un fulmine s’è abbattuto sulla giunta baracco estate le ... · baracco. inutile riportare tra...

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Con la deliberazione n.29 del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso, sono state stabi- lite le rate per versare l’impor- to dovuto per la Tares, il nuo- vo tributo comunale sui rifiuti. La Tares aggiunge alla tarif- fa dovuta per la raccolta rifiu- ti una quota da versare allo Sta- to pari a 30 centesimi di euro al metro quadro. Il Consiglio Co- munale dell’aprile scorso aveva deliberato di suddividere l’im- porto dovuto in tre rate. Il Vice- sindaco Isabella (nella foto): “I cittadini devono stare tranquil- li. Non ci siamo dimenticati di loro e i loro diritti, sacrosanti, verranno rispettati”. Lo stabilimento casellese di Alenia è tornato, nelle ultime settimane, agli onori delle cro- nache giornalistiche e televisi- ve per via di alcune iniziative sindacali di protesta. L’obiet- tivo delle iniziative era quello di tornare a sensibilizzare l’o- pinione pubblica su di una si- tuazione, per gli stessi sindaca- ti e non solo, poco chiara e non così ottimistica come Alenia la dipinge da mesi. Si è aggiunto l’ennesimo capi- tolo nel libro della diatriba tra il Comune di Caselle e la ditta Sert. Ora, lo stesso Consiglio di Stato ha deciso per il “non luo- go a procedere”, mettendo, se- condo la Giunta casellese, la pa- rola fine sulla questione. UNA COPIA EURO 1,30 Mensile indipendente di informazione edito dalla Pro Loco di Caselle Torinese - Redazione e amm.: via Madre Teresa di Calcutta, 55 - 10072 Caselle Torinese - Tel. 011.996.21.40 - Fax 011.451.28.40 - E-mail: [email protected] - C.C. Postale n. 21311105 - Spedizione in a.p. -45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Torino - Abbonamento annuo (11 numeri): Euro 13,00 - Pubblicità: Euro 7,00 al modulo (mm. 37,5x40); Necrologie: Euro 20,00; presso la redazione (lun. e ven. ore 21/23) o tel. 333.114.45.03. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. Sito Internet: www.merlo.org/caselle/cosenostre.htm E la chiamano estate. Anche se è una roba diversa. Dovrebbe essere il tem- po delle sere calde, persino del- l’“otium”, d’un tempo dilata- to dove niente succede e dov’è possibile rimandare a domani ciò che non hai fatto oggi. Un tempo che non ha eguali nel re- sto dell’anno. Massì, dai, metti giù una roba “fresca”, che profumi di vacan- ze e di ore riappropriate e che, finalmente, ci allontani un po’ dagli affanni di questa crisi e di questi mesi vorticosi e troppo complicati. Invece... Invece la cronaca ti riporta alla realtà cruda e ti impone di guardare con occhio vigile e at- tento a ciò che scorre davanti alla tua finestra. Le dimissioni dell’assessore Mara Milanesio sono un segna- le forte non solo per una “mag- gioranza” che ora denuncia più d’uno scricchiolio, ma per tut- ta Caselle: vanno lette - e bene - nella loro interezza ed essenza. Le parole che la Milanesio ha inviato al sindaco e alla citta- dinanza per motivare le sue di- missioni pesano e non possono essere liquidate come se fos- sero il frutto d’una decisione estemporanea e d’una persona- lissima visione delle cose. Cer- te frasi celano ma dicono, ed è qualcosa di estremamente pe- sante ciò che cala sulla Giunta Baracco. Inutile riportare tra virgolet- te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro- prie conclusioni. A poco più d’un anno dal suo insediamento, la nostra “mag- gioranza” si trova ad un bivio e non è non scegliendo che può trovare la strada per poter pro- seguire. La cittadinanza, alla quale la Milanesio si rivolge, ora ha tut- to il diritto di chiedere al gover- no della città parole che faccia- no chiarezza; ha tutto il diritto di pretendere da parte d’ogni componente della Giunta di- chiarazioni che sgombrino ogni possibile dubbio relativo ad in- cedere e a trasparenza. Al di là di quanto riportato da questo giornale o da altri me- dia, c’è da sempre una caren- za di comunicazione tra ciò che l’Amministrazione fa per la città e la città stessa. La giustificazione addotta- ta è sempre stata quella lega- ta alla preferenza del fare piut- tosto che a quella del dire, ma quando si palesa una frattu- ra, o quantomeno l’ipotesi d’u- na frattura, occorre tenere ben presenti anche le apparenze, perché anche quelle contano. Eccome se contano. Riavvicinare il “palazzo” alla gente era sentito in campagna elettorale, e subito dopo, come uno scopo precipuo da tutti: oc- corre tornare a considerare la cosa, evitando derive pericolo- se. Non è il caso di fare della die- trologia, ma le parole della Mi- lanesio - a meno di volerle giu- dicare come un frutto tardivo e fantasioso, ma conoscendo Mara tutto si può ipotizzare ma non certo di non aver soppesa- to ogni sostantivo, ogni verbo ed ogni aggettivo prima di ri- mettere il suo mandato... - sono qualcosa in più d’un temporale estivo. Si potrebbe dire che “tanto tuo- nò, finché piovve”, se è vero com’è vero che nel momento di comporre le liste per le elezio- ni amministrative poi sfumate in maggio, si era già proceduto tra dubbi, perplessità e più che possibili rinunce, ma ora il ful- mine caduto ha fatto danni evi- denti e la Giunta Baracco si tro- va nella non facile situazione di dover dare, lo si voglia o no, del- le spiegazioni che non possono e non debbono essere tardive. E...STATE di Elis Calegari ANNO XLII - N° 7 - (455) LUGLIO 2013 (12/07/13) EDITORIALE Le dimissioni dell’Assessore Mara Milanesio Come un fulmine (più o meno...) a ciel sereno, si sono abbattute sulla Maggioranza le dimissioni irrevo- cabili dell’Assessore Mara Milane- sio. L’ex Assessore ha consegnato al Sindaco e alla cittadinanza una lettera che pubblichiamo integral- mente, per opportuna conoscenza. Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco Alenia: non sono rosee le prospettive Sert, capitolo chiuso? La vicenda del Cimitero di Mappano La vignetta di Bear a pag. 5 Tares: definite le rate a pag. 4 Metti un pomeriggio d’ini- zio estate, un caffè sorseggia- to al fresco, Gianni Mantovani e Gegè Bonicatto: ricordi che corrono veloci e in un batti- baleno la macchina del tempo ci riporta ai favolosi Anni 60, alla Beat Generation. La musi- ca non c’è ma la senti nell’aria. La musica di Gianni e Gegé: la nostra Beat Generation a pag. 3 Istituzione del registro delle unioni civili Uno strumento davvero utile? Nel corso del Consiglio Co- munale del 25 giugno scor- so, il Movimento Cinque Stelle ha presentato una mozione ri- guardante l’istituzione del regi- stro delle unioni civili e del cer- tificato di “famiglia anagrafica basa- ta su vincolo affet- tivo”. L’argomen- to ha “spaccato” trasversalmente i partiti, essendo un argomento che tra- valica le ideologie. a pag. 3 a pag. 3 a pag. 16 e 17 Tutto rimandato alla Corte Costituzionale Dopo due settimane di attesa, fi- nalmente il responso del Tar del Piemonte è arrivato ed è, pur- troppo per i sogni autonomi- sti dei Mappanesi, una mazza- ta inattesa. a pag. 4 Mappano Comune sempre nel limbo Dopo questo numero “Cose Nostre” andrà in ferie e, come sempre, ad agosto non uscirà. Tornerà in edicola, puntuale come sempre, Venerdì 13 settembre, giusto in tempo per festeggiare come si deve e tutti insieme la Festa di Caselle 2013. Buone Vacanze a tutti! Buone Vacanze!

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Page 1: Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco ESTATE Le ... · Baracco. Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni

N° 455 - LUGLIO 2013

Con la deliberazione n.29 del Consiglio Comunale del 29 aprile scorso, sono state stabi-lite le rate per versare l’impor-to dovuto per la Tares, il nuo-vo tributo comunale sui rifiuti. La Tares aggiunge alla tarif-fa dovuta per la raccolta rifiu-ti una quota da versare allo Sta-to pari a 30 centesimi di euro al metro quadro. Il Consiglio Co-munale dell’aprile scorso aveva deliberato di suddividere l’im-porto dovuto in tre rate. Il Vice-sindaco Isabella (nella foto): “I cittadini devono stare tranquil-li. Non ci siamo dimenticati di

loro e i loro diritti, sacrosanti, verranno rispettati”.

Lo stabilimento casellese di Alenia è tornato, nelle ultime settimane, agli onori delle cro-nache giornalistiche e televisi-ve per via di alcune iniziative sindacali di protesta. L’obiet-tivo delle iniziative era quello di tornare a sensibilizzare l’o-pinione pubblica su di una si-tuazione, per gli stessi sindaca-ti e non solo, poco chiara e non così ottimistica come Alenia la dipinge da mesi.

Si è aggiunto l’ennesimo capi-tolo nel libro della diatriba tra il Comune di Caselle e la ditta Sert. Ora, lo stesso Consiglio di Stato ha deciso per il “non luo-

go a procedere”, mettendo, se-condo la Giunta casellese, la pa-rola fine sulla questione.

