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VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI-ONLUS TENUTASI A TIRRENIA IL GIORNO 19 MARZO 2005 Il giorno 19 Marzo 2005 presso il Centro Studi e Riabilitazione “G. Fucà”, Via delle Orchidee, 44 Tirrenia, giusta convocazione in data 22/02/05 prot. n. 4193 si riunisce il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi. Sono presenti: Tommaso Daniele Presidente Nazionale Luigi Ballardini Pres.Cons.Reg.le Emilia Romagna Francesco Busetti Lombardia Lucio Carassale Liguria Luca Casella Valle d’Aosta Rodolfo Cattani Consigliere Ferdinando Ceccato Pres. Cons.Reg.le Trentino A.A. Marco Condidorio Molise Michele Corcio Consigliere Tommaso Di Gesaro Santino Di Marcantonio Pres.Cons.Reg.le Abruzzo Leonardo Di Stefano Consigliere

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VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE

DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI-ONLUS TENUTASI A

TIRRENIA IL GIORNO 19 MARZO 2005

Il giorno 19 Marzo 2005 presso il Centro Studi e Riabilitazione “G. Fucà”, Via

delle Orchidee, 44 Tirrenia, giusta convocazione in data 22/02/05 prot. n. 4193

si riunisce il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi.

Sono presenti:

Tommaso Daniele Presidente Nazionale

Luigi Ballardini Pres.Cons.Reg.le Emilia Romagna

Francesco Busetti “ Lombardia

Lucio Carassale “ Liguria

Luca Casella “ Valle d’Aosta

Rodolfo Cattani Consigliere

Ferdinando Ceccato Pres. Cons.Reg.le Trentino A.A.

Marco Condidorio “ Molise

Michele Corcio Consigliere

Tommaso Di Gesaro “

Santino Di Marcantonio Pres.Cons.Reg.le Abruzzo

Leonardo Di Stefano Consigliere

Luigi Gelmini Pres.Cons. Reg.le Veneto

Aldo Grassini “ Marche

Ferruccio Gumirato Consigliere

Marcello Iometti “

Giovanni Loche “

Gaetano Minincleri “

Angelo Mombelli Consigliere

Carlo Monti Pres.Cons.Reg.le Toscana

Silvano Pagura “ Friuli V.G.

Luciano Paschetta Consigliere

Luciana Pericci “

Giuseppe Piroddi Pres.Cons.Reg.le Sardegna

Pietro Piscitelli “ Campania

Paolo Recce Consigliere

Vito Romagno “

Salvatore Romano “

Mario Sartorelli Pres.Cons.Reg.le Lazio

Giuseppe Scaccia Vice Pres.Cons.Reg.le Sicilia

Francesco Schiavone “ Basilicata

Giuseppe Simone " Puglia

Stefano Sportelli Consigliere

Domenico Sinicropi Pres.Cons.Reg.le Calabria

Gemma Tiboldo “ Piemonte

Enzo Tioli Consigliere

Emilio Vantaggi Pres.Cons.Reg.le Umbria

Vitantonio Zito Consigliere

Assenti giustificati: Vanda Dignani, Giuseppe Terranova, Benito Spadini.

Partecipa il Segretario Generale dr. Orlando Paladino.

Assiste ai lavori la dr.ssa Caterina Di Cresce, Vice Segretario Generale.

Presenziano alla riunione: la sig.ra Tiziana Santoro dell’Ufficio Segreteria e il

dr. Carmine Silano, Capo Servizio Amministrazione, Organizzazione Generale

e Personale.

Il Presidente, constatata la regolarità della convocazione e della riunione

dichiara aperta la seduta alle ore 9,20 per trattare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

1. Approvazione del verbale della seduta precedente.

2. Comunicazioni del Presidente.

3. Relazione morale 2004.

4. Conto consuntivo esercizio finanziario anno 2004.

5. Statuto Sociale: proposte di modifica.

6. Regolamento Generale: proposte di modifica.

7. Regolamento Gestione Finanziaria: proposta di modifica art. 20.

8. XXI Congresso Nazionale dell'UIC: individuazione del tema congressuale.

9. Regolamento attuativo della legge 69/2000: ipotesi di una manifestazione di

protesta.

10. Convegno Nazionale: "Il servizio di assistenza scolastica dei minorati della

vista nel nuovo ordinamento".

11. Centro polifunzionale per la riabilitazione e l'integrazione sociale dei ciechi

pluriminorati: comunicazioni del Presidente.

12. Giornata nazionale del cane guida: proposta della Direzione Nazionale.

13. Banche dati regionali: stato dell'arte.

14. Nuovi profili professionali: proposte del gruppo di lavoro.

15. Proposte di conferimento della qualifica di socio onorario.

16. Ratifica di delibere d'urgenza assunte dalla Direzione Nazionale.

17. Varie ed eventuali.

18. Question Time.

1) Approvazione verbale della seduta precedente

Il verbale della riunione del 13/11/04 già noto ai componenti perché ricevuto in

registrazione, viene approvato all’unanimità.

2) Comunicazioni del Presidente

Il Consiglio Nazionale preliminarmente, dedica un applauso di auguri al

consigliere nazionale Spadini, ancora assente per precarie condizioni di salute.

Esprime cordoglio per la scomparsa dell’ultima figlia di Aurelio Nicolodi,

delegando il Presidente Nazionale ad inviare un telegramma di condoglianze.

Il Consiglio si complimenta, infine, con il rappresentante dei giovani, Tortini, il

quale ha completato gli studi in materia legale.

Il Presidente, di seguito, comunica quanto segue:

- Circa il disegno di legge 3138 A.S. relativo a modifiche della L. 113/85

concernente l’assunzione obbligatoria e l’inquadramento dei centralinisti

telefonici ciechi, è stato assegnato alla Commissione Lavoro.

- Circa la proposta di legge 5198 A.C., relativa al Contributo straordinario

all’Unione Italiana Ciechi per il realizzando Centro per Pluriminorati, a

seguito di parere negativo espresso dalla Commissione Affari Costituzionali

poiché la materia dell’assistenza (ex Titolo V Costituzione) è di esclusiva

competenza delle Regioni, è stato presentato il seguente emendamento:

“Contributo straordinario alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro

Ciechi per la realizzazione di un Centro polifunzionale sperimentale di alta

specializzazione per la ricerca mirata all'integrazione sociale e scolastica dei

ciechi pluriminorati.

Art. 1

1) Alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi, ente pubblico

Nazionale di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 419, é concesso

un contributo di 2.500.000 euro per ciascuno degli anni 2005, 2006, e 2007,

finalizzato alla realizzazione di un Centro polifunzionale sperimentale di

alta specializzazione per la ricerca mirata alla integrazione sociale e

scolastica dei ciechi pluriminorati.

2) Il coordinamento delle attività svolte dal Centro di cui al comma 1 é

affidato ad un Comitato composto da cinque membri, di cui uno designato

dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, uno dall'Unione

Italiana dei Ciechi - ONLUS, due dalle associazioni delle persone disabili

indicati, rispettivamente, dalla Federazione tra le associazioni nazionali dei

disabili (FAND) e dalla Federazione Italiana per il superamento

dell'handicap (FISH) ed uno dalla Conferenza Stato-Regioni.

Dall'istituzione e dal funzionamento del Comitato non devono derivare

nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 2

1) All'onere derivante dall'attuazione del comma 1, dell'articolo 1, pari a

2.500.000 euro per ciascuno degli anni 2005, 2006, e 2007, si provvede

mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del

bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di

conto capitale “Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero

dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente

utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

2) Il Ministero dell'Economia e delle Finanze é autorizzato a provvedere,

con propri decreti, alle occorrenti variazioni di bilancio.”.

- Circa la proposta di legge 5121 di attribuzione alle associazioni “storiche”

delle funzioni di patronato, ha incontrato l’on.le Bondi per sollecitarne

l’approvazione.

- E’ stata emanata la circolare del Ministero del Lavoro, predisposta in

collaborazione con l’Unione, sull’abilitazione alla funzione di centralinista

telefonico non vedente e l’acquisizione delle qualifiche professionali.

- E’ stata ottenuta la Sala Verde di Palazzo Chigi per lo svolgimento della

riunione del Consiglio Nazionale del 16/11/05.

- Circa la p.d.l. di aumento del contributo I.RI.FO.R.-I.E.R.FO.P.; la p.d.l.

sulla non discriminazione e quella sui cani-guida, per ora sono in sospeso,

vista l’attività svolta dall’Unione per le altre leggi in itinere.

- Circa il Consiglio Nazionale della Disabilità, è stato concordato che

parteciperà all’EDF un rappresentante per ognuno dei due Consigli Nazionali

attualmente esistenti.

- Il Direttivo EBU è in vigore da più di un anno con una organizzazione più

snella, ma con un funzionamento non proprio ottimale.

- Ha partecipato al Consiglio d’Europa come rappresentante dell’EBU: le

ONG hanno presentato un documento per chiedere maggiore attenzione,

finanziamenti e, soprattutto, più spazio negli ordinamenti dei singoli Paesi ai

valori del Consiglio d’Europa stesso (pace, democrazia, non discriminazione,

ecc.).

- E’ stato creato il Premio EBU, dal titolo “European Equality Vision Award”:

approvato il logo, che sarà quello dell’EBU, e la medaglia, su cui sarà iscritto

il nome del Premio e il logo e, sul retro, il nome del vincitore. Altro Premio è

stato istituito per ex dirigenti che hanno conseguito meriti con le loro attività.

- La FAND continua l’attività ma non sempre coincidente con le intenzioni

dell’U.I.C..

Il Consiglio Nazionale prende atto delle comunicazioni del Presidente.

3) Relazione Morale 2004

Di seguito, viene data lettura delle conclusioni alla Relazione Morale 2004, già

nota ai componenti, perché ricevuta in registrazione.

Si apre il dibattito sui punti 2) e 3) all’ordine del giorno:

Monti – ritiene la Relazione Morale, come sempre, ampia ed esaustiva dei

problemi e delle difficoltà dell’associazione, in una prospettiva di grande

chiarezza ed apertura. I risultati acquisiti e quelli in itinere rappresentano l’esito

di un grande impegno; esistono, comunque, ostacoli più o meno immediati, che

richiedono soluzioni strategicamente forti e condivisione all’interno per

rafforzarsi verso l’esterno. Si sofferma su alcuni aspetti della Relazione da

potenziare.

Piroddi – approva la Relazione, puntuale e lineare nel presentare l’attività

dell’Unione nei vari settori. Segnala le avversità di altre associazioni all’attività

dell’Unione, che auspica rimanga sempre compatta, anche per difesa. Analizza

le iniziative relative all’istruzione e ai pluriminorati. Chiede di attivarsi per

aumentare il numero dei soci e la partecipazione dei giovani.

Presidente Nazionale – lancia un appello ai Presidenti Regionali per fare

oggetto di discussione dei Consigli Regionali l’esigenza segnalata di aumento

dei soci.

Carassale – esprime soddisfazione per la Relazione Morale e per la candidatura

del Presidente Nazionale al prossimo Congresso Nazionale. Apprezza, nella

Relazione, il riconoscimento del lavoro di tutti per la realizzazione degli

obiettivi dell’Unione, che vanno divulgati, il più possibile, all’esterno.

Manifesta la propria intenzione di non ricandidarsi e ringrazia il Consiglio

Nazionale per il lavoro svolto insieme.

Corcio – ritiene la Relazione di ampio respiro, con richieste meno categoriali e

più riflettente l’immersione dei soci nella società. Ravvisa una azione ed una

organizzazione efficace in ogni realtà, a differenza di altre associazioni di

categoria. Si sofferma sulla comunicazione e sul Club Italiano del Braille, di cui

è Presidente, e sulla ipovisione. Illustra in breve anche le attività e la

partecipazione dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità agli

obiettivi dell’Unione, e in particolare la creazione di un Polo Nazionale per la

Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva.

Presidente - sollecita attenzione dei dirigenti associativi sul Club del Braille e

fornisce chiarimenti sul Polo Nazionale citato nell’intervento precedente.

Condidorio – ritiene che la Relazione debba arrivare al socio qualsiasi, nel

quale si immedesima per arrivare alla conclusione che l’Unione è indispensabile

per l’estrinsecazione della personalità e per il dialogo con l’esterno. Chiede

sostegno per un rinnovamento di idee e di materiale umano.

Presidente – condivide l’auspicio della sempre maggiore scoperta dei soci.

Pagura – approva la Relazione e si sofferma sulla L. 138/01, che potrebbe

incrementare notevolmente il numero dei soci, ove venga accolta la modifica

statutaria di allargamento agli ipovedenti. Informa, in qualità di Presidente della

Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, che è stato ottenuto

l’aumento del contributo statale grazie al decisivo intervento dell’Unione.

Grassini – approva la Relazione e informa di una Convenzione in itinere del

Consiglio Regionale UIC Marche con l’Associazione degli Editori Marchigiani.

Informa del Museo Tattile “Omero”, sempre in fervente attività.

Gelmini – apprezza la Relazione e si sofferma su alcuni argomenti e sulla realtà

del proprio territorio. Ritiene utile, sempre, un adeguato contributo finanziario

da parte della Sede Centrale verso le strutture periferiche.

Tiboldo – si complimenta con la Presidenza e la Direzione Nazionali per la

Relazione Morale e con l’associazione in generale perché gioisce ma non si

arresta. In particolare, si sofferma sull’istruzione e sul Libro Parlato. Comunica

la propria intenzione di non rinnovare la candidatura a Presidente Regionale.

Schiavone – si associa alle parole di apprezzamento espresse negli interventi

precedenti sulla Relazione Morale. Lamenta, per la propria Regione, la carenza

di soci. Informa di una Convenzione, con la Regione, del Centro Regionale di

Ipovisione.

Paschetta – apprezza il lavoro svolto per la Relazione Morale. Si sofferma sulla

differenza tra l’ottimismo della Relazione e il pessimismo emerso dalle

comunicazioni del Presidente. Ritiene che le grosse difficoltà, anche emergenti,

per esempio sui finanziamenti della L. 284/97, comportano una attività intensa

di difesa di quanto ottenuto e di rincorsa verso nuove conquiste. Si sofferma

sull’istruzione. Ringrazia la Presidente Provinciale UIC del Piemonte per

l’attività svolta nel ricoprire la carica associativa.

Presidente – effettua chiarimenti sull’intervento, in particolare sulla

applicazione della L. 284/97.

Di Gesaro – si complimenta per quanto Presidenza e Direzione hanno saputo

fare. Considera che l’Unione si muove in un’epoca difficile, con la carenza,

ormai risaputa, dei soci. Si sofferma sulla realtà siciliana, relativamente a tale

problematica e ad altri aspetti della Relazione Morale. Auspica, in particolare,

l’apertura ai giovani. Chiede di inserire alla p.d.l. di riforma della L. 113 una

ulteriore clausola relativa all’applicazione della legge circa l’effettiva

assunzione, con intervento del magistrato, in caso di mancanza della stessa.

Presidente – chiede a Di Gesaro di inviare l’ipotesi di emendamento con

apposita relazione per la modifica della L. 113. Fornisce chiarimenti e

suggerimenti sui punti segnalati nell’intervento.

Busetti – approva la Relazione Morale, molto positiva e informa che in

Lombardia si stanno avendo rapporti nuovi e costruttivi con la Regione, che

illustra nei dettagli. Si sofferma sui temi del lavoro, delle nuove professioni,

delle nuove tecnologie. Comunica l’intenzione di non ripresentare la propria

candidatura alla carica di Presidente Regionale.

Romano – interviene per informare che l’Unione sta partecipando ad un

Progetto Europeo che riguarda l’editoria elettronica. Informazioni precise

saranno inserite sul sito dell’Unione.

Ceccato – esprime apprezzamento per la Relazione Morale. Effettua

comunicazioni circa la situazione di Trento e i suoi associati, dove ottimo è il

rapporto con i politici e con il contesto sociale.

Simone – ritiene la Relazione Morale ottima per contenuti ed esposizione.

Auspica di trovare le modalità per evitare la fuga di soci dall’Unione, che ha la

potenzialità per ottenerla, usando il Centro Nazionale del Libro Parlato,

l’I.RI.FO.R. e gli Enti collegati.

Minincleri – si complimenta per la Relazione Morale. Si sofferma su due punti:

servizi resi dall’Unione e carenza di soci.

Presidente – conclude gli interventi, ringrazia per la profondità del dibattito e

del consenso generale espresso alla Presidenza e alla Direzione.

Deliberazione n. 1

Approvazione Relazione Morale 2004

Il Consiglio Nazionale

Preso atto

della Relazione Morale dell’anno 2004;

Udita la Relazione del Presidente Nazionale

Delibera

di approvare la Relazione Morale 2004 nel testo seguente:

ORGANIZZAZIONE

- Organizzazione

Nonostante la difficile congiuntura politico-economica delineatasi durante il

corso dell’anno, l’attività dell’Unione, da un punto di vista generale, è rimasta

caratterizzata dallo sforzo di impegnare le istituzioni ad utilizzare un approccio

di tipo realmente sociale in un’ottica tesa alla costruzione di una società

flessibile e adatta a tutti nell’ambito di una politica sociale per la disabilità

operata non solo da singoli enti, ma dall’intera compagine della pubblica

amministrazione.

I fattori di crisi che hanno caratterizzato lo scenario recente sono ampiamente

noti: la sempre crescente scarsità delle risorse economiche dovuta all’avvento

della globalizzazione e alla paura del terrorismo internazionale, paura che ha

frenato, e qualche volta fermato, la locomotiva dello sviluppo; i mutamenti

culturali che hanno visto affermarsi progressivamente le logiche del profitto

sino a considerare il denaro come fine e non come mezzo, con grave pregiudizio

della centralità dei valori dell’uomo e, infine, il vuoto della politica in buona

parte incapace di garantire ai cittadini una reale fruizione delle pari opportunità.

In tale ambito, l’obiettivo di coloro che, come l’Unione, operano a sostegno di

categorie a forte rischio di emarginazione è da sempre quello di conseguire

l’attuazione di un modello di sviluppo compatibile con la dimensione umana nel

quale, con l’applicazione del principio della “diversa partecipazione” sia

possibile coniugare mercato e stato sociale, efficienza economica e giustizia

sociale, garantendo nel futuro sviluppo normativo - a livello europeo così come

a livello nazionale - diritti fondamentali quali pari opportunità, inclusione

sociale, sviluppo compatibile, lotta alla discriminazione.

Da quanto premesso non può che risultare confermata l’esigenza di adeguare

sempre più e meglio le strutture associative alle necessità delle categorie

rappresentate e, pertanto, l’Unione ha continuato a profondere le sue risorse

organizzative nell’attuazione dello schema di nuovo modello associativo già

delineatosi negli anni precedenti. Di conseguenza, nel tentativo di garantire a

tutte le strutture territoriali le dotazioni basilari per fornire quella ampia gamma

di servizi di cui i minorati della vista hanno mostrato di avere continua

necessità, gli organismi direttivi dell’Unione hanno continuato l’opera di

potenziamento delle Sezioni Provinciali e dei Consigli Regionali, in modo da

poter fronteggiare capillarmente il decentramento politico-amministrativo in

atto, che ha comportato, e continuerà a comportare, un deciso trasferimento di

competenze e funzioni dal centro alla periferia, anche in materie che toccano da

vicino il mondo dell’handicap e, quindi, della minorazione visiva.

La metodologia adottata nello svolgimento di questo difficile progetto, dopo un

periodo di presentazione e di condivisione, ha previsto la fase della concreta

attuazione. Da questo punto di vista va considerato più che positivamente il

fatto che l’impegno profuso dall’intera dirigenza e dal personale dipendente sia

stato distribuito su tutto il territorio nazionale in modo equilibrato. Ciò

consentirà nel breve periodo di offrire ai non vedenti e agli ipovedenti italiani

uno standard uniforme di servizi, annullando così il gap che spesso si è

registrato tra differenti aree territoriali, adeguando l’azione associativa ai

bisogni e alle richieste emergenti e migliorando i livelli di comunicazione e

collaborazione con le istituzioni e con tutti quegli altri soggetti con cui l’Unione

Italiana dei Ciechi dialoga quotidianamente.

Per il conseguimento di tali obbiettivi si è rilevato decisivo il possesso di una

conoscenza realmente aggiornata della struttura dell’intero corpo associativo e

della sua configurazione organizzativa, che, come prima accennato, dovrà essere

interfacciabile con l’evoluzione della realtà socio-politica a livello locale. A tale

scopo, sono state svolte numerose indagini e rilevazioni per la creazione di una

banca dati completa ed aggiornata che consideri i seguenti punti salienti:

organico dirigenza,

organico dipendenti e collaboratori,

struttura del Consiglio Regionale,

strumenti ed attrezzature a disposizione,

situazione contabilie-amministrativa.

A questo proposito, va anche aggiunto che, nel corso dell’anno, è stato costituito

un apposito gruppo di lavoro con il compito di estrapolare da una ulteriore

indagine effettuata sulla realtà e sull’attività delle Sezioni Provinciali e dai

Consigli Regionali proposte conclusive più praticabili e meglio rispondenti

all’attuazione concreta del nuovo modello associativo prima descritto. Esse si

possono così riassumere:

utilizzare pienamente l’ausilio offerto dai consulenti in campo giuridico-

amministrativo, per fruire integralmente e con sistematicità di tutti i servizi

ed agevolazioni contemplati dall’ordinamento vigente in campo socio-

assistenziale: a tale scopo prevedere la creazione di un archivio sistematico

ad ogni livello di competenza per poter meglio utilizzare le opportunità

offerte nei vari settori economici e sociali su tutto il territorio;

rendere i locali delle strutture periferiche i più accoglienti possibile,

eliminando le barriere architettoniche, ove necessario, ed agevolando al

massimo gli incontri fra i soci per attività di vario genere;

coinvolgere con metodo la partecipazione degli enti pubblici e dei privati

nella progettazione ed erogazione di determinati servizi di interesse

generale ai cittadini, anche mediante accordi e convenzioni specifiche;

valorizzare le risorse umane e strumentali a disposizione, attribuendo alle

rappresentanze zonali compiti effettivi ed aiutandole nel reperimento delle

necessarie risorse;

dare la massima visibilità interna ed esterna della gestione delle attività e

dei servizi generali rivolti agli utenti;

realizzare i servizi generali a livello regionale in modo da evitare

duplicazioni con rischi concreti di dispersione di risorse umane, strumentali

ed economiche;

esercitare la funzione statutaria di coordinamento e di verifica a livello

regionale, per supportare le strutture provinciali nelle iniziative di carattere

generale ed in quelle programmate in comune; curare la socializzazione

degli esiti positivi ottenuti, in modo che tutte le aree territoriali possano

avvalersene;

intervenire con iniziative di formazione professionale ad ogni livello, al fine

di permettere ai soggetti interessati la conoscenza degli strumenti e delle

tecniche di gestione più idonei all’organizzazione di beni e servizi;

favorire la partecipazione soprattutto dei giovani e dei talenti emergenti,

rendendo più dinamica e diversificata la partecipazione degli associati ai

programmi ed alle decisioni;

promuovere frequenti campagne di informazione sul territorio per

sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni competenti ai problemi

della prevenzione della cecità, dell’integrazione scolastica, dell’inserimento

lavorativo e dell’assistenza, nonché per far conoscere i servizi offerti

dall’Unione;

motivare i potenziali utenti ciechi ed ipovedenti ad avvicinarsi all’Unione

Italiana dei Ciechi, costituendo un gruppo di soci che si incarichino di

informare i minorati della vista, nonché i loro familiari, sui servizi offerti,

sulle agevolazioni e quant’altro possa essere loro utile;

favorire la comunicazione e lo scambio di esperienze e la condivisione di

buone prassi fra le strutture periferiche anche a mezzo di incontri con

scansione semestrale ai quali partecipino insieme dirigenti e personale per

un proficuo scambio di esperienze;

collaborare con le istituzioni pubbliche e private impegnate nella ricerca,

per la soluzione di problemi connessi con la minorazione visiva, al fine di

fornire consulenze e suggerimenti idonei.

In tale quadro, il ruolo della Presidenza Nazionale è stato quello di fornire ogni

aiuto di tipo tecnico-organizzativo e, nei limiti del possibile, anche di stanziare

adeguati finanziamenti.

Inoltre, si è ampliata l’attività dell’apposito gruppo di coordinamento fra

l’Unione e gli enti da essa dipendenti o ad essa collegati, recentemente istituito

nell’intendimento di creare una sinergia fra le varie istituzioni che operano a

favore dei ciechi e degli ipovedenti su tutto il territorio nazionale a seconda

delle proprie specifiche competenze. Il gruppo comprende, infatti, oltre

ovviamente all’Unione, la Biblioteca per Ciechi “Regina Margherita”,

l’I.Ri.Fo.R., la Sezione Italiana dell’Agenzia per la Prevenzione della Cecità, la

Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, l’U.N.I.Vo.C. e l’Istituto per

Ciechi “F. Cavazza” di Bologna. Durante il corso dell’anno il gruppo ha esteso

le proprie attività ipotizzando la costituzione di gruppi corrispondenti anche a

livello regionale.

Le linee guida precedentemente elaborate hanno anche comportato la

progressiva realizzazione di alcuni modelli di riferimento per il funzionamento

delle sedi territoriali, basati su standard qualitativi minimi nella gestione dei

servizi da erogare ai soci e, più precisamente:

servizio di segreteria telefonica comprensivo di notiziario informativo per i

soci;

servizio di telefono amico, sia attivo che passivo;

iniziative sociali con costituzione di un gruppo di lavoro che si prenda carico

dell’organizzazione;

notiziario informativo provinciale (in tutti i formati richiesti) e,

eventualmente, regionale o infraregionale;

utilizzazione mirata del servizio di volontariato per accompagnamento e

ausilio ai servizi sezionali gestito con programma informatico;

modernizzazione dell’attrezzatura informatica e d’ufficio con

standardizzazione dei programmi informatici in uso (contabilità, Office,

collegamento Internet);

programma informatico per l’anagrafe dei soci al fine di unificare le varie

anagrafi sezionali;

introduzione di nuovi criteri di amministrazione delle risorse umane per la

gestione dei rapporti con l’utenza.

Per rafforzare ulteriormente il progetto di rinnovamento, la Presidenza

Nazionale ha deciso di continuare nella realizzazione di altre due importanti

iniziative di comunicazione già avviate negli scorsi anni: la rubrica “Parla con

l’Unione” e l’istituzione di una linea verde telefonica.

Entrambe le iniziative si sono prefisse lo scopo di allargare l’area del dialogo e

del confronto, in modo da rendere concreta una rappresentanza e una tutela

degli interessi materiali e morali dei ciechi nella maniera più rispondente

possibile ai bisogni reali.

Nel primo caso, si tratta di una rubrica audio on line consistente nella risposta in

diretta audio, da parte del Presidente Nazionale, o di altri dirigenti nazionali, a

domande formulate da chiunque attraverso una apposita maschera di

interrogazione presente sul sito web dell’Unione e ivi pubblicate con la relativa

risposta.

Nel secondo caso, è stato istituito un numero telefonico gratuito presso il quale

dal lunedì al venerdì è possibile richiedere informazioni di ogni tipo sulle

problematiche della cecità in genere e sui servizi e provvidenze a favore dei

minorati della vista

Durante lo scorso anno, in giorni determinati, il servizio ha anche fornito

assistenza telefonica in tema di informatica e di uso del computer e dei relativi

dispositivi tiflotecnici.

Nel periodo in questione il servizio ha smaltito un carico medio di 20 telefonate

giornaliere, sia di minorati della vista (anche non soci) che di familiari, con

quesiti concernenti soprattutto questioni previdenziali e lavorative, assistenziali

e su ausili tiflotecnici.

Per quanto concerne in particolare le nuove dotazioni di tipo informatico, va

rilevato che durante lo scorso anno il Ministero del Lavoro e delle Politiche

Sociali ha ammesso a parziale finanziamento un progetto presentato dalla

Presidenza Nazionale dell’Unione per la realizzazione di un sistema informativo

associativo, mirato in particolare alla formazione e alla comunicazione, basato

su di un complesso sistema di audioconferenza che consentirà di utilizzare tutte

le sedi associative per far luogo a corsi formativi, riunioni, etc.

Il progetto prevede, in un primo tempo, l’attivazione del sistema in via

sperimentale presso un numero limitato di strutture territoriali, per essere poi

esteso a tutte indiscriminatamente. A tale scopo, si è compiuto un monitoraggio

delle dotazioni informatiche su tutto il territorio nazionale, per consentire una

omogenea attivazione del progetto a beneficio di una migliore prestazione dei

servizi alla base associativa.

Peraltro, già fin dal primo momento sono state attivate modalità di connessione

telematica per lo svolgimento della maggioranza delle riunioni dei vari organi

associativi a livello centrale. Di conseguenza, nell’ottica della massima

trasparenza, i lavori della Direzione Nazionale e di tutte le Commissioni sono

stati resi di pubblico dominio attraverso l’inserimento della loro registrazione

sul sito dell’Unione in formati accessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.

Si conferma, altresì, che, presso gli uffici della Presidenza Nazionale, la

dotazione informatica e telematica ha avuto un costante incremento, potendo

contare attualmente su una rete, munita di due server primari, che collega più di

50 work stations dotate di computer di ultima generazione, sistema di antivirus

centralizzato e firewall di sicurezza.

La stessa sede è anche dotata di strumenti di comunicazione telematica (quali

forum e mailing list) destinati allo svolgimento delle attività associative a

distanza, nonché di un sito internet (in regola con la normativa AIPA in vigore),

che nel panorama nazionale ed internazionale appare un modello di

accessibilità, non solo per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive, ma

anche per tutti i portatori di handicap in generale.

Si rammenta, infine, che la Presidenza Nazionale è anche dotata di un

programma di archiviazione ottica di documenti cartacei che permette l’invio e

la ricezione della corrispondenza in formato elettronico, nonché la possibilità di

applicare le procedure per la firma digitale dei documenti, tenuto anche conto

dell’adozione da parte del Governo delle specifiche tecniche per la medesima

firma digitale e per la conservazione dei documenti (anche a valenza fiscale ed

istituzionale) in forma elettronica.

- Servizio Civile Volontario

Nel corso del 2004 ha assunto un sempre maggiore rilievo dal punto di vista

organizzativo la gestione dei volontari del servizio civile che, come è noto, ha

sostituito completamente il servizio degli obiettori di coscienza, figura

scomparsa con l’abolizione dell’obbligatorietà del servizio di leva.

In tale ambito la Presidenza Nazionale dell’Unione funge da polo di

coordinamento nazionale per tutte le attività e gli adempimenti connessi

all’impiego di volontari del servizio civile in ogni struttura territoriale .

L’importanza di tale servizio viene avvalorata dai seguenti dati di riferimento.

Nel corso dell’anno 2004 sono stati presentati all’Ufficio Nazionale per il

Servizio Civile 252 progetti per poter impiegare complessivamente 2.543

volontari.

Di tali progetti 103 (già approvati dall’U.N.S.C.) sono stati formulati per il

servizio di accompagnamento ai ciechi civili, ex art. 40 legge 289/2002, per un

impiego complessivo di 559 volontari;

Inoltre, a seguito della pubblicazione di tre bandi di selezione sono state avviate

al servizio 669 unità. Ulteriori 1.855 volontari saranno avviati nel corso del

primo semestre del 2005. Dei volontari già avviati 19 hanno rinunciato alla

prosecuzione del servizio.

Tutti i progetti, anche se redatti dalle strutture periferiche, sono stati controllati

prima del loro inoltro all’U.N.S.C. Analogo controllo è stato effettuato:

sulle graduatorie compilate a seguito delle selezioni e sui documenti

pervenuti a supporto delle stesse;

sulla documentazione pervenuta a seguito dell’immissione in servizio dei

volontari (provvedimenti di avvio e certificazione fiscale e pagamenti).

È da rilevare che la normativa concernente il servizio in argomento è stata

oggetto di continua revisione e aggiornamento, sia per quanto riguarda la

formulazione dei progetti che la gestione dei volontari.

Inoltre, come è noto, l’Unione, in base agli accordi di partenariato sottoscritti

con l’I.Ri.Fo.R, e l’U.N.I.Vo.C., gestisce, in qualità di ente capofila, tutti gli

adempimenti anche per conto di tali enti.

Notevole è stata, di conseguenza, la mole di corrispondenza (cartacea,

telefonica, elettronica) cui si è dovuto fare fronte per gestire i rapporti con le

strutture periferiche dell’Unione e con l’U.N.S.C.. Il notevole carico di lavoro

che tali attività hanno comportato è, infatti, ben rappresentato dai più di 1.200

movimenti di corrispondenza e dalle 25 circolari di istruzioni diramate a tutte

le sedi periferiche dell’Unione.

- Centro polifunzionale per ciechi pluriminorati

È ormai da molti anni che l’Unione sta impiegando molte delle sue energie

organizzative e finanziarie per l’attuazione di un progetto di pregnante rilevanza

sociale, sostenuto anche da adeguate iniziative legislative, che costituisce il

giusto coronamento dell’attività sfociata nell’approvazione della legge 284/97

che, si ricorda, detta norme per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione

visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati.

Come è noto, il settore nel quale viene ad operare questa legge è particolarmente

delicato, poiché, fatto del quale l’Unione Italiana Ciechi è da sempre stata

consapevole, in Italia, a differenza che nella quasi totalità dei Paesi dell’Unione

Europea, è praticamente inesistente un’attività pubblica di riabilitazione mirata

ai soggetti che presentino più minorazioni.

Quel poco che pur meritoriamente si fa è dovuto in prevalenza all’attività

spontanea di associazioni, organizzazioni ed enti “non profit”, ed è, pertanto, di

rilevante interesse generale che l’attività di tali entità venga rafforzata e mirata a

favore di quelle categorie che, per la presenza di minorazioni multiple, sono

destinate, nella quasi totalità dei casi, ad una pressoché completa emarginazione

dalla vita sociale in genere e lavorativa in particolare.

A questo proposito, va tenuta soprattutto presente la situazione dei minorati

visivi pluriminorati, la cui realtà numerica è in continuo e sensibile aumento,

fatto che imprime alla soluzione di questo problema un improrogabile carattere

di urgenza.

Purtroppo, i soggetti minorati della vista con ulteriori minorazioni aggiuntive

tuttora esauriscono e concludono la loro esperienza di vita scolastica senza che

per loro sia stato concepito e formulato un valido progetto di orientamento e di

integrazione nell’ambito della vita sociale: un progetto commisurato e

corrispondente alle loro particolari esigenze, aspirazioni e potenzialità.

In altre parole, la vita scolastica di questi soggetti risulta come una fase di

sviluppo e di apprendimento destinata fatalmente a rifluire in un ritorno

nell’ambiente familiare, denso di crescenti inquietudini e contraddizioni e

sostanzialmente privo di prospettive di miglioramento e di inserimento nella vita

sociale e produttiva.

Conseguentemente, l’Unione, avendo ben presente la necessità di affrontare

questo problema, attingendo alla creatività, alla competenza ed alle energie di

organismi adusi ad operare in tale settore (quali l’I.Ri.Fo.R., il Centro Nazionale

Tiflotecnico, il Centro Nazionale del Libro Parlato), si è attivata per la

progettazione di un centro di sperimentazione per le attività produttive ed

occupazionali per soggetti minorati della vista in età post-scolare che presentino

ulteriori minorazioni aggiuntive di natura sensoriale, motoria, intellettiva e

simbolico-relazionale, che potrà essere di stimolo per le autorità pubbliche

interessate.

Questo progetto di struttura residenziale intende utilizzare al meglio le

potenzialità e le irripetibili conoscenze scientifiche, professionali e formative

possedute dalle citate organizzazioni e, in particolare, si prefigge di raggiungere

le seguenti e principali finalità:

a) studiare ed evidenziare le possibilità produttive ed occupazionali dei soggetti

sopra indicati avendo cura di comunicare e diffondere le modalità operative

attraverso cui tali possibilità trovino una probabile attuazione;

b) studiare i possibili miglioramenti dell’esistenza quotidiana per i soggetti non

vedenti pluriminorati più gravi, vale a dire per coloro che presentino gravi

turbe e limitazioni della funzione simbolico-relazionale.

Il progetto prevede che i soggetti accolti dal centro siano divisi in quattro gruppi

distinti per tipologia e per finalità, in modo da garantire a ciascun soggetto

terapie di riabilitazione adatte e corrispondenti al tipo di minorazioni presentate,

nel modo seguente:

il primo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista

con ulteriori minorazioni sensoriali;

il secondo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista

con ulteriori minorazioni di natura motoria;

il terzo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista

che presentino limitazioni in misura medio-lieve della funzione intellettiva;

il quarto gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista

che presentino gravi turbe e limitazioni della vita simbolico-relazionale.

Attualmente, dopo il superamento di una serie di ostacoli di ordine burocratico

collegati al faticoso iter dell’approvazione del piano regolatore a livello

regionale che ha consentito di giungere alla definitiva acquisizione dell’area

disponibile per la realizzazione dell’iniziativa sita nell’area di Casal Lumbroso

presso Roma, è stato presentato il piano di lottizzazione al Comune, il quale si è

formalmente impegnato al suo accoglimento e sta predisponendo gli atti

necessari in base al nuovo piano regolatore prima rammentato.

I progettisti, grazie anche all’ausilio di due specifiche commissioni che hanno

collaborato con la Presidenza Nazionale, stanno ultimando la loro opera per la

migliore definizione delle caratteristiche della futura struttura ricettizia. Ciò fa

auspicare una sollecita realizzazione del progetto che, ponendosi come una

struttura all’avanguardia nel settore, ha come obiettivo primario la realizzazione

di un impianto distributivo flessibile che consenta allo stesso tempo la libertà di

organizzare lo svolgimento delle attività didattiche, di studio e di lavoro fra

insegnanti e allievi e la possibilità di adattare gli spazi al continuo aggiornarsi

delle tecnologie didattiche senza costose operazioni di trasformazione,

prevedendo delle aree di riserva per l’eventuale futura crescita ed espansione

delle singole parti, consentendo a ciascuna il mantenimento della propria

destinazione originale.

- Cinquantesimo anniversario della “Marcia del dolore”

Nel corso del 2004 è stato doverosamente celebrato uno degli eventi che

maggiormente hanno contraddistinto il cammino dei minorati della vista verso

una piena ed effettiva integrazione sociale.

Si tratta della storica “Marcia del dolore” che ha avuto luogo il 10 maggio

1954, quando un gruppo di ciechi, con il sostegno delle strutture dell’Unione

Italiana dei Ciechi e di un Comitato spontaneo costituitosi per l’occasione,

iniziò, a piedi, con lo stupore e l’ammirazione dell’intera opinione pubblica

nazionale, un cammino verso Roma. L’obiettivo era il conseguimento di una

pensione che riconoscesse, in termini economici, a norma dell’art. 38 della

Costituzione, i pesanti condizionamenti derivanti dalla cecità.

L’impressione suscitata dall’avvenimento fu enorme e, alla fine, il Parlamento

votò a stretta maggioranza la concessione del cosiddetto “assegno vitalizio” per

i ciechi civili in condizioni di bisogno. Fu un risultato di grande portata storica,

perché rappresentò la prima pietra nella costruzione dello stato sociale e perché

determinò nel Parlamento nuovi equilibri politici che non coincidevano con la

maggioranza da cui esso era all’epoca sostenuto.

Data l’importanza dell’evento, l’Unione ha deciso di bandire un concorso,

aperto a tutti, volto a premiare i compositori di un saggio per illustrare il

significato e il valore emblematico della “Marcia del dolore”, mettendo in palio

una somma di 2.500 euro destinata al vincitore e sostenendo le spese di

pubblicazione degli altri saggi classificatisi al secondo e al terzo posto.

Inoltre, in una cerimonia pubblica tenutasi alla presenza delle massime autorità

è stato conferito un riconoscimento a coloro che parteciparono alla storica

marcia.

Si è provveduto anche a raccogliere il maggior numero possibile di documenti e

di fotografie sull’avvenimento per costituire un volume commemorativo.

- Agenzia Italiana per il Rilancio degli Studi Musicali

Nel 2004 l’Unione Italiana dei Ciechi, la Federazione Nazionale delle Istituzioni

pro Ciechi, la Biblioteca Italiana per Ciechi, l’Agenzia Nazionale per la

prevenzione della cecità, l’I.Ri.Fo.R, l’Un.I.Vo.C., l’Istituto “Francesco

Cavazza” hanno dato vita alla Agenzia Italiana per il Rilancio degli Studi

Musicali (AG.Ri.Mus.).

Scopo precipuo dell’Agenzia è quello di rilanciare la migliore tradizione nel

campo degli studi musicali, ispirando la propria azione ai seguenti principi:

valorizzare le esperienze migliori degli ultimi anni;

valorizzare le risorse e le competenze delle istituzioni che l’hanno fondata,

sia nel campo specifico della musica, sia nei campi affini della

sensibilizzazione, della formazione ed aggiornamento degli insegnanti, sia

nell’uso delle tecnologie al servizio degli studi musicali.

Primo obiettivo dell’azione dell’Agenzia è stato monitorare la situazione

esistente, rispetto ai giovani che ora studiano musica e rispetto a coloro che

avrebbero interesse e capacità ma che non ne hanno le opportunità.

Gli enti fondatori, infatti, sono convinti che, in materia di pari opportunità, gli

studi musicali costituiscono un esempio di vera e propria discriminazione per i

giovani ciechi ed ipovedenti, ai quali mancano insegnanti preparati, proprio in

una disciplina nella quale potrebbero ottenere concreti risultati scolastici e

professionali.

Tale problema sarà, quindi, affrontato partendo dalla sensibilizzazione della

scuola, dalla formazione ed aggiornamento degli insegnanti e dal reclutamento e

dalla formazione di tutors per i giovani che studiano in conservatori o licei

musicali.

Tutto ciò operando in sinergia di intenti e di azione con tutte le strutture

periferiche associative che conoscono la realtà locale e che hanno credito presso

le istituzioni locali per operare gli opportuni interventi.

- Costituzione gruppo di ricerca informatica

In attuazione delle linee programmatiche, nel corso del 2004 è stata anche

promossa la costituzione di un gruppo di lavoro scientifico per lo studio delle

problematiche connesse all’uso dell’informatica da parte dei minorati della vista

e per la realizzazione di nuove tecnologie assistite. L’Unione, allo scopo, ha

chiesto la collaborazione dell’I.Ri.Fo.R., che ha dato corso agli adempimenti

esecutivi.

Il gruppo che vede la partecipazione di esperti e ricercatori di livello

universitario ha già individuato alcune aeree di ricerca, fra le quali si

rammentano:

tavoletta programmabile, quale strumento per l’utilizzo di diverse modalità

sensoriali nell’apprendimento di strutture e procedure;

carico mentale e tecnologie informatiche: studio di parametri

psicofisiologici e cognitivi relativi all’uso di tecnologie informatiche, con

riferimento alla usabilità ed accessibilità;

gestione di questionari in rete: studio di modalità interattive che consentano

il monitoraggio on-line della qualità dei servizi e della qualità della vita dei

minorati della vista, anche in relazione alle linee guida dettate in materia

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;

creazione e gestione di software assistito per la formazione a distanza;

creazione di software gestionali per la ricerca ed altri usi, totalmente usabile

ed accessibile.

- Raid in pedalò

Nel corso del 2004 è stata anche organizzata la IV edizione del Raid in pedalò,

intitolato, nell’occasione, “Insieme tra mare e pineta dell’Alta Toscana”.

L’iniziativa, organizzata con il contributo delle strutture U.I.C. della Toscana,

insieme alla Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione

della Cecità, la Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”, la

Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e l’I.Ri.Fo.R., si è svolta dal

26 al 31 luglio lungo le coste toscane da Marina di Carrara a Tirrenia.

Accompagnato da una ricca programmazione di iniziative culturali e turistiche,

il Raid ha fornito un’ennesima dimostrazione delle grandi capacità e possibilità

dei minorati della vista in tutti i settori di attività della società, siano essi ludici,

sportivi, lavorativi o di studio, intendendo nel contempo riaffermare, nell’anno

europeo dell’educazione attraverso lo sport, il diritto dei minorati della vista a

svolgere appropriate attività fisiche, con pari opportunità pur nella loro

specificità.

- Raid ciclistico

Nel corso degli anni un altro appuntamento fisso, di svago ma anche di impegno

e di richiamo sul mondo dei non vedenti, è stato rappresentato dalle varie

edizioni del Raid Ciclistico in tandem, organizzato dall’Unione in

collaborazione con la Federazione Italiana Sport Disabili (F.I.S.D.) – Settore

Ciechi Sportivi.

Nel 2004 la XV edizione della manifestazione è stata organizzata in

collaborazione con le strutture territoriali della Sicilia ed è partita da Messina il

28 maggio, per concludersi a Palermo il successivo 3 giugno, dopo aver toccato

nel suo itinerario tutte le province della regione.

La manifestazione è stata sempre seguita da vicino da molte televisioni locali e

gli amministratori delle località interessate, con la loro partecipazione, hanno

mostrato interesse ed evidenziato molta sensibilità per i problemi dei non

vedenti, assumendosi numerosi impegni a favore di iniziative di integrazione

sociale. Nel contempo si è voluto far pervenire un forte messaggio alle famiglie

e al mondo della scuola, affinché considerino l’attività fisico-sportiva un

indispensabile mezzo di educazione per i minorati della vista.

La manifestazione ha sempre beneficiato di una amplissima ed affettuosa

cornice di pubblico lungo tutti gli itinerari volta a volta seguiti.

- Premio Braille

Come già avvenuto nelle precedenti edizioni, anche nel 2004 la consegna del

Premio Braille ha significato un fondamentale appuntamento per l’Unione

mediante il quale, nel ricordo dell’inventore dell’alfabeto tattile, si è voluto

testimoniare, come da tradizione, un segno di stima e gratitudine a uomini di

stato o personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che con la loro

opera si sono distinti per la loro azione a favore dei portatori di handicap in

generale e dei minorati della vista in particolare.

La X edizione del Premio è stata celebrata a Roma, presso la Sala 700

dell’Auditorium Parco della Musica, il giorno 26 ottobre, con una

manifestazione, ripresa dalla RAI, che ha visto l’esibizione dell’orchestra

“Roma Sinfonietta” ed è stata anche seguita in diretta internet sul sito

dell’Unione.

Nel 2004 i premi sono stati assegnati all’on.le Walter Veltroni (Sindaco di

Roma), al Sen. Antonio Azzollini (Presidente Commissione Bilancio - Senato

della Repubblica), al Sen. Ivo Tarolli (componente Commissione Bilancio –

Senato della Repubblica), a Radio RAI e a Carmen Lasorella (giornalista

televisiva).

Da notare, al riguardo, che il prof. Girolamo Sirchia, che nel corso della

precedente cerimonia di conferimento non aveva potuto ritirare il premio per

impegni di governo a carattere internazionale, ha accolto la richiesta

dell’Unione di ricevere il premio nella sede della Presidenza Nazionale. La

consegna è avvenuta il 3 marzo, alla presenza dell’intera Direzione Nazionale e

di tutti i dipendenti e collaboratori della sede centrale.

Nell’occasione sono state prospettate al Ministro tematiche di grande rilievo

concernenti soprattutto: il riconoscimento delle figure professionali per i ciechi

e gli ipovedenti, l’attuazione della legge 3.4.2001, n. 138 recante norme sulla

classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e l’aggiornamento ed

attuazione del nomenclatore tariffario.

Il prof. Sirchia ha fornito assicurazioni molto puntuali che, come si vedrà nel

prosieguo della relazione, hanno trovato piena realizzazione in alcuni importanti

provvedimenti emanati dal dicastero della Salute.

- XLVI Giornata Nazionale del Cieco

Anche nel 2004, è stata celebrata la Giornata Nazionale del Cieco, giunta ormai

alla sua 46° edizione.

