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    IL DISCEPOLOun porto sicuro per tutti coloro che cercano

    la via, la verit e la vita

    Provvedimento del Presidente del Tribunale

    di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008

    del Registro Stampe e Periodici.

    anno 6 - n. 21

    trimestrale - luglio/settembre 2013

    5,00

    COPIA OMAGGIO

    Copyright 2007

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    questa rivista emanazione della Draco Edizioni

    fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.

    in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994

    per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,

    di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici,

    di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco,

    fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute,

    e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012.

    Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-

    tomia e la siologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto

    pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle formecangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.

    Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del gliuol prodigo che prima o poi ritorner

    nella casa del padre. Questa rivista, in n dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari

    ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere

    utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.

    Che il potere del padre, lamore del glio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.

    Massimo Rodolf

    La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-

    la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma -

    schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse

    dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono

    le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich

    lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

    Maestro Morya

    Immagine di copertina: Aurora boreale - Islanda,

    8 novembre 2013, foto di Massimo Rodol

    Le Luci del Nord ispirano il mondo

    Collaborazione progetto graco Simona Murabito

    Miniature eseguite da Enrica BattagliaStampato presso la tipograa Nuovagraca s.c.

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    Sommario

    EditorialeCuratore: Massimo RodolEGITTO OLTRE IL VELO

    ANTICHI MISTERI SVELATI DA UN CHIAROVEGGENTE pag. 2

    Letteratura e spiritualitCuratore: Anna TodiscoIO SONO COME SONO pag. 5

    il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca TomberliLA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (terza parte) pag. 7

    Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca FontanaTAO HIGH-TECH pag. 10

    Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea InnocentiI SENSORI DELLA COSCIENZA ASSOLUTA (prima parte) pag. 13

    Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo RodolLA STELLA DORIENTE pag. 16

    Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano FornaciariI TRE ASPETTI DEL SAGITTARIO pag. 19

    Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia BarbieriURANO E IL 7 RAGGIO pag. 23

    Geometria SacraCuratore: Enrica BattagliaLA DANZA INNO DELLA VITA pag. 25

    Fitoterapia energeticaCuratore: Donatella DonatiMUTANTI, NON LO SAREMO MAI..! pag. 27

    La coppia sul sentieroCuratore: Giorgio Ricci Garotti e Monica GiovanniniCOMUNICAZIONE E INCONTRO (seconda parte) pag. 29

    Educare per la consapevolezzaCuratore: Anna Grazia FioraniLA MATERNIT pag. 31

    La Comunicazione UmanaCuratore: Anna Maria FabeneUNO, DUE, TRE COM DIFFICILE CONTARE! pag. 33

    Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin

    GIGI! UNA VITA APPESA AD UN FILO... DI LUCE! pag. 35

    Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin

    CANTO DI GUERRA pag. 37

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    Qualche giorno fa, il 23 e il 24 novembre

    2013, ho tenuto, e posso dire finalmente, un

    seminario dal titolo: Egitto oltre il Velo-Antichi

    Misteri svelati da un chiaroveggente. Que-

    sto evento stato per me particolarmente

    significativo, perch porta a compimento, o

    perlomeno inizia a compiere, qualcosa che in

    questa vita si manifestato venticinque anni

    fa. Da che mi ricordi, sono sempre stato in-

    teressato ai misteri della vita, e questa predi-

    sposizione mi ha portato fin da adolescente a

    praticare e studiare diverse tradizioni esoteri-

    che ed iniziatiche, fino a trovare realizzazione

    in quello che faccio attualmente, e che si sta

    sviluppando nella scuola di Yoga, Vita e Salu-

    te, che ho chiamato Agnihotri, i Custodi del

    Fuoco, il Sentiero di Guarigione del Guerriero

    del Fuoco.

    Ovviamente, lungo il mio percorso di una

    vita, sono sempre stato consapevole dellim-

    portanza dellantico Egitto dal punto di vista

    della conoscenza esoterica, ma per tantotempo mi ci sono tenuto lontano, come se

    dovessi aspettare il momento opportuno, per

    iniziare ad approfondire quella conoscenza. Il

    mio primo, e decisivo, contatto con lEgitto,

    avvenne dieci anni dopo che avevo iniziato

    quelle pratiche yogiche che mi avevano por-

    tato a sviluppare la visione sottile, ampliando

    non poco la mia capacit percettiva. Durante

    un viaggio a New York, mi trovai ad entrare,

    miracolosamente da solo, nel reparto egizio

    del Metropolitan Museum, e non appena

    venni in contatto con alcuni reperti risalenti al

    Medio Regno, venni assorbito in unintensa e

    profondissima visione.

    Iniziarono a scorrere davanti a me, come se

    fossi realmente presente a quel tempo e di-

    mentico della realt che mi circondava, delle

    immagini nettissime di una vita che sentivo

    essere una mia vita precedente, collocata nel

    periodo al quale appartenevano gli oggetti

    che avevo davanti. La cosa dur parecchi mi-

    nuti prima che ritornassi ad avere percezione

    della realt circostante. Chi ha avuto espe-

    rienze simili sa di cosa sto parlando, e soprat-

    tutto sa che sono inequivocabili. Ovviamente

    la maggioranza delle persone ha tutto il diritto

    di essere pi che scettica, perlomeno finch

    non potr accedere ad unesperienza simile,

    ma ci non toglie che la realt sia struttu-

    ralmente molto pi complessa di quanto la

    maggioranza delle persone pensa.La sapienza dellantico Egitto si fondava pro-

    prio sulla conoscenza di ci che ritenuto

    magico ed occulto, ma che pu essere molto

    ordinario, se dotati della percezione adegua-

    ta. Ovviamente preciso che sto parlando di

    una conoscenza che sempre stata appan-

    naggio di una ristretta cerchia di iniziati, e non

    certo del popolo che, fino a qualche decennio

    fa, e in gran parte del mondo anche adesso,

    EditorialeCuratore: Massimo Rodol

    EGITTO OLTRE IL VELO

    ANTICHI MISTERI SVELATI

    DA UN CHIAROVEGGENTE

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    non aveva per niente accesso allistruzione.

    Solo oggi, grazie a grandi cambiamenti epo-

    cali, la conoscenza esoterica comincia adessere disponibile per un numero sempre

    crescente di persone, cosa veramente mai

    accaduta prima nella storia dellumanit.

    In ogni caso poi mi ci volle ancora qualche

    anno, prima che mi decidessi a recarmi in

    Egitto, iniziando cos ad andare Oltre il Velo.

    E cos fu, visto che, appena arrivato in quella

    terra antica, iniziai a vedere con i miei occhi,

    o se preferite con il mio occhio, quanto leantiche costruzioni celino misteri impensabili

    per luomo contemporaneo. Ogni luogo che

    visitavo mi rivelava le sue funzioni segrete,

    cos, mentre procedevo col mio itinerario,

    cresceva la visione dinsieme di qualcosa che

    di sicuro non era stato pensato in maniera

    frammentata.

    Non posso ovviamente dilungarmi in modo

    particolare in questo contesto, dar tuttavia

    una breve descrizione di alcuni aspetti occulti

    che caratterizzano le costruzioni della piana

    di Giza, basata sulle mie osservazioni fatte

    sul campo. La prima considerazione da fare

    che, contrariamente a quanto affermano gli

    egittologi, la Sfinge e le tre piramidi di Giza

    non risalgono alla quarta dinastia, e quindi alla

    met del terzo millennio avanti Cristo, bens

    furono costruite circa 10.500 anni prima di

    Cristo, da un ramo sacerdotale sopravvissu-to alla catastrofe di Atlantide.

    Questi antichi sacerdoti furono mossi da

    due preoccupazioni principali nel progettare

    lenorme complesso. La prima era di conser-

    vare e tramandare la conoscenza ed i rituali

    propri del Sentiero Iniziatico dalla corruzione

    che aveva portato alla distruzione della loro

    civilt. La seconda invece, era quella di co-

    struire una macchina che avrebbe dovuto

    svolgere una funzione particolare alla fine di

    quel ciclo zodiacale, che loro sapevano dover

    finire con lavvento di quel Fuoco cosmico,che il Maestro Ges ha annunciato duemila

    anni fa. Le tecnologie che usarono per co-

    struire le piramidi di Giza e la Sfinge, sono a

    tuttoggi sconosciute, e si basavano sulluso

    di forze anti-gravitazionali.

    La Grande Piramide in realt raffigura la sin-

    tesi della struttura energetica delluomo e

    le sue stanze interne, le tre note, pi una

    sconosciuta e nascosta, indicano il percorsoiniziatico, con i suoi passaggi, che venivano

    sanciti dai Misteri, praticati allinterno della

    piramide. La stanza superiore, dove ancora si

    trova un sarcofago vuoto, di granito rosso di

    Aswan scavato in un unico blocco, era antica-

    mente posizionato in modo da coincidere con

    quello che nellUomo Ajna Chakra, il centro

    energetico che si trova al centro della testa, e

    che alimenta con la sua energia il cosiddetto

    terzocchio, posto nello spazio tra le soprac-

    ciglia.

    Inutile dire che sul piano delle energie sottili

    esiste anche locchio. S, proprio quello raffi-

    gurato sul dollaro americano, ritenuto simbo-

    lo massonico, oggi tanto vituperato. Non par-

    ler qui della corruzione, e dellinfiltrazione

    delle forze del male in determinate strutture

    dellantica conoscenza, il fatto per che le

    costruzioni di cui sto parlando, hanno que-sta configurazione energetica. E soprattutto

    sono oggi ancora ben conservate e funzio-

    nanti. Lintera costruzione, vibra ancora pos-

    sentemente di energie di varia natura, che

    sono particolarmente captate ed orientate

    dalla sua forma e dalle sue proporzioni, solo

    che, sul piano fisico, non vi nessuno che si

    preoccupi di utilizzarla per gli scopi per i quali

    era stata costruita.

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    Verr un giorno, speriamo a breve, in cui i

    Misteri saranno ripristinati, e lAntica Cono-

    scenza torner in mezzo agli uomini. Alloraforse, tutta la piana di Giza inizier a rombare

    e scintillare, rimettendo in moto le antiche,

    e mai del tutto sopite, realt, che ci indiche-

    ranno ancora una volta la via verso le stelle,

    partendo dal profondo della terra. Perch an-

    che questo sono quelle antiche costruzioni,

    il simulacro del profondo legame tra la vita

    del nostro pianeta ed i Fuochi Lontani, ossia

    i Logoi stellari a noi particolarmente legati,allinterno della Vita Una del Fuoco.

    La Sfinge continua a custodire i segreti della

    Purificazione necessaria, per accedere al Sa-

    cro Recinto, e le Acque di Luce che scorrono

    sotto di Lei continueranno a velare laccesso

    alla Vera Conoscenza, quella a cui consen-

    tito approdare solo dopo aver conosciuto il

    nome del Guardiano che trattiene quel Velo.