UNA COPIA EURO 1,30

Mensile indipendente di informazione edito dalla Pro Loco di Caselle Torinese - Redazione e amm.: via Madre Teresa di Calcutta, 55 - 10072 Caselle Torinese - Tel. 011.996.21.40 - Fax 011.451.28.40 - E-mail: [email protected] - C.C. Postale n. 21311105 - Spedizione in a.p. -45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Torino - Abbonamento annuo (11 numeri): Euro 13,00 - Pubblicità: Euro 7,00 al modulo (mm. 37,5x40); Necrologie: Euro 20,00; presso la redazione (lun. e ven. ore 21/23) o tel. 333.114.45.03. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. Sito Internet: www.merlo.org/caselle/cosenostre.htm

E la chiamano estate. Anche se è una roba diversa.Dovrebbe essere il tem-

po delle sere calde, persino del-l’“otium”, d’un tempo dilata-to dove niente succede e dov’è possibile rimandare a domani ciò che non hai fatto oggi. Un tempo che non ha eguali nel re-sto dell’anno.Massì, dai, metti giù una roba “fresca”, che profumi di vacan-ze e di ore riappropriate e che, finalmente, ci allontani un po’ dagli affanni di questa crisi e di questi mesi vorticosi e troppo complicati. Invece...Invece la cronaca ti riporta alla realtà cruda e ti impone di guardare con occhio vigile e at-tento a ciò che scorre davanti alla tua finestra.Le dimissioni dell’assessore Mara Milanesio sono un segna-le forte non solo per una “mag-gioranza” che ora denuncia più d’uno scricchiolio, ma per tut-ta Caselle: vanno lette - e bene - nella loro interezza ed essenza.Le parole che la Milanesio ha inviato al sindaco e alla citta-dinanza per motivare le sue di-missioni pesano e non possono essere liquidate come se fos-sero il frutto d’una decisione estemporanea e d’una persona-lissima visione delle cose. Cer-te frasi celano ma dicono, ed è qualcosa di estremamente pe-sante ciò che cala sulla Giunta Baracco.Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni.A poco più d’un anno dal suo insediamento, la nostra “mag-gioranza” si trova ad un bivio e non è non scegliendo che può trovare la strada per poter pro-seguire.La cittadinanza, alla quale la Milanesio si rivolge, ora ha tut-

to il diritto di chiedere al gover-no della città parole che faccia-no chiarezza; ha tutto il diritto di pretendere da parte d’ogni componente della Giunta di-chiarazioni che sgombrino ogni possibile dubbio relativo ad in-cedere e a trasparenza.Al di là di quanto riportato da questo giornale o da altri me-dia, c’è da sempre una caren-za di comunicazione tra ciò che l’Amministrazione fa per la città e la città stessa.La giustificazione addotta-ta è sempre stata quella lega-ta alla preferenza del fare piut-tosto che a quella del dire, ma quando si palesa una frattu-ra, o quantomeno l’ipotesi d’u-na frattura, occorre tenere ben presenti anche le apparenze, perché anche quelle contano. Eccome se contano.Riavvicinare il “palazzo” alla gente era sentito in campagna elettorale, e subito dopo, come uno scopo precipuo da tutti: oc-corre tornare a considerare la cosa, evitando derive pericolo-se.Non è il caso di fare della die-trologia, ma le parole della Mi-lanesio - a meno di volerle giu-dicare come un frutto tardivo e fantasioso, ma conoscendo Mara tutto si può ipotizzare ma non certo di non aver soppesa-to ogni sostantivo, ogni verbo ed ogni aggettivo prima di ri-mettere il suo mandato... - sono qualcosa in più d’un temporale estivo.Si potrebbe dire che “tanto tuo-nò, finché piovve”, se è vero com’è vero che nel momento di comporre le liste per le elezio-ni amministrative poi sfumate in maggio, si era già proceduto tra dubbi, perplessità e più che possibili rinunce, ma ora il ful-mine caduto ha fatto danni evi-denti e la Giunta Baracco si tro-va nella non facile situazione di dover dare, lo si voglia o no, del-le spiegazioni che non possono e non debbono essere tardive.

E...STATEdi Elis Calegari

ANNO XLII - N° 7 - (455) LUGLIO 2013 (12/07/13)

EDITORIALE

Le dimissioni dell’Assessore Mara MilanesioCome un fulmine (più o meno...) a ciel sereno, si sono abbattute sulla Maggioranza le dimissioni irrevo-cabili dell’Assessore Mara Milane-sio. L’ex Assessore ha consegnato

al Sindaco e alla cittadinanza una lettera che pubblichiamo integral-mente, per opportuna conoscenza.

Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco

Alenia: non sono rosee le prospettive

Sert, capitolo chiuso?La vicenda del Cimitero di Mappano

La vignetta di Bear

a pag. 5

Tares: definite le rate

a pag. 4

Metti un pomeriggio d’ini-zio estate, un caffè sorseggia-to al fresco, Gianni Mantovani e Gegè Bonicatto: ricordi che corrono veloci e in un batti-baleno la macchina del tempo

ci riporta ai favolosi Anni 60, alla Beat Generation. La musi-ca non c’è ma la senti nell’aria.

La musica di Gianni e Gegé: la nostra Beat Generation

a pag. 3

Istituzione del registro delle unioni civili

Uno strumento davvero utile?

Nel corso del Consiglio Co-munale del 25 giugno scor-so, il Movimento Cinque Stelle

ha presentato una mozione ri-guardante l’istituzione del regi-stro delle unioni civili e del cer-

tificato di “famiglia anagrafica basa-ta su vincolo affet-tivo”. L’argomen-to ha “spaccato” trasversalmente i partiti, essendo un argomento che tra-valica le ideologie.

a pag. 3

a pag. 3

a pag. 16 e 17

Tutto rimandato alla Corte Costituzionale

Dopo due settimane di attesa, fi-nalmente il responso del Tar del Piemonte è arrivato ed è, pur-troppo per i sogni autonomi-

sti dei Mappanesi, una mazza-ta inattesa.

a pag. 4

Mappano Comune sempre nel limbo

Dopo questo numero “Cose Nostre” andrà in ferie e, come sempre, ad agosto non uscirà. Tornerà in edicola, puntuale come sempre, Venerdì 13 settembre, giusto in tempo per festeggiare come si deve e tutti insieme la Festa di Caselle 2013. Buone Vacanze a tutti!

Buone Vacanze!

Page 2: Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco ESTATE Le ... · Baracco. Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni

N° 455 - LUGLIO 2013

Dopo anni di politica sul territorio uno qualche domanda se la fa. Del

tipo: come mai si parla sempre degli stessi argomenti? Mi spie-go: l’immondizia abbandonata ovunque, le buche per le stra-de, la vecchia stazione che va in malora, l’aeroporto coi suoi disagi, il Baulino dimentica-to, l’erba tagliata a singhiozzo e male, la viabilità discutibile, la pista ciclabile disastrosa. La questione Mappano. Sono anni, ed io ne posso testimoniare al-meno 6 in prima persona, che tutti i mesi o quasi ci si trova in Consiglio, si mettono in eviden-za problemi e situazioni critiche (e personalmente ne ho eviden-ziate decine e decine), la mag-gioranza se vuole (ultimamente sempre più di rado) risponde, e poi, alla fine, tutto rimane come prima. Le buche sono sempre lì, i rifiuti anche, la stazione peg-giora ogni mese di più e via di-scorrendo. E tutto assume l’a-spetto di un immenso deja-vu. Ma tutto questo non è di sicuro colpa della minoranza, sia ben chiaro. I problemi li sappiamo e li evidenziamo ogni volta. Toc-ca alla maggioranza risolverli, dato che non perde occasione di vantarsi della vittoria eletto-rale. Non basta dire “ho vinto”: bisogna dimostrare di meritare il posto che si occupa. La con-clusione è una: visto che i pro-blemi sono gli stessi da anni, vuol dire che nessuno ha mai voluto risolverli veramente. Evi-dentemente fa comodo così. Fino a quando non ci rendere-

mo conto che chi ci amministra non è padrone della città, ma solo un servitore di essa, pur-troppo continueremo a vede-re Caselle ridotta nello stato in cui la vediamo oggi, e che sin-ceramente ci fa un po’ vergo-gnare. E non si dica che è col-pa della crisi economica perché per le cose che importano dav-vero, per i vari risvolti che han-no, ad esempio per le aree Ata, le risorse si trovano. Sempre. Ci sono avvocati ed architetti che si stanno costruendo una solida sicurezza economica, con i no-stri soldi spesi nelle cause Ata. Il Consiglio Comunale deve ave-re la sua funzione costruttiva e propositiva che gli è propria, non lo sterile teatrino odierno. Parlare a dei sordi, ecco quello che stiamo facendo, e Caselle ri-schia di perdere anche l’ultimo treno. Possibile che i soldi del-le nostre tasse, dall’Imu che è stata aumentata alla Tares che sarà una vera e propria stanga-ta, passando per i vari balzelli quotidiani, non si riesca a fare qualcosa di concreto per Casel-le? Ogni edificio pubblico ab-bandonato, ogni singola buca per le strade evidenziano, ogni giorno di più, il fallimento di questo modo di governare una città che ha delle grosse capa-cità di sviluppo. Ma si preferi-sce ignorarle e guardare negli orticelli di pseudo potere crea-ti nel corso degli anni. Ognuno di noi può fare qualcosa per la nostra città, dentro ma soprat-tutto fuori il Consiglio comu-nale. Iniziando ad interessarsi

della cosa pubblica, leggendo ed informandosi. Questi sono i primi passi per il rilancio di un bene comune cui tutti dovreb-bero tenere: Caselle. Ultim’ora sulle dimissioni dell’Assessore Milanesio. Massimo rispetto e stima per la sua decisione. Ha visto troppe cose che non van-no, evidentemente, e ha avu-to il coraggio di dirlo chiaro. Ci sono gravissimi problemi nella giunta Marsaglia-Baracco, visto i pezzi che stanno perdendo. Di-missioni a raffica (Bertini, Mi-lanesio) consiglieri che non si vedono più da tempo (Terrano-va), come ho sempre evidenzia-to. Ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato, sorge spon-tanea una domanda: il Sindaco, viste le sue dichiarazioni in cui cade continuamente dalle nu-vole su quasi tutto, comprese le ultime dimissioni, ha davvero il polso della sua Giunta? Sa tene-re a bada i forti appetiti di qual-cuno degli assessori? Oppure altri decidono al posto suo e lui si limita a firmare? Qualcuno ha saputo dire di NO a certe situa-zioni, ora tocca al Sindaco fare altrettanto.

