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Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 7, Numero 4 - Aprile 2008 UNA SFIDA DA VINCERE Bambini che giocano, ragazzi che chiacchierano, un bar fun- zionante, bello, pulito e acco- gliente, l'area per i più piccoli- ni, un campo da calcio verde bril- lante che dà luce al grigiore cit- tadino, una palazzina con tante aule colorate per dare spazio a tutti… sì, lo possiamo chiamare un sogno che si è avverato. Dopo tanta fatica, abbiamo final- mente il nostro oratorio, che ci ricompensa ogni volta che lo guardiamo! Certo, c'è ancora qualcosa da mettere a posto, ma, con calma, verranno sistemate anche le ultime cose. Di proble- ma grosso né è rimasto uno solo: PAGARLO!!! LA NOSTRA SETTIMANA continua a pagina 4 La settimana santa di Pasqua noi ragazzi ado- lescenti di 1 a 2 a e 3 a superiore ci siamo ritrova- ti e abbiamo vissuto un'intensa settimana al- l'insegna di preghiera, incontri e meditazioni. Abbiamo vissuto questa settimana come se fosse stata una settimana normale, infatti sia- mo stati in oratorio a mangiare, dormire e fare le piccole cose di ogni giorno come i compiti e divertirsi però sempre insieme agli altri. Ma non solo. ROMA: L’INIZIO DI UN NUOVO CAMMINO Finalmente lunedì 24 marzo siamo partiti per la tanto attesa Professio- ne di Fede a Roma. Quando siamo saliti sui nostri due pullman - alle 5.00 della mattina - eravamo stanchi e assonnati, ma all'arrivo eravamo cari- chi di gioia ed energia. Prima tappa: sulla cupola di S. Pietro. Percorren- do le scale interne alla basilica, siamo sbucati su una balconata da dove è possibile ammirare dall'alto la magnifica imponenza della chiesa e di- stinguere chiaramente la scritta in latino: "Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam". Francesca Buffone continua a pagina 11 SETT. COMUNITARIA ‘08 IN RILIEVO pag. 8 Cristiana Novelli CPP - Giovani e Chiesa pag. 17 Marco Modenese L’Adolescenza pag. 18 Chiara Scognamiglio In Comunità pag. 19 il Clan scout Giulia Citroni & Silvia Caroni continua a pagina 2 Io sono il pane della vita Christina Leema & Giulia Molari Una comunità in cammino M. Fabrizi e C. Modenese E sono solo un uomo dal blog di un adolescente Eppure sentire... Lorenzo Magni Silenzio! Parla il Vangelo... Stefania Caufin pag. 4 pag. 5 pag. 7 pag. 7

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pag. 8 Cristiana Novelli CPP - Giovani e Chiesa pag. 17 Marco Modenese L’Adolescenza pag. 18 Chiara Scognamiglio In Comunità pag. 19 il Clan scout Una comunità in cammino M. Fabrizi e C. Modenese E sono solo un uomo dal blog di un adolescente Eppure sentire... Lorenzo Magni Silenzio! Parla il Vangelo... Stefania Caufin

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Periodico dell’Oratorio san Pio V - Milano Anno 7, Numero 4 - Aprile 2008

UNA SFIDA DA VINCEREBambini che giocano, ragazziche chiacchierano, un bar fun-zionante, bello, pulito e acco-gliente, l'area per i più piccoli-ni, un campo da calcio verde bril-lante che dà luce al grigiore cit-tadino, una palazzina con tanteaule colorate per dare spazio atutti… sì, lo possiamo chiamareun sogno che si è avverato.

Dopo tanta fatica, abbiamo final-mente il nostro oratorio, che ciricompensa ogni volta che loguardiamo! Certo, c'è ancoraqualcosa da mettere a posto, ma,con calma, verranno sistemateanche le ultime cose. Di proble-ma grosso né è rimasto unosolo: PAGARLO!!!

LA NOSTRA SETTIMANAcontinua a pagina 4

La settimana santa di Pasqua noi ragazzi ado-lescenti di 1a 2a e 3a superiore ci siamo ritrova-ti e abbiamo vissuto un'intensa settimana al-l'insegna di preghiera, incontri e meditazioni.

Abbiamo vissuto questa settimana come sefosse stata una settimana normale, infatti sia-mo stati in oratorio a mangiare, dormire e farele piccole cose di ogni giorno come i compiti edivertirsi però sempre insieme agli altri. Manon solo.

ROMA: L’INIZIO DI UN NUOVO CAMMINOFinalmente lunedì 24 marzo siamo partiti per la tanto attesa Professio-ne di Fede a Roma. Quando siamo saliti sui nostri due pullman - alle 5.00della mattina - eravamo stanchi e assonnati, ma all'arrivo eravamo cari-chi di gioia ed energia. Prima tappa: sulla cupola di S. Pietro. Percorren-do le scale interne alla basilica, siamo sbucati su una balconata da doveè possibile ammirare dall'alto la magnifica imponenza della chiesa e di-stinguere chiaramente la scritta in latino: "Tu es Petrus et super hancpetram aedificabo ecclesiam meam".

Francesca Buffonecontinua a pagina 11

SETT. COMUNITARIA ‘08 IN RILIEVO pag. 8

Cristiana NovelliCPP - Giovani e Chiesa pag. 17Marco ModeneseL’Adolescenza pag. 18Chiara ScognamiglioIn Comunità pag. 19il Clan scout

Giulia Citroni & Silvia Caronicontinua a pagina 2

Io sono il pane della vita

Christina Leema & Giulia Molari

Una comunità in camminoM. Fabrizi e C. ModeneseE sono solo un uomodal blog di un adolescenteEppure sentire...Lorenzo MagniSilenzio! Parla il Vangelo...Stefania Caufin

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(continua da pagina 1)Come ci ricordano tre bei cartelli gialli,mancano ancora 600.000 euro, ai qua-li vanno ad aggiungersi ogni mese gliinteressi bancari. Per trovare i soldi lestiamo provando tutte, bandi, concor-si, richieste di contributi, manon basta. E allora ci è venu-to in mente di proporre dinuovo una sottoscrizione apremi, che tre anni fa avevaavuto un grande successo. In-nanzitutto, un enorme grazieva ai tanti negozianti e priva-ti che hanno offerto premi bellissimi.Non pubblichiamo l'elenco dei "dona-tori" su questo numero, perché tantipremi stanno ancora arrivando e quin-di, al momento, non abbiamo una listacompleta. Ora, però, tocca a noi tutti,grandi e piccoli: abbiamo fatto stampa-re 25.000 biglietti, una vera sfida, edobbiamo venderli tutti entro il 1° giu-

gno! E' anche una grande occasione,perché è un'iniziativa che si può porta-re facilmente fuori dalle mura del no-stro oratorio: possiamo vendere i bi-glietti, che tra parentesi costano solo 1euro l'uno, nei posti di lavoro, nelle

scuole, nei condomini, ai giardini…Basta prendere un blocchetto e darsida fare! Non dobbiamo comprarli noi,se non vogliamo, dobbiamo solo ven-derli! Proviamo a vendere tutti alme-no un blocchetto! Non è così difficile:l'altra volta ci sono state persone chesono riuscite a vendere ad amici e col-leghi 5 o 6 blocchetti e alla fine hanno

confessato che non è stato così diffici-le. E poi ci sono i bambini, che sono fan-tastici in queste cose! Forza allora! Ladomenica, dopo tutte le s. Messe delmattino, potrete trovare, o appena fuo-ri dalla chiesa o in oratorio, qualcuno

che vi può consegnare un bloc-chetto da vendere. Durante lasettimana, dalle 17 in poi, inoratorio, ci sarà sempre un'in-caricata a distribuire blocchet-ti o a ritirare quelli venduti.Quindi armiamoci e partiamo,blocchetto ed elenco dei pre-

mi alla mano. Già, i premi… la lista,come dicevamo, non è ancora comple-ta. Di seguito, pubblichiamo solo i pri-mi venti, per motivi di spazio, ma vi an-ticipiamo che sono molti, ma molti dipiù! Scommettiamo che questa sfida lavinciamo?

Giulia Citroni e Silvia Caroni

1 Pc portatile2 Soggiorno di una settimana per un

bambino in agriturismo a Urbino3 Olio su tela (50X70)

Spiazzi di Gromo4 Fotocamera digitale Pentax Optio5 Paravento in ferro battuto6 Vaso in vetro "Venini"7 Collana8 Stampante fotografica Canon

Selphy CP 509 Macchina per caffè "Dolce gusto"10 Digital Photo Frame11 Ceppo di coltelli12 Stand in ferro battuto13 Collana14 Cena per due al ristorante15 1/2 Prosciutto crudo16 1/2 Prosciutto crudo17 Volume "70 meraviglie del Mondo"18 Bracciale19 Cena per due al ristorante20 Volume "Il Grande ricettario di

Gualtiero Marchesi"21 Stazione Meteo22 Buono ferramenta Euro 50,0023 Buono lavanderia Euro 50,0024 Confezione regalo da 3 litri

di olio extravergine25 Porta carte di credito Mont-Blanc

Ecco i premi:Finalmente… abbiamo riaperto il nostro bar!Brioche, cappuccini, cioccolate, caffè, thé, focacce e le famose cara-melle per tutti i gusti e tutte le età.È veramente un bell'ambiente accogliente, dove trovate tante mam-me e papà disponibili a esaudire tutti i vostri desideri!È una bella esperienza, dove, oltre ad approfondire l'amicizia conle mamme che già si conoscono, si familiarizza con tante altre per-sone.Dopo una giornata di lavoro, anche se sei un po' stanca, il turno albar è meno faticoso grazie al sorriso dei bambini e dei ragazzi cheentrano ad acquistare i loro dolci preferiti o al complimento di unnonno per l'ottimo cappuccino!Tutto questo ripaga per l'impegno di ognuno di noi.Felici di questa esperienza, vogliamo invitare tutti a mettersi ingioco, a donare parte del proprio tempo a questa forma divolontariato perché, credeteci: È PIÙ QUELLO CHE SI RICEVE DIQUELLO CHE SI DÀ. Alcune mamme

Felici di servire

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don Stefano

StonatimamatiTutti noi abbiamo un ricordo della vita legato alla

melodia di una canzone e tanto più si invecchiatanto più le note segnano il passo del tempo. La

settimana santa comunitaria dei ragazziadolescenti è stato sicuramente un tempo che per

me e per loro resterà nella memoria forse anchegrazie alle parole e alla musica della canzone

che insieme abbiamo scritto.La forte esperienza spirituale vissuta è diventata

melodia e versi. Io vorrei che questo cantodiventasse patrimonio della nostra comunità

proprio perché è segno dell’agire dello Spirito.Credo che si commenti da sola. A voi lettori però

voglio consegnare la mia gioia nel vedere come laComunità parrocchiale voglia bene ai ragazzi. Perfortuna sono sempre meno coloro che guardano aigiovani con indispettita distanza. I ragazzi con la

loro modalità sempre un po’ ai margini, sempre unpo’ sfrangiati come i loro jeans, hanno preso postonella chiesa per la Veglia Pasquale con un’allegria

che sapeva davvero di Pasqua! Aver vissutol’intimità dell’ultima cena, il supplizio della

Croce, la triste sepoltura del Maestro e il suoimbarazzante e definitivo silenzio ha reso

vero ed enorme l’annuncio pasquale!Penso seriamente che essere trasportati in questo

modo dalla Settimana Santa sia un donomeraviglioso e per certi versi l’unica vera

possibilità di cogliere in pienezza la Risurrezione.Sarebbe auspicabile anche per gli adulti!

