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VENEZIA/TRE OCIDAL 20 MARZO AL 18 AGOSTO 2019

LETIZIA BATTAGLIAFotografia come scelta di vita

a cura di Francesca Alfano Miglietti

Dal 20 marzo al 18 agosto 2019, la Casa dei Tre Oci di Venezia inaugurauna grande antologica di Letizia Battaglia (Palermo, 1935), una delleprotagoniste più significative della fotografia italiana, che ne ripercorre l’interacarriera.

La mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita TreVenezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione diTendercapital, presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, cherivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. La sceltadelle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si èavvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca dellesuccessive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomentiche hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, chel’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghicomuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della culturacontemporanea. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli checompongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città comePalermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull'amore e due filmatiche approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.

Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettualecontrocorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si èinteressata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, laincuriosiva.

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Come ha avuto modo di ricordare la stessa Battaglia, “La fotografia l'ho vissutacome documento, come interpretazione e come altro ancora [...]. L'ho vissutacome salvezza e come verità”.“Io sono una persona - afferma ancora Letizia Battaglia, non sono unafotografa. Sono una persona che fotografa. La fotografia è una parte di me, manon è la parte assoluta, anche se mi prende tantissimo tempo”.“Quelle che il progetto della mostra si propone di esporre – ricorda FrancescaAlfano Miglietti, del percorso di Letizia Battaglia, sono ‘forme d’attenzione’:qualcosa che viene prima ancora delle sue fotografie, perché Letizia Battagliasi è interrogata su tutto ciò che cadeva sotto al suo sguardo, fosse un omicidioo un bambino, uno scorcio o un raduno, una persona oppure un cielo.Guardare è stata la sua attività principale, che si è ‘materializzata’ instraordinarie immagini”.

Conosciuta soprattutto per aver documentato con le sue fotografie quello che lamafia ha rappresentato per la sua città, dagli omicidi ai lutti, dagli intrighi politicialla lotta che s’identificava con le figure di Falcone e Borsellino, nel corso dellasua carriera Letizia Battaglia ha raccontato anche la vita dei poveri e le rivoltedelle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato perl’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano. Letizia Battaglia ‘tratta’ il suo lavoro come un manifesto, esponendo le sueconvinzioni in maniera diretta, vera, poetica e colta, rivoluzionando così il ruolodella fotografia di cronaca. Impara la tecnica direttamente ‘in strada’, e le sue immagini si distinguono dasubito per il tentativo di catturare una potente emozione e quasi sempre unsentimento di ‘pietas’.I soggetti di Letizia, scelti non affatto casualmente, hanno tracciato un percorsofinalizzato a rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla società,all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla violenza provocata dalle guerredi potere, all’emancipazione della donna.

Molti sono i documentari che hanno indagato la sua figura di donna e di artista,il più recente dei quali è stato presentato all’edizione 2019 del Sundance FilmFestival. Il film Shooting The mafia, per la regia di Kim Longinotto, raccontaLetizia Battaglia, giornalista e artista, che con la sua macchina fotografica, e lapropria movimentata vita, è testimone in prima persona di un periodo storicofondamentale per la Sicilia e per l’Italia tutta, quello culminato con le barbareuccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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Accompagna la mostra un catalogo Marsilio Editori, con testi di FrancescaAlfano Miglietti, Leoluca Orlando, Maria Chiara Di Trapani, Filippo La Mantia,Paolo Ventura.

Note biograficheLetizia Battaglia è nata a Palermo nel 1935 ed è madre di tre figlie. È tra leprime donne fotoreporter italiane. Dirige dal 1974 al 1991 il team fotografico delquotidiano comunista del pomeriggio “L’ORA” di Palermo e fonda l’agenzia“Informazione Fotografica”. Le sue immagini raccontano con passione militantei sanguinosi anni delle guerre di mafia siciliana. In un bianco e nero denso dicontrasti, il suo archivio si compone di foto struggenti nella perfezione della lorocomposizione. Crea immagini lontane da quel clamore che spesso fa partedella cronaca, silenziose e solenni.Oltre i corpi di giudici e vittime senza nome, con il suo obiettivo continua araccontare i suoi soggetti prediletti, bambine e giovani donne ritratte comeespressione di un futuro possibile.Non è solo una fotografa, è regista, ambientalista, assessore dei Verdi con lagiunta di Leoluca Orlando negli anni della Primavera Siciliana, deputataall'Assemblea Regionale Siciliana, editore delle Edizioni della Battaglia. Ècofondatrice del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”.È la prima donna europea a ricevere, a New York, nel 1985 il Premio EugeneSmith per la fotografia sociale e a San Francisco, The Mother JohnsonAchievement for Life (1999).Nel 2007 in Germania la società tedesca di fotografia le assegna “The ErichSalomon Prize”. Nel maggio 2009 a New York viene premiata con il “CornellCapa Infinity Award”.Fondatrice nel 1991 della rivista" Mezzocielo", bimestrale realizzato da soledonne. Nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace,nominata dal Peace Women Across the Globe. The New York Times la nomina(unica italiana) tra le 11 donne più rappresentative del 2017.È invitata a tenere lecture e workshop per musei e istituzioni in Italia eall'estero. Dal 2017 realizza il suo sogno inaugurando il Centro Internazionaledi Fotografia, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Ne dirige e cura laselezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea.