Come di consueto si è trattato di una occasione di grande importanza che ha

consentito di riflettere sull’attività svolta e di fare progetti per il futuro.

Anche per la base associativa, la celebrazione di questa festa ha rivestito un

valore del tutto particolare, perché ha consentito la realizzazione di occasioni di

incontro e di discussione dei problemi che riguardano l’intera categoria.

Tutte le strutture territoriali U.I.C. si sono impegnate affinché gli eventi

ricevessero la più ampia risonanza mediatica possibile, in modo da raggiungere

l’opinione pubblica ed anche i politici e gli amministratori locali.

- Convegni e iniziative varie

Fra le varie iniziative di studio organizzate nel corso del 2004 dall’Unione

particolare importanza e risalto hanno avuto le seguenti.

A settembre si è tenuto un importante Convegno Nazionale sul tema “La

formazione professionale, le nuove prospettive occupazionali dei minorati della

vista e il ruolo dell’informatica per la loro realizzazione” L’iniziativa è stata

organizzata direttamente dalla Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei

Ciechi in collaborazione con il Consiglio Regionale U.I.C. d’Abruzzo e la

Giunta Regionale Abruzzo e si è svolta a Giulianova Lido nei giorni 17 - 18

settembre 2004. L’incontro ha visto interventi di grande rilievo tecnico che

hanno permesso di affrontare in profondità le complesse problematiche

connesse con gli sviluppi professionali per i lavoratori minorati della vista.

Successivamente, nel mese di ottobre, si è svolto presso la Certosa di Pavia un

Convegno Nazionale sul tema “Prevenzione e riabilitazione delle malattie della

vista”, organizzato dalla Sezione Provinciale U.I.C. di Pavia, in collaborazione

con la Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Pavia - I.R.C.C.S.

Policlinico San Matteo, il Centro di Neuroftalmologia - Dipartimento di Clinica

Neurologica e Psichiatrica dell’Età Evolutiva - I.R.C.C.S. Istituto Neurologico

“Casimiro Mondino” di Pavia e il Centro di Riabilitazione Visiva - I.R.C.C.S.

Fondazione “Salvatore Maugeri” di Pavia, con il patrocinio, fra gli altri, della

Presidenza Nazionale e del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C., della

Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità e

della Regione Lombardia.

Fra le altre iniziative va segnalato che nel corso dell’anno è stata prodotta una

agenda promozionale contenente, fra l’altro, una sintetica storia dell’Unione

comprensiva di una descrizione dei principali sevizi resi dall’associazione e

dalle strutture da essa dipendenti e ad essa collegate. L’agenda, che è stata

distribuita a membri del Parlamento, nonché ad uomini politici e funzionari

pubblici anche a livello locale, ha incontrato il favore dei destinatari che non

hanno mancato di rilevare il proprio compiacimento per l’iniziativa.

- Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND)

Nel corso del mese di febbraio del 2004 la FAND – Federazione tra le

Associazioni Nazionali dei Disabili, che riunisce le associazioni storiche

maggiormente rappresentative a livello nazionale delle varie categorie di

portatori di handicap, compresa ovviamente anche l’Unione – ha proceduto al

rinnovo triennale delle cariche, come previsto dallo statuto.

In tale occasione è stato eletto nuovo Presidente della FAND Piero Mercandelli,

presidente dell’ANMIL, mentre, il Prof. Daniele, Presidente dell’Unione, è stato

nominato presidente onorario.

Da tale evento è conseguito il passaggio di competenze amministrative all’ente

che attualmente esprime il presidente e che avrà il compito di impostare

l’attività del prossimo triennio, sempre nella convinzione che sia necessaria una

gestione unitaria e collegiale delle problematiche legate al mondo della

disabilità.

Nel corso del 2004 la Federazione ha, pertanto, continuato ad imperniare la

propria attività sul conseguimento di alcuni importanti obiettivi, contenuti in un

cospicuo pacchetto rivendicativo, che di seguito si sintetizzano:

esercitare una continua opera di pressione sui massimi rappresentanti del

Ministero del Welfare, al fine di migliorare le normative in tema di

assistenza sociale;

intensificare l’azione volta all’approvazione dei disegni di legge che

prevedono l’attribuzione alle associazioni di disabili di cui al D.P.R.

24.7.1977, n. 616 che costituiscono la FAND delle funzioni di patronato a

favore dei disabili (ex lege 30.3.2001, n. 152), di cui si riferisce anche nella

sezione della presente relazione dedicata ai rapporti parlamentari;

esercitare ogni possibile azione per ottenere un adeguamento, sia pure

graduale, delle provvidenze economiche a favore di tutte le categorie di

disabili rappresentate, siano esse pensioni o indennità;

prevedere un congruo aumento del contributo di funzionamento alle

Associazioni di Promozione Sociale (legge 15.11.1998, n. 438) il cui

importo è rimasto invariato da circa un decennio;

impegnarsi, nei tempi e con la gradualità necessari, a risolvere il problema

del riconoscimento del carattere risarcitorio delle provvidenze degli invalidi

per servizio e del lavoro;

promuovere correttivi alla norma contenuta nell’art. 14 del decreto

legislativo 10 settembre 2003, n. 276, in modo da limitare la sostituzione,

con commesse alle cooperative sociali, di posti di lavoro riservati ai disabili,

avviando, nel contempo, una capillare azione di monitoraggio sugli esiti

determinati dalla sua applicazione, in relazione all’inserimento lavorativo

delle persone con disabilità, impegnandosi ad una eventuale revisione nel

caso di effetti negativi;

sollecitare l’approvazione del disegno di legge sulla non discriminazione

(cfr. infra nei rapporti parlamentari).

- Assemblea nazionale dei quadri dirigenti

Ormai elevata al rango di organo statutario, l’Assemblea nazionale dei quadri

dirigenti ha ampliato il momento partecipativo di tutte le strutture, al punto da

costituire un imprescindibile punto di riferimento per la discussione delle

tematiche associative di maggiore rilevanza e per ampliare la partecipazione

democratica all’attività associativa, riuscendo ad evidenziare la ricchezza delle

realtà regionali nell’ambito del più ampio decentramento amministrativo in

corso nelle pubbliche amministrazioni che coinvolge da vicino anche il mondo

dei non vedenti.

Tali incontri, dimostratisi ormai sempre più un momento essenziale della vita

associativa come anello di congiunzione tra la dirigenza nazionale e quella

sezionale, hanno svolto un importante ruolo di confronto e di impulso nello

sforzo organizzativo compiuto dall’Unione per adeguare i propri standard

operativi alle nuove esigenze dei minorati della vista ed alla realtà politico-

sociale in continua evoluzione.

In essi sono state affrontate tematiche importanti che toccano da vicino il

presente ed il futuro dei non vedenti italiani, tematiche che hanno un respiro

nazionale e coinvolgono l’intero corpo associativo, impegnato a tutti i livelli

nella soddisfazione dei bisogni dei ciechi e degli ipovedenti del proprio

territorio.

Va segnalato che, anche nel corso del 2004, si è fatto ricorso al metodo della

riunione on-line, utilizzando gli spazi messi a disposizione della rubrica “Parla

con l’Unione” già descritta in precedenza.

In sintesi, si può dire che i temi trattati ed analizzati approfonditamente sono

stati i seguenti:

impegno organizzativo e orizzonte politico delle attività dell’Unione in

riferimento alle linee programmatiche approvate dal XX Congresso Nazionale;

verifica dell’applicazione del programma di rinnovo associativo;

il rapporto con i giovani, con gli ipovedenti, con i genitori, con i soci, con i

volontari, con le istituzioni;

campagna di reperimento soci;

utilizzazione dei volontari e degli obiettori di coscienza;

attività promozionali e campagne e modalità di reperimento fondi;

rubrica “Parla con l’Unione”;

rubrica “Le mani che leggono”;

metodiche di aggiornamento del personale;

attività di public relations a livello provinciale e regionale e ipotesi di

creazione di una rete di addetti alla comunicazione interna ed esterna;

funzionamento del Centro di Documentazione Giuridica “Gianni Fucà”;

istituzione di una banca dati associativa;

iniziative per l’attuazione della circolare del Ministero della Salute in

materia di riabilitazione;

Centro per il recupero sociale dei ciechi pluriminorati;

divisione delle responsabilità a livello locale: gruppi di lavoro e rete dei

referenti comunali e rappresentanti zonali.

In linea di massima, l’Assemblea ha ribadito la necessità di adeguare l’assetto

organizzativo alle esigenze dei tempi, che richiedono maggiore efficienza

amministrativa, modalità nuove di comunicazione e capacità di aggiornamento

continuo, in modo da soddisfare il bisogno di nuove forme educative,

lavorative, riabilitative e assistenziali in una società che ha allargato i propri

orizzonti ed affinato le proprie tecniche, cercando anche di conciliare

l’ispirazione generale e le esigenze di autonomia locali.

- Attività degli organi nazionali

Nel corso del 2004 la Direzione Nazionale si è riunita 12 volte, adottando 360

deliberazioni. Nello stesso lasso di tempo il Consiglio Nazionale si è riunito 2

volte, adottando 8 deliberazioni.

Nello stesso anno è stata smaltita una corrispondenza superiore alle 30.000

unità, mentre il servizio amministrazione ha registrato un totale di 26.961

movimenti.

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE GIURIDICA

“GIANNI FUCÀ”

Anche nel corso del 2004, il Centro Nazionale di Consulenza e Documentazione

Giuridica sull’Handicap Visivo “Gianni Fucà” ha svolto per tutte le strutture

associative e per i singoli soci la consolidata attività di documentazione e

consulenza, confermandosi un vero punto di riferimento, oltre che all’interno

dell’Unione, anche per amministrazioni pubbliche quali Asl, tribunali, scuole ed

enti locali.

Si rammenta che nel recente passato il Centro ha visto un ampliamento della

propria struttura, tramite il coinvolgimento tra i soggetti finanziatori, oltre

all’Unione, anche della Biblioteca Italiana per Ciechi di Monza, della

Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e dell’I.Ri.Fo.R. Inoltre,

l’organico a disposizione ha visto la nomina dell’Avv. Paolo Colombo, già in

forza al Centro, quale responsabile e si è ampliato con l’acquisizione di altri

esperti in qualità di consulenti giuridici, nonché coinvolgendo direttamente gli

uffici amministrativi della Presidenza Nazionale con compiti di supporto e di

ricerca giuridica e giurisprudenziale. Inoltre, nel corso del 2004 è proseguita

l’attivazione di progetti per l’utilizzazione di personale del servizio civile

volontario che fornisce un prezioso contributo all’attività del Centro.

In tal modo, il Centro di Documentazione è riuscito a svolgere, in termini di

consulenza e di servizio, quell’attività che si è confermata sugli elevati standard

qualitativi raggiunti negli scorsi anni.

Dal punto di vista dei supporti tecnico-informativi il Centro può disporre di

articolate fonti di documentazione giuridica, quali, per la parte cartacea, “Guida

Normativa” e “Guida al Diritto”, “Terzo settore” e “Guida al Lavoro” e, per le

banche dati, della normativa vigente delle Leggi d’Italia con la giurisprudenza

commentata, del testo vigente dei Codici d’Italia commentati, della normativa

regionale, della Banca Dati Ufficiale del Diritto Comunitario, della banca dati

sugli enti locali, del repertorio del Foro Italiano, di banche dati lavoro e di

banche dati relative alle principali sentenze di merito e della Cassazione Civile,

queste ultime per esteso.

Il Centro è anche presente in Internet con un proprio sito (http://cdg.uiciechi.it),

dove è possibile consultare un considerevole archivio, in costante

aggiornamento, riguardante la legislazione nazionale e regionale che interessa i

non vedenti, la giurisprudenza significativa dei settori direttamente correlati e i

pareri espressi dal Centro stesso, suddivisi per materia. Inoltre, gli utenti hanno

la possibilità di inoltrare richieste di consulenza direttamente attraverso il sito

stesso, con possibilità di consultazione on line. Tale iniziativa ha riscontrato un

notevole successo, se si pensa che, nel corso dell’anno, si è registrata una media

di 150 visitatori al giorno, per un totale di circa 60.000 contatti annui. Durante

lo scorso anno si è svolto un intenso lavoro di aggiornamento ed arricchimento

di tale banca dati che non mancherà di dare apprezzabili risultati per il futuro. È,

inoltre, possibile avere un contatto diretto di posta elettronica con il Centro o

attraverso il sito, o attraverso il proprio indirizzo e-mail [email protected].

L’attività del Centro, che nel periodo di tempo considerato ha avuto un notevole

incremento sia quantitativo che qualitativo in termini di economicità e

puntualità, può essere schematizzata nei seguenti punti essenziali:

a) trasmissione di leggi, sia via e-mail, sia stampate in nero, ai soci e alle

strutture che ne hanno fatto richiesta;

b) formulazione di varie centinaia di pareri scritti su questioni diverse sollevate

sia dagli organi periferici dell’U.I.C., sia dai singoli soci, sia dalla Sede

Centrale;

c) risposta a numerosi quesiti orali formulati, per via soprattutto telefonica,

dagli organi periferici, dai singoli soci e da strutture pubbliche, con fornitura

di un servizio di consulenza on line assimilabile alle funzioni esercitate dagli

uffici del difensore civico;

d) collaborazione con l’Ufficio Stampa della Presidenza Nazionale U.I.C. per

la redazione della rubrica “A lume di legge” pubblicata su “Il Corriere dei

ciechi”e su “Il Corriere Braille”;

e) collaborazione con la Presidenza Nazionale dell’Unione per lo svolgimento

della rubrica “Parla con l’Unione” trasmessa via internet e del corso di

formazione del personale dipendente;

f) attività di consulenza per convegni di studio e collaborazione con i

consulenti regionali delle strutture periferiche U.I.C.;

g) attività di consulenza sulle principali norme che regolano l’attività di

volontariato in Italia, in collaborazione con l’Unione Nazionale Italiana

Volontari pro Ciechi (U.N.I.Vo.C.);

h) partecipazione al comitato paritetico dei difensori civici.

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Anche nel corso del 2004 l’Unione ha tenuto costanti contatti con il Senato e la

Camera dei Deputati, nello sforzo di sostenere in maniera continuativa ogni

iniziativa legislativa riguardante i bisogni e le necessità di integrazione dei non

vedenti in generale, nonché l’attività associativa in particolare, soprattutto in un

periodo di vaste e penetranti riforme, in atto o in fieri, nell’ordinamento sociale

ed amministrativo.

Di seguito vengono riportati i più importanti traguardi raggiunti dall’azione

dell’Unione, con particolare riferimento anche alle nuove leggi di

finanziamento, in aggiunta o in sostituzione dei provvedimenti scaduti durante il

periodo in esame.

Successivamente vengono riportati i disegni e le proposte di legge che, nello

stesso periodo, l’Unione ha ritenuto di sostenere lungo tutto il loro iter

parlamentare, anche in collaborazione con le altre associazioni riunite nella

FAND.

- Legge 9 gennaio 2004, n. 4

Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti

informatici

La legge in parola rappresenta l’esito finale di un lungo sforzo di pressione,

compiuto anche dall’Unione e cominciato fin dalla precedente legislatura,

nell’intento di eliminare una delle barriere della comunicazione che ostacolano

maggiormente le concrete possibilità di integrazione sociale dei ciechi e degli

ipovedenti.

Infatti, i recenti sviluppi dell’informatica e soprattutto di Internet, con la

creazione di siti basati prevalentemente sulla comunicazione visiva, hanno in

molti casi reso impossibile la corretta fruizione dell’informazione da parte dei

soggetti afflitti da alcune specifiche minorazioni sensoriali, quali per primi i non

vedenti, creando pertanto delle gravissime disuguaglianze, anche

costituzionalmente rilevanti, in ordine proprio al diritto di accesso alle sorgenti

di informazione che, invece,deve assolutamente essere garantito a tutti i

cittadini.

Da questo ordine di considerazioni è nata anche la necessità di diffondere la

convinzione che creare luoghi informatici accessibili a tutti non solo è un fatto

di grande civiltà, ma non significa assolutamente rinunciare a qualcosa, bensì

arricchire ulteriormente la qualità dell’informazione.

Infatti, la legge in parola stabilisce che la Repubblica riconosce e tutela il diritto

di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi,

ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e

telematici. Inoltre, è tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai

servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di

pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di

uguaglianza ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione.

Tali disposizioni si applicano, in particolare, a tutte le pubbliche

amministrazioni, comportando anche la impossibilità di stipulare contratti o

forniture rilevanti in materia se queste ultime non sono in regola con le

specifiche tecniche di accessibilità che saranno individuate con proprio decreto

dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie, consultate le associazioni delle

persone disabili maggiormente rappresentative, che dovrà specificare le linee

guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità, nonché le

metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet e i

programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine.

Per di più, i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a mettere a

disposizione del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la

tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di

telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte.

Le disposizioni della legge 4/2004 si applicano, altresì, al materiale formativo e

didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado, compreso il supporto

digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e

agli insegnanti di sostegno.

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l’innovazione e le

tecnologie spetterà il compito di

effettuare il monitoraggio dell’attuazione della legge;

vigilare sul rispetto da parte delle amministrazioni statali delle disposizioni

in essa contenute;

promuovere l’erogazione di finanziamenti finalizzati alla diffusione tra i

disabili delle tecnologie assistive e degli strumenti informatici dotati di

configurazioni particolari e al sostegno di progetti di ricerca nel campo

dell’innovazione tecnologica per la vita indipendente e le pari opportunità

dei disabili;

individuare altre finalità di ricerca per l’innovazione e la formazione del

personale.

Infine, va notato che la legge, dotata di un adeguato apparato sanzionatorio,

affida ad un apposito regolamento i criteri e i principi operativi e organizzativi

generali per l’accessibilità, da emanarsi previa consultazione con le associazioni

delle persone disabili maggiormente rappresentative, con le associazioni di

sviluppatori competenti in materia di accessibilità e di produttori di hardware e

software.

- Legge 9 gennaio 2004, n. 6

Introduzione nel libro primo, titolo XII, del codice civile del capo I, relativo

all’istituzione dell’amministrazione di sostegno e modifica degli articoli 388,

414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429 del codice civile in materia di interdizione e

di inabilitazione, nonché relative norme di attuazione, di coordinamento e

finali

La legge in parola, modificando alcune norme del codice civile, introduce

l’istituto dell’amministratore di sostegno

Dopo un lungo iter parlamentare, con questa legge viene limitato il ricorso

all’interdizione e all’inabilitazione grazie alla nascita di un nuovo e più

adeguato strumento di protezione e tutela delle persone con gravi disabilità,

soprattutto se plurime.

Il codice civile, infatti, quando prendeva in considerazione le situazioni di non

idoneità delle persone a gestire i propri interessi, assumeva come situazione

dominante quella dell’infermità mentale e, di riflesso, disciplinava la materia in

un’ottica essenzialmente custodialistica attraverso i noti istituti dell’interdizione

e dell’inabilitazione, attraverso i quali il soggetto perde interamente la

legittimazione a provvedere a sé, quale che sia il suo livello di menomazione, e

quale che sia l’importanza dell’atto che intende o deve compiere.

Questa normativa, con il tempo, si è rivelata sempre meno appropriata a

regolare una crescente varietà di situazioni, e a seguire l’evoluzione della

scienza e del sentire comune a proposito delle varie forme di disabilità.

L’interdizione e l’inabilitazione, in altre parole, si sono rivelati in molti casi

istituti che peccano per eccesso rispetto al disagio in concreto e lo aggravano

anziché sollevarlo.

Inoltre, le procedure relative si sono palesate non solo lunghe e costose per la

maggior parte delle famiglie, ma anche gravemente stigmatizzanti, in un’epoca

nella quale è cresciuta l’attenzione al valore anche sociale della persona e

sempre meno viene accettata una qualche deminutio, anche solo di immagine.

È stata, quindi, prevista l’introduzione di una figura che abbia funzione non

tanto sostitutiva ma di sostegno e che intervenga non nella totalità degli atti che

la persona assistita è chiamata a compiere (interdizione), e nemmeno in un

ambito di categoria predefinito (inabilitazione), ma solamente in quegli atti per i

quali la situazione concreta suggerisce una presenza vicariante. Questa figura, è

stata individuata, appunto, nell’amministratore di sostegno, nominato da un

giudice, in presenza di determinati requisiti accertati, con definizione dell’area

di attività, con procedura semplificata, e con carattere di ordinaria gratuità.

La finalità della legge è sostanzialmente quella di assicurare la migliore tutela

della qualità della vita, della dignità, dei bisogni e degli interessi delle persone

in tutto od in parte prive di autonomia nell’espletamento delle funzioni della

vita quotidiana.

Al riguardo è stato deciso di sdoppiare il titolo XII del codice in un capo I

dedicato all’amministrazione di sostegno (prevedendo una serie di articoli

aggiuntivi al 413) e in un capo II dedicato all’interdizione, all’inabilitazione e

all’incapacità naturale. Sparisce in tal modo il richiamo all’infermità di mente

come categoria che qualifica la normativa e subentra la rubrica complessiva

delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia,

mentre il titolo XII si apre intenzionalmente con la più tenue delle figure e cioè,

appunto, con l’amministrazione di sostegno.

Il punto nevralgico della nuova disciplina è costituito dalla scelta di includere

anche la menomazione psichica fra le cause che legittimano il ricorso al nuovo

istituto, rendendo operante l’innovazione anche in presenza di una tale

menomazione, sia pure nei soli casi di infermità non grave, o comunque nelle

vicende nelle quali il contesto (pochezza del patrimonio, esiguità delle relazioni

sociali, sostanziale assenza di pericolo) lo suggerisce, con preferenza per l’uso

dello strumento giuridico meno invasivo e stigmatizzante.

Ciò ha comportato anche una limitazione all’interdizione, che viene utilizzata

solo quando l’amministrazione di sostegno deve ritenersi insufficiente alla

tutela.

La procedura è stata semplificata per quanto possibile. La richiesta può essere

avanzata dallo stesso soggetto beneficiario, dal coniuge o da qualsiasi persona

stabilmente convivente. L’autorità competente a provvedere è il giudice tutelare,

il quale individua e definisce gli atti che il beneficiario può compiere solamente

con l’assistenza dell’amministratore, l’oggetto dell’incarico e i limiti di spesa, di

modo che per tutti gli atti che non formano oggetto dell’amministrazione di

sostegno, il beneficiario conserva la capacità di agire con evidente tutela della

sua dignità e delle opportunità terapeutiche.

L’amministratore viene scelto dal giudice tutelare, con preferenza per il

soggetto eventualmente designato dal genitore superstite con testamento, ovvero

fra i congiunti, o anche fra estranei, purché idonei, e purché la scelta sia fatta

con esclusivo riguardo alla cura ed agli interessi della persona del beneficiario.

L’amministratore di sostegno, poi, non agisce con piena ed insindacabile

autonomia, ma si rapporta costantemente con il beneficiario, al quale deve

assidua informazione, dei cui bisogni ed aspirazioni deve tener conto, e dalla cui

volontà non può prescindere, poiché, in caso di contrasto o di negligenza, il

pubblico ministero o altri soggetti qualificati possono ricorrere al giudice

tutelare.

L’amministrazione di sostegno è normalmente gratuita e sono previsti interventi

a tutela dell’assistito, o sui singoli atti dannosi, ovvero radicalmente sulla

persona dell’amministratore attraverso la sua revoca.

Alcune delle scelte operate si proiettano, poi, sull’interdizione e

sull’inabilitazione, nel senso che anche a questi istituti già operanti sono

applicati, per la scelta del tutore e del curatore, i nuovi criteri previsti per

l’amministratore di sostegno e l’autorità giudiziaria può riservare anche

all’interdetto o all’inabilitato il compimento personale di alcuni atti, con

formula rovesciata rispetto all’amministrazione di sostegno, nel senso che in

queste due situazioni sono gli atti ammessi ad essere tassativamente indicati.

Infine, si è intervenuto anche sulle disposizioni di attuazione del codice civile e

sulle disposizioni transitorie, estendendo all’amministratore di sostegno la

facoltà di convocazione in capo al giudice tutelare, esentando gli atti e i

provvedimenti relativi dall’obbligo di registrazione e contribuzione, prevedendo

la relativa copertura, e regolando i registri da tenersi a cura dell’ufficio del

giudice tutelare.

- Legge 30 dicembre 2004, n. 311

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato

(legge finanziaria 2005)

Nell’ambito della manovra finanziaria per il 2005 possono essere segnalate

alcune disposizioni che riguardano da vicino il settore dell’handicap in generale.

In essa non compaiono novità di particolare rilievo a favore delle persone con

disabilità, anzi si ha fondato motivo di ritenere che in linea generale la decisa

restrizione della spesa pubblica finirà per incidere in modo significativo sugli

enti locali e sui servizi da questi erogati, quindi anche sulle prestazioni

assistenziali erogate ai soggetti più deboli.

Rispetto alle stesure proposte nel corso dell’iter di approvazione, va confermata

la scomparsa dell’articolo che prevedeva l’attribuzione all’INPS anche delle

funzioni di accertamento delle minorazioni civili e dell’handicap, oltre a quelle

già in essere dell’erogazione delle provvidenze economiche.

Sul versante del riconoscimento delle minorazioni civili va anche confermata la

definitiva entrata in vigore della nuova disciplina dei ricorsi. Come riferito

anche in altra sezione della presente relazione, una disposizione della legge

326/2003 (prorogata fino al 31.12.2004) ha soppresso la possibilità, per le

persone disabili, di presentare ricorso amministrativo nel caso in cui una

provvidenza economica venga negata. L’unico ricorso possibile è davanti al

giudice con l’assistenza di un legale. A tale riguardo la legge finanziaria non

prevede alcuna ulteriore proroga.

Per quanto concerne i trasferimenti riconosciuti all’INPS, la legge prevede

l’erogazione di finanziamenti per colmare le maggiori uscite delle gestioni

previdenziali e pensionistiche relative al 2004 e 2005. Al riguardo, occorre

segnalare con preoccupazione che le fonti di questi finanziamenti attingono a

capitoli che riguardano direttamente le persone con disabilità: i congedi

retribuiti di due anni ai genitori di persone con handicap grave e i contributi

figurativi concessi ai lavoratori con invalidità civile superiore al 74%. Tali

fondi, infatti, hanno registrato un risparmio di spesa pari almeno a 300,66

milioni di euro, fatto che è andato a nocumento dei diretti destinatari.

La seconda, e ultima, novità per le persone disabili e i loro familiari riguarda le

imposte sui redditi. L’attuale normativa fiscale prevede di poter detrarre

dall’imposta dovuta allo Stato, in occasione della denuncia annuale dei redditi, i

cosiddetti oneri di famiglia, cioè una cifra forfetaria per ogni familiare a carico.

La cifra è diversa a seconda che il familiare a carico sia il coniuge, i figli, o un

altro parente. Finora la detrazione era ammessa fino ad un certo limite di

reddito.

La Finanziaria per il 2005 modifica tale disciplina, rivedendo le modalità di

calcolo del limite reddituale. Al contempo, gli oneri familiari divengono

deducibili anziché detraibili. Questo significa che le cifre forfetarie per i

familiari a carico si deducono dal reddito complessivo e non dall’imposta

dovuta allo Stato. Le nuove cifre deducibili sono le seguenti:

per il coniuge a carico si possono dedurre 3200 euro;

per figli o altri familiari a carico si possono dedurre 2900 euro.

Quest’ultima deduzione è aumentata a:

3450 euro, per ciascun figlio di età inferiore a tre anni;

3700 euro, per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della

legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il testo approvato non richiede il

riconoscimento dello stato di gravità dell’handicap.

Si tratta di aumenti di un certo rilievo, se si pensa che la precedente detrazione

per figli a carico con handicap era di 774,69 euro, anche se questa interessava

direttamente l’imposta e non il reddito complessivo.

Va ricordata, poi, l’introduzione della cosiddetta no tax area, cioè del limite

reddituale (anche questo calcolato con nuovi meccanismi) al di sotto del quale

non sono dovute imposte all’erario. Il limite stabilito dalla legge è di 15.000

euro.

Chi ha redditi inferiori non è soggetto all’obbligo contributivo, ma - al

contempo - non può nemmeno detrarre o dedurre spese sostenute (es.: spese

sanitarie, spese mediche e di assistenza specifica, spese per acquisto ausili o

autoveicoli). È un rischio che non corrono i contribuenti con redditi superiori.

Nel complesso, quindi, la revisione delle aliquote di tassazione, di cui molto si è

dibattuto, non riguarda e non ha effetto alcuno sui ceti meno abbienti, cioè su

chi non raggiunge nemmeno un reddito sufficiente per presentare la denuncia

annuale dei redditi.

Un’altra deduzione ammessa è quella per le spese documentate sostenute dal

contribuente per gli addetti alla propria assistenza personale nei casi di non

autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. La deduzione

massima ammessa è di 1.820 euro. Questa deduzione non va confusa con quella,

già prevista dalla normativa vigente, per l’assistenza specifica, cioè prestata da

personale medico, paramedico o assimilato. Su questo aspetto, che conserva dei

coni d’ombra applicativi, non mancheranno successive indicazioni del Ministero

dell’economia.

- Proposte e disegni di legge

- d.d.l Riccio su “ Interventi nel campo della riabilitazione dei minorati della

vista” (atto Camera n. 3673)

Il disegno di legge in parola, che è ancora all’esame della Commissione Affari

Sociali della Camera in sede referente in un testo unificato che ha conglobato

altri provvedimenti similari, prevede sostanzialmente l’istituzione di un fondo

presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali destinato a finanziare enti

ed organismi che operano nel campo della riabilitazione e della formazione di

tutti i soggetti portatori di handicap gravi.

Tra i soggetti beneficiari degli stanziamenti compare anche l’I.Ri.Fo.R. sulla cui

attività sarà riferito nel corso della presente relazione.

- d.d.l Semeraro e altri su “Disposizioni sulle associazioni di tutela delle

persone disabili” (atto Camera n. 5121)

Questa iniziativa legislativa, già presentata durante la scorsa legislatura e nata

per ottenere il riconoscimento delle associazioni storiche di promozione sociale

(attualmente riunite nella FAND, come già detto nel corso della relazione, che

sta operando una decisa azione di sostegno a tale iniziativa) quali enti di

interesse nazionale, ha assunto nel corso dell’iter parlamentare una nuova

formulazione.

Il testo, già esaminato nel corso dell’anno da parte della XI e XII Commissione

della Camera, prevede il riconoscimento alle associazioni in parola del

medesimo ruolo di informazione, assistenza e tutela dei soggetti da esse

rappresentati, con le medesime attribuzioni e modalità garantite a favore degli

istituti di patronato e assistenza sociale dei quali condividono la natura di

pubblica utilità delle funzioni svolte e degli interessi tutelati. Tale ruolo

potrebbe essere esteso anche ad altri organismi di tipo associativo, se in

possesso dei requisiti già stabiliti dalla legge 152/2001 per le organizzazioni di

patronato.

A tale proposito, si ricorda che le associazioni menzionate nel disegno di legge

sono enti morali aventi personalità giuridica di diritto privato ai quali specifici

provvedimenti di legge hanno espressamente riconosciuto la tutela e la

rappresentanza delle rispettive categorie di disabili. Inoltre, il numero dei loro

iscritti ammonta complessivamente a circa cinque milioni ed esse collaborano

quotidianamente con gli organi della pubblica amministrazione, partecipando

attivamente alle loro funzioni, visto che sono inserite con propri rappresentanti

nelle commissioni mediche costituite presso le Asl, nelle commissioni mediche

periferiche dipendenti dal Ministero dell’economia e delle finanze, nella

Commissione medica superiore costituita presso il medesimo Ministero e nella

Commissione tripartita di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 23 dicembre

1997, n. 469.

- d.d.l Salini e altri su “ Contributo straordinario all’Unione Italiana dei

Ciechi per la realizzazione di un Centro polifunzionale di alta specializzazione

per l’integrazione sociale dei ciechi pluriminorati” (atto Camera n. 5198)

Il provvedimento in parola si ricollega direttamente a quanto già riferito nel

corso della presente relazione – nella sezione dedicata all’organizzazione – dal

momento che prevede la concessione di un contributo annuo destinato al

funzionamento del costituendo Centro polifunzionale per ciechi e ipovedenti

con minorazioni aggiuntive.

Trattandosi, come si è già detto di una iniziativa, unica in Italia, di primario

interesse sociale si spera che la proposta di legge, già approvata dal Senato e

attualmente all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera che sta

procedendo all’audizione di tutti i soggetti direttamente interessati, possa avere

esito positivo in tempi ragionevolmente rapidi, nonostante le ben note difficoltà

di ordine finanziario derivanti dall’attuale congiuntura.

- d.d.l Leone e altri “ Modifiche alla legge 29 marzo 1985, n. 113, recante

aggiornamento della disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di

lavoro dei centralinisti non vedenti” (atto Camera n. 4726)

Questa proposta di legge (sulla quale cfr. infra nella sezione dedicata al lavoro)

costituisce un importante obiettivo per l’attività parlamentare dell’Unione in

materia di lavoro dei minorati della vista.

Infatti, essa prevede `di modificare e di aggiornare la legge 29 marzo 1985,

n.113, che disciplina il collocamento al lavoro dei centralinisti non vedenti. Lo

scopo dell’iniziativa è, in sostanza, quello di adeguare la normativa alle nuove

esigenze del mercato del lavoro e al progresso tecnologico nel settore della

comunicazione.

Non appare più in dubbio che, a distanza di diciannove anni dalla sua entrata in

vigore una modifica della legge 113/1985 appare ormai improcrastinabile.

L’urgenza di rimettere mano alla disciplina dettata dalla legge in parola,

specificamente dedicata ai non vedenti, è motivata da molteplici fattori, di

ordine legislativo e sociale; basti pensare alla recente classificazione e

quantificazione delle minorazioni visive, delineata dalla legge n.138 del 2001, o

anche alle nuove figure professionali di operatori della comunicazione

configuratesi a seguito ed a causa dell’evoluzione tecnologica che ha

contrassegnato il nostro tempo, nonché, soprattutto, al nuovo contesto

legislativo in tema di collocamento al lavoro dei disabili, ove primeggia la legge

n.68 del 1999 che, nel ridefinire gli istituti del collocamento obbligatorio, ha

espressamente fatto salva, fra le altre, la legge in esame.

Proprio il carattere di specialità di tale provvedimento, tuttavia, impone ancora

più energicamente una modifica della disciplina da esso dettata, al fine di

metterla al passo con i tempi e per non svilire la considerazione che il legislatore

ha più volte mostrato nei confronti delle problematiche specifiche dei minorati

della vista.

Nel corso della sua storia, infatti, la legge n. 113/1985 ha consentito il

collocamento al lavoro di migliaia di centralinisti non vedenti a riprova della

bontà di un metodo di collocamento mirato e generalizzato in attuazione

dell’articolo 2 della legge n. 68 del 1999.

L’opportunità delle modifiche ad una legge che ha così ben operato nel passato

risiede in un molteplice complesso di fattori.

In primo luogo, il continuo progresso tecnologico, specie in questo settore, ha

comportato radicali modificazioni alle postazioni dei centralinisti che, in molti

casi, hanno visto scomparire il tradizionale posto di operatore a vantaggio di

dispositivi passanti o, comunque, di collegamento automatico.

In secondo luogo, l’estendersi del sistema concorrenziale fra i vari gestori di

telefonia ha reso praticamente nulla quella importante disposizione che

prevedeva precisi obblighi di segnalazione e di intervento da parte dell’ex

Azienda di Stato per i servizi telefonici in favore del collocamento dei

centralinisti non vedenti.

Più in dettaglio, la presente proposta di legge tiene conto di tutti i fattori indicati

e, in primo luogo, laddove si parlava di centralinista non vedente, il nuovo testo

prevede la dicitura di «centralinisti telefonici nonché operatori della

comunicazione minorati della vista con qualifiche equipollenti». Questo per

armonizzare la disciplina con il dettato del decreto del Ministro del lavoro e

della previdenza sociale 10 gennaio 2000 che ha individuato nuove qualifiche

professionali equipollenti a quella di centralinista, sulla base del disposto

dell’articolo 45, comma 12, della legge n. 144 del 1999.

L’aspetto di maggiore rilievo delle modifiche proposte consiste, comunque, nei

numerosi punti di raccordo con la legge n. 68 del 1999 che rappresenta un

elemento imprescindibile per disegnare la nuova mappa dei collocamenti

obbligatori al lavoro dei soggetti minorati della vista.

Infatti, si prevede la riforma dell’albo professionale degli operatori telefonici

non vedenti, con specifiche articolazioni a livello regionale che rispettino le

nuove ampliate competenze delle regioni proprio in materia di formazione

professionale.

Fondamentale, inoltre, appare sotto questo profilo la previsione di programmi di

insegnamento al passo con i tempi, corsi di aggiornamento e di formazione delle

varie figure professionali, in cui le associazioni di categoria possono far valere

le loro competenze specifiche; importante appare anche l’aver previsto la

presenza di un rappresentante dell’associazione di minorati della vista

comparativamente più rappresentativa nell’ambito delle commissioni

esaminatrici per l’espletamento dell’esame di abilitazione.

Ulteriori modifiche al meccanismo di collocamento rappresentano, invece, la

volontà di superare i fraintendimenti causati dalla normativa ancora vigente.

Infatti, da una parte gli obblighi ivi previsti riguardano tutti i datori di lavoro,

pubblici e privati, superando in tale modo le distinzioni indicate dalla normativa

in vigore; dall’altra parte, è di fondamentale importanza che i nuovi criteri che

contrassegnano gli obblighi dei datori di lavoro tengano anche conto delle

evoluzioni tecnologiche del settore e prevedano la possibilità che la quota di

riserva sia calcolata in assenza di un tradizionale centralino telefonico provvisto

di un posto di operatore, anche facendo riferimento a dispositivi passanti o ai

derivati interni, così come al numero degli operatori di call center o di strutture

similari.

Di notevole importanza appaiono anche le nuove disposizioni, ancora una volta

in stretto raccordo con i dettami della legge n. 68 del 1999, intese a tutelare il

lavoratore minorato della vista a fronte della trasformazione dei centralini, o nel

caso di incompatibilità con le mansioni svolte (si ribadisce che non vi è la

possibilità, per il datore di lavoro, di richiedere al minorato della vista lo

svolgimento di prestazioni non compatibili con la sua minorazione).

Il rilievo assunto dal raccordo con la disciplina generale del collocamento

obbligatorio al lavoro è dimostrato, poi, sia dai nuovi criteri in tema di computo

della quota di riserva e di graduatorie, sia dalle disposizioni in tema di

comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e dalle modalità per il

collocamento.

In particolare, sono attualizzate le disposizioni che prevedono obblighi di

segnalazione e di intervento a carico della ex società italiana per l’esercizio

telefonico, con estensione dei medesimi obblighi a tutti i gestori di telefonia

operanti sul mercato.

Il nuovo testo di legge, infine, prevede una riformulazione dell’articolo 9 della

legge n. 113 del 1985, che assume un duplice rilievo. In primo luogo, viene

fissato un nuovo importo dell’indennità di mansione, già riconosciuta ai

centralinisti non vedenti, in maniera tale da superare le attuali difficoltà

derivanti dalla cessazione dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici. In

secondo luogo, in armonia con le riforme in tema previdenziale, viene

attualizzato il beneficio di quattro mesi di contribuzione figurativa per ogni

anno di servizio effettivamente svolto, per quanto concerne gli effetti in tema di

calcolo del trattamento pensionistico, sia con il sistema contributivo che con il

sistema misto.

Va notato che l’intero provvedimento, non comporta alcun aggravio di spesa,

dal momento che si beneficia del vigente finanziamento della legge n. 113 del

1985 che già garantisce una adeguata copertura finanziaria.

- d.d.l Cutrufo e altri su “ Norme per la scrittura Braille sulle confezioni dei

farmaci” (atto Senato n. 2721)

La presente iniziativa legislativa intende completare quanto già previsto dalla

legge 662/96 (legge finanziaria 1997) in materia di prodotti farmaceutici.

Infatti, si ricorderà che in tale legge il comma 31 dell’art.1 prevede

espressamente che sulle confezioni esterne dei più importanti prodotti

farmaceutici devono essere riportati in caratteri Braille, in quanto compatibili

con la dimensione della confezione, il nome commerciale del prodotto e un

eventuale segnale di allarme che richiami l'attenzione del paziente sulla

esistenza di particolari condizioni d'uso.

A tale importante disposizione questa iniziativa intende aggiungere l’obbligo di

riportare, sempre in caratteri Braille, anche il mese e l’anno di scadenza di detti

prodotti, prevedendo contestualmente l’irrogazione di sanzioni di tipo

pecuniario per quelle imprese che disattendessero la disposizione in parola. Il

meccanismo sanzionatorio prevede che il Ministro della Salute con proprio

provvedimento motivato ordini al titolare dell’autorizzazione all’immissione in

commercio del prodotto farmaceutico l’adeguamento della confezione,

stabilendo un termine per l’adempimento. In caso di ulteriore inottemperanza, lo

stesso Ministro provvederà a sospendere la predetta autorizzazione fino al

compiuto adempimento.

- d.d.l Prestigiacomo e altri su “ Misure per la tutela giudiziaria dei disabili

vittime di discriminazioni” (atto Camera n. 4129)

Si tratta di una iniziativa legislativa di grande rilievo che intende introdurre

alcuni principi a difesa delle persone portatrici di handicap fisici, psichici e

sensoriali.

Infatti, i dati statistici ancora oggi dimostrano come questa componente

particolarmente svantaggiata della popolazione rimanga troppo spesso fuori dal

circuito della vita pubblica, sia sociale che politica ed economica, a causa della

persistenza di barriere sia materiali che immateriali.

Tutto ciò nonostante la piena partecipazione alla vita politica,economica e

sociale del Paese costituisca uno degli obiettivi fondamentali dell’ordinamento e

un preciso dovere della Repubblica alla luce dell’articolo 3 della Costituzione.

Inoltre, l’articolo 13 del Trattato CE prevede che le istituzioni comunitarie

adottino i provvedimenti opportuni per combattere tutte le discriminazioni, che

siano fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni

personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.

In attuazione di questo precetto, che costituisce ormai una pietra angolare del

diritto comunitario, l’Unione Europea si è fatta promotrice di una serie di

interventi, sia a carattere normativo, quali le direttive comunitarie, sia a

carattere amministrativo, quali le azioni comuni ed i programmi di azione

comunitari, con cui sono stati compiuti dei significativi passi in avanti.

È noto, infatti, come siano state di recente emanate alcune importanti direttive,

che sanciscono l’uguaglianza di trattamento fra tutti i cittadini

indipendentemente dagli elementi di diversità indicati dal succitato articolo 13

del Trattato CE.

Si ricordano, in proposito, la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno

2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone

indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, e la direttiva 2000/78/CE

del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la

parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.

Tuttavia, l’intervento del legislatore si è rivelato talvolta parcellizzato e

frammentato nell’ambito dei diversi settori dell’ordinamento, il che ha posto

l’esigenza di una disciplina che, facendo salve le varie normative settoriali di

garanzia, affronti il problema della tutela delle persone disabili in una

prospettiva generale.

L’iniziativa ha inteso, quindi, introdurre strumenti giuridici idonei a garantire

l’effettività della parità di trattamento e a promuovere pari opportunità per le

persone disabili, qualora esse si trovino a subire a causa della loro disabilità

discriminazioni anche in ambiti di vita diversi da quella lavorativa, ambito al

quale è attualmente limitata la tutela scaturente dal recepimento della citata

direttiva 2000/78/CE.

Pertanto, il presente disegno di legge si propone di fornire di una tutela

giurisdizionale tutte quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di

trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro. Il che consente, da

un lato, di fornire una efficace risposta alla forte aspettativa rappresentata da

numerose categorie di disabili e, d’altro lato, di soddisfare una esigenza di

completezza del sistema, al fine di garantire alle persone disabili una piena

parità di trattamento in ogni settore della vita sociale.

In questa prospettiva, l’articolo 1 enuncia espressamente l’impegno cui le

istituzioni devono assolvere per garantire, anche nei confronti dei disabili, il

rispetto effettivo del principio di parità di trattamento e la promozione delle pari

opportunità, mentre l’articolo 2 descrive la condotta discriminatoria, fissando in

linea generale la nozione di discriminazione, sia diretta che indiretta,

richiamandosi alla più recente normativa comunitaria prima richiamata.

In relazione alla discriminazione indiretta, è da sottolineare che l’obiettivo del

legislatore è soprattutto quello di combattere anche quei comportamenti che, pur

se si presentano in apparenza neutri, si traducono di fatto in una discriminazione

dei disabili nei confronti di altre categorie di soggetti, a causa della loro

particolare condizione psico-fisica.

Pertanto, si sono fatti rientrare nel concetto di discriminazione anche quei

comportamenti indesiderati che violano la dignità e la libertà di un disabile,

ovvero creano nei confronti dello stesso un clima di intimidazione ostile e

degradante.

Gli articoli 3 e 4, infine, delineano il quadro della tutela giurisdizionale con la

relativa legittimazione ad agire. Accanto agli strumenti ordinari processuali,

viene prevista la possibilità di attivare la procedura giurisdizionale di cui

all’articolo 44 del Testo Unico n. 286/998 ai casi di discriminazioni connessi

alla disabilità, al fine di garantire al disabile una tutela celere e spedita.

In proposito, si può sottolineare che la tutela del disabile che intenda contrastare

il comportamento discriminatorio appare ulteriormente rafforzata dalla

disposizione secondo la quale il provvedimento del giudice, in caso di

accoglimento del ricorso, oltre a disporre in ordine al risarcimento del danno

anche non patrimoniale, può ordinare ogni provvedimento idoneo a rimuovere

gli effetti del comportamento discriminatorio.

A ciò si può aggiungere che l’articolo 3, comma 2, accorda, ad ulteriore

garanzia dell’effettività dell’azione e coerentemente con quanto già previsto nei

settori di attuazione delle direttive comunitarie, il beneficio della cosiddetta

«prova presuntiva ».

Infine, appare di particolare rilievo la previsione contenuta nell’articolo 4, che

estende la legittimazione ad agire in giudizio, nei casi di discriminazione, ad

associazioni ed enti costituiti a tutela dei disabili. Una tale estensione della

legittimazione ad agire è prevista sia su delega del disabile, sia nell’ipotesi in

cui i suddetti organismi abbiano interesse ad intervenire nei giudizi per danni

subiti dal disabile, o ritengano di ricorrere in sede di giurisdizione

amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi. È necessario, inoltre,

sottolineare che le menzionate associazioni sono individuate con decreto del

Ministro per le pari opportunità di concerto con il Ministro del lavoro e delle

politiche sociali in base alla finalità statutaria, la quale deve presentare, perciò,

coerenza con l’attività volta alla tutela dei disabili e alla stabilità

dell’organizzazione. Ciò al fine di creare un filtro ed evitare eventuali rischi di

abuso, selezionando gli enti che sono effettivamente portatori degli interessi dei

disabili.

ATTIVITÀ INTERNAZIONALI

L’unanime riconoscimento ottenuto dall’Unione Italiana dei Ciechi per la

vastità e l’efficacia dell’azione sul piano dei rapporti internazionali,

riconoscimento venuto anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla

Corte dei Conti, ha spinto l’Unione nell’anno 2004 ad un impegno ancora più

pregnante ed incisivo.

