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www.wireless4innovation.it ottobre | 2012 COVER STORY Una vision strategica per le App Progettare le applicazioni con un approccio di Marketing strutturato e multicanale Intervista a Fabio Maglioni, founder di modomodo INTERVISTA L’innovazione di 3 Italia A colloquio con Antonella Ambriola, CTO dell’operatore OSSERVATORI I tablet dilagano in azienda Una ricerca del Politecnico di Milano analizza i modelli di adozione nei processi di business

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Una visione strategica per le App: intervista a Fabio Maglioni, Founder di modomodo

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ottobre | 2012

COVER STORY

Una vision strategica per le App

Progettare le applicazioni con un approccio di Marketing strutturato e multicanaleIntervista a Fabio Maglioni, founder di modomodo

INTERVISTA

L’innovazione di 3 ItaliaA colloquio con Antonella Ambriola, CTO dell’operatore

OSSERVATORI

I tablet dilagano in aziendaUna ricerca del Politecnico di Milano analizza i modelli di adozione nei processi di business

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Comitato ScientificoPresidente: Alessandro Perego (Politecnico di Milano)

Cesare Alippi (Politecnico di Milano), Federico Barilli (Confindustria Digitale), Luigi Battezzati (Politecnico di Milano), Ugo Biader Ceipidor (Università La Sapienza), Massimo Bolchini (Indicod-Ecr), Carlo Alberto Carnevale Maffè (Università Bocconi), Carlo Maria Medaglia (Università La Sapienza), Massimo Merlino (Università di Bergamo), Stefano Novaresi (Gruppo Comifar - Consorzio Dafne), Emilio Paolucci (Politecnico di Torino), Andrea Rangone (Politecnico di Milano), Francesco Sacco (Università dell’Insubria-SDA Bocconi)

Hanno collaborato a questo numeroLuigi Alicante, Romina Arata, Paola Capoferro Ronchetta, Paolo Catti, Andrea Ferretti, Luigi Ferro, Alessandro Longo, Angela Malanchini, Mario Maschio, David Melazzi, Christian Mondini, Emanuela Pala, Valeria Portale, Marta Valsecchi, Vincenzo Zaglio

DIRettORe ReSPOnSAbIleManuela [email protected]

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WIReleSS4InnOvAtIOnè una testata di ICT and Strategy S.r.l.Via Schiaffino, 25 - 20158 Milano Rivista trimestrale distribuita in abbonamentoCopyright © 2000.

testi e disegni: riproduzione vietata.

Registrazione presso il Tribunale di Milano.

Autorizzazione N° 55 del 23-01-2008

Iscrizione presso il R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione al n. 16446

Grafica e impaginazione ADM Studio Sas - Cologno Monzese (MI)

Stampa Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa - Cinisello B. (MI)

Immagini: copyright Thinkstock

Associato a

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eDItORIAle5 Nuove imprese fanno crescere la Mobile economy italiana di Manuela Gianni

COveR StORy8 Attrarre i consumatori con l’innovativa soluzione di Life Process Marketing Intervista a Fabio Maglioni, Founder & Chief Strategy Officer modomodo

APPROfOnDIMentI12 L’innovazione al cuore di 3 Italia. Intervista ad Antonella Ambriola, CTO, 3 Italia di Manuela Gianni

16 I New Tablet dilagano nelle imprese italiane di Paolo Catti e Christian Mondini

20 Il cellulare si trasforma in un POS per ricevere pagamenti di Valeria Portale e David Melazzi

26 Pagare usando il cellulare è già possibile di Dario Calogero

28 BYOD e App, le scelte di Procter & Gamble di Manuela Gianni

30 Lavori in corso per l’LTE di Alessandro Longo

34 La validità giuridica della firma apposta su tablet di Giusella Finocchiaro

36 Mob App Awards @ Smau Milano di Andrea Ferretti

40 Storie italiane di successo nel mondo del Mobile di Andrea Ferretti

42 L’Italia degli hot spot di Alessandro Longo

54 Mobile Marketing & Service58 Smart Working60 Eventi e formazione63 Brevi dalle aziende66 Cambio di poltrone

RubRICHe6 Ricerche dal mondo46 Wireless Supply Chain48 RFId52 Mobile Internet & App

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56%

End-user

44%

Offertae canale ICT

La segmentazione dei contatti End-user

FUNZIONE

ICT, Sistemi Informativi | 32%

Commerciale,

Business Development | 14%

Marketing, Comunicazione | 12%

Amministrazione, Finanza,

Controllo | 10%

Ricerca e Sviluppo, Design | 6%

Acquisti | 5%

Logistica Supply Chain | 5%

Produzione, Operations | 3%

Risorse umane,

Organizzazione | 2%

Altro | 11%

DIMENSIONE IMPRESE (n. addetti)

< 50 | 51%

Da 51 a 250 | 22%

> 250 | 27%

IDEAZIONE E PROGETTAZIONE DI CAMPAGNE DI DIRECT EMAIL MARKETING SU UN TARGETSELEZIONATO DI ICT E BUSINESS DECISION MAKER

UN DATABASE DI OLTRE 140.000 CONTATTI PROFILATI

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PER INFORMAZIONI| tel. +39 02 36 57 88 71 | [email protected] | www.ict4executive.it |

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editoriale

Nuove imprese fanno crescere la Mobile economy italiana

n Italia sembra essere tornata la voglia di fare impresa. L’idea che sia meglio costruirsi un lavoro piuttosto che cer-carlo, ben radicata nella cultura statu-nitense, si sta facendo largo fra i gio-vani e meno giovani, complice anche la crisi e la scarsa richiesta di personale qualificato da parte delle aziende. Si moltiplicano le iniziative dedicate alle start up: eventi, articoli di giornale e concorsi che stimolano la nascita di

nuove idee e premiano quelle più promettenti, non solo con finanziamenti, ma anche fornendo supporto manageriale e strumenti tecnologici. E si è mosso finalmente anche il mondo politico, con l’inserimento delle agevolazioni per le start up innovative inserite nel decreto Sviluppo vara-to di recente dal governo Monti.

Un terreno particolarmente fertile per far crescere le nuove aziende è senza dubbio quello del Mo-bile, un comparto che in questi ultimi anni si è evoluto e innovato con una rapidità senza prece-denti. Gartner si è spinto di recente ad affermare che il Mobile computing ha portato il più grande cambiamento nel modo di vivere di tutti noi dai tempi dell’automobile. Questo dinamismo, e forse anche il benefico effetto del mito di Steve Jobs, fa sì che in tutto il mondo continuino a nascere start up che propongono servizi e applicazioni innovative che sfruttano la diffusione ormai di massa di smartphone e tablet.

Anche l’Italia, che da sempre vanta un primato nell’utilizzo e nella diffusione del cellulare, sta facendo la sua parte. Lo conferma una ricerca della School of Management del Politecnico, che ha censito le start up del settore Mobile che negli ultimi mesi hanno ricevuto finanziamenti

da parte di Venture Capitalist, Incubatori, Fondi Regionali e Investment Companies. Sono esclusi, dunque, tutti quegli aspiranti imprenditori che non sono riusciti a trovare finanziatori disponi-bili a scommettere sul loro successo, impresa che nel nostro Paese non è affatto semplice, dato l’e-siguo ammontare dei capitali disponibili.

Dal censimento risulta che dall’inizio dello scorso anno a oggi sono stati erogati fondi a 34 aziende nell’ambito del Mobile, per un totale di oltre 20 milioni di euro, quasi la metà del totale degli in-vestimenti in ICT. Un numero certo non elevato se paragonato con altri paesi anche europei, ma che è indice di un’inversione di tendenza e fa ben sperare per il futuro dell’imprenditoria italiana.Si tratta per la grande maggioranza di aziende che adottano un modello di business B2C: alcu-ni esempi di soluzioni sviluppate sono i giochi, le applicazioni nell’ambito dell’entertainment, le App di social networking e i servizi per facilitare la vita quotidiana, le cosiddette Utility.Quasi la metà delle start up è nata in Lombardia, ma non mancano esempi anche in altre regioni, in particolare Veneto, Emilia Romagna e Sarde-gna. Gli imprenditori hanno spesso meno di 40 anni, con una quota importante, e in costante crescita, di ragazzi sotto i 30 anni. Onore al me-rito degli aspiranti Zuckerberg nostrani.

di manuela Gianni

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Ricerche dal mondo

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Mercato smartphone, è corsa a due tra Android e Apple

L’85% di tutti gli smartphone ven-duti nel mondo nel

secondo trimestre 2012 è targato Android o iOs, mentre i due ex-leader di mercato Blackberry e Symbian hanno una quota di mercato per ciascuno in-feriore al 5%.Secondo i dati divulgati da IDC, nel secondo trimestre dell’anno Android padro-neggia con una market share del 68%, Apple segue a 16,9% e dopo Blackber-ry e Symbian segue Win-dows Phone, con una quota del 3,5% in timida crescita. Secondo quanto dichiarato dal presidente di Google Eric Schmidt lo scorso luglio, ogni giorno

si registrano 1,3 milioni di attivazioni di termi-nali Android, e di queste circa 70.000 riguardano dispositivi tablet. Il gran-de successo di Android è principalmente ricondu-cibile al lavoro svolto da Samsung: l’azienda sudco-reana ha infatti venduto più smartphone di tutti gli altri vendor Android messi insieme, in particolare per quanto riguarda il Galaxy SIII (diretto concorrente dell’iPhone di Apple), di cui sono stati venduti ol-tre 20 milioni di pezzi nei primi 100 giorni successivi al suo rilascio, avvenuto lo scorso maggio. Le vendite di terminali Apple conti-nuano a crescere a doppia

Nella prima metà dell’anno record di vendite per il sistema operativo di Google, trainato dal successo dei terminali Samsung

cifra (+27,5% di quota ri-spetto allo stesso periodo lo scorso anno, con 26 mi-lioni di dispositivi venduti nel trimestre), ma non ab-bastanza per tenere testa al mercato nel suo complesso e ad Android (+106,5% nello stesso periodo). Blackberry, uno dei pio-nieri del mondo smartpho-ne, è precipitato a quota 4,8% perdendo un impor-tante numero di clienti sia nel segmento consumer che in quello business,

che tradizionalmente era stato suo punto di forza. L’azienda ha inoltre posti-cipato l’uscita della nuova gamma Blackberry 10 al 2013, esponendosi ulte-riormente all’azione della concorrenza. Symbian, per anni sistema operativo le-ader assoluto di mercato, ha venduto nel secondo trimestre 6,8 milioni di dispositivi, il 62,9% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: un tramonto annunciato, accelerato dalla decisione di Nokia di abbandonare il sistema operativo in favo-re di Windows Phone e dai risultati poco incoraggianti ottenuti anche nei mercati in via di sviluppo.Windows Phone ha ac-corciato le distanze con Blackberry, passando da una quota di mercato del 2,3% nel primo trimestre 2012 all’attuale 3,5%. Se-condo IDC, la partnership stretta con Nokia sembra iniziare a dare i suoi frutti dopo il rilascio della gam-ma Lumia, le cui vendite sono quasi raddoppiate nel periodo di riferimento. Nonostante le buone pre-messe, il sistema operativo Microsoft ha ancora molta strada da percorrere per potersi avvicinare ad An-droid e iOs e deve assolu-tamente sfruttare questo momento positivo.

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Quote di mercato mondiali dei Sistemi Operativi Mobile per smarphone, 2° trimestre 2012

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Android

Windows Phone 7 / Windows Mobile

iOs BlackBerry OS

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Altri

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Mobile Payment, è il momento dell’NFC

Nei prossimi anni la diffusio-ne di smartphone abilitati per utilizzare la tecnologia NFC

crescerà notevolmente, e con essi il numero di servizi disponibili, in pri-mis quelli di pagamento. Se oggi in USA e Europa occidentale meno del 2% del totale di possessori di telefoni cellulari ha effettuato un acquisto in un negozio utilizzando la tecnologia, nel 2017 tale quota salirà al 25%, ge-nerando un volume di transazioni di 180 miliardi di dollari.Questa la previsione formulata da Ju-niper Research in un report in cui si evidenzia come nel corso dello scor-so anno siano stati diversi i segnali

Juniper Research prevede che nel 2017 il 25% degli utenti in USA ed Europa userà la tecnologia NFC per fare acquisti. In Italia già 700mila telefoni abilitati

In forte crescita gli utenti di Mobile Banking in Italia

I servizi bancari su smartphone riusciranno a raggiungere nel giro di pochi anni quasi tutti i possessori di un conto corrente in Italia (33 milioni di persone), e a spingersi addirittura in alcune fasce di utenza non “bancarizza-te”. Questo -secondo l’Osservatorio Mobile Banking dalla School of Management del Politecnico di Milano e Abi-Lab - grazie alla diffusione e familiarità che gli italia-ni hanno con il telefono cellulare e all’esplosione degli smartphone.La maggior parte delle banche (più del 70%) offre oggi almeno un servizio di Mobile Banking, sia esso un alert via Sms o la visualizzazione degli ultimi movimenti tra-mite Mobile site o App.Le banche che ancora non lo fanno nel 50% dei casi pre-vedono di realizzare i servizi nei prossimi sei mesi, e nel 30% nel corso del prossimo anno. Rispetto a un bacino di circa 33 milioni di correntisti, in Italia si contano oggi 48 milioni di possessori di cellulari, di cui 25 milioni con uno smartphone in tasca. A fine 2011 gli utenti attivi di

Mobile Banking su smartphone in Italia, limitatamente alle sole piattaforme App e Mobile Site, erano già ol-tre 2 milioni, con un incremento per entrambi di oltre il 300% sul 2010, crescita confermata anche nel 1° tri-mestre 2012.Questi importanti tassi di crescita fanno pensare che sarà possibile raggiungere con servizi Mobile in qualche anno tutti gli utenti di home banking, che oggi sono circa 14 milioni.Il 100% delle banche che offre servizi su queste piat-taforme è partito dalle funzionalità di saldo e lista mo-vimenti del conto corrente per poi estenderle. Quasi la totalità delle App e dei Mobile site delle banche permette inoltre ai propri utenti di usufruire delle principali attivi-tà dispositive come l’effettuazione di bonifici e la ricarica del cellulare. Le App prevalgono sul Mobile Site nell’of-ferta di servizi di Trading e di geolocalizzazione (utilizzati per la ricerca di ATM e filiali), grazie all’interazione con il Gps del telefono.

Il 70% delle banche italiane offre servizi da cellulare: principalmente saldo conto, lista movimenti, disposizione di bonifici e operazioni di trading

dell’esplosione di questo fenomeno. Tra i principali, il lancio del servizio Google Wallet negli Stati Uniti, la creazione di consorzi tra operatori mobili e finanziari (come è per esem-pio avvenuto in Francia con la crea-zione di Cityzi), il lancio sul mercato di un numero sempre maggiore di smartphone che integrano la tecnolo-gia NFC, tra cui molti Android: non ancora, invece iPhone, smentendo le voci che ne prevedevano la presenza nella versione 5. Grazie a questa tec-nologia in futuro tutto il contenuto di un portafoglio potrà essere smateria-lizzato all’interno del cellulare (carte di credito, carta di identità, tessere fe-

deltà, tessera sanitaria, abbonamento ai trasporti pubblici, ecc..) e alla stesso modo potrebbero essere gestiti cou-pon sconto, carte fedeltà e promo-zioni, come già in parte avviene negli USA con Google Wallet.In Italia ancora non esiste un ecosi-stema di Mobile Proximity Payment, ma i telefoni NFC e i POS contactless si stanno diffondendo velocemente: si contano ormai quasi 700.000 cel-lulari NFC (Fonte Comscore, 2012) e più di 5.000 POS Contactless già abilitati (Fonte Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Mi-lano, 2011).

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Non basta sviluppare un’App per cogliere le grandi opportunità del canale Mobile. serve un approccio di marketing strutturato e multicanale, per comunicare e interagire al meglio con ciascun cliente. Ne parliamo con Fabio Maglioni, fondatore di modomodo

Nell’arco di pochi anni il successo di smartpho-ne, App e tablet ha stravolto le dinamiche che regolano le relazio-ni fra le aziende e i loro clienti. Siamo ancora

nel pieno della transizione, ma il passo è rapidissimo e chi non saprà cogliere la portata del cambiamento è destinato inevi-tabilmente a perdere nella gara per la conquista dei consuma-tori, in primis quelli più giova-ni. Da questa evidenza è nata, quattro anni fa, modomodo, che Fabio Maglioni, Founder & Chief Strategy Officer definisce un “abilitatore tecnologico e di business” per lo sviluppo di un’efficace Application Stra-tegy, nella convinzione che per cavalcare l’onda della Mobility non basti, banalmente, svilup-pare un’App. Serve, invece, de-finire e mettere in pratica una strategia applicativa di ampio respiro nell’ambito delle politi-che di Marketing e Service, sen-za la quale le aziende rischiano di vedere fortemente deluse le aspettative. Dalla sua fondazione, nel 2008, modomodo è cresciuta rapi-damente grazie a un finanzia-mento di 5 milioni di dollari da parte di un gruppo di investitori istituzionali e privati e alla fi-ducia di molti importanti clien-ti, quali TotalErg, Mediaworld, Saturn, A2A, Banca Popolare

Attrarre i consumatori con l’innovativa soluzione di Life Process Marketing

Attrarre i consumatori con l’innovativa soluzione di Life Process Marketing

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A cura della redAzioNe

di Milano, Marcopolo Expert, Libraccio.it,Touring Club Italia-no, Assicurazioni Generali. Un risultato che da ragione alla vi-sion di Maglioni, che ha già alle spalle esperienze di successo nell’avviare aziende nel mon-do delle tecnologie applicative. Parliamo di Hyperion, acquisita da Oracle, e di OutlookSoft, ac-quisita da SAP nel 2007.

La Mobility e più in dettaglio l’at-titudine del consumatore ad in-teragire attraverso le applicazioni sta modificando profondamente la relazione fra le aziende e i loro clienti. Cosa sta succedendo?Rispetto a pochi anni fa, ingag-giare un cliente e mantenere il rapporto è diventato molto più difficile. È completamente cam-biato il contesto e le aziende, qualunque sia il bene o il servi-zio venduto, devono cercare di conquistare i loro consumatori attraverso un’esperienza com-pletamente nuova rispetto a quella tradizionale. La relazione con il cliente è diventata estre-mamente più dinamica: i gusti variano nel tempo e a seconda del luogo, va compresa la pre-disposizione in un determinato momento, con una profilazione più sofisticata: in una giorna-ta possono esserci molteplici stimoli diversi. Inoltre, il con-sumatore ha più possibilità di informarsi prima dell’acquisto, ha quindi una consapevolezza maggiore ed è molto meno in-fluenzabile. Da qui nasce la no-stra mission di abilitatore tec-nologico e di business: definire ed essere punto di riferimento del Life Process Marketing - la risposta a queste nuove esigenze - supportando le aziende nella realizzazio-ne di una strategia appli-cativa nel rapporto con i consumatori.

Non si tratta, dunque, solo di sviluppare applicazioni…Sviluppare un’App non basta, serve una strategia applicativa.

Fabio Maglioni Founder & Chief Strategy Officer modomodo

Quello che facciamo non è solo sviluppare applicazioni, ma fornire una risposta concreta alle nuove opportunità del Mo-bile e degli altri device appli-cativi (tablet, Internet TV, lap-top) che le aziende non stanno sfruttando. Le occasioni di contatto sono molte di più rispetto a prima, una forma di comunicazio-ne non invasiva in quanto è il cliente a scegliere. Si minimizza la complessità: c’è un bisogno, si scarica un’App. Ma deve essere per tutti, clienti e prospect, indipen-dentemente dalla tipologia di smartphone: spesso le aziende, sviluppano la pro-pria App ma solo per iPhone, e questo da la sensazione di es-sere un cliente “discriminato” a

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clienti importanti per una serie di app di successoAd oggi modomodo annovera clienti provenienti da tutti i mercati, tra quali TotalErg, Media World, Saturn, A2A, Banca Popolare di Milano, As-sicurazioni Generali, Libraccio.it, Marcopolo Expert, ATM, E.ON, Touring Club Italiano, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, MyMovies e molti altri ancora. Alcune delle app realizzate grazie alla piattaforma modomodo hanno già ricevuto dei premi importanti. Tra le altre le app di TotalErg, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e My Marcopolo di Marcopolo Ex-pert sono state finaliste a ben tre edizioni dello Smau Mob App Award, un contest promosso dagli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, che premia le migliori app in ambito business e consumer. L’app My Sommelier e ancora My Marcopolo (l’app realizzata per Marcopolo Expert) sono entrate in shortlist al Festival Internazionale della Creatività 2012, una tra le più importanti rassegne dedicate alla cre-atività nella comunicazione che si tiene ogni anno nella città di Cannes.Di recente il Gruppo A2A ha lanciato insieme a modomodo PULIamo, l‘app che aiuta i cittadini a mantenere le città più pulite fornendo loro tutte le informazioni relative ai servizi ambientali.

«ormai tutti i Marketing director conoscono il ruolo del Mobile e sanno che devono utilizzare questo nuovo canale, ma a volte non sanno come, non ne conoscono appieno le potenzialità»

perdere i clienti. Il Responsabile Marketing, che è il nostro in-terlocutore, sta acquisendo più rilevanza in azienda, perché le aziende sono sempre più cu-stomer centric: in un mercato che non cresce, vince chi tiene i consumatori.

Qual è l’atteggiamento che ri-scontrate nei resposabili Marke-ting italiani verso il canale ap-plicativo Mobile ? Ormai tutti i Marketing Direc-tor conoscono il ruolo del Mo-bile e sanno che devono utiliz-zare questo nuovo canale, ma a volte non sanno come, non ne conoscono appieno le po-tenzialità. Le aziende sono affamate ma c’è ancora confusione: l’offer-ta è ampia, fra sviluppatori di App, system integrator, web agency. I budget sono ancora rivolti perlopiù verso i mezzi tradizionali e paradossalmen-te quelli per i new media, che sono oggi i più potenti, sono insignificanti. Mancano ancora i KPI per misurare l’efficacia e chi ha già sviluppato applica-zioni mobile spesso è frustrato dal risultato, anche se entu-

tutti coloro che utilizzano altri device. Siamo in un periodo di transizione, ma il futuro è chia-ro: le nuove generazioni cono-scono solo l’online, se non tro-vano un brand in rete per loro non esiste. Sono convinto che chi non se-gue il cambiamento finirà per

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siasta dall’utilizzo del mezzo. I risultati positivi di modomodo dimostrano però che le aziende stanno capendo che per avere una strategia applicativa serve un fornitore qualificato, best of breed che sia in grado di fornir-gli la soluzione per pianificare, eseguire e soprattutto misurare: basta pensare che nell’ultimo anno abbiamo triplicato il nu-mero di clienti.

La relazione con il cliente è sem-pre più multicanale, passa cioè attraverso differenti device. Qual è l’approccio che utilizzate?Abbiamo sviluppato una piat-taforma che permette di portare l’esperienza applicativa sui vari device: in primis lo smartpho-ne, ma anche tablet, Internet TV e personal computer. L’Internet TV è la nuova frontie-ra: l’ecosistema è pronto e tutti gli Over the top sono interessati. In Italia ne sono state vendute 1 milione e anche se oggi l’uti-lizzo non è molto elevato sono sicuro che aumenterà. Anche nel mondo dei pc l’evo-luzione sarà rapidissima, con l’avvento dei nuovi sistemi ope-rativi, e in particolare di Win-dows 8.

Quali sono le caratteristiche del-la vostra piattaforma?Abbiamo sviluppato una solu-zione che definiamo una Busi-ness to Consumer Application Platform, che mette disposizio-ne servizi e contenuti persona-lizzati e contestuali per luogo, tempo e profilo dell’utente. In pratica, la piattaforma, trasfor-ma i contenuti delle aziende in esperienze applicative fruibili su differenti device. Gestisce molteplici funzionalità – QR Code, GPS, videocamera, si-stemi di pagamento, gestione e creazione di supporti digita-li - che permettono di creare e gestire processi quali ad esem-pio l’M-commerce, i program-mi fedeltà, l’infomobilità, il consumer banking e molti altri servizi innovativi per tutte le industries. È una soluzione in Cloud, che non richiede installazioni in

casa: proponiamo un servizio. Inoltre, gestiamo l’interazione delle aziende con i loro clienti: siamo in grado di misurare le reazioni con apposite metriche, per capire in dettaglio cosa pia-ce agli utenti, non solo quanti sono i download dell’App. Per la prima volta è ora possi-bile fare Marketing in modalità One-to-One, per capire i gusti, i comportamenti e dare ai clienti risposte mirate e appropriate.

Quali obiettivi vi ponete per il prossimo futuro?Puntiamo a raggiungere nel breve termine una posizione di leadership in Italia per poi iniziare la nostra espansione all’estero, replicando il model-lo di business negli altri Paesi, tenendo conto delle differenze culturali.Abbiamo scelto di partire dall’I-talia perché il nostro paese si è dimostrato un pioniere a livello

internazionale nel mercato del Mobile: in soli tre anni la pe-netrazione degli smartphone è arrivata al 50% e siamo primi in Europa nell’M-commerce, ad esempio. Siamo una delle poche start up italiane ad aver ricevuto un fi-nanziamento nel 2010 in un momento economico particola-re e in un mercato, quello ita-liano, nel quale è difficile che le società emergenti abbiano la fiducia degli investitori. Sempre nel 2010 siamo stati in-seriti da Gartner fra le 5 princi-pali società al mondo nell’am-bito del mercato mobile che, con la propria tecnologia, ride-finiranno l’esperienza e l’inte-razione degli utenti. I nostri progetti vengono spes-so citati in Europa come casi di successo: è il caso per esempio di TotalErg, utilizzato da Juni-per Research come esempio in una recente ricerca.

riconoscimenti dagli analisti per modomodomodomodo ha ricevuto, fin dal suo ingresso sul mercato, una serie di impor-tanti riconoscimenti da parte degli analisti tra i quali:

Giugno 2009: inserita dalla società di ricerca Frost & Sullivan nel report “Mobile Location-based Services - Companies in Action”

Maggio 2010: nel “Cool Vendor Context-Aware 2010 Report” modomodo è selezionata da Gartner, società leader nelle analisi di mercato come una delle 5 aziende che, con la propria tecnologia, ridefiniranno l’esperienza e l’intera-zione degli utenti.

