un pomeriggio in cadiai

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È stata inaugurata la Residenza “Parco del Navile” Attivo a Casalecchio il nuovo Hospice Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BO numero 36 giugno 2012 [email protected] - www.cadiai.it [email protected] - www.cadiai.it Un pomeriggio in CADIAI Ci sono tante voci in una cooperativa Un pomeriggio in CADIAI Ci sono tante voci in una cooperativa [email protected] - www.cadiai.it [email protected] - www.cadiai.it Progetti internazionali, esperienze di scambio

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Page 1: Un pomeriggio in CADIAI

È stata inauguratala Residenza“Parco del Navile”

Attivo aCasalecchio ilnuovo Hospice

Poste Italiane s.p.a.Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB BO

numero 36giugno 2012

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Un pomeriggio in CADIAICi sono tante voci in una cooperativaUn pomeriggio in CADIAICi sono tante voci in una cooperativa

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Progettiinternazionali,esperienze di scambio

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Periodico trimestrale di CADIAIRegistrazione Tribunale di Bologna:n. 7703 del 18/10/2006

Direttore Responsabile:Gianluca Montante

Comitato di redazione:Ornella Montanari, Gloria Verricelli

Proprietario ed Editore:CADIAI Cooperativa Socialevia Boldrini 8 - 40121 Bologna

Direzione e Redazione:via Boldrini 8 - 40121 BolognaTel 051 74 19 001Fax 051 74 57 288

Coordinatrice di redazione:Giulia Casarini

Collaboratori:Anna Chiara Achilli,Anna Soccorsa Antonelli,Domenico Capizzi, Lucia Cardone,Anna Di Lucia, Lisa Lambertini,Imma Massesio, Raffaele Montanarella,Laura Piana, Sandra Varani,Deborah Venturoli

Progetto grafico Impaginazione:Service Group - Galleria dei Notai, 140124 Bologna

Stampa:Casmatipolitovia Provaglia 3/b, 3/c, 3/d40138 Bologna

Questa rivista è stata stampata su cartariciclata 100% ecologica che ha ottenutoil marchio Greenlabel dell’Unione Euro-pea riservato ai prodotti a minor impattoambientale.

sommarionumero 36giugno 2012

Un pomeriggio in CADIAI.

18 Arboreto Summer 2012

19 Ti porterò la luna...

20 La Ratatouille di Granarolo

ComeTe, un servizio su misura

21 Maggio in festa alla CasaResidenza Centro Integratoanziani di Granarolo

22 Rassegna musicale...con scossa!

23 Fava in festa!

24 L’eco dello jodel

Benvenuto Maicol!

26 Le stagioni nella musica,la musica nelle stagioni

27 Giochiamo coi cinque sensi

28 Sono qui con te

29 Una giornata al nido!

“Le Nuvole” in musica

30 Liber LiberoPerle di ossidiana

31 TestimonianzeRacconti di pace

32 Alla Materna“Di Vittorio”la fantasia è... una secchiatadi vernice

Casa San Biagio e il volontariato,un racconto spontaneo

33 Lettere

34 Altre realtàInterno yoga

35 I ritratti di LeleIl Duca d’Alzheimernella valle dei Pregiudizi

36 Rubriche

1 EditorialeUna bella festa

2 In copertinaCi sono tante vociin una cooperativa

5 Pari opportunitàLa presenza delle donneè fortissima ma...

6 Cooperare conLibera TerraUna possibile rinascita

7 CADIAI a sostegno dei beniconfiscati alle mafie erecentemente incendiati

8 Bilancio Sociale 2011

12 Progetti internazionaliDiario di bordo dell’“ABS”

14 Saper valorizzare il positivo:i focus group delProgetto Leonardo

15 ServiziPresentato alla cittadinanzail nuovo Hospicedi Casalecchio di Reno

Emergenza terremoto

16 “Parco del Navile”è stata inaugurata

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mentarsi” – “nutrirsi” sono state le pa-role chiave di questa iniziativa.L’idea della festa è nata all’internodi un corso di formazione seguitodalla Direzione Operativa e da alcunidei più stretti collaboratori dei Re-sponsabili di Settore. Con lo scopo dirinforzare la capacità di lavorare ingruppo, i formatori ci hanno propostodi organizzare qualcosa che fosse al difuori delle nostre attività abituali e checi consentisse di rinnovare le motiva-zioni che tutti i giorni ci accompagnanonel nostro lavorare insieme. Alimentarele nostre motivazioni con una nuovaesperienza di gruppo.Questa idea si è poi agganciata ed ècresciuta grazie al coinvolgimentodel gruppo soci “Partecipazione”che da tempo poneva tra i propriobiettivi la realizzazione di una festasociale. L’energia e l’inventiva dei sociha alimentato l’idea iniziale e l’ha fattacrescere.I soci aderenti al gruppo hanno a lorovolta sollecitato i colleghi dei servizi ecosì, attraverso questa catena di sti-moli, si è arrivati al coinvolgimento dimolti, che con le loro idee e le loro abi-lità, hanno contribuito alla realizza-zione delle tante iniziative che hannoanimato la festa.Di tutto questo percorso mi preme sot-tolineare due cose:la prima riguarda la formazione, cheè un filo conduttore che accompa-gna CADIAI fin dalla sua nascita. Chiha assistito allo spettacolo sa che, quasiancora prima di nascere, CADIAI ha or-ganizzato un corso di formazione per leoperatrici, un corso di formazione incui insegnarono docenti importanticome Eustachio Loperfido e AugustoPalmonari. Chi lavora in CADIAI da unpo’sa anche che la formazione è un co-stante corollario all’attività professio-nale, che alimenta la motivazione al la-voro e aiuta a ridurre il rischio di burnout. La formazione a tutti i livelli, per-ché in ogni ambito della Cooperativa è

numero 36giugno 2012

sempre stipate di gente. Costumi,arazzi, disegni, foto, cartelloni, manu-fatti di ogni genere erano distesi sututte le superfici possibili, verticali oriz-zontali e sghembe: l’insieme, molto co-lorato e vivace, era attraente e stupe-facente per tutti.Il video box allestito al piano di so-pra è stato frequentato da decine dipersone, che si sono fatte riprenderesul sfondo realizzato da un nostro la-boratorio e hanno registrato il loromessaggio su CADIAI. Alla fine ne è ri-sultato un video bellissimo, che ab-biamo proiettato il giorno 30 Maggio,nel corso dell’Assemblea dei Soci.Poi lo spettacolo teatrale, seguito congrande attenzione dai grandi e anchedai bambini (benché non fosse propriodedicato a loro): tre atti dedicati allaCADIAI.Il primo disegnato sulla figura di Vitto-ria Lotti, prima Presidente di CADIAI, esulle sfide affrontate per far nasce e poicrescere la Cooperativa agli inizi deglianni ‘70; il secondo dedicato all’iniziodel progetto di chiusura dell’ospedalepsichiatrico, progetto a cui CADIAI hadato un forte contributo e che è statomolto importante per il nostro svi-luppo; il terzo proiettato nel futuro, rac-contato da un adulto che da piccolo hafrequentato un nostro nido e che ri-corda quell’esperienza attraverso gli og-getti che la mamma, con l’aiuto delleeducatrici, aveva costruito allora per lui.Un bello spettacolo, che ci ha restituitola storia della nostra Cooperativa, il suospessore, la profondità e l’importanzadei valori su cui è nata e che l’hanno ali-mentata nel corso del tempo.Infine, la merenda-aperitivo, a cuihanno contribuito i soci che, ispiratidall’iniziativa, hanno voluto portarequalcosa di buono preparato da loro,per arricchire il buffet predisposto da-gli organizzatori.E, a proposito di cibo, non solo per ilcorpo ma anche per il cuore e per lamente, bisogna proprio dire che “ali-

Una bella festa

di Franca Guglielmetti, Presidente di Cadiai

Il 20 di Maggio abbiamo fatto una bellafesta. A Villa Serena, in via della Barca,dalle quattro del pomeriggio: una me-renda in compagnia tra soci, dipen-denti e loro famiglie.C’eravamo in molti, più di 150, no-nostante le tante avversità: pensa-vamo di poter passeggiare e giocarenel grande parco che circonda la villa einvece pioveva a dirotto; molti colle-ghi che avevano pensato di veniresono stati costretti a rimanere a casa oad andare al lavoro per turni straordi-nari: nella notte infatti c’era stata laprima forte scossa di terremoto; inoltresolo il giorno prima c’era stato l’atten-tato di Brindisi nel quale aveva perso lavita una giovane studentessa.Nel corso della mattina abbiamopensato più volte di rimandare l’ini-ziativa ma alla fine abbiamo deciso diandare avanti: non sarebbe stato pos-sibile raggiungere tutti ed era forte il ri-schio per molti di scoprire che la festaera stata sospesa solo una volta arrivatisul posto. Poi abbiamo pensato che erauna festa molto particolare, che avevalo scopo di farci sentire più uniti e que-sto maggior senso di unità era impor-tante anche e forse soprattutto in mo-menti difficili. Sospendere la festaavrebbe voluto dire cedere alle avver-sità, farsi prendere dallo sconforto odalla paura: proprio quello che con lafesta volevamo contrastare.Alla fine, visti i risultati, abbiamo fattola scelta giusta: nonostante la paura eil cattivo tempo sono venuti in molti,con i mariti e le mogli, con i bambini,con gli amici e i nonni.I colleghi impegnati nell’allesti-mento degli spazi hanno avuto unagrande soddisfazione: le due salettearredate per illustrare le attività e i ser-vizi dei vari settori erano bellissime e

editoriale

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far conoscere a tutti coloro che fannoparte del mondo CADIAI tutti i volti e leattività che fanno riferimento ai diversiservizi della Cooperativa.La giornata in realtà, per molti di noi,non era cominciata nel migliore dei

Ci sono tante vociin una cooperativa

Un pomeriggio in CADIAIper conoscerle e per parlarne.

di Domenico Capizzi

Domenica 20 Maggio la splendida am-bientazione di Villa Serena ha fatto dacornice ad uno dei più importanti eventinella storia della nostra Cooperativa.L’evento, organizzato dai membri dellaDirezione, è stato creato con lo scopo di

modi, il risveglio piuttosto“scosso”e“tre-molante” non predisponeva di certo aduna serena e festosa partecipazione. An-che il tempo poi non contribuiva a farsperare in un afflusso numeroso.La scenografia sarebbe stata perfetta se

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necessario sviluppare e sostenere le co-noscenze e le competenze. Così, con larealizzazione della festa, la DirezioneOperativa ha concluso un percorso for-mativo biennale, incentrato sugli stru-menti per favorire la comunicazione ela collaborazione di gruppo. Una con-clusione bizzarra, da un certo punto divista, soprattutto se si pensa che ha ri-guardato un gruppo dirigente. Ma laformazione è anche questo: mettersiin discussione, mettersi in gioco e ac-cettare nuove sfide.La seconda riguarda il coinvolgi-mento“a cascata”: dall’idea base allafesta concreta abbiamo toccato con

mano la portata “energetica” delcoinvolgimento dei soci e dei dipen-denti. Abbiamo visto come può pren-dere forma e corpo, arricchirsi e molti-plicarsi una singola proposta, perdiventare opera collettiva, progettocooperativo con una grande varietà dicontenuti, che hanno continuato a cre-scere e svilupparsi anche durante la fe-sta stessa. Il titolo della festa “Ci sonomolte voci in una cooperativa”si è con-cretizzato nel cortometraggio realiz-zato tramite il video box; l’idea del la-voro di gruppo si è concretizzato nellafacilità e naturalezza con cui si è mon-tato e poi smontato tutto l’allestimento,

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con una grande e collettiva opero-sità diffusa, nel corso della qualetante mani sapienti hanno attaccato,disegnato, incollato, montato scritto,cantato e poi ripiegato, arrotolato,impilato e insaccato oggetti, stri-scioni, cartelloni, arazzi, bambole,manichini, pupazzi, vassoi, piatti bic-chieri e anche una cassetta di fragole.Non era facile capire chi faceva partedello staff organizzativo e chi inveceera spettatore perché a dire il vero inmolti momenti tutti siamo stati unpo’ l’una e un po’ l’altra cosa.Soprattutto per questo É STATA PRO-PRIO UNA BELLA FESTA! �

Che dire dopo che l’editoriale della Presidente ha già raccontato la Festa che CADIAI ha organizzato?Forse potrebbe bastare quello, ma dato che “ci sono tante voci in una cooperativa”, lo raccontiamoanche con gli occhi di altri; di chi ha voluto scrivere un articolo a riguardo e dei partecipanti che cihanno fornito le loro fotografie.

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si fossero riusciti ad utilizzare gli ampispazi all’aperto offerti dalla villa ma laforte pioggia, che dal primo pomerig-gio ha cominciato a cadere su Bologna,ha rischiato di compromettere tuttoquanto. Se ciò non è avvenuto è statograzie all’abilità degli organizzatori che,

nel perfetto stile dello show must goon, hanno saputo estrarre il loro coni-glio dal cilindro riadattando il tutto ne-gli spazi interni che, sebbene non pro-prio enormi, hanno saputo comunqueaccogliere la nostra ‘famiglia’.Già, perché paradossalmente, proprio il

fatto di dover riadattare tutto all’internodei locali a causa del maltempo ha per-messo un maggior contatto tra i parte-cipanti ed ha dato il senso di un abbrac-cio intenso e confidenziale propriocome tra i componenti di una famiglia.Il tutto è stato reso ancora più bello dalla

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perfetta atmosfera creata nelle salettedecorate ed allestite ad arte per intrat-tenere al meglio i numerosi soci, di-pendenti e non, che, nonostante tutto,hanno deciso di intervenire.Fin dall’arrivo la sensazione è stataquella di un evento particolare, con lanostra Direttrice Generale nell’insolitaveste di animatrice che invitava tutti adentrare per l’inizio dello spettacolo. Al-l’ingresso il “Capo del personale” acco-glieva gli ospiti calorosamente, cosìcome ha fatto con molti di noi all’in-gresso nel mondo CADIAI ed, infine, il sa-luto della Presidente che manifestava lasua solita“compostezza gioviale”o“gio-vialità composta”.Numerosi, poi, sono stati i colleghi e le

colleghe che si sono attivate affinchétutto potesse funzionare al meglio: im-mancabile l’ormai fotoreporter ufficialeCADIAI, Marco Matassa, così come la so-lita perfetta organizzazione dell Servi-zio Marketing. Un plauso va fatto, inoltre,all’inesauribile impegno dei colleghi deidiversi Settori che, nello specifico, hannoallestito ognuno un proprio spazio dipartecipazione e un grazie particolarea tutti coloro che sono intervenuti, fi-nanche ai bambini presenti, figli dei no-stri colleghi e colleghe, ma anche un po’figli di CADIAI, che hanno animato e resoancora più divertente il pomeriggio.Simpatico è stato infatti vedere quei pic-coli correre tra i presenti e fuori dai localia dispetto della pioggia e le mamme ed

i papà correre dietro di loro o cercare disorreggerli perché troppo piccoli per an-dare da soli. E coinvolgenti sono statipoi gli spazi allestiti da tutti i Settori che,con ironia, divertimento ed originalitàsi sono presentati al resto della‘famiglia’.Tutto ciò mentre al piano di sopra, inuno spazio forse un po’ troppo piccoloper ospitare tutti quanti, veniva rappre-sentata, in vari flash, la vita della CADIAI:dalla sua nascita fino ai giorni nostri conun piccolo sguardo anche al suo spe-ranzoso futuro.Alla fine il giusto brindisi ad una giornatache, come detto, non era cominciata nelmigliore dei modi ma che è finita nelmodo migliore. �

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vista degli uomini non può che consi-derarsi un arricchimento per la Coo-perativa, va però tenuto in osserva-zione per evitare che si possa crearesquilibrio fra la presenza femminile emaschile nei livelli alti della Direzionedi CADIAI.È comunque sempre importante ri-flettere sulla difficoltà maggiore chehanno le donne ad assumere incarichidi responsabilità. È certamente veroche, in generale, sono meno competi-tive e spesso si sottovalutano, è al-trettanto vero, però, che fanno semprepiù fatica a conciliare gli impegni dicura con quelli che richiede il lavoro.Se per un uomo è, probabilmente,meno complicato rimanere al lavoroanche dopo l’orario prestabilito, perle donne questa disponibilità è diffi-cilmente praticabile.Altro elemento da monitorare è ilpart-time.I contratti part-time nel 2011 sono leg-germente aumentati e ciò è dovutoall’apertura di nuovi nidi d’infanzia peri quali è previsto che le operatrici ab-biano contratti di 30 o 36 ore e all’ac-quisizione di nuovi servizi per l’inseri-mento scolastico di bambini disabili.Percentualmente la differenza fra uo-mini e donne con contratto part-timesi differenzia di soli 2 punti.

