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Ufficio stampa Rassegna stampa lunedì 9 settembre 2013 Pagina 1 di 91

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Ufficio stampa

Rassegna stampalunedì 9 settembre 2013

Pagina 1 di 91

Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

INDICE

Il custode è in ferie e la basilica di Classe apre un’ora più tardi09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli, Edilizia e Infrastrutture 5

NOZZE BALLERINE (prima pagina)09/09/13 Prima pagina 6

Grave ciclista sessantenne investito da un’auto in viale Europa09/09/13 Cronaca 7

«Povera Rocca Brancaleone Abbandonata e fatiscente»09/09/13 Edilizia e Infrastrutture 8

«Lo hanno pestato 4 immigrati» Ma è giallo al Santafè09/09/13 Cronaca 9

Note di sabbia e fuochi d’artificio09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 10

Parlano Zoggia e Bonaccini, concerto tributo a De André09/09/13 Politica 11

Le nozze scatenate di Patrizia e Gianluca09/09/13 Cronaca 12

«Ricerche troppo vicine ai monumenti»09/09/13 Edilizia e Infrastrutture 13

Un weekend nel segno di Dante09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 14

Vendemmia, c’è grande incognita sui prezzi09/09/13 Economia e Territorio 15

Stretta finale (prima pagina)09/09/13 Prima pagina 16

Assoldato a Ravenna il killer del clan09/09/13 Cronaca, Politica 17

L’assassino del consigliere trovò riparo in città09/09/13 Cronaca, Politica 18

Nozze al ritmo di boogie woogie09/09/13 Cronaca 19

Due ciclisti investiti a Pisignano da un pirata Altra bici travolta in città09/09/13 Cronaca 20

In moto a Roma e a piedi in piazza in favore della Pace nel mondo09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 21

Ultima passeggiata poi la pulizia09/09/13 Parchi, Ambiente 22

Carica scaduta, ma Pomicetti resta in sella09/09/13 Economia e Territorio 23

Assemblea contro il progetto della Stogit09/09/13 Edilizia e Infrastrutture, Ambiente 24

Il solito ritornello: niente multe alla festa Pd09/09/13 Cronaca, Politica 25

Figlio piange, moglie punita (prima pagina)09/09/13 Prima pagina 26

Indecente sarà lei...09/09/13 Ambiente 27

“Frettolosa riorganizzazione della scuola” Ancisi (LpR) punta il dito sul nuovo piano09/09/13 Politica, Sanità e Politiche sociali 28

Dante 2012 Placido incanta la piazza09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 29

Faber’s Social Club al Pala de Andrè09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 30

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Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

“Firenze vi sostiene”09/09/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 31

Auto pirata investe due ciclisti Giovane marocchino in gravi condizioni09/09/13 Cronaca, Politica 32

In gravi condizioni un 64enne09/09/13 Cronaca 33

E ci risiamo con i parcheggi selvaggi alla Festa del Partito Democratico09/09/13 Cronaca, Politica 34

UNA MISTERIOSA OSSESSIONE09/09/13 Politica Nazionale 35

Incentivi fiscali e vendite, arriva «Destinazione Italia»09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 36

I timori del Tesoro: almeno 15miliardi per accontentare le parti sociali09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 37

Saccomanni scettico sul «patto diGenova» Il premier lo corregge09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 38

IMPRENDITORI DELUSI,ADDIO AL FEDERALISMO09/09/13 Economia Nazionale 39

«Voglio geografia economica E poi stage di formazione»09/09/13 Istruzione 40

«Cercasi leader...» I big dell’economia chiamano la svolta09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 42

Mattoni in vendita e tagli ai partiti Governo alla manovra d’autunno09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 43

«Lo studio? Mai più senza lavoro» Scuola, la riforma spinge gli stage09/09/13 Istruzione, Lavoro 44

«Contatti con le aziende già dal liceo Osembrano tutti pesci fuor d’acqua»09/09/13 Istruzione, Lavoro 45

RENZI INCASSA L’EMILIA09/09/13 Politica Nazionale 46

L’incertezza e i suoi costi09/09/13 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 47

Bus e metro, tariffe più alte e meno fondi09/09/13 Trasporti 48

Sconti su carnet e abbonamenti (ma non a Milano)09/09/13 Trasporti 50

Così si perde una nuova occasione di rilancio09/09/13 Trasporti 52

Tasse locali al buio fino a dicembre09/09/13 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 53

Bonussotto la lente del redditometro09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 58

Necessario il buonsenso tra fermezza e garanzie09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 59

NORME E TRIBUTI: Sanzione saldata subito: decurtazione del 30%09/09/13 Pubblica Amministrazione 60

La cedolare vince il test di convenienza sul fisco degli affitti09/09/13 Pubblica Amministrazione 62

Effetti marginali dall’aliquota al 15% sui concordati09/09/13 Pubblica Amministrazione 64

NORME E TRIBUTI: Obbligo di pareggio senza autonomia09/09/13 Pubblica Amministrazione 65

NORME E TRIBUTI: Slitta l’emersione dei debiti imprevisti09/09/13 Pubblica Amministrazione 66

NORME E TRIBUTI: Spese illegittime, l’agente rimborsa09/09/13 Pubblica Amministrazione 67

NORME E TRIBUTI: I prepensionamenti non aprono subito anuove assunzioni09/09/13 Pubblica Amministrazione 68

NORME E TRIBUTI: Il bilancio «di previsione» non sarà modificabile09/09/13 Pubblica Amministrazione 69

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Italia Oggi

La Repubblica

La Stampa

Unità

Dai libri paga ai registri rifiuti La burocrazia schiaccia le pmi09/09/13 Pubblica Amministrazione 70

Il regime fiscale segue il rustico09/09/13 Pubblica Amministrazione 72

Riscossione, cautela d’obbligo09/09/13 Pubblica Amministrazione 75

Sconto fiscale ai contratti PPP09/09/13 Pubblica Amministrazione 77

I comuni potenziano le informazioni turistiche09/09/13 Pubblica Amministrazione, Turismo, Cultura, Spettacoli 79

Fabbricati rurali, Ici nel caos09/09/13 Pubblica Amministrazione 80

Rodotà: “Conservatori? Sulla Costituzione sì” E Landini minaccia l’occupazione delle fabbriche09/09/13 Politica Nazionale 82

Saccomanni: “Troppo costoso il patto tra imprese e sindacati”09/09/13 Lavoro, Economia Nazionale, Politica Nazionale 83

Più distributori nelle città Meno oneri fiscali in bolletta09/09/13 Economia Nazionale 84

“Imprese sindacati patto costoso e poco realistico”09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 85

“I soldi bisogna trovarli Manca coraggio politico”09/09/13 Economia Nazionale 87

“Il governo abbassi le tasse Volendo le risorse ci sono”09/09/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 88

Dai precari al caro libri: oggi la mini rivoluzione09/09/13 Istruzione 89

Welfare scolastico e università, oggi il Cdm09/09/13 Istruzione, Lavoro 90

Carrozza: scuola più lavoro ecco come si esce dalla crisi09/09/13 Istruzione, Lavoro 91

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LE VISITE INIZIANO TUTTI I GIORNI ALLE 8.30 MA IERI C'E STATO UN RITARDO

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press unE il Resto del Carlino 09/09/2013

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

Il custode è in ferie e la basilica di Classe apre un'ora più tardi Turisti infutriati ieri davanti a SApollinare

PROTESTE Guide e visitatori si sono Lamentati con Uufficio turistico d'e( Comune

UN PESCE d'aprile fuori stagio-ne? No. 'Solo' un problema orga-nizzativo che però ha rovinato la domenica mattina a numerosi vi-sitatori, giunti a Classe per ammi-rare la basilica di Sant'Apollina-re, e incrinato l'immagine di Ra-yenna città turistica e accogliente. E accaduto che, per una serie di di-sguidi e carenze di coordinamen-to, la chiesa sia rimasta chiusa fin quasi alle 9.30: l'accesso e la visita sono stati possibili solo oltre un'ora dopo la normale apertura. Gruppi organizzati e turisti che avevano pianificato il tour dei mo-numenti partendo proprio dalla basilica poco fuori città hanno vi-sto scombussolato il loro program-ma. Naturalmente c'è chi si è la-mentato. E la notizia del disgui-do, assieme alle lamentele degli ospiti, è arrivata all'ufficio turisti-co del Comune. Solo oltre un'ora più tardi il portone è stato final-mente aperto. Cos'è accaduto ieri

mattina? Bisogna premettere che la basilica di Classe fa parte dei monumenti della Soprintenden-za che ha quindi la responsabilità diretta di gestire aperture e chiu-sure, mentre servizio di bigliette-ria e bookshop sono affidati a una società esterna. In base ad accordi con la Curia, visto che la domeni-

ca mattina di solito vengono cele-brate due messe, nel festivo si fan-no carico dell'apertura un incari-cato della curia oppure il parroco. Ieri, però, il parroco era assente perché le celebrazioni erano state sospese, ed il custode aveva preso un giorno di permesso. Pare che l'incarico fosse stato affidato a

una terza persona che però, dopo aver raggiunto l'appartamento del parroco per ritirare le chiavi, l'abbia trovato chiuso.

A QUEL PUNTO, mentre le lan-cette dell'orologio continuavano a girare, è stata contattata la Curia che ha inviato a Classe un nuovo incaricato con le chiavi. E final-mente i visitatori, visibilmente ir-ritati, sono potuti entrare. Episo-di simili purtroppo, si susseguo-no. C'è il timore che saranno desti-nati a ripetersi fino a quando la re-te dei monumenti non avrà un unico coordinamento

Nel feriMi

Durante La settimana è La Soprintendenza, da cui dipendende la basilica di Sant'Apollinare, a farsi carico dell'apertura della chiesa atte 8.30 e della chiusura atte 19,30

,k.sek„-ilú o orns,-,, in mattinata vengono di svilito celebrate due messe, una alle 8.30 l'attra atte 10.30. Così la domenica si occupa dell'apertura il. parroco o un suo incaricato

.

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Concentrazione di disguidi e cattiva organizzazione: it parroco era assente, il, suo incaricato in ferie, e il suo sostituto non riusciva a trovare te chiavi per aprire ta basítica

MALEDETTA DOMENICA

L'ATTESA La Basilica di Saret'Apollireare in Classe, ieri pomeriggio. A lato una turista impegnata nella classica foto ricordo (Foto Fabrizio Zaini)

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Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

press unE Periodicità: Quotidiano

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09/09/2013 il Resto del Carlino

RAVENNA An,

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Servilios A pagina 3 Giallo al Santafè di Marina. I gestori: «Non c'entriamo, sono stati 4 immigra.

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Il custode? In ferie A gagna 2

www.itrestodetcarlino.itiravenna e-mail: [email protected]

spe,[email protected]

Redazione: via Saíara 40, 48121 Ravenna - Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 s PubbLicità: S.P.E. Ravenna - L.B. Aiberti, 60 - Tel. 0544 2780651 Fax 0544 270457 • Giovane pestato fuori dalla discoteca

Lunedì 9 settembre 2013

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Classe, apertura in ritardo

La basilica è chiusa

Russi, gli ambientalisti

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sondaggi sotterranei troppo vicini'

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Aggredito a Marzeno

«Mi hanno picchiato per il cellulare» e A pagina 6

Festival di Dante

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ALL'NCROCO LA BICI ELETTRICA CENTRATA DALLO SPIGOLO DESTRO DELLA VETTURA. SUBITO I SOCCORSI

Grave ciclista sessantenne investito da un'auto in viale Europa GRAVE INCIDENTE stradale ieri poco prima delle 13 in viale Euro-pa, all'altezza dell'incrocio con via Tramazzo, in direzione di via Don Carlo Sala. Un ciclista ravennate di 64 anni, in sella ad una bicicletta a pedalata assistita, è stato investito da una Ford Mondeo che procedeva verso la città; l'auto era condotta da un ravennate di 43 anni. Il mezzo elettrico è stato urtato dalla parte anteriore destra e dallo specchietto retrovisore esterno destro della vettura. A seguito della collisione, il ci-clista è rovinato a terra, riportando serie lesioni. Il conducente della Mondeo si è fermalo poco più avanti per soccorrere il sessantenne. Im-mediatamente è stato dato l'allarme alla centrale del. 118. Sul posto è arrivata un'ambulanza: il personale sanitario, verificate le condizioni del ferito, ha chiesto quindi l'intervento dell'auto con il medico a bor-do. Il ciclista è stato quindi stabilizzato e poi trasportato all'ospedale di Ravenna in condizioni di massima gravità. E' intervenuta una pattu-glia dell'Infortunistica della Polizia municipale che ha eseguito i rilievi e regolato il traffico che ha subito solo qualche rallentamento.

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L. DENUNC .A DONATI, DI LISTA PER RAVENNA «TANTI GUAI»

«Povera Rocca Brancaleone Abbandonata e fatiscente»

STEFANO DONATI, capogruppo di Lista per Ravenna nel consiglio di Ravenna Gente-ro, mette in evidenza problemi di incuria nel parco della Rocca Brancaleone: «Gli steccati di protezione esterni a ridosso del fossato so-no quasi totalmente spezzati e pericolosi —scrive in una nota—. all'interno della Rocca le mura sono da tempo interamente circon-date da una recinzione protettiva ben poco decorosa. Le aree gioco, già scarse, sono addi-rittura state ridotte ulteriormente con la ri-mozione della maggior parte delle altalene, in lunga attesa di un improbabile ritorno a seguito di manutenzione, Un palo divelto ac-coglie tutti coloro che entrano dal ponticello secondario e il tetto dei servizi igienici ester-ni è fortemente danneggiato»

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SABATO NOTTE

LORA X

R giovane, di 28 anni, e stato colpito più votte viso con caldo e pugni. Ricoverato in Medicina

d'urgenza, oggi sarà portato ai Bufatini

IL 28ENNE CAUSAVA PROBLEMI, E STATO CONDOTTO ALL'ESTERNO

I GESTORI: «C'ERANO DEI MAROCCHINI E LO HANNO AGGREDITO»

VIOLENZA Il giovane è ricoverato all'ospedale di Ravenna (foto di repertorio). A sinistra l'esterno del Santafè

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grati» Ma è giallo al Santafè

Dopo un diverbio, il giovane era uscito con i butiafitori

MISTERIOSO pestaggio a Mari-na di Ravenna, un 28enne finisce all'ospedale al culmine di un epi-sodio poco chiaro. E successo sa-bato notte nei pressi della discote-ca Santafè. Secondo una prima ricostruzione il giovane stava trascorrendo la sua serata all'interno della saletta del locale che trasmette musica

`afro', quando, in seguito a disor-dini da lui stesso creati, è stato al-lontanato dalla discoteca dai but-tafuori in servizio. Subito la ten-sione fra il ragazzo e gli uomini della sicurezza è salita di tono. Il giovane, F.V. di 28 anni, italiano, continuava a chiedere di poter rientrare all'interno del locale per poter terminare la sua serata, ma

la security non ha voluto sentire ragioni, lasciandolo definitiva-mente fuori. C'è chi sostiene che i buttafuori avrebbero usato metodi non pro-prio gentili per dissuadere il 28en-ne, ma il portavoce del locale ne-ga con decisione ogni eventuale coinvolgimento nell'aggressione successiva, Anzi, la versione uffi-

ciale del Santafè è che all'esterno «sarebbero arrivati quattro immi-grati di nazionalità presumi bil-mente marocchina. marocchina. Tra loro e il giovane sarebbe nato un diverbio, che ha portato al brutale pestag-gio del ragazzo» 'Toccherà ora al-le forze dell'ordine fitre luce sul ca-so. Il 28enne è stato immediatamen-

te ricoverato in medicina d'urgen-za all'ospedale di Ravenna, con fratture multiple al volto, frutto di calci e pugni; non corre perico-lo di vita, ma ha il viso devastato. Oggi verrà trasferito all'ospedale 'Bufalini' di Cesena per una con-sulenza nel reparto di chirurgia maxillo-facciale.

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LO NSANS

Note di sabbia e fuochi d'artificio SI CONCLUDE oggi la sa-gra popolare di Longana, al-lestita nell'area parrocchia-le, che festeggia i 40 anni di attività ininterrotta. Gran fi-nale, dunque con i piccoli del Coro Unicef, lo spettaco-lo 'Note sulla sabbia' e i fuo-chi pirotecnici lanciati nel cielo. Funzioneranno a pie-no regime gli stand gastro-no miei L'iniziativa, inseri-ta nel programma Bell'Esta-te 2013, vede l'organizzazio-ne della parrocchia di Lon-gana e beneficia del patroci-nio dell'assessorato al decen-tramento del Comune.

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LA FETA PD

Parlano Zo ia e Bonaccini, concerto tributo a De André DIBATTITO sul futuro dei democratici. Se ne parla questa sera alle 21 alla festa del Pd dove sono stati invi-tati Davide Zoggia (respon-sabile organizzazione nazio-nale e Stefano Bo ['acciai (se-gretario regionale). Sul pal-co centrale del Pala De An-dré, sempre alle 21, concer-to tributo a uno dei più grandi autori della musica italiana, grazie al gruppo ra-vennate 'The Faber's Social Club'. Accompagnata da sei elementi, la voce solista di Salvo Mauceri offrirà una ventina di pezzi, tra i più no-ti di Fabrizio De André pas-sando da 'Re Carlo' alla 'Cit-tà vecchia', da 'Bocca di ro-sa' a 'Volta la carta'.

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BALLO IL GIORNO DEL 'SÌ'

Le nozze scatenate di Patrizia e Gianluca

NON hanno resistito. Malgrado la solenniù del momento, davan-ti a decine di telecamere e macchi-ne fotografiche, poco prima di pronunciare il 'fatidico sì', si sono lanciati in alcuni passi di boogie-woogie, la passione comune che li ha fatto conoscere e che ora è la 'colonna sonora' della loro vita a due. Così ieri, nella sala preconsi-liare del Comune, affollata e in un clima di festa e di entusiasmo con-tagioso, si sono celebrate le nozze dei due campioni di danza sporti-va Gianluca Burbassi, 44 anni e Patrizia Agati, 41 anni, entrambi di Ravenna. Erano presenti, come da consuetu-dine, numerosi amici e parenti della coppia, ma anche ballerini per un matrimonio davvero diver-so dal solito, celebrato dall'asses-sore allo sport del Comune Guido

Guerrieri. Applausi al termine della cerimonia ma anche duran-te l'improvvisata esibizione di bo-ogie-woogie, un ballo che trasmet-te allegria, caratterizzato da figure acrobatiche e che è diventato po-polare a partire dagli anni '30 e '40. Una vera e propria festa, dun-que, tra i sorrisi dei bambini, gli

scatti dei fblog,raii e le parole dell'assessore Guerrieri: «Possia-mo ritenere i due sposi ambascia-tori della città di Ravenna. Tutti noi vogliamo continuare a veder-vi sulle piste di ballo».

LA CARRIERA dei due neo-spo- si ballerini, infatti, iniziata nel

IN MUNICIPIO La Sala preconsiliare per qualche minuto è stata trasformata in pista da ballo per le nozze di Patrizia Agati e Gianluca Burbassi, Poi la cerimonia officiata dall'assessore Guerrieri

La vita di Gianluca e Patrizia, per-ciò, che abitano a S. Antonio, fra-zione di Ravenna, è in giro per il mondo ma il loro cuore è a Raven-na. «Siamo onorati di essere stati uniti in matrimonio dall'assesso-re Guerrieri — hanno detto Patri-zia e Gianluca Ravenna rappre-senta il nostro nido d'amore e il nostro punto di partenza, sia dal punto di vista del ballo che della vita». Tra i progetti per il futuro, invece, il viaggio di nozze è riman-dato di qualche mese per impegni sportivi. «A novembre abbiamo gli Europei in Svezia — hanno spiegato gli sposini — mentre a gennaio andremo in viaggio di nozze in Sudafrica. Oggi, per noi, è come ballare e, così come abbia-mo raggiunto grandi risultati nel ballo, vogliamo arrivare ancora più in alto nella vita».

Valerio lazzi

2009, è notevole, con, tra i vari ti-toli, la vittoria di una Coppa del Mondo, nel 2011., a Rimini nella categoria Senior (over 35). La cop-pia ha conquistato, tra l'altro, il se-condo posto nella Coppa del Mon-do in Austria del 2010, entrando, da allora, a far parte, stabilmente, della Nazionale italiana.

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RUS GLI AMBI DI 'RAVENNA VIRTUOSA' CHIAMANO I \I CAUSA LA G 10T SC

«Ricerche troppo vicine ai monumenti» L'indizio rappresentato da paletti con bandierine rossa Ma sono spariti

SEGNALE A sinistra í paletti con bandierine rosse vicino a Palazzo

San Giacomo

fotografati dagli

ambientali- sti. A destra attrezzatu-

ra vicino alle abitazioni

'GIALLO' sull'attività di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo di Russi. Ieri pomeriggio le attiviste di 'Ravenna Virtuosa' hanno dif-fuso una nota allarmata, correda-ta da fotografie, segnalando come le operazioni condotte dalla socie-tà Geotec che avvengono con l'impiego di automezzi speciali che 'scuotono' il suolo o con l'uti-

lizzo di piccole cariche di esplosi-vo — proprio per verificare l'even-tuale presenza di riserve di gas sot-terranee, stessero per avvicinarsi pericolosamente al complesso del Palazzo di San Giacomo. A testi-monianza della sua segnalazione, il gruppo di 'Ravenna Virtuosa' ha diffuso delle immagini con i paletti e le bandierine rosse che in-

dicano il punto delle 'energizza-zioni' a poche decine di metri. dall'edificio. Ma poche ore dopo, in quel punto, non vi era più trac-cia dei paletti. Mentre nella zona prossima a bivio Cortina, nelle vi-cinanze di diverse abitazioni, si. notano i cavi disposti dai tecnici di Geotec per raccogliere i dati delle ricerche e inviarli all'elabo-

razione. Gli ambientalisti, però, alzano, il tiro. Ricordano che la delibera regionale che autorizza i lavori di Geotec impone una di-stanza mincitria di 50 metri dagli edifici. «Ma nulla vieta al sindaco di Russi di imporre distanze mag-giori dalle case e, soprattutto, da-gli edifici storici».

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press unE il Resto del Carlino 09/09/2013

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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L'ab ern PIAZZA PIENA PER LO SPETTACOLO DI MICHELE PLACIDO

Un weekend nel segno di Dante Ieri la tradizionale cerimonia dell offerta fiorentina dell'olio

IERI SI SONO svolte le celebra-zioni dedicate a Dante Alighieri, in occasione del 692mo annuale della morte del poeta. Alle 10 il corteo da piazza del Popolo è partito alla volta della biblioteca Classe nse, guidato dalla delegazione della città di Firenze —in città per il rito dell'omaggio dell'olio per la lampada votiva del sepolcro del Poeta —, dal sindaco Fabrizio Matteucci, e dall'assessore alla cultura della Provincia Paolo Valenti, Il corteo ha raggiunto la biblioteca Classense per assistere, dalle 10, alla prolusione all'Annuale di Dante, a cura del professor Alberto Casadei (docente all'università degli

Studi di Pisa) dal titolo 'Il Paradiso a Ravenna'. A rappresentare Firenze c'era Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale di Firenze e presidente della Società dantesca italiana. Dopo la Messa di Dante, celebrata alle 11.30 nella basilica di San Francesco si è svolta nella Tomba di Dante la consueta storica cerimonia dell'offerta dell'olio da parte del Comune di Firenze, per alimentare la lampada votiva. Sabato si è poi concluso il festiva! Dante 2021, organizzato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi: piazza del Popolo era piena zeppa per il recital di un Michele Placido particolarmente ispirato.

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TUTTE LE FOTO Tutte le immagini del festival di Dante e della cerimonia di ieri. Cbcca sul nostro sito

wv,-5.rv,iire;,todelearlino.Wravenna SQUILLO DI TROMBE La cerimonia dell'olio di dante, a sinistra Placido (Foto Coreili)

TUTTO ESAURITO Piazza del Popolo piena per 1 recital di Placido. In mezzo, Eugenio Mani presidente del consiglio comunale alla tomba di Dante

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Tiechiato S1 de im il elefolund

press unE il Resto del Carlino 09/09/2013

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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PIU UVA DELLO SCORSO ANNO, MA LATITANO LE TRATTATIVE

Vendemmia, c'è grande incognita sui prezzi CON i primi giorni di settembre è iniziata la raccolta delle uve e, se-condo i dirigenti del gruppo Cavi-io, potrebbe potrebbe trattarsi di una ven-demmia all'insegna della tradizio-ne. Si è partiti, spiega Giordano Zinzani direttore del settore eno-logia di Caviro, «con alcune uve bianche, chardonnay e pinot, che si presentano di bell'aspetto, con buona acidità e contenuto zucche-rino nella media delle nostre zo-ne, quindi leggermente inferiore

alle due scorse annate. Questo è merito del clima piovoso nei mesi. primaverili e delle calde giornate di luglio e agosto. Le piogge poi del 20 e 25 agosto sono state prov-videnziali, scongiurando la caren-za idrica in certe zone collinari». E anche il clima di settembre è per ora favorevole a un buon anda-mento della vendemmia: «Le cal-de temperature di questi giorni, a volte anche sopra i 30 gradi, giova-no alla maturazione delle uve. Il

clima delle prossime settimane sa-rà decisivo: se durerà il bel tempo potrebbe essere un'annata eccezio-nale, ma se dovesse piovere po-trebbero insorgere problemi di sa-nità delle uve». La quantità di uva raccolta registrerebbe un 10% ri-spetto al 2012, ma resta l'incogni-ta dei prezzi: «Per ora non ci sono trattative né sull'uva né sui vini nuovi. Gli acquirenti sono molto prudenti, a causa degli alti listini registrati lo scorso anno».

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• NANNI a pagina 7

Rude Bernabini da top manager

alla missione

Fora, Casemurate si prepara all'avvio

del biodigestore • PASINI a pagina -f

9-J1 CON LA 'STAMP

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LUNEDI 9 SETTEMBRE 2.013

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0_1 1_/tA .(:)_1\ \• orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola

Direttore responsabile: Pietro Caricato

09/09/2013

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press unE

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MLWItt.A. Inchiesta sui "vuoti per pieni" cui è coinvolta Rimini Riviera promotion

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Rinaldis, Aia: «Noi ci siamo mossi con trasparenza» MMINI. Non ci gira intor- mossi con trasparenza». A perquisizioni della Finanza zionì anticipate dei posti nei

no: «Se ci sono responsabili I4 spi—ari o è la presidente nella sede di Rimini voli, 'abbiamo garantito ol- le accerteranno gli orga doli ssociazione albergato- prometions srl. Ed 4 lei a i milione di curo». competenti ma noi ci siamo ri Patrizia RMaldis, dopo le chiarire che, per le acuitisi- • MASC IA a pagina 3

INCONTRO OECiSIVO. Incontro tra sindaco e il capo del kErrEnA Ai. PRFJOIER. Inviata una lettera a Letta per Demanio fissato per mercoledì: sarti chiesta una soluzione sbloccare la situazione. Grassi chiede di «non ripartire da sul Lungomare per rispettare i tempi. Entro la fine dell'anno zero» con le modifiche introdotte dal decreto del Fare.

Comune vuole partire coi bandi per la riti ual ificnzione. • MASCIA a pagina 5

Iln pentito tira in ballo un 59enne

La Camorra assolda il killer

a Ravenna RAVENNA. Un ravennate di 59 an-

ni sarebbe stato ingaggiato per rego-lare leoni] intenti al clan D'Alessan-dro. A tirarlo in ballo, un pentito.

*SERVIZIO a pagina 46

Faenza e Conselice Due feriti gravi nella notte

FAENZA. Due uomini sono ri-masti feriti gravemente in se-guile) ad altrettante uscite di strada in A14 e sulla Salice.

*SERVIZIO pagina 49

Carambola nella corsa Cinque feriti

CESENA. Carambola nella ga-ra ciclistica. Cinque feriti: quat-tro concorrenti e un vigile.

*SERVIZIO a pagina 1:3

Pisignano, due ciclisti travolti da auto pirata

CERVIA. Stavano rincasando in bici quando, ieri sera, sono stati travolti in bici da un'auto pirata a Pisignano.

• SERVIZIO a pagina 47

Unione dei senti comunali Si torna a duecento anni fa

NO SICONE. L'unione dei ser-vizi fra comuni ripropone la si-tuazione di 200 anni fa.

• SERVIZIO a pagina 45

Congresso Psd in vista. Rossini va giù duro

SAN MARINO. Massimo Rossi-ni. non guarda in faccia a nessu-no e striglia i vertici del partito.

• CUPO a pagina 9

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.5> J\ \ • 09/09/2013

ornere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Logo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

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Assoldato a Ravenna il killer del clan Ad accusarlo, uno degli assassini dell'esponente del Pd Tommasina «Ingaggiato dal boss» Sullo sfondo un suo coinvolgimento anche per i ici di droga tra la Romagna e la Campania

RAVENNA. Non avrebbe solo curato gli interessi economici del clan D'A-lessandro in Romagna. Oltre che fian-cheggiatore della cosca, avrebbe rico-perto anche il ruolo di alto dignitario del boss. Prendendo persino parte ad alcuni omicidi nell'ambito della. faida camorristica per la supremazia terri-toriale e la gestione degli affari nell'a-rea di Castellammare di Stabia, nel Napoletano. Oltre ad essere ingaggia-to direttamente come killer per com-pierne uno.

Una figura - quella di un 59enne ra-vennate - apparentemente di primo piano eppure rimasta sempre nell'om-bra, nonostante il suo nome compaia più volte nella mole di pagine, oltre mille, che compongono il provvedi-mento per associazione mafiosa a ca-rico di alcuni componenti del clan D'Alessandro, tra i quali il pentito Raffaele Polito, reo confesso dell'omi-cidio dell'esponente comunale stabie-se Luigi Tommasino.

Sullo sfondo di traffici illeciti tra Campania e Romagna legati alla dro-ga - con basi nel Ravennate e nel Ri-minese -, in un passaggio dell'ordi-nanza in cui viene contestato il 416 bis ad alcuni membri della cosca scanza-nese emerge anche l'insolito ruolo di sicario che sarebbe stato ricoperto dall'uomo.

La circostanza emerge in riferimen-to ad un interrogatorio del novembre 2009 nel quale Polito sostiene che il romagnolo sarebbe stato incaricato da Vincenzo D'Alessandro per rego-

lare i conti interni al clan di Scan-zano.

Nell'incontro avvenuto al centro commerciale "Le Bafane" di Rimini un paio di settimane prima del fermo di D'Alessandro alla presenza dell:W.- timogenito del defunto boss Michele, dello stesso Polito, di Salvatore Bel-viso e del ravennate, D'Alessandro a-vrebbe detto al 59enne «di scendere a Castellammare per un "servizio".

Successivamente - specifica poi Polito - è stato lui stesso a dirmi che doveva andare in Campania per commettere un omicidio».

Una scelta, quella di affidarsi ad un esponente esterno, che rappresenta un fatto inedito nella storia della. ca-morra campana e che si spiegherebbe con la forte pressione da parte delle forze dell'ordine dopo l'omicidio di Tommasino. I componenti del clan e-

rano infatti tenuti costantemente sot-to controllo mentre un insospettabile avrebbe potuto agire con maggiore li-bertà senza dare nell'occhio. «Ho a-vuto modo di apprendere che il 59en-ne ravennate doveva essere utilizzato per uccidere una persona. che cono-sceva bene gli esponenti del mio clan, che pertanto non potevano eseguire materialmente il delitto».

Ma chi fosse il bersaglio, Polito non ha saputo indicarlo. «Non mi ha sve-lato l'identità della persona. che, se-condo quanto gli era stato richiesto da Vincenzo D'Alessandro, avrebbe do-vuto uccidere a Castellammare né l'i-dentità delle persone che aveva ucciso nella faida contro gli Imparato».

Già perché pare che anche in pas-sato il ravennate avesse in qualche modo partecipato a regolamenti di conti tra cosche. Lo indica Polito («E' stato lui a raccontarmi di aver par-tecipato ad alcuni omicidi commessi. dai D'Alessandro nell'ambito della faida con il clan Imparato»). Ma lo a-vrebbe paventato anche lo stesso 59enne il quale, nel corso di una con-versazione in auto con Salvatore Bel-viso oggetto di una intercettazione, a-vrebbe fatto riferimento ad una sua presenza a Castellammare nel perio-do della guerra tra i due gruppi: «... io ti dirò, sono stato là da te, negli anni caldi... quando c'era... ... Imparato... ho fatto un paio di "lavori"... hai ca-pito ?... hai capito non ho visto un carabiniere... anni novanta... era cal-da allora, minchia...».

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pressunE

Raffaele Polito, reo confesso dell'omicidio del politico stabiese, nell'estate nel 2009 alloggiò vicino alle Poste

L'assassino del consigliere trovò riparo in città Nello stesso appartamento fu ospitato anche il boss Vincenzo D'Alessandro

RAVENNA. Da tempo le istituzioni denunciano il rischio di infiltrazioni e radicamento sul territorio della criminalità organizzata. Un allarme concreto, emerso in modo lampante nel 2009 dopo la scoperta che il killer che uccise il consigliere comunale stabiese Luigi Tommasino per un pe-riodo trovò riparo a Ravenna.

Due dei sicari sono stati condannati all'ergastolo, il terzo componente del gruppo di fuoco a venti anni Polito aveva patteggiato dieci anni

Per alcuni mesi nell'e-state di quell'anno, Raf-faele Polito, reo confes-so per quell'omicidio, a-veva vissuto in città - in un appartamento a. ri-dosso del centro, nella zona delle Poste - fre-quentando i locali not-turni della riviera ro-magnola. L'apparta-mento - lo stesso in cui pare venne ospitato an-che il boss Vincenzo D'Alessandro durante la sua latitanza - fu pre-so in affitto da uomini legati al clan attraverso l'intermediazione di un ravennate vicino al ver-tice della cosca.

