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VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI-ONLUS TENUTASI A
TIRRENIA IL GIORNO 19 MARZO 2005
Il giorno 19 Marzo 2005 presso il Centro Studi e Riabilitazione “G. Fucà”, Via
delle Orchidee, 44 Tirrenia, giusta convocazione in data 22/02/05 prot. n. 4193
si riunisce il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi.
Sono presenti:
Tommaso Daniele Presidente Nazionale
Luigi Ballardini Pres.Cons.Reg.le Emilia Romagna
Francesco Busetti “ Lombardia
Lucio Carassale “ Liguria
Luca Casella “ Valle d’Aosta
Rodolfo Cattani Consigliere
Ferdinando Ceccato Pres. Cons.Reg.le Trentino A.A.
Marco Condidorio “ Molise
Michele Corcio Consigliere
Tommaso Di Gesaro “
Santino Di Marcantonio Pres.Cons.Reg.le Abruzzo
Leonardo Di Stefano Consigliere
Luigi Gelmini Pres.Cons. Reg.le Veneto
Aldo Grassini “ Marche
Ferruccio Gumirato Consigliere
Marcello Iometti “
Giovanni Loche “
Gaetano Minincleri “
Angelo Mombelli Consigliere
Carlo Monti Pres.Cons.Reg.le Toscana
Silvano Pagura “ Friuli V.G.
Luciano Paschetta Consigliere
Luciana Pericci “
Giuseppe Piroddi Pres.Cons.Reg.le Sardegna
Pietro Piscitelli “ Campania
Paolo Recce Consigliere
Vito Romagno “
Salvatore Romano “
Mario Sartorelli Pres.Cons.Reg.le Lazio
Giuseppe Scaccia Vice Pres.Cons.Reg.le Sicilia
Francesco Schiavone “ Basilicata
Giuseppe Simone " Puglia
Stefano Sportelli Consigliere
Domenico Sinicropi Pres.Cons.Reg.le Calabria
Gemma Tiboldo “ Piemonte
Enzo Tioli Consigliere
Emilio Vantaggi Pres.Cons.Reg.le Umbria
Vitantonio Zito Consigliere
Assenti giustificati: Vanda Dignani, Giuseppe Terranova, Benito Spadini.
Partecipa il Segretario Generale dr. Orlando Paladino.
Assiste ai lavori la dr.ssa Caterina Di Cresce, Vice Segretario Generale.
Presenziano alla riunione: la sig.ra Tiziana Santoro dell’Ufficio Segreteria e il
dr. Carmine Silano, Capo Servizio Amministrazione, Organizzazione Generale
e Personale.
Il Presidente, constatata la regolarità della convocazione e della riunione
dichiara aperta la seduta alle ore 9,20 per trattare il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Approvazione del verbale della seduta precedente.
2. Comunicazioni del Presidente.
3. Relazione morale 2004.
4. Conto consuntivo esercizio finanziario anno 2004.
5. Statuto Sociale: proposte di modifica.
6. Regolamento Generale: proposte di modifica.
7. Regolamento Gestione Finanziaria: proposta di modifica art. 20.
8. XXI Congresso Nazionale dell'UIC: individuazione del tema congressuale.
9. Regolamento attuativo della legge 69/2000: ipotesi di una manifestazione di
protesta.
10. Convegno Nazionale: "Il servizio di assistenza scolastica dei minorati della
vista nel nuovo ordinamento".
11. Centro polifunzionale per la riabilitazione e l'integrazione sociale dei ciechi
pluriminorati: comunicazioni del Presidente.
12. Giornata nazionale del cane guida: proposta della Direzione Nazionale.
13. Banche dati regionali: stato dell'arte.
14. Nuovi profili professionali: proposte del gruppo di lavoro.
15. Proposte di conferimento della qualifica di socio onorario.
16. Ratifica di delibere d'urgenza assunte dalla Direzione Nazionale.
17. Varie ed eventuali.
18. Question Time.
1) Approvazione verbale della seduta precedente
Il verbale della riunione del 13/11/04 già noto ai componenti perché ricevuto in
registrazione, viene approvato all’unanimità.
2) Comunicazioni del Presidente
Il Consiglio Nazionale preliminarmente, dedica un applauso di auguri al
consigliere nazionale Spadini, ancora assente per precarie condizioni di salute.
Esprime cordoglio per la scomparsa dell’ultima figlia di Aurelio Nicolodi,
delegando il Presidente Nazionale ad inviare un telegramma di condoglianze.
Il Consiglio si complimenta, infine, con il rappresentante dei giovani, Tortini, il
quale ha completato gli studi in materia legale.
Il Presidente, di seguito, comunica quanto segue:
- Circa il disegno di legge 3138 A.S. relativo a modifiche della L. 113/85
concernente l’assunzione obbligatoria e l’inquadramento dei centralinisti
telefonici ciechi, è stato assegnato alla Commissione Lavoro.
- Circa la proposta di legge 5198 A.C., relativa al Contributo straordinario
all’Unione Italiana Ciechi per il realizzando Centro per Pluriminorati, a
seguito di parere negativo espresso dalla Commissione Affari Costituzionali
poiché la materia dell’assistenza (ex Titolo V Costituzione) è di esclusiva
competenza delle Regioni, è stato presentato il seguente emendamento:
“Contributo straordinario alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro
Ciechi per la realizzazione di un Centro polifunzionale sperimentale di alta
specializzazione per la ricerca mirata all'integrazione sociale e scolastica dei
ciechi pluriminorati.
Art. 1
1) Alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi, ente pubblico
Nazionale di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 419, é concesso
un contributo di 2.500.000 euro per ciascuno degli anni 2005, 2006, e 2007,
finalizzato alla realizzazione di un Centro polifunzionale sperimentale di
alta specializzazione per la ricerca mirata alla integrazione sociale e
scolastica dei ciechi pluriminorati.
2) Il coordinamento delle attività svolte dal Centro di cui al comma 1 é
affidato ad un Comitato composto da cinque membri, di cui uno designato
dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, uno dall'Unione
Italiana dei Ciechi - ONLUS, due dalle associazioni delle persone disabili
indicati, rispettivamente, dalla Federazione tra le associazioni nazionali dei
disabili (FAND) e dalla Federazione Italiana per il superamento
dell'handicap (FISH) ed uno dalla Conferenza Stato-Regioni.
Dall'istituzione e dal funzionamento del Comitato non devono derivare
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Art. 2
1) All'onere derivante dall'attuazione del comma 1, dell'articolo 1, pari a
2.500.000 euro per ciascuno degli anni 2005, 2006, e 2007, si provvede
mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del
bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di
conto capitale “Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
2) Il Ministero dell'Economia e delle Finanze é autorizzato a provvedere,
con propri decreti, alle occorrenti variazioni di bilancio.”.
- Circa la proposta di legge 5121 di attribuzione alle associazioni “storiche”
delle funzioni di patronato, ha incontrato l’on.le Bondi per sollecitarne
l’approvazione.
- E’ stata emanata la circolare del Ministero del Lavoro, predisposta in
collaborazione con l’Unione, sull’abilitazione alla funzione di centralinista
telefonico non vedente e l’acquisizione delle qualifiche professionali.
- E’ stata ottenuta la Sala Verde di Palazzo Chigi per lo svolgimento della
riunione del Consiglio Nazionale del 16/11/05.
- Circa la p.d.l. di aumento del contributo I.RI.FO.R.-I.E.R.FO.P.; la p.d.l.
sulla non discriminazione e quella sui cani-guida, per ora sono in sospeso,
vista l’attività svolta dall’Unione per le altre leggi in itinere.
- Circa il Consiglio Nazionale della Disabilità, è stato concordato che
parteciperà all’EDF un rappresentante per ognuno dei due Consigli Nazionali
attualmente esistenti.
- Il Direttivo EBU è in vigore da più di un anno con una organizzazione più
snella, ma con un funzionamento non proprio ottimale.
- Ha partecipato al Consiglio d’Europa come rappresentante dell’EBU: le
ONG hanno presentato un documento per chiedere maggiore attenzione,
finanziamenti e, soprattutto, più spazio negli ordinamenti dei singoli Paesi ai
valori del Consiglio d’Europa stesso (pace, democrazia, non discriminazione,
ecc.).
- E’ stato creato il Premio EBU, dal titolo “European Equality Vision Award”:
approvato il logo, che sarà quello dell’EBU, e la medaglia, su cui sarà iscritto
il nome del Premio e il logo e, sul retro, il nome del vincitore. Altro Premio è
stato istituito per ex dirigenti che hanno conseguito meriti con le loro attività.
- La FAND continua l’attività ma non sempre coincidente con le intenzioni
dell’U.I.C..
Il Consiglio Nazionale prende atto delle comunicazioni del Presidente.
3) Relazione Morale 2004
Di seguito, viene data lettura delle conclusioni alla Relazione Morale 2004, già
nota ai componenti, perché ricevuta in registrazione.
Si apre il dibattito sui punti 2) e 3) all’ordine del giorno:
Monti – ritiene la Relazione Morale, come sempre, ampia ed esaustiva dei
problemi e delle difficoltà dell’associazione, in una prospettiva di grande
chiarezza ed apertura. I risultati acquisiti e quelli in itinere rappresentano l’esito
di un grande impegno; esistono, comunque, ostacoli più o meno immediati, che
richiedono soluzioni strategicamente forti e condivisione all’interno per
rafforzarsi verso l’esterno. Si sofferma su alcuni aspetti della Relazione da
potenziare.
Piroddi – approva la Relazione, puntuale e lineare nel presentare l’attività
dell’Unione nei vari settori. Segnala le avversità di altre associazioni all’attività
dell’Unione, che auspica rimanga sempre compatta, anche per difesa. Analizza
le iniziative relative all’istruzione e ai pluriminorati. Chiede di attivarsi per
aumentare il numero dei soci e la partecipazione dei giovani.
Presidente Nazionale – lancia un appello ai Presidenti Regionali per fare
oggetto di discussione dei Consigli Regionali l’esigenza segnalata di aumento
dei soci.
Carassale – esprime soddisfazione per la Relazione Morale e per la candidatura
del Presidente Nazionale al prossimo Congresso Nazionale. Apprezza, nella
Relazione, il riconoscimento del lavoro di tutti per la realizzazione degli
obiettivi dell’Unione, che vanno divulgati, il più possibile, all’esterno.
Manifesta la propria intenzione di non ricandidarsi e ringrazia il Consiglio
Nazionale per il lavoro svolto insieme.
Corcio – ritiene la Relazione di ampio respiro, con richieste meno categoriali e
più riflettente l’immersione dei soci nella società. Ravvisa una azione ed una
organizzazione efficace in ogni realtà, a differenza di altre associazioni di
categoria. Si sofferma sulla comunicazione e sul Club Italiano del Braille, di cui
è Presidente, e sulla ipovisione. Illustra in breve anche le attività e la
partecipazione dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità agli
obiettivi dell’Unione, e in particolare la creazione di un Polo Nazionale per la
Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva.
Presidente - sollecita attenzione dei dirigenti associativi sul Club del Braille e
fornisce chiarimenti sul Polo Nazionale citato nell’intervento precedente.
Condidorio – ritiene che la Relazione debba arrivare al socio qualsiasi, nel
quale si immedesima per arrivare alla conclusione che l’Unione è indispensabile
per l’estrinsecazione della personalità e per il dialogo con l’esterno. Chiede
sostegno per un rinnovamento di idee e di materiale umano.
Presidente – condivide l’auspicio della sempre maggiore scoperta dei soci.
Pagura – approva la Relazione e si sofferma sulla L. 138/01, che potrebbe
incrementare notevolmente il numero dei soci, ove venga accolta la modifica
statutaria di allargamento agli ipovedenti. Informa, in qualità di Presidente della
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, che è stato ottenuto
l’aumento del contributo statale grazie al decisivo intervento dell’Unione.
Grassini – approva la Relazione e informa di una Convenzione in itinere del
Consiglio Regionale UIC Marche con l’Associazione degli Editori Marchigiani.
Informa del Museo Tattile “Omero”, sempre in fervente attività.
Gelmini – apprezza la Relazione e si sofferma su alcuni argomenti e sulla realtà
del proprio territorio. Ritiene utile, sempre, un adeguato contributo finanziario
da parte della Sede Centrale verso le strutture periferiche.
Tiboldo – si complimenta con la Presidenza e la Direzione Nazionali per la
Relazione Morale e con l’associazione in generale perché gioisce ma non si
arresta. In particolare, si sofferma sull’istruzione e sul Libro Parlato. Comunica
la propria intenzione di non rinnovare la candidatura a Presidente Regionale.
Schiavone – si associa alle parole di apprezzamento espresse negli interventi
precedenti sulla Relazione Morale. Lamenta, per la propria Regione, la carenza
di soci. Informa di una Convenzione, con la Regione, del Centro Regionale di
Ipovisione.
Paschetta – apprezza il lavoro svolto per la Relazione Morale. Si sofferma sulla
differenza tra l’ottimismo della Relazione e il pessimismo emerso dalle
comunicazioni del Presidente. Ritiene che le grosse difficoltà, anche emergenti,
per esempio sui finanziamenti della L. 284/97, comportano una attività intensa
di difesa di quanto ottenuto e di rincorsa verso nuove conquiste. Si sofferma
sull’istruzione. Ringrazia la Presidente Provinciale UIC del Piemonte per
l’attività svolta nel ricoprire la carica associativa.
Presidente – effettua chiarimenti sull’intervento, in particolare sulla
applicazione della L. 284/97.
Di Gesaro – si complimenta per quanto Presidenza e Direzione hanno saputo
fare. Considera che l’Unione si muove in un’epoca difficile, con la carenza,
ormai risaputa, dei soci. Si sofferma sulla realtà siciliana, relativamente a tale
problematica e ad altri aspetti della Relazione Morale. Auspica, in particolare,
l’apertura ai giovani. Chiede di inserire alla p.d.l. di riforma della L. 113 una
ulteriore clausola relativa all’applicazione della legge circa l’effettiva
assunzione, con intervento del magistrato, in caso di mancanza della stessa.
Presidente – chiede a Di Gesaro di inviare l’ipotesi di emendamento con
apposita relazione per la modifica della L. 113. Fornisce chiarimenti e
suggerimenti sui punti segnalati nell’intervento.
Busetti – approva la Relazione Morale, molto positiva e informa che in
Lombardia si stanno avendo rapporti nuovi e costruttivi con la Regione, che
illustra nei dettagli. Si sofferma sui temi del lavoro, delle nuove professioni,
delle nuove tecnologie. Comunica l’intenzione di non ripresentare la propria
candidatura alla carica di Presidente Regionale.
Romano – interviene per informare che l’Unione sta partecipando ad un
Progetto Europeo che riguarda l’editoria elettronica. Informazioni precise
saranno inserite sul sito dell’Unione.
Ceccato – esprime apprezzamento per la Relazione Morale. Effettua
comunicazioni circa la situazione di Trento e i suoi associati, dove ottimo è il
rapporto con i politici e con il contesto sociale.
Simone – ritiene la Relazione Morale ottima per contenuti ed esposizione.
Auspica di trovare le modalità per evitare la fuga di soci dall’Unione, che ha la
potenzialità per ottenerla, usando il Centro Nazionale del Libro Parlato,
l’I.RI.FO.R. e gli Enti collegati.
Minincleri – si complimenta per la Relazione Morale. Si sofferma su due punti:
servizi resi dall’Unione e carenza di soci.
Presidente – conclude gli interventi, ringrazia per la profondità del dibattito e
del consenso generale espresso alla Presidenza e alla Direzione.
Deliberazione n. 1
Approvazione Relazione Morale 2004
Il Consiglio Nazionale
Preso atto
della Relazione Morale dell’anno 2004;
Udita la Relazione del Presidente Nazionale
Delibera
di approvare la Relazione Morale 2004 nel testo seguente:
ORGANIZZAZIONE
- Organizzazione
Nonostante la difficile congiuntura politico-economica delineatasi durante il
corso dell’anno, l’attività dell’Unione, da un punto di vista generale, è rimasta
caratterizzata dallo sforzo di impegnare le istituzioni ad utilizzare un approccio
di tipo realmente sociale in un’ottica tesa alla costruzione di una società
flessibile e adatta a tutti nell’ambito di una politica sociale per la disabilità
operata non solo da singoli enti, ma dall’intera compagine della pubblica
amministrazione.
I fattori di crisi che hanno caratterizzato lo scenario recente sono ampiamente
noti: la sempre crescente scarsità delle risorse economiche dovuta all’avvento
della globalizzazione e alla paura del terrorismo internazionale, paura che ha
frenato, e qualche volta fermato, la locomotiva dello sviluppo; i mutamenti
culturali che hanno visto affermarsi progressivamente le logiche del profitto
sino a considerare il denaro come fine e non come mezzo, con grave pregiudizio
della centralità dei valori dell’uomo e, infine, il vuoto della politica in buona
parte incapace di garantire ai cittadini una reale fruizione delle pari opportunità.
In tale ambito, l’obiettivo di coloro che, come l’Unione, operano a sostegno di
categorie a forte rischio di emarginazione è da sempre quello di conseguire
l’attuazione di un modello di sviluppo compatibile con la dimensione umana nel
quale, con l’applicazione del principio della “diversa partecipazione” sia
possibile coniugare mercato e stato sociale, efficienza economica e giustizia
sociale, garantendo nel futuro sviluppo normativo - a livello europeo così come
a livello nazionale - diritti fondamentali quali pari opportunità, inclusione
sociale, sviluppo compatibile, lotta alla discriminazione.
Da quanto premesso non può che risultare confermata l’esigenza di adeguare
sempre più e meglio le strutture associative alle necessità delle categorie
rappresentate e, pertanto, l’Unione ha continuato a profondere le sue risorse
organizzative nell’attuazione dello schema di nuovo modello associativo già
delineatosi negli anni precedenti. Di conseguenza, nel tentativo di garantire a
tutte le strutture territoriali le dotazioni basilari per fornire quella ampia gamma
di servizi di cui i minorati della vista hanno mostrato di avere continua
necessità, gli organismi direttivi dell’Unione hanno continuato l’opera di
potenziamento delle Sezioni Provinciali e dei Consigli Regionali, in modo da
poter fronteggiare capillarmente il decentramento politico-amministrativo in
atto, che ha comportato, e continuerà a comportare, un deciso trasferimento di
competenze e funzioni dal centro alla periferia, anche in materie che toccano da
vicino il mondo dell’handicap e, quindi, della minorazione visiva.
La metodologia adottata nello svolgimento di questo difficile progetto, dopo un
periodo di presentazione e di condivisione, ha previsto la fase della concreta
attuazione. Da questo punto di vista va considerato più che positivamente il
fatto che l’impegno profuso dall’intera dirigenza e dal personale dipendente sia
stato distribuito su tutto il territorio nazionale in modo equilibrato. Ciò
consentirà nel breve periodo di offrire ai non vedenti e agli ipovedenti italiani
uno standard uniforme di servizi, annullando così il gap che spesso si è
registrato tra differenti aree territoriali, adeguando l’azione associativa ai
bisogni e alle richieste emergenti e migliorando i livelli di comunicazione e
collaborazione con le istituzioni e con tutti quegli altri soggetti con cui l’Unione
Italiana dei Ciechi dialoga quotidianamente.
Per il conseguimento di tali obbiettivi si è rilevato decisivo il possesso di una
conoscenza realmente aggiornata della struttura dell’intero corpo associativo e
della sua configurazione organizzativa, che, come prima accennato, dovrà essere
interfacciabile con l’evoluzione della realtà socio-politica a livello locale. A tale
scopo, sono state svolte numerose indagini e rilevazioni per la creazione di una
banca dati completa ed aggiornata che consideri i seguenti punti salienti:
organico dirigenza,
organico dipendenti e collaboratori,
struttura del Consiglio Regionale,
strumenti ed attrezzature a disposizione,
situazione contabilie-amministrativa.
A questo proposito, va anche aggiunto che, nel corso dell’anno, è stato costituito
un apposito gruppo di lavoro con il compito di estrapolare da una ulteriore
indagine effettuata sulla realtà e sull’attività delle Sezioni Provinciali e dai
Consigli Regionali proposte conclusive più praticabili e meglio rispondenti
all’attuazione concreta del nuovo modello associativo prima descritto. Esse si
possono così riassumere:
utilizzare pienamente l’ausilio offerto dai consulenti in campo giuridico-
amministrativo, per fruire integralmente e con sistematicità di tutti i servizi
ed agevolazioni contemplati dall’ordinamento vigente in campo socio-
assistenziale: a tale scopo prevedere la creazione di un archivio sistematico
ad ogni livello di competenza per poter meglio utilizzare le opportunità
offerte nei vari settori economici e sociali su tutto il territorio;
rendere i locali delle strutture periferiche i più accoglienti possibile,
eliminando le barriere architettoniche, ove necessario, ed agevolando al
massimo gli incontri fra i soci per attività di vario genere;
coinvolgere con metodo la partecipazione degli enti pubblici e dei privati
nella progettazione ed erogazione di determinati servizi di interesse
generale ai cittadini, anche mediante accordi e convenzioni specifiche;
valorizzare le risorse umane e strumentali a disposizione, attribuendo alle
rappresentanze zonali compiti effettivi ed aiutandole nel reperimento delle
necessarie risorse;
dare la massima visibilità interna ed esterna della gestione delle attività e
dei servizi generali rivolti agli utenti;
realizzare i servizi generali a livello regionale in modo da evitare
duplicazioni con rischi concreti di dispersione di risorse umane, strumentali
ed economiche;
esercitare la funzione statutaria di coordinamento e di verifica a livello
regionale, per supportare le strutture provinciali nelle iniziative di carattere
generale ed in quelle programmate in comune; curare la socializzazione
degli esiti positivi ottenuti, in modo che tutte le aree territoriali possano
avvalersene;
intervenire con iniziative di formazione professionale ad ogni livello, al fine
di permettere ai soggetti interessati la conoscenza degli strumenti e delle
tecniche di gestione più idonei all’organizzazione di beni e servizi;
favorire la partecipazione soprattutto dei giovani e dei talenti emergenti,
rendendo più dinamica e diversificata la partecipazione degli associati ai
programmi ed alle decisioni;
promuovere frequenti campagne di informazione sul territorio per
sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni competenti ai problemi
della prevenzione della cecità, dell’integrazione scolastica, dell’inserimento
lavorativo e dell’assistenza, nonché per far conoscere i servizi offerti
dall’Unione;
motivare i potenziali utenti ciechi ed ipovedenti ad avvicinarsi all’Unione
Italiana dei Ciechi, costituendo un gruppo di soci che si incarichino di
informare i minorati della vista, nonché i loro familiari, sui servizi offerti,
sulle agevolazioni e quant’altro possa essere loro utile;
favorire la comunicazione e lo scambio di esperienze e la condivisione di
buone prassi fra le strutture periferiche anche a mezzo di incontri con
scansione semestrale ai quali partecipino insieme dirigenti e personale per
un proficuo scambio di esperienze;
collaborare con le istituzioni pubbliche e private impegnate nella ricerca,
per la soluzione di problemi connessi con la minorazione visiva, al fine di
fornire consulenze e suggerimenti idonei.
In tale quadro, il ruolo della Presidenza Nazionale è stato quello di fornire ogni
aiuto di tipo tecnico-organizzativo e, nei limiti del possibile, anche di stanziare
adeguati finanziamenti.
Inoltre, si è ampliata l’attività dell’apposito gruppo di coordinamento fra
l’Unione e gli enti da essa dipendenti o ad essa collegati, recentemente istituito
nell’intendimento di creare una sinergia fra le varie istituzioni che operano a
favore dei ciechi e degli ipovedenti su tutto il territorio nazionale a seconda
delle proprie specifiche competenze. Il gruppo comprende, infatti, oltre
ovviamente all’Unione, la Biblioteca per Ciechi “Regina Margherita”,
l’I.Ri.Fo.R., la Sezione Italiana dell’Agenzia per la Prevenzione della Cecità, la
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, l’U.N.I.Vo.C. e l’Istituto per
Ciechi “F. Cavazza” di Bologna. Durante il corso dell’anno il gruppo ha esteso
le proprie attività ipotizzando la costituzione di gruppi corrispondenti anche a
livello regionale.
Le linee guida precedentemente elaborate hanno anche comportato la
progressiva realizzazione di alcuni modelli di riferimento per il funzionamento
delle sedi territoriali, basati su standard qualitativi minimi nella gestione dei
servizi da erogare ai soci e, più precisamente:
servizio di segreteria telefonica comprensivo di notiziario informativo per i
soci;
servizio di telefono amico, sia attivo che passivo;
iniziative sociali con costituzione di un gruppo di lavoro che si prenda carico
dell’organizzazione;
notiziario informativo provinciale (in tutti i formati richiesti) e,
eventualmente, regionale o infraregionale;
utilizzazione mirata del servizio di volontariato per accompagnamento e
ausilio ai servizi sezionali gestito con programma informatico;
modernizzazione dell’attrezzatura informatica e d’ufficio con
standardizzazione dei programmi informatici in uso (contabilità, Office,
collegamento Internet);
programma informatico per l’anagrafe dei soci al fine di unificare le varie
anagrafi sezionali;
introduzione di nuovi criteri di amministrazione delle risorse umane per la
gestione dei rapporti con l’utenza.
Per rafforzare ulteriormente il progetto di rinnovamento, la Presidenza
Nazionale ha deciso di continuare nella realizzazione di altre due importanti
iniziative di comunicazione già avviate negli scorsi anni: la rubrica “Parla con
l’Unione” e l’istituzione di una linea verde telefonica.
Entrambe le iniziative si sono prefisse lo scopo di allargare l’area del dialogo e
del confronto, in modo da rendere concreta una rappresentanza e una tutela
degli interessi materiali e morali dei ciechi nella maniera più rispondente
possibile ai bisogni reali.
Nel primo caso, si tratta di una rubrica audio on line consistente nella risposta in
diretta audio, da parte del Presidente Nazionale, o di altri dirigenti nazionali, a
domande formulate da chiunque attraverso una apposita maschera di
interrogazione presente sul sito web dell’Unione e ivi pubblicate con la relativa
risposta.
Nel secondo caso, è stato istituito un numero telefonico gratuito presso il quale
dal lunedì al venerdì è possibile richiedere informazioni di ogni tipo sulle
problematiche della cecità in genere e sui servizi e provvidenze a favore dei
minorati della vista
Durante lo scorso anno, in giorni determinati, il servizio ha anche fornito
assistenza telefonica in tema di informatica e di uso del computer e dei relativi
dispositivi tiflotecnici.
Nel periodo in questione il servizio ha smaltito un carico medio di 20 telefonate
giornaliere, sia di minorati della vista (anche non soci) che di familiari, con
quesiti concernenti soprattutto questioni previdenziali e lavorative, assistenziali
e su ausili tiflotecnici.
Per quanto concerne in particolare le nuove dotazioni di tipo informatico, va
rilevato che durante lo scorso anno il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali ha ammesso a parziale finanziamento un progetto presentato dalla
Presidenza Nazionale dell’Unione per la realizzazione di un sistema informativo
associativo, mirato in particolare alla formazione e alla comunicazione, basato
su di un complesso sistema di audioconferenza che consentirà di utilizzare tutte
le sedi associative per far luogo a corsi formativi, riunioni, etc.
Il progetto prevede, in un primo tempo, l’attivazione del sistema in via
sperimentale presso un numero limitato di strutture territoriali, per essere poi
esteso a tutte indiscriminatamente. A tale scopo, si è compiuto un monitoraggio
delle dotazioni informatiche su tutto il territorio nazionale, per consentire una
omogenea attivazione del progetto a beneficio di una migliore prestazione dei
servizi alla base associativa.
Peraltro, già fin dal primo momento sono state attivate modalità di connessione
telematica per lo svolgimento della maggioranza delle riunioni dei vari organi
associativi a livello centrale. Di conseguenza, nell’ottica della massima
trasparenza, i lavori della Direzione Nazionale e di tutte le Commissioni sono
stati resi di pubblico dominio attraverso l’inserimento della loro registrazione
sul sito dell’Unione in formati accessibili ai ciechi ed agli ipovedenti.
Si conferma, altresì, che, presso gli uffici della Presidenza Nazionale, la
dotazione informatica e telematica ha avuto un costante incremento, potendo
contare attualmente su una rete, munita di due server primari, che collega più di
50 work stations dotate di computer di ultima generazione, sistema di antivirus
centralizzato e firewall di sicurezza.
La stessa sede è anche dotata di strumenti di comunicazione telematica (quali
forum e mailing list) destinati allo svolgimento delle attività associative a
distanza, nonché di un sito internet (in regola con la normativa AIPA in vigore),
che nel panorama nazionale ed internazionale appare un modello di
accessibilità, non solo per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive, ma
anche per tutti i portatori di handicap in generale.
Si rammenta, infine, che la Presidenza Nazionale è anche dotata di un
programma di archiviazione ottica di documenti cartacei che permette l’invio e
la ricezione della corrispondenza in formato elettronico, nonché la possibilità di
applicare le procedure per la firma digitale dei documenti, tenuto anche conto
dell’adozione da parte del Governo delle specifiche tecniche per la medesima
firma digitale e per la conservazione dei documenti (anche a valenza fiscale ed
istituzionale) in forma elettronica.
- Servizio Civile Volontario
Nel corso del 2004 ha assunto un sempre maggiore rilievo dal punto di vista
organizzativo la gestione dei volontari del servizio civile che, come è noto, ha
sostituito completamente il servizio degli obiettori di coscienza, figura
scomparsa con l’abolizione dell’obbligatorietà del servizio di leva.
In tale ambito la Presidenza Nazionale dell’Unione funge da polo di
coordinamento nazionale per tutte le attività e gli adempimenti connessi
all’impiego di volontari del servizio civile in ogni struttura territoriale .
L’importanza di tale servizio viene avvalorata dai seguenti dati di riferimento.
Nel corso dell’anno 2004 sono stati presentati all’Ufficio Nazionale per il
Servizio Civile 252 progetti per poter impiegare complessivamente 2.543
volontari.
Di tali progetti 103 (già approvati dall’U.N.S.C.) sono stati formulati per il
servizio di accompagnamento ai ciechi civili, ex art. 40 legge 289/2002, per un
impiego complessivo di 559 volontari;
Inoltre, a seguito della pubblicazione di tre bandi di selezione sono state avviate
al servizio 669 unità. Ulteriori 1.855 volontari saranno avviati nel corso del
primo semestre del 2005. Dei volontari già avviati 19 hanno rinunciato alla
prosecuzione del servizio.
Tutti i progetti, anche se redatti dalle strutture periferiche, sono stati controllati
prima del loro inoltro all’U.N.S.C. Analogo controllo è stato effettuato:
sulle graduatorie compilate a seguito delle selezioni e sui documenti
pervenuti a supporto delle stesse;
sulla documentazione pervenuta a seguito dell’immissione in servizio dei
volontari (provvedimenti di avvio e certificazione fiscale e pagamenti).
È da rilevare che la normativa concernente il servizio in argomento è stata
oggetto di continua revisione e aggiornamento, sia per quanto riguarda la
formulazione dei progetti che la gestione dei volontari.
Inoltre, come è noto, l’Unione, in base agli accordi di partenariato sottoscritti
con l’I.Ri.Fo.R, e l’U.N.I.Vo.C., gestisce, in qualità di ente capofila, tutti gli
adempimenti anche per conto di tali enti.
Notevole è stata, di conseguenza, la mole di corrispondenza (cartacea,
telefonica, elettronica) cui si è dovuto fare fronte per gestire i rapporti con le
strutture periferiche dell’Unione e con l’U.N.S.C.. Il notevole carico di lavoro
che tali attività hanno comportato è, infatti, ben rappresentato dai più di 1.200
movimenti di corrispondenza e dalle 25 circolari di istruzioni diramate a tutte
le sedi periferiche dell’Unione.
- Centro polifunzionale per ciechi pluriminorati
È ormai da molti anni che l’Unione sta impiegando molte delle sue energie
organizzative e finanziarie per l’attuazione di un progetto di pregnante rilevanza
sociale, sostenuto anche da adeguate iniziative legislative, che costituisce il
giusto coronamento dell’attività sfociata nell’approvazione della legge 284/97
che, si ricorda, detta norme per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione
visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati.
Come è noto, il settore nel quale viene ad operare questa legge è particolarmente
delicato, poiché, fatto del quale l’Unione Italiana Ciechi è da sempre stata
consapevole, in Italia, a differenza che nella quasi totalità dei Paesi dell’Unione
Europea, è praticamente inesistente un’attività pubblica di riabilitazione mirata
ai soggetti che presentino più minorazioni.
Quel poco che pur meritoriamente si fa è dovuto in prevalenza all’attività
spontanea di associazioni, organizzazioni ed enti “non profit”, ed è, pertanto, di
rilevante interesse generale che l’attività di tali entità venga rafforzata e mirata a
favore di quelle categorie che, per la presenza di minorazioni multiple, sono
destinate, nella quasi totalità dei casi, ad una pressoché completa emarginazione
dalla vita sociale in genere e lavorativa in particolare.
A questo proposito, va tenuta soprattutto presente la situazione dei minorati
visivi pluriminorati, la cui realtà numerica è in continuo e sensibile aumento,
fatto che imprime alla soluzione di questo problema un improrogabile carattere
di urgenza.
Purtroppo, i soggetti minorati della vista con ulteriori minorazioni aggiuntive
tuttora esauriscono e concludono la loro esperienza di vita scolastica senza che
per loro sia stato concepito e formulato un valido progetto di orientamento e di
integrazione nell’ambito della vita sociale: un progetto commisurato e
corrispondente alle loro particolari esigenze, aspirazioni e potenzialità.
In altre parole, la vita scolastica di questi soggetti risulta come una fase di
sviluppo e di apprendimento destinata fatalmente a rifluire in un ritorno
nell’ambiente familiare, denso di crescenti inquietudini e contraddizioni e
sostanzialmente privo di prospettive di miglioramento e di inserimento nella vita
sociale e produttiva.
Conseguentemente, l’Unione, avendo ben presente la necessità di affrontare
questo problema, attingendo alla creatività, alla competenza ed alle energie di
organismi adusi ad operare in tale settore (quali l’I.Ri.Fo.R., il Centro Nazionale
Tiflotecnico, il Centro Nazionale del Libro Parlato), si è attivata per la
progettazione di un centro di sperimentazione per le attività produttive ed
occupazionali per soggetti minorati della vista in età post-scolare che presentino
ulteriori minorazioni aggiuntive di natura sensoriale, motoria, intellettiva e
simbolico-relazionale, che potrà essere di stimolo per le autorità pubbliche
interessate.
Questo progetto di struttura residenziale intende utilizzare al meglio le
potenzialità e le irripetibili conoscenze scientifiche, professionali e formative
possedute dalle citate organizzazioni e, in particolare, si prefigge di raggiungere
le seguenti e principali finalità:
a) studiare ed evidenziare le possibilità produttive ed occupazionali dei soggetti
sopra indicati avendo cura di comunicare e diffondere le modalità operative
attraverso cui tali possibilità trovino una probabile attuazione;
b) studiare i possibili miglioramenti dell’esistenza quotidiana per i soggetti non
vedenti pluriminorati più gravi, vale a dire per coloro che presentino gravi
turbe e limitazioni della funzione simbolico-relazionale.
Il progetto prevede che i soggetti accolti dal centro siano divisi in quattro gruppi
distinti per tipologia e per finalità, in modo da garantire a ciascun soggetto
terapie di riabilitazione adatte e corrispondenti al tipo di minorazioni presentate,
nel modo seguente:
il primo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista
con ulteriori minorazioni sensoriali;
il secondo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista
con ulteriori minorazioni di natura motoria;
il terzo gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista
che presentino limitazioni in misura medio-lieve della funzione intellettiva;
il quarto gruppo dovrebbe essere composto da soggetti minorati della vista
che presentino gravi turbe e limitazioni della vita simbolico-relazionale.
Attualmente, dopo il superamento di una serie di ostacoli di ordine burocratico
collegati al faticoso iter dell’approvazione del piano regolatore a livello
regionale che ha consentito di giungere alla definitiva acquisizione dell’area
disponibile per la realizzazione dell’iniziativa sita nell’area di Casal Lumbroso
presso Roma, è stato presentato il piano di lottizzazione al Comune, il quale si è
formalmente impegnato al suo accoglimento e sta predisponendo gli atti
necessari in base al nuovo piano regolatore prima rammentato.
I progettisti, grazie anche all’ausilio di due specifiche commissioni che hanno
collaborato con la Presidenza Nazionale, stanno ultimando la loro opera per la
migliore definizione delle caratteristiche della futura struttura ricettizia. Ciò fa
auspicare una sollecita realizzazione del progetto che, ponendosi come una
struttura all’avanguardia nel settore, ha come obiettivo primario la realizzazione
di un impianto distributivo flessibile che consenta allo stesso tempo la libertà di
organizzare lo svolgimento delle attività didattiche, di studio e di lavoro fra
insegnanti e allievi e la possibilità di adattare gli spazi al continuo aggiornarsi
delle tecnologie didattiche senza costose operazioni di trasformazione,
prevedendo delle aree di riserva per l’eventuale futura crescita ed espansione
delle singole parti, consentendo a ciascuna il mantenimento della propria
destinazione originale.
- Cinquantesimo anniversario della “Marcia del dolore”
Nel corso del 2004 è stato doverosamente celebrato uno degli eventi che
maggiormente hanno contraddistinto il cammino dei minorati della vista verso
una piena ed effettiva integrazione sociale.
Si tratta della storica “Marcia del dolore” che ha avuto luogo il 10 maggio
1954, quando un gruppo di ciechi, con il sostegno delle strutture dell’Unione
Italiana dei Ciechi e di un Comitato spontaneo costituitosi per l’occasione,
iniziò, a piedi, con lo stupore e l’ammirazione dell’intera opinione pubblica
nazionale, un cammino verso Roma. L’obiettivo era il conseguimento di una
pensione che riconoscesse, in termini economici, a norma dell’art. 38 della
Costituzione, i pesanti condizionamenti derivanti dalla cecità.
L’impressione suscitata dall’avvenimento fu enorme e, alla fine, il Parlamento
votò a stretta maggioranza la concessione del cosiddetto “assegno vitalizio” per
i ciechi civili in condizioni di bisogno. Fu un risultato di grande portata storica,
perché rappresentò la prima pietra nella costruzione dello stato sociale e perché
determinò nel Parlamento nuovi equilibri politici che non coincidevano con la
maggioranza da cui esso era all’epoca sostenuto.
Data l’importanza dell’evento, l’Unione ha deciso di bandire un concorso,
aperto a tutti, volto a premiare i compositori di un saggio per illustrare il
significato e il valore emblematico della “Marcia del dolore”, mettendo in palio
una somma di 2.500 euro destinata al vincitore e sostenendo le spese di
pubblicazione degli altri saggi classificatisi al secondo e al terzo posto.
Inoltre, in una cerimonia pubblica tenutasi alla presenza delle massime autorità
è stato conferito un riconoscimento a coloro che parteciparono alla storica
marcia.
Si è provveduto anche a raccogliere il maggior numero possibile di documenti e
di fotografie sull’avvenimento per costituire un volume commemorativo.
- Agenzia Italiana per il Rilancio degli Studi Musicali
Nel 2004 l’Unione Italiana dei Ciechi, la Federazione Nazionale delle Istituzioni
pro Ciechi, la Biblioteca Italiana per Ciechi, l’Agenzia Nazionale per la
prevenzione della cecità, l’I.Ri.Fo.R, l’Un.I.Vo.C., l’Istituto “Francesco
Cavazza” hanno dato vita alla Agenzia Italiana per il Rilancio degli Studi
Musicali (AG.Ri.Mus.).
Scopo precipuo dell’Agenzia è quello di rilanciare la migliore tradizione nel
campo degli studi musicali, ispirando la propria azione ai seguenti principi:
valorizzare le esperienze migliori degli ultimi anni;
valorizzare le risorse e le competenze delle istituzioni che l’hanno fondata,
sia nel campo specifico della musica, sia nei campi affini della
sensibilizzazione, della formazione ed aggiornamento degli insegnanti, sia
nell’uso delle tecnologie al servizio degli studi musicali.
Primo obiettivo dell’azione dell’Agenzia è stato monitorare la situazione
esistente, rispetto ai giovani che ora studiano musica e rispetto a coloro che
avrebbero interesse e capacità ma che non ne hanno le opportunità.
Gli enti fondatori, infatti, sono convinti che, in materia di pari opportunità, gli
studi musicali costituiscono un esempio di vera e propria discriminazione per i
giovani ciechi ed ipovedenti, ai quali mancano insegnanti preparati, proprio in
una disciplina nella quale potrebbero ottenere concreti risultati scolastici e
professionali.
Tale problema sarà, quindi, affrontato partendo dalla sensibilizzazione della
scuola, dalla formazione ed aggiornamento degli insegnanti e dal reclutamento e
dalla formazione di tutors per i giovani che studiano in conservatori o licei
musicali.
Tutto ciò operando in sinergia di intenti e di azione con tutte le strutture
periferiche associative che conoscono la realtà locale e che hanno credito presso
le istituzioni locali per operare gli opportuni interventi.
- Costituzione gruppo di ricerca informatica
In attuazione delle linee programmatiche, nel corso del 2004 è stata anche
promossa la costituzione di un gruppo di lavoro scientifico per lo studio delle
problematiche connesse all’uso dell’informatica da parte dei minorati della vista
e per la realizzazione di nuove tecnologie assistite. L’Unione, allo scopo, ha
chiesto la collaborazione dell’I.Ri.Fo.R., che ha dato corso agli adempimenti
esecutivi.
Il gruppo che vede la partecipazione di esperti e ricercatori di livello
universitario ha già individuato alcune aeree di ricerca, fra le quali si
rammentano:
tavoletta programmabile, quale strumento per l’utilizzo di diverse modalità
sensoriali nell’apprendimento di strutture e procedure;
carico mentale e tecnologie informatiche: studio di parametri
psicofisiologici e cognitivi relativi all’uso di tecnologie informatiche, con
riferimento alla usabilità ed accessibilità;
gestione di questionari in rete: studio di modalità interattive che consentano
il monitoraggio on-line della qualità dei servizi e della qualità della vita dei
minorati della vista, anche in relazione alle linee guida dettate in materia
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
creazione e gestione di software assistito per la formazione a distanza;
creazione di software gestionali per la ricerca ed altri usi, totalmente usabile
ed accessibile.
- Raid in pedalò
Nel corso del 2004 è stata anche organizzata la IV edizione del Raid in pedalò,
intitolato, nell’occasione, “Insieme tra mare e pineta dell’Alta Toscana”.
L’iniziativa, organizzata con il contributo delle strutture U.I.C. della Toscana,
insieme alla Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione
della Cecità, la Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”, la
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e l’I.Ri.Fo.R., si è svolta dal
26 al 31 luglio lungo le coste toscane da Marina di Carrara a Tirrenia.
Accompagnato da una ricca programmazione di iniziative culturali e turistiche,
il Raid ha fornito un’ennesima dimostrazione delle grandi capacità e possibilità
dei minorati della vista in tutti i settori di attività della società, siano essi ludici,
sportivi, lavorativi o di studio, intendendo nel contempo riaffermare, nell’anno
europeo dell’educazione attraverso lo sport, il diritto dei minorati della vista a
svolgere appropriate attività fisiche, con pari opportunità pur nella loro
specificità.
- Raid ciclistico
Nel corso degli anni un altro appuntamento fisso, di svago ma anche di impegno
e di richiamo sul mondo dei non vedenti, è stato rappresentato dalle varie
edizioni del Raid Ciclistico in tandem, organizzato dall’Unione in
collaborazione con la Federazione Italiana Sport Disabili (F.I.S.D.) – Settore
Ciechi Sportivi.
Nel 2004 la XV edizione della manifestazione è stata organizzata in
collaborazione con le strutture territoriali della Sicilia ed è partita da Messina il
28 maggio, per concludersi a Palermo il successivo 3 giugno, dopo aver toccato
nel suo itinerario tutte le province della regione.
La manifestazione è stata sempre seguita da vicino da molte televisioni locali e
gli amministratori delle località interessate, con la loro partecipazione, hanno
mostrato interesse ed evidenziato molta sensibilità per i problemi dei non
vedenti, assumendosi numerosi impegni a favore di iniziative di integrazione
sociale. Nel contempo si è voluto far pervenire un forte messaggio alle famiglie
e al mondo della scuola, affinché considerino l’attività fisico-sportiva un
indispensabile mezzo di educazione per i minorati della vista.
La manifestazione ha sempre beneficiato di una amplissima ed affettuosa
cornice di pubblico lungo tutti gli itinerari volta a volta seguiti.
- Premio Braille
Come già avvenuto nelle precedenti edizioni, anche nel 2004 la consegna del
Premio Braille ha significato un fondamentale appuntamento per l’Unione
mediante il quale, nel ricordo dell’inventore dell’alfabeto tattile, si è voluto
testimoniare, come da tradizione, un segno di stima e gratitudine a uomini di
stato o personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che con la loro
opera si sono distinti per la loro azione a favore dei portatori di handicap in
generale e dei minorati della vista in particolare.
La X edizione del Premio è stata celebrata a Roma, presso la Sala 700
dell’Auditorium Parco della Musica, il giorno 26 ottobre, con una
manifestazione, ripresa dalla RAI, che ha visto l’esibizione dell’orchestra
“Roma Sinfonietta” ed è stata anche seguita in diretta internet sul sito
dell’Unione.
Nel 2004 i premi sono stati assegnati all’on.le Walter Veltroni (Sindaco di
Roma), al Sen. Antonio Azzollini (Presidente Commissione Bilancio - Senato
della Repubblica), al Sen. Ivo Tarolli (componente Commissione Bilancio –
Senato della Repubblica), a Radio RAI e a Carmen Lasorella (giornalista
televisiva).
Da notare, al riguardo, che il prof. Girolamo Sirchia, che nel corso della
precedente cerimonia di conferimento non aveva potuto ritirare il premio per
impegni di governo a carattere internazionale, ha accolto la richiesta
dell’Unione di ricevere il premio nella sede della Presidenza Nazionale. La
consegna è avvenuta il 3 marzo, alla presenza dell’intera Direzione Nazionale e
di tutti i dipendenti e collaboratori della sede centrale.
Nell’occasione sono state prospettate al Ministro tematiche di grande rilievo
concernenti soprattutto: il riconoscimento delle figure professionali per i ciechi
e gli ipovedenti, l’attuazione della legge 3.4.2001, n. 138 recante norme sulla
classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e l’aggiornamento ed
attuazione del nomenclatore tariffario.
Il prof. Sirchia ha fornito assicurazioni molto puntuali che, come si vedrà nel
prosieguo della relazione, hanno trovato piena realizzazione in alcuni importanti
provvedimenti emanati dal dicastero della Salute.
- XLVI Giornata Nazionale del Cieco
Anche nel 2004, è stata celebrata la Giornata Nazionale del Cieco, giunta ormai
alla sua 46° edizione.
Come di consueto si è trattato di una occasione di grande importanza che ha
consentito di riflettere sull’attività svolta e di fare progetti per il futuro.
Anche per la base associativa, la celebrazione di questa festa ha rivestito un
valore del tutto particolare, perché ha consentito la realizzazione di occasioni di
incontro e di discussione dei problemi che riguardano l’intera categoria.
Tutte le strutture territoriali U.I.C. si sono impegnate affinché gli eventi
ricevessero la più ampia risonanza mediatica possibile, in modo da raggiungere
l’opinione pubblica ed anche i politici e gli amministratori locali.
- Convegni e iniziative varie
Fra le varie iniziative di studio organizzate nel corso del 2004 dall’Unione
particolare importanza e risalto hanno avuto le seguenti.