Dott. Andrea FontanaCapogruppo consiliare

Cerchiamo sempre le no-vità, le buone notizie, i grandi cambiamenti. Sem-

bra però che le cose non cam-bino mai, nonostante il passa-re del tempo... Come disse il vecchio saggio: “Niente nuove, buone nuove”! La novità si tro-va quando le cose restano inva-riate, il che significa che non c’è nulla di brutto, piuttosto la soli-ta normale quotidianità che tal-volta può sembrare noiosa ma sa tanto di normalità e quant’è bella la normalità! Stiamo vi-vendo in un grande cambia-mento di civiltà, simile per im-portanza a quella dell'epoca in cui la scrittura subentrò alla tradizione orale, modificando così il nostro modo di vivere e di pensare. Con l'abbondanza di mass me-dia e di informazioni a cui ve-niamo tempestati quotidiana-mente, diminuisce l'esercizio alla riflessione, al pensiero, allo spirito critico. Resta di fatto una minoranza che si dedichi a

queste attività di pensiero, un po' estranea al “partito degli annunci”, più intento a produr-re bisogni e desideri superflui e informazioni inutili.Da questi concetti, il M5S svi-luppa l’iniziativa per parlare di democrazia diretta. Ciò che coinvolge nel dibattito i cittadi-ni è un bene per la democrazia. Si tratta di una sincera voglia e determinazione di cambiare in meglio l’Italia, a partire dal bas-so, dai Comuni, con nuove re-gole democratiche e con tanta tanta partecipazione e voglia di discutere e di mettersi in gioco. Tra gli strumenti, eccone uno utile allo scopo e presto dispo-nibile nel sito del Movimento Cinque Stelle di Caselle: il "Que-stionario online" ideato e re-alizzato da Gianluca. Un utile strumento per dialogare con i cittadini, conoscendone esigen-ze e priorità ed opinioni. Questo nuovo servizio apre le porte ad una serie di nuove in-dagini, una parte dedicata alla partecipazione ed il coinvolgi-mento attivo degli utenti, for-nendo loro uno strumento di comunicazione semplice ma ef-ficace per esprimere il proprio parere. Il M5S di Caselle e di Mappa-no vuole mettersi in ascolto, ca-pire innanzitutto la percezione che i cittadini hanno su inizia-tive, priorità e problematiche come le aree ATA, il Vecchio Baulino, il Net, la raccolta ri-fiuti, l’occupazione, l’ambiente,

ecc... Per il M5S di Caselle e di Mappano è fondamentale non solo offrire un buon servizio ma anche comprendere le esigen-ze più immediate per il cittadi-no. Risulta perlopiù utilissimo il portale Web, che garantisce puntualmente risposte da parte dei suoi portavoce. Questo stru-mento sarà inserito nel sito web www.m5scaselletorinese.it, che insieme alla email [email protected] ed alla pa-gina facebook del Movimento 5 stelle Caselle Torinese, consen-tono già da ora di interagire di-rettamente con i nostri porta-voce in Consiglio Comunale e di far pervenire loro oltre alle cri-tiche costruttive ed alle segna-lazioni, anche proposte concre-te che possono essere discusse nel gruppo e poi presentate di-rettamente. Democrazia dal basso, la chiamiamo noi, che unita alla partecipazione ren-de i cittadini liberi di scegliere il proprio futuro senza deman-darlo a "politici" disconnessi dal tessuto sociale. L'azione di opposizione costrut-tiva che sta attuando il Movi-mento in Consiglio Comunale è una funzione di controllo "vita-le" per il corretto funzionamen-to della macchina pubblica. Se non ti occupi tu della gestione del tuo comune lui si occuperà di te. Come diciamo noi ATTI-VATI O VERRAI DISATTIVATO.

Il Movimento 5 Stelle di Mappano e di Caselle

2PD

Le attese per il ricorso al Tar da parte del Comu-ne di Settimo T.se in me-

rito alla vicenda “Mappano Co-mune” hanno dato come esito il rinvio alla Corte Costituziona-le. Si deve prendere atto che le perplessità, i dubbi e, soprattut-to, le preoccupazioni manifesta-te dai Sindaci prima e durante la stesura della Legge Regiona-le istitutiva del nuovo Comu-ne (preoccupazioni inerenti, in particolar modo, le copertu-re finanziarie del nuovo Ente) non erano assolutamente “cam-pate in aria”, né tantomeno un tentativo di bloccare l’opera-zione, ma una forte segnalazio-ne basata su ragioni fondate. Se la Regione guidata da Roberto Cota avesse prestato maggior attenzione alle osservazioni po-ste dai Comuni forse ora non ci troveremmo in questa matassa ingarbugliata ed intricata ed il Comune di Mappano sarebbe, con ogni probabilità, effettiva-mente nato operativo. Si chiude

definitivamente, invece, la cau-sa SERT contro il Comune di Ca-selle (vicenda legata alla costru-zione del cimitero di Mappano). Ancora una volta è stata rico-nosciuta la correttezza dell’a-zione dell’Amministrazione Co-munale: anche il Consiglio di Stato non ha dato ragione alla SERT giudicando improcedibi-le il ricorso presentato dall’a-zienda. Nei mesi passati, nume-rosi esponenti della Minoranza Consigliare avevano fortemen-te polemizzato in merito contro l’Amministrazione Comunale chiedendo dimissioni, revoche di incarichi ai legali, minaccian-do rischi di rimborsi milionari a carico degli Amministratori: tutto ciò è sfumato nella classi-ca “bolla di sapone”. Chiediamo, pertanto, maggiore senso di responsabilità da par-te di chi svolge il delicato e pre-zioso compito di Opposizione e controllo nel Consiglio Comu-nale. È stata approvata a “mino-ranza” la mozione del M5S per istituire il Registro delle Unio-ni di fatto. La Maggioranza non ha ostacolato la mozione limi-tandosi ad un voto personale di ciascuno: questo perché, nella realtà dei fatti, i servizi di com-petenza comunale sono già da anni erogati ai cittadini senza distinzione dei loro legami af-fettivi. Risulta pertanto, quello propo-sto dal M5S, un documento so-stanzialmente “vuoto” che nulla

aggiunge ai diritti/doveri del-le coppie di fatto in relazione alle competenze comunali. Ve-nerdì 21 giugno il Circolo PD di Caselle ha organizzato una se-rata di confronto tra i Cittadini di Caselle ed il Sindaco Luca Ba-racco, la Consigliera Regionale Gianna Pentenero, il Presidente di NET nonché Sindaco di Bor-garo Vincenzo Barrea e l’Ono-revole Anna Rossomando: tema della serata “In che Direzione stiamo andando” sia in ambito di politica nazionale, sia come Partito. Stupore e meraviglia, invece, lu-nedì 1° luglio, per le dimissio-ni dell’Assessora Mara Milane-sio: stupore che nasce anche alla luce delle ultime dichiara-zioni della stessa agli interroga-tivi del Consigliere Fontana du-rante uno degli ultimi Consigli Comunali. Pur non comprendendone i mo-tivi e non condividendo quanto emerge da parte delle dichiara-zioni rilasciate nelle sue dimis-sioni pubbliche, desideriamo rispettare la sua sicuramen-te profonda riflessione interio-re e la sua scelta ringraziando-la per il lavoro svolto a favore della collettività all’interno del-la Maggioranza in questo anno particolarmente complesso per la vita politico-amministrativa della nostra Città.

Il Partito Democratico di Caselle Torinese.

Serve più responsabilità

SEL - IDV

IN BACHECA

CalendarioNumero 8 - Anno XLII

Consegna articoli: giovedì 29 agosto Confezionamento: giovedì 12 settembreEdicola e abbonati: venerdì 13 settembre

Mensile di informazione

Associato USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Autorizzazionedel Tribunale di Torinon° 2233 del 28/02/1972

EditoDall’Associazione Pro Loco

Via Madre Teresa di Calcutta, 5510072 Caselle T .se (TO)

Impaginazione grafica:Marco Mazzoni - Sportorum srl

Via Milano 1/b20089 Rozzano (MI)

StampaI.T.S. spa Industrie Tipografiche Sarnub

Via Abate Bertone, 1413181 Cavaglià (Biella)

AmministrazioneGianpiero BarraSilvana Menicali

Direttore responsabileElis Calegari

Vicedirettore e Photo editorAldo Merlo

Coordinatore editorialeEnnio Pavanati

PubblicitàRita Zucca

cell. 333.11.44.503

In RedazionePatrizia BertoloSergio Cugno

Gianni Frand GenisotLuigi Perinetti

Paolo Ribaldone

Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborare ai sensi dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con le parole, lo scritto e ogni mezzo di diffusione’’.La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Dire-zione e della Redazione; in ogni caso non costituisce alcun rapporto di collabo-razione con la testata e quanto inviato deve intendersi fornito a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali invia-ti al giornale, anche se non pubblicati, non verranno restituiti.

Alcune amministrazioni lo-cali hanno emanato dei provvedimenti che esten-

dono il divieto di fumare anche nei luoghi aperti, al fine di raf-forzare la protezione dei non fu-matori e per educare le persone al non utilizzo del fumo. Alla luce di tutto ciò, abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco e agli Assessori compe-tenti, affinché venisse adottata, anche a Caselle, ogni iniziativa utile per scoraggiare il più pos-sibile il fenomeno del fumo, in particolare chiedendo che ve-nisse vietato il fumo nei parchi giochi comunali, negli spazi per-tinenziali degli edifici pubblici e delle strutture sanitarie, nei ga-zebo, nei dehors di bar, ristoran-ti ed altri esercizi, sotto le pensi-line delle fermate degli autobus ed inoltre venisse esplicitato il divieto di gettare i mozziconi di sigaretta sulle pubbliche vie, sui marciapiedi, nei parchi, nei giardini pubblici, nelle piazze di tutto il territorio comunale. La risposta del Sindaco è stata piuttosto rapida: sì condividia-mo, sì dobbiamo “avviare una campagna civica di disincenti-vazione da un vizio assurdo”, e poi, sempre le parole del Sinda-co “per ciò che riguarda le aree verdi maggiormente frequenta-te da bambini darò disposizioni all’Ufficio Tecnico affinché pre-disponga il montaggio di appo-sita segnaletica verticale che inviti a non fumare per rispet-to dei giovani utenti del parco. Non credo ci sia bisogno infine

di ulteriori disposizioni per vie-tare di gettare i mozziconi di si-garetta sulle pubbliche vie; è sufficiente applicare, in via di principio, il Codice della strada ed il Regolamento di Polizia ur-bana”. Ed ecco svelato il mistero del ti-tolo: che cosa ci si può aspetta-re da un’Amministrazione pa-vida che non ha il coraggio di fare delle scelte per il bene dei propri cittadini, scelte che non comportano costi, ma solo la vo-lontà politica di agire la propria funzione istituzionale? Sono in-fatti le istituzioni sia nazionali sia territoriali che hanno il com-pito di tutelare la salute pub-blica e il fumo di tabacco risul-ta essere al secondo posto come causa di morte e al primo posto per anni di vita persi in disabili-tà (dati del Ministero della Salu-te). I bambini poi costituiscono un terzo della percentuale dei fumatori passivi ed è necessa-rio che gli adulti diano esempi di stili di vita orientati alla salu-te e più rispettosi degli ambien-ti e degli spazi della comunità. Sul territorio comunale sono evidenti situazioni che ledono il diritto alla salute dei cittadini, determinate dall’uso degli adul-ti di fumare nei luoghi pubblici, anche alla presenza dei bambi-ni, dando così un cattivo esem-pio comportamentale per le fa-sce di età più indifese; sono inoltre ben evidenti a tutti gli aspetti dequalificanti determi-nati dalla presenza di innume-revoli quantità di “cicche” dis-

seminate ovunque. Certo sono molti i problemi che affliggono la nostra Città e il nostro Pae-se: in questo momento vi sono necessità drammatiche cui fare fronte, una tra tutte la mancan-za di lavoro. Perché dunque per-dere tempo con proposte che molti considerano marginali? Perché è compito del Comune e della collettività coltivare la Ci-viltà; quella Civiltà che manca e la cui mancanza genera mostri e falsi miti. Se non cominciamo a mette-re il Cittadino, la sua salute e la sua dignità al primo posto ne-gli obiettivi di convivenza civile, non riusciremo a risolvere nep-pure i problemi più gravi e com-plessi. Occorre costruire su soli-de e coraggiose basi di giustizia e lungimiranza. Basi che questa Amministrazione ha smarrito, accecata e distratta dalla polve-re di cemento. Diamo un senso alla parola Politica utilizzando coraggio e schiena dritta.

