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Verso il PSR Marche 2014-2020
Focus “Filiere e competitività”
Osimo, 20 settembre 2013
Ricambio generazionale e
accessibilità alla terra
Congiuntura economica e accesso al
credito
Qualità e commercializzazione dei
prodotti
Pianificazione degli
investimenti
La Nuova programmazione
2014/2020
Gli approfondimenti tematici del RVI 2012 selezionati per il Focus
Le aspettative delle imprese
e dei Soggetti Promotori
Il livello di aggregazione
raggiunto
La coerenza della
programmazione con i
fabbisogni del settore
Efficacia delle procedure
attuative
I risultati attesi dalle imprese
Le caratteristiche del processo di
costruzione dei PIF
L’animazione territoriale
Le difficoltà incontrate dalle
imprese
Pro
ge
tta
zio
ne
in
teg
rata
di fi
lie
ra
Macro filiere
regionali di qualità
Filiere locali
Micro filiere
Bando
Bando
Bando
Competitività delle
filiere agroalimentari
Redistribuzione del
valore aggiunto
agricolo
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 - 2013
Strumenti e obiettivi
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 - 2013
Il percorso di valutazione dei PIF
RT 2011Aggiornamento RVI
2012Valutazione ex-post
2015
Strutturazione del
disegno valutativo
Analisi del modello
organizzativo e
procedurale (PIF macro
filiere)
Analisi dei PIF, dei
beneficiari e del
processo di costruzione
dei progetti (PIF macro
filiere)
Analisi del modello
organizzativo e
procedurale (PIF locali)
Analisi dei PIF, dei
beneficiari e del
processo di
costruzione dei progetti
(PIF locali)
Valutazione dei risultati:
aumentare la
competitività delle filiere
agro alimentari
trasferire quote di valore
aggiunto alle aziende
agricole lungo la filiere
cereali; 2
ortofrutticolo; 2Carne bovina; 1
Latte; 1
Vitivinicolo; 1
Prodotti biologici; 1
Progetti finanziati per filiera produttiva
I due bandi pubblicati
hanno attivato la
presentazione di 12
Manifestazioni di
Interesse e di 9 PIF, di
cui 8 sono stati valutati
come ammissibili.
Si riscontra un buon
tasso di copertura delle
filiere attive in regione
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
la capacità di aggregazione (1/2)
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia
Capacità di aggregazione 2/2
Progetto Integrato di filiera Settore Beneficiari (nr) Domande (nr)
Le produzioni del Conero Cereali 62 106
Vinea Vitivinicolo 106 146
Pesca Val d'aso Ortofrutticolo 38 58
Valle del foglia Ortofrutticolo 63 82
Fururo cereali Cereali 667 1020
Carne bovina di qualità Carne bovina 142 171
Con Marche Bio Prodotti biologici 230 240
Cooperlat Latte 24 26
Totale 1332 1849
Oltre 1.300 imprese
partecipano a progetti
di filiera locale e di
macro filiera regionale
con una diversa
ampiezza del
partenariato
proponente
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
la coerenza della programmazione con i fabbisogni del settore
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
111 a 111 b 121 123 124 132 133 311
Filiera locale di qualità(27 % della dotazione finanziaria
richiesta)
Dotazione finanziaria Contributo richiesto
0
1.000.000
2.000.000
3.000.000
4.000.000
5.000.000
6.000.000
7.000.000
111 a 111 b 121 123 124 132 133 311
Macro filiere regionali di qualità(86 % della dotazione finanziaria
richiesta)
Dotazione finanziaria Contributo richiesto
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
l’animazione territoriale
Il modello regionale ha previsto l’azione di Soggetti Promotori
PRINCIPALI RISULTATI DELL’ANALISI:
Bassa capacità di raggiungimento del target delle imprese potenzialmente
interessate (Criticità segnalata anche dai Soggetti Promotori ) - (macro filiera
regionale)
Prevalenza dei canali tradizionali su quelli telematici
Modello maggiormente efficace per l’animazione territoriale su base locale che
regionale, come evidenziato dall’elevato tasso di turnover registrato tra la fase
della Manifestazione di Interesse e quella di presentazione del Progetto di filiera
- (macro filiera regionale)
Il processo di costruzione di PIF
regionali appare di tipo top down, e
non sempre si è riscontrato un livello di
coinvolgimento elevato da parte delle
imprese aderenti
Il processo di costruzione dei PIF
locali ha realizzato un elevato
livello di coinvolgimento ed
adesione da parte delle imprese
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
i vantaggi percepiti dai partecipanti dall’adesione ai PIF
I S.P. e i beneficiari auspicano alla definizione di un quadro
stabile di operatività per l’azienda (accresciuta sostenibilità dei
business individuali nell’ambito di un quadro di riferimento
caratterizzato da un minor grado di volatilità e variabilità). Attese
simili a livello di beneficiari dei PIF locali, con una più forte
aspettativa relativa all’incremento/miglioramento delle interazioni
con altre aziende della filiera e con i clienti e fornitori.