    E allora, in dieci passi si arriver alla Piramide,

    e in tutta umilt si chieder di potere accede-

    re, per aver parte nella costruzione di ci che

    ancora resta da compiere. E si compir, ed

    insieme si compir, e allora si potr scorgere

    il Raggio proiettato dallOcchio e quello pro-

    teso verso le stelle. Cos sapremo da dove

    veniamo e dove stiamo andando.

    A questo e molto altro serve quellantico

    complesso... poi c tutto il resto dEgitto,

    ma questa veramente unaltra storia, che sipu capire solamente se si capisce la chiave,

    rappresentata dalla Sfinge e dalle tre pirami-

    di, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

    Io ho buttato un occhio, e scostato il Velo,

    anche su molti altri monumenti dellAntico

    Egitto, solo per capire che tutto proviene da

    ununica radice, che affonda lontano, nella re-

    mota storia dellUmanit, lo nostra storia, che

    si protende verso il futuro.

    Il 25 e 26 gennaio 2014 terr ancora questo

    seminario a Modena, poi non so se replicher

    ancora. Di sicuro scriver un libro e realizzerun video, con la consapevolezza che dora in

    poi inizia lera della Rivelazione e del Ricon-

    giungimento con le Antiche Fonti, che sole

    possono guidarci nella transizione che sta

    avvenendo lungo il Sentiero dellevoluzione

    planetaria. Chi ha costruito le piramidi, sa-

    peva che saremmo giunti a questo punto, e

    sapeva che sarebbe stato necessario preser-

    vare una Luce che arrivasse fino alla fine delTempo Presente, ora tocca a noi raccogliere

    la torcia ed illuminare la via, con la consape-

    volezza che lAntico dei Giorni ci precede e ci

    segue, perch Lui Alfa e Omega, custodito

    nel seno del Cristo Planetario, quello che ve-

    dremo venire sulle nuvole del cielo con gran

    potenza e gloria.

    Massimo Rodol

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    anzich le altezze che raggiungono il cielo

    pi alto, come direbbe Carlyle.

    Secondo un concetto cardine della tradizio-ne indiana questo succede perch noi esseri

    umani siamo vittime di un grande equivoco:

    ci identifichiamo con il nostro corpo fisico,

    con le nostre emozioni e i nostri pensieri, at-

    tualmente ancora pregni di odio, rabbia, ego-

    centrismo e distruttivit. Ci sfugge la realt

    pi profonda che ci caratterizza: la nostra ori-

    gine spirituale che ci connette alla Vita Una,

    che tutto anima, dalla pi piccola particella

    alla pi brillante stella. Viviamo come reale

    lindividualit separata, che tende a realizzar-

    si illusoriamente attraverso mezzi materiali,

    che invece non possono assolutamente ap-

    pagare la nostra anima. Ci lasciamo inganna-

    re da ogni sorta di illusione: crediamo che il

    possesso possa essere sinonimo di felicit e

    che avere sia meglio che essere; abbiamo la

    pretesa di essere nel giusto sempre o quasi,

    perch i nostri parametri (che per lo pi sonofiltri mistificatori) sono infallibili; ci sentiamo

    potenti se ci riesce di raggirare gli altri per

    il nostro personale tornaconto; ci sentiamo

    liberi se possiamo esprimere senza freni le

    pulsioni dei nostri istinti (che, in quanto tali,

    sono retaggio di esperienze passate), an-

    che quando questo induce a comportamenti

    poco dignitosi, per niente edificanti. Il massi-

    mo fraintendimento cui possiamo giungere

    Letteratura e spiritualitCuratore: Anna Todisco

    IO SONO COME SONO

    Quello che oggi si palesa ai nostri occhi, nep-

    pure tanto attenti, e a tutti i nostri sensi che

    lumanit sta vivendo un periodo veramentebuio. Quello che emerge a tutti i livelli, ahinoi,

    non che sgradevolezza, bruttura, degrado.

    Lumanit sta esprimendo al sommo grado

    quellaspetto denso, distruttivo e separativo,

    caratterizzato da insaziabile avidit e sfrenato

    egoismo, che appartiene alla sua coscienza e

    che attualmente sta condizionando in modo

    rilevante la vita stessa della terra. Luomo,

    cio, si sta comportando come un acciden-

    te cosmico, come una malattiaper il nostro

    pianeta. Per fortuna gli antidoti sono presenti

    nelle potenzialit stesse della coscienza uma-

    na, nella quale convivono istinti ancora ani-

    mali insieme a germi divini. Limpulso evoluti-

    vo insito nella vita stessa e quando lessere

    umano avr sperimentato tutto lo sperimen-

    tabile in materia di emozioni e pensieri da un

    punto di vista umano, con tutte le sfaccetta-

    ture pi o meno distruttive che questa con-dizione comporta, arriver ad essere Angelo

    Solare, anima nel mondo e giunger a par-

    tecipare consapevolmente alla divinit della

    vita. Cos lumanit nel suo complesso. Oggi

    per il fatto che stiamo attraversando un

    momento di grande tensione e parossistico

    conflitto tra luce ed ombra a tutti i livelli della

    vita e luomo sta esprimendo quegli abissi

    che vanno gi fino al pi profondo inferno,

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    sentirci veritieri e sinceri se diciamo agli altri

    ogni sorta di cattiveria velenosa e offensiva,

    perch quello che veramente sentiamo!Solo, piccolo particolare non certo ininfluente,

    che a sentire quelle cose la superficie (fatta

    di materia grezza) della nostra coscienza, non

    certo la scintilla divina. Essere istintivi, vuol

    dire essere ancora primordiali, non riuscire

    a tenere sotto controllo gli automatismi del-

    la coscienza, non si in grado di scegliere.

    Non si liberi. La libert la possiamo espri-

    mere e realizzare scegliendo il cambiamentoallinterno della nostra coscienza, quello che

    ci pu portare ad identificarci con ci che sia-

    mo in essenza: un sole capace di irradiare e

    di riscaldare, [] il cui scopo amare. [] Lo

    scopo lasciarlo crescere, finch dardegger

    i suoi raggi al di l di voi, in ogni direzione.

    (A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il tempo

    della riconciliazione)

    Basta non arrendersi ai limiti attuali della no-

    stra coscienza, ma decidere di essere por-

    tatori di sani principi, cominciando ad assu-

    merci la responsabilit delle nostre parole,

    dei nostri pensieri e delle nostre azioni, non

    sempre volti al bene. Anzi! Non sempre

    colpa degli altri quello che non va, anche se

    pi facile vedere la pagliuzza nell occhio

    del vicino, cha la trave nel nostro. Deve ra-

    dicarsi in noi la consapevolezza che tutto

    trasformabile e dire sono fatto cos non

    posso farci niente non corrispondente al

    vero. La trasformazione possibile e dovero-

    sa per cambiare le tristi sorti dellumanit at-

    tuale, a partire da noi, giungendo alle stesse

    conclusioni del mistico sufi Bayazid Bistami:

    Quand ero giovane ero un rivoluzionario e

    pregavo Dio cos: Signore, dammi la forza

    di cambiare il mondo. Quando raggiunsi la

    mezza et e vidi che non ero riuscito a cam-

    biare una sola anima, pregavo cos: Signore

    dammi la grazia di cambiare almeno la mia

    famiglia e i miei amici. Ora sono vecchio e

    prego solo cos: Signore, fammi la grazia di

    cambiare me stesso. Oh, se avessi pregato

    cos fin dallinizio!

    Si pu continuare a lamentarsi dando la colpa

    agli altri, oppure decidere e attivarsi per muo-

    versi nella vita, con la vita, per la vita. Come

    davanti ad una serratura: girare in un senso

    per chiudere, nellaltro per aprire. Se chiudia-

    mo, reiteriamo i nostri limiti, le nostre picco-lezze, rimaniamo intransitivi, privi della nostra

    ragion dessere. Se apriamo, ci rivolgiamo al

    dare pi che a prendere; ci incanaliamo nella

    vita e, preoccupandoci pi degli altri che di

    noi stessi, ci facciamo accogliere, recuperan-

    do il senso profondo della nostra esistenza,

    la nostra funzione di anello di passaggio, di

    trasmissione.

    Laspirazione ad essere docile strumento per

    andare incontro alle esigenze della vita ci sti-

    mola a liberarci da ogni ostacolo. Cos come

    ci invita a fare il mistico inglese benedettino

    Augustine Baker (1575-1641):

    Diventa come una canna di bamb cava, vuo-

    ta dentro. E non appena sei diventato come

    una canna di bamb cava, vuota dentro, le

    labbra divine ti accosteranno: la canna di

    bamb diventer un flauto e la canzone avr

    inizio.

    Possiamo liberarci da egoismo, orgoglio, cru-

    delt, odio, se lo vogliamo. E se lo vogliamo,

    siamo pronti per lavorare a renderci strumen-

    to, che una volta perfezionato entrer in riso-

    nanza perfetta con la scintilla divina in noi e

    vibrer fedelmente al suono HARI OM TAT

    SAT (Signore, Tu sei lEssenza). E lillusione

    sar svanita.

    Anna Todisco

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    Nelle prime due parti dellarticolo ho cercato di

    spiegare perch necessario confrontarsi con il

    male e come esso affonda le sue radici per trarrenutrimento. Stabilito che il male fa soffrire, in que-

    sta parte vorrei scrivere della dinamica della di-

    struttivit presente nella coscienza umana e di

    come possibile interromperla. Per per introdur-

    re tali concetti necessario affermare che la tra-

    sformazione reale della coscienza possibile sol-

    tanto in funzione dellintegrazione della coscienza

    stessa. Le forze che compongono la coscienza

    troveranno il loro reale compimento nellunione.

    Le emozioni negative potranno essere considera-

    te trasformate soltanto quando saranno state inte-

    grate in ci che le ha generate, cio una volta tra-

    smutate ascenderanno ai piani superiori della

    coscienza e costituiranno il nutrimento per lAni-

    ma. Inoltre bene ricordare che la ricerca dellinte-

    grazione della coscienza va di pari passo con la

    capacit crescente di vivere la gioia. Infatti ribal-

    tando la visione del senso del subito ed iniziando

    ad affermare sempre pi se stessi, possiamo per-cepire come ad un certo punto la via della emanci-

    pazione dalla sofferenza divenga la via iniziatica

    alla gioia. Come ogni aspetto della vita, anche la

    dinamica umana della distruttivit si basa sul prin-

    cipio del piacere. Solo che in questo caso esso

    legato ad energie distorte della coscienza e per

    questo inseguirlo provoca distruttivit e sofferen-

    za. Tutte le forze presenti nella coscienza spingo-

    no per venire in essere , ma nel caso di quelle di-

    storte la loro preservazione possibile soltanto

    rimanendo nellombra. Quando percepiamo la sof-

    ferenza nella nostra vita e non riusciamo ad accet-tare di dover attraversare quellesperienza, allora

    attiva la dinamica della distruttivit. Il male pu

    agire soltanto di nascosto, mentre quando viene

    sottoposto alla luce della coscienza si squaglia

    come neve al sole. Il male presente in noi riscon-

    trabile nella meccanicit con cui agiamo nella vita.

