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CONFIMI
17 ottobre 2017
INDICE
CONFIMI
17/10/2017 Corriere del Veneto - Vicenza
Il mondo delle piccole imprese chiama il governatore Zaia6
17/10/2017 Eco di Bergamo
Le Bcc rassicurano le Pmi «La riforma non ci cambierà»7
17/10/2017 Gazzetta di Mantova
Sicurezza in fabbrica L'idea dell'avvocato: l'infortunio in scena8
17/10/2017 Il Giornale di Vicenza
Luca Zaia oggi presenta il referendum sull'autonomia9
17/10/2017 L'Arena di Verona
Diventare imprenditor i? Anche con le gare10
17/10/2017 Giornale di Carate
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre
11
17/10/2017 Giornale di Monza
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre
12
17/10/2017 Giornale di Seregno
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre
13
17/10/2017 Giornale di Vimercate
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentate giovedì 26ottobre
14
CONFIMI WEB
16/10/2017 bologna2000.com 19:41
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna
16
16/10/2017 modena2000.it 14:57
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna
18
16/10/2017 sassuolo2000.it 15:32
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino ...20
16/10/2017 sassuoloonline.it 14:35
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna
22
16/10/2017 Zazoom Social News 19:40
Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 024
16/10/2017 Zazoom Social News 16:57
Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede25
16/10/2017 bologna.virgilio.it 16:39
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini,presidente di Confimi Bologna
27
SCENARIO ECONOMIA
17/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale
«I nazionalismi che avanzano? La globalizzazione non frena E a Google penserà ilmercato»
29
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Una scienza rigorosa e versatile31
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
La razionalità da prendere con le molle33
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Cuneo, Iva, industria 4.0: manovra da 20,4 miliardi34
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Per i giovani risorse limitate (da difendere)38
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Rossi: la cultura digitale aiuterà la ripresa dell'Italia39
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Rottamazione-bis anche per chi ha saltato le rate41
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Tutta l'innovazione delle imprese consolidate43
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
La Russia riparte e il made in Italy torna a crescere45
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Per Tim l'obbligo di un comitato di sicurezza47
17/10/2017 La Repubblica - Nazionale
Dal 2019 in pensione a 67 anni Gentiloni chiude ai sindacati49
17/10/2017 La Repubblica - Nazionale
I nati nel '52 bloccati al lavoro51
17/10/2017 La Stampa - Nazionale
LA SFIDA CHE LANCIANO I BITCOIN53
17/10/2017 La Stampa - Nazionale
Mossi e Ghisolfi cerca di evitare il fallimento54
17/10/2017 Il Messaggero - Nazionale
Trattenere i tributi al Nord rompe il patto costituzionale55
17/10/2017 Il Messaggero - Nazionale
Sgravi per i giovani Pensione a 67 anni novità per le donne57
SCENARIO PMI
17/10/2017 Corriere della Sera - Nazionale
Il presidente del Real pensa al muro per Atlantia60
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Accordo fra Lendix e Openjobmetis61
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Scontro al vertice nel noleggio *62
17/10/2017 Il Sole 24 Ore
Il car sharing aziendale ottimizza il parco auto65
17/10/2017 La Stampa - Imperia
Extravergine, Imperia regno delle micro e piccole imprese67
17/10/2017 MF - Nazionale
Portogallo di moda tra export e sfilate68
17/10/2017 ItaliaOggi
Risorse alle pmi fino a 1,5 mld69
17/10/2017 ItaliaOggi
Nuovo rating e arrivano altri moduli per garanzie alle pmi70
Oggi dibattito sul referendum Il mondo delle piccole imprese chiama il governatore Zaia Bassano Il governatore del Veneto Luca Zaia sarà in città nel tardo pomeriggio di oggi per spiegare al
mondo imprenditoriale locale il senso della consultazione referendaria per l'autonomia del Veneto che si
terrà domenica prossima.
Il numero uno della Regione interverrà nella sala congressi del Palazzo delle Professioni di viale Asiago;
l'inizio dell'incontro è fissato per le 18. Ad organizzare la tappa bassanese di Zaia è stato il mandamento
bassanese di Apindustria Confimi Vicenza del quale è presidente William Beozzo. A dialogare con il
governatore saranno il costituzionalista Mario Bertolissi, nonché docente di diritto all'università di Padova, e
il direttore di Rete Veneta Luigi Bacialli. (r.f. )
17/10/2017Pag. 14 Ed. Vicenza
diffusione:47960La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
pa è da intendersi per uso privato
CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 6
Le Bcc rassicurano le Pmi «La riforma non ci cambierà» Le Bcc orobiche e Imprese & territorio a confronto. Obiettivo dichiarato: capire come cambierà il mondo del
credito cooperativo bergamasco dopo il 1° luglio 2018 quando diventerà operativa la riforma ed entrerà in
gioco Iccrea (il gruppo bancario nazionale a cui hanno aderito anche i sei istituti bergamaschi) ma
soprattutto, quale sarà il rapporto delle «nuove» banche con le piccole imprese. Il timore, nemmeno tanto
nascosto, è che il processo di aggregazione si accompagni ad una riduzione degli affidamenti. Il vertice, ieri
mattina nella sede di Confcooperative. Presenti il presidente della Bcc di Treviglio (Giovanni Grazioli), della
Bergamo e Valli (Duillio Baggi), della Oglio e Serio (Battista De Paoli), quello della Caravaggio (Giorgio
Merigo insieme al vice Carlo Mangoni), il vice vicario della Bergamasca e Orobica (Gualtiero Baresi).
Assente la Bcc di Mozzanica. Dall'altra parte del tavolo i vertici delle dieci associazioni che rappresentano
le Pmi. «Non condivido tutto questo entusiamo sulle aggregazioni - ha sottolineato provocatoriamente
Paolo Agnelli (Confimi) - perchè l'esperienza degli ultimi tempi ci dice che più le banche sono grandi più
piccole diventano le possibilità di accesso al credito per le Pmi». Dal fronte bancario è arrivata la
rassicurazione unanime che «nulla cambierà nel rapporto con le imprese bergamasche» rimarcando la
natura mutualistica del credito cooperativo. Ma è apparso chiaro a tutti, di fronte alle spiegazioni di Carlo
Napoleoni vice direttore generale di Iccrea Holding, che se da un lato entrare a far parte di un grande
gruppo darà modo alle Bcc di fornire servizi più qualificati, dall'altra introdurrà una stretta sulle regole da
rispettare per far quadrare i bilanci, prima fra tutte quelle imposte dalla Bce. A chiedersi se il modello
cooperativo reggerà l'urto del cambiamento che sta investendo il sistema bancario italiano con l'«arrivo dei
fondi esteri nel capitale delle grandi banche, anche quelle ex popolari», Battista De Paoli. «Una banca
esiste se è capace di raccogliere capitali» ha ricordato a tutti il presidente confermando che le verifiche per
valutare possibili «nozze» della sua banca con la Bcc del Basso Sebino «sono in atto». «Se un'unione ci
sarà, sarà un'unione alla pari», ha precisato.
Alla fine le proposte operative esplicitate da Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative: l'apertura di
un tavolo di confronto permanente con l'intero sistema del credito; l'individuazione di un fondo territoriale
per le nuove aziende innovative con le nuove regole europee per il venture capital (Euveca);
l'organizzazione di un'Academy che organizzi corsi di formazione per far crescere la cultura finanziaria delle
piccole imprese e, nel contempo, la conoscenza della Pmi da parte di chi sta dietro lo sportello della banca.
• E. Con.
17/10/2017Pag. 8
diffusione:35355tiratura:41948
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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 7
Sicurezza in fabbrica L'idea dell'avvocato: l'infortunio in scena La pressione di certi padroni, vero. La disinvoltura di qualche lavoratore, anche. La burocrazia che tutto
complica e dilata: come orientarsi agilmente tra i 306 articoli e i 51 allegati del Testo unico sulla sicurezza?
Morale, di lavoro si continua a morire (anche se, fortunatamente, meno che in passato) e nelle fabbriche ci
si fa sempre male: diffusi dall'Anmil, gli ultimi dati segnalano un incremento degli infortuni dell'0,4% nei
primi sette mesi del 2017. Lo sa bene Giovanna Rosa, avvocato, formatore e rspp (l'acronimo sta per
responsabile del servizio di prevenzione e protezione), autrice di due volumi sulla materia: l'ultimo dal titolo
"Responsabilità infortuni sul lavoro" (Grafill) rovescia il punto di vista e d'analisi, parte dal caso concreto per
individuare la norma applicabile, mettendosi prima nei panni della vittima, con tutto il portato emotivo e
pratico di una mutilazione, e, quindi, in quelli del giudice e dell'ispettore. Non solo, l'avvocato Rosa compie
un'operazione di rottura, indagando una materia così tecnica con l'approccio creativo delle mappe mentali.
Ne parlerà il 24 durante un corso organizzato da Apindustria, nella sede di via Ilaria Alpi 4 (dalle 9 alle 13,
per informazioni [email protected]). Possibile che nel 2017 il lavoro sia ancora un azzardo, perché?
«Sottovalutazione del rischio, negligenza, lavoro eccessivo, burocrazia - mette in fila Rosa - Ma la colpa
non è solo dei datori né dei preposti, spesso i lavoratori sono insofferenti ai dispositivi di sicurezza, è
capitato che qualcuno tagliasse i polpastrelli ai guanti per avere una presa migliore. E poi c'è un contesto
che esaspera la concorrenza, bisogna lavorare in fretta e sicurezza è la prima cosa che si sacrifica». Il
pensiero va allo studente di La Spezia che si è ribaltato col muletto durante uno stage per l'alternanza
scuola-lavoro (dei giorni scorsi la firma di un protocollo tra ministero dell'Istruzione e Anmil, come richiama
il presidente della sezione mantovana Gianni Rebuzzi). Insomma, per Rosa la chiave è l'immedesimazione,
per questo, ha intenzione di portare in scena l'infortunio, secondo un montaggio da sliding doors: cosa
succederebbe se? (ig.cip)
17/10/2017Pag. 9
diffusione:20083tiratura:23430
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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 8
GOVERNATORE Luca Zaia oggi presenta il referendum sull'autonomia Tappa del governatore del Veneto Luca Zaia a Bassano per parlare di referendum. Oggi il presidente della
Regione sarà ospite del mandamento bassanese di Apindustria-Confimi Vicenza, in un incontro che lo
vedrà confrontarsi con il costituzionalista Mario Bertolissi. Tema del dibattito, moderato da Luigi Bacialli, la
consultazione elettorale di domenica 22 ottobre, che vedrà i cittadini del Veneto chiamati a esprimersi
sull'autonomia. Bertolissi, illustre costituzionalista e professore di diritto all'università di Padova,
collaboratore della Regione in progetti sul federalismo, si è già schierato a favore del referendum,
soprattutto perché permette ai cittadini di esprimersi su un'istanza di cui si parla da tempo. L'appuntamento
è per le 18 nella sala congressi del Palazzo delle Professioni di viale Asiago 113. Ad accogliere gli ospiti
sarà il presidente di Apindustria Bassano William Beozzo.
17/10/2017Pag. 37
diffusione:29901tiratura:37376
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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 9
FORMAZIONE. Conclusi i corsi per la nuova imprenditoria ideati da «Giovani» delle associazioni Diventare imprenditor i? Anche con le gare sportive Zorzi (Confindustria): «Mettersi in gioco per capire che per il nostro lavoro servono passione esfide» La prossima edizione: il confronto con i manager Per un anno formativo che si chiude, inizia la progettazione di quello ai blocchi di partenza. Quando la
scuola per l'imprenditoria giovanile di Verona, caso unico in Italia, spegnerà le 10 candeline.Sabato sera, al
Museo Nicolis di Villafranca, i presidenti dei Giovani Imprenditori delle associazioni di categoria della
provincia hanno tirato le somme dell'attività svolta durante il 2017, nel corso di cinque giornate formative
che hanno coinvolto 60 partecipanti. A raccontare, passandosi il testimone, le esperienze costruite insieme,
Michele Mozzo (Ance), Daniele Maccari (Api), Carlo Marcolongo (Casartigiani), Michele Rossetto
(Confcommercio), Davide Zorzi (Confindustria), Gabriele Garmilli (Confartigianato), Gianmario Aldegheri
(Confcooperative) e Filippo Toso (Ordine ingegneri). Quest'anno la scuola, rivolta a chi ha un'età compresa
tra i 18 ed i 40 anni, ha previsto un percorso dedicato a «L'impresa di chi fa impresa», sui temi della
crescita personale del titolare d'azienda. Come di consueto, un team di facilitatori esperienziali ha guidato i
partecipanti negli incontri, quattro moduli da otto ore ciascuno, verso l'identificazione e la realizzazione di
un'impresa sportiva da compiere come sfida di crescita manageriale. I giovani hanno potuto scegliere tra le
attività di trekking, ferrata, mountain bike e corso di sopravvivenza. Il tutto è stato costruito e vissuto in
presa diretta, filmato e riassunto in un cortometraggio del regista Manuel Bressan, proiettato nell'incontro
conclusivo. «All'origine del percorso c'è la condivisione. La sfida è mettersi attorno al tavolo e cercare la
formula che supera l'eterogeneità che esprimiamo», spiega Rossetto, alla guida dei Giovani di
Confcommercio e coordinatore dell'iniziativa. «Scuola per l'imprenditoria», sostiene Zorzi, presidente dei
Giovani di Confindustria, «fornisce strumenti per mettersi in gioco per capire che al di là delle nozioni per
fare bene il nostro lavoro servono passione, voglia di crescere e mettersi alla prova ogni giorno».Ma già ci
sono le linee tracciate per la prossima edizione della scuola per l'imprenditoria. «Per il 2018 abbiamo
intenzione di puntare al confronto con i manager. In molte delle nostre imprese è importante capire quando
e cosa si può delegare», aggiunge Rossetto. Il percorso formativo si articolerà sempre in quattro giornate.
Previste anche attività di speed date - per dare la possibilità ad ogni partecipante di presentare la propria
impresa in pochi minuti - e visite guidate in aziende da cui trarre spunto per situazioni di problem
solving.«L'evento conclusivo», anticipa Zorzi, «sarà incentrato sulla celebrazione dei dieci anni della
scuola, www.scuolaimprenditoria.it, nella speranza di raccogliere sempre più adesioni e che la
partecipazione risulti il più possibile utile al lavoro futuro di ognuno». © RIPRODUZIONE RISERVATA
17/10/2017Pag. 9
diffusione:32775tiratura:41410
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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 10
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai
lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già
utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per
scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanic o, Confimi Industria
Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.
L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.
L'inco nt ro sarà introdotto da Sim ona Ron chi, presidente di Confimi Imp resa Meccanica Monza e
Brianza; Daniele Trez zi, presidente dell'O rd ine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabriz io T
r e m o l a d a, p re s i d e nt e de ll' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e
Brianza. Entrare nel dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016,
spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La
flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi
ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il
ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda
preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze».
Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello
aziendal e. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto
Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno
giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai
minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la
differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione».
Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imi mb.i t.
Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB
17/10/2017Pag. 40
diffusione:8000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
pa è da intendersi per uso privato
CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 11
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai
lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già
utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per
scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanico, Confimi Industria
Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.
L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.
L'incontro sarà introdotto da Simona Ronchi, presidente di Confimi Impresa Meccanica Monza e Brianza;
Daniele Trezzi, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabrizio T r e m o l a d
a, p re s i d e nt e dell' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e Brianza. Entrare nel
dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016, spetterà all'avvocato
Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La flessibilità dell'orario è una
importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi ormai sempre meno
programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il ricorso agli
ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda preservando
ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze». Infatti, la
trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello aziendale.
«Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto Socrate, che
riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno giovani. Si
tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai minimi, ma se
alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la differenza
non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione». Per
informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imimb.it.
Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB
17/10/2017Pag. 39
diffusione:8000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
pa è da intendersi per uso privato
CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 12
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai
lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già
utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per
scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanico, Confimi Industria
Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.
L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.
L'incontro sarà introdotto da Simona Ronchi, presidente di Confimi Impresa Meccanica Monza e Brianza;
Daniele Trezzi, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabrizio T r e m o l a d
a, p re s i d e nt e dell' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e Brianza. Entrare nel
dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB
giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016, spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di
Confimi Industria Monza e Brianza. «La flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia
per gestire nel migliore dei modi i flussi ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione
alternativa in caso di crisi, evitando così il ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio -
Una maggiore libertà per l'azienda preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno
compreso e accolto queste esigenze». Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello
territoriale e dove possibile anche a livello aziendale. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente
Confimi - è rappresentata dal contratto Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e
con maggiori difficoltà, giovani e meno giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con
un compenso più basso rispetto ai minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo
indeterminato l'imprenditore deve versare la differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella
scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione». Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o
n f imimb.it.
17/10/2017Pag. 70
diffusione:7000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
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CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 13
Contratto Confimi Meccanica, le opportunità per le imprese presentategiovedì 26 ottobre MONZA (gmc) Maggiore flessibilità dell'orario di lavoro ed estensione della tutela sanitaria integrativa ai
lavoratori. Queste le principali novità del nuovo Contratto collettivo nazionale Confimi Meccanica, già
utilizzato con successo in molte parti d'Italia e che adesso approda anche nella nostra provincia. Per
scoprire novità e opportunità di questo Ccnl per le aziende del settore metalmeccanic o, Confimi Industria
Monza e Brianza organizza una presentazione gratuita e aperta a tutte le imprese del territorio.
L'appuntamento è per giovedì 26 ottobre alle ore 14.00 presso Helios Hotel in viale Elvezia 2 a Monza.
L'inco nt ro sarà introdotto da Sim ona Ron chi, presidente di Confimi Imp resa Meccanica Monza e
Brianza; Daniele Trez zi, presidente dell'O rd ine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza; Fabriz io T
r e m o l a d a, p re s i d e nt e de ll' Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro U.P. di Monza e
Brianza. Entrare nel dettaglio del Ccnl Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo il 22 luglio 2016,
spetterà all'avvocato Stefano Bosio, consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza. «La
flessibilità dell'orario è una importante possibilità per le aziende, sia per gestire nel migliore dei modi i flussi
ormai sempre meno programmabili di lavoro, che come soluzione alternativa in caso di crisi, evitando così il
ricorso agli ammortizzatori sociali - ci spiega l'avvocato Bosio - Una maggiore libertà per l'azienda
preservando ovviamente le tutele per i lavoratori. I sindacati hanno compreso e accolto queste esigenze».
Infatti, la trattativa contrattuale può essere ricondotta a livello territoriale e dove possibile anche a livello
aziendal e. «Un'altra importante novità - aggiunge il consulente Confimi - è rappresentata dal contratto
Socrate, che riguarda l'inserimento di persone in cerca di lavoro e con maggiori difficoltà, giovani e meno
giovani. Si tratta di un contratto di ingresso, massimo 18 mesi, con un compenso più basso rispetto ai
minimi, ma se alla fine non si passa a una assunzione a tempo indeterminato l'imprenditore deve versare la
differenza non pagata al lavoratore. Quindi una bella scommessa per favorire il rilancio dell'occupazione».
Per informazioni e adesioni s c r i v e re a i n f o @ c o n f imi mb.i t.
Foto: STEFANO BOSIO Avvocato e consulente sindacale di Confimi MB
17/10/2017Pag. 57
diffusione:10000La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stam
pa è da intendersi per uso privato
CONFIMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 14
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna
16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del
territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,
legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;
aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente
multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra
economia. Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di
economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la
propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi
sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il
territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.
"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi
dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di
investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e
organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo
resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il
suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla
presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel
reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che
lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che
affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano
azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non
conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti
dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che
portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle
abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona
giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il
welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle
aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di
tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato
realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,
"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi
tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse
resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a
farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a
trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova
sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una
bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro
erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,
presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre
iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in
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sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto
importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha
ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e
costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è
lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,
probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore
deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su
cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo
e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al
benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà
imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e
ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà
produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo
scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?
"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per
tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo
reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non
serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha
molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità
artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.
Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in
futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".
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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna
16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del
territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,
legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;
aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente
multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra
economia. Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di
economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la
propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi
sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il
territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.
"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi
dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di
investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e
organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo
resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il
suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla
presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel
reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che
lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che
affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano
azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non
conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti
dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che
portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle
abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona
giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il
welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle
aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di
tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato
realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,
"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi
tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse
resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a
farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a
trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova
sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una
bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro
erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,
presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre
iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in
sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto
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importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha
ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e
costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è
lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,
probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore
deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su
cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo
e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al
benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà
imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e
ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà
produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo
scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?
"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per
tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo
reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non
serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha
molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità
artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.
Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in
futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".
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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino ... Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna
16 ottobre 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese
del territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo
anno, legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre
imprese; aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente
multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra
economia. Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di
economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la
propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi
sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il
territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.
"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi
dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di
investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e
organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo
resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il
suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla
presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel
reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che
lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che
affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano
azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non
conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti
dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che
portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle
abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona
giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il
welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle
aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di
tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato
realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,
"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi
tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse
resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a
farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a
trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova
sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una
bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro
erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,
presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre
iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in
sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto
importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha
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ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e
costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è
lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,
probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore
deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su
cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo
e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al
benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà
imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e
ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà
produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo
scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?
"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per
tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo
reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non
serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha
molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità
artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.
Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in
futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".
