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LA PROVINCIA 7 VENERDÌ 4 OTTOBRE 2019 Contestualmente l’attività di Intergen nel settore Oil & Gas verrà progressivamente portata a termine». Maggiori dettagli su come l’azienda intende procedere do- vrebbero essere spiegati a sinda- cati e Rsu nella prossima riunio- ne fissata per lunedì: «Se verrà confermato, – continua Alvaro - l’aspetto positivo è che l’azienda non intenderebbe avviare una procedura di licenziamento col- lettivo, ma sembra piuttosto vo- ler utilizzare ammortizzatori conservativi. Non essendo an- cora stata avviata alcuna proce- dura, non abbiamo ulteriori det- tagli sugli strumenti che saran- no utilizzati, né sui termini pre- cisi in cui l’operazione verrà ef- fettuata». S. Sca. A confermare l’uscita dal settore Oil & Gas, è la stessa società di Lomagna che, nell’annunciare la nomina a nuovo direttore ge- nerale della società di Alberto Guidotti, ha tracciato la rotta da seguire: «Grazie alla rinnovata concessione MWM, leader mondiale nel settore dei motori a gas, Intergen si pone come partner di riferimento italiano per tutti i clienti che investono in efficienza energetica attra- verso la cogenerazione e la trige- nerazione. Parallelamente la partnership in esclusiva con Ki- nolt posiziona Intergen come interlocutore unico in Italia per la soluzione ai problemi di con- tinuità di alimentazione elettri- ca attraverso l’installazione di gruppi di continuità rotanti. con sorpresa e molta preoccu- pazione. C’è anche incredulità per questa scelta, visto che se- condo i lavoratori continua a es- serci un mercato». Intergen è una realtà attiva nel settore dell’energia da oltre 70 anni. È specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti di co- generazione con motore endo- termico, gruppi di continuità e di emergenza per applicazioni in ambito industriale in genere. contro tenutosi mercoledì tra il nuovo direttore generale Alber- to Guidotti e le parti sociali, ma che comporterà 29 esuberi. «La direzione aziendale – spiega Do- menico Alvaro, Fiom-Cgil – ci ha dichiarato l’intenzione di uscire gradualmente dalla produzione di gruppi elettrogeni e quindi dal settore Oil&Gas, in quanto in- tendono concentrarsi su altri comparti considerati più reddi- tizi per l’impresa. In azienda questa decisione è stata vissuta Lomagna L’annuncio dell’azienda ai sindacati Sarà un’uscita graduale Un incontro lunedì La Intergen di Loma- gna lascia il settore Oil&Gas e si prepara a ridurre la propria for- za lavoro dagli attuali 90 dipen- denti a poco più di 60. Un’uscita che è stata annun- ciata come graduale, in un in- Intergen lascia l’Oil&Gas Trenta posti a rischio Domenico Alvaro Fiom Cgil LECCO CHRISTIAN DOZIO La frenata della Ger- mania, i problemi dell’automo- tive, i dazi Usa: l’autunno non è iniziato con i migliori auspici, per l’economia territoriale, che risente ancora pesantemente della congiuntura internazio- nale. In particolare, a pesare è la forte contrazione della produ- zione manifatturiera tedesca, che rappresenta il primo merca- to di sbocco per i prodotti italia- ni. Lecco, quindi, paga a sua volta lo scotto, considerato il fatto che il metalmeccanico ne rappre- senta la colonna vertebrale e le ripercussioni riguardano so- prattutto questo ambito. L’area Euro In base ai dati della Camera di Commercio di Como-Lecco, in- fatti, nel primo semestre 2019 Lecco ha esportato in Germania merci e prodotti per un totale di 543,3 milioni di euro, pari a qua- si un quarto del totale (23,6%) con un calo del 5,7% rispetto al- La Germania e l’export Produzione manifatturiera a luglio 2019 - 4,8% - 4,8% - 4,8% - 4,1% - 4,1% - 4,1% Si tratta della peggiore flessione negli ultimi dieci anni produzione manifatturiera, ordini dall’estero gen-lug 2019 EXPORT ITALIANO IN GERMANIA +1,1% +4,4% Gennaio Giugno 2019 Gennaio Giugno 2018 Lombardia Lecco -1,1 +6,6 gen-giu 2019 gen-giu 2018 Export italiano in Germania Con la Germania milioni di euro 540 export gen-giu 2019 23,6% Calo rispetto al 2018 -5,7% Dopo il calo tedesco export in crisi «Aiuti alle aziende» Confartigianato. Calo del 5,7% per il manifatturiero Daniele Riva: «Tante ipotesi nel dibattito sul Def ma servono misure forti per le piccole imprese» l’anno scorso. Quello tedesco è il principale mercato di riferi- mento per le nostre aziende. Quello francese pesa per meno della metà: 272,5 milioni, pari all’11,8%. Terzi gli Usa (131,9 mi- lioni, 5,7%). A esprimere le proprie preoc- cupazioni in ordine alla situa- zione economica del periodo at- tuale, «caratterizzato da forti se- gnali recessivi provenienti