Conferenza stampaMartedì 19 marzo ore 12.00

MATERIALI E IMMAGINI STAMPA http://www.treoci.org/index.php/it/sala-stampa

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Uffici stampa CLP Relazioni Pubbliche Anna Defrancesco +39 02 36 755 700; +39 349 6107625; [email protected] www.clp1968.it

Civita Tre Venezie Giovanna Ambrosano +39 041 2725912; [email protected] www.treoci.org

LETIZIA BATTAGLIA. Fotografia come scelta di vita

Sede Casa dei Tre Oci Fondamenta delle Zitelle, 43, Giudecca, Venezia

Vaporetto Fermata Zitelle Da p.le Roma e dalla Ferrovia linea 4.1 - 2 Da San Zaccaria linea 2 - 4.2

Date 20.03.2019>18.08.2019

Conferenza stampaMartedì 19 marzo ore 12.00

Orari Tutti i giorni 10-19; chiuso martedì

Info tel. +39 041 24 12 332; [email protected]; www.treoci.org hashtag #treoci; #letiziabattagliatreoci

Prenotazioni (obbligatorie per i gruppi) Ticket One. Call center: 199 757519

Biglietti 12,00 € intero 10,00 € ridotto studenti under 26 anni, over 65, titolari di apposite convenzioni 8,00 € ridotto speciale gruppi superiori alle 15 persone 8,00 € ridotto speciale ogni mercoledì per i residenti e nati nella cittàmetropolitana di Venezia; ogni giovedì per i possessori di carta Feltrinelli;possessori del biglietto d'ingresso alle mostre delle sedi espositivedelle Gallerie d’Italia; MyPass

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6,00 € studenti Ca’ Foscari e Iuav (promozione estesa a tutti gli studenti ilvenerdì); associati Ca’ Foscari Alumni24,00 € ridotto famiglia (2 adulti + 2 under 14) 5,00 € ridotto scuole Gratuito, bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili eaccompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti contessera, guide turistiche

Visite guidate Per gruppi da 15 a 25 persone solo su prenotazione [email protected] Italiano € 100,00, Inglese € 120,00

Dog friendly

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FRANCESCA ALFANO MIGLIETTI Curatrice dell’esposizione Un’altra Battaglia*

«Il “neorealismo” non fu una scuola. (Cerchiamo di dire le cose con esattezza). Fu un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, anche – o specialmente – delle Italie fino allora più inedite per la letteratura. Senza la varietà di Italie sconosciute l’una dall’altra – o che si supponevano sconosciute –, senza la varietà dei dialetti e dei gerghi da far lievitare e impastare nella lingua letteraria, non ci sarebbe stato “neorealismo”». (Italo Calvino, Presentazione, in Id., Il sentiero dei nidi di Ragno, Milano, Mondadori, 1999, p. viii) La fotografia nel corso dei decenni ha assunto un ruolo cangiante nella società, è certamente uno dei mezzi per descrivere e raccontare la società e i suoi cambiamenti, ma è anche un modo per alterare e modificare la realtà e la sua messa in immagine. Scrive Susan Sontag: «Essere educati dalle fotografie non è come essere educati da vecchie e più artigianali immagini. Per ogni singola cosa ci sono moltissime grandi immagini che richiamano la nostra attenzione. Dall’invenzione della fotografia, nel 1839, ogni cosa è stata fotografata, o almeno così sembra. L’insaziabilità dell’occhio fotografico cambia la nostra percezione del modo di vedere il mondo. Nell’insegnarci un nuovo codice visuale, le fotografie alterano e allargano le nostre nozioni di ciò che è piacevole nell’aspetto e ciò che abbiamo il diritto di osservare. Le fotografie sono una nuova grammatica e, cosa più importante, un’etica della visuale. [...] Fotografare è appropriarsi delle cose fotografate. Significa porsi in una certa relazione con il mondo, che assomiglia alla conoscenza e quindi all’acquisizione di potere» (Susan Sontag, Sulla fotografia. Realtà e immagini nella nostra società, Milano, Einaudi, 1973). Un percorso quello di Letizia Battaglia fatto di una realtà senza retorica, dello sguardo irripetibile, del quotidiano come documento, è un modo di raccontare l’essere umano, la sua città, gli incontri, gli omicidi, la morte e la vita come un divenire strettamente collegato alle tematiche sociali. L’idea di Letizia è quella di documentare attraverso le immagini la realtà, e il suo stile personale è un approccio diretto e senza compromessi e uno sguardo acuto che ha saputo identificare i lati peculiari dell’universo umano.

