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Data: Giugno 2018
Allegato alla Tav.15 - Norme Tecniche di AttuazionePrescrizioni Paesaggistiche e Ambientali in ambito urbanoIntrodotto a seguito della variante al R.U. finalizzata alla modifica del comparto n°1 zona C2, posto nel Capoluogo - via dell’Aia
D.C.C. n. 64 del 23/06/2017
UTOE 1 – CASTELNUOVO B. Zona C2 - Comparto 1
La Variante al RU effettuata a seguito della Conferenza Paritetica Interistituzionale svoltasi presso la
Regione Toscana in data 26/09/2014 ha previsto una traslazione verso ovest della previsione urbanistica
contenuta nel RU approvato con D.C.C. n. 13 del 23.03.2014 sulla base del PS vigente, e l’introduzione di
Prescrizioni paesaggistiche desunte dal Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico
Regionale ai fini dell’adeguamento della variante al PIT/PPR ai sensi dell’art. 20 e 21 della Disciplina di
Piano e Prescrizioni ambientali desunte dal procedimento di Valutazione Ambientale VAS del RU e della
Variante. Il presente allegato all'art. 32.1 comma 2 delle NTA del RU contiene pertanto:
A) Indirizzi progettuali e prescrizioni paesaggistiche alla scala urbanistica finalizzate da un lato al miglior
inserimento paesaggistico delle nuove previsioni urbanistiche e dall'altro alla creazione attraverso la
pianificazione urbanistica di nuove opportunità di percezione del paesaggio delle Colline di Siena in linea
con quanto richiesto dal PIT/PPR
B) Indirizzi progettuali e Prescrizioni ambientali desunte dal procedimento di Valutazione Ambientale
Strategica di supporto al RU approvato e alla Variante al RU.
A) Indirizzi progettuali e prescrizioni paesaggistiche
Il Capoluogo di Castelnuovo Berardenga , all'interno del cui territorio urbanizzato è collocata la Variante in
oggetto, è inserito nell'Ambito di paesaggio 14" Colline di Siena" del PIT/PPR. La Disciplina d'uso
contenuta nella Scheda d'Ambito n.14 contiene 5 Obbiettivi di qualità con le relative Direttive correlate di
cui il 1 e il 2 interessano il Capoluogo e l'area oggetto di variante.
Di seguito vengono definiti indirizzi progettuali e prescrizioni paesaggistiche alla scala urbanistica desunti
dagli obbiettivi di qualità e dalle direttive correlate della scheda d'ambito 14. A supporto di questi vengono
allegati 8 elaborati contenenti valutazioni e verifiche di intervisibilità paesaggistica e norme figurate
sottoforma di simulazioni progettuali al fine di prefigurare la traduzione degli indirizzi e delle prescrizioni in
nuovi scenari di paesaggio.
Indirizzi progettuali e Prescrizioni paesaggistiche (desunte dal PIT/PPR – Scheda d’Ambito 14 -
Disciplina d’Uso – Obiettivo 1 e Obiettivo 2). Il primo numero si riferisce agli obbiettivi di qualità e il
secondo alle Direttive Correlate della Scheda d’Ambito14.
1.1 - evitare i processi di urbanizzazione diffusi lungo la viabilità principale e secondaria e lo sfrangiamento
del tessuto urbano, anche attraverso la riqualificazione del margine della città e il mantenimento dei varchi
inedificati esistenti, e contrastare interventi edilizi che possano ostacolare la fruizione visiva da e verso Siena
al fine di tutelare l’integrità percettiva e morfologica della città di Siena quale fulcro territoriale di
eccezionale valenza paesistica ed esempio paradigmatico della regola storica dei centri di crinale
strettamente connessi con il paesaggio rurale : nello specifico gli interventi di trasformazione previsti dalla
variante al RU devono tendere a ricompattare il margine dell’insediamento di Via dell’Aia
riqualificandolo verso l'interno e verso l'esterno e nel contempo garantire il mantenimento dei varchi
inedificati esistenti lungo l'asse Felsina/Centro Storico/Felsina al fine di salvaguardare le visuali dalla
Villa fattoria di Felsina verso il Centro Storico e dal Centro Storico verso il complesso di Felsina e la
campagna a nord ovest del Capoluogo verso Siena. La viabilità prevista come nuovo limite urbano a nord
del capoluogo deve essere dotata di un percorso pedonale alberato tale da costituire una "passeggiata
panoramica" di collegamento fra via Porcellotti e Piazzale della Citerna e collegata trasversalmente con
il centro storico con quattro percorsi pedonali.: questi spazi devono divenire anche nuove occasioni
pubbliche di percezione del paesaggio verso Siena e la campagna senese a nordovest.
