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N. 45 • 24 dicembre 2017 • 1,00 Anno LXX • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Rosanna Borzillo Antonio Botta Velia Cammarano Pompeo Centanni Ciro De Luca Doriano Vincenzo De Luca Margherita De Rosa Raffaele Iovine Antonio Pintauro Antonio Salamandra Elena Scarici Mariangela Tassielli Gianpiero Tavolaro Francesco Velotto Gli interventi Il 28 dicembre il pranzo con i poveri 4 Maria Longo è venerabile 10 Inaugurato al II Policlinico reparto per i pazienti disabili 11 Don Marco Ricci ambientalista dell’anno 12 Il Cardinale Sepe inaugura “Eccellenze campane” a Milano 13 Riapre la chiesa di San Potito 15 Grande successo per l’asta di beneficenza 8 e 9 SPECIALE Terzo Dialogo con la città. Protagonisti i migranti 2 VITA DIOCESANA L’Arcivescovo ricorda Mons. Riboldi 3 PRIMO PIANO CHIESA Gli auguri per il Santo Natale Da Betlemme un messaggio di gioia e di amore @ Crescenzio Card. Sepe Aprite le porte a Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo, povero e pellegrino, è venuto a vi- vere tra noi, nascendo in una misera grotta, riscaldato soltanto dal calore di Maria e Giuseppe e dal respiro del bue e dell’asinello, due animali tra i più semplici e lavoratori. a pagina 5 Nelle feste natalizie, come di consueto, Nuova Stagione sospende le pubblicazioni. L’appuntamento con i lettori è per domenica 14 gennaio 2018. AUGURI

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Page 1: VITA DIOCESANA Da Betlemme un messaggio di … dicembre.pdfRiapre la chiesa di San Potito 15 Grande successo per l’asta di beneficenza 8 e 9 SPECIALE Terzo Dialogo con la città

N. 45 • 24 dicembre 2017 • € 1,00

Anno LXX • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Rosanna Borzillo • Antonio Botta

Velia Cammarano • Pompeo Centanni

Ciro De Luca • Doriano Vincenzo De Luca

Margherita De Rosa • Raffaele Iovine

Antonio Pintauro • Antonio Salamandra

Elena Scarici • Mariangela Tassielli

Gianpiero Tavolaro • Francesco Velotto

Gli interventiIl 28 dicembre il pranzo con i poveri 4

Maria Longo è venerabile 10

Inaugurato al II Policlinico reparto per i pazienti disabili 11

Don Marco Ricci ambientalista dell’anno 12

Il Cardinale Sepe inaugura “Eccellenze campane” a Milano 13

Riapre la chiesa di San Potito 15

Grande successoper l’asta

di beneficenza

8 e 9

SPECIALE

Terzo Dialogo con la città.

Protagonisti i migranti

2

VITA DIOCESANA

L’Arcivescovoricorda

Mons. Riboldi

3

PRIMO PIANO CHIESA

Gli auguri per il Santo Natale

Da Betlemme un messaggiodi gioia e di amore@ Crescenzio Card. Sepe

Aprite le porte a Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo, povero e pellegrino, è venuto a vi-vere tra noi, nascendo in una misera grotta, riscaldato soltanto dal calore di Maria e Giuseppee dal respiro del bue e dell’asinello, due animali tra i più semplici e lavoratori.

a pagina 5

Nelle feste natalizie,

come di consueto,

Nuova Stagione

sospende

le pubblicazioni.

L’appuntamento

con i lettori

è per domenica

14 gennaio 2018.

AUGURI

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 24 dicembre 2017

Famiglia Magnificat

TempidelloSpiritoLa Famiglia Magnificat ècomposta da: Comunità delMagnificat e con essa SorelleCooperatrici e Amiche ed Amicidella Vergine del Magnificat. La Comunità del Magnificat èuna comunione di vitaecclesiale, composta da personeche vivono in stato di specialeconsacrazione a Dio. Le Sorelle della Comunità delMagnificat vogliono vivere ilVangelo integrale, sorrette dailoro quattro voti religiosi, nelprofondo anelito di divenire:libere per contemplare,obbedienti per amare, umili peresultare. Le Sorelle Cooperatricipartecipano della Comunità delMagnificat, vivono lo stessoideale e gli stessi voti, ma non necondividono stabilmente la vita. Amiche ed Amici della Verginedel Magnificat: sono laiche elaici che in diverso stato di vitacondividono la spiritualità dellaComunità del Magnificat e viattingono in modi e tempi vari,offrendone testimonianza aifratelli. Castel dell’Alpi si trovasull’Appennino Tosco-Emiliano,a 750 metri di altitudine,�sullago omonimo�ed è facilmenteraggiungibile con autobus dilinea che partonodall’Autostazione di Bologna ocon mezzi propri, Autostrada A1, uscita Pian del Voglio.Questi i prossimi appuntamentidel 2018, per i tempi delloSpirito, su esperienze di vitacontemplativa per giovani eadulti. Dal pomeriggio di giovedì 4 alpomeriggio di domenica 7gennaio: “Andiamo anche noicon i Magi!”. Dal pomeriggio di venerdì 16alla mattina di martedì 20febbraio: “Liturgia e vita”.Dal pomeriggio di venerdì 6 allamattina di martedì 10:“L’incontro con il Risorto”.Dal pomeriggio di mercoledì 16al pomeriggio di domenica 20maggio, incontro di Pentecoste:“Lo spirito Santo nella miavita”.Dal pomeriggio di giovedì 5 allamattina di lunedì 9 luglio: “Inascolto�per rispondere all’Amoreche chiama”.Dal pomeriggio di giovedì 9 allamattina di martedì 14 agosto:“Maria, Vergine del Magnificat:contempliamo!”. Da giovedì 27 a domenica 30settembre: “Preghiera eContemplazione nelquotidiano”. Per la “Famiglia Magnificat”, dagiovedì 29 novembre a lunedì 3dicembre: “La FamigliaMagnificat�e il suo camminobattesimale”. Come quota di partecipazione èrichiesto un contributopersonale alla condivisione divita. Per ulteriori informazioni eprenotazioni: Comunità delMagnificat, via Provinciale 13 –40048 Castel Dell’Alpi, provinciadi Bologna. 328.27.33.925 –[email protected]

Presso la parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli si sono conclusi i Dialoghi con la Città 2017

In cammino con le comunitàdi migranti

Giovedì 14 dicembre, presso la parrocchiadi S. Maria di Costantinopoli retta dal sacer-dote cinese don Paolo Kong, si è conclusa l’e-dizione 2017 degli ormai tradizionali“Dialoghi con la Città” del CardinaleArcivescovo. Organizzato dal Vicariato per laCultura dell’Arcidiocesi di Napoli, in collabo-razione con gli uffici diocesani Caritas eMigrantes, l’incontro dal titolo: “I colori dell’u-manità, la festa delle diversità: incontro con lecomunità dei migranti” è stato un bellissimomomento di conoscenza, ascolto, condivisio-ne con le comunità di migranti più radicatenella nostra città.

Mons. Adolfo Russo, nella sua prolusione,ha parlato dell’importanza di questo momentodi confronto con quelli che, al di là delle logi-che politiche a partitiche, sono ormai i “nuoviitaliani”, verso i quali la Chiesa si mostra sem-pre più aperta e disponibile di quanto – talvolta– non siano le istituzioni. Don PasqualeLangella, direttore dell’Ufficio diocesanoMigrantes, ha posto l’accento anche sull’im-portanza della scelta della location, consacra-ta alla Vergine di Costantinopoli che, secondouna nota leggenda popolare, a metà del 1500sarebbe apparsa ad una anziana donna mentrela città partenopea era minacciata da una epi-demia di peste.

L’incontro, che ha alternato momenti mu-sicali e testimonianze molto toccanti, è statocondotto da Giancamillo Trani, Vice Direttoredella Caritas diocesana, nelle insolite vesti dipresentatore. È così che il numeroso pubblicopresente (napoletani e migranti) ha potutoascoltare le toccanti testimonianze di Maria,una donna cinese guarita a Napoli da un tumo-re maligno, di Kataryna, donna polacca che haritrovato la fede, di Emilio, srilankese, edHumberto, peruviano che hanno ringraziato ipartenopei per come sono riusciti ad integrar-si pienamente, di Mamadou, senegalese, cheha ripercorso le dolorose tappe del suo viaggioforzato verso la meta Italia, fuggendo da po-vertà, esclusione, mancanza di futuro.

L’allegria, la gioia, l’atmosfera, sono esplo-se nei momenti musicali, una miscellanea distili, colori, armonie e ritmi che hanno ralle-grato e coinvolto i partecipanti e gli spettatori.

I bambini del coro parrocchiale hanno intona-to “Quanne nascette Ninno”, la famosa pastora-le scritta dal napoletanissimo S. Alfonso Mariade’ Liguori nel 1754; per la Comunità srilanke-se, sei giovanissime (e bravissime!) danzatrici,in costume tradizionale, hanno eseguito unaantica danza indiana; la Comunità africana an-glofona, con la sua corale, ha eseguito un cantogospel ed una notevole performance musicalecon la propria band, che ha finito con il coin-volgere i presenti anche in un momento di dan-ce; idem per don Federico Battaglia, giovanesacerdote partenopeo che ha puntato sulla mu-sica per favorire l’inclusione di giovani richie-denti asilo con i ragazzi della sua parrocchia,mettendo su una band multietnica nella qualeanch’egli suona la chitarra; infine, la Comunitàfilippina ha curato l’esecuzione d’una danza ti-pica in costume, la Mamang sorbetero dance.

Sull’altare maggiore spiccava la sculturaTestimonianza, del maestro Luigi Grossi, unasorta di Sindone del III Millennio realizzata concartoni riciclati, così come spiegato al foltopubblico dalla storica dell’Arte Diana DiGirolamo.

Al termine, padre Tarikù, vincenziano, a no-me di tutti i cappellani etnici presenti, ha porto

al Cardinale Arcivescovo gli auguri natalizi daparte delle comunità migranti presenti aNapoli. Il Cardinale Sepe, prima di impartire aipresenti la solenne benedizione, ha voluto rin-graziare gli organizzatori ed i presenti per l’in-contro, a suo dire uno dei meglio riusciti nellastoria dei Dialoghi con la Città.

Ha anche detto che la Chiesa sarà semprepronta a levare alta la sua voce per difendere idiritti dei migranti, con la stessa energia concui sono state eseguite le performance musica-li, dando quindi appuntamento ai presenti alprossimo 6 gennaio, giorno dell’Epifania,quando in Cattedrale si celebrerà la Festa deiPopoli. Al tirar delle somme, un grande mo-mento di attenzione alla realtà migratoria daparte della Chiesa di Napoli e del suo Pastore:mentre la politica nazionale, dopo mesi di di-scussione, sembra, ancora una volta, aver ba-rattato la legge sullo ius soli con quella sul finevita, sono ancora una volta gli enti e le associa-zioni d’ispirazione cristiana a realizzare, con-cretamente e non in astratto, quella inclusionesociale dei migranti che è ormai conditio sinequa non per trasformarli nei nuovi cittadiniitaliani.

Caritas diocesana di Napoli

Il 16 dicembre alle 12.07 si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue del Patrono

San Gennaro non si fa attendereIn una Cappella del tesoro di San Gennaro completamente gre-

mita sin dalla mattina alle 9 con tutti i membri della Deputazione el’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio che ha cele-brato la messa e la cerimonia dell’esposizione delle ampolle, è avve-nuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro alleore 12,07.

L’evento, annunciato dallo sventolio del fazzoletto bianco del de-putato Fabio Marulli d’Ascoli di recente nomina, è stato salutato daun lungo e forte applauso da una folla di fedeli accompagnato dal-l’intonazione costante dell’antico canto delle parentidi San Gennaroche hanno invocato lo scioglimento del grumo di sangue solido. Perla prima volta le parenti hanno avuto un posto privilegiato proprio aridosso dell’altare per la volontà precisa della Deputazione di nonperdere una antica tradizione legata al prodigio.

Il 16 dicembre è la terza data dell’anno in cui dovrebbe compiersiil miracolo di San Gennaro, dopo quella del sabato che precede laprima domenica di maggio con la processione fino a Santa Chiara equella del 19 settembre in Cattedrale e, sebbene, meno conosciutadelle altre date è un appuntamento che si tramanda dal lontano 16dicembre del 1631, giorno in cui una tremenda eruzione del Vesuvio,dopo aver distrutto Torre del Greco, stava seriamente minacciandodi distruggere Napoli.

La lava era ormai alle porte della città e stava per demolire i primiedifici, ma i napoletani si appellarono a San Gennaro, che da sempreprotegge Napoli dalla potenza distruttrice del vulcano, portando inprocessione le ampolle del sangue con il busto del Santo Protettoreal ponte dei Granili (il ponte della Maddalena). Il sangue nelle am-

polle si liquefò e il magma si arrestò improvvisamente risparmiandola città.

La Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro in quel-l’occasione fece erigere la guglia di San Gennaro di piazza RiardoSforza affidando la realizzazione a Cosimo Fanzago. Il bozzetto del-la guglia disegnata dal Fanzago è conservato nell’antico archivio delTesoro di San Gennaro.

Il 16 dicembre le ampolle restano in esposizione solo per il giornostesso poi tornano nella cassaforte d’argento del 1667 che sarà ria-perta in occasione della processione di maggio.

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Primo Piano ChiesaNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 3

Le parole del Cardinale Crescenzio Sepe alla veglia di preghiera nellaCattedrale di Acerra per l’ultimo saluto a S.E. Mons. Antonio Riboldi

Profeta dei giorni d’oggi@ Crescenzio Card. Sepe*

Cari fratelli e sorelle, siamo riunitinella Cattedrale di Acerra per ilnostro fratello Vescovo Antonio,

dove ha predicato, ha annunziato, haproclamato il Vangelo e manifestato lasalvezza attraverso il ministero episco-pale, il sevizio e l’impegno di chi si sentechiamato ad imitare Cristo, buon pasto-re, pastore vero, autentico, che conoscele pecore, che vive per le pecore, in mez-zo al gregge che Dio gli ha affidato, il pa-store che sa prendere su di sé l’odore del-le pecore, per farsi portavoce di Cristoche è venuto per riscattarci dalle nostremiserie e per ridarci la dignità dei figli diDio.

Così è stato il nostro monsignorRiboldi, venuto qui dalla Valle delBelice, dove ha vissuto una grave situa-zione di ingiustizia commessa ai dannidei terremotati, lesi nella loro dignità diesseri umani. Nel Belice si è incarnato esi è fatto portavoce, nonostante l’oppo-sizione e l’incomprensione, del messag-gio evangelico. Ed è quanto ha fatto, unavolta trasferito qui, ad Acerra: ostacoli,montagne di difficoltà, un sistema ma-lavitoso che allora si imponeva in unamaniera durissima e sempre in violazio-ne di quella legge di Dio, che chiede atutti e a chiunque il rispetto della pro-pria dignità e dei propri diritti.

Monsignor Antonio Riboldi è statoun vero profeta, colui che, incarnandosinella realtà in cui la Provvidenza lo haposto come pastore, non si è tirato in-dietro di fronte ai gravi pericoli ma, co-me un uomo coraggioso, uomo di Dio,nello spirito del Vangelo, in rappresen-tanza del Cristo incarnato, ha sempreproclamato la verità e la giustizia.Buono e coraggioso, sempre pronto adaccogliere le sofferenze del popolo chesubiva la violenza del prepotente di tur-no. E tutto questo anche quando è statominacciato, anche quando chiedevanoper lui la pena di morte. Non si è mai fer-mato, è stato messo in croce, lo hannocrocifisso sì, ma come il Figlio di Dio, hasaputo dare ad ognuno la forza e la spe-ranza di non arrendersi mai di fronte almale.

scappano di fronte al pericolo perché neva della propria vita, della propria repu-tazione, della propria stima. Questo nonè evangelico, non è cristiano, non appar-tiene alla nostra fede.

