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IL DISCEPOLOun porto sicuro per tutti coloro che cercano
la via, la verit e la vita
Provvedimento del Presidente del Tribunale
di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008
del Registro Stampe e Periodici.
anno 6 - n. 21
trimestrale - luglio/settembre 2013
5,00
COPIA OMAGGIO
Copyright 2007
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questa rivista emanazione della Draco Edizioni
fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.
in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994
per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,
di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici,
di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco,
fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute,
e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012.
Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-
tomia e la siologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto
pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle formecangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.
Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del gliuol prodigo che prima o poi ritorner
nella casa del padre. Questa rivista, in n dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari
ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere
utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.
Che il potere del padre, lamore del glio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.
Massimo Rodolf
La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-
la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma -
schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse
dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono
le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich
lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.
Maestro Morya
Immagine di copertina: Aurora boreale - Islanda,
8 novembre 2013, foto di Massimo Rodol
Le Luci del Nord ispirano il mondo
Collaborazione progetto graco Simona Murabito
Miniature eseguite da Enrica BattagliaStampato presso la tipograa Nuovagraca s.c.
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Sommario
EditorialeCuratore: Massimo RodolEGITTO OLTRE IL VELO
ANTICHI MISTERI SVELATI DA UN CHIAROVEGGENTE pag. 2
Letteratura e spiritualitCuratore: Anna TodiscoIO SONO COME SONO pag. 5
il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca TomberliLA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (terza parte) pag. 7
Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca FontanaTAO HIGH-TECH pag. 10
Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea InnocentiI SENSORI DELLA COSCIENZA ASSOLUTA (prima parte) pag. 13
Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo RodolLA STELLA DORIENTE pag. 16
Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano FornaciariI TRE ASPETTI DEL SAGITTARIO pag. 19
Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia BarbieriURANO E IL 7 RAGGIO pag. 23
Geometria SacraCuratore: Enrica BattagliaLA DANZA INNO DELLA VITA pag. 25
Fitoterapia energeticaCuratore: Donatella DonatiMUTANTI, NON LO SAREMO MAI..! pag. 27
La coppia sul sentieroCuratore: Giorgio Ricci Garotti e Monica GiovanniniCOMUNICAZIONE E INCONTRO (seconda parte) pag. 29
Educare per la consapevolezzaCuratore: Anna Grazia FioraniLA MATERNIT pag. 31
La Comunicazione UmanaCuratore: Anna Maria FabeneUNO, DUE, TRE COM DIFFICILE CONTARE! pag. 33
Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin
GIGI! UNA VITA APPESA AD UN FILO... DI LUCE! pag. 35
Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
CANTO DI GUERRA pag. 37
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Qualche giorno fa, il 23 e il 24 novembre
2013, ho tenuto, e posso dire finalmente, un
seminario dal titolo: Egitto oltre il Velo-Antichi
Misteri svelati da un chiaroveggente. Que-
sto evento stato per me particolarmente
significativo, perch porta a compimento, o
perlomeno inizia a compiere, qualcosa che in
questa vita si manifestato venticinque anni
fa. Da che mi ricordi, sono sempre stato in-
teressato ai misteri della vita, e questa predi-
sposizione mi ha portato fin da adolescente a
praticare e studiare diverse tradizioni esoteri-
che ed iniziatiche, fino a trovare realizzazione
in quello che faccio attualmente, e che si sta
sviluppando nella scuola di Yoga, Vita e Salu-
te, che ho chiamato Agnihotri, i Custodi del
Fuoco, il Sentiero di Guarigione del Guerriero
del Fuoco.
Ovviamente, lungo il mio percorso di una
vita, sono sempre stato consapevole dellim-
portanza dellantico Egitto dal punto di vista
della conoscenza esoterica, ma per tantotempo mi ci sono tenuto lontano, come se
dovessi aspettare il momento opportuno, per
iniziare ad approfondire quella conoscenza. Il
mio primo, e decisivo, contatto con lEgitto,
avvenne dieci anni dopo che avevo iniziato
quelle pratiche yogiche che mi avevano por-
tato a sviluppare la visione sottile, ampliando
non poco la mia capacit percettiva. Durante
un viaggio a New York, mi trovai ad entrare,
miracolosamente da solo, nel reparto egizio
del Metropolitan Museum, e non appena
venni in contatto con alcuni reperti risalenti al
Medio Regno, venni assorbito in unintensa e
profondissima visione.
Iniziarono a scorrere davanti a me, come se
fossi realmente presente a quel tempo e di-
mentico della realt che mi circondava, delle
immagini nettissime di una vita che sentivo
essere una mia vita precedente, collocata nel
periodo al quale appartenevano gli oggetti
che avevo davanti. La cosa dur parecchi mi-
nuti prima che ritornassi ad avere percezione
della realt circostante. Chi ha avuto espe-
rienze simili sa di cosa sto parlando, e soprat-
tutto sa che sono inequivocabili. Ovviamente
la maggioranza delle persone ha tutto il diritto
di essere pi che scettica, perlomeno finch
non potr accedere ad unesperienza simile,
ma ci non toglie che la realt sia struttu-
ralmente molto pi complessa di quanto la
maggioranza delle persone pensa.La sapienza dellantico Egitto si fondava pro-
prio sulla conoscenza di ci che ritenuto
magico ed occulto, ma che pu essere molto
ordinario, se dotati della percezione adegua-
ta. Ovviamente preciso che sto parlando di
una conoscenza che sempre stata appan-
naggio di una ristretta cerchia di iniziati, e non
certo del popolo che, fino a qualche decennio
fa, e in gran parte del mondo anche adesso,
EditorialeCuratore: Massimo Rodol
EGITTO OLTRE IL VELO
ANTICHI MISTERI SVELATI
DA UN CHIAROVEGGENTE
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non aveva per niente accesso allistruzione.
Solo oggi, grazie a grandi cambiamenti epo-
cali, la conoscenza esoterica comincia adessere disponibile per un numero sempre
crescente di persone, cosa veramente mai
accaduta prima nella storia dellumanit.
In ogni caso poi mi ci volle ancora qualche
anno, prima che mi decidessi a recarmi in
Egitto, iniziando cos ad andare Oltre il Velo.
E cos fu, visto che, appena arrivato in quella
terra antica, iniziai a vedere con i miei occhi,
o se preferite con il mio occhio, quanto leantiche costruzioni celino misteri impensabili
per luomo contemporaneo. Ogni luogo che
visitavo mi rivelava le sue funzioni segrete,
cos, mentre procedevo col mio itinerario,
cresceva la visione dinsieme di qualcosa che
di sicuro non era stato pensato in maniera
frammentata.
Non posso ovviamente dilungarmi in modo
particolare in questo contesto, dar tuttavia
una breve descrizione di alcuni aspetti occulti
che caratterizzano le costruzioni della piana
di Giza, basata sulle mie osservazioni fatte
sul campo. La prima considerazione da fare
che, contrariamente a quanto affermano gli
egittologi, la Sfinge e le tre piramidi di Giza
non risalgono alla quarta dinastia, e quindi alla
met del terzo millennio avanti Cristo, bens
furono costruite circa 10.500 anni prima di
Cristo, da un ramo sacerdotale sopravvissu-to alla catastrofe di Atlantide.
Questi antichi sacerdoti furono mossi da
due preoccupazioni principali nel progettare
lenorme complesso. La prima era di conser-
vare e tramandare la conoscenza ed i rituali
propri del Sentiero Iniziatico dalla corruzione
che aveva portato alla distruzione della loro
civilt. La seconda invece, era quella di co-
struire una macchina che avrebbe dovuto
svolgere una funzione particolare alla fine di
quel ciclo zodiacale, che loro sapevano dover
finire con lavvento di quel Fuoco cosmico,che il Maestro Ges ha annunciato duemila
anni fa. Le tecnologie che usarono per co-
struire le piramidi di Giza e la Sfinge, sono a
tuttoggi sconosciute, e si basavano sulluso
di forze anti-gravitazionali.
La Grande Piramide in realt raffigura la sin-
tesi della struttura energetica delluomo e
le sue stanze interne, le tre note, pi una
sconosciuta e nascosta, indicano il percorsoiniziatico, con i suoi passaggi, che venivano
sanciti dai Misteri, praticati allinterno della
piramide. La stanza superiore, dove ancora si
trova un sarcofago vuoto, di granito rosso di
Aswan scavato in un unico blocco, era antica-
mente posizionato in modo da coincidere con
quello che nellUomo Ajna Chakra, il centro
energetico che si trova al centro della testa, e
che alimenta con la sua energia il cosiddetto
terzocchio, posto nello spazio tra le soprac-
ciglia.
Inutile dire che sul piano delle energie sottili
esiste anche locchio. S, proprio quello raffi-
gurato sul dollaro americano, ritenuto simbo-
lo massonico, oggi tanto vituperato. Non par-
ler qui della corruzione, e dellinfiltrazione
delle forze del male in determinate strutture
dellantica conoscenza, il fatto per che le
costruzioni di cui sto parlando, hanno que-sta configurazione energetica. E soprattutto
sono oggi ancora ben conservate e funzio-
nanti. Lintera costruzione, vibra ancora pos-
sentemente di energie di varia natura, che
sono particolarmente captate ed orientate
dalla sua forma e dalle sue proporzioni, solo
che, sul piano fisico, non vi nessuno che si
preoccupi di utilizzarla per gli scopi per i quali
era stata costruita.
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Verr un giorno, speriamo a breve, in cui i
Misteri saranno ripristinati, e lAntica Cono-
scenza torner in mezzo agli uomini. Alloraforse, tutta la piana di Giza inizier a rombare
e scintillare, rimettendo in moto le antiche,
e mai del tutto sopite, realt, che ci indiche-
ranno ancora una volta la via verso le stelle,
partendo dal profondo della terra. Perch an-
che questo sono quelle antiche costruzioni,
il simulacro del profondo legame tra la vita
del nostro pianeta ed i Fuochi Lontani, ossia
i Logoi stellari a noi particolarmente legati,allinterno della Vita Una del Fuoco.
La Sfinge continua a custodire i segreti della
Purificazione necessaria, per accedere al Sa-
cro Recinto, e le Acque di Luce che scorrono
sotto di Lei continueranno a velare laccesso
alla Vera Conoscenza, quella a cui consen-
tito approdare solo dopo aver conosciuto il
nome del Guardiano che trattiene quel Velo.