Di ciò sono segno e testimonianza le significative ed importanti cariche cui sono

stati chiamati i dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi. Gli attuali incarichi

internazionali sono, infatti, i seguenti:

Prof. Tommaso Daniele Vice Presidente dell’EBU

Prof. Enzo Tioli Coordinatore Gruppo di lavoro EBU sulla cultura,

l’informazione e il tempo libero

Prof. Rodolfo Cattani Presidente della Commissione EBU per il

collegamento con l’Unione Europea

Componente del Comitato Internazionale WBU

per la casa natale di Louis Braille

Componente del Direttivo EDF

Presidente Comitato EDF sull’Accesso Universale

Avv. Giuseppe Castronovo Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU

sull’istruzione

Prof.ssa Vanda Dignani Componente della Commissione EBU sulla

promozione degli interessi delle donne cieche ed

ipovedenti

Avv. Stefano Sportelli Componente della Commissione EBU sulle

persone cieche e ipovedenti con minorazioni

aggiuntive

Avv. Giuseppe Terranova Componente della Commissione EBU sulla

cooperazione con i ciechi e gli ipovedenti nei paesi

in via di sviluppo

Luisa Bartolucci Componente della Commissione EBU

uguaglianza e diversità

Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU sulle

donne cieche e ipovedenti

Angela Pimpinella Componente della Commissione EBU sulle

persone cieche e ipovedenti con minorazioni

aggiuntive

Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU sulle

persone sordo-cieche

Inoltre, va ricordato che, a conferma del prestigio e della credibilità dell’EBU

(Unione Europea dei Ciechi), è stata prescelta, fra più di 400 ONG, come

membro del Comitato di collegamento con il Consiglio d’Europa e a

rappresentarla è stato chiamato l’attuale Vice-Presidente, prof. Tommaso

Daniele, che è anche il Presidente Nazionale dell’Unione.

La copiosa attività di relazioni internazionali svolta nell’anno dai suoi

rappresentanti può sintetizzarsi come segue:

- Riunioni dell’EBU (Unione Europea dei Ciechi)

Nel corso del 2004 l’EBU ha organizzato 19 riunioni, fra le quali si segnalano

quelle che hanno affrontato i seguenti argomenti:

Progetto DAPHNE sulle misure preventive per lottare contro la violenza nei

riguardi delle donne disabili;

Cooperazione per lo sviluppo organizzato;

Uguaglianza e diversità delle donne cieche e ipovedenti;

Ausili e servizi tecnici;

Attività degli anziani;

Cultura e Istruzione;

Riabilitazione, formazione professionale e impiego;

Sordociechi;

Ipovedenti.

- Attività Commissione EBU di Collegamento con l’Unione Europea

L’ufficio di collegamento con l’Unione Europea ha avuto in calendario più di

40 appuntamenti per il 2004. Fra essi si segnalano i seguenti:

Progetto VISUAL;

Seminario di formazione “Bambini ciechi per la pace”;

Conferenza Europea “I minorati della vista in Romania”;

Giornata scientifica “Tecnologia e minorazione visiva”;

Gruppo direttivo sull’inclusione elettronica;

Conferenza “Uguali diritti in un’Europa allargata”;

Seminario EDF-ANEC sulla standardizzazione;

Conferenza sulla procedura per l’assegnazione degli appalti pubblici a

livello europeo;

Conferenza sull’uguaglianza in un’Europa futura;

Giornata Europea delle persone con disabilità;

Lavori sull’accesso universale;

Progetto LAMBDA.

- Attività varie

Fra le altre attività, che hanno comportato un numero di più di venti

appuntamenti annuali, si ricordano:

I Workshop del progetto europeo @LIS RETE SOCIALE;

Progetto eValues;

Corso di formazione DAISY;

Incontro con i delegati del Ministero degli affari esteri per l’Esposizione

Universale di Aichi;

Seminario sulla Convenzione sui diritti dei disabili.

- Attività della Unione Mondiale dei Ciechi

L’Unione Mondiale dei Ciechi si è riunita in tre diverse occasioni, compresa la

propria assemblea generale svoltasi a Città del Capo. A tutte le manifestazioni

l’Unione è stata presente, con interventi concreti e costruttivi.

L’attività dell’Ufficio Esteri della Presidenza Nazionale dell’Unione ha, infine,

comportato ulteriori impegni, quali:

la partecipazione a primari progetti a livello europeo in cui l’U.I.C. figura

come partner ufficiale;

la fornitura di aiuti ad associazioni ed organizzazioni di e per ciechi nel

mondo;

la diretta organizzazione di alcune importanti conferenze e seminari di

formazione internazionali tenutesi in Italia nel corso dello stesso periodo di

tempo;

la fornitura di supporto logistico ai rappresentanti dell’U.I.C. in seno a

numerose Commissioni e Gruppi di Lavoro dell’EBU, le cui riunioni sono

riferite in precedenza.

ISTRUZIONE

Anche nel corso del 2004, l’impegno del Servizio Istruzione è stato

particolarmente intenso, poiché alle attività consuete, concernenti le

problematiche relative all’integrazione scolastica dei minorati della vista, altre

se ne sono aggiunte. Di seguito si riportano i risultati raggiunti ed i problemi

affrontati dall’Unione in questo delicato settore.

In primo luogo, il settore ha continuato a monitorare attentamente l’applicazione

dei provvedimenti attuativi della riforma scolastica che ha comportato, come è

noto, una profonda trasformazione, tutt’ora in corso, del comparto istruzione

con susseguenti problemi applicativi di vario genere, ancora lontani da una

soluzione definitiva, che hanno interessato direttamente anche il diritto allo

studio, soprattutto dei soggetti in situazione di difficoltà e, primi fra tutti, degli

studenti ed insegnanti portatori di handicap.

Sotto questo punto di vista si è dovuto constatare e sottolineare presso le

autorità competenti il fenomeno dell’improprio utilizzo di insegnanti di

sostegno in compiti e funzioni differenti da quelli loro propri, a causa di una

errata interpretazione da parte di molti istituti delle norme concernenti

l’autonomia scolastica. Ciò ha comportato una sensibile riduzione delle ore di

sostegno in generale – dovuta in parte anche al decremento degli insegnanti

stessi – che si è andata ad aggiungere ad un incremento degli alunni e studenti

bisognosi di assistenza, fra cui numerosi portatori di disabilità plurime. In molti

casi le vertenze approdate all’attenzione degli organi giudiziari hanno visto

l’emissione di pronunce in via d’urgenza favorevoli agli interessi degli alunni

disabili e delle loro famiglie.

Inoltre, nell’ambito più specifico dei documenti normativi sulla riforma

scolastica, è stata seguita con particolare attenzione l’emanazione del decreto

legislativo 59/2004 concernente la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di

primo e di secondo grado. Dopo un attento studio da parte della competente

Commissione U.I.C., sono state inviate al M.I.U.R. le osservazioni finalizzate

alla tutela degli alunni ciechi ed ipovedenti.

Durante tutto l’anno si è ancora protratto il tormentato iter del regolamento

applicativo della legge 69/2000. L’articolato è stato sottoposto più volte alla

valutazione della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni

parlamentari.

Su quello che sembrava essere il testo definitivo la Corte dei Conti ha, infine,

formulato un giudizio negativo, per alcune irregolarità formali, fra le quali si

segnalano: il mancato rispetto in generale della legge costituzionale 3/2001;

l’inclusione dell’Istituto per sordomuti di Palermo tra gli enti destinatari del

provvedimento che non ha tenuto conto di una disposizione particolare dello

Statuto della Regione Sicilia; l’immotivata esclusione dai medesimi enti

dell’Istituto per ciechi “A. Nicolodi” di Firenze; l’inclusione fra le finalità degli

istituti atipici anche dell’assistenza ai soggetti con handicap fisici e psichici; la

posizione poco chiara del personale dipendente da tali istituti.

Su tale delicato argomento l’Unione si riserva di intraprendere ogni opportuna

azione presso le autorità competenti, affinché venga definitivamente emanato

questo provvedimento che permetterà di attivare su tutto il territorio importanti

risorse a beneficio di studenti che versano in gravi condizioni di disagio socio-

culturale.

Peraltro, la collaborazione con il M.I.U.R. ha confermato di essere meno intensa

che per il passato, anche a causa delle difficoltà di incontrarne i responsabili

amministrativi e, di conseguenza, responsabili del settore hanno preso parte alle

sole tre riunioni dell’Osservatorio permanente della Consulta per i problemi

dell’integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap che sono

state convocate.

Nell’ambito di tale interazione con il Ministero, si segnala l’elaborazione di due

documenti presentati unitamente dalla FAND e dalla FISH. Il primo, di

carattere politico sui problemi irrisolti nel settore dell’integrazione scolastica,

impostava alcune soluzioni da sottoporre alla valutazione dell’Osservatorio

permanente. Il secondo richiedeva la costituzione di gruppi di lavoro in seno

all’Osservatorio stesso concernenti in particolare: gli indicatori di qualità;

l’integrazione scolastica dei disabili sensoriali; la formazione dei docenti; i

rapporti fra l’amministrazione scolastica e i servizi integrati del territorio;

l’organizzazione di un Convegno Nazionale.

Ai lavori di tali gruppi costituiti presso il Ministero hanno partecipato diversi

membri della Commissione U.I.C. per i problemi dell’istruzione, fornendo

sempre contributi significativi, benché la partecipazione stessa non sia risultata

sempre facile a causa della precaria organizzazione del servizio. Su tali

argomenti è stata anche garantita la partecipazione a convegni di livello

nazionale con la preparazione di articoli specialistici.

A seguito delle richieste effettuate da parte del Comitato Nazionale dei Genitori,

è stato organizzato un Seminario Nazionale loro dedicato che ha avuto come

tema: “Impegno dei genitori per garantire le migliori condizioni di sviluppo per

i loro figli con disabilità visiva”. L’iniziativa si è svolta a Perugia nei giorni 12

e 13 marzo e ha visto la partecipazione di genitori provenienti da quasi tutte le

Regioni. Molto valide sono risultate le relazioni svolte da esperti del settore e da

esponenti di amministrazione pubbliche. Gli atti relativi sono in corso di

ultimazione.

Come di consueto, anche l’edizione 2004 del premio “Beretta-Pistoresi” ha

visto partecipanti in tutte e tre le sezioni (laurea, diploma di scuola secondaria di

secondo grado, diploma di conservatorio). Ancora una volta va sottolineato il

brillante comportamento degli studenti ciechi ed ipovedenti che hanno

dimostrato in media un alto grado di preparazione e di rendimento negli studi.

Nel corso dell’anno è anche continuata la produzione di libri di testo

personalizzati per gli alunni ipovedenti delle scuole comuni svolta in

collaborazione con la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”.

Si rammenta che il progetto prevede che ad ogni alunno vengano inviati, su

richiesta e a costo zero, i testi a caratteri ingranditi secondo modelli tipografici

scelti dagli educatori e dai genitori sulla base delle caratteristiche visive di ogni

singolo alunno.

A riscontro di un grande successo dell’iniziativa, va anche evidenziato che, in

considerazione degli elevati costi di produzione richiesti per la utilizzazione di

caratteri con un ingrandimento molto accentuato e, soprattutto, a causa del fatto

che con caratteri di tali dimensioni la lettura risulta eccessivamente analitica e

faticosa, si è suggerito di riconsiderare il problema dei libri su richiesta,

contenendo significativamente le dimensioni del corpo di scrittura.

Infine, va ricordato che, purtroppo, il servizio di consulenza sulla normativa

concernente l’integrazione scolastica e l’assistenza, istituito per consentire più

stretti rapporti tra l’Ufficio Istruzione della Presidenza Nazionale ed il Ministero

della Pubblica Istruzione e per garantire informazioni aggiornate agli operatori

delle strutture periferiche dell’U.I.C., che aveva ottenuto lusinghieri riscontri

nella base associativa, a partire dal mese di settembre non ha più potuto

avvalersi della preziosa collaborazione del prof. Menegatti, improvvisamente

scomparso. Si è trattato di una perdita veramente irreparabile per l’Unione, sul

piano umano più ancora che su quello pur grandissimo della competenza, che ha

comportato la sospensione del servizio in parola a tempo per il momento

indeterminato.

AUTONOMIA

Anche nel 2004, l’attività dell’Ufficio Autonomia, che, come è noto, è stato

creato negli scorsi anni dalla Direzione Nazionale dell’Unione, ha riguardato

diversi aspetti di questa vasta problematica, in alcuni casi continuando la

trattazione di problemi precedentemente impostati, in altri casi affrontando

problemi nuovi, attraverso anche l’acquisizione di nuove collaborazioni da parte

di esperti nel settore.

Nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, e specificamente per quanto

concerne l’accessibilità dei siti web, sulla base di quanto disposto dalla legge

4/2004 prima richiamata, che ha sancito precisi diritti dei disabili su tale

materia, è proseguita l’azione volta ad aumentare il numero dei siti realmente

accessibili, ai ciechi ed agli ipovedenti, nonché agli altri disabili, non solo delle

pubbliche amministrazioni, ma anche di primarie aziende private.

Di non minore rilevanza è stata anche l’azione relativa all’applicazione della

nota del Ministero della Salute 28.4.2003 con la quale sono stati esplicitamente

inclusi fra gli interventi riabilitativi i corsi per l’autonomia, l’orientamento e la

mobilità, nonché per l’alfabetizzazione informatica dei minorati della vista.

L’importanza di questo risultato conseguito dall’Unione, si rammenta, è

sottolineata dalla circostanza che in tale provvedimento il Ministero richiama le

autorità regionali, competenti per materia, a tenere conto nella propria

programmazione ed organizzazione del sistema integrato di interventi sanitari e

sociali delle specifiche esigenze collegate alla minorazione visiva, estendendo la

concezione della riabilitazione anche al recupero sociale più propriamente

inteso. L’azione della Presidenza Nazionale e delle strutture territoriali

dell’Unione è stata perciò incentrata sulla concreta realizzazione di tali

importanti indirizzi amministrativi.

In materia di mobilità, sono stati forniti documenti e suggerimenti ad

amministrazioni locali e a strutture territoriali dell’Unione, soprattutto

concernenti la posa di indicatori tattili a terra e l’installazione di semafori

acustici, in merito ai quali prosegue la sperimentazione e l’omologazione di

nuovi prototipi, da aggiungersi a quello già riconosciuto sulla base delle

caratteristiche di cui alla direttiva C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano) 214-

7.

In materia di mobilità vanno pure segnalati i numerosi interventi operati, anche

su sollecitazione di soci che avevano avuto incidenti, presso le Direzioni delle

Metropolitane di Milano e Roma, oltre che per segnalare l’accaduto, soprattutto

per chiedere l’eliminazione delle situazioni di rischio. All’argomento è stato

anche interessato il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, affinché

intervenisse per sollecitare da parte di Unifer l’approvazione e l’applicazione

del regolamento in materia di sicurezza, alla cui elaborazione ha partecipato

anche l’Unione.

Intensa è stata la collaborazione con Trenitalia S.p.A.

Su tale punto va segnalato che, dopo ripetuti interventi dell’Unione, Trenitalia

ha esplicitamente accolto nel nuovo regolamento sulla circolazione dei treni la

disposizione secondo la quale i viaggiatori ciechi ed ipovedenti muniti di tessera

Mod. 28C possono acquistare i biglietti del trasporto regionale direttamente in

treno senza aggravio di spesa, qualora partano da stazioni impresenziate.

Inoltre, sono stati programmati, anche nel 2004, corsi di formazione per gli

addetti all’assistenza ai clienti nelle stazioni ferroviarie. Per tali corsi sono stati

formulati programmi e forniti docenti.

Trenitalia ha anche incaricato l’Unione della distribuzione gratuita ai non

vedenti degli orari ferroviari su supporto informatico. Sono state anche

distribuite audiocassette contenenti una sintesi della Carta dei Servizi 2004.

È proseguita con esiti positivi anche la collaborazione con la RAI, grazie alla

quale sono state accolte alcune specifiche rivendicazioni in occasione del

rinnovo del contratto di servizio Stato-RAI e precisamente:

l’aumento quantitativo delle audiodescrizioni con ampliamento della

gamma di programmi audiodescritti nella misura del 10%;

il miglioramento del servizio di Televideo dedicato ai non vedenti.

Tale collaborazione ha anche comportato la partecipazione di rappresentanti

dell’Unione in qualità di relatori al Convegno organizzato dal Consiglio

Nazionale degli Utenti RAI svoltosi a Roma nei giorni 24 e 25 giugno.

Inoltre, l’Ufficio Autonomia ha anche partecipato ad incontri organizzati dal

Segretariato Sociale della RAI, con il quale, al momento, è stata impostata la

discussione sui fondamentali problemi per la risoluzione dei quali il servizio

radiotelevisivo dovrebbe offrire un valido aiuto, in vista di una più ampia

collaborazione in futuro.

È anche proseguita la collaborazione con la Direzione di Televideo RAI per la

programmazione della pagina 790, che è stata intitolata “Per saperne di più”,

destinata, in particolare, a rivolgere le informazioni, oltre che ai ciechi ed agli

ipovedenti, a tutti i cittadini che possano avere un qualche interesse per le

problematiche della categoria. Per tale attività sono stati predisposti alcuni

specifici programmi da trasmettere via telesoftware, soprattutto dedicati ai

bambini.

Si rammenta che la pagina è aperta a tutte le associazioni ed a tutte le istituzioni

che si occupino dei problemi dei minorati della vista.

Infine, tra le altre attività svolte dal settore, si segnalano:

collaborazione con gruppi di tecnici per l’eliminazione delle barriere

architettoniche e della comunicazione;

collaborazione con l’Istituto Poligrafico dello Stato per la realizzazione di

un francobollo commemorativo di Louis Braille, recante in scrittura Braille

il valore del francobollo (0,45 euro) e come immagine le mani che leggono;

collaborazione con la CGIL per la stampa in Braille dei contratti collettivi di

lavoro del comparto pubblico;

fornitura di consulenza per la presentazione della proposta legislativa con la

quale si prescrive che l’etichetta in Braille dei contenitori dei medicinali

rechi anche la data di scadenza;

contatti con l’ABI e con Cittadinanza Attiva per estendere la diffusione

degli sportelli bancomat accessibili ai ciechi ed agli ipovedenti;

interventi sulla Direzione Centrale delle Poste perché il servizio Postamat

sia dotato di sintesi vocale, al fine di renderlo utilizzabile anche da parte dei

disabili visivi;

sperimentazione in collaborazione con Cittadinanza Attiva di alcuni

accorgimenti per favorire l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti che si

recano ai supermercati per fare la spesa da soli;

rinnovazione del gruppo di lavoro per l’autonomia domestica al quale è stato

affidato il compito di redigere una brochure sugli elettrodomestici e

sull’arredo della casa accessibile per disabili visivi, avente come destinatari i

costruttori;

partecipazione alla seduta di insediamento della Commissione voluta dalla

Regione Lazio in convenzione con la Federazione Italiana per

l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche (FIABA), durante la quale è

stato elaborato un progetto finalizzato al conseguimento del massimo di

autonomia consentita per le persone con disabilità;

partecipazione alla cerimonia di inaugurazione della scuola triveneta per

l’addestramento dei cani-guida;

collaborazione con il Ministero degli Esteri e con il Ministero per i Beni

culturali ed ambientali per predisporre la parte destinata ai visitatori ciechi

ed ipovedenti del padiglione italiano all’esposizione universale che si

svolgerà in Giappone ad Aichi nel 2005;

intensificazione dei rapporti con il Ministero per i beni e le attività culturali

per progettare forme di collaborazione in vista di rendere accessibili i musei

anche ai ciechi e agli ipovedenti;

collaborazione con la Direzione Nazionale dei Parchi per fornire e

raccogliere informazioni relative alla predisposizione di aree attrezzate e di

percorsi atti a consentire la libera deambulazione ai ciechi non

accompagnati.

LAVORO E PREVIDENZA

In questa sezione vengono trattati insieme sia i problemi riguardanti la

formazione professionale, sia quelli concernenti il collocamento obbligatorio

sia, infine, i problemi connessi con il trattamento di pensione contributiva e, in

particolare, dei requisiti di accesso alla pensione di anzianità, nonché con il

beneficio di 4 mesi di anzianità figurativa per ogni anno di servizio

effettivamente svolto, previsto dalle leggi 113/85 (articolo 9, comma 2) e

120/91 (articolo 2).

Su tali argomenti va ricordata in primo luogo l’emanazione della sentenza della

Corte di Cassazione - Sezione Lavoro n. 15913 del 14 agosto 2004, che non si

esita a definire di importanza epocale per gli effetti che potrà spiegare nel

campo della tutela dei diritti dei centralinisti telefonici ciechi e ipovedenti in

relazione all’avviamento obbligatorio al lavoro previsto dalla legge 113/85.

Infatti, la sentenza in parola, nel difendere il diritto all’avviamento obbligatorio

di una centralinista siciliana nei confronti dell’ENEL, ha ritenuto applicabile per

la prima volta l’istituto previsto dall’articolo 2932 del Codice Civile, in merito

al quale, fino a questo momento, la giurisprudenza si era espressa in senso

contrario.

Da questo momento in poi, secondo il principio espresso dalla Suprema Corte,

in caso di legittimo avviamento di un centralinista non vedente la cui assunzione

sia stata indebitamente rifiutata da una azienda privata obbligata ad assumerlo, il

giudice dovrà applicare, a domanda dell’interessato, l’articolo 2932 c.c.,

emanando una specifica sentenza che produca fra le parti in causa i medesimi

effetti del contratto non concluso, vale a dire facendo nascere concretamente il

singolo contratto di lavoro anche in assenza di una esplicita manifestazione di

volontà del datore di lavoro privato.

L’applicazione di tale norma, nelle parole della Cassazione, è consentita

“trattandosi di fattispecie possibile e non esclusa dal titolo, essendo infatti,

prestabiliti dalla legge n. 113 del 29 marzo 1985, in tema di disciplina del

collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti, la

qualifica, le mansioni e il trattamento economico e normativo del lavoratore

avviato, ivi compresa l’indennità di mansione, assumendo carattere residuale il

risarcimento economico destinato ad assicurare l’integrale soddisfazione del

diritto del centralinista, indebitamente pretermesso dalla prestazione lavorativa

per l’inadempimento del datore di lavoro”.

Va ricordato che per le pubbliche amministrazioni rimane ferma la procedura

dell’avviamento d’ufficio, con relativo giudizio di ottemperanza in caso di

inadempienza.

Nel corso delle motivazioni della suddetta sentenza viene anche ribadito che la

giurisprudenza civile della Corte, perlomeno da oltre un trentennio a questa

parte, non si era occupata in modo espresso del non vedente al quale sia stata

rifiutata l’assunzione, avendo per contro avuto modo di affrontare la questione

più generale, non omologabile a questa, della costituzione autoritativa del

rapporto di lavoro in capo alle altre categorie d’invalidi e assimilati, tutelati,

prima dell’entrata in vigore della legge n. 68 del 1999, dalla legge 2 aprile 1968,

n, 482.

Con riguardo a queste situazioni, la giurisprudenza della Cassazione che, in un

primo momento aveva legittimato in una certa misura (anche se le motivazioni

stemperano le massime ufficiali) la praticabilità dell’art. 2932, cod. civ., aveva,

dagli anni settanta consolidato l’opposto principio, tuttora dominante, secondo

cui “il sistema delle assunzioni obbligatorie è strutturato in modo tale da dar

luogo all’obbligo del datore di lavoro di stipulare il contratto con gli invalidi

avviati dall’UPLMO, ma non alla costituzione automatica e autoritativa del

rapporto, la cui nascita richiede necessariamente l’intervento della volontà delle

parti ai fini della concreta specificazione del suo contenuto in ordine ad elementi

essenziali quali la retribuzione, le mansioni, la qualifica; ne consegue che, ove

l’obbligo del datore di lavoro rimanga inadempiuto, il lavoratore non può

esperire il rimedio della esecuzione in forma specifica ai sensi dell’art. 2932,

cod. civ.…”.

Su tali basi di ragionamento viene concluso che il giudice di rinvio designato

per la definizione della lite nel caso concreto dovrà attenersi ad un principio di

diritto in base al quale, in caso di legittimo avviamento di centralinista non

vedente, la cui assunzione sia indebitamente rifiutata dal destinatario

dell’obbligo di assumerlo, il giudice, se richiestone, deve applicare l’art. 2932,

cod. civ., rendendo fra le parti sentenza che produca in forma specifica gli

effetti del contratto non concluso.

Un altro argomento di particolare rilievo nel settore in esame è stato quello della

riforma della previdenza e, in particolare, dell’introduzione del nuovo incentivo

del pensionamento in base al dettato dell’articolo 1, comma 12, della legge

243/2004.

L’Unione ha ritenuto opportuno informare i dipendenti Consigli Regionali e

Sezionali, precisando che i principi su cui si fonda la nuova riforma della

previdenza e le relative norme di applicazione per i lavoratori non vedenti sono

identici a quelli stabiliti per i lavoratori in genere, salvo, si intende, l’abbuono di

4 mesi per ogni anno di servizio effettivamente prestato utile per il

conseguimento del diritto a pensione e delle anzianità assicurativa e

contributiva.

I lavoratori minorati della vista potranno, pertanto, richiedere alla sede INPS

competente per territorio, al pari degli altri lavoratori, la certificazione

riguardante il diritto a pensione nonché la certificazione sul diritto al cosiddetto

bonus.

Inoltre, le maggiorazioni contributive previste per particolari categorie di

lavoratori sono utili ai fini del raggiungimento dei requisiti minimi di

contribuzione richiesti per l’esercizio dell’opzione “bonus”, come precisato dal

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con circolare 30 settembre 2004,

nella quale viene riportato, a titolo esemplificativo, tra le maggiorazioni

contributive, la dizione “lavoro svolto da persone non vedenti ai sensi

dell’articolo 2 della legge n. 120 del 1991 che estende, agli stessi, i benefici di

cui all’articolo 9, comma 2, della legge n. 113 del 1985”. Pertanto, l’anzianità

contributiva per i lavoratori non vedenti si otterrà sommando il periodo lavorato

all’anzianità figurativa di quattro mesi per ogni anno di servizio effettivamente

svolto di cui alle suddette leggi 113/85 e 120/91.

Più in generale, per quanto concerne il diritto al lavoro delle persone disabili, i

minorati della vista disoccupati hanno manifestato in più occasioni la

preoccupazione circa la possibilità di conciliare i principi contenuti nella legge

68/99, sul diritto al collocamento obbligatorio, con il disposto della legge

30/2003, sulla riforma del mercato del lavoro.

Esprimere un giudizio obiettivo su norme di recente introduzione è sempre cosa

non facile, sia perché è necessaria una loro approfondita conoscenza, sia perché

occorre prevedere tempi non brevi per la loro attuazione, giacché una nuova

normativa richiede necessariamente una trasformazione culturale.

La legge 68/99 sul diritto al lavoro dei disabili rappresenta, senza alcun dubbio,

la riforma del collocamento obbligatorio più avanzata del nostro tempo, una

legge chiara nei principi ispiratori (valutazione della persona con disabilità) e

nei valori sociali in essa contenuti.

Nei quattro anni intercorsi dal suo varo molti interrogativi hanno assillato la

mente degli interessati sui motivi che ne ostacolavano ed ostacolano

l’applicazione.

Si tratta di una normativa che cerca di contemperare le esigenze dell’economia

di mercato con il diritto al lavoro: infatti, essa ha, fra l’altro, abbassato la quota

d’obbligo, previsto la fiscalizzazione degli oneri sociali nonché una serie di

incentivi e di suggerimenti per favorire convenzioni utili all’occupazione dei

disabili con maggiori difficoltà con le cooperative sociali e soprattutto ha

istituito il lavoro mirato, strumento certamente in grado di conseguire il

fondamentale obiettivo di restituire la persona con disabilità alla società come

elemento di produzione e riuscire a persuadere il datore di lavoro a non

considerare più il lavoro mirato come un onere.

Purtroppo però, il regolamento attuativo della legge 68/99 appare farraginoso e

gli uffici preposti al collocamento non funzionano ancora al massimo delle loro

possibilità, causando, tra l’altro, considerevoli ritardi nelle assunzioni e nella

realizzazione di convenzioni con le cooperative sociali di tipo B, di cui alla

legge 381/91 per l’assunzione dei più svantaggiati.

L’applicazione della menzionata legge è anche ostacolata dalla inadeguata

assegnazione del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità,

destinato alla messa a punto dei programmi regionali di inserimento lavorativo e

dei servizi necessari.

A questo scenario già non molto edificante, il Consiglio dei Ministri con

l’emanazione del decreto legislativo 276/2003, attuativo della legge 30/2003

sulla riforma del mercato del lavoro, ha inferto un duro colpo alla possibilità di

inserimento lavorativo mirato. Infatti, l’art. 14 del suddetto decreto legislativo

prevede che per favorire l’inserimento occupazionale di quelli che vengono

definiti “lavoratori svantaggiati” e dei “lavoratori disabili che presentino

particolari e caratteristiche difficoltà di inserimento nel ciclo ordinario”, i

servizi di collocamento possano stipulare, con gli imprenditori, delle

convenzioni-quadro su base territoriale per l’assegnazione di commesse di

lavoro alle cooperative sociali.

Se l’inserimento nelle cooperative riguarda le persone disabili, le imprese che

attribuiscono commesse di lavoro non sono tenute ad assumere persone con

disabilità, né hanno più l’obbligo di tali assunzioni le piccole imprese che hanno

in forza da 15 a 35 dipendenti. Viene così vanificata una delle principali

conquiste della legge 68/99 ed è sacrificata una enorme quantità di posti lavoro

per disabili.

In sostanza, con la riforma contenuta nella legge 30/2003, l’assunzione al lavoro

delle persone con disabilità viene privata in parte del vincolo della obbligatoria

per i datori di lavoro, ma rimane affidata alle opportunità che si possano

verificare nelle varie fattispecie prospettabili.

Il decreto legislativo 276/2003 non sembra, dunque, avere tenuto in

considerazione la funzione sociale che il lavoro assume per una persona con

disabilità; anzi, rischia di creare una vera ghettizzazione dei disabili, relegandoli

nelle cooperative sociali.

In tale contesto negativo va letto anche il disposto dell’art. 22, comma 6, dello

stesso decreto legislativo, che limita l’applicazione della disciplina in materia di

assunzione nei casi di somministrazione di lavoro. Si tratta di una limitazione

che potrebbe assumere una considerevole importanza, giacché il contratto di

somministrazione del lavoro è destinato a sostituire l’attuale lavoro in affitto o

temporaneo o interinale. Con il contratto di somministrazione del lavoro le

aziende potranno avvalersi di manodopera per il tempo strettamente necessario,

ricorrendo poi a ragioni valide di carattere tecnico, produttivo od organizzativo

allorquando vorranno disfarsene.

Infine, va rilevato che per la perdita di efficacia delle norme sul collocamento

obbligatorio, eventuali contratti di somministrazione del lavoro potranno avere

effetti negativi anche per i minorati della vista; infatti, fra i casi nei quali tale

tipologia di contratto è espressamente ammessa, figurano molte professioni

idonee all’attività dei ciechi e degli ipovedenti.

È evidente che l’Unione è impegnata a seguire con la massima attenzione

l’evolversi e la applicazione della suddetta normativa.

Più nello specifico, appare opportuno svolgere alcune considerazioni in merito

all’evoluzione della normativa concernente il lavoro dei fisioterapisti e dei

massofisioterapisti non vedenti e ipovedenti.

Il Comitato Tecnico dei fisioterapisti non vedenti ha fatto esplicita richiesta alla

Direzione Nazionale dell’Unione della soppressione dei corsi professionali per

massofisioterapisti, fatti salvi dal D.M. Sanità 10 luglio 1998 in attesa

dell’individuazione di una seconda nuova figura professionale.

Tale richiesta è stata supportata dall’affermazione che il titolo di

massofisioterapista non è più spendibile sul mercato del lavoro nel Servizio

Sanitario Nazionale e che la figura unica riconosciuta è quella del Fisioterapista,

istituita con D.M. 741/94.

La Direzione Nazionale, purtroppo, non ha né la competenza, né strumenti e

mezzi per favorire il conseguimento di tale obiettivo. Ciò sarebbe, semmai, di

competenza dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Ad ogni modo, per una migliore esemplificazione della materia, giova aver

presente quanto segue.

Le leggi 686/61 e 403/71, concernenti norme in favore dei massaggiatori e

massofisioterapisti non vedenti, sono fatte salve dalla legge 68/99, sul diritto al

lavoro dei disabili;

Il Ministero della Salute non ha modificato l’art. 124 del D. Lgs. 112/98, con il

quale avrebbe dovuto individuare una figura sanitaria sostitutiva del

massaggiatore e massofisioterapista, né ha abrogato il D.M. Sanità 10 luglio

1998 che specifica: “I corsi professionali per massaggiatori e massofisioterapisti

ciechi non fanno parte dei corsi professionali aboliti dal 1° gennaio ‘96, ai sensi

dell’art. 6, comma 3, del d.lgs. 502/92”.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’aprile 1999, ha affermato,

tra l’altro, che le leggi speciali 686/61 e 403/71, che disciplinano il

collocamento al lavoro dei massaggiatori e massofisioterapisti non vedenti,

tuttora in vigore, individuano il soggetto obbligato all’assunzione in ragione di

più di 200 posti letto degli Enti ospedalieri. Pertanto, ritenere che la

soppressione degli enti ospedalieri sostituiti dalle Aziende Sanitarie Locali

comporti il venir meno degli obblighi occupazionali disposti dalla citata legge

686/61 appare palesemente illegittimo e, per di più, per quanto riguarda la

considerazione sulla atipicità e vetustà della figura del massofisioterapista,

ritenuta oramai assorbita da quella del terapista della riabilitazione non vedente,

è il medesimo Ministero a far osservare che la normativa speciale concernente i

massofisioterapisti non vedenti è tuttora vigente e che anche la recente legge di

riforma del collocamento obbligatorio (68/99) all’art. 1, comma 3, ne conferma

la validità.

D’altro canto, il Ministero della Salute, ha confermato che la legge 403/71

assume i caratteri di una legge speciale e come tale è tuttora vigente, in assenza

di una sua specifica ed espressa abrogazione. I soggetti giuridici da prendere in

considerazione ai fini dell’applicabilità della suddetta legge sono, pertanto, le

nuove realtà aziendali che hanno, in pratica, sostituito gli enti ospedalieri,

assorbendone i presidi ospedalieri.

Inoltre, il profilo professionale di massaggiatore non vedente, come regolato

dalla legge 403/71, è ancora espressamente previsto dal contratto collettivo

nazionale di lavoro della categoria. Tale profilo professionale, com’è noto, è

stato inquadrato nella nuova categoria prevista dal suddetto contratto collettivo

nazionale e precisamente nella categoria C.

Va anche rilevato che da parte di diversi interessati (occupati e liberi

professionisti) si manifesta la volontà di invitare l’Unione a sostenere con i

mezzi più opportuni la possibilità di una doppia figura professionale

fisioterapista e massofisioterapista e di chiedere alle scuole professionali una

profonda modifica dei programmi e dei corsi di formazione per questi ultimi, al

fine di consentire agli aspiranti una preparazione adeguata alle necessità

professionali e di porre gli stessi in condizione di operare delle scelte al termine

del corso di studio che dovrebbe essere quinquennale.

La complessa problematica connessa al riordino delle professioni sanitarie non

mediche richiesto dal decreto legislativo 502/92 ed il contenuto del D.M. Sanità

741/94, con il quale si riconosce come unica figura professionale quella del

fisioterapista, hanno impegnato l’Unione Italiana dei Ciechi, gli Istituti

professionali per ciechi “Aurelio Nicolodi” di Firenze, “Paolo Colosimo” di

Napoli e quelli di Palermo e di Catania, nonché la Federazione Nazionale dei

collegi dei massofisioterapisti, in un interessante dibattito teso alla ricerca di

adeguate soluzioni.

Dopo un’approfondita analisi delle problematiche prima sintetizzate è stato

finalmente raggiunto un accordo unanime che si può sintetizzare nei seguenti

punti.

Il D.M. Sanità del 10 luglio 1998 riconosce la validità di una figura

professionale di secondo livello della quale prevede la continuazione, anche

dopo la prevista emanazione del decreto interministeriale (sostituito

dall’accordo stato-regioni del 16 dicembre 2004 su cui vedi infra) finalizzato

all’organizzazione dei nuovi corsi professionali.

Il mercato del lavoro richiede ancora operatori addetti alle attività svolte dagli

attuali massofisioterapisti. D’altra parte, un’analoga figura professionale di

secondo livello esiste anche in altri Stati europei.

L’Unione ha interessato il M.I.U.R., il Ministero della Salute, il Presidente della

Conferenza Stato-Regioni, i Presidenti delle Regioni d’Italia e gli Assessori

Regionali alla Formazione Professionale perché predispongano, nell’ambito

della riforma della scuola secondaria di secondo grado in fase di attuazione, la

ristrutturazione dei corsi di istruzione professionale che attualmente preparano i

massofisioterapisti, rilasciando il diploma ai sensi della legge 403/71, in base ad

un progetto che preveda un corso quinquennale articolato secondo le modalità

che saranno stabilite dal decreto delegato in via di emanazione, concernente

l’istruzione tecnico-professionale.

A conclusione del quinquennio dovrà essere rilasciato un diploma con duplice

valenza che sia, cioè, spendibile sul mercato del lavoro secondo un profilo

professionale di secondo livello e utilizzabile per l’iscrizione ai corsi

universitari per la laurea breve in fisioterapia oppure, come avviene per tutti i

diplomi rilasciati da scuole secondarie quinquennali, per l’iscrizione a

qualunque altra facoltà universitaria.

La complessa materia sui fisioterapisti sembra, poi, aver trovato una soluzione

soddisfacente nell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2004.

Detto accordo, infatti, contiene i criteri e le modalità per il riconoscimento

dell’equivalenza ai diplomi universitari dell’area sanitaria dei titoli del

pregresso ordinamento.

In sintesi i requisiti richiesti per l’equivalenza sono la durata dei corsi e la

pluriennale esperienza professionale. Possono essere presi in considerazione, ai

fini dell’equivalenza, i titoli conseguiti entro la data di entrata in vigore della

legge 26 febbraio 1999, n. 42, fermo restando quanto disciplinato dai decreti

ministeriali di equipollenza emanati ai sensi dell’art. 4, comma 1, della legge n.

42 del 1999.

Ad ogni parametro, in relazione al suo valore, viene attribuito un punteggio

ricavato da apposite tabelle allegate all’ accordo stesso.

Il riconoscimento dell’equivalenza non produce, per il possessore del titolo,

alcun effetto automatico sulla posizione funzionale rivestita e sulle mansioni

esercitate in ragione del titolo nei rapporti di lavoro dipendente già instaurati al

momento del riconoscimento.

Le Regioni e le Province autonome stabiliranno i termini e le modalità delle

domande, effettueranno l’istruttoria e trasmetteranno al Ministero della salute la

documentazione relativa ai titoli ritenuti equivalenti.

Il Ministero della salute, preso atto della positiva istruttoria prima richiamata,

rilascerà al singolo interessato il riconoscimento dell’equivalenza ai diplomi

universitari di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992,

n. 502 e successive modificazioni, valido su tutto il territorio nazionale ai soli

fini dell’esercizio professionale.

Per quanto concerne, invece, i centralinisti telefonici, su sollecitazione dei

minorati della vista lavoratori ed aspiranti ad una occupazione, l’Unione ha

proposto al Parlamento opportune modifiche alla legge 113/85, sulle quali si

rimanda a quanto riferito nella sezione della presente relazione dedicata ai

rapporti con il Parlamento.

L’aggiornamento di tale normativa, come si ricorderà, si è reso necessario per

porre la stessa al passo con i tempi e per consentire ai fruitori dei suoi benefici

di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro.

Si ha ragione di sperare nella sensibilità del Parlamento per l’accoglimento delle

suddette proposte dell’Unione, oltre che per la loro pregnante funzione di

sostegno all’integrazione socio-economica dei ciechi e degli ipovedenti, anche

sotto il presupposto dell’assenza di aggravi di spesa, visto che la legge 113/85

ha già una sua copertura riservata.

In materia di mercato di lavoro e di opportunità di impiego, va ricordato, poi,

che la continua innovazione tecnologica, che coinvolge il mondo del lavoro in

particolare, crea profondi mutamenti anche nel contesto socio-culturale in cui i

minorati della vista si trovano ad operare.

Infatti, nuove professioni si profilano per l’immediato avvenire, mentre altre

passano in second’ordine o, addirittura, scompaiono. Questa evoluzione impone

ai ciechi e agli ipovedenti una profonda riflessione sulle nuove opportunità del

loro inserimento professionale e lavorativo, anche in considerazione della

disponibilità di enti pubblici e privati ad offrire opportunità formative

soprattutto nel settore informatico.

Opportunità nuove e diverse rispetto al passato chiamano, dunque, i minorati

della vista ad essere protagonisti del loro avvenire, intervenendo come parte

attiva nel processo progettuale. Questa impellente necessità ha impegnato

l’Unione a celebrare un convegno nazionale organizzato in collaborazione con

la Giunta Regionale d’Abruzzo sul tema: “La formazione professionale e le

nuove prospettive occupazionali dei minorati della vista; il ruolo

dell’informatica per la loro realizzazione”.

Per tale iniziativa, che si è svolta a Giulianova Lido nei giorni 17 e 18 settembre

2004, l’Unione si è avvalsa del concreto contributo di relatori dotati di

un’elevata preparazione intellettuale e professionale, i quali hanno affrontato il

tema nella sua specificità, trattando, in particolare, i seguenti argomenti:

nuovi orizzonti occupazionali dei disabili visivi,

formazione ed esercizio professionale e strumenti e mezzi per favorirne la

realizzazione,

tecnologie assistive e lavoro dei minorati della vista,

formazione continua,

nuovo collocamento: agenzie di intermediazione e ruolo delle associazioni

dei disabili.

I particolari contenuti della manifestazione ed i suggerimenti offerti dal dibattito

saranno di supporto all’Unione nella lotta per la piena integrazione sociale dei

ciechi italiani.

Agenzia per la promozione del lavoro dei ciechi (ALA)

Nell’anno 2004 l’attività dell’Agenzia per la promozione del Lavoro dei Ciechi

ha visto proseguire la catalogazione delle schede informative inviate alla

Presidenza Nazionale U.I.C. dai soci e da tutti coloro che hanno mostrato

interesse a inserire il proprio curriculum nella banca dati appositamente

predisposta. I dati raccolti, nel pieno rispetto della normativa a tutela della

privacy, sono diretti a rilevare le competenze possedute e quelle acquisibili dai

minorati della vista.

Al momento sono pervenute 1415 schede informative.

Al fine di realizzare un apposito sistema telematico per gestire la banca dati,

dopo opportuna gara d’appalto, è stato dato incarico ad un esperto di approntare

una pagina web dedicata a “Occupazione e mercato del lavoro”. Obiettivo

primario è quello di fornire in tale sezione l’opportunità, a chi lo volesse, non

solo di registrarsi come nuovo utente e compilare la scheda informativa, ma

anche a chi è già registrato di gestirla modificando eventualmente i propri dati

in relazione ai nuovi titoli professionali acquisiti. L’utente potrà consultare i

testi integrali dei concorsi pubblicati nella Gazzetta Ufficiale e le eventuali

richieste di personale non vedente rivolte all’Unione Italiana Ciechi dalle

società accreditate nella ricerca del personale.

In atto, in previsione della realizzazione della pagina suddetta, l’ALA, in

considerazione della difficoltà incontrata dai ciechi e dagli ipovedenti ad

acquisire informazioni sui concorsi indetti da pubbliche amministrazioni in

generale, per specifiche posizioni professionali, dopo un’attenta valutazione dei

requisiti richiesti per la partecipazione, segnala il concorso tramite circolare alle

sedi periferiche dell’Unione e contemporaneamente ne dà comunicazione ai soci

e agli altri iscritti nella banca dati ALA che risultano dalla scheda informativa

disoccupati, ovvero occupati intenzionati a migliorare la propria posizione

lavorativa e quindi interessati ad essere informati sui concorsi pubblici indetti.

Va anche rammentato che la Consip S.p.A (società interamente e direttamente

posseduta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera

esclusivamente al servizio dello Stato per offrire consulenza e assistenza in

favore di Amministrazioni Pubbliche nel campo dell’Informatica), ha chiesto

all’ALA di conoscere i nominativi di giovani ragazzi/e ciechi e/o ipovedenti

residenti in Roma o Provincia, al fine di avviare una selezione per un posto di

centralinista presso una delle proprie sedi site in Roma.

L’ALA, dopo avere individuato, attingendo dalla banca dati, i nominativi dei

disoccupati residenti a Roma e provincia, ha preventivamente contattato i

suddetti mettendoli al corrente della proposta avanzata dalla Società e chiedendo

loro l’autorizzazione a fornire il numero di telefono per essere contattati e

direttamene informati sulla proposta di lavoro.

La Consip, successivamente, ha comunicato di avere assunto due ragazzi non

vedenti tra quelli segnalati.

PENSIONISTICA

In questa sezione vengono riportate le attività, svolte nel 2004, relative alle

procedure di riconoscimento della minorazione visiva e di erogazione delle

provvidenze economiche in favore dei non vedenti da parte dello Stato (prima di

competenza del Ministero dell’Interno e ora dell’INPS). Tale complesso di

attività, all’interno dell’Unione, viene comunemente definito con il termine

“pensionistica”; la materia previdenziale viene, invece, trattata nella sezione

“Lavoro e previdenza”.

In questo settore va messo in evidenza soprattutto che, a distanza di tre anni

dall’entrata in vigore della legge 138/2001, la costanza e la perseveranza

dell’Unione Italiana dei Ciechi sono riuscite ad ottenere un successo non da tutti

ritenuto possibile.

Infatti, è con legittimo orgoglio che si pone in rilievo che le ripetute

sollecitazioni attuate nei confronti sia del Ministro della Salute, sia del Ministro

dell’Economia e delle Finanze hanno visto premiati i loro sforzi. Il risultato

dell’impegno profuso è stato che finalmente la nuova classificazione e

quantificazione delle minorazioni visive contenute nella citata legge 138/2001 è

stata ufficialmente recepita a tutti gli effetti, compresi quelli relativi

all’accertamento della cecità civile e alla concessione delle relative provvidenze.

Sul punto lo stesso Ministero della Salute ha provveduto ad acquisire un

apposito parere del Consiglio Superiore di Sanità, secondo il quale la riduzione

del campo visivo binoculare al di sotto di determinate percentuali risulta

sostanzialmente tanto invalidante quanto la diminuzione dell’acutezza visiva e,

pertanto, la classificazione e la quantificazione del danno visivo di cui alla

ripetuta legge 138/2001 deve essere presa a riferimento in tutti gli ambiti in cui

si debba effettuare una valutazione medico legale del danno funzionale

dell’apparato visivo.

Sulla base di tale parere, che non si esita a definire di importanza storica, il

Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute ha

stabilito di emanare apposite disposizioni alle competenti autorità locali,

affinché le Commissioni mediche deputate all’accertamento della cecità civile

fondino, d’ora in poi, le proprie valutazioni sulla classificazione contenuta nella

ripetuta legge 138/2001.

Successivamente, il Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale

e dei Servizi del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha

diramato su questo stesso argomento una specifica circolare.

In essa il suddetto Ministero, facendo propri gli atti poc’anzi rammentati, ha

stabilito che, a partire da questo momento, nella categoria dei ciechi totali

rientrano tutti i soggetti indicati nelle lettere da a) a c) dell’art. 2 della legge

138/2001e precisamente: a) coloro che sono colpiti da totale mancanza della

vista in entrambi gli occhi; b) coloro che hanno mera percezione dell’ombra e

della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore; c)

coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento.

Nelle categorie dei ciechi parziali, invece, devono essere ricompresi i soggetti di

cui alle lettere a) e b) dell’art. 3 della medesima legge e precisamente: a)coloro

che hanno un residuo visivo non superiore ad 1/20 in entrambi gli occhi o

nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione; b) coloro il cui residuo

perimetrico binoculare è inferiore al 10 per cento.

