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IFRS 17 Introduzione al nuovo principio contabile e analisi preliminari sugli adempimenti in fase di prima applicazione
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White paper
IFRS 17
Introduzione al nuovo principio contabile. Il riconoscimento,
l’aggregazione e la valutazione dei contratti assicurativi
IFRS 17 Introduzione al nuovo principio contabile e analisi preliminari sugli adempimenti in fase di prima applicazione
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Indice degli argomenti
Introduzione all’IFRS 17 ............................................................................................................................ 3
Ambito di applicazione ......................................................................................................................... 3
Le deadlines .......................................................................................................................................... 3
Il passaggio dall’IFRS 4 all’IFRS 17......................................................................................................... 3
La visione dello Studio Attuariale Visintin & Associati - SAVA S.r.l. ..................................................... 3
Il riconoscimento, l’aggregazione e la valutazione dei contratti assicurativi ........................................... 4
Riconoscimento dei contratti assicurativi ............................................................................................ 4
Aggregazione dei contratti assicurativi ................................................................................................ 4
La valutazione dei contratti assicurativi ............................................................................................... 5
I Modelli di valutazione delle passività assicurative ................................................................................. 6
Il Modello Generale .............................................................................................................................. 6
Il variable fee approach ........................................................................................................................ 6
Il premium allocation approach ............................................................................................................ 7
La transizione all’IFRS 17 .......................................................................................................................... 7
To do list ............................................................................................................................................... 7
Prima applicazione ............................................................................................................................... 7
Il metodo retrospettivo completo (approccio di default) ................................................................ 8
Il metodo retrospettivo modificato (alternativa 1) .......................................................................... 8
Il metodo del fair value (alternativa 2) ............................................................................................. 8
Conclusioni ............................................................................................................................................... 8
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Introduzione all’IFRS 17
Ambito di applicazione
La normativa europea, perseguendo l’obiettivo
di uniformare l’informativa al pubblico, con il
regolamento (CE) 1606/2002 e successive
modifiche ed integrazioni ha reso obbligatoria
l’adozione dei principi contabili internazionali
(IAS/IFRS) a tutte le società quotate, lasciando
alla discrezione dei Regolatori locali la facoltà di
estendere tale approccio anche ad altre
tipologie di Impresa.
Nel recepimento di questa norma a livello
nazionale, il D.Lgs. n. 38/2005 ha esteso
l’obbligatorietà di adozione degli IAS/IFRS anche
per la redazione dei bilanci consolidati delle
Imprese di (ri)assicurazione e quindi, di
conseguenza, per la compilazione dei fascicoli
di consolidamento da parte delle Imprese
controllate. Rimangono pertanto fuori
dall’attuale perimetro solamente le Compagnie
di assicurazione single entity non facenti parte
di un gruppo1.
Nell’ambito dei principi IAS/IFRS, lo specifico
standard IFRS 17 ha come oggetto i contratti
che vengono riconosciuti nella sostanza (e non
per la forma giuridica) come (ri)assicurativi.
Tale impostazione esula quindi dalla tipologia
d’Impresa che detiene il contratto2.
Le deadlines La pubblicazione dell’IFRS 17 in data 18 maggio
2017 conclude il percorso di standardizzazione a
livello europeo ed extraeuropeo cominciato con
l’IFRS 4 nel 2004.
La data di prima applicazione del nuovo
principio contabile è fissata per il primo gennaio
1 Al fine di uniformare il trattamento per l’intero
settore assicurativo, appare ragionevole attendersi che anche i bilanci di esercizio, nel corso dei prossimi anni, saranno redatti secondo i principi internazionali. Tale novità può realizzarsi ampliando l’ambito di applicazione degli IAS/IFRS a livello nazionale o, alternativamente, adeguando i principi nazionali a quelli internazionali. 2 A titolo di esempio una Compagnia di assicurazione
quotata (e quindi tenuta a redigere il bilancio IAS/IFRS), che abbia in portafoglio solamente polizze unit-linked senza sostanziali garanzie assicurative, non dovrà applicare lo standard IFRS 17.
2021. Seppure possa sembrare ancora lontana,
la scelta di un periodo preparatorio così lungo è
dovuta unicamente alla complessità del
processo di implementazione, che è quindi
opportuno avviare fin da subito.
Al 31/12/2020 i bilanci delle Compagnie che
rientrano nell’ambito di applicazione saranno
redatti secondo due metodologie: sia quella
vigente (local/IFRS 4) che secondo il nuovo
principio contabile (IFRS 17). Questa doppia
contabilizzazione permetterà di valutare
l’impatto della modifica normativa e di
determinare il “bilancio di apertura”
dell’esercizio successivo sotto il nuovo principio.
