vivere il miracoloso
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Gurdjieff e quarta via, di tutto e del tuttoTRANSCRIPT
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Vivere il Miracoloso
http://web.archive.org/web/20101113054024/http://www.vivereilmiracoloso.com/[12/11/11 15:48:17]
Vivere il miracoloso La Quarta Via Gli Autori Contatti Blog Links
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Le Danze Sacre
I movimenti di Gurdjieff
La sistematica formale dell'Enneagramma
Lo scopo come cartina di tornasole
La vita degli esercizi
I pi letti
I Tipi Fisici
Introduzione alla Psicologia della Quarta Via
Il Mentire
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Il Ricordo di S
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10 Gennaio 2010 - Roma
LE DANZE SACRE di G.I. Gurdjieff
Gennaio 10, ore 19,00
Cost odel biglietto 7
presso la sala Cantieri Scalzi sita in Via Pistoia 1B (zona San Giovanni)
Dimostrazione delle danze sacre
Condotte da Margit Martinu
evento dal vivo
al pianoforte Giovanna Natalini
Anteprima di una dimostrazione/manifestazione di lavoro che verr presentata nel Teatro Era di Pontedera il
24 gennaio 2010. In questa occasione si avr lopportunit di assistere, a Roma, ai Movimenti o Danze Sacre
di Gurdjieff, presentati da un gruppo di persone condotte da Margit Martinu, che li lavorano da anni come
pratica personale. Non si tratta di uno spettacolo, ma di una delle rare aperture al pubblico di un lavoro
personale e di gruppo.
Per informazioni
O Thiasos Teatro Natura - Sala Cantieri Scalzi
Tel/Fax : 0670306944 Cell. 3881726565
Email : [email protected]
website : www.thiasos.it
24 Gennaio 2010 - Pontedera
Concerto e dimostrazione delle danze sacre
Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via
Psicologia
Introduzione
Il Ruolo dell'Uomo
La Macchina Uomo
Centri e Funzioni
Stati di Coscienza
Mancanza di Unit
Gli Ostacoli
Immaginazione
Il Mentire
Emozioni
negative
Identificazione
Considerazione
Parlare Inutile
Conoscenza ed Essere
Personalit ed Essenza
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Gli Scopi
Scopo e cartina
di tornasole
Cosmologia
La Legge del Tre
Creazione
Digestione
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Guarigione
La Legge del Sette
Le fasi dell'ottava
Ottave
discendenti
I corpi dell'Uomo
Gli Idrogeni
I Tipi Fisici
Le Leggi
La legge del
Pendolo
Lavoro
Sono arrivato alla
conclusione che se non
possiamo esprimiamo
le cose nel modo pi
semplice, vuol dire non
le abbiamo realmente
comprese.
Rodney Collin La
teoria dellArmonia
Conscia
MAR NOV FEB
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Vivere il Miracoloso
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clicca per vedere la presentazione
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Imovimentidi GurdjieffLAVORO SU DI S - Principi
Questo testo tratto dal sito
http://www.gurdjieffmovements.it/
Devi pensare, sentire e avere la
sensazione di qualcosa prima che
essa possa diventare reale per te.
Per raggiungere qualcosa di reale
necessario lavorare e praticare a
lungo.
(G.I. Gurdjieff)
Le Danze Sacre e i Movimenti
hanno un posto particolare
nell'insegnamento di Gurdjieff. Egli
ha proposto che l'uomo un essere
frutto delle sue abitudini, delle sue
reazioni e delle sue funzioni, le
quali sono diventate automatiche.
Non possibile rendersi conto,
senza speciali condizioni, di quanto
siamo prigionieri di queste forze.
Le condizioni particolari, che
vengono create in una classe,
propriamente guidata di Danze
Sacre o Movimenti, possono fornire
un'esperienza diretta delle
possibilit insite in noi stessi oltre
quelle cui siamo divenuti abituati.
Troviamo che possiamo raccogliere
la nostra attenzione, che si pu
nello stesso tempo essere
consapevoli e avere una sensazione
di se stessi pi globale; che la
La sistematica formaledell'EnneagrammaLAVORO SU DI S - Principi
Dal testo di Bennett "Studi sull'Enneagramma"
1. Ogni processo che conduca da uno stato iniziale A ad uno stato
finale B deve subire deviazioni e distorsioni dovute a interferenze
ambientali.
2. Soltanto con un sistema di compensazione costruito artificialmente
si pu fare in modo che un processo continui a seguire un corso
predeterminato.
3. possibile individuare il punto di rischio in cui sia possibile
correggere la deviazione del processo attraverso l'incidenza di un
secondo processo CD, indipendente ma collegato, iniziato in quel
punto.
4. Il secondo processo richiede anch'esso un aggiustamento come il
primo. Quando questo secondo aggiustamento EF stato
applicato correttamente, il sistema viene portato in uno stato di
armonia dinamica che pu continuare indefinitamente finch la
costruzione si mantiene.
5. I tre processi devono essere tali da fondersi e rinforzarsi tra loro
dopo ogni punto di impatto reciproco.
6. La costruzione dev'essere tale da determinare un'interazione di
aggiustamenti oltre ai processi stessi. Questi ultimi producono il
risultato, mentre la prima evita che la costruzione crolli o degeneri.
Principi
PartkDolg
Principi 1
Principi 2
Riflessioni
Gli Esercizi
Introduzione
Perch
Funzione
La vita degli
esercizi
I 48 di Gurdjieff
Sulla
Consapevolezza
Sulla legge del
Tre
Fermare il
Pensiero
Ascolto Musicale
Il Lavoro Immaginario
TOOL BOX
esercizi
Scuole e Trappole
Riflessioni sulla L7
Traduzioni
legge del Tre e la
musica
Nicoll - Considerazione I
Nicoll - Considerazione II
Ipnotismo
La legge del Pendolo
Il Senso della Vita
L'ulitma ora - Gurdjieff
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quiete della mente, la
consapevolezza del corpo e un
interesse del sentimento pu essere
messo assieme e che questo risulta
in uno stato di attenzione pi
completa in cui la forza vitale
sentita e si diventa sensibili alle
influenze superiori. Il loro scopo
di risvegliare una intelligenza pi
fine, un pensiero pi chiaro e di
avvicinarsi allo stato in cui il corpo,
le emozioni e la mente sono
collegati tra di loro dalla Presenza.
Essi sono esercizi spirituali e
devono essere studiati con il
sostegno dello studio della
applicazione delle idee di Gurdjieff
nel contesto di un gruppo
propriamente costituito. Senza
questo sostegno i Movimenti spesso
perdono il loro significato.
Gurdjieff ha introdotto i Movimenti
per la prima volta al gruppo che
studiava con lui in Tiflis nel 1919 e
gli insegn fino alla sua morte nel
1949.
L'insegnante prende una gran cura
di trasmetterli senza abbellimenti o
distorsioni.
Lo scopocomecartina ditornasolePSICOLOGIA - Idee
La "cartina di tornasole" un
indicatore che cambia colore al
contatto con un liquido
rivelandoci parte della sua
composizione (se acida o
basica). Lo scopo pu avere la
stessa funzione in collegamento
alle idee del Lavoro in relazione
alle quali stato formulato. Se,
La vita degli eserciziLAVORO SU DI S - Esercizi
La maggior parte degli esercizi ha un periodo di vita prima che
diventino automatici, ad un certo punto entrano nelle parti
meccaniche dei centri e non ci aiutano pi ad essere presenti, a
infrangere gli automatismi del momento permettendoci di
cambiare punto di vista. E' di grande importanza, ogni volta che
iniziamo un esercizio, prestare molta attenzione a ci che causa in
noi, se ci aiuta o meno ad essere pi presenti a ci che l'esercizio
ci indica, come facciamo a ricordarlo ed a praticarlo, come lo
intrerpretano le persone con cui stiamo lavorando e come lo
mettono in pratica. Se questa memoria, dovuta all'esperienza
dell'esercizio, sufficientemente forte possiamo notare quando
esso iniza a perdere la sua forza.
Leggi tutto...
L'ultima ora -Traduzioni - Testi
Ci stato segnalato che questo testo nonappartiene a G. I. Gurdjieff ma un falsodi E.J. Gold quindi considerare quantoscritto sotto non come direttadiscendenza da Gurdjieff. Resta un testoche pu essere interessante e di stimoloper chi desideri leggerlo.
Ringrazio Daniele per la segnalazione e invito tutti i lettori a fare
altrettanto se dovessero trovare inesattezze e errori nel sito, questo
per fornire a tutti del materiale pi esatto.
Questa una traduzione fatta da Maria Cristina Mondin di un interessante
testo il cui originale lo potete trovare a questo link.
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Vivere il Miracoloso
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ad esempio, ci viene detto che
siamo meccanici, non abbiamo la
padronanza di noi stessi e in
realt reagiamo in maniera
automatica, possiamo porci lo
scopo di compiere una certa
azione in maniera intenzionale
come ad esempio cercare di non
usare certe espressioni. Grazie a
questo scopo possiamo verificare
le difficolt che incontriamo
nell'essere intenzionali, e
possiamo osservare come
l'abitudine a certi comportamenti
derivi da una sedimentazione di
atteggiamenti automatici creati
negli anni e non per nostra
volont.