Tutti i soggetti hanno colto in fase di adesione l’essenza dello
strumento PIF nella accezione che il Programmatore ha inteso
dare ed hanno una discreta aspettativa circa gli effetti nel breve e
medio periodo di questo strumento di sviluppo.
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
i principali risultati positivi
Complessiva adeguatezza del modello
organizzativo regionale
Gradimento per il supporto
ricevuto, espresso dai SP e dagli aderenti
Ampia adesione al marchio QM e Si.Tra. o
altri sistemi analoghi di qualità e tracciabilità
(adesione alla M. 132 condizione di
ammissibilità)
Ampio coinvolgimento del mondo della
ricerca (Macrofiliere regionali)
Significativa capacità di aggregazione
anche rispetto alle diverse fasi della filiera
produttiva, come evidenziato dal livello di
partecipazione di aziende della trasformazione
e della commercializzazione, seppure spesso
con un ruolo di aderente e non di richiedente
Il 75% dei beneficiari
mostra interesse ad
aderire, in futuro, a
Progetti Integrati di Filiera
(e Accordi Agro-ambientali
d’Area)
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
le difficoltà incontrate dalle imprese
Fili
ere
lo
ca
li di
qu
alit
à
Macro
fili
ere
reg
ion
ali
1. Procedura amministrativa complessa
2. Vincoli contenuti nel contratto di filiera
3. Complessità tecnica per la redazione del
progetto
4. Obbligo di adesione a sistema di qualità
5. Necessità di doversi aggregare
6. Criteri di accesso/priorità troppo restrittivi
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Le principali evidenze emerse nel corso della valutazione intermedia:
efficacia delle procedure attuative
Pubblicazione
bando
Presentazione
Manifestazione di interesse
Presentazione Progetto
Integrato di Filiera
Pubblicazione
Graduatoria
PRINCIPALI CRITICITÀ
Forte ritardo nei tempi di attuazione
Inefficacia della fase della Manifestazione di Interesse
Complessità ed eccessiva articolazione dell’iter procedurale
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Sintesi delle conclusioni e raccomandazioni
Semplificazione
Le esigenze di semplificazione e di sburocratizzazione sono state riscontrate a
livello dell’intero Programma, e rilevate in apposite analisi svolte per l’aggiornamento
della Valutazione intermedia sui beneficiari di più Misure/Assi, ma sono
particolarmente rilevanti nel contesto della progettazione complessa.
PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI:
Razionalizzare l’iter procedurale, eliminando alcuni passaggi/fasi inutili quali la
Manifestazione di Interesse
Ridurre gli oneri amministrativi da sostenere per le imprese che aderiscono al
bando, continuando il percorso di informatizzazione da anni in corso in Regione
La progettazione integrata di filiera nel PSR Marche 2007 – 2013
Sintesi delle conclusioni e raccomandazioni
Rafforzamento del modello di governance
Per il miglioramento del modello di governance è da intendere come rafforzamento delle
modalità, degli strumenti e dell’efficacia di interazione e di coordinamento tra i diversi attori che
sono coinvolti in una progettazione complessa.
PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI:
Rafforzare l’ascolto del partenariato non solo in fase di programmazione ma anche di
attuazione, con particolare riferimento al processo di costruzione dei bandi/avvisi
Rafforzare la capacità di indirizzo e controllo da parte dell’AdG, sviluppando competenze
e capacità nel personale e negli Uffici di informare ed orientare i potenziali beneficiari
interessati ai bandi di filiera
Riaccentrare le funzioni comunicazione e animazione territoriale in capo all’AdG, così
da garantire una omogenea e più viva capacità di raggiungere i potenziali beneficiari
Prevedere modalità e strumenti di verifica ex ante della capacità amministrativa dei
S.P., onde prevenire un potenziale fattore di rischio in fase di attuazione e garantire
omogeneità nell’esecuzione, monitoraggio e controllo dei progetti/singoli interventi
Valorizzare le opportunità dell’ICT per raggiungere e coinvolgere attivamente il maggior
numero di attori ed imprese
Nel 2012 prosegue l’inversione di
tendenza che porta ad un
incremento della produzione nella
agricoltura delle Marche e una
lieve contrazione dell’incidenza
dei consumi intermedi.
