120 anni di unitÀ sociale in 150 anni di unitÀ d ... · lattoria su un testo di andrea riscassi,...

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L’ingresso e il portico medievale del Teatro del Borgo in Brera, che ospita le stanze della Biblioteca della Critica Sociale e dell’Avanti!, un cinema e un palcoscenico con 100 posti, una sala per conferenze ed esposizioni per i giovani artisti, la pro- duzione multimediale e l’archivio audiovideo del Centro In- ternazionale di Brera Vanno in scena tre voci, una maschile (Fabio Pa- roni) che racconta i fatti - veri o presunti - della vi- cenda, e due voci femminili (Sara Urban e Paola Vincenzi), che sotto la regia di Alessia Gennari e con le musiche di Federico Gon fanno dialogare El’sa e Anna, rappresentando nella finzione del testo la cruda realtà di una repressione che giunge al maca- bro conto di oltre cento giornalisti uccisi nell’ex Unione sovietica negli ultimi dieci anni. All’iniziativa hanno dato il loro patrocinio il Co- mune di Milano, la Provincia di Milano, Reporters sans Frontiers, Il Gruppo dei Cronisti Lombardi. L’inaugurazione del nuovo “Teatro del Borgo in Brera” nella sede della nuova Biblioteca di Critica Sociale, rientra nelle Celebrazioni sotto l’Alto Pa- tronato del Presidente della Repubblica del 120° an- niversario della fondazione della Rivista di Filippo Turati anche in riferimento al 150mo Anniversario dell’Unità d’Italia. Uno spettacolo su Politkovskaja inaugura il nuovo Teatro El’sa K. debutta il 6-7-8 ottobre alle ore 21 Una nuova sala teatrale nasce nel cuore di Milano con uno spettacolo dedicato ad Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa il 7 ottobre di cinque anni fa. Si tratta del Teatro del Borgo in Brera”, cento posti e un chiostro medievale all’interno della Ca- nonica della Chiesa di San Carpoforo, nuova sede della Biblioteca Storica di Critica Sociale, in via Formentini 10. “El’sa K.” è il titolo dello spettacolo che debutta il 6 ottobre con repliche il 7 e 8 a Milano nel “Teatro del Borgo”. Lo spettacolo è promosso dall’associa- zione Annaviva e realizzato dalla compagnia teatrale LattOria su un testo di Andrea Riscassi, giornalista e noto attivista promotore di varie iniziative a tutela dei diritti umani. NEL “TEATRO DEL BORGO IN BRERA” LA BIBLIOTECA STORICA DI CRITICA SOCIALE 120 ANNI DI UNITÀ SOCIALE IN 150 ANNI DI UNITÀ D’ITALIA SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Page 1: 120 ANNI DI UNITÀ SOCIALE IN 150 ANNI DI UNITÀ D ... · LattOria su un testo di Andrea Riscassi, ... si basa sulla psicologia e sulla psi-canalisi, si intendeva allora l’educa-zione

L’ingresso e il portico medievale del Teatro del Borgo in Brera,che ospita le stanze della Biblioteca della Critica Sociale edell’Avanti!, un cinema e un palcoscenico con 100 posti, unasala per conferenze ed esposizioni per i giovani artisti, la pro-duzione multimediale e l’archivio audiovideo del Centro In-ternazionale di Brera

Vanno in scena tre voci, una maschile (Fabio Pa-roni) che racconta i fatti - veri o presunti - della vi-cenda, e due voci femminili (Sara Urban e PaolaVincenzi), che sotto la regia di Alessia Gennari e conle musiche di Federico Gon fanno dialogare El’sa eAnna, rappresentando nella finzione del testo lacruda realtà di una repressione che giunge al maca-bro conto di oltre cento giornalisti uccisi nell’exUnione sovietica negli ultimi dieci anni.

All’iniziativa hanno dato il loro patrocinio il Co-mune di Milano, la Provincia di Milano, Reporterssans Frontiers, Il Gruppo dei Cronisti Lombardi.

L’inaugurazione del nuovo “Teatro del Borgo inBrera” nella sede della nuova Biblioteca di CriticaSociale, rientra nelle Celebrazioni sotto l’Alto Pa-tronato del Presidente della Repubblica del 120° an-niversario della fondazione della Rivista di FilippoTurati anche in riferimento al 150mo Anniversariodell’Unità d’Italia.

