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ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE propone Progetto: “Terra Casa Nostra” Secondo modulo – Gennaio/Giugno 2018 Oggetto: Orto comunitario – metodo biointensivo Destinatari: Beneficiari ospitati in strutture dello SPRAR Bergamo Luogo: Via Castel Presati 1 / Madonna del Bosco, Longuelo Proprietà: Comune di Bergamo Gestore: SPRAR Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati Assessorato Servizi al cittadino Premessa Il presente progetto è il secondo modulo dell’omonimo progetto che ha avuto come tempistica il periodo Marzo-Ottobre 2017 e pertanto ne continua la stessa impostazione e la stessa filosofia e che qui di seguito richiamiamo aggiornati. Finalità ed Obiettivi Il progetto si propone di integrare i servizi di accoglienza con alcune attività sperimentali e innovative che introducono strumenti di valorizzazione delle persone, delle relazioni, del luogo. Vuole proporre attività basate sulla condivisione, che facilitano relazioni spontanee mediante eventi che gravitano Sede: Via L. da Vinci 81/55 – 24040 Bonate Sotto (BG) C.F. 91052030169 tel. 344 289 9349, mail: [email protected]

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ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

propone

Progetto: “Terra Casa Nostra”Secondo modulo – Gennaio/Giugno 2018

Oggetto: Orto comunitario – metodo biointensivo

Destinatari: Beneficiari ospitati in strutture dello SPRAR Bergamo

Luogo: Via Castel Presati 1 / Madonna del Bosco, Longuelo

Proprietà: Comune di Bergamo

Gestore: SPRAR Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati Assessorato Servizi al cittadino

Premessa

Il presente progetto è il secondo modulo dell’omonimo progetto che ha avuto come tempistica il periodo Marzo-Ottobre 2017 e pertanto ne continua la stessa impostazione e la stessa filosofia e che qui di seguito richiamiamo aggiornati.

Finalità ed Obiettivi

Il progetto si propone di integrare i servizi di accoglienza con alcune attività sperimentali e innovative che introducono strumenti di valorizzazione delle persone, delle relazioni, del luogo.

Vuole proporre attività basate sulla condivisione, che facilitano relazioni spontanee mediante eventi che gravitano intorno allo spazio di un orto-frutteto-giardino, come era tradizionalmente negli antichi broli cittadini, ma arricchito dagli apporti colturali e culturali delle culture altre.

Vuole favorire processi di integrazione mediante la valorizzazione di tutti gli attori, che vengono riconosciuti tutti come parti importanti di un tutt’uno, portatori di contributi individuali irrinunciabili all’interno del gruppo.

La valenza interdisciplinare con cui verranno sviluppati gli argomenti, può comunicare valori condivisibili da tutti i popoli: il diritto alla sovranità alimentare ed

Sede: Via L. da Vinci 81/55 – 24040 Bonate Sotto (BG) C.F. 91052030169tel. 344 289 9349, mail: [email protected]

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alla terra, il diritto di un futuro dell’umanità con al centro la valorizzazione dell’agro-ecologia come valore comune di tutti i popoli.Questo argomento può portare consapevolezza sulle conseguenze dell’attuale sistema industriale agroalimentare neoliberista, sullo sfruttamento delle persone e delle risorse del pianeta.La pratica dell’orto domestico consente di diffondere comportamenti ecosostenibili che possono essere attuati da ogni singolo individuo.

I valori veicolati saranno inerenti questi macro-temi per sottolineare gli elementi di condiviso interesse per tutti i popoli:

- il valore della terra come bene di tutti- la cura degli spazi civici e pubblici- il diritto dei popoli alla terra, veri custodi del territorio conteso dal land grabbing delle

multinazionali- valorizzazione delle comunità contadine nel mondo- i diritti sui semi e la custodia della biodiversità vs le manipolazioni genetiche - il diritto alla mobilità sui continenti, la terra non ha confini e incoraggia l’inclusività- la salvaguardia del pianeta e la conservazione della specificità di ogni luogo e dei

sistemi naturali locali in termini di agro-ecologia

Caratterizzazione e metodo

Si ripropone un percorso da esplorare insieme, condividendo le scelte passo dopo passo. I rifugiati possono essere accompagnati fuori dalle strutture, nel territorio: si fa la strada insieme e ci si racconta. Si incontrano altri contadini, altra umanità, per parlare, discutere, confrontarsi e raccontarsi: sono persone che credono ad un’altra economia, ad un avvenire migliore e in mezzi diversi per costruirlo. Quando qualcuno consegna i suoi semi, racconta la sua storia e la storia della qualità dei semi, provenienza e vitalità, un tesoro racchiuso in minimi termini.