Roberta Bruatto

Il coraggio di fare politica

MoVimento 5 Stelle

Caselle Futura

Bene comune

Niente nuove, buone nuove

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N° 455 - LUGLIO 2013

Nel corso del Consiglio co-munale del 25 giugno scorso, il Movimento Cin-

que Stelle ha presentato una mozione riguardante l’istituzio-ne del registro delle unioni ci-vili e del certificato di “famiglia anagrafica basata su vincolo af-fettivo”. L’argomento ha “spac-cato” trasversalmente i parti-ti, essendo un argomento che travalica le ideologie (ammes-so che esistano ancora in politi-ca) e che va a toccare le convin-zioni intime delle persone. Al di là di come una persona la pos-sa pensare in merito, e tutte le opinioni sono degne di rispetto, esiste una domanda che si pone a monte di tutta la questione: questo registro è davvero utile e funzionale a migliorare la vita di questa, sempre più vasta, ca-tegoria di persone? Secondo il sindaco Luca Baracco la rispo-sta è no. Gli abbiamo chiesto spiegazioni di questa sua affer-mazione: “Mi permetto di dire che il registro proposto dal Mo-vimento Cinque Stelle non cam-bia la vita di questi casellesi per un motivo molto semplice e che ho già spiegato in Consiglio co-munale: Caselle ha già un re-gistro delle unioni di fatto. Ma non lo abbiamo perché siamo stati più bravi, ma perché era

già previsto dall’art.4 del D.P.R. 223 del 30 maggio 1989, che il Comune ha recepito da tem-po. Quindi, ben più di vent’anni fa, si era individuato il concetto di famiglia anagrafica, ovvero, cito il testo del Decreto, l’insie-me di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affini-tà, adozione, tutela o da vinco-li affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Co-mune. E nella stessa abitazione aggiungo io. Agganciandosi a tale disposizione legislativa, Ca-selle da molto tempo imposta tutta la materia inerente i ser-vizi a domanda individuale in tal senso, impostandone anche le rette derivanti a carico dell’u-tente: sto parlando di raccolta rifiuti, mensa scolastica, scuo-labus, eccetera. Tutto ciò diven-ta anche atto propedeutico al Bilancio di Previsione del Co-mune. Riassumendo, gli effetti che, secondo i proponenti, do-vrebbero scaturire dall’adozio-ne del registro proposto nella loro mozione sono già esisten-ti a Caselle da almeno vent’an-ni. I servizi citati sono già rego-lamentati da questo importante Dpr, quindi nulla può fare que-sto nuovo registro in tal sen-so. Mentre, invece, per quanto riguarda gli altri importantis-

simi aspetti come la re-versibilità delle pensioni, l’assistenza ospedaliera, la regolamentazione dei diritti e doveri tra i com-ponenti delle unioni di fatto, tanto per citarne alcuni, un registro comu-nale non può incidere, perché è un atto mera-mente amministrativo. Non è competenza dei

Comuni risolvere questi grossi problemi, annosi e irrisolti: ser-ve un atto normativo del Gover-no nazionale. L’atto passato in Consiglio comunale è sostan-zialmente vuoto: è un atto pura-mente a ricaduta politica, in cui ognuno ha, giustamente, vota-to secondo coscienza. Io, ragio-nando come sindaco, mi sono astenuto, non per propaganda, ma perché considero la propo-sta non risolutiva del proble-ma. E’ chiaro che in Consiglio esistono, per fortuna, sensibili-tà diverse e tutte legittime, ma resta il fatto che è un atto che non aggiunge, e non toglie, nul-la all’esistente. Il Comune è già stato molto all’avanguardia su questi temi, con coraggio, dan-do risposte da sempre concrete ai problemi dei suoi residenti. Non ci interessa finire sui gior-nali per un registro che non ha sostanza. Ragioniamo in ter-mini tecnici? La dimostrazione che questi atti non sono risolu-tivi viene dai numeri: solo il 2% dei Comuni ha istituito i registri delle unioni di fatto. Analizzia-mo due realtà vicine a noi, una grande e una piccola: Torino e San Mauro. Torino ha istitui-to il registro da tre anni: circa 170 coppie, di cui un centina-io il primo anno, si sono iscritte. San Mauro invece ha il registro da un anno e non vi si è iscritta nessuna coppia. Come maggio-ranza abbiamo proposto di far approvare un ordine del giorno nel prossimo Consiglio comu-nale da inviare al Governo, sol-lecitandolo ad intervenire per normare in maniera seria ed ampia su questa importantissi-ma tematica”.

I. Cuconato

Come un fulmine (più o meno...) a ciel sereno, si sono abbattute sulla Mag-

gioranza le dimissioni irrevoca-bili dell’Assessore Mara Milane-sio. In effetti, alcune avvisaglie c’erano già state in occasione dell’approssimarsi delle nuo-ve elezioni amministrative poi sospese dal TAR, ma dopo aver negato in Consiglio Comunale l’esistenza di problemi di con-vivenza in seno alla Giunta era davvero difficile immaginare che la Milanesio potesse arri-vare ad una frattura così netta e subitanea. L’ex Assessore ha consegnato al Sindaco e alla cit-tadinanza una lettera che pub-blichiamo integralmente, per opportuna conoscenza.

Ai Cittadini di Caselle Torinese Al Sindaco del Comune di Casel-le Torinese Caselle Torinese, 1 luglio 2013

Carissimo Sindaco e Cari concit-tadini,con questa lettera rassegno le dimissioni dal ruolo di Assesso-re alle Politiche Socio-Assisten-ziali, Culturali e Giovanili del Comune di Caselle Torinese, af-fidatomi il 24 maggio 2012.Interrompo quindi questa mia esperienza amministrativa in maniera irrevocabile, ma conti-nuerò a mettermi a disposizio-ne del Partito Democratico, cui sono iscritta. Non sarebbe giu-sto continuare ad occupare una posizione di visibilità, un incari-co remunerato, un ruolo che è in quota al Partito più consistente della maggioranza, avendo per-so, strada facendo, la serenità che deve caratterizzare ancor di più l’azione degli amministrato-ri in un momento così difficile per i cittadini e per il paese. Tan-te sono le motivazioni che han-no fatto sì che maturassi questa

scelta e, tra queste, non pos-so nascondere di essermi ritro-vata in disaccordo rispetto ad un metodo che non condivido e che non capisco, che ha trova-to chiara rappresentazione nel corso dell’ultimo Consiglio Co-munale.Una scelta sofferta, per tanti motivi, tra i quali l’amicizia che mi lega al Sindaco da tanti anni.

Non voglio che l’entusiasmo che mi ha portato ad accettare la candidatura nella lista del Par-tito Democratico e poi l’incarico di Assessore si perda nell’insod-disfazione, nell’impossibilità di fare, di agire davvero per il bene comune dei cittadini di Caselle e di Mappano.Ho accettato il delicato compi-to con senso di responsabilità e ho cercato di svolgerlo al me-glio delle mie capacità, metten-do a disposizione dell’intera co-munità il mio impegno. Tuttavia il mio disappunto circa il perdu-rare di alcune prassi consolida-te nell’attività del Comune non è nuovo, ma, in questi mesi, pochi sono stati i passi in avanti nell’a-zione politica e nella vita am-ministrativa. Soprattutto, non è cambiata l’idea per la quale la trasparenza e l’attenzione per le questioni formali e sostanziali sono considerate non già come

fattori indispensabili per una buona politica e per una buona amministrazione bensì, sovente, come elementi di disturbo alla “normalità”, alla logica del “così si è sempre fatto” nell’affrontare le pratiche e i comportamenti.Caro Sindaco, cari concittadini, per me il confronto è alla base della politica e della cosa pub-blica ed è su questo che ho in-tenzione di rinnovare il mio im-pegno, anche fuori dalle sedi istituzionali, come peraltro nu-merosi cittadini nel nostro pa-ese, con virtù e dedizione, sono soliti fare.Voglio ringraziare l’intero Grup-po Consiliare del PD e tutto il Partito per la fiducia accorda-tami nel momento in cui han-no individuato in me la persona giusta per ricoprire questo inca-rico di responsabilità politica. Voglio ringraziare tutti i dipen-denti comunali (in particolare, i

Capi Settore, i ragazzi dei Servi-zi Giovani e i dipendenti dei miei settori di riferimento), il cui la-voro silenzioso e concreto è una vera risorsa per questa Città.Ringrazio ancora tutte le Asso-ciazioni e le realtà del territorio che rendono Caselle una città viva, in cui i momenti di aggre-gazione sociale e culturale non vengono mai meno, grazie al la-voro di molti volontari.Al nostro partito locale rivolgo infine un appello, perché sappia cogliere all’interno della nostra realtà locale le risorse miglio-ri di cui dispone, con la consa-pevolezza che l’obiettivo di una forza riformista non sta nella conservazione dell’esistente, ma nella capacità di aprirsi a nuove esperienze, al confronto ed alla critica e di scommettere davve-ro sul futuro.

