vivere il miracoloso

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Vivere il Miracoloso http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17] Vivere il miracoloso La Quarta Via Gli Autori Contatti Blog Links Ultimi Articoli Le Danze Sacre I movimenti di Gurdjieff La sistematica formale dell'Enneagramma Lo scopo come cartina di tornasole La vita degli esercizi I più letti I Tipi Fisici Introduzione alla Psicologia della Quarta Via Il Mentire Esercizi TOOL BOX Il Ricordo di Sè You are in: Vivere il Miracoloso Le Danze Sacre Notizie - Ultime 10 Gennaio 2010 - Roma LE DANZE SACRE di G.I. Gurdjieff Gennaio 10, ore 19,00 Cost odel biglietto 7€ presso la sala Cantieri Scalzi sita in Via Pistoia 1B (zona San Giovanni) Dimostrazione delle danze sacre Condotte da Margit Martinu evento dal vivo al pianoforte Giovanna Natalini Anteprima di una dimostrazione/manifestazione di lavoro che verrà presentata nel Teatro Era di Pontedera il 24 gennaio 2010. In questa occasione si avrà l’opportunità di assistere, a Roma, ai Movimenti o Danze Sacre di Gurdjieff, presentati da un gruppo di persone condotte da Margit Martinu, che li lavorano da anni come pratica personale. Non si tratta di uno spettacolo, ma di una delle rare aperture al pubblico di un lavoro personale e di gruppo. Per informazioni O Thiasos Teatro Natura - Sala Cantieri Scalzi Tel/Fax : 0670306944 Cell. 3881726565 Email : [email protected] website : www.thiasos.it 24 Gennaio 2010 - Pontedera Concerto e dimostrazione delle danze sacre Vivere il Miracoloso l'esperienza della Quarta Via Psicologia Introduzione Il Ruolo dell'Uomo La Macchina Uomo Centri e Funzioni Stati di Coscienza Mancanza di Unità Gli Ostacoli Immaginazione Il Mentire Emozioni negative Identificazione Considerazione Parlare Inutile Conoscenza ed Essere Personalità ed Essenza Il Presente Ricordo di Sé La Frizione Attenzione Divisa Gli Scopi Scopo e cartina di tornasole Cosmologia La Legge del Tre Creazione Digestione Rigenerazione Eliminazione Crimine Guarigione La Legge del Sette Le fasi dell'ottava Ottave discendenti I corpi dell'Uomo Gli Idrogeni I Tipi Fisici Le Leggi La legge del Pendolo Lavoro Sono arrivato alla conclusione che se non possiamo esprimiamo le cose nel modo più semplice, vuol dire non le abbiamo realmente comprese. Rodney Collin “ La teoria dell’Armonia Conscia” MAR NOV FEB 13 2009 2010 2011 11 captures 10 Jun 08 - 3 Feb 11 Close Help

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Gurdjieff e quarta via, di tutto e del tutto

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    Ultimi Articoli

    Le Danze Sacre

    I movimenti di Gurdjieff

    La sistematica formale dell'Enneagramma

    Lo scopo come cartina di tornasole

    La vita degli esercizi

    I pi letti

    I Tipi Fisici

    Introduzione alla Psicologia della Quarta Via

    Il Mentire

    Esercizi TOOL BOX

    Il Ricordo di S

    You are in:

    Vivere il MiracolosoLe Danze SacreNotizie - Ultime

    10 Gennaio 2010 - Roma

    LE DANZE SACRE di G.I. Gurdjieff

    Gennaio 10, ore 19,00

    Cost odel biglietto 7

    presso la sala Cantieri Scalzi sita in Via Pistoia 1B (zona San Giovanni)

    Dimostrazione delle danze sacre

    Condotte da Margit Martinu

    evento dal vivo

    al pianoforte Giovanna Natalini

    Anteprima di una dimostrazione/manifestazione di lavoro che verr presentata nel Teatro Era di Pontedera il

    24 gennaio 2010. In questa occasione si avr lopportunit di assistere, a Roma, ai Movimenti o Danze Sacre

    di Gurdjieff, presentati da un gruppo di persone condotte da Margit Martinu, che li lavorano da anni come

    pratica personale. Non si tratta di uno spettacolo, ma di una delle rare aperture al pubblico di un lavoro

    personale e di gruppo.

    Per informazioni

    O Thiasos Teatro Natura - Sala Cantieri Scalzi

    Tel/Fax : 0670306944 Cell. 3881726565

    Email : [email protected]

    website : www.thiasos.it

    24 Gennaio 2010 - Pontedera

    Concerto e dimostrazione delle danze sacre

    Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via

    Psicologia

    Introduzione

    Il Ruolo dell'Uomo

    La Macchina Uomo

    Centri e Funzioni

    Stati di Coscienza

    Mancanza di Unit

    Gli Ostacoli

    Immaginazione

    Il Mentire

    Emozioni

    negative

    Identificazione

    Considerazione

    Parlare Inutile

    Conoscenza ed Essere

    Personalit ed Essenza

    Il Presente

    Ricordo di S

    La Frizione

    Attenzione Divisa

    Gli Scopi

    Scopo e cartina

    di tornasole

    Cosmologia

    La Legge del Tre

    Creazione

    Digestione

    Rigenerazione

    Eliminazione

    Crimine

    Guarigione

    La Legge del Sette

    Le fasi dell'ottava

    Ottave

    discendenti

    I corpi dell'Uomo

    Gli Idrogeni

    I Tipi Fisici

    Le Leggi

    La legge del

    Pendolo

    Lavoro

    Sono arrivato alla

    conclusione che se non

    possiamo esprimiamo

    le cose nel modo pi

    semplice, vuol dire non

    le abbiamo realmente

    comprese.

    Rodney Collin La

    teoria dellArmonia

    Conscia

    MAR NOV FEB

    132009 2010 2011

    11 captures10 Jun 08 - 3 Feb 11

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  • Vivere il Miracoloso

    http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17]

    clicca per vedere la presentazione

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    Imovimentidi GurdjieffLAVORO SU DI S - Principi

    Questo testo tratto dal sito

    http://www.gurdjieffmovements.it/

    Devi pensare, sentire e avere la

    sensazione di qualcosa prima che

    essa possa diventare reale per te.

    Per raggiungere qualcosa di reale

    necessario lavorare e praticare a

    lungo.

    (G.I. Gurdjieff)

    Le Danze Sacre e i Movimenti

    hanno un posto particolare

    nell'insegnamento di Gurdjieff. Egli

    ha proposto che l'uomo un essere

    frutto delle sue abitudini, delle sue

    reazioni e delle sue funzioni, le

    quali sono diventate automatiche.

    Non possibile rendersi conto,

    senza speciali condizioni, di quanto

    siamo prigionieri di queste forze.

    Le condizioni particolari, che

    vengono create in una classe,

    propriamente guidata di Danze

    Sacre o Movimenti, possono fornire

    un'esperienza diretta delle

    possibilit insite in noi stessi oltre

    quelle cui siamo divenuti abituati.

    Troviamo che possiamo raccogliere

    la nostra attenzione, che si pu

    nello stesso tempo essere

    consapevoli e avere una sensazione

    di se stessi pi globale; che la

    La sistematica formaledell'EnneagrammaLAVORO SU DI S - Principi

    Dal testo di Bennett "Studi sull'Enneagramma"

    1. Ogni processo che conduca da uno stato iniziale A ad uno stato

    finale B deve subire deviazioni e distorsioni dovute a interferenze

    ambientali.

    2. Soltanto con un sistema di compensazione costruito artificialmente

    si pu fare in modo che un processo continui a seguire un corso

    predeterminato.

    3. possibile individuare il punto di rischio in cui sia possibile

    correggere la deviazione del processo attraverso l'incidenza di un

    secondo processo CD, indipendente ma collegato, iniziato in quel

    punto.

    4. Il secondo processo richiede anch'esso un aggiustamento come il

    primo. Quando questo secondo aggiustamento EF stato

    applicato correttamente, il sistema viene portato in uno stato di

    armonia dinamica che pu continuare indefinitamente finch la

    costruzione si mantiene.

    5. I tre processi devono essere tali da fondersi e rinforzarsi tra loro

    dopo ogni punto di impatto reciproco.

    6. La costruzione dev'essere tale da determinare un'interazione di

    aggiustamenti oltre ai processi stessi. Questi ultimi producono il

    risultato, mentre la prima evita che la costruzione crolli o degeneri.

    Principi

    PartkDolg

    Principi 1

    Principi 2

    Riflessioni

    Gli Esercizi

    Introduzione

    Perch

    Funzione

    La vita degli

    esercizi

    I 48 di Gurdjieff

    Sulla

    Consapevolezza

    Sulla legge del

    Tre

    Fermare il

    Pensiero

    Ascolto Musicale

    Il Lavoro Immaginario

    TOOL BOX

    esercizi

    Scuole e Trappole

    Riflessioni sulla L7

    Traduzioni

    legge del Tre e la

    musica

    Nicoll - Considerazione I

    Nicoll - Considerazione II

    Ipnotismo

    La legge del Pendolo

    Il Senso della Vita

    L'ulitma ora - Gurdjieff

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  • Vivere il Miracoloso

    http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17]

    quiete della mente, la

    consapevolezza del corpo e un

    interesse del sentimento pu essere

    messo assieme e che questo risulta

    in uno stato di attenzione pi

    completa in cui la forza vitale

    sentita e si diventa sensibili alle

    influenze superiori. Il loro scopo

    di risvegliare una intelligenza pi

    fine, un pensiero pi chiaro e di

    avvicinarsi allo stato in cui il corpo,

    le emozioni e la mente sono

    collegati tra di loro dalla Presenza.

    Essi sono esercizi spirituali e

    devono essere studiati con il

    sostegno dello studio della

    applicazione delle idee di Gurdjieff

    nel contesto di un gruppo

    propriamente costituito. Senza

    questo sostegno i Movimenti spesso

    perdono il loro significato.

    Gurdjieff ha introdotto i Movimenti

    per la prima volta al gruppo che

    studiava con lui in Tiflis nel 1919 e

    gli insegn fino alla sua morte nel

    1949.

    L'insegnante prende una gran cura

    di trasmetterli senza abbellimenti o

    distorsioni.

