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a TANTI AUGURI AI VERONESI NEL MONDO! Periodico dell’Associazione Veronesi nel Mondo - Anno XXXXI - n.3 - Dicembre 2013

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Periodico dell’Associazione Veronesi nel Mondo - Anno XXXXI - n.3 - Dicembre 2013

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TANTI AUGURI AI VERONESI NEL MONDO!

Periodico dell’Associazione Veronesi nel Mondo - Anno XXXXI - n.3 - Dicembre 2013

DICEMBRE 2013

[email protected]

Tel. +39 045 8622060

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3DICEMBRE 2013

Fratellanza e fierezza veroneseper risalire la china insieme

vita sicura per noi e per i nostri fi-gli e nipoti.Dobbiamo essere vicini ai veronesi che vivono nel mondo con affetto; loro ci accolgono sempre come se fossimo di famiglia e sono fieri di essere veronesi e di parlare il no-stro dialetto. Dobbiamo imparare da loro ad amare la nostra terra e lavorare perché ritorni la ricchez-

za che abbiamo avuto.Il mio augurio è che queste feste Natalizie ci diano la possi-bilità di tornare tutti a collaborare positivamente perché ci sia vera fratellanza e con l’aiuto di Dio riusciamo ad essere positivi e costruttivi .Augurissimi di Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo!

Fernando Morando presidente Associazione Veronesi nel Mondo

Siamo già alle feste Natalizie del 2013, è tempo di auguri e di festeg-giamenti nelle nostre famiglie: siete tutti nel mio cuore e vi ricorderò con tutto l’amore fraterno. In questi anni di presidenza ho avu-to molte possibilità di conoscere nel mondo discendenti oriundi veronesi già alla quarta generazione che sono orgogliosi delle loro radici, pensano alla terra di Verona come un paese delle meraviglie. Vi dirò che ho im-parato molto da loro, si ritrovano spesso per gustare la polenta, la car-ne con la pearà , la pastasciutta ecc. ecc., si raccontano storie sentite dai nonni e cantano vecchie canzoni del-la nostra terra.Il 13 di ottobre ero presente ad An-tonio Prado nel Rio Grande Do Sul, città di tredicimila abitanti dove tutti parlano el Talian, dialetto veneto an-tico; ho assistito alla Santa Messa celebrata dal Vescovo en Talian, poi è stato inaugurato il Leone di San Marco sulla colonna nella piazza Centrale; il prefeito (sindaco) ed il Sindaco di Cavaion Veronese hanno sottoscritto il Gemellaggio tra Ca-vaion ed Antonio Prado. È stata una giornata bellissima che non scorderò mai (sopra una foto).Il tempo passa inesorabilmente ma il ricordo dei nostri pa-dri rimane sempre nel nostro cuore.Sono passati moltissimi anni da quando i nostri Veronesi hanno dovuto lasciare la propria terra per cercare lavoro perché ormai da noi non c’era più la possibilità di vivere, sono andati in terre lontane dove con il proprio lavoro hanno costruito nuove città e un’economia che sta conti-nuamente migliorando. Questo hanno fatto i nostri nonni, anche chi è rimasto qui si è dato da fare ed erano arrivati a una economia di be-nessere; ora invece stiamo passando un periodo di crisi e molti giovani se ne vanno ancora in cerca di lavoro stabile, abbiamo ancora questo esodo ed i migliori ci lascianoper cercare un mondo migliore.Noi dobbiamo stringere i denti e dare il nostro appoggio, cercare che anche da noi ritorni la possibilità di avere una

EDITORIALI

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Verona-Ercehim, Università gemellate a beneficio dei giovani

“Fuga dall’Italia”. Potrebbe sembrare il titolo di un film, eppure è per certi ver-si un motivo molto in voga negli ultimi mesi, soprattutto da parte di certa stam-pa che ha solo l’interesse di dipingere il momento italiano peggiore di quanto sia. Per carità la situazione non è delle più floride, anzi, la disoccupazione gio-vanile cresce e in generale, il Vecchio Continente, segna il passo rispetto ad altre zone del Mondo, come Australia e Asia, che vivono stagioni di crescita. Da qui la migrazione di centinaia di ragazzi del Bel Paese verso proprio quei Continenti che promettono, spesso non a ragione, di regalare possibili-tà di lavoro ed emancipazione. Da sempre come Veronesi cerchiamo di sostenere, attraverso i nostri Circoli all’este-ro, i nostri cittadini che in quei luoghi si recano e siamo disponibili per quanto nelle nostre possibilità. Vogliamo, tuttavia, provare a mettere in campo uno sforzo per inver-tire la rotta, per far divenire nuovamente l’Italia un punto di arrivo e non di partenza. Per tale motivo come gruppo giovani ci stiamo adoperando per scambi culturali che

coinvolgono la neofederata Università di Erechim e l’Ateneo scaligero, magari già da effettuarsi per la prossima estate. Sarebbe un sogno poter vede-re nostri fratelli oriundi conoscere Verona, la sua Università e il suo sistema produttivo. I giovani sono il futuro e i nostri Veronesi nel Mon-do sono i migliori ambasciatori dei nostri prodot-ti, di quel made in Italy e made in Verona di cui dobbiamo andare tanto fieri. Promuovere noi stes-si all’estero, in un mondo globalizzato, è sempre

più importante, si tratta della vera sfida per il futuro. Da vincere assieme, noi Veronesi della città e i Veronesi del Mondo, due parti dello stesso insieme che possono diven-tare una forza incredibile se opportunamente coordinati.Tutto il Consiglio sta lavorando al progetto, portato avan-ti dal sottoscritto per conto dell’Associazione, e nei pros-simi numeri della rivista speriamo di rendere pubblici i dettagli di un primo progetto destinato ad essere, nell’im-mediato futuro, un volano per la sinergia tra Italia e Bra-sile. Nicolò Monaldi Veronesi nel Mondo

EDITORIALI

5DICEMBRE 2013

ANNO 41. N° 3DICEMBRE 2013

Periodico dell’AssociazioneVeronesi nel Mondo

Autorizzazione del Tribunale di Verona del 6/6/1974 n.312

PresidenteFernando Morando

Direttore responsabileMirko Aldinucci

Stampa: Gmgpress s.r.l. Via Ventura, 6 - 37135 Verona

Direzione, redazione,amministrazione:

Corso Porta Nuova, 9637122 Verona - Italia -

Tel. 045/597704Fax 045/4950263

[email protected]

EDITORIALI03 Fratellanza e fierezza veronese per risalire la china insieme 04 Verona-Erechim, Università gemellate a beneficio dei giovani

ORGANIGRAMMA06 Il Direttivo dell’Associazione ENTI E ASSOCIAZIONI07 «La residenza resti in Veneto» 08 Imprese ultracentenarie09 Chiese Vive e ... splendide10 Cangrande principe veronese11 Più antica del Colosseo!

IN pRIMO pIANO12 Nel Brasile che parla Talian13 Patto con l’Ateneo di Erechim

ATTIVITà ASSOCIATIVA14 Il sogno dei giovani calciatori15 Una rete contro la crisi17 L’Arena... argentina in festa19 Festa veronese in Belgio19 È scomparsa Graziella Beltrame, vicepresidente del Circolo di Chareloi

RUBRICHE20 Tutti i Circoli nel Mondo21 In Breve

IN QUESTO NUMERO

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ORGANIGRAMMA

IL DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE

In alto, da sinistra: Morando, Marchetti, Delva, Fasani. Sotto: Valente, Ruzzenente, Mariotti, Monaldi, Confente.

L’ORGANIGRAMMA DELL’ASSOCIAZIONE

Presidente OnorarioClaudio Valente

Consiglio di amministrazioneFernando Morando Presidente(in rappresentanza della Camera di Commercio)

Benito Marchetti Vicepresidente (Provincia di Verona)Silvana Delva Vicepresidente (Comune di Verona)Nicolò Monaldi (Sezione giovani)Mons. Bruno Fasani (Curia)Massimo Mariotti (Regione Veneto)Sergio Ruzzenente (Soci)Luigino Confente (Circoli)

Revisori dei Conti:Gimmy Scala, Presidente (Cciaa di Verona)Francesco Marchi (Comune di Verona)Giovanni Cacciaglia (Provincia di Verona)

Probiviri:Giuseppe Riccardo Ceni, PresidenteGiorgio GiocoGiovanni Rana

Direttore PeriodicoMirko Aldinucci

Cari Lettori,

Si porta a conoscenza che l'Associazione “Veronesi nel Mondo” pubblicherà il periodico principalmente sui

principali canali di informazione dell'Associazione.

Chiunque fosse interessato a riceverlo con spedizione postale è pregato di compilare il seguente modulo e

spedirlo al numero di fax +39 045/4950263 o via email: [email protected]

N.B.: Si prega di allegare documento di riconoscimento

LA SEGRETERIA

MODULO PER INVIO RIVISTA

Spett.le Associazione “Veronesi nel Mondo”

Corso Porta Nuova n° 96

37122 Verona

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Cognome ___________________________________________ Nome ____________________________________

Residente a ____________________________ V i a ____________________________________ n ° ___________

Provincia/Regione ____________________________________ Stato _____________________ CAP ___________

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Circolo di appartenenza ___________________________________

con la presente chiede di ricevere il periodico dell’Associazione “Veronesi nel Mondo”.