Siamo inviati a compiere la nostramissione sapendo che, nonostante ledifficoltà e le apparenti sconfitte, nonpotremo non vincere la battaglia finale,nel nome di Cristo, vincitore del mondo,del peccato e della morte, perché chia-mati a vivere quella gioia della resurre-zione donata a tutti coloro che hannosaputo vivere ed incarnare il messaggiodi Cristo, nel luogo e nel tempo in cui laProvvidenza ci ha fatto vivere.

Preghiamo il Signore, chiediamo aDio di accogliere il nostro fratelloAntonio tra le braccia della sua miseri-cordia perché anche dal cielo possa con-tinuare a intercedere per noi e sul suoesempio, sul suo coraggio, impegnia-moci ad andare incontro a quel “mon-do” che non sempre capisce, che nonsempre vuol capire, che non sempre sacapire, per essere portatori di speranza,giustizia, solidarietà e carità.

Il nostro fratello Antonio continuidal cielo ad intercedere per la sua bellaDiocesi di Acerra, per la nostraConferenza Episcopale, la regioneCampania, l’Italia e per il mondo intero.E certamente, in questa sua missionedal cielo, sarà accompagnato dalla ma-terna intercessione di Maria, che lo so-stiene, gli dà forza e gli indica anche co-me continuare ad essere pastore buono,fedele e coraggioso, per i nostri tempi eper i nostri territori.

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

Come Cristo non si è fermato di fronte aniente e a nessuno, noi, suoi discepoli dob-biamo fare allo stesso modo se vogliamo ri-manere fedeli alla missione che ci è stata da-ta. Non dobbiamo fermarci, dobbiamo pro-clamare a tutti la buona novella della salvez-za, della resurrezione, della novità portatada Cristo, uomo nuovo, per creare una nuo-va realtà, un nuovo cielo una nuova terra.

Monsignor Riboldi, venuto dal nord, conlo spirito evangelico acquisito nella realtàtipicamente siciliana e poi nella nostrarealtà napoletana, ha saputo farsi interpre-te della bellezza del Vangelo, ha saputo ma-nifestare e dare speranza a quanti chiedeva-no giustizia, a quanti chiedevano rispettodella propria dignità. Il “profeta” è colui checontinua, con la sua azione pastorale, ad es-

sere punto di riferimento per ognuno, nellacertezza che il Signore, suscitando in lui lospirito evangelico, lo ha chiamato, qualesuo servo, a seguirlo sulle strade del mondoper poi assicurargli il compenso celeste peraver saputo incarnare il Vangelo.

Tutti dobbiamo essere profeti, anchequando siamo costretti ad alzare la voce, co-me fa il vostro Vescovo Antonio Di Donna etanti altri. Noi, come Vescovi dellaConferenza Episcopale, siamo fortementecoscienti del nostro dovere e tutti insiemeabbiamo alzato la voce, abbiamo gridato econtinueremo a gridare, finché ci sarà unsolo uomo che soffre nella sua dignità uma-na. Siamo inviati da Cristo per essere testi-moni, fedeli e leali del suo Vangelo, altri-menti saremmo come quei mercenari che

«Continui il nostro caro vescovo Antonio ad interce-dere dal Cielo per la sua bella diocesi di Acerra, per laConferenza episcopale campana, per la Chiesa italiana eper tutta la Chiesa». Il cardinale Crescenzio Sepe, arcive-scovo di Napoli, ha guidato la sera di martedì 12 dicem-bre nella Cattedrale di Acerra una preghiera in ricordodel vescovo emerito di Acerra monsignor AntonioRiboldi, morto due giorni prima a Stresa in Piemonteall’età di 94 anni presso la Casa dei Rosminiani, alla cuiCongregazione apparteneva.

Davanti alla salma del presule defunto – giunta adAcerra la mattina per l’ultimo saluto dei fedeli e per esse-re tumulata in Cattedrale il giorno dopo al termine dei fu-nerali – il cardinale ha ricordato lo «spirito evangelico»che ha reso monsignor Riboldi intrepido e «coraggioso»difensore della «dignità di ogni uomo» ovunque essa fos-se «calpestata», prima in Sicilia tra i terremotati delBelice, poi ad Acerra di fronte al «sistema malavitoso cheallora si imponeva».

Per l’arcivescovo di Napoli, monsignor Riboldi è stato«un pastore vero che conosce le sue pecore e dà la vita perloro»; un «uomo coraggioso che si è saputo incarnare innome del Vangelo e di Cristo nelle situazioni in cui laProvvidenza lo poneva», nonostante le sue origini lom-barde; un «profeta» che ha predicato, in nome della«Verità», la «giustizia», la «fraternità» e la «dignità diogni uomo»; un sacerdote e vescovo capace di «accoglie-re le sofferenze del popolo» causate dalla «violenza delprepotente di turno»; un cristiano che «non ha mai fattoun passo indietro», a imitazione di Gesù di fronte allaCroce, anche quando ha dovuto affrontare «le incom-prensioni per la sua testimonianza evangelica».

«Anche noi», vescovi e Conferenza episcopale campa-na, «abbiamo gridato e continueremo a gridare in nomedi Cristo Risorto e sull’esempio di monsignor Riboldiogni volta che un solo uomo venga offeso nella sua di-gnità, senza rassegnazione e paura anche quando il male

Figura di grande fortezza evangelicaCon l’Arcivescovo di Napoli anche il Vescovo di Acerra, Antonio Di Donna,

e il Prelato di Pompei, Mons. Tommaso Caputo

stero episcopale fino al dicembre del 1999 per raggiuntilimiti d’età.

Da vescovo emerito monsignor Antonio Riboldi avevadeciso di restare ad Acerra, e dopo quasi venti anni di ri-tiro dalla scena pubblica, la sua morte ha suscitato gran-de clamore non solo nei mezzi di comunicazione ma an-che nella società civile, tra le Istituzioni ad ogni livello ein tutta la Chiesa. In un messaggio inviato dal CardinaleSegretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, PapaFrancesco ha delineato la «figura carismatica, affabile edi grande fortezza evangelica» incarnata da monsignorRiboldi, ricordando il «pastore sollecito e premuroso, vo-ce di chi non ha voce, sempre accanto alla gente special-mente ai più tribolati e smarriti». Anche il Presidente del-la Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviatoai familiari del presule ha ricordato il legame personaleche lo univa a monsignor Riboldi sottolineando «l’atti-vità del vescovo scomparso a favore della solidarietà so-ciale e l’impegno per la legalità, in aperto e coinvolgentecontrasto alla criminalità organizzata».

Nel giorno dei funerali il vescovo di Acerra, monsi-gnor Antonio Di Donna, ha delineato i “tratti” del pastoreRiboldi e le “fonti” a cui ispirava la sua azione, a partiredal «Vangelo come il più potente fattore di rinnovamentodell’uomo e della storia». Monsignor Di Donna ha piùvolte nei giorni della morte di monsignor Riboldi ricor-dato il suo «legame profondo» con la città e la Chiesa diAcerra, tanto da volere «tenacemente» essere tumulatoin Cattedrale. Segno, ha detto Di Donna, di «un pastoresecondo il cuore di Cristo» che «con un lavoro paziente,fin dal suo arrivo nel 1978 in una diocesi da 12 anni senzavescovo, ricompose il presbiterio frammentato e rilanciòl’impegno con il laicato». Perciò l’appello finale agli«acerrani» e a «tutta la Chiesa di Acerra» a «non disper-dere la sua preziosa eredità» ma a custodirla per un «rin-novato impegno» pastorale e civile.

Antonio Pintauro

sembra prevalere», ha concluso Sepe davanti al vescovo diAcerra, monsignor Antonio Di Donna, e all’arcivescovo pre-lato di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, presenti allapreghiera.

Monsignor Antonio Riboldi nasce a Tregasio, frazione diTriuggio (MI), il 16 gennaio 1923 da una famiglia numerosae di modeste condizioni economiche. Entrato nellaCongregazione dei Rosminiani, è ordinato sacerdote aNovara il 29 giugno del 1951. Prima viceparroco nella comu-nità rosminiana di Montecompatri, in provincia di Roma,nel 1958 viene inviato parroco a Santa Ninfa, provincia diTrapani in Sicilia, dove si trova ad affrontare dieci anni dopole conseguenze del terremoto e a difendere le ragioni di unpopolo costretto a vivere grandi disagi per una ricostruzioneche non arriva: famosa la marcia dei bambini a Roma, da luipromossa per andare dal presidente della RepubblicaSandro Pertini e dal Papa Beato Paolo VI. Nel 1978 donRiboldi è nominato vescovo di Acerra, dove esercita il mini-

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Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 24 dicembre 2017

ChiusuraufficiCuriaSi rende noto che, in

occasione delle festività di

fine e inizio anno, gli Uffici

della Curia Arcivescovile di

Napoli resteranno chiusi

nelle seguenti giornate:

Mercoledì 27, giovedì 28 e

venerdì 29 dicembre.

Martedì 2, mercoledì 3,

giovedì 4 e venerdì 5 gennaio.

* * *

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del Padre

Padre GiuseppeScarpittaMissionarioVincenziano ed Esorcista

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione”partecipano al dolore

della famiglia.

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del Padre

Don Francesco PisaParroco Santo Strato

a Posillipo

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione”partecipano al dolore

della famiglia.

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del Padre

Mons. Antonio Illibato

Già direttoredell’Archivio Storico

Diocesano

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione”partecipano al dolore

della famiglia.

«Molto le è perdonato, perché molto ha amato»

Primo incontro di formazione “famiglie ferite dalla separazione”

Lo scorso 13 dicembre, presso l’ipogeodella Basilica dell’Incoronata a Capo dimon -te si è tenuto il primo incontro di formazionededicato alle famiglie ferite dalla separazio-ne. L’Ufficio Famiglia e Vita di Napoli da di-verso tempo si è dedicato ad affrontare que-sta problematica che diviene sempre più ur-gente e richiede crescente attenzione. Loscorso anno col progetto “Missione Sicar”,l’Ufficio ha proposto una serie di incontriche ha avuto riscontro molto favorevole: perquest’anno pastorale si propone un ulteriorepercorso formativo “La strada si apre” perindicare le prospettive di accompagnamen-to e di inclusione che offre l’Amoris Laetitia.

L’incontro del 13 è stato incentrato sul te-ma “Molto le è perdonato, perché molto haamato. Chi ci separerà dall’amore di Dio?”,condotto da don Alessandro Mazzoni, diret-tore dell’Ufficio “Famiglia e Vita”.

I due testi biblici suggeriti dal titolo (Rm8, 35-37; Lc 7, 36-50) sono stati il punto dipartenza per una riflessione che ha eviden-ziato la totale gratuità dell’amore di Dio neiconfronti dell’uomo: di fronte alle difficoltà ealle “separazioni” della vita il vero motivo percui “nulla ci separerà dall’amore di Cristo”, si

trova nell’iniziativa di amore di “colui che ciha amati”. Allo stesso tempo, la donna che av-vicina Gesù piangendo e cospargendo di pro-fumo i suoi piedi, mostra la necessità di uncammino di conversione che passa attraver-so la capacità di rileggere la propria storia edi riceverne una sintesi dalla parola delSignore: «sono perdonati i suoi molti peccati,perché ha molto amato» (Lc 7,47).

La storia che ha portato la donna a Gesùpuò essere la nostra storia. È Gesù che aiutaa fare sintesi della nostra vita, delle nostre sof-ferenze, a guarire le nostre ferite: hai moltoamato?

La risposta richiede un serio esame di co-scienza, la rilettura delle nostre scelte, la sco-perta delle nostre verità più nascoste, l’accet-tazione delle nostre responsabilità.

Prendendo spunto dal capitolo VIIIdell’Amoris Laetitia, ma anche dalle Lineeguida della CEC (Conferenza EpiscopaleCampana) per la recezione dell’AmorisLaetitia, il relatore ha sottolineato che que-sto cammino di discernimento conduce allareciproca accoglienza e attiva il processo diinclusione di coloro hanno subito la feritadella separazione e del divorzio nella comu-

nità ecclesiale. Prima ancora di interrogarsisulla possibilità o meno di ricevere il sacra-mento dell’Eucaristia, è necessario ricono-scersi parte e membra vive della Chiesa“Corpo di Cristo”; crescere nella consapevo-lezza che il battesimo introduce nella vita enella comunità cristiana e che lo “SpiritoSanto riversa in loro doni e carismi per il be-ne di tutti” (Amoris Laetitia, 299), che costi-tuiscono per ciascuno sia un diritto che undovere esercitare.

Durante l’incontro si è percepito un climadi grande comunione, che ha consentito ditoccare vertici di intensità, di condivisione edi approfondimento spirituale. Tutti quelliche hanno avuto l’opportunità di partecipa-re hanno riportato un’esperienza di grandeconsolazione e di stimolo.

Il cammino di formazione proseguiràcon l’appuntamento del 18 aprile 2018, chesi terrà sempre alle ore 18, nell’ipogeo dellaBasilica dell’Incoronata di Capodimonte:Mariano Iavarone, mediatore familiare,tratterà il tema: “Genitori anche se non piùconiugi”.

Equipe Famiglie Ferite Ufficio Famiglia e Vita

Una scuola di preghiera all’Istituto Brando di Casoria

Crescere nella fede e nella conoscenza Come sempre, in Quaresima e in Avvento, la Congregazione delleSuore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato dà vita alla “Scuoladi preghiera”, quest’anno curata da Luigi Santopaolo, docente diSacra Scrittura presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia, cheha tenuto una lezione sul Padre Nostro. Santopaolo ne ha delineatola genesi, precisando che essa non è stata indicata da Cristo per suascelta, bensì per una richiesta specifica dei discepoli. «Il popolo nonpregava in maniera formulare–ha spiegato Santopaolo – e in quel tem-po, non esistevano libri che potessero avere accesso nelle case. La vitadi preghiera del popolo era carente. Esistevano solo le norme fonda-mentali, come il rispetto del giorno festivo del sabato che non impone-va la visita alla sinagoga ma vietava lo svolgimento di determinate at-tività».Il Padre Nostro non è una preghiera di richiesta, come può sembrareall’apparenza; infatti, tutto quanto espresso sotto forma di desiderioè già realizzato. Cristo ci invita a chiamare Dio col nome di Padre,ma come si può appellarlo in tal modo se Egli consente ai suoi figlidi soffrire? L’idea che Dio educhi in tal modo è assai controversa, co-me pure resta un mistero la paternità di Dio, un padre che permettela morte in croce dl proprio Figlio e di un Figlio che chiede di allon-tanare il calice amaro della sofferenza e della morte, nella consape-volezza che tutto ciò è impossibile: ma il tutto deve ottemperare allanecessità di portare a compimento la suprema volontà di Dio, che havoluto esperire la sofferenza di un Padre che viene privato di se stes-so, permettendo al suo Figlio di sperimentare l’impotenza di unPadre che gli è accanto ma che non può intervenire, perché quella

morte di croce è il risultato della libertà dell’uomo, di altri uominiche hanno condannato il Cristo innocente, testimoniando così la lo-ro scelta libera, votata ovviamente al male e dimostrando la liberalitàdi un Dio che ci lascia libertà assoluta. Il male e il dolore, sono con-seguenza delle scelte libere dell’individuo ed esulano completamen-te dalla volontà di Dio, se ciò non fosse, noi saremmo solo pedine nel-le sue mani, schiavi, servi sciocchi: ma il nostro è il Dio dell’amore el’amore è libertà, anche di sbagliare, anche di peccare. Dio assiste,dunque, agli atti più estremi di libertà dell’uomo, anche quando ciòè per Lui motivo di estrema sofferenza, anche quando deve, per coe-renza, vedere suo figlio morire sulla croce, che chiede il suo inter-vento ed Egli sa che non potrà e non dovrà fare nulla. Siamo certi delfatto che Dio non manda croci, Dio invia sulla terra il suo Figlio an-cora oggi, nel pane eucaristico, affinché da esso traiamo forza persopportare le croci delle quali noi stessi ci carichiamo. «Questo – haconcluso Santopaolo – il messaggio del Padre Nostro, nel quale si chie-de aiuto perché non si cada in tentazione e si viva in quel bene che è ge-nerato dall’Amore, che viene da Dio e a Dio ritorna nell’uomo che, inpiena libertà, ha sbarrato la porta del peccato e, sempre liberamente, hascelto la via stretta della salvezza e della felicità».A Luigi Santopaolo sono andati i ringraziamenti della MadreGenerale della Congregazione delle Vittime Espiatrici di GesùSacramentato, suor Carla Di Meo che, con queste iniziative, consen-te ai casoriani di crescere nella fede e di comprendere più a fondo ilnostro credo per meglio testimoniare il proprio essere cristiani.