    Lo scopocomecartina ditornasolePSICOLOGIA - Idee

    La "cartina di tornasole" un

    indicatore che cambia colore al

    contatto con un liquido

    rivelandoci parte della sua

    composizione (se acida o

    basica). Lo scopo pu avere la

    stessa funzione in collegamento

    alle idee del Lavoro in relazione

    alle quali stato formulato. Se,

    La vita degli eserciziLAVORO SU DI S - Esercizi

    La maggior parte degli esercizi ha un periodo di vita prima che

    diventino automatici, ad un certo punto entrano nelle parti

    meccaniche dei centri e non ci aiutano pi ad essere presenti, a

    infrangere gli automatismi del momento permettendoci di

    cambiare punto di vista. E' di grande importanza, ogni volta che

    iniziamo un esercizio, prestare molta attenzione a ci che causa in

    noi, se ci aiuta o meno ad essere pi presenti a ci che l'esercizio

    ci indica, come facciamo a ricordarlo ed a praticarlo, come lo

    intrerpretano le persone con cui stiamo lavorando e come lo

    mettono in pratica. Se questa memoria, dovuta all'esperienza

    dell'esercizio, sufficientemente forte possiamo notare quando

    esso iniza a perdere la sua forza.

    Leggi tutto...

    L'ultima ora -Traduzioni - Testi

    Ci stato segnalato che questo testo nonappartiene a G. I. Gurdjieff ma un falsodi E.J. Gold quindi considerare quantoscritto sotto non come direttadiscendenza da Gurdjieff. Resta un testoche pu essere interessante e di stimoloper chi desideri leggerlo.

    Ringrazio Daniele per la segnalazione e invito tutti i lettori a fare

    altrettanto se dovessero trovare inesattezze e errori nel sito, questo

    per fornire a tutti del materiale pi esatto.

    Questa una traduzione fatta da Maria Cristina Mondin di un interessante

    testo il cui originale lo potete trovare a questo link.

  • Vivere il Miracoloso

    http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17]

    ad esempio, ci viene detto che

    siamo meccanici, non abbiamo la

    padronanza di noi stessi e in

    realt reagiamo in maniera

    automatica, possiamo porci lo

    scopo di compiere una certa

    azione in maniera intenzionale

    come ad esempio cercare di non

    usare certe espressioni. Grazie a

    questo scopo possiamo verificare

    le difficolt che incontriamo

    nell'essere intenzionali, e

    possiamo osservare come

    l'abitudine a certi comportamenti

    derivi da una sedimentazione di

    atteggiamenti automatici creati

    negli anni e non per nostra

    volont.

    Leggi tutto...

    Lo ScopoPSICOLOGIA - Idee

    Lo scopo nel Lavoro sulla Quarta

    Via un soggetto di grande

    importanza, per questo verr

    trattato in diversi articoli con i

    quali cercheremo di sondare i

    diversi aspetti dell'idea di scopo.

    Innanzi tutto possiamo osservare

    che, anche nella vita di tutti i

    giorni, la mancanza di uno scopo

    porta ad una completa perdita di

    direzione. Quando ci troviamo a

    non sapere quale il passo

    successivo che vogliamo compiere

    spesso perch non siamo riusciti a

    mettere a fuoco lo scopo che ci

    siamo prefissi o abbiamo nutrito

    uno scopo immaginario che si

    dissolve nel confronto con la realt

    che ci circonda.

    Da questi pochi punti possiamo

    iniziare a delineare l'idea di scopo

    come una componente della nostra

    vita che ci d una direzione e una

    spinta verso qualcosa, ma anche

    come un illusione che ci porta a

    perderci se formulata in maniera

    errata.

    Un'altra caratteristica dello scopo

    consiste nellessere la base per

    attuare un processo di

    discriminazione in relazione a

    quello che ci circonda, quando

    Buona lettura.

    Traduzione dal russo di Alexandra Kharitonova, curatore ReijoOksanen testo svelato da Ilya Kotz & Avi Solomon delJerusalem Nyland Group

    Lultima ora della vita

    =============================

    Immagina di avere da vivere ormai solo pochi minuti, forse unora;in qualche modo hai scoperto esattamente quando morirai. Cosane faresti di questora preziosa della tua permanenza sulla Terra?Sarai capace di portare a termine tutte le tue faccende inquestultima ora? Hai unidea consapevole del modo in cui farlo?

    Lasciando andare il tuo ultimo respiro sarai soddisfatto di sapereche avrai fatto tutto il possibile in questa vita per esserecostantemente presente, sempre vibrante, sempre in attesa, comeil figlio in attesa del padre marinaio? Nel mondo manifesto tutto hail suo inizio e la sua fine. Nel mondo reale tutto sempre presenteed un bel giorno ti sar concesso di dimenticare tutto e di lasciareil mondo per sempre.

    La libert vale un milione di volte in pi di una liberazione (politica).Luomo libero, anche in schiavit, resta padrone di s. Ad esempio:se io ti do qualcosa, che so, unauto, senza carburante, lauto nonsi pu muovere. La vostra auto ha bisogno di un carburantespeciale, ma solo voi potete capire di quale carburante c bisognoe dove prenderlo.

    Dovete chiarire a voi stessi come digerire le mie idee e farle vostre,in modo che appartengano solo a voi. La vostra auto non pufunzionare con lo stesso carburante della mia. Io vi suggerisco solola materia prima. Voi dovete ricavarne quello che potete utilizzare.Quindi, con un po di coraggio, siediti e mettiti al volante.

    La vita organica molto fragile. Il corpo planetario pu morire inogni istante. Si trova sempre ad un passo dalla morte. E se vi dato di vivere un giorno in pi si tratta solo di una occasione che viviene data accidentalmente dalla natura. Se potrai vivere ancheuna sola ora in pi, puoi considerarti una persona fortunata. Dalmomento in cui siamo stati concepiti stiamo vivendo grazie ad untempo che ci stato prestato.

    Leggi tutto...

  • Vivere il Miracoloso

    http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17]

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    Il Lavoro

    I movimenti di Gurdjieff

    Questo testo tratto dal sito

    http://www.gurdjieffmovements.it/

    Devi pensare, sentire e avere la

    sensazione di qualcosa prima che

    essa possa diventare reale per te.

    Per raggiungere qualcosa di reale

    ...

    La sistematica formale dell'Enneagramma

    Dal testo di Bennett "Studi sull'Enneagramma"Ogni processo che

    conduca da uno stato iniziale A ad uno stato finale B deve subire

    deviazioni e distorsioni dovute a interferenze ambientali. Soltanto

    con...

    Ultimi Modificati

    Le Danze Sacre

    L'ultima ora -

    La sistematica formale dell'Enneagramma

    Esercizi TOOL BOX

    Il Senso della Vita

    abbiamo uno scopo da perseguire

    possiamo, in relazione ad esso,

    vedere quello che ci aiuta a

    raggiungerlo e distinguerlo da ci

    che ci ostacola, creando la

    potenzialit di scelta delle

    influenze o leggi sotto le quali

    porsi.

    Leggi tutto...

    Altri Articoli...

    Riflessioni sulla Legge del Sette

    Il Senso della Vita

    La legge del Pendolo

    SULL'IPNOTISMO

    Attenzione Divisa

    Considerazione Interna e Considerazione Esterna II

    Fine >>

    Pagina 1 di 4

    2007 - 2008 Vivere il Miracoloso tutti i diritti sono riservati. Per informazioni potete contattarci Per favore prima leggete il disclaimer.

  • Introduzione alla Psicologia della Quarta Via

    http://web.archive.org/web/20101110232450/http://www.vivereilmiracoloso.com/intro.html[12/11/11 15:49:46]

    Vivere il miracoloso La Quarta Via Gli Autori Contatti Blog Links

    Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via

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    Introduzione alla Psicologia della Quarta ViaPSICOLOGIA - Idee

    Questa liberazione pu di fatto essere molto grande. Tutti gli uomini la desiderano e si sforzano di averla. Essa per non pu essere

    ottenuta senza la prima liberazione, una liberazione minore. La grande liberazione la liberazione dalle influenze all'esterno di noi.

    La liberazione minore la liberazione dalle influenze dentro di noi.

    Gurdjieff, Vedute sul Mondo Reale

    Per poterci liberare dalle "influenze dentro di noi" dobbiamo conoscere noi stessi, le parti di cui siamo composti e le loro

    manifestazioni. Questo lo scopo della psicologia. L'uomo di oggi non conscio di s, un momento un individuo e il momento

    successivo un altro e cos di seguito.

    Il Sistema considera detto uomo un essere incompleto, e lo studia in relazione al suo possibile sviluppo, viene detto che egli soltanto

    l'embrione di un livello pi alto d'Essere, e che pertanto errato attribuirsi caratteristiche che molto verosimilmente ancora non

    possediamo.

    Innanzitutto il Sistema fornisce una sorta di mappa per la macchina umana, sia delle sue componenti che del loro funzionamento.

    All'inizio del Lavoro ogni osservazione deve partire dal nostro tessuto psicologico, ossia dalla serie di manifestazioni inerenti al nostro

    mondo interiore.

    La pratica del Lavoro si fonda sul principio che, quando lo ricordiamo, dobbiamo sforzarci di essere consci di noi stessi; in questo modo

    realizzeremmo prima le impressioni che costantemente riceviamo e quindi le nostre risposte meccaniche a esse. I momenti di

    consapevolezza che cos creiamo, se collegati alle idee del Sistema, innescano la comprensione dei processi che si svolgono in noi e del

    loro perch. Grazie a questa comprensione inizieremo a elaborare nuovi atteggiamenti e a fissarli in noi per renderli parte

    dell'espressione del nostro Essere pi Reale.

    Per lavorare con il Sistema della Quarta Via necessario verificare due punti:

    1. Il livello minimo della propria consapevolezza.

    2. L'assenza di volont e unit.

    Una volta affrontati questi due punti possiamo iniziare lo studio di ci che utile e ci che dannoso alla struttura psicologica

    dell'uomo. E' presto detto: utile tutto quello che favorisce il nostro sviluppo, dannoso il suo contrario.

    Purtroppo questa idea difficile da realizzare perch una delle cattive abitudini che abbiamo quella di pensare senza scopo: il nostro

    pensiero semplicemente accade. Per il Sistema invece ogni riflessione o indagine deve avere un obiettivo specifico: quello di

    raggiungere la consapevolezza, che a sua volta collegata alla liberazione dalla meccanicit di ogni giorno.