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Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna
16 Ott 2017 Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del
territorio emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno dopo anno,
legge dopo legge, cercano di affossare e di rendere sempre più difficile il quotidiano delle nostre imprese;
aziende spesso a gestione famigliare, aziende con una trentina di dipendenti, non certamente
multinazionali, ma che messe insieme, impresa dopo impresa, formano l'ossatura centrale della nostra
economia. Abbiamo incontrato Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna, per parlare con lui di
economia, di territorio, di giovani e di futuro. L'imprenditore, molto conosciuto a Bologna, ha messo la
propria esperienza al servizio del territorio e delle imprese, cercando così di riunire le eccellenze bolognesi
sotto la bandiera di Confimi Emilia. Presidente, lei sta svolgendo una funzione importantissima su tutto il
territorio bolognese, territorio che racchiude una grande tradizione in materia di piccole e medie imprese.
"Bologna ha molto da dare e molto da insegnare, ma deve anche imparare dagli errori del passato. Oggi
dobbiamo stare uniti, dobbiamo affrontare insieme le problematiche che ci impediscono di crescere e di
investire. Vederci presso la sede di Confimi, stilare una lista di problemi da affrontare, discutere e
organizzarci: tutto questo è importante e dobbiamo impegnarci per lavorare insieme. Solo così possiamo
resistere negli anni futuri". Lei non parla da politico, parla da imprenditore. Infatti ha fatto della praticità il
suo biglietto da visita. "A mio avviso servono cose semplici e concrete. Appena mi sono insediato alla
presidenza di Confimi Bologna alcuni imprenditori locali mi hanno parlato della difficoltà che hanno nel
reperire giovani preparati, al contempo mi sono trovato a parlare con alcuni professori e dirigenti che
lavorano con il mondo formativo del Cnos-Fap dei Salesiani e mi hanno parlato della grande lacuna che
affligge il mondo della scuola. Dopo la maturità non ci sono programmi di orientamento che assistano
azienda e giovane volenteroso nella stipula e nella nascita di un nuovo rapporto di lavoro. I giovani non
conoscono le aziende e le aziende non conoscono i giovani. Ecco allora che, con l'aiuto del gruppo dirigenti
dei Salesiani e con l'aiuto del presidente Giovanni Gorzanelli siamo riusciti a segnare una sorta di iter che
portano i ragazzi dal percorso scolastico fino alla piccola e media impresa, cercando di tenere conto delle
abilità del ragazzo e delle specificità della piccola e media impresa dove si svolge il tirocinio. La persona
giusta al posto giusto, almeno ci proviamo. Altra importante novità: stiamo lavorando molto a quello che è il
welfare aziendale, altro capitolo da mettere in risalto e da non chiudere nel dimenticatoio. Insieme alle
aziende associate stiamo valutando progetti e iniziative utili a migliorare la qualità della vita e del lavoro di
tutti noi". Questo progetto sembrava solo una semplice idea invece a distanza di pochi mesi è diventato
realtà. "Mi piace agire da imprenditore. Funzioni o no, una volta deciso, dobbiamo fare. Questo verbo,
"fare", è importantissimo, fondamentale. Il progetto funziona. Nella mia azienda ci sono due bravissimi
tirocinanti che si stanno mettendo alla prova lavorando al fianco di persone con grande esperienza. Forse
resteranno in azienda da me per molti anni, forse andranno altrove e l'esperienza in azienda li aiuterà a
farsi strada. In ogni caso è una soluzione semplice che aiuta i ragazzi di una scuola a farsi le ossa e a
trovare lavoro" Il vulcano Flamini è stato essenziale anche nella ricerca e nel taglio del nastro della nuova
sede di Confimi a Bologna. Una sede che lei definisce "la casa delle pmi di Bologna". "Abbiamo trovato una
bellissima sede, comoda e a disposizione di tutte le aziende associate del territorio. Al taglio del nastro
erano presenti le autorità politiche del territorio, non è voluto mancare nemmeno Stefano Bonaccini,
presidente col quale abbiamo costruito un filo diretto. Ci segue con interesse e partecipa sempre alle nostre
iniziative, sintomo che, quello che facciamo, è fondamentale per tutto il territorio. Con le istituzioni siamo in
sintonia: di recente abbiamo creato una nomina dedicata a Cultura e Turismo, una nomina molto
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importante per la promozione del territorio." In una recente intervista lei, con estrema schiettezza, ha
ribadito che oggi mancano le banche locali, gli istituti di credito cooperativi nati con l'aiuto del territorio e
costruite per aiutare aziende e privati ad evolversi. Oggi la banca, almeno nella maggior parte dei casi, è
lontana dai capannoni, dai centri produttivi. Imprenditore e istituto di credito parlano due lingue diverse e,
probabilmente, questo ha seriamente compromesso la crescita delle nostre aziende. Oggi l'imprenditore
deve scegliere se investire in innovazioni o se pagare gli stipendi. "Questo è uno dei punti più importanti su
cui riflettere e sul quale lavorare. La banca nasce grazie alla generosità del territorio, che diventa produttivo
e laborioso tanto da generare la nascita di istituti di credito, organi essenziali e di primaria importanza al
benessere del territorio e alla crescita delle aziende. Nel momento in cui la banca si allontana dalla realtà
imprenditoriale tutto cambia: investimenti e innovazione calano e spariscono. Gli altri paesi ci sorpassano e
ci salutano e noi restiamo indietro. La banca deve avvicinarsi, come accadeva negli anni '90, alla realtà
produttiva. Serve una lingua comune, una lingua semplice e trasparente. Senza accesso al credito, al primo
scossone, tutto il nostro comparto chiude e con noi migliaia di famiglie". In chiusura, perché associarsi?
"Non abbiamo tempo da perdere: non siamo venditori ma informatori. Oggi l'associazione è importante per
tutti coloro che hanno bisogno di affacciarsi in mercati esteri, è importante per avere consulti legali in tempo
reale. Io dico sempre che non serve associarsi e basta, associarsi senza frequentare i nostri eventi non
serve a nulla. Quello che conta è la volontà di partecipare al cambiamento. Purtroppo, nessuno di noi, ha
molto tempo libero, io sono come voi, ma è importante tentare di alzare la voce insieme. Abbiamo qualità
artigiane antiche e creatività che possono garantirci una seconda vita, magari in mercati a noi sconosciuti.
Dobbiamo avere coraggio e capire che, solo spalla a spalla, saremo in grado di farci valere. Oggi ed in
futuro. Vi aspetto in sede per una chiacchierata".
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Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 0 Calenda | in manovra 10mld su Impresa 4 0 La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e
crediti di imposta - ha proseguito - ... Segnalato da : ansa Commenta Calenda, in manovra 10mld su
Impresa 4.0 (Di lunedì 16 ottobre 2017) "La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e
crediti di imposta - ha proseguito - consentirà di anticipare e concentrare gli effetti sull'economia reale nel
corso del 2018 ... CChessa69 : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi
per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 - confartigianato : RT @MinSviluppo: Manovra
#bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 -
mcristinaporta : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione
#produttività #competitività #Impresa40 - Confimi_Bergamo : RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio,
@CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività #competitività #Impresa40 - Confimi_MB :
RT @MinSviluppo: Manovra #bilancio, @CarloCalenda: più di 10 miliardi per #formazione #produttività
#competitività #Impresa40 - Leggi la notizia su ansa Altre notizie : Calenda in ... L.Bilancio : Calenda spiega
la manovra come selettiva. Questa parola cosa nasconde e significato reale : Una manovra la legge di
bilancio selettiva così la spiega Calenda, lasciando alcune perplessità sulle priorità Calenda : "MANOVRA
NON RECESSIVA MA SELETTIVA" : "La manovra non sarà RECESSIVA, sarà una manovra selettiva, il
tema è ridurre il debito e spostare il carico fiscale in modo che non colpisca più le imprese, e questo è
successo nel governo Renzi. ... Calenda : manovra sarà 'selettiva' - nessun assalto alla dirigenza : 'La cosa
importante è che i soldi vengano impiegati in modo efficiente, il carico fiscale non deve colpire solo le
imprese' ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico. La prossima legge di ... L.Bilancio : sarà selettiva la
manovra spiega Calenda . Cosa nascondono queste parole : Una manovra la legge di bilancio selettiva
così la spiega Calenda, lasciando alcune perplessità sulle priorità La promessa di Calenda : "Non faremo
una manovra elettorale" : "Non sarà una manovra elettorale, ma faremo una legge di completamento della
legislatura, che in campo economico è stata oggettivamente di successo". Lo assicura il ministro dello
Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiega che "le tre priorità
della politica economica dove concentrare le risorse sono gli investimenti, l'internazionalizzazione e i
giovani. Anche in futuro - ... Calenda "NON SARÀ MANOVRA ELETTORALE" : "Non SARÀ una
MANOVRA elettorale, ma faremo una legge di completamento della legislatura, che in campo economico è
stata oggettivamente di successo. Io sono sempre molto cauto, ma considerato il punto ... DIETRO LE
QUINTE/ Calenda -Padoan-Renzi - via allo scontro sulla manovra : La crescita in più registrata dall'Italia
consegna al Governo un "tesoretto" da gestire in vista della manovra. C'è da chiedersi però chi detterà la
linea, dice STEFANO CINGOLANI Calenda vs RENZI/ La mossa per allontanare il voto e le ingerenze sulla
manovra : Il ministro CALENDA avverte che la crisi non è alle spalle e sembra mandare un messaggio a
RENZI e al Pd rispetto alla manovra e alle elezioni, dice FRANCESCO FORTE Dopo Fincantieri e manovra
- Renzi l'ha capito. Non va il duo - senza partito - Padoan- Calenda : Renzi sta capendo che affrontare una
campagna elettorale con Padoan all'Economia, e il suo neorigorismo montiano-europeo, non si va da
nessuna parte. La freddezza del tecnico Ocse è un incentivo per andare a sbattere sul fiscal compact, che
Padoan non vuole toccare, e sulla stesura della legge di stabilità futura, dove di sgravi irpef non vuole
sentire parlare.Vai dagli elettori, in campagna elettorale, con questa mummificazione ... Zazoom Tv - Live
Video Breaking News Segui gli aggiornamenti e vedi gli ultimi video su : Calenda manovra © Articolo
pubblicato secondo le condizioni dell' Autore. Zazoom Social News - Permalink Cerca Tag : Calenda
manovra Calenda manovra 10mld Impresa Di' la tua e commenta questo post! Top News
16/10/2017 19:40Sito Web Zazoom Social News
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 24
Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede Ophelia - dirottati voli verso scali GB Oggi presidio lavoratori Agile al Mise Trump fa battute su Pence e i
gay Credit Suisse - hedge fund verso affondo Catalogna - Spagna abbassa stime crescita
Catalogna.Spagna abbassa stime crescita Somalia - Stati Uniti condannano attacchi Borsa - Tokyo apre in
rialzo a +0 - 48% N.Corea: diplomazia con Usa?prima razzi Londra. Tre accoltellati - uno è morto
Anticipazioni Amici 2017 : arrivano tre celebri preparatori Udine : Grave bimba di due anni azzannata al
viso da un cane Uragano Ophelia : Una vittima in Irlanda, 120 mila case senza luce Blitz pedofilia : Yara
Gambirasio nell' inchiesta Black Shadow Pensioni - Sindacati preoccupati : mancanza di risposte, in
Pensione ... Allerta rossa Uragano Ophelia sull'Irlanda : venti a 130 km/h Anticipazioni Uomini e Donne,
Annamaria ha mentito? Ecco la ... Francesco Palumbo uccide ladro Domenico Bardi : indagato per eccesso
... Forza Italia : Si dimette il sindaco di Priolo Antonello Rizza Vanessa Marquez : L' ex star di E.R Medici in
prima linea contro ... Via libera alla manovra di bilancio Ecco cosa prevede ... la più seria dal dopoguerra ed
entri in una fase nuova in cui serve il sostegno alla produttività con ... Segnalato da : ilfoglio Commenta Via
libera alla manovra di bilancio. Ecco cosa prevede (Di lunedì 16 ottobre 2017) ... la più seria dal dopoguerra
ed entri in una fase nuova in cui serve il sostegno alla produttività con investimenti pubblici accresciuti nel
medio termine', ha spiegato il ministro dell'Economia. Per ... FemcaCISL : RT @ilfoglio_it: Il Consiglio dei
ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco cosa prevede - RealTimeNews__ : RT @ilfoglio_it: Il
Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco cosa prevede - VELOSPORT1960 : Il
Consiglio dei ministri ha approvato questo pomeriggio il disegno di legge di Bilancio che dovrà ora essere
pres... - Confimi_Bergamo : RT @ilfoglio_it: Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla #manovra. Ecco
cosa prevede - oggitreviso : No tasse e blocco Iva: via libera a manovra - Leggi la notizia su ilfoglio Altre
notizie : Via libera alla ... Via libera alla manovra con sgravi per assunzioni giovani. Sì al golden power su
Tim. Padoan : no interventi sul superticket : Tra le novità varate oggi dal Governo l'assunzione di 1.500
ricercatori nell'Università e una detrazione del 36% per gli investimenti nel verde privato. Nessuno spazio
per ora alla graduale eliminazione del superticket. E nessun blocco dell'adeguamento automatico dell'età
pensionabile all'aspettativa di vita nel 2019, chiesto invece dai sindacati... Italia - Via libera del governo alla
manovra : Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha confermato il proseguimento del percorso avviato
negli anni precedenti e il sostegno alla crescita senza dimenticare il consolidamento del bilancio ...
Consiglio dei Ministri dà Via libera a golden power su TIM : (Teleborsa) - Telecom Italia affonda a Piazza
Affari. Il titolo osservato speciale per tutta la giornata arretra dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via
libera all'esercizio della 'golden ... No tasse e blocco Iva : Via libera a manovra : Per il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan la manovra certifica "un punto svolta". Le risorse "sono limitate ma ben
indirizzate" e quindi porteranno "più crescita". La manovra approvata dà ... Manovra - Via libera del
governo. Sì a esercizio golden power su Tim - sgravi sulle assunzioni fino ai 34 anni : Via libera del
Consiglio dei ministri alla legge di bilancio. «Mesi fa si parlava in rapporto a questa sessione di bilancio di
lacrime e sangue, di una situazione che non si sapeva come... Consiglio dei Ministri dà Via libera a golden
power su TIM : Telecom Italia affonda a Piazza Affari . Il titolo osservato speciale per tutta la giornata
arretra dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all'esercizio della " golden power " per il ...
Legge di Bilancio - Via libera del Consiglio dei Ministri alla manovra da 20 mld : La manovra per il 2018
'certifica il punto di svolta dell'economia italiana', infatti sono state messe a disposizione risorse affinché
questo punto di svolta si rafforzi', ha aggiunto il ministro, ... Manovra - Via libera dal Cdm. Gentiloni : "No
nuove tasse o aumenti Iva" - : Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di Bilancio. Il primo ministro:
"Sessione snella, no lacrime e sangue ma utile alla nostra economia". Previsti incentivi per giovani e lavoro,
rinnovi per pubblico impiego. Padoan: "È svolta: crescita robusta e inclusiva" Tim - Via libera del governo a
16/10/2017 16:57Sito Web Zazoom Social News
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 25
esercizio golden power : Il consiglio dei ministri ha poi autorizzato l'esercizio del golden power su Tim.
Sono in arrivo dunque i paletti per Vivendi, che controlla il gruppo tlc al 23,9%. Paletti che riguardano di
sicuro le ... Pneumatici invernali - Via libera al cambio gomme : Sebbene le temperature miti di questo
periodo facciano desiderare gite al mare piuttosto che a ghiaccio e neve, il 15 ottobre coincide con una
delle scadenze clou per automobilisti, il via libera al montaggio dei Pneumatici invernali. Niente fretta, però:
cè ancora un mese di tempo per mettersi in regola. Meglio, quindi, rimandare la visita dal gommista
aspettando larrivo dellautunno vero e proprio. Anche se è consigliabile prenotare ... Via libera del Governo
alla manovra - Gentiloni : "Senza lacrime e sangue" : Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge
di bilancio. Lo rivela l'Ansa, citando fonti interne di palazzo Chigi al termine... Manovra - Via libera
assunzione 1500 ricercatori : La Manovra prevede l'assunzione di 1.500 ricercatori . Lo ha detto il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan dopo il via libera del Cdm alla legge di bilancio . Via libera alla manovra
con sgravi per assunzioni giovani. Padoan : no interventi sul superticket : Il Consiglio dei ministri ha varato
la manovra per il 2018, attesa in Parlamento, al Senato, entro il 20 ottobre. L'esecutivo ha scelto di
anticipare i tempi per approvare il ddl in parallelo al passaggio in cdm del Draft Budgetary Plan, che deve
essere trasmesso a Bruxelles entro questa sera... Via libera a manovra : "Niente lacrime e sangue" :
Abbiamo invece una manovra snella che sarà utile per la nostra economia ", ha detto il premier Paolo
Gentiloni al termine del Cdm. Per il presidente del Consiglio, con la manovra approvata oggi ... Manovra -
Via libera del governo. Sì a esercizio golden power su Tim : Via libera del Consiglio dei ministri alla legge di
bilancio. «Mesi fa si parlava in rapporto a questa sessione di bilancio di lacrime e sangue, di una situazione
che non si sapeva come... Zazoom Tv - Live Video Breaking News Segui gli aggiornamenti e vedi gli ultimi
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16/10/2017 16:57Sito Web Zazoom Social News
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 26
Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a PinoFlamini, presidente di Confimi Bologna Lavoro, innovazione, mercati esteri e formazione: intervista a Pino Flamini, presidente di Confimi Bologna
Continua, senza sosta, la battaglia di Confimi Emilia a difesa delle piccole e medie imprese del territorio
emiliano. Oggi più che mai serve una forte sinergia per arginare le insidie che, anno...
16/10/2017 16:39Sito Web bologna.virgilio.it
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 27
L'intervista a Rich Lesser (Boston Consulting Group) «I nazionalismi che avanzano? La globalizzazione non frena E a Googlepenserà il mercato» Marco Sabella Rich Lesser, presidente e amministratore delegato del Boston Consulting Group (Bcg), guida dal 2013 una
società considerata un nome storico della consulenza strategica aziendale, fondata a Boston,
Massachusetts, all'inizio degli anni Sessanta.
Sotto la guida di Lesser il Bcg ha raggiunto il massimo storico del fatturato, toccando nel 2016 i 5,6 miliardi
di dollari, con 85 uffici distribuiti in 48 paesi e un totale di oltre 14mila dipendenti. «Quella di Milano, con
una magnifica vista sul Duomo, è forse la più bella di tutte le sedi di Bcg nel mondo», esordisce Lesser.
Possiamo affermare che la globalizzazione è un fenomeno in declino?
«Sono tanti gli elementi che fanno pensare a un arretramento della globalizzazione, dalla crescita dei
nazionalismi, alla nuova ondata di protezionismo, fino al malessere sociale provocato dall'aumento delle
disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Tuttavia anche se il mondo tende a diventare più
frammentato politicamente e socialmente, la domanda da parte della clientela delle aziende, i servizi, i
processi produttivi in tutti i settori continuano ad integrarsi sotto il profilo della digitalizzazione»..
È dunque il digitale il motore dello sviluppo?
«L'adozione delle nuove tecnologie è un fattore critico in tutti i settori, anche quelli che apparentemente
sembrano più lontani da questa trasformazione. Il comparto dell'acciaio, tanto per fare un esempio, dovrà
trovare il modo di introdurre le tecnologie digitali all'interno della propria catena del valore».
Industria 4.0 è la risposta?
«Industria 4.0 ha l'effetto di aumentare del 30% la produttività riducendo i costi del lavoro; l'introduzione di
sistemi digitali avanzati nell'industria manifatturiera altera completamente la scala dei processi produttivi,
rendendo conveniente la manifattura all'interno di impianti più piccoli, più flessibili e più vicini ai consumatori
finali di quanto non sia la concentrazione della produzione in impianti di grandi dimensioni in paesi a basso
costo del lavoro».
Le piccole e medie imprese, che formano l'ossatura produttiva di paesi come l'Italia, ne saranno favorite?
«Un tempo le piccole imprese erano tagliate fuori dai grandi investimenti, ad esempio in ricerca e sviluppo e
innovazione. La rivoluzione digitale sta cambiando completamente gli scenari perché andiamo verso
un'economia in cui gli "attivi aziendali", vale a dire gli impianti fissi, hanno minore importanza, pesano di
meno. La gestione dei processi aziendali diventa più economica, software gestionali poco costosi riescono
a colmare il gap rispetto alle risorse dei grandi gruppi».
Quali sono dunque i pericoli per le imprese ?
«In generale tutte le imprese devono fare i conti un cambiamento rapidissimo dell'ambiente circostante
perché i processi di trasformazione dei mercati sono diventati molto più veloci di un tempo e nessuna
azienda può sentirsi al riparo dall'ingresso nel proprio settore di nuovi attori "non tradizionali».
C'è un rischio monopolio per società come Google o Amazon ?
«Ancora pochi anni fa società come Microsoft o Wal Mart erano considerate invincibili e il governo veniva
invitato a prendere iniziative che favorissero la concorrenza. Poi la situazione è cambiata. Personalmente
non credo che i governi dovrebbero intervenire e sarebbe meglio lasciare a queste imprese il tempo per
maturare nuovi valori collettivi. I governi dovrebbero stabilire le regole generali entro cui si svolge la
competizione, ma poi devono essere le aziende che si adattano per ottimizzare il proprio successo di lungo
periodo e generare nuovi benefici per i consumatori».
