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- 1. Titolo del progetto
Il metodo di studio come strumento compensativo negli alunni con DSA.
Docente Anna Ferri Collaborazione con esperto Annalisa Morganti Referente DSA di istituto Michela Soldi Analisi bisogni La Legge 170/2010 tra le sue finalità prevede la promozione del successo
scolastico per i ragazzi con dsa attraverso misure didattiche di supporto atte a
garantire “una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità”.
Pertanto la scuola è chiamata ad applicare una didattica personalizzata adottando
metodologie e strategie educative adeguate, ad applicare strumenti compensativi e
misure dispensative , nonché mezzi di apprendimento alternativi e tecnologie
informatiche. Il nostro progetto partendo da tali premesse legislative promuove
un percorso di lavoro sul metodo di studio, che tenga conto della scarsa efficienza
di lettura dei ragazzi con dislessia. Il metodo di studio può essere considerato un
fondamentale strumento compensativo da affiancare a tutti gli altri, tecnologici e
didattici indicati dalla normativa, senza questo strumento qualsiasi altra misura
compensativa, anche la più evoluta dal punto di vista tecnologico, risulterà
inefficace. Riteniamo importante dedicare una particolare attenzione a questo
lavoro perché il ragazzo con dislessia non può utilizzare il metodo più diffuso cioè
quello di rileggere il testo più volte per elaborarne schemi e riassunti.
Obiettivi:
• Favorire l’autonomia di studio attraverso la conoscenza e l’utilizzo di
metodologie e strumenti di lavoro idonei ai DSA;
• utilizzare un approccio meta-cognitivo promuovendo nei ragazzi un
approccio attivo e portandoli ad acquisire un senso di padronanza e di
controllo (empowerment) sui propri processi di apprendimento;
• conoscere ed utilizzare il mezzo informatico e software specifici per
comprenderne la loro funzione compensativa e vicariante ;
• creare un ambiente classe nel quale favorire lo sviluppo di relazioni
significative con adulti e coetanei e dove superare il disagio e la
solitudine sociale che spesso accompagna i nostri ragazzi.
Descrizione attività Il laboratorio di ricerc/azione sul metodo di studio si è svolto con il gruppo
classe in orario scolastico pomeridiano una volta a settimana per due ore
all’interno dell’insegnamento dell’area antropologica. Sono state proposte attività
mirate a migliorare la capacità di organizzazione, a trarre vantaggio dalle lezioni di
classe , ad utilizzare efficacemente il libro di testo , a costruire e utilizzare mappe,
schemi e appunti utilizzando a supporto anche gli strumenti informatici.
Contenuti degli incontri:
• presentazione del questionario di studio per verificare le strategie
utilizzate e gioco delle strategie;
• organizzazione del planning giornaliero e settimanale;
• studiare un testo attivamente (gli indici testuali, annotare le parole
chiave, schematizzare, rappresentare visivamente i concetti, le diverse
strategie di lettura)
• dal testo alle mappe (formulazione cartacea e al computer)
• lettura con la sintesi vocale (che cosa è un programma di lettura con
sintesi e come si utilizza)
• prendere appunti efficaci.
Fase 1: Attraverso la presentazione del questionario sul metodo di studio abbiamo
riflettuto insieme ai ragazzi sulle strategie che venivano da loro utilizzate nello
studio. Dalla discussione collettiva è nato un confronto sulle strategie che
potevano essere più funzionali all’attività e sul perché. (Nell’allegato alla sezione 1
è riportato il questionario utilizzato, tratto da un testo dell’autrice G. Friso “Studio
efficace per i ragazzi con DSA” adattato)
ATTIVITÀ:
• compilazione individuale del questionario sul metodo di studio
• riflessione collettiva sulle strategie efficaci ed inefficaci
Fase 2 : La gestione del planning settimanale
Con i ragazzi lavoriamo per imparare a gestire il programma settimanale attraverso
la costruzione di un planning dove saranno scritte tutte le lezioni da svolgere, le
attività extrascolastiche, in modo da imparare a definire il numero di ore da dedicare
allo studio, alternandole in maniera coerente con le attività extrascolastiche.
