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Dopo l'articolo sulla Free Energy, che nemmeno pubblicato su Altra Scienza, ha già riscosso discreto successo a European Consumers, ci è sembrato utile un articolo introduttivo sui sistemi di propulsione alternativa.
A cura della redazione di Altra Scienza
Il termine “antigravità”, in sé e per sé, è attualmente relegato più alla fantascienza classica piuttosto che alla moderna ricerca scientifica. Questo per un motivo sostanziale: la scienza ufficiale ritiene che la gravità, a differenza degli altri fenomeni fisici, non abbia il suo fenomeno opposto: può essere forte in alcuni pianeti, debole in altri, nullo nello spazio, ma con una costante, detta appunto costante gravitazionale, che sia negativa, mai. Una costante gravitazionale negativa è quello che produrrebbe antigravità, che si può interpretare come un allontanamento di due corpi qualsiasi. La gravità, in realtà, non è stata mai davvero capita, nessuno sa realmente “di cosa sia fatta”, ci sono solo ipotesi. Altrimenti, se almeno si conoscessero i reali termini del problema, la scienza e l'umanità si troverebbe ad un punto assai più avanzato.Quindi, persino in questo articolo, intenderemo come antigravità una serie di sistemi tali da superare la gravità senza ricorrere ai mezzi tradizionali, come razzi, motori a reazione, pale di elicotteri. Infatti a questo termine, i moderni studiosi preferiscono usare una terminologia più appropriata, come propulsione non newtoniana (P.N.N.), elettrogravitazione, propulsione alternativa o nomi simili. Esistono anche mezzi ortodossi di propulsione a mezzo elettrico, come il propulsore a ioni, ma sono mezzi poco efficienti e non sono ulteriormente migliorabili.D'altra parte, qualcuno ha fatto giustamente notare che la fine dell'era petrolio segna l'inizio del problema energetico, che però va visto un po' più ampiamente, dal momento che col combustibile non ci vanno solo macchine e motociclette, ma anche gli aerei.Il problema nel periodo in cui è scritto quest'articolo è se l'Alitalia sarà venduta in Italia o all'estero, ma il prossimo sarà se gli aerei potranno essere ancora quello che conosciamo, visto che già con l'aumento del prezzo dei carburanti il problema si fa sentire già adesso. A noi, dopotutto, questo non dispiace: gli aerei sono obsoleti, inquinano più delle automobili a terra, non sono maneggevoli. Sono superati.Nel presente articolo daremo solo una breve panoramica sulle ricerche. Di fatto di dispositivi antigravitazionali ne sono stati annunciati in gran numero, ma il nostro consulente tecnico ha fatto una selezione che non solo ritiene rappresentativa ma che, nella sua vita di sperimentatore, ha personalmente verificato o quantomeno ritenuto credibile in base alle sue conoscenze e/o sperimentazioni. Altri sono stati tralasciati non
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solo per sintesi, ma anche per mancanza di certezze in merito ai dispositivi stessi.
Una breve panoramica sulle ricerchedi Franco Montefuscoli
Sistemi Elettromeccanici
Giroscopi
I giroscopi, per definizione, sono dispositivi che per effetto della legge di conservazione del momento angolare, tende a mantenere il suo asse di rotazione orientato in una direzione fissa (da Wikipedia). In altre parole, i giroscopi e i loro derivati hanno il fine di trasformare la forza centrifuga circolare in forza propulsiva lineare. I giroscopi, generalmente, tutto sono meno che utilizzati per produrre spostamento, ancor meno verso l'alto. Però qualcuno ci prova.Intraprendere questa strada oggi risulta essere più facile, sperimentalmente parlando, essendoci oggi commercialmente a disposizione giroscopi non meccanici ma pizioelettrici, quindi senza parti in movimento, che facilitano di parecchio la propulsione a forza centrifuga.
Dean Drive
E' un dispositivo il cui funzionamento è verificato, ma ha il problema di essere rumoroso. Inventato da Norman L. Dean, ha come obbiettivo fornire una spinta unidirezionale in contrasto apparente con la terza legge di Newton – quindi verso l'alto dovrebbe perdere peso. Si è cercato di spiegare che questo avviene attraverso l'interazione di frizione, vibrazioni e risonanza dei componenti. Nella foto, il dispositivo.
Sistemi Elettromagnetici
Levitazione diamagnetica.
Conosciamo sostanze che hanno proprietà ferromagnetiche, diamagnetiche, paramagnetiche. In realtà, qualsiasi corpo è sensibile al magnetismo, anche un filo di lana o un essere vivente, solo che questa relazione è infinitesimale. Quindi, in teoria, qualunque corpo, indipendentemente dalla sua natura artificiale o biologica, è in grado di essere magneticamente sollevato e levitare.Nel 1997, un coppia di ricercatori, Andre Geim e Sir Mi
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chael Berry svolsero l'esperimento di far levitare una rana al centro di un potente elettromagnete, provando appunto questa possibilità. Invece di vincere il Nobel, vinsero l'opposto, il premio IgNobel, riservato alle ricerche scientifiche più improbabili.Per approfondimenti, http://www.hfml.science.ru.nl/frogejp.pdfNella foto, la famosa rana che levita.