17/10/2017Pag. 37
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 29
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Al verticeRich Lesser dal 2013 è presidente e ceo del Boston Consulting Group, un leader nella consulenza
strategica La società ha oggi 85 uffici nel mondo, è presente in 48 Paesi, e nel 2016 ha raggiunto un
fatturato di 5,6 miliardi di dollari La caduta delle barriere Nessuna azienda è al riparo dall'ingresso di nuovi
concorrenti nel settore in cui opera
17/10/2017Pag. 37
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 30
PROCESSO ALL'ECONOMIA Una scienza rigorosa e versatile Francesco Trebbi L'economia insegnatae applicata sta cambiando. Da anni. Quella che 40o 30 anni fa era una disciplina
sostanzialmente teoricae limitata in ambizionie metodologie oggiè indiscussamente la regina delle scienze
sociali in termini empiricie metodologici. Continua pagina 11 Gruppi di economisti lavorano non più solo
nelle banche centrali o d'affari, ma, spesso in veste di data scientist, in ospedali dove si fa ricerca medica,
con gestori di banche dati, in organizzazioni nongovernative per lo sviluppo economico. L'economia è oggi
una disciplina che tocca i confini della psicologia, della sociologia matematica, delle scienze politiche, degli
studi giuridici e dell'antrolopologia culturale. Questo non è il risultato di hubris intellettuale, ma di un
approccio metodologico comune (che permette a qualunque ricercatore nel nostro campo di interpretare i
risultati altrui con chiarezza) e sufficientemente flessibile da accomodare contesti empirici disparati,
dall'acquisto di un'auto alla scelta di formare un legame di matrimonio (immagino i lettori del Sole 24 Ore
abbiano preferenze ben precise sia peri veicoli che scelgono di guidare che per i propri partner noi
economisti le semplifichiamo solamente). L'autore di quest'articolo è un esempio della versatilità della
disciplina. Il mio lavoro e la mia carriera si sono sviluppati in un'area pressoché inesistente in economia
trent'anni fa, quella che viene definita " political economics ", che non è l'economia politica di Karl Marx, per
intendersi, ma lo studio dell'interazione tra sistemi politici e mercati. Una sorta di esplorazione del confine
tra economia e governi, che studia distorsioni istituzionali ed elettorali nelle scelte di politica economica e
fiscale, nella regolamentazione, nelle scelte di architettura istituzionale in democrazie e non, analizza e
predice il comportamento e gli incentivi di elettorie politici,e così via. Tutto questo viene fatto con gli
strumenti teorici ed empirici che la disciplina economica ha sviluppatoe testato nel corso degli anni nei suoi
vari sottocampi (e che le altre discipline, incluse scienze politiche, hanno spesso fatto proprie a loro volta).
Political economics è anche il campo dove, per intendersi, nel futuro prossimo non è uno sproposito
attendersi Nobel sia per il professor Alberto Alesina di Harvard che per il professor Guido Tabellini
dell'Università Bocconi, entrambi italiani e pionieri in quest'area di ricerca.E forse, più avanti vista l'età
ancora giovane, anche per Daron Acemoglu del Massachusetts Institute of Technology, che ha dedicato
una carriera all'approfondimento delle interazioni tra le strutture istituzionali e i processi di crescita e
sviluppo economico. Questi sono temi che non appartenevano alla disciplina economica vera e propria
negli anni ottanta (le tesi di Alberto Alesina apparvero circa nel 198586), esattamente nello stesso modo in
cui i temi di economia comportamentale del professor Richard Thaler di Chicago, il Nobel per l'economia di
quest'anno, all'epoca non vi appartenevano. Forse il segnale più concreto che l'economia sia una scienza
sociale matura e rigorosa sta nella sua apertura al cambiamento negli anni. L'economia ammette e premiai
suoi pionieri. Tornando al nostro esempio, la political economics traccia le sue origini nella Social Choice
fondata dal professor Kenneth Arrow, Nobel per l'economia nel 1972 per il suo celebre teorema di
impossibilità, e poi sviluppata in termini non normativi nella Public Choice di Gordon Tullock e James
Buchanan (Nobel nel 1986). Il Nobel di Thaler di quest'anno traccia dei precedenti in quello di Daniel
Kahneman, un psicologo premiato nel 2002, e di Robert Shiller, un economista finanziario
comportamentale, nel 2013. Ma l'economia lascia anche delle vittime illustri nel suo percorso di progresso -
Social Choice è oggi praticamente abbandonata una volta che obiettivi più concreti per l'analisi di scelte
collettive sono apparsi più promettenti e Public Choice, nella sua connotazione divenuta troppo ideologica,
è stata messa da parte a favore di approcci meno politicamente distorti e più scientifici. Gli economisti si
aprono ad altre discipline con entusiasmo. È facilissimo trovare nelle bibliografie di articoli pubblicati nelle
migliori riviste accademiche economiche internazionali riferimenti a ricerca psicologica, giuridica,
politologica, o sociologica. Le opportunità di arbitraggio intellettuale sono enormi e intere aree nella nostra
17/10/2017Pag. 1
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 31
disciplina, inclusa political economics ed economia sperimentale/ comportamentale, lo dimostrano. È un
campo attivo e fertile, dove il rigore statistico e sperimentale si affianca alla curiosità per il comportamento
umano, individuale e collettivo. La vignetta del macroeconomista iperrazionale che fallisce nel predire la
crisi del 200709 fa ridere. Questa disciplina è molto di più. Parliamone al prossimo Nobel per l'Italia.
Francesco Trebbi è docente di Economia all'Università della Columbia Britannica e visiting professor a
Stanford
Il Sole 24 Ore ha aperto un dibattito su come cambia l'economiae il modo di insegnarlae praticarla. Gli
a r t i c o l i s u
http://www.ilsole24ore.com/dossier/commentieidee/2017/20171016processoeconomia/index.shtml
Foto: FOTO DAISUKE SHIMA «Forest of Numbers». L'installazione di Emmanuelle Moureaux si trova al
National Art Center di Tokyo
17/10/2017Pag. 1
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 32
PROCESSO ALL'ECONOMIA La razionalità da prendere con le molle Paul Krugman Come la maggioranza degli economisti, sono stato felice di vedere Richard Thaler ricevere il premio Nobel.
Chi ha un pizzico di buon senso sa bene che le persone non sono perfettamente razionali. pagina 11 Ma il
presupposto di razionalità gioca ancora un ruolo troppo importante nel nostro campo. E Thaler non ha
semplicemente documentato deviazioni dalla razionalità, ha dimostrato che ci sono schemi coerenti e
utilizzabili in queste deviazioni. La domanda, però, è quanto conti questa scoperta per la nostra
professione. E qui le opinioni si dividono: uno schieramento dice che la razionalità imperfetta cambia tutto,
l'altro afferma che il presupposto di razionalità resta lo strumento migliore,o quantomeno fissa una base di
riferimento da cui discostarsi solo per ben motivate ragioni. Chi ha ragione? La mia considerazione è che
dipende dal campo di studi. Prendiamo la macroeconomia, che credo di conoscere piuttosto bene,e la
finanza, dove sono molto meno informato. La cosa che mi colpisce è che in uno dei due casi applicare
vagamente i ragionamenti thaleriani ha un'enorme importanza, nell'altro non tanto. Proviamo a esporre due
affermazioni derivate dall'idea che le persone siano perfettamente razionali: 1. Gli investitori razionali
inseriscono tutte le informazioni disponibili nei prezzi delle attività, quindi i movimenti di questi prezzi
saranno determinati solo da eventi non previsti: in altre parole, seguiranno una traiettoria casuale, senza
schemi ricorrenti che si possano utilizzare per fare soldi. 2. Gli individui razionali che fissanoi salari e i
prezzi prenderanno in considerazione tutte le informazioni disponibili al momento di fissare il prezzo della
manodopera e dei beni, e ciò implica che gli shock per la domanda avranno effetti reali solo se imprevisti: in
particolare, che la politica monetaria «funziona» solo seè una sorpresa,e non può giocare un ruolo
stabilizzatore. Ora, la prima affermazione corrisponde alla teoria del mercato efficiente, che quando si
scende nei dettagli sappiamo essere sbagliata. Nella finanza internazionale, per esempio, c'è il ben noto
rompicapo della parità scoperta dei tassi di interesse: le differenze tra i tassi di interesse nazionali
dovrebbero essere predittori delle variazioni dei tassi di cambio, ma in realtà non hanno potere predittivo. E
chi credeva che la razionalità degli investitori precludesse distorsioni dei prezzi colossali ha avuto un
decennio complicato. Ma l'affermazione più generale chei movimenti dei prezzi delle attività sono
imprevedibili, che gli schemi ricorrenti sono astrusi, instabili e difficilmente utilizzabili per farci soldi, sembra
essere corretta. Nel complesso, mi sembra che tener conto delle implicazioni del comportamento razionale
faccia più bene che male nel campo della finanza. E per quanto riguarda la seconda affermazione? Qui
entra in gioco l'economista Robert Lucas, che cerca di razionalizzare i fatti osservati dei cicli economici con
un comportamento perfettamente razionale di fronte a un'informazione imperfetta. Questo approccio ha
avuto un'influenza smisurata sulla professione macroeconomica. Ma ha infilato il settore in un labirinto
senza uscita. La determinazione dei salarie dei prezzi non riflette le migliori informazioni disponibili sulle
politiche monetarie future. Insomma, la razionalità è una bugia. Ma in alcune aree dell'economia sembra
essere una bugia a fin di bene, utile come guida per ragionare se non la si prende troppo sul serio. In altre
aree, invece, è soltanto un disastro. Mi vengono in mente alcune ragioni. Gli investitori intelligenti possono
fare arbitraggio sfruttando l'irrazionalità degli altri. Un equivalente nel mercato del lavoro e in quello dei beni
non esiste. Ma l'applicabilità disomogenea delle teorie comportamentali è un tema che merita ulteriori
ricerche. (Traduzione di Fabio Galimberti) Paul Krugman ha vinto il Premio Nobel per l'Economia nel 2008
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GLI ECONOMISTI: Paul Krugman
Tutti gli articoli e le risposte ai lettori
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17/10/2017Pag. 1
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 33
Sì del Cdm alla legge di bilancio 2018 Stop ad addizionali regionali e locali, credito d'imposta per il verde,sconto investimenti al Sud Cuneo, Iva, industria 4.0: manovra da 20,4 miliardi Gentiloni-Padoan: snella ma efficace - Boccia: bene il bonus agli under 35 Marco Mobili Marco Rogari Lavoro, imprese, povertà e statali: è una manovra «snella», come l'ha definita il premier Gentiloni, quella
approvata dal Consiglio dei ministri. Tra le misure della legge di bilancio, che completa la manovra da 20,4
miliardi, spiccano lo sgravio alle assunzioni dei giovani fino a 35 anni, il rifinanziamento del bonus
investimenti al Sud, il pacchetto incentivi Industria 4.0, una detrazione «verde» del 36% per la cura di
giardini e terrazzi, stop alle addizionali locali. Il bonus giovani per gli under 35è «sicuramente una buona
notizia» ha commentato il presidente di Confindustria Boccia. Servizi e analisi pagine 2-6 POLITICA 2.0 di
Lina Palmerini pagina 12 ROMA Obbligo di fatturazione elettronica tra privati in due tempi: dal 1° luglio
2018 la efattura sarà vincolante per le cessioni di benzinao gasolioe per le prestazioni di subappaltatori sul
versante degli appalti pubblici; dal 1° gennaio 2019 il meccanismo sarà generalizzato a tutte le operazioni
B2B. Stretta sui pagamenti della Pa, con il dimezzamento (da 10mila 5mila euro) della soglia che impone la
verifica della fedeltà fiscale prima di pagarei fornitori. Bonus verde con detrazioni del 36% (finoa 5mila euro
di spesa) per la cura di giardinie terrazzi privati anche in aree condominiali. Rifinanziamento per 200 milioni
del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali al Sud. Assunzione di 1.500 ricercatori nelle
Università. Asta per le frequenze 5G. Conferma del bonus cultura da 500 euro per i diciottenni. Sono
alcune delle ultime novità della bozza d'ingresso della legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei
ministri. Che completa la manovra da 20,4 miliardi, di cui 10,9 ricavati agendo sui nuovi spazi di deficit (9,5
miliardi le coperture autonome) avviata con il varo venerdì scorso del decreto fiscale. Sono in ogni caso già
certi la conferma dell'Ecobonus, in forma rivista, per le riqualificazioni energetiche degli edifici, il taglio del
costo del lavoro stabile per gli under29 con la decontribuzione per gli under 35 per il solo 2018, la proroga
di superammortamento, che scende dal 140% al 130%,e iperammortamento (confermato al 250%). Queste
due ultime misure sono i cardini del piano Industria 4.0. Il testo prevede anche le annunciate risorse per il
rinnovo dei contratti degli statali e, sul fronte previdenziale, il bonus contributivo di sei mesi per ogni figlio
fino a un massimo di due anni per l'accesso delle donne all'Anticipo pensionistico social. Che diventa
maggiormente fruibile anche per i soggetti con contratti a tempo determinato. Confermato anche per il 2018
il blocco delle addizionalie dei tributi regionalie locali. Praticamente certa anche la norma "salva Tam Tam",
la squadra di basket di Castelvolturno che, composta da giovani immigrati non ha potuto giocare nei
campionati giovanili. Questa misura fa parte di un ampio capitolo di disposizioni in materia sporti va. Che
prevede un fondo ad hoc da2 milioni per tutelare le atlete in maternità, incentivi di vario tipo (compresi quelli
per l'ammodernamento di impianti sportivi), contributi di 5 milioni per la realizzazione dei campionati
europei di calcio under 21 del 2019e di2 milioni per il prossimo Giro d'Italia. La bozza d'ingressi inserisce
nel pacchetto anche la nuova ripartizione dei diritti televisivi per il campionato di calcio di serie A. La bozza
di disegno di legge di bilancio prevede naturalmente la completa sterilizzazione per il prossimo anno delle
clausole di salvaguardia fiscali (Ivae accise), avviata (un miliardo attinto dalla rottamazione) con il decreto
fiscale n. 148 pubblicato ieri in «Gazzetta». Arriva poi il credito d'imposta per le spese di formazione 4.0:
sarà pari al 50% delle spese (finoa1 milione di euro) relative al costo aziendale del personale occupato in
formazione in materia come big data, analisi dei dati, cyber security e robotica avanzata. Tra le misure
ancora in bilico, ma con molte chances di trovare posto nel testo finale la proroga, o addirittura la
stabilizzazione, del bonus cultura peri diciottenni. L'articolato del disegno di legge di bilancio, secondo
indiscrezioni, arriverà al Senato per la prima lettura soltanto la prossima settimana (probabilmente il 26
ottobre, dopo la chiusura della partita sulla legge elettorale). Alcune delle misure rimaste al palo potrebbero
17/10/2017Pag. 1.2.3
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 34
rientrare nella manovra proprio sotto la spinta di emendamenti parlamentari. È il caso della web tax, della
riduzione graduale dei superticket da 10 euro, che il Governo siè impegnato a valutare ma che non è
prevista dal testo del Ddl di bilancio, e del rinvio della decisione sull'adeguamento automaticoa 67 anni nel
2019 dell'età pensionabile all'aspettativa di vita (v. Il Sole 24 Ore del 15 ottobre). Sul terreno sanitario la
bozza del Ddl di bilancio prevede che entro la fine di gennaio 2018 l'Agenzia per il farmaco (Aifa) dovrà
definire l'eventuale superamento del tetto di spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera nel 2016 con
l'obiettivo di consentire alle regioni di incassare le somme dovute dalle case farmaceutichea titolo di
payback. Le misure chiave TAGLIO DEL CUNEO Sgravio contributivo del 50% peri primi tre anni (con tetto
annuo di 3mila euro), alle imprese che assumono giovani: nel 2018 l'incentivo scatterà per i contratti stabili
degli under35. Dal 2019 sarà limitato ai ragazzi fino a 29 anni INDUSTRIA E LAVORO 4.0 Credito
d'imposta per le spese di formazione legate alle attività 4.0. Confermato il superammortamento ma in
versione più leggera (l'aliquota al 130%) mentre l'iperammortamento prosegue un altro anno ancora nella
stessa forma, al 250% PENSIONI E APE SOCIAL Per l'accesso all'Ape sociale verrà riconosciuto un bonus
di6 mesi per ogni figlio alle lavoratrici, con un tetto massimoa 24 mesi. Per il momento nessuno stop
all'adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento all'aspettativa di vita CONTRATTI DELLA PA
Dalla manovra dovrebbero arrivare quasi due miliardi peri contratti degli statali che si aggiungono agli 1,2
miliardi già accantonati. Dote che serviràa riconoscere 85 euro di aumento medioe «blindare» il bonus
RenziIn cifre
20,4 miliardi Il valore della manovra Il peso delle misure contenute nel Ddl di bilancio 9,5 miliardi Le
coperture Tra efficientamento di spesa e maggiori entrate 15,7 miliardi Le clausole di salvaguardia Quelle
sterlizzate dalla manovra per il prossimo anno 0,3% La correzione strutturale L'obiettivo 2018 con un calo
del rapproto deficit/Pil all'1,6%
SCHEDEA CURA DI Marzio Bartoloni, Davide Colombo, Marco Mobili, Marco Rogari, Gianni Trovati,
Claudio TucciCUNEO Assunti under35, sgravi con tetto a 3mila euro
Peri datori di lavoro privati viene introdotto uno sgravio del 50% peri primi tre anni di contrattoa tutele
crescenti, con un tetto annuo di 3mila euro, per le assunzioni di giovani. Il primo anno (il 2018) l'incentivo
riguarderà l'assunzione stabile di ragazzi under35. Da gennaio 2019 lo sgravio sarà limitato agli inserimenti
"fissi" dei giovani finoa 29 anni. Sul piatto ci sono circa 350 milioni il prossimo anno, si salea2 miliardia
regime. Lo sgravio sarà concesso anche in caso di conversione di rapportoa termine;e stabilizzazione di
apprendisti. L'incentivo sale al 100% per chi assume studenti in alternanza/apprendisti "duali"; al Sud,
giovanie disoccupati;e under29 Neet. Confermata la norma "antilicenziamento":l 'impresa perdeo non ha
l'esonero se licenziao lo ha fatto nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva CONTRATTI PA In
arrivo altri 2 miliardi per gli statali Ieri il governo non ha voluto dare cifre ufficiali, ma la legge di bilancio
dovrebbe dedicare al rinnovo dei contratti degli statali una cifra vicina ai due miliardi, che si aggiungono agli
1,2 miliardi già accantonati negli ultimi due anni. Questi soldi serviranno a riconoscere 85 euro di aumento
medio (promesso dall'intesa fra governo e sindacati del 30 novembre 2016) ai dipendenti della pubblica
amministrazione centrale, e a garantire che gli incrementi in busta paga non cancellino il bonus Renzi (gli
80 euro) a chi oggi lo riceve in tutto o in parte. Le Regioni e gli enti locali dovrebbero trovare nei propri
bilanci i fondi per gli aumenti dei loro dipendenti, mentre in sanità il finanziamento è a carico del fondo
sanitario nazionale. Per questa ragione governatori e sindaci chiedono fondi in più FISCO Carburanti e
subappalti, obbligo dell'e-fattura dal 1 ° luglio 2018 La fatturazionee registrazione delle operazioni Iva per
cessioni di benie prestazioni di servizi dovranno essere «emesse esclusivamente» in formato elettronico
utilizzando il «il sistema di interscambio» a partire dal 1° gennaio 2019. Mentre per cessioni di benzina o
gasolio per motorie le per le prestazioni di subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici,
l'obbliogo dell'efattura scatterà dal prossimo 1° luglio 2018. Per la verifica della fedeltà fiscale il tetto dei
10mila euro peri pagamenti della Pa oltre il quale l'ente dovrà prima verificare la presenzao meno di un
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debito con la agenzia entrate riscossione scendea 5.000 euro. Nuova stretta sulle compensazioni. Le
deleghe di pagamento F24 che contengono compensazioni con profili di rischio potranno essere sottoposte
a controllo preventivo per almeno 30 giorni. INDUSTRIA 4.0 Restano gli incentivi sugli acquisti, ma con
qualche ritocco L'impianto di industria 4.0 viene sostanzialmente riconfermato con qualche ritocco. Il
superammortamento che agevola l'acquisto di macchine utensili tradizionaliresta, ma in versione più soft
(l'aliquota scende dal 140 al 130%). In particolare sarà esteso anche ad investimenti effettuati nel 2018e
fino al 30 giugno 2019 per le consegne semprea patto di aver versato un acconto di almeno il 20% entro il
2017. Anche l' iperammortamento, per l'acquisto di beni legati alla digitalizzazione della produzione, andrà
avanti con l'aliquota al 250% per il 2018 con coda per le consegne nel 2019. Potenziata anche la " Nuova
Sabatini" peri finanziamenti agevolati all'acquisto di macchinari: 55 milioni in più per il 2018, 110 milioni dal
2019 fino al 2022, 55 milioni per il 2023. Il 30% dei fondi sarà riservato ai finanziamenti industria 4.0
UNIVERSITÀ 1.500 ricercatori e scatti biennali per i docenti Duei segnali principali per l'universitàe la
ricerca. Innanzitutto l'assunzione di oltre 1.500 ricercatori tra atenei ed enti di ricerca (per quest'ultimi si
potrebbe trattare anche di stabilizzazioni). Il meccanismo replica quello utilizzato già nella legge di bilancio
del 2016. In particolarei ricercatori per le università sono di tipo "b", quelli che possono accedere alla
cattedra. Il secondo segnale riguardai prof universitari: dopo lo sciopero degli esami da parte dei docenti
che hanno protestato per il blocco degli stipendi del passato, sarà introdotta una frequenza biennale per gli
scatti (oggiè triennale) in modo da recuperare il pregressoe premiare allo stesso tempo con aumenti più
rapidii giovani professori. Sul fronte scuola c'è un primo riallineamento delle buste paga dei presidi ai
dirigenti statali con 31 milioni nel 2018e 95 milioni dal 2019 ECOBONUS Scende al 50% la detrazione per
le caldaie Arriva il bonus verde, un credito d'imposta del 36% delle spese finoa 5mila euro per gli interventi
di ristrutturazionee irrigazione delle aree verdi di unità immobiliarie dei condomini, così come per la
coperturaa verdee di giardini pensili.Proroga con alcune novità di rilievo per la riqualificazione energetica
degli edifici: viene prorogatoa tutto il 2018 il credito d'imposta del 65% per le singole unità immobiliarie fino
al 31 dicembre 2021 peri condomini. Per alcuni beni, come finestree caldaiea condensazioneea biomassa,
la detrazione scende al 50%. Tra le novità principali la portabilità dell'ecobonus. Il credito per interventi su
singole unità immobiliari potrà essere cedutoa terzi. Arriva poi il Fondo di garanzia finanziato con 50 milioni
ripartiti tra Mise e Ambiente che potrebbe mettere in moto 600 milioni di lavori in casa.LAVORO 4.0 Credito
d'imposta al 50% sulle spese di formazione
Per le imprese che effettuano spese in attività di formazione a decorrere dal periodo d'imposta successivo
a quello in corso al 31 dicembre 2017 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020 è attribuito un credito
d'imposta nella misura del 50 per cento delle spese relative al solo costo aziendale del personale
dipendente. L'incentivo è riconosciuto, fino a un importo massimo annuale di 1 milione di euro per ciascun
beneficiario, per le attività di formazione pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali. Il credito
d'imposta dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui sono state
effettuate le spese di formazione. In caso di indebita fruizione toccherà alle Entrate recuperare il relativo
importo (maggiorato di interessi e sanzioni) PENSIONI Nessuno stop sull'età. Alle donne Ape con bonus
Partiamo da ciò che non c'è: l'intervento sull' età di pensionamento. Il premier Gentiloni ha annunciato ieri
che il Governo «rispetterà» la legge in materia di adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento
all'aspettativa di vita. Quindi nessuno stop per il momento all'elevamento dell'età a 67 anni dal 2019. Novità
in arrivo in vece per l' anticipo pensionistico delle donne. Per l'accesso all'Ape sociale verrà riconosciuto un
bonus di 6 mesi per ogni figlio alle lavoratrici, con un tetto massimo a 24 mesi. Novità infine anche sull' Ape
ai contrattisti. Potranno accedere all'Ape sociale anche i lavoratori con i requisiti in regola alla scadenza
dell'ultimo contratto a termine a patto che abbiamo cumulato almeno 18 mesi di contratti di lavoro negli
ultimi tre anni INVESTIMENTI PUBBLICI Per gli enti locali in arrivo più spazi di spesa Per sostenere gli
investimenti degli enti locali la manovra apre spazi finanziari nel periodo 20182023, che consentono
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l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Per i comuni che hanno realizzato risparmi sui propri bilanci è
previsto infatti un finanziamento aggiuntivo da 200 milioni che porterebbe a 900 milioni il valore del Patto
nazionale. Per gli enti che invece non registrano invece alcun avanzo ci sarebbe un contributo diretto di
circa 150 milioni per il prossimo anno. Rimborsi poi alle amministrazioni penalizzate dalla sostituzione
dell'Imu sull'abitazione principale con la Tasi su tutti gli immobili. Nel 2018 la legge di bilancio stanzia nuove
risorse in favore delle regioni per la riduzione del debito e per la riduzione della manovra a loro carico.
