acli veronesi - aprile 2014

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ACLI VERONESI IL GIORNALE DELLEACLI DIVERONA -ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI N. 1 2014 Acli Veronesi n. 1/ 2014 - Poste Italiane s.p.a. - sped. In abb. Postale - D.L. 353/2003 (coinv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB UN ANNO DI PAPA FRANCESCO, pag. 12 DA PAG. 2 LE NOSTRE NOVITA’ PAG. 16 IL TERZO SETTORE NON E’ TERZO A NESSUNO

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Il giornalino informativo delle ACLI Provinciali di Verona

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Page 1: ACLI Veronesi - aprile 2014

ACLI VERONESIIL GIORNALE DELLE ACLI DI VERONA - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANIN. 1 2014

Acli Veronesi n. 1/ 2014 - Poste Italiane s.p.a. - sped. In abb. Postale - D.L. 353/2003 (coinv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB

UN ANNO DI PAPA FRANCESCO, pag. 12

DA PAG. 2 LE NOSTRE NOVITA’

PAG. 16 IL TERZO SETTORE NON E’ TERZO A NESSUNO

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GLI AUGURI PASQUALI DI ITALO SANDRINIEDITORIALEGaranzia di tutela dei

dati personali -

I dati personali degli

abbonati e lettori sa-

ranno trattati nel pie-

no rispetto del Dlsg.

196/2003.

Tali dati, elaborati

elettronicamente,

potranno essere uti-

lizzati a scopo pro-

mozionale.

Come previsto

dall’art. 7 del Dlsg.

196/2003 in qualsiasi

momento l’interessa-

to potrà richiedere la

rettifica e la cancella-

zione dei propri dati

scrivendo a:

Acli Verona,

via Interrato

dell’Acqua Morta 22,

37129 Verona

SOMMARIO

NEWS ACLI Nuova sede Acli a Borgo Roma, p. 1Lega Consumatori, p. 2Ufficio Progetti, p. 4Unione Sportiva, p. 6Acli Colf, p. 8

ATTUALITA’ Un anno di Papa Francesco, p. 12Diventare genitori oggi, p. 14

Il terzo settore non è terzo a nessuno, p. 16Siria: dopo 3 anni il conflitto continua, p. 18

RUBRICHE Senti chi parla adesso.., p. 20Parlano i circoli, p. 22I prossimi appuntamenti, p. 24

Cari Amici,

avrei aver voluto farvi gli auguri personalmente nell’incontro pro-grammato per il 12 aprile, ma il numero esiguo di partecipanti, mi ha impedito questo piacere.

Colgo l’occasione per informarvi che, malgrado le pochissime persone presenti, l’incontro è stato gradevole e partecipato, anche per-ché il circolo ospitante è appena sorto e ho colto da parte loro un grande entusiasmo nel far parte della nostra “casa”.

Altro motivo di orgoglio, come aclista, è stato vedere la partecipa-zione di due dipendenti che hanno fatto 100 km tra andata e ritorno, per essere presenti.

Anchequestosignificacrederenell’associazionecheècosacomu-ne a tanti di voi, ormai l’ho capito, ma credo sia giusto sottolineare per non dimenticare.

Questo è lo spirito che fa si che il sottoscritto e altri, malgrado i tanti problemi, continuino a credere in “casa Acli”.

Chi come volontario, chi come dipendente, chi come politico etc. lo spirito dovrebbe essere quello, quello di mettere un pezzo nella “casa”, e non per interesse personale, tornaconti, mero stipendio, giochi politici anacronistici, ma solo perché se tutti ci mettono un pezzo la casa rimane in piedi, altrimenti crolla tutto e travolge tutti, come la torre di babele insegna.

Per cui il mio augurio più sincero a voi e alle vostre famiglie, di una Pasqua serena e di vera resurrezione, non quella da copertina o dei cri-stiani da salotto, ma quella in cui ognuno capisce che solo perdendo un pezzo di sé stesso, può dare futuro agli altri e a sé. Buona Pasqua,

Italo SandriniPresidente Provinciale Acli Verona

Page 3: ACLI Veronesi - aprile 2014

NEWS ACLI ANNO VII

NuUMERO 1/2014

www.acliverona.it

COPERTINA: Fonte:

www.repubblica.it

SEDE ACLI VERONA:

via Interrato dell’Acqua Morta 22

37129 Verona

tel: 0458065512

Aut. Trib. di Verona n. 1188 del 12.12.1995

DIREZIONE E REDAZIONE:

via Scrimiari 24/A37129 Verona

tel: 0459275000

DIRETTORE RESPONSABILE:

Don Renzo Beghini

CONCEPT AND LAYOUT:

Francesca Oppici

[email protected]

STAMPA TIPOGRAFICA:

Cierre Grafica s.c.a.r.l. - Caselle di Somma-

campagna (Vr)

Sabato 8 marzo 2014 è stata inau-gurata la nuova sede Acli di Borgo Roma che si trova in via Lussino 19.

Alla presentazione erano presenti il Presidente delle Acli Provinciali di Ve-rona Italo Sandrini, il Segretario Pro-vinciale Fap Francesco Roncone, il Par-roco di San Giacomo Maggiore Don Severino, l’Assessore al Decentramen-to Antonio Lella, Luigi Ugoli e il Vice segretario della Fap Giuseppe Platino.

Presso questa nuova sede gli utenti potranno usufruire di tut-ti i servizi Acli a loro offerti, tra cui:

-servizifiscali;-servizidipatronato;-serviziosuccessioni;-serviziolavorodomestico;- servizio amministratore di sostegno.

Per informazioni e prenotazioni visio-nare il sito www.acliverona.it o telefo-nare al numero 045 8065512 o 045 8065550.

NUOVA SEDE ACLI BORGO ROMA

Page 4: ACLI Veronesi - aprile 2014

LEGA CONSUMATORI

Firmato nuovo regolamento di conciliazione per il servizio

idrico veronese

Nella   sede del Consiglio di Bacino il 13febbraio scorso è stato firmato il Regola-mento per la conciliazione paritetica tra le Società di gestione Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi e le Associa-zioni dei consumatori Lega Consumatori, Adiconsum e Movimento Consumatori Ve-rona. L'obiettivo dell'approvazione del re-golamento di conciliazione e' stato quindi raggiunto abbondantemente nei termini del programma elaborato dal tavolo tecni-co istituito prima di Natale e operativo dal 16 gennaio scorso tra Società di Gestione dell’idrico e Associazioni dei consumatori.

Finalità del regolamento e' quello di risolvere le controversie tra le Società di gestione e i loro clienti in modo pratico, veloce ed economico.

Il Regolamento per la conciliazione pari-tetica, infatti, vuole essere uno strumento di componimento bonario delle contro-versie attraverso il quale potranno trovare soluzione stragiudiziale le problematiche relative a fatturazione, ricostruzione dei consumi, contestazione della tipologia di uso, lettura errata o ritardo nel trattamento

della pratica (come l’attivazione dell’utenza ecc),  sospensionepermorositàdellaforni-tura, mancata osservanza standard di quali-tà e obblighi previsti dalla carta dei servizi.

COSA CAMBIA. Prima del Regolamento, se per questi casi elencati l’utente, a fronte di un reclamo, non riceveva risposta o se la risposta della Società di gestione non era soddisfacente, si finiva per vie legali, conrelativi costi, lungaggini burocratiche e in-certezza dell’esito. Ora, le cose cambiano.

