accuse contro il papismo

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  • 8/6/2019 Accuse Contro Il Papismo

    1/64

    DA .

    CONTRO

    IL PAPISMO

    L . DESl iCT IS

    PI HZ.'l'IPo&llUu. OAl1DIAlIA

  • 8/6/2019 Accuse Contro Il Papismo

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    /~ .1 ,T'.J I /: . . .

    ACCUSECONTRO

    IL PAPISMODA

    L . D E S A N C T I S

    . .. z s

    FIRENZETIPOGBAI'IA CLAUDIANA

    1870.

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    R i s l a m p a l O d a l l ' E e o d e l l a V e n i a .

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    I N T R O D U Z I O N E

    Prima d' incominciare a trattare ilnostro soggetto, sentiamoil bisogno di dichiarara apertamente e con tutta sincerita,ohe noi in qnesta serie di articoli che oggi iocominciamo, nouintendiamo attaccare ilCattolicismo romano: anzi ci Insin-ghiamo che molti, a forse imigliori, dei Cattolici romani sot-toscriverebbero senza difficoltAa qnello che noi diremo. E ilPapismo da non confondersi col Cattolicismo che noi inten-diamo attaccare, non con ingiurio che sono Ie armi de' vili,ma eon ragioni come si conviene agli onesti.II Papismo che noi combattiamo e ilpill gran nemico del

    Vangelo a de' popoli: e quel sistema che si dice religioso, maehe in vero non e elle un sistema inventato da uomini ambi-ziosi, snlle mine del Vangelo, per favorire i loro interessi , I I Iloro ambizione, e puntellare ilcadente despotismo, onde premasempre pill forte sul colla de' popoli oppressi. E siccome sori-viamo per uomini che portano ilnome di Cristo, a qualunquedenominazione oristiana essi appartengano, cosl siamo oerti difar cosa buona ed utile svelando gli attentati che uomini am-biziosi e crudeli han commesso contro il Vangelo, legge su-prema di ogni Clistiano, e contro ilbenessere sociale, aspira-zione di tutti gli onesti. Non e dunque 1 8 religione ehe noidenunciamo al tribunale della pubblica opinione; ma un certoPapismo che usurpa ilnome del Cristianesimo.In affare di cosl grave importanza, vogliamo essere bene inte-

    si, I Cattolici romani di buona fede non pensino di vedersi tutti

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    4acousati in massa: noi sappiamo che 1 & grande maggiorauzadei Cattolici, 0 non sa le eose chc noi siamo per dire, 0 se ne saalcune, ingannata dai libri de' mestatcri, 0 da' loro raggiri, Ievede BOtto altro aspetto. Essi sono di coloro iquali 0 non.osano 0 non cursno esaminare ilsistema religioso uel quale sitrovano per nasoita, e 1 0 ritengono per vero, perchs cosi sonostati insegnati da bambini; c rimangono in esso, perche ere-dono grave dclitto e disonore useime. Noi compatiamo co-store, ma non Iiaccusiamo.Nel Cattolicismo vi e anche una minoranza, ed e composta

    di eoloro, iquali sono oonvinti della verita del Cattolicismo,ne deplorano gli abusi, Ii eredono minori di quello che sono;e ceroano eon la loro condotta rispettabile eeclissare gli abnside'loro correligionari. Noi ammiriamo la virtu diquesti pochi,rispettiamo Ie loro convinzioni; e non e neppure 8U loro cbecadono Ie nostre accuse. ESIIc cadono unicameute Bopra coloroehe, ebusando della credulita de' popoli iugannati, han rove-soiato ilVangelo dopo averselo fatto

    " Sgabello a' piedl per salir sublime, "han stabilito sulle sue rovine un sistema illoppressione morale,religiosa e civile, han concentrato tutti i poteri in una curia dicui essi fan parte, ed a capo della quale han posto un uomo,al qnale, per derisione forse, han dato ilnome di Padre soo-tiuimo, e che in sostanza non e che maestro di tirannide e didespotismo, e ehe, mentre abbraccia e benedice ogni despota,maledice coloro che vogliono reggere i popoli a liberta: e chementre ipocritamente finge proteggere i popoli, li conquide eli calpesta, e promette loro una eterna felicita, a condizioneche sulla terra sieno miseri e schiavi. Ed anche, parlando dicotest' uomo ed aeouaandolo, noi ci protestiamo che non ab-biamo per nulla in mira l' individuo, ma ilsistema ch' egli ecostretto seguire, Cio premesso per ogni buon fine, veniamo aparlare del Papismo .. , . . . E veZEOantico de' preti di confondere ilCristianesimo col

    c ; ( f"-; "'-.' ~ig i t izedbyGooglet : ,',

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    5Papismo, qnasiche fossero una sola eosa, ed banno talmenteabituato ilpopolo a questa confusione cbe si crede general-mente ehe solo eoloro ehe sono intieramente sommessi al papasieno Cristiani. II Cristianesimo 0 l'opera di Ge8u Cristo, itPapismo e I'opera de' preti; ilCristianellimo e la piu sublimeopera dell' amore di Dio verso l'nomo, il Papismo e l'operadel despotismo, della tirannide, della oppressione. II divinofondatore del Cristianesimo, dopo una vita di annegazione edi beneficenza, e morto snlle croce per salvare I' uomo, ed balasciato un codiee di amore e di fratellanza, affincMl i Cris&ianifossero felici anche sn questa terra: rna i fondatori delPapismo, profittando delle circostanse, nella decadenza dell'im-pero romano, indussero i deboli ed effemminati imperadori ateologizzare, e come, era da aspettarsi, Ii vinsero nel conflittoteologico. Allora sotto pretesto di religione esautorarono a pocoa poco i sovrani deboli, dominarouo i popoli pervertendo inesai la coscienza religiosa, ed imposero ai popoli cristiani ilpesantissimo giogo politico religioso, cbe si chiama Papismo.La nostra Italia fu 1 & prima a tentare di scuotere quel giogo:tutti igrandi Italiani levarono alte grida contro il Papismo ;rna, come l'antica Cassandra, non fnrono punto ascoltati.Dante, Petrarca, Machiavelli, Campanella, Savonarola. equanti piu vi furono grandi uomini amatori della nostra pa-tria, tutti ban proolnmato altamente che la eagione dell'avvi-limento e della schiavin; d'Italia era l'opera del Papismo; eehe so non si abbatte cotesto mostro, se l' Italia non iscuotedi sopra 80 cotesto incubo, essa spera invano torn are nnugrande nnzione. Papismo e Iiberta de' popoll, Papismo e pro-gresso, sono idee diamctralmente opposte come la luee e letenebre; ed e assolutamentc impossibile che possano sussistereinsiemc. E dunque missione di ogni scrittore italiano ohe amala sua patria illuminate il popolo e fargli conoscere il suomortale ncmico.Noi prendiamo per testa di questi artlcoli 1 0 snblimi parole

    di un sommo Italiano nostro contempornneo, il gran Gio. Bat-tista Niccolini, ilquale, nel suo, Don mai abbastanzs Iodate,

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    6Arnaldo da Brescia, formula in poebissimi versi le accuse con-tro ilPapismo.

    Llbertade, e Dio,Vocidall' Oriente,Voci dall' Occldente,Vocidai tuoi deserti,

    Voce dall' (CO de' sepolcri apeJti,Meretrice t' accusa, InebriataSei del sangue de' santi, e fornicastiCon quanti ha rc la terra, Ah! la vedete:Di porpora IIvestita; oro, monili,Gemme tutte I' aggravano: IebiancheVesti, delizia del primler maritoCh' ora eta in cicIo,ella j.erde nel fango.Pero di nomi e di blnsfcmi ~plena,E nella fronte sua scrisse: X18TERO.Ahi! la sua voce a consolar gIi nffiittiNon s' ode piu, tutti minaecia, e creaCou perenni anateml all' alme incertcInetIabili pene; gl' infelici,Qui 10 siam tutti nel comun dolore,Correano ad abbracciarsi, e la crudeleDi Cristo in nome gli ha divisi: it padreInimica co' figli, e le consortiDai mariti dlsgiunge, e pon la guerraFra unaniml frate1li:" del VangeloInterprete crudel: l' odio s' imparaNellibro dell' amor. Gli anni son voltiChe iIrapito di Patmo EvangelistaNe profeto: per lngannar IegentiRotte ha Satanno le catene antiche:E siede la crudel sulle infiniteAeque del pianto che per lei si versa.IIsednttor dell' uomo all' ImpudicoLabbro due nappi appressa: in uno i\ sangue,Nell' altro l'oro: e quell' avara e crudaBeve in entrambi, BiceMiImondo ignora8' ella piu d' oro, 0 piu di aangue ha sete.

    Arum iratori del sublime pensierc del grande poeta toscano,volendo far conoscere al nostro popolo it Papismo, noi non fa-

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    7remo se non che oont'entare i bellissimi ve):'sidel Niooolini.Tutte le accuse ch' egli fa al Papismo in queversl, sono ve-rita, evidenti pe' dotti j ma per ilpopolo che non oonosce lastoria, e per gli uomini che in buona fede sono nell' inganno,possono sembrare esagerazioni, e voli di fantasia poetioa: noidnnque esamineremo ad una ad una Ie aoouse, le dimostre-remo vere con fatti storici incontestabili j e, quando avremocio fatto, oi asterremo dal pronunciare ilnostro giudizio. E alpopolo italiano che spetta ilgiudicare ilsuo oppressore, paca-tamente, e oome la civilta de' tempi richiede.

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    P A R T E P R IM A

    CAPO 1.Libertade, e Dio,Voci dall' Oriente,Voci dall' Occidente.

    Ecco quali sono i sublimi attori nella causa contro ilPspi-smo, secondo ilsublime concetto del nostro poeta IDio padre dell' uomo, che vuole ch' esso sia libero e felice,

    e non pUClpermettere ohe aleuno usurpi impunemente ilsuoposto, e s' imponga al popolo per dominare su lui a nome diDio. Dio, ilquale governs l'uonio in giustizia e misericordia,e non vuole che, in suo nome e vantando divina autori ta, unmiserabile si sollevi contro i suoi simili per governarli senzamisericordia e senza giustizia. Dio, ilquale ha scritto ne'nostrieuori la Iegge di fratellanza e di amore, e cbe poi Is ha con-fermata col suo Vangelo, non soffre vedere questa sua leggecorrotta, falsata, distrutta dal Papismo. Dio, if quale ha man-dato it suo Figliuolo a redimere ilmondo, non soffre che Ullnomo in suo nome 1 0 opprima.E qui avvertiamo, cho anche nella mente del poets, non1IDio personalmente ehe si erge accusatore del Papismo in-

    nanzi a' popoli: cio sarebbe una bestemmia: e Dio rsppresen-tato dalla coscienza umana, daUa legge ch' egli ha data, dallaBibbia e dal Vangelo.