2011: inserita da Gartner nel “Hype Cycle for emerging technology 2011 Re-port” come una delle aziende mobile di riferimento nell’ambito del Context-Aware

«La nostra piattaforma permette al consumatore di cambiare radicalmente l’esperienza di acquisto e alle aziende di operare un one-to-one marketing in tempo reale»

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L’innovazione al cuore di 3 Italia

di ManueLa GIannI

ntonella Am-briola, origini salentine e una laurea in mate-matica, è la re-

sponsabile dell’area tecnologie di 3 Italia, che include l’ICT, la Rete e i terminali commercia-lizzati dall’operatore. Un inca-rico che è il punto di arrivo di una lunga e avvincente carriera che, sin dagli albori del merca-to TLC negli Anni 90, la vede protagonista dello sviluppo delle telecomunicazioni mobili nel nostro Paese, oltre che ar-tefice, insieme a illustri colle-ghi, di ben due start up: quello di Omnitel prima e quello di 3 Italia poi.

antonella ambriola, chief Technical officer

di 3 Italia e protagonista dello sviluppo del

mercato Mobile italiano sin dagli anni 90, parla dei progetti

d’avanguardia che l’operatore sta portando

avanti nell’ottica di migliorare il servizio al cliente e fare efficienza A

L’innovazione al cuore di 3 Italia

Dottoressa Ambriola, il suo per-corso professionale è legato a doppio filo all’evoluzione del mercato delle Tlc Mobili in Italia. Quali sono state le tappe princi-pali?Ho lasciato Lecce grazie ad una borsa di studio ottenuta al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricer-che) di Pisa per una tesi speri-mentale e non sono più tornata indietro. L’inizio della mia car-riera è stato a Ivrea, in Olivetti, dove mi sono occupata di ricerca sulle immagini e sui primi am-bienti multimediali. Successiva-mente ho vissuto un paio di anni negli Stati Uniti. Al rientro in Italia sono stata assunta in Om-nitel. Inizialmente lavoravo nel

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L’innovazione al cuore di 3 Italia

Antonella Ambriola Chief Technical Officer di 3 Italia

L’innovazione al cuore di 3 Italia

dipartimento IT, un’area azien-dale appena nata, dove mi occu-pavo di “billing”. Omnitel, a quei tempi, era una grande scommes-sa, seppur sostenuta da aziende italiane e americane dalle spal-le larghe. Per me, un’esperien-za estremamente formativa: ho imparato che nulla è impossibile e che bisogna sempre guardare avanti. Sono rimasta in Omnitel fino al 2000, anno in cui è di-ventata Vodafone. A quel punto è iniziata la mia avventura in 3 Italia: al tempo era una piccola azienda, una start up chiamata Andala, nata per acquisire la li-cenza UMTS e costituita al 90% di capitale da Tiscali e per il 10% da Franco Bernabè. Eravamo

solamente in 20 con Vincenzo Novari come Amministratore Delegato. In quegli anni, il Governo D’A-lema aveva deciso di assegnare cinque licenze UMTS attraverso un Beauty Contest: bisognava cioè presentare un piano tecni-co-economico per spiegare come avremmo utilizzato la licenza in caso di vittoria. Nel frattempo però il Governo D’Alema cade, arriva Amato e il bando di gara cambia: non vincerà più chi pre-senterà i progetti migliori ma chi offrirà più soldi. Per partecipare all’asta occorrevano a quel pun-to 10.000 miliardi di lire, 5mila per vincere l’asta e altrettanti per costruire l’azienda. Una ci-fra che gli azionisti di Andala non erano in grado di sostenere. Così, mentre gli altri parlavano di come chiudere l’azienda, Vin-cenzo Novari prese in mano la situazione e andò alla ricerca di un partner che fosse in gra-do supportare il progetto: la ci-nese Hutchison Whampoa. Per loro fu una vera scommessa, eravamo una start up che pro-vava ad entrare in un mercato

«siamo stati i primi al mondo a lanciare l’uMTs, i primi a introdurre in Italia la formula “all inclusive” con terminale sussidiato e i primi a utilizzare l’outsourcing della rete e delle piattaforme IT»

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con una penetrazione già del 100%, un’impresa non facile se si pensa che due degli operatori che parteciparono a quella gara, Ipse e Blue, oggi non sono più sul mercato.

Quali sono state, a suo avviso, le carte vincenti che hanno permes-so a 3 Italia di conquistare quo-te in un mercato già fortemente presidiato?3 è sempre stato l’operatore più innovativo. Essendo gli ulti-mi arrivati, per sopravvivere e avere successo abbiamo dovu-to cambiare le regole del gioco, fare le cose prima e in maniera diversa dagli altri. Ad esempio, nel 2003, abbiamo lanciato il primo servizio UMTS al mon-do; nel 2004 abbiamo intro-dotto in Italia la prima formula “all inclusive” con terminale sussidiato e nel 2005 abbiamo realizzato il primo modello in Italia di gestione in outsourcing della rete e delle piattaforme IT attraverso il partner tecnologi-co Ericsson. Questi sono solo alcuni esempi di come abbia-mo sempre puntato sull’inno-vazione, sia dal punto di vista commerciale, sia dal punto di vista strategico-organizzativo. E il tempo sembra averci dato ragione: oggi abbiamo 9,3 mi-lioni di clienti ai quali offriamo servizi di comunicazione, Inter-net e Tv in mobilità attraverso una rete interamente a 42 Mega che raggiunge il 92% della po-polazione. Ed entro l’anno lan-ceremo l’LTE a 100 Mega.

Nel dettaglio, quali sono oggi le sue responsabilità?Le mie responsabilità sono re-lative a tutta la divisione tec-nica, ovvero la rete, i sistemi informativi e i terminali. Come accennato sopra, abbiamo con Ericsson un importante contrat-to di outsourcing della rete e dell’IT per la parte di Operations e alcune attività di ingegneria. Si tratta di un’altra importante innovazione introdotta sul mer-cato da 3 Italia: nel 2005 siamo stati il primo operatore a uti-lizzare l’outsourcing, poi anche i competitors ci hanno seguito. Questo modello ci ha permes-so di focalizzare maggiormente l’attenzione sui servizi al clien-te, portando “fuori dall’azienda” gli aspetti più operativi. È un modo diverso di lavorare che credo diventerà in futuro uno standard non solo per il mercato delle telecomunicazioni e che ci ha permesso di raggiungere ot-timi risultati: nonostante la cri-si economica, nel 2010 abbiamo raggiunto il break even (punto di pareggio) ed oggi il risultato operativo è positivo.

Quali sono i cambiamenti più ri-levanti che hanno coinvolto l’area tecnologica di 3 Italia nel recente passato e con quali obiettivi?Dopo avere investito oltre 10 mi-liardi di euro nel nostro Paese, 3 Italia nel 2011 si è aggiudicata il 25% delle frequenze LTE messe a gara dal Governo Italiano a fronte di un corrispettivo di 305 milioni di euro. Abbiamo avviato

un piano biennale da 1 miliardo di euro per potenziare la rete in termini di copertura, capacità e prestazioni. 3 è l’operatore mobi-le italiano con la rete a 42 mega più estesa a livello nazionale. Per quanto riguarda, invece, il mondo dell’IT, abbiamo iniziato nel 2010 un programma di mo-dernizzazione del nostro data center introducendo un private cloud che ci ha permesso di ot-timizzare i nostri data center e di ridurli da 5 a 2 (uno a Milano e uno a Roma) risparmiando spa-zio, energia e numero server. Ab-biamo così ridotto i costi di circa il 50% migliorando allo stesso tempo la qualità del servizio.

Dunque per il data center avete fatto una scelta di outsourcing molto spinta …3 Italia non possiede più l’har-dware: abbiamo venduto tutti i nostri apparati e ora stiamo acquistando capacità compu-tazionale. In questo modo non dobbiamo più farci carico dell’obsolescenza delle macchi-ne. Ormai vediamo l’hardware come una commodity: non c’è più valore aggiunto nel possede-re fisicamente i server. Abbiamo scelto di avere un solo partner tecnologico di riferimento con cui abbiamo firmato un con-tratto di 7 anni che prevede un capacity planning e onde perio-diche di refresh tecnologico.

A che punto è il progetto di Pri-vate Cloud?Il programma di trasformazione è molto importante e si conclu-derà l’anno prossimo. Stiamo portando tutte le applicazioni su architettura target basata sui bla-de Intel X86. A partire da questo stiamo rinnovando tutte le altre infrastrutture: abbiamo un pro-gramma di modernizzazione del desktop con thin client per i no-stri call center e stiamo riveden-do alcuni aspetti applicativi, in questo momento assolutamente centrali per il business. Inoltre, stiamo portando l’innovazione all’interno dei 4000 negozi, in-troducendo processi paperless e il digital signage a supporto della struttura di vendita.

I numeri di 3 Italia3 Italia è il primo operatore al mondo ad aver lanciato i servizi UMTS su scala commerciale nel 2003 e oggi offre un’ampia gamma di servizi di comunicazio-ne, Internet e TV in mobilità a 9,3 milioni di clienti. L’azienda, che nel 2011 ha registrato ricavi per 1,8 miliardi di euro, fa parte del Gruppo Hutchison Whampoa, compagnia tra le prime 500 nella classifica Fortune, una delle più grandi imprese quotate alla borsa di Hong Kong e ope-rativa in 52 Paesi con circa 250 mila dipendenti e un fatturato di 50 miliardi di dollari nel 2011. 3 Italia è anche l’operatore Italiano con la rete a 42 mega più estesa a livello nazionale.

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ltre la metà dei CIO italiani ha già introdotto in azienda disposi-tivi New Tablet (56%) e la mag-gior parte se ne ri-tiene soddisfatto, mentre tra i CIO che non li hanno ancora adotta-

ti, la maggioranza si dimostra intenzionata a farlo. Alcuni prevedono di attivarsi nel bre-ve termine (12%), mentre altri si orientano su un orizzonte di medio/lungo periodo (25%).Questi alcuni dei risultati emer-si dalla ricerca 2012 dell’Osser-vatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano, che ha coinvolto più di 230 CIO delle principali aziende italiane. I pochi CIO reticenti a introdur-re i dispositivi New Tablet (7%) sembrano avere valide motiva-zioni: la maggioranza, infatti, non ha personale in mobilità da supportare o non trova il dispositivo adatto alle necessi-tà del proprio business, mentre un’altra piccola parte ha recen-temente concluso un progetto

Una ricerca del Politecnico di Milano conferma il rapido successo di New tablet e app, un binomio che ormai rappresenta il nuovo paradigma del Mobile Business, e mette a fuoco i diversi percorsi di adozione all’interno delle organizzazioni

Oin cui ha introdotto un altro device. Confrontando i risultati con quelli ottenuti dall’edizione 2011 della ricerca, si nota che il numero di CIO che ha introdot-to in azienda i dispositivi New Tablet è cresciuto dal 47% del 2011 al 56% del 2012, ma so-prattutto che la dimensione di chi non ha intenzione di adot-tarli si è ridotta drasticamente: se nel 2011 un CIO su quattro (26%) si era dichiarato “disin-teressato all’adozione”, a poco più di sei mesi di distanza i di-sinteressati sono scesi a meno di 1 su 10 (7%). Un’analisi approfondita dei trend effettuata su un subset specifico di 112 CIO del panel dei rispondenti alla Survey conferma per l’Italia una forte accelerazione rispetto al 2011: più di metà di chi intendeva adottare i dispositivi New Ta-blet li ha già introdotti. Tra chi intendeva dotarsene nel medio periodo, più di metà li ha adottati. Infine, persino tra quanti non avevano intenzione di adottare i New Tablet, più di 1 CIO su 5 li ha già introdotti e quasi 1 su 2 lo farà in futuro.

L’adozione dei New Tablet nelle diverse famiglie professionali Relativamente alle figure profes-sionali dotate di dispositivi New Tablet, la Ricerca 2012 confer-ma quanto già emerso lo scorso anno: gli Executive & C-Level nella maggioranza dei casi (65%) utilizzano già questi dispositivi (era il 55% nel 2011) oppure li riceveranno nel futuro (33%). Il personale di vendita in parte già li utilizza, ma soprattutto è desti-nato a riceverli nel futuro (65%).Tra i manutentori poco più di 1 su 10 ha un dispositivo New Ta-blet e più di 4 su 10 li avranno a disposizione nel breve-medio periodo. Resta invece quasi inal-terato il numero di CIO che non ritengono i New Tablet adatti a queste figure professionali.I trasportatori li utilizzano poco (solo nell’8% dei casi) e solo in

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pochi li riceveranno in futuro (5% a breve e 14% nel medio/lungo termine). Si conferma pe-raltro il numero di CIO non inte-ressati a introdurre i New Tablet a supporto di questa figura pro-fessionale (73% sia nel 2011 sia nel 2012).

Il ruolo dei New Tablet tra Smartphone e Notebook: cannibalizzazione? L’ingresso dei New Tablet nel Bu-siness fa sorgere spontanea una domanda: le imprese sostituiran-no (in toto o in parte) i disposi-tivi mobile oggi utilizzati dai di-pendenti, oppure sarà necessario fare spazio nelle borse per intro-durre anche questi nuovi device? Per gli Executive e i C-Level, i New Tablet si affiancheranno agli altri dispositivi che già com-pongono la loro “dotazione mo-

di Paolo Catti e ChristiaN MoNdiNi school of Management del Politecnico di Milano

bile”. Molto raramente andranno a sostituire gli Smarphone (6%), mentre quasi in un quarto dei casi sostituiranno i Notebook. Con riferimento al personale di vendita, i New Tablet sostitui-ranno soprattutto Notebook e Netbook (40%), e in qualche raro caso anche gli Smarphone o altri dispositivi mobili oggi in dota-zione alla forza commerciale. Per i manutentori, 1 CIO su 4 pensa di sostituire i Notebook/Netbook con i New Tablet e un altro CIO su 4 li affiancherà ad altri strumenti oggi già in uso. Solo un 10% sta sostituendo gli Smarphone e un 3% altri termi-nali specifici oggi in dotazione

Pulitalia risparmia grazie ad un progetto di Sales Force Automation su tabletL’azienda – che si occupa della produzione di detergenti, macchinari, attrez-zature e monouso per la pulizia industriale - ha intrapreso un progetto per il rinnovamento del software aziendale e per l’introduzione della Sales Force Automation (SFA) attraverso dispositivi New Tablet. Il progetto ha interessato tutta la forza vendita di Pulitalia, composta da 140 agenti monomandatari. In particolare, è stata modificata la modalità di invio degli ordini: in preceden-za, infatti, veniva effettuata a fine giornata (tramite notebook o cartaceo), mentre ora è stata introdotta un’applicazione web che permette agli agenti di inviarli in tempo reale. La forza vendita di Pulitalia ha ricevuto, oltre al dispositivo, una formazione sull’uso dello stesso di circa due ore; inoltre i responsabili di area hanno ricevuto un’ulteriore formazione di circa mezza giornata, con l’obiettivo di costituire una sorta di assistenza tecnica di “primo livello” per gli agenti della rispettiva area geografica. Da giugno 2012 Pulitalia ha poi dotato i suoi New Tablet di un’applicazione per consultare il catalogo prodotti, comporre l’ordine direttamente in fase di consultazione del catalogo e inviarlo in tempo reale. «Nel complesso siamo molto contenti dei risultati ottenuti – spiega Davide Tobaldini, responsabile IT dell’azienda - le visite dei nostri agenti ai clienti sono ora più efficaci e per-mettono importanti risparmi di tempo. Anche dal punto di vista economico abbiamo notato un impatto positivo su diversi fronti a partire dal momento dell’avvio del progetto». In termini quantitativi l’azienda ha infatti ottenuto un risparmio annuale significativo, legato alla riduzione delle chiamate al call center da parte degli agenti sul campo (circa 270.000 Euro), alla riduzione delle operazioni di data entry e di correzione di errori (oltre 86.000 Euro), alla manutenzione del software (circa 12.000 Euro) e alla stampa dei cataloghi (attorno a 7.000 Euro). Questi elementi, considerando un investimento di circa 40.000 Euro, si traducono in un Payback Time pari a circa 1,4 mesi e a un Net Present Value a cinque anni di circa 1,3 milioni di Euro.

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osservatori

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realizzare un app store aziendaleAffrontare l’innovazione introdotta dall’avvento dei New Tablet in ambito Business necessita di considerare l’intero trinomio “dispositivo – ap-plicazione – piattaforma di gestione”, cioè «New Tablet – Business Apps – Enterprise Application Store». Questa terna mutua in ambito business la formula «New Tablet – Apps – Application Store» tipica dell’esperienza “consumer”. In par-ticolare, proprio il concetto di Application Sto-re in ambito business risulta allo stesso tempo complesso e rilevante per i CIO, in quanto rap-presenta lo strumento di governance indispen-sabile per affrontare questa nuova “ondata in-novativa” nel Mobile Business.Riportiamo di seguito la classificazione delle di-verse opportunità con cui i CIO possono imple-mentare un Enterprise Application Store.

• I Consumer Application Store sono i norma-li mega-store rivolti al consumatore finale, dedicati a un singolo sistema operativo nei quali è consentito l’accesso pubblico anche ad applicazioni business “standard” (di produtti-vità individuale o di supporto a processi non personalizzabili) ma anche l’accesso privato ad applicazioni sviluppate appositamente per i dipendenti (per numeri limitati di utenti o di dispositivi identificati univocamente).

• I Business Application Store dei Provider sono piattaforme gestite da singoli provider (Sy-stem Integrator, Mobile Network Operator, Hardware Manufacturer, Software House, ecc.) in grado di raccogliere applicazioni business sia standard sia customizzate, supportando anche diversi sistemi operativi mobili e diverse tipologie di accesso, sia pubblico sia privato.

• I Private Enterprise Application Store rappre-sentano piattaforme completamente private, implementate da una singola organizzazione (in house o in outsourcing) e rivolte in modo selettivo a diverse famiglie di specifici utenti, spesso in grado di interfacciarsi con sistemi operativi diversi.

Tutte le tre tipologie di Application Store so-pra descritte sono caratterizzate da funzio-nalità standard di Application Management, come la pubblicazione di App, il “download” e il controllo degli accessi, la gestione del licen-sing e degli aggiornamenti (in modalità push, ovvero segnalando all’utente la presenza di un aggiornamento disponibile per il download) e la verifica di integrità delle App.La maggior parte dei CIO che hanno introdotto un Enterprise Application Store (o lo faranno in futuro) è orientata a introdurre un proprio Private Enterprise Application Store (56%). Il 29% dei CIO, invece, sta adottando i Busi-ness Application Store dei Provider, mentre il restante 15% intende gestire le applicazioni di business attraverso i Consumer Application Store.Per introdurre una governance e una gestione più efficace a livello aziendale dell’ecosistema composto dai nuovi dispositivi (Smartphone e New Tablet), dalle Business Apps e da tutte le informazioni che le Apps utilizzano e genera-no, è spesso necessario arricchire gli Enterpri-se Application Store anche con le funzionalità tipiche delle soluzioni di Device Management. Grazie a queste ultime è infatti possibile ga-rantire la sicurezza dei dati delle Apps presenti localmente sui device, effettuare il provisio-ning sui dispositivi, gestire la profilazione de-gli utenti e, in generale, garantire il rispetto delle policy aziendali (per esempio richiedendo la modifica periodica della password di acces-so al dispositivo, ecc.), estendendo così anche ai dispositivi mobili le logiche del tradizionale Desktop Management.Analizzando in dettaglio i Private Enterprise Application Store, emerge come più di 1 CIO su 2 stia pensando a una piattaforma preva-lentemente orientata all’Apps Management; negli altri casi, si preferisce adottare una so-luzione integrata di Apps e Device Manage-ment.

(palmari, terminali industriali, ecc.). Infine, per i Trasportatori – an-corché la base empirica dei CIO che gestiscono questa figura professionale e che hanno ri-sposto alla Survey 2012 risulti limitata – si riduce l’effetto sosti-tuzione emerso dall’analisi dello scorso anno, soprattutto verso Notebook/Netbook.

La sfida della sicurezza Un tema fondamentale legato all’introduzione dei dispositivi New Tablet (siano essi azienda-li oppure personali) a supporto dei processi di business è quel-lo della sicurezza dei dati even-tualmente presenti all’interno di questi device mobili. La presenza di nuovi e diversi Sistemi Ope-

rativi, l’importanza di integrare le Business App tra loro e con i Sistemi Informativi aziendali, la possibile coesistenza sullo stes-so device di Business App e App personali, l’elevata portabilità dei New Tablet che li espone al rischio di furti e/o smarrimenti più frequenti (rispetto a quan-to accade per i Notebook) rap-presentano tutte aree di rischio

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potenziale non trascurabili per i CIO. Per affrontare il tema sicu-rezza, la maggior parte dei CIO intende orientarsi verso archi-tetture Web-based per le appli-cazioni mobili (42%), evitando di memorizzare in locale, sul dispositivo, dati aziendali sensi-bili, che restano così accessibili solo da remoto e tramite autenti-cazione, oppure ricorrere a fun-zionalità di Remote Wipe (41%), che consentono la cancellazione totale e da remoto di tutti i dati presenti sul dispositivo in caso di furto o smarrimento; da ultime, le logiche Sandbox, che racchiu-dono i dati aziendali in un “bloc-co” crittografato, sono scelte da un CIO su cinque.

i New tablet nelle imprese italiane: le figure professionali coinvolteDiffusione dei New Tablet nelle aziende italiane per famiglia professionale. Fonte: Politecnico di Milano

Per quali figure professionali sono stati introdotti i new tablet?

New tablet per venditori e installatori di Ariston Thermo GroupL’azienda opera nel settore del riscaldamento degli ambienti e dell’acqua ed offre una gamma completa di prodotti, sistemi e servizi principalmente con i marchi Ariston, Elco e Chaffoteaux. Nel 2011 il gruppo ha chiuso con un fatturato di 1,25 miliardi di euro ed ha distribuito 6,4 milioni di prodotti. At-tualmente conta circa 6.700 dipendenti e si compone di 47 distinte società in 30 paesi. Convinta che l’innovazione passi innanzitutto per il metodo di lavoro e per la valorizzazione delle risorse umane, l’azienda multinazionale ha deciso di introdurre dei dispositivi New Tablet per supportare gli agenti nei processi di promozione e di vendita ed ha sviluppato un’applicazione per Smarphone rivolta agli installatori. Gli agenti ed il personale interno di vendita di Elco Italia, società di Ariston Thermo che distribuisce i propri prodotti a marchio Elco ed Ecoflam, sono stati dotati di dispositivi New Tablet equipaggiati di

un applicativo che gestisce i contenuti di ogni prodotto a catalogo. Attraverso il New Tablet la comunicazione della value proposition dei prodotti, delle modalità di installazione e delle funzionalità avviene in modo più interattivo, efficace e veloce. Un’altra App basata su SAP e con interfaccia web consente poi agli agenti di configurare un sistema di riscaldamento, di creare l’offerta e di gestirne il ciclo di vita fino alla fase dell’ordine. Una seconda iniziativa, inserita in un più ampio progetto di CRM che coinvolge la stessa Ariston Thermo, si rivolge invece agli installatori. I tecnici iscritti al programma di fidelizzazione di Ariston (circa 5.000) possono utilizzare un’App per Smarphone che permette di leggere il codice apposto sulle caldaie al momento della loro prima installazione. Il codice rilevato assegna dei punti premio all’installatore, il quale può in ogni momento verificare online il proprio saldo e scegliere il premio desiderato all’interno di un catalogo che include dispositivi Smarphone e New Tablet.

