alessandro andreuccetti fine art
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Acquerelli Acrilici Pastelli Matite Chine
…Così il suo pennello ci conduce, curioso, tra le calde vie di San Gimignano, rosse di storia o notturne di china, a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nelle bluaggini temporalesche o nell’infinito verde dei campi giovani di grano. Con i suoi cromatismi egli riesce, assai meglio di quanto non sia possibile allo storico, ad evocare lo spessore del tempo insito nelle cose, il loro ucronico significato di compendio. Così grazie alla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione – anche di quella artistica - egli esprime la sostanza immateriale della durata, la patina del divenire, l’essenza delle generazioni che quel tempo hanno attraversato e vissuto percorrendo gli stessi luoghi e guardando gli stessi colori.
(Anna Benvenuti)
2008
1978 Personale Galleria Daniele da Volterra, Volterra 1979 Personale Galleria Ieri e Oggi, Roma 1983 Concorso nazionale del fumetto e del Fantastico di Prato - 1°
Premio 2002 Illustrazioni per il libro “L’ombra del Medioevo” di Iole Vichi
Imberciadori, Ed. Titivillus 2003 Personale Galleria d’Arte Palazzo Pratellesi, San Gimignano 2004 Collettiva “Certaldo in cornice” – Certaldo, Palazzo pretorio 2005 Pubblicazione del libro a fumetti “L’Acqua di Siena” illustrato
interamente da Andreuccetti ed. BANCA CRAS 2005 Illustrazioni per il libro “Porto Lunae Rinasce” , Ed. Media Press 2006 Personale “Tuscany Hills” - Firenze, Palazzo Panciatichi 2006 Personale Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano 2006 Personale Caffè Torre Guelfa, San Gimignano piazza d. Cisterna 2006 Collettiva Galleria d’Arte Manzi, San Gimignano 2006 Collettiva San Gimignano-Meesburg, Meesburg, Germany 2007 Pubblicato l’acquarello “Arbusti” nel catalogo della collezione
del Consiglio Regionale della Toscana 2007 Pubblicazione del libro a fumetti “Roccastrada, storia per
immagini di una terra antica” con testi di V. Serino e illustrato interamente da Andreuccetti; ed. BANCA CRAS
2007 Collettiva “Paesaggi metropolitani”, Galleria La Pergola Arte, Firenze
2007 Collettiva “Arte Sacra ieri e oggi”, Villa Baruchello, Porto Sant’Elpidio, Centro d’arte e cultura “La Tavolozza”
2008 Collettiva Internazionale d'Arte Contemporanea del "GIALLO ROSSO BLU", ACCADEMIA INTERNAZIONALE SANTARITA , Torino
2008 Collettiva “Arte contemporanea italiana”, Galleria d’Arte La Pergola Arte, Firenze
2008 Collettiva “Taormina Arte e colori”, Associazione artistico culturale DIONYSOS, Taormina
2008 13e SALON de l'AQUARELLE en LIMOUSIN, Saint-Laurent-sur-Gorre (Haute-Vienne) au Château de Feuillade
Esposizioni
Personali e
Collettive
Oniriche, come
un sogno
marziano
Oniriche, come un sogno marziano, le Torri di San Gimignano si materializzano un po’ alla volta nella nebbia ‘rubesta’ che le avvolge. Chissà cosa avrebbe pensato Dante davanti a questi colori: forse alla città di Dite, coi suoi mesti riverberi di fiamma, nel rosseggiare pagano del suo Inferno. Mi chiedo sempre ‘chissà cosa avrebbe pensato’ o detto qualcuno dei personaggi storici che bazzico, guardando quello che sto guardando io: le cose che sopravvivono, che furono ‘loro’ ed ora sono