Il passaggio dall’IFRS 4 all’IFRS 17
Per descrivere l’entità delle modifiche
introdotte dal nuovo principio contabile rispetto
al precedente, non è esagerato utilizzare la
parola “rivoluzione”. Il precedente principio
contabile (IFRS 4) era un interim standard e
prevedeva la possibilità di utilizzare le
normative locali vigenti a patto di fornire alcune
componenti di riconciliazione (il liability
adequacy test e la shadow liability) con la
cosiddetta “riserva realistica”. Inoltre non dava
alcuna indicazione in merito al raggruppamento
dei contratti assicurativi, senza imporre alcun
vincolo sulla modalità di riconoscimento degli
utili nel corso della durata dello stesso. L’IFRS17
introduce invece nuove indicazioni in merito al
raggruppamento dei contratti, fornendo inoltre
le “regole” per la rappresentazione degli utili a
conto economico. Il nuovo principio prevede
infatti una contabilizzazione “per margini” e
introduce una specifica voce di bilancio
finalizzata al rilascio graduale e sistematico degli
utili in funzione dei servizi assicurativi
(prestazioni e costi) effettivamente
erogati/sostenuti.
Il nuovo principio contabile riduce quindi la
soggettività concessa dal suo predecessore,
definendo univocamente le fasi di
riconoscimento, aggregazione, misurazione e
rappresentazione dei contratti (ri)assicurativi.
La visione dello Studio Attuariale Visintin
& Associati - SAVA S.r.l.
Il progetto di armonizzazione previsto dall’IFRS
17 è un progetto complesso che avrà un forte
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impatto su diversi processi aziendali. Per offrire
un’informativa chiara e organizzata su un tema
così vasto, lo Studio ha ritenuto opportuno
affrontarlo in maniera modulare, preferendo
organizzare la sua trattazione in tre macro-aree,
di seguito riassunte:
il riconoscimento, l’aggregazione e la
valutazione dei contratti assicurativi;
la riassicurazione;
la presentazione del bilancio d’esercizio
e la disclosure.
Il presente white paper ha la finalità di
introdurre i principi generali ed analizzare con
maggiore dettaglio la prima delle suddette tre
aree.
Nei successivi white paper, sulla base di ciò che
emergerà dai tavoli di lavoro sia a livello
nazionale che internazionale, verranno trattati
anche gli altri temi.
Il riconoscimento, l’aggregazione e
la valutazione dei contratti
assicurativi
Riconoscimento dei contratti assicurativi
In relazione al riconoscimento dei contratti
assicurativi, l’impostazione è rimasta quella
introdotta dall’IFRS 4 basata sul principio di
prevalenza della sostanza economica rispetto
alla forma giuridica. Per la verifica della
sussistenza della sostanza economica, bisogna
dimostrare la presenza di un significativo
rischio assicurato, ovvero l’esistenza di almeno
un evento futuro incerto3 (ad esclusione dei
rischi finanziari), con le seguenti caratteristiche:
probabilità di accadimento maggiore di 0;
sussiste indipendentemente dalla stipula
del contratto (ad esempio il lapse risk non
è un rischio assicurativo in quanto esiste
solo in relazione al contratto);
in caso di accadimento, produce un
impatto avverso all’assicurato.
3 L’incertezza è in termini di probabilità dell’evento,
nel timing o nell’impatto economico.
Il rischio potrà essere definito significativo
qualora, nel caso si verifichi l’evento assicurato,
l’Impresa è tenuta al pagamento di un importo
aggiuntivo significativo rispetto al premio
pagato dall’assicurato. Se alcuni contratti non
rispettano i precedenti requisiti e non rientrano
nei casi di eccezione ammessi dalla normativa,
non dovranno essere valutati con l’IFRS 17 ma
con il principio contabile pertinente.
Quandanche il contratto presenti le
caratteristiche per essere considerato
assicurativo, esso va comunque separato da
eventuali altre componenti, qualora siano
individualmente trattabili ed economicamente
significative, che non ricadono sotto l’IFRS 17. A
titolo di esempio, i casi di separazione che ci si
attende di osservare saranno, per i rami vita, le
componenti di deposito e, per il ramo malattia,
la fornitura di servizi ed assistenza non correlati
all’evento assicurato4.
