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ALGORITMI, NO GRAZIE! I CANDIDATI VOGLIONO UN RECRUITER IN CARNE E OSSA Elpe News Rivista di informazione, logistica, gdo, lavoro, attualità & marketing A cura dell’ufficio stampa, relazioni esterne e comunicazione Matteo Musso ([email protected]) Giornale aziendale del Gruppo Elpe OTTOBRE/NOVEMBRE 2018 Da un’indagine di Monster seguici sui social i f u elpe.it elpehr.it

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ALGORITMI, NO GRAZIE! I CANDIDATI VOGLIONO UN RECRUITER IN CARNE E OSSA

Elpe NewsRivista di informazione, logistica, gdo, lavoro, attualità & marketingA cura dell’uffi cio stampa, relazioni esterne e comunicazione Matteo Musso ([email protected])

Giornale aziendale del Gruppo Elpe

OTTOBRE/NOVEMBRE 2018

Da un’indagine di Monster

seguici sui social

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Ottobre/Novembre 20182

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In questo fi nale di 2018 oggi si apre il nuovo futuro per quel che resta dell’area Pip, ossia la zona all’ingresso di Vercelli dove già sorge il capannone di Amazon, che nel giro di un paio d’anni si trasformerà nella prima sede italiana di un gigante francese della logistica internazionale: la Apcr. Un gruppo che garan-tirà a Vercelli e al vercellese un minimo di 800/1000 assun-zioni a tempo indeterminato, ma che potrebbero arrivare anche a 1500.La notizia che l’area da 400mila metri quadri, ossia ciò che rimaneva del Pip, sarà destinata alla proposta che era stata presentata dall’azienda francese, è stata data lo scorso novembre in Comune dal Sindaco di Vercelli Maura Forte, assieme agli assessori al Bilancio e al Patrimonio Andrea Coppo e Mario Cometti. E si tratta di una vera “bomba” per quel che riguarda sia l’occupazio-ne, sia gli introiti del Comune che, tra alienazione del terre-no e oneri di urbanizzazione, potrà vedere arrivare una

cifra che sfi ora gli 8 milioni di euro. Le novità in termini di aziende in arrivo a Vercelli potrebbero però non fermarsi qui, infatti per quella stessa area erano state fatte altre due proposte, una di una azienda lodigia-na, la Asco, che si occupa di lavanderia industriale in cerca di un terreno da al-meno 38mila metri quadri, e una di un soggetto anonimo (che si dice voglia trasferire vicino a Vercelli un’azienda della Valsesia) che ricerca-va un’area da 113mila metri quadri. A queste due realtà la stessa Amministrazione offrirà nel primo caso l’area Nor-dind (resa disponibile dopo il fallimento) e nel secondo caso proporrà l’accordo con l’area di un privato, con buone possibilità che anche questi insediamenti vadano in porto. Generando anche in questo caso dei nuovi posti lavoro, che per la lavanderia si dice siano almeno un cen-tinaio nel giro di due anni.La Apcr si tratta di una azien-da transalpina che, come ha sottolineato lo stesso sindaco,

A Vercelli un nuovo polo della Logistica

AD APCR ASSEGNATA 400MILA MQ

Previste un miniimo di 800 assunzioni da parte dell’operatore franceseha scelto Vercelli per il suo pri-mo polo in Italia (con il pro-getto di svilupparsi poi anche in altre zone della Nazione), proprio per la posizione stra-tegia sia per quel che riguar-da l’accesso alle autostrade, sia per la vicinanza con la ferrovia ad alta velocità che la collegherebbe con una seconda sede che si tro-va a Lione, grazie anche al progetto Tav, quando verrà realizzato.La Apcr è in realtà un gruppo che comprende sia l’azienda che si occupa di logistica, sia l’azienda che si occupa di realizzazione del sito, sia una azienda che si occupa di formazione avanzata. Già, perché tra i progetti messi in campo dai transalpini c’è anche quello di realizzare a Vercelli un centro di formazio-ne avanzata per i giovani, per le imprese innovative e le per le start up. La Apcr, per capire le dimensioni dell’azienda, ha fatturato nel 2015 49 milioni di euro, che sono diventati 56 nel 2016, 84 nel 2017 e conta di arrivare a 125 milioni di euro per quest’anno.