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pari opportunitàLa presenza delledonne è fortissimama...

Valutazione, nell’ottica dellepari opportunità, dei dati2011 sulle persone occupatein CADIAI.

di Vania Zanotti, Responsabile perle politiche di Pari Opportunità

Per verificare se il principio delle PariOpportunità è applicato all’internodella Cooperativa CADIAI, non vi èdubbio che l’analisi dei dati relativi al-l’occupazione si rivelino estrema-mente significativi per fare una primavalutazione.Prendiamo in esame i dati relativiai dipendenti occupati nell’anno2011 e pubblicati nel Bilancio So-ciale 2011.Il totale dei dipendenti è di 1.246 deiquali 1.057 sono le donne pari all’84,8%e 189 gli uomini, pari al 15,1%.Scherzosamente si potrebbe affer-mare che in CADIAI il problema dellepari opportunità lo hanno gli uomini.Ma se si va oltre la lettura quantita-tiva e si affronta un’analisi più qualita-tiva, si vedrà che non è del tutto vero.CADIAI conserva, a tutt’oggi, la carat-teristica di Cooperativa con grandeprevalenza di occupazione femminilee storicamente elegge sempre donnenei massimi vertici: Presidente e, più direcente, Direttore generale.Considero ciò un valore aggiunto dellanostra Cooperativa che altre realtànon hanno.Ciò detto però, la continua attenzioneche la Cooperativa pone per garantirea uomini e donne pari opportunità,non elimina la necessità di monitorarecostantemente l’andamento occupa-zionale. In questo ambito i dati del2011 confermano la forte presenza di

dipendenti donne.La percentuale di donne si abbassaleggermente rispetto il 2010 e ciò èdovuto ad un leggero incrementodella percentuale degli uomini al mo-mento dell’assunzione a cui corri-sponde anche una minore percen-tuale di dimessi.A tal proposito è importante ricordareche nel corso dell’anno vi è stata l’ac-quisizione del servizio per l’inseri-mento scolastico dei bambini disabili.In tale servizio è forte la presenza dieducatori.Relativamente al titolo di studio, fa-cendo un raffronto con l’anno 2010,aumenta la percentuale di donne lau-reate (+ 2,50) e aumenta anche quelladegli uomini (+2,60).È praticamente immutata la percen-tuale di donne diplomate. Diminuisceinvece la percentuale degli uomini.Diminuisce la percentuale di donnecon licenza media inferiore e aumentaleggermente quella degli uomini.La lettura dei dati conferma che gliuomini dipendenti CADIAI hanno unmaggior livello di scolarizzazione an-che se un seppur leggero scosta-mento delle percentuali rispettol’anno 2010 mette in evidenza unapiccola inversione di tendenza, in po-sitivo, dell’aumento del livello di sco-larizzazione delle dipendenti donne.Anche l’analisi dei dati che riguar-dano la progressione di carriera as-sume un significato rilevante per veri-ficare l’affermazione del principiodelle pari opportunità fra uomini edonne.I dati del 2011 rilevano che, nei livellidirigenziali più alti, la percentuale de-gli uomini è superiore se si fa il raf-fronto con la percentuale degli uominidipendenti della Cooperativa. Se i di-pendenti sono il 15,1% del totale, al-l’ottavo livello sono il 26,5% e al nonolivello sono il 35%.Questo dato, che di per sé non è ne-gativo in quanto il confronto fra ilpunto di vista delle donne e il punto di

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cooperare conLibera Terra

Gianpiero Calzolari (Presidente di Coo-perare con Libera Terra), Giuliano Po-letti (Presidente di Legacoop), NandoDalla Chiesa (Presidente Onorario diLibera. Associazioni, nomi e numericontro le Mafie) e Gianluca Faraone(Amministratore Delegato di LiberaTerra Mediterraneo).A conclusione dei lavori, “La Bottegadei Sapori e dei Saperi della Legalità”all’interno del caseificio è stata inau-gurata dal Sottosegretario PrefettoCarlo De Stefano, delegato dal Mini-stro dell’Interno Annamaria Cancellieriche purtroppo non ha potuto interve-nire all’assemblea. Il punto vendita èstato dedicato alla memoria di VandaSpoto, Presidente di Legacoop Cam-pania e recentemente scomparsa.Concludendo, ci piacerebbe riportarele parole di Valentina Fiore, socia dellacooperativa Placido Rizzotto, nell’in-tervento fatto durante i funerali diStato del partigiano, sindacalista ecooperatore Placido Rizzotto:“Da 10 anni lavoriamo in questo terri-torio con grande voglia di dimostrareche un altro modo di vivere, lavorare esperare nella nostra terra è possibile.Un modo che non svilisca l’impegno,le capacità, le passioni e le intelligenze,ma che dia dignità e fiducia.Pensi che sia un sogno? Sicuramentelo è, ma è un sogno che oggi diventaun po’ realtà”. �

Una rinascitapossibileCooperiamo nelle terreconfiscate alle mafie.

a cura di Pia Accardi e Germana Grandi

Cadiai ha partecipato alla 6a Assem-blea ordinaria dei Soci di Cooperarecon Libera Terra, Agenzia per lo svi-luppo cooperativo e la legalità.

Il 9 Giugno scorso si è svolta a CastelVolturno, presso il caseificio “Le Terredi Don Peppe Diana”, la 6a Assembleadei Soci di “Cooperare con LiberaTerra”, alla quale Cadiai è stata invitataa partecipare in quanto parte di que-sta agenzia.Le consigliere d’amministrazione PiaAccardi e Germana Grandi hanno rap-presentato la nostra Cooperativa al-l’evento, ma sono state partecipi, so-prattutto, di un’esperienza moltotoccante ed istruttiva al tempo stesso.La scelta di realizzare questa convo-cazione in un bene confiscato a Ca-stel Volturno non è stata affatto ca-suale, poiché il territorio casertanorappresenta un luogo di frontiera, in

cui solo la forte presenza dello Stato,della società civile e delle imprese vir-tuose e responsabili possono deter-minare cambiamenti positivi.Nei saluti iniziali, Massimo Rocco, Pre-sidente de “Le Terre di Don PeppeDiana”, ha condiviso con tutti noi ledifficoltà che si incontrano nel co-struire un’iniziativa imprenditorialecooperativistica virtuosa partendo dabeni confiscati alle mafie: perché una“rinascita possibile” parte proprio dalterritorio, dalle persone che vi lavo-rano e scommettono sul loro futuro.L’incontro assembleare è poi prose-guito nel ribadire l’impegno a soste-gno delle cooperative costituenti “Li-bera” con interventi appassionati di

È importante, però, conoscere la moti-vazione che porta alla richiesta, da partedella lavoratrice/lavoratore del passag-gio da tempo pieno a tempo parzialeper capire se ciò è dovuto alla difficoltàdi conciliazione fra il tempo di vita e iltempo di lavoro oppure se è una liberascelta non condizionata da alcunché.Per la stessa ragione è bene e per que-sto si vuole indagare ulteriormentesulla motivazione che porta la singolalavoratrice e lavoratore a dimettersi o,la lavoratrice, a non rientrare dopo lamaternità.L’obiettivo che si prefigge CADIAI,

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dopo una prima analisi, è quello dicontinuare a raccogliere dati disag-gregati uomini/donne relativi alla se-lezione del personale, al turnover, aipermessi per motivi di famiglia, alla ri-chiesta di aspettativa, alla formazionecontinua, per approfondire la cono-scenza relativamente alla garanzia chesi vuole dare del rispetto delle pariopportunità fra uomini e donne, va-lore ripreso nel Codice Etico della Coo-perativa e sul quale occorre conti-nuare a sensibilizzare le lavoratrici elavoratori CADIAI senza alcuna di-stinzione di ruoli. �

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CADIAI a sostegnodei beni confiscati allemafie e recentementeincendiati

Pubblichiamo di seguito lalettera di Giuliano Poletti eGianpiero Calzolari a favoredi una raccolta fondi perripristinare le attivitàdanneggiate. CADIAI aderiscecon un versamento di €5.000.

Carissime Cooperatrici,Carissimi Cooperatori,come avete potuto leggere dagli or-gani di stampa nell’ultimo periodo si èverificata un’impressionante serie di at-tentati incendiari contro i patrimoniconfiscati gestiti dalle cooperative diLibera Terra.Le origini di tutte queste attività sonodolose e, anche in relazione alla conca-tenazione con cui si sono verificate,molto probabilmente riconducibili allacriminalità organizzata.Risulta evidente il tentativo, da partedelle mafie, di rendere il più difficilepossibile e di arrestare il processo dicrescita e sviluppo delle cooperative diLibera Terra che stanno dando lavoroa oltre 150 famiglie e raggiungendoimportanti livelli di qualità produttivae aziendale. Abbiamo sempre soste-nuto convintamente Libera e i giovanicooperatori di Libera Terra.Di fronte ad atti straordinari comequelli accaduti in queste settimane, oc-corre uno sforzo straordinario della no-stra rete e del movimento cooperativocome risposta netta e ferma ad un ten-tativo di aggressione delle mafie.Per questa ragione invitiamo i coopera-tori e le cooperative ad attivarsi ancoraa sostegno di Libera Terra attraverso

una campagna di raccolta fondi straor-dinaria che abbia come prospettiva il ri-pristino degli impianti incendiati, siadal punto di vista colturale, sia dellecompetenze tecniche aggiuntive chedovranno essere impiegate nelle variefasi del reimpianto colturale.Anche piccole donazioni, insieme, pos-sono fare tanto.Il quadro complessivo di quanto acca-duto è il seguente.Nel territorio di Belpasso, nel catanese,l’incendio di domenica 3 Giugno hacoinvolto circa 2.000 piante di agrumivarietà“Navelina”e“Tarocco”e circa 100piante di ulivo varietà “Nocellara del-l’Etna”, completamente restituite allaproduttività e provviste di un nuovo im-pianto di irrigazione, dopo anni di com-pleto abbandono. Per la cooperativaBeppe Montana – Libera Terra il dannoeconomico stimato è di 100.000€.A Mesagne, nel brindisino, domenica 10Giugno, sono stati dati alle fiamme circa6,5 ettari di grano della varietà autoc-tona“Senatore Cappelli”per una perditacomplessiva di 150 quintali di materiaprima. Inoltre sono andate completa-mente distrutte circa 1500 piante di po-modorino biologico varietà "Spotter" .Per la cooperativa Terre di Puglia – Li-bera Terra il danno economico stimatoè di circa €15.000.Infine nel trapanese, lunedì 12 Giugno,sono stati incendiati 35 ettari di ulivetisecolari varietà “Nocellara del Belice”nei terreni situati a Castelvetrano e Par-tanna, dopo che dieci giorni primaerano stati incendiati altri terreni. Com-plessivamente le piante di olivo dan-neggiate sono 3.800; di queste circa550 sono distrutte.Il danno economico stimato è di€350.000 (comprendente anche i costiper il ripristino dell’impianto irriguo)ma in realtà, trattandosi di ulivi seco-lari, il danno è incalcolabile.L’azione a sostegno che come Cooperarecon Libera Terra e Legacoop intendiamopromuovere, in linea con il nostro modo

di operare, è raccogliere risorse econo-miche che garantiscano gli investimentisul know how e sugli impianti che pos-sano assicurare la continuità aziendaledelle cooperative di Libera Terra colpiteda questi vili attentati.In particolare le risorse saranno desti-nate a garantire:• supporto tecnico aggiuntivo per il ri-

pristino degli impianti dati alle fiamme,in particolare sugli uliveti e agrumeti;

• supporto nell’acquisto delle sementedi grano, piante di pomodoro, ulivo eagrumi, sistemi di irrigazione e di vi-deosorveglianza.

Vi chiediamo di comunicarci la vostraadesione a questa campagna di raccoltafondi “NOI. Cooperative e cooperatoria sostegno di Libera Terra” e di potereinviare e utilizzare il logo della vostracooperativa nei materiali di comunica-zione on line che verranno prodotti eaggiornati di settimana in settimana.Potete scrivere a:[email protected] donazione potrà essere effettuata sulconto corrente bancario intestato aAgenzia Cooperare con Libera Terra –Agenzia per la promozione cooperativae della legalità.UNIPOL BANCA - Codice IBAN:IT03V0312702403000000003566 concausale “Raccolta fondi straordinaria”.

Giuliano PolettiPresidente di Legacoop

Gianpiero CalzolariPresidentediCooperare conLiberaTerra

7

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Dati economiciL’esercizio 2011 si è chiuso con un utile di € 504.726, afronte di € 36.785.130 di ricavi.

2007

2008

2009

Ricavi caratteristicicomplessivi

2010

25.522

2011

27.387

30.139

33.162

36.785 (+10,93%)

2006

2007

2008

Risultato netto

Valori espressi in migliaia di Euro.

2009

131

2010

159

129

101

504 (+399%)

Ammontare ricavi (€) Risultati 2011Settore Educativo € 11.490.755Settore Residenze Anziani € 10.797.222Settore Disabili € 6.306.909Settore Socio Assistenziale € 5.808.213Settore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro € 2.369.431Attività formative € 12.600Complessivo € 36.785.130

Dettaglio dei ricaviper tipologia di cliente € %Aziende Sanitarie € 11.116.355 30,22%Privati € 5.035.951 13,69%Aziende clienti del Settore € 2.367.088 6,43%Prevenzione e SicurezzaAldebaran € 5.507.160 14,97%Gersa - 0,00%Consorzi Karabak € 2.085.552 5,67%Comuni € 9.580.381 26,04%Altri € 1.092.643 2,97%Totale €€ 36.785.130 100,00%

La voce privati fa riferimento alle rette pagate dagli utenti delle residenze per anziani e dialcuni servizi per la prima infanzia.

Destinazione dell’utile (€504.726)• 30% a riserva legale ordinaria: € 151.417• 3% al fondo mutualistico: € 15.141• 37,3% a riserva straordinaria: € 244.174

Ai Soci il 18,62% come segue:• a remunerazione del capitale sociale al tasso del 8%:

€ 70.276,12• a rivalutazione gratuita del capitale sociale al tasso

dell’2,7%: € 23.715,70

Patrimonio nettoEsprime la consistenza del patrimonio di proprietà dellaCooperativa. È costituito:- dal Capitale sociale: è dato dalla somma delle quote ver-

sate dai soci al momento dell’associamento (compren-dendo le rivalutazioni effettuate negli anni);

- dalle riserve: costituite dagli utili non distribuiti ai soci: leriserve di utili possono essere: legali ordinarie (obbligato-rie, per legge vi si devono destinare non meno del 30%degli utili) e straordinarie (deliberate, nella loro entità, dal-l’Assemblea).