COME FUNZIONA. Innanzitutto, la prima cosa da fare è sempre inoltrare un reclamo, e questo può essere svolto sia tramite le as-sociazioni aderenti sia autonomamente: in quest’ultimo caso la procedura di conciliazio-ne verrà comunque assegnata (con un criterio turnario)aunadelleassociazionifirmatarie.

TEMPISTICHE. La domanda di conciliazione deve essere inviata entro 90 giorni decorrenti dalla data di ricevimento della risposta al recla-mo. Una volta presentata la domanda, dopo 30giorniinizieràiltentativodiconciliazione.

Nel corso della procedura sono sospese tutte le azioni esecutive relative alla controversia.

La documentazione e le modalità per av-viare la procedura sono reperibili sia presso la sede di Lega consumatori di Ve-rona (via Interrato dell'Acqua Morta, 22) sia sui siti di Acque Veronesi (www.ac-queveronesi.it) e di AGS (www.ags.vr.it).

Firmato nuovo regolamento tra Lega consumatori e Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi

di Emanuele CaobelliPresidente Lega Consumatori Verona

LEGA CONSUMATORI VERONA

Via Interrato dell’Acqua Morta, 2237129 Verona045 [email protected]

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045 806 55 50fissa un appuntamento al numero unico:

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UFFICIO PROGETTI

Recupero Record del Progetto R.E.B.U.S nel 2013!

Anchequest’annol’UfficioProgettifailpuntosulleattivitàsvoltenel2013esuirisultatiot-tenuti attraverso le varie progettualità in atto.

In particolare attraverso il progetto R.e.b.u.s (Recupero Eccedenze Beni Utilizzabili So-lidalmente), sono stati recuperati nel cor-so dello scorso anno 1.148.630,61 chilo-grammi di generi alimentari e 35.961 pezzi di cui 28.511 scatole di generi alimentari, 7.371 confezioni di farmaci e 79 scatolonidi vestiario e gadget derivanti da donazioni occasionali per un valore economico com-plessivo di circa 1.800.000 euro: un recupe-ro record, con un aumento di circa il 50% rispetto al quantitativo recuperato nel 2012.

I beni sono stati raccolti da diversi canali: men-se scolastiche e ospedaliere, supermercati, mercati ortofrutticoli, centri cottura, organiz-zazioni di produttori agricoli, grossisti di orto-frutta e farmacie e sono stati distribuiti ad un centinaio di associazioni presenti nei diversi territori in cui è attivo il progetto (Verona, Vi-cenza, Mantova, Padova, Brescia e Bergamo).

In termini di riduzione degli sprechi, il recu-pero ha consentito di prevenire nella pro-vinciadiVeronaunquantitativodirifiutior-ganici (rappresentati da generi alimentari freschi e pasti cotti) pari a quasi il 5% del-la frazioneorganicadei rifiutisolidiurbaniraccolti nel 2002 nel territorio cittadino e si può ipotizzare ragionevolmente che, con il coinvolgimento di tutte le catene distributi-ve, le mense scolastiche del territorio e tutti i posteggianti della società Veronamercato S.p.A., si potrebbe arrivare ad un quantitativo recuperabile di circa 1.700.000 chilogrammi.

Nell’arco del 2013 il progetto è stato inol-tre presentato come buona pratica in alcu-ni eventi nazionali ed internazionali, nello

specifico il “Symposium on UrbanMining”tenutosiaBergamonelmaggio2013,l’ESN– European Social Network organizzato a Du-blinonelgiugno2013eilconvegno“Siste-mi alimentari sostenibili e disuguaglianze in salute”realizzatoaVeronanell’ottobre2013.

L’obiettivochesipone l’UfficioProgettiperil 2014 è quello di riuscire ad inserire nella rete altri donatori in modo tale da poter ri-durre, da un lato gli sprechi attraverso la dif-fusionediunmodellodigestionedei rifiu-ti con una forte valenza sociale, e dall’altro soddisfare in modo sempre più completo il fabbisogno delle associazioni del territo-rio che si trovano ad affrontare ogni gior-no sempre più richieste di aiuto da parte in particolare di famiglie che con la crisi si trovanoincondizionidimaggioredifficoltà.

di Martina TommasiReferente progetto R.e.b.u.s.

Nella foto un nostro volontario mentre recupera da una mensa scolastica.

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Page 7: ACLI Veronesi - aprile 2014

UFFICIO PROGETTI

UFFICIO PROGETTI ACLI VERONA

Via Scrimiari, 24/A37129 Verona045 [email protected]

Nessuno Escluso arriva anche a Borgo Roma!

Nessuno Escluso è un progetto coordina-to e gestito dall’Ufficio Progetti delle AcliProvinciali di Verona nato con l’obiettivo di combattere l’evasione scolastica e favorire l’inclusione sociale di bambini e ragazzi a rischio di emarginazione e non (con diver-se caratteristiche, origini ed esigenze), gra-zie alla presenza di operatori e volontari di varie fasce d’età (studenti delle scuole su-periori e dell’università, giovani lavoratori, pensionati), ovvero a punti di riferimento differenti per le diverse necessità di ognuno.

L’attività verrà svolta il martedì e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30, presso:

“Circolo NOI - Parrocchia San Giovanni Battista in Tomba Extra” via Centro 80, 37135 Verona.

Servizio di studio assistito ed intrattenimento extra-scolastico nei

quartieri di Borgo Nuovo e Borgo Roma, per alunni delle scuole primarie e secondarie.

Parrocchia S.Giovanni Battista in Tomba Extra

Per iscrizioni ed informazioni:Ufficio Progetti: 0459275000 - [email protected] Noi Tomba Extra:

Gatti Giovanni 3491980916 - via Centro 80, VR

Si tratta infatti di un doposcuola gratuito ri-volto abambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni;un’occasione per studiare assieme ai propri coetanei, condividendo studio, tempo e dif-ficoltàper rafforzare l’autostimaemigliora-reilrendimentoscolastico;unluogosicuroed accogliente dove potersi confrontare con gli operatori anche su tematiche estra-nee alla scuola, ottenendo, se necessario, un supporto psicologico e mantenendo sempre un contatto con scuola e famiglia.

Il progetto è attivo da due anni nel quar-tiere Borgo Nuovo di Verona, ed è sta-to attivato dal 18 febbraio 2014 anche a Borgo Roma nei seguenti giorni e orari:

martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 presso le sale del Circolo NOI - Parroc-chia San Giovanni Battista in Tomba Extra in via Centro 80, 37135 Verona.

“Nessuno Escluso - Borgo Roma” è un servizio gratuito che prevede l’iscrizione al Circolo NOI tramite una tessera associativa comprensiva di assicurazione pari a 8 euro per ogni iscritto.

Per informazioni, contatti ed iscrizioni:Francesca Oppici,

[email protected], 0459275000 – Referente progetto Nessuno Escluso

Gatti Giovanni, 3491980916–CircoloNOITombaExtra

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UNIONE SPORTIVA

Domenica 8 Giugno 2014, presso il Circolo IMaggio diMontorio (Via del Lanificio, 60– Montorio VR), si terrà la IV Edizione della “FESTADELLOSPORTedellaSaluteSocia-le”, momento di festa e solidarietà, occa-sione per incontrare le ACLI tutte al di fuori deicircoli,degliufficiodeicentridiforma-zione professionale presenti sul territorio.