Aggregazione dei contratti assicurativi Il processo di raggruppamento dei contratti
assicurativi è strutturato su tre livelli. Il primo
livello consiste nella macro-classificazione in
portafogli, costituiti raggruppando i contratti
che sottendono i medesimi rischi e che sono
gestiti congiuntamente (analogamente ai gruppi
omogenei di rischio Solvency II). All’interno di
ciascun portafoglio i contratti assicurativi
devono essere ulteriormente classificati
separatamente per ogni anno di sottoscrizione
e in funzione del livello di profittabilità attesa
(separatamente per contratti onerosi, con non
significativa probabilità di diventare onerosi e
profittevoli), come raffigurato in Figura 1.
Figura 1: schema di raggruppamento dei contratti
assicurativi come previsto dall’IFRS 17
4 Ad esempio la fornitura di un dispositivo per la
gestione delle emergenze sanitarie.
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Tale raggruppamento determina le cosiddette
unit of account che, almeno in linea teorica,
saranno più fini degli HRG previsti dal
framework Solvency II. Per la valutazione dei
contratti assicurativi, sarà quindi necessario
disporre sia dei dati contabili che dei flussi
prospettici attesi a livello di unit of account. Le
Imprese dovranno quindi modificare le regole
per la generazione dei model point e
implementare la gestione dei nuovi
raggruppamenti nei processi di trasmissione dei
dati contabili e nel dettaglio degli output dei
motori di calcolo.
La valutazione dei contratti assicurativi
Innanzitutto va specificato chel’IFRS17 prevede
due tipologie di passività assicurative: la
passività per copertura residua (liability for
remaining coverage) e la passività per sinistri
avvenuti (liability for incurred claims).
Per entrambe le tipologie di passività, la
valutazione avviene secondo un metodo
cosiddetto “a blocchi”. Gli elementi (blocchi)
che compongono le suddette passività
assicurative sono i seguenti:
a) la media ponderata dei flussi di cassa
futuri;
b) l’aggiustamento dovuto al valore
temporale del denaro5;
c) il risk adjustment (aggiustamento dovuto
ai rischi non finanziari)6;
d) il contractual service margin (valore
attuale atteso degli utili futuri)7.
Nello specifico la somma dei blocchi dalla
lettera a) alla lettera c) viene denominata
fulfilment cash flow (FCF) ed è la componente
più importante delle passività assicurative.
L’FCF è la somma del valore attuale atteso dei
flussi di cassa futuri e dell’aggiustamento per i
rischi non finanziari. Nell’IFRS 17 sono definiti i
principi sottostanti al calcolo dei suddetti
elementi, ma non viene indicata alcuna
5 La somma dei punti a) e b) è corrispondente, in
Solvency II, al concetto di best estimate liabilities 6 Corrispondente al concetto di risk margin in
Solvency II 7 E’ un concetto nuovo rispetto al framework
Solvency II
metodologia specifica per la loro valutazione.
Per quanto riguarda la determinazione dei flussi
di cassa futuri sarà possibile e conveniente
mantenere l’approccio dei motori di calcolo
utilizzati per il framework Solvency II, mentre va
fatta una riflessione più accurata sulla
determinazione della curva di sconto e del risk
adjustment.
Per tali valutazioni la norma lascia alle Imprese
ampi margini discrezionali che permettono di
mantenere quanto già implementato per il
framework di valutazione SII ma lasciano anche
la possibilità di seguire approcci diversi
finalizzati all’efficientamento della valutazione,
laddove giustificabili. Sia l’utilizzo della curva di
sconto fornita dall’EIOPA8, sia il metodo del
costo del capitale per il calcolo del risk
adjustment sono approcci utilizzabili, ma non
sono gli unici ammessi. Per quanto riguarda la
curva di sconto, è possibile determinarla in
funzione delle caratteristiche specifiche del
portafoglio dei passivi. Per quanto riguarda
invece il calcolo del risk adjustment l’unico
obbligo formale è quello di dare disclosure
dell’intervallo di confidenza utilizzato (sia esso
implicito, come nel metodo del Cost of Capital,
o esplicito, come nel metodo Value at Risk).
In generale sarà quindi importante per le
Imprese adottare metodologie efficienti e
adeguate alla propria specifica realtà (in termini
di rischiosità sottostante, avversione al rischio,
struttura dei passivi, etc.). Questi argomenti
saranno oggetto di specifiche analisi di prossima
pubblicazione, con valutazioni di impatto e
ulteriori considerazioni.