dal- l’economia mondiale», anche Confartigianato Lecco, che ha evidenziato in modo specifico gli ultimi dati Eurostat: a luglio 2019 la produzione manifattu- riera tedesca è scesa del 4,8% ri- spetto lo stesso periodo dell’an- no precedente; il calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dal- la fine del 2009. Un altro elemento è offerto da un approfondimento conte- nuto nell’ultimo Bollettino eco- nomico della Bce, il quale indica che il 37% del calo della crescita della produzione industriale nell’area Euro nell’ultimo anno è causato dall’inasprimento del- le tensioni commerciali a livello mondiale mentre il restante 63% dipende da fattori interni. Inevitabile che a risentire della frenata tedesca sia anche la produzione manifatturiera ita- liana: nel periodo gennaio-lu- glio gli ordini esteri sono scesi di 4,1 punti rispetto all’anno scorso (-1,1% gli ordini interni). Col fre- no a mano le vendite in Germa- nia: il primo semestre 2019 si è chiuso con un lieve risultato po- sitivo (+1,1%), quando un anno fa il dato era ben più consistente (+4,4%). Scendendo dal dato na- zionale a quello regionale, per la Lombardia si parla di una fles- sione più marcata: da +6,6% si è arrivati a -1,1%. Aggiornamento al Def «Ciò che succede appena fuori dai confini nazionali ha riper- cussioni immediate sulle nostre attività – commenta Daniele Ri- va, presidente Confartigianato Imprese Lecco –. Il rallenta- mento della domanda in Ger- mania mostra senza equivoci come il distretto metalmeccani- co di Lecco sia tra quelli che han- no registrato una delle peggiori performance per quanto riguar- da l’export. Un grave rallenta- mento che ancora non si è tra- dotto in un crollo, ma che va cer- tamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta. In questi giorni di discussione sulla nota di aggiornamento al Def stiamo sentendo di diverse mi- sure che verranno introdotte nel tentativo di migliorare i con- ti dello Stato e la situazione eco- nomica generale, ma poco si è detto sulle misure che il nuovo Governo intende adottare per rilanciare il lavoro delle MPMI che, non dimentichiamolo, negli anni della grande crisi, hanno praticamente tenuto in piedi da sole l’intero sistema produttivo del Paese». «Per mettere in sicurezza l’eco- nomia lecchese è necessario rivolgersi per l’export delle nostre aziende anche oltre i mercati europei». La preoccupazione per l’attuale congiuntura economica, con le ripercussioni della crisi tedesca che si stanno riflettendo ormai da mesi sul nostro territorio, riguarda anche la politica. A esprimere il proprio timore e indicare la linea da seguire per uscire da questo momento di difficoltà, gettando le basi per prospettive diverse, è Giovanni Currò, deputato comasco del Movimento 5 Stelle. È lui a intervenire sull’argomen- to prendendo come spunto il calo registrato dall’export distrettua- le verso la Germania, con le imprese metalmeccaniche lec- chesi a risultare tra le più pena- lizzate dal rallentamento della domanda tedesca. «Il calo del distretto lecchese desta molte preoccupazioni – è l’esordio del parlamentare - La discesa della domanda del com- parto tedesco automobilistico ci porta ad una inevitabile rifles- sione sulla necessità di differen- ziare i mercati esteri. È necessa- rio che venga sempre più pro- mossa l’internazionalizzazione dell’impresa che ormai non deve guardare all’Europa come unico export ma anche ad altri merca- ti». Secondo l’esponente pentastel- lato, la linea assunta dal Governo potrà portare benefici in mate- ria. «Aver conferito deleghe rafforzate per l’internazionaliz- zazione dell’impresa al ministe- ro degli Esteri, consentirà di perseguire questi nuovi obietti- vi. Il ministero è dotato di una struttura già consolidata che potrà favorire questo lavoro e noi lavoreremo incessantemen- te per consentire, oltre all’incre- mento dei mercati, una drastica riduzione dei costi fissi con uno sguardo maggiore a quelli ammi- nistrativi. L’Italia è un gran Paese capace di stupire il mondo, la dipendenza dalla Germania non può essere un freno allo sviluppo e non lo sarà», ha con- cluso Currò. C.DOZ. Currò, deputato 5 Stelle «Cercare nuovi sbocchi oltre i mercati europei» n Per la Lombardia si parla di una flessione più marcata: da +6,6% si è arrivati a -1,1% Economia [email protected] Tel. 0341 357411 Fax 0341 368547 TOCCANDOFERRO «Un grave rallentamento che ancora non si è tradotto in un crollo, ma che va certamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta» Daniele Riva - presidente Confartigianato Imprese Lecco gLuxi1tEenOepczoZOTxwUM1HXeUsXG/TcTUQe5/Xqk=