2007

2008

2009

Patrimonio netto

Valori espressi in migliaia di Euro.

5.385

2010

552 5.937

5.461

2011

608 6.069

5.569 767 6.336

5.655 1.272

5.732 1.425 +3,32%

6.927

7.157

Riserve Capitale Sociale

In un anno come il 2011, pur contrassegnato dal perduraredella crisi economica, siamo stati capaci di raggiungere alcuniimportanti obiettivi: • l’aumento del fatturato per acquisizione di nuovi servizi;• la sottoscrizione dei contratti per i servizi in accreditamen-

to temporaneo e adeguamento delle tariffe;

In queste pagine presentiamo unsunto dei dati contenuti nelBilancio d’Esercizio 2011 e nelBilancio Sociale Consuntivo 2011,approvati dall’Assemblea dei Socidel 30 Maggio scorso.

• il rafforzamento del nostro patrimonio per aumento dellaquota di capitale sociale ed aumento del numero dei soci;

• l’aumento del numero degli OSS tramite il sostegno ai per-corsi di qualificazione sul lavoro;

• la chiusura dell’esperienza di GERSA e messa in liquidazio-ne della società;

• la costituzione del Consorzio KEDOS per la gestione delleCase Residenza di Bologna e Manzolino;

• l’incremento del fatturato (+10,93%);• il consolidamento dell’occupzione;• la realizzazione del Codice Etico della Cooperativa;• la nomina della Responsabile delle Pari Opportunità;• nuovi investimenti per il consolidamento della nostra atti-

vità produttiva.

numero 36giugno 2012

8

bilancio

Page 11: Un pomeriggio in CADIAI

Gli occupati n. %

Tempi Indeterminati 1.165 93,5%

Tempi Determinati 81 6,5%

Totale dipendenti 1.246 100%

Lavoratori autonomi P. Iva 50 3,9%

Lavoratori autonomi Co.co.pro - -

Lavoratori autonomi 50

TOTALE OCCUPATI 1.296

Andamento quinquennale dei contratti a Tempo Determinato

Dipendenti: andamento nel quinquennio

2011

2010

2009

966

2008 1012

2007

2011

2010

2009

2008

2007

1246 (+10,76%)

1246 (+/- 0%)

1125

143 (14,10%)

119 (9,55%)

81 (6,55%) -31,93%

117 (10,40%)

159 (16,50%)

Distribuzione dei dipendenti per attività

Settore Donne %Donne Uomini %Uomini Totale %TotaleEducativo 482 45,6 49 25,9 531 42,6Servizi ai Disabili 121 11,4 80 42,3 201 16,1Socio Assistenziale 208 19,7 26 13,8 234 18,8Residenze per Anziani 214 20,2 26 13,8 240 19,3Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro 7 0,7 - 0,0 7 0,6Sede 25 2,4 8 4,2 33 2,6Totale 1.057 100,0 189 100,0 1246 100,0

Consistenza dei FondiLa consistenza dei Fondi a fine esercizio è pari a € 607.132, di cui € 655 al Fondo Rischi Imprevisti, € 416.477 al Fondo Fu-turi Oneri Contrattuali € 190.000 al Fondo elemento retributivo territoriale.Permane pienamente corretto il suo mantenimento in previsione degli aumenti derivanti dal nuovo CCNL per il triennio2010/2012.

Il Lavoro

Dipendenti di cittadinanza diversa da quella italiana In totale sono 147 (pari al 11,8%) i dipendenti di cittadinanza diversa da quella italiana. Sono 49 (pari al 3,93% dei dipen-denti) i lavoratori di 7 nazionalità dell’Unione Europea. I dipendenti con cittadinanza diversa dall’Unione Europea sono98 pari all’7,87% dei dipendenti) e si suddividono fra 23 nazionalità.

Categoria di inquadramento contrattuale Livello Numero %A1 22 1,8

A 22 0,2

B1 268 21,5

C1 29 2,3

C2 283 22,7

C3 9 0,7

D1 361 29,0

D2 155 12,4

D3 5 0,4

E1 25 2,0

E2 64 5,1

F1 20 1,6

F2 30,2 3

Totale 1.246 100

AssenteismoIndica la percentuale delle ore di assenza (per malattia, in-fortunio) sulle ore lavorabili.

Ore lavorabili Ore di assenza per Obiettivo 11 Risultato 11malattia e infortunio

2.033.356,00 109.898,15 6,00% 5,40%

(

TurnoverObiettivo 2011 Risultato 2011

Percentuale di turnover 16% 15,23%

numero 36giugno 2012

9

(

Page 12: Un pomeriggio in CADIAI

Gare svolte sui servizi in gestione N. Addetti Fatturatoannuo

Nido d’Infanzia “Le Nuvole” - Cento 13 € 351.471(in ATI con Voli e Le Pagine)

Nido d’Infanzia “Vita Nuova” - Sant’Agata Bolognese 11 € 391.498(in ATI con Coop. Inventatempo)

Nidi d’Infanzia “Rodari” e “Bolzani” - sostegno scolastico - 35 € 616.244Anzola dell’Emilia (in ATI con Società Dolce e COOPAS)

Nidi d’Infanzia “Gatto Talete” e “Anatroccolo” - 23 € 554.185Castel Maggiore

Nidi d’Infanzia - Zola Predosa 11 € 260.410

Nido d’Infanzia “Peter Pan” e “Ilaria Alpi” - Calderara di Reno 24 € 482.580

Attività abilitative e psicoeducative a favore 6 € 142.065di utenti con disturbi dello spettro autistico(in ATI con coop. Libertas Zola e AIAS)

Attività socio riabilitative ed educative territoriali 10 € 370.167a favore di disabili adulti (in ATI con ASSCOOP e ADA)

Totali 133 € 3.430.926

I SociBase sociale

% di aumento Risultato Obiettivo Risultatonuovi Soci 2010 2011 2011

+10,9% + 10% +7% 730 803 (781)

Di cui: Femmine 677781 Soci in attività 760 lavoratori dipendential 31.12.2011 18 lavoratori autonomi

3 soci volontari Maschi 104

Dipendenti soci a tempo indeterminato

% dipendenti soci sul totale deidipendenti a tempo Risultato Obiettivo Risultato indeterminato (1.165) 2010 2011 2011

62,82% (708) 64% 65,24% (760)

)

(

Andamento quinquennale

4102007

2008

2009

2010

2011

Soci Dipendenti

Soci L. Autonomi

439 22

487 22

634 20

708 18

760 18

461

509

654

726

778

Titolo PartecipantiRischio biologico 61Movimentazione manuale dei carichi 62Pronto soccorso - prima formazione 12 ore 40Pronto soccorso - aggiornamento 4 ore 77Antincendio rischio medio 15Antincendio riscalto 52Aggiornamento Antincendio rischio alto 5Aggiornamento RLS 2(Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza)Totale 314

Natura Infortunio Numero casi

Scivolamento 20

In itinere 22

Lombalgia 18

Provocato da utenti 27

Altro (ustione, escoriazione, algia da sforzo) 10

Da urto 4

Competenza INPS* 9

Totale 88

*Si tratta di situazioni nate come infortuni ma non riconosciuti come tali dall’INAIL.

Operatori impegnati in corsi di qualificazione sul lavoro (corsi per OSS)Corso di base 300 ore 8 operatori

SFRC (Sistema di Formazione Regionale delle Competenze) 97 operatori

Ore Totali Retribuite: 1.111,99

Corrispettivo di spesa: €19.960,23

Variazione nella gestione dei Servizi

Gare

Infortuni

numero 36giugno 2012

10

bilancioFormazione continua

(

Sono esclusi i 4 soci volontari.

2010

2011

2009 99 (8,8%)

88 (7,1%)

110 (8,8%)

Andamento infortuni negli ultimi 3 anni

La percentuale è riferita al numero di infortuni rispetto al totale dei dipendenti. Il visibile aumento verificatosi nel corso del 2011 è riferito in prevalenza a piccoliinfortuni, di breve durata. Se si valuta infatti la durata media in ore si coglie che nel 2010 questo datocorrispondeva a 121 ore per ogni infortunio, contro le 109 del 2011.

Page 13: Un pomeriggio in CADIAI

Distribuzione dei Soci dipendenti per settore produttivoSettore Totale Lavoratori Soci % Soci

Lavoratori a Tempo a Tempo sui TempiIndet. Indet. Indet.

Educativo 531 498 246 49,40%

Servizi ai Disabili 201 187 127 67,91%

Socio Assistenziale 234 226 194 85,84%

Residenze per Anziani 240 218 159 72,94%

Prevenzione 7 7 7 100,00%e Sicurezza sul Lavoro

Sede 33 29 27 93,10%

Totale 1.246 1.165 760 65,24%

Prestito socialeRisultato 2011

Ammontare medio deposito € 1.1981.204

Numero Soci prestatori 106

Tasso lordo di interesse 2%

Gli utenti

Soddisfazione degli utenti

Nel 2011 sono stati distribuiti complessivamente 3.107questionari ai nostri utenti di servizi. Ne sono tornati com-pilati 2.557 (l’82%).

Nidi

% di risposte tra i punteggi 9 e 10 Risultato 2011in una scala che va da 1 a 10

62%

Centri Diurni anziani

Risultato 2011

Punteggio medio globale raggiunto dal servizio 3,7su una scala che va da 1 a 4

% di utenti che si dichiara molto soddisfatto (punteggio ≥ 3,8) 60%

Attività di formazione settore prevenzione e sicurezza sul lavoro

Risultato 2011% utenti che si dichiarano complessivamente molto 93%soddisfatti soddisfatti attribuendo punteggi 4 e 5 in una scala di soddisfazione che va da 1 a 5

Utenti/Clienti Settore Tipologia N° Utenti ‘11

Socio Assistenziale Assistenza Anziani a Domicilio 1.327Assistenza Anziani in Centri Diurni 224

Servizi ai Disabili Adulti con disabilità psicofisiche 208Educativo Bambini frequentanti le sezioni 2.646

di nido d’infanziaMinori frequentanti laboratori educativi 5.505Minori in situazione di disagio psichico 249Minori con disabilità psicofisiche 201Minori frequentanti laboratori 37psicoterapeutici Minori seguiti in interventi 171di sostegno scolastico*Minori nei servizi scolastici integrativi 840(pre, post, mensa, centri estivi)Minori in situazione di disagio sociale** 481Adulti tossicodipendenti 310Adulti in situazione di disagio psico - sociale 145

Residenze per Anziani Assistenza anziani in strutture 968Totale utenti seguiti 13.312Prevenzione e Lavoratori in sorveglianza sanitaria 18.538Sicurezza sul lavoro visitati nell’annoAttività Formative Ricavi derivanti dallo svolgimento di attività -

formative commissionate da altri enti Totale 31.850

* Questo dato l’anno scorso era compreso nella voce “Minori con disabilità pricoficische”.

** Servizi di ASC Insieme acquisiti dalla cooperativa Geco.

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11

Page 14: Un pomeriggio in CADIAI

numero 36giugno 2012

gli occhi chiusi. Abbiamo visitato la cittàed abbiamo camminato molto… com-preso le chiese, il carcere esterno e dopola fontana, il tribunale all'interno, ilfiume e dopo siamo andati tutti a man-giare le patate fritte. Oggi abbiamomangiato meglio di ieri... che siamo alpaese che si chiama (Mechelen) cioè vi-cino a Belgio la capitale Bustapest”.Nel pomeriggio ci ritroviamo insiemeagli altri per iniziare il workshop sul pro-getto. Salvo però non si aspettava pro-prio di dover "lavorare" quindi mettein atto una resistenza passiva. Dopo sul diario scrive: "Oggi pomeriggio mi è venuto un granmal di testa in riunione. Tre ore di mal ditesta forte. Quando sono arrivato in al-bergo ho dormito e quando mi sono sve-gliato ho preso la pastiglia e puff, la se-rata si è rianimata. Wow wonderful isfantastic".

7 Marzo 2012 - Sempre a MechelenDopo la bella serata però si riparte coni lavori e nella mattina ascoltiamo il di-scorso di un professore universitario,Riccardo ne rimane molto colpito e sulquaderno scrive: "Nella mattina ho ascoltato il discorsodel DOC Karl è stato molto interessante,ho imparato che il cliente (utente) deveessere libero di scegliere e l'operatoredeve appoggiarlo in ogni scelta attra-verso l'ascolto reciproco". Poi ai nostri ragazzi e anche agli altri"clienti" delegati delle altre nazioni ven-

Diario di bordodell’“ABS”

Appunti e pensieri dei ragazzi che, a Marzoscorso, hanno partecipato ad un incontro a Bruxellesdel Progetto Grundtving.

di Maura Lambertucci, educatrice

Bologna, AeroportoNon so se siamo proprio pronti peròsiamo tutti felici di partire per Bruxelles.Abbiamo passato il check-in e i con-trolli, mentre Salvatore ancora si chiedecome sia possibile che la security abbiatrovato il suo bottiglione di profumo.Continua a ripetersi che l'aveva nasco-sto così bene… non si rassegna al fattoche gliel'abbiano trovato e buttato nelbidone!Siamo tutti seduti davanti al gate unpo' agitati per il viaggio in aereotranne Axel che gironzola da solo peril duty-free.Lo osservo perché mi preoccupa lasua propensione a seguire se stesso,dimenticandosi di tutti gli altri, nonvoglio stargli troppo "accollata" maquando finisce fuori vista, inizio adagitarmi.Riccardo che mi sta seduto vicino sene accorge, anche lui lo sta tenendod'occhio e mi dice piano "Maura non tipreoccupare, ci penso io a lui quandosiamo là".Sono contenta di accompagnare Sal-vatore, Riccardo e Axel in questo viag-gio. Loro abitano ormai insieme da di-versi anni nel gruppo appartamento“ABS” e io li conosco ancora da prima.Sono molto differenti tra loro e in certimomenti si detestano, litigano e sistuzzicano, ma alla fine si sostengono esi cercano sempre quasi fossero fratelli.In questo viaggio ho portato un qua-derno dove voglio raccogliere le loro

impressioni. Voglio mettere per iscrittoalcuni loro pensieri per non perderlinel mare di novità e sorprese che ciaspettano.L'idea viene accolta bene, infatti anchese quando arriviamo è ormai sera tardi,Riccardo prende il diario e scrive:"L'albergo è sotto la chiesa antica. Ai no-stri progetti si sono aggiunti quelli deimuratori (la strada d'ingresso dell'hotel èdistrutta dai lavori in corso) il mio pen-siero positivo è che in aereo ho fatto co-noscenze molto interessanti".Riccardo mi sembra determinato asfruttare fino in fondo la possibilità difare nuove esperienze. Si lancia con-vinto in improbabili conversazioni ininglese con sconosciuti, preferibil-mente ragazze. Non ha timore di nonessere capito e non si scoraggia da-vanti a nessuna faccia perplessa o in-nervosita. Che tipo!A cena siamo contenti di rivedere lepersone conosciute nel precedenteviaggio in Francia e Salvo scrive "(...) eho rincontrato una persona speciale perme: Albert!" (un delegato Austriaco).