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    10La liberta si erge aaeh' essa accusatrioe del Papismo: quella

    liberta Data 0011' uomo che, Infusa dallo stesso Creatore Delcuore dell' uomo, fu sempre conculcata da' despoti e da' tiranni;quells Iiberta che, quasi intersmente uccisa, Cristo fe'risor-gere s nueva vita eon Ie istituzioni cristiane; quells libertache ogni qual volta si i' l rialzata, hs abbattuto regni ed imperiehe, Is tenevano in catene, quells libertA anatematizzata dalPapismo, e ehe ora vuol risorgere abbattendo per sempre ilsuo nemico.l\Ia chi mai a nome di cotesti dne sublimi attori formera

    l'atto Iii accusa innanzi al tribunals della umana coscienza?Tutti i popoli oppressi per I' opera del Papismo. Ed ecco" Voci dall' Oriente" che in nome di Dio e della IibertA sifanno aceusatrici inesorabili contro il Papismo. " Voei dal-l' Oriente" si levano fino dal quarto secolo, non appena ilPa-pismo incomincio a naseere; e reclamano contro la usnrpa-zione di Giulio, successore di Silvestro, quando si arrogava digiudicare la causa di Atanasio, ed acoendeva cosi la discordianelle Chiese orientali: per quattro continui secoli, voci dal-l'Oriente gridano per impedire che i papi si sollevassero algrade di eapi di tutta quanta la Chiesa; gridano nel vederei papi eccitare igreci imperatori alle stragi ed aIle oppres-sioni; gridanc quando i papi vclevano imporre al clero Ia leggeantievangeliea del celibato, e quando colla spada alia manoimpcnevano il culto delle irnmagini. E le grida di cotostevoci giunsero a tanto, da diehiarare infine la Chiesa de' papiadultera, e dividersi perpetuamente da lei. II Pspismo persete di dominio ha scisso il Cristianesimo, ed ha cagionata laseparazione e Ia ruina della gia floridisaima Chiesa d'Oriente.Ma voci piu alte si Ievarono daIl' Oriente ad accusare il Pa-

    pismo, quando queUe orde incomposte ed indisciplinate, chechiamaronsi crociate, capitanate da preti legati del papa,piombarono non solo sui Turchi e sugli Ebrei; rna ancbe suiCristiani d' Oriente, distrussero quell'impero, quells nazio-nalita, saccheggiarono, uccisero, incendiarono, e distrusseroilgreco impero; quando, per funesta ma aeoessaria ecnse-

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    11guenza delle dispute teologiehe eccitate da' papi, gl'{mpera-tori divennero sacrestani; per Ie oppressioni e Ie perdite cbe icrociati avevano accagionate, per Ie discordie teologicbe por-tate al colmo nel concilio di Firenze, que' Greci umiliati, di-visi, avviliti, caddero intcramente sotto la scimitarra. mussnl-mana, e la bolla Costantinopoli divenne la sede principale del-l'Islamismo, Se i1 nome di Cristo non risuona ph) sotto levolte di S. Sofia, se la mezzaluna ottomana ha preso il luogodella croce cristiana, se I'Islamismo ha quasi interamentescacciato ilCristianesiaro dall' Oriente; tu solo (0 slmeno ingran parte), 0 Papismo, sei dagli OrientaIi accusato di cosiorribile delitto. Quella infelice nazione oppressa, e quasi di-strutta, leva la sua voce contro te, e dice: "Senza le tuegnerre per sostenere iltuo primato, ilenlto delle tue im-magini; senza Ie tue crociate; sensa Ie discordie teologicheda te abilmente seminate fra noi, il Musulmano sarebbeora it nostro padrone ? Se, inveee di agire per odio, ti fossiricordato che eravamo frate1li; se invecc di cereare d' aumen-tare l' immenso potere morale che esercitavi, 10 avessi usatonon per opprimere, ma per difendere noi che pure eravamoeristiani, avresti resa impoasibile la completa vit"toria delMusulmano, ora, inveee di versare Iacrime ipocrite sulla no-atra rovina, verseresti lacrime di gioia per Ia nostra conserve-zione. "Ne queste sole BOnoIe voci cbe dan' Oriente si levanocontro ilPapismo. Quando una porzione dell' antica Grecia hatentato con gli sfors! pHi eroici di seuotere da se il giogo mu-sulmano, e ricostituirsi aUa megIio in nazione indipendente,essa spera va trovare un appoggio agH eroici snoi sforzi nelPapismo: ma esso fido ai suoi principii di oppressione a qua-lunque nazionalita, aUeato perpetuo dell' aquila a due teste,avversa I' eroismo greco; e mentre Ia Grecia era allagata dageneroBOsangue cristiano, il Papismo (C08& orribile, ma vera !)faceva voti perche sull' oppresso popolo cristiano trionfasseroppressore musnImano. Ecco it perehe it nostro poeta farisuonare dall' Oriente, voci di accosa contro il Papismo I

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    12Insieme all' Oriente leva Ie sue voci l'Ocoidente ad acousarlo.

    Roma, la infelice Roma ingannata e tradita, leva la sua vocecontinuamente contro i rappresentanti del Papismo: ed oragrida contro un Gregorio II perehe, facendole sperare l'uni-verso dominio, la rendeva ribelle all' imperatore, e da capi-tale del mondo la ridusse ad essere la schiava del prete. Oraleva 1 8 0 sua voce contro un Leone III che la vende a' Franchi,.e 1 8 0 rese sohiava dello straniero: ora contro un Adriano IVehe passeggia trionfante Bulle fumanti rovine di essa, im-pantanato nel sangue cittadino da lui versato, e circondato dabarbare turbe di lanzi ehe lietamente benedioeva. Ora leva lasua voce oontro un Luoio III che alia testa de' snoi satellitiassalisce personalmente il Campidoglio ehe tentava rislzarsi esouotere H giogo sacerdotale che 10 avviliva: ora contro unPio IX, chiamato da' suoi satelliti l' angelico, ilquale mandaquattro armate cristiane a bombardarla, ed a sgozzare coloroch' egli chiamava dilettissimi suoi figli, rei non di altro che dinon volere essere piu gli schiavi di un prete. Roma avvilita,depauperata, spopolata, resa il ludibrio del mondo per opera delPapismo, leva la sua voce e si dirige alla coscienza de' populi,per ottenere giustizia contro ilsuo oppressore.L' Italia, frazionata in mille pezzi per opera del Papismo,

    e venduta sempre da esso al migliore offerente, leva da dieciseeoli la sua voce contro ilsuo oppressore. I Francesi, i Te-deschi' gli Spagnuoli, e perlino iTurchi sono stati alleati delPapismo per l' oppressione dell' Italia; ed ilpspismo e ora laragione UNICA per cui essa, dopo tanti aacriflci, non possariacquistare la perduta nazionalitA.Pero Ie stesse nazioni ocoidentali collegate col Pspismo allaruina d'Italia, levano a loro volta la voce contro di lui; per-cbe anch' esse oppresse da lui, secondo che isuoi interessi 10richiedono. La Francia ha levato Ie spesse volte 1&sua vocecentro il Papismo, e quando esso ha attentato contro la suanazionalitA e quando ha eccitato i Fraaceel a sgozzarsi a vi-eenda, deponendo e seomunieando i suoi re, e predioandocrociate di guerra civile; e quando feee le guerre contro i conti

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    13-eli Tolosa, guerre ehe aostarono alia Francia tanto angue deisnoi figli; e quando ordinava Ie stragi degli Albigesi c deiValdeai, ed esso, ilPapismo, sulle fumanti ruine di citta fran--eesi, benediceva gli assassini egozzatori degI'innocenti lorofratelli. Quel sangue, quegl' incendi, qnelle rovine, queglistrupri gridano vendetta contro ilPapiemo dinanzi al tribu-nale della divina giustizia, e dinMizi ana cosoienza de' popoli ,eome il sangue di Abele, ilgiusto, grida contra ilfratrieidaCaino. .La Spagna, ilPortogallo, Ia Polouia, l' Ungheria, ed ogni-altre nazione, hanna tutte qual phl qual meno rieordi di op-pressione, di stragi, di eangue, per opera di questo nemicodell' umanita; e tutte gridano vendetta dinanzi a Dio, e di-cono alIa coscienza delle nazioni: II E tempo di finiria eonquesto mostro. " Oh tel; rientri una volta finalmente nelletenebre d' onde e uscito, e snlle sue mine, s' innalzi di nuovol'Evangelo; quell' Evangelo che Paolo l'Apostolo do' Gentili,predicava ai nosti padri t

    CAPO II.Voci

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    14cosciensa, fa la esatta relaziooe di quelle orudeltA ehe trasfor-marono in deserti qnelle vaste riechissime regioni.Dopo di avere desoritto ilcarattere doloe, mausueto ed inof-

    fensivo di quegH Iudiani, dice: " Fra questi agnelli cos]mansueti, sono entrati gli Spagnuoli come lupi, lioni, e tigrifameliche. Da quarant' anni fino ad ora, nOD han fatto altroohe tagHarli a pezzi, ncciierli, affiiggerli, tormentarli e 'di-struggerli con tali crudelts, ehe Ie simili non si erano giam-mai no lette ne vedute: in guisa che di piii di tre milionid' indigeni che erano nell'isola spagnuola, non ne restanoappena duecento. " Parlando poi di Cuba, e delle vicine isole,dice ehe di pill di cinquecentomila abitanti indigeni non vene era restate neppure uno, " In quanto al continente, pro-siegue egli, noi sappiamo per cosa certa, che i nostri Spa-gnuoH hanno per la loro crudelta, spopolati e desolati piii didieci regni piii grandi di tutta la Spagna, compreso ilPorto-gallo e l'Aragona; ed una estensione di paese due voltepiii grande della diatanza da Siviglia a Gerusalemme. Tuttiquesti regui sono divenuti deserti e spopolati, mentre primaerano popolatissimi. A buoni conti fatti, noi possiamo pro-yare che gli Spagnuoli, per la loro tirannia, e per le azioni dia-boliche da loro commesse, han fatto morire piii di dodici mi-lioni d' indigeni, e non crederei ingannarmi se dicessi quin-dici. "Ma per qual ragione commettevano essi cosi orribiIi carni-ficine ? Erano forse provocati? No, 1 0 facevano per zelo di re-

    ligione: almeno questo ne era ilpretesto.Lo stesso vescovo Las Cazas ci dice ehe si era fatto un

    editto nel quale IIiobbligavano tutti gl' Indiani di rieevere ilbattesimo, e chi hi ricusava cadeva nella confisca de' beni,della liberta, e della vita. Ed ecco come, ci dice quel vescovo,era promnlgats quella infame legge. " Quando un capo man-dava Ie truppe per distruggere una nazione indiana, i soldati,una mezza lega prima di arrivare alIa citta, facevano alto, eduno di essi leggeva l'editto in questi termini: " Indiani I Vifacciamo sapere cite non vi e che un Dio, un papa, un re di

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    15Oastiglia, che e il padl'one di questo paese. Venite all" istantea rendergli omaggio, e se non lofate, noi vi distruggeremo. "Natnralmente gl' Indiani non venivano, ed ecco ginstificatalastrage.Ma vi fu per parte deg!' Indiani provocazione alcnna? Sen-tiamolo dal vescovo storico. Que' poveri indigeni vedendosicost maltrattati si nnirono una volta fra 101'0 per opporre una'qualohe resistenza in loro difesa. " Mil.gli Spagnuoli, co'iorocavalli, lancie e spade, fecero di questo miserabile popolo, chenon era armato che di oanne, una orribile carnificina. Entra-rono nelle Ioro citta, ne' borghi, ne' villaggi, non risparmiandone le donne n~ i fanciulli n~ i vecchi: aprivano il ventre alledonne ineinte tutte vivo, e ne strappavano il frutto: facevanodelle scommesse a chi spaceherebbe meglio con un eolpo unuomo vivo, a chi fenderebbe pill nettamente una testa, a chiaprirebbe meglio un ventre. Prendevano i fancinlli pe' piedi,o, strappandoli dalla mammella delle madri, e ne schiacciavanoit tenero cranio contro Ie roccie; ne gettavano altri ne' fiumi,e sganasciavan daIle risa nel vederli tornare a galla, poi dinuovo affondare. Avevano fatte delle forche basse, accio gliappiccati ad eS36non morissero, perohe poggiavano i piedi aterra: ad ognuna di quelle forehe appiccavano tredici Indianiin onore di Gesll Cristo e de' dodici Apostoli; poi si accendevail fuoco attorno, e Iifaeevano COSI arrostire. Se ne lasciavanoqualcuno in vita, tagliavano loro Ie mani, lasciandole pero at-taccate per i nervi del polso, e poi gli dicevano, andate a por-tare queste lettere ai vostri compagni che sono nascosti: icapi degl'Indiani erano ordinariamente trattati a questo modo.Facevano delle alte graticole, sopra Ie quali Iegavano gl' In-diani, e li facevano arrostire vivi a lento fuoco...... e pereheuna volta le grida di queste vittime impedivano al capitanodi dormire, egli ordino che fossero finiti; rna il sergente, dicui io so ilnome e conosco Ia famiglia che e in Siviglia, nonvolle ehe fossero uccisi, ed egIi stesso gl' imbavaglio accio nonsi sentissero pill Ie loro strida. 10 ho veduto tutte queste cose,e molte altre ancora. "

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    161I[anon basta ancora: isanti boia, non potendo bastar soli a

    tante stragi, avevan fatto venire dalla Spagna de' mastini, e Iiavevauo addestrati alla caccia degI' Indiani, per andarli aseovare dai loro nascondigli e laoerarli. Racconta il Las C.-zas: " Un giorno uno Spagnuolo, andando alIa cacoia, nontrove) nulla da dare a mangiare a' suoi cani: incontro una In-diana col BUO bimbo al petto, 10 strappo dalla mammella dellamadre, 0, fattolo in pezzi, 10 getto a mangiare a' suoi cani. " nre di Cuba, mentre era sul rogo per essere bruoiato vivo, eraesortato da un frate a ricevere il battesimo, promettendogliche subito aarebbe andato in paradiso. II re indiano, domaadcse in paradise vi andavano anche gli Spagnuoli: II Sicnra-mente, " riprese ilfrate. " Allora mettete il fuoco, non vogliotrovarmi neppur dopo morte con tali persone. "Bisogncrebbe trasorivere tutto illibro di quel vescovo per

    aver una idea di quello ehe feeero gli Spagnuoli a nome del Pa-pismo per rendere deserte quelle immense ricchissime regioni.:rtIala Spagna stessa ha pagato caramente it fio di tante

    iniquitA: cssa ohe aveva attirato a se tutto l'oro, l'argento eIe gemme dell' America e delle Indie; cssa 6 divenuta un de-serto, e 10 e divenuta per opera di qnello stesso Papismo, innome del quale essa deserto le Indie. E il Papismo ohe feeein essa cosl prosperare Ia funesta pianta parasita della inqaisi-zione; che la popolo di monaci che propagarono coal bene laignoranza, la superstizione, la immoralitA, l'ozio, che oggiessa e ridotta un vero deserto: rna quel deserto grida, testi-monio perenne, centro ilPapismo.E tu, 0 Mia Roma, per opera di chi sei ridotta un deserto ?