Oltre a Polito, il com-mando che uccise il con-sigliere comunale del Pd freddandolo in una strada affollata mentre era in auto col figlio 13enne (rimasto invece miracolosamente illeso) era composto da altri tre uomini, Catello Roma-no. 23 anni. Renato Ca-

valiere, 41, e Salvatore Belviso, 30enne cugino e braccio destro del boss Vincenzo D'Alessandro. Un agguato legato a que-stioni economiche. Era infatti il denaro il mo-vente di quell'esecuzio-ne che per gli inquirenti sarebbe stata decisa proprio da Vincenzo

D'Alessandro. Le inter-cettazioni hanno infatti permesso di stabilire che Tommasino doveva restituire 30mila euro al clan; soldi che il consi-gliere avrebbe trattenu-to non è chiaro a quale titolo e che gli sarebbero costati la sentenza di morte.

Per quell'episodio che nel febbraio del 2009 in-sanguinò Castellamma-re, nel luglio di un anno fa Renato Cavaliere (ri-tenuto l'uomo che, in sella. ad un ciclomotore, affiancò l' auto di Tom-masino esplodendo i 14 colpi di pistola all'indi-rizzo dell'esponente p0-

litico 43enne) e Catello Romano (iscritto al Pd nella stessa sede fre-quentata dalla vittima) sono stati condannati all'ergastolo; 20 anni in-vece al pentito Salvato-re Belviso. Polito invece aveva precedentemente patteggiato una pena a 10 anni di reclusione.

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Bueddisratveseili insigumo da un pirata

Altra bici travolta in città

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Nozze n ` e dei ca aven e a riz Burb s i oni an

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danza quello del due

campioni ravennati di boogie

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o da campi() E que o lebrato ieri Mattina in l tluMunicipio dall asses ore al port Guido Guerrieri che ha sposato Patrizia Afiati e

anluca Burbassi, campioni azzurri di boogie ,mogie. l dueduelalleri iravenma ti, da anni ai vertici mondiali, nella danza sportiva e eh , a età agosto han zo conquistatol medaglia d'argento ai Mondiali di Stoccarda, dopo anni di convivenza e di balli sfrenati sono convolati a nozze, Al loro ingresso non poteva mancare l'avvio musicale

sposi e amici che si sono lanciati in un boogie woogie tivo sotto gli occhi dell'assessore. Guerrieri a fine

eri onia ha donato alla coppia una medaglia simbolo di Ravenna per ringraziarli dei successi sportivi che

anno dato lustro alla città.

RAVENNA. Un i rii O

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\ • 09/09/2013

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press LinE

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Due ciclisti investiti a Pisignano da un p Altra bici travolta in città

RAVENNA. E' di tre ciclisti feriti in due distinti gravi incidenti il bilancio dell'ennesima giornata nera sulle strade del Ravennate. Il primo si è verificato nella tarda mattinata in città. Ferito in modo serio un 64enne in-vestito mentre stava pedalando in sella alla sua bici-cletta elettrica in direzione di Ponte Nuovo. L'uomo, per cause al vaglio del personale dell'infortunistica strada-le della polizia municipale dì Ravenna, è stato urtato alle spalle da un'auto. In seguito all'impatto, avvenuto

verso le 12,45 all'altezza dell'incrocio tra viale Europa e via Tramazzo, il ciclista è stato soccorso dagli uomini del 118 e portato all'ospedale con un codice di massima urgenza. Il secondo scontro si è invece verificato nella serata di ieri - verso le 20.30 - all'altezza dell'incrocio tra via Crociarone e via Zavattina a Pisignano dove il 118 è intervenuto per soccorrere due giovani di 20 e 22 anni investiti da un'auto pirata. Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte degli agenti della polizia muni- cipale di Cervia che hanno sentito il racconto dei te-stimoni che hanno assistito alla scena e avviato le in-dagini per rintracciare la vettura coinvolta nell'inci-dente. Pare che dopo aver travolto i ragazzi in bici (che stavano rientrando verso Mensa Matellica) gli occupan-ti dell'auto si siano fermati un istante avvicinandosi ai feriti per rendersi conto dell'accaduto. Poi però sareb-bero risaliti in macchina dicendo che sarebbero andati a chiamare di persona soccorsi, sparendo nel nulla.

A sinistra,

il ciclista

investito

in viale

Europa

A destra,

l'incidente

di Pisignano

(fotoservizio

Fiorentini

Argnani)

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Sopra, la partenza del corteo motociclistico

Sotto, la veglia; a lato, le cerimonie

dantesche (foto Massimo Fiorentini)

In moto a Roma e a piedi in piazza in favore della Pace nel mondo

RAVENNA. C'è chi sabato sera si è radunato in piazza San Francesco per la veglia e la preghiera del Papa da Roma e chi è partito all'alba di ieri in moto per raggiungere la capitale sventolando il tradizionale "strac-cio" bianco. Due iniziative per invo-care la Pace, tema al centro ieri anche delle celebrazioni in occasione del 692° anniversario della morte di Dan-te Alighieri. Dopo il raduno dei fedeli in seguito all'appello del pontefice e il corteo delle due ruote nell'ambito del-la rassegna "In moto per uno straccio di Pace", nel corso delle cerimonie

per il Sommo Poeta il sindaco Fabri-zio Matteucci ha invitato a dare agli eventi che hanno caratterizzato la giornata «una continuità con quei va-lori al centro della giornata di pre-ghiera voluta dal Santo Padre con l'o-biettivo di trovare la giusta strada sul piano internazionale al fine di non ag-gravare i conflitti che si stanno veri-ficando in Siria». Eugenio Giani, pre-sidente del consiglio comunale di Fi-renze e presidente della Società dan-tesca italiana, ha rimarcato come an-che la spiritualità di Dante «possa guidarci in questo percorso di Pace».

Il legame tra il capoluogo toscano e Ravenna, incentrato sul passato con la tradizionale cerimonia dell'olio per la lampada votiva del sepolcro del Sommo Poeta, si è poi proiettato al fu-turo. Un futuro rappresentato da due date, il 2019 con l'appoggio di Firenze alla candidatura di Ravenna a Capi-tale europea della cultura e il 2015, an-no in cui Giani ha annunciato l'inten-zione di dare vita ad un evento in oc-casione dei 750 anni dalla nascita di. Dante che coinvolta tutte le città con-trassegnate dalla sua presenza, Fi-renze, Ravenna, Verona e Roma.

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Bue delistatveseili Pisigano da un pirata

Altra bici travolta in città "'

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Si conclude oggi il programma estivo delle camminate ecologiche all' interno dell'area verde

Ultima passeggiata poi la pulizia 11 22 volontari in azione per la tutela dell'antico bosco CERVIA. Si conclude

in giornata il pro-gramma estivo delle "passeggiate ecologi-che in pineta", un'ini ziativa consolidata che ha avuto quest'an-no un grande successo essendo particolar-mente apprezzata da cervesi e turisti. aman-ti della natura.

Il ritrovo è fissato al-le 18, all'ingresso della pineta, nei pressi dello Stadio dei pini "Ger-mano Todoli.". La gui-da sarà a cura di Guer-rino {fori, già coman-dante della Stazione di Cervia del Corpo forestale dello Stato, foto-grafo naturalista, etologo e com-ponente dell'Anfor. E' prevista un'introduzione storica sulla pi-neta da parte di Renato Lombar-di.

Nel corso dell'iniziativa ver-ranno liberati un gheppio, una taccola ed altri uccelli rapaci, cu-rati dal Centro di recupero dell'a-vifauna selvatica di Ravenna, di-retto da Floriano Sama. Verrà i-noltre preannunciata un'iniziati-

va di pulizia della pi-neta riservata a tutti i volontari che hanno a cuore la salvaguardia dell'antico bosco cer-vese, fissata per dome-nica 22 settembre; pre-cede la grande manife-stazione internazione di "Salviamo il mon-do". Fra i partecipanti. verranno sorteggiati poi cinque ingrandi-menti fotografici e un nuovo libro di Guerri-no Gori., intitolato: "L'Alfabeto della na-tura è splendido senza misura! Quinto fasci-

colo: le lettere "L", "M" "N" e "O". Fra le attrattive della gior-nata, l'osservazione dello scrigno naturalistico di cui fanno parte il ligustro, il pungitopo, il corniolo, il biancospino, l'agazzino, il cre-spino, il prugnolo.

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Carica scaduta, maPolnketti regi inseki

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A breve le elezioni del nuovo presidente della società e del consiglio di amministrazione; probabile la riconferma dopo i buoni risultati ottenuti

Carica scaduta. ma Pomicetti resta in sella Intanto, dopo la birra al sale di Cavia, ieri è stato presentato in anteprima il torrone

CERVIA. Entro breve si riu-nirà l'assemblea della società Parco della salina per decide-re il nuovo consiglio di am-ministrazione, ma la presi-denza di Giuseppe Pomicetti non pare sia in discussione. Forte dei risultati ottenuti, compreso il bilancio presen-tato a maggio, dovrebbe otte-nere la riconferma; e forse an-che un compenso per quello che è diventato un vero e pro-prio lavoro. Il presidente, in-fatti, la cui carica è scaduta nello scorso di-cembre, percepi-sce "zero euro". Come pure l'al-tro consigliere nominato dal Co-mune, Franco Di Ticco, che ha so-stituito Emanuele Neri. Il Co-mune detiene con il 56% la quota di maggioranza della società pubblico-privata, di cui fanno parte anche la Pro-vincia, la Camera di commer-cio, le Terme e il Parco del del-ta del Po. Pomicetti era stato nominato dalla assemblea il 13 luglio del 2009, su indica-zione esplicita dello stesso Co-mune, in base allo statuto e al patto di sindacato. Aveva av-vicendato Claudio Lunedei, il primo presidente del dopo Formica. Quest'ultimo, da ministro, aveva infatti deciso di tagliare la salina, giudicata

ramo secco". Gli stabili-menti di via Salara sono ri- Inn n+i n1,111c-,1 1n1 -1 acuì n1 ,M(V)

poi è entrata in campo la Par-co della salina e nell'estate del 2003 è ripartito il ciclo evapo-ritico. Accanto a Lunedei l'Am-ministrazione comunale aveva indicato anche il nome dell'ammi-nistratore dele-gato Vittorio Ciocca; dopo le sue dimissioni la carica è stata assunta ad in-terim dal presidente, ma pare che in futuro questa figura

professionale verrà eliminata. Di Ticco è entra-to in carica inve-ce nello scorso gennaio. La so-cietà ha aumen-tato nel corso de-

gli anni la produzione del pre-zioso minerale, ma anche la commercializzazione dei suoi

prodotti. E dopo la birra al sa-le adesso, grazie a un antico artigiano di Cremona, arriva

il torrone al sale dolce di Cervia. «Anche questa collaborazione -spiega il presi-dente Pomicetti -, come quelle precedenti, di-

mostra che vogliamo andare nella direzione della qualità alimentare. Il nostro prodotto è riconosciuto, in Italia e nel mondo, come sale di pregio e dalle caratteristiche partico-lari. Questo torrone divente-rà una. delle eccellenze su cui punteremo a Natale». Un'an-teprima della nuova leccor-nia andata in scena ieri nello stand del Parco della salina all'interno di "Sapore di sa-le".

Massimo Previato

L'Amministra. zione detiene i156% delle q unte della società pubbl ico- rigata

Era stato noia inato dall'assemblee i del 2009 su indicazion e del Comune

Sopra, una fase della raccolta del sale (foto Massimo Fiorentini

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09/09/2013

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pressunE orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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Escono di strada. due feriti g,ravi in iista:tte,

••••••

Ad opporsi sono il Movimento 5 stelle della Bassa Romagna e l'associazione Ravenna virtuosa

Assemblea contro il progetto della Stogi Per la realizzazione del mega stocca io e relativa centrale ad Alfonsine

ALFONSINE. Domani a palazzo Marini (in via Roma 10 ad Alfonsi-ne) alle 20.30, gli Amici di Beppe Grillo della Bassa Romagna, in col-laborazione con Movimento 5 Stelle Ravenna ed Associazione Ravenna virtuosa, organizzano un'assem-blea pubblica sul progetto di stoc-caggio gas proposto da Stogit (E-ni-Snam). Il progetto riguarda un mega stoccaggio sotterraneo da due miliardi di metri cubi di gas nelle zone di Alfonsine, Voltana, Fusigna-no e Ravenna, in contiguità allo stoccaggio da un miliardo di metri cubi Cotignola-S.Potito. Sfruttereb-be giacimenti esauriti e prevedreb-

be trivellazioni e nuovi cluster, non-ché la costruzione di una centrale.

«Un'opera dall'enorme ed anche incerto impatto ambientale realiz-zata a soli fini speculativi» afferma-no gli organizzatori dell'assemblea che si oppongono al progetto.

tutto nel silenzio scandaloso delle Istituzioni che candidamente dichiarano in pubblico, nonostante il progetto sia noto dalla fine degli anni '90, di "non essere competenti, di non saperne niente"» dice il Mov-mento 5 stelle ricordando che c'è tempo solo fino al 13 settembre per presentare le osservazioni. «Ci au-guriamo che le Istituzioni si attivi-

no per compilare ed inviare al Mi-nistero le loro osservazioni entro i termini di legge ed accolgano il no-stro invito a partecipare all'assem-blea» affermano i grillini che am-mettono di «aver scoperto di questo progetto solo poche settimane fa».

All'assemblea saranno presenti il geologo Franco Ortolani dell'Uni-versità Federico II di Napoli, il gior-nalista Paolo Zignani e l'ingegner Massimo Cerani che si sono occupa-ti dello stoccaggio Stogit di Bordo-lano (Cremona), la parlametare del M5S Mara Mucci (con contributo re-gistrato) e il consigliere regionale Andrea Defranceschi.

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RAVENNA AUTO SU AIUOLE E IN CURVA. IL WEB INSORGE: "STRANA IMMUNITÀ..."

Il solito ritornello: niente multe alla festa Pd

Aim utoobilisti negligenti alla Festa del Pd.

Nulla di nuovo sul fronte dei parcheggi selvaggi al Pala de Andrà, che in questi 'orni accoglie la Festa dei democratici e

dove ogni anno si ripresenta lo stesso problema. Un dato è certo: i cartelli a poco servono se si

guardano le foto pubblicate da alcuni cittadini sul web. Parcheggi in curva, sulle aiuole e in qualsiasi

altro posto. Ma c'è chi solleva la spinosa questione dell'immunità da verbali per il divieto di sosta di cui. godrebbe la Festa del Pd: "Io penso - spiega un. utente - che le multe vadano fatte. Se c'è il divieto c'è tutto l'anno. In questi giorni alle 19 c'erano già le auto parcheggiate in divieto quando il parcheg-gio Coop & Coop era ancora libero".

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Sosta selvaggia A Ravenna torna la polemica sulla presunta "amnistia" per le multe a ridosso dell'area dove è in corso la Grande Festa del Pd

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ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8• IMOLA

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LUNEDÌ 9. SETTEMBRE 2013

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Arte \sili t.-e e S::f ìt i La bellezza e la vera bontà

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Libri Ufo e alta st rari tatti -orlivest

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Dialetto Dubb o anici cco I api o lincia st 1 An aera

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Giallo Giovanni

Lozal par rio?

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Carrie .5 01'10 ora‘,- come a felrna ca di Carnalcloli

A pagina 20

Tanaseto V! pese -itiamo l'anti tarme Clic nostre rocce

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Animail L'estate C finita e ci ha portato

amici quatao zampe.

A pagina 22

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IOGLIA DI O SUL NATURISMO

Indecente sarà lei... gregio Direttore, gio- vedì scorso sulla pa- gina nazionale de "La Voce" è apparsa una breve intervista di Nicolas Farrell al

presidente dell'Aner Marcacci che riporta notizie che non corrispon-dono alla realtà disinformando la pubblica opinione che non cono-sce la realtà naturista. Più volte ho risposto alle bu gie di Farrell, ma lui continua sulla stes-sa cattiva strada non degna di un giornalista. Già nel sottotitolo esordisce con una bugia dicendo che era l'unico nudo, ma non era - e non è - così perchè tanti stanno vestiti per vari motivi: passeggiate di tessili com-presi, ma accettano la nudità dei presenti. Alla domanda di Farrell: "Dunque, avvocato, questa spiaggia è una spiaggia libera, cioè di tutti, come mai vedo solo nudisti qui?" Mar-cacci risponde: "Sì, è stata una spiaggia libera ma, dal 2002 al 2006, il sindaco di Ravenna ha au-torizzato il nudo-naturismo su 1500 metri dei 2500 della spiaggia prima della foce del Bevano. Nella risposta di Marcacci trovia-mo subito l'accettazione della bu-gia di Farrell secondo cui non ci sono persone vestite e che è stata una spiaggia libera mentre, inve-

ce, è sempre stata una spiaggia li-bera a parte un tratto di un Fin ri-servato, ma non fatto rispettare, ai naturisti nel 2002 e poi nei suc-cessivi anni sino al 2006 di 500 metri su un totale di 2600 sino alla foce del Bevano. Nella successiva domanda "Va beh, ma dal 2006 quel permesso non c'è più...", Farrel sembra vo-glia dire che non c'è più l'autoriz-zazione a stare in nudità, mentre in realtà il sindaco, non rinnovan-do le ordinanze degl' anni prece-denti, ha solo riportato tutti i 2600 metri della Bassona sino alla foce del Bevano totalmente liberi per tutti: quindi una spiaggia clothing optional. Aggiungo che il sindaco non ha il potere di vietare le spiagge libere ai naturisti se il co-dice penale non ritiene un certo nudo innocente un reato: il sin-daco non può modificare il codice penale! La questione dei "servizi igienici" è solo un chiaro pretesto del sin-daco che, assieme ad altri, ha cer-cato - e sta cercando - di cacciare i naturisti dalla Bassona danneg-giando pure l'economia della cit-tadina. La legge regionale sul naturismo di cui si parla è intitolata "Valoriz-zazione del turismo naturista" e Io scopo era ed è quello di favorire ufficialmente lo sviluppo di que-

sta nicchia di turismo, molto nu-meroso in Europa, nei comuni re-gionali interessati. La legge dun-que non è stata emanata solo per Ravenna che allora era già svilup-pata e riconosciuta dalle autorità locali. Il comma 2 dell'art.3 dice "Nelle aree pubbliche destinate al natu-Asino dovranno essere costruite semplici infrastrutture destinate: a servizi che siano scarsamente visibili, non inquinanti, rispettose dell'ambiente e degli eventuali vincoli esistenti". il termine "ser-vizi" significa servizi in generale e non servizi igienici o servizi di ri-storo che, fra l'altro, una legge non avrebbe potuto neppure volere come unico servizio per valoriz-zare il turismo naturista. La legge regionale non impone nulla e la decisione ultima se voler valoriz-zare o meno il turismo naturista (non vietarlo) rimane sempre al sindaco. Aggiungo, comunque, che a mio parere il servizio igienico con un'area relax poteva essere utile non solo per i naturisti ma pure per i tessili per chi fa passeggiate a piedi od in bicicletta, ecc. Il mancato ok della Forestale gui-data dall'allora Comandante An-dreatta mi pare studiato col sin-daco se nel 1997 due servizi igie-nici - o meglio gabinetti - (pochis-

simo utilizzati e per questo non più richiesti) furono posti nell'a-rea pinetale. Il vero servizio utile è quello del bagnino di salvatag-gio, considerata la presenza di al-cune migliaia di persone e questo si poteva mettere anche senza or-dinanza pro naturisti: perchè non è stato fatto? Forse perchè la mag-gioranza naturista del luogo non è gradita ad alcuni. Molte altre cose ci sarebbero da chiarire ma mi fermo, per ora, con la domanda di Farrell a Marcacci: "Ma la maggioranza ha già deciso, cioè, stare nudo in spiaggia è una cosa oscena che non vuole vede-re...". E Marcacci risponde: "Non è osceno stare nudo, il concetto dell'oscenità è legata all'attività sessuale, al sesso, il naturismo indecente al limite". Dall'afferma-zione di Marcacci naturismo indecente al limite" rimango ve-ramente esterrefatto perchè un avvocato, presidente di una asso-ciazione naturista, con queste pa-role accetta, a mio parere, le mo-tivazioni di chi ci denuncia per presunta violazione dell'articolo 726 del c.p. 'Atti contrari alla pub-blica decenza". Spero che Farrell abbia riportato delle parole non dette dal suo in-tervistato.

Fidenzio Laghi (consigliere Amici della Bassona)

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SOS "Gli istituti sembrano un gioco dell'oca. Se approvavano la nostra proposta!"

"Frettolosa riorganizzazione della scuola" Ancisi Lpit) punta il dito sul nuovo piano Il capogruppo di Lista per Ravenna, Al-varo Ancisi., interviene sulla riorganizza-zione "troppo frettolosa" della scuola. "Il nuovo piano, approvato dalla mag-gioranza del consiglio comunale e ap-plicato fin da questo mese di settembre, non ha semplificato la vita delle famiglie, anzi - spiega Ancisi - Si tratta di un vero e proprio "gioco dell'oca'. La scuola ele-mentare Morelli, inserita a forza nell'i-stituto comprensivo Damiano, ha la se-greteria alla scuola elementare Mordani, che fa parte dell'istituto comprensivo Novello, la cui segreteria è all'omonima scuola elementare. La formazione delle nuove classi della Morelli è affissa nella scuola media Don Minzoni, che fa parte dell'istituto comprensivo San Biagio. Gli insegnanti si riuniranno nella scuola Ricci Muratori, il cui dirigente ha la reg-genza dell'istituto Damiano. L'assessore all'istruzione Bakkali ha replicato che 'si

tratta di una situazione temporanea do-vuta ad un problema edilizio, La nuova segreteria verrà istituita in uno spazio della scuola Riccardo Ricci' ". Quindi il consigliere Ancisi ricorda che, con gli altri consiglieri di Lista per Ra-venna, propose nel 2012 al consiglio co-munale una delibera secondo cui si sa-rebbe proceduto alla "riorganizzazione della rete scolastica, a decorrere dall'an-no scolastico 2014-2015", sulla base della seguente motivazione: "necessità di sta-bilire l'ordine temporale e di gradualità dei processi e delle modalità su cui im-postare la riorganizzazione, anche ricor-rendo, dove necessario, a soluzioni lo gi-stiche transitorie, anche non ottimali, purché sostenibili". "Tutti i disagi organizzativi, logistici e funzionali patiti dagli scolari e dalle loro famiglie in questo primo anno di appli-cazione del nuovo piano, si devono alla

bocciatura di questa deliberazione da parte della maggioranza - continua An-cisi - La nostra deliberazione aveva mo-tivazioni di contenuto: opportunità di tener conto delle possibili interrelazioni col piano di organizzazione della rete scolastica provinciale; creazione di un i-stituto comprensivo autonomo per la lo-calità di Lido Adriano; mantenimento della scuola primaria Morelli nell'ambito dell'istituto comprensivo San Biagio: as-segnazione all'istituto Ricci Muratori, anziché all'istituto Darsena, degli alunni ex scuola elementare Garibaldi residenti nello stradario ad ovest della ferrovia. O-gnuno può quindi capire da dove abbia-no origine i maggiori mali che la popo-lazione scolastica di Ravenna sta suben-do per la pervicacia con cui si è voluto imporle la frettolosa anticipazione del piano di riorganizzazione fin da questo settembre".

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Dante 2012 Placico incanta la piazza Grande successo di pubblico per lo spettacolo, appositamente creato da Michele Placido per Dante 2012: "Quali colombe". Il grande mattatore ha chiuso i| Festival in piazza del Popolo, affiancato da Peppe Bisogno, propo-nendo al pubblico i temi d'amore danteschi in compagnia degli attori Linda Gennari e Brenno Placido e di Damiano Ottavio Bigi dei Tanztheatr di Pina Bausch, in un intreccio virtuoso con le musiche di Luca D'Alberto. "Dante dà una grande lezione etica e morale - afferma l'attore pugliese - portarlo in scena a Ravenna è stato un onore e un grande valore profess'onale".

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Faber's Soda l Club al Pala de Andrè

Questa sera (ore 21) sul palco centrale della Festa del Pd, al Pala de Andrè di Ravenna, il concerto di The Faber's So-dal Club. .Accompagnata da sei elementi, la voce solista di Salvo Mauceri offrirà al pub-blico una ventina di pezzi tra i più noti del cantautore geno-vese.

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Ravenna 2019 ‘Iirenze vl sostiene"

Si sono svolte ier le celebrazioni dedicate al 692mo annuale della morte di Dante. Il corteo, guidato dalla delegazione della città di Fi-renze, dal sindaco Matteucci e dall'assessore Valenti, ha assistito alla cerimonia. Giani, presidente della Società dantesca italiana ha spiegato: "Firenze esprime soste-gno per la candidatura di Ravenna a Capitale della cultura".

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Erano le 20.3() di ieri sera: lo schianto allinei. cio tra via Crociarone e via La Pattina

Auto pirata investe due ciclisti Giovane maroccl o in gravi condizioni

H a investito due ciclisti, si è fermato, è sceso dall'au-to, poi ha detto: "Vado a chiamare l'ambulanza e

torno". Ed è fuggito, facendo perdere le sue tracce. E' quello che è successo ieri sera, in-torno alle 20.30, all'intersezione tra via Crociarone e via Zavattina a l'i-signano di Cervia. Su via Crociarone stavano viaggian-do, in sella alla loro bicicletta, due marocchini residenti a Mensa Ma-tellica. I due giovani, A.Y. 20enne e S.E. 22enne, stavano procedendo in direzione Cannuzzo e probabilmen-te stavano tornando a casa. Ad un certo punto, alle loro spalle, è so-praggiunta un'auto scura, travolgen-doli e facendoli cadere rovinosa-mente sull'asfalto. Quindi dall'auto - secondo il racconto dei testimoni presenti sul luogo dell'incidente - è sceso un giovane. "I-Io sentito una botta, penso di averli investiti io - a-vrebbe asserito l'automobilista se- Auto pirata investe due ciclisti

condo i testimoni - vado a chiarnare-l'ambulanza, torno subito". Ed è fug-gito in direzione Ravenna, facendo perdere le sue tracce. Sul posto sono intervenute due am-bulanze e un'auto medicalizzata che hanno prestato i primi soccorsi ai due giovani marocchini. Entrambi sono stati trasportati all'o-spedale Bufalini di Cesena: uno in gravi condizioni, infatti quando è stato soccorso dai medici non era cosciente, il secondo con un codice di media gravità, ma che non è riu-scito a spiegare quello che era acca-duto, non parlando nessuna parola di italiano. Sul posto per i rilievi di rito e per a-scoltare i testimoni presenti sul luo-go dell'incidente, una pattuglia della Polizia Municipale di Cervia. Ora gli agenti della l':)rn sono sulle tracce dell'auto pirata e, con ogni probabi-lità, visti i diversi particolari raccon-tati dai testimoni, potrebbe avere le ore contate.

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Schianto in gravi conc izioni un 64enne Scontro auto-bici all'altezza dell'intersezione tra viale Europa e via Tra-mazzo in direzione via Don Carlo Sala. Erano le 12,45 di ieri quando M.A. cittadino italiano residente a Ravenna di 64 anni, conducente di una bici-cletta elettrica, e M.E. ravennate 43enne, conducente dell'auto Ford Mon-deo, per cause al vaglio della Polizia Municipale di Ravenna, si sono scon-trati. Nell'incidente il 64enne ha riportato lesioni ed è stato trasportato al pronto soccorso di Ravenna in gravi condizioni. Sul posto una pattuglia della Municipale ha effettuato i rilievi.

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- :A.eosgMbh~sw Automobilisti negligenti Le foto dei parcheggi alla Festa del Pd

IL CASO Auto sulle aiuole e in curva. 11 web insorge: "La strana immunità da multe"

E ci risiamo con i parcheggi_ selvaggi_ alla Festa del P to Democratico

utomobilisti negligenti alla Festa del Pd. Nulla di nuovo sul fronte dei parcheggi sel- vaggi al Pala de Andrè, che in.

questi giorni accoglie la Festa dei de-mocratici e dove ogni anno si ripresen-ta lo stesso problema.

Un dato è certo gli spazi delimitati dove il parcheggio non è consentito e i cartelli "Vietato parcheggiare sul prato per evitare la multa" a poco servono se si guardano le foto pubblicate da alcuni cittadini sul web. Parcheggi in curva, sulle aiuole e in qualsiasi altro posto in cui si riesce a stipare la propria auto.

"Anche quest'anno gli organizzatori della Festa non hanno creato posti auto o alternative per far sì che i cittadini, che partecipano all'evento, non deb-bano pagare multe e non si creino si-tuazioni di pericolo per la circolazione e disagi per i residenti - si legge sul web - Forse un po' di cartelli di divieto in. più sarebbero necessari, speriamo nel. prossimo anno sempre che si faccia ancora la Festa Democratica". Questo uno dei commenti lasciati sulla pagina Facebook di "Succede a Ravenna".

E c'è chi solleva la spinosa questione dell'Immunità da verbali per il divieto

di sosta di cui godrebbe la Festa del Pd": "Io penso che le multe le debbano fare, a prescindere da avvisi. Se c'è il di-vieto c'è tutto l'anno. In questi giorni alle 19 c'erano già le auto parcheggiate in divieto quando il parcheggio Coop

Coop era ancora libero". Tra i com-menti ne spicca poi uno con un'ironia neanche troppo velata: "Dovrebbero organizzare la Festa del Pd in concomi-tanza con il Festiva' dell'Unità. Multe nessuna, tutti felici...".

Anna Budini

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LINITFILE TENTAZIONE DI APRIRE LA CRISI

UNA MISTERIOSA OSSESSIONE di LUCIANO FONTANA

governo di larghe inte- se è stato voluto dal Pdl molto più che dal Parti- to democratico. Angeli-

no Alfano fa bene a ricordar-- lo. Pier Luigi Bersani, sotto choc per la mancata vittoria elettonde, tentò in tutti i mo-di di formare un esecutivo di-verso, appoggiato dagli elet-ti di Grillo. Solo dopo nume-rosi fallimenti, e grazie al presidente della Repubblica, il Pd accettò con sofferenza di varare una grande coalizio-ne, nella quale non ha mai creduto fino in fondo.

Ma proprio questi dati di fatto rendono ancora più in-comprensibile il comporta-mento del Peli, o almeno di una sua parte, nell'estate po-litica dominata dalla condan-na di Silvio Berlusconi. L'im-pegno a tenere separati la vi-cenda giudiziaria e il destino del governo è stato rimosso. Le minacce si sono moltipli-cate fino a questi giorni di tregua apparente. Falchi e pi-toncsse hànno calcato la sce-na con dichiarazioni incen-diarie contro tutto e tutti: dal capo dello Stato al presi-- dente del Consiglio, diti giu-dici ai presunti traditori che si anniderebbero nel Pdl.

C'è qualcosa di misterioso nell'ossessione di aprire una crisi. Far cadere il governo e andare alle elezioni (ammes-so che al voto si vada) non cambierà di un millimetro la situazione giudiziaria di Ber-lusconi. 1115 ottobre la con-danna diventerà operativa con la scelta tra arresti domi-

e affidamento ai servi-zi sociali. Poco dopo arriverà la Corte d'appello che ricaleolerà gli anni di interdi-zione dai pubblici uffici. Non c'è nessuno, in uno Sta-to di diritto, che possa ragio-nevolmente pensare che tut-to ciò si possa cancellare con un colpo di spugna prima dell'esecuzione della senten-za e senza che l'ex premier ne prenda atto.

Certamente molte dichia-razioni di esponenti del Pd sulla decadenza in base alla legge Severino stanno dan-do una mano al partito della crisi. C'è una fretta sbandie-

rata. P diritto di difesa rico-nosciuto a tutti (compreso quello di valutare nel merito il ricorso alla Corte europea) e le obiezioni avanzate da portanti giuristi sembrano un fastidio. La voglia di eli-minare l'avversario per via giudiziaria, un tratto distinti-vo della fallimentare politica dei Democratici nei confron-ti di Berlusconi, è fortissima.

E bene che la giunta che si riunisce oggi avvii un esa-me approfondito e lasci il tempo necessario alla difesa. Così la vicenda tornerà su un binario corretto. Perché la-scerà nelle mani di Berlusco-ni una decisione che nessu-no può prendere al suo po-sto. Riguarda il suo futuro personale e il destino dél par-tito che ha fondato. Un atteg-giamento rispettoso della le-galità gli permetterà di conti-nuare a svolgere, anche fuo-ri dal Parlamento, un ruolo politico importante. E, dopo una richiesta avanzata da lui o dalla sua famiglia, il Quiri-naie potrà esaminare con se-renità le ipotesi di clemenza o di commutazione della pe-na.

Ma, soprattutto, il leader del centrodestra italiano po-trà riflettere su un punto de-cisivo. Dopo venti anni è tempo di avviare con serietà la costruzione di una nuova formazione dei moderati ita-liani. Nel Pd è in atto un pro-cesso di cambiamento gene-razionale, la coppia Enrico Letta-Matteo Renzi porterà questo partito fuori dalla tra-dizione post comunista. Il centrodestra può restare a guardare senza dare una pro-spettiva agli italiani che non si riconoscono nella sini-stra? Non è possibile: anche in questo campo c'è bisogno di idee nuove e di una classe dirigente che sappia inter-pretarle e proporle al Paese. Tocca a Berlusconi, con i ge-sti e gli atteggiamenti giusti, decidere se esercitare una ve-ra leadership favorendo que-sto processo. Altrimenti si consegnerà agli uriatori di professione in un cupo fina-le di partita.

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La strategh li ruolo della Cassa Depositi e Prestiti e le sezioni speciali dell'Agenzia delle entrate per i fondi stranieri

Incentivi fiscali e vendite, arriva «Destinazione Nel progel [o dell'esecutivo Finmeccanica, Eni, reti e cessioni del patrimonio immobiliare

ROMA — Sarà presentato a fine settembre il piano «Destinazione Ita-lia» all'interno del quale, ha detto il premier Enrico Letta a Cernobbio, ci sarà un «grande pacchetto di dismis-sioni e incentivazioni per l'attrazione degli investimenti» esteri a valere sul 2014.

