4 sangue - cellule e proteine plasmatiche

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Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA – a cura di fabio Zonin a cura di fabio Zonin a cura di fabio Zonin a cura di fabio Zonin 4 4 4 4 - IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE 35 35 35 35 IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE Il sangue è un sistema di trasporto e distribuzione attraverso il corpo. Esso rifornisce i tessuti di nutrienti essenziali e O2 e contemporaneamente rimuove i prodotti di scarto. Il sangue è composto da una soluzione acquosa contenente molecole di diverse dimensioni ed elementi cellulari. Alcuni di questi componenti hanno un ruolo fondamentale nella difesa contro attacchi esterni e nella riparazione di tessuti danneggiati. PLASMA E SIERO PLASMA E SIERO PLASMA E SIERO PLASMA E SIERO Il plasma è il supernatante ottenuto dalla centrifugazione di un campione di sangue, trattato con un anticoagulante, oppure lasciato coagulare (tempo richiesto: 35-40 minuti) e successivamente centrifugato. Gli anticoagulanti più comuni sono la litio-eparina e l’acido etilendiaminotetracetico (EDTA EDTA EDTA EDTA). L’eparina impedisce la coagulazione legando la trombina, l’EDTA ed il citrato legano gli ioni Ca 2+ e Mg 2+ interferendo con gli enzimi Ca/Mg dipendenti che convertono protrombina e tromboplastina in trombina. Quando il sangue + raccolto per una trasfusione si utilizza preferenzialmente il citrato come anticoagulante perché esso non altera i valori della coagulazione ed i suoi efetti sono annullati da Ca. durante la coagulazione il fibrinogeno è convertito in fibrina per l’azione proteolitica della trombina, perciò la principale differenza fra plasma e siero è l’assenza del fibrinogeno in quest’ultimo. Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi chimiche vengono effettuate sul siero chimiche vengono effettuate sul siero chimiche vengono effettuate sul siero chimiche vengono effettuate sul siero. ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE

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Page 1: 4 Sangue - Cellule e Proteine Plasmatiche

Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA –––– a cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonin 4 4 4 4 ---- IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE

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IL SANGUEIL SANGUEIL SANGUEIL SANGUE Il sangue è un sistema di trasporto e distribuzione attraverso il corpo. Esso rifornisce i tessuti di nutrienti essenziali e O2 e contemporaneamente rimuove i prodotti di scarto. Il sangue è composto da una soluzione acquosa contenente molecole di diverse dimensioni ed elementi cellulari. Alcuni di questi componenti hanno un ruolo fondamentale nella difesa contro attacchi esterni e nella riparazione di tessuti danneggiati. PLASMA E SIEROPLASMA E SIEROPLASMA E SIEROPLASMA E SIERO Il plasma è il supernatante ottenuto dalla centrifugazione di un campione di sangue, trattato con un anticoagulante, oppure lasciato coagulare (tempo richiesto: 35-40 minuti) e successivamente centrifugato. Gli anticoagulanti più comuni sono la litio-eparina e l’acido etilendiaminotetracetico (EDTAEDTAEDTAEDTA). L’eparina impedisce la coagulazione legando la trombina, l’EDTA ed il citrato legano gli ioni Ca2+ e Mg2+ interferendo con gli enzimi Ca/Mg dipendenti che convertono protrombina e tromboplastina in trombina. Quando il sangue + raccolto per una trasfusione si utilizza preferenzialmente il citrato come anticoagulante perché esso non altera i valori della coagulazione ed i suoi efetti sono annullati da Ca. durante la coagulazione il fibrinogeno è convertito in fibrina per l’azione proteolitica della trombina, perciò la principale differenza fra plasma e siero è l’assenza del fibrinogeno in quest’ultimo. Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi Il plasma è l’ambiente naturale delle cellule del sangue, ma molte analisi chimiche vengono effettuate sul sierochimiche vengono effettuate sul sierochimiche vengono effettuate sul sierochimiche vengono effettuate sul siero. ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUEELEMENTI FIGURATI DEL SANGUEELEMENTI FIGURATI DEL SANGUEELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE

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4 4 4 4 ---- IL SANGUEIL SANGUEIL SANGUEIL SANGUE Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA –––– a cura di fabioa cura di fabioa cura di fabioa cura di fabio Zonin Zonin Zonin Zonin

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EEEEritrocitiritrocitiritrocitiritrociti Non sono classificati come vere e proprie cellule in quanto non possiedono il nucleo e gli organuli intracellulari. Essi sono infatti residui cellulari contenenti specifiche proteine e ioni, presenti in concentrazioni anche molto elevate. Gli eritrociti sono il prodotto finale dell’eritropoiesi del midollo osseo, un processo regolato dall’eritropoietina prodotta dai reni. L’emoglobina è sintetizzata dai precursori degli eritrociti, gli eritroblasti e i reticolo citi, tramite un processo controllato dalla concentrazione dei gruppi eme, la cui sintesi comporta il legame con un atomo di ferro in forma ridotta (FeFeFeFe2+2+2+2+) ai 4 atomi di N dell’anello porfirinico dell’eme. Gli eritrociti trasportano O2 e rimuovono CO2 e ioni H+. Non avendo organuli intracellulari, gli eritrociti non sono in grado di sintetizzare proteine, ed hanno perciò un tempo di vita limitato a circa 60-120 giorni, trascorsi i quali vengono catturati e distrutti nella milza. LeucocitiLeucocitiLeucocitiLeucociti La loro principale funzione è di proteggere l’organismo dalle infezioni. La maggior parte dei leucociti è prodotta nel midollo osseo, alcuni nel timo, mentre altri maturano all’interno di tessuti diversi. I leucociti possono controllare la loro stessa produzione secernendo nel sangue peptidi segnale che successivamente agiscono sulle cellule staminali del midollo osseo. I leucociti hanno la capacità di migrare al di fuori del circolo sanguigno verso i tessuti. TrombocitiTrombocitiTrombocitiTrombociti I trombociti o piastrine non sono vere e proprie cellule, bensì frammenti cellulari derivati dai megacariociti che risiedono nel midollo osseo. Le piastrine giocano un ruolo chiave nella coagulazione del sangue. LE PROTEINE DEL PLASMALE PROTEINE DEL PLASMALE PROTEINE DEL PLASMALE PROTEINE DEL PLASMA Le proteine del plasma possono essere classificate in 2 gruppi: quelle sintetizzate dal fegatosintetizzate dal fegatosintetizzate dal fegatosintetizzate dal fegato, fra cui l’albuminaalbuminaalbuminaalbumina, e quelle prprprprodotte dalla plasmacellule nell’ambito della risposta immunitariaodotte dalla plasmacellule nell’ambito della risposta immunitariaodotte dalla plasmacellule nell’ambito della risposta immunitariaodotte dalla plasmacellule nell’ambito della risposta immunitaria, le immunoglobulineimmunoglobulineimmunoglobulineimmunoglobuline. Molte proteine plasmatiche sono in grado di legare particolari molecole con alta affinità e specificità. Tali proteine agiscono come riserva di queste molecole e, trasportandole ai tessuti, ne controllano la disponibilità e la distribuzione. Il legame ad una proteina plasmatica può rendere un composto tossico meno nocivo per i tessuti. La funzione del laboratorio di analisi chimico fisicheLa funzione del laboratorio di analisi chimico fisicheLa funzione del laboratorio di analisi chimico fisicheLa funzione del laboratorio di analisi chimico fisiche Il laboratorio esegue un elevato numero di analisi biochimiche sui liquidi corporei, che possono fornire risposte a specifici problemi clinici riguardanti il paziente. Le analisi sono dunque richieste come aiuto nella formulazione della diagnosi o per il trattamento di specifiche condizioni. La maggior parte dei campioni analizzati da un laboratorio sono mediamente costituiti da sangue od urine. Alcune analisi sono effettuate sul sangue intero, mentre per la determinazione della maggior parte delle molecole e degli ioni è preferibile utilizzare il plasma o il siero.