A settembre si è tenuto un importante Convegno Nazionale sul tema “La
formazione professionale, le nuove prospettive occupazionali dei minorati della
vista e il ruolo dell’informatica per la loro realizzazione” L’iniziativa è stata
organizzata direttamente dalla Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei
Ciechi in collaborazione con il Consiglio Regionale U.I.C. d’Abruzzo e la
Giunta Regionale Abruzzo e si è svolta a Giulianova Lido nei giorni 17 - 18
settembre 2004. L’incontro ha visto interventi di grande rilievo tecnico che
hanno permesso di affrontare in profondità le complesse problematiche
connesse con gli sviluppi professionali per i lavoratori minorati della vista.
Successivamente, nel mese di ottobre, si è svolto presso la Certosa di Pavia un
Convegno Nazionale sul tema “Prevenzione e riabilitazione delle malattie della
vista”, organizzato dalla Sezione Provinciale U.I.C. di Pavia, in collaborazione
con la Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Pavia - I.R.C.C.S.
Policlinico San Matteo, il Centro di Neuroftalmologia - Dipartimento di Clinica
Neurologica e Psichiatrica dell’Età Evolutiva - I.R.C.C.S. Istituto Neurologico
“Casimiro Mondino” di Pavia e il Centro di Riabilitazione Visiva - I.R.C.C.S.
Fondazione “Salvatore Maugeri” di Pavia, con il patrocinio, fra gli altri, della
Presidenza Nazionale e del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C., della
Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità e
della Regione Lombardia.
Fra le altre iniziative va segnalato che nel corso dell’anno è stata prodotta una
agenda promozionale contenente, fra l’altro, una sintetica storia dell’Unione
comprensiva di una descrizione dei principali sevizi resi dall’associazione e
dalle strutture da essa dipendenti e ad essa collegate. L’agenda, che è stata
distribuita a membri del Parlamento, nonché ad uomini politici e funzionari
pubblici anche a livello locale, ha incontrato il favore dei destinatari che non
hanno mancato di rilevare il proprio compiacimento per l’iniziativa.
- Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND)
Nel corso del mese di febbraio del 2004 la FAND – Federazione tra le
Associazioni Nazionali dei Disabili, che riunisce le associazioni storiche
maggiormente rappresentative a livello nazionale delle varie categorie di
portatori di handicap, compresa ovviamente anche l’Unione – ha proceduto al
rinnovo triennale delle cariche, come previsto dallo statuto.
In tale occasione è stato eletto nuovo Presidente della FAND Piero Mercandelli,
presidente dell’ANMIL, mentre, il Prof. Daniele, Presidente dell’Unione, è stato
nominato presidente onorario.
Da tale evento è conseguito il passaggio di competenze amministrative all’ente
che attualmente esprime il presidente e che avrà il compito di impostare
l’attività del prossimo triennio, sempre nella convinzione che sia necessaria una
gestione unitaria e collegiale delle problematiche legate al mondo della
disabilità.
Nel corso del 2004 la Federazione ha, pertanto, continuato ad imperniare la
propria attività sul conseguimento di alcuni importanti obiettivi, contenuti in un
cospicuo pacchetto rivendicativo, che di seguito si sintetizzano:
esercitare una continua opera di pressione sui massimi rappresentanti del
Ministero del Welfare, al fine di migliorare le normative in tema di
assistenza sociale;
intensificare l’azione volta all’approvazione dei disegni di legge che
prevedono l’attribuzione alle associazioni di disabili di cui al D.P.R.
24.7.1977, n. 616 che costituiscono la FAND delle funzioni di patronato a
favore dei disabili (ex lege 30.3.2001, n. 152), di cui si riferisce anche nella
sezione della presente relazione dedicata ai rapporti parlamentari;
esercitare ogni possibile azione per ottenere un adeguamento, sia pure
graduale, delle provvidenze economiche a favore di tutte le categorie di
disabili rappresentate, siano esse pensioni o indennità;
prevedere un congruo aumento del contributo di funzionamento alle
Associazioni di Promozione Sociale (legge 15.11.1998, n. 438) il cui
importo è rimasto invariato da circa un decennio;
impegnarsi, nei tempi e con la gradualità necessari, a risolvere il problema
del riconoscimento del carattere risarcitorio delle provvidenze degli invalidi
per servizio e del lavoro;
promuovere correttivi alla norma contenuta nell’art. 14 del decreto
legislativo 10 settembre 2003, n. 276, in modo da limitare la sostituzione,
con commesse alle cooperative sociali, di posti di lavoro riservati ai disabili,
avviando, nel contempo, una capillare azione di monitoraggio sugli esiti
determinati dalla sua applicazione, in relazione all’inserimento lavorativo
delle persone con disabilità, impegnandosi ad una eventuale revisione nel
caso di effetti negativi;
sollecitare l’approvazione del disegno di legge sulla non discriminazione
(cfr. infra nei rapporti parlamentari).
- Assemblea nazionale dei quadri dirigenti
Ormai elevata al rango di organo statutario, l’Assemblea nazionale dei quadri
dirigenti ha ampliato il momento partecipativo di tutte le strutture, al punto da
costituire un imprescindibile punto di riferimento per la discussione delle
tematiche associative di maggiore rilevanza e per ampliare la partecipazione
democratica all’attività associativa, riuscendo ad evidenziare la ricchezza delle
realtà regionali nell’ambito del più ampio decentramento amministrativo in
corso nelle pubbliche amministrazioni che coinvolge da vicino anche il mondo
dei non vedenti.
Tali incontri, dimostratisi ormai sempre più un momento essenziale della vita
associativa come anello di congiunzione tra la dirigenza nazionale e quella
sezionale, hanno svolto un importante ruolo di confronto e di impulso nello
sforzo organizzativo compiuto dall’Unione per adeguare i propri standard
operativi alle nuove esigenze dei minorati della vista ed alla realtà politico-
sociale in continua evoluzione.
In essi sono state affrontate tematiche importanti che toccano da vicino il
presente ed il futuro dei non vedenti italiani, tematiche che hanno un respiro
nazionale e coinvolgono l’intero corpo associativo, impegnato a tutti i livelli
nella soddisfazione dei bisogni dei ciechi e degli ipovedenti del proprio
territorio.
Va segnalato che, anche nel corso del 2004, si è fatto ricorso al metodo della
riunione on-line, utilizzando gli spazi messi a disposizione della rubrica “Parla
con l’Unione” già descritta in precedenza.
In sintesi, si può dire che i temi trattati ed analizzati approfonditamente sono
stati i seguenti:
impegno organizzativo e orizzonte politico delle attività dell’Unione in
riferimento alle linee programmatiche approvate dal XX Congresso Nazionale;
verifica dell’applicazione del programma di rinnovo associativo;
il rapporto con i giovani, con gli ipovedenti, con i genitori, con i soci, con i
volontari, con le istituzioni;
campagna di reperimento soci;
utilizzazione dei volontari e degli obiettori di coscienza;
attività promozionali e campagne e modalità di reperimento fondi;
rubrica “Parla con l’Unione”;
rubrica “Le mani che leggono”;
metodiche di aggiornamento del personale;
attività di public relations a livello provinciale e regionale e ipotesi di
creazione di una rete di addetti alla comunicazione interna ed esterna;
funzionamento del Centro di Documentazione Giuridica “Gianni Fucà”;
istituzione di una banca dati associativa;
iniziative per l’attuazione della circolare del Ministero della Salute in
materia di riabilitazione;
Centro per il recupero sociale dei ciechi pluriminorati;
divisione delle responsabilità a livello locale: gruppi di lavoro e rete dei
referenti comunali e rappresentanti zonali.
In linea di massima, l’Assemblea ha ribadito la necessità di adeguare l’assetto
organizzativo alle esigenze dei tempi, che richiedono maggiore efficienza
amministrativa, modalità nuove di comunicazione e capacità di aggiornamento
continuo, in modo da soddisfare il bisogno di nuove forme educative,
lavorative, riabilitative e assistenziali in una società che ha allargato i propri
orizzonti ed affinato le proprie tecniche, cercando anche di conciliare
l’ispirazione generale e le esigenze di autonomia locali.
- Attività degli organi nazionali
Nel corso del 2004 la Direzione Nazionale si è riunita 12 volte, adottando 360
deliberazioni. Nello stesso lasso di tempo il Consiglio Nazionale si è riunito 2
volte, adottando 8 deliberazioni.
Nello stesso anno è stata smaltita una corrispondenza superiore alle 30.000
unità, mentre il servizio amministrazione ha registrato un totale di 26.961
movimenti.
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE GIURIDICA
“GIANNI FUCÀ”
Anche nel corso del 2004, il Centro Nazionale di Consulenza e Documentazione
Giuridica sull’Handicap Visivo “Gianni Fucà” ha svolto per tutte le strutture
associative e per i singoli soci la consolidata attività di documentazione e
consulenza, confermandosi un vero punto di riferimento, oltre che all’interno
dell’Unione, anche per amministrazioni pubbliche quali Asl, tribunali, scuole ed
enti locali.
Si rammenta che nel recente passato il Centro ha visto un ampliamento della
propria struttura, tramite il coinvolgimento tra i soggetti finanziatori, oltre
all’Unione, anche della Biblioteca Italiana per Ciechi di Monza, della
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e dell’I.Ri.Fo.R. Inoltre,
l’organico a disposizione ha visto la nomina dell’Avv. Paolo Colombo, già in
forza al Centro, quale responsabile e si è ampliato con l’acquisizione di altri
esperti in qualità di consulenti giuridici, nonché coinvolgendo direttamente gli
uffici amministrativi della Presidenza Nazionale con compiti di supporto e di
ricerca giuridica e giurisprudenziale. Inoltre, nel corso del 2004 è proseguita
l’attivazione di progetti per l’utilizzazione di personale del servizio civile
volontario che fornisce un prezioso contributo all’attività del Centro.
In tal modo, il Centro di Documentazione è riuscito a svolgere, in termini di
consulenza e di servizio, quell’attività che si è confermata sugli elevati standard
qualitativi raggiunti negli scorsi anni.
Dal punto di vista dei supporti tecnico-informativi il Centro può disporre di
articolate fonti di documentazione giuridica, quali, per la parte cartacea, “Guida
Normativa” e “Guida al Diritto”, “Terzo settore” e “Guida al Lavoro” e, per le
banche dati, della normativa vigente delle Leggi d’Italia con la giurisprudenza
commentata, del testo vigente dei Codici d’Italia commentati, della normativa
regionale, della Banca Dati Ufficiale del Diritto Comunitario, della banca dati
sugli enti locali, del repertorio del Foro Italiano, di banche dati lavoro e di
banche dati relative alle principali sentenze di merito e della Cassazione Civile,
queste ultime per esteso.
Il Centro è anche presente in Internet con un proprio sito (http://cdg.uiciechi.it),
dove è possibile consultare un considerevole archivio, in costante
aggiornamento, riguardante la legislazione nazionale e regionale che interessa i
non vedenti, la giurisprudenza significativa dei settori direttamente correlati e i
pareri espressi dal Centro stesso, suddivisi per materia. Inoltre, gli utenti hanno
la possibilità di inoltrare richieste di consulenza direttamente attraverso il sito
stesso, con possibilità di consultazione on line. Tale iniziativa ha riscontrato un
notevole successo, se si pensa che, nel corso dell’anno, si è registrata una media
di 150 visitatori al giorno, per un totale di circa 60.000 contatti annui. Durante
lo scorso anno si è svolto un intenso lavoro di aggiornamento ed arricchimento
di tale banca dati che non mancherà di dare apprezzabili risultati per il futuro. È,
inoltre, possibile avere un contatto diretto di posta elettronica con il Centro o
attraverso il sito, o attraverso il proprio indirizzo e-mail [email protected].
L’attività del Centro, che nel periodo di tempo considerato ha avuto un notevole
incremento sia quantitativo che qualitativo in termini di economicità e
puntualità, può essere schematizzata nei seguenti punti essenziali:
a) trasmissione di leggi, sia via e-mail, sia stampate in nero, ai soci e alle
strutture che ne hanno fatto richiesta;
b) formulazione di varie centinaia di pareri scritti su questioni diverse sollevate
sia dagli organi periferici dell’U.I.C., sia dai singoli soci, sia dalla Sede
Centrale;
c) risposta a numerosi quesiti orali formulati, per via soprattutto telefonica,
dagli organi periferici, dai singoli soci e da strutture pubbliche, con fornitura
di un servizio di consulenza on line assimilabile alle funzioni esercitate dagli
uffici del difensore civico;
d) collaborazione con l’Ufficio Stampa della Presidenza Nazionale U.I.C. per
la redazione della rubrica “A lume di legge” pubblicata su “Il Corriere dei
ciechi”e su “Il Corriere Braille”;
e) collaborazione con la Presidenza Nazionale dell’Unione per lo svolgimento
della rubrica “Parla con l’Unione” trasmessa via internet e del corso di
formazione del personale dipendente;
f) attività di consulenza per convegni di studio e collaborazione con i
consulenti regionali delle strutture periferiche U.I.C.;
g) attività di consulenza sulle principali norme che regolano l’attività di
volontariato in Italia, in collaborazione con l’Unione Nazionale Italiana
Volontari pro Ciechi (U.N.I.Vo.C.);
h) partecipazione al comitato paritetico dei difensori civici.
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Anche nel corso del 2004 l’Unione ha tenuto costanti contatti con il Senato e la
Camera dei Deputati, nello sforzo di sostenere in maniera continuativa ogni
iniziativa legislativa riguardante i bisogni e le necessità di integrazione dei non
vedenti in generale, nonché l’attività associativa in particolare, soprattutto in un
periodo di vaste e penetranti riforme, in atto o in fieri, nell’ordinamento sociale
ed amministrativo.
Di seguito vengono riportati i più importanti traguardi raggiunti dall’azione
dell’Unione, con particolare riferimento anche alle nuove leggi di
finanziamento, in aggiunta o in sostituzione dei provvedimenti scaduti durante il
periodo in esame.
Successivamente vengono riportati i disegni e le proposte di legge che, nello
stesso periodo, l’Unione ha ritenuto di sostenere lungo tutto il loro iter
parlamentare, anche in collaborazione con le altre associazioni riunite nella
FAND.
- Legge 9 gennaio 2004, n. 4
Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti
informatici
La legge in parola rappresenta l’esito finale di un lungo sforzo di pressione,
compiuto anche dall’Unione e cominciato fin dalla precedente legislatura,
nell’intento di eliminare una delle barriere della comunicazione che ostacolano
maggiormente le concrete possibilità di integrazione sociale dei ciechi e degli
ipovedenti.
Infatti, i recenti sviluppi dell’informatica e soprattutto di Internet, con la
creazione di siti basati prevalentemente sulla comunicazione visiva, hanno in
molti casi reso impossibile la corretta fruizione dell’informazione da parte dei
soggetti afflitti da alcune specifiche minorazioni sensoriali, quali per primi i non
vedenti, creando pertanto delle gravissime disuguaglianze, anche
costituzionalmente rilevanti, in ordine proprio al diritto di accesso alle sorgenti
di informazione che, invece,deve assolutamente essere garantito a tutti i
cittadini.
Da questo ordine di considerazioni è nata anche la necessità di diffondere la
convinzione che creare luoghi informatici accessibili a tutti non solo è un fatto
di grande civiltà, ma non significa assolutamente rinunciare a qualcosa, bensì
arricchire ulteriormente la qualità dell’informazione.
Infatti, la legge in parola stabilisce che la Repubblica riconosce e tutela il diritto
di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi,
ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e
telematici. Inoltre, è tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai
servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di
pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di
uguaglianza ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione.
Tali disposizioni si applicano, in particolare, a tutte le pubbliche
amministrazioni, comportando anche la impossibilità di stipulare contratti o
forniture rilevanti in materia se queste ultime non sono in regola con le
specifiche tecniche di accessibilità che saranno individuate con proprio decreto
dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie, consultate le associazioni delle
persone disabili maggiormente rappresentative, che dovrà specificare le linee
guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità, nonché le
metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet e i
programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine.
Per di più, i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a mettere a
disposizione del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la
tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di
telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte.
Le disposizioni della legge 4/2004 si applicano, altresì, al materiale formativo e
didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado, compreso il supporto
digitale degli strumenti didattici fondamentali, accessibili agli alunni disabili e
agli insegnanti di sostegno.
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l’innovazione e le
tecnologie spetterà il compito di
effettuare il monitoraggio dell’attuazione della legge;
vigilare sul rispetto da parte delle amministrazioni statali delle disposizioni
in essa contenute;
promuovere l’erogazione di finanziamenti finalizzati alla diffusione tra i
disabili delle tecnologie assistive e degli strumenti informatici dotati di
configurazioni particolari e al sostegno di progetti di ricerca nel campo
dell’innovazione tecnologica per la vita indipendente e le pari opportunità
dei disabili;
individuare altre finalità di ricerca per l’innovazione e la formazione del
personale.
Infine, va notato che la legge, dotata di un adeguato apparato sanzionatorio,
affida ad un apposito regolamento i criteri e i principi operativi e organizzativi
generali per l’accessibilità, da emanarsi previa consultazione con le associazioni
delle persone disabili maggiormente rappresentative, con le associazioni di
sviluppatori competenti in materia di accessibilità e di produttori di hardware e
software.
- Legge 9 gennaio 2004, n. 6
Introduzione nel libro primo, titolo XII, del codice civile del capo I, relativo
all’istituzione dell’amministrazione di sostegno e modifica degli articoli 388,
414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429 del codice civile in materia di interdizione e
di inabilitazione, nonché relative norme di attuazione, di coordinamento e
finali
La legge in parola, modificando alcune norme del codice civile, introduce
l’istituto dell’amministratore di sostegno
Dopo un lungo iter parlamentare, con questa legge viene limitato il ricorso
all’interdizione e all’inabilitazione grazie alla nascita di un nuovo e più
adeguato strumento di protezione e tutela delle persone con gravi disabilità,
soprattutto se plurime.
Il codice civile, infatti, quando prendeva in considerazione le situazioni di non
idoneità delle persone a gestire i propri interessi, assumeva come situazione
dominante quella dell’infermità mentale e, di riflesso, disciplinava la materia in
un’ottica essenzialmente custodialistica attraverso i noti istituti dell’interdizione
e dell’inabilitazione, attraverso i quali il soggetto perde interamente la
legittimazione a provvedere a sé, quale che sia il suo livello di menomazione, e
quale che sia l’importanza dell’atto che intende o deve compiere.
Questa normativa, con il tempo, si è rivelata sempre meno appropriata a
regolare una crescente varietà di situazioni, e a seguire l’evoluzione della
scienza e del sentire comune a proposito delle varie forme di disabilità.
L’interdizione e l’inabilitazione, in altre parole, si sono rivelati in molti casi
istituti che peccano per eccesso rispetto al disagio in concreto e lo aggravano
anziché sollevarlo.
Inoltre, le procedure relative si sono palesate non solo lunghe e costose per la
maggior parte delle famiglie, ma anche gravemente stigmatizzanti, in un’epoca
nella quale è cresciuta l’attenzione al valore anche sociale della persona e
sempre meno viene accettata una qualche deminutio, anche solo di immagine.
È stata, quindi, prevista l’introduzione di una figura che abbia funzione non
tanto sostitutiva ma di sostegno e che intervenga non nella totalità degli atti che
la persona assistita è chiamata a compiere (interdizione), e nemmeno in un
ambito di categoria predefinito (inabilitazione), ma solamente in quegli atti per i
quali la situazione concreta suggerisce una presenza vicariante. Questa figura, è
stata individuata, appunto, nell’amministratore di sostegno, nominato da un
giudice, in presenza di determinati requisiti accertati, con definizione dell’area
di attività, con procedura semplificata, e con carattere di ordinaria gratuità.
La finalità della legge è sostanzialmente quella di assicurare la migliore tutela
della qualità della vita, della dignità, dei bisogni e degli interessi delle persone
in tutto od in parte prive di autonomia nell’espletamento delle funzioni della
vita quotidiana.
Al riguardo è stato deciso di sdoppiare il titolo XII del codice in un capo I
dedicato all’amministrazione di sostegno (prevedendo una serie di articoli
aggiuntivi al 413) e in un capo II dedicato all’interdizione, all’inabilitazione e
all’incapacità naturale. Sparisce in tal modo il richiamo all’infermità di mente
come categoria che qualifica la normativa e subentra la rubrica complessiva
delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia,
mentre il titolo XII si apre intenzionalmente con la più tenue delle figure e cioè,
appunto, con l’amministrazione di sostegno.
Il punto nevralgico della nuova disciplina è costituito dalla scelta di includere
anche la menomazione psichica fra le cause che legittimano il ricorso al nuovo
istituto, rendendo operante l’innovazione anche in presenza di una tale
menomazione, sia pure nei soli casi di infermità non grave, o comunque nelle
vicende nelle quali il contesto (pochezza del patrimonio, esiguità delle relazioni
sociali, sostanziale assenza di pericolo) lo suggerisce, con preferenza per l’uso
dello strumento giuridico meno invasivo e stigmatizzante.
Ciò ha comportato anche una limitazione all’interdizione, che viene utilizzata
solo quando l’amministrazione di sostegno deve ritenersi insufficiente alla
tutela.
La procedura è stata semplificata per quanto possibile. La richiesta può essere
avanzata dallo stesso soggetto beneficiario, dal coniuge o da qualsiasi persona
stabilmente convivente. L’autorità competente a provvedere è il giudice tutelare,
il quale individua e definisce gli atti che il beneficiario può compiere solamente
con l’assistenza dell’amministratore, l’oggetto dell’incarico e i limiti di spesa, di
modo che per tutti gli atti che non formano oggetto dell’amministrazione di
sostegno, il beneficiario conserva la capacità di agire con evidente tutela della
sua dignità e delle opportunità terapeutiche.
L’amministratore viene scelto dal giudice tutelare, con preferenza per il
soggetto eventualmente designato dal genitore superstite con testamento, ovvero
fra i congiunti, o anche fra estranei, purché idonei, e purché la scelta sia fatta
con esclusivo riguardo alla cura ed agli interessi della persona del beneficiario.
L’amministratore di sostegno, poi, non agisce con piena ed insindacabile
autonomia, ma si rapporta costantemente con il beneficiario, al quale deve
assidua informazione, dei cui bisogni ed aspirazioni deve tener conto, e dalla cui
volontà non può prescindere, poiché, in caso di contrasto o di negligenza, il
pubblico ministero o altri soggetti qualificati possono ricorrere al giudice
tutelare.
L’amministrazione di sostegno è normalmente gratuita e sono previsti interventi
a tutela dell’assistito, o sui singoli atti dannosi, ovvero radicalmente sulla
persona dell’amministratore attraverso la sua revoca.
Alcune delle scelte operate si proiettano, poi, sull’interdizione e
sull’inabilitazione, nel senso che anche a questi istituti già operanti sono
applicati, per la scelta del tutore e del curatore, i nuovi criteri previsti per
l’amministratore di sostegno e l’autorità giudiziaria può riservare anche
all’interdetto o all’inabilitato il compimento personale di alcuni atti, con
formula rovesciata rispetto all’amministrazione di sostegno, nel senso che in
queste due situazioni sono gli atti ammessi ad essere tassativamente indicati.
Infine, si è intervenuto anche sulle disposizioni di attuazione del codice civile e
sulle disposizioni transitorie, estendendo all’amministratore di sostegno la
facoltà di convocazione in capo al giudice tutelare, esentando gli atti e i
provvedimenti relativi dall’obbligo di registrazione e contribuzione, prevedendo
la relativa copertura, e regolando i registri da tenersi a cura dell’ufficio del
giudice tutelare.
- Legge 30 dicembre 2004, n. 311
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(legge finanziaria 2005)
Nell’ambito della manovra finanziaria per il 2005 possono essere segnalate
alcune disposizioni che riguardano da vicino il settore dell’handicap in generale.
In essa non compaiono novità di particolare rilievo a favore delle persone con
disabilità, anzi si ha fondato motivo di ritenere che in linea generale la decisa
restrizione della spesa pubblica finirà per incidere in modo significativo sugli
enti locali e sui servizi da questi erogati, quindi anche sulle prestazioni
assistenziali erogate ai soggetti più deboli.
Rispetto alle stesure proposte nel corso dell’iter di approvazione, va confermata
la scomparsa dell’articolo che prevedeva l’attribuzione all’INPS anche delle
funzioni di accertamento delle minorazioni civili e dell’handicap, oltre a quelle
già in essere dell’erogazione delle provvidenze economiche.
Sul versante del riconoscimento delle minorazioni civili va anche confermata la
definitiva entrata in vigore della nuova disciplina dei ricorsi. Come riferito
anche in altra sezione della presente relazione, una disposizione della legge
326/2003 (prorogata fino al 31.12.2004) ha soppresso la possibilità, per le
persone disabili, di presentare ricorso amministrativo nel caso in cui una
provvidenza economica venga negata. L’unico ricorso possibile è davanti al
giudice con l’assistenza di un legale. A tale riguardo la legge finanziaria non
prevede alcuna ulteriore proroga.
Per quanto concerne i trasferimenti riconosciuti all’INPS, la legge prevede
l’erogazione di finanziamenti per colmare le maggiori uscite delle gestioni
previdenziali e pensionistiche relative al 2004 e 2005. Al riguardo, occorre
segnalare con preoccupazione che le fonti di questi finanziamenti attingono a
capitoli che riguardano direttamente le persone con disabilità: i congedi
retribuiti di due anni ai genitori di persone con handicap grave e i contributi
figurativi concessi ai lavoratori con invalidità civile superiore al 74%. Tali
fondi, infatti, hanno registrato un risparmio di spesa pari almeno a 300,66
milioni di euro, fatto che è andato a nocumento dei diretti destinatari.
La seconda, e ultima, novità per le persone disabili e i loro familiari riguarda le
imposte sui redditi. L’attuale normativa fiscale prevede di poter detrarre
dall’imposta dovuta allo Stato, in occasione della denuncia annuale dei redditi, i
cosiddetti oneri di famiglia, cioè una cifra forfetaria per ogni familiare a carico.
La cifra è diversa a seconda che il familiare a carico sia il coniuge, i figli, o un
altro parente. Finora la detrazione era ammessa fino ad un certo limite di
reddito.
La Finanziaria per il 2005 modifica tale disciplina, rivedendo le modalità di
calcolo del limite reddituale. Al contempo, gli oneri familiari divengono
deducibili anziché detraibili. Questo significa che le cifre forfetarie per i
familiari a carico si deducono dal reddito complessivo e non dall’imposta
dovuta allo Stato. Le nuove cifre deducibili sono le seguenti:
per il coniuge a carico si possono dedurre 3200 euro;
per figli o altri familiari a carico si possono dedurre 2900 euro.
Quest’ultima deduzione è aumentata a:
3450 euro, per ciascun figlio di età inferiore a tre anni;
3700 euro, per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della
legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il testo approvato non richiede il
riconoscimento dello stato di gravità dell’handicap.
Si tratta di aumenti di un certo rilievo, se si pensa che la precedente detrazione
per figli a carico con handicap era di 774,69 euro, anche se questa interessava
direttamente l’imposta e non il reddito complessivo.
Va ricordata, poi, l’introduzione della cosiddetta no tax area, cioè del limite
reddituale (anche questo calcolato con nuovi meccanismi) al di sotto del quale
non sono dovute imposte all’erario. Il limite stabilito dalla legge è di 15.000
euro.
Chi ha redditi inferiori non è soggetto all’obbligo contributivo, ma - al
contempo - non può nemmeno detrarre o dedurre spese sostenute (es.: spese
sanitarie, spese mediche e di assistenza specifica, spese per acquisto ausili o
autoveicoli). È un rischio che non corrono i contribuenti con redditi superiori.
Nel complesso, quindi, la revisione delle aliquote di tassazione, di cui molto si è
dibattuto, non riguarda e non ha effetto alcuno sui ceti meno abbienti, cioè su
chi non raggiunge nemmeno un reddito sufficiente per presentare la denuncia
annuale dei redditi.
Un’altra deduzione ammessa è quella per le spese documentate sostenute dal
contribuente per gli addetti alla propria assistenza personale nei casi di non
autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. La deduzione
massima ammessa è di 1.820 euro. Questa deduzione non va confusa con quella,
già prevista dalla normativa vigente, per l’assistenza specifica, cioè prestata da
personale medico, paramedico o assimilato. Su questo aspetto, che conserva dei
coni d’ombra applicativi, non mancheranno successive indicazioni del Ministero
dell’economia.
- Proposte e disegni di legge
- d.d.l Riccio su “ Interventi nel campo della riabilitazione dei minorati della
vista” (atto Camera n. 3673)
Il disegno di legge in parola, che è ancora all’esame della Commissione Affari
Sociali della Camera in sede referente in un testo unificato che ha conglobato
altri provvedimenti similari, prevede sostanzialmente l’istituzione di un fondo
presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali destinato a finanziare enti
ed organismi che operano nel campo della riabilitazione e della formazione di
tutti i soggetti portatori di handicap gravi.
Tra i soggetti beneficiari degli stanziamenti compare anche l’I.Ri.Fo.R. sulla cui
attività sarà riferito nel corso della presente relazione.
- d.d.l Semeraro e altri su “Disposizioni sulle associazioni di tutela delle
persone disabili” (atto Camera n. 5121)
Questa iniziativa legislativa, già presentata durante la scorsa legislatura e nata
per ottenere il riconoscimento delle associazioni storiche di promozione sociale
(attualmente riunite nella FAND, come già detto nel corso della relazione, che
sta operando una decisa azione di sostegno a tale iniziativa) quali enti di
interesse nazionale, ha assunto nel corso dell’iter parlamentare una nuova
formulazione.
Il testo, già esaminato nel corso dell’anno da parte della XI e XII Commissione
della Camera, prevede il riconoscimento alle associazioni in parola del
medesimo ruolo di informazione, assistenza e tutela dei soggetti da esse
rappresentati, con le medesime attribuzioni e modalità garantite a favore degli
istituti di patronato e assistenza sociale dei quali condividono la natura di
pubblica utilità delle funzioni svolte e degli interessi tutelati. Tale ruolo
potrebbe essere esteso anche ad altri organismi di tipo associativo, se in
possesso dei requisiti già stabiliti dalla legge 152/2001 per le organizzazioni di
patronato.
A tale proposito, si ricorda che le associazioni menzionate nel disegno di legge
sono enti morali aventi personalità giuridica di diritto privato ai quali specifici
provvedimenti di legge hanno espressamente riconosciuto la tutela e la
rappresentanza delle rispettive categorie di disabili. Inoltre, il numero dei loro
iscritti ammonta complessivamente a circa cinque milioni ed esse collaborano
quotidianamente con gli organi della pubblica amministrazione, partecipando
attivamente alle loro funzioni, visto che sono inserite con propri rappresentanti
nelle commissioni mediche costituite presso le Asl, nelle commissioni mediche
periferiche dipendenti dal Ministero dell’economia e delle finanze, nella
Commissione medica superiore costituita presso il medesimo Ministero e nella
Commissione tripartita di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 23 dicembre
1997, n. 469.
- d.d.l Salini e altri su “ Contributo straordinario all’Unione Italiana dei
Ciechi per la realizzazione di un Centro polifunzionale di alta specializzazione
per l’integrazione sociale dei ciechi pluriminorati” (atto Camera n. 5198)
Il provvedimento in parola si ricollega direttamente a quanto già riferito nel
corso della presente relazione – nella sezione dedicata all’organizzazione – dal
momento che prevede la concessione di un contributo annuo destinato al
funzionamento del costituendo Centro polifunzionale per ciechi e ipovedenti
con minorazioni aggiuntive.
Trattandosi, come si è già detto di una iniziativa, unica in Italia, di primario
interesse sociale si spera che la proposta di legge, già approvata dal Senato e
attualmente all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera che sta
procedendo all’audizione di tutti i soggetti direttamente interessati, possa avere
esito positivo in tempi ragionevolmente rapidi, nonostante le ben note difficoltà
di ordine finanziario derivanti dall’attuale congiuntura.
- d.d.l Leone e altri “ Modifiche alla legge 29 marzo 1985, n. 113, recante
aggiornamento della disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di
lavoro dei centralinisti non vedenti” (atto Camera n. 4726)
Questa proposta di legge (sulla quale cfr. infra nella sezione dedicata al lavoro)
costituisce un importante obiettivo per l’attività parlamentare dell’Unione in
materia di lavoro dei minorati della vista.
Infatti, essa prevede `di modificare e di aggiornare la legge 29 marzo 1985,
n.113, che disciplina il collocamento al lavoro dei centralinisti non vedenti. Lo
scopo dell’iniziativa è, in sostanza, quello di adeguare la normativa alle nuove
esigenze del mercato del lavoro e al progresso tecnologico nel settore della
comunicazione.
Non appare più in dubbio che, a distanza di diciannove anni dalla sua entrata in
vigore una modifica della legge 113/1985 appare ormai improcrastinabile.
L’urgenza di rimettere mano alla disciplina dettata dalla legge in parola,
specificamente dedicata ai non vedenti, è motivata da molteplici fattori, di
ordine legislativo e sociale; basti pensare alla recente classificazione e
quantificazione delle minorazioni visive, delineata dalla legge n.138 del 2001, o
anche alle nuove figure professionali di operatori della comunicazione
configuratesi a seguito ed a causa dell’evoluzione tecnologica che ha
contrassegnato il nostro tempo, nonché, soprattutto, al nuovo contesto
legislativo in tema di collocamento al lavoro dei disabili, ove primeggia la legge
n.68 del 1999 che, nel ridefinire gli istituti del collocamento obbligatorio, ha
espressamente fatto salva, fra le altre, la legge in esame.
Proprio il carattere di specialità di tale provvedimento, tuttavia, impone ancora
più energicamente una modifica della disciplina da esso dettata, al fine di
metterla al passo con i tempi e per non svilire la considerazione che il legislatore
ha più volte mostrato nei confronti delle problematiche specifiche dei minorati
della vista.
Nel corso della sua storia, infatti, la legge n. 113/1985 ha consentito il
collocamento al lavoro di migliaia di centralinisti non vedenti a riprova della
bontà di un metodo di collocamento mirato e generalizzato in attuazione
dell’articolo 2 della legge n. 68 del 1999.
L’opportunità delle modifiche ad una legge che ha così ben operato nel passato
risiede in un molteplice complesso di fattori.
In primo luogo, il continuo progresso tecnologico, specie in questo settore, ha
comportato radicali modificazioni alle postazioni dei centralinisti che, in molti
casi, hanno visto scomparire il tradizionale posto di operatore a vantaggio di
dispositivi passanti o, comunque, di collegamento automatico.
In secondo luogo, l’estendersi del sistema concorrenziale fra i vari gestori di
telefonia ha reso praticamente nulla quella importante disposizione che
prevedeva precisi obblighi di segnalazione e di intervento da parte dell’ex
Azienda di Stato per i servizi telefonici in favore del collocamento dei
centralinisti non vedenti.
Più in dettaglio, la presente proposta di legge tiene conto di tutti i fattori indicati
e, in primo luogo, laddove si parlava di centralinista non vedente, il nuovo testo
prevede la dicitura di «centralinisti telefonici nonché operatori della
comunicazione minorati della vista con qualifiche equipollenti». Questo per
armonizzare la disciplina con il dettato del decreto del Ministro del lavoro e
della previdenza sociale 10 gennaio 2000 che ha individuato nuove qualifiche
professionali equipollenti a quella di centralinista, sulla base del disposto
dell’articolo 45, comma 12, della legge n. 144 del 1999.
L’aspetto di maggiore rilievo delle modifiche proposte consiste, comunque, nei
numerosi punti di raccordo con la legge n. 68 del 1999 che rappresenta un
elemento imprescindibile per disegnare la nuova mappa dei collocamenti
obbligatori al lavoro dei soggetti minorati della vista.
Infatti, si prevede la riforma dell’albo professionale degli operatori telefonici
non vedenti, con specifiche articolazioni a livello regionale che rispettino le
nuove ampliate competenze delle regioni proprio in materia di formazione
professionale.
Fondamentale, inoltre, appare sotto questo profilo la previsione di programmi di
insegnamento al passo con i tempi, corsi di aggiornamento e di formazione delle
varie figure professionali, in cui le associazioni di categoria possono far valere
le loro competenze specifiche; importante appare anche l’aver previsto la
presenza di un rappresentante dell’associazione di minorati della vista
comparativamente più rappresentativa nell’ambito delle commissioni
esaminatrici per l’espletamento dell’esame di abilitazione.
Ulteriori modifiche al meccanismo di collocamento rappresentano, invece, la
volontà di superare i fraintendimenti causati dalla normativa ancora vigente.
Infatti, da una parte gli obblighi ivi previsti riguardano tutti i datori di lavoro,
pubblici e privati, superando in tale modo le distinzioni indicate dalla normativa
in vigore; dall’altra parte, è di fondamentale importanza che i nuovi criteri che
contrassegnano gli obblighi dei datori di lavoro tengano anche conto delle
evoluzioni tecnologiche del settore e prevedano la possibilità che la quota di
riserva sia calcolata in assenza di un tradizionale centralino telefonico provvisto
di un posto di operatore, anche facendo riferimento a dispositivi passanti o ai
derivati interni, così come al numero degli operatori di call center o di strutture
similari.
Di notevole importanza appaiono anche le nuove disposizioni, ancora una volta
in stretto raccordo con i dettami della legge n. 68 del 1999, intese a tutelare il
lavoratore minorato della vista a fronte della trasformazione dei centralini, o nel
caso di incompatibilità con le mansioni svolte (si ribadisce che non vi è la
possibilità, per il datore di lavoro, di richiedere al minorato della vista lo
svolgimento di prestazioni non compatibili con la sua minorazione).
Il rilievo assunto dal raccordo con la disciplina generale del collocamento
obbligatorio al lavoro è dimostrato, poi, sia dai nuovi criteri in tema di computo
della quota di riserva e di graduatorie, sia dalle disposizioni in tema di
comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e dalle modalità per il
collocamento.
In particolare, sono attualizzate le disposizioni che prevedono obblighi di
segnalazione e di intervento a carico della ex società italiana per l’esercizio
telefonico, con estensione dei medesimi obblighi a tutti i gestori di telefonia
operanti sul mercato.
Il nuovo testo di legge, infine, prevede una riformulazione dell’articolo 9 della
legge n. 113 del 1985, che assume un duplice rilievo. In primo luogo, viene
fissato un nuovo importo dell’indennità di mansione, già riconosciuta ai
centralinisti non vedenti, in maniera tale da superare le attuali difficoltà
derivanti dalla cessazione dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici. In
secondo luogo, in armonia con le riforme in tema previdenziale, viene
attualizzato il beneficio di quattro mesi di contribuzione figurativa per ogni
anno di servizio effettivamente svolto, per quanto concerne gli effetti in tema di
calcolo del trattamento pensionistico, sia con il sistema contributivo che con il
sistema misto.
Va notato che l’intero provvedimento, non comporta alcun aggravio di spesa,
dal momento che si beneficia del vigente finanziamento della legge n. 113 del
1985 che già garantisce una adeguata copertura finanziaria.
- d.d.l Cutrufo e altri su “ Norme per la scrittura Braille sulle confezioni dei
farmaci” (atto Senato n. 2721)
La presente iniziativa legislativa intende completare quanto già previsto dalla
legge 662/96 (legge finanziaria 1997) in materia di prodotti farmaceutici.
Infatti, si ricorderà che in tale legge il comma 31 dell’art.1 prevede
espressamente che sulle confezioni esterne dei più importanti prodotti
farmaceutici devono essere riportati in caratteri Braille, in quanto compatibili
con la dimensione della confezione, il nome commerciale del prodotto e un
eventuale segnale di allarme che richiami l'attenzione del paziente sulla
esistenza di particolari condizioni d'uso.
A tale importante disposizione questa iniziativa intende aggiungere l’obbligo di
riportare, sempre in caratteri Braille, anche il mese e l’anno di scadenza di detti
prodotti, prevedendo contestualmente l’irrogazione di sanzioni di tipo
pecuniario per quelle imprese che disattendessero la disposizione in parola. Il
meccanismo sanzionatorio prevede che il Ministro della Salute con proprio
provvedimento motivato ordini al titolare dell’autorizzazione all’immissione in
commercio del prodotto farmaceutico l’adeguamento della confezione,
stabilendo un termine per l’adempimento. In caso di ulteriore inottemperanza, lo
stesso Ministro provvederà a sospendere la predetta autorizzazione fino al
compiuto adempimento.
- d.d.l Prestigiacomo e altri su “ Misure per la tutela giudiziaria dei disabili
vittime di discriminazioni” (atto Camera n. 4129)
Si tratta di una iniziativa legislativa di grande rilievo che intende introdurre
alcuni principi a difesa delle persone portatrici di handicap fisici, psichici e
sensoriali.
Infatti, i dati statistici ancora oggi dimostrano come questa componente
particolarmente svantaggiata della popolazione rimanga troppo spesso fuori dal
circuito della vita pubblica, sia sociale che politica ed economica, a causa della
persistenza di barriere sia materiali che immateriali.
Tutto ciò nonostante la piena partecipazione alla vita politica,economica e
sociale del Paese costituisca uno degli obiettivi fondamentali dell’ordinamento e
un preciso dovere della Repubblica alla luce dell’articolo 3 della Costituzione.
Inoltre, l’articolo 13 del Trattato CE prevede che le istituzioni comunitarie
adottino i provvedimenti opportuni per combattere tutte le discriminazioni, che
siano fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni
personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.
In attuazione di questo precetto, che costituisce ormai una pietra angolare del
diritto comunitario, l’Unione Europea si è fatta promotrice di una serie di
interventi, sia a carattere normativo, quali le direttive comunitarie, sia a
carattere amministrativo, quali le azioni comuni ed i programmi di azione
comunitari, con cui sono stati compiuti dei significativi passi in avanti.
È noto, infatti, come siano state di recente emanate alcune importanti direttive,
che sanciscono l’uguaglianza di trattamento fra tutti i cittadini
indipendentemente dagli elementi di diversità indicati dal succitato articolo 13
del Trattato CE.
Si ricordano, in proposito, la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno
2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone
indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, e la direttiva 2000/78/CE
del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la
parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.
Tuttavia, l’intervento del legislatore si è rivelato talvolta parcellizzato e
frammentato nell’ambito dei diversi settori dell’ordinamento, il che ha posto
l’esigenza di una disciplina che, facendo salve le varie normative settoriali di
garanzia, affronti il problema della tutela delle persone disabili in una
prospettiva generale.
L’iniziativa ha inteso, quindi, introdurre strumenti giuridici idonei a garantire
l’effettività della parità di trattamento e a promuovere pari opportunità per le
persone disabili, qualora esse si trovino a subire a causa della loro disabilità
discriminazioni anche in ambiti di vita diversi da quella lavorativa, ambito al
quale è attualmente limitata la tutela scaturente dal recepimento della citata
direttiva 2000/78/CE.
Pertanto, il presente disegno di legge si propone di fornire di una tutela
giurisdizionale tutte quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di
trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro. Il che consente, da
un lato, di fornire una efficace risposta alla forte aspettativa rappresentata da
numerose categorie di disabili e, d’altro lato, di soddisfare una esigenza di
completezza del sistema, al fine di garantire alle persone disabili una piena
parità di trattamento in ogni settore della vita sociale.
In questa prospettiva, l’articolo 1 enuncia espressamente l’impegno cui le
istituzioni devono assolvere per garantire, anche nei confronti dei disabili, il
rispetto effettivo del principio di parità di trattamento e la promozione delle pari
opportunità, mentre l’articolo 2 descrive la condotta discriminatoria, fissando in
linea generale la nozione di discriminazione, sia diretta che indiretta,
richiamandosi alla più recente normativa comunitaria prima richiamata.
In relazione alla discriminazione indiretta, è da sottolineare che l’obiettivo del
legislatore è soprattutto quello di combattere anche quei comportamenti che, pur
se si presentano in apparenza neutri, si traducono di fatto in una discriminazione
dei disabili nei confronti di altre categorie di soggetti, a causa della loro
particolare condizione psico-fisica.
Pertanto, si sono fatti rientrare nel concetto di discriminazione anche quei
comportamenti indesiderati che violano la dignità e la libertà di un disabile,
ovvero creano nei confronti dello stesso un clima di intimidazione ostile e
degradante.
Gli articoli 3 e 4, infine, delineano il quadro della tutela giurisdizionale con la
relativa legittimazione ad agire. Accanto agli strumenti ordinari processuali,
viene prevista la possibilità di attivare la procedura giurisdizionale di cui
all’articolo 44 del Testo Unico n. 286/998 ai casi di discriminazioni connessi
alla disabilità, al fine di garantire al disabile una tutela celere e spedita.
In proposito, si può sottolineare che la tutela del disabile che intenda contrastare
il comportamento discriminatorio appare ulteriormente rafforzata dalla
disposizione secondo la quale il provvedimento del giudice, in caso di
accoglimento del ricorso, oltre a disporre in ordine al risarcimento del danno
anche non patrimoniale, può ordinare ogni provvedimento idoneo a rimuovere
gli effetti del comportamento discriminatorio.
A ciò si può aggiungere che l’articolo 3, comma 2, accorda, ad ulteriore
garanzia dell’effettività dell’azione e coerentemente con quanto già previsto nei
settori di attuazione delle direttive comunitarie, il beneficio della cosiddetta
«prova presuntiva ».
Infine, appare di particolare rilievo la previsione contenuta nell’articolo 4, che
estende la legittimazione ad agire in giudizio, nei casi di discriminazione, ad
associazioni ed enti costituiti a tutela dei disabili. Una tale estensione della
legittimazione ad agire è prevista sia su delega del disabile, sia nell’ipotesi in
cui i suddetti organismi abbiano interesse ad intervenire nei giudizi per danni
subiti dal disabile, o ritengano di ricorrere in sede di giurisdizione
amministrativa per l’annullamento di atti illegittimi. È necessario, inoltre,
sottolineare che le menzionate associazioni sono individuate con decreto del
Ministro per le pari opportunità di concerto con il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali in base alla finalità statutaria, la quale deve presentare, perciò,
coerenza con l’attività volta alla tutela dei disabili e alla stabilità
dell’organizzazione. Ciò al fine di creare un filtro ed evitare eventuali rischi di
abuso, selezionando gli enti che sono effettivamente portatori degli interessi dei
disabili.
ATTIVITÀ INTERNAZIONALI
L’unanime riconoscimento ottenuto dall’Unione Italiana dei Ciechi per la
vastità e l’efficacia dell’azione sul piano dei rapporti internazionali,
riconoscimento venuto anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla
Corte dei Conti, ha spinto l’Unione nell’anno 2004 ad un impegno ancora più
pregnante ed incisivo.
Di ciò sono segno e testimonianza le significative ed importanti cariche cui sono
stati chiamati i dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi. Gli attuali incarichi
internazionali sono, infatti, i seguenti:
Prof. Tommaso Daniele Vice Presidente dell’EBU
Prof. Enzo Tioli Coordinatore Gruppo di lavoro EBU sulla cultura,
l’informazione e il tempo libero
Prof. Rodolfo Cattani Presidente della Commissione EBU per il
collegamento con l’Unione Europea
Componente del Comitato Internazionale WBU
per la casa natale di Louis Braille
Componente del Direttivo EDF
Presidente Comitato EDF sull’Accesso Universale
Avv. Giuseppe Castronovo Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU
sull’istruzione
Prof.ssa Vanda Dignani Componente della Commissione EBU sulla
promozione degli interessi delle donne cieche ed
ipovedenti
Avv. Stefano Sportelli Componente della Commissione EBU sulle
persone cieche e ipovedenti con minorazioni
aggiuntive
Avv. Giuseppe Terranova Componente della Commissione EBU sulla
cooperazione con i ciechi e gli ipovedenti nei paesi
in via di sviluppo
Luisa Bartolucci Componente della Commissione EBU
uguaglianza e diversità
Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU sulle
donne cieche e ipovedenti
Angela Pimpinella Componente della Commissione EBU sulle
persone cieche e ipovedenti con minorazioni
aggiuntive
Vice coordinatore del Gruppo di lavoro EBU sulle
persone sordo-cieche
Inoltre, va ricordato che, a conferma del prestigio e della credibilità dell’EBU
(Unione Europea dei Ciechi), è stata prescelta, fra più di 400 ONG, come
membro del Comitato di collegamento con il Consiglio d’Europa e a
rappresentarla è stato chiamato l’attuale Vice-Presidente, prof. Tommaso
Daniele, che è anche il Presidente Nazionale dell’Unione.