CRISI AZIENDALI Ricollocazione incentivata durante la Cigs Le politiche attive entrano nella gestione delle
ristrutturazioni aziendali: con accordo sindacale si potrà attivare un percorso di ricollocazione "anticipato"
già durante il periodo di collocamento in Cigs. In caso di ricollocazione il lavoratore risolverà il precedente
rapporto. Sul piatto potrà essere messo un i ncentivo all'esodo detassatoe decontribuito. Ci sarebbe poi un
incentivo per il nuovo datore che assume il lavoratore in Cigs: otterrebbe uno sgravio contributivo del 50%
finoa un tetto massimo di 4.030 euro annui, per 12 mesio 18a seconda se firma un contrattoa termineoa
tutele crescenti. Se non scatta la ricollocazione si prosegue nella Cigs;e se licenziati si va in Naspi. Il nuovo
meccanismo verrebbe finanziato dal raddoppio del ticket attualmente previsto per ogni licenziato con la
procedura collettiva (da 1.500 euro si passerebbea 3mila euro) SPENDING REVIEW Tagli ai ministeri, si
parte dal 2017 con oltre 1 miliardo La "fase tre" della spending review poggia prevalentemente su una
nuova stretta selettiva alle dotazioni dei ministeri. Che per effetto del decreto fiscale varato venerdì scorso
scatta già nel 2017 garantendo alle coperture una dote quasi 1,1 miliardi con un contributo di 594 milioni
del ministero dell'Economia e di oltre 224 milioni del dicastero del Lavoro. Dal 2018 per il triennio
successivo i ministeri dovranno assicurare riduzione di spesa per un altro miliardo l'anno sulla falsariga di
quanto già previsto dal Dpcm di attuazione della riforma del bilancio, firmato a metà estate dal premier
Paolo Gentiloni. L'intervento di rimodulazione delle uscite dovrebbe riguardare anche il Fondo "esigenze
indifferibili" ed è accompagnato da misure mirate su singoli capitoli di spesa . POVERTÀ E FAMIGLIA
Nuove risorse per il Fondo contro la povertà Con l'ultima manovra della legislatura arriveranno 300 milioni
in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Con queste risorse dal 1° gennaio del prossimo
anno decollerà il Rei, il Reddito di inclusione: oscillerà dai 190 euro mensili per una persona sola fino a
485490 euro per un nucleo con 5 o più componenti. Il Rei sarà "associabile" allo svolgimento dell'attività
lavorativa ma non sarà compatibile con la fruizione da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare
della Naspi o di altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione volontaria.Parte della maggioranza ha
insistito per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica. Il nodo è reperire le risorse
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CRESCITA E LAVORO Per i giovani risorse limitate (da difendere) Giorgio Santilli La legge di bilancio «snella» varata ieri, 20,4 miliardi lordi per il 2018 di cui 15,7 se ne vanno per evitare gli
aumenti dell'Iva e altri due per il rinnovo del contratto degli statali, evita «lacrime e sangue» e continua il
«sentiero stretto» degli ultimi anni, con alcune novità importanti ma senza impennate. È, in fondo, una
legge che sceglie il rigore ma non fa ricorso a misure choc pure necessarie. Un profilo moderato che non si
riscontra nelle ambizioni del Governo, certo di rafforzare la crescita e stabilizzare i conti con questa
manovra. Piuttosto, nel modo in cui la legge si presenta in Parlamento: il profilo moderato potrebbe
garantire al Governo un percorso meno accidentato in una turbolenta fase preelettorale. Le novità degli
ultimi giorni sulla decontribuzione per le assunzioni dei giovani sono positive: bene l'allargamento del bonus
del 50% fino ai 34enni nel 2018 e bene l'ampliamento al 100% del beneficio per i giovani che hanno svolto
apprendistato o alternanza scuolalavoro. Si tratta di correzioni e limature che vanno nella giusta direzione,
ma non modificano in modo consistente la dimensione dell'intervento che, per il 2018, resta intorno ai 300
milioni. La cifra dice che non siamo in presenza di un massiccio piano straordinario per l'occupazione
giovanile che avrebbe avuto il merito di mettere al centro della scena politicae probabilmente della
campagna elettorale la questione più grave che il Paese attraversa in questo momento: il lavoro dei
giovani. Una questione con cui le forze politiche dovrebbero cominciare a fare i conti dimostrando di saper
andare oltre l'immediato calcolo elettorale. Continua pagina 2 Continua da pagina1 Va dato atto al Governo
Gentilonie al ministro Padoan di aver resistito a pressioni che avrebbero preferito altre priorità e comunque
di aver portato fino in fondo la norma per il lavoro ai giovani. Così come va dato atto al Governoe al ministro
Calenda di aver riconfermato gli incentivi fiscali per gli investimenti delle imprese in industria 4.0.
Interrompere un flusso che ha contribuito non pocoa far ripartire l'economia italiana sarebbe stato un errore
gravissimo. Non solo siè evitato ma, anche qui con qualche restrizione come quella sui veicoli, si consentea
quel flusso di espandersi ancora per due anni, con cifre non trascurabili (l'entità del superammortamento
sul 2019 è di 1,25 miliardi). Va continuato negli anni prossimi con una prospettiva di medio termine, dando
attuazione a quel piano organico lanciato da Calenda. Senza dimenticare che proprio sull'inno vazione
tecnologica si gioca una partita competitiva fondamentale per il nostro futuroe per quello della nostra
industria. Se la Germania è la patria di «industria 4.0», la Francia ha speso in due fasi 16,6 miliardi tra
istruzione, ricerca e aiuti alle imprese. Resta la difficoltà della politica di restare concentrata sulle vere
priorità senza disperdersi fra mille altri obiettivi, spesso correnti. In un Paese che come ha scritto «Il Sole
24 Ore» domenica scorsa ha speso 30 miliardi di flessibilità Ue in quattro anni per sterilizzare il
meccanismo delle clausole Iva, aumentare il deficit e anche per aumentare la spesa corrente. Ma che con
quella flessibilità nonè riuscito ed era nata proprio per questoa far riparire gli investimenti pubblici. C'è da
augurarsi allora che il Parlamento resti concentrato sugli obiettivi prioritari della manovrae non la trasformi
in un terreno di scontroe di dispersione: non servirebbea nessuno. Men che meno al rafforzamento della
ripresa.
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GIOVANI INDUSTRIALI Rossi: la cultura digitale aiuterà la ripresa dell'Italia Nicoletta Picchio Un piano industriale di legislatura che rafforzi Industria 4.0 in chiave non solo di digitalizzazione, ma di
formazione per l'occupazione. È la proposta di Alessio Rossi, presidente dei Giovani di Confindustria in
vista del convegno di Capri (2021 ottobre). pagina 16 ROMA Una parola che va declinata ad ampio raggio.
E che Alessio Rossi ha scelto come slogan del convegno di Capri (2021 ottobre) per dare il segno del
percorso che l'Italia ha davanti, superando i condizionamenti, gli ostacoli che le impediscono di crescere ed
essere competitiva come potrebbe. "Oltre".E quindi uno sguardo in avanti che si materializza nei numeri
con il segno "più": dal Pil, all'occupazione, agli investimenti, all'export. Ma non solo: «In una politica agente
di cambiamento, con il coraggio di fare le scelte giuste», dice Rossi, che sollecita «un piano industriale di
legislatura per il paese su cui confrontarsi con le imprese».I margini per crescere, continua il presidente dei
Giovani industriali, ci sono: «In questi anni l'export ci ha salvato da una crisi ancora più dura, ma le
esportazioni possono essere un elemento di una strategia più articolata di crescita, adatta a sistemi
complessi come quelli attuali». "L'Italia nel mondo e il mondo in Italia", è il sottotitolo. «Molto dipenderà
dalla nostra capacità di attirare investimenti e da un salto di qualità del nostro stare sui mercati», continua
Rossi. Si deve puntare sul made in Italy «inteso in senso ampio, non solo moda, alimentaree arredamento
ma anche meccanica, hitech, automotive», andando oltre l'export: «Le aziende dovranno cambiare
paradigma, non solo esportare o produrre all'estero, ma vedere che la catena globale del valore non iniziae
finisce nello stesso luogo geografico. Una strategia finora attuata dalle grandi aziendee che deve diventare
un comportamento diffuso. In questo modo il mercato diventa il mondo intero. Una sfida che la nostra
manifattura, un'eccellenza riconosciutaa livello mondiale, deve cogliere». Le imprese hanno dimostra to di
reagire,ci viene riconosciuto di aver realizzato alcune riforme: a che punto siamo? Abbiamo una situazione
positiva di rilancio del paese. Gli investimenti sono ripresi, abbiamo raggiunto un livello record di export, le
imprese hanno fatto la propria parte, apprezzando la scelta dei due governi Renzi e Gentiloni di realizzare
un piano di politica industriale puntando sui fattori. Anche il Jobs act ha avuto effetti positivi
sull'occupazione. La reputazione del paeseè migliorata, il paese suscita interesse, ma altre nazioni, come
Germania e Francia, attraggono più investimenti rispetto a noi. Pesa ancora un rischio paese, abbiamo
zavorre, disfunzioni del sistema che vanno cambiate. Dalla politica si attende un'azione determinante? La
politica deve essere autorevole, occorre un piano industriale di legislatura che guardi avanti. Bisogna
evitare di smontare le riforme fatte, sia in questa fase di campagna elettorale, sia dopo le elezioni, magari
per pura contrapposizione politica. Le priorità sono la conferma del piano Industria 4.0 in chiave non solo di
digitalizzazione delle imperse ma soprattutto di formazione; l'occupazione giovanile; un taglio al cuneo
fiscale. La politica metta al centro la questione industriale, che non è la questione degli industriali: l'impresa
è il motore del paese, senza industria non c'è crescita. Non solo export, ma far parte della catena del
valore: le aziende sono pronte? Il mondo imprenditoriale sta cambiando mentalità, stanno crescendo gli
investimenti, aumenta la patrimonializzazione. C'è più sensibilità ad aprire i propri capitali, grazie anche
all'impegno di Confindustria. Molto è già stato fatto con il progetto Elite di Borsa italiana per una crescita
senza debito delle imprese. In Borsa ci sono segnali di risveglio, con quotazioni anche di pmi. Bisogna
andare avanti su questa strada, crescere di dimensione e rafforzarsi finanziariamente. Ma dall'altra parte
occorre un sistema paese che sia da supporto per rendere più competitive le imprese, affrontando gli
ostacoli strutturali dell'Italia,e che sostenga il made in Italy all'estero. Penso per esempio ad un Exim Bank,
ad una cabina di regia per l'attrazione di investimenti, ad una rete consolare e diplomatica attenta ai dossier
economici. L'Italia, ma anche un'Europa dove la competizione non sia tra nazioni europee... Bisogna creare
campioni europei, evitare situazioni come FincantieriStx. Ben vengano norme antiscorrerie ma a condizioni
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 39
di reciprocità per costruire un vero mercato unico europeo e per tutelare interessi strategici e non per
bloccare il mercato. In una logica di fair trade con il resto del mondo.
Foto: Verso Capri. Alessio Rossi
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 40
Il decreto legge. Le misure fiscali Rottamazione-bis anche per chi ha saltato le rate Luigi Lovecchio La nuova rottamazione delle cartelle con l'agenzia delle EntrateRiscossione, prevista dal decreto fiscale (Dl
148/2017) approvato venerdì scorsoe pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale riguarda i carichi dal 1° gennaio al
30 settembre 2017. La sanatoria è concessa anche a chi non ha versato le rate dei piani di dilazione in
corso. pagina 19 La nuova rottamazione con l'Agenzia delle EntrateRiscossione prevista dall'articolo1 del
Dl 148/2017 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri riguarda i carichi affidati dal 1° gennaio al 30
settembre 2017. Anche questa volta quindi non rileva la data di notifica della cartella di pagamento o di
comunicazione al contribuente della trasmissione del carico, ma quella in cui il credito erariale è uscito dalla
disponibilità dell'ente creditore (circolare 2/ E/2017). Non rileva pertanto neppure la data convenzionale di
presa in carico da parte dell'agente della riscossione. Ciò significa che il debitore deve chiedere all'Agenzia
delle Entrate - Riscossione la stampa dell'estratto di ruolo per conoscere l'entità delle somme definibili.A
tale scopo, entro il 31 marzo 2018 l' agente della riscossione comunica per posta ordinaria al debitore
l'importo dei carichi definibili dei quali non è ancora stata ufficializzata l'esistenza. Vale peraltro ricordare
che la mancata trasmissione di tale comunicazione non esime il contribuente dal rispetto dei termini di
legge, ragion per cui è opportuno che ci si attivi comunque presso l'ente di riscossione. Il vantaggio è
rappresentato dall'azzeramento di sanzionie interessi di mora. Restano dovuti, invece, la sorte capitale, gli
interessi affidati all'agente della riscossionee l'aggio sulle somme rivenienti dalla definizione agevolata, oltre
alle spese per notifica della cartellae eventuali procedure esecutive. La domanda deve essere presentata
entro il 15 maggio 2018 su appositi moduli, che saranno pubblicati dal concessionario entro fine mese.
L'agente della riscossione comunica l'importo da versare entro il 30 giugno 2018. Il numero massimo di
rateè 5, tutte di uguale importo, in scadenza nei mesi da luglio a novembre 2018 (escluso agosto) e l'ultima
a febbraio del 2019. Il debitore peraltro potrebbe avere interesse ad anticipare i tempi di presentazione
della domanda per prevenire misure cautelari (fermo e ipoteca) o peggio ancora esecutive (pignoramento
presso terzi). Va infatti ricordato che la pendenza della procedura non determina l'interruzione delle
operazioni di recupero coattivo, salvo che non si provveda alla presentazione della domanda. Pertanto, se
si è ricevuta ad esempio l'intimazione di pagamento propedeutica all'ipoteca oppure se si teme che venga
aggredito il conto bancario o lo stipendio, si ha l'esigenza di inoltrare quanto prima l'istanza. Un'altra novità
riguarda i rapporti con le dilazioni pregresse. Questa volta, per accedere alla definizione non occorre
essere in regola con i pagamenti delle rate,a prescindere dal fatto che la dilazione sia decadutao meno.
Questo significa che se si ha intenzione di aderire alla definizione, si possono interrompere da subito i
pagamenti delle rate. Questo anche perché, come per la precedente definizione, non si possono dedurre le
somme pagate a titolo di sanzioni, interessi di mora e interessi da dilazione. Inoltre, una volta presentata la
domanda, relativamente ai carichi inclusi, sono sospesi ope legisi pagamenti delle rate che scadono
successivamente alla stessa. Resta inoltre ferma la facoltà del contribuente di non versare la rata di luglio
2018 e di riprendere i versamenti della rateazione esistente alla data di trasmissione dell'istanza. Dopo che
si è pagato la prima rata, invece, se si decade dalla dilazione non è più possibile rateizzare il carico
scaduto. Si ricorda infine che tale divieto non opera se l'istanza viene presentata prima che siano decorsi
60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento. Da segnalare infine lo slittamento di un anno della rata di
novembre 2017 per le università che hanno aderito alla sanatoria.Il calendario per aderire Le date della
nuova rottamazione delle cartelle a seconda delle tre diverse vie (*) 1 - RIAPERTURA DELLA
ROTTAMAZIONE 30 NOV 2017 Termine per pagare l'unica rata o le rate non versate alle scadenze del
31/07 o del 2/10 (il termine slittato dal 30/09 che cadeva di sabato) 2 - RIPESCAGGIO DEGLI ESCLUSI 31
OTT 2017 Agenzia delle Entrate - Riscossione deve predisporre il modello di adesione al ripescaggio dei
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contribuenti esclusi dalla prima rottamazione perché al 24/10/2016 avevano piani di dilazione in corso con
l'ex Equitalia e non erano in regola con i pagamenti 31 DIC 2017 Richiesta di adesione alla rottamazione
delle cartelle presentabile soltanto online da parte dei contribuenti che avevano saltato rate del piano di
dilazione (il termine di presentazione dovrebbe slittare al 2 gennaio 2018 perché il 31/12 cade di domenica
e il 1° gennaio è festivo) 31 MAR 2018 L'agente della riscossione comunica l'ammontare delle rate scadute
da versare per mettersi in regola (la data del 31 marzo 2018 cade di sabato) 31 31 MAG 2018 Per essere
riammessi alla rottamazione delle cartelle bisogna versare in un'unica soluzione le rate non versate del
vecchio piano di dilazione LUG 2018 L'agente della riscossione comunica ai contribuenti riammessi
l'importo delle rate dovute per aderire alla definizione agevolata 30 SET 2018 I soggetti riammessi devono
versare entro questa data la prima o unica rata della rottamazione maggiorata degli interessi calcolati al 1°
agosto 2017 (il termine di versamento dovrebbe slittare al 1° ottobre 2018 perché il 30 settembre cade di
domenica) 31 Scadenza per il versamento della seconda rata della rottamazione da parte dei r iammessi
30 31 OTT 2018 NOV 2018 Scadenza per il versamento della terza rata della rottamazione da parte dei
riammessi 3 - ROTTAMAZIONE PER I CARICHI 2017 OTT 2017 Agenzia delle Entrate - Riscossione deve
predisporre il modello di adesione alla rottamazione dei car ichi affidati al concessionar io dal 1° gennaio al
30 settembre 2017
Nota: (*) le date potrebbero essere soggette a variazione a seguito dell'approvazione del decreto fiscale in
Parlamento 31 15 MAR 2018 Agenzia delle Entrate-Riscossione comunica al contr ibuente l'affidamento di
car ichi per i quali al 30 settembre 2017 non r isulta ancora notificata la cartella (la data del 31 marzo 2018
cade di sabato) MAG 2018 Termine per l'adesione alla rottamazione per i car ichi affidati alla r iscossione
dal 1° gennaio al 30 settembre 2017 30 31 GIU 2018 Agenzia delle Entrate - Riscossione comunica entro
questa data gli importi dovuti per l'adesione alla rottamazione bis secondo le rate prescelte (la data del
30/06/2018 cade di sabato) LUG 2018 Scade il termine per il versamento della prima o unica rata 30 30
SET 2018 Scade il termine per il versamento della seconda rata (il termine di versamento dovrebbe slittare
al 1° ottobre 2018 perché il 30 settembre cade di domenica) 31 OTT 2018 Scade il termine per il
versamento della terza rata NOV 2018 Scade il termine per il versamento della quarta rata 28 FEB 2019
Scade il termine per la quinta e ultima rata
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LE VIE DELLA CRESCITA. LA CATTEDRA IN MEMORIA DI RODOLFO DEBENEDETTI Tutta l'innovazione delle imprese consolidate Nel pensare all'imprenditorialità bisogna rivalutare il peso delle aziende già esistenti Nicolai Foss L'economia italiana sta solo lentamente tornando ai livelli di crescita precrisi. Gli investimenti esteri
rimangono scarsi. È forte la tentazione di collegare questo aspetto ai bassi livelli di imprenditorialità e ad
alcune caratteristiche dell'economia italiana che indicano un clima non ottimale per l'avvio di nuove
imprese. Così, nel 2014, l'Italia ha registrato il più basso livello di investimenti in venture capital in rapporto
al Pil (0,002%) tra le grandi economie europee. Il tasso di mortalità delle impreseè superiore al tasso di
natalità. L'Italia è al 45° posto nella classifica della Banca mondiale sulla Facilità di fare impresa, e quasi
all'ultimo posto della Ue. Per quanto riguarda la protezione dei contratti, l'Italia è 111esima al mondo e in
fondo alla Ue. Non sorprende che abbondino le iniziative voltea stimolare in qualche modo
l'imprenditorialità, sia dal punto di vista dell'offerta che della qualità, con politiche e istituzioni che la
favoriscano. Ci sono, naturalmente, teorie ed evidenze che supportano l'idea che un clima favorevole alla
nascita di nuove imprese promuova la crescita. Il mio lavoro con Christian Bjørnskov esamina l'impatto
dell'imprenditorialità sulla produttività totale dei fattori e l'influenza di istituzioni e politiche. La "produttività
totale dei fattori" cattura gli aumenti della produzione che non sono riconducibili all'aumento dei fattori
tradizionali di produzione. Bjørnskove io sosteniamo che l'aumento della produttività totale dei fattori è il
risultato di nuovi processi, nuove forme di organizzazionee migliori tecniche manageriali. Una
sperimentazione imprenditoriale di questo genere, che combina fattori produttivi e mette alla prova tali
nuove combina zioni, può risultare più o meno agevole. Se, ad esempio, un'economia è al 111° posto al
mondo per protezione dei contratti, il processo imprenditoriale è gravemente ostacolato. Quindi, le
istituzioni contano. Sosteniamo che la libertà economica è vantaggiosa per il processo imprenditoriale.