Executive & C-level

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5%13%

Già introdotti Prossima introduzione (decisione già presa)

Prossima introduzione (decisione non presa)

Nessuninteresse

Personale di vendita

Base empirica:157 Cio

Manutentori

Base empirica:117 Cio

Trasportatori

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Sscenari

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l mondo del Mobile Payment negli ultimi mesi continua a destare l’attenzione di numero-si attori internazionali, come le più grandi ban-che e tutti gli operatori mobili. Nell’attesa che tale innovazione, so-prattutto nella decli-nazione che intende

trasformare il cellulare in una carta di pagamento tramite la tecnologia NFC, possa diventa-re un fenomeno di massa (si veda anche l’articolo “L’innovazione dei pagamenti passa dal Mobile” del numero di giugno di questa rivi-sta) esiste un’altra no-vità che ha le potenzia-lità di rappresentare una discontinuità per il mon-do dei pagamenti. Stiamo parlando del Mobile POS ovvero la possibilità di tra-sformare, attraverso un device ad hoc, un semplice telefono cellulare in uno strumento in grado di accettare qualsiasi car-ta di pagamento al pari di un POS tradizionale. L’idea è permettere a qualsiasi persona di poter accettare pa-gamenti con carte in mobilità e in modo sicuro sfruttando il proprio telefono cellulare: dall’idraulico al postino, dal venditore ambulante all’assi-curatore.

sull’onda del successo di square negli stati Uniti, cresce l’interesse verso le soluzioni che permettono di strisciare la carta di credito sullo smartphoneI

il cellulare si trasforma in un POS per ricevere pagamenti

il cellulare si trasforma in un POS per ricevere pagamenti

I Mobile POS nel mondoIl grande interesse verso il tema del Mobile POS deriva anche dal grande successo che sta riscuotendo, negli Stati Uniti,

la start up Square inc, fondata nel 2010 da Jack Dorsey, ide-atore di Twitter. Square è un piccolo device di plastica di pochi centimetri, disponibi-le per piattaforma Android e iOS, che comunicando attraverso il jack audio e per mezzo di un’applica-zione scaricabile da Google

Play o App Store, permette di accettare pagamenti con

una carta di pagamento: il pa-

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gatore può “strisciare” la propria carta all’interno del lettore e in-serire il PIN (o firmare) diretta-mente sul cellulare del venditore o, in alternativa e ad un costo superiore, il venditore può inse-rire manualmente i dettagli della carta del pagatore e finalizzare la transazione in modalità Card Not Present. Square non rappresenta il primo esempio di Mobile POS apparso sul suolo americano, ma sicu-ramente – almeno riferendosi ai dati ufficiali pubblicati – quello che ha riscosso maggiore succes-so (oltre 2 milioni di sottoscrittori e sono attesi per il 2012 oltre 6 miliardi di $ in transazioni pro-cessate), probabilmente grazie all’innovazione apportata al mo-dello di sottoscrizione e alla strut-tura delle fee. Chiunque, anche un privato, può acquistare gratui-tamente il device di Square in un negozio oppure online e iniziare ad accettare transazioni con la carta di pagamento di terzi sem-plicemente indicando il proprio Social Security Number (il corri-spettivo statunitense del codice fiscale). Square offre due possibili modelli di fee: il primo si basa su una commissione del 2,75% per ogni transazione, il secondo su una fee fissa di 250$ al mese fino ad un massimo di 250.000$ all’anno e 400$ per transazione. I competitors di Square su suo-lo americano sono numerosi. GoPayment di Intuit, lanciato nel 2009, offre anch’esso due differenti modelli di fee (una commissione del 2,7% su ogni transazione o un “abbonamen-to” a 12,95$ al mese con una commissione ridotta di 1,7% di ogni transazione). Intuit utilizza un reader ri-brandizzato creato da Roamdata, società acquisita da Ingenico, che ha anche una propria offerta commerciale con il brand RoamPay. Il valore aggiunto del device Roamda-ta risiede nell’ampio numero di device abilitati; oltre a iOS e Android anche su piattaforma Blackberry. A differenza di In-

tuit, che utilizza un modello di acquiring (abilitazione di servizi per accettazione del pagamento) simile a quello creato da Squa-re, RoamPay ne utilizza uno più tradizionale : chi acquista il de-vice di Roamdata deve stipulare un contratto scegliendo tra gli acquirer partner di RoamData. Anche Verifone ha lanciato il proprio prodotto Sail sempre basato sul modello del device vendibile “a scaffale” con due modelli di fee sottostanti: una

commissione su ogni transazio-ne o un “abbonamento” mensile con una commissione ridotta per transazione. L’ultimo arrivato sul mercato è invece Paypal Here che, come Square, offre il device gratuitamente e non necessita la stipula di ulteriori contratti con acquirer o payment processor (sul modello di quanto Paypal già fa nel mondo del commer-cio digitale). Paypal, a differenza di Square ha però optato per un modello che utilizza un’unica

di valeria portale e DaviD Melazzischool of Management del politecnico di Milano

italian award for nFc Mobile payment & serviceLa tecnologia Near Field Communication non è di recente introduzione, eppure mai come in questo momento i tempi sembrano maturi per una sua affermazio-ne su larga scala a livello internazionale. Anche in Italia cresce l’attenzione verso il fenomeno, con eventi e conferenze dedicate al tema dei nuovi servizi mobili che sfruttano questa tecnologia di prossimità. Nonostante la scelta di Apple di non inserire la tecnologia NFC su iPhone 5, gli altri grandi Device Manufacturer come Samsung, Nokia o RIM hanno ormai numerosi modelli con a bordo questa tecnologia. In Italia ad oggi ci sono già oltre 1,1 milioni di utenti (Comscore, lu-glio 2012) che hanno già un telefono con la tecnologia NFC in tasca, ma ancora non esistono dei servizi per utilizzarla. Per questo motivo gli Osservatori ICT & Management della School of Manage-ment del Politecnico di Milano, in collaborazione con Telecom Italia e GSMA, promuovono l’Italian Award for NFC Mobile Payment & Service con l’obiettivo di stimolare la generazione di idee fortemente innovative e creative nell’ambito di servizi Mobile NFC.A dare il proprio originale contributo sono chiamate persone o aziende, anche startup, che abbiano in mente iniziative innovative, sia in fase di concept sia già in sviluppo, per nuovi servizi realizzati su devices dotati di un modulo NFC e aderenti ad un’architettura SIM-based.Gli ambiti di applicazione delle idee sono molteplici: pagamenti, ticketing, access, identification, couponing, loyalty, ecc. Ciascun partecipante potrà presentare fino a due proposte, iscrivendosi sul sito www.nfc-award.it entro il 15 ottobre.Il Comitato di valutazione analizzerà le candidature ricevute secondo criteri di innovatività e potenzialità di mercato. Per partecipare al contest, sottoponendo la tua candidatura entro il 15 ottobre 2012, visita il sito www.nfc-award.it.Per assistere alla presentazione e alla premiazione dei progetti vincitori, segui il contest sul sito www-nfc-award.it e partecipa al NFC & Mobile Money Summit organizzato dalla GSMA (Associazione internazionale che rappresenta l’industry Telco), che si terrà a Milano nei giorni compresi tra il 22 e 25 Ottobre 2012. Nell’ambito di questo appuntamento internazionale, in cui si farà il punto sulle strategie che gli operatori mobili stanno approntando per dare slancio al treno del “denaro mobile”, verrà organizzato un evento ad hoc – aperto a tutti – sull’ Italian Award. Non mancare.

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scenari

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fee del 2,7% per tutti gli utenti registrati. Paypal ha già esporta-to la propria soluzione al di fuo-ri degli Stati Uniti; in Australia, Canada, Hong Kong e Giappone.Anche in Europa sono giunte le prime soluzioni di Mobile POS, in ritardo rispetto agli Stati Uni-ti, a causa di una più stretta le-gislazione che limita la vendita “a scaffale” dei device e, soprat-tutto, richiede l’adozione dello standard EMV. In Europa infatti lo standard utilizzato è il “chip & pin”, più sicuro rispetto alla tradizionale “strisciata” della banda magnetica. Tale standard obbliga i produttori di Mobile POS a commercializzare devi-ce di dimensioni più elevate in quanto deve essere letto il chip sulle carte e incorporare una ta-stiera per l’inserimento del PIN.Le soluzioni più interessanti pre-senti nei mercati europei sono quelle proposte dai tradizionali POS Manufacturer come Inge-nico e Verifone, cui si aggiunge, così come avvenuto negli Stati Uniti, l’offerta di alcune start up. Interessante è la soluzione iZet-tle, start up svedese fondata nel 2010 che ha attivato un’offerta commerciale in Scandinavia e nel Regno Unito basata su un reader di dimensioni contenute con la possibilità di firma digi-tale sul telefono. Un altro caso rilevante è Su-mUp, una start up che offre i propri servizi in Germania, Austria, UK e Irlanda. SumUp ha replicato l’offerta di Paypal Here: gli utenti sia privati sia business, possono ottenere gra-tuitamente il proprio lettore (in questo caso dotato di una pic-cola tastiera), e utilizzarlo una volta legato all’account SumUp i riferimenti del proprio conto corrente. La soluzione offre un unico modello di fee, il 2,75% a transazione.

E in Italia..?L’Italia potrebbe rappresentare un mercato interessante per queste tipologie di soluzioni, se pensia-mo al Mobile Pos come ad uno strumento che può rivelarsi di grande utilità per tutti i professio-nisti e più in generale lavoratori che accettano pagamenti in mo-bilità. Ad esempio in Italia esi-stono oltre 162.269 ambulanti in Italia, molti dei quali attualmen-te sprovvisti di un sistema per accettare pagamenti elettronici e che nel 2007 hanno generato un giro di affari di oltre 25 mld di euro (Fonte Elaborazioni Fiva Confcommercio su dati Minindu-stria - novembre 2008). Ci sono anche, sempre a titolo di esem-pio, oltre 28.847 agenti assicu-rativi (fonte ISVAP, anno 2009) e 25.186 tassisti (fonte ACI) . Mol-tissimi altri professionisti potreb-bero essere coinvolti in questa rivoluzione: idraulici, elettricisti, coloro che effettuano consegne a domicilio. Esistono tuttavia due problema-tiche connesse all’implemen-tazione di soluzioni di Mobile POS sul suolo italiano. La prima riguarda, ovviamente, la scarsa cultura all’utilizzo della moneta

elettronica da parte di consuma-tori ed esercenti anche collegata alla gestione del “nero”, partico-larmente elevato in questo genere di attività “poco rintracciabili” (perché in mobilità). Il secondo problema – comune a tutta Euro-pa - consiste nella necessità che le soluzioni offerte al mercato ita-liano non solo rispettino i criteri PCI DSS, ma seguano anche lo stardard EMV, il cosiddetto “chip & pin”, che richiede una completa re-ingegnerizzazione del device con conseguente aumento di di-mensioni. Nonostante le difficoltà eviden-ziate, in Italia è già attiva un’of-ferta di soluzioni di Mobile POS: Ingenico e Verifone hanno infatti già prodotti che trasformano i cellulari in POS, seppur di dimen-sioni elevate, con un modello di acquiring classico. Ingenico ha inoltre annunciato che a breve lancerà anche nel mercato italia-no il suo prodotto RoamPay, che potrà non solo accettare transa-zioni in modalità chip&pin, ma anche in modalità Contactless. È facilmente presumibile che anche i concorrenti, Verifone e Paypal, accelereranno l’ingresso in Italia dei prodotti lanciati in USA.Oltre all’offerta dei grandi player, si stanno affacciando sul mer-cato soluzioni di piccole realtà imprenditoriali fortemente attive nel progettare e commercializzare soluzioni di Mobile POS: è il caso di Jusp e Wallet-E che a breve, attiveranno la propria offerta in Italia.

ambulanti, tecnici, tassisti e agenti assicurativi:le opportunità di utilizzo sono notevoli anche in italia. Ma ci sono diverse difficoltà da superare

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SmartBip è un sistema innovativo che consente di introdurre nel

Punto Vendita soluzioni di Mobile Self Scanning, Mobile

Payment, Shopping List Management e Mobile Promotion &

Couponing a�ancando lo smartphone ai gesti quotidiani del

consumatore, che diventa attore protagonista prima, durante e

dopo la fase di acquisto.

La prima soluzione diMobile Self Shopping

per smartphonegià adottata da importanti retailers

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Il tuo Internet Banking “Qui UBI” a portata di “tap” La nuova versione mobile per iPhone, iPad, smartphone e tablet Android è stata progettata, sviluppata ed integrata con l’infrastruttura multicanale da Ubi Sistemi e Servizi con il supporto di ObjectWay

Queste in sintesi le esigenze espresse dal Gruppo Banca-rio. Andrea Gorlato, responsa-bile Canali Diretti di Ubi Banca, sottolinea come in questi anni UBI Banca ab-bia lavorato per sviluppare e completare una innovativa piattaforma multicanale in-tegrata. Il risultato è eccel-lente. Oggi i clienti UBI pos-sono agevolmente scegliere una moltitudine di porte per entrare in banca: dalla filia-le, da Pc, da atm evoluti, dal contact center, via sms ed email, e dal canale mobile. Con le nuove Apps, in questa fase pensate in modo spe-cifico per gli smartphone e tablet Apple ed Android, UBI

BI Banca, quin-to Gruppo Ban-cario in Italia per numero di sportelli, ha reso disponibile su Apple Sto-re una nuova

versione mobile di Qui UBI Internet Banking, che con-sente tramite iPhone ed iPad di entrare in contatto con la banca per svolgere le princi-pali funzioni informative e dispositive, incluse le opera-zioni di trading online.Le nuove Apps, scaricabili gratuitamente, sono state progettate e realizzate con il contributo di ObjectWay, le-ader in Italia e player emer-gente in Europa nel software innovativo per le istituzioni bancarie - finanziarie e per le imprese, che ha affian-cato UBI Sistemi e Servi-zi – la macchina operativa del Gruppo UBI – e il team Canali Diretti di UBI Banca, nella progettazione, nello sviluppo e nell’integrazione delle nuove Apps nell’evolu-ta piattaforma multicanale integrata di UBI Banca.

Le esigenze della bancaArmonizzare i canali diretti e il network delle filiali e spe-cializzare i servizi “virtua-li” da offrire alla clientela, in primis il canale Mobile.

Banca ha iniziato a selezio-nare e specializzare alcuni servizi da offrire sul mercato. Ed è in questo contesto, e sotto la spinta dell’accelera-ta diffusione dei dispositivi mobili in Italia, che UBI Si-stemi e Servizi decide di far evolvere le soluzioni di mo-bile browsing e le prime App per smartphone sviluppate a partire dal 2008. Attiva dunque un progetto volto a realizzare una App comple-tamente nuova, in linguag-gio “nativo”, da affiancare ad una soluzione di mobile browsing rinnovata.L’individuazione del partner è affrontata ricercando sul mercato le competenze più distintive e facendo leva non

tanto sull’aspetto “dimen-sionale” dell’azienda, quan-to sulla capacità di portare innovazione in un contesto ancora poco consolidato; lo scouting porta UBI Sistemi e Servizi ad individuare in ObjectWay le conoscenze funzionali e le capacità tec-nologiche più adeguate per lo sviluppo del nuovo pro-getto.

Massimiliano Baga, Respon-sabile Direzione Applicazioni Core Banking e Governo di UBI Sistemi e Servizi di-chiara: “Abbiamo valutato di ObjectWay da un lato le esperienze di successo già riscontate in azienda nella progettazione di soluzioni

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Il tuo Internet Banking “Qui UBI” a portata di “tap” verticali, nella consulenza finanziaria e nella gestione del canale Promotori, dall’al-tro la capacità di proporre soluzioni innovative e di rot-tura rispetto agli schemi tra-dizionali. Significativo anche il contributo che il partner è stato in grado di darci nell’individuare la miglior soluzione tecnologica da adottare, in un mercato dove le scelte sono ancora poco mature e le esperienze pro-gettuali limitate. Due in par-ticolare le scelte chiave: non utilizzare alcun framework per lo sviluppo ed utilizzare anche per l’App un content management esterno all’ap-plicazione per essere auto-nomi nel delivery di nuovi contenuti senza passare dal-le rigidità dello store”.

Le caratteristiche della nuova App Il progetto della nuova App Qui UBI Internet Banking nasce nell’ottobre 2011.Le nuove Apps per iPhone e iPad sono disponibili da lu-glio 2012 gratuitamente su Apple Store. È imminente la pubblicazione anche per Smartphone e Tablet An-droid. Le Apps consentono ai clienti di UBI Banca di inter-rogare la propria posizione bancaria a 360 gradi (conti correnti, carte, depositi tito-li) ed effettuare le principali operazioni info-dispositive: fare bonifici, ricariche tele-foniche e di carte prepagate, pagamenti di MAV e RAV, compravendita di azioni, ob-bligazioni e fondi, accedere a un’ampia informativa finan-ziaria, consultare le proprie contabili online, disporre

operazioni veloci, gestire i propri dati personali e tanto altro.

La nuova versione consente di utilizzare le funzioni in-formative, di pagamento e di trading online già disponibili su PC con un’interfaccia in-novativa, elegante e sempli-ce allo stesso tempo. È sta-ta poi rivista la grafica con nuove funzioni, garantendo un’esperienza coerente per gli utenti del mondo Apple. Elemento importante è sta-to consolidare fin da subito all’interno del Gruppo di la-voro congiunto ObjectWay, UBI Sistemi e Servizi ed UBI Banca, la necessità di “pen-sare mobile” ovvero di sele-zionare le funzionalità più idonee ai device utilizzati in mobilità e sviluppare Apps in grado di garantire una spe-cifica user experience tale da rispecchiare nel contempo semplicità e immediatezza. Il progetto ha comportato il superamento di diverse complessità quali la sua in-tegrazione all’interno di una

piattaforma banca già arti-colata che prevede l’utilizzo di medesimi servizi e dati nel contesto multicanale, l’e-sportazione delle funzionali-tà verso il cliente in maniera facile e coerente rispetto ad esempio all’Internet Banking via PC, la condivisione del-la user experience, che ha comportato contributi e in-terventi diversi finalizzati a ottenere una grafica parti-colarmente innovativa, non tradizionale, e nello stesso tempo a mantenere la faci-lità d’uso e l’immediatezza.

ObjectWay ha affiancato il Gruppo UBI Banca, mettendo in campo le proprie capacità di Digital & User Designer per ridisegnare i workflow, già espressi nel canale Web, all’interno del canale Mobile in funzione del tipo di termi-nale utilizzato mantenendo il corretto equilibrio tra sem-plicità, contesto operativo e innovazione, e le competen-ze di Systems Integrator e di Technology Specialist per implementare le Apps speci-

Il Gruppo ObjectWayFondato nel 1990, il Gruppo ObjectWay è leader in Italia e player emergente in Europa nel software innovativo per le istituzioni bancarie - finanziarie e per le imprese.Il Gruppo ha relazioni di business consolidate con oltre 100 clienti: Banche, Assicurazioni, SGR, SIM, Outsourcer Bancari, Imprese grandi e medie, in Ita-lia, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Repubbli-ca Ceca. Ha sede principale a Milano e vi operano oltre 300 professionisti esperti di software e di bu-siness del settore finanziario.

fiche per ciascun terminale. Lo sviluppo in tecnologia nativa ha consentito di rea-lizzare Apps che sfruttano le caratteristiche dei terminali e di sviluppare alcuni ele-menti di impatto anche sotto il profilo emozionale e di co-municazione, permettendo di identificare e caratteriz-zare in maniera forte come la Banca si presenta sul ca-nale Mobile. Objectway ha aiutato il cliente a non spet-tacolarizzare troppo l’appli-cazione e a utilizzare “effetti movie” solo dove servivano come ad esempio nel menu a rotazione. Il risultato è un buon compromesso fra un’ App tradizionale e una innovativa ma nello stesso tempo sobria, al fine di con-sentire ai clienti di utilizzare facilmente lo strumento.

Gli sviluppi futuri, per le esigenze dei clienti Oltre 80.000 download in sole 3 settimane, rating dell’App costantemente su-periore a 4 (scala 1-5 Apple Store), suggerimenti ricevu-ti dagli utenti entusiastici e attentamente monitorati dal Gruppo per apporta-re eventuali miglioramenti sono gli eccellenti risultati ottenuti dalle nuove Apps. UBI Banca sta già pensando di arricchirle con funzionali-tà inizialmente non previste per gli utilizzatori da mobile come i pagamenti dei bollet-tini postali e tramite model-lo F24 - richiesti dagli stessi clienti –. L’obiettivo è di ave-re sempre un’App assoluta-mente distintiva, in continua evoluzione.

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Mmobile payment

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Pagare usando il cellulare è già possibile

a questione dei paga-menti - e in particolare il tema dei pagamenti in mobilità - è all’at-tenzione della stampa e delle imprese da diver-so tempo. Nonostante se ne parli molto, nel concreto in Italia sta succedendo ben poco, come emerge dalle ec-cellenti ricerche pro-

dotte dall’Osservatorio NFC and Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano. In questa sede vorrei trat-teggiare un’analisi del contesto e se possibile disegnare un percorso che, a mio avviso, potrebbe esse-re molto produttivo e aumentare il tasso di crescita del transato da mobile - voce che è ancora molto ridotta sia in termini di volumi di transazioni che di valori assoluti.

la tecnologia c’è, ma la situazione del mercato italiano è in stallo da troppo tempo. Converrebbe seguire la strada già tracciata all’estero dai grandi player internazionali L

In termini metodologici, trovan-doci ad esaminare un settore emergente, il framework analitico che fa più al caso nostro è quello proposto da Michael E. Porter nel libro “Competitive Strategy” (Free Press, 1980). Porter, nell’applicare il proprio modello, definisce con chiarezza le cinque forze compe-titive che presiedono alla forma-zione e alla crescita di un deter-minato settore industriale.Nel settore emergente del mobile payment, la forza più significa-tiva, che vediamo rappresentata al centro del grafico, corrisponde a quell’area dove trovano posto gli attuali player dei pagamenti: banche, issuer, acquirer, proces-sor e circuiti, nonché gli operatori mobili, infrastrutturati e virtuali.I consumatori, a destra nella figu-ra, hanno già a disposizione varie

alternative per regolare le transazioni, tranne

che nell’ambito de-gli acquisti online dove la moneta elet-

tronica è ancora ne-cessaria nella stragran-

de maggioranza dei casi, fatte salve le spedizioni in contrassegno dei beni fisici. Più ci si addentra nel micro-payment, più

il contante è lo strumento da so-stituire, non avendo peraltro si-gnificative transaction fee per i merchant. Nel medesimo quadrante andrei a collocare la distribuzione, ovvero i retailer, i quali, per una serie

Pagare usando il cellulare è già possibile

di motivi che illustrerò meglio in seguito, spesso non hanno grande interesse allo sviluppo dei paga-menti elettronici.In questo quadro i fornitori pos-siedono un potere molto limita-to ma stanno sicuramente inve-stendo sia nelle soluzioni remote m-pay, sia nel più innovativo e tecnologico ambito del proximi-ty payment, laddove oltre alla tecnologia NFC e alla sua inte-grazione nei device, il tema prin-cipale è quello del TSM (Trusted Service Manager).I nuovi entranti sono pochi e in generale hanno dimensioni mi-croscopiche, soprattutto se pa-ragonate a quelle dei competitor preesistenti. Essi possono influen-zare in misura minima l’equilibrio delle forze in campo, soprattutto se consideriamo la scala degli in-vestimenti in marketing e tecno-logia che sarebbero necessari per conseguire una posizione di lea-dership su un mercato di massa come quello dei pagamenti.I nuovi soggetti autorizzati come le Payment Institution istituite in Italia con l’applicazione nel nostro ordinamento della PSD (Payment Services Directive) europea, oltre

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a possedere risorse esigue rispetto ai concorrenti di riferimento, di fronte alle resistenze manifestate sia dalle Banche che dalle Tel-co, fanno decisamente fatica ad affermarsi, anche quando sono espressione di grandi gruppi.A questo va aggiunto che l’Italia non può certamente essere con-siderato il Paese più evoluto, tra quelli occidentali, nell’ambito dei sistemi di pagamento e della mo-neta elettronica. La penetrazione delle carte di plastica e degli stru-menti di pagamento, siano essi di credito, di debito o prepagati, è ancora sensibilmente più bassa ri-spetto ad altre economie avanzate. I merchant e i retailer non amano la moneta elettronica. In molte formule e categorie merceologi-che una transaction fee del 2/3% rappresenta una quota importan-te del margine commerciale.La recente la proposta del Go-verno di costringere tutti gli esercenti che emettono scontrini superiori ai 50 Euro di dotarsi di POS dà una misura della diffusio-ne limitata dell’accettazione delle carte di pagamento da parte della distribuzione e dei servizi. L’e-commerce, che potrebbe trarre enormi vantaggi da una maggio-re diffusione dei nuovi strumenti di pagamento, è in Italia ancora piccolo in valore assoluto rispetto a molti altri Paesi europei, in par-ticolare nel settore grocery.I principali circuiti internazionali delle carte di credito hanno inve-ce un preciso interesse ad incre-mentare il numero di carte in cir-colazione – ovviamente di quelle aderenti ai rispettivi network - e ad aumentare il numero delle transazioni, per cui sostengono fortemente l’aumento di questi vettori di crescita, investendo in tecnologie e processi a supporto dei pagamenti tramite il telefono e supportando le banche clienti, issuer e acquirer, nello sviluppo dei servizi di monetica.E i consumatori? È sicuramente prematuro trarre delle conclu-sioni sul livello di accettazione dei consumatori delle forme di

pagamento che avvengono tra-mite mobile, sebbene gli italiani abbiano storicamente un forte legame con il contante, figlio an-che di un certo tessuto economico “sommerso” che regola le proprie transazioni per mezzo di dena-ro liquido e non gradisce essere “tracciato”. D’altra parte è indubbio che l’Ita-lia sia il Paese dei telefoni cellulari e degli smartphone. Per questo le banche, ben consapevoli di que-sta propensione all’uso del mo-bile da parte della clientela retail, hanno da tempo sviluppato dei profili di servizio volti a garantire l’accesso in mobilità alla banca multicanale: messaging push e pull, mobile site, mobile applica-tion e ora tablet application. I ser-vizi che più di frequente vengono resi accessibili da mobile sono proprio i conti correnti, le carte e il trading. La nuova frontiera è nell’integrazione dei nuovi servizi di monetica con i programmi di loyalty e nell’m.payment.Ora, in questo processo, che è in corso da diversi anni con fortu-ne e investimenti alterni, rileva il tema dei pagamenti da mobile, siano essi di tipo “remote”, siano essi “proximity” o “m-commerce”.Le risposte date dal sistema delle banche sono state finora fram-mentate e improntate ad un’a-genda sperimentale e di posizio-namento, che tiene conto più che

altro dei fattori legati alla compe-tizione interna al comparto, più che di una reale innovazione nei sistemi di pagamento, tale da in-cidere sulle prassi e sulle quote di mercato degli intermediari.Siamo quindi di fronte a un qua-dro piuttosto complesso e artico-lato, in cui in pratica nessun at-tore della filiera riesce - o forse vuole - aprire il solco delle mo-dalità di pagamento più semplici e più innovative rese possibili dai telefoni cellulari. Questo spiega le ragioni della lentezza con cui il mobile payment si sta diffonden-do in Italia.Tuttavia dobbiamo essere con-sapevoli che il mobile payment si sta sviluppando molto veloce-mente su altri mercati più pro-pensi all’innovazione in questo settore, grazie soprattutto alla spinta dei circuiti. Visa e soprat-tutto Mastercard stanno guidan-do questo processo nel mondo.Ritengo che l’Italia, data la situa-zione in cui versa il settore e la lettura che si può farne attraverso la griglia interpretativa sviluppa-ta dal Prof. Porter, alla fine adot-terà soluzioni messe a punto da qualche altra parte del mondo e promosse da alcuni, pochi, grandi player globali. La mia proposta è di adottarle da subito, cavalcan-do l’opportunità nell’interesse dei consumatori, delle imprese e in definitiva del Paese.

di Dario CalogeroUbiquity - Ceo

il modello di porter

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BYOD e App

er le aziende la Mobility è oggi un dilemma: la solu-zione vincente non esiste, si tratta invece di trova-re compromessi e punti di equilibrio fra esigenze differenti. Perché se per gli utenti l’utilizzo degli strumenti è molto sempli-ce, integrarli in azienda è invece molto com-

plesso.Dopo lunghe e attente ri-flessioni, Procter & Gam-ble ha trovato il suo equi-librio, declinando la sua strategia in pochi ma cruciali punti fermi, validi per tutti i 125 mila dipendenti nel mondo. Ne ha parlato di recente a un con-vegno del Politecnico di Milano il President e CIO worldwide Fi-lippo Passerini, che ha sintetiz-zato in tre punti chiave le deci-sioni da prendere. «In un mondo che sta cambiando in maniera molto rapida - ha affermato - bisogna affrontare tre dilemmi fondamentali: il primo è il valo-re verso il costo, sapendo che il

Focalizzazione sulle applicazioni e indipendenza dal sistema operativo, politiche spinte di Bring Your Own Device e app molto focalizzate, che cambiano il modo di lavorare in azienda. La strategia per la Mobility della multinazionale illustrata dal CiO Worldwide Filippo Passerini

Pvalore non è sempre facilmente quantificabile, particolarmente se si tratta di produttività indi-viduale, mentre il costo è molto chiaro. C’è poi un problema di usabilità del prodotto, nel sen-so che più il prodotto è usabi-le, maggiori sono i rischi per la sicurezza. Il terzo dilemma è la flessibilità, per venire incontro

alle preferenze degli im-piegati verso un certo tipo di device». Sul fronte dei costi, è chia-ro che questi crescono se i device utilizzati dal

personale, ovvero computer, smartphone e tablet, si molti-plicano: «All’aumentare delle piattaforme i costi aumentano esponenzialmente, non tanto per l’hardware quanto sulla par-te dati, in particolare per il roaming internazionale. Quindi la vera domanda è sul valore. Come si separa il gadget dal business tool? Quanto il business tool giustifi-ca un aumento di costo così si-gnificativo?».

