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UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE : il legame IO-TU in una relazione che fa crescere ASCOLTO E DIALOGO : la comunicazione e il pilastro dell’ascolto attivo LA FIDUCIA : condizione per potersi manifestare nella relazione L’EMPATIA : la potenzialità di connettersi all’altro…senza annullarsi

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Page 1: UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE: il legame IO-TU in una relazione che fa crescere ASCOLTO E DIALOGO: la comunicazione e il pilastro dellascolto

UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE: il legame IO-TU in una

relazione che fa crescere

ASCOLTO E DIALOGO: la comunicazione e il pilastro dell’ascolto attivo

LA FIDUCIA: condizione per potersi manifestare nella relazione

L’EMPATIA: la potenzialità di connettersi all’altro…senza annullarsi

Page 2: UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE: il legame IO-TU in una relazione che fa crescere ASCOLTO E DIALOGO: la comunicazione e il pilastro dellascolto

NON SIAMO TUTTI UGUALI

L’insegnante in relazione

…con i colleghi

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L’IDENTITA’ DELL’INSEGNANTE

…L’INSEGNANTE CHI E’?PROFILO PROFESSIONALE

COMPLESSO E POLIEDRICO

Documenti legislativi

…professionista dieducazione

apprendimento

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--Compito e responsabilità della progettazione e della attuazione del Processo di insegnamento e di apprendimento (Art 16 – DPR 275)

-Processo di insegnamento/apprendimento

-…volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni

-…che si fonda sull’autonomia culturale e professionale

-…che si esplica sulle attività individuali e collegiali (Art.. 24 e 25 - CCNL 2002-05)

-Processo di insegnamento/apprendimento

-…volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni

-…che si fonda sull’autonomia culturale e professionale

-…che si esplica sulle attività individuali e collegiali (Art.. 24 e 25 - CCNL 2002-05)

-Trasmissione della cultura

-Contributo alle elaborazione della cultura

-Impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione della loro personalità (Testo Unico art.395)

-Trasmissione della cultura

-Contributo alle elaborazione della cultura

-Impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione della loro personalità (Testo Unico art.395)

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LAT

IVI

IDENTITA’ DELL’INSEGNANTE

Page 5: UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE: il legame IO-TU in una relazione che fa crescere ASCOLTO E DIALOGO: la comunicazione e il pilastro dellascolto

L’IDENTITA’ DELL’INSEGNANTE

A COSA RISPONDE?

CHE COSA?FUNZIONE

ADESIONE A:

DIRITTI-DOVERI

COME?PROFESSIONALITA’

ESERCIZIO DI:

LIBERTA’

AUTONOMIA

RESPONSABILITA’

CON QUALE RIFERIMENTO ETICO? DEONTOLOGIA

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SE’ PROFESSIONALELIBERTA’ POSSO SCEGLIERE

AUTONOMIA DEVO SCEGLIERE

E SAPER SCEGLIERE

RESPONSABILITA’ DEVO SCEGLIERE BENE

E RISPONDERE DELLE MIE SCELTE

MOTIVAZIONI VALORI

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L’IDENTITA’ DELL’INSEGNANTE

UGUAGLIANZA DIVERSITA’OMOLOGAZIONE SPECIFICITA’

FARE …………………………………….ESSERE

PREVEDIBILITA ……………IMPREVEDIBILITA’

Page 8: UNA RELAZIONE CHE FA CRESCERE LA RELAZIONE: il legame IO-TU in una relazione che fa crescere ASCOLTO E DIALOGO: la comunicazione e il pilastro dellascolto

NON SIAMO TUTTI UGUALI

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Esperienze da alunno

Percorsoformativo

Prima rappresentazione

dell’identità

Incontro con la realtà scolastica

Aspettative versoil ruolo

Ridefinizionedell’identità

(Katia MontalbettiUniv. Catt. Milano)

FORMAZIONE DELL’IDENTITA’ DELL’INSEGNANTE

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MATURITA’PERSONALE

Equilibrio psicologicaCapacità Relazionalità

MATURITA’CULTURALE E

PROFESSIONALE

Competenza

MATURITA’MOTIVAZIONALE

Identificazione Investimento

GLI ELEMENTI “COSTITUTIVI” DELLA PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE

GLI ELEMENTI “COSTITUTIVI” DELLA PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE

(Prof.ssa G.Zuccari)

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RIFLETTIAMO!