6 Marzo 2012 - Mechelen, BelgioQuesta mattina io, i ragazzi e una partedelle delegazioni andiamo a fare ungiro turistico per conoscere la città.Axel racconta così la sua esperienza:"Prima ho conosciuto delle personenuove, sono: persone francesi, personeinglesi, persone portoghesi, dopo è ve-nuta una guida, mentre parlava teneva

progetti internazionali

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Page 15: Un pomeriggio in CADIAI

numero 36 giugno 2012

Alla fine comunque tutti si impegnanoal massimo e la sera Riccardo scrive:"Io non ne posso più, è stata una gran ti-rata. Sono talmente stanco che non sopiù cosa dico = sconvolto!".Ormai è quasi finita la nostra avven-tura e nessuno dopo cena vuole an-dare a letto così ci infiliamo in un pubancora aperto.Dentro c'è una bella atmosfera e in unangolo troviamo anche un calcio ba-lilla e così parte il torneo! Dopo di-verse partite scatenate decidiamo cheSalvo e Axel sono una coppia imbatti-bile e per festeggiare la vittoria con-vinciamo Axel a farci il suo mitico ballo

della vittoria. Che forte! Che peccatonon averlo filmato!

8 Marzo 2011 - PartenzaLa mattina, un po' stralunati, ci ritro-viamo tutti a fare colazione e Riccardoscrive sul diario: "La mattina mi sono alzato e ho fattocolazione: ho bevuto tanti bicchieri disucco perché il caffè era troppo triste esenza sapore".In effetti le nostre valigie sono prontema noi siamo tutti tristi insieme al caffèperchè è già ora di ripartire.Si vola a casa. �

gono proposti degli argomenti su cuifare delle riflessioni.Salvatore e Richi sono un po' invidiosidegli interventi di Axel che sono così ef-ficaci ed interessanti da coinvolgerel'intero gruppo di lavoro, così lo criti-cano dicendo che parla solo lui e percolpa sua la riunione è andata per lelunghe.Allora Axel dopo la pausa pranzo scrivesul diario: "Oggi pomeriggio ho fatto parlare i fe-nomeni, al dibattito. Io ho solo ascol-tato perché ho già parlato stamattina,che sono bravi anche loro due, sono:Riccardo e Salvatore".

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Page 16: Un pomeriggio in CADIAI

che stanno scoprendo. E si è parlato di soluzioni abitative cheprevedono anche il bisogno di unavita intima, di persone disabili chefanno volontariato e di gruppi di pro-gettazione istituzionali che arrivano acomprendere anche persone disabili eloro familiari.Il passaggio finale è stato quello diarrivare ad un “sogno condiviso”, ov-vero, partendo dalle componenti co-muni dei sogni individuali, costruire ciòche di migliore poteva emergere, in-teso come prospettiva realistica di vitafutura. È stato interessante vedere come, neidue gruppi, i sogni siano stati abba-stanza simili, e come, presentando i ri-sultati finali dei focus nell’incontro in In-ghilterra, i sogni di Inghilterra, Belgio,Austria, Lussemburgo, Francia e Italianon siano stati poi così diversi…Dall’insieme dei focus group si sonoestrapolati i principali contenuti perlavorare sui moduli di formazione;ora, con la supervisione dell’Univer-sità di Vienna, ogni Paese lavorerà adun diverso modulo formativo e, al con-tempo, testerà quello di un altroPaese. In particolare noi, insieme al-l’Università inglese, ci occuperemo di“Diritto e promozione della salute” nel-l’invecchiamento dei disabili.Il prossimo meeting sarà in Dicembrea Vienna. �

bilità creative e inaspettate.Tramite la conversazione guidata ela produzione di “storie personali”questo approccio aiuta a rendere vi-sibili gli elementi positivi presenti inun contesto – un’organizzazione, unacomunità, un gruppo – partendodalle persone coinvolte e dalle loroesperienze. I problemi non vengono ignorati, mariconsiderati nel quadro più ampiodelle cose che funzionano e delle pro-spettive di crescita positiva.I problemi vengono così superati dasoluzioni innovative che li rendonomeno significativi.Nel primo incontro, di circa tre ore, inostri interlocutori hanno raccontatole loro storie focalizzandosi su epi-sodi della loro vita nei quali hannopercepito una buona qualità dellacura prodotta o ricevuta, hanno valo-rizzato percorsi e vissuti e li hannocondivisi con altri.Il secondo incontro è stato invececentrato sul sogno, ovvero su comeciascuno immaginerebbe il proprio fu-turo nel modo migliore possibile,dove la propria qualità di vita diventail cardine su cui costruire tutto il resto. E così si è parlato di comunità parte-cipante e partecipata, di residenze daiconfini permeabili, di educazione al-l’ascolto e alla curiosità, di bambini ‘al-lenati’ fin da piccoli al confronto con ladiversità, che in questo modo diven-terebbe solo differenza, semplice-mente un altro pezzo del vario mondo

progetti internazionalinumero 36giugno 2012

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Saper valorizzare il positivo: i focus group delProgetto Leonardo

Sta procedendo con ritmipiuttosto intensi il progettoLeonardo “AGID”.

di Lara Furieri

Nel mese di Marzo e Aprile si sonosvolti i quattro Focus Group condottida due psicologi di CADIAI, Marie Chri-stine Melon e Guido Casamichiela. Ifocus hanno visto la partecipazione didiversi gruppi di persone, familiari eutenti (appartenenti a diverse asso-ciazioni), tecnici, coordinatori/respon-sabili di servizi, educatori e pubbliciamministratori.Tutti gli incontri sono stati condotticon una metodologia specifica: l’Ap-preciative Inquiry.Generalmente, quando si affronta unproblema, la conversazione si orientanegativamente, si concentra sui deficite sulla ricerca delle cause. Il focus dellediscussioni è solitamente “cosa nonva” e questo crea tensione, attiva di-fese, affatica le persone, riduce la col-laborazione e la possibilità di trovaresoluzioni positive. In un contesto si-mile è difficile che emergano idee fre-sche e nuove, le relazioni tendono adeteriorasi, anche perché emergespesso la ricerca di un “colpevole”.L’Appreciative Inquiry, invece, è unapproccio al cambiamento che sibasa sulla ricerca del positivo e sullavalorizzazione delle capacità, riconte-stualizzando i problemi all’interno diun quadro complessivo più ampio estimolando un’analisi di ciò che fun-ziona e che produce esperienze e gra-tificanti. In questo modo si favorisce la scopertadi potenzialità latenti, di nuove possi-

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numero 36giugno 2012

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servizi

Reno, Giancarlo De Martis, Presidentedella Fondazione Hospice MT.C. Serà-gnoli Onlus, Simone Gamberini, Sin-daco del Comune di Casalecchio diReno, Francesco Ripa di Meana, Diret-tore generale dell’Azienda USL di Bo-logna, e Franca Guglielmetti, Presi-dente di CADIAI. �

Emergenzaterremoto

Il supporto dei servizi diCADIAI in occasione delsisma che ha colpito l’Emilia.

Sono principalmente tre le struttureche sono state coinvolte in azioni disupporto e di gestione dell’emer-genza successiva agli eventi sismicidegli ultimi giorni.La Casa Residenza “La Torre” di Gal-liera ha accolto sei persone in diffi-coltà: tre persone con disabilità e iloro familiari, una coppia di coniugievacuati dal domicilio e una anzianaproveniente dalla casa protetta ge-stita dalla Fondazione Pensionati “Li-dia Cavalieri” di Cento. Sempre da

questa struttura sono stati forniti pa-sti a persone bisognose, mezzi per iltrasporto quali sedie a rotelle e len-zuola e biancheria richieste dallaCroce Italia.La Casa Residenza “Virginia Grandi”di San Pietro in Casale ha al momentoospitato sette persone, anche moltogiovani, con disabilità che avevano leproprie residenze lesionate dal sisma.È stata inoltre formalmente requisitadall’Amministrazione Comunale la salapolivalente che, in questo modo, è adisposizione della protezione civile pereventuali necessità di ricovero.La Residenza Assistita “Parco del Na-vile” ha, al momento, accolto novantasfollati: dieci provenienti dalla Casa Re-sidenza di Crevalcore, cinquantatre da“Villa Richeldi” di Modena, otto dalCISA di Mirandola, dodici dal territoriodel Comune di Mirandola, tre inviatidal Comune di Crevalcore e quattrodall’Ospedale di San Giovanni.

Presentato alla cittadinanza il nuovo Hospice diCasalecchio di Reno

Il servizio, attivo già da metà Maggio, è collocatopresso la Casa Residenza “SanBiagio”, gestita da CADIAI.

È stato presentato l’8 Giugno scorso ilnuovo Hospice, il terzo dell’AziendaUSL di Bologna, dedicato a persone

colpite da malattie progressive in faseavanzata e gestito dalla FondazioneHospice MT. C. Seràgnoli Onlus. Il servizio assistenziale è stato, invece,affidato a CADIAI con il duplice scopodi garantire servizi assistenziali ade-guati - dal momento che CADIAI haun'ampia esperienza nel settore - ediffondere la conoscenza delle curepalliative che la Cooperativa potrà tra-sferire nella gestione della Casa Resi-denza, per tutti quegli ospiti che neabbiano necessità.Alla conferenza stampa hanno parte-cipato Anna Roman, Responsabilemedico dell’Hospice di Casalecchio di

Nonostante anche vari degli opera-tori siano stati a loro volta colpiti dal-l’evento, si sono sempre presentati allavoro dando anche disponibilità al-l’ampliamento dell’orario; la reperi-bilità dei responsabili e dei coordina-tori delle strutture coinvolte è 24 oresu 24, in stretto rapporto con gli entipubblici e con i familiari delle stessepersone ospitate. Altro personale Cadiai, provenienteda altri servizi, specialmente dall’assi-stenza domiciliare, ha ampliato il pro-prio turno fornendo ulteriore sup-porto in queste strutture. �

Page 18: Un pomeriggio in CADIAI

“vicini di casa” curiosi della novità, al-tre realtà cooperative e tanti soci e di-pendenti di CADIAI.Dopo i discorsi ufficiali, la benedizionee il taglio del nastro, gli invitati hanno

“Parco del Navile” è stata inaugurata

Il 5 Maggio la ResidenzaAssistita è stata festeggiata daoltre un centinaio di persone.

Sabato 5 Maggio alle ore 10.30 è statainaugurata la nuova Residenza “Parcodel Navile”, operativa già da inizioMarzo. Molti gli ospiti di rilievo chehanno partecipato alla giornata, il Pre-sidente del Quartiere, Daniele Ara, ilDirettore dell’Azienda USL, FrancescoRipa di Meana, il Presidente di Lega-coop Bologna, Gianpiero Calzolari,la senatrice della Repubblica, RitaGhedini, Corrado Melega, consiglieredel Comune di Bologna, e l’AssessoreLuca Rizzo Nervo.Oltre alle autorità, molte le personeche hanno partecipato alla mattinata:parenti degli ospiti già residenti instruttura, associazioni del territorio e

potuto visitare la struttura e trascor-rere momenti conviviali durante il buf-fet offerto da CAMST e allestito nellagrande sala da pranzo. �

numero 36giugno 2012 servizi

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numero 36giugno 2012

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servizinumero 36giugno 2012

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Arboreto Summer2012

Tempo di feste, mercati e ballial Centro Scocio-Riabilitativo“Arboreto”.

di Arlene Dalolio, Responsabile del Servizio

Si è aperta, per il quinto anno, la sta-gione estiva dell'Arboreto Summer:tanti gli eventi in programmazione,per un progetto che vede il Centro So-cio-Riabilitativo “Arboreto” punto ne-vralgico del ritrovo estivo per il terri-torio bolognese: utenti, familiari,vicini ed amici vari.Sempre più partecipanti (dalle 100 alle150 persone) affollano le serate dan-zanti, frutto della collaborazione tra ilSET (Servizio Educativo Territoriale) eil Centro Arboreto (capeggiato dal-l'Atelier “Il Maggiociondolo”).Già da qualche anno nei mesi estivil'Atelier “Il Maggiociondolo” inter-rompe le sue attività abituali per de-dicarsi, sotto la severa supervisionedi Bitas, all'organizzazione, alla pre-parazione, all'allestimento, alla con-duzione delle feste e alla ricerca diproposte sempre nuove per stupiregli avventori.Il fulcro delle serate, ormai collaudatonegli anni, prevede:- mercatini dell'artigianato labora-

toriale;- libere espressioni artistiche (spet-

tacoli, mostre, concerti);- cena;- ballo fino a notte fonda a cura del

DJ Arturo.Si comincia con il 14 Giugno con lamanifestazione-festival delle Arti “PAS-SIONI”, libere espressioni artistiche ecreative dei laboratori espressivi delterritorio: sei spettacoli teatrali in pro-gramma e un video auto-prodotto.Il 5 Luglio si inaugura invece la cele-berrima “BALOTA DEL ZOBIA SIRA” che

replica il 12 e 19 Luglio: una “ballotta“che si trova appunto il zobia sira (gio-vedì sera) nel fresco del parco del Cen-tro Arboreto per cenare assieme e perpoi scatenarsi in balli sfrenati e per farequattro chiacchiere in compagnia o,perché no, guardarsi tutti insieme gliavvenimenti sportivi dell'estate (soloquelli imperdibili).Per finire il 27 Luglio gran finale con la“FESTA DI ARBORETO IN FIORE”: eventoche vede tutti e quattro i servizi chevivono all'interno di Arboreto (Atelier “IlMaggiociondolo”, Diurni “Le Talpe“ e“Le Marmotte”, il Gruppo Apparta-mento) ampiamente supportati dagliassidui e instancabili amici del CentroSocio-culturale “La Fattoria” per salu-tare la fine dell'anno di attività… CRE-SCENTINE PER TUTTI!!!Inutile ribadire quanto siano impor-tanti questi momenti per tutti coloroche vi partecipano ed operano.Le persone che arrivano trovano unluogo accogliente e divertente doveesprimersi, condividere esperienze econoscenze, socializzare con i pari enon, divertirsi.Anche per gli operatori è un luogodove incontrarsi, conoscersi, instaurarecollaborazioni.Per l'accesso alle serate è previsto uncontributo che, oltre a coprire le spese,consente all'organizzazione di allargarele proprie proposte e di rendere sem-pre più accogliente il luogo.Con gli incassi degli anni passati sonostati (a grande richiesta) acquistati unmixer con casse professionali per lamusica, fari esterni per l'illuminazionedel parco, due frigoriferi per dissetare iballerini, un biliardino per la felicità deimaschietti.

Questo articolo vale non solo comepresentazione del progetto, macome invito a parteciparvi. �

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Ti porterò la luna...

