" di un titolo dobbiamosommare il massimo al minimo e dividerli per due ovvero:

( H + L ) / 2

Dove:H = MassimoL = Minimo+ = Somma/ = Diviso2 = Parametro( ) = Parentesi di precedenza

Abbiamo creato una semplice formula in pochi secondi. Tuttavia la potenza di un similelinguaggio è molto limitata se non si inseriscono altre espressioni.

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Definiamo la trasposizione nel linguaggio MetaStock® di:

MINORE DI MAGGIORE DI MINORE O

UGUALE DI

MAGGIORE O

UGUALE DI

UGUALE DIVERSO

< > < = > = = <>

E degli operatori logici E ed O:

E OAnd Or

Infine, va introdotto il controllo che assegna il nome a una variabile ovvero:

Definisce unavariabile

:=

Assimilati questi concetti siamo in grado di realizzare degli indicatori o dei sistemi piùsofisticati. Immaginiamo, ad esempio, di voler creare un sistema che acquisti quando ilprezzo di chiusura è maggiore del prezzo medio e venda quando è minore del prezzomedio. Con le nuove espressioni è possibile farlo scrivendo:

Enter Long: when (C > ((H+L)/2)) Close Long: when (C < ((H+L)/2))

Dove:Enter Long = condizioni per acquistareClose Long = condizioni per chiudere l’operazioneWhen = quando> = maggiore di< = minore di

Tuttavia, se volessimo creare formule complesse che utilizzino, ad esempio, il MACDcome variabile, saremmo costretti a scrivere prima la formula del macd e poi il resto.Un lavoro lungo e fortunatamente inutile per la presenza delle funzioni "pre-calcolate",in altre parole di una serie di funzioni supplementari utili per creare sistemi o indicatorimolto complessi. Introdotte le nozioni di base, segue l’elenco delle oltre 200 funzionisupplementari. L'esame delle funzioni disponibili serve a fornire uno strumento,sempre presente e utile, per creare formule e trading systems. Non si deve peròdimenticare che solamente l'esperienza unita a tanto esercizio porta a dei risultati.Nella descrizione delle funzioni troviamo le voci:CATEGORIA: divide le funzioni per argomentoSINTASSI: fornisce una descrizione operativa della funzioneFUNZIONE: spiega gli effetti della funzione

Le più frequenti voci che ricorrono spesso sono:DATA ARRAY: valore da inserire nella funzionePERIODS: periodo da utilizzareMETHOD: metodo di calcolo (indispensabile nelle medie mobili)

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4.3 Funzioni

ABSOLUTE VALUE

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: abs(DATA ARRAY)Funzione: qualsiasi valore è inserito nella formula Absolute Value, è restituito comevalore assoluto. Ad esempio se scriviamo abs(-100) la formula restituirà +100.

ACCUMULATION/DISTRIBUTION

Categoria: IndicatoriSintassi: ad()Funzione: calcola l'accumulazione/Distribuzione

ACCUMULATION SWING INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: aswing(LIMIT MOVE)Funzione: calcola l'Accumulation Swing Index.

ADDITION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: add(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: semplice e utile addizione tra due valori o parametri. Se, ad esempio,scriviamo add(H, L) la formula sommerà il valore massimo con il minimo.

ARC TANGENT

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: atan(Y DATA ARRAY, X DATA ARRAY)Funzione: calcola arc tangent di Y/X. Il valore è espresso in gradi.

AROON UP

Categoria: IndicatoriSintassi: aroonup (PERIODS)Funzione: calcola una parte dell'Aroon Indicator.

AROON DOWN

Categoria: IndicatoriSintassi: aroondown (PERIODS)Funzione: calcola una parte dell'Aroon Indicator.

AVERAGE DIRECTIONAL MOVEMENT

Categoria: IndicatoriSintassi: adx(PERIODS)Funzione: calcola l'Average Directional Movement.

AVERAGE TRUE RANGE

Categoria: IndicatoriSintassi: atr(PERIODS)Funzione: calcola l'Average True Range, indicatore che è alla base del DirectionalMovement System di Wilder.

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BARS SINCE

Categoria: AnalisiSintassi: barssince(DATA ARRAY)Funzione: aziona un conteggio delle barre dal momento in cui il valore contenuto inDATA ARRAY risulta vero. Se, ad esempio, utilizziamo la formula barssince(macd()<0)il conteggio parte da quando il macd risulta minore di zero.

BOLLINGER BAND BOTTOM

Categoria: IndicatoriSintassi: bbandbot(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD, DEVIATIONS)Funzione: calcola la Bollinger Band Bottom. Come DATA ARRAY si utilizza lachiusura, PERIODS è il periodo di calcolo della media, METHOD è il sistema di calcolodella media e DEVIATIONS è il valore della deviazione standard.

BOLLINGER BAND TOP

Categoria: IndicatoriSintassi: bbandtop(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD, DEVIATIONS)Funzione: calcola Bollinger Band Top

BUYING PRESSURE

Categoria: IndicatoriSintassi: buyp()Funzione: calcola Buying Pressure, una componente del Demand Index, che è unindicatore prezzo-volume il cui scopo è quello di misurare "artificialmente" l'upside e ildownside volume per i mercati e/o titoli per cui queste statistiche non siano disponibili.

CEILING

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: ceiling(DATA ARRAY)Funzione: approssima il valore di DATA ARRAY al numero intero superiore.Ad esempio ceiling(7.4) approssima ad 8.

CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: cmo(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il Chande Momentum Oscillator (CMO) che è una variante dell'RSI diWilder.

CHAIKIN A/D OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: co()Funzione: calcola il Chaikin Oscillator, un indicatore prezzo-volume sviluppato daMarc Chaikin, e costruito come differenza fra due medie mobilidell'Accumulazione/Distribuzione.

CHAIKIN’S MONEY FLOW

Categoria: IndicatoriSintassi: cmf(PERIODS)Funzione: Calcola il Chaikin's Money Flow.

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COMMODITY CHANNEL INDEX (EQUIS)Categoria: IndicatoriSintassi: ccie(PERIODS)Funzione: calcola il Commodity Channel Index sviluppato dalla Equis.

COMMODITY CHANNEL INDEX (STANDARD)Categoria: IndicatoriSintassi: cci(PERIODS)Funzione: calcola il Commodity Channel Index.Il CCI è un indicatore sviluppato da Donald Lambert, e apparso per la prima volta suFutures Magazine nell'ottobre 1980. Come il nome suggerisce, è stato sviluppatoprettamente per i mercati futures (in particolare per quello delle merci) onde ricercare esfruttare la caratteristica ciclicità che li contraddistingue, ma va bene anche per imercati azionari ed obbligazionari.

COMMODITY SELECTION INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: csi(PERIODS, VALUE, MARGIN, COMMISSION)Funzione: calcola il Commodity Selection Index, sviluppato da J. Welles Wilder epresentato nell'ormai classico New Concepts in Technical Trading Systems.

CORRELATION ANALYSIS

Categoria: IndicatoriSintassi: correl(INDEPENDENT, DEPENDENT, PERIODS, SHIFT)Funzione: interessante funzione che fa la correlazione tra due variabili. L'esempiocorrel(Macd(), CLOSE, 5, 20) compara il macd con la chiusura tra 20 giorni (opzioneSHIFT) dopo aver mediato con una media a 5 giorni (PERIODS).

COSINE

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: cos(DATA ARRAY)Funzione: semplice funzione che calcola il coseno di un valore (DATA ARRAY).

CROSS

Categoria: AnalisiSintassi: cross(DATA ARRAY 1, DATA ARRAY 2)Funzione: quando DATA ARRAY 1 attraversa DATA ARRAY 2 rende +1, altrimentiplotta 0. Utile per gli indicatori sviluppati con il binary wave.

CUMULATE

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: cum(DATA ARRAY)Funzione: somma cumulativa di DATA ARRAY. La formula cum(1) traccia unindicatore che aumenta di un punto per ogni periodo di tempo, in questo caso unaspecie di angolo di Gann trasformato in indicatore.

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DEMA

Categoria: IndicatoriSintassi: dema(DATA ARRAY,PERIODS)Funzione: tema() funzione.

DAY OF MONTH

Categoria: Data e TempoSintassi: dayofmonth()Funzione: se oggi è il 20 l'indicatore plotta 20. Semplicemente riporta i giorni del mese.Utile per particolari studi ciclici.

DAY OF WEEK

Categoria: Data e TempoSintassi: dayofweek()Funzione:1= lunedì, 2= martedì, 3= mercoledì, 4= giovedì, 5= venerdì,6= sabato, 7= domenica

DELTA

Categoria: OpzioniSintassi: delta(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)Funzione: calcola il Delta Indicator.

DEMAND INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: di()Funzione: calcola il Demand Index.

DETRENDED PRICE OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: dpo(PERIODS)Funzione: calcola il DPO.

DIRECTIONAL MOVEMENT INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: dx(PERIODS)Funzione: calcola il Directional Movement Index.

DIRECTIONAL MOVEMENTE RATING

Categoria: IndicatoriSintassi: adxr(PERIODS)Funzione: calcola il Directional Movement Rating.

DIVERGENCE

Categoria: AnalisiSintassi: divergence(DATA ARRAY 1, DATA ARRAY 2, % MINIMUM CHANGE)Funzione: interessante funzione che plotta +1 quando DATA ARRAY 1 è in divergenzacon DATA ARRAY 2 di una percentuale (% MINIMUM CHANGE) stabilita a priori e 0quando i due dati sono convergenti o divergenti di una percentuale inferiore a quellaminima. Riprende il concetto dello Zig-Zag.

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DIVISION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: div(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: elementare funzione che divide il primo valore per il secondo.

DYNAMIC MOMENTUM INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: dmi(DATA ARRAY)Funzione: calcola il Dynamic Momentum Index.

EASE OF MOVEMENT

Categoria: IndicatoriSintassi: emv(PERIODS, METHOD)Funzione: calcola una media di Ease of Movement. PERIODS definisce la durata eMETHOD il tipo di media mobile.

EXPONENT

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: exp(DATA ARRAY)Funzione: calcola l'esponente di DATA ARRAY

FAST FOURIER TRANSFORM

Categoria: IndicatoriSintassi: fft(DATA ARRAY, PERIODS, LENGTH, DETREND or MEAN, AMPLITUDE orPOWER)Funzione: calcola Fast Fourier indicator.

FLOOR

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: floor(DATA ARRAY)Funzione: approssima al valore intero inferiore DATA ARRAY. È la funzione inversa diceiling che approssima al valore superiore. Ad esempio Floor(7.4) approssima a 7.

FORECAST OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: forecastosc(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il Forecast Oscillator

FORMULA CALL

Categoria: IndicatoriSintassi: fml("FORMULA_NAME")Funzione: riproduce una formula dal nome di identificazione assegnato.Immaginiamo di avere una lunga e complessa formula chiamata "SELL" e unachiamata "BUY" che fanno parte di un sistema di trading composto da più formule. Sedesideriamo sommare la formula "BUY" con la formula "SELL" abbiamo duepossibilità: 1) digitiamo la prima formula tra parentesi, il segno di addizione e laseconda formula sempre tra parentesi. 2) creiamo una terza formula che somma leformule senza contenerle.Risulterà: fml("BUY")+fml("SELL").

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FORMULA VARIABLE CALL

Categoria: IndicatoriSintassi: fmlvar("FORMULA_NAME", VARIABLE_NAME” )Funzione: richiama la formula FORMULA_NAME e restituisce il valore contenutonell’indicatore VARIABLE_NAME.

FRACTION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: frac(DATA ARRAY)Funzione: elimina i numeri interi da DATA ARRAY mantenendo le frazioni. Se abbiamofrac(7.8) la formula rende 0.8.

GAMMA

Categoria: OpzioniSintassi: gamma(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)Funzione: calcola il Gamma Indicator (opzioni).

GAP DOWN

Categoria: AnalisiSintassi: gapdown()Funzione: plotta +1 in presenza di un gap ribassista, 0 se non ci sono gap.

GAP UP

Categoria: AnalisiSintassi: gapup()Funzione: plotta +1 se siamo in presenza di un gap rialzista, 0 se non ci sono gap.

HERRICK PAYOFF INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: hpi(CENTS, MULTIPLYING FACTOR)Funzione: calcola l'Herrick Payoff Index, indicatore sviluppato da John Herrick acavallo fra gli anni 70 e gli anni 80, misura il flusso di fondi in entrate e in uscite dalmercato, conseguentemente l'accumulazione e distribuzione in corso, combinando fraloro prezzi, volumi e open interest. Come è noto, l'open interest misura il numerocomplessivo di contratti aperti su un mercato futures. È pertanto una misura dellapartecipazione del pubblico disponibile per tutti i mercati a termine, benché, nel nostrocaso, l'utilizzo dell'HPI nel mercato delle option sia sconsigliabile.

HIGHEST BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: highestbars(DATA ARRAY)Funzione: calcola il periodo passato dal punto massimo di DATA ARRAY. Se, adesempio, scriviamo highestbars(CLOSE) la funzione calcola i giorni trascorsi dall'ultimomassimo, un'interessante applicazione potrebbe essere quella di utilizzare questafunzione come filtro per un trading systems che non deve fornire segnali fino a quandoi massimi del titolo sono superati.

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90

HIGHEST HIGH VALUE BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: hhvbars(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: a differenza della funzione precedente qui possiamo stabilire un periodo "diriferimento" per il calcolo del massimo. Se poniamo hhvbars(CLOSE,200) la funzionericerca il massimo degli ultimi 200 giorni e calcola quanti giorni sono passati dalmassimo.

HIGHEST HIGH VALUE

Categoria: AnalisiSintassi: hhv(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY riferito a PERIODS. Se poniamohhv(CLOSE, 50) la funzione renderà il valore massimo dei 50 giorni.

HIGHEST SINCE BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: highestsincebars(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi dal massimo valore di DATA ARRAYdopo che EXPRESSION si è avverata per un numero Nth di volte. Se stabiliamohighestsincebars(3, EXPRESSION, CLOSE) la funzione ci fornirà il numero di perioditrascorsi dal valore massimo della chiusura dopo che EXPRESSION si è avverato 3volte. Al posto di EXPRESSION possiamo inserire qualsiasi cosa, dall'incrocio di mediea livelli di indicatori; l'unica accortezza si dovrà avere nell'uso delle parentesi.

HIGHEST SINCE

Categoria: AnalisiSintassi: highestsince(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY dopo che EXPRESSION si èavverata per un numero Nth di volte.

HIGHEST

Categoria: AnalisiSintassi: highest( DATA ARRAY)Funzione: calcola il valore massimo di DATA ARRAY tra tutti i dati disponibili nellaserie storica caricata.

IFCategoria: LogicaSintassi: if(DATA ARRAY >>=<<=<>= DATA ARRAY, THEN DATA ARRAY, ELSEDATA ARRAY)Funzione: la funzione if serve per creare un condizionale (tradotto significa SE).Immaginiamo di voler creare una formula che "plotti" il volume positivamente se lachiusura è superiore al prezzo medio, altrimenti il volume sarà plottato negativamente.if(CLOSE,>,(HIGH+LOW)/2,+V,-V)Appare evidente che senza la funzione if non è possibile creare dei "condizionali"ovvero delle situazioni che manifestino i propri effetti solamente quando unadeterminata condizione si verifica.

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91

INSIDE

Categoria: AnalisiSintassi: inside()Funzione: traccia +1 quando individua un "inside day". Per "inside day" s'intende ungiorno nel quale il massimo è minore di quello del giorno precedente e il minimo èmaggiore di quello precedente.

INERTIA

Categoria: IndicatoriSintassi: inertia(REGRESSION PERIODS, RVI PERIODS)Funzione: calcola l'Inertia Indicator.

INPUT

Categoria: IndicatoriSintassi: input (“ PROMPT TEST” , MINIMUM VALUE, MAXIMUM VALUE, DEFAULTVALUE)Funzione: supportata solamente nel Custom Indicator Builder

INTEGER

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: int (DATA ARRAY)Funzione: elimina i numeri dopo la virgola. Se poniamo int(12.5) restituisce 12.

INTRADAY MOMENTUM INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: imi(PERIODS)Funzione: calcola Intraday Momentum Index.

KLINGER VOLUME OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: kvo()Funzione: calcola Klinger Volume Oscillator.

LAST VALUE IN DATA ARRAY

Categoria: AnalisiSintassi: lastvalue(DATA ARRAY)Funzione: ritorna l’ultimo valore di data array. Ad esempio se scriviamomov(close,lastvalue(fml(“ FORMULA1” )),s) la media mobile si calcola sul valore dellaformula FORMULA1.

LINEAR REGRESSION INDICATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: linreg(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola l'indicatore di regressione lineare.

LINEAR REGRESSION SLOPE

Categoria: IndicatoriSintassi: linregslope(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola l'indicatore di regressione lineare slope.

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LOGARITHM

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: log(DATA ARRAY)Funzione: calcola il logaritmo di DATA ARRAY

LOWEST BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: lowestbars(DATA ARRAY)Funzione: calcola il periodo passato dal punto minimo di DATA ARRAY. Se, adesempio, scriviamo lowestbars(CLOSE) la funzione calcola i giorni trascorsi dall'ultimominimo.

LOWEST LOW VALUE BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: llvbars(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: a differenza della funzione precedente qui possiamo stabilire un periodo diriferimento per il calcolo del minimo. Ponendo llvbars(CLOSE,200) la funzione ricerca ilminimo degli ultimi 200 giorni e calcola quanti giorni sono passati dal minimo.

LOWEST LOW VALUE

Categoria: AnalisiSintassi: llv(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY riferito a PERIODS. Se poniamollv(CLOSE, 50) la funzione renderà il valore minimo dei 50 giorni.

LOWEST SINCE BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: lowestsincebars(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi dal minimo valore di DATA ARRAYdopo che EXPRESSION si è avverata per un numero Nth di volte. Se stabiliamolowestsincebars(3, EXPRESSION, CLOSE) la funzione ci fornirà il numero di perioditrascorsi dal valore massimo della chiusura dopo che EXPRESSION si è avverato trevolte. Al posto d'EXPRESSION possiamo inserire qualsiasi cosa, dall'incrocio di mediea livelli di indicatori; l'unica accortezza si dovrà avere nell'uso delle parentesi.

LOWEST SINCE

Categoria: AnalisiSintassi: lowestsince(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY dopo che EXPRESSION si èavverata per un numero Nth di volte.

LOWEST

Categoria: AnalisiSintassi: lowest(DATA ARRAY)Funzione: calcola il valore minimo di DATA ARRAY tra tutti i dati disponibili nella seriestorica caricata.

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M.A.C.D.Categoria: IndicatoriSintassi: macd()Funzione: calcola il MACD.

MARKET FACILITATION INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: marketfacindex ()Funzione: calcola il Market Facilitation Index.

MASS INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: mass(PERIODS)Funzione: calcola il Mass Index.

MAXIMUM

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: max(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: calcola il valore massimo tra i due DATA ARRAY. Se poniamo max(C, 100)riporta il valore di C solamente se supera 100.

MEDIAN PRICE

Categoria: IndicatoriSintassi: mp()Funzione: calcola il Median Price indicator

MESA LEAD SINE

Categoria: IndicatoriSintassi: MESALeadSine( )Funzione: calcola il MESA LeadSine Indicator

MESA SINE WAVE

Categoria: IndicatoriSintassi: MESASineWave( )Funzione: calcola il MESASineWave Indicator

MIDPOINT

Categoria: AnalisiSintassi: mid(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il valore medio di DATA ARRAY su PERIODS.

MINIMUM

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: min(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: è l'opposto di Maximum, calcola il valore minimo tra due DATA ARRAY.

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MINUS DIRECTIONAL MOVEMENT

Categoria: IndicatoriSintassi: mdi(PERIODS)Funzione: calcola Minus Directional Movement indicator.

MODULUS

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: mod(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: calcola il resto della divisione tra due DATA ARRAY. Se poniamo mod(5,2)rende 1.

MOMENTUM

Categoria: IndicatoriSintassi: mo(PERIODS)Funzione: calcola il Momentum.

MONEY FLOW INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: mfi(PERIODS)Funzione: calcola Money Flow Index

MONTH

Categoria: Data e TempoSintassi: month()Funzione: calcola il numero del mese di una barra. Se oggi è il 14/4/95 plotta 4.

MOVING AVERAGE

Categoria: IndicatoriSintassi: mov(DATA ARRAY, PERIODS, METHOD)Funzione: calcola una media mobile. DATA ARRAY specifica su che valore calcolarla,PERIODS la durata e METHOD il metodo di calcolo della media.

MULTIPLICATION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: mul(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: moltiplica i due valori di DATA ARRAY tra loro.

NEGATIVE

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: neg(DATA ARRAY)Funzione: rende negativo il valore di DATA ARRAY. Ad esempio neg(CLOSE) rende ilvalore della chiusura negativo, se il titolo chiude a 1000 la funzione rende -1000.

NEGATIVE VOLUME INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: nvi()Funzione: calcola il Negative Volume Index.

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ON BALANCE VOLUME

Categoria: IndicatoriSintassi: obv()Funzione: calcola On Balance Volume.

OPTION LIFE

Categoria: OpzioniSintassi: life(EXPIRATON DATE)Funzione: calcola Option Life indicator.

OUTSIDE

Categoria: AnalisiSintassi: outside()Funzione: un "Outside Day" si ha quando il massimo di una sessione è maggiore delmassimo della sessione precedente e il minimo è minore del precedente minimo.Outside individua gli Outside Day e plotta +1 quando li identifica.

PARABOLIC SARCategoria: IndicatoriSintassi: sar(STEP, MAXIMUM)Funzione: calcola il Parabolic S.A.R.

PEAK VALUE

Categoria: AnalisiSintassi: peak(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)Funzione: plotta i valori dei massimi identificati da Nth per il numero, DATA ARRAY peril tipo di dato e % MINIMUM CHANGE per la tolleranza.

PEAK BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: peakbars(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)Funzione: conta il numero di periodi trascorsi dai massimi individuati da Nth per ilnumero, DATA ARRAY per il tipo di dato e % MINIMUM CHANGE per la tolleranza.Utilizza il concetto dello Zig-Zag.

PERFORMANCE

Categoria: IndicatoriSintassi: per()Funzione: calcola il Performance Indicator.

PLUS DIRECTIONAL MOVEMENT

Categoria: IndicatoriSintassi: pdi(PERIODS)Funzione: calcola il Plus Directional Movement indicator.

POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY

Categoria: IndicatoriSintassi: pfe(DATA ARRAY, PERIODS, SMOOTING PERIODS)Funzione: calcola il Polarized Fractal Indicator.

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POSITIVE VOLUME INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: pvi()Funzione: calcola il Positive Volume Index.

PRICE CHANNEL HIGH

Categoria: IndicatoriSintassi: PriceChannelHigh(PERIODS)Funzione: calcola la linea alta del canale del Price Channel Indicator.

PRICE CHANNEL LOW

Categoria: IndicatoriSintassi: PriceChannelLow(PERIODS)Funzione: calcola la linea bassa del canale del Price Channel Indicator.

POWER

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: power(DATA ARRAY, POWER)Funzione: calcola la potenza del valore di DATA ARRAY. Power(CLOSE,3) eleva alcubo il valore della chiusura.

PRECISION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: prec(DATA ARRAY, PRECISION)Funzione: questa funzione è in grado di approssimare i valori. Se scriviamoprec(12.32457, 2) la funzione ritornerà il valore 12.32

PRICE OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: oscp(PERIODS, MA_METHOD, DIFF_METHOD)Funzione: calcola il Price Oscillator.

PRICE VOLUME TREND

Categoria: IndicatoriSintassi: pvt()Funzione: calcola il Price Volume Trend.

PROJECTION BANDS BOTTOM

Categoria: AnalisiSintassi: projbandbot(PERIODS)Funzione: calcola le Bottom Projection Bands.

PROJECTION BANDS TOP

Categoria: AnalisiSintassi: projbandtop(PERIODS)Funzione: calcola top Projection Band.

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PROJECTION OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: projosc(REGRESSION PERIODS, SLOWING PERIODS)Funzione: calcola il Projection Oscillator.

PUT/CALL PRICE

Categoria: OpzioniSintassi: option(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)Funzione: calcola Put/Call Price Indicator.

QSTICK

Categoria: IndicatoriSintassi: qstick(PERIODS)Funzione: calcola il Qstick indicator.

R-SQUARED

Categoria: IndicatoriSintassi: rsquared(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola Rsquared indicator.

RANDOM WALK INDEX OF HIGHTS

Categoria: IndicatoriSintassi: rwih(PERIODS)Funzione: calcola il Random Walk Index of the Hights Indicator.

RANDOM WALK INDEX OF LOWES

Categoria: IndicatoriSintassi: rwil(PERIODS)Funzione: calcola il Random Walk Index of the Lows Indicator.

RALLY

Categoria: AnalisiSintassi: rally()Funzione: un rally day è un giorno nel quale il massimo è superiore del massimoprecedente e il minimo è maggiore o uguale al minimo precedente. Questa funzionericerca la condizione anzidetta e plotta +1 appena la identifica

RALLY WITH VOLUME

Categoria: AnalisiSintassi: rallywithvol()Funzione: un rally day with volume è un giorno nel quale il massimo è superiore delmassimo precedente e il minimo è maggiore o uguale al minimo precedente e ilvolume di oggi è maggiore di quello di ieri. Questa funzione ricerca la condizioneanzidetta e plotta +1 appena la identifica

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RATE OF CHANGE

Categoria: IndicatoriSintassi: roc(DATA ARRAY, PERIODS, DIFF_METHOD)Funzione: calcola il Rate of Change.

RELATIVE MOMENTUM INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: rmi(DATA ARRAY, PERIODS, MOMENTUM PARAMETER)Funzione: calcola il Relative Momentum Index.

REACTION

Categoria: AnalisiSintassi: reaction()Funzione: plotta +1 in presenza di un giorno di reazione, in altre parole un giorno conmassimo e minimo inferiori o uguali ai valori del reaction day precedente.

REACTION WITH VOLUME

Categoria: AnalisiSintassi: reactionwithvol()Funzione: plotta +1 in presenza di un giorno di reazione, in altre parole un giorno conmassimo e minimo inferiori o uguali ai valori del reaction day precedente. Il volumedeve essere maggiore di quello del precedente reaction day.

REFERENCE

Categoria: AnalisiSintassi: ref(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: riporta il valore di DATA ARRAY di PERIODS. Un esempio chiarirà ilconcetto. Se scriviamo ref(CLOSE, -10) la formula rende il valore della chiusura di 10giorni fa. È utilizzata per calcolare il ROC e il Momentum.

RELATIVE MOMENTUM INDEX (RMI)Categoria: IndicatoriSintassi: rmi(DATA ARRAY, PERIODS, MOMENTUM PARAMETER)Funzione: calcola il Relative Momentum Index.

RELATIVE STRENGHTH INDEX (RSI)Categoria: IndicatoriSintassi: rsi(PERIODS)Funzione: calcola il Relative Strenghth Index.

RELATIVE VOLATILITY INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: rvi(PERIODS)Funzione: calcola il Relative Volatility Index.

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ROUND

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: round(DATA ARRAY)Funzione: arrotonda il valore di DATA ARRAY in eccesso o in difetto. Ad esempioround(4,6) rende 5 e round(4,4) rende 4. Nel caso di un valore .5 round(4,5) arrotondaalla cifra superiore.

SELLING PRESSURE

Categoria: IndicatoriSintassi: sellp()Funzione: calcola Selling Pressure, una componente del Demand Index.

SINE

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: sin(DATA ARRAY)Funzione: calcola il seno di DATA ARRAY.

SQUARE ROOT

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: sqrt(DATA ARRAY)Funzione: calcola la radice quadrata di DATA ARRAY.

STANDARD DEVIATION

Categoria: IndicatoriSintassi: stdev(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola la deviazione standard.

STANDARD ERROR

Categoria: IndicatoriSintassi: ste(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola lo Standard Error.

STANDARD ERROR BANDS BOTTOM

Categoria: AnalisiSintassi: stebandbot(DATA ARRAY, PERIODS, ERRORS)Funzione: calcola il bottom Standard Error Band di DATA ARRAY. ERRORS sono glierrori standard.

STANDARD ERROR BANDS TOP

Categoria: AnalisiSintassi: stebandtop(DATA ARRAY, PERIODS, ERRORS)Funzione: calcola il top Standard Error Band di DATA ARRAY. ERRORS sono gli erroristandard.

STOCHASTIC MOMENTUM INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: stochmomentum( PERIODS, SMOOTING, DOUBLE SMOOTING)Funzione: calcola lo Stochastic Momentum Index.

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STOCHASTIC OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: stoch(%K PERIODS, %K SLOWING)Funzione: calcola l'oscillatore Stochastico.

SUBTRACTION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: sub(DATA ARRAY, DATA ARRAY)Funzione: funzione che rende la sottrazione tra i due valori di DATA ARRAY.

SUMMATION

Categoria: Matematica e TrigonometriaSintassi: sum(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: funzione che rende l'addizione tra i due valori di DATA ARRAY.

SWING INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: swing(LIMIT MOVE)Funzione: calcola lo Swing Index.

TEMA

Categoria: IndicatoriSintassi: tema(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola la funzione dema.

THETA

Categoria: OpzioniSintassi: theta(TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)Funzione: calcola Theta Indicator (opzioni).

TIME SERIES FORECAST

Categoria: IndicatoriSintassi: tsf(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola Time Series Forecast di DATA ARRAY. PERIODS ne definisce ilperiodo di calcolo.