E allora, in dieci passi si arriver alla Piramide,
e in tutta umilt si chieder di potere accede-
re, per aver parte nella costruzione di ci che
ancora resta da compiere. E si compir, ed
insieme si compir, e allora si potr scorgere
il Raggio proiettato dallOcchio e quello pro-
teso verso le stelle. Cos sapremo da dove
veniamo e dove stiamo andando.
A questo e molto altro serve quellantico
complesso... poi c tutto il resto dEgitto,
ma questa veramente unaltra storia, che sipu capire solamente se si capisce la chiave,
rappresentata dalla Sfinge e dalle tre pirami-
di, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Io ho buttato un occhio, e scostato il Velo,
anche su molti altri monumenti dellAntico
Egitto, solo per capire che tutto proviene da
ununica radice, che affonda lontano, nella re-
mota storia dellUmanit, lo nostra storia, che
si protende verso il futuro.
Il 25 e 26 gennaio 2014 terr ancora questo
seminario a Modena, poi non so se replicher
ancora. Di sicuro scriver un libro e realizzerun video, con la consapevolezza che dora in
poi inizia lera della Rivelazione e del Ricon-
giungimento con le Antiche Fonti, che sole
possono guidarci nella transizione che sta
avvenendo lungo il Sentiero dellevoluzione
planetaria. Chi ha costruito le piramidi, sa-
peva che saremmo giunti a questo punto, e
sapeva che sarebbe stato necessario preser-
vare una Luce che arrivasse fino alla fine delTempo Presente, ora tocca a noi raccogliere
la torcia ed illuminare la via, con la consape-
volezza che lAntico dei Giorni ci precede e ci
segue, perch Lui Alfa e Omega, custodito
nel seno del Cristo Planetario, quello che ve-
dremo venire sulle nuvole del cielo con gran
potenza e gloria.
Massimo Rodol
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anzich le altezze che raggiungono il cielo
pi alto, come direbbe Carlyle.
Secondo un concetto cardine della tradizio-ne indiana questo succede perch noi esseri
umani siamo vittime di un grande equivoco:
ci identifichiamo con il nostro corpo fisico,
con le nostre emozioni e i nostri pensieri, at-
tualmente ancora pregni di odio, rabbia, ego-
centrismo e distruttivit. Ci sfugge la realt
pi profonda che ci caratterizza: la nostra ori-
gine spirituale che ci connette alla Vita Una,
che tutto anima, dalla pi piccola particella
alla pi brillante stella. Viviamo come reale
lindividualit separata, che tende a realizzar-
si illusoriamente attraverso mezzi materiali,
che invece non possono assolutamente ap-
pagare la nostra anima. Ci lasciamo inganna-
re da ogni sorta di illusione: crediamo che il
possesso possa essere sinonimo di felicit e
che avere sia meglio che essere; abbiamo la
pretesa di essere nel giusto sempre o quasi,
perch i nostri parametri (che per lo pi sonofiltri mistificatori) sono infallibili; ci sentiamo
potenti se ci riesce di raggirare gli altri per
il nostro personale tornaconto; ci sentiamo
liberi se possiamo esprimere senza freni le
pulsioni dei nostri istinti (che, in quanto tali,
sono retaggio di esperienze passate), an-
che quando questo induce a comportamenti
poco dignitosi, per niente edificanti. Il massi-
mo fraintendimento cui possiamo giungere
Letteratura e spiritualitCuratore: Anna Todisco
IO SONO COME SONO
Quello che oggi si palesa ai nostri occhi, nep-
pure tanto attenti, e a tutti i nostri sensi che
lumanit sta vivendo un periodo veramentebuio. Quello che emerge a tutti i livelli, ahinoi,
non che sgradevolezza, bruttura, degrado.
Lumanit sta esprimendo al sommo grado
quellaspetto denso, distruttivo e separativo,
caratterizzato da insaziabile avidit e sfrenato
egoismo, che appartiene alla sua coscienza e
che attualmente sta condizionando in modo
rilevante la vita stessa della terra. Luomo,
cio, si sta comportando come un acciden-
te cosmico, come una malattiaper il nostro
pianeta. Per fortuna gli antidoti sono presenti
nelle potenzialit stesse della coscienza uma-
na, nella quale convivono istinti ancora ani-
mali insieme a germi divini. Limpulso evoluti-
vo insito nella vita stessa e quando lessere
umano avr sperimentato tutto lo sperimen-
tabile in materia di emozioni e pensieri da un
punto di vista umano, con tutte le sfaccetta-
ture pi o meno distruttive che questa con-dizione comporta, arriver ad essere Angelo
Solare, anima nel mondo e giunger a par-
tecipare consapevolmente alla divinit della
vita. Cos lumanit nel suo complesso. Oggi
per il fatto che stiamo attraversando un
momento di grande tensione e parossistico
conflitto tra luce ed ombra a tutti i livelli della
vita e luomo sta esprimendo quegli abissi
che vanno gi fino al pi profondo inferno,
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sentirci veritieri e sinceri se diciamo agli altri
ogni sorta di cattiveria velenosa e offensiva,
perch quello che veramente sentiamo!Solo, piccolo particolare non certo ininfluente,
che a sentire quelle cose la superficie (fatta
di materia grezza) della nostra coscienza, non
certo la scintilla divina. Essere istintivi, vuol
dire essere ancora primordiali, non riuscire
a tenere sotto controllo gli automatismi del-
la coscienza, non si in grado di scegliere.
Non si liberi. La libert la possiamo espri-
mere e realizzare scegliendo il cambiamentoallinterno della nostra coscienza, quello che
ci pu portare ad identificarci con ci che sia-
mo in essenza: un sole capace di irradiare e
di riscaldare, [] il cui scopo amare. [] Lo
scopo lasciarlo crescere, finch dardegger
i suoi raggi al di l di voi, in ogni direzione.
(A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il tempo
della riconciliazione)
Basta non arrendersi ai limiti attuali della no-
stra coscienza, ma decidere di essere por-
tatori di sani principi, cominciando ad assu-
merci la responsabilit delle nostre parole,
dei nostri pensieri e delle nostre azioni, non
sempre volti al bene. Anzi! Non sempre
colpa degli altri quello che non va, anche se
pi facile vedere la pagliuzza nell occhio
del vicino, cha la trave nel nostro. Deve ra-
dicarsi in noi la consapevolezza che tutto
trasformabile e dire sono fatto cos non
posso farci niente non corrispondente al
vero. La trasformazione possibile e dovero-
sa per cambiare le tristi sorti dellumanit at-
tuale, a partire da noi, giungendo alle stesse
conclusioni del mistico sufi Bayazid Bistami:
Quand ero giovane ero un rivoluzionario e
pregavo Dio cos: Signore, dammi la forza
di cambiare il mondo. Quando raggiunsi la
mezza et e vidi che non ero riuscito a cam-
biare una sola anima, pregavo cos: Signore
dammi la grazia di cambiare almeno la mia
famiglia e i miei amici. Ora sono vecchio e
prego solo cos: Signore, fammi la grazia di
cambiare me stesso. Oh, se avessi pregato
cos fin dallinizio!
Si pu continuare a lamentarsi dando la colpa
agli altri, oppure decidere e attivarsi per muo-
versi nella vita, con la vita, per la vita. Come
davanti ad una serratura: girare in un senso
per chiudere, nellaltro per aprire. Se chiudia-
mo, reiteriamo i nostri limiti, le nostre picco-lezze, rimaniamo intransitivi, privi della nostra
ragion dessere. Se apriamo, ci rivolgiamo al
dare pi che a prendere; ci incanaliamo nella
vita e, preoccupandoci pi degli altri che di
noi stessi, ci facciamo accogliere, recuperan-
do il senso profondo della nostra esistenza,
la nostra funzione di anello di passaggio, di
trasmissione.
Laspirazione ad essere docile strumento per
andare incontro alle esigenze della vita ci sti-
mola a liberarci da ogni ostacolo. Cos come
ci invita a fare il mistico inglese benedettino
Augustine Baker (1575-1641):
Diventa come una canna di bamb cava, vuo-
ta dentro. E non appena sei diventato come
una canna di bamb cava, vuota dentro, le
labbra divine ti accosteranno: la canna di
bamb diventer un flauto e la canzone avr
inizio.
Possiamo liberarci da egoismo, orgoglio, cru-
delt, odio, se lo vogliamo. E se lo vogliamo,
siamo pronti per lavorare a renderci strumen-
to, che una volta perfezionato entrer in riso-
nanza perfetta con la scintilla divina in noi e
vibrer fedelmente al suono HARI OM TAT
SAT (Signore, Tu sei lEssenza). E lillusione
sar svanita.
Anna Todisco
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Nelle prime due parti dellarticolo ho cercato di
spiegare perch necessario confrontarsi con il
male e come esso affonda le sue radici per trarrenutrimento. Stabilito che il male fa soffrire, in que-
sta parte vorrei scrivere della dinamica della di-
struttivit presente nella coscienza umana e di
come possibile interromperla. Per per introdur-
re tali concetti necessario affermare che la tra-
sformazione reale della coscienza possibile sol-
tanto in funzione dellintegrazione della coscienza
stessa. Le forze che compongono la coscienza
troveranno il loro reale compimento nellunione.
Le emozioni negative potranno essere considera-
te trasformate soltanto quando saranno state inte-
grate in ci che le ha generate, cio una volta tra-
smutate ascenderanno ai piani superiori della
coscienza e costituiranno il nutrimento per lAni-
ma. Inoltre bene ricordare che la ricerca dellinte-
grazione della coscienza va di pari passo con la
capacit crescente di vivere la gioia. Infatti ribal-
tando la visione del senso del subito ed iniziando
ad affermare sempre pi se stessi, possiamo per-cepire come ad un certo punto la via della emanci-
pazione dalla sofferenza divenga la via iniziatica
alla gioia. Come ogni aspetto della vita, anche la
dinamica umana della distruttivit si basa sul prin-
cipio del piacere. Solo che in questo caso esso
legato ad energie distorte della coscienza e per
questo inseguirlo provoca distruttivit e sofferen-
za. Tutte le forze presenti nella coscienza spingo-
no per venire in essere , ma nel caso di quelle di-
storte la loro preservazione possibile soltanto
rimanendo nellombra. Quando percepiamo la sof-
ferenza nella nostra vita e non riusciamo ad accet-tare di dover attraversare quellesperienza, allora
attiva la dinamica della distruttivit. Il male pu
agire soltanto di nascosto, mentre quando viene
sottoposto alla luce della coscienza si squaglia
come neve al sole. Il male presente in noi riscon-
trabile nella meccanicit con cui agiamo nella vita.