All’interno della manifestazione sarà pos-sibile trovare spazi dedicati all’attività fi-sica per tutti, nonché proposte di natu-ra culturale e solidale tipiche dell’intera cultura ACLISTA, ma anche di moltissimerealtà che promuovono il benessere so-ciale tramite le loro azioni nel quotidiano. La manifestazione si aprirà già nel mat-tino del 7 Giugno con un momento de-

Festa dello Sport e della Salute Sociale

domenica 8 giugno 2014:

dicato agli sport di Squadra (Calcio a 5 e Pallavolo) realizzato in collaborazione con le Sedi Veronesi di En.A.I.P. Veneto. Domenica 8 Giugno, invece, si aprirà con la premiazione dei ragazzi che hanno parteci-pato al trofeo scaligerodi karate; a partiredalle 11.30 si terrà un convengo dedicatoa ragazzi e famiglie sul tema “CYBERBUL-LISMO: come difendersi dai pericoli della rete”. Nel pomeriggio, poi, si terranno attivi-tàsportivevarie;momentidispettacoloein-trattenimento. Il programma completo sarà visibile a breve sul sito www.acliverona.it

Nel corso della giornata di dome-nica saranno attivi gli stand eno-ga-stronomici e, a partire dalle 21.00, é previsto l’intrattenimento musicale.

Come raggiungere il circolo. 6

Page 9: ACLI Veronesi - aprile 2014

UNIONE SPORTIVA

UNIONE SPORTIVA ACLI VERONA

Via Scrimiari, 24/A37129 Verona045 [email protected]

RepoRt: A Ruota Libera 2014Il24e25Gennaio2014,presso ilTEATROFILIPPINI di Verona, si é tenuta la 2a Edizio-nedellamanifestazione “ARUOTALIBERA.Festiva Scaligero delle Abilità Integrate”, promossa dall’Unione Sportiva ACLI di Vero-na, con il patrocinio del Comune di Verona.

La manifestazione si é concretizzata in una due giorni di esibizioni artistiche (danza e non solo) curate da gruppi di ragazzi e ragazze con diversi gradi di disabilità o da gruppi misti di ragazzi con disabilità in compresenza di nor-modotati. La manifestazione ha ospitato l’”A-SD Il Ponte ONLUS”, proveniente da Roma. La sera del 24 gennaio 2014, é stata dedica-ta alla danza. Si sono esibite l’ASD Diversa-mente in Danza con lo spettacolo intitolato MixAbile;el’ASDCompagniaGiovaniDan-zatori Chrono Ballet con il Progetto DanzAbi-le, che hanno messo in scena la performan-ce intitolata (S)PASSO A DUE DANZABILE.

La sera del 25 gennaio 2014, invece, ha vi-stol’affiancamentodiunospettacolodidan-za con uno di teatro. L’ASD Diversamente inDanza, siéesibitaconF.L.Y.FinallyLoveYuourself;mentre,l’ASDIlPonteONLUS,diRoma, si é esibita nello spettacolo teatrale intitolato Nel bel mezzo di un gelido inver-no… sogno di una notte di mezza estate. Una nota particolare va dedicata all’ASD Il Ponte ONLUS, i cui ragazzi hanno offerto una bella performance, ricevendo applausi e consensi da parte del pubblico presente. Particolarmente commovente la conclusione dellaserata,congrandefestafinalesulpal-coscenico;atestimonianzadellenuoveami-cizie nate, avendo condiviso un’esperien-za che ha entusiasmato tutti i partecipanti.

Nel pomeriggio del 25 Gennaio 2014, sem-prepresso ilTEATROFILIPPINI, si é tenutouno stage formativo sulla CONTACT IM-PROVVISATION, tenuto dal coreografo, re-gista, danzatore, performer e videomaker Roberto Lun. Quest’ultimo, é stato il core-ografo della Cerimonia di apertura delle Paralimpiadi Invernali di Torino 2006, del-

lo spettacolo Rakam, per la serata di gala del Premio Danza & Danza, dello spettaco-lo I-Ching rappresentato in Marocco, Sta-ti Uniti e a San Pietroburgo. Regista Di nu-merosi spettacoli di primaria importanza, tiene corsi annuali e stages di Contact Im-provisation e teatrodanza in Italia, Europa e Giappone. Si è specializzato nella tecnica della Contact Improvisation, Danceability,Real Time Composition e AuthenticMove-ment.Creavideoecoreografiemultimediali.

Un ringraziamento particolare a:l’Assessorato allo Sport del Comune di Verona, e ai suoi uffici, per il patro-cinio e la preziosa collaborazione che in questi anni non ci ha fatto mancare;L’ASD Diversamente in Danza, che vanta un’e-sperienza decennale sui temi sviluppati nel corso del festival. Un ringraziamento partico-lare va alla presidente, coreografa e danzamo-vimentoterapeuta dell’associazione, Giorgia Panetto, che ha fattivamente collaborato alla programmazioneerealizzazionedell’evento;L’ASD Compagnia Giovani Danzato-ri Chrono Ballet – progetto DanzA-bile –, per aver aderito all’iniziativa;L’UNASP ACLI di Vero-na per la collaborazione offerta;L’ASD Il Ponte ONLUS di Roma che, assie-me al Comitato provinciale di Roma e alla Sede Nazionale USacli, hanno raccolto l’in-vitoapartecipareaquestanostrainiziativa;I volontari e le volontarie che in vari modi si sono adoperati per l’accoglien-za e la realizzazione della manifestazione;il CAF ACLI per il sostegno offerto alla realizzazione della manifestazione.

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ACLI COLF

tavola rotonda:L’ ambivalenza del lavoro di cura: questione

di donne o nodi sociali irrisolti?

Le Acli colf veronesi hanno concluso un percorso di formazione per nuove volon-tarie, articolato in sei incontri pomeridiani che ha visto una numerosa e attiva parte-cipazione. Le lavoratrici si sono incontrate pressoCasaMagperriflettereeriscoprireladimensione associativa del saper “prender-si cura di chi cura” segnata ormai da diffe-renti culture che interrogano e chiedono di assumere nuove responsabilità personali e di gruppo. All’interno di questo itinerario il 6 marzo scorso si è svolta una tavola ro-tonda sul tema l’”Ambivalenza del lavoro di cura: questione di donne o nodi sociali irrisolti?”. Sono state invitate alcune donne che,per la lorospecificitàdi impegnoediricerca,hannoaiutato ilgruppoarifletteree a mettersi in gioco su temi che vivono sul-la propria pelle e le cui soluzioni sembrano allontanarsi sempre di più. È proprio vero?

Clorinda Turri, Segretaria provinciale Acli colf, dopo aver rivolto un breve saluto e ringraziamento alle relatrici che hanno ac-colto l’invito a portare il loro contributo alla questione dell’ ambivalenza del lavoro di cura e ai nodi sociali irrisolti, ha ricorda-to che ognuno di noi ha bisogno di dare e ricevere cura, ma la tradizione ha conse-gnato alle donne la “cura della vita”. Ciò ha determinato una impropria divisione tra le responsabilità della collettività e quelle tra uomini e donne. Nel mercato della cura, se-condo i recenti dati dell’INPS, sono impie-gati oltre 993mila lavoratori, l’81,66% èrappresentato da donne, prevalentemente straniere, anche se si registra, soprattutto ul-timamente, una crescita di presenza di don-ne italiane. Data la rilevanza planetaria che sta assumendo la migrazione femminile - e si tratta per lo più di donne impegnate nei

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ACLI COLF

lavori domestici e di cura nelle case dei pa-esi ricchi- l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha adottato una apposita Convenzione (n.189) e la Raccomandazione 201, che mettono l’accento sulla inderoga-bile necessità di assicurare lavoro dignito-so alle lavoratrici e ai lavoratori domestici.