TRADE VOLUME INDEX

Categoria: IndicatoriSintassi: tvi(MINIMUM TICK)Funzione: calcola Trade Volume Index.

TRIX

Categoria: IndicatoriSintassi: trix(PERIODS)Funzione: calcola il Trix.

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TROUGH

Categoria: AnalisiSintassi: trough(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)Funzione: calcola il valore di DATA ARRAY Nth avvallamenti fa. % MINIMUMCHANGE è il valore che determina quando plottare il cambiamento di direzione.Utilizzato dallo ZigZag.

TROUGH BARS AGO

Categoria: AnalisiSintassi: troughbars(Nth, DATA ARRAY, % MINIMUM CHANGE)Funzione: calcola il numero di periodi trascorsi da Nth avvallamenti fa. % MINIMUMCHANGE è il valore che determina quando plottare il cambiamento di direzione.Utilizzato dallo ZigZag.

TYPICAL PRICE

Categoria: IndicatoriSintassi: typical()Funzione: calcola il Typical Price Indicator.

ULTIMATE OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: ult(CYCLE1, CYCLE2, CYCLE3)Funzione: calcola Ultimate Oscillator.

VALUE WHEN

Categoria: AnalisiSintassi: valuewhen(Nth, EXPRESSION, DATA ARRAY)Funzione: restituisce il valore di DATA ARRAY quando EXPRESSION viene verificatavera durante le più recenti Nth volte.

VARIANCE

Categoria: IndicatoriSintassi: var(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola la varianza di DATA ARRAY su PERIODS.

VEGA

Categoria: OpzioniSintassi: vega (TYPE, DATE, PRICE, INTEREST, DIVIDEND)Funzione: calcola Vega Indicator (opzioni).

VERTICAL HORIZONTAL FILTER

Categoria: IndicatoriSintassi: vhf(DATA ARRAY, PERIODS)Funzione: calcola il Vertical Horizontal Filter.

VOLATILITY, CHAIKIN'SCategoria: IndicatoriSintassi: vol(MA PERIODS, ROC PERIODS)Funzione: calcola Chaikin's Volatility indicator.

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VOLATILITY, OPTION

Categoria: OpzioniSintassi: volo()Funzione: calcola Option Volatility indicator.

VOLUME OSCILLATOR

Categoria: IndicatoriSintassi: oscv(PERIODS, PERIODS, MA_METHOD, DIFF_METHOD)Funzione: calcola il volume oscillator.

WEIGHTED CLOSE

Categoria: IndicatoriSintassi: wc()Funzione: calcola Weighted Close indicator.

WILDER’S SMOOTING

Categoria: IndicatoriSintassi: wilders(%R PERIODS)Funzione: calcola Wilder’s Smooting indicator.

WILLIAMS' %RCategoria: IndicatoriSintassi: willr(%R PERIODS)Funzione: calcola Williams' %R.

WILLIAMS' A/DCategoria: IndicatoriSintassi: willa()Funzione: calcola Williams A/D indicator.

YEAR

Categoria: Data e TempoSintassi: year()Funzione: plotta l'anno nel quale si trova il grafico.

ZIG ZAG

Categoria: IndicatoriSintassi: zig(DATA ARRAY, MINIMUM CHANGE, DIFF_METHOD)Funzione: calcola lo Zig,Zag indicator.

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103

4.4 Le suddivisioni delle funzioniLe funzioni del linguaggio MetaStock® appena elencate possono essere suddivise in10 categorie:

• ANALISI

• CANDLESTICK

• FORMULE

• DATA ARRAY

• DATA E TEMPO

• INDICATORI

• LOGICA

• MATEMATICA E TRIGONOMETRIA

• OPERATORI

• OPZIONI

La suddivisione permette di ricercare velocemente la funzione più adatta alla nostraformula senza dover esaminare tutta la lista in ordine alfabetico. Vediamole una peruna.

AnalisiIn questa categoria sono inserite le funzioni utili per analizzare un movimento del prezzoo del volume. Gap, minimi da determinati periodi, prezzi medi, reazioni con volume e viacosì. Le funzioni che appartengono a questo gruppo sono:

BARSSINCE

CROSS

DIVERGENCE

GAP DOWN

GAP UP

HIGHEST

HIGHEST BARS AGO

HIGHEST HIGH VALUE

HIGHEST HIGH VALUE BARS AGO

INSIDE

LAST VALUE IN DATA ARRAY

LOWEST

LOWEST BARS AGO

LOWEST LOW VALUE

LOWEST LOW VALUE BARS AGO

LOWEST SINCE

LOWEST SINCE BARS AGO

MIDPOINT

OUTSIDE

PEAK

PEAK BARS AGO

PROJECTION BAND BOTTOM

PROJECTION BAND TOP

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RALLY

RALLY WITH VOLUME

REACTION

REACTION WHITH VOLUME

REFERENCE

STANDARD ERROR BAND BOTTOM

STANDARD ERROR BAND TOP

TROUGH

TROUGH BARS AGO

VALUE WHEN

CandlestickLa categoria “ candlestick” raccoglie le funzioni che identificano le candele giapponesinel grafico. I patterns identificati come funzione sono:

BEARISH 3 METHOD FORMATION

BEARISH HARAMI

BEARISH HARAMI CROSS

BIG BLACK CANDLE

BIG WHITE CANDLE

BLACK BODY

BULLISH 3 METHOD FORMATION

BULLISH HARAMI

BULLISH HARAMI CROSS

DARK CLOUDE COVER

DOJI

DOJI STAR

ENGULFING BEARISH LINE

ENGULFING BULLISH LINE

EVENING DOJI STAR

EVENING STAR

FALLING WINDOW

GRAVESTONE DOJI

HAMMER

HANGING MAN

INVERTED BLACK HAMMER

INVERTED HAMMER

LONG LEGGED DOJI

LONG LOWER SHADOW

LONG UPPER SHADOW

MORNING DOJI STAR

MORNING STAR

ON-NECK LINE

PIERCING LINE

RISING WINDOW

SEPARATING LINES

SHAVEN BOTTOM

SHAVEN HEAD

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105

SHOOTING STAR

SPINNING TOP

THREE WHITE SOLDIERS

TWEEZERS BOTTOMS

TWEEZERS TOPS

WHITE BODY

FormuleIn questo gruppo troviamo tutte le formule create da noi, è possibile chiamare unaformula con qualsiasi nome e richiamarla anche su altri indicatori. Ogni utilizzatore diMetaStock® inserirà le proprie formule, o parti di esse, su questo gruppo.

Data ArraySono qui racchiuse tutte le funzioni che definiscono uno dei campi del prezzo. troviamo:

CLOSE

CURRENT INDICATOR

HIGH

LOW

OPEN

OPEN INTEREST

PREVIOUS VALUE OF INDICATOR

VOLUME

Data e tempoIn “ Data e Tempo” sono presenti le funzioni che hanno a che fare con il tempo e le datein generale. le funzioni sono:

DAY OF MONTH

DAY OF WEEK

MONTH

YEAR

IndicatoriAl gruppo “ indicatori” appartengono le funzioni che permettono di inserire un indicatoreall’interno della formula. Se, ad esempio, desideriamo costruire una formula checontiene all’interno il M.A.C.D. non siamo costretti a costruire i tre fasci di medieesponenziali ma possiamo direttamente utilizzare la funzione MACD( ).

ACCUMULATION DISTRIBUTION

ACCUMULATION SWING INDEX

AROON DOWN

AROON UP

AVERAGE DIRECTIONAL MOVEMENT

AVERAGE TRUE RANGE

BOLLINGER BAND BOTTOM

BOLLINGER BAND TOP

BUYING PRESSURE

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106

CHAIKIN A/D OSCILLATOR

CHAIKIN’S MONEY FLOW

CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR

COMMODITY CHANNEL INDEX (EQUIS)COMMODITY CHANNEL INDEX (STANDARD)COMMODITY SELECTION INDEX

CORRELATION ANALYSIS

DEMA

DEMAND INDEX

DETRENDED PRICE OSCILLATOR

DIRECTIONAL MOVEMENT INDEX

DIRECTIONAL MOVEMENT RATING

DYNAMIC MOMENTUM INDEX

EASE OF MOVEMENT (ARM’S)FAST FOURIER TRASFORM

FORECAST OSCILLATOR

FORMULA CALL

FORMULA VARIABLE CALL

HERRICK PAYOFF INDEX

INERTIA

INPUT

INTRADAY MOMENTUM INDEX

KLINGER VOLUME OSCILLATOR

LINEAR REGRESSION INDICATOR

LINEAR REGRESSION SLOPE

MACDMARKET FACILITATION INDEX

MASS INDEX

MEDIAN PRICE

MESA LEAD SINE

MESA SINE WAVE

MINUS DIRECTIONAL MOVEMENT

MOMENTUM

MONEY FLOW INDEX

MOVING AVERAGE

NEGATIVE VOLUME INDEX

ON BALANCE VOLUME

PARABOLIC SARPERFORMANCE

PLUS DIRECTIONAL MOVEMENT

POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY

POSITIVE VOLUME INDEX

PRICE CHANNEL HIGH

PRICE CHANNEL LOW

PRICE OSCILLATOR

PRICE VOLUME TREND

PROJECTION OSCILLATOR

Q-STICK

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107

R-SQUARED

RANDOM WALK INDEX OF HIGHTS

RANDOM WALK INDEX OF LOWS

RANGE INDICATOR

RATE OF CHANGE

RELATIVE MOMENTUM INDEX

RELATIVE STRENGHT INDEX (RSI)RELATIVE VOLATILITY INDEX

SELLING PLESSURE

STANDARD DEVIATION

STANDARD ERROR

STOCHASTIC MOMENTUM INDEX

STOCHASTIC OSCILLATOR

SWING INDEX

TEMA

TIME SERIES FORECAST

TRADE VOLUME INDEX

TRIXTYPICAL PRICE

ULTIMATE OSCILLATOR

VARIANCE

VERTICAL HORIZONTAL FILTER

VOLATILITY CHAIKIN’SVOLUME OSCILLATOR

WEIGHTED CLOSE

WILDER’S SMOOTING

WILLIAM’S %RWILLIAM’S A/DZIG-ZAG

LogicaSono raccolte sotto questa voce, tutte le funzioni che legano formule o parti di esse, chepongono condizioni o che aggregano.

ALERT

AND

EQUAL

FALSEGREATER THAN

GREATER THEAN OR EQUAL

IFLESS THAN

LESS THAN OR EQUAL

NOT EQUAL

OR

TRUE

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Matematica e trigonometriaTroviamo le funzioni matematiche e trigonometriche utilizzabili per le nostre formule.

ABSOLUTE VALUE

ADDITION

ARC TANGENT

CEILING

COSINE

CUMULATE

DIVISION

EXPONENT

FLOOR

FRACTION

INTEGER

LOGARITHM (NATURAL)MAXIMUM

MINIMUM

MODULUS

MULTIPLICATION

NEGATIVE

POWER

PRECISION

ROUND

SINE

SQUARE ROOT

SUBTRACTION

SUMMATION

OperatoriGli operatori sono le operazioni base: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.

ADD

DIVIDE

MULTIPLY

SUBTRACT

OpzioniSotto “ opzioni” sono contenute le funzioni inerenti al calcolo del valore delle opzioni.

DELTA

GAMMA

OPTION EXPIRATION

OPTION LIFE

PUT/CALL PRICE

THETA

VEGA

VOLATILITY, OPTION

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CAPITOLO QUINTO:INDICATOR BUILDER

Introduzione

Con l’Indicator Builder di MetaStock® è possibile creare e modificare gli indicatori. Unanuova idea, una formula spiegata in un libro o una variante dei classici indicatoripossono essere costruite velocemente e senza troppa fatica, grazie al potentelinguaggio di programmazione EasyLanguage.

È possibile creare oltre 1.000 formule da utilizzare anche nei sistemi automatici creabilicon il System Test di MetaStock®. Tuttavia, sebbene la creazione di formule siaabbastanza semplice, è necessaria una buona conoscenza del linguaggio diprogrammazione e dei rudimenti di matematica.

5.1 Indicator Builder

Per attivare l’Indicator Builder si deve agire nel menu Tools cliccando la voce IndicatorBuilder oppure premendo contemporaneamente i tasti Ctrl+B.

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Le voci attive sulla finestra Indicator Building sono:

CLOSE....... CHIUDI L’INDICATOR BUILDER

NEW .......... CREA UN NUOVO INDICATORE

EDIT.......... EDITA UN INDICATORE GIÀ CREATO

COPY........ CREA UNA COPIA DELL’INDICATORE

DELETE..... CANCELLA UN INDICATORE

PRINT........ STAMPA GLI INDICATORI

ORGANIZER.PERMETTE DI IMPORTARE O ESPORTARE DEGLI INDICATORI DANDO LA POSSIBILITÀ

DI CRIPTARLI UTILIZZANDO UNA PASSWORD

HELP......... AIUTO

5.2 Creare un nuovo indicatore

Una volta appresi i concetti di base, creare formule risulta estremamente semplice. Illinguaggio di programmazione di MetaStock® è composto da operatori matematici,operatori di preferenza e da oltre 200 funzioni.

Per creare un nuovo indicatore bisogna:• Lanciare l’Indicator Builder• Cliccare NEW.

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La mascherina dell’Indicator Editor contiene queste opzioni:

NAME NOME DELL’INDICATORE (MAX 50 CARATTERI)FORMULA BOX DI INSERIMENTO DELLA FORMULA

DISPLAY IN QUICKLIST VISIBILITÀ NELLA LISTA DEGLI INDICATORI

FUNCTIONS PERMETTE L’INSERIMENTO DELLE FUNZIONI

OK CONFERMA

ANNULLA ANNULLA

? AIUTO

La prima cosa da fare per creare un nuovo indicatore è di definirne il nome. Nel boxNAME inseriamo il nome della formula che dovrà comparire nella lista degli indicatoridisponibili. Il nome non deve superare i 50 caratteri. Chiamiamo questo primo indicatore“ TraderLab” .

Il secondo passo è quello di inserire la formula. Ipotizziamo di voler creare un indicatoreche sommi il massimo e il minimo di una seduta e ne ricavi il prezzo medio.Scriveremo ( H+L ) / 2.

Premendo il tasto OK l’indicatore è salvato.

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5.3 Errori

La gran facilità con cui è possibile creare formule permette di poter testare esperimentare idee di ogni tipo; tuttavia va rispettato un rigoroso insieme di regolelogiche, matematiche e di procedura per arrivare ad un risultato corretto.

MetaStock® segnala gli errori di sintassi rendendo impossibile creare una formula nonfunzionante ma una parentesi messa al posto sbagliato, ad esempio, può cambiare ilsenso della formula o impostare delle precedenze non volute.

Supponiamo di voler creare una formula che rappresenti una media mobile semplice a5gg calcolata sul volume10, digitiamo:

MOV e selezioniamo OK.

Il cursore si posizionerà sotto la funzione MOV e comparirà il messaggio: (UNAPARENTESI DEVE SEGUIRE SEMPRE UNA FUNZIONE). Aggiungiamo la parentesi,MOV( e premiamo OK.Digitiamo V (sta per volume) MOV(V e premiamo OK.MetaStock® ci chiederà il valore e poi il tipo di media, infine ci ricorderà che manca laparentesi di chiusura. La formula è finita e corretta. Questo tipo di supporto nellacreazione delle formule è molto utile quando si crea una formula con molte parentesi ofunzioni.

È possibile inserire dei commenti alle formule create racchiudendoli dalle parentesigraffe { }11. L'inserimento di commenti è utile quando costruiamo formule complesseche poi inseriremo nei nostri sistemi di trading.

Ad esempio, se inseriamo la formula: ( H + L ) / 2 { questa formula somma ilmassimo e il minimo e li divide per due } MetaStock® visualizzerà l’indicatore senzaconsiderare il testo tra le parentesi come parte della formula.

10 La formula per MetaStock® è: MOV(V,25,S) dove MOV sta per media, V per volume, 25 per il periodo di calcolo della

media e S per il metodo Semplice di calcolo della media mobile.11 Nella maggior parte delle tastiere italiane questi simboli non sono presenti, per ottenerli basta premere il tasto Alt + 123

per { e il tasto Alt + 125 per }.

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5.4 Visualizzare un indicatore

MetaStock® propone un vasto assortimento di indicatori. Per visualizzare un indicatore ouna formula:

• Cliccare nella barra degli indicatori.

• Selezionare uno degli indicatori presenti.

• Trascinare la selezione sul grafico.

• Inserire i parametri richiesti (variano da indicatore ad indicatore). Generalmente èpossibile selezionare il periodo sul quale calcolare l’indicatore (Time Periods) e iltipo di dato da analizzare (Apertura, Massimo, Minimo, Chiusura).

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Ad esempio, inserendo l'indicatore relative Strength Index sul grafico aperto, verràvisualizzata la seguente finestra di dialogo:

• Una volta impostate le vostre personalizzazioni, cliccare Ok.

Ora il grafico è visualizzato con l’indicatore

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5.5 Achelis Binary Wave

Achelis Binary Wave è un utile sistema, sviluppato dal presidente dell’EquisInternational Steven Achelis, per aggregare i segnali di più indicatori. Il concetto diquesto sistema è tanto semplice quanto interessante.Immaginiamo di voler creare un indicatore che ci segnali quando una media mobile a28 giorni è sopra al valore di chiusura del titolo e contemporaneamente l’RSI è nellafascia compresa tra 50 e 100. Con Binary Wave possiamo farlo rapidamente!

Binary Wave è una specie di indicatore di stato che verifica le condizioni inserite eplotta +1 se si verifica la condizione e -1 se non si verifica. È possibile inserire nelBinary Wave più indicatori e assegnare un peso diverso ad ogni singolo indicatore (adesempio invece di +1 possiamo “ pesare” con +2 la condizione A.

Un esempio chiarirà il concetto. Per prima cosa costruiamo la rappresentazione graficadel sistema che intendiamo realizzare. Immaginiamo di voler creare un indicatore checi segnali quando lo stocastico è maggiore o minore di 50, il ROC è maggiore o minoredi 0 e l’RSI è maggiore o minore di 50. Definiamo quando l’indicatore è in fase bullish obearish e scriviamo la relativa formula a lato.

I nomi in neretto (StockWave, RocWave, RsiWave) rappresentano il nome dellavariabile.

INDICATORE BULLISH BEARISH FORMULA BINARY WAVE

Stocastico >50 <50 StochWave := if(Stoch(5,3) > 50, +1, -1) ;R.O.C >0 <0 RocWave := if(Roc(C,12,%) > 0, +1, -1) ;R.S.I >50 <50 RsiWave := if(Rsi(14) > 50, +1, -1) ;

Sommiamo i tre indicatori scrivendo: StochWave + RocWave + RsiWave

Chiamiamo questa formula TraderLab Binary Wave; va inserita su MetaStock® così,all'interno dell'Indicator Editor.

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La rappresentazione grafica del Binary Wave è la seguente.

È molto semplice interpretare i segnali del Binary Wave. Una volta stabilito quando ilsingolo indicatore è bullish e quando è bearish basta assegnare alle condizioni bullish unvalore positivo e alle condizione bearish un valore negativo.

Più l’indicatore è nella fascia alta, ossia più si avvicina a +3, e maggiori condizionipositive si sono verificate.Viceversa, più l’indicatore è nella fascia bassa e più sono le condizioni negative.

È possibile utilizzare come segnali operativi:

• Il raggiungimento della fascia alta o bassa (+3,-3)• L’attraversamento della linea dello zero.

Se, ad esempio, desideriamo testare la profittabilità di un binary wave possiamoutilizzare il system tester (lo vedremo più avanti) per valutare ex-post i guadagni cheavremmo ottenuto utilizzandolo. Il nome del binary wave da testare è quello di primacioè TraderLab Binary Wave. Nel System Tester scriveremo:

Nome: TraderLab Binary WaveEnter Long : fml(“ TraderLab Binary Wave” ) < 0Close Long : fml(“ TraderLab Binary Wave” ) > 0Enter Short : fml(“ TraderLab Binary Wave” ) > 0Close Short : fml(“ TraderLab Binary Wave” ) < 0

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CAPITOLO SESTO:IL SYSTEM EDITOR

Introduzione

Un sistema automatizzato per la gestione di posizioni speculative consiste nell'opportunacombinazione degli strumenti di tipo quantitativo dell'analisi tecnica, al fine di ottenere ununico segnale di compravendita suffragato dalle indicazioni di questi strumenti. In questocaso l'analista deve scegliere quei micromodelli matematici che giudica più adatti per unparticolare mercato e definire le condizioni necessarie per l'apertura delle posizioni,nonché quelle che suggeriscono l’uscita dal mercato.

I trading system dovrebbero essere utilizzati in due modi principali: in primo luogo comesupporto decisionale per l'investitore, il quale considera il sistema computerizzato unimportante filtro, e cioè sostanzialmente un ulteriore indicatore di un processo di scelta piùampio, in secondo luogo il sistema computerizzato può costituire l'impulso per l'immediataoperatività su ogni segnale generato, nella convinzione che un sistema ben progettatodovrebbe consentire di ottenere profitti nel lungo termine.

La decisione di valutare ogni volta la qualità del segnale che proviene dal trading system,indipendentemente da criteri tecnici, può esporre al rischio di operare in base alleemozioni e perdere dunque il principale beneficio del sistema automatizzato.

Sulla base di queste considerazioni s'innesta la distinzione tra un vero e proprio tradingsystem e quello che invece è più un decision support system. Quest’ultimo è un sistemadi formule ed indicazioni che servono all'operatore per prendere decisioniautonomamente; non sono quindi espressi segnali di acquisto o vendita, maesclusivamente informazioni.

Un decision support system è spesso la soluzione alle numerose problematiche che iltrading system tradizionale crea all'operatore; l'assoluta necessità di effettuare leoperazioni esattamente come sono proposte dal sistema, pena la sua decadenza divalidità, e la frequente mancata conoscenza della costruzione sottostante allo stesso12,provocano una certa disaffezione per il trading system tradizionale. Queste modalitàoperative tolgono completamente la possibilità, per il gestore, di interferire con il sistema,dovendo egli semplicemente accettarlo o meno; per questo nasce spesso l'esigenza diriconquistare la propria autonomia decisionale.

Proprio queste ragioni favoriscono la nascita del cosiddetto decision support system, chesi adegua molto meglio alle esigenze dell'operatore; in questo caso il sistema automaticoha la funzione di confermare le intenzioni operative del gestore oppure semplicemente didiversificare il suo portafoglio.

Sebbene il trading system tradizionale possa rappresentare il massimo della convenienzanella gestione di posizioni speculative, il Decision Support System può essereprobabilmente il migliore investimento, sia dal punto di vista umano, che dal punto di vistadel rendimento globale di portafoglio.

12 Nella maggior parte dei casi il sistema è la cosiddetta black box, ovvero una scatola nera che non può essere aperta;

l’investitore non è quindi in grado di conoscere la costruzione sottostante il sistema automatizzato.

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6.1 Pregi e Difetti dei Sistemi Automatici

Una volta chiarite le possibilità d'utilizzo di un sistema automatizzato, che lo caratterizzanocome un sistema di supporto decisionale o come trading system in senso proprio, neesaminiamo pregi e difetti rispetto all’alternativa delle decisioni autonome dell’operatore.

PREGI:

I vantaggi elencati di seguito presuppongono che l'investitore, o l'operatore, seguacoerentemente i segnali di vendita o d'acquisto generati dal sistema; una delle maggioridifficoltà nel porre in atto la teoria consiste nell'entrata in scena di un nuovo fattore nelmomento in cui si impegna il denaro nel mercato, e cioè l'emozione.

Ad ogni modo il primo grande vantaggio del sistema automatizzato consiste proprio nelfatto che esso decide autonomamente quando aprire delle posizioni, eliminando in questomodo ogni componente psicologica di pregiudizio o d'emotività; il sistema potrà adesempio segnalare l'acquisto quando le notizie sul futuro sono pessime e allo stessomodo, quando nulla sembra fermare la tendenza rialzista, potrà far uscire l'operatore dallaposizione, sovrapponendosi a qualsiasi tipo di considerazione dettata dagli stati d'animo.

Un secondo vantaggio può essere individuato nella considerazione che la maggior partedelle perdite registrate da analisti e trader si verificano nel momento in cui il processodecisionale matura in modo disordinato e non strutturato; al contrario seguire un sistemaautomatizzato implica esclusivamente la disciplina e l'impegno a seguire le indicazionifornite dal sistema.

Un trading system ben progettato ed impostato consentirà di ottenere risultati più regolaririspetto a quelli conseguibili con decisioni maturate soggettivamente; inoltre i profitti, nelcaso sia presente una forte tendenza, saranno, come si dice in gergo, lasciati correre,mentre le perdite, in presenza di un falso segnale, saranno tagliate automaticamente. Varicordato, infine, che un sistema automatizzato sufficientemente sofisticato consentiràall'operatore di partecipare ad ogni movimento di mercato di una certa importanza.

DIFETTI:

Lo svantaggio principale di un sistema automatizzato consiste nella sostanziale difficoltà afunzionare in ogni circostanza: si potranno verificare, infatti, dei lunghi periodi durante iquali il sistema non ottiene buoni risultati.

Un altro aspetto negativo, legato all'utilizzo di trading system, si riferisce ai modi attraversoi quali esso è progettato ed impostato: i numerosi test su dati storici, volti ad ottenere ilmiglior risultato possibile, si traducono spesso in ottimizzazioni esasperate che, secondol'esperienza di molti operatori, non significano un migliore funzionamento futuro. Va poisempre ricordato che l'utilizzo delle serie storiche di dati, per prefigurare l'andamentofuturo del mercato, non è necessariamente un approccio valido, in quanto il carattere delmercato spesso muta. È fondamentale dunque disporre di una banca datisufficientemente estesa da comprendere diverse fasi di mercato e seguire una serie diregole molto precise.

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6.2 Il System Tester

Uno dei problemi più frequenti, che il trader deve affrontare, consiste nello scegliere ivalori più adeguati per gli indicatori che utilizza abitualmente.

Supponiamo di voler operare nel mercato, sfruttando un trading system13 costituitodall'incrocio di due medie mobili, (una lenta e una veloce). Come possiamo individuare lefrequenze migliori per utilizzare l’incrocio di due medie mobili? Possiamo aiutarci con unarappresentazione schematica delle frequenze.

TREND DA RAPPRESENTARE LUNGHEZZA DELLA MEDIA

BREVISSIMO PERIODO DA 5 A 13BREVE PERIODO DA 14 A 25MEDIO PERIODO DA 26 A 49

MEDIO - LUNGO PERIODO DA 50 A 99LUNGO PERIODO DA 100 A 200

Il nostro problema principale è quello di definire i valori delle medie da impiegare.MetaStock® permette, con il System Tester, di impostare un sistema automatico e diricercare le frequenze ottimali dei parametri delle medie fra le migliaia di combinazionipossibili.

Partiamo con l'impostare il sistema automatico in modo tale che, quando la media mobileveloce perfora verso l'alto la media mobile lenta, apra una posizione long; e, quando lamedia mobile veloce perfora verso il basso la media mobile lenta, apra una posizioneshort.

Per prima cosa apriamo il System Tester premendo l’icona , o cliccando nel menuTools - System Tester o ancora con i tasti di selezione rapida Crtl+T14.

13 Letteralmente sistema di trading.14 Per proseguire nella lettura è necessario conoscere discretamente il linguaggio di programmazione di MetaStock®.

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In questa mascherina possiamo creare un nuovo sistema (New), modificare un sistemaesistente (Edit), testare il sistema selezionato (Test) o studiare i reports generati dalsistema (Reports). Possiamo, inoltre, svolgere una comparazione di due o più sistemiselezionando il box Compare e i sistemi da confrontare.

Una volta completati i calcoli i sistemi vengono presentati nel box Comparison Report.

Le voci nel box sono:

SYSTEM NAME: nome del sistema

STATUS: stato del test

NET PROFIT: profitto netto generato dal sistema (positivo o negativo)

PERCENT GAIN: profitto netto espresso in percentuale (positivo o negativo)

AVG WIN/AVG LOSS: Average Win è calcolato sommando tutti i trade in utile edividendo questo valore per la somma dei trade in perdita.Average Losses è calcolato allo stesso modo.

TOTAL TRADES: numero di operazioni effettuate

WINNING: operazioni chiuse in utile

LOSING: operazioni chiuse in perdita

CURRENT POSITION: posizione attuale del sistema (long, short, out)

DATE POSITION ENTERED: giorno di ingresso in posizione

Per inserire il nostro sistema premiamo New e, nel system editor, scriviamo il nome delsistema da realizzare, in questo caso TraderLab 2 medie mobili.

Una volta inserito il nome del sistema è buona norma, anche se non è obbligatorio farlo,scrivere nelle note la funzionalità del sistema e con che criteri si procede alla verifica deirisultati.

Questa descrizione risulterà molto utile in un secondo momento quando riprenderemo inmano i nostri studi senza ricordarci come, e con che idea di partenza, avevamo creato unsistema.

Nel caso delle due medie mobili, come descrizione, inseriamo le condizioni in presenzadelle quali il nostro sistema debba vendere o comperare:

“ Acquista (buy) quando la media mobile veloce esponenziale perfora verso l’alto quellalenta esponenziale, vendi (sell) quando la media mobile veloce perfora verso il basso lamedia mobile lenta” .

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Il menu del system tester presenta 4 opzioni principali, che sono:

• enter long (quando il sistema acquista)

• close long (quando il sistema chiude la posizione aperta)

• enter short (quando il sistema si pone allo scoperto)

• close short (quando il sistema chiude lo scoperto)

Scriviamo le condizioni d'acquisto nel linguaggio MetaStock®.