Il frutto pi evidente di questa modalit linsensi-
bilit con cui ci rapportiamo con gli altri e con noi
stessi. Questo comportamento vorrebbe preser-
varci dalla sofferenza ma non fa altro che alimen-
tarla tramite linsoddisfazione, in quanto ci tiene
lontani dallesprimere la nostra Reale Natura. Inti-
mamente siamo a conoscenza che la vita pu es-
sere vissuta come piacere spontaneo prodotto
dallinterazione dei tre stati dellessere: essenza,
consapevolezza e beatitudine. Essere la nostra
aspirazione pi profonda e nel momento in cui il
piacere si fonde con essa la coscienza diviene
chiara luce. Invece la coscienza, quando insegue ilpiacere spinta da energie distorte, produce delle
modalit che sono legate alla prassi del male. Per
questo instaura un meccanismo che la porta a
sperimentare il piacere a discapito della propria na-
tura. Ogni ambito della vita umana caratterizzato
dal tentativo di percepire il piacere. La spinta vitale
viene racchiusa in un circolo vizioso quando viene
vissuta inconsapevolmente, in quanto ci identifi-
chiamo con quello che non siamo realmente. Il
Il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca Tomberli
LA TRASFORMAZIONE
DELLE EMOZIONI
NEGATIVE (terza parte)
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meccanismo del circolo vizioso nasce da immagini
cristallizzate nella coscienza ed ha come finalit di
preservare ed esprimere compiutamente il male.Il soggetto del circolo vizioso spinto dal bisogno
di essere amato secondo certe modalit legate
alla distruttivit, e, se non interrompe il circolo, la
necessit di sperimentare il piacere seguir certi
schemi modellati dal bisogno di ricreare il clima
emotivo familiare vissuto da piccolo, dove si nu-
trito di qualit disarmoniche date dallinterazione
emotiva tra i membri della famiglia. Nellinfanzia si
riattiva il Karma pregresso attraverso le energieprodotte dalle relazioni familiari, che forniscono i
giusti ingredienti per manifestare la proiezione del-
le immagini karmiche, con cui viene al mondo il
neonato. Invece quando la spinta vitale vissuta
consapevolmente si sta percorrendo la strada che
conduce allunione e la si percepisce per quello
che , cio un impulso vitale che ci sospinge verso
il Cuore della Vita. La spinta vitale e la sua nemesi,
il circolo vizioso, essendo entrambi presenti nella
coscienza umana si manifestano concretamente
nei comportamenti. In particolare il mondo delle
relazioni sentimentali diviene il laboratorio per ec-
cellenza dove studiare la fenomenologia del piace-
re e come ci alimenta la dinamica della distruttivi-
t e della costruttivit. Ogni rapporto sentimentale
descrivibile da unonda sinusoidale. Dopo il pe-
riodo dellinnamoramento, nel relazionarci con il
partner si alternano fasi positive ad altre meno
piacevoli; in alcuni di questi momenti riusciamo afar finta di niente anche se riteniamo che laltro
stia compiendo qualcosa di offensivo nei nostri
confronti. Pensiamo in questo modo di cercare il
buono per la pace, ed anche cos effettivamen-
te, ma contemporaneamente ci stiamo caricando
di risentimento nei confronti dellaltro per poi
esplodere prima o poi in una rabbia che potr es-
sere palese oppure strisciante, ma che comunque
ci far percepire un culmine di sentimenti di ostili-
t. Comunque anche i momenti positivi seguono
una progressione. Quando ci sentiamo amati, ci
carichiamo fino a quando raggiungiamo il nostropunto pi alto di disponibilit. Da quel momento la
coscienza inizier a scaricarsi lentamente secondo
le modalit di rapporto della coppia, e lostilit nei
confronti dellaltro crescer progressivamente,
raggiungendo a sua volta un apice. La vita senti-
mentale scandita continuamente dalle dinami-
che di scarico e carico, a volte cos ravvicinate da
sembrare contemporanee . I punti estremi di ogni
dinamica di relazione li possiamo definire con iltermine orgasmo. Una delle possibili provenienze
di questa parola deriva dal greco orgasmos tradu-
cibile con rigoglio, ed accostata dai filologi alla pa-
rola sanscrita urgas, significante esuberanza di
forze. Lorgasmo il momento in cui scarico e ca-
rico raggiungono la loro maggiore espressione, ci
produce conseguentemente una condizione gene-
rale di rilassamento che permette di percepire
maggiormente laltro e soprattutto la vita. il desi-
derio, pi o meno conscio, di vivere questa condi-
zione che ci fa muovere verso lesperienza. Nel
caso della dinamica costruttiva lesperienza dellor-
gasmo appagante in quanto la coscienza sente
lunione con la vita, invece nel caso di quella di-
struttiva la coscienza sente la sofferenza data dalla
vivificazione della percezione di essere separata
dallaltro e quindi dalla vita. Ogni volta che viviamo
la dinamica distruttiva impariamo ad osservarla un
po di pi, per cui lesperienza conduce ad averemaggiore possibilit di distaccarsi dallevento e di
conseguenza pone le basi per smascherare prima
o poi leresia della separatezza. Il vivere quotidiano
con le sue necessit porta luomo ad un migliora-
mento graduale della propria consapevolezza. Ma
se abbiamo fretta di accedere al Regno dei Cieli,
per accelerare la trasformazione delle emozioni di-
struttive dobbiamo iniziare ad interrompere il mec-
canismo che le alimenta, creando cos le premes-
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se per innescare un circolo virtuoso. La dinamica
della distruttivit pu essere interrotta prima
dellesaurimento del suo ciclo vitale iniziando a re-sistere ai moti meccanici della coscienza indotti
dalla ricerca del piacere distorto. Nella, seppur mo-
mentanea, fase di arresto del circolo vizioso, si
pu attingere maggiormente a quelle forze lumi-
nose provenienti dallanima, che favoriscono lin-
tegrazione delle energie che hanno ingabbiato la
coscienza. Resistere alla tendenza meccanica del-
la coscienza non per niente facile. Anzi, dato che
lautomatismo porterebbe in altra direzione, cerca-re di resistergli porta ad unazione goffa, impaccia-
ta e anche stupida. In quei momenti si pu arrivare
a pensare che quando non si cercava di trasforma-
re la propria coscienza si viveva con maggior leg-
gerezza. Ma questi sono i tranelli della personalit
per riprendere il potere sulla vita che sta afferman-
do unaltra modalit di manifestazione. In questa
fase diviene fondamentale lascolto di se stessi.
Ho gi scritto che le forze della coscienza sono
abituate a scaricarsi e a caricarsi secondo degli
schemi. Ascoltare le emozioni distruttive vuol dire
avere la forza di condurle a scaricarsi attraverso
altri canali di espressione, invece dei soliti cono-
sciuti. Non necessario che debbano essere agite
fisicamente, anche se in certe situazioni non pu
essere fatto altrimenti, ma possono essere senti-
te. Sentire unemozione corrisponde a iniziare a li-
berarla dal quel rigido determinismo in cui ingab-
biata. Ogni volta che verr eseguito lascolto delleemozioni negative verranno orientate delle ener-
gie distorte. Tale attivit riduce la massa emotiva
distruttiva e quindi ne riduce la capacit attrattiva e
invalidante nei confronti della coscienza. Questo
processo, affinch conduca a dei risultati stabili,
andr reiterato svariate volte, fino a che gran parte
della massa emotiva distruttiva non sar stata tra-
sformata in una sufficiente massa emotiva positi-
va. La difficolt consiste nel riuscire a cavalcare
lemozione senza farsi tirare gi dal risucchio pro-
dotto dal suo infrangersi con la rigidit della co-
scienza. Quando la massa dellemozione distrutti-va sar minore della sua controparte positiva, la
coscienza sar maggiormente libera di perseguire
la sua natura. Ascoltare unemozione e riconoscer-
ne la qualit che la caratterizza permette di entrare
in contatto con la motivazione che ha prodotto il
meccanismo della distruttivit. Il circolo vizioso ha
lo scopo di stabilire dei rapporti con gli altri caratte-
rizzati da un clima emotivo negativo specifico, in
modo da poter alimentare le immagini karmiche.Quando la mente concentrata anche per que-
sto utile la pratica della meditazione lattivit
dellascolto intuitiva e immediata. Per percepire
cosa si muove nella coscienza non sono necessari
tempi lunghi di attuazione, possono bastare delle
frazioni di secondo, mentre lesposizione delle-
mozione, per tempi lunghi, alla razionalizzazione
della mente, favorisce la modificazione della per-
cezione dellesperienza. Inoltre, se quando ci
ascoltiamo percepiamo il lamento, il risentimento
e il senso di ingiustizia, possiamo considerarli dei
campanelli dallarme che ci avvisano che il male
sta tendendo i tentacoli per difendersi. Comunque
ogni battaglia combattuta in nome della consape-
volezza, anche se avr un esito negativo, sar il
mattone su cui fondare il tempio della vittoria fina-
le. Orientare la propria coscienza verso un piacere
costruttivo il segreto per vivere in pace ed armo-
nia. Ma il compimento di unopera che si realizzapartendo dal riconoscere ed arrestare le forze di-
struttive che agiamo nel rapporto con gli altri, so-
stituendole con altre che vanno nella direzione
della creativit e dellunione.
Luca Tomberli
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Anche se ormai sono passati pi di quindici
anni da allora, ricordo ancora bene lemozione
che provai quando, laureatomi da poco, vidi inazienda quello che gli strumentisti chiamano
loop o anello di regolazione. Mi trovavo in una
cartiera: in uno di quegli stabilimenti in cui, a
partire da acqua e cellulosa, con laggiunta di
additivi, si ottiene quel prodotto cos comu-
ne che la carta. Erano le prime settimane,
e quindi trascorrevo del tempo a cercare di
capire la tecnologia di quellantico processo.