Margherita De Rosa

Chiesa di Napoli - Caritas Diocesana

Pranzo della Solidarietà

2017Giovedì 28 dicembre

ore 12.30Cattedrale di Napoli

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Vita DiocesanaNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 5

Presepe vivente a Barra Nel suggestivo scenario di Villa Roomer, Palazzo Bisignano, l’Associazione

“Cittadinanza Attiva per Barra” ha organizzato un presepe vivente con la partecipazione dicirca cinquanta figuranti.

Scene semplici e indimenticabili: l’Annunciazione, la ricerca di un alloggio da parte diMaria e Giuseppe, l’ospitalità concessa da un pastore in una stalla, l’annuncio della nascitadi Gesù da parte dell’angelo ai pastori.

Alle scene classiche dei Vangeli si sono alternate scene di vita napoletana del Settecentocon figure tipicamente e pittorescamente popolari: la venditrice di formaggi, l’ortolana, lacapera, l’osteria, le lavandaie. Toccante l’esecuzione di “Quanno nascette ninno” diSant’Alfonso Maria de’ Liguori intonato dalle “Voci del cuore”, coro formato da genitori e fi-gli, diretto da Gerardo Carola.

Per tre giorni si è registrata una straordinaria affluenza di pubblico per un totale di oltremille visitatori. Le autorità, non sempre sensibili a questo genere di manifestazioni, sonostate rappresentate dall’assessore Maria D’Ambrosio che ha fatto sentire agli organizzatorila propria vicinanza e il suo incoraggiamento.

Un ringraziamento va a questa Associazione che si batte per il miglioramento di un ter-ritorio ingiustamente trascurato e spesso offeso. Un plauso particolare al regista, RinoAmato, e al suo braccio destro Giacomo Sfameli, nonché ai figuranti che sono entrati nel te-sto interpretandolo con gioia e passione.

Nonostante l’esiguità dei mezzi a disposizione, gli organizzatori hanno offerto ai Barresiuno spettacolo eccellente. È auspicabile che l’evento non resti fine a se stesso e scuota le co-scienze spingendole alla riscoperta di una storia nobile e illustre.

Pompeo Centanni

Unioni Cattoliche Operaie

Canti napoletani di fede popolare

Domenica 7 gennaio, alle ore 18.30, nella chiesa del Rosariello, in piazzaCavour 124, sede del Centro Diocesano delle Unioni Cattoliche Operaie, ma-nifestazione su “Canti napoletani di fede popolare”, alla presenza di S. E.Mons. Lucio Lemmo, Vescovo Ausiliare di Napoli.

In programma le esibizioni dell’associazione “Nuova Proposta”, diPonticelli, diretti da E. Olivieri e R. Turiello, dell’artista Gianni Scarda -maglio e l’intervento conclusivo del maestro Pino Santoro.

Presenta la serata il giornalista Oreste D’Amore. Ingresso libero.

Da Betlemmeun messaggio

di gioia e di amoreGli auguri per il Santo Natale

@ Crescenzio Card. Sepe *

Aprite le porte a Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo, povero e pellegrino, è ve-nuto a vivere tra noi, nascendo in una misera grotta, riscaldato soltanto dal calore diMaria e Giuseppe e dal respiro del bue e dell’asinello, due animali tra i più semplici elavoratori. Povertà e umiltà si colgono in quella scena a dimensione assolutamente fa-migliare, che però delinea e declina l’immensità dell’amore misericordioso di Dio. Èl’immagine di un evento, che ha sconvolto il destino del mondo, riscattando l’uomo ela sua dignità perduta. Da Betlemme parte un messaggio assolutamente nuovo, che in-dica la strada della salvezza. L’uomo non è più condannato a soccombere sotto il pesodelle sue colpe e dei suoi limiti, se sa raccogliere il messaggio che viene dal Natale.

È messaggio di fraternità, di gioia, di felicità, che non è liberazione dalle fatiche,dalle sofferenze, dal dolore, ma è accettazione del Verbo, è scegliere la buona novellarappresentata dal Vangelo, è stare dalla parte di Cristo, anzi con Cristo.

Non si tratta di una gioia effimera, quella gioia che vogliamo legare al soddisfaci-mento delle nostre aspirazioni, delle nostre ambizioni, dei nostri desideri, più o menolegittimi ma sempre precari. È, piuttosto. la gioia che, nel vissuto autenticamente cri-stiano, proviene dall’ascolto della Parola, dalla fedeltà a Cristo, dalla serenità dell’ani-mo, dalla pace con se stessi e con gli altri, dall’attenzione ai fratelli in difficoltà, dal-l’accoglienza del diverso, dalla cura dei bambini, dalla condivisione della sofferenza,dalla prossimità ai poveri, dal rispetto della persona. Vissuta così la vita non è più unpeso, ma un meraviglioso e gradito itinerario umano e cristiano.

Certo, stando alla dimensione dell’attuale società liquida e malata, resistono le in-giustizie, le maldicenze, le violenze, le malattie, le illegalità, i soprusi, la mancanza dilavoro, le povertà, ma tutto diventa più sopportabile e tutto può cambiare se sappiamoraccogliere il messaggio di amore e di gioia che viene dalla grotta di Betlemme. Tuttocambia se scegliamo Cristo, perché con Lui cambia la nostra vita e con essa cambianoi rapporti interpersonali, prevalgono pace e giustizia, migliora il contesto sociale, si ri-ducono le differenze. È questo l’augurio sentito e paterno che rivolgo a tutti e in parti-colare ai giovani. È un augurio di amore e di gioia. Alziamo il nostro capo, guardiamoa Cristo. Si apriranno nuovi orizzonti. Vivremo tutti meglio. Auguri carissimi rivolgoa tutti, mentre invoco copiose benedizioni divine.

E ‘a Maronna v’accumpagne!* Arcivescovo Metropolita di Napoli

A Procida

Bambini e genitoriartigiani del presepe

La tradizione artigianale procidana arricchisce il Natale. Anche quest’anno la chiesa del-la SS Annunziata di Procida sarà meta di centinaia di visitatori che da anni ammirano le ori-ginali rappresentazioni del presepe realizzate dai bambini e dai genitori della parrocchiache hanno lavorato oltre un mese. Ogni anno un tema diverso, ogni anno tecniche semprenuove e materiali sempre più insoliti impreziosiscono le navate della chiesa tanto cara ai na-viganti.

Pasta, legno, tessuti, vetro, polistirolo, legumi, sassi, bottoni, sono solo un esempio deimateriali inusuali che danno vita a presepi ricchi di suggestioni e che diventano piccoli gran-di capolavori. Iniziativa fortissimamente voluta dal parroco, mons. Michele Del Prete, vul-canico motore di dozzine di manifestazioni di successo nell’Isola di Arturo, che da semprecoinvolge le famiglie intorno alla natività per cementare i legami intergenerazionali. AProcida la tradizione artigianale si esprime magistralmente durante la Pasqua con la pro-cessione del Cristo Morto e dei misteri, tavole allegoriche della Passione di Cristo, realizzateda migliaia di giovani isolani. Mons. Del Prete ha intercettato questo estro, convogliandoquesta abilità artistica anche durante le giornate autunnali, quando la chiesa pullula di la-boriosità fino a tarda ora affinché tutto sia pronto per l’inaugurazione dei presepi durantela festività dell’Immacolata. Ed è un tripudio di luci, ruscelli, capanne, sentieri, bestiame,villaggi, per la gioia dei bambini gratificati dagli apprezzamenti dei tanti visitatori. Un modocreativo di vivacizzare la vita parrocchiale e di far vivere alle famiglie il Natale in pienezza.Se sarete a Procida durante le festività natalizie non mancate di visitare questi poetici pre-sepi, meraviglia per gli occhi e consolazione per il cuore.

Raffaele Iovine

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Vita Diocesana Nuova Stagione6 • 24 dicembre 2017

Il Cardinalein visita alDormitorio Giornata gioiosa al Dormitoriodelle Suore Poverelle, ilCardinale Crescenzio Sepe haportato personalmente i suoiauguri di Natale agli ospiti, chevivono nella struttura.L’Arcivescovo, dopo avercompletato la sua visita,accompagnato dal direttoreLuigi Del Prato, si è intrattenutoqualche momento nella casa e,al termine, ha presieduto laSanta Messa. Concelebravanocon lui don Enzo Cozzolino,direttore della Caritas, ilparroco, don Mariano Imperatoe don Giuseppe Mazzafaro; allacelebrazione erano presentinumerosi ospiti, il personale,amici e volontari. Il Cardinale, nel suo augurio, haesortato tutti ad accogliere Gesùnel proprio cuore, a tenere semprealta la testa, pur nella fatica enelle difficoltà. Ogni persona hadignità, tutti siamo figli di Dio efratelli tra di noi e l’importante èvolersi bene, amarci.L’Arcivescovo ha sottolineatocome «l’impegno di tutti fa sì chequesta casa sia accogliente:ognuno è aiutato a riscoprire lapreziosità della propria vita, aritrovare motivazioni valide perricominciare e riconoscere i segnidi un Dio che mai lascia soli,perché l’Emanuele è il Dio connoi». Per le suore del dormitorioquesta visita è stata motivo diringraziamento al Signore per lavicinanza e l’incoraggiamento cheil Cardinale ha trasmesso.Continua, quindi, la loromissione, grate al Signore checonsente di servirlo nei fratelli,con cui condividere un tratto distrada.

Suore delle Poverelle

Associazione Culturale“Emily Dickinson”

PremioLetterarioInternazionaleGiovedì, 18 gennaio, alle ore16.30, presso la sala consiliare“Silvia Ruotolo” della quintaMunicipalità Vomero - Arenella,in via Morghen 84, si terrà lacerimonia conclusiva dellaventunesima edizione del premioLetterario Internazionale,promosso dall’associazioneculturale “Emily Dickinson”. Il Premio si articola in variesezioni tra le quali libri editi edinediti di narrativa, poesie,saggi. Riconoscimenti speciali,poi, nell’ambito della cerimoniaconclusiva di premiazione,verranno assegnati a personalitàdel panorama culturale edell’informazione dell’Italiameridionale, che si sono distinteper doti umane, per coerenza,per attaccamento alle memoriedel proprio paese.La giuria del premio è costituitada Carmela Politi Cenere, LuisaGregory, Carmine Monti,Ruggiero Cenere, e da iscrittiall’Associazione.

Inaugurazione Anno accademico alla Facoltà Teologica

“È possibile umanizzare l’economia?”

Associazione Cooperatori Paolini

Svegliate il mondo con la luce del VangeloIl Cardinale Crescenzio Sepe, con la Lettera pastorale “Accogliere i pellegrini” ci invita a pren-

dere coscienza di una missione di drammatica attualità. L’Associazione Cooperatori Paolini checelebra quest’anno il proprio Centenario, da sempre è promotrice di misericordia. Napoli è unaterra esperta in accoglienza ed il Signore ci invita a cambiare, ad ospitare prima nel cuore. Nonbasta dare un pane, bisogna che le persone siano in grado di guadagnarsi il pane in modo digni-toso. Educare all’accoglienza: l’uomo che incontro è mio fratello. La parrocchia resta il punto diriferimento. L’Apostolato Paolini dei laici, “in uscita”, invita a vivere la stessa vocazione paolinacon l’armatura di Dio, a leggere ogni giorno una pagina del Vangelo, in particolare le lettere diSan Paolo. Scegliere le periferie per diffondere il Vangelo e testimoniarlo. Contribuire al cambiodi mentalità con i valori del Vangelo: per mezzo dell’istruzione, la formazione e la lettura: fare lacarità della verità. Trovare vie nuove per l’Evangelizzazione con tutti i mezzi della comunicazio-ne: stampa, cinema, radio, televisione e internet. Collaborare in parrocchia con creatività e unirele forze per rispondere alle sfide di oggi. Visitare i carcerati, gli ammalati e condividere la solida-rietà in Diocesi e con i Gruppi Laicali. Promuovere la Nuova Evangelizzazione in Congo con laBibbia Africana.

La Famiglia Paolina, inoltre, prepara un mese della Parola. In risposta all’invito di PapaFrancesco, i cooperatori Paolini si organizzano con la Chiesa locale per operare una vera sensi-bilizzazione alla Parola di Dio. Fare esperienza della gioia nel leggerla e riconoscerla come luceche ci guida nel cammino della vita. Per maggiori informazioni è possibile contattare RitaCoppola, cooperatrice: 329.973.6565, suor Maria Rosaria Zambello: 377.239.12.35, suor PatriziaPappalardo: 320.783.58.66, Figlie di San Paolo: 081.741.31.51.

Tra le varie attività legate all’Anno centenario ed in programma nel 2018, sono da segnalare:Domenica 28 gennaio, la “Promessa” di sette candidati, nella parrocchia Santa Maria delleGrazie a Capodimonte. Sabato 3 febbraio, anniversario di Maestra Tecla. Sabato 3 marzo, ritirodi Quaresima. Sabato 7 aprile, Convegno Internazionale. Centenario a Roma e pellegrinaggio.Sabato 5 maggio, Ascensione di Nostro Signore e preparazione alla Giornata delleComunicazioni Sociali, di domenica 13 maggio, sul tema “La verità vi farà liberi: notizie false egiornalismo di pace”. Sabato 30 giugno, Chiusura Solenne del Centenario con manifestazioni aNapoli e periferia.

naliero, corrispondente a circa 2 dollari ameri-cani), aumenta invece la diseguaglianza socia-le e diminuisce la pace sociale: chi si consideradiseguale non partecipa al gioco democratico.Ma, paradossi ancor più grandi sono altri. Si èosservato un progressivo distacco dalla teoriaper la quale all’aumento della produzione cor-risponda proporzionalmente un aumentodell’occupazione.

Oggi questo non è più vero. Come non è piùvera la compenetrazione democrazia/capitali-smo. Se prima la democrazia “bilanciava” l’e-conomia di mercato capitalistica, donde la na-scita del welfare state, oggi economie non occi-dentali come Cina e India, mostrano un possi-bile sviluppo capitalistico senza forme di go-verno democratico. Tanto è vero che la Cinacontribuisce alla ricchezza mondiale quasiquanto gli Stati Uniti.

Di particolare confine con le scienze teolo-giche è stato il discorso sull’indicatore di feli-cità. Il rapporto soldi/felicità, messo in crisi dalcrescente numero di suicidi, dal consumo dipsicofarmaci, dalle rotture familiari. Questopunto impone alla Facoltà Teologica una rifles-sione, particolarmente in ambito morale e teo-logico-pastorale onde ripensare alcune catego-rie fondamentali dell’annuncio e una nuova

prassi ecclesiale che metta alla base il concettodi comunità.