1.2 - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi edilizi,
materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità
morfologica e percettiva : nello specifico i nuovi insediamenti previsti dalla Variante in prossimità del
Centro Storico a ridosso di Via dell’Aia, a seguito delle indicazioni della Conferenza paritetica , dovranno
mantenere tipologie edilizie, materiali colori e altezze in linea con il tessuto edilizio storicizzato esistente,
quand’anche progettati con forme architettoniche contemporanee. I manufatti impropri di recente
realizzazione presenti nell’area di intervento dovranno essere rimossi e sostituiti con volumi con le
caratteristiche di cui sopra.
1.3 - salvaguardare la struttura insediativa d’impianto storico che si snoda lungo i percorsi a raggiera in
uscita, localizzati prevalentemente sui crinali sabbiosi, in direzione delle principali polarità (Arezzo, Firenze,
Grosseto) e dei territori del contado (Masse-Berardenga, Montagnola-Val di Merse, Crete e Val d’Orcia):
nello specifico l’intervento di trasformazione urbana previsto finalizzato alla riprogettazione
/riqualificazione del margine urbano nord del capoluogo , attualmente sfrangiato e in stato di degrado
urbano e agricolo, deve tendere a salvaguardare la struttura insediativa di impianto storico del capoluogo,
attraverso l'inserimento di tessuti compatti in linea con il tessuto storicizzato esistente. In particolare
dovrà essere completamente liberata da manufatti vecchi e nuovi la parte retrostante l'abside della chiesa
che si affaccia su Piazza Marconi.
1.4 - mantenere la leggibilità della struttura insediativa di crinale, evitando nuove espansioni che alterino
l’integrità morfologica e percettiva dei centri e nuclei storici (con particolare riferimento a Castelnuovo
Berardenga), nonché la loro relazione con il supporto geomorfologico; tutelare, altresì, le visuali
panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca intervisibilità: nello specifico
l’intervento di trasformazione urbana previsto, finalizzato alla riprogettazione /riqualificazione del
margine urbano nord del capoluogo , attualmente sfrangiato e in stato di degrado urbano e agricolo, deve
tendere a eliminare l'attuale situazione di degrado che altera anche paesaggisticamente oltre che
urbanisticamente l'integrità morfologica e percettiva del centro storico, introducendo altresì interventi di
riqualificazione urbana del margine nord paesaggisticamente e urbanisticamente più coerenti con la
morfologia del centro storico e dai quali sia possibile migliorare le visuali panoramiche verso Felsina e
verso la campagna senese a nordovest e da Felsina verso il Centro storico in un rapporto di reciproca
intervisibilità.
1.5 - tutelare l’integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei manufatti edilizi di valore
storico/ testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, borghi e fortificazioni, ville-fattoria, case coloniche) e
la relazione tra questi e il loro intorno territoriale: nello specifico l'intervento di trasformazione deve
tendere a migliorare la relazione fra la Villa Fattoria di Felsina e l'intorno territoriale costituito dal
centro storico di Castelnuovo Berardenga e dalle aree oggetto di trasformazione attraverso la creazione di
nuovi spazi pubblici ed edifici di elevata qualità architettonica.