Tra i tanti segreti gelosamente custoditi dai
maestri cartai, mi venne detto che ce ne era
uno riguardante la preparazione dellimpasto.
In sostanza, occorreva preparare la miscela di
acqua, cellulosa e additivi, in modo tale che
si verificassero, al contempo, due condizioni.
Da un lato, limpasto doveva essere sufficien-
temente liquido, cos che le miriadi di fibre di
cellulosa potessero disperdersi nellacqua a
formare quel reticolo che costituisce lanima
di ogni foglio di carta. Dallaltra, la miscelanon doveva essere eccessivamente liquida,
in modo tale che il foglio umido avesse una
opportuna consistenza per sopportare, lun-
go la macchina della carta, le operazioni atte
a trasformarlo, via via, in un foglio asciutto.
Esisteva, dunque, un parametro, che andava
tenuto sotto controllo allinizio del processo,
e questo era la concentrazione dellimpa-
sto. Ora, fu proprio a questo riguardo che
lo strumentista della cartiera, che mi faceva
da tutor in quei giorni, mi mostr in azione
il cosiddetto loop di regolazione. Nella cassadi afflusso della macchina erano posizionati
dei sensori, che costantemente misuravano
la densit dellimpasto in arrivo. Questi va-
lori venivano trasmessi al cosiddetto p.l.c.,
il programmable logic controller, una sorta
di mini-computer, il cui compito era duplice:
da un lato, confrontare i valori rilevati con i
valori ottimali in memoria, ovvero con quei
valori di densit che, per esperienza, si sape-
vano essere caratteristici di un buon impasto;
dallaltro, agire sui cosiddetti attuatori, in quel
caso delle valvole, in grado di aumentare o di-
minuire la percentuale di acqua nella cassa di
afflusso, a seconda che limpasto fosse risul-
tato troppo denso o troppo liquido. Era, quin-
di, sufficiente impostare i giusti valori di rife-
rimento della densit dellimpasto e a tutto il
resto avrebbe pensato il loop di regolazione,
ovvero linsieme dei sensori, del p.l.c. e degliattuatori. Cos, io mi sentivo di fronte a una
piccola grande meraviglia della tecnologia!
Come lemozione vissuta in quella cartiera,
ricordo bene anche lemozione che provai,
circa sette anni dopo, quando, allievo alla
scuola di saggezza Energheia, nel mentre
studiavo la filosofia taoista, strano a dirsi, dai
miei ricordi emerse limmagine di quel loop
di regolazione. I principi del Taoismo sono
Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca Fontana
TAO HIGH-TECH
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racchiusi in quello che uno dei testi pi
celebri della saggezza cinese, conosciuto e
apprezzato in tutto il mondo: il Tao-te-ching,scritto da Lao-tzu nel V secolo a.C. In origine,
il libro era indirizzato ai dirigenti politici cinesi
quale guida per una conduzione saggia e illu-
minata del governo, ovvero rispettosa delle
leggi fondamentali della Natura. In generale,
il Tao-te-ching costituisce una guida per ogni
essere umano che ricerchi larmonia nella
sua vita: unarmonia fondata sulla conoscen-
za della Vita pi ampia cui luomo appartie-ne. Letteralmente, il titolo significa Il libro di
come le cose avvengono, tradotto liberamen-
te in Il libro dei mutamenti. Per comprendere
la filosofia del Tao in modo semplice, suf-
ficiente osservare e interpretare il suo sim-
bolo (vedi limmagine a fine articolo). Esso
costituito da un cerchio, suddiviso in due
parti uguali, aventi allincirca la forma di una
goccia dacqua: luna di colore bianco e laltra
nero. Ciascuna delle due gocce, poi, contiene
un punto di colore opposto al suo: la goccia
bianca un punto di colore nero, e la goccia
nera un punto di colore bianco Ora, in parole
semplici, questo simbolo che cosa ci dice?
Innanzitutto, ci rivela che la Vita pi ampia cui
luomo appartiene, rappresentata dal Tao,
armonia degli opposti: armonia, perch le
due gocce hanno le stesse dimensioni; de-
gli opposti, perch esse sono una di colorebianco e laltra nero. Ma non solo questo. Il
simbolo del Tao ci dice anche che la Vita, nel-
la sua armonia, tale da contenere in ogni
suo aspetto un po del suo aspetto opposto:
perch nella goccia bianca il colore del punto
nero e nella goccia nera il colore del punto
bianco. Bene. Ora, per, da un punto di vi-
sta pratico, tutto questo che cosa comporta?
Facciamo un esempio, considerando due tipi-
ci opposti della vita di una persona: lattivit e
il riposo, intesi nel senso pi ampio di questi
due termini. Se luomo vuole che la sua vitasia armonica, occorre che bilanci con sag-
gezza questi due aspetti della sua esistenza,
evitando che luno prevalga sullaltro. Per
esempio, una persona che esageri dal punto
di vista dellattivit, nel tempo potr vedere
compromessa la sua salute fisica o la sua sa-
lute psicologica o entrambe; con, peraltro, un
conseguente calo della sua stessa capacit
produttiva, che, invece, proprio enfatizzandooltre modo lattivit, egli avrebbe voluto in-
crementare. Viceversa, una persona che ec-
ceda dal punto di vista del riposo, nel tempo,
potr incorrere in problematiche come, per
esempio, lincapacit di sostentare s e i suoi
cari; con, peraltro, un conseguente calo della
sua tranquillit che, invece, enfatizzando oltre
modo il riposo, avrebbe voluto aumentare. Di
qui, limportanza, per esempio, del bilanciare
bene nellanno i periodi lavorativi con quelli
di vacanza. Ma di pi. Sempre nellottica di
vivere una vita armonica, occorre che luomo
riesca a includere nellattivit il riposo e nel
riposo lattivit. Come? Per esempio, in un
classico periodo lavorativo, riservando il giu-
sto tempo a una cordiale pausa caff con i
colleghi, a una rigenerante pennichella dopo
il pranzo, a una ritemprante passeggiata allu-
scita dal lavoro e cos via. Mentre, in un clas-sico periodo di vacanza, dedicando il giusto
tempo a una sana attivit fisica, a una buona
lettura, alla conoscenza degli usi e dei costu-
mi della localit in cui si trova e cos via. E
come questo si potrebbero fare davvero tanti
esempi di opposti che luomo deve integrare
se desidera che la sua vita sia armonica. Pen-
siamo, per esempio: al parlare e allascoltare
in una conversazione; al far convivere ordine e
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calore nella propria casa; al dare e al ricevere
piacere nellintimit fisica di una coppia; allal-
ternare lattivit fisico-manuale a quella intel-lettuale; allo sviluppare sia le capacit raziona-
li che quelle intuitive; al bilanciare i momenti
trascorsi in buona compagnia e quelli vissuti
in sana solitudine; allaccettare volentieri
laiuto che ci viene offerto e alloffrire altret-
tanto volentieri il nostro aiuto; allaffermare,
con innocuit, le proprie ragioni e al riconosce-
re, con umilt, i propri errori; allessere seri e
giocosi a seconda delle occasioni; e cos via.Ora, per, viene da chiedersi cosa centri
con tutto ci il loop di regolazione che vidi
per la prima volta in quella cartiera. E, inve-
ce, centra; centra, eccome. Perch sapere
come dovremmo impostare con saggezza
la nostra vita per renderla armoniosa una
cosa, ma riuscirci unaltra. A tal fine, oltre
alla conoscenza di ci che dovremmo fare,
occorrono altre due cose, determinanti. La
prima la consapevolezza, ovvero la cono-
scenza di ci che stiamo facendo in un dato
momento. Sembra una cosa scontata, ma
in realt non lo . Non affatto scontato il
rendersi conto che, in una data situazione,
si sta esagerando, enfatizzando oltre modo
uno dei due opposti, a scapito dellaltro. Ecco
perch, in tutte le vere scuole di Saggezza,viene data grande importanza allo sviluppo
progressivo della consapevolezza, ovvero al
vedere noi stessi da parte di noi stessi. E il
secondo fattore determinate la capacit
di correggere ci che si sta facendo quando
diverso da ci che si dovrebbe fare. E in
questo caso non c bisogno di dire quanto
questo non sia scontato. Perch lesperien-
za ci insegna la difficolt che abbiamo nelmodificare i nostri comportamenti, anche
quando, grazie alla nostra consapevolezza,
ci siamo resi conto che non erano impron-
tati allarmonia. Bene. Ora abbiamo tutti gli
elementi per capire perch il loop di regola-
zionecentra con il Tao: la saggezza, ovvero
la conoscenza del Tao, corrisponde ai dati di
riferimento ottimali memorizzati nel p.l.c.; la
consapevolezza ai sensori; la nostra capaci-
t di agire agli attuatori. Cos, a ragione, si
pu dire che chi integra in s saggezza, con-
sapevolezza e azione realizza un particolare
loop di regolazione: quello del Tao high-tech.
Gianluca Fontana
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In questa nuova serie di articoli commente-
remo la lezione del Maestro Kempis intitolata
I sensori della Coscienza Assoluta riportatanel libro OLTRE IL SILENZIO edizione me-
diterranee. Cos inizia Kempis:
Una affermazione dice, significa qualcosa
che va oltre il senso letterale. Se per esem-
pio si dice: oggi una belle giornata, nel
significato di tempo atmosferico, implici-
tamente si afferma che esistono tutti quei
fattori che sono propri del bel tempo: il
sole, la temperatura mite, eccetera. Que-
sto proprio perch chi fa laffermazione, se
una persona oculata, la fa a conclusione
della sua constatazione che vi sono quelle
condizioni per cui il tempo definito bello;
non solo, vi sono anche delle implicazioni
conseguenti a quel fatto: per esempio che
le persone escono senza parapioggia, e
via dicendo.