Le variazioni 2011 su 2012 sono:
+1,06 Produzione
+1,04 Consumi intermedi
+1,1 Valore aggiunto
Congiuntura economica
Primi segni di ripresa?
Valore aggiunto in agricoltura a valori
correnti anno base 2005
Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT
Alcuni risultati delle indagini dirette
Qualità e commercializzazione dei prodotti (1/2)Misure 112 , 121, 214, 311
Il 50% delle aziende beneficiarie ha accresciuto dei prodotti agricoli (bio, DOP, DOC, QM,
ecc.)
Misure strutturali: gli investimenti hanno favorito l’incremento della vendita diretta, passata dal
28 al 59%
Misure a superficie (214): incremento del fatturato da ascrivere al maggior valore dei prodotti e
per diversificazione dei canali di vendita (negozi specializzati e ristorazione)
Variazione del fatturato per canale di vendita a seguito
dell’adesione al PSR dai beneficiari delle Misure
strutturali
Variazione del fatturato per canale di vendita a seguito
dell’adesione al PSR dai beneficiari delle Misure a
superficie
Alcuni risultati delle indagini dirette
Qualità e commercializzazione dei prodotti (2/2)Misure 112 , 121, 214, 311
In generale si ravvisa una disomogenea distribuzione delle varie tipologie di qualità tra il
complesso delle aziende regionali e i beneficiari del PSR
Principali raccomandazioni del
Valutatore:
Favorire la qualità con interventi
mirati trasversali ai vari Assi
attraverso il rafforzamento delle
filiere nelle produzioni di qualità
agendo non soltanto sulle pratiche
colturali ma anche nelle fasi a valle
del processo produttivo
(trasformazione e vendita diretta dei
prodotti)
Confronto tra le tipologie di produzioni di qualità nelle
aziende beneficiarie delle Misure strutturali rispetto al
complesso delle aziende
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Aziende Regionali Beneficiari PSR Misurestrutturali
24%
40%
8%
29%
68%
25%
n.d.
7%
Aziende Biologiche Operatori DOP, IGP e STG Doc Docg QM
Il contributo pubblico è risultato fondamentale per realizzare gli investimenti per oltre il
67% delle aziende, con valori del 70% nelle aziende beneficiare della Misura 112
L’autofinanziamento caratterizza il 43% dei beneficiari della Misura 121 e circa il 13% dei
beneficiari delle Misure 112 e 311
Accesso al credito
Ruolo del contributo pubblico, autofinanziamento e credito
Ricorso ad un Istituto di credito per realizzare
gli interventi
Avrebbe realizzato gli investimenti anche
senza il contributo del PSR
Una quota parte dell’autofinanziamento
deriva dai contributi del Primo Pilastro della
PAC specialmente nelle aree costiere.
Dove ricadono i contributi del PSR
Aziende agricole beneficiarie Misura 121
per volume investimento
«I valori superiori dei pagamenti diretti si
concentrano nelle province di Pesaro,
Ancona e Macerata, mentre i valori inferiori
si distribuiscono nelle province di Ascoli e
Fermo e in particolare nella fascia
montana» Sotte 2012
Importante ruolo redistributivo dei contributi
del PSR, rispetto al primo pilastro PAC
Oltre il 78% del campione ha fatto ricorso ad anticipi, pur con difficoltà nell’accesso alla
garanzia fideiussoria
Accesso al credito
Il ricorso all’anticipo
Difficoltà riscontrare nel richiedere la fidejussione da
parte dei beneficiari dell’anticipo
Il 49% dei beneficiari ha messo
in evidenza i costi troppo
elevati della pratica
Il 36% i tempi lunghi per
l’espletamento dell’iter
burocratico
Il 14% dei casi sono legate alla
difficoltà di trovare un Istituto di
credito disposto a concedere la
fidejussione
Il 75% circa delle imprese
beneficiarie ha avuto accesso al
credito bancario, risultato in
controtendenza rispetto alla
riduzione del credito agrario
registrata nel 2012 (-22%).