ATTIVITA’ :
• fare previsioni e stimare il tempo tenendo conto delle difficoltà che si
incontrano dinnanzi a certi compiti, verifiche o discipline;
• distribuire le risorse, considerando sia gli impegni scolastici sia quelli
extrascolastici:
• pianificare l’organizzazione tramite l’utilizzo del diario;
Fase 3 : Attività sugli indici testuali
L’attenzione agli indici testuali può aiutare l’alunno nell’accesso alle informazioni,
in quanto possono anticipare i contenuti che saranno spiegati nel testo senza
passare dalla sua lettura (es. il titolo, i sotto titoli, le immagini, le parole
evidenziate ecc). possono consentire di fare ipotesi sul testo scritto, attivare le
conoscenze pregresse essere un supporto per appunti, ripasso o creazione di
mappe.
ATTIVITà: presentazione di alcune pagine dei loro libri dai quali era stato
cancellato il testo, ad eccezione degli indici testuali. Sono state poste agli alunni
delle domande per consentirli di sperimentare la possibilità di comprendere un
testo senza leggerlo completamente.
Altra attività proposta è stata quella di creare degli organizzatori anticipati per lo
studio di alcuni argomenti.
Fase 4: dagli indici alla mappa
Dagli indici testuali siamo passati a creare con i ragazzi delle mappe, che si sono
ampliate e completate attraverso la lettura del testo.
ATTIVITÀ
Creazione di mappe mentali e concettuali, cogliendone differenze e utilità nei vari
compiti (mappe per lo studio e l’esposizione, mappe per la generazione di idee ecc)
Abbiamo utilizzato per la creazione di mappe in digitale Vue, programma open
source di semplice utilizzo per i ragazzi della primaria. Il programma permette
anche l’inserimento di immagini, video ecc. Si presenta facilmente adattabile ai
diversi stili di apprendimento.
Fase 5: le diverse strategie di lettura
Attività sulle diverse strategie di lettura.
Spesso i nostri alunni, soprattutto quelli con difficoltà nella decodifica, tendono ad
utilizzare sempre le stesse strategie di lettura mostrando difficoltà ad adattarle ai
diversi scopi della lettura. Attraverso l’impiego di simboli per esemplificare le
diverse strategie di lettura, abbiamo lavorato con i ragazzi prendendo spinto dal
lavoro “Lettura e Metacognizione” della De Beni su come sia possibile ed essenziale
imparare ad utilizzare diversi modi di leggere in base al compito che stiamo
svolgendo. Ad esempio la tartaruga esemplificava una lettura lenta necessaria
quando devo leggere un testo complesso; a lepre se devo scorrere velocemente tra
le righe del brano ad esempio per potermi fare un’idea sul suo contenuto o per un
veloce ripasso, oppure a rana se devo saltare da una parte all’altra del testo per
ricercare alcune informazioni,
Fase 6 : lettura con un programma di sintesi vocale.
Spesso per il nostro ragazzo dislessico la scuola è l’unico supporto per apprendere
ad utilizzare strumenti informatici. Come prevede la Legge 170/2010 la scuola
deve farsi carico di avviare il ragazzo alla conoscenza e all’utilizzo delle tecnologie
digitali. La sintesi vocale per i ragazzi che hanno una dislessia importante, può
diventare uno strumento fondamentale per acquisire l’autonomia di studio, è
importante pertanto iniziare gradualmente a presentare questo strumento
compensativo per consentire al ragazzo di allenarsi a studiare con tale supporto.
Nelle classi dove è presente la LIM, è possibile utilizzare la sintesi vocale per tutta
le classe, in questo modo la scuola può avviare il ragazzo con dislessia alla
conoscenza dello strumento e delle sue funzioni essenziali in un contesto inclusivo
e non emarginante. Occorre sviluppare nel nostro ragazzo non solo l’abilità
nell’impiego della sintesi vocale ma l’acquisizione di competenze compensative che
gli consentano di utilizzare questi programmi con le stesse capacità con le quali noi
normo lettori adeguiamo i nostri stili e velocità di lettura (rallentando il ritmo di
lettura dinnanzi a passi complessi, tornando indietro nella pagina quando
comprendiamo di non aver ben compreso certi passaggi ecc).
Attività: utilizzo del programma “Leggi per Me” installato nella LIM della classe. Il
programma è open source, liberamente scaricabile dal sito di Giuliano Serena.
Fase 6 : prendere appunti efficaci
Insegnare al ragazzo a chiedere spiegazioni quando si rende conto di non aver
pienamente compreso quanto spiegato. Cercare di riconoscere quali contenuti
sono rilevanti e quali meno, prenderne nota, inserendo ad esempio direttamente
nel testo alcune annotazioni, utilizzare dei post-it per registrare alcune
annotazioni, usare dei simboli visivi per favorire la memorizzazione e la
rievocazione di un concetto o un contenuto.