Con questa sua premessa Kempis affronta,
sia pure con molta semplicit, il problemadella trasmissione della conoscenza della re-
alt, vista dalla prospettiva di una coscienza
elevata, a chi ancora avvolto nella nebbia
della scarsa evoluzione. in una parola la dif-
ficolt dellevocazione rispetto allangoscia
dellinvocazione, la compassione spingereb-
be il Maestro di Saggezza a liberare comple-
tamente dalla sofferenza chi sopraffatto
dal dolore, ma sa bene che i tempi devono
essere rispettati, perch la coscienza pu
crescere soltanto attraverso la personale ed
individuale esperienza. Cos continua:Allo stesso modo, quando noi affermia-
mo che la coscienza di esistere, il sentirsi
dessere non viene mai meno, non fac-
ciamo che enunciare un dato di fatto; ma
voi siete nella condizione di chi si trovas-
se in una stanza buia, senza la possibilit
di vedere fuori, e si sentisse dire: oggi
una bella giornata: dovrebbe starsene a
ci che gli dicono. Cos voi, non avendo
la possibilit di constatare la Verit della
affermazione che il sentirsi di esistere non
viene mai meno, dovete starvene a ci
che vi diciamo. Anzi, pensando allo stato
di coma, al sonno senza sogni in cui sem-
bra che lautocoscienza venga meno, siete
portati a dubitare di una simile affermazio-
ne.
Che il sentirsi desistere non venga mai
meno, il punto cardine di colui che pensa,che tutta la realt sia solo coscienza, questa
la radicata convinzione di ogni esoterismo
ed i Maestri del Cerchio Firenze 77 non fanno
eccezione, ma chi vive con la propria consa-
pevolezza ancorata soltanto ai propri sensi
non pu accettare tutto ci, basta un sempli-
ce svenimento per convincerlo che quando
non presente a se stesso la sua esistenza,
intesa nella forma di sentire, cessa, come ad
Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea Innocenti
I SENSORI DELLA COSCIENZAASSOLUTA (prima parte)
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un robot al quale sia stata staccata la spina,
e se non lo si vuole indurre ad uno sterile fi-
deismo lo si pu convincere del contrario sol-tanto ampliando la sua capacit percettiva.
Continua Kempis:
Tuttavia dovete tenere presente che c
differenza fra incoscienza, nel senso di
mancanza di autoconsapevolezza, e oblio,
cio non ricordare; cosicch non ricordare
ci che avete fatto un anno fa a questora
non significa non averlo fatto. Per cui, chi
cade in coma nel cosiddetto stato dinco-scienza non ricorda poi ci che ha sogna-
to o visto o pensato mentre il suo corpo
non rispondeva; ma questo non significa
che il suo sentirsi di esistere sia venuto
meno; semplicemente non ne ha il ricor-
do, come probabilmente non ricorda tanti
fatti trascorsi della sua vita. Laffermazione
che la coscienza di esistere non viene mai
meno significa che linconsapevolezza di
s non esiste.
Kempis, con argomentazioni logiche, rende
plausibile, come solito fare, la sua tesi, an-
che per coloro, che non abbiano le adeguate
capacit percettive e che si rifiutino decisa-
mente di ricorrere alla fede. La chiave la
memoria, infatti tramite il ricordo che si
attribuisce valore di realt al sentirsi desiste-
re, ma ci decisamente sbagliato, perch
come dice il Maestro non ricordare non vuoleassolutamente dire non aver fatto. Quante
volte ci siamo domandati :Ho chiuso il gas?
Ho spento la Luce? ecc. e per poi accorgersi
che tutto era stato fatto. Per qui a mio pa-
rere, la sola logica non basta, necessita di in-
tuizione, cio deve esserci un salto di piano.
Infatti lidentit: esistenza uguale consapevo-
lezza di s, pu essere veramente compresa
solo in meditazione. Continua Kempis:
Allora, come spiegare certi fatti che inve-
ce sembrano contraddire tale affermazio-
ne? Solo e sempre con il venir meno del
ricordo? Non sempre. Il piano del sentire
cio della coscienza di essere il pia-
no akasico; per la consapevolezza del
mondo esterno si sposta, traslata nel pia-
no dove lindividuo ha il corpo con i sensi
aperti al mondo esterno. Se incarnato, i
sensi del suo corpo fisico lo renderanno
consapevole del mondo fisico con cui en-
tra in contatto, ed egli creder che tuttoil suo essere sia in quel piano, mentre lo
sar solo elettivamente, virtualmente, in
forza di tale meccanismo, perch il nucleo
del suo essere quello che responsabile
della sua esistenza, della sua coscienza di
esistere sar sempre nel piano akasico.
Cos la sua consapevolezza sar polariz-
zata sul piano fisico, pure essendo egli al
centro dellattivit di altri corpi ubicati, per
materia, in altri piani cio astrale e menta-
le; solo che essendo i sensi di quei corpi
non volti allesterno, non gli daranno la
consapevolezza della vita su quei piani.
Questa unaffermazione, a mio vedere,
molto importante, che purtroppo non facile
accettare a chi sia radicato troppo fortemente
sulle informazioni che gli vengono dallespe-
rienza ordinaria. Senza lasciarsi un po andare
allintuizione, abbandonare per qualche istan-te lordinaria consapevolezza, assai difficile
concepire possibile ci che Kempis afferma.
Non ci vuole la fede ma soltanto necessario
allentare un po la presa dellio. Le tecniche
indicate dagli Yoga Sutra di Patanjali danno
per anche delle importanti indicazioni, per
sperimentare tutto questo. Il fine della scien-
za dello Yoga di rendere scientifica quella
conoscenza che lesoterismo pone come fi-
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losofia. Kempis:
Nel caso, invece, di cosiddetto sdoppia-
mento, i sensi del corpo fisico si chiudo-
no allomonimo piano, mentre si aprono
quelli del corpo astrale e lindividuo divie-
ne consapevole della porzione del mon-
do astrale che le sue capacit ricettive
gli consentono di avere. Ora, i sensi del
corpo fisico si possono chiudere o attuti-
re momentaneamente anche senza che si
aprano esternamente quelli degli altri cor-
pi. Ci avviene pi comunemente quandolindividuo assorbito dalla intensa attivi-
t degli altri suoi corpi: per esempio quan-
do pensa intensamente. Vi sar capitato
di pensare con intensit e di perdere, o
avere molta attutita, la cognizione di cosa
avviene attorno a voi nel piano fisico. Ci
non significa che avete cessato di esistere
in senso assoluto; se mai vi siete astrat-
ti dallesistenza in quel piano cos come
quando il vostro corpo fisico dorme; ma
la vostra esistenza non venuta meno e
non venuto meno il vostro sentirvi des-
sere.
Con questi ulteriori esempi si mostra come
nella nostra percezione ordinaria si possa per-
dere apparentemente consapevolezza di s,
senza che venga meno il sentirsi desistere.
evidente che alla base di queste osservazioni
c una non usuale concezione di come siacostituita la struttura dellessere umano. In-
fatti per Kempis, il sentire di coscienza, cio
ci che solo esiste, esprime se stesso me-
diante differenti gradi di frequenza di energia,
il pi basso dei quali corrispondente a quel-
lo fisico, con esso esprimiamo il nostro modo
di essere in incarnazione. Poi abbiamo altri
due livelli meno densi, ma sempre pesanti in
rapporto ai piani della non dualit, uno crea le
emozioni ed un altro rende possibile il pen-
siero. Oltre c lakasico, coscienza pura, ma
con vari gradi, avente in s lessenza dellesi-stenza, divina in potenza, per limitata in atto,
perch virtualmente separata dal tutto nella
consapevolezza. Kempis :
Esistenza e sentirsi di esistere sono in-
scindibili e in interrompibili, perch sono
la stessa cosa . Mentre sono cose diverse
e disgiungibili il senso di esistere ed il ri-
cordo. Non si ha cognizione di aver fatto
qualcosa o perch venuto meno il ricor-do dellatto, o perch la si fatta in un mo-
mento di distrazione, cio mentre si era
immersi in un assillante pensiero. Nellu-
no o nellaltro caso, per, la mancanza di
tale cognizione non significa che sia venu-
ta meno la consapevolezza di esistere.
Con questa netta affermazione di Kempis,
condivisa anche da tutto lesoterismo, se-
condo la quale esistenza uguale coscienza,
terminiamo il commento, che continuer nei
prossimi articoli.
Andrea Innocenti
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Il tempo ha i suoi appuntamenti, e non tut-
to nel perdurare del suo scorrere occupa
uno spazio equivalente. Ci sono momenti, la
cui realizzazione ha richiesto una tensione e
uno sforzo paragonabili a un parto senza pre-
cedenti. Cos la genesi di una nuova era.
Allinizio del mondo, o meglio, dellumanit,
quando le energie erano ridondanti, e non si
sarebbe mai pensato che il pianeta sarebbe
potuto arrivare a quello che oggi, gi si sa-
peva che la ruota avrebbe dovuto girare tante
volte, toccando ogni volta un punto pi alto.
Nel suo agitarsi, lumanit stata comunque
capace di spremere da s anche gli aspetti
migliori, spesso espressi uscendo da terribili
momenti, portatori di sventura.
Ed sempre da Oriente che si aprono le por-
te, da dove pu filtrare la Luce ultraterrena
che guida la Vita. E gli antichi lo sapevano, e
sapevano che un giorno sarebbe arrivata la
Stella dOriente, a guidare coloro che avreb-
bero cercato la Via, la Verit e la Vita.La met di un grande ciclo zodiacale durata
la sua stagione, che sta volgendo al termine.
Atlantide, col suo tramonto tragico e improv-
viso, concluse la prima parte di quel ciclo,
dopo di ch la Grande Loggia Bianca, allu-
nisono con la Loggia Blu di Sirio, radun le
sue forze per preparare lavvento della Stella
dOriente.
Il primo punto focale di questo grande proget-
to, fu la piana di Giza, dove venne costruito il
grande centro iniziatico che sarebbe servito
da punto di riferimento fino al perdurare dei
Misteri nel lato visibile della vita. In quel luo-
go, per oltre diecimila anni, vennero formate
le vere guide dellumanit, e fu tracciato un
cammino, che porta fino ai giorni nostri, e che
proseguir nel futuro. L nasce la vera sapien-
za dEgitto, l le radici della vera conoscenza
per la nostra epoca.
Colui che fu il primo Uomo, e che incarna-
zione dopo incarnazione giunse per primo a
liberarsi dai ceppi della materia, assunse su
di s il peso della transizione che si doveva
compiere. Tutta la rete dei Custodi del Fuoco
fu messa in opera, affinch il disegno potes-
se dispiegare tutta la propria potenza, e lungo
quegli Ignei Sentieri, che sono le vene della
Vita, inizi a scorrere pi chiaramente il vo-
lere dellAltissimo. Beati mites quonian ipsi
possidebunt terram.
