vip clown news - n.5 gennaio 2012 - periodico bimestrale ... · ... provo gli stessi sentimenti di...

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VIP CLOWN NEWS - n.5 GENNAIO 2012 - Periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Torino con il n. 5829 del 21/12/2004 - DISTRIBUZIONE GRATUITA n.5 2 3 4 6 7 8 EDITORIALE CONDIVISIONI CLOWN EVENTI! SI GIOCA!!! L’INTERVISTA DI CLOWNOSKI UNA FAVOLA PER VOI!

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VIP CLOWN NEWSn.5 GENNAIO 2012Periodico bimestraleregistrato presso il Tribunaledi Torino con il n. 5829 del 21/12/2004

DIRETTORE RESPONSABILECapra Quarelli Ferruccio

CAPI REDAZIONELorenza Anconetani (Clown Radicchio) Samuele Canonici (Clown Ialino) Francesca Carosi (Clown Tatayah)

COORDINATORE DELLA REDAZIONEDania Grani (Clown ColoRana)

REDAZIONEElisa Battocchio (Clown Muuu)Alessandro Bianchi (Clown Ciricip) Celeste Danti (Clown Ceciola)Stefania Gravina (Clown Anghebot)Alessandra Marcovecchio (Clown Sonnecchio)Caterina Morlunghi (Clown Fantasmic)Giuseppe Puccio (Clown Lucerna)Marzia Teseo (Clown CinCiunCian)Debora Vallera (Clown Aresù)Eliana Venuti (Clown Nihal)Simona Villa (Clown Sardella)

Copertina di Fabrizio Bartalozzi (Clown Snenfi)

STAMPAMe.Ca snc di Belloni Marco via ponte di Vexina - Recco (Ge)

www.vipitalia.org

Tutto il materiale è copyrightVip Italia ONLUS.È vietata la riproduzione, ancheparziale di testi e immagini

Hai delle curisità a proposito del mondo della Clownterapia? Ci hai incontrato e vuoi condividere la tua esperienza con noi? Saremo felici di pubbli-care le tue domande, i disegni e quanto altro vorrai inviarci a questo indirizzo mail:

[email protected]

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Per sostenere i progetti diFederazione VIPItalia ONLUS puoi:

Donare il tuo 5 x 1000 inserendo nella tua dichiarazione deiredditi il Codice Fiscale della no-stra associazione: 97639380019.

Oppure puoi effettuare una donazione liberale utilizzando le seguenti coordinate bancarie:Istituto di credito:BANCA SELLAIBAN:IT09J0326801018 052869947720intestato a:FEDERAZIONE VIP ITALIA ONLUS

Carissimi Lettori, ho voluto iniziare questo editoriale citando un pezzo da uno dei miei libri preferi-ti, dato che per questa 5° uscita del giornalino Vip Clown, ho avuto l’onore e il piacere di scrivere l’articolo iniziale, mi presento sono clown Verdicchio, Vice Presidente della Federazione Vip Italia Onlus.Questo giornalino viene distribuito, gratuitamente, in più di cento strutture ospedaliere, finanziato con i fondi della Giornata del Naso Rosso e, soprattutto, grazie all’entusiasmo e alla passione di tutti quei volontari, che collaborano alla realizzazione di questo progetto.Ma torniamo alle battute iniziali… alla grande lezione di vita e di umiltà che la Volpe e il Piccolo Principe, ci regalano in questo passaggio e sulle similitudini di emozioni che provo nel far parte di questa grande Federazione:

Nel volersi e lasciarsi addomesticare, provo gli stessi sentimenti di fiducia che leggo negli occhi di ogni singolo clown che si avvicina alla nostra Federazione frequentando il corso base.

Nella volontà di creare legami, provo gli stessi sentimenti di altruismo e di amore, che provo durante ogni servizio.

Nel desiderio che la mia vita sarà come illuminata, provo sentimenti di ottimismo e di Vivere in Positivo, gli stessi sentimenti che provo nel far parte di questa grande Federazione.