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Letizia = gioia, felicità, allegria, giubilo, contentezza, gaudio, entusiasmo, esultanza, serenità, bene. Battaglia = combattimento, scontro, conflitto, guerra, campagna, attacco, lotta, duello, confronto. Le due parole che compongono il suo nome sono esattamente la sintesi del suo approccio alla vita, della sua capacità di partecipare alle vicende del mondo e della sua relazione con gli esseri umani. Con tutti gli esseri umani. Letizia è un’attivista e una fotografa che non ha mai cercato la “bella” immagine, ma ogni sua immagine è pervasa da un irrinunciabile rispetto per la verità: quella che lei fotografa, e che ha sempre fotografato, è la realtà e quella deve apparire. Una spinta fortemente morale completamente spoglia di pregiudizi estetici, di soluzioni tecniche o formali. Quello che emerge dalle sue fotografie è che non si può che interpretare la realtà se non attraverso la propria cultura, l’approccio avviene nel bisogno di dare concretezza evidente alla vita quotidiana, di realizzare una sorta di inventario visivo delle persone, dei luoghi, degli orizzonti, dei sentimenti. Quello che riprende è una eccelsa testimonianza di un’umanità sconvolta per l’intensità delle vicende volutamente ridotte a banale “routine” giornaliera. Un duro campare concepito come la sublimazione della normalità e della consuetudine per un reietto o un emarginato, confinato e recluso agli angoli della società. Quella che emerge è una società in cui basta poco per essere felici: una festa di piazza, un gelato, una gita, i vicoli bui e la spiaggia, un gioco di strada, un ballo sotto le stelle... ed è questo che smorza l’asperità e la crudezza delle foto di cronaca. Letizia entra nelle case, registra le cerimonie, i momenti di festa, ma la sua è prevalentemente una fotografia di strada, perché è sulla strada che si incontra la gente, è in strada che ci si abbraccia e si litiga, è in strada che si viene uccisi ed è ancora in strada che si gioca e ci si nasconde e ci si bacia... Tra le città che hanno il potere di ispirare i fotografi certamente c’è Palermo. La ricchezza architettonica delle stratificazioni storiche, la vitalità delle persone, la bellezza naturale, in alcuni periodi la violenza e le vittime della criminalità organizzata, e i continui rivolgimenti che ne modificano incessantemente l’aspetto fanno di Palermo uno spettacolare set fotografico a cielo aperto, capace di suggerire atmosfere sempre diverse. Una buona fotografia urbana ha una sua rilevanza, ci racconta qualcosa della condizione umana. Per Letizia Battaglia le cose che contano di più, oltre alla realtà, sono l’impatto e l’emozione, e Palermo è vibrante, viva, una mescolanza di architetture e di persone che diviene una sorta di performance improvvisata. Sembra quasi che si scagli contro i suoi soggetti: alcune delle sue foto sono come una spallata, riprende un’umanità quasi strabordante che viene colta alla perfezione in questi scatti. Lo stile di Letizia è mutevole, molte delle foto sono agitate, vive, dinamiche, il bianco e nero è potente, non esiste alcun grigio come compromesso, mentre il colore sì, esiste,