La riflessione si è conclusa con un interes-sante riferimento al paradigma di economia ci-vile, ideato proprio a Napoli dove, nel 1753, fufondata la prima cattedra che ne insegnasse iprincipi. L’insegnamento era affidato adAntonio Genovesi, celebre anche per l’impo-stazione antropologicamente ben strutturatadella sua teoria economica. Per lui, l’uomo è,infatti, homo homini natura amicus, non homohomini lupus, come voleva il filosofo Hobbes.

Reciprocità e dono sono le categorie chesintetizzano la profonda e lungimirante prolu-sione accademica del prof. Zamagni che ha sa-puto aprire gli orizzonti dello sguardo su tema-tiche non semplici né di diretta competenza diuna Facoltà Teologica. La professionalità e lacomunicatività del docente hanno permesso atutti, docenti e studenti, di entrare, sapiente-mente guidati, nella stanza del mondo dell’eco-nomia.

Al termine della serata il Gran Cancelliereha premiato le migliori dissertazioni di Laureadifese nell’ultimo triennio presso le dueSezioni della Facoltà e i molti Istituti collegati.

Francesco VelottoRappresentante studenti Pftim

Si è svolta all’insegna dell’apertura all’at-tualità l’inaugurazione dell’anno accademico2017/2018 presso la sezione San Tommasod’Aquino della Pontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale, alla presenzadell’Arcivescovo, Gran Cancelliere di quest’e-spressione pensante della compagine ecclesia-le.

Alla relazione del preside uscente, PadreDomenico Marafioti s.j. sull’ultimo triennio,ha fatto seguito la Prolusione accademica. Aguidare la riflessione, il neo preside, mons.Gaetano Castello, ha invitato il professorStefano Zamagni, esperto di economia, docen-te presso l’Università di Bologna e membrodella Pontificia Accademia delle scienze.Fidato collaboratore di papa Benedetto XVI,contribuì particolarmente alla stesura diCaritas in Veritate.

Il professor Zamagni ha sviluppato il tema“Èpossibile umanizzare l’economia?”, comin-ciando il suo dire con la citazione di Gaudiumet spes 66: «siano rimosse le ingenti disparitàeconomiche che portano con sé discrimina-zioni nei diritti individuali e nelle condizionisociali quali oggi verificano e spesso si aggra-vano». È, infatti, l’organizzazione produttiva adoversi adattare alle esigenze degli uomini,non viceversa. A questo si lega la differenza so-stanziale tra il concetto di sviluppo e quello dicrescita. Per le scienze sociali, difatti, non èammissibile un’equazione tra le due realtà, co-me avviene per le scienze empiriche, ma piut-tosto rilevare la maggiore ampiezza del con-cetto di sviluppo, e, com’è oggi più diffuso, di“sviluppo umano integrale”. «Non è più possi-bile - sostiene Zamagni – offrire sacrifici sul-l’altare della crescita. È, piuttosto, importanteriscoprire la nozione di “crescita” come svilup-po, come realtà socio-relazionale, come benespirituale».

A quest’opportuna esplicazione, ha fattoseguito un’acuta analisi della società, “apren-dola” con la chiave dei paradossi. Anzitutto siosserva il paradosso della deriva escludente,principalmente espresso dalla globalizzazionee dalla categoria degli «scarti umani», elabora-ta da papa Francesco. È poi la volta della cosid-detta quarta rivoluzione industriale, dell’au-mento delle diseguaglianze, della povertà. Sinota, in particolare, che, pur diminuendo ilnumero mondiale di persone che vivono incondizioni di estrema povertà (si adotta il cri-terio di 1200 calorie, fabbisogno minimo gior-

Arciconfraternita Santa Maria delle Grazie

dei Bianchi

BeneficenzaalimentareNatale 2017

Anche quest’anno si rinnova l’importan-te iniziativa dell’Arciconfraternita di SantaMaria della Grazie dei Bianchi in favore diConfratelli e famiglie indigenti in occasionedel Santo Natale.

Grazie anche a raccolte presso benefat-tori ed agli omaggi di imprenditori, que-st’anno sono state realizzate circa sessantaconfezioni di generi alimentari, raccolte loscorso 18 dicembre, presso la sede di viaPostica Maddalena 19, e che saranno conse-gnate ad altrettante famiglie più bisognose

Sotto la guida ispiratrice della Madonnadelle Grazie e con questo prezioso impegno,l’Arciconfraternita si augura di contribuirea far sentire a tanti fratelli, non solo il giornodel Natale, che non sono soli e potranno vi-vere quel santo giorno in maggior letizia.

Pertanto, proseguiranno tutte le altreopere di Misericordia già svolte nel corsodell’anno in favore della comunità, avviatedal Giubileo e sollecitate dalle parole diPapa Francesco.

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Beato MarcolinoAmanni da ForlìDomenicano – 2 gennaio

Il 1300 fu un periodo di decadenza perl’Ordine Domenicano, come del resto ancheper gli altri Ordini. Ne fu causa principale lapeste nera che nei conventi e nei monasteri fe-ce tante vittime, lasciando atterriti e scorag-giati i pochi superstiti. Non mancarono peròreligiosi santi e ferventi. Sotto il soffio ispira-tore di Santa Caterina da Siena, il BeatoRaimondo da Capua, appena eletto Generale,nel 1380, chiamò a raccolta tutte le anime dibuona volontà per far rinverdire l’orto pianta-to da San Domenico. Tra i molti che risposeroall’appello, brilla per la sua incantevole umiltàMarcolino Amanni. Egli vesti l’Abito santo nel-la sua città natale, Forlì, a soli dieci anni. Il pic-colo novizio fu additato come modello di ognivirtù, ma l’ala che fece così rapidamente salirela sua anima angelica fu la continua ricerca diDio nell’orazione e nel raccoglimento.

E il Signore si fece trovare in una preghierasublime che lo fece vivere più in cielo che interra. La sua azione fu silenziosa e nascosta.

Regola vivente, predicò con i suoi lumino-sissimi esempi di vita quotidiana, rappresen-tando quell’abbondanza di vita interiore che,secondo il pensiero di Domenico, deve esserela viva sorgente della predicazione apostolica.

L’unico ornamento della sua cella fu unquadro raffigurante la Madonna, per la qualeebbe sempre una speciale devozione.

Morì nel febbraio del 1397. Il suo corpo ri-posa nella cattedrale di Forlì.

Il suo culto è stato confermato da PapaBenedetto XIV il 9 maggio 1750.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 7

IlSignore è con teNatale: il grande e inauditomistero dell’incarnazione si ècompiuto! Dio si è fatto carne inun preciso tempo e momentodella storia del mondo.L’universale ha scelto ilparticolare; l’Onnipresente hascelto di vivere nell’istante. Daquel momento Dio abita lanostra umanità, fa sua la nostrafragilità. E per noi, ogni giorno,ridiventano vere quelle parolepronunciate da Gabriele perMaria: «Rallegrati, tu in cui lagrazia ha trovato casa, tu da cuila grazia trabocca su tutti gliuomini».Nel sì di Maria quelle parolesono diventate un dono per tuttinoi. Per il suo sì l’umanità haconosciuto il volto di Dio, èstata toccata dal suo amore,salvata dalla sua misericordia.Nel suo sì l’umanità è stataraggiunta dalla graziazampillante di Dio, che tutti ipopoli raggiunge e ad ognipopolo si rivela.

E allora: «Rallegrati, nontemere, il Signore è con te!»,sono parole pronunciate oggianche per noi. Sono quellacertezza profonda con cuiriavvicinarci a Dio; sono quellaconvinzione certa che cipermette di restare, nonostantetutto tra le sue braccia; sonoquell’invito a scoprire la nostrarelazione con Dio come sorgentedi gioia vera.Maria possa insegnarci a stareaccanto al Dio fatto carne condisarmante stupore e fiduciosoabbandono. Il Dio bambino daaccogliere nel grembo della vita èla vita stessa: da accogliere, acui rispondere, da seguire.

La preghiera

Eccoti, Emmanuele!Piccolo e fragile,come ogni figlio di donna.Eccoti, Salvatore del mondo,debole e disarmato,come ogni neonato.

In te contempliamola rivoluzione del Vangelo,la disarmante tenerezzadel Dio vicino,la testarda e appassionatadeterminazione con cui il Dio,Padre dell’universo,vuole scioglierci da ogni colpa,liberarci da ogni peso,riconsegnarci alla vita.

Emmanuele, Dio vicinoalla nostra lontananza,riaprici all’inatteso,al non più sperato,all’impossibile… a Dio!

Preghiere dei fedeli per i bam-bini, scritte ispirandosi alVangelo ogni domenica, verran-no messe a disposizione sul mioblog www.cantalavita.com.Potranno essere usate anche co-me preghiera di intercessionedurante l’incontro di catechesisettimanale.

Mariangela Tassielli

24 dicembre. Quarta Domenica di Avvento

Fede che nasce dall’ascolto della Parola

2 Sam 7, 1-5. 8-12. 14. 16; Sal 88; Rm 16, 25-27; Lc 1, 26-38

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

Tre fumetti sotto la lente del teologo

Uscito dalla matita di Walt Disney, Topolino è perspicace, svelto e ottimista,in grado di padroneggiare storie di ogni genere e destreggiarsi tra le strisce deifumetti e il grande schermo del cinema. Altrettanto dinamico, arguto e corag-gioso è Asterix, frutto dell’ingegno di René Goscinny e Albert Uderzo: il minutoguerriero con l’elmetto alato che, all’epoca della conquista della Gallia da partedi Giulio Cesare, si batte per difendere l’indipendenza del proprio villaggio inArmorica, si avvale di una pozione magica e dell’inseparabile amico Obelix.

Abile e svelto al punto da sparare più velocemente della propria ombra, LuckyLuke, creato da Morris, riesce a risolvere i suoi guai senza ricorrere all’uso dellearmi e rimanendo imperturbabile anche nelle situazioni più disperate.

Alto e magro, cappello da cowboy e filo d’erba in bocca, si muove in uno sce-nario da Far West, tra saloon e villaggi indiani. Ma che cosa hanno da dire questitre personaggi dei fumetti alla filosofia e alla teologia? Ce lo racconta questo agi-le e simpatico testo.Markus PohlmeyerIl Topo il Gallo e il Cowboy. Tre fumetti sotto la lente del teologoEdizioni Dehoniane – 2017 Pagine: 64 – euro 8,50

Non lasciamoci rubare il tempo Il filosofo latino Seneca affermava che si usa il tempo senza risparmio, quasi

non costasse nulla. E invece il tempo è la cosa più preziosa che un uomo possaspendere.

I dieci consigli, nei vari capitoli di questo testo, non intendono riorganizzarela nostra vita quotidiana, ma suggerire le tappe di un cambiamento che parte dauna profondità ricca di valori, per riplasmare la propria esistenza. I suggerimen-ti di Santa Teresa di Calcutta, che aveva posto queste dieci regole sulla Casa deibambini a Calcutta, concludono e rilanciano l’impegno di ciascuno per un’esi-stenza di felicità.Luigi Guglielmoni – Fausto NegriNon lasciamoci rubare il tempo. Dieci consigli per nuovi stili di vitaEdizioni Elledici – 2017 Pagine: 112 – euro 5,90

Il Dio di cui parla la Scrittura è un Dioche si rivela nella storia: storia e rivelazionecostituiscono un binomio inscindibile, alpunto che la salvezza, di cui Israele e lacomunità cristiana sono testimoni, è unasalvezza non dalla storia, ma nella e dellastoria. A essere salvata, dunque, non è solouna parte dell’uomo (magari l’anima, inquanto la sua parte “più nobile”), ma tuttol’uomo, insieme a tutto ciò che di bene, dibello e di vero fa parte della sua vicenda per-sonale e comunitaria.

Cogliere la portata della salvezza possibi-le per l’uomo e per la sua storia significa,però, rinunciare a guardare solo all’internodei confini della storia, intesa come unaserie di fatti controllabili, in quanto prodotti(o, comunque, producibili) da parte dell’uo-mo. Se la rivelazione avviene nella storia,questa diviene, a partire da questo avvento,un “luogo aperto”, così che le risposte allegrandi domande che essa solleva non posso-no più essere cercate solo in se stessa: la«fede che nasce dall’ascolto della Parola» (cfr.Rm 10, 17) apre gli orizzonti della storia aun “ulteriore” che viene da Dio e che, per-tanto, non è deducibile dalla storia,ma avviene nella storia, irrompendo in essa.L’avvento di Dio è esattamente in questoorizzonte e non in quello del prevedibile, delprogrammabile o del controllabile.

Al termine del tempo di Avvento, il cri-stiano viene messo di fronte all’istanza dideporre la fede in sé e nelle sue opere, peraccogliere, con umile disponibilità, vie elogiche che sono “altro” e “oltre”, dando spa-zio a Dio… anzi, divenendo egli stesso spa-

zio aperto a Dio, con tutto ciò che è. È que-sto quanto suggerisce la scena dell’Annun-ciazione: essa si presenta come un quadrodi gratuità, nella misura in cui in Maria nonc’è alcun merito («hai trovato grazia pressoDio»), ma anche di piena disponibilità a far-si spazio per Dio, nella misura in cui Mariaè pronta a rinunciare ai propri progetti, peraccogliere quelli di Dio, dei quali riconoscela priorità e la grandezza («avvenga per mesecondo la tua parola»).

È proprio dalla disponibilità a Dio, infat-ti, che dipende la possibilità di sperimentarela gratuità del Suo intervento: se la gratuitànon esige altro che l’atto d’amore di chi sidona, l’efficacia del dono dipende dallaricettività del destinatario. E così, il “sì” diMaria permette a Dio di realizzare il suoprogetto e di compiere le sue promesse. SeDio è presente in tutta la sua realtà nell’oradell’annuncio a Maria (il Padre riempiendo-la di grazia e interpellandola, il Figliolasciandosi accogliere e chiamare per nomeda lei, lo Spirito scendendo su di lei per faredel suo corpo di vergine un corpo di madre),Maria non rinuncia comunque alla sua“parte”, ponendo domande, cercando rispo-ste, pronunciando il suo “sì”.

La disarmante e ordinaria umanità diMaria, entro la quale risuona un “sì” che èatto di massimo abbandono e di assolutoaffidamento a Dio e alle sue promesse,costituisce il canale mediante il quale il Ver-bo di Dio può irrompere nella storia degliuomini, assumendo la loro carne e nonsostituendosi a essa: l’incarnazione altronon è che una “visita”, la visita discreta di

un Dio che cerca instancabilmente la suacreatura, perché in essa possa giungere acompimento quel desiderio di pienezza chela sofferenza, il peccato e la morte di conti-nuo contraddicono.

È questa la ragione ultima dell’Incarna-zione, che si celebra nel Natale: il desideriodi Dio si incontra con il desiderio dell’uomoe vi risponde “dal di dentro”, facendo dell’u-mano il luogo della massima manifestazio-ne del divino, senza confusione, senzamutazione, senza divisione, senza separa-zione. Se in Gesù, Dio si mostra disposto acompiere il suo tratto di strada pur di incon-trare l’uomo, tanto da superare perfino l’in-finita distanza “qualitativa” che separa ilCreatore dalla sua creatura, in Maria è l’u-manità stessa che, nella piccolezza e nellimite della propria condizione, si riconoscecapace di risponde all’appello del suo Dio,accogliendo Dio in sé.

L’avvento di Dio non schiaccia l’uomo enon rende la sua storia uno strumento iner-te: esso richiama l’uomo alla sua responsa-bilità sulla storia (quella personale e quelladel mondo), senza farne un idolatra di sé edelle proprie scelte. L’avvento di Dio nonvuole, infatti, le presunte autosufficienzedell’uomo, ma chiede all’uomo di essere pie-namente e totalmente se stesso. L’avvento diDio chiede che l’uomo sappia prendere nellemani la propria libertà per consegnarla libe-ramente a Lui, in modo da divenire egli stes-so terreno e spazio di una presenza che lorenda stabile dimora di pace e misericordia.