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Presa visione dello Statuto dell’ Associazione “Veronesi nel Mondo” e ai fini del rispetto del D.Lgs. N. 196 del 30/6/03

“Codice in materia di protezione dei dati personali” ai sensi degli articoli 13, 23, 25, 26, 43, autorizzo l’ Associazione

“Veronesi nel Mondo” al trattamento dei soli miei dati personali comuni, esclusivamente per gli scopi

associativi/istituzionali dell' Associazione e dei Circoli aderenti. Essi non saranno forniti né potranno essere utilizzati

da alcun altro soggetto.

Associazione “Veronesi nel Mondo”

Corso Porta Nuova, 96 - 37122 Verona ( I ) - Tel. (+39) 045 597704 - Fax (+39) 045 4950263

C. F e P. I.V.A. 00710040239

www.veronesinelmondo.org - e-mail: [email protected]

Facebook: Veronesi Nel Mondo Verona-Veneto

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7DICEMBRE 2013

“I veneti all’estero iscritti all’AI-RE devono mantenere la residenza fiscale nel loro Comune d’origine, non averla obbligatoriamente nella capitale”.Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia intervenendo a Cittadella alla prima delle due giornate che la Consulta regionale dell’emigrazio-ne (di cui parliamo anche alle pa-gine 15 e 16 di questo numero, ndr) ha dedicato alla “diaspora” veneta e ai veneti nel mondo. Zaia è il presidente dell’organismo, del quale è vicepresidente Luciano Sacchet, veneto dell’Uruguay.L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero prevede infatti che la re-sidenza fiscale italiana degli iscrit-ti sia d’ufficio nella capitale. “Mi batterò – ha detto Zaia – perché si torni alla residenza vera, cultura-le e storica, portando in Consiglio regionale una proposta legislativa specifica”.Questo è un problema tutto interno all’Italia, “ma la sfida che ci aspet-ta come veneti è soprattutto quella creare relazioni economiche e cultu-rali tra le comunità venete a livello mondiale, che contano 6 milioni di persone che vivono oggi in altri Pa-esi e i 4,8 milioni di residenti nella regione d’origine.Questi numeri ci ricordano che ci sono oggi più veneti fuori dal Veneto che nel territorio regionale, ma che nel Mondo ci sono oltre 10 milioni di veneti, sparsi in tutti i continenti, che hanno lasciato la terra d’origine in quattro ondate migratoria. La prima è della fine dell’800 ed ha riguardato prevalentemente l’Ame-rica Latina. Poi c’è stata quella tra le due guerre mondiali, che si è ri-volta soprattutto agli Stati Uniti. E’ seguita quella del dopoguerra, che

«La residenza resti in Veneto» Il Governatore Zaia: no al “trasferimento” nella capitale previsto dall’Aire

ha cercato il proprio futuro princi-palmente in Europa, in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Germania.Ora stiamo vivendo la quarta on-data, quella dei giovani che vanno all’estero e che ci vanno con pro-

getti lavorativi, piuttosto che con progetti di vita. L’emigrante di ieri – ha fatto presente Zaia – partiva consapevole che difficilmente sa-rebbe tornato; i ragazzi di oggi, in-vece, tornano spesso, talvolta ogni fine settimana”.“ I veneti all’estero occupano po-sizioni assolutamente rispettabi-li, spesso sono attori importanti nell’economia dei Paesi che li ospitano. Possono dunque essere un grande riferimento di relazio-ni, commerciali, culturali e non solo, da realizzare come si deve. L’esempio può essere quello del-le comunità ebraiche: mutuiamo un’esperienza solidale come quel-

la – ha concluso Zaia – una rete di quella solidarietà che le nostre co-munità venete conoscono, creando un network di oltre 10 milioni di veneti”.

ENTIISTITUZIONI

Imprese ultracentenarie44 le aziende veronesi nel Registro Unioncamere delle aziende storiche

ENTIISTITUZIONI

Hanno oltre cent’anni ma non li sentono. Sono le imprese storiche iscritte al Registro Nazionale istitui-to da Unioncamere per incoraggiare e premiare quelle imprese che hanno saputo conservare nel tempo il pro-prio patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali, di generazione in ge-nerazione. Il Registro che conta un migliaio di iscritti di cui 44 a Verona è stato isti-tuito da Unioncamere per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la collaborazione di Symbola e il con-tributo scientifico del Centro cultura d’impresa e dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne. Vi si possono iscrive-re le imprese di qualsiasi settore e forma giuridica che abbiano svolto un’attività imprenditoriale nel mede-simo settore merceologico per alme-no un secolo.“L’albo è stato istituito per l’anni-versario dell‘ Unità d’Italia - spiega il Presidente della Camera di Com-mercio di Verona Alessandro Bianchi - e diverrà un prezioso contenitore di testimonianze d’eccellenza della fles-sibilità e dello spirito adattivo delle imprese longeve. Testimonianze cui la Camera di Commercio vuole dare la maggior diffusione e promozione possibile perché rappresentano con-creti esempi da cui trarre spunto nella gestione della propria attività”. A margine delle celebrazioni , Union-camere ha selezionato e premiato du-rante una cerimonia ufficiale che si è tenuta a Roma, in occasione della 133^ Assemblea dei Presidenti delle Camere di Commercio d’Italia, 150 imprese fra le più longeve d’Italia, estratte dal Registro storico delle im-prese: un riconoscimento simbolico per aver contribuito con i loro meriti imprenditoriali alla costruzione del sistema economico italiano in que-

sti ultimi centocinquant’anni della nostra storia. Un omaggio a quegli imprenditori che hanno saputo fare della tradizione e della continuità, ma anche della capacità di adattamento alla costante mutevolezza delle con-dizioni del mercato, il volano della loro lunga storia di successo. A loro la Camera di commercio ha offerto un riconoscimento durante l’evento ufficiale del 28 ottobre. Nell’occa-sione si è svolto il convegno “Memo-rabili imprese di veronesi coraggiosi - storie di imprese centenarie”, orga-nizzato alla Gran Guardia. La tavola rotonda ha visto confron-tarsi i rappresentanti di cinque delle 44 aziende storiche: Paolo Bedoni presidente della Società Cattolica di Assicurazione, Francesco Girondi-ni soprintendente della Fondazione Arena, Alessandro Fedrigoni presi-dente della Fedrigoni Spa, Andrea Sartori presidente della Casa Vinico-la Sartori e Sirio Tommasoli titolare dell´omonimo studio di fotografia. Sono aziende che operano in diversi settori e le cui storie, sono accomu-nate da caratteristiche che ne hanno sancito successo e longevità: il lega-

me con il territorio e la capacità di superare in modo brillante i passaggi generazionali. “E’ importante una distinzione chia-ra dei ruoli di azionisti e di quelli di manager - ha spiegato Sartori - e de-finendo le competenze in azienda in modo molto chiaro”. “Pretendiamo competenze e non facciamo distinzione tra manager e famigliari”, ha spiegato Fedrigoni. Sta di fatto che l´azienda è alla quar-ta generazione e la quinta si sta svi-luppando all´interno. A conduzione famigliare anche lo studio di fotogra-fia Tommasoli. Qui a caratterizzare i passaggi generazionali è stata la pas-sione per l’arte. Non è stato il legame con la fami-glia, ma quello forte con il territorio a garantire la longevità alle altre due realtà raccontate, Fondazione Arena e Cattolica. “Il legame con Verona è indissolubile e crea un indotto di 450milioni di euro”, ha detto Giron-dini. Il territorio con i suoi proprie-tari terrieri fu alla base della nascita di Cattolica Assicurazione, nata a Verona ma con una forte propensione nazionale.