Per quanto riguarda il secon-do dilemma, che è il conflitto tra usabilità dei business tool e sicurezza degli stessi, una so-luzione potrebbe essere quella di differenziare i database e gli ambienti per l’impresa e quelli per i dati personali: l’esperienza, però ne risente molto e quindi si ha di nuovo un problema di usabilità. Afferma Passerini: «La domanda fondamentale è: quanto si vuole lasciare agli im-piegati la possibilità di sceglie-re lo strumento che ritengono migliore per la loro attività? E quanto invece si vuole control-lare questo aspetto, visto che ci possono essere problemi legali significativi?».Affrontando in modo appro-fondito queste e altre questioni, Procter & Gamble ha preso al-cune decisioni strategiche.Innanzitutto, la focalizzazione è sulle App e non sui device, quindi P&G è “application cen-tric” e “device agnostic”. Questo perchè l’applicazione è quella che crea valore e quindi dev’es-sere “portabile” su piattaforme diverse. Per risolvere l’impasse tra uti-lizzo e scelta del device, inoltre, è necessario il Bring Your Own Mobile, con l’impiegato che compra il device e paga anche il traffico dati e voce. Infatti, oggi

non c’è nessun ragazzo che va all’università senza un computer e un cellulare quindi quando questi ra-gazzi entrano nel mondo

del lavoro vengono incentivati a utilizzarli. Infine, è necessario integrare la variabile dei piani

BYOD e App le scelte di Procter & gamble

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BYOD e App

Filippo Passerini

President e CIO

worldwide Procter

& Gamble

di ManueLa gianni

Procter & gambleProcter & Gamble, fondata nel 1937, è una multinazionale che sviluppa produce, commercializza e distribuisce beni di largo con-sumo alimentari e per la cura della persona. Impiega 127.000 di-pendenti e opera in 80 paesi, con 140 stabilimenti di produzione e 25 centri di ricerca, commercializzando oltre 300 marchi a 2 miliardi di clienti nel mondo con un fatturato annuo di oltre 82,5 miliardi di dollari. Alcuni fra i marchi più noti sono Ariel, Braun, Dash, Gillette, Pantene, Olay, Pampers, Wella e Viakal. Dal 1956 il Gruppo P&G è presente anche in Italia, dove possiede tre stabili-menti di produzione e due centri tecnici di ricerca in cui lavorano circa 2.000 persone.

di costo dati e voce perché que-sta è la più ingente.Spiega il CIO: «Le tre variabili di application, BYOM, voice e data plan si intersecano in ma-niera sinergica tra loro. Pensare ad una senza le altre crea un modello di business che non è sostenibile». Ad oggi a livello mondiale i due terzi delle aziende si stanno muovendo verso una logica di Bring Your Own Mobile tuttavia non c’è ancora un modello vin-cente né uno che sia rite-nuto migliore degli altri. E la si-tuazione varia da paese a paese, in base al costo di un device in proporzione allo stipendio e alla legislazione: per questo l’ap-proccio di P&G è diverso nelle diverse nazioni in cui l’azien-da è presente. Può capitare, per esempio, che le autorità di un Paese chiedano a un’azienda di poter vedere i dati che riguar-dano un impiegato e l’azienda è tenuta a fornirli. Se però tali dati fossero contenuti su un de-vice di proprietà dell’impiegato stesso, l’autorità con che diritto potrebbe controllarli? Ci sareb-be una violazione della privacy da parte dell’azienda. Quanto alle App, l’approccio della multinazionale è cambia-to nel tempo. «Adesso le nostre regole prevedono che un’App non possa richiedere più di otto

settimane per essere sviluppata perché se richiede più tempo vuol dire che lo “scope” è trop-po grande e va ridotto. Le App devono essere molto focalizzate su una particolare tipologia di dati e informazioni, idealmen-te devono richiedere un unico clic per arrivare all’informazio-ne desiderata senza navigare

troppo. Di conseguenza è meglio avere molte App piccole. L’approccio al de-sign di un’App per noi è la chiave del successo».Le App possono trasfor-

mare il modo di fare business e questo è l’aspetto più inte-ressante. In P&G esiste un App Store da cui gli impiegati posso-no scaricare le applicazioni che gli occorrono e che ritengono più utili. Queste applicazioni hanno un costo: l’idea è quel-la di offrire un’applicazione che ha valore e di cui l’utente/im-piegato valuta la reale utilità. I costi del’App vengono imputati alla business unit di riferimento dell’impiegato.

Le App più interessanti di P&G sono quelle che funzionano in real-time, rendendo i dati analitici disponibili in mo-bility. «Il Business va gestito in tempo reale, su questo non ci sono dubbi - afferma Passe-rini. Tutto quello che permette

alle persone di connettersi e col-laborare su piattaforme mobili credo sia strategico». Anche il training si sta spostan-do su mobile e questo richiede costi e tempi minori rispetto, ad esempio, a radunare le persone

in un’aula. «Negli ultimi due tre anni abbiamo cer-cato di ridurre all’osso i report: ne abbiamo elimi-nati l’88 per cento - rivela

il manager -. Abbiamo trasferito tutto su App che forniscono an-che alert». Si usa il verde quan-do l’informazione è positiva, il rosso se è negativa. Questo ha permesso di gestire il business in maniera molto più veloce e soprattutto ora tutti hanno l’in-formazione allo stesso momen-to. Ogni App riguarda una pre-cisa porzione di dati e quindi le interrogazioni vengono eseguite con pochissimi clic. «Abbiamo applicato questo pia-no a livello mondiale. La spe-ranza per P&G è che si verifichi una situazione win/win, sia per l’impiegato che realizza la sua scelta sia per l’azienda», conclu-de il manager.

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Sscenari

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Lavori in corso per l’LTE

li operatori mobili ita-liani alla fine avranno investito quasi dieci mi-liardi di euro nelle reti LTE, quando la copertura sarà completa. Ma ades-so aspettano supporto dal governo, per accelerarla e ottimizzare il costo. Il quadro che si sta deline-ando ricorda insomma

la situazione che ha pesato per anni sullo sviluppo della banda ultra larga fissa, dove gli opera-tori hanno atteso tanto tempo un aiuto (finanziario o almeno nor-mativo da parte delle istituzioni). Con una differenza: sull’LTE in-vestiranno di certo, tutti e quat-tro gli operatori, visto che hanno impegnato 4 miliardi di euro per le frequenze (aggiudicate all’a-sta). E ora pensano di investire tra 1 e 1,4 miliardi ciascuno nel-la costruzione delle reti (antenne, apparati, nuovi siti), nel lungo periodo (cinque-dieci anni). Te-lecom Italia assicura che metterà 500 milioni di euro nei prossimi tre anni. Il fenomeno è globale, beninteso: secondo iSuppli, gli operatori mondiali spenderanno 8,7 miliardi di dollari nel 2012, per l’LTE, e 24,3 miliardi di dol-lari nel 2013, anno in cui per la prima volta gli investimenti su-pereranno quelli per le reti Umts/Hspa.In Italia gli operatori affronta-no però una situazione del tut-to particolare. Nell’immediato, c’è da sbloccare l’incognita del-le frequenze 800 MHz, «senza le quali non potremo lanciare

l’LTE», dice Roberto Opilio, responsabile Technology di Telecom Italia. Que-stione che riguarda anche Vodafone e Wind, mentre 3 Italia conta di co-struire l’LTE solo con i 1.800 MHz e i 2.6 GHz. Il governo però su questo fronte è rassicurante. «Daremo le fre-quenze agli operatori di certo en-tro novembre e se ci riesce già a settembre», fanno sapere dal Mi-nistero allo Sviluppo economico. Il motivo è che hanno ricevuto parecchie richieste di “volontario rilascio” delle frequenze da parte delle tivù locali, alle quali le nor-me impongono di liberarle entro fine anno. E quindi non dovreb-bero esserci problemi a rispettare i tempi previsti per metterle a di-sposizione degli operatori.Più intricata e di dubbio esito una seconda partita normati-va: quella sui limiti riguardanti le emissioni elettromagnetiche, i quali sono in Italia i più bas-si d’Europa: 6 volt al metro. La media europea è di 40-60 volt al metro. Questo limita le possibi-lità di co-siting (cioè di mettere antenne di gestori diversi su uno stesso traliccio). Gli operatori saranno quindi costretti a crea-re siti ex novo. Di conseguenza, avranno costi più alti e saranno costretti a rallentare la copertura o persino a ridurla nei propri pia-ni. L’obbligo di creare un nuovo sito rallenta il processo di coper-tura, nella migliore delle ipotesi, infatti (per questioni tecniche

ancora ostacoli sul cammino degli operatori italiani impegnati nella realizzazione della nuova infrastruttura per i cellulari di nuova generazione

Ge burocratiche); nella peggiore, può spingere l’operatore a rinun-ciare a coprire una certa area (se questo diventa anti economico). È una questione al momento analizzata in un tavolo tecnico voluto dal ministero dello Svi-luppo economico, al quale par-tecipano anche il ministero del-la Salute, quello dell’Ambiente, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambien-tale) e la Fub (Fondazione Ugo Bordoni). Un’ipotesi allo studio è rivedere, se non i limiti, almeno il metodo di misurazione delle emissioni, che ora è molto rigido. Con una maggiore flessibilità, gli opera-tori potrebbero utilizzare il co-siting in una maggiore quantità di zone. Intanto in Germania, dove le frequenze 800 MHz per l’LTE sono state liberate molto prima e dove i limiti sono meno restrittivi, gli operatori corro-no in avanti: Deutsche Telekom promette di coprire cento città entro dicembre. All’opposto, il Regno Unito è in ritardo su tutti: l’Ofcom (Authority tlc) ora pre-vede un’asta LTE solo nel 2013. Non che questo basti a consolare gli operatori italiani…

Lavori in corso per l’LTE

di alessandro longo

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Una Customer Experience di elevata qualità con Genesys

La società, che con 2000 clienti è leader nel settore, arricchisce l’offerta con soluzioni d’avanguardia

di orchestration ha intro-dotto un consistente

cambiamento nelle componenti appli-cative di repor-tistica real-time e storica, oggi in grado di inte-grarsi ai modelli di business intel-

ligence strategici. Genesys è in grado

di abilitare servizi di Contact Management

Cloud-enabled introducendo inoltre criteri di licensing flessibili,

ideali per il mondo Hosted e SaaS.

http://www.genesyslab.com/http://www.facebook.com/GenesysItaliahttps://twitter.com/Genesys_IT

enesys – il principale provider mondiale di applicazioni e servi-zi abilitanti i processi di Customer Care – si pone come obietti-vo principale quello di rendere le aziende in grado di offrire ai propri clienti una Cu-stomer Experience di

elevata qualità, in linea con la mission aziendale: “Save the World from Bad Cu-stomer Service”.Con più di 2000 clienti in 80 diverse na-zioni, Genesys possiede caratteristiche uniche rispetto ai competitor grazie al suo modello di integrazione aperto che permette di essere indipendente dalle soluzioni con cui si interfaccia quali, ad esempio, piattaforme di trasporto della voce, sistemi operativi, ambienti database, sistemi di virtualizzazione e diffusione del software. Ulteriore elemento distintivo è la profonda attitudine dell’azienda all’in-novazione, non soltanto tecnologica, ma soprattutto orientata all’evoluzione della qualità dei servizi di customer care. Ge-nesys è l’unica suite applicativa abilitante tali processi che permette di correlare in-terazioni eterogenee in un’unica sessione di dialogo, gestendo le conversazioni tra aziende e utenti in modo strutturato e consentendo di modellare e analizzare le politiche e i criteri con cui i clienti e orga-nizzazioni si relazionano.Grazie alle applicazioni della suite Ge-nesys oggi vengono gestite oltre 100 mi-lioni di interazioni ogni giorno, integrando anche i processi di back office e aiutando le aziende a offrire una Customer Expe-rience personalizzata e cross-channel.Genesys permette di utilizzare in modo dinamico ed efficiente tutte le risorse aziendali coinvolte nei processi di custo-mer relationship management, in primo luogo quelle più preziose quali gli agen-ti e gli esperti connessi anche attraver-so device mobili. Genesys, azienda nata come provider di applicazioni per abili-

G

Social Media, nuova frontieraNell’ottica di studiare le dinamiche che correlano le strategie azien-dali in ambito social con l’approccio verso il cliente e le sue esigen-ze, Genesys ha commissionato uno studio all’Economist Intelligence Unit, la divisione di ricerca dell’autorevole settimanale The Econo-mist, dal titolo “Getting Closer to the Customer” (disponibile all’indi-rizzo http://bit.ly/NH1CY9). La ricerca - che ha coinvolto 798 figure professionali senior nel mondo - ha subito evidenziato come spesso ci sia una difficoltà nel riconoscere la responsabilità della relazione con i clienti: più della metà degli executive manager (58%), infatti, considera il CEO responsabile della strategia da attuare sui nuovi ca-nali di comunicazione, quali i social media e il canale mobile. Tuttavia oltre due terzi dei middle manager si trova in disaccordo con la tesi precedente e circa il 38% di essi indica come responsabili le direzioni marketing. Questa divergenza trova spiegazione nel fattore novità che ancora caratterizza i social media.

tare Contact Center e servizi IVR (Interactive Voice Re-sponse), oggi arricchisce il suo portafoglio con soluzioni in grado di sfruttare le nuove semantiche comuni-cazionali introdotte dalla diffusione del Web, dai Social Net-work e dalle applica-zioni su device mobili. Grazie alle sue soluzioni è inoltre possibile realizzare un Contact Center esteso, in gra-do di integrare nei processi di Customer Care anche gli ambienti e le risorse di back-office, offrendo ai clienti una visio-ne completa, priva di barriere comuni al Customer Care. Questo nuovo fronte d’in-novazione sui canali di accesso ai servizi

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P E R M A G G I O R I I N F O R M A Z I O N I V I S I TAT E I L S I T O w w w . o s s e r v a t o r i . n e t

LE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (ICT) svolgono un ruolo sempre più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di innovazione e di miglioramento delle performance. Una corretta conoscenza di queste tecnologie e, soprattutto, del loro impatto sul business può portare una qualsiasi azienda a sfruttarle e�cacemente per ottenere bene�ci signi�cativi e migliorare la sua competitività. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano nascono proprio con l’obiettivo di contribuire a questa conoscenza con un insieme ampio e articolato di vicende che analizzano la migliore esperienza italiana, con una forte attenzione agli scenari internazionali.

GLI OSSERVATORI:• Agenda Digitale• B2b – eProcurement e eSupply Chain• Business Intelligence• Canale ICT• Cloud & ICT as a Service• eCommerce B2c• eGovernment• Enterprise 2.0• eProcurement nella Pubblica Amministrazione• Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione• Gestione dei Processi Collaborativi di Progettazione • Gestione Strategica dell’ICT• Gioco Online• HR Innovation Practice• ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail• ICT & Commercialisti• ICT & PMI• ICT Accessibile e Disabilità• ICT in Sanità• ICT nel Real Estate• ICT nelle Utility• ICT Strategic Sourcing• Information Security Management• Intelligent Transportation Systems• Internet of �ings• Intranet Banche• Mobile & Wireless Business• Mobile Banking• Mobile Internet, Content & Apps• Mobile Marketing & Service• Multicanalità• New Media & New Internet• New Slot & VLT• New Tablet & Business Application• NFC & Mobile Payment• RFId• Smart Working• Uni�ed Communication & Collaboration

GLI OSSERVATORI si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle aziende utilizzatrici di ICT per fornire loro informazioni sulle opportunità o�erte dalle soluzioni più innovative attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli eventi, atti dei convegni, ecc.

GLI OSSERVATORI si rivolgono anche a tutte le aziende che o�rono soluzioni e servizi ICT (so�ware vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotogra�e approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l’intento di supportarle nella messa a punto di o�erte più e�caci.

GLI OSSERVATORI ICT & MANAGEMENT, con i suoi 80 analisti e ricercatori, hanno svolto nell’ultimo anno più di 40 ricerche, analizzando oltre 3.000 imprese e pubbliche amministrazioni e organizzando circa 100 eventi tra Convegni e Workshop.

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delle tecnologieICT

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Alcuni esempi di domandea cui gli Osservatori contribuisconoa dare risposta

• Quali sono le priorità

di investimento ICT

nel 2013?

• Come varia la spesa in

outsourcing ICT nel 2013?

C I O

• Quanto è cresciuto il mercato del Mobile Advertsing negli ultimi anni in Italia?• Quante applicazioni di Mobile Marketing

vengono sviluppate dalle aziende italiane?

M O B I L E M A R K E T I N G

• Quali sono le opportunità che le soluzioni

basate sul Cloud computing o�rono

agli operatori del canale ICT?• Qual è la redditività degli operatori

del Canale ICT?

C A N A L E I C T

• Quanto vale l'eCommerce B2c in Italia nel 2012 e quali sono le potenzialità di sviluppo nei prossimi anni?

• Come sta evolvendo il mobile commerce in Italia? Come sono utilizzati i Social Network a supporto del processo di interazione con il consumatore?

E C O M M E R C E B 2 C

• Quanto sono di�use le soluzioni ICT

erogate in modalità as a Service

(sia a livello infrastrutturale

che applicativo) nelle PMI italiane?

• Quali sono i fattori che condizionano

la di�usione dei servizi applicativi

e infrastrutturali in modalità “as a Service”?

I C T & P M I

• Quanto vale il mercato dei Media digitali in Italia?

• Quali ricavi sono generati grazie alle Applicazioni, ai Video Online, ai Social Network e ai nuovi device?

N E W M E D I A & N E W I N T E R N E T

• Quali sono i bene�ci di una soluzionedi Fatturazione Elettronica e come si valutano concretamente?

• Quali sono i principali “fattori critici di successo” di un progetto di integrazione del Ciclo dell’Ordine?

FAT T U R A Z I O N E E L E T T R O N I C A

• Quali sono i casi di successo

di Mobile Payment in Italia

e all’estero?

• Quale ecosistema (ruolo di Telco,

Banche e Provider) si a�ermerà in Italia

per lo sviluppo del Mobile Payment?

N F C & M O B I L E PAY M E N T

• Quanto vale il mercatodelle mobile application in Italia?

• Quali sono i comportamenti degli utenti che scaricano applicazioni dal telefonino?

M O B I L E I N T E R N E T, C O N T E N T & A P P S

• Qual è il mercato del

Cloud Computing in Italia?

• Come cambia la �liera dell’o�erta

con l’avvento del Cloud Computing?

C L O U D & I C T A S A S E R V I C E

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Nnormative

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La validità giuridica della firma apposta su tablet

i parla sempre più spesso di firme apposte su tablet e di firme elettroniche avanzate. Tuttavia alla crescente diffusione di questi particolari mecca-nismi di firma elettronica non corrisponde un’ade-guata conoscenza degli effetti giuridici connessi al loro uso. Diverse, infatti, le

domande che la tematica suscita. La firma apposta su tablet, di per sè considerata, è una firma elet-tronica, il cui valore probatorio, secondo quanto previsto dal Co-dice dell’amministrazione digi-tale, è liberamente valutabile in giudizio.

Può, dunque, la firma apposta su tablet essere considerata fir-ma elettronica avanzata? Dipende. Si potrebbe, attraverso una formula di sintesi, affermare che la “firma elettronica avanza-ta” è una firma elettronica con alcune caratteristiche di sicurez-za. Diversamente dalla firma elet-tronica qualificata e dalla firma digitale, la definizione di firma elettronica avanzata non com-porta l’uso necessario di una de-terminata tecnologia. Alla definizione di firma elettro-nica avanzata contenuta nel Co-dice dell’amministrazione digitale si affiancherà quella contenuta nelle emanande “Regole tecni-che in materia di generazione, apposizione e verifica delle fir-me elettroniche avanzate, firme elettroniche qualificate, firme elettroniche digitali e validazione temporale dei documenti infor-matici” di DigitPA, secondo cui le soluzioni di firma elettronica avanzata devono garantire a) l’i-

dentificazione del firmatario del documento; b) la connessione univoca della firma al firmatario; c) il controllo esclusivo del firma-tario del sistema di generazione della firma, ivi inclusi i dati bio-metrici eventualmente utilizzati per la generazione della firma; d) la possibilità di verificare che l’oggetto della sottoscrizione non abbia subito modifiche dopo l’ap-posizione della firma; e) la possibilità per il firmatario di ottenere evidenza di quanto sot-toscritto; f) l’individuazione del soggetto che ha erogato la soluzione di fir-ma elettronica avanzata; g) l’assenza di qualunque elemen-

Considerato il quadro normativo attuale è necessario accertare, caso dopo caso, se la firma può avere la medesima efficacia probatoria di quella scrittaS to nell’oggetto della sottoscrizio-

ne atto a modificarne gli atti, fatti o dati nello stesso rappresentati”.

Considerato il quadro normativo, non si può, quindi, fornire una risposta univoca al quesito se la firma apposta tramite tablet sia firma elettronica avanzata e come tale avente la medesima efficacia probatoria della scrittura privata sottoscritta.

La firma elettronica avanzata è un processo rispetto a cui è necessario accertare, caso dopo caso, se soddisfa i requisiti indi-cati dalla norma, quali le carat-teristiche del sistema di appo-sizione della firma, le modalità attraverso cui l’utente appone la firma, le modalità di memo-rizzazione dei parametri biome-trici della firma, la possibilità di verificare che il documento non abbia subito alterazioni dopo l’apposizione della firma e la possibilità per il firmatario di ottenere evidenza di quanto sottoscritto. Se la firma apposta su tablet soddisfa questi requisiti, allora siamo di fronte ad una firma elettronica avanzata.

Per ulteriori informazioniwww.studiolegalefinocchiaro.itwww.blogstudiolegalefinocchiaro.it [email protected]

La validità giuridica della firma apposta su tablet

di GiuseLLa FinoCChiaro Professore ordinario di Diritto di internet e di Diritto Privato dell’università

di Bologna. titolare dello studio legale Finocchiaro di Bologna

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Innovazione a valore aggiunto per professionisti e imprese

Sergio BoarettoChief TAA Application Officer di Wolters Kluwer Italia

Cloud e best User Experience, binomio indissolubile per la collaboration studio professionale-azienda

L’informazione sempre disponibile, ovun-que, con il dispositivo a disposizione in quel momento. Senza necessità di sof-tware specifici, installati o da installare, costosi middleware, server da configurare. Ovvero il Cloud, quello vero, “per consen-tire ai nostri clienti di tornare finalmente a occuparsi della loro professione o im-presa, e non di aggiornamenti software e manutenzioni hardware”.Non possiamo più limitarci a parlare di User Interface, dobbiamo fare il salto ver-so l’ User Experience. È il software che apprende, si veste su misura, propone, non l’utilizzatore. L’utilizzatore è al centro del sistema, la consumerizzazione dell’It è allo stesso tempo realtà e bisogno impre-scindibile. La produttività dell’individuo passa dalla garanzia di avere la conti-nuità di esperienza utente, social media, relazioni e dispositivi personali connessi e a disposizione nell’ambiente di lavoro. Viceversa, connettività sempre più diffusa e performante, tablet, smartphone, note-book e le smart tv consentiranno a tutti noi di poter essere operativi anche tra le mura domestiche.“Wolters Kluwer Italia ha già scelto – conclude Boaretto -: Cloud e best User Experience il binomio indissolubile per la collaboration studio professionale-azien-da. Con webdesk la gestione del flusso di raccolta dei dati non è più un problema. Le informazioni vengono raccolte là dove nascono attraverso interfacce specifiche, essenziali e appositamente studiate per un utilizzatore “non esperto”. Pochi click e il ciclo si chiude, senza scambi di docu-menti cartacei, pericolose interpretazioni o nuove digitazioni a sistema”. Per Wolters Kluwer Italia tutto questo è innovazione e cioè un cambiamento per nulla scontato, per lo più in meglio, dello stato di cose esistente.

n un momento di forte difficoltà economico-sociale, con la ovvia conseguenza di una profonda cri-si di idee e opportunità, il mondo dell’Information Technology conti-nua a muoversi, a innovare. “Ma non basta modificare – spiega Sergio Boaretto, Chief Taa applica-tion officer di Wolters Kluwer Italia - il cambiamento deve avere come risultato un valore prima inesisten-

te. Lo scenario sta cambiando, è in corso un mutamento ritengo inarrestabile e la nostra offerta deve tenerne conto. Non possiamo infatti non considerare la mo-

IWolters Kluwer ItaliaWolters Kluwer Italia, società del gruppo multinazionale Wol-ters Kluwer, opera nel mercato dell’editoria professionale, nel software e nella formazione con i marchi editoriali IPSOA, CEDAM, UTET GIURIDICA, LEG-GI D’ITALIA, INDICITALIA e IL FISCO e con i marchi software IPSOA, OSRA, ARTEL, OA SISTE-MI e SBG. La conoscenza degli ambiti normativi, dei flussi di lavo-ro e delle specificità gestionali ha consentito a Wolters Kluwer Italia di sviluppare una gamma di specifiche soluzioni software e una rete capillare di vendita e assistenza per il mondo profes-sionale - commercialisti, consu-lenti del lavoro, avvocati, notai – e per le imprese. Wolters Kluwer Italia opera in Italia con oltre 1.000 dipen-denti in 16 sedi distribuite sul territorio.

bility, il cloud computing e gli smart de-vices, per la forza con la quale saranno in grado di modificare, per lo più in meglio, il rapporto tra software e valore aggiunto restituito”. Come il web anche il software gestionale deve adeguarsi al cambiamento. Il concept vecchio stile “data entry=adempimento” deve evolvere in “data entry=intelligence”. Il gestionale 2.0 deve restituire valore, in termini di dati e informazioni utili per de-cidere e agire. L’impatto è forte, occorre adeguare o stravolgere, paradigmi col-laudati. “Io credo – prosegue - che que-sta volta tutti noi produttori di software gestionale non ce la caveremo con un semplice restyling. Il cambiamento è pro-fondo, radicale. Workflow, Business intel-ligence, Crm, digital document manage-ment, collaboration: questo il nuovo core dei prodotti, l’informazione come valore aggiunto ritornato all’utente, senza oneri aggiuntivi”.