1.6 - tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, assicurando che eventuali modifiche
del tracciato stradale posto sulle dorsali mantengano una posizione di crinale e si adattino alla morfologia del
terreno. Tutelare e riqualificare le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la
conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei
versanti: nello specifico la nuova viabilità prevista a margine del nuovo insediamento deve rappresentare
il nuovo limite urbano a nord del capoluogo; essa deve seguire il più possibile l'andamento orografico del
terreno e gli eventuali rimodellamenti necessari compreso scarpate dovranno essere realizzati
privilegiando interventi di ingegneria naturalistica effettuati con ecotopi locali . Lungo la nuova viabilità
lato esterno deve essere prevista una barriera verde; altri spazi a verde dovranno caratterizzare il nuovo
parcheggio al di sotto del Parco adiacente alla Villa Chigi Saracini e gli spazi privati delle abitazioni; si
dovranno utilizzare specie vegetali di tipo autoctono e tali da superare l’attuale situazione di incoltura
presente nell'area , migliorando la connettività ecologica fra gli spazi urbani e le aree agricole:
l'obbiettivo deve essere quello di trasformare l'attuale situazione di degrado del margine urbano in un
limite urbano compatto sia dal punto di vista urbanistico che vegetazionale e tale da definire in maniera
certa e ordinata il rapporto del territorio urbanizzato con la campagna.
1.7 - valorizzare i caratteri identitari del paesaggio agrario delle colline senesi favorendo il mantenimento di
un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio: con la creazione
di un limite urbano ben definito a nord del capoluogo oltre alla riqualificazione urbana all'interno del
territorio urbanizzato definito dalla nuova viabilità con la eliminazione degli elementi di incolto
attualmente presenti, gli interventi di trasformazione previsti devono favorire la ricostituzione di un
ordinato paesaggio agrario a nord dell'insediamento , coerente con quello presente più a valle.
1.8 - negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto
idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni
funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico, prevedendo
altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di migliorarne i livelli di permeabilità: nello specifico gli
interventi di trasformazione devono mantenere i profili altimetrici dei terreni limitando i rimodellamenti
allo stretto necessario ed in ogni caso ricostituendo,a conclusione degli interventi,un profilo fra ambito
urbano e agricolo coerente con il paesaggio circostante, compreso la ricostituzione di un reticolo idraulico
minore necessario per la tenuta delle scarpate.
1.9 - negli interventi di nuova edificazione assicurare la coerenza con il contesto paesaggistico per forma
dimensione e localizzazione: nello specifico gli interventi di trasformazione/nuova edificazione devono
essere coerenti con il contesto paesaggistico, costituito dal paesaggio urbano del centro storico e dal
paesaggio agricolo periurbano esterno al centro storico; nel rispetto del paesaggio urbano del centro si
devono utilizzare planivolumetrie , materiali e cromie coerenti con i caratteri del centro storico , pur senza
ricreare falsi storici: il nuovo tessuto edilizio prefigurato dalla variante al RU , può avere caratteri di
contemporaneità caratterizzandosi i come una cortina edilizia compatta , seppur scandita da distacchi di
limitata ampiezza fra uno o più corpi di fabbrica in modo da salvaguardare la continuità con il tessuto
storicizzato del centro storico, che si caratterizza per compattezza planivolumetrica. I nuovi fabbricati
devono essere trattati all'esterno con materiali tradizionali, pietra chiara, cotto, intonaco civile grana
grossa, tinteggiature nei colori delle terre, pluviali in rame, infissi in legno a vista o in metallo in colore
scuro o corten.
1.10 - riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione dell’infrastrutturazione ecologica e
paesaggistica anche al fine di mantenere e recuperare le direttrici di connettività ecologica: nello specifico
l'attuale situazione al margine di Via dell'Aia risulta dal punto di vista ecologico e paesaggistico molto
disordinata; gli interventi di trasformazione/riprogettazione del margine devono ri/costituire elementi di
connettività ecologica con la campagna a nord-ovest attraverso una barriera verde lungo la nuova
viabilità ed altre componenti vegetazionali negli spazi pubblici e privati all'interno del nuovo comparto
urbano.