Francesco Roncone, Segretario Provinciale della FAP ha portato il saluto della Presiden-za Provinciale Acli ed ha auspicato che la figuradell’assistentefamiliaretroviunade-guato riconoscimento nello sviluppo dei ser-vizi domiciliari sempre più necessari per ri-spondere ai crescenti bisogni degli anziani.

Claudia Alemani, dell’Università di Milano Bicocca, introducendo la tavola rotonda, ha evidenziato che il lavoro di cura svolto den-tro casa è lavoro che crea benessere per le tutte le persone, deboli e non. Numerosi gli aspetti dell’ ambivalenza del lavoro di cura. Si tratta di un lavoro potenzialmente ricco di relazioni umane, ma al tempo stesso è faticoso/ansiogeno e ripetitivo. Anche la ri-

petitività ha due facce: una di rassicurazio-ne, una di noia. Le ambivalenze riguardano, da un lato, la domanda di lavoro domestico. Se guardiamo al nostro paese, sono storica-mente le donne ”povere”, quelle che arriva-vano in città dal Polesine, dalle vallate, poi dal meridione prima, poi da Paesi “poveri”, areggereilpesodiquesteattività.Tutteneltempo hanno svolto questo lavoro non rico-nosciuto, non considerato che le umiliava. Eppure molte di queste donne hanno tro-vato, grazie a questo lavoro, una propria in-dipendenza economica. Ma le ambivalenze riguardano, d’altra parte, anche l’offerta di lavoro. Negli anni cinquanta del novecento, le domestiche rappresentavano uno status symbolper lesignoredellamediaborghe-sia, poi le donne sono entrate in massa nel mercato del lavoro con l’illusione di poter di-sporre di una rete di servizi adeguati. Clau-dia afferma che non è andata così, anzi col tempo i bisogni di cura sono cambiati e que-sti attraversano tutte le classi sociali, perché sono aumentati gli anziani da accudire e non si è ampliata la rete di servizi rivolta ad

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Page 12: ACLI Veronesi - aprile 2014

altri soggetti. Ma al di là dei cambiamenti sociali il lavoro di cura è rimasto di pertinen-za delle donne ed è uno dei nodi irrisolti. Daniela Liberati, coordinatrice dell’area dei servizi sociali per adulti e anziani nel Co-mune di Verona, ha sottolineato l’aumento della popolazione anziana. Una parte è atti-va e sta bene (in genere quella dai 65 ai 79 anni), mentre dagli 80 anni in su c’è maggior fragilità, e quest’area è formata prevalente-mente da donne sole. Nel 2001 gli anziani in carico al Comune di Verona erano 2400, nel 2013 sono arrivati a 3130.A questi siaggiungono circa 2000 adulti in situazioni di fragilità. I servizi offerti dal Comune di Ve-rona coprono una parte dei bisogni socia-li e sono rivolti solo agli indigenti , restano fuori tutti gli altri, e questo – afferma Libera-ti- è un nodo irrisolto. Il Comune, attraverso alcune cooperative, garantisce il servizio di assistenza domiciliare e fornisce pasti a do-micilio a 647 utenti. Oltre a ciò sono attivi posti sollievo, centri diurni e case famiglia. Ma le risorse per incentivare i servizi sono sempre più ridotte e questo, afferma Libe-rati, è sicuramente un altro nodo irrisolto. Un modo per far fronte alle vecchie e nuo-ve fragilità è creare nuove sinergie tra i sog-getti coinvolti nel campo sociale e sanitario.

Wanda Tommasi, dell’Università di Verona edellaComunità filosoficaDiotima, ha fat-to riferimento al femminismo che, in alcune sue componenti, ha attraversato inizialmen-teuna fasedi rifiutodel lavorodi curaperpassare poi alla sua rivalutazione vista come dimensione imprescindibile della vita. Nien-te può aver senso se la cura del vivere non ne ha. Riconoscere la valenza simbolica del lavorodicurasignificaanchericonoscereildebito con la natura. Wanda ha sottolinea-to che la dimensione relazionale della cura non è interamente monetizzabile. Perciò è necessario ribaltare quella gerarchia di valo-ri che colloca il lavoro di cura delle donne al “basso” della scala sociale, mentre collo-ca i lavori degli uomini in “alto”. Per quanto riguarda il lavoro di cura e il rapporto fra donne che lavorano fuori casa e donne che curano dentro casa si tratta, è vero, di un nodoirrisolto.Mapiùchediconflitto,haag-

ACLI COLF

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Page 13: ACLI Veronesi - aprile 2014

giunto, si tratta di situazioni di costrizione. La contrattazione e lo scambio fra chi chiede aiuto e chi lo dà mettono in gioco “strategie di libertà” per entrambi. Dunque, donne vi-ste come soggetti e non solo come vittime. Una diversa gerarchia dei valori permette-rebbe al lavoro di cura di uscire dall’invisi-bilità a cui continua ad essere condannato.

Francesca Vianello, dell’Università di Pado-va, ha parlato di un’esperienza vissuta con un collettivo di donne spagnole, formato da immigrate e native che insieme gestiscono la Casa delle donne a Madrid che conside-rano uno spazio transfrontaliero. La Casa è un luogo di incontro nel quale si discute, si organizza la lotta per i propri diritti, per dare dignità al lavoro di cura. Le donne condivi-dono il loro tempo libero per avanzare pro-poste di cambiamento (e tra queste parti-colare importanzaha la richiestadi ratifica,da parte della Spagna, della Convenzione 189). Hanno proposto anche una giornata di sciopero per chiedere tutela e per provare a dare un segnale utile a valorizzare il lavo-

ACLI COLF

ro di cura, in modo che possa essere consi-derato nei gradini più alti dei valori sociali. Sempre con un ”pizzico di allegria”, pro-muovono percorsi di apprendimento/for-mazione, azioni di mutuo aiuto, ecc. Il loro motto è: “ Porque sin nosotras no se muo-ve el mundo” (Perché senza di noi non si muove il mondo). Non a caso il logo è una donna che muove un grande meccanismo.

Raffaella Maioni, Segretaria Nazionale Acli Colf, ha concluso la tavola rotonda eviden-ziando come la Convenzione 189, che è sta-ta ratificata dall’Italia, abbia dato visibilitàmondiale al lavoro domestico e di cura. An-che se l’Italia è un paese che da 40 anni ha riconosciuto alla categoria dei domestici un contratto di lavoro, restano comunque nodi irrisolti nel campo dei diritti: la tutela della maternità è solo parziale, manca il riconosci-mento dell’indennità giornaliera di malattia, il sistema contributivo è penalizzante. Ha sot-tolineato, inoltre, che è necessario investire di più nelle spese sociali stabilendo moda-lità diverse di allocare le risorse pubbliche. L’incontro è stato molto partecipato ed è stata toccante l’esperienza portata da una la-voratrice che, per oltre 12 anni, ha accompa-gnato due anziane signore con cura ed affet-tofinoallamorte.Oralesentevicinetant’èche sono diventate i suoi angeli custodi Ha poi recitato una poesia a loro dedicata.