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a volte. Una visione entusiasmante la sua, proprio per la sua nudità, esposta, una sfida. Ogni sua foto è un tuffo senza rete, consapevole, coraggioso e rischioso, compiuto con gesto pionieristico, intellettuale e naïf, nel cuore delle immagini e del loro significato oggi, al tempo del computer e del virtuale. Un salto mortale in uno spazio denso di strati di memoria, di cultura, dove incamminarsi come un bambino che inizi a muovere i primi passi, senza paura di eccedere, di sbandare e di sbagliare. Una sfida che possiede, ancora una volta, una stretta relazione con le persone che riprende. Punto di partenza emozionale e tematico, Palermo, riflessione sulla morte, sull’iconografa della morte, e sulla vita, sulla stravaganza della vita. La sua è la spregiudicatezza formale di un pioniere che compone e scompone le immagini in un vortice che prende corpo in quello spazio e in quel tempo, dove le visioni si manifestano in tutto il loro realismo, al tempo stesso evanescenti e concrete, e trovano espressione, dubbio, fine e possibile nuovo inizio nel corpo stratificato di memoria di Palermo, dove le fotografie di Letizia nascono, ulteriore luogo geografico in un’opera che ha sempre fatto dei luoghi e delle loro geografie un indispensabile punto di passaggio, di flessuoso, tortuoso, labirintico movimento. Un luogo ideale nel quale perdersi e ritrovarsi con una verità da cogliere e restituire. Tutte le fotografie scelte provengono dall’archivio di Letizia Battaglia. Attraverso la mostra si intende ripercorrere, partendo proprio dalla ricerca e dallo studio del suo archivio, immagini che rivelano il contesto sociale e politico in cui sono state scattate, pubblicate, messe in mostra, vissute e interpretate. Sono molte, in mostra, le fotografie mai presentate al pubblico, con un lavoro di ricerca che raccoglie focus tematici dedicati a ritratti di fotografi, donne, uomini, animali, bambini, e poi alla politica, alla vita, alla morte, all’amore, agli orizzonti ecc. Una serie che contribuisce a restituire il clima di forte radicalizzazione delle idee che caratterizzano l’intera opera di Letizia Battaglia. Il suo modo di fotografare (le persone, i luoghi, gli eventi) ha la capacità di non incagliarsi mai nei luoghi comuni, ma di fare di continuo critica sociale, mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. Venezia, 19 marzo 2019 *estratto dal catalogo Marsilio editori

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LEOLUCA ORLANDO Sindaco di Palermo Io sono persona, noi siamo comunità Scorrendo le foto selezionate per questa antologica emerge chiaramente l’intento di raccontare un’artista, una donna, una vita, tante vite, tante storie, una storia. Un percorso che evoca alcuni concetti: il tempo, il cambiamento, la bellezza, la persona. Il rapporto tra fotografia e tempo La fotografia rende eterno l’istante. Negli scatti di Letizia Battaglia si coglie forte la tensione dell’istante, del gesto che si fa storia. Il senso del tempo pervade tutta l’opera di Letizia che istante su istante ha colto e fatto la storia. Un percorso che ci esorta tutti a liberarci dalle pastoie dell’eterno presente. Chi vive nell’eterno presente non ha memoria del passato né speranza di futuro. Chi vive l’eterno presente vive una piccola sconfitta come una catastrofe, una piccola vitto- ria come il trionfo. Chi conosce il senso e il valore del tempo sa che una piccola vittoria può tramutarsi in una grande sconfitta se si abbandona l’impegno e sa, altresì, che una piccola sconfitta può essere la premessa di una grande vittoria. Letizia Battaglia e il cambiamento Letizia Battaglia è stata testimone e voce di denuncia di un tempo in cui la mafia go- vernava Palermo. I suoi scatti hanno contribuito a gridare al mondo l’isolamento di una città e di una realtà avvolte dalla vergogna, dalle connivenze, dal sistema di potere politico-mafioso. Un racconto crudo che ha contribuito giorno dopo giorno al cambiamento. Oggi Palermo è la città più cambiata in Europa negli ultimi quarant’anni. Lo so, altre città sono cambiate, penso a Mosca, a Varsavia, a Berlino, a Praga, ma queste città sono cambiate in connessione a stravolgimenti nazionali, internazionali e costituzionali: la caduta del comunismo, la riunificazione della Germania. Palermo è cambiata senza che cambiasse la costituzione italiana e l’assetto istituzionale del nostro paese. Un cambiamento di testa, un cambiamento culturale e negli stili di vita dei siciliani che ha portato Palermo da essere capitale della mafia a essere nel 2018 Capitale italiana della Cultura e a proiettarsi verso il suo ruolo di Palermo città di Culture, libera ormai dal titolo di capitale. Questo cambiamento si deve a chi ha dato la vita per combattere la mafia, a chi si è impegnato a promuovere l’idea che un’altra vita fosse possibile e a chi ha fatto di tutto per non permettere che si volgesse lo sguardo altrove.