    Porche siedi ora solitaria e piangente nel dolore della vedo-vanza ? Tu, che altra volta eri madre delle nazioni, eri pienadi popolo, eri al signora del mondo, perche ora sei la schiavadi tutti ? Perchs ove trioufavano i tuoi Cesari pasce ora l'ar-mento? Perclie sul tuo sublime Campidoglio in lnogo de'tuoisenatori abita Ull vil gregge di paltonieri ehe si chiamano fratizoocolanti ? Da queUo squallore, da quelle ruine si leva terri-bile una voce di accusa contro I' autore di tanto male.

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    17Ma una cupa terribile voce di aceusa oontro it Papismo

    vien fnori dall' eeo dei sepolori aperti: da quel sangue cbesobbolle aneora, da quel sanguc ebe da dieiotto secoli si spargeper opera del Papismo. E il sangue de' popoli uccisi perehevolevano sostenere ilVangelo contro gli abusi del Papismo; Itilsangue de' popoli che si opponevano aIle indegne voglie dilui, obe contro esso volevano sostenere i sacri diritti di nasio-nalits e d' indipendenza; e ilsangue delle vittime della in-quisizione; ilsangue sparso nelle eroeiate contro i Valdesi egli Albigesi; il sangne fatto spargere dal despotismo saoerdo-tale; e ilsangue aneor caldo dcgli eroi caduti sotto Roma peropera e ad istigazione di Pio IX. Ma si tiri un velo sopra atante iniqnita che 10.penna non regge a desorivere.Eceo quali sono gli aecusatori del Papismo, secondo ilsu-

    blime pensiero del nostro poeta; pensiero ehe disgraziatamcntenon e frutto di bollente immaginazione, rna e una funestarealta,Ma qnali sono le accuse che tutte queste voci levano controil Papismo?

    2

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    P A R T E S E C O N D A

    Lc accusc.

    CAPO I." Meretrice t' accuse ...

    La prima accusa che codesti sublimi attori fanno al Papi-smo, e l'acousa di meretricio. Se i fatti ci dimost.reranno il Pa-pismo (quale ci siamo fin dal principio protestati d'intenderlo)essersi sempre prosrituito achi meglio ha pagato, aver cam-biate le sue dottrine, Ie sue leggi, secondo che pili gli tor-navs il conto, aver prodigato i suoi favori ai potenti, es-sersi servito della sua influenza per favorire i tiranni che 10arricchivano e 1'ingrandivano, avere avvilita la sua parols pel'aiutare idespoti potenti nella oppressions de' popoli; alloraavremo Is dimostrazione completa del sno rueretricio. Se Ienostre parole non dovessero essere lette che da Cristiani evan-gelici che ammettono Ia infallibile autorita della Bibbia, noiindicheremmo loro moiti passi della Parola di Dio, e special-mente ilcapo XVII dell' Apocalisse, per convinccrIi che esso ~quells meretrice ivi descritta: ma siccome scriviamo per tutti,e vogliamo che ifilosofi., i ragionatori, ed anche coloro chenon credono aneora alla Bibbia sieno persuasl ; cost co' fattialIa mano dimostreremo con quanta ragione ilsommo nostroNiccolini abbia lanciata quell' accusa al Papismo.

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    2011 disonesto guadagno e l'anima e 10 spirito del Pspismo,

    .. Quid non mortalia pectora cogis,Auri sacra lames?dicevs un antico nostro poeta.Per l' oro esso ha stabilite nuove dottrine a seconda delle

    circostanze. Alcuni pocbi esempi valgano a dimostrare questaveritli. Per sete d' oro e di dominio ha stabilito ilprimato delsuo papa, pllr tutto concentrare in se, per tntto tirare a s a : inforza di questo primate stabiIisce i vescovi per tutto ilmondo ;ed i vescovi per tutto il mondo giurano di essere suoi fedelis-simi sudditi, anche a danno della patria; pagano a lui Ie bolle,e le tasse, e si chiamano vescovi per la grazia di Dio e dellaS. Sede aposiolica messa al pari di Dio. In forza di que-sto primate si e impadronito di tutti i benefici ecclesiastici, eIidii a chi. vuo Ie, ed impone su di essi delle pensioni a favoredi que' che 10 servono, spedisce bolle ed incassa oro, vende isuoi privileg i, le sue grazle, le sue dispense. Chi ha denaro, dalui tuttu ottiene; chi non ne ha 0 non ne vuole spend ere, nonottiene nulla.Per sete d'oro e di dominio, ha stabilita la sua dottrina della

    infallibilita, V Uoi tu un decreto infallibile? Paga e 10 avrai,La dateria, la cancelleria, la segreteria de' brevi, le congrega-zioni del concilio, de' vescovi e regolari, de' riti, della fsb-brica, non ti rilasceranno ne una bolla, ne un breve, ne un de-creto, n e una sentenza, l i e un rescritto, se prima non 10 haibravamente pagsto. Vuoi tu fare dichierar santo un tuo pa-rente? Se hai pronti centomila scudi, se ne puo parlare; milose ne hai soli quarantamila, ti contenterai di farlo solo beato.Per sete d' oro, si e stabilito un pnrgatorio dsl quale son

    Iiberati soltanto coloro che pagnnc ; e pili pagano, pili prestone sono liberati. La messa che dovrebbe rappresentare il piliaugusto fra i misteri del Cristianesimo, e divenuta un mezzodi guadagno: essa e buona per tutto: purche til paghi, potraifare offrire il sacrifleio per i vivi, peri morti, per i Bani, per imnlati, e perfino per Ie bestie.

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    :nPer sete d' oro, si b detto che ilsaorifioio espiatorio di Cristo

    non basta alia nostra giustificazionej ma bisogna ehe noi )8meritian,o eolle opere: e OOSI il popolo corre a comperarc in-dulgenze e mease per supplire oon esse aIle opere ehe non fa.Fu la superstisione, e vero, che regal a al mondo il cultodei santi e delle immagini ; rna la sete d' oro s' impadronl to-

    sto di codeste dottrine, e ne fece due perenni miniere di rio-chezza: quindi i tesori di alenne chiese chiamate santuari, leimmagini dello stesso individuo una pili dell' aItra miracolosa,J. emulazione delle immagini delle madonne nell' aprire echiudere gli ocehi, nel sudare ec., eose tutte che finiscononella solita morale: oro, oro, oro.Giuda diceva: " Quanto mi volete dare, ed io vi darb il

    Cristo? " 1\la......Quando Pietro non aveva ne oro ne argento, diceva agli

    storpi: " Levatevi, " ed essi camminavano; diceva ai morti:" Bisorgete, .. ed essi risorgevano: ilPapismo pua egli direqnello che diceva Pietro? puo egll fare quello ehe Pietro fa-ceva?E celebre l'addio ehe qnel poeta diede aRoma:

    Vellditllr hie ehmtn8, venduntllr dogmata Pet-ri jNe quoque vendaI' ego, perfida Renna, vale.

    Per sete d' oro, esso ha variato, secondo i1pagamento, nellesue dottrine. n divorzio e assolutamente vietato ; ma il Papi-smo ne ha permessi molti secondo i snoi intercssi: e due neabbiamo veduti ai nostri giorni: quello di Napoleone I (lapili gran maechia per ilgrande uomo). e quello della reginadi Wllrtemberg: ilprimo perehe una figlia della easa d' Au-stria salisse all' impero; ilsecondo perohe 1&moglie del re diWurtemberg, vivente ancora ilmarito, potesse sposarsi all'im-peratore d' Austria. .Oh ! si tempri una volta 8dovere una penna italiana, e di-

    mostri al mondo con documenti irrefragabili il turpe mere-trioio del Papismo ! I popoli aHora, scoesl dal loro letargo, si

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    22vergogneranno di avere seguiti i suoi insegnamenti, 10 abban-doneranno, ed esso una volta abbandonato, potra risorgere lapura, la santa dottrina del Vangelo. Allora, si, allora solamente,l' Italia potra respirar libera, quando ana scosso da sa I' in-cubo che la opprime.Questi pochi cenni bastino per dimostrare'con quanta veritAil nostro poets aceusava il Papismo di meretricio. La mere-trice propriamente detta e quells ehe vende i suoi favori; e Iivende a chi meglio paga. Sa tu hni vogiia e modo di spen-dere, il Papismo tutto ti accorda: se paghi, sei sicuro di tuasalvezza, se credi alla salvezza che si compra con danaro; 80psghi, non toccherai neppnrc il purgatorio, e se 10 tocehi, pa-ghino i tuoi eredi, e subito ne uscirai. Paga, e potrai sposareIn tun cognata, la tua nepoto, la tua parente; paga, ed avrai abizzeffe indulgenze, privilegi, e benedizioni. Non temere eheti si dica quello chc S. Pietro disse a Simone: " Vadnno ituoi denari teco in perdizione ; conoiossiache tu abbi stimatoche il dono di Dio si ncquisti con danari: " no, non temere.Pietro non c' a pili, e coloro chc si dicono suoi successori nonsono cosi scrupolosi. Avanti, avanti: ti rincrescc osservare Ialegge del digiuno? Paga, e ne sarai dispensato. Ti rincrescemangiare di magro il venerdi e il sabato? Paga, e potrai inbuona coscienza mnngiare polli, Vuoi tu luvorare nei giornifestivi senza peccato '( Paga, ed allora non vi a pili peccstoalcuno. In una parola, paga e tutto ti e leeito; paga, ed ilpa-rndiso (del Papismo pero, non quello di Dio) ti sara aperto, eI' inferno chiuso.Questi sono fatti evidenti e noti a tutti: e, dopo cotati fatti

    e tanti altri che se ne l)otre1bero citare, avra ragione il Pa-pismo di Isgnarsi, se esso e accusato di meretricio?