    Il frutto pi evidente di questa modalit linsensi-

    bilit con cui ci rapportiamo con gli altri e con noi

    stessi. Questo comportamento vorrebbe preser-

    varci dalla sofferenza ma non fa altro che alimen-

    tarla tramite linsoddisfazione, in quanto ci tiene

    lontani dallesprimere la nostra Reale Natura. Inti-

    mamente siamo a conoscenza che la vita pu es-

    sere vissuta come piacere spontaneo prodotto

    dallinterazione dei tre stati dellessere: essenza,

    consapevolezza e beatitudine. Essere la nostra

    aspirazione pi profonda e nel momento in cui il

    piacere si fonde con essa la coscienza diviene

    chiara luce. Invece la coscienza, quando insegue ilpiacere spinta da energie distorte, produce delle

    modalit che sono legate alla prassi del male. Per

    questo instaura un meccanismo che la porta a

    sperimentare il piacere a discapito della propria na-

    tura. Ogni ambito della vita umana caratterizzato

    dal tentativo di percepire il piacere. La spinta vitale

    viene racchiusa in un circolo vizioso quando viene

    vissuta inconsapevolmente, in quanto ci identifi-

    chiamo con quello che non siamo realmente. Il

    Il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca Tomberli

    LA TRASFORMAZIONE

    DELLE EMOZIONI

    NEGATIVE (terza parte)

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    meccanismo del circolo vizioso nasce da immagini

    cristallizzate nella coscienza ed ha come finalit di

    preservare ed esprimere compiutamente il male.Il soggetto del circolo vizioso spinto dal bisogno

    di essere amato secondo certe modalit legate

    alla distruttivit, e, se non interrompe il circolo, la

    necessit di sperimentare il piacere seguir certi

    schemi modellati dal bisogno di ricreare il clima

    emotivo familiare vissuto da piccolo, dove si nu-

    trito di qualit disarmoniche date dallinterazione

    emotiva tra i membri della famiglia. Nellinfanzia si

    riattiva il Karma pregresso attraverso le energieprodotte dalle relazioni familiari, che forniscono i

    giusti ingredienti per manifestare la proiezione del-

    le immagini karmiche, con cui viene al mondo il

    neonato. Invece quando la spinta vitale vissuta

    consapevolmente si sta percorrendo la strada che

    conduce allunione e la si percepisce per quello

    che , cio un impulso vitale che ci sospinge verso

    il Cuore della Vita. La spinta vitale e la sua nemesi,

    il circolo vizioso, essendo entrambi presenti nella

    coscienza umana si manifestano concretamente

    nei comportamenti. In particolare il mondo delle

    relazioni sentimentali diviene il laboratorio per ec-

    cellenza dove studiare la fenomenologia del piace-

    re e come ci alimenta la dinamica della distruttivi-

    t e della costruttivit. Ogni rapporto sentimentale

    descrivibile da unonda sinusoidale. Dopo il pe-

    riodo dellinnamoramento, nel relazionarci con il

    partner si alternano fasi positive ad altre meno

    piacevoli; in alcuni di questi momenti riusciamo afar finta di niente anche se riteniamo che laltro

    stia compiendo qualcosa di offensivo nei nostri

    confronti. Pensiamo in questo modo di cercare il

    buono per la pace, ed anche cos effettivamen-

    te, ma contemporaneamente ci stiamo caricando

    di risentimento nei confronti dellaltro per poi

    esplodere prima o poi in una rabbia che potr es-

    sere palese oppure strisciante, ma che comunque

    ci far percepire un culmine di sentimenti di ostili-

    t. Comunque anche i momenti positivi seguono

    una progressione. Quando ci sentiamo amati, ci

    carichiamo fino a quando raggiungiamo il nostropunto pi alto di disponibilit. Da quel momento la

    coscienza inizier a scaricarsi lentamente secondo

    le modalit di rapporto della coppia, e lostilit nei

    confronti dellaltro crescer progressivamente,

    raggiungendo a sua volta un apice. La vita senti-

    mentale scandita continuamente dalle dinami-

    che di scarico e carico, a volte cos ravvicinate da

    sembrare contemporanee . I punti estremi di ogni

    dinamica di relazione li possiamo definire con iltermine orgasmo. Una delle possibili provenienze

    di questa parola deriva dal greco orgasmos tradu-

    cibile con rigoglio, ed accostata dai filologi alla pa-

    rola sanscrita urgas, significante esuberanza di

    forze. Lorgasmo il momento in cui scarico e ca-

    rico raggiungono la loro maggiore espressione, ci

    produce conseguentemente una condizione gene-

    rale di rilassamento che permette di percepire

    maggiormente laltro e soprattutto la vita. il desi-

    derio, pi o meno conscio, di vivere questa condi-

    zione che ci fa muovere verso lesperienza. Nel

    caso della dinamica costruttiva lesperienza dellor-

    gasmo appagante in quanto la coscienza sente

    lunione con la vita, invece nel caso di quella di-

    struttiva la coscienza sente la sofferenza data dalla

    vivificazione della percezione di essere separata

    dallaltro e quindi dalla vita. Ogni volta che viviamo

    la dinamica distruttiva impariamo ad osservarla un

    po di pi, per cui lesperienza conduce ad averemaggiore possibilit di distaccarsi dallevento e di

    conseguenza pone le basi per smascherare prima

    o poi leresia della separatezza. Il vivere quotidiano

    con le sue necessit porta luomo ad un migliora-

    mento graduale della propria consapevolezza. Ma

    se abbiamo fretta di accedere al Regno dei Cieli,

    per accelerare la trasformazione delle emozioni di-

    struttive dobbiamo iniziare ad interrompere il mec-

    canismo che le alimenta, creando cos le premes-

  • 7/25/2019 21discepolo.pdf

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    9

    se per innescare un circolo virtuoso. La dinamica

    della distruttivit pu essere interrotta prima

    dellesaurimento del suo ciclo vitale iniziando a re-sistere ai moti meccanici della coscienza indotti

    dalla ricerca del piacere distorto. Nella, seppur mo-

    mentanea, fase di arresto del circolo vizioso, si

    pu attingere maggiormente a quelle forze lumi-

    nose provenienti dallanima, che favoriscono lin-

    tegrazione delle energie che hanno ingabbiato la

    coscienza. Resistere alla tendenza meccanica del-

    la coscienza non per niente facile. Anzi, dato che

    lautomatismo porterebbe in altra direzione, cerca-re di resistergli porta ad unazione goffa, impaccia-

    ta e anche stupida. In quei momenti si pu arrivare

    a pensare che quando non si cercava di trasforma-

    re la propria coscienza si viveva con maggior leg-

    gerezza. Ma questi sono i tranelli della personalit

    per riprendere il potere sulla vita che sta afferman-

    do unaltra modalit di manifestazione. In questa

    fase diviene fondamentale lascolto di se stessi.

    Ho gi scritto che le forze della coscienza sono

    abituate a scaricarsi e a caricarsi secondo degli

    schemi. Ascoltare le emozioni distruttive vuol dire

    avere la forza di condurle a scaricarsi attraverso

    altri canali di espressione, invece dei soliti cono-

    sciuti. Non necessario che debbano essere agite

    fisicamente, anche se in certe situazioni non pu

    essere fatto altrimenti, ma possono essere senti-

    te. Sentire unemozione corrisponde a iniziare a li-

    berarla dal quel rigido determinismo in cui ingab-

    biata. Ogni volta che verr eseguito lascolto delleemozioni negative verranno orientate delle ener-

    gie distorte. Tale attivit riduce la massa emotiva

    distruttiva e quindi ne riduce la capacit attrattiva e

    invalidante nei confronti della coscienza. Questo

    processo, affinch conduca a dei risultati stabili,

    andr reiterato svariate volte, fino a che gran parte

    della massa emotiva distruttiva non sar stata tra-

    sformata in una sufficiente massa emotiva positi-

    va. La difficolt consiste nel riuscire a cavalcare

    lemozione senza farsi tirare gi dal risucchio pro-

    dotto dal suo infrangersi con la rigidit della co-

    scienza. Quando la massa dellemozione distrutti-va sar minore della sua controparte positiva, la

    coscienza sar maggiormente libera di perseguire

    la sua natura. Ascoltare unemozione e riconoscer-

    ne la qualit che la caratterizza permette di entrare

    in contatto con la motivazione che ha prodotto il

    meccanismo della distruttivit. Il circolo vizioso ha

    lo scopo di stabilire dei rapporti con gli altri caratte-

    rizzati da un clima emotivo negativo specifico, in

    modo da poter alimentare le immagini karmiche.Quando la mente concentrata anche per que-

    sto utile la pratica della meditazione lattivit

    dellascolto intuitiva e immediata. Per percepire

    cosa si muove nella coscienza non sono necessari

    tempi lunghi di attuazione, possono bastare delle

    frazioni di secondo, mentre lesposizione delle-

    mozione, per tempi lunghi, alla razionalizzazione

    della mente, favorisce la modificazione della per-

    cezione dellesperienza. Inoltre, se quando ci

    ascoltiamo percepiamo il lamento, il risentimento

    e il senso di ingiustizia, possiamo considerarli dei

    campanelli dallarme che ci avvisano che il male

    sta tendendo i tentacoli per difendersi. Comunque

    ogni battaglia combattuta in nome della consape-

    volezza, anche se avr un esito negativo, sar il

    mattone su cui fondare il tempio della vittoria fina-

    le. Orientare la propria coscienza verso un piacere

    costruttivo il segreto per vivere in pace ed armo-

    nia. Ma il compimento di unopera che si realizzapartendo dal riconoscere ed arrestare le forze di-

    struttive che agiamo nel rapporto con gli altri, so-

    stituendole con altre che vanno nella direzione

    della creativit e dellunione.

    Luca Tomberli

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    Anche se ormai sono passati pi di quindici

    anni da allora, ricordo ancora bene lemozione

    che provai quando, laureatomi da poco, vidi inazienda quello che gli strumentisti chiamano

    loop o anello di regolazione. Mi trovavo in una

    cartiera: in uno di quegli stabilimenti in cui, a

    partire da acqua e cellulosa, con laggiunta di

    additivi, si ottiene quel prodotto cos comu-

    ne che la carta. Erano le prime settimane,

    e quindi trascorrevo del tempo a cercare di

    capire la tecnologia di quellantico processo.

    Tra i tanti segreti gelosamente custoditi dai

    maestri cartai, mi venne detto che ce ne era

    uno riguardante la preparazione dellimpasto.