Nel sistema abbiamo deciso di comperare quando la media mobile veloce perfora versol’alto quella lenta e quindi su enter long scriviamo:

when(mov(C,opt1,E),>,mov(C,opt2,E))

La formula è composta da più funzioni e operatori; le singole voci sono:

WHEN = letteralmente quando.

( = parentesi d'apertura, serve per le precedenze di calcolo.

MOV = funzione che rappresenta le medie mobili.

C = chiusura (la media si calcola su questo valore).

OPT1 = variabile d'ottimizzazione 1.

E = tipo di media mobile (in questo caso esponenziale).

> = maggiore.

OPT2 = variabile d'ottimizzazione 2.

) = parentesi di chiusura, serve per le precedenze di calcolo.

Ora inseriamo le condizioni nelle quali il sistema chiude la posizione aperta ovveroquando la media mobile veloce perfora, verso il basso, la media mobile lenta.

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In linguaggio MetaStock®: when(mov(C,opt1,E),<,mov(C,opt2,E))

L’unica differenza, rispetto alla formula precedente, è il simbolo “ <“ che significa minoredi.

Nelle opzioni Enter Short e Close Short non inseriamo nessuna condizione in quanto ilsistema non prevede vendite allo scoperto.

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6.3 La funzione OPTIMIZE (opt)

Una volta creata la struttura fondamentale del sistema automatizzato, l’analista deveprocedere alla scelta dei valori dei parametri in esso contenuti, in modo da massimizzarnele prestazioni potenziali.

A tal fine sarebbe necessario studiare giorno per giorno, per un considerevole periodo ditempo, il comportamento dell’indicatore nelle diverse configurazioni possibili dei parametri;tale operazione comporterebbe peraltro un notevole dispendio di tempo.

Tuttavia l’esperienza storica può costituire una valida base di dati per l’ottimizzazione deidiversi indicatori, a patto che si osservino alcune regole fondamentali che vedremo inseguito.

Così la scelta dei parametri ottimali si può compiere simulando ripetutamente l’utilizzodell’indicatore in rapporto ad un opportuno periodo di tempo passato, nelle diversecombinazioni possibili di parametri e stabilendo quale tra le configurazioni esaminate haprodotto il risultato più soddisfacente.

Una simile operazione richiede una mole di calcoli assolutamente proibitiva per chi vogliasvolgerla manualmente; questo è il motivo per cui le tecniche d'ottimizzazione dei sistemioperativi hanno cominciato a diffondersi solamente nell’ultimo decennio, incorrispondenza della drastica riduzione del rapporto prezzo-prestazioni degli elaboratorielettronici, nonché della disponibilità di potenti programmi che consentono di svolgere, inmaniera pressoché automatica, le simulazioni necessarie15.

È il caso di sottolineare che, nell'effettuare il processo d'ottimizzazione, la macchinasvolge un ruolo prettamente passivo (come efficace strumento di calcolo), mentrel'operatore resta l'unico investito del ruolo di decisore, per quanto riguarda la scelta deicriteri di valutazione e l'esame critico dei risultati.

Nel sistema appena creato compare la funzione OPT, che permette di definire i limiti dellefrequenze nei quali svolgere la ricerca dei valori ottimali per il nostro sistema.

Nel sistema TraderLab 2 medie mobili sono presenti due di queste funzioni:

• opt1 per la ricerca della frequenza della media mobile breve

• opt2 per la ricerca della frequenza della media mobile lunga

Una volta definite le variabili da ottimizzare vanno inseriti i valori da testare. PremendoOptimize (vedi figura successiva) si attivano le variabili di ottimizzazione.

15 Fino a pochi anni fa, oltre all’elevato costo delle macchine, non esisteva un software che permettesse di compiere

delle ottimizzazioni, quindi solo gli operatori che disponevano di conoscenze nel campo della programmazione erano ingrado di utilizzare i calcolatori elaborando personalmente i programmi necessari.

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A questo punto, selezionando prima OPT1 e poi OPT2 e premendo Edit è possibileinserire i parametri dell’ottimizzazione.

I campi da compilare sulla finestra "variable Properties" sono:

NAME Nome della variabile da ottimizzare (opt1), (opt2)....

DESCRIPTION Descrizione della variabile

MINIMUM Valore minimo da testare

MAXIMUM Valore massimo da testare

STEP Letteralmente Passo: definisce ogni quanti x valori compresi traminimum e maximum svolgere la ricerca.

Se, ad esempio, minimum è 10, maximum 100 e step 10l’ottimizzazione si svolgerà tra i valori 10, 20,30,40,50,60,70,80,90,100 trascurando i valori intermedi.

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Nel nostro caso ricerchiamo l’incrocio tra due medie compreso tra 5-25 per opt1 (mediaveloce) e 26-100 per opt2 (media lenta). Lo step è 1 cioè testiamo tutte le frequenzecomprese nell’intervallo.

La stessa operazione, ovviamente con valori diversi, va fatta per la media veloce. Perconfermare i parametri impostati cliccate sul bottone "Ok".

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6.4 Le funzioni Stops

La chiusura di un'operazione può avvenire anche per il verificarsi di apposite situazioni,che vanno opportunamente impostate al fine di preservare il capitale. Una indispensabilecaratteristica di un buon trading system è la funzione di Stop.

Ad esempio è possibile chiudere immediatamente una posizione in base ad unaprestabilita perdita massima accettabile di X% sul capitale investito: nel caso in cui laperdita ecceda il valore calcolato, l’operazione è chiusa senza indugi. Così procedendo siriducono notevolmente i rischi del trading.

La funzione di Stop Loss suddetta può essere compresa anche nelle condizioni d'uscita,denominate Exit; la chiusura della posizione può peraltro avvenire anche per il verificarsidi apposite situazioni, che vengano opportunamente impostate per individuare icambiamenti delle fasi di mercato e permettere così una tempestiva uscita. In tal modo siriducono certamente gli utili rispetto ad un sistema Stop & Reverse (che implicachiaramente la chiusura di una posizione quando si verifica il segnale per aprirne una disegno opposto); allo stesso modo però viene ridotto notevolmente il rischio.

Con MetaStock® è possibile raffinare il nostro sistema automatico inserendo 5 diversi tipidi gestione degli stop:

BREAKEVEN quando la posizione va sotto il punto di pareggio

INACTIVITY se non si genera un cambio di prezzo in un dato periodo

MAX LOSS quando le perdite sono superiori al valore definito

PROFIT TARGET quando si raggiunge un prestabilito utile

TRAILING quando un determinato valore dei profitti viene perso

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Breakeven

Questo stop è uno dei più utilizzati: letteralmente significa “ punto di pareggio” . La suafunzione è di proteggere l’investimento chiudendo l’operazione nel momento in cui siverificano perdite tali da portare il capitale ad un valore inferiore a quello iniziale.

È possibile stabilire un Floor Level, ovvero un valore nel quale è disabilitato lo stop.Questo parametro, che può essere definito in percentuale o in valore, serve per impedireche la funzione di stop entri in azione appena la posizione viene aperta poiché lecommissioni generano subito una perdita.

Le voci disponibili sono:

Positions

Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.

• Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo

• Shorts: posizioni "corte" o al ribasso

Method

Metodo di calcolo dello stop.

• Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale

• Points: metodo di calcolo dello stop a punti

Parameters

Valore nel quale è disabilitato lo stop.

• Floor Level: livello che impedisce la messa in funzione dello stop

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Inactivity

Questo Stop entra in funzione quando il nostro sistema non genera un cambio di trend,ritenuto soddisfacente, in una determinata unità di tempo. È possibile definire sia il cambiominimo del trend, in percentuale o in valore assoluto, che il periodo nel quale deveavvenire l’oscillazione.

Se, ad esempio, il Minimum Change viene definito in 10% e il numero di periodi è 50, lostop entrerà in funzione se non si verificherà un cambio di almeno +/- 10% in 50 periodi(giorni, settimane, mesi....).

Le voci disponibili sono:

Positions

Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.

• Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo

• Shorts: posizioni "corte" o al ribasso

Method

Metodo di calcolo dello stop.

• Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale

• Points: metodo di calcolo dello stop a punti

Parameters

Parametri dello stop.

• Minimum Change: cambio minimo del trend

• Periods: periodo nel quale deve avvenire il cambio minimo di trend

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Max Loss

Letteralmente significa “ massima perdita” : questo stop permette di definire, a priori, lamassima perdita sopportabile prima di chiudere una posizione. È possibile specificare ilmetodo di calcolo e l’ammontare della perdita.

Supponendo di acquistare un titolo a 10.000 con maximum loss 5% se il prezzo del titoloscende ed arriva a chiudere sotto £ 9.500 [10.000 - 500 (5%)] l’operazione viene chiusa inperdita.

Le voci disponibili sono:

Positions

Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.

• Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo

• Shorts: posizioni "corte" o al ribasso

Method

Metodo di calcolo dello stop.

• Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale

• Points: metodo di calcolo dello stop a punti

Parameters

Parametri dello stop.

• Maximum Loss: massima perdita consentita prima che lo stop entri in funzione

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Profit Target

Questo stop permette di definire l’ammontare di guadagno che fa chiudere la posizione.Se impostiamo Profit Target 10% il nostro sistema chiuderà la posizione quando i prezziincrementano del 10%.

Nella realtà questo tipo di stop viene raramente usato poiché uno dei capisaldi dell’analisitecnica è quello di far correre i profitti e di tagliare le perdite: non è molto utile limitare ilpotenziale guadagno di una operazione!

Le voci disponibili sono:

Positions

Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.

• Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo

• Shorts: posizioni "corte" o al ribasso

Method

Metodo di calcolo dello stop.

• Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale

• Points: metodo di calcolo dello stop a punti

Parameters

Parametri dello stop.

• Profit Target: incremento delle quotazioni necessario perché entri in funzione lostop

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Trailing

Il trailing stop funziona come lo stop Maximum Loss solo che viene aggiornarlo giorno pergiorno se l'azione sale. Facciamo un esempio.Supponiamo di comprare delle ENI a 10 Euro con stop loss iniziale a 9,5 e trailing stop del5%. Nei giorni successivi possono accadere due cose:a) L'Eni continua a scendere ed arriva a chiudere sotto 9,5 Euro e quindi il giornosuccessivo va venduta e l'operazione è chiusa in perdita;b) L'Eni sale e arriva a chiudere a 10,2 Euro. A questo punto va calcolato il valore deltrailing stop togliendo il 5% a 10,2 cioè 9,69, il nuovo valore da applicare per lo stop.Il trailing stop si aggiorna solo quando il prezzo calcolato è superiore all'ultimo stop loss.

MetaStock® permette di definire anche il periodo nel quale lo stop controlla le perdite. Se,ad esempio, impostiamo questo stop con Profit Risk 10% e periods 50, la nostra posizionesarà automaticamente chiusa quando il sistema genera una perdita del 10% in 50 periodi.

Le voci disponibili sono:

Positions

Si imposta lo stop nelle posizioni al rialzo, al ribasso o entrambe.

• Longs: posizioni "lunghe" o al rialzo

• Shorts: posizioni "corte" o al ribasso

Method

Metodo di calcolo dello stop.

• Percent: metodo di calcolo dello stop percentuale

• Points: metodo di calcolo dello stop a punti

Parameters

Parametri dello stop.

• Profit Risk: decremento massimo consentito prima che entri in funzione lo stop

• Periods: tempo nel quale il decremento deve verificarsi

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6.5 Testare un sistema

A questo punto il nostro sistema è correttamente impostato e lo troviamo nella lista deisistemi disponibili. Prima di lanciare il test, possiamo raffinare ulteriormente la nostraricerca, agendo nel menu Options. Sono disponibili due voci, testing e reporting.

Nel menu testing troviamo le voci:

TRADE PRICE: valore nel quale testare il sistema (chiusura, apertura, minimo,massimo)

DELAY: in questa opzione s'inserisce il numero di periodi che MetaStock®deve lasciar passare prima di eseguire l'operazione. Se il valoreimpostato rimane 0 MetaStock® eseguirà l'operazione nella stessabarra che ha generato il segnale. Se si mette 1 MetaStock® attenderàun periodo prima di eseguire l'operazione. Va inserito 1 se il sistemagenera un segnale la sera valido per la mattina seguente.

COMMISSIONS: metodo di calcolo delle commissioni (in percentuale o in valoreassoluto)

ENTRY: commissioni in ingresso

EXIT: commissioni in uscita

POSITION: definisce se testare il sistema con una posizione lunga, corta o sefarlo con entrambe

EQUITY: permette di definire il capitale iniziale, il margine di garanzia el’interesse che percepiamo sul capitale non utilizzato nel trading.

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È possibile definire il prezzo sul quale testare il sistema, grazie al campo trade price,scegliendo tra apertura, minimo, chiusura o massimo, la quantità delle commissioni dapagare (commissions), il capitale iniziale (initial equity), l’operatività in tempo reale o per ilgiorno successivo (delay).

Nella voce Reporting troviamo le voci:

ARROWS definisce i colori delle frecce dei report, differenziate in Up e DownArrow e Stop Sign.

OTHER permette di definire se visualizzare la linea dei profitti, se rimuovere lelinee dei profitti esistenti e il numero dei report da salvare.

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Una volta impostati tutti i parametri è possibile lanciare il system tester. Apparirà un menuche permette di definire la priorità da assegnare al calcolo del sistema (execution priority)e di visualizzare, in tempo reale, i risultati del test.

Le voci visualizzate sono:

COMPLETED TESTS indica il numero di test svolti finora

INVALID TESTS indica il numero di test non validi

TOTAL TESTS TO PERFORM numero di test da svolgere

PERCENT COMPLETE percentuale di test svolti

ELAPSED HOURS tempo trascorso

ESTIMATED REMAINING HOURS tempo residuo

ESTIMATED COMPLETION TIME ora nella quale si prevede la fine del test

BEST GAIN/LOSS miglior guadagno / perdita

WORST GAIN/LOSS guadagno / perdita

LAST GAIN/LOSS guadagno / perdita corrente

DISK SPACE REMAINING spazio libero sul disco fisso. Il report è salvato sull’HD del computer e può occupare molti megabyte.

EXECUTION PRIORITY priorità nel calcolo del sistema

Una volta completato il test appare il grafico con l’equity line e le frecce che mostranograficamente dove il sistema ha comperato e dove ha venduto. Le frecce e l’equity siriferiscono al test migliore.

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Cliccando su reports è possibile approfondire nel dettaglio le singole ottimizzazioni.Comparirà un elenco come quello riportato di seguito:

È possibile ordinare i report per:

TEST numero progressivo del test

STATUS definisce se il test è valido o meno

NET PROFIT profitto netto

PERCENT GAIN profitto in percentuale

TOTAL TRADERS numero d'operazioni effettuate

WINNING numero d'operazioni in utile

LOSING numero d'operazioni in perdita

AVG WIN/AVG LOSS avg win si calcola sommando il guadagno delle operazioni positive edividendolo per il numero delle operazioni effettuale. Analoga

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procedura per avg loss. Il valore delle indicazioni dipende dal numerod'operazioni effettuate e dal rapporto tra il numero d'operazioni in utileed in perdita.

OPT 1 variabile d'ottimizzazione 1

OPT 2 variabile d'ottimizzazione 2.

MetaStock® permette di visualizzare fino a 10 variabili d'ottimizzazione.

Cliccando il tasto Sort è possibile accedere ad altre opzioni di visualizzazione dei reports.

Deciso il report da visualizzare basta cliccare Reports per accedere a numerose opzioni.

La finestra System Report permette di visualizzare i risultati con le seguenti opzioni:

RESULTS visualizza un dettagliato report sul singolo test selezionato

TRADERS visualizza la lista delle operazioni effettuate nel dettaglio

EQUITY visualizza l’andamento del capitale impiegato nel test

SYSTEM visualizza le regole del sistema, i valori di OPT, l’equity iniziale, le posizioninelle quali il sistema è stato testato (al rialzo, al ribasso o entrambe), ilprezzo nel quale si è testato il sistema (chiusura, minimo, massimo,apertura), l’operatività in tempo reale o al giorno dopo, le commissioni inentrata, in uscita, il tasso d'interesse ed i margini di garanzia.

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RESULTS

Questo box visualizza una serie di voci utili per valutare un singolo test nel dettaglio. Sonopresentate diverse voci che permettono di valutare il test.

Le voci sono:

TOTAL NET PROFIT profitti totali

PERCENT GAIN/LOSS percentuale di guadagno o perdita

INITIAL INVESTMENT investimento iniziale

OPEN POSITION VALUE indica la posizione eventualmente aperta.

Per completare il test MetaStock® chiudeautomaticamente l’ultima operazione.

ANNUAL PERCENT GAIN/LOSS guadagno annuo percentuale

INTEREST EARNED interesse maturato nel capitale non investito

CURRENT POSITION posizione corrente nel test (in acquisto, in vendita o fuoridel mercato)

DATE POSITION ENTERED data nella quale si è aperta la posizione corrente

BUY/HOLD PROFIT performance ottenibile entrando e mantenendo laposizione

BUY/HOLD PERCENT GAIN/LOSS performance ottenibile entrando e mantenendo laposizione espressa in percentuale

DAYS IN TEST numero di giorni nei quali si è condotto il test

ANNUAL BUY/ performance ottenibile entrando e mantenendo la posizioneHOLD PERCENT GAIN/LOSS ma annualizzate

TOTAL CLOSED TRADES numero di operazioni svolte

AVERAGE PROFIT PER TRADE profitto medio per operazione

TOTAL LONG TRADES numero di operazioni al rialzo (long)

WINNING LONG TRADES numero di operazioni al rialzo con un utile

COMMISSION PAID commissioni pagate all’intermediario

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AVERAGE WIN/ rapporto tra la media delle operazioni in utile e in perdita.AVERAGE LOSS RATIO Si calcola sommando l’utile delle operazioni in utile e

dividendolo per il numero di operazioni effettuate; AverageLoss sommando le perdite e dividendo il valore che ne

risulta per il numero di operazioni in perdita.

TOTAL SHORT TRADES numero di operazioni al ribasso (short)

WINNING SHORT TRADES numero di operazioni al ribasso con un utile

TOTAL WINNING TRADES numero complessivo di operazioni in utile

AMOUNT OF WINNING TRADES guadagno totale di tutte le operazioni in utile

AVERAGE WIN guadagno medio per operazione

LARGEST WIN operazione con il maggior utile

AVERAGE LENGHT OF WIN durata media delle operazioni in utile

LONGEST WINNING TRADE durata massima di una operazione in utile

MOST CONSECUTIVE WINS numero massimo consecutivo di operazioni in utile

TOTAL LOSING TRADES numero complessivo di operazioni in perdita

AMOUNT OF LOSING TRADES somma del valore di tutte le operazioni in perdita

AVERAGE LOSS perdita media per operazione

LARGEST LOSS operazione con la maggior perdita

AVERAGE LENGHT OF LOSS durata media delle operazioni in perdita

LONGEST LOSING TRADE durata massima di una operazione in perdita

MOST CONSECUTIVE LOSSES numero massimo consecutivo di operazioni in perdita

TOTAL BARS OUT numero di periodi nei quali il sistema non era posizionatonel mercato

LONGEST OUT PERIOD durata massima di un periodo senza segnali operativi

AVERAGE LENGTH OUT durata media di un periodo senza segnali operativi

SYSTEM CLOSE DRAWDOWN massima perdita generata, al momento di una chiusura dioperazione, in relazione al capitale.

SYSTEM OPEN DRAWDOWS massima perdita generata, durante un'operazione, inrelazione al capitale.

MAX OPEN TRADE DRAWDOWN massima perdita generata, in una qualsiasi operazione, inrelazione al capitale.

PROFIT/LOSS INDEX confronta i profitti con le perdite, oscilla tra +100 e -100;se risulta uguale a 0 le perdite sono uguali al guadagno;tra 0 e 100 i profitti saranno maggiori delle perdite, tra 0 e-100 le perdite saranno maggiori dei guadagni.

REWARD/RISK INDEX rapporto rischio - rendimento.

BUY/HOLD INDEX rapporto tra l’equity line delle operazioni svolte e l’equityline che avremmo avuto nel caso di acquisto emantenimento dell'operazione.

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TRADES REPORT

Questo box visualizza la lista delle operazioni effettuate e ne presenta il dettaglio.

La sceda "Trades" propone le seguenti voci:

TRADE NUMBER numero dell’operazione

TRADE TYPE tipo di operazione (long, out, short)

ENTRY DATE data di apertura dell’operazione

CLOSE DATE data di chiusura dell’operazione

PROFIT/LOSS profitto o perdita espressi in percentuale

MAE Max Adverse Escursion, peggior escursione negativa diun'operazione, rispetto al prezzo di ingresso. I primi tre valorisono di scarso interesse, perché si riferiscono al capitaleiniziale invece che al capitale investito considerando nel suodivenire; il MAE è invece un indice di rischiosità del sistema.

REASON FOR CLOSE motivo che ha determinato la chiusura dell’operazione

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EQUITY REPORT

Questo box visualizza l’andamento del capitale impiegato nel test.

Nel box sono proposte queste voci:

BAR NUMBER numero di barre

DATE data

ENDING POSITION posizione nel mercato

CLOSE (ETC.) valore di chiusura del titolo

CURRENT EQUITY valore dell’equity

CHANGE IN EQUITY cambiamento dell’equity rispetto al periodo precedente

Sono disponibili anche le voci:

ARROWS visualizza le frecce buy, sell, out

PLOT EQUITY visualizza la curva dell’equity

PRINT stampa

INSPECT attiva il report dettagliato su una singola operazione

Premendo INSPECT si attiva il box Trade Detail Report che presenta un report dettagliatosu ogni operazione, come mostrato nella figura successiva.

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Le informazioni riportate da quest'ultima finestra sono:

TRADE NUMBER numero del periodo ispezionato

DAYS IN TRADE numero di giorni di calendario tra l’apertura e la chiusura di una operazione

TRADE TYPE tipo di operazione (long, short, out)

BARS IN TRADE numero di periodi intercorsi tra open e close

ENTRY DATE data di inizio dell’operazione

ENTRY PRICE prezzo di ingresso

ENTRY COMMISSION commissioni in ingresso

CLOSE DATE data di chiusura dell’operazione

CLOSE PRICE prezzo di uscita

CLOSE COMMISSION commissioni in uscita

EQUITY AT ENTRY equity nel momento dell’ingresso

MAX ADV. EXCURSION la massima escursione avversa è il peggior movimentodei prezzi che avviene intraday; viene misurato dalprezzo di carico.

EQUITY AT CLOSE equity alla chiusura

OPEN POSITION DRAWDOWN la massima perdita su di una posizione aperta è laperdita massima sperimentata su ogni singolaoperazione prendendo come riferimento il prezzo a cuiciascuna operazione è stata aperta.

PROFIT OR LOSS perdita o profitto

PERCENT PROFIT perdita o profitto espressa in valori percentuali

È possibile stampare il dettaglio del report grazie al bottone "Print".

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SYSTEM PAGE

L’ultimo dei box report è System Page. Si tratta di un riepilogo delle regole operative, dellevariabili e dei settaggi del sistema.

Le voci possono essere cambiate agendo nel menu System Tester (icona ) alle vociOptions e Edit.

Nel box troviamo le voci:

System Notes descrive le regole del sistema

Enter Long condizioni per l’acquisto

Close Long condizioni per la chiusura dell’operazione

OPT (1,2,3,…etc) variabile di ottimizzazione

Initial Equity valore iniziale dell’equity

Positions tipo di operatività (long, short o entrambe)

Trade Price prezzo nel quale agisce il sistema (close, open, max....)

Trade Delay operazione differita o meno di un giorno

Entry Commission commissioni in entrata

Exit Commission commissioni in uscita

Interest Rate tasso di interesse

Margin Req. margine richiesto dall’intermediario

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CAPITOLO SETTIMO:L’EXPLORER DI METASTOCK®

Introduzione

Oltre a permettere la costruzione di indicatori e sistemi automatici di trading, MetaStock®fornisce la possibilità di “ esplorare” automaticamente lo storico della nostra banca dati alfine di trovare quei titoli che rientrano in condizioni che possiamo determinare.

Con explorer è possibile selezionare i titoli che rispondono a determinate condizioni (adesempio elencare tutti i titoli che sono sopra la media mobile a 200 periodi), creare delleliste e confrontare i titoli. È possibile costruire oltre 1000 diversi explorer.

Per attivare Explorer basta cliccare l’icona , o premere i tasti Ctrl+E, o ancora agirenel menu Tools\Explorer. La mascherina dell’explorer è simile a quella del System Editor.

Le voci azionabili sono:

CLOSE....... CHIUDI L’INDICATOR BUILDER

NEW.......... CREA UN NUOVO INDICATORE

EDIT.......... EDITA UN INDICATORE GIÀ CREATO

COPY........ CREA UNA COPIA DELL’INDICATORE

DELETE..... CANCELLA UN INDICATORE

PRINT........ STAMPA GLI INDICATORI

ORGANIZER PERMETTE DI IMPORTARE O ESPORTARE DEGLI INDICATORI

HELP......... AIUTO

EXPLORE... ATTIVA L’ESPLORAZIONE

REPORTS.. VISUALIZZA I REPORT

OPTIONS... OPZIONI DI RICERCA

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7.1 L’Explorer

Explorer presenta sei colonne nominate da Column A a Colum F con una colonna extra,chiamata Filter. Ogni colonna può contenere formule o variabili, nell’opzione Col. Name vainserito il nome della colonna.

Una volta impostate le condizioni di ricerca nelle colonne, è possibile inserire nellacolonna Filter delle condizioni che devono verificarsi affinché l’azione sia inserita nellalista (ad esempio può essere richiesto che la colonna A sia maggiore della colonna B oche la colonna C sia maggiore di 50.

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7.2 Creare un'esplorazione

Per creare un'esplorazione:

• Cliccare l’icona The Explorer

• Cliccare New

• Inserire il nome dell'esplorazione nel campo "Name"

• Descrivere l'esplorazione nel campo "Notes"

• Impostare, nelle colonne da A a F i dati che devono essere presentatinell'esplorazione (ad esempio Close, Mov(close,20, simple), rsi(14)….etc. Per ognicolonna può essere impostato un nome nel box Col. Name

• Cliccare OK per ritornare nel box The Explorer

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Una volta selezionato il metodo di esplorazione desiderato, selezionate Explore periniziare l'esplorazione. Apparirà un box di dialogo per selezionare i titoli sui sulle qualiapplicare l'esplorazione, cliccate Add nelle directory da esplorare.

Una volta selezionate le directory cliccate OK, l'esplorazione inizia.

Quando MetaStock® avrà terminato i calcoli, sarà possibile visualizzare il dettagliodell'esplorazione cliccando Reports, dal box principale di Explorer.

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7.3 Aggiungere un filtro all'esplorazione

Explorer, per selezionare da un'insieme di titoli solamente quelli che soddisfano unaparticolare condizione, usa la funzione "Filter".

Usando tale funzione possiamo quindi filtrare, da tutti i titoli precedentemente selezionati,solo quelli che corrispondono ad una particolare condizione che ci interessa.

Ad esempio se nel campo Filter noi inseriamo la seguente formula:

(MACD() > Mov(MACD(),9,S))

L'explorer visualizzerà in un report tutti i titoli dove il valore del MACD è maggiore delvalore della media mobile sul MACD a 9 giorni di tipo semplice.

Visualizzando inoltre, nelle varie colonne, i valori degli indicatori o delle formule inserite infase di costruzione dell'explorer stesso, ossia:

Security Name: Nome del titoloChiu…. ChiusuraMACD MACDRSI RSIMov…… Media mobile (moving average)Stoch…. StocasticoROC ROCTicker Simbolo del TitoloFolder Cartella dove è contenuto il titolo

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Nel caso in cui volessimo utilizzare più condizioni contemporaneamente, è sufficienteinserirle nel campo Filter, ad esempio:

(MACD()>Mov(MACD(),9,S)) AND RSI(14)>50 AND C>Mov(C,25,S)

Quindi, in base alla formula inserita, l'Explorer filtrerà tutti i titoli che soddisfanocontemporaneamente le seguenti condizioni:

Il MACD deve essere maggiore della media mobile sul MACD a 9 giorni di tipo sempliceossia " (MACD()>Mov(MACD(),9,S)) "

L'RSI deve essere maggiore di 50 ossia " RSI(14)>50 "

Il valore di chiusura deve essere maggiore della media mobile sulla chiusura a 25 giorni,di tipo semplice ossia " C>Mov(C,25,S) ".

Nella finestra contenente il report le voci azionabili sono:

Inspect………..Visualizza per ogni giorno preso in considerazione dall'explorer, i valori ditutti gli indicatori inseriti nelle sei colonne (dalla colonna A alla colonna F).

Open Chart…..Apre direttamente il grafico del titolo selezionatoSort………..…..Ordina le varie colonne in ordine ascendente o discendentePrint…………...Stampa i valori del report finaleClose………….Chiude il report?………………..Help in linea

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Menu Rejects

In questo menu viene riportato l'esito di tutti i titoli filtrati, cioè ci segnala gli eventuali titoliche hanno riscontrato dei problemi durante l'esecuzione dell'Explorer.