Gianpiero TavolaroMonaco di Ruviano

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Speciale Nuova Stagione8 • 24 dicembre 2017

I donibattutiall’asta

Cellulare€ 300,00

Anello(dono del Cardinale)€ 1.000,00

Bracciale in oro giallo€ 2.200,00

Presepe in ceramica(dono del Cardinale)€ 2.000,00

Centrotavola in ramee caraffa di cristallo(dono di Mattarella)€ 2.200,00

Scultura di San Gennarodi Lello Esposito(dono del Sindaco)€ 3.500,00

Sombrero di Papa Francesco€ 1.200,00 + € 500,00

Angelo di Ferrigno(dono dell’on. Rosa D’Amelio)€ 1.500,00

Caraffa in argento di Papa Francesco€ 4.000,00

Quadro “Miracolo di San Gennaro”dell’artista Minya Mikic(dono dell’avv. Gennaro Famiglietti)€ 5.000,00

Orologio Altanus(dono del Presidente De Luca)€ 600,00

Acqueforti di FrancescoCorni(dono del PresidenteGentiloni)€ 2.200,00

Natività in terra cotta(dono di Rosario Bianco)€ 2.700,00

Monete in oro(dono di Emilio Fede)€ 2.000,00

Anello solitario in oro€ 1.600,00

Cromolitografia(dono del Prefetto di Napoli)€ 1.000,00

Brocca in cristallo di Papa Francesco€ 1.000,00

Grande successo il 15 dicembre per la serata di beneficenza all’Auditorium della Rai di Nap finalizzati all’acquisto di ecografi e incubatrici per gli ospedali San Paolo, Pausilipon e

Una “storia d’amo Doriano Vinc

Napoli apre il suo cuore ai bambini e lo fa, ancora una volta, raccogliendo l’invito delCardinale Crescenzio Sepe per l’Asta di beneficenza di venerdì 15 dicembre,all’Auditorium della Rai di Napoli. E l’Arcivescovo non nasconde la sua commozionequando, a conclusione della serata ringrazia soprattutto i napoletani per la generositàmostrata in tutti questi anni. Dal Presidente Mattarella a Papa Francesco - ha spiegatoinfatti il Cardinale - hanno voluto dimostrare il proprio affetto per i bambini, e tra questianche tante persone semplici come un anziano che ha donato un cellulare». Un telefo-nino che, per rendere l’idea dello spirito solidale, è stato battuto a trecento euro a frontedei trenta spesi per l’acquisto.

Quattro lotti in lizza, in vendita ai migliori offerenti. Obiettivo: raggiungere almenola raccolta lo scorso anno. E, invece, si è fatto di più! «Questa iniziativa - sottolinea ilCardinale - è come una storia d’amore dei napoletani che ogni anno vogliono aiutarechi ha necessità». 26 articoli all’asta per raccogliere fondi destinati ai bambini più sfor-tunati. Il ricavato verrà infatti utilizzato per comprare attrezzi necessari ai reparti pe-diatrici di alcuni ospedali napoletani.

Verranno acquistati un ecografo e un’incubatrice per l’ospedale San Paolo, un eco-grafo portatile al Pausilipon, due incubatrici neonatali al Monaldi, e, infine, si realiz-zerà l’«Isola del sorriso» per i bambini autistici nel reparto di pediatria della FedericoII. Si tratta di uno spazio multimodale (dal costo di 50 mila euro) per migliorare l’ospe-dalizzazione dei piccoli ospiti.

L’asta è stata realizzata ancora una volta grazie all’impegno della Rai di Napoli e, inparticolare, al direttore del Centro, Francesco Pinto, al vice direttore Antonio Parlati,alla responsabile dei servizi di produzione Annamaria Mauro, a Giuseppe Messina eDaniela Evangelista, responsabili della sicurezza, ad Antonello Perillo e a tutta la reda-zione giornalistica. A presentare la serata Veronica Maya e Peppe Iodice, nei panni delbattitore d’eccezione, con Ciro Giustiniani, Antonio D’Aulisio e Enzo Fischetti, insiemealle voci di Andrea Sannino e Anna Capasso. In prima fila Nando Mormone, patron di“Made in Sud”, format che contribuirà concretamente alla raccolta fondi dell’asta, ac-canto all’attrice Fatima Trotta. Tra gli invitati, il prefetto Carmela Pagano, il questore

Un futuro Con Veronica Maya e Peppe

i comici Ciro Giustiniani, Anto e i cantanti Andrea San

«Qui a Napoli c’è un’umanità sa-na che si prodiga per un’altrameno fortunata. E questo

moto dell’anima si ripete ormai da anni inoccasione del Santo Natale. Quest’asta dibeneficenza ha scritto la storia della soli-darietà a Napoli, una storia che si alimentadella generosità di tutti i cittadini, dalleistituzioni ai singoli, e che rende bella l’a-nima di chi cerca di migliorare la vita deglialtri». Con queste parole il Cardinale Sepeha ricordato il senso e il valore della seratadi beneficenza per l’infanzia di venerdì 15dicembre alle Rai di Napoli.

Parte attiva di questa manifestazione èil Centro di Produzione Tv di Napoli, rap-

presentata dal responsabile Fran cescoPinto, che ha sottolineato come la concre-tezza prevalga sull’emotività e come que-sta comunione di intenti tra soggetti diver-si si ripeta ogni anno in un rapporto sim-biotico con la realtà circostante. «Diamovalore al nostro essere servizio pubblico –ha sottolineato Pinto – e lo facciamo con-siderando il centro Rai come una specie di“fabbrica” in cui si crea lavoro, cultura e incui nascono sogni e speranze. Come lasperanza di ascoltare la voce dei bambiniche sono il sale della terra e di riservare lo-ro un futuro di sorrisi».

Generosità fa rima con comicità. E lo sabene Nando Mormone, produttore di

Servizio fotografico a c

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SpecialeNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 9

Scacchiera(dono del Presidente della Repubblica)€ 2.500,00

Vaso di cristallo(dono di Mattarella)€ 1.500,00

Candelabri in ottone(dono del Cardinale)€ 1.500,00

Solitario in oro con diamante e brillanti(dono del dott. Ferrazzano)€ 8.000,00

Centrotavola in legno di Papa Francesco€ 900,00

Vaso panciuto in ceramica(dono di Mattarella)€ 1.000,00

Zainetto Kilesa(dono della dott.Imbembo)€ 450,00

Ciondolo San Gennaro di Puttini(dono del prof. Ruosi)€ 500,00

Gesù Bambino in porcellana Capodimonte(dono del Presidente AciNapoli)€ 3.000,00

Volume “Confessioni”Sant’Agostino e martello e cazzuola Anno Santo 1975(dono di Papa Francesco)€ 8.500,00

Carta geografica del Mediterraneo(dono di Mattarella)€ 2.500

Da aggiungerecontributo di € 2.000,00dell’Ordine degli Ingegnericontributo di € 1.000,00della Fondazione dell’Ordi -ne degli Ingegneri e contri-buti vari per € 2.150,00

Totale:€ 70,000

Inoltre l’imprenditoreEnzo Cafarelli, Presidentedel Gruppo Euronics-Tufano si è impegnato nellarealizzazione dell’interoprogetto relativo ai bambi-ni autistici del SecondoPoliclinico, mentre la sena-trice Diana De Feo ha pro-messo l’acquisto di uno de-gli ecografi.

poli promossa dalla Chiesa di Napoli e dal Cardinale Crescenzio Sepe. Raccolti 70mila euro Monaldi e la realizzazione di un reparto per bambini autistici al Policlinico Federico II

re” dei napoletani enzo De Luca

Antonio De Iesu e il Vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice. Ancora, l’ex procura-tore Giovandomemico Lepore e Anna Maria Minicucci, direttrice generale dell’aziendaSantobono-Pausilipon, Antonio Coppola, Presidente Automobil Club Napoli, AmedeoManzo, Presidente della Banca di Credito Cooperativo, Maurizio Maddaloni e il conso-le onorario di Russia a Napoli, Enzo Schiavo.

L’Arcivescovo, come sempre, ha messo a disposizione diversi oggetti personali, e nonha avuto dubbi nel dirsi fiducioso e convinto che il grande cuore dei napoletani anchequesta volta non avrebbe fatto mancare l’aiuto necessario per dare sostegno e forza adinterventi finalizzati alla cura e al miglioramento delle aspettative di vita dei neonatiospedalizzati e dei bambini in età pediatrica.

Ottimo l’incasso di questa dodicesima edizione: 65mila euro, a cui vanno aggiuntele offerte dell’Ordine degli Ingegnerei e di alcuni benefattori che hanno fatto salire lacifra totale a 70mila euro. A farla da padrone, 8500euro, un dono di Papa Francesco: illibro delle Confessioni di Sant’Agostino e la riproduzione del martello e della cazzuolaper l’apertura della Porta nell’Anno Santo del 1975. Ma è andato a ruba anche il solitariodonato dal dott. Ferrazzano (8mila euro), il quadro di Minya Mikic (5mila euro), la ca-raffa in argento di Papa Francesco (4mila euro), la scultura di Lello Esposito (3mila e500 euro), il Gesù Bambino in porcellana di Capodimonte (3mila euro) e la cartina geo-grafica donata dal Presidente Mattarella 82mila e 500 euro).

«Come Chiesa - ha sostenuto Sepe - abbiamo tutti una responsabilità forte che è quel-la di seminare la speranza con opere di solidarietà, cercando di collaborare nel modomigliore con le pubbliche istituzioni, nel rispetto delle rispettive competenze». Con unrichiamo forte a prestare attenzione ai bisogni e alle urgenze dei più poveri, specie sebambini.

«Quando l’economia e la società perdono il rapporto con la gratuità, finiscono persmarrire il contatto con l’umano e - conclude -, in un mondo in cui le regole del consumorischiano di impoverire la stessa fonte da cui, in fondo, nascono i nostri desideri, un’e-conomia del gratis può dare una nuova direzione ai nostri interessi per vivere in modopiù responsabile, critico e consapevole il rapporto con gli altri».

o di sorrisi Iodice ad allietare la serata

onio D’Aulisio e Enzo Fischetti, nnino e Anna Capasso

Made in Sud, che ha ribadito la necessitàdi allargare l’impegno dei comici parteno-pei ai bisogni della comunità. E proprio gliartisti del popolare programma comicosono stati i protagonisti della serata: diver-tenti e apprezzati, infatti, gli interventi diCiro Giustiniani, Antonio D’Aulisio eEnzo Fischetti. Con il suo stile ironico,Giustiniani ci ha raccontato il Natale diuna splendida Napoli, amara tra le righema ironica nell’anima; D’Aulisio ha utiliz-zato la poesia come spunto comico, giustoincrocio tra la tradizione classica e l’inso-lente indolenza partenopea; infineFischetti, “’o prufessore”, che con la suaflemma ha riscaldato il pubblico.

Bravissima Veronica Maya, che ha sa-puto condurre la serata con eleganza eclasse, accompagnata dall’esuberantePeppe Iodice che, con disinvoltura, hapiazzato i doni battuti all’asta. Bravi gliospiti canori: Andrea Sannino che, nono-stante la sua giovane età ha alle spalle unabrillante carriera, ha saputo incantare ilpubblico con l’interpretazione di“Abbracciame”; Anna Capasso che, inve-ce, ha compiuto un piccolo “viaggio” ca-noro spaziando da brani napoletani a me-lodie internazionali. Insomma un grandesuccesso, per una rinnovata opera di soli-darietà per i bambini meno fortunati diNapoli

cura di Ciro De Luca

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Vita Diocesana Nuova Stagione10 • 24 dicembre 2017

L’accoglienza dei migrantiIl Ministro dell’Interno Minniti a Napoli per il Patto con iSindaci. Nel pomeriggio i Dialoghi pubblici con i giovanimusulmani. Il saluto del Cardinale Sepe e delle Autorità

Incontro pomeridiano al Dipartimento di Scienze Politiche all’Università FedericoII del Ministro dell’Interno Marco Minniti con una folta rappresentanza di giovani mu-sulmani, presenti il Cardinale Crescenzio Sepe, il Rettore Gaetano Manfredi, il PrefettoCarmela Pagano, il Sindaco Luigi De Magistris, il Governatore Vincenzo De Luca e tan-te altre autorità civili e militari. Oggetto dell’incontro il secondo appuntamento, dopoquello di Milano, dei “Dialoghi pubblici con i giovani musulmani”. Dopo il saluto delleautorità c’è stata la testimonianza di giovani musulmani che hanno parlato della pro-pria esperienza, rappresentando anche punti critici e proposte per migliorare i rapporticon particolare riferimento alla manifestazione del proprio culto.

Successivamente è intervenuto il Ministro Minniti il quale ha fatto riferimento allo“ius soli” che, a suo dire, «Non è una legge sull’immigrazione, è casomai una legge sul-l’integrazione per il presente e il futuro del nostro Paese. Ed è per questo che dev’esserefatto».

«So che abbiamo a che fare con persone che hanno non solo un rapporto di affettocon l’Italia. Abbiamo a che fare con ragazzi e ragazze che hanno cuore e cervello italianie questi ragazzi sono italiani a tutti gli effetti». «La cittadinanza – ha proseguitoMinniti – non sia una fuga in avanti, ma soltanto il semplice riconoscimento di unarealtà di fatto».

In mattinata l’incontro del Ministro dell’Interno con 265 sindaci della Campania coni quali ha sottoscritto un Patto per l’accoglienza dei richiedenti asilo. «Un progetto belloe straordinario – ha sottolineato il ministro - che mette in campo una visione comunebasata su accoglienza, umanità, integrazione e sicurezza e che se dovesse avere succes-so renderà migliore non solo la Campania ma l’Italia intera. Se si riesce a separare co-loro che hanno diritto alla protezione internazionale dagli altri abbiamo cambiato ilmodello di immigrazione senza erigere muri ma solo mettendo in campo una visionecomune per risolvere il problema dell’immigrazione».

Sabato 16 dicembre il Cardinale Sepe ha presieduto la concelebrazione per il riconoscimentodelle virtù eroiche della Fondatrice delle Clarisse Cappuccine

Madre Longo è venerabiledi Rosanna Borzillo

Hanno voluto vivere la celebrazionecome figlie che fanno festa per la loroMadre. E sabato scorso, nella chiesa disanta Maria in Gerusalemme al centrostorico, per le clarisse di Napoli è statagioia piena per un evento atteso da tem-po: il riconoscimento delle virtù eroichedella venerabile Maria Lorenza Longo,fondatrice delle cappuccine. A far festacon le religiose il Cardinale CrescenzioSepe, che ha presieduto la celebrazione,il postulatore generale dei frati cappucci-ni fra Carlo Calloni, il decano del centrostorico don Carmine Amore, il postulato-re don Nunzio D’Elia, il vice sindacoRaffaele Del Giudice, la senatriceAnnamaria Carloni e tanti amici vecchi enuovi della donna che ha saputo rivolu-zionare la Napoli del ‘500 con la sua ca-rità. Le religiose hanno scelto, per la pri-ma volta, di partecipare alla celebrazioneprendendo posto in presbiterio: nientegrata, ma tra la gente perché questo è il“loro” giorno – ci spiegano – il momentoin cui le “figlie” ricordano la fondatrice.