    Lo studio di s deve essere pratico, e trova il proprio terreno d'azione nelle espressioni meccaniche concrete. Dobbiamo osservare ci

    che siamo, ci che si manifesta in noi e attraverso di noi, perch ogni illusione o menzogna non possono che generare ulteriori illusioni

    e menzogne.

    Il Lavoro prende corpo su pi lati simultaneamente, e non vi una parte che non possa esserene toccata.

    E' di fondamentale importanza tenere presente che il Sistema ha senso solamente per coloro che sanno di averne bisogno:

    dobbiamo renderci conto di languire in prigione

    dobbiamo desiderare di evadere

    dobbiamo avere amici che vogliono scappare

    Psicologia

    Introduzione

    Il Ruolo dell'Uomo

    La Macchina Uomo

    Centri e Funzioni

    Stati di Coscienza

    Mancanza di Unit

    Gli Ostacoli

    Immaginazione

    Il Mentire

    Emozioni

    negative

    Identificazione

    Considerazione

    Parlare Inutile

    Conoscenza ed Essere

    Personalit ed Essenza

    Il Presente

    Ricordo di S

    La Frizione

    Attenzione Divisa

    Gli Scopi

    Scopo e cartina

    di tornasole

    Cosmologia

    La Legge del Tre

    Creazione

    Digestione

    Rigenerazione

    Eliminazione

    Crimine

    Guarigione

    La Legge del Sette

    Le fasi dell'ottava

    Ottave

    discendenti

    I corpi dell'Uomo

    Gli Idrogeni

    I Tipi Fisici

    Le Leggi

    La legge del

    Pendolo

    Lavoro

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  • Introduzione alla Psicologia della Quarta Via

    http://web.archive.org/web/20101110232450/http://www.vivereilmiracoloso.com/intro.html[12/11/11 15:49:46]

    dobbiamo ricevere aiuto dall'esterno

    dobbiamo lavorare per scavare una galleria.

    Per il Sistema della Quarta Via la psicologia rappresenta la scienza pi antica.

    Al tempo in cui la psicologia era legata alla filosofia e alla religione, essa esisteva sotto forma di Arte. Poesia, Tragedia, Scultura,

    Danza e la stessa Architettura erano mezzi di trasmissione della conoscenza psicologia.

    Ouspensky, L'Evoluzione Interiore dell'Uomo (p. 23)

    La psicologia studia l'uomo nella sua possibile evoluzione, occorre pertanto risvegliare in noi la conoscenza delle leggi che governano

    l'Uomo e quanto lo circonda: in gioco il raggiungimento di una armonia generale. Nel momento in cui questo avvenisse, l'Uomo

    comincerebbe a rendere il dovuto, a "pagare" cio "il debito della propria esistenza".

    Le scienze contemporanee, quindi anche la "psicologia", approcciano l'uomo in maniera frammentata e ogni nuova acquisizione, non

    portando a un concreto sviluppo interiore, rimane esclusivamente un mero elemento di una moltitudine slegato dal Reale.

    La psicologia e la scienza dovrebbero affrontare l'evoluzione possibile dell'uomo creando le condizioni perch questa evoluzione abbia

    luogo, ma ci difficile perch l'uomo stesso costituisce il principale ostacolo a che questo avvenga.

    < Prec.

    Principi

    PartkDolg

    Principi 1

    Principi 2

    Riflessioni

    Gli Esercizi

    Introduzione

    Perch

    Funzione

    La vita degli

    esercizi

    I 48 di Gurdjieff

    Sulla

    Consapevolezza

    Sulla legge del

    Tre

    Fermare il

    Pensiero

    Ascolto Musicale

    Il Lavoro Immaginario

    TOOL BOX

    esercizi

    Scuole e Trappole

    Riflessioni sulla L7

    Traduzioni

    legge del Tre e la

    musica

    Nicoll - Considerazione I

    Nicoll - Considerazione II

    Ipnotismo

    La legge del Pendolo

    Il Senso della Vita

    L'ulitma ora - Gurdjieff

    Citazioni

    Abbiamo labitudine di dire che

    possibile conquistare il

    sentimento con la ragione, o

    volont o dovere. Un

    sentimento pu essere

    conquistato solo da un altro

    sentimento uno pi forte, un

    sentimento superiore.

    G. I. Gurdjieff

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  • Introduzione alla Psicologia della Quarta Via

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  • Il Ruolo dell'Uomo

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    Il Ruolo dell'UomoPSICOLOGIA - Idee

    Il ruolo di qualunque cosa analizziamo definito dalla relazione che interviene tra la cosa stessa e il contesto in cui osservata. Cos

    ad esempio il ruolo di un uomo rispetto a sua moglie quello di marito ed definito nel contesto del matrimonio. Come poi questo

    ruolo debba essere svolto un tema differente, espresso da un'ideale che pu variare completamente da persona a persona o in base a

    differenti modelli culturali.

    Ogni volta che ci domandiamo quale sia il ruolo che un soggetto interpreta in un momento e in una circostanza determinati, la prima

    cosa a cui dobbiamo riferirci il suo contesto. Ogni cosa partecipa di differenti contesti, il che la rende a sua volta partecipe di

    differenti ruoli. Inoltre non possiamo prendere un ruolo come assoluto e unico perch esso varia al variare delle circostanze, cos ad

    esempio il ruolo di marito si interrompe alla fine del matrimonio, anche se non per questo l'idea o concetto di marito cessano a loro

    volta.

    Possiamo aggiungere anche che ogni ruolo ha a che vedere con la circolazione e trasformazione dell'energia che interviene tra i

    differenti "attori" in una data circostanza. Ogni essere nella sua interazione con altre creature o elementi svolge una precisa funzione

    nella circolazione e trasformazione di differenti tipi di energia. Cos un animale prende parte al suo ambiente trasformando le sostanze

    nutritive in materiali utili ad altri esseri, e a sua volta rappresenta una fonte di nutrimento per animali di differenti specie, questo

    esempio della catena alimentare evidenzia lo scambio di energia che interviene fra specie che interpretano ruoli differenti nelle loro

    interazioni reciproche, come quello della preda e del predatore.

    Da quello che abbiamo definito fino adesso vediamo che il ruolo pu essere letto attraverso la sua rappresentazione simbolica, ogni

    simbolo infatti associato ad un ruolo, come ad esempio quello del marito, o del predatore, essi rappresentano un concetto o un

    gruppo di concetti che in base alla nostra personale formazione evocano una serie di risposte a una data situazione. In questo senso

    possiamo dire che un ruolo la gamma di risposte o azioni che un determinato soggetto si suppone esprimere in una precisa

    situazione. Per esempio secondo la cultura occidentale un marito considerato la persona che legata nel matrimonio a un altro

    individuo, e il suo ruolo supposto essere quello di aiuto e sostegno alla creazione e mantenimento di una famiglia, di fedelt e

    rispetto di sua moglie ed eventualmente educatore per i figli.

    Ovviamente questo ruolo differente da cultura a cultura e i simboli che associamo ai ruoli sono frutto delle nostre personali

    esperienze e conoscenze.

    Domanda: possono esistere dei simboli che trascendano la soggettivit di un individuo e che siano pertanto oggettivi, cio uguali per

    tutti? Pi avanti affronteremo una risposta.

    Una cosa di estrema importanza a questo punto considerare chi ha creato o crea i simboli. L'uomo un essere atipico se preso in

    relazione alle altre creature che popolano il pianeta, in quanto, oltre a condividere con esse le funzioni tipicamente animali di

    nutrimento, riproduzione e riposo, dotato di altre funzioni che lo rendono capace di interpretare e costruire i simboli dei ruoli e

    usarli per raggiungere i suoi obiettivi. Queste differenti funzioni si esprimono principalmente nella sua capacit di pensiero,

    comparazione, astrazione e creativit, che gli hanno permesso, nel corso dei millenni, di raggiungere conoscenze tali da "emanciparlo"

    parzialmente dalla condizione di animale, e, attraverso l'uso di certi utensili, di renderlo maggiormente "padrone" del proprio ambiente

    e in grado, entro certi limiti, di modificarlo.

    Un principio che necessario introdurre a questo punto che la mente umana, per come formata, non in grado di "inventare"

    qualcosa che non esiste, questo significa che ogni invenzione la scoperta di un principio o legge che gi esiste in natura, ma che non

    era ancora stato osservato o compreso. Quindi, grazie all'attivit della sua mente, che possiamo definire un organo ad alta

    specializzazione posseduto solo dall'uomo, egli in grado di percepire altre e molteplici relazioni tra i differenti esseri in modo da

    svelare differenti ruoli che si trovano in potenza nelle diverse creature. Egli in grado di vedere in semplici azioni qualcosa di pi,

    qualcosa che parte di quel contesto ma che solo lui in grado di comprendere e in quanto tale di usare ed eventualmente di

    Psicologia

    Introduzione

    Il Ruolo dell'Uomo

    La Macchina Uomo

    Centri e Funzioni

    Stati di Coscienza

    Mancanza di Unit

    Gli Ostacoli

    Immaginazione

    Il Mentire

    Emozioni

    negative

    Identificazione

    Considerazione

    Parlare Inutile

    Conoscenza ed Essere

    Personalit ed Essenza

    Il Presente

    Ricordo di S

    La Frizione

    Attenzione Divisa

    Gli Scopi

    Scopo e cartina

    di tornasole

    Cosmologia

    La Legge del Tre

    Creazione

    Digestione

    Rigenerazione

    Eliminazione

    Crimine

    Guarigione

    La Legge del Sette

    Le fasi dell'ottava

    Ottave

    discendenti

    I corpi dell'Uomo

    Gli Idrogeni

    I Tipi Fisici

    Le Leggi

    La legge del

    Pendolo

    Lavoro

    MAR NOV DEC

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    modificare.

    Se ricolleghiamo quanto abbiamo precedentemente osservato, cio che l'espressione di un ruolo implica una trasformazione di energia,

    ci possiamo domandare di che tipo di energia si nutre l'uomo nella sua attivit di osservatore e "lettore" del mondo che lo circonda.