Punti di forza e di criticità
Il lavoro sul metodo di studio rappresenta un lavoro indispensabile per
accompagnare i ragazzi verso l’acquisizione di strategie di lavoro efficaci e rientra
in una attività prevista, ma affrontarla con una modalità laboratoriale e stimolando
un ruolo proattivo nell’alunno, rappresenta un punto di forza della progettualità.
L’impiego delle tecnologie supporta questo lavoro e il loro uso può presentare uno
stimolo motivante per i ragazzi. Un ulteriore punto di forza di questa progettualità
è rappresentato dal valore inclusivo di questo modo di lavorare, che consente a
tutti i ragazzi di trovare nella pluralità di strategie presentate, la modalità di studio
idonea a rispondere al suo stile cognitivo di apprendimento e a vicariare eventuali
fatiche.
Risultati attesi
Per monitorare i risultati si sono proposte
• verifiche in situazione per monitorare, a livello generale, il miglioramento
delle relazioni cooperative, l’utilizzo consapevole ed efficace delle nuove
tecnologie, l’utilizzo costante del metodo di studio proposto.
• L’analisi dei risultati raggiunti nella materie di studio attraverso:
a. una mappatura degli esiti delle interrogazioni all’inizio e alla fine del
percorso;
b. la somministrazione del questionario (sul metodo di studio) come
re-test;
• generalizzazione delle strategie apprese a tutte le materie di studio (es
frequenza d’uso dei mezzi informatici, mappe ecc).
Metodologie innovative inclusive
- L'utilizzo del cooperative Learning ha permesso di valorizzare le
potenzialità di ciascun studente.
- L'utilizzo di una metodologia di lavoro multisensoriale, in grado di
rispondere ai diversi stili di apprendimento
- l'impiego delle tecnologie digitali
BIBLIOGRAFIA Bechelli C. N. Ciuffi, M. Fioravanti, E. Panizzi, E. Rialti, imparo. Parliamo ai ragazzi
di... metodo di studio Ed. Libriliberi, 2013, Firenze
A. Calvani , Come fare una lezione efficace, Edizione Carrocci, 2014, Pisa
G. Friso, V. Amadio, A. Paiano, M. R. Russo, C. Cornoldi, Studio efficace per ragazzi
con DSA, Ed. Erickson, 2012, Trento
Un’esperienza di potenziamento del metodo di studio in una scuola primaria e secondaria di primo grado
Istituto Comprensivo
San Vincenzo
Un laboratorio perché.?
Rappresenta una metodologia didattica
innovativa, che facilita la
personalizzazione del processo di
insegnamento/apprendimento, consente
agli studenti di acquisire il “sapere”
attraverso il “fare”, dando forza all’idea
che la scuola è il posto in cui si “impara
ad imparare” per tutta la vita.
Inoltre…
O La didattica di laboratorio facilita
l’apprendimento dello studente in
quanto lo coinvolge anche dal punto
di vista fisico ed emotivo nella
relaziona diretta e gratificante con i
compagni e con il docente.
Sappiamo che …
O Secondo l’Indagine TALIS (MIUR,
2014) è emerso che le pratiche
didattiche meno utilizzate dai docenti
sono le pratiche attive, ovvero,
pratiche didattiche che coinvolgono
e motivano la partecipazione dello
studente all’apprendimento.
Tra questi
O lavoro a piccoli gruppi (32% in Italia – 47%
Paesi Talis);
O impiego delle TIC per i progetti o nel lavoro
in classe (31% in Italia – 38% per i Paesi
Talis)
O lavoro a progetti che richiedono almeno una
settimana di lavoro(28% dei docenti sia
per TALIS che per l’Italia).
Le nostre finalità generalidalla parte degli alunni
O Coinvolgere attivamente gli alunni nel processo
di apprendimento
O Sviluppare un atteggiamento riflessivo
relativamente al proprio modo di studiare
O Sperimentare strategie funzionali allo studio
O Sapersi organizzare nella gestione dei tempi e
dei materiali
O Impiegare le tecnologie come strumento di
accessibilità al sapere e alla sua rielaborazione.