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Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA –––– a cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonin 4 4 4 4 ---- IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE

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PROTEINE DI TRASPORTO E LORO LIGANDIPROTEINE DI TRASPORTO E LORO LIGANDIPROTEINE DI TRASPORTO E LORO LIGANDIPROTEINE DI TRASPORTO E LORO LIGANDI PROTEINEPROTEINEPROTEINEPROTEINE LIGANDILIGANDILIGANDILIGANDI

LEGANO I CATIONILEGANO I CATIONILEGANO I CATIONILEGANO I CATIONI Albumina Cationi bivalenti e trivalenti (Cu2+,Fe3+)

Ceruloplasmina Cu2+ Transferrina Fe3+

LEGANO GLI ORMONILEGANO GLI ORMONILEGANO GLI ORMONILEGANO GLI ORMONI Globulina che lega gli ormoni tiroidei (TBG) Tiroxina (T4), Tri-iodotironina (T3)

Globulina che lega il cortisolo (CBG) Cortisolo Globulina che lega gli ormoni sessuali (SHBG) Androgeni (testosterone), Estrogeni (estradiolo)

LEGANO EMOGLOBINA/PROTOPORFIRINALEGANO EMOGLOBINA/PROTOPORFIRINALEGANO EMOGLOBINA/PROTOPORFIRINALEGANO EMOGLOBINA/PROTOPORFIRINA Albumina Eme, bilirubina, biliverdina

Aptoglobina Dimeri di emoglobina LEGANO GLI ACIDI GRASSI LIBERILEGANO GLI ACIDI GRASSI LIBERILEGANO GLI ACIDI GRASSI LIBERILEGANO GLI ACIDI GRASSI LIBERI

Albumina Acidi grassi liberi, steroidi AlbuminaAlbuminaAlbuminaAlbumina Rappresenta il 50% (circa 35-45 g/l) delle proteine del plasma ed è la principale proteina plasmatica priva di funzioni enzimatiche od ormonali. È una delle più piccole proteine del plasma, con un peso molecolare di circa 66 KDa. Data la sua natura polare è estremamente solubile in acqua. A pH 7,4 l’albumina è un anione con circa 200 cariche negative per molecola; questa caratteristica consente all’albumina di interagire con numerosi ligandi. L’albumina è presente in grosse quantità nell’organismo (4-5 g/Kg di peso corporeo) e circa il 38% è localizzato nel sistema vascolare; essa gioca dunque un ruolo chiave nel controllo della pressione osmotica. L’albumina è caratterizzata da una velocità di sintesi di circa 14-15g/giorno, strettamente influenzata dallo stato nutrizionale, in particolare dalla disponibilità di aminoacidi. Il tempo di vita dell’albumina è di circa 20 giorni, e la sua degradazione avviene mediante pinocitosi a livello di tutti i tessuti. L’albumina, oltre a essere una proteina di riserva in condizioni di digiunoproteina di riserva in condizioni di digiunoproteina di riserva in condizioni di digiunoproteina di riserva in condizioni di digiuno ed un importante regolatore dell’osmolaritàimportante regolatore dell’osmolaritàimportante regolatore dell’osmolaritàimportante regolatore dell’osmolarità, è anche la principale la principale la principale la principale proteina di trasportoproteina di trasportoproteina di trasportoproteina di trasporto. Essa è infatti la principale proteina plasmatica responsabile del trasporto di acidi grassi idrofobiciacidi grassi idrofobiciacidi grassi idrofobiciacidi grassi idrofobici, bilirubinabilirubinabilirubinabilirubina e farmacifarmacifarmacifarmaci. L’albumina rende infatti solubile in fase acquosa una serie di sostanze eterogenee, fra cui gli acidi grassi a catena lunga, gli steroli e svariati composti sintetici. Attraverso il legame l’albumina facilita infatti la solubilizzazione ed il trasporto di acidi grassi altamente idrofobici quali l’acido stearico, l’acido oleico e l’acido palmitico. L’albumina lega anche la bilirubina, trasportandola dal sistema reticolo-endoteliale al fegato e neutralizzandone contemporaneamente i possibili effetti tossici. L’albumina è inoltre in grado di legare numerosi farmaci, quali i saliciati, i barbiturici, i sulfamidici, la penicillina e la warfarina. Essendo generalmente le interazioni fra albumina e farmaco deboli, i farmaci legati possono essere rilasciati da sostanze che competono per il sito di legame. L’albumina favorisce dunque non solo la solubilizzazione del farmaco, ma ne regola anche la quantità in forma libera e quindi farmacologicamente attiva. L’albumina non è comunque essenziale per la sopravvivenza umana.