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LA PROVINCIA 7VENERDÌ 4 OTTOBRE 2019

Contestualmente l’attività di Intergen nel settore Oil & Gas verrà progressivamente portataa termine».

Maggiori dettagli su comel’azienda intende procedere do-vrebbero essere spiegati a sinda-cati e Rsu nella prossima riunio-ne fissata per lunedì: «Se verrà confermato, – continua Alvaro - l’aspetto positivo è che l’azienda non intenderebbe avviare una procedura di licenziamento col-lettivo, ma sembra piuttosto vo-ler utilizzare ammortizzatori conservativi. Non essendo an-cora stata avviata alcuna proce-dura, non abbiamo ulteriori det-tagli sugli strumenti che saran-no utilizzati, né sui termini pre-cisi in cui l’operazione verrà ef-fettuata». S. Sca.

A confermare l’uscita dal settoreOil & Gas, è la stessa società di Lomagna che, nell’annunciare la nomina a nuovo direttore ge-nerale della società di Alberto Guidotti, ha tracciato la rotta da seguire: «Grazie alla rinnovata concessione MWM, leader mondiale nel settore dei motori a gas, Intergen si pone come partner di riferimento italiano per tutti i clienti che investono in efficienza energetica attra-verso la cogenerazione e la trige-nerazione. Parallelamente la partnership in esclusiva con Ki-nolt posiziona Intergen come interlocutore unico in Italia per la soluzione ai problemi di con-tinuità di alimentazione elettri-ca attraverso l’installazione di gruppi di continuità rotanti.

con sorpresa e molta preoccu-pazione. C’è anche incredulità per questa scelta, visto che se-condo i lavoratori continua a es-serci un mercato».

Intergen è una realtà attivanel settore dell’energia da oltre 70 anni. È specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti di co-generazione con motore endo-termico, gruppi di continuità e di emergenza per applicazioni in ambito industriale in genere.

contro tenutosi mercoledì tra il nuovo direttore generale Alber-to Guidotti e le parti sociali, ma che comporterà 29 esuberi. «La direzione aziendale – spiega Do-menico Alvaro, Fiom-Cgil – ci hadichiarato l’intenzione di usciregradualmente dalla produzione di gruppi elettrogeni e quindi dalsettore Oil&Gas, in quanto in-tendono concentrarsi su altri comparti considerati più reddi-tizi per l’impresa. In azienda questa decisione è stata vissuta

LomagnaL’annuncio dell’azienda

ai sindacati

Sarà un’uscita graduale

Un incontro lunedì

La Intergen di Loma-gna lascia il settore Oil&Gas e si prepara a ridurre la propria for-za lavoro dagli attuali 90 dipen-denti a poco più di 60.