nostre, consumate, rielaborate, metabolizzate, modellate dal continuo fluire di un tempo/marea che avanza e rientra, sminuzzando scogli, levigando promontori, riducendo a sabbia minuta uomini e cose…Me lo chiedo, e poi non so rispondere. Queste strade, questi scorci, queste foreste incantate di riverberi purpurei e violetti, di acide verdosità, questi campi combusti dall’incendio di infiniti tramonti, queste caligini estive in cui si perdono i contorni, tremuli nell’ondeggiare lieve dell’afa…Queste stesse sensazioni cromatiche altri prima di noi le hanno percepite, prima che Alessandro Andreuccetti le immobilizzasse in palpiti intensi e personalissimi e ce le testimoniasse su carte spesse, intrise d’acque colorate e dense di emozioni. Come le avranno viste ‘loro’, il nostro ‘prima’ - e poi come le potranno vedere altri ‘loro’, il nostro ‘dopo’- le fiabesche stradine alla fine delle quali, lontano lontano, c’è sicuramente la casa di una vecchia fata in attesa di bambini da iniziare, o le foreste dove volteggiano nel vento elfi marittimi, salmastri, silenziosi, dimenticati…Ci muoviamo su sfondi che altri hanno pensato,
Presentazione di Anna Benvenuti,
Università di Firenze
2006
costruito, narrato, dipinto, scolpito, progettato, demolito, rifondato, nel mutare continuo di scena nella lanterna magica di vite vissute e dimenticate; Giotto, o Lorenzetti, o l’Angelico, hanno percorso questi stessi nostri sfondi, gli stessi colori che Andreuccetti imprigiona nella sua rete acquosa, osservando la tormentosa sopravvivenza degli ulivi, l’inquieto aggrovigliarsi del bosco col cespuglioso profilo della macchia, il morbido, femmineo dispiegarsi collinare delle groppe d’erba e d’argilla; il mutevole divenire della luce nell’ordine del giorno, dalle inconsistenze perlacee dell’alba all’indaco screziato di lapislazzuli che precede la notte, o in quello delle stagioni, ora verdi scintillanti di primavera, ora torpide d’ori estivi già venati d’autunno, ora legnose, algide di nudità invernali.Anche Andreuccetti, come già gli innamorati del ‘paese dove fioriscono gli aranci’, gli insancabili acquerellisti del Gran Tour, o i paesaggisti inglesi persi nelle campagne romane tra pecore e rovine, ci guida in un viaggio tra i colori del tempo nella straordinaria varietà di uno spazio collinare dove il profilo giuridico dei confini si definisce con l’artificio grafico dei cipressi, dove l’avidità del possesso si stempera nell’armonia della forma, dove le ‘case da signore’ sono quasi meno belle di quelle ‘da lavoratore’. Così il suo pennello ci conduce, curioso, tra le calde vie di San Gimignano, rosse di storia o notturne di china, a ridosso di boschi a foglie di farfalla, nelle bluaggini temporalesche o nell’infinito verde dei campi giovani di grano. Con i suoi cromatismi egli riesce, assai meglio di quanto non sia possibile allo storico, ad evocare lo spessore del tempo insito nelle cose, il loro ucronico significato di compendio.
Così grazie alla luce, prima tra le ‘opere’ della creazione – anche di quella artistica - egli esprime la sostanza immateriale della durata, la patina del divenire, l’essenza delle generazioni che quel tempo hanno attraversato e vissuto percorrendo gli stessi luoghi e guardando gli stessi colori.