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L’Associazione Chiese Vive si pre-figge lo scopo di mantenere e tutelare l’immenso patrimonio di cultura ed arte veronese, tramandandolo alle future generazioni pur ponendolo a disposizione dei visitatori. Nello svolgere questa attività ha posto sotto la propria ala quattro chiese storiche della città, che offrono un panorama unico per continuità artistica e purez-za dei vertici espressivi: San Zeno, Duomo, San Fermo, Santa Anastasia. In questo numero approfondiremo le prime due. Iniziamo dalla BASILICA DI SAN ZENO. Principale capolavoro del ro-manico in Italia, è dedicata al Santo Patrono della città. Il nucleo origina-rio della Basilica di risale al IV se-colo, quando una chiesetta fu eretta vicino al sepolcro del santo; varie volte rimaneggiata è giunta alle at-tuali forme sul finire del primo mil-lennio. Ingrandita dopo il violento terremoto che nel 1117 colpì il nord Italia, fu completata nel corso del XIV secolo. La facciata, in tufo e marmo, presenta un grande rosone circolare, decorato con statue che raffigurano momenti della condizio-ne umana. Sotto il rosone si trova il protiro, semplice ma elegante, soste-nuto da colonne che poggiano su leo-ni. Protegge un magnifico PORTALE RIVESTITO CON FORMELLE IN BRONZO (X-XII secolo) su cui sono raffigurate scene della vita di Cristo e dell’Antico Testamento. A destra della chiesa si innalza un campanile che ne riprende lo stile alternando fa-sce di tufo e cotto, e che racchiude le più antiche campane di Verona, fuse nel 1149. Sulla sinistra il chiostro e la torre merlata, ultimi resti di una grande abbazia benedettina. L’inter-no, con pianta a croce latina a tre na-vate, è suddiviso su tre livelli: la crip-

Chiese Vive e... splendideL’Associazione tutela quattro luoghi di culto. Scopriamo San Zeno e Duomo

ta è in basso, sovrastata prima dalla chiesa plebana e poi dal presbiterio, a cui si accede mediante due mae-stose scalinate in marmo. Sebbene le pareti siano ornate da due ali di stu-pendi affreschi del XII e XIII seco-lo, è nell’abside maggiore che sono ospitate le opere di maggiore valore. Si tratta di uno splendido TRITTICO DEL MANTEGNA raffigurante la Madonna in trono e di una mirabile statua in marmo di San Zeno. Dalla navata di sinistra si accede al gran-de chiostro romanico del XII secolo. Nella cripta sotterranea, suddivisa in nove navate sostenute da 49 colonne (tutte con capitelli differenti), una teca di cristallo conserva i resti del santo, il cui volto è coperto da una elaborata maschera d’argento. Sebbene sia quasi celata in una piaz-za minuscola ed austera, il DUOMO DI VERONA è comunque una delle chiese più belle della città. Esterna-mente armoniosa e alta sui tetti del centro, fu edificata sui resti di una precedente basilica paleocristiana e consacrata nel 1187 da Papa Urbano III. Nel corso dei secoli ha subito nu-merosi interventi: nel XV secolo fu ampliata, sopraelevando le navate ed inserendo sulla facciata elemen-ti tardogotici; nel XVI fu aggiunto il campanile (terminato nel 1913) e nel XVIII le cappelle laterali furono riprese con forme barocche. La fac-

ciata, tripartita da contrafforti trian-golari, è una singolare FUSIONE DI GOTICO E ROMANICO: un’ar-chitettura di colori dominata dallo splendido protiro a due livelli. Nella parte inferiore è sorretto da colonne tortili che poggiano su grifoni alati e sostengono un arco a tutto sesto; nella parte superiore un altro arco a tutto sesto, sormontato dal timpano. Il portale, scolpito con immagini di profeti ed animali, è sovrastato da una lunetta in cui un bassorilievo po-licromo ritrae la Madonna in trono col Bambino, circondata dai Magi e pastori. L’interno della Cattedrale è solenne. Ci sono tre navate con volte a crociera e cinque campate ripartite da otto elaborate colonne in marmo; nei fianchi delle navate si aprono quattro cappelle per lato. Ovunque è un’opera d’arte: le cappelle e gli ela-borati altari; gli affreschi della volta e dell’arco trionfale; il tornacoro semi-circolare a marmi policromi; il croci-fisso in bronzo del presbiterio. PALA DELL’ASSUNTA realizzata dal Ti-ziano (1530), unica opera del grande pittore bellunese rimasta a Verona; si tratta di un grande dipinto ad olio su tela (4x2,2) che racconta l’Assunzio-ne della Vergine in cielo. Dall’interno del Duomo si accede al Battistero di SAN GIOVANNI IN FONTE, una piccola chiesa di epoca longobar-da, che conserva pregevoli affreschi ed una splendida fonte battesimale del XII secolo, autentico capolavo-ro della scultura romanica veronese. Adiacente ad esso si trova la piccola CHIESA DI SANTA ELENA, realiz-zata nel IX secolo e rimaneggiata nel XII, che racchiude un’interessante area archeologica in cui emergono resti di una chiesa risalente ai primi secoli del cristianesimo.

(1-continua sul prossimo numero)

ENTIISTITUZIONI

9DICEMBRE 2013

E’ stato presentato alla 70^ Mostra del Cinema di Venezia il docufilm “Cangrande, il Principe di Verona – the Master of Verona”, diretto dalla regista veronese Anna Lerario e pro-dotto dallo studio “Video Cinema” di Antonio Bulbarelli con musiche della cantante Patty Simon. La pellicola è stata proiettata all’interno della ras-segna aperta al pubblico che la Re-gione del Veneto dedica alle migliori opere del suo territorio. Dopo l’anteprima veneziana, il film è stato presentato in città in occasione della 4^ edizione di “Librar Verona 2013”, la manifestazione culturale dedicata al mondo del libro e della letteratura promossa dall’Assesso-rato alla Cultura della Provincia dal 18 al 20 ottobre. Il progetto cinema-tografico ha avuto infatti il sostegno della Regione e della Provincia di Verona. Il docufilm narra l’avventurosa vita di Cangrande della Scala, Signore di Verona dal 1311 al 1329; ne raccon-ta le battaglie, i sogni, le ambizioni. Cangrande, impavido condottiero e principe illuminato, fece di Verona la capitale di un vasto territorio e il punto di partenza di un grande ideale, un sogno da condividere con Dante Alighieri: l’unificazione dell’alta Ita-lia sotto l’egida dell’Impero.Per la realizzazione del docufilm, durata oltre un anno, sono stati coin-volti, nelle numerose scene di fiction, più di 50 attori, tutti in armature e abiti storici tipici di inizio 1300.La ricostruzione storica è di grande impatto anche grazie alla collabora-zione dell’associazione di rievocatori “Scaligeri.com” (presidente Fabio Sansoni) che ha fornito gli abiti stori-ci, le armature e gli oggetti di scena. La consulenza sugli eventi storici è stata fornita dal prof. Gianmaria Va-

Cangrande principe di VeronaUn docufilm narra la storia del grande condottiero scaligero

ranini dell’Università di Verona e da Maurizio Brunelli, autore del libro “Cangrande, il sogno di un principe cortese”.Anche le location scelte per le sce-ne storiche sono straordinarie, per esempio sono state girare alcune scene nella Sala Rossa del Palazzo della Provincia, che è proprio il pa-lazzo storico di Cangrande; le scene con Dante Alighieri (interpretato da Stefano Paiusco) sono state girate nel chiostro di San Zeno e la scena del-la morte di Cangrande è stata girata nella torre dell’abbazia di San Zeno. Tutte le location sono quindi siti sto-rici esistenti all’epoca di Cangrande, quasi nelle stesse forme. Sempre nell’ottica della fedeltà sto-rica è stata utilizzata l’armatura di Cangrande che è stata riprodotta sulla base della celebre statua equestre per volere della squadra di calcio Chievo Verona. Luca Campedelli, presiden-te del Chievo, ha gentilmente fornito questa preziosa e complessa armatu-ra, fatta artigianalmente da Gianfran-co De Cao. L’attore che la indossa nel ruolo di Cangrande I della Scala è Yuri Castorani, rievocatore e mae-stro di scherma storica, appartenente all’Ordine delle Lame Scaligere.Il DVD è uscito in edicola a metà ottobre e contiene, oltre a quella ita-

liana, anche la versione inglese rea-lizzata con il sostegno di Possessio-ni Serego Alighieri e di Fondazione Masi (Pieralvise Serego Alighieri è un discendente di Dante Alighieri). Infatti la regista intende distribuire la sua opera anche negli Stati Uniti, gra-zie alla collaborazione con lo scritto-re americano David Blixt che, colpito dalle gesta del condottiero veronese, ha scritto ben 4 romanzi storici dedi-cati a Cangrande (il primo della saga si intitola “Cangrande the Master of Verona”). La traduzione inglese del docufilm, infatti, è stata curata pro-prio da David Blixt. La voce inglese è di Joyce Stewart.“A Verona ci fu un principe all’inizio del 1300. Uno di quelli che sembra-no usciti da un poema cavalleresco, uno di quelli dal nome leggendario, di cui si raccontano gesta incredibili; un guerriero impavido che combatte-va in prima fila e rispettava i nemici valorosi; un condottiero instancabile che divenne un mito ancora in vita e fece della sua città la capitale di un vasto territorio, ”regina delle terre italiche”; un capo scomodo per i po-teri forti del suo tempo; un principe illuminato che trasformò la sua cor-te in un centro di scambi culturali ed economici, rifugio di intellettuali ed artisti provenienti da ogni dove e se-reno ostello per i lunghi anni d’esilio di Dante Alighieri; un uomo ambizio-so che inseguì tutta la vita un sogno da condividere con i più grandi poeti, il sogno di creare un grande regno”.Per l’assessore provinciale alla Cul-tura, Marco Ambrosini il docufilm rappresenta un prodotto editoriale di singolare valore e spessore culturale, che racconta con estremo rigore sto-rico la vita di Cangrande della Scala, straordinaria figura di uomo e con-dottiero legata alla nostra storia”.