Un’uscita che è stata annun-ciata come graduale, in un in-

Intergen lascia l’Oil&GasTrenta posti a rischio

Domenico Alvaro Fiom Cgil

LECCO

CHRISTIAN DOZIO

La frenata della Ger-mania, i problemi dell’automo-tive, i dazi Usa: l’autunno non è iniziato con i migliori auspici, per l’economia territoriale, che risente ancora pesantemente della congiuntura internazio-nale. In particolare, a pesare è la forte contrazione della produ-zione manifatturiera tedesca, che rappresenta il primo merca-to di sbocco per i prodotti italia-ni. Lecco, quindi, paga a sua voltalo scotto, considerato il fatto cheil metalmeccanico ne rappre-senta la colonna vertebrale e le ripercussioni riguardano so-prattutto questo ambito.

L’area Euro

In base ai dati della Camera di Commercio di Como-Lecco, in-fatti, nel primo semestre 2019 Lecco ha esportato in Germaniamerci e prodotti per un totale di 543,3 milioni di euro, pari a qua-si un quarto del totale (23,6%) con un calo del 5,7% rispetto al-

La Germania e l’export

Produzionemanifatturieraa luglio 2019

- 4,8%- 4,8%- 4,8%

- 4,1%- 4,1%- 4,1%

Si tratta della peggioreflessione negli

ultimi dieci anni

produzionemanifatturiera,

ordini dall’esterogen-lug 2019

EXPORT ITALIANO IN GERMANIA

+1,1%

+4,4%

GennaioGiugno

2019

GennaioGiugno

2018

Lombardia

Lecco

-1,1

+6,6

gen-giu 2019gen-giu 2018

Export italiano in Germania

u 0

Con la Germania

milioni di euro

540

exportgen-giu 2019 23,6%

Calo rispettoal 2018

-5,7%

Dopo il calo tedescoexport in crisi«Aiuti alle aziende»Confartigianato. Calo del 5,7% per il manifatturieroDaniele Riva: «Tante ipotesi nel dibattito sul Defma servono misure forti per le piccole imprese»

l’anno scorso. Quello tedesco è ilprincipale mercato di riferi-mento per le nostre aziende. Quello francese pesa per meno della metà: 272,5 milioni, pari all’11,8%. Terzi gli Usa (131,9 mi-lioni, 5,7%).

A esprimere le proprie preoc-cupazioni in ordine alla situa-zione economica del periodo at-tuale, «caratterizzato da forti se-gnali recessivi provenienti dal-l’economia mondiale», anche Confartigianato Lecco, che ha evidenziato in modo specifico gli ultimi dati Eurostat: a luglio 2019 la produzione manifattu-riera tedesca è scesa del 4,8% ri-spetto lo stesso periodo dell’an-no precedente; il calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dal-la fine del 2009.

Un altro elemento è offertoda un approfondimento conte-nuto nell’ultimo Bollettino eco-nomico della Bce, il quale indicache il 37% del calo della crescita della produzione industriale nell’area Euro nell’ultimo anno è causato dall’inasprimento del-le tensioni commerciali a livello mondiale mentre il restante 63% dipende da fattori interni.

Inevitabile che a risentiredella frenata tedesca sia anche laproduzione manifatturiera ita-liana: nel periodo gennaio-lu-glio gli ordini esteri sono scesi di4,1 punti rispetto all’anno scorso(-1,1% gli ordini interni). Col fre-no a mano le vendite in Germa-nia: il primo semestre 2019 si è

chiuso con un lieve risultato po-sitivo (+1,1%), quando un anno fa il dato era ben più consistente(+4,4%). Scendendo dal dato na-zionale a quello regionale, per laLombardia si parla di una fles-sione più marcata: da +6,6% si è arrivati a -1,1%.

Aggiornamento al Def

«Ciò che succede appena fuori dai confini nazionali ha riper-cussioni immediate sulle nostreattività – commenta Daniele Ri-va, presidente Confartigianato Imprese Lecco –. Il rallenta-mento della domanda in Ger-mania mostra senza equivoci come il distretto metalmeccani-co di Lecco sia tra quelli che han-no registrato una delle peggiori performance per quanto riguar-da l’export. Un grave rallenta-mento che ancora non si è tra-dotto in un crollo, ma che va cer-tamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta. In questi giorni di discussione sullanota di aggiornamento al Def stiamo sentendo di diverse mi-sure che verranno introdotte nel tentativo di migliorare i con-ti dello Stato e la situazione eco-nomica generale, ma poco si è detto sulle misure che il nuovo Governo intende adottare per rilanciare il lavoro delle MPMI che, non dimentichiamolo, neglianni della grande crisi, hanno praticamente tenuto in piedi da sole l’intero sistema produttivo del Paese».