Alcune premesse sul processo di
progettazione
Dalla parte delle insegnanti
O Riflettere su
come costruire
una lezione
efficace ed
inclusiva.
I principi dell’UDL hanno ispirato la nostra didattica
inclusiva
Progettualità universale dell'apprendimento
O L'UDL fornisce in questo senso importanti
indicazioni rispetto alle molteplici possibilità
che una didattica inclusiva può e deve
prevedere per rendere l'apprendimento
accessibile realmente a tutti gli studenti
Che cosa significa UDLO E’ un approccio psicopedagogico che mette al centro
dell'attenzione il modo e gli strumenti che utilizziamo per rappresentare i contenuti delle discipline in modo da cogliere tutti i diversi stili di nell’ apprendimento dei nostri studenti, compresi quelli con BES.
O È orientato al superamento della categorizzazione degli alunni svantaggiati a favore della costruzione di curricola per tutti.
O Attinge da ricerche condotte nel campo delle neuroscienze , dalle scienze dell'apprendimento e dalla psicologia cognitiva .
O Nell'UDL ciò che è importante è che l'attenzione si sposta da contenuti al processo .
Perché UDLO I metodi tradizionali di insegnamento sono pensati
per uno studente medio. Gli insegnanti utilizzano
opzioni didattiche convenzionali che non sempre
intercettano tutti gli stili di apprendimento dei
nostri studenti.
O Spesso noi docenti siamo più concentrati sul
contenuto da trasmettere che sul metodo . Nel'UDL
riusciamo a soddisfare la variabilità degli studenti ,
il curricolo viene progettato per affrontare le
differenze individuali, utilizzando tutti i media
possibili.
In sintesi
I concetti fondamentali dell’UDL sono:
O Rispetto e valorizzazione delle diversità
O Personalizzazione per tutti
O Accessibilità per tutti
O Innovazione nell’insegnamento
O Attenzione alle modalità comunicative
Attraverso tre principi
O Il cosa dell’apprendimento: occorre nella
progettazione dell’intervento didattico
fornire molteplici rappresentazioni.
O Il come dell’apprendimento: fornire
molteplici forme di azione e espressione.
O Il perché dell’apprendimento: fornire
molteplici forme di coinvolgimento.
Per…
O formare studenti esperti ,consapevoli del proprio
apprendimento che riescono a trasformare le
nuove informazioni in conoscenze significative e
utilizzabili.
O Raggiungere una buona consapevolezza di se
stessi aiuta a sostenere la motivazione e permette
agli studenti esperti di porsi obiettivi reali, di
sostenere lo sforzo e la resistenza per
raggiungerli, (…).
A. Calvani, Come fare una lezione efficace,
B. Roma, Carrocci Faber, 2014
Le componenti fondamentali di una lezione efficace (secondo EBE)
Preparazione
Avvio
Svolgimento
Conclusione
L’insegnante deve :
OAvere chiaro l’obiettivo
OImmaginare i punti critici
che incontrerà
Preparazione
L’ insegnante deve:
O Predisporre l’ambiente
O Preparare i materiali
O Attivare le preconoscenze degli alunni (i nostri
studenti devono riuscire a collocare le nuove
conoscenze in schemi concettuali esistenti, ad es.
con brainstorming , organizzatori anticipati)
O Condividere con gli alunni gli obiettivi
Avvio
L’insegnante deve riuscire a gestire più aspetti
contemporaneamente :
O Comunicativi: riuscire a dare messaggi chiari
O Cognitivi deve garantire l’attivazione di buoni processi
cognitivi nei suoi alunni
O Gestionali deve riuscire a controllare la classe
O Partecipativi deve riuscire a garantire la
partecipazione di tutti
Svolgimento
Comunicativi:O Presentare le informazioni in più codici
comunicativi contemporaneamente (usare,
video, immagini, tabelle, mappe, schemi
ecc)
O Evitare il sovraccarico cognitivo (riuscire a
dare maggiore evidenza alle informazioni
rilevanti)
Cognitivi
O Presentare i contenuti tenendo conto delle
diverse caratteristiche e difficoltà degli alunni
O Riflettere su quali cambiamenti qualitativi si
determinano nella mente dei nostri alunni.
Gestionali
O Gestire feedback, favorire la partecipazione,
sviluppare una interazione efficace tra pari.