ENTIISTITUZIONI

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DICEMBRE 2013

Che l’Arena di Verona fosse uno de-gli anfiteatri tra i meglio conserva-ti al mondo, era cosa nota, ma che fosse più “vecchio” del Colosseo è notizia delle ultime settimane. La recente indagine archeologica, ef-fettuata dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto e finanziata dal Comune, ha portato infatti al ri-trovamento di reperti di straordina-ria importanza per conoscere le fasi edilizie del monumento e datarne con precisione il periodo di costruzione. Una scoperta sorprendente quanto inaspettata, che ha aperto un doppio filone di studi; da una parte la frui-zione dell’Arena in età medievale e risorgimentale, dall’altra il momento costruttivo dell’anfiteatro stesso. Lo scavo all’interno degli arcovoli 58, 59 e 60 ha permesso, attraverso il pa-linsesto stato grafico esistente, di rico-struire la storia nei secoli dell’Arena con elementi materiali. Sull’utilizzo dell’Arena viene confermato quan-to già conosciuto attraverso le fon-ti scritte, e si scopre che risale già a quel tempo l’uso di contravvenire alle regole imposte dagli statuti che vie-tavano di gettare per esempio fango e scarti di macelleria negli arcovoli. Ma fango e scarti sono stati invece ritrovati, a conferma dunque che gli

arcovoli fossero usati per ospitare atti-vità commerciali in un’età che va dal 1000 al 1600, e il palinsesto di questa stratificazione racconta proprio i det-tagli di questi usi. Ma i ritrovamenti più interessanti sono venuti alla luce sotto la pavi-mentazione dell’arcovolo 60, a co-minciare dal sesterzio in bronzo che, per archeologi e numismatici, è stato coniato tra il 41 e il 42 d.C e porta il ritratto dell’imperatore Claudio. La moneta confermerebbe non solo la datazione dell’anfiteatro romano in età Giulio-Claudia ma anche la sua antecedenza rispetto al Colosseo, co-struito dalla dinastia dei Flavi. Tra i reperti rinvenuti, oltre alla mo-neta datante, anche oggetti di uso quotidiano come il manico di un ven-taglio, i resti di un pettine in osso, una piccola anfora usata per i rituali augurali in occasione dell’avvio di un cantiere, riconducibile alla prima metà del 1° secolo d.C. L’indagine archeologica si inserisce nell’ambito dei lavori di manuten-zione che interessano l’anfiteatro nei mesi invernali e che quest’anno riguardano il rifacimento degli im-pianti tecnologici dell’Arena. Un intervento necessario per dotare l’an-fiteatro di una cabina elettrica di nuo-

vissima generazione, adeguata alla qualità e alla quantità di serate musi-cali e di spettacolo che ogni anno si svolgono sul palco dell’Arena. Oltre al Festival Areniano, che nel 2013 ha festeggiato il Centenario con un cartellone di 58 serate di spettaco-lo e numerose iniziative collaterali, l’Arena ospita nei mesi estivi spetta-coli e concerti extra lirica con artisti di fama internazionale. Nello specifico, l’accordo raggiun-to lo scorso anno tra il Comune di Verona e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali prevede un perio-do stabilito dal 25 aprile al 10 otto-bre per lo svolgimento degli spetta-coli all’interno dell’Arena, a fronte dell’impegno da parte del Comune a realizzare interventi di manutenzione straordinaria dell’anfiteatro per un importo annuale di almeno 900 mila euro. Nel 2012 sono stati effettuati i lavori di restauro del parametro murario e lapideo esterno di cinque arcovoli e dell’ala dell’anfiteatro, eseguiti con un contratto di sponsorizzazione per un importo pari a 900.360 euro. Inol-tre sono stati eseguiti sull’ala inter-venti di rimozione delle resine intera-mente finanziati con fondi comunale per 240 mila euro.

ENTIISTITUZIONI

Più antica del Colosseo!Sorprendenti risultati dalla recente indagine archeologica in Arena

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Nel Brasile che parla “Talian”Proficuo viaggio a Antonio Prado: inaugurazione del “leone” e tanti contatti

Importante viaggio nel nel Rio Gran-de do Sul per il presidente dell’As-sociazione Veronesi nel Mondo Fer-nando Morando e il vicepresidente Benito Marchetti per partecipare, il 13 ottobre scorso, alla cerimonia di posa di uno dei leoni bianchi di pietra realizzati dalla Regione veneto a An-tonio do Prado. Una cerimonia alla quale ha preso parte anche l’amba-sciatore italiano in Brasile, Raffaele Trombetta. “Antonio Prado nel Rio Grande Do Sul è una città di tredicimila abitanti dove tutti parlano el Talian, dialetto veneto antico”, racconta Morando. “Abbiamo assistito alla Santa Mes-sa celebrata dal Vescovo en Talian, poi è stato inaugurato il Leone di San Marco sulla colonna nella piaz-za Centrale; il prefeito (sindaco) ed il Sindaco di Cavaion Veronese hanno sottoscritto il Gemellaggio tra Cava-ion ed Antonio Prado”.Nell’occasione si è celebrato anche un gemellaggio tra la città di Cava-ion, - presente il sindaco Lorenzo Mario Sartori - e la stessa Antonio do Prado. Morando e Marchetti hanno preso contatto con la realtà impren-ditoriale ed economica locale. Ad Antonio Prado dove si parla dialetto veneto, si è svolta negli stessi giorni in cui era presente la delegazione ve-ronese, accolta con tutti gli onori, una festa della pasta.Ma soprattutto, è stato stretto un ac-cordo tra l’università di Erechim e l’Università di Verona per un inter-scambio tra i due atenei. L’intesa ri-entra in un accordo quadro tra i due atenei che rappresenta un punto di partenza su cui costruire scambi cul-turali particolarmente importanti per gli studenti veronesi che potranno prendere contatto con la realtà for-mativa brasiliana.

IN pRIMOpIANO

Alcune immagini della trasferta in Brasile dello scorso autunno cui hanno partecipato il presidente dell’Asso-ciazione Morando ed il vice Marchetti.Oltre ai contatti con gli amministratori, gli emigranti e gli imprenditori del luogo, è stato siglato un accordo con l’Univer-sità di Erechim.

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DICEMBRE 2013

IN pRIMOpIANO

Patto con l’Ateneo di Erechim Siglato il gemellaggio con l’Università di Verona. Intervista al Rettore Sartor

Si parte. Il “gemellaggio” tra le Università di Verona e di Erechim, in Brasile, sta per diventare realtà. Quella delle intese tra atenei veneti e facoltà presenti nelle città ove ri-siedono le nostre comunità maggior-mente attive è un’idea portata avanti e seguita da tempo dai Veronesi nel Mondo, che attraverso l’impegno del consigliere Nicolò Monaldi, delegato a seguire il progetto, hanno raggiunto questo importante primo traguardo. L’obiettivo è permettere di aumenta-re gli scambi di studenti tra i due Pa-esi, al fine di allargare la conoscenza del Veneto anche a quelle generazio-ni che ne hanno testimonianza solo “orale” da parte di parenti o amici. Al Rettore dell’Università di Vero-na Nicola Sartor, docente di Scienza delle Finanze, abbiamo chiesto di parlarci del significato dell’accordo.

Rettore Sartor, lei è stato eletto da pochi mesi, nel maggio 2013. Quanto è importante l’internazio-nalizzazione per il suo mandato?“L’internazionalizzazione è uno dei punti decisivi del mio programma ed è, del resto, un aspetto su cui le direttive del Ministero insistono giu-stamente da tempo. Tanto più ora, in un mondo globalizzato, non ci si può chiudere rispetto all’esterno, nella ristrettezza di una ambito nazionale che rischia di essere auto-referenzia-le e perciò inardirsi. Ossia non ci si può chiudere rispetto agli stimoli e alla ricchezza che vengono da realtà e culture internazionali e quindi, am-pliano e mettono in discussione noi stessi, soprattutto la nostra ricerca nonché la metodologia della stessa. E’ mia intenzione potenziare l’in-ternazionalizzazione e creare nuove occasioni di scambio: sia per quanto riguarda i docenti che gli studenti”.

Il Brasile ospita centinaia di mi-gliaia di oriundi: può attivarsi un interscambio corposo tra Verona e uno degli Stati del Brics con l’eco-nomia in maggiore crescita?“Il Brasile è una realtà particolar-mente interessante, sia per l’energia che gli viene dalla sua economia in crescita, sia per la tradizione di studi che, per esempio, in campo umani-stico, presenta aspetti per molti ver-si affini a quelli che si conducono in Italia e sono quindi già, per così dire, ‘predisposti’ al dialogo. Riten-go infatti che certe affinità facilitino l’interscambio e permettano di va-lorizzare le differenze. Con ciò non voglio dire che gli studi in campo umanistico debbano essere privile-giati in questo specifico interscam-bio, bensì che essi costituiscono già un ponte importante”. I Veronesi nel Mondo sono stati i promotori dell’accordo. Per l’in-ternazionalizzazione la collabora-zione tra Università e associazioni-smo che si occupa di estero è una via da seguire?“Non ci si può nascondere che la via regia per l’internazionalizzazione,

come del resto raccomanda la nor-mativa universitaria in materia, com-presa quella europea, è ovviamente il rapporto fra Atenei. Nel campo della ricerca, inoltre, sono in genere di-rettamente i ricercatori a mettersi in rapporto e ad attivare uno scambio. Io ho più volte dichiarato che sono favorevole a incrementare il proces-so di rapporti che si sviluppano dal basso, sul campo dei problemi scien-tifici e culturali, e nelle esperienze reali della ricerca e della docenza. Il confronto è una ricchezza soprattut-to se viene stimolato nel contesto di situazioni concrete. Nella misura in cui l’associazionismo può collabo-rare in questa direzione, allargarne l’orizzonte e farsi veicolo di istanze innovative, è una via da seguire, anzi, come ho detto, è già un ponte aperto. Si tratta, in fondo, di cooperare per diffondere le conoscenze e ‘contami-narle’ alla luce di scambi proficui che diano modo sia ai nostri ricercatori che ai nostri studenti di valorizzare le loro potenzialità intellettuali e di crescere. Ogni soggetto che collabori al successo di questa impresa è pre-zioso”. La via maestra è tracciata.