Uno spettacolo su Politkovskaja inaugura il nuovo Teatro

El’sa K. debutta il 6-7-8 ottobre alle ore 21

Una nuova sala teatrale nasce nel cuore di Milanocon uno spettacolo dedicato ad Anna Politkovskaja,la giornalista russa uccisa il 7 ottobre di cinque annifa. Si tratta del “Teatro del Borgo in Brera”, centoposti e un chiostro medievale all’interno della Ca-nonica della Chiesa di San Carpoforo, nuova sededella Biblioteca Storica di Critica Sociale, in viaFormentini 10.

“El’sa K.” è il titolo dello spettacolo che debuttail 6 ottobre con repliche il 7 e 8 a Milano nel “Teatrodel Borgo”. Lo spettacolo è promosso dall’associa-zione Annaviva e realizzato dalla compagnia teatraleLattOria su un testo di Andrea Riscassi, giornalistae noto attivista promotore di varie iniziative a tuteladei diritti umani.

NEL “TEATRO DEL BORGO IN BRERA”LA BIBLIOTECA STORICA DI CRITICA SOCIALE

120 ANNI DI UNITÀ SOCIALE IN 150 ANNI DI UNITÀ D’ITALIASOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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di Andrea Riscassi (autore di EL’SA.K)

Quando “Elsa K.” andrà in scena (il 6,7,8 ottobreal Teatro del Borgo in Brera, in via Formentini, a Mi-lano) saranno passati cinque anni dall’assassinio diAnna Politkovskaja.

Con gli amici di Annaviva ricordiamo il suo sa-crificio dal 2007, con conferenze, presidi, manife-stazioni, proiezione di documentari, assembleepubbliche. Credo sia necessario cambiare la formulacomunicativa. E lo dico da giornalista televisivo. Ilteatro (è una banalità, lo so) è in grado di colpirti piùnel profondo, di metterti davanti a te stesso, a volteanche più del video. Sono parole che evocano im-magini e soprattutto fanno emergere sentimenti.

In questi anni ho avuto la fortuna e l’onore di pre-sentare più volte “Donna non rieducabile” di OttaviaPiccolo (scritto da Stefano Massini, che da qualchegiorno ha inaugurato il suo blog: http://www.stefa-nomassini.it). Pur conoscendo la storia (e ormai iltesto) a memoria, ogni alla fine della rappresenta-zione, mi sonotrovato da un lato spiazzato, dall’altropiù forte.

Il testo che ho scritto racconta la Cecenia di oggi.Dà voce a chi non l’ha più. Elsa, Anna, Stanislav,Natalia. Si rivolge a noi uomini (potenziali stupra-tori), ma soprattutto alle donne. Sperando che a uncerto punto dicano basta.

E non è un caso che, nelle parole mirabilmentelette da Sara Urban, la Politkovskaja se la prenda so-prattutto con le donne, con la loro ignavia.

Cinque anni passati invano. O forse no. Anna Po-litkovskaja ci è stata tolta cinque anni fa. Assassinatamentre, come tante donne di questo mondo, finito dilavorare, “faceva la massaia”, ossia la spesa.

Il presidente ceceno Kadyrov – dopo che Annaera stata uccisa – ha detto che avrebbe fatto meglioa restare a casa a fare la casalinga. La Politkovska-jalo definiva “idiota”. E in effetti l’uomo forte volutoda Putin (e non rimosso dal pavido Medvedev)ignora che le donne riescono a farepiù cose contemporaneamente. Espesso le fanno meglio di noi uo-mini. Una qualsivoglia donna ce-cena, ne sono certo, saprebbeguidare la Cecenia meglio diquanto faccia Kadyrov. Magariquella El’sa Kungaeva, uccisa daun ufficiale russo, in caserma. El’sain questi giorni avrebbe compiuto29 anni.  La Politkovskaja si battéperché il suo assassino, Jurij Buda-nov, fosse condannato. Con lei,solo i famigliari di Elsa e il loro av-vocato, Stanislav Markelov. Ora

sono tutti morti, Elsa, Anna, Stanislav e pure il co-lonnello assassino (e forse stupratore, almeno a leg-gere l’autopsia, non il verdetto dei giudici),ammazzato pochi mesi fa a Mosca, dopo solo 8 annidi cella. A questa terribile e esemplificativa storial’associazione Annaviva ha dedicato uno spettacoloteatrale (El’sa K.) in scena a Milano proprio nelquinto anniversario dell’omicidio Politkovskaja(senza colpevoli, malgrado i recenti arresti). Cinqueanni passati invano. Senza la Politkovskaja e conPutin che torna al Cremlino. Lui d’altronde, il giorno