Riportando in tre colonne le seguenti informazioni:

SECURITY NAME: Nome del titoloREASON FOR REJECTION: Informazioni su eventuali anomalie inerenti il titolo preso in

considerazioneFOLDER: Directory dove è contenuto il titolo esaminato

In questa finestra le voci azionabili sono:

PRINT…………..Stampa la lista dei titoli esploratiCLOSE…..……..Chiude la finestra?………………..Help in linea

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Menu Exploration

In questo menu viene riassunto il contenuto dell'intero Explorer, riportando in dettagliotutte le varie voci:

EXPLORATION NOTES: Vengono riportate le note dell'ExplorerCOL. A - COL. F Vi sono riportate le formule inserite in queste colonneFILTER: Viene inserita la formula da utilizzare come filtroFILTER ENABLED: Viene segnalato se il filtro viene o meno utilizzato dall'ExplorerPERIODICITY: Viene segnalato su quale periodicità del titolo viene effettuata

l'esplorazione (Intraday, Daily, Weekly, Monthly, etc.)RECORDS REQUIRED: Vengono specificati i giorni presi in considerazione dall'explorer

per analizzare il titolo

In questa finestra le voci azionabili sono:PRINT…………..Stampa il contenuto del menu ExplorationCLOSE…..……..Chiude la finestra?………………..Help in linea

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CAPITOLO OTTAVO:EXPERT ADVISOR

Introduzione

Lo strumento di MetaStock®, denominato Expert Advisor, letteralmente “ consigliereesperto” , è in grado di fornire utili indicazioni per l’interpretazione di un grafico, secondo leregole dell’analisi tecnica. Si tratta di uno strumento di facile utilizzo per l'utente, inquanto, a differenza di un oscillatore, non richiede la conoscenza specifica delle regoledell’analisi tecnica, ma riesce a fornire, in modo diretto e totalmente autonomo, delle veree proprie indicazioni operative.Tali indicazioni possono prendere forma di brevi commenti, denominati “ Commentary” ,costituiti normalmente da una ventina di righe di testo descrittivo; le altre tipologie diindicazioni operative si manifestano con l’utilizzo di una simbologia piuttosto varia, chespazia dalle barre colorate, denominate “ Highlights” , ad una specifica segnalazionenell’angolo in basso a destra del grafico, detto “ the Expert Corner” , fino ad una vera epropria fascia, al di sotto del grafico, che riporta consigli operativi, “ Ribbon” , ed infine consimbologia sul grafico stesso.Questo tipo di servizio informativo può essere utilizzato nelle versioni predefinite, chesono incluse nel pacchetto MetaStock®, oppure possono essere acquistati elementiaddizionali da Equis o da altri fornitori: ad esempio Equis include generalmente nelpacchetto MetaStock® degli experts sugli oscillatori più comuni. Un altro tipo di utilizzoconsiste nella creazione autonoma, da parte dell’utente, di specifici Experts, che possonoriflettere in termini sistematici le specifiche esigenze d’analisi dell’utente.È possibile, ad esempio, stabilire che per valori dei prezzi di chiusura superiori alla mediamobile a 191 giorni le barre di prezzo devono colorarsi di verde, mentre devono essereazzurre nel caso opposto.

Nelle spiegazioni ed esemplificazioni che seguiranno si affronterà il più comune approccioagli experts predefiniti a disposizione dell’utente; la creazione di experts personali,richiedendo tra l’altro la conoscenza di base del linguaggio delle formule di MetaStock®,verrà accennata in modo completo ma sintetico nella parte finale.

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8.1 Come utilizzare l'esperto Versione Base

L'utilizzo di sistemi predefiniti è la situazione decisamente più frequente; la gamma discelte possibili è infatti piuttosto estesa e, d’altro canto, chi possiede le capacità percreare un esperto personale solitamente ha le competenze di analisi e di softwaresufficienti per impostare anche un trading system.In questa sezione spiegheremo come utilizzare nel migliore dei modi gli strumenti chesono a disposizione dell’utente. Seguite i passi elencati:

a) Aprire il grafico sul quale desiderate applicare la funzione "Expert Advisor".In alternativa ai punti b), c), d), e), f), è possibile passare direttamente al punto g).

b) Selezionare la voce “ Expert Advisor” dal menu Tools, o più rapidamente cliccate

sull'icona Expert Advisor .

c) Selezionate una delle voci possibili, ad esempio “ Equis – Relative Strength Index” ,dalla finestra di dialogo e cliccate sul pulsante ATTACH: apparirà una freccia asinistra della voce prescelta. Per applicare al grafico l'expert, cliccate CLOSE.

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d) Il grafico che avevate creato è cambiato, evidenziando le indicazioni che l’espertoha fornito. Per ogni specifica analisi richiesta sono previsti modi diversi persegnalare le indicazioni operative, come già accennato; osservate in particolare ilcolore della barre e la simbologia evidenziata in particolari punti del grafico.

e) Potete accedere alla versione di testo delle indicazioni dell’esperto premendonuovamente l’icona “ Expert Advisor” e successivamente il tasto “ Commentary” .

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f) Al di sopra del grafico appare una finestra di commento per lo strumento prescelto,in questo caso l’oscillatore “ Relative Strength Index” .

Un’altro metodo per ottenere gli stessi risultati, è proposto qui di seguito:g) Posizionate il cursore nella zona del grafico; cliccando il tasto destro del mouse

apparirà un menu a tendina, nel quale sceglierete “ Expert Advisor” esuccessivamente “ Attach” .

h) Come in precedenza selezionate “ Equis – Relative Strength Index” dalla finestra didialogo di “ Attach Expert” e premete “ Ok” .

i) A questo punto il grafico che avevate creato è cambiato per evidenziare le indicazioniche l’esperto ha fornito. Per ogni specifica analisi richiesta, sono previsti modi diversiper segnalare le indicazioni operative.

j) Per accedere alla versione di testo delle indicazioni dell’esperto, cliccate con il tastodestro del mouse sulla zona del grafico; dal menu a tendina che comparirà selezionatela voce “ Expert Advisor” , quindi “ Commentary” .

k) Sovrapposto al grafico apparirà una finestra di commento dello strumentoprescelto, in questo caso l’oscillatore “ Relative Strength Index” .

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8.2 Come utilizzare l'esperto - Versione Intermedia

La finestra “ Expert Advisor” riporta i nomi di alcuni sistemi esperti precaricati, di cuil’utente può sfruttare le indicazioni operative; fino a questo punto le loro potenzialità sonostate impiegate utilizzando solamente i tasti “ Attach” , “ Commentary” e “ Close” . In questasezione vedremo le restanti funzioni.

Edit: permette di modificare le proprietà dell’esperto; accedendo alla finestra “ ExpertEditor” possiamo cambiare, ad esempio, i valori segnaletici dei parametri (livelli di 20-80anziché 30-70 per l’RSI), i colori degli highlights, il tipo di simbologia ed il commento.

Copy: crea una copia dell’esperto selezionato. L’utilità permette di creare un espertopersonalizzato, con caratteristiche simili ad un esperto già esistente.

Delete: cancella l'esperto che avete selezionato.

Print: stampa i nomi o le formule degli esperti a disposizione, accedendo alla finestrad'impostazione della stampante.

Organize: evidenzia la finestra di dialogo “ Formula Organizer Wizard” dalla quale èpossibile importare/esportare trading system, esplorazioni, indicatori personalizzati edesperti. Si utilizza, solitamente, quando si acquistano pacchetti software aggiuntivi.

Attach/Detach/Commentary/Close: di queste funzioni si è già parlato nella precedentesezione. Posso solamente aggiungere che MetaStock® salva in modo automatico gliesperti che sono inseriti in un grafico, di modo che alla sucessiva apertura del grafico siottengono indicazioni operative aggiornate.

New. Visualizza la finestra di dialogo “ Expert Editor” , dalla quale si possono creare nuoviesperti personalizzati. Per elementi più dettagliati si rinvia alla prossima sezione.

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8.3 Come utilizzare l'esperto - Versione Avanzata

Le possibilità, nella creazione di un esperto ex-novo, sono molteplici: può essereimpostato ad esempio un semplice generatore automatico di segnali d’allerta, così comeun esperto che fornisce un commento dettagliato. Nella spiegazione che seguiràutilizzeremo un esempio pratico di media difficoltà, per rendere più chiara e comprensibilel’esposizione.

Esempio: L’esperto dovrà dare semplici informazioni sulla tendenza attuale del grafico;inoltre dovrà colorare le zone del grafico in cui l’oscillatore RSI è in zona di eccesso. Infinedovrà segnalare i punti di acquisto e di vendita sempre in base all’oscillatore RSI.La procedura da seguire è questa:

a) Aprire la finestra di dialogo “ Expert Advisor” , utilizzando l’icona apposita o il menu“ Tools - Expert Advisor” .

b) Scegliere il pulsante “ New” dalla finestra appena attivata; apparirà una nuova finestradi dialogo “ Expert Editor” .

c) È necessario a questo punto, compilare la cartella “ Name” e le seguenti, in base allevostre esigenze. Per il nostro esempio si riempiranno le cartelle “ Name” , “ Trends” ,“ Highlight” e “ Symbol” . Si ricorda che di norma, l’esperto contiene una o duecomponenti.

d) Cartella “ Name” : scrivere il nome dell’esperto nella casella nome e la descrizionedelle funzioni dello stesso nella casella note. L’importanza di questa cartella sta nelconsentire di ricordare, in modo agevole, quale tipo di indicazioni l’esperto riesce afornire. Nel nostro caso inseriremo come nome "TrendRSI" e descriveremo le funzionidell'esperto nello spazio apposito.

e) Cartella “ Trend” : è necessario indicare le regole con le quali stabilire se la tendenza èrialzista o ribassista. Per farlo si usa il linguaggio delle formule di MetaStock®; ilrisultato viene evidenziato solitamente nella fascia al di sotto delle quotazioni("Ribbon"). Nel nostro caso inseriremo nel riquadro "Bullish" la formula:Close>Mov(Close,50,S) ; nel riquadro "Bearish" la formula Close<Mov(Close,50,S) epoi premendo il pulsante "Ribbon" selezioneremo le opzioni di visualizzazione.

f) Cartella "Highlight": è necessario creare un'evidenza con il tasto "New" della cartella"Highlight" indicando un nome e attribuendo un colore. Nel nostro caso utilizzeremo ilnome "Ipervenduto" con colore verde e formula seguente: RSI(14)>70 ; utilizzeremo ilnome "Ipercomprato" con colore rosso e formula pari a: RSI(14)<30.

g) Cartella "Symbol": è necessario creare un nuovo simbolo con il tasto "new", indicandoun nome e attribuendo una veste grafica. Nel nostro caso utilizzeremo il simbolodenominato "Buy" con la formula: RSI(14)<30 e la grafica denominata "Buy Arrow";utilizzeremo altresì il simbolo che denomineremo "Sell" con la formula RSI(14)>70 e lagrafica denominata "Sell Arrow".

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CAPITOLO NONO:IL DOWNLOADER

Introduzione

Il DownLoader è il programma fornito con MetaStock® che permette l’aggiornamento, lagestione e la manipolazione dei file in formato MetaStock®.L’interfaccia e l’utilizzo sono intuitivi; una volta lanciato, il programma si presenta comesegue:dei menu, una barra strumenti in alto (toolbar) e la barra di stato in basso (status bar).

Andiamo ora ad esaminare le varie potenzialità ed i vari aspetti del programma.Tutte le funzioni sono attivabili grazie a delle combinazioni dei tasti ALT o CTRL con altritasti, permettendo così di accedere direttamente alle funzioni del programma (le letteredei punti a menu relativi sono sottolineate. Così, per accedere al menu File basta premereil tasto ALT seguito dal tasto F).

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9.2 Menu File - Creazione di un Nuovo Titolo

Il MENU FILE permette in primo luogo di Creare un nuovo titolo (FILE - NEW - SECURITY).Nel caso si voglia creare un nuovo titolo verranno richiesti i seguenti dati:FOLDER: cartella dove creare il titolo (con il pulsante BROWSE è possibile visualizzare lastruttura ad albero del proprio disco fisso);NAME: nome che si vuol dare al titolo;SYMBOL: codice da assegnare al titolo (con il pulsante LOOK-UP è possibile accedereall’elenco dei titoli presenti nel database di MetaStock®, essenzialmente titoli sul mercatoamericano);FIRST DATE: indica la prima data per la quale disponiamo dei dati per il titolo;PERIODICITY: la compressione temporale dei dati; può essere intraday (per dati tick by tick,a 5 minuti ecc.), daily (dati giornalieri), weekly (dati settimanali), monthly (dati mensili);UNITS: (unità di misura) se il prezzo è espresso in misura decimale o con altrifrazionamenti (usuali per i mercati americani);OPTIONAL FIELDS: (campi opzionali) OPENING PRICES (prezzi di apertura) ed OPEN INTEREST

(il totale delle operazioni aperte – serve per i contratti futures).

Nella parte bassa troviamo i pulsanti:OK: per confermare;CANCEL: per cancellare ed annullare l’immissione dei dati;CREATE: per creare il nuovo titolo;DATASHEET: per visualizzare il foglio di lavoro con i dati del titolo;HELP: per accedere all’aiuto in linea del DownLoader.

N.B MetaStock® è un programma americano. Nel foglio di lavoro bisogna quindi tenerepresente che il separatore delle migliaia è identificato con la virgola (,) mentre quellodecimale con il punto (.). Per inserire manualmente i dati in maniera corretta bisognaquindi settare tali valori nelle impostazioni internazionali di Windows 95/98 (Risorse delcomputer – pannello di controllo – impostazioni internazionali – numeri - separatoredecimale – segno raggruppamento cifre).

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Il foglio di lavoro si presenta come segue:

I campi visualizzati sono:Date: dataOpen: aperturaHigh: massimoLow: minimoClose: chiusuraVolume: volumeOpen Int: totale posizioni aperte.

Per creare un nuovo titolo, o un nuovo "composite", potete selezionare l'icona NEW dalla barra dei comandi.

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Creazione di un Composite

Un composite è un titolo creato combinando due diversi titoli. Il composite è la risultante diun’operazione matematica (somma, sottrazione, divisione o moltiplicazione) sulle seriestoriche dei due titoli. Ad esempio, se vogliamo creare un composite, dato dalla divisionedel prezzo dell’indice MibTel con il valore del dollaro statunitense, bisogna selezionare ilMENU FILE, NEW e infine COMPOSITE. La videata che comparirà è la seguente:

I dati che vengono richiesti sono i seguenti:FOLDER: cartella dove sono contenuti i due titoli (N.B. devono essere entrambi nellastessa cartella) – con il pulsante BROWSE si va a visualizzare la struttura del disco fisso;NAME: nome da asseggnare al nuovo composite;PRIMARY: il primo dei due titoli (basta premere il pulsante e vengono evidenziati tutti i titolipresenti nella cartella prescelta);

SECONDARY: il secondo titolo oggetto dell'operazione;OPERATION: imposta l'operazione da eseguire (add, somma – subtract, sottrazzione –multiply, moltiplicazione – divide, divisione);UNITS: per scegliere l'unità di misura.

Nella parte bassa i pulsanti:OK: per confermare;CANCEL: per cancellare ed annullare l'immissione dei dati;CREATE: per creare il nuovo titolo;DATASHEET: per visualizzare il foglio di lavoro con i dati del titolo;HELP: per accedere all'aiuto in linea del DownLoader.

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Apertura di un Titolo

Sempre dal MENU FILE, con l'opzione OPEN, si può aprire il foglio di lavoro relativo ad un

titolo della banca dati. È possibile aprire un titolo anche cliccando sull'icona OPEN .

Una volta aperto il foglio di lavoro, il MENU FILE renderà disponibili anche le seguentiopzioni:

CLOSE: chiudi il foglio di lavoro (se sono state fatte delle variazioni, prima della chiusuraviene chiesto se si vogliono salvare le variazioni effettuate - Save changes to….?)CLOSE ALL: chiudi tutti i fogli di lavoro aperti;SAVE: salva il foglio di lavoro aperto;SAVE ALL: salva tutti i fogli di lavoro aperti;CHANGE SECURITY: apri il foglio di lavoro relativo al titolo successivo (next) o al titolo

precedente (previous) – è possibile cambiare titolo anche cliccando sulle icone .PAGE SETUP: imposta la pagina per la stampa;PRINT PREVIEW: anteprima di stampa;PRINT: stampaEXIT: esce dal programma.In basso vengono altresì evidenziati gli ultimi titoli che sono stati aperti.

È possibile salvare il foglio di lavoro tramite l'icona save , o stampare il foglio di lavoro

cliccando l'icona print nella barra degli strumenti.

Quando viene aperto un foglio di lavoro, vengono automaticamente attivati i seguentimenu: FILE, EDIT, VIEW, TOOLS, ADJUST, WINDOW, HELP.

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9.3 Menu Edit

Le voci presenti nel menu Edit sono le seguenti:UNDO: annulla l’ultima operazione; a fianco del comando viene proposto l'ultimo comandoeseguito;REDO: ripristina l’ultima operazione annullata (se ciò non è possibile viene visualizzato ilmessaggio CAN’T REDO – impossibile annullare);CUT: taglia;COPY: copia – è possibile selezionare delle celle per copiarle in altri applicativi;PASTE: incolla;CLEAR: annulla i dati nella cella o nelle celle selezionate;FIND DATE: trova una dataINSERT ROW: aggiungi una riga – per inserire una data mancante nel database;DELETE ROW: cancella una riga – per cancellare una data.I punti, CUT, COPY, PASTE, UNDO e REDO sono attivabili anche dalle corrispondenti icone

nella barra degli strumenti , oltre che con i comandi rapidi dellacombinazione di tasti (CTRL+V, CTRL+C, etc..).

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9.4 Menu View

Le opzioni disponibili nel MENU VIEW sono le seguenti:

TOOLBARS: attiva la barra degli strumenti e permette di impostare la visualizzazione delleicone a colori o in bianco o nero (color buttons), di ingrandirle (large buttons) e se riportarea video i suggerimenti, al passaggio del mouse sulle icone stesse (Show Screen Tips).STATUS BAR: visualizza la barra di stato in basso;LAST COLLECTION REPORT: visualizza il report relativo all’ultimo collegamento effettuato perl’aggiornamento dei dati (nel caso l’aggiornamento dei dati avvenga mediantecollegamento diretto fra il DownLoader ed un provider di dati – normalmente utilizzatonegli Stati Uniti);LAST CONVERSION REPORT: visualizza il report relativo all’ultima conversione di fileeffettuata (nel caso l’aggiornamento dei dati avvenga convertendo un file di testo).

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9.5 Menu Tools

Nel MENU TOOLS (strumenti) appaiono le seguenti voci:

DOWNLOAD PRICES scarica i prezzi. Nel caso si abbia la possibilità di accedere al serviziodi aggiornamento dati di Reuters Datalink, bisogna in ogni caso disporre di un accessoInternet e dell’abilitazione all’accesso del servizio offerta da Reuters Datalink. È possibilerichiedere l’accesso immediato via Internet (i dati sono relativi ai mercati americani).

La funzione è accessibile anche dalla relativa icona .

EXPRESS DOWNLOAD: come sopra ma con procedura rapida;ADJUST FIRST DATE: nel caso si debba rettificare la data iniziale dell'archivio storico deltitolo;ADJUST DATA FOR MULTIPLE SECURITIES: permette di inserire i fattori di rettifica per più titolicontemporaneamente. Tale funzione serve raramente, ma risulta molto comoda perconvertire la banca dati da lire ad euro (ad esempio). Si selezionano i titoli da rettificare econ il pulsante ADJUST (rettifica) si accede alla maschera di seguito riportata, doveselezionare i campi da rettificare, l’operazione da eseguire ed il fattore di rettifica daimpostare. Quindi selezionare le date da rettificare, dalla prima (FIRST) all’ultima (LAST) esi preme OK per confermare il tutto. La serie storica dei titoli selezionati, compresi fra ledate indicate verranno automaticamente rettificati.

CONVERT: consente di convertire file di diverse tipologie in vari formati.

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Partendo, ad esempio, da un archivio storico salvato in formato testo, possiamotrasformarlo in formato MetaStock®. Viceversa, partendo da un file Metastock è possibilecreare un nuovo archivio in formato Excel. Questa Funzione è attivabile, in modo più

rapido, selezionando la relativa icona .

Con l'opzione CONVERT si accede alla seguente videata:

I campi da impostare, per ottenere una conversione, sono i seguenti:

SOURCE

FILE TYPE (tipologia del file di origine): è possibile scegliere fra differenti tipologie di file diorigine; Excel, ASCII Text e MetaStock® sono le più diffuse;FOLDER indica la cartella dove è salvato il file di origine;FILE NAME indica il nome del file di origine. Con il pulsante BROWSE (sfoglia) è possibileaccedere al proprio disco fisso per ricercare il file.

DESTINATION

FILE TYPE (tipologia del file di destinazione), è possibile scegliere fra differenti tipologie difile di origine, Excel, ASCII Text e MetaStock® le più diffuse;FOLDER: indica la cartella dove salvare il file di destinazione;FILE NAME: indica il nome del file destinatario. Con il pulsante BROWSE (sfoglia) è possibileaccedere al proprio disco fisso per ricercare il file.

L’operazione più comune è quella di utilizzare un file testo (*.txt) per aggiornare la bancadati in formato MetaStock®. In tal caso, il file di origine deve avere le seguenticaratteristiche: (codice), (periodicità), (data), (ora), (apertura), (massimo), (minimo),(chiusura), (volume), (open interest).

I campi (periodicità) e (ora) sono opzionaliEsempio file di input:

FIB30,05/10/99,36235,36360,35540,36141,22351,0FIDEX,05/10/99,27270,27275,27080,27250,97,0A7258,05/10/99,2.07,2.12,2.05,2.112,1464000,0A123341,05/10/99,2.08,2.08,2.03,2.068,2730000,0A34043,05/10/99,2.08,2.08,2.01,2.05,12000,0A120676,05/10/99,2.18,2.18,2.09,2.106,31000,0A6888,05/10/99,2.2,2.28,2.2,2.28,14000,0

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Con il pulsante OPTIONS, è possibile settare i parametri relativi ai file da convertire:

Per il file di origine (source) i campi da impostare sono:DATA RANGE: riporta gli estremi del periodo da prendere in considerazione; la prima data(FIRST DATE) e l’ultima data (LAST DATE) – si consiglia di spuntare il campo (USE TODAY'SDATE) usa la data odierna.N.B. Verificare di avere impostato correttamente la data nel computer utilizzato!PERIODICITY: indica la compressione temporale del file di origine;MESSAGE LIMITS: riporta il numero massimo di errori (MAX ERRORS) o di allarmi (MAX

WARNINGS) che vengono segnalati durante la conversione.MINUTES PER BAR: solamente per i dati intraday, indica la compressione dei dati in minuti.TRAVERSE SOURCE FOLDERS: da attivare se si vogliono convertire file compresi insottodirectory (normalmente non viene selezionata).

Per il file di destinazione (destination) i campi da impostare sono:

IF FILE EXIST: cosa fare se il file esiste;APPEND DATA TO END OF FILE: aggiungi la data alla fine del file- serve nel caso il file didestinazione sia un file MetaStock®;REPLACE MATCHING DATES: sovrascrivi le date uguali;REPLACE EXISTING FILE: sovrascrivi il file esistente. (N.B. da non abilitare se stiamoaggiornando la banca dati ed il file di destinazione è un file MetaStock®, verrebbecancellato tutto lo storico esistente);

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Ulteriori punti da settare:INCLUDE OPEN AND OPEN INTEREST: comprendi l’apertura e l’open interest;CREATE NEW FILES: crea i nuovi file – nel caso ci siano dei nuovi codici;TRAVERSE DESTINATION FOLDERS: cerca nelle sottocartelle – nel caso i file di destinazionesiano contenuti in sottocartelle;EXPORT DATES WITH 2 DIGIT YEARS: esporta le date con due cifre per l’annoFIELDS TO OUTPUT: campi da esportare. Bisogna tenere presente che alcune opzionipossono non essere attivabili; questo dipende dalla tipologia dei file che vengonoconvertiti. Da questo punto si può decidere quali campi avere nel file convertito (apertura,massimo, minimo, etc.).

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Copiare un titolo

Con il comando copy è possibile copiare uno o più titoli da una cartella ad un'altra. Tenutoconto della particolare struttura degli archivi di MetaStock®, non è possibile copiare i filefra cartelle con i normali comandi di Windows ma bisogna utilizzare l'apposito comandodel DownLoader. Bisogna innanzitutto selezionare il titolo o i titoli da copiare; con ilpulsante BROWSE si ricercano nelle sottocartelle i titoli da copiare (per selezionare più titolibasta utilizzare i tasti CTRL o SHIFT).

Con il pulsante COPY si va poi a specificare la cartella di destinazione. Anche in questocaso, con il pulsante BROWSE è possibile ricercare la cartella di destinazione sul discofisso.

Per accedere alla funzione Copy:1. Selezionare il MENU TOOLS

2. Cliccare la voce COPY

Nella finestra di selezione del comando COPY è possibile impostare due ulteriori opzioni:COPY SMART CHART: copia anche il "grafico di lavoro";DELETE SOURCE SECURITY: cancella il titolo nella cartella di origine.OK per confermare il tutto.

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Cancellare un titolo

Con il comando DELETE si possono cancellare dei titoli (securities) dalla banca dati o delledate (data) all'interno dello storico di uno o più titoli.Per cancellare dei titoli basta scegliere la voce DELETE - SECURITIES: viene così proposta lasolita maschera di scelta dei titoli.La procedura per cancellare delle date è la stessa: si sceglie la voce DELETE - DATA eviene proposta la maschera di scelta dei titoli sui quali operare. Una volta scelti i titoli, conil pulsante DELETE viene chiesta una data di riferimento e se si vogliono cancellare i datiprima (BEFORE DATE) o dopo (AFTER DATE) tale data. OK per confermare.

Per accedere alla voce Delete:1. Selezionare il menu TOOLS

2. Cliccare la voce DELETE

3. Selezionare l'opzione DATE (cancella una data definibile) o SECURITIES (cancella iltitolo).

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Come unire due serie storiche in un unico titolo

Il comando MERGE serve per unire due serie storiche in un unico titolo. Se, ad esempiodisponiamo di un file con i dati di un titolo dal 1986 al 1995 e di un altro file con i dati dellostesso titolo dal 1994 ad oggi, possiamo scegliere di unire le serie storiche creandone unapiù clompeta.

Scegliere il titolo di origine (BROWSE permette di andarlo a cercare nella cartella di origine- SOURCE FOLDER), specificare il titolo di destinazione (BROWSE per cercare nella cartella didestinazione - DESTINATION FOLDER). Per unire le due serie storiche, selezionare il bottoneMERGE. La serie storica del titolo di destinazione verrà integrata con i dati della seriestorica del titolo di origine. Con il pulsante OPTIONS è possibile specificare come gestire ifile oggetto dell'operazione:

Per accedere alla voce MERGE:1. Selezionare il MENU TOOLS

2. Cliccare la voce MERGE

Una volta cliccata la voce MERGE sono disponibili le seguenti opzioni nella nuovaschermata.

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KEEP SOURCE: mantieni il file di origine;KEEP DESTINATION: mantieni il file di destinazione;KEEP BOTH: mantieni entrambi i file;DELETE SOURCE SECURITY: cancella il file di origine.

Nell'operazione, normalmente va mantenuto il file di destinazione e viene cancellato il filedi origine, questo per evitare di avere dei file duplicati.

Ordinare la serie storica

SORT: (ordina) permette di ordinare alfabeticamente i titoli (SORT SECURITIES) contenutinelle varie cartelle; serve altresì a ordinare cronologicamente le date (SORT DATA) di unaserie storica nel caso siano fuori ordine.

Testare la serie storica

TEST: verifica l'integrità della banca dati. Il test può essere eseguito su un singolo titolo osu una serie di titoli; se non viene selezionato alcun titolo, vengono testati tutti i titolipresenti nella cartella specificata.

È possibile lanciare il test dall'apposita icona .Nel caso venissero riscontrati degli errori, viene segnalato il codice ed il tipo di erroreriscontrato.

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Opzioni del programma

Con il punto APPLICATION OPTIONS dal MENU TOOLS, vengono impostati i parametri generalidel DownLoader:

Possono essere impostati i seguenti parametri:

DATASHEET: foglio di lavoro.ALLOW MIXED CASE TICKER SYMBOLS: permetti l'utilizzo di caratteri minuscoli e maiuscoli nelcodice del titolo, (serve nel caso il nostro fornitore di dati usi tale distinzione);ENABLE WARNINGS: abilita allarmi;DATES OUT OF ORDER: date non in ordine cronologico;TIME OUT OF RANGE: orario fuori parametro. Serve per la versione intraday del programmae ci segnala che è inserito un orario fuori da quello impostato;UNUSUAL H-L-C RELATIONSHIP: non c'è correlazione fra i parametri di minimo, massimo echiusura. Viene segnalato un allarme, ad esempio, nel caso in cui abbiamo un prezzo dichiusura più alto del massimo o più basso del minimo;OPEN LOCKED SECURITY: apri file bloccati o in uso.

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DIALING: connesione. Serve esclusivamente se abbiamo un fornitore di dati al qualeconnetterci automaticamente per l'aggiornamento della banca dati (vedisuccessivamente). I campi da impostare sono:REDIAL ATTEMPS: quante volte si vuole ritentare la connessione se trova occupato;WAIT (10) SECONDS BETWEEN REDIALS: aspetta (10) secondi prima di ritentare laconnessione.

FILE LOCATIONS: va specificata la cartella (WORKING FOLDER) dove sono localizzati i file delDownLoader (viene proposta in automatico quando si installa il programma).