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Proteine che trasportano ioni metalliciProteine che trasportano ioni metalliciProteine che trasportano ioni metalliciProteine che trasportano ioni metallici Inel plasma il ferro è trasportato come ione ferrico (FeFeFeFe3+3+3+3+) in forma legata alla transferrinatransferrinatransferrinatransferrina. Il complesso ferro-fransferrina si lega poi ad uno specifico recettore cellulare, viene internalizzato e, successivamente, il ferro è liberato nel citosol. Nella cellula il ferro può essere utilizzato nella sintesi di proteine contenenti il gruppo eme o può essere depositato in siti di accumulo sottoforma di ferritina o emosiderina. Il legame del Fe3+ alla transferrina svolge un’azione protettiva nei confronti degli effetti tossici di questo ione. FerritinaFerritinaFerritinaFerritina È il principale composto deputato all’accumulo di ferro in quasi tutte le cellule del corpo. Nel fegato e nel midollo osseo la ferritina funziona come una riserva di ferro. Nel plasma la concentrazione di ferritina è proporzionale alla quantità di ferro accumulato e pertanto la valutazione della ferritina plasmatica è uno dei migliori indicatori di carenza di ferro. EmosiderinaEmosiderinaEmosiderinaEmosiderina È un derivato della ferritina e si trova nel fegato, nella milza e nel midollo osseo. Non è solubile in acqua e forma aggregati che rilasciano lentamente il ferro in caso di carenza di questo ione. CCCCeruloplasminaeruloplasminaeruloplasminaeruloplasmina È la principale proteina di trasporto per il rame. Essa partecipa al trasporto del rame dal fegato ai tessuti periferici, ma è anche essenziale in altri processi quali la regolazione di reazioni di ossidoriduzione e il trasporto e l’utilizzazione del ferro. ImmunoglobulineImmunoglobulineImmunoglobulineImmunoglobuline Le immunoglobuline sono proteine prodotte in risposta a sostanze estranee, gli antigeniantigeniantigeniantigeni. Il sistema immunitario è costituito da 2 entità diverse che coinvolgono linfociti diversi: i linfociti Tlinfociti Tlinfociti Tlinfociti T, derivanti dal timo, che sovraintendono alla risposta immunitaria cellulorisposta immunitaria cellulorisposta immunitaria cellulorisposta immunitaria cellulo----mediatamediatamediatamediata ed hanno una funzione regolatoria, ed i linfociti Blinfociti Blinfociti Blinfociti B che producono e secernono gli anticorpiproducono e secernono gli anticorpiproducono e secernono gli anticorpiproducono e secernono gli anticorpi (immunoglobulineimmunoglobulineimmunoglobulineimmunoglobuline). Gli anticorpi sono proteine sintetizzate dal sistema immunitario che presentano una particolare specificità per una sostanza estranea (immunogenoimmunogenoimmunogenoimmunogeno) che ne ha stimolato la sintesi. Tutte le sostanze in grado di stimolare la sintesi degli anticorpi sono denominate immunogeni, mentre qualsiasi altra molecola che può essere legata da un anticorpo prende il nome di antigene. Le immunoglobuline sono un gruppo eterogeneo di molecole, in grado di riconoscere e reagine con una’ampia varietà di antigeni specifici (epitopiepitopiepitopiepitopi) per dare origine ad una cascata di eventi che comportano l’eliminazione dell’antigene stesso. Alcune immunoglobuline hanno anche altre funzioni aggiuntive; ad esempio le IgG sono coinvolte nell’attivazione del complemento.