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Mobile App awards @ smau 2011

opo essere approdata an-che a Bologna lo scorso giugno, continua l’avven-tura dei Mob App Awards, il contest itinerante indet-to dagli Osservatori della School of Management del Politecnico di Mila-no in collaborazione con Smau che da quasi un anno segue tutte le tappe

di Smau Business nelle principali città italiane, per premiare le App più innovative per smartphone e tablet nelle categorie Business e Consumer. L’attesa è quindi ora per la fase finale del contest che si svolge-rà in occasione di Smau Milano, dal 17 al 19 ottobre. Alla tappa parteciperanno tutti i vincitori e i finalisti emersi nel corso delle edizioni precedenti, più nuovi candidati. I Mob App Awards hanno dimostrato l’esistenza di una fervente “Mobile Commu-nity” in Italia, raccogliendo in totale nelle 4 tappe che hanno toccato nel corso dell’anno - Bari, Roma, Padova e infine Bo-logna – quasi 200 candidature per App Consumer e circa 120 nella categoria Business. All’e-dizione milanese si sono inoltre candidate circa 100 App Busi-ness e 230 Consumer.

si avvia alla tappa finale il contest che premia le migliori

app Business e consumer per smartphone e tablet

sviluppate nel nostro paese

D

Mobile App awards @ smau Milano

sul territorio, mettendo in luce il fervente artigianato digitale che anima la regione Emilia Roma-gna e tutto il Nord Ovest. L’Emilia Romagna risulta essere una tra le regioni più dinamiche in questo campo: la School of Management del Politecnico di Milano ha in-fatti censito 23 sviluppatori valu-tati come particolarmente signifi-cativi, alcuni dei quali sono stati finanziati da venture capital pro-prio per l’alto tasso di innovati-vità nelle applicazioni sviluppate. Durante l’evento bolognese sono state premiate 6 App consumer divise nelle categorie: Bimbi e Genitori, Giochi e Media, Mobi-le Marketing & Payment, Servizi per il Cittadino, Utility, Strumenti e Produttività e Disabilità, oltre a due App Business ed il premio speciale Nokia Serie 40.Nelle pagine che seguono le schede di dettaglio delle App premiate.

Mob App Camp: idee in circolo nella Mobile community italianaProsegue l’iniziativa Mob App Camp, un BarCamp che si pone l’obiettivo di creare momenti di confronto sui temi più attuali legati allo sviluppo di App e ai dispositivi mobili di nuova gene-razione, come l’HTML5, gli orizzonti aperti dalla tecnologia NFC nel campo dei pagamenti e non solo, la sicurezza nell’ambito del Mobile e la realtà aumentata. La prossima iniziativa si svolgerà durante la tappa milanese di Smau e prevede il susseguirsi di ses-sioni verticali presiedute da imprenditori, sviluppatori e manager che nel corso della loro esperienza lavorativa stanno affrontando le tematiche di sviluppo, promozione e monetizzazione delle App.

Il mercato delle App offre impor-tanti opportunità di business nel prossimo futuro per il nostro Pa-ese: sono infatti oltre 20 milioni gli utenti italiani che possiedono uno smartphone (una penetrazio-ne tra le più alte a livello mondia-le), e quasi 18 milioni quelli che si collegano ad Internet tramite il proprio dispositivo mobile.L’iniziativa è volta a sostenere la cultura dell’innovazione in ambi-to Mobile e si propone di gene-rare un meccanismo virtuoso di condivisione, visibilità e sviluppo delle esperienze tra tutti gli attori interessati - sviluppatori, imprese, pubbliche amministrazioni, ope-ratori del settore e utilizzatori – così come è avvenuto nella tappa di Bologna dello scorso 7 giugno. In occasione della giornata con-clusiva di Smau Bologna, infat-ti, ancora una volta i Mob App Awards hanno acceso i riflettori sulle numerose realtà presenti

di andrea Ferretti

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Ritira il premio Simone Pellerey, Responsabile Produzione

Il progetto “Smart Allevatori” si pone l’obiettivo di migliorare la qualità del lavoro degli operatori che si occupano di allevamento di bovini, semplificandone la gestione dell’anagrafe zootecnica, riducendo i costi e aumentando l’efficienza dei processi.Grazie a questo sistema, gli allevatori hanno infatti la possibilità di sostituire totalmente la consegna a mano di documenti cartacei prevista per legge, rilevando e gestendo l’intero flusso di dati con un dispositivo smartphone o un pc, per poi inviare i dati raccolti in via telematica, senza doversi spostare dal luogo di la-voro. L’App è di facile utilizzo anche per chi non ha alcun tipo di conoscenza informatica e aiuta l’utente tramite una serie di procedure guidate.Smart Allevatori è disponibile per smartphone Android e in versione web-based per Pc, Mac e dispositivi tablet e smartphone di altre piattaforme. I principali benefici si traducono in una prevenzione della maggior parte degli errori comuni (grazie all’uti-lizzo di procedure guidate che li riducono fino al 99%) e in un notevole abbattimento dei costi di gestione, sia per gli allevatori che per le associazioni di categoria che per legge gestiscono il flusso dati relativi all’ana-grafe bovina. Grazie ad essa diventa inoltre possibile per gli allevatori aderire al registro informatizzato che, ammesso dalla normativa vigente, sostituisce integral-mente quello cartaceo.

Ritira il premio Stefano Zanoli, Amministratore Delegato

Kartha Sign App è un’applicazione destinata ai device mobili dotati di sistema operativo Android che per-mette di ricevere documenti, firmarli con un apposito pennino direttamente sul device, salvarli e inviarli tra-mite email.Il sistema garantisce la sicurezza, l’integrità e l’immo-dificabilità del documento, che è così legalmente vali-do. L’App, infatti, prevede contestualmente all’acquisto la registrazione del dispositivo sul Sign App Identity Manager, che rende ogni firma generata riconducibile al singolo device. Questo, e la possibilità di rilevare tutti i dati biometrici necessari per la perizia calligrafi-ca, compresa la pressione, rendono il documento vali-do a fini legali. L’applicazione è di facile utilizzo grazie alla navigazione tramite gesture che permette l’ingran-dimento di qualsiasi parte del foglio e al rispetto degli standard di interfaccia utente. Kartha Sign App è compatibile con tutti i device di ultima generazione dotati di schermo digitizer, penna Wacom e sistema operativo Android, e si rivolge a tut-te quelle aziende che producono e gestiscono un gran numero di moduli e contratti. L’utilizzo dell’App permette una migliore efficienza del flusso di lavoro e induce a un atteggiamento eco-com-patibile orientato alla riduzione del consumo di carta permettendo di gestire documenti tramite il proprio ta-blet o smartphone in qualunque situazione.

categoria: App Task-specific

categoria: Altre App innovative

smart Allevatori 3ding consulting

Kartha sign App Kartha

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Ritira il premio: Daniele Ratti, sviluppatore indipendente

FaceMotion è un’App per iPhone e iPad che permette di giocare a tre di-versi videogiochi classici rilevando i movimenti del viso anzichè usare le dita per interagire col proprio dispo-sitivo. Il funzionamento è reso possibile da un sofisticato sistema di riconosci-mento facciale multiplo ottimizzato per i device Apple di ultima gene-razione che consente di ottenere in pochi millisecondi una buona preci-sione nella lettura dei movimenti. I giochi disponibili sono di stampo classico: Ping Pong, Acchiappa la tal-pa e Asteroid, disponibili in modalità single o multi-player. L’applicazione, lanciata a maggio, è stata realizza-ta dallo sviluppatore indipendente Daniele Ratti, studente ventenne di Ingegneria Informatica che ha già realizzato numerose applicazioni di successo per il mondo Apple. I principali motivi che hanno spinto a selezionare questa applicazione sono la grande originalità e l’innovazio-ne tecnologica (è la prima App che consente questo tipo di interazione col dispositivo), nonché il talento dimostrato da questo giovanissimo sviluppatore che ha già ottenuto in passato risultati molto interessanti nello sviluppo di App.

Ritira il premio: Silvia Teodosi, Amministratore Delegato

My Little Cook è un gioco educativo che ha lo scopo di divertire i bambi-ni mostrandogli come si cucina una ricetta e nel contempo insegnare la lingua inglese e fornire adeguate informazioni sulla funzione degli alimenti.Con questa App il bambino può prendere confidenza con i processi necessari alla preparazione di un pasto, comprendere la composizione dei cibi, gli ingredienti e l’importan-za che essi hanno nella sua crescita fisica. Le ricette, selezionate da un’esperta nutrizionista, hanno infatti l’obiet-tivo di trasmettere l’importanza di una corretta e sana alimentazione e sono state realmente cucinate e fotografate “frame by frame”, per rendere l’esperienza “virtuale” il più possibile simile a quella reale.L’applicazione - per smartphone e tablet - è stata realizzata dall’azien-da bolognese gradoZero ed è scari-cabile a pagamento dagli store di Apple e Android.I motivi che hanno spinto a pre-miarla sono l’originalità del concept e la grafica curata fatta di elementi interattivi, animazioni ed effetti so-nori, oltre che l’apprezzabile fun-zione di Edutainment.

Ritira il premio: Alessandro Tiretta, Founder e Amministratore Delegato

Coop-Salvatempo è un’App che sfrutta l’innovativa architettura SmartBip per attivare un servizio di Mobile Self Scanning su smartpho-ne, fruibile nei punti vendita dei retailer aderenti (al momento della premiazione il sistema era suppor-tato in due punti vendita di Coop Estense ed in uno di Auchan).SmartBip è uno strumento di fideliz-zazione che consente alle aziende di restare sempre in contatto con i pro-pri clienti comunicando promozio-ni, iniziative commerciali e altri ser-vizi che vanno dal Mobile Payment, alla gestione della lista della Spesa ad altri di stampo informativo per migliorare l’esperienza di acquisto all’interno del punto vendita.L’applicazione è stata sviluppata da RetApps in collaborazione con Coop ed è stata lanciata a maggio 2012; è scaricabile gratuitamente per piattaforma Apple e Android e dal momento del lancio ha registra-to 10.000 download.I motivi che hanno spinto a sele-zionarla sono l’elevato grado di innovazione e le potenzialità degli sviluppi futuri, che vanno dalla ge-stione del processo di pagamento all’erogazione di altri servizi a va-lore aggiunto per il cliente.

FaceMotion My Little CooK gradoZero

Coop salvatempo retapps

ConsuMercategoria:

Giochi e Mediacategoria:

Bambini e genitoricategoria:

Mobile Marketing and Payment

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WikiPharm+ di seekOut

Moviereading di Universal Multimedia access

You Fit

eventme di coreconsulting iKs

servizi per il cittadino

Mobile e disabilità

utility, strumenti e produttività

Premio speciale:nokia serie 40

Ritira il premio: Fabia Rosso, Project Manager

WikiPharm+ è una guida completa a tutti i farmaci e parafarmaci distribuiti in Italia, a uso umano e veterinario. L’App consen-te di cercare tutte le informazioni ad essi relativi: principio attivo, farmaco equiva-lente corrispondente, prezzo, differenza di prezzo con l’equivalente, monografia, casa produttrice, tipo di ricetta necessaria, inte-

razioni con altri farmaci. Procedendo alla registrazione, l’applicazione consente an-che di fare domande a medici, farmacisti, psicologi e odontoiatri, oltre che di leggere i consulti forniti ad altri iscritti. Lanciata a maggio 2012, è scaricabile gra-tuitamente per piattaforma iOS e Android, ed è stata premiata per l’elevato valore ag-giunto fornito ai cittadini e la possibilità di avere accesso alle informazioni in caso di emergenza.

Ritira il premio: Carlo Cafarella, CEO

MovieReading è un’App che consente la lettura di sottotitoli e l’ascolto di audio-descrizioni durante la visione di un film al cinema, senza necessità di adeguamento tecnico della sala. L’utente può utilizzare il microfono dello smartphone per sincroniz-zare i sottotitoli con l’audio del film. Isottotitoli potranno così essere letti dallo

schermo dello smartphone o attraverso ap-positi occhiali elettronici, mentre l’ascolto dell’audiodescrizione avviene tramite auri-colare. L’elaborazione avviene localmente e non necessita di connessione ad Internet. L’applicazione, per iPad e iPhone, è stata lanciata a ottobre 2011 ed è scaricabile gratuitamente, ma prevede l’acquisto dei sottotitoli per i diversi film al prezzo 1,59 ciascuno.

Ritira il premio: Alessandro La Rosa, sviluppatore indipendente

You Fit è un’App dedicata a coloro che praticano attività sportive, dal semplice appassionato fino allo sportivo professio-nista. Permette di creare schede di alle-namento personalizzate o di scegliere tra più di 300 attività predefinite, corredate di illustrazioni e descrizione dettagliata degli esercizi. Un’ulteriore funzionalità permet-te di confrontarsi con atleti sparsi in tut-

to il mondo attraverso l’integrazione coi principali social network, introducendo così un fattore di competizione che aiuta il singolo atleta a migliorarsi costante-mente. È stata rilasciata a maggio 2012 per piat-taforme Nokia S40 ed è distribuita gra-tuitamente. I principali motivi che hanno spinto a selezionarla sono l’idea originale e le potenzialità di diffusione, dato che si rivolge ad un target molto ampio di sportivi.

Ritira il premio: Carlo Cecchi, Responsabile Practice Web & Mobile Marketing

Eventme è un’App geolocalizzata che se-gnala gli eventi (culturali, artistici, mu-sicali, cinematografici, enogastronomici, saldi…) in corso in prossimità dell’utente, presentandoli ed organizzandoli in base a categoria, data e stato d’animo. Per ogni evento sono riportate la scheda dettagliata e alcune foto e video. Sfruttando la Geo-

localizzazione l’App è in grado di condurre alla meta prescelta e permette di condivide-re la propria posizione attraverso i principali social network.

I principali motivi che hanno spinto a sele-zionarla riguardano le potenzialità in ambi-to turistico, dato che consente all’utente di avere a disposizione un catalogo di eventi costantemente aggiornato sul territorio, e la grafica, accattivante e curata.

ConsuMer

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Mob App Awards sono un barometro dell’interesse che il mondo degli smartphone e delle App ha destato nel panorama nazionale. Il pre-mio infatti ha raccolto un numero elevato di adesioni e ha portato alla luce real-tà tutte italiane che hanno saputo ottenere successi rilevanti e dalle grandi po-

tenzialità future. Si tratta in molti casi di giovani sviluppatori indi-pendenti che sono riusciti a ca-valcare l’onda del fenomeno App, ma anche di realtà imprenditoriali che hanno intuito un’opportunità di mercato, innovando tramite l’uso delle tecnologie mobili. I modelli di business in questo settore sono diversi e l’esperien-za degli sviluppatori insegna che non ne esiste uno migliore degli altri a prescindere. Luca Micheli, sviluppatore Mo-bile indipendente di 23 anni che guadagna circa 3.000 euro al mese grazie all’ ”in-App Ad-vertising”, ovvero inserendo banner pubblicitari nelle pro-prie applicazioni utilizzate ogni giorno da decine di migliaia di utenti, racconta: «inizialmen-te ho provato con un modello di vendita diretto: non andava male ma dopo poco le mie App sono state “craccate”, gli utenti hanno iniziato a scaricarle gra-tis e i ricavi si sono assottiglia-ti di parecchio. Ora prediligo i banner all’interno delle App, in particolare con la mia di mag-gior successo: QuizPatente».L’App permette di mettersi alla

RetApps ha sviluppato CassaXpress per Auchan. Grazie all’App gli utenti nei punti vendita possono utilizzare

il servizio di Mobile Self Scanning tramite il proprio smartphone

anche nel nostro paese c’è chi ha saputo cavalcare l’ondadelle app: sviluppatori con idee a volte molto semplici ma originali e, soprattutto, redditizie

Iprova con i quiz della patente sul proprio smartphone, è online da 9 mesi ed ha totalizzato 640.000 download. «Al momento ho ap-pena rilasciato una nuova ver-sione e registro anche 1 milione di impression (ndr quante volte un banner pubblicitario viene vi-sualizzato dagli utenti) alla setti-mana, – spiega Micheli -. Prima erano circa 500.000 mila al mese»Micheli sta ora iniziando a pen-sare più in grande e, anche gra-zie all’aiuto che il Politecnico di Milano gli sta dando tramite l’i-niziativa a sostegno delle nuove aziende nel campo digitale (Start-up Boosting), vuole provare ad esportare a livello internazionale la sua creazione, adattandola alle diverse specificità locali.Le più grandi opportunità per quanto riguarda lo sviluppo di App sembrano al momento gra-vitare intorno al mondo Apple: «Gli utenti della “mela” sono molto più predisposti ad acqui-stare App a pagamento – spiega Daniele Ratti, che a soli vent’anni ha già realizzato una serie di gio-chi per iPhone –. L’azienda è stata molto brava a costruire il proprio App Store in maniera da favori-re questo fenomeno. Per aprire un account sull’App Store è ne-cessario inserire il numero della propria carta di credito, e a quel punto per effettuare un acquisto è sufficiente un solo click».Lo sviluppo di giochi non è però cosa semplice, come spiega Ratti: «lo sviluppatore si trova a com-petere con aziende del calibro di Electronic Arts, che con grandi

storie italiane di successo nel mondo del Mobile

team di sviluppo ed azioni mirate di marketing riescono ad occu-pare stabilmente i primi posti in classifica dello store». Ciò non ha però impedito a Ratti di svilup-pare una serie di App di discre-to successo e di registrare ricavi per poco meno di 10.000 euro nel corso dell’ultimo anno, tra cui Fa-ceMotion, che permette di giocare a diversi giochi tradizionali usan-do i movimenti del proprio viso anziché le dita.Ma che caratteristiche deve avere un’App per avere successo? Oltre a garantire una buona user expe-rience, sembra che l’importante sia avere un’idea che risponda ad un bisogno o a una curiosità de-

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Rome MVR: grazie alla realtà aumentata i visitatori della città di Roma possono utilizzare il proprio smartphone per sovrapporre agli edifici e alle rovine della città una ricostruzione storica di come essi apparivano ai tempi dei romani

gli utenti e svilupparla, ma non servono necessariamente progetti complessi. È il caso di “Chiama-mi”, un’App realizzata da Daniele Leone, ex grafico e web-designer appassionato di Mobile fin dall’e-sordio del primo iPhone, che ha la funzione di simulare la ricezio-ne di una chiamata sul proprio telefonino, anche da personaggi famosi grazie a voci registrate. «Ho realizzato questa App in una notte insonne di lavoro – spiega Leone – e nel giro di un anno e mezzo mi ha fruttato la bellezza di 80mila euro».Lo sviluppatore ha poi inventa-to un modo del tutto nuovo di monetizzare una delle sue App di maggior successo: AppGra-tis. «L’App permette agli utenti di ricevere aggiornamenti sulle promozioni in corso all’interno dello store, mettendo in evidenza applicazioni disponibili in forte sconto o gratis. Dato il grande successo dell’App e il numero di persone che quotidianamente la utilizzano, ho pensato di fornire il servizio a pagamento, metten-do in evidenza le creazioni di altri sviluppatori a prezzi estrema-mente competitivi». Grazie a que-sta e ad altre App da lui create, Leone riesce a guadagnare circa 10.000 euro al mese, e intende ora fondare una società che ampli le funzionalità di AppGratis per for-nire un vero e proprio servizio completo di promozione per ap-plicazioni.Diversa è l’esperienza di Stefano Moretti, archeologo appassionato di nuove tecnologie, fondatore e amministratore delegato di Al-tair4Multimedia, azienda attiva nella produzione di contenuti au-diovisivi educativi che ha trovato nel Mobile un nuovo mezzo di espressione. «l’App Rome MVR è unica nel suo genere, un piccolo concentrato di tecnologia – spie-

storie italiane di successo nel mondo del Mobilega Moretti –. Grazie alla realtà aumentata i visitatori della città di Roma possono utilizzare il pro-prio smartphone per sovrapporre agli edifici e alle rovine della città una ricostruzione storica di come essi apparivano ai tempi dei ro-mani, per un’esperienza ludica ed educativa allo stesso tempo che non ha precedenti». Ancora non si è trovato il modo di monetizzare adeguatamente questa idea che non è stata spin-ta con iniziative di marketing: al momento viene offerta gratuita-mente sugli Store con funziona-lità ridotte e ad un prezzo conte-nuto (circa 1,50 euro) è possibile acquistare moduli aggiuntivi per visitare il resto della città. «Pri-ma di concentrarci sullo sviluppo commerciale del nostro prodotto vogliamo costruire una libre-ria multimediale completa che comprenderà anche l’Acropoli di Atene, le rovine di Agrigento e di Pompei e i siti archologici in Egit-to», spiega Moretti.Un’altra esperienza interessante è quella di Alessandro Tiretta, ex Responsabile dei Servizi Infor-mativi in Leroy Merlin con un’e-sperienza ventennale nel mondo dell’informatica, che ha fondato a gennaio 2012 RetApps con l’obiet-tivo di portare l’innovatività del Mobile nel settore del Retail.«La nostra azienda ha realizzato la prima soluzione attiva a livel-

lo commerciale nel mondo che consente ai retailer di utilizzare gli smartphone per attivare un ser-vizio di self-scanning - ma non solo - all’interno dei propri punti vendita – spiega Tiretta –. Grazie ad essa i costi di implementazione, che sono normalmente nell’ordine dei 150/200mila euro, si abbatto-no notevolmente, non essendo più necessario comprare i terminali e l’hardware necessario per far fun-zionare il tutto».La soluzione è attualmente at-tiva in tre punti vendita di Coop Estense ed in uno di Auchan, 10mila utenti hanno scaricato l’App dal momento del lancio e 2.500 di loro la utilizzano con regolarità. «L’azienda sta andan-do bene – continua Tiretta – nel corso del prossimo anno abbia-mo in programma un’espansione del personale mentre lo sviluppo della soluzione si concentrerà ora sull’integrazione di un servizio di Payment e di una serie di servizi innovativi che comprendono Cou-poning e Promotion, per offrire un’esperienza di acquisto che ac-compagni l’utente prima, durante e dopo la visita nel punto vendita».

di andrea ferretti

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Sscenari

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l Wi-Fi pubblico in Italia è cresciuto fino a diventare un universo ricco, popolato da iniziative disparate, tan-to che a tratti può sembrare caotico. La situazione pare essersi stabilizzata, però, come confermano le recenti notizie. Da una parte, ha un valore simbolico il lancio del Wi-Fi da parte del Co-

mune di Milano: era la sola gran-de amministrazione a non offri-re questo servizio. Quindi ora il quadro è completo. Dall’altra, sono ormai a regime le iniziative di reti miste, che aggregano punti di accesso Wi-Fi di locali diversi. Le principali in Italia sono le reti federate di Free Ita-lia Wi-Fi (di pubbliche amministrazioni) e quelle dei provider specializzati Guglielmo e Futur3. Oltre a questi, ci sono i casi di singole amministrazio-ni e locali pubblici che si affidano a Wisp (Wireless internet service provider),

anche nel nostro Paese finalmente il Wi-Fi pubblico per il collegamento a internet è una realtà diffusa. ecco le principali iniziative, che coinvolgono sia le amministrazioni locali sia i privati

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hot spot

cesso gratuito, che diventeranno 500 entro fine anno e poi 5 mila in vista dell’Expo 2015. Ha ca-ratteristiche che ormai seguono uno standard abbastanza diffuso tra le reti Wi-Fi gratuite italiane (con qualche eccezione): l’acces-so è con autenticazione via sim o- nel caso di stranieri- tramite documento d’identità presso un Atm Point (altri servizi analoghi permettono invece agli stranieri di autenticarsi tramite carta di credito, sul portale della rete Wi-Fi, al costo di un euro). Ci sono limiti all’accesso ma comunque molto laschi (dopo 300 MB e

un’ora di connessione in un giorno, la velocità vie-ne ridotta a 192 Kbps per quell’utente). Nel contempo, sta cre-scendo l’iniziativa Free Italia Wi-Fi, promossa dalla Provincia di Roma, la Regione Sardegna e il Comune di Venezia. È una rete federata di 1.550 hot spot attivi

L’italia degli hot spot

a operatori o a system integrator per dotarsi di Wi-Fi. A completa-re il quadro, ci sono i servizi Wi-Fi basati su un business tradizio-nale, cioè la vendita dell’accesso: è un mercato ormai presidiato da Linkem, con i suoi 600 hot spot premium.

Le reti cittadineL’iniziativa del Comune di Mila-no parte dopo una lunga speri-mentazione e si aggiunge ad altre di vari soggetti privati (che han-no avuto una copertura limitata, a partire dal parco Sempione). Da agosto ha 250 hot spot con ac-

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(ad agosto) e ora conta 32 reti interconnesse, di altrettante Pub-bliche Amministrazioni da Nord a Sud (Firenze, Cosenza, regione Piemonte, Genova, Urbino…). Ciascuna rete, a sua volta, è un ibrido perché mette insieme le connessioni locali di soggetti di-versi (pubblici e privati: edifici comunali, biblioteche, bar, circo-li…). L’amministrazione pubblica si limita a dotarli di hot spot, a sbrigare la burocrazia necessaria e a collegarli a server centralizza-ti, che gestiscono l’autenticazio-ne. L’utente quindi può navigare su tutta la rete Free Italia Wi-Fi con un solo account. Free Italia Wi-Fi si preoccupa inoltre di age-volare le Pa che vogliono creare una rete Wi-Fi, procurando loro gli hot spot e fornendo un kit per una rapida ed economica instal-lazione. «La nostra rete comunale è par-tita nel 2009 e Free Italia Wi-Fi compie un anno a settembre. Miriamo a estenderla ancora, per esempio all’interno delle univer-

di aLessandro Longo

Per il Codacons il wi-fi è sicuramente utile, ma dannoso per i bambini. Una recente nota del Coordinamento del-le associazioni per la difesa dell’am-biente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, afferma infatti che se “i rischi per gli adulti sono pressoché nulli” uno studio californiano pubbli-cato su Nature’ s Scientific Reports spiega che “per i nascituri la situazio-ne è diversa”.

Secondo la ricerca, l’esposizione in utero a campi magnetici relativa-mente forti, come quelli generati dai forni a microonde o dai dispositivi wi-fi, aumenta il rischio di obesità nei bambini. I ricercatori sottolineano in particolare che, se l’esposizione è alta, il rischio di avere un bambino obeso aumenta del 69%.

Lo studio, condotto dal consorzio Kaiser Permanente, ha seguito le gra-vidanze di centinaia di donne ameri-cane, monitorando poi gli sviluppi di crescita di 733 dei loro figli fino ai 13 anni di età, in 33 fasi diverse dalla vita. L’analisi finale dei dati ha rivela-to un legame direttamente proporzio-nale tra livello di esposizione a campi elettromagnetici e obesità.