    In sostanza, occorreva preparare la miscela di

    acqua, cellulosa e additivi, in modo tale che

    si verificassero, al contempo, due condizioni.

    Da un lato, limpasto doveva essere sufficien-

    temente liquido, cos che le miriadi di fibre di

    cellulosa potessero disperdersi nellacqua a

    formare quel reticolo che costituisce lanima

    di ogni foglio di carta. Dallaltra, la miscelanon doveva essere eccessivamente liquida,

    in modo tale che il foglio umido avesse una

    opportuna consistenza per sopportare, lun-

    go la macchina della carta, le operazioni atte

    a trasformarlo, via via, in un foglio asciutto.

    Esisteva, dunque, un parametro, che andava

    tenuto sotto controllo allinizio del processo,

    e questo era la concentrazione dellimpa-

    sto. Ora, fu proprio a questo riguardo che

    lo strumentista della cartiera, che mi faceva

    da tutor in quei giorni, mi mostr in azione

    il cosiddetto loop di regolazione. Nella cassadi afflusso della macchina erano posizionati

    dei sensori, che costantemente misuravano

    la densit dellimpasto in arrivo. Questi va-

    lori venivano trasmessi al cosiddetto p.l.c.,

    il programmable logic controller, una sorta

    di mini-computer, il cui compito era duplice:

    da un lato, confrontare i valori rilevati con i

    valori ottimali in memoria, ovvero con quei

    valori di densit che, per esperienza, si sape-

    vano essere caratteristici di un buon impasto;

    dallaltro, agire sui cosiddetti attuatori, in quel

    caso delle valvole, in grado di aumentare o di-

    minuire la percentuale di acqua nella cassa di

    afflusso, a seconda che limpasto fosse risul-

    tato troppo denso o troppo liquido. Era, quin-

    di, sufficiente impostare i giusti valori di rife-

    rimento della densit dellimpasto e a tutto il

    resto avrebbe pensato il loop di regolazione,

    ovvero linsieme dei sensori, del p.l.c. e degliattuatori. Cos, io mi sentivo di fronte a una

    piccola grande meraviglia della tecnologia!

    Come lemozione vissuta in quella cartiera,

    ricordo bene anche lemozione che provai,

    circa sette anni dopo, quando, allievo alla

    scuola di saggezza Energheia, nel mentre

    studiavo la filosofia taoista, strano a dirsi, dai

    miei ricordi emerse limmagine di quel loop

    di regolazione. I principi del Taoismo sono

    Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca Fontana

    TAO HIGH-TECH

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    11

    racchiusi in quello che uno dei testi pi

    celebri della saggezza cinese, conosciuto e

    apprezzato in tutto il mondo: il Tao-te-ching,scritto da Lao-tzu nel V secolo a.C. In origine,

    il libro era indirizzato ai dirigenti politici cinesi

    quale guida per una conduzione saggia e illu-

    minata del governo, ovvero rispettosa delle

    leggi fondamentali della Natura. In generale,

    il Tao-te-ching costituisce una guida per ogni

    essere umano che ricerchi larmonia nella

    sua vita: unarmonia fondata sulla conoscen-

    za della Vita pi ampia cui luomo appartie-ne. Letteralmente, il titolo significa Il libro di

    come le cose avvengono, tradotto liberamen-

    te in Il libro dei mutamenti. Per comprendere

    la filosofia del Tao in modo semplice, suf-

    ficiente osservare e interpretare il suo sim-

    bolo (vedi limmagine a fine articolo). Esso

    costituito da un cerchio, suddiviso in due

    parti uguali, aventi allincirca la forma di una

    goccia dacqua: luna di colore bianco e laltra

    nero. Ciascuna delle due gocce, poi, contiene

    un punto di colore opposto al suo: la goccia

    bianca un punto di colore nero, e la goccia

    nera un punto di colore bianco Ora, in parole

    semplici, questo simbolo che cosa ci dice?

    Innanzitutto, ci rivela che la Vita pi ampia cui

    luomo appartiene, rappresentata dal Tao,

    armonia degli opposti: armonia, perch le

    due gocce hanno le stesse dimensioni; de-

    gli opposti, perch esse sono una di colorebianco e laltra nero. Ma non solo questo. Il

    simbolo del Tao ci dice anche che la Vita, nel-

    la sua armonia, tale da contenere in ogni

    suo aspetto un po del suo aspetto opposto:

    perch nella goccia bianca il colore del punto

    nero e nella goccia nera il colore del punto

    bianco. Bene. Ora, per, da un punto di vi-

    sta pratico, tutto questo che cosa comporta?

    Facciamo un esempio, considerando due tipi-

    ci opposti della vita di una persona: lattivit e

    il riposo, intesi nel senso pi ampio di questi

    due termini. Se luomo vuole che la sua vitasia armonica, occorre che bilanci con sag-

    gezza questi due aspetti della sua esistenza,

    evitando che luno prevalga sullaltro. Per

    esempio, una persona che esageri dal punto

    di vista dellattivit, nel tempo potr vedere

    compromessa la sua salute fisica o la sua sa-

    lute psicologica o entrambe; con, peraltro, un

    conseguente calo della sua stessa capacit

    produttiva, che, invece, proprio enfatizzandooltre modo lattivit, egli avrebbe voluto in-

    crementare. Viceversa, una persona che ec-

    ceda dal punto di vista del riposo, nel tempo,

    potr incorrere in problematiche come, per

    esempio, lincapacit di sostentare s e i suoi

    cari; con, peraltro, un conseguente calo della

    sua tranquillit che, invece, enfatizzando oltre

    modo il riposo, avrebbe voluto aumentare. Di

    qui, limportanza, per esempio, del bilanciare

    bene nellanno i periodi lavorativi con quelli

    di vacanza. Ma di pi. Sempre nellottica di

    vivere una vita armonica, occorre che luomo

    riesca a includere nellattivit il riposo e nel

    riposo lattivit. Come? Per esempio, in un

    classico periodo lavorativo, riservando il giu-

    sto tempo a una cordiale pausa caff con i

    colleghi, a una rigenerante pennichella dopo

    il pranzo, a una ritemprante passeggiata allu-

    scita dal lavoro e cos via. Mentre, in un clas-sico periodo di vacanza, dedicando il giusto

    tempo a una sana attivit fisica, a una buona

    lettura, alla conoscenza degli usi e dei costu-

    mi della localit in cui si trova e cos via. E

    come questo si potrebbero fare davvero tanti

    esempi di opposti che luomo deve integrare

    se desidera che la sua vita sia armonica. Pen-

    siamo, per esempio: al parlare e allascoltare

    in una conversazione; al far convivere ordine e

  • 7/25/2019 21discepolo.pdf

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    calore nella propria casa; al dare e al ricevere

    piacere nellintimit fisica di una coppia; allal-

    ternare lattivit fisico-manuale a quella intel-lettuale; allo sviluppare sia le capacit raziona-

    li che quelle intuitive; al bilanciare i momenti

    trascorsi in buona compagnia e quelli vissuti

    in sana solitudine; allaccettare volentieri

    laiuto che ci viene offerto e alloffrire altret-

    tanto volentieri il nostro aiuto; allaffermare,

    con innocuit, le proprie ragioni e al riconosce-

    re, con umilt, i propri errori; allessere seri e

    giocosi a seconda delle occasioni; e cos via.Ora, per, viene da chiedersi cosa centri

    con tutto ci il loop di regolazione che vidi

    per la prima volta in quella cartiera. E, inve-

    ce, centra; centra, eccome. Perch sapere

    come dovremmo impostare con saggezza

    la nostra vita per renderla armoniosa una

    cosa, ma riuscirci unaltra. A tal fine, oltre

    alla conoscenza di ci che dovremmo fare,

    occorrono altre due cose, determinanti. La

    prima la consapevolezza, ovvero la cono-

    scenza di ci che stiamo facendo in un dato

    momento. Sembra una cosa scontata, ma

    in realt non lo . Non affatto scontato il

    rendersi conto che, in una data situazione,

    si sta esagerando, enfatizzando oltre modo

    uno dei due opposti, a scapito dellaltro. Ecco

    perch, in tutte le vere scuole di Saggezza,viene data grande importanza allo sviluppo

    progressivo della consapevolezza, ovvero al

    vedere noi stessi da parte di noi stessi. E il

    secondo fattore determinate la capacit

    di correggere ci che si sta facendo quando

    diverso da ci che si dovrebbe fare. E in

    questo caso non c bisogno di dire quanto

    questo non sia scontato. Perch lesperien-

    za ci insegna la difficolt che abbiamo nelmodificare i nostri comportamenti, anche

    quando, grazie alla nostra consapevolezza,

    ci siamo resi conto che non erano impron-

    tati allarmonia. Bene. Ora abbiamo tutti gli

    elementi per capire perch il loop di regola-

    zionecentra con il Tao: la saggezza, ovvero

    la conoscenza del Tao, corrisponde ai dati di

    riferimento ottimali memorizzati nel p.l.c.; la

    consapevolezza ai sensori; la nostra capaci-

    t di agire agli attuatori. Cos, a ragione, si

    pu dire che chi integra in s saggezza, con-

    sapevolezza e azione realizza un particolare

    loop di regolazione: quello del Tao high-tech.

    Gianluca Fontana

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    13

    In questa nuova serie di articoli commente-

    remo la lezione del Maestro Kempis intitolata

    I sensori della Coscienza Assoluta riportatanel libro OLTRE IL SILENZIO edizione me-

    diterranee. Cos inizia Kempis:

    Una affermazione dice, significa qualcosa

    che va oltre il senso letterale. Se per esem-

    pio si dice: oggi una belle giornata, nel

    significato di tempo atmosferico, implici-

    tamente si afferma che esistono tutti quei

    fattori che sono propri del bel tempo: il

    sole, la temperatura mite, eccetera. Que-

    sto proprio perch chi fa laffermazione, se

    una persona oculata, la fa a conclusione

    della sua constatazione che vi sono quelle

    condizioni per cui il tempo definito bello;

    non solo, vi sono anche delle implicazioni

    conseguenti a quel fatto: per esempio che

    le persone escono senza parapioggia, e

    via dicendo.