E giunse il Natale che ci mostr chiaramentequale doveva essere la Via. Nella stalla nac-
que il Bambino, ma intanto unaltra via dal
cielo veniva tracciata. Gloria a Dio nellalto
dei Cieli e pace in Terra agli uomini di buona
volont, segn una possibilit che avremmo
fatto bene a seguire, ma che si dimostr per
i pi tortuosa e difficile. Ma pian piano rad-
drizzammo il nostro procedere, perch non
semplice, per gli umani, il cammino che con-
Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo Rodol
LA STELLA DORIENTE
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duce al Regno dei Cieli. La Terra, con tutte
le sue attrazioni, si presenta insidiosa e al
tempo stesso piacente, e per lungo tempo, emolte vite, ci tiene legati alla propria gravit.
Ma il Verbo, che risiede ancora nei nostri cuo-
ri, checch se ne dica, sconfigger gli Imperi,
e ci far sconfinare l, in quei celesti pascoli,
dove il lupo pascoler con lagnello.
La Stella dOriente
continu il suo cammino,
dopo che il velo del Tempio fu squarciato, inquel tenebroso meriggio, e con salti di Luce
penetr nel tempo dellUomo a portare con
s il rinforzo ai cuori che dovevano crescere,
ed aprirsi allAmore. Dilagammo per il mon-
do, come un Fuoco che brucia, costruimmo
cattedrali e vincemmo battaglie, e anche
molte ne perdemmo, nel rossore di un sole
che muore, trafitto dallignoranza. Finch le
Tenebre si ammassarono sempre pi, prepa-
randosi allo scontro finale e alla fine del ciclo.
Kali Yuga stato detto! Ma il Fuoco e la Luce
non son mai stati spenti, e ora gi risuona ilrombo lontano del Cuore che tutti ci nutre. La
Legge, che anche Siddharta Gautama, il Per-
fetto, ha cantato nella sua vita, non permetter
che la ruota si fermi. Alla pioggia segue sem-
pre il sereno, anche se gli Oscuri vorrebbero
far s che tutto si spenga.
Possono al massimo
porre un velo attorno alla Vita, ma sar sem-pre troppo sottile perch non venga consun-
to dalla Volont di Essere. Ora questo velo
al suo massimo spessore, e ristagna dinnanzi
agli occhi degli uomini, attendendo che il Fuo-
co interiore lo divori.
Ecco quindi che la Stella dOriente sta uscen-
do dalloccultazione nella quale rimasta, per
non mostrare il proprio bagliore, e da dietro le
nubi che avvolgono il pianeta, sta lanciando
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i suoi raggi, che renderanno le nubi tonan-
ti, mentre vedremo il ritorno, appunto, da
Oriente. Il futuro tracciato. Questa Terra,quasi perduta, e scivolata nellombra, cono-
scer ancora una volta quel limpido bagliore.
Ma oggi, pochi volteranno le spalle, perch
il richiamo sapr toccare il profondo dei cuo-
ri, mostrando il retaggio antico della nostra
nascita celeste. E anche se molti periranno,
ammaliati dalle tenebre scintillanti di niente,
che vita non sono, la pianta di questa umanit
sar innestata sul vitigno che non perisce. lora del ripristino e del ricordo, perch lac-
qua di Luce non ha mai cessato di scorrere,
anche nei meandri carsici della secchezza di
questa umanit. E il ricordo di mille fatiche e
imperfezioni, non potr che rimandarci alla vi-
sione del castello di Luce della mitica Avalon,
eretta per ricordarci chi siamo e donde venia-
mo. Cavalcheremo ancora sugli eterici prati,
e vedremo coi nostri occhi la Porta, oltre laquale ci attende il Sacro di questo bel mondo.
Stella dOriente, Stella dOriente, noi ti pre-
ghiamo, non tardare. Ascolta linvocazione,
che oramai sale diritta, attraversando gli stra-
ti della morte che avvolge. Stella dOriente,
placa la sete dei nostri cuori. lalba ormai,
la battaglia vicina, e vorremmo vederti sor-
gere, prima che il Sole tutto abbagli con la
sua Luce. Il Silenzio profondo, e solo unamorbida brezza sostiene le nostre membra,
inquinate dalla fatica e dalla tensione. Stella
dOriente, attiraci a te, e lasciamo le tenebre
dietro di noi.
Buon Natale, Massimo.
Massimo Rodol
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Nellarticolo precedente facevo riferimento ai
tre aspetti che hanno particolarmente impe-
gnato Ercole nella fatica in Sagittario, aspetti
riconducibili al pettegolezzo, al parlare di s in
modo egoistico e al donare perle ai porci. Che
dire... sicuramente si sono gi spese parole
e fiumi dinchiostro nello scrivere di questi
argomenti, nel tentativo di rendere fruibile la
comprensione che, di volta in volta, stata
proposta dal filosofo di turno, alcuni dei quali
sicuramente autorevoli e capaci di creare sol-
chi di consapevolezza.
Per quanto mi riguarda cercher di dare il mio
contributo, che si baser sulla mia esperienza
e sar filtrato da ci che mi compone, sicu-
ro del fatto che la direzione del mio pensiero
non potr che essere, in misura pi o meno
grande, deviata dallignoranza di cui accetto
la presenza nella mia coscienza. Possiamo
partire dallignoranza e sarebbe, comunque,
un bel punto di partenza per qualsiasi tipolo-
gia di viaggio. Riconoscere ci che non co-nosciamo diverrebbe uno strumento impor-
tante di relazione, allinterno del quale poter
trarre giovamento attraverso la gioia dellap-
prendimento reciproco.
Dovrebbe essere cos... ma in sostanza non
lo o almeno non sempre, semplicemente
perch siamo ignoranti, abbiamo delle paure
da difendere, farci vedere fragili ci potrebbe
far cadere in balia del nemico, che vuole
carpirci chiss che cosa, ma sicuramente
qualcosa di molto importante visto che le di-
fese sono cos agguerrite... forse, dico forse,
siamo in presenza di una necessit di affer-
mare il nostro potere, e, se siamo intenti a
fare questo probabilmente cercheremo di
imporci.
Lignoranza ci porta sicuramente a spette-
golare, quale beneficio ci possa dare since-
ramente non lo so, fino a questo momento
non ne ho trovati, avendo avuto modo di ve-
rificare quanto, lo sparlare, possa divenire un
boomerang, tale da azionare la legge di cau-
sa ed effetto e, inevitabilmente, dover fare i
conti con ci che si prodotto. Nella maggior
parte dei casi, questo modo di agire, incon-
sapevole, peggio ancora se fosse svolto con
premeditazione e cura metodica, direi quasi
chirurgica.
Alla base possiamo trovare il bisogno di pote-
re, esporre alla berlina gli altri potrebbe por-
tarci dei vantaggi, certi intrighi di palazzo, chepossiamo aver conosciuto in vite precedenti,
potrebbero riemergere in modo pi edulcora-
to ma sicuramente non meno dannosi. Les-
sere umano portato allintrigo, sembra che
le cose semplici siano disdicevoli, pare che la
chiarezza non sia di questo mondo, visto che
si continua a scavare nellombra un tunnel
che, prima o poi, dovrebbe, dico dovrebbe,
far crollare, sotto il peso della maldicenza, il
Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano Fornaciari
I TRE ASPETTI
DEL SAGITTARIO
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benessere altrui. Guarda caso, tutto questo
viene agito quando non stiamo bene, dite-
mi voi se una persona in pace con se stes-sa, equilibrata e propensa al bene comune si
possa prendere la briga di mettere zizzania
nel prossimo?
Poi, di questi tempi, la maldicenza sembra
sdoganata, quasi normale amministrazione,
per non parlare della televisione, che da anni
ormai, ci fa il lavaggio del cervello e, le cose
pi turpi, sono ormai stemperate nel tentativo
di uniformare il tutto. Il pudore e quindi, unsenso di discrezione, sono un lontano ricor-
do, come nelle vecchie trasmissioni televisi-
ve dove si intervistavano persone sempli-
ci, esisteva ancora la vergogna per le azioni
sconvenienti, esattamente come oggi direte,
la vergogna de che direbbero i miei allievi
romani.
Ormai non ci si vergogna pi di nulla, nessuno
ascolta laltro, tutti a perorare i propri interes-
si incuranti del rispetto altrui, agendo come
dischi rotti che ripetono la stessa frase, come
ho avuto modo di leggere oggi, con la tecnica
che in inglese si chiama sound byte, che con-
siste nel ripetere sempre il punto centrale di
ci che si vuole affermare. Siamo in un gine-
praio e come se ne esce? Mah in tempi brevi
sicuramente no, ma possiamo cominciare a
seminare adeguatamente, ogni cambiamento
che si rispetti parte sempre dal cuore di ognu-no di noi, inutile starnazzare e invocare lo sta-
to o chicchessia per sanare ogni cosa, la vera
rivoluzione consiste nel rendere la propria vita
in funzione alla Vita stessa.
Il Sentiero iniziatico ci soccorre alla bisogna
insegnandoci la bellezza e il vivere per la ve-
rit. Non abbiamo bisogno di sminuire laltro
per apparire e trovare il proprio posto al sole,
ognuno possiede un sole ed posizionato in
quel luogo ove Ges disse che non poteva
essere raggiunto fisicamente, e chi sono io
per contraddirlo, soprattutto per il fatto chesto dedicando la mia vita a questo. Sono lon-
tano dallessere perfetto, ma non troppo per
non riconoscere che la parola retta rende li-
beri, se stessi e gli altri, pensate solo quanta
energia sprecata che potrebbe essere utiliz-
zata altrimenti, pensate a quanto tempo im-
pieghiamo nello svilire gli altri, vanificando la
possibilit di agire e dimostrare ci che valia-
mo senza mascherarci dei nostri alibi. Ormaisi giustifica tutto, ce ne fosse uno che dica
ho errato, mah saranno tutti seguaci di Fonzie
che in una famosa serie televisiva non riusci-
va a pronunciare il fatto che aveva sbagliato.
