01 (dal corriere della sera, 1990 ) “il diritto romano e le scienze antichistiche nell’era...
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Un singolo manoscritto dell’XI sec. sopravvive del Lessico di Festo, ma parte significativa era già persa prima della sua scoperta, forse nel 1450. Nulla resta nel
Farnesianus prima della lettera M, inoltre nel XV secolo il manoscritto ha subito danni
da fuoco ed i bordi della colonna esterna sono completamente bruciati. Ha inoltre subito ulteriori perdite quando Pomponio
Leto l’ha smontato e conservato, parte per se stesso.
Il Farnesianus è stato paragonato “ad un soldato i cui compagni sono stati sconfitti e massacrati ed è per caso sopravvissuto con
gli arti mutilati, ma coperto di gloria” [da Festus Lexicon Project (Crawford et alii,
2009www.ucl.ac.uk/history2/research/festus/
index.htm)]
02 Ed. di Thewrewk de Ponor del 1893 del Codex Farnesianus di Festo (Cod.
Neapol. IV. A. 3).(
http://search.books2ebooks.eu/Record/8783781
)
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FestoCodex Farnesianus
XI sec.
Il palinsesto veronese
delle Istitizioni di Gaio.
Cod. XIII fol. 86 v.
Scriptura dell’VIII sec.
su di una prior del V sec. d.C.
(Immagine semplificata con filtro anti noce
di galla. Metodica di F.
Briguglio)04
Trattamento delle immagini del palinsesto veronesedelle Istituzioni di Gaio.
V sec. d.C.(da F. Briguglio, Le pagine scomparse, MEP, X, 2007)05
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Manoscrittomusicale
della Biblioteca Reale Danese,
acquisitoliberamente
in rete.
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P. Reinach 2173. VI d.C.
D. 19, 2 (tit.: Locati et conducti ) con commento di Stefano.
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Rhetón con paragraphaí
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Bibliotheca Corviniana Digitalis (www.corvina.oszk.hu)
Biblioteca Nonantolana virtuale (www. bncrm.librari.beniculturali.it/
index.php?it/175/biblioteca-nonantolana-virtuale.)
Catalogue of digitized medieval manuscriptsUniversity of California
(http://manuscripts.cmrs.ucla.edu)
Consulting Medieval Manuscripts OnlineUniversity of Tennessee
http://www.utm.edu/vlibrary/mdmss.shtml.
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Niger lapis in Comitio locum funestum significat, ut ali(i dicunt), Romuli morti destinatum,
sed non usu ob[venisse ut ibi sepeliretur, sed Fau-]stulum nutri[cium eius, ut alii dicunt, Hos-]tilium avum Tu[llii Hostilii regis] . . .
La stele nera nel Comizio indica un luogo funestodestinato, come dicono alcuni, alla tomba di Romoloma che non accadesse più di solito che ivi si seppellisse,ma come dicono altri di Faustolo suo educatore o di Ostilio, avo del re Tullio Ostilio…
Codex Farnesianus (Festo, De verborum significatione 177) f. 7r. int.
f. 7r ext. 17
Frammenti di cratere attico raffigurante il ritorno di Efesto in Olimpo dal niger lapis, utile per la datazione (560/540 a.C.)
Attratte dal rinvenimento, le
Autorità visitano gli scavi del Foro (1899),
in un dipinto coevo (da: Moatti, Roma antica, ed. Electa,
1992)
Il cippo arcaico del Foro romano rinvenuto sotto il niger lapis
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Varrone,De lingua latina 6, 31 (Goetz e Schoell): ... Dies qui vocatur sic ‘quando rex comitiavit fas’, [s]is dictus ab eo, quod eo die rex sacrific[i]ulus dicat ad comitium, ad quod tempus est nefas, ab eo fas: itaque post id tempus lege actum saepe.…Il dies che è chiamato ‘quando rex comitiavit fas’ è così detto perché in quel giorno il rex sacrificulus rivolge pronunzie (dicat) al comizio. Fino a quel tempo è nefas, da quel tempo in poi è fas. E perciò dopo quel tempo si è svolta spesso 1'attività del ‘lege agere’.
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Varrone,De lingua latina 6, 31 (C. Laurent. 51, 5): ... Dies qui vocatur sic ‘quando rex comitiavit fas’, [s]is dictus ab eo, quod eo die rex <ex> sacrificio ius dicat ad comitium, ad quod tempus est nefas, ab eo fas: itaque post id tempus lege actum saepe.…Il dies che è chiamato ‘quando rex comitiavit fas’ è così detto perché in quel giorno il rex in seguito ad un sacrificio rivolge pronunzie (dicat) al comizio. Fino a quel tempo è nefas, da quel tempo in poi è fas. E perciò dopo quel tempo si è svolta spesso 1'attività del ‘lege agere’.
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Il Laurentianus
51, 10 è dell’XI sec. e proviene da
Monte Cassino. E’
fonte unitaria del più lungo
frammento pervenuto dell’opera.