    Egli, per sua natura, in grado di percepire i differenti ruoli insiti nel creato. E' dotato della la capacit di percepire un livello di

    energie sottili che rappresenta sia l'essere che l'essere in potenza di ogni creatura e dell'uomo stesso. Egli pu vedere il valore

    simbolico delle cose, quello che va al di la del tempo, il "nous" della creazione e le sue potenzialit .

    Ma questa capacit ha un prezzo, nel corso dei millenni l'uomo ha analizzato e osservato se stesso cercando di trovare una ragione al

    suo esistere e al ruolo del suo essere in relazione all'idea di creazione. La domanda pi difficile a cui rispondere quella della ragione

    della sua esistenza; perch un essere cos specializzato in grado di percepire il trascendente e l'immateriale delle cose se comunque

    destinato a finire come individuo?

    Da questo nato il ruolo della divinit ; se siamo stati creati in un certo modo deve esserci una ragione e un fine specifico. Se

    osserviamo la natura ci rendiamo conto che ogni creatura "stata creata" con un preciso fine, e quindi anche l'uomo con la sua

    capacit di percezione deve svolgere una precisa funzione nel tutto.

    A questo punto possiamo tornare alla domanda che abbiamo precedentemente posto, esistono dei simboli oggettivi, che non dipendono

    dalla soggettivit di chi li percepisce, che sono comuni a tutti gli uomini e a tutte le culture? E se si, quali sono?

    Sembra che questa domanda e ricerca quella che ha caratterizzato nel corso dei millenni la creazione e trasmissione di tutti gli

    insegnamenti esoterici. Da sempre l'uomo ha cercato la risposta e, in differenti contesti e periodi storici, diverse forme sono state

    create per trasmettere le risposte.

    Il principio di risposte oggettive rispetto a quello che il ruolo dell'uomo in differenti situazioni insito nella possibilit dell'uomo di

    conoscere se stesso, e di comprendere quale sia la sua potenzialit nel momento. Cosa vuole dire questo? Se prendiamo l'esempio del

    marito, possiamo osservare che una persona "normale" considera parte del ruolo di marito quello di essere fedele alla moglie, ma

    questo perch gli stato insegnato e detto fin da piccolo, di solito non perch egli comprenda profondamente cosa significhi. Quando

    cresce e si sposa, convinto che questa sia la cosa giusta, ma ad un certo punto incontra un'altra donna che lo fa innamorare, e quindi

    inizia a desiderare di avere una relazione con lei. In questo caso nella natura soggettiva dell'uomo ci che ha maggiore forza, cio il

    desiderio per un'altra donna, lo trascina, ed eventualmente, lo porta a sciogliere il matrimonio per iniziare un'altra relazione, fino a

    che possibile che un'altra donna lo affascina nuovamente e cos di seguito. Questo semplice esempio comune ai giorni nostri, mostra

    come un semplice principio soggettivo pu essere, in abbinamento alla non conoscenza di s, veicolo di un repentino cambiamento di

    ruolo, solo perch una parte con differente energia ci spinge in una direzione nuova. L'uomo dipende da quello che lo attira

    maggiormente, e una volta che un nuovo centro di gravit appare nel suo orizzonte egli lo segue immediatamente. Sempre in relazione

    al nostro esempio un uomo che conosce s stesso e i principi oggettivi collegati all'idea di unione fra uomo e donna, dello scopo di

    crescita e sviluppo di una tale unione, considerera il matrimonio come un passo estremamente importante che deve essere valutato e

    "costruito intenzionalmente" prima di essere messo in atto. Se si sposa in coscienza, sar in grado di fronteggiare la natura "animale"

    ed automatica del suo essere in maniera differente, e di generare cos delle risposte che hanno la potenzialit di esprimere una

    maggiore armonia piuttosto che la confusione di una reazione inconsapevole, in cui tutta la realt fondata solo su un singolo stimolo.

    Per esempio, se incontra una donna che lo attira sar in grado di valutare pi oggettivamente, di sapere consapevolmente cosa lo lega

    a sua moglie e di comprendere in maniera profonda ed emozionale i risultati delle sue azioni, in questo modo, qualunque scelta arrivi a

    fare sar fatta con maggiore coscienza generando risultati su una scala pi ambia rispetto alla risposta soggettiva. In questo modo

    l'uomo interpreter il suo ruolo di marito in maniera consapevole, e ogni cosa che si trover a fronteggiare sar fonte di crescita e di

    scoperta di s e di scambio e crescita con chi si trova vicino a lui.

    Possiamo dire che le risposte che possono essere considerate pi oggettive sono quelle che derivano da una partecipazione complessiva

    dell'essere dell'uomo, frutto di un lavoro intenzionale su di s e di una conoscenza specifica del funzionamento della struttura umana e

    della sua relazione con il mondo che lo circonda. Questo cambiamento e scoperta deve avvenire intenzionalmente ed attraverso un

    lavoro specifico, e il perch di questo una risposta che possiamo trovare solo nelle ragioni della creazione e sviluppo dell'essere

    umano da parte della natura. Esseri umani che hanno portato questo sviluppo ad un livello tale da poter veramente attribuirsi il

    termine di "Essere Umano " sono coloro che hanno testimoniato nella storia della civilt umana l'esistenza di altro che non sia la sola

    esistenza materiale, e il loro lavoro continua ad essere fonte di ispirazione per ricercatori e mistici.

    Per molte persone la necessit di rispondere a certe domande non un opzione, ma una necessit , e queste persone sono alla ricerca

    di una risposta che parte della loro natura e che pu essere svelata. In questo caso il ruolo dell'uomo quello di svelare, attraverso

    la sua esistenza le potenzialit di oggettivit e comunanza che sono insite nel suo essere e che sono nutrite dalle "energie sottili" che

    provengono dallo scopo della sua creazione; egli ha la possibilit di diventare il simbolo di quello che pu essere chiamato Uomo.

    Ho gi detto che ci sono persone che hanno fame e sete di verit . Se esaminano i problemi della vita e sono sinceri con se stessi, si

    renderanno preso conto che non possibile vivere come hanno fato sino ad ora; che la via di uscita a questa situazione

    fondamentale e che l'uomo pu sviluppare le sue capacit e poteri nascosti solamente pulendo la sua macchina dalla sporcizia che si

    accumulata nel corso della sua vita. Ma per intraprendere questa pulizia in maniera razionale, egli deve vedere cosa deve essere

    pulito, dove e come; ma vedere questo da solo quasi impossibile. Per vedere qualche cosa egli deve vedere dal di fuori; e per

    Principi

    PartkDolg

    Principi 1

    Principi 2

    Riflessioni

    Gli Esercizi

    Introduzione

    Perch

    Funzione

    La vita degli

    esercizi

    I 48 di Gurdjieff

    Sulla

    Consapevolezza

    Sulla legge del

    Tre

    Fermare il

    Pensiero

    Ascolto Musicale

    Il Lavoro Immaginario

    TOOL BOX

    esercizi

    Scuole e Trappole

    Riflessioni sulla L7

    Traduzioni

    legge del Tre e la

    musica

    Nicoll - Considerazione I

    Nicoll - Considerazione II

    Ipnotismo

    La legge del Pendolo

    Il Senso della Vita

    L'ulitma ora - Gurdjieff

    Citazioni

    (La presenza) Tramite il gusto

    che ne ricavo prendo parte alla

    vita sicch, senza il minimo

    dubbio, ho la certezza di

    "vivere": vale a dire che, oltre

    ad avere la sensazione fisica

    della mia vita animale, sento di

    essere collegato tramite il

    pensiero e il sentimento ai vari

    processi che avvengono nella

    mia persona.

    Prima dell'Alba - Henri

    Thomasson

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  • Il Ruolo dell'Uomo

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    questo necessario un aiuto reciproco.

    George I. Gurdjieff

    Ma quale il fine di questo raggiungimento, perch raggiungere questa realizzazione se comunque l'esistenza dell'uomo arriver ad una

    fine? L'uomo stato creato per servire uno scopo che va oltre lui stesso. Osservando gli individui che hanno raggiunto il livello di

    Uomo, essi comunicano, per loro natura, un esempio di integrit e forza, simbolo del loro ruolo, che resta come modello di ispirazione

    e miglioramento per coloro che li seguono o li conoscono anche indirettamente o attraverso le loro opere. In questo vediamo il

    processo di trasformazione e "rilascio" delle energie sottili che sono il nutrimento attraverso cui l'uomo si costruisce, per loro stessi

    avere svelato il simbolo dell'esistenza lo scopo che volevano raggiungere, ed essi ci insegnano che la personale esperienza nel

    raggiungere una comprensione oggettiva del mondo che ci circonda un'energia che non scompare con la disgregazione del corpo, ma

    che continua ad esistere per portare nuova "linfa" vitale al tutto, e partecipare cos la continuazione di quello che esiste.

    IL SANTO PIANETA PURGATORIO

    sulla creazione e le possibilit dell'uomo

    In realt , non appena in tutti i cosmi di scala diversa l'"equilibrio generale dell'armonia cosmica" si regolato e stabilizzato, i

    tetartocosmi " cio gli "aggregati di microcosmi" relativamente autonomi comparsi sulla superficie dei pianeti " hanno trovato per caso

    un ambiente che corrispondeva ad alcuni loro dati, in maniera tale da consentir loro di esistere per un certo tempo senza "sekruano",

    vale a dire senza una "tensione individuale costante". Perci nella loro presenza comparsa la possibilit automatica di muoversi in

    modo indipendente da un punto all'altro della superficie di ogni pianeta.

    Quando il Nostro Eterno Creatore ha notato il loro movimento automatico, per la prima volta Gli venuta l'idea di utilizzarlo per farsi

    aiutare nell'amministrazione del mondo in espansione.

    Da quel momento, Egli ha orientato tutte le realizzazioni relative a quei tetartocosmi in modo tale che l'inevitabile "okrualno" - vale a

    dire il ciclo periodico dell'intero processo di Heptaparaparshinokh " potesse compiersi nella presenza generale di alcuni di loro, grazie a

    certe modifiche apportate al funzionamento della loro presenza generale, in maniera da trasmutare e da cristallizzare, oltre ai risultati

    indispensabili al nuovo scambio cosmico e sostanze, anche gli elementi attivi a partire dai quali possono rivestirsi in loro certe nuove

    formazioni indipendenti dotate della possibilit di acquisire una "ragione individuale".