    Con questa sua premessa Kempis affronta,

    sia pure con molta semplicit, il problemadella trasmissione della conoscenza della re-

    alt, vista dalla prospettiva di una coscienza

    elevata, a chi ancora avvolto nella nebbia

    della scarsa evoluzione. in una parola la dif-

    ficolt dellevocazione rispetto allangoscia

    dellinvocazione, la compassione spingereb-

    be il Maestro di Saggezza a liberare comple-

    tamente dalla sofferenza chi sopraffatto

    dal dolore, ma sa bene che i tempi devono

    essere rispettati, perch la coscienza pu

    crescere soltanto attraverso la personale ed

    individuale esperienza. Cos continua:Allo stesso modo, quando noi affermia-

    mo che la coscienza di esistere, il sentirsi

    dessere non viene mai meno, non fac-

    ciamo che enunciare un dato di fatto; ma

    voi siete nella condizione di chi si trovas-

    se in una stanza buia, senza la possibilit

    di vedere fuori, e si sentisse dire: oggi

    una bella giornata: dovrebbe starsene a

    ci che gli dicono. Cos voi, non avendo

    la possibilit di constatare la Verit della

    affermazione che il sentirsi di esistere non

    viene mai meno, dovete starvene a ci

    che vi diciamo. Anzi, pensando allo stato

    di coma, al sonno senza sogni in cui sem-

    bra che lautocoscienza venga meno, siete

    portati a dubitare di una simile affermazio-

    ne.

    Che il sentirsi desistere non venga mai

    meno, il punto cardine di colui che pensa,che tutta la realt sia solo coscienza, questa

    la radicata convinzione di ogni esoterismo

    ed i Maestri del Cerchio Firenze 77 non fanno

    eccezione, ma chi vive con la propria consa-

    pevolezza ancorata soltanto ai propri sensi

    non pu accettare tutto ci, basta un sempli-

    ce svenimento per convincerlo che quando

    non presente a se stesso la sua esistenza,

    intesa nella forma di sentire, cessa, come ad

    Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea Innocenti

    I SENSORI DELLA COSCIENZAASSOLUTA (prima parte)

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    14

    un robot al quale sia stata staccata la spina,

    e se non lo si vuole indurre ad uno sterile fi-

    deismo lo si pu convincere del contrario sol-tanto ampliando la sua capacit percettiva.

    Continua Kempis:

    Tuttavia dovete tenere presente che c

    differenza fra incoscienza, nel senso di

    mancanza di autoconsapevolezza, e oblio,

    cio non ricordare; cosicch non ricordare

    ci che avete fatto un anno fa a questora

    non significa non averlo fatto. Per cui, chi

    cade in coma nel cosiddetto stato dinco-scienza non ricorda poi ci che ha sogna-

    to o visto o pensato mentre il suo corpo

    non rispondeva; ma questo non significa

    che il suo sentirsi di esistere sia venuto

    meno; semplicemente non ne ha il ricor-

    do, come probabilmente non ricorda tanti

    fatti trascorsi della sua vita. Laffermazione

    che la coscienza di esistere non viene mai

    meno significa che linconsapevolezza di

    s non esiste.

    Kempis, con argomentazioni logiche, rende

    plausibile, come solito fare, la sua tesi, an-

    che per coloro, che non abbiano le adeguate

    capacit percettive e che si rifiutino decisa-

    mente di ricorrere alla fede. La chiave la

    memoria, infatti tramite il ricordo che si

    attribuisce valore di realt al sentirsi desiste-

    re, ma ci decisamente sbagliato, perch

    come dice il Maestro non ricordare non vuoleassolutamente dire non aver fatto. Quante

    volte ci siamo domandati :Ho chiuso il gas?

    Ho spento la Luce? ecc. e per poi accorgersi

    che tutto era stato fatto. Per qui a mio pa-

    rere, la sola logica non basta, necessita di in-

    tuizione, cio deve esserci un salto di piano.

    Infatti lidentit: esistenza uguale consapevo-

    lezza di s, pu essere veramente compresa

    solo in meditazione. Continua Kempis:

    Allora, come spiegare certi fatti che inve-

    ce sembrano contraddire tale affermazio-

    ne? Solo e sempre con il venir meno del

    ricordo? Non sempre. Il piano del sentire

    cio della coscienza di essere il pia-

    no akasico; per la consapevolezza del

    mondo esterno si sposta, traslata nel pia-

    no dove lindividuo ha il corpo con i sensi

    aperti al mondo esterno. Se incarnato, i

    sensi del suo corpo fisico lo renderanno

    consapevole del mondo fisico con cui en-

    tra in contatto, ed egli creder che tuttoil suo essere sia in quel piano, mentre lo

    sar solo elettivamente, virtualmente, in

    forza di tale meccanismo, perch il nucleo

    del suo essere quello che responsabile

    della sua esistenza, della sua coscienza di

    esistere sar sempre nel piano akasico.

    Cos la sua consapevolezza sar polariz-

    zata sul piano fisico, pure essendo egli al

    centro dellattivit di altri corpi ubicati, per

    materia, in altri piani cio astrale e menta-

    le; solo che essendo i sensi di quei corpi

    non volti allesterno, non gli daranno la

    consapevolezza della vita su quei piani.

    Questa unaffermazione, a mio vedere,

    molto importante, che purtroppo non facile

    accettare a chi sia radicato troppo fortemente

    sulle informazioni che gli vengono dallespe-

    rienza ordinaria. Senza lasciarsi un po andare

    allintuizione, abbandonare per qualche istan-te lordinaria consapevolezza, assai difficile

    concepire possibile ci che Kempis afferma.

    Non ci vuole la fede ma soltanto necessario

    allentare un po la presa dellio. Le tecniche

    indicate dagli Yoga Sutra di Patanjali danno

    per anche delle importanti indicazioni, per

    sperimentare tutto questo. Il fine della scien-

    za dello Yoga di rendere scientifica quella

    conoscenza che lesoterismo pone come fi-

  • 7/25/2019 21discepolo.pdf

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    15

    losofia. Kempis:

    Nel caso, invece, di cosiddetto sdoppia-

    mento, i sensi del corpo fisico si chiudo-

    no allomonimo piano, mentre si aprono

    quelli del corpo astrale e lindividuo divie-

    ne consapevole della porzione del mon-

    do astrale che le sue capacit ricettive

    gli consentono di avere. Ora, i sensi del

    corpo fisico si possono chiudere o attuti-

    re momentaneamente anche senza che si

    aprano esternamente quelli degli altri cor-

    pi. Ci avviene pi comunemente quandolindividuo assorbito dalla intensa attivi-

    t degli altri suoi corpi: per esempio quan-

    do pensa intensamente. Vi sar capitato

    di pensare con intensit e di perdere, o

    avere molta attutita, la cognizione di cosa

    avviene attorno a voi nel piano fisico. Ci

    non significa che avete cessato di esistere

    in senso assoluto; se mai vi siete astrat-

    ti dallesistenza in quel piano cos come

    quando il vostro corpo fisico dorme; ma

    la vostra esistenza non venuta meno e

    non venuto meno il vostro sentirvi des-

    sere.

    Con questi ulteriori esempi si mostra come

    nella nostra percezione ordinaria si possa per-

    dere apparentemente consapevolezza di s,

    senza che venga meno il sentirsi desistere.

    evidente che alla base di queste osservazioni

    c una non usuale concezione di come siacostituita la struttura dellessere umano. In-

    fatti per Kempis, il sentire di coscienza, cio

    ci che solo esiste, esprime se stesso me-

    diante differenti gradi di frequenza di energia,

    il pi basso dei quali corrispondente a quel-

    lo fisico, con esso esprimiamo il nostro modo

    di essere in incarnazione. Poi abbiamo altri

    due livelli meno densi, ma sempre pesanti in

    rapporto ai piani della non dualit, uno crea le

    emozioni ed un altro rende possibile il pen-

    siero. Oltre c lakasico, coscienza pura, ma

    con vari gradi, avente in s lessenza dellesi-stenza, divina in potenza, per limitata in atto,

    perch virtualmente separata dal tutto nella

    consapevolezza. Kempis :

    Esistenza e sentirsi di esistere sono in-

    scindibili e in interrompibili, perch sono

    la stessa cosa . Mentre sono cose diverse

    e disgiungibili il senso di esistere ed il ri-

    cordo. Non si ha cognizione di aver fatto

    qualcosa o perch venuto meno il ricor-do dellatto, o perch la si fatta in un mo-

    mento di distrazione, cio mentre si era

    immersi in un assillante pensiero. Nellu-

    no o nellaltro caso, per, la mancanza di

    tale cognizione non significa che sia venu-

    ta meno la consapevolezza di esistere.

    Con questa netta affermazione di Kempis,

    condivisa anche da tutto lesoterismo, se-

    condo la quale esistenza uguale coscienza,

    terminiamo il commento, che continuer nei

    prossimi articoli.

    Andrea Innocenti

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    16

    Il tempo ha i suoi appuntamenti, e non tut-

    to nel perdurare del suo scorrere occupa

    uno spazio equivalente. Ci sono momenti, la

    cui realizzazione ha richiesto una tensione e

    uno sforzo paragonabili a un parto senza pre-

    cedenti. Cos la genesi di una nuova era.

    Allinizio del mondo, o meglio, dellumanit,

    quando le energie erano ridondanti, e non si

    sarebbe mai pensato che il pianeta sarebbe

    potuto arrivare a quello che oggi, gi si sa-

    peva che la ruota avrebbe dovuto girare tante

    volte, toccando ogni volta un punto pi alto.

    Nel suo agitarsi, lumanit stata comunque

    capace di spremere da s anche gli aspetti

    migliori, spesso espressi uscendo da terribili

    momenti, portatori di sventura.

    Ed sempre da Oriente che si aprono le por-

    te, da dove pu filtrare la Luce ultraterrena

    che guida la Vita. E gli antichi lo sapevano, e

    sapevano che un giorno sarebbe arrivata la

    Stella dOriente, a guidare coloro che avreb-

    bero cercato la Via, la Verit e la Vita.La met di un grande ciclo zodiacale durata

    la sua stagione, che sta volgendo al termine.

    Atlantide, col suo tramonto tragico e improv-

    viso, concluse la prima parte di quel ciclo,

    dopo di ch la Grande Loggia Bianca, allu-

    nisono con la Loggia Blu di Sirio, radun le

    sue forze per preparare lavvento della Stella

    dOriente.

    Il primo punto focale di questo grande proget-

    to, fu la piana di Giza, dove venne costruito il

    grande centro iniziatico che sarebbe servito

    da punto di riferimento fino al perdurare dei

    Misteri nel lato visibile della vita. In quel luo-

    go, per oltre diecimila anni, vennero formate

    le vere guide dellumanit, e fu tracciato un

    cammino, che porta fino ai giorni nostri, e che

    proseguir nel futuro. L nasce la vera sapien-

    za dEgitto, l le radici della vera conoscenza

    per la nostra epoca.

    Colui che fu il primo Uomo, e che incarna-

    zione dopo incarnazione giunse per primo a

    liberarsi dai ceppi della materia, assunse su

    di s il peso della transizione che si doveva

    compiere. Tutta la rete dei Custodi del Fuoco

    fu messa in opera, affinch il disegno potes-

    se dispiegare tutta la propria potenza, e lungo

    quegli Ignei Sentieri, che sono le vene della

    Vita, inizi a scorrere pi chiaramente il vo-

    lere dellAltissimo. Beati mites quonian ipsi

    possidebunt terram.