E questo a tutti gli effetti previsti dalla legge, compresa l’erogazione delle

relative provvidenze economiche (indennità e pensioni).

Il Ministero della Salute ha anche espresso un parere secondo cui le definizioni

dettate dalla legge n. 138/2001 debbano essere prese in considerazione in ogni

ambito valutativo del danno funzionale a carico dell’apparato visivo.

È importante sottolineare a tale proposito che i soggetti le cui minorazioni

visive risultino classificate ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge n. 138 del 2001

prima citati rientrano nella categoria dei ciechi civili e, come tali, il loro status

giuridico ed i connessi benefici economici restano regolati dalle leggi n. 382 del

1970, n. 508 del 1988 e dal decreto legislativo n. 509 del 1988.

Inoltre, va ricordato anche che, in merito alla delicata questione

dell’adeguamento al minimo delle pensioni di invalidità (Io), il tribunale di

Ancona, con sentenza n. 560/2003 depositata il 19 dicembre dello stesso anno,

ha accolto il ricorso di una persona non vedente e nel contempo ha condannato

l’INPS a corrispondere alla ricorrente i ratei arretrati relativi all’integrazione al

minimo spettanti sulla pensione di invalidità oltre gli interessi legali come per

leggi.

ASSISTENZA

In questa parte della relazione viene raggruppata l’attività svolta dall’Unione,

nel corso del 2004, diretta ad una pluralità di argomenti che non rientrano né

nella “Pensionistica” né nel “Lavoro e previdenza”. Pertanto, la sintesi che si

espone riguarda l’assistenza in senso lato rivolta principalmente alle richieste

dei non vedenti e ai quesiti formulati dai dipendenti organi periferici territoriali.

In primo luogo, va detto che è stata data massima pubblicità alla legge 9

gennaio 2004, n. 6 istitutiva dell’amministratore di sostegno (sulla quale si

riferisce nel dettaglio nella sezione dedicata ai rapporti con il Parlamento),

sottolineando in particolare come il legislatore abbia inteso tutelare, con la

minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive del tutto o

in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana,

mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.

Con l’occasione l’Unione ha precisato che la sola minorazione visiva non è

sufficiente per richiedere l’eventuale nomina di un amministratore di sostegno.

Come gia accennato in precedenza, a seguito di uno specifico interessamento

dell’Unione, Trenitalia S.p.A. ha disposto, a decorrere dal 1° ottobre 2004, la

modifica della disciplina relativa all’acquisto dei biglietti ferroviari da parte dei

viaggiatori in possesso del modello 28/C (tesserino rilasciato ai minorati della

vista per ottenere le agevolazioni tariffarie) presso le stazioni impresenziate,

cioè prive di personale addetto.

In particolare, si rammenta, il nuovo testo dell’articolo 5 del Contratto di

trasporto stabilisce ora che in caso di utilizzo di treni Regionali, Diretti e

Interregionali è sempre ammesso l’acquisto a bordo treno da parte di titolari di

Concessione Speciale III.

Infine, in materia di agevolazioni fiscali va rammentato che da più parti sono

pervenute richieste di intervento presso le autorità competenti tese ad ottenere

l’esenzione dalle imposte di trascrizione sui passaggi di proprietà dei veicoli

destinati al trasporto dei disabili visivi.

Al riguardo, il Dipartimento per le politiche fiscali del Ministero dell’Economia

e delle Finanze, in risposta ad apposito quesito formulato dall’Unione ha fatto

presente che non esiste nessuna disposizione normativa che preveda l’esenzione

dall’imposta provinciale di trascrizione anche per i portatori di handicap

sensoriali, vale a dire coloro che sono privi del senso della vista ed i sordomuti.

Tuttavia le Province, in virtù della podestà regolamentare attribuita dall’art. 52

del decreto legislativo. 15 dicembre 1997, n. 446, in cui deve essere ricompresa

anche la facoltà di disporre agevolazioni per i tributi di competenza degli enti

locali, possono sempre deliberare in via autonoma riduzioni per questa

particolare categoria di disabili.

Pertanto, l’azione politica diretta ad ottenere l’esenzione di cui sopra compete

alle strutture provinciali dell’Unione, così come coordinata dai rispettivi

Consigli Regionali.

ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI

Come è noto, l’organizzazione dell’Unione Italiana Ciechi si articola, oltre che

su base territoriale, anche in organi collegiali interni, ai quali vengono attribuiti

compiti relativi a particolari settori di attività, ciascuno coordinato da un

componente la Direzione Nazionale.

Le Commissioni, i Comitati Tecnici e i Comitati composti dai rappresentanti

regionali svolgono un compito di grande rilievo ed importanza nella vita

associativa, esprimendo pareri e formulando proposte agli organi decisionali

dell’associazione.

Si riportano di seguito, in sintesi, gli argomenti trattati nel corso del 2004,

suddivisi per ciascun settore di attività di competenza delle varie Commissioni.

- Attività della Commissione istruzione

Problemi connessi all’educazione, all’istruzione e alla formazione,

universitaria e professionale, dei bambini, dei ragazzi e dei giovani non

vedenti;

esame dei decreti legislativi di attuazione della legge 28 marzo 2003, n.53

sulla riforma dell’istruzione;

partecipazione all’attività dell’Osservatorio permanente sull’integrazione

scolastica delle persone in situazione di handicap istituito presso il M.I.U.R.

e ai relativi gruppi di lavoro;

programmazione di incontri di formazione e aggiornamento per i

responsabili di settore;

programmazione delle attività di breve e medio periodo della Commissione

e dell’U.I.C., in tema di educazione, formazione e istruzione dei giovani non

vedenti;

attività di sostegno all’approvazione dello schema di regolamento

concernente “Riforma delle scuole ed istituti a carattere atipico di cui alla

parte I, titolo II, capo III, del testo unico approvato con decreto legislativo

16 aprile 1994, n. 297”;

interventi di sensibilizzazione presso le S.S.I.S, le Direzioni Scolastiche

Regionali e le Università sulle problematiche specifiche dei ciechi e degli

ipovedenti.

analisi statistica della popolazione costituita da allievi ciechi ed ipovedenti

iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado;

realizzazione di servizi di consulenza per le famiglie, di attività di intervento

precoce a favore dei bambini ciechi ed ipovedenti.

- Attività delle Commissioni lavoro

Attività del Comitato tecnico e di redazione dei fisioterapisti

Programmazione attività 2004;

selezione articoli per la rivista di massofisioterapia;

opera di pressione sulle autorità competenti per la riqualificazione del titolo

di massofisioterapista in fisioterapista, attraverso il conseguimento del titolo

di scuola media superiore per l’accesso al corso di laurea di primo livello;

modifica nella legge 29/94 del titolo di terapista della riabilitazione in

fisioterapista;

supporti e sostegni da attivare per gli iscritti al corso di laurea in fisioterapia;

corsi integrativi per il conseguimento della licenza di scuola media superiore

al fine di accedere ai crediti finalizzati al conferimento della laurea in

fisioterapia;

attività conseguente all’approvazione del documento finale dell’assemblea

nazionale;

individuazione delle modalità di elezione dei rappresentanti periferici e

nazionali;

attività per la modifica degli albi professionali dei massofisioterapisti e

terapisti della riabilitazione;

pianificazione corsi metodiche Mezieres;

ipotesi di costituzione di un centro permanente per la realizzazione di corsi

di aggiornamento professionale

costituzione di un gruppo di lavoro per la formulazione dei punti

programmatici per un corso quinquennale di formazione professionale dei

fisioterapisti ciechi ed ipovedenti;

aggiornamento professionale della categoria e relativo accreditamento di

corsi di specializzazione;

frequenza dei non vedenti di corsi di livello professionale;

problema relativo alla accessibilità ai ciechi e agli ipovedenti delle

apparecchiature elettromedicali;

problematiche connesse alla equipollenza di titoli professionali;

nuovo profilo professionale del massoterapista e trasformazione degli Istituti

professionali;

assemblea nazionale di categoria organizzazione della giornata scientifica;

eventuali modifiche da proporre alla legge 29/94 e al DM 775/96;

rapporti con le Associazioni professionali di categoria;

ipotesi di riordino dei corsi formativi per l’IPSIA “A. Nicolodi” di Firenze;

corsi di formazione professionale per massofisioterapisti non vedenti ed

aggiornamento della categoria;

rapporti con strutture periferiche di categoria.

Attività del Comitato tecnico nazionale dei centralinisti telefonici non vedenti

Ipotesi di modifica della legge 113/85;

esame della scheda formativa aggiornata dei centralinisti telefonici;

esame dei risultati emersi dal Convegno svoltosi a Giulianova (TE) nel mese

di settembre;

l’impegno nella formazione e riqualificazione professionale a sostegno delle

possibilità di impiego della categoria;

problemi connessi con l’applicazione della legge 104/92;

esame della situazione concernente l’erogazione dell’indennità di mansione

ai centralinisti non vedenti, pubblici dipendenti;

aggiornamento dei programmi di formazione;

ampliamento delle mansioni dell’operatore telefonico non vedente.

Attività della Commissione nazionale per la tutela degli insegnanti non

vedenti

Analisi della riforma scolastica approvata dalle legge 53/2003;

proposte normative per l’assistenza a insegnanti e presidi non vedenti per lo

svolgimento di attività connesse con l’insegnamento;

iniziative da assumere per il riconoscimento della validità giuridica dei

registri informatici e della firma digitale

ipotesi di organizzazione di un seminario per docenti e presidi non vedenti e

ipovedenti per l’esame delle problematiche più rilevanti per la categoria;

esigenze di aggiornamento e formazione professionale degli insegnanti

ciechi ed ipovedenti;

ipotesi di corsi di formazione in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R., soprattutto

in materie informatiche e tecnologie didattiche.

Attività della Commissione Nazionale per i rapporti con i Sindacati

Verifica dei rapporti tra U.I.C. e organizzazioni sindacali alla luce del

protocollo di intesa siglato il 4 luglio 2002;

proposta di organizzazione di un convegno nazionale che affronti lo stato di

attuazione della legge 68/99, alla luce della recente riforma del mercato del

lavoro;

problematiche connesse all’aggiornamento dell’indennità di mansione dei

centralinisti telefonici ciechi ed ipovedenti.

- Attività della Commissione per i servizi sociali e la pensionistica

Analisi del problema del riconoscimento della specificità dei soggetti sordo-

ciechi a livello comunitario;

esame delle nuove modalità di riconoscimento dell’invalidità civile, della

cecità civile e del sordomutismo e proposte operative;

studio della nuova classificazione ICF delle disabilità in relazione al

disposto dell’articolo 24 della legge 328/2000;

esame della proposta di legge regionale della Campania in materia di fondo

regionale per le persone non autosufficienti;

azione di difesa del principio della concessione dell’indennità di

accompagnamento al solo titolo della minorazione e dell’adeguamento

annuale delle prestazioni e salvaguardia dei diritti quesiti;

azione di rivendicazione per una piena applicazione della legge 138/2001 ed

una semplificazione delle procedure di accertamento ed erogazione delle

provvidenze economiche.

esame del problema relativo alla mancata effettuazione in tempo utile delle

visite di verifica di trattamenti sottoposti a rivedibilità;

difesa del cumulo di prestazioni per i pluriminorati;

ipotesi di azioni nei confronti dell’INPS, volte a migliorare i rapporti con

l’istituto e possibilità di costituzione di un patronato;

esame di casi pratici concernenti pratiche di pensione che hanno creato

dubbi interpretativi con particolare riferimento al disposto dell’art. 42 del

decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, in materia di ricorsi giurisdizionali.

- Attività della Commissione per i problemi degli ipovedenti

Collaborazione con Presidenza Nazionale per incremento indennità speciale

per ciechi parziali;

collaborazione con Presidenza Nazionale per applicazione della legge

138/2001;

collaborazione con le strutture territoriali dell’Unione per consulenze

operative nel campo della riabilitazione visiva;

presentazione di due progetti per apertura di due nuovi centri CERVI presso

cliniche oculistiche;

proposta di istituzione della figura professionale del riabilitatore visivo con

relativo programma di studi;

collaborazione per la modifica della legge 113/1985;

opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa le problematiche

degli ipovedenti;

preparazione di articoli specifici pubblicati su “Il Corriere dei Ciechi”.

- Attività della Commissione per l’autonomia

Analisi e sperimentazione di varie soluzioni di segnaletica specifica per

disabili visivi sul piano di calpestio in ambiente urbano;

completamento di ulteriori capitoli del documento contenente linee guida

per la mobilità dei ciechi e degli ipovedenti;

analisi del regolamento applicativo della legge 4/2004 sull’accessibilità dei

dispositivi informatici;

problema dell’applicazione della normativa C.E.I. sui semafori sonori;

proposte di attività di sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche

sulle problematiche della mobilità autonoma dei minorati della vista;

modalità di accesso ai servizi bancari messe a disposizione dei ciechi e degli

ipovedenti.

- Attività del Gruppo di lavoro per l’autonomia in ambito domestico

Ricerca ed acquisizione di dati e documenti sulla materia e relativo esame;

elaborazione di un testo teorico sull’autonomia del disabile visivo in ambito

domestico;

elaborazione di una opuscolo riguardante l’autonomia personale e domestica

del cieco e dell’ipovedente destinato alle ditte costruttrici di dispositivi

tecnologici di uso domestico.

- Attività della Commissione per le problematiche musicali

Esame delle problematiche connesse all’insegnamento della musica nella

scuola;

esame del software destinato alla trascrizione dei testi musicali;

progetto di rassegna musicale volta a mettere in evidenza talenti emergenti;

preparazione di un corso SCORE in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R.,

espressamente legato alle problematiche musicali.

- Attività della Commissione pari opportunità uomo-donna

Predisposizione programma operativo 2004;

analisi della possibilità di adozione da parte di coppie di non vedenti e

incontro con autorità competenti;

svolgimento del seminario autofinanziato nel mese di novembre;

promozione di iniziative regionali e infraregionali per la sensibilizzazione

delle strutture territoriali U.I.C.;

diffusione ed analisi del questionario europeo su discriminazione donne non

vedenti in età lavorativa;

analisi del progetto europeo “Daphne” ed iniziative connesse;

analisi dello svolgimento del Forum delle donne non vedenti tenutosi ad

Atene;

assegnazione premio per le pari opportunità.

- Attività della Commissione per i cani-guida

Attività di sostegno all’introduzione di agevolazioni per cure zooiatriche ed

assistenza veterinaria;

campagna di sensibilizzazione sulle problematiche degli utilizzatori di cani

guida;

azioni di sostegno alla pdl concernente la riforma della legge 376/88

sull’accesso del cane guida nei luoghi pubblici;

coordinamento con la Commissione Autonomia;

ipotesi di istituzione della figura di referente regionale per i cani guida.

- Attività della Commissione Pluriminorati

Evoluzione del progetto concernente la realizzazione del centro

polifunzionale di alta specializzazione per l’integrazione dei ciechi

pluriminorati;

costituzione di una mappa cognitiva completa dei sordo-ciechi in Italia;

aggiornamento delle schede formative con adeguamento alle nuove

normative.

- Attività della Commissione Nazionale Anziani

organizzazione di un soggiorno per anziani da svoltosi a Tirrenia;

partecipazione alla rivista “Senior” dedicata alla categoria;

attività a favore dei non vedenti anziani nell’ambito del nuovo assetto

organizzativo dell’associazione.

- Attività del Comitato nazionale giovani

Organizzazione di due seminari interregionali dal titolo “Dalla casa al

villaggio globale” (destinato alle regioni del centro-nord e) e “Con l’Unione

Europea si lavora di più?” (destinato alle regioni del centro-sud).

- Attività del Club degli studenti universitari

Preparazione del Seminario nazionale sui problemi degli studenti

universitari;

esame delle problematiche connesse ad una efficace formazione culturale

dei ciechi e degli ipovedenti;

esame delle iniziative intraprese dalle varie Università a sostegno degli

studenti portatori di handicap;

creazione di una mailing list dedicata.

- Attività della Commissione ausili e tecnologie

Analisi delle tecnologie attualmente a disposizione per i non vedenti e

proposte di adattamento;

valutazioni della legge sull’accessibilità degli strumenti informatici e

suggerimenti per la redazione del regolamento attuativo;

istituzione di gruppi di lavoro su metodologie e regole tecniche per siti web;

monitoraggio dell’applicazione del Nomenclatore Tariffario con creazione

di una commissione centrale e relative proposte di aggiornamento;

esame di opere multimediali e della loro accessibilità per i non vedenti.

- Attività della Commissione Osservatorio Siti Internet

Analisi dell’accessibilità del sito internet di Trenitalia;

analisi dell’accessibilità del sito internet di TIM e relativo giudizio negativo;

analisi del sito web delle Poste Italiane e proposta di pagamento on line dei

bollettini postali;

attivazione di un gruppo di discussione e consulenza su problematiche

tifloinformatiche sul numero verde dell’Unione;

valutazione di nuovi screen reader per telefoni cellulari e relativo sistema

operativo;

creazione di un proprio sito internet www.osi.org con relative schede di

valutazione;

interventi sui siti delle strutture periferiche dell’Unione.

- Attività della Commissione turismo sociale e fruizione dei beni culturali

Interventi presso autorità pubbliche per consentire esplorazione tattile di

monumenti;

indagine e catalogazione di percorsi museali per non vedenti;

organizzazione di seminari interregionali sulle tematiche di interesse;

diffusione di iniziative turistiche per non vedenti e loro inserimento in guide

turistiche;

collaborazione con enti ed associazioni di promozione turistiche;

esame soluzioni per sentieri naturalistici per non vedenti.

- Attività della Commissione sport e tempo libero

organizzazione di un incontro fra il Comitato nazionale dei Genitori e i

rappresentanti regionali dello sport;

realizzazione del torneo nazionale di scopone scientifico;

predisposizione e invio di un questionario di rilevazione sulle varie realtà

sportive;

partecipazione ad organizzazione di eventi vari: feste di primavera, raid in

tandem; raid in pedalò.

- Attività della Commissione paritetica Unione Italiana dei Ciechi – Centro

Sportivo Italiano

Rapporti di collaborazione tra le strutture periferiche dell’U.I.C. e del C.S.I;

programmazione delle attività di breve e medio periodo in tema di

educazione motoria delle persone, e, in particolare, dei bambini, non

vedenti;

svolgimento campagna promozionale delle attività motorie e sportive dei

minorati della vista tramite iniziative medianiche e sociali;

organizzazione di attività ludico-motorie per bambini e ragazzi;

organizzazione di manifestazioni sportive non competitive per adulti.

STAMPA ASSOCIATIVA

Nel corso del 2004 sono state edite le seguenti pubblicazioni:

1) “Il Corriere dei Ciechi”, numeri a cadenza mensile 10;

2) “Gennariello”, numeri a cadenza mensile 10;

3) “Voce Nostra”, numeri a cadenza quindicinale 23;

4) “Il Progresso”, numeri a cadenza mensile 10;

5) “Corriere Braille”, numeri a cadenza settimanale 48;

6) “Notizie internazionali”, numeri a cadenza mensile 9;

7) “Kaleîdos”, numeri a cadenza mensile 10;

8) “Uiciechi.it”, numeri a cadenza mensile 10.

Le riviste, oltre ad essere inserite integralmente nel sito internet dell’U.I.C.,

nello spazio dedicato alla stampa, sono disponibili anche in Braille e su supporto

informatico.

In questo stesso periodo, sulla base delle specifiche direttive volte a far

conoscere sempre meglio la realtà dei ciechi e degli ipovedenti, i servizi per la

stampa e per le relazioni esterne si sono impegnati in una ampia fascia

progettuale ed operativa che ha abbracciato diverse attività che di seguito si

riassumono.

In primo luogo, va ricordata l’azione volta a rendere più agile ed efficace il

servizio di informazione esterna, non senza garantire ampio spazio

all’informazione interna e al dibattito sulle problematiche che hanno

caratterizzato i vari settori dell’attività associativa.

Inoltre, è proseguita la collaborazione con l’agenzia I-Mage, sulla base del

nuovo progetto editoriale che è andato a modificare il target di riferimento,

privilegiando l’area politica e della pubblica amministrazione in generale e

richiedendo, di conseguenza, ai collaboratori una maggiore focalizzazione degli

articoli e dei servizi sulle questioni più strettamente inerenti alla disabilità

visiva.

L’attività editoriale è stata anche rivolta a corredare le varie testate di formati

più attraenti, migliorandone la qualità dei contenuti, la veste grafica e, per

quanto concerne le pubblicazioni su audiocassetta, la qualità della registrazione.

Ciò allo scopo di allargare la cerchia dei lettori, stimolando il libero confronto

sulle molteplici problematiche connesse con la minorazione della vista e con

l’organizzazione della vita associativa.

Nell’ambito dell’attività editoriale, oltre alla fase di preparazione, redazione e

diffusione dei periodici sopra indicati, va sottolineato che la mole di lavoro è

sensibilmente aumentata come conseguenza dell’adattamento delle

pubblicazioni in formato telematico che, in linea con una generale tendenza di

sviluppo, ha trainato l’interazione degli abbonati con le singole testate, tangibile

segno di accresciuta partecipazione alla vita associativa.

Nel panorama di questo accresciuto impegno, sono state iniziate diverse forme

di collaborazione con il territorio, rispondenti all’esigenza di arricchire la

principale testata, “Il Corriere dei Ciechi”, di storie emblematiche a livello

locale, conservando la prassi consolidata che prevede una stretta interazione

con il settore del giornalismo professionale.

A partire dal mese di gennaio la stessa testata ha iniziato la pubblicazione

anche di una edizione a caratteri ingranditi esplicitamente destinata agli

ipovedenti, cui viene inviata gratuitamente su richiesta.

Per quanto concerne la comunicazione interna, va rilevato che, durante l’anno,

il servizio ha mantenuto le caratteristiche di regolarità e puntualità, avendo le

diverse testate seguito criteri già ampiamente consolidati e che da tempo

trovano riscontro favorevole presso la platea dei lettori.

In tale ambito va segnalato che, in seguito alla precedente fase di

sperimentazione, a partire dal mese di gennaio il “Corriere Braille” è stato

trasformato definitivamente da settimanale a quindicinale, riuscendo, in tal

modo, ad eliminare i ritardi di ricezione che ne avevano caratterizzato la

precedente fase gestionale e realizzativa.

Per quanto attiene, invece, le pubblicazioni speciali, vanno posti in rilievo tre

punti:

la riedizione del numero speciale de “Il Corriere dei Ciechi” concernente

gli indicatori tattili a terra ed i sistemi di guida per ciechi ed ipovedenti,

tuttora richiestissimo;

la riedizione del dépliant “Le mani che leggono” che ha presentato

notevoli novità rispetto alla precedente edizione che hanno incontrato il

favore degli utenti;

la pubblicazione di un sintetico opuscolo illustrativo della totalità dei

servizi offerti dall’Unione e dagli enti o istituzioni ad essa collegati.

Nel campo dei rapporti con i mass-media, va sottolineato che la celebrazione

del cinquantesimo anniversario della cosiddetta “Marcia del dolore” (di cui si

parla più ampiamente nella sezione della presente relazione dedicata

all’organizzazione) ha costituito una eccezionale occasione per garantire la

presenza dell’Unione, sia nei notiziari radiofonici e televisivi, sia in

trasmissioni di carattere generale.

Sono proseguite le programmazioni concordate con Rete News (trasmissione

“Le mani che leggono”) e frequentemente la stessa Rete ha ripreso e messo in

onda manifestazioni associative. Si ricorda che il programma fa parte di un

contenitore giornalistico intitolato “Rotocalco”, nel quale compaiono interviste

a dirigenti, rappresentanti ed esperti dell’Unione che hanno occasione di

illustrare le attività svolte nei principali settori di competenza dell’associazione.

La fruizione a livello nazionale delle suddette programmazioni è stata peraltro

garantita anche da un secondo circuito di reti private, costituita dall’Unione

Italiana dei Ciechi, forte di numerose emittenti locali.

Attraverso tali emittenti è stata costituita una rete in grado di coprire l’intero

territorio nazionale con programmi che hanno affrontato non soltanto temi

connessi direttamente alle attività dell’Unione Italiana dei Ciechi, ma anche

quelli affrontati dalle strutture ad essa collegate.

Sono state, altresì, assicurate alcune presenze dell’Unione a vari programmi

della RAI di ordine sociale ed è proseguita regolarmente la pubblicazione

settimanale di notizie di interesse sociale sulla pagina 790 del Televideo.

Con il diffondersi della comunicazione elettronica, vari servizi sono stati attivati

per evidenziare la presenza dell’Unione in siti Internet, istituzionalizzando una

collaborazione intensa soprattutto con testate e riviste del terzo settore, quali:

“Vita”, “Agenzia redattore sociale”, “Non Profit online”, Hpress”.

Inoltre, è stato ampliato lo scambio di informazioni con oltre 50 pubblicazioni

periodiche operanti nel Terzo Settore, alle quali vengono inviati – in occasione

di rilevanti manifestazioni nazionali dell’Unione – specifici comunicati.

In più, è proseguito lo stretto rapporto operativo avviato con il settimanale

“Vita”, che consente all’Unione di essere presente in tale pubblicazione con un

servizio di vaste dimensioni una volta all’anno, un servizio di minore ampiezza

una volta al mese e, occasionalmente, con brevi note. Inoltre, nel sito internet

della rivista compaiono due notizie alla settimana scelte e redatte dall’Ufficio

Stampa dell’Unione che, con propri rappresentanti, fa anche parte del suo

comitato editoriale e può quindi partecipare alla programmazione delle più

significative iniziative del settimanale.

A partire dagli scorsi anni è iniziata un’opera annuale di selezione dei ritagli

stampa riguardanti direttamente l’Unione ed il mondo della cecità in generale,

per un totale superiore ai 240 pezzi, che vengono successivamente raccolti in

appositi volumi, ripartiti nei vari argomenti istituzionali. In tali volumi compare

anche una mappa delle testate italiane che hanno scritto dell’Unione, con la

specifica del numero delle uscite. Da tale raccolta, che viene inviata

gratuitamente alle strutture territoriali che ne fanno richiesta, si ricava che in

media almeno una volta al giorno è apparsa sulla stampa italiana una notizia

riguardante l’Unione e le iniziative da essa intraprese.

L’area di attività del comparto relazioni esterne ha assicurato, come di

consueto, un servizio che concorre a promuovere l’immagine dell’Unione

Italiana dei Ciechi, soprattutto per mezzo di comunicati, lettere, presenze in

manifestazioni, mostre e convegni, pubblicazioni sulla stampa associativa di

cronache e resoconti, citazioni e fotografie connesse a numerosi accadimenti.

Il settore, inoltre, ha curato la parte pubblicitaria e di pubbliche relazioni in

occasione delle più importanti manifestazioni ed iniziative organizzate

dall’Unione svoltesi nell’anno, fra le quali si segnalano la presentazione di un

francobollo commemorativo di Louis Braille e l’XI edizione del Premio Braille.

Inoltre, in quasi tutte le principali manifestazioni dell’Unione sono state presenti

le telecamere dell’emittenza pubblica e di quella privata..

CENTRO NAZIONALE DEL LIBRO PARLATO

Nel corso del 2004 il Centro Nazionale del Libro Parlato ha continuato ad

incrementare la qualità dei servizi resi, ormai da molti anni, a tutti coloro che a

causa di minorazioni visive incontrano problemi nella lettura, soprattutto

provvedendo ad aggiornare le proprie apparecchiature per adeguarsi agli elevati

standard raggiunti dalla tecnologia del settore.

Di seguito viene riportata in sintesi, suddivisa nei vari settori principali,

l’attività svolta dal Centro Nazionale del Libro Parlato nel corso di tale periodo.

- Sezione opere

a) Produzione

Nel 2004 sono state prodotte dal Centro Nazionale del Libro Parlato n. 1.924

opere registrate su audiocassetta di cui n. 598 di I livello, scelte dalla

Commissione preposta, pari a 4.251 cassette master C90 per 6.376 ore di

registrazione, e, per soddisfare precise richieste e necessità degli utenti, n. 1.135

opere di II livello pari a 9.245 cassette C90 per 13.867 ore di registrazione.

Sono state anche prodotte n. 191 opere in formato Aladin, per un totale di 3.543

ore di registrazione.

Tutte le registrazioni di I livello sono state effettuate avvalendosi dei più

moderni sistemi digitali con ottimi risultati qualitativi.

Le registrazioni di II livello, pur essendo state realizzate con la collaborazione

di lettori volontari e con l’impiego di una strumentazione di tipo comune, sono

risultate di qualità apprezzabile.

All’aggiornamento del catalogo generale si è provveduto attraverso la

produzione della rivista mensile in audiocassetta “Libro Parlato Novità” che

viene fatta recapitare gratuitamente a tutti gli iscritti che ne facciano richiesta e

contiene la raccolta delle letture dei risvolti di copertina dei libri prodotti nel

mese precedente a quello di edizione.

Inoltre, è stato distribuito gratuitamente anche il “Catalogo del Libro Parlato”,

in nero o in Braille, a seconda della richiesta. Tale catalogo, inoltre, aggiornato

in tempo reale, è stato inserito sul sito internet dell’Unione ed è consultabile

attraverso il programma LPManager. Il catalogo stesso può anche essere

scaricato in formato testo tramite l’apposito link.

Sempre al fine di tenere al corrente l’utenza sulle più importanti opere

registrate, sul mensile “Il Corriere dei Ciechi” vengono pubblicate le recensioni

di alcune opere prodotte.

b) Lavorazioni in corso

1. Trasferimento su cassette a due piste di alcune opere delle nastroteca “ F.lli

Bigini ” di Padova già registrate su audiocasette a 4 piste.

Per tale operazione, affidata alla ditta Filonzi Daniela di Jesi, era stato previsto

il riversamento di ca. 8.000 ore di registrazione. Successivamente una più

attenta valutazione delle opere in questione ha consentito di verificare che

l’operazione riguarda in effetti 903 testi per complessive 15.447 ore di

riversamento.

Al mese di dicembre 2004 risultano riversate complessivamente 814 opere, per

un totale di 13.873 ore. Restano ancora da riversare 89 opere, per un totale di

circa 1.574 ore.

c) Progetti

- Progetto Aladin (Ascoltare Libri Audio Digitali Innovativi e Navigabili)

Tale progetto, si ricorda, ha come fine il consolidamento delle attuali tecniche di

registrazione digitale dei libri parlati, la definizione di uno standard di

organizzazione e assemblaggio del testo, la produzione di uno speciale

dispositivo d’ascolto in uso presso gli utenti, la distribuzione delle opere su

normali CD-Rom, capaci di contenere numerose ore di parlato di elevata

qualità.

Il progetto, quindi, si prefigge i seguenti obiettivi:

realizzare un’apparecchiatura che sostituisca il sistema d’ascolto mediante

audiocassette attualmente in uso, con normali CD-Rom;

definire uno standard di registrazione capace di assicurare all’utente la

massima flessibilità e accessibilità nella fase di ascolto;

adattare i testi già disponibili per assicurarne la compatibilità con il nuovo

standard;

realizzare un’apparecchiatura per l’ascolto ridotta nelle dimensioni e nel

peso.

Nel corso del mese di aprile sono state portate a termine da parte della società

Cavazza 2000 le operazioni di adeguamento del software Aladin allo standard

Daisy per una migliore fruizione da parte dei diretti interessati. I risultati di tale

operazione sono stati confrontati in una riunione tecnica tenutasi nel mese di

giugno alla presenza, fra gli altri, di un coordinatore tecnico del consorzio Daisy

e di un rappresentante della Società Cavazza 2000.

In tale sede sono stati anche delineati i percorsi operativi da realizzare per

consentire le lavorazioni in formato Aladin che saranno avviate non appena

saranno resi disponibili i necessari supporti logistici (sia locali che postazioni

informatiche).

d) Attività promozionali

1. Promotori

Per una capillare informazione sul servizio del Libro Parlato a favore dei

minorati della vista e di tutti coloro che hanno difficoltà di lettura è attivo già da

tempo piano che ha previsto anche l’assunzione di giovani operatori minorati

della vista, laureati, da assegnare ai Centri di distribuzione per lo svolgimento di

attività promozionale.

In attuazione di tale piano, è proseguita anche nel 2004 l’attività promozionale

svolta da tale personale presso i Centri di Brescia, Campobasso, Cosenza,

Firenze, Napoli, Padova e Palermo.

I compiti di tale personale si svolgono prevalentemente a mezzo telefono e si

indirizzano non solo ai ciechi iscritti all’Unione, ma anche ai non iscritti e a

tutte le persone che per patologia o l’età avanzata hanno difficoltà di lettura.

Numerose e varie sono le iniziative finalizzate alla pubblicizzazione del servizio

che i promotori hanno assunto localmente, fra le quali si ricordano le seguenti:

partecipazione alle assemblee dei soci delle Sezioni, partecipazione a fiere e

manifestazioni letterarie con propri stand, contatti e rapporti con le Università,

le Scuole di ogni ordine e grado, gli Assessorati alla solidarietà sociale, le

Associazioni di volontariato, le Biblioteche comunali e ogni tipo di struttura

ritenuta utile allo scopo.

2. Pubblicità televisiva

È continuata la partecipazione del Centro Nazionale del Libro Parlato alla

trasmissione “Le mani che leggono”, nel quadro della programmazione diffusa

sul territorio nazionale da Rete News già descritta in precedenza nel corso della

relazione.

In tale ambito si è provveduto alla duplicazione e alla trasmissione mensile alle

varie emittenti locali delle registrazioni dei programmi autogestiti messi

settimanalmente in onda.

3. Progetto “ Dona la voce ”

Al fine di incrementare il numero dei volontari che collaborano alla

registrazione di testi di studio o di opere di II livello, tutti i Centri hanno

continuato a svolgere la campagna di adesione già iniziata lo scorso anno a

mezzo volantinaggio presso tutte le strutture ritenute idonee a tale scopo

(scuole, università, ecc.) presenti sul proprio territorio.

e) Attività varie

Anche nel corso dell’anno 2004 sono stati effettuati numerosi provini di voci

per la selezione di nuovi lettori. Sono state duplicate circa 100 videocassette

con vario contenuto (spot, manifestazioni, ecc.) a richiesta di Uffici della Sede

Centrale o di altre strutture territoriali.

È stata assicurata la disponibilità di uno studio di registrazione, con la relativa

assistenza tecnica, per la diretta settimanale della rubrica “Parla con l’Unione”,

per gli incontri con i quadri dirigenti, nonché per il corso di formazione on line

rivolto agli operatori locali di progetto del Servizio Civile Nazionale.

Inoltre il servizio ha curato l’inserimento dei documenti sonori in una apposita

sezione multimediale del sito internet dell’Unione.

A partire dal 1° novembre ha avuto inizio l’attività del Centro di distribuzione

di Messina che opera sul territorio compreso nelle province di Enna, Siracusa,

Ragusa, Catania e Messina.

Come di consueto, gli uffici della Sede Centrale hanno svolto funzione di

coordinamento amministrativo, organizzativo e tecnico delle strutture

periferiche di produzione e di distribuzione, con particolare riguarda all’opera di

assistenza tecnica fornita anche in loco ai centri di produzione di Firenze,

Brescia e Lecce.

In tale ambito, è stata particolarmente seguita l’attività dei 14 Centri di

Distribuzione del Libro Parlato di Torino, Brescia, Trento, Modena,

Campobasso, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo, Messina, Sassari

e della nastroteca di Padova.

Tutti i suddetti Centri, oltre a curare le note attività connesse al prestito delle

opere e alle registrazioni di II livello, provvedono anche alla registrazione e

distribuzione gratuita dei seguenti periodici:

AIRONE – mensile a carattere ambientale scientifico - Registrato dal Centro

di Bari;

LE SCIENZE – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di

Brescia;

MICROMEGA – trimestrale a carattere vario – Registrato dal Centro di

Campobasso;

GENTE VIAGGI – mensile di informazione turistico-ambientale –

Registrato dal Centro di Cosenza;

NATIONAL GEOGRAPHIC – mensile a carattere scientifico – Registrato

dal Centro di Cosenza;

GIOVANI DEL 2000 – periodico del Comitato giovanile toscano –

Registrato dal Centro di Firenze;

COOPERAZIONE EDUCATIVA – bimestrale a carattere pedagogico –

Registrato dal Centro di Firenze;

NOTIZIARO TOSCANO – mensile a carattere vario – Registrato dal Centro

di Firenze;

SALVAGENTE – mensile di attualità e informazione - Registrato dal Centro

di Modena;

VIVER SANI & BELLI – mensile a carattere medico/scientifico – Registrato

dal Centro di Napoli;

FOCUS – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di Padova;

GENTE MESE – mensile di attualità e informazione – Registrato dal Centro

di Palermo;

GUERIN SPORTIVO – settimanale di critica e politica sportiva – Registrato

dal Centro di Roma;

VIE DEL GUSTO – viaggio nell’Italia dei sapori – mensile – Registrato dal

Centro di Sassari;

NEWTON – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di

Torino;

50 E PIÙ – LA TERZA ETÀ…. – mensile di storia e attualità – Registrato

dal Centro di Trento.

Il risultato di tutte le iniziative promozionali prima descritte si può desumere

dall’ulteriormente aumentato numero degli iscritti, come si evince dal seguente

prospetto, che rileva altresì i dati relativi alle fruizioni e alle altre attività dei

Centri di distribuzione comparati con quelli degli anni precedenti:

Anno 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Iscritti 7.806 9.518 12.303 15.262 18.727 20.567 22.497

Fruizioni 31.798 42.431 104.129 179.508 261.663 289.972 298.821

Opere registrate (I

liv.)

147 179 493 462 552 600 598

Ore di registrazione 1.683 1.731 4.956 4.921 5.250 6.397 6.376

Opere registrate (II

liv.)

930 869 964 932 1.158 1.382 1.326

Ore di registrazione 10.520 12.081 13.347 15.851 13.603 18.682 17.410

Opere spedite 54.074 60.411 68.176 72.834 75.518 78.609 89.862

periodici registrati in

abbonamento 2 3 3 3 3 3 3

periodici distribuiti

gratuitamente 11 11 12 13 13 16 16

Volontari 983 1.029 1.058 1.103 1.187 1.333 1.412

- Sezione stampa sonora

Anno 2004

la Sezione stampa sonora, ha prodotto le seguenti riviste:

1. IL PORTAVOCE

2. SONORAMA

3. IL CORRIERE DEI CIECHI

4. NOTIZIE INTERNAZIONALI edito dal mese di aprile 1999 – gratuita

solo nel 1999

5. PUB

6. CIRCOLARI

7. DAL PENSIERO ALLA MANO

8. SPIGOLATURE MUSICALI curata sino al 31 gennaio 2000 dalla

Sezione opere

9. TIFLOLOGIA PER L’INTEGRAZIONE curata sino al 31 gennaio 2000

dalla Sezione pere

10. OFTALMOLOGIA SOCIALE dal 2003

11. KALEIDOS dal mese di maggio 2000.

Di seguito si riporta la tabella riassuntiva dell’attività prodotta completa del

numero di abbonati per ogni rivista:

Rivista Periodicità Cass Abb.

00

Abb.

01

Abb.

02

Abb.

03

Abb.

04

Il Portavoce Mensile 3 265 259 259 216 194

Sonorama Mensile 2 207 183 160 150 135

Il Corriere Dei

Ciechi

Mensile 3 380 726 917 989 1.035

Notizie Int.li Mensile 1 44 26 24 25 35

Pub Mensile 2 165 145 166 141 109

Circolari Mensile 1 78 90 103 94 97

Dal Pensiero

Alla Mano

Quadrimestral

e

4 206 183 172 181 164

Spigolature

Musicali

Bimestrale 3 40 39 38 35 36

Tiflologia Per

L’integrazione

Trimestrale 3 61 46 46 52 52

Kaleidos Mensile 1 265 267 318 300 282

Oftalmologia

Sociale

Trimestrale 3 = = = 150 150

Tra le varie attività del servizio, si segnala che nei mesi di febbraio e novembre

sono state registrate e messe in onda da parte della RAI, nell’ambito del

programma “Dieci minuti di …”, le seguenti trasmissioni: “Un percorso

originale: dal libro, dalla rivista e dal giornale alla voce attraverso le

audiocassette” e “Progresso tecnologico e formazione professionale”. Sono

stati realizzati anche ampi servizi per la rivista sonora “Il portavoce”

sull’emissione del francobollo commemorativo dedicato a Louis Braille, sui

lavori del Consiglio Nazionale U.I.C., sullo svolgimento delle assemblee dei

quadri dirigenti e dei presidenti regionali, nonché sulla cerimonia della

consegna del Premio Braille.

Nell’arco dell’anno è stata fornita la consueta assistenza alla registrazione dei

verbali del Consiglio e della Direzione Nazionali e del materiale vario per la

Direzione, per il Consiglio Nazionale, per l’Assemblea dei quadri dirigenti e dei

presidenti regionali.

Inoltre, la Sezione si è occupata direttamente della registrazione dei verbali delle

Commissioni di lavoro della Sede Centrale, nonché del materiale per il

Consiglio di Amministrazione dell’I.Ri.Fo.R. e dei relativi verbali. In modo

particolare sono stati registrati tutti gli elaborati pervenuti per il concorso sul

cinquantesimo anniversario della “Marcia del dolore”.

- Sezione masterizzazione e duplicazione

L’attività di questa Sezione si è dispiegata sia con riferimento alle opere che alle

riviste. Si espongono di seguito le attività svolte distintamente per le due

tipologie di prodotti.

1) Opere

- Opere archiviate in CD audio digitale n. 598 per un totale di 4.251

audiocassette master.

- Opere duplicate e spedite n. 667 per un totale di n. 145.114 audiocassette.

- Opere giacenti al 31 dicembre 2004 da duplicare e spedire n. 85 per un totale

di 479 master pari a 12.454 audiocassette

2) Stampa Sonora Si riporta di seguito il quadro riepilogativo con l’indicazione

del titolo della rivista, del numero di uscite e delle cassette duplicate.

Rivista Periodicita’ Numeri Numero

usciti Cassette

Il Portavoce Mensile 10 6.207

Sonorama Mensile 10 2.706

Il Corriere Dei Ciechi Mensile 10 20.708

Notizie Internazionali Mensile 15 282

Circolari Mensile 10 1.362

Kaleidos Mensile 10 2.823

Pub Mensile 10 1.986

Spigolature Musicali Bimestrale 5 537

Senior Bimestrale 7 2.949

Tiflologia per L’integrazione Trimestrale 2 303

Dal Pensiero alla Mano Quadrimestrale 4 1.920

Totale 93 41.783

La produzione delle riviste ha richiesto le seguenti operazioni:

- apposizione delle etichette in braille con l’indicazione del numero di

audiocassetta;

- etichettatura delle buste con l’indirizzo degli abbonati;

- imbustamento delle audiocassette.

Inoltre, l’attività complessiva del settore, concernente l’attività di duplicazione

dei master originali ripartiti nel corso dell’anno secondo la frequenza di uscita

delle varie pubblicazioni, nonché dei verbali della Direzione Nazionale e del

Consiglio Nazionale, di schede formative, di Commissioni di lavoro, di bozze di

legge, di bilanci preventivi e di relazioni programmatiche, ha comportato la

preparazione, in totale, di n. 190.033 audiocassette.

- Centri di registrazione di Firenze e Lecce: registrazione riviste.

Nel corso dell’anno, gli uffici distaccati di Firenze e Lecce del Centro Nazionale

del Libro Parlato, oltre che provvedere alla produzione di opere, si sono dedicati

anche alla registrazione dei settimanali “Famiglia Cristiana”, “Panorama” e

“L’Espresso”.

L’attività ha richiesto una attenta selezione degli articoli delle tre riviste e un

processo di registrazione, masterizzazione e duplicazione che ha impegnato i

Centri nel corso di tutte le settimane dell’anno.

Si espongono di seguito i dati relativi alla registrazione e duplicazione ripartiti

per ciascuna delle riviste prima citate.

Settimanale “Famiglia Cristiana” registrato dal Centro di Firenze:

2 cassette da 90 minuti ciascuna

Numero abbonati: 56

Numero riviste spedite: 47

Minuti netti impiegati per registrazione di un numero: 180

Numero cassette duplicate: 4.274

Cassette master prodotte: 94 da 90 minuti ciascuna per un totale di 8.460 minuti.

Settimanale “Panorama” registrato dal Centro di Firenze:

4 cassette da 90 minuti ciascuna

Numero abbonati: 42

Numero riviste spedite: 47

Minuti netti impiegati per la registrazione di un numero: 360

Numero cassette duplicate: 7.856

Cassette master prodotte: 192 da 90 minuti ciascuna per un totale di 17.280

minuti.

Settimanale "L’Espresso" registrato dal Centro di Lecce:

4 cassette da 90 minuti ciascuna

Numero abbonati: 61

Numero riviste spedite: 52

Minuti netti impiegati: 360

Numero cassette duplicate: 11.232

Cassette master prodotte: 208 da 90 minuti ciascuna per un totale di 18.720

minuti.

CENTRO NAZIONALE TIFLOTECNICO

Il Centro Nazionale Tiflotecnico nel corso del 2004 ha confermato il suo ruolo

di unica organizzazione esistente a tutt’oggi in Italia in grado di fornire

strumenti tiflotecnici, progettati e distribuiti in proprio, al passo con le più

avanzate tecnologie.

Durante lo scorso anno, si è provveduto ad assicurare il consolidamento di tutti

gli aspetti organizzativi ed operativi, sulla base dell’organigramma e del

mansionario approvati recentemente che hanno legittimato la separazione netta

fra il piano amministrativo-contabile, affidato ai responsabili operativi, ed il

piano politico-decisionale che è rimasto di competenza del rappresentante della

Direzione Nazionale dell’Unione.

Attraverso il responsabile del sistema per la gestione della qualità ISO 9001

sono state seguite le procedure di sorveglianza previste dalla certificazione

VISION 2000, anche per il Centro distaccato di Lecce, per quanto concerne, in

particolare, la manutenzione degli strumenti informatici.

Tutto ciò sulla base di una più ampia operazione di riqualificazione operativa,

che ha richiesto la messa a punto di un piano di miglioramento in grado di

garantire al Centro una gestione certa e continuativa ed un conseguente ulteriore

salto di qualità, attraverso:

un miglioramento della erogazione dei servizi di commercializzazione dei

supporti tiflotecnici finalizzati alla soddisfazione del cliente;

una maggiore efficacia della gestione, della fase produttiva, della razionalità

amministrativa e della funzionalità organizzativa, unita ad un ampliamento

dell’organico di personale a disposizione.

Inoltre, è proseguito il progetto volto alla creazione di una rete distributiva

esterna, costituita da Centri regionali finalizzati alla dimostrazione ed alla

distribuzione di tutti i prodotti in carico al Centro di Roma. Attraverso questa

operazione, che ha richiesto anche un cospicuo sforzo economico, si è permesso

agli utenti finali di avvicinarsi sempre più ai prodotti ed alle iniziative del

settore, garantendo loro, nel contempo, la possibilità di ricevere una migliore

assistenza ed una più tempestiva informazione.

In particolare, il Centro distaccato di Lecce, oltre ad avere operato

positivamente nell’acquisizione di nuovi prodotti, nonché ai test e alla vendita di

tutta la strumentazione in carico al Centro Tiflotecnico, ha anche proseguito in

maniera estremamente soddisfacente alla riparazione degli ausili distribuiti,

incrementando la quantità degli interventi rispetto all’anno passato di oltre il

50%, garantendo, in tal modo, il pieno controllo gestionale e operativo della

manutenzione e riparazione della strumentazione tiflotecnica distribuita.