Partecipativi
O Comunicare e mantenere regole chiare e
condivise
L’insegnante deve:
O Mettere a fuoco gli aspetti fondamentali e
controllare che si siano modificate le
conoscenze
O Fornire indicazioni per consolidare gli
apprendimenti
O Favorire autoregolazione, autonomia e
strategia di studio personali.
Conclusione
Dalla parte degli alunni
LE ATTIVITA’
LE PREMESSE
• GESTIONI TEMPO E MATERIALI;
• LA PRELETTURA
LE TAPPE
• SOTTOLINEO E ANNOTO;
• COMPRENDO IL TESTO;
• SCHEMATIZZO E MEMORIZZO;
• RECUPERO LE INFORMAZIONI.
IL PLANNING
Controllando il tempo e consultando il diario
ATTIVITA’ :
• FARE PREVISIONI E STIMARE IL TEMPO;
• DISTRIBUIRE LE RISORSE , CONSIDERANDO
SIA GLI IMPEGNI SCOLASTICI SIA QUELLI
EXTRASCOLASTICI:
• PIANIFICARE L’ORGANIZZAZIONE TRAMITE
L’UTILIZZO DEL DIARIO;
• DIARIO STRUTTURATO IN MODO SEMPLICE E
CHIARO, MOSTRANDO GLI IMPEGNI SCOLASTICI,
LE MATERIE, I TEMPI DI STUDIO E LE VERIFICHE.
✓PRELETTURA
✓COMPRENSIONE ED ELABORAZIONE DEL
TESTO
✓ MEMORIZZAZIONE
✓RECUPERO
LE FASI FONDAMENTALI
PRE
LETTURA
CONO-SCENZE
PRE-GRESSE
PAROLE CHIAVE
TITOLOIMMAGI
NI
SCORRO IL
BRANO
I TITOLI
IL BUCO DELL’OZONO
L’EFFETTO SERRA
RIFIUTI E DISCARICHE
LE IMMAGINI
IL TESTO
TECNICHE E STRATEGIE DILETTURA
LETTURA
RAPIDA
•Scorsa rapida del testo
LETTURA ANALICA
•Lenta, attenta, approfondita.
LETTURA
SELETTIVA
•Sulla base di indizi, si saltano parti del testo e ci si sofferma su altre
I ° TAPPA SOTTOLINEO ED ANNOTOO Cerca di evidenziare non più del 30% del
testo;
O Controlla di aver sottolineato tutti i concetti
importanti;
O Usa le parti evidenziate come guida per
ripetere l’argomento.
Annotare
O Annotare le “Parole Chiave” a margine di un
testo per sintetizzare i concetti importanti
espressi in un paragrafo;
O Durante il ripasso è sufficiente rileggere le
annotazioni per ricordare le informazioni
principali!
II° TAPPA: IL TESTO E LA COMPRENSIONE
COMPRENSIONE: è un compito complesso che
costa fatica a tutti i ragazzi, non solo Dsa. La
soluzione spesso è la SEMPLIFICAZIONE
▪ riassumere, tagliare e mettere in evidenza i
concetti principali da parte dell’adulto.
Vantaggio:
risparmio di
tempo
Svantaggio:
Mancanza
autonomia
PROPORRE
ATTIVITA’ CHE
FACILITANO LA
COMPRENSIONE
GLI ORGANIZZATORI ANTICIPATI
Organizzatori
anticipati
Forniti
aa
insegnanti
Mappe
Schemi
indizi
Conoscenze
pregresse
Impatto
Graduale
III° TAPPA: SCHEMATIZZAZIONE E
MEMORIZZAZIONE
✓ Selezione dei concetti importanti da
tradurre in parole chiave,
distinguendo tra parole-concetti e
parole-legame;
✓ Costruzione della mappa .
LE MAPPE CON I POST - IT
IV TAPPA: USO LE STRATEGIE PER IL RECUPERO DELLE
INFORMAZIONI
PIANO PER RIPASSARE :
O Suddividere il materiale di studio in unità;
O usare gli schemi: permettono di accellerare i
tempi e mantenere viva una quantità di
informazioni anche successivamente;
O verificare le conoscenze senza il libro,
ripetendole;
O buona prassi : ripetere ogni giorno ciò che
viene spiegato;
O dedicare la maggior parte del tempo alla
ripetizione e alla rielaborazione
IMPORRE PRATICHE INNATURALI….
NON E’ MAI UNA BUONA IDEA
Grazie all’esperto Annalisa Morganti che ha lavorato
con noi allo svolgimento del progetto