    E giunse il Natale che ci mostr chiaramentequale doveva essere la Via. Nella stalla nac-

    que il Bambino, ma intanto unaltra via dal

    cielo veniva tracciata. Gloria a Dio nellalto

    dei Cieli e pace in Terra agli uomini di buona

    volont, segn una possibilit che avremmo

    fatto bene a seguire, ma che si dimostr per

    i pi tortuosa e difficile. Ma pian piano rad-

    drizzammo il nostro procedere, perch non

    semplice, per gli umani, il cammino che con-

    Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo Rodol

    LA STELLA DORIENTE

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    17

    duce al Regno dei Cieli. La Terra, con tutte

    le sue attrazioni, si presenta insidiosa e al

    tempo stesso piacente, e per lungo tempo, emolte vite, ci tiene legati alla propria gravit.

    Ma il Verbo, che risiede ancora nei nostri cuo-

    ri, checch se ne dica, sconfigger gli Imperi,

    e ci far sconfinare l, in quei celesti pascoli,

    dove il lupo pascoler con lagnello.

    La Stella dOriente

    continu il suo cammino,

    dopo che il velo del Tempio fu squarciato, inquel tenebroso meriggio, e con salti di Luce

    penetr nel tempo dellUomo a portare con

    s il rinforzo ai cuori che dovevano crescere,

    ed aprirsi allAmore. Dilagammo per il mon-

    do, come un Fuoco che brucia, costruimmo

    cattedrali e vincemmo battaglie, e anche

    molte ne perdemmo, nel rossore di un sole

    che muore, trafitto dallignoranza. Finch le

    Tenebre si ammassarono sempre pi, prepa-

    randosi allo scontro finale e alla fine del ciclo.

    Kali Yuga stato detto! Ma il Fuoco e la Luce

    non son mai stati spenti, e ora gi risuona ilrombo lontano del Cuore che tutti ci nutre. La

    Legge, che anche Siddharta Gautama, il Per-

    fetto, ha cantato nella sua vita, non permetter

    che la ruota si fermi. Alla pioggia segue sem-

    pre il sereno, anche se gli Oscuri vorrebbero

    far s che tutto si spenga.

    Possono al massimo

    porre un velo attorno alla Vita, ma sar sem-pre troppo sottile perch non venga consun-

    to dalla Volont di Essere. Ora questo velo

    al suo massimo spessore, e ristagna dinnanzi

    agli occhi degli uomini, attendendo che il Fuo-

    co interiore lo divori.

    Ecco quindi che la Stella dOriente sta uscen-

    do dalloccultazione nella quale rimasta, per

    non mostrare il proprio bagliore, e da dietro le

    nubi che avvolgono il pianeta, sta lanciando

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    i suoi raggi, che renderanno le nubi tonan-

    ti, mentre vedremo il ritorno, appunto, da

    Oriente. Il futuro tracciato. Questa Terra,quasi perduta, e scivolata nellombra, cono-

    scer ancora una volta quel limpido bagliore.

    Ma oggi, pochi volteranno le spalle, perch

    il richiamo sapr toccare il profondo dei cuo-

    ri, mostrando il retaggio antico della nostra

    nascita celeste. E anche se molti periranno,

    ammaliati dalle tenebre scintillanti di niente,

    che vita non sono, la pianta di questa umanit

    sar innestata sul vitigno che non perisce. lora del ripristino e del ricordo, perch lac-

    qua di Luce non ha mai cessato di scorrere,

    anche nei meandri carsici della secchezza di

    questa umanit. E il ricordo di mille fatiche e

    imperfezioni, non potr che rimandarci alla vi-

    sione del castello di Luce della mitica Avalon,

    eretta per ricordarci chi siamo e donde venia-

    mo. Cavalcheremo ancora sugli eterici prati,

    e vedremo coi nostri occhi la Porta, oltre laquale ci attende il Sacro di questo bel mondo.

    Stella dOriente, Stella dOriente, noi ti pre-

    ghiamo, non tardare. Ascolta linvocazione,

    che oramai sale diritta, attraversando gli stra-

    ti della morte che avvolge. Stella dOriente,

    placa la sete dei nostri cuori. lalba ormai,

    la battaglia vicina, e vorremmo vederti sor-

    gere, prima che il Sole tutto abbagli con la

    sua Luce. Il Silenzio profondo, e solo unamorbida brezza sostiene le nostre membra,

    inquinate dalla fatica e dalla tensione. Stella

    dOriente, attiraci a te, e lasciamo le tenebre

    dietro di noi.

    Buon Natale, Massimo.

    Massimo Rodol

    18

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    19

    Nellarticolo precedente facevo riferimento ai

    tre aspetti che hanno particolarmente impe-

    gnato Ercole nella fatica in Sagittario, aspetti

    riconducibili al pettegolezzo, al parlare di s in

    modo egoistico e al donare perle ai porci. Che

    dire... sicuramente si sono gi spese parole

    e fiumi dinchiostro nello scrivere di questi

    argomenti, nel tentativo di rendere fruibile la

    comprensione che, di volta in volta, stata

    proposta dal filosofo di turno, alcuni dei quali

    sicuramente autorevoli e capaci di creare sol-

    chi di consapevolezza.

    Per quanto mi riguarda cercher di dare il mio

    contributo, che si baser sulla mia esperienza

    e sar filtrato da ci che mi compone, sicu-

    ro del fatto che la direzione del mio pensiero

    non potr che essere, in misura pi o meno

    grande, deviata dallignoranza di cui accetto

    la presenza nella mia coscienza. Possiamo

    partire dallignoranza e sarebbe, comunque,

    un bel punto di partenza per qualsiasi tipolo-

    gia di viaggio. Riconoscere ci che non co-nosciamo diverrebbe uno strumento impor-

    tante di relazione, allinterno del quale poter

    trarre giovamento attraverso la gioia dellap-

    prendimento reciproco.

    Dovrebbe essere cos... ma in sostanza non

    lo o almeno non sempre, semplicemente

    perch siamo ignoranti, abbiamo delle paure

    da difendere, farci vedere fragili ci potrebbe

    far cadere in balia del nemico, che vuole

    carpirci chiss che cosa, ma sicuramente

    qualcosa di molto importante visto che le di-

    fese sono cos agguerrite... forse, dico forse,

    siamo in presenza di una necessit di affer-

    mare il nostro potere, e, se siamo intenti a

    fare questo probabilmente cercheremo di

    imporci.

    Lignoranza ci porta sicuramente a spette-

    golare, quale beneficio ci possa dare since-

    ramente non lo so, fino a questo momento

    non ne ho trovati, avendo avuto modo di ve-

    rificare quanto, lo sparlare, possa divenire un

    boomerang, tale da azionare la legge di cau-

    sa ed effetto e, inevitabilmente, dover fare i

    conti con ci che si prodotto. Nella maggior

    parte dei casi, questo modo di agire, incon-

    sapevole, peggio ancora se fosse svolto con

    premeditazione e cura metodica, direi quasi

    chirurgica.

    Alla base possiamo trovare il bisogno di pote-

    re, esporre alla berlina gli altri potrebbe por-

    tarci dei vantaggi, certi intrighi di palazzo, chepossiamo aver conosciuto in vite precedenti,

    potrebbero riemergere in modo pi edulcora-

    to ma sicuramente non meno dannosi. Les-

    sere umano portato allintrigo, sembra che

    le cose semplici siano disdicevoli, pare che la

    chiarezza non sia di questo mondo, visto che

    si continua a scavare nellombra un tunnel

    che, prima o poi, dovrebbe, dico dovrebbe,

    far crollare, sotto il peso della maldicenza, il

    Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano Fornaciari

    I TRE ASPETTI

    DEL SAGITTARIO

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    20

    benessere altrui. Guarda caso, tutto questo

    viene agito quando non stiamo bene, dite-

    mi voi se una persona in pace con se stes-sa, equilibrata e propensa al bene comune si

    possa prendere la briga di mettere zizzania

    nel prossimo?

    Poi, di questi tempi, la maldicenza sembra

    sdoganata, quasi normale amministrazione,

    per non parlare della televisione, che da anni

    ormai, ci fa il lavaggio del cervello e, le cose

    pi turpi, sono ormai stemperate nel tentativo

    di uniformare il tutto. Il pudore e quindi, unsenso di discrezione, sono un lontano ricor-

    do, come nelle vecchie trasmissioni televisi-

    ve dove si intervistavano persone sempli-

    ci, esisteva ancora la vergogna per le azioni

    sconvenienti, esattamente come oggi direte,

    la vergogna de che direbbero i miei allievi

    romani.

    Ormai non ci si vergogna pi di nulla, nessuno

    ascolta laltro, tutti a perorare i propri interes-

    si incuranti del rispetto altrui, agendo come

    dischi rotti che ripetono la stessa frase, come

    ho avuto modo di leggere oggi, con la tecnica

    che in inglese si chiama sound byte, che con-

    siste nel ripetere sempre il punto centrale di

    ci che si vuole affermare. Siamo in un gine-

    praio e come se ne esce? Mah in tempi brevi

    sicuramente no, ma possiamo cominciare a

    seminare adeguatamente, ogni cambiamento

    che si rispetti parte sempre dal cuore di ognu-no di noi, inutile starnazzare e invocare lo sta-

    to o chicchessia per sanare ogni cosa, la vera

    rivoluzione consiste nel rendere la propria vita

    in funzione alla Vita stessa.

    Il Sentiero iniziatico ci soccorre alla bisogna

    insegnandoci la bellezza e il vivere per la ve-

    rit. Non abbiamo bisogno di sminuire laltro

    per apparire e trovare il proprio posto al sole,

    ognuno possiede un sole ed posizionato in

    quel luogo ove Ges disse che non poteva

    essere raggiunto fisicamente, e chi sono io

    per contraddirlo, soprattutto per il fatto chesto dedicando la mia vita a questo. Sono lon-

    tano dallessere perfetto, ma non troppo per

    non riconoscere che la parola retta rende li-

    beri, se stessi e gli altri, pensate solo quanta

    energia sprecata che potrebbe essere utiliz-

    zata altrimenti, pensate a quanto tempo im-

    pieghiamo nello svilire gli altri, vanificando la

    possibilit di agire e dimostrare ci che valia-

    mo senza mascherarci dei nostri alibi. Ormaisi giustifica tutto, ce ne fosse uno che dica

    ho errato, mah saranno tutti seguaci di Fonzie

    che in una famosa serie televisiva non riusci-

    va a pronunciare il fatto che aveva sbagliato.