NON FACCIAMO PAGELLE-RIFLESSIVITA’

-RICERCA

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INSEGNANTE DI RELIGIONE

IDENTITA’ SPECIFICA?-Motivazioni?

-Aspettative sociali?

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INSEGNANTE DI RELIGIONE

-Passaggio di conoscenze?

-Inserimento nel processo educativo?

-Proposta di stili di vita?

-Indirizzare e correggere condotte?

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Il riconoscimento dell’idoneità: spetta all’Ordinario Diocesano in base ai

seguenti riferimenti normativi:

Can. 804§. All’autorità della Chiesa è sottoposta l’istruzione e l’educazione religiosa cattolica, che viene impartita in qualunque scuola.

§. L’Ordinario del luogo si dia premura che coloro i quali sono deputati come insegnanti della religione cattolica nelle scuole anche non cattoliche, siano:

retta dottrina testimonianza

di vita

abilitàpedagogica

ECCELLENTI PER

(Prof.ssa G.Zuccari)

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Insegnanti in relazione

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LA DIMENSIONE DELLA COLLEG-IALITA’

COLLEGHI

COLLEGATI

S-COLLEGATI

LA SCUOLA COME SISTEMA

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COLLEGIA

LITA

ORGANIZZAZIONE

ARRICCHIMENTO VALORE

FUNZIONALITA’

ARMONIA DI DIFFERENZE

TRASCENDENZA

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NELLA RELAZIONE NON C’E’ NEUTRALITA’

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COLLEGIALITA’

-Non agita: -Individualismo didattico

-Indifferenza

-Stagnante: -Luoghi Comuni

(Lo fa il coordinatore. Se non so tenere la classe, ma non posso dirlo. Faccio prima da solo.Fai tu che a te ti ascoltano)

-Disimpegno nella relazione (no cene!)

-Pregiudizio

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COLLEGIALITA’

-Conflittuale:-Svalutazione dell’operato altrui

- Fornire messaggio contradditori

-Punteggiare le differenze

-Produttiva:- Scambio di esperienze

- Condivisione dei diversi punti di vista

- Coerenza educativa

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… Non c’è collegialità senza

ESISTERE

Setting comunicativoe relazionale

Quantità e qualità degli scambi interpersonali

RICEVERE

Spazi e momentigruppali

Orientamento, tutela,identificazione

DARE

Opportunità diiniziativa

Incarico, delega,mandato

(F.Antolini – G.Diviso)

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COLLEGIALITA’

Rimanere se stessi, dare lo specifico di se’ … allargando gli orizzonti!

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CHI SONO?QUALE PERSONA METTO

IN GIOCO NELLA RELAZIONE “

COLLEGIALE”?

QUALE RELAZIONE CON I MIEI COLLEGHI????

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IN UNA NOTTE DI TEMPORALE

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In una notte di temporale, una piccola capretta bianca vagava

nell'oscurità. Senza pensarci un attimo si rifugiò in una capanna

abbandonata sulla collina. Si accomodò in un angolo a riposare

ascoltando il picchiettare della pioggia sul tetto. Ma ansimando

qualcuno entrò nella capanna. Chissà chi era. La capretta drizzò le

orecchie. Doveva essere sicuramente una capra. La capretta,

sollevata, salutò il nuovo arrivato che, sorpreso e un po'

spaventato, rispose sgarbatamente. Ma il nuovo arrivato non era

una capra, bensì un lupo. Il lupo disse "Come? Chi ha parlato? Con

questo buio, non si vede un accidente".

Nel racconto tutto si svolge nel buio, ed è proprio il buio che fa

scoprire quanto siano simili nei desideri e nelle paure i due

antagonisti per antonomasia. Il buio, come complice in positivo,

non svelerà loro la vera identità dell'altro. Anzi, riprendendo il loro

cammino al termine del temporale, si saluteranno come due buoni

amici e con l'impegno di rincontrarsi il giorno dopo a mezzogiorno

nello stesso posto.