ACLI COLF

Via Interrato dell’Acqua Morta, 2237129 Verona045 2521378

di Clorinda TurriSegretaria Provinciale Acli Colf

Foto tratte dall’evento.

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UN ANNO DI PAPA FRANCESCO

E’ passato un anno da quando Jorge Bergo-glioèsalitoalSoglioPontificio,diventandoPapa Francesco, ossia il papa della speranza, che parla a tutti anche oltre il recinto dei fedeli. Per comprendere quale fosse il pensiero che avrebbe accompagnato tutto il papato del Cardinale Bergoglio è interessante ricorda-re il dialogo intercorso con il fondatore del quotidiano Repubblica, Eugenio Scalfari, nel quale emerge in modo chiaro l’indirizzo che vuole dare alla Chiesa: “Il proselitismo è una solenne sciochezza, non ha senso. Bi-sogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda.A me capita che dopo un incontro ho voglia di farne un altro perchè nascono nuove idee e si scoprono nuovi bisogni. Questo è im-portante: conoscersi, ascoltarsi, ampliare la cerchia dei pensieri. Il mondo è percorso da strade che riavvicinano e allontanano, ma l’importante è che portino verso il Bene”.Le “sue” 4 riforme principalichefindall’ini-zio lo hanno contraddistinto sono: la Riforma della Curia, la Riforma delle opere religio-se, la Riforma del Codice Penale Vaticano, la Riforma economica della Santa Sede.

Oltre a ciò Papa Francesco sta intraprenden-do quella che è stata ribattezzata “la lotta alla pedofilia” nei confronti del clero, condan-nando il fenomeno anche a livello sociale.Importante è, anche, l’apertura al dialo-go con altre religioni, come ad esem-pio con la Chiesa ortodossa, quel-la copta egizia e con i musulmani. Papa Francesco è prima un uomo semplice, poiunreligioso,unfilosofoedinfineunEdu-catore. Un Papa che ha scelto di educare la Chiesa e di rieducarla; educare un organoecclesialesignificaancheeducareilmondolaico e cristiano. E’ proprio grazie al suo esse-re uomo ed alla vocazione di Padre spiritua-le che Papa Francesco riesce ad entrare nel profondo, con parole semplici e che mirano al cuore delle persone ed al proprio essere Uomini nel mondo. Lo strumento che utilizza per raggiungere tali obiettivi è il dialogo con icredenti,masoprattuttoconchinoncrede;precursore di questo approccio è stato Mons. Geremia Bonomelli, di cui ricorre il cente-nario proprio nel 2014, che si era occupato prevalentemente di questioni sociali qua-li l’immigrazione e l’educazione femminile.

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“Come indurisce il cuore la coscienza isolata!” Papa Francesco

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12 MESI DI NOVITA’ E CAMBIAMENTI:

Si presenta al mondo con le“Scarpe nere di sempre”.

I mocassini rossi sono un lontano ricordo.

Rinuncia da subito alla lussuosa Scv 001 del parco

auto vaticano, presentando-si sempre con un’utilitaria.

Per la prima volta celebra la messa in Coena Domini in prigione e lava i piedi a 12

giovani, tra cui 2 ragazze.

Non usa il passaporto di-plomatico della Santa Sede, vuole viaggiare come sem-

plice cittadino argentino.

Alza il pollice nel segno di ok quando comunica con la folla, soprattutto con i più giovani.

Vende all’asta una moto re-galataglidallaHarleyDavid-sonper300milaeuro,desti-nati ai senzatetto di Roma.

Non si cura del protocollo papale, inchinandosi per salutare la Regina Rania di Giordania.

Per la visita a Lampedusa sceglie una croce fatta con il legno dei barconi affondati vicino all’isola.

L’anello del pescatore (il sim-bolo del ministero petrino) scelto da Bergoglio è d’ar-gento dorato e non d’oro.

Guarda spesso l’orologio di plastica nero e preferisce evi-tare cerimonie molto lunghe.

Non si presenta a un concer-to in Vaticano per distanziarsi dalla Curia romana, dal Palazzo apostolico, dal potere vaticano.

Il 16 marzo in udienza Fran-cesco accarezza e bene-dice Asia, il labrador di un giornalista non vedente.

Trattodawww.repubblica.it13

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DIVENTARE GENITORI, OGGI.

Diventare genitori è un esperienza meravi-gliosa della vita di ciascun individuo, ma che allo stesso tempo comporta cambiamenti ed una riorganizzazione personale e di coppia.

L’attesadiunfigliorappresentailperiodoincui iniziare ad entrare in contatto con que-sta nuova dimensione relazionale, la coppia passa i nove mesi parlando del futuro bam-bino, immaginandolo, sognandolo, chie-dendosi: “come sarà?”, “saremo capaci?”.....

E’ In questo momento che avvengono i pri-mi cambiamenti fisici, in particolare, per lamamma, psicologici, sociali e relazionali per entrambi;èproprioattraversolaloroaccet-tazione e la conseguente costruzione di un nuovo equilibrio che i genitori iniziano a co-struire il legame primario della triade futura.

Si parla di attaccamento prenatale (Carley1981) ossia dell’Insieme di rappresenta-zioni, fantasie, atteggiamenti e comporta-menti che si sviluppano nella mente dei genitori nei confronti del feto e che impli-ca interazione e coinvolgimento affettivo.

La mamma è la persona con cui il bam-bino costruirà il primo legame di attac-camento, ossia di relazione, che sarà di esempio per tutti i rapporti futuri. La mamma risponde infatti, nei primi mesi di vita a tutti i bisogni di cura (nutrimento,af-fetto,ritmosonnoveglia);èimportanteperòsottolineare che non vi è una regola univer-sale dell’essere madre, ma, come diceva il fa-moso Psicanalista Winnicot, sarebbe auspi-cabile essere “Non madri perfette……madri insicure capaci “preoccuparsi” cioè “pren-dersi cura di”… grazie al lavoro anticipatorio e all’attesa dei nove mesi che le ha rese in grado di “sentire” dentro di sé la possibilità di essereunabuonamadreperilpropriofiglio”.Definire la maternità è semplice perchèvedere o essere una donna con il pancio-ne, o ancora di più, vedere o essere una madre con il suo piccolo in braccio è un qualcosa di speciale e ricco di emozioni.

Il papà invece occupa un ruolo indispensabi-le ed importante, ma è meno visibile all’inzio dell’avventura, poichè conduce una gravi-danzamentale;perluiassisterealpartopuò

In occasione della festa della mamma e del papà, l’importanza di essere genitori.

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significaresemplicementevederenascereilpropriofiglioepartorirelapropriacompagna.Per divenire più consapevole della novi-tà arrivata nella vita, deve iniziare a cono-scere il bambino da solo, non più tramite il corpo della mamma, deve toccarlo, ab-bracciarlo, baciarlo, guardarlo, in questo modo iniziò la lo conoscenza e relazione. L’autore Roth descrive bene questo mo-mento: “Mentre tenevo tra le mie braccia quella cosina minuscola, urlante, brutta e paonazza, sentivo chiaramente quale mu-tamento stava avvenendo in me. Per pic-cola, brutta e rossastra che fosse la cosa tra le mie braccia, da essa emanava una forza indicibile. E di più: era come se in questo povero tenero corpicino si fosse accumulata tutta la mia forza, come se te-nessi in mano me stesso ed il meglio di me”.