Mentre vi stò scrivendo queste righe, mi viene una gran voglia di uva… forse mi sto trasformando nella volpe? PAURAAAAAAA :o )

Indosso il mio naso rosso e vado a specchiarmi …. SORPRESA!!Oltre un clown vedo anche una volpe, un pilota, un Lampionario, un Vanitoso, un Uomo d’Affari, un Astronomo, un Mercante, un Geografo, un Re, un Controllore e una bellissima Rosa, si, tutti i personaggi di questo bellissimo libro, ma inoltre vedo 2600 “Piccoli Principi” vestiti da clown che sono i “pagliacci volontari” della nostra Federazione, ma se guardo profondamente dentro allo specchio ora vedo Te, che stai leggendo questo editoriale è per Te che abbiamo scelto di “addo-mesticarci” perchè “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Che la gioia vi perseguiti! Massimiliano GiorginiClown VerdicchioVip Vallesina

EditorialeIn quel momento apparve la volpe.

“Buon giorno”, disse la volpe. “Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi:ma non vide nessuno. “Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo...” “Chi sei?” domando’ il piccolo principe, “sei molto carino...” “Sono una volpe”, disse la volpe. “Vieni a giocare con me”, le propose il piccolo principe, sono cosi’ triste...” “Non posso giocare con te”, disse la volpe, “non sono addomesticata”. “Ah! scusa”, fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: “Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?” “Non sei di queste parti, tu”, disse la volpe, “che cosa cerchi?” “Cerco gli uomini”, disse il piccolo principe. “Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?” “Gli uomini” disse la volpe, “hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso! Allevano anche delle gal-line. E’ il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?” “No”, disse il piccolo principe. “Cerco degli amici. Che cosa vuol dire ‘addomesticare’?” “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ‘creare dei legami’...” “Creare dei legami?” “Certo”, disse la volpe. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ra-gazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro’ per te unica al mondo e la mia vita sarà come illuminata”. “Comincio a capire” disse il piccolo principe. “C’e’ un fiore... credo che mi abbia addomesticato...”

Da “il Piccolo Principe” di Antoinè De Saint-Exupèry

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E’ strano rielaborare, a distanza di tre mesi, un’esperienza bella come un ritiro associativo. Per chi, come me, arriva da una realtà piccola come Mondovip, si troverà sicuramente spiazzato di fronte ad almeno un centinaio di persone che sono lì, con la tua stessa passione e obiettivi comuni, sicuramente ti sembrerà di fare parte di qualcosa di grande e bellissimo. L’impatto iniziale è indubbiamente un po’ spaventoso: renderti conto che conosci meno di un decimo delle persone che sono lì e che di un altrettanto di loro, a fine ritiro, ricorderai i nomi (dif-ficili, peraltro!), abbinato ad un freddo pazzesco (anche se venendo giù dai monti sono l’ultima a potersi lamentare), ma tutto passa in secondo piano di fronte ad un’accoglienza in pieno stile sto-rico-evoluzionistico: dagli uomini preistorici che sputano fuoco fino alle donzelle rinascimentali che ti accompagnano nelle stanze. Hai appena il tempo di posare bagagli e ingurgitare il maggior quantitativo di cibo possibile, tra tutto ciò che ha portato ciascuno di noi e si entra nel vivo sulle note di “Il clown arriva”, ben migliore rivisitazione dell’originale “Danza Kuduro”, seguito dalla divisione in squadre e dall’inizio di un ciclo di giochi, ovviamente in tema rinascimentale.Ma non finisce qui!! Le geniali menti dei componenti dello staff Banana Mango (organizzatore del ritiro) hanno partorito una serie di altri intrattenimenti, volti a viziare i loro volontari: dalla sala delle coccole a quella delle botte, il tutto per finire a chiacchierare a metà della notte, se-duti per terra nel corridoio o ammassati su due divani nell’anticamera della Suite, ambitissima stanza riservata ai migliori della giornata. Ai peggiori, al contrario, spettava di diritto un letto nella camera dei russatori, assegnata ai clown conosciuti di fama per la capacità di non lascia-re chiudere occhio a nessuno nel raggio di chilometri. Il punto forte dei due giorni di full immersion laziale è stato però, senza alcun dubbio, l’al-lenamento del sabato pomeriggio. Personalmente ammetto (da frignona quale sono) di aver sfiorato le lacrime ben più di una volta, ma mi rincuoro pensando che è stato sicuramente commovente per ognuno di noi. Estremamente toccante l’esercizio in cui si accompagnava un compagno ad occhi chiusi, per un tour dello splendido monastero, che ci ha ospitato, descrivendogli a parole tutto ciò che ci sembrava necessario e che lui non vedeva. Ci si scon-trava con la difficoltà sia di camminare per lo spazio ad occhi chiusi e sia quella di vivere un ambiente unicamente grazie alle descrizioni di qualcun altro. Altrettanto appassionante il laboratorio conclusivo di musica, pittura o scultura e la condivi-sione finale in cerchio volta a mettere in centro tutto ciò che avevamo creato accompagnan-dolo da una parola significativa.Devo ringraziare per avere avuto la fortuna di partecipare a questo ritiro perché,a mio avviso, sono queste esperienze, accompagnate ad altre che ho avuto lapossibilità di vivere in ambito federativo ed associativo, che danno la possibilitàdi crescere come clown e, soprattutto, come persona. E’ Valentina, ancora piùdi Pataja, che ogni volta torna a casa carica di entusiasmo e con una gran vogliadi buttarsi in nuovi progetti, con un bagaglio conoscitivo notevolmenteampliato e un sacco di nuovi amici...