dell’omicidio di Anna, compie gli anni,brinda insieme ai suoi sostenitori. Chesono però un po’ meno del passato. Ilprezzo del barile è altalenante. E se latv è stabilmente sotto controllo, la reteinternet è ancora libera. Cinque anninon sono in realtà passati invece in-vano, pensando che chi voleva mettereper sempre a tacere Anna non è riuscitonell’intento.  La Politkovskaja continuaa parlare attraversotutti coloro che nonhanno lasciato cadere il suo testimone.A  Mosca, come a Londra, a Barcellonacome a Milano. Nessuno l’ha davveropotuta dimenticare.

ANNA, CINQUE ANNI DOPO

La Sala del Teatro del Borgo nella Biblioteca di Critica Sociale

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La chiesa di San Carpoforo, sconsacrata intornoal XVI secolo, sorge sui resti di un antico tempio pa-leocristiano dedicato alla dea Vesta. Qui si insediòcon le sue compagne Marcellina, la sorella maggioredi S.Ambrogio che lo educò al cri-stianesimo dopo la morte dellamadre, assieme al fratello S.Satiro.Raggiunse il fratello dopo che Am-brogio si trasferì a Milano per inca-richi imperiali di natura civile eamministrativa.

In continuità con la tradizionedelle vestali di Roma, dove nacqueMarcellina, lei e le sue compagnefecero voto di castità. Rielaborandosimbolicamente la “cura del fuoco”nel Tempio di Vesta (sotto l’Aven-tino, lungo il Tevere) delle sacerdo-tesse romane, Marcellina la concepìsecondo la nuova religione cristiana

come cura del fuoco nelle anime, “cura dello spi-rito”, scegliendo la castità come via al misticismo enel luogo sacro pagano fondò la nuova chiesa cri-stiana “per conversione”.

Il convento, e successivamente laChiesa, avevano due sacerdoti per icompiti della “cura delle anime”:uno esercitava all’esterno e il se-condo all’interno del tempio.

Per “cura delle anime”, a diffe-renza della concezione moderna chesi basa sulla psicologia e sulla psi-canalisi, si intendeva allora l’educa-zione delle famiglie e dei gruppiall’igiene, alla vita domestica, allacoltivazione del campo, alla vita so-ciale e all’economia sociale. All’in-terno della Chiesa, invece, sisvolgeva la parte relativa al pro-fondo dell’anima, la confessione e,

Sopra un tempio dedicato a Vesta, Marcellina sorella di S. Ambrogio eresse la chiesa

LA CURA DEL FUOCOLA CURA DELLO SPIRITO

Un luogo sacro alle origini del cristianesimo europeo

San Carpoforo (IX sec.) - Sotto: il portico medievale d’ingresso

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pare, l’esorcismo. Marcellina volle che il fratelloAmbrogio, ormai divenuto vescovo di Milano e teo-logo, scrivesse un trattato sulla “verginità”. Cosa cheegli fece (“De Virginibus”, nella raccolta degli scrittimistici del patrono) e che dedicò alla sorella.

Da questo cambiamento di prospettiva culturalee filosofica, intorno al vecchio tempio pagano conla riforma cristiana della sorella di S. Ambrogio edelle sue compagne, la Chiesa di san Carpoforo di-venne il centro motore del Borgo ai confini di Mi-lano che solo tre secoli dopo vide sorgere lì vicino ibastioni del Castello Sforzesco.

Quel borgo agricolo divenne negli anni uno deimaggiori mercati ortofrutticoli e attorno ad esso nac-que quello che poi, con lo sviluppo commerciale emanifatturiero della Milano Rinascimentale, divenneil Borgo cittadino di Brera, fino ad essere completa-mente inglobato nel centro della città di oggi.

A differenza della vicina Chiesa di S.Maria delCarmine, voluta da Gian Galeazzo Visconti, con undecreto dell’ anno 1400 che espropriava di un ampiofondo agricolo la chiesa di San Carpoforo, questa ri-mase sempre sostenuta, anche materialmente, dallapopolazione minuta circostante.