Di certo per ora c'è l'idea di fare un roadshow per spiegare il programma nei maggiori centri finanziari in Eu-ropa, Stati Uniti e Far East. Per il mini-stro dell'Economia, Fabrizio Sacco manni, si tratta di «un importante fattore» per la riduzione del debito. Le ultime cessioni risalgono al 2012

quando era stata la Cassa Depositi e Prestiti a acquisire Fintecna, Sace e Si-. mesi: proprio per agire sul debito.

E in questa nuova partita la Cdp avrà ancora un ruolo centrale in veste però di venditore più che comprato-re, come è stato chiaro nel corso della presentazione del nuovo piano della Cdp, incentrato su investimenti che facciano aumentare il Pii. Per realiz-zare questa mole di investimenti sa-ranno necessarie alcune cessioni, al-cune delle quali sono già in corso, co me quella di una quota fino al 49% di Cdp reti che per ora contiene il 30% di

Snam. L'idea più volte affacciata è che in questa società confluiscano altre reti, come quella elettrica di Terna, ma è anche possibile che la cessione avvenga subito.

Ma nella cassaforte di Cdp c'è an-che quel 25,7% di Eni che, insieme al 4% del Tesoro, vale una ventina di mi-liardi: una quota potrebbe essere di-smessa portando a riduzione del de-bito pubblico l'incasso realizzato del Tesoro e per abbattere il deficit, indi-rettamente, anche quello della Cdp.

Tutta da giocare è la partita di Finmeccanica: le ripetute dichiara-

zioni del governo circa l'assenza di pregiudizi su acquisizioni straniere di asset italiani si scontrano con le resi-stenze degli enti locali.11 caso più cla-moroso è quello di Ansaldo Energia, per l'acquisto di una quota della quale le trattative con i coreani di l)oosa,n sono in stato avanzato, ma cui manca il via libera del governo. Proprio a Cernobbio il presidente di Cdp, Fran-co Bassanini, ha ammesso di avere in sostanza aperto un dossier Ansaldo. E l'orientamento prevalente nell'esecu-tivo sarebbe ormai che Finmeccanica debba concentrarsi sul suo core basi-

ness», individuando per le due socie-tà Ansaldo un futuro distinto da quel-lo delle altre attività che fanno capo alla holding. Le ipotesi sul tappeto so-no diverse ma potrebbero approdare all'ingresso di un socio o, in ultima istanza, alla vendita pura e semplice.

Ma non di sole dismissioni è com-posto il piano «Destinazione Italia» che prevede un capitolo cospicuo sul-la valorizzazione del patrimonio im-mobiliare ma soprattutto un pacchet-to di semplificazioni giocato su tre fronti: l'attrazione degli investimenti, la promozione all'estero e l'affianca-

mento di chi vuole investire. Per il Fisco c'è l'idea di creare sezio-

ni speciali all'interno dell'Agenzia delle entrate per gli investitori esteri che realizzino piani fiscali di lungo termine (cinque anni) a favore delle multinazionali pronte a investire so-pra una certa soglia. Un principio questo che è anche inserito nella de-lega fiscale all'esame del Parlamento.

Corposo il capitolo semplificazio-ni» per cercare di ridurre i tempi di ottenimento di autorizzazioni e con-cessioni. La svolta sarebbe una corsia preferenziale presso gli enti locali con un potere sostitutivo della Presidenza del consiglio in caso di inerzia. Anche il tema del lavoro rientra tra gli ambiti di intervento attraverso semplifica-zioni dei visti e la garanzia di ottenere la residenza permanente per i grandi investitori.

Sarà l'Expo 2015 la «palestra» in cui si eserciteranno le varie forme di semplificazione. Se funzioneranno, verranno estese a livello nazionale. Ecco perché il governo intende acce-lerare sulle prime norme innovative: quelle sui contratti di lavoro.

A. Bac. RPRODUZIONE RISERVATA

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Retroscena Le prime stime sull'onere per i conti pubblici

I timori del Tesoro: almeno Io miliardi per accontentare le parti sociali

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

CERNOBBIO — Quella frase "costoso e po-co realistico" riferito al patto di Genova pro-nunciata a sorpresa dal ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni ha una sua base conta-bile. Dall'annuncio fatto dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi insieme ai se-gretario generali di Cgil, Cisl e Uil il 2 settem-bre scorso, i tecnici di via XX Settembre han-no provato a fare alcune simulazioni per ca-pire quanto potrebbe incidere l'applicazione di quelle due pagine tanto scarne quanto pe-santi e scoperto che alle casse dello Stato co-sterebbero come minimo 15 miliardi di euro. La valutazione è precisa e realistica, molto inferiore rispetto ai 50 miliardi calcolati dal think tank di Renato Brunetta, ma sufficiente per far correre ai ripari il guardiano del 3%. Imprese e sindacati, in quel documento con-giunto presentato al governo al festival del Pd lunedì scorso, chiedevano di «ridurre il cari-co fiscale sul lavoro e aziende per aumentare il reddito disponibile e riequilibrare la tassa-zione sui fattori produttivi». In particolare di «ridurre il prelievo sui redditi da lavoro at-traverso le detrazioni per lavoratori e pensio-nati ed eliminando la componente lavoro dalla base imponibile Irap e rendendo strut-turali le attuali misure sperimentali di detas-

saziane e decontribuzione per incrementare la produttività. Inoltre le parti sociali, in quell'inedito quanto importante Patto che segna l'inizio di un nuovo clima di collabora-zione e di condivisione di obiettivi, hanno anche chiesto di utilizzare la leva fiscale per rilanciare gli investimenti produttivi e il rin-novo tecnologico delle imprese. «Troppe ri-chieste e nessun impegno da parte loro per cambiare le cose» avrebbe commentato il ministro ai suoi collaboratori. Ma questo non significa che il Patto dei produttori non abbia una sua valenza strategica molto forte desti-. nata a tracciare una strada nuova che ponga. fine all'ideologia del conflitto, cercata e volu-ta con caparbietà dal leader degli imprendi-tori e che ha avuto come antipasto la firma dell'intesa sulla nuova rappresentanza sin-dacale annunciata all'inizio di maggio.

Ieri Confindustria ha preferito non com-mentare la bacchettata di Saccomanni. Tra Squinzi e il ministro del Tesoro c'è un grande feeling e la "pesantezza " delle richieste una lista della spesa ha osservato qualcuno — in fin dei conti fa parte del gioco del nego-ziato: chiedi cento per ottenere 50. Sul com-plesso tema degli aiuti alle imprese sane e del recupero del potere d'acquisto dei lavoratori, mercoledì Confindustria dedicherà il suo se-minario del Centro studi-scenari economici il cui titolo è "Le sfide della politica economi-

ca". Ospite d'onore sarà proprio il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni col qua-le dunque non mancherà l'occasione di un chiarimento. Nel merito, lo schema del Patto riassume in pillole il Progetto per l'Italia pre-sentato ai partiti a gennaio da Confindustria prima delle elezioni. Le preoccupazioni del ministro del Tesoro, esplicitate a Cernobbio, sono giustificate dalla mole di richieste che ormai si assommano nei vari tavoli aperti (le assunzioni dei precari, il taglio del cuneo fi-scale previsto per ottobre, solo alcuni) e dal clima di larghe intese che spesso significa più spesa. Nessuna reazione dai sindacati. Per loro, più attenti all'aspetto politico del Patto, è stato sufficiente l'intervento-corre-zione del presidente del Consiglio Enrico Letta.

Roberto Bagnoli O PAPP.ODUZIONE RISERVATA

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Cuneo fiscale L'accorco tra Confindustria e sincacati

Saccoma scettico sul «palo di Genova» Il premier lo corregge Per il ministro «costoso e poco realistico» Il capo del governo: daremo seguilo all'intesa

DA UNO DO NOSTRI INVIATI

CERNOBBIO — Il patto di Genova tra Confin-dustria e sindacati per rilanciare l'economia di-. vide il guardiano dei conti, il "tecnico" Fabrizio Saccomanni dal premier, il politico Enrico Let-ta, Entrambi sostengono che va nella «direzio-ne auspicata dal governo» ma per il ministro del Tesoro «se si legge in filigrana mostra un conto della spesa molto elevato, con poco reali-smo a carico del bilancio dello Stato». Per il presidente del Consiglio, che al workshop Arti-brosetti interviene un paio d'ore dopo il re-sponsabile dell'Economia, invece non ci sono

dubbi: «Saluto positivamente l'accordo di Ge-nova, è un fatto importante e positivo che le parti sociali lavorino contro le tensioni e per la pace sociale, lavoreremo in quella direzione».

Un'asimmetria che ha colpito per la sua rapi-dità di "correzione" ma che a ben vedere fa par-te di un gioco di squadra ormai collaudato tra il gestore del consenso Letta e lo sceriffo del bi-lancio Saccomanni. In serata una nota del Teso - ro ha voluto precisare meglio il pensiero del ministro che chiede anche alle parti sociali di fare la propria parte e di «indicare il loro contri buto alle riforme strutturali». Il gioco di squa-dra era del resto già successo con Flmu nei mesi scorsi e ieri il ministro ha voluto ricordare, da-vanti alla platea paneuropea, che il suo sacro Graal è l'insuperabilità della fatidica soglia del 3% nel rapporto tra deficit e Pil asse portante della legge di stabilità. Non a caso lo ha voluto precisare all'inizio del suo intervento: «Quando mi ha convinto a entrare nel governo, Letta mi ha garantito di stare tranquillo, il 3% non si toc-ca». E in questi giorni, dal vertice russo del G20

a cernobbio e in molte interviste, lo ha ripetuto in tutte le salse: siamo usciti solo a fine maggio dalla procedura di infrazione, non possiamo permetterci di riaprire un solo dubbio su que-sto fronte proprio alla vigilia del semestre eu-ropeo sotto la presidenza italiana, sarebbe un perdita di credibilità che avrebbe pesanti rifles-si sullo spread e sui tassi di interesse.

Ma gli impegni per passare alla fase svilup - pista, base delle larghe intese, sono molti (ta-glio del cuneo fiscale a ottobre e sblocco dei 40 miliardi per le imprese i più importanti) e ieri il ministro ha messo le mani avanti per racimola-re risorse annunciando l'arrivo «a breve» di un nuovo commissario straordinario per la spen-ding review «sostenuto da una task torce che faccia la differenza nella quale ci saranno anche esperti di Bankitalia, istat, Corte dei Conti». Si chiude dunque l'era di un uomo solo al coman-do (l'ex commissario Bondi ora passato all'i -Iva di Taranto) perché «non si fa una favore a nes-suno facendo credere che c'è una grande forbi-ce che può tagliare cifre di importo significati-vo dalla mattina alla sera, è un lavoro faticoso che va portato avanti con determinazione e dettaglio».

L spendi revlew Il ministro dell'Economia ha annunciato l'arrivo di un nuovo commissario (dopo Bondi) per i tagli selettivi alla spesa pubblica

Così come il fisco. La delega fiscale entro set-tembre sarà approvata, ha garantito Saccoman-ni, ma la riforma delle agevolazioni tributarie (un immenso catino valutato in oltre 200 mi-liardi di euro) «è una realtà molto grossa, frutto di provvedimenti singoli di leggi importanti che non possono essere disattivati con un trat-to di penna». Insomma meglio fare le cose fatte bene e con attenzione se si vuoi davvero avere dei benefici concreti sulle correzioni di bilan - cio, Come quelle fatte finora dal governo. Il mi-nistro del Tesoro ha così ricordato la leva stra-tegica dell'azione dell'esecutivo «alla base dei segnali positivi di ripresa che si stanno veden-do in questi mesi». In particolare, rivolgendosi agli imprenditori cernobbiani, ha rammentato come i sei decreti varati in questi mesi «sono una manovra anticiclica che vale 2 punti di Pil, il totale degli interventi fatti ammonta a circa 7 miliardi, di citi 4 con nuove entrate e 3 con la riduzione e rimodulazione delle spese mentre con il decreto Inni e le misure per l'occupazione sono state recuperate risorse per altri 3 miliardi di cui 2 con nuove entrate e i con tagli».

R. Ba. O P:PRODUZIONE RISERVATA

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IMPRENDITORI DELCSI, ADDIO AL FEDERALISMO 11. sondaggio del seminario: armai il decentramento è diventato burocrazia

di DARIO DI VICO

CERNOBBIO (Corno) 11 gradi-mento degli imprenditori nei confronti del federalismo è arri-vato al punto più basso della re-cente storia d'Italia. Alla doman-da-sondaggio proposta dagli or-ganizzatori del workshop Am-brosetti «Quali dei grandi temi del Paese devono essere delegati alla competenza delle Regioni e non devono essere accentrati?» il

40% ha risposto: nessuno. Un 36,2% degli interpellati ha con-cesso spazio alla Regioni in ma-teria di turismo ma per quanto riguarda infrastrutture, energia e addirittura sanità la boccia-tura è stata sonora. Gli impren-ditori pensano che sia meglio sottrarre queste materie alla competenza federale.

L'inversione di giudizio e di umori è nettissima, il federali-smo non solo non è annoverato più tra le riforme che servono per recuperare competitività ma è diventato sinonimo di buro-crazia. «Non mi stupisco coni-menta Luca Antonini, ex presi-dente delta commissione tecnica per l'attuazione del federalismo fiscale — siamo riusciti a creare un federalismo di complicazione che rende la vita difficile alle im-prese perché ha moltiplicato gli adempimenti e ha massacrato la certezza del diritto». Pratica-mente non c'è norma emanata dallo Stato o dalle Regioni che non venga impugnata dalle Re-gioni° dallo Stato presso la Corte costituzionale creando quanto-meno una fase di incertezza legi-slativa destinata a durare in me-. dia otto mesi. La causa di questa conflittualità permanente sta, innanzitutto, nella mai troppo deprecata riforma del titolo V.

In passato gli imprenditori

avevano appoggiato l'idea fede-- ralista e in qualche maniera la Lega Nord se n'era avvantaggiata nel risultato delle urne e in una sorta di legittimazione politico- culturale. Solo tre anni, ad esem- pio, gli stati generali degli indu- striali lombardi si erano riuniti, guarda caso a Cernobbio, e si erano dichiarati «pronti al fede- ralismo». In un Paese con regio- ni così diverse non possiamo pensare a una soluzione uguale

per tutti, dice- vano, incas- sando l'avallo di Emma Mar-- cegaglia, allora presidente na- zionale della Confindustria.

Ora il vicepresidente con delega per i problemi del fisco, il vero- nese Andrea Bolla, ammette la delusione degli associati e la giudica «più che comprensibi- le». «Volevamo meno tasse e più efficienza e invece il federalismo ci ha portato in direzione oppo-

sta. La fiscalità locale si è som-mata a quella nazionale e si è creata una sovrapposizione di competenze tra centro e periferia che ha complicato ulteriormente la vita degli imprenditori». Il ca-so limite è quello dell'energia, la devolution verso gli enti locali ha bloccato i piani di investi-. mento e ha addirittura reso im-possibile «l'inteivonnessione tra regioni limitrofe».

In materia di lavoro è accaduto qualcosa di simile, laddove lo Stato ha ampliato i poteri delle Regioni si sono creati ritardi, di-sparità di giudizio, valutazioni differenti e incertezza normati-va. «Abbiamo tutti chiaro che le zone non sono tutte uguali, una. cosa è il Piemonte con la Fiat al-tra le regioni che si basano sui distretti continua Antonini, autore tra l'altro del libro "Fede-.

ralismo ma se il de- centramento si concretizza nel-l'aumento dei passaggi per apri-re una centrale elettrica oppure nella paralisi dei progetti di am-modernamento delle reti infra-strutturali il guaio è per tutte le regioni, a prescindere dalle ri-spettive vocazioni produttive».

Il federalismo che era stato ap-poggiato perché prometteva di avvicinare la politica ai territori e di produrre responsabilità diffu-sa ha fallito l'uno e l'altro obietti-vo. Che fare? Bolla si ferma al metodo e sottolinea come non si possano implementare riforme a rate, mentre Antonini pensa che si debba rimediare riscrivendo il titolo V. Il pasticcio è fatto e a questo punto occorre che qual-cuno si sporchi le mani per evi-tare la deriva burocratica. Dal canto suo la Lega Nord sembra tacere, anche in casa del Carroc-cio

c'è pudore a usare le vecchie

parole d'ordine.

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L'appello Il governo «liberi l'Italia dal ricatto della burocrazia». É l'appello che il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha rivolto ieri a Letta nell'editoriale del quotidiano. «La stabilità se non serve a liberare l'Italia dal ricatto della burocrazia in senso ampio e a cambiare le teste di noi italiani non o porterà lontano. Perfino la cosiddetta spending review è logorata dall'abuso d parola e dall'assenza di fatti».

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In classe futuro dell'istruzione. Oggi le misure al Consiglio dei ministri

«Voglio geografia economica E poi stage di formazione» Carrozza: basta laureati di 25',inni senza esperienze di :voro

MILANO Prima. Scuola e lavoro. Poi. Lavoro e forma-zione continua. Il futuro sarà così e allora anche questa è una sfida per il governo. Ga-rantire l'alternanza già dalle scuole superiori, e poi avanti così anche all'università. Con tirocini e stage. Lo ha ri-petuto il ministro dell'Istru-zione Maria Chiara Carrozza ieri a Cernobbio. «A scuola non ci si starà più per un pe-riodo fisso della nostra vita». Tutto cambia.

«Mai più un laureato che arriva a 25 anni senza aver mai avuto un'esperienza co-me cameriere o assistente in. libreria»: così ha ripreso il te-ma al Forum Ambrosetti. Non è la storia dei «bamboc-cioni». Ai contrario. Qui si parla di un «deficit della no-stra formazione universita-ria», ha spiegato Carrozza al-

la vigilia dell'atteso Consi-glio dei ministri sul «pacchet-to scuola». «Aziende molto importanti, presenti anche qui a Cernobbio, quando se-lezionano le risorse si aspet-tano che il candidato abbia avuto esperienze di lavoro prima della laurea».

Scuola e lavoro allora, da subito e soprattutto per gli studenti degli istituti tecnici e professionali. E in quelle scuole vanno rilanciate mate-

rie come la geografia econo-mica. «Va reintrodotta. Era stata tagliata per motivi di bi-lancio. Invece sono studi im-portanti. Aiutano a capire l'economia», sostiene il mini-stro dell'Istruzione.

Sarà uno dei temi in esa.- me oggi, quello di stage e ti-rocini per gli studenti già al-le superiori. Oltre allo stop ai bonus maturità per i test d'ingresso all'università. Ol-tre ai piano di assunzioni,

per stabilizzare i precari e per i vincitori del concorso (si parla di 44 mila posti, con 27 mila insegnanti di soste-gno). Oltre al welfare scola-stico, con un pacchetto tra-sporti, agevolazioni su bus e treni per gli studenti. E poi la «d.ematerializzazione»: regi-stri e libri digitali. E l'emer-genza presidi, con un «bu-co» di oltre mille dirigenti E l'edilizia scolastica,

Al forum sul lago di Co - mo, dove il suo intervento é stato lungamente applaudi-to, Maria Chiara Carrozza ha parlato di una scuola nuova. «Bisogna cambiare scenario e mettere l'istruzione al servi-zio degli studenti». E anche di una scuola che ha manca-to nella creazione della clas-se dirigente, oggi troppo omologata («stessa età, stes-si vestiti, stesso linguaggio,

tutti che hanno studiato nel-le stesse scuole»). Con «po-che donne e pochi stranieri», ha detto a una platea tradizio-nalmente maschile, tutti in giacca e cravatta.

«E con l'omologazione non verremo fuori da questa

crisi. Penso alla scuola come modo per superarla». Nel suo intervento il ministro ha parlato dell'istruzione (an-che) come motore della mo-bilità sociale e geografica. L'impegno preso: «Spostere-mo risorse sulla mobilità, perché è un valore. Il viaggio è elemento essenziale della formazione».

Poi il messaggio. «Come ministro dell'Istruzione mi ri-fiuto di dare per persa Malia e di dare per perse grandi parti del territorio italiano». Il riferimento al viaggio che sta facendo nel sistema scuo-la: «Ci sono delle zone de-presse alle quali nessuno pensa più. Ci sono delle ec-cellenze, come ad esempio l'esperienza di Reggio Chil--dren che ho appena visitato, e poi dei luoghi abbandona-ti». Occorre alzare l'asticella per tutti. «L'Italia non si sal-va puntando soltanto sulle eccellenze». Per questa ragio-ne il ministro ha scelto di. inaugurare l'anno scolastico a Casal di Principe: «Il segna-le è che non dobbiamo lascia-re nessuno indietro».

Oggi l'appuntamento del governo sulla scuola.

Federica Cavadini RPRODUZIONE SERVA F

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ministro La responsabile dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ieri a Cernobbio al Forum Ambrosetti. li ministro ha deciso di inaugurare l'anno scolastico a Casal di Principe, «per dare il segnale che non dobbiamo lasciare nessuno indietro». Ha anche dichiarato di non voler più che gli studenti italiani arrivino a 25 anni senza aver mai lavorato un solo giorno neila loro vita (roto Maule)

11

La scheda

Glì $tudentl Oggi ricortiinda la scuola nella rnaapior parte colle regiorìi d'Italia Ori Aito Adige le 1:?21011i sono riprese 5

priiriarie per l'anno accadenaico 2()13-2014 sono 2 roiliorli 611.06(5. Alle niedie si sorto iscritti 1 milione '6.77286 ragazzini, mentre gli studenti delle superiori sono 2 milioni 57().439. Gli studenti strarlieri sono in tutto 800 niiia

Oggi in Consiglio dei ininistri og,qi approdano misure sti scuola, università e ricerca, l'obiettivo è varare Una soda

tkfeifare scolastico, cori anche 1413 pacchetto trasr)orti (btis e treni), pensato nelfottica di abbassare il costo dell'istruzione per gli studenti e le famiglie. il ministro dell'istruzione Carrozza ieri aiiche ailticipato ia volontà di prorriuovere ralterlianza scuoia-iavoro per mig,inrare

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A, A. A. cercasi disperatamente un leader. Politico, s'intende. Or-fani delle stagioni d'oro di Berlu-sconi (presente quest'anno solo con il cognome della figlia Barba-ra), dimenticata la forza di perso-naggi nuovi (e magari scomodi) com'era più di vent'anni fa il P M Antonio Di Pietro (venuto allora a Cernobbio per richiamare indu-stria e finanza al rispetto dell'eti-ca), già un po' scolorita la stella po-lare di Mario Monti. (da sempre protagonista al Forum prima di assurgere a salvatore dell'Italia e poi tornare a Cernobbio con il suc-cesso modesto di. Scelta Civica) sembra che il inondo dell'econo-mia sia alla ricerca di un nuovo condottiero carismatico. E non l'abbia ancora trovato.

VENUTO «per esporre le idee del movimento e per spiegare l'evolu-zione delle reti e della poi itica», il guru dei grillini Gianroberto Ca-saleggio (foto Ansa) ha divisoo la platea con una maggioranza di de-lusi. Discorso interessante per Monti e banchieri come Cucehia-ni e Ghizzoni, banale secondo Re-nato Brunet ta. Non ha fatto batte-re più di tanto i cuori degli im-prenditori. Non solo quelli che hanno seguito Grillo (dopo Bassi)

nel Nord ma anche, avvertirà lo stesso Letta nel suo intervento nel quale definisce il M55 «un fe-nomeno da non ignorare», i «mol-ti di voi» che l'hanno votato, Una reazione nell'urna al malco-stume della politica alla quale l'economia chiede fatti e non paro-le. Potere assumere i giovani sen-za le complicazioni attuali, vedere ridotte le tasse sulle imprese e sul-le buste paga (mentre si è tagliata

l'Imo, ma non sui capannoni), smetterla con gli sprechi della spe-sa pubblica, Due anni fa, a due mesi dalla ca-duta di Berlusconi, a Cernobbio sembrava che il mondo stesse per crollare. L'anno scorso, un po' grazie anche a Monti, è prevalsa la convinzione d'averla scampata. Oggi si avverte che la ripresa, sep-pure lenta, dovrebbe arrivare. C'è tanta voglia di rialzare la testa, ma per non perdere il treno della cre-scita servono stabilità politica, ri-forme e meno tasse.

I NOSTALGICI di Berlusconi non. mancano (basta ascoltare gli ap-plausi raccolti in sala da Carlo Nordio quando tocca il tema del-la giustizia) ma s'accompagnano ai rimpianti per quella svolta so-gnata che poi non si è realizzata. Quello di Letta non sarà il miglio-

EFFETTO RENZ1

Gli imprenditori vogliono rinnovamento: «Renzi avrebbe suscitato ben altro entusiasmo, qui Lo voterebbe almeno il 70% ma se uscisse dal Pd»

re governo in assoluto, ma, per ora, il migliore possibile, Così, nel nome delle larghe intese, tutti misurano i toni. Da una parte Tre-monti, Brunetta e Affino. Dall'al-tra i ministri di Letta. Con l'ap-plausometro del Forum che pre-mia molto di più la concretezza di Maria Chiara Carrozza che i tecni-cismi di Saccomanni, Alla fine, ai punti, ha vinto il premier promet-tendo «la svolta», anche perché il timore più grande è che cada il go-verno e non venga agganciata la ri-presa. Ma se al Forum fosse venuto Ren-zi? «Avrebbe suscitato ben altro entusiasmo chiosa Alessandro De Nicola, docente alla Bocconi e senior partner dello Studio legale Orrick, Herrington & Sutclitre Qui Io voterebbe almeno il 70%, ma se uscisse dal Pd...».

Achille Perego

dall'inviato CERNOBBIO

ezallon.k3..zo FLOP Di CASALEGGO

«Cercasi leader...» I big dell'economia chi ano la svolta

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Mattoni in vendita e tagli ai partiti Governo alla manovra d'autunno Saccomannr «L'accordo Confindustria-sindacati costa troppo»

CERNOBBIO

PIANO Destinazione Italia di di-smissioni e incentivi per attrarre gli investimenti esteri. Una task force che dovrà attuare un taglio della spesa «che farà la differen-za». Il taglio graduale del cuneo fi-scale. E l'abolizione in autunno del finanziamento pubblico ai par-titi («Se devo dire a un manager pubblico di abbassare il suo sti-

pendio stellare lo posso fare con più credibilità dopo che io perso-nalmente, che sono presidente del Consiglio, ho abolito il mio»). E corposa l'agenda che il premier Letta detta a Cern obbio e che im-pegna soprattutto il suo ministro dell'Economia, Fabrizio Sacco-manni.

MA, ieri, sul palco dei Forum Am- brosetti, per il governo si è avverti- lo un po' d'imbarazzo. Il tema su cui i toni si sono incrinati è il pat- to firmato lunedì scorso, alla Fe- sta dell'Unità di Genova, fra Con- findustria e sindacati. Forse Letta e Saccomanni non ne avevano par- lato sabato, quando il premier è ar- rivato a Villa d'Este direttamen-

te dal G20 di San Pietroburgo. Sta di fatto che a metà matti-

n.a, il ministro dei conti, ‘, \

pur ammettendo che il

documento «va mol- to nella nella direzio- ne che abbiamo in-

dicato», definisce le proposte costo-

se e poco reali- ste: «Se si leg-

in filigra- k'::. no», il pro-

gramma di im- p rend i tori e Cgil, Cisl e

121, «mostra un conto della spesa molto elevato e posto a carico del bilancio statale con poco reali-smo». Passa poco più di un'ora e tocca a Letta prendere la parola dallo stes-so palco del Forum: «Saluto posi-tivamente l'accordo di Genova, è un fatto importante e positivo che le parti sociali lavorino contro le tensioni e la pace sociale. Lavore-remo in quella direzione». Una piccola sconfessione del ministro. Il guardiano dei conti, nel comu-

icato ufficiale, ha poi corretto un po' il tiro: «Occorrerà confrontar-si sulle scelte da fare, Sarà impor-tante che ciascuno faccia la pro-pria parte e quindi che anche im-prenditori e sindacati indichino

MILIARDI DI EURO à il valore complessivo, almeno sulla carta, dei patrimonio immobiliare pubblico

il contributo che ritengono di po-ter dare». Poi, Saccomanni. ha ri-vendicato le misure decise dal go-verno che porteranno a un 2014 «integralmente positivo». In parti-colare, i sei decreti varati finora «sono una manovra anticiclica che vale 2 punti del Pil.».

INTANTO, il dossier `dismissioni' è in dirittura d'arrivo: il piano do-vrebbe partire già entro questo mese. L'obiettivo è sempre quello di alleggerire il 'macigno' del de-bito pubblico. In primo linea so-no gli immobili, il grande patri-monio che sulla carta vale com-plessivamente oltre 300 miliardi di curo. La società di gestione del Tesoro, che conta su una prima dote di 350 beni per un valore di 1,2 miliardi pronti per essere con-feriti dal Demanio, è al lavoro da settimane e dovrebbe essere opera-tiva entro l'anno. Nel portafoglio della società potrebbero confluire anche immobili provenienti da al-tri due canali, 'Valore Paese' e 'Va-lore Paese dimore' che punta su edifici che potrebbero essere tra-sformati a scopi turistici. Ma dal dossier dismissioni non sono al momento escluse anche quelle «mobiliari», nelle società non stra-tegiche però, dalle Ferrovie alle Poste fino alla lai.

a. pe.

il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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«Lo studio? Mai più senza lavoro» Scuola, la Tifo a spinge gli stage l ministro Carrozza: «Non si può arrivare a 25 anni senza esperienze» ROMA NON VOGLIO più che gli studen-

ti italiani arrivino a 25 anni senza aver mai lavorato un solo giorno nella loro vita». Lo ha ribadito an-che a Cernobbio il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Car-rozza. E le sue parole sono state ac-colte da un lungo applauso. Un ap-plauso con una eco virtuale. Secon-do una ricerca un line svolta dal portale Skuola.net all'inizio del mandato del governo, il 96% degli studenti intervistati ritiene utile svolgere uno stage in azienda clu-rante il percorso scolastico e uno su quattro giudica l'introduzione di percorsi lavorativi in azienda durante gli studi come una priori-tà per la scuola del futuro. Agli studenti è dedicalo un corpo- so capitolo del decreto legge che la titolare del dicastero dell'Istruzio-

ne porterà oggi in consiglio dei mi-nistri, un provvedimento che —ha tenuto a sottolineare oggi il mi-nistro — è il risultato del lavoro di tutto il Governo, di tanti ministri, e che riguarda anche università e ricerca.

OGGI IL DECRETO In arrivo un pacchetto per ìl welfare degli studenti e la formazione

Oltre alla promozione dell'alter-nanza scuola-lavoro si vuoi varare una sorta di Welfare scolastico, con un pacchetto trasporti (bus e treni) pensato nell'ottica di abbas-sare il costo dell'istruzione per gli studenti e le. famiglie, Già nel co-siddetto Decreto del fare era stato

messo un tassello per ridare centralità agli studenti preveden-do dal 2014 il finanziamento (a di-sposizione 17 milioni di curo) di borse per la mobilità, pari a 5.000 euro annui, agli studenti meritevo-li che si immatricolano in un cor-so di laurea triennale o magistrale a ciclo unico in una Regione diver-sa dalla propria.

MISURA a cui si sono aggiunti i ti-rocini formativi da 400 curo al me-se in azienda (sempre dal 2014). Ora si procede nello stesso solco. Uno stanziamento è previsto per favorire l'Orientamento dei ragaz-zi, in uscita dalle superiori, con l'obiettivo di far emergere attitudi-ni ed evitare scelte sbagliate. Altro capitolo importante riguarda gli insegnanti. In particolare la stabi-lizzazione di una bella fetta di do-. centi di sostegno (27-28 mila per-

sone) nell'arco di un triennio. «Credo che si lavori meglio quan-do si ha un lavoro stabile, La scuo-la ha tanti precari. C'è stata una fi-losofia della precarietà, tua io cre-do che gli insegnami insegnino meglio se hanno stabilità» ha det-to, sempre da Cernobbio, il mini-stro. Sul fronte universitario importan-te è l'istituzione di una graduato-ria unica nazionale per i medici specializzandi che sostituirà quel-le attuali per singolo ateneo. Una novità che punta a favorire la tra-sparenza degli esami e ad arginare le baronie.

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Stanziati 200 milioni Il governo ha già stanziato con un decreto 200 milioni per stage e tirocini gestiti da 'Italia Lavoro', della durata di sei mesi, con una retribuzione di 400 eu l mese,

centri per L'impiego Tra i programmi del governo c'è il rafforzamento dei Centri per l'impiego, sulla scorta del modello adottato in Germania e basato su un forte coordinamento

tra te politiche del lavoro nazion

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Carrozza

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09/09/2013 press unE

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NTERVSTA PAOLO CI i i ERO, ASSOCIAZIONE DIRE i i ORI DEL PERSONALE

«Contatti con le aziende già dal liceo O sembrano tutti pesci fu' or d'acqua» Elena ComeW

MILANO

«IL MODELLO è quello svizzero e tedesco», secondo Paolo Citterio (nella foto ImagoE), presidente dell'Associazione direttori del per-sonale. «Anche in Italia gli studen-ti dovrebbero cominciare ad avere contatti con il mondo del lavoro già dal liceo».

Come, già ai tempi del liceo? «Certamente. In tutte le scuole pro-fessionali, come quelle dei periti in-dustriali, che vanno molto forte in tutto il mondo di lingua tedesca, si comincia già negli anni del liceo con un'alternanza scuola-lavoro. In Italia, invece, i ragazzi arrivano spesso fino alla laurea, anche se fan-no ingegneria o economia, senza avere la minima idea di come fun-zioni un'azienda e quando comin-ciano a lavorare sono come pesci fuor d'acqua».

Quando esamina un candida-

, .

INIZIARE k ALLE SUPERIORI

Bisogna avere contatti col mondo del Lavoro

prima possibile e non arrivare in un'azienda solo dopo La Laurea

te, cosa guarda in particolare nel suo curriculum?