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GENERAL: impostazioni generali;DISPLAY STATUS BAR: visualizza la barra di stato;MAINTAIN F*.DOP FILES: mantieni i file *.dop, che sono un retaggio delle vecchie versioni diMetaStock® e nella versione 6.5 non servono a molto. Sono dei piccoli file testuali comequello sotto evidenziato."DATE",0,0"OPEN",5,5"HIGH",5,5"LOW",5,5"CLOSE",5,5"VOL",0,0"OI",0,0

Possono ancora servire se utilizziamo tali versioni di MetaStock® o altri programmi che nerichiedono la presenza.

USER INFO: nome dell'utente che utilizza il programma (NAME).

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Aggiornamento dati in America

Cliccando VENDOR OPTIONS si presentano le impostazioni per l'accesso al servizio diaggiornamento dati.

Questa finestra viene utilizzata se si ha accesso al servizio di aggiornamento dati diReuters Datalink; in tal caso vanno specificati:NETWORK: per selezionare il tipo di rete a cui ci si collega;USER ID: codice utente per accedere al servizio;PASSWORD: parola d'ordine per accedere al servizio;ONLINE SIGN-UP: per collegarsi direttamente via Internet al sito di Reuters Datalink esottoscrivere l'abbonamento al servizio di aggiornamento dati (all'atto pratico, talefunzione è utile per il mercato nordamericano);ADVANCED: impostazioni sull'indirizzo dove collegarsi.

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9.5 Il menu Adjust (rettifica)

Nel MENU ADJUST sono presenti tre voci, utilizzate esclusivamente per effettuare delleoperazioni sulle serie storiche. Nei paragrafi seguenti verranno spiegate nel dettaglioqueste funzioni.

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Rettificare una seria storica per dividendi

DISTRIBUTION permette di rettificare la serie storica di un titolo a seguito della distribuzionedi dividendi. Tale funzione generalmente non viene usata per i titoli azionari (non sirettifica per il pagamento del dividendo) ma esclusivamente per i fondi.

Vengono richiesti i seguenti dati:FIRST DATE: prima data da rettificare;LAST DATE: ultima data da rettificare;AMOUNT: importo del dividendo distribuito.

OK per confermare il tutto.

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Rettificare una serie storica per frazionamenti

SPLIT permette di rettificare la serie storica a seguito di un frazionamento delle azioni.Vengono richiesti i seguenti dati:FIRST DATE: prima data da rettificare;LAST DATE: ultima data da rettificare;RATIO / FOR: il fattore di frazionamento (es. 2:1 significa che per ogni azione vecchia se neottengono 2 di nuove).

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MANUAL Adjust: nel caso si debba inserire manualmente un fattore di rettifica. Talefunzione serve quando vengono effettuate delle operazioni sul capitale (aumenti dicapitale) a seguito dei quali bisogna rettificare la serie storica per avere dei valoriomogenei.

Una volta aperto il titolo da rettificare, bisogna avvalorare i seguenti campi:FIELD: riporta i campi su cui applicare la rettifica (OPEN, HIGH, LOW, CLOSE, VOLUME, OPEN

INTEREST);OPERATION: l’operazione da eseguire (MULTIPLY, DIVIDE, ADD, SUBTRACT);FACTOR: fattore. Inserire il fattore di rettifica;DATES TO ADJUST: date da rettificare. Impostare le date da rettificare dalla prima (FIRST)all’ultima (LAST).OK per confermare il tutto. I dati della serie storica dei titoli selezionati compresi fra ledate selezionate verranno automaticamente rettificati in base ai valori inseriti.

N.B. i fattori di rettifica vengono normalmente pubblicati sui principali quotidiani economici.Bisogna tenere presente il fatto che i volumi si muovono in maniera speculare rispetto aiprezzi: il fattore di rettifica per i volumi si trova dividendo 1 per il fattore di rettifica

(nell'esempio proposto, 01678,1983493,0

1 = ).

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9.7 Il menu Window

Il MENU WINDOW permette di disporre ordinatamente i vari fogli di lavoro aperti. È possibilescegliere come ordinarli:CASCADE: sovrapposti;TILE: affiancati;ARRANGE ICONS: ordina le icone dei file aperti;

Nella parte bassa vengono evidenziati i nomi dei file aperti; selezionando ogni singolavoce verrà riportato in primo piano il grafico relativo.

9.8 Il menu Help

Dal MENU HELP si accede alla guida in linea del DownLoader.

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APPENDICE A:INDICATORI E OSCILLATORI

Introduzione

In questa appendice abbiamo inserito una breve descrizione operativa dei principaliindicatori e oscillatori presenti in MetaStock®. La spiegazione è necessariamente ridottaall'essenziale, anche perché la maggior parte degli indicatori hanno solamente tre tipi diinterpretazione, il taglio dello zero, la divergenza con i prezzi e lo studio delle zone diipercomprato e ipervenduto.

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INDICE

GLI OSCILLATORI

ACC/SWING INDEX

ACCUMULATION / DISTRIBUTION

AROON

AVERAGE TRUE RANGE

BOLLINGER BANDS

CCI EQUIS

CCI STANDARD

CHAIKIN A/D OSCILLATOR

CHAIKIN MONEY FLOW

CHANDE MOMENTUM OSCILLATOR

COMMODITY SELECTION

CORRELATION

DEMA

DEMAND INDEX

DETRENDED PRICE OSCILLATOR

DIRECTIONAL MOVEMENT

DYNAMIC MOMENTUM INDEX

EASE OF MOVEMENT

ENVELOPE

FORECAST OSCILLATOR

FOURIER TRANSFORM

HERRICK PAYOFF INDEX

INERTIA

INTRADAY MOMENTUM INDEX

KLINGER OSCILLATOR

LINEAR REGRESSION INDICATOR

LINEAR REGRESSION SLOPE

MACDMARKET FACILITATION INDEX

MASS INDEX

MEDIAN PRICE

MESA SINE WAVE

MOMENTUM

MONEY FLOW INDEX

MOVING AVERAGE

NEGATIVE VOLUME INDEX

ON BALANCE VOLUME

OPEN INTEREST

OPTION DELTA

OPTION EXPIRATION

OPTION GAMMA

OPTION LIFE

OPTION PRICE

OPTION THETA

OPTION VEGA

OPTION VOLATILITY

PARABOLIC SARPERFORMANCE

POLARIZED FRACTAL EFFICIENCY

POSITIVE VOLUME INDEX

PRICE CHANNEL

PRICE OSCILLATOR

PRICE ROCPRICE VOLUME TREND

PROJECTIONS BANDS

PROJECTION OSCILLATOR

Q-STICK

R-SQUARED

RANDOM WALK INDEX

RANGE INDICATOR

RELATIVE MOMENTUM INDEX

RELATIVE STRENGHT COMPARATIVE

RELATIVE STRENGHT INDEX

RELATIVE VOLATILITY INDEX

SPREAD

STANDARD DEVIATION

STANDARD ERROR

STANDARD ERROR BANDS

STOCHASTIC MOMENTUM INDEX

STOCHASTIC OSCILLATOR

SWING INDEX

TEMA

TIME SERIES FORECAST

TRADE VOLUME INDEX

TRIX

TYPICAL PRICE

ULTIMATE OSCILLATOR

VERTICAL HORIZONTAL FILTER

VOLATILITY (CHAIKIN'S)VOLUME

VOLUME OSCILLATOR

VOLUME R.O.C.WEIGTED CLOSE

WILDER'S SMOOTHING

WILLIAMS' %RWILLIAMS' ACC/DIST

ZIG-ZAG

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Gli OscillatoriGli oscillatori hanno molteplici funzioni ma, essenzialmente, servono per dareun'immagine più nitida dell'azione del mercato; sono abbastanza facili da interpretare ecostruire, anche se le varianti dei classici oscillatori sono pressoché infinite.Le indicazioni fornite dagli oscillatori sono molto attendibili quando il valore degli oscillatoriè vicino ai punti estremi della banda di oscillazione. Il mercato si dice in ipercompratoquando l'indicatore oscilla nell'area estrema verso l'alto, ipervenduto nel caso opposto. Ilsuperamento della linea mediana può altresì fornire un'indicazione significativa riguardoalla direzione del movimento dei prezzi. Una divergenza fra l'andamento dell'oscillatore edi prezzi, specialmente quando l'oscillatore si trova nelle zone di ipercomprato oipervenduto, fornisce segnali di allarme generalmente affidabili.Anche sugli oscillatori possono essere tracciate trendlines, supporti, resistenze eformazioni grafiche.

Segnali operativi con oscillatore in ipercomprato / ipervenduto

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Segnali operativi dal taglio linea mediana

Divergenza fra prezzi ed oscillatore

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Acc/Swing IndexAccumulation Swing Index è una cumulata dello Swing Index (vedi Swing Index);richiede il valore di apertura per essere plottato.La rottura è segnalata, dall'Accumulation Swing Index, con il superamento del minimo(massimo) precedentemente registrato.

Accumulation / DistributionÈ un semplice indicatore prezzo/volume; la sua logica è quella di cogliere la natura deimovimenti IntraDay dei prezzi, indagando se si è di fronte ad una fase di accumulazione,cioè ad un momento di pausa che preluda ad un nuovo movimento verso l’alto dei prezzi,o di distribuzione, a cui evidentemente farà seguito una pronunciata correzione.

In pratica, ciò che si va ad aggiungere alla misura del giorno precedente è una frazioneavente al denominatore il range del prezzo (massimo meno minimo) e al numeratore ladifferenza fra (chiusura meno minimo) e (massimo meno chiusura); il tutto ponderato pergli scambi fatti segnare in giornata. Il risultato che si potrà trarre è il seguente: nellegiornate di accumulazione i prezzi si posizioneranno nella parte alta del range, neipressi del massimo (cosicché il numeratore della frazione avrà un valore positivo) e siregistrerà un buon andamento dei volumi: l’A/D crescerà e forse anche sensibilmente.Nelle giornate di distribuzione, invece, i prezzi mostreranno una tendenza a stagnareverso il basso, presso i minimi: i volumi in questo caso daranno la misura - più o menonetta - della distribuzione in corso.

AroonQuesto indicatore, sviluppato da Tushar Chande, prende il nome da un termine sanscritoche significa “ la prima luce dell’alba” o “ il passaggio tra il giorno e la notte” . L’indicatoreAroon permette di anticipare i cambiamenti di trend del prezzo di un titolo attraverso lamisurazione del numero di giorni intercorsi, tra il più recente massimo e il più recenteminimo, nel periodo preso in esame (time periods - il parametro richiesto per calcolarel'indicatore). Questo indicatore si presenta con due linee distinte: una indica il numero digiorni passati dal più recente massimo negli ultimi x giorni (il cosiddetto “ Aroon Up” ) e,l’altra (“ Aroon Down” ) fa riferimento al più recente minimo negli ultimi x giorni.

Il valore assunto da Aroon Up e Aroon Down oscilla tra 0 e 100. Se il titolo fa un nuovomassimo negli ultimi x giorni, Aroon Up sarà uguale a 100, mentre se fa un nuovo minimoAroon Down sarà uguale a 100.Se nel periodo in questione non si sono formati nuovi massimi Aroon Up sarà uguale a 0;se non si sono formati nuovi minimi Aroon Down sarà uguale a zero.

Un segnale di notevole forza ascendente lo si avrà quando Aroon Up raggiungerà il valore100, così come se permarrà nel range alto, cioè tra i valori 70 e 100, unitamente ad unapermanenza del plot Aroon Down tra 0 e 30.Analogamente verrà generato un segnale di debolezza quando Aroon Down raggiungeràla fascia alta del grafico, con Aroon Up tra 0 e 30.Qualora si riscontrasse un incrocio dei plot, avremo un segnale di forza se Aroon Upsalirà sopra Aroon Down e di debolezza nel caso inverso.

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Average True RangeIl True Range è dato dal massimo movimento fatto registrare dal prezzo nel giornocorrente o, in alternativa, dal confronto fra la chiusura del giorno precedente e l’estremoraggiunto il giorno corrente.

In pratica, il True Range è dato dal maggiore fra:

◊ la distanza fra il massimo e il minimo di oggi;

◊ la distanza fra la chiusura di ieri e il massimo di oggi;

◊ la distanza fra la chiusura di ieri e il minimo di oggi.

Per rendere utile questo tipo di oscillatore è necessario considerare il suo andamentopassato.

Bollinger bandsInizialmente si avevano degli approcci abbastanza rudimentali, che consistevano in duemedie mobili shiftate (cioè spostate verso l’alto o verso il basso) di una percentuale fissa,di solito +/- 4%. Successivamente questa tecnica fu perfezionata da Mark Chaikin, cheintuì che era opportuno impiegare percentuali diverse di spostamento, in modo dacontenere comunque, all’interno delle bande, la maggior parte dei prezzi fatti segnare, ead ogni modo occorreva tener conto delle diverse condizioni di mercato che sipresentavano.

In seguito questa evoluzione fu portata avanti da John Bollinger, legando l’ampiezzadelle bande direttamente alla volatilità, e in particolare a una sua precisa misura: ladeviazione standard (o scarto quadratico medio) che è una misura statistica dellavariabilità di una serie storica, ottenuta dalla radice quadrata di una particolare misuradella dispersione di valori intorno ad un valore caratteristico (radice quadrata dellavarianza).

Quindi la varianza è la somma dei quadrati delle differenze di ciascun valore di una seriestorica, rispetto al valore medio (x), rapportata al numero di valori componenti la serie; ladeviazione standard invece è la radice quadrata della varianza.

In questo modo si dispone di uno strumento che si modifica automaticamente al variaredelle condizioni di mercato soddisfacendo così l’esigenza di catturare le variabili chehanno fatto la fortuna dell’approccio fondamentale e di trasferirle nell’approccio tecnico (sipensi per esempio alle modifiche che subiscono certi trading system al variare dei tassid’interesse).

CCI EquisL’indicatore CCI Equis è semplicemente il CCI utilizzato nelle vecchie versioni delMetaStock®. Si rimanda pertanto il lettore all’indicatore CCI (detto anche “ CCIStandard” ), dato che l’interpretazione è la medesima.

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CCI StandardIl Commodities Channel Index è un indicatore sviluppato da Donald Lambert e apparsoper la prima volta su Futures Magazine nell’ottobre 1980. Come il nome suggerisce, èstato sviluppato prettamente per i mercati futures (particolarmente quello delle merci)onde ricercare e sfruttare la caratteristica ciclicità che li contraddistingue, ma va beneanche per i mercati azionari e obbligazionari.La formula su cui si basa comprende alcuni elementi innovativi, che hanno contribuito arendere il CCI un indicatore veramente originale:

• prende in considerazione la volatilità, rappresentata dalla deviazione standard (ilrovescio della medaglia è dato dal fatto che in presenza di fasi laterali di mercato, èsoggetto a repentini crolli o sbalzi, allorché il trend intraprende una direzione benprecisa);

• il dato considerato nel calcolo non è il semplice prezzo di chiusura, bensì il typical price,ottenuto dividendo per tre la somma del minimo, del massimo e della chiusura: siimpiega così un dato presumibilmente più significativo dell’ultimo prezzo fatto segnare;

• benché la sua natura non sia quella di un threshold indicator (cioè di un oscillatore chesi muove all’interno di fasce predefinite, similmente a quanto si verifica per l’RSI o loStocastico), Lambert lo ha ridotto a questi termini, impiegando nel calcolo una costante,pari a 0,015, grazie alla quale l’indicatore rimane ingabbiato all’interno della fascia -100/+100 per il 70 - 80% del tempo.

In sintesi, il CCI è così ottenuto:

Typical Price - moving average (TP)0,015 x deviazione standard (TP)

La media mobile impiegata può essere semplice o esponenziale. Il MetaStock® lepropone entrambe; rileviamo peraltro come Lambert scelse espressamente una mediasemplice, che presentava a suo avviso il vantaggio di non essere influenzata dai datiremoti, tutto a vantaggio della credibilità dell’indicatore.

Le modalità di impiego del CCI proposte da Lambert erano le seguenti:

• utilizzare un’ampiezza temporale pari ad un terzo del ciclo dominante il titolo;

• i segnali operativi sono forniti dall’attraversamento delle fasce estreme: si aprirannoposizioni long quando il CCI supererà +100, per chiuderle quando il CCI ritornaall’interno della fascia tipica di oscillazione; si intraprendono posizioni short quando ilCCI rompe verso il basso -100, per chiuderle quando l’indicatore supera dal basso ilpredetto livello;

• nessuna operazione viene intrapresa quando il CCI “ naviga” fra -100 e +100.

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Chaikin A/D OscillatorÈ un indicatore prezzo/volume sviluppato da Marc Chaikin; e costruito come differenzafra due medie mobili dell’Accumulazione/Distribuzione.In altre parole, il Chaikin Oscillator è definito come (linguaggio MetaStock®):

mov(ad(), 3, e) - mov(ad(), 10, e)I principi su cui esso si basa sono a questo punto abbastanza evidenti:

• se il titolo chiude oltre il livello medio del suo range (definito come semisomma delmassimo e del minimo), si può ritenere che ci sia stata accumulazione; altrimenti,per quel giorno c’è stata distribuzione;

• un rialzo genuino deve essere accompagnato da discreti volumi, mentre i ribassisono fisiologicamente accompagnati da bassi volumi. Il campanello d’allarme suonaquando il rialzo si realizza con bassi volumi, mentre nel ribasso si assiste ad unaumento degli scambi. Tutte queste situazioni sono monitorate dal Chaikin Oscillator;

• secondo l’autore, il Chaikin Oscillator permette di osservare il flusso di liquidità iningresso e in uscita dal mercato (o dal titolo). Confrontando questo flusso conl’azione dei prezzi è possibile l’identificazione di massimi e minimi di medio-lungoperiodo.

Due sono in particolare le situazioni da tenere in considerazione:1) quando l’oscillatore fallisce nel raggiungere un nuovo massimo (o un nuovo minimo)

è probabile un’inversione di tendenza;2) se l’oscillatore inverte direzione congiuntamente ai prezzi, si è di fronte ad un

segnale di ingresso sul mercato.

Un’ultima avvertenza: è il caso di impiegare il Chaikin Oscillator congiuntamente ad altristrumenti e tecniche; lo stesso autore usa un modello di trading basato sul suo oscillatoree sulle Bande di Bollinger, con risultati, a suo dire, non poco entusiasmanti.

Chaikin Money FlowÈ un indicatore basato sulla linea di accumulazione/distribuzione, costruito da MarcChaikin. Esso è prodotto dalla somma dei valori della linea predetta negli ultimi x giorni(time periods , 21 giorni è il valore standard) e successivamente dividendo il risultato perla somma dei volumi giornalieri verificatisi sempre nello stesso periodo.La formula dell'indicatore è la seguente:

sum((((C-L)-(H-C))/(H-L))*(V,21))/SUM(V,21)Dal punto di vista interpretativo si può arguire che la forza (o debolezza) del mercato ègeneralmente accompagnata da prezzi appartenenti alla metà alta (o bassa) del lororange giornaliero, unitamente a volumi crescenti. Nel primo caso assisteremo ad unindicatore con valore positivo, cioè sopra la linea dello zero; nel secondo caso, cioè insituazioni di debolezza del mercato, il Chaikin Money Flow avrà valori negativi. Questoindicatore risulta molto utile qundo si ha la necessità di confermare delle rotture disupporti/resistenze o di trend-line. Una rottura verso l’alto di un canale discendente, peresempio, se supportata da un Chaikin Money Flow appena passato sopra la linea dellozero, indica con ottime probabilità il passaggio da un trend discendente ad unoascendente.

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Chande Momentum oscillatorIl Chande Momentum Oscillator (CMO) è stato sviluppato da Tushar Chande ed èstrettamente correlato all’indicatore RSI di Wilder, anche se differisce da esso per diversimotivi:

si usano sia dati per giornate in rialzo che in ribasso al numeratore, misurando perciòdirettamente il momentum;

i calcoli sono fatti su dati assoluti, non mediati, pertanto forti movimenti di brevepossono palesarsi nella determinazione del valore di questo oscillatore.

la scala utilizzata va da –100 a +100, permettendo così di vedere cambiamenti nelmomentum usando la linea dello zero.

Le applicazioni più rilevanti di questo oscillatore sono rivolte alla identificazione disituazioni di ipercomprato/ipervenduto, persistenza del trend, ecc.Chande identifica con –50 (ipervenduto) e +50 (ipercomprato) i livelli 30 e 70dell’indicatore RSI di Wilder.La persistenza del trend può essere confermata dai valori del CMO: più alti sono, più fortesarà il trend.

Commodity SelectionIl Commodity Selection Index è stato sviluppato da J. Welles Wilder e presentatonell’ormai classico “ New Concepts in technical trading systems” .Secondo Welles Wilder, la volatilità permette di effettuare una stima del movimento di untitolo, ma non sempre un titolo in movimento presenta volatilità: un titolo può salire escendere molto lentamente in una direzione e non per questo presentare volatilità.

L’obiettivo del CSI è appunto quello di identificare i titoli che presentano le caratteristicheper compiere uno scatto verso una direzione (non importa quale).La cosa curiosa è che, per adempiere a questo scopo, Wilder ha inserito nella formulanon solo una misura della volatilità, ma anche i margini pagati all’intermediario e i costi ditransazione.La formula comprende infatti l’ADXR (Average Directional Index Rating), che vienemoltiplicato per l’Average True Range e per un valore che è a sua volta il prodotto di duefattori, comprensivi dei costi di transazione (in valore assoluto), del margine richiesto, diun fattore di conversione e di una costante.

È evidente che questo indicatore non va impiegato come strumento di trading, bensì comemetodo per determinare i titoli che presentano la leva maggiore in relazione alla volatilitàimplicita e alle caratteristiche dei vari contratti.È anche utile osservare la formazione di picchi su questo indicatore, che spessosegnalano tempestivamente importanti punti di svolta.

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CorrelationLa relazione che intercorre tra due variabili, una “ dipendente” e l’altra “ indipendente” , èdetta CORRELAZIONE. Il coefficiente di correlazione, che varia da –1 a +1, quantifica illegame tra le due variabili e indica se una modificazione nella variabile indipendentepossa o meno incidere nella variabile dipendente.Un segno positivo del coefficiente di correlazione vuol significare che la variabiledipendente si muoverà nella stessa direzione di quella indipendente: al contrario, unsegno negativo esprimerà una divergenza nel trend delle due variabili.Bisogna però porre attenzione al valore assunto dal coefficiente di correlazione: nel casoin cui esso fosse nei dintorni dello zero (per esempio +/- 0.10), la correlazione evidenziatasarà debolissima o addirittura inesistente.

L’utilizzo più importante dell’analisi di correlazione è nella sua capacità previsionale. Unasolida base di dati di correlazione può mostrare quanto un cambiamento nella variabileindipendente (l’indicatore) predica bene un cambiamento della variabile indipendente (ilcorso del titolo). Si possono effettuare anche studi di correlazione tra un titolo ed un altro,oppure tra un indicatore ed un altro.

Ovviamente, per plottare il grafico della correlazione, bisogna disporre di due grafici (duetitoli, due indicatori, un titolo ed un indicatore, etc….). Bisogna selezionare il primo valore(la variabile dipendente cliccando sopra il grafico); tenendo premuto il tasto SHIFT sipassa a selezionare il secondo valore; si sceglie quindi l'indicatore Correlation dalla listadegli indicatori e plottarlo sul grafico.Vengono richiesti i seguenti parametri:Time periods: i giorni oggetto di analisi;Forward shift: sempre espresso in giorni, indica di quanto far avanzare il conteggiodell'indicatore. Questo comporta la possibilità di valutare come, una variazione odiernadella variabile indipendente, verrà recepita dalla variabile dipendente fra x giorni.

DemaL'indicatore DEMA (Double Exponential Moving Average), è composto dall'unione tra unamedia mobile esponenziale ed una doppia media mobile esponenziale, il tutto al fine diridurre il ritardo di cui soffrono le medie.Il problema dell’utilizzazione della media mobile risiede proprio nel suo ritardo rispetto allavariazione dei prezzi; tale ritardo evidentemente aumenta con l’aumentare del numero digiorni considerati per il suo calcolo: DEMA può essere utilizzata al posto di una normalemedia mobile, per sfruttare la sua maggiore reattività.Per plottare l'indicatore vengono richiesti i seguenti dati:

• time periods: periodi (giorni, settimane o mesi a seconda della tipologia del grafico) suiquali viene calcolato l'indicatore;

• price field: il campo dove deve essere calcolato l'indicatore.

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Demand indexÈ un indicatore prezzo-volume sviluppato da James Sibbet, editore della pubblicazioneLet's talk Silver and Gold (Sibbet Publications, 61 South Lake Avenue, Pasadena, CA91101), il cui scopo è quello di misurare "artificialmente" l'upside e il downside volume peri mercati e/o titoli per cui queste statistiche non siano disponibili.

Negli Stati Uniti, infatti, sono seguitissimi gli indicatori di breadth (ampiezza) costruitirapportando gli scambi fatti registrare dai titoli che hanno chiuso al rialzo a quelli relativi aititoli che hanno chiuso al ribasso. Partendo dall'identificazione della buying pressure edella selling pressure, si combinano prezzo e volumi in modo da pervenire ad unindicatore che il più delle volte si comporta da leading indicator delle tendenze dei corsi.La premessa alla base del Demand Index infatti è quella secondo cui i volumi anticipano iprezzi.

La costruzione del Demand Index è troppo complessa per gli scopi di questa trattazione.Qui basti ricordare che sarebbero necessarie 21 colonne di un foglio di calcolo e che laformulazione originaria prevede l'indicatore visualizzato su una scala avente +0 comemassimo, 1 al centro e -0 al minimo. MetaStock®, impiega una metodologia di calcololeggermente differente, ma il risultato pratico tuttavia non cambia. Ci si trova di fronte adun indicatore la cui banda tipica di oscillazione va da -50 a +50; rare sono le letturesuperiori al valore assoluto di 50.

Detrended price oscillatorSe l’obiettivo della vostra analisi è quello di identificare dei cicli nell’ambito del movimentodei prezzi di un titolo, diventa essenziale eliminare il trend nei prezzi. Il Detrended PriceOscillator (DPO) permette proprio di identificare i cicli di lungo termine partendodall’analisi delle componenti cicliche di breve periodo.Per la costruzione di questo oscillatore è sufficiente centrare una media mobile di x-giornispostandola indietro di x/2 + 1 giorni. Successivamente questa media mobile centrata èsottratta dal prezzo di chiusura: il risultato è appunto un oscillatore che si muove neidintorni dello zero. Il numero di giorni da inserire da parte dell’utente è strettamentecollegato alla lunghezza del ciclo che si desidera identificare.

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Directional movementJ. Welles Wilder Jr. ha sviluppato un sistema di tipo quantitativo euristico derivandolodall’idea che la predominanza della domanda sull’offerta (o viceversa) sia identificabileattraverso l’osservazione degli incrementi che si registrano tra i valori di massimo e deidecrementi tra quelli di minimo, periodo dopo periodo.Così procedendo si può dire che, in un determinato arco temporale, la prevalenza degliincrementi tra i massimi sui decrementi tra i minimi è indice della esistenza nel mercato diuna tendenza al rialzo. Ne risulta una serie di algoritmi tra loro legati utilizzabili per:

♦ definire la natura della fase corrente del mercato;

♦ gestire le posizioni sul mercato.

Per sviluppare gli algoritmi occorre introdurre le grandezze necessarie, qui di seguitodescritte: valori di massimo, minimo e chiusura di ogni periodo t .

Le grandezze di base del sistema sono:

1) Escursione significativa (es), una misura della entità del movimento massimo che siverifica tra due intervalli temporali o della volatilità di un prezzo definita come lagrandezza maggiore tra:∗ la distanza tra il massimo ed il minimo della seduta (range dei prezzi);∗ la differenza tra il massimo della seduta in esame ed il prezzo della chiusura di

quella precedente;∗ la differenza tra la chiusura della seduta precedente ed il minimo di quella in esame.

2) Movimento direzionale positivo (dm+).

3) Movimento direzionale negativo (dm-).

4) Movimento direzionale neutro.

5) Movimento direzionale duplice.

Dynamic Momentum indexQuesto indicatore è stato sviluppato da Tushar Chande e Stanley Kroll ed è praticamenteidentico all’indicatore RSI di Wilder, se non per il fatto che il numero di giorni consideratiper il calcolo è variabile e non fisso.Tale variabilità è associata alla volatilità dei prezzi del titolo considerato, così DMIutilizzerà più giorni in condizioni di mercati stabili ed un numero minore quando gli stessisaranno più attivi. Il numero massimo è fissato in 30 periodi, il minimo di 3: in questamaniera si riesce ad eliminare gli effetti dell’appiattimento dell'oscillatore, che solitamenteperde di efficacia nell'analisi dei movimenti di breve periodo.Come l’RSI, esso identifica condizioni di ipercomprato/ipervenduto con valori di 70/30.Bisogna però porre attenzione al trend assunto dai prezzi:- se si tratta di un mercato senza un chiaro trend, Chande sostiene che ingressi/uscitebasati su livelli di ipercomprato/ipervenduto potrebbero dare i migliori risultati;- se invece abbiamo a che fare con un mercato dotato di trend ben preciso, il DMI potràessere usato per ingressi nella stessa direzione del trend.