Grazie al Signore che ci ha presi per mano. Grazieagli educatori, buoni, generosi, attenti. Grazie

agli adulti che hanno sostenuto la fatica di questaavventura, a chi ha cucinato, a chi ha organizzato,

a chi ha pregato, a chi ha semplicementeapprovato con stima. Grazie agli adolescenti e ai

diciottenni per aver accettato la proposta: vi sietefidati e il Signore non vi ha rimandato delusi.

Come sempre.Buona Pasqua

Mi- Re Mi-Come i ragazzi alla nostra etàMi- Re Sol Revanno cercando sogni e veritàSol Re Mi- Solci ritroviamo insieme lunghi giorni in unità.Mi- Re Mi-Cuore ch’è senza sole splenderà.

Ecco l’amore folle del Signore,che con il sangue scrive una canzoneecco il Maestro forte che si china su di noifragile e_imprevedibile se vuoi.

Rit 1:Sol Re Mi- Re Mi-Che fatica! La comunità ch’è unita seRe Sol Requi noi rimaniamo insiemeSol Re Mi-c’è il Signore sempre dentro noiRe Mi- Sol Re Mi-che ci dà forza pace e libertà

Sempre tu avrai la possibilitàscegliere il male o piena libertà;e_anche se in quella notte traditore tu saraial tuo volere Lui si piegherà.

La tentazione piega i tuoi valorimaschera il male che si traveste in bene;ma Lui perdonerà qualunque scelta tu farai,sempre tornare indietro tu potrai.

Rit 2:Sì, giocare sempre nella luce dove Luici riunisce tutti insiemec’è il Signore sempre dentro noiche ci dà forza pace e libertà

Ora la terra in mezzo ai suoi colorigioca col vento, l’aria, l’acqua i fiori;giocano i miei pensieri mentre corro incontro a Tevoglio la vita intera e Tu con me!

Rit 1.

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Via Crucis per le vie del quartiere

(continua da pag. 1)

Una comunitàin cammino...

Christina LeemaGiulia Molari

Durante la settimana comunitaria cisiamo incontrati il martedì santo peril grande appuntamento della via cru-cis. Noi educatori abbiamo avuto unruolo essenziale: ci siamo occupati del

servizio d’ordine, alcuni di noi hannoportato la croce, altri l’altoparlante.Il servizio d’ordine consisteva nel por-tare le torce per bloccare gli incroci equindi permettere il passaggio delcorteo. Per noi ragazzi di prima supe-riore è stata la prima esperienza da

questo punto di vista: fino all’annoscorso non eravamo parte attiva del-la celebrazione mentre adesso abbia-mo avuto la possibilità di vivere più

da protagonisti questo importanterito. Siamo orgogliosi di essere riusci-ti a riunire in preghiera la nostra co-munità evitando che il traffico caoti-co cittadino milanese disturbasse ifedeli.

Maddalena FabriziCostanza Modenese

Durante le giornate ci ritrovavamospesso con i nostri educatori per af-frontare due tra i personaggi più em-blematici del Vangelo. Dovevamo ca-pire chi era il discepolo amato da Gesùtra Giuda e Giovanni. Ci siamo imme-desimati nelle due figure e li abbiamoconfrontati trovando tutti i loro latinascosti. La sera del giovedì santodopo la celebrazione dell’ultima cenaabbiamo rivissuto il momento della la-vanda dei piedi con i nostri educatoriche ci hanno lavato i piedi come hafatto Gesù con i suoi discepoli. È sta-to un gesto molto importante ancheperchè prima è stato proprio il don alavare i piedi ai nostri educatori. Cihanno fatto comprendere che per es-sere educatori e seguire l’esempio diGesù pienamente bisogna mettersi alservizio degli altri. In memoria di que-sto gesto impegnativo hanno lasciatole bacinelle con cui ci hanno lavato ipiedi in mezzo al cortile dell’oratorioin modo tale che tutte le volte chepassavamo di lì ci ricordavamo del loroimpegno. Alla fine della settimana,precisamente venerdì e sabato i no-stri educatori ci hanno invitati ad unmomento di preghiera, la veglia pa-squale. Avevamo capito che non c’eraun unico discepolo amato ma cheognuno di noi era speciale e doveva-mo sentirci tutti discepoli amati per-ché Gesù per mezzo del “boccone” eradentro di noi. Alla nostra età è diffici-le sentirsi amati ma con l’aiuto deinostri educatori e soprattutto grazieall’ultimo incontro che hanno organiz-zato sabato, tutto è diventato più sem-plice ma allo stesso tempo molto im-

portante.“Non vi affannate a cercare fuori divoi Dio, perchè egli è dentro di voi edè con voi! Se l’amore bussa apri laporta del tuo cuore!”Questa è stata la frase che ci hannoconsegnato alla fine dell’ultimo incon-tro ed è stata la chiave per aprire laporta dei nostri cuori che erano av-volti da mille dubbi che fronteggiava-mo durante la vita di tutti i giorni eche nel corso di questa settimana sonocresciuti più che mai. Abbiamo rac-colto tutti questi momenti in una can-zone che abbiamo cantato la notte diPasqua e i nostri educatori hanno avu-to la bellissima idea di lasciarci un ri-cordo di questa settimana che rappre-sentava nel particolare ognuno di noi,cioè hanno raccolto in un cd le nostrecanzoni preferite. Quest’anno la set-timana comunitaria è stata veramen-te speciale perché a differenza deglianni precedenti abbiamo avuto la pos-sibilità di vivere la settimana “auten-tica” nel nuovo oratorio. Siamo riu-sciti a cogliere il vero significato deltriduo pasquale e il grazie maggioreva ovviamente al don, che si è presola responsabilità di una quarantina diadolescenti, ma soprattutto ai nostrieducatori che non solo si sono ritro-vati molte volte con lo scopo di orga-nizzare nel migliore dei modi tutta lasettimana, ma ci hanno anche accom-pagnato lungo questo faticoso cammi-no, crescendo anche loro insieme anoi. Crediamo che non potremo mairingraziare abbastanza coloro che han-no reso possibile tutto questo. Ma noivogliamo dirvelo ugualmente… GRA-ZIE!

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Siamo alle solite. Quel momento chevorresti che non finisse mai, finisce edeccoti qui. Sei ripiombato in una stra-volgente normalità in cui speri di trova-re rifugio. Ma non è così e lo sai.22 marzo 2008, sabato, ore 23.55, ecco-mi a casa. Casa. Cosa vuole dire adessoquesta parola dopo che per una setti-mana ha significato un sacco a pelo suun materasso? Come si fa ora ad addor-mentarsi senza cuscini e cazzate chevolano per la stanza, senza il coppinoviola... senza aver pregato insieme?La s. Messa è finita poco fa e con lei lasettimana comunitaria, ma forse avevaragione Stefano: quest'esperienza nonfinirà mai. Lo strascico di questa setti-mana rimarrà nei nostri cuori per tuttala vita, sommandosi e completandosicon le altre esperienze che ognuno ac-cumulerà lungo la sua strada.Ed ecco allora che scopri di essere un di-scepolo amato e sta imparando ad ama-re, un discepolo che chiama Dio pernome sapendo che il Suo amore non loabbandonerà mai. "E sono solo unuomo", recita il titolo di una di quelle

da http://dktrrox.spaces.live.com/

Dal blog di un adolescente - Riflessioni sulla settimana comunitaria

E sono solo un uomo

Durante la settimana comunitaria degliadolescenti ci è stata proposta la visionedi un film, a mio parere, molto carino:"SCRIVIMI UNA CANZONE"Alex Fletcher (Hugh Grant), una pop-stardegli anni '80 ormai in discesa, si rendeconto che ormai la sua notorietà, e quin-di i suoi ingaggi, si stavano esaurendo. Gliviene fatta una proposta (alla quale nonpotrà rifiutare) da Cora Corman, idolo delmomento. La giovane pop-star, sua gran-de fan, gli chiede di comporre una canzo-ne che sarebbe poi stata cantata con lei in

un duetto al suo prossimo concerto.Alex, il quale noncomponeva ormaida 15 anni, si trova inpanico con pochissi-mo tempo per ter-minare il lavoro.Sarà una ragazza dol-ce, stravagante, maestremamente por-tata per tutto ciò cheriguarda rime e po-esia ad aiutarlo in

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Scrivimi una Canzone

Via L. Ciceri Visconti, 220137 Milano

Tel/Fax 02-59900727

Bottega Storicadi Milano dal 1955

questa sua impresa. I due, tra litigi e biz-zarre situazioni, finiscono per innamo-rarsi regalandoci così una canzone "WayBack Into Love" che li accompagnerà poiper il resto del film.Il film in sé non presenta chissà quale ri-flessione profonda, ma con una mancia-ta di allegria ti trascina in una storiad'amore stravagante e molto divertente!Ve lo consiglio vivamente; è molto cari-no!

RUBRICA FILM

Isabel Frampi

strane canzoni bigotte che sentiamoogni domenica, e forse è proprio que-sto il punto. Sono SOLO un uomo, unuomo che ha ricevuto in dono il piùgrande potere: la facoltà di scegliere. Laluce splende nelle tenebre, ma le tene-bre non l'hanno accolta, e così possofare io con la fede, con l'amo-re. Ma non per questo Luismetterà di amarmi, no dicerto, ma continuerà finoalla fine a darmi un'altrapossibilità, un'occasione inpiù per tornare indietro.E Giuda se n'è accorto. Senon avesse sentito su di sè ilperdono dell'uomo che aveva appenacondannato a morte, probabilmenteavrebbe tenuto i suoi trenta denari.Trenta denari e la sua vita. Ma non è sta-to così, ha sentito che quell'uomo chepredicava quell'assurda idea della mise-ricordia, lo aveva perdonato, e di nuovonon ha capito, forse non ha voluto capi-re, e lo ha privato dell'ultimo bene chegli poteva togliere: la vita di un amico.Ognuno di noi può scegliere come vive-

re, se come Giuda o come Giovanni, Luinon smette di amarti. Cosa mi ha lascia-to allora questa settimana di bordello,cazzeggio e meditazione? Non lo so. Ve-ramente, non lo so. Ma so che ora nonmi sento più i vincoli che avevo prima,l'idea di un Dio che ti giudica per quello

che fai. Nonvedo anco-ra nientesulla stradache sto per-c o r r e n d oma possosfiorare la

mano accanto alla mia e lasciarmi gui-dare, e se non la sento non devo voltar-mi indietro. E se i miei passi insicuri pos-sono essere di aiuto a qualcuno porge-rò a lui l'altra mano, perchè è aiutandogli altri che posso trovare la mia strada,servire ti serve. La luce splende anchenelle tenebre. Andiamo avanti a cercar-la.