Il diverso Codex
Florentinus 51, 5 del
1427 è la più fedele
riproduzione di F e risulta di particolare utilità in casi
in cui la scrittura di F
sia difficoltosa o impossibile.
Codex Florentinus Laurentianus
(F). Varrone, De Ling. Lat.
X, 28-31.
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Litera Florentina Riproduzione
fotograficadel 1988 a cura di A.
Corbino e di B. Santalucia
D. I, 3, 36 – D. I, 5, 4
Litera Bononiensiso Vulgata.
Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Pluteo sin. IV, cod. 2,fol. 111.
Incipit di D. XXX:De legatis et fideicommissis.
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D. 23, 3, 69, 7 (in
Florentina attribuito a
Papiniano l. IV
Responsorum)
(da L. Maganzani, Fonti e strumenti di ricerca, Como, 1988.) 24
(XI sec.)
(XII sec.)(= in F, con
qualche variante) (XII sec.)
Littera Florentina. D. 8, 2, 5 (Ulpiano, l. XVII ad edictum)
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Ulpianus,Invitum autem in
servitutibus accipere debemus, non solum eum qui contradicit, sed eum
qui non consentit…
Litera Bononiensis. D. 8, 2, 5 (Ulpiano, l. XVII ad edictum)
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D. 1, 4, 1
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PSI I, 55.
Commentodel titolo de pactis del
Digesto (2, 14),
privo del rhéton, da attribuire
forse a Cobida.
28
Codice di Giustiniano.XII, 13-16
Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Cod. I f. 257 rectoXIII-XIV sec.
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Palinsesto del V sec. d.C. delle Istituzioni di Gaio. Biblioteca Capitolare di Verona.
Codex Iustinianus (X-XI sec.)(C. 2, 55, 1-2, in una lezioni in molti punti diversa dall’editio Krüger)
(XI sec.)
(C. 5, 12, 20 e 22, manca la cost. 21)
(XI - XII sec.)
(C.1, 27, 1, 21 e 22, con correzioni)
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Digitalizzazione di manoscritti ad opera della Biblioteca di
Monaco
Un Codex Iustinianus della Biblioteca di
Monaco
Un sito che da accesso a collezioni di manoscritti:
http://bau.unical.it/manoscritti.htm
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Istituzioni di Giustiniano. Explicit del l. II ed incipit del l. III: Codice I f. 37 v. XIII sec.Biblioteca Malatestiana di Cesena. 34
Istituzioni di Giustiniano II, 39-45.
Biblioteca comunaledi Verona. IX sec.
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Codex Theodosianus
XI, 30, 41 - 44 in:
Codex Vaticanus Reginae lat. 886
VI sec.
16 dic. 383
.
29 nov. 384
31 marzo 384
20 ott. 384
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Breviarium Alarici.
Cod. Vat. Reg. Lat. 1023, f. 67
verso.X sec.
(C. Th. III, 5, 5,con molte varianti
rispetto al testo stabilito da
Mommsen).
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Lex Romana Wisigothorum
in:
Codex Monacensis lat. 22501VI sec.
(C. Th. XVI, 2, 44 = Brev. Alaric. XVI, 1, 6,
con relativa Interpretatio
e inizio di C. Th. XVI, 8, 7 = Brev. Alaric. XVI, 3,
2).38
Lex Romana Wisigothorumin:
Codex Berolinensis Phillippici 1761
VI sec.
(C. Th. XVI, 2, 44 = Brev. Alaric. XVI, 1, 6, con relativa Interpretatio
e C. Th. XVI, 8, 5 = Brev. Alaric. XVI, 3, 1).
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Codex Ambrosianus C29 inf. f. 141 r.:
Gesta Senatus Romani de Theodosiano publicando
del 25 maggio 438.
(Per gentile concessione della
Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano)
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Vaticana fragmenta 281-282(Vat. Lat. 5766)
Palinsesto dell’VIII su scrittura del V sec., con scolii.
41
Cod. Leid. B.P. L. 2589, recto.Frammento di codice pergamenaceo
delle Pauli Sententiae.Fine III/inizi IV sec. d.C.
Trattazione della Lex Iulia repetundarum e della Lex Iulia maiestatis. Solo
una parte è stata utilizzata dai compilatori della Lex romana Wisigothorum.
“Paolo di Leida”
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Basilici: Codex Vaticanus Pii II gr. 15 rescriptus
Palinsesto con scrittura del XIII sec., che ha coperto quasi del tutto una precedente dell’XI, con parte del testo inedito dei ll. 58-59 dei Basilici e dei relativi scholia.
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Codex Vindobonensis Suppl. gr. 200
(Palinsesto della fine XII sec. su testo della prima metà
dell’XI sec.)
Basilici
(Da B. H. Stolte)
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Biblioteca Nazionale di
Vienna.Hist. gr. 10, f.
1r
(Da B. H. Stolte)
45
Basilici