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La fotografia di Letizia Battaglia e la bellezza Cos’è la bellezza? L’estetica? Una fotografia può essere bellissima ma non dirci nulla. L’etica? Una foto può raccontarci un importante avvenimento storico ma non assolvere alla sua funzione estetica. Io ritengo che la bellezza sia l’incontro fra l’estetica e l’etica. L’opera di Letizia Battaglia assolve a questo difficile compito di coniugare la bellezza con la riflessione. Un realismo che si fa poetica. Alcune delle foto si fanno memoria, Pasolini, Berlinguer, Guttuso, gli omicidi di mafia, le marginalità, ci evocano non solo il ricordo ma un impegno alla memoria. Il ricordo è freddo, una data, un luogo, un evento. Fare memoria significa inquietarci, interrogarci su quanto manchino oggi alcuni chiari riferimenti, o su come impegnar- ci perché non si riaffacci sulle nostre strade la violenza, o su dove oggi si annidino le marginalità. Etica ed estetica si combinano in un’opera che è sintesi di bellezza. Io sono persona, noi siamo comunità Io sono persona è il sottotitolo della Carta di Palermo, documento promulgato e adottato dall’amministrazione comunale di Palermo nel marzo 2015, che promuove il riconoscimento della mobilità umana internazionale come diritto inalienabile, e sottoscritto nel tempo da una moltitudine di realtà associative, enti non profit, amministrazioni nazionali e internazionali. Ma Io sono persona è stato anche il titolo di una mostra ospitata nel Centro internazionale di fotografia diretto da Letizia Battaglia presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Una comunione di linguaggio che pare essere ancora una volta sottolineata dalle fotografie selezionate per questa antologica, che sembrano voler raccontare la persona umana colta nella sua unicità e nella sua uguaglianza. «To be different, to be equal». «To be different» perché tutti siamo diversi e la nostra unicità deve essere riconosciuta. «To be equal» perché i diritti devono rendere uguali tutti, nessuno escluso. Tutti parte di una comunità che riconosce i diritti e supera l’isolamento. Un appello e un impegno: «io sono persona, noi siamo comunità». Venezia, 19 marzo 2019

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LETIZIA BATTAGLIA, OBIETTIVO QUOTIDIANO Raccontare persone, situazioni, contesti e sentimenti con la sola forza dell’immagine è una qualità che solo alcuni fotografi riescono a esprimere. Un clic per cogliere l’attimo e condensare ciò che non sempre le parole riescono a tradurre. È proprio questo che rappresentano gli scatti di Letizia Battaglia: un’istantanea di vita, un frammento di quotidiano, irripetibile e suggestivo, che la mostra Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita ha voluto trasformare nella trama di un racconto fluido e personalissimo. Un racconto a mio giudizio molto particolare, perché i trecento scatti, molti dei quali inediti, raccolti nelle stanze dei Tre Oci non sono la celebrazione di una società o di un periodo storico che la fotografa era stata chiamata a fissare come asettica documentazione, ma si rivelano come la rappresentazione di un quotidiano fatto anche e soprattutto di piccole cose, di suggestioni intime, di riflessi di vita affidati a un’immagine e in essa fissati oltre la linea del tempo. Letizia Battaglia è in ognuna delle sue foto, è dentro a ogni avvenimento, ogni volto, ogni paesaggio, e questa mostra la racconta e la svela più e meglio di qualsiasi biografia. A noi, come Fondazione di Venezia e come Casa dei Tre Oci, spetta il compito di tramutare l’esperienza personale di una delle più importanti fotografe del nostro tempo in proposta culturale, in occasione di conoscenza per quanti amano la fotografia o anche, molto più semplicemente, vogliono leggere la storia del nostro paese e della nostra società. In questo senso la mostra Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita conferma il ruolo ormai internazionalmente riconosciuto della Casa dei Tre Oci come casa della grande fotografia, e consente alla Fondazione di Venezia di fare un ulteriore e qualificato passo lungo la strada della promozione di una cultura che, dai Tre Oci al museo M9 di Mestre, fa del racconto per immagini uno dei propri tratti distintivi. Giampietro Brunello Presidente Fondazione di Venezia

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VENEZIA/TRE OCI EVENTI LETIZIA BATTAGLIA