Per questo il Codacons chiede, in at-tesa di un responso definitivo da par-te degli scienziati, di interrompere “la corsa ai dispositivi wi-fi, intrapresa ormai da molti comuni” e di proi-birne l’installazione in prossimità di asili, scuole, parchi pubblici, ospeda-li, biblioteche e altri luoghi sensibili, frequentati da bambini e donne in gravidanza.

continua il dibattito sui rischi per la salute dell’elettrosmog

sità», spiega Maurizio Carlin, re-sponsabile dei servizi informativi del Comune di Venezia. Insomma, per una Pa che vo-glia darsi una rete Wi-Fi, una via agevolata è rivolgersi a Free Italia Wi-Fi; per un esercente, invece, è contattare la propria Pa, se questa supporta reti ibride. L’alternativa, sia per le Pa sia per gli esercenti, è andare da Wisp e system integrator oppure da ope-ratori telefonici come Telecom Italia, Fastweb e Tiscali. Quest’ul-timo ha per esempio l’iniziativa Open Net, rivolta a enti pubblici e privati e da luglio estesa a Pisa (per un accordo con il Comune).

Le scelte degli esercenti italianiTra gli esercenti spicca la rete di McDonald’s, fornita da BT Italia: Wi-Fi gratis in oltre 300 ristoranti. Gli esercenti minori preferiscono di solito affidarsi a un system integrator locale (ad-

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Le cabine telefonichediventano hot spot Wi-FiSi telefona sempre meno e si naviga sempre di più. E così a distanza di pochi mesi l’una dall’altra sono partite due iniziative per ri-convertire le gloriose cabine telefoniche in hot spot, una a stelle e strisce e l’altra tri-colore.Il primo esperimento riguarda New York, dove Il Dipartimento di Information Technology and Telecommunications insieme a Van Wa-gner e Titan, le due compagnie che forniscono la copertura Internet alla città, ha cominciato il processo di riconversione delle cabine te-lefoniche cittadine ormai obsolete in punti hot-spot wireless gratuiti.Per il momento il progetto di test è stato ef-fettuato su dieci cabine nel cuore di Manhat-tan, ma l’obbiettivo finale dell’operazione è quello di convertire tutte le tredicimila cabine telefoniche cittadine cadute ormai in disuso dopo l’avvento e la diffusione dei telefoni cellulari.Il Dipartimento nel corso dell’ultimo anno ha effettuato un sondaggio pubblico su come le cabine telefoniche possano essere aggiornate per evitare di diventare obsolete. Il sondaggio ha avuto un grande successo tra i cittadini e i suggerimenti più quotati sono stati trasformare le cabine in stazio-ni energetiche o aggiungervi degli schermi touch screen dotati di informazioni turi-stiche. Tuttavia l’idea più popolare è stata proprio la creazione di punti hot-spot wire-less all’interno delle cabine. La conversione di una singola cabina costa circa 2.000 dol-lari che non ricadranno sui contribuenti ma verranno pagati dalle due compagnie che forniscono il servizio che

sperano così di aumentare le proprie entrate pubblicitarie. Il servizio sarà assolutamen-te gratuito e disponibile 24 ore al giorno. Gli hot-spot avranno un raggio di circa 300 metri. I telefoni delle cabine telefoniche rimarranno comunque attivi: l’anno scor-so sono serviti ad effettuare 27 milioni di chiamate, escludendo quelle di emergenza.

E in Italia si muove TorinoAnche nel nostro Paese l’esigenza di rinno-vare le cabine telefoniche si fa sentire molto forte. E così la prima città in cui parte la spe-rimentazione è Torino, dove qualche mese fa è stata presentata la “cabina intelligente” di Telecom Italia. Come nel caso di New York la cabina non perderà la sua funzione primaria ma la integrerà con numerosi servizi dedicati ai cittadini e ai turisti.La cabina sarà infatti dotata di un touch screen per accedere a informazioni e servizi di pubblica utilità, turismo, mobilità, commer-cio, tempo libero, social networking e servizi online per gli studenti del Politecnico.Inoltre la nuova cabina hi-tech è stata ideata anche pensando all’ecosostenibilità, alla mo-bilità elettrica e alla sicurezza secondo il mo-dello della “città intelligente”, visto che pro-

prio Torino ha recentemente lanciato il progetto “Torino Smart City” .La presenza di un pannello foto-voltaico contribuirà al fabbiso-gno energetico della postazione, una centralina per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico mo-nitorerà la presenza di polveri sot-tili, un sistema di videosorveglian-za collegabile alla sala controllo della Polizia Municipale garantirà la sicurezza nelle immediate vici-nanze. Nei pressi della cabina sei colonnine predisposte alla ricari-ca delle biciclette e degli scooter elettrici saranno a disposizione dei cittadini.

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L’italia degli hot spot

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il Data Center più efficiente del mondo

dirittura un negozio d’informati-ca) per comprare hot spot oppure prendere un pacchetto chiavi in mano (che comprende il servizio di autenticazione, sicurezza). A offrirlo sono aziende come Wi-Fi Sms, Wi-Fi Gest, Trampoline, Mi-crobusiness (500 hot spot), Eco-netica, QuiNavigo, Bitage. Futur3 e Guglielmo spiccano con reti di 2.500 e 2 mila hot spot, accessi-bili con uno stesso account. Sono tutti gratis nel caso di Futur3 (di cui 1.500 sono nel Trentino), che ha 250 mila utenti unici. Gugliel-mo intende raddoppiare gli hot spot entro fine anno mettendone anche all’estero. In genere l’eser-cente paga un canone annuale, che comprende installazione, ge-stione e manutenzione dell’hot spot (annessi gli aspetti tecnici e di rispetto della normativa); in certi casi, anche l’installazione. Al solito, connessione esclusa, i canoni partono da poche cen-tinaia di euro l’anno. In alcuni casi, il Wisp fa pagare solo la connessione all’esercente, con l’obbligo però per quest’ultimo di associare il proprio hot spot alla rete del gestore e offrire il Wi-Fi gratis. Guglielmo sta facendo avanguar-dia per i sistemi di single sign on, un solo account per tanti servizi (oltre al Wi-Fi). «In Emilia Roma-gna abbiamo creato l’autentica-zione federata della Regione. Chi possiede le credenziali rilasciate da una Amministrazione dell’E-milia Romagna per accedere ai vari servizi (anagrafe, scuole, sanità) può utilizzarle anche per accedere al Wi-Fi urbano su tutti i Comuni dell’Emilia Romagna in cui siamo presenti, ovvero quasi tutti i capoluoghi e decine di Co-muni più piccoli», dice Giovanni Guerri, l’amministratore delegato.«Abbiamo avviato lo stesso si-stema anche per l’Università di Verona: in questo caso le creden-ziali sono quelle che gli studenti usano per i servizi universitari». Ha esteso inoltre l’autenticazione via cellulare anche alle sim stra-niere di Paesi dove gli operato-ri chiedono un documento per attivarle (il sistema adottato da Guglielmo le tratta come se fos-sero italiane). In caso contrario,

l’utente straniero può autenticar-si pagando un euro con carta di credito o mostrando il documen-to al proprio albergo (se affiliato alla rete di Guglielmo). In questo quadro, ciò che sembra ancora in via di sviluppo è il sen-so ultimo delle reti Wi-Fi gratui-te. Le Pubbliche Amministrazioni le creano per scopi sociali: «ab-biamo inserito il diritto dell’ac-cesso a internet nello statuto del Comune», dice Carlin. Hanno però appena cominciato a usarle per qualcosa di più sofisticato del dare semplice accesso internet ai passanti. «Abbiamo sfruttato la rete WI-Fi per dare connettività a sei centri per l’alfabetizzazione informatica degli anziani. Su Wi-Fi abbiamo trasmesso, in strea-ming, concerti cittadini e, a set-tembre di quest’anno, il festival della politica», aggiunge. Il Co-mune di Venezia fa pagare l’ac-cesso solo ai turisti, guadagnan-doci «alcune centinaia di migliaia di euro l’anno; comunque non è questo lo scopo della rete».

Non solo accesso a InternetGli esercenti mettono il Wi-Fi gratis perlopiù come servizio a valore aggiunto per la clientela. «Ma bisogna andare oltre l’idea che il Wi-Fi serva solo all’acces-so a internet», dice Massimilia-no Mazzarella, amministratore delegato di Future3. Sui propri hot spot fornisce, ai navigatori, la pubblicità online degli spon-sor e altri servizi. «Permettiamo a Pa e negozi di inserire eventi, di

inviare informazioni via sms agli utenti; coupon, offerte varie, in-serimento di sondaggi, strumenti di advertising profilati che pos-sono essere usati per informare oltre che per vendere», aggiunge. È con questa filosofia che Fu-tur3 sta lanciando a Milano una propria rete: per crearla, regalerà mille hot spot a edicole, bar, ri-storanti. Al solito li fa pagare agli esercenti, ma a Milano pensa di sostenersi anche solo grazie agli sponsor pubblicitari, secondo un modello di business già speri-mentato da Free-Hotspot.com in Europa. «Peccato però che, nella costruzione di questo nuovo bu-siness, aziende come la nostra debbano affrontare la concorren-za sleale delle pubbliche ammi-nistrazioni che creano reti Wi-Fi con i fondi pubblici», aggiunge. Ormai però il Wi-Fi pubblico italiano è destinato a crescere in questo modo: con un misto di iniziative pubbliche e private. A volte sovrapposte, sebbene ani-mate da fini diversi.

il Wi-Fi pubblico italiano è un misto di iniziative pubbliche e private. a volte sovrapposte, sebbene animate da fini diversi

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Caterline innova la gestione della distribuzione

Fondata nel 1981 Caterline è un’a-zienda della provincia di Varese spe-cializzata nella fornitura di prodotti

alimentari e non alimentari ad operatori professionali della ristorazione colletti-va e commerciale. Per meglio operare ed essere competitiva nel proprio mercato di riferimento, Caterline fonda il Gruppo 21 costituito insieme ad altre tre aziende lo-cali specializzate nella fornitura di prodotti caseari, carni fresche e surgelati. Attual-mente l’azienda consta di circa 120 col-laboratori, 3.500 articoli commercializzati e di una flotta di 30 automezzi, raggiun-gendo nel 2011 un fatturato di 47 milio-ni di euro. Per svolgere la propria attivi-

tà di distribuzione, ad oggi, Carterline si poggia su 4 magazzini: quello principale di Arsago Seprio in provincia di Varese che gestisce tutte le spedizioni ai clienti, quello di Casorate Sempione (VA), sede storica dell’azienda, quello di Vanzaghello (MI) e quello di Aosta. Di recente l’azienda in collaborazione con Replica Sistemi ha terminato l’implementazione nel proprio magazzino principale della tecnologia di voice picking integrata con un Warehouse Management System (WMS) e un nuovo ERP per ottimizzare in termini di efficienza e precisione l’intera procedura logistica. Il magazzino in questione si estende su circa 10 mila metri quadrati coperti di cui un’a-

Voice picking per i surgelati di Stenico

Stenico, azienda spe-cializzata nella ge-stione logistica per

conto terzi, ha scelto di portare il proprio magazzi-no all’avanguardia tecno-logica, adottando la tecno-logia vocale con il duplice obiettivo di aumentare la produttività e di ridurre i costi complessivi di gestio-ne. Per supportare la cresci-ta aziendale, a partire dal 2007 Stenico ha costrui-to e rinnovato il proprio magazzino dei surgelati. Alla necessità di crescita dimensionale si è affian-cato il bisogno di un’au-tomazione del magazzino per un incremento dell’ef-ficienza dei processi fisici e informativi.Stenico ha deciso di adot-tare la tecnologia RFId per l’automazione delle opera-zioni di carico, ricevimen-to merci, messa a dimora e ripristino e la soluzione Vocollect per le operazioni di picking nel magazzino, a una temperatura di -25° C, grazie al supporto di KFI, Vocollect Voice Total Solution Provider. Ora gli addetti, costretti dal freddo all’utilizzo di guanti volu-minosi che rendono meno fluidi i movimenti, sono in grado di dialogare a voce direttamente con il siste-

A 25 gradi sotto zero, gli addetti usano la voce per dialogare con il sistema di gestione del magazzino

ma di gestione, superando così le difficoltà di usare le mani per registrare i dati. L’utilizzo della voce e dell’implementazione han-no consentito all’azienda un netto miglioramento della velocità di prepara-zione degli ordini con un conseguente incremento della produttività, otte-nendo anche più accu-ratezza del preparato e un maggiore e puntuale monitoraggio del lavoro. Attualmente è possibile la movimentazione di 4 mi-lioni di colli di prodotti surgelati all’anno con un miglior coordinamento tra attività di preparazione e trasporti e una minore at-tesa tra un ordine di pre-parazione e l’altro.

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rea a temperatura ambiente è destinata alle operazioni di stoccaggio, con circa 25 ad-detti, e una zona a temperatura controllata con circa 9 addetti con una capacità ricet-tiva di circa 7.800 posti pallet (tra picking, scorte, riserve e cataste). Per supportare tale complessa attività, l’azienda ha affian-cato al nuovo ERP un WMS StockSyste-mEvolution integrato con il modulo per la gestione della tecnologia voice (StockVoi-ce) per la sola gestione dei prodotti non deperibili mentre per il supporto delle operazioni di picking dei prodotti freschi è stata adottata una soluzione basata su lettura in radio-frequenza e terminali RF, ritenuti più idonei alla gestione dei pro-

dotti a peso variabile. Grazie alla nuova tecnologia integrata, Caterline è in grado di effettuare circa 5 mila prelievi al giorno mediante voice picking e circa 2 mila pre-lievi con terminali in radiofrequenza per una movimentazione in media di 10 mila colli al giorno a garanzia di una migliore tracciabilità della merce (lotti e scadenze in entrata, in uscita e in giacenza), con la possibilità di un riscontro immediato in caso di contestazioni inerenti la prepara-zione di magazzino da parte del cliente o del trasportatore; una diminuzione consi-derevole degli errori legati alle operazioni di prelievo e un’ottimizzazione e standar-dizzazione delle procedure.

La raccolta dei rifiuti diventa intelligente

BigBelly Solar, fornitore a livello mondiale di so-luzioni innovative per il waste management e la raccolta di rifiuti, ha iniziato dal 2011 ad evolversi diventando fornitore di sistemi aziendali per coordi-nare in maniera ottimale le operazioni di raccolta e il riciclaggio dei rifiuti. L’azienda ha realizzato infatti un sistema che, all’interno del contenitore, consente, oltre la raccolta dei rifiuti, la compattazione on site e il monitoraggio remoto, grazie all’alimentazione ad energia solare. In collaborazione con Telit Wireless Solutions, l’azienda ha scelto la tecnologia M2M che permette l’integrazione dei compattatori BigBelly Solar con i raccoglitori SmartBelly in una rete “smart grid”: questa fornisce direttamente ai clienti le in-formazioni sullo stato di riempimento e sulle attivi-tà di raccolta. Si ottiene così un’ottimizzazione dei tempi di raccolta: la frequenza è ridotta fino all’80% a favore di una semplificazione dei processi e una riduzione dei costi con un conseguente aumento del riciclaggio nello spazio pubblico.

Un nuovo ERP e tecnologie wireless nei magazzini per l’azienda della provincia di Varese

BigBelly Solar utilizza una rete wireless di sensori a supporto dello smaltimento eco-sostenibile

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RFId e Internet of Thingsa

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F2F, l’UE spinge l’innovazione per la tracciabilità alimentare

Tecnologie RFId per la tracciabilità di carne, vino, pesce e prodot-

ti caseari: è quanto è in corso di sperimentazione all’interno di “RFId from Farm to Fork” (F2F), pro-getto europeo cofinanziato all’interno dell’ICT Policy Support Programme, che in Italia coinvolge Treviso Tecnologia, Santer Reply e l’Università del Salento. Obiettivo di F2F è incenti-vare l’utilizzo di tecnologie RFId nelle piccole e medie imprese del settore agroa-limentare a supporto della tracciabilità di filiera, dal produttore (farm) al consu-matore (fork).In Italia il progetto si com-pone di tre iniziative. La prima riguarda la vongola verace del Polesine e la Coz-za di Scardovari e prevede l’apposizione di tag EPC sui contenitori con cui vengono trasportati i molluschi e la registrazione di ogni evento su database EPCIS tramite la loro lettura via palmare o varco RFId. Il primo passag-gio riguarda il trasferimen-to dei molluschi raccolti all’impianto dove subisco-no un rigoroso trattamento di depurazione: tramite la lettura di tag posizionati sulle vasche di contenimen-to, vengono registrate una

Il distributore è in sicurezza con la tecnologia RFId

Una cinquantina di distributori di ben-zina italiani stanno utilizzando un siste-ma basato su RFId attivi e sensoristica per la rilevazione di perdite di benzina e gas presso le proprie cisterne. Il sistema è fornito da Wolftank, azienda attiva nel campo del risanamento e della bonifica di serbatoi contenenti prodotti inqui-nanti, ed utilizza tag RFId forniti da na-notron Technologies. A partire da inizio 2011 infatti Wolftank sta installando,

alle stazioni di benzina che lo richiedono, un sistema di monitoraggio dell’integri-tà dei serbatoi basato su tecnologia RFId attiva. Il sistema prevede l’installazione di un tag attivo dotato di sensore di pres-sione nella camera sotterranea in cui è posizionata la cisterna, in corrispondenza del suo portello. I dati rilevati, comuni-cati dal device ad un gateway tramite standard IEEE 802.15.4a, vengono ela-borati per identificare eventuali perdite.

serie di informazioni riguardanti l’allevamento e il trasferimento verso l’im-pianto, dove ne viene re-gistrato l’ingresso. Il pilota prevede inoltre l’apposizio-ne di sensori per monitorare la temperatura dell’acqua delle vasche durante il tra-sporto, così da garantire la qualità del prodotto vendu-to. Il passaggio successivo prevede il confezionamento dei prodotti, che vengono poi stoccati e trasportati fino al punto vendita. An-che in questo caso ogni passaggio di stato e di luo-go viene registrato tramite

di una Wireless Sensor Net-work, la situazione pedocli-matica dei vigneti e gestir-ne i trattamenti. Il sistema traccia poi, tramite l’utilizzo di tag RFId, le attività di im-bottigliamento, stoccaggio e spedizione ai distributori. La terza iniziativa riguar-da invece l’integrazione di un precedente progetto pilota in ambito caseario (progetto Bovlac, volto alla definizione di un sistema di tracciabilità e certificazione sull’origine del latte e le sue lavorazioni) nel progetto F2F, allargandone lo scope a tutta la filiera.

Avviati in Italia tre progetti, per il controllo della filiera dei molluschi del Polesine, delle vigne in Basilicata e del latte in Campania

Un sistema di sensori rileva le perdite di benzina

sistema RFId. Il consuma-tore potrà quindi, tramite tag RFId o QR Code posto sulla confezione del prodot-to acquistato, accedere ad informazioni nutrizionali, la tempistica dei diversi step di lavorazione effettuati e la mappa del percorso seguito durante il trasporto. Un secondo pilota ha luogo in Basilicata, presso le vigne Mastrodomenico, dove, con la collaborazione dell’U-niversità del Salento, un sistema analogo permette ad agronomi ed enologi di conoscere in tempo reale, grazie all’implementazione

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Col progredire della tecnologia sempre più aziende sono

interessate alla possibilità di interagire direttamen-te con il consumatore per condividere informazioni ed aumentare la quali-tà del servizio offerto. In tal senso si iniziano già a vedere diverse applicazio-ni B2C che permettono al consumatore, tipicamen-te dotato di smartphone, la fruizione di contenuti aggiuntivi, promozioni, programmi fedeltà e via dicendo. All’interno di tale panorama la tecnologia NFC può giocare un ruolo chiave, fungendo da abili-tatore per diversi servizi, pagamenti contacless tra-mite cellulare in primis. In tale contesto NFC Fo-rum, associazione no-profit di aziende per la

Eventuali cambi di pressione superiori ad una soglia predeterminata, infatti, sono indice della presenza di una perdita e generano un alert automatico a siste-ma; è inoltre possibile consultare i dati memorizzati in qualsiasi momento a seconda delle necessità. A seconda del numero di cisterne, della loro distanza e de l l a composizione del terreno (che influisce sul range di lettura) il sistema può essere prov-visto di uno o più ripetitori, posizionati ogni 2-300 metri circa. Il sistema è stato inoltre progettato in modo da minimizzare il consu-mo della batteria che si stima debba essere cambiata ogni due anni circa. Uno dei punti di forza della soluzione è proprio l’utilizzo di tecnologia wireless che, facilitando i lavori di installazione, ha permesso di ridurre con-siderevolmente i costi rispetto ad una so-luzione cablata, facilitandone la diffusione.

NFC Forum e GS1 si uniscono per il Mobile Retailing

Siglata una partnership tra le due organizzazioni nell’ottica dell’interoperabilità degli standard

promozione dell’utilizzo della tecnologia NFC, e GS1, organizzazione no-profit mondiale dedicata alla creazione di standard e soluzioni per la traccia-bilità e la visibilità delle filiere industriali, hanno deciso di unirsi per il Mo-bile Retailing. Le due orga-nizzazioni collaboreranno infatti al fine di

•analizzare i diversi for-mati dei dati che sono attualmente supportati dalle due organizzazioni e sviluppare casi di uti-lizzo che si basino sui relativi standard e siano vantaggiosi per entram-bi;

•valutare la fattibilitàdell’adozione reciproca degli standard tecnolo-gici condivisi in settori come le interfacce radio RFId e i protocolli di co-municazione dati;

•aumentare la consape-volezza di NFC e GS1 all’interno delle rispet-tive organizzazioni at-traverso la condivisione di dati, libri bianchi, casi di studio, webcast e altre attività non tecniche;

•sviluppare piani di co-municazione regolar-mente concordati per in-formare il mercato degli standard GS1 e NFC;

•esaminare le possibilitàper un uso combinato dei Global Trade Item Number (GTIN) e Global Location Number (GLN) con le funzionalità pro-mozionali NFC.

«La tecnologia NFC è in grado di fornire una gam-ma d’informazioni a so-

stegno della filiera», ha dichiarato Koichi Taga-wa, Presidente dell’NFC Forum. «GS1 fornisce gli standard di filiera più lar-gamente usati al mondo e per questo ricoprirà un ruolo fondamentale nella proposta di adozione mon-diale e l’interoperatibili-tà di NFC. Ci aspettiamo una partnership duratura e proficua».«Questo crea un mondo di opportunità per le appli-cazioni mobile B2C che si basano sulla tecnologia NFC e sull’esclusivo si-stema GS1 per l’identifi-cazione dei prodotti», ha dichiarato Miguel Angel Lopera, Presidente e CEO di GS1. «La collaborazio-ne tra GS1 e l’NFC Forum sarà fondamentale per l’interoperatibilità di futuri servizi sviluppati con que-ste tecnologie ed è di vita-le importanza per i nostri membri nello sviluppo del Mobile Retailing».

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Efficienza di processo grazie all’RFId

Grazie all’introduzione di un sistema basato su tecnologie RFId, Idealcombi, produttore danese di porte e finestre su misura, è riuscito ad ottimizzare i processi del proprio sito produttivo, raddoppian-done la capacità. Con l’aumento della competizione internazionale, infatti, l’a-zienda stava cercando un sistema che le permettesse di confrontarsi con compe-titor di paesi caratterizzati da un minor costo del lavoro senza per questo dover abbandonare l’impianto danese.Il sistema prevede l’apposizione di tag EPC UHF Gen 2 sul prodotto per la sua identificazione: al momento dell’assem-blaggio, tramite la lettura del tag al pas-saggio in un varco RFId, il sistema è in grado di recuperare automaticamente le specifiche del singolo ordine, impostan-do le macchine di conseguenza e velo-cizzando l’intera attività. Infatti, prima dell’introduzione dell’applicazione RFId, tale operazione veniva svolta manual-mente. In caso di lavorazioni particolari, svolte manualmente, l’operatore richiama

le informazioni sull’ordine e le relative specifiche tecniche tramite lettore RFId portatile.Il sistema permette inoltre la registrazio-ne delle diverse fasi di lavorazione effet-tuate, facilitando il recupero di informa-zioni sul processo di lavorazione in caso di problematiche o difettosità del pro-dotto, ed abilitando la tracciabilità di or-dini e componenti, aumentando il grado di visibilità e controllo del management sui processi.Visto il successo del progetto, esecutivo da ormai due anni, l’azienda sta meditan-do di estendere la soluzione per la trac-ciabilità delle attività di trasporto, instal-lazione e per supportare l’intero processo di gestione dei servizi post-vendita, do-tando i propri dipendenti di palmari RFId in grado di leggere il tag presente nel prodotto. In questo modo sarà possibile richiamarne la scheda tecnica ed inserire a sistema eventuali richieste di intervento direttamente presso l’immobile in cui si trova la porta/finestra.

L’automazione raddoppia la capacità produttiva di un impianto di serramenti

L’autobus diventa intelligente per i Giochi OlimpiciInformazioni in tempo reale hanno garantito sicurezza e confort

In vista della manifesta-zione olimpica a Lon-dra, Alexander Dennis

(ADL), il più grande pro-duttore di autobus e pul-lman inglese, ha deciso di implementare una soluzio-ne di fleet management per la gestione dei propri vei-coli pubblici con l’obietti-vo di migliorare il livello di servizio offerto ai passeg-geri in termini di sicurez-za e confort di viaggio. Lo stesso sistema, fornito da Traffilog, è stato selezio-nato anche da Kings Ferry, altro operatore del settore, per garantire la sicurezza dei pullman utilizzati da polizia e VIP per tutta la durata dei Giochi.Il sistema scelto ha previ-sto l’installazione a bordo veicolo di un box dotato di un ricevitore GPS e di connettività GSM/GPRS in grado di comunicare in tempo reale ad un centro di controllo dati riguar-danti percorso, compor-tamenti di guida e perfor-mance del mezzo stesso (es. parametri di funzio-namento del motore). Tale box permette inoltre il controllo centralizzato da remoto del mezzo. Il sistema permette quindi, tramite l’implementazione di due soluzioni separate, seppur sinergiche (Traffi-Safe e TraffiMech), di ri-levare comportamenti di guida inefficienti o, peg-

gio, pericolosi, allertando il centro di controllo e l’i-dentificazione di anoma-lie indice di un problema meccanico. In tal modo è

possibile pianificare in-terventi di manutenzione mirati evitando che si ve-rifichino avarie. Oltre a ciò l’azienda ha

specificato l’aggiunta di alcuni componenti pen-sati appositamente in vi-sta della manifestazione olimpica.