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    CAPO II.InebrlataSei del sangue dc' sautl

    Ecoo la seoonda aceusa che il nostro poets mette sulle lab-bra degli accusatori del Papismo. Alieni dal meseolare lapolitiea con la religione, ci asterremo anehe dal rammen-tare i fiumi di sangue ehe ilPapismo ha fatto scorrere pertutto ilmondo, a cagione delle sue temporali pretensioni;rna ci limiteremo a provare quest' accusa, 8010 per quelloche riguarda la parte religiose.Sotto questo punto di vista, noi vediamo il Papismo de-

    soritto cosi nell' Apocalisse: " Poi vidi salir dal mare unabestia, ehe aveva dieei eorna, e sette teste... e la bestiach' io vidi era simigliante ad Ull pardo, e i suoi piedierano come piedi d' orso, e la sua bocca come una boceadi leone; e il dragone Ie diede la sua potenza, e il 8UOtrono, e podesta grande ..... e Ie fu dato, di far guerra aisanti, e di vineerli ..... e di far ohe tutti coloro che nonadorassero I' immagine della bestia fossero uccisi " (Apoc.xnr, 1, 2, 7, 15). Ognuno comprende che questa bestia non6 una realta, ma un simbolo,Ora ecco come questo simbolo e spiegato ne1 capo XVII:

    " 10 vidi una donna, che sedeva sopra una bestia di color disoarlatto, pieua di nomi di bestemmia, ed aves sette teste,e dieci corna. E quells donna, ch' era vestita di porpora, edi searlatto, adorna d' oro, e di pietre preziose, e di perle,avea una coppa d' oro in mano, piena d' abbominazioni, edell' immondizie della sua fornieazione ... ed io vidi quelladonna ebbra del ssngue de' santi, e del sangue de' martiri diGesu " (3, 4, 6). L' accusa dunque fatta al Papismo di essersiinebriate del sangue de' santi, e tntt' altro ehe una calun-nia; e un pensiero biblico, e un fatto provato con la storia.Fino 8 1 quarto seeolo, il Cristianesimo, sempre perseguitato,

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    24aveva altamente protestato contro le persecuzioni ed iper-secutori: appoggiato sul Vangelo, proolamava altamente laliberta di coscienza e di culto: ma quando una parte diesso si eangio in Papismo, e si assise sul trono co' Oeeari,Ie cose cangiarono di aspetto; eBBOsi fece persecutore. Co-lui ohe si fe' chiamare eucceesore di Pietro, dimentico Uprecetto di Oristo di non servirsi della spada, si educe aUascuola de'tiranni, fino a divenire loro maestro, e alla loromaniera volle conservare ilsuo potere su lagbi di sangue.Nel principio del quarto secolo, dopo la famosa pace Iii

    Oostantino, sursero i Donatisti a rimproverargli il suo ri-Iasciamento; ed egli risponde, appoggiato al braecio di 00-stantino, con una persecusione: e molte migliaia 'di Dona-tisti sono da esso uccisi; ed ilmanto pontificale di Silve-stro ineomincia ad esser bagnato del sangue cristiano. Unaltro sommo poeta Italiano contemporaneo, dioe:

    Di pianto e di saugueGli gocciolailmanto;Disanguee di piantoIrriga ilcammin.

    Nel quinto secolo, ad istigazione di papa Leone, detto ilgrande, fu mossa fiera perseouzione ai Priscillanisti, e moItemigliaia di essi eaddero vittime del Pepismo, Gli Origenisti,iPelagiani, iMonotelIiti, gli Ariani, e tante e tante altredenominazioni che invocavano Cristo, ed erano state battez-zate in suo nome; cbe se erano nell' errore bisognava rioon-durle alla verita per via di dolcezza e di perauasione; pro-varono gli efl"etti della vendetta papista, che mai non siplaoa fineM resta una gocciola di sangue da versare, di 00-loro che si oppongono alle sue pretensioni.Ma Ia grande perseouzione nella quale ilsangne de'santisi verso a torrenti, fu la persecuzione mossa dal Papismocontro coloro che non volevano come lui piegare ilginoc-ohio innanzi aIle statue ed alle pitture per adorarle e pre-

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    25garle, e col Vangelo alia mano sostenevsno esseI' quello unoulto antioristiano. GI'imperadori d' Oriente volevano torrequello ch' essi ehiamavsno eulto idolatra delle immagini; e10 proibirono assolutamente. Ma il Papismo da Roma tuonaseomuniche, ed i higotti sono impauriti, e dispregiano gliordini dell'imperatore. Se questi per fare rispettare Ill. leggeuso tutto il rigore di essa, non saremo certo noi ehe di-remo ehe esso fece bene: ma chi 1 0 costrinse 0.1 rigore?chi fu Ia causa di quelle rappresaglie?II Papismo in quells cireostanza, profittando della oecasione

    eh'egli stesso aveva fatta nascere, tento allora quel eolpo dimanoehe ineomincio Ia infinita iliade di mali ehe affiissero ilmondo,rna molto pill la povera Italia nostra. Un Gregorio IIera allorapapa, nomo turbolento e sealtro: eolse ilmemento, fanatizzo idivoti, lusingo i malcontenti, eecito 10.rivoluzione italian a, Bene fece capo, e sottrasse l'Italia all' impero per poi venderlaa' barbari j e, fatto .potente, mosse 1&persecuzione contro isuoi nemici. Fe' massacrare tutti coloro che non vollero tra-dire Ill. propria cosoienza adorando le immagini. L' impera-drice Irene, la grande amica de' papi, e tanto da loro 10~data, fe' in sua presenza strappar gli oeehi dalla fronte 0.1suo figlio Costantino; e 1&barbara operazione fu cseguitacon tale erudelta che ilgiovane imperadore ne mori. Lafioritissima Costantinopoli divenne un lsgo di sangue ed undeserto per le migliaia di uccisi; e quando la imperadriceTeodora pote presentarsi al papa lorda del sangue di cento-mila snoi sndditi, allora fu fatta degna di ricevere do. lui lebenedizioni e I' amplesso paterno.L' orgoglio de' papi che volevano sollevarsi Bopra tutti i ve-

    scovi loro colleghi, fu cagione nel nono secolo di quella fane-stissima divisione della Chiesa d' Oriente dalla Chiesa diOccidente, e delle stragi che ne vennero in conseguenza perridurre iGreci sotto ilgiogo del Papismo. A questo scopo,sebbene Botto altro pretesto, furono da' papi istituite le oro-ciate del medio evo. Questo scopo malvagio si rh'elo alpubblico quando quells orde papistiche, capitanate ds preti,

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    26dopo di aver riempiuta di errori e di delitti Ia Palestine,andarono apiombare sulla cristiana Costautinopoli j e, pre-sala 6 HaCcbeggiatala, e sparsi fiumi di sangue cristiano,per ben sessant' anni desolarono I' Oriente, per rimetterlosotto iI giogo del Papismo. Mai il mondo vide tanto san-gue, mai tauti orribili delitti furono commessi, quanti necommisero qnelle papistiche ruasnade capitanate da preti, eche il Papismo chiama guerra sante.Consolidato il Papismo a prezzo di sangue cristiano, in-

    eomineio a seminar guerre, ad eccitare discordie, per rae-corre frutto di temporsle dominio a prezzo di sangue ed aspese della nazionalita e della patria, Ed eeco un Grego-rio VII scomuuicare e deporre I'imperadore Enrico IV,sciogliere i sndditi dal giuramento di fedelta, eccitare unaguerra europea, e rendersi reo della uccisione di centinaiadi migliaia d' uomini uccisi ne'sessanta combattimenti ehedove sostenere I' imperadore, eceitati t~tti dan' ambizionepapale. Ed eeco un Onorio II scomnnicare e deporre Cor-rado re d' Italis, suscitare Ill.guerra civile, e gavazzare ne lsangue italiano. Ed eceo un Adriano IV che entra trion-fante sulle fumanti rovine di Roms, calpestando i cadaveride'suoi figli dilettissimi, circondato dalle orde nordiebe diFederico, e traseinando seco prigione il ccraggioso e santomonaco bresciano Arnaldo. Stanco poi di Federico, avendofat to Iega co' Normanni a' quali vende la Sicilia non sua,e mette Is desolaaione fra' quei popoli; scomunica e deponeFederico, ed eccita ls guerra nella Germanic e nella Italiaimperials.Che diremo dello guerre eccitate dall' atnbizioso Inno-ceazo III, dall' ostiuato Gregorio IX, dal simoniaco Gio-vanni XXII, daU' empio Bonifacio VIII? Vi vorrebberovolumi per tessere il fuuesto martirologio de' popoli immo-lati alia ambisione del Papismo. Basti il dire che, per me-glio di tre secoli, l' Italis e la Gormania furono un campoe l i stragi per opera del papismo, Fu esso che armb i figlicontro il padre, il fratello contro il fratello ; cbe obbligo

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    27sotto pena di seomunica i sudditi a prendere le anni con-tro i Ioro principi; che divise Ie eitta e Ie famiglie; ehepose ilpugnale nelle mani de' padri aeeio 10 immergesseronel euore de' figli, ed in rnano de' figli accio faeessero al-1rettanto ai loro padri. Conti chi puo i milioni di uominiuecisi per opera del Papismo in que' seooli di superstizione;e poi ci si dies calunniatori se diciamo ehe il Papismo einebriate del sangue dei santi.~la mentre da un lato esso faceva versare fiumi di sangue

    oristiano per Is sua ambizione ; dall' altro si versavano tor-renti di sangue de' fedeli, non di altro rei che di non volereaccettare Ie dottrine del Papismo, e volere invece seguire ledottrine del Vangelo. E ilfamoso Innoeenzo III ohe, a nome diCristo che vieta assolutamente di metter mana alla spada; rae-cosza 500,000 brigauti per esterrniuare que'semplici Cristianiche vivevano ill pace nei loro paesi, nell' osaervanza del Van-gelo. "Uccidete tutti, " gridava a que' briganti crociati, ilcapobrigante Cardinale Legato quando, entrati nelle cittii,que' briganti avevano compassione de' bambini e dei vecehi:" Uecidete tutti; cosi vi eomanda colui che tiene Ie veci diDio in terra. " E que' briganti, cosi incoraggiati, ed arric-ehiti d'indulgenze e di bottino, ineendiano le citta, violanocon permissione e papale indulgenza le vergini e le spose cheposoia uccidono, ne cessano dalle carneficine flnoacche ilpaesenon e ridotto alla estrerna desolazione.E troppo dolorosa la storia delle stragi ~e' nostri compa-triotti, i ValJesi. Ritratti nelle gole quasi inaccessibili delleAlpi, intenti a trarre da' sassi il loro sostentamento con im-mense fatiche, pot evan sperare di essere lasciati tranquilli neiloro deserti, Ma ilfurore papistico li eerca, e quanti ne prendevivi, tanti ne brucia vivi; salvo a sventrare Ie giovani donne,mil. dopo averle violate: se si nascondevano nelle cavernc,erano fatti morire soffocati dal fumo: e cosi per opera delPapismo furono trattati i Valdesi per pili seeoli, rei non diaItro delitto, che di aver voluto servir Dio secondo il Van-gelo.

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    28E troppo nota la strage d~l S. Bartolommeo, fatta da un recrudele e fanatioo per ordine del feroce Pio V cbe I. Chiesaromana adora fra' sooi santi.E ilPapismo che uccide ne' piu barbari modi venti milionid' Indiani. Passeremo sotto silenzio, per amor di brevitA, imassacri de' Protestanti nella Germania, nelle Fiandre, inFrancia, in Italia; come pore non rammeutaremo i milioni divittime dell' Inquisiziooe di Spagna, Portogallo, Goa, Ita-lia ecc.Per ben quattordici secol i ilPapismo ha nuotato nel san-

    gue eristlano: ed i fatti appena accennati bastano a dimostrareche esso e inebriato del sallgue de' santi.Si pongano dunque da uu lato tutti i tiranni che baonooppresss In umanita, o dall' altro ilPapismo: si calcolino se epossibile Ie vittime degli uni e degli altri; e noi crediamo chequelle del Papismo superino di gran lunga queUe di tutti itiranni messi insieme.ltaliani! esaminate le istorie, e poi dite cosa ve ne pare.

    Se questa nemico non e distrutto, noi cercheremo iovano 1afelicita, Ma la sua distruzione non deve essere fatta per rappre-saglia: la istruzione; ecco quelJo cbe distrugge il Papismo.Seacciat.. la ignoranza, I.superstizione non pub piu eusaistere;ed ilPapismo cade, ed ilpapa deve tornare a quello che eranoLino, Cleto, e Clemente.

    C.\PO III....... E fornicestl

    Con quanti ha re 1& terra.Secondo il pensiero del nostro poets, e quello di molti co-

    mentatori, ilPapismo e descritto nel capo XVII dell' Apoca-lisse Botto In figura di una gran meretriee, " Vieni, dice l'Angelo a S. Giovanni, io ti mostrero la condannazion dellagran meretrice, che siede sopra molte aeque; con la qualehan fornicate i re della terra. " Quella gran meretrice e

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    29II vestita di porpora, di scarlatto, adorna d' oro, di pietrepreziose e di perle. " Essa 1I seduta sopra una misteriosa he-stia a sette teste, che significano " i sette monti sopra iquali la donna siede. " Vediamo sa la storia viene in ap-poggio della profezia, ed in prova della tersa accusa ehe ilnoatro poeta fa al Papismo.Una osservazione generale basterebhe a dimostrare l'assunto.