E il giocoliere, tirando fuori le tre palline cominciò a farle volteggiare. Si rivolse alla folla e disse: “Sapete il gioco delle palline è uguale al gioco della Vita. Le palline nelle vostre mani rappresentano le vostre solide certezze. Per paura di per-derle però, stringete forte i vostri pugni, ma così il gioco della Vita non può continuare e come tristi suonatori spenti, vi trascinate nella Vita soltanto.Occorre invece imparare a sognare e per farlo bisogna lasciar andare in alto le palline della Vita. Badate bene, avrete sempre una pallina in ciascuna mano e una in aria, ma è quella in aria a fare davvero la differenza! Occorre allenarsi a ricevere, per permettere così alle vostre mani di accogliere il so-gno come nuova, meravigliosa certezza da Amare. Arriverà un giorno, infatti, in cui saprete come mettervi nelle mani dell’Universo, chiedendo che, nel

momento giusto, il vostro sogno segua il suo percorso e cada, dritto dritto nelle vostre mani.” Applausi per il giocoliere che aveva realizzato il suo sogno di Uomo.

Anima Giokoliera Siiiiempre!

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Un Ritiro Laziale visto con occhi Piemontesi

Gianpaolo Brescia Clown Gibì

Vip Catanzaro

Bertola Di ValentinaClown PatajaVIP Mondovip

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Per la serie “LE GRANDI INCHIESTE DELL’ISPETTORE CLAUNOSKY”, un intervista esclusiva con uno dei nostri più preziosi collaboratori: signore e signori, ecco a voi…

IL MONDOE’ TUTTO

NELLA MIA TESTA…

...non so da dove arrivi quest’insieme di parole che rende questa frase incre-dibilmente bella e piena di significa-to. L’avrò sentita in un film o letta da qualche parte, di sicuro però la sento mia e voglio servirmi di lei per racchiu-dere in essa gli intensi momenti vissuti in questi ultimi giorni.E’ difficile riuscire a trovare parole che riescano a spiegare a pieno l’emozioni e le sensazioni provate. E’ stato come un fulmine a ciel sereno, dirompente nella mia vita al punto di stravolgerla com-pletamente, ma nei modi più delicati e spontanei che mi riservo di conoscere. Ho riscoperto un mondo che il tempo nella sua persistente frenesia ha celato nella mia mente per anni. E’ stato come VOLARE, abbandonare il proprio cor-po e la propria anima in un cielo fatto di speranza, adagiarsi ad un senso pieno di LIBERTA’. E chiudere gli occhi viven-dosi completamente, assaporando quella bellezza che ci contraddistingue gli uni dagli altri e che molto spesso scegliamo di non vedere. Sentir VIVERE il tuo cor-po perdendosi nella sua magnificenza e nella musicalità che ha un cuore che bat-te e batte ancora, facendosi travolgere da un turbine adrenalinico di emozioni.E’ stato come tornare a VOLERSI BENE davvero.Ma l’armonia e la gioia di un viaggio ar-rivano al loro apice solo quando il cam-mino lo si condivide con persone speciali e io vi ringrazio nuovamente di cuore per quello che mi avete donato. E’ stato bello incontrarvi e sarà ancora più bello con-tinuare a conoscervi. Non serve andare lontano, non serve avere ricchezze, è tutto qui… è tutto nella nostra testa!

intervista a ...58 denti !!!!