La copiosa attività di relazioni internazionali svolta nell’anno dai suoi
rappresentanti può sintetizzarsi come segue:
- Riunioni dell’EBU (Unione Europea dei Ciechi)
Nel corso del 2004 l’EBU ha organizzato 19 riunioni, fra le quali si segnalano
quelle che hanno affrontato i seguenti argomenti:
Progetto DAPHNE sulle misure preventive per lottare contro la violenza nei
riguardi delle donne disabili;
Cooperazione per lo sviluppo organizzato;
Uguaglianza e diversità delle donne cieche e ipovedenti;
Ausili e servizi tecnici;
Attività degli anziani;
Cultura e Istruzione;
Riabilitazione, formazione professionale e impiego;
Sordociechi;
Ipovedenti.
- Attività Commissione EBU di Collegamento con l’Unione Europea
L’ufficio di collegamento con l’Unione Europea ha avuto in calendario più di
40 appuntamenti per il 2004. Fra essi si segnalano i seguenti:
Progetto VISUAL;
Seminario di formazione “Bambini ciechi per la pace”;
Conferenza Europea “I minorati della vista in Romania”;
Giornata scientifica “Tecnologia e minorazione visiva”;
Gruppo direttivo sull’inclusione elettronica;
Conferenza “Uguali diritti in un’Europa allargata”;
Seminario EDF-ANEC sulla standardizzazione;
Conferenza sulla procedura per l’assegnazione degli appalti pubblici a
livello europeo;
Conferenza sull’uguaglianza in un’Europa futura;
Giornata Europea delle persone con disabilità;
Lavori sull’accesso universale;
Progetto LAMBDA.
- Attività varie
Fra le altre attività, che hanno comportato un numero di più di venti
appuntamenti annuali, si ricordano:
I Workshop del progetto europeo @LIS RETE SOCIALE;
Progetto eValues;
Corso di formazione DAISY;
Incontro con i delegati del Ministero degli affari esteri per l’Esposizione
Universale di Aichi;
Seminario sulla Convenzione sui diritti dei disabili.
- Attività della Unione Mondiale dei Ciechi
L’Unione Mondiale dei Ciechi si è riunita in tre diverse occasioni, compresa la
propria assemblea generale svoltasi a Città del Capo. A tutte le manifestazioni
l’Unione è stata presente, con interventi concreti e costruttivi.
L’attività dell’Ufficio Esteri della Presidenza Nazionale dell’Unione ha, infine,
comportato ulteriori impegni, quali:
la partecipazione a primari progetti a livello europeo in cui l’U.I.C. figura
come partner ufficiale;
la fornitura di aiuti ad associazioni ed organizzazioni di e per ciechi nel
mondo;
la diretta organizzazione di alcune importanti conferenze e seminari di
formazione internazionali tenutesi in Italia nel corso dello stesso periodo di
tempo;
la fornitura di supporto logistico ai rappresentanti dell’U.I.C. in seno a
numerose Commissioni e Gruppi di Lavoro dell’EBU, le cui riunioni sono
riferite in precedenza.
ISTRUZIONE
Anche nel corso del 2004, l’impegno del Servizio Istruzione è stato
particolarmente intenso, poiché alle attività consuete, concernenti le
problematiche relative all’integrazione scolastica dei minorati della vista, altre
se ne sono aggiunte. Di seguito si riportano i risultati raggiunti ed i problemi
affrontati dall’Unione in questo delicato settore.
In primo luogo, il settore ha continuato a monitorare attentamente l’applicazione
dei provvedimenti attuativi della riforma scolastica che ha comportato, come è
noto, una profonda trasformazione, tutt’ora in corso, del comparto istruzione
con susseguenti problemi applicativi di vario genere, ancora lontani da una
soluzione definitiva, che hanno interessato direttamente anche il diritto allo
studio, soprattutto dei soggetti in situazione di difficoltà e, primi fra tutti, degli
studenti ed insegnanti portatori di handicap.
Sotto questo punto di vista si è dovuto constatare e sottolineare presso le
autorità competenti il fenomeno dell’improprio utilizzo di insegnanti di
sostegno in compiti e funzioni differenti da quelli loro propri, a causa di una
errata interpretazione da parte di molti istituti delle norme concernenti
l’autonomia scolastica. Ciò ha comportato una sensibile riduzione delle ore di
sostegno in generale – dovuta in parte anche al decremento degli insegnanti
stessi – che si è andata ad aggiungere ad un incremento degli alunni e studenti
bisognosi di assistenza, fra cui numerosi portatori di disabilità plurime. In molti
casi le vertenze approdate all’attenzione degli organi giudiziari hanno visto
l’emissione di pronunce in via d’urgenza favorevoli agli interessi degli alunni
disabili e delle loro famiglie.
Inoltre, nell’ambito più specifico dei documenti normativi sulla riforma
scolastica, è stata seguita con particolare attenzione l’emanazione del decreto
legislativo 59/2004 concernente la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di
primo e di secondo grado. Dopo un attento studio da parte della competente
Commissione U.I.C., sono state inviate al M.I.U.R. le osservazioni finalizzate
alla tutela degli alunni ciechi ed ipovedenti.
Durante tutto l’anno si è ancora protratto il tormentato iter del regolamento
applicativo della legge 69/2000. L’articolato è stato sottoposto più volte alla
valutazione della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni
parlamentari.
Su quello che sembrava essere il testo definitivo la Corte dei Conti ha, infine,
formulato un giudizio negativo, per alcune irregolarità formali, fra le quali si
segnalano: il mancato rispetto in generale della legge costituzionale 3/2001;
l’inclusione dell’Istituto per sordomuti di Palermo tra gli enti destinatari del
provvedimento che non ha tenuto conto di una disposizione particolare dello
Statuto della Regione Sicilia; l’immotivata esclusione dai medesimi enti
dell’Istituto per ciechi “A. Nicolodi” di Firenze; l’inclusione fra le finalità degli
istituti atipici anche dell’assistenza ai soggetti con handicap fisici e psichici; la
posizione poco chiara del personale dipendente da tali istituti.
Su tale delicato argomento l’Unione si riserva di intraprendere ogni opportuna
azione presso le autorità competenti, affinché venga definitivamente emanato
questo provvedimento che permetterà di attivare su tutto il territorio importanti
risorse a beneficio di studenti che versano in gravi condizioni di disagio socio-
culturale.
Peraltro, la collaborazione con il M.I.U.R. ha confermato di essere meno intensa
che per il passato, anche a causa delle difficoltà di incontrarne i responsabili
amministrativi e, di conseguenza, responsabili del settore hanno preso parte alle
sole tre riunioni dell’Osservatorio permanente della Consulta per i problemi
dell’integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap che sono
state convocate.
Nell’ambito di tale interazione con il Ministero, si segnala l’elaborazione di due
documenti presentati unitamente dalla FAND e dalla FISH. Il primo, di
carattere politico sui problemi irrisolti nel settore dell’integrazione scolastica,
impostava alcune soluzioni da sottoporre alla valutazione dell’Osservatorio
permanente. Il secondo richiedeva la costituzione di gruppi di lavoro in seno
all’Osservatorio stesso concernenti in particolare: gli indicatori di qualità;
l’integrazione scolastica dei disabili sensoriali; la formazione dei docenti; i
rapporti fra l’amministrazione scolastica e i servizi integrati del territorio;
l’organizzazione di un Convegno Nazionale.
Ai lavori di tali gruppi costituiti presso il Ministero hanno partecipato diversi
membri della Commissione U.I.C. per i problemi dell’istruzione, fornendo
sempre contributi significativi, benché la partecipazione stessa non sia risultata
sempre facile a causa della precaria organizzazione del servizio. Su tali
argomenti è stata anche garantita la partecipazione a convegni di livello
nazionale con la preparazione di articoli specialistici.
A seguito delle richieste effettuate da parte del Comitato Nazionale dei Genitori,
è stato organizzato un Seminario Nazionale loro dedicato che ha avuto come
tema: “Impegno dei genitori per garantire le migliori condizioni di sviluppo per
i loro figli con disabilità visiva”. L’iniziativa si è svolta a Perugia nei giorni 12
e 13 marzo e ha visto la partecipazione di genitori provenienti da quasi tutte le
Regioni. Molto valide sono risultate le relazioni svolte da esperti del settore e da
esponenti di amministrazione pubbliche. Gli atti relativi sono in corso di
ultimazione.
Come di consueto, anche l’edizione 2004 del premio “Beretta-Pistoresi” ha
visto partecipanti in tutte e tre le sezioni (laurea, diploma di scuola secondaria di
secondo grado, diploma di conservatorio). Ancora una volta va sottolineato il
brillante comportamento degli studenti ciechi ed ipovedenti che hanno
dimostrato in media un alto grado di preparazione e di rendimento negli studi.
Nel corso dell’anno è anche continuata la produzione di libri di testo
personalizzati per gli alunni ipovedenti delle scuole comuni svolta in
collaborazione con la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”.
Si rammenta che il progetto prevede che ad ogni alunno vengano inviati, su
richiesta e a costo zero, i testi a caratteri ingranditi secondo modelli tipografici
scelti dagli educatori e dai genitori sulla base delle caratteristiche visive di ogni
singolo alunno.
A riscontro di un grande successo dell’iniziativa, va anche evidenziato che, in
considerazione degli elevati costi di produzione richiesti per la utilizzazione di
caratteri con un ingrandimento molto accentuato e, soprattutto, a causa del fatto
che con caratteri di tali dimensioni la lettura risulta eccessivamente analitica e
faticosa, si è suggerito di riconsiderare il problema dei libri su richiesta,
contenendo significativamente le dimensioni del corpo di scrittura.
Infine, va ricordato che, purtroppo, il servizio di consulenza sulla normativa
concernente l’integrazione scolastica e l’assistenza, istituito per consentire più
stretti rapporti tra l’Ufficio Istruzione della Presidenza Nazionale ed il Ministero
della Pubblica Istruzione e per garantire informazioni aggiornate agli operatori
delle strutture periferiche dell’U.I.C., che aveva ottenuto lusinghieri riscontri
nella base associativa, a partire dal mese di settembre non ha più potuto
avvalersi della preziosa collaborazione del prof. Menegatti, improvvisamente
scomparso. Si è trattato di una perdita veramente irreparabile per l’Unione, sul
piano umano più ancora che su quello pur grandissimo della competenza, che ha
comportato la sospensione del servizio in parola a tempo per il momento
indeterminato.
AUTONOMIA
Anche nel 2004, l’attività dell’Ufficio Autonomia, che, come è noto, è stato
creato negli scorsi anni dalla Direzione Nazionale dell’Unione, ha riguardato
diversi aspetti di questa vasta problematica, in alcuni casi continuando la
trattazione di problemi precedentemente impostati, in altri casi affrontando
problemi nuovi, attraverso anche l’acquisizione di nuove collaborazioni da parte
di esperti nel settore.
Nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, e specificamente per quanto
concerne l’accessibilità dei siti web, sulla base di quanto disposto dalla legge
4/2004 prima richiamata, che ha sancito precisi diritti dei disabili su tale
materia, è proseguita l’azione volta ad aumentare il numero dei siti realmente
accessibili, ai ciechi ed agli ipovedenti, nonché agli altri disabili, non solo delle
pubbliche amministrazioni, ma anche di primarie aziende private.
Di non minore rilevanza è stata anche l’azione relativa all’applicazione della
nota del Ministero della Salute 28.4.2003 con la quale sono stati esplicitamente
inclusi fra gli interventi riabilitativi i corsi per l’autonomia, l’orientamento e la
mobilità, nonché per l’alfabetizzazione informatica dei minorati della vista.
L’importanza di questo risultato conseguito dall’Unione, si rammenta, è
sottolineata dalla circostanza che in tale provvedimento il Ministero richiama le
autorità regionali, competenti per materia, a tenere conto nella propria
programmazione ed organizzazione del sistema integrato di interventi sanitari e
sociali delle specifiche esigenze collegate alla minorazione visiva, estendendo la
concezione della riabilitazione anche al recupero sociale più propriamente
inteso. L’azione della Presidenza Nazionale e delle strutture territoriali
dell’Unione è stata perciò incentrata sulla concreta realizzazione di tali
importanti indirizzi amministrativi.
In materia di mobilità, sono stati forniti documenti e suggerimenti ad
amministrazioni locali e a strutture territoriali dell’Unione, soprattutto
concernenti la posa di indicatori tattili a terra e l’installazione di semafori
acustici, in merito ai quali prosegue la sperimentazione e l’omologazione di
nuovi prototipi, da aggiungersi a quello già riconosciuto sulla base delle
caratteristiche di cui alla direttiva C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano) 214-
7.
In materia di mobilità vanno pure segnalati i numerosi interventi operati, anche
su sollecitazione di soci che avevano avuto incidenti, presso le Direzioni delle
Metropolitane di Milano e Roma, oltre che per segnalare l’accaduto, soprattutto
per chiedere l’eliminazione delle situazioni di rischio. All’argomento è stato
anche interessato il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, affinché
intervenisse per sollecitare da parte di Unifer l’approvazione e l’applicazione
del regolamento in materia di sicurezza, alla cui elaborazione ha partecipato
anche l’Unione.
Intensa è stata la collaborazione con Trenitalia S.p.A.
Su tale punto va segnalato che, dopo ripetuti interventi dell’Unione, Trenitalia
ha esplicitamente accolto nel nuovo regolamento sulla circolazione dei treni la
disposizione secondo la quale i viaggiatori ciechi ed ipovedenti muniti di tessera
Mod. 28C possono acquistare i biglietti del trasporto regionale direttamente in
treno senza aggravio di spesa, qualora partano da stazioni impresenziate.
Inoltre, sono stati programmati, anche nel 2004, corsi di formazione per gli
addetti all’assistenza ai clienti nelle stazioni ferroviarie. Per tali corsi sono stati
formulati programmi e forniti docenti.
Trenitalia ha anche incaricato l’Unione della distribuzione gratuita ai non
vedenti degli orari ferroviari su supporto informatico. Sono state anche
distribuite audiocassette contenenti una sintesi della Carta dei Servizi 2004.
È proseguita con esiti positivi anche la collaborazione con la RAI, grazie alla
quale sono state accolte alcune specifiche rivendicazioni in occasione del
rinnovo del contratto di servizio Stato-RAI e precisamente:
l’aumento quantitativo delle audiodescrizioni con ampliamento della
gamma di programmi audiodescritti nella misura del 10%;
il miglioramento del servizio di Televideo dedicato ai non vedenti.
Tale collaborazione ha anche comportato la partecipazione di rappresentanti
dell’Unione in qualità di relatori al Convegno organizzato dal Consiglio
Nazionale degli Utenti RAI svoltosi a Roma nei giorni 24 e 25 giugno.
Inoltre, l’Ufficio Autonomia ha anche partecipato ad incontri organizzati dal
Segretariato Sociale della RAI, con il quale, al momento, è stata impostata la
discussione sui fondamentali problemi per la risoluzione dei quali il servizio
radiotelevisivo dovrebbe offrire un valido aiuto, in vista di una più ampia
collaborazione in futuro.
È anche proseguita la collaborazione con la Direzione di Televideo RAI per la
programmazione della pagina 790, che è stata intitolata “Per saperne di più”,
destinata, in particolare, a rivolgere le informazioni, oltre che ai ciechi ed agli
ipovedenti, a tutti i cittadini che possano avere un qualche interesse per le
problematiche della categoria. Per tale attività sono stati predisposti alcuni
specifici programmi da trasmettere via telesoftware, soprattutto dedicati ai
bambini.
Si rammenta che la pagina è aperta a tutte le associazioni ed a tutte le istituzioni
che si occupino dei problemi dei minorati della vista.
Infine, tra le altre attività svolte dal settore, si segnalano:
collaborazione con gruppi di tecnici per l’eliminazione delle barriere
architettoniche e della comunicazione;
collaborazione con l’Istituto Poligrafico dello Stato per la realizzazione di
un francobollo commemorativo di Louis Braille, recante in scrittura Braille
il valore del francobollo (0,45 euro) e come immagine le mani che leggono;
collaborazione con la CGIL per la stampa in Braille dei contratti collettivi di
lavoro del comparto pubblico;
fornitura di consulenza per la presentazione della proposta legislativa con la
quale si prescrive che l’etichetta in Braille dei contenitori dei medicinali
rechi anche la data di scadenza;
contatti con l’ABI e con Cittadinanza Attiva per estendere la diffusione
degli sportelli bancomat accessibili ai ciechi ed agli ipovedenti;
interventi sulla Direzione Centrale delle Poste perché il servizio Postamat
sia dotato di sintesi vocale, al fine di renderlo utilizzabile anche da parte dei
disabili visivi;
sperimentazione in collaborazione con Cittadinanza Attiva di alcuni
accorgimenti per favorire l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti che si
recano ai supermercati per fare la spesa da soli;
rinnovazione del gruppo di lavoro per l’autonomia domestica al quale è stato
affidato il compito di redigere una brochure sugli elettrodomestici e
sull’arredo della casa accessibile per disabili visivi, avente come destinatari i
costruttori;
partecipazione alla seduta di insediamento della Commissione voluta dalla
Regione Lazio in convenzione con la Federazione Italiana per
l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche (FIABA), durante la quale è
stato elaborato un progetto finalizzato al conseguimento del massimo di
autonomia consentita per le persone con disabilità;
partecipazione alla cerimonia di inaugurazione della scuola triveneta per
l’addestramento dei cani-guida;
collaborazione con il Ministero degli Esteri e con il Ministero per i Beni
culturali ed ambientali per predisporre la parte destinata ai visitatori ciechi
ed ipovedenti del padiglione italiano all’esposizione universale che si
svolgerà in Giappone ad Aichi nel 2005;
intensificazione dei rapporti con il Ministero per i beni e le attività culturali
per progettare forme di collaborazione in vista di rendere accessibili i musei
anche ai ciechi e agli ipovedenti;
collaborazione con la Direzione Nazionale dei Parchi per fornire e
raccogliere informazioni relative alla predisposizione di aree attrezzate e di
percorsi atti a consentire la libera deambulazione ai ciechi non
accompagnati.
LAVORO E PREVIDENZA
In questa sezione vengono trattati insieme sia i problemi riguardanti la
formazione professionale, sia quelli concernenti il collocamento obbligatorio
sia, infine, i problemi connessi con il trattamento di pensione contributiva e, in
particolare, dei requisiti di accesso alla pensione di anzianità, nonché con il
beneficio di 4 mesi di anzianità figurativa per ogni anno di servizio
effettivamente svolto, previsto dalle leggi 113/85 (articolo 9, comma 2) e
120/91 (articolo 2).
Su tali argomenti va ricordata in primo luogo l’emanazione della sentenza della
Corte di Cassazione - Sezione Lavoro n. 15913 del 14 agosto 2004, che non si
esita a definire di importanza epocale per gli effetti che potrà spiegare nel
campo della tutela dei diritti dei centralinisti telefonici ciechi e ipovedenti in
relazione all’avviamento obbligatorio al lavoro previsto dalla legge 113/85.
Infatti, la sentenza in parola, nel difendere il diritto all’avviamento obbligatorio
di una centralinista siciliana nei confronti dell’ENEL, ha ritenuto applicabile per
la prima volta l’istituto previsto dall’articolo 2932 del Codice Civile, in merito
al quale, fino a questo momento, la giurisprudenza si era espressa in senso
contrario.
Da questo momento in poi, secondo il principio espresso dalla Suprema Corte,
in caso di legittimo avviamento di un centralinista non vedente la cui assunzione
sia stata indebitamente rifiutata da una azienda privata obbligata ad assumerlo, il
giudice dovrà applicare, a domanda dell’interessato, l’articolo 2932 c.c.,
emanando una specifica sentenza che produca fra le parti in causa i medesimi
effetti del contratto non concluso, vale a dire facendo nascere concretamente il
singolo contratto di lavoro anche in assenza di una esplicita manifestazione di
volontà del datore di lavoro privato.
L’applicazione di tale norma, nelle parole della Cassazione, è consentita
“trattandosi di fattispecie possibile e non esclusa dal titolo, essendo infatti,
prestabiliti dalla legge n. 113 del 29 marzo 1985, in tema di disciplina del
collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti, la
qualifica, le mansioni e il trattamento economico e normativo del lavoratore
avviato, ivi compresa l’indennità di mansione, assumendo carattere residuale il
risarcimento economico destinato ad assicurare l’integrale soddisfazione del
diritto del centralinista, indebitamente pretermesso dalla prestazione lavorativa
per l’inadempimento del datore di lavoro”.
Va ricordato che per le pubbliche amministrazioni rimane ferma la procedura
dell’avviamento d’ufficio, con relativo giudizio di ottemperanza in caso di
inadempienza.
Nel corso delle motivazioni della suddetta sentenza viene anche ribadito che la
giurisprudenza civile della Corte, perlomeno da oltre un trentennio a questa
parte, non si era occupata in modo espresso del non vedente al quale sia stata
rifiutata l’assunzione, avendo per contro avuto modo di affrontare la questione
più generale, non omologabile a questa, della costituzione autoritativa del
rapporto di lavoro in capo alle altre categorie d’invalidi e assimilati, tutelati,
prima dell’entrata in vigore della legge n. 68 del 1999, dalla legge 2 aprile 1968,
n, 482.
Con riguardo a queste situazioni, la giurisprudenza della Cassazione che, in un
primo momento aveva legittimato in una certa misura (anche se le motivazioni
stemperano le massime ufficiali) la praticabilità dell’art. 2932, cod. civ., aveva,
dagli anni settanta consolidato l’opposto principio, tuttora dominante, secondo
cui “il sistema delle assunzioni obbligatorie è strutturato in modo tale da dar
luogo all’obbligo del datore di lavoro di stipulare il contratto con gli invalidi
avviati dall’UPLMO, ma non alla costituzione automatica e autoritativa del
rapporto, la cui nascita richiede necessariamente l’intervento della volontà delle
parti ai fini della concreta specificazione del suo contenuto in ordine ad elementi
essenziali quali la retribuzione, le mansioni, la qualifica; ne consegue che, ove
l’obbligo del datore di lavoro rimanga inadempiuto, il lavoratore non può
esperire il rimedio della esecuzione in forma specifica ai sensi dell’art. 2932,
cod. civ.…”.
Su tali basi di ragionamento viene concluso che il giudice di rinvio designato
per la definizione della lite nel caso concreto dovrà attenersi ad un principio di
diritto in base al quale, in caso di legittimo avviamento di centralinista non
vedente, la cui assunzione sia indebitamente rifiutata dal destinatario
dell’obbligo di assumerlo, il giudice, se richiestone, deve applicare l’art. 2932,
cod. civ., rendendo fra le parti sentenza che produca in forma specifica gli
effetti del contratto non concluso.
Un altro argomento di particolare rilievo nel settore in esame è stato quello della
riforma della previdenza e, in particolare, dell’introduzione del nuovo incentivo
del pensionamento in base al dettato dell’articolo 1, comma 12, della legge
243/2004.
L’Unione ha ritenuto opportuno informare i dipendenti Consigli Regionali e
Sezionali, precisando che i principi su cui si fonda la nuova riforma della
previdenza e le relative norme di applicazione per i lavoratori non vedenti sono
identici a quelli stabiliti per i lavoratori in genere, salvo, si intende, l’abbuono di
4 mesi per ogni anno di servizio effettivamente prestato utile per il
conseguimento del diritto a pensione e delle anzianità assicurativa e
contributiva.
I lavoratori minorati della vista potranno, pertanto, richiedere alla sede INPS
competente per territorio, al pari degli altri lavoratori, la certificazione
riguardante il diritto a pensione nonché la certificazione sul diritto al cosiddetto
bonus.
Inoltre, le maggiorazioni contributive previste per particolari categorie di
lavoratori sono utili ai fini del raggiungimento dei requisiti minimi di
contribuzione richiesti per l’esercizio dell’opzione “bonus”, come precisato dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con circolare 30 settembre 2004,
nella quale viene riportato, a titolo esemplificativo, tra le maggiorazioni
contributive, la dizione “lavoro svolto da persone non vedenti ai sensi
dell’articolo 2 della legge n. 120 del 1991 che estende, agli stessi, i benefici di
cui all’articolo 9, comma 2, della legge n. 113 del 1985”. Pertanto, l’anzianità
contributiva per i lavoratori non vedenti si otterrà sommando il periodo lavorato
all’anzianità figurativa di quattro mesi per ogni anno di servizio effettivamente
svolto di cui alle suddette leggi 113/85 e 120/91.
Più in generale, per quanto concerne il diritto al lavoro delle persone disabili, i
minorati della vista disoccupati hanno manifestato in più occasioni la
preoccupazione circa la possibilità di conciliare i principi contenuti nella legge
68/99, sul diritto al collocamento obbligatorio, con il disposto della legge
30/2003, sulla riforma del mercato del lavoro.
Esprimere un giudizio obiettivo su norme di recente introduzione è sempre cosa
non facile, sia perché è necessaria una loro approfondita conoscenza, sia perché
occorre prevedere tempi non brevi per la loro attuazione, giacché una nuova
normativa richiede necessariamente una trasformazione culturale.
La legge 68/99 sul diritto al lavoro dei disabili rappresenta, senza alcun dubbio,
la riforma del collocamento obbligatorio più avanzata del nostro tempo, una
legge chiara nei principi ispiratori (valutazione della persona con disabilità) e
nei valori sociali in essa contenuti.
Nei quattro anni intercorsi dal suo varo molti interrogativi hanno assillato la
mente degli interessati sui motivi che ne ostacolavano ed ostacolano
l’applicazione.
Si tratta di una normativa che cerca di contemperare le esigenze dell’economia
di mercato con il diritto al lavoro: infatti, essa ha, fra l’altro, abbassato la quota
d’obbligo, previsto la fiscalizzazione degli oneri sociali nonché una serie di
incentivi e di suggerimenti per favorire convenzioni utili all’occupazione dei
disabili con maggiori difficoltà con le cooperative sociali e soprattutto ha
istituito il lavoro mirato, strumento certamente in grado di conseguire il
fondamentale obiettivo di restituire la persona con disabilità alla società come
elemento di produzione e riuscire a persuadere il datore di lavoro a non
considerare più il lavoro mirato come un onere.
Purtroppo però, il regolamento attuativo della legge 68/99 appare farraginoso e
gli uffici preposti al collocamento non funzionano ancora al massimo delle loro
possibilità, causando, tra l’altro, considerevoli ritardi nelle assunzioni e nella
realizzazione di convenzioni con le cooperative sociali di tipo B, di cui alla
legge 381/91 per l’assunzione dei più svantaggiati.
L’applicazione della menzionata legge è anche ostacolata dalla inadeguata
assegnazione del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità,
destinato alla messa a punto dei programmi regionali di inserimento lavorativo e
dei servizi necessari.
A questo scenario già non molto edificante, il Consiglio dei Ministri con
l’emanazione del decreto legislativo 276/2003, attuativo della legge 30/2003
sulla riforma del mercato del lavoro, ha inferto un duro colpo alla possibilità di
inserimento lavorativo mirato. Infatti, l’art. 14 del suddetto decreto legislativo
prevede che per favorire l’inserimento occupazionale di quelli che vengono
definiti “lavoratori svantaggiati” e dei “lavoratori disabili che presentino
particolari e caratteristiche difficoltà di inserimento nel ciclo ordinario”, i
servizi di collocamento possano stipulare, con gli imprenditori, delle
convenzioni-quadro su base territoriale per l’assegnazione di commesse di
lavoro alle cooperative sociali.
Se l’inserimento nelle cooperative riguarda le persone disabili, le imprese che
attribuiscono commesse di lavoro non sono tenute ad assumere persone con
disabilità, né hanno più l’obbligo di tali assunzioni le piccole imprese che hanno
in forza da 15 a 35 dipendenti. Viene così vanificata una delle principali
conquiste della legge 68/99 ed è sacrificata una enorme quantità di posti lavoro
per disabili.
In sostanza, con la riforma contenuta nella legge 30/2003, l’assunzione al lavoro
delle persone con disabilità viene privata in parte del vincolo della obbligatoria
per i datori di lavoro, ma rimane affidata alle opportunità che si possano
verificare nelle varie fattispecie prospettabili.
Il decreto legislativo 276/2003 non sembra, dunque, avere tenuto in
considerazione la funzione sociale che il lavoro assume per una persona con
disabilità; anzi, rischia di creare una vera ghettizzazione dei disabili, relegandoli
nelle cooperative sociali.
In tale contesto negativo va letto anche il disposto dell’art. 22, comma 6, dello
stesso decreto legislativo, che limita l’applicazione della disciplina in materia di
assunzione nei casi di somministrazione di lavoro. Si tratta di una limitazione
che potrebbe assumere una considerevole importanza, giacché il contratto di
somministrazione del lavoro è destinato a sostituire l’attuale lavoro in affitto o
temporaneo o interinale. Con il contratto di somministrazione del lavoro le
aziende potranno avvalersi di manodopera per il tempo strettamente necessario,
ricorrendo poi a ragioni valide di carattere tecnico, produttivo od organizzativo
allorquando vorranno disfarsene.
Infine, va rilevato che per la perdita di efficacia delle norme sul collocamento
obbligatorio, eventuali contratti di somministrazione del lavoro potranno avere
effetti negativi anche per i minorati della vista; infatti, fra i casi nei quali tale
tipologia di contratto è espressamente ammessa, figurano molte professioni
idonee all’attività dei ciechi e degli ipovedenti.
È evidente che l’Unione è impegnata a seguire con la massima attenzione
l’evolversi e la applicazione della suddetta normativa.
Più nello specifico, appare opportuno svolgere alcune considerazioni in merito
all’evoluzione della normativa concernente il lavoro dei fisioterapisti e dei
massofisioterapisti non vedenti e ipovedenti.
Il Comitato Tecnico dei fisioterapisti non vedenti ha fatto esplicita richiesta alla
Direzione Nazionale dell’Unione della soppressione dei corsi professionali per
massofisioterapisti, fatti salvi dal D.M. Sanità 10 luglio 1998 in attesa
dell’individuazione di una seconda nuova figura professionale.
Tale richiesta è stata supportata dall’affermazione che il titolo di
massofisioterapista non è più spendibile sul mercato del lavoro nel Servizio
Sanitario Nazionale e che la figura unica riconosciuta è quella del Fisioterapista,
istituita con D.M. 741/94.
La Direzione Nazionale, purtroppo, non ha né la competenza, né strumenti e
mezzi per favorire il conseguimento di tale obiettivo. Ciò sarebbe, semmai, di
competenza dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Ad ogni modo, per una migliore esemplificazione della materia, giova aver
presente quanto segue.
Le leggi 686/61 e 403/71, concernenti norme in favore dei massaggiatori e
massofisioterapisti non vedenti, sono fatte salve dalla legge 68/99, sul diritto al
lavoro dei disabili;
Il Ministero della Salute non ha modificato l’art. 124 del D. Lgs. 112/98, con il
quale avrebbe dovuto individuare una figura sanitaria sostitutiva del
massaggiatore e massofisioterapista, né ha abrogato il D.M. Sanità 10 luglio
1998 che specifica: “I corsi professionali per massaggiatori e massofisioterapisti
ciechi non fanno parte dei corsi professionali aboliti dal 1° gennaio ‘96, ai sensi
dell’art. 6, comma 3, del d.lgs. 502/92”.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’aprile 1999, ha affermato,
tra l’altro, che le leggi speciali 686/61 e 403/71, che disciplinano il
collocamento al lavoro dei massaggiatori e massofisioterapisti non vedenti,
tuttora in vigore, individuano il soggetto obbligato all’assunzione in ragione di
più di 200 posti letto degli Enti ospedalieri. Pertanto, ritenere che la
soppressione degli enti ospedalieri sostituiti dalle Aziende Sanitarie Locali
comporti il venir meno degli obblighi occupazionali disposti dalla citata legge
686/61 appare palesemente illegittimo e, per di più, per quanto riguarda la
considerazione sulla atipicità e vetustà della figura del massofisioterapista,
ritenuta oramai assorbita da quella del terapista della riabilitazione non vedente,
è il medesimo Ministero a far osservare che la normativa speciale concernente i
massofisioterapisti non vedenti è tuttora vigente e che anche la recente legge di
riforma del collocamento obbligatorio (68/99) all’art. 1, comma 3, ne conferma
la validità.
D’altro canto, il Ministero della Salute, ha confermato che la legge 403/71
assume i caratteri di una legge speciale e come tale è tuttora vigente, in assenza
di una sua specifica ed espressa abrogazione. I soggetti giuridici da prendere in
considerazione ai fini dell’applicabilità della suddetta legge sono, pertanto, le
nuove realtà aziendali che hanno, in pratica, sostituito gli enti ospedalieri,
assorbendone i presidi ospedalieri.
Inoltre, il profilo professionale di massaggiatore non vedente, come regolato
dalla legge 403/71, è ancora espressamente previsto dal contratto collettivo
nazionale di lavoro della categoria. Tale profilo professionale, com’è noto, è
stato inquadrato nella nuova categoria prevista dal suddetto contratto collettivo
nazionale e precisamente nella categoria C.
Va anche rilevato che da parte di diversi interessati (occupati e liberi
professionisti) si manifesta la volontà di invitare l’Unione a sostenere con i
mezzi più opportuni la possibilità di una doppia figura professionale
fisioterapista e massofisioterapista e di chiedere alle scuole professionali una
profonda modifica dei programmi e dei corsi di formazione per questi ultimi, al
fine di consentire agli aspiranti una preparazione adeguata alle necessità
professionali e di porre gli stessi in condizione di operare delle scelte al termine
del corso di studio che dovrebbe essere quinquennale.
La complessa problematica connessa al riordino delle professioni sanitarie non
mediche richiesto dal decreto legislativo 502/92 ed il contenuto del D.M. Sanità
741/94, con il quale si riconosce come unica figura professionale quella del
fisioterapista, hanno impegnato l’Unione Italiana dei Ciechi, gli Istituti
professionali per ciechi “Aurelio Nicolodi” di Firenze, “Paolo Colosimo” di
Napoli e quelli di Palermo e di Catania, nonché la Federazione Nazionale dei
collegi dei massofisioterapisti, in un interessante dibattito teso alla ricerca di
adeguate soluzioni.
Dopo un’approfondita analisi delle problematiche prima sintetizzate è stato
finalmente raggiunto un accordo unanime che si può sintetizzare nei seguenti
punti.
Il D.M. Sanità del 10 luglio 1998 riconosce la validità di una figura
professionale di secondo livello della quale prevede la continuazione, anche
dopo la prevista emanazione del decreto interministeriale (sostituito
dall’accordo stato-regioni del 16 dicembre 2004 su cui vedi infra) finalizzato
all’organizzazione dei nuovi corsi professionali.
Il mercato del lavoro richiede ancora operatori addetti alle attività svolte dagli
attuali massofisioterapisti. D’altra parte, un’analoga figura professionale di
secondo livello esiste anche in altri Stati europei.
L’Unione ha interessato il M.I.U.R., il Ministero della Salute, il Presidente della
Conferenza Stato-Regioni, i Presidenti delle Regioni d’Italia e gli Assessori
Regionali alla Formazione Professionale perché predispongano, nell’ambito
della riforma della scuola secondaria di secondo grado in fase di attuazione, la
ristrutturazione dei corsi di istruzione professionale che attualmente preparano i
massofisioterapisti, rilasciando il diploma ai sensi della legge 403/71, in base ad
un progetto che preveda un corso quinquennale articolato secondo le modalità
che saranno stabilite dal decreto delegato in via di emanazione, concernente
l’istruzione tecnico-professionale.
A conclusione del quinquennio dovrà essere rilasciato un diploma con duplice
valenza che sia, cioè, spendibile sul mercato del lavoro secondo un profilo
professionale di secondo livello e utilizzabile per l’iscrizione ai corsi
universitari per la laurea breve in fisioterapia oppure, come avviene per tutti i
diplomi rilasciati da scuole secondarie quinquennali, per l’iscrizione a
qualunque altra facoltà universitaria.
La complessa materia sui fisioterapisti sembra, poi, aver trovato una soluzione
soddisfacente nell’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2004.
Detto accordo, infatti, contiene i criteri e le modalità per il riconoscimento
dell’equivalenza ai diplomi universitari dell’area sanitaria dei titoli del
pregresso ordinamento.
In sintesi i requisiti richiesti per l’equivalenza sono la durata dei corsi e la
pluriennale esperienza professionale. Possono essere presi in considerazione, ai
fini dell’equivalenza, i titoli conseguiti entro la data di entrata in vigore della
legge 26 febbraio 1999, n. 42, fermo restando quanto disciplinato dai decreti
ministeriali di equipollenza emanati ai sensi dell’art. 4, comma 1, della legge n.
42 del 1999.
Ad ogni parametro, in relazione al suo valore, viene attribuito un punteggio
ricavato da apposite tabelle allegate all’ accordo stesso.
Il riconoscimento dell’equivalenza non produce, per il possessore del titolo,
alcun effetto automatico sulla posizione funzionale rivestita e sulle mansioni
esercitate in ragione del titolo nei rapporti di lavoro dipendente già instaurati al
momento del riconoscimento.
Le Regioni e le Province autonome stabiliranno i termini e le modalità delle
domande, effettueranno l’istruttoria e trasmetteranno al Ministero della salute la
documentazione relativa ai titoli ritenuti equivalenti.
Il Ministero della salute, preso atto della positiva istruttoria prima richiamata,
rilascerà al singolo interessato il riconoscimento dell’equivalenza ai diplomi
universitari di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992,
n. 502 e successive modificazioni, valido su tutto il territorio nazionale ai soli
fini dell’esercizio professionale.
Per quanto concerne, invece, i centralinisti telefonici, su sollecitazione dei
minorati della vista lavoratori ed aspiranti ad una occupazione, l’Unione ha
proposto al Parlamento opportune modifiche alla legge 113/85, sulle quali si
rimanda a quanto riferito nella sezione della presente relazione dedicata ai
rapporti con il Parlamento.
L’aggiornamento di tale normativa, come si ricorderà, si è reso necessario per
porre la stessa al passo con i tempi e per consentire ai fruitori dei suoi benefici
di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro.
Si ha ragione di sperare nella sensibilità del Parlamento per l’accoglimento delle
suddette proposte dell’Unione, oltre che per la loro pregnante funzione di
sostegno all’integrazione socio-economica dei ciechi e degli ipovedenti, anche
sotto il presupposto dell’assenza di aggravi di spesa, visto che la legge 113/85
ha già una sua copertura riservata.
In materia di mercato di lavoro e di opportunità di impiego, va ricordato, poi,
che la continua innovazione tecnologica, che coinvolge il mondo del lavoro in
particolare, crea profondi mutamenti anche nel contesto socio-culturale in cui i
minorati della vista si trovano ad operare.
Infatti, nuove professioni si profilano per l’immediato avvenire, mentre altre
passano in second’ordine o, addirittura, scompaiono. Questa evoluzione impone
ai ciechi e agli ipovedenti una profonda riflessione sulle nuove opportunità del
loro inserimento professionale e lavorativo, anche in considerazione della
disponibilità di enti pubblici e privati ad offrire opportunità formative
soprattutto nel settore informatico.
Opportunità nuove e diverse rispetto al passato chiamano, dunque, i minorati
della vista ad essere protagonisti del loro avvenire, intervenendo come parte
attiva nel processo progettuale. Questa impellente necessità ha impegnato
l’Unione a celebrare un convegno nazionale organizzato in collaborazione con
la Giunta Regionale d’Abruzzo sul tema: “La formazione professionale e le
nuove prospettive occupazionali dei minorati della vista; il ruolo
dell’informatica per la loro realizzazione”.
Per tale iniziativa, che si è svolta a Giulianova Lido nei giorni 17 e 18 settembre
2004, l’Unione si è avvalsa del concreto contributo di relatori dotati di
un’elevata preparazione intellettuale e professionale, i quali hanno affrontato il
tema nella sua specificità, trattando, in particolare, i seguenti argomenti:
nuovi orizzonti occupazionali dei disabili visivi,
formazione ed esercizio professionale e strumenti e mezzi per favorirne la
realizzazione,
tecnologie assistive e lavoro dei minorati della vista,
formazione continua,
nuovo collocamento: agenzie di intermediazione e ruolo delle associazioni
dei disabili.
I particolari contenuti della manifestazione ed i suggerimenti offerti dal dibattito
saranno di supporto all’Unione nella lotta per la piena integrazione sociale dei
ciechi italiani.
Agenzia per la promozione del lavoro dei ciechi (ALA)
Nell’anno 2004 l’attività dell’Agenzia per la promozione del Lavoro dei Ciechi
ha visto proseguire la catalogazione delle schede informative inviate alla
Presidenza Nazionale U.I.C. dai soci e da tutti coloro che hanno mostrato
interesse a inserire il proprio curriculum nella banca dati appositamente
predisposta. I dati raccolti, nel pieno rispetto della normativa a tutela della
privacy, sono diretti a rilevare le competenze possedute e quelle acquisibili dai
minorati della vista.
Al momento sono pervenute 1415 schede informative.
Al fine di realizzare un apposito sistema telematico per gestire la banca dati,
dopo opportuna gara d’appalto, è stato dato incarico ad un esperto di approntare
una pagina web dedicata a “Occupazione e mercato del lavoro”. Obiettivo
primario è quello di fornire in tale sezione l’opportunità, a chi lo volesse, non
solo di registrarsi come nuovo utente e compilare la scheda informativa, ma
anche a chi è già registrato di gestirla modificando eventualmente i propri dati
in relazione ai nuovi titoli professionali acquisiti. L’utente potrà consultare i
testi integrali dei concorsi pubblicati nella Gazzetta Ufficiale e le eventuali
richieste di personale non vedente rivolte all’Unione Italiana Ciechi dalle
società accreditate nella ricerca del personale.
In atto, in previsione della realizzazione della pagina suddetta, l’ALA, in
considerazione della difficoltà incontrata dai ciechi e dagli ipovedenti ad
acquisire informazioni sui concorsi indetti da pubbliche amministrazioni in
generale, per specifiche posizioni professionali, dopo un’attenta valutazione dei
requisiti richiesti per la partecipazione, segnala il concorso tramite circolare alle
sedi periferiche dell’Unione e contemporaneamente ne dà comunicazione ai soci
e agli altri iscritti nella banca dati ALA che risultano dalla scheda informativa
disoccupati, ovvero occupati intenzionati a migliorare la propria posizione
lavorativa e quindi interessati ad essere informati sui concorsi pubblici indetti.
Va anche rammentato che la Consip S.p.A (società interamente e direttamente
posseduta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera
esclusivamente al servizio dello Stato per offrire consulenza e assistenza in
favore di Amministrazioni Pubbliche nel campo dell’Informatica), ha chiesto
all’ALA di conoscere i nominativi di giovani ragazzi/e ciechi e/o ipovedenti
residenti in Roma o Provincia, al fine di avviare una selezione per un posto di
centralinista presso una delle proprie sedi site in Roma.
L’ALA, dopo avere individuato, attingendo dalla banca dati, i nominativi dei
disoccupati residenti a Roma e provincia, ha preventivamente contattato i
suddetti mettendoli al corrente della proposta avanzata dalla Società e chiedendo
loro l’autorizzazione a fornire il numero di telefono per essere contattati e
direttamene informati sulla proposta di lavoro.
La Consip, successivamente, ha comunicato di avere assunto due ragazzi non
vedenti tra quelli segnalati.
PENSIONISTICA
In questa sezione vengono riportate le attività, svolte nel 2004, relative alle
procedure di riconoscimento della minorazione visiva e di erogazione delle
provvidenze economiche in favore dei non vedenti da parte dello Stato (prima di
competenza del Ministero dell’Interno e ora dell’INPS). Tale complesso di
attività, all’interno dell’Unione, viene comunemente definito con il termine
“pensionistica”; la materia previdenziale viene, invece, trattata nella sezione
“Lavoro e previdenza”.
In questo settore va messo in evidenza soprattutto che, a distanza di tre anni
dall’entrata in vigore della legge 138/2001, la costanza e la perseveranza
dell’Unione Italiana dei Ciechi sono riuscite ad ottenere un successo non da tutti
ritenuto possibile.
Infatti, è con legittimo orgoglio che si pone in rilievo che le ripetute
sollecitazioni attuate nei confronti sia del Ministro della Salute, sia del Ministro
dell’Economia e delle Finanze hanno visto premiati i loro sforzi. Il risultato
dell’impegno profuso è stato che finalmente la nuova classificazione e
quantificazione delle minorazioni visive contenute nella citata legge 138/2001 è
stata ufficialmente recepita a tutti gli effetti, compresi quelli relativi
all’accertamento della cecità civile e alla concessione delle relative provvidenze.
Sul punto lo stesso Ministero della Salute ha provveduto ad acquisire un
apposito parere del Consiglio Superiore di Sanità, secondo il quale la riduzione
del campo visivo binoculare al di sotto di determinate percentuali risulta
sostanzialmente tanto invalidante quanto la diminuzione dell’acutezza visiva e,
pertanto, la classificazione e la quantificazione del danno visivo di cui alla
ripetuta legge 138/2001 deve essere presa a riferimento in tutti gli ambiti in cui
si debba effettuare una valutazione medico legale del danno funzionale
dell’apparato visivo.
Sulla base di tale parere, che non si esita a definire di importanza storica, il
Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute ha
stabilito di emanare apposite disposizioni alle competenti autorità locali,
affinché le Commissioni mediche deputate all’accertamento della cecità civile
fondino, d’ora in poi, le proprie valutazioni sulla classificazione contenuta nella
ripetuta legge 138/2001.
Successivamente, il Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale
e dei Servizi del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha
diramato su questo stesso argomento una specifica circolare.
In essa il suddetto Ministero, facendo propri gli atti poc’anzi rammentati, ha
stabilito che, a partire da questo momento, nella categoria dei ciechi totali
rientrano tutti i soggetti indicati nelle lettere da a) a c) dell’art. 2 della legge
138/2001e precisamente: a) coloro che sono colpiti da totale mancanza della
vista in entrambi gli occhi; b) coloro che hanno mera percezione dell’ombra e
della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore; c)
coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 3 per cento.
Nelle categorie dei ciechi parziali, invece, devono essere ricompresi i soggetti di
cui alle lettere a) e b) dell’art. 3 della medesima legge e precisamente: a)coloro
che hanno un residuo visivo non superiore ad 1/20 in entrambi gli occhi o
nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione; b) coloro il cui residuo
perimetrico binoculare è inferiore al 10 per cento.
E questo a tutti gli effetti previsti dalla legge, compresa l’erogazione delle
relative provvidenze economiche (indennità e pensioni).
Il Ministero della Salute ha anche espresso un parere secondo cui le definizioni
dettate dalla legge n. 138/2001 debbano essere prese in considerazione in ogni
ambito valutativo del danno funzionale a carico dell’apparato visivo.
È importante sottolineare a tale proposito che i soggetti le cui minorazioni
visive risultino classificate ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge n. 138 del 2001
prima citati rientrano nella categoria dei ciechi civili e, come tali, il loro status
giuridico ed i connessi benefici economici restano regolati dalle leggi n. 382 del
1970, n. 508 del 1988 e dal decreto legislativo n. 509 del 1988.