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Lo ScopoPSICOLOGIA - Idee
Lo scopo nel Lavoro sulla Quarta
Via un soggetto di grande
importanza, per questo verr
trattato in diversi articoli con i
quali cercheremo di sondare i
diversi aspetti dell'idea di scopo.
Innanzi tutto possiamo osservare
che, anche nella vita di tutti i
giorni, la mancanza di uno scopo
porta ad una completa perdita di
direzione. Quando ci troviamo a
non sapere quale il passo
successivo che vogliamo compiere
spesso perch non siamo riusciti a
mettere a fuoco lo scopo che ci
siamo prefissi o abbiamo nutrito
uno scopo immaginario che si
dissolve nel confronto con la realt
che ci circonda.
Da questi pochi punti possiamo
iniziare a delineare l'idea di scopo
come una componente della nostra
vita che ci d una direzione e una
spinta verso qualcosa, ma anche
come un illusione che ci porta a
perderci se formulata in maniera
errata.
Un'altra caratteristica dello scopo
consiste nellessere la base per
attuare un processo di
discriminazione in relazione a
quello che ci circonda, quando
Buona lettura.
Traduzione dal russo di Alexandra Kharitonova, curatore ReijoOksanen testo svelato da Ilya Kotz & Avi Solomon delJerusalem Nyland Group
Lultima ora della vita
=============================
Immagina di avere da vivere ormai solo pochi minuti, forse unora;in qualche modo hai scoperto esattamente quando morirai. Cosane faresti di questora preziosa della tua permanenza sulla Terra?Sarai capace di portare a termine tutte le tue faccende inquestultima ora? Hai unidea consapevole del modo in cui farlo?
Lasciando andare il tuo ultimo respiro sarai soddisfatto di sapereche avrai fatto tutto il possibile in questa vita per esserecostantemente presente, sempre vibrante, sempre in attesa, comeil figlio in attesa del padre marinaio? Nel mondo manifesto tutto hail suo inizio e la sua fine. Nel mondo reale tutto sempre presenteed un bel giorno ti sar concesso di dimenticare tutto e di lasciareil mondo per sempre.
La libert vale un milione di volte in pi di una liberazione (politica).Luomo libero, anche in schiavit, resta padrone di s. Ad esempio:se io ti do qualcosa, che so, unauto, senza carburante, lauto nonsi pu muovere. La vostra auto ha bisogno di un carburantespeciale, ma solo voi potete capire di quale carburante c bisognoe dove prenderlo.
Dovete chiarire a voi stessi come digerire le mie idee e farle vostre,in modo che appartengano solo a voi. La vostra auto non pufunzionare con lo stesso carburante della mia. Io vi suggerisco solola materia prima. Voi dovete ricavarne quello che potete utilizzare.Quindi, con un po di coraggio, siediti e mettiti al volante.
La vita organica molto fragile. Il corpo planetario pu morire inogni istante. Si trova sempre ad un passo dalla morte. E se vi dato di vivere un giorno in pi si tratta solo di una occasione che viviene data accidentalmente dalla natura. Se potrai vivere ancheuna sola ora in pi, puoi considerarti una persona fortunata. Dalmomento in cui siamo stati concepiti stiamo vivendo grazie ad untempo che ci stato prestato.
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I movimenti di Gurdjieff
Questo testo tratto dal sito
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Devi pensare, sentire e avere la
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essa possa diventare reale per te.
Per raggiungere qualcosa di reale
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La sistematica formale dell'Enneagramma
Dal testo di Bennett "Studi sull'Enneagramma"Ogni processo che
conduca da uno stato iniziale A ad uno stato finale B deve subire
deviazioni e distorsioni dovute a interferenze ambientali. Soltanto
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Il Senso della Vita
abbiamo uno scopo da perseguire
possiamo, in relazione ad esso,
vedere quello che ci aiuta a
raggiungerlo e distinguerlo da ci
che ci ostacola, creando la
potenzialit di scelta delle
influenze o leggi sotto le quali
porsi.
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Riflessioni sulla Legge del Sette
Il Senso della Vita
La legge del Pendolo
SULL'IPNOTISMO
Attenzione Divisa
Considerazione Interna e Considerazione Esterna II
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Introduzione alla Psicologia della Quarta Via
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Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via
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Introduzione alla Psicologia della Quarta ViaPSICOLOGIA - Idee
Questa liberazione pu di fatto essere molto grande. Tutti gli uomini la desiderano e si sforzano di averla. Essa per non pu essere
ottenuta senza la prima liberazione, una liberazione minore. La grande liberazione la liberazione dalle influenze all'esterno di noi.
La liberazione minore la liberazione dalle influenze dentro di noi.
Gurdjieff, Vedute sul Mondo Reale
Per poterci liberare dalle "influenze dentro di noi" dobbiamo conoscere noi stessi, le parti di cui siamo composti e le loro
manifestazioni. Questo lo scopo della psicologia. L'uomo di oggi non conscio di s, un momento un individuo e il momento
successivo un altro e cos di seguito.
Il Sistema considera detto uomo un essere incompleto, e lo studia in relazione al suo possibile sviluppo, viene detto che egli soltanto
l'embrione di un livello pi alto d'Essere, e che pertanto errato attribuirsi caratteristiche che molto verosimilmente ancora non
possediamo.
Innanzitutto il Sistema fornisce una sorta di mappa per la macchina umana, sia delle sue componenti che del loro funzionamento.
All'inizio del Lavoro ogni osservazione deve partire dal nostro tessuto psicologico, ossia dalla serie di manifestazioni inerenti al nostro
mondo interiore.
La pratica del Lavoro si fonda sul principio che, quando lo ricordiamo, dobbiamo sforzarci di essere consci di noi stessi; in questo modo
realizzeremmo prima le impressioni che costantemente riceviamo e quindi le nostre risposte meccaniche a esse. I momenti di
consapevolezza che cos creiamo, se collegati alle idee del Sistema, innescano la comprensione dei processi che si svolgono in noi e del
loro perch. Grazie a questa comprensione inizieremo a elaborare nuovi atteggiamenti e a fissarli in noi per renderli parte
dell'espressione del nostro Essere pi Reale.
Per lavorare con il Sistema della Quarta Via necessario verificare due punti:
1. Il livello minimo della propria consapevolezza.
2. L'assenza di volont e unit.
Una volta affrontati questi due punti possiamo iniziare lo studio di ci che utile e ci che dannoso alla struttura psicologica
dell'uomo. E' presto detto: utile tutto quello che favorisce il nostro sviluppo, dannoso il suo contrario.
Purtroppo questa idea difficile da realizzare perch una delle cattive abitudini che abbiamo quella di pensare senza scopo: il nostro
pensiero semplicemente accade. Per il Sistema invece ogni riflessione o indagine deve avere un obiettivo specifico: quello di
raggiungere la consapevolezza, che a sua volta collegata alla liberazione dalla meccanicit di ogni giorno.
Lo studio di s deve essere pratico, e trova il proprio terreno d'azione nelle espressioni meccaniche concrete. Dobbiamo osservare ci
che siamo, ci che si manifesta in noi e attraverso di noi, perch ogni illusione o menzogna non possono che generare ulteriori illusioni
e menzogne.
Il Lavoro prende corpo su pi lati simultaneamente, e non vi una parte che non possa esserene toccata.
E' di fondamentale importanza tenere presente che il Sistema ha senso solamente per coloro che sanno di averne bisogno:
dobbiamo renderci conto di languire in prigione
dobbiamo desiderare di evadere
dobbiamo avere amici che vogliono scappare
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Introduzione alla Psicologia della Quarta Via
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dobbiamo ricevere aiuto dall'esterno
dobbiamo lavorare per scavare una galleria.
Per il Sistema della Quarta Via la psicologia rappresenta la scienza pi antica.
Al tempo in cui la psicologia era legata alla filosofia e alla religione, essa esisteva sotto forma di Arte. Poesia, Tragedia, Scultura,
Danza e la stessa Architettura erano mezzi di trasmissione della conoscenza psicologia.
Ouspensky, L'Evoluzione Interiore dell'Uomo (p. 23)
La psicologia studia l'uomo nella sua possibile evoluzione, occorre pertanto risvegliare in noi la conoscenza delle leggi che governano
l'Uomo e quanto lo circonda: in gioco il raggiungimento di una armonia generale. Nel momento in cui questo avvenisse, l'Uomo
comincerebbe a rendere il dovuto, a "pagare" cio "il debito della propria esistenza".
Le scienze contemporanee, quindi anche la "psicologia", approcciano l'uomo in maniera frammentata e ogni nuova acquisizione, non
portando a un concreto sviluppo interiore, rimane esclusivamente un mero elemento di una moltitudine slegato dal Reale.
La psicologia e la scienza dovrebbero affrontare l'evoluzione possibile dell'uomo creando le condizioni perch questa evoluzione abbia
luogo, ma ci difficile perch l'uomo stesso costituisce il principale ostacolo a che questo avvenga.