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Notizie del mese

Si accusa spesso la new eco-nomy di non creare, ma anzi distruggere, posti di lavoro. In Italia Amazon ha però investi-to nel solo 2018 oltre 800 milioni di euro. Dal lancio nel 2010 sono stati 1,6 i miliardi di euro di inve-stimenti nel nostro paese. Come si traducono queste statistiche sull’occupazione? In oltre 5.500 dipendenti a tempo indetermi-nato in tutta la Penisola, duemila dei quali creati nel solo 2018. L’azienda ha addirittura supera-to il numero di assunzioni previste solo nello scorso luglio.I posti di lavoro ricercati dal gigante dell’e-commerce spa-ziano tra ogni tipo di esperienza, istruzione e livelli di competenza. Non solo addetti alla logistica di

magazzino, insomma, ma anche ingegneri e sviluppatori software per il magazzino. I nuovi assun-ti sono poi dislocati in maniera omogenea sul territorio nazio-nale: da Milano a Passo Corese (RI), da Vercelli a Castel San Giovanni (PC) e Cagliari. Posizio-ni che possono poi benefi ciare di una retribuzione competitiva e molti benefi t, inclusi program-mi innovativi per il settore, come Career Choice, e programmi d’avanguardia di congedo parentale.Infi ne da segnalare il supporto a piccoli produttori e imprenditori, con la vetrina Handmade e il negozio Made in Italy, che apre le porte e valorizza tanti labora-tori artigiani.

AccordoTra Confi ndustriae Mediocredito

Confi ndustria e Medio-credito Centrale hanno siglato lo scorso 18 di-cembre un accordo per sostenere la crescita della competitività del Paese, in particolare del Mez-zogiorno d’Italia. L’intesa mira ad accompagnare le imprese nella defi ni-zione di programmi di sviluppo basati su R&I e a promuoverne la crescita dimensionale.In particolare, il Proto-collo d’intesa prevede i seguenti ambiti d’inter-vento:promuovere l’accesso del sistema delle imprese ai prodotti di fi nanziamen-to sviluppati da MCC a supporto di iniziative im-prenditoriali sostenute da agevolazioni pubbliche nazionali e regionali;informare le imprese delle forme agevolative gestite da MCC al fi ne di diffondere la conoscenza degli strumenti fi nanziari pubblici predisposti per lo sviluppo imprenditoriale;promuovere la diffusione di strumenti di fi nanza alternativa e innovativa a sostegno della crescita delle imprese, anche in funzione di eventuali risor-se fi nanziarie della pro-grammazione regionale e comunitaria. In proposito, una specifi ca linea di col-laborazione potrà riguar-dare il potenziamento delle iniziative legate al Programma Elite.

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Ottobre/Novembre 2018 3

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Amazon sfonda la quota di assunti prevista a luglio: sviluppi per lalogistica dell’e-commerce

CHE NUMERI

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GDO / Food & Beverage

Tracxpoint, fornitore globale di soluzioni alimentari di nuova gene-razione, ha annunciato ieri l’accor-do per l’introduzione dell’Artifi cial Intelligence Cart al Conad del Tirreno, una delle sette cooperati-ve della catena Conad con oltre 3.000 supermercati in Italia. Conad del Tirreno inizierà ad implementa-re l’ecosistema AiC nel corso del 2019. La piattaforma Tracxpoint AiC

utilizza un carrello della spesa pri-mo e per ora unico nel suo genere. E’ infatti collegato all’Intelligenza Artifi ciale (AI) che sfrutta teleca-mere on-cart abbinate a sensori di peso integrati e potenti GPU. L’AiC identifi ca così ogni articolo ag-giunto e tolto dal carrello, elabo-rando automaticamente le transa-zioni e il pagamento al momento di lasciare il negozio.