Quindi, lo stato di diritto, diritti di proprietà ben definiti, norme comprensibili, una tassazione ridotta e
ingerenze limitate dello Stato nell'economia favoriscono l'imprenditorialità. Il meccanismo che ipotizziamoè
che queste istituzioni aumentino la cosiddetta elasticità aggregata di sostituzione, un meccanismo
importante nel processo di crescita. Ciò accade perché queste condizioni riducono i costi di transazione
dell'attività imprenditoriale. Minori saranno i costi di transazione, più sarà vantaggiosa l'attività di
sperimentazione. Le risorse saranno assegnate e riassegnate a usi migliori. La crescita deriva di
conseguenza. Attraverso un database di 25 Paesi analizzati dal 1980 al 2005 per testare queste idee,
abbiamo osservato che l'imprenditorialità ha un impatto effettivo sulla produttività totale dei fattori. Una
domandaè se si debbano realizzare politiche specifiche volte ad aumentare l'imprenditorialità. Questo è
spesso dato per scontato. Probabilmente non c'è un governo in nessuna parte del mondo occidentale che
non prometta di aumentare l'imprenditorialità nell'economia. Non è scontato che sia opportuno utilizzarei
fondi pubblici per stimolare direttamente le nuove imprese. Questo per una serie di ragioni. In primo luogo,
la produttività dipende positivamente dall'età dell'impresa; le startup, in realtà, non sono molto produttive. In
secondo luogo, non è ancora chiaro quanto le nuove imprese contribuiscano alla creazione di posti di
lavoro; probabilmente non molto. In terzo luogo, le politiche statali per l'imprenditorialità tendono a creare
molti posti di lavoro in settori altamente competitivi. Ciò significa che creano anche molti fallimenti. Non sto
dicendo che l'imprenditorialità non sia importante. Naturalmente lo è, perché l'imprenditorialità può creare le
prossime Luxottica, Tenaris, Atlantia, Procter and Gamble, Microsoft, ecc. Talora l'imprenditorialità crea
imprese grandie longeve, che continuanoa essere innovativee imprenditoriali per lungo tempo e
contribuiscono in modo determinante alla crescitae alla creazione di posti di lavoro. Nel pensare
all'imprenditorialità dobbiamo, perciò, pensare anche all'impresa già esistente. Molti dei grandi
dell'economia non limitavano l'imprenditorialità alla sola formazione di nuove imprese. Così, JeanBaptiste
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 43
Say, fra i primi a studiare il tema, descriveva l'imprenditore come colui che «sposta le risorse economiche
da un'area di minore produttivitàa un'area di produt tivitàe rendimento maggiori». Forse la focalizzazione
sull'imprenditorialità come attività di startup non è così strana: le innovazioni pionieristiche delle nuove
imprese d'avanguardia sono notevoli. Si dà per scontato un "effetto piccola impresa", valea dire che le
imprese più piccole, spesso in fase di avviamento, siano sproporzionatamente più imprenditoriali delle
imprese più grandi. Ciòè in parte motivato da molte ricerche sul rapporto tra dimensionee R&S, che
suggeriscono che c'è più R&S nelle imprese più piccole. Tuttavia, la R&S nonè la stessa cosa
dell'imprenditorialità (né dell'innovazione). Inoltre, si fa molto folklore sui fallimenti imprenditoriali delle
aziende affermate. Tutto ciò è comprensibile - a partire dall'irresistibile richiamo a Davide contro Golia ma
siamo sicuri che l'effetto piccola impresa regga alla prova dei fatti? Non dimentichiamo che anche le
innovazioni pionieristiche di aziende più grandie affermate sono impressionanti. Non abbiamo grandi prove
che le piccole imprese emergenti siano sproporzionatamente più responsabili di innovazioni rivoluzionarie.
In realtà, abbiamo prove più solide dell'esatto contrario. Vi è la tendenzaa concentrarsi troppo sull'atto della
scoperta delle opportunità e sul ruolo dei singoli individui, ma l'imprenditorialità comporta complessi
processi di assemblaggio di pacchetti di risorse complementari e di coordinamento nel tempo delle azioni e
degli investimenti, nel perseguimento del profitto in condizioni di incertezza.I processi attraversoi quali le
idee imprenditoriali si traducono in azioni tendono a essere ignorati se si pone l'accento solo sulla
scopertaei suoi antecedenti. E tali processi coinvolgono in genere molte persone,i cui sforzi devono essere
coordinati - esattamente quello che l'impresa consolidata fa meglio.
Il confronto La produttività totale dei fattori in Francia, Germania, Italia e Stati Uniti. 1998=1,00 1,20 1,10
1,00 0,90 0,80 Stati Uniti Italia Francia Germania 1985 1988 1991 1994 1997 2000 2003 2006 2009 2012
Fonte: Dino Pinelli, I st ván Székely, Janos Varga: "It aly's Product ivity Challenge," 22 Dic. 2015
LA CATTEDRA Dal 2017 la Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship viene ricoperta da Nicolai
Foss, che ieri ha tenuto la Lectio Inauguralis (di cui in pagina proponiamo uno stralcio) e che è docente
ordinario in Bocconi dal 2016. La Rodolfo Debenedetti Chair in Entrepreneurship è stata istituita grazie a
una donazione a titolo personale, dell'ammontare di 3 milioni di euro, di Carlo De Benedetti, che ha inteso
così «onorare la memoria di mio padre Rodolfo attraverso un atto filantropico a ricordo delle sue capacità e
dei suoi insegnamenti, che sono stati alla base della mia crescita professionale e del mio percorso
imprenditoriale». www.ilsole24ore.com Nella sezione Commenti l'intera Lectio
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Mobile. Ai Saloni di Mosca operatori in aumento del 9,3% La Russia riparte e il made in Italy torna a crescere La sfida delle aziende è radicarsi anche nelle aree interne e nei Paesi limitrofi I PROSSIMI PASSI Luti(Salone): pensare a iniziative che garantiscano continuità durante l'anno Orsini (Federlegno): nel 2018vogliamo tutti i marchi top Giovanna Mancini MILANO Corsiee stand espositivi pieni; visitatori interessati a comperare e non solo a guardare; ordini
firmati per nuove forniture e nuovi negozi. Il verdetto sembra unanime: il mercato russo è tornato. Non lo
dicono soltanto i numeri sulle esportazioni di mobili italiani verso Mosca (+0,2% nel primo semestre del
2017, dopo tre anni di crolli a doppia cifra) e le buone previsioni peri prossimi mesi. Lo confermano i risultati
della 13esima edizione dei Saloni WorldWide di Mosca, che dall'11 al 14 ottobre scorsi ha portato nella
capitale russa una selezione delle aziende e dei prodotti presenti lo scorso aprile al Salone del Mobile di
Milano. Gli organizzatori stimano un aumento di oltre il 10% delle presenze in quattro giorni (+9,3% gli
operatori, oltre 18mila) rispetto all'anno scorso. Ma la soddisfazione delle imprese che hanno esposto
deriva anche da tutto quello che sta dietroi numeri dell'affluenza: «È stata una festa - commenta il
presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti . Abbiamo percepito la ritrovata fiducia da parte dei buyer
russi, che sono arrivati non soltanto da Mosca e San Pietroburgo, dove ormai le aziende italiane sono
presenti e radicate, ma anche dalle province più lontane della Federazione russa e dai Paesi confinanti,
dove è più difficile farsi conoscere e instaurare contatti». Dopo due anni di "resistenza" ai contraccolpi della
crisi dell'economia russae delle sanzioni internazionali, dunque, «questa edizione ha segnato un evidente
cambio di passo», commenta Luti. Non solo sono tornati in massa i visitatori, ma sono inoltre arrivati clienti
nuovi ed è tornata la voglia di investire per intercettare il clima di ripresa economica diffuso nel Paese. «Il
mercato siè sbloccato - conferma il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini - e le prospettive
sono buone, sia perché c'è grande attenzione per il made in Italy, sia perché an che gli investimenti
immobiliari sono in ripresa: nel 2017 si prevedono nuove abitazioni per 88 milioni di metri quadrati, che
salirannoa 94 milioni l'anno prossimo». Certo non sarà facile tornare ai livelli (record) del 2013, quando le
esportazioni italiane di arredamento e illuminazione avevano superato i 900 milioni di euro (contro i 506 del
2016) ma, anche sulla base della sostenuta ripresa dell'export complessivo italiano in Russia nei primi sette
mesi di quest'anno, le premesse per una rapida ripresa ci sono tutte. Le incertezze, soprattutto di natura
politica, non siano del tutto superate, ma l'Italia rimane nonostante tutto il secondo Paese fornitore di
arredamento in Russia, con una quota di mercato del 24,5%, seconda solo alla Cina (che detiene il
36,1%)e ben distante dalla Germania, al terzo posto con il 9,8%. L'interesse principale delle imprese
italiane è ora radicarsi maggiormente e più diffusamente sul territorio russoe sui territori limitrofi.A questo
scopo sono stati organizzati oltre 3mila incontri B2B tra le aziende italiane e 120 buyer invitati al Salone di
Mosca grazie al programma di promozione portato avanti nei mesi scorsi da FederlegnoArredo e Ice in 24
Paesi (oltre alla Russia, anche Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan, Kazakhstan, Uzbekistan e
Turkmenistan). «Ci siamo dati appuntamento fra tre mesi con i responsabili dell'ufficio Ice di Mosca per fare
un follow up di questi incontri e capire quanti si sono trasformati in ordini e contratti veri e propri - spiega
Orsini . La nostra volontà è infatti garantire una maggiore continuità dell'azione in questo Paese, che vada
oltrei quattro giorni della fiera». Sulla stessa linea il presidente del Salone, Claudio Luti: «C'è un enorme
potenziale su questo mercato, non dobbiamo mollare, ma anzi intensificare. Non bastano quattro giorni di
fiera, occorre creare relazioni più frequenti e diffuse su tutto il territorio, che è molto vasto. I buyer che
abbiamo incontrato ci hanno dimostrato di avere grande interesse per il made in Italy. Vogliono conoscerci
meglioe cercano contatti più stretti» Il lavoro inizia subito: «Faremo al più presto delle riunioni con gli
imprenditori italiani - chiosa Luti -, per decidere come organizzare al meglio le attività dei prossimi mesi e
arrivare l'anno prossimo a un Salone con più eventi e più espositori, coinvolgendo il maggior numero di
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 45
marchi di gamma alta». «Siamo già al lavoro per l'edizione 2018- conferma il presidente di Fla Orsini -. Con
l'obiettivo di una maggiore continuità sul territorioe di una maggiore qualità, per attrarre al Salone tutti i
brand più importanti».
LA PAROLA CHIAVEB2B 7 Sono stati oltre 3mila gli incontro B2B - ovvero «Business to Business» - organizzati all'interno dei
Saloni di Mosca tra le aziende italiane dell'arredo e 120 buyer selezionati provenienti da 24 Paesi dell'area
ex sovietica: oltre ai buyer russi, erano presenti professionisti da Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan,
Kazakhstan, Uzbekistan e Turkmenistan. Gli incontri sono il frutto del piano di promozione del made in Italy
in Russia portato avanti da FederlegnoArredo insieme con l'agenzia governativa Ice In ripresa. La 13esima
edizione dei Saloni WorldWide Moscow (nella foto) si è chiusa con un aumento di oltre il 10% dei visitatori
Made in Italy al secondo posto La top ten dei Paesi fornitori di arredamento della Russia Valore delle
importazioni in milioni di euro, 2016 Quote % di mercato 1 Cina 668,7 36,1 Fonte: Centro studi
FederlegnoArredo 2 ITALIA 453,6 24,5 3 Germania 181,7 9,8 4 Lituania 108,2 5,8 5 Polonia 81,6 4,4 6
Spagna 28,1 1,5 7 Paesi Bassi 27,9 1,5 8 Ucraina 25,3 1,4 9 Lettonia 23,7 1,3 Austria 22,5 1,2
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 46
Tlc. Palazzo Chigi esercita il golden power nei confronti di Vivendi Membri del cda con gradimento delgoverno per la capogruppo e per Sparkle e Telsy Per Tim l'obbligo di un comitato di sicurezza Al via nuovo procedimento per paletti sulla rete - Giovedì incontro Calenda-Genish su societarizzazione delnetwork Celestina Dominelli Carmine Fotina Gli obblighi del «golden power» su Vivendi riguarderanno anche Tim oltrea Telecom Sparklee Telsy, come
anticipato dal Sole 24 Ore del 14 ottobre. Lo ha deciso ieri il consiglio dei ministri. Dovrà essere previsto un
componente di gradimento dell'esecutivo da nominare nei cda di Tim e delle controllate Sparkle (cavi
sottomarini internazionali) e Telsy (apparati e terminali di sicurezza Ict). E, per la prima, si prevede anche
l'obbligo di un'«Organizzazione di sicurezza» che dovrà essere coinvolta in tutti i processi decisionali
riguardanti «le attività strategichee la rete»e che dovrà, tra l'altro, supervisionare tutte le attività «svolte nei
diversi ambiti aziendali e attinenti alla gestione degli asset rilevanti ai fini della difesae della sicurezza
nazionale. Sono questi i passaggi più significativi del Dpcm (decreto della presidenza del Consiglio) con cui
il governo ha esercitato il «golden power»e cheè in corso di trasmissione alle Camere (si veda anche l'art.a
pag. 20). Palazzo Chigi, però, ha messo in pista ieri anche un'altra mossa. Secondo quanto risulta al Sole
24 Ore, in seguito alla notifica depositata da Tim nei giorni scorsi, il governo ha formalizzato alla società
l'avvio di un procedimento, sotto l'egida del ministero dello Sviluppo Economico, che prelude al possibile
esercizio del golden power anche nei confronti di quest'ultima facendo in sostanza valere, in questo caso,
l'articolo 2 del decreto del 2012 che disciplina gli asset giudicati strategici per le telecomunicazioni. Il Mise,
si specifica,è «l'amministrazione responsabile dell'istruttoria e della proposta per l'esercizio dei poteri
speciali». Una decisione, quest'ultima, che arriva alla vigilia dell'incontro, in programma per giovedì, proprio
tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda,e l'ad di Tim, Amos Genish. Sul tavolo la possibile
societarizzazione sul modello inglese Openreach, che potrebbe aprire una strada per un eventuale approdo
in Borsa con ingresso della Cdp. Tornando, invece, alla decisione adottata ieri, in base allo schema
approntatoa valle dell'istruttoriaa cui ha lavorato il gruppo di coordinamento, che affianca la presidenza del
Consiglio in questo dossier, e di cui il Sole 24 Ore è venuto in possesso, i nuovi membri del board dovranno
possedere il Nos (vale a dire, l'abilitazione alla gestione di informazioni per la sicurezza nazionale). Quanto
a Telecom Italia, il Dpcm dispone, come detto, la costituzione di un comitato di sicurezza che dovrà essere
pienamente autonomo sia sotto il profilo economicofinanziario che di gestione del personale.A capo di
questa nuova unità, dovrà essere poi designato un funzionario da individuare in una terna di candidature
formulate dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. All'unità saranno attribuiti poteri incisivi e
dovrà dettagliare lo stato di conformità alle prescrizioni e condizioni imposte dall'esecutivo, su cui vigilerà
un comitato di monitoraggio appositamente costituito presso Palazzo Chigi. Tim dovrà poi approvare un
piano di security che includa una ricognizione degli asset e delle attività di carattere strategico, la
programmazione annuale sulle criticità «anche solo potenziali», nonché gli obiettivi di sviluppo
manutenzionee gestione delle attività strategichee le risorse destinate. Telecom deve poi mantenere
«stabilmente» nella penisola «le funzioni di gestionee sicurezza delle retie dei servizie delle forniture che
supportano le attività strategiche e strategiche chiave». La società dovrà poi «fornire preventiva
informazione» su tutte le decisioni che possano «ridurre, anche solo temporaneamente, o cedere capacità
tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche» e sarà altresì chiamata a garantire «la
continuità e il mantenimento in Italia» di tutte le attività attinenti la difesa e la sicurezza nazionale forniti
dalle società alle forze armate, alle forze di poliziae alle altre amministrazioni dello stato, che dovranno
essere "blindate" anche per quanto attienei diritti di proprietà industriale e il know how. Per Sparkle, poi,
arriva la richiesta di «un adeguato piano di investimentoe sviluppo» per reti, sistemi, nonché per prodotti e
soluzioni crittografiche, con l'ulteriore obbligo di comunicare quanto deciso al comitato di monitoraggio e al
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 47
gruppo di coordinamento che dovranno essere investiti anche di qualsiasi «variazione e riorganizzazione
degli assetti societari», come pure di «qualsiasi piano di cessioneo alienazione», al fine di valutarne
l'impatto sulla sicurezza nazionale». Mentre Telsy dovrà proteggere ancora di più le informazioni sensibili
detenute. I punti chiave del decreto IL BOARD Nei consigli di amministrazione di Tim e delle controllate
Sparkle (cavi sottomarini internazionali) e Telsy (apparati e terminali di sicurezza Ict) dovrà essere
nominato un componente di gradimento dell'esecutivo. I nuovi rappresentanti, che entreranno nei board
delle tre società, dovranno occuparsi di sicurezza aziendale degli asset a tutela dell'interesse nazionale.
Questi consiglieri non disporranno di un diritto di veto; dovranno però avere «cittadinanza italiana» ed
essere in possesso del Nos (vale a dire, l'abilitazione alla gestione di informazioni per la sicurezza
nazionale). La loro presenza avrà un ruolo di «garanzia» rispetto alla strategicità delle attività delle tre
aziende ai fini della difesa e sicurezza nazionale. IL COMITATO DI SICUREZZA Il decreto dispone la
costituzione di un comitato di sicurezza che dovrà essere pienamente autonomo sia sotto il profilo
economicofinanziario che di gestione del personale e di dotazioni tecnologiche. A capo di questa nuova
unità sarà designato un funzionario individuato in una terna di candidature formulate dalla presidenza del
Consiglio. Al comitato dovranno essere sottoposti tutti i processi decisionali che insisteranno sugli asset
strategici e sulla rete. Il gruppo dovrà poi approvare un piano di security che includa una ricognizione degli
asset e delle attività di carattere strategico, la programmazione annuale che metta in fila eventuali criticità
«anche solo potenziali» e gli obiettivi di sviluppo manutenzione e gestione delle attività strategiche. LA
SEDE Il testo approvato ieri prevede una serie di prescrizioni, a cominciare dalla necessità per Telecom
Italia di mantenere «stabilmente» nella penisola «le funzioni di gestione e sicurezza delle reti e dei servizi e
delle forniture che supportano le attività strategiche e strategiche chiave». La società dovrà poi «fornire
preventiva informazione» su tutte le decisioni che possano «ridurre, anche solo temporaneamente, o
cedere capacità tecnologiche, operative, industriali nelle attività strategiche» e sarà altresì chiamata a
garantire «la continuità e il mantenimento in Italia» di tutte le attività attinenti la difesa e la sicurezza
nazionale forniti dalle società alle forze armate, alle forze di polizia e alle altre amministrazioni dello Stato.