    Finoacchll il Cristianesimo eammino sulle norme del Vangelo,stimmatizz3va In tirannide e il despotismo, e ad essi opponeva iprincipii di fratellanza e di amore; ma quando una porzionedi esso divenne Papismo, qnella porzione pose da un lato ilVangelo, divenne potente, si fece aIleata de' despoti, ridusse aprincipii, promulgo e benedisse il despctismo. Allora tutti i de-,spoti si collegarono con lei, e con essa fecero interesse comune te, parte ingannati, parte ingannatori, tutti fornicarono con lei;eloe si unirono con lei per meglio opprimere ipopoli sotto ildespotismo politico e religioso.Dacche ilPapismo, quale 10 abbiamo dichiarato al princi-pio, divenne la religione de' despoti, i capi di esso divenneroicortigiani degl' imperadori; il Vangelo fu trasformato in

    una scuola d' intrighi; la legge del Cristo fu spiegata in mododa favorire le passioni eesaree; la Chiesa Imperiale fu In soladiehiarata vera, Ie altre frazioni, sette, eresie.Costantino non ancora "Cristiano, ma aneora ritenendo il

    titolo e }' autorita di pontefice massimo de' Gentili, esamina ivescovi, Ii gindica, li assolve, li condanna, approve 0 riprovaIa loro condotta, decreta in materia di fede, convoca un con-cilio generale, 10 apre, vi assiste, nomina igiudici ecclesiastici,la fa da capo della religione ; ed i vescovi, non solo non tro-vano nulla a ridire, rna si sottopongono a lui, perche da luirieevono onori e riechezze, 10 decorano aneor vivente del ti-tolo di beato . .l\'IaCostantino per arricchire il clero dissanguavai sudditi, in guisa tale che uno storico eonternporaneo dice,che, per pagnl'e Ie tiranniche imposte, Ie rnadri dovevano ven-dere schiavi i101'0 figli, i padri prostituire Ie figlie ; e queldenaro era snntamente speso per arricehire ipapi, per fare le

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    80dotazioni ai vescovi. Fu ilbeato Costantino che per ucciderecon una apparenza di ragione ilsuoeero Massimiano, gli feeenceidere un innoeente eunueo; fu il beato Costantino chefece uccidere Fausta sua moglie innocente, e Crispo suo fi-glio; fu ilbaato Costantino ehe trucidb di sua mano il suoamico Sopatero solo perehe volle restare nelle sue conviuzionireligiose. Eu sotto il beato Costantino che il Papismo divennela religione de' despoti, ed incomincib quella serie infinita diprostituzioni.Siricio papa si guardo bene dal parlare contro la pnbblieabigamia del suo protettore Valentioiano I. Che importa la re-ligione, che imports il Vangelo, pnrehe non si perda la prote-zione dei grsndi della terra? E noo ~ questa una prostitu-zione?Simmaco non ha rossore per assicnrare il suo papato diprostrarsi innanzi sl barbaro, all' eretieo Teodorico. Liberiorinnega la di"inita di Cristo, e sottoacrive I'eresia ariana percompiacere Costanzo, che a quel prezzo gli concedeva di tor-nare in Roma, per esercitarvi il papato. Papa Vigilio, percompiacenza verso Giustiniano, condanna infallibilmente ifa-mosi tre eapitoli, che gia per tre volte aveva infallibilmenteapprovati; ms si trattava di conservare il papato. Bonifaciosi prostituisce all' empio, al sangninario Foca, a quel mostropotente che disonorava la nmanitii. alia quale ha appartenuto se perche ? Per ottenere da loi il titolo di vescovo de' vesecvi,e capo di tutta quanta la Chiesa. Gregorio II si prostituisce aLuitprando re de' Longobardi, e ad esso veode In !talia nonsua, per vendioarsi dell' imperatore d' Oriente. l'tla, non con-tento di quello che iLongobardi gli davano, si prostituisce aCarlo Martello per vendicarsi dell' avarizia longobardica, spe-rando phI generoso il Franoese. l\Ia Stefano III, non oontentoneppure de' Francesi, si prostituisce di nuovo all'imperatore,e riconsegna Roma e l'Italia aIle vendette imperiali. Dispre-giato dall' imperatore si volge a Pipino, re di Francia peropera del suo predecessore, ed i Fcancesi opprimono l'Italia,chiamativi dal paps.

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    81Ma chi e colui ehe nella chiesa di S. Pietro di Roma si

    vede genufiesso in atto di adorare un !_lomo?E il papaLeone HI cbe primo adora Carlo Mago, da lui, sensa avemealeun diritto, coronato e dicbiarato imperatore; ma queUa 00-ronazione, quella adorazione, fruU() a lui ilprinoipio del tem-porale dominio su Roma.Giovanni VII, per compiacere l' imperatore d' Oriente, aHora

    potente, comnnica con 1 0 scismntico Fozio, e scomunica ilcat-tolieo patriarca Ignazio, e cancella infallibilmente le infalli-bili decisioui dell' ottavo eoneilio generale. Poscia, per favo-rire In easa di Francia, abbandona Roma al saccheggio. PapaFormoso si prostituisce ad Arnulfo, e 10 chiama in ltaliaco' suoi lanzi, che In devastano e la opprimono; ma egli aUorasui Iaghi di sangue italiano corona imperatore il barbaroAmulfo.IIfamoso monaco Ildebrando, che fu Gregorio VII, si pro-

    stituisce all'imperatore tedesco per giungere ad afferrare iltrono pontificio. 1 \ 1 1 1 , giunto una volta su quel trono e stabili-tovisi, In prima sua azione fu 10 spergiuro e la ribellione. Pergiungere poi alia sua piena vendetta, eccita guerre sanguino-sissime: si prostituisce ai Normauni, ai quali vcnde Ia Pugliae la Sicilia non sue; si prostituisce perfino a' Saraceni j e Sa-raceni e Normanni, ad istigazione sua, prendono Roma di as-salto, Ia saccheggiano, e Ia incendiano quasi interamente.Olemente V si prostituisce a Filippo di Francia, compe-rando da lui ilpapato a prezzo d'ingiustizia, promettendo ed

    eseguendo barbaramente la distruzione del riccbissimo ordine 'de'templari, e dando Ie immense loro riccbezze 8Filippoche gli aveva fatto avere ilpapato. Ma, non pift contento dilui, si prostituisce agli elettori dell' impero accio, inveoe dieleggere imperatore Filippo, eleggesscro Enrico di Lussem-burgo, cbe gli faceva migliori promesse.Per cinquantamila fiorini, Benedetto XII assolve dalle 8CO-

    municbe i notissimi tiranni Lncbino e Giovanni Visconti, egi' innocenti Bernabo e Galcazzo, nepoti di qne'due tiranninsurpntori, sono dal papa scomunicati e maledetti.

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    32Mai saremmo per finirla, se dovessimo soltanto accennare

    tutti i fatti storiei ohe proyano ilPapismo essersi sempre pro-stituito ai re edai potenti per ottencre da essi, temporalivantaggi a disoapito del Vangelo e de' popoli. Scrivendo aI-l' infretta a modo di giornalisti, abbiam citato questi pochifatti che la memoria ei ha dettati.Ma ci si dirs: IIQuesti fatti rignardano iltemporale, non Ie

    dottrine: quindi essi non proverebbero ehe Iasua prostituzionecome re, resa in qnalcbe modo necessaria dalla sua debolezza. "Rispondiamo ehe molti di esai riguardano Ie dottrine: eppoi

    quando io attacco ilpapismo, non attaceo 1&religione; rnaquell' amalgama di falso e di vero, di spirituale e di temporale,di politico e di religioso che forma 16 essenza del Papismo.1 \ 1 & se si vogliono vedere le prostituzioni religiose, ne abbiamoa iosa.Ci limiteremo per ora ad un solo esempio di dottrina pro-

    stitnita dal Papismo, secondo i suoi interessi, ai re della terra.n Papismo hs sempre ritenuto ilmatrimonio come indis-solubile in qnalunque easo, ed ha dichiarato concubinaggio un

    secondo matrimonio mentre ancora il coniuge 0 vivente, Maquesta, seeondo noi, giustissima dottrina e per itvolgo: quandosi tratta di eompiaeere ai re ed ai grandi, essa non val nulla.Carlo Magno aveva tolta in moglio Ermengarda figliuola

    di Desiderio re de' Longobardi; ma, dopo un annodi matri-monio, alia persnasione di papa Stefano Hf, ripudia la..,mo-glie, e si sposa ad I1degarda della easa di Svevia: e cio p~\cbei Longobardi erano male veduti dal papa, eben veduti ~Svevi. Ermenegarda fu ripudiata avanti i vescovi frances),".che approvarono I' antievangelico ripudio, ed approvarono il \,snsseguente matrimonio. Carlo Magno ando a Roma con Insua seconda moglie, e vi fu molto ben rioevuto dal papa. Pilieoncilii dichiararono nullo ilmatrimonio di Lotario . A ugustolora padrone con Teutberga, e gli permettono di Bposare Ia suaconcubina Gualdrada, Svenone III re di Danimarcs e obbli-gato dal papa a ripudiare Gillditta sua mogliu; ed egli ubbi- Idisce sl papa, scaccia la moglie, e riprende Ie sue concubine~-,

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    33con le quali ha quindici figli: eosl colui i1 qnale mentre vi\'eaonestamente con la sua moglie era scomuuicato, anol"ch~ ub-bidisce al prete e vive nel disordine, e benedetto.Filippo I di Francia ripudia innanzi ai vescovi; che ap-

    provano il divorzio, la sua moglie legittima Berta; pereheinnamorato di Bertrade moglie legittima di Folco, ilquale sivede separate bruscamente dalla sua moglie che diviene regina.Papa Urbano II doveva mostrare disapprovasione per quelratto, e da priucipio la mostro : rua Filippo era potente, po-teva fare del male e del bene secondo come era trattato; percio Urbano fini per riconoscere e dichiarare da prima la legit.timita del suoi figli, poi del suo secondo matrimonio.Luigi VII re di Francia si era annoiato della sua moglieEleonora daIla quale avera avuti due figli: la scaccio da so, efece approvare dai vescovi il suo divorzio. La regina divor-ziata si sroso pubblicaruente ad Enrico d' Inghilterra. PapaEugenio III vede tutto, tace, e col suo silenzio acconsente.Alfonsf) re di Leone e di Galizia, eveva tolta in moglie con

    l'approvnzione di papa Innocenzo III Berengaria figlia delre di Castiglia; ma, d9POche ebbero avuto dei figli, 10 stcssoInnocenzo III, essendosi cambiati i suoi interessi, soiolse quelmatrimonio e costrinse I n povera Berengaria a farsi monaca aBurgos, laseiando ad Alfomo la Iiberta di maritarsl ad un'altra,Giovanni XXII, pregato da Carlo il bello, terzo figlio di

    Filippo ro di Francia, di sciogliere il suo matrimonio conBianca di Borgognn: ilpapa, esaminata la cosa, e non tro-vando ragioni, ricuso 10 scioglimento domandato, Carlo ernprincipe, rna non si prevedeva ehe dovesse essere re: pero 10divenne ; ed allora Giovanni XXII trove buone quelle stesseragioni ehe prima aveva trovate oattive; dichiaro sciolto ilprimo matrimonio, e gli permise che si sposasse con la suainnamorata l\Iaria di Lussemburgo che era monaca professadomenicnna. Maria morl poco dopo ; ed il papa permise a reCarlo di sposare una sua cugina vivente aneora la sua primamoglie Bianca.Papa Bonifacio IX voleva attirare al suo partito Ladislao

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    34di Durazzo re di Napoli, contro il suo eompetitore papa Cle-mente VII. Bisoguava prostituirsi aile passioni regie. LaW-slao aveva sposata Costauza Chiaramonte, Ia quale colle sueimmense ricchezze 10 aveva reso abile alla eonquista del regno.Divenuto re, volle ripudiare la sua moglie: p"'pa Bonifacio cheaveva approvato il matrimonio, e corouato il re e la regina,e,;li stesso sentenzio il divorzio, e maudo 8Napoli un cardi-nale, accio, in suo nome e vece, strappasse I' anello nuzialedal dito della regina. Dopa cio, il favorite del papa obbligoIll.sua moglie a sposarsi can Andrea di Capua.Innoeenzo VIII approve n divorzio di Renato II ill Lo-

    rena. Esso aveva sposata Glovaana d' Arcourt: dope di esserestato quattro anni con ossa, innamorato di Eilippa de Guel-dres, ripudio lu sua legittima moglie, e sposo la innamorata:domando l'approvazione del papa, ilquale la aecordo.Ladislao re di Boemia aveva tolts in moglie Beatrice ill