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Conad del Tirreno arriva l’IA

Largo consumo, vendite in aumento

dell’1,3%

In Italia, nel terzo trimestre 2018 il fatturato del largo consu-mo è cresciu-to dell’1,3% su base annua. L’incremento deriva esclusi-vamente da un aumento dei prezzi dell’1,3%, a fronte di vo-lumi di vendita stabili rispetto al medesimo pe-riodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal report Niel-sen Quarter By Number, che analizza il pano-rama generale del Largo Con-sumo di beni di

largo consumo in 65 mercati a livello globa-le. I dati relativi all’Europa Occi-dentale indicano che la spesa dei consumatori sta crescendo in tutta la regione su base annua. Dopo una de-

bole crescita dei volumi nel se-condo trimestre, la performance della GDO nel terzo trimestre del 2018 è miglio-rata: l’importo pagato dagli europei per la spesa quotidiana è aumentato del

+3,7%, grazie a una crescita dei prezzi del 2,7% e un aumento dei volumi di vendita dell’1,0%.Dall’analisi del cambiamento delle tendenze economiche e dei sentimenti dei consumatori,

emerge anche che la fi ducia dei consumatori europei è rimasta stabile a 87 nel terzo trimestre rispetto al trime-stre precedente, e che l’Italia è tra i Paesi che hanno registrato il mag-giore aumento (+7 punti percen-tuali ciascuno, rispettivamente 92, 90 e 69). Il Regno Unito ha il tasso di cresci-ta più elevato (+3,5%) tra i cin-que grandi mer-cati dell’Europa occidentale, seguito da Spa-gna e Germania (rispettivamente 3,2% e 2,3%), e Francia (+2,1%). L’Italia si posizio-na così all’ultimo posto nel ranking delle cinque principali econo-mie europee, ma è anche l’unico Paese, insieme alla Francia, dove la crescita non è favorita dall’aumento dei volumi.

Selex Il Gruppo

Non si arresta la crescita di Selex Gruppo Commer-ciale che ha stabilito per il prossimo anno un piano di investimenti da 320 milioni, con nuove aperture (54 previste nel 2019)e ristrutturazioni (182 in totale) da Nord a Sud del Paese. Nell’ultimo decennio gli investimenti sulla rete hanno superato i 2,4 miliardi di euro, portan-do il Gruppo ad essere presente in tutte le regioni con oltre 2.300 store.

Nel 2018 l’insegna di calzature Scarpe&Scarpe ha allargato la propria rete vendita con nove aperture ad Ascoli Piceno, Latina, Catania, Torre Annunziata, Varese, Sestu, Milano, Milazzo e Quartu Sant’Elena. L’insegna opera attualmente con 145 punti di ven-dita e 1.674 dipendenti. Diciotto le regioni italiane in cui il brand è presente, 130 i comuni che rappresen-tano il panorama moda di Scarpe&Scarpe.

Nel 2019 investimenti per 320 milioni La crescita di Scarpe & Scarpe

Ottobre/Novembre 2018

Nel terzo trimestre l’importo per la spesa quotidiana è aumentato del 3,7 %

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Ottobre/Novembre 2018

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Logistica seguici sui social

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Dallo scorso novembre Amazon è uffi cialmen-te un operatore posta-le. Il via libera ottenuto dal MiSE ha conse-gnato alla società di Bezos un lasciapassare importante, che ora rischia di stravolgere il mercato della logistica nazionale. E il motivo sembra abbastanza semplice. Gli operatori postali in Italia sono 4.463. Un numero enor-me, a pensarci bene. Gli ultimi due arrivati nella lista, però, sono Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Tra-sport. Non due nomi qualunque. A raccontarcelo è la storia. L’azienda di Bezos appartiene alle cinque sorelle mondiali (con Google, Facebo-ok, Microsoft ed Apple) che per risorse e tradi-zioni tendono a lascia-re le briciole ai concor-

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Amazon operatore postale, ecco che impatto avrà sulla logistica

renti. A Seattle hanno iniziato vendendo libri e musicassette, per trovarsi a dominare il mondo dell’eCommer-ce in qualche anno. Sarà così anche sta-volta? Sembra og-gettivamente diffi cile ipotizzare che Amazon voglia scombussolare gli equilibri attuali nel mercato italiano della logistica. Almeno nel breve periodo. Per Amazon gli operatori tradizionali sono ancora necessari e importanti in molte regioni d’Italia. Tuttavia, l’autorizzazione dice che ora la società americana è nelle condizioni di offrire un proprio servizio di con-segna in tutta la pe-nisola. La legge glielo

permette.Più diffi cile capire cosa possa succedere sul lungo periodo. E quali potranno essere gli impatti su Poste, azien-da che fi no a oggi ha trovato in Amazon uno dei clienti più impor-tanti. E che adesso se lo ritrova al di qua della staccionata, fra i com-petitor potenzialmente più pericolosi. Del resto siamo davanti a un mercato, quello della logistica, molto fl orido (con un fatturato previsto per il 2018 pari a 82 miliardi di euro, secondo l’Osservato-rio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano). Più nel dettaglio, solo il settore dei corrieri