Più in generale, il Centro, rispondendo ai compiti assegnatigli dalla Direzione

Nazionale dell’Unione, ha continuato a fornire ausili e presidi tiflotecnici,

nonché a fornire, a singoli utenti e a strutture associative, la necessaria opera di

assistenza e consulenza per una corretta applicazione, da parte delle Regioni, del

nuovo Decreto che ha approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario ed ha fornito

norme sulla assegnazione dei predetti strumenti.

Il Centro ha anche proseguito nell’opera di intensa collaborazione, sia a livello

centrale che a livello periferico, con l’I.Ri.Fo.R., fornendo consulenza per tutti i

corsi di formazione attivati a livello nazionale e a livello decentrato.

Il Centro ha anche curato il servizio di stampa per il periodico mensile “Voce

nostra”, destinato ai sordo-ciechi, nonché il consueto servizio di manutenzione e

riparazione di apparecchiature informatiche per conto dei clienti e delle strutture

dell’Unione, comprensivo della stampa in Braille della documentazione per la

Presidenza Nazionale.

Nello stesso periodo, infine, il Centro ha svolto una costante attività

promozionale, tra l’altro partecipando ed esponendo i propri prodotti a Seminari

e Convegni, sia esterni che organizzati in proprio o dalle strutture territoriali

dell’Unione, garantendo in tal modo una sempre maggiore diffusione

dell’informatica tra i minorati della vista ed aumentando, di conseguenza, la

produttività della struttura a vantaggio del servizio reso all’utenza.

CENTRO STUDI E RIABILITAZIONE

“GIUSEPPE FUCÀ”

In questi ultimi anni l’utilizzazione del Centro da parte dell’Unione e da parte

dell’I.Ri.Fo.R. centrale si è andata costantemente rafforzando in proporzione

all’espansione dell’Istituto, soprattutto per quel che riguarda corsi e seminari

anche internazionali, andandosi ad affiancare alla consueta attività di casa-

vacanza per i minorati della vista e le loro famiglie. Sono anche state ospitate

riunioni degli organi nazionali dell’U.I.C. e dell’U.N.I.Vo.C. e numerose altre

iniziative di aggiornamento.

In considerazione di ciò, l’Unione è venuta nella determinazione di procedere ad

una completa ristrutturazione e riqualificazione della struttura, con particolare

riguardo agli ambienti interni, comprensiva di messa a norma dei locali, in

ottemperanza alla normativa in tema di barriere architettoniche per disabili e di

accessibilità e sicurezza. La spesa complessiva dell’operazione, che si va ad

aggiungere all’ultimazione della piscina ludico-riabilitativa, è quantificabile in

un importo superiore ai due milioni di euro.

In particolare, per ciò che concerne la piscina, va ricordato che si tratta di un

versatile impianto di quasi 160 mq dotato dei più moderni comfort e privo di

barriere architettoniche, dedicato alla promozione dell’ambiente acqua,

particolarmente adatto alle esperienze di formazione legate alla scuola e a tutti

coloro che si occupano di insegnamento e sicurezza in acqua. Infatti, essa si è

confermata un punto di riferimento per l’attività sportiva e riabilitativa a livello

territoriale, perché, anche grazie ad una convenzione con l’Unione Italiana

Sport Per tutti, ha svolto una funzione non solo dedicata ai clienti della Centro,

ma anche rivolta ma anche rivolta all’esterno, con particolare riguardo ad

iniziative rivolte a soggetti che soffrono di disabilità, anche multiple, di vario

genere.

A tale proposito, si ricorda che sono previsti corsi di nuoto per tutte le età e

livelli, corsi di ginnastica in acqua, riabilitazione, spazi per il nuoto libero ed

altre iniziative.

Nell’anno trascorso i lavori sono stati portati a conclusione e, pertanto, la

rinnovata struttura è potuta tornare al pieno regime di funzionamento, sia dal

punto di vista della migliorata ricettività alberghiera, sia per quel che concerne

le attività di studio e di ricerca sulle tematiche concernenti la disabilità visiva.

Nello stesso lasso di tempo le presenze registrate sono state al livello degli anni

passati, con i consueti picchi nel periodo estivo, arrivando a sfiorare le 15.000

presenze annue contro le poco più che 14.000 dell’anno precedente.

Infine, va ricordato che è stata predisposta anche una Carta dei Servizi

appositamente dedicata ad illustrare gli impegni del Centro per il futuro e ad

individuarne i relativi standard qualitativi.

AGENZIA INTERNAZIONALE PER

LA PREVENZIONE DELLA CECITÀ

Premessa

Anche lungo tutto il corso del 2004 la Sezione Italiana dell’Agenzia

Internazionale per la Prevenzione della cecità (I.A.P.B. Italia) ha consolidato e

istituzionalizzato alcuni rami di attività intrapresi in passato che, a seguito della

rilevante richiesta pervenuta dai cittadini, hanno acquisito i caratteri della

essenzialità e della infungibilità.

Le attività legate alle Unità Mobili Oftalmiche, il servizio di Linea verde, la

campagna di prevenzione dei disturbi della vista “Vediamoci Chiaro”, la

pubblicazione di “Oftalmologia Sociale –Rivista di Sanità Pubblica” hanno

evidenziato il forte bisogno della popolazione di disporre di informazioni utili e

aggiornate per la prevenzione delle malattie della vista.

Il concetto della prevenzione in campo oftalmologico inizia, grazie a tali

attività, ad assumere un ruolo adeguato nel processo di educazione sanitaria,

incidendo sulle abitudini socio-sanitarie della popolazione presente sul territorio

italiano. L’impegno della I.A.P.B. Italia è, infatti, rivolto soprattutto alla

creazione di una cultura della prevenzione delle malattie della vista che

accompagni l’individuo in ogni fase della vita, dal concepimento sino

all’anzianità.

Proprio il crescente ruolo e impegno dell’Agenzia in favore della prevenzione

della cecità e della riabilitazione visiva (campo, questo, in cui molto ancora si

può e si deve fare in Italia) ha visto un importante riconoscimento

nell’innalzamento del contributo già istituito dalla legge 284/97 con quanto

disposto dalla legge 350/2003.

L’esperienza capitalizzata in questi anni ha permesso di individuare i punti di

forza e gli elementi di debolezza esistenti nel campo della prevenzione

oftalmologica e nella riabilitazione visiva, che consentono la definizione di un

sistema dei punti di criticità e dei fattori di opportunità.

Tra i punti di forza è possibile annoverare i forti progressi scientifici che hanno

consentito, grazie alla prevenzione, l’eliminazione di alcune patologie visive che

soltanto pochi decenni fa erano causa di cecità; la sempre maggiore diffusione

del concetto di “prevenzione sanitaria”; lo sviluppo della tecnologia che offre

mezzi sempre più innovativi ed efficaci per il recupero del residuo visivo.

Per quanto riguarda gli elementi di debolezza bisogna considerare che il

concetto di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva nel nostro paese

fatica ad affermarsi, sia perché culturalmente si tende a ricondurre la

prevenzione soltanto ad alcune patologie detentrici del monopolio

dell’informazione, sia per la recente introduzione nel nostro background

sanitario del concetto della prevenzione delle malattie della vista e soprattutto

della possibilità di un recupero funzionale del residuo visivo degli ipovedenti.

Vanno anche sottolineate, al riguardo, le scarse risorse economiche messe a

disposizione dell’informazione a sostegno della prevenzione visiva; la scarsa

diffusione di centri specializzati nella riabilitazione visiva; la presenza, presso il

pubblico, di confusione circa le competenze nei ruoli dei diversi soggetti

operanti in oftalmologia: oculisti, ortottisti e ottici.

Di fronte ad un sistema complesso all’interno del quale giocano un ruolo

decisivo i processi comportamentali della popolazione da un lato e l’offerta di

servizi di riabilitazione dall’altro, la I.A.P.B. Italia ha agito in due direzioni al

fine di evitare che la prevenzione oftalmica e la riabilitazione visiva vengano

svuotate di contenuto e lasciate alle singole e sporadiche iniziative locali.

Da un lato, si è cercato di rafforzare le relazioni istituzionali con il Ministero

della Salute, al fine di definire una strategia di medio–lungo periodo rivolta a

stabilire un rapporto sempre più stretto con i governi regionali per l’attuazione

degli indirizzi legislativi stabiliti con la legge 284/97 e, dall’altro, si è cercato di

migliorare il processo comunicativo a sostegno dell’informazione scientifica

utilizzando i mezzi elettivi per la diffusione delle conoscenze.

Per quanto riguarda i servizi di riabilitazione visiva, è importante sottolineare

che negli ultimi anni si è assistito ad un fenomeno di proliferazione dei centri di

riabilitazione, grazie all’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla legge

284/97. Se da un lato ciò rappresenta un aumento dell’offerta di servizi

riabilitativi, dall’altro ha evidenziato che la regolamentazione e il

funzionamento delle nuove strutture soffrono della mancanza di una corretta

definizione delle figure e delle competenze necessarie per la realizzazione di un

percorso riabilitativo completo. In breve, vi è una crescita quantitativa dei

servizi riabilitativi ma non ancora qualitativa.

Di fronte a tale scenario la I.A.P.B. Italia si è posta come obiettivo la

realizzazione di un network tra gli organi regionali competenti per la sanità, in

cui il nodo cruciale per il coordinamento e sostegno per le attività riconducibili

alla prevenzione della cecità e alla riabilitazione visiva faccia capo alla I.A.P.B.

Italia. In questa prospettiva la I.A.P.B. Italia svolgerebbe un ruolo di sostegno

per le regioni in ritardo nell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla legge

284/97, nonché di integrazione per i governi locali che hanno intrapreso il

cammino dell’adeguamento degli standard sanitari in campo oftalmologico alla

normativa in materia. Tale processo, avviato nel 2003 con il riconoscimento di

un finanziamento di 750.000 euro per la creazione a Roma di un Polo Nazionale

di servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli

ipovedenti, è passato alla fase di piena attuazione.

È stato predisposto un progetto per la creazione di tale polo nazionale che è

stato approvato dal Ministero della Salute. È stata individuata la sede, ottenuta

gratuitamente grazie alla storica cooperazione con l’Università “La Sapienza” di

Roma.

Tutto ciò prefigura per gli anni a venire un’ulteriore e ancor più decisa spinta in

avanti dell’attività della I.A.P.B. Italia in senso qualitativo e quantitativo.

Più nel dettaglio, l’azione concreta dell’Agenzia si è suddivisa nei seguenti

campi di azione.

Informazione e divulgazione

L’esigenza di informare correttamente i cittadini in ambito oftalmico ha portato

all’istituzione del servizio di Linea Verde (800 06 85 06) di consultazione

oculistica, al momento attivo per 2 ore e 30 minuti al giorno (10.00 – 12.30),

dal lunedì al venerdì per un totale di 600 ore annue.

L’utilità di tale servizio è testimoniata dalle migliaia di utenti che annualmente

si rivolgono al numero verde per ottenere informazioni scientifiche e sui centri

di cura e riabilitazione visiva pubblici. Il servizio ha mostrato nel corso degli

anni un tendenziale aumento delle telefonate in virtù della maggiore visibilità

che gli è stata data attraverso le numerose campagne realizzate attraverso

giornali, radio e televisione.

Dall’analisi percentuale dei dati rilevati attraverso il servizio di linea verde si

evince che il veicolo comunicativo più efficace attraverso il quale la

popolazione ha conosciuto l’esistenza della linea verde è sicuramente la

televisione (47%). Accanto a

questa è possibile segnalare la discreta capacità espressa dalle riviste (18%), da

internet (11%) e dall’Unione Italiana dei Ciechi (8%).

Un altro dato importante è rappresentato dagli argomenti trattati dagli oculisti

durante il servizio. Il primo aspetto di rilievo è che circa 1/3 degli utenti

richiedono informazioni sia sui centri specializzati per il trattamento di

specifiche patologie sia sulle visite gratuite effettuate con le unità mobili

oftalmiche e più in generale su corretti atteggiamenti. Dall’analisi delle

patologie si evince il notevole peso esercitato dalle maculopatie (20%) e nella

fattispecie dalla degenerazione maculare legata all’età, sia nella sua forma

atrofica che essudativa e dalle conseguenti possibilità terapeutiche; dalla miopia

(11%) non solo nei caratteri del vizio refrattivo di per sé e nella sua correzione

ma anche per le sue complicanze, vedi rotture della membrana di Bruch,

emorragie maculari complicate e non, oltre a glaucoma; dal glaucoma (6%) sia

cronico semplice che ad angolo stretto; dalle patologie vitreoretiniche (6%) e in

particolare modo dalle complicanze di interesse oculistico delle patologie

sistemiche quali il diabete, l’ipertensione e l’arteriolosclerosi; dalle retinopatie

degenerative ed ereditarie (6%) dove la patologia di più frequente riscontro è la

retinite pigmentosa e le sue varianti.

La percentuale determinata dalla cataratta (2%), è l’unica che non risponde alla

reale incidenza della patologia, ma la giustificazione è da riscontrarsi nella

scarsa problematica che essa stessa comporta e nella risoluzione certa della

stessa tramite un intervento chirurgico ormai molto diffuso e alla portata di tutti

nel mondo industrializzato.

Sempre in questo ambito, la I.A.P.B. Italia è impegnata nell’informazione

indirizzata ai cittadini attraverso la pubblicazione di opuscoli riguardanti le

patologie oculari, la riabilitazione visiva e le attività di prevenzione, utilizzati

sia durante l’impiego delle unità mobili oftalmiche che in occasione di

manifestazioni espositive ed eventi pubblici.

Nel 2004, alla nuova serie di opuscoli prodotti nel 2003, molto ben curati sia dal

punto di vista scientifico-divulgativo come pure da quello grafico, in cui si era

iniziato con gli argomenti della prevenzione della cecità, della riabilitazione

visiva dell’ipovedente e del glaucoma, si è aggiunto un nuovo opuscolo dedicato

alla retinopatia diabetica. In tal modo l’Agenzia sta creando una vera e propria

collana dedicata ai cittadini perché questi possano ricevere le informazioni

essenziali sulle varie patologie visive e sensibilizzarsi a non trascurare eventuali

segnali provenienti dal proprio apparato visivo.

Agli ipovedenti, sempre più, si invia il messaggio riguardante il ruolo prezioso

della riabilitazione visiva, visto che in Italia ancora troppo poco si parla di

questa disciplina.

Al fine di garantire un’informazione corretta nel ramo della prevenzione e della

riabilitazione visiva, per quanto riguarda la rete Internet, la I.A.P.B. Italia ha

visto sempre più utilizzato, come strumento di informazione, il proprio sito web

con un incremento dei contatti che ha sfiorato il 180% e con una tendenza

costante all’aumento.

All’interno del sito, oltre ad avere notizie aggiornate sull’attività della I.A.P.B.

e sui servizi a disposizione (informazioni scientifiche, prevenzione delle

patologie visive maggiormente diffuse, mappa dei centri di riabilitazione visiva

presenti in Italia), vi è un’area interattiva in cui l’utente può rivolgersi

direttamente ad un oculista per avere notizie di carattere oftalmologico.

Ma la novità più importante del 2004, riguardante il sito, risiede nell’attivazione

di un forum, moderato dagli oculisti che curano la Linea Verde, che ha visto un

continuo incremento delle domande poste. Il forum è uno strumento quanto mai

utile, non solo e non tanto per l’informazione specialistica in sé stessa, ma anche

e soprattutto per formare quella coscienza preventiva anche riguardo alla salute

dei nostri occhi, abbattendo le residue forme d’imbarazzo che, talvolta

ancor’oggi, sono mostrate da alcune persone.

Nell’ambito dell’informazione rivolta agli addetti al settore, la I.A.P.B. pubblica

una rivista scientifica “Oftalmologia Sociale – Rivista di Sanità Pubblica” che

cerca di dare spazio alla ricerca nel segmento della prevenzione e sugli aspetti

epidemiologici dell’oftalmologia. Si è deciso di aggiornare l’intero database dei

destinatari, inviandola a tutti gli oculisti italiani oltre che a numerose personalità

e istituzioni. In essa rimane sempre presente, fra le altre, una sezione dedicata ai

centri di riabilitazione visiva presenti in Italia, così come uno spazio dedicato

alla ricerca oftalmologica internazionale; essa è stata inoltre uno strumento

d’informazione prezioso per pubblicizzare il Simposio Internazionale sulla

Riabilitazione visiva dell’ipovedente e l’abilità visiva in programma dal 10 al 12

marzo 2005 a Roma.

E proprio l’organizzazione di tale simposio ha costituito una parte importante

dell’attività dell’Agenzia, la quale crede fortemente nella necessità di affiancare

tematiche di carattere non meramente cliniche e chirurgiche al panorama e alla

cultura scientifica degli oftalmologi e di quanti operano nel settore di nostro

interesse, quello della “salute visiva”.

Il simposio vedrà riuniti a Roma i massimi esperti in campo internazionale nella

riabilitazione visiva al fine di introdurre in Italia le conoscenze dei paesi

all’avanguardia nella riabilitazione visiva, oltre che a capitalizzare e valorizzare

le esperienze accumulate dai singoli centri locali per l’ipovisione.

Il Simposio avrà non solo un valore altamente scientifico, permettendo un

confronto fra le esperienze riabilitative internazionali, ma anche etico e sociale,

perché contribuirà a diffondere nel nostro Paese la cultura della prevenzione

della cecità e della riabilitazione dei soggetti ipovedenti.

Un altro aspetto di grande importanza riguarda la divulgazione di informazioni

relative a particolari patologie maggiormente diffuse nei paesi occidentali. La

I.A.P.B. Italia quale membro del direttivo mondiale dell’AMD Alliance

International, unione di organizzazioni internazionali il cui scopo è quello di

promuovere il livello di consapevolezza della Degenerazione Maculare correlata

all’età, è impegnata da diversi anni nella prevenzione di tale patologia

fortemente invalidante e in continuo aumento. Il crescere delle attività scaturenti

dalla partecipazione all’AMD Alliance International è testimoniato dal

moltiplicarsi delle iniziative a sostegno dell’informazione per la prevenzione

della degenerazione maculare senile.

Si è tenuto proprio a Roma, organizzato dall’Agenzia, il 1° Consiglio europeo

dell’ AMD Alliance e la nostra organizzazione è stata inserita nel Direttivo

mondiale in considerazione del proficuo impegno di questi anni.

Nell’ambito della propria associazione all’AMD Alliance International per la

lotta alla degenerazione maculare senile, la I.A.P.B. Italia ha partecipato al

meeting di Parigi, durante il quale sono state approntate nuove misure e

iniziative nonché i gruppi di lavoro, uno dei quali ha visto l’Agenzia

fattivamente impegnata. Lo scopo principale perseguito nel 2004 è stato teso a

migliorare il processo di diffusione delle informazioni sulla patologia con tutti i

mezzi e le tecnologie oggi disponibili, in particolare grazie a un nuovo sito

Internet molto più completo, fruibile e visibile agli utenti.

Inoltre, la I.A.P.B. Italia ha riproposto la campagna informativa denominata

“Retina week”, ossia una settimana dedicata alla prevenzione della

Degenerazione Maculare correlata all’età (c.d. senile), una delle principali cause

di cecità nei Paesi industrializzati: ne soffrono 25-30 milioni di persone e la sua

diffusione è in costante aumento tra gli ultracinquantenni. Durante la campagna

“Retina Week”, attraverso l’azione delle unità mobili oftalmiche, la I.A.P.B.

Italia ha effettuato visite oculistiche gratuite avvalendosi di personale volontario

e non. La campagna, svoltasi nel 2004 dal 20 al 26 settembre, ha interessato le

città di Cosenza, Roma, Trapani, Isernia, Ferrara, Lecco, la regione Toscana e la

regione Lombardia: sono state visitate gratuitamente circa 2000 persone.

In occasione della settimana della prevenzione della degenerazione maculare

legata all’età, Rai Radio Uno ha trasmesso un’intervista di uno dei responsabili

dell’Agenzia sull’importanza della prevenzione e sulle attività ad essa correlate.

Comunicazione

Un ramo di attività di importanza strategica nel quale la I.A.P.B. Italia sta

valorizzando le proprie risorse, riguarda la comunicazione.

Lo spot “Vediamoci Chiaro”, attraverso la collaborazione dell’attore Bud

Spencer, che ha sempre dimostrato una squisita sensibilità alle tematiche che

stanno a cuore all’Agenzia, ha permesso di portare a conoscenza di una platea

sempre più vasta il messaggio socio-sanitario della I.A.P.B. Italia, nonché dei

servizi a disposizione del cittadino, affinché si possa disporre di informazioni

adeguate rispetto ai rischi legati ad errati atteggiamenti sanitari.

Durante il 2004 la presenza della I.A.P.B. Sezione italiana sulle reti televisive è

cresciuta notevolmente rispetto all’anno precedente, testimoniata dalle numerose

trasmissioni in cui hanno partecipato i membri della Direzione Nazionale. Di

particolare importanza la partecipazione all’iniziativa “Trenta ore per la vita”

che si è sviluppata mediante finestre televisive nell’arco di una settimana e

iniziative in molte città italiane nel corso di un periodo più prolungato.

Attraverso la partecipazione della I.A.P.B. Italia a tale iniziativa ben 16 sezioni

provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi hanno organizzato campagne di

raccolta fondi a livello locale per il finanziamento di progetti per la prevenzione

della cecità.

I contributi raccolti da “Trenta ore per la vita” a sostegno del progetto

presentato dalla I.A.P.B. Italia consentirà la parziale copertura delle spese di

acquisto di una unità mobile oftalmica.

Tra le iniziative collegate all’evento televisivo, un componente della Direzione

Nazionale ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi

presso la sede Rai di viale Mazzini, il 5 febbraio.

Inoltre, vi è stata una presenza significativa nella trasmissione “Piazza grande”

del 26 marzo con grande audience e riscontri immediati nell’utilizzo della

nostra Linea Verde oculistica.

Infine, vanno ricordate due partecipazioni dell’Agenzia alla trasmissione Rai

“Dieci minuti di …..”: il 20 gennaio tale trasmissione è stata dedicata al

glaucoma e alla prevenzione della cecità; il 3 novembre, si è parlato di

retinopatia diabetica.

Inoltre, la I.A.P.B. Italia partecipa con propri spazi espositivi a manifestazioni

ed eventi per comunicare le iniziative di interesse sociale e i servizi a

disposizione dei cittadini. È possibile citare tra gli eventi di maggiore interesse i

due congressi annuali della Società Oftalmologica Italiana che consentono alle

migliaia di oculisti presenti di consultare e richiedere materiale informativo per

svolgere prevenzione oftalmica all’interno delle proprie strutture sanitarie.

Importanti eventi sono stati, tra gli altri:

la partecipazione, il 30-31 gennaio, al congresso della Low Vision

Accademy, incentrato sull’ipovisione, da parte di diversi componenti la

Direzione Nazionale;

l’inaugurazione il 15 maggio, a Potenza, della nuova sede del centro

regionale di prevenzione della cecità della Basilicata;

il raid ciclistico in tandem dal 27 maggio al 3 giugno in Sicilia (già descritto

nella prima parte della presente relazione) durante il quale sono stati

distribuiti volantini e opuscoli sulla prevenzione della cecità e la

riabilitazione visiva degli ipovedenti;

l’organizzazione della Giornata Mondiale della Vista (Pavia, 21/10/2004)

cui è seguito un convegno sulla riabilitazione visiva dal 22 al 23 ottobre;

la partecipazione a un convegno a Sondrio organizzato dalla sezione locale

dell’Unione italiana dei Ciechi che ha visto un’ampia partecipazione delle

autorità locali e degli oftalmologi.

Accanto a una comunicazione di tipo generale, se ne è realizzata una più

specialistica mediante trasmissioni televisive imperniate sulla prevenzione delle

patologie visive maggiormente diffuse, trasmesse da un circuito di reti private

diffuse su tutto il territorio nazionale. Attraverso l’esperienza degli oftalmologi

è stato possibile informare sui rischi, le opzioni terapeutiche e le possibilità

riabilitative.

Durante il 2004 gli oftalmologi della Direzione Nazionale hanno partecipato a

trasmissioni scientifiche dedicate alle patologie più diffuse in Italia. In specie:

nuove possibilità di trattamento medico chirurgico e parachirurgico delle

patologie degenerative della retina;

prevenzione della cecità e tumori oculari;

prevenzione del glaucoma;

prevenzione dell’ambliopia nell’età pediatrica;

retinopatia diabetica;

riabilitazione visiva.

Educazione sanitaria

Nell’ambito di tale settore, un particolare rilievo di carattere socio-sanitario è

riservato alla realizzazione di campagne specifiche per alcune categorie sociali,

quali famiglie e alunni di scuole elementari e medie. Tra queste la campagna di

prevenzione dei disturbi della vista “Vediamoci chiaro”, assume un ruolo di

Segue Verbale della riunione del Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana dei

Ciechi-Onlus tenutasi a Tirrenia il giorno 19 Marzo 2005

rilievo.

Nata come progetto pilota, nel corso degli anni, è divenuta un vero e proprio

strumento didattico per le scuole elementari e medie finalizzato

all’insegnamento della prevenzione visiva. Ad una prima formulazione in cui si

privilegiava il momento comunicativo dell’informazione è seguita una

successiva che prevedeva anche la raccolta di dati statistici. Infatti, la campagna

realizzata nel 2002, in 1.000 scuole del Lazio, ha permesso di recuperare dati

fondamentali sulla diffusione delle patologie nel mondo della scuola. Nel 2003

la I.A.P.B. Sezione Italiana ha organizzato un evento nella città di Napoli per

presentare i risultati raggiunti dal progetto “Vediamoci chiaro” nel Lazio al fine

di ottenere il consenso e l’appoggio delle istituzioni locali per lanciare la

campagna in tutta la Regione Campania.

Per raggiungere tale risultato è stato realizzato un filmato con i bambini di una

scuola elementare di Napoli, che attraverso interviste divertenti hanno coinvolto

le autorità politiche e scolastiche per l’adozione della campagna di prevenzione.

Nel 2004 è stata avviata la campagna informativa nella Regione Campania che

coinvolgerà circa 300 scuole durante l’anno scolastico 2004-2005.

Attraverso questo modello d’intervento si cercherà di realizzare ogni anno una

campagna informativa in una regione diversa. Obiettivo di lungo periodo sarà

quello di realizzare la campagna “Vediamoci chiaro” in tutte le scuole d’Italia,

in modo da preservare la vista dei ragazzi e nel contempo ricavare dati sempre

più attendibili, capaci di fornire degli input di riferimento per azioni successive.

Accanto alla campagna di educazione alla vista “Vediamoci Chiaro” è stato

predisposto nel 2004 un nuovo progetto educativo per i ragazzi di scuola

elementare, che fonda la propria strategia comunicativa nella qualità dei

contatti, grazie all’inserimento di un DVD multimediale interattivo e degli

spettacoli divertenti (svolti da professionisti della comunicazione scientifica

rivolta a bambini) incentrati sulla prevenzione delle malattie della vista. Il

progetto, che vedrà la propria attuazione nel 2005, sarà rivolto a 60 scuole

diffuse su tutto il territorio nazionale, per un totale di 36.000 alunni e sarà

caratterizzato da un DVD-rom, un opuscolo informativo con questionario, un

piccolo gadget, e uno spettacolo educativo.

Il Progetto pilota nasce grazie ad un finanziamento del Ministero della Salute

che, attraverso la I.A.P.B. Italia, intende educare gli alunni delle scuole

elementari all’importanza della prevenzione in ambito visivo.

Prevenzione secondaria

Particolare attenzione è stata rivolta a tutti quei soggetti che, per motivi di

carattere culturale, economico o disinformazione sanitaria non si sono mai

sottoposti a una visita oculistica di controllo. Su tale presupposto nacque in

passato la volontà di dotarsi di una prima Unità Mobile Oftalmica. Attualmente

la I.A.P.B. Italia gestisce, congiuntamente all’Unione Italiana dei Ciechi, otto

Unità Mobili Oftalmiche – nel corso del 2004 è stata acquistata l’ultima UMO

dotata di pedana elettromeccanica per garantire l’accesso ai disabili motori e

agli anziani – utilizzate per tutto l’anno dagli organismi periferici per svolgere

campagne di prevenzione, soprattutto nei centri particolarmente disagiati.

Attraverso tali Unità Mobili Oftalmiche, vengono visitate annualmente circa

20.000 persone su tutto il territorio italiano, riscontrando numerosi soggetti con

patologie silenti che nel tempo avrebbero procurato danni irreversibili. Oltre alla

normale attività calendarizzata nel corso del 2004, le unità mobili sono utilizzate

per iniziative specifiche quali:

campagne di prevenzione dei disturbi della vista nelle scuole materne,

elementari e medie;

campagne di prevenzione della degenerazione maculare senile (retina week);

campagne di prevenzione della vista durante manifestazioni socio-sanitarie;

manifestazioni dell’Unione Italiana dei Ciechi – raid ciclistico.

Cooperazione internazionale

La crescita del ruolo della I.A.P.B. Italia è comprovata dalla sempre maggiore

rilevanza acquisita sullo scenario internazionale tra le organizzazioni che a vario

titolo si occupano di prevenzione della cecità.

Nel 2004, con l’obiettivo di instaurare sinergie con le organizzazione impegnate

nella lotta alla cecità evitabile, la I.A.P.B. Italia ha continuato ad impegnarsi

nella stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la

CBM Italia Onlus (Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo – Organizzazione

non governativa), per portare all’attenzione del governo e delle istituzioni il

problema dell’”avoidable blindness”.

Accanto a questo obiettivo di breve periodo ve n’è un altro di medio-lungo

periodo che è rivolto alla creazione di una rete di organizzazioni non

governative attive in Italia nel campo del sostegno sanitario ai Paesi in via di

sviluppo, di concerto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con il

supporto delle locali strutture sanitarie e organizzazioni religiose, per garantire

una maggiore concentrazioni di risorse e la condivisione di protocolli operativi.

In tale direzione la I.A.P.B. Italia e CBM Italia hanno avviato un protocollo

d’intesa per la realizzazione di un intervento congiunto in un Paese in via di

sviluppo per la lotta alla cecità evitabile.

La I.A.P.B. Italia ha preso parte all’Assemblea mondiale della I.A.P.B.

internazionale svoltasi a Dubai dal 18 al 25 settembre, nel corso della quale

sono stati rinsaldati i numerosi contatti con le altre ONG mondiali per lavorare

allo scopo comune rappresentato dal progetto Vision 2020 che si prefigge

l’ambizioso, ma non impossibile progetto di eliminare la cecità evitabile.

Inoltre, l’assemblea ha rappresentato un momento importante della vita

dell’organizzazione in quanto sono state apportate delle fondamentali modifiche

statutarie al fine di rendere la I.A.P.B. un organismo più snello e con maggiore

partecipazione degli associati alle iniziative in favore dei paesi poveri del

mondo.

Studi sulla prevenzione

L’istituzione dei premi per specializzandi in oftalmologia e diplomandi in

ortottica ha evidenziato come sia possibile ottenere risultati apprezzabili se si

incentiva il mondo oftalmologico a realizzare studi incentrati sulle tematiche

della prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva. In passato, infatti, si è

dovuto spesso riscontrare, oltre alla carenza di dati statistici, un’insufficiente

attenzione degli oculisti a questo fondamentale strumento di “cura a priori”

delle persone. Per tale motivo la I.A.P.B. Italia ha istituito quattro assegni di

ricerca in oftalmologia nelle aree legate alla prevenzione della cecità, la

riabilitazione visiva dell’ipovedente e l’epidemiologia.

Conclusioni

La crescita di alcuni rami di attività e lo sviluppo di altri, testimonia il

consolidamento della I.A.P.B. Italia nel panorama delle organizzazioni

impegnate a livello nazionale e internazionale nella prevenzione della cecità e

dell’ipovisione. La maggiore visibilità delle iniziative intraprese e dei servizi a

disposizione della collettività, ha permesso l’avvio di processi comportamentali

che iniziano a considerare la prevenzione in materia oftalmologica tra le buone

prassi sanitarie. Per meglio comprendere le cause di cecità e

rimuovere gli ostacoli al processo di prevenzione, la I.A.P.B. Italia ha

programmato l’attuazione di un’indagine epidemiologica che colma la cronica

assenza di dati scientificamente validi, segnalata dall’Organizzazione Mondiale

della Sanità. Il progetto – realizzato in collaborazione con l’Università degli

Studi di Roma “Tor Vergata”, unico nel suo genere, mira a indagare la

prevalenza, l’incidenza, le caratteristiche e le concause delle varie patologie

oculari e delle minorazioni visive. Tale studio, consentendo una migliore

conoscenza dei fenomeni, permetterà di definire iniziative e servizi sempre più

specifici, capaci di soddisfare quei bisogni latenti oggi non ancora codificati.

I.Ri.Fo.R.

- Premessa

L’I.Ri.Fo.R., Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione Onlus,

costituito il 22 febbraio 1991, anche per l’anno 2004 può vantare una quantità

elevata di interventi e attività su tutto il territorio nazionale a favore dei minorati

della vista.

L’I.Ri.Fo.R. opera su tutto l’arco del territorio nazionale, essendo articolato in

una Sede nazionale, in 16 Consigli Regionali e 84 Sezioni provinciali.

Alla capillarità della presenza si affianca un’instancabile attività nei settori

elettivi (formazione, ricerca e riabilitazione) che caratterizzano le proposte

dell’I.Ri.Fo.R. Onlus: dal momento della sua costituzione, l’I.Ri.Fo.R., infatti,

ha realizzato oltre 1.300 corsi e iniziative di formazione e riabilitazione, con una

spesa complessiva di più di 15 milioni di euro.

Tali iniziative hanno consentito a migliaia di ragazzi, genitori, insegnanti di

ruolo e di sostegno nonché a operatori specializzati, di prendere parte a

iniziative molteplici, tutte caratterizzate dalla finalità di favorire l’inclusione

sociale dei minorati della vista.

È doveroso fare riferimento a tali dati, dal momento che l’I.Ri.Fo.R. svolge un

ruolo insostituibile nel campo della formazione e della ricerca scientifica

inerente la minorazione visiva, grazie al fatto di disporre di elevate capacità

progettuali e di indagine nel tessuto sociale del Paese, elementi questi ultimi,

che gli hanno permesso di conseguire il riconoscimento di Ente di Ricerca già

nei primi anni di attività.

L’I.Ri.Fo.R. Onlus è l’unica struttura a carattere nazionale, infatti, a occuparsi

istituzionalmente di tutte le problematiche formative e riabilitative dei disabili

visivi, di qualunque età e condizione sociale.

La presente relazione enuncia l’attività svolta nell’anno 2004 dall’I.Ri.Fo.R.,

anche in relazione alla utilizzazione del contributo statale proveniente dalla

Legge 23.9.1993, n. 379 che assicura il finanziamento annuo costante, per il

tramite dell’Unione Italiana dei Ciechi, di cui l’Istituto è emanazione. V’è da

rilevare, peraltro, che nel 2004 tale contributo non è mai stato versato, stante

una capziosa interpretazione correlata alla presentazione del progetto di legge n.

3673 di cui si è già riferito nella sezione dedicata ai rapporti con il Parlamento e

non ancora stato approvato, e ciò ha comprensibilmente rallentato l’attività nei

settori istituzionali di riferimento.

- Attività istituzionali

Modifiche statutarie

Il 2004 si è aperto con la modifica dello Statuto dell’I.Ri.Fo.R. Onlus. A seguito

di una nota tecnica proveniente dalla Direzione Regionale della Liguria della

Agenzia delle Entrate e diretta al Consiglio Regionale Liguria di questo Istituto,

infatti, è stato necessario apportate alcune modifiche allo Statuto per conseguire

una maggiore conformità alla disciplina delle Onlus.

L’adeguamento è stato realizzato con particolare riferimento alla esplicitazione

del divieto di attività diverse da quelle elencate alla lett. a) del comma 1 dell’art.

10 del D. Lgs. 4.12.1997, n. 460 (ad eccezione di quelle strettamente connesse),

nonché della specificazione che tutti i destinatari della formazione, compresa

quella nei confronti dei docenti, sono persone svantaggiate, ovvero della

indicazione che trattasi di attività direttamente connessa.

Accreditamento ex D.M. 25.5.2001

Nel 2004 la Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha conseguito l’accreditamento

provvisorio rilasciato dal M.I.U.R., in base al D.M. 177/2000, per il

riconoscimento di iniziative di formazione rivolte a docenti e altro personale

scolastico.

La trasformazione di tale accreditamento in definitivo è subordinato all’esito

della verifica attesa da parte degli ispettori ministeriali.

Abilitazione alla docenza informatica

L’Istituto ha posto da sempre una notevole attenzione all’insegnamento

dell’informatica quale strumento privilegiato per la riabilitazione e

l’emancipazione sociale dei minorati della vista.

L’esperienza didattica conseguita, ha permesso all’I.Ri.Fo.R. di giungere a

un’elaborazione approfondita che ha consentito di individuare i prerequisiti dei

docenti necessari per poter parlare di efficacia e qualità della formazione

informatica rivolta a minorati della vista.

In funzione dell’attenzione posta a questo tema, è necessario sottolineare che

l’I.Ri.Fo.R. ha stabilito di consentire l’insegnamento dell’informatica nei propri

corsi unicamente a docenti appositamente abilitati nel corso di sessioni indette

periodicamente dallo stesso Istituto.

Attualmente esiste un albo nazionale I.Ri.Fo.R. in cui sono registrati circa 200

docenti abilitati: a tale proposito si deve sottolineare che anche nel 2004 sono

state effettuate sette sessioni di esami per l’abilitazione alla docenza

informatica. Nell’ultimo anno sono risultati abilitati 37 docenti, su 70 che

avevano chiesto di partecipare alle selezioni.

Elenco nazionale di esperti delle problematiche dell’accessibilità

L’attenzione alla qualità dell’intervento nel settore delle nuove tecnologia, ha

fatto sì che l’I.Ri.Fo.R., a seguito della legge 9.1.2004, n. 4 (cd. Legge Stanca),

che ha introdotto la disciplina di riferimento in tema di accessibilità dei siti web,

ha ritenuto di istituire un elenco nazionale di esperti delle problematiche della

accessibilità, cui potranno essere iscritte persone giuridiche ed organizzazioni in

possesso di idonee competenze tecniche.

Formazione di minorati della vista dipendenti della PA centrale

È particolarmente lusinghiero poter testimoniare che l’I.Ri.Fo.R., capofila di un

raggruppamento temporaneo di imprese costituito insieme a Sfera s.r.l. (società

di formazione dell’ENEL) e a Moretti & Carpita it s.r.l., è risultato vincitore

della gara per la fornitura di un servizio di progettazione ed erogazione di

attività di formazione informatica destinata ai dipendenti pubblici con disabilità

visiva, indetta dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica

Amministrazione).

I termini del contratto sottoscritto nel 2004 prevedono che, al periodo di

progettazione attualmente in corso (comprensivo di un corso pilota), farà

seguito l’erogazione dell’attività formativa vera e propria che interesserà 132

dipendenti minorati della vista in servizio presso le pubbliche amministrazioni

centrali.

Disciplina delle attività di ricerca, formative e riabilitative

Nel corso del 2004 il Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R.

Onlus ha costantemente informato l’erogazione dei fondi alle disposizioni

contenute nel proprio Vademecum operativo delle attività di ricerca, formazione

e riabilitazione approvato con delibera n. 27 del 24.9.2002 e con cui si

disciplinano le procedure inerenti la richiesta, la gestione e la rendicontazione

dei finanziamenti erogati alle strutture territoriali nell’ambito delle proprie

attività istituzionali.

Le regole presenti nel Vademecum si applicano a tutti i progetti di

riabilitazione, formazione e ricerca, finanziati dall’I.Ri.Fo.R. e costituiscono gli

orientamenti cui i singoli beneficiari devono conformarsi.

Sportello informativo universitario

Nel 2004 è proseguita l’attività dello Sportello informativo per studenti

universitari disabili visivi al fine di migliorare costantemente le attività di

orientamento e formazione dell'Istituto.

L’iniziativa, realizzata con il coinvolgimento di un docente dell’Università “La

Sapienza” di Roma, consente di fornire informazioni ed assistenza in generale,

sia a mezzo telefono, sia via e-mail, sia con colloquio personalizzato, sulle

problematiche concernenti il corso di studi intrapreso dagli studenti minorati

della vista.

Gruppo di Ricerca informatica

In riferimento alle proprie finalità di istituto di ricerca, nel 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha

costituito un gruppo di ricerca informatica sulla minorazione visiva.

Le attività di ricerca individuate sono:

Tavoletta programmabile individuato quale strumento per l’utilizzo di

diverse modalità sensoriali nell’apprendimento di strutture e procedure;

Carico mentale e tecnologie informatiche : studio di parametri

psicofisiologici e cognitivi relativi all’uso di tecnologie informatiche, con

riferimento alla usabilità ed accessibilità;

Gestione di questionari in rete : studio di modalità interattive che consentano

il monitoraggio on line della qualità dei servizi e della qualità della vita dei

minorati della vista, anche in relazione alle linee guida dettate in materia

dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

Creazione e gestione di software assistito per la formazione a distanza e per

la didattica in generale;

Creazione di software gestionali per la ricerca ed altri usi, totalmente usabile

ed accessibile;

Strumentazione biomedica ad uso dei massofisioterapisti .

Il Gruppo ha, inoltre, provveduto a definire i contenuti di un Cd-Rom

divulgativo, di imminente pubblicazione, inerente i seguenti argomenti:

descrizione dei principali software e degli ausili;

problematiche sugli ausili, accessibilità e Legge Stanca;

tematiche di psicologia cognitiva legata alla minorazione della vista;

problematiche legate alla vita quotidiana.

Il Gruppo ha, infine, proposto il convegno ”Nuove tecnologie, handicap visivo e

pluriminorazione. Accesso alle informazioni, ricerca e strumenti per la didattica.

Esperienze e modelli di intervento” che sarà realizzato nel mese di febbraio

2005 in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

- Attività promozionali

Rapporti con l’Università Telematica “ Guglielmo Marconi ”

Nella convinzione che, per il tramite di forme di collaborazione da definire,

possano scaturire utili opportunità per studenti ciechi ed ipovedenti, nell’ambito

di corsi di laurea on-line organizzati da questa Università di recente

costituzione, l’I.Ri.Fo.R. ha accettato la proposta di nominare un proprio

rappresentante all’interno della Commissione di consultazione con le

organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo della produzione, dei

servizi e delle professioni prevista dal decreto ministeriale istitutivo.

Tale scelta è perfettamente in linea con gli indirizzi approvati dal Sistema di

gestione per la qualità di cui è dotato l’Istituto.

Rapporti con Manpower Formazione S.p.A.

Nel corso del 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha sottoscritto un accordo-quadro con la

Manpower Formazione S.p.A. finalizzato a sviluppare interventi di formazione,

sia a livello base che a livello di formazione avanzata, destinati a lavoratori

temporanei, sia attivi che in disponibilità, appartenenti alla categoria dei non

vedenti. Tali interventi di formazione potranno avere particolare riguardo allo

sviluppo dei nuovi profili professionali collegati allo sviluppo delle nuove

tecnologie.

Agenzia per il Rilancio degli Studi Musicali – AG.RI.MUS.

L’I.Ri.Fo.R., nell’anno appena trascorso, in piena aderenza ai propri fini

istituzionali, che attengono all’area della formazione e dell’inserimento

lavorativo dei minorati della vista, ha deliberato di concorrere alla creazione di

un’Agenzia espressamente dedicata al rilancio degli studi musicali per i

minorati della vista in collaborazione con altri soggetti, tra cui l’Unione Italiana

dei Ciechi, la cui attività è stata già descritta nel corso della relazione generale.

- Attività dell’I.Ri.Fo.R. Onlus

In base all’esperienza degli anni passati l’I.Ri.Fo.R. Onlus ha potuto identificare

le esigenze e i bisogni della propria utenza e questo ha permesso di indirizzare

le attività di ricerca, quelle formative e quelle riabilitative verso gli ambiti di

maggior interesse, ripartendo adeguatamente le risorse ad esse destinate.

In questa prospettiva si è ritenuto di privilegiare le attività rivolte al settore

scolastico, specie agli insegnanti curricolari e di sostegno, essendo decisivo il

loro apporto - in termini di professionalità e competenze - per un proficuo

inserimento scolastico e sociale degli allievi minorati della vista.

Una particolare attenzione è posta dall’Istituto nei confronti di iniziative nel

settore informatico, in considerazione del rilevo che assumono le nuove

tecnologie in termini di conseguimento di autonomie personali e di inserimento

lavorativo dei disabili.

Il conseguimento della piena autonomia personale è l’obiettivo principale di

tutte le iniziative in materia di orientamento, mobilità, ambientamento,

comunicazione ed economia domestica.

Nel corso degli anni, inoltre, sulla scorta dell’esperienza originata dalla cd.

Legislazione promozionale (in primis la L. 113/85), si sono moltiplicati gli

interventi di formazione e orientamento per l’inserimento lavorativo dei

minorati della vista.

Ai tradizionali corsi per il centralinismo telefonico, si sono affiancati gli

interventi per rispondere alla necessità di qualificazione professionale dei

minorati della vista in relazione alle novità introdotte dal D.M. 10.1.2000, il

recupero delle attività manuali e le iniziative rivolte ai massofisioterapisti.

Sulla stessa scia si collocano le attività legate alla riabilitazione tout court, che

comprendono molteplici attività come campi riabilitativi, interventi riabilitativi

e altro e che, complessivamente, intendono creare le condizioni per una reale

integrazione sociale dei soggetti destinatari.

Accanto a queste attività l’impegno dell’Istituto si volge alla ricerca, quale base

per l’elaborazione di progetti a forte carica innovativa, specie nel settore della

pluriminorazione.

In tale ottica va inquadrato il progetto “Mercurio” con il quale l’I.Ri.Fo.R.

Onlus ha individuato le modalità per consentire l’accesso dei sordo - ciechi alla

cultura e alla informazione quotidiana, oltre che al miglioramento della loro

comunicazione interpersonale, mediante l’utilizzo del “Braicom”, messo a punto

dal Centro Nazionale Tiflotecnico dell’Unione Italiana dei Ciechi

Passiamo ora all’esame delle iniziative finanziate e realizzate nei diversi ambiti

di attività: per ognuna delle attività è indicata tra parentesi la tipologia

dell’intervento ai sensi del D.M. 25.5.2001.

1) Iniziative inerenti il settore scolastico

Corsi di aggiornamento per insegnanti e genitori

L’integrazione degli alunni con minorazioni visive nelle scuole comuni,

incontra, secondo quanto emerge dai dati disponibili, ancora notevoli difficoltà.

Il settore dell’educazione delle persone disabili presenta, infatti, una peculiarità

molto singolare: un’evidente discrepanza fra i principi e norme largamente

condivisi e la situazione reale. Attenendoci alla legislazione italiana vigente,

molti problemi sembrerebbero ormai prossimi ad una soluzione soddisfacente.

Se, invece, analizziamo attentamente la realtà, ci accorgiamo che rimangono

ancora tante zone d’ombra e che il cammino da percorrere, perché i ciechi e gli

ipovedenti possano ricevere risposte adeguate alle loro esigenze formative, è

ancora assai lungo.

In modo sempre più impellente, infatti, si rileva il bisogno che gli alunni disabili

visivi possano giovarsi di insegnanti e operatori sempre più preparati, altamente

specializzati e continuamente aggiornati e qualificati.

Questa necessità, d’altra parte, è avvertita da un numero crescente di insegnanti

di sostegno e curricolari, nonché da numerosi operatori che, a vario titolo, sono

impegnati nelle attività di integrazione scolastica degli alunni con disabilità

visiva.