Mr. Clownosky: sono qua’! trallalà! pirulì! pirulà! l’intervista pappapà!ma...sbang! sbong!....ohi ohi!!!che botta!!! Il mio vizio di fare la docciae appoggiare il sapone per terra...che ddoooloreee!!!!!Mr. Sorriso: ah ah ah!! ih ih ih!!! Tu saresti quello che mi deve fare l’intervista ?? uh uh uh!!!Mr. Clownosky: cosa ci fai nel mio bagno signor sorriso!?Mr. Sorriso: che impertinente.. non lo sai che sono dappertutto e, specialmente dove manca l’allegria?Mr. Clownosky: beh... ma... ognuno ha i suoi problemi, grandi o piccoli che siano.. in tanto, visto che l’intervista è cominciata, mi vesto..Mr. Sorriso: fai con comodo (questo è proprio svitato! ih ih ih ! ) ti spiego chi sono io: sono un tipo semplice e basta poco per avermi sulla bocca di tutti! Sono molto amico con i pen-sieri, quelli positivi naturalmente, viaggio a braccetto con tutti i denti, che sono stanchi di rimanere chiusi in bocca. I claun, ad esempio, fanno spesso uso di me quando vanno in ospedale, nelle case di riposo, nelle piazze...Mr. Clownosky: scusa se ti interrompo ma penso di non aver capito..Mr. Sorriso: (ti pareva!)Mr. Clownosky: hai detto qualcosa?Mr. Sorriso: io? detto qualcosa ?? ah ah ah!Mr. Clownosky: ma tu ridi sempre? ah gia’ dimenticavo.. giustamente sei il Signor Sorriso!!..ma torniamo a noi, non capisco perchè i claun dovrebbero sorridere in ospedale o in posti dove, in realtà, non c’è bisogno di te..Mr. Sorriso: senti ispettore, adesso la-scia parlare me che è meglio! Che razza di domande fai?? Sarà l’ac-qua che ti è entrata nelle orecchie mentre facevi la doccia?!? ih ih ih ! oh oh oh! Di me, il Signor Sorriso c’è sempre bisogno, quando non ci sono tutto è buio, il viso è spento, gli occhi non hanno espressione e, gli uccellini quando cantano sono stonati. Per avere i miei amici denti, tutti insieme felici e trotterellanti, in corsa verso l’allegria, basta pensare alle cose semplici della vita, quelle che si danno per scontate tipo lavarsi la faccia, fare una passeggiata, fermarsi a guar-dare il cielo, questi momenti bisogna apprezzarli, goderli, viverli!Ecco, i claun, con cui ho un’amicizia strettissima, mi portano sempre in quei luoghi dove possono far capire il mio valore, ai malati, alle persone che soffrono e che non hanno la forza di aprire il cassetto dove, momentaneamente, mi hanno dimenticato. I claun gon-fiano palloncini colorati, fanno magie o, più semplicemente, ascoltano con attenzione e dolcezza, l’anima, le parole e anche i silenzi di chi gli sta’ davanti. Ti posso garantireche quasi sempre, io il signor sorriso, attraverso questesemplici cose, mi manifesto brillante e pieno di energia!Hai capito adesso testone di un ispettore?? Mr. Clownosky: devo dire che.. insomma.. basta veramentepoco per sorridere! Questa intervista mi farà riflettere moltoe, credo che ripenserò alle tue parole per molto tempo..anche quando scivolerò sul sapone facendo la doccia, ih ih ih !!!ah ah ah !!! visto???? ho imparato subito! non sono cosìzuccone allora.. Alla prossima amici miei e intanto che aspettateil mio ritorno.......ALLENATEvI A SORRIDERE!!!!!!!!!!