Fotografia come scelta di vita

Da aprile a giugno il sabato e la domenica INIZIATIVE GRATUITE PER GRANDI E PICCOLI La Casa dei Tre Oci, all'interno del programma di attività collaterali previsto in occasione della mostra "Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita", d’intesa con la Fondazione di Venezia e Civita Tre Venezie, presenterà un ricco calendario di attività didattiche dedicate a scuole, famiglie e adulti. Le iniziative saranno ideate e progettate dal centro di studi e di ricerca BarchettaBlu. Le proposte sono declinate per fasce d’età e ideate per coinvolgere sia i bambini che gli adulti. Per ulteriori informazioni www.treoci.org Prenotazione obbligatoria a [email protected] Incontri di culture T Fondaco dei Tedeschi Letizia Battaglia, Fotografia come scelta di vita Giovedì 13 giugno ore 18.30 Fondaco dei Tedeschi In occasione della mostra, il Fondaco dei Tedeschi organizza un incontro con Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci, per presentare l’intera carriera di una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, una fotografa di trincea che con i suoi scatti non solo ci ha raccontato la vita di Palermo, ma ci ha anche arricchiti con la sua ricerca della bellezza e della dignità umana.

APERITIVI FOTOGRAFICI Sono sei gli Aperitivi fotografici in agenda in compagnia di Distilleria Nardini 1779. Dopo aver degustato un cocktail nel giardino della Casa dei Tre Oci sarà possibile visitare la mostra di Letizia Battaglia, le sue fotografie, crude e sincere, nate per la documentazione giornalistica e la denuncia sociale, sono entrate a pieno titolo nel mondo dell’arte. Giovedì 18 aprile ore 18.00 Giovedì 9 e 13 maggio ore 18.00 Giovedì 6 e 20 giugno ore 18.00 Giovedì 11 luglio ore 18.00 Apertura straordinaria della Casa dei Tre Oci fino alle ore 20. Prenotazione obbligatoria a [email protected], ingresso con biglietto ridotto €8

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La Casa dei Tre Oci

La Casa dei Tre Oci è una splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900; fu disegnata dall’artista Mario De Maria (Marius Pictor) e costruita nel 1913 in un momento storico in cui la Giudecca era un luogo privilegiato di impor-

-rati industriali dei complessi Junghans e il Molino Stucky, nonché la realizzazione

dalla Fondazione di Venezia e riaperto al pubblico nel 2012 dopo un lungo e accurato restauro. Costituisce uno dei principali episodi di architettura neogotica di Venezia, tanto da essere stato dichiarato nel 2007 dalla Direzione Regionale per i Beni Cultu-rali e Paesaggistici del Veneto bene di interesse storico e artistico.Nata come casa-studio di Mario che la progettò seguendone con passione i lavori di re-

Da sempre luogo di produzione artistica e culturale, cenacolo di incontri e dibattiti, studio per gli artisti che partecipavano alla Biennale e spazio ospitale per gli intellet-

Grazie ad Adele e a Giulio Macchi, con il quale Adele si sposò dopo la morte di Astolfo,

a Dario Fo, che la userà come laboratorio per il suo Arlecchino del 1985.

La Fondazione di Venezia - e in particolare a Venezia.

con mostre, workshop, seminari, laboratori, convegni, e importanti esposizioni

Dopo sei anni di attività continuativa, la Casa dei Tre Oci è un punto di riferimento inter-

Erwitt, Salgado, Berengo Gardin, Burri, Newton, LaChapelle, Bischof, Roiter, Ronis.-

zia che comprendono il Fondo De Maria, con più di 100.000 immagini realizzate dai

dall’Ottocento ad oggi, dal dagherrotipo al digitale di grandi maestri italiani e stra-nieri oltre una preziosa sezione della sua Biblioteca ( 12.000 volumi).Due stanze sono inoltre dedicate alla famiglia De Maria, con arredi originali, una selezione di dipinti, disegni e sculture realizzati dagli artisti della famiglia, in uno

Con In collaborazione conTRE OCI CLUB

Un progetto di

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© ORCH /Fondazione di Venezia

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© ORCH /Fondazione di Venezia

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Un progetto di

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Un progetto di

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Casa dei Tre Oci Fondamenta delle Zitelle, 4330133 Giudecca - Venezia

Vaporetto Fermata Zitelle Da piazzale Roma e dalla Ferrovia linea 4.1 - 2 Da San Zaccarialinea 2 - 4.2

OrariTutti i giorni10.00 - 19.00chiuso martedì

Info tel. +39 041 24 12 [email protected]