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…Gesù si commosse profondamente e di-chiarò: «In verità, in verità vi dico: uno divoi mi tradirà»… Uno dei discepoli, quelloche Gesù amava, si trovava a tavola al fian-co di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno egli disse: «Di’, chi è colui a cui si riferisce?».Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù,gli disse: «Signore, chi è?». Rispose alloraGesù: «È colui per il quale intingerò un boc-cone e glielo darò». E intinto il boccone, loprese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio diSimone. E allora, dopo quel boccone, sata-na entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quel-lo che devi fare fallo al più presto»… Presoil boccone, egli subito uscì. Ed era notte.(tratto da Gv 13)Dal 17 al 22 marzo gli adolescenti hannovissuto in oratorio la loro settimana santa,una settimana diversa e unica, una setti-mana ricca di esperienze e di spunti, unasettimana di vita comunitaria.Noi educatori abbiamo “costruito” gli in-contri e le meditazioni per i ragazzi a parti-re dalle figure di Giuda e Giovanni e sul si-gnificato di quel boccone che Gesù dà aGiuda, subito dopo aver annunciato il suotradimento.Questo boccone rappresenta Gesù stesso,che si consegna a Giuda. Esso rappresentail compimento dell’amore, che non è quin-di solo servizio, ma innanzitutto, dono disé all’altro. Gesù dona sé stesso a colui chelo tradisce. Il verbo tradire deriva dal latinotradere, che significa principalmente con-segnare. Questo brano è bellissimo perchénello stesso tempo Gesù si consegna a Giu-da e Giuda lo consegna alle guardie. E que-sto gioco di parole è straordinario e nascon-de dietro un capire e un non capire che ciaffascina sempre di più. Ed è bellissima l’im-magine di questo boccone che entra den-tro il traditore e come al solito dopo il donodi Dio all’uomo subentra Satana che vuolerovinare questo dono e far prevalere il male

sul bene. Ma il dono di Dio che è dato aGiuda prima dell’arrivo di Satana, sta an-che alla fine di tutto, come perdono. Sa-tana all’inizio della Bibbia, nel libro dellaGenesi, entra dentro l’uomo attraverso ilboccone che mangiò Eva e diede ad Ada-mo. Ma ora Satana stesso è ingannato,perché in Giuda non trova il boccone pre-so e mangiato dall’uomo, ma il Signorestesso, che non mangia, perché è la vita esi dà da mangiare. Questo boccone, quin-di, a differenza di quello di Adamo ed Eva,fa credere a Sa-tana di averetrionfato ma inrealtà rappre-senta la suasconfitta. Giudaquindi non fatutto da solo,ma è ancheGesù che siconsegna a lui.E Giuda deve capire che in realtà quel boc-cone è la sua salvezza e che dietro di essosi nasconde il perdono di Gesù. Egli perònon ha compreso fino in fondo la possibi-lità che gli ha dato Gesù: Egli, dandogli ilboccone, gli dà la possibilità di salvarsi;con quel gesto Lui si mette nella pancia enel cuore di Giuda, entrando nel suo cor-po e nel suo sangue. Satana, quando en-tra in Giuda, pensa di avere vinto, ma tro-va dentro Gesù (che è già all’interno diGiuda). Giuda quindi è già salvato, ma nonlo sa, non se ne rende conto e tenta poi ditornare da solo sui propri passi.A questo proposito la frase La luce splen-de nelle tenebre, ma le tenebre non l’han-no accolta, tratta dal capitolo 1 del Van-gelo di Giovanni, assume un senso diver-so e acquista un significato che primasfuggiva. E ci siamo concentrati sulla figu-ra del discepolo amato: forse è troppo fa-

cile pensare che Giuda non sia un disce-polo per eccellenza, fedele, che va fin sot-to la croce e che quindi è amato da Gesùin modo assolutamente particolare ed uni-co, tanto che Gesù lo affida a Maria e que-st’ultima lo accoglie nella sua casa comeun figlio. È l’unico discepolo che davveronon lo tradisce, che fino all’ultimo amaGesù, perfino più di Pietro, il primo papadella storia, che aveva giurato fedeltà aGesù, ma che non esita a tradirlo rinne-gandolo tre volte. Dunque chi è questo di-

scepolo amato?Bisogna scoprire chedentro di noi c’è tuttoquello che ci serve pervivere, che siamo noi ildiscepolo amato, chesiamo noi i destinataridel messaggio di Gesù eche dobbiamo solo ren-dercene conto e scoprir-lo. Gesù attraverso il

boccone è entrato nel nostro cuore e orasta solo a noi decidere se lasciarci amareoppure no. La difficoltà di Giuda è proprioquesta: essendosi accorto del suo errorenon è più disposto ad accettare questoamore gratuito che lo spiazza tanto daportarlo al suicidio. Ma nonostante ciòanche Giuda è un discepolo amato, esat-tamente come Pietro, Giovanni e ognunodi noi. Il Signore ci ama, sta solo a noi de-cidere se accoglierlo e amarlo.Questo è il discepolo che rende testimo-nianza su questi fatti e li ha scritti; e noisappiamo che la sua testimonianza è vera.Vi sono ancora molte altre cose compiuteda Gesù, che, se fossero scritte una per una,penso che il mondo stesso non basterebbea contenere i libri che si dovrebbero scri-vere.(tratto da Gv 21)

Andrea Cafiero

Settimana comunitaria 2008

Il discepolo amato sei tu!

Sulle note di Dio...Quella di quest'anno è stata una stata unasettimana comunitaria che rappresentauna svolta: finalmente abbiamo potutoriflettere, divertirci e approfondire diver-se tematiche nel nostro nuovo oratorioa completa disposizione dei nostri adole-scenti, al centro della proposta educati-va. Noi educatori ci siamo trovati pa-recchie volte per preparare tutti i varimomenti che ci hanno permesso di vi-vere meglio questa Pasqua ed ho avutol'occasione di soffermarmi su alcuni dibrani del Vangelo di Giovanni in cui

emerge la figura del discepolo amato, undiscepolo amato che è presente inognuno di noi e, quando il male tenta diinsinuarsi nel nostro corpo, la BuonaNotizia è già presente e pronta a scon-figgerlo. Sta poi a noi accogliere questoperdono.Grande protagonista di questa settima-na è stata la musica, infatti ci ha accom-pagnato come filo conduttore per tuttele giornate e, grazie all'aiuto di educa-tori e ragazzi esperti di musica, siamoriusciti a comporre e musicare una can-

zone, dal titolo "Stonatimamati" che ab-biamo cantato come canto finale nellagrande veglia di Resurrezione del saba-to santo. Chi volesse ascoltarla può an-dare su internet all'indirizzo:http://it.geocities.com/roxhosting/Stonatimamati.mp3È’ stato molto bello condividere questimomenti con i ragazzi che seguo da annie spero vivamente di poter ripetere que-sta esperienza l'anno prossimo.

Tommaso Bertolesi

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IL DEBUTTO MILANESEDELLA COMPAGNIA

MACCHIADOLIO

18-19enni

Eppure sentire...

Laura Mancini

Lorenzo Magni

Pasticceria 

Milano V.le Coni Zugna, 57 20144 Milano 

02 89403338 ­ 02 89400661 e­Mail : [email protected] 

Per festeggiare in letizia il nostronuovo oratorio le idee non manca-no. Quello che si prepara è un giu-gno "CALDO" di eventi. Uno, fra i tan-ti, sarà la messa in scena, sul palcodel Teatro Oscar, di una commediabrillante adatta a grandi e piccini.

Un gruppo di energici genitori è giàal lavoro e si improvviseranno atto-ri, sceneggiatori e scenografi.Si comincia sempre per gioco e allafine ci si divere davvero tanto. Uni-ca anticipazione, un gran finale asorpresa.

Villapizzone, 19 marzo 2008: da qui in-zia il nostro triduo, il voler vivere laPasqua da veri cristiani, la voglia di ca-pire sempre di più il rap-porto col Maestro. Sonostati tre giorni dedicati aquel Silenzio che rendecosì unica e, troppo spes-so, difficile la nostra rela-zione con Dio; e, anche sesembra un paradosso, èstata fondamentale la mu-sica, che ci ha accompagnato tutto iltempo.Abbiamo sbattutto il naso contro imomenti più duri e di maggior difficol-tà di questa Amicizia, ma soprattutto

abbiamo imparato a prendere confi-denza con i testi del vangelo, a pla-smarli sul nostro vissuto.

E' stata un'esperienza che ci ha fattocrescere e sento che i dubbi che sononati in tutti noi ci abbiano uniti an-cor di più.

18-19enni

Silenzio. Il silenzio è una mancanza, èun’assenza di parole ma quante cosepuò esprime un silenzio; quali e quantisentimenti si celano dietro ad un silen-zio. Silenzio di dolore, silenzio di paura,silenzio di impotenza, silenzio di indif-ferenza, silenzio di complicità, silenziodi rispetto. “Il silenzio ha il volto dellecose che hai perduto”. Il silenzio fa pau-ra. La nostra società ha ormai bandito ilsilenzio: per strada ragazzi con le cuffiet-te nelle orecchie, il risuonare della radionelle macchine, la televisione a casa…quanto pesa il silenzio di Dio in una so-cietà così? Dov’è Dio nelle nostre gior-nate più nere? Dov’è nella mia sofferen-za più grande? Nelle mie fatiche quoti-diane? “Dio mio, Dio mio, perché mi haiabbandonato?” grida Gesù dalla croce,anche a Lui pesa questo silenzio! Il si-

Silenzio! Parla il Vangelo...lenzio è il buio delle parole, ma dietroquel buio qualcosa di più: c’è l’amoredi un Padre, di un Dio, che ama talmen-te tanto i propri figli da regalare lorola libertà più gran-de: il suo silen-zio, il suo an-nientamento, lasua morte, perpoterci sostene-re e stare accan-to non nella suaonnipotenza manel nostro pec-cato, nella nostradebolezza, nellanostra fragilità.