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Bergamaschi & Vimercati: innovazione della rete vendita con l’iPad

Fabio TaurinoDirettore Generale

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L’azienda di casalinghi adotta con successo il tablet per la raccolta ordini presso i clienti

pidità e l’entusiasmo con la quale la forza di vendita ha adottato la soluzione, che valorizza ulteriormente le caratteristiche dei prodotti”. L’App Catalog permette di generare l’ordine in modalità grafica, ul-teriore caratteristica molto apprezzata dai clienti in quanto associano rapida-mente l’articolo alla relativa immagine. “Ovviamente ogni mattina ritroviamo sul

nostro AS/400 gli ordini gene-rati dai commerciali riducendo ulteriormente i processi di de-livery e consegna - continua Rebustini -. Inoltre, grazie all’u-tilizzo della soluzione di MDM MaaS360 di Fiberlink, abbia-mo definito policy di sicurezza che ci permettono di tutelare l’azienda sulla circolazione di informazioni sensibili; verifi-chiamo il rispetto del budget dei costi di trasmissione dati e abbiamo messo a disposizione dei nostri colleghi una suite di App certificate dall’azienda e ritenute utili allo svolgimento delle attività lavorative”.

zienda storica nel settore dei casa-linghi, fondata nel 1919, Bergamaschi& Vimercati nel corso del tempo ha conso-lidato rapporti con le maggiori catene distributive nazionali indirizzate al gran-de pubblico. Con il

marchio Excelsa propone da alcuni anni una linea di prodotti concepita e svilup-pata all’interno dell’azienda, dove il mix di funzionalità, creatività e prezzo dà vita ad una gamma di proposte interessanti per il design, per l’ottima qualità dei materiali impiegati e per la cura espressa nella loro presentazione, a partire dal packaging.Questa grande cura del prodotto, del de-sign e del packaging contribuisce a de-finire un marchio in forte espansione, su cui l’azienda punta e per il quale investe ingenti risorse in Ricerca & Sviluppo con l’obiettivo di rinnovare costantemente le proposte a catalogo.Come sottolineato da Fabio Taurino, Direttore Generale di Bergamaschi & Vimercati, “L’innovazione tecnologica a supporto del business mette in condizione i clienti di per-cepire la qualità dei nostri prodotti. L’adozione della nuova piattaforma di Sales Force Automation App Ca-talog, sviluppata da Extra.it,ci ha permesso di fare un ulteriore salto di qualità con grande entusiasmo da parte

Adella nostra rete vendita e dei clienti. Lo stesso concetto è stato applicato al nuo-vo portale B2B dove gli oltre 2.000 clienti possono accedere e gestire autonoma-mente i propri ordini”. “La strategia dell’azienda - prosegue il manager - prevede la commercializzazio-ne dei nostri prodotti anche sui mercati esteri, grazie anche al rilancio della linea VICEVERSA, per la quale abbiamo piani-ficati forti investimenti in comunicazione per dare risalto al Design della nuova li-nea di prodotti. Anche in questo caso la tecnologia e l’adozione dei nuovi canali di comunicazione pensiamo possano per-metterci un rapido posizionamento di VI-CEVERSA sul mercato”.Francesca Rebustini, responsabile del rilascio della piattaforma di Sales Force Automation (SFA) commenta: “la cosa che maggiormente ci ha stupito nel pas-saggio dalla vecchia soluzione di SFA PC Based alla soluzione Tablet è stata la ra-

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Sempre più agguerrita labattaglia sul terreno degli smartphone e delle App

Il mercato smartphone, dominato dal duopolio Apple-Samsung - che

copre il 50% delle vendite e il 90% dei ricavi – sta cat-turando l’interesse di player provenienti da altri settori dell’elettronica di consumo per conquistarne una fetta. I tassi annui di crescita del comparto degli smartpho-ne e dei tablet continua-no, infatti, ad essere molto elevati: nel 2012 IDC stima un trend, in termini di vo-lumi di vendita, superiore al 40%. In questo contesto, In-tel a inizio estate ha propo-sto il suo nuovo smartpho-ne San Diego, distribuito in

Uk in esclusiva con l’ope-ratore Orange, in una stra-tegia più ampia che vuole portare la sua piattaforma, inizialmente concepita per i netbook Intel Atom, su smartphone e tablet di nuo-va generazione dotati di OS Android o Windows. Altri attori di recente ingresso, quali Huawei e ZTE, stanno erodendo sempre maggiori quote di mercato ai player storici della filiera (Nokia e Blackberry su tutti) grazie a soluzioni Android low cost.Se questi colossi dei micro-processori e delle reti non si sono però ancora imposti pesantemente nel mercato,

Apple vs Samsungè battaglia anche in tribunale

Negli ultimi tempi i due principali pro-duttori mondiali di

Smartphone hanno avvia-to numerose azioni legali per presunte violazioni brevettuali.La diatriba, cominciata alla fine del 2011, ha visto inizialmente l’azienda di Cupertino accusare la ri-vale coreana di aver viola-to numerosi brevetti legati ai software e al design con i prodotti Samsung lan-ciati da Agosto 2011.Gli esiti delle sentenze sono stati differenti in USA e Giappone. Infatti il tribunale della California ha riconosciuto la viola-zione di 6 brevetti, obbli-gando Samsung a pagare una cifra significativa, pari a oltre 1 miliardo di dollari. In Giappone, in-vece, tale violazione non è stata riconosciuta e non è stata intrapresa alcuna azione legale nei confronti del colosso Sud Coreano.Incerta è, invece, la si-tuazione in Europa, dove i tribunali si sono finora espressi soltanto su alcuni punti. Ad esempio, in Ger-mania - e prima ancora

nei Paesi Bassi e nel Regno Unito - la violazione dei brevetti inerenti all’utiliz-zo della tecnologia Touch Screen non è stata rico-nosciuta per il Samsung Galaxy e per i dispositivi Motorola che potranno continuare ad essere com-mercializzati nel vecchio continente. Dal canto suo Samsung non è di certo rimasta a guardare: ha, infatti, ac-cusato Apple di aver vio-lato alcuni brevetti relativi all’utilizzo dell’LTE nell’i-Pad 3 e nell’iPhone 5. Al momento, tuttavia, in me-rito a questa causa non è ancora stata presa alcuna decisione. Anche in ragione di que-ste dinamiche competitive da un punto di vista legale in varie parti del mondo, Apple ha deciso di ridur-re gli ordini di microchip di memoria acquistati da Samsung, decidendo di ri-volgersi ad altri fornitori.La battaglia di certo conti-nuerà nei prossimi mesi e, viste le differenti decisioni prese dai tribunali dei di-versi paesi, si prevedono ulteriori colpi di scena.

Il tribunale della California dà ragione alla casa della mela, ma le sentenze variano dei diversi paesi

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Arriva Bip Mobile, competitor “low cost” per le Telco italiane

Il mercato prospera e attira nuovi player, con Intel che ha lanciato un nuovo smartphone e Amazon che raccoglie consensi con il tablet “low cost” Kindle Fire. Intanto, cresce il ruolo degli App Store alternativi a Apple

di ben altro tenore sono le performance di Amazon, che ha lanciato a Natale 2011 il suo primo tablet low cost pensato esplicitamente per le App, il kindle Fire, che è stato finora venduto in circa 6 milioni di pezzi negli Stati Uniti (22% del mercato) diventando il pri-mo tablet di successo su Android, dopo l’insucces-so di Samsung con Galaxy Tab. La strategia di Amazon è chiara: dopo un primo pe-riodo di lancio negli Stati Uniti, che gli ha permesso di ottenere credibilità sul mercato e di popolare il suo store con oltre 50 mila

Nonostante il fenomeno sia in atto già dall’inizio degli anni 2000, è negli ultimi 3/4 anni che si è assistito alla crescita del numero di Operatori Mobili Virtuali (MVNO), non solo in Italia – dove se ne contano ad oggi circa una ventina – ma anche negli altri paesi europei: in Ger-mania sono quasi 200, oltre 80 in Olanda, circa 70 in UK, una cinquantina in Francia e oltre 40 in Spagna –, nonché oltreoceano. Uno dei casi di maggior successo è registrato in Francia, dove Free Mobile, operatore entra-to nel mercato a gennaio, sta conquistando velocemente quote di mercato: in soli sei mesi ha raggiunto 3,5 milio-ni di clienti, con una quota del 5%. Diventato il quarto operatore del mercato francese (dopo Orange, Bouygues a SFR), sta attirando sempre più clienti grazie soprattut-to a tariffe molto inferiori alla media di mercato: per i clienti “all-inclusive”, 19,90 euro al mese per avere Sms e chiamate illimitate (anche verso numeri internazionali)

e 3GB di Mobile Internet al mese; per i “piccoli consu-matori”, invece, offre, a soli 2 euro al mese, 60 minuti di chiamate e 60 Sms. Per quanto riguarda l’Italia, il ruo-lo degli MVNO è sempre stato marginale, con un peso che non ha mai superato il 2% dei ricavi complessivi. Negli ultimi tempi si era creata una certa aspettativa per l’entrata sul mercato di Bip, un nuovo operatore che promette di stravolgere il mondo della telefonia mo-bile con tariffe estremamente competitive. L’operatore ha presentato lo scorso 20 settembre, in occasione del lancio ufficiale, ha presentato una sola offerta – non a pacchetto - chiamata 3×3 (chiamate a 3 eurocent/mi-nuto e 3 eurocent di ricarica per ciascun SMS ricevuto): conveniente, ma tutt’altro che rivoluzionaria. Azionista di maggioranza è One Italia Spa, l’investimento sarà di circa 100 milioni di euro entro il 2014 e ci si appoggerà alle infrastrutture di rete di 3 Italia.

Al via il nuovo Operatore Virtuale, in un mercato che vede già attivi una ventina di attori che competono con i player storici offrendo prezzi più bassi

app (di cui il 60% per Fire e le restanti disponibili per tutti i terminali Android a prescindere dal device ma-nufacturer), si appresta a sbarcare anche in Europa ad ottobre con una famiglia di prodotti, che spaziano dai 7” ai 9”, basati sempre sulla piattaforma distribuita da Google e sfruttando accor-di commerciali con colossi del gaming quali EA, Acti-vion e Crytec per avere tito-li tripla A fin dal lancio. A chiudere questa panoramica sui nuovi attori del mondo smartphone troviamo alcu-ni player, tipicamente pro-venienti dalle start-up nate

in ambito Mobile nello scor-so decennio, come GetJar e Mobango, che hanno deciso di aggredire direttamente il mercato delle applicazio-ni, proponendo degli store alternativi a quelli ufficiali degli over the top. GetJar ad esempio, con un portafoglio di circa 40 mila applicazioni è prossima ai 2 miliardi di download, un valore che la posiziona allo stesso livello di attori quali Nokia, RIM e Windows Phone 7, dimo-strando ancora una volta che sempre di più la scelta del consumatore si orienta sulla piattaforma e non più sul terminale.

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La Commissione Eu-ropea ha rilascia-to un’applicazione

gratuita multipiattaforma pensata per aiutare gli utenti alle prese con i dis-servizi di compagnie aeree e ferroviarie in partenza per le vacanze a difendere i propri diritti di passeg-geri.

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L’App UE che tutela i diritti dei viaggiatori

L’App si chiama Your Pas-senger Rights, disponibi-le per piattaforma Apple, Android, Blackberry e Windows Phone 7 parla in 22 lingue, informando gli utenti delle procedure da seguire se il proprio volo è stato cancellato, il ba-gaglio smarrito o danneg-giato e per sapere quali e

Un’applicazione per smartphone per aiutare i cittadini a non subire i disservizi di compagnie aeree e ferroviarie

I prodotti Nike si comprano con i chilometri

Nell’ambito della campagna pubblici-taria globale “Make

It Count”, Nike ha lancia-to in Messico un originale sito Web di aste online che permette agli utenti di ag-giudicarsi prodotti sporti-vi della propria collezione utilizzando al posto del de-naro i kilometri che hanno corso e registrato con l’App Nike+Running.L’App, disponibile per iOS e Android, funziona senza l’ausilio di alcun accessorio esterno e sfrutta i sensori già inclusi nei dispositi-vi come GPS, giroscopio e accelerometro. Grazie ad essa è possibile monitora-re le proprie performance sportive di jogging tenendo sotto controllo la distanza percorsa, il tempo impiega-to, la velocità media della corsa, le calorie bruciate e molto altro.Il sito messicano mette in palio diversi articoli sporti-vi Nike (scarpe da jogging,

orologi, abbigliamento ecc), per partecipare e aggiudi-carsi un premio è sufficiente collegarsi alla pagina http://

Grazie all’App è possibile tenere conto dei Km percorsi durante i propri allenamenti e spenderli per aggiudicarsi i premi messi all’asta

nikemexico.mx/subasta/ e prendere parte alle aste in corso, ma prima bisogna iniziare a correre.

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Nella Grande Mela il biglietto del treno va sullo smartphone

ANew York parte il test di un servizio di Mobile Ticke-

ting basato su smartpho-ne e codici Qr-Code sulla Metro-North Railroad, la trafficata rete ferroviaria che connette la città con l’area suburbana ed il Con-necticut.La fase di test coinvolge-rà in un primo momen-to i soli dipendenti, che scaricheranno sui propri smartphone un’App gratu-ita (disponibile per iPhone, Android e Blackberry) con cui sarà possibile acqui-stare biglietti singoli, di andata-ritorno ed abbona-menti settimanali e men-sili.Il biglietto elettronico così acquistato sarà visibile sotto forma di Qr-Code sul display dello smartphone e i controllori potranno va-lidarlo utilizzando un di-spositivo portatile.

I Servizi Cimiteriali della Città di Torino (AFC Torino S.p.A.), offrono il servizio “Ricerca defunto” per fornire l’esatta ubicazione della tomba ai visitatori. Il servizio funzionava tramite un chiosco composto da PC, tastiera e stampante collegate in rete dove digitare nome e cognome del defunto e procedere con la stampa delle coordinate dell’esatta posi-zione della tomba.Per fornire un servizio più rapido ed effi-ciente la società ha deciso di sfruttare il canale SMS per comunicare ai visitatori la localizzazione della tomba direttamen-te sul telefonino. Integrando il servizio Ricevi e Rispondi SMS tramite il Gate-way SMS di Skebby, l’azienda offre ora a parenti e visitatori la possibilità di in-viare un SMS ad un numero di cellulare contenente un testo con il nome del de-funto. Il sistema, in automatico, risponde con l’invio di un SMS direttamente sul cellulare del richiedente con, all’interno

del messaggio, l’ubicazione della tomba che si desidera visitare. In modo pratico e veloce il sistema permette l’interazione automatica via SMS a minor costo, evi-tando eventuali problemi tecnici relativi agli apparati fisici (tastiera, stampante,..).Il nuovo servizio “Ricerca defunto” via SMS inoltre è pensato per velocizzare e facilitare il processo per i visitatori, che possono quindi accedere all’informazione richiesta in modo rapido ed immediato e poter riservare tutte le loro attenzioni al delicato momento che li aspetta.

quanti rimborsi sono pre-visti dalla normativa.In caso di grandi emergen-ze, come la crisi del vulca-no islandese che nel 2010 ha paralizzato il sistema di trasporto aereo mondiale, l’App trasmetterà inoltre notizie utili ed aggiorna-te su come proseguire il viaggio. Secondo quanto reso noto dalla Commissione Europea, entro il prossi-mo anno Your Passenger Rights sarà estesa anche ai diritti di chi viaggia in pullman o in nave.

La soluzione permetterà una riduzione dei tem-pi necessari ai passeggeri per munirsi del titolo di viaggio: erano numero-se, infatti, le situazioni in cui i passeggeri sprovvisti di biglietto si ritrovava-

Al via una sperimentazione che permetterà di eliminare i biglietti cartacei grazie ai Qr-Code

no a dover pagare un so-vrapprezzo di 5 dollari per l’acquisto a vettura partita perché altrimenti avrebbe-ro perso il treno.Allo stesso tempo elimi-nare i biglietti cartacei porterà un beneficio per

l’ambiente. Se la fase di test andrà a buon fine, il sistema si rivelerà efficace e i meccanismi anti frode all’altezza, la soluzione verrà presto resa disponi-bile anche per i viaggia-tori.

Al cimitero di Torino un servizio per localizzare la tomba via SMSInviando un messaggio con il nome del defunto, il sistema risponde fornendo l’ubicazione

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Inquadrando un QR-code con la fotoca-mera integrata del proprio smartphone è possibile ordinare della merce a casa con sconti speciali, ma c’è una partico-larità: i codici disseminati per la città di Seul in Corea del Sud sono utilizzabili solo ad orario di pranzo. È solo tra le 12 e le 13, infatti, che grazie al sole le om-bre degli elementi tridimensionali posti su un pannello compongono il codice, rendendolo utilizzabile.Questa l’originale campagna di marke-ting lanciata a gennaio da eMart - im-portante catena di supermercati in Co-rea del Sud che conta 141 punti vendita sul territorio nazionale - per promuo-vere gli acquisti in una fascia oraria in cui normalmente le vendite subiscono

una drastica flessione. Le installazioni sono oggi presenti in 36 diverse località dell’area metropolitana di Seul e han-no da subito ottenuto grande successo. Gli utenti si sono mostrati entusiasti e i risultati non hanno tardato ad arriva-re: ad un mese dal lancio del progetto sono infatti 12.000 i coupon utilizzati dagli utenti, le iscrizioni al program-ma di fidelizzazione della catena sono aumentate del 58% e le vendite nella fascia oraria 12-13 hanno registrato un +25%. A questi risultati si aggiunge la non meno importante pubblicità deri-vante dalla risonanza ottenuta dall’in-solita iniziativa pubblicitaria sui princi-pali mezzi di informazione nazionali e internazionali.

Sconti speciali tramite QRCode, ma solo all’ora di pranzoGrazie ad un gioco d’ombre i codici diventano visibili solo tra le 12 e le 13. Un progetto di eMart in Corea

La divisione tede-sca del noto gruppo bancario ING-Direct,

ha lanciato in Germania un’originale campagna pubblicitaria che ha per-messo ai passanti di utiliz-zare il proprio smartphone per lanciare una palla da basket virtuale e cercare di fare canestro seguendone la traiettoria su un mega-schermo.La banca è sponsor uffi-ciale della federazione na-zionale di basket tedesca e usa abitualmente come testimonial il noto gioca-tore Dirk Nowitzki. L’ini-ziativa, che ha da subito goduto di grande favore di pubblico in occasione delle partite di basket del campionato e ha coinvolto centinaia di tifosi, utilizza l’accelerometro presente in molti smartphone moderni per leggere i movimen-ti dell’utente e riprodurre il lancio della palla sullo schermo in maniera molto realistica.Quando un utente gioca, il risultato viene condivi-so automaticamente sulla sua bacheca di Facebook, innescando così un effetto virale tra gli amici.

L’originale campagna permette di fare canestro utilizzando il proprio dispositivo e visualizzando la palla su uno schermo

Lo smartphone diventa una palla da basket virtuale

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Gli SMS aiutano le aziende ad affrontare con successo la crisi

Economici ed efficaci, i messaggini sono sempre più utilizzati per ridurre i costi della comunicazione e rafforzare al contempo la relazione col cliente

A livello di tecnologia, l’evoluzione del settore impone inoltre una sempre mag-giore convergenza tra piattaforma e de-vices e per questo l’azienda guidata da Giorgio Nani ha creato una App, scarica-bile dall’App Store, che permette di uti-lizzare la piattaforma Mobyt per l’invio di SMS da tutti i dispositivi a marchio Apple, come iPad e iPhone.

Alla App si aggiunge un’altra rilevante innovazione lanciata da Mobyt, ovvero il servizio Mail-to-SMS: un applicativo che, a partire da un’e-mail, permette l’invio di messaggi di testo a tutti i destinatari selezionati. Mobyt si propone quindi di crescere attraverso un costante proces-so di innovazione che si concretizzerà in ulteriori novità, che verranno lanciate nel corso del prossimo anno. A livello di forecast Mobyt conta di man-tenere per il 2012 gli stessi volumi di SMS inviati l’anno scorso con un incremento complessivo intorno al 4% e un aumento previsto per l’ultimo trimestre 2012.

La crescita di Mobyt non avviene soltanto attraverso i nuovi servizi offerti ma anche grazie a un’estensione del brand a livello internazionale: in questo senso importan-ti passi avanti sono stati compiuti per la filiale francese, per cui si sta realizzando un’espansione della rete commerciale che permetterà una capillare copertura dell’area parigina, sede delle principali aziende tran-salpine. Verso fine anno è inoltre prevista l’apertura della filiale statunitense di Mobyt, nella ferma convinzione del management che il mercato dei servizi mobile a stelle e strisce offra notevoli possibilità di crescita.

li SMS si stanno rivelan-do un utile alleato per le aziende che, nell’attuale fase di contrazione eco-nomica, intendono ridurre i costi e, al tempo stesso, aumentare i risultati del-le proprie comunicazioni commerciali e istituzio-nali. È questo uno dei risultati

più rilevanti emersi dall’attività di Mobyt, leader italiano nei servizi di mobile mes-saging, nei primi 9 mesi dell’anno.Il 2012 si sta dimostrando un anno par-ticolarmente difficoltoso per le imprese italiane, soprattutto a fronte della ridu-zione dei consumi di famiglie e imprese, e l’aiuto della tecnologia mobile ricopre un ruolo sempre crescente.Un settore in contrazione come quello dell’arredamento, ad esempio, ha aumen-tato l’utilizzo di servizi SMS come quelli offerti da Mobyt, per promuovere offerte commerciali con prezzi scontati.Gli SMS infatti si sono dimostrati meno costosi di altri strumenti di comunicazio-ne come televisione, radio e mailing e con un’altissima resa, data dalla quasi certez-za di lettura a differenza di altri media.In questi mesi le aziende puntano a man-tenere i clienti che già possiedono e in questo senso l’SMS si rileva come stru-mento altamente efficace, molto valido nel rafforzare una relazione già esistente con il cliente. L’SMS si conferma quindi come strumento utile per affrontare con successo la crisi, avendo costi di contatto inferiori e una redemption superiore rispetto a carta e mailing. A dimostrazione della validità di questo format, la sua possibilità di utilizzo su più settori anche molto diversi.Mobyt sta promuovendo l’utilizzo di que-sto strumento per comunicazioni legate all’ambito sportivo: un valido esempio

Gin questo senso è rappresentato da una primaria squadra di basket a livello na-zionale, per cui Mobyt ha proposto una campagna SMS indirizzata ai tifosi per informarli sui risultati delle partite e altri eventi legati alla vita del team. Ma anche i nuovi settori che nel frattem-po si aprono alla concorrenza e offrono opportunità alle imprese e ai consumatori, necessitano di creare una relazione con il cliente.

Un caso è rappresentato dall’Alta Velocità ferroviaria: Mobyt affianca NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) nelle proprie co-municazioni ai clienti. Attraverso l’invio di SMS ai viaggiatori, l’azienda fornisce ai propri clienti il codice PNR per poter viag-giare in modalità ticketless.

Giorgio NaniAmministratore Delegato di Mobyt

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Unified Communication nelle sedi Heineken del Regno Unito

Mobile CRM per la forza vendita di Unox

Unox, azienda padovana che opera nel settore dei forni professionali combi-nati e a convenzione, ha introdotto una soluzione di Sales Force Automation a supporto della propria forza vendita. Per i venditori di Unox avere una soluzione semplice e immediata per lo scambio di informazioni con il database aziendale era ormai una necessità vista anche l’e-sigenza di avere a portata di mano tutte le soluzioni possibili per le problemati-che delle diverse tipologie di compratori di grandi cucine. Con la soluzione CRM Sales Force Au-tomation di Altevie, attraverso il sem-plice utilizzo di un BlackBerry o di un iPhone, il venditore può creare e gestire le anagrafiche dei propri clienti, il suo prezzo di listino e il margine di sconto

praticabile sulla base di eventuali offer-te, pianificare azioni di visita successive con una nativa sincronizzazione con il sistema di posta aziendale. Con il siste-ma SAP CRM è inoltre possibile essere costantemente online con il proprio device mobile, così da poter navigare e compilare i campi del piano di vendita ovunque e in modo rapido, mantenendo comunque l’omogeneità e la congruenza delle informazioni rispetto alle imposta-zioni del sistema centrale.Già dopo i primi giorni di utilizzo, le statistiche hanno dimostrato il successo dell’applicazione, soprattutto se rappor-tato alla conseguente diminuzione de-gli interventi richiesti telefonicamente all’ufficio commerciale centrale prepo-sto al supporto alle vendite.

Global Brewer Heinek-en, il produttore di birra con maggiore

diffusione internazionale, ha deciso di estendere l’utilizzo della piattaforma RealPresence nelle sue di-verse location del Regno Unito. La decisione è stata presa a seguito del sorpren-dete risultato ottenuto nel primo anno di utilizzo della piattaforma per connett-ere l’headquarter inglese di Edimburgo e la sede di Londra: un risparmio di ben 250mila sterline in termini di spese di viaggio evitate e di oltre 2.600 ore di lavoro perse a causa dei voli. Inol-tre la nuova piattaforma ha contribuito ad aumentare l’efficienza rendendo pos-sibile la comunicazione e la condivisione dei contenuti, dei dati e dei progetti di lavoro in tempo reale, e ha permesso di risparmiare 160 tonnellate di CO2, ovvero l’equivalente di 1.270 viag-gi in auto tra Edimburgo e Londra, 10.160 ore di lavoro trascorse alla guida o 752 voli di andata e ritorno tra le due città. E così oltre alle 160 stanze già attrezzate con sistemi video di Uni-fied Communication and Collaboration nelle sue sedi dislocate in 50 Paesi, sono state introdotte 11 nuove infrastrutture RealPresence di Polycom in altrettante sale riunioni del territorio britannico. Heineken sta valutando anche l’adozione del soft-ware RealPresence Mobile su iPad, infatti, come dichi-arato da Jem Anderton, responsabile dello sviluppo

Nel primo anno di utilizzo della piattaforma UCC sono state risparmiate 250mila sterline

Tutte le informazioni sono a portata di smartphone

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delle soluzioni e innovazio-ni IT, «La forza lavoro è dis-tribuita tra una molteplicità di sedi, uffici centrali, call center e impianti di pro-duzione diversi. È straordi-nario che tutte queste per-sone possano facilmente vedere chi è disponibile guardando il proprio pc o tablet, invitare le persone a una chiamata audio o magari farle partecipare a una videoconferenza con il semplice click di un pul-sante».