Attualmente la formazione degli insegnanti di sostegno, ad esempio, tende ad

essere generica, in modo che le attività di tali figure professionali possano

indirizzarsi, indifferentemente, verso l’assistenza alle più diverse disabilità:

quanto, però, il processo formativo degli insegnanti di sostegno guadagna in

estensione, altrettanto perde in profondità e gli stessi insegnanti si trovano,

spesso, a dover gestire situazioni cui non sono affatto preparati.

Va, quindi, particolarmente sottolineato l’elevato interesse di docenti e operatori

per l’apprendimento e l’approfondimento delle tematiche tiflodidattiche

specifiche, capaci di consentire il superamento delle citate carenze formative nel

settore.

Fra le iniziative si segnalano in particolare le seguenti:

Corsi di aggiornamento per insegnanti di sostegno curricolari e operatori

Allo scopo di migliorare l’integrazione degli alunni minorati della vista

nell’ambito della scuola normale, sono state realizzate su tutto il territorio una

serie di iniziative destinate alla formazione di insegnanti (di sostegno e

curricolari) e a operatori alle discipline tiflologiche, con la finalità di far

conoscere e rendere operativi strumenti per l’integrazione che garantiscano una

più completa partecipazione dei non vedenti alle attività educative.

Per intervenire su questa situazione l’I.Ri.Fo.R. ha cercato di finalizzare il

proprio intervento alla preparazione e formazione di tutti gli attori interessati:

insegnanti di sostegno, insegnanti curricolari, altri operatori coinvolti a vario

titolo nelle attività di integrazione scolastica (educatori, assistenti ecc.).

Formazione rivolta a insegnanti ex D.M. 177/2000

In ottemperanza al D.M. 177/2000, l’I.Ri.Fo.R. ha organizzato direttamente

un’iniziativa dal titolo “L’alunno non vedente e il processo di inserimento dalla

scuola per l’infanzia alla scuola primaria” e l’altra denominata “L’integrazione

dell’alunno non vedente nella scuola media inferiore: problematiche didattiche,

analisi delle best practices e modalità operative”.

Tali attività di formazione e aggiornamento hanno perseguito la finalità generale

di sviluppare negli operatori per l'integrazione scolastica degli alunni minorati

della vista il massimo di competenze concernenti:

il riconoscimento delle esigenze formative dell'alunno minorato visivo,

la valutazione e valorizzazione delle sue risorse e delle esperienze personali,

l'utilizzo ottimale delle risorse istituzionali e sociali disponibili,

la conoscenza della normativa di riferimento,

l'individuazione delle modalità più efficaci per il conseguimento dei migliori

risultati nell'apprendimento e nell'integrazione sociale,

l’approfondimento delle conoscenze del sistema Braille nonché l’uso di

materiale didattico speciale.

Corso di formazione “Tutor universitari per studenti disabili visivi”

Al fine di proseguire sulla strada del sostegno all’inserimento degli studenti

disabili visivi nelle strutture educative, nel 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha realizzato

un’iniziativa formativa rivolta a tutor universitari.

Tale Corso mirava a conseguire una distribuzione omogenea sul territorio

nazionale di figure in grado di svolgere l’attività di tutor universitario con

particolari competenze nel campo della disabilità visiva, al fine di assicurare la

piena attuazione delle previsioni contenute nella legge 28 gennaio 1999, n. 17.

Il Corso è stato strutturato in una prima parte di formazione on line, e in una

fase di attività residenziale, per una durata complessiva di 60 ore.

Le attività di formazione on line hanno visto l’intervento di tre docenti che

hanno affrontato le problematiche generali inerenti la minorazione visiva.

La fase formativa residenziale la scelta dei docenti è stata motivata dalle

particolari competenze nel settore, privilegiando un metodo di lavoro

imperniato sull’esperienza diretta dei partecipanti e sul loro coinvolgimento

mediante il frequente ricorso a esercitazioni e simulazioni. L’iniziativa ha

rispettato gli obiettivi formativi iniziali, consistenti nella trasmissione di

competenze specifiche, immediatamente utilizzabili dai soggetti che si

troveranno a operare nelle attività di tutoraggio universitario a favore di disabili

visivi.

Seminario regionale “Educazione dei bambini con disabilità visiva ad una

gestualità coerente”

Si segnala la forte valenza di tale iniziativa rivolta a realizzare una serie di

interventi formativi a favore di genitori di bambini con minorazione visiva, al

fine di avviare un percorso di conoscenza capace di sostenerli nell’affrontare il

senso della minorazione.

L’iniziativa trae spunto dalla constatazione che alcune difficoltà più

significative di approccio alla minorazione incontrate dai familiari derivano

dalla carenza di informazioni in merito ai risultati che si possono ottenere

attraverso la valorizzazione degli apporti provenienti dalla diverse agenzie

educative.

Iniziative dei Consigli Regionali e delle Sezioni Provinciali

Nell’ambito delle iniziative mirate all’integrazione degli alunni con minorazioni

visive, devono essere menzionati tutti gli interventi effettuati dalle strutture

regionali e provinciali dell’I.Ri.Fo.R. mediante finanziamenti ulteriori rispetto a

quelli erogati dalla legge n. 379/1993.

La riconosciuta competenza dell’Istituto nel settore della minorazione visiva ha

portato, infatti, allo svolgimento mediante convenzioni con Enti locali o

Università, di attività formative svolte nel settore scolastico.

Più precisamente le iniziative hanno riguardato le seguenti tematiche:

il ruolo dell’educazione grafo-lessicale degli alunni ipovedenti (strategie

metodologiche e didattiche; ausili speciali);

il ruolo dell’educazione, dell’istruzione e della riabilitazione degli alunni

ipovedenti (strategie metodologiche e didattiche, tecniche riabilitative);

formazione di insegnanti di sostegno.

2) Iniziative nel settore informatico

La scelta operata dall’I.Ri.Fo.R. di organizzare corsi nel settore dell’informatica

è da porre in relazione alle possibilità che le tecnologie informatiche consentono

ai minorati della vista.

Vari studi hanno oramai dimostrato (v. pure il Rapporto Isfol “Oltre le

b@rriere”) la grande potenzialità di iniziative dirette all’inserimento

professionale di ciechi ed ipovedenti in quei settori (in particolare del terziario

avanzato) in cui l’informatica ha un ruolo dominante.

Le attività di formazione rivolte a soggetti con handicap visivo devono avere

perciò presente il quadro tecnologico esistente, e finalizzare tutti gli interventi al

raggiungimento dell’obiettivo della massima possibile autonomia degli portatori

di handicap nell’ambiente di lavoro, quale presupposto di un’attività lavorativa

efficiente e produttiva.

Ciò comporta la formulazione di progetti formativi ad alto contenuto di

specificità, rispetto alle attività formative dei normodotati, nonché di

personalizzazione, tenuto conto della presenza di singole attitudini professionali

nei soggetti con handicap visivo.

Le attività formative dell’I.Ri.Fo.R. in questo settore sono riconducibili a due

tipologie di interventi:

corsi di alfabetizzazione informatica,

corsi di informatica avanzata.

Corsi di alfabetizzazione informatica

Nel quadro delineato appare essenziale, per una sempre maggiore integrazione

sociale dei minorati della vista, realizzare una costante azione di

alfabetizzazione informatica, per i possibili sbocchi professionali, ma anche per

il connesso ampliamento della sfera di autonomia personale.

A differenza di altre tipologie di handicap, infatti, quello sensoriale visivo è

suscettibile di essere quasi interamente rimosso come ostacolo nel campo della

lettura e della scrittura, qualora si disponga di strumenti in grado di consentire

completa autonomia, e cioè un computer dotato di periferica display braille e/o

di sintetizzatore di voce, ed eventualmente di stampante braille.

In tal modo è possibile conseguire il risultato della riabilitazione come definita

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè rimozione degli impedimenti a

svolgere determinate funzioni.

I corsi base di alfabetizzazione informatica proposti dall’I.Ri.Fo.R. sono

articolati sui seguenti moduli base:

a) conoscenza del PC e dei supporti tiflotecnici informatici;

b) acquisizione dei comandi e delle funzioni principali del sistema operativo

MS-DOS;

c) apprendimento delle tecniche di base e avanzate di word processing;

d) tecniche di creazione e manipolazione di data base.

Formazione informatica avanzata

L’alto numero di corsi di alfabetizzazione informatica svolti negli anni

precedenti e i risultati positivi cui si è accennato, hanno generato la conseguente

esigenza di formazione più avanzata, nella specie di corsi di secondo livello, con

particolare riferimento all’uso degli ausili per l’accesso ai programmi basati

prevalentemente sulla grafica, quali Windows e Office.

Vi è, inoltre, da rilevare che sono sempre più frequenti i corsi per apprendere a

utilizzare Internet e per l’utilizzo della posta elettronica.

È, peraltro, necessario aggiungere che, anche nel 2004, da parte della Sede

Centrale dell’I.Ri.Fo.R. è stato dato corso a varie iniziative di Formazione a

distanza (FaD) in considerazione delle positive ricadute formative offerte da

questa modalità.

In questo campo sono state organizzate diverse iniziative su tematiche di grande

rilievo, tra le quali l’accessibilità e l’e-commerce che hanno riscosso l’interesse

di numerosi utenti, anche normodotati.

Nell’ambito del settore informatico, inoltre, riveste un posto particolare il

Progetto Mercurio, a forte valenza riabilitativa, studiato appositamente per

garantire un valido sostegno per la comunicazione dei sordo-ciechi (cfr. infra).

3) Iniziative per l’autonomia personale

La piena integrazione sociale dei minorati della vista è subordinata

all’acquisizione del massimo di autonomia possibile, quale base anche per una

più agevole introduzione nella realtà del mondo del lavoro.

La minorazione visiva pregiudica gravemente l’autonomia, la libertà di

movimento e la capacità di orientamento, e crea così nell’individuo una serie di

difficoltà di natura psico-fisica che investono tutta la sua vita sociale e

professionale, causando, nella maggior parte dei casi, una totale dipendenza

dagli altri.

Per compensare le limitazioni citate occorrono interventi specifici di

riabilitazione e di integrazione e, tra questi si possono annoverare:

Corsi di orientamento e mobilità

Mediante i corsi di Orientamento e Mobilità (O&M) si cerca di ampliare

l’indipendenza e l’autonomia del minorato della vista, di migliorare la sua

disposizione, capacità e abilità a muoversi da solo con sicurezza e naturalezza

nell’ambiente conosciuto e sconosciuto.

Questo scopo può essere raggiunto dopo un corso individuale, molto

impegnativo, che varia dalle 60 alle 80 ore.

Durante il corso il minorato visivo impara a valutare le proprie capacità ed i

propri limiti, a controllare l’ansia del nuovo, e comincia a essere in grado di

prendere decisioni che garantiscano la propria sicurezza.

Le considerazioni esposte spiegano il massiccio intervento delle strutture

periferiche dell’I.Ri.Fo.R. nel proporre corsi di questo tipo.

Il corso di O&M si configura, quindi, come un intervento riabilitativo

individuale che mira a conferire ai minorati della vista il massimo grado

possibile di autonomia di movimento, sia all’interno degli edifici sia all’esterno

(negozi, supermercati, incroci stradali, semafori, lavori in corso etc.), nonché

all’uso dei mezzi pubblici (autobus, treni, tram, traghetti, linee metropolitane).

Gli obiettivi generali di questo genere di interventi sono:

migliorare lo sviluppo delle competenze percettive, cognitive e

psicomotorie attraverso la stimolazione e l’integrazione sensoriale in

ambienti reali;

superare l’ansia del pericolo;

migliorare la percezione e consapevolezza di sé e delle proprie capacità.

Corso di autonomia domestica

Nell’ambito del processo di acquisizione dell’autonomia personale per i

portatori di handicap visivo, riveste una particolare importanza l’apprendimento

di strategie funzionali alla migliore gestione della vita quotidiana e domestica.

Il corso è diretto a permettere di far avvicinare in maniera stimolante il mondo

dei non vedenti alle attività quotidiane di cucina, stiro e gestione della

quotidianità al fine di acquisire la massima autonomia.

Corso di cucina

Il corso è stato realizzato allo scopo di relazionare in maniera più creativa e

stimolante il mondo dei non vedenti alle attività quotidiane di cucina, al fine di

acquisire la massima autonomia nel riconoscimento dei cibi, nella loro

preparazione e conservazione.

Progetto Tiresia

In occasione della proclamazione del 2003 quale Anno Europeo delle Persone

con Disabilità, l’I.Ri.Fo.R. aveva partecipato al bando emanato dal Ministero

del Welfare che prevedeva l’erogazione di finanziamenti per progetti

particolarmente meritori.

A dicembre 2003 il Ministero del Welfare ha annunciato il finanziamento di uno

dei progetti presentati, il progetto “Tiresia”, per un importo complessivo di

Euro 76.770,00.

Tale progetto, realizzato nel corso del 2004, intendeva creare nuove opportunità

e nuove tutele per i disabili della vista, creando le condizioni per un’agevole

fruizione di alcune forme di spettacolo e di cultura.

Erogazione borsa di studio

L’I.Ri.Fo.R. ha erogato una borsa di studio al fine di sostenere una ricerca

finalizzata allo studio del rapporto di attaccamento fra cane e uomo nell’ambito

dell’addestramento e dell’impiego di cani guida. Tale ricerca sarà svolta

nell’ambito di un gruppo di ricerca costituito dall’Università degli Studi di

Parma.

Pubblicazione

L’I.Ri.Fo.R. nel 2004 ha provveduto a pubblicare un lavoro, opera della

dottoressa Barbara Muzzatti, dal titolo “Aspetti psicologici della cecità

acquisita: contributi teorici e sperimentali”. Tale lavoro effettua una disamina

accurata delle principali problematiche psicologiche connesse alle tematiche

della minorazione visiva tardiva.

In particolare viene affrontato l’impatto che l’insorgenza della cecità può avere

su alcuni tratti della personalità, sulla sfera relazionale nonché su quella

affettiva, dei soggetti colpiti.

Progettare per tutti senza barriere

In funzione della necessità di disporre di un’adeguata cassa di risonanza per le

attività svolte dell’Istituto e in considerazione del fatto che gli obiettivi didattici

potranno avere positive ricadute per l’autonomia dei soggetti affetti da

minorazione visiva, l’I.Ri.Fo.R. ha deciso di sostenere, mediante un contributo

economico, il corso di formazione post lauream “Progettare per tutti senza

barriere”.

4) Iniziative mirate al lavoro

Una delle maggiori preoccupazioni per l’I.Ri.Fo.R., che ha come mission quella

di promuovere il conseguimento di sempre migliori condizioni di vita per i

minorati della vista attraverso formazione e riabilitazione, è rappresentato

dall’inserimento lavorativo degli stessi in considerazione dell’alto valore

rappresentato dal lavoro sulla strada dell’inclusione sociale.

Si spiega in tal senso il grande impulso dato alla realizzazione di iniziative tese

a fornire le competenze professionali, o il loro aggiornamento, per l’effettivo

impiego dei minorati della vista.

Nell’ambito delle iniziative mirate al lavoro devono essere menzionati, ancora

una volta, tutti gli interventi effettuati dalle strutture regionali e provinciali

dell’I.Ri.Fo.R. nel settore del centralinismo telefonico, delle nuove qualifiche

professionali introdotte a seguito del D.M. 10.1.2000 e del settore radiofonico,

mediante finanziamenti ulteriori rispetto a quelli erogati dalla legge n. 379/1993

e quelli di aggiornamento per massofisioterapisti.

Iniziative finanziate dalla Regione Lazio

Come già anticipato in premessa, il 2004 ha visto il conseguimento da parte

dell’Istituto di una serie di finanziamenti di attività formative e di ricerca da

parte della Regione Lazio a seguito di specifici progetti predisposti, anche in Ati

con altri soggetti, in risposta agli Avvisi pubblici D.G.R. n. 326/03 per la

Misura B1 e D.G.R. n. 328/03 per la Misura D2 (v. infra).

In particolare, tali finanziamenti hanno riguardato iniziative riconducibili alle

cd. nuove professionalità originate dal citato D.M. 10.1.2000 e, più, ingenerale

l’utilizzo delle nuove tecnologie nel processo di inclusione sociale dei minorati

della vista:

Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti,

operanti nel settore pubblico, addetti alle informazioni alla clientela e agli

uffici relazioni col pubblico”;

Corso di aggiornamento per "Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti,

operanti nel settore pubblico, addetti alla gestione e all’utilizzazione di

banche dati”;

Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti

addetti alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni con il

pubblico”;

Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti

addetti alla gestione e all’utilizzazione di banche dati”;

“Teleinsertion Telecomunicazioni e società dell’informazione per

l’inserimento lavorativo di persone disabili”;

“Nuove competenze e imprenditorialità nella società dell’informazione”.

Quest’ultima iniziativa non è stata attuata causa la mancanza di partecipanti,

mentre le altre sono state regolarmente avviate.

Corso di aggiornamento “Metodo Cyriax per fisioterapisti”

L’attività dei fisioterapisti non vedenti è sempre più legata all’apprendimento di

nuove tecniche di riabilitazione ortopedica e neurologica.

Il corso in oggetto è teso all’apprendimento delle tecniche del metodo Cyriax,

una metodologia di massaggio profondo traverso che consente di intervenire

efficacemente sin dai primi momenti del trauma tendineo o muscolare.

Tale metodologia si fonda sulla sensibilità manuale dell’operatore che,

attraverso il tocco, percepisce il ritmo del paziente e le eventuali restrizioni che

possono causare una disfunzionalità.

5) Interventi mirati alla riabilitazione

Il termine riabilitazione, che costituisce una delle ragion d’essere dell’I.Ri.Fo.R.

riguarda un vasto e quanto mai variegato panorama di attività il cui fine ultimo è

la realizzazioni di interventi che, tramite la propria caratteristica riabilitativa,

permettano il reale inserimento sociale del minorato visivo.

In quest’ambito si segnala la particolare attenzione rivolta dall’I.Ri.Fo.R. alle

problematiche della pluriminorazione.

Nell’ampio settore riabilitativo, trovano uno spazio di rilievo le iniziative di

socializzazione, a durata variabile, all’interno delle quali si sperimentano nuove

modalità di approccio alle tematiche della minorazione visiva, favorendo

l’integrazione dei partecipanti mediante gli aspetti ludici e di svago e, spesso, il

recupero di situazioni particolarmente difficili.

Si situano nell’ambito riabilitativo anche le numerose iniziative mirate a

favorire il recupero senso motorio nei partecipanti.

La riabilitazione e il valore che essa assume nell’azione dell’I.Ri.Fo.R. è,

peraltro, testimoniata, dalla costante realizzazione di iniziative dirette a formare

nuove figure professionali in grado di sostenere il processo di riabilitazione dei

minorati visivi.

Campi riabilitativi per minorati della vista

Tali progetti hanno raggiunto lusinghieri risultati, svolgendo interventi

riabilitativi di orientamento e mobilità nonché di vita pratica, attività ricreative e

di socializzazione.

Campi estivi riabilitativi

Il campo estivo riabilitativo, dai contenuti innovativi per i metodi di approccio

alla cecità ed all’ipovisione e alla pluriminorazione, rappresenta ormai un

modello d’intervento preferenziale per il raggiungimento di risultati di notevole

valore riabilitativo, sociale e psicologico.

Ciò avviene anche grazie all’integrazione di vari momenti formativi e di

socializzazione che contemplano una serie di attività: l’attività senso-motoria,

l’attività ginnica, l’attività senso-percettiva, finalizzandoli alla crescita di

un’esperienza fondamentale per l’integrazione dei minorati della vista, oltre a

una continua assistenza psico-pedagogico in grado di sostenere i partecipanti

nell’approccio a modalità di vita che differiscono da quelle abituali.

Campi riabilitativi invernali

I buoni risultati ottenuti dalla realizzazione dei campi estivi riabilitativi svolti

dall’I.Ri.Fo.R. hanno indotto l’Istituto a ripetere ed ampliare l’iniziativa,

estendendola anche al periodo invernale.

Il progetto di campo riabilitativo invernale ha una duplice finalità: promuovere

l’apprendimento delle discipline sportive, dallo sci al pattinaggio sul ghiaccio;

incentivare l’acquisizione di autonomia personale da parte del ragazzo non

vedente sia sul versante dell’orientamento sia sotto un aspetto più strettamente

relazionale.

Soggiorni socio-educativi per persone sordo cieche

Nell’anno trascorso l’I.Ri.Fo.R., sensibile alle istanze provenienti da tale

categoria di pluriminorati ha organizzato due iniziative, in inverno e in estate.

La realizzazione di un soggiorno invernale riabilitativo per soggetti sordo-ciechi

è stata caratterizzata dal forte coinvolgimento dei partecipanti che hanno potuto

sperimentare una serie di attività nuove in un ambiente completamente diverso

da quello abituale, traendo forti stimoli ai fini del processo di progressiva

conquista delle autonomie di base.

Nel corso dell’iniziativa svoltasi in estate, i giorni trascorsi nella località termale

prescelta hanno permesso ai partecipanti di condividere problematiche e

strategie per la soluzione delle stesse, in un contesto di apprendimento che è

stato favorito dal clima di attesa che ha costituito la cornice di ogni attività.

Corso di sci

Il corso, con finalità riabilitative, tende all’acquisizione di una sempre maggiore

autonomia e mobilità dei partecipanti minorati della vista anche in una

situazione estrema quale quella di una pista da sci.

In particolare si mira a: insegnare le tecniche di base dello sci ai minorati della

vista principianti; consolidare le tecniche dello sci per i minorati della vista in

possesso delle nozioni di base; acquisizione delle tecniche di base per la

conduzione di sciatori minorati della vista da parte delle guide; perfezionare le

tecniche di guida per gli accompagnatori; diffondere la cultura dell’integrazione

tra i frequentatori abituali delle piste da sci.

Non va dimenticato, infatti, il notevole rilievo che possiede la pratica sportiva

nel processo di integrazione dei minorati della vista.

6) Altre iniziative riabilitative

Progetto Mercurio

Nell’ambito dell’integrazione e della riabilitazione, riveste un ruolo di primaria

importanza il Progetto Mercurio, studiato appositamente per garantire un valido

aiuto a quegli operatori che quotidianamente si confrontano con la realtà dei

sordo-ciechi.

Il Centro Nazionale Tiflotecnico dell’Unione Italiana Ciechi, proseguendo nella

sua continua azione innovativa nel settore tifloinformatico, ha realizzato il

dispositivo denominato Braicom per sordo-ciechi, mirato a consentire a questa

categoria di pluriminorati di comunicare fra loro ed anche con persone

normodotate.

Dopo la necessaria fase di formazione degli operatori, con un corso mirato a

fornire le cognizioni psicologiche sui sordo-ciechi ed approfondire la struttura

dei rapporti dei suddetti tra genitori e realtà sociale, è stato portato avanti

l’addestramento all’uso di Braicom.

Il corso, particolarmente impegnativo sia sul piano tecnico sia sul piano

economico, richiede l’impiego di materiale informatico specificamente studiato

e, in considerazione della gravità della pluriminorazione degli utenti, è spesso

effettuato presso il domicilio degli stessi.

Poseidon 2004

Si tratta di un’iniziativa che inizia a fare scuola, poiché svolta da diverso tempo

e che prevede lo svolgimento di attività subacquea per non vedenti.

Tale iniziativa assume un notevole rilievo riabilitativo poiché consente di

sperimentare nuove possibilità di movimento e favorisce la sperimentazione di

nuove sensazioni ai partecipanti mediante il recupero pieno del proprio schema

corporeo.

Il progetto è strutturato in fasi graduali riguardanti rispettivamente: attività

individuali di conoscenza teorica e pratica degli strumenti necessari alle

immersioni, lezioni teoriche sull’approccio all’attività subacquea, lezioni

pratiche in piscina ed immersioni a varie profondità.

Dall’esperienza realizzata, peraltro, è stata tratta una ricerca particolarmente

dettagliata dal titolo “Progetto POSEIDON – Guida alle immersioni dei non

vedenti”.

Corso Feldenkrais

Il Metodo Feldenkrais ha lo scopo di portare la persona a un cambiamento del

proprio modo di agire e vivere, utilizzando le caratteristiche del sistema nervoso

che permettono di apprendere dagli errori e di correggere apprendimenti

inefficienti.

Tale processo di auto-educazione passa attraverso il movimento corporeo.

Nell’ambito delle attività proposte dall’iniziativa, si procede lentamente,

esplorando vari modi di fare movimento, tenendo presente che l’apprendimento

acquisito non deve essere confinato alle lezioni ma trasferito nella quotidianità.

L’attenzione del partecipante minorato della vista viene portata sugli aspetti

percettivi, escludendo qualsiasi confronto con i modelli di riferimento e i giudizi

del tipo giusto o sbagliato.

La finalità di questa esperienza consiste nel permettere ai minorati della vista

partecipanti di attivare un processo di apprendimento costituito da nuove

sensazioni corporee in grado di combattere la tendenza alla sedentarietà.

Corso di musica per lo studio del pianoforte e della didattica musicale

Le attività sonore e musicali mirano a sviluppare sensibilità musicali, a favorire

la fruizione della produzione dei suoni presenti nell’ambiente e a stimolare

l’esercizio personale diretto ad una graduale conquista della propria identità.

La proposta di un corso di questo tipo rivolto a ragazzi in età scolare, oltre a

fornire padronanza del linguaggio musicale, consente, sotto il profilo sociale, di

accrescere e rafforzare il senso di responsabilità e autocontrollo attraverso

l’attività di gruppo e di favorire la socializzazione.

Il corso è organizzato in diverse fasi:

a) fase rivolta ai bambini in età prescolare,

b) fase riservata ai bambini in età scolare,

c) fase rivolta ad alunni dei corsi di Conservatorio,

c) fase riservata agli adulti.

Figure professionali per la riabilitazione

A fronte delle esigenze evidenziate che richiedono un forte sforzo riabilitativo

diretto ai minorati della vista, si deve sottolineare la costante realizzazione, da

parte delle strutture territoriali – anche con altri fondi, di iniziative dirette a

formare nuove figure professionali in grado di sostenere tale processo di

riabilitazione dei minorati visivi.

7) Attività informativa

Pubblicazione “Oltre Il Confine”

L’organo di informazione dell’Istituto, il mensile «Oltre il confine - Le nuove

frontiere della riabilitazione», la cui pubblicazione è stata avviata nel 1997, ha

continuato anche nel 2004 la sua attività di pubblicazione di iniziative e

ricerche.

Il periodico continua a riscuotere molto successo sia per gli argomenti trattati

che per la possibilità di fruizione offerta ai non vedenti tramite la pubblicazione

della rivista su supporto audio.

Il costo dei numeri del 2004 è stato complessivamente di 23.827,92 euro.

Il periodico ha usufruito del contributo previsto dalla legge per l’editoria

speciale per non vedenti (D.L. 23.10.1996, n. 542 convertito nella L.

23.12.1996, n. 649).

Realizzazione di filmati promozionali

L’I.Ri.Fo.R., ha stabilito di procedere alla realizzazione di una serie di filmati

promozionali in grado di illustrare l’attività svolta.

Si tratta, in particolare, di tre filmati promozionali (uno spot da 45”, un filmato

da 3’ ed un filmato da 10’) che saranno utilizzati al fine di divulgare presso il

grande pubblico le attività e le finalità dell’Istituto.

8) Riepilogo generale

La tabella sottostante riepiloga l’utilizzo dei fondi per le attività svolte.

Tipologia attività Costi totali Contributo L.379/1993

Attività del settore scolastico € 1.141.284,91 € 74.703,91

Attività del settore informatico € 258.615,00 € 84.519,50

Attività del settore autonomia € 113.817,47 € 32.626,95

Attività del settore lavoro € 658.699,50 € 3.607,00

Attività del settore riabilitativo (campi) € 206.262,00 €

206.262,00

Attività settore riabilitativo (altre) € 172.406,93 € 73.839,80

Attività informativa € 43.827,92 € 43.827,92

TOTALE € 2.594.913,73 € 519.387,08

Da quanto esposto si ricava che l’I.Ri.Fo.R., nell’anno 2004, ha speso per la

realizzazione di iniziative formative, di ricerca, di riabilitazione la somma di

Euro 519.387,08 del contributo di cui alla legge 23.9.1993, n. 379.

Le spese di progettazione, di personale, di funzionamento degli organi,

locazioni, assicurazioni, documentazione, nonché per la ristrutturazione della

nuova sede assegnata all’Istituto, sono state sostenute parte con la restante quota

del contributo della citata legge n. 379/93 e parte con mezzi direttamente

acquisiti dall’Istituto.

Va tenuto conto, in ogni modo, che una non irrilevante quota delle spese

d’ufficio è connessa alla gestione delle attività.

U.N.I.Vo.C.

L’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi (U.N.I.Vo.C.), nell’anno

2004, ha continuato nella sua attività di volontariato, verificando anche il

gradimento e il confronto con le realtà sociali del territorio.

A tale riguardo, va ricordato che l’Italia presenta limitatezze sul piano degli

interventi sociali, non ultimi quelli relativi alle problematiche legate al mondo

dei non vedenti. Per questo motivo, laddove non arriva l’apparato dello Stato,

nelle sue varie articolazioni, necessariamente deve operare il volontariato, per

evitare che le persone in difficoltà vengano emarginate o addirittura costrette a

vivere senza la cognizione della realtà. L’U.N.I.Vo.C. intende muoversi in

questa direzione, compensando con propri servizi quello che le istituzioni

pubbliche non riescono a fare.

Durante lo scorso anno l’U.N.I.Vo.C. ha proseguito nella sua attività di

espansione su tutto il territorio nazionale. Attualmente le Sezioni costituite sono

35, con un numero di soci superiore a 2.500; l’iscrizione al Registro Regionale

del Volontariato, condizione necessaria per stipulare le opportune convenzioni

con gli enti locali, è stata ottenuta da quasi tutte Direzioni Sezionali.

A tale riguardo, l’associazione ha inteso perseguire una costante azione di

qualificazione dei servizi offerti, secondo le direttive emanate dalla dirigenza

nazionale e con le modalità previste nello Statuto. In particolare, nel campo

delle attività promozionali e della ricerca di nuove adesioni, è stato messo a

disposizione di tutte le sezioni periferiche uno spot audio da divulgare attraverso

emittenti radiofoniche locali. Si è provveduto anche a divulgare informazioni

sull’attività associativa per mezzo di opuscoli e volantini, così come è stata

effettuata la partecipazione delle più importanti cariche associative a

trasmissioni televisive e radiofoniche di preminente significato sociale.

La dirigenza nazionale, che nel corso dell’anno passato è stata rinnovata con una

sostanziale conferma dei precedenti organi dirigenti a testimonianza di una

continuità di intenti e di pianificazione, ha impresso un nuovo corso alle

numerose ed incisive attività dell’U.N.I.Vo.C.; tra le altre, ricordiamo il

monitoraggio di numerosi organismi periferici e una costante attività di

informazione e supporto di carattere amministrativo-contabile-organizzativo alle

sezioni provinciali, volta a verificarne le condizioni di ripristino dell’operatività.

A tale proposito, va segnalata la presenza della Commissione paritetica U.I.C.-

U.N.I.Vo.C., nata nell’intento di consolidare i rapporti operativi tra le due

associazioni, soprattutto in sede locale, in uno spirito di reciproca

collaborazione.

La Direzione Nazionale U.N.I.Vo.C., tra l’altro, ha confermato l’orientamento

secondo il quale l’U.N.I.Vo.C possa rivelarsi uno strumento indispensabile per

favorire l’integrazione sociale dei non vedenti e fornire un adeguato supporto

all’Unione Italiana dei Ciechi nell’erogazione dei relativi servizi, allo scopo di

perseguire gli stessi obiettivi di autonomia ed integrazione dei minorati della

vista, in una logica di integrazione reciproca. Rammentiamo infatti che a giugno

in occasione del soggiorno estivo per gli anziani disabili visivi presso il Centro

Studi Vacanze di Tirrenia l’U.N.I.Vo.C. ha messo a disposizione i propri

volontari che si sono rilevati di indubbia e preziosa collaborazione.

Inoltre, vale la pena ricordare che esiste un protocollo di intesa nel quale

vengono fissate le procedure per una più stretta collaborazione tra le strutture

territoriali dei due enti, nell’ambito delle quali sono state create ulteriori

commissioni paritetiche con gli stessi compiti di quella nazionale, allo scopo di

verificare periodicamente lo stato di attuazione dei progetti, apportandovi gli

eventuali correttivi. Inoltre, come già ricordato nella prima sezione della

presente relazione, a fine luglio l’U.N.I.Vo.C. ha collaborato con l’Unione

Italiana dei Ciechi per la riuscita del IV Raid in Pedalò, che si è tenuto in

Toscana.

Nel campo dell’editoria è continuata la pubblicazione e distribuzione di

“Reciprocamente insieme”, la rivista trimestrale di volontariato

dell’U.N.I.Vo.C., inviata ai soci, alle scuole, università, Asl, strutture

periferiche dell’Unione e dell’U.N.I.Vo.C., nonché ai comuni con più di 20.000

abitanti.

Nel campo informatico delle comunicazioni, è stata dedicata una cura

particolare al sito dell’associazione, www.univoc.org, potenziato e migliorato

nell’aspetto e nei contenuti, sono stati attivati per tutte le sedi periferiche gli

indirizzi e-mail ed infine continua con successo l’operatività della mailing-list

dell’U.N.I.Vo.C., univocforum la lista aperta a tutti coloro che sono interessati

al volontariato pro-ciechi.

La Direzione Nazionale U.N.I.Vo.C. ha intenzione di pubblicare una seconda

rivista, in formato audio su un’unica cassetta da novanta minuti, da distribuire ai

soci e agli utenti dell’associazione.

Infine, ricordiamo che, attraverso la collaborazione con la Presidenza Nazionale

dell’Unione Italiana dei Ciechi è stato possibile presentare due progetti

all’Ufficio nazionale per il servizio civile volontario, come ente partner, al fine

di far pervenire alle sezioni U.N.I.Vo.C. periferiche richiedenti, i volontari da

affiancare all’associazione, rendendo maggiormente operativi i servizi che le

sezioni mettono in atto per favorire l’autonomia del non vedente. 26 sono i

volontari che hanno preso servizio nelle diverse sedi U.N.I.Vo.C. il 15 dicembre

2004.

A questo incremento dell’attività ha contribuito in maniera determinante

l’Unione Italiana dei Ciechi, con il consueto sostegno economico, umano e

logistico.

CONCLUSIONI

È bello passare in rassegna i risultati di un anno, è bello vedere, nel cantiere

sempre aperto, mani operose spianare la strada ai ciechi italiani per regalare loro

una vita serena, che risenta il meno possibile del peso della cecità.

Sono le mani della Direzione Nazionale, dei Consiglieri Nazionali eletti dal

Congresso, dei Presidenti Regionali, dei Presidenti Provinciali e dei tanti soci di

buona volontà. Sono le mani dei dipendenti della Sede Centrale, dei Consigli

Regionali, delle Sezioni Provinciali. Sono, soprattutto, le mani calde dei mille

ragazzi e ragazze del servizio civile volontario che mettono cuore e mente al

servizio di una causa giusta: l’integrazione sociale dei ciechi italiani. Sono le

mani delle Commissioni e dei gruppi di lavoro, che offrono materia di

riflessione alla dirigenza nazionale, aiutandola a tracciare il cammino verso una

migliore qualità della vita.

È bello scoprire che quelle mani hanno un’anima che viene da lontano,

un’anima che ha trasformato una somma di individui in un gruppo con un forte

sentimento di appartenenza. È questo sentimento che ci assiste quotidianamente,

che ci rende riconoscibili, che ci fa attraversare il mare delle disuguaglianze

sociali, che ci guida per i sentieri difficili della vita, che ci fa vincere certe

battaglie. È questo sentimento che, nel 2004, ci ha dato la forza di districarci nel

groviglio di una situazione socio-politica complessa e non certamente

favorevole.

La necessità del Governo di rastrellare risorse per portare in pareggio un

bilancio dello Stato che sempre più si tingeva di rosso, dando chiari segnali di

pericolo. Non ha certo avuto la mano tenera il Ministero dell’Economia

nell’effettuare i tagli.

Il prevalere delle regole economiche su quelle etiche e politiche, il profitto

elevato a valore massimo, il denaro considerato non più un mezzo per vivere ma

il fine stesso della vita.

Il mondo della disabilità, con il suo potere di rappresentanza, vissuto sempre più

come un intralcio dai politici che pretendono di gestire i problemi del singolo

uomo, con i suoi bisogni, con le sue fragilità, con le fredde logiche dei numeri.

Nonostante tutto ciò, grazie a questo forte sentimento che ha animato la nostra

azione quotidiana, le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi non sono state

ammainate, anzi più che mai sono visibili e sono state portate più in alto “lungo

l’erta che porta alle vette dell’azzurro”.

Abbiamo avuto l’onore di ospitare, presso la Sede Centrale, il Ministro della

Salute Girolamo Sirchia e il Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Maurizio

Gasparri. Il Ministro Sirchia ha accettato di farci visita per ricevere il Premio

Braille, che non aveva potuto ritirare per impegni istituzionali durante la

cerimonia ufficiale, tenutasi alcuni mesi prima al Conservatorio di Santa

Cecilia. È stato un incontro utile: fra il flash dei fotografi e le riprese televisive,

abbiamo potuto parlar con tranquillità dei problemi connessi al nomenclatore

tariffario, della mancata applicazione della legge 138 dell’aprile 2001 (che dà

una nuova definizione della cecità e della ipovisione) e della esigenza di

riconoscere due nuove figure professionali, il riabilitatore visivo e l’istruttore di

autonomia, non senza avere adeguatamente sottolineato l’importanza politica

della cosiddetta circolare Sirchia che apre nuovi innegabili orizzonti alla

riabilitazione dei ciechi e degli ipovedenti. Il Ministro non si è sottratto al

confronto e su alcuni temi ha anche assunto impegni che sono stati

puntualmente onorati.

Altrettanto significativo è stato l’incontro con il Ministro Gasparri al quale,

all’interno di una conferenza stampa molto partecipata, è stata consegnata una

medaglia ricordo, quale testimonianza di riconoscenza per la emissione del

francobollo commemorativo di Louis Braille. È stata colta l’occasione per

evidenziare l’originalità e l’attualità del metodo Braille per i ciechi e per

acquisire le Poste Italiane, il loro Ministero e l’Ufficio della Filatelia fra i soci

di primo livello del Club del Braille.

Ma la più grande visibilità è stata raggiunta con la celebrazione del

Cinquantesimo anniversario della “Marcia del Dolore”, visibilità che ha avuto il

suo momento clou nella partecipazione alla popolare trasmissione “Domenica

In”, partecipazione che è durata vari minuti ed ha avuto il pregio di mandare in

onda alcune toccanti immagini della marcia, che hanno commosso l’opinione

pubblica e i tanti superstiti di quello storico evento.

La Direzione Nazionale ha voluto premiare i partecipanti alla “Marcia del

Dolore” coniando per loro una medaglia ricordo, quale attestato di riconoscenza

per il seme da essi gettato in materia di stato sociale. La Direzione Nazionale ha

voluto anche degnamente ricordare lo storico anniversario, istituendo un

concorso pubblico per premiare il miglior saggio sull’argomento . Il concorso si

è concluso e ha visto come vincitore Letterio Maiolino, mentre Augusto

D’Achille ha meritato l’onore della menzione per la validità dei documenti

prodotti. Per l’occasione la Direzione ha anche bandito un concorso musicale

internazionale riservato ai ciechi e agli ipovedenti.

Anche il raid ciclistico in tandem e quello in pedalò, svoltisi rispettivamente in

Sicilia ed in Toscana, hanno avuto momenti di valore aggiunto. Le immagini dei

tandemisti e l’intervista al Presidente Nazionale hanno fatto il giro d’Europa;

abbiamo colto l’occasione della campagna elettorale europea per porre il

problema del voto elettronico per i ciechi. Al parco di San Rossore siamo

arrivati dal mare, ad accoglierci nelle sale dello storico edificio vi erano le

massime autorità del Parco, della Provincia, della Regione. Ai numerosi

giornalisti presenti abbiamo potuto spiegare le ragioni del nostro andare in

pedalò.

Le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi non sono state esibite solo per

problemi di visibilità, esse ci hanno fatto compagnia anche quando abbiamo

reclamato, con forza e determinazione, il diritto dei ciechi alle pari opportunità:

dei nostri ragazzi a scuola affinché avessero una adeguata assistenza scolastica,

dei nostri giovani affinché potessero sperimentare nuove forme di integrazione

lavorativa, delle nostre donne affinché fosse definitivamente cancellata ogni

forma di discriminazione, dei nostri anziani affinché le provvidenze economiche

fossero adeguate all’esigenza dei tempi, dei ciechi con minorazioni aggiuntive,

affinché per loro si accendesse la luce della riabilitazione e del recupero sociale.

Le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi le abbiamo portate dappertutto: a

Palazzo Chigi, nei Ministeri, alla Camera dei Deputati, al Senato della

Repubblica, nei palazzi delle Regioni, delle Province, dei Comuni, delle Asl,

nelle sedi della radio, della televisione, dei giornali e, infine, nelle strade;

ovunque hanno ricevuto l’onore delle armi.

A tutti abbiamo spiegato che i ciechi non vogliono la luna: vogliono camminare

da soli per le strade, leggere un giornale, un libro, navigare su internet, salire su

un treno, su un aereo, andare al cinema, a teatro, nei musei, nei luoghi dello

sport, in piazza, per apparire meno diversi e sentirsi parte della comunità dei

cittadini.

Alcuni risultati, anche significativi, non sono mancati: l’approvazione della

cosiddetta legge Stanca del 4 gennaio 2004 rappresenta un traguardo importante

sul cammino dei ciechi e apre prospettive nuove per l’accesso ai servizi

informatici e telematici. Questa legge, che pure ha delle lacune, forse potrà, una

volta regolamentata, risolvere il problema della tempestiva consegna dei testi

scolastici, obbligando gli editori a mettere a disposizione dei ciechi il supporto

informatico dei testi adottati.

Non meno importante è la emanazione della circolare del Ministero della

Economia che invita le commissioni mediche e periferiche ad applicare la legge

138 dell’aprile del 2001. Tale legge introduce significativi elementi di novità

del concetto di cecità e di ipovisione, poiché sancisce che nella valutazione del

visus si deve tener conto non solo del criterio dell’acutezza visiva, ma anche del

campo centrale e periferico.

Nel 2004 un ramo del Parlamento, il Senato della Repubblica, ha varato due

iniziative legislative di grande rilevanza morale e politica: il disegno di legge

che equipara le attività delle cinque associazioni storiche a quelle dei patronati e

il disegno di legge che concede all’Unione Italiana dei Ciechi un contributo

straordinario di 2.500.000 euro per tre anni, finalizzato a realizzare un Centro

sperimentale di alta specializzazione per la riabilitazione e la integrazione

sociale dei ciechi pluriminorati. I due provvedimenti sono ora in discussione alla

Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ma stanno incontrando

grandissime difficoltà. Il primo per la feroce opposizione della Federazione per

il superamento dell’handicap (FISH) e del mondo sindacale: la FISH, che ha

capito la portata politica dell’iniziativa, non vuole ulteriori riconoscimenti alle

associazioni storiche. Il sindacato, invece, vuole tenere stretto il monopolio in

materia di assistenza. La FISH, per motivi di bottega, si oppone anche al

contributo straordinario all’Unione Italiana dei Ciechi e chiede che le somme

stanziate allo scopo siano utilizzate per finanziare la legge 284/97 che, come è

noto, stabilisce un fondo da ripartire fra le Regioni per l’assistenza ai

pluriminorati.

Naturalmente la partita è ancora tutta da giocare. Le cinque associazioni

storiche, riunite nella FAND, non intendono subire ricatti di alcun genere.

D’altro canto l’Unione Italiana dei Ciechi è fermamente decisa a non arretrare

di un millimetro rispetto al progetto del Centro per pluriminorati, nonché

rispetto alle aspettative del contributo straordinario da parte dello Stato.

Fra i risultati positivi del 2004 sono da ricordare anche l’aumento di 350.000

euro del contributo concesso alla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro

Ciechi, al cui ottenimento l’Unione Italiana dei Ciechi non è certamente

estranea, nonché lo stanziamento di 1.000.000 di euro nella finanziaria 2005,

finalizzato all’aumento del contributo a favore dell’I.Ri.Fo.R. È bello parlare

dei risultati conseguiti, elencarli uno dopo l’altro, metterli in fila come fossero

un trofeo da esibire ai pessimisti.

È bello mostrare con orgoglio le proprie bandiere e sapere che esse hanno

un’anima. Ma è doveroso aggiungere che l’immagine di una associazione in

salute, che si ricava da queste pagine, non deve trarre in inganno.

Storicamente nessuno ha mai regalato niente ai ciechi, le conquiste, tutte le

conquiste, strappate al prezzo di grandi sacrifici sono il frutto di un impegno

associativo intelligente e costante: è sempre stato così e così sarà. Questo

significa che dobbiamo dare ai nostri soci buone ragioni per stare insieme,

motivazioni nuove, nuova linfa, nuovo slancio, in poche parole più

organizzazione, più partecipazione, più democrazia.

Il 2005 è un anno straordinariamente propizio per rendere più forte il già forte

sentimento di appartenenza, per creare scenari nuovi per il futuro dei ciechi

italiani. Il 26 ottobre del 2005 l’Unione Italiana dei Ciechi compie 85 anni, e la

Direzione Nazionale ha voluto rendere omaggio al suo fondatore istituendo il

premio Aurelio Nicolodi, riservato a quei soci, che con la loro opera, con la loro

attività contribuiscono ad elevare l’immagine del cieco nella società.

Il 2005 è anche l’anno del XXI Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei

Ciechi. Non è certamente questo il tempo e il luogo per disegnare strategie o

tracciare itinerari definiti. Tuttavia è sicuramente il tempo e il luogo per

cominciare a guardarsi intorno per individuare gli ostacoli che incontreremo sul

nostro cammino e immaginare i modi e i mezzi per superarli.

Il primo ostacolo da superare è il muro delle gelosie e delle invidie delle altre

associazioni dei ciechi il cui esercizio preferito consiste nel mettere il bastone

fra le ruote all’Unione Italiana dei Ciechi, ispirandosi all’unica filosofia del

tanto peggio tanto meglio. Recentemente, gli strateghi di questa filosofia

nichilista, hanno voluto mascherare la povertà di contenuto del loro progetto

associativo innalzando la bandiera del ruolo di mera rappresentanza e tutela

delle associazioni. Potremmo essere indulgenti e dire che hanno scoperto

l’acqua calda, ma non possiamo. Questi geni della novità sono stati tutti, o

quasi, dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi, ne conoscono la storia pagina

per pagina; dunque sanno che la decisione della nostra associazione di erogare

servizi ai ciechi non è stata una libera scelta ma è stata originata esclusivamente

dalla inefficienza del servizio pubblico. Eppure, questo stato di fatto è di grande

nocumento per i ciechi italiani.

Un solo esempio: la proposta di legge che aumenta il contributo all’I.Ri.Fo.R.,

allo Ierfop e alla Lega del Filo d’Oro rischia di impantanarsi nella sabbie della

Commissione Affari Sociali per le nostre insensate divisioni e per il gusto di

impedire che l’Unione Italiana dei Ciechi allarghi la propria rete di protezione ai

ciechi italiani.

La ragione vuole che si apra il dialogo, che ci sia un scatto di fantasia capace di

addomesticare gli istinti peggiori dei malpensanti. Un altro ostacolo, non meno

significativo, è purtroppo rappresentato dalle gelosie e dalle invidie degli altri

disabili che non conoscono le nostre necessità specifiche e scambiano per

privilegi dei ciechi quelle che altro non sono che delle opportunità legate alla

minorazione.