    Naturalmente questo atteggiamento ci intro-

    duce al secondo aspetto, con il quale Ercole

    si scontrato, vale a dire il parlare di s in

    modo egoistico. Queste due modalit vanno

    di pari passo, anche in questo caso siamo da-

    vanti ad un desiderio di potere, attraverso il

    quale togliere spazio allavversario e conqui-

    stare terreno. una guerra che si combatte

    in trincea, metro dopo metro, traendo pia-

    cere nellinibire laltro, rendendolo incapace

    di nuocere. Questo il piacere dellessere

    umano medio, il piacere di chi inibisce quello

    altrui. Ah s, come direbbero quelli dellUrbe,

    mors tua vita mea, eh gi un po romani

    lo siamo e non solo quando c da pagare ilconto al ristorante.

    Se non ignoranza questa, cosaltro potreb-

    be essere? Se riconoscessimo che esiste lo

    spazio per tutti e che nessuno ci toglie il no-

    stro posto saremmo a cavallo, ma, in questo

    caso, il cavallo, probabilmente, ce lo siamo

    mangiati. Il proprio posto lo si trova ricono-

    scendo quello dellaltro, dandosi disponibili a

    modificare la propria visione, comprendendo,

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    21

    nel vero senso della parola, laltrui percezio-

    ne. La vera conquista consiste nel dare valore

    a ci che si possiede e non nellampliare con-tinuamente la propria sfera dazione, senza la

    capacit di goderne il significato. Quanta avi-

    dit in tutto questo, avidyasignifica ignoranza

    e tutto torna. una questione di percezione,

    siamo continuamente rimandati a questo, al

    fatto che la nostra idea, sempre la migliore

    e in ogni caso rimane comunque da difende-

    re.

    Mettersi al centro di ogni cosa e anteporresempre se stessi agli altri comporta un note-

    vole sforzo, come per esempio nella difficolt

    di ascoltare, cosa mai avr laltro di cos peri-

    coloso da affermare se non gli permettiamo

    di esprimerlo sino in fondo? Mah chi pu dir-

    lo, sicuramente anche in questo caso il ritmo,

    che alla base di ogni possibile guarigione,

    potrebbe insegnarci molto in proposito... in-

    vece mentre laltro parla, molto spesso, riti-

    riamo il ponte levatoio, chiudiamo il portone

    del castello e buonanotte suonatori.

    Lascolto, questo sconosciuto... perch tutto

    parte da qui, se fossimo in grado di avere un

    udito pi sottile potremmo evitare molti pro-

    blemi, intanto apprendere informazioni utili

    rispetto a ci che causiamo e che, natural-

    mente, attiriamo... gli impatti, sempre pro-

    porzionati a ci che emettiamo, potrebbero

    essere pi lievi.Ascoltare, ci metterebbe nella condizione di

    riconoscere che in questo pianeta e forse

    non solo, si fa un po per uno, ma, come

    direbbe Ligabue, il cantante non il pittore, ci

    pensa la Vita mi han detto cos. Anche in

    questo caso il Sentiero iniziatico ci soccorre

    insegnandoci a riconoscere lunica voce che

    conta, rappresentata dallanima, in mezzo ad

    un frastuono di suoni indistinti che, dovranno

    essere tacitati in luogo di un silenzio interiore

    che potr giungere nel momento in cui il no-

    stro vero S avr trovato la sua dimora.Dulcis in fundo non bisogna dare perle ai por-

    ci... mi ricordo che da piccolo andavo a rac-

    cogliere le ghiande per i maiali ma non credo

    che si parlasse della stessa cosa. In effetti,

    credo che il significato consista nel dare ci

    che serve senza che venga sprecato, senza

    arrogarsi il diritto di essere espressione della

    verit assoluta. La difficolt consiste nel do-

    nare ci che veramente serve e non ci che,a nostra volta, riteniamo funzionale al mante-

    nimento delle nostre maschere. Per quanto

    riguarda gli esseri umani si tratta di unim-

    presa improba, infatti, bisognerebbe essere

    disumani ed identificati nella propria ani-

    ma, capaci, in questo modo, di esprimere la

    dovuta misura.

    Difficile esprimere questo in mancanza di una

    condizione adeguata, la quale ci permetta una

    visione degli opposti tale da produrre una sin-

    tesi che vada nella direzione del bene comu-

    ne. Non possiamo che vigilare ed apprendere

    dalloggettivo, riconoscendo sempre pi e

    sempre meglio che la Vita ci offre sulla base

    di ci che agiamo... si chiamerebbe karma.

    Si narra che le vie dellinferno sono lastri-

    cate di buone intenzioni, infatti, quanti gesti

    inconsulti sono stati compiuti nel nome del

    bene altrui, quante azioni, tendenti solo a pre-servare i propri privilegi, sono state adde-

    bitate allaltrui persona, che a volte, ha come

    unica colpa il fatto di non accettare comple-

    tamente i doni ricevuti. Ma come, noi che

    siamo tanto buoni e che agiamo per il bene

    del tutto, non possiamo sentirci rifiutati? Sa-

    rebbe come ammettere che il nostro agire

    non si basava completamente sul rispetto

    altrui, possedendo un bisogno egoistico che,

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    22

    inevitabilmente, viene reso manifesto.

    Per quanto mi riguarda un aspetto con il

    quale mi sto confrontando sempre pi, aven-do, tra laltro, deciso di percorrere un Sentiero

    che porter a radicare linnocuit. Le mie pa-

    role nascono dallesperienza vissuta, in modo

    particolare nellambito dellinsegnamento,

    nel quale, il proprio potere pu essere agito in

    modo distorto, oltrepassando dei limiti che, a

    distanza di anni, riconosco sempre pi invali-

    cabili. Il rispetto per le persone deriva dal non

    metterle mai davanti a qualcosa che non pos-sono sostenere, molto spesso, in nome della

    chiarezza e della verit, si dicono cose solo

    per sgravarsi di un peso, rendendo greve lal-

    tro cos da esprimere potere nei suoi confron-

    ti. Molti la fanno facile reputandosi superiori

    a tutto ci, vivendo unarmonia che mette da

    parte il necessario conflitto, dando per scon-

    tato il proprio modo di agire senza praticare

    lascolto, assumendo sorrisi di facciata nel

    tentativo di mantenere unimmagine.

    Credo che la cosa sia pi complessa, se ci

    diamo disponibili a discendere nei meandri

    della nostra coscienza con la necessaria one-

    st. Dico questo perch ho avuto modo di

    verificare sul campo ed ancora oggi, a distan-

    za di anni, vigilo attentamente sul mio agire

    che ho modo di verificare ancora imperfetto.

    Certo, le cose sono migliorate, soprattutto ri-

    pensando ad una sera di tanti anni fa dove,tenendo un corso, ebbi modo di sentire, per

    la prima volta, uno schiocco nella mia co-

    scienza, davanti al fatto che le persone non

    facevano quello che io volevo, minando la

    mia autorit e limmagine che avevo di me

    stesso. Il dolore fu grande, mi ricordo che

    piansi calde lacrime al ritorno, vivendo, per

    i giorni successivi, un travaglio doloroso che

    mi port a partorire la volont che certe cose

    non avrebbero dovuto pi accadere.

    Nel futuro sono accadute ancora, anche oggi,

    mentre scrivo, queste parole verranno vis-sute sicuramente imperfette, ma questo

    il valore dellesperienza che ci rende perfetti

    in ogni momento ma, sempre e comunque,

    perfettibili. Le persone non cambiano sulla

    base del numero di parole che esprimiamo,

    non serve enunciare chiss che cosa sosti-

    tuendoci allesperienza altrui, inutile dare

    informazioni che laltro non ha ancora avuto

    modo di sperimentare. Dobbiamo, invece,essere cartelli indicatori che fanno filtrare la

    luce dei mondi lontani, una luce che possa

    portare in superficie ci che pronto per es-

    sere mietuto.

    Durante i miei corsi, ho modo di dire spesso

    che, nessuno ha il diritto di toglierci la fatica

    che ci compete. Infatti, dietro il bisogno di

    togliere la fatica altrui si nasconde un mon-

    do, sicuramente in buona fede, ma non cer-

    tamente sano. Togliere lesperienza allaltro

    significa volerlo controllare, forse, nasconde

    anche un bisogno di essere amati, forse an-

    che altro... lesempio a cui mi rifaccio spesso

    quello dei genitori, i quali pur vedendo i fi-

    gli che sbagliano e cadono stanno in di-

    sparte pronti ad accorrere, aiutandoli a stare

    in piedi con le loro gambe. Questo dovrem-

    mo fare noi tutti, ed ci che i Grandi Esseri

    agiscono nei nostri confronti continuamenteprocurando la tensione necessaria tale da al-

    zare gli occhi al cielo, una tensione che pu

    essere sempre sostenuta, pur nel disagio di

    riconoscersi imperfetti.

    Graziano Fornaciari

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    23

    Urano un pianeta sacro e trasmette energia

    di 7 raggio, raggio che appartiene al ramo di-

    spari, alla linea lungo la quale scorre lenergia

    di 1 raggio. Urano mette in contatto il fuoco

    elettrico espresso da Aries, agente del 1 rag-

    gio, con il fuoco per attrito, dando cos origi-

    ne alla manifestazione. Infatti Urano, tramite

    il 7 raggio, realizza proprio nel piano fisico le

    forme atte ad esprimere lo spirito, e provoca

    con il suo impulso, condizioni migliori affinch

    nuove forme pi perfette prendano il posto di

    quelle vecchie, al fine di esprimere sempre

    meglio lo spirito.

    Questo perch Urano reggente di Aries sul

    piano monadico, quindi mette in relazione il

    1 raggio con il 7, compiendo cos lopera di

    unire spirito e materia, di esprimere sul piano

    fisico la coppia di opposti che, ponendosi in

    relazione, danno origine alla vita. Urano con la

    sua opera produce la fusione fra il s inferiore

    e il s superiore usando come strumento la

    mente, lintelligenza e un approccio scientificoalla conoscenza, che andr a sostituire quello

    mistico. Urano il pianeta dellOcculto e ne

    svela i misteri allorch luomo pronto a com-

    prenderli. Da qui si evince che il vero maestro

    esoterico, loccultista, sia scienziato sia de-

    voto ad un ideale, e che questi due aspetti,

    se non uniti insieme, portano luomo a cadere

    nella magia nera poich il suo agire motivato

    da una mente forte ma non dallaltruismo.

    La costellazione di Aries trasmette energia di

    1 raggio, la quale viene trasformata in forza

    dal 7 raggio di Urano, il quale realizza in ter-

    ra il proposito di Dio, ovvero porta in manife-

    stazione lidea creatrice del 1 raggio, realizza

    larchetipo del Padre trasformando le energie

    spirituali in attivit e forze operanti allinterno

    della vita planetaria. Il 7 raggio trasmesso da

    Urano energia differenziata ed oggettivata

    del 1 raggio, che manifesta sulla terra la vo-

    lont di essere ponendo in contatto spirito e

    materia.