Anna Benvenuti
Soffia lieve una
brezza
Soffia lieve una brezza che ci sospinge a soffermarci d'incanto sui lavori pittorici del maturo Alessandro Andreuccetti.Il suo guardar la Natura è ricolmo di dolcezza, armonia anche se spesso recentemente toccato da una vena malinconica.L'abilità descrittiva è forte, riuscendo spesso a donarci quella sensazione, sempre più rara, soprattutto per chi abita in caotiche grandi città, quella sensazione appunto di immutabilità, di ciclicità entonsa della bucolica Natura.L'abilità, mista alla scelta personale di questo artista a dedicarsi completamete alla rappresentzione mediante l'acquarello, ci mostra già l'autentica devozione al dato pittorico ovvero quello dell'acquarello (genere e mezzo artistico da sempre ritenuto secondario, quasi come concetto disegnativo di abbozzo). Alessandro Andreuccetti potrà invece servirsi di quest'arte antica per donare nuova linfa vitale al genere, portando e descrivendo così lembi di terra che potrà far assaporare a coloro che vorranno lasciarsi deliziare da tale gioco cromatico-descrittivo.Come detto prima la recente arte di Alessandro Andreuccetti sembra risentire di un maggiore impeto malinonico: se da una parte ci fa vedere tutta la sua abilità nello scandire più piani prospettici dati da tronchi o da foglie, si vedano ad esempio:"Fog in the forest", "Autumn leaves n°6" l'apice di questo moto interiore si ritrova in "Pale shade of winter", ma ancorin "Tuscany hills n°9"-
Critica di Valeria S. Lombardi, Università di Milano
2008
L'abilità, testardaggine a continuare a dipingere senza avvertire le avversità del Mercato: lo decretano senz'altro come uno dei ultimi, pochi veri artisti che dipingono solo per il sentire e donare agli altri. Valeria S.LombardiDott.ssa storia dell'arte contemporanealaureata c/o Università Statale di Milano
Pennelli Valdelsa
ni (www.minomacc
aricolle.it)
Alessandro Andreuccetti nasce a San Gimignano nel 1955. Nel 1975 consegue il diploma di maturità artistica. Nel 1978 si presenta con una personale a Volterra, presso la Galleria “Daniele da Volterra”.Nel 1979 espone con un’altra personale a Roma, presso la Galleria “Ieri e Oggi”.Nel 1983 vince il 1° premio del Concorso nazionale del fumetto e del Fantastico di Prato.Inizia la collaborazione con Sergio Micheli e con l’editore Nerbini di Firenze per la realizzazione di tavole e racconti a fumetti.Nel 1985 fino al 2005 collabora con riviste toscane e senesi per illustrazioni di vario tipo. Dipinge prevalentemente ad acquarello ed espone periodicamente i lavori in mostre in varie città toscane e non. Attualmente si occupa soprattutto di graphic-design e comunicazione visiva e realizzo illustrazioni di supporto a video e presentazioni multimediali.Nel 2002 elabora le illustrazioni per il libro “L’ombra delle torri” di Iole Vichi Imberciadori, Ed. Titivillus.Nel 2004 espone alla Mostra collettiva “Certaldo in cornice”, a Certaldo presso Palazzo Pretorio.Nel 2005, dopo un anno e mezzo di lavoro, pubblica il libro fumetti “L’Acqua di Siena” illustrato interamente da lui. L’argomento è la storia dei bottini di Siena dal Medioevo ai giorni nostri; un lavoro molto importante dedicato a lettori di tutte le età.Nel 2005 crea le illustrazioni per il libro “Porto Lunae Rinasce”.Nel 2006 presenta a Firenze presso Palazzo Panciatichi sede del Consiglio della regione Toscana, una sua personale dal titolo “Tuscany Hills”.
Testo di Benedetta cavallini
2006
Dei meravigliosi paesaggi toscani, il pittore imprime sulla tela le sensazioni momentanee scaturite da un primo sguardo. Con sfumature dicolori ad acquarello o ad acrilico le Torri di San Gimignano si trasformano in un’immagine simbolica che ci porta col pensiero alla magia di una civiltà moderna che vive entro mura e costruzioni antichissime…Pennellate di ocra e terra di Siena accarezzano le curve delle colline e gli spigoli delle case, dando molta naturalezza alla resa pittorica.Poi, basta spostare lo sguardo dagli intensi colori purpurei alle tonalità blu,verdi,viola e ci sentiamo immersi in un paesaggio che diventa uno spazio senza tempo, dove grandi nuvole dominano dall’alto e strade percorrono terre infinite. Le immagini che ci troviamo davanti sono sempre cromaticamente omogenee, non c’è nessuna discordanza tra le tinte violacee dei tronchi in primo piano e il verde dell’erba di primavera. Le stagioni si trasformano sulla carta o sulla tela in sinfonie di colori suonate dall’abile mano dell’Andreuccetti, che crea l’opera con immediatezza ma anche con ponderazione.San Gimignano, pinete, colline, alberi e sentieri… Sono questi i temi che il pittore ha preso dalla sua terra, ispirato dunque, come molti altri del suo mestiere, dai luoghi dove è nato e cresciuto, portandone i segni evidenti nel suo approccio alla pittura.Andreuccetti dice a proposito della sua arte:” La mia è una pittura figurativa ma allo stesso tempo onirica, improntata ad andare oltre l’aspetto meramente ritrattistico dell’immagine. E’ anche una ricerca su forme e colori per far sì che si astraggano dall’immagine e vadano oltre”.