    Prima di continuare a raccontarti come si realizzata quell'idea, devo farti notare che il funzionamento dell'Iraniranomangia cosmico

    generale armonizzato in modo tale che i risultati delle trasformazioni che avvengono nei diversi cosi si localizzano sempre secondo la

    loro "qualit di vibrazioni" e penetrano in ogni punto dell'Universo svolgendo il loro specifico ruolo nelle formazioni planetarie e

    surplanetarie. Il luogo temporaneo della loro libera concentrazione coincide in generale con la cosiddetta "atmosfera" che circonda tutti

    i pianeti del nostro Megalocosmo e che serve da tramite per i collegamenti necessari all'Iraniranomangia cosmico.

    La divina attenzione accordata ai tetartocosmi ha quindi avuto l'effetto di dar loro, in quanto apparati utili al Grandissimo

    Trogoautoegocrate cosmico, la seguente possibilit : oltre alle sostanze cosmiche trasformate per mezzo loro, sia per i bisogni del

    Grande Processo Cosmico che per le necessit dei loro processi di esistenza, e composte esclusivamente dalle cristallizzazioni

    cosmiche derivate dalle trasformazioni del pianeta su cui sorgono i tetartocosmi in questione, nella loro presenza generale sono

    apparsi anche alcuni risultati, analoghi a quelli prodotti da fonti cosmiche di ordine superiore e quindi costituiti da vibrazioni di

    maggior "potere vivificante".

    E a partire da questi risultati cosmici d'ordine superiore, nella loro presenza generale hanno cominciato a rivestirsi di alcune forme

    fatte a loro esatta somiglianza, costituite inizialmente da sostanze cosmiche dette "mentokifezoine" - cio sostanze che vengono

    trasformate dal sole e dagli altri pianeti del sistema solare interno del quale son venuti alla luce i tetartocosmi in questione, e che

    possono raggiungere qualsiasi pianeta attraverso le radiazioni di quelle concentrazioni cosmiche.

    Cos da quel momento la presenza generale di alcuni tetartocosmi ha iniziato ad essere composta da due formazioni indipendenti che,

    pur prodotte da due fonti cosmiche del tutto diverse, avevano un'esistenza comune, quasi fossero collocate una dentro l'altra.

    Perci, figliolo, quando i nuovi rivestimenti, una volta completati, hanno cominciato a funzionare nella presenza di quei tetartocosmi

    nel modo voluto, i "tetartocosmi" hanno smesso di chiamarsi cos e hanno ricevuto il nome di "Esseri", che significa "dotati di due

    nature", e il loro secondo rivestimento ha ricevuto il nome di "corpo kessedjano".

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    La Macchina UomoPSICOLOGIA - Idee

    L'uomo una macchina complicatissima; in realt egli non una macchina ma una grossa fabbrica consistente in parecchie macchine

    diverse, tutte funzionanti a velocit diverse, con carburanti diversi, in condizioni diverse.

    Ouspensky - La Quarta Via (pag. 70)

    Cosa vediamo di una persona quando la guardiamo? Il suo corpo. Cos' il corpo di un uomo? "il contenitore" di tutti i suoi organi e

    funzioni, del pensiero e delle emozioni. Un aspetto importante che tutte queste manifestazioni possono essere ricondotte a processi

    chimici ed elettrici che avvengono all'interno del corpo. Ogni parte del nostro organismo predisposta per funzionare in maniera

    automatica ed in grado di auto sostenersi.

    L'uomo una macchina, particolarmente evoluta, che agisce in maniera completamente automatica. Quello che genera difficolt e

    confusione in una tale affermazione che l'automatismo delle nostre funzioni si estende anche alla nostra vita emozionale ed

    intellettuale. Nel pensiero comune l'uomo si considera in grado di controllare la propria attivit intellettuale e le proprie emozioni, ed

    in parte vero; ad un certo livello, ed in particolari circostanze, l'uomo ha la potenzialit di avere controllo e padronanza dei propri

    pensieri e delle proprie emozioni, ma questo non accade in maniera automatica e involontaria. La confusione che chiunque prova nel

    momento in cui gli viene detto che meccanico dovuta al fatto che in quel preciso momento egli non lo , infatti se qualcuno ci

    porta a focalizzare la nostra attenzione su di noi e su quello che stiamo pensando, facendo o provando, in quel preciso momento siano

    meno automatici, pi consapevoli di noi stessi. Quindi. paradossalmente. in quel momento non vero che siamo cos meccanici.

    La meccanicit deve essere verificata individualmente nelle nostre vite ed esperienze, nessuno ce la pu veramente mostrare.

    In maniera meccanica l'uomo acquisisce, nel corso della sua esistenza una serie di informazioni apprese per imitazione che sono

    registrate in ogni centro all'interno di specifiche parti o "rulli" come li chiama Gurdjieff (riferendosi ai rulli di cera su cui si incideva nei

    fonografi, noi oggi parleremmo di CD). Acquisiamo cos memorie automatiche intellettuali, emozionali, istintive e motorie e, ogni

    qualvolta un evento esterno entra in contatto con la nostra presenza generale, quelle che nel sistema vengono chiamate impressioni,

    viene evocata ed espressa una risposta associativaautomatica allo stimolo, che si esprime senza la partecipazione della nostra coscienza

    o volont. Le impressioni sono registrate nei centri e penetrano in noi in maniera maggiore o minore, determinando la loro forza

    reattiva, in relazione al momento e allo stato in cui siamo quando le riceviamo. Attraverso il loro elemento di collegamento, che

    corrisponde alla condizione in cui eravamo quando le abbiamo registrate, le associazioni, si uniscono fra loro in diverse combinazioni e,

    a seconda dello stimolo che riceviamo generano le nostre risposte. E' esattamente come accendere l'interruttore di un elettrodomestico

    o come cliccare un icona sul desktop del proprio computer ed aprire un programma per svolgere specifiche operazioni.

    Questo quanto stato "previsto" nella natura dell'uomo, ma se pensiamo di essere padroni delle proprie azioni rifiuteremo in maniera

    assoluta l'idea di non possedere tale potere. Un esempio rappresentato dall'azione di prendere una decisione: decidiamo di compiere

    una certa azione, come ad esempio di fare ogni giorno uno specifico esercizio, ma il giorno dopo, o qualche giorno dopo, quando

    volevamo fare quello che ci eravamo prefissi una chiamata di un amico o un altro contrattempo interviene e cambia i programmi. La

    reazione al nuovo stimolo ha modificato ci che precedentemente avevamo deciso. Ovviamente giustificando e motivando il

    cambiamento in maniera pi che convincete non notiamo che abbiamo semplicemente contraddetto quello che ci eravamo prefissi,

    questi 'io' di giustificazione nel sistema vengono chiamati respingenti oammortizzatori e sono gli strumenti che ci impediscono di

    vedere le nostre contraddizioni e che permettono di credere alle illusioni riguardo alla nostra natura e potenzialit.

    Questa condizione non per assoluta, l'uomo pu prendere il controllo della propria macchina, ma queto comporta un Lavoro in cui

    egli deve imparare come formata, come funziona, e come equilibrare il suo funzionamento.

    L'educazione e la programmazione della "macchina uomo" ai giorni nostri genera un gran numero di squilibri che devono essere

    riequilibrati prima di poter veramente iniziare ad avere il necessario controllo di s.

    Una volta che iniziamo a conoscere noi stessi possiamo lavorare in connessione ad un principio di esistenza differente da quello della

    semplice esistenza funzionale della macchina, questo il fondamento e lo scopo della Quarta Via e delle scuole che sono esistite nel

    passato per il perfezionamento dell'uomo.

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    Allorch vedrete, o scoprirete nella vostra memoria, quanto del tutto meccanicamente potete fare le cose pi abominevoli, tali che

    in seguito non potete comprendere come mai abbiate potuto farle, allora saprete cos' meccanicit. Tutta la nostra vita facciamo

    meccanicamente ci che non faremmo mai consapevolmente. Ci quanto dobbiamo comprendere. Se guadiamo attraverso la nostra

    vita, anno dopo anno, mese dopo mese, scorgiamo cose che non avremmo mai fatto consapevolmente, o cose che non abbiamo fatto,

    e che avremmo fatto se fossimo stati consapevoli. Questo il modo in cui bisogna pensare circa la meccanicit.

    Ouspensky - La Quarta Via (pag. 81)

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    ad avere la sensazione fisica

    della mia vita animale, sento di

    essere collegato tramite il

    pensiero e il sentimento ai vari

    processi che avvengono nella

    mia persona.

    Prima dell'Alba - Henri

    Thomasson

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  • La Macchina Uomo

    http://web.archive.org/web/20101112011237/http://www.vivereilmiracoloso.com/macchina-uomo.html[12/11/11 15:50:57]

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  • I Centri e le Funzioni

    http://web.archive.org/web/20101112011610/http://www.vivereilmiracoloso.com/centri-funzioni.html[12/11/11 15:51:38]

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    Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via

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    I Centri e le FunzioniPSICOLOGIA - Idee

    La macchina umana composta da diverse parti. Nel Sistema vengono chiamate centri e svolgono differenti funzioni collegate alla vita

    interiore ed esteriore dell'uomo.

    Questi quattro centri, a cui si aggiungono altri due di cui parleremo pi avanti, sono rispettivamente:

    Il centro Intellettuale, che svolge le funzioni relative al pensiero e alla comparazione. E' il centro pi lento ed il primo con cui

    possiamo iniziare a lavorare.

    Il centro Emozionale, che governa le funzioni emotive. E' il centro pi veloce quando lavora correttamente.

    Il centro Istintivo, che regola il funzionamento biologico dell'organismo. E' un centro che agisce automaticamente per mantenere il

    nostro organismo funzionante e in stato di equilibrio con l'ambiente circostante.

    Il centro Motorio, che sovrintende le funzioni motorie. E' il centro che produce l'immaginazione e che permette la comprensione delle

    meccaniche delle cose.

    Possiamo immaginare quattro individui viventi in noi. Quello che chiamiamo istintivo un uomo fisico. L'uomo motorio anch'esso un

    uomo fisico, ma con inclinazioni differenti. Poi c' l'uomo sentimentale o emotivo e quello teorico o intellettuale.