«Non mi interessa il voto di laurea, ma in quanti anni è stata consegui-ta, se il ragazzo ha messo a frutto il suo tempo, se ha fatto I'Erasnius, se sa le lingue. Senza un buon in-

glese non c'è assunzione e se c'è an-che un'altra lingua, passa avanti agli altri. Gli stage sono importan-ti, più ce n'è meglio è, non è impor-tante di che tipo. Certo, se si è lau-reato in ingegneria e ha fatto uno stage in uno studio di progettazio-ne, è l'ideale. Ma va bene qualsiasi coinvolgimento con il mondo del lavoro».

Quindi è d'accordo con le af-fermazioni del ministro Car-rozza.

«Assolutamente d'accordo. Anzi, dirò di più. In Lombardia stiamo già sperimentando un sistema per sostenere l'incontro fra domanda e offerta, con un programma partito l'anno scorso da Assolombarda, in

collaborazione con la Regione. Da questo programma ha avuto origi-ne un'ottima collaborazione con le università locali, da cui ci sono arri-vati molti ragazzi per fare stage in azienda. Se il governo vuole attivar-si in questo senso, ben venga. L'im-portante è che non finisca tutto in una finzione burocratica».

Come incentivare rapporti fra università e aziendel

«In Svizzera e in Germania sono le università stesse che prima di vara-re un corso di laurea contattano le aziende e s'informano per capire che cosa serve davvero al mondo del lavoro. Qui in Italia, invece, c'è pochissimo contatto fra atenei e imprese. E anche quando un retto-re si attiva per soddisfare le richie-ste del mondo del lavoro, come nel caso di Giovanni Azzone, che sta cercando d'introdurre l'inglese co-me prima lingua del Politecnico di Milano, immediatamente viene preso di mira da una sollevazione generale. Così non andremo mai da nessuna parte».

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cli BARBARA MANCARDI

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press LinE

IL PUNTO

RE\ ZI INCASSA L'EMILIA

lilla TE O Remi, eiftcì. dopo ei-tcì, ha CO nqUiStatO Emjlia. La folla che to ha accolto, sabato sera, M odena lo dimostra, ol-tre o g ragio negsie dubbio o€-mila. peno ne («e pa eume

sottolinea palmo) ha niiW in- R la festa del _Pd per ascol- tarlo e apploídirlo. E' l 'ultimo dei ratmeri da record (il pia al-to) che il rottamatore ha messo a segno in una regione dove il partione, fino a qualche mese fa, ?mi n. vsilena neppure sentir

o ?lanciare i suo nOrne (V& so-o sirwzi.P., wrna nea nO contera-

«non a nìrà da ne:ZAna par-te» si d iceva nelle segrete stan-ze) e che, durante le primarie, si è Stato e sen-za remore per _Pierlaiei _Ben a-nifacendogli Una guerra sega esci i0 ne di colpi Altri tempi, altro copione La gente ha vsiato la svsita e, per la prima molta, l'ha imposta ai diugenti. del Pd emiliano che nO n hann0 potato „tre altro che arrende alle folle e .2.:Wenta.- siamo — sempre in accedo — per il sindaco di Firerze:

67rúla peno ne a olog na, S mi- la a Reggio, quasi 3mila a For-

Castelfranco, Carpi.. Mu-nte:4'i Che parla no da soli e che, piano piano, ha 5pos-tato gli equilibri interni dei partio, hanno conzinto tati dirigeti 2 mbiare cZaCea e hann0 CES-soiglicao le fila dei sostenitori d e/1 -'6'x segreíam, laziato solo omnpre. E che, soprat2utto, fanno ingoiare bosco =ari Cala vecchia guardia,

IL PICCO di Modm pia cruciale e difficile da contnce- re e da trascinare legata com'è

v2lo ri della tru.di.úone COMA-?Ulla, e St= tOttamente inct_spe-tato. E ha spio.mato anche lo stesso Reti che, sul palco, è appano particolarmete teso e, 01:71ranip. 71 i 7.Aninw.l..e. f.ro: gli stand, sempre olia ricerca del suo braccio destro Matteo Richetichepiid orza vs. lta lo

rassicurato (sono q-uj, ti. se-guo»). A.nclw Alutknu., derpu Bologna e Reggio —aure due rea It d di grande peso e no ?Isolo politico —si è arresa al vzúa-nico Regi che ha domato an-che i pia coriacei vsil o nta ri del-le cucine («114atteo, mandali tigti.a co.sap). Il rOad slow errano del Rot-lamaf..~ può quindi dirsi con-che° conunsucces0, con 2r...t0 ci° che rappreseta la regione rossa ?lon tanto nella geografia politica nazionale del Pd ma soprattutto nella trama degli appoggi concreri che da sempre pestar egio ne as:siatra olia te a- denhip nazionale

Pagina 16 Vigile in moto fa snike cidisli Lwlllro riniscom alrt,pealle

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Salvatore Padula e Gianni Trovati

Il «costo» dell'incertezza per imprese e cittadini

Imu (per chi ancora la paga), Tares, addizionali

À . e balzellivari è concreto il rischio che cittadini e imprese debbano affrontare una nuova stagione di aumenti fiscali, praticamente ex-post. Cioè ad anno quasi scaduto.

Da un po' di settimane a questa parte, il dibattito di politica economica ha assunto sempre più spesso l'aspetto di una battaglia tra ragionieri. Si discute in continuazione di coperture, fondamentali perle condizioni dei conti pubblici e per gli impegni europei, di decimali. Così, mentre ci si accapiglia sugli "zerovirgola", pare scomparso dai radar il "solito" costo (per niente occulto), che si scarica sia sulle spalle dei contribuenti sia sui conti delle amministrazioni pubbliche: il costo dell'incertezza.

A partire dall'Imu: riscritta una decina di volte nel suo anno e mezzo di vita, anche dopo l'ultimo decreto del Governo mostra un'architettura tutta da definire. Il saldo di dicembre sull'abitazione principale è pienamente in vigore, e ha bisogno di un nuovo intervento (e di altri 2,4 miliardi di euro di coperture) per essere cancellato. La deducibilità per le imprese è stata nuovamente retrocessa al rango di promessa: se ne dovrà occupare la legge di stabilità, insieme all'ennesima rivoluzione del Fisco locale che passa sotto il

nome di service tax. Poi c'è la Tares, che da

quest'anno sostituisce le vecchie tasse e tariffe sui rifiuti. È in vigore da poco più di 8 mesi, ma ha già subito cinque revisioni e l'ultima, appena approvata, ha complicato ulteriormente le carte. Tra l'altro, si è introdotta la previsione che Comuni e gestori inviino ai contribuenti un bollettino precompilato con l'importo da pagare. Una prassi che ad altre latitudini è considerata il minimo di civiltà fiscale ma che da noi rischia di trasformarsi in un'impresa impossibile.

Intanto rimangono da chiarire: la distribuzione dei tagli della spendingreview (approvata 14 mesi fa dal Governo Monti); quali sindaci dovranno rispettare il Patto di stabilità e quali saranno esentati; i criteri di assegnazione del «Fondo di solidarietà» e i meccanismi di compensazione definitiva per l'Imu sull'abitazione principale.

Se l'Imu è una telenovela e la Tares un romanzo a puntate, è inevitabile, come accennato, che i bilanci preventivi già preparati in molti Comuni siano pura fiction. E non va meglio a chi ha aspettato gli eventi, perché senza bilanci preventivi si lavora «in dodicesimi», spendendo ogni mese appunto un dodicesimo degli stanziamenti dell'anno precedente: oggi, però, le risorse sono meno (la spendingreview da sola chiede 2,25 miliardi ai sindaci), e si rischia di esaurire i fondi disponibili prima della fine dell'anno.

Il verbo federalista predicava il «giudizio fiscale» del cittadino-contribuente, che paragonando i servizi offerti alle tasse locali chieste avrebbe espresso nel voto l'apprezzamento o il rifiuto per il menu offerto dal sindaco. Ma in questo vortice di aliquote e regole in costante movimento, una valutazione oggettiva diventa impossibile. E, mentre la pressione del Fisco locale cresce a ritmi serrati, rischia di aumentare anche l'insofferenza dei contribuenti. Un altro costo che sembra sfuggire agli appassionati dello "zerovirgola".

L'incertezza e i suoi costi di Salvatore Padula e Gianni Trovati

incertezza delle regole rap- ., presenta da sempre un co- sto aggiuntivo, sia per i cit-

tadini sia per gli operatori. Difficol-tà nel pianificare la propria attività o ilproprio budget familiare; adem-pimenti da fare e da rifare (doven-do spesso affrontare rilevanti spe-se di consulenza); rischi elevati di commettere errori e di doverne sopportare il successivo contenzio-so. E un principio generale che pro-duce effetti ancor più negativi quando applicato all'ambito della fiscalità. Anzi, se confusione e inde-terminatezza delle regole si riferi-scono alla fiscalità locale, ecco allo-ra che i costi impropri rischiano ad-dirittura di moltiplicarsi.

La vicenda dell'Imu del 2012 racconta perfettamente que sta ul-tefiore stortura. Nell'anno del de-butto - tra dubbi, modifiche nor-mative, ripartizione indefinita del gettito e dei fondi di compen-sazione - nessun Comune aveva la minima idea delle risorse su cui avrebbe potuto effettivamente contare. Risultato: di fronte al ri-schio di trovarsi con le casse vuo-te, molti sindaci hanno preferito aumentare le proprie richieste a cittadini e imprese, facendo lievi-tare le aliquote ben oltre il livello che sarebbe stato sufficiente a "compensare" tagli e riduzioni dei trasferimenti statali. L'impos-sibilità di disporre di regole e dati certi per la redazione dei bilanci comunali, si è trasformata quindi in un maggior costo "reale" per i contribuenti, chiamati - in qual-che modo - a pagare due miliardi di euro in più per i timori delle am-ministrazioni locali di trovarsi a corto di risorse.

Un copione che sembra fatal-mente destinato a riproporsi quest'anno. I Comuni avranno tempo sino al 3o novembre per ap-provare il bilancio preventivo 2013 (sì, proprio il preventivo dell'anno che si avvia alla conclu-sione). E questo clima di caos, co-stringerà gran parte delle ammini-strazioni locali a rimettere mano alle manovre già approvate o a quelle in via di approvazione.

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Bus e metro, tariffe più alte e meno fondi Ancora aumenti dei biglietti (+64% in dodici anni) - Risorse statali tagliate del 23% rispetto al 2010

Gianni Trovati

A Milano il dibattito ha ani-mato le file interminabili che la scorsa settimana si sono snodate davanti agli Atm point, alle prese con gli aumen-ti di prezzo degli abbonamen-ti a tram e metropolitane e con gli utenti all'affannosa ricerca di spiegazioni. Ma la questio-ne non è solo ambrosiana: con la benzina che veleggia ormai abitualmente nei dintorni dei due euro al litro e i problemi occupazionali che tagliano i bi-lanci delle famiglie, ovunque bus, tram e metropolitane fan-no comodo anche a molte per-sone che prima li snobbavano. I costi di biglietti e abbona-menti però aumentano e, quel che è peggio, spesso si paga di più non per finanziare amplia-menti dell'offerta, ma per cer-care di mantenere in vita reti più fragili, percorse da mezzi sempre più vecchi.

Qualche numero aiuta a ca-pire il fenomeno alla base del-la pioggia di aumenti che fa ar-rabbiare i passeggeri di tante città. Nel 2009, secondo l'os-servatorio Isfort sulla mobili-tà, 1'11,6% degli italiani in mo-vimento saliva su un bus o una metropolitana, 1'80,8% si chiudeva in auto e il 7,5% si metteva in sella a moto o mo-torini. Tre anni dopo, le due ruote hanno perso il 3o% dei propri utilizzatori, l'auto pri-vata è scesa di un punto per-centuale abbondante e i mez-zi pubblici hanno visto cresce-re la loro quota di un terzo, co-prendo il 15% degli sposta-menti complessivi.

Una mezza rivoluzione. Ac-compagnata però da una dina-mica opposta all'interno dei conti pubblici. L'ultima legge di stabilità ha radunato nel Fondo nazionale trasporti le vecchie risorse che prima era-no disperse in più rivoli, e che quindi rischiavano di sfuggire ai controlli e di essere sottopo-ste alle sforbiciate improvvise che spesso nascono per finan-

ziare le esigenze del bilancio pubblico: un'ottima idea ma, secondo i dati elaborati dall'Asstra (l'associazione che riunisce le società del Tpl) nel ridisegno si è perso per strada parecchio: nel 2010

il settore poteva contare su 6,4 miliardi, quest'anno inve-ce la dote si ferma a 4,92, cioè il 23% abbondante in meno. Inevitabile, in questo quadro, rivolgersi sempre più spesso ai passeggeri mettendo loro in mano un biglietto più pesante. Negli ultimi dodici anni i bi-glietti sono aumentari in me-dia del 64% (2,5 volte l'inflazio-ne del periodo), mentre gli ab-bonamenti sono stati più tute-lati e hanno registrato un in-

LA DINAMMA

Cresce del 30% la richiesta di trasporto pubblico locale ma i mezzi che viaggiano hanno in media 12 anni contro i 5 della Germania

cremento di prezzo medio del 29%, poco superiore al costo della vita.

Da noi, però, il finanzia-mento del trasporto pubblico è come un grande domino, con risultati diversi a secon-da delle variabili locali. Una tessera fondamentale è quel-la delle Regioni, che possono intervenire a compensare i ta-gli statali, ma naturalmente solo quando il bilancio lo per-mette. Si spiegano così le dif-ferenze fra i territori, che già nel 2010-2012 hanno visto scendere le risorse del 27% in Campania, del del 23,5% nel Lazio, del 9% in Piemonte e dell'8% in Lombardia, men-tre altre realtà come Emilia Romagna o Umbria sono riu-scite per il momento a conte-nere i danni. Anche all'inter-no della stessa Regione, poi, la situazione non è omoge-nea, perché le valutazioni ba-

sate sulle performance medie finiscono per penalizzare le aziende più efficienti.

Ma nel domino del traspor-to i problemi non finiscono mai. Per capirlo si può fare un salto proprio in Piemonte, do-ve i 1.073 piccoli Comuni spar-si su un territorio secondo per superficie solo alla Sicilia han-no un bisogno vitale di collega-menti locali che spesso non ga-rantiscono business, e quindi si reggono sulle compensazio-ni garantite dai fondi pubblici. Un tempo ci pensavano le fer-rovie, ma la potatura dei "rami secchi" negli anni ha moltipli-cato il ruolo di supplenza del-le autolinee. I bilanci della Re-gione, però, sono in crisi nera, dopo mesi di trasferimenti (e stipendi ai dipendenti delle so-cietà) a singhiozzo si sta scio-gliendo il nodo degli arretrati, ma i tagli restano e con loro le incognite sul futuro prossimo.

Con questi taglia e cuci, non è una sorpresa il peggioramen-to netto deibilanci del traspor-to pubblico, che in due anni ha visto aumentare del 28% le aziende con i consuntivi chiu-si in perdita. Un'epidemia, quella del rosso nei conti, che non risparmia le grandi città: a Milano Atm ha in passato stac-cato dividendi importanti al Comune, e anche il 2012 Si è

chiuso con un utile da 4,4 mi-lioni, e anche a Torino il conto economico è in positivo ma Pa-lazzo di Città riprova la strada della privatizzazione anche per dare ossigeno aibilanci co-munali. A Roma, invece, l'Atac ha perso oltre 700 milio-ni in tre anni (157 nel 2012) mentre la napoletana Anm (dati 2011) la perdita è stata di 27 milioni e il problema princi-pale è dato dai crediti incaglia-ti vantati nei confronti del Co-mune (25o milioni): perché nel domino dei trasporti an-che le crisi dei municipi rica-dono sulle aziende.

gianni trovati@ilsole24ore com

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Cresce la domanda, soffre l'offerta

I TAGLI

LA MOBILITÀ La disponibilità di fondi pubblici per il trasporto locale nel

Il mercato urbano dei mezzi di trasporto nel quinquennio 2008-2012

2013 a confronto con il 2010

(distribuzione % degli spostamenti motorizzati)

A CARICO DEGLI UTENTI L'evoluzione fra 2002 e 2013 delle tariffe di biglietti e abbonamenti (numeri indice; valore base 2002:100)

L'INVECCHIAMENTO L'evoluzione dell'età media dei mezzi pubblici fra 2002 e 2012

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seeh.t amm.bsta . Rincari per il costo della singola corsa, con agevolazioni per i pendolari

Sconti su carnet e abbonamenti (ma non a Milano) Enrico Netti

Biglietti ordinari che au-mentano e tante limature al co-sto degli abbonamenti. È que-sto il liet motiv (pur con l'ecce-zione di Milano) del trasporto pubblico locale nell'estate 2013, servizio che sta probabil-mente vivendo il periodo più difficile dal dopoguerra.

Gli ultimi aumenti sono en-trati in vigore a Bologna, Mila-no, Treviso e Vicenza. In linea di massima, come accennato, la scelta di molte amministra-zioni sembra quella di non pe-nalizzare i pendolari.

A Treviso, a esempio, dalla fine di agosto è in vigore il nuo-vo sistema tariffario integrato «Mobilità di Marca» nato dalla fusione delle quattro aziende attive nella provincia. Sono previste diverse agevolazioni, tra cui il carnet da sei corse a 7 euro e l'abbonamento per stu-denti a 26 euro, un po' meno della media della regione. «Lo schema è di fare risparmiare chi più usa il bus o viaggia su tratte più lunghe» spiega il vi-ce sindaco Roberto Grigoletto.

A Vicenza la politica di ade-guamento ha dovuto fare i con-ti con il taglio dei trasferimen-ti della Regione: 2,3 milioni in un biennio. Aumenta così il tic-ket ordinario a 1,3 euro (era i euro), ma il carnet da 5 corse resta a 5 euro. Buone notizie in-vece dal capitolo abbonamen-ti: quello per gli studenti è pas-sato a 32 euro da 31,5 euro. Scon-ti (fino all'8%) sono poi previ-sti se mensili e settimanali ven-gono acquistati via sms. Le nuove tariffe hanno però porta-to al taglio del servizio nottur-no, «poco usato e con molti portoghesi» fanno sapere da

Aim Mobilità, che è diventato su richiesta (basta inviare un sms), con l'uso di minibus. Si paga un ticket di 2 euro ed è gra-tis per gli abbonati. In questo modo l'azienda risparmia 2oomila euro l'anno.

Interventi in arrivo in Pu-glia dove la regione ha delibe-rato un aumento del 7,3% sui biglietti. Nei comuni capoluo-go la corsa semplice passa, o passerà, a un euro da 90 cente-simi mentre in tutti gli altri co-muni il ticket arriva a 90 cent (+0,10 centesimi). Aumenti già in vigore a Brindisi men-tre altre amministrazioni de-

COWROCOMENTE Nel capoluogo lombardo invariato il prezzo del ticket ma per gli utenti con «tessera» sono arrivati aumenti a doppia cifra

vono deliberare. «A Bari sia-mo in fase di valutazione - di-ce Alfonso Pisicchio, vice sin-daco della città -. Vorremmo calmierare il rincaro per i cit-tadini e si potrebbe anche arri-vare a una riduzione delle per-correnze». La partita resta aperta e la decisione verrà pre-sa entro fine anno.

Situazione simile a Paler-mo. «Con Regione e Comune stiamo valutando un aggiorna-mento dei prezzi di biglietti e abbonamenti - spiega Pasqua-le Spadola, direttore generale Amat -. Si potrebbe anche arri-vare a una riduzione del costo dell'abbonamento mensile».

Ad andare controcorrente è Milano. Nel capoluogo lom-

bardo sono rimasti invariati i biglietti della corsa singola (1,5 euro) e per il il carnet da 10 viaggi ed è aumentata la va-lidità, passata a 90 minuti, con-tro i 75 precedenti. Stangata pesante invece per gli abbona-menti che hanno visto aumen-ti anche a due cifre. E tra i ru-mors c'è anche l'ipotesi di un aumento per il biglietto ordi-nario nel 2014.

La rimodulazione delle tarif-fe a Bologna è diventata effetti-va il 19 agosto. Interventi su bi-glietto e carnet mentre per gli abbonamenti più utilizzati si è cercato di lasciare invariate le tariffe. Inoltre l'azienda e l'am-ministrazione hanno concor-dato di mantenere le tariffe at-tuali fino al 2016.

Quanto a Torino, l'ultima manovra è del i° febbraio e ora «si lavora alla razionalizzazio-ne del sistema» spiega Clau-dio Lubatti, assessore alla Via-bilità e trasporti. In vista inter-venti su linee e corse, con il ri-schio di un taglio di circa il 15% delle percorrenze urbane an-nue. Tra l'altro, si vocifera di un ulteriore aumento dei prez-zi nel breve periodo. Così co-me potrebbe accadere a Napo-li e a Firenze.

A Genova ci si sposta con un sistema integrato (bus più tre-no) frutto di un accordo rinno-vato ogni anno tra Amt e Treni-talia. Due biglietti ordinari: dal io giugno il viaggio con l'auto-bus costa 1,5 euro mentre quel-lo integrato è venduto a 1,6 eu-ro (-no cent). Per entrambi la durata è ditoo minuti. Il carnet con io biglietti per il sistema in-tegrato è passato a 15 euro.

ennco netti@ilsole24ore com

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ala l'età per gli studenti CitYPass coni° corse a 12 euro (un eur più) ,e biglietto ordinario a 1,30 (+10 centesimi).Validità di 75 minuti (da 60). Costo invariato (27 euro) dei mensili per studenti, ma ridotta l'età (27 anni, prima 30)

Ritocchi pesanti per gli abbonamenti Ilro (+o nsillorInario è a 35 euro (+5) e l'annuale

) e mensile pergli under 26 a

euro (+r 3 20)cycsh costa h a 22 euro (+6) e l'annuale 200 più di 65 anni con Isee tra 16 e 20mila euro a

spende 200 euro per l'abbonamento annuale

Lunga validità Ritocchi di 10 centesimi per le corse semplici: il biglietto solo bus costa 1,50 euro, per il network treno più gomma si spendono 1,60 euro. In entrambi i casi la durata è stata portata a ben 100 minuti

27 anni lo O minuti

Taglio sulle percorrenze È allo studio una riduzione del 15% delle percorrenze urbane annue, che scenderanno a 52 milioni di chilometri. Gli interventi su linee e frequenze sono unLaltro modo per cercare di contenere i costi

Vola la corsa semplice Il prezzo del biglietto di corsa semplice urbana , passa da 1 a 1,30 euro, in linea con la direttiva della Regione, Pagamento rateizzato quando l'abbonamento annuale viene utilizzato per nove mesi consecutivi

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Aumenti minimi Dall settembre la corsa semplic e biglietto da 90 minuti costano 1,30 euro: prima si spendevano 1 euro e 1,20, Il carnet da '5 è venduto a 5 euro. I l tesserino annuale urbano per studenti costa 256 euro (+3 euro)

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Ritocchi alla fermata

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09/09/20/3

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L'ANALISI

Stefano Pozzoli

Così si perde una nuova occasione di rilancio

a prima sensazione che si ha leggendo i dati del

_Itrasporto pubblico locale in Italia è di amarezza. L'Italia rischia di perdere un'occasione storica: oggi che i cittadini rinunciano all'auto per motivi economici (la spesa per carburante al pmaggio segna un -5,8% annuo), la politica dei trasporti non solo non riesce ad avere quel colpo d'ala che gli avrebbe consentito di conquistare «quota di mercato», ma pare anzi voler distruggere il poco che c'è, limitandosi a una politica miope di tagli lineari ignorando i cumuli di polvere che si accumulano sotto il tappeto dei bilanci delle società pubbliche del settore.

Eppure il fortissimo bisogno di trasporto pubblico è mostrato dal fatto che, nonostante la riduzione del servizio, c'è un costante aumento del ricorso ad autobus e metropolitane. In questa congiuntura sarebbe quindi compito della politica intervenire incisivamente per cambiare le abitudini di mobilità, e non per mettere in forse l'esistenza stessa del servizio pubblico.

Il quadro è di ben altro tenore. I tagli nelle regioni, nel 2013, arrivano al dato estremo del Lazio e della Campania, con impatto diretto sulle tariffe, ovunque in aumento, sui chilometri erogati e sull'età media dei mezzi utilizzati (n,6 anni in Italia contro i5,4 della Germania).

Il risultato è quello di un sistema ormai al limite della sopravvivenza, con quasi la metà delle società del settore in perdita e con realtà che gestiscono grandi Comuni, ultimo caso la Amat di Palermo, ad un passo dal default.

Possibile rassegnarsi? Occorre intervenire al più presto, consapevoli dell'assenza di ricette facili.

Anzitutto occorre correggere il Patto di stabilità delle Regioni e dei Comuni, per favorire gli investimenti nel rinnovo del parco veicoli. Da anni dal Patto delle Regioni è esclusa la componente sanitaria. Si può estendere la regola ai trasporti?

Ancora, è necessario pensare a un serio riassetto del settore, perché è inaudito che le prime 9 società italiane non raggiungano 1/5 del fatturato della prima società francese del comparto (e abbiano invece 4/5 dei suoi dipendenti). In questo ci sono responsabilità di molti, ma l'errore è stato quello di pensare una regolamentazione dei servizi pubblici non rispettosa delle peculiarità dei settori: va preso atto di ciò e occorre provvedere alla manutenzione del decreto Burlando, avendo come priorità l'aumento dimensionale delle aziende con processi di concentrazione e la vera liberalizzazione del mercato. Quello che manca oggi è una vera regia di sistema e l'idea di come si vuole che siano i trasporti pubblici tra lo o 20 anni. Un ultimo tema, solo apparentemente particolare: Atac (Roma) ha perso in tre anni più di 700 milioni di euro. Una cifra enorme e che, riguardando la nostra Capitale, non si può ricondurre ad un problema locale. In Francia, la società che gestisce la metropolitana di Parigi, è del Ministero del Tesoro. Ed anche a New York i trasporti pubblici sono gestiti a livello statale e non comunale, nonostante le dimensioni della città (e del suo bilancio). Forse anche noi dovremmo pensare a qualcosa del genere.

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conti de e città IL FRONTE FISCALE

Verso l'abolizione I sindaci che hanno aumentato l'Imu 2013 dovranno cercare altrove le risorse

Assegnaziorn inc'ene Possibile che alcuni enti siano chiamati a restituire fondi già «anticipati»

Tasse locali al buio fino a dicembre Proroga dei bilanci preventivi e i dubbi sulle risorse effettive alimentano il rischio di aumenti di aliquote

Gianni Trovati

Fine novembre è tempo di bi-lanci: la pausa natalizia e la fine dell'anno si avvicinano, ed è ne-cessario mettere sotto esame la situazione perché il tempo di eventuali contromisure è agli sgoccioli. Il prossimo novembre sarà tempo di bilanci anche per i sindaci, ma paradossalmente a in-chiodare alle scrivanie sindaci, assessori e ragionieri saranno i "preventivi" (virgolette d'obbli-go) dello stesso 2013 che si starà per chiudere.

Già, perché il decreto «Imu-2», che ha cancellato per sempre la

WUCO I municipi avranno tempo fino al 30 novembre per definire le richieste ma mancano ancora i dati su tagli e perequazioni

prima rata 2013 sulle abitazioni principali, ha anche polverizzato ogni record nella pur ricca storia delle proroghe del calendario dei preventivi di Comuni e Province. Da quando la legge fissa una rego-la di buon senso, inbase alla quale i preventivi vanno chiusi entro la fine dell'anno prima, i termini non sono mai stati rispettati, ma a fine novembre non si era mai arri-vati. Ma non è una questione da contabili, per una ragione sempli-ce: fmo a che i preventivi rimango-no "aperti", le tasse locali si posso-no ritoccare, e lo stato confusiona-le della finanza pubblica locale au-menta decisamente i rischi. Mora-

le della favola: solo a dicembre si saprà con certezza in tutte le città quanto si dovrà pagare di addizio-nale Irpef, Imu, Tares e così via, con tanti saluti allo Statuto del contribuente, alle esigenze di pro-grammazione di spese e investi-menti, e così via.

Il primo motore del caos è na-turalmente il faticoso compro-messo raggiunto sull'Imu, che ha bisogno ancora di parecchio lavoro prima di arrivare a una definizione. Lo dimostra bene lavicenda di Milano: mentre tut-ta Italia discute dell'abolizione dell'imposta sull'abitazione principale, la Giunta guidata da Giuliano Pisapia ha appena pre-sentato un preventivo che con-ta sull'aumento dell'aliquota da 4 al 5,5 per mille (si veda anche Il Sole 24 Ore di sabato), perché tecnicamente la seconda rata è ancora pienamente in vigore. Vero, ma se il Governo conti-nuerà per la sua strada e anche il saldo sarà abolito, verranno a mancare decine di milioni che andranno trovati altrove. In con-dizioni simili si trovano altre cit-tà: Bologna e Verona hanno por-tato la richiesta al 5 per mille, Ge-nova è arrivata al 5,8, ma le com-pensazioni statali per la prima rata sono misurate sul gettito del 2012, quando le aliquote era-no più basse, e tutto lascia pensa-re che un meccanismo analogo sarà compensato per il saldo; an-che per evitare il rischio di met-tere a carico dello Stato mano-vre "opportunistiche" messe in atto da sindaci che conoscono perfettamente la prospettiva dell'abolizione dell'imposta (ba-

INCMPIUTE

Comuni «virtuosi» ma ignoti

Quali sono i Comuni «vir-tuosi»? La domanda non inte-ressa solo l'etica, perché i «vir-tuosi», tali grazie ai loro bilan-ci, secondo la legge possono evitare i vincoli del Patto di sta-bilità e impegnarsi solo a pa-reggiare entrate e uscite. Per farlo, calibrando dunque ali-quote e tariffe a questo obietti-vo più leggero rispetto a quel-lo riservato agli altri, bisogne-rebbe però sapere se si è un Co-mune «virtuoso» o meno. Sia-mo a settembre inoltrato, ma l'elenco del 2013 non è ancora emerso, e la sua latitanza fini-sce naturalmente per cancella-re i benefici concreti dell'even-tuale «virtù»: che il meccani-smo zoppichi, del resto, lo sa anche il Governo, che infatti l'ha sospeso per il 2014.

Quella della virtuosità dei conti è l'ennesima saga della fi-nanza locale. Bandiera soprat-tutto della Lega, che l'aveva pretesa quand'era al Governo, era già stata cancellata una pri-ma volta dopo aver premiato Comuni come Taranto e Cata-nia, falliti o quasi. Poi il mecca-nismo è stato riscritto, ma evi-dentemente senza fortuna.

G.Tr.

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sta aprire un giornale), ma che sperano di gonfiare un po' la compensazione alzando l'ali-quota in extremis.

Quando la nebbia è fitta, del resto, si prova di tutto. Il decre-to «Imu-2» ha cambiato anche le regole Tares, sollevando dubbi maggiori dei problemi che ha tentato di risolvere (si veda l'articolo in basso), e in tutto questo lavorio manca an-cora la soluzione alle tante in-cognite ereditate dalle misure del Governo Monti.

La principale riguarda la di-stribuzione dei tagli della spen-ding review (una botta da 2,25 miliardi di euro) e il loro effetto sul Fondo di solidarietà comuna-le. Giovedì il Viminale ha distri-buito la seconda tranche del Fondo (2,5 miliardi) "anticipan-do" gli effetti dei tagli, che però devono ancora essere definiti e ufficializzati. Nella lista degli importi assegnati a ogni Comu-ne appaiono già molti «zeri», per esempio a Roma e Milano, ma la partita è ancora aperta e non è escluso che a conguaglio alcuni sindaci si trovino a dover restituire risorse "anticipate" ma non dovute in base ai calcoli definitivi. Soldi, anche questi, che andranno raccolti per altra via. Per i Comuni impegnati nel «pre-dissesto» c'è poi un proble-ma in più, perché l'anticipazio-ne statale offre quest'anno il 62% in meno del 2012, e i nuovi piani di rientro sono da rifare. In-tanto novembre è più vicino di quanto si pensi.

gianni trova ff@ilsole24ore com

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Il Dl102/2013 ha cancellato definitivamente la prima rata dell'Imu sull'abitazione principale ma non ha toccato il saldo di giugno. Sul tema dovrebbe intervenire un decreto collegato alla legge di stabilità, che dovrà anche definire le modalità di compensazione. Se, come per la prima rata, le compensazioni saranno misurate sul gettito 2012, i Comuni che hanno deliberato aumenti di aliquota nel 2013 dovranno reperire in altro modo le risorse affidate all'incremento dell'Imu

Il Dl102/2013 è intervenuto anche in materia di Tares, prevedendo che nella commisurazione della tariffa i Comuni possano far riferimento alle quantità e qualità medie ordinarie dei rifiuti prodotti da ogni categoria di utenza, correlandoli alla superficie o ad altri parametri, tenendo conto anche del metodo normalizzato. Una previsione di cui non si comprendono al momento gli effetti operativi, complicata anche dalfatto che le agevolazioni non possono essere messe a carico del bilancio ma degli altri utenti

Lo slittamento al 30 novembre dei termini per la chiusura dei bilanci preventivi trascina con sé in avanti anche la scadenza per definire l'aliquota dell'addizionale Irpef da applicare ai redditi 2013, che sarà pagata nei cittadini dal 2014. Come mostra l'esperienza dell'anno scorso l'addizionale rappresenta una «clausola di sicurezza» per riparare ad eventuali sorprese nei conti, e anche quest'anno molti Comuni (a partire da Milano) la stanno utilizzando come strumento di reperimento di risorse

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Le incognite

Approvata a luglio 2012 dal Governo Monti, la spending review prevede di tagliare i fondi dei Comuni di 2,25 miliardi ne12013. criterio di distribuzionefa riferimento ai «consumi intermedi», che dovrebbero individuare le spese di funzionamento di ogni ente ma in realtà intercettano anche i costi di servizi pubblici. La legge di conversione del decreto sblocca-debiti ha ampliato al 2010-2012 (anziché al solo 2011) il parametro della base di calcolo, ma gli effetti devono ancora tradursi in un decreto

La mancata definizione dei tagli che ogni Comune deve subire nel 2013 rende incerta anche la dotazione del Fondo di solidarietà comunale per ciascun ente. Il ministero dell'Interno ha effettuato la scorsa settimana l'erogazione di una tranche calcolata con i nuovi parametri (che hanno già azzerato la dote di Milano e Roma), ma i calcoli definitivi devono ancora essere compiuti e non è escluso che ad alcuni Comuni siano stati anticipati fondi che poi andranno restituiti

I Comuni caratterizzati da indicatori di bilancio efficienti dovrebbero rientrare nella categoria dei «virtuosi», esclusi dai vincoli generali del Patto di stabilità e obbligati a garantire esclusivamente il pareggio di bilancio. Ad oggi, però, l'elenco dei Comuni «virtuosi» nel 2013 non è ancora stato pubblicato, per cui si azzerano i benefici del premio che dovrebbe garantire una maggiore capacità di programmazione agli interessati. Per il 2014 il meccanismo dei «virtuosi» sarà sospeso

I fabbisogni standard, cioè il «costo giusto» delle attività dei Comuni misurato in base alla dimensione e alle caratteristiche di popolazione e territorio, dovrebbero rappresentare il criterio guida dei tagli, sostituendo il metodo lineare di fatto attuato anche con la spending review 2012.Al momento però, sono stati approvati i fabbisogni standard solo per due delle sei funzioni fondamentali degli enti locali, e si attendono i parametri relativi ad attività importanti come l'istruzione

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KMUM Kitoccni continui

Sulle tariffe della Tares il caos dei nuovi criteri Giuseppe Debenedetto

Il D1102/13 consente ai Co-muni di regolamentare la Ta-res 2013 con altre modalità, ma la norma sipresenta dai contor-ni indefiniti e con diversi dubbi applicativi.