Il rimanente elemento (blocco) di cui alla
lettera d) è denominato contractual service
margin (CSM). La finalità del CSM è quella di
evitare, nell’anno di sottoscrizione del
contratto, il riconoscimento a conto economico
del valore attuale atteso degli utili futuri (se
maggiore di zero). A tal fine, il CSM alla data di
sottoscrizione è posto pari all’opposto del
fulfilment cash flow così da ottenere una
passività assicurativa iniziale pari a 09. Il
8 Intesa nella sua accezione più ampia, ossia con i
diversi aggiustamenti eventualmente disponibili. 9 Si ipotizza che il calcolo del CSM sia fatto un istante
prima della data di riconoscimento del contratto
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pagamento del primo premio genera quindi un
effetto nullo a conto economico (+ premio –
variazione di riserva = 0).
Figura 2: contractual service margin alla data di
sottoscrizione (le poste sono viste lato passivi quindi i
premi hanno segno negativo e le prestazioni segno
positivo)
In linea con la sua natura, il CSM ha le seguenti
caratteristiche:
a) si smonta annualmente secondo una
logica di ammortamento proporzionale al
tempo trascorso e all’entità della
copertura assicurativa “consumata” nel
periodo;
b) si incrementa annualmente in virtù del
tasso di interesse originario del contratto
(locked-in discount rate);
c) non può essere negativo (nel caso di
contratti onerosi il CSM è posto pari a
zero e la perdita è riconosciuta a conto
economico nell’anno);
d) può essere utilizzato per assorbire le
variazioni degli utili futuri (sia positive che
negative) dovute al cambio di ipotesi, ad
esclusione di quelle finanziarie.
Ciò detto, si osserva come il CSM sia una posta
di bilancio path-dependent: il suo ricalcolo al
tempo t è funzione del valore al tempo t-1. Ci si
deve porre quindi il problema di come
determinarne il suo valore al primo bilancio
redatto secondo l’IFRS 17 per i contratti già in
vigore.
assicurativo e quindi tra i flussi di cassa futuri vanno inclusi tutti i premi, al netto dei costi d’acquisto direttamente imputabili.
I Modelli di valutazione delle
passività assicurative Per la valutazione delle passività assicurative
l’IFRS 17 prevede l’applicazione di un modello
generale (building block approach). Sono
previsti, in alternativa al modello generale e
applicabili a specifici prodotti, altri due modelli:
1. il modello per i contratti con
partecipazione diretta agli utili (o variable
fee approach)
2. il modello per i contratti con
caratteristiche tecniche monoannuali
(premium allocation approach - PAA).
Il Modello Generale
In tale modello la liability for remaining
coverage si compone dei blocchi dalla a) alla d),
mentre la liability for incurred claims dei blocchi
dalla lettera a) alla c).
Un esempio di passività per copertura residua è
raffigurato nella seguente Figura .
Figura 3: elementi (blocchi) che compongono le passività
assicurative valutate secondo l’IFRS 17.
Il variable fee approach
Il variable fee approach (VFA) è un metodo
semplificato, da applicare obbligatoriamente a
tutti i contratti assicurativi che prevedono
misure di partecipazione diretta agli utili10.
Rientrano in questa fattispecie i contratti
10
Tra i contratti assicurativi con misure di partecipazione diretta agli utili ci sono sicuramente le polizze index/unit linked assicurative, mentre è in fase di valutazione se ricadano in tale fattispecie anche le polizze collegate a Gestioni Separate, in quanto uno dei requisiti è che la partecipazione agli utili sia dipendente dal fair value degli attivi sottostanti.
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assicurativi che rispettano tutte le seguenti
caratteristiche:
il contratto è collegato ad un ben
identificato portafoglio di attivi;
l'Impresa si aspetta di pagare al
contraente un importo pari ad una
quota sostanziale del rendimento del
fair value degli investimenti collegati;
una quota sostanziale degli importi da
pagare all'assicurato varia al variare del
fair value degli investimenti collegati.
Per tale tipologia di contratti la valutazione
delle passività assicurative si basa sugli stessi
blocchi del modello generale, con la differenza
che le variazioni di ipotesi di carattere
finanziario con impatti sugli utili futuri possono
essere compensate dal CSM.
Questa diversa contabilizzazione è dovuta al
significato che assume il CSM per questa
tipologia di contratti: esso rappresenta infatti il
valore attuale atteso degli utili futuri derivanti
anche dalla remunerazione dell’Impresa per la
gestione degli attivi sottostanti.
Il premium allocation approach
Il premium allocation approach (PAA) è un
metodo semplificato che può essere applicato
solamente ai contratti con durata contrattuale
inferiore o uguale a un anno o per i quali tale
valutazione non si discosta significativamente
da quanto risulterebbe dal modello generale. I
contratti soggetti al PAA possono essere valutati
senza la suddivisione in blocchi, valorizzando il
FCF alla data di sottoscrizione,
complessivamente pari ai premi incassati al
netto dei costi d’acquisto11. Vista l’assenza delle
diverse componenti previste dal modello
generale, in particolare il CSM, anche nei
periodi successivi la contabilizzazione risulta
agevolata.