Le rielaborazioni personali di ciò che il pittore sente nell’attimo in cui ha davanti le sue care colline toscane creano paesaggi e figure immobili, in una realtà sospesa fra la visione del momento e i ricordi legati a questa natura così vivida e variopinta da sembrare animata.Andreuccetti, grazie alla sua pittura, riesce ad imprimere e rendere quasi tangibili sensazioni delicate e personali, che altrimenti forse andrebbero perdute.
(Benedetta Cavallini)
Il sindaco di San Gimignano Marco Lisi ha inaugurato, a Palazzo Panciatichi, la mostra di pittura “Tuscany Hills” di Alessandro Andreuccetti
La tecnica? L’acquarello su carta lavorata a mano. L’ispirazione? Dai grandi maestri del passato, come Turner e Delacroix fino ai vedutisti inglesi ed italiani dell’800. L’elaborazione? Del tutto personale alla ricerca di paesaggi e figure da amalgamare in composizioni autonome. Il filtro “toscano” è, però, la caratteristica principale delle opere di Alessandro Andreuccetti che crea tele evocanti stati d’animo e sensazioni, nelle quali luci e colori giocano un ruolo di primissimo piano prescindendo dal soggetto scelto, sia esso una pineta versiliana o una stradina di campagna. “Le colline toscane – ha detto Andreuccetti- costituiscono il mio orizzonte e la mia tavolozza , il mio territorio di “caccia” e di esplorazione, così come lo furono per tutti quegli artisti ed intellettuali girovaghi che all’epoca del ‘Grand Tour’ scendevano in Toscana per restarne innamorati”. All’inaugurazione della mostra “Tuscany Hills” sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini e il sindaco del Comune di San Gimignano (Si), Marco Lisi. L’esposizione rimane aperta fino al 6 febbraio. (bb)
Consiglio regionale
della Toscana
Comunicato n. 107del 30/01/2006
La Toscana di Andreuccetti a
Palazzo Panciatichi
Con questo numero la Voce del Campo riprende a pubblicare in copertina una storia disegnata dal nostro bravo illustratore Alessandro Andreuccetti. Inutile dire quanto siano di livello le sue qualità di artista dal tratto sicuro e fluido; e quanto il valore dei suoi disegni sia stato legittimamente e unanimamente riconosciuto, a cominciare dal prestigioso Convegno Internazionale del Fumetto e del Fantastico di Prato, nel 1983, dove gli fu assegnato il prio premio con l’ormai mitico “Valze Viennese”. Era il periodo in cui il giovane disegnatore collaborava a “Mass Media Comics” e a “Fang”: due fanzine edite dal Centro Studi sul Cinema e sulle Comunicazioni di massa, dirette dal sottoscritto.Nonostante che il racconto su Salomè, pubblicato in copertina da La Voce del Campo, sia nato come fumetto, quindi leggibile senza intervalli di tempo, quadretto dopo quadretto, tuttavia esso non ha affatto sofferto della scansione a unità settimanali.La completezza e la cura che Andreuccetti ha profuso nel suo racconto hanno fatto sì che ogni “tessera” apparsa in copertina ha dato l’impressione di un’esecuzione compiuta e, in un certo senso, autoconclusiva.In effetti il suo stile si rivela piuttosto vicino ai classici del comic come Alex Raymond (Flash Gordon) o Harold Foster (Prince Valiant) i quali risentono di una cultura
Presentazione di Sergio Micheli
(Direttore del Centro Studi sul
Cinema e sulle Comunicazioni di
massa di Siena) per la storia
“Un’avventura di Cecco Angiolieri”
pubblicata a puntate su La
Voce del Campo