L'articolo 5 si apre con la fa-coltà di intervenire sulla com-ponente rifiuti della Tares, che non significa poter applicare la Tarsu-Tia (tributi ormai sop-pressi) o eliminare la quota sui servizi indivisibili, comunque dovuta nella misura di euro 0,30 a metro quadro.

Il D1102 ricorda poi ai Comu-ni che nella determinazione delle tariffe va comunque ri-spettato il principio comunita-rio «chi inquina paga». Il ri-chiamo, a prima vista super-fluo, non è privo di conseguen-ze, in primo luogo perché esclude la possibilità di conti-nuare ad applicare tout court le vecchie tariffe Tarsu, spes-so basate sulla redditività del-le utenze (emblematico il caso delle banche, con tariffe decu-plicate rispetto alle abitazio-ni). Esclusa anche la soluzione opposta, che imporrebbe di ap-plicare la tariffaz ione "puntua-

le" basata sulla pesatura indivi-duale dei rifiuti. Il principio «chi inquina paga» è infatti compatibile con parametri pre-suntivi tipici delle entrate tri-butarie, come la superficie e la tipologia d'uso. Purché le tarif-fe non siano sproporzionate ri-spetto al volume o alla natura dei rifiuti prodotti (Corte di Giustizia Ue sentenza 16/7/2009). Principio rispetta-to anche nel caso di superfici a bassa produttività di rifiuti, co-me box, cantine e soffitte (Cas-sazione 2202/11 e 11351/12).

Dopo questi primi paletti ini-zia però la parte più critica del-la norma, che introduce tre cri-teri di commisurazione delle tariffe: i) sulla base delle quan-tità e qualità medie di rifiuti per unità di superficie; 2) molti-plicando il costo del servizio per uno o più coefficienti di produttività quali-quantitati-va di rifiuti; 3) tenendo conto, altresì, dei criteri previsti dal Dpr 158/99. Non si capisce se i criteri sono alternativi oppure cumulativi, opzione quest'ulti-ma che sembra evincersi dal te-nore della disposizione, che im-pone l'applicazione «altresì»

del Dpr 158/99. Conclusione che non solo non ha senso, ma finisce addirittura per sottrar-re ai Comuni quella «più am-pia discrezionalità nella scelta dei criteri di determinazione delle tariffe» segnalata dal mi-nistero nel dossier del 7 agosto 2013 sulla revisione del prelie-vo sugli immobili.

Nell'attesa che la questione

CONTUD RUM E

I parametri devono rispettare il principio «chi inquina paga» ma gli sconti concessi a categorie particolari sono a carico degli utenti

venga chiarita, è possibile ipo-tizzare alcune soluzioni alter-native: i) applicare la struttura tariffaria del Dlgs 507/93, con tariffe unitarie (senza parte fis-sa e variabile) ma adeguate al principio «chi inquina paga» (cioè in base alla produzione media di rifiuti); 2) applicare una tariffa binomia in forma "semplificata", cioè determi-nando propri coefficienti e pre-

vedendo eventuali riduzioni per quelle categorie che, per ef-fetto dellariclassificazione, do-vessero subire aumenti esage-rati; 3) impiegare il Dpr 158 in modalità "rigida", cioè attenen-dosi solo al metodo normalizza-to, che presenta comunque al-cuni margini di flessibilità.

In ogni caso devono essere coperti integralmente i costi del servizio. Anche qui non è del tutto chiaro a quali costi fa-re riferimento se il Comune de-cide di uscire dagli schemi rigi-di del Dpr 158/99. Il Dl 102/13 impone la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio (compresa la discarica), dispo-sizione che potrebbe essere letta in due modi: i) come con-ferma del principio di copertu-ra integrale dei costi previsti dal Dpr 158/99; 2) come possi-bilità di escludere tutte quelle voci non strettamente collega-te al servizio, tra cui i costi per accertamento, riscossione e contenzioso.

La norma si chiude con la pre-cisazione che il regime del Dl 102 si applica all'ultima rata Ta-res 2013, facendo così salve le delibere di acconto già adotta-te e prevedendo il conguaglio di fine anno con le nuove rego-le, escludendo comunque l'au-toliquidazione da parte del con-tribuente.

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I correttM, Oltre l'abitazione principale

Agenda e platea in stand-by per le agevolazioni Imu Pasquale Mirto

Oltre che sull'abitazione principale, il Dl «Imu-2» è torna-to sulle agevolazioni per partico-lari categorie di immobili, ponen-do più di un problema operativo.

Per i fabbricati merce, quelli costruiti ma non venduti dalle imprese, i dubbi riguardano so-prattutto le ristrutturazioni e gli immobili già locati ma liberi. La norma fa riferimento ai «fabbri-cati costruiti» e destinati alla vendita, e ciò potrebbe far inten-dere che l'agevolazione riguardi solo i fabbricati nuovi. Ma anche una immobile ristrutturato, ma-gari con demolizione e ricostru-zione, potrebbe rientrare nella categoria dei «fabbricati costrui-ti». La norma presuppone poi l'assenza di locazione, per cui in caso di fabbricato dato in como-dato il diritto all'agevolazione ri-mane. E se dopo essere stato lo-cato torna ad essere libero? An-che in questo caso, la legge è ri-spettata e lo sconto spetta. Nes-sun dubbio poi sul fatto che l'age-volazione tocchi solo alle impre-se costruttrici.

Sul fronte della ricerca scienti-fica, l'esenzione dal 2014 non pog-gia su una definizione puntuale

dell'attività, e mancano i criteri per determinare l'imposta nel ca-so di uso promiscuo, per attività commerciali e non.

Per gli Iacp nulla è cambiato, continua a esserci la sola detra-zione per abitazione principale, ma non c'è un'assimilazione pie-na come quella per le coop a pro-prietà indivisa. Per entrambe le fattispecie è stata abolita la pri-

L'esenzione peri militari dovrebbe riguardare il saldo ma la norma non lo dice Sugli immobili merce il nodo delle ristrutturazioni

ma rata, ma se la seconda rata non sarà cancellata si porrà il pro-blema della decorrenza dell'assi-milazione disposta per le coop.

Problemi evidenti ci sono poi per le abitazioni del personale di Polizia, Vigili del fuoco, e Prefet-tura. La norma permette di consi-derare l'abitazione come princi-pale, in assenza di residenza ana-grafica e dimora abituale, a condi-zione che non sia locata. Quindi

la casa può essere in qualunque Comune, anche turistico, e può essere data anche in comodato. Sulla decorrenza nulla si dice, e questo può sollevare problemi di mancato gettito e anche di rim-borsi sulla prima rata già pagata. Leggendo la relazione tecnica si dovrebbe dedurre che l'agevola-zione spetta solo a partire dal sal-do, visto che si stima un mancato gettito di 5 milioni per il 2013 e di lo milioni di euro per il 2014. In realtà, la soluzione non appare così pacifica, perché per gli altri sconti è stata stabilita la data di decorrenza, o dal saldo, come per gli immobili merce, o dall'an-no prossimo. Nemmeno si può sostenere che sia applicabile dal-la data di entrata in vigore del Dl, perché sarebbe stato necessario specificarlo, come avvenuto in passato, ad esempio per i molti-plicatori dei fabbricati di catego-ria B (articolo 2, comma 45 del Dl 262/2006).

In un quadro come questo, sa-rà dunque necessario, con la con-versione in legge, rendere il te-sto più chiaro, anche al per evita-re un contenzioso facilmente prevedibile e oneroso.

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30 NOVEMBRE

16 DICEMBRE

Saldo Imu per prime case «di lusso», seconde case, negozi, alberghi, imprese

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Calendario affollato

Le prossime scadenze che riguardano contribuenti e Comuni O

SETTEMBRE

Scadenza rata Tares in molti comuni

Approvazione dell'assestamento di bilancio (impossibile per chi non ha approvato iL preventivo)

OTTOBRE

Presentazione della legge di stabilità

Chiusura dei bilanci preventivi dei

Comuni e fissazione definitiva di aliquote

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Entrata in vigore della Service tax

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Conversione in legge del decreto «Imu 2» -

Scadenza saldo Tares nei Comuni che hanno approvato termini diversi

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PIRRADARDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRDIRDIRRADDIRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARRIDDRORRADARDMRP

Lotta all'evasione Aloni° di hithrmazioni Le somme portate in deduzione o detrazione

ONTROLLI D'AUTUNNO sono comunicate in dichiarazione dei redditi

pet iodo d e pos 3 2009 Nel primo anno oggetto di verifiche c'era lo sconto su mobili ed elettrodomestici

Bonus sotto la lente del redditometro Il Fisco ricostruirà la capacità di spesa anche con le agevolazioni per casa, salute e contributi

Rosanna Acierno Giovanni Parente

Spese certe, allora. Il pun-to di partenza del nuovo reddi-tometro - pronto a girare a pie-no regime proprio in questi giorni - sono gli esborsi già co-nosciuti dall'amministrazione finanziaria, oltre a risparmi e investimenti. Una soluzione che la circolare 24 dell'agenzia delle Entrate ha adottato per far scivolare in secondo piano le medie Istat, tanto contesta-te dagli addetti ai lavori. Tra le spese certe su cui si baserà la selezione dei 35mila soggetti da controllare ci sono anche quelle comunicate al Fisco at-traverso la dichiarazione dei redditi. Si tratta di tutte le voci di usc ita che a vario titolo acce-dono a deduzioni dall'imponi-bile o detrazioni dall'imposta. Ci sono dentro agevolazioni di larga diffusione: i casi più emblematici sono quelli delle spese sanitarie (la detrazione del 16% ha riguardato quasi i6 milioni di contribuenti lo scorso anno) o la deduzione per l'abitazione principale (ol-tre 17 milioni e mezzo di italia-ni ne beneficiano). Ma sem-pre restando in tema di immo-bili ci sono tutte le uscite so-stenute per la ristrutturazio-ne o il risparmio energetico o ancora lo sgravio dell'impo-sta per i mutui connessi all'ac-quisto o alla costruzione del-la casa. O ancora quelle per i contributi previdenziali ver-sati e per gli assegni al coniu-ge (qui il discorso non riguar-da il contributo per il manteni-mento dei figli).

Ci sono, però, anche degli "incroci" nella strada dei bo-nus fiscali. Pensate, per esem-pio, al riscatto degli anni di lau-

rea per i quali l'esborso può es-sere sostenuto dal diretto inte-ressato (che ha diritto a una de-duzione) o, per esempio, dai genitori che lo hanno ancora fi-scalmente a carico (in questo caso la somma versata si de-trae al16% dalle imposte dovu-te). Più che di incrocio si può parlare, invece, di coinciden-za per la detrazione su mobili ed elettrodomestici, appena reintrodotto fino al termine dell'anno dalla legge di conver-sione del decreto sugli ecobo-nus (D163/2013). La curiosità è che la precedente edizione del-lo sgravio riguardava proprio l'anno d'imposta 2009, che è quello da cui partiranno i con-trolli con la versione 2.0 dello strumento di accertamento sintetico.

In generale, l'articolato me-andro di agevolazioni tributa-rie darà decisamente una ma-no al redditometro nella sua fase di start up. Tra l'altro, si tratta di informazioni di "pri-ma mano" per l'agenzia delle Entrate, che ne entra in pos-sesso grazie alla dichiarazio-ne dei redditi presentata dai contribuenti.

Non si pensi però che singo-le detrazioni possano far ac-cendere la spia sui contribuen-ti. Citando una frase diventata celebre, è la «somma che fa il totale». Tanto più che l'obiet-tivo più volte dichiarato è quello di andare a colpire

l'evasione «spudorata». In pratica, se mettendo insieme le spese per detrazioni con le altre che risultano dall'Ana-grafe tributaria risultasse che le uscite dell'anno sforano il tetto del 20% di tolleranza ri-spetto ai redditi, allora il Fisco potrebbe convocare i soggetti "attenzionati" per chiedere lo-ro chiarimenti. A quel punto, la partita si sposterà tutta sul versante delle entrate nel cor-so dell'anno per dimostrare che le coperture sono arrivate da somme non transitate in Unico o nel modello 730 per-ché esenti, soggetti a ritenuta alla fonte o perché magari arri-vati da disinvestimenti o da donazioni.

Naturalmente, per farlo bi-sognerà presentarsi al con-traddittorio (così si chiama il confronto con i funzionari dell'Agenzia) con le carte giu-ste in mano: documentazioni o argomentazioni valide, me glio ancora se supportate da una tracciabilità attraverso bo-nifici o assegni. Anche perché non avere elementi sufficienti a disposizione o non trovare dall'altra parte un interlocuto-re che li trovi attendibili fareb-be decisamente precipitare la situazione con l'ingresso an-che delle medie Istat nella rico-struzione del reddito.

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La circolare 24/E di fine luglio ha precisato che la selezione dei contribuenti a maggior rischio evasione per il redditometro terrà conto delle spese certe e per elementi certi, oltre che degli investimenti e dei risparmi. Quindi le spese secondo le medie Istat previste dal decreto sul nuovo redditometro subentreranno eventualmente solo in una seconda fase. Le spese certe sono quelle che già risultano all'Anagrafe tributaria o dalla dichiarazione dei redditi, come nel caso di quelle portate in detrazione o in deduzione.

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Antonio Iorio

Necessario il buonsenso tra fermezza e garanzie \- controlli con il nuovo

redditometro dall'anno — d'imposta 2009 in poi dovrebbero ormai scattare. Il condizionale è d'obbligo perché - al netto delle comunicazioni estive -l'impressione è che la pre annunciata «campagna massiva» non partirà almeno per il momento. Alcuni uffici hanno già trasmesso qualche richiesta. Altri- complice anche la prossima decadenza del periodo di imposta 2008 (per il quale valgono le vecchie norme) - assicurano, invece, che inizieranno l'attività non prima del 2014.

I controlli al via contengono un elemento «ufficiale» di novità: la necessità di un serrato confronto tra ufficio e contribuente prima della contestazione di maggior reddito. Si tratta di una novità solo «ufficiale» perché, a onor del vero, tanto l'Agenzia quanto la giurisprudenza (anche se a fase alterne) avevano da tempo auspicato un ampio confronto preventivo con il contribuente anche prima di un'espressa previsione normativa.

Probabilmente il nuovo strumento porta con sé -almeno in parte - anche la credibilità della stessa amministrazione finanziaria anche perché da anni è stato indicato come una delle migliori soluzioni per il contrasto all'evasione. Il successo dell'operazione è, però, subordinato all'atteggiamento che assumeranno gli uffici centrali e locali.

Certo, chi spende decisamente più di quanto dichiara deve fornire al Fisco i necessari chiarimenti. Tuttavia in questi anni, con il precedente strumento di accertamento, l'atteggiamento degli uffici è stato, spesso, più attento a far intendere al contribuente la convenienza di un'accettazione delle contestazioni ridotte, evitando la prosecuzione di un controllo più dettagliato, che approfondire le situazioni di effettiva evasione.

Anche per questo occorre auspicare buonsenso. L'esperienza sul campo del recente passato insegna che alcuni funzionari avessero, comunque, come obiettivo finale quello di incassare delle somme anche a costo di non ritenere sufficienti giustificazioni evidenti. Ora un simile atteggiamento con il nuovo redditometro rischia veramente di creare una frizione notevole coni contribuenti e non perché si contrasta l'evasione, ma perché si ignorano fondate giustificazioni. A livello territoriale è quindi richiesta tale responsabilità (evidentemente va trasmessa dall'«alto»): essere inclusi in una lista e presentare apparenti situazioni di incongruenza non equivale a essere evasori e non necessariamente ogni controllo si deve concludere con il pagamento di una somma.

Nell'immediato ignorare le (fondate) ragioni del contribuente consente all'Erario di incassare: del resto, a volte pagare cifre non elevate, seppure derivanti da pretese infondate, è più conveniente che affrontare un contenzioso. Nel medio periodo, invece, crea sfiducia nei contribuenti onesti e minala credibilità dell'amministrazione finanziaria per quanto riguarda la capacità di colpire i veri evasori.

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Paga r tento ; in misura

ridotta Comportamento vietato (Articolo) Superamento dei limiti di velocità di non oltre 10 km/h (142 comma 7) Superamento dei limiti di velocità di oltre 10 km/h e non oltre 40 km/h (142 comma 8) Circolazione contromano (143 comma 11) Transito con semaforo rosso (146 comma Sorpasso a destra (148 comma 15) Inosservanza distanza di sicurezza tra veicoli (149 comma 4) Aprire le porte di un veicolo senza assicurarsi che non costituisca pericolo o intralcio (157 comma 7) Tenere il motore acceso durante la sosta, allo scopo di lasciar acceso il condizionatore (157 comma 7 bis) Sosta sul marciapiede (158 comma 1)

Sosta in seconda fila (158 comma 2) Mancato uso delle cinture di sicurezza (172 comma 10) Utilizzo del telefono durante la marcia (173 comma 3 bis) Transitare senza fermarsi ai caselli autostradali (176 comma 17) Mancata esposizione del contrassegno assicurativo (181 comma 3) Conducenti a "tasso zero" qualora sia accertato un tasso alcolemico superiore a O e non superiore a 0,5 g/l (186 bis comma 2) Omessa fermata in caso di incidente con soli danni materiali non gravi (189 comma Mancata copertura assicurativa (193 comma 2)

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Per le principali tipologie di violazioni al Codice della strada a confronto gli importi delle relative sanzioni in misura ridotta e gli importo scontati se pagati entro il termine dei cinque giorni

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L'agevolazione

Sanzione saldata subito: decurtazione del 30% La riduzione è calcolata sull'importo minimo Silvio Scotti

Il "nuovo Codice della stra-da" non smette di sorprenderci e la recente introduzione dello sconto del 3o% sulle sanzioni pe-cuni arie, lo conferma. In primo luogo, per l'originalità assoluta del meccanismo; secondaria-mente perché la decurtazione opera sulla cifra che già costitui-sce il minimo sanzionatorio e di conseguenza, per le violazioni ammesse al pagamento in misu-raridotta, il minimo edittale subi-sce un abbassamento del 3o per cento. Infatti, la modifica intro-dotta dalla legge 98/2013 all'arti-colo 202 del Codice prevede che il trasgressore, afronte di unver-bale di violazione possa, entro 5 giorni dalla data di contestazio-ne o di notificazione, pagare la sanzione pecuniaria nella misu-ra del 70% della cifra corrispon-dente al minimo di legge, liberan-dosi così dell'obbligazione. Il meccanismo appare piuttosto li-neare, ed è percepito quale atten-zione del legislatore verso il cit-tadino che, a fronte di una viola-zione al Codice della strada, si di-mostri desideroso di versare il dovuto alle casse pubbliche.

Due situazioni

In pratica, si possono ipotizzare due situazioni. La contestazione può infatti avvenire immediata-mente sulla strada e, in questo caso, l'utente riceverà un verba-le con una doppia indicazione sulla cifra da pagare: una sconta-ta del 30% da versare entro 5 giorni; l'altra (pagamento in mi-sura ridotta, corrispondente al minimo di legge) da pagare en-tro i successive 55 giorni.

Il caso di notificazione del ver-bale al domicilio dell'intestata-rio della carta di circolazione -che deve avvenire entro 90 gior-ni dalla violazione - risulta inve-ce più complesso in relazione al termine dal quale iniziare a con-teggiare i 5 giorni per accedere al pagamento scontato. In linea ge-nerale, la notificazione viene ef-

fettuata con raccomandata speci-fica. Laddove non venga reperito in casa l'intestatario, il servi zio postale inserisce una cartolina di avviso nella casella della posta, al-la quale seguirà un apposito avvi-so di deposito. Solo allo scadere dello 'giorno successivo a tale ul-timo avviso, potrà cominciare a decorrere il termine di 5 giorni per il pagamento scontato.

Sosta vietata

La novità comporta alcune pro-blematiche con le quali dovranno confrontarsi soprattutto i comuni in quanto, ad esempio, solo le poli-zie municipali rilevano i divieti di sosta. Come ci si può comportare difronte al classico avviso diviola-zione, tradizionalmente posizio-nato dietro al tergicristallo? Laleg-ge non disciplina il predetto avvi-so, e neppure la circolare del Mini-stero si avventura sul caso che, pe-raltro, risulta frequentissimo.

In realtà, non esistono motivi per escludere il beneficio del 30% di sconto al caso del divieto di sosta ed è in linea con lo spirito della modifica consentire al tra-sgressore di pagare immediata-mente la cifra più bassa. La que-stione non è di scarsa rilevanza, in quanto la successiva notifica-zione del verbale al domicilio dell'intestatario della carta di cir-colazione ha un costo che arriva a 14 euro, su una sanzione di 41, che potrebbe essere estinta con un importo pari a 28,70 euro.

In caso di contestazione im-mediata, per poter procedere im-mediatamente al pagamento, nella stragrande maggioranza dei casi, sarà necessario che l'agente o la pattuglia interessa-ta, siano dotati di Pos, mala diffu rion e di tali dispositivi è tuttora estremamente limitata: di conse-guenza, il pagamento immedia-to, salve le eccezioni di legge, ri-mane un traguardo importante daraggiungere, nell'ambito orga-nizzativo dei corpi con la quali fi-ca di polizia stradale.

PRO ElIZIONF RTS:RVÀTA

Importi a confronto

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11 PAGAMENTI

In attesa delle convenzioni l'ammissione delle credit card Andrea Curiat

Grazie allo sconto del 3o%, pagare una multa subito non è mai stato così conveniente. Ovviamente, salvo casi eccezionali previsti dal Codice della strada, non è possibile affidare il contante nelle mani degli agenti che hanno accertato l'infrazione. Ma presto i cittadini potranno ricorrere a carte di credito, bancomat, prepagate e anche a bollettini postali per saldare il debito in tempi rapidi. Il decreto 69/13 (convertito nella legge 98/13) prevede infatti espressamente l'introduzione della moneta elettronica tra i sistemi di pagamento accettati dalle pattuglie stradali.

La condizione è che gli agenti siano dotati di un terminale Pos, indispensabile per registrare le

transazioni con carte di credito e bancomat. La Polizia stradale ha già dal 2012 una dotazione di circa 600 Pos wireless distribuiti tra le varie pattuglie, ma finora il pagamento con carte di credito e bancomat è riservato esclusivamente a chi guida un'auto con targa estera (anche se italiano) e viene fermato per un'infrazione. Anche gli autotrasportatori possono saldare il debito con moneta elettronica in alcuni casi precisi: violazione dei limiti di velocità di oltre 4o km/h, sorpasso dove non consentito dalla segnaletica stradale orizzontale e verticale, sovraccarico del to% rispetto al massimo trasportabile, e altre irregolarità sui tempi di guida e sul cronotachigrafo. Questi stessi casi sono gli unici in cui

sia possibile pagare anche in contanti direttamente all'agente accertatore.

Per i cittadini fermati dai vigili, sfoderare il b ancomat sarà solo una comodità in più. Che però potrebbe dimostrarsi utile sia per minimizzare le code in banca o posta con i bollettini, sia per ridurre il numero di contenziosi, "invogliando" i trasgressori a pagare subito, con lo sconto, anziché attendere e presentare ricorso sperando di farla franca. «I Pos sono già disponibili alle pattuglie-anticipano dalla Polizia stradale -. Stiamo attendendo le convenzioni con le banche, le Poste e gli altri istituti finanziari, per fissare le caratteristiche tecniche dei pagamenti.Nel giro di2-3 mesi probabilmente riusciremo a estendere il

servizio a tutti i cittadini». Attenzione, però: il pagamento immediato con carte di credito sarà possibile solo per quelle infrazioni per le quali è prevista la riduzione del 30% dell'importo. «Sin d'ora-aggiungono dalla Polstrada - è possibile versare gli importi delle sanzioni non scontate con carte di credito attraverso il portale di Poste Italiane. Tra pochi mesi, quando i conti correnti provinciali usati per raccogliere i pagamenti in forma ridotta verranno riunificati con il conto unico nazionale, sarà possibile pagare attraverso questo canale anche le sanzioni scontate». Ma c'è anche un altro passo verso la digitalizzazione delle multe: chi ha un indirizzo Pec potrà presto ricevervi i verbali di accertamento delle infrazioni, senza oneri aggiuntivi.Anche in questo caso le procedure di notificazione saranno emanate entro 4 mesi dalla data di pubblicazione della legge 98 di conversione del Dl 69 (i120 agosto scorso).

RIFROCI,OVE RISERVATA

21 SIN ;STP].

Maurizio Caprino

Si arriverà mai alla "privatizzazione degli incidenti"? È presto per dirlo. Quel che è certo è che non sarà facile come sembrava prima che diventasse pubblica l'intenzione del Governo di sottrarre alle forze dell'ordine la rilevazione dei sinistri stradali senza morti né feriti, per affidarla ad ausiliari privati chiamati da chi vi è coinvolto e vuole l'intervento di un soggetto terzo per limitare le possibilità delle controparti di far apparire alle assicurazioni ricostruzioni sbagliate e/o fraudolente.

L'idea non è nuova: al ministero dell'Interno sanno di non avere abbastanza pattuglie

per intervenire ovunque richiesto (in Italia il tasso di conflittualità in caso di incidente è alto). E ci sono società private che hanno già proposto i loro servizi di rilevazione alle compagnie, che però finora sono state restie a convenzionarsi con loro (tanto che queste società cercano di far quadrare i conti lavorando anche per gli enti locali proprietari di strade, per i quali sgombrano la carreggiata dai veicoli e dai detriti dell'incidente). Così a fine agosto le prime bozze del disegno di legge sul pubblico impiego contenevano anche la nuova figura di ausiliario.

Appena si è sparsala notizia, si sono scatenate polemiche.

Tra i vari problemi sollevati, oltre al delicato rapporto tra ausiliarie forze dell'ordine, c'è quello del costo: inizialmente va a carico di chi decide di chiamare gli ausiliari ma poi rischia di fmire tra le spese legate all'incidente che vanno a carico della compagnia che risarcisce il danno. Insomma, tutto si scaricherebbe sulle tariffe della Rc auto, che sono già le più alte d'Europa e che si cercherebbe di far calare proprio combattendo le frodi.

Così il Governo sempre aver accantonato per ora l'idea. Ma al ministero dell'Interno l'idea di privatizzare resta e l'iter del disegno di legge è ancora lungo, per cui la figura degli

ausiliari potrebbe tornare nel testo o in qualche altro provvedimento legislativo.

Indipendentemente da come finirà, la rilevazione resta un problema. Non solo per la professionalità di chi la effettua (oggi mediamente non alta, nonostante da essa dipenda l'erogazione di milioni di euro in risarcimenti): i professionisti più qualificati lamentano disordine nella gestione delle pratiche da parte delle compagnie. Addirittura, in alcuni casi si aprirebbero più fascicoli su uno stesso sinistro. Ciò fa aumentare le statistiche sugli incidenti rispetto al calo dovuto alla crisi. Per qualcuno sarebbe addirittura un modo per giustificare rincari tariffari ora che non sono più alimentati dall'aumento dei sinistri. Impossibile verificare queste accuse. Si può solo dire che più ordine non guasterebbe.

O RITFORVIZICTIF RISF R

Gli ausiliari privati antifrode potrebbero pesare sui costi

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La cedolare vince il test di convenienza sul fisco degli affitti Per i nuovi contratti il canone libero resta mediamente più vantaggioso Cristiano Dell'Oste

Ecco due regole d'oro per i proprietari di case in affitto. La prima: se puoi scegliere la cedo-lare secca, fallo senza troppe esitazioni. La seconda: se devi decidere tra affitto libero e con-cordato, ricorda che i canoni di mercato sono quasi sempre più convenienti da un punto di vista fiscale, tranne i casi in cui la differenza tra le due rate mensili è inferiore al 20-25% e il Comune ha previsto un forte sconto sull'Imu per gli affitti convenzionati.

Lo scenario cambia ancora, dopo l'ultima modifica dettata con il decreto sull'Imu (Dl 102/2013, articolo 4), che riduce dal19 al15% l'aliquota della cedo-lare secca sulle locazioni a cano-ne concordato, lasciando ferma al 21% quella sugli affitti liberi. 11 taglio della cedolare si applica già dal 2013 e si affianca al rinca-ro della tassazione Irpef, scatta-to dal 1' gennaio scorso.

Il risultato, per i canoni con-venzionati, si può riassumere così. Fino al 2012, la cedolare era mediamente vantaggiosa dal terzo scaglione Irpef in poi; in pratica, da 28mila euro di im-ponibile in su. Dal 2013, invece, è conveniente - anche se di po-co - fin dal primo scaglione Ir-pef, quindi per tutti i proprieta-ri. Per gli affitti liberi, invece, la tassa piatta era già imbattibile fin dal primo scaglione Irpef, e l'incremento del prelievo ordi-nario scattato nel 2013 ha solo al-largato la forbice.

Di fatto, ci sono solo due va-riabili che potrebbero far pen-

dere la bilancia a favore della tassazione ordinaria: l'inflazio-ne e le detrazioni fiscali. Sicco-me chi sceglie la cedolare deve rinunciare all'aggiornamento Istat del canone, unbalzo del ca-rovita potrebbe erodere il gua-dagno netto del proprietario: ma è un problema che ai livelli attuali (indice Foi +1,2% su base annua a luglio) si pone solo do-po l'eventuale rinnovo del con-tratto, cioè dal quinto anno per

per cento La nuova aliquota La cedolare secca sugli affitti a canone concordato

gli affitti liberi e dal quarto per i concordati. E comunque l'op-zione per la cedolare è revocabi-le con una dichiarazione in car-ta libera alle Entrate (o con il modello 69).

L'altra variabile da soppesare è la presenza di detrazioni fisca-li, che potrebbero andare perse se il proprietario ha redditi mol-to bassi o se ha solo redditi di lo-cazione: le detrazioni, infatti, possono essere "sottratte" dall'Irpeflorda, ma non dalla ce-dolare, che è una sostitutiva.

I dati ufficiali sul 2011, primo anno di applicazione della cedo-lare, mostrano che il 75% di colo-ro che hanno scelto la nuova im-posta ha un imponibile superio-re ai 28mila euro. Resta da vede-re se le cose cambieranno - co-

me sarebbe logico aspettarsi -quando saranno pubblicati i da-ti degli anni seguenti.

Una volta chiarito che la cedo-lare conviene quasi sempre, chi deve stipulare un nuovo contrat-to potrebbe chiedersi se sia me-glio l'affitto libero o quello con-cordato. Ma qui cominciano i problemi, perché il canone con-venzionato è più basso di quello di mercato.

La tabella a fianco confronta il guadagno netto che rimane in tasca al proprietario con un affit-to di mercato di i.000 euro al me-se, al quale corrispondono di-versi livelli di canone concorda-to. La conclusione è che, nono-stante il taglio della cedolare, il canale convenzionato risulta fi-scalmente vantaggioso solo per canoni che si avvicinano a quel-li di mercato. Anche perché l'an-no scorso, con l'arrivo dell'Imu, sono state spazzate via le vec-chie agevolazioni Ici (si veda an-che l'articolo a fianco).

A livello generale, il pacchet-to di incentivi fiscali oggi non ba-sta a invogliare i proprietari ad affittare le proprie case a un prezzo "politico", con tutto ciò che ne consegue anche in termi-ni di politica degli affitti. Le ra-gioni per scegliere il concorda-to, se mai, andranno cercate in situazioni particolari a livello in-dividuale (volontàdi non perde-re l'inquilino in un periodo di forte morosità) o territoriale (sconti Imu in Comuni virtuosi, accordi locali molto vantaggio-si, crollo dei canoni di mercato).

cristiano delloste@ilsole24ore com

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613 528 443 358

296 368 441 514 586

346 428 511 593

568 498 427 356 286 Irpef 41%

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si9' e rld CAS

Canoni liberi Canoni concordati

5

90

105

121

165

177

185

120

140

161

219

235

246

67

Il quadro

LE ULTIME MODIFICHE L'incidenza percentuale della tassazione sui redditi d'affitto

100

90

80

70

60DA - A

50 21,4 40 30,4 30

20

10

fino al2012

DA -'A

15,0 26,9

da12013 dal 2013 fino al 2012 L\

IL TEST DI CONVENIENZA Il peso del Fisco in base al canone mensile e al tipo di contratto. Dati in euro

Contratto oncord o Affitto libero

Canone men i o euro 600 euro o euro 800 euro 900 euro 1.000 euro ,'. 70

Cedola re secca

Irpef 23%

Irpef 27%

Irpef 38%

Irpef 41%

Irpef 43%

Imposta al mese 67

75

87

101

137

147

154

105

122

141

192

206

215

135

157

181

247

265

277

698 Cedola re secca

Irpef 23%

Irpef 38%

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rkadute I riflessi sul mercato

Effetti marginali dall'aliquota al 15% sui concordati Raffaele Lungarella

La riduzione dal 19 al 15% della cedolare secca sui canoni concordati - prevista dal Dl 102/2013 - determina, anche per gli affitti d'importo più elevato, una differenza d'imposta mode-sta in valore assoluto. Su un ca-none mensile di 8 oo euro, ad esempio, la minore imposta è di 32 euro al mese.