Sposa, madre, laica consacrata e, poi,suora, madre Lorenza non è, forse, altret-tanto conosciuta come fondatrice dell’or-dine delle monache Clarisse Cappuccineche dal 1535 si propongono di rivivere l’e-sperienza evangelica di santa Chiara,con alcune accentuazioni in ordine allaclausura e alla povertà. “In tanti – ci spie-ga suor Rosa Lupoli, vice postulatricedella causa - associano il nome di MadreLorenza Longo prevalentemente all’o-spedale degli Incurabili. Con questa cele-brazione abbiamo voluto riportare alla

Ma adesso inizia un nuovo camminoper le clarisse cappuccine. Già nei giorniscorsi l’antico refettorio è rimasto apertoper esporre le creazioni artigianali nata-lizie ad uncinetto e in cera (bambinelli ecandele) e il “panettone Paradiso” undolce realizzato dalle religiose. Con il ri-cavato della vendita si stanno raccoglien-do fondi per la causa di beatificazionedella Longo.

“Occorre – aggiunge suor Rosa - con-siderare che da adesso in poi molti vo-gliono conoscere la figura e i luoghi dellavenerabile. Bisognerà attrezzarsi e ren-dere la nostra chiesa e il convento visita-bili non soltanto di domenica; promuo-vere turni di preghiera; permettere la ve-nerazione e il culto di madre Longo”.Insomma aprire le porte al mondo perchél’opera chi ha fatto della sua vita un innoalla carità sia conosciuta da tutti. Poi ilgrande sogno: la beatificazione.“Bisogna aspettare. Attendere che si pro-nunci la Commissione medica. Soltantodopo si potrà parlare di miracolo.Soltanto allora potremo iniziare a pro-gettare”. E le idee non mancano: comequella di organizzare una celebrazioneall’interno dell’ospedale, il luogo doveMaria Longo ha trascorso oltre dieci an-ni. “Perché anche quel luogo va recupera-to e magari riconvertito: mancano i cro-nicari – dice suor Rosa – perché non pen-sare allora agli anziani?”. Madre Longonel 500 aprì le porte agli “incurabili” ,quelli scartati dalla società, i più soli.Forse oggi i più soli sono proprio gli an-ziani.

memoria anche il suo fondamentale ruo-lo di fondatrice”. Infatti, sono 200 i mona-steri di clarisse cappuccine sparsi in tuttoil mondo. L’ordine è presente in 27 paesicon 6 monasteri in Africa, 80 nelleAmeriche (dei quali 60 soltanto inMessico), 14 in Asia, 86 in Europa.

All’inizio della celebrazione (animatadel coro Armonia cordis diretto dal mae-stro Giovanni Aprea ed organizzata dasuor Pia), il postulatore generale fraCalloni ha letto il decreto che attesta l’e-roicità della virtù - portato in processioneda suor Rosa - poi l’arcivescovo di Napoliha ricordato la vita di madre Longo e letappe che hanno portato al processo.“Nonostante la fama di santità – ha ricor-

dato Sepe – il processo venne aperto nelladiocesi di Napoli solo alla fine dell’otto-cento. Dal 1880 al 1883 fu celebrato il pro-cesso ordinario informativo; dal 1885 al1887 quello addizionale; nel 1907 il de-creto di validità giuridica degli atti di tuttii processi celebrati fino a quel momento.Poi il silenzio, fino al 2004 quando c’è sta-ta l’inchiesta diocesana che ha permessoalla congelazione dei santi nel 2008 dipronunciarsi”. L’arcivescovo ricorda e ci-ta anche l’impegnativo e decisivo lavorodella “positio”, preparata e portata in pro-cessione da suor Rosa all’inizio della cele-brazione, che ha permesso ai consultoristorici di discutere se la serva di Dio abbiaesercitato le virtù in grado eroico.

Foto di Velia Cammarano

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CittàNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 11

NessunalibiMinacceestremiste, il presidente della FederazioneNazionale StampaItaliana incontra a Napoli le redazioni di “laRepubblica” e “Il Mattino”

Una delegazione del

Sindacato dei giornalisti si è

recata presso la redazione

napoletana del quotidiano

“La Repubblica”, presa di

mira dagli estremisti di

destra aderenti a Forza

Nuova.

Il presidente della

Federazione Nazionale

Stampa Italiana, Giuseppe

Giulietti, accompagnato dal

segretario del Sindacato

Unitario Giornalisti della

Campania, Claudio Silvestri

e dai consiglieri Laura

Viggiano e Antonio

Prigiobbo, nel corso

dell’incontro con i cronisti e

il caporedattore Ottavio

Ragone, ha espresso

preoccupazione per

l’intensificarsi di fenomeni

estremisti legati al

neofascismo e ha affermato

che del caso sarà interessato

il Coordinamento per la

sicurezza dei giornalisti

istituito presso il Ministero

dell’Interno.

Dal sindacato e stata

espressa la solidarietà anche

al consigliere regionale dei

Verdi, nonché giornalista

professionista, Francesco

Emilio Borrelli, anche lui

attaccato pesantemente dai

fascisti per essersi schierato

con la redazione de “La

Repubblica”.

La delegazione del sindacato

si è poi recata presso la

redazione de “Il Mattino”

contestata da un gruppo di

studenti vicini ai centri

sociali. «Nulla può

giustificare aggressioni alle

sedi dei giornali – ha

affermato Giulietti – e non

bisogna concedere alibi, a

prescindere dall’orientamento

politico di chi le compie».

Inaugurato al Policlinico Federico II un nuovo reparto per fornire cure odontoiatriche a pazienti disabili, grazie al ricavato dell’asta di beneficenza

2016. Nei prossimi giorni sarà benedetto anche l’altro progetto: un’ambulanza pediatrica per il Policlinico Vanvitelli

Ridare un sorriso ai bambinidi Elena Scarici

Un reparto d’eccellenza al PoliclinicoFederico II, con attrezzature tecnologica-mente avanzate, primo in Campania e alSud, per fornire cure odontoiatriche ai pa-zienti disabili. Realizzato con il ricavato del-l’asta di beneficenza 2016, promossa comeogni anno dal Cardinale Sepe, con un impe-gno di 105.000 euro, è un centro di alta spe-cializzazione, esclusivamente dedicato aipazienti non collaboranti, che potrannousufruire di cure odontoiatriche in sedazio-ne, senza però ricorrere all’anestesia totale.

«Il nuovo reparto - ha spiegato il diretto-re dell’Odontoiatria pediatrica, AnielloInge nito - consentirà di realizzare tutte leprocedure, anche conservative, rapidamen-te, ridando la completa funzionalità del ca-vo orale e, speriamo, anche il sorriso ai bam-bini speciali che seguiamo».

Una bella novità visto che in Campaniaoltre il 50 per cento dei bambini al di sottodei 12 anni è affetto da patologie orali, per-centuale che sale al cento per cento in casodi pazienti disabili con patologie sistemichegravi. Il reparto è stato inaugurato e bene-detto il 13 dicembre dal Cardinale Cre -scenzio Sepe. Con lui il direttore generaledell’Azienda Vincenzo Viggiani, il direttoresanitario Gaetano D’Onofrio il preside dellascuola di Medicina Luigi Califano, il vice-presidente della Fondazione “In nome dellavita” che ha realizzato il centro per conto delcardinale Sepe, Gianmaria Ferrazzano.

«Grazie a Dio anche quest’anno siamoriusciti a realizzare e inaugurare le opereche avevamo annunciato lo scorso anno,prima di iniziare una nuova asta – ha dettol’arcivescovo. Questo centro avrà anche unaricaduta sociale, perché le mamme e i papàdi questi bambini qui trovano una rispostaadeguata per i loro figli che hanno bisognodi cure così particolari».

Il reparto è dotato di tutti gli arredi per ladegenza dei bambini e dei loro familiari e

delle apparecchiature elettromedicali piùavanzate ed idonee a gestire le cure orali deibambini disabili tenuto conto dell’elevatogrado di rischio e della mancanza di collabo-razione da parte dei giovani pazienti.

«Dobbiamo ringraziare - spiega Ingenito- il Cardinale Sepe e i napoletani che hannocontribuito all’asta dell’anno scorso. Prima -ha spiegato Ingenito - potevamo fare soloun’anestesia in bocca che li traumatizzavaoppure dovevamo portarli in sala operatoriaper somministrare l’anestesia generale contutti i problemi che comporta.

Oggi, unici in Italia, abbiamo la tappa in-termedia e offriamo una sedazione aneste-siologica e una sedazione cosciente. Possia -mo lavorare direttamente sul bambino im-mobilizzato su una sedia a rotelle questo cipermette di lavorare rapidamente: il bambi-

no entra la mattina alle otto e se ne va allecinque del pomeriggio con i denti recupera-ti, senza più ricorrere alla bonifica del cavoorale che significava un vecchio da bambinotogliendogli tutti i denti».

«L’odontoiatria pediatrica del PoliclinicoFederico II – ha evidenziato GianmariaFerrazzano - rappresenta un’area assisten-ziale di elevata specializzazione professio-nale, totalmente dedicata alle cure orali delpaziente in età evolutiva, molto apprezzatasul territorio regionale e meridionale in ge-nere, tanto da aver invertito il flusso di mi-grazione sanitaria verso altre regioni».

Oltre al nuovo reparto, con il ricavato del-l’asta 2016 è stato finanziato anche l’acqui-sto di un’ambulanza per il primo PoliclinicoVanvitelli, che sarà inaugurata nei prossimigiorni.

Beni Culturali: un patrimonio per tutti

Da Monteverde a Maddaloni: presentate al Suor OrsolaBenincasa le esperienze più significative di tutta la Campania nelsettore dell’accessibilità del patrimonio culturale. Compie cinqueanni di vita e di attività la rete di “Napoli tra le mani”. Un progettoper l’arte accessibile a tutti, diventata una realtà concreta e consoli-data che mette insieme un polo formativo di grande eccellenza e tra-dizione nel settore dei beni culturali come l’Università Suor OrsolaBenincasa, le tre Soprintendenze napoletane, con il grande PoloMuseale della Campania, alcuni dei più prestigiosi luoghi d’arte diNapoli e della Campania, come il Museo Archeologico Nazionale,Museo di Capodimonte, Duomo e Cappella del Tesoro di SanGennaro, Tunnel Borbonico e Catacombe di San Gennaro e le prin-cipali associazioni a carattere nazionale che si occupano di personecon disabilità.

Motore propulsore della rete di “Napoli tra le mani”, che orga-nizzò la prima visita guidata nel dicembre 2012 al MuseoArcheologico Nazionale di Napoli, è il Servizio di Ateneo per leAttività degli studenti con Disabilità dell’Università Suor OrsolaBenincasa (Saad), fondato da Ornella De Sanctis e diretto dal socio-logo Ciro Pizzo, che ha ideato il convegno. Nell’aula A dell’UniversitàSuor Orsola Benincasa, erano presenti i principali rappresentantidella rete di “Napoli tra le mani”: dal direttore del MuseoArcheologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, al presidente re-gionale dell’Unione Italiana dei Ciechi, Vincenzo Massa.

«Dopo anni di lavoro ed impegno – anticipa il direttore del SaadCiro Pizzo – oggi ci sono 14 itinerari guidati il programma completo èsu www.napolitralemani.it, accessibili a tutti ed aperti tutto l’anno che

rendono fruibile la grande bellezza del nostro territorio senza più bar-riere e con questo convegno vogliamo presentare e discutere le buoneprassi nate dalla sinergia dei partner della rete di “Napoli tra le mani”per divulgare in modo sempre più ampio le metodologie di fruizionedell’arte nelle sue molteplici espressioni mediante approcci multisen-soriali in cui linguaggi differenti consentono la comunicazione dellabellezza verso tutti senza esclusioni».

Ad aprire il convegno il sottosegretario al Ministero per i Beni ele Attività culturali ed il Turismo, Antimo Cesaro, il Rettoredell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro eRosanna Romano, direttore generale per le politiche culturali e il tu-rismo della Regione Campania.

«Per vincere la sfida globale dell’attrattività turistica – ha sottoli-neato Cesaro – non basta essere il Paese con più ricchezze culturali almondo se non si è in grado di offrire un’esperienza di visita completa einclusiva e per fortuna su questo fronte l’Italia si è mossa tempestiva-mente perché il superamento di ogni ostacolo architettonico, cognitivoe sensoriale ha rappresentato uno degli interventi di maggiore spessoremessi a frutto dal Mibact come dimostrano anche i risultati eccellentidi “Napoli tra le mani”».

Al centro delle esperienze oggetto delle riflessioni del convegnonon ci sono stati soltanto i grandi attrattori culturali napoletani per-ché le pratiche di grande innovazione nel settore dell’arte accessibilehanno avuto testimonianze provenienti dall’intera Campania: dalMuseo Archeologico dell’antica Calatia di Maddaloni al Comune diMonteverde in Irpinia, divenuto oggi un intero paese completamen-te accessibile.

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Città Nuova Stagione12 • 24 dicembre 2017

Un convegno, nell’Auladel Consiglio Regionale,organizzato dal Garantedei detenuti

Carceri e salutementale«C’è un sommerso dellepatologie psichiche nelle carcericampane che bisogna faremergere per porre fine allo statodi disagio e di abbandono in cuiversano i detenuti e per crearedelle strutture che siano vero ereale superamento degli Ospedalipsichiatrici giudiziari», è quantoha affermato il Garante deiDetenuti della RegioneCampania, SamueleCiambriello, presentando ilconvegno che si è tenuto, loscorso 20 dicembre, nell’Aula delConsiglio Regionale dellaCampania, sul tema “La salutementale nelle carceri campane:fotografia in bianco e nero”. Secondo i dati della SocietàItaliana di Medicina e SalutePenitenziaria, nel 2016 oltrequarantamila detenuti soffronodi un disagio psichico, undisagio che può assumere ancheforme molto gravi, comedepressioni e psicosi, e che puòportare anche a gesti estremi o acomportamenti autolesionistici.«Nel solo 2017 – ha spiegatoCiambriello – sono stati 50 isuicidi nelle carceri di tuttaItalia, quattro nella nostraRegione, uno a Santa MariaCapua Vetere, due a Poggiorealee uno ad Avellino; nel 2016, inCampania abbiamo registrato770 episodi di autolesionismo,87 tentati suicidi, 2 suicidi, unaescalation di disperazione e dimorte che ha tra le sue cause lamancanza di strutture edassistenza adeguata per questidetenuti che hanno patologiecosì gravi». A quasi quarantaanni dell’approvazione dellalegge Basaglia che dispose lachiusura dei manicomi, la legge81 /2014 ha dato avvio alladefinitiva chiusura degli Opg,avviando l’apertura delleResidenze per l’esecuzione dellemisure di sicurezza (Rems). Al convegno hanno partecipatoil Presidente del ConsiglioRegionale della Campania, RosaD’Amelio, il Presidente dellaCommissione Regionale Sanità,Raffaele Topo, la Presidente dellaCommissione specialeTrasparenza, ValeriaCiarambino, il Provveditoreregionale AmministrazionePenitenziaria della Campania,Giuseppe Martone, i magistratidi sorveglianza, Amirante, DeMicco e Puglia e il direttoregenerale dell’Asl Napoli 1 MarioForlenza, Franco Corleone, giàcommissario unico per ilsuperamento degli Opg. Leconclusioni sono state delSottosegretario di Stato allaGiustizia, Gennaro Migliore.

A don Marco Ricci, parroco del Sacro Cuore di Gesù a Ercolano,il Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno”

Per una coscienza comune

Comuni cittadini che si impegnano nelvolontariato, giornalisti, esponenti delleistituzioni, artisti e imprenditori che inno-vano nel segno della sostenibilità: questi ifinalisti del Premio “Luisa Minazzi –Ambientalista dell’Anno” assegnato nellaSala Consiliare del Comune di CasaleMonferrato, in provincia di Alessandria,all’interno del “Festival della virtù civica”svoltosi nella cittadina piemontese. A rice-vere il riconoscimento, promosso daLegambiente e La Nuova Ecologia insie-me al Comitato organizzatore che racco-glie un’ampia rete di associazioni locali, èstato don Marco Ricci, il sacerdote diErcolano, in prima linea nella difesa dellasalute e dell’ambiente nella Terra deiFuochi.