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ATTIVITàASSOCIATIVA

Il sogno dei giovani calciatoriPromesse argentine di origini italiane per dieci giorni a Verona

Si concretizzerà la prossima prima-vera, nel mese di maggio 2014 (da martedì 6 a venerdì 16), il proget-to dell’Associazione Veronesi nel Mondo in collaborazione con il Circolo “L’Arena” di Buenos Ai-res in Argentina per permettere a giovani provenienti da famiglie di origini italiane che vivono del Pa-ese sudamericano di venire in Italia al fine di approfondire la conoscenza della realtà veronese e sostenere un provino con le massime squadre della città scaligera, per dimostrare le loro capacità. Il progetto si chiama “Regaliamo un sogno”, ed è seguito dal consiglie-re dei Veronesi nel Mondo Sergio Ruzzenente; prevede uno stage di 10 giorni nei quali gli aspiranti campio-ni, di età compresa tra i 18 e i 20 anni, cercheranno di mettersi in mostra. Partner dell’iniziativa il Club Atléti-co Boca Juniors, noto come Boca Juniors, società polisportiva argen-tina con sede a Buenos Aires, prima squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati.Questo il programma di massima che comprende alcune partite di calcio e, negli ultimi giorni, una visita a Roma con udienza papale a Città del Vati-cano:

1° Giorno, 6 maggioOre 10,00 arrivo a Milano e breve vi-sita alla della città.Pomeriggio transfert per Verona pri-mo incontro con le famiglie in via Valverde.Serata da definire.

2° Giorno, 7 maggioIncontro con la direzione dell’Asso-ciazione Veronesi nel Mondo e visita alla Camera di Commercio di Vero-na. Incontro con l’Istituto Lavinia-Mondin di Verona.Partita di calcio Italia-Argentina per il “Trofeo Veronesi nel Mondo” pres-so il centro sportivo “Ex Glaxo” di Verona.Ore 18,00 visita alla Casa Madre, Messa con il Vescovo di Verona.Conviviale presso l’Istituto Lavinia-Mondin con i genitori italiani.

3° Giorno, 8 maggioPartecipazione alle attività didattiche presso la scuola Liceo Lavinia-Mon-din e dibattito in Aula Magna con i coetanei italiani.Per i genitori al seguito breve visita ad alcune cantine vinicole della Val-policella.Partita con Hellas Verona o Chievo Verona

4° Giorno, 9 maggioVisita alla città di Verona con guida privata. Visita ad alcune realtà pro-duttive della provincia di Verona.Serata da definire.

5° Giorno, 10 maggioVisita a VeneziaSerata da definire.

6° Giorno, 11 maggioMattina in famiglia.Stadio “Bentegodi” per assistere alla partita del campionato seria A “Hel-las Verona-Udinese”.Serata da definire.

7° Giorno, 12 maggioVisita Lago di Garda.Malcesine, Funivia Monte Baldo, Madonna della Corona con Santa Messa.

8° Giorno, 13 maggioPartenza da Verona

9°-10° Giorno, 14 e 15 maggioRoma, udienza con Papa Francesco presente una delegazione dell’Asso-ciazione Veronesi nel Mondo

11° Giorno, 16 maggioRientro in Argentina

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DICEMBRE 2013

Lo spirito dei veronesi e dei veneti che hanno fatto fortuna all’estero: da qui deve ripartire la nostra regio-ne per superare la crisi economica, secondo quanto è emerso dalla Con-sulta dei Veneti nel Mondo tenutasi a fine novembre a Cittadella (Padova), cui per la prima volta ha partecipato un Consultore veronese, il presidente dell’associazione Fernando Moran-do.Il programma della manifestazio-ne, realizzata in collaborazione con il Comune di Cittadella, prevedeva nella serata di venerdì 22 novembre una rappresentazione teatrale in dia-letto veneto, presso il teatro comuna-le trasmessa in diretta streaming per consentirne la visione in tutto il mon-do. Nella giornata di sabato 23 i due appuntamenti nevralgici: una tavola rotonda con l’assessore regionale al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, e la partecipazione, oltre a tutte le consulte, dei rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e delle categorie economiche, per discute-re sulle opportunità commerciali ed economiche che le comunità estere possono offrire per l’economia vene-ta. In contemporanea si è svolto un incontro dedicato al mondo giovani-le, in cui i ragazzi si sono confrontati, anche in videoconferenza con giova-ni di diverse parti del mondo, sulle problematiche e sulle criticità che comporta il lavoro all’estero. fanno parte della nostra identità”.I lavori della Consulta sono termi-nati sabato alle ore 13, alla presenza del Presidente Zaia, al quale è stato consegnato il documento conclusivo contenente le valutazioni, le determi-nazioni e le proposte riguardanti le problematiche dell’emigrazione.La Consulta 2013 (quella del 2012 era stata ospitata da Verona) in cui

Una “rete” contro la crisiA Cittadella la Consulta dei Veneti nel Mondo: «fare squadra, senza confini»

siedono i rappresentanti di tutte le associazioni dei veneti sparsi per il mondo, ha fatto da megafono ai ve-neti iscritti all’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, in tutto 320 mila. In realtà quelli censiti dalle associa-zioni, che tengono conto anche dei discendenti fino al quinto grado, su-perano i 6 milioni. “Una rete straordinario, un altro Ve-neto all’estero - ha sottolineato nel suo intervento il presidente della Regione Luca Zaia, figura al vertice della Consulta - che se ben organiz-zato e utilizzato può rivelarsi effica-cissimo come motore culturale per gli studenti ma anche, e soprattutto, come trampolino di lancio per gli im-prenditori”. Poi Zaia ha detto che “i veneti deb-bono imparare dagli ebrei: conosco bene la comunità ebraica, la frequen-to, la stimo e resto sempre stupito di come riescano non solo a rimanere in contatto e a coltivare la loro identi-tà dovunque si trovino, ma anche di come siano solidali gli uni con gli

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altri e collaborativi. Ecco, vorrei che i veneti nel mondo fossero come gli ebrei nel mondo”. Luciano Sacchet, discendente di bellunesi, imprenditore in Uruguay e vice presidente della Consulta ha rivelato che “il mercato del Suda-merica si sta espandendo in modo straordinario e vamta ancora grandi potenzialità inespresse. Ebbene, se un’impresa veneta volesse vendere i suoi prodotti in Brasile troverebbe difficoltà insormontabili, a comin-ciare dai dazi. Ma se quella stessa impresa potesse contare su una filia-le in Uruguay, allora entrerebbe nel Mercosur, il mercato latinoamerica-no, e il problema sarebbe risolto. E noi siamo pronti a prenderci parte del rischio”. Dunque in Brasile, dove il Rio Gran-de do Sul si considera l’ottava pro-vincia veneta, il mercato conta 200 milioni di potenziali clienti. La vici-na Argentina è a quota 45 milioni. Insomma, anche la Consulta dei Ve-neti sta diventando uno strumento per

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rilanciare l’economia di una regione oggi alle prese con difficoltà un tem-po impensabili. Uno dei momenti salienti della Consulta è stato la tavola rotonda “L’imprenditoria estera apre le porte all’imprenditoria veneta: scenari di possibili collaborazioni future” che ha visto la partecipazione degli espo-nenti delle categorie economiche lo-cali; con l’occasione è stato promos-so proprio il portale globalven.org. “Sul sito - ha spiegato Riccardo Gia-comin, che per l’associazione Veneti nel mondo si occupa dell’area giova-ni - si possono trovare le schede degli imprenditori e delle loro aziende. At-tualmente c’è la presenza per il 70% di veneti all’estero, mentre quella italiana è al 30%; è stato pensato per creare link tra varie esperienze e in-tuizioni, vogliamo aprire possibilità e mercati. Ci siamo scambiati tanti biglietti da visita, oltreoceano c’è vo-glia di collaborare”. www.globalven.org è dunque un luogo virtuale in cui far incontrare studenti e imprenditori, mettendo in contatto chi sta per partire con chi è pronto a dargli una mano. Nel portale ci sono già alcuni imprenditori di ori-gine veronese come il presidente del Circolo di Erechim Pericles Puccini Jr. Grazie anche a questi supporti, l’on-data migratoria del Duemila può ave-re partenze e approdi assai diversi da quelli di quelle che l’hanno precedu-ta, a fine Ottocento e poi nel primo e nel secondo dopoguerra. “Ci sono ragazzi che lavorano a Bruxelles e ogni domenica pranzano a casa con mamma e papà...” ha ricordato Zaia, mentre Sacchet non ha risparmiato qualche battuta al vetrolio: “Qui in Veneto c’è troppo individualismo, dovete recuperare lo spirito di comu-nità e solidarietà che noi all’estero conserviamo ancora forte”.Significativo il commento di un con-sultore: “Un tempo noi veneti guar-davamo gli emigrati dall’alto in bas-so, perché vivevamo nella prosperità, ora invece sono loro che ci dicono “siamo qui per aiutarvi”, per dare nuove prospettive”.