Il papà ha due ruoli importanti in un pri-mo momento quello di proteggere la dia-de mamma-bambino e poi favorire nel fi-glio l’esperienza di una nuova relazione.

Nella nostra società inoltre si è passati da un padre escluso (la cura del bambino era “cose da donne”) ad un padre parteci-pe che svolge un ruolo attivo nella cresci-ta ed educazione dei figli. Si può parlarequindi di “maternage paterno”, ossia del prendersi cura con sensibilità ed empatia,

ma con modalità e caratteristiche maschili. Affinchè questo processo di pos-sa realizzare è necessario che la cop-pia madre-padre riorganizzi la propria relazione in luce della nascita, della pre-senza del figlio e della nuova famiglia.

Sarebbe utile che ciascun protagonista im-parasse a conoscere i propri bisogni, paure e difficoltà così da comunicarle e condivi-derle con il proprio partner e costituire un clima di collaborazione ed aiuto reciproco. In questo modo potrebbe essere più faci-le e soddisfacente vivere la genitorialità e trasmettere anche ai figli un modello re-lazionale equilibrato e basato sull’impor-tanza dei ruoli di ciascun componente.

Diventare mamma per me e papà per mio marito è stato l’evento più sconvolgente ma più importante della nostra vita; poi-chè grazie alla nascita di nostra figlia ab-biamo avuto l’opportunità di conoscere più noi stessi e la nostra coppia ed insie-me iniziare a conoscere la nostra bambi-na e con lei affrontare il mondo con l’entu-siasmo e la curiosità propria dei bambini.

Nonostanteledifficoltà,lepaure,glierroricheci sono stati e ci saranno non c’è nulla di più bello di sentirci chiamare “Mamma” e “ Papà”.

Foto tratta da www.freedigitalphotos.net

di Maddalena MarcantiPsicologa e Psicoterapeuta

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IL TERZO SETTORE

NON E’ TERZO A NESSUNO

Nuove sfide per l’impresa sociale.Il termine “impresa sociale” rimbalza da un convegno all’altro come modali-tà adeguata per affrontare la comples-sità sociale e la modernità economica.

La conoscenza del funzionamento dell’im-presa sociale favorisce oggi l’aumento del numero di persone che la percepiscono come metodo per immaginare la produzio-ne di nuovi servizi sociali, per promuovere sviluppo in nuovi settori, per generare nuovi posti di lavoro tra i soggetti vulnerabili, per rigenerre luoghi e nuova socialità, per pro-muovere imprenditorialità tra i giovani, per ibridare le tecnologie con i servizi di pros-simità per attrarre la finanza più paziente.

Sono essenzialmente quattro le aree nel-le quali sono in atto trasformazioni radicali:- dall’innovazione nel campo dell’offerta all’in-novazione nell’aggregare la domanda verso beniadaltocontenutosociale (buysocial);- da stakeholder a assetholder con coinvol-gimento dei beneficiari dei servizi sociali

che saranno chiamati ad essere co-pro-duttori delle risposte a loro destinate;- dalla competizione alla conversazione, al dia-logoconilproprioecosistemadiriferimento;- dal finanziamento dell’output al finan-ziamento dell’outcome con la misura-zione del valore economico dell’impatto sociale e del risparmio garantito alla PA.

Il terzo settore perciò, si propone come sog-getto in grado di un’elaborazione culturale e capace di incidere su un sistema econo-mico indifficoltà.A livellonazionale i fondidestinati dal Governo Renzi (mezzo miliardo di euro in un fondo per l’impresa sociale e la prospettiva di alcune deleghe al Ministe-ro del lavoro e delle Politiche sociali) hanno indubbiamente destato notevole interesse da parte degli operatori del settore. Non è stato ancora deciso come questo fondo dovrà operare e soprattutto chi finanzierà.

Grazie al lavoro del sottosegretario al Lavo-ro Luigi Bobba, già presidente delle ACLI

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e politico di riferimento per il Terzo set-tore Italiano verrà presentato un disegno di legge che punta a superare i limiti della normativa italiana della legge 155/2006.

Le modifiche fondamentali mirano a in-cludere oltre alle cooperative sociali e alle imprese con le caratteristiche richieste quelle del commercio equo e solidale, le iniziative di housing sociale, il microcredito e le iniziative per il reinserimento lavorativo.

Alleimpresesocialiverràestesoilregimefi-scale delle ONLUS e i vantaggi riconosciuti alle“startup”innovative;lapossibilitàcheunaquota del patrimonio sia trasferito dallo Sta-to a comuni, province, città metropolitane e regioni che sia destinato alle imprese sociali. Si è avanzata anche l’ipotesi di un “social supportino factor” affin-chè nell’erogazione del credito sia ri-chiesta alle banche un’esposizione patrimo-niale inferiore se si tratta di imprese sociali.

A livello internazionale ilTerzo settore sembra contraddistinto dalla ricerca di policyin cui si vagliano le pratiche migliori attra-

verso un paniere di strumenti: il social len-ding, l’equitysociale, il social impactbond.

Già nel 2011 con la Social Business Initia-tive, l’Unione Europea ha varato un pia-no d’azione per lo sviluppo dell’impresa sociale per sostenere occupazione e cre-scita. Lo scorso giugno è stato costituito un gruppo di lavoro del G8 per favorire la costituzione di un quadro internazionale capace di promuovere il mercato dell’in-vestimento ad alto impatto sociale.

Quella che si prospetta perciò è una stagio-ne di grandi cambiamenti attraverso la qua-le si avrà l’occasione di compiere quel salto di qualità imprenditoriale che si chiede da tempo, deponendo vecchi schemi culturali e residuati ideologici per contribuire a so-stenere un modello di sviluppo più adatto alla fase che l’Occidente sta attraversando.genitori nei confronti del feto e che impli-ca interazione e coinvolgimento affettivo.

di Chiara CantoneStagista dell’Università di Catania

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SIRIA: DOPO TRE ANNIIL CONFLITTO CONTINUA

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Il 15 marzo 2011 migliaia di persone scesero in piazza ad Aleppo e Damasco, le due città più grandi della Siria, per protestare contro il regime del presidente Bashar al-Assad. Questa fu una delle prime manifestazioni di dissenso di massa della storia recente del “regno del silenzio”, così chiamato perché la Siria, diversamente dai paesi vicini, non sembrava alzare nessuna voce di protesta, nonostante fosse governata da cinquant’an-ni dalla famiglia Assad tramite un costante stato di emergenza e con l’uso della cen-sura, dello spionaggio e dell’intimidazione del popolo (l’ultima grande protesta risale al 1982 quando le forze dei Fratelli Musulmani siriani occuparono la città di Hama, e l’eserci-to di Hafez al-Assad, il padre dell’attuale dit-tatore, bombardò la città per 27 giorni cau-sando la morte di almeno 10 mila persone).