A lui sono andate, infatti, 629 preferen-ze sul totale delle 3.061 giunte da tuttaItalia alla segreteria organizzativa. Maciascuno dei candidati nel corso della ce-rimonia ha ricevuto un premio speciale aconferma che nel loro insieme gli “am-bientalisti dell’anno” rappresentano un’i-dea di Italia che s’impegna a tutela della le-galità, pratica esperienze d’impresa socia-le e sostenibile, condivide con coerenza ein maniera originale e coinvolgente i valo-ri dell’ambientalismo. L’iniziativa, natacon l’intento di valorizzare la presenza a

Casale Monferrato degli otto candidati alPremio, si è da subito trasformata in uncontenitore originale e prezioso di idee edesperienze.

Complessivamente, sono stati coinvoltioltre trenta ospiti fra docenti universitari,rappresentanti di enti locali e associazio-ni, imprenditori, professionisti, giornali-sti, artisti e comuni cittadini, che si sonodistinti per la loro attenzione all’ambientee al prossimo. Ognuno di loro ha portatoun messaggio di speranza e cambiamentoin una città come Casale, che ha saputo ri-scattarsi da una vicenda drammatica co-me quella dell’Eternit e che può coerente-mente diventare un modello di virtù civicaper tante altre città italiane.

Nato a Napoli nel 1973, Marco Ricci ècresciuto e vissuto ad Ercolano e, dopoaver conseguito il diploma pressol’Istituto Tecnico Commerciale, è entratonel Seminario di Napoli e ha studiatopresso la Pontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale.

Ordinato sacerdote nel 1998 dalCardinale Michele Giordano, è un pastoresensibile ed attento alle necessità dellepersone e vive il suo ministero sacerdotaleprettamente tra la gente fuori le mura del-la Chiesa. Attualmente è parroco nellacittà di Ercolano presso la parrocchia

Sacro Cuore di Gesù, alle falde del Vesu -vio, nel cuore dell’omonimo ParcoNazionale.

Don Marco ha raccolto il grido di dolo-re di tante persone morte ed ammalate ditumore e leucemia nella zona di San Vitoe, dopo aver constatato un’elevata percen-tuale di morti ed ammalati nel territorioparrocchiale, ha fondato l’Associazione“Salute Ambiente Vesuvio” di cui è presi-dente. Grazie alle sue denunce sono statirinvenuti rifiuti tossici interrati dalla ca-morra, da decenni nel Parco Nazionale.Con l’aiuto dei volontari dell’associazione,svolge una costante azione di denuncia esensibilizzazione sulla salvaguardia delcreato. Ha vissuto alcune esperienze mis-sionarie ed è anche socio onorariodell’Associazione antiracket “Ercolanoper la legalità”.

«Sono un pastore – ha ribadito donMarco – colui che, anche in senso biblico,ha un ruolo di guida. Quello che faccio, co-me qualcuno sostiene, non è politica. È in-vece piena applicazione della dottrina so-ciale della Chiesa di Giovanni Paolo II. Ilmio obiettivo è che le persone prendano co-scienza dei problemi: è questa la base neces-saria sulla quale lavorare nel lungo periodoper arrivare a contrastare i fenomeni di in-quinamento e a procedere con le bonifiche».

Automobile Club Napoli

Il dovere della solidarietàIncontro con il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho

Un galà in onore del Procuratore Nazionale Antimafia,Federico Cafiero de Raho. Lo ha organizzato l’AutomobileClub Napoli, presso l’hotel “Gli Dei” di Pozzuoli, con la parte-cipazione di oltre duecento invitati, per festeggiare “un em-blema della giustizia; un uomo delle istituzioni che della lega-lità e della lotta al crimine ha fatto la sua cifra distintiva”.

«Siamo particolarmente felici ed onorati – ha sottolineato ilPresidente dell’Aci Napoli, Antonio Coppola – di dedicare latradizionale festa degli auguri di fine anno al ProcuratoreNazionale Antimafia Cafiero de Raho: un napoletano di razzache, con fermezza e competenza, insieme ad uno stile signorilee ad una spiccata sensibilità d’animo, è riuscito ad affermarsiin ruoli cardine della magistratura, conseguendo risultati difondamentale importanza per la sicurezza e la vita democraticadell’intera nazione. Una vera eccellenza della nostra terra di cuinon possiamo che andare fieri».

Coppola ha, inoltre, consegnato una medaglia ricordo aFederico Cafiero de Raho il quale ha, poi, sottoscritto l’appel-lo per la mobilità responsabile, aderendo al “Club dei tifosidella legalità”, la campagna di sensibilizzazione realizzatadall’Aci Napoli, sotto l’alto patronato del Presidente dellaRepubblica e la eccezionale testimonianza del Papa, per valo-

rizzare la cultura del rispetto delle regole e veicolare compor-tamenti virtuosi e consapevoli. Campagna a cui ha aderito an-che il neo Procuratore di Napoli Giovanni Melillo.

«Mi dà una grande emozione ricevere questa medaglia – hadichiarato Cafiero de Raho – quale attestato di stima dei tantiamici e colleghi intervenuti.

Nella mia vita, come nel lavoro, la mia bussola di orienta-mento, oltre al rispetto delle regole, è stata la massima attenzio-ne per chi subisce vessazioni e violenze. Motivo questo che miha spinto ad agire sempre con sollecitudine ed urgenza perun’affermazione il più possibile celere della giustizia, evitando,così, di far protrarre le loro sofferenze.

Il dovere della solidarietà, insieme agli affetti, sono i valori dacui partire per cambiare e dare serenità alla nostra città e all’in-tero Paese».

Particolari apprezzamenti per il valore professionale, e an-cor più per lo spessore umano di Cafiero de Raho sono statiespressi dal Cardinale Crescenzio Sepe che si è associato al-l’appello di aiutare i meno fortunati, come fondamento per unfuturo migliore e più solidale. La serata, allietata dalle notedel violino elettronico di Simona Sorrentino, si è conclusacon la benedizione dell’Arcivescovo.

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CittàNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 13

BontàcondivisaEccellenze del gusto per ibambini del SantobonoPausilipon. Nasce così «LaBontà Condivisa», lapartnership tra EccellenzeCampane la Terra del Buono, laFondazione Achille Scudieri e laFondazioneSantobono. L’obiettivo è quellodi affiancare e sostenere laFondazione Santobono nelsupportare l’Azienda Ospedalierapediatrica SantobonoPausilipon di Napoli, nelleattività di assistenza, nellosviluppo di progetti diformazione e ricerca sia incampo nazionale cheinternazionale.Acquistando un panettone madein Campania de La Terra delBuono (ma molti gia sono stativenduti grazie allimpegno diVeronica Maya, FrancescaFrendo e Carla Travierso) sisosterranno le iniziative ancheper migliorare le condizioni divita in ospedale per i piccolipazienti ed i loro familiari.Alla presentazione dellapartnership, Veronica Maya e lamadrina Serena Autieri chehanno sottolineato quanto lasinergia tra associazioni,fondazioni, privati e operatorisanitari possa far realizzaretante belle iniziative. PresentiPaolo Scudieri, presidente diEccellenze Campane, il cardinaleCrescenzio Sepe, il sindaco LuigiDe Magistris, Anna Ziccardi,presidente FondazioneSantobono; AnnamariaMinicucci, direttore generaleSantobono e presidente onorarioFondazione Santobono; AntonioLimone, direttore generaleIstituto ZooprofilatticoSperimentale del Mezzogiorno, iragazzi della Star Judo diMaddaloni, il capitano delPosillipo Paride Saccoia e lavelista Maria Quarra, l’exministro Gino Nicolais, giàpresidente del Cnr e Peppino diCapri. «Napoli è piena di solidarietà –ha detto il cardinale – con l’astadi beneficenza riusciamo ognianno a sostenere importantiprogetti grazie all’aiuto ditantissima gente. Conl’iniziativa di oggi realizzata daEccellenze Campane, grazie allasinergia tra ospedale,imprenditori, fondazioni epersone sensibili si porteranno atermine tante cose belle nellanostra città». «L’ospedaleSantobono di Napoli – hacommentato Paolo Scudieri,presidente di EccellenzeCampane – rappresenta ununicum nel panorama dellaPediatria italiana, non solo dalpunto di vista sanitario maanche e soprattutto umano».

Dal cinema alla ricerca:un anno per NapoliAl Museo archeologico

si è chiusa la nona edizionedel Sabato delle Idee

Nove incontri in otto diversi luoghi dellacittà e come sempre une bel bilancio di nuoveidee progettuali raccolte. Si è chiusa stamaneal Museo Archeologico Nazionale di Napoli lanona edizione del Sabato delle Idee, il pensa-toio fondato dallo scienziato Marco Salvatoreche riunisce alcune delle migliori eccellenzeaccademiche, scientifiche e culturali napole-tane. Un’edizione che si è aperta e si è chiusadiscutendo di Donald Trump con unOsservatorio permanente di riflessione suimutamenti dello scenario geopolitico interna-zionale, avviato ormai da tre anni dal Sabatodelle Idee che ha già dato vita anche ad una pri-ma pubblicazione: “In che mondo vivia-mo?” (Editoriale Scientifica, 2016).

Una riflessione di respiro internazionaleche ripartirà da gennaio anche nell’edizionedel decennale con la prosecuzione delciclo “L’Italia del futuro in un mondo che cam-bia”. Ma sono arrivate soprattutto per Napolie per il suo futuro alcune delle idee più interes-santi di questa nona edizione. L’idea di trasfor-mare il grande successo del cinema parteno-peo in un sistema economico integrato con unvero e proprio Polo industriale per il cinema.L’idea di mettere insieme con le Università e leeccellenze napoletane nella ricerca un CentroCampano per il coordinamento della progetta-zione europea per i finanziamenti alla ricerca.

E numerose idee per rilanciare Scam -pia (dalla nascita di un Museo della Civiltàcontadina al rilancio del Parco delleColline) raccolte soprattutto tra i giovani stu-denti dell’Itis Galileo Ferraris che è stata unadelle varie sedi itineranti di quest’ultima edi-zione che ha fatto il giro della città dalla peri-feria al centro storico. Dal cinema Hart alCircolo Artistico Politecnico, da Villa DoriaD’Angri alle sedi più belle delle Università na-poletane che fanno parte della rete del Sabatodelle Idee, come l’antica cittadella monasticadi Suor Orsola e il Complesso dei SantiMarcellino e Festo dell’Università Federico II.

«C’è grande soddisfazione nel ripercorrerela ‘produttività’ di idee di quest’ultima edizio-ne - sottolinea Marco Salvatore - perché nel2009 quando è nato il Sabato delle Idee lo ab-biamo da subito immaginato come un pensa-toio dove la cultura fosse la base propulsiva peridee nuove e concrete in grado di generarequella progettualità operativa che è sempremancata a Napoli e nel Mezzogiorno e che è in-vece la conditio sine qua non per l’effettiva cre-scita economica del nostro territorio. Una cre-scita che può avvenire solo ed esclusivamentese quelle grandi potenzialità che abbiamo lafortuna di possedere (in particolare nell’im-menso patrimonio culturale, paesaggistico edartistico e nelle grandi eccellenze scientificheed accademiche) riescono ad essere finalmen-te tradotte in una concreta valorizzazione an-che economicamente produttiva”.

E nella nona edizione del Sabato delle Ideec’è stato il tempo anche per le grandi riflessionisui temi etici. La ricerca di una religione a di-mensione umana al tempo di Papa Francescocon l’intervento della scrittrice SusannaTamaro e soprattutto un dibattito ‘profetico’sulla nuova legge sul Testamento biologico cheproprio in questi giorni ha visto la sua definiti-va approvazione. Da gennaio si riparte connuovi incontri e nuove idee. Ma soprattuttocon il monitoraggio dello stato delle proposteraccolte. C’è già un appuntamento fissato permaggio a Scampia per vedere se davvero, comeaveva anticipato al Sabato delle Idee l’assesso-re all’Urbanistica del Comune di Napoli,Carmine Piscopo, sarà partito l’abbattimentodelle Vele. Un abbattimento anche simbolicodi un totem del degrado e dell’illegalità che po-trà lasciare il posto al fiorire di nuove idee pertutta la città di Napoli.

Il cardinale Sepe benedice

le eccellenze campaneLa “terra del buono” arriva a Milano con un nuovo

polo enogastronomico dove gustare pizza e mozzarella di bufala, per iniziativa

del grande imprenditore napoletano Paolo Scudieri

Taglio del nastro e benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe con una megainaugurazione per il nuovo polo enogastronomico ed agroalimentare diEccellenze Campane che apre a Milano, a due passi dal Duomo e dal CastelloSforzesco, in Via Cusani. Grande impegno della famiglia Scudieri che, dopoNapoli e Londra, sceglie il capoluogo lombardo per continuare a portare nelmondo i prodotti tipici campani. La terra del buono sbarca nel cuore di Brera conla mozzarella di bufala campana, prodotta in loco, e la pizza all’acqua di mare,con un impasto soffice e morbido cotto nei forni a legna al piano terra della strut-tura. Grande risalto al buon cibo nella trattoria Cetara, all’ultimo piano, dove po-ter gustare prelibatezze di mare e di terra.

Dal produttore al consumatore, a chilometro zero, con l’autenticità dei pro-dotti, tutto coniugato da grande passione e sacrificio, per gustare anche i palatipiù esigenti.

Alla serata di inaugurazione, a Milano, hanno preso parte personalità della po-litica, delle istituzioni e del mondo dello spettacolo. Al taglio del nastro la fami-glia Scudieri al completo.

Discorso inaugurale e saluti istituzionali di Paolo Scudieri, patron del gruppoAdler e presidente di Eccellenze Campane, che ha voluto ripercorrere le tappefondamentali di quello che oggi è un format mondiale partito da Via Brin 69, conla riqualificazione infrastrutturale di una zona strategica della città ma abban-donata da troppo tempo. Scudieri ha poi ringraziato il Cardinale Sepe per la suapresenza.

«Non c’è bisogno di presentarlo – ha detto Paolo Scudieri prima di dare la pa-rola al Cardinale – perché è una grande persona che riesce a realizzare cose impos-sibili. Siamo a lui tutti grati. Milano è la capitale europea del cibo e una vetrina in-ternazionale, abbiamo ritenuto indispensabile aprire un’altra sede qui. Il nostro èun progetto a tutto tondo, un esperimento di successo che lega il concetto di “puntovendita” a quello di luogo di aggregazione in cui degustare prodotti tipici, certificatie selezionati del territorio campano. Questa apertura rappresenta un segno tangibiledell’impegno con cui il nostro Gruppo continua ad essere ambasciatore del “saperfare” italiano, emblema di una tradizione che ha reso il Made in Italy famoso in tuttoil mondo».

Presenti anche i figli di Paolo, Achille Scudieri, direttore generale diEccellenze Campane, e Luca Scudieri consigliere di Adler. Il progetto milanese èstato realizzato anche grazie al contributo di Banco BPM, rappresentato dalcampano Giuseppe Castagna, che ha espresso soddisfazione alla grande impresadella famiglia Scudieri.

Il Cardinale Crescenzio Sepe ha benedetto la nuova struttura di Via Cusani edha manifestato grande apprezzamento per il lavoro della famiglia Scudieri.

«È importante l’unità della famiglia – ha detto l’Arcivescovo – perché il Signorebenedice sempre il nostro lavoro ed apprezza il nostro sacrificio, soprattutto quandoc’è tutta l’intenzione di portare un contributo serio alla società. Le azioni più belleed autentiche si fanno a tavola: anche Gesù lo ha fatto istituendo l’Eucaristia, cheè dono di amore vero. Sia così anche per Eccellenze Campane a Milano e nel mondo,e A’ Maronna v’accumpagna!».