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Ease of MovementQuesto indicatore discende dagli studi di Richard W. Arms Jr., meglio conosciuto per ilmetodo di rappresentazione dei prezzi “ Equivolume” , ed identifica la facilità di movimentodei prezzi di un titolo. Esso è calcolato da:

EMV = Midpoint Move/ Box Ratio

Dove:Midpoint = (prezzo max di oggi + prezzo min di oggi)/2 – (prezzo max ieri + prezzo minieri)/2

e:Box Ratio = Volume/( prezzo max di oggi – prezzo min di oggi)

Sulla base di ciò si può affermare che l’indicatore in questione produrrà un segnale diacquisto non appena supererà la linea dello zero, indicando infatti una probabile crescitadel corso del titolo. Analogamente ci sarà un segnale di vendita non appena l’indicatorecadrà sotto la linea dello zero.

EnvelopeUna busta (envelope) è cosituita da due medie mobili, una spostata verso l’alto e l’altraverso il basso. La logica di utilizzazione delle stesse è identica alle bande di Bollinger,pertanto le due medie identificheranno un range normale di variazione dei prezzi di untitolo: non appena esso supererà il limite superiore si avrà un segnale di vendita, mentreun segnale di acquisto si avrà non appena si sarà sforato il limite inferiore.

Forecast oscillatorQuesto oscillatore, sviluppato da Tushar Chande, è un’estensione degli indicatori basatisulla regressione lineare.Esso permette di visualizzare in forma grafica la differenza percentuale tra il prezzo“ probabile” (cioè generato da una retta di regressione lineare costruita su x-periodi, ininglese forecast) ed il prezzo reale, pertanto sarà maggiore di zero quando il prezzo“ probabile” è strettamente superiore a quello effettivo.Nell’utilizzazione di questo oscillatore Chande suggerisce di plottare una trigger-linedell’oscillatore, costruita da una media mobile a 3 giorni dell’oscillatore stesso, per meglioidentificare cambiamenti repentini del trend.In generale, prezzi effettivi costantemente sotto i prezzi “ probabili” suggeriscono prezziancora in discesa per il futuro, mentre prezzi reali costantemente maggiori indicherannouna buona probabilità di crescita del trend.

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Fourier TransformLa trasformata di Fourier è una funzione tipicamente utilizzata in problemi di carattereingegneristico: essa tende ad identificare dei cicli all’interno di un set finito di dati ordinatitemporalmente.Evidentemente i prezzi di un titolo hanno spesso un trend, per cui è necessario passarequesti dati “ al setaccio” , tramite una funzione che il MetaStock® utilizza prima di applicarela trasformata di Fourier.Questa funzione mostra perciò un indicatore (detto “ indicatore FFT) che evidenza lelunghezze di tre cicli predominanti e la loro forza relativa (cioè la loro ampiezza), dal più almeno significativo. Più l’indicatore rimane ad una specifica lunghezza di ciclo, piùpredominante è nei dati analizzati.Una volta che si è evidenziata la lunghezza del ciclo predominante, essa può essereutilizzata come parametro di riferimento per altri indicatori, come la media mobile: basteràplottare la media mobile di un numero di giorni dimezzato rispetto alla lunghezza del ciclopredominante.

Herrick payoff indexHerrick Payoff Index è usato essenzialmente per analizzare il future e le merci ed utilizza ildato “ open interest” , cioè il numero di contratti aperti.Esso calcola la media dei prezzi per ogni giorno e successivamente utilizza questainformazione per calcolare la differenza nei prezzi medi di ogni giorno. Il flusso di denaro(in ingresso o in uscita) è poi calcolato moltiplicando la variazione delle medie di prezzoprecedenti per il volume giornaliero.

InertiaL’indicatore di inerzia è stato sviluppato da Donald Dorsey, che vuole con questostrumento evidenziare il trend di un determinato titolo. Questo indicatore utilizza lavolatilità e la direzione di movimento dei prezzi del titolo. La volatilità è misurata da Dorseycon l’RVI, il Relative Volatility Index, per cui l’Inertia non è che un RVI attenuato grazie aduna regressione lineare.Operativamente parlando, un indicatore di inerzia costantemente sopra il valore di 50lascia intendere che il trend crescente di lungo termine permarrà. Per valori inferiori a 50sarà indicata un’inerzia negativa, pertanto il trend avrà carattere discendente.

Intraday Momentum indexQuesto indicatore (IMI), ideato da Tushar Chande, è un incrocio tra l’RSI e l’analisicandlestick. Il suo calcolo è molto simile a quello dell’RSI, tranne per il fatto che esso usala relazione tra il prezzo di apertura e di chiusura del giorno per determinare se il giornostesso è un giorno “ bianco” o “ nero” (vedi analisi candlestick). Per ciò che concerne lecondizioni di ipercomprato ed ipervenduto si può far riferimento al più conosciutoindicatore RSI.

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Klinger OscillatorKlinger sviluppò questo oscillatore (KO) per perseguire due obiettivi apparentementecontrastanti: essere sensibile ai segnali dettati dai massimi e minimi di breve, ma essereanche abbastanza accurato per riflettere il flusso di denaro nel lungo termine.Il KO si basa sui seguenti principi:- Il range di prezzo (massimo-minimo di giornata) è una misura di movimento ed il

volume è la forza dietro questo movimento. La somma di massimo, minimo e chiusuradefinisce il trend. Si verifica accumulazione quando la somma del giorno è maggioredella somma del giorno precedente; distribuzione nel caso opposto.

- Il volume produce continui cambiamenti nei prezzi intra-day, segnalando così pressionidi acquisto o di vendita. Il KO quantifica la differenza tra il numero di titoli che sonostati accumulati o distribuiti ogni giorno come forza di volume.

- Convertendo la forza di volume in un oscillatore che rappresenta la differenza tra lamedia mobile esponenziale a 34 giorni e quella a 55 giorni con una media trigger di 13giorni, la forza del volume entrante ed uscente può facilmente essere plottata. Puòtornare molto utile comparare questa forza all’azione del prezzo per identificaredivergenze nei massimi o nei minimi.

Dal punto di vista interpretativo è bene ricordare che:- i segnali più affidabili si verificano nella direzione del trend prevalente.- I segnali più affidabili si hanno quando il KO diverge con il movimento del prezzo del

titolo, specie su nuovi massimi o nuovi minimi in condizioni diipercomprato/ipervenduto.

- Se il prezzo è in un trend ascendente, bisogna acquistare quando il KO cade versolivelli inusuali sotto lo zero, sale e incrocia di nuovo la trigger line. Bisognerà assumereposizioni corte in condizioni contrarie.

Cosa da tenere comunque a mente è che questo oscillatore genera buoni risultati peringressi/uscite nella direzione del trend, mentre è molto meno efficace se usato contro iltrend.

Linear regression indicatorL’indicatore di regressione lineare è basato sul trend di prezzo di un determinato titolo inuno specificato periodo di tempo. Il trend è determinato calcolando la retta passante per ipunti secondo il metodo dei “ minimi quadrati” , cioè quella retta che minimizza la sommadelle distanze (al quadrato) tra la retta stessa ed i punti che, nel caso in ispecie, sono iprezzi giornalieri del titolo. Ogni punto lungo l’indicatore di regressione lineare è uguale alvalore finale della trendline di regressione lineare: per esempio, il valore finale di unatrend line di regressione lineare che copre 20 giorni avrà lo stesso valore dell’indicatore diregressione lineare a 20 giorni.Questo indicatore differisce leggermente dall’indicatore TSF (Time Series Forecast), cheinvece aggiunge la pendenza della retta al valore finale assunto dalla retta di regressionelineare: ciò significa che il TSF è più sensibile alle variazioni di breve periodo.

L’interpretazione dell’indicatore di regressione lineare è simile a quella della mediamobile, ma questo indicatore ha due vantaggi:1) contrariamente alla media mobile, non ha molto ritardo nelle sue variazioni al variaredei corsi azionari;2) esso rappresenta una vera e propria previsione sui prezzi futuri del titolo.

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Linear Regression SlopeLa pendenza (slope) della retta di regressione lineare costruita sul corso di un titolomostra quanto ci si attende che il prezzo cambi per unità di tempo.È utile considerare la pendenza in relazione al valore r-squared (vedi): mentre lapendenza offre la direzione generale del trend (positivo o negativo), l’r-squared mostra laforza del trend stesso.Quando la pendenza del trend diventa significativamente positiva si verifica un segnale diacquisto: tale significatività è associata a valori critici della variabile r-squared chevengono qui di seguito riportati in tabella:

Periodi r-squared

5 0.7710 0.4014 0.2720 0.2025 0.1630 0.1350 0.0860 0.06120 0.03

MACDIl MACD è formato da due curve: la prima (linea continua) rappresenta la differenza di duemedie mobili esponenziali a 12 e 26 giorni, la seconda (linea tratteggiata) è una mediaesponenziale a 9 giorni della prima linea.

Le formule risultano essere le seguenti:

MACD = (C x 12 - C x 26) & (C x 12 - C x 26) x 9

dove:

C x 12 = media mobile esponenziale a 12 gg dei prezzi di chiusura

C x 26 = media mobile esponenziale a 26 gg dei prezzi di chiusura

x 9 = media mobile esponenziale a 9 gg

L’indicatore si muove attorno a una linea dello zero. Infatti quando la media di breve èsopra a quella di lungo la differenza sarà positiva e l’oscillatore si trova sopra lo zeroindividuando una tendenza rialzista e viceversa nel caso la media di breve si trovi sottoquella di lungo; quando le due medie si intersecano il loro valore coincide e la lineadell’oscillatore si trova sullo zero. Anche in questo caso l’interpretazione può essereduplice.

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Market facilitation IndexL’indice MFI, ideato da Williams, è calcolato dividendo il range giornaliero (massimo-minimo) per il volume totale: il risultato mostra l’efficienza del movimento del prezzo,quantificando il movimento di prezzo per unità di volume.

William definisce quattro possibili combinazioni dell’indice MFI e del volume:1. Contemporaneo aumento dei volumi e dell’indice MFI. Grande attività sul mercato.2. Diminuzione dei volumi e dell’indice MFI. L’interesse verso il mercato scema.3. Decremento del volume ed un aumento dell’indice MFI. Nonostante il trend, la

mancanza di volumi evidenza che non c’è partecipazione da parte dei trader.4. Aumento dei volumi e diminuzione dell’indice MFI. Il mercato ha una fervente attività,

ma non è in grado di imboccare una strada precisa.

Mass indexQuesto indice, ideato da Tushar Chande e Donald Dorsey, è calcolato dalla somma dellamedia mobile esponenziale del range di oscillazione giornaliera (minimo-massimo) su 25giorni. L’indice di massa è utilizzato per identificare inversioni nel trend misurandol’ampliarsi o il restringersi dell’intervallo medio tra il minimo e massimo. Dal punto di vistaoperativo la figura più interessante si chiama “ reversal bulge” , consistente nellacondizione per la quale l’indice di massa a 25 giorni supera il valore 27 esuccessivamente scende sotto 26,5; la direzione del prezzo non è qui rilevante.

Median priceMedian Price fornisce un prezzo medio della giornata calcolato con la seguente formula:

(massimo+ minimo)/2Fornisce una linea contenenti i prezzi medi giornalieri, che può essere molto utilenell’identificazione dei segnali di acquisto/vendita (incrocio di medie mobili, incrocio tralinea-prezzi e una o più medie mobili) (vedi anche Weighted Close e Typical Price).

MESA Sine WaveQuesto indicatore è stato sviluppato da John Ehlers ed indica se il mercato stia seguendoun trend ben definito oppure è in un ciclo.Esso consiste di due plot, uno che misura la fase (“ Sine Wave” ) e l’altro che misura lafase incrementata di 45 gradi (“ Lead Sine” ): insieme le due curve danno chiareindicazioni sullo stato dei prezzi, cioè se essi sono all’interno di un ciclo o seguono untrend ben definito.Quando il titolo in esame è in una fase ciclica, le migliori indicazioni si ottengonoosservando le zone di ipercomprato/ipervenduto; in tali fasi l'oscillatore assume unandamento ondulatorio regolare e fornisce eccellenti risultati; un segnale di acquisto èdato quando il Sine Wave plot incrocia al rialzo il plot Lead Sine.Nelle fasi di trend ben definito, l’indicatore non assomiglia ad un’onda ma i due plot simuovono in intervalli laterali attorno alla zero, a volte parallelamente a volte distanti l’unodall’altro. In questi casi la corretta strategia di trading si avrà con sistemi trend following.

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MomentumViene intesa in sostanza la misura del grado di accelerazione che un movimento diprezzo, sia esso al ribasso o al rialzo, esprime nell’arco del suo evolversi; si può ancheparlare di forza intrinseca del movimento.La possibilità di avere questo tipo di informazione da parte degli indicatori è moltoimportante e può tornare molto utile nelle situazioni in cui un’inversione di tendenza èvicina. Volendo tradurre in formula quanto espresso a parole, il valore dell’indicatore, peresempio con ampiezza a 10 giorni, viene espresso in termini di differenza tra il prezzoosservato al tempo t ed il prezzo rilevato al tempo t - 10.La funzione così ottenuta, viene confrontata con una linea orizzontale che rappresentavalori nulli. In formula:M = Pt - P(t - 10)dove:M = MomentumPt = Ultimo prezzoP(t - 10) = Prezzo rilevato al tempo t - 10

Le tipiche informazioni che un momentum basato sull’evoluzione di un prezzo forniscesono le seguenti:1. valori del momentum > 0 indicano una fase espansiva del prezzo. Si possono

comunque distinguere due differenti situazioni relative a segni positivi del momentum(Mo).1a. valori crescenti del Mo indicano un rafforzamento dell’espansione corrente.

È plausibile ritenere che la fase espansiva abbia particolare intensità.1b. valori decrescenti del Mo indicano un indebolimento della fase espansiva.

Avvicinandosi al suo top, la fase espansiva registra incrementi di prezzodecrescenti, così si può osservare un rallentamento della velocità del prezzo inrialzo. In tale situazione è probabile che si interrompa in breve tempo il trendascendente.

2. valori del Mo < 0 indicano una fase ribassista del movimento del prezzo. Anche inquesta circostanza si possono verificare due differenti casi, speculari al punto 1.2a. valori decrescenti del Mo segnalano una forte intensità del ribasso del prezzo

oggetto d’interesse.2b. valori crescenti del Mo indicano un indebolimento della fase ribassista. I

decrementi del prezzo accusano una diminuzione all’approssimarsi al “ bottom” delsuo trend. La velocità della discesa perde intensità, prontamente segnalata dal Mo.

Le indicazioni operative nella versione originale sono:• acquistare (posizione lunga) quando il momentum è sopra la soglia 100 con

andamento crescente (espansione in rafforzamento);• liquidare le posizioni lunghe in concomitanza ad andamenti del momentum sopra la

soglia 100, ma decrescente (espansione in indebolimento),• vendere (posizione corta) quando il momentum va sotto la soglia 100 (flessione in

rafforzamento);liquidare le posizioni corte con andamento del momentum crescente sotto soglia 100(flessione in indebolimento).

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Money Flow IndexL’oscillatore “ Money Flow Index” misura la forza del flusso di denaro di un’azione.È collegato all’RSI, ma il MFI analizza solo l’azione del volume mentre l’RSI incorporasolo il prezzo dell’azione.

Il flusso di denaro, (non il MFI), è calcolato attraverso la determinazione del prezzo mediodel giorno e poi dalla comparazione di questo valore al prezzo medio del giornoprecedente.• Se il prezzo medio di oggi è maggiore del prezzo medio di ieri, è considerato flusso

di denaro positivo.• Se il prezzo medio di oggi è minore del prezzo medio di ieri, è considerato flusso di

denaro negativo.

Il flusso di denaro per un giorno specifico è calcolato moltiplicando il prezzo medio pervolume.

MONEY FLOW = volume x average price

Positive Money Flow è la somma del flusso di denaro positivo al di sopra dello specificonumero di periodi.Negative Money Flow è la somma del flusso di denaro negativo oltre uno specificonumero di periodi.

Money Ratio = Positive Money Flow / Negative Money Flow

Infine il MFI è calcolato usando la seguente formula:

MFI = 100 - (100/ (1+Money Ratio) )

L’interpretazione del MFI avviene come segue:1) Cercando le divergenze con il prezzo dell’azione, se il prezzo tende al rialzo e MFI

tende al ribasso, un cambiamento di tendenza è imminente.Ipotizzando i futuri massimi del mercato quando MFI è sopra un certo livello (adesempio: 80) o i futuri minimi del mercato quando MFI è sotto un determinato livello (adesempio: 20).

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Moving AverageLe medie mobili semplici si costruiscono sommando i dati di chiusura per un periododefinito dall'analista e dividendo poi il dato ottenuto per il numero dei giorni considerati; lemedie mobili ponderate si calcolano attribuendo un peso maggiore ai dati più recenti conuna ponderazione aritmetica; per le medie esponenziali viene considerata unaponderazione esponenziale dei valori. I segnali operativi che possono fornire le mediesono molteplici, dal più elementare incrocio di una singola media con i prezzi allacombinazione di due o più medie per ottenere segnali operativi.

Segnali operativi incrocio media / prezzi

Negative Volume IndexQuesto indicatore collega un decremento nel volume al cambiamento nel prezzo del titolosecondo la seguente condizione:se V0 < V1: NVI = I + ROC1 * Ise V0 >= V1: NVI = 1

I = NVI1 = NVI del periodo precedentedove:ROC1 = [C0 - C1] / C1C1 = chiusura del periodo precedenteC0 = chiusura del periodo corrente

V1 = volume precedenteV0 = volume corrente

Con l’indice NVI si misura la forza del trend durante i periodi di mercato con volumedeclinante che è poi considerato un complemento del PVI; per costruzione cambia divalore esclusivamente quando i volumi decrescono, poiché esso parte dal presuppostoche lo smart money prenda tranquillamente posizione nei giorni in cui il volume decresce;per tale ragione questi sono i giorni da considerare in quanto incorporano un maggiorecontenuto per formulare valide ipotesi di tendenza futura.

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On Balance VolumeÈ una tecnica di analisi del volume ideata da Joseph E. Granville.L’OBV viene calcolato seguendo due fasi:1) Inizialmente si prende in considerazione il volume totale di ogni giorno ritenuto positivoo negativo a seconda del prezzo di chiusura di quella seduta, ovvero se i titoli hannochiuso con un prezzo più alto o più basso del giorno precedente.(Se i prezzi hanno chiuso con un valore più alto, il volume totale è positivo; se i prezzihanno chiuso con un valore più basso il valore è negativo. Il valore positivo o negativo diciascun giorno è sommato poi in un valore cumulativo.)

SE [C0 - C1] > 0 : OBV = VSE [C0 - C1] < 0 : OBV = -VOBV = OBV + 1

I = Valore del OBV del periodo precedente;C0 = chiusura corrente;C1 = chiusura del giorno precedente;V = volume.

2) In seguito si traccia un grafico dei volumi tenendo conto del loro segno positivo onegativo. Dalla convergenza o divergenza dell’OBV con l’andamento dei prezzi delvalore mobiliare sottostante, si possono trarre utili indicazioni sulle possibilità diinversione della tendenza in corso.

In particolare:

∗ OBV decrescente con prezzi in aumento o mercato in fase di congestione, segnalaun prossimo indebolimento delle quotazioni.

∗ OBV crescente con prezzi in diminuzione, segnala una prossima inversione ditendenza.

∗ OBV concorde con i prezzi, non fornisce indicazioni utili, o conferma la tendenza inatto.

Open InterestSi utilizza esclusivamente per i contratti future e altro non è che il totale delle operazioniaperte su un contratto future. Viene utilizzato per misurare l'attività e la forza del titolo inesame. Per poter plottare tale indicatore è necessario che nella banca dati sia presentetale dato. Viene generalmente utilizzato per trovare conferme o divergenzenell'andamento dei prezzi: un aumento dei prezzi con un Open Interest in aumentoindica l'apertura di nuove posizioni e conseguente interesse e fiducia sulla tendenza inatto; un aumento dei prezzi a fronte di un Open Interest in ribasso indica che glioperatori, pur vedendo i prezzi in salita, preferiscono chiudere le posizioni in essere.

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Option DeltaIl delta indica la variazione del prezzo di un'opzione (o un covered warrant) o al variaredel livello corrente del sottostante. Ignorando il segno del delta, possiamo interpretare ildelta di un'opzione come una misura della probabilità che il tale opzione in oggetto diventiin-the-money.Le opzioni at-the money hanno un delta molto prossimo a 50, poiché a seconda che ilprezzo del sottostante aumenti di poco o diminuisca di poco, l'opzione finiràrispettivamente in o out-the-money. Un delta vicino a 50 riflette in questo caso leprobabilità pressoché uguali per l'opzione di avere valore intrinseco positivo o nullo.Le opzioni deep-in-the-money hanno un delta prossimo a 100 (ed in ogni casocompreso tra 50 e 100), a riflettere l’elevata probabilità che le opzioni in questione arrivinoa scadenza in-the-money.Le opzioni deep-out-of-the-money hanno un delta prossimo allo zero (in ogni casocompreso tra 0 e 50) a significare la remota probabilità che possano giungere ascadenza in-the-money.Per calcolare il Delta vengono richiesti:• la tipologia di opzione (call o put);• la tipologia del sottostante: azioni o future (equity / future);• la data di scadenza (expiration date);• il prezzo di esercizio (strike price);• i tassi di interesse correnti di mercato (interest rate);• il dividendo pagato dal sottostante (annual dividend).

Option ExpirationRappresenta mese dopo mese il ciclo di decadenza delle opzioni su azioni ed indici.

Option GammaAnalizzando i valori ammissibili del delta, è possibile concludere che, al variare del prezzodel sottostante, il delta di un'opzione si muove in valore assoluto tra zero e cento.Una misura della variazione del delta al variare di un punto percentuale del prezzo delsottostante è rappresentata dal gamma. Dire che un'opzione ha un gamma pari a 5significa dire che per ogni punto di incremento (diminuzione) nel prezzo del sottostante,l'opzione guadagnerà (perderà) 5 delta. Il gamma pertanto fornisce una misura di quantorapidamente un un'opzione si “ muove” nel corso della propria vita al muoversi delsottostante di riferimento, nonché del grado di “ rischiosità” associato a tali movimenti.È possibile notare come tale variabile si comporti diversamente a seconda dello strikedell'opzione, a parità di scadenza e sottostante. Il gamma assume valori massimi inopzioni at-the-money e valori via via inferiori nele opzioni out-of-the-money. In particolareciò accade con maggiore evidenza quanto più l'opzione si avvicina alla scadenza.Per calcolare il Gamma vengono richiesti:• la tipologia del sottostante: azioni o future (equity / future);• la data di scadenza (expiration date);• il prezzo di esercizio (strike price);• i tassi di interesse correnti di mercato (interest rate);• il dividendo pagato dal sottostante (annual dividend).

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Option LifeRappresenta il numero di giorni mancanti alla scadenza. Più il valore assume dimensionirilevanti, maggior valore ha l’opzione.

Option priceIl valore di un’opzione generalmente viene calcolato attraverso il modello di Black eScholes. Secondo tale modello è possibile determinare il valore di equilibrio di un’opzioneo warrant in funzione delle seguenti sei variabili:

1. Livello corrente del sottostante (+)2. Strike price (-)3. Vita residua (+)4. Tasso di interesse di periodo (+)5. Rendimento atteso (+)6. Volatilità attesa (+)

Nel caso di call, crescendo il livello corrente del sottostante, il segno “ +” evidenzia unacontestuale crescita del valore del call medesimo (discorso inverso per la put). A parità dialtri fattori, un aumento dello strike price (per le call) fa diminuire il valore dell’opzione.Al trascorrere del tempo qualsiasi opzione o warrant perde valore, ferme restando tutte lealtre variabili. Le prime cinque variabili (livello del sottostante, strike price, vita residua,tasso di interesse, rendimento atteso) sono conosciute con certezza. La sesta rimanel’unica variabile sconosciuta. La stima della volatilità attesa avviene sulla base di analisi diserie storiche e/o aspettative. Una volta fissata una stima di questa variabile è possibiledeterminare il valore di una opzione o warrant.

Option ThetaIl valore di un'opzione o di un warrant diminuisce, a parità di condizioni, per effetto delsemplice trascorrere del tempo.Il Theta, anche detto "time decay factor", misura proprio la “ velocità” con cui un'opzioneperde valore al passare del tempo, ferme restando tutte le altre variabili che concorronoalla determinazione del premio dello stesso. Dire che il Theta di un'opzione è 5 significadire che l'opzione perde 5 punti al giorno, a parità di condizioni di mercato, per il soloeffetto del trascorrere del tempo.Il valore del Theta non è costante, ma aumenta tanto più velocemente quanto più ci siavvicina alla scadenza dell'opzione. Poiché al trascorrere del tempo il valore dell'opzionetenderà a convergere al valore intrinseco dello stesso, è facile capire come, a parità discadenza, le opzioni at-the money risultino più sensibili al trascorrere del tempo, ovveromostrino un Theta più elevato, rispetto a quelle in e out-the-money.

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Option VegaL’impatto che la variazione della volatilità ha nella determinazione del prezzo teorico diun'opzione è misurato dal Vega che rappresenta perciò l’entità della variazione nel prezzodi un'opzione al variare di un punto percentuale della volatilità del sottostante.Le opzioni at-the-money e quelle out-of-the-money presentano un valore del Vegamaggiore rispetto a quelle in-the-money, mostrandosi più sensibili, in termini di prezzo, avariazioni della volatilità. Ciò accade poiché i premi delle opzioni at-the-money, ed amaggior ragione di quelle out-of-the-money, sono per definizione determinati da unacomponente intrinseca, del tutto immune dalle variazioni di volatilità, e da unacomponente tempo che di contro è fortemente sensibile ai movimenti di quest’ultima.Pertanto, quanto maggiore è nel prezzo di un'opzione la componente tempo rispetto alvalore intrinseco, tanto più il Vega sarà elevato. Inoltre, a parità di sottostante un'opzionecon scadenza più lunga avrà sempre una sensibilità maggiore a variazioni della volatilità –quindi un Vega più alto – rispetto a un'opzione con scadenza più breve perchémaggiormente esposto a più probabili variazioni nel prezzo del sottostante.

Option VolatilityLa volatilità è un indicatore statistico che misura la velocità di movimento del mercato.Quanto più il prezzo di un’attività finanziaria (sia essa una divisa, indice di Borsa, titoloazionario o tasso di interesse) è instabile, tanto maggiore è il prezzo dell'opzione ad essorelativo.

Parabolic SARIl sistema parabolico è un modello matematico che pone in relazione il tempo con ilprezzo. L’obbiettivo di tale oscillatore è quello di individuare il punto di eventualeinversione del trend in corso. La filosofia del sistema parabolico è che il tempo è unnemico. In questo senso, seguendo tale oscillatore si è sempre sul mercato: una volta cheuna posizione non è più vantaggiosa, secondo l’indicatore, essa viene invertita, nonsemplicemente chiusa.Il punto di inversione viene così chiamato SAR - Stop and Revers Point - ed è calcolatocon la seguente formula:

SAR (domani) = SAR (P) + FA * (P - SAR (P) )dove:SAR (domani) = Punto di inversioneSAR (P) = SAR del giorno precedenteFA = Fattore di accelerazioneP = Prezzo ritenuto significativo

Questo è il sistema di trend following per eccellenza.Visivamente il sistema parabolico si presenta simile ad una media mobile, in pratica ilprezzo sarà seguito da vicino da una linea che ne smussa i picchi. A differenza dellemedie mobili, non è il prezzo che si sposta sopra o sotto la media, ma l’oscillatore stessoche se si verificano determinate condizioni si sposta al di sotto o al di sopra del prezzo,fornendo così dei segnali di compravendita.

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PerformanceRappresenta la performance del titolo in termini percentuali, cioè la differenza in terminipercentuali tra il prezzo attuale e quello preso come base per il calcolo (prezzo iniziale).Impostando la data di inizio rilevazione, è possibile visualizzare la performance del singolotitolo.

Polarized fractal EfficiencyL’indicatore PFE è stato sviluppato da Hans Hannula nel 1994 ed è fruttodell’applicazione della geometria dei frattali e della legge sul caos ai mercati. Questoindicatore misura l’efficienza con cui il prezzo si sposta tra due punti nel tempo. Se ilcammino sarà lineare, la distanza tra i due prezzi sarà minima e lo spostamento sarà piùefficiente.Grazie al PFE è possibile riscontrare che:• gli indici tendono ad avere un PFE massimo del 43%;• i valori attorno allo zero rappresentano il bilanciamento tra la domanda e l’offerta;• una figura d’inversione del PFE spesso si verifica appena prima della fine di un

periodo di cammino efficiente. In questi casi è bene rimanere nel mercato a meno cheil PFE si riallinei allo zero. Un movimento attorno allo zero del PFE suggerisce di uscireed attendere un nuovo massimo di efficienza.

Positive Volume IndexÈ un indicatore alternativo al PVT e all’elementare OBV, che mette in relazione lapercentuale di incremento dei prezzi con l’andamento dei volumi.La sua costruzione è abbastanza semplice:Se i volumi salgono rispetto al giorno precedente, al valore del giorno precedentedell’indicatore si aggiunge la variazione percentuale del prezzo del titolo. (Nelmomento iniziale della costruzione del PVI, si parte da una base convenzionale, es.1.000).Un PVI crescente esprime una situazione fisiologica: prezzi in aumento con volumi inaumento; è chiaro che se i prezzi salgono, ma con volumi stagnanti, il PVI rifletteràimmediatamente questa patologia, mostrando un andamento discendente.