Foto: ANSA
Foto: L'esercizio del «golden power». Il caso Telecom Italia al consiglio dei ministri
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 48
La legge di bilancio Dal 2019 in pensione a 67 anni Gentiloni chiude ai sindacati Approvata la manovra da 20,4 miliardi, dimezzati i contributi per chi assume under 35 Camusso: "Siamopreoccupati". I bersaniani: "Ci hanno sbattuto fuori dalla maggioranza" Valanga di bonus, arriva anchequello per i giardini. Proroga allo stop alle addizionali Irpef ROBERTO PETRINI ROMA. Proroga allo stop delle addizionali Irpef di Comuni e Regioni; sgravi del 50 per cento (al 100 per
cento al Sud) per le assunzioni, già a partire da novembre e dicembre di quest'anno, di under 35 per il
primo anno e a età decrescente per i due successivi; confermati i superammortamenti per le imprese,
anche se più bassi ma estesi anche alle auto aziendali.
Una valanga di bonus tra conferme e novità: rinnovato il «cultura» per i giovani, arriva quello per le
mamme atlete, si aggiunge il bonus-verde (il 36 per cento per la cura dei giardini privati) tornano anche
l'ecobonus e il sismabonus per le case popolari.
Arrivano anche i soldi, dopo dieci anni, per il contratto degli statali e una norma - una sorta di ius soli
sportivo - per tesserare nei club sportivi i giovani immigrati senza permesso ma con almeno quattro mesi di
scuola.
Gentiloni e Padoan imboccano l'ultima curva della legislatura imbracciando una "Finanziaria" che il premier
definisce «snella» e che Pier Carlo Padoan descrive con risorse «limitate» e fanno appello al «senso di
responsabilità» di Parlamento e maggioranza. Ma comunque, alla fine dei cinque anni, e in vista delle
elezioni, il ministro dell'Economia può contare su un quadro positivo: «L'Italia è uscita dalla crisi, siamo ad
un punto di svolta dell'economia, la crescita è robusta», annuncia a poche ore dal rientro dall'assemblea
dell'Fmi di Washington. «Scende il debito e aumenta l'occupazione», annota nella conferenza stampa
seguita ieri al consiglio dei ministri che ha varato legge di Bilancio e Draft Budgetary Plan, il "riassunto"
subito inviato a Bruxelles.
Risorse in movimento per 20,4 miliardi, di cui 10 vengono dall'aumento del deficit, grazie allo sconto
dell'Europa, e 10 da tagli (circa il 40 per cento) e nuove entrate (circa il 60 per cento). Ma di queste risorse
15,7 miliardi sono destinati ad evitare l'aumento dell'Iva, a garanzia di precedenti impegni di spesa, e solo
3,8 miliardi per "spingere" l'economia. Un gruzzolo modesto, se si tiene conto della necessità di rimanere
agganciati alla ripresa e di risolvere i problemi interni, e già spalmato a pioggia, che il governo dovrà
tuttavia difendere con i denti in Parlamento: contemporaneamente dall'assalto alla diligenza e dalla
instabilità della maggioranza. Mdp non è stata accontentata con la richiesta di cancellazione dei superticket
e con il congelamento dell'età pensionabile che dunque scatterà a 67 anni come previsto dal 2019. Per
questo Gentiloni, che stoppa l'idea di bloccare la crescita dell'età di ritiro dal lavoro («C'è una legge in
vigore e la rispetteremo»), lancia il suo appello: «Il Parlamento sia responsabile». Ma a conferma delle
tensioni possibili e imminenti arriva la staffilata dell'Mdp con il capogruppo a Montecitorio Francesco
Laforgia: «Altro che responsabilità, siamo stati sbattuti fuori dalla maggioranza». La Cgil con Susanna
Camusso rincara: «Siamo preoccupati».
Certo la manovra come ha detto Gentiloni non è «lacrime e sangue» e non ci sono «nuove gabelle», ma la
carenza di risorse non permettono di più. Così il governo valorizza il pacchetto messo in campo. «Siamo in
una Repubblica parlamentare», ha tagliato corto il premier a chi gli chiedeva se esistessero margini per
rafforzare la manovra durante il passaggio alle Camere.
FOTO: ©ROROBERTO MONALDO / LAPRESS La legge di Bilancio 2018 Maggiori entrate Tagli di spesa
di cui Spending review Maggior deficit Totale Coperture Uscite Sterilizzazione clausole Iva Sviluppo
Competitività e innovazione Coesione sociale Misure da rinnovare di cui Contratto P.A.
Totale 5,1 3,5 1,0 10,9 19,5 15,7 0,3 0,3 0,6 2,6 1,65 19,5
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 49
Foto: Il premier, Paolo Gentiloni, e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan
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Con l'aumento della speranza di vita circa 60 mila persone dovranno restare più a lungo in attività I nati nel '52 bloccati al lavoro Secondo le simulazioni derogare all'automatismo costerebbe 3 miliardi già nel 2020 Quando i babyboomers lasceranno il lavoro la spesa per agli assegni raggiungerà il picco VALENTINA CONTE ROMA. L'età per andare in pensione salirà, dal 2019 in poi.
Nessuna trattativa, nessuno slittamento, nessuna deroga.
«Rispettiamo la legge in vigore», ha annunciato ieri il premier Gentiloni, spegnendo ogni velleità di
sindacati, malpancisti interni ed esterni al Pd. Quando dunque l'Istat, entro l'anno, comunicherà il nuovo
dato sulla speranza di vita quanti anni ancora restano da vivere in media, arrivati a 65 anni - l'adeguamento
per le pensioni di vecchiaia sarà automatico. Si uscirà non più a 66 anni e 7 mesi come ora, ma forse a 67
anni tondi. Il nuovo traguardo impatterà sulle scelte della classe 1952: 60 mila persone, per due terzi
donne, se si conferma il trend del 2016.
Dovranno lavorare cinque mesi in più? Non è detto. L'Istat sta facendo ancora i calcoli. Alla fine sottrarrà la
speranza di vita del 2016 - ancora ignota - a quella del 2013, come vuole la legge. E non sappiamo se
questa differenza sia proprio cinque mesi. Potrebbe essere quattro o sei. O anche zero e allora il periodo
residuo da vivere per un 65enne potrebbe rimanere pari a 20 anni e 3,6 mesi, proprio come nel 2013. A
quel punto anche l'età per la pensione di vecchiaia resterebbe inchiodata a 66 anni e 7 mesi, come oggi.
Se così fosse, la discussione si sposterebbe di due anni.
L'adeguamento all'aspettativa di vita, sin qui triennale, dopo il 2019 diventa biennale (lo dispone la legge
Fornero). Nel 2021 l'Istat quindi deve ricalcolare il dato. E se questo rimane ancora sotto i 67 anni, allora
scatta la clausola di salvaguardia messa nella legge Fornero, all'epoca voluta da Bruxelles: si sale a 67
anni comunque dal 2021 in poi. Volente o nolente lì si finisce. La normativa d'altro canto guarda alla
stabilità dei conti. Derogare all'automatismo del 2019, quale che sia l'entità dei mesi da aggiungere,
significa affossare da subito - già nel primo anno, nel 2020 - i conti pubblici di oltre 3 miliardi, come mostra
la simulazione della Ragioneria dello Stato.
D'altro canto le bombe pronte ad esplodere sono due. Da una parte, quella demografica.
Nel giro di un secolo - come mostrano le elaborazioni di Progetica su dati Istat - la piramide della
popolazione italiana tende a rovesciarsi. Nel 1957 c'erano più giovani e giovanissimi che vecchi e
centenari. Nel 2057 si tenderà quasi all'inverso. Anche per questo la gobba previdenziale - la seconda
bomba - mostrata dalla Ragioneria nel suo studio è inequivocabile: attorno al 2045 la spesa previdenziale si
impenna, raggiunge un picco pari al 17% del Pil, per poi scemare. E questo grazie ai baby boomers, i nati
tra 1958 e 1964: vanno in pensione nel 2030, quando la curva inizia a impennarsi, e ci restano fino al 2045.
Intaccare il meccanismo dell'adeguamento automatico alla speranza di vita prima del 2045 significa far
esplodere i conti. Scaricandone il peso sui giovani di oggi.
Giovani che non avrebbero alcun vantaggio dal congelamento della speranza di vita, chiesto dai sindacati.
Né sotto il profilo della staffetta: uno studio Ocse, tra gli altri, dimostra che i posti per i giovani crescono se
cresce il Pil, non se gli anziani vanno in pensione. Né sotto il profilo del conto da pagare.
Sotto quest'aspetto, i trentenni e quarantenni di oggi andranno in pensione dopo il 2045, con una curva
della spesa previdenziale messa in sicurezza. Ecco perché già oggi sembra logico ragionare di come
sganciare queste generazioni da un meccanismo dell'adeguamento due volte penalizzante.
Primo, perché vanno in pensione a 70 anni. Secondo, perché quel sistema è di fatto già insito nel modo in
cui viene calcolato il loro assegno, e cioè con il metodo contributivo: prendi in base ai contributi versati, se
lavori di più hai una pensione più alta. Il contrario del retributivo, laddove fino al 1996 - quando intervenne
la riforma Dini - la pensione era determinata in base agli ultimi stipendi e non aveva nessun tipo di
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 51
aggiustamento attuariale. I giovani quindi si trovano in pieno nelle regole Dini. Sommano anche quelle di
Sacconi-Tremonti: l'età che si adegua e cresce. E si portano dietro pure le ultime della Fornero: anche i
contributi per la pensione di anzianità aumentano con la speranza di vita. Risultato: a metà secolo,
pensione a 70 anni di età o con 45 anni di contributi.
Troppo.
La bomba demografica Composizione della popolazione italiana per classi di età 0ltre 95 90-94 85-89
80-84 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 0-4
2.500 2.000 1.500 L'Italia del 1957 1.000 500 500 0 0 1.000 1.500 2.000 Fonte: Elaborazioni Progetica su
dati Human Mortality Database e Istat 2.500 2.500 2.000 1.500 L'Italia del 2017 1.000 500 500 0 0 1.000
1.500 Popolazione maschile (x 1.000) 2.000 2.500 2.500 2.000 1.500 L'Italia del 2057 Popolazione
femminile (x 1.000) 1.000 500 500 0 0 1.000 1.500 2.000 2.500 COME CAMBIA L'ITALIA Nel 1957 nella
popolazione italiana prevalevano i bambini e i giovani, gli anziani erano pochi e gli ultraottantenni una rarità.
Adesso c'è una prevalenza di persone di mezz'età, e tra quarant'anni andrà ancora peggio, con più anziani
che giovani
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 52
Le idee LA SFIDA CHE LANCIANO I BITCOIN ALBERTO MINGARDI «Quel che sale deve anche scendere». Ogni volta che Bitcoin raggiunge un nuovo picco, qualcuno ne
prevede l'imminente tracollo. Una delle caratteristiche delle bolle finanziarie è che è difficile accorgersi che
sono tali. Prima della crisi dei mutui subprime, erano in pochi a pensare che il perenne rialzo dei prezzi
degli immobili, negli Stati Uniti, non obbedisse a qualche legge naturale. Bitcoin invece ha già le sue
Cassandre, a cominciare da Jamie Dimon, l'Ad di JP Morgan, che non perde occasione per attaccarlo.
D'altronde è difficile non insospettirsi innanzi a qualsiasi cosa che nel giro di dieci mesi passa dal «valere»
1000 dollari a 5600. A inizio settembre, Bitcoin è molto sceso di prezzo, quando la Cina ne ha annunciato
una più stretta regolamentazione. Poche settimane dopo, un'analoga iniziativa da parte della Corea del Sud
non ha avuto effetti. Ricordiamoci che non esistono prezzi giusti o sbagliati. Il sistema dei prezzi serve a
comunicare informazioni. Le persone che vendono Bitcoin a una certa cifra, oppure ne acquistano a un
dato valore, fanno l'una cosa e l'altra sulla base di aspettative maturate con la loro comprensione delle
circostanze in cui questi scambi avvengono. E' difficile avere aspettative salde sulle cose nuove. la
metafora più appropriata per Bitcoin è l'«Internet della moneta» (Giacomo Zucco su VanityFair). Quando
avviene un pagamento in Bitcoin, questi si trasferiscono dal portafoglio di chi li cede a quello di chi li
acquisisce. Non c'è un «bonifico» né una controparte centralizzata. Il nostro primo problema, in una
compravendita, è accertarci che l'altra persona ci stia cedendo un bene che è effettivamente nelle sue
disponibilità. Dopo Totò non sono stati in molti a vendere la Fontana di Trevi, ma per noi tutti è di
fondamentale importanza sapere che l'appartamento che stiamo acquistando non è gravato da ipoteca. Nel
corso della storia abbiamo sviluppato registri di diverso tipo (a cominciare dalla partita doppia), abbiamo
inventato professionalità specifiche come il notaio, e per questo chiediamo allo Stato di essere il garante di
ultima istanza dei contratti che sottoscriviamo. La blockchain di Bitcoin è un «libro mastro» che contiene
tutte le transazioni che avvengono in Bitcoin. Queste informazioni non sono archiviate al catasto: non c'è un
unico punto d'ingresso, ma sono registrate, replicate e distribuite su tutta la rete. E, ovviamente, crittate per
ragioni di sicurezza. Il processo rende inimmaginabili le frodi: non esiste un singolo documento da
contraffare, ma un'infinità di copie dello stesso, tutte costantemente aggiornate. A questa innovazione, che
potrebbe avere vaste applicazioni, Bitcoin unisce una logica che è quella dell'oro, per secoli la vera moneta
dell'umanità. A differenza della valuta emessa dagli Stati, l'oro è scarso: la sua disponibilità dipende da
quanto si riesce a estrarne. Noi sappiamo già ora che le «miniere» di Bitcoin andranno pian piano ad
esaurirsi fino a essere vuote nel 2140. Ciò lo rende molto attraente agli occhi di chi teme la deriva
«inflazionistica» delle banche centrali. Bitcoin «capitalizza», ma il termine è improprio, meno di 100 miliardi
di dollari. Le dimensioni del fenomeno sono ancora contenute, ma il potenziale d'innovazione è grande. Si
capisce che ci siano molti timori, soprattutto se l'esito ultimo può essere davvero la «disintermediazione»
dei tradizionali sistemi di pagamento: una sfida a banche e finanza. Siamo spesso tentati di regolamentare
ciò che non capiamo. Oscillazioni di prezzo violente sembrano esigere regole più stringenti. Ma forse prima
di deliberare sarebbe meglio darsi l'opportunità di conoscere: e capire le novità richiede tempo e pazienza.
Twitter @amingardi c
Foto: Illustrazione di Dariush Radpour
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 53
INDUSTRIA Mossi e Ghisolfi cerca di evitare il fallimento Schiacciata da debiti per 2,5 miliardi, chiede il concordato "in bianco" Gianluca Paolucci A PAGINA 23 Mossi e Ghisolfi getta la spugna. Il gruppo chimico, uno dei principali operatori mondiali della
produzione di Pet e di impianti per la lavorazione delle materie plastiche, ha presentato ieri la richiesta di
concordato «in bianco» per le attività italiane. Nei prossimi giorni è prevista la richiesta d'accesso alla
protezione dai creditori secondo la normativa del chapter 11 per le attività in Usa. La crisi innescata dai
ritardi nel maxi investimento per l'impianto in Texas, con i costi lievitati da un miliardo a oltre due miliardi,
ha messo in ginocchio il gruppo che a fine 2016 aveva 1,7 miliardi di ricavi a livello globale con circa 2,5
miliardi di debiti. Continuità aziendale A presentare le richieste è la M&G Finanziaria, capogruppo operativa
alla quale fanno capo le attività italiane e internazionali del gruppo di Tortona, in provincia di Alessandria.
L'obiettivo, secondo quanto ricostruito, è di cercare nuovi investitori per le attività all'estero oltre agli Usa
anche Messico e Brasile -. Mentre per le attività italiane la richiesta di concordato assicura la continuità
aziendale lasciando aperte varie strade al gruppo, compreso un accordo con i creditori per la
ristrutturazione del debito o l'ingresso di nuovi partner. Le attività in Italia sono concentrate sullo sviluppo
dell'impianto di di Crescentino, in provincia di Vercelli, che realizza componenti per biocarburanti grazie a
una tecnologia propria. A far implodere il gruppo chimico, tra i principali operatore mondiali nel mercato del
Pet - la materia con la quale sono realizzate tra l'altro le bottiglie per acqua e bevande - i ritardi nel lavori e
gli aumenti dei costi per l'impianto di Corpus Christi, in Texas. Nel settembre scorso, uno dei principali
concorrenti, la Dak Americas, che aveva fatto un accordo con Mossi e Ghisolfi per finanziarie la
realizzazione dello stabilimento in Texas con l'obiettivo di comprare parte della produzione e vendendo in
cambio materia prima per il mercato messicano, ha richiesto il pagamento di uno scaduto di circa 50 milioni
di dollari che messo in allarme i fornitori e innescato una situazione di stress finanziario. A fine settembre il
gruppo aveva interrotto i pagamenti delle cedole su un bond perpetuo - 70 milioni di euro i titoli residui in
circolazione - in mano a investitori internazionali come Pioneer e Invesco. Banche e fondi creditori Al lavoro
per assistere il gruppo sono stati chiamati Mediobanca e Gop come consulente legale, mentre in Usa
lavorano alla ristrutturazione delle attività Rothschild, Allen Overy, Jones Day e Alvarez & Marsal. Le attività
italiane hanno circa 500 milioni di euro di debiti, dei quali circa 200 in mano alle banche con Unicredit,
Intesa Sanpaolo e Banco Bpm tra i creditori principali. Per la parte restante figurano tra i creditori anche
fondi specializzati in debiti difficili come Och Ziff, mentre il fondo di private equity Tpg, che è socio di una
delle controllate italiane del gruppo. I dipendenti interessati sono circa 700, tra gli impianti produttivi di
Crescentino e Tortona e le attività di ingegneria e progettazione per impianti chimici. La parte all'estero, che
ha circa 2500 dipendenti tra Usa, Messico e Brasile, è invece focalizzata sulla produzione di Pet e di
materie prime per il Pet. Di questi solo i dipendenti Usa saranno interessati dalla procedura del chapter 11.
Tra i creditori, oltre a Dak, figura anche il fondo Tpg oltre ad alcune banche come la messicana Banco
Inbursa, Bank of America e Deutsche Bank che è agente di una emissione del gruppo. c
I numeri Da Tortona agli Stati Uniti1,7 miliardi I ricavi del gruppo nell'esercizio 2016, stabili rispetto al precedente. 55 milioni La perdita
consolidata dell'ultimo esercizio, il quarto consecutivo in rosso. 2,5 miliardi I debiti del gruppo, la maggior
parte per la costruzione di un nuovo impianto in Texas. 500 milioni L'indebitamento al livello delle attività
italiane. 200 milioni I crediti delle banche italiane: Unicredit, Intesa e Banco Bpm in primis. 3.000 dipendenti
Di questi circa 700 in Italia, il resto tra Usa, Messico e Brasile
Foto: Carburanti verdi Lo stabilimento di Crescentino (Vercelli) della Beta Renewables, controllata della
Mossi e Ghisolfi che produce biorburanti di seconda generazione MICHELE D'OTTAVIO/BUENAVISTA
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 54
Lombardia e Veneto Trattenere i tributi al Nord rompe il patto costituzionale Gianfranco Viesti Domenica in Lombardia e in Veneto si vota sui soldi. Scopo del referendum è infatti quello di trattenere sul
territorio delle due regioni una quota maggiore del gettito fiscale, sottraendolo alla fiscalità nazionale e
quindi a tutti gli altri cittadini italiani. Non sembri un'interpretazione forzata. È quanto esposto a chiare
lettere, onestamente, dai suoi promotori. Si guardino ad esempio la deliberazione della Giunta Regionale
del Veneto del marzo 2016 con cui si indice il referendum, o la più recente mozione approvata dal Consiglio
Regionale della Lombardia lo scorso 13 giugno. Come scritto in quest'ultimo documento, la maggiore
autonomia sarebbe "a beneficio esclusivo del grande popolo lombardo che si vedrebbe così sgravato,
grazie all'autonomia fiscale, di ampie porzioni di fiscalità regionale (bollo auto, aliquota regionale Irpef ecc.)
e godrebbe di uno spettro maggiore di servizi e di un'assistenza rafforzata". Ma non finisce qui: perché il
presidente della Regione Lombardia è impegnato a convocare un tavolo, dopo lo svolgimento del
referendum, composto da tutte quelle regioni che vantano un credito annuale nei confronti dello Stato
centrale, per costituire un "Fronte del residuo fiscale", "applicando il sacrosanto principio, ormai non più
trascurabile, che le risorse rimangano nei territori che le hanno generate". Continua a pag. 22 segue dalla
prima pagina Lo scopo sono le risorse, non le maggiori competenze per le regioni. Questo spiega perché
viene convocato un referendum del tutto inutile, dato che il processo di attribuzione di maggiori competenze
alle regioni a statuto ordinario, così come previsto dall'articolo 116 della Costituzione, non lo richiede. E se
le competenze fossero così importanti, perché il referendum non specifica (a differenza di una recente
iniziativa della regione Emilia-Romagna) su quali materie Lombardia e Veneto vorrebbero più autonomia?