    I centri sono divisi poi in met positive e met negative, ma questa accezione non intesa a carattere morale, ma semplicemente

    come affermazione e negazione, si/no, azione/non azione. Ad esempio la met positiva del centro intellettuale la parte che afferma,

    quella negativa che nega. Nel centro motorio la divisione si esprime attraverso l'espressione di moto o di staticit. Nel centro istintivo

    accettazione o repulsione a livello organico. Per il centro emozionale questa divisione differente, le emozioni negative sono parte

    di un centro artificiale sviluppatosi attraverso l'educazione per imitazione di un certo tipo di atteggiamenti; la vera parte negativa del

    centro emozionale quella che sperimentiamo in un momento di grande sofferenza reale, come ad esempio la perdita di qualcuno a

    cui eravamo attaccati emozionalmente. Un'ulteriore divisione dei centri data dal livello di attenzione con cui possono essere svolte le

    differenti funzioni di un centro, in base a questa divisione i centri sono divisi in:

    Parte meccanica, non richiede nessuna attenzione, ed in cui sono "registrate" tutte le azioni abituali e ripetitive relative a quel

    centro, ad esempio guidiamo la macchina con la parte meccanica del centro motorio.

    Parte emozionale, funziona per fascinazione ed attrazione, la parte che si attiva quando qualcosa cattura la nostra attenzione, ci

    concentriamo su una cosa perch ci piace e ci stimola, in senso positivo o negativo, la possiamo osservare quando vediamo un film

    quando seguiamo un evento sportivo.

    Parte intellettuale, che funziona con attenzione focalizzata, la parte che viene usata ogni volta che necessaria concentrazione.

    Quando impariamo qualcosa di nuovo o con un alto livello di difficolt, la parte che usiamo quando studiamo per un esame o

    facciamo un lavoro manuale molto difficile.

    Per moltissimo tempo dovete soltanto osservare e cercare di scoprire tutto quel che potete circa le funzioni intellettuali, emozionali,

    istintive e motorie. Da ci potrete arrivare alla conclusione che avete quattro menti ben definite: non una sola, ma quattro menti

    diverse. Una mente controlla le funzioni intellettuali, un'altra mente completamente diversa controlla le funzioni emotive, una terza

    controlla quelle istintive, e una quarta, anch'essa del tutto diversa, controlla le funzioni motorie. Noi le chiamiamo centri: centro

    intellettuale, centro emotivo, centro motorio e centro istintivo. Essi sono completamente indipendenti. Ciascun centro ha la propria

    memoria, la propria immaginazione e la propria volont.

    Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 15)

    Non siamo abituati ad osservarci, e non vediamo che ogni centro ha una propria individualit, una propria memoria, una propria

    immaginazione, in definitiva ogni centro ha un proprio mondo separato l'uno dall'altro. Ogni centro un individuo in noi e ogni

    individuo vive una vita sua, in alcuni casi senza minimamente conoscere l'esistenza degli altri individui.

    Differenti gruppi di Io appartenenti a diversi centri costituiscono quello che nel sistema viene chiamato personalit, cio un gruppo di

    Psicologia

    Introduzione

    Il Ruolo dell'Uomo

    La Macchina Uomo

    Centri e Funzioni

    Stati di Coscienza

    Mancanza di Unit

    Gli Ostacoli

    Immaginazione

    Il Mentire

    Emozioni

    negative

    Identificazione

    Considerazione

    Parlare Inutile

    Conoscenza ed Essere

    Personalit ed Essenza

    Il Presente

    Ricordo di S

    La Frizione

    Attenzione Divisa

    Gli Scopi

    Scopo e cartina

    di tornasole

    Cosmologia

    La Legge del Tre

    Creazione

    Digestione

    Rigenerazione

    Eliminazione

    Crimine

    Guarigione

    La Legge del Sette

    Le fasi dell'ottava

    Ottave

    discendenti

    I corpi dell'Uomo

    Gli Idrogeni

    I Tipi Fisici

    Le Leggi

    La legge del

    Pendolo

    Lavoro

    MAR NOV DEC

    122009 2010 2011

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  • I Centri e le Funzioni

    http://web.archive.org/web/20101112011610/http://www.vivereilmiracoloso.com/centri-funzioni.html[12/11/11 15:51:38]

    atteggiamenti che corrispondono al ruolo che interpretiamo in differenti momenti. Possiamo pensare a "chi" siamo sul luogo di lavoro, a

    casa con la famiglia, quando incontriamo una persona che ci piace o quando incontriamo qualcuno che non ci piace. Tutti questi

    "individui" che vivono in noi vengono "attivati" in relazione a differenti stimoli che riceviamo dall'ambiente che ci circonda. In un'analisi

    delle azioni, pu sembrare che non ci sia nulla di male ad essere una persona differente con i propri figli rispetto a quella che siamo

    con un cliente o con il capoufficio, e questo vero, quello che importante notare e verificare personalmente che questo

    cambiamento non avviene in maniera intenzionale, frutto di acquisizioni automatiche piuttosto che di un ragionamento o valutazione

    consapevole delle proprie azioni. Come facciamo il padre e la madre non conseguenza di un lavoro consapevole, di una capacit di

    valutazione e di giudizio sviluppato intenzionalmente attraverso un processo di apprendimento e comprensione del ruolo di genitore,

    ma il frutto delle proprie esperienze come figlio e delle idee situate nella parte meccanica dei centri. Questo lo dobbiamo e

    possiamo verificare nella nostra vita quotidiana personale, e delle persone che ci circondano altrimenti non possibile iniziare questo

    lavoro. Se osserviamo la relazione che abbiamo con le persone vedremo che tutto quello che facciamo accade, e se cerchiamo di

    cambiare qualcosa non ci riusciamo, la risposta troppo rapida e di fronte ad un atteggiamento diverso usiamo una serie di respingenti

    che si oppongono a fare qualcosa di diverso da quello che gi conosciamo. Abbiamo bisogno di una terza forza perch qualcosa di

    differente realmente accada.

    A questo punto utile puntualizzare che quando iniziamo l'osservazione di s non possiamo osservare fisicamente i centri, perch

    questi sono parte integrante del corpo, sono "distribuiti" in tutto il corpo che rappresenta un ricevente ed un trasmittente delle azioni

    e reazioni simultanee di tutti i centri. Quello che possiamo osservare sono le loro funzioni, vale a dire le loro peculiari espressioni a

    livello della nostra esistenza esteriore ed interiore. Pi osservazioni riusciamo ad accumulare maggiori saranno le possibilit che

    avremo nel controllare la loro espressione. Ogni funzione pu essere controllata solo quando abbiamo imparato a conoscerla, quando

    sappiamo che ad un certo stimolo ed i certe condizioni si manifesta, nel tempo impariamo a riconoscere l'arrivo e il crearsi delle

    condizioni per la manifestazione di quella peculiare espressione e quindi possiamo provare a cambiare e scoprire la possibilit di nuove

    espressioni, di maggiore controllo.

    La seconda cosa necessaria in uno studio serio di se stessi lo studio delle funzioni: osservandole, apprendendo la dividerle nella

    maniera giusta, imparando a riconoscerne ciascuna separatamente. Ogni funzione ha il proprio compito, la propria specialit. Esse

    vanno studiate separatamente e le loro differenze comprese chiaramente, ricordando che sono controllate da diversi centri o menti.

    E' utilissimo pensare alle nostre differenti funzioni, o centri, e rendersi conto che sono del tutto indipendenti. Noi non ci rendiamo

    conto che esistono esseri indipendenti in noi, quattro menti indipendenti. Cerchiamo sempre di ridurre tutto ad un'unica mente.

    E' un passo indispensabile del lavoro su di s il riconoscimento delle funzioni. Per lungo tempo nel lavoro dobbiamo osservare le

    funzioni e, riconoscendole, associarle ai differenti centri. Dobbiamo comprendere che nella vita ordinaria le funzioni lavorano in

    maniera squilibrata, un centro svolge il lavoro di un altro e usa l'energia di un altro.

    L'osservazione delle funzioni richiede un lungo lavoro. E' necessario scoprire parecchi esempi di ognuna. Studiandole dovremo vedere

    inevitabilmente che la nostra macchina non funziona bene; alcune funzioni sono giuste, altre sono indesiderabili dal punto di vista del

    nostro scopo.Perch dobbiamo avere uno scopo, altrimenti qualsiasi studio non dar risultati. Se ci rendiamo conto che siamo

    addormentati, lo scopo svegliarci; se ci rendiamo conto di essere macchine, lo scopo smettere di essere macchine. Se vogliamo

    essere pi consci, dobbiamo introdurre una cera valutazione delle funzioni dal punto di vista della loro utilit o dannosit agli effetti

    del ricordare noi stessi. Ci sono quindi due linee di studio: studio delle funzioni dei quattro centri, e studio delle funzioni inutili o

    dannose.

    Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 68-69)

    In determinati momenti della giornata, dobbiamo cercare di vedere in noi stessi cosa pensiamo, come sentiamo, come ci muoviamo e

    cos via. In un certo momento vi potete concentrare sulla funzione intellettuale, in un altro su quella emozionale, poi sull'istintiva o

    sulla motoria. Per esempio cercate di scoprire cosa state pensando, perch lo pensate e come lo pensate. Cercate di osservare le

    sensazioni fisiche quali il calore, freddo, ci che vedete, ci che sentite. Allora, ogni volta che fate un movimento potete vedere

    come vi muovete, come sedete, come state ritti, come camminate e cos di seguito. Non facile separare le funzioni istintive, perch

    nella psicologia ordinaria essere sono confuse con quelle emozionali; ci vuole tempo per metterle a posto.Ogni centro adatto al

    lavoro con un certo tipo di energia e riceve esattamente quello di cui ha bisogno; ma ogni centro ruba all'altro e cos un centro che ha

    bisogno di un tipo superiore di energia si riduce a lavorare con un tipo inferiore, oppure un centro adatto a lavorare con un'energia

    meno potente ne usa una pi potente, pi esplosiva. Cos come attualmente funziona la macchina.