Mara Milanesio

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Le dimissioni dell’Assessore Mara Milanesio

Uno strumento utile? Con la deliberazione n.29 del Consiglio comunale del 29 aprile scorso, sono

state stabilite le rate per versa-re l’importo dovuto per la Ta-res, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi indivisi-bili, entrato in vigore dal primo gennaio di quest’anno e previ-sto da un Decreto Legge del di-cembre 2011. Come spesso ac-cade in Italia, tale tributo è stato modificato più volte, fino all’ultimo Decreto Legge dell’a-prile 2013, quindi con il tributo già in vigore. Ricordiamo che la Tares aggiunge alla tariffa do-vuta per la raccolta rifiuti una quota da versare allo Stato pari a 30 centesimi di euro al me-tro quadro della superficie già utilizzata per ottenere l’impor-to dovuto per la raccolta rifiu-ti stessa. Un’evoluzione, insom-ma, della Tia o, per chi ancora la applica (ad esempio Leinì), della vecchia Tarsu. Soprattutto nel caso di passaggio da Tarsu a Tares, si attendono rialzi consi-stenti dell’importo dovuto. Il Consiglio comunale dell’apri-le scorso aveva deliberato di suddividere l’importo dovuto in tre rate: 28 giugno, 30 ago-sto e 29 novembre 2013. Nelle prime due rate si deve versare una somma pari al 40% dell’im-ponibile derivante dal piano fi-nanziario Tia 2012, giungen-do quindi a fine agosto ad aver versato l’80%. Con il saldo di novembre, si verserà il restante 20% più la maggiorazione do-vuta allo Stato come Tares. Con la Tares, il Comune è chiamato ad incassare direttamente il tri-buto per sé e per lo Stato, rele-gando il Consorzio Bacino 16 ad un ruolo amministrativo e, per così dire, secondario. Pro-

prio dal Bacino 16 è stato però comu-nicato che, a cau-sa di problemi tec-nico-informatici, i bollettini MAV sa-rebbero stati reca-pitati ben oltre la scadenza della pri-ma rata, costrin-gendo l’Ammini-strazione comunale ad una delibera di Giunta (n.86 del 13 giugno) per posti-cipare la scadenza della rata stessa dal 28 giugno al 15 luglio. A molti casellesi non sarà sfuggito che, finora, non si è parlato di age-volazioni per i nuclei familiari disagiati. Ormai da diversi anni, in primavera, il Comune offriva la possibilità, a fronte della pre-sentazione dell’Isee, di ottenere sconti sulla Tia: dal 30 fino al 100%. Con la crisi che non re-gredisce, le famiglie sempre più in difficoltà a far fronte a tutte le spese sono in crescita, quin-di, ora più che prima, le age-volazioni e gli sconti sarebbe-ro benvenuti, pur sapendo che anche le casse comunali sono sempre più vuote. Qualcuno ha sollevato il dubbio che, vuoi per le casse che languono, vuoi per il nuovo tributo, quest’anno le agevolazioni non ci saranno. Per evitare illazioni ed allarmi-smi, abbiamo chiesto delucida-zioni direttamente all’assessore competente in materia, Giovan-ni Isabella: “I cittadini devono stare tranquilli. Non ci siamo dimenticati di loro e i loro dirit-ti, sacrosanti, verranno rispet-tati. L’entrata in vigore di que-sto nuovo tributo ha provocato più problemi del previsto: il Co-

mune è ritornato, non per sua scelta, a dover essere il sogget-to che riscuote. La legge ci ha costretto ha sostituirci al Con-sorzio Bacino 16, facendoci di-ventare esattori anche per lo Stato. Abbiamo dovuto modifi-care tutta una serie di regola-menti: non è stato semplice. Ciò ci ha portato a dover posticipa-re la scadenza della prima rata di versamento dal 28 giugno al 15 luglio di quest’anno. Le pri-me due rate saranno di accon-to Tia. La terza, in scadenza a novembre, sarà quella dovu-ta come Tares. Su questa ulti-ma rata verrà, se dovuta, appli-cata l’agevolazione. Per allora, i cittadini sapranno se e quanto risparmieranno sull’intero im-porto, sempre in base al pro-prio Isee. Il meccanismo sarà lo stesso: quest’anno verrà solo sposta-to dalla primavera all’autunno. Chiedo ai casellesi di avere solo un po’ di pazienza: non è col-pa di una nostra disorganizza-zione, ma la materia è davvero complessa”.

Ivan Cuconato

Tares: definite le rate Istituzione del registro delle unioni civili

Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco

Il Vice Sindaco Giovanni Isabella

Un momento del Consiglio Comunale

Mara Milanesio

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N° 455 - LUGLIO 2013

Si è aggiunto l’ennesimo ca-pitolo nel libro della diatri-ba tra il Comune di Casel-

le e la ditta Sert. Ricordiamo ai lettori che il motivo del conten-dere riguarda la decisione pre-sa dal Comune di dotare la fra-zione Mappano (ovviamente nella sua totalità) di un cimite-ro, munito anche di impianto di cremazione. La struttura è, ov-viamente in territorio casellese, ma al confine con il territorio leinicese, dove sorge da decen-ni lo stabilimento metalmecca-nico. Ed il problema sta proprio qui: meno di cento metri divido-no le due recinzioni, costringen-do la Sert a sottostare a rigorosi vincoli di rispetto. Ciò avreb-be causato, secondo la proprie-tà, pesanti perdite e limitazioni all’impresa, portandola sull’orlo del fallimento: da qui la decisio-ne di intentare causa all’Ammi-nistrazione casellese, chieden-do addirittura la sospensione delle attività nella struttura ci-

miteriale in attesa di responsi. Ma finora il Comune ha sem-pre vinto i ricorsi, prima al Tar, poi al Consiglio di Stato, pre-sentati dai legali della Sert. Un anno fa il Consiglio di Stato ave-va sospeso il pronunciamento del Tar piemontese che aveva ritenuto “irricevibile” la richie-sta di sospensione delle attività. Ora, lo stesso Consiglio di Sta-to ha deciso per il “non luogo a procedere”, mettendo, secon-do la Giunta casellese, la parola fine sulla questione. Ma i legali della Sert non la pensano così e impugneranno, per l’ennesima volta, la sentenza, minaccian-do di ricorrere anche alla Corte Europea dei Diritti dei Cittadi-ni per veder riconosciute le ra-gioni del loro assistito. Secondo loro, il Consiglio non si sarebbe espresso nel merito, vista l’as-senza dell’Asl, citata in giudizio ma non presentatasi.

I.C.

Dopo due settimane di atte-sa, finalmente il responso del Tar del Piemonte è ar-

rivato ed è, purtroppo per i so-gni Autonomisti dei Mappanesi, una mazzata inattesa. Inattesa se, sia ben chiaro, si è dato ret-ta ai tanti rumors circolati all’in-domani dell’udienza del 13 giu-gno: i ben informati, o presunti tali, dicevano che, se la senten-za non veniva emessa nel giro di un paio di giorni, era un segnale che il Tar doveva ben argomen-tare la sentenza stessa, quin-di ciò significava che il ricorso del Comune di Settimo era sta-to respinto e bisognava spiegare il perché; mentre, se si decideva di accogliere il ricorso medesi-mo e di rinviare tutto alla Cor-te Costituzionale per competen-za, non ci sarebbe stato bisogno di argomentare più di tanto, la-sciando la “patata bollente” ad un tribunale superiore nella lon-tana Roma. Come spesso capita, le indiscrezioni si sono rivela-

te fallaci e, dopo ben 15 gior-ni, il Tar ha pubblicato il 28 giu-gno scorso la propria sentenza in merito, più precisamente un’ordinanza, e, pur rimandan-do come detto tutto alla Corte superiore, lo ha fatto argomen-tando in maniera puntuale ed approfondita. Già i presupposti di partenza non sono buoni per Mappano: commentando il refe-rendum consultivo dello scor-so autunno, il Tribunale parla di “partecipazione popolare abba-stanza esigua”. Si ritiene poi si-ano rilevanti i dubbi di legittimi-tà costituzionale della L.R. 1 del gennaio 2013, istituente il neo-nato Comune, in quanto in pos-sibile contraddizione con ben tre articoli della Carta Costitu-zionale: 81, 97 e 119. Il Tribu-nale contesta la mancanza di co-pertura finanziaria della Legge istitutiva, originariamente pre-vista all’art.2: erano previste compensazioni per i Comuni ce-denti e ben due tipologie di con-

tributi al neonato Comune per la fase di “start-up” (uno decen-nale ed uno “una tantum” per la “compartecipazione alle spe-se di riorganizzazione ammini-strativa”). Inoltre erano previsti per Mappano parziali esenzioni delle imposte regionali. Succes-sivamente è stato completamen-te stralciato l’art.2, nonostan-te le proteste delle opposizioni, motivando la scelta con la “fase di gravi difficoltà economiche che attraversa la Regione attual-mente”. Per il Tar, il fatto di pre-vedere l’istituzione del nuovo ente a costo zero per la Regio-ne “non è condivisibile”. Si con-testa inoltre alla stessa Regio-ne il fatto di aver detto, in fase di dibattimento, che le misu-re incentivanti sono facoltative e non indispensabili. Anomalo viene comunque ritenuto l’in-centivo, originariamente previ-sto, della parziale esenzione per i Mappanesi dai tributi regiona-li, sia per il contesto di grave in-

debitamento dell’Ente regionale stesso, sia perché, nella norma-tiva vigente, si tende a favori-re fusioni ed unioni di enti loca-li. Viene ritenuto “insostenibile” l’assunto per cui, secondo la Re-gione, la creazione del nuovo Comune non porta con sé nuovi costi, essendo una mera “riorga-nizzazione”. Ma se riorganizza-zione anche fosse, la competen-za passerebbe alla Provincia di Torino. Riassumendo, si confer-ma la sospensione degli atti già impugnati, con l’aggravante dei motivi aggiunti: ora i tempi per i sogni autonomisti mappanesi si dilatano, senza una previsione temporale certa. Il commento del sindaco Luca Baracco: “Dob-biamo amaramente prendere atto che i dubbi, le perplessità e le preoccupazioni espressi dai Sindaci dei Comuni interessati prima, durante e dopo la stesu-ra della Legge Regionale in que-stione erano ben fondati. Invece qualcuno ci ha accusati di voler

prendere tempo, di temporeg-giare, addirittura di voler fare “terrorismo psicologico”, ma il nuovo pronunciamento del Tar ci ha confermato che tutti i nodi e le criticità stavano e stanno lì, in quella Legge Regionale fret-tolosa e senza copertura finan-ziaria. Spiace parecchio che, in

tutti questi mesi post-referen-dum, la Regione Piemonte non ha voluto mai ascoltare le no-stre richieste e le nostre pro-poste: oggi raccogliamo i frutti di quell’arroganza. Questi sono i risultati di una Legge frettolo-sa, lacunosa e propagandistica, anche se le opposizioni in Consi-glio comunale continuano a so-stenere il contrario. Chissà, uso ovviamente il condizionale, se la Regione fosse stata più attenta e meno sorda, oggi la situazione potrebbe essere completamente diversa, magari con il Comune di Mappano già istituito? Pren-diamo amaramente atto che la nostra è stata una voce inascol-tata nel deserto. Peccato. Cer-to ora i tempi diventano lunghi ed incerti per Mappano. Nessu-no può conoscere le tempistiche della Corte Costituzionale: sei mesi? Un anno? Due anni? Qual-cuno si dovrebbe fare un bell’e-same di coscienza”.

I.C.