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A Forlì trasfusioni più sicure con i braccialetti bar code

L’Azienda Unita Sanitaria Locale di Forlì utilizza i braccialetti con codici a barre per aumentare la sicurezza della terapia trasfusionale. Il progetto prevede l’in-tegrazione della cartella clinica elettro-nica Log80 con il software gestionale Eliot, utilizzato dai Servizi Trasfusionali regionali, per garantire la tracciabilità del processo dalla donazione alla con-segna delle sacche di sangue alle Unità Operative. Il processo di gestione della terapia trasfusionale inizia con la ri-chiesta dell’emocomponente da parte del medico e con la creazione di un’eti-chetta da parte del sistema con codice a barre univoco che racchiude i dati del paziente. L’operatore appone le etichet-te alle provette e le collega al paziente, attraverso la lettura con palmare del codice della provetta e del braccialetto paziente. Il sistema Log80 registra in

automatico: identificativo dell’opera-tore che esegue il prelievo; data e ora di esecuzione; ricevimento dei campio-ni al trasfusionale. Successivamente vengono effettuati in automatico le verifiche necessarie dell’effettiva com-patibilità trasfusionale. Al momento della trasfusione l’infermiere procede a identificare il paziente attraverso la lettura del codice a barre del braccia-letto, legge il codice a barre della sacca e il sistema registra in automatico l’ora di inizio trasfusione. Il progetto è stato sperimentato nel reparto pilota di orto-pedia e progessivamente è stato esteso a tutti i presidi ospedalieri (comprese le realtà di pronto soccorso e ambulato-riali) e alle strutture di ricovero esterne all’azienda ma afferenti alla unità ope-rativa di Medicina Trasfusionale di Forlì per competenza territoriale.

L’AUSL ha esteso a tutti i presidi l’utilizzo del codice a barre per il matching sacca-paziente

Per dare ai disabili l’opportunità di con-oscere l’accessibilità

di luoghi ed edifici aperti al pubblico è nato Easy-Way, un progetto no profit di Fondazione Vodafone. Sviluppato da Posytron, EasyWay consente tramite un sito web (www.easy-way.vodafone.it) e un’App per smartphone iPhone o Android – scaricabile gratuitamente dai relativi Store – di avere in tempo reale informazioni sui mi-gliaia di luoghi già pre-senti in archivio, nonché poter esprimere in tempo reale il proprio giudizio sull’accessibilità diretta-mente dal luogo per una valutazione immediata e non solo basata sul ricor-do. In questo modo si crea una vera e propria comu-nità di persone che hanno le stesse criticità nello spostarsi e le mettono a fattor comune.L’interfaccia usata è molto intuitiva: negozi, musei, cinema, teatri, supermer-cati, farmacie, alberghi, ristoranti e tanti altri tipi di servizi diversi sono as-sociati a un’icona (verde - accessibile, rossa - non accessibile, gialla - parzi-almente accessibile) sullo stato generale di accessibil-ità che poi viene declinato in cinque macrocategorie (parcheggio, accesso, spazi interni, spazi esterni, ser-vizi igienici), per ognuna

Con iPhone o Android è possibile decidere dove andare tra migliaia di luoghi privi di barriere architettoniche

Un’App per rendere le città più accessibili ai disabili

delle quali si può dare un giudizio relativamente alle difficoltà per la mobilità del disabile.Se il sito web è concepito come strumento di analisi, valutazione e pianificazi-one in una specifica città, l’App EasyWay fornisce, grazie alla rilevazione della posizione con il GPS dello Smartphone, gli in-dirizzi dei siti all’interno di un ristretto raggio d’azione ripartiti in otto grandi categorie: Arte e Cultura, Farmacie, Shop-ping, Dormire, Mangiare, Tempo Libero, Trasporti, Servizi. In questo modo il disabile può muoversi con una certa libertà e decidere in tutta serenità di quale tipo di servizio fruire.

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Eventi e Formazione

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Presentazione dei risultati della prima edizione della ricerca dell’Osservatorio Smart Working 21 novembre

L’Osservatorio Smart Working nasce come naturale evoluzione

di quattro anni di ricerca condotti dagli Osservatori Unified Communication & Collaboration e Enterprise 2.0 della School of Ma-nagement del Politecnico

Corso breve MIP – 8 e 9 novembreInnovare il Business con le soluzioni Wireless: la Mobile EnterpriseIl corso è studiato per fornire ai CIO e Manager operanti nelle Direzioni ICT di imprese private e PA un’ampia panoramica degli impatti delle diverse tec-nologie Mobile e Wireless per permettergli di com-prendere gli scenari emergenti con riferimento alle diverse tecnologie (Reti cellulari, WiFi, WiMax, RFId, NFC, WSN, UWB, ecc.).Il corso si propone di fornire un’ampia panoramica sulle opportunità di innovazione di business aperte dalle soluzioni M&W: Mobile Workspace e Mobi-le Force, Wireless Supply Chain, Mobile Marketing & Service, Unified Communication, Infomobility,

M2M, ecc., comprendendone gli impatti sui processi e sull’organizzazione, mettendo in evidenza le prin-cipali criticità da affrontare nella loro introduzione in azienda e fornendo dei modelli per valutarne pun-tualmente i benefici.Durante lo svolgimento verranno approfondite le esperienze di alcune filiere particolarmente significa-tive (Largo Consumo, Sanità, Bancario, ecc.). Il corso si terrà in due giornate intere l’8 e il 9 novem-bre presso la sede del MIP, a Milano in zona Bovisa.Per maggiori informazioni visitare il sito del corso:http://www.mip.polimi.it

di Milano, e si occupa di approfondire le tematiche legate all’evoluzione dei modelli di lavoro all’in-terno delle organizzazio-ni, valutando il ruolo che in questo contesto hanno le tecnologie ICT (Unified Communication, Collabo-ration, Social Network, …). Al suo primo anno di ri-cerca, l’Osservatorio Smart Working intende analizza-re lo stato di diffusione e di maturità delle applica-zioni di Unified Commu-nication & Collaboration e comprenderne la fruibilità attraverso i diversi device e le diverse location (uf-

ficio, casa…). La ricerca 2011 ha previsto una sur-vey estesa alle principali aziende italiane e la realiz-zazione di casi di studio di imprese che hanno adotta-to l’approccio dello Smart Working, con l’obiettivo di evidenziare le best practi-ce e le possibili roadmap di adozione.Il convegno si terrà il 25 novembre presso il Poli-tecnico di Milano, campus Bovisa.

Per maggiori informazioni sul Convegno e per iscri-zioni: www.osservatori.net

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17-19 ottobre Smau Business Milano

Osservatorio eCommerce B2c 25 ottobre - Presentazione dei risultati della ricercaL’Osservatorio eCommerce Busi-ness2Consumer, promosso dalla School of Management del Politecnico di Mi-lano in collaborazione con Netcomm, si occupa di monitorare l’evoluzione del settore del commercio elettronico in Italia, evidenziando il valore di mercato, i trend e i modelli di business di riferi-mento.Sulla base dei dati raccolti (oltre 200 i casi di studio analizzati) e del con-fronto con lo scenario internazionale, l’Osservatorio si propone di esplorare

le frontiere del commercio elettronico, identificando e analizzando i fenomeni emergenti.La presentazione dei risultati della Ri-cerca sarà seguita da una Tavola Ro-tonda a cui parteciperanno alcuni dei principali attori dell’eCommerce B2c italiano. Il Convegno si terrà giovedì 25 ottobre presso il Politecnico di Mi-lano, Campus Bovisa.Per maggiori informazioni sul Conve-gno e per iscrizioni: www.osservatori.net

Torna a Milano Smau Business, la tappa con-clusiva del tour che ha

toccato nel corso dall’anno le principali città italiane (oltre a Milano Bari, Roma, Padova, Bologna) costituen-do un punto di riferimento per imprenditori, manager, dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni e operato-ri del settore dell’informati-ca interessati a sviluppare il proprio business attraverso le soluzioni tecnologiche. Forte di una community di imprenditori e manager di tutti i settori e di operatori del mondo ICT che hanno portato lo scorso anno a re-gistrare oltre 54.000 ingres-si in fiera - anche grazie alle partnership con 160 filiali

territoriali di Confindustria e Confcommercio – Smau Milano si appresta a toccare la sua 49° edizione dal 17 al 19 ottobre presso Fieramila-nocity.Il salone, oltre a fornire un approfondimento sul-le Smart City, offrirà al pubblico business in fie-ra un calendario con oltre 400 workshop, laboratori, convegni sui temi di mag-giore attualità sul fronte delle tecnologie digitali, dal Cloud Computing alle Unified Communication & Collaboration, dall’Informa-tion Security alle soluzioni per la Stampa Digitale e la Gestione Documentale, fino alla Business Intelligence, il Crm e i Sistemi Gestionali Integrati. In programma, inoltre, nu-merosi premi volti a valo-rizzare l’eccellenza italiana in tema di innovazione, tra cui il Premio Innovazio-ne ICT, lo Smau Mob App Award e il Premio Smau per le Start Up.Per maggiori informazioni: www.smau.it

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LA R IVISTA

PER INFORMAZIONI E ABBONAMENTI| tel. +39 02 36 57 88 69 | [email protected] | www.ict4executive.it |

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IL PRIMO PROGETTO EDITORIALE ITALIANO PER GLI EXECUTIVE DI BUSINESS FOCALIZZATO SULL’IMPIEGO STRATEGICO DELLE TECNOLOGIE DIGITALI

Sfoglia online la rivista e registrati alle newsletter su

www.ICT4Execut ive. it

Il progetto si declina in un trimestrale cartaceo, in una serie di newsletter digitali verticali e in un insieme di siti tematici, che si rivolgono a specifiche community di Manager, Professional ed Executive. Le tematiche coperte sono molteplici e includono, tra le altre, Cloud Computing, Dematerializzazione, Supply Chain, Logistica, Acquisti, Sanità, Piccole e Medie Imprese, Internet of Things, Digital Marketing, Canale ICT.

LE NEWSLETTER DIGITALI

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Triton di Websense: protezione totale dalle minacce del Web Websense, azienda che offre so-luzioni per la sicurezza unificata di Web, email, mobile e data loss prevention (DLP), ha rilasciato una nuova versione della soluzio-ne Triton che garantisce sicurezza ai dati in entrata (in-bound) e in uscita (out-bound), permettendo di mantenere un’elevata granularità circa le attività svolte dagli utenti sul Web. Secondo un studio di IDC, i tradizionali sistemi di sicurezza perimetrali (che stabiliscono cioè un preciso confine tra interno ed esterno della rete aziendale e filtra-no il traffico escludendo particolari tipologie di dati e bloccando l’ac-cesso a determinate porte e risorse) sono in grado di offrire protezione per solo il 30-50% delle minacce attualmente presenti sul Web. Cio-nonostante il 75% delle imprese continua ad investire in questo tipo di soluzioni. Trend come la Mobi-lity e i Social Network rendono però obsoleta questa concezione del perimetro aziendale, rendendo evidente la necessità di un approc-cio diverso. La release 7.7 della soluzione Triton introduce diverse innovazioni come la rilevazione di upload malevoli crittografati, il riconoscimento di malware avan-zati e di attacchi sofisticati come il Command-and-Control e il ricono-scimento ottico dei caratteri (Ocr) nelle immagini per prevenire fughe di dati occultate.

RS Components festeggia i suoi primi 20 anni di attivitàRS Components, distributore mon-diale di prodotti di elettronica, ma-nutenzione e industriali per tutti i settori, ha festeggiato a settembre i suoi primi 20 anni di attività.Il Gruppo è presente con sedi operative in 32 Paesi e, attraver-so Internet e i cataloghi cartacei, distribuisce una gamma di oltre 550.000 prodotti a più di un mi-lione di clienti in tutto il mon-do, evadendo giornalmente oltre 46.000 ordini il giorno stesso in

Motorola presenta il futuro del retailSecondo uno studio di Motorola il punto vendita continuerà in futuro ad essere il canale per gli acquisti preferito dagli utenti, ma sarà ne-cessaria una strategia multi-canale in grado di assicurare un rapporto ancora più “fluido” fra l’esperienza di shopping a cui si ha accesso online e quella nel PV. Secondo la ricerca, in cinque anni oltre 4 retailer su 10 prevedono di fornire informazioni personalizzate sui prodotti diretta-mente sullo smartphone del cliente basate sui comportamenti precedenti del consumatore, e oltre il 35% di essi prevede di riconoscere i propri clienti all’interno del negozio grazie alla tecnologia geofencing o di pre-senza. Il 42% prevede poi l’invio di buoni sulla base della posizione nella quale si trova il cliente all’interno del punto vendita.

I retailer intervistati ritengono che entro il 2017 i terminali dei POS fis-si dotati di personale registreranno la riduzione di quasi un quarto del-le vendite (il 23%), mentre circa la metà delle transazioni sarà comple-tata attraverso mPOS (punti vendita mobili), attraverso i terminali di self checkout oppure grazie al dispositivo mobile del cliente.

cui vengono ricevuti. “Dal 1997, anno in cui il nostro catalogo ven-ne presentato per la prima volta anche su CD-rom, molte cose sono cambiate - ha spiegato Maurizio Candura, Country Manager Italy di RS Components - Già nel 2001 l’e-Commerce era diventato il nostro primo canale di vendita, e l’online

è ora la direzione in cui investire-mo maggiormente, con un occhio di riguardo anche per il Mobile, su cui stiamo iniziando a lavora-re. Questo senza però dimenticarsi del nostro primo strumento di co-municazione e promozione: il ca-talogo cartaceo. I clienti ci hanno conosciuto tramite carta e per una parte di loro questo supporto è an-cora indispensabile”.

IBM Security Intelligence: protezione completa dalle minacce Di fronte all’esplosione dei Big Data, all’utilizzo intensivo dei di-spositivi mobile, alla pervasività dei social network e alla sempre maggiore diffusione del Cloud Computing, la sicurezza è diven-tata una priorità assoluta e la sua gestione una missione sempre più complessa. Secondo uno stu-dio IBM, quasi due terzi dei CISO (Chief Information Security Offi-cer) intervistati a livello mondiale

Maurizio Candura, Country Manager Italy di RS Components

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Brevi dalle aziende

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affermano che gli alti dirigenti oggi prestano più attenzione alla sicurezza rispetto a due anni fa, e quasi la metà cita la sicurezza mobile come principale preoccu-pazione. Diventa quindi necessa-rio adottare un approccio nuovo alla protezione dell’impresa, che sia più ampio e analitico, che in-cluda valutazioni della vulnerabi-lità e monitoraggio dei database, che possa rilevare minacce ester-ne e violazioni interne, che con-senta di prevenire i rischi e che semplifichi il rispetto dei requisiti normativi. Per questo IBM ha svi-luppato la nuova strategia Securi-ty Intelligence, che si basa su tool di analytics all’avanguardia e su un’integrazione completa con l’IT e i processi aziendali.

Micro Focus, l’evoluzione del CobolSono passati 37 anni da quando Micro Focus decise di esportare il Cobol fuori dal mondo mainframe e il linguaggio di programmazio-ne vale ancora il 65% del fatturato della società che riesce a mantene-re un margine di profitto superiore al 40% e una redemption del 90% per quanto riguarda i rinnovi dei contratti di manutenzione. “Oggi però il vecchio Cobol si è evoluto trasformandosi in un tool di svi-luppo di applicazioni enterprise”, precisa il regional manager Italia & Gme Pierdomenico Iannarelli. I prodotti per il testing delle ap-plicazioni sono un’altra voce im-portante del bilancio della società che vanta una crescita del 100%

per quanto riguarda i prodotti di Borland e Compuware, le società acquisite negli anni scorsi.

CA Technologies: la virtualizzazione a supporto dello sviluppo delle applicazioniLe aziende tendono ad internaliz-zare le attività di sviluppo e te-sting delle proprie applicazioni, principalmente per motivi di pri-vacy (75% del campione), e per rispondere più velocemente allo sviluppo dei nuovi servizi richie-sti dai clienti, come per esempio, applicazioni pensate per il lavoro in mobilità. Secondo i risultati di uno studio commissionato da CA Technologies, la virtualizzazione dei servizi può apportare vantag-gi chiave alle aziende e ai team di sviluppo poiché offre la possi-bilità di testare le applicazioni su infrastrutture virtuali, senza dover investire in costose attrezzature hardware e simulando ambienti complessi molto simili a quelli re-ali. I principali benefici sono una riduzione dei costi (indicato dal 69% del campione), una maggiore qualità (68%), con conseguente ri-duzione di costi e tempi di testing e della presenza di bachi nelle appli-cazioni, oltre a cicli di sviluppo più rapidi (63%), con marcate accele-razioni nel time to market.La piattaforma LISA di CA Techno-logies è in grado di aiutare le aziende a ottimizzare lo sviluppo e il testing di applicativi complessi

Telecom Italia, da Working capital a Changemakers con Expo 2015Dopo l’acceleratore di impresa che con 2,5 milioni l’anno finanzia le start up, Telecom prova un’altra strada per dare linfa alle nuove aziende tecnolo-giche e in partnership con Expo 2015 lancia Changemakers. Si tratta di un laboratorio per progetti innovativi ognuno dei quali dovrà cambiare la vita di un milione di persone. Dieci progetti per dieci milioni di individui che devono volare alto. Non è più il tempo delle app, ma di idee ambizio-se che cerchino di cambiare il mondo messe a punto da team under 30. Per questo il progetto non è dedica-to a chi parte da zero e ha bisogno di imparare, ma a persone che han-no già fatto i primi passi nel mondo delle startup e hanno bisogno di una palestra dove affinare i loro proget-ti. Le idee dovranno essere legate ai temi della manifestazione milanese (sostenibilità, alimentazione , con-sumo energetico, accessibilità dei diversamente abili o la gestione dei flussi turistici) e saranno raccolte a partire dal 1° ottobre tramite il sito

http://changemakers.expo2015.org/ con chiusura prevista per fine anno. In seguito partirà il processo di se-lezione che si concluderà con i dieci candidati che parteciperanno a un progetto di incubazione accelerata con cinquanta mentor e 16 docenti che spiegheranno come fare per met-tere a punto i progetti. Le idee do-vranno essere adottate da altrettante aziende che si cercherà di coinvolgere nell’iniziativa. Telecom infatti non finanzia i progetti, ma mette a di-sposizione il know how perché queste idee diventino realtà. Accanto a que-sto Marco Patuano, amministratore delegato di Tecom Italia ha ricordato come la società si stia impegnando a rafforzare il legame con le università. “Le start up non nascono nei garage ma negli atenei” ha affermato. Per questo Telecom finanzia 95 Phd e qualche master e sta selezionando un gruppo di università (il Politecnico di Milano e Torino, per esempio) con le quali costituire “Joint open lab” per sostenere la ricerca.

Gabriele Provinciali, Senior Principal Consultant di CA Technologies Italia

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grazie alla virtualizzazione dei ser-vizi e il supporto delle cosiddette Dev - Test - Clouds, infrastrutture virtuali finalizzate allo sviluppo e testing in grado di ricreare am-bienti del tutto simili a quelli reali.

Allied Telesis per il CloudAllied Telesis ha presentato nuove soluzioni di rete consolidate per una migrazione sicura alla nuvola. Lo Switchblade x8112 è lo switch chassis a più alta capacità, a più bassi consumi e più compatto del mercato, pensato per reti in cui alta resilienza, affidabilità e per-formance elevate sono requisiti chiave, come nel caso dei servizi in Cloud Computing.Flessibilità, prestazioni, sicurezza, costi e datacenter sono le preoccu-pazioni più importanti e frequenti nella fase di valutazione della fat-tibilità di un progetto e di defini-zione di un percorso di migrazione. Una rete ben progettata può dive-nire il fattore di successo determi-nante, in quanto aiuta a mitigare e superare le limitazioni di applica-zioni e server.

Starbytes, crowdsourcing all’italiana da ReplySi chiama Starbytes la piattafor-ma di crowdsourcing introdotta lo scorso anno da Reply che oggi conta 22mila membri, fra esperti creativi, web designer, copywri-ter e professionisti del mondo ICT. Il modello è quello che sta ottenendo crescente successo in tutto il mondo e che consente alle imprese italiane di cercare un fornitore, uno sviluppatore o una società in grado di sviluppare progetti, prodotti digitali e servizi attraverso il Web, accedendo così a un’audience allargata. La par-ticolarità di Starbytes rispetto ad altre piattaforme esistenti è quel-la di essere tagliata sulle esigenze del mercato italiano, risolvendo anche le tematiche contrattuali. Su Starbytes, dopo la registrazione, un’azienda può pubblicare la pro-pria richiesta, completa con tutti

i dettagli utili alla realizzazione, funzionalità operative, obiettivi di comunicazione e budget. Le azien-de hanno la possibilità di visua-lizzare – direttamente on line - le offerte realizzate dagli starbyters, selezionare quelle maggiormente in linea con le richieste e le proprie aspettative e assegnarne infine la realizzazione.Alle aziende di grandi dimen-sioni Reply, rivolge il servizio

“Club Starbytes”, ovvero la pos-sibilità di utilizzare la piattafor-ma Starbytes come “abilitatore” tecnologico del crowdsourcing. Un primo esempio di azienda che ha utilizzato il sevizio Club Starbytes è 3 Italia, con App-square (www.appsquare.it), ser-vizio rivolto a chiunque intenda proporre un’idea per realizzare applicazioni innovative, destina-te a smartphones e tablets.

Microsoft completa l’offerta Cloud con Windows Server 2012 Con il lancio di Windows Server 2012 Microsoft aggiunge l’ultimo tassello a completamento dell’offerta per i servizi Cloud ibridi, combinazione di Cloud privati e pubblici, nella con-vinzione che questa sia la strada del futuro per tutte le aziende, l’unica in grado di garantire la flessibilità e la velocità nello sviluppo dei servizi IT che è oggi necessaria al business in qualunque ambito.«Windows Server 2012 realizza la nostra promessa del Cloud ibrido in grado di accompagnare le aziende nel loro processo di evoluzione», ha dichiarato Silvia Candiani, Direttore Marketing & Operations di Micro-soft Italia. Windows Server 2012, che implementa numerose innovazioni, si affianca a Windows Azure, la piatta-forma di public cloud che consente di sviluppare, implementare e gestire applicazioni sul network globale di data center gestiti da Microsoft o da Service Provider, e a System Center 2012, la soluzione di gestione inte-grata dell’infrastruttura fisica e vir-tuale e delle soluzioni applicative.Inoltre l’integrazione con SQL Server 2012 consente alle aziende di ottene-re informazioni strategiche a partire dai dati aziendali e di renderli fruibili on premise o sulla cloud; infine, gra-zie a Visual Studio 2012, è possibile creare applicazioni.Tra gli early adopter ci sono Telecom

Italia, che sta adottando Windows Server 2012 per migliorare la pro-pria infrastruttura di private cloud, e Cluster Reply, che ha siglato con Microsoft una partnership interna-zionale. L’azienda sta portando su Cloud Ibrido di Microsoft la propria piattaforma interna di enterprise so-cial networking, TamTamy, utilizzata quotidianamente da oltre 3.000 di-pendenti del Gruppo Reply. «Il cloud ibrido rappresenta una grande sfida ma anche una grande opportuni-tà, grazie a cui possiamo rispondere in modo più puntuale alle esigenze dei clienti aiutandoli ad optare per la cloud pubblica o privata in modo funzionale alle proprie priorità di bu-siness», ha commentato Marco Cusi-nato, Executive Partner di Reply.

Silvia Candiani, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia

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Cambio di poltrone

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Federico FranciniPresidente di Fujitsu Technology

Francini, 49 anni, lau-reato in Ingegneria Elettronica presso

l’Università di Bologna, è il nuovo Presidente di Fujitsu Technology Solu-tions, carica che ricopri-rà in contemporanea con l’attuale funzione di Am-ministratore Delegato del-la società. Nella sua veste sarà il re-sponsabile di tutta la stra-tegia di sviluppo dell’a-

zienda e rappresenterà ufficialmente la società presso tutte le istituzioni e gli stakeholder italiani e internazionali. Prima di entrare in Fujitsu, il manager ha ricoperto ruoli di management di crescente responsabilità in Oracle Italia, contribuen-do attivamente ai successi e alla crescita del business nonché alle varie riorga-nizzazioni conseguenti le numerose ed importan-ti acquisizioni effettuate dall’azienda.

Con la carica di Sales Se-nior Director, Francini è stato a capo dei mercati Telco, Media e Utilities, dei Key Accounts cross in-dustry e del team dedicato all’Identity Management and Security Solutions.È stato, inoltre, Chairman dell’Oracle Italia Cmu (Comms, Media and Uti-lities) Board e membro dell’Oracle Italy Country Management Team dal 2009. Francini ha iniziato la sua carriera nel 1990 in Digital Equipment

Mirko Poggi Country General Manager per l’Italia di Lenovo

Lenovo ha affidato a Mir-ko Poggi la responsabilità globale delle attività di Lenovo in Italia e il com-pito di seguire l’organiz-zazione del canale nel no-stro Paese.L’ingresso di Poggi in Le-novo è in linea con la nuova organizzazione a livello di Regioni recen-temente annunciata dalla società cinese.

Nella sua posizione Poggi sarà ora chiamato a proteggere l’attuale solida posizione nel mercato professionale, attaccando al contempo il segmen-to SMB ed entrando nel mercato consumer.Con più di 15 anni di esperienza nell’industria IT, Poggi arriva in Lenovo da HP, dove è stato più recentemente responsabile per l’Italia del Business Consumer; ha una significativa esperienza nella vendita a volume e prima di entrare in HP nel 2001 è stato a capo della catena dei negozi di vendita di Infoteca.

Bruna Bottesi Country Manager di NetApp Italia

Bruna Bottesi, 46 anni, in preceden-za Vice President

& General Manager Pri-ting & Personal System Hewlett-Packard Italia, avrà la responsabilità di accelerare la crescita della filiale italiana e rafforzare la leadership di NetApp nel mercato storage. Il percorso professionale di Bruna Bottesi è avvenuto prevalentemente all’inter-no di HP dove ha ricoperto incarichi di crescente re-sponsabilità sviluppando un’esperienza trasversale in termini di ruoli, di busi-ness, di mercati e di canali di vendita. Si è occupata dello sviluppo dei canali di vendita, di marketing e di vendita end user, è stata responsabile del Business

Server & Storage, succes-sivamente della Business Unit dei servizi tecnologici per poi passare al ruolo di Vice President & General Manager della Divisione Imaging e Printing. Re-centemente era stata no-minata Vice President del-la divisione Printing and Personal System.

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