< Prec.
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Citazioni
Abbiamo labitudine di dire che
possibile conquistare il
sentimento con la ragione, o
volont o dovere. Un
sentimento pu essere
conquistato solo da un altro
sentimento uno pi forte, un
sentimento superiore.
G. I. Gurdjieff
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Introduzione alla Psicologia della Quarta Via
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Il Ruolo dell'UomoPSICOLOGIA - Idee
Il ruolo di qualunque cosa analizziamo definito dalla relazione che interviene tra la cosa stessa e il contesto in cui osservata. Cos
ad esempio il ruolo di un uomo rispetto a sua moglie quello di marito ed definito nel contesto del matrimonio. Come poi questo
ruolo debba essere svolto un tema differente, espresso da un'ideale che pu variare completamente da persona a persona o in base a
differenti modelli culturali.
Ogni volta che ci domandiamo quale sia il ruolo che un soggetto interpreta in un momento e in una circostanza determinati, la prima
cosa a cui dobbiamo riferirci il suo contesto. Ogni cosa partecipa di differenti contesti, il che la rende a sua volta partecipe di
differenti ruoli. Inoltre non possiamo prendere un ruolo come assoluto e unico perch esso varia al variare delle circostanze, cos ad
esempio il ruolo di marito si interrompe alla fine del matrimonio, anche se non per questo l'idea o concetto di marito cessano a loro
volta.
Possiamo aggiungere anche che ogni ruolo ha a che vedere con la circolazione e trasformazione dell'energia che interviene tra i
differenti "attori" in una data circostanza. Ogni essere nella sua interazione con altre creature o elementi svolge una precisa funzione
nella circolazione e trasformazione di differenti tipi di energia. Cos un animale prende parte al suo ambiente trasformando le sostanze
nutritive in materiali utili ad altri esseri, e a sua volta rappresenta una fonte di nutrimento per animali di differenti specie, questo
esempio della catena alimentare evidenzia lo scambio di energia che interviene fra specie che interpretano ruoli differenti nelle loro
interazioni reciproche, come quello della preda e del predatore.
Da quello che abbiamo definito fino adesso vediamo che il ruolo pu essere letto attraverso la sua rappresentazione simbolica, ogni
simbolo infatti associato ad un ruolo, come ad esempio quello del marito, o del predatore, essi rappresentano un concetto o un
gruppo di concetti che in base alla nostra personale formazione evocano una serie di risposte a una data situazione. In questo senso
possiamo dire che un ruolo la gamma di risposte o azioni che un determinato soggetto si suppone esprimere in una precisa
situazione. Per esempio secondo la cultura occidentale un marito considerato la persona che legata nel matrimonio a un altro
individuo, e il suo ruolo supposto essere quello di aiuto e sostegno alla creazione e mantenimento di una famiglia, di fedelt e
rispetto di sua moglie ed eventualmente educatore per i figli.
Ovviamente questo ruolo differente da cultura a cultura e i simboli che associamo ai ruoli sono frutto delle nostre personali
esperienze e conoscenze.
Domanda: possono esistere dei simboli che trascendano la soggettivit di un individuo e che siano pertanto oggettivi, cio uguali per
tutti? Pi avanti affronteremo una risposta.
Una cosa di estrema importanza a questo punto considerare chi ha creato o crea i simboli. L'uomo un essere atipico se preso in
relazione alle altre creature che popolano il pianeta, in quanto, oltre a condividere con esse le funzioni tipicamente animali di
nutrimento, riproduzione e riposo, dotato di altre funzioni che lo rendono capace di interpretare e costruire i simboli dei ruoli e
usarli per raggiungere i suoi obiettivi. Queste differenti funzioni si esprimono principalmente nella sua capacit di pensiero,
comparazione, astrazione e creativit, che gli hanno permesso, nel corso dei millenni, di raggiungere conoscenze tali da "emanciparlo"
parzialmente dalla condizione di animale, e, attraverso l'uso di certi utensili, di renderlo maggiormente "padrone" del proprio ambiente
e in grado, entro certi limiti, di modificarlo.
Un principio che necessario introdurre a questo punto che la mente umana, per come formata, non in grado di "inventare"
qualcosa che non esiste, questo significa che ogni invenzione la scoperta di un principio o legge che gi esiste in natura, ma che non
era ancora stato osservato o compreso. Quindi, grazie all'attivit della sua mente, che possiamo definire un organo ad alta
specializzazione posseduto solo dall'uomo, egli in grado di percepire altre e molteplici relazioni tra i differenti esseri in modo da
svelare differenti ruoli che si trovano in potenza nelle diverse creature. Egli in grado di vedere in semplici azioni qualcosa di pi,
qualcosa che parte di quel contesto ma che solo lui in grado di comprendere e in quanto tale di usare ed eventualmente di
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Il Ruolo dell'Uomo
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modificare.
Se ricolleghiamo quanto abbiamo precedentemente osservato, cio che l'espressione di un ruolo implica una trasformazione di energia,
ci possiamo domandare di che tipo di energia si nutre l'uomo nella sua attivit di osservatore e "lettore" del mondo che lo circonda.
Egli, per sua natura, in grado di percepire i differenti ruoli insiti nel creato. E' dotato della la capacit di percepire un livello di
energie sottili che rappresenta sia l'essere che l'essere in potenza di ogni creatura e dell'uomo stesso. Egli pu vedere il valore
simbolico delle cose, quello che va al di la del tempo, il "nous" della creazione e le sue potenzialit .
Ma questa capacit ha un prezzo, nel corso dei millenni l'uomo ha analizzato e osservato se stesso cercando di trovare una ragione al
suo esistere e al ruolo del suo essere in relazione all'idea di creazione. La domanda pi difficile a cui rispondere quella della ragione
della sua esistenza; perch un essere cos specializzato in grado di percepire il trascendente e l'immateriale delle cose se comunque
destinato a finire come individuo?
Da questo nato il ruolo della divinit ; se siamo stati creati in un certo modo deve esserci una ragione e un fine specifico. Se
osserviamo la natura ci rendiamo conto che ogni creatura "stata creata" con un preciso fine, e quindi anche l'uomo con la sua
capacit di percezione deve svolgere una precisa funzione nel tutto.
A questo punto possiamo tornare alla domanda che abbiamo precedentemente posto, esistono dei simboli oggettivi, che non dipendono
dalla soggettivit di chi li percepisce, che sono comuni a tutti gli uomini e a tutte le culture? E se si, quali sono?
Sembra che questa domanda e ricerca quella che ha caratterizzato nel corso dei millenni la creazione e trasmissione di tutti gli
insegnamenti esoterici. Da sempre l'uomo ha cercato la risposta e, in differenti contesti e periodi storici, diverse forme sono state
create per trasmettere le risposte.
Il principio di risposte oggettive rispetto a quello che il ruolo dell'uomo in differenti situazioni insito nella possibilit dell'uomo di
conoscere se stesso, e di comprendere quale sia la sua potenzialit nel momento. Cosa vuole dire questo? Se prendiamo l'esempio del
marito, possiamo osservare che una persona "normale" considera parte del ruolo di marito quello di essere fedele alla moglie, ma
questo perch gli stato insegnato e detto fin da piccolo, di solito non perch egli comprenda profondamente cosa significhi. Quando
cresce e si sposa, convinto che questa sia la cosa giusta, ma ad un certo punto incontra un'altra donna che lo fa innamorare, e quindi
inizia a desiderare di avere una relazione con lei. In questo caso nella natura soggettiva dell'uomo ci che ha maggiore forza, cio il
desiderio per un'altra donna, lo trascina, ed eventualmente, lo porta a sciogliere il matrimonio per iniziare un'altra relazione, fino a
che possibile che un'altra donna lo affascina nuovamente e cos di seguito. Questo semplice esempio comune ai giorni nostri, mostra
come un semplice principio soggettivo pu essere, in abbinamento alla non conoscenza di s, veicolo di un repentino cambiamento di
ruolo, solo perch una parte con differente energia ci spinge in una direzione nuova. L'uomo dipende da quello che lo attira
maggiormente, e una volta che un nuovo centro di gravit appare nel suo orizzonte egli lo segue immediatamente. Sempre in relazione
al nostro esempio un uomo che conosce s stesso e i principi oggettivi collegati all'idea di unione fra uomo e donna, dello scopo di
crescita e sviluppo di una tale unione, considerera il matrimonio come un passo estremamente importante che deve essere valutato e
"costruito intenzionalmente" prima di essere messo in atto. Se si sposa in coscienza, sar in grado di fronteggiare la natura "animale"
ed automatica del suo essere in maniera differente, e di generare cos delle risposte che hanno la potenzialit di esprimere una
maggiore armonia piuttosto che la confusione di una reazione inconsapevole, in cui tutta la realt fondata solo su un singolo stimolo.