«Per mettere in sicurezza l’eco-

nomia lecchese è necessario

rivolgersi per l’export delle

nostre aziende anche oltre i

mercati europei».

La preoccupazione per l’attuale

congiuntura economica, con le

ripercussioni della crisi tedesca

che si stanno riflettendo ormai

da mesi sul nostro territorio,

riguarda anche la politica. A

esprimere il proprio timore e

indicare la linea da seguire per

uscire da questo momento di

difficoltà, gettando le basi per

prospettive diverse, è Giovanni

Currò, deputato comasco del

Movimento 5 Stelle.

È lui a intervenire sull’argomen-

to prendendo come spunto il calo

registrato dall’export distrettua-

le verso la Germania, con le

imprese metalmeccaniche lec-

chesi a risultare tra le più pena-

lizzate dal rallentamento della

domanda tedesca.

«Il calo del distretto lecchese

desta molte preoccupazioni – è

l’esordio del parlamentare - La

discesa della domanda del com-

parto tedesco automobilistico ci

porta ad una inevitabile rifles-

sione sulla necessità di differen-

ziare i mercati esteri. È necessa-

rio che venga sempre più pro-

mossa l’internazionalizzazione

dell’impresa che ormai non deve

guardare all’Europa come unico

export ma anche ad altri merca-

ti».

Secondo l’esponente pentastel-

lato, la linea assunta dal Governo

potrà portare benefici in mate-

ria. «Aver conferito deleghe

rafforzate per l’internazionaliz-

zazione dell’impresa al ministe-

ro degli Esteri, consentirà di

perseguire questi nuovi obietti-

vi. Il ministero è dotato di una

struttura già consolidata che

potrà favorire questo lavoro e

noi lavoreremo incessantemen-

te per consentire, oltre all’incre-

mento dei mercati, una drastica

riduzione dei costi fissi con uno

sguardo maggiore a quelli ammi-

nistrativi. L’Italia è un gran

Paese capace di stupire il mondo,

la dipendenza dalla Germania

non può essere un freno allo

sviluppo e non lo sarà», ha con-

cluso Currò. C.DOZ.

Currò, deputato 5 Stelle

«Cercare nuovi sbocchioltre i mercati europei»

n Per la Lombardia si parla di una flessione più marcata: da +6,6% si è arrivati a -1,1%

[email protected]. 0341 357411 Fax 0341 368547

TOCCANDOFERRO

«Un grave rallentamento che ancora non si è tradotto in un crollo,ma che va certamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta»

Daniele Riva - presidente Confartigianato Imprese Lecco

gLuxi1tEenOepczoZOTxwUM1HXeUsXG/TcTUQe5/Xqk=

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Crisi manifatturiera in Germania: a Lecco l’export cala del 5,7% | 1

Documento creato dal sito lecconotizie.com

A luglio -4,8% per la produzione manifatturiera tedesca

l calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dalla fine del 2009

LECCO – L’autunno del 2019 è caratterizzato da forti segnali recessivi provenientidall’economia mondiale tra cui assume una grande rilevanza la caduta della produzionemanifatturiera in Germania, primo mercato del made in Italy. Secondo gli ultimi datiEurostat a luglio 2019 la produzione manifatturiera tedesca scende del 4,8% rispetto lostesso periodo dell’anno precedente; il calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dallafine del 2009, quando il sistema economico mondiale viaggiava nell’occhio del ciclone dellaGrande recessione.

Un approfondimento contenuto nell’ultimo Bollettino economico della Bce indica che,sulla base di stime econometriche, il 37% del calo della crescita della produzione industrialenell’area dell’euro nell’ultimo anno è spiegato dall’inasprimento delle tensionicommerciali a livello mondiale mentre il 63% dipende da fattori interni.

Il riverbero della frenata tedesca si registra anche sulla produzione manifatturiera italianache nei primi sette mesi dell’anno vede scendere gli ordini dall’estero del 4,1% rispettoallo stesso periodo dell’anno precedente, calo più accentuato del -1,1% registrato per gliordini interni.