Stefania Caufin

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Un arcobalenodi campanelle

Alessandra Busacca

Ritiro divertente e utile

Cristiana Novelli

III elementare

“Finalmente!” potranno dire i bambi-ni della terza elementare: “finalmenteora sappiamo cosa bisogna fare alla s.Messa la domenica mattina!” Infattidopo una lunga preparazione, hannofatto il loro ingresso solenne in chiesa,con le proprie campanelle colorate. Imartedì pomeriggio ogni gruppo di ca-techismo si riuniva per portare a ter-mine il lungo lavoro di costruzione diuna campanella. Una campanella a tut-ti gli effetti, in ceramica e con il batac-chio che suona (per richiamare la“voce” di Dio). Non è mancata di certola creatività, e ogni bambino ha potutodecorare la propria campanella a suopiacimento. Inoltre ogni campanellaera del colore della squadra alla qualeapparteneva e sembrava un vero eproprio arcobaleno. Mentre osservavoi bambini che dipingevano il propriolavoretto, mi sembrava di rivivere igiorni di quando ero bambina e ripen-savo all’emozione di quel momento,quando ogni piccola cosa si trasforma-va in una meraviglia. In un certo sen-so la prima entrata in chiesa era unmomento nuovo anche per me, perchépurtroppo io non ho potuto vivere lamia prima comunione “solenne” per-ché ero a casa con gli orecchioni… Tuttii miei amici però mi hanno raccontatola loro esperienza in un modo così det-tagliato che mi sembrava di averci pre-so parte insieme a loro. Sono dunquestata molto contenta di aver partecipa-to all’entrata ufficiale dei “miei” bam-bini e spero che anche loro ne sianorimasti entusiasti.

IV elementare: ritito Prime Comunioni

Domenica 2 marzo, dopola s. Messa delle 9.30, sia-mo andati al ritiro di pre-parazione alla Prima Co-munione, presso le SuoreMantellate di via Vasari.All’inizio siamo andati incortile a giocare con i no-stri amici; io non ero emo-zionata, perché sapevo giàche cosa si faceva. DonStefano ci ha chiamatidopo aver giocato moltissimo, abbia-mo formato un gruppo, il don ha par-lato per un po’ e noi ne abbiamo ap-profittato per riprendere fiato. Doposiamo andati a vedere la recita inter-pretata dai papà; mio padre (quelloche assomiglia a don Stefano!) inter-pretava Pietro. A me è piaciuto mol-to, ma sono rimasta sorpresa perchépensavo che mio papà facesse la par-te di Gesù. Dopo lo spettacolo abbia-mo mangiato, c’erano cibi di tutti itipi; e naturalmente tutto buonissi-mo, complimenti alle mamme o papàche hanno cucinato! In seguito abbia-mo colorato un disegno, e se voleva-

mo potevamo realizzare una sfuma-tura fatta bene che rappresentasse ilcielo: era per il nostro libretto della“Prima santa comunione” e lo terre-mo per sempre. Alla fine per la primavolta abbiamo assaggiato l’ostia: maci pensate? Per la prima volta l’ostia(e col vino addirittura!), anche se nonera consacrata. In quel momento misono emozionata molto perché nonsapevo esattamente quando dire“Amen”. Nel tardo pomeriggio il riti-ro è finito e noi ci siamo sentiti piùpronti per la Prima Comunione verae propria. Grazie don Stefano!

Daniela Distefano

IV elementare: Prime Comunioni

“Io sono il pane vivo disceso dal cie-lo... chi mangia questo pane vivrà ineterno”. Parole bellissime che nellesere del 3, 5 e 6 marzo ci sono entra-te nel cuore. Insieme con Gesù. E’ sta-ta la nostra Prima Comunione. Erava-mo sull’altare - ogni sera due squa-

dre - tutti uniti nel pri-mo incontro con Gesù:don Giorgio, don Stefa-no, i nostri animatori ele mamme allenatrici.Nella chiesa, semivuota,potevamo sentire il ca-lore e l’affetto dei no-stri genitori, dei fratel-li, dei nonni e degli ami-ci più cari. Spesso le pa-role non riescono adesprimere le emozionipiù profonde e così an-che per me non è facile-

Io sono il pane della vitatrasmettervi tutte le sensazioni pro-vate la sera della mia Prima Comu-nione. Pensavo che sarei stata più”sciolta” perché avevo già assistito aquelle dei miei fratelli e sentito i lororacconti, ma quando è toccato a mestare sull’altare e accostarmi all’Eu-carestia sono stata invasa da un’emo-zione e da una gioia fortissime. E hopotuto vedere gli stessi sentimentinegli occhi dei miei compagni. Voglioanche ringraziare, a nome di tutti noi,Suor Katia, il coro e i nostri animato-ri. I primi perché si sono dati tantoda fare e con i loro canti hanno resole celebrazioni ancora più coinvolgen-ti. I secondi perché ci sono stati vici-no anche in quelle fantastiche sere econtinuano a tenerci per mano nelcammino di discepoli di Gesù.

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Una Pasquacondivisa...

9

IV elementare

Gianluca Legè

Cari lettori, Buona Pasqua! (anche se unbel po’ in ritardo...). Quest'anno la miaSanta Pasqua è stata diversa e specia-le. Ho avuto l'occasione di prepararmiall'evento in compagnia dei miei amicie del don, con l'aiuto dei miei bravi e,soprattutto pazienti, educatori. Abbia-mo partecipato a una serie di incontridurante i quali, oltre che imparare qual-cosa sulla Pasqua, mi sono divertitoparecchio. L'incontro più bello è statoil ritiro... un'intera giornata passata tutti

insieme alle Mantellate!! Ci sono stativari momenti speciali, come la conse-gna del Messalino e il pranzo in condi-visione. Anche i momenti di gioco nonsono certo mancati! Ho potuto impa-rare tante cose nuove sull'antica origi-ne della Pasqua, la storia di Mosè e del

popolo ebraico. Dopo questi incontri hocapito quanto è bello condividere qual-cosa con gli altri, specialmente con gliamici.

V elementare

LA NOSTRA VIA CRUCISNoi ragazzi della 5° elementare ab-biamo organizzato la Via Crucis delLunedì Santo per tutti i ragazzi del-l’oratorio l’abbiamo preparata di-visi a sei squadre e ogni squadraaveva una stazione. All’inizio ab-biamo letto i brani e ciascuno dinoi ha scritto un piccolo commen-to, infine abbiamo colorato i car-telloni che rappresentavano le sta-zioni. Noi ragazzi di 5° elementa-re siamo venuti velocemente dascuola in oratorio per rileggere ibrani e per essere preparati alla Davide Panzani

V elementare

Giovedì 13 aprile i ragazzi di VElementare, prossimi a ricevereil sacramento della s. Cresima afebbraio 2009, hanno vissuto unmomento particolare tutto dedi-cato a loro e al percorso di fedeche stanno facendo: l’accoglien-za del Sacro Crisma. Don Stefa-no ha mostrato loro uno specialecofanetto, custodito nella nostrachiesa all’interno del Tabernaco-lo, che contiene 3 boccette diolio. Una di queste 3 boccetteconteneva il Crisma, un olio pro-fumato. Il termine Crisma deri-va dal greco e significa “unto”.Proprio perché nel sacramentodella Confermazione il Vescovounge con quell’olio la fronte dei

ragazzi, facendo unsegno di croce e di-cendo: “Ricevi il si-gillo dello SpiritoSanto che ti è sta-to dato in dono”.Lo stesso olio, quel-la mattina era sta-to consegnato inDuomo ai sacerdo-ti di tutte le par-rocchie della Dio-cesi di Milano, di-

Olio nuovo per un anno specialerettamente dal nostro VescovoDionigi Tettamanzi, che lo avevabenedetto insieme agli altri dueoli, l’olio dei catecumeni (serveper il Battesimo) e l’olio degli In-fermi (ser-ve per gliammalati)durante las. MessaCrismale.I n s i e m eabbiamoascoltatoun branot r a t t odall’ Anti-co Testa-mento ealcuni bambini hanno letto leloro intenzioni. Ci siamo poi re-cati in Cappella Eucaristica perriporre il cofanetto contenente itre oli sacri nel Tabernacolo e ab-biamo concluso il nostro intensoe particolare momento di pre-ghiera. Quest’esperienza è statavissuta dai bambini con grandepartecipazione ed entusiasmo eun altro passo verso la meta del-la s. Cresima è stato fatto.

Isabella Malagu Molari

Via Crucis. Questa è stata una bel-lissima esperienza che ci ha fattocapire in modo più vicino la via cheGesù ha percorso per vincere lamorte.

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1a media on the roadLa fiducia ele scelte

I media: riflessione sulla Cresima

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Stringendoci a Te

Noi ragazzi di 1^ media abbiamo inizia-to, dopo la s. Cresima, il lungo camminoverso la professione di fede.Come prima tap-pa, dobbiamo es-sere in grado diriconoscere ladifferenza tra ilBENE e il MALE.Ciò che credevoera di dover pen-sare questo argo-mento in grande,come, ad esem-pio, le corruzionidei politici oppu-re la nostra amica natura, ma invece, periniziare, abbiamo fatto questo lavoro al-l’interno della nostra città.Qualche giorno fa, a catechismo, siamousciti dal nostro oratorio ed abbiamo fo-tografato le cose brutte e belle intornoa noi. In linea di massima tutti noi ab-biamo fotografato degli oggetti mezzibrutti e mezzi belli…Qualcuno di noi ha fotografato una pic-cola primula, calpestata da tutti, che

usciva dal cemento; in questa foto sivedeva un mozzicone vicino alla pianta,segno di disprezzo nei confronti di essa.

Ciascuno di noiha portato lefoto la settimanadopo e le abbia-mo guardate in-sieme.Don Stefano ciha fatto vederequeste foto e leha commenta-te…In seguito, conuna foto di mu-

rales, ha iniziato un discorso per noi ra-gazzi: “A cosa serve fare questi dipintise la città è già brutta così?”.Insomma, con una breve sintesi, ci haraccontato che non bisogna fare deigrandi discorsi (come quelli dell’ecolo-gia), ma piuttosto iniziare a ripurile lacittà dai rifiuti, incominciare a vivere inun ambiente migliore.