Per esempio, se incontra una donna che lo attira sar in grado di valutare pi oggettivamente, di sapere consapevolmente cosa lo lega
a sua moglie e di comprendere in maniera profonda ed emozionale i risultati delle sue azioni, in questo modo, qualunque scelta arrivi a
fare sar fatta con maggiore coscienza generando risultati su una scala pi ambia rispetto alla risposta soggettiva. In questo modo
l'uomo interpreter il suo ruolo di marito in maniera consapevole, e ogni cosa che si trover a fronteggiare sar fonte di crescita e di
scoperta di s e di scambio e crescita con chi si trova vicino a lui.
Possiamo dire che le risposte che possono essere considerate pi oggettive sono quelle che derivano da una partecipazione complessiva
dell'essere dell'uomo, frutto di un lavoro intenzionale su di s e di una conoscenza specifica del funzionamento della struttura umana e
della sua relazione con il mondo che lo circonda. Questo cambiamento e scoperta deve avvenire intenzionalmente ed attraverso un
lavoro specifico, e il perch di questo una risposta che possiamo trovare solo nelle ragioni della creazione e sviluppo dell'essere
umano da parte della natura. Esseri umani che hanno portato questo sviluppo ad un livello tale da poter veramente attribuirsi il
termine di "Essere Umano " sono coloro che hanno testimoniato nella storia della civilt umana l'esistenza di altro che non sia la sola
esistenza materiale, e il loro lavoro continua ad essere fonte di ispirazione per ricercatori e mistici.
Per molte persone la necessit di rispondere a certe domande non un opzione, ma una necessit , e queste persone sono alla ricerca
di una risposta che parte della loro natura e che pu essere svelata. In questo caso il ruolo dell'uomo quello di svelare, attraverso
la sua esistenza le potenzialit di oggettivit e comunanza che sono insite nel suo essere e che sono nutrite dalle "energie sottili" che
provengono dallo scopo della sua creazione; egli ha la possibilit di diventare il simbolo di quello che pu essere chiamato Uomo.
Ho gi detto che ci sono persone che hanno fame e sete di verit . Se esaminano i problemi della vita e sono sinceri con se stessi, si
renderanno preso conto che non possibile vivere come hanno fato sino ad ora; che la via di uscita a questa situazione
fondamentale e che l'uomo pu sviluppare le sue capacit e poteri nascosti solamente pulendo la sua macchina dalla sporcizia che si
accumulata nel corso della sua vita. Ma per intraprendere questa pulizia in maniera razionale, egli deve vedere cosa deve essere
pulito, dove e come; ma vedere questo da solo quasi impossibile. Per vedere qualche cosa egli deve vedere dal di fuori; e per
Principi
PartkDolg
Principi 1
Principi 2
Riflessioni
Gli Esercizi
Introduzione
Perch
Funzione
La vita degli
esercizi
I 48 di Gurdjieff
Sulla
Consapevolezza
Sulla legge del
Tre
Fermare il
Pensiero
Ascolto Musicale
Il Lavoro Immaginario
TOOL BOX
esercizi
Scuole e Trappole
Riflessioni sulla L7
Traduzioni
legge del Tre e la
musica
Nicoll - Considerazione I
Nicoll - Considerazione II
Ipnotismo
La legge del Pendolo
Il Senso della Vita
L'ulitma ora - Gurdjieff
Citazioni
(La presenza) Tramite il gusto
che ne ricavo prendo parte alla
vita sicch, senza il minimo
dubbio, ho la certezza di
"vivere": vale a dire che, oltre
ad avere la sensazione fisica
della mia vita animale, sento di
essere collegato tramite il
pensiero e il sentimento ai vari
processi che avvengono nella
mia persona.
Prima dell'Alba - Henri
Thomasson
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Il Ruolo dell'Uomo
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questo necessario un aiuto reciproco.
George I. Gurdjieff
Ma quale il fine di questo raggiungimento, perch raggiungere questa realizzazione se comunque l'esistenza dell'uomo arriver ad una
fine? L'uomo stato creato per servire uno scopo che va oltre lui stesso. Osservando gli individui che hanno raggiunto il livello di
Uomo, essi comunicano, per loro natura, un esempio di integrit e forza, simbolo del loro ruolo, che resta come modello di ispirazione
e miglioramento per coloro che li seguono o li conoscono anche indirettamente o attraverso le loro opere. In questo vediamo il
processo di trasformazione e "rilascio" delle energie sottili che sono il nutrimento attraverso cui l'uomo si costruisce, per loro stessi
avere svelato il simbolo dell'esistenza lo scopo che volevano raggiungere, ed essi ci insegnano che la personale esperienza nel
raggiungere una comprensione oggettiva del mondo che ci circonda un'energia che non scompare con la disgregazione del corpo, ma
che continua ad esistere per portare nuova "linfa" vitale al tutto, e partecipare cos la continuazione di quello che esiste.
IL SANTO PIANETA PURGATORIO
sulla creazione e le possibilit dell'uomo
In realt , non appena in tutti i cosmi di scala diversa l'"equilibrio generale dell'armonia cosmica" si regolato e stabilizzato, i
tetartocosmi " cio gli "aggregati di microcosmi" relativamente autonomi comparsi sulla superficie dei pianeti " hanno trovato per caso
un ambiente che corrispondeva ad alcuni loro dati, in maniera tale da consentir loro di esistere per un certo tempo senza "sekruano",
vale a dire senza una "tensione individuale costante". Perci nella loro presenza comparsa la possibilit automatica di muoversi in
modo indipendente da un punto all'altro della superficie di ogni pianeta.
Quando il Nostro Eterno Creatore ha notato il loro movimento automatico, per la prima volta Gli venuta l'idea di utilizzarlo per farsi
aiutare nell'amministrazione del mondo in espansione.
Da quel momento, Egli ha orientato tutte le realizzazioni relative a quei tetartocosmi in modo tale che l'inevitabile "okrualno" - vale a
dire il ciclo periodico dell'intero processo di Heptaparaparshinokh " potesse compiersi nella presenza generale di alcuni di loro, grazie a
certe modifiche apportate al funzionamento della loro presenza generale, in maniera da trasmutare e da cristallizzare, oltre ai risultati
indispensabili al nuovo scambio cosmico e sostanze, anche gli elementi attivi a partire dai quali possono rivestirsi in loro certe nuove
formazioni indipendenti dotate della possibilit di acquisire una "ragione individuale".
Prima di continuare a raccontarti come si realizzata quell'idea, devo farti notare che il funzionamento dell'Iraniranomangia cosmico
generale armonizzato in modo tale che i risultati delle trasformazioni che avvengono nei diversi cosi si localizzano sempre secondo la
loro "qualit di vibrazioni" e penetrano in ogni punto dell'Universo svolgendo il loro specifico ruolo nelle formazioni planetarie e
surplanetarie. Il luogo temporaneo della loro libera concentrazione coincide in generale con la cosiddetta "atmosfera" che circonda tutti
i pianeti del nostro Megalocosmo e che serve da tramite per i collegamenti necessari all'Iraniranomangia cosmico.
La divina attenzione accordata ai tetartocosmi ha quindi avuto l'effetto di dar loro, in quanto apparati utili al Grandissimo
Trogoautoegocrate cosmico, la seguente possibilit : oltre alle sostanze cosmiche trasformate per mezzo loro, sia per i bisogni del
Grande Processo Cosmico che per le necessit dei loro processi di esistenza, e composte esclusivamente dalle cristallizzazioni
cosmiche derivate dalle trasformazioni del pianeta su cui sorgono i tetartocosmi in questione, nella loro presenza generale sono
apparsi anche alcuni risultati, analoghi a quelli prodotti da fonti cosmiche di ordine superiore e quindi costituiti da vibrazioni di
maggior "potere vivificante".
E a partire da questi risultati cosmici d'ordine superiore, nella loro presenza generale hanno cominciato a rivestirsi di alcune forme
fatte a loro esatta somiglianza, costituite inizialmente da sostanze cosmiche dette "mentokifezoine" - cio sostanze che vengono
trasformate dal sole e dagli altri pianeti del sistema solare interno del quale son venuti alla luce i tetartocosmi in questione, e che
possono raggiungere qualsiasi pianeta attraverso le radiazioni di quelle concentrazioni cosmiche.
Cos da quel momento la presenza generale di alcuni tetartocosmi ha iniziato ad essere composta da due formazioni indipendenti che,
pur prodotte da due fonti cosmiche del tutto diverse, avevano un'esistenza comune, quasi fossero collocate una dentro l'altra.
Perci, figliolo, quando i nuovi rivestimenti, una volta completati, hanno cominciato a funzionare nella presenza di quei tetartocosmi
nel modo voluto, i "tetartocosmi" hanno smesso di chiamarsi cos e hanno ricevuto il nome di "Esseri", che significa "dotati di due
nature", e il loro secondo rivestimento ha ricevuto il nome di "corpo kessedjano".
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La Macchina UomoPSICOLOGIA - Idee
L'uomo una macchina complicatissima; in realt egli non una macchina ma una grossa fabbrica consistente in parecchie macchine
diverse, tutte funzionanti a velocit diverse, con carburanti diversi, in condizioni diverse.