11
Metodo di valutazione similare a quello utilizzato per la riserva per frazioni di premio.
La transizione all’IFRS 17
To do list
Come già anticipato in premessa, nonostante la
data di prima applicazione sia relativamente
lontana, è necessario iniziare il processo di
implementazione con sufficiente anticipo. A tal
riguardo di seguito è riassunta una lista di step
del processo di transizione da seguire nel corso
del periodo transitorio (tra parentesi si riporta
l’anno nel quale orientativamente si ritiene
debbano essere svolti i singoli step):
Figura 4: gli step del processo di transizione da percorrere
precedentemente all’entrata in vigore dell’IFRS 17
Prima applicazione
Per i modelli che prevedono l’utilizzo del CSM,
le scelte che verranno fatte in fase di
transizione influenzeranno non solo il primo
bilancio redatto secondo l’IFRS 17 ma anche
tutti i bilanci successivi. Tale dipendenza è
dovuta al fatto che il CSM, per ciascun gruppo di
contratti (unit of account), dovrebbe essere
determinato alla data di sottoscrizione e
ammortizzato nel corso dell’intera durata della
copertura; per i contratti già in vigore alla data
di prima applicazione sarà quindi necessario
stimarne il valore residuo senza avere a
disposizione il valore alla sottoscrizione.
Lo IASB ha fornito tre approcci utilizzabili per
determinare il valore residuo del CSM alla data
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di transizione, da applicare a livello di gruppo di
contratti, secondo la seguente gerarchia:
1. metodo retrospettivo completo;
2. metodo retrospettivo modificato;
3. metodo del fair value.
Il metodo retrospettivo completo
(approccio di default)
Il metodo retrospettivo completo prevede che il
CSM dei contratti in vigore alla data di prima
applicazione venga ricalcolato come se l’IFRS 17
fosse in vigore fin dalla data di sottoscrizione.
Tale ricalcolo prevede che si disponga, per ogni
gruppo di contratti e per tutti gli anni a partire
dalla data di sottoscrizione, delle seguenti
informazioni:
ipotesi tecniche e finanziarie vigenti;
flussi stimati;
flussi osservati.
Nel caso in cui, per alcuni gruppi di contratti
assicurativi, non siano disponibili i dati
necessari, può essere usato uno dei metodi
alternativi.
Il metodo retrospettivo modificato
(alternativa 1)
Questo metodo prevede alcune semplificazioni
applicabili alle diverse fasi di valutazione dei
contratti assicurativi (aggregazione,
misurazione, etc.) e permette di utilizzare
informazioni relative alla data di transizione (o
precedenti) nel caso in cui quelle relative alla
data di sottoscrizione non siano disponibili.
Il metodo del fair value (alternativa 2)
L’ultimo metodo a disposizione delle Imprese
per la valorizzazione dei contratti alla data di
transizione all’IFRS 17 è il metodo del fair value.
Tale metodo non richiede la ricostruzione dei
valori storici del contratto a partire dalla data di
sottoscrizione, ma si basa sui soli dati disponibili
alla data di transizione. Il contractual service
margin è determinato, in questo caso, come
differenza (se positiva) tra il fair value del
contratto assicurativo e il relativo FCF. Tale
misura rappresenta quindi una stima, seppur
approssimativa, del present value of future
profits.
Conclusioni
Da questo paper introduttivo sull’IFRS 17 già
traspare l’entità della sfida che le Imprese
dovranno affrontare. Le principali criticità
interesseranno l’aspetto infrastrutturale, di
processo, di gestione dei dati e di
modellizzazione delle polizze.
Sarà verosimilmente più articolata la
riconciliazione tra il nuovo principio contabile e
la normativa in ambito di solvibilità in quanto,
nonostante i forti legami, vi sono differenze
sostanziali, parzialmente già evidenziate in
questo paper.
Inoltre non è da sottovalutare la crescente
necessità di valutazioni trasversali all’Impresa,
fruibili dalle diverse unità operative, che
implicherà la necessità di una formazione
approfondita del personale, una maggior
complessità organizzativa, di governance e di
controllo.
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Per ulteriori informazioni riguardo l’IFRS 17:
Alberto Lonza Senior manager [email protected]
Giuliano Piovesan Senior actuary [email protected]
Andrea Tamaro Intermediate actuary [email protected]