Il 10% dei beneficiari ha
utilizzato i confidi (Confidicoop
Marche), di cui il 14% della
Misura 112 e l’11% della Misura
311
Tipologia di strumento finanziario utilizzato
Accesso al credito
Il business Plan ritenuto utile quale strumento funzionale alla progettazione
dell’investimento e meno efficace nel facilitare l’accesso al credito
Accesso al credito e ruolo del Business Plan
Business Plan come strumento per essere
maggiormente consapevoli degli effetti
dell’investimento
Business Plan come strumento per facilitare
l’accesso al credito bancario
Accesso al credito e ruolo del Business Plan
Principali raccomandazioni del Valutatore
Rafforzare il ruolo dei fondi di garanzia al fine di arginare possibili
fenomeni di insolvenza futura
Accrescere la conoscenza dei fondi di garanzia
Rafforzare lo strumento del BP affinché possa costituire uno
strumento di agevolazione dell’accesso al credito
Adozione di strumenti di pianificazione dinamici per consentire
alle aziende di tener conto delle variazioni del contesto di
riferimento
Giovani e competitività
Il ruolo del PSR Marche
Giovani Misura 112
(Pacchetto giovani)Giovani Misura 121
Ridurre i freni della
competitività (Accesso
alla terra)
MISURE oggetto di
analisi
Obiettivi
Favorire gli elementi di
sviluppo (Es.
Innovazione)
Competitività
Giovani e competitività
Un elevato numero di giovani tra i beneficiari del PSR
Tra i Beneficiari del PSR vi
sono un maggior numero di
giovani rispetto al contesto
regionale
La presenza di giovani è
una caratteristica
trasversale tra le varie
Misure
La Misura 112 costituisce il
principale strumento di
accesso dei giovani.
L’incidenza di giovani supera il
30% nelle Misure 111 e 121
Giovani e competitività
Una provenienza in prevalenza extragricola
Il 56% dei beneficiari della
Misura 112 erano
precedentemente inoccupati
(studenti e disoccupati).
Prevalenza di nuove aziende
nate grazie alla cessione
all’interno del nucleo familiare.
Il settore primario attrae anche
professionalità extra agricole.
Giovani e competitività
Una maggiore localizzazione nelle aree interne
Distribuzione aziende beneficiarie della Misura 112 per comune e per volume di
investimento ammesso
Grazie ai criteri di selezione gli
investimenti si sono concentrati in
misura prevalente nella zona C2
(52%) e nelle zone D (22%) e C3
(13%)
In tal senso il criterio si è
dimostrato efficace per
concentrare gli interventi nelle
zone che presentano problemi
strutturali e ritardi di sviluppo,
anche a contrasto dello
spopolamento
Giovani e competitività
Favorire l’accessibilità alla terra
Fattori di criticità nell’acquisto dei terreni (beneficiari Misura 112)
Presenza di una complessità di
fattori che intervengono nel
mercato fondiario e solo in parte
ascrivibili al “prezzo” (12%),
mentre in una situazione di
similare emerge la “scarsa
disponibilità nel ricevere un
finanziamento” (25%), così come
nella “scarsa disponibilità di
terreni nella zona di interesse”
(25%)
Giovani e competitività
I Giovani che hanno già un’attività di impresa
L’età del conduttore delle aziende beneficiarie della Misura 121 singola rispetto al
complesso delle aziende agricole rilevate ISTAT 2010
Oltre il 30% dei beneficiari
della Misura 121 sono giovani
La Misura 121, attuata in
maniera singola risulta
complementare alla 121 nel
pacchetto, dove la Misura 112
assume il ruolo di incentivo
allo “start up” delle imprese
mentre la Misura 121,
continuano a supportare le
esigenze di investimento delle
imprese anche dopo il primo
periodo di insediamento
Giovani e competitività
Innovazione come elemento di competitività
L’innovazione nelle aziende «saldate» nel 2012 sulla Misura 121
Ben l’83% delle imprese
aderenti al Pacchetto giovani
che risultano innovative
rispetto al 60% delle imprese
fuori dal Pacchetto
In termini assoluti delle 62
aziende agricole innovative
saldate nel 2012, 25 sono
state finanziate all’interno del
Pacchetto giovani e 37 fuori
dal Pacchetto
Giovani e competitività
Innovazione come elemento di competitività
Ripartizione per settore delle aziende innovative e non innovative, beneficiarie
della Misura 121 che hanno completato gli investimenti nel 2012
A livello settoriale
l’innovazione trova una
maggiore applicazione nelle
aziende vitivinicole e nelle
aziende miste
Giovani e competitività
Principali raccomandazioni e primi elementi di riflessione per il PSR 2014-2020
Agevolare il mercato degli affitti in maniera che questo non possa
costituire un freno allo sviluppo
Incentivare l’adesione dei giovani anche nelle Misure non dedicate
Favorire l’attivazione di iniziative sinergiche e a valere su altri
Fondi (ad esempio il FSE) rivolti all’avvio di impresa e alla creazione
di nuova occupazione
Favorire le progettualità maggiormente innovative sia in ottica di
filiera che mediante l’incentivazione di progettualità mirate
GRAZIE