Debora ValleraClown AresùVIP Senigallia6

Raffaele CardinaleClown GreyVIP PORDENONE

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Questa che vi voglio raccontare è la storia di una rana. Non una semplice rana, ma una di quelle piccole.Una rana diversa.Diversa dalle altre perchè...COLORATA! A vederla da lontano è come tutte le altre. verde con qualche macchiolina più chiara, una rana normalissima insomma. Con una faccia buffa, certo, ma pur sempre normale! Se però riesci ad avvicinarti senza farla scappare via, puoi vedere i suoi colori brillare. Proprio come un piccolo arcobaleno saltellante! Un giorno, mentre gironzolava per i suoi amati boschi, arrivò alla Stagno Martino. CoRa (così si chiamava la nostra amica) decise che era meglio restare in disparte per paura della reazione dei nuovi amici dello stagno alla vista dei suoi colori. Decise così di uscire solo la sera, quando il buio la rendeva una semplice rana verde. Passava le sue giornate appollaiata all’ombra degli alberi o sulle foglie della ninfee. Cantando, pensando, osservando sorgere il sole, contando le stelle. Quello che però amava di più era osservare gli altri animali che vivevano intorno allo stagno.Durante la notte andava alla scoperta del bosco, e durante queste passeggiate ogni tanto le capitava di incontrare gli altri animaletti. Essendo tanto curiosa, si fermava a parlare con loro per conoscere le storie che raccontavano; ad un paio di questi animaletti spiegò che preferiva passeggiare la notte per non attirare, con i suoi colori vivaci, l’attenzione degli altri. Fu proprio con questi due nuovi amici che un bel giorno decise di avventurarsi in una pas-seggiata alla luce del sole. I suoi nuovi amici rimasero meravigliati dai suoi colori, ma non scapparono poichè quegli stessi colori avevano reso la loro amicizia unica. Un giorno, sul “Giornale dello Stagno”, lesse che vi sarebbe stata una festa, giù nel profondo Blu delle acque dello stagno Martino. Tutti gli animali erano stati invitati e ognuno di loro avrebbe ricevuto una magica bolla rossa da mettere sul naso che gli avrebbe permesso di respirare anche sott’acqua.CoRa era troppo curiosa poichè aveva sempre vissuto nel bosco e non nello stagno, cosa assurda per una rana. Forse però era arrivato il momento giusto. Era curiosa di vedere quanti avrebbero avuto il coraggio di avventurarsi in questo nuovo mondo, protetta grazie all’acqua dai fastidiosi raggi del sole che in questo modo non avrebbero rivelato il suo segreto “colorato”!Così prese coraggio e...uno...due...tre ..SPLASH!!! Si tuffò nello stagno e iniziò a nuotare in quelle acque non troppo scure!Arrivò nella piazza dove erano riuniti tutti questi “buffi” animali e, rimanendo un po’ in disparte come era solita fare, cercò di capire cosa stessero facendo e chi fossero. Erano tutti sorridenti...cantavano...ballavano...si abbracciavano! Uno di loro, bianco come lo zucchero, la vide nascosta tra le foglie delle alghe e la invitò ad entrare nel cerchio prendendola per mano.La piccola rana allora si ritrovò avvolta dalle risate e dalle voci allegre. Iniziò a fare amicizia con tutti, a ballare, a scherzare. Era frastornata da tutto quell’euforia...era troppo bello sentire quelle risate e vedere quelle facce sorridenti.Ad un certo punto si fermarono le danze e si formò un grandissimo cerchio. Arrivò un delfino blu che mise al collo dei nuovi arrivati la magica bolla rossa per respirare. Dopo aver terminato la consegna delle bolle invitò tutti i novellini a presentarsi. CoRa iniziò a osservare i volti dei nuovi arrivati e notò che andavano da espressioni di imbarazzo a immensa gioia! Il cuore della piccola rana iniziò a battere forte perchè presto sarebbe arrivato il suo turno. Lei era abituata a vivere sola soletta sulla sua ninfea...vicino ai suoi pochi amici fidati e con i suoi giocattoli. Sarebbe stata capace di trasmettere il suo magico sorriso?!? Cosa avrebbero pensato vedendo i suoi colori?!? Mentre pensava impaurita da queste cose, il delfino blu si girò verso di lei, le sorrise e la invitò a presentarsi. CoRa iniziò a tremare prima di paura, poi di gioia...le sue lunghe gambe da rana tremavano come mai prima d’ora! vicino a lei c’era una piccola Nucciolina che le prese la mano, la strinse e le sorrise. Allora CoRa, rasserenata, fece un bel respiro profondo e, dopo es-sersi presentata, iniziò a giocare con gli altri animaletti senza la paura che tutti potessero vedere i suoi colori poichè si rese conto che, in quel cerchio, ognuno aveva dei propri colori speciali.CoRa non si sentiva più diversa dagli altri.

CoRa e lo Stagno Martino

Dania Grani Clown ColoRana

VIP Viterbo

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Tu sei pieno di colori e sentimenti

sempre più accesi con i tuoi trucchi.