In quali ambiti si ritiene che sia meglio essere amministrati dalle autorità regionali invece che da quelle
centrali? Discorso serio, interessante: che riguarda l'organizzazione migliore delle politiche pubbliche, la
ripartizione ottimale dei poteri fra stato e regioni, e la possibilità di un'organizzazione differenziata sul
territorio nazionale, grazie all'esistenza di entità amministrative (come le attuali regioni a statuto speciale)
che hanno più poteri di altre. Ma non è questo in discussione: ottenere nuove competenze in sé non
cambia molto sul piano finanziario; le stesse risorse che un intervento statale destina ad uno specifico
territorio, sarebbero ora gestite dall'Amministrazione regionale. Peraltro, come ha notato recentemente
quello che è forse il massimo esperto italiano di questi temi, Alberto Zanardi ora componente dall'Ufficio
Parlamentare di Bilancio, "per la grande maggioranza delle materie trasferibili la spesa aggiuntiva da
finanziare a livello regionale sarebbe in realtà piuttosto modesta", con l'importante eccezione dell'istruzione
scolastica. Il voto è politico, e il punto centrale è il "residuo fiscale". Si tratta di questo, in termini molto
semplificati. Per il dettato costituzionale, ogni cittadino è tenuto a pagare, in misura progressiva, le tasse sul
proprio reddito: i ricchi pagano (in teoria...) di più. Ma ogni cittadino ha alcuni diritti fondamentali (ad
esempio l'istruzione o le cure sanitarie) indipendentemente dal suo reddito. Quindi lo stato nazionale, come
in tutti i paesi europei, svolge una fondamentale azione redistributiva: con le tasse dei cittadini più abbienti
finanzia i servizi per tutti. Si badi bene: il principio costituzionale riguarda la redistribuzione fra cittadini, non
fra territori. Ma in un paese come l'Italia, la distribuzione territoriale dei ricchi e dei poveri non è omogenea.
In Lombardia ci sono relativamente più ricchi: quindi il gettito fiscale complessivo dei cittadini lombardi è
superiore alla spesa complessiva per tutti i servizi pubblici di cui essi si giovano. La differenza, che può
essere calcolata non senza qualche problema, è il residuo fiscale. Le stime variano molto. L'impatto
territoriale della redistribuzione fra i cittadini è sensibile, in Italia, così come in Germania e in Spagna, paesi
che hanno ampie disparità regionali. Lo sanno bene i Catalani, che con la richiesta di indipendenza mirano
sostanzialmente allo stesso obiettivo. Stime della Banca d'Italia mostrano che il residuo fiscale dell'intero
Centro-Nord è sensibile, circa il 6% del PIL nazionale: per due terzi a vantaggio del Mezzogiorno e per un
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 55
terzo a finanziare l'avanzo fiscale dei conti pubblici; e mostrano anche come l'effetto redistributivo a favore
dei cittadini meno abbienti del Sud si sia ridotto negli ultimi anni. Un recente fascicoletto propagandistico
della Regione Lombardia presenta per la regione addirittura la cifra di 54 miliardi all'anno, che appare molto
superiore a stime di altre fonti (anche la metà). Una cifra che, naturalmente, mira a "ingolosire" l'elettore.
Quante cose si potrebbero fare in Lombardia con questi soldi: cominciando dal pagare meno tasse! Il punto
è che questo modo di ragionare, con la stessa logica catalana, mette in discussione i principi costituzionali,
l'esistenza e le finalità del nostro stato nazionale: il patto fra tutti i suoi cittadini che è contenuto nella Carta
Costituzionale. I cittadini italiani hanno gli stessi diritti, e gli stessi doveri, indipendentemente da dove
nascono. Potrebbe essere adoperato dai cittadini milanesi, per non ripartire il loro gettito fiscale con gli altri
lombardi; o dai cittadini del centro di Milano, per non condividerlo con quelli delle periferie... Molte forze
politiche stanno prendendo sottogamba il referendum, mirando a non perdere voti "né qui né là". Stanno
forse commettendo un grave errore. Domenica si vota su questioni molto importanti sulle quali è
fondamentale discutere e prendere posizione. Si vota su quale significato abbia, per gli elettori del
lombardo-veneto, essere cittadini italiani; e quanto contino per loro il portafoglio o il cuore e la ragione. Si
vota su grandi temi politici destinati a restare, anche dopo domenica: da un lato, il crescente malessere dei
cittadini delle aree più ricche d'Europa, e il loro crescente egoismo; dall'altro il ruolo degli stati nazionali e il
sentimento di cittadinanza, le disuguaglianze e la redistribuzione. Un referendum da non prendere
sottogamba .
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 56
LE MISURE Sgravi per i giovani Pensione a 67 anni novità per le donne Ape più facile per madri e precari Gentiloni: «Né lacrime né sangue» Oneri dimezzati per chi assume fino ai29 anni, 34 solo per il 2018 VALGONO 15,7 MILIARDI GLI AUMENTI IVA CANCELLATI NON VIENETOCCATO PER ORA IL SUPERTICKET SANITARIO Luca Cifoni ` R O M A Paolo Gentiloni l'ha definita una manovra «snella», oltre che «senza lacrime e sangue» ed in
effetti la legge di Bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri si presenta un po' meno imponente
rispetto ad altre che l'hanno preceduta; anche includendo il decreto fiscale collegato che ieri è andato in
Gazzetta ufficiale l'entità complessiva degli interventi è di 20,4 miliardi, di cui però 15,7 servono a
disinnescare l'aumento Iva che sarebbe scattato in forza delle clausole di salvaguardia. Dunque per le altre
mosse di politica economica ne restano 4,7. Le coperture valgono 9,5 miliardi tra maggiori entrate da lotta
all'evasione o da riscossione e tagli di spesa: i restanti 10,9 corrispondono ad un incremento del deficit
2018 dall'1 all'1,6 per cento del Pil. In realtà per inviare il provvedimento alle Camere c'è tempo fino a
venerdì e quindi il testo definitivo manca ancora; nelle prossime ore l'esecutivo deve anche inviare a
Bruxelles il suo Documento programmatico di bilancio, che riassume dimensioni e contenuti della legge.
IMPATTO LIMITATO Tra i capitoli di impatto tutto sommato limitato c'è quello relativo alle pensioni. Le
novità principali riguardano l'Ape sociale, l'indennità che anticipa il trattamento previdenziale a beneficio di
alcune particolari categorie. Le maglie dell'Ape si allargheranno in due situazioni: quella delle lavoratrici
madri e quella dei disoccupati che hanno interrotto l'attività alla fine di un contratto precario. Nel primo caso
scatterà una riduzione dei contributi richiesti di sei mesi per ogni figlio fino ad un massimo di due anni: in
questo modo si potrà accedere all'anticipo, nell'ipotesi più favorevole, con 28 anni di contributi invece di 30
e di 34 (invece di 36) nel caso delle cosiddette mansioni faticose. Invece lo status di disoccupato a seguito
di licenziamento (uno dei possibili canali per accedere all'Ape) viene allargato a coloro che hanno smesso
di lavorare a seguito della scadenza di un contratto a termine, purché abbiano svolto lavoro dipendente per
almeno 18 mesi nei 3 anni precedenti. Non dovrebbe cambiare nulla per quanto riguarda l'aumento dei
requisiti per l'accesso alla pensione, destinato a scattare nel 2019 per la generalità dei lavoratori. Il gradino
di cinque mesi in conseguenza dell'aumento della speranza di vita scatterà quindi anche per l'età dell'uscita
di vecchiaia, che salirà a 67 anni. Il previsto provvedimento amministrativo sarà adottato entro i termini
previsti, ovvero la fine di quest'anno. «C'è una legge in vigore e la rispetteremo», ha sintetizzato Gentiloni,
ma questa risposta non piace per nulla ai sindacati che in mattinata avevano visto il ministro Poletti e ora
minacciano agitazioni. SGRAVI TOTALI AL SUD La misura simbolo della legge di Bilancio resta
naturalmente il dimezzamento dei contributi per le imprese che assumono giovani fino 29 anni: possono
farlo anche nei prossimi mesi di novembre e dicembre, purché l'assunzione abbia decorrenza 2018. Solo
per il prossimo anno l'agevolazione sarà applicata con una soglia di età maggiore, fino a 34. Inoltre lo
sconto contributivo scatterà anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a
tempo indeterminato, con qualunque età anagrafica, e per gli studenti che abbiano svolto percorsi di
alternanza scuola-lavoro o di apprendistato. Mentre per il solo Mezzogiorno sono confermati gli incentivi più
generosi, di fatto una decontribuzione totale. Alcune misure attese non hanno trovato posto nel testo ma
dovrebbero essere aggiunte più tardi durante l'iter parlamentare. È il caso della cosiddetta web tax,
un'imposta sui ricavi dei colossi digitali, ma anche della parziale abolizione del superticket sanitario
applicato dalle Regioni per le visite specialistiche e le analisi. Un tema delicato perché anche su questa
materia si gioca la possibile mediazione politica con le forze a sinistra del Pd.
I numeri9,5
17/10/2017Pag. 1.2
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 57
20,4In miliardi di euro è l'entità definitiva della manovra varata dal governo Quasi 11 miliardi saranno indeficitIn miliardi di euro sono le coperture della manovra: 4 miliardi di tagli e 5,5 miliardi di nuove entrate Bonus
per chi ristruttura giardini e verde La gamma di incentivi per i lavori di ristrutturazione si arricchisce del
"bonus verde": una detrazione del 36% per la «sistemazione a verde» di aree scoperte di qualsiasi genere
(terrazzi, giardini, anche condominiali) anche mediante impianti di irrigazione. Riconfermati gli incentivi di
Industria 4.0 La legge di bilancio 2018 conferma gli incentivi agli investimenti alle imprese:
l'iperammortamento, rimane al 250%, mentre il superammortamento scende dal 140% al 130%. Previsto
anche il credito di imposta per la formazione digitale, che dovrebbe essere stabilito al 50% delle spese. Per
il contrasto alla povertà altri 300 milioni Il contrasto alla povertà è uno degli obiettivi di politica sociale del
governo: il reddito di inclusione (strumento di sostegno universale che inizierà ad essere applicato dal
2018) viene potenziato di 300 milioni per il 2018, cifra che si aggiunge agli 1,7 miliardi già previsti a
legislazione vigente. Salva la squadra di basket degli immigrati La legge di bilancio salva "Tam Tam", la
squadra di basket di Castelvolturno composta da giovani immigrati, che non ha potuto giocare nei
campionati giovanili. Ora sarà possibile il tesseramento annuale per i minorenni extracomunitari, anche
senza permesso di soggiorno.
La manovra20,44,05,510,91,5
1,2 2,0
15,7 IMPEGNI Politiche invariate Rinnovo statali Nuove spese imprese/giovani (338 milioni), poveri (600),
investimenti (300) Blocco aumenti Iva Competitività e innovazione Coesione sociale Politiche invariate
Investimenti pubblici Fonte: Mef Così nel 2018 2018 COPERTURE miliardi di euro 2019 300 1.300 Tagli
spese (spending review) Nuove entrate (lotta evasione) Le cifre sul piatto nel triennio (milioni di euro)
Deficit 2020 338 2.162 4.000 600 900 1.200 2.600 3.000 3.000 1.900
Foto: Gentiloni e Padoan a Palazzo Chigi
17/10/2017Pag. 1.2
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 58
Sussurri & Grida Il presidente del Real pensa al muro per Atlantia (d. pol.) Conto alla rovescia per Florentino Pérez, presidente del Real Madrid, qui nelle vesti di imprenditore
del gruppo spagnolo delle costruzioni Acs. Per allestire la sua controfferta su Abertis il patron avrà infatti
tempo fino a domani quando scadranno i termini per l'annuncio di una eventuale offerta pubblica d'acquisto
concorrente a quella lanciata la scorsa settimana da Atlantia che si concluderà il 24 ottobre. Ieri il mercato
ha cercato di scommettere sulla contro opa di matrice spagnola facendo salire del 3,78% alla Borsa di
Francoforte il titolo di Hochtief. La contromossa iberica partirebbe infatti dalla Germania, dove ha appunto
sede la controllata al 70% di Acs nelle concessioni. Si tratterebbe di un'operazione che gli analisti giudicano
complessa, anche perché richiederebbe un aumento di capitale importante per Hochtief, che dovrebbe
offrire più di quei 16,50 euro per ogni azione Abertis messi sul piatto dal gruppo guidato da Giovanni
Castellucci (foto). È una mossa che non si può escludere e che, se ci sarà, potrebbe forse emergere
domani, giorno in cui si riunirà un consiglio di Hochtief. Richiederebbe un impegno rilevante per la sua
taglia. Secondo le indiscrezioni, l'offerta sarà metà in contanti e per il resto in azioni di nuova emissione di
Hochtief che capitalizza 9,2 miliardi contro i 22,7 di Atlantia. Il gruppo rilancerebbe? L'offerta non si
modifica, dicono ambienti finanziari. Certo è che se Peréz lanciasse una contro opa, la situazione si
incarterebbe. La Cnvm, la Consob di Madrid, congelerebbe tutto attorno ad Abertis finché non avrà
approvato l'operazione concorrente. Solo a quel punto, a mesi di distanza, Atlantia sarebbe libera di
rilanciare. Il gruppo ha già avuto l'ok dell'Ue.
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Il fondo per una sola azienda,
con soci Ainio e Rossi Ferrini
( f.mas. ) Non hai i soldi ma li sai trovare. Non hai un'idea ma sai riconoscere quelle degli altri. Non hai
l'intenzione di creare una start up ma vuoi comunque diventare imprenditore comprandone una sul
mercato. Chi rientra in questo profilo è il potenziale manager di un «search fund», un fondo - teorizzato una
trentina di anni fa negli Usa - che raccoglie capitali presso vari investitori e punta su un gestore-manager, di
solito di giovane d'età, per effettuare una sola operazione: l'acquisto di una piccola-media azienda da
rilanciare, con il manager del fondo che diventa ceo dell'azienda target. Un gruppo di investitori, tra i quali
Paolo Ainio (Banzai), Francesco Rossi Ferrini (Jp Morgan), Sandro Mina (Relay Investments) e l'investitore
tedesco in search fund Jürgen Rilling, ha scommesso su Maestrale Capital, veicolo ideato dal finanziere
Vito Giurazza, 36 anni, napoletano laureato in Bocconi, già in Bain e Merrill Lynch, che per questa
avventura ha lasciato Jp Morgan. A detta dei fondatori, è il primo caso di «search fund» italiano. La caccia
all'azienda è già partita: deve essere una pmi da 10-50 milioni di fatturato con ebitda sopra il 10%, non
quotata, attiva in settori stabili, magari alle prese con il passaggio generazionale. In Italia o in Canton
Ticino. Per trovarla, si sono dati due anni di tempo.
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 60
PMI /BREVI Dalla Finanza Accordo fra Lendix e Openjobmetis Lendix, società leader in Europa nel lendingbased crowdfunding - e Openjobmetis, l'Agenzia per il Lavoro
attiva nella somministrazione, ricerca, ricollocazione e formazione del personale - hanno stretto un accordo
di collaborazione. Le due società hanno deciso di sfruttare le sinergie esistenti tra le rispettive attività per il
lancio sul mercato italiano di un'offerta congiunta che abbini ai servizi di somministrazione del personale di
Openjobmetis le soluzioni di finanziamento di Lendix. Grazie a questa intesa, le PMI italiane con progetti di
crescita che prevedono l'ampliamento del personale potranno sfruttare la semplicità e la velocità del
processo di erogazione del credito di Lendix per coprire il fabbisogno finanziario derivante dall'investimento.
L'avvio dell'accordo è previsto per l'autunno 2017 e prevederà un roadshow sul territorio presso le principali
città italiane.
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 61
Scontro al vertice nel noleggio * Nel comparto a lungo termine Ald Automotive (gruppo Société Générale) si avvicina alla leader Leasys(Fca) LA CONCENTRAZIONE DEL SETTORE Il quartetto di testa è completato da Arval (Bnp Paribas) eLeasePlan (controllata da fondi a prevalenza olandesi). Assieme, le «Fab four» si spartiscono il 73,7% delmercato Salvatore Saladino Se il mercato dell'auto continua a correre come una locomotiva il merito è, oltre che delle km zero,
dell'unico canale indirizzato a clienti finali "veri" che si dimostra in ottima forma: il noleggio. Da gennaio ad
agosto il lungo termine ha immatricolato 198.360 veicoli (passenger cars più Light commercial vehicles),
con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2016 del 12,3% (sono circa 22mila unità in più), a
conferma dell'eccellente stato di salute del comparto del long rent, che quest'anno ha sviluppato con
particolare efficacia la sua strategia di diversificazione del target clienti: non solo aziende (dalle Pmi alle
grandi imprese) ma anche ditte individuali, microditte artigiane, liberi professionisti e privati. Se si eccettua
la (modesta) battuta d'arresto di agosto (mese di per sé poco significativo in termini di volumi per il mercato
dell'auto in generale, a prescindere dal canale di vendita), il noleggio a lungo termine si sta confermando la
soluzione d'acquisto con le migliori prospettive. La crescita del numero dei contratti è uniforme per le due
principali tipologie di operatori: gli Nlt Top (con questa denominazione Dataforce identifica i player
"generalisti" di prima fascia in termini di volumi) hanno aumentato le vendite dell'11,8% nel 2017; gli Nlt
Captive (le società di noleggio controllate dalle Case costruttrici) del 13,7%. Il mercato italianoè saldamente
nelle mani dei quattro noleggiatori principali: Leasys (di Fca Bank), Ald Automotive (Gruppo bancario
Société Générale), Arval (Bnp Paribas) e LeasePlan (controllata da L.P. Group B.V., consorzio di investitori
e fondi a prevalenza olandese). Assieme, le «Fab four» si spartiscono il 73,7% del mercato. Differente,
però,è l'andamento nei primi otto mesi dell'anno: Leasys è cresciuta in misura leggermente minore rispetto
alla media del mercato (9,5% rispetto al 12,3%). La sua market share (21,7%), infatti, è calata dello 0,6%
sul 2016. Ald Automotive, fino allo scorso anno terzo in graduatoria, è il player più aggressivo del momento:
non solo ha strappato la seconda piazza ad Arval, ma tallona ormai da vicino la leadership di Leasys.