    Ouspensky - La Quarta Via ( pag . 84)

    Dobbiamo distinguere quattro energie che lavorano attraverso di noi: energia fisica o meccanica, per esempio spostare questa tavola;

    energia vitale la quale fa si che il corpo assorba cibo, ricostruisca tessuti, e cos di seguito; energia psichica o mentale, che fa

    funzionare i centri, e pi importante di tutte, energia di consapevolezza.

    I nostri quattro centri, intellettuale emozionale, motorio e istintivo, sono cos coordinati che un movimento in un centro produce

    immediatamente un movimento corrispondente in un altro centro. Alcuni movimenti e alcune posture sono collegati con alcuni

    pensieri; certi pensieri sono collegati con certi sentimenti, sensazioni, emozioni; tutto collegato. Come siamo, con tutta la volont

    che possiamo concentrare, possiamo acquisire qualche grado di controllo su un centro, ma soltanto su uno, e anche questo solamente

    Principi

    PartkDolg

    Principi 1

    Principi 2

    Riflessioni

    Gli Esercizi

    Introduzione

    Perch

    Funzione

    La vita degli

    esercizi

    I 48 di Gurdjieff

    Sulla

    Consapevolezza

    Sulla legge del

    Tre

    Fermare il

    Pensiero

    Ascolto Musicale

    Il Lavoro Immaginario

    TOOL BOX

    esercizi

    Scuole e Trappole

    Riflessioni sulla L7

    Traduzioni

    legge del Tre e la

    musica

    Nicoll - Considerazione I

    Nicoll - Considerazione II

    Ipnotismo

    La legge del Pendolo

    Il Senso della Vita

    L'ulitma ora - Gurdjieff

    Citazioni

    L'Enneagramma un principio

    esoterico che permette di

    penetrare l'essenza della realt,

    considerata nella sua globalit e

    nei suoi diversi aspetti. Il simbolo

    dell'Enneagramma utile per

    rappresentare le leggi che

    regolano il mondo fisico ed uno

    strumento fondamentale per

    comprendere il vivente, e in

    particolare, la vita umana, il

    comportamento dell'uomo, delle

    relazioni personali e delle

    organizzazioni sociali.

    J. G. Bennett

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  • I Centri e le Funzioni

    http://web.archive.org/web/20101112011610/http://www.vivereilmiracoloso.com/centri-funzioni.html[12/11/11 15:51:38]

    2007 - 2008 Vivere il Miracoloso tutti i diritti sono riservati. Per informazioni potete contattarci Per favore prima leggete il disclaimer.

    per un breve periodo di tempo. Ma altri centri andranno avanti da s, corromperanno immediatamente il centro che vogliamo

    controllare, e lo porteranno di nuovo alla reazione meccanica. Supponete che io sappia tutto ci che dovrei sapere, e supponete che

    decida di pensare in una maniera nuova. Comincio a pensare in una maniera nuova, ma sto seduto nella postura ordinaria, o fumo

    una sigaretta nella solita maniera, mi ritrovo ancora nei vecchi pensieri.

    E' la stessa cosa che con le emozioni; uno decide di sentire in una maniera nuova qualcosa. Poi pensa nella maniera vecchie e cos le

    emozioni negative vengono di nuovo come prima, senza controllo. Quindi, al fine di cambiare, dobbiamo cambiare le cose

    contemporaneamente in tutti e quattro i centri,e ci impossibile in quanto non abbiamo volont per controllare i quattro centri.

    Ogni cosa deve esser sviluppata con la lotta, altrimenti non sarebbe n consapevolezza ne volont.

    Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 294)

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  • Stat idi Coscienza

    http://web.archive.org/web/20101112001054/http://www.vivereilmiracoloso.com/stati-coscienza.html[12/11/11 15:52:15]

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    Stat idi CoscienzaPSICOLOGIA - Idee

    Tutta la nostra visione del mondo cambia in relazione al nostro livello di consapevolezza. Pi alto esso , pi la comprensione del

    mondo vasta, pi basso pi essa scende fino al punto dell'identificazione, che vuol dire essere completamente focalizzati solo su

    una cosa; il massimo della limitazione percettiva.

    Ogni uomo ha la possibilit e la potenzialit di fare esperienza di quattro differenti stati di coscienza, anche se l'uomo ordinario vive

    quasi totalmente nei primi due.

    Gli stati di coscienza che l'uomo pu vivere sono:

    Il PRIMO stato di coscienza (sonno notturno), non realmente uno stato di coscienza perch rappresentato dal nostro sonno

    notturno, in cui ricarichiamo i nostri accumulatori, la condizione in cui il nostro livello di coscienza pi basso; non sappiamo quello

    che ci circonda e le nostre naturali funzioni sono al minimo per permettere ai centri di ricaricarsi. Abbiamo vaghe impressioni che

    penetrano nei centri, e sogniamo come eliminazione delle impressioni accumulate durante il giorno, una condizione di totale

    immaginazione (i sogni) e identificazione (completamente concentrati su di noi) in cui non possiamo agire con nessuna intenzionalit e

    in cui siamo in balia di quello che ci circonda.

    Il SECONDO stato di coscienza (stato di veglia) lo stato in cui ogni uomo conduce la maggior parte della sua esistenza ed

    caratterizzato dal un costante stato di identificazione, immaginazione e menzogna. E' uno stato in cui l'uomo si trova ad un livello

    maggiore consapevolezza di s rispetto al primo stato, ma la condizione. dell'uomo ordinario. di non reale collegamento con la sua

    esistenza e di mera vita funzionale. Per quanto l'illusione di essere consapevoli di s, data dalla differenza con il primo stato, ci faccia

    pensare che questo stato sia quello in cui l'uomo padrone di s, in realt lo stato in cui l'uomo schiavo delle sue risposte

    meccaniche, dei suoi pensieri associativi, delle sensazioni del suo centro istintivo e delle emozioni automatiche. E' lo stato in cui

    accumuliamo memorie nei centri inferiori in relazione al tipo e all'intensit di impressione che riceviamo.

    Resta caratterizzato da un accadere automatico della persona senza nessuna intenzionalit.

    Il TERZO stato di coscienza (Coscienza di s) accade molto raramente in maniera accidentale, possiamo ritrovarlo nelle nostre vite ogni

    volta che abbiamo un ricordo vivido di qualcosa, da un certo punto di vista tutte le memorie profonde che abbiamo circa noi stessi

    sono ricordi del terzo stato di consapevolezza in cui, per una ragione o per un'altra, ci capitato di avere accesso a una

    consapevolezza pi profonda di noi stessi.

    Il terzo stato evocato da momenti di grande paura o di grande gioia, in cui vi una circolazione di idrogeni 12 (H12). Una delle

    definizioni del terzo stato che ci fa comprendere la sua natura :

    Nel terzo stato di consapevolezza un uomo conosce la verit su se stesso.

    Durante l'esperienza del terzo stato un uomo si vede come se fosse in un film, ha la sensazione di "Io qui adesso" un momento in cui

    si vede per quello che . E' una condizione difficile da mantenere, di solito dura molto poco ed accidentale.

    Il terzo stato, per quanto in alcuni casi possa arrivare in maniera accidentale, deve essere costruito da un lavoro intenzionale e da

    sforzi coscienti. L'uomo non in grado di sostenerlo per periodi lunghi senza una adeguata preparazione. Se per cause accidentali un

    uomo dovesse vedere quello che realmente per un tempo prolungato non sarebbe in grado di sopportarlo.

    Nel terzo stato di coscienza si "attiva" il centro emozionale superiore.

    I l QUARTO stato di coscienza (Coscienza oggettiva) uno stato che pu essere raggiunto in maniera accidentale solo in casi

    eccezionali. Pu essere molto pericoloso per l'uomo, anche se una visione di questo tipo non potrebbe essere compresa. Nel quarto

    stato, che si pu avere solo in successione al terzo stato, l'uomo in grado di vedere le cose come sono e le leggi che le legano le une

    alle altre, il risultato della trasformazione dell'energia prodotta dalla sofferenza intenzionale. L'energia che alimenta questo stato

    l'idrogeno 6 (H6) e in questo stato lavora il centro intellettuale superiore.

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    Il Mentire

    Emozioni

    negative

    Identificazione

    Considerazione

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    Sulla

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    L'ulitma ora - Gurdjieff

    Citazioni

    L'uomo non ha un 'Io'

    individuale. Al suo posto vi sono

    centinaia di migliaia di piccoli

    'io' separati che il pi delle

    volte si ignorano, non hanno

    alcuna relazione o, al contrario

    sono ostili gli uni agli altri,

    esclusivi ed incompatibili.

    Frammenti di un Insegnamento

    Sconosciuto - Gurdjieff

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  • Stat idi Coscienza

    http://web.archive.org/web/20101112001054/http://www.vivereilmiracoloso.com/stati-coscienza.html[12/11/11 15:52:15]

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  • Io e mancanza di Unit

    http://web.archive.org/web/20101112011254/http://www.vivereilmiracoloso.com/mancanza-unita.html[12/11/11 15:53:00]

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    Io e mancanza di UnitPSICOLOGIA - Idee

    Se incominciamo a studiarci ci imbattiamo prima di tutto in una parola che usiamo pi di ogni altra: la parola 'io'. Diciamo 'io sto

    facendo', 'io sto seduto', 'io sento', 'io amo', 'io non amo', e cos di seguito. Questa la nostra principale illusione, in quanto il

    maggior errore che facciamo riguardo a noi stessi quello di considerarci come uno; parliamo di noi stessi come 'io', e supponiamo di

    riferirci sempre alla stessa cosa, mentre in realt siamo divisi in centinaia e centinaia di 'io' differenti. In un certo momento, quando

    dico 'io', sta parlando una parte di me; e in un altro momento, quando dico 'io', completamente un altro 'io' che parla. Non

    sappiamo di non avere soltanto un 'io', ma parecchi 'io' differenti, collegati con i nostri sentimenti e desideri, i quali non hanno un 'io'

    che li controlla. Questi 'io' cambiano continuamente; uno soffoca l'altro, uno rimpiazza l'altro, e tutta questa lotta forma la nostra

    vita interiore.