Una giornata di festa e d’incontro al Centro Civico di San Martino.

di Sabrina Stinziani, Psicologa Casa Residenza e Centro Diurno “San Biagio”

Ti porterò la luna è la scultura che Gil-berto Sanmartini - il “pittore della neb-bia” - ha regalato al Comune di MonteSan Pietro in occasione dell’inaugura-zione del nuovo Centro Civico di SanMartino, avvenuta il 15 Aprile scorso.La luna simboleggia i nostri desideriprofondi, il bisogno di dare e di rice-vere affetto e amore. Chi non ha maidesiderato di “portare la luna” alle per-sone care, ai nostri piccoli, ai nostrigrandi, ai nostri anziani più fragili? Edunque, potevamo trovare un postomigliore per incontrarci tutti insieme,anziani, familiari e bambini in unasplendida mattinata di primavera?L’occasione è nata da un progetto con-diviso che ha visto coinvolti personalee servizi di CADIAI, del Comune diMonte San Pietro, della scuola d’in-fanzia San Martino, dei Servizi Socialilocali e dell’Azienda USL – Distretto diCasalecchio di Reno. Allargando la par-tecipazione alla tradizionale festa an-nuale del ‘CIAO Caffè’ si è voluta valo-rizzare un’esperienza di integrazionesociale ormai significativa per quel ter-ritorio e anche rinforzare la consuetu-dine a un lavoro ‘di rete’ che va oltrel’abituale separatezza delle singolearee di competenza per includere lacomunità tutta, nelle sue diverse sfac-cettature, bisogni e risorse.CIAO Caffè è un progetto che prevedeincontri di counseling e di sostegno or-ganizzati con frequenza mensile e ri-volti ai familiari di malati di demenzache vengono curati al domicilio e aimalati stessi. Nata dalla collaborazione

tra CADIAI, Azienda USL di Bologna eComune di Monte San Pietro, l’inizia-tiva prosegue il percorso avviato dal2004 con i pomeriggi del Cafè San Bia-gio, con l’idea di raggiungere altri pos-sibili utenti e caregiver presso i luoghiin cui abitano. Durante gli incontri per-sone che condividono lo stesso pro-blema possono mettere in comuneesperienze ed emozioni e ricevere in-formazioni adeguate. Per favorire la presenza dei malati afianco dei loro familiari, facilitandonecosì l’accesso, sono previste alcune at-tività ludiche o motorie condotte pa-rallelamente al gruppo dei caregiver ealmeno una volta all’anno si organizzauna festa per stare tutti insieme inmodo informale.Ma alla festa del 17 Maggio presso ilCentro Civico di San Martino non sisono incontrati solo gli anziani delgruppo e i loro familiari. La mattinata era fresca e piena di sole,piano piano sono arrivati gli anzianidel Centro Diurno “San Biagio” accom-pagnati dai loro operatori, poi il folto

gruppo degli anziani del Centro socioricreativo di Ponte Rivabella e infine ibimbi della Scuola dell’Infanzia SanMartino accompagnati dalle maestre. E poi, per la gioia di tutti è arrivato lui,Francesco Vignudelli, artista giocoliereche ha prodotto numeri degni delgrande “Cirque du soleil”, destreg-giandosi con abilità fra monocicli, pal-line, sciabole e battute divertenti. Ap-plauditissimo dai grandi come daibambini.È stata una mattinata all’insegna del-l’allegria e della serenità, divertenteed emozionante anche per gli opera-tori… alla faccia del burn out! �

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travedono i primi fiori e siamo spe-ranzosi che il progetto porti tantibuoni ‘frutti’. �

La Ratatouille di Granarolo

Gli ospiti di Granarolo e il lavoro nell’orto.

di Barbara Cuoghi, Responsabile di Struttura

In una ratatouille che si rispetti piùverdure ci sono meglio è… pomodori,cetrioli, insalata, zucchine, peperoni,fagiolini, melanzane, sedano, spezie.Noi lo sappiamo e allora abbiamopiantato tutto con perizia e dovizia!Così a inizio Maggio è partito unnuovo progetto “Facciamo la Ratato-uille tutti insieme” che coinvolge seiospiti della Casa Residenza e CentroDiurno di Granarolo.Il progetto prevede l’attività di curadell’orto due volte a settimana coin-volgendo sei ospiti selezionati per ca-

ratteristiche cognitive e motivazionali.Siamo appena all’inizio; abbiamo pas-sato il periodo della semina, già si in-

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ComeTe, un serviziosu misura

Da Marzo è attivo il serviziodi assistenza domiciliare alle famiglie.

È attivo già dalla scorsa primavera ilnuovo servizio di CADIAI, in collabora-zione con Obiettivo Lavoro, rivolto allefamiglie e a tutte le possibili esigenze incui, quotidianamente, ci si imbatte.Si tratta di un servizio innovativo e al-tamente personalizzato sulla base dellerichieste e dell’analisi dei bisogni chevengono presentati.Basta una semplice telefonata al nu-mero verde (800 502081) per un primocontatto in cui riportare ciò di cui si habisogno: un operatore specializzato cheassista persone anziane o con disabilità

in momenti specifici della giornata, unassistente familiare per alcune oredella giornata o ventiquattrore su ven-tiquattro, una baby-sitter per i bam-bini, un educatore per un aiuto nellostudio e nei compiti o per specifici per-corsi di recupero e apprendimento finoalla colf per le faccende domestiche.Tutto questo con la garanzia di un co-stante monitoraggio da parte di CA-DIAI che, in ogni caso, fornirà un caremanager che potrà valutare, assiemealla famiglia, le necessità e la miglioreformulazione dell’intervento anchenel corso del tempo.Si tratta di un servizio semplice, fa-cilmente modulabile anche dopoaverlo attivato, e allo stesso tempo digrande sicurezza e professionalitàperché vuole garantire la giusta assi-stenza e il giusto supporto alle nostrefamiglie proprio come se a farlo fos-simo noi in prima persona. �

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trasformano in abili commercianti. Aseguire il pranzo allo stand gastrono-mico dove gli ospiti hanno potuto gu-stare genuine tagliatelle all’ortica ser-vite dal primo cittadino di Granarolo,il Sindaco Loretta Lambertini, che perl’occasione ha onorato gli ospiti conquesta briosa sorpresa. �

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Maggio in festa alla Casa ResidenzaCentro Integratoanziani di Granarolo

Balli, cene e sagre paesane per gli ospiti di Granarolo.

di Barbara Cuoghi, Responsabile di Struttura

Alla Casa Residenza di Granarolo ilmese di Maggio è stato denso di ap-puntamenti festosi.Il 5 Maggio un gruppo di sette signoresi è vestito di tutto punto per andare‘in balera’. Fra cocktail, balli e cantihanno passato una sabato sera in al-legria ritrovando e ricordando il ritmoe l’atmosfera delle serate danzanti de-gli anni passati.Il 12 Maggio, invece, abbiamo festeg-giato i 18 anni dell’Associazione ‘Amicidella Casa Protetta’ con squisita po-lenta e salsiccia. Abbiamo donato aivolontari una pianta e una perga-mena come segno di gratitudine perle attività di sostegno che da anni

svolgono per la Casa Residenza e Cen-tro Diurno.Il 27 Maggio come sempre non pote-vamo mancare all’appuntamento con‘Verde Volo’, sagra paesana di Ca-driano. La struttura partecipa ognianno con un banchetto di manufattidegli ospiti che per quest’ occasione si

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Nel frattempo cogliamo l’occasione perabbracciare tutti coloro che a differenzanostra hanno subito danni, vivono an-cora nelle scosse e non possono tornarenei propri luoghi. �

Rassegna musicale… con scossa!Sedicesima edizione di “Capelli d’Argento” a Baricella.

di Monica Bondioli, animatrice

Nei mesi di Maggio e Giugno si è svoltala sedicesima Rassegna Musicale indettadalla Casa Residenza “Il Corniolo” con lacollaborazione del Comune di Baricellae il patrocinio della Provincia di Bolo-gna. Gli appuntamenti erano come alsolito erano quattro; due i concerti instruttura e due sul territorio.Sì… erano…! Il 19 Maggio l’apertura alCorniolo, alla presenza del Sindaco, conun sestetto d’archi che ci hanno allie-tato con musiche di Tchaikovski e Scho-enberg. I sei Maestri di violini, viole evioloncelli hanno riempito di note il sog-giorno della struttura, facendoci viveremomenti di profonda sintonia con lamusica e forti emozioni. Ma perché li-mitarci a vivere forti emozioni solo alpomeriggio e solo con la musica???Non sia mai!!! Quindi… poche oredopo eravamo tutti svegli alle quattroper un’altra forte emozione… il terre-moto! Fortunatamente da noi nessundanno… a parte la paura per il ” ballo”fuori programma! Andiamo al secondoappuntamento, previsto per il 25 Mag-gio all’interno della chiesa di Passo Se-gni, frazione di Baricella, con il concertodi una soprano che avrebbe dovutopresentare brani di arie sacre antiche…Avrebbe dovuto!!!Ordinanza: tutte le chiese… chiuse!In così breve tempo e con tutti i pro-blemi legati alle scosse che persistonol’Amministrazione Comunale decidedi spostare la data.Il terzo appuntamento è per il 1° Giu-gno, alla sera nella frazione di Boschi:si parte!Il Responsabile con alcuni ospiti, un vo-

lontario dell’Auser, due operatori e unaex collega, vanno ad assistere al con-certo (l’animatrice… io… in ferie…scossa dalle scosse!)Serata piacevole con finale gastrono-mico offerto dai volontari del paese. Il quarto appuntamento è di nuovo danoi… io sono tornata… e il terremotonon è andato via!Il 16 Giugno… un pomeriggio bellis-simo con il fisarmonicista Massimo Ta-gliata (avete presente Biagio Antonacci?Lui è il fisarmonicista che suona ai suoiconcerti quelle bellissime note) e il suoconcerto sull’Italia di un tempo.Ci ha fatto sognare sulle note di NinoRota e le sue più belle colonne sonore…ricordando Fellini e Benigni.Ci ha fatto ricordare le serenate fatte alleragazze… alcuni brani suoi…Ci ha regalato momenti che molti deinostri ospiti, attraverso le dita che cor-revano sui tasti della fisarmonica, hannorispolverato e ricordato…Ci ha fatto ricordare, ascoltando, com’eral’Italia di un tempo e… ci ha fatto di-menticare il terremoto!!!La musica è questa… e questa è la po-tenza della musica!!!Anche solo per un attimo ti assorbe, ticattura e ti porta con sé, facendoti di-menticare o ricordare… sicuramente fa-cendoti stare bene!Terremoto a parte con conseguentepaura, disagio e caratteri scossi anchequesta volta ce l’abbiamo fatta!Attendiamo di sapere, dall’Ammini-strazione Comunale, la data di recu-pero del secondo concerto per poterciandare.

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Fava in festa!

Momenti di allegria, musica e divertimenti al Centro Diurno “Graziella Fava”.

a cura del gruppo di lavoro

L’8 Giugno, voi che leggete, vi sietepersi una strepitosa festa al CentroDiurno “Graziella Fava”. Come ogni anno la festa diventa un’oc-casione imperdibile per incontrarsi eintegrarsi tutti insieme indistintamente,amici, familiari, operatori vecchi enuovi, fidanzati, figli, condomini e chipiù ne ha più ne metta.Se foste venuti avreste potuto goderedi un magnifico angolo “abbuffata abuffet” con cibi classici e etnici, traprofumi di incenso, divanetti, relax emusica di sottofondo. Le persone hanno potuto divertirsi ac-quistando dal nostro mercatino deli-ziosi oggetti di artigianato vario pro-dotti durante l’anno.“Io ho aiutato a fare il coppo… Io hocomprato il coppo”, dice A.“Mi sono divertito alla festa, ho man-giato la pizza”, dice M.Tutti i partecipanti hanno sfidato lasorte estraendo numeri dalla nostraricca pesca, per la quale ringraziamotutti coloro che ci hanno donato ipremi e i bambini che l’hanno gestitaegregiamente. I soldi guadagnati con il mercatino e la

pesca saranno devoluti per un pro-getto a favore delle popolazioni col-pite dal terremoto. Ci stiamo attualmente interessandoper trovare un progetto al quale de-volvere il ricavato che vi comuniche-remo nel prossimo numero di Scoop.Abbiamo allestito per gli ospiti una cu-riosa mostra con i disegni realizzati dainostri ragazzi più artistici.Dietro la riuscita della festa c’è stato unduro lavoro per il quale tutti abbiamocollaborato per mesi decidendo di nonfermarci nonostante le tristi vicissitu-dini che hanno messo a dura prova ilnostro umore e le nostre capacità or-ganizzative. Tenendo duro abbiamo potuto racco-

gliere i frutti, quando nel momentodella festa si sono allentate le tensionifra danze, risate e chiacchiere.S. dice “Abbiamo lavorato tanto, tuttiinsieme e alla fine ci siamo divertiti”.A.: “Molto dura l’organizzazione, ma di-rei che è venuta bene”.Ci teniamo in particolar modo a rin-graziare le famiglie, i vicini e gli amiciche ci hanno aiutato per la buona riu-scita della festa. Vi aspettiamo numerosi il prossimoanno. �

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trovava alla sera per chiacchierare e pas-sare il tempo in amicizia e venivano tra-mandati oralmente da padre in figlio at-traverso le generazioni.Ma il Trentino, e questo forse è menonoto, è stato anche terra di musica emusicisti popolari: negli anni a cavallofra le due guerre mondiali, inoltre, erapossibile imbattersi nelle orchestrineche, soprattutto nelle valli, con violino,chitarra, bassetto, mandola e mando-lino, assicuravano la colonna sonora aimomenti di aggregazione sociale comele feste e gli eventi di paese. Immersa nello sfondo delle dolomiti,la casa di riposo della fondazione VonKurz di Villabassa rientra nell’ambitodi un’associazione di residenze peranziani dell’Alto Adige, istituzione diinteresse comune, con l'obiettivo di tu-telare gli interessi della cura stazionaria.

L’eco dello jodelDa Bologna all’Alto Adige:esperienza di una docenza di musicoterapia in una casadi riposo in Val Pusteria.

di Anna Chiara Achilli, musicoterapeuta

Questa volta è con mia grande sor-presa che mi ritrovo a scrivere un ar-ticolo su di me: ciò che ho visto, perce-pito, ascoltato e provato all’interno diuna casa di riposo per anziani di un pae-saggio di montagna che, anche se ap-partiene poco alla mia identità sonoro-culturale, mi ha accolto come docenteper tre giorni di formazione in musico-terapia a terapisti specializzati di un pic-colo paesino dell’Alto Adige.

In tedesco Niederdorf cioè Villabassasi trova nella Val Pusteria: è una valledelle Alpi orientali situata tra l'AltoAdige ed il Tirolo Orientale, nella dire-zione est-ovest tra Bressanone e Lienz;è quindi politicamente suddivisa tral'Italia e l'Austria per cui la maggior partedella popolazione parla il tedesco.Dovendo anche realizzare un per-corso musicoterapico dimostrativosugli ospiti della struttura ho sentitol’esigenza di informarmi sulla musicatradizionale tipica del Trentino: hoanalizzato le loro sonorità, il loro mododi suonare, i loro strumenti musicali.Come nelle altre regioni dell'arco alpino,i loro canti sono quelli di montagna: sitratta di un modo di cantare e interpre-tare gli eventi della vita che è sempreesistito; i canti nascevano nei "filò" seraliquando, in mancanza di televisione, ci si

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meticcio di circa sei anni, tutto nerotranne che per una striscia bianca sulpetto che lo rende quasi elegantecome se fosse sempre con la camicia ela giacca.Non è da molto tempo che è con noi,ma a tratti ci sembra di averlo sempreavuto e nonostante le prime difficoltàiniziali e lo scetticismo generale, ora faparte della nostra grande famiglia.Potete immaginare che i primi tempinon siano stati particolarmente facili eorganizzare la vita del nostro nuovoospite ci ha messo a dura prova, le coseda fare sono tante e il tempo moltospesso è sempre troppo poco, ma conl’aiuto e l’entusiasmo dei nostri ragazzi

Benvenuto Maicol!