Toroide di Fran de Aquino
Il Professor Fran De Aquino della Università di Maranhao, Brasile ha costruito nel 2000 un toroide la cui perdita di peso, una volta acceso, era del 70%. Tale toroide tuttavia ha delle particolarità: prima di tutto è costituito da due avvolgimenti a versi opposti; ogni avvolgimento termina con un capo sconnesso in effetti sono più che altro due antenne. Questo toroide all'interno è riempito per il resto di polvere di ferro. Il voltaggio col quale il dispositivo è ali
mentato è incredibilmente poco in rapporto ad altri esperimenti: 34,8 V. Il problema è la corrente di 300 A. Comunque, ciò che succede all'accensione è la diminuzione del peso dell'apparecchio da 34,85 Kg a soli 11,05 Kg.
Forza centrifuga di Pages
Il brevetto francese di J.J.Pages descrive un fenomeno in cui un corpo centrale (come una sfera metallica che può fungere nel suo interno anche da abitacolo) caricato positivamente – e la cui carica, a nostro vantaggio, si può mantenere tale – mentre una carica di elettroni le ruota attorno in un orbita fissa, mantenuta da un campo elettrico e uno magnetico. Tale fenomeno, secondo il brevetto, serve per produrre e mantiene la perdita di massa.Nella foto, un'illustrazione del brevetto di Pages. Potete trovare la traduzione su A.S. n.30
Il propulsore di Emidio Laureti
L'ASPS è un'associazione fondata da Emidio Laureti nel 1979 e tra l'altro frequentata da Franco Malgarini, poi fondatore dell'A.S.S.E. e Eugenio Martucci. Le ricerche di Laureti hanno portato allo studio di un apparato basato, o lameno così ci sembra rintracciando un suo vecchio scritto, su tanti microdipoli attraversati da una corrente con una frequenza 500 Mhz. Il sito di ASPS è fermo al 2005. Per approfondire, l'email è
asps.ra1@tiscali.itNella foto una dimostrazione al pendolo balistico del dispositivo.
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Sistemi Elettrostatici
Condensatore di Brown
Il capostipite delle ricerche sulla propulsione elettrostatica è sicuramente Thomas Townsend Brown che la scoprì nel 1921. Il dispositivo è basato su “condensatore asimmetrico”, così definito per via dell'asimmetria delle dimensioni degli elettrodi e il cui effetto di spostamento, chiamato BiefeldBrown, è tra i meno spiegati.
Lifter
Il lifter differisce apparentemente dal dispositivo di Brown, in quanto non gli somiglia molto. Il lifter è un dispositivo assai debole, che anche nella sua configurazione più efficiente non dà la minima possibilità di far viaggiare un uomo. Ma la sperimentazione del lifter è comunque una delle poche fattibili per un elettrotecnico, oltretutto mostra delle anomalie che sono comunque interessanti. Occorre, come per il condensatore di Brown, un generatore di alta tensione (non meno di 20.000 Volt, in ogni caso) e un modellino triangolare che, come quello ritratto in foto, è basato su un sottile filo di rame, e dei fogli di alluminio tenuti in una struttura di balsa. Gli obiettori dicono che sia semplicemente un generatore di ioni, e che si sollevi col vento ionico. L'esistenza del vento ionico è, a onor del vero, confermato dai ricercatori di lifter, ma non è l'unico fattore esistente. Se si collega il lifter ad un generatore ad alta tensione basato su impulsi e questi impulsi vengono portati a frequenze superiori ci si accorge che cambia la fenomenologia: sparisce il vento ionico, il sollevamento del lifter si stabilizza, ma diventa un po' più debole. Si può anche notare che lo spostamento del lifter non è solo verticale, ma avviene anche se posto orizzontalmente. Questo fa capire che in gioco c'è uno spostamento, ma questo non è un'interazione con la gravità. Qualcosa d'interessante esiste, solo le ipotesi sono tante. Secondo me, stando alle osservazioni fatte ultimamente, dall'elettrodo negativo partono elettroni che durante il loro percorso, accelerando, aumentano la loro massa impattando sull'elettrodo positivo, spingendolo in quella direzione.Nella foto, uno dei numerosi esperimenti di lifter reperibili in rete.
Rotazione del Mercurio
Il generatore MHD Il generatore MHD, Magneto HydroDinamico, di Walter Radica e Antonio Iadicicco è un esperimento italiano, anche se replicato anche all'estero, per la schermatura della gravità.