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3,3 milioni di emigranti in cento anni. Tanti furono i veneti partiti per il mon-do tra il 1876 e il 1976. Di gran lunga i più numerosi tra gli emigrati italiani. Tre milioni partiti per fondare nuove e ricche comunità che tutt’ora rappre-sentano ‘l’altro Veneto’: quello al di là del mare, dove i quasi cinque milioni di emigrati e oriundi non hanno dimenticato né la lingua né le tradizioni della loro terra d’origine.L’emigrazione veneta è stata un’epopea silenziosa. La sua più grande testi-monianza, nei campi coltivati a vite in Brasile come nei deserti australiani trasformati in giardini, è nel segno profondissimo che i nostri emigrati ebbero sulla storia e l’economia dei Paesi che andarono a popolare. Di forza, sicura-mente, gli immigrati veneti, impiegati come braccianti nelle piantagioni bra-siliane, come operai nella nascente industria tedesca di fine ottocento o come minatori in Belgio e Svizzera, dovettero averne molta. Solo il viaggio transo-ceanico, divenuto la principale forma di emigrazione dal 1876, consisteva in lunghe settimane nella stiva spoglia di una nave senza mobilio né cuccette e in condizioni igieniche “infernali”. Ma, al di là della loro indole di lavoratori, i veneti avevano con loro un poten-te alleato: la fame. Perché il Veneto, che sotto l’Austria era ancora una delle province più ricche della penisola, dopo l’annessione del 1866 precipitò in un declino agricolo che, ancora negli anni sessanta di questo secolo, ne denotava la povertà e l’arretratezza. Le cause del declino sono molte, dalle tasse sul macinato alla politica di dazi commerciali contro la Francia. Ma le vittime di una situazione economica furono principalmente braccianti e piccoli pro-prietari terrieri . Le prime esperienze migratorie, perciò, si indirizzarono proprio verso Vien-na e l’Europa centrale, forse seguendo la traccia di movimenti stagionali e flussi commerciali precedenti l’unificazione. Si trattava di una emigrazione temporanea, nella quale partivano solo i capifamiglia che, come emerge dai racconti dello scrittore Mario Rigorni Stern, stavano assenti una stagione per rimpinguare il bilancio familiare. Dal 1876 iniziò un diverso tipo di emi-grazione veneta, a carattere stanziale e non più temporaneo. Meta preferi-ta: Argentina, Uruguay e Messico, ma, soprattutto, gli Stati meridionali del Brasile. Dal 1876 alla fine del secolo i veneti emigrati raggiunsero, perciò, le novecentomila unità. Il flusso, con il passare degli anni si indirizzò anche verso gli Stati uniti e nazioni europee. Nel resto dell’Italia, con il passare degli anni, le migliorate condizioni economiche, la prima guerra mondiale e, infine, l’ascesa del fascismo ridussero il flusso migratorio. Il Veneto faceva eccezione e l’emigrazione riprese subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Nasce il secondo flusso migratorio, indirizzato verso le usuali mete di Belgio – dove nel 1956 avvenne il disastro minerario di Marcinelle – Svizzera e Ger-mania con un importante novità: l’Australia. A partire dagli anni cinquanta, anche quel continente comincia ad essere interessato da una significativa emi-grazione veneta che si sposò felicemente con la peculiarità della sua storia.

VENETO, 3 MILIONI 300 MILA EMIGRANTI IN 100 ANNI

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Festa grande per il Circolo L’Arena di Buenos Aires. Domenica 3 di no-vembre, presso il Circolo Ricreativo La Trevisana, col salone riempito da circa 350 persone, la comunità ve-ronese in Argentina ha festeggiato il suo 40mo anniversario in un clima di gioia.Erano presenti diverse autorità tra cui il Console Generale D’Italia Giusep-pe Scognamiglio, l’Addetto Scientifi-co dell’Ambasciata d´Italia Gabriele Papáro, i Presidenti delle Associazio-ni Venete di Bs. As, la Presidente del CO.MI.TES. di Bs. As. Cavv. Gracie-la Liano, il Presidente di FE.DI.BA. Dario Signorini, gli amici veneti del-le altre associazioni italiane, ed altre autoritá: il Direttore della scuola Cri-stoforo Colombo, il Rettore dell’Uni-versità di Palermo e dell’Istituto Car-los Steeb, Suor Ancilla Seno e Suor María Visentin della Congregazione delle Suore della Misericordia di Ve-rona. Insomma, tutta una grandissima famiglia che si è riunita a festeggiare tanti anni di presenza in Argentina.

Tante le sorprese della giornata:Viaggio Ragazzi, presenza della de-legazione:Alla festa era presente un gruppo di ragazzi che frequentano l’Istitu-to Carlos Steeb, che l’anno scorso hanno vinto la coppa Coca Cola di futbol, e che nel 2014 saranno pro-tagonisti di un viaggio in Italia (“Re-galiamo un Sogno”, si veda l’articolo a pag.14), come esperienza di co-noscimento e sport, con incontri con ragazzi della stessa etá, del Chievo Verona e dell’Hellas Verona, ospiti dall’Associazione Veronesi nel Mon-do e di famiglie veronesi. Attestati di benemerenza: Durante la giornata sono stati conse-

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“L’Arena”... argentina in festa Il Circolo di Buenos Aires ha celebrato il 40mo anniversario, targa a Stizzoli

gnati diplomi di benemerenza a tut-te le persone ed aziende che da sette anni collaborano come sponsor nelle manifestazioni liriche che si svol-gono due volte l’anno. Senza il loro contributo sarebbe impossibile con-cretizzare tali eventi con artisti del teatro Colon, come pure il sempre di-sponibile salone Gino Barbieri, delle Suore della Misericordia di Verona.

Presentazione del concorso scienti-fico letterario:Alla presenza del dott. Gabriele Pa-paro, è stata presentata l’edizione

2014 del Concorso Scientifico Lette-rario per giovani dai 16 ai 32 anni, con tre tematiche tra cui scegliere (tema: “l’influenza della Scienza e la Cul-tura Italiana in Argentina”); la pre-miazione si svolgerà verosimilmen-te la seconda quindicina di Marzo, nell´ambito dell’Ambasciata D’Italia. Il coinvolgimento ha interessato tutte le Universitá dell’Argentina, le Scuo-le Italiane, la Dante Alighieri e l’Isti-tuto Italiano di Cultura.

Durante la festa la musica è stata mol-to apprezzata ed ha fatto ballare tutti i

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numerosi partecipanti. Momento particolarmente toccante quello in cui María Inés Tarelli, se-gretaria dell’Associazione Veronese L’Arena di Buenos Aires, per suggel-lare il 40mo anniversario dell’Asso-ciazione, ha consegnato una targa al presidente Luciano Stizzoli leggendo il seguente testo: “Oggi consegnamo un riconoscimento molto specia-le. Molto caro per noi come as-sociazione. Questo omaggio si fa ad uno che non dorme. A uno che ha un’energia che raddoppia quella di tutti noi assieme. A uno che bussa tutte le porte, che cerca ogni oppor-tunità e la mette in atto, la fa realtà. È uno che ti chiama alle 7 del mattino perché sta pensando come risolvere un problema. È uno che ha la forza e la decisione. È venuto dall’ Italia, da Verona, da molto piccolo. In bar-ca, ad incominciare una vita in que-sta terra, lasciando famiglia e sogni indietro. Guardando sempre avanti. Con il tempo è diventato una figura significativa della nostra collettivitá italiana in Argentina. Nessuno può negare la sua rappresentatività. Lo conoscono tutti. Tutti sanno della sua attività nelle associazioni italiane che diffondono la cultura italiana nel nostro paese. Basta guardare il suo lavoro con le opere, concorsi, corsi, viaggi... Questo ringraziamento è per un gran-de amico: il nostro Presidente, Signor Luciano Stizzoli”. Nell’occasione la segretaria era af-fiancata dal Vicepresidente dell’As-sociazione Danilo Perazzini, dal resto della Commissione Direttiva, e da più di 350 persone che applau-divano calorosamente il Presidente Luciano Stizzoli, cui è stata conse-gnata una bellissima targa in oro 24 carati, contenenete il seguente testo: “Per una vita dedicata alla diffusio-ne dei valori dell’italianità riflessa, il riconoscimento ed il ringraziamento di tutta una Associazione ma anche di tutta una comunità che lo vede ogni giorno lavorare senza sosta per la dif-fusione della nostra cultura”. Un meritatissimo omaggio che rico-nosce la figura molto rappresentativa

di Stizzoli nella collettività.L’Associazione Veronese L’Arena di Buenos Aires ringrazia per la presen-

za i tanti amici che sono venuti anche da lontano per festeggiare e ricordare con orgoglio le radici.