Rallentano le vendite del Made in Italy in Germania: nei primi sei mesi del 2019l’export manufatturiero sul mercato tedesco sale dell’1,1% in forte frenata rispetto al +4,4%rilevato un anno prima. In numerosi territori le imprese protagoniste della competizioneglobale soffrono il calo della domanda tedesca, registrando marcate diminuzioni dell’exportdiretto in Germania.

Tra le prima cinque regioni con risultati negativi troviamo la Lombardia con il -1,1%, (unanno prima la nostra regione registrava un +6,6%).

Nel primo semestre 2019 Lecco esporta 540 milioni di euro, l’1,9% destinato al mercatotedesco, con una diminuzione pari a -5,7% rispetto allo stesso periodo del 2018.

“Ciò che succede appena fuori dai confini nazionali ha ripercussioni immediate sulle nostreattività – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – Ilrallentamento della domanda in Germania mostra senza equivoci come il distrettometalmeccanico di Lecco sia tra quelli che hanno registrato una delle peggiori performanceper quanto riguarda l’export. Un grave rallentamento che ancora non si è tradotto in un

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Crisi manifatturiera in Germania: a Lecco l’export cala del 5,7% | 2

Documento creato dal sito lecconotizie.com

crollo, ma che va certamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta. In questigiorni di discussione sulla nota di aggiornamento al DEF stiamo sentendo di diverse misureche verranno introdotte nel tentativo di migliorare i conti dello Stato e la situazioneeconomica generale, ma poco si è detto sulle misure che il nuovo Governo intende adottareper rilanciare il lavoro delle MPMI che, non dimentichiamolo, negli anni della grande crisi,hanno praticamente tenuto in piedi da sole l’intero sistema produttivo del Paese”.

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1 Lecco, 03 ottobre 2019 | ECONOMIA

Crisi manifatturiera in Germania: a Lecco

l’export cala del 5,7%

Nel primo semestre 2019 Lecco esporta 540 milioni di euro, l’1,9% destinato al mercato

tedesco

L’autunno del 2019 è caratterizzato da forti segnali recessivi provenienti dall’economia mondiale tra cui

assume una grande rilevanza la caduta della produzione manifatturiera in Germania, primo mercato del

made in Italy.

Secondo gli ultimi dati Eurostat a luglio 2019 la produzione manifatturiera tedesca scende del 4,8%

rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente; il calo registrato nell’estate 2019 è il peggiore dalla fine

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del 2009, quando il sistema economico mondiale viaggiava nell’occhio del ciclone della Grande

recessione.

Un approfondimento contenuto nell’ultimo bollettino economico della Bce indica che, sulla base di

stime econometriche, il 37% del calo della crescita della produzione industriale nell’area dell’euro

nell’ultimo anno è spiegato dall’inasprimento delle tensioni commerciali a livello mondiale mentre il

63% dipende da fattori interni.

Il riverbero della frenata tedesca si registra anche sulla produzione manifatturiera italiana che nei primi

sette mesi dell’anno vede scendere gli ordini dall’estero del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno

precedente, calo più accentuato del -1,1% registrato per gli ordini interni.

Rallentano le vendite del Made in Italy in Germania: nei primi sei mesi del 2019 l’export manufatturiero

sul mercato tedesco sale dell’1,1% in forte frenata rispetto al + 4,4% rilevato un anno prima. In

numerosi territori le imprese protagoniste della competizione globale soffrono il calo della domanda

tedesca, registrando marcate diminuzioni dell’export diretto in Germania.

Tra le prima cinque regioni con risultati negativi troviamo la Lombardia con il -1,1%, (un anno prima la

nostra regione registrava un +6,6%).

Nel primo semestre 2019 Lecco esporta 540 milioni di euro, l’1,9% destinato al mercato tedesco. Cioè: -

5,7% rispetto allo stesso periodo del 2018.

“Ciò che succede appena fuori dai confini nazionali ha ripercussioni immediate sulle nostre attività –

commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – Il rallentamento della domanda in

Germania mostra senza equivoci come il distretto metalmeccanico di Lecco sia tra quelli che hanno

registrato una delle peggiori performance per quanto riguarda l’export. Un grave rallentamento che

ancora non si è tradotto in un crollo, ma che va certamente monitorato e su cui è necessario agire in

fretta. In questi giorni di discussione sulla nota di aggiornamento al DEF stiamo sentendo di diverse

misure che verranno introdotte nel tentativo di migliorare i conti dello Stato e la situazione economica

generale, ma poco si è detto sulle misure che il nuovo Governo intende adottare per rilanciare il lavoro

delle MPMI che, non dimentichiamolo, negli anni della grande crisi, hanno praticamente tenuto in piedi

da sole l’intero sistema produttivo del Paese”.