Ci invidiano i contributi statali finalizzati al funzionamento del Centro

Nazionale del Libro Parlato, dell’Istituto per la ricerca e la riabilitazione, della

Biblioteca per ciechi “Regina Margherita” che produce libri in Braille e a

caratteri ingranditi, ignorando o facendo finta di ignorare, che si tratta di sussidi

didattici utilizzabili solo dai ciechi.

Sono gelosi della nostra capacità di tutela e rappresentanza dei ciechi, e della

nostra puntualità nella erogazione dei servizi.

Tutto questo conduce ad una guerra fra poveri, indice di una politica di corto

respiro e di basso profilo. Personalmente ritengo che occorra guardare lontano e

disegnare a medio termine un orizzonte che veda il movimento dei disabili

superare le angustie degli egoismi e dei protagonismi per guadagnare gli spazi

di una visione unitaria, in grado di parlare con una sola voce, nella logica

dell’unità-distinzione.

Da Presidente della FAND ho cercato di incarnare queste idee illudendomi di

poter dare alla FAND prima, e a tutti i disabili poi, una identità, un’anima.

Purtroppo, questa volta, il mio inguaribile ottimismo non è stato premiato.

Eppure anche i bambini sanno che le divisioni non portano da nessuna parte e

che costituiscono un alibi per chi non vuole, o non sa, fare avanzare il processo

di emancipazione dei disabili all’interno della società.

Il terzo ed ultimo ostacolo, si fa per dire, è costituito dall’impreparazione dei

politici di destra, di centro e di sinistra rispetto alla complessità e varietà dei

bisogni dei ciechi. Si registra una grande superficialità nell’esame dei problemi

che ci riguardano. Si preferisce ascoltare la voce di quei ciechi ingenui che

nascondono la testa sotto la sabbia e fanno finta di essere uguali agli altri, o di

quelli che fanno delle nuove tecnologie un mito salvifico.

L’ingannevole sillogismo che si preferisce costruire è il seguente: i ciechi sono

uguali agli altri, gli altri non hanno bisogno di interventi specifici: dunque i

ciechi non hanno bisogno di niente. Come superare una così grande montagna di

diffidenza, di pregiudizi e di ostilità, non è questione da poco e neppure impresa

facile.

Non possiamo né arrenderci né rassegnarci. Possiamo solo accendere una

candela 10, 100 fino a rischiarare la notte. Dunque, in piedi! Ci aspetta una

missione difficile, al limite dell’impossibile. Qualcuno ha scritto “un sogno

rimane un sogno se a sognare siamo in pochi ma se diventiamo tanti …”. Il

problema, dunque, è diventare tanti, è diventare tutti; perché è interesse di tutti

vincere questa nuova sfida e scalare insieme la grande montagna. Sentiamoci

più spesso, parliamoci più spesso, confrontiamoci sempre su tutto, impariamo a

conoscerci, a capirci.

Non ho idee assolute da consegnarvi so però che la verità esiste e che bisogna

costruirla insieme. Il nostro XXI Congresso Nazionale è lì che ci guarda, che ci

osserva e si aspetta che i ciechi italiani, ancora una volta, sappiano scrivere

parole nuove sulla pietra del tempo, come sempre, più di sempre.”

Il provvedimento, messo ai voti per appello nominale, viene approvato

all’unanimità dei presenti.

4) Conto consuntivo esercizio finanziario 2004

Sono presenti i sindaci Michele Pisanello e Alessandro Acella e il Vice capo

Servizio Amministrazione Fabio Serio.

Deliberazione n. 2

Il Consiglio Nazionale

Esaminata

la relazione al conto consuntivo della Sede Centrale dell’Unione Italiana dei

Ciechi per l’esercizio finanziario 2004;

Udita la relazione del Presidente Nazionale il quale illustra i risultati conseguiti

come segue:

“L’attività dell’Unione nell’esercizio 2004 si è sviluppata lungo le linee guida e

gli obiettivi strategici decisi dal Consiglio Nazionale in sede di relazione

programmatica ed approvazione del bilancio previsionale.

La realizzazione dei programmi ha richiesto particolare attenzione nella scelta

degli strumenti operativi, in considerazione sia delle capacità di entrata che del

rallentamento dei flussi finanziari assegnati all’Ente dallo Stato.

L’esercizio 2004 ha ulteriormente consolidato il sistema di rilevazione contabile

in tutta l’area associativa.

In particolare si è reso necessario adeguare il piano dei conti della contabilità

finanziaria alla nuova realtà dell’Unione sul piano istituzionale, monitorando a

parte la natura delle gestioni speciali, anch’esse dotate di capacità di rilevazione

autonoma, sia pure nel contesto della unitarietà del bilancio.

L’Unione prosegue nella fase di sviluppo e di potenziamento delle proprie

iniziative, con l’intento di sempre meglio qualificare i servizi offerti, sia sul

piano della quantità che della qualità, nei vari settori delle attività Istituzionali e

nelle seguenti attività delle “gestioni speciali”: Centro Nazionale del Libro

Parlato, Centro Studi e Riabilitazione Giuseppe Fucà; Centro Nazionale

Tiflotecnico.

E’ appena il caso di evidenziare che alle gestioni speciali in esercizio si

aggiunge quella del “Centro Polifunzionale di alta specializzazione per

l'integrazione sociale dei ciechi pluriminorati”, che è nella fase del

completamento dell’iter burocratico, presupposto indispensabile per iniziare la

costruzione del centro.

In questa sede viene illustrato l’andamento complessivo della gestione

finanziaria, economica e patrimoniale, così come previsto dall’apposito

Regolamento.

L’esercizio chiuso al 31-12-2004, per quanto concerne le risorse, si è avvalso

dell’apporto dei seguenti contributi pubblici, sia per le attività istituzionali che

per quelle finalizzate:

- Contributo statale ordinario, di cui alla legge n. 24 del 12-01-1996;

- Contributo in favore delle Associazioni di Promozione Sociale, di cui alla

legge n. 438 del 15-12-1998 e successive integrazioni, in fase di

accreditamento;

- Contributo a favore dell’editoria, di cui al D.L. n. 542 del 23-10-1996

convertito in legge n. 649 del 23-12-1996;

- Contributo per programma finalizzato, destinato al Centro Nazionale del Libro

Parlato, di cui alla legge n. 282 del 03-08-1998;

- Contributo legge 342/00 (Contributo beni strumentali).

Inoltre, per completezza di informazione, in quanto destinato ai beneficiari

tramite l’Unione, si segnala il contributo per programma finalizzato a favore

dell’Irifor ed dello Ierfop, di cui alla legge n. 379 del 23-09-1993, che ancora

non è stato erogato.

L'attenzione posta dal Legislatore nei confronti delle attività dell'Unione è la

dimostrazione che l'Ente svolge in modo adeguato e corretto la funzione di

promozione e sviluppo, di sostegno morale e materiale a favore dell’intera

categoria dei non vedenti. di cui ha rappresentanza riconosciuta ufficialmente.

MOVIMENTI FINANZIARI, ACCERTAMENTI ED IMPEGNI

COMPLESSIVI (Tabella 1)

Il rendiconto finanziario mette in evidenza i movimenti contabili delle attività

Istituzionali e dell’attività del Centro Nazionale del Libro Parlato rilevati con il

sistema di contabilità finanziaria, nonché il risultato di periodo delle gestioni

speciali Centro Studi e Riabilitazione “Giuseppe Fucà” e Centro Nazionale

Tiflotecnico rilevati con il sistema di contabilità economico-patrimoniale.

QUADRO GENERALE:

Entrate: Nel 2004 il movimento finanziario complessivo delle entrate, può

essere cosi riassunto:

Riguardo alla competenza:

- Entrate correnti accertate in conto competenza 2004 €. 4.854.468,60

- Entrate correnti finalizzate € 1.751.552,34

- Entrate in conto capitale € 1.408,26

Totale entrate in conto competenza 2004 € 6.607.429,20

A detto importo occorre aggiungere il fondo cassa di inizio esercizio per €

1.651.351,65, i residui attivi per € 7.059.706,49, nonché le poste relative a

partite di giro per € 4.257.691,37 e contabilità speciali per € 2.380.723,74.

Spese: Nel 2004 il movimento finanziario complessivo delle spese , può essere

cosi riassunto:

Riguardo alla competenza:

- Spese correnti impegnate in conto competenza 2004 € 4.842.485,62

- Spese in conto capitale € 1.870.208,99

Totale spese in conto competenza 2004 € 6.712.694,61

A detto importo occorre aggiungere i residui passivi per € 8.383.982,54, nonché

le poste relative a partite di giro per € 4.257.691,37 e contabilità speciali per €

2.380.723,74.

I dati esposti trovano riscontro nel Conto Consuntivo (Art. 21 del R.G.F.):

“Rendiconto Finanziario” Entrate/Spese Correnti e in Conto Capitale;

nell’allegato A “Contabilità Speciali”; nell’Allegato B “Partite di giro”;

nell’Allegato C “Conto Economico e Stato Patrimoniale”.

La Situazione Amministrativa trova riscontro nell’allegata tabella 4 (art. 25

R.G.F.).

VARIAZIONI ALLE PREVISIONI

Nel corso dell’esercizio 2004, a seguito dell’insorgere di nuove esigenze, è stato

necessario adottare provvedimenti di variazione al bilancio preventivo. Le

variazioni sia nelle entrate che nelle spese hanno avuto carattere compensativo

determinando la necessità di un assestamento al fine di renderlo aderente con i

risultati definitivi degli accertamenti ed impegni verificatisi in corso d'anno. Si

fa riferimento alle delibere del 20/03/2004 e n. 7 del 13/11/2004 del Consiglio

Nazionale, nonché ai verbali del Collegio Centrale dei Sindaci del 10/03/2004 e

del 28/10/2004.

RESIDUI ATTIVI E PASSIVI

La situazione complessiva dei residui al 31-12-2004, comprensiva sia di quelli

di pertinenza dell'anno 2004 che di quelli relativi alla competenza degli anni

pregressi risulta evidenziata nelle tabelle 2 e 3.

La gestione dei residui è stata oggetto di particolare esame ai fini del

riaccertamento annuale, ai sensi dell'art. 26 del Regolamento Gestione

Finanziaria.

Rispetto all'anno 2003 i "residui attivi" passano da una consistenza iniziale di €

5.005.929,03 a quella finale del 2004 di € 7.059.706,49. La differenza in più è

pari a circa il 41% dovuta ad un flusso più ritardato degli incassi ed

accertamenti.

Tra i residui attivi si segnalano le voci più significative:

Capitolo 2 “Contributo dello Stato Editoria per non vedenti (Legge 649/96)” €

313.000,00; capitolo 4 “Contributo statale attività di promozione sociale (Legge

438/98)” € 516.456,90; capitolo 12/1 “Conto di collegamento gestioni speciali

(flussi finanziari correnti)” € 635.063,76; capitolo 31/1 “Riscossioni dalle

gestioni speciali (fondo iniziale)” € 1.291.972,50; capitolo 512 “Contributo

legge 23/09/1993 n° 379 finalizzato a IRIFOR e IERFOP” € 1.291.142,25;

capitolo 506 “Ritenute varie (conti transitori finalizzati)” € 1.568.291,37;

capitolo 506 anticipazione su contributo anno 2004 all’Irifor € 500.000,00.

Sempre rispetto al 2003, i "residui passivi" hanno fatto registrare un aumento di

circa il 24% passando da € 6.728.009,10 a € 8.383.982,54 dovuto soprattutto

agli accantonamenti assunti in vista della iniziativa di costruzione del “Centro

Polifunzionale di alta specializzazione per l'integrazione sociale dei ciechi

pluriminorati” in Roma.

Pertanto si sottolinea, relativamente ai predetti residui, che quelli di “parte

corrente” assommano a € 711.766,56, che rappresentano l’8,5% del totale.

Le voci più significative iscritte in “conto capitale” risultano: capitolo 51

“Ricostruzione, ripristini e trasformazioni di immobili” per € 59.027,69;

capitolo 52 "Fondo spese per la realizzazione del centro per la riabilitazione dei

ciechi pluriminorati" per € 3.196.409,88 e capitolo 53 "Fondo spese per la

realizzazione e l’avvio di nuove strutture per il Libro Parlato" per €

1.526.704,47.

Altri capitoli riguardano le partite di giro:

Capitolo 506 "Versamenti Vari (conti transitori)" € 905.983,63 di cui la voce

più significativa si riferisce alle quote di trattamento di fine rapporto per il

personale dipendente (per € 886.516,86);

Capitolo 508 "Versamenti quote deleghe di spettanza sedi periferiche" €

488.029,54;

Capitolo 512 "Trasferimento contributo legge 23/09/1993 n° 379 finalizzato a

IRIFOR e IERFOP" € 1.291.142,25.

In effetti la massa dei “residui passivi” è rappresentata da somme destinate ad

investimenti in conto capitale, in fase di realizzazione, che sono pari a circa il

57% del totale.

CONTO DI CASSA E SITUAZIONE AMMINISTRATIVA

A-) Conto di cassa dell'anno finanziario 2004

Il saldo di cassa sul conto del Cassiere Banco di Sicilia ammonta alla data del

31/12/2004 a € 1.265.363,88 ed ha avuto nel corso del 2004 una diminuzione di

€ 385.987,77 rispetto alla consistenza iniziale, dovuto principalmente al

mancato incasso del contributo Statale di cui alla legge 438/1998, non ancora

riversato.

Per completezza occorre tenere conto che al 31-12-2004 risultavano giacenti

presso le Posteitaliane S.p.A. € 49.818,24 relativi ad abbonamenti alle riviste

edite dall’Unione, il cui trasferimento nella cassa dell'Unione Italiana dei Ciechi

presso il Banco di Sicilia è avvenuto agli inizi del 2005.

I suddetti importi risultano dagli estratti conto al 31-12-2004. In sostanza

l’ammontare complessivo della disponibilità di cassa al 31/12/2004, tra Banco

di Sicilia e Poste Italiane è di € 1.315.182,12.

B-) Situazione amministrativa (TAB. 4)

La situazione amministrativa presenta un modesto disavanzo di € 58.912,17

(contro € 70.728,49 dell’anno precedente), che si propone di coprire con le

poste dell’attività gestionale esercizio 2005, iscrivendolo nell’apposita voce di

bilancio (Disavanzo dell'esercizio precedente) e provvedendo alla sua

compensazione, mediante variazione di bilancio.

In particolare la situazione è riassunta nelle seguenti cifre:

Fondo cassa a inizio esercizio € 1.651.351,65

Riscossioni in conto competenza € 9.141.489,75

Riscossioni in conto residui € 2.167.658,76 € 11.309.148,51

Subtotale € 12.960.500,16

Pagamenti in conto competenza € 8.964.951,38

Pagamenti in conto residui € 2.730.184,90 € 11.695.136,28

Disponibilità di cassa al 31-12-2004 € 1.265.363,88

Residui attivi al 31-12-2004 € 7.059.706,49

Residui passivi al 31-12-2004 € 8.383.982,54

Disavanzo di amministrazione al 31-12-2004 € 58.912,17

SITUAZIONE PATRIMONIALE (All. C al Conto Consuntivo)

Lo Stato patrimoniale al 31-12-2004 ha fatto registrare una consistenza netta di

€ 19.629.622,25; rispetto all’esercizio precedente (Tabelle 5 e 6) si è verificato

un aumento di € 1.779.698,49 (+10% circa)

Tale incremento trova riscontro nei saldi delle seguenti voci rispetto all'esercizio

precedente e nell'analisi del prospetto storico Stato dei Capitali del “Conto

Consuntivo”.

ATTIVO PASSIVO

Fabbricati + 703.385,97 Fondo svalut. mobili + 27.854,97

Titoli + 17.851,18 Indennità anzianità + 90.914,70

Mobili e macchine + 57.774,39

Fondi conto capitale + 1.107.640,37

Parziale + 1.886.651,91 Parziale + 118.769.67

Fondo cassa - 385.987,77

Residui attivi + 2.053.777,46 Residui passivi +

1.655.973,44

Totale generale + 3.554.441,60 Totale generale +

1.774.743,11

Incremento +

1.779.698,49

La consistenza delle immobilizzazioni tecniche trova collocazione negli appositi

inventari, di cui al “Regolamento per la formazione e la tenuta degli inventari”.

L’incremento è stato determinato dalle risultanze registrate nelle voci del

“Conto economico delle rendite e spese”.

La gestione patrimoniale al 31/12/2004 presenta un incremento netto di €

1.779.698,49 rispetto al 2003. L’incremento netto verificatosi durante la

gestione è dovuto alla differenza tra le variazioni testé evidenziate nel corso

dell’anno nelle poste attive e passive dello Stato Patrimoniale.

Rispetto all’anno precedente, le variazioni negative più significative nell’attivo

patrimoniale sono rappresentate dalla diminuzione della giacenza di cassa che

passa da € 1.651.351,65 a € 1.265.363,88. Quelle positive sono rappresentate da

fabbricati che passa da € 12.601.564,62 a € 13.304.950,59; titoli che passa da €

572.983,34 a € 590.834,52; mobilio che passa da € 2.042.601,71 a €

2.100.376,10; fondi destinati in conto capitale che passano da € 3.674.501,67 a

€ 4.782.142,04 e dalla consistenza dei residui attivi che passa da € 5.005.929,03

a € 7.059.706,49.

Le variazioni negative connesse all’incremento delle passività sono costituite

dal debito per indennità di fine rapporto maturata a favore dei dipendenti che

passa da € 795.602,16 a € 886.516,86; dal fondo ammortamento beni mobili che

passa da € 1.615.646,37 a € 1.643.501,34 e dall’incremento dei residui passivi

la cui consistenza passa da € 6.728.009,10 a € 8.383.982,54.

CONTO ECONOMICO (Allegato C al Conto Consuntivo)

Il conto economico (TAB. 7) mette in evidenza il risultato dell’esercizio.

Esso rappresenta le entrate/ricavi e le spese/costi derivanti dalla gestione

finanziaria, nonché le componenti di reddito che non danno luogo a movimenti

finanziari.

In effetti il conto mette a fuoco da una parte le voci di entrata e le voci di spesa

correnti, come da analisi dettagliata del Conto Consuntivo, necessarie al

funzionamento dell'Unione e quindi delle molteplici attività in essere; dall'altra

parte evidenzia le sopravvenienze e insussistenze sia attive che passive.

In particolare la composizione percentuale delle “entrate correnti” dell’esercizio,

rappresentate per categoria, relativa all’attività istituzionale è la seguente:

Cessione di beni e

prestazioni di servizi € 41.498,30 pari al 0,6%

Contributi Statali € 2.745.284,50 pari al 41,6%

Lasciti e donazioni finalizzate € 1.751.552,34 pari al 26,5%

Lasciti e donazioni libere € 464.859,09 pari al 7,1%

Trasferimenti attivi correnti € 785.454,92 pari al 11,8%

Rendite patrimoniali € 79.315,47 pari al 1,2%

Entrate diverse € 110.573,40 pari al 1,7%

Avanzi gestioni speciali € 116.943,39 pari al 1,8%

Poste correttive e compensative

di spese € 510.539,53 pari al 7,7%

Come si evince le entrate relative a contributi statali rappresentano circa il 42%

delle risorse. Va opportunamente evidenziato che la voce “Lasciti e donazioni

finalizzate” è stata impegnata in conto capitale al capitolo 52 “Fondo spese per

la realizzazione del Centro Polifunzionale di alta specializzazione per

l'integrazione sociale dei ciechi pluriminorati”, per il costruendo Centro.

La composizione percentuale delle “spese correnti” dell’esercizio relativa

all’attività istituzionale è la seguente:

Spese per gli organi dell'Ente € 341.123,67 pari al 7,0%

Oneri per il personale e collaboratori € 1.181.533,77 pari al 24,4%

Spese per l'acquisto di beni e servizi € 534.174,72 pari al 11,0%

Spese per prestazioni istituzionali € 1.579.778,93 pari al 32,6%

Oneri tributari € 206.061,88 pari al 4,3%

Oneri straordinari € 35.297,25 pari al 0,7%

Disavanzo gestione

Centro Libro Parlato € 178.160,48 pari al 3,7%

Trasferimenti e poste

correttive di entrate € 786.354,92 pari al 16,3%

Il conto economico si è chiuso con un avanzo di rendita lordo di € 1.763.535,32

per effetto della gestione di competenza, a cui vanno aggiunte le poste attive (+

€ 134.932,84) e detratte quelle passive (- € 118.769,67): ne consegue che il

risultato economico complessivo presenta un aumento di € 1.779.698,49 da

portare ad incremento della consistenza netta.

Rispetto all’esercizio precedente 2003, il flusso delle Entrate correnti è

aumentato in termini assoluti di € 1.815.627,52 ed in termini percentuali di circa

il 39%.

Tuttavia, l’effettivo aumento delle entrate al netto dell’incidenza dei lasciti

finalizzati non sempre ricorrenti, è pari a circa l’1,5%.

Le Spese correnti sono aumentate di € 633.558,25 ed in termini percentuali di

circa il 15%, dovuto in prevalenza all’entrata in vigore del nuovo contratto

collettivo nazionale di lavoro applicato al personale dell’Unione e al disavanzo

della gestione autonoma del Centro Nazionale Libro Parlato.

PERSONALE

Una notazione particolare meritano le risorse umane in forza all’Unione.

Il personale in servizio alla data del 31-12-2004 presso tutte le strutture della

sede centrale, comprese le gestioni speciali Centro Studi e Riabilitazione

"Giuseppe Fucà", Centro Nazionale Tiflotecnico e Centro Nazionale del Libro

Parlato, è di n. 80 unità (di cui n. 34 presso le strutture territoriali).

La dislocazione del personale e dei collaboratori coordinati e continuativi è

evidenziata nell’allegate tabelle 9 e 9/a.

L'onere complessivo, facente carico a tutte le attività dell’Unione ivi compreso

anche il costo dei collaboratori (in numero di 13) è ammontato a €.

2.663.879,47.

SPESE DELL'ECONOMO

L'articolo 1 del Regolamento per il servizio di economato dispone anche per le

piccole spese effettuate dall'economo.

Per l'anno 2004 si sono registrati pagamenti per € 459.180,11 regolarmente

contabilizzati nei competenti capitoli di uscita.

Le principali tipologie di spesa riguardano:

Viaggi e missioni € 361.134,11

Materiale di consumo e piccole manutenzioni € 98.046,00

ATTIVITA' DI SOSTITUTO D'IMPOSTA E PREVIDENZIALI

L'attività dell'Unione come sostituto d'imposta e previdenziale è stata svolta nel

rispetto della normativa in vigore in ordine a quanto dovuto allo Stato per

imposte dirette, indirette e contributi previdenziali ed assistenziali.

L'attività trova riscontro negli appositi capitoli dell’allegato al bilancio “Partite

di giro”.

MISURE DI TUTELA E GARANZIA

Ai sensi del Decreto Legislativo n. 196 del 30/06/2003, per espressa previsione

legislativa, si riferisce in questa sede dell’avvenuta redazione del documento

Programmatico sulla sicurezza acquisito in atti di ufficio.

GESTIONI SPECIALI (Tabelle 8, 8 bis e 8 ter e allegato A conto

finanziario)

La gestione autonoma di "Le Torri - Centro Studi e Riabilitazione Giuseppe

Fucà" di Tirrenia ha fatto registrare per l'esercizio 2004 un risultato così

riassumibile:

Totale entrate/ricavi € 873.091,06

Totale uscite/costi € 777.450,98

Avanzo € 95.640,08

L’avanzo di esercizio conseguito, come da bilancio allegato, è stato evidenziato

al capitolo 16 del Bilancio Entrate dell’Unione.

Per detta gestione, ai sensi dell'art. 20 bis del D.P.R. n. 600/73, introdotto

dall'art. 25 del D.L.vo n. 460/97 si evidenziano le attività direttamente connesse,

che sono ammontate a € 9.482,16 nel corso dell'esercizio.

Dopo i lavori di manutenzione e riammodernamento del complesso ricettizio

che, come è noto, hanno costretto la riduzione delle normali attività per circa

due anni, la gestione ha ripreso a funzionare normalmente facendo registrare un

risultato positivo, così come si evince dai dati e relazione evidenziati nel

bilancio settoriale, di cui alle Tabelle 8 e 8 Bis.

* * * * *

La gestione autonoma del Centro Nazionale Tiflotecnico, ha fatto registrare per

l'esercizio 2004 un risultato così riassumibile:

Totale entrate/ricavi € 1.857.782,35

Totale uscite/costi € 1.836.479,04

Avanzo € 21.303,31

Il risultato dell’avanzo di gestione, come da bilancio allegato, è stato

evidenziato al capitolo 17 del bilancio entrate dell’Unione.

Per detta gestione ai sensi dell'art. 20 bis del D.P.R. n. 600/73, introdotto

dall'art. 25 del D.L.vo n. 460/97 si evidenziano le attività direttamente connesse

che sono ammontate a € 46.228,25 nel corso dell'esercizio.

I risultati della gestione e i rapporti patrimoniali con l’Unione trovano

rispondenza e raccordo nel conto finanziario esercizio 2004 ai capitoli 12/1,

12/2 e 17 dell’entrata, nonché al capitolo 49/2 dell’uscita e nella situazione

patrimoniale alla voce crediti.

Nel corso dell'ultimo esercizio il Centro ha continuato a svolgere la sua opera di

distribuzione ed assistenza ai non vedenti, in merito a presidi informatici e non,

confermandosi organizzazione di servizio senza fine di lucro in grado di fornire

strumenti tiflotecnici ed informatici, progettati e distribuiti in proprio, al passo

con le più avanzate tecnologie.

Si ritiene opportuno, inoltre, porre in evidenza che sia il Centro Studi e

Riabilitazione "Giuseppe Fucà" di Tirrenia che il Centro Nazionale Tiflotecnico,

nel realizzare le loro attività usufruiscono di strutture e risorse dell'Unione

essendo parte integrante del patrimonio associativo.

I Centri restano solo apprezzabili gestioni a carattere sociale; infatti gli eventuali

avanzi vengono utilizzati per l'ampliamento delle strutture ed il miglioramento

dei servizi offerti agli utenti. Il risultato positivo è evidenziato dai dati e

relazione nel bilancio settoriale, di cui alle Tabelle 8 e 8 Ter.

* * * * *

La gestione speciale del Centro Nazionale del Libro Parlato, come da rendiconto

finanziario allegato, ha fatto registrare nell'esercizio 2004 il seguente risultato:

Totale entrate/ricavi € 2.380.723,74

Totale uscite/costi € 2.202.563,26

Disavanzo € 178.160,48

Il disavanzo è dovuto ad interventi straordinari ed indifferibili necessari per la

realizzazione dei programmi preventivati: tale risultato è evidenziato nel

bilancio dell’Unione al capitolo 48/1 dell’uscita .

L’efficacia e l’efficienza delle attività svolte è evidenziata, in sintesi,

nell’allegata Tabella 10, la cui attività dell’anno 2004 è raffrontata con gli

esercizi precedenti.

Tutta l’attività è, comunque, posta continuamente sotto osservazione e controllo

per l’ottimizzazione delle risorse e dei servizi forniti, di cui all’ampia

illustrazione contenuta nella relazione morale.

PARTITE DI GIRO (Allegato B al rendiconto finanziario)

I movimenti sia dell’entrata che della corrispondente uscita, trovano riscontro

analitico nell’allegato B al Conto Finanziario.

La consistenza dei movimenti, sia in entrata che in uscita, si riferiscono in

particolare alle quote deleghe di spettanza delle sedi periferiche e al

trasferimento del contributo di cui alla legge n. 379/93 finalizzato a Irifor e

Ierfop.

In questo contesto non si può che evidenziare la lenta e continua erosione delle

risorse ordinarie.

Le spese sono contenute nei limiti dell’essenziale, così come è evidenziato dagli

allegati al rendiconto.

L’Ente, anche in presenza di difficoltà oggettive, ha continuato ad operare con

profonda convinzione e tenacia nel perseguire gli obiettivi programmati.

Tuttavia, la carenza di risorse potrebbe significare anche rischio nell’offerta dei

servizi sociali.

Infine, ai sensi del Decreto Legislativo n. 460/97 articolo 25 comma 5, per

espressa previsione normativa, il Bilancio è stato certificato come da atti

d’ufficio”.

Visto

il verbale della Commissione di collaborazione amministrativa del 18/03/2005 e

del Collegio dei Sindaci in data 28/02/2005, che esprimono parere favorevole

all’approvazione del consuntivo;

Preso atto

delle risultanze finali sopra esposte del conto consuntivo

Delibera

1-) di approvare il rendiconto delle sede centrale dell’Unione Italiana dei

Ciechi, per l’esercizio 2004, nel prospetto di seguito riportato:

2) di dare atto che le entrate per attività direttamente connesse sono evidenziate

nella precedente tabella n. 8;

3) di coprire il disavanzo di € 58.912,17 attraverso la prossima nota di

variazione al Bilancio di Previsione 2005.

Il provvedimento messo ai voti per appello nominale viene approvato

all’unanimità con l’astensione di Grassini, con dichiarazione di voto, per non

aver ricevuto la documentazione.

I Sindaci e il Rag. Serio lasciano la riunione.

Deliberazione n. 3

5) Proposte di modifica allo Statuto Sociale dell’Unione Italiana dei Ciechi-

Onlus

Il Consiglio Nazionale

Premesso

che nella precedente riunione del 13/11/2004 ha costituito un Gruppo di lavoro

per l’esame delle norme statutarie e le eventuali proposte di modifica alle stesse

in previsione del prossimo Congresso Nazionale dell’Unione;

Viste

le proposte di modifica al vigente testo di Statuto Sociale, apportate dal suddetto

Gruppo di lavoro, riunitosi in data 18-19/01/05 nonchè quelle della Direzione

Nazionale in data 17/02/04 e 17/03/05;

Esaminate

le proposte di modifica pervenute dai consiglieri nazionali alla bozza di Statuto

risultante dalle modifiche suddette;

Ritenuto opportuno,

dopo ampia discussione, accoglierle parzialmente modificando la bozza con

alcune lievi modifiche;

Udita la relazione del Presidente Nazionale

Delibera

1) di approvare le proposte di modifiche allo Statuto Sociale dell’Unione

Italiana dei Ciechi-Onlus di seguito riportate, da sottoporre al Congresso

Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi-onlus:

Art. 1

Aggiungere dopo “00187” “ed assume la denominazione di “Unione Italiana

dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS””

Art. 2

Correggere “ed ipovedenti” con “e degli ipovedenti” e così a seguire in tutti gli

articoli ove si trova.

Art. 5

Aggiungere al Comma 1, dopo “Italiana” “e dell’Unione Europea”

Art. 6

Lettera a) Aggiungere Dopo “gravi“ “e medio-gravi” e dopo “4” “e 5”

Lettera b) Togliere “gli ipovedenti medio-gravi” e “5”

Lettera d) Aggiungere dopo “culturale” “e scientifico”

Art. 8

Comma 2 Sostituire “Consigli Sezionali” con “Consigli delle Sezioni

Provinciali” e così a seguire in tutti gli articoli dove si trova

Art. 9

Sostituire “dei minorati della vista” con “di quelli”

Art. 11

Comma 2 modifica in: “Le riunioni degli Organi collegiali sono valide anche se

tenute per teleconferenza”.

Il “Comma 2” diventa “Comma 3”

Art. 14

Comma 4 Eliminare “ed i Presidenti delle Sezioni Provinciali”e aggiungere “ed

i Presidenti Regionali”.

Art. 15

Comma 1 Sostituire “tre vedenti” con “due non vedenti”.

Art. 16

Lettera a) Aggiungere dopo “Consiglio” “e la Direzione”

Lettera c) Eliminare e scalare tutte le lettere a seguire

Lettera c) nuova Modificare “dà esecuzione alle deliberazioni del consiglio e

della Direzione Nazionali”

Lettera d) nuova Aggiungere dopo “riunione” “utile”

Art. 17

Lettera a) Eliminare “che lo presiede”

Lettera c) Modificare “dai Presidenti Regionali e dai Presidenti delle Sezioni

delle province autonome di Trento e di Bolzano”

Art. 19

Lettera c) Aggiungere dopo “1/3 dei” “propri”

Lettera d) dopo “comunque” leggasi “determinatasi”

Lettera p) Sdoppiare da “delibera” diventa “lettera q)”

Art. 20

Comma 1 Eliminare “che la presiede” dopo “Nazionale”

Art. 22

Lettera a) e b) Unificare “Elegge tra i suoi componenti, su proposta del

Presidente Nazionale, il Vice Presidente Nazionale e il terzo componente

dell’Ufficio di Presidenza Nazionale”

Scalare tutte le lettere a seguire

Lettera n) Aggiungere “utile” dopo “riunione”

Art. 23

Sostituire “da un” con “dal”

Art. 24

Comma 1 Sostituire “si compone di” con “è costituito da”

Art. 26

comma 1 e 2 Unificare sopprimendo “Il patrimonio dell’Unione Italiana dei

Ciechi” dopo “Titolo”

Art. 27

Dal Titolo Eliminare “dell’Unione

Lettera c) Aggiungere dopo “Stato” “degli Enti Locali e di altri”

Art. 28

Comma 2 dopo “Culturali” cambiare come segue: “I componenti del Collegio

Regionale, sono nominati: in numero di due effettivi e due supplenti, su

proposta del Presidente Regionale, dal Consiglio Regionale e in numero di uno

effettivo dall’Ente Regione.

I componenti del Collegio Provinciale, sono nominati in numero di due effettivi

e due supplenti, su proposta del Presidente Sezionale, dal Consiglio della

Sezione Provinciale e in numero di uno effettivo dall’Ente Provincia.”

N.B.: Al Regolamento Generale: la nomina, ove non risulta possibile, resta in

subordine al Consiglio Regionale.

Art. 29

Comma 3 Sostituire “Il Collegio Regionale” con “I Collegi Regionali”

Art. 33

Lettera c) modificare come segue: “firma corrispondenza, atti, contratti e

convenzioni inerenti il Consiglio Regionale esclusi gli atti di cui alla lettera m)

dell’art. 22.”

Lettere d) ed e) Aggiungere “utile” dopo “riunione”

Art. 34

Comma 1 Eliminare dopo “da” - “soci effettivi della Regione e precisamente”

Comma 3 diventa: Nella Regione Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di

Trento e Bolzano i Consigli Provinciali svolgono anche le funzioni di Consiglio

Regionale.

Comma 4 Eliminare

Art. 35

Lettera c) Sostituire “Presidenza” con “Direzione”

Lettera k) diventa: “Vota la sfiducia al Presidente e al Vice Presidente, che

devono essere soci effettivi, e al Consigliere Delegato e agli eventuali altri due

componenti dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno un terzo e a

maggioranza dei componenti”

Lettera i) e j) sostituire “alle” con “presso le”

Lettera l) Sostituire “elegge tre” con “nomina due”

Lettera m) Eliminare “proprie” dopo “attività”

Art. 36

Modificare “L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio

Regionale e collabora con il Presidente”

Art. 38

Comma 2 Eliminare “tutte” dopo “associative”

Art. 39

Comma 3 sostituire “Presidente Sezionale” con “Presidente della Sezione

provinciale” e così in tutti gli articoli ove si trova.

Art. 40

Lettera b) Sostituire dopo “di cui”, “almeno tre vedenti” con “due non vedenti”

Lettera d) Modificare “elegge il Presidente della Sezione Provinciale tra i soci

effettivi”

Modificare le lettere a seguire

Lettera f) dopo “sfiducia” aggiungere “al Presidente e”

Art. 41

Lettera c) va sostituita come segue: “firma corrispondenza, atti, contratti e

convenzioni inerenti il Consiglio Provinciale, esclusi gli atti di cui alla lettera

m) dell’articolo 22”.

Lettere d) ed e) Aggiungere dopo “riunione” “utile”

Art. 42

Comma 1 Modificare dopo “cinque consiglieri” “per le Sezioni fino a 250 soci

effettivi”

Comma 2 Modificare “Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in

regola con la quota associativa dell’anno precedente.

Cambiare la numerazione dei commi seguenti

Art. 43

Lettera a) Eliminare “il Presidente” (due volte)

“ Sostituire “sono eletti” con “è eletto”

Lettera b) Modificare dopo “autorizzata” “dal Consiglio Regionale o dalla

Direzione Nazionale, a seconda delle rispettive competenze”

Lettera f) Eliminare “Tutti” prima di “gli organismi”

Lettera g) Modificare “vota la sfiducia al Presidente, su mozione proposta da

almeno 1/3 e approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente

deve dimettersi”.

Lettera h) Modificare “vota la sfiducia al Vice Presidente, al consigliere

delegato ed agli eventuali altri due componenti dell’ufficio di Presidenza, su

proposta di almeno 1/3 ed a maggioranza dei componenti.”

Nuova Lettera i) “Elegge il Presidente in caso di sopravvenuta incapacità o di

vacanza comunque determinatasi.”

Modificare Le lettere a seguire

Nuova lettera k) Aggiungere dopo “rappresentanze” “zonali e nomina propri

referenti comunali”.

Nuova lettera n) Modificare “Nomina due componenti effettivi e due supplenti

del Collegio Sezionale dei Sindaci”.

Art. 44

Modificare “L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio della

Sezione Provinciale e collabora con il Presidente “.

Art. 45

Lettera b) Aggiungere dopo “Enti”, “Locali e di altri Enti”

Titolo XVI Aggiungere “Zonale” dopo “Rappresentanza”

Art. 46

Comma 2 e 3 Unificare “Essa è affidata a una Rappresentanza Collegiale, la

quale elegge un proprio Coordinatore.

Art. 49

Comma 1 Modificare “Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli

Ipovedenti restano in carica quattro anni.”

Comma 2 Modificare “Gli Organi Regionali e Provinciali si rinnovano nelle

Assemblee Precongressuali.”

Comma 2 e 3 Cambiare In “Comma 3” e “Comma 4”

Comma 3 e 4 Sostituire “membri” con “componenti”

Art. 50

Comma 1 Sostituire“Presidenti Regionali” con “Presidente Regionale”

Comma 2 Sostituire dopo “Ciechi” “che” con “qualora le stesse operino”

Comma 4 modificare come segue: “La carica di Presidente della Sezione

Provinciale è incompatibile con quella di Presidente Regionale”.

Comma 5 Eliminare“completi” dopo “consecutivi”

Art. 51

Comma 1 Modificare Le votazioni nell’ambito degli Organi, avvengono di

norma, in modo palese; le votazioni per le elezioni delle cariche sociali o,

riguardanti questioni personali si tengono a scrutinio segreto.

Comma 8 Sostituire dopo “presentazione di una” “sola lista” con “o più liste”

“ Eliminare da “Quando” fino a “eleggere”

Comma 9 Eliminare

Comma 10 e 11 Cambiare In Comma 9 e Comma 10

Comma 9 Sostituire “tre” con “due non” prima di “vedenti”

Art. 52

Comma 1 Sostituire “300” con “250” e “da…. a” con “fino a”

Art. 53

Comma 2 Eliminare dopo “grado” “da tutti gli organi”

Art. 56

Comma 1 Sostituire dopo “sono” “conservate” con “equiparate alle Sezioni

provinciali”.

2) di dare atto che il testo finale dello Statuto, alla luce delle proposte di

modifica prima riportate, risulterebbe come segue, ove approvato dal Congresso

Nazionale:

STATUTO SOCIALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI

IPOVEDENTI - ONLUS

TITOLO I

COSTITUZIONE - SEDE - SCOPI

ART. 1 (S)

COSTITUZIONE E SEDE

1. L’Unione Italiana dei Ciechi, fondata a Genova il 26 ottobre 1920, eretta in

ente morale con R.D. 29 luglio 1923, n. 1789, organizzazione non lucrativa

di utilità sociale (ONLUS) ha personalità giuridica di diritto privato per

effetto del D.P.R. 23 dicembre 1978, ed ha la sua sede centrale e legale in

Roma, Via Borgognona, 38, cap 00187 ed assume la denominazione di

“Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS”.

2. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS nella propria

denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta

al pubblico utilizza la locuzione "organizzazione non lucrativa di utilità

sociale", ovvero l’acronimo "ONLUS".

ART. 2 (S)

RAPPRESENTANZA E TUTELA

1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS, posta sotto la

vigilanza del Ministero dell'Interno, esercita le funzioni di rappresentanza e

di tutela degli interessi morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti ad

essa riconosciute con D.L.C.P.S. 26 settembre 1947, n. 1047 e confermate

con D.P.R. 23 dicembre 1978.

ART. 3 (S)

SCOPI

1. Scopo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS-, che

opera senza fini di lucro per l’esclusivo perseguimento di finalità di

solidarietà sociale, è l'integrazione dei ciechi e degli ipovedenti nella società.

2. L’Unione promuove ed attua, anche mediante la creazione di apposite

strutture operative, ogni iniziativa a favore dei ciechi e degli ipovedenti, in

base a specifiche convenzioni con le pubbliche amministrazioni competenti

o, relativamente a tipologie d’interventi non realizzate da queste, previa

comunicazione alle medesime.

3. In particolare:

a) favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi e

degli ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l'integrazione in ogni

ambito della vita civile, promovendo allo scopo specifici interventi;

b) promuove ed attua iniziative per la prevenzione della cecità, per il recupero

visivo, per la riabilitazione funzionale e sociale dei ciechi e degli ipovedenti;

c) promuove ed attua iniziative per l’istruzione dei ciechi e degli ipovedenti e

per la loro formazione culturale e professionale;

d) promuove la piena attuazione del diritto al lavoro per i ciechi e per gli

ipovedenti, favorendone il collocamento lavorativo e l’attività professionale

in forme individuali e cooperative;

e) attua iniziative assistenziali rispondenti alle necessità dei ciechi e degli

ipovedenti, con particolare attenzione ai pluriminorati e agli anziani;

f) opera nel campo tiflologico e tiflotecnico per garantire la disponibilità di

sempre più avanzati strumenti.

4. È fatto divieto, secondo quanto previsto dall’art. 10, comma 5, del D. L.vo

460/97, di svolgere attività diverse da quelle di cui ai commi precedenti, ad

eccezione di quelle ad esse direttamente connesse.

ART. 4 (S)

RAPPORTI CON LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI E

INTERNAZIONALI

1.L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS può aderire ad

organizzazioni nazionali ed internazionali per il conseguimento degli scopi

associativi.

ART. 5 (S)

INDIPENDENZA PARTITICA E CONFESSIONALE

1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS esplica la propria

opera con apartiticità e aconfessionalità, ispirandosi ai principi della

democrazia e della Costituzione della Repubblica Italiana e dell’Unione

Europea.

2. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS attua per i soci

effettivi una disciplina uniforme del rapporto associativo e modalità

associative volte a garantire l’effettività del rapporto, con esclusione della

temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli

associati maggiori d’età il diritto di voto per l’approvazione e le

modificazioni dello Statuto e dei regolamenti, nonché per la nomina degli

organi sociali.

3. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS garantisce la libera

eleggibilità dei propri organi, osservando il principio del voto singolo.

4. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS adotta il principio

della sovranità della assemblea dei soci.

TITOLO II

DEI SOCI

ART. 6 (S)

CATEGORIE DI SOCI

1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS comprende quattro

categorie di soci: effettivi, aggregati, sostenitori e onorari:

a) soci effettivi sono i cittadini ciechi totali, ciechi parziali e degli ipovedenti

gravi e medio-gravi (articoli 2, 3, 4 e 5 della legge 3.4.2001, n. 138);

b) soci aggregati sono i legali rappresentanti dei minori e degli interdetti

giudiziali, nonché gli ipovedenti lievi (articolo 6 della legge 3.4.2001, n.

138);

c) soci sostenitori sono tutti i cittadini vedenti che contribuiscono anche

economicamente all'attività dell'Unione;

d) soci onorari sono coloro che rendono particolari servigi all'organizzazione ed

ai ciechi e degli ipovedenti o che illustrano la categoria con la loro attività

nel campo sociale culturale e scientifico.

2. Possono essere soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-

ONLUS anche i ciechi e gli ipovedenti stranieri residenti sul territorio

nazionale.

ART. 7 (S)

DIRITTI E DOVERI DEI SOCI

1. Tutti i soci hanno diritto a partecipare alla vita associativa nel rispetto delle

norme statutarie e regolamentari.

2. I soci effettivi hanno diritto all'elettorato attivo e passivo.

3. I soci aggregati hanno diritto di eleggere propri Comitati Consultivi.

4. I legali rappresentanti dei minori e degli interdetti giudiziali hanno diritto,

altresì, all’elettorato attivo, nonché passivo da computare nella quota

prevista per i vedenti dalle norme del presente Statuto.

5. Dovere di tutti i soci è il rispetto delle norme statutarie e regolamentari,

nonché delle deliberazioni adottate dagli organi associativi.

6. I soci effettivi e i soci aggregati hanno il dovere di pagare la quota

associativa. La morosità comporta la sospensione automatica dai diritti

associativi.

ART. 8 (S)

DIRITTO DI ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO

1. Hanno diritto di elettorato attivo e passivo i soci effettivi maggiorenni.

2. I soci aggregati e i vedenti maggiorenni possono essere eletti nei Consigli

delle Sezioni Provinciali fino ad un terzo dei componenti e nei Collegi dei

Sindaci senza limitazioni di numero.

3. Non è eleggibile chi non è in godimento dei diritti civili e politici.

ART. 9 (S)

CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO

1. I ciechi e degli ipovedenti cittadini italiani residenti all'estero hanno gli

stessi diritti e doveri di quelli residenti in Italia.

TITOLO III

ORGANI DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI

IPOVEDENTI-ONLUS

ART. 10 (S)

ORGANIZZAZIONE

1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS è una

organizzazione nazionale unitaria e si articola in strutture regionali e provinciali.

ART. 11 (S)

ORGANI DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI

IPOVEDENTI-ONLUS

1. Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sono:

a) il Congresso Nazionale;

b) il Presidente Nazionale;

c) il Consiglio Nazionale;

d) la Direzione Nazionale;

e) l’Ufficio di Presidenza Nazionale;

f) il Collegio dei Probiviri;

g) il Collegio Nazionale dei Sindaci;

h) il Presidente Regionale;

i) il Consiglio Regionale;

j) l’Ufficio di Presidenza Regionale;

k) il Collegio dei Sindaci del Consiglio Regionale;

l) l'Assemblea della Sezione Provinciale;

m) il Presidente della Sezione Provinciale;

n) il Consiglio della Sezione Provinciale

o) l’Ufficio di Presidenza della Sezione Provinciale;

p) il Collegio dei Sindaci della Sezione Provinciale;

q) l’Assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti;

r) l’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti.

2. Le riunioni degli Organi collegiali sono valide anche se tenute per

teleconferenza.

3. Ai titolari degli Organi monocratici ed ai componenti degli Organi collegiali

compete una indennità di carica stabilita nei modi ed entro i limiti di legge e

del Regolamento Generale.

TITOLO IV

DEL CONGRESSO NAZIONALE

ART. 12 (S)

COMPETENZE DEL CONGRESSO

1. Il Congresso è l'organo supremo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli

Ipovedenti-ONLUS e determina l'indirizzo della politica associativa.

2. Sono di sua competenza:

a) la discussione e l'approvazione della relazione morale del Consiglio

Nazionale e delle risoluzioni di indirizzo sulla politica associativa;

b) le modifiche dello Statuto Sociale;

c) l'elezione del Presidente Nazionale;

d) l'elezione di 20 Consiglieri Nazionali.

ART. 13 (S)

CONVOCAZIONE DEL CONGRESSO

1. Il Congresso è convocato in via ordinaria ogni quattro anni, e, in via

straordinaria, ogniqualvolta il Consiglio Nazionale lo ritenga necessario o

lo richiedano almeno i 2/3 dei Consigli Regionali.