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E' importante notare che Radica e Iadicicco perseguono la teoria, già discretamente seguita, secondo il quale trovando l'antigravità si trova anche la free energy, con la possibilità di risolvere due problemi in uno. Il loro lavoro si basa sul concetto che il mercurio, che è situato in un disco collegato ad un motore elettrico, ruotando a velocità sufficientemente elevata, schermi almeno in parte la gravità in prossimità del disco stesso come dall'effetto Majorana. Si comprende fin da subito che questo apparato non è destinato per volare, ma per comprendere. Capire come schermare la gravità è il primo passo per capire la gravità, e capire la gravità come abbiamo già detto nell'introduzione è il primo passo per l'antigravità, il tutto in modo fortemente metodico.Nella foto, un primo prototipo di MHD esposto durante la Conferenza sulle Nuove Energie di Grottammare nel 2007. Purtroppo non è stata seguita da una dimostrazione
pratica.
Controversie
Come nel precedente articolo, dove abbiamo dedicato una sezione alle controversie, cerchiamo di capire cosa gira intorno a questa mancata evoluzione.
Il Segreto più protetto
Abbiamo parlato nell'articolo sulla Free Energy delle cause che non facevano emergere le tecnologie di energia gratuita. Molte concetti, come quello brevettuale o militare, possono essere valide anche qui. Sta di fatto che, se esiste qualcosa di ancora più protetto rispetto alla Free Energy sono i sistemi di antigravità. Quelli realmente efficienti, s'intende. Ora, su questo argomento, si sono sprecati fiumi d'inchiostro e spesso in una visione troppo complottista. Fermo restando che non è importante preoccuparsi che le tesi siano complottiste o ortodosse, ma che siano vere o meno.Sta di fatto che i concetti di Free Energy e di Antigravità, messi insieme possono destare a un certo potere forti preoccupazioni, come chi può trarre vantaggio da una energia limitata (e controllata) e un mondo che non avrebbe più confini (recinti compresi). Se vediamo oggi come sono controllati gli aeroporti...
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UFO, ufologi e perdite di energie.
Tutte le persone che hanno contribuito a questo articolo hanno avuto (per coincidenza), indipendentemente, un'esperienza di un avvistamento di U.F.O. almeno del primo tipo. Quindi, senza entrare nel tema extraterrestre, che non è compito di questo articolo e forse nemmeno interesse del lettore, abbiamo la certezza intrinseca che viaggiare nello spazio non con la propulsione convenzionale ma basandosi su tecniche non usate e forse neanche conosciute, è possibile il problema è solo come. E ci pare brutto vedere come gli ufologi devono spendere tempo ed energie per convincere scettici dell'esistenza di questi fenomeni, invece di dedicarsi davvero su come è fatta un'astronave (ufologia= studio degli UFO, nel suo significato letterale) o di discutere con questi ultimi se la provenienza di questi sono di origine extraterrestre o terrestre – questi ultimi tipicamente sperimentazioni militari. Molta attività dell'ufologia si perde poi in argomenti secondari. Quello che vogliamo dire non è cosa devono fare gli ufologi, e ancora meno criticare, bensì che l'ufologia ha perso gran parte del suo aspetto tecnico e scientifico che invece dovrebbe essere recuperato.
Che Fare?
Nell'ottica di questo, come del precedente articolo, dedichiamo uno spazio per proporre idee di come poter affrontare la questione dell'antigravità. E' pur vero che trovare energie pulite ha la precedenza, ma ci sono dei campi, come l'astronautica, in cui la questione non è rimandabile. Non vorremmo essere ripetitivi, ma la paura di essere fermati con le buone o con le cattive può essere anche giustificabile, ma non può essere un'esortazione ad essere prudenti, non un pretesto per non far nulla. Oltre, si arriva alla paranoia, oppure alla repressione dello spirito d'iniziativa, e per chi non vuole un certo progresso sono la migliore possibilità di vittoria.
1. Unire la Free Energy all'Antigravità
Questa tesi si può già trovare nelle ricerche di Radica e Iadicicco, quindi non parliamo di fantascienza. Spesso chi s'interessa di free energy già spende una parte del proprio tempo per controllare se tra gli “effetti collaterali” ci può essere una seppur piccola variazione di peso.
2. Coinvolgere la fisica ufficiale
L'antigravità non è la free energy, nonostante possano trovarsi dei legami. Interagire con la gravità o superarla in qualche modo non è un argomento paragonabile al secondo. Se la free energy, proprio nei concetti, non piace alla scienza ufficiale quanto ai poteri forti, l'antigravità, nelle forme di propulsione alternativa o altri nomi, almeno nella scienza ufficiale trova meno obiezioni.
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3. Puntare su un'ufologia più “tecnica”
Molte risorse in campo ufologico sono sprecate a sterili dissertazioni, molte altre a litigare discutere con gli scettici se gli extraterrestri esistono o meno. Quello che alla fine si perde è il senso della ricerca ufologica, che dovrebbe essere utile, oltre ad informare su ciò che effettivamente accade sul tema, ad applicare questi saperi al miglioramento delle nostre tecnologie e, per essere ancora più chiari, sulle nostre vite. Dare inoltre una visione più scientifica non può che giovare alla comunità stessa.
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