Page 6: VENERD 4 OTTOBRE 2019 Economia - …...«Aiuti alle aziende» Confartigianato. Calo del 5,7% per il manifatturiero Daniele Riva: «Tante ipotesi nel dibattito sul Def ma servono misure

La crisi manufatturiera in Germania penalizza l'export lecchese „ Economia

Crisi manifatturiera tedesca: a Lecco l'export cala del 5,7%

Nel primo semestre 2019 il territorio esporta 540 milioni di euro, l'1,9% destinato al mercato teutonico. Riva: «Il nostro distretto metalmeccanico uno di quelli più penalizzati»

Redazione 03 ottobre 2019 12:07

L'autunno del 2019 è caratterizzato da forti segnali recessivi provenienti dall'economia mondiale tra cui assume una grande rilevanza la caduta della produzione manifatturiera in Germania, primo mercato del made in Italy. Secondo gli ultimi dati Eurostat a luglio 2019 la produzione manifatturiera tedesca scende del 4,8% rispetto lo stesso periodo dell'anno precedente; il calo registrato nell'estate 2019 è il peggiore dalla fine del 2009, quando il sistema economico mondiale viaggiava nell'occhio del ciclone della Grande recessione.

Un approfondimento contenuto nell'ultimo Bollettino economico della Bce indica che, sulla base di stime econometriche, il 37% del calo della crescita della produzione industriale nell'area dell’euro nell'ultimo anno è spiegato dall’inasprimento delle tensioni commerciali a livello mondiale mentre il 63% dipende da fattori interni.

Il riverbero della frenata tedesca si registra anche sulla produzione manifatturiera italiana che nei primi sette mesi dell'anno vede scendere gli ordini dall'estero del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, calo più accentuato del -1,1% registrato per gli ordini interni.

Rallentano le vendite del made in Italy in Germania: nei primi sei mesi del 2019 l'export manufatturiero sul mercato tedesco sale dell'1,1% in forte frenata rispetto al +4,4% rilevato un anno prima. In numerosi territori le imprese protagoniste della competizione globale soffrono il calo della domanda tedesca, registrando marcate diminuzioni dell’export diretto in Germania.

«Al Governo chiediamo meno tasse e maggiore spinta all'economia»

Tra le prime cinque regioni con risultati negativi troviamo la Lombardia con il -1,1%, (un anno prima la nostra regione registrava un +6,6%).

Nel primo semestre 2019 Lecco esporta 540 milioni di euro, l'1,9% destinato al mercato tedesco, con una perdita pari a -5,7% rispetto allo stesso periodo del 2018.

«Non è un crollo ma serve monitoraggio»

Page 7: VENERD 4 OTTOBRE 2019 Economia - …...«Aiuti alle aziende» Confartigianato. Calo del 5,7% per il manifatturiero Daniele Riva: «Tante ipotesi nel dibattito sul Def ma servono misure

«Ciò che succede appena fuori dai confini nazionali ha ripercussioni immediate sulle nostre attività - commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco - Il rallentamento della domanda in Germania mostra senza equivoci come il distretto metalmeccanico di Lecco sia tra quelli che hanno registrato una delle peggiori performance per quanto riguarda l'export. Un grave rallentamento che ancora non si è tradotto in un crollo, ma che va certamente monitorato e su cui è necessario agire in fretta. In questi giorni di discussione sulla nota di aggiornamento al Def stiamo sentendo di diverse misure che verranno introdotte nel tentativo di migliorare i conti dello Stato e la situazione economica generale, ma poco si è detto sulle misure che il nuovo Governo intende adottare per rilanciare il lavoro delle Mpmi che, non dimentichiamolo, negli anni della grande crisi hanno praticamente tenuto in piedi da sole l'intero sistema produttivo del Paese».

Page 8: VENERD 4 OTTOBRE 2019 Economia - …...«Aiuti alle aziende» Confartigianato. Calo del 5,7% per il manifatturiero Daniele Riva: «Tante ipotesi nel dibattito sul Def ma servono misure

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