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Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA –––– a cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonina cura di fabio Zonin 4 4 4 4 ---- IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE IL SANGUE

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Struttura delle immunoglobulineStruttura delle immunoglobulineStruttura delle immunoglobulineStruttura delle immunoglobuline Tutte le immunoglobuline presentano una struttura simile, a forma di YYYY, composta da 2 catene pesanti e 2 catene leggere. Le immunoglobuline contengono 2 subunità identiche chiamate catene pesanti (catene Hcatene Hcatene Hcatene H) e 2 subunità identiche fra loro, ma più piccole delle catene H, chiamate catene leggere (catene Lcatene Lcatene Lcatene L). esistono diversi tipi di catene H che contraddistinguono diverse classi di immunoglobuline: IgG, IgA, IgM, IgD e IgE, che presentano rispettivamente la catene H di tipo γ, α, µ, δ, ed ε. Le catene L sono invece solo di 2 tipi, chiamati κ e λ. Entrambe possono essere presenti in ciascuna classe di Ig, ma ciascuna molecola di Ig contiene catena L dello stesso tipo. I domini N-terminali delle catene H ed L presentano una regione con sequenza aminoacidica variabile (regione Vregione Vregione Vregione V), da cui combinazione deriva la specificità antigenica. Entrambe le regioni H e L sono indispensabili per l’attività dell’anticorpo, poiché le regioni V delle catene H e L sono fisicamente vicine e formano una tasca funzionale nella quale si adatta l’epitopo. Questa regione della molecola è chiamata regione di riconoscimento dell’antigene (Fab2). Il dominio immediatamente adiacente alla regione V è, sia nelle catene H che L, molto meno variabile. La rimanente Parte della catena H presenta un’altra regione costante (regione Fcregione Fcregione Fcregione Fc), costituita da una porzione con funzione di cerniera e da altri 2 domini. Questa regione costante è responsabile dell’attivazione del complemento. In seguito al legame di un antigene all’immunoglobulina, un cambio di conformazione viene trasmesso, attraverso la regione di cerniera, alla regione Fc, che viene attivata. Principali immunoglobulinePrincipali immunoglobulinePrincipali immunoglobulinePrincipali immunoglobuline � IgGIgGIgGIgG - Sono le immunoglobuline più comuni, proteggono gli spazi intratissutali e sono in grado di Sono le immunoglobuline più comuni, proteggono gli spazi intratissutali e sono in grado di Sono le immunoglobuline più comuni, proteggono gli spazi intratissutali e sono in grado di Sono le immunoglobuline più comuni, proteggono gli spazi intratissutali e sono in grado di

passare liberamente attraverso la placentapassare liberamente attraverso la placentapassare liberamente attraverso la placentapassare liberamente attraverso la placenta. Hanno una massa molecolare di circa 160 KDa ed hanno una struttura composta da 2 catene H e 2 catene L unite fra loro da un numero variabile di ponti disolfuro. Le varie catene H di tipo γ presentano diversità strutturali e antigeniche, cosicché le IgG sono distinte in varie sottoclassi in funzione del tipo di catena γ presente. Le IgG rappresentano circa il 75% delle Ig presenti negli adulti ed hanno una vita media di 22 giorni. Esse sono presenti in tutti i fluidi extracellulari e mediano l’eliminazione di piccole proteine antigeniche solubili mediante la formazione di aggregati che inducono la successiva fagocitosi da parte del sistema reticolo-endoteliale. A partire dalla 18°-20° settimana di gravidanza le IgG sono trasportate attivamente attraverso la placenta e forniscono l’immunità umorale al feto ed al neonato prima della maturazione del proprio sistema immunitario.