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Provincia Nuova Stagione14 • 24 dicembre 2017

A Casoria, parrucchierial servizio degli indigentiUna notizia da autentico climanatalizio: lo scorso 17 dicembre,i parrucchieri Di Palma, aCasoria, hanno offertogratuitamente a coloro cheversano in condizioni diindigenza shampoo, taglio ebarba. Vi si sono recati moltibisognosi che frequentanoquotidianamente la mensa deipoveri “Madre Teresa diCalcutta”, di via Duca D’Aosta,presidio voluto a suo tempo dadon Marco Liardo. «La nostramensa – ha commentatoCristina Laezza, responsabiledella struttura – è andata a farsibella per Natale, solidarietàconcreta, perché Dio si dimostracon gesti di carità». Con questa puntualizzazione harichiamato quanto evidenziò ilCardinale Crescenzio Sepe, invisita alla parrocchia SantaMaria Francesca delle CinquePiaghe di Casoria–Arpino, loscorso 19 novembre, inoccasione del 150° anniversariodella canonizzazione della Santae della Giornata Mondiale deipoveri. «Ogni giorno – affermòl’Arcivescovo – constatiamocome tanti nostri fratelli e sorellevivono nella povertà e nellamiseria, senza dignità, e nonriescono non solo a vivere maaddirittura a sopravvivere; tanteforme di povertà ci interpellanocon i mille volti segnati daldolore, dall’emarginazione, daisoprusi, dalle violenze».La scelta dei parrucchieri DiPalma è un atto di delicatezzache va nella direzione indicatada Sepe e da Papa Francesco:restituisce ai bisognosi, oltre cheil decoro e la pulizia del corpo, ilsenso profondo del rispetto chemeritano, quali personepredilette di Dio, guardate da chisi è posto al loro servizio con glistessi occhi del Signore, inmaniera tenera, in forza dellaloro identità di figli. Ma l’opera di solidarietà e digenuina bontà non è finita.Anche domenica 24, vigilia diNatale, i parrucchieri Di Palmasono nei locali della mensa“Santa Teresa di Calcutta” peroffrire i loro servizi ad unaragazza, ospite della mensainsieme con la mamma e ilfratello, la quale il giornosuccessivo riceverà per la primavolta il sacramentodell’Eucaristia nella parrocchiaSant’Antonio Abate dal parrocodon Salvatore Piscopo.

Antonio Botta

Luce al MacellumNuova illuminazione del Tempio di Serapide a Pozzuoli

Una libellula luminosa attraversa lemeraviglie archeologiche e culturali deiCampi Flegrei fino a portare nuova luce alMacellum, il Tempio di Serapide diPozzuoli dove il Premio Civitas in collabo-razione con la società Graded e la LedGeneration sta realizzando un innovativoprogetto di illuminazione. Lo spot, giratoda BrainHeart, dà il via al conto alla rove-scia per l’inaugurazione ufficiale dell’im-pianto, prevista per le prime settimane digennaio.

Realizzato su un progetto firmato dallight designer Filippo Cannata, il piccoloesercito di corpi illuminanti di ultima ge-nerazione punta su 149 sorgenti Led cam-bia-colore, duemila metri di cavi a doppioisolamento, ottocento metri di tubo flessi-bile a doppia guaina. È la prima volta inassoluto che uno dei siti più affascinati del

patrimonio archeologico mondiale si illu-mina artisticamente con un sistema chepermette di spaziare liberamente tra colo-ri e giochi luccicanti, luci ordinarie e sce-nografiche, strategie di ombre e tonalità.Oltre ad offrire la possibilità di ridisegna-re la fisionomia originale del mercatopubblico costruito probabilmente tra ilprimo secolo avanti Cristo e l’inizio del se-condo secolo dopo Cristo. Un’operazionefortemente voluta dal Premio Civitas,ideato da Paolo Lubrano.

«Un sogno – commenta Paolo Lubrano– che finalmente vede luce. La principale vo-cazione del Premio Civitas è portare all’at-tenzione internazionale le immense bellezzeche caratterizzano i Campi Flegrei, tra lequali il Macellum di Pozzuoli è un simboloidentitario senza precedenti. Grazie all’in-tervento, adesso tutti, cittadini e turisti, po-

tranno ammirare il sito con occhi diversi eapprezzarne appieno il valore archeologi-co».

«Con la realizzazione del nuovo impian-to di illuminazione del Macellum –spiega Vito Grassi, presidente di Graded –abbiamo voluto contribuire all’avvio inCampania di nuovi modelli virtuosi di ge-stione culturale e valorizzazione del patri-monio artistico. La diffusione e la promo-zione della cultura d’impresa è un obiettivocostante della società, ancora di più se fina-lizzato ad offrire un contributo reale allosviluppo del territorio. Ci auguriamo chequesto progetto, in una fase in cui è semprepiù difficile trovare risorse per la cultura egli investimenti sono al di sotto la media eu-ropea, sia solo l’inizio di un mecenatismodiffuso fra imprese e organizzazioni cultu-rali».

Serata di giornalismo a Bacoli, organizzata nella Saladell’Ostrichina del Complesso Borbonico della CasinaVanvitelliana sul lago Fusaro, per la prima edizione delPremio Giornalistico Internazionale Campania Terra Felix,voluto dall’Associazione della Stampa Campana - GiornalistiFlegrei e patrocinata dall’Ordine Nazionale del Giornalisti edalla Regione Campania. Premiati i giornalisti che si sono oc-cupati di turismo, cultura, ambiente, storia, archeologia, beniculturali, enogastronomia, sociale, sport, scienza e lavoro.

«Abbiamo voluto premiare la professionalità, l’impegno e ilcontributo che tanti colleghi danno per il rilancio del territorio– ha spiegato Claudio Ciotola, presidente dell’Associazione –e con loro abbiamo voluto dare un riconoscimento a chi è daesempio per i giovani colleghi. Per questo motivo abbiamo rite-nuto opportuno premiare Emilio Fede, giornalista con grande elunghissima esperienza di inviato in Africa della Rai e direttoredelle testate giornalistiche di Mediaset».

Premio alla carriera al direttore del “Roma”, AntonioSasso, che ha voluto ricordare la sua appartenenza al territo-rio dei Campi Flegrei, e ad Antonio Romano, giornalista ededitore di Radio Amore, una delle prime emittenti radiofoni-che private della Campania e autore del libro “Radio libere.una storia d’amore” per l’editore Guida.

La Giuria dell’Associazione ha premiato per la carta stam-pata Nello Mazzone, Pasquale Raicaldo e Vincenzo Iurillo.Per i servizi giornalistici online riconoscimenti per AntonioCangiano e Patrizia Capuano.

Per la categoria tv la vincitrice è Chiara Buratti per il video

del programma Memex di Rai Scuola: “Campi Flegrei: il bra-disismo dallo spazio”. Il sindaco di Bacoli Giovanni Picone eAntonio Sanno, direttore de Il Roma, hanno consegnato unatarga alla memoria del caporedattore de Il Mattino FrancoMancusi.

Menzioni speciali Lucio Meglio e Salvatore Pignataro.Premiati per la professionalità dimostrata nel settore della co-municazione Giovanni Scafoglio, responsabile comunicazio-ne di Mirabilandia e Biagio Looz, comandante della Guardiadi Finanza. Tanta partecipazione anche da parte delle scuoledel territorio.

A Bacoli il Premio Campania Terra FelixRiconoscimenti alla carriera per Emilio Fede, Antonio Sasso e Antonio Romano

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CulturaNuova Stagione 24 dicembre 2017 • 15

Aeroporto di Capodichino

“Abbracci”in mostraInaugurata nell’aeroporto diCapodichino la mostra“Abbracci” di Teresa Cervo.Contemporaneamente è statopresentato il progetto cheverrà realizzatodall’associazione “LeKassandre”, della quale èpresidente ElisabettaRiccardi, in collaborazionecon il “Laboratorio Re MidaCampania”, presidente PaolaManfredi, sostenutoquest’anno da Gesac, per lacreazione di una cooperativadi eco-sartoria al femminileper fornire un’opportunitàalle donne che hanno subitoviolenza. La mostra “Abbracci” ècomposta da undici lavoriper celebrare la bellezza e laforza dell’atto di accoglierel’altro divenendone punto diarrivo e di partenza Alleopere di Teresa Cervo èispirato anche l’auguraleistituzionale e l’allestimentodi Natale dell’aeroporto diCapodichino, dedicatoquest’anno al Femminile eabbinato all’arte di accogliere“Abbracci” che è un concettointrinseco all’aeroporto.L’esposizione è organizzatapresso l’Area Lounge, dopo icontrolli di sicurezzadell’aeroporto e saràvisitabile fino a sabato 20gennaio.

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Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpod’Armata Tullio Del Sette, ha incontrato i Carabinieri del ComandoInterregionale “Ogaden”. Il Generale Del Sette, ricevuto presso la caserma“Salvo D’Acquisto” dal Comandante Interregionale, Generale di Corpod’Armata Giovanni Nistri, ha salutato i Comandanti ed una nutrita rappresen-tanza di Carabinieri del Comando Interregionale, delle Legioni Campania,Abruzzo e Molise, Basilicata e Puglia, del decimo Reggimento Campania, diCarabinieri Forestali e degli altri reparti specializzati, dei delegati degli organidella Rappresentanza Militare e degli appartenenti all’AssociazioneNazionale Carabinieri e all’Associazione Nazionale Forestali. Nel corso dellariunione il Generale Nistri ha illustrato i risultati operativi conseguiti nel 2017dai reparti dipendenti, esprimendo al Comandante Generale, a nome di tutti,profonda gratitudine per l’incisiva azione di comando, realizzata con grandeumanità e determinazione.

Il Generale Del Sette, a sua volta, nel manifestare il suo più vivo compiaci-mento per l’efficacia del servizio svolto dalle diverse articolazioni dell’Arma,ha evidenziato il contributo offerto quotidianamente dai Carabinieridell’Ogaden, con coraggio, altruismo e spirito di sacrificio, nella lotta ad ognitipo di illegalità e per la salvaguardia del bene comune, sottolineando, in par-ticolare, il ruolo svolto dai militari delle Stazioni e delle Tenenze, presenti nu-merosi all’evento, primo punto di contatto e sicuro punto di riferimento perle comunità. In occasione dell’incontro, inoltre, sono stati consegnati encomisolenni, concessi dal Comandante Generale, a nove militari dell’Arma recen-temente distintisi nell’attività di servizio istituzionale, nonché borse di studio,erogate dall’Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, a 14 studenti.

La giornata, inoltre, è stata occasione privilegiata per la presentazione,presso il Teatro Sannazaro, del volume di Fabio Mangone “Il quartiere borbo-nico di via Morelli e la Caserma della Vittoria (La storia, il palazzo, gli arredi)”,con un saggio di Isabella Valente, edito da Grimaldi & C.

Il Comandante Generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, al teatro “Sannazaro”per la presentazione del libro di Fabio Mangone e Isabella Valente, promosso

dall’Arma e la Banca di Credito Cooperativo. Presente il Cardinale Sepe

Il quartiere borbonico di via Morellie la Caserma della Vittoria

L’associazione “Ad Alta voce”, presieduta dal maestro Carlo Morelli, per la riaperturadella chiesa di San Potito presenta lo spettacolo: “That’s Napoli Live Show”

Con la musica, per combattere il degrado

La chiesa di San Potito riapre le porte allacittà di Napoli. Il maestro Carlo Morelli, pre-sidente dell’associazione culturale Ad altavoce, ha avuto dal Cardinale CrescenzioSepe, in comodato d’uso il monumentalecomplesso della Chiesa di San Potito, nellasperanza di farla ritornare ai fasti di un tem-po trascorso. Il comodato rientra nel proget-to pastorale del Cardinale Sepe di affidaread associazione riconosciute, che lavoranonell’ambito sociale e culturale, il recupero dichiese abbandonate con opere d’arte di va-lore inestimabile, per metterle a disposizio-ne della città e dei suoi abitanti.

Il maestro Carlo Morelli dichiara: «Perme è stato un grande onore poter sposare l’i-dea di Sua Eminenza Sepe di recuperare iragazzi, che vivono il degrado e l’abbruti-mento dei quartieri, attraverso la musica ela cultura. Per questo l’associazione “Ad altavoce” con i suoi musicisti ed artisti cercheràdi creare un’accademia delle PerformingArts per dare la possibilità a tanti giovani ditalento di formarsi in una professione dellospettacolo». Dall’incontro tra il maestroCarlo Morelli e Michele Amoroso nasce l’i-dea di realizzare That’s Napoli! Live Show,uno spettacolo musicale nella splendidacornice della chiesa di San Potito.

Il maestro Morelli ha da tempo iniziato asostenere i giovani talenti della musica na-poletana portando in scena diversi spettaco-li innovativi, coinvolgenti e destinati ad unlargo pubblico. Michele, imprenditore sem-pre attento a valorizzare i talenti che emer-gono in ogni campo professionale, ha perce-

pito l’importanza di sostenere le attivitàdell’associazione presieduta da Carlo.

In scena un coro di 23 giovani cantanti di-visi in 4 corde (soprano - mezzosoprano - te-nore - basso) che porterà in scena un mix va-riegato di brani della tradizione napoletanae pop con un’attenzione speciale alle musi-che natalizie.

Così, da questo scambio, nasce l’idea am-biziosa: riaprire le porte della Chiesa e gra-zie agli spettacoli musicali sostenuti dai gio-vani cantanti e musicisti, donarle nuova-mente luce e creare una Scuola diFormazione Musicale targata “Ad AltaVoce”. Una rappresentazione che parla diNapoli non solo attraverso le note dei classi-

ci che meglio hanno rappresentato questopaese, ma anche attraverso la fusione con lasonorità del linguaggio pop. Un exploit mu-sicale capace di affascinare il pubblico ditutte le età, dagli adulti ai ragazzi, che insie-me potranno scoprire il fascino della Napolivera, storica, attraverso un mix di arte e cul-tura.

Lo spettacolo è in scena fino al 7 gennaioe sarà l’evento più entusiasmante delle festi-vità natalizie. Un’esperienza dei sensi checoinvolge vista, udito e gusto grazie a un leg-gero rinfresco. A cura di: Redazione That’sNapoli Live show. Per info, contatti e colla-borazioni: napolishow.it That’s Napoli! LiveShow [email protected] 3397117606

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Nuova Stagione16 • 24 dicembre 2017

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tagioneAnno LXXI • Numero 45 • 24 dicembre 2017

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SETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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Appuntamentidell’Arcivescovo

Domenica 24 dicembre, ore 24 Messa della Notte in Cattedrale

Lunedì 25 dicembre, ore 12Messa del Giorno di Natale

Lunedì 25 dicembre, ore 20Concerto in Cattedrale

de “I Cantori di Posillipo”

Giovedì 28 dicembre, ore 12.30 Pranzo con i poveri

in Cattedrale

Venerdì 29 dicembre, ore 12.30Carcere di Secondigliano

Pranzo con i detenuti

Domenica 31 dicembre, ore 10Celebrazione Eucaristica nel Carcere di Poggioreale

Domenica 31 dicembre, ore 17.30Celebrazione del “Te Deum”

in Cattedrale

Lunedì 1 gennaio, ore 19 Celebrazione della Giornata per la Pace a conclusione della Marcia per la Pace

che partirà alle ore 18 da piazza del Gesù

Sabato 6 gennaio, ore 11 Celebrazione dell’Epifania del Signore

Festa dei Popoli

Sabato 6 gennaio, ore 18Basilica del Gesù Vecchio

Sabato Privilegiato