Le proteste del 15 marzo furono una rispo-sta a un fatto accaduto una decina di gior-

ni prima. In quei giorni a Daraa (città a sud del paese, vicino alla Giordania) la situa-zione era difficile. Oltre alla povertà e alladisoccupazione, la città era piena di profu-ghi provenienti dal nord del paese perché il governo non aveva saputo provvedere alla siccità e, nonostante la censura del go-verno, arrivavano dal mondo arabo le no-tizie di folle che erano riuscite a rovescia-re il governo tunisino e quello egiziano. Così, il 6 marzo 2011 un gruppo di ragaz-zi dai 13 ai 16 anni scrisse alcuni graffitisul muro di una scuola, tra cui “Il popo-lo vuole rovesciare il regime” e “È il tuo turno, dottore” (messaggio diretto pro-prio ad Assad, laureato in oftalmologia).

Il giorno dopo la scuola fu invasa da poliziot-ti e agenti dei servizi di sicurezza, una doz-zina di ragazzi vennero arrestati e la polizia andò a prelevarne altri direttamente a casa. Igiornipassaronoe,anchesegliufficialiave-

“Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine” E. Hemingway

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vano promesso che i ragazzi sarebbero stati detenuti soltanto per poche ore, non veni-vano liberati. I genitori si recarono dalle au-torità di Daraa, chiedendo la liberazione dei lorofigli,mavenneroscacciatiesisentironodiredi doversi dimenticaredei propri figli.

Nonostante i tentativi di censura del regime, la notizia dell’arresto si diffuse: si diceva che fossero stati picchiati, torturati, forse uccisi. I ragazzi di Daraa, però, non erano le uniche vittime; in tutta la Siria migliaiadi famiglie non sapevano nulla dei loro cari, arrestati e fatti sparire dal regime. Così, spronati dai successi ottenuti dai mani-festanti negli altri paesi arabi, alcuni attivisti siriani cominciarono ad organizzarsi e il 15 marzo in molte piazze migliaia di persone manifestarono silenziosamente, camminan-do tenendo in alto le foto dei parenti scom-parsi, o cantando slogan contro il regime.

Da allora le manifestazioni si fecero sempre più presenti e il governo di Assad rispose alle proteste con arresti, uccisioni, sparizioni e tor-ture, ma senza riuscire a fermare l’opposizione. In poche settimane le proteste si allarga-ronoatutta laSiriaeconlafinediaprileel’inizio di maggio la repressione divenne più feroce, Assad fu costretto a schierare l’esercito nelle strade e più di mille perso-ne vennero uccise durante le dimostrazioni.

Nel nord del paese i manifestanti comincia-rono ad assaltare le caserme delle forze di sicurezza e ad impossessarsi delle loro armi. Costretti a sparare sulla folla, iniziarono le prime diserzioni: il 29 luglio, quattro mesi

dopo leprimeproteste, ungruppodi uffi-ciali disertori proclamò la nascita dell’Eserci-toLiberoSiriano(laFreeSyrianArmy,FSA).

Le manifestazioni contro il regime si trasfor-marono così in una guerra civile che, no-nostante l’interesse via via calante da parte dei media internazionali, dura ancora oggi.

Tre anni dopo lo scoppio della guer-ra non si è ancora vicini alla pace. Tresonoleparti ingioco:ilregimeeisuoialleati, ovvero l’Iran e il movimento libanese Hezbollah (che ha inviato truppe addestrate e rifornimenti che sono stati molto utili per ottenerevittorienelsuddelpaese);lapartepiù moderata dell’opposizione guidata pro-prio dall’Esercito Libero Siriano che gode dell’appoggio internazionale e di rifornimen-ti provenienti da paesi arabi come Arabia SauditaeQatar;edinfineigruppiribelliisla-mici più estremisti ed in particolare l’ISIS (Sta-to islamico dell’Iraq e del Levante), una delle formazioni militarmente più forti all’interno dell’opposizione, che sembrano essersi co-alizzati momentaneamente col regime per sconfiggere imoderati,nemicidientrambi.

Gli sforzi della comunità internazionale, come le spedizioni di soccorso e le due con-ferenze di pace a Ginevra, hanno dato scar-si risultati, così come quelli per distruggere le armi chimiche di Assad, distruzione che dovrebbe avvenire entro la metà del 2014 ma che sicuramente si protrarrà oltre questa scadenza.

La guerra sta diventando sempre più vio-lenta e questo è inaccettabile: in un paese di 22 milioni di abitanti, tre anni di guerra sonocostatipiùdi140milamorti, 3milio-ni di profughi nei paesi vicini e almeno al-tri 5 milioni di profughi interni, cioè perso-ne costrette ad abbandonare le loro case.

Foto tratta da www.palestinarossa.it

di Francesca OppiciUfficio Progetti Acli Verona

Trattodawww.ilpost.it

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Rubrica: Senti chi parla adesso...

La sicurezza e la qualità nelle filiereagro-alimentari sono considerate nel-la loro accezione più ampia come la pos-sibilità di garantire, in modo costante e generalizzato, acqua ed alimenti per soddisfare il fabbisogno energetico di cui l’or-ganismo umano necessita per la sopravviven-za e la vita, in adeguate condizioni igieniche. Le tematiche affrontate durante il Corso di Master Universitario di II livello in “Gestio-ne integrata della sicurezza e della qualità nelle filiere agro-alimentari” avviato il 15luglio 2013 per la seconda edizione pres-so l’Università degli Studi di Catania, han-no consentito di sviluppare questi aspetti.

Durante lo svolgimento dell’attivi-tà di didattica frontale grande attenzio-ne è stata posta al tema della sicurez-za e a quello degli sprechi alimentari.I prodotti agro-alimentari sono sprecati lun-go tutta la catena - produttori, trasformato-

ri, distributori, ristoratori e consumatori, e sono necessarie delle azioni che favorisca-no misure a livello europeo e nazionale per migliorare l’efficienza, comparto per com-parto, dall’approvvigionamento alimentare e contrastare con urgenza lo spreco di cibo.

L’esperienza dello stage formativo, previ-sta dal Master, poteva consentire di cono-scere “dal vivo” gli interventi e i percorsi in atto per il contrasto dello spreco alimentare. Alla ricerca di qualcuno che concretamente agisse per ridurre gli sprechi alimentari, con il coordinatore del Master, Prof. Biagio Pecori-no, ho avuto la fortuna e l’opportunità di cono-scere il progetto R.E.B.U.S. promosso dall’Uf-ficioProgettidelleACLIProvincialidiVerona.

L’inserimento come stagista presso le ACLI è stata un’esperienza importante dal punto di vista professionale, umano e formativo. Il progetto rappresenta infatti un’azione con-creta di responsabilità sociale che consente

Re.b.u.s. in stage..

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il recupero immediato e diretto delle merci invendute o inutilizzate ma ancora idonee al consumo, a favore di chi ne ha bisogno, at-traverso la creazione di una rete che mette in contatto fra loro le Istituzioni, le Aziende for profit e gli enti no- profit (beneficiari).

Questa esperienza mi ha consentito di ac-quisire tante conoscenze e competenze tec-niche-economico, gestionali e progettuali connessi alle attività di recupero e valoriz-zazione di beni invenduti o inutilizzati (cibo, farmaci, ecc.) attraverso la formazione di reti di solidarietà e della creazione di siner-gietraistituzioni,impreseprofitenoprofit.

Le attività svolte durante lo stage e la co-noscenza di R.E.B.U.S. mi hanno reso par-tecipe del fatto che le attività economiche dell’uomo non possono prescindere dagli uomini stessie cheallargare i confinidellasolidarietà,della pace e dei diritti umani or-ganizzando una diffusa rete di difesa, aiuto e promozionediquantisitrovanoindifficoltàè un mezzo (economico, valido e replicabi-

le) per la risoluzione di problemi (ambien-tali, economici), creati dall’uomo stesso. La partecipazione delle ACLI ai bandi naziona-li e ai bandi europei (Horizon 2020) è il segno di consapevolezza dei reali problemi del terri-torio e desiderio di miglioramento continuo.