La nuova chiesa dei Visconti, viceversa, costruitadai maggiori architetti dell’epoca (Bonaventura daVenezia, Filangeri, Solari, fino alla “recente” fac-ciata del Maciachini) nasceva come chiesa aristocra-tica: le cappelle ai lati delle navate giunsero ad

essere sino a ventidue per poter ospitare le salme diconti, duchi, duchesse e consiglieri politici di corte.E via via sottraeva le risorse e i preziosi custoditinella vicina San Carpoforo.

Questa, ormai diroccata, venne restaurata com-pletamente da S. Carlo Borromeo, ma il suo declinoproseguì fino ad essere soppressa come parrocchia,sottoposta alla giurisdizione della Chiesa del Car-mine, fino alla sua sconsacrazione.

Maria Teresa d’Austria ne fece l’Archivio del Ca-tasto riorganizzato di Milano.

Nuovamente abbandonata nel corso del nove-cento, riprese una propria vita culturale per iniziativadel Centro Internazionale di Brera voluto da BettinoCraxi, allora neo deputato socialista di Milano, chenegli anni successivi, oltre ad importanti mostred’arte e rassegne cinematografiche, ne fece sede diiniziative a difesa dei diritti umani nel mondo, of-frendone alcuni spazi alla sezione italiana di Am-nesty International e promuovendo manifestazionia favore dei dissidenti dell’Est sovietico.

Il luogo ha una importanza culturale di grande ri-lievo come testimone del sorgere della filosofia ecultura cristiana a Milano, nel suo sviluppo europeo.E il suo tratto essenziale sembra consistere nell’in-dicare nel popolo il luogo della moralità dell’econo-mia e della società, un punto di vista dalla cuiprospettiva la storia del Borgo conferma come siacostante la crescita sociale e civile del popolo che siautogoverna a fronte dell’incostante fortuna del po-tere quando esso lo divide dalla sua intrinseca forzamorale.

Il portone d’ingresso del XIV sec.Sotto: scaffali della Biblioteca nei passaggi della canonica

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Oggi il corpo principale della Chiesa di San Car-poforo ospita il Centro di Ricerca dell’Accademiadelle Belle Arti di Milano, mentre la Canonica èanche sede della Biblioteca storica di Critica So-ciale che comprende anche l’Avanti!, oltre che unfondo librario ereditato dalla custodia di GiuseppeFaravelli.

Le linee di sviluppo della Biblioteca sono due. Da un lato, la costante archiviazione ed edizione

digitale della documentazione, non solo a sua salva-guardia, ma anche per la sua divulgazione e studio.E’ stato recentemente fatto dono al Capo dello Statodella Collezione Storica di Critica Sociale diretta daTurati (1891-1926) trasferita e consultabile su DVDe del volume di 170 pagine con 8.000 voci dell’In-dice Generale degli Autori della Rivista con l’indi-cazione dell’anno, fascicolo e pagina. L’occasione èstata l’Udienza al Quirinale concessa a una delega-zione della Critica per ricevere l’Alto Patronato dellaPresidenza della Repubblica nel 120° anniversariodella sua fondazione.

L’ARCHIVIO DELLA CRITICA SOCIALE(Comprende anche l’Avanti! dal ’45 alla chiusura del ’93)

La vera collezione dell’Avanti! del dopoguerra si trova negli scaffali della Critica SocialeSotto: il primo numero dell’Avanti! del 1945 (26 aprile) e il bordereau con gli articoli di Pietro Nenni (1945)

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Dall’altro lato, il progetto prevede la ricerca deitesti di una scomparsa “biblioteca ideale” della Cri-tica, costituita dalle opere citate e recensite nelle pa-gine della Rivista di Turati che costituiscono unafonte scientifica delle origini del pensiero socialistariformista, una bibliografia delle origini del riformi-smo italiano.

LA BIBLIOTECA DISPONIBILE È ORA COSÌ COSTITUITA

Collezione storica della Rivista diretta da Turati(1891-1926)

Catalogo bibliografico per schede (fino al fasci-smo)

Biblioteca della Redazione (2000 volumi a ca-vallo fine ‘800-primi ‘900)

Collezione Critica sociale dal 1945 al 1991 e dal1994 ad oggi

Raccolta dell’Avanti! dal 1945 al 1994Borderò quotidiano - dal 1945 al 1978 - degli au-

tori e degli articoli sull’Avanti!Discorsi parlamentari, Edizioni antologiche, opu-

scoli elettorali e pamphlet socialisti, archivio foto-grafico e iconografico.