fa registrare crescite evidenti anno su anno (l’ultimo dato disponibi-le è relativo al fatturato 2016, chiuso a 6,2 miliar-di). Il piatto, insomma, è di quelli ricchi.E per come stanno andando le cose è destinato a crescere ulteriormente. Sembra ripetersi, in-somma, una storia già vista negli Stati Uniti, con Amazon che per mettere pressione a compagnie come Fe-dEx al fi ne di essere più effi cienti, ha irrobustito il suo servizio logistico affi ancandolo a quello degli operatori già sul mercato nei giorni più congestionati (Black Friday e periodo natali-zio, soprattutto).

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Rassegna stampaseguici sui social

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ELPE NEWS / Giornale aziendale del Gruppo Elpe • Mensile di informazione, attualità, logistica, GDO, lavoro e marketing A cura dell’uffi cio stampa, relazioni esterne e comunicazione. Ideazione, redazione, impaginazione e realizzazione progetto grafi co: Matteo Musso (m.mussoelpe.it). Direzione generale: via Tollegno 16, 10154 Torino. Tel. 011 4306120; Fax 011 4306121. elpe.it / elpehr.it

Il tema è noto e, almeno fra gli addetti ai lavori, e anche mol-to dibattuto. Nelle attività di selezione e recruitment quale può essere il valore aggiunto apportato dalla tecnologia, e dall’intelligenza artifi ciale in par-ticolare? Quanto, in altre parole, un algoritmo matematico può identifi care la fi gura più idonea per rispondere alle esigenze di un’azienda in cerca di talenti e professionisti? La tendenza, condivisa anche da molti Hr manager ed head hunter, è che (in prospettiva) questi strumenti non sostituiranno ma affi anche-ranno in modo continuativo chi è preposto a valutare e scegliere i candidati.E questi ultimi, come la pensa-no? Sono consapevoli, e favo-revoli, a sostenere un colloquio di lavoro “pilotato” da un com-puter? Stando a una recente indagine condotta da Monster.it, la divisione italiana della multi-nazionale del recruiting online Monster Worldwide, una persona su due si dice convinta che non sarà mai un algoritmo a valutare l’idoneità di un candidato.A specifi ca domanda - «L’in-telligenza artifi ciale fi nirà col sostituire l’elemento umano del processo di selezione?» - il 45% dei partecipanti al sondaggio ha

indicato la risposta più conserva-trice tra le quattro possibili, e cioè la seguente: «Assolutamente no, un robot non potrà mai valu-tare una persona meglio di un essere umano». Chiusura netta, dunque, verso i recruiter virtuali e piena fi ducia verso quelli in carne ed ossa. Il 26% dei soggetti aderenti alla ricerca afferma in-vece di essere «appena impen-sierito» dall’idea che ad occu-parsi delle attività di selezione sia un robot, mentre un terzo si dice molto aperto all’innovazione tecnologica (in tutte le sue deri-vazioni) in veste di strumento per favorire un primo contatto tra candidati e aziende. Senza però mai rinunciare, ed è la seconda risposta per numero di preferen-ze emersa dall’indagine, all’a-spetto umano della relazione.Interessante, inoltre, il parere espresso dal 23% dei rispondenti, secondo cui un algoritmo dif-fi cilmente potrà valutare l’ido-neità di un candidato ma potrà diventare un alleato sempre più prezioso al servizio dell’area risor-se umane, soprattutto nella fase di valutazione dei curriculum ricevuti (che in alcune gran-di organizzazioni sono migliaia all’anno).«La maggioranza di chi cerca lavoro - questa la rifl essione di