    Aragona vedova di )Jattia re di Ungheria, e cib per unire Iacorona di Boemia a quella di Ungheria. Giunta al suo scopo,ripudio Beatrice, c volle togliere altra moglie j e- papa Ales-sandro VI, di orrenda memoria, approvo il divorzio ed i 1 secondo matrimonio. Lo stesso papa, per fsvorire ilsuo figIio(lesare, accordo a Luigi XII di Francia di ripudiare Ia suamoglie Giovauna de Valois, con la quale aveva vissuto ventinnui, e di sposarsi con la sua concubine Anna di Brettagna.Papa Clemente VIII aecordo i1 divorzio al re Enrico IV diFrancia dopo ventisette anni di matrimonio, e gli permise,

    vivente Ia sua prima moglie, di sposare la sua amica, la Ga-briella.NellG68, la regina di Portogallo domando di essere separata dal SlIO marito Alfonso VI e di sposare D. Pedro suocognato. D. Pedro era I' erede presuntivo: i preti avevanomolto a sperare da lui, ed accordano ildivorzio; 'e 1 0 stupidore Alfonso lascib portarsi via la moglie, e la vide moglie delsuo fratello. IIcardinal Venddme, legato del papa, prouun-zio In sentenza.Due fatti della stesso genere sono accaduti a' nostri tempi:

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    35il divorzio ed il secondo matrimonio di Napoleone I, viventeancora la sua moglie, con una figlia di casa d' Austria: ed ildivorzio della regina eli W uttemberga, ed il eli lei susseguentematrimonio con 1'imperatore d' Austria. Ambedue questidivorzi e successivi matrimouii sono stati fatti dal papaPio VII.E dunque evidentemente provata l'accusa che il nostroNiccolini fa al Papismo di aver fornicate con tutti i re dellaterra I Eppure noi non abbiarno accennato ehe un solo punto didottrina prostituito ai grandi. Bisognerebbe scrivere de' vo-lumi, non articoli pe' giornali, onde indicare le prostituzionidel Papismo. Questi poehi fatti appena aecennati servano comedi snggio per Ill . dimostrazione dell' aCCU8a; nel seguito dellaquale avremo altre occasioni di dimostrarla ancor meglio. l\'laper il Cristiano che crede alia Parola di Dio, basta a dimo-strazione Ia immagine profetica che e nel capo XVII dell' A-pocalisse, con la sua spiegazione che l'Angelo ue da a S.Giovanni.

    CAPO IV.Ahi la vedete:

    Di porpora e vestita: oro, monili,Gemme tutte l' aggravano: ......Ricchezza c lU880, ecco Ill. quarta aceusa che igrandi attori

    messi in campo dal nostro poeta, fanno al Papismo. PUQ essaessere una accusa? puo essa essere provata ? Vediamolo,II Papismo, quale 10 abbiamo al principio indicato, si vanta

    di essere esso solo Ill. vera Chiesa di Cristo: ebbene come GesuCristo costitui Is sua Chiesa? Non solamente volle esclusa daessa e da'suoi ministri ogni idea di potere temporale allamaniera dei re (Giov. XVIII, 30; Luc. XXII, 25), non sola-mente volle fra' suoi discepoli esclusa ogni idea di primato(Matt. XVIII, 15, 17; xx, 25-27; XXIII, 811); ma ordino adessi una assoluta poverta: " Non fate provvisione d' oro, ne

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    36d' argeuto, ne di moneta nelle vostre cintnre; ne di tasca per10 viaggio ; ne di dne toniehe, ne di scarpe; ne di bastone "(Matt. x, 10). E, per animarli alIa povert~, allegava il suoesempio: .. La volpi hanno delle tane, e gli uecelli del eielo,de' nidi; ma ilFigliuol dell' uomo non ha neppnre ove posi ileapo " (Matt. VIII, 20; Luc. IX, 58): e quando chiamo i disce-poli a segnirlo, volle che lasciassero tutto; e la eredita tempo-rale che lascio loro fu la poverta, la umilissione, la croce.Bello pereio era ne' tempi apostoliei vedere que' vescovi e

    que' preti della primitiva Chiesa, essere superiori agli altrifedeli non per ricchezze, non per abiti, non per fasto; ma perabbondanza di doni celesti, e per ilpiu sublime esereizio dellecristiane virtu. Essi si presentavano a' fedeli non in tuono disuperiori, ma di umili frstelli; non COD abiti strani e pomposi,ma in portamento dimesso e deeente: allora da tutti eranotenuti e rispettati come padri; perehe essi amavano tntti comefigli: erauo da tutti amati, perche amavano; perche per ogniaffiitto avevano una cunsolazione, per ogni povero un soccorso jperche erano tutto a tutti, aecioccbe tutti fossero salvati.Iuoghi in cui ifedeli si raunavano, non erano mnsei dibelle arti, ne addobbati come sali da ballo; ma regnava in essila piu austera semplicita: non risplendevano per cerei, ne permarmi, sete, velluti, oro ed argento; ma erano eelebri per ilraecoglimento, la modestia e la divozione de' fedeli ehe li fre-quentavano: non erano profumati d'incensi; non rimbombavain essi una musics profana e da teatro; ma s'innalzavano aDio ferventi preghiere e cantici soavi ehe uscivan dal cuore:Ie elemosine de' fedeli non servivano ad addobbare que' luoghi,ad incrostarli di marmi, a ricoprirli di stoffe preziose, ad or-narli d' oro, di quadri, di statue; ma servivano ad alimentaree vestire i poveri, a soccorrere ogni miseria, ad asciugare ogniIaerima.E vero che allora non si vedevano nei tempi i pin rari og-getti dell' arte, non sculture, non pitture a rappresentare Iecristiaue virtu: pero quelle virtu, anaiche rappreseotate sufreddo marmo, 0 su muta tela, si vedevano personificate e vi-

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    37venti ne' fedeti: ilministro del Vangelo non 10riconoscevi n~dsl trono, che non vi era, n~ dagli abiti splendidi cbe non ave-,\'Sj lila dalla sua santa e non affettata nnsione, dalla sublime sa-pienza del Vangelo, che come flume usciva dallc sue labbra,e daUa fervida prece che sorgeva dal suo cnore.Tutto ilculto consisteva neUo spirito, ma colla piii grandeesteriore semplicitA, tutta la sua solennita consisteva nel far1l0ti i frutti dell' Evangelo, nel fortificarsi nell' esercizio ditutte Ie virtu, e massime nella carita. Si pregava di pari con-senti mento, non in lingua strana, ma nella lingua intesa dalpopolo; e la preghiera era sempliee quale usciva dal cnore ri-generate, non quale fosse lltata prima freddsmente studiata:la predicazione non consisteva in studiate deelamazioni, attoa dilettare ed a riscuetere applansi: ma in esortazioni e ra-gionamenti tratti dalJa sapienza divina come useivano da uneucre rigenerato e diretto dallo Spirito di Dio: queUepredica-'zioni non arricchlvano ~ vero il predicatore, rna conferrnavanoi fedeli, e convertivano i peccatori e gl'iucreduli. 11 batte-simo era amministrate nell' acqua pura, senza cerimonie, macon esortazioni e prcghiere che facevano eonoscere il siguifi-cato di quel simbolo. La S. Cena era eelebrata da tutti i fe-deli nel pane e nel vino, simboli del corpo e del sangue delSignore, in memoria della sua morte.~Ia quella sublime semplicita evangelica, quells bella po-

    verta migliore di qualunque ricehezza, perchs ricordava Ispoverta del Maestro, fu affogata nell' oro e nel Insso, quandouna porzione del Cristianesimo si cangio in Papismo: esso sirivesti di porporn, si assise sui trono allato ai despoti, tentoscaeciarneli per despotiszare solo a suo talento, ed aggravatott' oro e di gemme divenne come una moglie infedele, cbe ao-cecata dan' oro tradisce I() spOSO,e ne perde I' amore e lastima. L' aver dunque lasciata la poverta, retaggio di Cristo,e una accuaa per colui ehe vuole chiamarsi tuttora sposa diCrieto,~Ia cotale accusa puo essere provata ? Essa ~ evidente come

    In luce in pien meriggio.

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    3HCalcolnre Ie immense riechezze del Papismo e cosa impos-

    sibile, Quanno Satana offri a Cristo tutti i regni del mondo,il Signore gli disse: " Vaile reiro, Satana: " ma il Papismosembra aver detto invece : " Vade retro, Ohriste," quando si evoluto impadronire di tutti i regni del mondo, e come Satanaha volute distribuirli a suo piaeere. Se la umanita non avesseprogredito, se fosse testata an cora nn poco sotto ilgiogo dellasuperstizione e della ignoranza, non vi sarebbe ora che unsolo regno, il regno de' preti. Se di tanto in tanto i governinon svessero cercato rientrare ne'loro diritti, togliendo aipreti alcunche delle straboechevoli loro rieehezze, gia da lungotempo ilmondo intero sarebbe proprieta di essi, e non sareb-bero restati ai popoli che gli ocebi per piangere, e le braeeiaper lavorare d~ schiavi pe' loro padroni.Che il popolo entri nella cclletta di un cappuccino che va

    mendicando; rimescoli in qne' naseondigli pratieati al muro,ed invisibili ad occhio profano, e vi trovers ogni aorta dighiottonerie; vada nel refettorio, e vi trovers ne' giorni ordi-nari un desinare che non ha mai l'onesto operaio.Ma cio e nulla. Un palazzo di un vescovo, di un arcive-

    scovo, di un cardinale, di un papa, fa orrore ad un vero Cri-stiano. 1 1 sangue del povero trattogli sotto pretesto di reli-gione stilla da per tutto. Qncgli arazzi, que11e stoffe, que'marmi,quegli ori, que' mobili di lusso, gridano innanzi a Dio, ed ac-cusano iloro possessori: ma essi se ne ridono. II vescovo diViterbo, a scherno del popolo, ha scritto sulla sua deliziosavilleggiatura: Deus nobis haec otia fecit! eppure essi diconsisuccessor! degli apostoli : ma in che, di grazia, 10 sono essi?Gli apostoli eran povcri, come aveva loro prescritto il Mae-stro; ed essi sono ricchi: gli apostoli cercavano In ospitalitsdei poveri operai, e Ii aiutavano nei loro lavori manuali; ede-s! ahirano sontuosi palazzi, siedono II tavole sfnrzosamenteimbandito, sono circondati da straffieri, camerieri, gentiluo-mini, segrctari, maggiordomi, cappenere ee. ee.: gli apostolivia~bia\ano a piedi ; ed essi passeggiano per Ie cittii in son-tuosi eqnipaggi; gli apostoli erano eoutinuamente occupati

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    39della evangelizzazione; ed essi poltriscono nell' ozio: gJi apo-stoli beneficavano tutti; ed essi tutti opprimono: gli apostoIi,pt'r finirla, erano ripieni di Spirito Santo; ed essi di qualespirito sono ripieni?Che il Papismo abbia cereato assorbire tutte le ricchezzedel mondo, e cosa tanto evidente, ehe sarebbe un vero spreco

    di tempo l'intrattenersi a dimostrarlo: quello pero che nontutti sanno e iIcome esso sia giunto ad ammassare tanti beni,e questo e queIlo che ora dimostreremo.NOD aggrottino Ie oiglia gli scrupolosi: noi parleremo

    delle iniqnits de' preti nell' atnmassare ricohczze, ma nonne parleremo cogli argomenti dei libertini; bensi cogli ar-gomenti di un santo e dotto prete Italiano del secolo pas-sato, uno dei belli ornamenti dell'Italia e del clero. Noinon daremo che il compendio di due dissertazioni sulleantichita itaIiane, del chiarissimo abate Ludovico AntonioMuratori modenese. Le opere dell' abate Muratori non S0110state mai messe all' Indice, ami la cdizioue che abbiamo sot-t' oechio e una ediaione di Boma fatta nel 1755 con licenzade' superiori, Le due dissertasioni sono la 67 e la 68, la primaintitolata: " Delle maniere eolle quali anticamente le chiese,i canonici, imonasteri, e altre universita religiose, acqnista-rono, 0 si proeacciarono gran copia di ricchezze e cornodi ter-reni; " I' altra ha per titolo: "Della redenzione de' peceati,pel' cui molti beni calarono una volta nei sacri Iuoghi, " Diqueste due dissertazioni del dotto prete modenese 11edaremoun eompondio a comodo del popolo che non PUQ oonsultare Ieopere volnminose, ed a scorno de' preti cattivi ehe con tantemenzogne sostegno il Ioro iemporale.II primo mezzo di acquistare ricchezze furono Ie oblasioni

    dei fedeli. In snl principio della Chiesanoi vediamo gli apo-stoli lavorare : Paolo pel' procacciarsi ilvitto fnceva Ie stuoie ;poi vediamo introdotto l' URO, non condannabile, delle obla-zioni volontarie : la Chiesa pero, ossia In comunits de' fedeli,amministrava qnei fondi; con essi soecorre ipreti poveri neiIoro bisogni, lochs e giusto; e il reslo si distribuiva ai poveri.