Collezioni di altre riviste (Mondoperaio, Il Ponte,Tempi moderni, Vie Nuove, Listy, ecc.)

RACCOLTA STORICA

La Raccolta storica diretta da Turati è suddivisa perannate di trentasei volumi che rilegano i fascicoli insedicesimo pubblicati dal 1891 al 1926 con periodi-cità quindicinale.

La raccolta è stata esaminata e completata, per ifascicoli mancanti o danneggiati, dal prof. Maurizio

Punzo (ordinario di Storia Contemporanea a Milano)in collaborazione con l’ Archivio della Bibliotecadella Camera dei Deputati.

Numero complessivo dei fascicoli è di circa10.000. Ogni volume raccoglie circa 380 pagine, lecaratteristiche editoriali sono formato a quaderno,con caratteri in stile bastone, numero di foliazioneprogressivo per ciascun anno, sommario generaledell’anno in apertura di ogni volume, dopo il fron-tespizio.

La Direzione aveva sede in Portici di Galleria Vit-torio Emanuele 23 e la tipografia in c.so VittorioEmanuele 12/16 (Tipografia degli Operai).

CATALOGO BIBLIOGRAFICO

Il Catalogo Bibliografico è costituito da schededelle pubblicazioni segnalate, pubblicizzate, recen-site nelle rubriche curate dalla redazione e dai suoicollaboratori, esperti di economia, scienze sociali,giurisprudenza, personalità del socialismo europeo,parlamentari, saggisti.

Il Catalogo costituisce una sorta di “ Bibliotecaideale” della Critica Sociale per la documentazionedelle fonti di formazione culturale della Rivista edelle sue ricerche.

Il valore storico-culturale del Catalogo Bibliogra-fico consiste nella documentazione degli studi, dellericerche e del confronto tra posizioni spesso alterna-tive tra loro di esponenti di orientamenti culturali discuole giuridiche, economiche e sociali, di matricedemocratico-liberale, oltre che socialista - con par-ticolare attenzione alle esperienze internazionalicontemporanee - in merito alle necessarie soluzionidei problemi posti dalla costruzione della nuova so-cietà italiana a seguito della recente unificazione na-zionale del periodo risorgimentale.

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L’INDICE GENERALE DEGLI AUTORI E LA EDIZIONE DIGITALE (1891-1926)

La copertina dell’indice generale degli autori con i DvDdella collezione storica. 10.000 fascicoli in 170 pagine

L’intera Collezione storica è stata riprodotta in for-mato PDF e messa su supporto DVD con pro-gramma di ricerca off-line per la consultazione.

In occasione dell’Udienza al Quirinale per la con-cessione dell’Alto Patronato del Presidente dellaRepubblica alla Critica Sociale, per i suoi 120 anni,è stato donato al Capo dello Stato, Giorgio Napoli-tano, il “master n.1” dell’edizione digitale della Ri-vista diretta da Turati. Si tratta di un volume di 170

pagine con 8000 voci che costituisce l’Indice gene-rale degli autori, ordinato in alfabetico con l’indica-zione dell’anni, del fascicolo e della pagina checonsente di ricercare facilemtne dui DVD gli articolie i documenti richiesti.

Quest’opera, che costituisce il primo di tre vo-lumi che verranno realizzati nei prossimi anni (dal1945 al 1989 e dal 1990 al 2011), sarà donata a tuttii sindaci dei Comuni italiani in occasione in rela-zione con l’anniversario dei 150 anni dell’Unitàd’Italia, in cui i 120 anni della Critica Sociale sonouna prolungata testimonianza storica, a partire dal-l’unificazione politica per segnarne l’unità sociale.

L’ARCHIVIO DELLA RIVISTA ONLINE

Armadio-schedario di Giuseppe Faravelli

È in fase di ultimazione la pubblicazione dei fasci-coli dallla Liberazione ad oggi nel sito web di CriticaSociale (www.criticasociale.net) per la consulta-zione online della collezione con ricerca per autore,titoli e anno sia all’interno del sito che tramite Goo-gle. La ripresa delle pubblicazioni dopo l’interru-zione nel periodo fascista, è nel 1945.