Inoltre, va ricordato anche che, in merito alla delicata questione
dell’adeguamento al minimo delle pensioni di invalidità (Io), il tribunale di
Ancona, con sentenza n. 560/2003 depositata il 19 dicembre dello stesso anno,
ha accolto il ricorso di una persona non vedente e nel contempo ha condannato
l’INPS a corrispondere alla ricorrente i ratei arretrati relativi all’integrazione al
minimo spettanti sulla pensione di invalidità oltre gli interessi legali come per
leggi.
ASSISTENZA
In questa parte della relazione viene raggruppata l’attività svolta dall’Unione,
nel corso del 2004, diretta ad una pluralità di argomenti che non rientrano né
nella “Pensionistica” né nel “Lavoro e previdenza”. Pertanto, la sintesi che si
espone riguarda l’assistenza in senso lato rivolta principalmente alle richieste
dei non vedenti e ai quesiti formulati dai dipendenti organi periferici territoriali.
In primo luogo, va detto che è stata data massima pubblicità alla legge 9
gennaio 2004, n. 6 istitutiva dell’amministratore di sostegno (sulla quale si
riferisce nel dettaglio nella sezione dedicata ai rapporti con il Parlamento),
sottolineando in particolare come il legislatore abbia inteso tutelare, con la
minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive del tutto o
in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana,
mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.
Con l’occasione l’Unione ha precisato che la sola minorazione visiva non è
sufficiente per richiedere l’eventuale nomina di un amministratore di sostegno.
Come gia accennato in precedenza, a seguito di uno specifico interessamento
dell’Unione, Trenitalia S.p.A. ha disposto, a decorrere dal 1° ottobre 2004, la
modifica della disciplina relativa all’acquisto dei biglietti ferroviari da parte dei
viaggiatori in possesso del modello 28/C (tesserino rilasciato ai minorati della
vista per ottenere le agevolazioni tariffarie) presso le stazioni impresenziate,
cioè prive di personale addetto.
In particolare, si rammenta, il nuovo testo dell’articolo 5 del Contratto di
trasporto stabilisce ora che in caso di utilizzo di treni Regionali, Diretti e
Interregionali è sempre ammesso l’acquisto a bordo treno da parte di titolari di
Concessione Speciale III.
Infine, in materia di agevolazioni fiscali va rammentato che da più parti sono
pervenute richieste di intervento presso le autorità competenti tese ad ottenere
l’esenzione dalle imposte di trascrizione sui passaggi di proprietà dei veicoli
destinati al trasporto dei disabili visivi.
Al riguardo, il Dipartimento per le politiche fiscali del Ministero dell’Economia
e delle Finanze, in risposta ad apposito quesito formulato dall’Unione ha fatto
presente che non esiste nessuna disposizione normativa che preveda l’esenzione
dall’imposta provinciale di trascrizione anche per i portatori di handicap
sensoriali, vale a dire coloro che sono privi del senso della vista ed i sordomuti.
Tuttavia le Province, in virtù della podestà regolamentare attribuita dall’art. 52
del decreto legislativo. 15 dicembre 1997, n. 446, in cui deve essere ricompresa
anche la facoltà di disporre agevolazioni per i tributi di competenza degli enti
locali, possono sempre deliberare in via autonoma riduzioni per questa
particolare categoria di disabili.
Pertanto, l’azione politica diretta ad ottenere l’esenzione di cui sopra compete
alle strutture provinciali dell’Unione, così come coordinata dai rispettivi
Consigli Regionali.
ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI
Come è noto, l’organizzazione dell’Unione Italiana Ciechi si articola, oltre che
su base territoriale, anche in organi collegiali interni, ai quali vengono attribuiti
compiti relativi a particolari settori di attività, ciascuno coordinato da un
componente la Direzione Nazionale.
Le Commissioni, i Comitati Tecnici e i Comitati composti dai rappresentanti
regionali svolgono un compito di grande rilievo ed importanza nella vita
associativa, esprimendo pareri e formulando proposte agli organi decisionali
dell’associazione.
Si riportano di seguito, in sintesi, gli argomenti trattati nel corso del 2004,
suddivisi per ciascun settore di attività di competenza delle varie Commissioni.
- Attività della Commissione istruzione
Problemi connessi all’educazione, all’istruzione e alla formazione,
universitaria e professionale, dei bambini, dei ragazzi e dei giovani non
vedenti;
esame dei decreti legislativi di attuazione della legge 28 marzo 2003, n.53
sulla riforma dell’istruzione;
partecipazione all’attività dell’Osservatorio permanente sull’integrazione
scolastica delle persone in situazione di handicap istituito presso il M.I.U.R.
e ai relativi gruppi di lavoro;
programmazione di incontri di formazione e aggiornamento per i
responsabili di settore;
programmazione delle attività di breve e medio periodo della Commissione
e dell’U.I.C., in tema di educazione, formazione e istruzione dei giovani non
vedenti;
attività di sostegno all’approvazione dello schema di regolamento
concernente “Riforma delle scuole ed istituti a carattere atipico di cui alla
parte I, titolo II, capo III, del testo unico approvato con decreto legislativo
16 aprile 1994, n. 297”;
interventi di sensibilizzazione presso le S.S.I.S, le Direzioni Scolastiche
Regionali e le Università sulle problematiche specifiche dei ciechi e degli
ipovedenti.
analisi statistica della popolazione costituita da allievi ciechi ed ipovedenti
iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado;
realizzazione di servizi di consulenza per le famiglie, di attività di intervento
precoce a favore dei bambini ciechi ed ipovedenti.
- Attività delle Commissioni lavoro
Attività del Comitato tecnico e di redazione dei fisioterapisti
Programmazione attività 2004;
selezione articoli per la rivista di massofisioterapia;
opera di pressione sulle autorità competenti per la riqualificazione del titolo
di massofisioterapista in fisioterapista, attraverso il conseguimento del titolo
di scuola media superiore per l’accesso al corso di laurea di primo livello;
modifica nella legge 29/94 del titolo di terapista della riabilitazione in
fisioterapista;
supporti e sostegni da attivare per gli iscritti al corso di laurea in fisioterapia;
corsi integrativi per il conseguimento della licenza di scuola media superiore
al fine di accedere ai crediti finalizzati al conferimento della laurea in
fisioterapia;
attività conseguente all’approvazione del documento finale dell’assemblea
nazionale;
individuazione delle modalità di elezione dei rappresentanti periferici e
nazionali;
attività per la modifica degli albi professionali dei massofisioterapisti e
terapisti della riabilitazione;
pianificazione corsi metodiche Mezieres;
ipotesi di costituzione di un centro permanente per la realizzazione di corsi
di aggiornamento professionale
costituzione di un gruppo di lavoro per la formulazione dei punti
programmatici per un corso quinquennale di formazione professionale dei
fisioterapisti ciechi ed ipovedenti;
aggiornamento professionale della categoria e relativo accreditamento di
corsi di specializzazione;
frequenza dei non vedenti di corsi di livello professionale;
problema relativo alla accessibilità ai ciechi e agli ipovedenti delle
apparecchiature elettromedicali;
problematiche connesse alla equipollenza di titoli professionali;
nuovo profilo professionale del massoterapista e trasformazione degli Istituti
professionali;
assemblea nazionale di categoria organizzazione della giornata scientifica;
eventuali modifiche da proporre alla legge 29/94 e al DM 775/96;
rapporti con le Associazioni professionali di categoria;
ipotesi di riordino dei corsi formativi per l’IPSIA “A. Nicolodi” di Firenze;
corsi di formazione professionale per massofisioterapisti non vedenti ed
aggiornamento della categoria;
rapporti con strutture periferiche di categoria.
Attività del Comitato tecnico nazionale dei centralinisti telefonici non vedenti
Ipotesi di modifica della legge 113/85;
esame della scheda formativa aggiornata dei centralinisti telefonici;
esame dei risultati emersi dal Convegno svoltosi a Giulianova (TE) nel mese
di settembre;
l’impegno nella formazione e riqualificazione professionale a sostegno delle
possibilità di impiego della categoria;
problemi connessi con l’applicazione della legge 104/92;
esame della situazione concernente l’erogazione dell’indennità di mansione
ai centralinisti non vedenti, pubblici dipendenti;
aggiornamento dei programmi di formazione;
ampliamento delle mansioni dell’operatore telefonico non vedente.
Attività della Commissione nazionale per la tutela degli insegnanti non
vedenti
Analisi della riforma scolastica approvata dalle legge 53/2003;
proposte normative per l’assistenza a insegnanti e presidi non vedenti per lo
svolgimento di attività connesse con l’insegnamento;
iniziative da assumere per il riconoscimento della validità giuridica dei
registri informatici e della firma digitale
ipotesi di organizzazione di un seminario per docenti e presidi non vedenti e
ipovedenti per l’esame delle problematiche più rilevanti per la categoria;
esigenze di aggiornamento e formazione professionale degli insegnanti
ciechi ed ipovedenti;
ipotesi di corsi di formazione in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R., soprattutto
in materie informatiche e tecnologie didattiche.
Attività della Commissione Nazionale per i rapporti con i Sindacati
Verifica dei rapporti tra U.I.C. e organizzazioni sindacali alla luce del
protocollo di intesa siglato il 4 luglio 2002;
proposta di organizzazione di un convegno nazionale che affronti lo stato di
attuazione della legge 68/99, alla luce della recente riforma del mercato del
lavoro;
problematiche connesse all’aggiornamento dell’indennità di mansione dei
centralinisti telefonici ciechi ed ipovedenti.
- Attività della Commissione per i servizi sociali e la pensionistica
Analisi del problema del riconoscimento della specificità dei soggetti sordo-
ciechi a livello comunitario;
esame delle nuove modalità di riconoscimento dell’invalidità civile, della
cecità civile e del sordomutismo e proposte operative;
studio della nuova classificazione ICF delle disabilità in relazione al
disposto dell’articolo 24 della legge 328/2000;
esame della proposta di legge regionale della Campania in materia di fondo
regionale per le persone non autosufficienti;
azione di difesa del principio della concessione dell’indennità di
accompagnamento al solo titolo della minorazione e dell’adeguamento
annuale delle prestazioni e salvaguardia dei diritti quesiti;
azione di rivendicazione per una piena applicazione della legge 138/2001 ed
una semplificazione delle procedure di accertamento ed erogazione delle
provvidenze economiche.
esame del problema relativo alla mancata effettuazione in tempo utile delle
visite di verifica di trattamenti sottoposti a rivedibilità;
difesa del cumulo di prestazioni per i pluriminorati;
ipotesi di azioni nei confronti dell’INPS, volte a migliorare i rapporti con
l’istituto e possibilità di costituzione di un patronato;
esame di casi pratici concernenti pratiche di pensione che hanno creato
dubbi interpretativi con particolare riferimento al disposto dell’art. 42 del
decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, in materia di ricorsi giurisdizionali.
- Attività della Commissione per i problemi degli ipovedenti
Collaborazione con Presidenza Nazionale per incremento indennità speciale
per ciechi parziali;
collaborazione con Presidenza Nazionale per applicazione della legge
138/2001;
collaborazione con le strutture territoriali dell’Unione per consulenze
operative nel campo della riabilitazione visiva;
presentazione di due progetti per apertura di due nuovi centri CERVI presso
cliniche oculistiche;
proposta di istituzione della figura professionale del riabilitatore visivo con
relativo programma di studi;
collaborazione per la modifica della legge 113/1985;
opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa le problematiche
degli ipovedenti;
preparazione di articoli specifici pubblicati su “Il Corriere dei Ciechi”.
- Attività della Commissione per l’autonomia
Analisi e sperimentazione di varie soluzioni di segnaletica specifica per
disabili visivi sul piano di calpestio in ambiente urbano;
completamento di ulteriori capitoli del documento contenente linee guida
per la mobilità dei ciechi e degli ipovedenti;
analisi del regolamento applicativo della legge 4/2004 sull’accessibilità dei
dispositivi informatici;
problema dell’applicazione della normativa C.E.I. sui semafori sonori;
proposte di attività di sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche
sulle problematiche della mobilità autonoma dei minorati della vista;
modalità di accesso ai servizi bancari messe a disposizione dei ciechi e degli
ipovedenti.
- Attività del Gruppo di lavoro per l’autonomia in ambito domestico
Ricerca ed acquisizione di dati e documenti sulla materia e relativo esame;
elaborazione di un testo teorico sull’autonomia del disabile visivo in ambito
domestico;
elaborazione di una opuscolo riguardante l’autonomia personale e domestica
del cieco e dell’ipovedente destinato alle ditte costruttrici di dispositivi
tecnologici di uso domestico.
- Attività della Commissione per le problematiche musicali
Esame delle problematiche connesse all’insegnamento della musica nella
scuola;
esame del software destinato alla trascrizione dei testi musicali;
progetto di rassegna musicale volta a mettere in evidenza talenti emergenti;
preparazione di un corso SCORE in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R.,
espressamente legato alle problematiche musicali.
- Attività della Commissione pari opportunità uomo-donna
Predisposizione programma operativo 2004;
analisi della possibilità di adozione da parte di coppie di non vedenti e
incontro con autorità competenti;
svolgimento del seminario autofinanziato nel mese di novembre;
promozione di iniziative regionali e infraregionali per la sensibilizzazione
delle strutture territoriali U.I.C.;
diffusione ed analisi del questionario europeo su discriminazione donne non
vedenti in età lavorativa;
analisi del progetto europeo “Daphne” ed iniziative connesse;
analisi dello svolgimento del Forum delle donne non vedenti tenutosi ad
Atene;
assegnazione premio per le pari opportunità.
- Attività della Commissione per i cani-guida
Attività di sostegno all’introduzione di agevolazioni per cure zooiatriche ed
assistenza veterinaria;
campagna di sensibilizzazione sulle problematiche degli utilizzatori di cani
guida;
azioni di sostegno alla pdl concernente la riforma della legge 376/88
sull’accesso del cane guida nei luoghi pubblici;
coordinamento con la Commissione Autonomia;
ipotesi di istituzione della figura di referente regionale per i cani guida.
- Attività della Commissione Pluriminorati
Evoluzione del progetto concernente la realizzazione del centro
polifunzionale di alta specializzazione per l’integrazione dei ciechi
pluriminorati;
costituzione di una mappa cognitiva completa dei sordo-ciechi in Italia;
aggiornamento delle schede formative con adeguamento alle nuove
normative.
- Attività della Commissione Nazionale Anziani
organizzazione di un soggiorno per anziani da svoltosi a Tirrenia;
partecipazione alla rivista “Senior” dedicata alla categoria;
attività a favore dei non vedenti anziani nell’ambito del nuovo assetto
organizzativo dell’associazione.
- Attività del Comitato nazionale giovani
Organizzazione di due seminari interregionali dal titolo “Dalla casa al
villaggio globale” (destinato alle regioni del centro-nord e) e “Con l’Unione
Europea si lavora di più?” (destinato alle regioni del centro-sud).
- Attività del Club degli studenti universitari
Preparazione del Seminario nazionale sui problemi degli studenti
universitari;
esame delle problematiche connesse ad una efficace formazione culturale
dei ciechi e degli ipovedenti;
esame delle iniziative intraprese dalle varie Università a sostegno degli
studenti portatori di handicap;
creazione di una mailing list dedicata.
- Attività della Commissione ausili e tecnologie
Analisi delle tecnologie attualmente a disposizione per i non vedenti e
proposte di adattamento;
valutazioni della legge sull’accessibilità degli strumenti informatici e
suggerimenti per la redazione del regolamento attuativo;
istituzione di gruppi di lavoro su metodologie e regole tecniche per siti web;
monitoraggio dell’applicazione del Nomenclatore Tariffario con creazione
di una commissione centrale e relative proposte di aggiornamento;
esame di opere multimediali e della loro accessibilità per i non vedenti.
- Attività della Commissione Osservatorio Siti Internet
Analisi dell’accessibilità del sito internet di Trenitalia;
analisi dell’accessibilità del sito internet di TIM e relativo giudizio negativo;
analisi del sito web delle Poste Italiane e proposta di pagamento on line dei
bollettini postali;
attivazione di un gruppo di discussione e consulenza su problematiche
tifloinformatiche sul numero verde dell’Unione;
valutazione di nuovi screen reader per telefoni cellulari e relativo sistema
operativo;
creazione di un proprio sito internet www.osi.org con relative schede di
valutazione;
interventi sui siti delle strutture periferiche dell’Unione.
- Attività della Commissione turismo sociale e fruizione dei beni culturali
Interventi presso autorità pubbliche per consentire esplorazione tattile di
monumenti;
indagine e catalogazione di percorsi museali per non vedenti;
organizzazione di seminari interregionali sulle tematiche di interesse;
diffusione di iniziative turistiche per non vedenti e loro inserimento in guide
turistiche;
collaborazione con enti ed associazioni di promozione turistiche;
esame soluzioni per sentieri naturalistici per non vedenti.
- Attività della Commissione sport e tempo libero
organizzazione di un incontro fra il Comitato nazionale dei Genitori e i
rappresentanti regionali dello sport;
realizzazione del torneo nazionale di scopone scientifico;
predisposizione e invio di un questionario di rilevazione sulle varie realtà
sportive;
partecipazione ad organizzazione di eventi vari: feste di primavera, raid in
tandem; raid in pedalò.
- Attività della Commissione paritetica Unione Italiana dei Ciechi – Centro
Sportivo Italiano
Rapporti di collaborazione tra le strutture periferiche dell’U.I.C. e del C.S.I;
programmazione delle attività di breve e medio periodo in tema di
educazione motoria delle persone, e, in particolare, dei bambini, non
vedenti;
svolgimento campagna promozionale delle attività motorie e sportive dei
minorati della vista tramite iniziative medianiche e sociali;
organizzazione di attività ludico-motorie per bambini e ragazzi;
organizzazione di manifestazioni sportive non competitive per adulti.
STAMPA ASSOCIATIVA
Nel corso del 2004 sono state edite le seguenti pubblicazioni:
1) “Il Corriere dei Ciechi”, numeri a cadenza mensile 10;
2) “Gennariello”, numeri a cadenza mensile 10;
3) “Voce Nostra”, numeri a cadenza quindicinale 23;
4) “Il Progresso”, numeri a cadenza mensile 10;
5) “Corriere Braille”, numeri a cadenza settimanale 48;
6) “Notizie internazionali”, numeri a cadenza mensile 9;
7) “Kaleîdos”, numeri a cadenza mensile 10;
8) “Uiciechi.it”, numeri a cadenza mensile 10.
Le riviste, oltre ad essere inserite integralmente nel sito internet dell’U.I.C.,
nello spazio dedicato alla stampa, sono disponibili anche in Braille e su supporto
informatico.
In questo stesso periodo, sulla base delle specifiche direttive volte a far
conoscere sempre meglio la realtà dei ciechi e degli ipovedenti, i servizi per la
stampa e per le relazioni esterne si sono impegnati in una ampia fascia
progettuale ed operativa che ha abbracciato diverse attività che di seguito si
riassumono.
In primo luogo, va ricordata l’azione volta a rendere più agile ed efficace il
servizio di informazione esterna, non senza garantire ampio spazio
all’informazione interna e al dibattito sulle problematiche che hanno
caratterizzato i vari settori dell’attività associativa.
Inoltre, è proseguita la collaborazione con l’agenzia I-Mage, sulla base del
nuovo progetto editoriale che è andato a modificare il target di riferimento,
privilegiando l’area politica e della pubblica amministrazione in generale e
richiedendo, di conseguenza, ai collaboratori una maggiore focalizzazione degli
articoli e dei servizi sulle questioni più strettamente inerenti alla disabilità
visiva.
L’attività editoriale è stata anche rivolta a corredare le varie testate di formati
più attraenti, migliorandone la qualità dei contenuti, la veste grafica e, per
quanto concerne le pubblicazioni su audiocassetta, la qualità della registrazione.
Ciò allo scopo di allargare la cerchia dei lettori, stimolando il libero confronto
sulle molteplici problematiche connesse con la minorazione della vista e con
l’organizzazione della vita associativa.
Nell’ambito dell’attività editoriale, oltre alla fase di preparazione, redazione e
diffusione dei periodici sopra indicati, va sottolineato che la mole di lavoro è
sensibilmente aumentata come conseguenza dell’adattamento delle
pubblicazioni in formato telematico che, in linea con una generale tendenza di
sviluppo, ha trainato l’interazione degli abbonati con le singole testate, tangibile
segno di accresciuta partecipazione alla vita associativa.
Nel panorama di questo accresciuto impegno, sono state iniziate diverse forme
di collaborazione con il territorio, rispondenti all’esigenza di arricchire la
principale testata, “Il Corriere dei Ciechi”, di storie emblematiche a livello
locale, conservando la prassi consolidata che prevede una stretta interazione
con il settore del giornalismo professionale.
A partire dal mese di gennaio la stessa testata ha iniziato la pubblicazione
anche di una edizione a caratteri ingranditi esplicitamente destinata agli
ipovedenti, cui viene inviata gratuitamente su richiesta.
Per quanto concerne la comunicazione interna, va rilevato che, durante l’anno,
il servizio ha mantenuto le caratteristiche di regolarità e puntualità, avendo le
diverse testate seguito criteri già ampiamente consolidati e che da tempo
trovano riscontro favorevole presso la platea dei lettori.
In tale ambito va segnalato che, in seguito alla precedente fase di
sperimentazione, a partire dal mese di gennaio il “Corriere Braille” è stato
trasformato definitivamente da settimanale a quindicinale, riuscendo, in tal
modo, ad eliminare i ritardi di ricezione che ne avevano caratterizzato la
precedente fase gestionale e realizzativa.
Per quanto attiene, invece, le pubblicazioni speciali, vanno posti in rilievo tre
punti:
la riedizione del numero speciale de “Il Corriere dei Ciechi” concernente
gli indicatori tattili a terra ed i sistemi di guida per ciechi ed ipovedenti,
tuttora richiestissimo;
la riedizione del dépliant “Le mani che leggono” che ha presentato
notevoli novità rispetto alla precedente edizione che hanno incontrato il
favore degli utenti;
la pubblicazione di un sintetico opuscolo illustrativo della totalità dei
servizi offerti dall’Unione e dagli enti o istituzioni ad essa collegati.
Nel campo dei rapporti con i mass-media, va sottolineato che la celebrazione
del cinquantesimo anniversario della cosiddetta “Marcia del dolore” (di cui si
parla più ampiamente nella sezione della presente relazione dedicata
all’organizzazione) ha costituito una eccezionale occasione per garantire la
presenza dell’Unione, sia nei notiziari radiofonici e televisivi, sia in
trasmissioni di carattere generale.
Sono proseguite le programmazioni concordate con Rete News (trasmissione
“Le mani che leggono”) e frequentemente la stessa Rete ha ripreso e messo in
onda manifestazioni associative. Si ricorda che il programma fa parte di un
contenitore giornalistico intitolato “Rotocalco”, nel quale compaiono interviste
a dirigenti, rappresentanti ed esperti dell’Unione che hanno occasione di
illustrare le attività svolte nei principali settori di competenza dell’associazione.
La fruizione a livello nazionale delle suddette programmazioni è stata peraltro
garantita anche da un secondo circuito di reti private, costituita dall’Unione
Italiana dei Ciechi, forte di numerose emittenti locali.
Attraverso tali emittenti è stata costituita una rete in grado di coprire l’intero
territorio nazionale con programmi che hanno affrontato non soltanto temi
connessi direttamente alle attività dell’Unione Italiana dei Ciechi, ma anche
quelli affrontati dalle strutture ad essa collegate.
Sono state, altresì, assicurate alcune presenze dell’Unione a vari programmi
della RAI di ordine sociale ed è proseguita regolarmente la pubblicazione
settimanale di notizie di interesse sociale sulla pagina 790 del Televideo.
Con il diffondersi della comunicazione elettronica, vari servizi sono stati attivati
per evidenziare la presenza dell’Unione in siti Internet, istituzionalizzando una
collaborazione intensa soprattutto con testate e riviste del terzo settore, quali:
“Vita”, “Agenzia redattore sociale”, “Non Profit online”, Hpress”.
Inoltre, è stato ampliato lo scambio di informazioni con oltre 50 pubblicazioni
periodiche operanti nel Terzo Settore, alle quali vengono inviati – in occasione
di rilevanti manifestazioni nazionali dell’Unione – specifici comunicati.
In più, è proseguito lo stretto rapporto operativo avviato con il settimanale
“Vita”, che consente all’Unione di essere presente in tale pubblicazione con un
servizio di vaste dimensioni una volta all’anno, un servizio di minore ampiezza
una volta al mese e, occasionalmente, con brevi note. Inoltre, nel sito internet
della rivista compaiono due notizie alla settimana scelte e redatte dall’Ufficio
Stampa dell’Unione che, con propri rappresentanti, fa anche parte del suo
comitato editoriale e può quindi partecipare alla programmazione delle più
significative iniziative del settimanale.
A partire dagli scorsi anni è iniziata un’opera annuale di selezione dei ritagli
stampa riguardanti direttamente l’Unione ed il mondo della cecità in generale,
per un totale superiore ai 240 pezzi, che vengono successivamente raccolti in
appositi volumi, ripartiti nei vari argomenti istituzionali. In tali volumi compare
anche una mappa delle testate italiane che hanno scritto dell’Unione, con la
specifica del numero delle uscite. Da tale raccolta, che viene inviata
gratuitamente alle strutture territoriali che ne fanno richiesta, si ricava che in
media almeno una volta al giorno è apparsa sulla stampa italiana una notizia
riguardante l’Unione e le iniziative da essa intraprese.
L’area di attività del comparto relazioni esterne ha assicurato, come di
consueto, un servizio che concorre a promuovere l’immagine dell’Unione
Italiana dei Ciechi, soprattutto per mezzo di comunicati, lettere, presenze in
manifestazioni, mostre e convegni, pubblicazioni sulla stampa associativa di
cronache e resoconti, citazioni e fotografie connesse a numerosi accadimenti.
Il settore, inoltre, ha curato la parte pubblicitaria e di pubbliche relazioni in
occasione delle più importanti manifestazioni ed iniziative organizzate
dall’Unione svoltesi nell’anno, fra le quali si segnalano la presentazione di un
francobollo commemorativo di Louis Braille e l’XI edizione del Premio Braille.
Inoltre, in quasi tutte le principali manifestazioni dell’Unione sono state presenti
le telecamere dell’emittenza pubblica e di quella privata..
CENTRO NAZIONALE DEL LIBRO PARLATO
Nel corso del 2004 il Centro Nazionale del Libro Parlato ha continuato ad
incrementare la qualità dei servizi resi, ormai da molti anni, a tutti coloro che a
causa di minorazioni visive incontrano problemi nella lettura, soprattutto
provvedendo ad aggiornare le proprie apparecchiature per adeguarsi agli elevati
standard raggiunti dalla tecnologia del settore.
Di seguito viene riportata in sintesi, suddivisa nei vari settori principali,
l’attività svolta dal Centro Nazionale del Libro Parlato nel corso di tale periodo.
- Sezione opere
a) Produzione
Nel 2004 sono state prodotte dal Centro Nazionale del Libro Parlato n. 1.924
opere registrate su audiocassetta di cui n. 598 di I livello, scelte dalla
Commissione preposta, pari a 4.251 cassette master C90 per 6.376 ore di
registrazione, e, per soddisfare precise richieste e necessità degli utenti, n. 1.135
opere di II livello pari a 9.245 cassette C90 per 13.867 ore di registrazione.
Sono state anche prodotte n. 191 opere in formato Aladin, per un totale di 3.543
ore di registrazione.
Tutte le registrazioni di I livello sono state effettuate avvalendosi dei più
moderni sistemi digitali con ottimi risultati qualitativi.
Le registrazioni di II livello, pur essendo state realizzate con la collaborazione
di lettori volontari e con l’impiego di una strumentazione di tipo comune, sono
risultate di qualità apprezzabile.
All’aggiornamento del catalogo generale si è provveduto attraverso la
produzione della rivista mensile in audiocassetta “Libro Parlato Novità” che
viene fatta recapitare gratuitamente a tutti gli iscritti che ne facciano richiesta e
contiene la raccolta delle letture dei risvolti di copertina dei libri prodotti nel
mese precedente a quello di edizione.
Inoltre, è stato distribuito gratuitamente anche il “Catalogo del Libro Parlato”,
in nero o in Braille, a seconda della richiesta. Tale catalogo, inoltre, aggiornato
in tempo reale, è stato inserito sul sito internet dell’Unione ed è consultabile
attraverso il programma LPManager. Il catalogo stesso può anche essere
scaricato in formato testo tramite l’apposito link.
Sempre al fine di tenere al corrente l’utenza sulle più importanti opere
registrate, sul mensile “Il Corriere dei Ciechi” vengono pubblicate le recensioni
di alcune opere prodotte.
b) Lavorazioni in corso
1. Trasferimento su cassette a due piste di alcune opere delle nastroteca “ F.lli
Bigini ” di Padova già registrate su audiocasette a 4 piste.
Per tale operazione, affidata alla ditta Filonzi Daniela di Jesi, era stato previsto
il riversamento di ca. 8.000 ore di registrazione. Successivamente una più
attenta valutazione delle opere in questione ha consentito di verificare che
l’operazione riguarda in effetti 903 testi per complessive 15.447 ore di
riversamento.
Al mese di dicembre 2004 risultano riversate complessivamente 814 opere, per
un totale di 13.873 ore. Restano ancora da riversare 89 opere, per un totale di
circa 1.574 ore.
c) Progetti
- Progetto Aladin (Ascoltare Libri Audio Digitali Innovativi e Navigabili)
Tale progetto, si ricorda, ha come fine il consolidamento delle attuali tecniche di
registrazione digitale dei libri parlati, la definizione di uno standard di
organizzazione e assemblaggio del testo, la produzione di uno speciale
dispositivo d’ascolto in uso presso gli utenti, la distribuzione delle opere su
normali CD-Rom, capaci di contenere numerose ore di parlato di elevata
qualità.
Il progetto, quindi, si prefigge i seguenti obiettivi:
realizzare un’apparecchiatura che sostituisca il sistema d’ascolto mediante
audiocassette attualmente in uso, con normali CD-Rom;
definire uno standard di registrazione capace di assicurare all’utente la
massima flessibilità e accessibilità nella fase di ascolto;
adattare i testi già disponibili per assicurarne la compatibilità con il nuovo
standard;
realizzare un’apparecchiatura per l’ascolto ridotta nelle dimensioni e nel
peso.
Nel corso del mese di aprile sono state portate a termine da parte della società
Cavazza 2000 le operazioni di adeguamento del software Aladin allo standard
Daisy per una migliore fruizione da parte dei diretti interessati. I risultati di tale
operazione sono stati confrontati in una riunione tecnica tenutasi nel mese di
giugno alla presenza, fra gli altri, di un coordinatore tecnico del consorzio Daisy
e di un rappresentante della Società Cavazza 2000.
In tale sede sono stati anche delineati i percorsi operativi da realizzare per
consentire le lavorazioni in formato Aladin che saranno avviate non appena
saranno resi disponibili i necessari supporti logistici (sia locali che postazioni
informatiche).
d) Attività promozionali
1. Promotori
Per una capillare informazione sul servizio del Libro Parlato a favore dei
minorati della vista e di tutti coloro che hanno difficoltà di lettura è attivo già da
tempo piano che ha previsto anche l’assunzione di giovani operatori minorati
della vista, laureati, da assegnare ai Centri di distribuzione per lo svolgimento di
attività promozionale.
In attuazione di tale piano, è proseguita anche nel 2004 l’attività promozionale
svolta da tale personale presso i Centri di Brescia, Campobasso, Cosenza,
Firenze, Napoli, Padova e Palermo.
I compiti di tale personale si svolgono prevalentemente a mezzo telefono e si
indirizzano non solo ai ciechi iscritti all’Unione, ma anche ai non iscritti e a
tutte le persone che per patologia o l’età avanzata hanno difficoltà di lettura.
Numerose e varie sono le iniziative finalizzate alla pubblicizzazione del servizio
che i promotori hanno assunto localmente, fra le quali si ricordano le seguenti:
partecipazione alle assemblee dei soci delle Sezioni, partecipazione a fiere e
manifestazioni letterarie con propri stand, contatti e rapporti con le Università,
le Scuole di ogni ordine e grado, gli Assessorati alla solidarietà sociale, le
Associazioni di volontariato, le Biblioteche comunali e ogni tipo di struttura
ritenuta utile allo scopo.
2. Pubblicità televisiva
È continuata la partecipazione del Centro Nazionale del Libro Parlato alla
trasmissione “Le mani che leggono”, nel quadro della programmazione diffusa
sul territorio nazionale da Rete News già descritta in precedenza nel corso della
relazione.
In tale ambito si è provveduto alla duplicazione e alla trasmissione mensile alle
varie emittenti locali delle registrazioni dei programmi autogestiti messi
settimanalmente in onda.
3. Progetto “ Dona la voce ”
Al fine di incrementare il numero dei volontari che collaborano alla
registrazione di testi di studio o di opere di II livello, tutti i Centri hanno
continuato a svolgere la campagna di adesione già iniziata lo scorso anno a
mezzo volantinaggio presso tutte le strutture ritenute idonee a tale scopo
(scuole, università, ecc.) presenti sul proprio territorio.
e) Attività varie
Anche nel corso dell’anno 2004 sono stati effettuati numerosi provini di voci
per la selezione di nuovi lettori. Sono state duplicate circa 100 videocassette
con vario contenuto (spot, manifestazioni, ecc.) a richiesta di Uffici della Sede
Centrale o di altre strutture territoriali.
È stata assicurata la disponibilità di uno studio di registrazione, con la relativa
assistenza tecnica, per la diretta settimanale della rubrica “Parla con l’Unione”,
per gli incontri con i quadri dirigenti, nonché per il corso di formazione on line
rivolto agli operatori locali di progetto del Servizio Civile Nazionale.
Inoltre il servizio ha curato l’inserimento dei documenti sonori in una apposita
sezione multimediale del sito internet dell’Unione.
A partire dal 1° novembre ha avuto inizio l’attività del Centro di distribuzione
di Messina che opera sul territorio compreso nelle province di Enna, Siracusa,
Ragusa, Catania e Messina.
Come di consueto, gli uffici della Sede Centrale hanno svolto funzione di
coordinamento amministrativo, organizzativo e tecnico delle strutture
periferiche di produzione e di distribuzione, con particolare riguarda all’opera di
assistenza tecnica fornita anche in loco ai centri di produzione di Firenze,
Brescia e Lecce.
In tale ambito, è stata particolarmente seguita l’attività dei 14 Centri di
Distribuzione del Libro Parlato di Torino, Brescia, Trento, Modena,
Campobasso, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cosenza, Palermo, Messina, Sassari
e della nastroteca di Padova.
Tutti i suddetti Centri, oltre a curare le note attività connesse al prestito delle
opere e alle registrazioni di II livello, provvedono anche alla registrazione e
distribuzione gratuita dei seguenti periodici:
AIRONE – mensile a carattere ambientale scientifico - Registrato dal Centro
di Bari;
LE SCIENZE – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di
Brescia;
MICROMEGA – trimestrale a carattere vario – Registrato dal Centro di
Campobasso;
GENTE VIAGGI – mensile di informazione turistico-ambientale –
Registrato dal Centro di Cosenza;
NATIONAL GEOGRAPHIC – mensile a carattere scientifico – Registrato
dal Centro di Cosenza;
GIOVANI DEL 2000 – periodico del Comitato giovanile toscano –
Registrato dal Centro di Firenze;
COOPERAZIONE EDUCATIVA – bimestrale a carattere pedagogico –
Registrato dal Centro di Firenze;
NOTIZIARO TOSCANO – mensile a carattere vario – Registrato dal Centro
di Firenze;
SALVAGENTE – mensile di attualità e informazione - Registrato dal Centro
di Modena;
VIVER SANI & BELLI – mensile a carattere medico/scientifico – Registrato
dal Centro di Napoli;
FOCUS – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di Padova;
GENTE MESE – mensile di attualità e informazione – Registrato dal Centro
di Palermo;
GUERIN SPORTIVO – settimanale di critica e politica sportiva – Registrato
dal Centro di Roma;
VIE DEL GUSTO – viaggio nell’Italia dei sapori – mensile – Registrato dal
Centro di Sassari;
NEWTON – mensile a carattere scientifico – Registrato dal Centro di
Torino;
50 E PIÙ – LA TERZA ETÀ…. – mensile di storia e attualità – Registrato
dal Centro di Trento.
Il risultato di tutte le iniziative promozionali prima descritte si può desumere
dall’ulteriormente aumentato numero degli iscritti, come si evince dal seguente
prospetto, che rileva altresì i dati relativi alle fruizioni e alle altre attività dei
Centri di distribuzione comparati con quelli degli anni precedenti:
Anno 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Iscritti 7.806 9.518 12.303 15.262 18.727 20.567 22.497
Fruizioni 31.798 42.431 104.129 179.508 261.663 289.972 298.821
Opere registrate (I
liv.)
147 179 493 462 552 600 598
Ore di registrazione 1.683 1.731 4.956 4.921 5.250 6.397 6.376
Opere registrate (II
liv.)
930 869 964 932 1.158 1.382 1.326
Ore di registrazione 10.520 12.081 13.347 15.851 13.603 18.682 17.410
Opere spedite 54.074 60.411 68.176 72.834 75.518 78.609 89.862
periodici registrati in
abbonamento 2 3 3 3 3 3 3
periodici distribuiti
gratuitamente 11 11 12 13 13 16 16
Volontari 983 1.029 1.058 1.103 1.187 1.333 1.412
- Sezione stampa sonora
Anno 2004
la Sezione stampa sonora, ha prodotto le seguenti riviste:
1. IL PORTAVOCE
2. SONORAMA
3. IL CORRIERE DEI CIECHI
4. NOTIZIE INTERNAZIONALI edito dal mese di aprile 1999 – gratuita
solo nel 1999
5. PUB
6. CIRCOLARI
7. DAL PENSIERO ALLA MANO
8. SPIGOLATURE MUSICALI curata sino al 31 gennaio 2000 dalla
Sezione opere
9. TIFLOLOGIA PER L’INTEGRAZIONE curata sino al 31 gennaio 2000
dalla Sezione pere
10. OFTALMOLOGIA SOCIALE dal 2003
11. KALEIDOS dal mese di maggio 2000.
Di seguito si riporta la tabella riassuntiva dell’attività prodotta completa del
numero di abbonati per ogni rivista:
Rivista Periodicità Cass Abb.
00
Abb.
01
Abb.
02
Abb.
03
Abb.
04
Il Portavoce Mensile 3 265 259 259 216 194
Sonorama Mensile 2 207 183 160 150 135
Il Corriere Dei
Ciechi
Mensile 3 380 726 917 989 1.035
Notizie Int.li Mensile 1 44 26 24 25 35
Pub Mensile 2 165 145 166 141 109
Circolari Mensile 1 78 90 103 94 97
Dal Pensiero
Alla Mano
Quadrimestral
e
4 206 183 172 181 164
Spigolature
Musicali
Bimestrale 3 40 39 38 35 36
Tiflologia Per
L’integrazione
Trimestrale 3 61 46 46 52 52
Kaleidos Mensile 1 265 267 318 300 282
Oftalmologia
Sociale
Trimestrale 3 = = = 150 150
Tra le varie attività del servizio, si segnala che nei mesi di febbraio e novembre
sono state registrate e messe in onda da parte della RAI, nell’ambito del
programma “Dieci minuti di …”, le seguenti trasmissioni: “Un percorso
originale: dal libro, dalla rivista e dal giornale alla voce attraverso le
audiocassette” e “Progresso tecnologico e formazione professionale”. Sono
stati realizzati anche ampi servizi per la rivista sonora “Il portavoce”
sull’emissione del francobollo commemorativo dedicato a Louis Braille, sui
lavori del Consiglio Nazionale U.I.C., sullo svolgimento delle assemblee dei
quadri dirigenti e dei presidenti regionali, nonché sulla cerimonia della
consegna del Premio Braille.
Nell’arco dell’anno è stata fornita la consueta assistenza alla registrazione dei
verbali del Consiglio e della Direzione Nazionali e del materiale vario per la
Direzione, per il Consiglio Nazionale, per l’Assemblea dei quadri dirigenti e dei
presidenti regionali.
Inoltre, la Sezione si è occupata direttamente della registrazione dei verbali delle
Commissioni di lavoro della Sede Centrale, nonché del materiale per il
Consiglio di Amministrazione dell’I.Ri.Fo.R. e dei relativi verbali. In modo
particolare sono stati registrati tutti gli elaborati pervenuti per il concorso sul
cinquantesimo anniversario della “Marcia del dolore”.
- Sezione masterizzazione e duplicazione
L’attività di questa Sezione si è dispiegata sia con riferimento alle opere che alle
riviste. Si espongono di seguito le attività svolte distintamente per le due
tipologie di prodotti.
1) Opere
- Opere archiviate in CD audio digitale n. 598 per un totale di 4.251
audiocassette master.
- Opere duplicate e spedite n. 667 per un totale di n. 145.114 audiocassette.
- Opere giacenti al 31 dicembre 2004 da duplicare e spedire n. 85 per un totale
di 479 master pari a 12.454 audiocassette
2) Stampa Sonora Si riporta di seguito il quadro riepilogativo con l’indicazione
del titolo della rivista, del numero di uscite e delle cassette duplicate.
Rivista Periodicita’ Numeri Numero
usciti Cassette
Il Portavoce Mensile 10 6.207
Sonorama Mensile 10 2.706
Il Corriere Dei Ciechi Mensile 10 20.708
Notizie Internazionali Mensile 15 282
Circolari Mensile 10 1.362
Kaleidos Mensile 10 2.823
Pub Mensile 10 1.986
Spigolature Musicali Bimestrale 5 537
Senior Bimestrale 7 2.949
Tiflologia per L’integrazione Trimestrale 2 303
Dal Pensiero alla Mano Quadrimestrale 4 1.920
Totale 93 41.783
La produzione delle riviste ha richiesto le seguenti operazioni:
- apposizione delle etichette in braille con l’indicazione del numero di
audiocassetta;
- etichettatura delle buste con l’indirizzo degli abbonati;
- imbustamento delle audiocassette.
Inoltre, l’attività complessiva del settore, concernente l’attività di duplicazione
dei master originali ripartiti nel corso dell’anno secondo la frequenza di uscita
delle varie pubblicazioni, nonché dei verbali della Direzione Nazionale e del
Consiglio Nazionale, di schede formative, di Commissioni di lavoro, di bozze di
legge, di bilanci preventivi e di relazioni programmatiche, ha comportato la
preparazione, in totale, di n. 190.033 audiocassette.
- Centri di registrazione di Firenze e Lecce: registrazione riviste.
Nel corso dell’anno, gli uffici distaccati di Firenze e Lecce del Centro Nazionale
del Libro Parlato, oltre che provvedere alla produzione di opere, si sono dedicati
anche alla registrazione dei settimanali “Famiglia Cristiana”, “Panorama” e
“L’Espresso”.
L’attività ha richiesto una attenta selezione degli articoli delle tre riviste e un
processo di registrazione, masterizzazione e duplicazione che ha impegnato i
Centri nel corso di tutte le settimane dell’anno.
Si espongono di seguito i dati relativi alla registrazione e duplicazione ripartiti
per ciascuna delle riviste prima citate.
Settimanale “Famiglia Cristiana” registrato dal Centro di Firenze:
2 cassette da 90 minuti ciascuna
Numero abbonati: 56
Numero riviste spedite: 47
Minuti netti impiegati per registrazione di un numero: 180
Numero cassette duplicate: 4.274
Cassette master prodotte: 94 da 90 minuti ciascuna per un totale di 8.460 minuti.
Settimanale “Panorama” registrato dal Centro di Firenze:
4 cassette da 90 minuti ciascuna
Numero abbonati: 42
Numero riviste spedite: 47
Minuti netti impiegati per la registrazione di un numero: 360
Numero cassette duplicate: 7.856
Cassette master prodotte: 192 da 90 minuti ciascuna per un totale di 17.280
minuti.
Settimanale "L’Espresso" registrato dal Centro di Lecce:
4 cassette da 90 minuti ciascuna
Numero abbonati: 61
Numero riviste spedite: 52
Minuti netti impiegati: 360
Numero cassette duplicate: 11.232
Cassette master prodotte: 208 da 90 minuti ciascuna per un totale di 18.720
minuti.
CENTRO NAZIONALE TIFLOTECNICO
Il Centro Nazionale Tiflotecnico nel corso del 2004 ha confermato il suo ruolo
di unica organizzazione esistente a tutt’oggi in Italia in grado di fornire
strumenti tiflotecnici, progettati e distribuiti in proprio, al passo con le più
avanzate tecnologie.
Durante lo scorso anno, si è provveduto ad assicurare il consolidamento di tutti
gli aspetti organizzativi ed operativi, sulla base dell’organigramma e del
mansionario approvati recentemente che hanno legittimato la separazione netta
fra il piano amministrativo-contabile, affidato ai responsabili operativi, ed il
piano politico-decisionale che è rimasto di competenza del rappresentante della
Direzione Nazionale dell’Unione.
Attraverso il responsabile del sistema per la gestione della qualità ISO 9001
sono state seguite le procedure di sorveglianza previste dalla certificazione
VISION 2000, anche per il Centro distaccato di Lecce, per quanto concerne, in
particolare, la manutenzione degli strumenti informatici.
Tutto ciò sulla base di una più ampia operazione di riqualificazione operativa,
che ha richiesto la messa a punto di un piano di miglioramento in grado di
garantire al Centro una gestione certa e continuativa ed un conseguente ulteriore
salto di qualità, attraverso:
un miglioramento della erogazione dei servizi di commercializzazione dei
supporti tiflotecnici finalizzati alla soddisfazione del cliente;
una maggiore efficacia della gestione, della fase produttiva, della razionalità
amministrativa e della funzionalità organizzativa, unita ad un ampliamento
dell’organico di personale a disposizione.
Inoltre, è proseguito il progetto volto alla creazione di una rete distributiva
esterna, costituita da Centri regionali finalizzati alla dimostrazione ed alla
distribuzione di tutti i prodotti in carico al Centro di Roma. Attraverso questa
operazione, che ha richiesto anche un cospicuo sforzo economico, si è permesso
agli utenti finali di avvicinarsi sempre più ai prodotti ed alle iniziative del
settore, garantendo loro, nel contempo, la possibilità di ricevere una migliore
assistenza ed una più tempestiva informazione.
In particolare, il Centro distaccato di Lecce, oltre ad avere operato
positivamente nell’acquisizione di nuovi prodotti, nonché ai test e alla vendita di
tutta la strumentazione in carico al Centro Tiflotecnico, ha anche proseguito in
maniera estremamente soddisfacente alla riparazione degli ausili distribuiti,
incrementando la quantità degli interventi rispetto all’anno passato di oltre il
50%, garantendo, in tal modo, il pieno controllo gestionale e operativo della
manutenzione e riparazione della strumentazione tiflotecnica distribuita.
Più in generale, il Centro, rispondendo ai compiti assegnatigli dalla Direzione
Nazionale dell’Unione, ha continuato a fornire ausili e presidi tiflotecnici,
nonché a fornire, a singoli utenti e a strutture associative, la necessaria opera di
assistenza e consulenza per una corretta applicazione, da parte delle Regioni, del
nuovo Decreto che ha approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario ed ha fornito
norme sulla assegnazione dei predetti strumenti.
Il Centro ha anche proseguito nell’opera di intensa collaborazione, sia a livello
centrale che a livello periferico, con l’I.Ri.Fo.R., fornendo consulenza per tutti i
corsi di formazione attivati a livello nazionale e a livello decentrato.