Price ChannelI canali di prezzo utilizzano lo stesso concetto di altri tipi di bande o canali come leProjection Bands, le Envelopes e le Bande di Bollinger ed hanno alcune caratteristiche incomune con le Raff Regression Channels. Per plottare i canali di prezzo, una volta sceltoil numero di giorni di interesse, vengono identificati il valore massimo ed il valore minimo evengono plottati sopra e sotto il prezzo, rappresentando così dei livelli di supporto e diresistenza dinamici. Dal punto di vista interpretativo, è utile sottolineare come uno strettocanale di prezzo spesso preceda un significativo movimento del prezzo, spesso di breveperiodo (il cosiddetto “ pull-back” ). L’esperienza rileva interessanti comportamenti daassumere plottando contemporaneamente il canale di prezzo e le Bande di Bollinger: se ilprezzo sfora verso l’alto (o verso il basso) un canale stretto è molto probabile che siverifichi un significativo rialzo (o ribasso): in entrambi i casi è utile fissare uno stop nei

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dintorni della Banda di Bollinger plottata con lo stesso numero di giorni del canale diprezzo (generalmente 20 giorni).

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Price OscillatorQuesto oscillatore si costruisce calcolando la differenza tra una media mobile di breve eduna di un periodo più lungo.

DOA = MMb - MMIdove:

MMb = media mobile di breve periodoMMI = media mobile di lungo periodo

A questo punto la condizione di acquisto si verifica quando la DOA è maggiore di zero,mentre quella di vendita quando è minore di zero.

Concludendo si può dire che questo è un indicatore di tendenza che fornisce segnaliottimali quando il titolo sottostante è caratterizzato da un trend ben definito.

Le ragioni che portano alla costruzione del Moving Average Oscillator sono:

• Identificare le differenze tra le due medie mobili.

• Notare interessanti deviazioni provocate dalla divergenza tra la media mobile dilungo periodo e quella di breve.

Rendere più facilmente individuabili i punti di incontro delle due medie mobili: infattiquando l’oscillatore attraversa la linea dello zero, significa che le due medie mobili si sonoincrociate, poiché la distanza tra le due medie mobili in quel momento è nulla.

Price ROCLa sua costruzione si basa sulla differenza fra la chiusura più recente e la chiusuraregistrata n giorni prima rapportata a quest’ultima. In pratica rappresenta l’indicatore dimomentum espresso in percentuale.

La sua formula è la seguente:

ROC((P-P10) / P10) * 100dove:

P = Ultima chiusuraP10 = Chiusura di 10 giorni fa.

Se il prezzo del titolo oggi è maggiore del prezzo di n periodi fa, il ROC sarà un numeropositivo, se il prezzo del titolo di oggi è inferiore a quello di n periodi fa, il ROC sarà unnumero negativo.

La selezione del numero di periodi (giorni) su cui calcolare il ROC, dipende dal periodo diriferimento che s’intende considerare.

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Price Volume TrendMisura il cambiamento percentuale nel prezzo di chiusura relativo al volume e loaccumula. La sua interpretazione è simile a quella dell’OBV, ma viene aggiunta (sottratta)solo una parte proporzionale all’effettivo cambiamento di prezzo.La sua formula è la seguente:

PVT = [[[[(C0 - C1) / C1]]]] x V + II = Valore del PVT del periodo precedenteC0 = chiusura correnteC1 = chiusura del giorno precedenteV = volumeQuesto sistema operativo rende utilizzabile il volume come strumento operativo.

Projections bandsQueste bande furono sviluppate da Mel Widner ed introdotte nel 1995. Sono simili alleBande di Bollinger, Envelopes, Price Channels, ma vengono plottate calcolando ilmassimo ed il minimo in un certo intervallo di prezzo e proiettando questi avanti neltempo, parallelamente alla retta di regressione lineare: i prezzi saranno così contenutidalle bande, non come invece avviene plottando le Bande di Bollinger.

Projection OscillatorSviluppato da Mel Widner, l’oscillatore di proiezione è un prodotto della bande diproiezione (vedi projections bands). Il funzionamento è analogo a quello dell’oscillatorestocastico e mostra la relazione tra il prezzo attuale ed i prezzi minimi e massimi in uncerto lasso temporale utilizzando però massimi e minimi modificati dalla pendenza dellaretta di regressione lineare. L'oscillatore si muove fra 0 e 100 e mostra a che livello è ilprezzo attuale rispetto alle bande di proiezione. Utilizzi:Ipercomprato/ipervenduto.• acquistare quando l’oscillatore va sotto al livello 20 e poi risale sopra il livello stesso;• vendere se l’oscillatore supera il livello 80 e poi scende sotto tale livello.In ogni caso, prima di basare ogni acquisto/vendita strettamente sui livelli diiprcomprato/ipervenduto, è consigliabile ottenere conferme con altri indicatori tenendoconto che i risultati migliori sui ottengono nelle fasi di mercato con trend non ben definito.Nel caso di un mercato dotato di un forte trend, l’oscillatore va utilizzato per entrare nelladirezione del trend stesso.Incroci.• Acquistare se l’oscillatore attraversa la sua trigger-line verso l’alto;• vendere se l’oscillatore scende al di sotto della trigger-line.I migliori risultati si hanno quando gli incroci avvengono sopra il livello di 70 o sotto 30.Divergenze.• Si può vendere se il titolo sta realizzando nuovi massimi e l’oscillatore non riesce a

sorpassare i suoi precedenti massimi;• acquistare se il titolo sta realizzando nuovi minimi e l’oscillatore non riesce a farne di

nuovi.Anche in questo caso i migliori risultati si hanno quando tali incroci avvengono conl’oscillatore sopra il livello di 70 o sotto 30.

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Q-StickQ-Stick costituisce una semplice elaborazione quantitativa del principio per il quale ilrange open-close, cioè il real body, costituisce l’elemento più significativo dell’analisicandlestick.La differenza tra apertura e chiusura può essere considerata una misura dell’IntraDaymomentum; tale informazione può essere agevolmente elaborata per costruire unindicatore di tipo trend following. Il QStick può essere dunque definito come una mediamobile a n giorni della forza IntraDay del mercato:QSTICK = Moving Average n (Close - Open)

Naturalmente il tipo di media mobile ed il relativo span saranno funzione del tipo di analisi,di breve o lungo termine, e del tipo di mercato; gli inventori dell’indicatore consigliano undominio di cinque giorni per analisi di breve dei mercati futures e un dominio di venti giorniper un’analisi di medio termine.

R-SquaredLa regressione lineare è decisamente molto utilizzata da parte degli analisti tecnici.Mentre la pendenza della retta di regressione lineare indica la direzione del trend delmercato, l’r-squared evidenzia la forza del mercato stesso: più i prezzi si muovono vicinoalla retta di regressione, più forte sarà il trend.Il valore assunto da questa variabile identifica la percentuale di movimento dei prezzi chepuò essere spiegata dalla regressione lineare, ciò significa che un valore di 70 (calcolatosu di un periodo di 20 giorni) indica che il 70% del movimento dei prezzi è compreso dallaretta di regressione, mentre il rimanente 30% non è correlato alla regressione lineare.In coppia con la pendenza della retta è possibile trarre interessanti conclusioni: alti valoridel r-squared accompagnati da bassi valori della pendenza non sono particolarmentesignificativi per identificare movimenti di breve periodo mentre sono molto più interessantile situazioni dove si verificano alti valori di pendenza e r-squared.L’r-squared è spesso usato come indicatore di conferma del trend dei prezzi assunti daltitolo; eventuali segnali in condizioni di ipercomprato/ipervenduto aumenteranno la lorovalenza in mercati non dotati di trend. In mercati con un forte trend, i livelli diipercomprato/ipervenduto non sono particolarmente significativi.Per determinare se il trend è statisticamente significativo per una retta di regressionelineare costruita su x periodi, fare riferimento alla tabella sottostante. Questa tabellamostra i valori richiesti dell’ r-squared per un livello di attendibilità del 95%, secondo variperiodi di tempo. Se il valore assunto dall’indicatore è inferiore a quello indicato in tabella,bisogna dedurre che i prezzi non mostrano un trend statisticamente significativo.

Periodi valore r-squared5 0.7710 0.4014 0.2720 0.2025 0.1630 0.1350 0.0860 0.06120 0.03

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Random Walk Index (Indice del Cammino Casuale)L'indice del Cammino Casuale (RWI) è stato sviluppato da Michael Poulos. Possiamoconsiderare dure RWI, l'RWI a Breve Termine (dal 2 a 7 periodi) per il lato frenetico ecasuale del mercato e l'RWI a lungo termine (da 8 a 64 periodi) per il lato dedicato allarilevazione della tendenza del mercato in fase di consolidamento (congestione).I picchi nel RWI di breve termine con tendenza verso l’alto coincidono con i picchi delprezzo mentre i picchi con tendenza verso il basso coincidono con la parte bassa dellacurva del prezzo. La lettura del RWI a lungo termine, nella parte alta del grafico, conprezzi sopra 1.0 danno una buona indicazione che l'uptrend sarà mantenuto.La lettura del RWI a lungo termine, nella parte bassa del grafico, con prezzi bassi sopra1.0 danno una buona indicazione che il downtrend sarà mantenuto.Possiamo costruire un sistema di trading costruito aprendo la posizione dopo il pull backdi breve contro la direzione del trend di lungo termine, usando il seguente metodo: Enter long (o close short) quando:

1. il RWI a Lungo Termine (8/64) nella parte alta è maggiore di 1.0;e quando

2. i Picchi dello RWI a Breve Termine (2/ 7) nella parte bassa sono sopra 1.0; Enter Short (o close long) quando:

1. Il RWI al lungo termine (8/64) nella parte bassa è maggiore di 1.0;e quando:

i picchi dello RWI a Breve Termine della parte alta sono sopra 1.0.

Range IndicatorIdeato da Jack Weinberg ed introdotto per la prima volta nel 1995, il Range Indicatormostra i cambiamenti nel range medio intraday (massimo-minimo) rispetto al rangemedio interday (chiusura-chiusura). Tali variazioni precedono l’inizio di un nuovo trend o lafine di quello corrente.Il Range Indicator mostra quando i range intraday eccedono i range interday, costituiti dalprezzo di chiusura giornaliero. Quando i range intraday sono nettamente più alti di quelliinterday l'indicazione è di un mercato sbilanciato; il Range Indicator sarà a livelli moltoalti ed il trend segnalando la possibilità di una fase finale del trend in atto. Al contrario,bassi livelli di questo indicatore solitamente precedono nuovi trend.

Relative Momentum IndexQuesto indicatore fu sviluppato da Roger Altman ed introdotto per la prima volta nel 1993.È una variazione dell’indicatore RSI: esso però conto i giorni in rialzo o in ribassopartendo dal prezzo di chiusura di x giorni fa, non necessariamente 1 come invece èrichiesto dall’ RSI. Il RMI (20,1) è così equivalente ad un RSI a 20 giorni.Avendo la stressa struttura dell’RSI, si rimanda a quest’ultimo indicatore per leimplicazioni del caso.

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Relative Strenght ComparativeTale indicatore permette di comparare due titoli per capire la forza relativa di uno rispettoall'altro. Viene calcolato dividendo al valore del primo titolo per il valore del secondo titolo.Generalmente viene utilizzato per comparare la forza di un titolo con un indice.L'indicatore impostato al rialzo indica che il titolo che stiamo analizzando è più forterispetto all'indice, un andamento dell'indicatore al ribasso evidenzia come il titolo sia piùdebole rispetto all'indice (o al titolo) cui lo abbiamo rapportato. Risulta in questo modoagevole capire se il titolo in questione è più o meno forte dell'indice di riferimento. E'possibile ottenere lo stesso risultato creando con il DownLoader un nuovo titoloComposite; in questo caso è possibile assegnare un diverso peso ai due titoli oggetto dianalisi.

Relative Strenght IndexÈ un popolarissimo indicatore presentato da John Welles Wilder jr., il suo scopo è quellodi misurare il momentum di un titolo, ovvero la velocità di movimento dei prezzi.In riferimento a quanto sopra, l’agevolazione sta nella sua scala di lettura, infatti, comethreshold crossing indicator, oscilla fra valori predefiniti, ovvero 0 e 100, e ciò ne facilita lalettura e la comparazione fra titoli diversi.Tipicamente il grafico si trova attraversato da linee che delimitano la banda di oscillazionetipica, passanti rispettivamente per 30 e 70: l’R.S.I. che verrà ad evidenziarsi sul graficosarà detto in ipercomprato quando si posizionerà al di sopra di 70 punti, e in ipervendutoal di sotto di 30 punti.

La formulazione dell’oscillatore è la seguente:al tempo t, l’RSI a n periodi è uguale a:RSI = 100 - 100 / 1 + RS

dove RS è un rapporto avente al numeratore la media delle variazioni positive, e aldenominatore la media delle variazioni negative fatte segnare dal prezzo del titolo nelperiodo n.

Relative Volatility indexSviluppato da Donald Dorsey, ha la stessa struttura di calcolo dell’RSI, tranne per il fattoche misura la deviazione standard dei cambiamenti giornalieri di prezzo piuttosto che icambiamenti assoluti di prezzo.Dorsey testò con successo questo indicatore su un trading system basato su incrocio dimedie mobili e ne derivò quanto segue:

• Confermare i segnali di acquisto solo se RVI>50.• Confermare i segnali di vendita solo se RVI<50.• Se un segnale di acquisto è ignorato, aprire una posizione long (rialzista) se

RVI>60.• Se un segnale di vendita è ignorato, vendere ugualmente se RVI<40.• Chiudere una posizione long (rialzista) se l’RVI scende sotto il livello 40.• Chiudere una posizione short (ribassista) se l’RVI sale sopra il livello 60.

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SpreadLo Spread permette di comparare due titoli per capire la forza relativa di uno rispettoall'altro. Viene calcolato sottraendo al valore del primo titolo il valore del secondo titolo. E'possibile ottenere lo stesso risultato creando con il DownLoader un nuovo titoloComposite; in questo caso è possibile assegnare un diverso peso ai due titoli oggetto dianalisi. Normalmente lo spread viene utilizzato nei contratti future. (per i titoli si utilizza lacomparazione di forza relativa - vedi Relative Strenght Comparative).

Standard DeviationLa deviazione standard è una misura statistica di volatilità. Si calcola nel modo seguente:

- si calcola la media mobile semplice dei dati acquisiti (tipicamente i prezzi di chiusura oun indicatore) in un certo periodo di tempo (x giorni);

- si sommano i quadrati delle differenze tra i dati precedenti e la media calcolataprecedentemente;

- si divide questa somma di quadrati per il numero di giorni considerati (x);- si calcola la radice quadrata del valore sopra trovato.

Più alto sarà il valore della deviazione standard, più si discosteranno i dati acquisiti dallaloro media mobile.Questa variabile è tipicamente usata come componente di un indicatore (per esempio leBande di Bollinger), più che come indicatore a sé stante.

Standard ErrorLo standard error misura quanto strettamente i prezzi si posizionano attorno alla retta diregressione lineare. Esso assumerà valore zero se tutti i prezzi di chiusura si troverannoproprio sulla retta sopracitata.È quindi un indicatore di volatilità dei prezzi: cambiamenti nel trend prevalente sonousualmente preceduti da un rialzo improvviso e rapido dello standard error. Altro segnaledi allarme per una possibile variazione del trend in atto è dato quando lo standard error el’r-squared si trovano a livelli opposti e tendono a convergere.

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Standard Error BandsSono molto simili alle Bande di Bollinger, ma vanno lette in una maniera alquanto diversa.Mentre le Bande di Bollinger sono plottate secondo determinati livelli della deviazionestandard sopra e sotto ad una media mobile, queste bande diagrammano i livellidell’errore standard sopra e sotto la retta di regressione lineare.

I parametri che l’ideatore Andersen consiglia sono:- 21 per il numero di giorni da considerare;- una media mobile semplice a 3 giorni;- valore 2 di errore standard.

Andersen ha avuto modo di notare che:- bande molto aderenti indicano un trend molto forte;- quando le bande sono ampie i prezzi tendono a rimbalzare all’interno di esse;- bande strette che tendono ad allargarsi possono segnalare la fine di un trend ed una

possibile inversione;- quando le bande invertono la loro direzione alla fine di un trend, i prezzi tendono a

muoversi nella direzione assunta dalle bande;- l’r-squared lavora molto bene in combinazione con queste bande: un suo valore alto,

accoppiato a bande strette, conferma la forza del trend. Un valore basso insieme adampie bande segnala che i prezzi stanno consolidandosi.

Stochastic Momentum IndexIdeato da William Blau, è molto simile all’oscillatore stocastico, ma esso indica quanto ilprezzo di chiusura si discosti dal punto medio dell’intervallo massimo-minimo, costruito suun certo intervallo di tempo. Il risultato è un oscillatore che si muove tra + e – 100 ed èmeno erratico di un oscillatore statistico.

Quando il prezzo di chiusura è maggiore del punto medio dell’intervallo, l’SMI è positivo:viceversa, esso è negativo.

L’interpretazione di questo oscillatore è virtualmente identica a quella dell’oscillatorestocastico. Da un punto di vista comportamentale:

- comprare quando l’SMI scende sotto uno specifico valore (per esempio –40) e poirisale sopra tale livello. Vendere quando l’oscillatore sale sopra uno specifico livello(per esempio +40) e poi scende al di sotto di esso. In ogni caso, prima di prenderedeterminate posizioni, è bene qualificare il trend dei prezzi attraverso un r-squared oun CMO: se questi indicatori segnalano un mercato senza trend, allora basarsi su livellidi ipercomprato/ipervenduto (come abbiamo appena visto) produce i migliori risultati.Se invece siamo di fronte ad un mercato con un trend ben preciso, si utilizzeràl’oscillatore solo per seguire il trend stesso;

- comprare quando l’SMI sale sopra alla linea tratteggiata e vendere quando va al disotto di essa;

fare attenzione alle divergenze, per esempio quando i prezzi realizzano nuovi massimi el’SMI non riesce a sorpassare i suoi.

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Stochastic OscillatorIl concetto fondamentale dell’oscillatore in analisi, si basa sulla convinzione che il prezzodi chiusura, considerato il più ricco di significato, si avvicina ai livelli massimi dellasessione in situazioni di rialzo, mentre in fase ribassista la chiusura si posizionavicino ai minimi della sessione.Di conseguenza in situazioni di uptrend, l’osservazione di escursioni caratterizzate danuovi massimi e chiusure poste intorno ai minimi, segnalano un indebolimento della faserialzista. Nel caso di un downtrend valgono le considerazioni opposte.Il primo indice di Lane, %K, ha la seguente forma analitica:

%K = Ct Ln

Hn Ln

−−

⋅100

dove:Ct = prezzo di chiusura correnteHn = prezzo massimo registrati nell’arco temporale n.Ln = prezzo minimo registrati nell’arco temporale n.

Durante la sessione corrente t è indispensabile individuare i valori:

Hn = MAX [ Ht, H(t - 1), H (t - 2), ............, H(t - n + 1)]Ln = min [ Lt, L (t - 1), L (t - 2), ............., L(t - n + 1)]

Nelle unità temporali successive si procede all’aggiornamento dei valori. Si può bencomprendere come l’elaborazione dell’indice %K necessiti di una serie di dati in cui sianopresenti i prezzi massimi, minimi e di chiusura.

Una scelta critica riguarda la grandezza n; l’ampiezza dell’intervallo temporale n non puòscaturire che da un’attenta verifica delle performance storiche determinatedall’applicazione dei segnali operativi ricevuti dalla curva %K.

Avendo l’indicatore %K una fascia di oscillazione pari a 100, si possono identificare dellezone all’interno delle quali la curva si muove esprimendo delle particolari condizioni delmercato:

• fascia compresa tra i valori (80, 100); si tratta di una fase in cui il trend al rialzo sitrova, probabilmente, ad un punto di esaurimento non potendo continuare a reggere glialti livelli dei prezzi. In tale circostanza (fase di ipercomprato) vi è un forte squilibrio tral’offerta e la domanda con una predominanza dei compratori.

• fascia compresa tra i valori (0, 20); si tratta di una fase del trend ribassista in cui lecontinue vendite (fase di ipervenduto) portano alla completa dominanza dell’offertasulla domanda; è plausibile aspettarsi un ritorno della forza toro del mercato, ancheper i prezzi particolarmente appetibili per un acquisto.

• fascia compresa tra i valori (20, 80); si tratta di una fascia neutra di oscillazione. Inquesta fase si presume un sostanziale equilibrio tra la domanda e l’offerta.

Dall’individuazione delle suddette fasi, si possono ottenere indicazioni per operazioni dicompravendita: acquisto quando la %K si trova in zone di ipervenduto, e venditaquando la %K si muove nella fascia di ipercomprato.

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Per rimediare alla accentuata variabilità delle oscillazioni della curva %K si introduce unprocesso di perequazione per media mobile semplice; si ottiene così un nuovo indicatore,detto K Slow (%KS). In questo tipo di indicatore la zona di ipercomprato sarà identificatanella fascia 70-100, mentre la zona di ipervenduto viene segnalata nella fascia 0-30.L’ultimo indicatore previsto in questo modello è un’ulteriore perequazione per mediamobile semplice della curva KS, prende appunto il nome di D Line (DL).A questo punto occorre dire che i segnali operativi maggiormente significativi proposti daG. Lane vertono su due aspetti: da una parte si osserva l’interazione tra due indicatori delmodello (usualmente %KS e %DL), e dall’altra si verificano eventuali divergenze tral’andamento del prezzo e quello dell’indicatore maggiormente mediato (%DL).

Swing IndexIndicatore creato da Wilder, cerca di isolare il prezzo reale di un titolo comparando lerelazioni esistenti tra i prezzi correnti (apertura, chiusura, minimo e massimo) e quelli deiperiodi precedenti. Wilder noto che grazie ad esso, si può quantificare l’oscillazione di unprezzo e si possono determinare i punti di oscillazione di breve termine e il reale trend e lasua forza.

TemaTEMA è un indicatore, sviluppato da Patrick Mulloy, il cui nome è un acronimo per TripleExponential Moving Average. In effetti esso è composto da una media mobileesponenziale, da una doppia media mobile esponenziale e da una tripla media mobileesponenziale, il tutto al fine di fornire un ritardo minore rispetto alle tre medie preseseparatamente.

TEMA può essere usato al posto delle tradizionali medie mobili e può essere usato comesupporto ad altri indicatori per ottimizzare i segnali di ingresso/uscita.

Time Series ForecastQuesto indicatore si basa sul trend assunto dal prezzo di un determinato titolo in un certointervallo di tempo. Il trend è calcolato grazie ad una retta di regressione lineare, usando ilmetodo dei “ minimi quadrati” . Ogni punto del TSF è uguale al valore finale della retta diregressione lineare, maggiorato della sua pendenza. L’indicatore di regressione lineareperciò si discosta leggermente dal TSF, proprio perché non aggiunge la pendenza nelcalcolo: questa aggiunta fa del TSF un indicatore più sensibile ai cambiamenti di prezzonel breve periodo.

Dal punto di vista interpretativo, il TSF è simile ad una media mobile, ma ha due vantaggi:

• non ha ritardo, in quanto non calcola una media, ma identifica una retta che cerca diavere maggiore aderenza con i prezzi assunti dal titolo;

• può essere utilizzato per prevedere il prezzo del titolo di interesse. La stima è basatasul trend dei prezzi in un determinato intervallo di tempo: se il trend continuerà, l’ultimopunto della trend-line, cioè il valore del TSF prevederà il prezzo futuro.

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xTrade Volume Index

TrixTRIX indica il tasso di variazione percentuale di una tripla media mobile esponenzialecostruita sul prezzo di chiusura del titolo.

È perciò la variazione percentuale giornaliera di una media mobile esponenziale a x giornidi una media mobile esponenziale a x giorni di una media mobile esponenziale a x giorni,costruite sui prezzi di chiusura. Questo indicatore oscilla attorno alla linea dello zero.L'utilizzo delle medie, vista la loro peculiare caratteristica di ammorbidire i movimenti deiprezzi, permette di escludere movimenti ciclici caratterizzati da durata inferiore al numerodi giorni preso come base per il calcolo delle medie.Le indicazioni operative avvengono in base alla direzionalità dell'indicatore. È possibileplottare una media mobile del TRIX a giorni, per avere così una trigger-line, di modo chesi potrà acquistare quando il TRIX sale sopra questa linea, e vendere quando al contrarioesso scende al di sotto della medesima.

Typical PriceIl Typical price è calcolato sommando il minimo, il massimo e la chiusura del titolo edividendo il tutto per tre. Il risultato è un prezzo medio della giornata pesando i tre valorisopra indicati (vedi anche Weighted Close e Median Price).

Ultimate OscillatorQuesto oscillatore è stato sviluppato da Larry Williams.Il suo criterio di calcolo è il seguente:

1. Stabilire la buying pressure (Bt) di oggi, sottraendo il true low dalla chiusura. Il truelow è il minore fra il minimo di oggi e la chiusura di ieri;

2. Calcolare il True Range (Rt), dato dal maggiore fra i seguenti valori: il range di oggi(massimo meno minimo), differenza fra massimo di oggi e chiusura di ieri, differenza frachiusura di ieri e minimo di oggi;

3. Sommare la buying pressure separatamente per i tre intervalli temporali;4. Fare altrettanto per il True Range;

5. Infine, dividere la buying pressure per il True Range per ognuno dei tre cicli.Ponderare il tutto per i citati fattori 4, 2 e 1 e fare la somma cumulata.

I criteri di impiego sono, a questo punto, ovvi: ci si baserà soprattutto sulle divergenze fraprezzo e indicatore, abbinate ad un’inversione di tendenza dello stesso oscillatore.

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Vertical Horizontal FilterIl VHF (Vertical Horizontal Filter) determina se i prezzi sono in una fase del mercato contrend deciso oppure in una fase di congestione. Tale indicatore compara la somma di unROC ad un periodo con il range minimo/massimo del periodo considerato.

Ci sono tre modi per usare l’indicatore VHF:

• Valori di VHF sopra o sotto determinati livelli indicano la forza del trend assunto dalmercato. Valori massimi o minimi di del VHF indicano un forte trend al rialzo o ribasso.

• La direzione del VHF può essere usata per determinare se si sta sviluppando una fasecon forte trend o congestione. Un VHF crescente indica un trend che si stacostruendo, mentre un VHF decrescente segnala che i prezzi stanno entrando in unafase di congestione.

• È possibile utilizzare il VHF come indicatore predittivo: ad esempio ci si può aspettareuna fase di congestione del mercato dopo aver riscontrato alti valori dell’indicatoremedesimo.

Volatility (Chaikin's)Indicatore creato da Mark Chaikin, compara la differenza fra il minimo ed il massimo di untitolo calcolando una media mobile della differenza fra il massimo ed il minimo esuccessivamente calcolando il R.O.C. (vedi Price R.O.C.) su tale media.Vengono richiesti i seguenti parametri:• Moving Average ovvero il periodo della media mobile;• Rate Of Change (R.O.C.) ovvero il periodo sul quale calcolare il R.O.C.

Questo indicatore misura la volatilità come incremento del range di oscillazione giornalierodel titolo. Le interpretazioni che può fornire tale indicatore sono molteplici: da una parte ilfatto che generalmente si assiste ad un incremento di volatilità sui massimi di mercato eduna riduzione di volatilità nelle fasi di accumulazione; è altresì possibile un'oppostainterpretazione dell'indicatore di volatilità: fasi violente di minimi di mercato possonoessere accompagnate da un forte aumento della volatilità e fasi lente di massimi dimercato possono essere accompagnate da volatilità ridotta.

VolumeIl volume identifica le quantità scambiate in un determinato periodo (giorno, settimana,mese). Normalmente il grafico del volume è un istogramma posizionato sulla scala deltempo. L'analisi dei volumi risulta fondamentale per trovare conferme o menodell'andamento dei prezzi.

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Volume OscillatorIndicatore analogo al Price Oscillator con la sola differenza che le medie vengonocalcolate sul volume e non sul prezzo. Si costruisce calcolando la differenza tra unamedia mobile di breve ed una di un periodo più lungo.

Volume Oscillator = MMb - MMIdove:MMb = media mobile di breve periodoMMI = media mobile di lungo periodo

I segnali forniti sono prevalentemente di conferma o divergenza sul trend in atto: prezzicrescenti possono trovare una conferma del movimento in atto a fronte di un corrispondeaumento dei volumi; prezzi crescenti con volumi in calo possono segnalare unadecrescita di interesse sul titolo.

Volume R.O.C.L'indicatore viene calcolato in maniera analoga al Price R.O.C., l'unica differenza è datadal fatto che mentre il Price R.O.C. si basa sulla chiusura del titolo, il Volume R:O:C: sibasa sulla differenza fra il volume più recente ed il volume registrato n giorni prima,rapportato a quest’ultima.La sua formula è la seguente:

VROC((V-V10) / V10) * 100dove:V = Ultimo volumeV10 = Volume di 10 giorni fa.

Se i volumi scambiati oggi sono maggiori di quelli di n giorni fa, il ROC sarà positivo, se ivolumi odierni sono inferiore a quelli di n periodi fa, il ROC sarà negativo.La selezione del numero di periodi (giorni, settimane, mesi) su cui calcolare il ROC,dipende dal periodo di riferimento che s’intende considerare.

Weigted CloseIndicatore che ricalcola il valore di chiusura con la seguente formula:((chiusura x 2) + minimo + massimo)/4. Viene restituito un valore medio della giornata inquestione dando un peso doppio al valore di chiusura.

Wilder's SmoothingIndicatore sviluppato da Welles Wilder, altro non è che una specie di media mobilecalcolata mantenendo una percentuale decrescente di tutti i valori presenti nella seriestorica. L'utilizzo di tale indicatore è quello tipico di una media mobile. I parametri sono:• Time periods ovvero i giorni (settimane, mesi - a seconda del tipo di grafico);Price field ovvero il campo sul quale calcolare l'indicatore.