ART. 14 (S)

COMPOSIZIONE DEL CONGRESSO

1. Il Congresso è composto dai delegati eletti nelle Assemblee delle Sezioni

Provinciali nella seguente misura:

- per le Sezioni fino a 1.000 soci, uno ogni 400 soci o frazioni pari o superiori a

200;

- per le Sezioni con oltre 1.000 soci, uno ogni 400 soci o frazioni pari o

superiori a 300.

2. Ogni Sezione ha comunque diritto a un delegato, indipendentemente dal

numero dei soci.

3. Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in regola con la quota

associativa dell'anno precedente.

4. Sono componenti di diritto del Congresso il Presidente Nazionale, i

Consiglieri Nazionali uscenti ed i Presidenti Regionali.

5. Le deliberazioni del Congresso sono valide quando sono presenti la metà più

uno degli aventi diritto al voto. Le modifiche statutarie e l’approvazione

dello Statuto nel suo complesso sono approvate a maggioranza degli aventi

diritto al voto.

ART. 15 (S)

ORGANIZZAZIONE DEL CONGRESSO

1. Il Congresso elegge con voto palese il proprio Presidente, due Vice-

Presidenti, sette scrutinatori, di cui almeno due non vedenti, e cinque

questori tutti vedenti. Il Presidente nomina il Segretario del Congresso.

2. Il Congresso costituisce le seguenti Commissioni:

a) Commissione per la verifica dei poteri;

b) Commissione per le modifiche dello Statuto Sociale;

c) Commissione elettorale.

3. Il Congresso può, inoltre, articolarsi in Sezioni di lavoro.

TITOLO V

DEL PRESIDENTE NAZIONALE

ART. 16 (S)

COMPETENZE DEL PRESIDENTE NAZIONALE E

RAPPRESENTANZA LEGALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI

E DEGLI IPOVEDENTI-ONLUS

1. Il Presidente Nazionale ha la legale rappresentanza dell’Unione Italiana dei

Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS.

2. Il Presidente Nazionale inoltre:

a) convoca e presiede il Consiglio e la Direzione Nazionali;

b) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera della

Direzione Nazionale. Provvede autonomamente a resistere in giudizio e a

promuovere procedimenti conservativi, cautelari e possessori, informandone

la Direzione Nazionale nella prima seduta utile;

c) dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio e della Direzione Nazionali ;

d) adotta deliberazioni d'urgenza soggette a ratifica della Direzione Nazionale

nella prima riunione utile.

3. Il Presidente Nazionale, in caso di assenza o impedimento, è sostituito dal

Vice-Presidente Nazionale.

TITOLO VI

DEL CONSIGLIO NAZIONALE

ART. 17 (S)

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE

1. Il Consiglio Nazionale è costituito:

a) dal Presidente Nazionale;

b) da venti Consiglieri Nazionali eletti dal Congresso;

c) dai Presidenti Regionali e dai Presidenti delle Sezioni delle province

autonome di Trento e di Bolzano.

ART. 18 (S)

CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE

1. Il Consiglio Nazionale si riunisce in via ordinaria due volte l'anno, e in via

straordinaria ogniqualvolta la Direzione Nazionale lo ritenga necessario, o

ne sia fatta richiesta da almeno 1/3 dei Consiglieri Nazionali.

ART. 19 (S)

COMPETENZE DEL CONSIGLIO NAZIONALE

1. Il Consiglio Nazionale:

a) delibera la convocazione del Congresso;

b) elegge nel proprio seno la Direzione Nazionale tra i venti Consiglieri

eletti dal Congresso Nazionale. Sono eletti i dieci Consiglieri che

ottengono il voto della maggioranza degli aventi diritto;

c) vota la sfiducia alla Direzione Nazionale su mozione proposta da almeno

1/3 dei propri componenti. L’approvazione della mozione da parte della

maggioranza dei componenti del Consiglio Nazionale comporta la

decadenza automatica della Direzione Nazionale;

d) elegge il Presidente Nazionale in caso di sopravvenuta incapacità o di

vacanza comunque determinatasi;

e) vota la sfiducia al Presidente Nazionale su mozione proposta da almeno

1/3 e approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente

Nazionale deve dimettersi;

f) elegge i Probiviri effettivi e supplenti;

g) elegge due Sindaci effettivi e due supplenti;

h) nomina il Segretario Generale, su proposta della Direzione Nazionale;

i) nomina i soci onorari;

j) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività

dell’Unione e il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente;

k) approva entro il 30 novembre di ciascun anno la relazione

programmatica ed il bilancio preventivo dell’esercizio successivo;

l) approva il Regolamento Generale e gli altri Regolamenti dell’Unione, su

proposta della Direzione Nazionale;

m) determina l’entità della quota sociale, nonché le percentuali di

distribuzione della quota stessa tra Sede Centrale, Consigli Regionali e

Consigli delle Sezioni Provinciali;

n) nomina i Direttori dei Periodici editi dall’Unione Italiana dei Ciechi e

degli Ipovedenti-ONLUS, che costituiscono il Comitato Stampa;

o) nomina Commissioni per la verifica amministrativa, su proposta della

Direzione Nazionale;

p) può costituire Consigli di Amministrazione o Comitati per la gestione di

specifiche attività proprie dell’Unione;

q) delibera la costituzione e la soppressione delle Sezioni Provinciali, su

proposta del Consiglio Regionale competente.

TITOLO VII

LA DIREZIONE NAZIONALE

ART. 20 (S)

COMPOSIZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE

1. La Direzione Nazionale è costituita dal Presidente Nazionale, e da dieci

componenti eletti dal Consiglio Nazionale tra i 20 Consiglieri Nazionali

eletti dal Congresso.

2. In caso di sopravvenuta incapacità, o di vacanza, comunque determinata, i

componenti della Direzione Nazionale vengono sostituiti mediante elezione

integrativa da parte del Consiglio Nazionale.

3. Le dimissioni contemporanee di almeno sei componenti determinano la

decadenza dell'intera Direzione Nazionale, che dovrà essere rinnovata.

ART. 21 (S)

CONVOCAZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE

1. La Direzione Nazionale è convocata dal Presidente Nazionale almeno sei

volte all'anno e ogniqualvolta il Presidente Nazionale lo ritenga necessario,

o ne sia fatta richiesta da almeno quattro dei componenti la Direzione stessa.

ART. 22 (S)

COMPETENZE DELLA DIREZIONE NAZIONALE

1. La Direzione Nazionale:

a) elegge tra i suoi componenti, su proposta del Presidente Nazionale, il

Vice-Presidente Nazionale e il terzo componente dell’Ufficio di

Presidenza Nazionale;

b) attua le deliberazioni del Consiglio Nazionale;

c) propone al Consiglio Nazionale la nomina del Segretario Generale;

d) delibera l’assunzione del personale dipendente dalla Sede Centrale e adotta il

contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento per il personale

dipendente dall’Unione;

e) nomina un Istituto Cassiere;

f) designa, nomina e revoca i rappresentanti dell'Unione nelle Commissioni

ministeriali, negli organismi e nei consigli di amministrazione degli enti

nazionali o interregionali, nonché nelle organizzazioni internazionali;

g) predispone per ciascun esercizio il Bilancio Preventivo, le sue eventuali

variazioni, e il Bilancio Consuntivo;

h) propone al Consiglio Nazionale il Regolamento Generale e gli altri

Regolamenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS;

i) nomina il Commissario Straordinario in sostituzione del Consiglio Regionale

di cui si sia verificata la vacanza;

j) nomina i Commissari ad acta presso i Consigli Regionali;

k) esercita il controllo amministrativo sui Consigli Regionali ed ha facoltà di

verificare la gestione amministrativa dei Consigli delle Sezioni Provinciali;

l) autorizza le iniziative proposte dai Consigli Regionali quando esorbitano

dall'ambito regionale;

m) delibera l'acquisto e l’alienazione dei beni immobili dell'Unione, nonché

l’accettazione di lasciti e donazioni, sentita la Sezione territorialmente

competente;

n) in caso di urgenza adotta deliberazioni in materie di competenza del

Consiglio Nazionale, da sottoporre alla ratifica del Consiglio medesimo

nella prima riunione utile;

o)delibera sugli argomenti che non siano espressamente riservati alla

competenza del Consiglio Nazionale.

TITOLO VIII

DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA NAZIONALE

ART. 23 (S)

UFFICIO DI PRESIDENZA NAZIONALE

1. L’Ufficio di Presidenza Nazionale è composto dal Presidente Nazionale, dal

Vice-Presidente Nazionale e dal componente della Direzione Nazionale da

questa eletto. Collabora con il Presidente nell’assolvimento dei compiti

statutari.

TITOLO IX

DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI E DELLE SANZIONI DISCIPLINARI

ART. 24 (S)

COMPOSIZIONE E COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI

1. Il Collegio dei Probiviri è costituito da tre componenti effettivi e due

supplenti eletti dal Consiglio Nazionale tra soci effettivi di chiara condotta

morale, civile, ed associativa.

2. Il Collegio dei Probiviri elegge fra i suoi componenti effettivi il Presidente,

che lo convoca ogni qualvolta ve ne sia la necessità.

3. Al Collegio Nazionale dei Probiviri competono le decisioni in materia di

sanzioni disciplinari, su proposta del Consiglio Nazionale, della Direzione

Nazionale, dei Consigli Regionali e dei Consigli delle Sezioni Provinciali.

ART. 25 (S)

SANZIONI DISCIPLINARI

1. Le sanzioni disciplinari che possono essere irrogate ai soci sono: la censura,

la sospensione fino a tre anni, l’espulsione.

2. La censura viene adottata quando vengano commesse mancanze lesive

dell’Unione, dei suoi Organi o di soci. La censura viene anche adottata nei

confronti di soci che abbiano violato i doveri indicati dall’art. 7 del presente

Statuto.

3. La sospensione viene irrogata a coloro che siano stati soggetti più volte a

censura, o che con i loro atti o comportamenti abbiano commesso in misura

grave le mancanze previste dal comma precedente.

4. L’espulsione viene adottata nei confronti di soci che siano stati sospesi più

volte o che abbiano commesso in misura gravissima le mancanze previste dal

terzo comma.

5. Gli atti ed i comportamenti passibili di sanzioni disciplinari sono valutati con

maggior rigore nei confronti dei dirigenti.

6. Ai vedenti componenti degli organi collegiali si applicano le stesse sanzioni

previste per i soci, fatta eccezione per la espulsione che è sostituita dalla

decadenza dalla carica ricoperta.

TITOLO X

DEL PATRIMONIO SOCIALE E DEI PROVENTI

ART. 26 (S)

IL PATRIMONIO

1. Il patrimonio sociale è costituito da tutti i beni mobili ed immobili di cui

l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS abbia la proprietà a

qualsiasi titolo ed è amministrato dalla Direzione Nazionale, dai Consigli

Regionali e dalle Sezioni Provinciali secondo quanto stabilito dal

Regolamento Generale.

ART. 27 (S)

ENTRATE

1. Le entrate dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sono

costituite:

a) dalle quote sociali;

b) dalle rendite patrimoniali;

c) dagli eventuali contributi ordinari e straordinari dello Stato degli Enti

Locali e di altri Enti pubblici e privati;

d) da donazioni, lasciti ed oblazioni;

e) dai proventi di iniziative di carattere economico e da ogni altra entrata.

2. Gli utili ed avanzi di gestione delle attività di carattere economico vengono

impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse

direttamente connesse.

TITOLO XI

DEI COLLEGI DEI SINDACI

ART. 28 (S)

COMPOSIZIONE DEI COLLEGI DEI SINDACI

1. I Collegi dei Sindaci sono il Collegio Centrale, i Collegi Regionali e i Collegi

Provinciali.

2. I componenti del Collegio Centrale sono nominati: in numero di due effettivi

e due supplenti dal Consiglio Nazionale su proposta del Presidente Nazionale;

in numero di uno dal Ministero dell’Interno; in numero di uno dal Ministero

dell’Economia e delle Finanze e in numero di uno dal Ministero per i Beni

Culturali. I componenti del Collegio Regionale sono nominati in numero di

due effettivi e due supplenti, su proposta del Presidente Regionale, dal

Consiglio Regionale e in numero di uno effettivo dalla Presidenza dell’Ente

Regione.

I componenti del Collegio Provinciale, sono nominati in numero di due

effettivi e due supplenti, su proposta del Presidente della Sezione Provinciale,

dal Consiglio della Sezione Provinciale e in numero di uno effettivo dalla

Presidenza dell’Ente Provincia.

3. Ciascun Collegio elegge il suo Presidente tra i membri effettivi.

ART. 29 (S)

COMPETENZE DEI COLLEGI DEI SINDACI

1. Il Collegio Centrale dei Sindaci verifica la gestione economica e finanziaria

degli organi centrali, ispeziona almeno ogni tre mesi i libri e i documenti

contabili e lo stato di cassa, redigendone verbale.

2. Al termine di ogni esercizio presenta al Consiglio Nazionale la relazione sul

Bilancio Consuntivo ed esprime parere sul Bilancio Preventivo.

3. I Collegi Regionali e i Collegi Provinciali dei Sindaci:

a) verificano la gestione economica e finanziaria dei Consigli Regionali e

delle Sezioni Provinciali;

b) verificano almeno trimestralmente i documenti contabili e lo stato di

cassa redigendone il verbale;

c) redigono la relazione sul Bilancio Consuntivo e sul Bilancio Preventivo.

TITOLO XII

DELL’ISTITUTO CASSIERE

ART. 30 (S)

L’ISTITUTO CASSIERE

1. L’Istituto Cassiere della Sede Centrale, dei Consigli Regionali e delle Sezioni

Provinciali è scelto tra Istituti di Credito di provata solidità.

2. Il servizio di cassa e di conto corrente è regolato da apposita convenzione.

TITOLO XIII

DEL SEGRETARIO GENERALE

ART. 31 (S)

NOMINA E COMPITI DEL SEGRETARIO GENERALE

1. Il Segretario Generale dell’Unione è nominato dal Consiglio Nazionale su

proposta della Direzione Nazionale.

2. Il Segretario Generale:

a) partecipa alle riunioni del Consiglio Nazionale e della Direzione

Nazionale e ne redige i verbali;

b) controfirma gli ordini di pagamento e di incasso;

c) assiste il Presidente Nazionale e gli altri Organi nazionali

nell’espletamento delle loro funzioni e nello svolgimento delle iniziative di

carattere associativo;

d) sovrintende al funzionamento degli uffici della Sede Centrale, ed è

responsabile dell’efficacia dell’azione amministrativa;

e) esercita le funzioni disciplinari nei confronti del personale della Sede

Centrale, nelle forme stabilite dal Regolamento Generale.

3. In caso di impedimento temporaneo, il Segretario Generale viene sostituito

nelle sue funzioni da altra persona di nomina della Direzione Nazionale.

TITOLO XIV

DEGLI ORGANI REGIONALI

ART. 32 (S)

ORGANIZZAZIONE SU BASE REGIONALE

1. L’organizzazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS

su base regionale corrisponde al territorio delle Regioni a statuto ordinario e

speciale.

2. Gli Organi regionali hanno sede di norma presso la Sezione nel capoluogo di

regione.

ART. 33 (S)

IL PRESIDENTE REGIONALE

1. Il Presidente Regionale è il rappresentante dell’Unione Italiana dei Ciechi e

degli Ipovedenti-ONLUS nell’ambito regionale, ed ha la direzione

dell’attività associativa svolta in tale ambito.

2. Il Presidente inoltre:

a) convoca e presiede il Consiglio e l’Ufficio di Presidenza;

b) dà esecuzione ai deliberati del Consiglio Regionale;

c) firma corrispondenza, atti, contratti e convenzioni inerenti il Consiglio

Regionale, esclusi gli atti di cui alla lettera m) dell’art. 22.

d) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera del

Consiglio Regionale;Provvede autonomamente a resistere in giudizio e a

promuovere procedimenti conservativi, cautelari e possessori,

informandone il Consiglio Regionale nella prima riunione utile;

e) adotta in caso di urgenza i provvedimenti di competenza del Consiglio

Regionale, da sottoporre per la ratifica al Consiglio stesso nella sua prima

riunione utile.

3. Il Vice-Presidente Regionale sostituisce il Presidente in caso di assenza o

impedimento.

ART. 34 (S)

IL CONSIGLIO REGIONALE

1. Il Consiglio Regionale è composto da:

a) i Presidenti delle Sezioni Provinciali, che sono componenti di diritto.

b) i componenti eletti dalle Assemblee delle Sezioni Provinciali, in numero di

due per ogni Sezione con più di mille soci effettivi e di uno per ogni Sezione

fino a mille soci effettivi.

2. Nelle Regioni con due sole Province le Assemblee delle Sezioni Provinciali

eleggono due Consiglieri Regionali ciascuna, indipendentemente dal numero

dei rispettivi soci effettivi.

3. Nella Regione Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano

i Consigli Provinciali svolgono anche le funzioni di Consiglio Regionale.

ART. 35 (S)

COMPETENZE DEL CONSIGLIO REGIONALE

1. Il Consiglio Regionale rappresenta e tutela gli interessi dei ciechi e degli

ipovedenti nell’ambito del territorio regionale, ed a tale scopo coordina le

attività delle Sezioni Provinciali e determina l’indirizzo dell’attività

associativa in campo regionale.

2. Il Consiglio Regionale inoltre:

a) elegge tra i propri componenti il Presidente, il Vice-Presidente e il

Consigliere Delegato e nelle Regioni con almeno 15 Consiglieri altri due

componenti, che costituiscono l’Ufficio di Presidenza Regionale;

b) vigila sull’applicazione nell’ambito della Regione dei deliberati del

Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale;

c) è responsabile dell’attività associativa nel territorio regionale; ogni

iniziativa esorbitante dal territorio regionale deve essere autorizzata

preventivamente dalla Direzione Nazionale;

d) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività svolta ed

il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente, ed entro il 30 novembre di

ciascun anno la relazione programmatica ed il bilancio preventivo

dell’esercizio successivo;

e) nomina l’Istituto Cassiere regionale;

f) designa, nomina e revoca i rappresentanti dell’Unione Italiana dei Ciechi e

degli Ipovedenti-ONLUS in seno a tutti gli Organismi e Commissioni di

competenza degli Organi regionali ed indica alla Direzione Nazionale una

terna di nomi per la designazione di rappresentanti dell’Unione in

organismi che operano nella regione, la cui nomina è di competenza degli

Organi nazionali;

g) nomina i rappresentanti regionali nei Comitati Nazionali e costituisce i

Comitati Regionali deliberati dal Consiglio Nazionale e dalla Direzione

Nazionale;

h) esercita il controllo contabile amministrativo sulle Sezioni Provinciali;

i) nomina il Commissario Straordinario presso le Sezioni Provinciali;

j) nomina il Commissario ad acta presso le Sezioni Provinciali;

k) vota la sfiducia al Presidente e al Vice-Presidente, che devono essere soci

effettivi, e al Consigliere Delegato e agli eventuali altri due componenti

dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno un terzo e a maggioranza

dei componenti;

l) nomina due componenti effettivi e due supplenti del Collegio Regionale dei

Sindaci;

m) può costituire Consigli di Amministrazione o Comitati per la gestione di

specifiche attività dell’Unione a livello regionale;

n) delibera l’assunzione del personale dipendente dal Consiglio medesimo;

o) propone al Consiglio Nazionale la costituzione e la soppressione delle

Sezioni Provinciali nell’ambito del territorio di propria competenza.

ART. 36 (S)

L’UFFICIO DI PRESIDENZA REGIONALE

1. L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio Regionale e

collabora con il Presidente.

ART. 37 (S)

ENTRATE REGIONALI

1. Le entrate regionali sono costituite:

a) dai contributi delle Sezioni Provinciali secondo le modalità deliberate

dal Consiglio Regionale;

b) dalla quota sociale nella parte di competenza;

c) dai contributi disposti dagli Organi centrali dell’Unione;

d) dai contributi dell’ente Regione o di altri enti;

e) da oblazioni e contributi di privati;

f) dai proventi di iniziative concordate con i Consigli delle Sezioni

Provinciali;

g) da ogni altra entrata.

TITOLO XV

DELLA SEZIONE PROVINCIALE

ART. 38 (S)

ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. La Sezione Provinciale è il nucleo organizzativo fondamentale dell’Unione

Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS.

2. Essa ha autonomia di iniziativa, nel proprio ambito territoriale, per

l’attuazione delle finalità associative.

3. Gli Organi della Sezione Provinciale hanno sede nel Comune capoluogo della

provincia.

ART. 39 (S)

L’ASSEMBLEA DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. L’Assemblea dei soci della Sezione Provinciale si riunisce in via ordinaria

due volte l’anno e, in via straordinaria:

a) per eleggere il Consiglio della Sezione Provinciale vacante;

b) per eleggere i delegati al Congresso straordinario;

c) quando il Consiglio della Sezione Provinciale lo ritenga necessario;

d) quando 1/10 dei soci effettivi regolarmente iscritti alla Sezione ne faccia

richiesta scritta.

2. Hanno diritto a partecipare all’Assemblea i soci iscritti ed in regola con il

pagamento della quota associativa alla data di svolgimento della stessa.

3. L’Assemblea è convocata dal Presidente della Sezione Provinciale.

4. L’Assemblea è valida in prima convocazione quando sia presente la metà più

uno dei soci effettivi, in seconda convocazione qualunque sia il numero

degli intervenuti

ART. 40 (S)

COMPETENZE DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI

1. L’Assemblea dei soci:

a) elegge a scrutinio palese il Presidente e il Vice-Presidente dell’Assemblea,

tre questori vedenti e non meno di cinque scrutinatori di cui due non

vedenti;

b) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività svolta ed

il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente;

c) approva entro il 30 novembre di ciascun anno la relazione programmatica

ed il bilancio preventivo dell’esercizio successivo;

d) elegge il Presidente della Sezione Provinciale tra i soci effettivi;

e) elegge il Consiglio della Sezione Provinciale;

f) vota la sfiducia al Presidente e al Consiglio Sezionale su mozione proposta

da almeno un decimo degli aventi titolo a partecipare all’Assemblea.

L’approvazione della mozione da parte di almeno 2/3 dei presenti

comporta la decadenza automatica del Consiglio Sezionale;

g) elegge i delegati al Congresso;

h) elegge i componenti del Consiglio Regionale.

ART. 41 (S)

IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. Il Presidente della Sezione Provinciale è il rappresentante dell’Unione

nell’ambito provinciale, ed ha la direzione dell’attività associativa svolta in

tale ambito.

2. Il Presidente della Sezione Provinciale inoltre:

a) convoca e presiede il Consiglio della Sezione Provinciale e l’Ufficio di

Presidenza;

b) dà esecuzione ai deliberati del Consiglio della Sezione Provinciale;

c) firma corrispondenza, atti, contratti e convenzioni inerenti il Consiglio della

Sezione Provinciale, esclusi gli atti di cui alla lettera m) dell’articolo 22.

d) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera del

Consiglio della Sezione Provinciale. Provvede autonomamente a resistere

in giudizio e a promuovere procedimenti conservativi, cautelari e

possessori, informandone il Consiglio della Sezione Provinciale nella

prima riunione utile.

e) adotta in caso d’urgenza i provvedimenti di competenza del Consiglio della

Sezione Provinciale da sottoporre per la ratifica al Consiglio stesso nella

sua prima riunione utile.

3. Il Vice-Presidente della Sezione Provinciale sostituisce il Presidente della

Sezione Provinciale in caso di assenza o impedimento.

ART. 42 (S)

IL CONSIGLIO DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. Il Consiglio della Sezione Provinciale compreso il Presidente è costituito

da:

- cinque consiglieri per le Sezioni fino a 250 soci effettivi;

- sette consiglieri per le sezioni fino a 500 soci effettivi;

- nove consiglieri per le sezioni fino a 1500 soci effettivi;

- undici consiglieri per le sezioni fino a 2500 soci effettivi;

- tredici consiglieri per le sezioni oltre i 2500 soci effettivi.

2. Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in regola con la quota

associativa dell’anno precedente.

3. Almeno i 2/3 dei consiglieri devono essere soci effettivi.

4. Il Consiglio si riunisce in via ordinaria almeno quattro volte all’anno e, in via

straordinaria, quando:

a) il Presidente lo ritenga necessario;

b) ne sia fatta richiesta dalla Direzione Nazionale o dal Consiglio

Regionale;

c) ne venga fatta richiesta da almeno 1/3 dei suoi componenti.

ART. 43 (S)

COMPETENZE DEL CONSIGLIO DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. Il Consiglio della Sezione Provinciale:

a) elegge tra i propri componenti il Vice-Presidente e il Consigliere Delegato

e, nelle Sezioni con almeno 11 Consiglieri altri due componenti, che,

unitamente al Presidente, costituiscono l’Ufficio di Presidenza della

Sezione; il Vice-Presidente è eletto fra i soci effettivi;

b) è responsabile dell’attività associativa della Sezione e promuove ogni

iniziativa in favore dei ciechi e degli ipovedenti nell’ambito del proprio

territorio; ogni iniziativa esorbitante dal territorio sezionale deve essere

preventivamente autorizzata dal consiglio Regionale o dalla Direzione

Nazionale, a seconda delle rispettive competenze;

c) predispone annualmente la relazione sull’attività svolta e la relazione

programmatica;

d) predispone il Bilancio Preventivo e quello Consuntivo;

e) nomina l’Istituto Cassiere;

f) designa, nomina, e revoca i rappresentanti dell’Unione in seno agli

organismi e Commissioni di competenza degli Organi provinciali. Indica al

Consiglio Regionale una terna di nomi per la designazione di rappresentanti

dell’Unione in organismi che operano nella provincia, la cui nomina è di

competenza degli Organi regionali;

g) vota la sfiducia al Presidente, su mozione proposta da almeno 1/3 e

approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente deve

dimettersi;

h) vota la sfiducia al Vice Presidente, al Consigliere Delegato ed agli eventuali

altri due componenti dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno 1/3

ed a maggioranza dei componenti.

i) elegge il Presidente in caso di sopravvenuta incapacità o di vacanza

comunque determinatasi;

j) delibera sugli argomenti che il Consiglio Regionale sottopone al suo esame;

k) delibera sull’istituzione, e sulla soppressione delle rappresentanze zonali e

nomina propri referenti comunali;

l) delibera su ogni argomento che non sia espressamente riservato alla

competenza dell’Assemblea;

m) delibera l’assunzione del personale dipendente dalla Sezione.

n) nomina due componenti effettivi e due supplenti del Collegio Sezionale dei

Sindaci.

ART. 44 (S)

L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio della Sezione

Provinciale e collabora con il Presidente.

ART. 45 (S)

ENTRATE DELLA SEZIONE PROVINCIALE

1. Le entrate della Sezione Provinciale sono costituite:

a) dalle quote sociali per la parte di competenza e da altri contributi di soci;

b) da contributi di Enti Locali e di altri Enti Pubblici e Privati;

c) da proventi di iniziative organizzate dal Consiglio della Sezione

Provinciale;

d) da donazioni e contributi di privati;

e) da contributi degli Organi centrali e regionali dell’Unione;

f) da ogni altra entrata.

TITOLO XVI

DELLA RAPPRESENTANZA ZONALE

ART. 46 (S)

LA RAPPRESENTANZA ZONALE

1. La Rappresentanza zonale cura, su direttive del Consiglio della Sezione

Provinciale territorialmente competente, tutte le attività associative

nell’ambito del territorio in cui opera.

2. Essa è affidata a una Rappresentanza Collegiale la quale elegge un proprio

Coordinatore.

TITOLO XVII

DEGLI ORGANI CONSULTIVI

ART. 47 (S)

L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI QUADRI DIRIGENTI

1. L’Assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti è composta dai Consiglieri

Nazionali e dai Presidenti Sezionali o loro delegati e si riunisce almeno una

volta l’anno.

2. L’Assemblea esprime pareri in ordine agli indirizzi generali della politica

associativa.

ART. 48 (S)

L’ASSEMBLEA REGIONALE DEI QUADRI DIRIGENTI

1. L’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti è composta dal Consiglio

Regionale e dai Consigli delle Sezioni Provinciali presenti sul territorio

regionale e si riunisce almeno una volta l’anno.

2. L’Assemblea esprime pareri in ordine agli indirizzi generali della politica

associativa in ambito regionale.

TITOLO XVIII

DISPOSIZIONI COMUNI AI TITOLI PRECEDENTI

ART. 49 (S)

DURATA DEGLI ORGANI ASSOCIATIVI

1. Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS

restano in carica quattro anni.

2. Gli Organi Regionali e Provinciali si rinnovano nelle Assemblee

Precongressuali.

3. I loro componenti sono rieleggibili.

4. I componenti di qualsiasi organo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli

Ipovedenti-ONLUS che compiano tre assenze consecutive ingiustificate dalle

sedute dell’organo cui appartengono decadono automaticamente dalla carica

associativa ricoperta.

ART. 50 (S)

INELEGGIBILITÀ, INCOMPATIBILITÀ E CUMULO DI CARICHE

1. Il Presidente Nazionale ed i componenti la Direzione Nazionale non possono

ricoprire alcuna altra carica elettiva nell’Unione. I Consiglieri Nazionali,

eletti dal Congresso, non possono ricoprire la carica di Presidente Regionale.

I componenti dei Collegi dei Sindaci Nazionale, Regionali e Provinciali ed i

componenti del Collegio Nazionale dei Probiviri non possono ricoprire

alcuna altra carica nell’Unione.

2. La carica di dirigente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-

ONLUS è incompatibile con quella di dirigente di altre associazioni di e per

ciechi qualora le stesse operino contro l’Unione Italiana dei Ciechi e degli

Ipovedenti-ONLUS. Parimenti la qualità di socio dell’Unione è

incompatibile con quella di socio di tali associazioni.

3. La carica di dirigente dell’Unione è, altresì, incompatibile con rapporti di

lavoro a carattere continuativo con l’Unione e con gli enti nei cui confronti

l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS eserciti poteri di

gestione e di controllo.

4. La carica di Presidente della Sezione Provinciale è incompatibile con quella

di Presidente Regionale.

5. Il Presidente Nazionale, i Consiglieri Nazionali, i Presidenti Regionali, i

Presidenti delle Sezioni Provinciali non possono ricoprire la medesima

carica per più di tre mandati consecutivi. Tale disposizione si applica ai

mandati successivi al 9.10.1999, data di entrata in vigore dello Statuto

approvato dal XIX Congresso Nazionale.

ART. 51 (S)

VOTAZIONI ED ELEZIONI

1. Le votazioni nell’ambito degli Organi, avvengono, di norma, in modo palese;

le votazioni per le elezioni delle cariche sociali o riguardanti questioni

personali si tengono a scrutinio segreto.

2. Le votazioni sono valide quando è presente la metà più uno dei componenti

l’organo, salvo quanto disposto per le Assemblee Sezionali.

3. È approvata la delibera che abbia riportato la maggioranza dei voti, salvo

quanto diversamente disposto dal presente Statuto. In caso di parità di voti,

il voto del Presidente è dirimente.

4. Se si tratta di elezioni, risulta eletto il candidato che abbia riportato il

maggior numero di voti, salvo quanto diversamente disposto dal presente

Statuto. In caso di parità, risulta eletto il più anziano per appartenenza

continuativa all’Unione; in caso di ulteriore parità, risulta eletto il più

anziano di età.

5. In caso di dimissioni, o di vacanza comunque determinata negli Organi

dell’Unione, si ha la sostituzione con il subentro dei non eletti che hanno

avuto il maggior numero di voti fino a sostituire 1/3 dei componenti

l’organo inizialmente eletti.

6. Per l’elezione a tutte le cariche associative, fatta eccezione per la Direzione

Nazionale, le candidature sono di norma formalizzate mediante la

presentazione e la sottoscrizione di liste.

7. Qualora non sia presentata alcuna lista, le candidature devono essere

presentate ed accettate per iscritto prima dell’inizio delle operazioni di

voto. In tale caso le preferenze espresse non possono superare il numero di

componenti l’organo da eleggere.

8. Qualora sia stata presentata una sola lista, è data la facoltà di presentare

candidature al di fuori della lista. Tali candidature devono essere presentate

ed accettate per iscritto prima dell’inizio delle operazioni di voto. Nel caso

di presentazione di una o più liste, il solo voto di lista comporta

l’attribuzione di un voto di preferenza a tutti i candidati della lista.

L’espressione di voti di preferenza oltre a quello di lista comporta la sola

attribuzione delle preferenze espresse ai candidati della lista e non

all’intera lista.

9. Lo spoglio dei voti sarà effettuato da un collegio di scrutinatori composto da

almeno cinque membri, di cui almeno due non vedenti.

10. I seggi vengono ripartiti con il metodo maggioritario nel modo seguente:

a) nel caso di presentazione di due liste, i seggi vengono ripartiti

proporzionalmente ai voti, ma con riserva di un minimo dei due terzi dei

seggi per la lista maggioritaria;

b) nel caso di presentazione di più di due liste, i seggi vengono ripartiti

proporzionalmente in base ai voti ottenuti da ciascuna lista; alla lista che ha

ottenuto il maggior numero di voti è comunque riservata la metà più uno dei

seggi. In tale ultima ipotesi i seggi restanti sono ripartiti fra le altre liste

proporzionalmente ai voti ottenuti da ciascuna lista.

ART. 52 (S)

CONDIZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE

1. Le liste per le elezioni associative devono essere presentate:

- per le sezioni fino a 250 soci da almeno 10 soci effettivi;

- per le sezioni fino a 500 soci da almeno 15 soci effettivi;

- per le sezioni fino a 1500 soci da almeno 30 soci effettivi;

- per le sezioni fino a 2500 soci da almeno 50 soci effettivi;

- per le sezioni oltre i 2500 soci da almeno 80 soci effettivi;

- per le altre sezioni almeno dall’8% della componente elettorale.

2. Il numero di candidati di una lista non può superare il numero dei componenti

l’organo da eleggere, né essere inferiore ai 2/3 del medesimo organo.

3. I candidati devono essere di entrambi i sessi e, comunque, nelle liste deve

essere garantita la presenza di almeno 1/3 dei componenti di ciascuno dei due

sessi.

4. Il Consiglio Nazionale, con apposito Regolamento, disciplinerà le modalità di

presentazione delle liste e la determinazione delle ulteriori norme elettorali.

ART.53(S)

I RICORSI GERARCHICI

1. I ricorsi gerarchici sono così disciplinati:

a) avverso gli atti delle Sezioni Provinciali il ricorso va presentato ai Consigli

Regionali che decidono in primo grado ed alla Direzione Nazionale che

decide in secondo grado;

b) avverso gli atti dei Consigli Regionali il ricorso va presentato alla Direzione

Nazionale che decide in primo grado ed al Consiglio Nazionale che decide in

secondo grado;

avverso gli atti della Direzione Nazionale il ricorso va presentato al Consiglio

Nazionale.

2. Le decisioni adottate in secondo grado e quelle comunque adottate dal

Consiglio Nazionale sono inappellabili.

3. I termini per la presentazione e l’esame dei ricorsi sono disciplinati dal

Regolamento Generale.

ART.54 (S)

RIUNIONI APERTE

1. Le riunioni dei Consigli Provinciali, Regionali e Nazionale sono aperte ai

soci nelle forme stabilite dal Regolamento Generale.

TITOLO XIX

DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

ART.5 5 (S)

MODIFICHE DELLO STATUTO

1. Le modifiche dello Statuto possono essere proposte:

a) dalla Direzione Nazionale;

b) dal Consiglio Nazionale;

c) dai Consigli Regionali;

d) dai Consigli delle Sezioni Provinciali;

e) da almeno dieci delegati al Congresso.

2. Tutte le proposte di modifica dello Statuto, eccettuate quelle di cui alla

precedente lettera e), devono pervenire alla Direzione Nazionale almeno

due mesi prima della data di inizio del Congresso. Le proposte dei delegati

devono pervenire al Presidente del Congresso entro il termine di 24 ore

dall’apertura del Congresso medesimo.

3. La Commissione congressuale per le modifiche statutarie coordina le

proposte, delibera sulla loro ammissibilità e le sottopone al Congresso.

ART. 56 (S)

LE SEZIONI INTERCOMUNALI

1. Le Sezioni Intercomunali esistenti alla data di approvazione del presente

Statuto sono equiparate alle Sezioni provinciali.

ART. 5 7 (S)

SCIOGLIMENTO E DEVOLUZIONE DEI BENI

1. Lo scioglimento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS

può essere deliberato dal Congresso Nazionale con la maggioranza dei 2/3

degli aventi diritto al voto.

2. In caso di scioglimento, per qualunque causa, il patrimonio dell’Unione

Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sarà devoluto, con le

modalità che saranno previste nell’atto di scioglimento, ad altre

organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ovvero a fini di pubblica

utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3 comma 190, della

legge 23 dicembre 1996, n. 662, salva diversa destinazione imposta dalla

legge.

3. Durante la vita dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS è

fatto assoluto divieto di distribuire anche in modo indiretto, utili ed avanzi

di gestione, nonché fondi, riserve o capitale, a meno che la destinazione o

distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate ad altra

ONLUS, facente parte, per legge, statuto o regolamento, della medesima

ed unitaria struttura.

4. Per gli effetti di cui al precedente comma si considerano, in ogni caso,

distribuzione indiretta di utili od avanzi di gestione:

a) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi a soci, associati o partecipanti,

ai fondatori, ai componenti gli Organi amministrativi e di controllo, a

coloro che a qualsiasi titolo operino per l’organizzazione e ne facciano

parte, ai soggetti che effettuano erogazioni liberali a favore

dell’organizzazione, ai loro parenti entro il terzo grado ed ai loro affini

entro il secondo grado, nonché alle società da questi direttamente o

indirettamente controllate o collegate, effettuate a condizioni più

favorevoli in ragione della loro qualità.

b) l’acquisto di beni o servizi per corrispettivi che, senza valide ragioni

economiche, siano superiori al loro valore normale;

c) la corresponsione ai componenti gli Organi amministrativi e di controllo di

emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal

decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1994, n. 645 e dal

decreto-legge 21 giugno 1995, n. 239, convertito dalla legge 3 agosto

1995, n. 336, e successive modificazioni e integrazioni, per il presidente

del collegio sindacale delle società per azioni;

d) la corresponsione a soggetti diversi dalle banche e dagli intermediari

finanziari autorizzati, di interessi passivi, in dipendenza di prestiti di ogni

specie, superiori di 4 punti al tasso ufficiale di sconto;

e) la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del

20 per cento rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le

medesime qualifiche.

ART. 58 (S)

VIGENZA DELLO STATUTO

1. Le norme innovative del presente Statuto, saranno applicate nel momento in

cui le situazioni ivi previste si verificheranno.”

Il provvedimento, messo ai voti, viene approvato all’unanimità.

La riunione viene sospesa alle ore 13,30 e ripresa alle ore 15,50 con assenti,

oltre gli iniziali: Di Stefano, Gumirato, Romano, Iometti, Ballardini, Piroddi,

Simone.

Deliberazione n. 4

6) Modifiche al Regolamento Generale

Il Consiglio Nazionale

Premesso

che nella propria riunione del 13/11/04 la Direzione Nazionale è stata delegata

a proporre nuove procedure di votazione relative alla elezione del Presidente

Nazionale, dei 20 Consiglieri Nazionali e del Collegio dei Probiviri;

Considerato

che sono state apportate modifiche al Regolamento Generale e allo Statuto

Sociale in tal senso;

Udita la relazione del Presidente Nazionale

Delibera

1) di approvare le seguenti modifiche al Regolamento Generale dell’Unione

Italiana dei Ciechi e precisamente:

Ar. 51 (Regolamento)

Comma IV lettera a)

Dopo “le liste”, aggiungere “e le candidature”; sostituire “24” con “12”

Comma XV

Sostituire, dopo “dovranno”, “essere prive di ogni nominativo” con “possono

recare i nominativi dei candidati in nero e in braille”.

Comma XVII

Eliminare

Comma XXVI

Eliminare

2) di delegare alla Direzione Nazionale l’applicazione delle stesse al prossimo

Congresso Nazionale.

Il provvedimento, messo ai voti, viene approvato all’unanimità.

Alle ore 16,10 intervengono Iometti, Gumirato e Romano.

Deliberazione n.5

7) Regolamento Gestione Finanziaria: proposta di modifica articolo 20.

Il Consiglio Nazionale

Visto

l’articolo 20 “Modalità del servizio di cassa” del vigente “Regolamento

Gestione Finanziaria” che prevede la trasmissione degli atti amministrativi agli

Istituti Cassiere unicamente tramite modulo cartaceo;

Ritenuto

che l’Unione si debba adeguare a criteri di gestione informatizzata con l’uso di

ordinativi di pagamento e di riscossione digitali, per rendere più snello il

Servizio;

Vista

la proposta effettuata dalla Direzione Nazionale con deliberazione n. 33 in data

17/02/2005;

Udita

la relazione del Presidente Nazionale;

Delibera

di modificare l’articolo 20, aggiungendo il comma 6 al vigente Regolamento

Gestione Finanziaria come segue:

“Il Servizio di Cassa può essere gestito con modalità e criteri informatici e con

l’uso di ordinativi di pagamento e di riscossione digitali, in luogo di quelli

cartacei, le cui evidenze informatiche valgono ai fini della documentazione”.

Il provvedimento messo ai voti per appello nominale viene approvato

all’unanimità.

8) XXI Congresso Nazionale dell’U.I.C.: individuazione del tema

congressuale

Il Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente e della Direzione, dopo breve

dibattito, approva il seguente tema per il prossimo Congresso Nazionale:

“L’Unione Italiana dei Ciechi: un laboratorio sempre aperto per dare ai ciechi

ed agli ipovedenti una sola voce”.

9) Regolamento attuativo della legge 69/2000: ipotesi di una manifestazione

di protesta

Il Presidente informa che il regolamento attuativo della legge 69/00, sugli

istituti a carattere atipico, qualche anno fa era approdato alla Corte dei Conti che

aveva prodotto osservazioni sulla sostanza: da allora si trova presso il Ministero

della Pubblica Istruzione e non si riesce ad avere segnali della volontà politica

di riconsiderarlo. Poiché la Direzione ha intenzione di attivare una azione

decisa, unitamente all’ENS, chiede ai Presidenti Regionali di mandare alla Sede

Centrale telegrammi per chiedere alla Direzione Nazionale l’organizzazione di

una manifestazione di protesta.

Il Consiglio approva l’ordine del giorno di seguito riportato invitando la

Direzione Nazionale ad organizzare la manifestazione suddetta:

“Il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi - Onlus riunito a Tirrenia

il 19 marzo 2005

Constatato

che a distanza di cinque anni dalla emanazione, la legge 22 marzo 2000 n. 69,

recante "interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta

di integrazione scolastica degli alunni con handicap"; é ancora inattuata per la

mancata emanazione del regolamento applicativo;

che la frequenza scolastica da parte degli alunni con disabilità sensoriali, già

poco soddisfacente, diviene ancora più critica in questa fase di profonda

trasformazione dell'ordinamento scolastico, soprattutto per gli alunni delle

prime classi della scuola primaria;

Ritenuto

che restano inutilizzate le risorse finanziarie messe a disposizione della legge

6912000, destinati in particolare alla formazione di docenti ed educatori

specializzati, in grado di sostenere gli alunni con disabilitá sensoriali

nell'affrontare le difficoltà della vita e della scuola alla pari con i loro coetanei;

Preso atto

che le pressanti sollecitazioni rivolte dalla Presidenza Nazionale dell'Unione al

Ministro della Pubblica Istruzione sono rimaste senza risposta;

Ritenuto

inaccettabile che la colpevole inattività degli organi ministeriali penalizzi

ulteriormente gli alunni con disabilitá sensoriali

Preso atto

delle continue proteste che pervengono dai genitori degli alunni penalizzati da

tali ingiustificati ritardi;

CHIEDE

alla Presidenza ed alla Direzione Nazionali di organizzare una manifestazione di

forte protesta, diretta ad ottenere che venga finalmente adottato il regolamento

di applicazione della legge 22 marzo 2000 n. 69.”

10) Convegno Nazionale: “Il servizio di assistenza scolastica dei minorati

della vista nel nuovo ordinamento”

Il Vice Presidente Nazionale illustra le modalità organizzative del Convegno:

"Il servizio di assistenza scolastica dei minorati della vista nel nuovo

ordinamento". L'iniziativa é programmata per sabato, 7 maggio 2005, mentre

resta da individuare la sede. La Regione ospite sarà, in ogni caso, la Sicilia,

visto che al finanziamento dell'iniziativa parteciperà, oltre alla Unione Italiana

dei Ciechi, alla Biblioteca Italiana per Ciechi , alla Federazione Nazionale

delle Istituzioni pro Ciechi, alla Agenzia Internazionale per la Prevenzione

della Cecità e all'I.RI.FO.R., anche il Consiglio Regionale U.I.C. di Sicilia.

Attualmente è in corso la messa a punto del programma.

Il Consiglio Nazionale approva la linea di impostazione del Convegno

illustrata dal Vice Presidente.

Alle ore 17,00 Romano lascia la riunione.

11) Centro Polifunzionale per la Riabilitazione e l’Integrazione Sociale dei

Ciechi Pluriminorati: Comunicazioni del Presidente

Il Presidente riprende l’argomento già trattato ai propri riferimenti e specifica

dettagliatamente le modalità della gestione mediante la sinergia ipotizzata tra

Unione e Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi.

Il Consiglio Nazionale prende atto con approvazione.

12) Giornata nazionale del cane guida: data e modalità di svolgimento

Il Presidente comunica che la Direzione Nazionale propone che il 26 ottobre di

ogni anno, a livello regionale, si tenga la “Giornata nazionale del cane-guida”.

Ipotizzati, come svolgimento, cortei di non vedenti con cani guida presso le

sedi delle Regioni per presentare un documento, che la Commissione cani-

guida predisporrà, sui diritti dei cani e uno schema di norma regionale sui

cani-guida. Il componente Terranova è stato delegato a coordinare le iniziative

regionali.

Il Consiglio Nazionale, dopo ampio dibattito, approva lo svolgimento della

Giornata nazionale del cane-guida, nella data del 26 ottobre, previa ricerca

statistica sul numero dei cani-guida esistenti e, conseguente elaborazione di un

progetto da realizzare con risonanza, a livello regionale, dopo attenta

valutazione di ciascun Consiglio Regionale.

Alle ore 17,40: Monti, Corcio, Gumirato e Sartorelli lasciano la riunione.

13) Banche dati regionali: stato dell’arte

Il Consiglio Nazionale prende atto che l’I.RI.FO.R., nell’ambito del Progetto

Creazione Sistema Informatico per la formazione associativa, potrà mettere a

disposizione dell’Unione un esperto informatico presso ogni singola struttura

territoriale che ne farà richiesta, per la costruzione e realizzazione della Banca

Dati Nazionale anagrafica soci.

14) Nuovi profili professionali

La trattazione dell’argomento viene rinviata ad una prossima riunione.

15) Proposta soci onorari

Il punto non viene trattato.

16) Ratifica delle delibere d’urgenza

Il punto non viene trattato.

17) Varie ed eventuali

Interviene Busetti il quale informa, in particolare, che relativamente

all’iniziativa Vodafone, il Consiglio Regionale U.I.C. della Lombardia,

intende comprendere in sorteggio i dirigenti.

Il Presidente replica che non si può accettare che la Lombardia non segua le

deliberazioni della Direzione Nazionale, in caso contrario potrebbero non

essere consegnati i telefonini.

Busetti chiede che il sorteggio venga effettuato dalla Direzione Nazionale.

Il Presidente stabilisce che, per la Regione Lombardia, il sorteggio sarà

effettuato dal Centro Nazionale Tiflotecnico.

18) Question time

Vengono posti quesiti cui rispondono i componenti la Direzione Nazionale.

Null’altro essendovi da discutere e deliberare la riunione termina alle ore

19,00.

IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE NAZIONALE

(dr. Orlando Paladino) (prof. Tommaso Daniele)