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Il circolo Veronesi nel Mondo val d’Alpone lo scorso 2 Giugno ha vo-luto incontrare Veronesi e Vicentini a Charleroi Belgio in occasione della festa italiana nella piazza di Momti-gnies sur Sambre. Alla cerimonia d’apertura sono sfi-late le autorità, il Sindaco, il Console Italiano, portando loro un saluto, ri-chiamando la fratellanza tra le co-munità di italiani e le comunità di italiani residenti in Belgio.Nell’invito dei circoli Veronesi e Vi-centini di Charleroi a partecipare alla festa si sottolineava l’importanza di poter portare con noi dei prodotti ti-pici veronesi. Così sono partiti per la festa in Bel-gio in tre: Luigino Confente, Gra-ziano Marcazzan, Emilio Perazzolo con un furgone carico di ciliegie, for-maggio, miele, vino Durello di San Giovanni Ilarione, riso veronese. Al loro arrivo in Belgio dopo 13 ore di viaggio, sono stati accolti con calore da Lino Stoppele e Gabriel Caliaro responsabili dei circoli di Veronesi e Vicentini a Charleroi. Durante le due giornate di festa hanno incontra-to e chiaccherato a lungo con tanti Veronesi, Vicentini, Veneti, Italiani residenti in Belgio. I prodotti portati dall’Italia son finiti prima della fine della festa. Con i circoli Italiani in Belgio visto l’entusiasmo ci si è ri-promessi di ripetere la festa e magari anche più di una volta.“Quando si incontrano dei nostri emigrati, che sia in Italia o che sia fuori dall’Italia, s’accende in noi e in loro un sentimento d’emozione e gioia dovuto a tante vicessitudini”. spiega Confente. “Per queste ragioni, noi circoli as-sumiamo valore e importanza nelle comunità in cui viviamo”.

Festa italiana in BelgioVeronesi e vicentini il 2 giugno a Charleroi

LUTTI. È scomparsa Graziella Beltramevicepresidente del Circolo di CharleroiIl 3 novembre 2013, Graziella Beltrame, la nostra cara VicePresidente dell’As-sociazione Veronesi nel mondo circolo di Charleroi, ci ha lasciati.Niente si è potuto fare contro una breve e penosa malattia. Troppo bruscamente Graziella e stata strappata a l’affetto dei suoi cari, entrando così in un’altra vita che gli auguriamo felice.Graziella era nata nel 1941 a San Giovanni Ilarione. La famiglia Beltrame farà parte di quella emigrazione di massa che spinse molti italiani a trasferirsi all’estero. In questo caso a Charleroi, in Belgio.Dopo avere frequentato con successo la scuola magistrale, Graziella fece una bella carriera professionale in quanto insegnante, mostrando le sue qualità uma-ne e pedagogiche.Nel fratempo Graziella incontrò Leonida Di Giusto, friulano, l’uomo che gli sarà accanto per una vita condivisa fra amore e affetto. Si sposarono ed ebbero due figlie Aurore e Laurie. Leonida fa parte del comitato del circolo di Charleroi in quanto Consigliere.Graziella diceva che voleva vedere crescere le sue nipo-tine Lila e Alicia. Purtroppo la malattia si è impadronita della sua persona, e per Graziella la felicità di essera non-na si è riassunta a qualche mese. Troppo poco tempo per assaporare una meritata felicità.Da quatro anni Graziella era la Vice presidente dell’As-sociazione Veronesi nel Mondo - circolo di Charleroi, al quale ha consacrato tempo e disponibilità.I membri del comitato ve lo diranno: senza Graziella niente sarebbe stato possi-bile. Il suo senso di organizzatrice era immenso. Il suo impegno nel seno dell’as-sociazione Graziella lo ha vissuto con passione intensa.Aldilà di ogni superlativo, insufficiente per definire la grande bontà, l’immensa generosità di Graziella, ne aggiungo un altro: Altruismo. Là dove c’era bisogno di aiuto, di conforto, di dono di sè, Graziella non mancava.Ciao Graziella.

Lino Stoppele presidente Circolo Veronesi nel Mondo di Charleroi

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1. “Arena”di Challes Les EauxPresidente - Marina Raguzzi

1. LussemburgoPresidente - Vito Spinosa

1. Johannesburg - Sud AfricaPresidente - Claudio Marangoni

L’associazione

I CIRCOLI NEL MONDOiscritti in Regione Veneto

I CIRCOLIiscritti all’ASSOCIAZIONE VERONESI NE MONDO

SEZIONI STACCATE DI VERONA

1. Griffith - AustraliaPresidente - Rosetta Rossi

1. Buenos AiresPresidente - Luciano Stizzoli

1. Charleroi - BelgioPresidente - Lino Stoppele2. Liegi - BelgioPresidente - Giovanni Cielo3. Limburgo - BelgioPresidente - Bruno Vaona

1. “San Zeno” du San PaoloPresidenteFlangini Laurini Carla2. Porto Alegre - BrasilePresidenteMilanez Josè Francisco

1. “Scuola di S.Marco in Albion”LondraPresidenteAlessandra Giacon TondelliReferente per i VeronesiProf. Gianfranco Nobis

1. Ass. Veronesi “Arena”MaastrichtPresidente - Braggion Luigi

1. Muscel - RomaniaPresidente - Cristina Dobrin

1. Rorschach - San Gallo SvizzeraPresidente - Omero Allegrini

1. Santha Fé - ArgentinaPresidente - Susanna Colombo

1. Antonio Prado - BrasilePresidente - Fernando Roveda2. ErechimRio Grande do Sul - BrasilePresidente - Pericles Puccini

1. Melbourne - AustraliaPresidente - Renzo Zanella2. Adelaide - AustraliaPresidente - Pietro Chesini3. Sidney - AustraliaPresidente - Mike Grigoletti

1. Washington - USAPresidente - Anna de Santi

Sezione ValpolicellaRappresentante

Benito Scamperle

Sezione ValdalponeRappresentante

Luigino Confente

Sezione PianuraRappresentanteMirko Bertoldo

Sezione Baldo - GardaRappresentanteEnzo Monego

Sezione LessiniaRappresentanteAldo Corradi

1. Montreal - CanadaPresidente - Amedeo Prezzi

DICEMBRE 2013

Il presidente dei Veronesi nel Mondo Fernando Morando, il vicepresidente Benito Marchetti e Luigino Confente si sono recati in visita al monumento all’emigrazione di San Giovanni Ila-rione.Tra il 1876 e il 1925, in cinquant’an-ni di movimenti politici, guerre ed industrializzazione, sono emigrati 15 milioni di italiani, 8 dal Nord e 7 dal Sud. San Giovanni Ilarione e i territo-ri limitrofi, la Lessinia in particolare, furono molto interessati al fenomeno migratorio.Inizialmente era una emigrazione “a gruppi”, addirittura a volte partivano abitanti di un intero paese.In seguito, fu un’emigrazione “spar-sa”, cioè ognuno andava per la pro-

pria strada, lasciandosi la propria fa-miglia e i propri amici alle spalle.Nei paesi che li accoglievano, gli emigranti si adattavano a qualsiasi lavoro.Ancora oggi, moltissime persone, nate a San Giovanni Ilarione e din-torni, vivono all’estero, soprattutto in Belgio: parecchi di loro hanno fatto fortuna nel lavoro e si sono stabiliti in quei luoghi lontani con le loro fa-miglie, senza fare più ritorno al paese nativo.

C’era anche una rappresentanza dell’Associazione Veronesi nel Mon-do al Raduno dei Soccorritori del Va-jont che si è svolto il 15 settembre, pochi giorni prima che ricorresse il 50mo anniversario della tragedia in cui, il 9 ottobre 1963 hanno perso la vita 1.917 persone: il vicepresidente Benito Marchetti ha partecipato al Raduno insieme a Daniela Mondar-do di Urussanga, Brasile, città dello Stato di Santa Caterina gemellato con Longarone: Marchetti l’aveva incon-trata in occasione del Trail Brasile 2013.Ben 5.000 le persone, tra soccorri-tori, famigliari, superstiti, autorità, forze dell’ordine, rappresentanti di comuni, di province e di regioni, dello Stato, arrivate a Longarone per il grande raduno degli Angeli del Vajont, i soccorritori che 50 anni fa

furono impegnati per mesi a ritrova-re corpi, a seppellirli, a tirare via dal fango del Vajont pezzi di vita. Al termine della manifestazione è av-venuta la consegna degli attestati ai soccorritori da parte dei sindaci dei quattro Comuni del Vajont coinvolti nella tragedia.