Un nuovo arrivo a Casa Rodari.

di Saverio Parracino, operatore di Casa Rodari

A Casa Rodari c’è stato un nuovo inseri-mento, forse un po’ particolare, legger-mente diverso del solito, non parla, nonsta composto a tavola, non si veste enon si fa la doccia! In compenso lecca,scodinzola, cammina con quattro zampee al posto di parlare abbaia. Il suo nome è Maicol,uno splendido cane

e ragazze siamo riusciti a superaremolte delle difficoltà iniziali e ora cisembra quasi scontato avere un canee altre diciassette persone con cui vi-vere la nostra esperienza quotidiana.Maicol è un cane particolarmente af-fettuoso e per nulla diffidente, si re-laziona volentieri con tutti e nono-stante stia ancora imparando aconoscerci, ci dà la possibilità di stareserenamente al suo fianco senza di-stinzioni e senza pregiudizi.Sia le famiglie che i nostri ospitihanno reagito positivamente a que-sto fuori programma e tutti insiemeci auguriamo di poterci arricchire diquesta nuova, grande esperienza.Sappiamo bene che dall’impegno edal duro lavoro nascono general-mente le cose migliori e questa volta,come spesso accade, ci abbiamomesso forse anche un pizzico di fol-lia ma crediamo fortemente che l’in-tegrazione non sia un sogno ma unarealtà che può essere vissuta tutti igiorni anche attraverso gli occhi diun cane. �

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Sono 78 le Case di riposo associate adessa con l’ obiettivo primario di suppor-tare e offrire consulenza alle singole am-ministrazioni.La struttura, fondata nel 1994, è semi-privata, accreditata al servizio sanitarionazionale, suddivisa in 5 piani e pos-siede 50 posti letto:sono inoltre dispo-nibili per gli anziani autosufficienti 7 ap-partamenti protetti, un centro diurnoper circa una decina di posti e un ap-partamento diurno protetto specializ-zato per utenze Alzheimer chiamato intedesco “Stube”, dove si realizzano atti-vità mirate e specifiche alle patologie.Sono disponibili altri numerosi servizi:il servizio medico, di psicoterapia, l'as-sistenza spirituale, la biblioteca e la pa-lestra, la terapia occupazionale e fisio-terapia, l’animazione all’interno delleattività programmate, numerosi pro-getti speciali e uscite e ci sono 30 vo-lontari che vi lavorano all’interno. Ètutto ben organizzato e programmatonei minimi particolari, visivamentetutto è al suo posto, l’ordine è assolutoe le attività iniziano presto.La terapista occupazionale segue gliospiti in vari percorsi, da quello d’igieneall’attività cognitiva e manipolativa perpoi lasciare il posto alle attività pro-grammate: gli anziani possono usufruiredi un bellissimo spazio verde esterno,nel quale si possono dedicare alla curaassistita degli animali (cani, gatti, conigli,canarini) oppure alle piante aromatichee fiorite poste in grandi contenitori in le-gno sollevati da terra in modo che l’an-ziano non si debba chinare.Il corso di docenza in musicoterapiaera strutturato in tre parti: una teo-rica, una pratica sperimentale con gli al-lievi così detta “musicoterapia didattica”e una dimostrazione pratica diretta-mente sugli ospiti della struttura.Senza dubbio quest’ultima parte è statala più interessante e stimolante per me,in quanto mi sono dovuta confrontareprima di tutto con la lingua tedesca, gliospiti parlavano solo qualche parola di

italiano. Poiché la musica è un linguag-gio non verbale questo limite comuni-cativo non le appartiene, per cui ho la-vorato su un repertorio soprattuttostrumentale o al massimo con qualchecanzone di montagna molto conosciuta(“La montanara” o “Quel mazzolin difiori”), ma soprattutto ho cercato di usu-fruire di ciò che l’utente mi proponeva,facendolo mio, rielaborandolo e riutiliz-zandolo come elemento di aggancioper avviare pian piano un processo dicambiamento in base agli obiettivi pre-fissati sul gruppo e sul singolo. Lavorando con al massimo sei personela terapia è molto più diretta, specificae mirata: anche se è la prima volta chevedi un utente, la comunicazione e larelazione attraverso il suono passa piùin fretta e il secondo giorno proprioquegli ospiti apparentemente restiianche solo a muovere la maracashanno trasformato la casa di riposo inuna sala da ballo.Gli anziani seppur seriamente compro-messi, con demenza grave, essendo an-ziani abituati a stimoli quotidiani di va-rio tipo, non si sono assolutamentetirati indietro alle mie proposte sonoresul timpano, nelle quali dovevano ri-produrre un esercizio cognitivo-sonoronon certo semplice.Completamente trascinati e trasportatidal canto a volte la difficoltà era l’im-posizione dei tempi istituzionali: riu-scire a chiudere al meglio la seduta alfine di non lasciare dei risentimenti edelle amarezze.M., un signore demente di poche pa-role, ma di grande senso ritmico, si era atal punto innamorato di una mia mara-cas che ho dovuto reinserirlo nel gruppodel giorno seguente per riuscire a ri-prenderla; indimenticabile invece un si-gnore che, vedendo la mia fisarmonica,la ha suonata come se fosse stato aduna festa da ballo tirolese.Per il gruppo di terapisti-allievi, inqua-drati e molto strutturati, anche in partedalla loro “deformazione culturale”, mi

sono posta come obiettivo quello di ti-rare fuori la loro creatività ed espressi-vità, la non convenzionalità: la flessibilitàè fondamentale in questo lavoro; è il te-rapista che deve avere la capacità diadattarsi al paziente e non viceversa.Le conclusioni sull’esperienza: “è in-credibile come la musica e il suonopossa essere un veicolo così impor-tante e diretto di comunicazione”,“credo che userò maggiormente lamusica e lo stimolo sonoro durante ilmio lavoro”, “le dinamiche di gruppo el’individualità del singolo vengonofuori immediatamente attraverso l’usodegli strumenti”, “usare il suono su dinoi è un lavoro molto interessante perconoscersi e per aiutare l’altro”.Le parole né tantomeno le immaginiriescono a tradurre le emozioni, l’em-patia, le sonorità percepite, tuttoquesto appartiene solo a chi lo havissuto, risuonerà e rimbomberà den-tro ognuno di noi, come l’eco di unojodel tra le montagne. �

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Le stagioni nellamusica, la musicanelle stagioni

Un piccolo grande concerto per i bimbi del nido “Abba”.

a cura di Michela Dimasieducatrice nido Abba

Il 14 Maggio 2012 al nido “Abba” si è te-nuto un concerto per i nostri piccoli, conmusiche tratte da “Le quattro stagioni” diAntonio Vivaldi. A suonare sono stati al-cuni musicisti dell'Orchestra Mozartnella formazione del Trio d'archi.Nel 1725 Antonio Vivaldi finisce di scri-vere e fa pubblicare “Il cimento dell'ar-monia e dell'inventione” una raccolta didodici concerti per violino, quattro deiquali (tutto il mondo conosce) vengonointitolati “Le quattro stagioni”: La prima-vera, L'autunno, L'inverno, L' estate.Seppure siano passati 287 anni, questiquattro concerti interpretati in modi eformazioni diverse nel corso deglianni, suscitano all'ascolto fascino,emozioni, pensieri, che si possonospiegare solo con il fatto che il grandemusicista barocco con le sue compo-sizioni ancora oggi tocca le corde del-

l'animo umano come solo la grandemusica d'arte può fare.Perché far fare un'esperienza di questotipo a dei bimbi così piccoli?Innanzitutto perché essendo loro an-cora puri dalle contaminazioni e daipregiudizi sulla musica colta, sannoascoltare col corpo e con la mentesenza barriere quella musica che im-mancabilmente li fa stare a boccaaperta, gli fa battere le mani e i piedi,e fa brillare di luce pura i loro occhi, glifa dire “ancora dada”…Poi perché la musica sappiamo bene, èla forma d'arte più completa e universaleche c'è, ed è trasversale ad ogni culturae ad ogni epoca fin dall'inizio della sto-ria del mondo. La musica rende più sen-sibili, più intelligenti, più capaci di sce-gliere. Essa ci può far viaggiare in untempo “altro” dal tempo che scorre, ci fa

conoscere ciò che è “altro da sé” perchéessa è anche condivisione sociale diemozioni e stati d'animo.Se educhiamo sin da piccoli i nostribimbi ad aprirsi a quest'arte, a speri-mentarla, a conoscerla, a condividerla,non solo diamo loro la possibilità di suo-nare uno strumento, di cantare, di bal-lare, ma riempiamo di una grande ric-chezza la loro vita magari aiutandoli adiventare più sensibili e un domani conla capacità di scegliere e di migliorarsi.Perché la musica educa, sì, educa.Il progetto è partito da qui, da questeidee, poi grazie al contributo di tre bra-vissimi musicisti dell'Orchestra Mozartdiretta da Claudio Abbado, che ci hannodonato un po' del loro tempo, lo ab-biamo realizzato. I bimbi sono stati pre-parati durante l'anno all'ascolto deibrani inerenti alla stagione corrente e ilgiorno del concerto hanno saputoascoltare con grande partecipazione egioia le musiche ormai a loro familiari. Sullo sfondo di un lenzuolo abbiamoproiettato le pagine del libro di ChiaraCarminati dedicato alle composizioni diVivaldi e tra un tempo ed un'altro ab-biamo letto le avventure di PiccoloVento, l'amico immaginario che rac-conta delle stagioni. Un concerto bellissimo che ha datoemozioni a tutti, grandi e piccini!Un grazie infinito per la bravura, laprofessionalità e la passione ai nostriamici musicisti: Nicola Bignami (vio-lino), Giacomo Tesini (violino), MichalDuris (viola). �

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Giochiamo coi cinque sensi

Laboratorio sensoriale al nido “Gatto Talete” di Castel Maggiore.

di Emanuela Negrinieducatrice nido Gatto Talete

Nella programmazione educativa diquest’anno si è voluto pensare di rea-lizzare qualcosa che potesse stimolareal meglio le capacità sensoriali deibambini.Il principale obiettivo è sollecitare il li-vello di percezione attraverso i cinquesensi: tatto, udito, olfatto, gusto, vista.Stimolare un allenamento alla perce-zione aiuta il bambino a non darenulla per scontato, ma non solo: ciòconsente la conoscenza più profondadegli oggetti utilizzati quotidiana-mente, nella loro materia, forma, fun-zione e consistenza.Il laboratorio è stato realizzato con cin-que pannelli di compensato, rivestiticon una fitta moquette, ciascuno deiquali rappresenta un “senso”.Dietro a ciascuno di essi era posto il di-segno del “senso” che si sta utilizzando,in modo tale da renderlo facilmente ri-conoscibile dai bambini; ad esempioper il tatto una mano, per l’udito unorecchio ecc.Inoltre, tutti i pannelli sono stati pensatie realizzati con materiali il più naturalepossibile e di riciclo.Tatto: è l’esperienza del toccare, dellarelazione con l’altro, con gli oggetti, e lesensazioni che provocano.In questo pannello sono stati posti og-getti con un ordine ben stabilito: spu-gne abrasive e lisce, spugna da doccia,un tessuto morbido, una retina facil-mente malleabile rivestita in pvc, tulle,pluriboll, alcuni sassi piatti, ritagli di le-gno, cortecce, placche in ferro e pvc,porta saponi, un vetro basso e matto-

nelle di ceramica.Udito: giocare con i suoni, i rumori pro-vocati attraverso gli oggetti.Qui sono stati posti due tubi ondulatidi varia dimensione, tre molle, unaplacca di media dimensione ondulata,anelle di legno, campanellini, catenegrosse e sottili, un appendi abiti rive-stito in pvc e una serie di rametti in-trecciati fra di loro.In questo pannello i bambini avevanoin dotazione un bastoncino che potevaessere passato, ruotato, fatto scivolaresui vari materiali per ascoltare i diversirumori che queste azioni provocavano.Olfatto: giocare con gli odori, i pro-fumi, ciò che è più gradito o meno alnostro naso.Al centro di questo tappeto è stata po-sta una piccola cesta di vimini, al suo in-terno erano collocati sacchettini di la-vanda, sali profumati di agrumi, fresia,frutti di bosco e due oli essenziali.Gusto: assaggiare gusti e sapori, rico-noscere ciò che ci piace di più o di meno,prendere consapevolezza ascoltandoanche il nostro palato.È l’unico tappeto rivestito, non a caso,con un tessuto con stampe di frutti. Quiabbiamo proposto ai bambini di assa-porare la frutta di stagione, ma anchecrackers, streghette, pane o biscotti ov-vero ciò che comunemente i bambinisono abituati a mangiare.Vista: la storia dei colori, l’esperienzadel buio e della luce, osservare quelloche ci circonda, colori, forme, persone,animali, oggetti.Questo è sicuramente il tappeto più di-

vertente per i bambini poiché esso ri-chiede, e senza alcuno sforzo, unagrande corporalità.Nel tappeto, in questo caso, non è statoposto nulla perché l’attività di per sé èbasata sull’utilizzo di un faro manualedirezionale multicolore azionato dagliadulti, che i bambini dovevano rincor-rere, saltare, pestare quando i fasci lu-minosi erano riflessi sul pavimento, edessere toccati quando i fasci si trova-vano sul muro, sulle travi del soffitto, suimobili o su se stessi.I tappeti sono stati proposti uno allavolta e generalmente rispettando l’or-dine citato sopra, il gruppo di bambininon superava mai le 6/7 unità, questoper dare a tutti la possibilità di potersperimentare al meglio i materiali.Poi abbiamo successivamente invitatoi bambini a disporsi in cerchio, spie-gando, con un linguaggio comprensi-bile, cosa siano i sensi, dove si trovanoe a cosa servono.Una volta scelto il tappeto lo si ada-giava al centro dei bambini, li si invitavaa ruotare intorno ad esso per poter toc-care tutto ciò che è rappresentatodando informazioni sui vari materialiapplicati.Fin dai primi approcci e in corso d’annoi bambini hanno dimostrato curiosità einteresse sicuramente maggiore ri-spetto alle aspettative, relazionandosi,condividendo e partecipando attiva-mente e con comportamenti di curio-sità ed esplorazione all’attività. �

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Sono qui con teRipensare il massaggioinfantile durante il terremoto.

di Annalita Bellei, coordinatrice di nido

All’inizio desideravo scrivere sull’espe-rienza dei corsi di massaggio tenutiquest’anno per condividere alcune ri-flessioni nate nei gruppi con lemamme, ma poiché gli incontri si sonosucceduti tra una scossa e l’altra, non èstato possibile, e tutt’ora non lo è, pre-scindere da questo terremoto che sub-dolamente è arrivato a scuotere le no-stre terre, le nostre case, i nostri corpi…Non è possibile perché per molti è unatragedia, non è ancora finita. A loro:colleghi, parenti, amici, gente della no-stra pianura, continui ad arrivare il no-stro aiuto e la nostra vicinanza. Ancora adesso, anche per i più fortunaticon le case ancora in piedi che hannovissuto quello spaventoso boato dellaterra, una remota paura rimane. Non èfacile non continuare a parlarne! Per giorni e giorni, sopratutto a ridossodelle scosse più forti, l’argomento prin-cipale è stato questo. Anche con lemamme dei corsi di massaggio infan-tile dei Comuni di Anzola dell’Emilia,Bentivoglio e Sant’Agata Bolognese.“Come hanno reagito i piccolini?” -chiedevo alle mamme. Se la dormivanobeatamente! La terra scuoteva, tuttotremava, gli oggetti cadevano in millepezzi , eppure loro continuavano a dor-mire, come se il movimento ondulato-rio o sussultorio altro non fosse che unpiù energico, poderoso cullare. E loro, le mamme? Agiti diversi, allapaura lo sappiamo si reagisce in modosoggettivo, ma un “comune agire ma-terno” le ha guidate a fare ciò chehanno ritenuto più efficace per pro-teggere la loro creatura, ognuna conle proprie risorse, individuali e familiari.Ed ecco che alcune hanno scelto di par-

tire e raggiungere parenti lontani, altre,sole nelle loro case, hanno cercato pro-tezione sotto le travi portanti coi bam-bini stretti al petto. Hanno raccontato della paura nontanto per loro stesse quanto per i lorofigli, e della freddezza, della determi-nazione che ha permesso loro di fare lecose che andavano fatte. I loro toccanti racconti mi hanno ri-portato ad alcuni argomenti emersinegli incontri antecedenti il sisma.Uno riguardava la fiducia nell’istintomaterno, ovvero sentire cosa è giustoper il bene del proprio figlio e fidarsidelle proprie scelte. L’altro argomentoriguardava l’importanza della condivi-sione, sia con altre mamme che configure “esperte”, che un po’ rimanda al-l’immagine di quel punto esterno alleproprie case, scosse dal terremoto,dove tutti si radunano a cercare sicu-rezza e a condividere esperienza esentimenti comuni. Sostenere ed essere sostenuti…Tante volte durante gli incontri ripetoalle mamme che è utile conoscere la

sequenza del massaggio e i suoi be-nefici, ma che la tecnica non è la cosaprincipale, dentro di loro è già pre-sente (conoscono) quella danza cor-porea che le lega ai loro piccoli: biso-gna imparare ad avere fiducia ecominciare a danzare. Sentire cosa ecome fare...Altre volte ci diciamo di come sia im-portante nei momenti di ansia in cuinon si riconosce la natura di un piantoneonatale o nei momenti di stanchezza,di scoramento, fermarsi a respirare estare in ascolto. Con la mano ferma, appoggiata sulpiccolo corpo sussurrare “io sono quicon te sempre, anche nelle difficoltà,nell’impotenza, nelle calamità, comeposso, come riesco, con tutto il mioamore, sono qui con te”. * �

*“Sono qui con te” è anche il titolo di unbellissimo libro sull'arte del maternage scritto da Elena Balsamo.