Federico Citroni Bontempo

Spesso nella vita si hanno momenti difiducia in cui si è creato un patto tradue persone.Leggendo questo articolo io vorrei chele persone ripensassero agli ultimimesi della propria vita e provasseroad individuare un episodio in cui han-no provato un sentimento di fiducia.Noi ragazzi di I media l’abbiamo pro-vato nei confronti dei nostri padrini edelle nostre madrine, dei nostri geni-tori, dei nostri nonni e di tutte le per-sone che ci hanno accompagnato nelnostro cammino di fede.Ci hanno aiutato a compiere delle scel-te, cosa non facile, e ci hanno inse-gnato che in una scelta c’è sempre uncriterio in base al quale si agisce.Abbiamo così imparato a scegliere so-prattutto durante il ritiro della Cresi-ma, quando dovevamo preparare lavaligia che ci sarebbe servita duranteil resto del nostro cammino di fede.Dovevamo cercare di mettere unaquantità equa di oggetti, per noi sim-bolici e per questo scegliere tra i tan-ti che ci si presentavano davanti agliocchi. Ognuno di noi ha scelto seguen-do i consigli dei padrini e delle madri-ne.La mattina della Cresima ero emozio-nantissima, come gli altri ragazzi, equando ho ricevuto il sigillo ho prova-to un gran senso di gratitudine versola mia madrina e tutte le persone chemi hanno accompagnato fino a qui, eche continueranno ad accompagnar-mi. Con questo voglio ringraziare anome di tutti i ragazzi di I media ipadrini e le madrine, le allenatrici, glieducatori, Monsignor Luigi Manganini,don Giorgio e in modo particolare donStefano.

Alice Pompili

Via Pietro Calvi 3/A MILANO ‐ Telefono 02 719039

PARRUCCHIERE - ESTETICA

Dopo lo spettacolo messo in scenalo scorso febbraio, il cammino dinoi ragazzi di seconda media nonsi è arrestato: infatti in una piovo-sa domenica di marzo abbiamo vis-suto quello che da molti anni è ilmomento della consegna della Cro-ce. Questo ha rappresentato pernoi ragazzi, per le mamme allena-trici, per don Stefano e per alcunigenitori l’occasione per rifletteresu noi stessi e su quello che siamoper gli altri.Infatti la Croce rappresenta il segnotangibile del sacrificio e dell’Amore

che Dio ha pernoi e così quan-do nelle nostrepiccole difficol-tà quotidianesentiremo il peso dellafatica e delle responsa-bilità potremo stringe-re la Croce tra le manie farci forza con la con-sapevolezza che avre-mo accanto, a sorreggerci, gli amici chequella piovosa sera erano lì, a condividerecon noi, quel significativo momento.Così tra un brano tratto dal Vangelo, rifles-sioni personali, la consegna di una lampa-da che rappresentava simbolicamente Gesù,un olio profumato che ricordava quello datoa Gesù da una donna nella casa di Simone illebbroso, in Betania, la serata è trascorsa la-sciando in ognuno di noi sensazioni diver-se ma tutte ugualmente preziose.Proprio queste ci aiuteranno ad andareavanti nei momenti difficili, consapevoli diavere accanto gli amici che (proprio comein quella sera di marzo) ci aiuteranno a sor-reggerla.

II media: la consegna della croce

Nicole Bottesini

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Roma: l’inizio di un nuovo cammino

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Mara Pizzini

Professione di fede: il punto di una ragazza

...Canta e Cammina...

Francesca Buffone

Abbiamo ripreso poi il nostro percorso at-traverso un cunicolo stretto che, nell’ulti-mo tratto, si inclina per seguire la formasferica della cupola; ti dava una strana sen-sazione di essere su una barca ondeggian-te, tanto che ad alcuni era venuta una spe-cie di “mal di mare”. Ma in cima ci aspet-tava uno spettacolo mozza fiato: il pano-rama magnifico di Roma che si estendevafino all’orizzonte, per poi scomparire in unmare di nubi! Di sera, dopo cena, nella cap-pelletta del nostro albergo, si è svolta lacelebrazione della “Consegna del Credo”:ricevendo dalle mani dei nostri genitori odi quelle degli educatori un cero che ricor-dava la candela del nostro battesimo, men-tre tutti insieme recitavamo il “Credo”, ciè stata simbolicamente consegnata la re-sponsabilità del nostro cammino. Un ge-sto a simbolo del fatto che ora saremo noiragazzi a custodire la nostra fede e nessunaltro al posto nostro. Alla fine, il don ci hadato la preghiera del Credo, dietro la qua-le i nostri educatori hanno voluto scrivereuna dedica, o meglio, un augurio bellissi-mo: “lasciati prendere per mano”. E io oradico: “sì, ci voglio provare”. Martedì mat-tina, sempre molto presto (la sveglia era

alle 6,30!),siamo an-dati a visita-re le cata-combe. Sot-to terra,l’ambienteera stranoe, anche sein un certosenso ti in-q u i e t a v a ,era insolitamente eccitante vedersi attor-niati dalle tombe di cristiani o di pagani,mentre ascoltavamo le parole della nostraguida che ci raccontava le storie dei marti-ri. Subito dopo siamo andati a vedere labasilica di San Paolo fuori le mura, dove sitrova la tomba del santo. Presso di essa,don Stefano ci ha spiegato che davanti alletombe dei santi si recita il Gloria per trevolte. E così abbiamo fatto. L’interno dellachiesa è fantastico, con un soffitto a cas-settoni ricoperto di oro zecchino e unospettacolare mosaico sul fondo dell’absi-de.Nel pomeriggio siamo ritornati in san Pie-tro, questa volta per vedere le tombe deiPapi; c’era naturalmente anche quella di

Giovanni Paolo II circondata da fiori, bi-gliettini… ed era illuminata.Subito dopo siamo arrivati alla tomba diPietro: don Stefano ci aveva raccontatotutta la storia relativa ad essa ed eravamoquindi preparati a notare i particolari an-che se abbiamo avuto solo il tempo di re-citare tre volte il Gloria, come sulla tombadi Paolo.La sera, di nuovo nella cappellina, si è svol-ta la celebrazione della Professione diFede, dove il don ci ha spiegato molto chia-ramente che da ora inizierà la “battaglia”per conservare la nostra fede, quando saràdifficile difenderla perché, magari, amici ecompagni di scuola ti prenderanno in giroperchè andrai in oratorio a far divertire ibambini di 3^ elementare. Dopo, il don hachiamato ciascuno di noi, uno alla volta, ciha fatto mettere la mano destra sul Van-gelo e ci ha detto: “Ricevi il Vangelo e te-stimonialo nella vita”; un giuramento gran-de e solenne. Mercoledì mattina: orario disveglia naturalmente 6,30! Colazione, ba-gagli sui pullman, la solita frase: “Svelti,svelti, dobbiamo muoverci!”Il nostro povero don aveva la febbre, ma èriuscito lo stesso ad accompagnarci in piaz-za s. Pietro, per l’udienza generale con ilPapa. Siamo arrivati là molto presto e sia-mo riusciti quindi a sederci molto vicini alletransenne da dove sarebbe passato Bene-detto XVI. Siamo perciò riusciti a vederloproprio bene e a fotografarlo mentre ci sa-lutava. E poi, quando ci hanno nominatonei saluti finali, ci siamo alzati in piedi, pienidi gioia, gridando e sventolando le nostrebandane gialle!Prima di salire sui pullman abbiamo datoun addio a Roma, per poi sperare di rive-derla fra sei anni, quando porteremo i “no-stri” ragazzi di 3^ media.E’ finito un cammino e ne sta iniziando unaltro, che sarà più difficile.Un consiglio a tutti: anche nel buio c’è unaluce che splende nel tuo cuore. L’impor-tante è non spegnerla e continuare adamarla.

Credo che questa frase riassuma un po’ itre giorni di pellegrinaggio a Roma. Ab-biamo camminato tanto in questi annipassati insieme, certo le salite come lediscese si sono fatte sentire ma nel com-plesso ce l'abbiamofatta e con lo zainosulle spalle siamo par-titi per professare lanostra fede sulla tom-ba di Pietro.Tornare a Roma comeeducatrice è stato in-credibile, rivedevo eripercorrevo le tappefatte sei anni primaquando io ero preado-lescente, questa volta è stato tutto di-verso, le emozioni erano nuove e maiprovate. Tre giorni intensi, faticosi, cir-condati da un clima fantastico, vedere imiei ragazzi baciare il Vangelo e sceglier-lo nella propria vita mi ha riempito ilcuore di gioia, ma allo stesso tempo miha anche rattristato perché ho visto ilquel gesto il culmine, il termine di unpercorso iniziato in terza elementare."Lasciati prendere per mano", questo èl'invito e l'augurio che abbiamo lasciato

ai nostri ragazzi, anche se ora cammine-ranno da soli, e saranno loro a sceglierein tante occasioni, sanno che su di noipotranno sempre contare.Canta e cammina dicevo, perché alcune

canzoni ci hanno ac-compagnato in questopellegrinaggio e nellecerimonie che abbiamofatto, canzoni che vo-levano rappresentare imomenti salienti delnostro cammino insie-me.Incredibile è stato sen-tire i ragazzi che into-navano all'unisono

quelle canzoni piuttosto che altre quan-do eravamo sul pullman o per le stradedi Roma. Nelle mie orecchie riecheggia-no ancora le voci di quei giorni.Roma mi lascia tanti volti, tante imma-gini, tanti colori e sorrisi che sono inde-scrivibili.Devo ringraziare chiunque abbia collabo-rato a lasciare nella mia memoria dei ri-cordi così incredibili e indelebili.

Professione di fede: il punto di un’educatrice

continua da pagina 1

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Torneo invernale al termine,si guarda al primaverile

12

BABYITNUP IG IV AP CS AFG USG RD

iMolraC.Settellavac 62 41 21 2 0 57 32 25

otiripSotnaS 71 41 8 1 5 54 72 81

VOIP.S 61 41 7 2 5 14 43 7

airottiV 61 41 7 2 5 53 52 01

eppesuiG.S 61 41 6 4 4 14 72 41

otterosaColraC.S 31 41 6 1 7 62 13 5-

IIIXXinnavoiG 6 41 2 2 01 52 06 53-

eraznaziMolraC.S 2 41 1 0 31 31 37 06-

GIOVANISSIMIITNUP IG IV AP CS AFG SFG RD

69/iMsutriV 54 51 51 0 0 031 51 511

oicnarAnaG 93 61 31 0 3 55 13 42

onelabocrAsdS 92 61 01 0 6 48 15 33

onaliMracsO 82 61 9 1 6 35 16 8-

VOIP.S 62 61 8 2 6 06 84 21

tropSatD 71 51 5 2 8 94 65 7-

erouCorcaS 11 61 3 2 11 25 77 52-

alroG 01 61 3 1 21 75 39 63-

areihcsePolraC.S 3 61 1 0 51 52 331 801-

RAGAZZIITNUP IG IV AP CS AFG SFG RD

.C.O.C 14 61 31 2 1 37 14 23

aiccarTaL 04 61 31 1 2 67 43 24

BSSU 92 61 9 2 5 35 73 61

etariablAoigroiG.S 42 61 7 3 6 74 84 1-

onihcruT 32 61 7 3 6 97 15 82

avonareCoiclaC.S.U 91 61 6 1 9 24 45 21-

VOIP.S 21 61 4 0 21 44 46 02-

ailinevuJ 21 61 3 3 01 54 47 92-

B/ediFnIsetroF 7 61 2 1 31 72 38 65-

E’ ormai iniziatala fase finale deltorneo. La squa-dra dei baby è riu-scita a guada-gnarsi un postonei play-off graziealle importanti vit-torie contro il San-to Spirito e il San Carlo. Purtroppo nel primo scontrovalido per l’accesso in finale i ragazzi non sono andatioltre il pareggio, speriamo che nel match di ritorno lasquadra riesca a ottenere una vittoria, fondamentaleper l’arrivo in finale.