Nicola Rossi, Country Manager di Monster Italia - dimostra di pensarla come la maggioran-za di chi il lavoro lo offre: l’idea che l’intelligenza artifi ciale sia in futuro di sempre maggiore aiuto alle divisioni Hr senza per questo sostituirsi all’uomo in processi come la selezione e il recruiting domina il pensiero comune e costituisce anche la conclusione di quasi ogni dibattito su que-sta tematica». Non deve quindi sorprendere che una fetta dei candidati, seppur minima (il 6% del totale) si dimostri convinta del fatto che l’attendibilità degli algoritmi sarà in futuro sempre maggiore, arrivando ad elimina-re completamente la presenza dell’uomo nel processo di sele-zione e di ricerca del lavoro.Eccessiva confi denza nelle capacità delle macchine e del software? Forse. «L’errore - ha precisato infatti in proposito Rossi - sarebbe a mio avviso quello di considerare l’intelligen-za artifi ciale come un sostituto dell’uomo per l’intera gamma delle sue attività, quando il suo fi ne dovrebbe essere quello di semplifi care, e cioè di snellire, velocizzare e liberare i responsa-bili delle risorse umane da quei compiti routinari che incidono sulla qualità del loro lavoro e

Algoritmi, no grazie! I candidati vogliono un recruiter in carne e ossa

DA SOLE 24 ORE

Secondo un’indagine di Monster una persone su due è convinta che non sarà mai un algoritmo a valutare l’idoneità di un candfi dato

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Marketing&Comunicazione seguici sui social

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Secondo una ricerca condotta dal Pew Research Center all’inizio di quest’an-no, le piattaforme di social media stanno ora superando i media stampati come fonte di notizie. La transizione in corso all’allontanarsi dalle fonti di notizie della stampa tradizio-nale si sta manifestan-do in vari modi, ma una forte tendenza è un aumento ne-gli adulti statunitensi che ottengono le loro notizie direttamente dai social media. Il sondaggio del Pew ha rilevato che il 20% degli americani ha letto le notizie sui social media nel 2018, rispetto al 18% del 2016. I media stam-pati, d’altro canto, sono diminuiti dal 20% al 16% nello stesso lasso di tempo.Fonti di notizie: la TV è

la principalePew ha intervistato 3.425 cittadini sta-tunitensi che hanno partecipato al panel americano Trends. La televisione è ancora di gran lunga la principa-le fonte di notizie per gli americani, anche se è passata dal 57 al 49 percento dal 2016 al 2018. Tra i tre diversi tipi di notizie TV, il 37 per-cento degli intervistati ha affermato di vede-re spesso le notizie sulla TV locale, seguita dal 30 percento che guar-da le notizie sulla TV via cavo e il 25 percento che guarda i notiziari della rete televisiva nazionale.Fonti delle notizie: oltre all’importanza calante dei media, è chiara la crescita costante dei siti di notizie online, da cui il 33% degli ameri-cani riceve le informa-

zioni sulle ultime notizie, rispetto al 28% del 2016. La radio è rimasta relativamente stabile, passando dal 25 al 26% come fonte di notizie negli ultimi due anni. Anche lo streaming ha un ruolo più impor-tante, con il 9% degli adulti statunitensi che dichiara di ascoltare spesso le notizie da un dispositivo di strea-ming. Fonti delle notizie: le differenze demogra-fi che: le statistiche diventano più interes-santi se scomposte per linee demografi che: gli americani più anziani gravitano verso la TV e la stampa, mentre gli intervistati più gio-vani hanno maggiori probabilità di ottenere notizie dai social me-dia e dai siti di notizie e meno probabilità di fare affi damento su

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È uffi ciale: i social superano la stampa come fonti di notizie

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una qualsiasi altra piat-taforma. Tra gli adulti statunitensi di 65 anni e più, l’81% vede spesso le loro notizie in TV, così come il 65% delle per-sone di età compresa tra 50 e 64 anni. Circa il 40% delle persone di età superiore a 65 anni legge ancora le notizie dai media stampati, rispetto a meno del 18 percento per tutte le altre fasce d’età. Viceversa, gli america-ni di età compresa tra i 18 e i 29 anni hanno circa quattro volte più probabilità di leggere spesso le notizie dai social media rispetto a coloro che hanno 65 anni.Fonti delle notizie: web, app e social: quando si tratta di siti web di notizie, c’è una ripar-tizione più sfumata. Il 42% degli americani di età compresa tra i 30 e i 49 anni leggono le notizie da siti web e app di notizie, rispetto al 27% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Per i giovani adulti, i social media sono la principale fonte di notizie, seguiti dalle notizie sui siti, poi la TV al 16%, la radio al 13% e la carta stampa-ta al 2%. Più della metà degli adulti in entram-be le fasce di età tra i 18 e i 29 e tra i 30 e i 49 anni hanno dichiarato di leggere le notizie da una varietà di piatta-forme diverse.

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