1.11 - garantire l’equilibrio idrogeologico valutando modalità di impianto dei vigneti che assecondino la
morfologia del suolo e prevedendo, ove necessario, l’interruzione delle pendenze più lunghe anche al fine di
contenere i fenomeni erosivi: omissis.
1.12 - tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche anche prevedendo la sua
integrazione con una rete di mobilità dolce per la fruizione delle risorse paesaggistiche dell’ambito: nello
specifico gli interventi di trasformazione devono creare un percorso pedonale sul margine nord della
nuova viabilità connesso con Via Porcellotti ad est, con Piazza della Citerna ad ovest, con Piazza Marconi
a sud e con i percorsi di campagna esistenti a nord. La nuova viabilità e soprattutto i nuovi percorsi
pedonali devono essere l'occasione per migliorare la rete della mobilità dolce per la fruizione del
paesaggio delle colline senesi a nord-ovest e della Villa Fattoria di Felsina a nord.
2.1 - tutelare l’integrità morfologica e percettiva del sistema insediativo storico, costituito da centri, nuclei,
complessi di valore architettonico-testimoniale evitando nuove espansioni al di fuori del territorio
urbanizzato, sui versanti e nelle aree di fondovalle, contrastando la saldatura lungo gli assi infrastrutturali:
• predisporre forme di riqualificazione degli interventi edilizi non correttamente inseriti nel contesto
o dissonanti rispetto ai valori storici di riferimento: nello specifico gli interventi di trasformazione con la
riprogettazione/riqualificazione del margine urbano a nord del capoluogo, attualmente sfrangiato e
disorganico , devono prevedere la demolizione dei manufatti presenti incoerenti e dissonanti con il
contesto storicizzato del centro e la ricostituzione di un tessuto edilizio compatto morfologicamente più
organico e coerente con il contesto storicizzato.
• salvaguardare le visuali panoramiche che traguardano gli insediamenti storici, i rapporti di
reciproca intervisibilità e le valenze percettive legate anche alla presenza di elementi di corredo arboreo
attorno a emergenze storico-architettoniche e lungo tratti di viabilità fondativa: nello specifico gli interventi
di trasformazione devono salvaguardare la intervisibilità percettiva sull'asse Felsian/Centro
Storico/Felsina e al tempo stesso creare nuove opportunità di percezione del paesaggio verso Felsina e
verso le colline di senesi dagli spazi pubblici previsti lungo il nuovo limite urbano dell'insediamento e
all'interno di esso.
2.2 - tutelare le relazioni morfologiche, percettive e, ove possibile, funzionali fra manufatti rurali e paesaggio
agrario, contenendo gli effetti di trasformazione paesaggistica dei processi di deruralizzazione dell’edilizia
storica, evitando la dispersione insediativa e perseguendo modalità di corretto inserimento paesaggistico per
le nuove volumetrie: omissis.
2.3 - Preservare la combinazione tra morfologia dei suoli, seminativi nudi, calanchi, crete, biancane, e
residue isole di bosco storicamente note come “banditelle” per il proprio valore fortemente identitario
espresso nel contesto dell’ambito: omissis.
2.4 - tutelare integralmente le residue forme erosive, (particolarmente rilevanti nel territorio di Asciano e San
Giovanni d’Asso) evitandone la cancellazione e prevedendo fasce di rispetto destinate ad attività a basso
impatto: omissis.
2.5 - nei processi di trasformazione che interessano le aree coltivate delle Colline dei bacini neo-quaternari
ad argille dominanti e a litologie alternate (individuate nella Carta dei sistemi morfogenetici) garantire
sistemazioni geomorfologiche che prevengano fenomeni erosivi anche attraverso appropriati sistemi di
gestione delle acque di deflusso: omissis.
2.6 - tutelare le aree tartufigene per il valore agricolo, economico e storico-culturale di questa produzione di
eccellenza, tradizionalmente legata ad alcuni contesti: omissis.