Fai ridere le persone che soffrono

negli ospedali e nelle case di riposo,

nel mondo dove ci sono le guerre.

Il sorriso che mostri è un bene

per tutto il mondo.

CLOWN

ARCOBALENO

David MucciniClown Mic Mac VIP Pordenone

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Il 4 dicembre è andato in scena lo spettacolo dell’associazione CONIVIP, in collaborazione con AVIS e ADMO, per la sensibilizzazione sulla donazione di midollo osseo. Guidati dal clown Arturo, nei panni di Ello, il protagonista, 58 incoscienti clown si sono esibiti sul palco tra numeri di magia, bolle spettacolari e numeri esilaranti che hanno fatto diver-tire, ma anche riflettere, grandi e piccini. All’inizio titubanti, i cuneesi hanno poi richiesto a gran voce la replica dello spettacolo, poiché purtroppo, molte persone sono rimaste fuori dal teatro a entrambe le rappresentazioni della giornata. Ebbene le richieste sono state accolte con grande entusiasmo dal gruppo improvvisato di “attori”, che replicherà il 18 gennaio alle ore 21 al teatro Toselli. La preparazione per lo spettacolo finale è stata lunga e laboriosa per molti, cito il presidente Spatagnau: “sono stati mesi impegnativi, mesi divertenti, appaganti, intensi, fatti di momenti up e anche momenti di sconforto, ma quanto ne è valsa la pena!!!” Non sappiamo chi si sia divertito di più, di sicuro tra noi clown l’unione si è rafforzata tantissimo, se allo stesso tempo siamo riusciti a far passare il messaggio, beh, an-cora meglio!!! Ogni scena è stata importante, prima l’arrivo di Ello, che conosce le frecce (che comandano la società e condizionano le scelte di ognuno), poi un po’ di discussioni per la pulizia del palco, impedita dai “malanni” di tutti i coinvolti, ancora la società frenetica delle frecce, di fretta come un treno, una magica marionetta che prende vita! Le riflessioni non mancano quando la marionetta, staccati i fili, scopre di non poter sopravvivere se non grazie all’aiuto di un’altra persona, che decide di salvarle la vita, come avviene con la donazione di midollo. L’indecisione delle frecce apre la strada alle magiche fatine delle bolle, che lasciano tutto il pubblico stupito. Con la loro uscita entra un personaggio biz-zarro, un bambinone un po’ cresciuto che… lancia degli enormi palloncini in platea! Che spasso!! Una pittrice arriva poi sul palco, ma non sa bene cosa disegnare su quella tela bianca fino a quando… la sua ombra prende vita! Che magia!! E proprio a proposito di magia, dopo un’invasione di frecce-zanzare arriva il Mago Frust che, forse un po’ imbranato, riesce comunque a far funzionare i suoi numeri grazie alla sua assistente!! Si pre-sentano poi tre uomini, che quando ricevono un pacco con delle tavolette del water (sì sì, avete capito bene) riescono a farle diventa-

re 1000 oggetti diversi, arrivano addirittura sulla luna! Lo spettacolo è finito, ma a qualcuno tocca pulire tutto, mentre sul palco si brucia una lampadi-na e i due acrobati, con il potere della musica, riescono a fare i salti mortali e cambiarla!! Ma non è ancora finita, una grande freccia rossa viene assemblata come un puzzle dai bimbi, individui puri e innocenti, che danno così a Ello uno spunto di riflessione su come ogni persona sia in realtà importantissima, anche nel suo piccolo. Ognuno è unico e potrebbe essere l’unica speranza di sopravvi-venza per un’altra persona con il midollo compatibile.“..Un giorno, magari non troppo lontano, potresti decidere di seguire le frecce e contattare ADMO per farti tipizzare anche tu!” Questo lo slogan dello spettacolo, che ha fatto sì che diverse persone decidessero di farsi tipizzare. Sperando che tutti siano stati soddisfatti e che in molti decidano di farsi fare quel piccolo prelievo che permette la tipizzazione, noi clown di CONIVIP vo-gliamo ringraziare tutti quelli che hanno partecipato, attivamente nello spettacolo, ma soprattutto come pubblico, speriamo che il nostro messaggio vi sia arrivato e vogliamo ricordarvi che ha senso l’unico, poiché proprio la vostra unicità vi rende speciali.

SU CON LA VITA... Ha senso l’unico

Vera VialeClown Pigghyna

VIP CONIVIP