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    40Fin qui Ie cose audavan bene; rna poi i preti voIlero ammini-strare da loro, ed allora pei poveri ci rcstava poco 0 nulla.Venuta la cosi detta pace di Costantino, i C.istiani arsero dizelo per inalzare templi, arricchirli: i prcti incominciarono adinventare per loro abit] splendidi; le oblazioni anmentarono,IDa vi si aggiUllscro Ie oblazioni forzate, le decime, le primi-zie, ec. L'imperatore regale ai Cdstiani molti templi degliidoli collo loro rendile; gli regalo terre e poderi, e gli diedefacolta di ricevere, come eomunits, legati e testamenti. Ipreti nmministravano, rna scmpre sotto qn-sta legge, che presoper loro ilnecessario a vivere, il resto servisse per Ie spese diculto, e pel mantenimento de' poveri. Ma inveec i preti eranogiunti poco dopo Costantino a tale strabocchevole ricchezza,che, al dir di S. Girolamo, Pretestato uomo consolare, ricco edambizioso, incitato da papa Damaso a farsi Cristiano, dieeva:" Fatemi vescovo di Roma ed io mi faccio subito Cristiano. "Le ricchezze acquistate dal clero in questi due primi modi sonoevidentcmente provenienti da furto, e da furto atto ai poveri;imperciocchs se i preti avevano diritto di vivere, avevano an-che I' obbligo di dare qnello ehe rimaneva dalloro parco man-tenimento ai poveri; ed essi, arricchendo, arricchirouo del san-gue de' poveri,II tcrzo modo assegnato dal Muratori all' origine delle ric-

    chezze del clero e i t seguente: Gli imperatori Teodosio ilgio-vine e Yalentiniano III, ad istanza de' cheriei, feeero una leggeper la quale Ie chiese ereditavano i beni dei chcrici mortisenza testamento. Ell ecco allora muoversi tutto it elero allaeaceia dei ricchi, accio divenissero cheriei, ed inventarouo laeonsccraaloue 0 oblazione, per cui i divoti offrivano se stessie i 101'0 beni a Dio, cioe ai preti, facendosi cherici, ipill divotiotrrivano i Ioro piccoli figli come oblati (cioe offerti), e i preti liprendevano con le Ioro ricchezse, e quei bimbi erano tenutiper santi. Si faceva di peggio: quando un ricco entrava in nnmonastero, l' abale gli leggeva quel passo del Vangelo: " Va,vendi cio che hai e dallo ai poveri; " ed era nn scmplice for-mulario: impercioeche I'{ncappueclando doveva rispondere

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    41ch' egli dona"'a totto ai poveri di Cristo, cioe ai monaci; edmonaci in buona eosoienza intascavano. l\I" vi e anche dipeggio, dice il Muratori: imperoeehe si peendevano per forzauomini ricehi, si conduoevano innanzi al Ve8COVO, si tenevanoa totta fona inginocchiati, gli si turava la bocca per non sen-tire le gride, ed il vescovo gli faceva la tonaure, e li ordi-nava preti, e COli la Chiesa, ossia i preti divenivano padronidelle loro ricchezze. Questi messi di aeqniatare saranac santie legittimi nel codice dei preti, ma nel codice degli onestimeritano la gogua.Un altro mezzo che ul!8.vano i preti per arricchire non emeno fraudolento. I preti avevano ottenuta la immunitA, eioe

    Donpegavano imposte: allora molti laici, per bnrlare ilgoverno,donavano ad una chiess 0 ad un monastero i loro fondi conpatto segreto di riaverli dalla chiesa 0 monastero a Iivello 0cnfiteosi, psgando un leggiero canone di una libbra di pepe 0di cera, 0 simili bagattelle. La chiesa diveniva padrona dieretta dei fondi, e non si pagava piu I'imposta: il propietarioci trovava il sno tornaconto: e la Chiesa Mil' andar del tempodiveniva padrona assoluta dei fondi. Per questa via, dice Muratori, molti beni calarono nelle mani del clero, Un' altraastuzia fa inventata dai preti, dice 1 0 stesso autore, circa l'nn-decimo secolo. Quando nn noma voleva spendere pit) dellesue rendite, cedeva i suoi beni alla Chiesa, e questa gliene la-sciava l' usufrutto durante la sua vita; pili secondo Ie circo-stanze, un tanto di piii all' anno.Quando eostui moriva, tutto apparteneva alIa Chiesa.Sotto ildominio de' Longobardi, i preti ottennero che si

    faeesse una legge nella quale ciascono potesse lssciare eredeper testamento la sua anima (questi testamenti chiamati del-I'anima sono aneora in uso aRoma). S'intende bene chel'anima non compariva a prendere il possesso della eredita,ma in sua vece 10 prendevano i preti. Arroge, per maggioriniquitA, che iltestamento non aveva valore so iltestatore nonavesse avuto diciotto anni; ma i testamenti dell' anima anchefatti da un fanciullo dovevano essere valevoli; e it l\Iurato-

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    42ri riporta aleune formule di tali testamenti fatti dai fan-ciulli,Nci tempi barbari non vi era coserizione ; ma ill tempo di

    guerra tutti gli uomini atti alle armi dovevano andare. Gl'in-certi avvenimenti della guerra, la auperstizione, Ie esortazionidei 'preti, dice Muratori, inducevano la bnona gente a far te-stamento, e, sperando la reruissione dei peecati, laseiavanotutto alla Chiesa. Ma vi e una differenza essenziale fra i testa-menti che si fanno ora e i testamenti del medio evo. Quandosi era laseiata una cosa alla Chiesa per testamento, il testatorenon poteva rovocare Ia sua disposizione; ma la Chiesa da quelmomento diveniva padrona, ed il testatore sua vita durante nonera che I' usufruttuario.Le crociate furono un' abbondantissima sorgente di ruberie

    per Ie Chiese. I preti avevano per tutto scritto a grandi letterequesta leggenda: " Chiunqnc dara il suo per ricuperare isanti e venerabili luoghi, secondo la voce di Dio, avra il centoper uno in questa vita, e, quello che e meglio, possedera luvita eterna." Non si vuol dissimulare, dice qui il nostro Mu-ratori, che gli ecclesiastici di allora, facendo suonare questaopinione per tirare a se la roba altrui, si abusavano non pocodella religione, essendo falsissimo che il divino Maestro abbiaapplicate tauto di merito alle donazioni fatte ai luoghi sacri: eraquesta merito solamente fondato nell'. ingordigia di chi esor-tava e consigliava I' esser liberale verso Ie chiese senza ricor-dsrsi dei poverelli, de' quali soli parla il Salvatore. Riportapoi un docnmento di un ricco marehese che chiese consiglioai monaei come potesse fare per ottenere il perdono dei tantisuoi peccati; e i monaci 10 consigliarono a lasciar tutto a 101'0,e cosI fecc. E i preti ci dicono che i 101'0 beni sono santi! evi sono dei governi che hanno scrnpolo ad incamerarli !I vescovi e gli abati, dice ilMuratori, si servivano della

    101'0 influenza sui popoli per rendere servigio ai re e tirannetti,dai quali ricevevano poseia in eompenso possessioni confiscatea qualche famiglia 0massacrata, 0 caceiata a mendicare il panedell' esilio. Inoltre ipreti si sbracciavano a predicare In carita;

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    43rna Ia oarita che predicavano consisteva, secondo loro, a Iaseiarealle chiese: dimodoche si era introdotto l'uso che nessunomoriva senza laseiare almeno un legato alla Chiesa. E giunsea tal segno l'abuso ehe se alcuno moriva senza far testamento,ilvescovo 10 faceva pCI'lui, ed allors immaginate se sapevafarlo I La venerazione de' santi era un' altra- sorgente di ric-chezze: nella chiesa 0 monastero ov' era un santo miracoloso,i tesori afHuivano: in un monastero che avesse fama di snntita,Ie ricchezze abbondavano ; perehe ognuno andava a compe-rarsi i pretcsi meriti di quei servi di Dio. Chi vuol vedemedelle pin belle, Iegga Ia dissertazione sessantasette delle anti-chita italiane dell' abate Muratori ohe abbiamo qui compen-diata. Cotali arti usate per accumulare queIle ricchexze, -ohe si

    sono poi ehiamate beni ecclesiastici, Bono inique: ma non etutto ancora, II dotto e pio abate Muratori, nella sua disser-tazione sessantotto sulle antiohita italiane, parla ancora di unaltro mezzo ehe contribui moltissimo all' aumento delle ric-chezze del elero ; e questo e la cost detta redenzione dc' peo-cati.Nei primi secoli della Chiesa, vi era I' uso della penitenza

    pubbliea per .i peccatori, la quale eonsisteva in digiuni, penecorporali, e separazione dai fedeli nelle chiese; e durava piiianni secondo la gravezza tiel peccato. Ipreti inventarono po-soia una via piii comoda e piu profittevole per essi, onde evi-tare l' incomoda penitenza, e tranquillare Je coscienze. S.Teodoro, arciveseovo di Cantorberi, ne invonto il piano.Pnbblico un libro a modo di catalogo che si chinmo: II peni-tenzialc di Teodoro: anuovero in esso a modo d' indice tutti jpeeeati che la cinica immnginazione di nn frate potesse ritro-vare, applicando a ciascuno d' essi una penitenza piuttostograve. Ipreti adottarono iI penitenziale di Teodoro, a tillsegno che ogni prete per obbligo doveva averlo. I laici an-davano dai preti e gli raceontavano i 101'0 peceati (la confes-sione obbligatoria non era stata aneora istituitn), per saperequanta penitenza dovessero fare. 11prete traeva it suo peni-..I

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    44tenziale, caleolava ilnumero dei peccatl, e tirava la sommadelle peuitenze, Ie quali per un peccatore comune aseende-vano a molti e molti anni. Il laico spaventato non sapevacome fare: rna a che non trova rimedio il prete? Vi era ilrl-scatto della penitenza in denaro, tanto per i ricchi quanto peri poveri. Un giorno di peniteriza, un riceo 1 0 riscattava contre denari, un povero con uno. Non possiamo fissare che ap-prossimativamente il valore di questo denaro; un canone delconcilio Triburense dell' 895 fa equivalere un denaro al man-tenimento di nn giorno di tre nomini,Allora accadde la concorrenza dei monasteri e delle chiese

    ehe incominciarono, per avere piu concorso, a dare la remis-sioue della penitenza a miglior ft:Jercato.Il monastero di Bob-bio pubblico un suo penitenziale piii discreto: con ventiseisoldi (moneta di quei tempi da non confondersi colla nostra),un ricco ricomprava un anna di penitenza, e nn povero contre soldi, In Inghilterra, socondo ilpenitenziale del venerabilBeda, si ricomperavano tre anni di penitenza con sessantreoldi. Pero avverte il Muratori che " questa era una conside-rabile somma di danaro in que' tempi, e potevasi con essacomperare un bel podere." II penitenziale di Reginone e diBurcardc era piii rigoroso: per Bolesette settirnane di peni-tenza un ricco doveva pagare venti soldi, uno l i e ricco n epovero dieci, un povero due. Perche la tassa crescesse, si eranoimmaginati dei peccati nnovi: eceone un esempio tolto dalBurcardo lib. 19, cap. 76: "Chiunqne, nella quaresima cheprecede la Pasqua, si avviciners alia sua moglie, faecia unanna di penitenza, 0 paghi ventisei soldi alia Chiesa. "Nel penitenziale di Reginone abbiamo il riscatto di dodici

    giorni di penitenza facendo cantare una messa: dieci messescontano quattro mesi, e venti messe nove mesi; piii il nego-zio era buono, piii si facilitava nel prezzo. I monaci di Bob-bio furono iprimi che assunsero di soddisfare essi stessi Iepenitenze dei laici mediante pagamento, ed allora non si stavapiii a rigure di tassa: gli altri monasteri imitarono i monacidi Bobbin, e COS! i gonzi correvano ai monasteri, a pagare i