Prescrizioni ambientali (desunte dal Documento Preliminare di Verifica di Assoggettabilità a VAS della
variante al RU e tenuto conto dei Contributi pervenuti dagli Enti interpellati):
- Suolo: per quanto concerne la risorsa suolo dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui all’art. 22 delle
NTA, relativamente alla fattibilità idraulica, geologica, idrogeologica e sismica locale, come aggiornata con
le indagini di supporto alla variante al RU. Ai fini della tutela della risorsa idrica dovranno essere rispettate
le disposizioni di cui al Dlgs 152/2006 art. 94
- Acque superficiali: gli interventi di trasformazione devono garantire un buon livello di permeabilità delle
aree scoperte sia pubbliche che private e dovrà essere ricostituito un efficiente reticolo idraulico minore
all’esterno del comparto su cui far defluire i collettori acque bianche interni al comparto di trasformazione.
- Acquedotto: l’intervento di trasformazione soggetto a Piano Attuativo Convenzionato dovrà garantire, a
carico degli operatori privati, la realizzazione delle reti dei sottoservizi interni al comparto ed il
collegamento alle reti esistenti pubbliche esterne al comparto di trasformazione.
- Smaltimento liquami: l’intervento di trasformazione soggetto a Piano Attuativo Convenzionato dovrà
garantire la realizzazione dei collettori fognari, per acque bianche e nere, ed il collegamento alle reti e al
depuratore pubblico secondo quanto previsto dall’Ente gestore del servizio. Prima dell’immissione degli
scarichi in fognatura i singoli alloggi dovranno dotarsi di sistemi di pre-trattamento all’interno delle resedi
private, come previsti dalle vigenti norme. Per quanto riguarda le acque bianche queste dovranno essere
recuperate per usi non potabili quali l'irrigazione del verde pubblico e privato attraverso la realizzazione di
cisterne interrate per il deposito delle stesse
- Inquinamento atmosferico: dovranno essere rispettate tutte le prescrizioni di legge così come previste
dall’art. 20.2 delle NTA per ridurre al minimo le emissioni in atmosfera.
- Fabbisogno energetico: oltre a quanto previsto dalle disposizioni di legge vigenti devono essere adottate
soluzioni costruttive tese al risparmio energetico compresa la produzione di energia da fonti rinnovabili per
uso domestico, nel rispetto del contesto paesaggistico storicizzato alcontorno..
- Inquinamento acustico: devono essere adottate soluzioni costruttive atte a mitigare l’impatto acustico
esterno sulle nuove costruzioni già contenuto nelle vigenti norme in materia di cui all’art. 20.2 delle NTA del
RU. Nella formazione del Piano Attuativo deve essere effettuata apposita valutazione di previsione di
impatto acustico ambientale secondo le vigenti normative.
- Produzione e smaltimento rifiuti: devono essere adottate misure per favorire la raccolta differenziata dei
rifiuti solidi urbani anche attraverso la creazione di piccoli spazi ecologici a piè dell’edificio protetti e
funzionali.
- Accessibilità e parcheggi per la sosta, qualità urbana: dovrà essere rispettato il disegno urbano prefigurato
dal RU sia per ciò che riguarda l’infrastrutturazione carrabile che per l’ubicazione dei parcheggi pubblici e
del verde pubblico. Il comparto dovrà essere dotato di percorsi pedonali sicuri e piste ciclabili dotate di
idonea illuminazione e arredo urbano. I parcheggi pubblici dovranno essere dotati di idonea piantumazione
di tipo autoctono. Ogni alloggio privato dovrà essere dotato di parcheggi privati nella misura stabilita
dall’art. 17 delle NTA. Al di sotto della piazza alberata, sotto Villa Chigi Saracini, potranno essere
recuperati box seminterrati a servizio dei residenti del centro storico.
- Misure preventive di cantiere: durante l’attività di cantiere devono essere adottati tutti gli accorgimenti
strutturali, tecnologici ed organizzativi finalizzati ad impedire o ridurre a livelli accettabili eventuali
molestie e/o inconvenienti per l’igiene del centro abitato circostante.
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