    Urano, quindi, guida il discepolo sulla via del-

    la consapevolezza, poich il fuoco cosmico di

    Aries e il fuoco di attrito portato da Urano si

    toccano, si fondono, generando cos lardente

    terreno della battaglia. Il discepolo guerriero

    deve traversare quella via, disseminata di crisi

    prodotte dal contatto dei due fuochi, e lo fa di

    libera scelta, scelta che ha compiuto in Libra

    e che lo porter davanti alle porte di Aquarius.

    Non a caso Libra lopposto polare di Aries, eUrano, reggente di entrambi, crea uno scam-

    bio energetico molto potente al fine di porre

    in equilibrio ci che era stato creato in Aries e

    potere cos realizzare il significato di Aquarius,

    una nuova Era basata sulla fratellanza e il bene

    comune. Il volere del 1 raggio si fonder con

    la concretizzazione e lorganizzazione del 7

    raggio, dando inizio sul piano fisico a un nuovo

    ciclo fondato sullordine, sul ritmo, sullarmo-

    Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia Barbieri

    URANO E IL 7 RAGGIO

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    nia, su un rituale cerimoniale che pervader

    ogni gesto e ogni azione, portando lumanit a

    vivere secondo i principi della Fratellanza e delServizio mondiale.

    Urano connette queste tre costellazioni - Ari-

    es, Libra e Aquarius - essendo reggente sul

    piano dello spirito di Aries, sul piano della-

    nima di Libra e sul piano della personalit di

    Aquarius, e questa connessione crea un trian-

    golo energetico con ai vertici queste tre co-

    stellazioni, ora molto potente ed importante al

    fine dellevoluzione umana.Inoltre Urano forma, con la Gerarchia e Pisces,

    un triangolo energetico ora molto attivo che

    ha il compito di attrarre magneticamente ver-

    so la Gerarchia lumanit, portando questul-

    tima ad alzare gli occhi verso il cielo, verso il

    regno dellanima. Il 7 raggio tramite Urano

    trasmette energia proveniente da Sirio alla

    Gerarchia, e questa la riversa sui discepoli

    che hanno accettato il difficile compito di dare

    un nuovo assetto allorganizzazione mondiale

    favorendo un nuovo ordine basato sulla liber-

    t mentale e sulla comprensione amorevole.

    Oggi lumanit, sospinta da Urano e dal 7 rag-

    gio, si sta preparando ad accogliere il fuoco, il

    quale provocher la crisi iniziatica che porter

    al risveglio della coscienza. La terribile crisi

    che il mondo sta vivendo ora, creata dalligno-

    ranza e dallavidit, nonostante le apparenze

    frutto dellenergia di Shamballa, che manife-sta la volont di bene la quale, unita allener-

    gia organizzatrice del 7 raggio, viene inviata

    allumanit tramite il flusso damore emesso

    dalla Gerarchia. La Legge delluniverso impo-

    ne il bene come vincitore, e le forze del Male

    non riusciranno ad arrestare questa pioggia di

    energia damore che continuamente scende a

    nutrire lumanit.

    Le Forze del Male insinuano nelle menti degli

    uomini la separatezza, linsicurezza e la pau-

    ra, e larduo compito delle Forze della Luce

    quello di modificare questo stato mentale e disostituire i responsabili di questi mali con uo-

    mini illuminati che amano lavorare in gruppo

    per il bene della comunit, attraverso il ritmo,

    lordine e i giusti rapporti del 7 raggio, produ-

    cendo bellezza e armonia in tutto il mondo. Di

    fatto, nonostante la distruzione e lodio siano

    ora imperanti, il 7 raggio molto potente e

    distrugge le forze del male, anche se a sca-

    pito di gravi perdite fra le fila dei combattentidella Luce. Gi si possono scorgere alloriz-

    zonte barlumi di luce che fanno intravedere le

    strutture nascenti di una nuova civilt che solo

    lumanit pu portare a compimento. Perch

    solo agli esseri umani spetta la decisione fi-

    nale: se conquistarsi la libert e costruire una

    nuova civilt di fratellanza o consegnare le pro-

    prie vite e il proprio futuro nelle mani delle for-

    ze del male, che vogliono distruggere lo spirito

    umano e i suoi veri valori.

    Maria Grazia Barbieri

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    Il significato etimologico del termine danzare

    stendersi in catena, in fila, dalla radice tan =

    stendersi e dal sanscrito tanomi = stendere.

    Dal dizionario dellinduismo edito dalla Ubaldi-

    ni il termine Tandavaviene cos espresso: Il

    nome della danza cosmica di Shiva di creazio-

    ne e distruzione. il simbolo della rivoluzione

    della Ruota cosmica, con le due differenti fasi

    di movimento, le due fasi alterne del ciclo co-

    smico: la sua emanazione ed evoluzione nello

    Spazio e nel Tempo e la sua dissoluzione con

    il riassorbimento nella unica ed immutabile

    Essenza di tutte le cose. ... Lorbita della sua

    danza lUniverso intero: il suo fine la libe-

    razione. Il tandava ebbe forse origine come

    danza della fertilit. ... Della connessione fra

    danza, fertilit e creazione vi chiara testi-

    monianza nel RV. (x.72,6), ove si narra che gli

    di, al pari di danzatori, suscitarono la polvere

    dalla quale ebbe origine la terra.

    Di tutte le arti, la danza lunica che si svol-

    ge attraverso il movimento nello spazio e neltempo, e la sua natura appartiene allespres-

    sione di ogni nostra azione quotidiana, di ogni

    movimento. attraverso il ritmo e larmonia

    di ogni nostro agire che danziamo su ogni pia-

    no della coscienza; come in ogni regno della

    natura ritroviamo il fluire della vita secondo le

    leggi che lo regolano, levoluzione, una dan-

    za accompagnata dalla grazia silenziosa che

    permea i vari processi della creazione, e dalla

    gioia di donare alla vita, per la vita stessa.

    Nelluomo lespressione corporea raggiunge

    la sua massima capacit nelle attivit sporti-

    ve, dove il controllo su ogni singola parte del

    corpo diviene eccellente, esprimendo sincro-

    nia, larmonia dei gesti che rende bello ogni

    esercizio; nella danza la musica supporta i

    movimenti del corpo delineando un ritmo,

    una melodia e un ordine da seguire, che de-

    terminano contatti psichici ed animici con altri

    spazi della coscienza. Larmonia un aspetto

    che delinea il bello in ogni cosa e nella mu-

    sica viene considerata come lo studio della

    sovrapposizione di suoni e della loro recipro-

    ca concatenazione e funzione allinterno della

    tonalit. (da Wikipedia) Cos linterpretazione

    corporea insieme alla musica diviene arte,

    ed il suono, la forma e il colore ne influen-

    zano il significato e la vibrazione, rendendola

    espressione di tanti stati danimo, dando vita

    alla coreografia, lo spettacolo della creazione

    armonica del movimento.Anche la scienza ha verificato che nella

    struttura dello stesso DNA, lacido nucleico

    che contiene le informazioni genetiche del-

    la maggior parte degli organismi, esiste un

    movimento danzante; rappresentato dallo

    stendersi regolare di una catena di elementi

    biochimici in armonia tra loro, due doppie eli-

    che congruenti che roteano insieme attorno

    allo stesso asse. stato inoltre comprovato

    geometria sacraCuratore: Enrica Battaglia

    LA DANZA

    INNO DELLA VITA

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    che lo stesso DNA produce sonorit, e que-

    sta scoperta rende pi veritiera lipotesi per

    cui tutto luniverso sia una forza danzanteche, di passo in passo, esprime larmonia,

    imitata e ricercata dallinsieme di strumenti

    nelle grandi orchestre musicali. La danza

    ovunque, dallinfinitamente piccolo allim-

    mensit della danza celeste, detta anche la

    musica delle sferefin dallantichit, che con-

    siderava luniverso come un enorme sistema

    di proporzioni numeriche, per cui i movimenti

    dei corpi celesti avrebbero prodotto una sortadi musica non udibile allorecchio umano ma

    consistente in concetti armonico-matemati-

    ci. (da Wikipedia)

    Latto di danzare rievoca cos movimenti

    roteanti insiti nella struttura della vita e pre-

    senti, da tempo memorabile, gi nelle danze

    primitive fino ai giorni nostri. Gli antichi Egizi

    danzavano attorno allaltare in modo circolare

    per rispettare i movimenti degli astri onoran-

    do cos lo Zodiaco, e in ogni tipo di danza si

    riproduce questa modalit di base, a partire

    dal giro giro tondo dei bambini, che evoca

    lunione e lesistenza del gruppo attorno ad

    un centro, simbolo dellunit divina, fino alla

    danza Sufi dei dervisci rotanti, che attraverso

    la pratica di questa antica danza ricercano il

    raggiungimento di una completa immersione

    dellIo individuale nella sostanza universale.

    In ogni angolo del mondo le danze nel loroprocesso roteante erano volte ad onorare i

    vari aspetti della natura e a richiamarne la pro-

    sperit. Nelle forme pi accademiche, come

    la danza classica, i movimenti sono strutturati

    da precise regole che danno al corpo in mo-

    vimento grazia, dolcezza, regalit. In questa

    disciplina la struttura del corpo, faticosamen-

    te allenato, diventa lo strumento per la rea-

    lizzazione di figure sempre pi leggiadre che

    vogliono esprimere lunione del fisico con il

    divino attraverso la musica, per cui la coreo-

    grafia alla base della sua espressione.Laspetto sacro della danza, dunque, di or-

    dine fisico quando si riconnette allarmonia

    del movimento del corpo umano, che per la

    sua perfezione genera geometrie esatte; di

    materia pi raffinata quando si considerano

    le connessioni numeriche che intercorrono

    tra suono, forma e colore, indivisibili tra loro

    e presenti in ogni aspetto della vita. Inoltre

    il movimento di rotazione intorno al propriobaricentro genera lesperienza fisica, emotiva

    e anche mentale, dellappartenenza a questo

    universo, del riconoscimento della propria

    centralit come perno intorno a cui presen-

    te la stessa energia che tiene in vita il mondo.

    Enrica Battaglia

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    Da parecchio tempo cerco di scrivere questo

    articolo, con precise informazioni e analogie,

    ma non mi stato per niente facile partire.Non sono una ricercatrice, ma sono, nel mio

    piccolo, unoccultista. Paura!!! Niente di pi

    bello e innocuo. Nel mondo delloccultismo

    ho sempre trovato le persone pi belle e

    vere, alla faccia di quello che si crede delle-

    soterismo.

    Fin da piccola, per interessi anche famigliari,

    mi sono avvicinata alla chimica, e oggi, ma-

    gari anche per vie diverse, sono arrivata a

    fare qualche considerazione su ci che avvie-

    ne nel nostro corpo fisico attualmente. Siamo

    stimolati a prendere milioni di integratori, e

    tra questi il mirabolante ossidonitrico. A me

    gi la parola d un po da fare, magari mi sba-

    glio, ma questo composto mi puzza.