Ouspensky - La Quarta Via (pag. 70)
Cosa vediamo di una persona quando la guardiamo? Il suo corpo. Cos' il corpo di un uomo? "il contenitore" di tutti i suoi organi e
funzioni, del pensiero e delle emozioni. Un aspetto importante che tutte queste manifestazioni possono essere ricondotte a processi
chimici ed elettrici che avvengono all'interno del corpo. Ogni parte del nostro organismo predisposta per funzionare in maniera
automatica ed in grado di auto sostenersi.
L'uomo una macchina, particolarmente evoluta, che agisce in maniera completamente automatica. Quello che genera difficolt e
confusione in una tale affermazione che l'automatismo delle nostre funzioni si estende anche alla nostra vita emozionale ed
intellettuale. Nel pensiero comune l'uomo si considera in grado di controllare la propria attivit intellettuale e le proprie emozioni, ed
in parte vero; ad un certo livello, ed in particolari circostanze, l'uomo ha la potenzialit di avere controllo e padronanza dei propri
pensieri e delle proprie emozioni, ma questo non accade in maniera automatica e involontaria. La confusione che chiunque prova nel
momento in cui gli viene detto che meccanico dovuta al fatto che in quel preciso momento egli non lo , infatti se qualcuno ci
porta a focalizzare la nostra attenzione su di noi e su quello che stiamo pensando, facendo o provando, in quel preciso momento siano
meno automatici, pi consapevoli di noi stessi. Quindi. paradossalmente. in quel momento non vero che siamo cos meccanici.
La meccanicit deve essere verificata individualmente nelle nostre vite ed esperienze, nessuno ce la pu veramente mostrare.
In maniera meccanica l'uomo acquisisce, nel corso della sua esistenza una serie di informazioni apprese per imitazione che sono
registrate in ogni centro all'interno di specifiche parti o "rulli" come li chiama Gurdjieff (riferendosi ai rulli di cera su cui si incideva nei
fonografi, noi oggi parleremmo di CD). Acquisiamo cos memorie automatiche intellettuali, emozionali, istintive e motorie e, ogni
qualvolta un evento esterno entra in contatto con la nostra presenza generale, quelle che nel sistema vengono chiamate impressioni,
viene evocata ed espressa una risposta associativaautomatica allo stimolo, che si esprime senza la partecipazione della nostra coscienza
o volont. Le impressioni sono registrate nei centri e penetrano in noi in maniera maggiore o minore, determinando la loro forza
reattiva, in relazione al momento e allo stato in cui siamo quando le riceviamo. Attraverso il loro elemento di collegamento, che
corrisponde alla condizione in cui eravamo quando le abbiamo registrate, le associazioni, si uniscono fra loro in diverse combinazioni e,
a seconda dello stimolo che riceviamo generano le nostre risposte. E' esattamente come accendere l'interruttore di un elettrodomestico
o come cliccare un icona sul desktop del proprio computer ed aprire un programma per svolgere specifiche operazioni.
Questo quanto stato "previsto" nella natura dell'uomo, ma se pensiamo di essere padroni delle proprie azioni rifiuteremo in maniera
assoluta l'idea di non possedere tale potere. Un esempio rappresentato dall'azione di prendere una decisione: decidiamo di compiere
una certa azione, come ad esempio di fare ogni giorno uno specifico esercizio, ma il giorno dopo, o qualche giorno dopo, quando
volevamo fare quello che ci eravamo prefissi una chiamata di un amico o un altro contrattempo interviene e cambia i programmi. La
reazione al nuovo stimolo ha modificato ci che precedentemente avevamo deciso. Ovviamente giustificando e motivando il
cambiamento in maniera pi che convincete non notiamo che abbiamo semplicemente contraddetto quello che ci eravamo prefissi,
questi 'io' di giustificazione nel sistema vengono chiamati respingenti oammortizzatori e sono gli strumenti che ci impediscono di
vedere le nostre contraddizioni e che permettono di credere alle illusioni riguardo alla nostra natura e potenzialit.
Questa condizione non per assoluta, l'uomo pu prendere il controllo della propria macchina, ma queto comporta un Lavoro in cui
egli deve imparare come formata, come funziona, e come equilibrare il suo funzionamento.
L'educazione e la programmazione della "macchina uomo" ai giorni nostri genera un gran numero di squilibri che devono essere
riequilibrati prima di poter veramente iniziare ad avere il necessario controllo di s.
Una volta che iniziamo a conoscere noi stessi possiamo lavorare in connessione ad un principio di esistenza differente da quello della
semplice esistenza funzionale della macchina, questo il fondamento e lo scopo della Quarta Via e delle scuole che sono esistite nel
passato per il perfezionamento dell'uomo.
Psicologia
Introduzione
Il Ruolo dell'Uomo
La Macchina Uomo
Centri e Funzioni
Stati di Coscienza
Mancanza di Unit
Gli Ostacoli
Immaginazione
Il Mentire
Emozioni
negative
Identificazione
Considerazione
Parlare Inutile
Conoscenza ed Essere
Personalit ed Essenza
Il Presente
Ricordo di S
La Frizione
Attenzione Divisa
Gli Scopi
Scopo e cartina
di tornasole
Cosmologia
La Legge del Tre
Creazione
Digestione
Rigenerazione
Eliminazione
Crimine
Guarigione
La Legge del Sette
Le fasi dell'ottava
Ottave
discendenti
I corpi dell'Uomo
Gli Idrogeni
I Tipi Fisici
Le Leggi
La legge del
Pendolo
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Allorch vedrete, o scoprirete nella vostra memoria, quanto del tutto meccanicamente potete fare le cose pi abominevoli, tali che
in seguito non potete comprendere come mai abbiate potuto farle, allora saprete cos' meccanicit. Tutta la nostra vita facciamo
meccanicamente ci che non faremmo mai consapevolmente. Ci quanto dobbiamo comprendere. Se guadiamo attraverso la nostra
vita, anno dopo anno, mese dopo mese, scorgiamo cose che non avremmo mai fatto consapevolmente, o cose che non abbiamo fatto,
e che avremmo fatto se fossimo stati consapevoli. Questo il modo in cui bisogna pensare circa la meccanicit.
Ouspensky - La Quarta Via (pag. 81)
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I Centri e le Funzioni
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I Centri e le FunzioniPSICOLOGIA - Idee
La macchina umana composta da diverse parti. Nel Sistema vengono chiamate centri e svolgono differenti funzioni collegate alla vita
interiore ed esteriore dell'uomo.
Questi quattro centri, a cui si aggiungono altri due di cui parleremo pi avanti, sono rispettivamente:
Il centro Intellettuale, che svolge le funzioni relative al pensiero e alla comparazione. E' il centro pi lento ed il primo con cui
possiamo iniziare a lavorare.
Il centro Emozionale, che governa le funzioni emotive. E' il centro pi veloce quando lavora correttamente.
Il centro Istintivo, che regola il funzionamento biologico dell'organismo. E' un centro che agisce automaticamente per mantenere il
nostro organismo funzionante e in stato di equilibrio con l'ambiente circostante.
Il centro Motorio, che sovrintende le funzioni motorie. E' il centro che produce l'immaginazione e che permette la comprensione delle
meccaniche delle cose.
Possiamo immaginare quattro individui viventi in noi. Quello che chiamiamo istintivo un uomo fisico. L'uomo motorio anch'esso un
uomo fisico, ma con inclinazioni differenti. Poi c' l'uomo sentimentale o emotivo e quello teorico o intellettuale.
I centri sono divisi poi in met positive e met negative, ma questa accezione non intesa a carattere morale, ma semplicemente
come affermazione e negazione, si/no, azione/non azione. Ad esempio la met positiva del centro intellettuale la parte che afferma,
quella negativa che nega. Nel centro motorio la divisione si esprime attraverso l'espressione di moto o di staticit. Nel centro istintivo
accettazione o repulsione a livello organico. Per il centro emozionale questa divisione differente, le emozioni negative sono parte
di un centro artificiale sviluppatosi attraverso l'educazione per imitazione di un certo tipo di atteggiamenti; la vera parte negativa del
centro emozionale quella che sperimentiamo in un momento di grande sofferenza reale, come ad esempio la perdita di qualcuno a
cui eravamo attaccati emozionalmente. Un'ulteriore divisione dei centri data dal livello di attenzione con cui possono essere svolte le
differenti funzioni di un centro, in base a questa divisione i centri sono divisi in:
Parte meccanica, non richiede nessuna attenzione, ed in cui sono "registrate" tutte le azioni abituali e ripetitive relative a quel
centro, ad esempio guidiamo la macchina con la parte meccanica del centro motorio.
Parte emozionale, funziona per fascinazione ed attrazione, la parte che si attiva quando qualcosa cattura la nostra attenzione, ci
concentriamo su una cosa perch ci piace e ci stimola, in senso positivo o negativo, la possiamo osservare quando vediamo un film
quando seguiamo un evento sportivo.
Parte intellettuale, che funziona con attenzione focalizzata, la parte che viene usata ogni volta che necessaria concentrazione.