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Una giornata al nido!

Racconto di una mamma del micronido “Trenino ciuf ciuf”.

di Rita Romagnoli

Tra l'autunno 2011 e la primavera 2012mia figlia Sara ha frequentato felice-mente un laboratorio di educazionemusicale gestito dall'Associazione Dia-pason di Budrio.Al di là dei contenuti di pedagogiadella musica per l'infanzia, è stata l'oc-casione di imparare e cantare assiemecanzoncine spesso animate in modomolto divertente. Quando la pedagogista e le fantasti-che "dade" del nido hanno proposto aigenitori che volessero mettersi un po'in gioco di condividere una giornatacon i bimbi al nido, ho subito pensatoa quelle canzoncine. Così, il 18 Maggio le ho cantate al nidocon Sara e ho mostrato libri animati esonori e qualche pupazzo per illu-strarne i personaggi.

I bimbi hanno dimostrato una incredi-bile attenzione e grande entusiasmo ehanno apprezzato molto i libri. Il mag-gior successo è stata certamente la "Fi-lastrocca da mimare" (nella quale ilmio coniglio è stato subito accusato diessere un castoro!). A dire la verità, avevo accettato l'invitopensando che occupare così un po' delmio tempo avrebbe fatto molto pia-

cere a Sara e in qualche modo dimi-nuito il mio senso di colpa per il suoquotidiano "abbandono".Ho scoperto invece che sono stati Sarae i suoi compagni a regalare a me unpo' del loro inesauribile e rigeneranteentusiasmo e al nido tornerei a can-tare domani stesso. �

“Le Nuvole” in musicaLaboratorio musicale nel nido d’infanzia a Cento.

di Lisa Lambertini

A fine maggio si è concluso con un"concerto" presso il Palazzo del Go-vernatore a Cento, il laboratorio com-posto da 15 incontri che ha interes-sato le sezioni dei piccoli e dei medidel nido “Le Nuvole” di Cento. Finalizzato al far sentire al bimbo

suoni dolci e tranquillizzanti ed abi-tuarlo alla musicalità, il progetto hadato parecchia soddisfazione alleeducatrici.Secondo la teoria di Edwin Gordon in-fatti, i benefici che i bambini traggonosono molteplici, tra cui i più importantisono legati allo sviluppo delle capacitàcreative e cognitive.Gli incontri si sono svolti attraverso gio-chi e vocalizzi, con i quali le educatricihanno accompagnato i loro bimbi can-tando e divertendosi sotto la guida diBarbara, docente dell’Aigam.Al progetto hanno avuto modo di par-tecipare anche i genitori che lo desi-

deravano, grazie ad una lezione mat-tutina insieme ai loro bimbi. �

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liber liberoLa rubrica dedicata ai suggerimenti di let-tura è uno spazio a disposizione di tutti. Chiunque volesse scrivere un commento oun’impressione su un libro che si è ap-prezzato e che si vuol condividere con glialtri, può contattare la redazione allo 0517419001 o scrivendo a [email protected]

Perle di OssidianaRosita MuraIbiskos Editrice Risolo2010

di Alda Cicognani

I miei pensieri, dice Rosita Mura, hosempre scritto i pensieri che mi na-scevano da mille situazioni. Senti-menti, gioie, dolori, la bellezza di untramonto, di una giornata di sole, delmare, tanti pensieri nati dalla potenzae dalla bellezza del mare.

Sono sarda, dice Rosita con un sorrisod’intesa, come a intendere che pochisanno quanto è importante il mare,quanto uno che è nato nell’isola pereccellenza, la Sardegna.In questo libro, il suo primo, Rosita haraccolto i pensieri, così credeva, in-vece erano poesie. E su queste poesie è bello soffermarsi,perché sono limpide e parlano di uncuore che vede la bellezza e il sensodelle cose con gioia. Non ci sono in questo secolo, dettoconcordemente, grandi maestri,grandi poeti che facciano scuola, cheinducano all’imitazione, sia pure ela-borata. Ma ci sono migliaia di piccolipoeti, anzi chiunque voglia, si mette ascrivere e decide di essere un poeta.Rosita Mura dice di se stessa di nonsentirsi un poeta, di scrivere i suoipensieri. Eppure questi pensieri, inquesta raccolta, sono poesia.Crea figure in pochi versi, dà tocchiche creano immagini, in particolarealcune poesie potrei definirle pittori-che, perché la loro costruzione pro-duce immagini nella mente di chilegge, e persino i colori, il movimentodelle nubi, compongono un dipinto,ed insieme le sensazioni e le emozioniche quel dipinto evoca.Piccole perle di ossidiana sono nonsoltanto quelle che compaiono nellapoesia con quel titolo, ma molte al-tre, brevi, luminose, semplici.sono poesie dove il sentimento non èmai enfatizzato, che sia gioioso, chesia malinconico, non rinuncia mai allamisura, al controllo, e dunque eccoche il poeta prevale sul suo vissuto.Così dovrebbe essere, non poesiafredda, ma non poesia sfogo. La poesia di Rosita Mura secondo meha iniziato un percorso, un cammino,ora sa che quando scrive i suoi pen-sieri, sulla carta diventano poesia, enon potrà più farlo con leggerezza,

dovrà farlo con senso di responsa-bilità. Forse sarà meno disinvoltaora, forse più preoccupata, ma cer-tamente da questo momento na-sceranno altre piante, che lei nonpotrà limitarsi a seminare, ma dovràcurare, innaffiare, potare, e seguirecon lo sguardo della madre verso ipropri figli. Perché questo sono per i poeti i pro-pri libri. �

Tratto dal libro (p. 46)

Il passato è presente

Ciò che resta del nostro passaggioÈ nei ricordi di chi abbiamo amatoProfondamente radicatoDa sembrare mai esistitoMaUn profumoUna musicaUna parolaFa riaffiorare nel cuore e negli occhiDella menteIl passato che dolcemente si trasformaIn presente

Rosita Mura

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testimonianzeRacconti di paceTestimonianza di un coro pergli anziani del Centro Diurnodi Casalecchio di Reno.

a cura del coro di “Cà Mazzetti”

È oramai dalla sua nascita che il CentroDiurno Anziani “Cà Mazzetti” a Casalec-chio di Reno accoglie, per due volte almese, un coro composto da quattrovolontari che allieta e rallegra la gior-nata degli ospiti della struttura.Uno dei promotori, Alessandro, l'uomodalle mani d'oro, poi si capirà come maiquesto epiteto, racconta in prima per-sona di come sia nata l’idea di formareun coro che intrattenesse gli anziani,ed ha raccolto testimonianze ed im-pressioni di chi partecipa tuttora a que-sta esperienza."Il tutto cominciò una decina di annifa, quando, andato da poco in pen-sione, mi venne un'idea: utilizzare unpo’ del mio tempo per aiutare gli an-ziani bisognosi di aiuti casalinghi, in-somma quelli che a Bologna chiame-rebbero “ciappini”, così da rendermiutile per il prossimo. Allora tramite l’As-sociazione “Percorsi di pace” riuscii adentrare in contatto con l’assistente so-ciale del Comune al fine di creare ungruppo di persone che mettessero inatto la mia idea.Il risultato fu che nel gruppo non par-tecipò nessuno, ma non mi persid’animo, mi rimboccai le maniche e mimisi ugualmente a dare una mano incasa d’altri ed iniziai con piccoli lavori ea sistemare i mobili del Centro Diurnonuovo nato “Cà Mazzetti”.Un giorno, finalmente, arrivò, dall'as-sistente sociale Susy Cangini, l’ideastrepitosa di costituire un coro al finedi cantare insieme agli ospiti dellestrutture per anziani. Così girai la vocee aderirono tre persone: Anna Maria,gran voce di soprano, Valeria, volen-

terosa e paziente, e infine Andrea ilpiù anziano con qualche competenzamusicale.Da quel momento in poi è da oramaiotto anni che ci rechiamo sia al DentroDiurno “Cà Mazzetti” che a “Villa Magri”a cantare; gli anziani si aggiungononel coro e ci seguono come possono,i loro sorrisi ci riempiono di grandegioia e felicità.Anna Maria mi riferisce queste parole:"Mi sono avvicinata a questa espe-rienza di volontariato in punta di piedi,in quanto non sapevo nulla sugli an-ziani, sopratutto coloro che soggiorna-vano nei centri diurni, non ero neanchemai entrata in centro sociale. L'am-biente, immediatamente accogliente,mi è piaciuto subito, gli anziani sonostati una piacevole sorpresa. Ricordoper esempio Maria, più di 80 anni, cheoltre a cantare a squarcia gola, volevaanche ballare, ma non posso dimenti-care tutti gli altri anziani che fino adora ci hanno seguito e hanno cantatoinsieme a noi… ogni volta che li vedohanno la capacità con la loro presenzadi fammi trascorrere un ora piacevole”.Valeria risponde "Frequento il coro dacirca cinque anni; è un'esperienzamolto gratificante, mi piacerebbe de-

dicare più tempo, ma i miei impegnifamiliari non me lo permettono, per-ciò mi accontento di condividere iltempo con chi vi partecipa e con chi la-vora in queste strutture".Andrea: "Sono entrato a far parte delgruppo con gioia perché amo cantare,infatti canto in altri tre cori e sono pie-namente convinto che faccia bene allasalute sia fisica che mentale. Quando si trattò di decidere insieme algruppo su quale repertorio proporre,fummo tutti d'accordo nell'attingeredal repertorio delle nostre mamme:dunque canzoni che spaziano daglianni ‘30 agli anni ‘60. Il personale deicentri si è subito attivato nel cercare eraccogliere le parole di tutte le can-zoni che già conoscevano, rilegarle indei libroni di facile consultazione, è dalì che partiamo ogni volta che ci ve-diamo con gli anziani. C'è tuttora, anche se è passato diversotempo, un sentimento di piacere co-mune, sia con gli ospiti che con il per-sonale delle strutture, tanto chequando finiamo di cantare mi rimanein bocca un retrogusto che sa buono,tanto che, quando ai saluti seguono iringraziamenti, la nostra risposta è“grazie a voi!”. �

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testimonianzenumero 36giugno 2012

Alla Materna “Di Vittorio” la fantasia è… unasecchiata di vernice

Festa di fine anno alla Scuoladi Infanzia di San Lazzaroraccontata dai genitori.

di Francesco, papà di Tommaso

È stato in un assolato pomeriggio dimetà Giugno che un gruppo di fieri ge-nitori, incuranti della coincidenza con lapartita dell'Italia, si sono lasciati rapireda un affascinante viaggio nel 'Regnodella Fantasia'."Vi racconteremo il lavoro di un annointero", ci hanno annunciato due piccolimenestrelli, per introdurci all'atmosfera

fatata del bellissimo parco della ScuolaMaterna, addobbato per l'occasionecon scenografie degne di un set di Fel-lini; e ci hanno fatto volare, noi esaustidelle nostre fatiche di un anno, dalmare fino al cielo e poi su alle stelle.E dopo aver cantato di mari e capitani,di stelle e di stellieri, i piccoli ci hannoricordato che esiste un Regno dellaFantasia dove tutto e possibile. Ma, ohibò, proprio in quel momento lascenografia era fatta di soli fogli bian-chi. Mistero presto svelato: tre secchidi vernice e un bicchiere per ciascunosono serviti a trasformare i fogli can-didi in una cascata di colori dopo checiascuno ha lanciato il suo bicchiereverso la parete.La fantasia si è dunque scatenata e maiparete di scuola è stata vista trasudarecolori come questa.Poi, come capita spesso in storie e fiabedi ogni tempo, il tempo dei saluti: unfolto gruppo di 'grandoni' è ormai

pronto a prendere il volo verso altreavventure e a loro è stato riservato l'ul-timo momento speciale di questa festa:chiamati uno ad uno per nome, li ab-biamo salutai tutti insieme scoper-chiando il tetto di una casetta dei gio-chi da cui, sorpresa delle sorprese, unmazzo di palloncini coloratissimi hapreso il volo verso il cielo.

Un grazie ad Alessandra, Barbara e Vitoper un anno di lavoro che noi, ma so-prattutto i nostri bimbi, non scorde-ranno. �

Casa San Biagio e il volontariato, unracconto spontaneo

Riportiamo testualmente il racconto che la nostra ospiteha voluto regalarci.

di Lina Pignataro, ospite Casa Residenza e Centro Diurno “San Biagio”

Ieri sono stata in parrocchia dov’èstato bellissimo…

C’erano tante cose, dolci… mi sonodivertita molto! Sono andata a festeg-giare gli anni di un prete qui a San Bia-gio, ha fatto 82 anni e c’erano 120 per-sone alla sua festa. Alcune coppie hanno fatto le nozzed’oro, 50 anni di matrimonio. Sonouscita alle 10 e qualche cosa con lavolontaria della parrocchia… siamoandate prima a messa e dopo siamouscite e siamo andate a mangiare. Itavoli erano tutti preparati con le pre-notazioni. C’era da mangiare… gli spaghetti conil sugo e la ricotta… buoni… al

dente… poi abbiamo mangiato ilpolpettone, le polpette con i piselli,i grissini per chi non voleva il pane etanti tanti dolci con la crema e lamarmellata… come si chiama la…crostata e la ciambella…C’era la Coca Cola, il vino lo spu-mante e il caffè… alle 15.30 siamovenute qui… al mio nucleo e la seraho mangiato solo un po’ di pastina inbrodo perché ero molto piena e nonvolevo nient’altro. Là mi hanno baciato tutti, battevanole mani… è stata una festa bellis-sima! �

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lettereSpett. C.A.D.I.A.I

Sono il figlio della Fazioli Alda cheper due anni ha usufruito del centrodiurno di Granarolo dell’Emilia e dagennaio era stata inserita nellastessa struttura come ospite fissa,che purtroppo è venuta a mancare il1 aprile.