Il Centro ha anche curato il servizio di stampa per il periodico mensile “Voce
nostra”, destinato ai sordo-ciechi, nonché il consueto servizio di manutenzione e
riparazione di apparecchiature informatiche per conto dei clienti e delle strutture
dell’Unione, comprensivo della stampa in Braille della documentazione per la
Presidenza Nazionale.
Nello stesso periodo, infine, il Centro ha svolto una costante attività
promozionale, tra l’altro partecipando ed esponendo i propri prodotti a Seminari
e Convegni, sia esterni che organizzati in proprio o dalle strutture territoriali
dell’Unione, garantendo in tal modo una sempre maggiore diffusione
dell’informatica tra i minorati della vista ed aumentando, di conseguenza, la
produttività della struttura a vantaggio del servizio reso all’utenza.
CENTRO STUDI E RIABILITAZIONE
“GIUSEPPE FUCÀ”
In questi ultimi anni l’utilizzazione del Centro da parte dell’Unione e da parte
dell’I.Ri.Fo.R. centrale si è andata costantemente rafforzando in proporzione
all’espansione dell’Istituto, soprattutto per quel che riguarda corsi e seminari
anche internazionali, andandosi ad affiancare alla consueta attività di casa-
vacanza per i minorati della vista e le loro famiglie. Sono anche state ospitate
riunioni degli organi nazionali dell’U.I.C. e dell’U.N.I.Vo.C. e numerose altre
iniziative di aggiornamento.
In considerazione di ciò, l’Unione è venuta nella determinazione di procedere ad
una completa ristrutturazione e riqualificazione della struttura, con particolare
riguardo agli ambienti interni, comprensiva di messa a norma dei locali, in
ottemperanza alla normativa in tema di barriere architettoniche per disabili e di
accessibilità e sicurezza. La spesa complessiva dell’operazione, che si va ad
aggiungere all’ultimazione della piscina ludico-riabilitativa, è quantificabile in
un importo superiore ai due milioni di euro.
In particolare, per ciò che concerne la piscina, va ricordato che si tratta di un
versatile impianto di quasi 160 mq dotato dei più moderni comfort e privo di
barriere architettoniche, dedicato alla promozione dell’ambiente acqua,
particolarmente adatto alle esperienze di formazione legate alla scuola e a tutti
coloro che si occupano di insegnamento e sicurezza in acqua. Infatti, essa si è
confermata un punto di riferimento per l’attività sportiva e riabilitativa a livello
territoriale, perché, anche grazie ad una convenzione con l’Unione Italiana
Sport Per tutti, ha svolto una funzione non solo dedicata ai clienti della Centro,
ma anche rivolta ma anche rivolta all’esterno, con particolare riguardo ad
iniziative rivolte a soggetti che soffrono di disabilità, anche multiple, di vario
genere.
A tale proposito, si ricorda che sono previsti corsi di nuoto per tutte le età e
livelli, corsi di ginnastica in acqua, riabilitazione, spazi per il nuoto libero ed
altre iniziative.
Nell’anno trascorso i lavori sono stati portati a conclusione e, pertanto, la
rinnovata struttura è potuta tornare al pieno regime di funzionamento, sia dal
punto di vista della migliorata ricettività alberghiera, sia per quel che concerne
le attività di studio e di ricerca sulle tematiche concernenti la disabilità visiva.
Nello stesso lasso di tempo le presenze registrate sono state al livello degli anni
passati, con i consueti picchi nel periodo estivo, arrivando a sfiorare le 15.000
presenze annue contro le poco più che 14.000 dell’anno precedente.
Infine, va ricordato che è stata predisposta anche una Carta dei Servizi
appositamente dedicata ad illustrare gli impegni del Centro per il futuro e ad
individuarne i relativi standard qualitativi.
AGENZIA INTERNAZIONALE PER
LA PREVENZIONE DELLA CECITÀ
Premessa
Anche lungo tutto il corso del 2004 la Sezione Italiana dell’Agenzia
Internazionale per la Prevenzione della cecità (I.A.P.B. Italia) ha consolidato e
istituzionalizzato alcuni rami di attività intrapresi in passato che, a seguito della
rilevante richiesta pervenuta dai cittadini, hanno acquisito i caratteri della
essenzialità e della infungibilità.
Le attività legate alle Unità Mobili Oftalmiche, il servizio di Linea verde, la
campagna di prevenzione dei disturbi della vista “Vediamoci Chiaro”, la
pubblicazione di “Oftalmologia Sociale –Rivista di Sanità Pubblica” hanno
evidenziato il forte bisogno della popolazione di disporre di informazioni utili e
aggiornate per la prevenzione delle malattie della vista.
Il concetto della prevenzione in campo oftalmologico inizia, grazie a tali
attività, ad assumere un ruolo adeguato nel processo di educazione sanitaria,
incidendo sulle abitudini socio-sanitarie della popolazione presente sul territorio
italiano. L’impegno della I.A.P.B. Italia è, infatti, rivolto soprattutto alla
creazione di una cultura della prevenzione delle malattie della vista che
accompagni l’individuo in ogni fase della vita, dal concepimento sino
all’anzianità.
Proprio il crescente ruolo e impegno dell’Agenzia in favore della prevenzione
della cecità e della riabilitazione visiva (campo, questo, in cui molto ancora si
può e si deve fare in Italia) ha visto un importante riconoscimento
nell’innalzamento del contributo già istituito dalla legge 284/97 con quanto
disposto dalla legge 350/2003.
L’esperienza capitalizzata in questi anni ha permesso di individuare i punti di
forza e gli elementi di debolezza esistenti nel campo della prevenzione
oftalmologica e nella riabilitazione visiva, che consentono la definizione di un
sistema dei punti di criticità e dei fattori di opportunità.
Tra i punti di forza è possibile annoverare i forti progressi scientifici che hanno
consentito, grazie alla prevenzione, l’eliminazione di alcune patologie visive che
soltanto pochi decenni fa erano causa di cecità; la sempre maggiore diffusione
del concetto di “prevenzione sanitaria”; lo sviluppo della tecnologia che offre
mezzi sempre più innovativi ed efficaci per il recupero del residuo visivo.
Per quanto riguarda gli elementi di debolezza bisogna considerare che il
concetto di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva nel nostro paese
fatica ad affermarsi, sia perché culturalmente si tende a ricondurre la
prevenzione soltanto ad alcune patologie detentrici del monopolio
dell’informazione, sia per la recente introduzione nel nostro background
sanitario del concetto della prevenzione delle malattie della vista e soprattutto
della possibilità di un recupero funzionale del residuo visivo degli ipovedenti.
Vanno anche sottolineate, al riguardo, le scarse risorse economiche messe a
disposizione dell’informazione a sostegno della prevenzione visiva; la scarsa
diffusione di centri specializzati nella riabilitazione visiva; la presenza, presso il
pubblico, di confusione circa le competenze nei ruoli dei diversi soggetti
operanti in oftalmologia: oculisti, ortottisti e ottici.
Di fronte ad un sistema complesso all’interno del quale giocano un ruolo
decisivo i processi comportamentali della popolazione da un lato e l’offerta di
servizi di riabilitazione dall’altro, la I.A.P.B. Italia ha agito in due direzioni al
fine di evitare che la prevenzione oftalmica e la riabilitazione visiva vengano
svuotate di contenuto e lasciate alle singole e sporadiche iniziative locali.
Da un lato, si è cercato di rafforzare le relazioni istituzionali con il Ministero
della Salute, al fine di definire una strategia di medio–lungo periodo rivolta a
stabilire un rapporto sempre più stretto con i governi regionali per l’attuazione
degli indirizzi legislativi stabiliti con la legge 284/97 e, dall’altro, si è cercato di
migliorare il processo comunicativo a sostegno dell’informazione scientifica
utilizzando i mezzi elettivi per la diffusione delle conoscenze.
Per quanto riguarda i servizi di riabilitazione visiva, è importante sottolineare
che negli ultimi anni si è assistito ad un fenomeno di proliferazione dei centri di
riabilitazione, grazie all’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla legge
284/97. Se da un lato ciò rappresenta un aumento dell’offerta di servizi
riabilitativi, dall’altro ha evidenziato che la regolamentazione e il
funzionamento delle nuove strutture soffrono della mancanza di una corretta
definizione delle figure e delle competenze necessarie per la realizzazione di un
percorso riabilitativo completo. In breve, vi è una crescita quantitativa dei
servizi riabilitativi ma non ancora qualitativa.
Di fronte a tale scenario la I.A.P.B. Italia si è posta come obiettivo la
realizzazione di un network tra gli organi regionali competenti per la sanità, in
cui il nodo cruciale per il coordinamento e sostegno per le attività riconducibili
alla prevenzione della cecità e alla riabilitazione visiva faccia capo alla I.A.P.B.
Italia. In questa prospettiva la I.A.P.B. Italia svolgerebbe un ruolo di sostegno
per le regioni in ritardo nell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla legge
284/97, nonché di integrazione per i governi locali che hanno intrapreso il
cammino dell’adeguamento degli standard sanitari in campo oftalmologico alla
normativa in materia. Tale processo, avviato nel 2003 con il riconoscimento di
un finanziamento di 750.000 euro per la creazione a Roma di un Polo Nazionale
di servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli
ipovedenti, è passato alla fase di piena attuazione.
È stato predisposto un progetto per la creazione di tale polo nazionale che è
stato approvato dal Ministero della Salute. È stata individuata la sede, ottenuta
gratuitamente grazie alla storica cooperazione con l’Università “La Sapienza” di
Roma.
Tutto ciò prefigura per gli anni a venire un’ulteriore e ancor più decisa spinta in
avanti dell’attività della I.A.P.B. Italia in senso qualitativo e quantitativo.
Più nel dettaglio, l’azione concreta dell’Agenzia si è suddivisa nei seguenti
campi di azione.
Informazione e divulgazione
L’esigenza di informare correttamente i cittadini in ambito oftalmico ha portato
all’istituzione del servizio di Linea Verde (800 06 85 06) di consultazione
oculistica, al momento attivo per 2 ore e 30 minuti al giorno (10.00 – 12.30),
dal lunedì al venerdì per un totale di 600 ore annue.
L’utilità di tale servizio è testimoniata dalle migliaia di utenti che annualmente
si rivolgono al numero verde per ottenere informazioni scientifiche e sui centri
di cura e riabilitazione visiva pubblici. Il servizio ha mostrato nel corso degli
anni un tendenziale aumento delle telefonate in virtù della maggiore visibilità
che gli è stata data attraverso le numerose campagne realizzate attraverso
giornali, radio e televisione.
Dall’analisi percentuale dei dati rilevati attraverso il servizio di linea verde si
evince che il veicolo comunicativo più efficace attraverso il quale la
popolazione ha conosciuto l’esistenza della linea verde è sicuramente la
televisione (47%). Accanto a
questa è possibile segnalare la discreta capacità espressa dalle riviste (18%), da
internet (11%) e dall’Unione Italiana dei Ciechi (8%).
Un altro dato importante è rappresentato dagli argomenti trattati dagli oculisti
durante il servizio. Il primo aspetto di rilievo è che circa 1/3 degli utenti
richiedono informazioni sia sui centri specializzati per il trattamento di
specifiche patologie sia sulle visite gratuite effettuate con le unità mobili
oftalmiche e più in generale su corretti atteggiamenti. Dall’analisi delle
patologie si evince il notevole peso esercitato dalle maculopatie (20%) e nella
fattispecie dalla degenerazione maculare legata all’età, sia nella sua forma
atrofica che essudativa e dalle conseguenti possibilità terapeutiche; dalla miopia
(11%) non solo nei caratteri del vizio refrattivo di per sé e nella sua correzione
ma anche per le sue complicanze, vedi rotture della membrana di Bruch,
emorragie maculari complicate e non, oltre a glaucoma; dal glaucoma (6%) sia
cronico semplice che ad angolo stretto; dalle patologie vitreoretiniche (6%) e in
particolare modo dalle complicanze di interesse oculistico delle patologie
sistemiche quali il diabete, l’ipertensione e l’arteriolosclerosi; dalle retinopatie
degenerative ed ereditarie (6%) dove la patologia di più frequente riscontro è la
retinite pigmentosa e le sue varianti.
La percentuale determinata dalla cataratta (2%), è l’unica che non risponde alla
reale incidenza della patologia, ma la giustificazione è da riscontrarsi nella
scarsa problematica che essa stessa comporta e nella risoluzione certa della
stessa tramite un intervento chirurgico ormai molto diffuso e alla portata di tutti
nel mondo industrializzato.
Sempre in questo ambito, la I.A.P.B. Italia è impegnata nell’informazione
indirizzata ai cittadini attraverso la pubblicazione di opuscoli riguardanti le
patologie oculari, la riabilitazione visiva e le attività di prevenzione, utilizzati
sia durante l’impiego delle unità mobili oftalmiche che in occasione di
manifestazioni espositive ed eventi pubblici.
Nel 2004, alla nuova serie di opuscoli prodotti nel 2003, molto ben curati sia dal
punto di vista scientifico-divulgativo come pure da quello grafico, in cui si era
iniziato con gli argomenti della prevenzione della cecità, della riabilitazione
visiva dell’ipovedente e del glaucoma, si è aggiunto un nuovo opuscolo dedicato
alla retinopatia diabetica. In tal modo l’Agenzia sta creando una vera e propria
collana dedicata ai cittadini perché questi possano ricevere le informazioni
essenziali sulle varie patologie visive e sensibilizzarsi a non trascurare eventuali
segnali provenienti dal proprio apparato visivo.
Agli ipovedenti, sempre più, si invia il messaggio riguardante il ruolo prezioso
della riabilitazione visiva, visto che in Italia ancora troppo poco si parla di
questa disciplina.
Al fine di garantire un’informazione corretta nel ramo della prevenzione e della
riabilitazione visiva, per quanto riguarda la rete Internet, la I.A.P.B. Italia ha
visto sempre più utilizzato, come strumento di informazione, il proprio sito web
con un incremento dei contatti che ha sfiorato il 180% e con una tendenza
costante all’aumento.
All’interno del sito, oltre ad avere notizie aggiornate sull’attività della I.A.P.B.
e sui servizi a disposizione (informazioni scientifiche, prevenzione delle
patologie visive maggiormente diffuse, mappa dei centri di riabilitazione visiva
presenti in Italia), vi è un’area interattiva in cui l’utente può rivolgersi
direttamente ad un oculista per avere notizie di carattere oftalmologico.
Ma la novità più importante del 2004, riguardante il sito, risiede nell’attivazione
di un forum, moderato dagli oculisti che curano la Linea Verde, che ha visto un
continuo incremento delle domande poste. Il forum è uno strumento quanto mai
utile, non solo e non tanto per l’informazione specialistica in sé stessa, ma anche
e soprattutto per formare quella coscienza preventiva anche riguardo alla salute
dei nostri occhi, abbattendo le residue forme d’imbarazzo che, talvolta
ancor’oggi, sono mostrate da alcune persone.
Nell’ambito dell’informazione rivolta agli addetti al settore, la I.A.P.B. pubblica
una rivista scientifica “Oftalmologia Sociale – Rivista di Sanità Pubblica” che
cerca di dare spazio alla ricerca nel segmento della prevenzione e sugli aspetti
epidemiologici dell’oftalmologia. Si è deciso di aggiornare l’intero database dei
destinatari, inviandola a tutti gli oculisti italiani oltre che a numerose personalità
e istituzioni. In essa rimane sempre presente, fra le altre, una sezione dedicata ai
centri di riabilitazione visiva presenti in Italia, così come uno spazio dedicato
alla ricerca oftalmologica internazionale; essa è stata inoltre uno strumento
d’informazione prezioso per pubblicizzare il Simposio Internazionale sulla
Riabilitazione visiva dell’ipovedente e l’abilità visiva in programma dal 10 al 12
marzo 2005 a Roma.
E proprio l’organizzazione di tale simposio ha costituito una parte importante
dell’attività dell’Agenzia, la quale crede fortemente nella necessità di affiancare
tematiche di carattere non meramente cliniche e chirurgiche al panorama e alla
cultura scientifica degli oftalmologi e di quanti operano nel settore di nostro
interesse, quello della “salute visiva”.
Il simposio vedrà riuniti a Roma i massimi esperti in campo internazionale nella
riabilitazione visiva al fine di introdurre in Italia le conoscenze dei paesi
all’avanguardia nella riabilitazione visiva, oltre che a capitalizzare e valorizzare
le esperienze accumulate dai singoli centri locali per l’ipovisione.
Il Simposio avrà non solo un valore altamente scientifico, permettendo un
confronto fra le esperienze riabilitative internazionali, ma anche etico e sociale,
perché contribuirà a diffondere nel nostro Paese la cultura della prevenzione
della cecità e della riabilitazione dei soggetti ipovedenti.
Un altro aspetto di grande importanza riguarda la divulgazione di informazioni
relative a particolari patologie maggiormente diffuse nei paesi occidentali. La
I.A.P.B. Italia quale membro del direttivo mondiale dell’AMD Alliance
International, unione di organizzazioni internazionali il cui scopo è quello di
promuovere il livello di consapevolezza della Degenerazione Maculare correlata
all’età, è impegnata da diversi anni nella prevenzione di tale patologia
fortemente invalidante e in continuo aumento. Il crescere delle attività scaturenti
dalla partecipazione all’AMD Alliance International è testimoniato dal
moltiplicarsi delle iniziative a sostegno dell’informazione per la prevenzione
della degenerazione maculare senile.
Si è tenuto proprio a Roma, organizzato dall’Agenzia, il 1° Consiglio europeo
dell’ AMD Alliance e la nostra organizzazione è stata inserita nel Direttivo
mondiale in considerazione del proficuo impegno di questi anni.
Nell’ambito della propria associazione all’AMD Alliance International per la
lotta alla degenerazione maculare senile, la I.A.P.B. Italia ha partecipato al
meeting di Parigi, durante il quale sono state approntate nuove misure e
iniziative nonché i gruppi di lavoro, uno dei quali ha visto l’Agenzia
fattivamente impegnata. Lo scopo principale perseguito nel 2004 è stato teso a
migliorare il processo di diffusione delle informazioni sulla patologia con tutti i
mezzi e le tecnologie oggi disponibili, in particolare grazie a un nuovo sito
Internet molto più completo, fruibile e visibile agli utenti.
Inoltre, la I.A.P.B. Italia ha riproposto la campagna informativa denominata
“Retina week”, ossia una settimana dedicata alla prevenzione della
Degenerazione Maculare correlata all’età (c.d. senile), una delle principali cause
di cecità nei Paesi industrializzati: ne soffrono 25-30 milioni di persone e la sua
diffusione è in costante aumento tra gli ultracinquantenni. Durante la campagna
“Retina Week”, attraverso l’azione delle unità mobili oftalmiche, la I.A.P.B.
Italia ha effettuato visite oculistiche gratuite avvalendosi di personale volontario
e non. La campagna, svoltasi nel 2004 dal 20 al 26 settembre, ha interessato le
città di Cosenza, Roma, Trapani, Isernia, Ferrara, Lecco, la regione Toscana e la
regione Lombardia: sono state visitate gratuitamente circa 2000 persone.
In occasione della settimana della prevenzione della degenerazione maculare
legata all’età, Rai Radio Uno ha trasmesso un’intervista di uno dei responsabili
dell’Agenzia sull’importanza della prevenzione e sulle attività ad essa correlate.
Comunicazione
Un ramo di attività di importanza strategica nel quale la I.A.P.B. Italia sta
valorizzando le proprie risorse, riguarda la comunicazione.
Lo spot “Vediamoci Chiaro”, attraverso la collaborazione dell’attore Bud
Spencer, che ha sempre dimostrato una squisita sensibilità alle tematiche che
stanno a cuore all’Agenzia, ha permesso di portare a conoscenza di una platea
sempre più vasta il messaggio socio-sanitario della I.A.P.B. Italia, nonché dei
servizi a disposizione del cittadino, affinché si possa disporre di informazioni
adeguate rispetto ai rischi legati ad errati atteggiamenti sanitari.
Durante il 2004 la presenza della I.A.P.B. Sezione italiana sulle reti televisive è
cresciuta notevolmente rispetto all’anno precedente, testimoniata dalle numerose
trasmissioni in cui hanno partecipato i membri della Direzione Nazionale. Di
particolare importanza la partecipazione all’iniziativa “Trenta ore per la vita”
che si è sviluppata mediante finestre televisive nell’arco di una settimana e
iniziative in molte città italiane nel corso di un periodo più prolungato.
Attraverso la partecipazione della I.A.P.B. Italia a tale iniziativa ben 16 sezioni
provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi hanno organizzato campagne di
raccolta fondi a livello locale per il finanziamento di progetti per la prevenzione
della cecità.
I contributi raccolti da “Trenta ore per la vita” a sostegno del progetto
presentato dalla I.A.P.B. Italia consentirà la parziale copertura delle spese di
acquisto di una unità mobile oftalmica.
Tra le iniziative collegate all’evento televisivo, un componente della Direzione
Nazionale ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione, tenutasi
presso la sede Rai di viale Mazzini, il 5 febbraio.
Inoltre, vi è stata una presenza significativa nella trasmissione “Piazza grande”
del 26 marzo con grande audience e riscontri immediati nell’utilizzo della
nostra Linea Verde oculistica.
Infine, vanno ricordate due partecipazioni dell’Agenzia alla trasmissione Rai
“Dieci minuti di …..”: il 20 gennaio tale trasmissione è stata dedicata al
glaucoma e alla prevenzione della cecità; il 3 novembre, si è parlato di
retinopatia diabetica.
Inoltre, la I.A.P.B. Italia partecipa con propri spazi espositivi a manifestazioni
ed eventi per comunicare le iniziative di interesse sociale e i servizi a
disposizione dei cittadini. È possibile citare tra gli eventi di maggiore interesse i
due congressi annuali della Società Oftalmologica Italiana che consentono alle
migliaia di oculisti presenti di consultare e richiedere materiale informativo per
svolgere prevenzione oftalmica all’interno delle proprie strutture sanitarie.
Importanti eventi sono stati, tra gli altri:
la partecipazione, il 30-31 gennaio, al congresso della Low Vision
Accademy, incentrato sull’ipovisione, da parte di diversi componenti la
Direzione Nazionale;
l’inaugurazione il 15 maggio, a Potenza, della nuova sede del centro
regionale di prevenzione della cecità della Basilicata;
il raid ciclistico in tandem dal 27 maggio al 3 giugno in Sicilia (già descritto
nella prima parte della presente relazione) durante il quale sono stati
distribuiti volantini e opuscoli sulla prevenzione della cecità e la
riabilitazione visiva degli ipovedenti;
l’organizzazione della Giornata Mondiale della Vista (Pavia, 21/10/2004)
cui è seguito un convegno sulla riabilitazione visiva dal 22 al 23 ottobre;
la partecipazione a un convegno a Sondrio organizzato dalla sezione locale
dell’Unione italiana dei Ciechi che ha visto un’ampia partecipazione delle
autorità locali e degli oftalmologi.
Accanto a una comunicazione di tipo generale, se ne è realizzata una più
specialistica mediante trasmissioni televisive imperniate sulla prevenzione delle
patologie visive maggiormente diffuse, trasmesse da un circuito di reti private
diffuse su tutto il territorio nazionale. Attraverso l’esperienza degli oftalmologi
è stato possibile informare sui rischi, le opzioni terapeutiche e le possibilità
riabilitative.
Durante il 2004 gli oftalmologi della Direzione Nazionale hanno partecipato a
trasmissioni scientifiche dedicate alle patologie più diffuse in Italia. In specie:
nuove possibilità di trattamento medico chirurgico e parachirurgico delle
patologie degenerative della retina;
prevenzione della cecità e tumori oculari;
prevenzione del glaucoma;
prevenzione dell’ambliopia nell’età pediatrica;
retinopatia diabetica;
riabilitazione visiva.
Educazione sanitaria
Nell’ambito di tale settore, un particolare rilievo di carattere socio-sanitario è
riservato alla realizzazione di campagne specifiche per alcune categorie sociali,
quali famiglie e alunni di scuole elementari e medie. Tra queste la campagna di
prevenzione dei disturbi della vista “Vediamoci chiaro”, assume un ruolo di
Segue Verbale della riunione del Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana dei
Ciechi-Onlus tenutasi a Tirrenia il giorno 19 Marzo 2005
rilievo.
Nata come progetto pilota, nel corso degli anni, è divenuta un vero e proprio
strumento didattico per le scuole elementari e medie finalizzato
all’insegnamento della prevenzione visiva. Ad una prima formulazione in cui si
privilegiava il momento comunicativo dell’informazione è seguita una
successiva che prevedeva anche la raccolta di dati statistici. Infatti, la campagna
realizzata nel 2002, in 1.000 scuole del Lazio, ha permesso di recuperare dati
fondamentali sulla diffusione delle patologie nel mondo della scuola. Nel 2003
la I.A.P.B. Sezione Italiana ha organizzato un evento nella città di Napoli per
presentare i risultati raggiunti dal progetto “Vediamoci chiaro” nel Lazio al fine
di ottenere il consenso e l’appoggio delle istituzioni locali per lanciare la
campagna in tutta la Regione Campania.
Per raggiungere tale risultato è stato realizzato un filmato con i bambini di una
scuola elementare di Napoli, che attraverso interviste divertenti hanno coinvolto
le autorità politiche e scolastiche per l’adozione della campagna di prevenzione.
Nel 2004 è stata avviata la campagna informativa nella Regione Campania che
coinvolgerà circa 300 scuole durante l’anno scolastico 2004-2005.
Attraverso questo modello d’intervento si cercherà di realizzare ogni anno una
campagna informativa in una regione diversa. Obiettivo di lungo periodo sarà
quello di realizzare la campagna “Vediamoci chiaro” in tutte le scuole d’Italia,
in modo da preservare la vista dei ragazzi e nel contempo ricavare dati sempre
più attendibili, capaci di fornire degli input di riferimento per azioni successive.
Accanto alla campagna di educazione alla vista “Vediamoci Chiaro” è stato
predisposto nel 2004 un nuovo progetto educativo per i ragazzi di scuola
elementare, che fonda la propria strategia comunicativa nella qualità dei
contatti, grazie all’inserimento di un DVD multimediale interattivo e degli
spettacoli divertenti (svolti da professionisti della comunicazione scientifica
rivolta a bambini) incentrati sulla prevenzione delle malattie della vista. Il
progetto, che vedrà la propria attuazione nel 2005, sarà rivolto a 60 scuole
diffuse su tutto il territorio nazionale, per un totale di 36.000 alunni e sarà
caratterizzato da un DVD-rom, un opuscolo informativo con questionario, un
piccolo gadget, e uno spettacolo educativo.
Il Progetto pilota nasce grazie ad un finanziamento del Ministero della Salute
che, attraverso la I.A.P.B. Italia, intende educare gli alunni delle scuole
elementari all’importanza della prevenzione in ambito visivo.
Prevenzione secondaria
Particolare attenzione è stata rivolta a tutti quei soggetti che, per motivi di
carattere culturale, economico o disinformazione sanitaria non si sono mai
sottoposti a una visita oculistica di controllo. Su tale presupposto nacque in
passato la volontà di dotarsi di una prima Unità Mobile Oftalmica. Attualmente
la I.A.P.B. Italia gestisce, congiuntamente all’Unione Italiana dei Ciechi, otto
Unità Mobili Oftalmiche – nel corso del 2004 è stata acquistata l’ultima UMO
dotata di pedana elettromeccanica per garantire l’accesso ai disabili motori e
agli anziani – utilizzate per tutto l’anno dagli organismi periferici per svolgere
campagne di prevenzione, soprattutto nei centri particolarmente disagiati.
Attraverso tali Unità Mobili Oftalmiche, vengono visitate annualmente circa
20.000 persone su tutto il territorio italiano, riscontrando numerosi soggetti con
patologie silenti che nel tempo avrebbero procurato danni irreversibili. Oltre alla
normale attività calendarizzata nel corso del 2004, le unità mobili sono utilizzate
per iniziative specifiche quali:
campagne di prevenzione dei disturbi della vista nelle scuole materne,
elementari e medie;
campagne di prevenzione della degenerazione maculare senile (retina week);
campagne di prevenzione della vista durante manifestazioni socio-sanitarie;
manifestazioni dell’Unione Italiana dei Ciechi – raid ciclistico.
Cooperazione internazionale
La crescita del ruolo della I.A.P.B. Italia è comprovata dalla sempre maggiore
rilevanza acquisita sullo scenario internazionale tra le organizzazioni che a vario
titolo si occupano di prevenzione della cecità.
Nel 2004, con l’obiettivo di instaurare sinergie con le organizzazione impegnate
nella lotta alla cecità evitabile, la I.A.P.B. Italia ha continuato ad impegnarsi
nella stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la
CBM Italia Onlus (Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo – Organizzazione
non governativa), per portare all’attenzione del governo e delle istituzioni il
problema dell’”avoidable blindness”.
Accanto a questo obiettivo di breve periodo ve n’è un altro di medio-lungo
periodo che è rivolto alla creazione di una rete di organizzazioni non
governative attive in Italia nel campo del sostegno sanitario ai Paesi in via di
sviluppo, di concerto con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con il
supporto delle locali strutture sanitarie e organizzazioni religiose, per garantire
una maggiore concentrazioni di risorse e la condivisione di protocolli operativi.
In tale direzione la I.A.P.B. Italia e CBM Italia hanno avviato un protocollo
d’intesa per la realizzazione di un intervento congiunto in un Paese in via di
sviluppo per la lotta alla cecità evitabile.
La I.A.P.B. Italia ha preso parte all’Assemblea mondiale della I.A.P.B.
internazionale svoltasi a Dubai dal 18 al 25 settembre, nel corso della quale
sono stati rinsaldati i numerosi contatti con le altre ONG mondiali per lavorare
allo scopo comune rappresentato dal progetto Vision 2020 che si prefigge
l’ambizioso, ma non impossibile progetto di eliminare la cecità evitabile.
Inoltre, l’assemblea ha rappresentato un momento importante della vita
dell’organizzazione in quanto sono state apportate delle fondamentali modifiche
statutarie al fine di rendere la I.A.P.B. un organismo più snello e con maggiore
partecipazione degli associati alle iniziative in favore dei paesi poveri del
mondo.
Studi sulla prevenzione
L’istituzione dei premi per specializzandi in oftalmologia e diplomandi in
ortottica ha evidenziato come sia possibile ottenere risultati apprezzabili se si
incentiva il mondo oftalmologico a realizzare studi incentrati sulle tematiche
della prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva. In passato, infatti, si è
dovuto spesso riscontrare, oltre alla carenza di dati statistici, un’insufficiente
attenzione degli oculisti a questo fondamentale strumento di “cura a priori”
delle persone. Per tale motivo la I.A.P.B. Italia ha istituito quattro assegni di
ricerca in oftalmologia nelle aree legate alla prevenzione della cecità, la
riabilitazione visiva dell’ipovedente e l’epidemiologia.
Conclusioni
La crescita di alcuni rami di attività e lo sviluppo di altri, testimonia il
consolidamento della I.A.P.B. Italia nel panorama delle organizzazioni
impegnate a livello nazionale e internazionale nella prevenzione della cecità e
dell’ipovisione. La maggiore visibilità delle iniziative intraprese e dei servizi a
disposizione della collettività, ha permesso l’avvio di processi comportamentali
che iniziano a considerare la prevenzione in materia oftalmologica tra le buone
prassi sanitarie. Per meglio comprendere le cause di cecità e
rimuovere gli ostacoli al processo di prevenzione, la I.A.P.B. Italia ha
programmato l’attuazione di un’indagine epidemiologica che colma la cronica
assenza di dati scientificamente validi, segnalata dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità. Il progetto – realizzato in collaborazione con l’Università degli
Studi di Roma “Tor Vergata”, unico nel suo genere, mira a indagare la
prevalenza, l’incidenza, le caratteristiche e le concause delle varie patologie
oculari e delle minorazioni visive. Tale studio, consentendo una migliore
conoscenza dei fenomeni, permetterà di definire iniziative e servizi sempre più
specifici, capaci di soddisfare quei bisogni latenti oggi non ancora codificati.
I.Ri.Fo.R.
- Premessa
L’I.Ri.Fo.R., Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione Onlus,
costituito il 22 febbraio 1991, anche per l’anno 2004 può vantare una quantità
elevata di interventi e attività su tutto il territorio nazionale a favore dei minorati
della vista.
L’I.Ri.Fo.R. opera su tutto l’arco del territorio nazionale, essendo articolato in
una Sede nazionale, in 16 Consigli Regionali e 84 Sezioni provinciali.
Alla capillarità della presenza si affianca un’instancabile attività nei settori
elettivi (formazione, ricerca e riabilitazione) che caratterizzano le proposte
dell’I.Ri.Fo.R. Onlus: dal momento della sua costituzione, l’I.Ri.Fo.R., infatti,
ha realizzato oltre 1.300 corsi e iniziative di formazione e riabilitazione, con una
spesa complessiva di più di 15 milioni di euro.
Tali iniziative hanno consentito a migliaia di ragazzi, genitori, insegnanti di
ruolo e di sostegno nonché a operatori specializzati, di prendere parte a
iniziative molteplici, tutte caratterizzate dalla finalità di favorire l’inclusione
sociale dei minorati della vista.
È doveroso fare riferimento a tali dati, dal momento che l’I.Ri.Fo.R. svolge un
ruolo insostituibile nel campo della formazione e della ricerca scientifica
inerente la minorazione visiva, grazie al fatto di disporre di elevate capacità
progettuali e di indagine nel tessuto sociale del Paese, elementi questi ultimi,
che gli hanno permesso di conseguire il riconoscimento di Ente di Ricerca già
nei primi anni di attività.
L’I.Ri.Fo.R. Onlus è l’unica struttura a carattere nazionale, infatti, a occuparsi
istituzionalmente di tutte le problematiche formative e riabilitative dei disabili
visivi, di qualunque età e condizione sociale.
La presente relazione enuncia l’attività svolta nell’anno 2004 dall’I.Ri.Fo.R.,
anche in relazione alla utilizzazione del contributo statale proveniente dalla
Legge 23.9.1993, n. 379 che assicura il finanziamento annuo costante, per il
tramite dell’Unione Italiana dei Ciechi, di cui l’Istituto è emanazione. V’è da
rilevare, peraltro, che nel 2004 tale contributo non è mai stato versato, stante
una capziosa interpretazione correlata alla presentazione del progetto di legge n.
3673 di cui si è già riferito nella sezione dedicata ai rapporti con il Parlamento e
non ancora stato approvato, e ciò ha comprensibilmente rallentato l’attività nei
settori istituzionali di riferimento.
- Attività istituzionali
Modifiche statutarie
Il 2004 si è aperto con la modifica dello Statuto dell’I.Ri.Fo.R. Onlus. A seguito
di una nota tecnica proveniente dalla Direzione Regionale della Liguria della
Agenzia delle Entrate e diretta al Consiglio Regionale Liguria di questo Istituto,
infatti, è stato necessario apportate alcune modifiche allo Statuto per conseguire
una maggiore conformità alla disciplina delle Onlus.
L’adeguamento è stato realizzato con particolare riferimento alla esplicitazione
del divieto di attività diverse da quelle elencate alla lett. a) del comma 1 dell’art.
10 del D. Lgs. 4.12.1997, n. 460 (ad eccezione di quelle strettamente connesse),
nonché della specificazione che tutti i destinatari della formazione, compresa
quella nei confronti dei docenti, sono persone svantaggiate, ovvero della
indicazione che trattasi di attività direttamente connessa.
Accreditamento ex D.M. 25.5.2001
Nel 2004 la Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.R. ha conseguito l’accreditamento
provvisorio rilasciato dal M.I.U.R., in base al D.M. 177/2000, per il
riconoscimento di iniziative di formazione rivolte a docenti e altro personale
scolastico.
La trasformazione di tale accreditamento in definitivo è subordinato all’esito
della verifica attesa da parte degli ispettori ministeriali.
Abilitazione alla docenza informatica
L’Istituto ha posto da sempre una notevole attenzione all’insegnamento
dell’informatica quale strumento privilegiato per la riabilitazione e
l’emancipazione sociale dei minorati della vista.
L’esperienza didattica conseguita, ha permesso all’I.Ri.Fo.R. di giungere a
un’elaborazione approfondita che ha consentito di individuare i prerequisiti dei
docenti necessari per poter parlare di efficacia e qualità della formazione
informatica rivolta a minorati della vista.
In funzione dell’attenzione posta a questo tema, è necessario sottolineare che
l’I.Ri.Fo.R. ha stabilito di consentire l’insegnamento dell’informatica nei propri
corsi unicamente a docenti appositamente abilitati nel corso di sessioni indette
periodicamente dallo stesso Istituto.
Attualmente esiste un albo nazionale I.Ri.Fo.R. in cui sono registrati circa 200
docenti abilitati: a tale proposito si deve sottolineare che anche nel 2004 sono
state effettuate sette sessioni di esami per l’abilitazione alla docenza
informatica. Nell’ultimo anno sono risultati abilitati 37 docenti, su 70 che
avevano chiesto di partecipare alle selezioni.
Elenco nazionale di esperti delle problematiche dell’accessibilità
L’attenzione alla qualità dell’intervento nel settore delle nuove tecnologia, ha
fatto sì che l’I.Ri.Fo.R., a seguito della legge 9.1.2004, n. 4 (cd. Legge Stanca),
che ha introdotto la disciplina di riferimento in tema di accessibilità dei siti web,
ha ritenuto di istituire un elenco nazionale di esperti delle problematiche della
accessibilità, cui potranno essere iscritte persone giuridiche ed organizzazioni in
possesso di idonee competenze tecniche.
Formazione di minorati della vista dipendenti della PA centrale
È particolarmente lusinghiero poter testimoniare che l’I.Ri.Fo.R., capofila di un
raggruppamento temporaneo di imprese costituito insieme a Sfera s.r.l. (società
di formazione dell’ENEL) e a Moretti & Carpita it s.r.l., è risultato vincitore
della gara per la fornitura di un servizio di progettazione ed erogazione di
attività di formazione informatica destinata ai dipendenti pubblici con disabilità
visiva, indetta dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica
Amministrazione).
I termini del contratto sottoscritto nel 2004 prevedono che, al periodo di
progettazione attualmente in corso (comprensivo di un corso pilota), farà
seguito l’erogazione dell’attività formativa vera e propria che interesserà 132
dipendenti minorati della vista in servizio presso le pubbliche amministrazioni
centrali.
Disciplina delle attività di ricerca, formative e riabilitative
Nel corso del 2004 il Consiglio di Amministrazione Centrale dell’I.Ri.Fo.R.
Onlus ha costantemente informato l’erogazione dei fondi alle disposizioni
contenute nel proprio Vademecum operativo delle attività di ricerca, formazione
e riabilitazione approvato con delibera n. 27 del 24.9.2002 e con cui si
disciplinano le procedure inerenti la richiesta, la gestione e la rendicontazione
dei finanziamenti erogati alle strutture territoriali nell’ambito delle proprie
attività istituzionali.
Le regole presenti nel Vademecum si applicano a tutti i progetti di
riabilitazione, formazione e ricerca, finanziati dall’I.Ri.Fo.R. e costituiscono gli
orientamenti cui i singoli beneficiari devono conformarsi.
Sportello informativo universitario
Nel 2004 è proseguita l’attività dello Sportello informativo per studenti
universitari disabili visivi al fine di migliorare costantemente le attività di
orientamento e formazione dell'Istituto.
L’iniziativa, realizzata con il coinvolgimento di un docente dell’Università “La
Sapienza” di Roma, consente di fornire informazioni ed assistenza in generale,
sia a mezzo telefono, sia via e-mail, sia con colloquio personalizzato, sulle
problematiche concernenti il corso di studi intrapreso dagli studenti minorati
della vista.
Gruppo di Ricerca informatica
In riferimento alle proprie finalità di istituto di ricerca, nel 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha
costituito un gruppo di ricerca informatica sulla minorazione visiva.
Le attività di ricerca individuate sono:
Tavoletta programmabile individuato quale strumento per l’utilizzo di
diverse modalità sensoriali nell’apprendimento di strutture e procedure;
Carico mentale e tecnologie informatiche : studio di parametri
psicofisiologici e cognitivi relativi all’uso di tecnologie informatiche, con
riferimento alla usabilità ed accessibilità;
Gestione di questionari in rete : studio di modalità interattive che consentano
il monitoraggio on line della qualità dei servizi e della qualità della vita dei
minorati della vista, anche in relazione alle linee guida dettate in materia
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;
Creazione e gestione di software assistito per la formazione a distanza e per
la didattica in generale;
Creazione di software gestionali per la ricerca ed altri usi, totalmente usabile
ed accessibile;
Strumentazione biomedica ad uso dei massofisioterapisti .
Il Gruppo ha, inoltre, provveduto a definire i contenuti di un Cd-Rom
divulgativo, di imminente pubblicazione, inerente i seguenti argomenti:
descrizione dei principali software e degli ausili;
problematiche sugli ausili, accessibilità e Legge Stanca;
tematiche di psicologia cognitiva legata alla minorazione della vista;
problematiche legate alla vita quotidiana.
Il Gruppo ha, infine, proposto il convegno ”Nuove tecnologie, handicap visivo e
pluriminorazione. Accesso alle informazioni, ricerca e strumenti per la didattica.
Esperienze e modelli di intervento” che sarà realizzato nel mese di febbraio
2005 in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
- Attività promozionali
Rapporti con l’Università Telematica “ Guglielmo Marconi ”
Nella convinzione che, per il tramite di forme di collaborazione da definire,
possano scaturire utili opportunità per studenti ciechi ed ipovedenti, nell’ambito
di corsi di laurea on-line organizzati da questa Università di recente
costituzione, l’I.Ri.Fo.R. ha accettato la proposta di nominare un proprio
rappresentante all’interno della Commissione di consultazione con le
organizzazioni rappresentative a livello locale del mondo della produzione, dei
servizi e delle professioni prevista dal decreto ministeriale istitutivo.
Tale scelta è perfettamente in linea con gli indirizzi approvati dal Sistema di
gestione per la qualità di cui è dotato l’Istituto.
Rapporti con Manpower Formazione S.p.A.
Nel corso del 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha sottoscritto un accordo-quadro con la
Manpower Formazione S.p.A. finalizzato a sviluppare interventi di formazione,
sia a livello base che a livello di formazione avanzata, destinati a lavoratori
temporanei, sia attivi che in disponibilità, appartenenti alla categoria dei non
vedenti. Tali interventi di formazione potranno avere particolare riguardo allo
sviluppo dei nuovi profili professionali collegati allo sviluppo delle nuove
tecnologie.
Agenzia per il Rilancio degli Studi Musicali – AG.RI.MUS.
L’I.Ri.Fo.R., nell’anno appena trascorso, in piena aderenza ai propri fini
istituzionali, che attengono all’area della formazione e dell’inserimento
lavorativo dei minorati della vista, ha deliberato di concorrere alla creazione di
un’Agenzia espressamente dedicata al rilancio degli studi musicali per i
minorati della vista in collaborazione con altri soggetti, tra cui l’Unione Italiana
dei Ciechi, la cui attività è stata già descritta nel corso della relazione generale.
- Attività dell’I.Ri.Fo.R. Onlus
In base all’esperienza degli anni passati l’I.Ri.Fo.R. Onlus ha potuto identificare
le esigenze e i bisogni della propria utenza e questo ha permesso di indirizzare
le attività di ricerca, quelle formative e quelle riabilitative verso gli ambiti di
maggior interesse, ripartendo adeguatamente le risorse ad esse destinate.
In questa prospettiva si è ritenuto di privilegiare le attività rivolte al settore
scolastico, specie agli insegnanti curricolari e di sostegno, essendo decisivo il
loro apporto - in termini di professionalità e competenze - per un proficuo
inserimento scolastico e sociale degli allievi minorati della vista.
Una particolare attenzione è posta dall’Istituto nei confronti di iniziative nel
settore informatico, in considerazione del rilevo che assumono le nuove
tecnologie in termini di conseguimento di autonomie personali e di inserimento
lavorativo dei disabili.
Il conseguimento della piena autonomia personale è l’obiettivo principale di
tutte le iniziative in materia di orientamento, mobilità, ambientamento,
comunicazione ed economia domestica.
Nel corso degli anni, inoltre, sulla scorta dell’esperienza originata dalla cd.
Legislazione promozionale (in primis la L. 113/85), si sono moltiplicati gli
interventi di formazione e orientamento per l’inserimento lavorativo dei
minorati della vista.
Ai tradizionali corsi per il centralinismo telefonico, si sono affiancati gli
interventi per rispondere alla necessità di qualificazione professionale dei
minorati della vista in relazione alle novità introdotte dal D.M. 10.1.2000, il
recupero delle attività manuali e le iniziative rivolte ai massofisioterapisti.
Sulla stessa scia si collocano le attività legate alla riabilitazione tout court, che
comprendono molteplici attività come campi riabilitativi, interventi riabilitativi
e altro e che, complessivamente, intendono creare le condizioni per una reale
integrazione sociale dei soggetti destinatari.
Accanto a queste attività l’impegno dell’Istituto si volge alla ricerca, quale base
per l’elaborazione di progetti a forte carica innovativa, specie nel settore della
pluriminorazione.
In tale ottica va inquadrato il progetto “Mercurio” con il quale l’I.Ri.Fo.R.
Onlus ha individuato le modalità per consentire l’accesso dei sordo - ciechi alla
cultura e alla informazione quotidiana, oltre che al miglioramento della loro
comunicazione interpersonale, mediante l’utilizzo del “Braicom”, messo a punto
dal Centro Nazionale Tiflotecnico dell’Unione Italiana dei Ciechi
Passiamo ora all’esame delle iniziative finanziate e realizzate nei diversi ambiti
di attività: per ognuna delle attività è indicata tra parentesi la tipologia
dell’intervento ai sensi del D.M. 25.5.2001.
1) Iniziative inerenti il settore scolastico
Corsi di aggiornamento per insegnanti e genitori
L’integrazione degli alunni con minorazioni visive nelle scuole comuni,
incontra, secondo quanto emerge dai dati disponibili, ancora notevoli difficoltà.
Il settore dell’educazione delle persone disabili presenta, infatti, una peculiarità
molto singolare: un’evidente discrepanza fra i principi e norme largamente
condivisi e la situazione reale. Attenendoci alla legislazione italiana vigente,
molti problemi sembrerebbero ormai prossimi ad una soluzione soddisfacente.
Se, invece, analizziamo attentamente la realtà, ci accorgiamo che rimangono
ancora tante zone d’ombra e che il cammino da percorrere, perché i ciechi e gli
ipovedenti possano ricevere risposte adeguate alle loro esigenze formative, è
ancora assai lungo.
In modo sempre più impellente, infatti, si rileva il bisogno che gli alunni disabili
visivi possano giovarsi di insegnanti e operatori sempre più preparati, altamente
specializzati e continuamente aggiornati e qualificati.
Questa necessità, d’altra parte, è avvertita da un numero crescente di insegnanti
di sostegno e curricolari, nonché da numerosi operatori che, a vario titolo, sono
impegnati nelle attività di integrazione scolastica degli alunni con disabilità
visiva.
Attualmente la formazione degli insegnanti di sostegno, ad esempio, tende ad
essere generica, in modo che le attività di tali figure professionali possano
indirizzarsi, indifferentemente, verso l’assistenza alle più diverse disabilità:
quanto, però, il processo formativo degli insegnanti di sostegno guadagna in
estensione, altrettanto perde in profondità e gli stessi insegnanti si trovano,
spesso, a dover gestire situazioni cui non sono affatto preparati.
Va, quindi, particolarmente sottolineato l’elevato interesse di docenti e operatori
per l’apprendimento e l’approfondimento delle tematiche tiflodidattiche
specifiche, capaci di consentire il superamento delle citate carenze formative nel
settore.