Alla primaesperienzanel campio-nato targatoCSI la squa-dra dei gio-vanissimi èriuscita adottenere un

brillante quinto posto, posizione che fa ben sperareper il primaverile che inizierà nel week-end del 12 e13 Aprile. Speriamo che il team, forte dei buoni risul-tati, e della gavetta maturata in inverno, possa farbene in questa competizione.

La classifica nonsorride invece allasquadra dei ragaz-zi. Dopo un torneoinvernale sottoto-no il team cerca ri-vincita nel torneoprimaverile. Siamoconvinti che i ra-gazzi potranno, aiu-tati dai loro allena-tori, ottenere otti-mi risultati.

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13

Davide ServinoGiorgio Conte

ALLIEVIITNUP IG IV AP CS AFG USG RD

oirasoR 54 61 51 0 1 79 53 26

B/anaisorbmA 04 61 31 1 2 48 42 06

VOIP.S 33 51 11 0 4 45 23 22

ecineF 72 61 9 0 7 35 14 21

iMaroruA 22 61 7 1 8 45 85 4-

29/itsilegnavE4 41 61 4 3 9 83 26 42-

egnarO/sipsA 01 41 3 1 01 12 25 13-

.teltAC&NB/anoraB 7 61 2 1 31 62 98 36-

aiccarTaL 6 51 2 1 21 73 17 43-

Ottimo risultato perla squadra degli al-lievi. Il terzo postoresta un po’ stretto airagazzi che hannolottato fino alla fineper un posto in cop-pa plus, ma alla finehanno pesato i puntipersi con qualcheleggerezza sui campi delle squadre rivali. Siamo certiche la squadra troverà un primaverile difficile ma si-curamente alla sua portata.

TOP JUNIORITNUP IG IV AP CS AFG USG RD

ocirnE.S 43 41 11 1 2 95 12 83

1002gsO 72 41 8 3 3 23 61 61

sepS 62 41 8 2 4 74 03 71

ailiceCatnaS 52 41 8 1 5 83 33 5

iMolraC.S 91 41 5 4 5 23 23 0

VoiP.S 71 41 5 2 7 54 34 2

etangiVocsoB.G.S 7 41 2 1 11 22 05 82-

onazzoRocsoBnoD 5 41 1 2 11 81 86 05-

saltA 0 0 0 0 0 0 0 0

R i s u l t a t oben al di sot-to delle suecapacità perla squadrapiù grandedel nostrooratorio. Si-curamentehanno pesa-

to le eccessive sbavature fatte durante tutto il torneo.Speriamo che il torneo di primavera possa riportarealle stelle la squadra che ci ha più abituato alla vitto-ria.

Sono aperte le iscrizioni per il TORNEO DI PRIMAVERA OVER 18. Se siete stanchi della vostravita monotona non c’è miglior palestra del nostro nuovissimo campo da calcio.

Quindi alzatevi da quella poltrona e accorrete numerosi la domenica mattina a iscrivervi!

Penultimo postopurtroppo per leragazze di pallavo-lo; nonostante laloro grinta e capar-bietà non sono riu-scite a scalare laclassifica iridata,speriamo che neiprossimi tornei sappiano rifarsi e portare alta la ban-diera di san Pio V. Grande momento invece per le ra-gazze che fanno parte delle allieve: tra poco infattiinizieranno il torneo primaverile, la loro pima espe-rienza di torneo agonistico. Tutta la comunità fa loroun grande “in bocca al lupo”!

PALLAVOLO - JUNIORESITNUP IG IV AP CS VS PS SD

ottocerP 64 81 61 0 2 05 41 63

tropsnarO 44 81 51 0 3 84 81 03

yelloVavagamaF 93 81 31 0 5 54 42 12

oirogerG.S 83 81 21 0 6 34 32 02

ediFnIsetroF 43 81 31 0 5 34 13 21

etaniLgnitropS 62 81 8 0 01 53 63 1-

saltA 71 81 6 0 21 62 24 61-

onangeleMmsC 71 81 5 0 31 72 44 71-

VoiP.S 8 81 2 0 61 41 84 43-

yelloVmosU 1 81 0 0 81 3 45 15-

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A un punto dalla vittoria

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Il 15 marzo si sonosvolte le Olimpiadidellla Danza. Han-no partecipato do-dici scuole, tra cuila mia: la Tito Livio.La manifestazioneè cominciata alle20,30. Il Palalidoera gremito di gen-te. Non vedevamo l'ora di esibirci. Era-vamo tutti molto agitati. La nostra esi-bizione era la decima. Ballavamo duecanzoni del musical "Hair" e i nostri co-stumi richiamavano i colori della pace.Quando il presentatore ha chiamato lascuola "Tito Livio", l'adrenalina era al-tissima, il pubblico era caldissimo. Con inostri sorrisi e con il nostro balletto riu-scivamo a coinvolgere i presenti. La co-reografia durava quat-tro minuti, ma sem-brava durasse un'eter-nità ed un istante con-temporaneamente.L'emozione saliva almomento delle pre-miazioni; comunquesarebbe andata, sape-

Giulia D'Ecclesiis

vamo di essere una squadra vincente.Hanno dato a tutte le scuole una tar-ghetta di partecipazione. I premi da vin-cere erano: scuola più numerosa, dueterzi posti, due secondi ed un primo. Sia-mo arrivati secondi, a parimerito con laT. Mann (noi, però, eravamo ad un pun-to dai primi!). Le Olimpiadi sono statevinte dalla Pavoni. Sono contenta di es-sere arrivata seconda, anche se mi sa-

rebbe piaciuto rianda-re a Verona!Grazie a chi è stato pre-sente e ci ha sostenu-to, ma in particolarealla professoressa Pec-chi, la nostra insegnan-te e coreografa.

Quando e come parlare di sessualità ainostri figli? Come trovare l'occasione,lo spunto per affrontare l'argomento?Come superare l'imbarazzo reciproco?Credo che ogni genitore si sia postoqueste domande e abbia provato unasensazione di inadeguatezza e impre-parazione; molti problemi educativi cimettono alla prova ma quelli relativiall'affettività e alla sessualità sono tra ipiù complessi perchè sollecitano le cor-de più intime e profonde del nostro es-sere e delle nostre capacità di relazione.Perchè non trovarci insieme per aiutarcireciprocamente? E’ con questo obbiet-tivo che si sono svolti presso il nostrooratorio due incontri: il primo a dicem-bre ha avuto un carattere interlocuto-rio al fine di chiarire quali fossero leesigenze principali su queste temati-che; il secondo si è svolto domenica 9marzo ed è stato guidato da don Stefa-

no: attraverso una esposizione artico-lata, ma vivace ci ha accompagnati in unpercorso teorico che ha preso in consi-derazione i vari aspetti della sessualita'(intesa come "essere, persona di sessomaschile o femminile") come concettopiù complesso e completo della sola ge-nitalità e della sua necessaria correlazio-ne con l'affettività cioè crescita della re-lazione affettiva per giungere al massi-mo compimento e completamento del-l'essere umano. Credo che tutti i nume-rosi presenti, nonostante l'ora tarda,abbiano vissuto questo incontro concoinvolgimento e ne abbiano tratto in-teressanti spunti di lavoro personale, dicoppia e famigliare... Ci riaggiorneremo,credo, prima dell'estate portando le no-stre esperienze per continuare a cam-minare insieme....

EDUCARE ALL’AFFETTIVITÀGENITORI IN CAMMINO

Elisabetta Servino

Immagina una giovane famiglia cheha appena avuto un bambino. Oltrealla grande gioia ci sono anche millepreoccupazioni, dubbi su come alle-varlo, su come vivere questa nuovarelazione a tre, a quattro, a cinque (aseconda dei figli!), ma anche millepensieri su come mantenere viva lavita di coppia… come sarebbe più fa-cile se ci fosse uno spazio per incon-trare altre famiglie nella stessa situa-zione, confrontarsi, farsi forza a vicen-da, consigliarsi e trovare nuovi spuntie stimoli per la coppia e per l'educa-zione dei bambini!

Il Consiglio Pastorale di san Pio V hapensato bene di coinvolgere alcunefamiglie con figli di età compresa trazero e sei anni per creare uno spaziomensile di questo tipo, in cui incon-trarsi, stare insieme, parlare di coseche riguardano la vita quotidianacome anche tematiche più spirituali,mentre i bambni giocano insieme.Il progetto è in evoluzione, le poten-zialità sono tante,aspettiamo ancheil tuo contributoin termini di ideee partecipazione.È un modo per rico-noscere i doni ricevu-ti, per conoscere altri genitori e percrescere insieme nella fede.

GRUPPO ZEROSIX

Maria Maura

Se anche tu hai dei bambinipiccoli e ti interessa fare questa

esperienza con noi vieni domeni-ca 20 aprile alle 16:30 in oratorio

per il prossimo incontroche ha come titolo:

"CHE BELLA PAROLA!".Il gruppo ZEROSIX ti aspetta!