Quando impariamo qualcosa di nuovo o con un alto livello di difficolt, la parte che usiamo quando studiamo per un esame o
facciamo un lavoro manuale molto difficile.
Per moltissimo tempo dovete soltanto osservare e cercare di scoprire tutto quel che potete circa le funzioni intellettuali, emozionali,
istintive e motorie. Da ci potrete arrivare alla conclusione che avete quattro menti ben definite: non una sola, ma quattro menti
diverse. Una mente controlla le funzioni intellettuali, un'altra mente completamente diversa controlla le funzioni emotive, una terza
controlla quelle istintive, e una quarta, anch'essa del tutto diversa, controlla le funzioni motorie. Noi le chiamiamo centri: centro
intellettuale, centro emotivo, centro motorio e centro istintivo. Essi sono completamente indipendenti. Ciascun centro ha la propria
memoria, la propria immaginazione e la propria volont.
Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 15)
Non siamo abituati ad osservarci, e non vediamo che ogni centro ha una propria individualit, una propria memoria, una propria
immaginazione, in definitiva ogni centro ha un proprio mondo separato l'uno dall'altro. Ogni centro un individuo in noi e ogni
individuo vive una vita sua, in alcuni casi senza minimamente conoscere l'esistenza degli altri individui.
Differenti gruppi di Io appartenenti a diversi centri costituiscono quello che nel sistema viene chiamato personalit, cio un gruppo di
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I Centri e le Funzioni
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atteggiamenti che corrispondono al ruolo che interpretiamo in differenti momenti. Possiamo pensare a "chi" siamo sul luogo di lavoro, a
casa con la famiglia, quando incontriamo una persona che ci piace o quando incontriamo qualcuno che non ci piace. Tutti questi
"individui" che vivono in noi vengono "attivati" in relazione a differenti stimoli che riceviamo dall'ambiente che ci circonda. In un'analisi
delle azioni, pu sembrare che non ci sia nulla di male ad essere una persona differente con i propri figli rispetto a quella che siamo
con un cliente o con il capoufficio, e questo vero, quello che importante notare e verificare personalmente che questo
cambiamento non avviene in maniera intenzionale, frutto di acquisizioni automatiche piuttosto che di un ragionamento o valutazione
consapevole delle proprie azioni. Come facciamo il padre e la madre non conseguenza di un lavoro consapevole, di una capacit di
valutazione e di giudizio sviluppato intenzionalmente attraverso un processo di apprendimento e comprensione del ruolo di genitore,
ma il frutto delle proprie esperienze come figlio e delle idee situate nella parte meccanica dei centri. Questo lo dobbiamo e
possiamo verificare nella nostra vita quotidiana personale, e delle persone che ci circondano altrimenti non possibile iniziare questo
lavoro. Se osserviamo la relazione che abbiamo con le persone vedremo che tutto quello che facciamo accade, e se cerchiamo di
cambiare qualcosa non ci riusciamo, la risposta troppo rapida e di fronte ad un atteggiamento diverso usiamo una serie di respingenti
che si oppongono a fare qualcosa di diverso da quello che gi conosciamo. Abbiamo bisogno di una terza forza perch qualcosa di
differente realmente accada.
A questo punto utile puntualizzare che quando iniziamo l'osservazione di s non possiamo osservare fisicamente i centri, perch
questi sono parte integrante del corpo, sono "distribuiti" in tutto il corpo che rappresenta un ricevente ed un trasmittente delle azioni
e reazioni simultanee di tutti i centri. Quello che possiamo osservare sono le loro funzioni, vale a dire le loro peculiari espressioni a
livello della nostra esistenza esteriore ed interiore. Pi osservazioni riusciamo ad accumulare maggiori saranno le possibilit che
avremo nel controllare la loro espressione. Ogni funzione pu essere controllata solo quando abbiamo imparato a conoscerla, quando
sappiamo che ad un certo stimolo ed i certe condizioni si manifesta, nel tempo impariamo a riconoscere l'arrivo e il crearsi delle
condizioni per la manifestazione di quella peculiare espressione e quindi possiamo provare a cambiare e scoprire la possibilit di nuove
espressioni, di maggiore controllo.
La seconda cosa necessaria in uno studio serio di se stessi lo studio delle funzioni: osservandole, apprendendo la dividerle nella
maniera giusta, imparando a riconoscerne ciascuna separatamente. Ogni funzione ha il proprio compito, la propria specialit. Esse
vanno studiate separatamente e le loro differenze comprese chiaramente, ricordando che sono controllate da diversi centri o menti.
E' utilissimo pensare alle nostre differenti funzioni, o centri, e rendersi conto che sono del tutto indipendenti. Noi non ci rendiamo
conto che esistono esseri indipendenti in noi, quattro menti indipendenti. Cerchiamo sempre di ridurre tutto ad un'unica mente.
E' un passo indispensabile del lavoro su di s il riconoscimento delle funzioni. Per lungo tempo nel lavoro dobbiamo osservare le
funzioni e, riconoscendole, associarle ai differenti centri. Dobbiamo comprendere che nella vita ordinaria le funzioni lavorano in
maniera squilibrata, un centro svolge il lavoro di un altro e usa l'energia di un altro.
L'osservazione delle funzioni richiede un lungo lavoro. E' necessario scoprire parecchi esempi di ognuna. Studiandole dovremo vedere
inevitabilmente che la nostra macchina non funziona bene; alcune funzioni sono giuste, altre sono indesiderabili dal punto di vista del
nostro scopo.Perch dobbiamo avere uno scopo, altrimenti qualsiasi studio non dar risultati. Se ci rendiamo conto che siamo
addormentati, lo scopo svegliarci; se ci rendiamo conto di essere macchine, lo scopo smettere di essere macchine. Se vogliamo
essere pi consci, dobbiamo introdurre una cera valutazione delle funzioni dal punto di vista della loro utilit o dannosit agli effetti
del ricordare noi stessi. Ci sono quindi due linee di studio: studio delle funzioni dei quattro centri, e studio delle funzioni inutili o
dannose.
Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 68-69)
In determinati momenti della giornata, dobbiamo cercare di vedere in noi stessi cosa pensiamo, come sentiamo, come ci muoviamo e
cos via. In un certo momento vi potete concentrare sulla funzione intellettuale, in un altro su quella emozionale, poi sull'istintiva o
sulla motoria. Per esempio cercate di scoprire cosa state pensando, perch lo pensate e come lo pensate. Cercate di osservare le
sensazioni fisiche quali il calore, freddo, ci che vedete, ci che sentite. Allora, ogni volta che fate un movimento potete vedere
come vi muovete, come sedete, come state ritti, come camminate e cos di seguito. Non facile separare le funzioni istintive, perch
nella psicologia ordinaria essere sono confuse con quelle emozionali; ci vuole tempo per metterle a posto.Ogni centro adatto al
lavoro con un certo tipo di energia e riceve esattamente quello di cui ha bisogno; ma ogni centro ruba all'altro e cos un centro che ha
bisogno di un tipo superiore di energia si riduce a lavorare con un tipo inferiore, oppure un centro adatto a lavorare con un'energia
meno potente ne usa una pi potente, pi esplosiva. Cos come attualmente funziona la macchina.
Ouspensky - La Quarta Via ( pag . 84)
Dobbiamo distinguere quattro energie che lavorano attraverso di noi: energia fisica o meccanica, per esempio spostare questa tavola;
energia vitale la quale fa si che il corpo assorba cibo, ricostruisca tessuti, e cos di seguito; energia psichica o mentale, che fa
funzionare i centri, e pi importante di tutte, energia di consapevolezza.
I nostri quattro centri, intellettuale emozionale, motorio e istintivo, sono cos coordinati che un movimento in un centro produce
immediatamente un movimento corrispondente in un altro centro. Alcuni movimenti e alcune posture sono collegati con alcuni
pensieri; certi pensieri sono collegati con certi sentimenti, sensazioni, emozioni; tutto collegato. Come siamo, con tutta la volont
che possiamo concentrare, possiamo acquisire qualche grado di controllo su un centro, ma soltanto su uno, e anche questo solamente
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L'Enneagramma un principio
esoterico che permette di
penetrare l'essenza della realt,
considerata nella sua globalit e
nei suoi diversi aspetti. Il simbolo
dell'Enneagramma utile per
rappresentare le leggi che
regolano il mondo fisico ed uno
strumento fondamentale per
comprendere il vivente, e in
particolare, la vita umana, il
comportamento dell'uomo, delle
relazioni personali e delle
organizzazioni sociali.
J. G. Bennett
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I Centri e le Funzioni
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per un breve periodo di tempo. Ma altri centri andranno avanti da s, corromperanno immediatamente il centro che vogliamo
controllare, e lo porteranno di nuovo alla reazione meccanica. Supponete che io sappia tutto ci che dovrei sapere, e supponete che
decida di pensare in una maniera nuova. Comincio a pensare in una maniera nuova, ma sto seduto nella postura ordinaria, o fumo
una sigaretta nella solita maniera, mi ritrovo ancora nei vecchi pensieri.