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    46menae! aceio facessero peniteoza per loro: e quale peuitonzafseessero que' monaci, ce 10 dice S. Bernardo nell' apologia aGuglielmo abate cap. 9: traduciamo le sue parole:" Quando incomineio ilmonachismo, chi avrebbe mai po-

    tuto credere che i monaei fossero potuti eadere in tanta pol-troneria? Oh t quanta siamo lontani da quei monaei ohe esi-stevano ai giorni d' Antonio! impereioeche essi, quando ditempo in tempo si visitavano caritatevolmente, si cibavanoavidamente del pane dell' anima, e passavano spesse voltel'intero giorno senza neppure ricordarsi di mangiare. Questnera la vera man iera, cibare prima la parte piu degna ... manoi, quando ei raduniamo per mangiare, eio che facciamo none mangiare la cena del Signore ; impereioeehe niuno ceres eninno da ilpan celeste ... non si profferisconu che baie, non sisentono che scrosci di risa: mentre si desina, Ie oreccbie sonopasciute di rumori come 10 stomaco di vivande, alle quali coseintenti i monaci non pensano alla moderazione nel mangiare. "Eccocome ci descrive S. Bernardo Ie penitenze che face-,

    vano quei santi monaei per i gonzi che Iipagavano t Mil tor-niamo ai beni ecclesiastioi.L' origine, dunque, dei beni ecelesiastici ~ un ladroneggio,

    I'aumento di essi e un Iadroneggio. Ora l'infimo usciere di giudi-oatura sa ehe il magistrate non puo lasciare al ladro il possessodei beni acquistati col furto: 10 scrupolo d' incamerare i beniecclesiastici e 10 serupolo di un giudiee il quale non volessoconfiscare al Iadro gli oggetti rubati. Quando il ladro portassegli oggetti rubati ill chiesa, sull' altare, e nello stesso taber-nacolo, non percio quegli oggetti diverrebbero saeri, D e sa-rebbe sacrilcgo it padrone che li riprendesse dove li trova,Ma si dira: " II diritto canonico vieta di toccare ibeni ec-

    clesiastici. " II diritto naturale, rispondiaruo; e superiore al di-ritto canonico. E poi it diritto canonico istesso autorizza I'Iu-cameramento. Citeremo a questo proposito alcune regule didiritto eanouico. Nel quinto delle decretali de regulis iuris,la quinta regula che ~ di Gregorio VII dice: Quod latenier,aut per vim, vel alias illicite intj'oductum est, nulla debe! sta- __~

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    46bililate subsistere, cioe " Non deve sussistere come COBa stabilequello che e introdotto nascostamente, 0 per forza, 0 in altramaniera ilJecita. " 1 beni ecclesiastiei come sono venuti in poe-sesso dei cherici? Lo abbiamo veduto; dunque, secondo ildi-ritto canonico, debbono essere incamerati. Ma, se furono nel-I'origine male acquistati, ora il piu che secolare possesso Iigiustifica. No, dice la regola ottava. nel sesto delle decretali:Semel malus semper praesumitur malus: e la regola deeim' ot-tava: Non comfirmatur tractu temporis quod de jure ab initionO'll subsistit: cioe, " n tempo anehe immemorabile non legit-tima un illegittimo acquisto: " e la regoia quarantotto dice:Locupletari non debet aliquis cum alterius injuria vel Jactura:cioe " Nessuno deve arricchirsi colla ingiuria e col danno al-trui. "Intanto Ilche servono oggi quelle ricchezze ammassate in,

    modi cosi Iegittiwi ? Scrvono non solo ad alimentare turbe dipaltonieri, a man tenere un lusso che a un continuo insnIto al Vangelo ed al popolo; ma, quello che a peggio, con quel de-naro si mantiene viva la guerra alla religione ed alla patria,Alla religionc; p erche, per conservare, e, se fosse possibile,aumentare quelle ricehezze, si conscrvano e si aumentano Iesuperstizioni; e si fa guerra sleale a chi col Vangclo alla manopredica la pura, la vera religione del Cristo. AlIa patria; per-chQi preti ed i frati sono sempre pronti a cospirare centro diessa, quando il loro dominio, 0 le 101'0 ricchezze sono minac-ciate. 1 vasti eonveuti servono a congregbe di paolotti cospi-ratori; ilfamoso obolo detto di S. Pietro serve a mautenere ibriganti, e servira a raeeoglicre e mantenere un esercito rae-cogliticcio, di santi avanzi di galere r.on alla testa uno stra-niero, per sostenere it vacillan te triregno contro la patria, 'Eh, si finisea twla buona volta! II primo prete torni alla

    rete, e gli altri, se buoni, vivano delle oblazioni de' fedeli, che non maucheranno mai a'buoni ; gli altri, invece di poltrirenell' ozio, vivano colloro lavoro, se sani e robusti; se fiacchied infermi, sieno racchiusi nell' albergo de' poveri.

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    Coro V .

    ..... Le blancheVesti, delizia del primier maritoCh' ora sta in cielo, ella perde nel fango.

    Quella parte del Cristianesim.o che e diveuuta Papismo, haperdute Del fango Ie bianche vesti che Gesu Cristo aveva la-sciate alia sua Chiesa. Eceo la quinta accusa contro il Papi-smo che noi combattiamo.La veste blanca nellinguaggio biblico 0 il simbolo dellasantitii. e della purits , come il fango e il simbolo di ogni soz-zura. In vesti bianche si mostra Cristo nella sua risurrezione;in vesti bianche si mostra nell' Apocalisse ; i ventiquattroanziani dell' Apocalisse, sono rivestiti di candide vestimenta;di candide vestimenta si dicono ricoperti tutti isanti nel cielo(Apoc, VII): ln veste candida e il simbolo della sposa. L' averdun que gettate nel fango Ie candide vesti, non altro slgniflcaehe avere rigettata con dispregio la qualita di sposa, avereabbandonata la santita e la purita, ed essersi data in preda adogni aozzura, Una tale accusa lanciata dal nostro poeta centroil Papismo e gravissima; ha bisogno dunque di essere provataco' fatti,E dieiamo co' fatti, non gill perche non ci fosse facile pro-durre la prova dottrinale; ma perche esss e al disopra dellaportata del popolo per cui scriviamo, e porgerebbe uu adden-te11ato ai difensori del Papismo, per combatterla con le 101'0interpretazioni. Ma la prova dedotta da fatti, e da fatti trattidalla storia, e invulnerabile ed alls portata di tutti.Una moglie che, dimentica de' propri doveri, si prostituiscea chi paga, ha gettate nel fango Ie sue vesti nuziali, ha dis-

    onorato il suo marito, che non PUQ che guardarla con dis-prezzo: ma noi abbiamo gill dimostrato che il Papismo, dicui noi parliamo, ha fornicato " oon quanti ha re la terra: "

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    48cio dnuque basterebbe a provare questa aceuse. Ma sceenne-remo ad altre prove istoriche.Sarebbe COBa assai lnnga, Be volessimo solo accennare 1 0 -

    spirito d' impurita che si e impadronito del Papismo, se vo-lessimo accennare i disordini soltanto del clero; ma, oltre al-l'essere cosa lunghisaima, ci si direbbe che que' disordini nondebbono attribuirsi al Papismo, bensl ad individni ohe se nesono resi rei, agendo eontro Ie dottrine di lui. Ebbene lasciamoin pace i preti ed i frati, e prendiamo di mira isoli papi. Ipapi sono i capi infallibili del Papismo, si fanno ohiamaresantissimi, non solo santi; si dicono Vicari di Cristo, e dii interra: quando dunque avremo dimostrato eon la storia, cheessi, precisamente essi, hanno gettate nel fango Ie candide ve-sti della sposa di Cristo, la nostra accusa sara provata. Quandodifatti avremo provato che molti e molti pspi sono stati uo-mini scellerati, ed immersi in tutti i vizi; e ohe frattanto i1Papismo li ha riconosciuti e riconosee come suoi eapi santis-simi, come suoi maestri infallibili, sara chiaro che i loro di-scepoli, i loro seguaci, i loro ammiratori, i loro adoratori, hansanzionate Ie loro iniquita, e ne hanno assunta Ia responsn-bilita,Chi vo1esse fare uno studio profondo della storia del Papi-

    smo nella storia dei papi, sotto ilpunto di vista delle iniquita,troverebbe faei1mente che imaggiori disordini, Ie maggioriimmoralita, le iniquits le piu mostruose sono state commesseda queg1i uomini che si fscevano chiamare santissimi. Peronoi non vogliamo estrarre da quells storia tutte le Ioro infa-mie, che sarebbe cosa lunga e disaggradevole; ma solo ne ci-teremo aleune. Potremmo incominciare dal quarto seeolo, efar notare che fino d' allora i papi avevano gettate nel fangole candide vcsti della sposa di Cristo; ma, per amore di bre-vita, incominceremo dal secolo decimo.Lo stesso cardinal Baronio (ed e tutto dire I), prima ill en-trare nel racconto della storia ecc1csiastica del decimo sccolo,e costretto a confessare suo ma1grado, che Ie persocuzionidegl' imperatori pagani erano una bagattella in confronto dei

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    49mali ehe 1 & Chiesa dove 8OtTriroda que' mostr! (ccsi il buoncardinale ohiama que' papi) ehe banno ricoperto d' eternaignominia la sede di Pietro. Esaminiamo dunque ulcnne dellesanti88ime gesta di oodesti santi88imi.Formoso, veaoovo di Porto, aveva congiurato. nella famosa

    cospirazione di Gregorio Nomenclatore, nella quale si trattav8,nientemeno, di dare Roma in mano de'Saraceni. Era allorapapa Gregorio VIII, ilquale depose e soomunico il vesoovo008piratore Formoso, e 10 ritenne in prigione, Papa Martino,aUOC088Orei Giovanni, 1 0 libero, e 1 0 riatabili nel suo veaoo-vato. Otto anni dopo, Formoso fu eletto papa, a cosl divennesantiaaimo. Si ordino fra le stragi ed il sangue; e gli storicidicono ehe di sangue era bagnato anohe l'altare sul qual. faeonsaeratc. II pontificato di Formoso corrispose esattamete al8110 carattere, ed ai auoi principii.A Formoso suecesse Bonifacio VI, ohe ilcardinal Baronio

    chiam. uno 8cellerato eonesciuto, e gia ooudannato come tale:"iii fu fatto para da una fazione con la forza; rna, dopo ' r e -diei giorni e li papato, una miateriosa malattia 1 0 uecise. LafazioDe a lui contraria, per mezzo delle armi, feee papa san-tiaaimo I' atroce Stefano VI, che il cardinal Baronio chiamaimru80, sebbene ilPapiamo 1 0 ritenga per vero papa. Coatnivolle distinguersi per una azione eosi barbara, eosi mostrnosa,che dimostra 6no a qual punto di barbarie poasa giongere ]8vendetta di un aantillllimo, Egli era nemico di Formoso; maoome vendicarsi con l1ll morto? Un papa ne sa trovara ilmodo. Egli fe' disotterrare ilcadavere di Formoso; e, raunatia concilio nella chiesa di S. Pietro i cardinali,. i vescovi, edipreti, fece portare innanzi a se quel cadavere, e fattolo porreaulla panca degli accnsati, 10 iDterrogo giaridicamente; e, sic-ooms ilcadavere non riapondeva, 10 dichiero conviuto: 10 feceapogliare degli .biti pontificali, 10 depose, 10 sccmunico: quindiordinb che gli fossero tagliate Ie tre di ta della mano deatraOOD le quali ilpapa saole benedire; e poscia