    Ouspensky - "La Quarta Via" (pag. 6)

    Se ci viene chiesto, quanti di "noi" esistono, la risposta che ci viene spontaneamente "uno". Questa idea dato dal fatto che il nostro

    corpo uno e "unico", non esiste un altro me in questo momento, la risultante delle mie esperienze e di quello che sono e conosco

    unica, di conseguenza "sono uno". Approfondendo la domanda per possiamo chiedere: al di l della propria unicit fisica quante

    differenti espressioni di noi stessi possiamo riconoscere se prestiamo attenzione?. Se iniziamo a sperimentare seriamente questa

    domanda e la usiamo per osservarci per un paio di giorni, incominceremo a vedere in noi differenti manifestazioni. Nel sistema queste

    differenti parti sono divise in emozionali, intellettuali, motorie ed istintive. Ognuna di esse rappresenta una particolare funzione del

    nostro organismo. La parte emozionale espressione del sistema parasimpatico, la parte intellettuale gestita dall'attivit cerebrale

    collegata alla memoria e alla comparazione delle idee, l'attivit motoria gestita dall'attivit muscolare intenzionale e quella istintiva

    corrisponde al funzionamento degli organi interni e del mantenimento delle funzioni corporee. Ognuna di queste funzioni un

    "magazzino" di informazioni che sono accumulate durante l'esistenza di un individuo e che vengono riproposte in relazione agli stimoli

    provenienti dall'esterno.

    Un bambino, durante il periodo formatorio della sua infanzia, assorbe l'educazione che gli viene impartita e inizia a collegare certe

    manifestazioni a delle risposte precostituite, ad esempio se rompe qualcosa verr sgridato e punito, se dice certe cose le persone

    ridono e cos via. Nel corso della nostra vita impariamo differenti tipi di risposte che vengono "archiviate" nei differenti centri o

    cervelli dell'uomo; queste risposte si esprimono attraverso l'attivit dei centri che funzionano in maniera simultanea, cosi ad esempio

    abbiamo delle risposte emozionali che si esprimono attraverso movimenti e pensieri specifici.

    La cosa che necessario comprendere in relazione alle funzioni che sono il risultato di combinazioni chimiche che avvengono ogni

    momento all'interno del nostro corpo e che avvengono in maniera automatica, senza che nessuno "sforzo intenzionale" le attivi. Ogni

    volta che riceviamo uno stimolo dall'esterno, una parte di noi si attiva e evoca una serie di risposte dall'archivio delle nostre funzioni

    innescando una serie di risposte. Queste risposte nel linguaggio del sistema vengono chiamate 'Io'. Perch ognuna di esse percepisce la

    propria esistenza come l'indetit totale dell'uomo. Cos se una persona, in base ad un certo stimolo, fa una promessa, in quel momento

    se gli viene chiesto se convinto con tutto se stesso della promessa che ha fatto egli risponder probabilmente di si, perch in quel

    momento, in base alla sua comprensione considerer la sua promessa come qualcosa di importante. Quello che pu succedere e ad un

    certo livello della nostra vita succede sempre che, quando le ragioni che ci hanno fatto fare una promessa vengono meno, e questo

    pu accadere non appena ci dedichiamo a qualcosa che reputiamo pi importante, non riusciamo pi a capire perch ci siamo presi una

    certa responsabilit e il doverla portare avanti diventa difficile e sgradevole o semplicemente ce la dimentichiamo e non facciamo

    nulla. Un Io o gruppo di Io ha preso una decisione, ma un altro Io o gruppo doveva mantenere la promessa fatta ma non sapeva nulla

    di quello che sarebbe stato il suo compito.

    Questo perch rispondiamo allo stimolo del momento senza essere collegati a quella che la totalit del nostro essere, non conosciamo

    noi stessi.

    Quando pi Io sono collegati ad una particolare situazione si dice che formano un gruppo di Io, questi cio si esprimono come una serie

    di risposte precostituite di differenti nature ad una certa situazione, essi vengono anche chiamati personalit. Ad esempio abbiamo un

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  • Io e mancanza di Unit

    http://web.archive.org/web/20101112011254/http://www.vivereilmiracoloso.com/mancanza-unita.html[12/11/11 15:53:00]

    gruppo di Io di quando usciamo con gli amici, di quando stiamo a casa con la nostra famiglia, di quando seguiamo uno sport e cos via.

    Questi gruppi di Io si sono formati nel tempo, in base all'educazione, all'appartenenza ad un particolare gruppo sociale e sono appresi

    per imitazione, molto raramente sono collegati all' essenza della persona per questo sono solitamente delle "maschere" che vengono

    indossate automaticamente in differenti situazioni ma che il pi delle volte non rappresentano l'individuo che le indossa, perch

    neanche lui conosce quella che veramente la sua essenza, essendo talmente abituato ad usare queste maschere indiscriminatamente

    ed automaticamente a seconda dello stimolo che riceve dall'esterno.

    In base a quanto detto fino ad ora quando comprendiamo che l'uomo non unito, in lui, in base agli stimoli che riceve si manifesta

    una diversa persona. Ogni individuo fino a che non inizia a osservare e a notare questa moltitudine di personalit che interpreta

    convinto che la personalit o l'Io del momento corrisponda alla sua totalit. Questo possibile perch la macchina umana dotata di

    meccanismi che gli impediscono di vedere le proprie contraddizioni, sono chiamati respingenti e sono dei gruppi di Io che per ogni

    contraddizione che viene percepita si manifestano con una serie di "giustificazioni" che permettono a condizioni completamente

    opposte di convivere senza scontro e danno. Lo scopo dei respingenti quello di prevenire il disagio che verrebbe a crearsi

    dall'osservazione della nostra mancanza di unit e coscienza.

    D: La creazione di unit indispensabilmente preceduta da conflitti interiori?

    R: Dalla percezione di conflitti interiori. I conflitti interiori sono costanti. Nessuno vive senza contrasti interiori, essi sono normali e

    stanno sempre l. Quando per cominciamo a lavorare, il conflitto aumenta. Quando non lavoriamo, fuggiamo, non lottiamo. Cosa

    significa lavoro? Significa lotta con cose contrastanti. Abbiamo un certo scopo, ma parecchi nostri 'io' non vogliono andare in quella

    direzione, quindi naturalmente il conflitto cresce. Ma creazione di unit non il risultato di conflitto: il risultato della lotta col

    conflitto. Noi siamo molti e vogliamo essere uno: questa una formulazione del nostro scopo. Ci rendiamo conto che un

    inconveniente, che scomodo e pericoloso essere parecchi. Decidiamo di essere almeno meno divisi, di divenire cinque invece di

    cinquecento. Sento di dover far qualcosa e non voglio farla: questo coflitto, ed esso, ricorrendo costantemente, crea resistenza e

    produce unificazione.

    Ouspensky - La Quarta Via (pag. 300)

    La lotta contro i respingenti la lotta contro le menzogne che ci raccontiamo, e per essere portata avanti ha bisogno di un sostegno,

    se eliminiamo i respingenti senza porre al loro posto qualcosa di reale rischiamo solo di "creare" delle macchine fuori controllo, ma per

    creare qualcosa che si sostituisca ai respingenti abbiamo bisogno di un lavoro che ci possa sostenere nel momento in cui il potere dei

    respingenti viene meno ma non abbiamo ancora sviluppato qualcosa che li possa sostituire.

    Il primo passo che ci porta ad una maggiore unificazione la presa di consapevolezza che non siamo unificati, poi dobbiamo iniziare a

    lavorare con i respingenti che non ci permettono di osservare le contraddizioni e ci che siamo. Attraverso il lavoro sui respingenti

    iniziamo a sviluppare la consapevolezza e la coscienza di quello che siamo e a distinguere la personalit dall'essenza. Quando siamo

    coscienti di noi stessi possiamo scoprire le leggi del mondo che ci circonda e iniziare a sviluppare la volont, la capacit cio di

    decidere in coscienza quale l'azione del momento, cosa essa implica ed assumersene la responsabilit, in questo senso possiamo "fare"

    cio agire in armonia alle leggi che governano il tutto.

    Bennett: c' qualcosa in noi che si "nasconde". Da questo "qualcuno che si nasconde", vari impulsi entrano nella nostra vita, entrano

    nella nostra esperienza, nella nostra coscienza, e cos via. In maniera impercettibile, ci identifichiamo con essi; ma qualche volta

    siamo in grado di vedere, realmente con sgomento o addirittura orrore, che sono presenti in noi diversi atteggiamenti riguardo le

    persone o le nostre responsabilit, che non possiamo accettare, che vogliamo ripudiare. Nel complesso, abbiamo successo nel metterle

    da parte, e non farci disturbare, ma rimane qualcosa in noi che desidera nascondersi.

    Obbligare se stessi a vedere questo molto doloroso. Questo non significa che io soffro, ma che qualcosa che desidera nascondersi

    non pu sostenere di trovarsi sotto la luce. Essere in grado di vedere se stessi in maniera che qualcuno rimanga sotto i nostri occhi,

    sotto osservazione, questo una punizione per l'eternit(riferimento alla parabola della divisione delle pecore e capre nei vangeli).

    Una cosa se non abbiamo completamente tradito la ragione della nostra esistenza o completamente sprecato i "talenti" (parabola

    dei talenti nei vangeli) nelle nostre mani, ma figuratevi in voi stessi qualcuno che ha, e che sempre ha rifiutato di vedere ci che ha,

    ma che un giorno si trover " avendo rifiutato di vedere " costretto a vedere la realt.

    J.G. Bennett - Making a soul pag 81

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  • Ostacoli al Risveglio - Gli Ostacoli

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    importante domandarci: Perch non siamo svegli? Quali sono le ragioni per cui necessario lavorare su di se? Perch dobbiamo

    imparare la consapevolezza? Perch non la possediamo gi?

    Il nostro essere a livello ordinario quello di persone addormentate, in balia degli stimoli che ricevono e che si destano

    accidentalmente e solo per brevi periodi. Vivendo in una macchina che non bilanciata, dobbiamo iniziare il lavoro su di noi studiando

    e correggendo l'espressione delle funzioni che ci tengono addormentati, perch non conoscendole non possiamo modificarle. Il risveglio

    possibile solo correggendo parecchie cose nella macchina e rendendo l'idea della presenza il nostro centro di gravit permanente.

    Lo squilibrio della nostra condizione rappresenta un ostacolo alla nostra armonia. La Quarta Via riconosce una serie di manifestazioni,

    tipiche di tutti gli uomini, che ci mantengono in una condizione di sonno e di schiavit.

    Perch queste condizioni si sono