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Williams' %RQuesto indicatore appartiene alla famiglia degli oscillatori, ed usa l’ampiezza del prezzo inun dato periodo per definire quello che viene chiamato centro di gravità e su questoconcetto si tenta di definire una fascia di ipercomprato e una di ipervenduto.

Da ciò trarremo un’informazione che non è altro che un duplicato di quella fornita dallostocastico; la sola differenza è che lo stocastico sfrutta la differenza tra la chiusura e ilminimo dei minimi, mentre il %R sfrutta la differenza tra il massimo dei massimi e lachiusura; sarà perciò sufficiente osservare solo uno dei due indicatori.

Quelle da analizzare sono le divergenze con i prezzi.

Questo indicatore si ottiene variando la formula dello stocastico con la seguente:

William’s %R = (massimo dei massim i di x giorni) - (chiusura)

(massimo dei massim i di x giorni) - (m inimo dei m inim i di x giorni)

Un’interessante caratteristica di questo indicatore è che anticipa spesso la curva deiprezzi, previsione che dovrà essere sempre filtrata da ulteriori segnali operativi.In pratica, con l’utilizzo di questa formula, si avrà sempre un range di oscillazione,compreso tra 0 e 100, ma i valori di ipercomprato e ipervenduto saranno invertiti rispetto aquelli dello stocastico, 0-20 per i primi, 80-100 per i secondi.

Williams' Acc/DistQuesto indicatore viene calcolato prendendo come riferimento minimi, massimi e valori dichiusura odierni e della giornata precedente. Vengono ricavati:• il valore di riferimento massimo (il maggiore fra la chiusura precedente ed il massimo

odierno);• il valore di riferimento minimo (il minore fra la chiusura precedente ed il minimo

odierno).

Per calcolare il valore dell'oscillatore (X):se la chiusura odierna è maggiore di quella precedente:• chiusura odierna - valore di riferimento minimo;se la chiusura odierna è inferiore a quella precedente:• chiusura odierna - valore di riferimento massimo.L'interpretazione si basa sulle divergenze che vengono evidenziate da tale oscillatore:fase di distribuzione quando a nuovi massimi del titolo non corrispondono nuovi massimidell'indicatore; accumulazione quando a nuovi minimi del titolo non corrispondono nuoviminimi dell'oscillatore.

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Zig-ZagL’oscillatore ZIG ZAG serve per filtrare tutti quei movimenti che sono di ampiezza inferioread un certo valore X percentuale o X punti.Impostando l’indicatore come filtro al 5%, 3%, 1%, possiamo notare che, nel periodoconsiderato, tutte le variazioni inferiori ai precedenti valori percentuali sono stateeliminate.Questo pone lo ZIG ZAG su di un piano di grande interesse grafico, dal momento che èpossibile evidenziare, più o meno, sia i massimi sia i minimi relativi e assoluti.È possibile, quindi, poter individuare tutte le figure grafiche tipiche dell’analisi tecnicafiltrando a piacere le variazioni dei movimenti.

Tutti questi pregi sono però limitati dalla natura stessa dell’indicatore per il fatto che,essendo basato sull’analisi retrospettiva dei dati, l’ultimo punto e la linea che lo congiungeal precedente non vengono fissati, finché non si conoscono i prezzi futuri.

Basta perciò non considerare l’ultimo punto come definitivo e concentrarsi unicamente sulpassato che viene reso più o meno evidenziato nei suoi movimenti dal valore di“ filtraggio” .

Nonostante questo possiamo usare proficuamente questo indicatore per l’analisi tecnicadelle figure e dei movimenti in genere.

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APPENDICE B:LA POSTA DEL TRADER

Introduzione

Per meglio aiutare chi desidera apprendere MetaStock®, abbiamo deciso diinserire una appendice dedicata alle vostre domande, vi invitiamo a farci ognisorta di domanda all'e-mail traderlab@valsugana.com, inseriremo le rispostenella versione successiva della guida all'uso di MetaStock® facendovi,ovviamente, avere la vostra risposta privatamente.

DOMANDA

” come faccio a ricavare i valori fissi da un optimize” ?

DOMANDA

” Sono molto interessato ad approfondire il funzionamento del ROC e di uneventuale sistema automatico che veda il Rate of Change come elementoprincipale. Data la mia scarsa conoscenza del linguaggio di MetaStock potetefornirmi qualche spunto extra?

TraderLab Multimedia S.r.l.

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DOMANDAAbbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:"come faccio a ricavare i valori fissi da un optimize” ?

RISPOSTAIl modo più semplice per illustrare come effettua step by step unaottimizzazione sia un esempio pratico. Utilizzeremo a tal scopo il softwareMetaStock® 6.5Uno dei problemi più frequenti che il trader deve affrontare consiste nelloscegliere i valori più adeguati per gli indicatori che utilizza abitualmente.L’RSI, ad esempio, viene proposto con valore 14 da quasi tutti i software, ma ilvalore 14, andrà bene anche per il mercato Italiano? Cosa possiamo fare percapire se 14 è il valore più valido?

L'analisi tecnica si basa sul principio che lo studio attento del comportamentopassato del mercato, possa fornire preziose indicazioni sul comportamentofuturo del mercato in esame. È proprio da questo principio che nascono itrading system. Supponendo di voler operare nel mercato sfruttando un systemtrading costituito dall’incrocio delle medie mobili, (una veloce e una lenta), qualisono i 2 valori di medie mobili che meglio avrebbero performato nel passato?Come possiamo fare ad individuarle fra le migliaia di combinazioni possibili ?

Per prima cosa impostiamo il sistema automatico in modo tale che, allorché lamedia mobile veloce perfora verso l’alto la media mobile lenta, apra unaposizione long; e quando la media mobile veloce perfora verso il basso lamedia mobile lenta apra una posizione short. Diamo per scontato checonosciamo discretamente il linguaggio di programmazione del MetaStock. Intal modo le condizioni di test saranno così compilate come segue:

Enter Long:When(Mov(C,opt1,E),>,Mov(C,opt2,E))

Close Long:When(Mov(C,opt1,E),<,Mov(C,opt2,E))

Enter Short:When(Mov(C,opt1,E),<,Mov(C,opt2,E))

Close Short:When(Mov(C,opt1,E),>,Mov(C,opt2,E))

Osservate che al posto dei numeri è stata volutamente introdotta la variabileopt. Tali variabili, possono essere inserite fino ad un massimo di 10. Ovvero, inogni formula, potremo inserire un numero massimo di 10 variabili. Capiremo inseguito l’utilità di queste OPT. Cliccando su Optimize comparirà una finestrache ci chiederà di compilare i range e gli step delle ottimizzazioni da fare.

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Ma cosa sono i range e gli step?. Il range è il campo da testare mentre lostep è il passo del test. Nel nostro esempio, volendo usare una media mobileveloce, diciamo da un minimo di 2 ad un massimo di 25, (ecco il range) eduna media mobile lenta, da 26 a 100 (ecco un altro range), faremo ricorso a 2variabili optimize. Il nostro test, quindi, sarà calcolato con tutte le combinazionipossibili fra le medie mobili da 3 a 18 giorni incrociate con tutte le medie mobilida 10 a 100 giorni. Ma se facessimo calcolare al computer tutte lecombinazioni, fra le 2 medie in esame, con i range definiti, quante combinazionidovrebbe calcolare? 1800 test!

Anziché far calcolare al computer tutte le combinazioni da 25 a 100 incrociatecon quelle da 2 a 25, gli faremo fare i calcoli con salti di 3 in 3 (step 3), peropt1 ovvero non calcolerà da 2 a 25 di 1 in 1, ma bensì di 3 in 3. E sempresalti di 3 in 3 per opt2. Ecco che a questo punto, anziché 1800 tests, il PCdovrà fare solamente 200 test con un bel risparmio di tempo! A questo puntonon ci resta che lanciare il test. Per fare ciò occorre pigiare dalla finestra dioptimize OK, e poi ancora OK, lanciando in quest’ultimo caso il test daottimizzare vero e proprio. In realtà non abbiamo ancora finito completamentela prima parte.

Quando si simula, è bene farlo il più realisticamente possibile. Se simulo dioperare, è giusto che finga di usare una quantità di denaro ben precisa, del tipo10milioni o 100 milioni (initial equity). E poi ancora, se faccio solo short(operazioni al ribasso) o solo long (operazioni al rialzo), e se ogni volta chesono liquido, investo il denaro in pronti contro termine con resa annualizzata diX punti percentuali (annual interest rate) è giusto tenerne conto nel testottimizzato. Come ultima cosa è giusto tenere conto anche delle commissionipiù o meno care che pago per ogni operazione effettuata.

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Finalmente abbiamo veramente finito con i questionari. Impostiamo l'operativitàal giorno dopo (delay 1), commissioni al 2x1000, solo al rialzo e con un marginerichiesto del 100%. Lanciamo il test sull'indice Mibtel..

E a un certo punto, il PC esaurirà tutti i 1800 tests (noi non abbiamo inserito lostep nel sistema). Non ci resta che andare a vedere i risultati delle performancein base alle ottimizzazioni.

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Identifichiamo il system trading testato rispetto agli altri ancora da testare, daun ‘R’ che compare alla destra del sistema. Andandoci sopra e pigiandoReports comparirà una finestra con i risultati ottenuti.

Facciamo un commento a caldo: il test 1311 ha generato un profitto di circa 15.011lire rispetto alle 10000 lire investite. Ha fatto 2 operazione in vincita e 3 in perdita.Analizziamo meglio i risultati cliccando nuovamente Reports.

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Dunque, ha un average win di 6408.77 contro un average loss di -291.04. Inaltre parole quando opera, questo sistema ha una media dei profitti di 6408.77lire per trade, contro un rischio potenziale di perdita di 291.04 lire. È circa unrapporto di 1/22! Ottimo. Però con, le operazioni in vincita/in perdita non cisiamo…risultano esseci 3 operazioni in perdita e 2 in utile. Pazienza. In ognicaso, per gestire delle posizioni nel medio periodo, potrebbe funzionare.

Ma che valori di media mobile veloce e media mobile lenta servono perottenere questi risultati? Per scoprirlo clicchiamo System, e leggiamo iparametri selezionati per OPT1 e OPT2, rispettivamente 16 e 80.

Ecco i tanto agognati risultati dell’ottimizzazione. Il programma ha identificato,procedendo per tentativi, che nel nostro system trading elementare, usandouna media mobile a 80 giorni incrociata con una a 16 giorni, si sarebberomassimizzate le performance. Ma questi profitti, come si generano? Concontinuità o con forte irregolarità? Per vedere questo, torniamo tramiteclicchiamo su bottone Plot Equity. E, per vedere visivamente in quali giornic'è stato il segnale operativo clicchiamo anche il bottone Arrow per lavisualizzazione del segnali Buy e Close.

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Quella sopra riportata è l’equity line, ovvero la riga rappresentante laproduzione dei profitti col system trading utilizzato. Tale diagramma è di forteutilità perché permette di capire se i profitti si sono generati grazie alla fortunao grazie ad un metodo statistico reale. Più l’equity line è linearmentedirezionata verso l’alto, migliore sarà il sistema automatico elaborato.

Concludo dicendo che non si deve quasi mai prendere per buono il test cheha generato il maggior quantitativo di profitti, ma bensì il test che invece hamanifestato un rapporto op win/op loss (operazioni in utile/operazioni inperdita) maggiore o uguale a 2 e una media profitti/perdite maggiore o ugualea 2.

Raggiunta questa prima meta, potremo affidare i nostri soldi al sistemaautomatico abbastanza sicuri di non perdere, ma neanche di guadagnarequanto si sarebbe guadagnato in passato col sistema elaborato. Buon trading!

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DOMANDAAbbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:"sono molto interessato ad approfondire il funzionamento del ROC e di uneventuale sistema automatico che veda il Rate of Change come elementoprincipale. Data la mia scarsa conoscenza del linguaggio di MetaStock potetefornirmi qualche spunto extra"?

RISPOSTALa costruzione del ROC si basa sulla differenza fra la chiusura più recente e lachiusura registrata n giorni prima rapportata a quest'ultima. In pratica rappresental'indicatore di momentum espresso in percentuale. Ad esempio, per costruire unROC a 10 giorni, l'ultima chiusura deve essere divisa per la chiusura di 10 giorniindietro, il rapporto viene moltiplicato per 100 alla scopo di normalizzare l'oscillatoreattorno a una linea dello zero.

In formula :ROC = ((P - P10) / P10) * 100

dove:P = Ultima ChiusuraP10 = Chiusura di 10 giorni fa.

Se il prezzo del titolo oggi è maggiore del prezzo di n periodi fa, il ROC sarà unnumero positivo, se il prezzo del titolo di oggi è inferiore a quello di n periodi fa, ilROC sarà un numero negativo. La selezione del numero di periodi (giorni) su cuicalcolare il ROC, dipende dal periodo di riferimento che si intende considerare. Iperiodi di tempo più comuni sono il ROC a 12 giorni e il ROC a 25 giorni percompravendite a breve/medio termine, e il ROC a un anno ( 255 giorni ) per l'analisi dilungo termine. Le metodologie di utilizzo di questo indicatore di momentum sonoessenzialmente tre.

1. La prima consiste nel porre l'attenzione a ciò, che succede ai limiti della bandatipica di oscillazione. Se l'oscillatore si trova in queste zone, vuol, dire che leperformance di periodo del bene sottostante é massima o minima. In teoriabisognerebbe procedere ad acquisti o vendite quando l'oscillatore si trova inprossimità di zone lontane dalla linea dello zero, per esempio acquistando quandola linea del ROC buca dal basso verso l'alto un determinato valore, prestabilito apriori ( mediamente intorno a -10 ) e viceversa liquidare le posizioni quandol'oscillatore rompe dall'alto verso il basso il livello prestabilito ( nell'esempio sarà+10 ). Questo utilizzo fornisce sicuramente segnali più tempestivi, ma per contropuò generare parecchi falsi segnali. Infatti il posizionamento dell'oscillatore vicinoagli estremi della banda, non implica necessariamente una immediata inversione ditendenza del bene sottostante, ma potrebbe essere solo un segnale delrallentamento del trend.

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2. Il secondo metodo consiste nell'utilizzare la linea dello zero come generatrice disegnali: acquisto al superamento della linea, vendita alla sua perforazione.Questo metodo elimina molti falsi segnali ma spesso porta ad un'operativitàritardata; pertanto si consiglia di abbinare i due metodi visti: col primo si avrannodei segnali di allerta sui quali si potrà alleggerire le posizioni o chiuderle, colsecondo si avrà la conferma del primo segnale e si potranno ribaltare le posizioniprecedentemente chiuse.

3. Infine il terzo metodo, che per alcuni analisti rappresenta la via più completa eaffidabile, consiste nell'analizzare le divergenze fra il grafico dell'oscillatore e ilgrafico del prezzo. Tale tecnica di utilizzo è comune all'utilizzo dei principalioscillatori

Banca di Roma e R.O.C

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Roc Moving SistemIl sistema che proponiamo utilizza 2 “ indicatori” distinti ma fusi in un’unica condizioneche fornisce i segnali operativi. Il primo indicatore (formula TS Roc Moving Sistem (WVS Tri)) si basa su una differenza tra due medie mobili (DOA) calcolate su graficosettimanale16 ma con la particolarità di possedere la stessa frequenza17 e metodo dicalcolo differente; la prima media è ponderata (W) la seconda triangolare (Tri). Grazie aquesto particolare artifizio l'incrocio delle due medie produce dei segnali molto vicini altitolo ma che consentono ampli respiri al trend al ribasso e al rialzo essendo lafrequenza identica.

TS Roc Moving Sistem (W VS Tri)if(mov(C,25,W),>,mov(C,25,TRI), +1, -1)

La seconda formula utilizza il ROC a 25 giorni anche questo su graficosettimanale. L’attraversamento del livello 0 comporta un segnale di acquisto /vendita.

TS Roc Moving Sistem (Roc BW55)if(roc(C,55,%),>,0, +1, -1)

La formula Ts Roc Moving Sistem Summation unisce i segnali delle due formuleprecedenti.

TS Roc Moving Sistem Summation

fml("TS Roc Moving Sistem (W VS Tri)")+

fml("TS Roc Moving Sistem (Roc BW55)")

SYSTEM NOTESIl sistema così ottenuto è inserito nel profit test per la verifica dei segnalioperativi...anche qui bisogna ottimizzare i segnali di acquisto/vendita titolo pertitolo, in linea di massima si può utilizzare +1/-1 per ottenere i segnali operativi.

Enter Long:when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),>,1)Close Long:when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),<,-1)Enter Short:when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),<,-1)Close Short:when(fml("TS Roc Moving Sistem Summation"),>,1)

16 Anche su grafico quotidiano il sistema genera dei risultati interessanti ma la base settimanale serve per produrre delle

indicazioni di medio-lungo periodo.17 La frequenza è impostata a 55 ma i valori possono essere ottimizzati titolo per titolo.

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STOPSE' stato inserito lo stop Max Loss con parametro al 5%.

• Breakeven :OFF• Inactivity :OFF• Maximum Loss :5%• Trailing :OFF• Profit Target :OFF

Per la sua costruzione logica il sistema fornisce pochi segnali e a trend iniziato,nonostante ciò è capace di fornire utili segnali da abbinare con un sistema per ilbreve periodo. Abbinando il sistema con una attenta analisi grafica si riesce amigliorare considerevolmente l’operatività. Molte delle performance negativevengono ridotte a beneficio del risultato finale. Il sistema può essere notevolmentemigliorato inserendo altre condizioni che filtrino i falsi segnali.

DOMANDAAbbiamo ricevuto la domanda di un lettore che chiedeva:” Non mi è chiaro il significato delle variabili nella costruzione degli indicatori. Acosa servono e come posso utilizzarle?"

RISPOSTAIl controllo che definisce una variabile è rappresentato dal simbolo := ed è estremamenteutile per rendere modificabile un parametro,ad esempio, di un indicatore. Supponiamo divoler inserire nel nostro software la formula Elder-Ray Bull Power, famoso indicatoresviluppato e descritto da Alex Elder nel libro "Trading for a Living". Disponiamo finalmentedella formula e la scriviamo nell'indicator builder:

HIGH - Mov(C,13,E)La formula è molto semplice, si tratta di sottrarre dal massimo delle quotazioni la media a13 giorni esponenziale della chiusura. Fino a questo punto è tutto semplice e il nostrocontrollo di variabile non serve a molto…. Ma supponiamo di voler testare ilcomportamento dell'indicatore con altre frequenze, magari a 55 periodi. Bene, ci restano 2strade:

1) riscrivere la formula con il nuovo periodo e salvarla. HIGH - Mov(C,55,E)2) oppure utilizzare il controllo della variabile (in questo caso il periodo della media).

Per inserire un controllo di variabile nella formula dobbiamo scrivere il tipo di variabile dainputare (in questo caso un numero compreso tra 1 e 1000 con pre-impostato 13) edobbiamo anche sostituire il valore 13 della formula originale con la voce periods.

Periods := Input("Time Periods",1,1000,13);

HIGH - Mov(C,periods,E)

La variabile := si chiama, in questo caso, Periods. A questo punto il gioco è fatto, seplottiamo la formula apparirà anche un menu dove impostare la frequenzadell'indicatore.

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Servizio di aggiornamento di "Guida all'uso di MetaStock"

Guida all'uso di MetaStock è un prodotto in continua evoluzione, proprio per cercare di accontentarei nostri clienti garantiamo l'upgrade gratuito della versione successiva a quella acquistata.

Compilando questa registrazione potrete contribuirealla modifica ed integrazione della prossimaversione di questo prodotto indicandoci gli argomenti da approfondire o quelli da trattare ex-novo.

Potete farci pervenire le vostre gradite osservazioni via e-mail all'indirizzo:traderlab@valsugana.com

OSSERVAZIONI SUL PRODOTTO:

NELLA PROSSIMA VERSIONE VORREI TROVARE:

GLOBALMENTE IL PRODOTTO HA RISPECCHIATO LE MIE ASPETTATIVE? (SI) (NO)SE LA RISPOSTA È (NO) COSA SI ASPETTAVA DAL PRODOTTO?

ALTRO:

Secondo quanto disposto dall’art. 13, comma 1, della legge n. 675/96 sulla tutela dei dati personali lei ha ildiritto, in qualsiasi momento e gratuitamente, di consultare, far modificare, cancellare i suoi dati o

semplicemente opporsi al loro utilizzo per le finalità qui indicate. Tale suo diritto potrà essere esercitatosemplicemente scrivendo a:

TraderLab Multimedia S.r.l. Via Rialto 106 - 30030 Maerne di Martellago - Venezia.

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TradeMasterTradeMaster è una raccolta di formule (oltre 170) e sistemi automatici (50) perMetaStock®. Ogni indicatore ha la formula tradotta nell'Easy Language di MetaStock®,mentre i trading system sono brevemente illustrati e composti dall'aggregazione di piùformule e condizioni. I numerosi sistemi automatici possono essere personalizzatidall'utente in modo semplice ed intuitivo permettendo di creare il sistema automatico piùadatto alle proprie esigenze.

Le formule e i sistemi vengono forniti già pronti per l'importazione diretta in MetaStock, perle formule è stata realizzata anche una dispensa che li spiega uno per uno mentre isistemi sono illustrati nella nota del System Editor di MetaStock. È incluso un breve studiosui sistemi automatici con la comparazione e la spiegazione dettagliata dei sistemi CBD,CBD - TRIX, MFI&ROC, ROC BAND, OBV & DM & ADX.

LISTA DEGLI INDICATORI:

• % CHANGE

• 3 OSCILLATORS STANDARD

• ACCUMULAZIONE/DISTRIBUZIONE

• ADAPTIVE MOVING AVERAGE

• ADVANCE DECLINE LINE

• ADVANCE DECLINE OSCILLATOR

• ARMS EASE OF MOVEMENT (NORMALIZED)

• ARMS EASE OF MOVEMENT

• AROON INDICATORS

• THE AROON DOWN

• AROON UP

• AROON OSCILLATOR

• AVERAGE OF VOLUME ROC

• AVERAGE-MODIFIED METHOD

• B THRUST

• BOLLINGER BAND WIDTH

• BOLLINGER'S %B

• BOLLINGER'S LOWER BAND

• BOLLINGER'S UPPER BAND

• C.C.I. - BW

• C.C.I. FIB COMPOSITE OSCILLATOR

• CAMBIAMENTO PERCENTUALE ANNUO

• CAPOVOLTO

• CHAIKIN MONEY FLOW

• CHAIKIN OSCILLATOR

• CHAIKIN VOLATILITY

• CHANDE & KROLL'S R2

• CHANDE TRENDSCORE

• CHANDE'S MOMENTUM OSCILLATOR

• CLOSE CUMULATE

• COMPUTRAC VOLATILITY

• COPPOCK CURVE

• CRAZY FORM

• CRAZY MACD

• DAILY PRESSURE

• DAILY VOLUME INDEX

• DEMARKER INDICATOR

• DETRENDED PRICE OSCILLATOR

• DEVIAZIONE STANDARD

• DIFFERENZA DI APERTURA

• DIRECTIONAL MOVEMENT - BASIC

• DIRECTIONAL MOVEMENT ROC

• DIRECTIONAL MOVEMENT

• DISPARITY INDEX

• EASE OF MOVEMENT W/ CLOSE

• ELDER-RAY BEAR POWER

• ELDER-RAY BULL POWER

• FILTRO 3 GIORNI TRIANGOLARE

• FORCE INDEX LONG TERM

• FORCE INDEX SHORT TERM

• HIGH LOW OSCILLATOR

• HIGH/LOW ENVELOPE

• HILO INDEX

• INSYNC INDEX

• INTRADAY ACCUMULATOR

• INTRADAY INTENSITY INDEX

• LINEAR TREND OSCILLATOR

• MACD HISTOGRAM

• MACD P

• MACD W/ SAR

• MASS INDEX

• MCGINLEY DYNAMIC

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• MOVING AVERAGE OF VOLUME ROC

• NEGATIVE VOLUME INDEX

• NORTH PRICE ACTION LINE

• NUOVI MASSIMI E NUOVI MINIMI

• NUOVI MASSIMI

• NUOVI MINIMI

• O.B.V.

• OBV - RAW

• OBV CON MEDIA DEL VOLUME

• OBV MIDPOINT

• OBV OSCILLATOR

• ON BALANCE PRICE

• PLURALITY INDEX

• POSITIVE VOLUME INDICATOR

• PRICE A/D OSCILLATOR

• PRICE VOLUME TREND

• PRING'S KST - USER/ARITHMETIC

• PRING'S LONG KST - MONTHLY

• PRING'S LONG KST - WEEKLY

• PRING'S MED. KST - WEEKLY/EMA

• PRING'S MED. KST - WEEKLY/EMA/DAILY DATA

• PRING'S MED. KST - WEEKLY/SIMPLE

• PRING'S MED. KST - WEEKLY/SIMPLE/DAILY DATA

• PRING'S SHORT KST - DAILY

• PRING'S SHORT KST - WEEKLY

• PRING'S SHORT KST - WEEKLY/DAILY DATA

• PRING'S SHORT KST ON VOLUME - DAILY

• R.O.C. - BW

• R.O.C. COMPOSITE

• R.S.I. FIB COMPOSITE OSCILLATOR

• R.S.I. MOVING AVERAGE DERIVATIVE

• R.S.I. OSCILLATOR

• R.S.I. REFABS

• R.S.I. SMO

• R.S.I. VOLUME

• SHORT TREND INDICATOR

• SINE WAVE

• SLOPE OF VOLUME

• SMOOTH ACC/DIST

• STO FIB COMPOSITE OSCILLATOR

• STOCH 3- PERIOD MAX/MIN

• STOCHASTIC - BW

• STOCHASTIC %D

• STOCHASTICS FAST W/ CLOSE

• STOCHASTICS SLOW W/ CLOSE

• STOCHRSI

• TRENDEX

• TRIN (INVERTED)

• TRIN (OPEN)(INVERTED)

• TRIX MOMENTUM-FIB COMPOSITE OSCILLATOR

• TRUE RANGE

• TRUE STRENGHT INDEX

• ULTIMATE OSCILLATOR

• UP/DOWN VOLUME

• VELOCITÀ

• VOLUME % +/- AVERAGE

• VOLUME ACCUMULATOR

• VOLUME_MOMENTUM

• VOLUME OSCILLATOR DERIVATIVE

• VOLUME PLOT W

• VOLUME RATING

• VOLUME STANDARD DEVIATIONS

• VOLUME/PRICE ACCUMULATOR

• VOLUME/PRICE SYNC

• VOLUME-RSI

• WILLIAMS %R

• ZIG ZAG PEAKS

• ZIG ZAG VALLEYS

• ZOR

• ZOR MOV

• ZOR OPTIMUM

• ZOR STOCH

• ZOR TRIX

LISTA DEI SISTEMI:

• 2 MEDIE ESPONENZIALI OPTX

• 2 MEDIE PONDERATE OPTX

• 2 MEDIE SEMPLICI OPTX

• 2 MEDIE TIMESERIES OPTX

• 2 MEDIE TRIANGOLARI OPTX

• 2 MEDIE VARIABLE OPTX

• BOLLINGER BAND MEDIA 2

• BOLLINGER BAND STOPSOPT

• CBD - TRIX

• CCI +100/-100 CROSSSTOPS

• CCI +100/-100 CSX

• CCI +100/-100 STOPSP

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• CCI +100/-100 STOPSPW OPT

• CCI +100/-100 STOPSX

• CCI +100/-100 STOPSXB OPT

• CHANNEL BREAKOUT DAILY (CBD)

• DMI +DI/-DI STOPSXOPT

• DMI +DI/-DI X

• FORMULA DA INSERIRE

• GSF TRADING

• MACD CON SAR DOUBLESTOPS

• MACD CON SAR STOPS

• MACD MEDIA MOBILE OPT

• MACD MOVING AVERAGE XOVER

• MFI & ROC

• MOVING SYSTEM

• OBV & DM & ADX

• PRICE ROC +6/-6 STOPSWXOPT

• ROC +6/-6 STOPSX

• ROC +6/-6 STOPSXB

• ROC BAND

• ROC SISTEM

• RSI +70/+30 STOPS

• RSI +70/+30 STOPSWX DOPT

• RSI +70/+30 STOPSX

• RSI +70/+30 STOPSXOPT

• RSI +70/+30 STOPSXP

• STOCH +80/+20 STOPSXB

• STOCH +80/+20 STOPSXE

• STOCH +80/+20 STOPSXOPT

• STOCH +80/+20 X

• TRIX MEDIA MOBILE DOUBLEOPT

• TRIX MEDIA MOBILE OPT

• TS ROC MOVING SISTEM

• WILL %R -20/-80 STOPSPWOPT

• WILL %R -20/-80 STOPSWP

• WILL %R -20/-80 STOPSX

• WILL %R -20/-80 STOPSXB

• WILL %R -20/-80 STOPSXOPT

• WILL %R -20/-80 STOPXWOPT

VERSIONE: 1.0 PER METASTOCK 6.5 E SUCCESSIVI

REALIZZAZIONE: TRADERLAB MULTIMEDIA S.R.L.

PREZZO: 100.000+ IVA

80.000+ IVA PER CHI HA ACQUISTATO GUIDA ALL'USO DI METASTOCK

Per ordinare TradeMaster o per ricevere ulteriori informazioni potete rivolgervi alrivenditore che vi ha fornito questo manuale.

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