L'effetto certo della riduzio-ne d'aliquota è il risparmio fisca-le di cui beneficeranno i pochi proprietari degli immobili i cui canoni concordati sono già ora tassati con la cedolare secca: cir-ca 65mila contribuenti nell'an-no d'imposta 2011 su un totale di circa 2 milioni di locatori.

Per il resto, è difficile prevede-re come lo sconto influirà sulle convenienze e sulle decisioni dei proprietari e che spinta po-trà dare alla crescita del segmen-to del canone concordato, che comunque - è bene ricordarlo -può essere applicato solo nelle città qualificate «ad alta tensio-ne abitativa», per lo più grandi centri e medie città di provincia.

Il punto cruciale, oltre alla va-riabile fiscale, è il livello del ca-none. Essendo il risultato della negoziazione tra i rappresentan-ti delle associazioni degli inqui-lini e quelle dei proprietari, i ca-noni concordati sono più bassi di quelli di mercato praticati nel-le singole zone alle quali si riferi-scono. I loro livelli riflettono, tra altre condizioni, i contesti lo-cali del mercato dell'affitto, i rapporti di forza tra le organiz-zazioni di categoria che li nego-ziano e le politiche comunali re-lative alle imposte patrimoniali sulle seconde case.

In regime di Ici, molti Comu-ni avevano ridotto in misura ri-levante l'aliquota applicata alle abitazioni affittate a canone con-cordato; in non pochi casi, so-

prattutto nelle grandi città, l'avevano azzerata. Con l'Imu nel 2012, il prelievo minimo sul-le case affittate nonpoteva scen-dere sotto lo 0,4% (con base im-ponibile rivalutata del 60%) ed è quasi sempre stato fissato a un livello più alto dai Comuni, an-che perché c'era la quota fissa dello 0,38% riservata allo Stato.

Quest'anno la riattribuzione ai Comuni dell'intero gettito Imu sulle abitazioni permette ai sindaci di decidere con più fles-sibilità, salvo, naturalmente, l'esigenza di far tornare i conti. Per i bilanci comunali c'è tempo fino al 3o novembre prossimo, ma si può prevedere che in mol-ti casi la manovra sull'Imu po-trebbe valere più del risparmio d'imposta aggiuntivo derivante dal taglio dell'aliquota della ce-dolare.

Il mercato sta facendo regi-strare un eccesso di offerta di abitazioni in affitto rispetto alla capacità di spesa delle famiglie, e questo riduce i canoni sia nei nuovi contratti che nei contratti esistenti, con rinegoziazioni sempre più frequenti. In questo scenario, pur di affittare, alcuni proprietari potrebbero decide-re utilizzare il vantaggio fiscale aggiuntivo per accrescere lo sconto sull'affitto che erano già disposti a fare. Ma, è poco proba-bile che saranno disposti a farlo, se la loro percezione è che la cri-si non durerà ancora a lungo e se i canoni concordati sono rite-nuti troppo al di sotto di quelli di mercato.

Considerata la molteplicità dei fattori che concorrono alle decisioni dei proprietari, è im-probabile che per la diffusione del regime contrattuale dei ca-noni concordati possa essere de-terminante la riduzione del 4% dell'aliquota della cedolare.

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Obbligo di pareggio senza autonomia di Ettore J orlo

a revisione della Carta, in- tervenuta conia legge co

posti-

..4tuzionale i/2012, ha im- sto una particolare procedura agli enti territoriali che volessero ricorrere all'indebitamento. Quest'ultimo ammesso, esclusi-vamente, per finanziare un inve-stimento istituzionalmente utile.

Nell'integrare l'articolo 119, comma 6 della Costituzione, ha previsto che l'ente interessato ad indebitarsi debba, contempo-raneamente, predisporre un pia-no di ammortamento del debito contratto. Non solo. Hal'obbligo di "provare", nella contestualità, il rispetto dell'equilibrio dibilan-cio da parte di tutti gli enti locali del territorio regionale. Unapre-scrizione, per certi versi, di diffi-cile compatibilità costituziona-le, se considerata in rapporto all'esercizio dell'autonomia che la stessa Carta attribuisce (qua-si) incondizionatamente alle au-tonomie locali. Un'eccezione che diventa ancora più evidente alla luce dell'articolo 10 della leg-ge attuativa 243/2012.

Il legislatore ha previsto al ri-guardounaprocedura concertati-va, che ha stupito i sostenitori dell'autonomia stricto sensu.Inve-ro, imporre a Regioni ed enti locali una simile condizione procedura-le è apparso "deformante" del più generale principio costituzionale.

Ciò in quanto la contrazione di un debito produttivo non può essere negativamente condizionata dall'eventuale inadempimento -sempre che possa essere conside-rato tale inbase all'articolo 81 della Costituzione - di un altro ente. La Costituzionevigente ha attribuito agli enti territoriali un'autonomia finanziaria, limitata solo dal loro concorso all'equilibrio economi-co complessivo e dalla sostenibili-tà del debito pubblico.

Il problema è di capire se il ri-corso all'intesa tra Regione ed enti locali, finalizzata a garantire il conseguimento dell'equilibrio della gestione di cass a fmale, rap-presenti la corretta attuazione del principio costituzionale o ne costituisca unaviolazione.

Allo stato non è comunque sta-ta perfezionata alcuna intesa, perché manca il Dp cm attuativo, cui fa esplicito riferimento e rin-vio l'articolo 10, comma 5 della legge 243/2012.

Le domande: è corretto che una norma costituzionale venga paralizzata da uninadempimen-to amministrativo? Gli enti terri-toriali dovranno provvedere a prescindere?

Una valutazione complessa e difficile da farsi, alla quale darà, di certo, il suo contributo chiariti-catore la Consulta.

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S°Ierld CAS

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calenz!arìo Riconoscimento al 30 novembre

Slitta l'emersione dei debiti imprevisti Patrizia Ruffini

::::: Anche il riconoscimento dei debiti fuori bilancio da ef-fettuare entro ilio settembre con la salvaguardia degli equi-libri quest'anno risente degli effetti delle fitte nebbie che an-cora circondano i conti locali.

I Comuni che non hanno an-cora approvato il preventivo e si avvalgono delle proroga al 30 novembre, durante l'eserci-zio provvisorio, in assenza di stanziamenti di spesa dell'ulti-mo bilancio approvato, non possono riconoscere debiti fuori bilancio (Corte dei conti della Campania, deliberazio-ne n. 213/2013).

Questa regola - sottolinea-no i magistrati contabili - di-

scende dalla considerazione del carattere autorizzatorio del bilancio di previsione e dei relativi stanziamenti.

Per gli enti locali che hanno approvato il bilancio di previ-sione, il riconoscimento di questi debiti quest'anno deve fare i conti con le novità arriva-te a restringere i vincoli di fi-nanza pubblica.

Innanzitutto per il finanzia-mento dei debiti di parte cor-rente, dal i° gennaio 2013 non possono essere più utilizzate le alienazioni, a differenza di quanto consentito fino all'an-no scorso; l'unica via disponi-bile per il ripiano di spese cor-renti è ora l'utilizzo della leva tributaria, per cui l'ente può

modificare le tariffe e le ali-quote relative ai tributi entro il 30 settembre.

Qualora la rateizzazione triennale non fosse sufficien-te a superare le condizioni di squilibrio, il consiglio può deliberare il ricorso al piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata mas-sima di dieci anni, disciplina-to dall'articolo 243-bis del

egE COSA CAMBIA Il finanziamento non può più

essere coperto da alienazioni se non per le amministrazioni che fanno ricorso

all'anticipazione anti-default

Testo unico degli enti locali (Dlgs 267/2000).

Il ricorso alla procedura anti-dissesto consente agli enti locali di continuare a de-stinare anche le entrate da alienazioni al finanziamento dello squilibrio corrente, de-rogando così al nuovo princi-pio imposto dalla legge di sta-bilità 2013, a condizione che l'ente acceda al fondo di rota-zione per il finanziamento del piano di riequilibrio plu-riennale e si attenga quindi al-le conseguenti condizioni re-strittive (deliberazione se-zione Autonomie della Corte dei conti n.14/2013).

Ai fini del Patto di stabilità interno, si ricorda che sono

stati concessi spazi finanzia-ri anche per i debiti in conto capitale riconosciuti alla da-ta del 31 dicembre 2012 oppu-re che presentavano i requisi-ti per il riconoscimento ai sensi dell'articolo 194 del Tuel (D135/2013).

La proposta consiliare di de-liberazione del debito fuoribi-lancio è soggetta - dopo le no-vità introdotte dal D1174/2012 - al parere preventivo dell'or-gano di revisione. Una volta approvato, l'atto di riconosci-mento del debito va inviato al -

la procura regionale della Cor-te dei conti.

I Comuni soggetti al Patto di stabilità devono porre parti-colare attenzione al riconosci-mento di debiti fuori bilancio per l'acquisizione dibeni e ser-vizi in violazione degli obbli-ghi di preventivo impegno di spesa nei limiti dell'utilità e dell'arricchimento dell'ente

(la tipologia indicata alla lette-ra e) dell'articolo 194 del Te-sto unico degli enti locali).

Questa fattispecie è infatti particolarmente delicata ai fi-ni delle elusioni aivincoli di fi-nanza pubblica; al riguardo si deve dimostrare che i debiti non rappresentano il rinvio a esercizi successivi di spese prevedibili e non impegnate a carico dei bilanci precedenti proprio per poter rientrare nei vincoli del patto. Il valore medio nazionale dell'inciden-za di questi debiti per beni e servizi sul totale ripianato (29%) nel 2012 si divarica in una forbice molto ampia suba-se regionale.

Negli enti umbri l'incidenza è pari all'81%, in Toscana, Mar-che e Liguria supera il 6o%. Mentre il fenomeno scende sotto il 20% in Puglia, Veneto, Sicilia e Campania.

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09/09/2013

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(arte conti, Il discarico

Spese illegittime, l'agente rimborsa

L'economo che come agente contabile ha effettua-to spese ritenute illegittime è condannato a rimborsarle. È quanto emerge dalla sentenza 246/2013 della sezione giuri-sdizionale della Corte dei con-ti per la Toscana, che offre una fotografia utile per la gestione della cassa economale.

Entro 6o giorni dall'approva-zione del rendiconto, i conti de-gli agenti contabili e del tesorie-re vanno trasmessi alla Corte dei conti. Il caso in esame si inseri-sce nella fase post consegna e ri-leva per la contestazione da par-te dei magistrati contabili delle spese considerate illegittime/il-lecite, in quanto contra legem e quindi non "discaricabili".

In dettaglio, l'economo de-ve rispondere per l'intera cifra relativa ad alcune spese illegit-time, in relazione alle quali, per ragioni del suo ufficio, do-veva conoscere il divieto di-sposto per legge, e per una par-te (3o%) delle spese la cui liqui-dazione è da imputarsi anche alla condotta di terzi.

Le spese a totale carico dell'economo riguardano: mis-sioni; ricariche telefoniche; sanzione per violazione del co-dice della strada e penali per ri-tardati pagamenti. Queste ulti-me voci, ricorda la sentenza, «avrebbero dovuto essere po-ste a carico di chi aveva com-messo l'illecito»; quindi la par-te ancora non recuperata dai soggetti interessati rientra nel-la contestazione. Le spese per ricariche telefoniche, pur rife-

rendosi - secondo quanto af-fermato dall'economo in fase di audizione - agli autisti di scuolabus che, per esigenze di servizio, si sarebbero potuti trovare nell'eventualità di do-ver contattare i genitori dei bambini, non sono state giusti-ficate, perché disposte «senza alcun provvedimento autoriz-zatorio e senza documentazio-ne probante del traffico delle telefonate in uscita per cia-scun soggetto interessato».

Le spese di rappresentanza sono state liquidate sulla base di una richiesta priva di docu-mentazione giustificativa, e manca la dimostrazione della stretta connessione con i fmi istituzionali dell'ente con un atto preventivo di autorizza-zione riportante l'evento cui si riferisce la spesa e la delibera del governo dell'ente.

In relazione alle diverse casi-stiche di spese, in conclusione, la Corte dei conti ha contestato l'ammanco all'agente contabile, rettificato il conto della gestio-ne nella parte pagamenti, dove non sono stati discaricati quelli illegittimi, e chiamato l'econo-mo al rimborso della somma, più interessi e spese di giudizio.

La nota positiva, infine, ri-guarda la circostanza che so-no stati discaricati alcuni paga-menti irregolari per aspetti procedurali, per essere stati eseguiti dall'economo e non per le ordinarie vie di spesa, ma comunque "dovuti".

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ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

. .%co,co Il decreto 101/2013

I prepensionamenti non aprono subito a nuove assunzioni Maria Barilà

L'articolo 2 del Dl101/2013, in materia di razionalizzazio-ne nelle Pubbliche amministra-zioni, interviene sui prepen-sionamenti per chiarire l'am-bito di applicazione dell'istitu-to in caso di dichiarazione di eccedenza di personale (com-ma 3), prorogare di un anno la data di riferimento per l'appli-cazione dei requisiti pensioni-stici pre -riforma Fornero (comma i, lettera a) punto 2) e qualificare il prepensionamen-to, in caso di soprannumero, come risoluzione unilaterale del rapporto (comma 6).

L'istituto del prepensiona-mento nel settore pubblico è stato introdotto dall'articolo 2

del Dl 95/2012 come strumen-to proritario per consentire al-le amministrazioni centrali di riassorbi re i soprannumeri de-terminati dalle misure di ridu-zione delle dotazioni organi-che, prima di ricorrere alla mo-bilità coattiva. Lo stesso artico-lo 2 aveva già previsto la possi-bilità (comma 14) di ricorrere allo stesso istituto anche in ca-so di eccedenza dichiarata per ragioni funzionali o finanzia-rie dell'amministrazione. Le ra-gioni funzionali possono deri-vare da un'esigenza di riduzio-ne di organico per profili pro-fessionali specifici di un'area o categoria a causa, ad esempio, di riorganizzazione, semplifi-cazione, razionalizzazione o informatizzazione dei proces-si; le ragioni finanziarie, ogget-tivamente rilevabili derivano dalla necessità di ridurre la spe-sa di personale per enti in cui le criticità di bilancio che pos-sono degenerare in dissesto fi-nanziario.

Sul piano interpretativo, la platea dei destinatari del com-ma 14 era controversa. Il Dl 101/2013 chiarisce l'ambito sog-gettivo precisando che il ricor-so allo strumento del prepen-sionamento è consentito a tut-te le amministrazioni pubbli-che di cui all'articolo 1, comma 2, del Dlgs 165/2001 per i casi, appunto, di dichiarazione di ec-cedenza di personale per ragio-ni funzionali o finanziarie. Sull'ambito oggettivo, in ag-giunta a questi presupposti, si chiarisce che le posizioni di-chiarate ecce dentarie non pos-sono essere ripristinate nella dotazione organica di ciascu-na amministrazione. Inoltre i

prepensionamenti non potran-no costituire immediatamente risparmi utili da calcolare ai fi-ni della definizione del budget da destinare alle assunzioni, dovendo attendere la matura-zione dei requisiti pensionisti-ci secondo le regole ordinarie del Dl 201/2011.

La seconda novità riguarda la possibilità di estendere fino al 31 dicembre 2015 (e non più fino al 31 dicembre 2014) l'effi-cacia dei requisiti anagrafici e contributivi per il diritto all'ac-cesso e la decorrenza del trat-tamento pensionistico, ante-riori alla riforma del Dl 201/2011 per un numero di sog-getti pari alle posizioni dichia-

LA RWOLA I risparmi ottenuti

con le uscite anticipate possono finanziare ingressi

solo dopo la maturazione dei requisiti previdenziali

rate eccedentarie. È chiaramente desumibile

che il ricorso alla deroga, ri-spetto al nuovo regime pensio-nistico introdotto dalla rifor-ma Fornero, si giustifica solo in presenza di una situazione straordinaria, fondata su ra-gioni di razionalizzazione e contenimento della spesa, che nel condurre alla dichiarazio-ne di eccedenza tende poi a de-terminare un impatto non traumatico sui rapporti di la-voro in essere. In sostanza, an-ziché applicare direttamente ai lavoratori la mobilità coatti-va, con il rischio di non realiz-zare la loro ricollocazione en-tro due anni e giungere così al loro licenziamento, si introdu-ce questo strumento di fuoriu-scita dal mondo del lavoro ri-chiamando il regime pensioni-stico previgente caratterizza-to da una maggiore flessibilità (pensione di vecchiaia, pen-sione di anzianità, meccani-smo delle quote).

Infine, il legislatore si è pre-occupato di chiarire che il da-tore di lavoro pubblico, nel momento in cui si trova a ricor-rere al "prepensionamento", interviene sul rapporto di la-voro del dipendente risolven-do unilateralmente il rappor-to di lavoro.

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I PREVENTIVO Lo slittamento al 30 novembre previsto per 2013 dal Dl Imu-2 rappresenta un record nella storia dei rinvii di termini per la chiusura dei preventivi, e di fatto rende inutilizzabili i due precedenti strumenti per gli enti che attendono il nuovo termine

09/09/2013

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Imw I termini per il preventivo scadono insieme a quelli per l'assestamento

Il bilancio «di previsione» non sarà modificabile Impossibile la manovra di salvaguardia al 30 settembre

Michelangelo Nigro

Gli enti locali avranno tem-po fino al 3o novembre, un me-se prima della fine dell'anno, per approvare il bilancio di previsione 2013. La nuova pro-roga è stata inserita nel DI 102

del 31 agosto 2013, che abroga la rata di giugno dell'IMU sulle abitazioni principali e sulle ca-tegorie per le quali, con il Dl 54/13, ne era stata dispostala so-spensione. Il Dl prevede altre disposizioni sull'IMU, rivede la Tares, spostando al 3o no-vembre i termini per l'approva-zione del Regolamento e delle relative tariffe.

Sono inoltre rinviati ad ulte-riori provvedimenti sia l'elimi-nazione della rata Imu di dicem-bre, sia l'introduzione, dal 2014, della nuova service tax.

Questi i "titoli" del nuovo sce-nario di breve periodo della fi-nanza locale. Il metodo, però, va in netta contraddizione con i principi della sana program-mazione. Le conseguenze non sono rassicuranti, almeno sul piano tecnico e contabile.

Gli enti che non hanno anco-ra approvato il bilancio hanno operato finora in dodicesimi, sulla base dell'assestato 2012, i

cui valori sono generalmente più alti del relativo consuntivo. Continuare con la gestione provvisoria fino al 3o novem-bre significa mettere a rischio gli equilibri di bilancio, soprat-tutto sulla parte corrente. Che lo Stato si faccia carico dell'Imu abrogata è il minimo che ci si potesse aspettare, ma si dovranno attendere ancora settimane per l'esatta quantifi-cazione; è, infatti, previsto un ulteriore decreto del Ministero dell'interno, di concerto con l'Economia.

Per i Comuni si riduce l'auto-nomia di agire sulla principale leva fiscale; e per gli enti che avevano già provveduto ad in-nalzare le aliquote per il 2013, tutti i programmi sono da rie-saminare. Approvare il previ-sionale al 3o novembre signifi-ca, di fatto, approvare il pre-consuntivo, inglobando, in uno, i provvedimenti della sal-vaguardia e dell'assestamen-to. Dopo ilio novembre, si ri-corda, non sono più possibili variazioni di bilancio. Si può ancora chiamare bilancio di previsione un documento non più modificabile ?

E quali sono le conseguenze di questo decreto per gli enti che hanno già approvato il loro

Gli strumenti

O I SALVAGUARDIA La legge prevede la possibilità che gli enti approvino la salvaguardia entro il 30 settembre, con la possibilità di modificare anche aliquote e tariffe. In una situazione ordinaria, questo permette di modificare eventuali errori di quantificazione nel preventivo o dì finanziare uscite impreviste

02 i ASSESTAMENTO Entro 1130 novembre Comuni devono procedere all'assestamento di bilancio, dopo il quale non è più poss'bi le modificare le poste dei conti che a quel punto assumono un valore definitivo, da verificare e certificare nel rendiconto

bilancio? Di certo dovranno adottare le necessarie variazio-ni di bilancio. Stando alla tem-pistica dettata dal decreto, non ci sarebbero i tempi tecnici per la manovra di salvaguardia da approvare entro il 3o settem-bre. Alla luce delle modifiche intervenute, che riguardano anche la Tares, e dei rinvii a nuove disposizioni sulla secon-da rata dell'Imu, si ritiene che, come già accaduto nel 2012, la salvaguardia dovrà essere ap-provata contestualmente all'assestamento.

Guardando alle casse comu-nali, l'unica notizia lieta è l'ero-gazione del 5 settembre del se-condo acconto del Fondo di so-lidarietà Comunale, la cui quan-tificazione complessiva resta ancora un rebus.

In definitiva, i Comuni pro-grammano le proprie politiche di spesa sulla base di Imu, Ta-res, Fondo di solidarietà comu-nale e addizionali comunali. La caratteristica che oggi li acco-muna è la totale incertezza sul-la loro entità. Il fe deralismo tan-to auspicato avrebbe dovuto concedere agli amministratori lo cali le leve sufficienti a mano-vrare le politiche fiscali in fun-zione del proprio mandato. Co-sì non è. Le aspettative sulla ser-vice tax aumentano, ma nel frat-tempo resta il problema degli equilibri dibilancio per il 2013.

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09/09/20/3

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Ricounizione set adempii-nei-di e tempi della p,a, Per•ottenere la Via ci v ole un armo

Dai libri paga ai registri rifiuti La burocrazia schiaccia le pmi

Pagina a. cura HDt GAERIKLE VENTURA

\\,-\\ alla tenuta dei libri paga alle comunica.- zioni per aSSIIIIZiOri i

tk. o cessazioni. di. lavoro, dal piano operativo sicurez-za alla tenuta dei registri dei rifiuti. Si aggiungano poi gli adempimenti fiscali che, tra Iva, Tare.s, Irap, lino., fanno una scadenza. ogni tre giorni, e il risultato è presto detto: le imprese sono schiacciate dal peso della burocrazia, che costa, in media, 7 mila euro l'anno a ciascuna pini e, in totale, 31 miliardi. di euro. itila-non basta. Perché lungaggini e ritardi della pubblica animi-nistrazione stanno tagliando le gambe anche ai professionisti: un ingegnere che fa domanda per una procedura di Valuta-zione di impatto ambientale (Via) deve aspettare in media 337 giorni per ottenerla. Ne occorrono invece 333 tanto per l'autorizzazione unica per le energie rinnovabili, quanto per l'Autorizzazione integrata ambientale Aia) e così via. È quanto emerge dalla. ricogni-zione di ltalioOggi Sette, che ha fotografato quanto incide e quanto costa la burocra.zia negli affari di imprese e pro-fessionisti. Un fenomeno che ha raggiunto una dimensione tale Che oggi è nata una nuo-va professione: quella dello «sburocrate», che si sostituisce all'imprenditore o al professio-nista nel rapporto con la p.a., promettendo, a pagamento, di accorciare i tempi di rilascio dei documenti (si veda altro servizio a pag. 4). Ma entriamo nel dettaglio.

Adempimenti e costi per le hrtprese Il Centro stu-di Cna ha conteggiato tutti gli a.d.empimenti fiscali a cui deve sottostare ogni anno una piccola impresa in contabilità ordinaria, con tre dipendenti e un. collaboratore esterno. Ed

emerso che ogni azienda che svolge una decina di operazio-ni all'anno con l'estero e che

ha. avuto un appalto e U.D. su-bappalto, deve star dietro a 70 scadenze all'anno: ovvero una ogni tre giorni. Secondo l'ulti-mo rapporto realizzato dalla Cgia di Mestre sal tema. «bii-rocrazia», invece, il settore che incide di più sui. bilanci delle pini è quello del lavoro e della previdenza: la tenuta dei libri paga, le comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazio-n i. di lavoro, le denunce mensili dei dati retributivi e contribu-tisi, l'ammontare delle retribu-zioni e delle autoliquidazioni costano al sistema delle pmi complessivamente 9,9 miliardi all'anno (6,9 miliardi in capo al lavoro, 3 miliardi riconducibili

alla previdenza e all'assisten-za). Su ciascuna pini il costo medio annuo è di 2,275 euro. La sicurezza nei luoghi di la-voro, invece, pesa sul sistema imprenditoriale per un impor-to complessivo pari a 4,6 mi liardi di euro. La valutazione dei rischi, il piano operativo di sicurezza, la formazione ob-bligatoria del titolare e dei di-pendenti sono solo alcune delle voci. che compongono i costi di questo settore. Ogni azienda è costretta a subire un peso eco-nomico annuo di 1.053 curo. Nel settore dell'edilizia, invece, secondo la Cgia il costo medio annuo è di 4,4 miliardi, pari a. un importo medio per ciascu-

na pmi di1.01.6 curo, Mentre l'area ambientale pesa sul si-stema. per 3,4 miliardi di euro Fanno: le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, documentazione per l'impatto acustico, la tenuta dei registri. dei rifiuti e le autorizzazioni. per le emissioni in atmosfera sono le voci che determinano la gran parte degli oneri di questa sezione gravano su ogni pulì con un costo annuo medio di 781 euro.

I professionisti. Non se la passano meglio i professioni-sti, soprattutto quelli tecnici, che quotidianamente devono interfacciarsi con la pubblica amministrazione per ottenere

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decine di autorizzazioni per avviare i lavori. Per questo, il Centro studi dei Consiglio na-zionale degli ingegneri ha ela-borato una ricerca dal titolo: «Per il rilancio del paese: sus-sidiariet< . e semplificazione. Le opinioni degli ingegneri•. Si tratta di uno studio basa-to su una serie di questiona-ri. sottoposti a quasi 8.500 ingegneri. Particolarmente rilevanti sono state le rispo-ste relative alle procedure che i professionisti sono tenuti a seguire nell'esercizio della loro attività. Una di queste è la Via. Circa il 9% degli in-gegne•i ha avuto esperienza professionale diretta della

procedura di Valutazione di impatto ambientale nell'ulti-mo anno, La gran parte delle domande (88,3%) è stata in-dirizzata agli en ti local i, men-tre un numero ridotto a. livel-lo statale. Ebbene, in media sono necessari 337 giorni per ottenere la Via, la più lenta nella graduatoria delle pro-cedure osservate dal Centro studi, Solo una piccolissima parte degli intervistati (2,3%) dichiara di aver impiegato meno di 30 giorni per ottener-la, cui si aggiunge un altro 6% che afferma di avere atteso fino a due mesi e un ulteriore 13,3% fino a tre mesi. Hipi.pduzio:a? risereAt

Comune che vai, procedura che trovi Comune che vai, procedura che tro-vi. Un'istspre.sa. che ha la necessità di operare in territori diversi, infatti, è costretta ad apprendere tante moda-lità operative quanti sono gli sportel-li con cui_ si deve rapportare. Stesso discorso per le modulistiche che deve rintracciare, che a volte differiscono in maniera sostanziale anche in relazione allo stesso adempimento. Esempio: il bar, in alcuni comuni, sì apre con la Scia, mentre in altri limitrofi ci vuole un'autorizzazione espressa. E il qua-dro che emerge da un'indagine rea-lizzata dal ministero dello sviluppo economico che, ha collaborazione con le Camere di commercio, ha fatto il punto sui funzionamento dello Spor-tello unico per le attività. produttive

(Suap), regolamentato dall'art. 38 dl 112/2068 e dal dpr 160/2010. Ebbene, a tre anni dalla riforma, da un lato il 95% dei comuni ha avviate , lo sportel-lo in una delle modalità organizzative previste dalla norma. Dall'altro, però, l'obiettivo della standardizzazione dei servizi all'impresa resta lontano, In più solo il 12% dei comuni accredi-tati mette a disposizione dell'utente modalità di compilazione della prati-ca ordine. Per l'impresa, le modalità prevalenti indicate dai comuni per la compilazione della pratica sono il download della modulistica dal sito web del Suap (45% dei casi) oppure soluzioni miste (38%). A ulteriore conferma, per l'inolt•o della pratica, la modalità. Pee to Pec è richiesta dal

35% dei comuni, mentre nella maggior parte dei casi, pari ai 46%, le pratiche possono essere inviate in modalità mi-ste. Per quanto riguarda i Suap delle Camere di commercio la metà ha inve-ce definitivamente adottato la moda-lità telematica come esclusiva,. Infine solo il 30% degli addetti Stutp inter-vistati ha. rilasciato indicazioni sulle modalità di consultazione dello stato di avanzamento delle pratiche inviate mentre l'impresa ottiene informazioni sugli oneri connessi agli adempimenti_ solo nel 21% dei siti web dei Comuni. L'indagine ha preso in esame un cam-pione di 1,000 Suap, dei quali 661 ge-stiti direttamente dai Comuni anche in forma associata e 339 con il supporto delle Camere di commercio.

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Il regime fiscale seffue il rustico

e la compravendita r i g 1 P r d a. nfi fai) bricato in corso di costruzione, per in-

dividuarne il trattamento tributario occorre prelimi-narmente stabilire se og-getto della cessione sia un fabbricato, ancorché non ultimato, oppure un terre-no edificabile. Al riguardo, in assenza di specifiche indi-cazioni normative, può farsi riferimento all'art, 2645-bis, sesto comma, del codice ci-vile, che considera esistente un fabbricato quando vi sia almeno un rustico compren-sivo delle mura perimetrali delle singole unità e con la copertura completata.

Riguardo ai profili proba-tori, con la risoluzione u..23 del 28/1/2009, sia pure con riferimento ad altra questio-ne tributaria, l'Agenzia del-le entrate ha precisato che «Fid.entificazione di fabbri-cato allo stato rustico, con i requisiti indicati nel sesto comma dell'art. 2645-bis dei CO Ce civile, deve essere naturalmente comprovata, ad esempio con la denuncia nel catasto urbano nella ca-tegoria provvisoria relativa agli immobili in corso di costruzione, poiché, in caso contrario, l'immobile

rebbe ancora come terreno

Altre imposte indirette. Per gli atti di cessione di fabbricati abitativi vige, ai fini dell'imposta di registro, il principio di alternati -vita. (sostanziale) con l'Eva. Fer-mo restando l'obbligo di re-gistrazione in termine fisso, infatti:

- se la cessione è esente dall'Iva, sono dovute le im-poste proporzionali di regi-stro, ipotecaria e catastale (se si tratta però di «prima casa> , , le imposte ipocatasta-

sono dovute nella misura fissa di 168 euro ciascuna);

- se la cessione è imponi-bile all'Era., le imposte di re-gistro, ipotecaria. e catastale sono dovute nella misera. fissa di 168 curo.

Variazione del regi me fiscale fra acconti e saldo. Può accadere che trattamento fiscale appli-cato al momento dell'incas-so di acconti, sulla base di un contratto preliminare, formalizzato o meno, sia di-verso rispetto a quello ap-plicatine al momento della stipula dell'atto di vendita. In proposito, in conside-ra.zione delle disposizioni dell'a..rt. 6, quarto cornuta., del dpr 633172, secondo le quali il pagamento di accon-ti comporta l'effettuazione dell'operazione, limitata-mente all'importo pagato, l'Agenzia delle entrate, nella circolare n. 12/2007, ha chiarito, in relazione al caso di acconti, legittima-mente assoggettati ad Iva, afferenti un successivo atto di cessione esente dall'im- posta (e conseguentemente soggetto all'imposta propor-zionale di registro) per ef-fetto di modifica normativa. (oppure, si può aggiungere, per decorso del termine quinquennale per l'impo-nibilita obbligatoria), resta

ferma l'applicazione dell'Iva sugli acconti; per evitare duplicazioni di tassazione, inoltre, la base imponibile per l'imposta proporzionale di registro dovuta. sull'atto sarà determinata al netto dell'imponibile già a.ssog-gettato all'Era.

Con la recente circolare n. 22/2013 l'Agenzia si è ora pronunciata anche in relazione all'ipotesi inversa, ossia la fatturazione di ac-conti in regime di esenzione e la successiva stipulazione del contratto in regime di imponibilità, tornata alla ribalta in occasione delle modifiche normative del 2012, che hanno introdotto la possibilità di. applicare Viva. su cessioni che prima erano obbligatoriamente esenti.

La soluzione, in questa ipotesi, non era altrettanto agevole, trattandosi di tas-sare la registrazione di un atto di vendita imponibile

ad. Iva, dunque soggetto a imposta fissa di registro.

Adottando, ovviamente, una lettura sostanzialisti-ca, volta ad evitare che gli acconti fatturati preceden-temente in esenzione da Iva sfuggissero completamente a tassazione, la circolare ha, precisato che, in assenza di. contratto preliminare, detti acconti, al momento della registrazione dell'atto di vendita, dovranno essere tassati con l'imposta. pro-porzionale di registro; più precisamente, tale imposta si renderà dovuta sul valo-re dell'immobile, al netto del corrispettivo assoggettato ad Iva.

Qualora invece sia stato stipulato i.l contratto preli-minare e, su tale base, gli acconti. esenti da ava siano stati assoggettati all'impo-sta di registro del 3%, in sede di registrazione dell'at-to definitivo dovrà essere percepita l'imposta propor-zionale di registro, calcolata con l'aliquota prevista per la transazione, per esempio il 7%, sulla base imponibi-le non assoggettata a Iva, scomputando poi dall'im-porto dovuto l'imposta di registro pagata in base al. preliminare.