Ancora oggi la Critica esce con la stessa registra-zione della testata depositata da Antonio Greppi eUgo Guido Mondolfo presso il Tribunale di Milanonell’ottobre del 1948, entrata in vigore la nuovalegge repubblicana sulla stampa. Entrambi già col-laboratori della Critica sociale sotto la direzione diTurati e successivamente nel suo esilio di Parigi, nel

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corso del quale Mondolfo ricostruisce e custodiscela collezione storica milanese e l’archivio che sa-ranno poi rilegati e ordinati da Faravelli e che costi-tuiscono la raccolta presente in Biblioteca.

Il primo numero della Critica Sociale dopo la Li-berazione esce sotto l’“autorizzazione a pubblicare”del Comando Alleato del Nord italia con “Nulla-osta” dell’11 agosto 1945.

LA RACCOLTA ORIGINALE DELL’AVANTI!

Raccolta completa del quotidiano socialista dal 25aprile del 1945 fino al 1993. Si tratta dell’ Edizionedel Nord rilegata in volumi trimestrali. La prima an-nata è stata donata in copia all’ Archivio della Bi-blioteca della Camera dei Deputati che ne era priva,avendo esclusivamente la disponibilità dell’ edizionedi Roma che non riporta articoli di rilievo pubblicatiimmediatamente dopo la Liberazione dai dirigentidel CNLAI nell’ edizione del Nord. La collezione èstata riprodotta in microfilm che ora verranno river-sati in files digitali.

La raccolta originale della Critica Sociale dal 1891 al 1926 diretta da Filippo Turati.

Nello stesso mobile è conservata l’intera Edizione Nazionale degli scritti, degli inediti e dell’epistolario

di Giuseppe Mazzini stampata ad Imola a partire dagli anni ’20 fino al 1943

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Il BORDEREAU DELL’AVANTI!

Integra la raccolta dell’Avanti il Borderò dei Colla-boratori, curato quotidianamente dalle segreterie diredazione dal 1945 al 1978. Si tratta dell’ elenco inordine alfabetico e suddiviso per anni degli autori edegli articoli comparsi sul quotidiano, documentounico, scritto a mano, molto utile per la ricerca sto-rica in qualunque archivio o biblioteca italiana.

Anche questo documento sarà masterizzato perl’edizione digitale, si trata di un contributo utile allaformazione di una bibliografia degli autori politicidel dopoguerra.

Tutto il materiale dell’Avanti!, compresi i micro-film è stato salvaguardato dalla Critica Sociale nel1993, al momento della chiusura del quotidiano so-cialista, accogliendo nel proprio archivio quanto sitrovava allo sfratto nella redazione di piazza Cavoura Milano.

LA BIBLIOTECA

La Biblioteca è costituita da circa duemila volumiraccolti e conservati dalla fondazione della Rivistafino al secondo dopoguerra.

Si tratta di un nucleo residuo di una biblioteca diredazione riorganizzata da Giuseppe Faravelli, con

volumi del periodo a cavallo tra la fine dell’Otto-cento e i primi del Novecento, arricchita da testi in-seriti da collaboratori o donati da abbonati esostenitori nel corso degli anni successivi fino allaLiberazione. Opuscoli della propaganda socialista.Testi di conferenze.

A questo nucleo storico della biblioteca “ privata”della Critica Sociale si aggiungono pubblicazioni,documenti e opuscoli del Partito socialista dal do-poguerra fino alla fine degli anni ‘80.

Tra i volumi della Biblioteca sono raccolti anchei Discorsi dei parlamentari socialisti tra i quali Ga-ribaldi, Turati, Treves, Bissolati, Prampolini, Costa,Matteotti ed altri. Numerose le Opere complete diautori socialisti quali Salvemini, le Antologie inter-nazionali, l’Edizione Nazionale degli scritti e del-l’epistolario di Giuseppe Mazzini edita a Imola nelcorso di vent’anni. Le riviste: il Quarto Stato diNenni e Rosselli, Mondoperaio, Vie Nuove, Listy diJiri Pelikan, Il Ponte di Piero Calamandrei ed altriperiodici.

Entro la fine del mese di Ottobre la Bibliotecadella Critica Sociale sarà inaugurata e aperta alpubblico. Nell’occasione verrà allestita un mostrasui 120 anni della rivista socialista sempre neglispazi del Teatro del Borgo in Brera