Detiene una quota di mercato del 21% (+1,7% di share), il che significa solamente circa 1.200 contratti in
meno del noleggiatore di Fca. Rispetto al 2016, la sua crescita di volumiè stata del 21,9%, il tasso
incrementale migliore tra le big. Ald si sta dimostrando un player ipe rattivo: recentemente ha persino
strappato a Leasys la gara per il rinnovo del parco di Enjoy, l'operatore di car sharing di Eni che, come
prodotto automobilistico, continuaa puntare su Fiat. In affanno Arval, che ora detiene una quota del 16,9%
(3,4 punti di share) con vendite in calo del 6,4%. Arval, però, si consola con la seconda posizione nella
graduatoria del noleggio a lungo termine di veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 ton), a brevissima
distanza dal leader Ald. LeasePlan, quarta nella classifica passenger cars + Light commercial vehicles,
cresce più della media del mercato (+15,1%)e detiene una market share del 14,1% (+0,3% sul 2016). La
riorganizzazione dell'azienda, a poco più di un anno dal cambio di proprietà, sta dando buoni risultati. Le
posizioni di rincalzo vedo no la captive di Volkswagen al quinto posto, con un eccellente tasso di crescita
(+16,3%), seguita da Mercedese da Car Server. La società di Reggio Emilia punta anche quest'anno non
solo sulle aziende, ma anche sul mercato dei privati, segmento in cui siè cimentata anticipando la
concorrenza con il prodotto Drive Different. La capacità di innovazione di Car Serverè dimostrata dal fatto
cheè stata anche la prima ad aprire verie propri "negozi" per la vendita del noleggio. Alphabet, controllata
da Bmw, da tempo ha avviato una strategia commerciale generalista: una politica che dài suoi frutti. Oltre il
50% dei suoi contratti provengono da clienti che scelgono auto di altre marche. Il suo tasso di crescita nel
2017è del 18,4%. Scorrendo la parte bassa della graduatoria, le captive delle francesi Renault e Psa
stanno vivendo un momento d'oro, grazie soprattutto al supporto della rete di vendita dei dealer: +71,3%
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 62
per Renault e +268% per la società che rappresenta i marchi Peugeot, Citroen e DS. Risultati che sono
destinati a crescere: Psa ha appena lanciato il nuovo prodotto di noleggio a lungo termine Free2Move,
dedicato ai professionisti e ai privati. Quello dei privati è il segmento di mercato a cui tutti i player guardano
con molta attenzione, perché si tratta di vere e proprie praterie da conquistare (anche per Arval, che è in
leggero ritardo sulla concorrenza, ma si sa per certo che uscirà presto con un prodotto molto
concorrenziale e innovativo). Leasys, per esempio, ha appena varato Unlimited in occasione del lancio
della nuova Jeep Compass: è una sorta di "abbonamento" al noleggio, con possibilità di cambiare l'auto
ogni 12 mesi o di interrompere il contratto dopo un anno senza penalie un ventaglio di servizi di
connessione (nel canone sono compresi 20 GB di traffico dati erogati da Tim). Da segnalare, infine,
l'eccellente tasso di crescita di Sifà, giovane realtà "generalista" del noleggio a lungo termine (è una newco
a capitale interamente italiano): rispetto al 2016 ha più che raddoppiato le venditee insidia le posizioni delle
captive francesi che la precedono in graduatoria. Country Manager Dataforce Italia
Gli acquisti degli operatori
Var. % su
Le immatricolazioni di passenger car e di veicoli commerciali leggeri degli operatori Gen/Ago 2017 Quota di
mercato Var. % su stesso periodo 2016
stesso periodo 2016
Leasys
42.957
21,7%
9,5
-0,6
Ald
41.716
21,0%
21,9
1,7
Ar val
33.608
16,9%
-6,4
-3,4
Leaseplan
27.965
14,1%
15,1
0,3
Volkswagen
11.076
5,6%
16,3
0,2
Mercedes-Benz
7.979
4,0%
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 63
-7,7
-0,9
Car ser ver
7.274
3,7%
13,5
0
Alphabet
6.583
3,3%
18,4
0,2
Athlon
5.937
3,0%
44,0
0,7
Renault/Nissan
4.948
2,5%
71,3
0,9
Psa
2.591
1,3%
268,0
0,9
Sifa
2.366
1,2%
121,7
0,6
Fonte: Dataforce Italia
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 64
Il car sharing aziendale ottimizza il parco auto Lanciate nuove offerte di servizi e soluzioni digitali per la mobilità condivisa a misura di Pmi e professionistiI PIONIERI DEL BENEFIT CONDIVISO Prosegue il progetto AlphaCity di Alphabet, che consente diutilizzare in sharing le vetture premium aziendali. In pista anche Arval, Ubeeqo (gruppo Europcar) el'italocinese Share'ngo Claudia La Via Non sempre una flotta di proprietào in noleggioa lungo termineè in grado di soddisfare appieno le esigenze
di mobilità di un'azienda e dei suoi dipendenti. Alcune volte i mezzi non sono mai disponibili quando
servono, per scarsità apparente di risorse. Altre volte, invece, il parco auto resta inutilizzato per buona parte
del tempo. Due scenari opposti, ma che raccontano la stessa criticità: quando si tratta di mobilità aziendale
oggi non si può più pensare in modo standard. Servono modelli flessibilie sinergia fra diverse soluzioni,
ciascuna adattaa specifiche esigenze di utilizzo, anche momentanee. Un approccio che ha portato negli
ultimi anni alla diffusione di servizi di corporate car sharing, che assicurano ai dipendenti l'accesso a
un'auto on demande sollevano le aziende dall'onere della proprietào dei contrattia lungo termine quando
non necessari. In molti casi sono le stesse società di Nlta offrire il servizio di auto condivisa. Il gruppo
Alphabet, per esempio, propone dal 2014 AlphaCity, una soluzione che consente di utilizzare in sharing le
vetture premium del parco aziendale. Secondo gli ultimi dati di agosto, il servizio conta oltre 650 iscritti per
un totale di più di 480mila chilometri percorsi. Dall'esigenza di "sfruttare" al meglioi veicolia noleggio già
presenti in flottaè nata da alcuni mesi anche la nuova soluzione di car sharing di Arval. L'operatore del
gruppo Bnp Paribas offre la possibilità di utilizzare le auto in condivisione non solo per scopi aziendali, ma
anche per uso privato semplicemente modificando il profilo di accesso e di addebito del costo. «I veicoli
aziendali stanno fermi per l'80% del tempo», sottolinea Grégoire Chové, direttore generale di Arval Italia,
spiegando che offerte di mobilità come il car sharing promiscuo (a uso aziendalee privato) continueranno a
crescere nei prossimi anni. Ha iniziato a guardare alle aziende anche Ubeeqo, startup francese di mobilità
condivisa acquisita dal gruppo Europcar. La societàè da poco arrivata in Italia (per ora soloa Milano) con un
servizio di car sharinga postazione fissa: alle grandi aziende offre la possibilità di un servizioe una flotta
dedicata, mentre a piccole realtà e professionisti consente di accedere alle auto disponibili prenotando in
anticipo la vetturae attivando un profilo business con cui gestire le corseei dipendenti. C'è poi il tema della
sostenibilità ambientale che si sposa alle necessità aziendali di mobilità urbana soprattutto in zone a traffico
limitato: in questi casi la soluzioneè l'elettrico che, però, porta con sé oneri pesanti.A partire dai costi per
acquistare un veicolo verdee per dotarsi di strutture di ricarica efficaci. Un investimento troppo impegnativo,
soprattutto se si tratta di piccole imprese o professionisti. Anche in questi casi il car sharing è un prezioso
alleato. In questa direzione si muove la società italocinese di car sharing elettricoa flusso libero Share'ngo.
Oggi conta su una flotta di poco più di 1.600 veicoli fra Milano, Roma, Firenzee Modena. Si tratta di
quadricicli elettrici che ora Share'ngo ha deciso di mettere anchea disposizione delle aziende: non
attraverso veicoli dedicati ma attingendo dalla flotta già su strada, gestibile con un software dedicato alle
aziende. La piattaforma permette di abilitare i driver, definire le autorizzazionie controllare le corse,i livelli di
spesa, la fatturazioneei pagamenti. «Sul sistema sarà indicato anche il credito ambientale guadagnato con
ogni corsa», dice Emiliano Niccolai, amministratore delegato di Share'ngo CS Group, spiegando che in
questo modo le aziende possono ottenere tuttii vantaggi delle elettriche senza sostenernei costi. Quando si
parla di mobilità, però, sono soprattutto le piccole aziendeei professionisti ad avere bisogno di soluzioni
alternative al classico noleggio o possesso. A volte è sufficiente poter gestiree ottimizzare al meglio le
poche auto disponibili puntando alla condivisione. In questa direzione vanno alcune piattaforme
tecnologiche che trasformano una normale flotta in un servizio di car sharing privato. Lo fa per esempio la
veneta Targa Telematics, che fornisce le auto di black box collegate a una piattaforma tecnologica e a
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 65
un'applicazione per smartphone, oppure la soluzione realizzata da Omoove società del gruppo Octo
Telematics che tramite una piattaforma web abilita l'uso condiviso di vetture anche all'interno di piccoli
parchi auto aziendalio consente di utilizzare soluzioni di ride sharing per spostamenti di lavoro. Le
previsioni al 2021 sulla mobilità in condivisione Segmentazione in base all'uso e al profilo degli utenti. Dati
in milioni Uso urbano Utenti registrati degli operatori car sharing Forti utilizzatori (noleggi multipli al mese)
Mondo 385 35 3,5 300 200 100 0 81 Europa Fonte: elaborazione Share'n go su dati Statista e Bcg 14 1,4
300 200 100 0 13 Germania 2 0,2 300 200 100 0 Nord America 50 6 0,6 300 200 100 0 Asia-Pacifico 253
15 1,5
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 66
Il settore oleario è il più importante con quello floricolo. Giovani in aumento Extravergine, Imperia regno delle micro e piccole imprese andrea pomati Micro e piccole imprese. Imperia ha il primato in Regione tra i produttori di extravergine con 37 aziende,
precedendo nettamente la provincia di Savona che ne ha sette, La Spezia con sei e Genova con tre sole
microimprese artigiane in questo settore. Un dato, questo di Confartigianato ripreso da Unioncamere, che
s'inserisce nel più vasto settore produttivo dell'agricoltura collegata all'industria agroalimentare. Dove i
giovani sono in aumento. Sono quasi 900 le imprese agricole liguri under 35, il 10,4% in più rispetto al 2016
e nell'Imperiese, la provincia più a vocazione agricola, la percentuale è ancora più rappresentativa. Sono i
dati Unioncamere di questo caso a evidenziarlo: è Imperia ad avere il maggior numero di imprese giovanili
che operano nel settore, 290, con una crescita rispetto ad un anno fa del 13,7% (semestre 2017/primo
semestre 2016). L'incidenza sul totale dell'agroalimentare è pari al 7%, quasi il 65% è costituito soprattutto
da oleifici (altra fetta importante è costituita da floricoltori) e, per inquadrare le percentuali, occorre ricordare
che l'aumento medio nazionale è del 6,8%. In quanto all'annata olivicola, nonostante la siccità, sembrano
essere positivi i dati relativi alla qualità delle olive e anche le rese sono abbastanza buone. L'orientamento
è quello di anticipare la raccolta per evitare che le olive cadano a terra a causa della carenza d'acqua che
ha indebolito la robustezza dei piccioli. E per scongiurare attacchi della mosca olearia. Le prime analisi
effettuate da alcuni produttori nell'imperiese hanno riscontrato un'acidità molto bassa e una componente
organolettica assolutamente molto gradevole e di alta qualità.
La Taggiasca è avanti nella maturazione e in molti produttori in Val Prino, Valle Impero, Valle Arroscia e
Valle Argentina hanno deciso di anticipare la raccolta. E anche i frantoi si sono organizzati di conseguenza.
Al di là del rischio di caduta delle olive, vi è anche la preoccupazione che il forte innalzamento del tasso di
umidità registrato soprattutto negli ultimi giorni, possa provocare attacchi da parte della famigerata mosca
olearia, con conseguenti danni al raccolto. Motivo in più per scegliere di mettere subito le reti sotto gli alberi
e abbacchiare. La mosca preoccupa di più per le piante della pianura e della prima collina, mentre è un
fenomeno meno sentito negli uliveti sopra ai quattrocento metri di altezza, dove le temperature frizzantine
sono un buon antidoto al proliferare di questo parassita.
Il momento per un bilancio più certo sulla produzione olivicola di quest'anno sarà comunque, come
sempre, Olioliva, la rassegna dell'olio nuovo, promossa a Imperia dall'Azienda speciale della Camera di
commercio PromImperia e dall'Associazione nazionale Città dell'olio, in programma nel centro di Oneglia
dal 10 al 12 novembre.
17/10/2017Pag. 50 Ed. Imperia
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 67
Portogallo di moda tra export e sfilate Con un giro d'affari di 7,3 miliardi di euro (+5,1%), di cui oltre 5 miliardi derivanti dalle esportazioni (+5%), ilmade in Portugal è andato sotto i riflettori durante la fashion week di Lisbona. In attesa di fare tappa aPorto dal 19 al 21 ottobre Valentina Nuzzi Il Portogallo si conferma tra le forze trainanti della produzione tessile europea. Con un giro d'affari annuo di
7,3 miliardi di euro, in crescita del 5,1% rispetto al 2015, e una produzione da 6,2 miliardi di euro, che
tuttavia nell'ultimo anno ha subito un calo del 8,3%, l'industria della moda portoghese genera la maggior
parte del suo business grazie all'export. Un comparto che nel 2016 ha superato i 5 miliardi di euro (+5%) e
che vede tra i suoi principali clienti la Spagna, in testa con il 35,4% delle esportazioni, seguita da Francia
(12,3%), Germania (8,7%), Regno Unito (8,4%), Usa (5,2%) e Italia (4,4%). E proprio l'industria del fashion
Made in Portugal, che continua a pag. II segue da pag. I impiega il 20% della forza lavoro del settore
manifatturiero del Paese, è stata sotto i riflettori questo weekend a Lisbona grazie a Portugal fashion,
l'evento organizzato da Anje-Associação nacional de jovens empresários in tandem con Atp-Associação
têxtil e vestuário de Portugal che, giunto quest'anno alla sua 41ª edizione, proseguirà dal 19 al 21 ottobre
alla volta di Porto. Due tappe simbiotiche che porteranno in scena un totale di 42 proposte targate spring-
summer 2018 tra designer locali, talenti emergenti, fashion school e brand di abbigliamento e calzature,
con lo scopo di promuovere e supportare i designer portoghesi offrendogli una piattaforma dal respiro
internazionale. «La moda Made in Portugal è molto apprezzata all'estero, lo conferma il fatto che moltissimi
brand internazionali scelgono il nostro Paese per produrre le loro collezioni», ha detto a MFF Marco
Galinha, vicepresidente di Anje, in occasione della prima tappa di Portugal fashion che ha portato in
passerella le creazioni technicolor di Pedro Pedro, la moda spirituale di Tm collection by Teresa Martins,
l'ispirazione botanica di Carlos Gil, le proposte footwear firmate Luís Onofre e le silhouette sperimentali di
Alves/ Gonçalves, la label più interessante di questa tranche. «Il nostro obiettivo è ora quello di far
conoscere sempre di più i nostri talenti anche all'estero», ha continuato Galinha. Un impegno sostenuto
anche dalle recenti partnership strette da Portugal fashion con istituzioni internazionali come Cnmi-Camera
nazionale della moda italiana a Milano, CfdaC o u n c i l o f fashion designers of America a New York e
Chambre syndicale de la mode a Parigi, che durante le passate fashion week hanno prestato i loro
palcoscenici ad alcuni talenti portoghesi. Come Pedro Pedro e Carlos Gil, da qualche stagione presenza
fissa nel calendario di Milano moda donna. (riproduzione riservata) Valentina Nuzzi (Lisbona) IL FINALE
DELLA SFILATA DI ALVES/GONÇALVES PRIMAVERA-ESTATE 2018
Foto: ONLINE SU MFFASHION.COM LE GALLERY FOTOGRAFICHE DELLE COLLEZIONI S/S 2018
Foto: Sopra, look Carlos Gil e Pedro Pedro
17/10/2017Pag. 1Fashion
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 68
Lo strumento fi nanziato è di Springrowth sgr. Il Fei pietra angolare dell'operazione Risorse alle pmi fino a 1,5 mld Da Cdp 50 milioni ad un fondo di credito diversifi cato MARCO OTTAVIANO Cassa depositi e prestiti approva il primo investimento in un fondo di credito diversifi cato a supporto delle
piccole e medie imprese. L'investimento è pari a 50 mln di euro nel fondo di credito diversifi cato per le
imprese di Springrowth Sgr. I fi nanziamenti attivabili a supporto delle aziende potranno arrivare a 1,5 mld
di euro. È con la nota tecnica del 15 ottobre 2017 che Cassa depositi e prestiti spiega l'investimento Con la
fi nalità di ampliare la capacità di accesso al credito delle pmi e delle small mid-cap italiane (imprese il cui
numero di dipendenti non superi le 499 unità e il cui fatturato annuo non superi 100 mln di euro o il totale di
bilancio annuo non superi gli 86 mln di euro) attraverso lo sviluppo di canali di fi nanziamento alternativi.
Ruolo di Cassa depositi e prestiti. Il fondo di credito diversificato (primo del suo genere in Italia) vede Cdp
nel ruolo di anchor investor, accanto al Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Il fondo ha un obiettivo di
raccolta di euro 500 mln, un target di almeno 100 imprese e un volume potenziale di fi nanziamenti fi no a
euro 1,5 mld, anche grazie alla possibilità di reinvestire i fi nanziamenti rimborsati da parte delle aziende e
al modello di collaborazione attivato con il sistema bancario. L'impegno di Cassa depositi e prestiti a fi anco
di Springrowth Sgr rappresenta l'operazione pilota di un più ampio progetto di cooperazione tra Cdp, Fei e
altri istituti nazionali di promozione, la cui fi nalità è la creazione di una piattaforma pan-europea che
favorisca lo sviluppo di un mercato di alternative fi nancing, a supporto dell'accesso al credito delle Pmi.
Caratteristiche del fondo diversifi cato di Springrowth. Il fondo diversifi cato di Springrowth offre alcune
peculiarità uniche che unite all'elevata diversifi cazione e al rigore del processo di investimento
determinano un profi lo di rischio-rendimento particolarmente adatto a investitori istituzionali di medio e
lungo termine che ricercano una sana esposizione creditizia verso aziende che rappresentano l'eccellenza
dell'imprenditoria italiana. Questa iniziativa, che è complementare alla fi nanza fornita dal sistema bancario,
si prefi gge di rafforzare il capitale strutturale delle migliori Pmi per renderle più competitive sui rispettivi
mercati di riferimento. Il fondo d'investimento è un fondo alternativo, chiuso e riservato di diritto italiano:
persegue una strategia incentrata sul contenimento del rischio, basata sulla rilevante diversificazione del
portafoglio. Il modello di business di Springrowth si basa su un approccio di condivisione con il sistema
bancario e con gli intermediari fi nanziari in una logica di cooperazione nel rispetto della reciproca
indipendenza e separatezza dei ruoli. Ruolo fondo europeo per gli investimenti. L'impegno del Fei come
cornerstone investor nel fondo di credito diversificato per le imprese, e più in generale nel private debt
europeo, è mirato a facilitare l'allocazione di capitali privati a benefi cio delle pmi. Questa iniziativa in linea
con la strategia del Fei di migliorare l'accesso al credito a medio e lungo termine delle pmi e facilitare la
disponibilità di fi nanziamenti non bancari in Europa.
I canali di fi nanziamento alternativi Cassa depositi e prestiti approva il primo investimento con una dote
da 50 milioni di euro in un fondo di credito diversifi cato a supporto delle piccole e medie imprese I fi
nanziamenti attivabili dal fondo di credito diversifi cato per le imprese di Springrowth Sgr potranno arrivare
a 1,5 miliardi di euro Il fondo di credito diversifi cato (primo del suo genere in Italia) vede Cdp nel ruolo di
anchor investor, accanto al fondo europeo per gli investimenti (Fei) L'impegno del Fei come cornerstone
investor nel fondo di credito diversifi cato per le imprese, e più in generale nel private debt Europeo, è
mirato a facilitare l'allocazione di capitali privati a beneficio delle Pmi e in ultima istanza dell'economia reale
17/10/2017Pag. 28
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 17/10/2017 - 17/10/2017 69
Nuovo rating e arrivano altri moduli per garanzie alle pmi Il fondo pmi si dota di una nuova modulistica per la richiesta della garanzia statale a supporto dei fi
nanziamenti concessi dalle banche o dagli intermediati fi nanziari. Con modelli ad hoc utilizzabili sia per la
valutazione delle nuove imprese (ovvero quelle che sono state costituite o hanno iniziato la propria attività
non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione all'intervento del fondo) sia delle aziende operanti su
commessa o a progetto non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati. Il Mediocredito
centrale dopo l'approvazione del nuovo modello di rating (decreto del ministero dello sviluppo del
7/12/2016, in vigore dal 14/6/2017), che è attualmente utilizzato per le nuove operazioni Sabatini ter, ha
redatto i nuovi modelli per richiedere in generale le garanzie statali. La nuova modulistica dedicata per le
start up. Le nuove imprese non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati : - sono
ammissibili alla garanzia statale solo se l'operazione per la quale è richiesto l'intervento del fondo è a fronte
di un programma di investimento; - non sono ammissibili se i mezzi propri, che devono risultare già versati
alla data di erogazione del fi nanziamento o di acquisizione della partecipazione (si considerano mezzi
propri anche i fi nanziamenti dei soci in conto futuro aumento di capitale sociale), sono inferiori al 25% del
importo del programma di investimento. Contestualmente alla comunicazione dell'erogazione del fi
nanziamento o dell'acquisizione della partecipazione i soggetti richiedenti devono far arrivare al gestore -
Medio credito centrale idonea documentazione comprovante l'avvenuto versamento dei mezzi propri. Per la
valutazione di tali imprese deve essere inviato il business plan, completo di un bilancio previsionale almeno
triennale, compilato secondo lo schema di cui all'allegato 7 (scaricabile dal sito di ItaliaOggi ). Nel caso di
operazioni fi nanziarie di importo pari o inferiore a 50 mila euro, per la valutazione di tali nuove imprese
deve essere inviato il business plan, completo di un bilancio previsionale almeno triennale (ovvero, del solo
conto economico nel caso di operazioni fi nanziarie di importo pari o inferiore a 25.000 euro), compilato
secondo lo schema di cui all'allegato 7bis (scaricabile dal sito di ItaliaOggi ). Come richiedere la
controgaranzia. Per la richiesta della controgaranzia (utilizzare l'allegato 4 scaricabile dal sito di ItaliaOggi)
può essere concessa fi no alla misura massima dell'80% dell'importo garantito dal soggetto richiedente, a
condizione che la garanzia da questi rilasciata non superi la percentuale massima di copertura dell'80%,
per le operazioni fi nanziarie a favore dei seguenti soggetti: - benefi ciari fi nali aventi sede legale e/o
operativa nelle regioni del Sud; - imprese femminili; - soggetti benefi ciari fi nali di operazioni a valere sulla
riserva Pon; - soggetti benefi ciari fi nali di operazioni a valere sulla riserva Pon in attrattori; - soggetti benefi
ciari fi nali di operazioni a valere sulla riserva pon in energia e relative sottoriserve; - imprese di
autotrasporto; - imprese ubicate in aree di crisi; - start-up innovative e Incubatori certifi cati ammissibili ai
sensi del modello di valutazione di cui alla parte VI paragrafo H delle disposizioni operative del fondo; - pmi
benefi ciarie ex dm 17/10/2016. Intervento massimo garantibile. L'intervento è concesso, fi no ad un
massimo dell'80% del fi nanziamento, su tutti i tipi di operazioni sia a breve sia a mediolungo termine, tanto
per liquidità che per investimenti. Il fondo garantisce a ciascuna impresa o professionista un importo
massimo di 2,5 milioni di euro, un plafond che può essere utilizzato attraverso una o più operazioni, fi no a
concorrenza del tetto stabilito, senza un limite al numero di operazioni effettuabili. Il limite si riferisce
all'importo garantito, mentre per il fi nanziamento nel suo complesso non è previsto un tetto massimo.
La nuova modulisticaI modelli per la valutazione riguardano: 1) Sia le nuove imprese (ovvero quelle che sono state costituite o
hanno iniziato la propria attività non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione all'intervento del
fondo) non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati (allegati 7 e 7bis) 2) Sia le
aziende operanti su commessa o a progetto non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci
approvati (allegato 7 ter)
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Foto: La nuova modulistica su www. italiaoggi.it/documenti
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