� IgAIgAIgAIgA ---- Sono ampiamente presenti nelle secrezioni e rappresentano una barriera antisettica di Sono ampiamente presenti nelle secrezioni e rappresentano una barriera antisettica di Sono ampiamente presenti nelle secrezioni e rappresentano una barriera antisettica di Sono ampiamente presenti nelle secrezioni e rappresentano una barriera antisettica di protezione per le mucoseprotezione per le mucoseprotezione per le mucoseprotezione per le mucose. Esse hanno una catena H simile alla catena di tipo γ delle IgG e la catene di tipo α possiedono una regione addizionale di 18 aminoacidi all’estremità C-terminale che permette il legame di una catena di giunzione (catena Icatena Icatena Icatena I). questo piccolo polipeptide acido di 129 aminoacidi è sintetizzato dalla plasmacellule e permette la formazione di dimeri di IgA di secrezione. Spesso le IgA sono associate in modo non covalente anche ad un polipeptide di 71 KDa ampiamente glicosilato, detto componente secretoria., sintetizzato dalla cellule delle mucose ed in grado di proteggere le IgA dalla digestione proteolitica. Le IgA rappresentano il 7-15% delle

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4 4 4 4 ---- IL SANGUEIL SANGUEIL SANGUEIL SANGUE Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA Appunti di BIOCHIMICA –––– a cura di fabioa cura di fabioa cura di fabioa cura di fabio Zonin Zonin Zonin Zonin

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Ig del plasma ed hanno una vita media di 6 giorni. Sono presenti, soprattutto in forma dimerica, nelle secrezioni intestinali, bronchiali e delle ghiandole parotidi, e rappresentano uno dei componenti principali del colostro. Le IgA rappresentano una prima barriera immunitaria contro l’invasione delle membrane delle mucose da parte di agenti patogeni, inducono la fagocitosi, causano la de granulazione degli eosinofili, e attivano il complemento.

� IgM - Sono presenti solo nello spazio intravascolare e partecipano all’eliminazione di antigeni circolanti e di microorganismi. Le IgM sono polivalenti ed hanno un elevato peso molecolare. Esse hanno una struttura generale simile alle IgA, ma presentano un dominio aggiuntivo sulle catene H che permette il legame di catene J che conferiscono alle IgM la capacità di polimerizzare. Le IgM normalmente circolano come pentameri uniti sia da ponti disolfuro che da catene J, ed aventi una massa molecolare di circa 971 KDa . le IgM rappresentano il 5-10% delle Ig circolanti ed hanno una vita media di 5 giorni. A causa della loro natura polimerica e della loro massa molecolare, esse sono presenti quasi esclusivamente nello spazio intravascolare. Le IgM sono i primi anticorpi che vengono sintetizzati in seguito ad uno stimolo antigenico.

� IgDIgDIgDIgD ---- Rappresentano recettori di superficie per gli antigeni sui linfociti BRappresentano recettori di superficie per gli antigeni sui linfociti BRappresentano recettori di superficie per gli antigeni sui linfociti BRappresentano recettori di superficie per gli antigeni sui linfociti B. Esse si differenziano dalle altre immunoglobuline per il lor elevato contenuto di carboidrati dovuto alla presenza di numerose catene oligosaccaridi che causano un aumento della loro massa molecolare fino a 190 KDa. Le catena H di tipo δ sono caratterizzate dalla presenza di un solo ponte disolfuro intercatena e da una regione cerniera particolarmente lunga e sensibile alla proteasi. Le IgD rappresentano meno dello 0,5% delle Ig circolanti e la loro funzione non è ancora completamente nota. Rappresentano un componente di membrana delle cellule B mature, ed è dunque probabile che esse giochino un ruolo nella risposta agli antigeni.