Naturalmente questo atteggiamento ci intro-
duce al secondo aspetto, con il quale Ercole
si scontrato, vale a dire il parlare di s in
modo egoistico. Queste due modalit vanno
di pari passo, anche in questo caso siamo da-
vanti ad un desiderio di potere, attraverso il
quale togliere spazio allavversario e conqui-
stare terreno. una guerra che si combatte
in trincea, metro dopo metro, traendo pia-
cere nellinibire laltro, rendendolo incapace
di nuocere. Questo il piacere dellessere
umano medio, il piacere di chi inibisce quello
altrui. Ah s, come direbbero quelli dellUrbe,
mors tua vita mea, eh gi un po romani
lo siamo e non solo quando c da pagare ilconto al ristorante.
Se non ignoranza questa, cosaltro potreb-
be essere? Se riconoscessimo che esiste lo
spazio per tutti e che nessuno ci toglie il no-
stro posto saremmo a cavallo, ma, in questo
caso, il cavallo, probabilmente, ce lo siamo
mangiati. Il proprio posto lo si trova ricono-
scendo quello dellaltro, dandosi disponibili a
modificare la propria visione, comprendendo,
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nel vero senso della parola, laltrui percezio-
ne. La vera conquista consiste nel dare valore
a ci che si possiede e non nellampliare con-tinuamente la propria sfera dazione, senza la
capacit di goderne il significato. Quanta avi-
dit in tutto questo, avidyasignifica ignoranza
e tutto torna. una questione di percezione,
siamo continuamente rimandati a questo, al
fatto che la nostra idea, sempre la migliore
e in ogni caso rimane comunque da difende-
re.
Mettersi al centro di ogni cosa e anteporresempre se stessi agli altri comporta un note-
vole sforzo, come per esempio nella difficolt
di ascoltare, cosa mai avr laltro di cos peri-
coloso da affermare se non gli permettiamo
di esprimerlo sino in fondo? Mah chi pu dir-
lo, sicuramente anche in questo caso il ritmo,
che alla base di ogni possibile guarigione,
potrebbe insegnarci molto in proposito... in-
vece mentre laltro parla, molto spesso, riti-
riamo il ponte levatoio, chiudiamo il portone
del castello e buonanotte suonatori.
Lascolto, questo sconosciuto... perch tutto
parte da qui, se fossimo in grado di avere un
udito pi sottile potremmo evitare molti pro-
blemi, intanto apprendere informazioni utili
rispetto a ci che causiamo e che, natural-
mente, attiriamo... gli impatti, sempre pro-
porzionati a ci che emettiamo, potrebbero
essere pi lievi.Ascoltare, ci metterebbe nella condizione di
riconoscere che in questo pianeta e forse
non solo, si fa un po per uno, ma, come
direbbe Ligabue, il cantante non il pittore, ci
pensa la Vita mi han detto cos. Anche in
questo caso il Sentiero iniziatico ci soccorre
insegnandoci a riconoscere lunica voce che
conta, rappresentata dallanima, in mezzo ad
un frastuono di suoni indistinti che, dovranno
essere tacitati in luogo di un silenzio interiore
che potr giungere nel momento in cui il no-
stro vero S avr trovato la sua dimora.Dulcis in fundo non bisogna dare perle ai por-
ci... mi ricordo che da piccolo andavo a rac-
cogliere le ghiande per i maiali ma non credo
che si parlasse della stessa cosa. In effetti,
credo che il significato consista nel dare ci
che serve senza che venga sprecato, senza
arrogarsi il diritto di essere espressione della
verit assoluta. La difficolt consiste nel do-
nare ci che veramente serve e non ci che,a nostra volta, riteniamo funzionale al mante-
nimento delle nostre maschere. Per quanto
riguarda gli esseri umani si tratta di unim-
presa improba, infatti, bisognerebbe essere
disumani ed identificati nella propria ani-
ma, capaci, in questo modo, di esprimere la
dovuta misura.
Difficile esprimere questo in mancanza di una
condizione adeguata, la quale ci permetta una
visione degli opposti tale da produrre una sin-
tesi che vada nella direzione del bene comu-
ne. Non possiamo che vigilare ed apprendere
dalloggettivo, riconoscendo sempre pi e
sempre meglio che la Vita ci offre sulla base
di ci che agiamo... si chiamerebbe karma.
Si narra che le vie dellinferno sono lastri-
cate di buone intenzioni, infatti, quanti gesti
inconsulti sono stati compiuti nel nome del
bene altrui, quante azioni, tendenti solo a pre-servare i propri privilegi, sono state adde-
bitate allaltrui persona, che a volte, ha come
unica colpa il fatto di non accettare comple-
tamente i doni ricevuti. Ma come, noi che
siamo tanto buoni e che agiamo per il bene
del tutto, non possiamo sentirci rifiutati? Sa-
rebbe come ammettere che il nostro agire
non si basava completamente sul rispetto
altrui, possedendo un bisogno egoistico che,
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inevitabilmente, viene reso manifesto.
Per quanto mi riguarda un aspetto con il
quale mi sto confrontando sempre pi, aven-do, tra laltro, deciso di percorrere un Sentiero
che porter a radicare linnocuit. Le mie pa-
role nascono dallesperienza vissuta, in modo
particolare nellambito dellinsegnamento,
nel quale, il proprio potere pu essere agito in
modo distorto, oltrepassando dei limiti che, a
distanza di anni, riconosco sempre pi invali-
cabili. Il rispetto per le persone deriva dal non
metterle mai davanti a qualcosa che non pos-sono sostenere, molto spesso, in nome della
chiarezza e della verit, si dicono cose solo
per sgravarsi di un peso, rendendo greve lal-
tro cos da esprimere potere nei suoi confron-
ti. Molti la fanno facile reputandosi superiori
a tutto ci, vivendo unarmonia che mette da
parte il necessario conflitto, dando per scon-
tato il proprio modo di agire senza praticare
lascolto, assumendo sorrisi di facciata nel
tentativo di mantenere unimmagine.
Credo che la cosa sia pi complessa, se ci
diamo disponibili a discendere nei meandri
della nostra coscienza con la necessaria one-
st. Dico questo perch ho avuto modo di
verificare sul campo ed ancora oggi, a distan-
za di anni, vigilo attentamente sul mio agire
che ho modo di verificare ancora imperfetto.
Certo, le cose sono migliorate, soprattutto ri-
pensando ad una sera di tanti anni fa dove,tenendo un corso, ebbi modo di sentire, per
la prima volta, uno schiocco nella mia co-
scienza, davanti al fatto che le persone non
facevano quello che io volevo, minando la
mia autorit e limmagine che avevo di me
stesso. Il dolore fu grande, mi ricordo che
piansi calde lacrime al ritorno, vivendo, per
i giorni successivi, un travaglio doloroso che
mi port a partorire la volont che certe cose
non avrebbero dovuto pi accadere.
Nel futuro sono accadute ancora, anche oggi,
mentre scrivo, queste parole verranno vis-sute sicuramente imperfette, ma questo
il valore dellesperienza che ci rende perfetti
in ogni momento ma, sempre e comunque,
perfettibili. Le persone non cambiano sulla
base del numero di parole che esprimiamo,
non serve enunciare chiss che cosa sosti-
tuendoci allesperienza altrui, inutile dare
informazioni che laltro non ha ancora avuto
modo di sperimentare. Dobbiamo, invece,essere cartelli indicatori che fanno filtrare la
luce dei mondi lontani, una luce che possa
portare in superficie ci che pronto per es-
sere mietuto.
Durante i miei corsi, ho modo di dire spesso
che, nessuno ha il diritto di toglierci la fatica
che ci compete. Infatti, dietro il bisogno di
togliere la fatica altrui si nasconde un mon-
do, sicuramente in buona fede, ma non cer-
tamente sano. Togliere lesperienza allaltro
significa volerlo controllare, forse, nasconde
anche un bisogno di essere amati, forse an-
che altro... lesempio a cui mi rifaccio spesso
quello dei genitori, i quali pur vedendo i fi-
gli che sbagliano e cadono stanno in di-
sparte pronti ad accorrere, aiutandoli a stare
in piedi con le loro gambe. Questo dovrem-
mo fare noi tutti, ed ci che i Grandi Esseri
agiscono nei nostri confronti continuamenteprocurando la tensione necessaria tale da al-
zare gli occhi al cielo, una tensione che pu
essere sempre sostenuta, pur nel disagio di
riconoscersi imperfetti.
Graziano Fornaciari
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Urano un pianeta sacro e trasmette energia
di 7 raggio, raggio che appartiene al ramo di-
spari, alla linea lungo la quale scorre lenergia
di 1 raggio. Urano mette in contatto il fuoco
elettrico espresso da Aries, agente del 1 rag-
gio, con il fuoco per attrito, dando cos origi-
ne alla manifestazione. Infatti Urano, tramite
il 7 raggio, realizza proprio nel piano fisico le
forme atte ad esprimere lo spirito, e provoca
con il suo impulso, condizioni migliori affinch
nuove forme pi perfette prendano il posto di
quelle vecchie, al fine di esprimere sempre
meglio lo spirito.
Questo perch Urano reggente di Aries sul
piano monadico, quindi mette in relazione il
1 raggio con il 7, compiendo cos lopera di
unire spirito e materia, di esprimere sul piano
fisico la coppia di opposti che, ponendosi in
relazione, danno origine alla vita. Urano con la
sua opera produce la fusione fra il s inferiore
e il s superiore usando come strumento la
mente, lintelligenza e un approccio scientificoalla conoscenza, che andr a sostituire quello
mistico. Urano il pianeta dellOcculto e ne
svela i misteri allorch luomo pronto a com-
prenderli. Da qui si evince che il vero maestro
esoterico, loccultista, sia scienziato sia de-
voto ad un ideale, e che questi due aspetti,
se non uniti insieme, portano luomo a cadere
nella magia nera poich il suo agire motivato
da una mente forte ma non dallaltruismo.
La costellazione di Aries trasmette energia di
1 raggio, la quale viene trasformata in forza
dal 7 raggio di Urano, il quale realizza in ter-
ra il proposito di Dio, ovvero porta in manife-
stazione lidea creatrice del 1 raggio, realizza
larchetipo del Padre trasformando le energie
spirituali in attivit e forze operanti allinterno
della vita planetaria. Il 7 raggio trasmesso da
Urano energia differenziata ed oggettivata
del 1 raggio, che manifesta sulla terra la vo-
lont di essere ponendo in contatto spirito e
materia.