Alcune ragazze della Scuola di Danza partecipano alle Olimpiadi dellaDanza con la scuola media Tito Livio

Una bella notizia per teche hai un bambino piccolo

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Involtini di Verza

Ingredienti per 6 persone- 12 foglie di verza- ½ kilo di carne trita- 100 g di bologna oppure 50 g di bologna con 100 g di salsiccia- 1 spicchio d'aglio- 1 manciata di prezzemolo- 1 manciata di pecorino

grattugiato- 1 grossa patata lessata- 1 grattata di noce moscata- 1 cipolla- 2 scatolette piccole di polpa di

pomodoro- 2 uova- Sale e pepe a piacere

PreparazioneScottare le foglie di verza in modo darenderle morbide, poi, in una terrina,mettere la carne trita, la patata lessataschiacciata a mo' di purè, l'aglio, il prez-

zemolo e labologna tri-tati, la salsic-cia spelata esminuzzata,la grattata di

noce moscata, pecorino, sale e pepe apiacere e infine rompere dentro le dueuova. Di tutto ciò farne un impasto. Aquesto punto prendere una padella, ta-gliare la cipolla e farla rosolare con duecucchiai d'olio e aggiungere i pelati; nelfrattempo prendere un cucchiaio del-l'impasto preparato precedentemente,metterlo nella foglia di verza, accartoc-ciarla a mo' di fagottino e legare il tuttocon del filo, in modo tale che non fuo-riesca il ripieno. Mettere questi fagotti-ni nel soffritto di cipolla e pomodoro ecuocere per circa 30 minuti a fuoco bas-so. Il piatto si può servire con della po-lenta o del purè. Buon Appetito

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Cesare Tosi

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per tutte le allieve dellaScuola di Danza del Teatro Oscar

dal 12 al 15 giugnoa Spiazzi di Gromo (BG)

La famiglia di Martina ringrazia.

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Questa settimana vi consiglio Cecilia va alla Guerra di Lia Levi. Siamo nel maggio 1915:la prima guerra mondiale è scoppiata. Una bambina di nome Cecilia vede suo padreimpegnato nei suoi affari di guerra. Anche lui dovrà essere reclutato nell'esercito, ma,per lui, non è una nuova esperienza: infatti è un maggiore. Gli viene un'idea: scriveretutti i segreti di guerra su un diario. E spiega chiaramente che nessuno deve leggerlo,così lo chiude in un cassetto. Dopo che papà è partito, la vita di Cecilia continua come alsolito, fra la scuola e i capricci della sorella Emanuela. Tempo dopo la mamma conosceuna certa contessa Orlova, chiamata zia Olga. Dice di essere una pianista russa con dei

reumatismi alle dita ma Marco, fedele amico di Cecilia scopre che è una spia tedesca che tenta di trafugare ildiario del padre, come andrà a finire?Vi consiglio di leggerlo: è molto avvincente e vi terrà col fiato sospeso fino all'ultima pagina.

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Emanuela Evi

L'eleganza del riccio è un libro spiritoso e affascinante che ti cattura fin dalla primapagina. Si conosce subito Renèe la protagonista del libro che rappresenta lostereotipo della portinaia: scorbutica, sciatta, grassa, ficcanaso e teledipendente inrealtà lei nasconde la sua immensa cultura, il suo amore per l'arte e la filosofia. Inseguito conosciamo Paloma, dodicenne geniale, brillante e amante dei manga chenasconde anche lei la sua intelligenza fingendo mediocrità e sottocultura. Insommadue personaggi che si rintanano sotto una maschera ignare l'una dell'imposturadell'altra, solo l'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese scoprirà tutti i trucchi el'antico e doloroso segreto di Renèe

Alessandra Faroldi

Francesco Boschiroli

Molti conoscono Gian Antonio Stella come giornalista del Corriere della Sera e autoredi un’inchiesta giornalistica di cui tutti hanno sentito sicuramente parlare. Forsenon tutti conoscono Gian Antonio Stella come scrittore di un romanzo molto riuscito:“Il maestro magro”.Maestri magri erano, nel dopoguerra, gli insegnanti disoccupati che riuscivano amettere insieme una classe di persone adulte analfabete e si occupavano di“alfabetizzarle” in cambio di uno stipendio ridotto. Osto, il protagonista del romanzo,è appunto un “maestro magro” che dalla Sicilia per sfuggire alla povertà, alla mafia,alla disoccupazione giunge in un’altra povertà quella del Polesine dove conosce Inesmoglie di un disperso in guerra. Attraverso la loro storia che si lega alle vicende dialtri personaggi, Stella racconta un’Italia in trasformazione, un’Italia di migranti e dipoveri, ma anche di chi sa con fatica riscattarsi dalla miseria. Un mondo in cui lachiesa e la politica hanno un gran peso anche nella vita quotidiana dei cittadini. Un

mondo ricco di solidarietà umana, con un forte senso della Stato e di fiducia nella promozione sociale.Questo romanzo appassiona perché è scritto con maestria: i personaggi sono uomini e donne veramente vissuti el’ambientazione è accurata e documentata.Personalmente mi è sembrato di vivere in un periodo storico molto familiare, quello più volte emerso dal racconto deimiei genitori.

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Un’altra avventura perScrat, Manny, Diego e Sid!

Viviana De Luca

Aiutiamoci a vicenda!Il banchetto di Pasqua con i prodotti delcommercio equo e solidale è stato un suc-cesso! Le uova di cioccolato sono andateletteralmente a ruba, così come le colom-be e gli ovetti. È un bel segnale, significache la nostra comunità parrocchiale è sem-pre più attenta a fare una spesa critica esta crescendo nella consapevolezza che coni nostri piccoli gesti quotidiani possiamofare molto per chi abita nei paesi del terzomondo. Le occasioni per scegliere il com-mercio equo nel nostro oratorio non man-cano: oltre a fare merenda al bar - dove lagran parte degli snack, succhi di frutta, thèe caffè sono equi e solidali - per facilitarele mamme che tra i mille impegni non rie-scono a passare dalle Botteghe del Mondoper la spesa solidale, dal mese scorso sonoanche in vendita alcuni prodotti per la co-lazione (tè, caffè, miele, biscotti, tavolettedi cioccolato, zucchero di canna...). Sono inesposizione nella bacheca di vetro a lato delbancone, basta chiedere al barista di tur-no!Con quello che abbiamo raccolto negli ulti-mi banchetti, abbiamo scelto di continua-re ad appoggiare l’Associazione dei Geni-tori di Esmeraldas (APAFAE), in Ecuador, so-stenendo lo stipendio di un maestro di unacomunità rurale della provincia. Lo Statoecuadoriano infatti non provvede a offrirel’istruzione nelle zone rurali e le comunitàche vogliono far studiare i bambini devonopagare un maestro privato. Le inondazionidi questo inverno hanno aggravato le giàdifficili condizioni di vita delle comunitàrurali, danneggiando molte abitazioni ecompromettendo i raccolti; il nostro con-tributo sarà dunque importante per alle-viare la famiglie dall’onere dello stipendiodel maestro.Se sei curioso di saperne di più e ti piace-rebbe unirti a noi, scrivici all’ [email protected] o avvicinati a noi al pros-simo banchetto!

Commercio Equo & Solidale

E’ ormai da quattro mesi che noi ra-gazzi di 3^ media organizziamo la ban-da dell’arcobaleno.Col passare del tempo, stiamo diven-tando sempre più esperti, riusciamoogni volta ad orga-nizzarci meglio e afar divertire sem-pre di più i bambi-ni. Ogni volta cheteniamo “la ban-da” i bambini au-mentano sempre dinumero e noi dob-biamo sempre tro-vare nuovi giochida proporre loro per farli divertire eanche se può sembrare facile non lo è:come per ogni cosa, c’è dietro un’im-portante e faticosa preparazione, cheha come scopo di insegnarci, per l’an-no prossimo, ad essere educatori.Le tre puntate precedenti parlavano de“L’era glaciale 1"; la scorsa volta ab-

III media: La Banda Dell’Arcobaleno

biamo iniziato “L’era glaciale 2". I no-stri protagonisti sono sempre Scrat,Manny, Diego e Sid con l’aggiunta diElly, un mammuth che si crede un opos-sum e viaggia in compagnia di due

opossum, Crash eEddy.Nella scorsapuntata è comin-ciato il disgelo e iprotagonisti, persalvarsi la vita,devono raggiunge-re un’arca attra-versando la vallepiena di pericoli einsidie. La giorna-

ta si è conclusa con la merenda.La prossima volta che terremo la ban-da dell’arcobaleno sarà il giorno 20aprile, e per voi bambini abbiamo unavviso: venite in molti e ci divertire-mo un mondo!!!!!

Martedì 26 febbraio si è tenuta la ses-sione del Consiglio Pastorale.Il tema era di quelli da far tremare ipolsi: “Pastorale giovanile: come oggila Chiesa può parlare ai giovani”. Imembri più giovani del consiglio pa-storale hanno avuto il compito di pre-parare un intervento ciascuno che,partendo dalla propria esperienza,analizzasse la situazione del mondogiovanile in relazione al rapporto conla Chiesa e con la fede.Le quattro testimonianze sono statesemplicemente meravigliose (vorreiaggiungere molti altri aggettivi, ma lospazio a disposizione è poco). I ra-gazzi hanno fatto delle analisi preci-se, disincantate, spietate, senza i con-dizionamenti, i preconcetti e le me-

diazioni di noi “più vecchi”. È statoevidenziato come la Chiesa sia vistae percepita male: un vecchia, fredda,rigida e lontana istituzione che dicesolo dei “no”; il pregiudizio, la diffi-denza, la paura, la testardaggine, laconfusione, la frammentazione, il ni-chilismo rendono il dialogo duro edifficile, se non impossibile.Ma, dall’altro lato, è stato affermatoche la Chiesa deve far sentire la pro-pria voce perché sa ciò che è bene eciò che è male, deve aiutare ad ama-re ciò che dà senso, avendo comepunto di riferimento la Parola di Dio;magari usandoun linguaggiopiù moderno eun atteggia-mento piùsciolto ed ela-stico per inter-cettare la vo-glia di espe-rienze forti e ilbisogno di ve-rità dei giovani.

Francesca BuffoneDavide Distefano

Giovani e Chiesa

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Cantare è sempre stata la mia passione. Cantofacendo i mestieri, stirando.. quando guido enaturalmente la domenica mattina alla s. Mes-sa. E' proprio durante la s. Messa di una do-menica qualche mese fa che ho sentito l'an-nuncio di un corso di canto rivolto però, ahi-mè, ai giovani… me ne sono dispiaciuta per-ché purtroppo la mia età è over 40, perciò nul-la da fare.La curiosità e il desiderio di saperne di più mi hanno comunque spinta a chie-

dere notizie sul corso e così nel mese di febbraio sono statainvitata ad una lezione di prova.Quello che ho sentito è stato molto diverso da quanto miaspettavo. Altro che canzoni e musica! Vocalizzi e scale, eser-cizi di postura e respirazione. Tra l'imbarazzato e il divertitomi sono lanciata anch'io in scale di note un po' stridule estonate. A proposito il maestro di canto ci ha dato una noti-zia davvero incoraggiante: non esistono persone stonate, masolo voci "non educate" alla musica e al canto e questo vuoldire che c'è una possibilità per tutti.La mia esperienza canora avrà probabilmente vita moltobreve, però, per quel che ho visto, e sentito penso che il cor-so sia una gran bella iniziativa.