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Mappano Comune sempre nel limbo

Tutto rimandato alla Corte Costituzionale

Dopo diversi anni di as-senza pesante, finalmen-te è rinata l’Associazio-

ne Commercianti di Caselle. In passato, l’Associazione era sta-ta molto attiva e propositiva sul territorio, salvo poi dissolversi, a poco a poco, con la dipartita, per varie ragioni, di alcuni pro-tagonisti storici. Anche l’attuale assessore al Commercio, Alfon-so Reina, nel suo primo anno di “governo” aveva chiesto a più ri-prese la rinascita di questa re-altà rappresentativa del picco-lo commercio, per poter avere un unico interlocutore nel ten-tativo di contrastare meglio la difficile congiuntura economi-ca. A fine maggio, alcuni com-mercianti si sono incontrati ed hanno eletto un direttivo prov-visorio che avrà l’incarico di co-stituire legalmente il sodalizio. Federico Parena, presidente in pectore dell’Associazione (erbo-risteria “Natura e Psiche”, in via Torino): “Con gli incontri di que-sti giorni siamo ufficialmente nati. Abbiamo un Consiglio di-rettivo da cui scaturiranno le va-rie cariche, ma io dovrei esserne il presidente. La prima iniziati-va, dietro richiesta del Comune, è quella di gestire alcune serate, unitamente al Comune stesso, tra quelle già previste in luglio: più precisamente il 6, il 13, il 19 e il 20. In quelle date, il centro storico verrà chiuso al traffico e noi ci impegneremo a tenere aperti più negozi possibili. Sa-ranno una sorta di piccole not-ti bianche. E’ un primo contatto, un esperimento in cui dovremo cercare di dimostrare di esserci e di essere coesi. Dobbiamo cer-care di avvicinarci alla clientela,

capire di cosa hanno bisogno; ma anche i clienti devono avvi-cinarsi a noi, cercarci e spiegar-ci di cosa hanno bisogno. Devo-no rivolgersi a noi con fiducia: non bisogna dare per scontato

che noi possiamo capire al volo le loro necessità. Ci va più dialo-go tra tutti quanti per cercare di uscire da questa crisi. Cercateci,

noi siamo a vostra disposizione anche via mail: [email protected]. A breve cree-remo anche un sito internet”.La dichiarazione rilasciata da una componente del direttivo, Antonella Giusto (titolare dello storico negozio di fiori “La Mi-mosa”, in via Torino): “Nel giro di poco tempo dovremmo es-sere attivi: è questione di gior-ni. Certo che, con circa 180 at-tività commerciali esistenti in Caselle, ci aspettiamo per il fu-turo una maggiore partecipa-zione dei colleghi di categoria: basta con i soliti noti. Ai prossi-mi incontri ci attendiamo perso-ne nuove con idee nuove, anche per capire cosa proporre e cosa pensiamo di poter ottenere dal nostro principale interlocutore istituzionale, ossia l’assessore Reina. Anche perché il Comune non naviga anch’esso in buone acque e le risorse sono scarse anche per loro, perciò ci vanno idee e proposte chiare ed incisi-

ve, innovative. Ad esempio, biso-gna ripensare e rivitalizzare l’i-sola pedonale. Il mio negozio è al suo interno e io ero, e sono, favorevole alla sua istituzione, però non basta crearla e poi ab-bandonarla a se stessa: bisogna lavorarci sopra, darle maggiore visibilità, un arredo decisamen-te migliore, creare avvenimen-ti. Perché durante la Fiera era desolatamente vuota, mentre via Guibert era chiusa al traffi-co? Però anche fra di noi ci va più coraggio e più innovazione, nonostante la crisi picchi duro: anzi, forse, soprattutto perché c’è la crisi”. Ed ecco le parole dell’Assessore Reina: “Era pro-prio uno degli obiettivi prima-ri che mi ero prefissato. Ovvia-mente ci stiamo incontrando ed abbiamo iniziato a collaborare: l’esordio ci sarà con alcune del-le serate previste per luglio, con cui cercheremo di far uscire la gente di casa ma tenendola in piazza a Caselle. Ci sarà il centro chiuso ed i negozi aperti. Dietro la porta ci attende già il Settem-bre Casellese: stiamo ipotizzan-do una notte bianca. In futuro, mi auguro che la nostra collabo-razione diventi assidua, anche per cercare di risolvere insieme problemi strutturali e di viabili-tà che affliggono il centro e non solo. L’inizio è stato molto co-struttivo e da parte dell’Ammi-nistrazione c’è e ci sarà la massi-ma collaborazione. Sono molto contento perché ho incontrato persone giovani e motivate, con idee innovative: proprio ciò che serve in questi momenti di crisi e mancanza di risorse”.

Ivan Cuconato

E' rinata l'Asso Commercianti Sert, capitolo chiuso?

"Era proprio uno degli obiettivi primari che mi ero prefissato. L’esor-dio ci sarà con alcune delle serate previste per luglio, con cui cerchere-mo di far uscire la gente di casa ma tenendola in piazza a Caselle. Ci sarà il centro chiuso ed i negozi aperti". L'Assessore Reina

L'Assessore Alfonso Reina

Il cimitero di Mappano

Il Sindaco Luca Baracco

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N° 455 - LUGLIO 2013

Come si legge dalle colonne del nostro mensile, il pro-blema dei rifiuti abbando-

nati e delle discariche abusive che costellano e deturpano il no-stro territorio è sempre più at-tuale. L’indignazione dei caselle-si sale e non conforta il fatto che l’inciviltà e la maleducazione sia un problema che travalica i con-fini comunali per colpire tut-to il Belpaese. Quali le soluzioni per eliminare il problema? Con-sci che serve un grosso lavoro di educazione, o di rieducazio-ne, dell’italiano medio a monte, di modo che non butti l’immon-dizia dove capita, nell’immedia-to ogni soluzione ipotizzata è frenata dalla mancanza di fon-di, ed il paradosso è che le pu-lizie “supplementari” necessarie per ripulire i mille angoli insoz-zati sottraggono ulteriori risor-se ai già magri bilanci comuna-li. A Borgaro, proprio in questi giorni il sindaco Vincenzo Bar-rea ha deciso di mettere in cam-po le telecamere mobili a raggi infrarossi per contrastare il fe-nomeno: una soluzione moder-na e ultratecnologica. Invece a Caselle? Cosa si pensa di fare?

Le parole di Giuseppe Marsa-glia, assessore competente sul-la materia: “E’ un grosso proble-ma e non è di facile soluzione. Innanzitutto bisogna sensibiliz-zare i cittadini, facendogli ca-pire che, oltre a non dover but-tare i rifiuti dove capita, il solo fatto di dover andare a ripulire la città da questo schifo ci costa diverse migliaia di euro all’an-no: risorse che vengono sottrat-te ad altre necessità, oltretutto in tempo di ristrettezze di bi-lancio. La cosa che davvero non riesco a capire è il motivo che spinge la gente ha abbandona-re i rifiuti davanti all’ecocentro. In generale, questo malcostume è segno tangibile d’inciviltà, ma-leducazione e mancanza di sen-so civico. Posto che la soluzione migliore sarebbe quella dell’e-ducazione civica, nell’immedia-to stiamo pensando e valutando l’ipotesi di fare una convenzione con le guardie venatorie provin-ciali: mentre sorvegliano già il territorio nell’ambito delle pro-prie competenze, possono vi-gilare anche per noi e segna-lare eventuali episodi e targhe di automobili dei responsabili.

Quindi non pensiamo che la so-luzione migliore sia, per la no-stra realtà, le telecamere mobili adottate dal Comune di Borga-ro: il nostro territorio è troppo vasto”. Questo invece il punto di vista di due consiglieri comu-nali d’opposizione. Paolo Ferro, consigliere M5S: “Il problema delle discariche abusive riguar-da principalmente il senso ci-vico e l'educazione dei cittadi-

ni; cittadini che hanno a cuore il bene pubblico, che capisco-no che il territorio è un bene di tutti, non abbandonano i rifiu-ti in giro. Compito dell'Ammi-nistrazione è quello di vigilare il più possibile e punire chi in-quina. Un discorso particola-re bisogna farlo sulla discarica permanente presente al di fuo-ri dell'ecocentro; probabilmen-te è dovuta al fatto che i citta-dini non sono sufficientemente informati o non si informano su-gli orari di apertura dell'ecocen-tro stesso. Trovandolo chiuso abbandonano i rifiuti al di fuo-ri dell'area. L'amministrazione potrebbe intervenire da un lato con una campagna di informa-zione sull'attività dell'ecocentro,

sugli orari di apertura, sui rifiu-ti che si possono conferire, ecc; dall'altro installando telecame-re di videosorveglianza per vigi-lare permanentemente sull'area esterna. Ovviamente tali accor-gimenti non si possono attuare su altre aree, quali ad esempio la discarica che si trova al fondo di via Venaria, dove maggiore dovrebbe essere la presenza ed il controllo delle forze dell'ordi-ne e dei cittadini stessi che in-vitiamo a segnalare alle autori-tà competenti casi particolari. E' comunque chiaro che fino a quando non saranno completa-mente sgomberate le discariche abusive, alcuni cittadini conti-nueranno a scaricarci i rifiuti”. Andrea Fontana, consigliere di Caselle Futura: “I problemi sono due: l'inciviltà generalizzata che gode della sicurezza dell'impu-nità e la mancanza di controllo del territorio. I vigili sono pra-ticamente spariti, ed ognuno si sente libero di fare quello che gli pare. Caselle non merita tut-to questo. L'Amministrazione ha perso il controllo del territorio ed i risultati sono evidenti. Bi-sogna aumentare la vigilanza, anche con telecamere nei pun-ti critici, e inasprire le sanzioni per i trasgressori”.