Fra le iniziative si segnalano in particolare le seguenti:
Corsi di aggiornamento per insegnanti di sostegno curricolari e operatori
Allo scopo di migliorare l’integrazione degli alunni minorati della vista
nell’ambito della scuola normale, sono state realizzate su tutto il territorio una
serie di iniziative destinate alla formazione di insegnanti (di sostegno e
curricolari) e a operatori alle discipline tiflologiche, con la finalità di far
conoscere e rendere operativi strumenti per l’integrazione che garantiscano una
più completa partecipazione dei non vedenti alle attività educative.
Per intervenire su questa situazione l’I.Ri.Fo.R. ha cercato di finalizzare il
proprio intervento alla preparazione e formazione di tutti gli attori interessati:
insegnanti di sostegno, insegnanti curricolari, altri operatori coinvolti a vario
titolo nelle attività di integrazione scolastica (educatori, assistenti ecc.).
Formazione rivolta a insegnanti ex D.M. 177/2000
In ottemperanza al D.M. 177/2000, l’I.Ri.Fo.R. ha organizzato direttamente
un’iniziativa dal titolo “L’alunno non vedente e il processo di inserimento dalla
scuola per l’infanzia alla scuola primaria” e l’altra denominata “L’integrazione
dell’alunno non vedente nella scuola media inferiore: problematiche didattiche,
analisi delle best practices e modalità operative”.
Tali attività di formazione e aggiornamento hanno perseguito la finalità generale
di sviluppare negli operatori per l'integrazione scolastica degli alunni minorati
della vista il massimo di competenze concernenti:
il riconoscimento delle esigenze formative dell'alunno minorato visivo,
la valutazione e valorizzazione delle sue risorse e delle esperienze personali,
l'utilizzo ottimale delle risorse istituzionali e sociali disponibili,
la conoscenza della normativa di riferimento,
l'individuazione delle modalità più efficaci per il conseguimento dei migliori
risultati nell'apprendimento e nell'integrazione sociale,
l’approfondimento delle conoscenze del sistema Braille nonché l’uso di
materiale didattico speciale.
Corso di formazione “Tutor universitari per studenti disabili visivi”
Al fine di proseguire sulla strada del sostegno all’inserimento degli studenti
disabili visivi nelle strutture educative, nel 2004 l’I.Ri.Fo.R. ha realizzato
un’iniziativa formativa rivolta a tutor universitari.
Tale Corso mirava a conseguire una distribuzione omogenea sul territorio
nazionale di figure in grado di svolgere l’attività di tutor universitario con
particolari competenze nel campo della disabilità visiva, al fine di assicurare la
piena attuazione delle previsioni contenute nella legge 28 gennaio 1999, n. 17.
Il Corso è stato strutturato in una prima parte di formazione on line, e in una
fase di attività residenziale, per una durata complessiva di 60 ore.
Le attività di formazione on line hanno visto l’intervento di tre docenti che
hanno affrontato le problematiche generali inerenti la minorazione visiva.
La fase formativa residenziale la scelta dei docenti è stata motivata dalle
particolari competenze nel settore, privilegiando un metodo di lavoro
imperniato sull’esperienza diretta dei partecipanti e sul loro coinvolgimento
mediante il frequente ricorso a esercitazioni e simulazioni. L’iniziativa ha
rispettato gli obiettivi formativi iniziali, consistenti nella trasmissione di
competenze specifiche, immediatamente utilizzabili dai soggetti che si
troveranno a operare nelle attività di tutoraggio universitario a favore di disabili
visivi.
Seminario regionale “Educazione dei bambini con disabilità visiva ad una
gestualità coerente”
Si segnala la forte valenza di tale iniziativa rivolta a realizzare una serie di
interventi formativi a favore di genitori di bambini con minorazione visiva, al
fine di avviare un percorso di conoscenza capace di sostenerli nell’affrontare il
senso della minorazione.
L’iniziativa trae spunto dalla constatazione che alcune difficoltà più
significative di approccio alla minorazione incontrate dai familiari derivano
dalla carenza di informazioni in merito ai risultati che si possono ottenere
attraverso la valorizzazione degli apporti provenienti dalla diverse agenzie
educative.
Iniziative dei Consigli Regionali e delle Sezioni Provinciali
Nell’ambito delle iniziative mirate all’integrazione degli alunni con minorazioni
visive, devono essere menzionati tutti gli interventi effettuati dalle strutture
regionali e provinciali dell’I.Ri.Fo.R. mediante finanziamenti ulteriori rispetto a
quelli erogati dalla legge n. 379/1993.
La riconosciuta competenza dell’Istituto nel settore della minorazione visiva ha
portato, infatti, allo svolgimento mediante convenzioni con Enti locali o
Università, di attività formative svolte nel settore scolastico.
Più precisamente le iniziative hanno riguardato le seguenti tematiche:
il ruolo dell’educazione grafo-lessicale degli alunni ipovedenti (strategie
metodologiche e didattiche; ausili speciali);
il ruolo dell’educazione, dell’istruzione e della riabilitazione degli alunni
ipovedenti (strategie metodologiche e didattiche, tecniche riabilitative);
formazione di insegnanti di sostegno.
2) Iniziative nel settore informatico
La scelta operata dall’I.Ri.Fo.R. di organizzare corsi nel settore dell’informatica
è da porre in relazione alle possibilità che le tecnologie informatiche consentono
ai minorati della vista.
Vari studi hanno oramai dimostrato (v. pure il Rapporto Isfol “Oltre le
b@rriere”) la grande potenzialità di iniziative dirette all’inserimento
professionale di ciechi ed ipovedenti in quei settori (in particolare del terziario
avanzato) in cui l’informatica ha un ruolo dominante.
Le attività di formazione rivolte a soggetti con handicap visivo devono avere
perciò presente il quadro tecnologico esistente, e finalizzare tutti gli interventi al
raggiungimento dell’obiettivo della massima possibile autonomia degli portatori
di handicap nell’ambiente di lavoro, quale presupposto di un’attività lavorativa
efficiente e produttiva.
Ciò comporta la formulazione di progetti formativi ad alto contenuto di
specificità, rispetto alle attività formative dei normodotati, nonché di
personalizzazione, tenuto conto della presenza di singole attitudini professionali
nei soggetti con handicap visivo.
Le attività formative dell’I.Ri.Fo.R. in questo settore sono riconducibili a due
tipologie di interventi:
corsi di alfabetizzazione informatica,
corsi di informatica avanzata.
Corsi di alfabetizzazione informatica
Nel quadro delineato appare essenziale, per una sempre maggiore integrazione
sociale dei minorati della vista, realizzare una costante azione di
alfabetizzazione informatica, per i possibili sbocchi professionali, ma anche per
il connesso ampliamento della sfera di autonomia personale.
A differenza di altre tipologie di handicap, infatti, quello sensoriale visivo è
suscettibile di essere quasi interamente rimosso come ostacolo nel campo della
lettura e della scrittura, qualora si disponga di strumenti in grado di consentire
completa autonomia, e cioè un computer dotato di periferica display braille e/o
di sintetizzatore di voce, ed eventualmente di stampante braille.
In tal modo è possibile conseguire il risultato della riabilitazione come definita
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè rimozione degli impedimenti a
svolgere determinate funzioni.
I corsi base di alfabetizzazione informatica proposti dall’I.Ri.Fo.R. sono
articolati sui seguenti moduli base:
a) conoscenza del PC e dei supporti tiflotecnici informatici;
b) acquisizione dei comandi e delle funzioni principali del sistema operativo
MS-DOS;
c) apprendimento delle tecniche di base e avanzate di word processing;
d) tecniche di creazione e manipolazione di data base.
Formazione informatica avanzata
L’alto numero di corsi di alfabetizzazione informatica svolti negli anni
precedenti e i risultati positivi cui si è accennato, hanno generato la conseguente
esigenza di formazione più avanzata, nella specie di corsi di secondo livello, con
particolare riferimento all’uso degli ausili per l’accesso ai programmi basati
prevalentemente sulla grafica, quali Windows e Office.
Vi è, inoltre, da rilevare che sono sempre più frequenti i corsi per apprendere a
utilizzare Internet e per l’utilizzo della posta elettronica.
È, peraltro, necessario aggiungere che, anche nel 2004, da parte della Sede
Centrale dell’I.Ri.Fo.R. è stato dato corso a varie iniziative di Formazione a
distanza (FaD) in considerazione delle positive ricadute formative offerte da
questa modalità.
In questo campo sono state organizzate diverse iniziative su tematiche di grande
rilievo, tra le quali l’accessibilità e l’e-commerce che hanno riscosso l’interesse
di numerosi utenti, anche normodotati.
Nell’ambito del settore informatico, inoltre, riveste un posto particolare il
Progetto Mercurio, a forte valenza riabilitativa, studiato appositamente per
garantire un valido sostegno per la comunicazione dei sordo-ciechi (cfr. infra).
3) Iniziative per l’autonomia personale
La piena integrazione sociale dei minorati della vista è subordinata
all’acquisizione del massimo di autonomia possibile, quale base anche per una
più agevole introduzione nella realtà del mondo del lavoro.
La minorazione visiva pregiudica gravemente l’autonomia, la libertà di
movimento e la capacità di orientamento, e crea così nell’individuo una serie di
difficoltà di natura psico-fisica che investono tutta la sua vita sociale e
professionale, causando, nella maggior parte dei casi, una totale dipendenza
dagli altri.
Per compensare le limitazioni citate occorrono interventi specifici di
riabilitazione e di integrazione e, tra questi si possono annoverare:
Corsi di orientamento e mobilità
Mediante i corsi di Orientamento e Mobilità (O&M) si cerca di ampliare
l’indipendenza e l’autonomia del minorato della vista, di migliorare la sua
disposizione, capacità e abilità a muoversi da solo con sicurezza e naturalezza
nell’ambiente conosciuto e sconosciuto.
Questo scopo può essere raggiunto dopo un corso individuale, molto
impegnativo, che varia dalle 60 alle 80 ore.
Durante il corso il minorato visivo impara a valutare le proprie capacità ed i
propri limiti, a controllare l’ansia del nuovo, e comincia a essere in grado di
prendere decisioni che garantiscano la propria sicurezza.
Le considerazioni esposte spiegano il massiccio intervento delle strutture
periferiche dell’I.Ri.Fo.R. nel proporre corsi di questo tipo.
Il corso di O&M si configura, quindi, come un intervento riabilitativo
individuale che mira a conferire ai minorati della vista il massimo grado
possibile di autonomia di movimento, sia all’interno degli edifici sia all’esterno
(negozi, supermercati, incroci stradali, semafori, lavori in corso etc.), nonché
all’uso dei mezzi pubblici (autobus, treni, tram, traghetti, linee metropolitane).
Gli obiettivi generali di questo genere di interventi sono:
migliorare lo sviluppo delle competenze percettive, cognitive e
psicomotorie attraverso la stimolazione e l’integrazione sensoriale in
ambienti reali;
superare l’ansia del pericolo;
migliorare la percezione e consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Corso di autonomia domestica
Nell’ambito del processo di acquisizione dell’autonomia personale per i
portatori di handicap visivo, riveste una particolare importanza l’apprendimento
di strategie funzionali alla migliore gestione della vita quotidiana e domestica.
Il corso è diretto a permettere di far avvicinare in maniera stimolante il mondo
dei non vedenti alle attività quotidiane di cucina, stiro e gestione della
quotidianità al fine di acquisire la massima autonomia.
Corso di cucina
Il corso è stato realizzato allo scopo di relazionare in maniera più creativa e
stimolante il mondo dei non vedenti alle attività quotidiane di cucina, al fine di
acquisire la massima autonomia nel riconoscimento dei cibi, nella loro
preparazione e conservazione.
Progetto Tiresia
In occasione della proclamazione del 2003 quale Anno Europeo delle Persone
con Disabilità, l’I.Ri.Fo.R. aveva partecipato al bando emanato dal Ministero
del Welfare che prevedeva l’erogazione di finanziamenti per progetti
particolarmente meritori.
A dicembre 2003 il Ministero del Welfare ha annunciato il finanziamento di uno
dei progetti presentati, il progetto “Tiresia”, per un importo complessivo di
Euro 76.770,00.
Tale progetto, realizzato nel corso del 2004, intendeva creare nuove opportunità
e nuove tutele per i disabili della vista, creando le condizioni per un’agevole
fruizione di alcune forme di spettacolo e di cultura.
Erogazione borsa di studio
L’I.Ri.Fo.R. ha erogato una borsa di studio al fine di sostenere una ricerca
finalizzata allo studio del rapporto di attaccamento fra cane e uomo nell’ambito
dell’addestramento e dell’impiego di cani guida. Tale ricerca sarà svolta
nell’ambito di un gruppo di ricerca costituito dall’Università degli Studi di
Parma.
Pubblicazione
L’I.Ri.Fo.R. nel 2004 ha provveduto a pubblicare un lavoro, opera della
dottoressa Barbara Muzzatti, dal titolo “Aspetti psicologici della cecità
acquisita: contributi teorici e sperimentali”. Tale lavoro effettua una disamina
accurata delle principali problematiche psicologiche connesse alle tematiche
della minorazione visiva tardiva.
In particolare viene affrontato l’impatto che l’insorgenza della cecità può avere
su alcuni tratti della personalità, sulla sfera relazionale nonché su quella
affettiva, dei soggetti colpiti.
Progettare per tutti senza barriere
In funzione della necessità di disporre di un’adeguata cassa di risonanza per le
attività svolte dell’Istituto e in considerazione del fatto che gli obiettivi didattici
potranno avere positive ricadute per l’autonomia dei soggetti affetti da
minorazione visiva, l’I.Ri.Fo.R. ha deciso di sostenere, mediante un contributo
economico, il corso di formazione post lauream “Progettare per tutti senza
barriere”.
4) Iniziative mirate al lavoro
Una delle maggiori preoccupazioni per l’I.Ri.Fo.R., che ha come mission quella
di promuovere il conseguimento di sempre migliori condizioni di vita per i
minorati della vista attraverso formazione e riabilitazione, è rappresentato
dall’inserimento lavorativo degli stessi in considerazione dell’alto valore
rappresentato dal lavoro sulla strada dell’inclusione sociale.
Si spiega in tal senso il grande impulso dato alla realizzazione di iniziative tese
a fornire le competenze professionali, o il loro aggiornamento, per l’effettivo
impiego dei minorati della vista.
Nell’ambito delle iniziative mirate al lavoro devono essere menzionati, ancora
una volta, tutti gli interventi effettuati dalle strutture regionali e provinciali
dell’I.Ri.Fo.R. nel settore del centralinismo telefonico, delle nuove qualifiche
professionali introdotte a seguito del D.M. 10.1.2000 e del settore radiofonico,
mediante finanziamenti ulteriori rispetto a quelli erogati dalla legge n. 379/1993
e quelli di aggiornamento per massofisioterapisti.
Iniziative finanziate dalla Regione Lazio
Come già anticipato in premessa, il 2004 ha visto il conseguimento da parte
dell’Istituto di una serie di finanziamenti di attività formative e di ricerca da
parte della Regione Lazio a seguito di specifici progetti predisposti, anche in Ati
con altri soggetti, in risposta agli Avvisi pubblici D.G.R. n. 326/03 per la
Misura B1 e D.G.R. n. 328/03 per la Misura D2 (v. infra).
In particolare, tali finanziamenti hanno riguardato iniziative riconducibili alle
cd. nuove professionalità originate dal citato D.M. 10.1.2000 e, più, ingenerale
l’utilizzo delle nuove tecnologie nel processo di inclusione sociale dei minorati
della vista:
Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti,
operanti nel settore pubblico, addetti alle informazioni alla clientela e agli
uffici relazioni col pubblico”;
Corso di aggiornamento per "Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti,
operanti nel settore pubblico, addetti alla gestione e all’utilizzazione di
banche dati”;
Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti
addetti alle informazioni alla clientela e agli uffici relazioni con il
pubblico”;
Corso di aggiornamento per “Operatori telefonici non vedenti ed ipovedenti
addetti alla gestione e all’utilizzazione di banche dati”;
“Teleinsertion Telecomunicazioni e società dell’informazione per
l’inserimento lavorativo di persone disabili”;
“Nuove competenze e imprenditorialità nella società dell’informazione”.
Quest’ultima iniziativa non è stata attuata causa la mancanza di partecipanti,
mentre le altre sono state regolarmente avviate.
Corso di aggiornamento “Metodo Cyriax per fisioterapisti”
L’attività dei fisioterapisti non vedenti è sempre più legata all’apprendimento di
nuove tecniche di riabilitazione ortopedica e neurologica.
Il corso in oggetto è teso all’apprendimento delle tecniche del metodo Cyriax,
una metodologia di massaggio profondo traverso che consente di intervenire
efficacemente sin dai primi momenti del trauma tendineo o muscolare.
Tale metodologia si fonda sulla sensibilità manuale dell’operatore che,
attraverso il tocco, percepisce il ritmo del paziente e le eventuali restrizioni che
possono causare una disfunzionalità.
5) Interventi mirati alla riabilitazione
Il termine riabilitazione, che costituisce una delle ragion d’essere dell’I.Ri.Fo.R.
riguarda un vasto e quanto mai variegato panorama di attività il cui fine ultimo è
la realizzazioni di interventi che, tramite la propria caratteristica riabilitativa,
permettano il reale inserimento sociale del minorato visivo.
In quest’ambito si segnala la particolare attenzione rivolta dall’I.Ri.Fo.R. alle
problematiche della pluriminorazione.
Nell’ampio settore riabilitativo, trovano uno spazio di rilievo le iniziative di
socializzazione, a durata variabile, all’interno delle quali si sperimentano nuove
modalità di approccio alle tematiche della minorazione visiva, favorendo
l’integrazione dei partecipanti mediante gli aspetti ludici e di svago e, spesso, il
recupero di situazioni particolarmente difficili.
Si situano nell’ambito riabilitativo anche le numerose iniziative mirate a
favorire il recupero senso motorio nei partecipanti.
La riabilitazione e il valore che essa assume nell’azione dell’I.Ri.Fo.R. è,
peraltro, testimoniata, dalla costante realizzazione di iniziative dirette a formare
nuove figure professionali in grado di sostenere il processo di riabilitazione dei
minorati visivi.
Campi riabilitativi per minorati della vista
Tali progetti hanno raggiunto lusinghieri risultati, svolgendo interventi
riabilitativi di orientamento e mobilità nonché di vita pratica, attività ricreative e
di socializzazione.
Campi estivi riabilitativi
Il campo estivo riabilitativo, dai contenuti innovativi per i metodi di approccio
alla cecità ed all’ipovisione e alla pluriminorazione, rappresenta ormai un
modello d’intervento preferenziale per il raggiungimento di risultati di notevole
valore riabilitativo, sociale e psicologico.
Ciò avviene anche grazie all’integrazione di vari momenti formativi e di
socializzazione che contemplano una serie di attività: l’attività senso-motoria,
l’attività ginnica, l’attività senso-percettiva, finalizzandoli alla crescita di
un’esperienza fondamentale per l’integrazione dei minorati della vista, oltre a
una continua assistenza psico-pedagogico in grado di sostenere i partecipanti
nell’approccio a modalità di vita che differiscono da quelle abituali.
Campi riabilitativi invernali
I buoni risultati ottenuti dalla realizzazione dei campi estivi riabilitativi svolti
dall’I.Ri.Fo.R. hanno indotto l’Istituto a ripetere ed ampliare l’iniziativa,
estendendola anche al periodo invernale.
Il progetto di campo riabilitativo invernale ha una duplice finalità: promuovere
l’apprendimento delle discipline sportive, dallo sci al pattinaggio sul ghiaccio;
incentivare l’acquisizione di autonomia personale da parte del ragazzo non
vedente sia sul versante dell’orientamento sia sotto un aspetto più strettamente
relazionale.
Soggiorni socio-educativi per persone sordo cieche
Nell’anno trascorso l’I.Ri.Fo.R., sensibile alle istanze provenienti da tale
categoria di pluriminorati ha organizzato due iniziative, in inverno e in estate.
La realizzazione di un soggiorno invernale riabilitativo per soggetti sordo-ciechi
è stata caratterizzata dal forte coinvolgimento dei partecipanti che hanno potuto
sperimentare una serie di attività nuove in un ambiente completamente diverso
da quello abituale, traendo forti stimoli ai fini del processo di progressiva
conquista delle autonomie di base.
Nel corso dell’iniziativa svoltasi in estate, i giorni trascorsi nella località termale
prescelta hanno permesso ai partecipanti di condividere problematiche e
strategie per la soluzione delle stesse, in un contesto di apprendimento che è
stato favorito dal clima di attesa che ha costituito la cornice di ogni attività.
Corso di sci
Il corso, con finalità riabilitative, tende all’acquisizione di una sempre maggiore
autonomia e mobilità dei partecipanti minorati della vista anche in una
situazione estrema quale quella di una pista da sci.
In particolare si mira a: insegnare le tecniche di base dello sci ai minorati della
vista principianti; consolidare le tecniche dello sci per i minorati della vista in
possesso delle nozioni di base; acquisizione delle tecniche di base per la
conduzione di sciatori minorati della vista da parte delle guide; perfezionare le
tecniche di guida per gli accompagnatori; diffondere la cultura dell’integrazione
tra i frequentatori abituali delle piste da sci.
Non va dimenticato, infatti, il notevole rilievo che possiede la pratica sportiva
nel processo di integrazione dei minorati della vista.
6) Altre iniziative riabilitative
Progetto Mercurio
Nell’ambito dell’integrazione e della riabilitazione, riveste un ruolo di primaria
importanza il Progetto Mercurio, studiato appositamente per garantire un valido
aiuto a quegli operatori che quotidianamente si confrontano con la realtà dei
sordo-ciechi.
Il Centro Nazionale Tiflotecnico dell’Unione Italiana Ciechi, proseguendo nella
sua continua azione innovativa nel settore tifloinformatico, ha realizzato il
dispositivo denominato Braicom per sordo-ciechi, mirato a consentire a questa
categoria di pluriminorati di comunicare fra loro ed anche con persone
normodotate.
Dopo la necessaria fase di formazione degli operatori, con un corso mirato a
fornire le cognizioni psicologiche sui sordo-ciechi ed approfondire la struttura
dei rapporti dei suddetti tra genitori e realtà sociale, è stato portato avanti
l’addestramento all’uso di Braicom.
Il corso, particolarmente impegnativo sia sul piano tecnico sia sul piano
economico, richiede l’impiego di materiale informatico specificamente studiato
e, in considerazione della gravità della pluriminorazione degli utenti, è spesso
effettuato presso il domicilio degli stessi.
Poseidon 2004
Si tratta di un’iniziativa che inizia a fare scuola, poiché svolta da diverso tempo
e che prevede lo svolgimento di attività subacquea per non vedenti.
Tale iniziativa assume un notevole rilievo riabilitativo poiché consente di
sperimentare nuove possibilità di movimento e favorisce la sperimentazione di
nuove sensazioni ai partecipanti mediante il recupero pieno del proprio schema
corporeo.
Il progetto è strutturato in fasi graduali riguardanti rispettivamente: attività
individuali di conoscenza teorica e pratica degli strumenti necessari alle
immersioni, lezioni teoriche sull’approccio all’attività subacquea, lezioni
pratiche in piscina ed immersioni a varie profondità.
Dall’esperienza realizzata, peraltro, è stata tratta una ricerca particolarmente
dettagliata dal titolo “Progetto POSEIDON – Guida alle immersioni dei non
vedenti”.
Corso Feldenkrais
Il Metodo Feldenkrais ha lo scopo di portare la persona a un cambiamento del
proprio modo di agire e vivere, utilizzando le caratteristiche del sistema nervoso
che permettono di apprendere dagli errori e di correggere apprendimenti
inefficienti.
Tale processo di auto-educazione passa attraverso il movimento corporeo.
Nell’ambito delle attività proposte dall’iniziativa, si procede lentamente,
esplorando vari modi di fare movimento, tenendo presente che l’apprendimento
acquisito non deve essere confinato alle lezioni ma trasferito nella quotidianità.
L’attenzione del partecipante minorato della vista viene portata sugli aspetti
percettivi, escludendo qualsiasi confronto con i modelli di riferimento e i giudizi
del tipo giusto o sbagliato.
La finalità di questa esperienza consiste nel permettere ai minorati della vista
partecipanti di attivare un processo di apprendimento costituito da nuove
sensazioni corporee in grado di combattere la tendenza alla sedentarietà.
Corso di musica per lo studio del pianoforte e della didattica musicale
Le attività sonore e musicali mirano a sviluppare sensibilità musicali, a favorire
la fruizione della produzione dei suoni presenti nell’ambiente e a stimolare
l’esercizio personale diretto ad una graduale conquista della propria identità.
La proposta di un corso di questo tipo rivolto a ragazzi in età scolare, oltre a
fornire padronanza del linguaggio musicale, consente, sotto il profilo sociale, di
accrescere e rafforzare il senso di responsabilità e autocontrollo attraverso
l’attività di gruppo e di favorire la socializzazione.
Il corso è organizzato in diverse fasi:
a) fase rivolta ai bambini in età prescolare,
b) fase riservata ai bambini in età scolare,
c) fase rivolta ad alunni dei corsi di Conservatorio,
c) fase riservata agli adulti.
Figure professionali per la riabilitazione
A fronte delle esigenze evidenziate che richiedono un forte sforzo riabilitativo
diretto ai minorati della vista, si deve sottolineare la costante realizzazione, da
parte delle strutture territoriali – anche con altri fondi, di iniziative dirette a
formare nuove figure professionali in grado di sostenere tale processo di
riabilitazione dei minorati visivi.
7) Attività informativa
Pubblicazione “Oltre Il Confine”
L’organo di informazione dell’Istituto, il mensile «Oltre il confine - Le nuove
frontiere della riabilitazione», la cui pubblicazione è stata avviata nel 1997, ha
continuato anche nel 2004 la sua attività di pubblicazione di iniziative e
ricerche.
Il periodico continua a riscuotere molto successo sia per gli argomenti trattati
che per la possibilità di fruizione offerta ai non vedenti tramite la pubblicazione
della rivista su supporto audio.
Il costo dei numeri del 2004 è stato complessivamente di 23.827,92 euro.
Il periodico ha usufruito del contributo previsto dalla legge per l’editoria
speciale per non vedenti (D.L. 23.10.1996, n. 542 convertito nella L.
23.12.1996, n. 649).
Realizzazione di filmati promozionali
L’I.Ri.Fo.R., ha stabilito di procedere alla realizzazione di una serie di filmati
promozionali in grado di illustrare l’attività svolta.
Si tratta, in particolare, di tre filmati promozionali (uno spot da 45”, un filmato
da 3’ ed un filmato da 10’) che saranno utilizzati al fine di divulgare presso il
grande pubblico le attività e le finalità dell’Istituto.
8) Riepilogo generale
La tabella sottostante riepiloga l’utilizzo dei fondi per le attività svolte.
Tipologia attività Costi totali Contributo L.379/1993
Attività del settore scolastico € 1.141.284,91 € 74.703,91
Attività del settore informatico € 258.615,00 € 84.519,50
Attività del settore autonomia € 113.817,47 € 32.626,95
Attività del settore lavoro € 658.699,50 € 3.607,00
Attività del settore riabilitativo (campi) € 206.262,00 €
206.262,00
Attività settore riabilitativo (altre) € 172.406,93 € 73.839,80
Attività informativa € 43.827,92 € 43.827,92
TOTALE € 2.594.913,73 € 519.387,08
Da quanto esposto si ricava che l’I.Ri.Fo.R., nell’anno 2004, ha speso per la
realizzazione di iniziative formative, di ricerca, di riabilitazione la somma di
Euro 519.387,08 del contributo di cui alla legge 23.9.1993, n. 379.
Le spese di progettazione, di personale, di funzionamento degli organi,
locazioni, assicurazioni, documentazione, nonché per la ristrutturazione della
nuova sede assegnata all’Istituto, sono state sostenute parte con la restante quota
del contributo della citata legge n. 379/93 e parte con mezzi direttamente
acquisiti dall’Istituto.
Va tenuto conto, in ogni modo, che una non irrilevante quota delle spese
d’ufficio è connessa alla gestione delle attività.
U.N.I.Vo.C.
L’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi (U.N.I.Vo.C.), nell’anno
2004, ha continuato nella sua attività di volontariato, verificando anche il
gradimento e il confronto con le realtà sociali del territorio.
A tale riguardo, va ricordato che l’Italia presenta limitatezze sul piano degli
interventi sociali, non ultimi quelli relativi alle problematiche legate al mondo
dei non vedenti. Per questo motivo, laddove non arriva l’apparato dello Stato,
nelle sue varie articolazioni, necessariamente deve operare il volontariato, per
evitare che le persone in difficoltà vengano emarginate o addirittura costrette a
vivere senza la cognizione della realtà. L’U.N.I.Vo.C. intende muoversi in
questa direzione, compensando con propri servizi quello che le istituzioni
pubbliche non riescono a fare.
Durante lo scorso anno l’U.N.I.Vo.C. ha proseguito nella sua attività di
espansione su tutto il territorio nazionale. Attualmente le Sezioni costituite sono
35, con un numero di soci superiore a 2.500; l’iscrizione al Registro Regionale
del Volontariato, condizione necessaria per stipulare le opportune convenzioni
con gli enti locali, è stata ottenuta da quasi tutte Direzioni Sezionali.
A tale riguardo, l’associazione ha inteso perseguire una costante azione di
qualificazione dei servizi offerti, secondo le direttive emanate dalla dirigenza
nazionale e con le modalità previste nello Statuto. In particolare, nel campo
delle attività promozionali e della ricerca di nuove adesioni, è stato messo a
disposizione di tutte le sezioni periferiche uno spot audio da divulgare attraverso
emittenti radiofoniche locali. Si è provveduto anche a divulgare informazioni
sull’attività associativa per mezzo di opuscoli e volantini, così come è stata
effettuata la partecipazione delle più importanti cariche associative a
trasmissioni televisive e radiofoniche di preminente significato sociale.
La dirigenza nazionale, che nel corso dell’anno passato è stata rinnovata con una
sostanziale conferma dei precedenti organi dirigenti a testimonianza di una
continuità di intenti e di pianificazione, ha impresso un nuovo corso alle
numerose ed incisive attività dell’U.N.I.Vo.C.; tra le altre, ricordiamo il
monitoraggio di numerosi organismi periferici e una costante attività di
informazione e supporto di carattere amministrativo-contabile-organizzativo alle
sezioni provinciali, volta a verificarne le condizioni di ripristino dell’operatività.
A tale proposito, va segnalata la presenza della Commissione paritetica U.I.C.-
U.N.I.Vo.C., nata nell’intento di consolidare i rapporti operativi tra le due
associazioni, soprattutto in sede locale, in uno spirito di reciproca
collaborazione.
La Direzione Nazionale U.N.I.Vo.C., tra l’altro, ha confermato l’orientamento
secondo il quale l’U.N.I.Vo.C possa rivelarsi uno strumento indispensabile per
favorire l’integrazione sociale dei non vedenti e fornire un adeguato supporto
all’Unione Italiana dei Ciechi nell’erogazione dei relativi servizi, allo scopo di
perseguire gli stessi obiettivi di autonomia ed integrazione dei minorati della
vista, in una logica di integrazione reciproca. Rammentiamo infatti che a giugno
in occasione del soggiorno estivo per gli anziani disabili visivi presso il Centro
Studi Vacanze di Tirrenia l’U.N.I.Vo.C. ha messo a disposizione i propri
volontari che si sono rilevati di indubbia e preziosa collaborazione.
Inoltre, vale la pena ricordare che esiste un protocollo di intesa nel quale
vengono fissate le procedure per una più stretta collaborazione tra le strutture
territoriali dei due enti, nell’ambito delle quali sono state create ulteriori
commissioni paritetiche con gli stessi compiti di quella nazionale, allo scopo di
verificare periodicamente lo stato di attuazione dei progetti, apportandovi gli
eventuali correttivi. Inoltre, come già ricordato nella prima sezione della
presente relazione, a fine luglio l’U.N.I.Vo.C. ha collaborato con l’Unione
Italiana dei Ciechi per la riuscita del IV Raid in Pedalò, che si è tenuto in
Toscana.
Nel campo dell’editoria è continuata la pubblicazione e distribuzione di
“Reciprocamente insieme”, la rivista trimestrale di volontariato
dell’U.N.I.Vo.C., inviata ai soci, alle scuole, università, Asl, strutture
periferiche dell’Unione e dell’U.N.I.Vo.C., nonché ai comuni con più di 20.000
abitanti.
Nel campo informatico delle comunicazioni, è stata dedicata una cura
particolare al sito dell’associazione, www.univoc.org, potenziato e migliorato
nell’aspetto e nei contenuti, sono stati attivati per tutte le sedi periferiche gli
indirizzi e-mail ed infine continua con successo l’operatività della mailing-list
dell’U.N.I.Vo.C., univocforum la lista aperta a tutti coloro che sono interessati
al volontariato pro-ciechi.
La Direzione Nazionale U.N.I.Vo.C. ha intenzione di pubblicare una seconda
rivista, in formato audio su un’unica cassetta da novanta minuti, da distribuire ai
soci e agli utenti dell’associazione.
Infine, ricordiamo che, attraverso la collaborazione con la Presidenza Nazionale
dell’Unione Italiana dei Ciechi è stato possibile presentare due progetti
all’Ufficio nazionale per il servizio civile volontario, come ente partner, al fine
di far pervenire alle sezioni U.N.I.Vo.C. periferiche richiedenti, i volontari da
affiancare all’associazione, rendendo maggiormente operativi i servizi che le
sezioni mettono in atto per favorire l’autonomia del non vedente. 26 sono i
volontari che hanno preso servizio nelle diverse sedi U.N.I.Vo.C. il 15 dicembre
2004.
A questo incremento dell’attività ha contribuito in maniera determinante
l’Unione Italiana dei Ciechi, con il consueto sostegno economico, umano e
logistico.
CONCLUSIONI
È bello passare in rassegna i risultati di un anno, è bello vedere, nel cantiere
sempre aperto, mani operose spianare la strada ai ciechi italiani per regalare loro
una vita serena, che risenta il meno possibile del peso della cecità.
Sono le mani della Direzione Nazionale, dei Consiglieri Nazionali eletti dal
Congresso, dei Presidenti Regionali, dei Presidenti Provinciali e dei tanti soci di
buona volontà. Sono le mani dei dipendenti della Sede Centrale, dei Consigli
Regionali, delle Sezioni Provinciali. Sono, soprattutto, le mani calde dei mille
ragazzi e ragazze del servizio civile volontario che mettono cuore e mente al
servizio di una causa giusta: l’integrazione sociale dei ciechi italiani. Sono le
mani delle Commissioni e dei gruppi di lavoro, che offrono materia di
riflessione alla dirigenza nazionale, aiutandola a tracciare il cammino verso una
migliore qualità della vita.
È bello scoprire che quelle mani hanno un’anima che viene da lontano,
un’anima che ha trasformato una somma di individui in un gruppo con un forte
sentimento di appartenenza. È questo sentimento che ci assiste quotidianamente,
che ci rende riconoscibili, che ci fa attraversare il mare delle disuguaglianze
sociali, che ci guida per i sentieri difficili della vita, che ci fa vincere certe
battaglie. È questo sentimento che, nel 2004, ci ha dato la forza di districarci nel
groviglio di una situazione socio-politica complessa e non certamente
favorevole.
La necessità del Governo di rastrellare risorse per portare in pareggio un
bilancio dello Stato che sempre più si tingeva di rosso, dando chiari segnali di
pericolo. Non ha certo avuto la mano tenera il Ministero dell’Economia
nell’effettuare i tagli.
Il prevalere delle regole economiche su quelle etiche e politiche, il profitto
elevato a valore massimo, il denaro considerato non più un mezzo per vivere ma
il fine stesso della vita.
Il mondo della disabilità, con il suo potere di rappresentanza, vissuto sempre più
come un intralcio dai politici che pretendono di gestire i problemi del singolo
uomo, con i suoi bisogni, con le sue fragilità, con le fredde logiche dei numeri.
Nonostante tutto ciò, grazie a questo forte sentimento che ha animato la nostra
azione quotidiana, le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi non sono state
ammainate, anzi più che mai sono visibili e sono state portate più in alto “lungo
l’erta che porta alle vette dell’azzurro”.
Abbiamo avuto l’onore di ospitare, presso la Sede Centrale, il Ministro della
Salute Girolamo Sirchia e il Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Maurizio
Gasparri. Il Ministro Sirchia ha accettato di farci visita per ricevere il Premio
Braille, che non aveva potuto ritirare per impegni istituzionali durante la
cerimonia ufficiale, tenutasi alcuni mesi prima al Conservatorio di Santa
Cecilia. È stato un incontro utile: fra il flash dei fotografi e le riprese televisive,
abbiamo potuto parlar con tranquillità dei problemi connessi al nomenclatore
tariffario, della mancata applicazione della legge 138 dell’aprile 2001 (che dà
una nuova definizione della cecità e della ipovisione) e della esigenza di
riconoscere due nuove figure professionali, il riabilitatore visivo e l’istruttore di
autonomia, non senza avere adeguatamente sottolineato l’importanza politica
della cosiddetta circolare Sirchia che apre nuovi innegabili orizzonti alla
riabilitazione dei ciechi e degli ipovedenti. Il Ministro non si è sottratto al
confronto e su alcuni temi ha anche assunto impegni che sono stati
puntualmente onorati.
Altrettanto significativo è stato l’incontro con il Ministro Gasparri al quale,
all’interno di una conferenza stampa molto partecipata, è stata consegnata una
medaglia ricordo, quale testimonianza di riconoscenza per la emissione del
francobollo commemorativo di Louis Braille. È stata colta l’occasione per
evidenziare l’originalità e l’attualità del metodo Braille per i ciechi e per
acquisire le Poste Italiane, il loro Ministero e l’Ufficio della Filatelia fra i soci
di primo livello del Club del Braille.
Ma la più grande visibilità è stata raggiunta con la celebrazione del
Cinquantesimo anniversario della “Marcia del Dolore”, visibilità che ha avuto il
suo momento clou nella partecipazione alla popolare trasmissione “Domenica
In”, partecipazione che è durata vari minuti ed ha avuto il pregio di mandare in
onda alcune toccanti immagini della marcia, che hanno commosso l’opinione
pubblica e i tanti superstiti di quello storico evento.
La Direzione Nazionale ha voluto premiare i partecipanti alla “Marcia del
Dolore” coniando per loro una medaglia ricordo, quale attestato di riconoscenza
per il seme da essi gettato in materia di stato sociale. La Direzione Nazionale ha
voluto anche degnamente ricordare lo storico anniversario, istituendo un
concorso pubblico per premiare il miglior saggio sull’argomento . Il concorso si
è concluso e ha visto come vincitore Letterio Maiolino, mentre Augusto
D’Achille ha meritato l’onore della menzione per la validità dei documenti
prodotti. Per l’occasione la Direzione ha anche bandito un concorso musicale
internazionale riservato ai ciechi e agli ipovedenti.
Anche il raid ciclistico in tandem e quello in pedalò, svoltisi rispettivamente in
Sicilia ed in Toscana, hanno avuto momenti di valore aggiunto. Le immagini dei
tandemisti e l’intervista al Presidente Nazionale hanno fatto il giro d’Europa;
abbiamo colto l’occasione della campagna elettorale europea per porre il
problema del voto elettronico per i ciechi. Al parco di San Rossore siamo
arrivati dal mare, ad accoglierci nelle sale dello storico edificio vi erano le
massime autorità del Parco, della Provincia, della Regione. Ai numerosi
giornalisti presenti abbiamo potuto spiegare le ragioni del nostro andare in
pedalò.
Le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi non sono state esibite solo per
problemi di visibilità, esse ci hanno fatto compagnia anche quando abbiamo
reclamato, con forza e determinazione, il diritto dei ciechi alle pari opportunità:
dei nostri ragazzi a scuola affinché avessero una adeguata assistenza scolastica,
dei nostri giovani affinché potessero sperimentare nuove forme di integrazione
lavorativa, delle nostre donne affinché fosse definitivamente cancellata ogni
forma di discriminazione, dei nostri anziani affinché le provvidenze economiche
fossero adeguate all’esigenza dei tempi, dei ciechi con minorazioni aggiuntive,
affinché per loro si accendesse la luce della riabilitazione e del recupero sociale.
Le bandiere dell’Unione Italiana dei Ciechi le abbiamo portate dappertutto: a
Palazzo Chigi, nei Ministeri, alla Camera dei Deputati, al Senato della
Repubblica, nei palazzi delle Regioni, delle Province, dei Comuni, delle Asl,
nelle sedi della radio, della televisione, dei giornali e, infine, nelle strade;
ovunque hanno ricevuto l’onore delle armi.
A tutti abbiamo spiegato che i ciechi non vogliono la luna: vogliono camminare
da soli per le strade, leggere un giornale, un libro, navigare su internet, salire su
un treno, su un aereo, andare al cinema, a teatro, nei musei, nei luoghi dello
sport, in piazza, per apparire meno diversi e sentirsi parte della comunità dei
cittadini.
Alcuni risultati, anche significativi, non sono mancati: l’approvazione della
cosiddetta legge Stanca del 4 gennaio 2004 rappresenta un traguardo importante
sul cammino dei ciechi e apre prospettive nuove per l’accesso ai servizi
informatici e telematici. Questa legge, che pure ha delle lacune, forse potrà, una
volta regolamentata, risolvere il problema della tempestiva consegna dei testi
scolastici, obbligando gli editori a mettere a disposizione dei ciechi il supporto
informatico dei testi adottati.
Non meno importante è la emanazione della circolare del Ministero della
Economia che invita le commissioni mediche e periferiche ad applicare la legge
138 dell’aprile del 2001. Tale legge introduce significativi elementi di novità
del concetto di cecità e di ipovisione, poiché sancisce che nella valutazione del
visus si deve tener conto non solo del criterio dell’acutezza visiva, ma anche del
campo centrale e periferico.
Nel 2004 un ramo del Parlamento, il Senato della Repubblica, ha varato due
iniziative legislative di grande rilevanza morale e politica: il disegno di legge
che equipara le attività delle cinque associazioni storiche a quelle dei patronati e
il disegno di legge che concede all’Unione Italiana dei Ciechi un contributo
straordinario di 2.500.000 euro per tre anni, finalizzato a realizzare un Centro
sperimentale di alta specializzazione per la riabilitazione e la integrazione
sociale dei ciechi pluriminorati. I due provvedimenti sono ora in discussione alla
Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ma stanno incontrando
grandissime difficoltà. Il primo per la feroce opposizione della Federazione per
il superamento dell’handicap (FISH) e del mondo sindacale: la FISH, che ha
capito la portata politica dell’iniziativa, non vuole ulteriori riconoscimenti alle
associazioni storiche. Il sindacato, invece, vuole tenere stretto il monopolio in
materia di assistenza. La FISH, per motivi di bottega, si oppone anche al
contributo straordinario all’Unione Italiana dei Ciechi e chiede che le somme
stanziate allo scopo siano utilizzate per finanziare la legge 284/97 che, come è
noto, stabilisce un fondo da ripartire fra le Regioni per l’assistenza ai
pluriminorati.
Naturalmente la partita è ancora tutta da giocare. Le cinque associazioni
storiche, riunite nella FAND, non intendono subire ricatti di alcun genere.
D’altro canto l’Unione Italiana dei Ciechi è fermamente decisa a non arretrare
di un millimetro rispetto al progetto del Centro per pluriminorati, nonché
rispetto alle aspettative del contributo straordinario da parte dello Stato.
Fra i risultati positivi del 2004 sono da ricordare anche l’aumento di 350.000
euro del contributo concesso alla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro
Ciechi, al cui ottenimento l’Unione Italiana dei Ciechi non è certamente
estranea, nonché lo stanziamento di 1.000.000 di euro nella finanziaria 2005,
finalizzato all’aumento del contributo a favore dell’I.Ri.Fo.R. È bello parlare
dei risultati conseguiti, elencarli uno dopo l’altro, metterli in fila come fossero
un trofeo da esibire ai pessimisti.
È bello mostrare con orgoglio le proprie bandiere e sapere che esse hanno
un’anima. Ma è doveroso aggiungere che l’immagine di una associazione in
salute, che si ricava da queste pagine, non deve trarre in inganno.
Storicamente nessuno ha mai regalato niente ai ciechi, le conquiste, tutte le
conquiste, strappate al prezzo di grandi sacrifici sono il frutto di un impegno
associativo intelligente e costante: è sempre stato così e così sarà. Questo
significa che dobbiamo dare ai nostri soci buone ragioni per stare insieme,
motivazioni nuove, nuova linfa, nuovo slancio, in poche parole più
organizzazione, più partecipazione, più democrazia.
Il 2005 è un anno straordinariamente propizio per rendere più forte il già forte
sentimento di appartenenza, per creare scenari nuovi per il futuro dei ciechi
italiani. Il 26 ottobre del 2005 l’Unione Italiana dei Ciechi compie 85 anni, e la
Direzione Nazionale ha voluto rendere omaggio al suo fondatore istituendo il
premio Aurelio Nicolodi, riservato a quei soci, che con la loro opera, con la loro
attività contribuiscono ad elevare l’immagine del cieco nella società.
Il 2005 è anche l’anno del XXI Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei
Ciechi. Non è certamente questo il tempo e il luogo per disegnare strategie o
tracciare itinerari definiti. Tuttavia è sicuramente il tempo e il luogo per
cominciare a guardarsi intorno per individuare gli ostacoli che incontreremo sul
nostro cammino e immaginare i modi e i mezzi per superarli.
Il primo ostacolo da superare è il muro delle gelosie e delle invidie delle altre
associazioni dei ciechi il cui esercizio preferito consiste nel mettere il bastone
fra le ruote all’Unione Italiana dei Ciechi, ispirandosi all’unica filosofia del
tanto peggio tanto meglio. Recentemente, gli strateghi di questa filosofia
nichilista, hanno voluto mascherare la povertà di contenuto del loro progetto
associativo innalzando la bandiera del ruolo di mera rappresentanza e tutela
delle associazioni. Potremmo essere indulgenti e dire che hanno scoperto
l’acqua calda, ma non possiamo. Questi geni della novità sono stati tutti, o
quasi, dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi, ne conoscono la storia pagina
per pagina; dunque sanno che la decisione della nostra associazione di erogare
servizi ai ciechi non è stata una libera scelta ma è stata originata esclusivamente
dalla inefficienza del servizio pubblico. Eppure, questo stato di fatto è di grande
nocumento per i ciechi italiani.
Un solo esempio: la proposta di legge che aumenta il contributo all’I.Ri.Fo.R.,
allo Ierfop e alla Lega del Filo d’Oro rischia di impantanarsi nella sabbie della
Commissione Affari Sociali per le nostre insensate divisioni e per il gusto di
impedire che l’Unione Italiana dei Ciechi allarghi la propria rete di protezione ai
ciechi italiani.
La ragione vuole che si apra il dialogo, che ci sia un scatto di fantasia capace di
addomesticare gli istinti peggiori dei malpensanti. Un altro ostacolo, non meno
significativo, è purtroppo rappresentato dalle gelosie e dalle invidie degli altri
disabili che non conoscono le nostre necessità specifiche e scambiano per
privilegi dei ciechi quelle che altro non sono che delle opportunità legate alla
minorazione.
Ci invidiano i contributi statali finalizzati al funzionamento del Centro
Nazionale del Libro Parlato, dell’Istituto per la ricerca e la riabilitazione, della
Biblioteca per ciechi “Regina Margherita” che produce libri in Braille e a
caratteri ingranditi, ignorando o facendo finta di ignorare, che si tratta di sussidi
didattici utilizzabili solo dai ciechi.