1 Casa dei Tre Oci2 Fondamenta Zitelle3 Zattere4 Ponte dell'Accademia5 Piazza San Marco

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silio

Ufficio stampa: Chiara De Stefani [email protected] te: 0412406512 - cell: 331.6202922

CATALOGHI Letizia Battaglia Fotografia come scelta di vita

a cura di Francesca Alfano Miglietti formato 23x28 cm; cartonato pp. 288 con 300 illustrazioni a col. e bn, edizione bilingue € 50.00 in libreria, € 43.00 in mostra

“Letizia è un’attivista e una fotografa che non ha mai cercato la “bella” immagine, ma ogni sua immagine è pervasa da un irrinunciabile rispetto per la verità: quella che lei fotografa, e che ha sempre fotografato, è la realtà e quella deve apparire.” Francesca Alfano Miglietti

In occasione della mostra Letizia Battaglia, Fotografia come scelta di vita, (Venezia, Casa dei Tre Oci) Marsilio pubblica un volume antologico che raccoglie ben 300 scatti, molti dei quali inediti, provenienti dall’archivio storico della grande fotografa, con l’intento di raccontare un’artista, una donna e una vita.

Letizia Battaglia è riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma soprattutto per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia. Nel catalogo oltre al saggio introduttivo della curatrice Francesca Alfano Miglietti, sono presenti interventi di noti personaggi quali il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Filippo La Mantia, e il fotografo Paolo Ventura. Un saggio di Maria Chiara Di Trapani racconta inoltre la vita nell’archivio della fotografa.

Si presenta una Letizia Battaglia inedita, fotografa di mafia ma anche della bellezza: dagli omicidi di piazza a Milano negli anni settanta agli animali, le coppie, i baci; l’inconsapevole eleganza delle bambine del quartiere Cala a Palermo; le processioni religiose, lo scempio delle coste siciliane, i volti di Giovanni Falcone, Pier Paolo Pasolini e di tante donne nelle quali la fotografa si rispecchia. Nel volume si documentano inoltre l’impegno politico, l’attività editoriale, quella teatrale e cinematografica e la recente istituzione del Centro internazionale di fotografia a Palermo.

Francesca Alfano Miglietti nota anche con lo pseudonimo FAM, teorica e critica d’arte, insegna all’Accademia di Belle arti di Brera. Dalla sua riflessione sul contemporaneo scaturiscono approfondimenti sul rapporto tra uomo e macchina, la cultura digitale, il corpo e le sue modificazioni, la dialettica visibile/invisibile; argomenti che sono anche al centro di numerosi saggi. Nel 1990 ha ricevuto il Premio Luigi Carluccio alla Critica d’arte. È stata inoltre Commissario alla Biennale Arti Visive di Venezia (1993) e due volte Commissario alla Biennale Teatro Danza di Venezia (2005 e 2006). Tra le sue ultime curatele: Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia la passione e il coraggio (Marsilio, 2015) e Antonio Marras. Nulla dies sine linea (Skira-Triennale Design Museum, 2016).

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TRE OCI CLUB Una rete di aziende a sostegno della cultura Una comune passione per la cultura, per l’arte e per la fotografia. Questo è il valore che sta alla base del Tre Oci Club, la rete di aziende nazionali che sostengono attivamente il programma della Casa dei Tre Oci di Venezia. Il progetto Tre Oci Club nasce dal profondo legame che lega l’imprenditoria italiana con la Cultura del nostro paese, un progetto volto alla costituzione di stretti legami e collaborazioni tra la Casa dei Tre Oci e alcune realtà imprenditoriali di spicco italiane e internazionali. Le aziende che fanno parte del gruppo provengono dai più diversi settori produttivi: ciò che le accomuna è l’amore per la cultura e la volontà di partecipare a un progetto di ricerca e approfondimento culturale sul tema della fotografia e sulle figure dei maestri di quest’arte. Attraverso questa collaborazione le aziende hanno la possibilità di arricchire e valorizzare il proprio impegno sociale e culturale affiancando la Casa dei Tre Oci, tra le più prestigiose sedi espositive del panorama italiano legate alla fotografia. Per favorire questo processo i membri dei Tre Oci Club sono coinvolti a diverso titolo, e partecipano attivamente condividendo competenze, conoscenze e rafforzare il proprio network nel segno dell’arte. Ma non solo; il confronto tra imprenditorialità e cultura risulta di fondamentale importanza per generare un processo dialettico che funga da elemento d’ispirazione per guidare uno sviluppo aziendale fondato sulla creatività e sull’innovazione, al fine di definire un nuovo profilo identitario. A tutt’oggi sono 8 le aziende partner della Casa dei Tre Oci: Atvo, Grafica Veneta, Lozza originale dal 1878 (by De Rigo Vision), Magis, Marsilio, Nardini, Sanlorenzo, San Marco Group. Tre Oci Club si pone quindi come un partner privilegiato per l’attività espositiva della Casa dei Tre Oci con il nobile fine di avvicinare un sempre più vasto pubblico di appassionati di fotografia e, al contempo, di contribuire alla formazione delle giovani generazioni alla cultura fotografica.