Ringraziodavverotuttelepersonedell’Ufficioprogetti che mi hanno accolto in questi due mesi, per la loro disponibilità, profes-sionalità e l’accoglienza che ho ricevuto e auguro loro di poter continuare su questa strada con l’impegno e la grinta di sempre!

Grazie ACLI!

Chiara Cantone

Studentessa dell’Università degli Studi di Catania in stage presso l’Ufficio Progetti

delle Acli Provinciali Di Verona dal 24 febbraio 2014 all’11 aprile 2014.

La mia esperienza come stagista nell’Uffi-cio Progetti delle ACLI Provinciali di Vero-na è iniziata ad ottobre dell’anno scorso.

Ho scelto questa azienda per la molteplicità di argomenti, materie e persone che riesce a coinvolgere tramite i propri progetti,a parti-re dalla lotta all’evasione scolastica di giova-ni ragazzi in situazioni di disagio (progetto Nessuno Escluso), passando per il recupero dibeniinaiutodipersoneindifficoltà(pro-getto Rebus) e il coinvolgimento di alunni findalla teneraetà inargomenti importanticome lo spreco, l’ambiente, ecc (Rebus In-Forma), toccando realtà come la disoccupa-zione di giovani e over 50 (progetto 50/20) e molto altro.

Mi sono trovata subito immersa in un grup-po di lavoro molto coeso e intraprendente

che mi ha accolto con entusiasmo e grande disponibilità, introducendomi alla propria operatività in maniera graduale ma diretta, dandomi modo di imparare “sul campo”.

Adessochelamiaavventuraèfinitamidispia-ceabbandonarequestoufficio,manonman-cherò di ricordare con piacere questo team e questa esperienza che mi hanno insegnato tanto e mi hanno accresciuto come persona, dandomi un primo scorcio del mondo del lavoro che mi rende ottimista e fiduciosa.

Angela Virzì

Studentessa dell’Università degli Studi di Verona in stage presso l’Ufficio Progetti

delle Acli Provinciali di Verona dal 7 ottobre 2013 al 28 febbraio 2014.

Una bella avventura

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Rubrica: Parlano i circoli..

Il Circolo Cittadino Acli E. Fumagalli , con la collaborazione dell’Ufficio Progetti del-le Acli Provinciali di Verona, ha organizza-to una serata di beneficenza a favore del progetto di doposcuola “Nessuno Escluso”, che si terrà sabato 10 maggio 2014 alle ore 21.00 presso il teatro SS. Trinità di Verona.Per l’occasione sarà allestito uno spettaco-lo teatrale a cura dei Dialettanti Veronesi dal titolo: “Robe de ‘na nòte de meza istà”, una commedia dialettale di Silveria Gonzato Pas-sarrelli.

Alla serata sarà possibile acquistare il libro “Le formiche e l’elefante”, i cui ricavati an-dranno sempre a favore del doposcuola.

Circolo Cittadino Acli E. Fumagalli

Dall’esperienza di doposcuola Nessuno Esclusodell’anno2012/13,èstatoscrittoilli-bro “Le formiche e l’elefante”, una ricerca azio-ne in sussidiarità circolare per la prevenzione della dispersione scolastica, a cura di Sabri-na Bonomi con interventi di Sabrina Bono-mi, Maddalena Marcanti e Francesca Oppici.

Il testo è suddiviso in tre parti: nella prima illustra il contesto socio-economico-cultu-rale attuale generale e nello specifico delquartiere scelto per l’attivazione del proget-to (Borgo Nuovo), spiegando così il perchè diquestasceltaeriflettendosullosviluppodi nuove formedi povertà ebisogni; nellaseconda sono descritte le tappe evolutive del bambino dall’infanzia alla pre-adole-scenza, soffermandosi sulle problematiche vissute in ogni fascia d’età e proponendo utiliconsigliestrategieper igenitori;nellaterza invece è descritta l’esperienza vissu-ta, raccontando il percorso che ha portato allo sviluppo del progetto e le singole sto-rie dei ragazzi iscritti, protagonisti dell’at-

tività, mostrando così il cuore dell’espe-rienza e la sua replicabilità in altri quartieri.

Particolare attenzione è data al tema della di-spersione scolastica, originata dalla crisi rela-zionaleedallemodificheprofondechevivo-no famiglia, istituzioni e l’intera società. “Le formiche e l’elefante” è una ricerca - azione per prevenire la dispersione, in sussidiarietà circolare, tipica dell’economia civile, ossia la descrizione di un’integrazione strategica e operativa tra diverse organizzazioni pubbli-che (enti locali e scuola), della società civile (associazioni, parrocchie...) e del mondo del-le imprese (profitenon)con l’osservazionedei cambiamenti e dei loro effetti sulle orga-nizzazioni coinvolte e sui loro componenti.

La copertina del libro è stata realizzata da Daniel, uno dei ragazzi iscritti al dopo-scuola, particolarmente bravo nel disegno. I ricavati della vendita del libro andranno a sostegno del progetto Nessuno Escluso.

Le formiche e l’elefante

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Circolo Acli Giano Artigiani StoriciIl Circolo Acli Giano Artigiani Storici orga-nizza il III° Pic-nic di Primavera che si terrà sabato 27 aprile 2014 al Parco di Poiano.

Per informazioni contattare Giampietro al numero3487953907.Vedi locandina sotto per il programma.

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I prossimi appuntamenti

25/04/14

10/05/14 08/06/1428/04/14

27/04/14Arena di Pace e

Disarmodalle ore 9.00 in Arena, le Acli in

primo piano

III° Pic-nic di Primavera

dalle ore 9.30 al parco di Poiano

23/04/14Fatima, quando il

mistero incarna la storia

ore 20.30Auditorium Comu-

nale Isola Rizzavia G.Marconi 187

Inaugurazione ufficio del Patronato c/o Casa Circonda-

riale di Veronadalle ore12.00

“Robe de na note de meza istà”

spettacolo teatrale a favore del progetto “Nessuno Escluso”

ore 21.00Teatro SS. Trinità,

via SS. Trinità 4, (VR)

Festa dello sport e della salute sociale

dalle ore 9.00 presso il Circolo 1° Maggio

di Montorio

via Del Lanificio 60, Montorio (VR)

c/o Casa Circondariale di Montorio

via San Michele, 15

Montorio (VR)

Lunedì 28 aprile,

Inaugurazione dell’ufficio del Patronato Acli di Verona presso la

Casa Circondariale di Verona

Saranno presenti la Presidente Nazionale del Patronato Paola Vacchina e la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Ma-

ria Grazia Bregoli.

Ore 12.00 conferenza stampaOre12,40inaugurazioneebenedizionedell’ufficioOre13,15rinfrescooffertodallaCasaCircondariale “Perché io ho avuto fame e mi avete dato da

mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete

venuti a trovarmi” Matteo 25, 35 - 36La direttrice

della casa circondarialeMaria Grazia Bregoli

Il direttore del Patronato Acli di Verona

Marco Geminiani

Importante

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ACLI VERONESIProssimo numero: Agosto 2014