Ringrazio con affetto la Sig. Barbara,la Dott.ssa Lancellotti, gli infermieriGrazia e Roland e tutto il personaleper la professionalità, la compe-tenza, la gentilezza e per il loro ope-rato fatto con vocazione nell’aiutoverso le persone anziane.

Grazie al loro lavoro e alla loro dedi-zione, mia madre ha potuto viverel’ultimo periodo della sua vita conserenità, nonostante la malattia, cir-condata dal loro amore come unafamiglia.

Distinti saluti

Granarolo dell’Emilia 6/4/2012

Guernelli Giuseppe

Un encomio, un elogio ed un ringraziamento

a Barbara , Roland, Brunella, D.Sa Lancilotti ed in modo particolare a tutti voi operatori della

“CASA PROTETTA DI GRANAROLO - C.A.D.I.A.I “

La professionalità è scontata, ma é con le Vs. parole di conforto, la Vs. discrezione, che ci avete aiutato

e sorretto nel momento del nostro grande dolore.

Soprattutto grazie a tutti, ma proprio a tutti, per le attenzioni, l’affetto, le carezze, che avete avuto, come foste voi i figli o i nipoti, nei confronti

della nostra cara mamma Ilva.

INFINITAMENTE GRAZIE!!!!!!!

Valeria e Idris Calzolari

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numero 36giugno 2012 altre realtà

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Ashtanga YogaQuesto tipo di pratica si è sviluppatanella città di Mysore agli inizi del se-colo scorso grazie al Guru Krishnama-charya e riportato a noi da uno deisuoi più importanti allievi, Sri K. Patta-bhi Jois. L’ashtanga è uno yoga dina-mico costituito da sei sequenze di po-sizioni di differente difficoltà. Il passaggio da una serie all’altra è pos-sibile solo dopo aver completato per-fettamente quella precedente. In tutte le sei sequenze, ogni singolaposizione è collegata all’altra attra-verso un particolare movimento, il vi-nyasa che se eseguito con fluidità, tra-sforma la pratica in una coreografiache richiede un giusto equilibrio traflessibilità, forza e resistenza fisica.

Prana Vashya Yoga Il metodo Prana Vashya è stato messoa punto dal maestro e, più volte cam-pione indiano Vinay Kumar. Il focus principale di questo stile èquello di rafforzare i nervi grazie allaforte influenza del respiro che aiuta il

Interno yoga

Ospitiamo in questo numeroun contributo di Internoyoga, centro con cui CADIAIha recentemente stipulatouna convenzione a favore di soci e dipendenti.

L'Associazione “Interno yoga” è natanel 2010 dall'incontro di un gruppo diamici con una comune passione perquesta disciplina che offre l’opportu-nità di mettersi alla prova, di vivereemozioni positive, di sviluppare at-tenzione e di apprendere in modo piùefficace. Attraverso le posizioni, le tecniche dirilassamento, di concentrazione e direspiro, infatti, si attiva il corpo, si in-terviene sul respiro, si favorisce l’at-tenzione, si alternano dinamicità e im-mobilità, si facilita il silenzio, ci si“costringe” a fare i conti con l’idea ditempo, a rallentare, a porsi in ascolto,e a concentrarsi, a stare nel silenzio.Per questo pensiamo che ,oggi piùche mai, lo yoga possa essere un veroaiuto nella ricerca del ben-essere per-sonale e collettivo.Negli ultimi dieci anni abbiamo sceltodi consolidare le nostre competenzenel campo dello yoga formandoci inscuole italiane e in India, in particolarenella città di Mysore con la quale ab-biamo instaurato un rapporto profi-cuo di scambio di esperienze. Due anni fa abbiamo aperto uno spa-zio composto di due sale situato in

via Vizzani 74 a Bologna.Il Centro è laico e pertanto aperto atutti coloro che, per differenti ragioni,sono interessati ad avvicinarsi, senzapregiudizi, a questa millenaria disci-plina. È un luogo in cui, prima di iniziare lagiornata o dopo aver occupato perun'intera giornata la mente con millepensieri, è possibile ritrovarsi per pren-dersi un po' di tempo da dedicare soloa se stessi.

“Interno yoga” è aperto a personedi tutte le età, da 3 a 99 anni.Dal lunedì al venerdì ogni pomerig-gio, a partire dalle ore 17.00, sono pro-grammati corsi con insegnanti chepropongono differenti stili.

Hatha YogaÈ lo yoga classico più conosciuto epraticato e consiste nella esecuzionedi posizioni di allungamento, forza,equilibrio con il corpo collocato di-versamente nello spazio (in piedi, aterra seduti e capovolte).

Hatha yoga Mysore style È uno stile proposto da Interno Yogaideato da Ramesh Kumar, maestro diyoga che vive e insegna nella città diMysore che si trova nel sud dell’India,più conosciuta come patria degli stilidinamici (Ashtanga e Prana Vashya).Si tratta di una sequenza di posizioniche inizia con due tipi particolari disaluto al sole e che prosegue con po-sizioni di vario genere che lavoranoprevalentemente, come del resto an-che lo yoga classico, sulla colonna, perirrobustirla, sull’equilibrio per accen-tuarlo, sulla forza e sulla flessibilità perincrementarli.

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di LeleI ritratti di LeleIl Duca d’Alzheimer nella valle dei Pregiudizi.

Il Duca scende le scale verso la sala.Tocca il corrimano e lo sente fami-gliare e come sempre sbircia la suaimmagine riflessa nell’ottone che loaccompagna nella discesa.Il vestito che porta non è suo, comenon è suo il tappeto vermiglio sotto ipiedi.Sapere da dove venga tutta quellaricchezza che lo circonda è il deside-rio più grande che affolla il sonno e laveglia del Duca.Mentre scende sente la nebbia dietrole sue spalle, ma non si volta.Il Duca si siede e come al solito ripetela nenia mattutina.Ripete i titoli dei libri che capeggianosopra al camino.Dentro ogni libro c’è un suo ricordo,un suo taglio di capelli, un amore.Nell’ultimo mese ha iniziato a con-fondere Dostoevskij con Puskin, masolo sua moglie lo ha notato.Il Duca sa che dovrà partire.Tutte le persone che ama lo sanno.Il Duca mangia e i sapori scelgono dinon farlo sognare.Il Duca cede e chiede perché.

Perché rimanere nonostante la sua par-tenza?Alza la testa e i nomi dei libri sono di-versi, come è diverso il viso di sua moglie,come è diverso il lampadario.La moglie si alza scosta la tenda per fareentrare la luce del sole.Il sole lo riconosce.E riconosce il vento del suo paese che ro-tola dalla collina per finire sulla suafronte stesa.Il rumore del grammofono anticipa unbrivido e la voce di Enrico Caruso si falargo fra la nebbia.Il Duca e sua moglie ballano nella neb-bia, sapendo che ogni distanza, grazieall’abbraccio della danza, è inesistente.Finché esisterà una danza, finché il solesi ricorderà di stendere le fronti, finchéCaruso li cullerà e finché qualcuno liguarderà ballare, non ci sarà partenzache divida e niente nebbia sotto al sole.

Raffaele MontanarellaOperatore del SAD Anziani di San Lazzaro di Savena

praticante a rimanere calmo in ognisituazione stressante della vita quoti-diana. Prana Vashya Yoga fornisceequilibrio per la parte superiore e in-feriore del corpo con il completo uti-lizzo di braccia e spalle, delle anche edi tutta la muscolatura degli arti infe-riori, contribuendo a sviluppare forzae resistenza tanto nel corpo, quantonella mente. Il corpo è allenato grazie ad una se-quenza di 60 posizioni ed un partico-lare e unico saluto al sole.

Per i più piccoliOltre alle suddette attività per adulti,proponiamo corsi per bambini e perragazzi ai quali ci rivolgiamo con unfine dichiaratamente educativo. È questo uno degli aspetti che carat-terizza Interno Yoga che può avvalersidella consulenza pedagogica di duesoci fondatori e delle competenze diinsegnanti che possiedono titolo spe-cifico ed esperienze di insegnamentodello yoga ai bambini.

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Tra le attività di Interno Yoga segna-liamo anche l'organizzazione di per-corsi formativi tesi al ben-essere dioperatori dei Servizi socio-educativi esanitari che svolgono un lavoro di curaper utenti minori, adulti e anziani.Nell'anno educativo 2011-2012 ab-biamo realizzato n. 3 corsi di forma-zione per le educatrici dei Nidi d'In-fanzia del Comune di Bologna.

Contattateci presso la nostra segreteria:- martedì e il giovedì dalle 17 alle 20- mercoledì dalle 18 alle 19.30 Via Vizzani, 74 - BolognaTel. 051 307875/338 3532928

Non dimenticate di consultare il nostrosito www.internoyoga.com dove trove-rete tutte le informazioni e le novità deiprossimi mesi.�

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Pillole verdi Piccoli consigli di sostenibilità ambientale: come cucinare la pasta sprecando meno gas.Portare ad ebollizione l'acqua della pentola, coperta ovviamente! Aggiungere sale grosso, buttare la pasta e coprire nuovamente, quindi spegnere il fuoco sotto la pentola. Lasciare coperto per i minuti indicati per la cottura, scolare, condire, mangiare. GNAM, GNAM, BUON APPETTITO! In questo modo si risparmia anche energia elettrica perché si evita di lasciare acceso l'aspiratore della cappa.

rubricheConvenzioni in favore dei soci Assicoop Sicura - Agente UNIPOL UGF assicurazioni - UGF BancaConvenzione assicurativa e bancariaper i soci CADIAI e familiari conviventi.Condizioni di miglior favore e di scontisulle principali polizze (es: R.C. Auto,polizze per la persona, la famiglia e lacasa, polizze vita e gestione del rispar-mio, Unisalute - piani di assistenza sa-nitaria) e sui prodotti e servizi bancariUGF Banca (conti correnti, mutui, pre-stiti personali). Per ulteriori informazioni contattare:

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Centro “Interno Yoga Bologna”Via Vizzani, 74 - BolognaTel. 051 307875/338 3532928www.internoyoga.com - 20% su tutti gli abbonamenti e corsi.- 50% sulla tessera associativa. Valido per soci e dipendenti.

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“Le Coccinelle Calzature e Abbigliamento Bimbi”c/o Centro Commerciale “Shopping Stellina”P.zza Marie Curie, 1 - Castenaso-20% su tutte le calzature, non cumula-bile con altre offerte o promozioni.

CorniciartVia Pirandello, 14/B - BolognaTel. 051 514230- 15% sulla produzione di cornici su mi-sura e su quadri, stampe d’arte e poster.

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Farmacie Comunali di BolognaLe Farmacie Comunali hanno intro-dotto la CARTA CLUB, che per varie so-glie di spesa consente di accumularepunti che si convertono in sconti: per isoci CADIAI, gli sconti sono più alti. Esibire la tessera socio CADIAI nel mo-mento in cui si compila il modulo per ri-chiedere la CARTA CLUB.

Farmacia S. AnnaVia Don Minzoni,1 - BolognaTel. 051 252452/252273-15% su parafarmaco-10% e -20% su prodotti da banco.

Ferred - Prodotti sostenibilità per l’infanzia e la collettivitàIn tutti i servizi è consultabile un listinocon tutti i prodotti e i prezzi vantaggiosiespressamente rivolti ai soci di CADIAI.

Fini Sport Nei punti vendita di Bologna: Via Indipendenza, 52 - BolognaVia San Giuseppe, 1/C - BolognaPiazza VIII Agosto, 4/D - BolognaVia Marco Emilio Lepido, 186/26 (pressoil Centro Borgo) - 10% in tutti i punti vendita sugli articolinon scontati, in promozione o saldo.

Libreria “Mel Books” Via Rizzoli, 18 - BolognaTel. 051 220310 -7% sui libri scolastici, -10% sui librinuovi, -15% sui dizionari, -10% sui dvd.

Nuovo Ambulatorio Felsineo Via F.lli Cairoli, 2 - BolognaTel. 051 4210644 Ai soci che si rivolgeranno all’ambu-latorio per attività diagnostiche e diterapia fisico-riabilitativa, verrà ap-plicato un prezzo vantaggioso ri-spetto a quello di listino.

Ottica GaragnaniIn tutti i negozi a Bologna:Via Montegrappa, 3/2b - Tel. 051 222622Via Mazzini,146p - Tel. 051 397302Via S. Stefano, 38 - Tel. 051 222487- 20% su qualsiasi acquisto di occhiali,lenti a contatto e accessori. Valido an-che per i familiari dei soci.

Teatro “Arena del Sole” di Bologna- 20% sui biglietti di ingresso cosìcome previsto per tutti gli associatidelle cooperative aderenti a Legacoop.

novità

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numero 36giugno 2012

Nati in CADIAICongratulazioni alle neo mammeChiara AielloFederica CarellaElena Cighir Maria Rosa Di Gioia Makda Fessehaye Kidane Paola FiciSabah Joudi Fatima KhalineManuela Maini Teresa PerroneValentina PucciSanti LauraTetiana SiraViktoriya Strikalis Valentina VeroniFabiana VillaniMadalina Vrancinu

Dono-Presto-Cerco

La rete di CADIAI per mettere in contatto le persone e incrociare i loro bisogni.

Il DONO-PRESTO-CERCO è una mo-dalità di donazione e/o prestito, frai soci e i dipendenti della coopera-tiva, di quegli oggetti che hannoper i singoli terminato la propriautilità.È prevista anche la possibilità diCHIEDERE (“cerco la tal cosa…, c’èqualcuno che ce l’ha?”), perché il bi-sogno di qualcuno può far ricordaread altri di avere degli oggetti inuti-

lizzati e magari sollecitare la disponi-bilità a prestarli o donarli.

Come funziona?Chi vuole donare, prestare o cercare, fala propria segnalazione ad uno dei se-guenti referenti*, contattandoli diret-tamente presso i servizi in cui lavorano:• Cristina Anteghini, Monica Bernabiti,

(Residenza per disabili “La Corte delSole” di San Giovanni in Persiceto);

• Lara Girotti e Laura Piana (Nido ”Gat-to Talete” di Castel Maggiore);

• Giulia Casarini (uffici della sede);• Roberta Meotti (Casa protetta “Tor-

re di Galliera”);• Nada Milenkovic (Nido “Abba” di Bo-

logna);• Giuseppina Reto (“Balenido” di Ca-

salecchio).

Questa lista di persone è natural-mente aperta ad altre che vi si voles-sero aggregare.Le segnalazioni vengono espostenelle bacheche dei servizi e ripor-tate in una apposita pagina del sitowww.cadiai.it

Il DONO-PRESTO-CERCO è una reteinformativa che mette in contattole persone e le loro disponibilità edesigenze. Non è prevista alcuna modalità distoccaggio o deposito degli oggetti:le persone si accordano autonoma-mente per le consegne.

La vignetta di Alex

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Chi volesse scrivere una lettera può farlo via mail all'indirizzo [email protected] per posta a Scoop c/o CADIAI - Via Boldrini, 8 - 40121 Bologna

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Sportello di ascolto persegnalazioni e suggerimenti inmerito alle Pari OpportunitàTutte e tutti coloro che ritengono opportuno segnalarealla Responsabile per le Politiche di Pari Opportunitàeventuali discriminazioni e molestie o suggerire azioni daintraprendere, possono contattare Vania Zanotti il primoe terzo giovedì di ogni mese (tranne agosto), dalle 10 alle13, telefono 051.7419050, centralino Cadiai 0517419001,posta elettronica [email protected].