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COMUNICATO STAMPA Tendercapital sostiene la mostra d’arte “Letizia Battaglia – Fotografia come scelta di vita”

martedì 19 marzo 2019 Casa dei Tre Oci di Venezia

Fondamenta Zitelle, 43 - Venezia Martedì 19 marzo, sarà inaugurata presso la Casa dei Tre Oci a Venezia, la mostra d'arte “Letizia Battaglia – Fotografia come scelte di vita”. La mostra è sostenuta da Tendercapital, nell'ambito delle attività del suo incubatore d'arte TenderToArt e sarà aperta al pubblico dal 20 marzo al 18 agosto. L'evento, curato da Francesca Alfano Miglietti, è organizzato da Civita Tre Venezie e promosso da Fondazione di Venezia. Dopo IO è TE (Milano, Londra 2014) e Sguardo di Donna (Casa dei Tre Oci, Venezia, 2015), progetti collettivi che hanno visto la partecipazione della fotografa palermitana, Tendercapital e TenderToArt sono a fianco di Letizia Battaglia in una nuova avventura personale, in cui sarà possibile ammirare la sua potenza narrativa e l’innovazione del suo linguaggio. Letizia Battaglia (Palermo, 1935), tra le prime donne fotoreporter italiane, è una delle protagoniste più importanti della fotografia. La mostra svelerà al pubblico 300 immagini, provini e vintage print, molti dei quali inediti e che rivelano lo scenario sociale e politico dei suoi tempi. L’artista è conosciuta soprattutto per i reportage sulla sua città nativa, Palermo, e anche perché nel corso della sua carriera ha avuto modo di indagare diversi temi attraverso i suoi scatti: dalla politica alla morte, dall’amore alle denunce sociali. Le sue foto raccontano i sanguinosi anni delle guerre di mafia siciliana, in un bianco e nero di contrasti che raggiunge la perfezione nell’accostamento dei suoi soggetti prediletti: bambini, giovani donne e uomini, immortalati come espressione di speranza in un futuro migliore. Il materiale è stato scelto dall’archivio di Letizia Battaglia. Dai lavori emerge il vero ritratto dell’artista che ha rivolto il suo talento al servizio di importanti cause sociali. Una donna curiosa che ha fatto dei suoi scatti un documento poetico e politico dei primi anni del ‘900. TENDERCAPITAL Tendercapital è uno dei più dinamici player internazionali indipendenti nel settore dell’asset management. Con sede a Londra, svolge i propri servizi presso le principali città europee, tra le quali Dublino e Milano. È un’affermata realtà internazionale mossa dall’idea che la combinazione di talento, integrità e semplicità possano fare la differenza rispetto al mondo finanziario tradizionale. Tendercapital considera come valori portanti fiducia, ascolto, energia, dinamismo, innovazione. Principi ispiratori che sono stati trasferiti anche in tutte le attività collaterali come l’arte e l’equitazione, e che hanno identificato l’approccio di Tendercapital alla comunicazione istituzionale. Nel segno di questa filosofia si inserisce TenderToArt, incubatore d’arte contemporanea ideato nel 2011 da Moreno Zani, fondatore e presidente di Tendercapital, un programma che coinvolge ogni anno artisti capaci di distinguersi per l’innovazione e la qualità dei loro linguaggi di ricerca. TenderToArt si inserisce nel panorama artistico internazionale con progetti originali, instaurando uno scambio di energie vitali tra l’istituzione finanziaria e gli artisti, mirato ad assorbire e a diffondere quanto più possibile la creatività fuori dagli schemi e la capacità comunicativa universale che caratterizzano l’arte. Tra gli artisti che hanno partecipato ai progetti TenderToArt si segnalano: Franko B, Francesco Jodice, Sebastiano Mauri, Paolo Ventura, Sandro Kopp, Qasim Riza Shaheen, Roman Opalka, Janieta Eyre, David LaChapelle, Martha Fiennes. www.tendercapital.com / www.tendertoart.com