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Immobili strumentali per natura, trattamento Iva ad hoc Per le cessioni di fabbricati stru-

mentali per natura (categorie 13, C, 1), E e A10), il trattamento iva è regolato dal. n, 8-ter dell'alt 10, dpr 633/72, che prevede, anche in questo caso, il regi-me di esenzione, con due eccezioni:

a) le cessioni, da parte delle imprese costruttrici o delle imprese che hanno eseguito sul fabbricato, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all'ai:t 3, comma 1, lettere e), d) f), del dpr 38012001, effettuate entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell'intervento, che sono obbligatoriamente imponibili

b) le cessioni le quali nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l'opzione per l'imposi-zione.

Cessiorti poste in. essere dall'in-i-presa costruttrice o ristrutturatrice. In merito alla previsione sub a), la disposizione è strutturata in modo identico a quella del n, 8-bis) dell'art. 10, relativa ai fabbricati abitativi, già vista prima. Anche in relazione a que-sta disposizione, quindi, si pongono le stesse questioni, prima fra tutte quel-la della riferibilità o meno dei termine «impresa* a soggetti passivi diversi dagli esercenti attività commerciali.

Su questo punto non constano, ad oggi, indicazioni dell'amministrazio-ne. Si tratta di capire se il termine «impresa», nel contesto in esame, deb-ba intendersi nell'accezione propria. della normativa nazionale, ovverosia. circoscritta ai soggetti che esercitano le attività di cui all'art. 4 del dpr ti. 633172, oppure se sia riferibile a tutti i soggetti passivi deiriva, compresi gli esercenti arti e professioni di cui all'art. 5; e ancora, nella. prima. ipotesi, se il legislatore abbia inteso richia-mare soltanto le imprese commerciali oppure anche le imprese. agricole.

La questione non è di poco conto, giacché involge il trattamento appli-

cabile nel caso di cessioni di fabbricati strumentali per natura poste in esse-re, prima del. decorso del quinquen-nio, da soggetti passivi non esercenti imprese commerciali che, in quanto proprietari del terreno o del fabbri-cato, hanno assunto l'iniziativa di re-alizzarli o ristrutturarli, appaltando l'esecuzione dei lavori a imprese del settore delle costruzioni. Si pensi, per esempio, al professionista che, dopo avere ristrutturato il proprio immo-bile utilizzato come studio privato (classificato catastalmente in catego-

ria A/10), successivamente lo venda prima che siano decorsi cinque anni dal termine dei lavori.

Se si analizza la questione consi -derando la normativa e i principi comunitari, la possibilità di diversi-ficare il trattamento Iva applicabile alle operazioni effettuate da impren-ditori rispetto a quelle effettuate da esercenti arti e professioni dovrebbe essere esclusa, poiché la normativa com unitaria non contempla la distin-zione tra i soggetti passivi prevista. invece dall'ordinamento naziona le, ma riferisce la nozione di imprendi-tore a qualunque soggetto passivo. Nell'esercitare l'autonomia concessa dalla normativa comunitaria, inoltre, io stato membro è tenuto al rispetto dei principi generali dell'ordinamento comune, tra cui quello di non d nazione dei soggetti passivi e quello di neutralità. Peraltro, non si vedono ragioni tali da giustificare un'arroli-razione soggettivamente diversifica-ta della disposizione in esame, che dichiara e cessioni di fab-bricati strumentali per natura. poste in essere, nel termine di. cinque anni. dalla fine dei lavori, dalle «imprese» che li hanno costruiti o ristrutturati. Pertanto, nonostante i contrari ele-menti di ordine letterale desumibili dall'impiego della locuzione «imprese», si è dell'a, viso che tale locuzione, nel

contesto della disposizione in esame, dovrebbe essere riferita a qualunque soggetto passivo d'imposta.

Cessioni imponibili su opzione ?ienditore. Al di ori dell'ipotesi

di imponibilità obbligatoria appena descritta, le cessioni di fabbricati strumentali per natura, da qualun-que soggetto passivo effettuate, sono esenti dall'iva, salvo che il venditore opti per ;'imponibilità.. L'opzione, per il cui esercizio non sorto previste condi-zioni di sorta, deve essere manifestata. dal cedente nell'atto di vendita, non-ché, opportunamente, nell'eventuale preliminare che le precede.

Si deve ricordare che dal 26 giugno 2012 sono state soppresse le prece-denti ipotesi di imponibilità. per ob-bligo di legge, concernenti. l.e cessioni

di fabbricati strumentali per natura effettuate nei confronti di cessionari con diritto di detrazione limitato, al massimo, ai 25%, oppure di cessio-nari non agenti in veste di soggetti passivi.

Altre imposte indirette. Le cessioni di fabbricati strumentali per natura, effettuate in regime d'impresa, sono soggette all'imposta di registro in misura fissa indipendentemente dal trattamento applicato ai fini. d.ell'iva. In. sostanza, gli atti delle cessione in esame, pur restando soggetti a regi-strazione in termine fisso (art. 5 dei dpr 131186), scontano sempre l'impo-sta di 168 euro, tanto se imponibili quanto se esenti agli effetti dell'Iva.

Di contro, le medesime cessioni, sia imponibili sia esenti, sono assoggetta-te alle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale, rispettiva-mente del 3% (aliquota specificamen-te introdotta, per tali cessioni, dalla ri-forma del 2006) e Le imposte ipocatastali sono ridotte alla metà (e ammon tano dunque, rispettivamente,

allo 0,50%) se è parte nell'at-to un fondo immobiliare chiuso. Dette imposte sono dovute in misura. fissa sulle cessioni effettuate da banche e intermediari fina n.z; a ri , in esecuzi o-ne del diritto di riscatto da parte del conduttore dell'immobile in locazione finanziaria, ovvero sulle cessioni di imiiiobili rinvenienti da contratti di locazione finanziaria risolti per ina-dempimento del conduttore (art. 35, comma 10-ter, dl 223).

Con la circolare a.. 12 dei 1.2/3/2010, l'agenzia delle entrate ha chiarito che le cessioni di fabbricati strumentali per natura non ancora ultimati (che, come si è detto, sono obbligatoriamen-te imponibili a. Iva) non sono soggette all'applicazione delle imposte ipocata-stali proporzionali..

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Inversione contabile se l'iva è su opzione, Sulle cessioni imponibili per opzione, se il cessionario e un sog-getto passivo, l'imposta deve essere assolta dal cessionario stesso con il meccanismo dell'inversione contabile, anziché attraverso l'ordinario siste-ma della rivalsa del cedente. Questo vale sia per i fabbricati abitativi sia per quelli strumentali per natura. La disposizione di riferimento è la lette-ra a-bis) del sesto comma 17, dpr 633/72. È utile rammentare che, secondo l'interpretazione forni-ta dall'agenzia delle entrate, il pre supposto soggettivo necessario per l'applicazione del regime contabile di Gai alla citata disposizione è che il cessionario sia un soggetto pas-sivo d'imposta, mentre non occorre che sia anche stabilito nel territorio dello stato. Pertanto, può dirsi, pii], appropriatamente, che il cessionario deve essere un operatore che svolge Tutt'attività. economica come definita nell'a•t. 9 della direttiva Iva, ovunque stabilito. comproduzime Gema a----N

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P assione cautela di,h al ìgfiT

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Presupposti rigorosi. che rant ibnstrazion :,arie;; deve provare. Pena vizio (li leoittirnítò

Riscossione, cautela d- - oh

°ridai i

Iscrizione straordinaria per pericoli concreti e Pagina a cura

DI ANDREA BONGI

s■ondato pericolo per la riscossione da attivare solo con estrema caute- la. Ifiscrizion e straor-

dinaria e totale delle imposte accertate a ruolo o nell'ambito dell'accertamento esecutivo, ;13.

deroga alle ordinarie disposi-zioni che regolano l'iscrizione a titolo provvisorio, deve esse-re attivata dall'ente creditore solo se sussiste effettivamente un concreto e fondato perico-lo per la riscossione del cre-dito erariale. L'assenza di tali presupposti, il cui onere della prova nel corso del giudizio tributario incombe sull'ammi-nistrazione finanziaria, costi-tuisce un vizio di legittimità, sia delle cartelle di pagamento che dell'acce,rtainento esecutie vo, che può essere rilevato dal giudice.

Quando l'ufficio intende attivare l'iscrizione straordi-naria dell'intero credito, de-rogando alle disposizioni che regolano le iscrizioni. a titolo provvisorio, ha. altresì l'onere di indicare nell'atto i presup-posti di fatto e le ragioni giu-ridiche che hanno determina-to tale scelta, considerate pesanti conseguenze che la stessa comporta nei confronti del contribuente. Quest'ulti-mo infatti si troverà. esposto all'azione del concessionario della riscossione che potrà esigere l'intero importo delle maggiori imposte accertate e delle conseguenti. sanzioni, i ridir; e de tett:ente dal' 'i m - pugnativa. o meno di tale atto presso le competenti commis-sioni tributarie.

È questo, in estrema sintesi, il giudizio espresso dalle piîr recenti sentenze di merito emesse dalla giurisprudenza tributaria. sul delicatissimo terna dell'iscrizione straor-dinaria dell'intero importo accertato in presenza del c.d. fondato pericolo per la riscos-sione.

Si tratta di giudizi che tendono a garantire contri-buen te a fronte di abusi di tale strumento da parte dell'am-ministrazione finanziaria, Te-nuto conto delle pesantissime conseguenze che l'attivazione di tale procedura straordina-ri a di. riscossione può avere sul contribuente, i giudici di merito impongono agli uffici l'utilizzo di tale metodologia straordinaria solo in presen-za di un < , reale e fondato pe-ricolo» per il credito erariale e solo a condizione che tali presupposti siano esplicitati e M tiVa ti all'interno dell'at-to amministrativo con il quale tale procedura prende avvio.

Il tema relativo all'iscrizio-ne straordinaria dell'intero credito in deroga alle regole ordinarie è di stretta attua-lità, sia per le sempre più

evidenti difficoltà finanziarie dei contribuenti italiani., sia per l'avvento, ormai a regime, degli accertamenti esecutivi.

Con l'attivazione del fondato pericolo per la riscossione l'en-te creditore attiva immediata-mente il concessionario della riscossione che può procedere all'esecuzione fbrzata_

credito esposto nell'a.c-certamento. Tale procedura. straordinaria è attivatile sia nei sistema della riscossione tramite ruolo sia in quello basato sui c.d, accertamenti immediatamente esecutivi.

Nel sistema della riscos-sione tramite ruolo l'iscri-zione a titolo straordinario basata sul fondato pericolo passa attraverso l'emissione di una cartella esattoriale ai sensi del combinato disposto degli articoli 11 e 15-bis del dpr 602/1973. Sf-drà dunque

proprio in detta cartella esat-toriale che dovranno essere esplicitate le ragioni che han-no indotto l'amministrazione finanziaria. al ricorso a tale procedura straordinaria di riscossione, Nel sistema degli accertamenti esecutivi invece sarà proprio all'interno dello stesso avviso di accertamento che l'ufficio, invocando il fon-dato pericolo per la riscossio-ne e richiamando il disposto di cui alla lettera e) del primo ~ma dell'articolo 29 dei ctl 78/2010, darà avvio alla pro-ced ura straordinaria di riscos-sione,

Ai sensi della suddetta disposizione infatti l'ufficio avviserà il contribuente che decorsi, sessanta giorni dal-la notifica dell'accertamento, l'ammontare integrale delle somme nello stesso indica-te, potranno essere affidate

immediatamente agli agenti della riscossione, con ciò de-rogando ai termini o•dina-riamente previsti dalle altre disposizioni della medesima norma alle lettere a) e b).

A fronte di tali tipologie di attività il contribuente può dunque sollevare tutta una serie di eccezioni volte alla verifica della sussistenza dei requisiti di legge a supporto di dette procedure straordina-rie di riscossione. Tutele che il contribuente potrà solleva-re contro la cartella di paga-mento con tenente l'iscrizione a ruolo a titolo straordinario o contro l'accertamento esecuti-vo che richiama la. procedura di cui al. citato articolo 29 del di 78/2010,

Nella tabella in pagina si sono elencate le massime delle più_ recenti sentenze di merito aventi ad oggetto sia cartelle

di pagamento che accertarti en ti esecutivi nei quali gli uffici. avevano attivato la procedura di riscossione basata sul fon-dato pericolo,

Dall'esame delle sentenze emergono con. evidenza, al-cuni. aspetti, sia procedurali che sostanziali, che devono necessariamente sussistere affinché la procedura di ri-scossione straordinaria possa considerarsi legittima. Tali aspetti possono essere sinte-tizzati come segue,

Sussistenza del fondato per..icolo, Per poter procedere con l'iscrizione a ruolo a titolo straordinario e necessaria la sussistenza di un fondato peri-colo per la riscossione e nell'at-to con il quale tale procedura viene attivata — cartella di pa-gamento o accertamento ese-cutivo devono essere espli-citate le ragioni che hanno convinto l'ufficio ad adottare tale metodologia invasiva nei confronti del contribuente. Le ragioni di una tale scelta de-Vfili_o necessariamente essere presenti nell'atto originario e non possono essere integrate successivamente nell'even-tuale costituzione in giudizio dell'ufficio a seguito di ricorso del contribuente,

Onere de-]la prova. La sussistenza, del fondato peri-colo per la riscossione, oltre che essere esplicitatanell'at-to, deve essere dimostrata in giudizio dall'amministrazione

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finanziaria mentre, di contro, il contribuente ha diritto di richiederne il controllo giu-diziale sulla base de: principi. costi tuzional i. del. diritto di di-fesa. Sc tale onere probatorio non risulta superato è evidenT te l'illegittimità dell'iscrizione a titolo straordinario,

Moth-azione della scesa. Sulla base di nuaitto disposto nell'articolo fdello Statu-to del con tribu ente e tenuto conto delle conseguenze che il ricorso alla procedura stra-ordinaria basata sui fondato pericolo per la riscossione ha nei confronti del contribuen-te, la giurisprudenza di me-rito ritiene indispensabile che l'amministrazione finanziaria indichi i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato una tale decisione. Tale obbligo motivazionale può ritenersi adempiuto qualora nell'atto portato a conoscenza del contribuente siano esplici-tate, seppu re in forma sintetica, le valutazioni compiute dall'uf-ficio in ordine alla sussistenza del pericolo per la riscossione. L'omissione di tale motivazio-ne costituisce un vizio di legit-timità delle cartelle esattoriali. o della parte dell'accertamento esecutivo che invoca il ricorso alla procedura di cui all'articolo 2P. pruno comma, lettera e) del di 78/2010, indipendentemente dal fondamento della relativa pretesa tributaria,

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PPar°a as insana cautelo d uldai 2:0

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Glie etti ccellentrata in rigore delle istruzio - i

aiuti alle st tiare strategiche

Sconto fiscale ai contratti PPP Agevolazioni fino al 50% sulle opere in project finance

Pagina a CIITG DL ANDREA NiAscomm

ossibile la defiscaliz- zazione per le infra- strutture di qualsiasi importo da realizzare

in project financing o con al-tri contratti di partenariato pubblico-privato che risul-tano affidate ma bloccate per problemi di sostenibili-tà economica, o che devono essere ancora realizzate; gli sconti fiscali (su Ires, Iva e trap) non potranno comun-que superare il 50% del co-sto totale d.ell'investimento; la procedura dovrà essere avviata dal ministero delle infrastrutture e sottoposta all'approvazione del Cipe; obbligo di. closing finanzia-rio entro 12 mesi dalla con-cessione degli sconti pena la revoca degli sconti. È quanto prevede la delibera 18 feb-braio 2013 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 3 settembre 2013, che detta le linee guida per l'applica-zione delle misure ergevo- lative per •le infrastrutture strategiche. La d.efiscalizza-Zi011e prevista dall'articolo 18 della legge 18312011, ri-guarderà opere da realizzar-si in project financing o altre forme di PPP (partenariato pubblico-privato), incluse nel_ programma previsto dalla legge obiettivo 443/200 1 o in generale «incluse in piani o programmi di amministra-zioni pubbliche previsti a le-gislazione vigente». Si tratta di uno strumento, partorito inizialmente dia Crini:o Tre-monti e poi ripreso sia dal governo Monti, sia dall'at-tuale E,secutivo, che serve ad assicurare la sostenibili-tà economica delle operazio-ni di partenariato pubblico privato, tenuto conto delle condizioni di mercato. Le si-tuazioni di stallo dei progetti possono essere diverse a se-conda dei casi e della natu-ra delle opere, ma in questo modo le società_ di progetto

previste dall'articolo 156 del codice dei. contratti pubblici e i diversi soggetti aggiudi-catari delle diverse tipologie di contratto di partenariato pubblico-privato (PPP), com-presi i concessionari di. lavori. pubblici, potranno alleggeri-re gli oneri finanziari del pia-no economico e riavviare (o avviare) le operazioni.

Oggetto delle misure age-volative saranno le infra-strutture d.l interesse stra-tegico nazionale, di qualsiasi importo, ancora da realizzare e per le quali non sussiste ancora la sostenibilita eco-nomica dell'operazione, o quelle già affidate, e in corso di realizzazione, per le quali. «risulti_ necessario ripristi-nare l'equilibrio del piano economico finanziario».

Per <nuove» opere, si legge nelle linee guida, si devono intendere quelle per le quali la convenzione di concessio-ne sia stata approvata al. 19

is a lizz ión é

dicembre 2012; per opere «da affidare» quelle per le quali alla stessa data non sia stato

c anora pubblicato il bando di gara; infine per opere «in corso» quelle per le quali sia già stato pubblicato il 'bando di gara.

La delibera Cipe di febbraio specifica che, per le opere già affi- date, le agevolazioni concesse devono es- sere indicate nell'atto convenzionale a sua volta da approvare da parte del ministe- ro delle infrastrut- ture di concerto con quello dell'economia. Per le nuove opere l'importo del contributo a fondo perduto e delle misure agevolative devono essere poste a base di gara per l'individuazione del concessionario e costitu- ire elemento di valutazione dell'offerta di ribasso sull'eli.-

tità della misura posta a base di gara.

Le agevolazioni (d.efiscaliz- zazioni) previste dal collima

1 dell'articolo 18 della legge 183/2011 e successive modi- fiche consistono compen- sazione dell'lres, dell'Irap dell'Ivo generate durante il periodo di concessione, o ri- conoscimento al concessiona- rio del canone di concessio- ne come contributo in conto

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esercizio, Gli. sconti fiscali dovranno

essere accordati con appo-sita delibera del Cipe, per ogni singola opera, previo parere del Nars che dovrà determinare l'importo del contributo pubblico a fondo perduto, quello necessario per il riequilibri( del piano economico finanziario, l'am-montare delle risorse dispo-nibili a legislazione vigente utilizzabili, l'ammontare delle misure da riconoscere a compensazione della quota di. contributo mancante, nonché i criteri e le modalità per la. rid.etermina.zione della misu-ra delle agevolazioni in caso di miglioramento dei para-metri posti a base del piano economico finanziario.

in concreto, per quanti-ficare l'agevolazione verrà individuato un contributo pubblico «teorico» a fondo perduto in conto capitale ,',"superiore al 50% del totale dell'investimento) necessario a. assicurare o ripristinare l'equilibrio del Piano eco-nomico finanziario (Pef) che poi sarà «tradotto» in sconti fiscali da spalmare su diversi anni (20 o 30), o in un mix

di sconti e contributi. Per fare ciò spetterà al ministero delle infra- strutture il compito di trasmettere al. Cipe uiz <Pef regolatorio base» che dovrà poi portare ad un piano Aefiscaliz- zato». Viene prevista la possibilità di modifica, degli sconti in sede di. verifica quinaquennaale delle concessioni, ma sarà vietato coprire con gli sconti eventua- li incrementi del costo

di costruzione rispetto al progetto definitivo. Nelle li-nee guida si: prevede anche l'obbligo di arrivare alla sti-pula dei contratto di finan-ziamento bancario entro 12 mesi dall'approvazione del progetto definitivo, pena la revoca della concessione.

Sperimentazione al via

Sarebbero quattro le prime «nuove» opere in project financing, ancora da mettere in gara, sulle quali si do-vrebbe iniziare a, sperimentare lo strumento della defiscalizzazione oggetto delle linee guida del. Cipe pubblicate sulla Gazzetta Unekt-te del 3 settembre: Pedemontana piemontese, Orte-Mestre, Te/esilia. e Termali-San nitore, E' quanto ha affermato in una nota diffusa il 4 settembre sottosegretario alle infrastrutture, Rocco Girlanda, a. commento della delibera che «costituisce una tappa fondamen-tale per testare su alcune impor• tanti grandi opere l'unico modo per far ripartire gli investimenti nel nostro paese». in precedenza il ministro Maurizio Lupi, PS ago-sto, ha annunciato intervenendo a una audizione al senato che i «primi progetti. che applichino la legge sulla defiscalizzazi une saran-no presto portati al Cipe» e che il varo delle linee guida consentirà finalmente di « fare grandi opere». Fra le opere Ancagliate», stando a quanto dichiarato da Girlanda, le prime a beneficiare dello st•umen-to fiscale oggetto delle linee guida sarebbero quelle per le quali deve essere ancora bandita la gara che mette in concorrenza la proposta del promotore con quelle che po-trebbero pervenire dal mercato; Orte-Mestre (circa. 10 miliardi di euro in project financing per 396

chilometri, opera peraltro avver-sata da associazioni ambientali-ste e comitati delle popolazioni delle cinque regioni interessate), Pedemontana piemontese, Telesi.• na e Terni Vittore. Sempre nell'audizione dell'S agosto il mini-stro Lupi aveva annunciato che a fine agosto sarebbero stati porta-ti all'attenzione del Cipe i «primi progetti che applichino la legge sulla defiscalizzazione»; in realtà le linee guida sono arrivate soltan-to adesso e quindi sarà questione di pochi giorni o al massimo di qualche settimana e si potrà capi-re quali saranno i primi interventi che sperimenteranno l'utilizzo di questo strumento. Fra le opere,

Su. quattro grandi progetti

invece, in fase di realizzazione la defiscalizzazione potrebbe servi-re a garantire la sostenibilità dei. piani economici_ e finanziari della Pedemontana lombarda e della Tangenziale Est esterna di Mila-no. Sulla prima già a marzo era stata avallata dal ministero delle infrastrutture e dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici l'operazione di aumento del contri-buto pubblico dal 35 allSO per cen-to ma occorrerà comunque trovare 300 milioni entro il 2014 per non interrompere i lavori; per la secon-da, dopo l'iniezione di. 150 milioni effettuata dai soci ad aprile, biso-gna trovare altri 300 milioni, pena l'interruzione dei. lavori.

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I comuni potenziano le informazioni turistiche

Non mancano esempi di applicazioni da parte delle istitazio-ai, come il Comune di Favignana (Trapani), che ha potenzia- à to it SerViirk di informazioni turistiche con la rea 13 zzazione di «Mattonelle Qr code>, , che contengono otto punti di interesse turistico nell'isola tra palazzi storici e siti di particolare pregi© naturalistico. Simile l'approccio seguito a Bergamo, che ha allo studio — oltre a un e-book sulle bellezze cittadine

anche l'inserimento di codici Qr sulle targhe dei momunert-ti peri visitatori interessati agli approfondimenti. Mentre Bari Digitale è il nuovo progetto del capoluogo pugliese per pagare la sosta e i biglietti dell'autobus con lo sraartphorEg..,

mediante Qr code. Una volta parcheggiata l'auto sulle strisce blu, viene esposto il codice personale e questo é sufficiente a far scattare il cronometro, senza quindi più necessità di cercare il grattino per la sosta dal tabaccaio.

Pagina 15 kralM

II Qr code per fare roarliodag

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La tesi dei giudici di legittimità si scoi le previsio, - ,11/ economia e 7e--ritirio

Fabbricati rurali lei nei caos Per la Cassazione l'agevolazione dipende dal catasto Pagina a cura

DI SERGIO UOVATO

"■•:; fabbricati rurali sono esenti da Ici ,solo se in- quadrati catastalmente

..\b. nelle categorie A.16, se destinati ad abitazione, o D11.0, se utilizzati rier reser. cizio dell'attività agricola.. Lo ha ribadito la. Corte di cassazione, con l'ordinanza 17765 del 19 luglio 2013. Non cambia la posizione della Cassazione seri reoui-siti che devono possedere i fabbricati rurali per fruire delle agevolazioni lei.

La tesi dei giudici di legit-timità, però, contrasta con le previsioni di legge, con il decreto ministeriale attua-tivo e con l'interpretazione sia dei ministero dell'econo-'Ma e delle finanze sia della dell'Agenzia dei territorio, secondo cui non conta l'in-quadramento catastale ma l'annotazione di ruralità su-gli iminobil i. Dunque., nono-stante gli ultimi interventi legislativi non abbiano ri-conosciuto alcuna valenza alle categorie catastali degli immobili, dal 2009 la Cas-sazione (sentenza, sezioni unite, n. 18565) non ha mai cambiato idea e continua a ribadire che i benefici fiscali. per fabbricati rurali sono condizionati dall'inquadra-mento catastale.

L'Agenzia del territorio, con la circolare 2/2012, ha chiarito che non conta più la classificazione catastale Dar avere diritto al tratta-rilento agevolato lei per fabbricati rurali. Possono infatti mantenere le loro categorie originarie. È suf-ficiente l'annotazione cata-stale, tranne per i fa.bbricati strumentali che siano per loro natura e- erisibili nella categoria D/10.

La circolare ha fornito delle indicazioni stilla cor-retta interpretazione delle

disposizioni contenute nel decreto ministeriale ema-nato il. 26 luglio 2012, che ha stabilito, in dettaglio, quali adempimenti devono porre in essere i titolari dei fabbricati interessati a ot-tenere l'annotazione negli atti catastali della ruralità, al fine di fruire anche per l'Inni delle agevolazioni trr butarie, così come disposto dall'articolo 13 del di «salva Italia> , (201/2011).

Domande e autocertifica-zioni necessarie per il rico-noscimento del requisito di ruralità, redatte in confor-mità ai modelli allegati al d e cr e to rnin iS te ri al e, av reb - ber° dovuto essere presen-tate all'ufficio provinciale competente per territorio entro il 1' ottobre 2012, al fine di ottenere l'esenzione anche per gli anni pregres-

si, L'eventuale di diniego di ruralità t impugnatine in-nanzi alle commissioni tri-butarie. Infatti, nel caso di esito negativo del controllo sulle domande e autocer-tificazioni prodotte dagli interessati, l'Agenzia è te-nuta a notificare un prov-vedimento motivato con il quale disconosce il requisi-to della ruralità. Dagli atti catastali devono risultare anche le annotazioni nega-tive sugli immobili, che im-pediscono ai <_ontribuenti di poter fruire dei vantag-gi fiscali. Anche secondo il. dipartimento delle finanze del ministero dell'economia (circolare 3/2012) la classifi-cazione catastale non è più decisiva.

Bisogna ricordare che dal 2.012, con l'introduzione dell'Iran, sono cambiate le regole sulle agevolazioni. In effetti, gli immobili adibiti ad abitazione di tipo rurale sono soggetti al pagamento della nuova imposta 17111 -

rd cipa le con applicazione dell'aliquota ordinaria, a meno che non siano desti-nati a prima casa. Mentre per quelli strumentali, vale a dire quelli utilizzati per la manipolazione, trasforma.-

zione e vendita dei prodotti agricoli i stata concessa la sospensione del pagamento dell'acconto di giugno (dl 54/2013) e, successivamente, e stata disposta l'abolizione della prima rata dall'artico-lo 1 dei di sull'imposizione immobiliare e la finanza l o -C:31e (102/201.3).

A tutt'oggi viene confer-mata l'esenzione solo per i fabbricati strumentali ubicati in comuni montani o parzialmente montani in-dicati in un elenco predispo-sto dall'Istat.

Va inoltre precisato che possessori di fabbricati ru-rali strumentali non sono tenuti a presentare la di-chiarazione Inni, neppure per gli immobili che sono iscritti. al catasto terreni. e che entro il 30 novembre 2012 avrebbero dovuto tran-sitare a quello edilizio urba-no. È una delle indicazioni contenute nelle istruzioni al modello di dichiarazione approvato con decreto mini-steriale.

Secondo il ministero dell'economia e delle fi-nanze, rientra nell'ottica della semplificazione am-ministrativa esonerare i titolari di questi immobili. dall'obbligo di presentazio-ne della dichiarazione, con-siderato che l'Agenzia del. territorio rende disponibile sul portale dei comuni le domande presentate per il riconoscimento del requisi-to di ruralità.

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Conta anche il silenzio-assenso Per ottenere i benefici fiscali sui fabbri-cati rurali conta anche il silenzio-assenso. Per la Commissione tributaria provin-ciale dì Mantova (sentenza 121/201.3) se `A.genzi a del territorio non emana en-

tro un anno il provvedimento di diniego dell'annotazione di ruralità delrimmobi•le o della categoria catastale richiesta, il contribuente ha diritto all'agevolazione e al rimborso pagata negli anni pregressi. Secondo i giudici. tributari, qualora nei 12 mesi successivi all'istan-za presentata dal contribuente non in-tervenga un provvedimento di diniego della variazion.e della categoria, il. bene censito deve ritenersi rurale. Natural-

mente, fatto salvo il generale potere di accertamento dell'Agenzia, del territo-rio. Dunque, le. domande presentate dai contribuenti per il. riconoscimento dei. requisiti di. ruralità, con relative richie-ste di variazioni catastali, si intendono accolte se passano più di 12 mesi dall'in.- vie dell'autocertificazione e non viene emanato alcun provvedimento ammini-strativo di diniego. in realtà la legge, che non è molto chiara al. riguardo, non contempla alcuna forma dì silenzio-as-senso decorso un determinato periodo di tempo, in mancanza dell'adozione di un provvedimento di diniego della rurallta da parte dell'Agenzia,

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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

09/09/2013

Periodicità: Quotidiano

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la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

09/09/2013 press unE

Periodicità: Quotidiano

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Il giurista replica a Letta sulle riforme e guida l'assemblea a difesa della Carta convocata insieme a Zagrebelsky

Rodotà: "Conservatori? Sulla Costituzione sì" E Landini minaccia l'occupazione delle fabbriche

MAURO FAVALE

ROMA — «Né una zattera per naufraghi né un onorato rifugio per reduci di battaglie perse». Stefano Ro dotà lo mette in chiaro da subito: davanti a 300 persone stipate in una sala congressi ro-mana a metà strada tra la stazio-ne Termini e l'università La Sa-pienza, il giurista battezza così l'assemblea "aperta" convocata insieme al presidente di Libertà e Giustizia, Gustavo Zagrebelsky, al leader della Fiom, Maurizio Landini, alla costituzionalista Lorenza Carlassare e al fondato-re di Libera, don Luigi Ciotti.

E se il Professore sa bene come non dovrà concludersi il percor-so tracciato ieri, più difficile è im-maginare l'approdo finale. Quel che è certo, per ora, è che la bus-sola sarà la Costituzione e la pri-ma tappa è già fissata: appunta-mento il 12 ottobre a Roma per una manifestazione. Per adesso c'è un documento, "La via mae-stra", che nel frattempo verrà di-battuto in varie città mentre si apre la discussione in Parlamen-to sulle riforme costituzionali. Un disegno di legge che preoccu-pa i 5 firmatari del manifesto,

convinti che la Carta vada «appli-cata e non modificata». E pazien-za se si passa per «conservatori», come ieri Enrico Letta ha definito quelli che non vogliono mettere mano al bicameralismo o al nu-mero di deputati e senatori.

«L'argomento del premier è capzioso — contrattacca Rodotà — perché si poteva iniziare da lì, senza puntare alla tortuosa mo-difica del 138 (l'articolo che de-termina le possibili revisioni del-la Carta, ndr). Ma se si tratta di di-

fendere i principi della Costitu-zione allora sì, siamo assoluta-mente conservatori». Ad ascol-tarlo, in platea, c'è soprattutto la sinistra rimasta fuori dal Parla-mento. C'è il segretario di Rifon-dazione Paolo Ferrero e il leader di Azione Civile Antonio Ingroia. In due punti distanti della sala ci sono anche gli ex portavoce del Geno a So cial Forum per il G8 del 2001, Vittorio Agnoletto e Luca Casarini. Passa Nichi Vendola che, però, resta defilato e non in-

terviene. Per il Pd si vedono Corradino

Mineo e Vincenzo Vita. Quando tocca a quest'ultimo spiega di es-sere ancora «iscritto al Pd» e in tanti rumoreggiano. «Un errore — dirà poi Rodotà — non dob-biamo chiuderci nella nostra au-toreferenzialità». Al contrario, si applaude quando Landini avver-te: «Non siamo più disponibili a firmare accordi che chiudano le fabbriche. Metteremo in campo gesti di difesa totale deip o sti di la-

voro. Se necessario, anche con l'occupazione delle fabbriche».

L'altro applauso fragoroso lo incassa Paolo Flores D'Arcais, fondatore di Micromega: «Se fra qualche mese l'unica alternativa elettorale si chiamerà Matteo Renzi, alloravorrà dire che Berlu-sconi avrà vinto». Nella sala si ve-dono molti capelli bianchi, diver-

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si trentenni, qualche maglietta di Che Guevara e tanti che 2 anni fa hanno partecipato alla vittoria dei referendum sull'acqua. «È da lì che bisogna ripartire—ricorda Rodotà — per fare "massa criti-ca". Parlare adesso di struttura organizzativa sarebbe letale e in-tempestivo. Sinistra Arcobaleno e Rivoluzione civile sono stati due fallimenti. Noi ci proponiamo di incidere sullap olitica in mo do di-verso». In platea sono avvisati.

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LA STRADA MAESTRA Stefano Rodotà e (a sinistra) Maurizio Lan-dini. Ieri hanno parte-cipato all'iniziativa in difesa della Costituzione convocata sul documen-to "La strada maestra"

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La crescita 2013 secondo l'Ocse

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Fonte: OECD Interim Economic Assessment

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la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

09/09/2013 press unE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: 509.141

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Saccomanni: "Troppo costoso il patto tra imprese e sindacati" Ma Letta lo corregge: è positivo, andremo avanti

DAL NOSTRO INVIATO GIOVANNI PONS

CERNOBBIO—I1Patto di Genova tra C onfindustria e sindacati tiene banco anche al Workshop Am-bro setti di Cernobbio e fa re gistra-re le prime divergenze tra il pre-mier Enrico Letta e il suo ministro dell'Economia, Fabrizio Sacco - manni. Era stato il titolare di Via XX Settembre a toccare per primo l'argomento nel suo speech mat-tutino davanti alla platea di im-prenditori e manager riuniti in ri-va allago. Saccomanni ha ammes - so che il documento di Genova va nella giusta direzione ma «se si legge in filigrana mostra un conto della spesa molto elevato e imme-diatamente posto a carico del bi-lancio statale con poco realismo».