Urano, quindi, guida il discepolo sulla via del-
la consapevolezza, poich il fuoco cosmico di
Aries e il fuoco di attrito portato da Urano si
toccano, si fondono, generando cos lardente
terreno della battaglia. Il discepolo guerriero
deve traversare quella via, disseminata di crisi
prodotte dal contatto dei due fuochi, e lo fa di
libera scelta, scelta che ha compiuto in Libra
e che lo porter davanti alle porte di Aquarius.
Non a caso Libra lopposto polare di Aries, eUrano, reggente di entrambi, crea uno scam-
bio energetico molto potente al fine di porre
in equilibrio ci che era stato creato in Aries e
potere cos realizzare il significato di Aquarius,
una nuova Era basata sulla fratellanza e il bene
comune. Il volere del 1 raggio si fonder con
la concretizzazione e lorganizzazione del 7
raggio, dando inizio sul piano fisico a un nuovo
ciclo fondato sullordine, sul ritmo, sullarmo-
Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia Barbieri
URANO E IL 7 RAGGIO
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nia, su un rituale cerimoniale che pervader
ogni gesto e ogni azione, portando lumanit a
vivere secondo i principi della Fratellanza e delServizio mondiale.
Urano connette queste tre costellazioni - Ari-
es, Libra e Aquarius - essendo reggente sul
piano dello spirito di Aries, sul piano della-
nima di Libra e sul piano della personalit di
Aquarius, e questa connessione crea un trian-
golo energetico con ai vertici queste tre co-
stellazioni, ora molto potente ed importante al
fine dellevoluzione umana.Inoltre Urano forma, con la Gerarchia e Pisces,
un triangolo energetico ora molto attivo che
ha il compito di attrarre magneticamente ver-
so la Gerarchia lumanit, portando questul-
tima ad alzare gli occhi verso il cielo, verso il
regno dellanima. Il 7 raggio tramite Urano
trasmette energia proveniente da Sirio alla
Gerarchia, e questa la riversa sui discepoli
che hanno accettato il difficile compito di dare
un nuovo assetto allorganizzazione mondiale
favorendo un nuovo ordine basato sulla liber-
t mentale e sulla comprensione amorevole.
Oggi lumanit, sospinta da Urano e dal 7 rag-
gio, si sta preparando ad accogliere il fuoco, il
quale provocher la crisi iniziatica che porter
al risveglio della coscienza. La terribile crisi
che il mondo sta vivendo ora, creata dalligno-
ranza e dallavidit, nonostante le apparenze
frutto dellenergia di Shamballa, che manife-sta la volont di bene la quale, unita allener-
gia organizzatrice del 7 raggio, viene inviata
allumanit tramite il flusso damore emesso
dalla Gerarchia. La Legge delluniverso impo-
ne il bene come vincitore, e le forze del Male
non riusciranno ad arrestare questa pioggia di
energia damore che continuamente scende a
nutrire lumanit.
Le Forze del Male insinuano nelle menti degli
uomini la separatezza, linsicurezza e la pau-
ra, e larduo compito delle Forze della Luce
quello di modificare questo stato mentale e disostituire i responsabili di questi mali con uo-
mini illuminati che amano lavorare in gruppo
per il bene della comunit, attraverso il ritmo,
lordine e i giusti rapporti del 7 raggio, produ-
cendo bellezza e armonia in tutto il mondo. Di
fatto, nonostante la distruzione e lodio siano
ora imperanti, il 7 raggio molto potente e
distrugge le forze del male, anche se a sca-
pito di gravi perdite fra le fila dei combattentidella Luce. Gi si possono scorgere alloriz-
zonte barlumi di luce che fanno intravedere le
strutture nascenti di una nuova civilt che solo
lumanit pu portare a compimento. Perch
solo agli esseri umani spetta la decisione fi-
nale: se conquistarsi la libert e costruire una
nuova civilt di fratellanza o consegnare le pro-
prie vite e il proprio futuro nelle mani delle for-
ze del male, che vogliono distruggere lo spirito
umano e i suoi veri valori.
Maria Grazia Barbieri
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Il significato etimologico del termine danzare
stendersi in catena, in fila, dalla radice tan =
stendersi e dal sanscrito tanomi = stendere.
Dal dizionario dellinduismo edito dalla Ubaldi-
ni il termine Tandavaviene cos espresso: Il
nome della danza cosmica di Shiva di creazio-
ne e distruzione. il simbolo della rivoluzione
della Ruota cosmica, con le due differenti fasi
di movimento, le due fasi alterne del ciclo co-
smico: la sua emanazione ed evoluzione nello
Spazio e nel Tempo e la sua dissoluzione con
il riassorbimento nella unica ed immutabile
Essenza di tutte le cose. ... Lorbita della sua
danza lUniverso intero: il suo fine la libe-
razione. Il tandava ebbe forse origine come
danza della fertilit. ... Della connessione fra
danza, fertilit e creazione vi chiara testi-
monianza nel RV. (x.72,6), ove si narra che gli
di, al pari di danzatori, suscitarono la polvere
dalla quale ebbe origine la terra.
Di tutte le arti, la danza lunica che si svol-
ge attraverso il movimento nello spazio e neltempo, e la sua natura appartiene allespres-
sione di ogni nostra azione quotidiana, di ogni
movimento. attraverso il ritmo e larmonia
di ogni nostro agire che danziamo su ogni pia-
no della coscienza; come in ogni regno della
natura ritroviamo il fluire della vita secondo le
leggi che lo regolano, levoluzione, una dan-
za accompagnata dalla grazia silenziosa che
permea i vari processi della creazione, e dalla
gioia di donare alla vita, per la vita stessa.
Nelluomo lespressione corporea raggiunge
la sua massima capacit nelle attivit sporti-
ve, dove il controllo su ogni singola parte del
corpo diviene eccellente, esprimendo sincro-
nia, larmonia dei gesti che rende bello ogni
esercizio; nella danza la musica supporta i
movimenti del corpo delineando un ritmo,
una melodia e un ordine da seguire, che de-
terminano contatti psichici ed animici con altri
spazi della coscienza. Larmonia un aspetto
che delinea il bello in ogni cosa e nella mu-
sica viene considerata come lo studio della
sovrapposizione di suoni e della loro recipro-
ca concatenazione e funzione allinterno della
tonalit. (da Wikipedia) Cos linterpretazione
corporea insieme alla musica diviene arte,
ed il suono, la forma e il colore ne influen-
zano il significato e la vibrazione, rendendola
espressione di tanti stati danimo, dando vita
alla coreografia, lo spettacolo della creazione
armonica del movimento.Anche la scienza ha verificato che nella
struttura dello stesso DNA, lacido nucleico
che contiene le informazioni genetiche del-
la maggior parte degli organismi, esiste un
movimento danzante; rappresentato dallo
stendersi regolare di una catena di elementi
biochimici in armonia tra loro, due doppie eli-
che congruenti che roteano insieme attorno
allo stesso asse. stato inoltre comprovato
geometria sacraCuratore: Enrica Battaglia
LA DANZA
INNO DELLA VITA
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che lo stesso DNA produce sonorit, e que-
sta scoperta rende pi veritiera lipotesi per
cui tutto luniverso sia una forza danzanteche, di passo in passo, esprime larmonia,
imitata e ricercata dallinsieme di strumenti
nelle grandi orchestre musicali. La danza
ovunque, dallinfinitamente piccolo allim-
mensit della danza celeste, detta anche la
musica delle sferefin dallantichit, che con-
siderava luniverso come un enorme sistema
di proporzioni numeriche, per cui i movimenti
dei corpi celesti avrebbero prodotto una sortadi musica non udibile allorecchio umano ma
consistente in concetti armonico-matemati-
ci. (da Wikipedia)
Latto di danzare rievoca cos movimenti
roteanti insiti nella struttura della vita e pre-
senti, da tempo memorabile, gi nelle danze
primitive fino ai giorni nostri. Gli antichi Egizi
danzavano attorno allaltare in modo circolare
per rispettare i movimenti degli astri onoran-
do cos lo Zodiaco, e in ogni tipo di danza si
riproduce questa modalit di base, a partire
dal giro giro tondo dei bambini, che evoca
lunione e lesistenza del gruppo attorno ad
un centro, simbolo dellunit divina, fino alla
danza Sufi dei dervisci rotanti, che attraverso
la pratica di questa antica danza ricercano il
raggiungimento di una completa immersione
dellIo individuale nella sostanza universale.
In ogni angolo del mondo le danze nel loroprocesso roteante erano volte ad onorare i
vari aspetti della natura e a richiamarne la pro-
sperit. Nelle forme pi accademiche, come
la danza classica, i movimenti sono strutturati
da precise regole che danno al corpo in mo-
vimento grazia, dolcezza, regalit. In questa
disciplina la struttura del corpo, faticosamen-
te allenato, diventa lo strumento per la rea-
lizzazione di figure sempre pi leggiadre che
vogliono esprimere lunione del fisico con il
divino attraverso la musica, per cui la coreo-
grafia alla base della sua espressione.Laspetto sacro della danza, dunque, di or-
dine fisico quando si riconnette allarmonia
del movimento del corpo umano, che per la
sua perfezione genera geometrie esatte; di
materia pi raffinata quando si considerano
le connessioni numeriche che intercorrono
tra suono, forma e colore, indivisibili tra loro
e presenti in ogni aspetto della vita. Inoltre
il movimento di rotazione intorno al propriobaricentro genera lesperienza fisica, emotiva
e anche mentale, dellappartenenza a questo
universo, del riconoscimento della propria
centralit come perno intorno a cui presen-
te la stessa energia che tiene in vita il mondo.
Enrica Battaglia
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Da parecchio tempo cerco di scrivere questo
articolo, con precise informazioni e analogie,
ma non mi stato per niente facile partire.Non sono una ricercatrice, ma sono, nel mio
piccolo, unoccultista. Paura!!! Niente di pi
bello e innocuo. Nel mondo delloccultismo
ho sempre trovato le persone pi belle e
vere, alla faccia di quello che si crede delle-
soterismo.
Fin da piccola, per interessi anche famigliari,
mi sono avvicinata alla chimica, e oggi, ma-
gari anche per vie diverse, sono arrivata a
fare qualche considerazione su ci che avvie-
ne nel nostro corpo fisico attualmente. Siamo
stimolati a prendere milioni di integratori, e
tra questi il mirabolante ossidonitrico. A me
gi la parola d un po da fare, magari mi sba-
glio, ma questo composto mi puzza.