Ivan Cuconato

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Rifiuti abbandonati e discariche abusive

Lo stabilimento casellese di Alenia è tornato, nel-le ultime settimane, agli

onori delle cronache giornali-stiche e televisive per via di al-cune iniziative sindacali di pro-testa. L’obiettivo delle iniziative era quello di tornare a sensibi-lizzare l’opinione pubblica su di una situazione, per gli stessi sin-dacati e non solo, poco chiara e non così ottimistica come Alenia la dipinge da mesi. I dipenden-ti vogliono maggiore chiarezza sul loro futuro, consapevoli di operare in una realtà d’eccellen-za e di successo dell’industria italiana che non vogliono vada dispersa e sprecata. Abbiamo chiesto chiarimenti a Claudio Gonzato, rappresentante sin-dacale esterno della Fiom Cgil: “La situazione non è affatto così buona come qualcuno si ostina a dire. Certo, per l’occupazione a brevissimo termine non ci sono grosse preoccupazioni, ma que-sto è un settore dove bisogna avere ampie prospettive e gros-sa programmazione e progetta-zione a monte, quindi ci vuole

molto tempo per mettere in pie-di nuove lavorazioni. Pare ab-bastanza evidente come si stia trascurando la peculiarità dello stabilimento casellese, ossia le lavorazioni militari, per punta-re, sembra, sulle lavorazioni ci-vili. La produzione dell’aereo da trasporto C-27J è praticamente ferma, pare per problemi di ap-provvigionamento di alcuni pez-zi da altri stabilimenti. Il caccia Eurofighter, prodotto di punta del polo casellese, non avrà an-cora vita lunga (in teoria fino al 2016), e verrà sostituito dal F35, che però viene assemblato a Cameri e la cui progettazione arriva direttamente dagli Stati Uniti. Non si intravedono grosse prospettive. Noi chiediamo sem-plicemente il rispetto degli ac-cordi sottoscritti nel 2011, nulla di più: dove sono i due prototi-pi promessi? Bisogna muover-si oggi o per il polo aerospa-ziale non ci sarà futuro. Come si fa a dormire sonni tranquilli, come qualcuno ci chiede, quan-do sappiamo che le commesse attuali si chiuderanno nell’ar-

co di 2-3 anni? Nel sito caselle-se sono ufficialmente impiega-ti 855 addetti, ma in realtà 320 sono attualmente stati dislocati altrove: un centinaio sono a Ca-meri, gli altri negli altri stabili-menti in giro per l’Italia. Volevo comunque precisare che quello di Cameri a noi sembra un fal-so problema ed una falsa riva-lità. Lo stabilimento novarese lavora grazie ad attività produt-tive figlie di accordi con i Gover-ni nazionali: non vediamo in tut-to ciò un pericolo per Caselle,

ma neanche, sinceramente, un aiuto. Il trasferimento del per-sonale da C.so Marche a Casel-le è anch’esso fermo e non si sa quando partirà: molto pare sia legato alla vendita dei terreni a fini commerciali-residenziali ed al conseguente incasso, ma sia-mo perplessi. Il mercato è com-pletamente fermo in entram-bi i settori. Chiediamo maggior chiarezza, massima attenzio-ne e collaborazione da parte di tutti: azienda in primis, Gover-no, ma anche dalle istituzioni lo-

cali. Che ci diano maggiori informa-zioni su investi-menti e progetti futuri. Qualcuno sta scherzando sulle teste, e sul-le famiglie, di cen-tinaia di lavora-tori, oltretutto in un periodo in cui le prospettive di ottenere altri po-sti di lavoro sono piuttosto aleato-rie. Non si può ri-

schiare di buttare via un’alta professionalità e specializzazio-ne per errori di programmazio-ne dall’alto, sarebbe gravissi-mo”. Il pensiero del sindaco di Caselle, Luca Baracco: “Noi ab-biamo fatto, da molto tempo, tutto quello che era in nostro potere per agevolare il potenzia-mento e l’insediamento di Ale-nia nell’area a ridosso dell’aero-porto. Già da subito, Alenia può muoversi, ma pare ci siano pro-blemi di liquidità legati alla ven-dita ed alle prospettive future dell’area torinese di Corso Mar-che. E’ evidente che il nostro Co-mune è impotente di fronte alle problematiche in essere: le po-litiche militari dell’Italia, e non solo, ed i piani strategici ed aziendali di Alenia e Finmecca-nica viaggiano ben al di sopra della nostra piccola realtà am-ministrativa. Quello che poteva-mo e dovevamo fare lo abbiamo fatto. Purtroppo, a questo pun-to siamo anche noi osservatori, molto preoccupati, della situa-zione attuale”. Le parole dell’as-sessore Giuseppe Marsaglia,

uno dei principali sostenitori dello spostamento da quand’era sindaco: “Come Amministrazio-ne abbiamo fatto tutto ciò che ci era possibile per agevolare il trasferimento da Corso Marche, in un’ottica di mantenimento di posti di lavoro nella nostra Pro-vincia, oltretutto in un momen-to di grossa crisi a tutti i livelli. Abbiamo fatto, ma stiamo conti-nuando a fare tutto quello che è in nostro potere: proprio in que-sti giorni ci stiamo incontrando con Alenia per discutere del mi-glioramento della viabilità e del manto stradale di Strada Malan-ghero. Stiamo discutendo anche con Gtt per la costruzione di una piazzola di sosta che garantisca maggiore sicurezza per il bus che deve trasportare gli ope-rai da Corso Marche al sito ca-sellese. Lo ripeto per l’ennesima volta: il Comune di Caselle ga-rantisce la massima disponibili-tà, ovviamente per ciò che è di nostra competenza. Purtroppo, certe problematiche non sono alla nostra portata”.

I.C.

Alenia: le prospettive non sono rosee

Una questione di civiltà Pioggia di multe: scoppia la polemicaDa aprile, sono state attiva-

te all’aeroporto “Sandro Pertini” delle telecame-

re di sorveglianza della cor-sia riservata alle forze dell’or-dine, taxi e disabili. Il sistema fotografa automaticamente le targhe dei mezzi in transito in suddetta corsia e, se il mezzo non è autorizzato, rifila al pro-prietario una contravvenzione da ben 99 euro. La videosor-veglianza si è resa necessaria per limitare l’intasamento del-la corsia da parte dei “normali” avventori dell’aeroporto: un fe-nomeno diventato insostenibi-le e fonte di possibili rischi per la sicurezza secondo Sagat. Tut-to ciò ha generato però la pro-testa dei multati, soprattutto dei numerosi “plurimultati”. La protesta è sbarcata persino in un Consiglio comunale, dove si parla addirittura di vessazione: si sta parlando di circa 17 mila contravvenzioni in quasi due mesi, per una cifra da incassare, presunta, di quasi 1,7 milioni di euro. Ma il Comune non ci sta a passare per semplice “perse-cutore” o per chi vuole fare cas-sa in tempo di crisi. Questa l’o-pinione del sindaco Baracco: “E’ ora di fare un po’ di chiarezza. Da molto tempo Sagat ci richie-deva un maggiore controllo sulla corsia riservata per moti-vi, principalmente, di sicurezza. Il divieto di transito era sistema-ticamente violato da decine di auto: abbiamo quindi deciso di installare le telecamere e posi-zionato la segnaletica d’avviso in maniera corretta ed eviden-te. Quindi, chi continua a tran-

sitare lo fa a suo rischio e peri-colo, in palese violazione del Codice della strada e deve per-ciò assumersene la responsabi-lità. Perché alla fine di questo si tratta: non è un “capriccio” del Comune di Caselle o della Sa-gat, è una violazione al Codice. Chi si sente colpito in manie-ra abnorme può provare a pre-sentare ricorso, pur essendo, con ogni probabilità, in errore. Anche la cifra, ritenuta da mol-ti eccessiva e sproporzionata, non l’abbiamo stabilita noi, an-che perché non è nostra com-petenza farlo, ma è prevista dal Codice. Si è fatta molta confu-sione e si continua a farla: sì, è vero che la cifra verrà incassa-ta, teoricamente, dal Comune di Caselle, ma bisogna chiari-re. Dalla lista dei multati biso-gnerà scremare tutte le vettu-re autorizzate, ma non ancora caricate nel sistema, essendo ancora all’inizio. Poi saremmo comunque dei folli se ascrives-simo a bilancio una cifra simi-le: sarà una cifra sicuramente importante, ma molto inferio-re. L’aeroporto è un luogo di transito, quindi molti mezzi ar-rivano da fuori e sarà, presu-mibilmente, difficile esigere la riscossione della sanzione. Ol-tretutto, per legge, i soldi pro-vento di sanzioni al Codice del-la strada sono in parte vincolati: il 50% di quanto si incassa va destinato alla sicurezza stradale e non si possono quindi spen-dere come si vuole. Come al so-lito si è fatta molta demagogia e propaganda”.

I.C.

L'alta tecnologia della Alenia

ATTUALITà

Cumuli di rifiuti abbandonati

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N° 455 - LUGLIO 2013

Per l’estate 2013 abbiamo ideato due servizi impor-tanti, il primo con SOS Cit-

tà per chi rimane in città, nel mo-nitoraggio sui disservizi pubblici e privati, e il secondo per chi va in vacanza con SOS Vacanze nel-la tutela del turista, aiutando concretamente chi rimane “vitti-ma” di controversie.Mettiamo a disposizione una rubrica apposita e un indirizzo email ([email protected]) per tutti quelli che voglio-no segnalare disfunzioni e che con l’aiuto dell’associazione Vi-vicaselle-ViviPiemonte potranno usufruire anche nei casi gravi, dei servizi giuridici per far va-lere i propri diritti, ivi compreso la richiesta di risarcimenti danni nei casi previsti.Inoltre domenica 21 luglio dal-le ore 11.00 alle 12.00 in diretta Web su Radio Vivisanmaurizio collegandosi al seguente indi-rizzo http://m.spreaker.com/show/lo_show_di_radio_vivi-sanmaurizio in collaborazione con le associazioni Vivicasel-le-ViviPiemonte e Vivisanmau-rizio una trasmissione dedicata a SOS Vacanze, in studio esper-ti sulle controversie tra i turisti e gli erogatori dei servizi turisti-ci (alberghi, tour operator, agri-turismo, viaggi aerei ecc. ecc.). I cittadini potranno telefonare in diretta radio e possono già da adesso porre quesiti e domande al seguente indirizzo email: [email protected]