Il metodo bio-intensivo è una tecnica agricola che rispetta la terra come organismo vivente, con la coltivazione organica e rigenerativa per il suolo, senza trattamenti. Permette la riduzione dello spazio e del fabbisogno idrico. Interviene sul suolo lasciandogli la sua propria dinamica interna. I gesti si compiono in una maniera sacra, come nelle culture tradizionali andine, africane e indiane. Non si rivolta la zolla, ma la si smuove appena, in modo che accolga il seme o la piantina. Questi principi suscitano un’empatia culturale tra i partecipanti, anche attraverso gli attrezzi tradizionali usati (come il chaquitaclla, lo strumento sacro andino) che non fanno male alla terra, ma favoriscono la nuova relazione nel mondo vegetale. La formazione è offerta insieme al gesto di lavorare insieme: si osserva, si decide insieme come fare e quale materiale usare, si entra nell’essere delle cose. L’azione dona la consapevolezza che i materiali, curati dalle mani e dalla sensibilità di ciascuno, si aprono a dare i frutti attesi: il gesto senza umanità è crudo, freddo, povero. Dedicarsi al semenzaio è una mansione che stimola la riflessione sulla vita, sull’agro-biodiversità. Se lo si fa in altri luoghi o altre strutture dello SPRAR, diventa un modo di mettere in rete le strutture, i gruppi e le persone mediante laboratori decentrati. In primavera, dopo la messa a dimora, le piantine eccedenti dal semenzaio si possono offrire durante eventi o mercatini locali da organizzare; così si genera un’occasione di ritrovo, che consentirà il racconto del proprio lavoro, provenienza e

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qualità, vantaggi e caratteristiche delle piantine curate, raccogliendo contributi e/o offerte, destinate al proseguo ed allo sviluppo del progetto.Durante la cura quotidiana dell’orto, si sollecita la collaborazione e l’affidamento reciproco, la turnazione, la costanza, l’applicazione delle tecniche e l’analisi dei risultati, l’osservazione continua.Questo progetto, oltre a trasmettere una tecnica ecosostenibile come competenza ai fini lavorativi vuole dimostrare che l’economia di relazione produce anche dimensioni economiche e garantisce l’autonomia e l’indipendenza. Si raccoglieranno grani/semi che saranno seminati al termine del ciclo annuale, in modo che l’orto avrà un futuro, potrà andare avanti, anche nell’avvicendamento delle persone, invitando qualcun altro a prendersene cura. L’orto è funzionale alla condivisione di umanità; la terra è aperta a tutti e permette fenomeni di interazione sia interni che esterni; genera un fil-rouge che è la cura, compiere bene ogni fase, poiché i benefici di un’impostazione corretta si osservano anche negli anni successivi.Tornare a vedere gli effetti di quello che si è costruito insieme e sentir raccontare da chi c’era, le operazioni che ha svolto, continua a motivare chi si prende cura dello spazio dopo di loro.

Destinatari

I destinatari diretti del progetto sono gli ospiti del progetto SPRAR del Comune di Bergamo. La partecipazione è aperta a tutti coloro che manifestano interesse alle diverse fasi operative e/o conviviali, anche temporaneamente. Ognuno potrà mettersi a disposizione, farsi carico di piccole fasi coordinate, portare il suo contributo personale nella forma che si sente di condividere, raccontare la sua esperienza e conoscenza.

L’attività in corso potrà essere comunicata all’esterno, e poiché l’orto non è visibile dalla strada, sarà organizzata l’accoglienza dei visitatori, in modo da evidenziare il percorso per raggiungere l’orto con spontaneità. Pertanto si creerà una dinamica di interscambio tra l’interno e l’esterno, basato sull’interesse verso l’argomento comune e lo scambio di lavoro, materiali e frutti. Gli eventi organizzati a scopo ricreativo, operativo e informativo coinvolgono le parti in un dialogo basato sul ricordo dei luoghi d’origine, la cura del presente, la ricerca di obbiettivi comuni a tutti i popoli per il beneficio dell’umanità e del pianeta che ci sostiene

Attività

Gli obbiettivi del secondo modulo del progetto si sviluppano mediante attività sia pratiche e informative, sia di aggregazione spontanea e relazionale, sia culturali e di sensibilizzazione.