Sono gelosi della nostra capacità di tutela e rappresentanza dei ciechi, e della
nostra puntualità nella erogazione dei servizi.
Tutto questo conduce ad una guerra fra poveri, indice di una politica di corto
respiro e di basso profilo. Personalmente ritengo che occorra guardare lontano e
disegnare a medio termine un orizzonte che veda il movimento dei disabili
superare le angustie degli egoismi e dei protagonismi per guadagnare gli spazi
di una visione unitaria, in grado di parlare con una sola voce, nella logica
dell’unità-distinzione.
Da Presidente della FAND ho cercato di incarnare queste idee illudendomi di
poter dare alla FAND prima, e a tutti i disabili poi, una identità, un’anima.
Purtroppo, questa volta, il mio inguaribile ottimismo non è stato premiato.
Eppure anche i bambini sanno che le divisioni non portano da nessuna parte e
che costituiscono un alibi per chi non vuole, o non sa, fare avanzare il processo
di emancipazione dei disabili all’interno della società.
Il terzo ed ultimo ostacolo, si fa per dire, è costituito dall’impreparazione dei
politici di destra, di centro e di sinistra rispetto alla complessità e varietà dei
bisogni dei ciechi. Si registra una grande superficialità nell’esame dei problemi
che ci riguardano. Si preferisce ascoltare la voce di quei ciechi ingenui che
nascondono la testa sotto la sabbia e fanno finta di essere uguali agli altri, o di
quelli che fanno delle nuove tecnologie un mito salvifico.
L’ingannevole sillogismo che si preferisce costruire è il seguente: i ciechi sono
uguali agli altri, gli altri non hanno bisogno di interventi specifici: dunque i
ciechi non hanno bisogno di niente. Come superare una così grande montagna di
diffidenza, di pregiudizi e di ostilità, non è questione da poco e neppure impresa
facile.
Non possiamo né arrenderci né rassegnarci. Possiamo solo accendere una
candela 10, 100 fino a rischiarare la notte. Dunque, in piedi! Ci aspetta una
missione difficile, al limite dell’impossibile. Qualcuno ha scritto “un sogno
rimane un sogno se a sognare siamo in pochi ma se diventiamo tanti …”. Il
problema, dunque, è diventare tanti, è diventare tutti; perché è interesse di tutti
vincere questa nuova sfida e scalare insieme la grande montagna. Sentiamoci
più spesso, parliamoci più spesso, confrontiamoci sempre su tutto, impariamo a
conoscerci, a capirci.
Non ho idee assolute da consegnarvi so però che la verità esiste e che bisogna
costruirla insieme. Il nostro XXI Congresso Nazionale è lì che ci guarda, che ci
osserva e si aspetta che i ciechi italiani, ancora una volta, sappiano scrivere
parole nuove sulla pietra del tempo, come sempre, più di sempre.”
Il provvedimento, messo ai voti per appello nominale, viene approvato
all’unanimità dei presenti.
4) Conto consuntivo esercizio finanziario 2004
Sono presenti i sindaci Michele Pisanello e Alessandro Acella e il Vice capo
Servizio Amministrazione Fabio Serio.
Deliberazione n. 2
Il Consiglio Nazionale
Esaminata
la relazione al conto consuntivo della Sede Centrale dell’Unione Italiana dei
Ciechi per l’esercizio finanziario 2004;
Udita la relazione del Presidente Nazionale il quale illustra i risultati conseguiti
come segue:
“L’attività dell’Unione nell’esercizio 2004 si è sviluppata lungo le linee guida e
gli obiettivi strategici decisi dal Consiglio Nazionale in sede di relazione
programmatica ed approvazione del bilancio previsionale.
La realizzazione dei programmi ha richiesto particolare attenzione nella scelta
degli strumenti operativi, in considerazione sia delle capacità di entrata che del
rallentamento dei flussi finanziari assegnati all’Ente dallo Stato.
L’esercizio 2004 ha ulteriormente consolidato il sistema di rilevazione contabile
in tutta l’area associativa.
In particolare si è reso necessario adeguare il piano dei conti della contabilità
finanziaria alla nuova realtà dell’Unione sul piano istituzionale, monitorando a
parte la natura delle gestioni speciali, anch’esse dotate di capacità di rilevazione
autonoma, sia pure nel contesto della unitarietà del bilancio.
L’Unione prosegue nella fase di sviluppo e di potenziamento delle proprie
iniziative, con l’intento di sempre meglio qualificare i servizi offerti, sia sul
piano della quantità che della qualità, nei vari settori delle attività Istituzionali e
nelle seguenti attività delle “gestioni speciali”: Centro Nazionale del Libro
Parlato, Centro Studi e Riabilitazione Giuseppe Fucà; Centro Nazionale
Tiflotecnico.
E’ appena il caso di evidenziare che alle gestioni speciali in esercizio si
aggiunge quella del “Centro Polifunzionale di alta specializzazione per
l'integrazione sociale dei ciechi pluriminorati”, che è nella fase del
completamento dell’iter burocratico, presupposto indispensabile per iniziare la
costruzione del centro.
In questa sede viene illustrato l’andamento complessivo della gestione
finanziaria, economica e patrimoniale, così come previsto dall’apposito
Regolamento.
L’esercizio chiuso al 31-12-2004, per quanto concerne le risorse, si è avvalso
dell’apporto dei seguenti contributi pubblici, sia per le attività istituzionali che
per quelle finalizzate:
- Contributo statale ordinario, di cui alla legge n. 24 del 12-01-1996;
- Contributo in favore delle Associazioni di Promozione Sociale, di cui alla
legge n. 438 del 15-12-1998 e successive integrazioni, in fase di
accreditamento;
- Contributo a favore dell’editoria, di cui al D.L. n. 542 del 23-10-1996
convertito in legge n. 649 del 23-12-1996;
- Contributo per programma finalizzato, destinato al Centro Nazionale del Libro
Parlato, di cui alla legge n. 282 del 03-08-1998;
- Contributo legge 342/00 (Contributo beni strumentali).
Inoltre, per completezza di informazione, in quanto destinato ai beneficiari
tramite l’Unione, si segnala il contributo per programma finalizzato a favore
dell’Irifor ed dello Ierfop, di cui alla legge n. 379 del 23-09-1993, che ancora
non è stato erogato.
L'attenzione posta dal Legislatore nei confronti delle attività dell'Unione è la
dimostrazione che l'Ente svolge in modo adeguato e corretto la funzione di
promozione e sviluppo, di sostegno morale e materiale a favore dell’intera
categoria dei non vedenti. di cui ha rappresentanza riconosciuta ufficialmente.
MOVIMENTI FINANZIARI, ACCERTAMENTI ED IMPEGNI
COMPLESSIVI (Tabella 1)
Il rendiconto finanziario mette in evidenza i movimenti contabili delle attività
Istituzionali e dell’attività del Centro Nazionale del Libro Parlato rilevati con il
sistema di contabilità finanziaria, nonché il risultato di periodo delle gestioni
speciali Centro Studi e Riabilitazione “Giuseppe Fucà” e Centro Nazionale
Tiflotecnico rilevati con il sistema di contabilità economico-patrimoniale.
QUADRO GENERALE:
Entrate: Nel 2004 il movimento finanziario complessivo delle entrate, può
essere cosi riassunto:
Riguardo alla competenza:
- Entrate correnti accertate in conto competenza 2004 €. 4.854.468,60
- Entrate correnti finalizzate € 1.751.552,34
- Entrate in conto capitale € 1.408,26
Totale entrate in conto competenza 2004 € 6.607.429,20
A detto importo occorre aggiungere il fondo cassa di inizio esercizio per €
1.651.351,65, i residui attivi per € 7.059.706,49, nonché le poste relative a
partite di giro per € 4.257.691,37 e contabilità speciali per € 2.380.723,74.
Spese: Nel 2004 il movimento finanziario complessivo delle spese , può essere
cosi riassunto:
Riguardo alla competenza:
- Spese correnti impegnate in conto competenza 2004 € 4.842.485,62
- Spese in conto capitale € 1.870.208,99
Totale spese in conto competenza 2004 € 6.712.694,61
A detto importo occorre aggiungere i residui passivi per € 8.383.982,54, nonché
le poste relative a partite di giro per € 4.257.691,37 e contabilità speciali per €
2.380.723,74.
I dati esposti trovano riscontro nel Conto Consuntivo (Art. 21 del R.G.F.):
“Rendiconto Finanziario” Entrate/Spese Correnti e in Conto Capitale;
nell’allegato A “Contabilità Speciali”; nell’Allegato B “Partite di giro”;
nell’Allegato C “Conto Economico e Stato Patrimoniale”.
La Situazione Amministrativa trova riscontro nell’allegata tabella 4 (art. 25
R.G.F.).
VARIAZIONI ALLE PREVISIONI
Nel corso dell’esercizio 2004, a seguito dell’insorgere di nuove esigenze, è stato
necessario adottare provvedimenti di variazione al bilancio preventivo. Le
variazioni sia nelle entrate che nelle spese hanno avuto carattere compensativo
determinando la necessità di un assestamento al fine di renderlo aderente con i
risultati definitivi degli accertamenti ed impegni verificatisi in corso d'anno. Si
fa riferimento alle delibere del 20/03/2004 e n. 7 del 13/11/2004 del Consiglio
Nazionale, nonché ai verbali del Collegio Centrale dei Sindaci del 10/03/2004 e
del 28/10/2004.
RESIDUI ATTIVI E PASSIVI
La situazione complessiva dei residui al 31-12-2004, comprensiva sia di quelli
di pertinenza dell'anno 2004 che di quelli relativi alla competenza degli anni
pregressi risulta evidenziata nelle tabelle 2 e 3.
La gestione dei residui è stata oggetto di particolare esame ai fini del
riaccertamento annuale, ai sensi dell'art. 26 del Regolamento Gestione
Finanziaria.
Rispetto all'anno 2003 i "residui attivi" passano da una consistenza iniziale di €
5.005.929,03 a quella finale del 2004 di € 7.059.706,49. La differenza in più è
pari a circa il 41% dovuta ad un flusso più ritardato degli incassi ed
accertamenti.
Tra i residui attivi si segnalano le voci più significative:
Capitolo 2 “Contributo dello Stato Editoria per non vedenti (Legge 649/96)” €
313.000,00; capitolo 4 “Contributo statale attività di promozione sociale (Legge
438/98)” € 516.456,90; capitolo 12/1 “Conto di collegamento gestioni speciali
(flussi finanziari correnti)” € 635.063,76; capitolo 31/1 “Riscossioni dalle
gestioni speciali (fondo iniziale)” € 1.291.972,50; capitolo 512 “Contributo
legge 23/09/1993 n° 379 finalizzato a IRIFOR e IERFOP” € 1.291.142,25;
capitolo 506 “Ritenute varie (conti transitori finalizzati)” € 1.568.291,37;
capitolo 506 anticipazione su contributo anno 2004 all’Irifor € 500.000,00.
Sempre rispetto al 2003, i "residui passivi" hanno fatto registrare un aumento di
circa il 24% passando da € 6.728.009,10 a € 8.383.982,54 dovuto soprattutto
agli accantonamenti assunti in vista della iniziativa di costruzione del “Centro
Polifunzionale di alta specializzazione per l'integrazione sociale dei ciechi
pluriminorati” in Roma.
Pertanto si sottolinea, relativamente ai predetti residui, che quelli di “parte
corrente” assommano a € 711.766,56, che rappresentano l’8,5% del totale.
Le voci più significative iscritte in “conto capitale” risultano: capitolo 51
“Ricostruzione, ripristini e trasformazioni di immobili” per € 59.027,69;
capitolo 52 "Fondo spese per la realizzazione del centro per la riabilitazione dei
ciechi pluriminorati" per € 3.196.409,88 e capitolo 53 "Fondo spese per la
realizzazione e l’avvio di nuove strutture per il Libro Parlato" per €
1.526.704,47.
Altri capitoli riguardano le partite di giro:
Capitolo 506 "Versamenti Vari (conti transitori)" € 905.983,63 di cui la voce
più significativa si riferisce alle quote di trattamento di fine rapporto per il
personale dipendente (per € 886.516,86);
Capitolo 508 "Versamenti quote deleghe di spettanza sedi periferiche" €
488.029,54;
Capitolo 512 "Trasferimento contributo legge 23/09/1993 n° 379 finalizzato a
IRIFOR e IERFOP" € 1.291.142,25.
In effetti la massa dei “residui passivi” è rappresentata da somme destinate ad
investimenti in conto capitale, in fase di realizzazione, che sono pari a circa il
57% del totale.
CONTO DI CASSA E SITUAZIONE AMMINISTRATIVA
A-) Conto di cassa dell'anno finanziario 2004
Il saldo di cassa sul conto del Cassiere Banco di Sicilia ammonta alla data del
31/12/2004 a € 1.265.363,88 ed ha avuto nel corso del 2004 una diminuzione di
€ 385.987,77 rispetto alla consistenza iniziale, dovuto principalmente al
mancato incasso del contributo Statale di cui alla legge 438/1998, non ancora
riversato.
Per completezza occorre tenere conto che al 31-12-2004 risultavano giacenti
presso le Posteitaliane S.p.A. € 49.818,24 relativi ad abbonamenti alle riviste
edite dall’Unione, il cui trasferimento nella cassa dell'Unione Italiana dei Ciechi
presso il Banco di Sicilia è avvenuto agli inizi del 2005.
I suddetti importi risultano dagli estratti conto al 31-12-2004. In sostanza
l’ammontare complessivo della disponibilità di cassa al 31/12/2004, tra Banco
di Sicilia e Poste Italiane è di € 1.315.182,12.
B-) Situazione amministrativa (TAB. 4)
La situazione amministrativa presenta un modesto disavanzo di € 58.912,17
(contro € 70.728,49 dell’anno precedente), che si propone di coprire con le
poste dell’attività gestionale esercizio 2005, iscrivendolo nell’apposita voce di
bilancio (Disavanzo dell'esercizio precedente) e provvedendo alla sua
compensazione, mediante variazione di bilancio.
In particolare la situazione è riassunta nelle seguenti cifre:
Fondo cassa a inizio esercizio € 1.651.351,65
Riscossioni in conto competenza € 9.141.489,75
Riscossioni in conto residui € 2.167.658,76 € 11.309.148,51
Subtotale € 12.960.500,16
Pagamenti in conto competenza € 8.964.951,38
Pagamenti in conto residui € 2.730.184,90 € 11.695.136,28
Disponibilità di cassa al 31-12-2004 € 1.265.363,88
Residui attivi al 31-12-2004 € 7.059.706,49
Residui passivi al 31-12-2004 € 8.383.982,54
Disavanzo di amministrazione al 31-12-2004 € 58.912,17
SITUAZIONE PATRIMONIALE (All. C al Conto Consuntivo)
Lo Stato patrimoniale al 31-12-2004 ha fatto registrare una consistenza netta di
€ 19.629.622,25; rispetto all’esercizio precedente (Tabelle 5 e 6) si è verificato
un aumento di € 1.779.698,49 (+10% circa)
Tale incremento trova riscontro nei saldi delle seguenti voci rispetto all'esercizio
precedente e nell'analisi del prospetto storico Stato dei Capitali del “Conto
Consuntivo”.
ATTIVO PASSIVO
Fabbricati + 703.385,97 Fondo svalut. mobili + 27.854,97
Titoli + 17.851,18 Indennità anzianità + 90.914,70
Mobili e macchine + 57.774,39
Fondi conto capitale + 1.107.640,37
Parziale + 1.886.651,91 Parziale + 118.769.67
Fondo cassa - 385.987,77
Residui attivi + 2.053.777,46 Residui passivi +
1.655.973,44
Totale generale + 3.554.441,60 Totale generale +
1.774.743,11
Incremento +
1.779.698,49
La consistenza delle immobilizzazioni tecniche trova collocazione negli appositi
inventari, di cui al “Regolamento per la formazione e la tenuta degli inventari”.
L’incremento è stato determinato dalle risultanze registrate nelle voci del
“Conto economico delle rendite e spese”.
La gestione patrimoniale al 31/12/2004 presenta un incremento netto di €
1.779.698,49 rispetto al 2003. L’incremento netto verificatosi durante la
gestione è dovuto alla differenza tra le variazioni testé evidenziate nel corso
dell’anno nelle poste attive e passive dello Stato Patrimoniale.
Rispetto all’anno precedente, le variazioni negative più significative nell’attivo
patrimoniale sono rappresentate dalla diminuzione della giacenza di cassa che
passa da € 1.651.351,65 a € 1.265.363,88. Quelle positive sono rappresentate da
fabbricati che passa da € 12.601.564,62 a € 13.304.950,59; titoli che passa da €
572.983,34 a € 590.834,52; mobilio che passa da € 2.042.601,71 a €
2.100.376,10; fondi destinati in conto capitale che passano da € 3.674.501,67 a
€ 4.782.142,04 e dalla consistenza dei residui attivi che passa da € 5.005.929,03
a € 7.059.706,49.
Le variazioni negative connesse all’incremento delle passività sono costituite
dal debito per indennità di fine rapporto maturata a favore dei dipendenti che
passa da € 795.602,16 a € 886.516,86; dal fondo ammortamento beni mobili che
passa da € 1.615.646,37 a € 1.643.501,34 e dall’incremento dei residui passivi
la cui consistenza passa da € 6.728.009,10 a € 8.383.982,54.
CONTO ECONOMICO (Allegato C al Conto Consuntivo)
Il conto economico (TAB. 7) mette in evidenza il risultato dell’esercizio.
Esso rappresenta le entrate/ricavi e le spese/costi derivanti dalla gestione
finanziaria, nonché le componenti di reddito che non danno luogo a movimenti
finanziari.
In effetti il conto mette a fuoco da una parte le voci di entrata e le voci di spesa
correnti, come da analisi dettagliata del Conto Consuntivo, necessarie al
funzionamento dell'Unione e quindi delle molteplici attività in essere; dall'altra
parte evidenzia le sopravvenienze e insussistenze sia attive che passive.
In particolare la composizione percentuale delle “entrate correnti” dell’esercizio,
rappresentate per categoria, relativa all’attività istituzionale è la seguente:
Cessione di beni e
prestazioni di servizi € 41.498,30 pari al 0,6%
Contributi Statali € 2.745.284,50 pari al 41,6%
Lasciti e donazioni finalizzate € 1.751.552,34 pari al 26,5%
Lasciti e donazioni libere € 464.859,09 pari al 7,1%
Trasferimenti attivi correnti € 785.454,92 pari al 11,8%
Rendite patrimoniali € 79.315,47 pari al 1,2%
Entrate diverse € 110.573,40 pari al 1,7%
Avanzi gestioni speciali € 116.943,39 pari al 1,8%
Poste correttive e compensative
di spese € 510.539,53 pari al 7,7%
Come si evince le entrate relative a contributi statali rappresentano circa il 42%
delle risorse. Va opportunamente evidenziato che la voce “Lasciti e donazioni
finalizzate” è stata impegnata in conto capitale al capitolo 52 “Fondo spese per
la realizzazione del Centro Polifunzionale di alta specializzazione per
l'integrazione sociale dei ciechi pluriminorati”, per il costruendo Centro.
La composizione percentuale delle “spese correnti” dell’esercizio relativa
all’attività istituzionale è la seguente:
Spese per gli organi dell'Ente € 341.123,67 pari al 7,0%
Oneri per il personale e collaboratori € 1.181.533,77 pari al 24,4%
Spese per l'acquisto di beni e servizi € 534.174,72 pari al 11,0%
Spese per prestazioni istituzionali € 1.579.778,93 pari al 32,6%
Oneri tributari € 206.061,88 pari al 4,3%
Oneri straordinari € 35.297,25 pari al 0,7%
Disavanzo gestione
Centro Libro Parlato € 178.160,48 pari al 3,7%
Trasferimenti e poste
correttive di entrate € 786.354,92 pari al 16,3%
Il conto economico si è chiuso con un avanzo di rendita lordo di € 1.763.535,32
per effetto della gestione di competenza, a cui vanno aggiunte le poste attive (+
€ 134.932,84) e detratte quelle passive (- € 118.769,67): ne consegue che il
risultato economico complessivo presenta un aumento di € 1.779.698,49 da
portare ad incremento della consistenza netta.
Rispetto all’esercizio precedente 2003, il flusso delle Entrate correnti è
aumentato in termini assoluti di € 1.815.627,52 ed in termini percentuali di circa
il 39%.
Tuttavia, l’effettivo aumento delle entrate al netto dell’incidenza dei lasciti
finalizzati non sempre ricorrenti, è pari a circa l’1,5%.
Le Spese correnti sono aumentate di € 633.558,25 ed in termini percentuali di
circa il 15%, dovuto in prevalenza all’entrata in vigore del nuovo contratto
collettivo nazionale di lavoro applicato al personale dell’Unione e al disavanzo
della gestione autonoma del Centro Nazionale Libro Parlato.
PERSONALE
Una notazione particolare meritano le risorse umane in forza all’Unione.
Il personale in servizio alla data del 31-12-2004 presso tutte le strutture della
sede centrale, comprese le gestioni speciali Centro Studi e Riabilitazione
"Giuseppe Fucà", Centro Nazionale Tiflotecnico e Centro Nazionale del Libro
Parlato, è di n. 80 unità (di cui n. 34 presso le strutture territoriali).
La dislocazione del personale e dei collaboratori coordinati e continuativi è
evidenziata nell’allegate tabelle 9 e 9/a.
L'onere complessivo, facente carico a tutte le attività dell’Unione ivi compreso
anche il costo dei collaboratori (in numero di 13) è ammontato a €.
2.663.879,47.
SPESE DELL'ECONOMO
L'articolo 1 del Regolamento per il servizio di economato dispone anche per le
piccole spese effettuate dall'economo.
Per l'anno 2004 si sono registrati pagamenti per € 459.180,11 regolarmente
contabilizzati nei competenti capitoli di uscita.
Le principali tipologie di spesa riguardano:
Viaggi e missioni € 361.134,11
Materiale di consumo e piccole manutenzioni € 98.046,00
ATTIVITA' DI SOSTITUTO D'IMPOSTA E PREVIDENZIALI
L'attività dell'Unione come sostituto d'imposta e previdenziale è stata svolta nel
rispetto della normativa in vigore in ordine a quanto dovuto allo Stato per
imposte dirette, indirette e contributi previdenziali ed assistenziali.
L'attività trova riscontro negli appositi capitoli dell’allegato al bilancio “Partite
di giro”.
MISURE DI TUTELA E GARANZIA
Ai sensi del Decreto Legislativo n. 196 del 30/06/2003, per espressa previsione
legislativa, si riferisce in questa sede dell’avvenuta redazione del documento
Programmatico sulla sicurezza acquisito in atti di ufficio.
GESTIONI SPECIALI (Tabelle 8, 8 bis e 8 ter e allegato A conto
finanziario)
La gestione autonoma di "Le Torri - Centro Studi e Riabilitazione Giuseppe
Fucà" di Tirrenia ha fatto registrare per l'esercizio 2004 un risultato così
riassumibile:
Totale entrate/ricavi € 873.091,06
Totale uscite/costi € 777.450,98
Avanzo € 95.640,08
L’avanzo di esercizio conseguito, come da bilancio allegato, è stato evidenziato
al capitolo 16 del Bilancio Entrate dell’Unione.
Per detta gestione, ai sensi dell'art. 20 bis del D.P.R. n. 600/73, introdotto
dall'art. 25 del D.L.vo n. 460/97 si evidenziano le attività direttamente connesse,
che sono ammontate a € 9.482,16 nel corso dell'esercizio.
Dopo i lavori di manutenzione e riammodernamento del complesso ricettizio
che, come è noto, hanno costretto la riduzione delle normali attività per circa
due anni, la gestione ha ripreso a funzionare normalmente facendo registrare un
risultato positivo, così come si evince dai dati e relazione evidenziati nel
bilancio settoriale, di cui alle Tabelle 8 e 8 Bis.
* * * * *
La gestione autonoma del Centro Nazionale Tiflotecnico, ha fatto registrare per
l'esercizio 2004 un risultato così riassumibile:
Totale entrate/ricavi € 1.857.782,35
Totale uscite/costi € 1.836.479,04
Avanzo € 21.303,31
Il risultato dell’avanzo di gestione, come da bilancio allegato, è stato
evidenziato al capitolo 17 del bilancio entrate dell’Unione.
Per detta gestione ai sensi dell'art. 20 bis del D.P.R. n. 600/73, introdotto
dall'art. 25 del D.L.vo n. 460/97 si evidenziano le attività direttamente connesse
che sono ammontate a € 46.228,25 nel corso dell'esercizio.
I risultati della gestione e i rapporti patrimoniali con l’Unione trovano
rispondenza e raccordo nel conto finanziario esercizio 2004 ai capitoli 12/1,
12/2 e 17 dell’entrata, nonché al capitolo 49/2 dell’uscita e nella situazione
patrimoniale alla voce crediti.
Nel corso dell'ultimo esercizio il Centro ha continuato a svolgere la sua opera di
distribuzione ed assistenza ai non vedenti, in merito a presidi informatici e non,
confermandosi organizzazione di servizio senza fine di lucro in grado di fornire
strumenti tiflotecnici ed informatici, progettati e distribuiti in proprio, al passo
con le più avanzate tecnologie.
Si ritiene opportuno, inoltre, porre in evidenza che sia il Centro Studi e
Riabilitazione "Giuseppe Fucà" di Tirrenia che il Centro Nazionale Tiflotecnico,
nel realizzare le loro attività usufruiscono di strutture e risorse dell'Unione
essendo parte integrante del patrimonio associativo.
I Centri restano solo apprezzabili gestioni a carattere sociale; infatti gli eventuali
avanzi vengono utilizzati per l'ampliamento delle strutture ed il miglioramento
dei servizi offerti agli utenti. Il risultato positivo è evidenziato dai dati e
relazione nel bilancio settoriale, di cui alle Tabelle 8 e 8 Ter.
* * * * *
La gestione speciale del Centro Nazionale del Libro Parlato, come da rendiconto
finanziario allegato, ha fatto registrare nell'esercizio 2004 il seguente risultato:
Totale entrate/ricavi € 2.380.723,74
Totale uscite/costi € 2.202.563,26
Disavanzo € 178.160,48
Il disavanzo è dovuto ad interventi straordinari ed indifferibili necessari per la
realizzazione dei programmi preventivati: tale risultato è evidenziato nel
bilancio dell’Unione al capitolo 48/1 dell’uscita .
L’efficacia e l’efficienza delle attività svolte è evidenziata, in sintesi,
nell’allegata Tabella 10, la cui attività dell’anno 2004 è raffrontata con gli
esercizi precedenti.
Tutta l’attività è, comunque, posta continuamente sotto osservazione e controllo
per l’ottimizzazione delle risorse e dei servizi forniti, di cui all’ampia
illustrazione contenuta nella relazione morale.
PARTITE DI GIRO (Allegato B al rendiconto finanziario)
I movimenti sia dell’entrata che della corrispondente uscita, trovano riscontro
analitico nell’allegato B al Conto Finanziario.
La consistenza dei movimenti, sia in entrata che in uscita, si riferiscono in
particolare alle quote deleghe di spettanza delle sedi periferiche e al
trasferimento del contributo di cui alla legge n. 379/93 finalizzato a Irifor e
Ierfop.
In questo contesto non si può che evidenziare la lenta e continua erosione delle
risorse ordinarie.
Le spese sono contenute nei limiti dell’essenziale, così come è evidenziato dagli
allegati al rendiconto.
L’Ente, anche in presenza di difficoltà oggettive, ha continuato ad operare con
profonda convinzione e tenacia nel perseguire gli obiettivi programmati.
Tuttavia, la carenza di risorse potrebbe significare anche rischio nell’offerta dei
servizi sociali.
Infine, ai sensi del Decreto Legislativo n. 460/97 articolo 25 comma 5, per
espressa previsione normativa, il Bilancio è stato certificato come da atti
d’ufficio”.
Visto
il verbale della Commissione di collaborazione amministrativa del 18/03/2005 e
del Collegio dei Sindaci in data 28/02/2005, che esprimono parere favorevole
all’approvazione del consuntivo;
Preso atto
delle risultanze finali sopra esposte del conto consuntivo
Delibera
1-) di approvare il rendiconto delle sede centrale dell’Unione Italiana dei
Ciechi, per l’esercizio 2004, nel prospetto di seguito riportato:
2) di dare atto che le entrate per attività direttamente connesse sono evidenziate
nella precedente tabella n. 8;
3) di coprire il disavanzo di € 58.912,17 attraverso la prossima nota di
variazione al Bilancio di Previsione 2005.
Il provvedimento messo ai voti per appello nominale viene approvato
all’unanimità con l’astensione di Grassini, con dichiarazione di voto, per non
aver ricevuto la documentazione.
I Sindaci e il Rag. Serio lasciano la riunione.
Deliberazione n. 3
5) Proposte di modifica allo Statuto Sociale dell’Unione Italiana dei Ciechi-
Onlus
Il Consiglio Nazionale
Premesso
che nella precedente riunione del 13/11/2004 ha costituito un Gruppo di lavoro
per l’esame delle norme statutarie e le eventuali proposte di modifica alle stesse
in previsione del prossimo Congresso Nazionale dell’Unione;
Viste
le proposte di modifica al vigente testo di Statuto Sociale, apportate dal suddetto
Gruppo di lavoro, riunitosi in data 18-19/01/05 nonchè quelle della Direzione
Nazionale in data 17/02/04 e 17/03/05;
Esaminate
le proposte di modifica pervenute dai consiglieri nazionali alla bozza di Statuto
risultante dalle modifiche suddette;
Ritenuto opportuno,
dopo ampia discussione, accoglierle parzialmente modificando la bozza con
alcune lievi modifiche;
Udita la relazione del Presidente Nazionale
Delibera
1) di approvare le proposte di modifiche allo Statuto Sociale dell’Unione
Italiana dei Ciechi-Onlus di seguito riportate, da sottoporre al Congresso
Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi-onlus:
Art. 1
Aggiungere dopo “00187” “ed assume la denominazione di “Unione Italiana
dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS””
Art. 2
Correggere “ed ipovedenti” con “e degli ipovedenti” e così a seguire in tutti gli
articoli ove si trova.
Art. 5
Aggiungere al Comma 1, dopo “Italiana” “e dell’Unione Europea”
Art. 6
Lettera a) Aggiungere Dopo “gravi“ “e medio-gravi” e dopo “4” “e 5”
Lettera b) Togliere “gli ipovedenti medio-gravi” e “5”
Lettera d) Aggiungere dopo “culturale” “e scientifico”
Art. 8
Comma 2 Sostituire “Consigli Sezionali” con “Consigli delle Sezioni
Provinciali” e così a seguire in tutti gli articoli dove si trova
Art. 9
Sostituire “dei minorati della vista” con “di quelli”
Art. 11
Comma 2 modifica in: “Le riunioni degli Organi collegiali sono valide anche se
tenute per teleconferenza”.
Il “Comma 2” diventa “Comma 3”
Art. 14
Comma 4 Eliminare “ed i Presidenti delle Sezioni Provinciali”e aggiungere “ed
i Presidenti Regionali”.
Art. 15
Comma 1 Sostituire “tre vedenti” con “due non vedenti”.
Art. 16
Lettera a) Aggiungere dopo “Consiglio” “e la Direzione”
Lettera c) Eliminare e scalare tutte le lettere a seguire
Lettera c) nuova Modificare “dà esecuzione alle deliberazioni del consiglio e
della Direzione Nazionali”
Lettera d) nuova Aggiungere dopo “riunione” “utile”
Art. 17
Lettera a) Eliminare “che lo presiede”
Lettera c) Modificare “dai Presidenti Regionali e dai Presidenti delle Sezioni
delle province autonome di Trento e di Bolzano”
Art. 19
Lettera c) Aggiungere dopo “1/3 dei” “propri”
Lettera d) dopo “comunque” leggasi “determinatasi”
Lettera p) Sdoppiare da “delibera” diventa “lettera q)”
Art. 20
Comma 1 Eliminare “che la presiede” dopo “Nazionale”
Art. 22
Lettera a) e b) Unificare “Elegge tra i suoi componenti, su proposta del
Presidente Nazionale, il Vice Presidente Nazionale e il terzo componente
dell’Ufficio di Presidenza Nazionale”
Scalare tutte le lettere a seguire
Lettera n) Aggiungere “utile” dopo “riunione”
Art. 23
Sostituire “da un” con “dal”
Art. 24
Comma 1 Sostituire “si compone di” con “è costituito da”
Art. 26
comma 1 e 2 Unificare sopprimendo “Il patrimonio dell’Unione Italiana dei
Ciechi” dopo “Titolo”
Art. 27
Dal Titolo Eliminare “dell’Unione
Lettera c) Aggiungere dopo “Stato” “degli Enti Locali e di altri”
Art. 28
Comma 2 dopo “Culturali” cambiare come segue: “I componenti del Collegio
Regionale, sono nominati: in numero di due effettivi e due supplenti, su
proposta del Presidente Regionale, dal Consiglio Regionale e in numero di uno
effettivo dall’Ente Regione.
I componenti del Collegio Provinciale, sono nominati in numero di due effettivi
e due supplenti, su proposta del Presidente Sezionale, dal Consiglio della
Sezione Provinciale e in numero di uno effettivo dall’Ente Provincia.”
N.B.: Al Regolamento Generale: la nomina, ove non risulta possibile, resta in
subordine al Consiglio Regionale.
Art. 29
Comma 3 Sostituire “Il Collegio Regionale” con “I Collegi Regionali”
Art. 33
Lettera c) modificare come segue: “firma corrispondenza, atti, contratti e
convenzioni inerenti il Consiglio Regionale esclusi gli atti di cui alla lettera m)
dell’art. 22.”
Lettere d) ed e) Aggiungere “utile” dopo “riunione”
Art. 34
Comma 1 Eliminare dopo “da” - “soci effettivi della Regione e precisamente”
Comma 3 diventa: Nella Regione Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di
Trento e Bolzano i Consigli Provinciali svolgono anche le funzioni di Consiglio
Regionale.
Comma 4 Eliminare
Art. 35
Lettera c) Sostituire “Presidenza” con “Direzione”
Lettera k) diventa: “Vota la sfiducia al Presidente e al Vice Presidente, che
devono essere soci effettivi, e al Consigliere Delegato e agli eventuali altri due
componenti dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno un terzo e a
maggioranza dei componenti”
Lettera i) e j) sostituire “alle” con “presso le”
Lettera l) Sostituire “elegge tre” con “nomina due”
Lettera m) Eliminare “proprie” dopo “attività”
Art. 36
Modificare “L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio
Regionale e collabora con il Presidente”
Art. 38
Comma 2 Eliminare “tutte” dopo “associative”
Art. 39
Comma 3 sostituire “Presidente Sezionale” con “Presidente della Sezione
provinciale” e così in tutti gli articoli ove si trova.
Art. 40
Lettera b) Sostituire dopo “di cui”, “almeno tre vedenti” con “due non vedenti”
Lettera d) Modificare “elegge il Presidente della Sezione Provinciale tra i soci
effettivi”
Modificare le lettere a seguire
Lettera f) dopo “sfiducia” aggiungere “al Presidente e”
Art. 41
Lettera c) va sostituita come segue: “firma corrispondenza, atti, contratti e
convenzioni inerenti il Consiglio Provinciale, esclusi gli atti di cui alla lettera
m) dell’articolo 22”.
Lettere d) ed e) Aggiungere dopo “riunione” “utile”
Art. 42
Comma 1 Modificare dopo “cinque consiglieri” “per le Sezioni fino a 250 soci
effettivi”
Comma 2 Modificare “Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in
regola con la quota associativa dell’anno precedente.
Cambiare la numerazione dei commi seguenti
Art. 43
Lettera a) Eliminare “il Presidente” (due volte)
“ Sostituire “sono eletti” con “è eletto”
Lettera b) Modificare dopo “autorizzata” “dal Consiglio Regionale o dalla
Direzione Nazionale, a seconda delle rispettive competenze”
Lettera f) Eliminare “Tutti” prima di “gli organismi”
Lettera g) Modificare “vota la sfiducia al Presidente, su mozione proposta da
almeno 1/3 e approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente
deve dimettersi”.
Lettera h) Modificare “vota la sfiducia al Vice Presidente, al consigliere
delegato ed agli eventuali altri due componenti dell’ufficio di Presidenza, su
proposta di almeno 1/3 ed a maggioranza dei componenti.”
Nuova Lettera i) “Elegge il Presidente in caso di sopravvenuta incapacità o di
vacanza comunque determinatasi.”
Modificare Le lettere a seguire
Nuova lettera k) Aggiungere dopo “rappresentanze” “zonali e nomina propri
referenti comunali”.
Nuova lettera n) Modificare “Nomina due componenti effettivi e due supplenti
del Collegio Sezionale dei Sindaci”.
Art. 44
Modificare “L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio della
Sezione Provinciale e collabora con il Presidente “.
Art. 45
Lettera b) Aggiungere dopo “Enti”, “Locali e di altri Enti”
Titolo XVI Aggiungere “Zonale” dopo “Rappresentanza”
Art. 46
Comma 2 e 3 Unificare “Essa è affidata a una Rappresentanza Collegiale, la
quale elegge un proprio Coordinatore.
Art. 49
Comma 1 Modificare “Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti restano in carica quattro anni.”
Comma 2 Modificare “Gli Organi Regionali e Provinciali si rinnovano nelle
Assemblee Precongressuali.”
Comma 2 e 3 Cambiare In “Comma 3” e “Comma 4”
Comma 3 e 4 Sostituire “membri” con “componenti”
Art. 50
Comma 1 Sostituire“Presidenti Regionali” con “Presidente Regionale”
Comma 2 Sostituire dopo “Ciechi” “che” con “qualora le stesse operino”
Comma 4 modificare come segue: “La carica di Presidente della Sezione
Provinciale è incompatibile con quella di Presidente Regionale”.
Comma 5 Eliminare“completi” dopo “consecutivi”
Art. 51
Comma 1 Modificare Le votazioni nell’ambito degli Organi, avvengono di
norma, in modo palese; le votazioni per le elezioni delle cariche sociali o,
riguardanti questioni personali si tengono a scrutinio segreto.
Comma 8 Sostituire dopo “presentazione di una” “sola lista” con “o più liste”
“ Eliminare da “Quando” fino a “eleggere”
Comma 9 Eliminare
Comma 10 e 11 Cambiare In Comma 9 e Comma 10
Comma 9 Sostituire “tre” con “due non” prima di “vedenti”
Art. 52
Comma 1 Sostituire “300” con “250” e “da…. a” con “fino a”
Art. 53
Comma 2 Eliminare dopo “grado” “da tutti gli organi”
Art. 56
Comma 1 Sostituire dopo “sono” “conservate” con “equiparate alle Sezioni
provinciali”.
2) di dare atto che il testo finale dello Statuto, alla luce delle proposte di
modifica prima riportate, risulterebbe come segue, ove approvato dal Congresso
Nazionale:
STATUTO SOCIALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI
IPOVEDENTI - ONLUS
TITOLO I
COSTITUZIONE - SEDE - SCOPI
ART. 1 (S)
COSTITUZIONE E SEDE
1. L’Unione Italiana dei Ciechi, fondata a Genova il 26 ottobre 1920, eretta in
ente morale con R.D. 29 luglio 1923, n. 1789, organizzazione non lucrativa
di utilità sociale (ONLUS) ha personalità giuridica di diritto privato per
effetto del D.P.R. 23 dicembre 1978, ed ha la sua sede centrale e legale in
Roma, Via Borgognona, 38, cap 00187 ed assume la denominazione di
“Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS”.
2. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS nella propria
denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta
al pubblico utilizza la locuzione "organizzazione non lucrativa di utilità
sociale", ovvero l’acronimo "ONLUS".
ART. 2 (S)
RAPPRESENTANZA E TUTELA
1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS, posta sotto la
vigilanza del Ministero dell'Interno, esercita le funzioni di rappresentanza e
di tutela degli interessi morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti ad
essa riconosciute con D.L.C.P.S. 26 settembre 1947, n. 1047 e confermate
con D.P.R. 23 dicembre 1978.
ART. 3 (S)
SCOPI
1. Scopo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS-, che
opera senza fini di lucro per l’esclusivo perseguimento di finalità di
solidarietà sociale, è l'integrazione dei ciechi e degli ipovedenti nella società.
2. L’Unione promuove ed attua, anche mediante la creazione di apposite
strutture operative, ogni iniziativa a favore dei ciechi e degli ipovedenti, in
base a specifiche convenzioni con le pubbliche amministrazioni competenti
o, relativamente a tipologie d’interventi non realizzate da queste, previa
comunicazione alle medesime.
3. In particolare:
a) favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi e
degli ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l'integrazione in ogni
ambito della vita civile, promovendo allo scopo specifici interventi;
b) promuove ed attua iniziative per la prevenzione della cecità, per il recupero
visivo, per la riabilitazione funzionale e sociale dei ciechi e degli ipovedenti;
c) promuove ed attua iniziative per l’istruzione dei ciechi e degli ipovedenti e
per la loro formazione culturale e professionale;
d) promuove la piena attuazione del diritto al lavoro per i ciechi e per gli
ipovedenti, favorendone il collocamento lavorativo e l’attività professionale
in forme individuali e cooperative;
e) attua iniziative assistenziali rispondenti alle necessità dei ciechi e degli
ipovedenti, con particolare attenzione ai pluriminorati e agli anziani;
f) opera nel campo tiflologico e tiflotecnico per garantire la disponibilità di
sempre più avanzati strumenti.
4. È fatto divieto, secondo quanto previsto dall’art. 10, comma 5, del D. L.vo
460/97, di svolgere attività diverse da quelle di cui ai commi precedenti, ad
eccezione di quelle ad esse direttamente connesse.
ART. 4 (S)
RAPPORTI CON LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI E
INTERNAZIONALI
1.L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS può aderire ad
organizzazioni nazionali ed internazionali per il conseguimento degli scopi
associativi.
ART. 5 (S)
INDIPENDENZA PARTITICA E CONFESSIONALE
1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS esplica la propria
opera con apartiticità e aconfessionalità, ispirandosi ai principi della
democrazia e della Costituzione della Repubblica Italiana e dell’Unione
Europea.
2. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS attua per i soci
effettivi una disciplina uniforme del rapporto associativo e modalità
associative volte a garantire l’effettività del rapporto, con esclusione della
temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo per gli
associati maggiori d’età il diritto di voto per l’approvazione e le
modificazioni dello Statuto e dei regolamenti, nonché per la nomina degli
organi sociali.
3. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS garantisce la libera
eleggibilità dei propri organi, osservando il principio del voto singolo.
4. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS adotta il principio
della sovranità della assemblea dei soci.
TITOLO II
DEI SOCI
ART. 6 (S)
CATEGORIE DI SOCI
1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS comprende quattro
categorie di soci: effettivi, aggregati, sostenitori e onorari:
a) soci effettivi sono i cittadini ciechi totali, ciechi parziali e degli ipovedenti
gravi e medio-gravi (articoli 2, 3, 4 e 5 della legge 3.4.2001, n. 138);
b) soci aggregati sono i legali rappresentanti dei minori e degli interdetti
giudiziali, nonché gli ipovedenti lievi (articolo 6 della legge 3.4.2001, n.
138);
c) soci sostenitori sono tutti i cittadini vedenti che contribuiscono anche
economicamente all'attività dell'Unione;
d) soci onorari sono coloro che rendono particolari servigi all'organizzazione ed
ai ciechi e degli ipovedenti o che illustrano la categoria con la loro attività
nel campo sociale culturale e scientifico.
2. Possono essere soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-
ONLUS anche i ciechi e gli ipovedenti stranieri residenti sul territorio
nazionale.
ART. 7 (S)
DIRITTI E DOVERI DEI SOCI
1. Tutti i soci hanno diritto a partecipare alla vita associativa nel rispetto delle
norme statutarie e regolamentari.
2. I soci effettivi hanno diritto all'elettorato attivo e passivo.
3. I soci aggregati hanno diritto di eleggere propri Comitati Consultivi.
4. I legali rappresentanti dei minori e degli interdetti giudiziali hanno diritto,
altresì, all’elettorato attivo, nonché passivo da computare nella quota
prevista per i vedenti dalle norme del presente Statuto.
5. Dovere di tutti i soci è il rispetto delle norme statutarie e regolamentari,
nonché delle deliberazioni adottate dagli organi associativi.
6. I soci effettivi e i soci aggregati hanno il dovere di pagare la quota
associativa. La morosità comporta la sospensione automatica dai diritti
associativi.
ART. 8 (S)
DIRITTO DI ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO
1. Hanno diritto di elettorato attivo e passivo i soci effettivi maggiorenni.
2. I soci aggregati e i vedenti maggiorenni possono essere eletti nei Consigli
delle Sezioni Provinciali fino ad un terzo dei componenti e nei Collegi dei
Sindaci senza limitazioni di numero.
3. Non è eleggibile chi non è in godimento dei diritti civili e politici.
ART. 9 (S)
CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO
1. I ciechi e degli ipovedenti cittadini italiani residenti all'estero hanno gli
stessi diritti e doveri di quelli residenti in Italia.
TITOLO III
ORGANI DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI
IPOVEDENTI-ONLUS
ART. 10 (S)
ORGANIZZAZIONE
1. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS è una
organizzazione nazionale unitaria e si articola in strutture regionali e provinciali.
ART. 11 (S)
ORGANI DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI
IPOVEDENTI-ONLUS
1. Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sono:
a) il Congresso Nazionale;
b) il Presidente Nazionale;
c) il Consiglio Nazionale;
d) la Direzione Nazionale;
e) l’Ufficio di Presidenza Nazionale;
f) il Collegio dei Probiviri;
g) il Collegio Nazionale dei Sindaci;
h) il Presidente Regionale;
i) il Consiglio Regionale;
j) l’Ufficio di Presidenza Regionale;
k) il Collegio dei Sindaci del Consiglio Regionale;
l) l'Assemblea della Sezione Provinciale;
m) il Presidente della Sezione Provinciale;
n) il Consiglio della Sezione Provinciale
o) l’Ufficio di Presidenza della Sezione Provinciale;
p) il Collegio dei Sindaci della Sezione Provinciale;
q) l’Assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti;
r) l’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti.
2. Le riunioni degli Organi collegiali sono valide anche se tenute per
teleconferenza.
3. Ai titolari degli Organi monocratici ed ai componenti degli Organi collegiali
compete una indennità di carica stabilita nei modi ed entro i limiti di legge e
del Regolamento Generale.
TITOLO IV
DEL CONGRESSO NAZIONALE
ART. 12 (S)
COMPETENZE DEL CONGRESSO
1. Il Congresso è l'organo supremo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti-ONLUS e determina l'indirizzo della politica associativa.
2. Sono di sua competenza:
a) la discussione e l'approvazione della relazione morale del Consiglio
Nazionale e delle risoluzioni di indirizzo sulla politica associativa;
b) le modifiche dello Statuto Sociale;
c) l'elezione del Presidente Nazionale;
d) l'elezione di 20 Consiglieri Nazionali.
ART. 13 (S)
CONVOCAZIONE DEL CONGRESSO
1. Il Congresso è convocato in via ordinaria ogni quattro anni, e, in via
straordinaria, ogniqualvolta il Consiglio Nazionale lo ritenga necessario o
lo richiedano almeno i 2/3 dei Consigli Regionali.
ART. 14 (S)
COMPOSIZIONE DEL CONGRESSO
1. Il Congresso è composto dai delegati eletti nelle Assemblee delle Sezioni
Provinciali nella seguente misura:
- per le Sezioni fino a 1.000 soci, uno ogni 400 soci o frazioni pari o superiori a
200;
- per le Sezioni con oltre 1.000 soci, uno ogni 400 soci o frazioni pari o
superiori a 300.