La pacata critica del ministro è tipica di un guardiano dei conti dello Stato che si trova sul tavolo una sfilza di richieste difficili da soddisfare. Confindustria e sinda-cati, per esempio, parlano di ridu-zione del cuneo fiscale come ma-novra assolutamente necessaria ma non fanno alcun accenno - è il pensiero del ministro - a possibili rinunce sul fronte delle agevola-zioni fiscali o a misure di maggio-

re flessibilità del lavoro. Insomma lasciano tutti gli oneri sulle spalle di Via XX Settembre e di questi tempi non è facile trovare porte aperte. Per contro Letta, nel suo intervento conclusivo del panel, ha posto l'accento sull'aspetto positivo del documento, cioè che Confindustria e sindacati siano tornati a p arlarsi in uno spirito co-struttivo che assomiglia a una sor-ta di pax sociale. «Saluto positiva-mente l'accordo di Genova - ha detto il presidente del Consiglio -è un fatto importante e positivo che le parti sociali lavorino contro le tensioni e perlapace sociale. La-voreremo in quella direzione».

In sala la maggioranza degli im-prenditori e banchieri hanno col-to positivamente la buona vo-lontà di Letta nel cercare di indi-rizzare la sua azione verso i pro-blemi veri dell'economia, anche se il grado di scetticismo sulla du-rata del governo e la realizzabilità degli annunci è ancora diffuso. Quando Saccomanni ha sostenu-to che «alla base dei segnali positi-vi di ripresa che si stanno vedendo in questi mesi vi sono i sei decreti varati sinora che sono una mano-vra anticiclica che vale due punti di Pil», gli sguardi degli imprendi-tori non erano tra i più convinti. Anche se poi il ministro ha snoc-

ciolato le cifre. «Il totale degli in-terventi fatti ammonta a circa 7 miliardi, di cui 4 di nuove entrate e 3 con la riduzione e rimodulazio - ne delle spese. Inoltre c on il decre-to Imu e le misure per l'occupa-zione sono state recuperate risor-se per altri 3 miliardi di cui 2 nuo-ve entrate e 1 con tagli alle spese».

Ecco, il banco di prova delle prossime settimane, se il governo non subirà scossoni, riguarderà proprio la spending review, il ter-reno dove il governo Monti ha di-

mostrato di non essere stato suffi-cientemente incisivo. «Oltre alla nomina di un commissario straordinario - ha aggiunto Sacco-manni - vogliamo creare una task force che faccia la differenza per tagliare la spesa pubblica». L'idea è quella far lavorare insieme uo-mini del ministero insieme a ri-sorse di Banca d'Italia, l'istituzio-ne da cui Saccomanni proviene, ma anche dell'Istat e della Corte dei Conti. E poi c'è molta attesa da parte degli operatori per il cosid-

detto " dossier dismissioni", che si chiamerà Piano Destinazione Ita-lia e che vedrà la luce entro fine settembre. «Presenteremo e ap-proveremo un grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per attrarre investimenti esteri», ha ri - cordato Letta. In vetrina, oltre a una fetta del patrimonio immobi-liare pubblico, potrebbero spun-tare anche asset importanti come Ferrovie, Poste e Rai. Vedere per credere.

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09/09/2013 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

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Diffusione: 253.971

Più distributori nelle città Meno oneri fiscali in bolletta

Con il nuovo decreto del Fare si taglieranno due miliardi di incentivi a bozza è pronta in ogni det- taglio da giorni. «Speriamo di approvarla al più presto», sospira uno degli estensori. L'attesa per una possibile

crisi di governo ha rallentato il lavoro in molti ministeri, persino rispetto a quei provvedimenti - come lo è questo - sui quali c'è già l'accordo politico della maggioranza. L'hanno chiamato «de- creto del fare 2». Nella visione lettiana del mondo le «riforme epocali» tutto vorrebbero risolvere e semmai invece complicano un sistema già di suo com- plicato. Oppure stravolgono quel che di buono le riforme già applicate in precedenza hanno prodotto. Meglio in alcuni casi agire (parole sue) «col cac- ciavite», cercare di aggiustare quel che c'è. Molti economisti la considera- no una filosofia sbagliata e fuorviante. Piaccia o no, questo decreto rappre- senta perfettamente questo tipo di ap- proccio. Ci sono norme per rendere più libero il mercato dei carburanti, abbassare il costo degli incentivi alle energie rinnovabili in bolletta, facilita-

IL CREDITO ALLE RIMI

Per superare le difficoltà sarà più semplice l'emissione

di obbligazioni garantite

CARR URARITI

Dovrebbe aumentare il numero degli impianti

automatici nelle aree urbane

re l'emissione e l'investimento in obbli-gazioni delle piccole e medie imprese. Se confermato, sarà più semplice e si amplierà il tetto per le compensazioni fra crediti e debiti fiscali: da settecen-tomila a un milione di euro.

Nella logica del cacciavite le solu-zioni ai problemi possono essere in qualche modo complicate. È il caso del sistema con il quale il governo tenta ad esempio di abbassare il costo in bollet-ta degli incentivi concessi ai produtto-ri di energie rinnovabili. Il decreto pre-vede l'emissione di bond da parte del Gse (il gestore unico per i servizi ener-getici), grazie ai quali sarebbe possibi-le finanziare una «spalmatura» su più anni dei costi e di fatto una riduzione dei costi legati agli incentivi per il foto-voltaico. Nel governo valutano una ri-duzione dei costi pari a circa due mi-liardi di euro l'anno, più o meno il 15- 20% degli oneri per bolletta. Questio-ne di pochi euro, abbastanza per evita-

re la rabbia a chi mese per mese si calco-la quanto paghiamo in ossequio ad uno dei più generosi sistemi di incentivazio-ne del mondo civile. Un'altra novità rile-vante in materia energetica riguarda le pompe di benzina: il decreto prevede di facilitare l'apertura di piccole pompe in città. Si tratta di tipi particolari di di-stributori completamente automatici che - dicono i tecnici - oggi sono sicuri ma spesso vietati da rigide norme co-munali e regionali. La limitazione sareb-be così forte da spingere alcune compa-

gnie - ad esempio Shell - a valutare l'ab-bandono della piazza italiana.

Ciascuno dei trenta articoli cerca di risolvere nel dettaglio piccole e grandi questioni. Per superare la difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie imprese il decreto prevede ad esempio di rendere più semplici l'emissione e gli investimenti di obbligazioni garantite. L'articolo 19 semplifica le procedure per l'apertura di microimprese che ab-biano i requisiti per ottenere finanzia-menti a tasso zero, l'articolo 21 si pre-

mura di rendere più facile la vita a chi voglia ottenere un titolo di rappresen-tante di commercio, mediatore e accon-ciatore. Scorrere decreti del genere aiuta a capire quanto sia complicato fa-re impresa in Italia. Valga citare l'arti-colo 24, che facilita la partecipazione a gare di appalto internazionale: d'ora in poi sarà possibile certificare le infor-mazioni presso le Camere di Commer-cio non solo in italiano, ma anche in in-glese. Meglio tardi che mai.

Twitter @alexbarbera

L'INTERVENTO SUL LAVORO

I costi e i vantaggi con le riduzioni EZ8428

L'ipotesi su cui stanno lavo-rando i tecnici al ministero del-l'Economia è quella di varare un intervento di riduzioni da due miliardi sul cuneo fiscale. Il cu-neo rappresenta la differenza tra la spesa sostenuta da un'azienda per il dipendente e quanto il di-pendente stesso mette in tasca, quindi la somma di imposte e contributi previdenziali. L'obiet-tivo è duplice: da una parte, spin-gere da una parte le imprese a creare nuovo lavoro approffit-tando di costi ridotti. Dall'altra spingere i lavoratori a dare una scossa ai consumi, che in Italia sono ai minimi storici ormai in quasi tutti i settori. L'intervento è stato annunciato nei giorni scor-si dal Presidente del Consiglio Enrico Letta al summit del G20 a San Pietroburgo e poi dal mini-stro del Welfare Enrico Giovanni-ni al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Lo stesso Giovannini ha assicurato che le risorse sa-ranno nella Legge di Stabilità: il provvedimento sarebbe dunque imminente. Nella tabella a fianco alcune simulazioni sugli effetti del taglio sulla busta paga dei la-voratori e sui bilanci delle azien-de. È chiaro che un intervento di questo genere, spalmandosi su una platea di milioni di lavorato-ri, per ottenere effetti importan-ti comporta l'impiego di risorse enormi.

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09/09/2013 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 350.297

Diffusione: 253.971

"Imprese-sindacati patto costoso e poco realistico" Saccomanni critica l'intesa. Letta corregge il tiro

FRANCESCO SPINI INVIATO A CERNOBBIO

L'uomo dei numeri, il tecnico di scuola Bankitalia dice di no. Il patto di Genova tra Confin-dustria e sindacati, annuncia-to una settimana fa alla festa del Pd, «se letto in filigrana» -attacca da Cernobbio il mini-stro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni - «mostra un con-to della spesa molto elevato e immediatamente posto a cari-co del bilancio dello Stato con poco realismo». Buone le in-tenzioni («va molto nella dire-zione che abbiamo indicato»), ma «scarso» sul fronte del pos-sibile «contributo che il siste-ma delle imprese e delle forze sociali possono dare» per ri-lanciare l'economia. Due ore più tardi le parole dell'uomo dei numeri vengono corrette dall'uomo della politica, il

grande mediatore, impegnato in queste ore a puntellare un go-verno in bilico. Enrico Letta non può e non vuole smentire se stesso, fan della prima ora del-l'iniziativa bipartisan delle forze sociali che, insieme, hanno con-diviso un programma in termini di priorità in fatto di politiche fi-scali, industriali e di riforma de-gli assetti istituzionali come del-la spesa pubblica. Così ieri lo ha ripetuto: «Saluto positivamente l'accordo Confindustria-sinda-cati: è un fatto importante e po-sitivo che le parti sociali lavori-no per contrastare le tensioni e per la pace sociale. Lavoreremo in quella direzione».

Lettura più politica che ragio-nieristica, certo. Ma la linea uffi-ciale di Palazzo Chigi è quella lì. Saccomanni è persona rigorosa. Di fronte alla platea del Workshop Ambrosetti non man-

ca di ricordare che prima di as-sumere l'incarico «chiesi a Letta un forte impegno per mantene-re gli impegni di finanza pubbli-ca e non superare il 3% del Pil. Letta mi disse: "Stai tranquil-lo."». Quindi rivendica quanto fatto fin qui, «una manovra anti-

Il titolare del Tesoro rivendica «le azioni che hanno contribuito ai segnali di ripresa»

ciclica» che vale «due punti di pil». Azioni «alla base dei segna-li positivi di ripresa che si stan-no vedendo in questi mesi». Si riferisce ai sei decreti avviati prima della pausa estiva. «Il to-tale degli interventi assunti è di circa 7 miliardi - spiega -, di que-sti 4 con nuove entrate e 3 con

riduzione e rimodulazione delle spese». Inoltre «con il decreto Imu e le misure per l'occupazio-ne sono state reperite ulteriori risorse per 3 miliardi di cui 2 nuove entrate e 1 con tagli alle spese». Quanto al pagamento dei debiti che la pubblica ammi-nistrazione ha nei confronti del-le imprese «ai primi di settem-bre erano già stati erogati 18 mi-liardi su 20 agli enti locali e di questi oltre 7 già erogati ai cre-ditori». L'impegno è quello di ac-celerare «con altri 10 miliardi entro la fine di quest'anno».

Nell'agenda di politica econo-mica, si procederà ancora col ta-glio alla spesa. L'intenzione è quella di creare una «task force che faccia la differenza». Il go-verno a breve nominerà un com-missario straordinario per la «spending review» il quale «avrà le risorse dal ministero

dell'Economia e della Ragione-ria». Ma nella squadra troveran-no spazio Istat e Corte dei Conti. In tema di riforma fiscale, Sac-comanni si augura che il proget-to di delega fiscale, in discussio-ne in Parlameneto, sia approva-to entro il mese. Quindi si lavo-rerà ai decreti delegati: via con la revisione delle agevolazioni fi-scali, una «realtà molto grossa, tutta frutto di provvedimenti singoli di leggi importanti, che non possono essere disattivati con un tratto di penna», avverte Saccomanni. Il governo punta poi a migliorare l'uso dei fondi strutturali europei, visto che l'Italia è uno dei Paesi «meno ef-ficaci nel loro utilizzo». E anco-ra: lotta all'evasione, privatizza-zioni e dismissioni saranno altri punti, con iniziative per «rende-re il Paese più attraente anche per gli investitori esteri».

Intanto c'è la conferma del miglioramento del quadro eco-nomico. Sulla base di dati «che vengono dall'economia reale» c'è «un consenso condiviso che

Ora l'impegno su tasse,

lotta all'evasione, uso dei fondi europei e privatizzazioni

ci sarà una stabilizzazione del-l'economia nel terzo trimestre e una crescita nel quarto». Con un 2014 «integralmente positivo». E oggi l'obiettivo «fondamenta-le» che il governo si pone «è quello di dare un segnale forte sulle grandi sfide che l'economia italiana affronta».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015

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Assenti a Cernobbio Pessin a e M gretti Polegato preferiscono Ba ll

La loro assenza è stata notata. Tre ospiti fissi delle passate edizioni, come il presidente esecutivo di AI-liance I3oots Stefano Pessi-na, la sua compagna Ornella Barra e il patron di Geox Ma-rio Moretti Polegato que-fanno non erano tra i par-

tecipanti del Workshop Am-brosetti di Cernobbio. In questi giorni, infatti, si tro-vavano tutti e tre dall'altra parte del mondo, a Bali. Non in vacanza, bensì per parte-cipare alla «Global Ceo Con-ference 2013,', appunta-mento itinerante organizza-to da Forbes da ormai tredici

anni. Con grande attenzio-ne al Far East e alle econo-mie emergenti - gli ultimi appuntamenti sono stati a Dubat, Kuala Lumpur e Sid-ney -. A parlare di fronte ad una platea di 400 ammini-stratori delegati e imprendi-tori di tutto il mondo, accan-to a banchieri indonesiani, industriali cinesi e imrnobi-baristi di Hong Kong, que-st'anno sono stati chiamati appunto gli italiani Pessina e Moretti Polegato. Che han-no preferito l'appuntamen-to con il Far East rinuncian-do al tradizionale week end in riva al lago.

rowed m I d d me e o nti econ governo Ottiirki sta

L'occupa zi IL MINISTRO DELL'ECONOMIA HA

RICORDATO ANCHE LE MISURE PER IL LAVORO: GLI SGRAVI FISCALI

PER CHI ASSUME I GIOVANI E IL RIFINANZIAMENTO DELLA

CASSA INTEGRAZIONE

Il ministro dell'economia

Fabrizio Saccornanni: prevede che nel 2014

il Pii italiano sarà «integralmente

positivo)

DANIELE sCUDIERIAMAGOECONOMICA

I debiti IL GOVERNO HA AVVIATO IL

RIMBORSO DI 20 MILIARDI DI DEBITI DELLA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE. ALTRI 10 MILIARDI

IN ARRIVO ENTRO FINE ANNO

TRAI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO, ANCHE LA

CANCELLAZIONE DELL'IMU PRIMA CASA NEL 2013 E LA REVISIONE DEL

SISTEMA FISCALE SULLA CASA, CON LA NUOVA SERVICEj TAX

Le imposte SACCOMANNI SI AUGURA CHE LA + DELEGA FISCALE SIA APPROVATA

ENTRO IL MESE DI SETTEMBRE. L'OBIETTIVO: «UN FISCO PIÙ

LEGGERO E PREVEDIBILE, COME CI CHIEDONO LE IMPRESE»

LE CONTROMISURE

Le frasi

FABRIZIO SACCOMANNI

Nell'accordo c'è molto poco sul contributo che possono dare lavoratori e aziende

ENRICO LETTA

Un fatto importante e decisivo, si lavora insieme. Andremo in quella direzione

La spesa • -..`"<,

PER LA SPENDING REVIEW HA ANNUNCIATO IL MINISTRO, È IN ARRIVO UNA TASK FORCE

«CAPACE DI FARE LA DIFFERENZA». I PRIMI RISULTATI, SECONDO

SACCOMANNI, SI SONO GIÀ VISTI

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09/09/20/3 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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09/09/2013 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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"I soldi bisogna trovarli Manca coraggio politico"

DALL'INVIATO A CERNOBBIO

In realtà quello che da sem-pre manca al ministero del-

l'Economia è il coraggio poli-tico. Il coraggio di forzare la mano ai funzionari che non permettono di ri-nunciare ad alcune entrate certe, a vantaggio di stimoli per la crescita, che sì è incerta ma che potrebbe gene-rare a sua volta nuove entrate». Ric-cardo Illy, presidente del Gruppo Illy, al Workshop Ambro setti ha appena fi-nito di ascoltare il titolare dell'Econo-mia, Fabrizio Saccomanni, esprimere tutti i suoi dubbi sul patto con cui Confindustria-Sindacati propongono al governo una serie di misure fiscali e non solo per stimolare la crescita e ri-trovare occupazione.

Dottor Illy, il ministro dice che quel pia-

no implicherebbe un costo elevato a

carico del bilancio dello Stato. Cosa ne

pensa?

«Se vogliamo far ripartire l'economia servono pochi provvedimenti coraggio-si, con un impatto rilevante e con effica-cia quasi immediata».

A cosa si riferisce?

«Serve una riduzione del cuneo non so-lo fiscale, ma soprattutto previdenziale che è la fetta più grossa del cuneo. I no-stri oneri sono i più alti al mondo, insie-me alla Francia, parliamo di più del 40% sul costo del lavoro. Lo abbinerei a una riduzione del carico tributario sul reddito d'impresa, sugli utili e non sui dividendi»

Gli effetti?

«Un taglio del cuneo previdenziale au-

Trieste Riccardo Illy guida l'omonimo gruppo del caffé che ha sede nel capoluogo della Venezia Giulia

menterebbe i consumi, perché le fami-glie che oggi faticano ad arrivare a fine mese avrebbero più reddito disponibile. Un alleggerimento del carico tributario sui redditi d'impresa provocherebbe un aumento degli investimenti, anche im-mediato, il cui effetto è generalmente l'aumento di occupazione, e uno slancio

dell'economia. Serve anche un piano di abbattimento della burocrazia».

E le risorse?

«Non ci sono. Ma non mancano oppor-tunità da sfruttare come la vendita del-le quote delle società dello Stato, so-prattutto quelle quotate in Borsa. Con quel gruzzolo ci sarebbe la copertura

per un anno, il resto sarebbe una scom-messa sul rialzo di consumi e Pil che in-nalzerebbe il gettito».

Ma al ministero stanno cercando an- che le risorse perevitare l'aumento del- l'Iva, coprire la seconda rata Imu...

«L'incertezza creata dai continui an-nunci di rinvii su alcune imposte ha fat-to ancora più danni delle stesse. I dubbi sull'Imu hanno depresso ulteriormente i consumi, perfino 1 punto di Iva in più non sarebbe poi così deleterio».

Che cosa occorre? «Il coraggio politico di forzare la mano ai funzionari del ministero e di scom-mettere sulla crescita, a costo di cam-biare qualche norma, se necessario».

[E SP.]

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«Cedere quote d Poste? Se ne può parlare, ma solo seguendo la strada ing ese»

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no assegnate gratuitamente ai dipen-denti quote di Royal Mail privatizzata?

«Esattamente». Queste proposte hanno bisogno di tempo per essere realizzate. C'è invece una parte della spesa che si potrebbe rendere subito più efficiente e procicli-ca, come dice lei: la riforma degli am-mortizzatori sociali. Perché il sistema dei sussidi non viene riformato? Non è che anche voi difendete lo status quo?

«Non è così. Io sono favorevole a negare i sussidi a chiunque rifiuti un posto di lavoro. L'anno scorso ne parlammo, alla fine furono la Fornero e la sua struttura tecnica a dissuaderla dall'introdurre la riforma».

[ALE.BAR.]

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, pmweanlent de ameno

Dai precari al caro-libri: oggi la mini rivoluzione FLAVIA AMABILE

ROMA

ai precari al bonus ma- turità, fino agli inse- gnanti di sostegno e gli

aiuti per evitare il caro-libri: og-gi in consiglio dei ministri si di-scute un sostanzioso pacchet-to-scuola mirato soprattutto al-le famiglie e alla volontà del go-verno di rendere meno caro il costo dell'istruzione.

Sulle misure si lavorerà fino all'ultimo istante, il Consiglio dei ministri è convocato per og-gi alle undici. E ci potrebbero essere modifiche anche duran-te la riunione. Nell'articolato sa-rà previsto uno spostamento di diverse migliaia di posti di so-stegno: si parla di 27-28mila cat-tedre che passeranno dall'orga-nico di fatto a quello di diritto.

Un altro capitolo sarà il di-mensionamento delle scuole con riferimento agli organici di dirigenti scolastici e direttori generali amministrativi (in ba-se all'accordo Stato-Regioni), ma i dettagli saranno resi noti soltanto oggi.

Libri di testo Si cercherà di ridurre i costi dei libri di testo da adottare, prevedendo anche il comodato d'uso per gli studenti meno ab-bienti. E di approvare le misu-re annunciate nei giorni scorsi dalla ministra dell'Istruzione Carrozza sul welfare scolasti-co, con un pacchetto trasporti valido su autobus e treni, che

dovrebbe con-sentire di ren-dere meno caro il costo del-l'istruzione per gli studenti e le famiglie.

Si sta stu-diando un inter-vento sui libri digitali che ten-ga in considera-zione sia le esi- genze di innovazione e rispar-mio che quelle poste dalle case editrici. Si dovrà scegliere se verrà imposta una piattafor-

ma centralizzata a livello mini-steriale o sarà data mano libera alle case editrici.

I presidi Dovrebbe esserci una norma sal-

va-presidi e finan- ziamenti del fon- do ordinario delle scuole utilizzato per le esigenze che ogni istituto deve affrontare all'inizio dell'anno scolastico. Non si hanno cifre anche perché la materia è di competenza del ministero del-

l'Economia che tende a tenere sempre molto stretti i cordoni della borsa. La ministra aveva chiesto un aumento del fondo or-

dinario, portando la quota per alunno da 8 euro a 25. Vorrebbe dire triplicare i fondi ma è difficile che si arrivi ad un simile risultato.

Si sta pensando ad un poten-ziamento dell'insegnamento del-la geografia negli istituti tecnici e professionali.

Università Per quel che riguarda le universi-tà dovrebbe esserci un aumento dei fondi per la ricerca e la can-cellazione dal prossimo anno del contestatissimo bonus maturità assegnato agli studenti che af-frontano i test di ammissione nel-le università a numero chiuso.

Sarà istituita una graduato-ria unica nazionale per i medici specializzandi che sostituirà quelle attuali per singolo ate-neo in modo da favorire la tra-

sparenza degli esami e argina-re le baronie.

L'orientamento Uno stanziamento è previsto per favorire l'orientamento dei ragaz-zi, in uscita da medie e superiori, con l'obiettivo di far emergere at-titudini ed evitare scelte sbaglia-te. Ma si dovrebbe intervenire anche sull'orario degli insegnanti per fare in modo che una quota delle loro ore annuali dedicate ad attività funzionali debba essere svolta sotto forma di orientamen-to per gli studenti degli ultimi an-ni, per guidarli nella scelta del-l'università o degli istituti più adatti alla loro formazione.

I precari Per quel che riguarda i precari si sta elaborando un piano

triennale per le immissioni in ruolo. Secondo le anticipazioni del ministero dovrebbe riguar-dare 44mila immissioni dal 2014 al 2017 ma anche in questo caso sulle cifre tutto può accadere. Si tratterebbe di 26.264 professori normali, 1.608 docenti di soste-gno e 13.400 Ata, per un totale di 41.272 posti. A questi andreb-bero aggiunte le cattedre in più sul sostegno.

Gli «inidonei» Non ci sarà alcun intervento sui 3.500 insegnanti non più idonei all'insegnamento nei ruoli di as-sistenti amministrativi e tecnici dei laboratori . E non sarà af-frontata dal punto di vista pen-sionistico nemmeno la vicenda «Quota 96», almeno in questo provvedimento.

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Sostegno Potrebbero

essere 27-28mila

i prof di sostegno

che passeranno

dall'organico di fatto a quello

di diritto

Precari Il governo sta

preparando un piano di 44mila

immissioni in ruolo

dal 2014 al 2017

tra professori e personale

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LA SCELTA

Fondi per aiutare i giovani a individuare

le proprie attitudini

RETROMARCIA

Dal prossimo anno dovrebbe sparire

il «bonus maturità»

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Carrm. scuola pie lasum some si esce bit crisi

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09/09/2013 press LinE runità Direttore Responsabile: Claudio Sardo

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Welfare scolastico e universi il Cdrn LUCIANA CIMINO

ROMA

Giorno cruciale per la scuola. Oggi si aprono i cancelli degli istituti in molte regioni. Sempre oggi il Consiglio dei ministri si riunisce ancora una volta sul tema. La scuola che c'è e quella che sarà, o che dovrebbe essere, visto che sindacati e studenti minacciano un autunno caldo.

L'esecutivo sta pensando una serie di provvedimenti illustrati dona mini-stra Maria Chiara Carrozza già nei me-si scorsi. Dovrebbe dunque cambiare l'orientamento universitario: lo stu-dente già al quarto anno delle superio-ri dovrebbe avere rapporti con gli ate-nei e aver effettuato stage in aziende o enti pubblici, in special modo gli iscrit-ti agli istituti professionali o tecnici. Torna poi l'ora di geografia economi-ca. Sempre con questo obiettivo saran-no confermati i test di accesso all'uni-versità ad aprile anziché settembre. Inoltre il Miur sta lavorando al welfa-re scolastico pensando a un pacchetto per i trasporti e a un ulteriore inter-vento sul costo dei libri. La novità più gradita dagli studenti è però la cancel-lazione del cosiddetto bonus maturi-tà, ideato da Fioroni e introdotto da Profumo. La cancellazione non influi-rà sui test di quest'anno ma dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno

accademico 2014-15. 11 condizionale è d'obbligo perché per le riforme pensa-te da Carrozza (Alisure urgenti in ma-teria di istruzione, università e ricer-ca») occorre una disponibilità di alme-no 400 e il ministero dell'Economia sta avanzando dei rilievi. Tanto che dal pacchetto sarebbe già stata elmi-nata la la norma "Quota 96" che avreb-be permesso a circa 6:rnib3, docenti di andare in pensione con le regole pre-cedenti alla riforma Farne ro.

La partita più difficoltosa con i mini-steri economici però sono le immissio-ni in ruolo: Carrozza pensa a 4L272 posti nei prossimo triennio (26.264 professori, L608 docenti di sostegno e 13.400 Ala) e i sindacati premono per chiuderla. E qui si apre uno dei nodi problematici. Diverse sono state in

questi giorni le proteste dei precari ita-liani in molte città e i compassi scuola. di Cgii, Cisl, Uil con Snals e Gilda han-no già annunciato uno sciopero dei la-voratori per metà ottobre. Il dl scuola è ritenuto poco incisivo e omissivo su alcuni punti come ìl rinnovo del cori-tratto. Il coordinamento precari della scuola terrà un sit Ui davanti palazzo Chigi durante la riunione dell'esecuti-vo.

Quanto alle altre questioni aperte. E in preparazione il primo ricorso na-zionale collettivo contro il Miur per ot-tenere un organico adeguato sul soste-gno al quale hanno aderito fino ad ora quasi mille genitori di altrettanti bam-bini disabili, ma il numero potrebbe aumentare. Per la prima volta il ricor-so non è stato presentato ai vari tribu-

n:IN:regionali ma alla magistratura ci-vile. I ricorrenti sperano di vedersi re-stituiti le ore di sostegno sottratte in questi anni agli alunni con disabilità. Tuttavia per l'anno scolastico in corso il. numero dei docenti di sostegno è sta-to aliMeritarti di 30 mila unita riducen-do la precarieta e dunque garantendo la continuità didattica.

Inoltre una grandissima. quantità di ricorsi sta arrivando anche per il con-corsone che ha mostrato i limiti della. sua organizzazione. 320 mila parteci-panti, li mila vincitori ma solo 3 mila verranno immesso in ruolo quest'an-no. Sono numerose le graduatorie de-finitive con errori. Gli uffici scolastici regionali che sono riusciti a pubblicar-le in tempo per la scadenza del 31 ago-sto (ma molti non sono ancora pronti) hanno compiuto inesattezze. La mini-stra Carrozza, qualche giorno fa, ha dovuto annunciare una «operazione trasparenza” sulle graduatorie. mo vedere tutti i dati in nostro posses-so sull'andamento dei concorsi in tut-te le regioni d'Italia. ieri a Roma ho incontrato i direttori degli uffici scola-stici regionali e abbiamo deciso che la prossima riunione la faremo in strea-ming. Purtroppo c'è una paiceliizza-zione di questi concorsi e di queste gra-duatorie e credo che questa sia una delle ragioni che ha portato disfunzio-ni».

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di stage come una oriogità per — •-,gs - dei fi.ìflhro

09/09/2013 pressunE runità Direttore Responsabile: Claudio Sardo

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Carrozza:, scuola più lavoro ecco come si esce dalla crisi

FRANCA STELLA ROMA

«Non voglio più che gli studenti italiani arrivino a 25 anni senza aver mai lavo-rato un solo giorno nella loro vita». Co-sì la ministra dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha esordito nel suo in-tervento al Workshop Ambrosetti . Un lungo applauso, racconta chi era pre-sente, per quella che il ministro consi-dera una sua priorità in questa espe-rienza di governo. Una priorità che gli stessi studenti non disdegnano. Lo rive-lano i dati in possesso del portale Skuo-lanet, che all'inizio del mandato del go-verno ha svolto una ricerca online su circa 2200 giovani studenti fra medie e superiori. Uno su quattro giudicava l'in-troduzione di percorsi lavorativi in azienda durante gli studi come una priorità per la scuola del futuro.

«La scuola e l'università devono me-ritarsi l'investimento - ha aggiunto la ministra -. La politica buona non farà mancare certamente il suo apporto». Però, sempre secondo la ministra è da tempo che la politica non fa sentire il suo apporto alla materia. «Non ci sono più piani strategici, manca la capacità di vedere il sacrificio attuale come una crescita futura - ha spiegato ancora Carrozza Come ministra dell'Istruzio-ne mi rifiuto di dare per persa l'Italia e di dare per perse grandi parti del terri-torio italiano. Non dobbiamo lasciare nessuno indietro». Eppure la scuola in 'Italia, come succede anche in altri CaM-pi, cambia di molto a seconda dove ti trovi. «La cosa che mi ha colpito di più nel viaggio che sto facendo nel sistema italiano - sono ancora le parole della ministra è che ci sono delle zone de-presse alle quali nessuno pensa più. Ci sono delle eccellenze, come ad esem-pio l'esperienza di Reggio Children che ho visitato, e poi dei luoghi abban-donati. Non ce lo possiamo permette-re». «Dobbiamo pensare - aggiunge - che l'Italia non si salva salvando da sole le eccellenze, che dobbiamo alzare l'asticella per tutti. Per questo ho deci-so di inaugurare l'anno scolastico a Ga-sai di Principe, per dare il segnale che non dobbiamo lasciare nessuno indie-tro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno». E proprio su questo giorno che l'ex rettore della Scuola superio-re Sant'Anna ha voluto soffermarsi

• La ministra: «Mai più a 25 anni senza aver mai lavorato». Casal di Principe? «Non lasciamo indietro nessuno» Oggi il test di Medicina per 84mila studenti tra le proteste ancora anche in una successiva inter-vista televisiva. Il luogo «ha un forte valore simbolico» e ho deciso di farla a Casal di Principe «per dare un mes-saggio di normalità a quei territo-rio». «L'Italia si salva se tutto il terri-torio italiano si salva. Non dobbiamo

dare per perso nessuno. È nostro do-vere - ha concluso - assistere chi lavo-ra in quei territori».

Alzare l'asticella, certo, ma cambia-re anche le regole. «Penso alla scuola come modo di uscire da questa crisi. Investimento nella scuola - ha osserva-to Carrozza - significa creare una fui:ti-ra classe dirigente, cittadini capaci di produrre per se stessi e per la società, e di esercitare i propri diritti».

Il discorso di Carrozza, se pur ap-plauditissimo da una ristretta platea deve anche scontrarsi con la realtà at-tuale. Oggi ad esempio, 84mila. studen-ti si cimenteranno con il test per l'in-gresso a Medicina (1.0mila posti) con l'incubo del bonus-maturità e la quasi certezza di migliaia di ricorsi che ri-schiano di fare andare a monte l'intera selezione. L'appuntamento è per le li. E sarà movimentato. «Ci mobiliteremo la mattina davanti alle sedi dei test e nel pomeriggio davanti ai più impor-tanti ospedali di Milano, Padova, Bolo-gna, Pisa, Roma, Napoli, Salerno, Fog-gia, Bari e Cosenza» hanno promesso gli studenti di Link-Coordinamento universitario che intendono cosi riba-dire il loro «no» al «sistema lotteria del numero chiuso che è completamente fallito e che sta contribuendo a distrug-gere non soltanto il diritto allo studio, ma anche quello alla salute».

«L'esclusione di tantissimi di loro - attacca Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link - non soltanto deter-minerà la distruzione di tante aspira-zioni personali, ma anche il manteni-mento di un numero assolutamente in-sufficiente rispetto al fabbisogno nazio-nale di personale medico-sanitario. L'Italia ha un disperato bisogno di me-dici e questa carenza si aggraverà».

Uno stuent£ sum quattro Pagina 13

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