figurativa classica, piuttosto che nei confronti di quegli autori i cui moduli comunicativi appaiono mutuati dall’ormai invadente narrativa per immagini in movimento: il cinema e la TV.Così la nuova storia disegnata, che ha inizio dal presente numero de lA Voce del Campo, concepita, questa volta, a tavole a sé e non a quadretti a scansione ravvicinata, si presenta con tutte le carte in regola, e meglio di prima, per essere apprezzata volta a volta nel suo assieme iconografico.In quanto al tema che essa tratta, Andreuccetti non poteva fare una scelta migliore. Protagonista di queste tavole copertina, certamente da collezionare, in 15 puntate, è una personalità che rientra di prepotenza fra i grandi della storia e della cultura di Siena: Cecco Angiolieri.Ebbene, l’Andreuccetti ispirandosi ad una delle più giocose (e amorose) rime del poeta, riesce a ricreare, con l’efficacia del suo tratto e con la sua sensibilità, il mondo poetico dell’illustre senese proprio nel trasporre quel ricorrente “istrionico compiacimento della deformazione autobiografica”.Cecco, in questo, cerca di andare a donne (il che non è, come è noto, una novità).Ma vien percosso da un tizio e derubato (un po’ come appare rappresentato, ad opera di Memmo di Filippuccio, nella Torre Grossa a San Gimignano, il baldanzoso giovane una
volta soddisfatte le sue voglie amorose).Solo che Cecco qui conclude la sua avventura senza nulla di fatto in ossequio a quelle contrarietà del vivere quotidiano di cui l’originale poeta senese “dal gusto buffonesco, teatrale, parodistico”, si sentiva testimone e vittima.Anche quello di togliere a qualcuno la donna giovane e leggiadra (e lasciare agli altri le vecchie e laide), tuttavia rigorosamente al condizionale, resta per il biografo di sé una pura, amara illusione.Quella di Andreuccetti non è che una efficace, godibile testimonianza di tutto questo. E se il lettore apprezzerà e si divertirà, come è opinabile, mandi un ringraziamento al disegnatore, sì, ma anche a Mapi che ha fortissimamente coltivata e voluta l’originale idea.
Sergio Micheli
Presentazione di Sergio Micheli
per la storia “Salomè” pubblicata
a puntate su La Voce del Campo
Sappiamo che è la tradizione popolare, per la precisione la cultura profana, a dare il nome di Salomè alla fanciulla cui fa cenno, senza alcuna precisazione, il vangelo di Marco e Matteo nell'episodio del martirio di Giovanni Battista.Attraverso il tempo sono poi le arti figurative (mosaici, bassorilievi, reaaffreschi, olii ecc.) che compiono il primo passo per dare corpo a questo personaggio. (Proprio Siena, fra gli altri, vanta due esempi straordinari: l'affresco di Pietro Lorenzetti nella Basilica dei Servi e il bassorilievo di Donatello nel fonte battesimale di san Giovanni).Poi è la volta della letteratura (v. i casi di Heine e Flaubert), della poesia (Eugenio de Castro), della l'imusica (Richard Strauss), quindi del teatro, a proposito del quale, viene subito in mente il dramma, appunto SALOME', composto in francese da Oscar Wilde per Sarah Bernardt.E' perfino il turno, in tempi più recenti, del cinema (memorabile il film di Dieterle con Rita Hayworth).E' perciò una ricca e costante riproposta attraverso tante forme espressive e di approccio con il lettore, con l'osservatore, con lo spettatore che appare ritratto, senza sostanziali differenze, salvo quelle che concernono il mezzo e lo stile, lo sconcertante e affascinante personaggio chiamato Salomè.