San Giovanni IlarioneIl monumentoricorda il fenomenomigratorio

Vajont 50 anni dopo: al raduno dei soccorritoripartecipa il vicepresidente dei Veronesi nel Mondo

IN BREVE

1. “Arena”di Challes Les EauxPresidente - Marina Raguzzi

1. LussemburgoPresidente - Vito Spinosa

1. Johannesburg - Sud AfricaPresidente - Claudio Marangoni

L’associazione

I CIRCOLI NEL MONDOiscritti in Regione Veneto

I CIRCOLIiscritti all’ASSOCIAZIONE VERONESI NE MONDO

SEZIONI STACCATE DI VERONA

1. Griffith - AustraliaPresidente - Rosetta Rossi

1. Buenos AiresPresidente - Luciano Stizzoli

1. Charleroi - BelgioPresidente - Lino Stoppele2. Liegi - BelgioPresidente - Giovanni Cielo3. Limburgo - BelgioPresidente - Bruno Vaona

1. “San Zeno” du San PaoloPresidenteFlangini Laurini Carla2. Porto Alegre - BrasilePresidenteMilanez Josè Francisco

1. “Scuola di S.Marco in Albion”LondraPresidenteAlessandra Giacon TondelliReferente per i VeronesiProf. Gianfranco Nobis

1. Ass. Veronesi “Arena”MaastrichtPresidente - Braggion Luigi

1. Muscel - RomaniaPresidente - Cristina Dobrin

1. Rorschach - San Gallo SvizzeraPresidente - Omero Allegrini

1. Santha Fé - ArgentinaPresidente - Susanna Colombo

1. Antonio Prado - BrasilePresidente - Fernando Roveda2. ErechimRio Grande do Sul - BrasilePresidente - Pericles Puccini

1. Melbourne - AustraliaPresidente - Renzo Zanella2. Adelaide - AustraliaPresidente - Pietro Chesini3. Sidney - AustraliaPresidente - Mike Grigoletti

1. Washington - USAPresidente - Anna de Santi

Sezione ValpolicellaRappresentante

Benito Scamperle

Sezione ValdalponeRappresentante

Luigino Confente

Sezione PianuraRappresentanteMirko Bertoldo

Sezione Baldo - GardaRappresentanteEnzo Monego

Sezione LessiniaRappresentanteAldo Corradi

1. Montreal - CanadaPresidente - Amedeo Prezzi

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Dopo una lunga e apprezzata tournèe in Brasile, il coro “La Parete”, fonda-to nel 1966 e formato da cantanti del-la provincia veronese, è rimasto bloc-cato per oltre 50 ore all’aeroporto di Porto Alegre, città del Brasile meri-dionale. Si erano esibiti negli Stati di Santa Caterina, Rio Grande do Sul e Paranà invitati dal FAINORS Federa-zione Veneta, insieme con il Circolo di Veronesi Erechim e con la colla-borazione di “Circoli” Trevisani, Vi-centini, Padovani, Belluno, veneti e Giovere.Dovevano decollare il 28 novembre sera per arrivare in Italia il 29 matti-na. Ma quella sera l’aereo non è riu-scito a partire e ha rischiato di schian-tarsi alla fine della pista, salvato solo dalla bravura del pilota. Il gruppo dei 36 veronesi è stato pro-tagonista di un episodio che ha sfio-rato la tragedia. Un guasto al motore, al momento della partenza dell’aereo, dopo i ripe-tuti rinvii della sera del 28, ha messo a dura prova la bravura del pilota che con una brusca frenata ha bloccato il velivolo arrivato quasi a fine pista.Il gruppo La Parete era partito il 14 novembre dall´aeroporto di Milano Malpensa con rotta, Lisbona-Porto Alegre. Oltre a Erechim, il coro si è esibito a Santa Maria, Concord / SC, Colombo / PR e Urussanga / SC sem-pre con l’organizzazione incaricata di associazioni italiane / venete locali.

Il presidente dei Veronesi nel Mondo di Montreal Amedeo Prezzi ha re-centemente incontrato il Presidente onorario del Circolo Rudy Marcolini e il Segretario Alberto Massi conse-gnando loro il gagliardetto dell’Hel-las Verona.Le sorti della squadra cittadina, tor-nata proprio quest’anno protagonista in serie A, stanno molto a cuore agli emigrati veronesi e la consegna del gagliardetto lo dimostra.

Ritornano a marzo, prima di Vinitaly, i tradizionali concorsi che premiano i migliori vini del mondo e le bottiglie più belle. Il 21° Concorso Enologico Internazionale si svolgerà dal 26 al 30 marzo 2014, un ritorno al passato che garantisce un traino di immagi-ne da Vinitaly alla fine dell’anno per i prodotti vincitori appena messi in commercio e una garanzia per i bu-yer. Svolgimento il 14 marzo per il 18° Concorso Packaging.“Dopo l’edizione del ventennale, spostata a novembre nel 2012 per dare maggiore spazio e visibilità all’evento con un’organizzazione più distesa e programma più ricco di eventi”, spiega Giovanni Mantova-ni, direttore generale di Veronafiere, “nel 2014 torniamo alla calendarizza-zione pre-Vinitaly che caratterizza la competizione fin dai suoi esordi”.La scelta delle date a pochi giorni dell’apertura della più importante fie-ra internazionale dedicata al vino, in programma dal 6 al 9 aprile, è infatti quella più strategica da punto di vista del marketing, perché consente alle aziende vincitrici di medaglia o di menzione di presentare i nuovi pro-dotti già fregiandosi dei premi con-quistati.Un traino di immagine importante per tutto l’anno, ma anche una ga-ranzia per i buyer internazionali sul-la qualità dei nuovi vini immessi sul mercato ma ancora non conosciuti.

Coro “La Parete”,15 giorni di tournèe nel Brasile “italiano”con brivido finale

Circolo di Montreal,il presidente Prezziha incontrato Rudy Marcolini

I migliori vinidel mondo a Veronaper il 21mo concorso enologico

IN BREVE

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DICEMBRE 2013 1. 231.

045 8677528

IMPIANTO EOLICO RIPARBELLA (PI)Potenza elettrica installata20 MegawattEnergia annua per 15.000 famiglieEmissioni C02 evitate 19.000 ton/anno

ENERGIA PULITA PER VERONA

Ogni anno Agsm produce oltre 250 milioni di kilowattora di energia pulita, risparmiando all’ambiente l’emissione di

quasi 120 mila tonnellate di anidride carbonica

www.agsm.it

CENTRALE IDROELETTRICA TOMBETTAPotenza elettrica installata11 MegawattEnergia annua per 12.000 famiglieEmissioni C02 evitate 21.000 ton/anno

CENTRALE IDROELETTRICA MASO CORONAPotenza elettrica installata 40 MegawattEnergia annua per 15.000 famiglieEmissioni C02 evitate 19.000 ton/anno

CENTRALE IDROELETTRICA SAN COLOMBANOPotenza elettrica installata26 MegawattEnergia annua per 10.000 famiglieEmissioni C02 evitate 12.500 ton/anno

CENTRALE FOTOVOLTAICA ZAMBELLIPotenza elettrica installata179 KilowattEnergia annua per 60 famiglieEmissioni C02 evitate 75 ton/anno

IMPIANTO EOLICO MONTE VITALBA (PI)Potenza elettrica installata6 MegawattEnergia annua per 4.000 famiglieEmissioni C02 evitate 5.000 ton/anno

IMPIANTO EOLICO CASONI DI ROMAGNA (BO)Potenza elettrica installata13 MegawattEnergia annua per 7.500 famiglieEmissioni C02 evitate 10.000 ton/anno

CENTRALE IDROELETTRICA DIGA CHIEVOPotenza elettrica installata1,55 MegawattEnergia annua per 2.500 famiglieEmissioni C02 evitate 3.200 ton/anno

CENTRALE FOTOVOLTAICA STADIO BENTEGODIPotenza elettrica installata996 KilowattEnergia annua per 300 famiglieEmissioni C02 evitate 375 ton/anno

CENTRALE FOTOVOLTAICA CONSORZIO ZAIPotenza elettrica installata3,778 MegawattEnergia annua per 1.240 famiglieEmissioni C02 evitate 1.550 ton/anno

CENTRALI FOTOVOLTAICHE SCUOLE VERONESIPotenza elettrica installata992 KilowattEnergia annua per 300 famiglieEmissioni C02 evitate 375 ton/anno

CENTRALE FOTOVOLTAICA BASE MILITARE RONCA’Potenza elettrica installata593 KilowattEnergia annua per 150 famiglieEmissioni C02 evitate 190 ton/anno

IMPIANTO EOLICO CARPINACCIO (FI)Potenza elettrica installata13,6 MegawattEnergia annua per 12.000 famiglieEmissioni C02 evitate 15.000 ton/anno

IMPIANTO EOLICO RIVOLI VERONESEPotenza elettrica installata8 MegawattEnergia annua per 6.000 famiglieEmissioni C02 evitate 7.500 ton/anno

1923

1958

1958

1984

2006

2009

2009

2009

2010

2012

2012

2012

2012

2013