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QUARESIMA: UN TEMPO PER LA VITACome ognuno di noi sa bene la Pasquaè preceduta dalla quaresima, quaranta"tristi" giorni in cui ci è chiesto di faredelle rinunce o dei fioretti.Sono proprio queste rinunce, questi di-giuni che ci fanno sperare che la quare-sima finisca presto in modo da potertornare a mangiare il cibo a cui abbia-mo rinunciato, tornare a fumare, adascoltare musica, etc… e così arriviamoa Pasqua senza ben sapere a cosa ci èservita questo tempo, infatti siamoquelli di prima, forse con qualche sen-so di colpa in più per non essere riuscitia rispettare gli impegni presi.Quaresima, quaranta giorni, memoriadei quarant'anni che Israele ha passatonel deserto, memoria dei quaranta gior-ni in cui Cristo é vissuto nel deserto eha affrontato le tentazioni che anchenoi sperimentiamo tutti i giorni, il po-tere, una "vita facile", il successo… laquaresima è un cammino, un tempodefinito, ma che è immagine del tem-po e del cammino che é la nostra vita.Israele in quei quarant'anni di cammi-no ha più volte tradito il Signore, sof-ferto fatica e dolore, provato rabbia, maha fatto una grande scoperta che hacontinuato a raccontare: qualsiasi sia iltuo tradimento, dovunque tu ti perda,Lui non ti abbandona mai e il desertodiventa così, il luogo privilegiato dove

riconoscere Lui come Padre provviden-te e conoscere meglio te stesso, la tuaoriginale fragilità, il tuo peccato, maanche la tua grandezza di figlio di Dio.E nel deserto noi Cristiani sappiamo cheCristo è stato.A volte la nostra vita normale è una lun-ga quaresima, in attesa di una Pasquadi liberazione che sembra non arrivaremai (orari di lavoro stancanti e frustran-ti, problemi in famiglia con i genitori ocon i figli, costi della vita sempre più alti,aumento di bisogni che diventano piùche soddisfazioni, fonte di continuaansia alla ricerca del telefonino più bel-lo), ma proprio questa vita è quel de-serto in cui Dio si prende cura di noi,cammina con noi, con noi è tentato, pernoi vince la tentazione, perché vive lanostra morte. Se ci fosse la Pasqua sen-za quaresima faremo fatica a capirecosa centra la Pasqua con noi, con lanostra vita, con il nostro cammino, conla nostra sofferenza la nostra morte.Forse la prossima quaresima, o forse giàdomani, non sentiremo la necessità diparticolari fioretti, ma potremmo acco-gliere le nostre mancanze, i nostri bi-sogni insoddisfatti come luogo di digiu-no e rinuncia gradito a Dio, e percepir-lo Lì sempre con noi.Buon cammino.

Noemi Amelotti

L'adolescenza va dai 14 anni ai 18. E'un periodo piuttosto difficile da supe-rare, ma non impossibile. Genitori chenon capiscono i figli e i figli che noncapiscono i genitori; ragazzi, ragazzeche litigano tra di loro; momenti di tri-stezza senza motivo, ma anche primiamori e nuove esperienze. Esperien-ze belle e brutte… esperienze che inun certo senso ti cambiano la vita, cheti lasciano un segno che ti insegnanoogni volta qualcosa di nuovo… espe-rienze che restano.Durante l'adolescenza, non cambiasolo il modo di fare, ma anche il mododi pensare: mentre un bambino lavo-ra di fantasia, ma il suo mondo fanta-stico è legato alla realtà delle cose con-crete, si tratti pure di eroi spaziali o

di mostri metà animali e metà uomi-ni; il mondo fantastico, che può por-tare l'adolescente a grandi mete, maanche ad aspre delusioni.Durante l'adolescenza è anche moltofacile cambiare il modo di essere, ov-vero la propria personalità, per esse-re accettati da un gruppo piuttosto cheda un altro. E con questo voglio con-cludere e dire ai miei coetanei che iveri amici ti accettano per quello chesei veramente e non per quello checerchi di essere stando con gli altri.

Chiara Scognamiglio

Michela Magni

Ascoltiamo la nostra voce

L’Adolescenza

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In comunità

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Per un cuore sano

Giorgio Conte

RUBRICA SALUTE

Facciamo strada insieme

Valentina Di Fede

Il cuore è uno tra gli organi più impor-tanti del nostro corpo. Grazie a questoinstancabile muscolo il sangue vienepompato per il corpo e con esso l’ossi-geno e tutte le sostanze nutritive che ser-vono per far funzionare le cellule. Il no-stro cuore è un po’ come il motore di unamacchina. Purtroppo, proprio come ilmotore, può incepparsi comprometten-do così la circolazione sanguigna. Oggi,infatti, la maggior causa di mortalità nelmondo occidentale è legata alle affezionidel cuore e dei vasi sanguigni. Ovviamen-te chi conduce una vita sana ed equilibra-ta riduce al mini-mo le probabilitàdi infarti o angi-na pectoris (ils o f f o c a m e n t odelle coronarie, learterie che por-tano il sangue alcuore). Si è visto,infatti, che le ma-lattie del cuore sonoinfluenzate anche da fattori ereditari. Ol-tre al fattore ereditario, una cattiva ali-mentazione (mangiare troppi alimenticon alto contenuto di colesterolo), l’iper-tensione (pressione arteriosa troppo ele-vate) e il tabacco possono alzare il fatto-re di rischio. Un’altra cosa da evitare è latensione emotiva, ovvero lo stress. Biso-gna, infatti, cercare di evitare la tensionequotidiana sia in famiglia che nell’am-biente lavorativo. Per le persone troppoirascibili è importante e consigliabile pra-ticare qualche metodo di rilassamento.Un rimedio per diminuire il rischio è l’at-tività fisica. Non esagerate! Ognuno deveaffrontare lo sport al proprio livello e lepersone adulte che non si allenano daanni, dovranno abituarsi gradualmenteallo sport. L’allenamento regolare e con-tinuo sviluppa la cosiddetta riserva car-diaca: i vasi sanguigni aumentano di ca-pacità, irrigando copiosamente il cuoree riducendo la possibilità di insufficien-za cardiache. In poche parole, il cuore“impara” a battere lentamente, ma conmaggiore efficacia. È importantissimo,poi, riposare bene durante la notte. An-che il cuore, infatti, durante la notte si ri-posa anche se continua a battere.Per ridurre al minimo i rischi di malattiecardiache è bene fare un po’ di attivitàfisica e a questa aggiungere una buona esana alimentazione. E… mi raccomando:non agitatevi troppo!

Abbiamo trascorso 5 giorni indimentica-bili in Oratorio!Siamo stati insieme, abbiamo mangiatoe giocato ma so-prattutto ci siamoconosciuti me-glio, abbiamo cer-cato di fare comu-nità. Cercare divenire incontroalle esigenze diognuno pur rima-nendo uniti è sta-to molto difficile,ma anche in una sveglia mattutina alle6.20 si può capire quanto sia bello stareinsieme (soprattutto se poi c’è la cola-zione a cappuccino e brioches preparatadal don!!!). La Settimana Comunitaria vasentita come un’occasione per misurarsi

e per conoscersi, non solo di fronte aglialtri, ma anche con se stessi, perché solocosì ognuno di noi, una volta tornato a

casa, riuscirà acomprendere chela vera cosa im-portante nonsono le comoditàdelle vita quoti-diana (a cui unpo’ tutti siamo le-gati...) ma l’avereaccanto un grup-po di persone

sempre pronte ad aiutarti e sostenertinelle difficoltà di tutti i giorni. È difficileriuscire ad essere una comunità ma è bel-lo sapere che ci stiamo provando tutti in-sieme!

“Lasciandosi dietro palazzi e cit-tà, Servizio Fede Comunità, tientrano solo dai piedi, perché unrover e i suoi pensieri son fattidi zaino, scarponi e sentieri”. Maquesta volta la nostra avventu-ra si è svolta proprio qui, a Mila-no, nel nostro oratorio. Una set-timana comunitaria voluta e sen-tita, ricca di incontri, sorrisi ecanzoni. Perchè la Comunità cre-sce e si confronta anche graziea chi trova lungo la Strada: l’av-

vocato Roberto, che lavora nelTribunale per i Minori, la nostraCo.Ca. (Comunità Capi) che ci hafatto cantare e divertire, il No-

viziato, con il quale ab-biamo cercato di capi-re cosa sono per noi lemode di oggi. Stimoli eriflessioni che portere-mo con noi nel nostrozaino, ora che questaesperienza si concludee, guardando fuori dal-la finestra, intravedia-mo già un nuovo sen-tiero, un nuovo bivio,una nuova scelta.

Scout in settimana comunitaria

Il clan MI92

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ATTENZIONE!Per effettuare il bonifico è ora necessario il codice IBAN: IT30B0306909463000007360016

Gradito omaggio a chi porta questo coupon

Calendario AppuntamentiQuando? Cosa? Per chi?

Sab 12/04 ‐Dom 13/04partenza ore 8:00 Pellegrinaggio a Venezia 2^ media

Domenica 20 aprileore 16:00 ‐ 18:00 La Banda dell'Arcobaleno

per tutti i bambinidi 1^ e 2^ elementare

Lunedì 5 maggioore 18:00

Inizio corso educatori per l'oratorio estivo

per gli adolescentie i 18/19enni

Martedì 13 maggio Esami AIDA di danza per le allieve di moderno

Domenica 18 maggioore 16:00 ‐ 18:00 La Banda dell'Arcobaleno

per tutti i bambinidi 1^ e 2^ elementare

Martedì 20 maggio Esami AIDA di danza per le allieve di moderno

Martedì 20 maggioore 21:00

Seduta del Consiglio Pastorale

per i consiglieri e chi fosse interessato

Venerdì 23 maggiopartenza ore 16:00

Presentazione ufficiale dell'Oratorio Estivo

per gli adolescentie i 18/19enni

Venerdì 23 maggio Esami AIDA di danza per le allieve di classico

Sabato 24 maggio Esami AIDA di danza per le allieve di classico

Domenica 25 maggioore 9:30

Professionedi Fede solenne

per tutti, in particolare per i ragazzi di 3^ media

Sab 31/05  ‐ Dom 1/06 FESTA DELL'ORATORIO per tutti!!!

Domenica 1 giugnoore 16:00 Campanellino d'oro per tutti!!!

Domenica 1 giugnoEstrazione biglietti dellasottoscrizione a premi per tutti!!!

Lunedì 9 giugnoore 9:00 INIZIO ORATORIO ESTIVO per tutti!!!

Gio 12/06 ‐Dom 15/06 Stage estivo di danzaper le allieve della

Scuola di Danza