Ma non è tutto. Nell'epoca cosiddetta della civiltà delle immagini la bellissima figliastra di Erode, tetrarca di Giudea, assume un'altra forma. Ad opera di Alessandro Andreuccetti (le cui tavole hanno cominciato ad apparire in copertina de La Voce del Campo dal numeroscorso e sono oggetto di collezione), essa si trasforma, questa volta, in eroina di carta per entrare nella casistica della letteratura per immagini proprio attraverso la mediazione del dramma wildiano. E' la forma teatrale, infatti, che funziona da tramite diretto in questa versione di "spettacolo di segnato".La struttura e il ritmo del racconto (risolti da Andreuccetti in quattro fasi, cioè "presentazione", "primo sviluppo" o impostazione, "secondo sviluppo" o azione in crescendo o danza, infine "conclusione") sembrano richiamare da vicino le coordinate dal dramma di Wilde e, nello stesso tempo, addirittura la scansione, insita nel dramma stesso, tipica dello spettacolo musicale.Del resto l'interpretazione offerta in queste tavole di Andreuccetti: un'interpretazione comunque del tutto autonoma e assolutamente funzionale al medium fumetto, pare tenere presente altre caratteristiche dell'edizione teatrale, vale a dire (come osservò Praz proprio per la Salomè di Wilde), l'aspetto consolatorio rispetto a quello reale-orrorifico dovuto ad un modo di rappresentare scene e personaggi secondo un gusto che richiama lo stile
arabesco-liberty, quindi lo shock della nudità che, fra l'altro destò molto scalpore e non poche perplessità nella puritana Inghilterra.Ma il nudo si addice a Salomè se si considera il significato che i corpi svestiti assumono in quel contesto e se si ha presente l'intensità e l'istintività delle sensazioni che suscita l'azione drammatica, libere da ogni freno inibitorio e "spogliate" di ogni pretestuosa remora di ordine comportamentale e morale.Sono 33 le tavole eseguite dall'esperta e felicemano di Alessandro Andreuccetti per illustrare il racconto di Salomè, ognuna autoconclusiva per il suo valore grafico espressivo quindi per il suo pregio compositivo.a, una volta poste in sequenza, settimana dopo settimana, ci si renderà subito conto come tali tavole diventino elementi pregevoli di un mondo testuale, il racconto, secondo una scorrevole scansione ritmica così da rendere il tutto assai piacevole e godibile.Sergio Micheli
Pale shade of winter
Acrilico su tavola
cm 75 x 75
2008
Tuscany hill n.9
Acrilico su garza / pannello
cm 40 x 40
2008
Campo di grano con papaveri
Acrilico su tavola
cm 50 x 50
2008
Sotto il cielo di toscana - Radicofani
Acrilico su tavola
cm 50 x 50
2008
Tuscany hills n.2
Acrilico su tavola
cm 50 x 50
2007
Tuscany hills - Amiata
Acrilico su carta
cm 56 x 76
2008
La nebbia nel bosco
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Il frutteto aspetta la primavera
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Autumn leaves
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Autumn leaves
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Tuscany hills – Le Crete
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Tuscany hills – Valdorcia
Acquarello su carta
cm 56 x 76
2008
Girasoli
Acquarello su cartacm 56 x 76
2007
Autumn leaves n.3
Acquarello su cartacm 56 x 76
2007
Autunno nel bosco
Acquarello su cartacm 56 x 76
2007
Grano e papaveri
Acquarello su cartacm 56 x 76
2007
si avvicina il temporaleacquarello su cartacm 56 x 76
2006
Autumn leaves
acrilico su telacm 60 x50 x3
2007
In fondo al viale l'autunno aspettaacrilico su telacm 60 x50 x3
2006
Al di là degli ortiacrilico su telacm 50 x50 x3
2006
Campi nel sole di maremmaacrilico su telacm 60 x50 x3
2006
Per la via s'incontra il medioevoacrilico su telacm 40 x 40 x 3
2006
Uliviacrilico su telacm 50 x 60 x 3
2006
Sentieroacrilico su telacm 50 x 50 x 3
2006