E' la stessa cosa che con le emozioni; uno decide di sentire in una maniera nuova qualcosa. Poi pensa nella maniera vecchie e cos le
emozioni negative vengono di nuovo come prima, senza controllo. Quindi, al fine di cambiare, dobbiamo cambiare le cose
contemporaneamente in tutti e quattro i centri,e ci impossibile in quanto non abbiamo volont per controllare i quattro centri.
Ogni cosa deve esser sviluppata con la lotta, altrimenti non sarebbe n consapevolezza ne volont.
Ouspensky - La Quarta Via ( pag. 294)
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Stat idi Coscienza
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Stat idi CoscienzaPSICOLOGIA - Idee
Tutta la nostra visione del mondo cambia in relazione al nostro livello di consapevolezza. Pi alto esso , pi la comprensione del
mondo vasta, pi basso pi essa scende fino al punto dell'identificazione, che vuol dire essere completamente focalizzati solo su
una cosa; il massimo della limitazione percettiva.
Ogni uomo ha la possibilit e la potenzialit di fare esperienza di quattro differenti stati di coscienza, anche se l'uomo ordinario vive
quasi totalmente nei primi due.
Gli stati di coscienza che l'uomo pu vivere sono:
Il PRIMO stato di coscienza (sonno notturno), non realmente uno stato di coscienza perch rappresentato dal nostro sonno
notturno, in cui ricarichiamo i nostri accumulatori, la condizione in cui il nostro livello di coscienza pi basso; non sappiamo quello
che ci circonda e le nostre naturali funzioni sono al minimo per permettere ai centri di ricaricarsi. Abbiamo vaghe impressioni che
penetrano nei centri, e sogniamo come eliminazione delle impressioni accumulate durante il giorno, una condizione di totale
immaginazione (i sogni) e identificazione (completamente concentrati su di noi) in cui non possiamo agire con nessuna intenzionalit e
in cui siamo in balia di quello che ci circonda.
Il SECONDO stato di coscienza (stato di veglia) lo stato in cui ogni uomo conduce la maggior parte della sua esistenza ed
caratterizzato dal un costante stato di identificazione, immaginazione e menzogna. E' uno stato in cui l'uomo si trova ad un livello
maggiore consapevolezza di s rispetto al primo stato, ma la condizione. dell'uomo ordinario. di non reale collegamento con la sua
esistenza e di mera vita funzionale. Per quanto l'illusione di essere consapevoli di s, data dalla differenza con il primo stato, ci faccia
pensare che questo stato sia quello in cui l'uomo padrone di s, in realt lo stato in cui l'uomo schiavo delle sue risposte
meccaniche, dei suoi pensieri associativi, delle sensazioni del suo centro istintivo e delle emozioni automatiche. E' lo stato in cui
accumuliamo memorie nei centri inferiori in relazione al tipo e all'intensit di impressione che riceviamo.
Resta caratterizzato da un accadere automatico della persona senza nessuna intenzionalit.
Il TERZO stato di coscienza (Coscienza di s) accade molto raramente in maniera accidentale, possiamo ritrovarlo nelle nostre vite ogni
volta che abbiamo un ricordo vivido di qualcosa, da un certo punto di vista tutte le memorie profonde che abbiamo circa noi stessi
sono ricordi del terzo stato di consapevolezza in cui, per una ragione o per un'altra, ci capitato di avere accesso a una
consapevolezza pi profonda di noi stessi.
Il terzo stato evocato da momenti di grande paura o di grande gioia, in cui vi una circolazione di idrogeni 12 (H12). Una delle
definizioni del terzo stato che ci fa comprendere la sua natura :
Nel terzo stato di consapevolezza un uomo conosce la verit su se stesso.
Durante l'esperienza del terzo stato un uomo si vede come se fosse in un film, ha la sensazione di "Io qui adesso" un momento in cui
si vede per quello che . E' una condizione difficile da mantenere, di solito dura molto poco ed accidentale.
Il terzo stato, per quanto in alcuni casi possa arrivare in maniera accidentale, deve essere costruito da un lavoro intenzionale e da
sforzi coscienti. L'uomo non in grado di sostenerlo per periodi lunghi senza una adeguata preparazione. Se per cause accidentali un
uomo dovesse vedere quello che realmente per un tempo prolungato non sarebbe in grado di sopportarlo.
Nel terzo stato di coscienza si "attiva" il centro emozionale superiore.
I l QUARTO stato di coscienza (Coscienza oggettiva) uno stato che pu essere raggiunto in maniera accidentale solo in casi
eccezionali. Pu essere molto pericoloso per l'uomo, anche se una visione di questo tipo non potrebbe essere compresa. Nel quarto
stato, che si pu avere solo in successione al terzo stato, l'uomo in grado di vedere le cose come sono e le leggi che le legano le une
alle altre, il risultato della trasformazione dell'energia prodotta dalla sofferenza intenzionale. L'energia che alimenta questo stato
l'idrogeno 6 (H6) e in questo stato lavora il centro intellettuale superiore.
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Psicologia
Introduzione
Il Ruolo dell'Uomo
La Macchina Uomo
Centri e Funzioni
Stati di Coscienza
Mancanza di Unit
Gli Ostacoli
Immaginazione
Il Mentire
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Identificazione
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Parlare Inutile
Conoscenza ed Essere
Personalit ed Essenza
Il Presente
Ricordo di S
La Frizione
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Gli Scopi
Scopo e cartina
di tornasole
Cosmologia
La Legge del Tre
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Guarigione
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Principi
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Principi 2
Riflessioni
Gli Esercizi
Introduzione
Perch
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I 48 di Gurdjieff
Sulla
Consapevolezza
Sulla legge del
Tre
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Pensiero
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Scuole e Trappole
Riflessioni sulla L7
Traduzioni
legge del Tre e la
musica
Nicoll - Considerazione I
Nicoll - Considerazione II
Ipnotismo
La legge del Pendolo
Il Senso della Vita
L'ulitma ora - Gurdjieff
Citazioni
L'uomo non ha un 'Io'
individuale. Al suo posto vi sono
centinaia di migliaia di piccoli
'io' separati che il pi delle
volte si ignorano, non hanno
alcuna relazione o, al contrario
sono ostili gli uni agli altri,
esclusivi ed incompatibili.
Frammenti di un Insegnamento
Sconosciuto - Gurdjieff
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Stat idi Coscienza
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Io e mancanza di Unit
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Vivere il Miracolosol'esperienza della Quarta Via
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Io e mancanza di UnitPSICOLOGIA - Idee
Se incominciamo a studiarci ci imbattiamo prima di tutto in una parola che usiamo pi di ogni altra: la parola 'io'. Diciamo 'io sto
facendo', 'io sto seduto', 'io sento', 'io amo', 'io non amo', e cos di seguito. Questa la nostra principale illusione, in quanto il
maggior errore che facciamo riguardo a noi stessi quello di considerarci come uno; parliamo di noi stessi come 'io', e supponiamo di
riferirci sempre alla stessa cosa, mentre in realt siamo divisi in centinaia e centinaia di 'io' differenti. In un certo momento, quando
dico 'io', sta parlando una parte di me; e in un altro momento, quando dico 'io', completamente un altro 'io' che parla. Non
sappiamo di non avere soltanto un 'io', ma parecchi 'io' differenti, collegati con i nostri sentimenti e desideri, i quali non hanno un 'io'
che li controlla. Questi 'io' cambiano continuamente; uno soffoca l'altro, uno rimpiazza l'altro, e tutta questa lotta forma la nostra
vita interiore.
Ouspensky - "La Quarta Via" (pag. 6)
Se ci viene chiesto, quanti di "noi" esistono, la risposta che ci viene spontaneamente "uno". Questa idea dato dal fatto che il nostro
corpo uno e "unico", non esiste un altro me in questo momento, la risultante delle mie esperienze e di quello che sono e conosco
unica, di conseguenza "sono uno". Approfondendo la domanda per possiamo chiedere: al di l della propria unicit fisica quante
differenti espressioni di noi stessi possiamo riconoscere se prestiamo attenzione?. Se iniziamo a sperimentare seriamente questa
domanda e la usiamo per osservarci per un paio di giorni, incominceremo a vedere in noi differenti manifestazioni. Nel sistema queste
differenti parti sono divise in emozionali, intellettuali, motorie ed istintive. Ognuna di esse rappresenta una particolare funzione del
nostro organismo. La parte emozionale espressione del sistema parasimpatico, la parte intellettuale gestita dall'attivit cerebrale
collegata alla memoria e alla comparazione delle idee, l'attivit motoria gestita dall'attivit muscolare intenzionale e quella istintiva
corrisponde al funzionamento degli organi interni e del mantenimento delle funzioni corporee. Ognuna di queste funzioni un
"magazzino" di informazioni che sono accumulate durante l'esistenza di un individuo e che vengono riproposte in relazione agli stimoli
provenienti dall'esterno.