2. Ogni Sezione ha comunque diritto a un delegato, indipendentemente dal
numero dei soci.
3. Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in regola con la quota
associativa dell'anno precedente.
4. Sono componenti di diritto del Congresso il Presidente Nazionale, i
Consiglieri Nazionali uscenti ed i Presidenti Regionali.
5. Le deliberazioni del Congresso sono valide quando sono presenti la metà più
uno degli aventi diritto al voto. Le modifiche statutarie e l’approvazione
dello Statuto nel suo complesso sono approvate a maggioranza degli aventi
diritto al voto.
ART. 15 (S)
ORGANIZZAZIONE DEL CONGRESSO
1. Il Congresso elegge con voto palese il proprio Presidente, due Vice-
Presidenti, sette scrutinatori, di cui almeno due non vedenti, e cinque
questori tutti vedenti. Il Presidente nomina il Segretario del Congresso.
2. Il Congresso costituisce le seguenti Commissioni:
a) Commissione per la verifica dei poteri;
b) Commissione per le modifiche dello Statuto Sociale;
c) Commissione elettorale.
3. Il Congresso può, inoltre, articolarsi in Sezioni di lavoro.
TITOLO V
DEL PRESIDENTE NAZIONALE
ART. 16 (S)
COMPETENZE DEL PRESIDENTE NAZIONALE E
RAPPRESENTANZA LEGALE DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI
E DEGLI IPOVEDENTI-ONLUS
1. Il Presidente Nazionale ha la legale rappresentanza dell’Unione Italiana dei
Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS.
2. Il Presidente Nazionale inoltre:
a) convoca e presiede il Consiglio e la Direzione Nazionali;
b) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera della
Direzione Nazionale. Provvede autonomamente a resistere in giudizio e a
promuovere procedimenti conservativi, cautelari e possessori, informandone
la Direzione Nazionale nella prima seduta utile;
c) dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio e della Direzione Nazionali ;
d) adotta deliberazioni d'urgenza soggette a ratifica della Direzione Nazionale
nella prima riunione utile.
3. Il Presidente Nazionale, in caso di assenza o impedimento, è sostituito dal
Vice-Presidente Nazionale.
TITOLO VI
DEL CONSIGLIO NAZIONALE
ART. 17 (S)
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
1. Il Consiglio Nazionale è costituito:
a) dal Presidente Nazionale;
b) da venti Consiglieri Nazionali eletti dal Congresso;
c) dai Presidenti Regionali e dai Presidenti delle Sezioni delle province
autonome di Trento e di Bolzano.
ART. 18 (S)
CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
1. Il Consiglio Nazionale si riunisce in via ordinaria due volte l'anno, e in via
straordinaria ogniqualvolta la Direzione Nazionale lo ritenga necessario, o
ne sia fatta richiesta da almeno 1/3 dei Consiglieri Nazionali.
ART. 19 (S)
COMPETENZE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
1. Il Consiglio Nazionale:
a) delibera la convocazione del Congresso;
b) elegge nel proprio seno la Direzione Nazionale tra i venti Consiglieri
eletti dal Congresso Nazionale. Sono eletti i dieci Consiglieri che
ottengono il voto della maggioranza degli aventi diritto;
c) vota la sfiducia alla Direzione Nazionale su mozione proposta da almeno
1/3 dei propri componenti. L’approvazione della mozione da parte della
maggioranza dei componenti del Consiglio Nazionale comporta la
decadenza automatica della Direzione Nazionale;
d) elegge il Presidente Nazionale in caso di sopravvenuta incapacità o di
vacanza comunque determinatasi;
e) vota la sfiducia al Presidente Nazionale su mozione proposta da almeno
1/3 e approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente
Nazionale deve dimettersi;
f) elegge i Probiviri effettivi e supplenti;
g) elegge due Sindaci effettivi e due supplenti;
h) nomina il Segretario Generale, su proposta della Direzione Nazionale;
i) nomina i soci onorari;
j) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività
dell’Unione e il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente;
k) approva entro il 30 novembre di ciascun anno la relazione
programmatica ed il bilancio preventivo dell’esercizio successivo;
l) approva il Regolamento Generale e gli altri Regolamenti dell’Unione, su
proposta della Direzione Nazionale;
m) determina l’entità della quota sociale, nonché le percentuali di
distribuzione della quota stessa tra Sede Centrale, Consigli Regionali e
Consigli delle Sezioni Provinciali;
n) nomina i Direttori dei Periodici editi dall’Unione Italiana dei Ciechi e
degli Ipovedenti-ONLUS, che costituiscono il Comitato Stampa;
o) nomina Commissioni per la verifica amministrativa, su proposta della
Direzione Nazionale;
p) può costituire Consigli di Amministrazione o Comitati per la gestione di
specifiche attività proprie dell’Unione;
q) delibera la costituzione e la soppressione delle Sezioni Provinciali, su
proposta del Consiglio Regionale competente.
TITOLO VII
LA DIREZIONE NAZIONALE
ART. 20 (S)
COMPOSIZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE
1. La Direzione Nazionale è costituita dal Presidente Nazionale, e da dieci
componenti eletti dal Consiglio Nazionale tra i 20 Consiglieri Nazionali
eletti dal Congresso.
2. In caso di sopravvenuta incapacità, o di vacanza, comunque determinata, i
componenti della Direzione Nazionale vengono sostituiti mediante elezione
integrativa da parte del Consiglio Nazionale.
3. Le dimissioni contemporanee di almeno sei componenti determinano la
decadenza dell'intera Direzione Nazionale, che dovrà essere rinnovata.
ART. 21 (S)
CONVOCAZIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE
1. La Direzione Nazionale è convocata dal Presidente Nazionale almeno sei
volte all'anno e ogniqualvolta il Presidente Nazionale lo ritenga necessario,
o ne sia fatta richiesta da almeno quattro dei componenti la Direzione stessa.
ART. 22 (S)
COMPETENZE DELLA DIREZIONE NAZIONALE
1. La Direzione Nazionale:
a) elegge tra i suoi componenti, su proposta del Presidente Nazionale, il
Vice-Presidente Nazionale e il terzo componente dell’Ufficio di
Presidenza Nazionale;
b) attua le deliberazioni del Consiglio Nazionale;
c) propone al Consiglio Nazionale la nomina del Segretario Generale;
d) delibera l’assunzione del personale dipendente dalla Sede Centrale e adotta il
contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento per il personale
dipendente dall’Unione;
e) nomina un Istituto Cassiere;
f) designa, nomina e revoca i rappresentanti dell'Unione nelle Commissioni
ministeriali, negli organismi e nei consigli di amministrazione degli enti
nazionali o interregionali, nonché nelle organizzazioni internazionali;
g) predispone per ciascun esercizio il Bilancio Preventivo, le sue eventuali
variazioni, e il Bilancio Consuntivo;
h) propone al Consiglio Nazionale il Regolamento Generale e gli altri
Regolamenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS;
i) nomina il Commissario Straordinario in sostituzione del Consiglio Regionale
di cui si sia verificata la vacanza;
j) nomina i Commissari ad acta presso i Consigli Regionali;
k) esercita il controllo amministrativo sui Consigli Regionali ed ha facoltà di
verificare la gestione amministrativa dei Consigli delle Sezioni Provinciali;
l) autorizza le iniziative proposte dai Consigli Regionali quando esorbitano
dall'ambito regionale;
m) delibera l'acquisto e l’alienazione dei beni immobili dell'Unione, nonché
l’accettazione di lasciti e donazioni, sentita la Sezione territorialmente
competente;
n) in caso di urgenza adotta deliberazioni in materie di competenza del
Consiglio Nazionale, da sottoporre alla ratifica del Consiglio medesimo
nella prima riunione utile;
o)delibera sugli argomenti che non siano espressamente riservati alla
competenza del Consiglio Nazionale.
TITOLO VIII
DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA NAZIONALE
ART. 23 (S)
UFFICIO DI PRESIDENZA NAZIONALE
1. L’Ufficio di Presidenza Nazionale è composto dal Presidente Nazionale, dal
Vice-Presidente Nazionale e dal componente della Direzione Nazionale da
questa eletto. Collabora con il Presidente nell’assolvimento dei compiti
statutari.
TITOLO IX
DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI E DELLE SANZIONI DISCIPLINARI
ART. 24 (S)
COMPOSIZIONE E COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI PROBIVIRI
1. Il Collegio dei Probiviri è costituito da tre componenti effettivi e due
supplenti eletti dal Consiglio Nazionale tra soci effettivi di chiara condotta
morale, civile, ed associativa.
2. Il Collegio dei Probiviri elegge fra i suoi componenti effettivi il Presidente,
che lo convoca ogni qualvolta ve ne sia la necessità.
3. Al Collegio Nazionale dei Probiviri competono le decisioni in materia di
sanzioni disciplinari, su proposta del Consiglio Nazionale, della Direzione
Nazionale, dei Consigli Regionali e dei Consigli delle Sezioni Provinciali.
ART. 25 (S)
SANZIONI DISCIPLINARI
1. Le sanzioni disciplinari che possono essere irrogate ai soci sono: la censura,
la sospensione fino a tre anni, l’espulsione.
2. La censura viene adottata quando vengano commesse mancanze lesive
dell’Unione, dei suoi Organi o di soci. La censura viene anche adottata nei
confronti di soci che abbiano violato i doveri indicati dall’art. 7 del presente
Statuto.
3. La sospensione viene irrogata a coloro che siano stati soggetti più volte a
censura, o che con i loro atti o comportamenti abbiano commesso in misura
grave le mancanze previste dal comma precedente.
4. L’espulsione viene adottata nei confronti di soci che siano stati sospesi più
volte o che abbiano commesso in misura gravissima le mancanze previste dal
terzo comma.
5. Gli atti ed i comportamenti passibili di sanzioni disciplinari sono valutati con
maggior rigore nei confronti dei dirigenti.
6. Ai vedenti componenti degli organi collegiali si applicano le stesse sanzioni
previste per i soci, fatta eccezione per la espulsione che è sostituita dalla
decadenza dalla carica ricoperta.
TITOLO X
DEL PATRIMONIO SOCIALE E DEI PROVENTI
ART. 26 (S)
IL PATRIMONIO
1. Il patrimonio sociale è costituito da tutti i beni mobili ed immobili di cui
l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS abbia la proprietà a
qualsiasi titolo ed è amministrato dalla Direzione Nazionale, dai Consigli
Regionali e dalle Sezioni Provinciali secondo quanto stabilito dal
Regolamento Generale.
ART. 27 (S)
ENTRATE
1. Le entrate dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sono
costituite:
a) dalle quote sociali;
b) dalle rendite patrimoniali;
c) dagli eventuali contributi ordinari e straordinari dello Stato degli Enti
Locali e di altri Enti pubblici e privati;
d) da donazioni, lasciti ed oblazioni;
e) dai proventi di iniziative di carattere economico e da ogni altra entrata.
2. Gli utili ed avanzi di gestione delle attività di carattere economico vengono
impiegati per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse
direttamente connesse.
TITOLO XI
DEI COLLEGI DEI SINDACI
ART. 28 (S)
COMPOSIZIONE DEI COLLEGI DEI SINDACI
1. I Collegi dei Sindaci sono il Collegio Centrale, i Collegi Regionali e i Collegi
Provinciali.
2. I componenti del Collegio Centrale sono nominati: in numero di due effettivi
e due supplenti dal Consiglio Nazionale su proposta del Presidente Nazionale;
in numero di uno dal Ministero dell’Interno; in numero di uno dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze e in numero di uno dal Ministero per i Beni
Culturali. I componenti del Collegio Regionale sono nominati in numero di
due effettivi e due supplenti, su proposta del Presidente Regionale, dal
Consiglio Regionale e in numero di uno effettivo dalla Presidenza dell’Ente
Regione.
I componenti del Collegio Provinciale, sono nominati in numero di due
effettivi e due supplenti, su proposta del Presidente della Sezione Provinciale,
dal Consiglio della Sezione Provinciale e in numero di uno effettivo dalla
Presidenza dell’Ente Provincia.
3. Ciascun Collegio elegge il suo Presidente tra i membri effettivi.
ART. 29 (S)
COMPETENZE DEI COLLEGI DEI SINDACI
1. Il Collegio Centrale dei Sindaci verifica la gestione economica e finanziaria
degli organi centrali, ispeziona almeno ogni tre mesi i libri e i documenti
contabili e lo stato di cassa, redigendone verbale.
2. Al termine di ogni esercizio presenta al Consiglio Nazionale la relazione sul
Bilancio Consuntivo ed esprime parere sul Bilancio Preventivo.
3. I Collegi Regionali e i Collegi Provinciali dei Sindaci:
a) verificano la gestione economica e finanziaria dei Consigli Regionali e
delle Sezioni Provinciali;
b) verificano almeno trimestralmente i documenti contabili e lo stato di
cassa redigendone il verbale;
c) redigono la relazione sul Bilancio Consuntivo e sul Bilancio Preventivo.
TITOLO XII
DELL’ISTITUTO CASSIERE
ART. 30 (S)
L’ISTITUTO CASSIERE
1. L’Istituto Cassiere della Sede Centrale, dei Consigli Regionali e delle Sezioni
Provinciali è scelto tra Istituti di Credito di provata solidità.
2. Il servizio di cassa e di conto corrente è regolato da apposita convenzione.
TITOLO XIII
DEL SEGRETARIO GENERALE
ART. 31 (S)
NOMINA E COMPITI DEL SEGRETARIO GENERALE
1. Il Segretario Generale dell’Unione è nominato dal Consiglio Nazionale su
proposta della Direzione Nazionale.
2. Il Segretario Generale:
a) partecipa alle riunioni del Consiglio Nazionale e della Direzione
Nazionale e ne redige i verbali;
b) controfirma gli ordini di pagamento e di incasso;
c) assiste il Presidente Nazionale e gli altri Organi nazionali
nell’espletamento delle loro funzioni e nello svolgimento delle iniziative di
carattere associativo;
d) sovrintende al funzionamento degli uffici della Sede Centrale, ed è
responsabile dell’efficacia dell’azione amministrativa;
e) esercita le funzioni disciplinari nei confronti del personale della Sede
Centrale, nelle forme stabilite dal Regolamento Generale.
3. In caso di impedimento temporaneo, il Segretario Generale viene sostituito
nelle sue funzioni da altra persona di nomina della Direzione Nazionale.
TITOLO XIV
DEGLI ORGANI REGIONALI
ART. 32 (S)
ORGANIZZAZIONE SU BASE REGIONALE
1. L’organizzazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS
su base regionale corrisponde al territorio delle Regioni a statuto ordinario e
speciale.
2. Gli Organi regionali hanno sede di norma presso la Sezione nel capoluogo di
regione.
ART. 33 (S)
IL PRESIDENTE REGIONALE
1. Il Presidente Regionale è il rappresentante dell’Unione Italiana dei Ciechi e
degli Ipovedenti-ONLUS nell’ambito regionale, ed ha la direzione
dell’attività associativa svolta in tale ambito.
2. Il Presidente inoltre:
a) convoca e presiede il Consiglio e l’Ufficio di Presidenza;
b) dà esecuzione ai deliberati del Consiglio Regionale;
c) firma corrispondenza, atti, contratti e convenzioni inerenti il Consiglio
Regionale, esclusi gli atti di cui alla lettera m) dell’art. 22.
d) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera del
Consiglio Regionale;Provvede autonomamente a resistere in giudizio e a
promuovere procedimenti conservativi, cautelari e possessori,
informandone il Consiglio Regionale nella prima riunione utile;
e) adotta in caso di urgenza i provvedimenti di competenza del Consiglio
Regionale, da sottoporre per la ratifica al Consiglio stesso nella sua prima
riunione utile.
3. Il Vice-Presidente Regionale sostituisce il Presidente in caso di assenza o
impedimento.
ART. 34 (S)
IL CONSIGLIO REGIONALE
1. Il Consiglio Regionale è composto da:
a) i Presidenti delle Sezioni Provinciali, che sono componenti di diritto.
b) i componenti eletti dalle Assemblee delle Sezioni Provinciali, in numero di
due per ogni Sezione con più di mille soci effettivi e di uno per ogni Sezione
fino a mille soci effettivi.
2. Nelle Regioni con due sole Province le Assemblee delle Sezioni Provinciali
eleggono due Consiglieri Regionali ciascuna, indipendentemente dal numero
dei rispettivi soci effettivi.
3. Nella Regione Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano
i Consigli Provinciali svolgono anche le funzioni di Consiglio Regionale.
ART. 35 (S)
COMPETENZE DEL CONSIGLIO REGIONALE
1. Il Consiglio Regionale rappresenta e tutela gli interessi dei ciechi e degli
ipovedenti nell’ambito del territorio regionale, ed a tale scopo coordina le
attività delle Sezioni Provinciali e determina l’indirizzo dell’attività
associativa in campo regionale.
2. Il Consiglio Regionale inoltre:
a) elegge tra i propri componenti il Presidente, il Vice-Presidente e il
Consigliere Delegato e nelle Regioni con almeno 15 Consiglieri altri due
componenti, che costituiscono l’Ufficio di Presidenza Regionale;
b) vigila sull’applicazione nell’ambito della Regione dei deliberati del
Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale;
c) è responsabile dell’attività associativa nel territorio regionale; ogni
iniziativa esorbitante dal territorio regionale deve essere autorizzata
preventivamente dalla Direzione Nazionale;
d) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività svolta ed
il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente, ed entro il 30 novembre di
ciascun anno la relazione programmatica ed il bilancio preventivo
dell’esercizio successivo;
e) nomina l’Istituto Cassiere regionale;
f) designa, nomina e revoca i rappresentanti dell’Unione Italiana dei Ciechi e
degli Ipovedenti-ONLUS in seno a tutti gli Organismi e Commissioni di
competenza degli Organi regionali ed indica alla Direzione Nazionale una
terna di nomi per la designazione di rappresentanti dell’Unione in
organismi che operano nella regione, la cui nomina è di competenza degli
Organi nazionali;
g) nomina i rappresentanti regionali nei Comitati Nazionali e costituisce i
Comitati Regionali deliberati dal Consiglio Nazionale e dalla Direzione
Nazionale;
h) esercita il controllo contabile amministrativo sulle Sezioni Provinciali;
i) nomina il Commissario Straordinario presso le Sezioni Provinciali;
j) nomina il Commissario ad acta presso le Sezioni Provinciali;
k) vota la sfiducia al Presidente e al Vice-Presidente, che devono essere soci
effettivi, e al Consigliere Delegato e agli eventuali altri due componenti
dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno un terzo e a maggioranza
dei componenti;
l) nomina due componenti effettivi e due supplenti del Collegio Regionale dei
Sindaci;
m) può costituire Consigli di Amministrazione o Comitati per la gestione di
specifiche attività dell’Unione a livello regionale;
n) delibera l’assunzione del personale dipendente dal Consiglio medesimo;
o) propone al Consiglio Nazionale la costituzione e la soppressione delle
Sezioni Provinciali nell’ambito del territorio di propria competenza.
ART. 36 (S)
L’UFFICIO DI PRESIDENZA REGIONALE
1. L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio Regionale e
collabora con il Presidente.
ART. 37 (S)
ENTRATE REGIONALI
1. Le entrate regionali sono costituite:
a) dai contributi delle Sezioni Provinciali secondo le modalità deliberate
dal Consiglio Regionale;
b) dalla quota sociale nella parte di competenza;
c) dai contributi disposti dagli Organi centrali dell’Unione;
d) dai contributi dell’ente Regione o di altri enti;
e) da oblazioni e contributi di privati;
f) dai proventi di iniziative concordate con i Consigli delle Sezioni
Provinciali;
g) da ogni altra entrata.
TITOLO XV
DELLA SEZIONE PROVINCIALE
ART. 38 (S)
ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. La Sezione Provinciale è il nucleo organizzativo fondamentale dell’Unione
Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS.
2. Essa ha autonomia di iniziativa, nel proprio ambito territoriale, per
l’attuazione delle finalità associative.
3. Gli Organi della Sezione Provinciale hanno sede nel Comune capoluogo della
provincia.
ART. 39 (S)
L’ASSEMBLEA DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. L’Assemblea dei soci della Sezione Provinciale si riunisce in via ordinaria
due volte l’anno e, in via straordinaria:
a) per eleggere il Consiglio della Sezione Provinciale vacante;
b) per eleggere i delegati al Congresso straordinario;
c) quando il Consiglio della Sezione Provinciale lo ritenga necessario;
d) quando 1/10 dei soci effettivi regolarmente iscritti alla Sezione ne faccia
richiesta scritta.
2. Hanno diritto a partecipare all’Assemblea i soci iscritti ed in regola con il
pagamento della quota associativa alla data di svolgimento della stessa.
3. L’Assemblea è convocata dal Presidente della Sezione Provinciale.
4. L’Assemblea è valida in prima convocazione quando sia presente la metà più
uno dei soci effettivi, in seconda convocazione qualunque sia il numero
degli intervenuti
ART. 40 (S)
COMPETENZE DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI
1. L’Assemblea dei soci:
a) elegge a scrutinio palese il Presidente e il Vice-Presidente dell’Assemblea,
tre questori vedenti e non meno di cinque scrutinatori di cui due non
vedenti;
b) approva entro il 30 aprile di ciascun anno la relazione sull’attività svolta ed
il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente;
c) approva entro il 30 novembre di ciascun anno la relazione programmatica
ed il bilancio preventivo dell’esercizio successivo;
d) elegge il Presidente della Sezione Provinciale tra i soci effettivi;
e) elegge il Consiglio della Sezione Provinciale;
f) vota la sfiducia al Presidente e al Consiglio Sezionale su mozione proposta
da almeno un decimo degli aventi titolo a partecipare all’Assemblea.
L’approvazione della mozione da parte di almeno 2/3 dei presenti
comporta la decadenza automatica del Consiglio Sezionale;
g) elegge i delegati al Congresso;
h) elegge i componenti del Consiglio Regionale.
ART. 41 (S)
IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. Il Presidente della Sezione Provinciale è il rappresentante dell’Unione
nell’ambito provinciale, ed ha la direzione dell’attività associativa svolta in
tale ambito.
2. Il Presidente della Sezione Provinciale inoltre:
a) convoca e presiede il Consiglio della Sezione Provinciale e l’Ufficio di
Presidenza;
b) dà esecuzione ai deliberati del Consiglio della Sezione Provinciale;
c) firma corrispondenza, atti, contratti e convenzioni inerenti il Consiglio della
Sezione Provinciale, esclusi gli atti di cui alla lettera m) dell’articolo 22.
d) promuove giudizi civili, penali e amministrativi, previa delibera del
Consiglio della Sezione Provinciale. Provvede autonomamente a resistere
in giudizio e a promuovere procedimenti conservativi, cautelari e
possessori, informandone il Consiglio della Sezione Provinciale nella
prima riunione utile.
e) adotta in caso d’urgenza i provvedimenti di competenza del Consiglio della
Sezione Provinciale da sottoporre per la ratifica al Consiglio stesso nella
sua prima riunione utile.
3. Il Vice-Presidente della Sezione Provinciale sostituisce il Presidente della
Sezione Provinciale in caso di assenza o impedimento.
ART. 42 (S)
IL CONSIGLIO DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. Il Consiglio della Sezione Provinciale compreso il Presidente è costituito
da:
- cinque consiglieri per le Sezioni fino a 250 soci effettivi;
- sette consiglieri per le sezioni fino a 500 soci effettivi;
- nove consiglieri per le sezioni fino a 1500 soci effettivi;
- undici consiglieri per le sezioni fino a 2500 soci effettivi;
- tredici consiglieri per le sezioni oltre i 2500 soci effettivi.
2. Per il computo dei soci si considerano le iscrizioni in regola con la quota
associativa dell’anno precedente.
3. Almeno i 2/3 dei consiglieri devono essere soci effettivi.
4. Il Consiglio si riunisce in via ordinaria almeno quattro volte all’anno e, in via
straordinaria, quando:
a) il Presidente lo ritenga necessario;
b) ne sia fatta richiesta dalla Direzione Nazionale o dal Consiglio
Regionale;
c) ne venga fatta richiesta da almeno 1/3 dei suoi componenti.
ART. 43 (S)
COMPETENZE DEL CONSIGLIO DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. Il Consiglio della Sezione Provinciale:
a) elegge tra i propri componenti il Vice-Presidente e il Consigliere Delegato
e, nelle Sezioni con almeno 11 Consiglieri altri due componenti, che,
unitamente al Presidente, costituiscono l’Ufficio di Presidenza della
Sezione; il Vice-Presidente è eletto fra i soci effettivi;
b) è responsabile dell’attività associativa della Sezione e promuove ogni
iniziativa in favore dei ciechi e degli ipovedenti nell’ambito del proprio
territorio; ogni iniziativa esorbitante dal territorio sezionale deve essere
preventivamente autorizzata dal consiglio Regionale o dalla Direzione
Nazionale, a seconda delle rispettive competenze;
c) predispone annualmente la relazione sull’attività svolta e la relazione
programmatica;
d) predispone il Bilancio Preventivo e quello Consuntivo;
e) nomina l’Istituto Cassiere;
f) designa, nomina, e revoca i rappresentanti dell’Unione in seno agli
organismi e Commissioni di competenza degli Organi provinciali. Indica al
Consiglio Regionale una terna di nomi per la designazione di rappresentanti
dell’Unione in organismi che operano nella provincia, la cui nomina è di
competenza degli Organi regionali;
g) vota la sfiducia al Presidente, su mozione proposta da almeno 1/3 e
approvata da 2/3 dei suoi componenti, nel qual caso il Presidente deve
dimettersi;
h) vota la sfiducia al Vice Presidente, al Consigliere Delegato ed agli eventuali
altri due componenti dell’Ufficio di Presidenza, su proposta di almeno 1/3
ed a maggioranza dei componenti.
i) elegge il Presidente in caso di sopravvenuta incapacità o di vacanza
comunque determinatasi;
j) delibera sugli argomenti che il Consiglio Regionale sottopone al suo esame;
k) delibera sull’istituzione, e sulla soppressione delle rappresentanze zonali e
nomina propri referenti comunali;
l) delibera su ogni argomento che non sia espressamente riservato alla
competenza dell’Assemblea;
m) delibera l’assunzione del personale dipendente dalla Sezione.
n) nomina due componenti effettivi e due supplenti del Collegio Sezionale dei
Sindaci.
ART. 44 (S)
L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. L’Ufficio di Presidenza è l’organo esecutivo del Consiglio della Sezione
Provinciale e collabora con il Presidente.
ART. 45 (S)
ENTRATE DELLA SEZIONE PROVINCIALE
1. Le entrate della Sezione Provinciale sono costituite:
a) dalle quote sociali per la parte di competenza e da altri contributi di soci;
b) da contributi di Enti Locali e di altri Enti Pubblici e Privati;
c) da proventi di iniziative organizzate dal Consiglio della Sezione
Provinciale;
d) da donazioni e contributi di privati;
e) da contributi degli Organi centrali e regionali dell’Unione;
f) da ogni altra entrata.
TITOLO XVI
DELLA RAPPRESENTANZA ZONALE
ART. 46 (S)
LA RAPPRESENTANZA ZONALE
1. La Rappresentanza zonale cura, su direttive del Consiglio della Sezione
Provinciale territorialmente competente, tutte le attività associative
nell’ambito del territorio in cui opera.
2. Essa è affidata a una Rappresentanza Collegiale la quale elegge un proprio
Coordinatore.
TITOLO XVII
DEGLI ORGANI CONSULTIVI
ART. 47 (S)
L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI QUADRI DIRIGENTI
1. L’Assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti è composta dai Consiglieri
Nazionali e dai Presidenti Sezionali o loro delegati e si riunisce almeno una
volta l’anno.
2. L’Assemblea esprime pareri in ordine agli indirizzi generali della politica
associativa.
ART. 48 (S)
L’ASSEMBLEA REGIONALE DEI QUADRI DIRIGENTI
1. L’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti è composta dal Consiglio
Regionale e dai Consigli delle Sezioni Provinciali presenti sul territorio
regionale e si riunisce almeno una volta l’anno.
2. L’Assemblea esprime pareri in ordine agli indirizzi generali della politica
associativa in ambito regionale.
TITOLO XVIII
DISPOSIZIONI COMUNI AI TITOLI PRECEDENTI
ART. 49 (S)
DURATA DEGLI ORGANI ASSOCIATIVI
1. Gli Organi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS
restano in carica quattro anni.
2. Gli Organi Regionali e Provinciali si rinnovano nelle Assemblee
Precongressuali.
3. I loro componenti sono rieleggibili.
4. I componenti di qualsiasi organo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti-ONLUS che compiano tre assenze consecutive ingiustificate dalle
sedute dell’organo cui appartengono decadono automaticamente dalla carica
associativa ricoperta.
ART. 50 (S)
INELEGGIBILITÀ, INCOMPATIBILITÀ E CUMULO DI CARICHE
1. Il Presidente Nazionale ed i componenti la Direzione Nazionale non possono
ricoprire alcuna altra carica elettiva nell’Unione. I Consiglieri Nazionali,
eletti dal Congresso, non possono ricoprire la carica di Presidente Regionale.
I componenti dei Collegi dei Sindaci Nazionale, Regionali e Provinciali ed i
componenti del Collegio Nazionale dei Probiviri non possono ricoprire
alcuna altra carica nell’Unione.
2. La carica di dirigente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-
ONLUS è incompatibile con quella di dirigente di altre associazioni di e per
ciechi qualora le stesse operino contro l’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti-ONLUS. Parimenti la qualità di socio dell’Unione è
incompatibile con quella di socio di tali associazioni.
3. La carica di dirigente dell’Unione è, altresì, incompatibile con rapporti di
lavoro a carattere continuativo con l’Unione e con gli enti nei cui confronti
l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS eserciti poteri di
gestione e di controllo.
4. La carica di Presidente della Sezione Provinciale è incompatibile con quella
di Presidente Regionale.
5. Il Presidente Nazionale, i Consiglieri Nazionali, i Presidenti Regionali, i
Presidenti delle Sezioni Provinciali non possono ricoprire la medesima
carica per più di tre mandati consecutivi. Tale disposizione si applica ai
mandati successivi al 9.10.1999, data di entrata in vigore dello Statuto
approvato dal XIX Congresso Nazionale.
ART. 51 (S)
VOTAZIONI ED ELEZIONI
1. Le votazioni nell’ambito degli Organi, avvengono, di norma, in modo palese;
le votazioni per le elezioni delle cariche sociali o riguardanti questioni
personali si tengono a scrutinio segreto.
2. Le votazioni sono valide quando è presente la metà più uno dei componenti
l’organo, salvo quanto disposto per le Assemblee Sezionali.
3. È approvata la delibera che abbia riportato la maggioranza dei voti, salvo
quanto diversamente disposto dal presente Statuto. In caso di parità di voti,
il voto del Presidente è dirimente.
4. Se si tratta di elezioni, risulta eletto il candidato che abbia riportato il
maggior numero di voti, salvo quanto diversamente disposto dal presente
Statuto. In caso di parità, risulta eletto il più anziano per appartenenza
continuativa all’Unione; in caso di ulteriore parità, risulta eletto il più
anziano di età.
5. In caso di dimissioni, o di vacanza comunque determinata negli Organi
dell’Unione, si ha la sostituzione con il subentro dei non eletti che hanno
avuto il maggior numero di voti fino a sostituire 1/3 dei componenti
l’organo inizialmente eletti.
6. Per l’elezione a tutte le cariche associative, fatta eccezione per la Direzione
Nazionale, le candidature sono di norma formalizzate mediante la
presentazione e la sottoscrizione di liste.
7. Qualora non sia presentata alcuna lista, le candidature devono essere
presentate ed accettate per iscritto prima dell’inizio delle operazioni di
voto. In tale caso le preferenze espresse non possono superare il numero di
componenti l’organo da eleggere.
8. Qualora sia stata presentata una sola lista, è data la facoltà di presentare
candidature al di fuori della lista. Tali candidature devono essere presentate
ed accettate per iscritto prima dell’inizio delle operazioni di voto. Nel caso
di presentazione di una o più liste, il solo voto di lista comporta
l’attribuzione di un voto di preferenza a tutti i candidati della lista.
L’espressione di voti di preferenza oltre a quello di lista comporta la sola
attribuzione delle preferenze espresse ai candidati della lista e non
all’intera lista.
9. Lo spoglio dei voti sarà effettuato da un collegio di scrutinatori composto da
almeno cinque membri, di cui almeno due non vedenti.
10. I seggi vengono ripartiti con il metodo maggioritario nel modo seguente:
a) nel caso di presentazione di due liste, i seggi vengono ripartiti
proporzionalmente ai voti, ma con riserva di un minimo dei due terzi dei
seggi per la lista maggioritaria;
b) nel caso di presentazione di più di due liste, i seggi vengono ripartiti
proporzionalmente in base ai voti ottenuti da ciascuna lista; alla lista che ha
ottenuto il maggior numero di voti è comunque riservata la metà più uno dei
seggi. In tale ultima ipotesi i seggi restanti sono ripartiti fra le altre liste
proporzionalmente ai voti ottenuti da ciascuna lista.
ART. 52 (S)
CONDIZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE
1. Le liste per le elezioni associative devono essere presentate:
- per le sezioni fino a 250 soci da almeno 10 soci effettivi;
- per le sezioni fino a 500 soci da almeno 15 soci effettivi;
- per le sezioni fino a 1500 soci da almeno 30 soci effettivi;
- per le sezioni fino a 2500 soci da almeno 50 soci effettivi;
- per le sezioni oltre i 2500 soci da almeno 80 soci effettivi;
- per le altre sezioni almeno dall’8% della componente elettorale.
2. Il numero di candidati di una lista non può superare il numero dei componenti
l’organo da eleggere, né essere inferiore ai 2/3 del medesimo organo.
3. I candidati devono essere di entrambi i sessi e, comunque, nelle liste deve
essere garantita la presenza di almeno 1/3 dei componenti di ciascuno dei due
sessi.
4. Il Consiglio Nazionale, con apposito Regolamento, disciplinerà le modalità di
presentazione delle liste e la determinazione delle ulteriori norme elettorali.
ART.53(S)
I RICORSI GERARCHICI
1. I ricorsi gerarchici sono così disciplinati:
a) avverso gli atti delle Sezioni Provinciali il ricorso va presentato ai Consigli
Regionali che decidono in primo grado ed alla Direzione Nazionale che
decide in secondo grado;
b) avverso gli atti dei Consigli Regionali il ricorso va presentato alla Direzione
Nazionale che decide in primo grado ed al Consiglio Nazionale che decide in
secondo grado;
avverso gli atti della Direzione Nazionale il ricorso va presentato al Consiglio
Nazionale.
2. Le decisioni adottate in secondo grado e quelle comunque adottate dal
Consiglio Nazionale sono inappellabili.
3. I termini per la presentazione e l’esame dei ricorsi sono disciplinati dal
Regolamento Generale.
ART.54 (S)
RIUNIONI APERTE
1. Le riunioni dei Consigli Provinciali, Regionali e Nazionale sono aperte ai
soci nelle forme stabilite dal Regolamento Generale.
TITOLO XIX
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
ART.5 5 (S)
MODIFICHE DELLO STATUTO
1. Le modifiche dello Statuto possono essere proposte:
a) dalla Direzione Nazionale;
b) dal Consiglio Nazionale;
c) dai Consigli Regionali;
d) dai Consigli delle Sezioni Provinciali;
e) da almeno dieci delegati al Congresso.
2. Tutte le proposte di modifica dello Statuto, eccettuate quelle di cui alla
precedente lettera e), devono pervenire alla Direzione Nazionale almeno
due mesi prima della data di inizio del Congresso. Le proposte dei delegati
devono pervenire al Presidente del Congresso entro il termine di 24 ore
dall’apertura del Congresso medesimo.
3. La Commissione congressuale per le modifiche statutarie coordina le
proposte, delibera sulla loro ammissibilità e le sottopone al Congresso.
ART. 56 (S)
LE SEZIONI INTERCOMUNALI
1. Le Sezioni Intercomunali esistenti alla data di approvazione del presente
Statuto sono equiparate alle Sezioni provinciali.
ART. 5 7 (S)
SCIOGLIMENTO E DEVOLUZIONE DEI BENI
1. Lo scioglimento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS
può essere deliberato dal Congresso Nazionale con la maggioranza dei 2/3
degli aventi diritto al voto.
2. In caso di scioglimento, per qualunque causa, il patrimonio dell’Unione
Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS sarà devoluto, con le
modalità che saranno previste nell’atto di scioglimento, ad altre
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ovvero a fini di pubblica
utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3 comma 190, della
legge 23 dicembre 1996, n. 662, salva diversa destinazione imposta dalla
legge.
3. Durante la vita dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-ONLUS è
fatto assoluto divieto di distribuire anche in modo indiretto, utili ed avanzi
di gestione, nonché fondi, riserve o capitale, a meno che la destinazione o
distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate ad altra
ONLUS, facente parte, per legge, statuto o regolamento, della medesima
ed unitaria struttura.
4. Per gli effetti di cui al precedente comma si considerano, in ogni caso,
distribuzione indiretta di utili od avanzi di gestione:
a) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi a soci, associati o partecipanti,
ai fondatori, ai componenti gli Organi amministrativi e di controllo, a
coloro che a qualsiasi titolo operino per l’organizzazione e ne facciano
parte, ai soggetti che effettuano erogazioni liberali a favore
dell’organizzazione, ai loro parenti entro il terzo grado ed ai loro affini
entro il secondo grado, nonché alle società da questi direttamente o
indirettamente controllate o collegate, effettuate a condizioni più
favorevoli in ragione della loro qualità.
b) l’acquisto di beni o servizi per corrispettivi che, senza valide ragioni
economiche, siano superiori al loro valore normale;
c) la corresponsione ai componenti gli Organi amministrativi e di controllo di
emolumenti individuali annui superiori al compenso massimo previsto dal
decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1994, n. 645 e dal
decreto-legge 21 giugno 1995, n. 239, convertito dalla legge 3 agosto
1995, n. 336, e successive modificazioni e integrazioni, per il presidente
del collegio sindacale delle società per azioni;
d) la corresponsione a soggetti diversi dalle banche e dagli intermediari
finanziari autorizzati, di interessi passivi, in dipendenza di prestiti di ogni
specie, superiori di 4 punti al tasso ufficiale di sconto;
e) la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del
20 per cento rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le
medesime qualifiche.
ART. 58 (S)
VIGENZA DELLO STATUTO
1. Le norme innovative del presente Statuto, saranno applicate nel momento in
cui le situazioni ivi previste si verificheranno.”
Il provvedimento, messo ai voti, viene approvato all’unanimità.
La riunione viene sospesa alle ore 13,30 e ripresa alle ore 15,50 con assenti,
oltre gli iniziali: Di Stefano, Gumirato, Romano, Iometti, Ballardini, Piroddi,
Simone.
Deliberazione n. 4
6) Modifiche al Regolamento Generale
Il Consiglio Nazionale
Premesso
che nella propria riunione del 13/11/04 la Direzione Nazionale è stata delegata
a proporre nuove procedure di votazione relative alla elezione del Presidente
Nazionale, dei 20 Consiglieri Nazionali e del Collegio dei Probiviri;
Considerato
che sono state apportate modifiche al Regolamento Generale e allo Statuto
Sociale in tal senso;
Udita la relazione del Presidente Nazionale
Delibera
1) di approvare le seguenti modifiche al Regolamento Generale dell’Unione
Italiana dei Ciechi e precisamente:
Ar. 51 (Regolamento)
Comma IV lettera a)
Dopo “le liste”, aggiungere “e le candidature”; sostituire “24” con “12”
Comma XV
Sostituire, dopo “dovranno”, “essere prive di ogni nominativo” con “possono
recare i nominativi dei candidati in nero e in braille”.
Comma XVII
Eliminare
Comma XXVI
Eliminare
2) di delegare alla Direzione Nazionale l’applicazione delle stesse al prossimo
Congresso Nazionale.
Il provvedimento, messo ai voti, viene approvato all’unanimità.
Alle ore 16,10 intervengono Iometti, Gumirato e Romano.
Deliberazione n.5
7) Regolamento Gestione Finanziaria: proposta di modifica articolo 20.
Il Consiglio Nazionale
Visto
l’articolo 20 “Modalità del servizio di cassa” del vigente “Regolamento
Gestione Finanziaria” che prevede la trasmissione degli atti amministrativi agli
Istituti Cassiere unicamente tramite modulo cartaceo;
Ritenuto
che l’Unione si debba adeguare a criteri di gestione informatizzata con l’uso di
ordinativi di pagamento e di riscossione digitali, per rendere più snello il
Servizio;
Vista
la proposta effettuata dalla Direzione Nazionale con deliberazione n. 33 in data
17/02/2005;
Udita
la relazione del Presidente Nazionale;
Delibera
di modificare l’articolo 20, aggiungendo il comma 6 al vigente Regolamento
Gestione Finanziaria come segue:
“Il Servizio di Cassa può essere gestito con modalità e criteri informatici e con
l’uso di ordinativi di pagamento e di riscossione digitali, in luogo di quelli
cartacei, le cui evidenze informatiche valgono ai fini della documentazione”.
Il provvedimento messo ai voti per appello nominale viene approvato
all’unanimità.
8) XXI Congresso Nazionale dell’U.I.C.: individuazione del tema
congressuale
Il Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente e della Direzione, dopo breve
dibattito, approva il seguente tema per il prossimo Congresso Nazionale:
“L’Unione Italiana dei Ciechi: un laboratorio sempre aperto per dare ai ciechi
ed agli ipovedenti una sola voce”.
9) Regolamento attuativo della legge 69/2000: ipotesi di una manifestazione
di protesta
Il Presidente informa che il regolamento attuativo della legge 69/00, sugli
istituti a carattere atipico, qualche anno fa era approdato alla Corte dei Conti che
aveva prodotto osservazioni sulla sostanza: da allora si trova presso il Ministero
della Pubblica Istruzione e non si riesce ad avere segnali della volontà politica
di riconsiderarlo. Poiché la Direzione ha intenzione di attivare una azione
decisa, unitamente all’ENS, chiede ai Presidenti Regionali di mandare alla Sede
Centrale telegrammi per chiedere alla Direzione Nazionale l’organizzazione di
una manifestazione di protesta.
Il Consiglio approva l’ordine del giorno di seguito riportato invitando la
Direzione Nazionale ad organizzare la manifestazione suddetta:
“Il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi - Onlus riunito a Tirrenia
il 19 marzo 2005
Constatato
che a distanza di cinque anni dalla emanazione, la legge 22 marzo 2000 n. 69,
recante "interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta
di integrazione scolastica degli alunni con handicap"; é ancora inattuata per la
mancata emanazione del regolamento applicativo;
che la frequenza scolastica da parte degli alunni con disabilità sensoriali, già
poco soddisfacente, diviene ancora più critica in questa fase di profonda
trasformazione dell'ordinamento scolastico, soprattutto per gli alunni delle
prime classi della scuola primaria;
Ritenuto
che restano inutilizzate le risorse finanziarie messe a disposizione della legge
6912000, destinati in particolare alla formazione di docenti ed educatori
specializzati, in grado di sostenere gli alunni con disabilitá sensoriali
nell'affrontare le difficoltà della vita e della scuola alla pari con i loro coetanei;
Preso atto
che le pressanti sollecitazioni rivolte dalla Presidenza Nazionale dell'Unione al
Ministro della Pubblica Istruzione sono rimaste senza risposta;
Ritenuto
inaccettabile che la colpevole inattività degli organi ministeriali penalizzi
ulteriormente gli alunni con disabilitá sensoriali
Preso atto
delle continue proteste che pervengono dai genitori degli alunni penalizzati da
tali ingiustificati ritardi;
CHIEDE
alla Presidenza ed alla Direzione Nazionali di organizzare una manifestazione di
forte protesta, diretta ad ottenere che venga finalmente adottato il regolamento
di applicazione della legge 22 marzo 2000 n. 69.”
10) Convegno Nazionale: “Il servizio di assistenza scolastica dei minorati
della vista nel nuovo ordinamento”
Il Vice Presidente Nazionale illustra le modalità organizzative del Convegno:
"Il servizio di assistenza scolastica dei minorati della vista nel nuovo
ordinamento". L'iniziativa é programmata per sabato, 7 maggio 2005, mentre
resta da individuare la sede. La Regione ospite sarà, in ogni caso, la Sicilia,
visto che al finanziamento dell'iniziativa parteciperà, oltre alla Unione Italiana
dei Ciechi, alla Biblioteca Italiana per Ciechi , alla Federazione Nazionale
delle Istituzioni pro Ciechi, alla Agenzia Internazionale per la Prevenzione
della Cecità e all'I.RI.FO.R., anche il Consiglio Regionale U.I.C. di Sicilia.
Attualmente è in corso la messa a punto del programma.
Il Consiglio Nazionale approva la linea di impostazione del Convegno
illustrata dal Vice Presidente.
Alle ore 17,00 Romano lascia la riunione.
11) Centro Polifunzionale per la Riabilitazione e l’Integrazione Sociale dei
Ciechi Pluriminorati: Comunicazioni del Presidente
Il Presidente riprende l’argomento già trattato ai propri riferimenti e specifica
dettagliatamente le modalità della gestione mediante la sinergia ipotizzata tra
Unione e Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi.
Il Consiglio Nazionale prende atto con approvazione.
12) Giornata nazionale del cane guida: data e modalità di svolgimento
Il Presidente comunica che la Direzione Nazionale propone che il 26 ottobre di
ogni anno, a livello regionale, si tenga la “Giornata nazionale del cane-guida”.
Ipotizzati, come svolgimento, cortei di non vedenti con cani guida presso le
sedi delle Regioni per presentare un documento, che la Commissione cani-
guida predisporrà, sui diritti dei cani e uno schema di norma regionale sui
cani-guida. Il componente Terranova è stato delegato a coordinare le iniziative
regionali.
Il Consiglio Nazionale, dopo ampio dibattito, approva lo svolgimento della
Giornata nazionale del cane-guida, nella data del 26 ottobre, previa ricerca
statistica sul numero dei cani-guida esistenti e, conseguente elaborazione di un
progetto da realizzare con risonanza, a livello regionale, dopo attenta
valutazione di ciascun Consiglio Regionale.
Alle ore 17,40: Monti, Corcio, Gumirato e Sartorelli lasciano la riunione.
13) Banche dati regionali: stato dell’arte
Il Consiglio Nazionale prende atto che l’I.RI.FO.R., nell’ambito del Progetto
Creazione Sistema Informatico per la formazione associativa, potrà mettere a
disposizione dell’Unione un esperto informatico presso ogni singola struttura
territoriale che ne farà richiesta, per la costruzione e realizzazione della Banca
Dati Nazionale anagrafica soci.
14) Nuovi profili professionali
La trattazione dell’argomento viene rinviata ad una prossima riunione.
15) Proposta soci onorari
Il punto non viene trattato.
16) Ratifica delle delibere d’urgenza
Il punto non viene trattato.
17) Varie ed eventuali
Interviene Busetti il quale informa, in particolare, che relativamente
all’iniziativa Vodafone, il Consiglio Regionale U.I.C. della Lombardia,
intende comprendere in sorteggio i dirigenti.
Il Presidente replica che non si può accettare che la Lombardia non segua le
deliberazioni della Direzione Nazionale, in caso contrario potrebbero non
essere consegnati i telefonini.
Busetti chiede che il sorteggio venga effettuato dalla Direzione Nazionale.
Il Presidente stabilisce che, per la Regione Lombardia, il sorteggio sarà
effettuato dal Centro Nazionale Tiflotecnico.
18) Question time
Vengono posti quesiti cui rispondono i componenti la Direzione Nazionale.
Null’altro essendovi da discutere e deliberare la riunione termina alle ore
19,00.
IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE NAZIONALE