le torri dala roccaacrilico su telacm 50 x 50
2006
Le torri all’improvvisoacrilico su telacm 40 x 40
2006
Geometrie e coloriacrilico su telacm 40 x 40
2006
Al di là delle collineacrilico su telacm 50 x 50
2006
Dopo il temporaleacquarello su cartacm 56 x 76
2006
alla sera le torri sono piu bellegouache su cartacm 56 x 76
2006
autunno all'amiatagouache su cartacm 56 x 76
2006
Questa terra è la mia terragouache su cartacm 56 x 76
2006
Nel boscoacquarello su cartacm 56 x 76
2006
In alto le torriacquarello su cartacm 56 x 76
2006
Colline toscanegouache su cartacm 56 x 76
2006
Verdi colline gouache su cartacm 56 x 76
2006
Grano e papaveriacquarello su cartacm 56 x 76
2006
La via per Castelfalfiacquarello su cartacm 35 x 50
2006
Colline a Castelfalfiacquarello su cartacm 35 x 50
2006
Ginestreacquarello su cartacm 56 x 76
2006
Dietro le muraacquarello su cartacm 56 x 76
2006
Veduta da bondaacquarello su cartacm 35 x 50
2006
La via per San Gimignanoacquarello su cartacm 35 x 50
2006
Foglie d’autunnoacquarello su cartacm 35 x 50
2006
Foglie d’autunnoacquarello su cartacm 56 x 76
2005
Sentiero tra gli uliviacquarello su cartacm 56 x 76
2005
Arbustiacquarello su cartacm 56 x 76
2005
Collezione del Consiglio Regionale della Toscana
La collina degli uliviacquarello su cartacm 56 x 76
2005
La collina degli ulivi 2acquarello su cartacm 56 x 76
2005
Pinetaacquarello su cartacm 56 x 76
2005
Sentiero nel Chiantiacquarello su cartacm 56 x 76
2005
Tuscany Hillsacquarello su cartacm 56 x 76
2005
"Tuscany Hills” fa parte di una serie di dipinti realizzati tra il 2004 e il 2005 sul tema della campagna toscana vista con gli occhi di un toscano.Protagoniste di questa serie sono le colline toscane con le loro rotondità, i colori, le luci e le ombre, l’opulenza dei verdi sotto cieli azzurri, la durezza delle piagge disegnate dai solchi. Sono infiniti gli spunti compositivi che si possono ricavare dal susseguirsi dei colli, tra boschi, campagne e viottoli e infinite le suggestioni capaci di evocare in me stati d’animo particolari che si fissano sulla carta o sulla tela in motivi, forme e colori del tutto autonomi.
Questo processo compositivo mi sembra particolarmente adatto a descrivere il quadro “Tuscany Hills”: le curve delle colline che si susseguono ad andamento contrapposto, i colori caldi di un pomeriggio inoltrato, il disegno dei campi dove il grano è stato appena tagliato, tutto contribuisce a creare quell’atmosfera di immobilità quasi irreale, quell’attimo in cui tutto rimane fissato come in una fotografia, o come in una magia.E’ questo “attimo magico” che ho voluto catturare e illustrare prima che la realtà riprendesse il sopravvento, la luce cambiasse, il vento portasse via le nubi e tornasse la voglia di muoversi e andare
oltre quelle colline, percorrendo quelle stradine bianche e polverose, alla scoperta di altre meraviglie. Ultima nota sul titolo: mi sono ispirato per questa serie ai grandi e piccoli intellettuali ottocenteschi che dal nord Europa scendevano in Italia e, in particolare, in Toscana e rimanevano innamorati per sempre dalle Tuscany Hills.
San Gimignanoacquarello su cartacm 50 x 70
2003
Manifesti
Realizzati per il Comune di San Gimignano
Comics
Libri storici a fumetti realizzati per la Banca di Credito Agricolo di Sovicille
Illustrazioni
Illustrazioni realizzate per la mostra “Dame et Cavalieri” organizzata dai Cavalieri di Santa Fina
2006
Illustrazioni
Illustrazioni realizzate per il volume “Porto Lunae rinasce”
2005
Danza ancestrale di seduzioneacquarello e carboncino su cartacm 56 x 76
2006
studio di angeloacquarello e carboncino su cartacm 56 x 76
2006
Alessandro AndreuccettiVia San Giovanni, 58
53037 San Gimignano (Siena)Italy
Tel. 3351270902E-mail: [email protected]
Web: http://www.alessandroandreuccetti.com