� IgE – Sono presenti solo in tracce, legano l’antigene e promuovono il rilascio di amine vasoattive da parte dei mastociti. Le igE presentano una catena H particolare di tipo ε costituita da 5, anziché 4 domini. Le IgE non legano le catene J e non polimerizzano. In virtù della lunghezza delle catene H hanno una massa molecolare di circa 200 KDa. Le IgE interagiscono con alta affinità con recettori presenti su mastociti e sui basofili. Il legame delle regioni Fab2 con l’antigene induce l’oligomineralizzazione di questi recettori ed il conseguente rilascio di amine vasoattive dai granuli intracellulari. Le IgE hanno un ruolo fondamentale nei fenomeni allergici, nelle reazioni di ipersensibilità, e mediano l’immunità antiparassitaria.

� ImmuImmuImmuImmunoglobuline mnoglobuline mnoglobuline mnoglobuline monoclonalionoclonalionoclonalionoclonali - Sono il prodotto della proliferazione clonale di una singola cellula B e derivano da tumori benigni o maligni di questa cellula. Ciò comporta la produzione di anticorpi identici. Il fatto che le immunoglobine monoclonali siano assolutamente identiche fra loro permette di individuare, mediante analisi elettroforetica seguita da colorazione delle proteine, una singola banda sottile e intensa nella regione gamma (banda della paraproteina). Le immunoglobuline monoclonali sono associate a diverse patologie maligne quali il mieloma e la macrobulinemia di Waldenstrom e sono osservabili in trasformazioni neoplastiche benigne generalmente indicate come gammopatie monoclonali di significato incerto (MGUSMGUSMGUSMGUS).

LA REAZIONE DELLA FASE ACUTA DELLLA REAZIONE DELLA FASE ACUTA DELLLA REAZIONE DELLA FASE ACUTA DELLLA REAZIONE DELLA FASE ACUTA DELLA PROTEINA CA PROTEINA CA PROTEINA CA PROTEINA C----REATTIVAREATTIVAREATTIVAREATTIVA È una risposta non specifica a stimoli quali danni tissutali o infezioni e coinvolge diverso organi e tessuti. Durante la fase acuta si osserva una caratteristica serie di cambiamenti nell’espressione di alcune proteine. Si assite infatti, in particolare nel fegato, ad uno spiccato aumento della sintesi di alcune proteine, accompagnato dalla diminuzione delle concentrazione plasmatica di altre. L’aumento della sintesi di alcune proteine, quali gli inibitori di proteasi (α-antitripsina), fattori della coagulazione (fibrinogeno, protrombina), elementi del complemento e la proteina C-reattiva (CRPCRPCRPCRP), offre un chiaro beneficio clinico. La sintesi di albumina, transtiretina (prealbumina) e transferrina diminuisce durante la reazione alla fase acuta, e partanto queste molecole sono indicate come elementi negativi della fase acutaelementi negativi della fase acutaelementi negativi della fase acutaelementi negativi della fase acuta. La CRP è il principale componente della reazione della fase acuta

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ed un marcatore delle infezioni batteriche. Questa proteina è sintetizzata dal fegato, ha un peso molecolare di circa 130KDa ed è costituita da 5 subunità. Generalmente è presente in quantità molto piccole, (<1mg/l nel siero normale) ed è probabilmente coinvolta nel legame di sostanze estranee come polisaccaridi, fosfolipidi e complessi polianionici e nell’attivazione del complemento. Un test specifico per la CRP può evidenziare minime variazioni nella concentrazione della stessa. Variazioni molto piccole della CRP, molto più piccole di quelle che si osservano durante un’infezione acuta, sembrano essere correlate con uno stato di infiammazione cronica di basso grado che può essere associata, per esempio, ad un aumentato rischio di attacco cardiaco. Altre condizioni infiammatorie, come malattie intestinali, diabete di tipo 2 e le sindromi metaboliche conseguenti, aneurisma aortico addominale e prematura rottura delle acque durante il parto sono stati associati a queste piccole variazioni della concentrazione del CRP del siero.

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