Si prevedono:

- proseguo dell’orto creato durante la prima fase del progetto (marzo-ottobre 2017) secondo il metodo bio-intensivo e altre tecniche naturali ad impatto ambientale zero con progettazione condivisa da tutti i partecipanti

- espansione della superficie coltivata ad orto ed integrazione dell’area coltivata inserendo le dimensioni di giardino e di frutteto

- partecipazione ad eventi di scambio semi rurali e contadini- costruzione ed attività di semenzaio

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- preparazione del terreno per l’avvio del progetto “SULLA STRADA DELLO ZAFFERANO”, coltivazione del crocus sativus come elemento simbolico che unisce le varie culture e che vedrà l’impianto dei primi bulbi a fine Agosto all’interno del presumibile 3° modulo del progetto (Luglio-Dicembre 2018)

- incontri teorici e divulgativi sui metodi agricoli naturali e l’educazione ambientale - ascolto dei metodi tradizionali africani di gestione del suolo in condizioni difficili- visite a orti di altre comunità cittadine e presso realtà agricole della provincia- festa contadina della raccolta aperta alle reti esterne- attività didattica con le scuole: i beneficiari accompagnano e spiegano ciò che

hanno realizzato, con il supporto di un operatore e di materiale didattico, utilizzando le nuove competenze linguistiche. Possono accogliere classi o preparare per loro orti didattici, barattare semi, descrivere la situazione del loro territorio d’origine e delle coltivazioni che usano

- incontri multiculturali di scambio di esperienze con altre comunità straniere

Coordinamento

Lo svolgimento delle attività proposte avverrà in armonia con il sistema dei servizi erogati ai beneficiari e complementare ad esso, affiancandosi ai servizi territoriali.

Il coordinamento è svolto da operatori specializzati e di ampia esperienza, con la consulenza di esperti e agronomi, professionisti e insegnanti.Per ogni modulo si formano gruppi di lavoro di varie competenze, che sviluppano la singola attività.Le visite all’esterno e gli incontri aperti al pubblico si svolgeranno con le modalità e il supporto suggeriti dal Responsabile della struttura. Per il monitoraggio delle attività, ogni intervento è riassunto in una scheda, comprensiva delle presenze degli utenti. Per la valutazione dell’intervento viene chiesto ai partecipanti un feedback sul recepimento delle informazioni e sul gradimento. Questo consente un controllo sul raggiungimento degli obbiettivi durante lo svolgimento, in modo da poterlo adeguare.

Risultati attesi

A livello individuale, l’attività agricola in orto è riconosciuta come strumento per recuperare la dimensione di una quotidianità impegnata che si è interrotta (come per comunità di carcerati, disabili, pensionati), finalizzata ad uno scopo utile al gruppo; valorizza l’impegno di ognuno, sviluppa l’autonomia e la fiducia in se stessi, la concentrazione e la collaborazione per la convergenza sugli obbiettivi, migliora la qualità di impiego del tempo.La possibilità di movimento del corpo in sintonia con lo spazio, il mondo vegetale e la stagionalità permette di recuperare una dimensione rurale abituale e naturale. Le attività multidisciplinari consentono l’auto-sperimentazione per ricostruire opportunità di vita dignitosa nel contesto del gruppo e sociale; stimolano la comunicazione, l’espressione linguistica ed emotiva, orientano verso la consapevolezza delle proprie competenze per un inserimento lavorativo concreto.

A livello relazionale la condivisione di un’attività, stimola la reciproca conoscenza, apertura e fiducia, con la libertà di auto-regolare la partecipazione, sperimentare e affrontare disagi e convinzioni, esprimere il proprio parere sui metodi e dare il proprio contributo di conoscenza ed esperienza pratica.

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Associazione Animante Terra Casa Nostra

A livello sociale, la possibilità di condivisione e scambio, di informazioni, esperienze e materiali, crea momenti di contatto protetti tra le culture. La reciproca conoscenza consente di ridurre stereotipi e pregiudizi, sostituendo ad essi una obiettiva conoscenza diretta tra le persone, dei loro valori, e la possibilità di individuare valori condivisibili. La consapevolezza riguardo al fenomeno delle migrazioni e la dimensione internazionale, nonché il confronto delle conseguenze emotive con altre condizioni di esclusione (solitudine, isolamento e marginalità, presenti anche nelle nostre città) stimola spontaneamente la solidarietà reciproca e la comprensione.

La gestione condivisa per il perseguimento di un beneficio per tutti stimola la solidarietà, l’equa distribuzione dei frutti, il rispetto e la comprensione dei bisogni altrui. I prodotti saranno utilizzati per l’allestimento di eventi che coinvolgono l’esterno: feste, baratto, raccolta fondi per acquisti di attrezzature comuni.

Ogni fase è scelta mediante la progettazione partecipata, in condivisione e collaborazione, fin dalla pianificazione degli spazi, con gli obbiettivi di stimolo di emozioni e comportamenti, e di pieno coinvolgimento dei protagonisti nella loro casa. Gli argomenti sono schematizzati in macro-aree, ma sempre collegati tra loro, nelle azioni e nei racconti.

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