Un bambino, durante il periodo formatorio della sua infanzia, assorbe l'educazione che gli viene impartita e inizia a collegare certe
manifestazioni a delle risposte precostituite, ad esempio se rompe qualcosa verr sgridato e punito, se dice certe cose le persone
ridono e cos via. Nel corso della nostra vita impariamo differenti tipi di risposte che vengono "archiviate" nei differenti centri o
cervelli dell'uomo; queste risposte si esprimono attraverso l'attivit dei centri che funzionano in maniera simultanea, cosi ad esempio
abbiamo delle risposte emozionali che si esprimono attraverso movimenti e pensieri specifici.
La cosa che necessario comprendere in relazione alle funzioni che sono il risultato di combinazioni chimiche che avvengono ogni
momento all'interno del nostro corpo e che avvengono in maniera automatica, senza che nessuno "sforzo intenzionale" le attivi. Ogni
volta che riceviamo uno stimolo dall'esterno, una parte di noi si attiva e evoca una serie di risposte dall'archivio delle nostre funzioni
innescando una serie di risposte. Queste risposte nel linguaggio del sistema vengono chiamate 'Io'. Perch ognuna di esse percepisce la
propria esistenza come l'indetit totale dell'uomo. Cos se una persona, in base ad un certo stimolo, fa una promessa, in quel momento
se gli viene chiesto se convinto con tutto se stesso della promessa che ha fatto egli risponder probabilmente di si, perch in quel
momento, in base alla sua comprensione considerer la sua promessa come qualcosa di importante. Quello che pu succedere e ad un
certo livello della nostra vita succede sempre che, quando le ragioni che ci hanno fatto fare una promessa vengono meno, e questo
pu accadere non appena ci dedichiamo a qualcosa che reputiamo pi importante, non riusciamo pi a capire perch ci siamo presi una
certa responsabilit e il doverla portare avanti diventa difficile e sgradevole o semplicemente ce la dimentichiamo e non facciamo
nulla. Un Io o gruppo di Io ha preso una decisione, ma un altro Io o gruppo doveva mantenere la promessa fatta ma non sapeva nulla
di quello che sarebbe stato il suo compito.
Questo perch rispondiamo allo stimolo del momento senza essere collegati a quella che la totalit del nostro essere, non conosciamo
noi stessi.
Quando pi Io sono collegati ad una particolare situazione si dice che formano un gruppo di Io, questi cio si esprimono come una serie
di risposte precostituite di differenti nature ad una certa situazione, essi vengono anche chiamati personalit. Ad esempio abbiamo un
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Io e mancanza di Unit
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gruppo di Io di quando usciamo con gli amici, di quando stiamo a casa con la nostra famiglia, di quando seguiamo uno sport e cos via.
Questi gruppi di Io si sono formati nel tempo, in base all'educazione, all'appartenenza ad un particolare gruppo sociale e sono appresi
per imitazione, molto raramente sono collegati all' essenza della persona per questo sono solitamente delle "maschere" che vengono
indossate automaticamente in differenti situazioni ma che il pi delle volte non rappresentano l'individuo che le indossa, perch
neanche lui conosce quella che veramente la sua essenza, essendo talmente abituato ad usare queste maschere indiscriminatamente
ed automaticamente a seconda dello stimolo che riceve dall'esterno.
In base a quanto detto fino ad ora quando comprendiamo che l'uomo non unito, in lui, in base agli stimoli che riceve si manifesta
una diversa persona. Ogni individuo fino a che non inizia a osservare e a notare questa moltitudine di personalit che interpreta
convinto che la personalit o l'Io del momento corrisponda alla sua totalit. Questo possibile perch la macchina umana dotata di
meccanismi che gli impediscono di vedere le proprie contraddizioni, sono chiamati respingenti e sono dei gruppi di Io che per ogni
contraddizione che viene percepita si manifestano con una serie di "giustificazioni" che permettono a condizioni completamente
opposte di convivere senza scontro e danno. Lo scopo dei respingenti quello di prevenire il disagio che verrebbe a crearsi
dall'osservazione della nostra mancanza di unit e coscienza.
D: La creazione di unit indispensabilmente preceduta da conflitti interiori?
R: Dalla percezione di conflitti interiori. I conflitti interiori sono costanti. Nessuno vive senza contrasti interiori, essi sono normali e
stanno sempre l. Quando per cominciamo a lavorare, il conflitto aumenta. Quando non lavoriamo, fuggiamo, non lottiamo. Cosa
significa lavoro? Significa lotta con cose contrastanti. Abbiamo un certo scopo, ma parecchi nostri 'io' non vogliono andare in quella
direzione, quindi naturalmente il conflitto cresce. Ma creazione di unit non il risultato di conflitto: il risultato della lotta col
conflitto. Noi siamo molti e vogliamo essere uno: questa una formulazione del nostro scopo. Ci rendiamo conto che un
inconveniente, che scomodo e pericoloso essere parecchi. Decidiamo di essere almeno meno divisi, di divenire cinque invece di
cinquecento. Sento di dover far qualcosa e non voglio farla: questo coflitto, ed esso, ricorrendo costantemente, crea resistenza e
produce unificazione.
Ouspensky - La Quarta Via (pag. 300)
La lotta contro i respingenti la lotta contro le menzogne che ci raccontiamo, e per essere portata avanti ha bisogno di un sostegno,
se eliminiamo i respingenti senza porre al loro posto qualcosa di reale rischiamo solo di "creare" delle macchine fuori controllo, ma per
creare qualcosa che si sostituisca ai respingenti abbiamo bisogno di un lavoro che ci possa sostenere nel momento in cui il potere dei
respingenti viene meno ma non abbiamo ancora sviluppato qualcosa che li possa sostituire.
Il primo passo che ci porta ad una maggiore unificazione la presa di consapevolezza che non siamo unificati, poi dobbiamo iniziare a
lavorare con i respingenti che non ci permettono di osservare le contraddizioni e ci che siamo. Attraverso il lavoro sui respingenti
iniziamo a sviluppare la consapevolezza e la coscienza di quello che siamo e a distinguere la personalit dall'essenza. Quando siamo
coscienti di noi stessi possiamo scoprire le leggi del mondo che ci circonda e iniziare a sviluppare la volont, la capacit cio di
decidere in coscienza quale l'azione del momento, cosa essa implica ed assumersene la responsabilit, in questo senso possiamo "fare"
cio agire in armonia alle leggi che governano il tutto.
Bennett: c' qualcosa in noi che si "nasconde". Da questo "qualcuno che si nasconde", vari impulsi entrano nella nostra vita, entrano
nella nostra esperienza, nella nostra coscienza, e cos via. In maniera impercettibile, ci identifichiamo con essi; ma qualche volta
siamo in grado di vedere, realmente con sgomento o addirittura orrore, che sono presenti in noi diversi atteggiamenti riguardo le
persone o le nostre responsabilit, che non possiamo accettare, che vogliamo ripudiare. Nel complesso, abbiamo successo nel metterle
da parte, e non farci disturbare, ma rimane qualcosa in noi che desidera nascondersi.
Obbligare se stessi a vedere questo molto doloroso. Questo non significa che io soffro, ma che qualcosa che desidera nascondersi
non pu sostenere di trovarsi sotto la luce. Essere in grado di vedere se stessi in maniera che qualcuno rimanga sotto i nostri occhi,
sotto osservazione, questo una punizione per l'eternit(riferimento alla parabola della divisione delle pecore e capre nei vangeli).
Una cosa se non abbiamo completamente tradito la ragione della nostra esistenza o completamente sprecato i "talenti" (parabola
dei talenti nei vangeli) nelle nostre mani, ma figuratevi in voi stessi qualcuno che ha, e che sempre ha rifiutato di vedere ci che ha,
ma che un giorno si trover " avendo rifiutato di vedere " costretto a vedere la realt.
J.G. Bennett - Making a soul pag 81
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Il pi grande errore credere
che l'uomo abbia un unit
permanente. Un uomo non
mai uno. Continuamente egli
cambia. Raramente rimane
identico, anche per una sola
mezz'ora.
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Ostacoli al Risveglio - Gli Ostacoli
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Gli OstacoliOstacoli al RisveglioPSICOLOGIA - Ostacoli al Risveglio
importante domandarci: Perch non siamo svegli? Quali sono le ragioni per cui necessario lavorare su di se? Perch dobbiamo
imparare la consapevolezza? Perch non la possediamo gi?
Il nostro essere a livello ordinario quello di persone addormentate, in balia degli stimoli che ricevono e che si destano
accidentalmente e solo per brevi periodi. Vivendo in una macchina che non bilanciata, dobbiamo iniziare il lavoro su di noi studiando
e correggendo l'espressione delle funzioni che ci tengono addormentati, perch non conoscendole non possiamo modificarle. Il risveglio
possibile solo correggendo parecchie cose nella macchina e rendendo l'idea della presenza il nostro centro di gravit permanente.
Lo squilibrio della nostra condizione rappresenta un ostacolo alla nostra armonia. La Quarta Via riconosce una serie di manifestazioni,
tipiche di tutti gli uomini, che ci mantengono in una condizione di sonno e di schiavit.
Perch queste condizioni si sono