Ricordiamo alcuni elementi es-senziali che il codice del turismo prevede a tutela del turista:1) E' riconosciuto oltre che il danno materiale alla persona adesso è previsto chiaramente anche il risarcimento per il dan-no morale, ovvero da vacanza rovinata. 2) Per chi acquista un pacchet-to di viaggio online, in caso di non corrispondenza dei servi-zi resi, fino ad ieri non ha modo di ottenere il risarcimento da un unico responsabile. Purtroppo si sono verificati anche diversi epi-sodi di truffe ai danni di turisti da parte di sedicenti operatori di viaggio online non in possesso delle necessarie autorizzazioni.Ora invece vi è completa equipa-razione tra le agenzie di tipo tra-dizionale e quelle che offrono i loro servizi su internet e quindi il turista potrà contare su un unico soggetto responsabile della cor-rispondenza tra i servizi acqui-

stati e quelli resi. Quindi: non più truffe online.3) L’erogazione dei Buoni vacan-ze, che consentono alle famiglie a reddito basso di poter usufru-ire di un contributo statale fino al 45% del costo della vacanza, è stata istituzionalizzata. Ora i Buoni vacanze, diventano un istituto stabile di turismo socia-le, regolarmente finanziato con parte della quota dell’8 per mille destinata allo Stato.4) Oggi, 7 giorni su 7, è attivo il servizio telefonico multilingue Easy Italia (039 039 039) che assiste soprattutto il turista stra-niero in ogni evenienza, metten-dolo anche in contatto con i sog-getti che possono risolvere il suo problema.5) Il testo sancisce il diritto dei portatori di disabilita tem-poranea o permanente a frui-re dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, senza aggravio di prezzo. E’ conside-rato atto discriminatorio impe-dire alle persone con disabilita motorie, sensoriali e intelletti-ve, di fruire, in modo completo ed in autonomia, dell’offerta tu-ristica, esclusivamente per moti-vi comunque connessi o riferibi-li alla loro disabilita.6) Ora la classificazione secon-do le stelle è prevista per tutte le strutture ricettive (Bed & Bre-akfast, case per ferie, ostelli della gioventù, Motel, centri soggiorni studio, rifugi alpini, villaggi turi-stici, campeggi) all’insegna della trasparenza. E' inoltre istituito, su base nazionale, un sistema di rating associabile alle stelle, che consenta la misurazione e la va-lutazione della qualità del servi-zio reso ai clienti.7) Il testo stabilisce che le am-ministrazioni pubbliche sono te-nute ad adottare una Carta dei Servizi turistici da esse erogati. La Carta dei Servizi stabilisce un patto tra l'amministrazione e l'u-tente, fondato sulla definizione di standard di qualità ragionevo-li, sulla verifica del rispetto de-gli standard, sulla ricerca del mi-glioramento della qualità e della tutela degli utenti.8) A maggior tutela del turista, soggetto ai rischi connessi all’or-ganizzazione di un viaggio lonta-no dalla sua residenza, si stabi-lisce che, accanto al tradizionale Fondo di garanzia, di cui si è ri-scontrata l’inadeguatezza, i tu-risti potranno essere assistiti da polizze assicurative che, per i viaggi all’estero, garantiscano

il rientro immediato a causa di emergenze imputabili o meno al comportamento dell’organizza-tore o dell’intermediario e che assicurino assistenza anche di tipo economico. Tali polizze po-tranno anche garantire, nei casi di insolvenza o fallimento dell’in-termediario o dell’organizzatore, il rimborso del prezzo versato per l’acquisto del pacchetto tu-ristico.9) Multiproprietà: viene data at-tuazione alla disciplina euro-pea che uniforma questo isti-tuto prevedendo una maggiore trasparenza nei contratti, un’ac-cresciuta tutela dell’acquirente anche estendendo la multipro-prietà a beni diversi dagli immo-bili quali chiatte, roulotte onavi da crociera.

Come comportarsi in caso di disserviziIl Codice del Turismo - allegato al D. Lgs. n. 79 del 2011 – rior-ganizza la normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo. In prossimità delle imminenti ed agognate vacanze estive è, dunque, opportuno por-re attenzione ad alcuni aspet-ti usualmente problematici, così da partire serenamente e con maggiore consapevolezza.

Contratti del turismo organiz-zato – pacchetti turisticiIl turista che acquista pacchetti turistici in agenzia, su internet, al telefono o comunque fuori dai locali commerciali ha diritto ad esercitare il diritto di recesso en-tro dieci giorni, a meno che non vi sia una specifica clausola nel contratto che lo escluda. Anche per tale ragione, dunque, è op-portuno leggere attentamente il contratto che sottoscriviamo, in modo tale da contestare imme-diatamente la presenza di tali clausole. In alternativa, è oppor-tuno prendere in considerazione l’ipotesi di sottoscrivere una po-lizza assicurativa legata al pac-chetto turistico acquistato. Spes-so, infatti, l’acquisto del viaggio avviene molto tempo prima ri-spetto alla partenza, aumentan-do la possibilità che, nel frattem-po, un imprevisto impedisca al turista di fruire della propria va-canza (es. malattia, decesso di un congiunto), fermo restando l’obbligo di corrispondere ugual-mente delle somme a titolo di ca-parra o penale. Di solito, al momento della sti-pula del contratto si è tenuti a corrispondere all’agenzia / tour operator un importo a titolo di caparra confirmatoria (mai su-periore al 25% del prezzo tota-le del pacchetto turistico) che può essere trattenuta a titolo di penale nel caso in cui il consu-matore receda dal contratto, e che fa sorgere in capo al turi-sta il diritto a pretendere il dop-pio dell’importo corrisposto nel caso in cui sia inadempiente l’a-genzia / tour operator. Tali re-

gole, tuttavia, non si applicano in tutti i casi in cui il recesso di-penda da fatto sopraggiunto non imputabile alla parte che recede, ovvero quando il recesso sia giu-stificato da gravi inadempimen-ti della controparte. Le infor-mazioni che riceve il turista nel corso delle trattative prima del-la conclusione del contratto, an-che attraverso l’uso di opuscoli informativi, cui sono equipara-ti i materiali illustrativi on line, sono vincolanti tanto per l’agen-zia quanto per il tour operator, a meno che le modifiche delle con-dizioni ivi indicate non siano co-municate per iscritto al turista prima della stipulazione del con-tratto, o vengano concordate dai contraenti, mediante uno speci-fico accordo scritto, successiva-mente alla stipulazione del con-tratto.Il contratto di vendita di pac-chetti turistici, ovviamente re-datto in forma scritta, di cui una copia viene rilasciata al tu-rista, è l’atto che contiene tut-ti gli elementi fondamentali del-la vacanza. Prima di partire, può ancora capitare che vi sia un au-mento del prezzo di vendita del pacchetto turistico superiore al 10%, ovvero una modifica signi-ficativa di uno o più elementi del contratto (es. data di partenza o arrivo; mezzo di trasporto utiliz-zato; tipologia della sistemazio-ne), ovvero la cancellazione del pacchetto per qualsiasi motivo. In questi casi, il turista ha dirit-to di usufruire, se disponibile, di un pacchetto di qualità equiva-lente o superiore senza sovrap-prezzo, oppure di un pacchetto qualitativamente inferiore, pre-via restituzione della differenza di prezzo. In alternativa, è possi-bile chiedere il rimborso dell’in-tera somma di denaro già corri-sposta, fermo restando il diritto al risarcimento del danno ulte-riore. Una volta partito, il turista si aspetta di trovare le condizio-ni previste nel contratto: tutta-via, può capitare vi siano diffor-mità degli standards qualitativi del servizio promessi o pubbli-cizzati, in relazione ai quali è possibile chiedere il risarcimen-

to del danno. A ciò si aggiunga la possibilità di chiedere il risar-cimento del danno da vacanza rovinata: infatti, nel caso in cui l’inadempimento o inesatta ese-cuzione delle prestazioni previ-ste nel pacchetto turistico non sia di scarsa importanza (deve dunque esserci un grave ina-dempimento), il turista può chie-dere un risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irri-petibilità dell’occasione perduta. Si tenga a mente, in ogni caso, che le mancanze nell’esecuzione del contratto da parte del tour operator/agenzia debbano es-sere tempestivamente contesta-te mediante reclamo, affinché sia possibile porvi rimedio già nel corso della vacanza, salva in ogni caso la possibilità di spor-gere reclamo entro dieci gior-ni lavorativi dalla data di rientro nel luogo di partenza.

Disagi legati ai voli aereiPreliminarmente, è bene ribadi-re che, nel caso in cui si sia ac-quistato un pacchetto turistico, è possibile contestare al tour ope-rator entro dieci giorni dal rien-tro i disagi legati al volo aereo. Tuttavia, può risultare necessa-rio - o conveniente, a seconda delle circostanze - rivolgersi di-rettamente alla compagnia aerea per tutelare i propri diritti.Il viaggiatore che, a seconda della lunghezza del viaggio, su-bisca un ritardo di almeno due ore, ha diritto a pasti e bevande, sino alla sistemazione in albergo nel caso in cui il ritardo richie-da il pernottamento. Nel caso in cui il ritardo superi le cin-que ore, sarà possibile ottenere il rimborso del biglietto non uti-lizzato, salva in ogni caso la pos-sibilità di chiedere sempre l’ul-teriore risarcimento del danno rispetto a quanto disposto a ti-tolo di compensazione pecunia-ria in caso di cancellazione del volo. La cancellazione del volo è, in effetti, un’ipotesi di disagio estremo, al pari del c.d. overbo-oking (al passeggero viene ne-gato l’imbarco, in quanto le pre-notazioni sul volo sono superiori

rispetto ai posti realmente di-sponibili), e come tale prevede - oltre alla possibilità di chiede-re, anche in questo caso, l’ulte-riore risarcimento del danno - il rimborso del biglietto aereo, ovvero la riprogrammazione su un altro volo in partenza per la stessa destinazione il prima pos-sibile; l’assistenza, ad es. pasti, bevande, albergo; la compensa-zione pecuniaria, di importo di-verso a seconda della lunghezza del viaggio e salvo che la can-cellazione del volo non sia sta-ta causata da eventi eccezionali e non imputabile alla compagnia aerea, né che di tale cancellazio-ne sia stata data comunicazione al viaggiatore con congruo anti-cipo.

Bagagli smarriti o danneggiatiNel caso in cui il bagaglio in sti-va non venga riconsegnato, ov-vero risulti danneggiato, e non si disponga di una polizza assi-curativa che copra questi eventi, sarà necessario recarsi in aero-porto presso gli sportelli deno-minati “lost and found” e com-pilare i moduli predisposti. Successivamente, occorrerà in-viare una vera e propria richie-sta di risarcimento del danno alla compagnia aerea, specifi-cando e quantificando il danno patito a causa della perdita at-traverso la produzione di scon-trini, ricevute e quant’altro, ov-vero indicando specificatamente il tipo di danneggiamento subi-to. In ogni caso, il risarcimento riconosciuto dalle compagnie si limita ai danni materiali entro un importo massimo di circa € 1.200,00, salva in ogni caso la possibilità di dimostrare il dan-no ulteriore.

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N.B. Eventuale modulistica uti-le per contestare i disservizi, la troverete nell’home page sotto la voce Modulistica, mentre invece nel settore Tutela del Consuma-tore troverete anche “La Carta dei Diritti del Passeggero”.

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N° 455 - LUGLIO 2013

Cose Nostre quest’anno ha voluto lanciare uno sguar-do al mondo della scuo-

la. Cogliendo l’opportunità di curiosare nel lavoro dei ragaz-zi dell’Istituto Comprensivo di Caselle abbiamo pensato di raccontarvelo. D'altronde, qua-le genitore, chi una volta nella vita, non ha desiderato di esse-re una mosca per volare la tra i banchi della scuola e vedere cosa succede nella classe del proprio figlio? Per concludere questo percorso e in occasio-ne della chiusura dell’anno sco-lastico abbiamo chiesto al diri-gente Loredana Meuti e al suo vice Elena Isaia di fare un bilan-cio di tutte le attività svolte.Dirigente, le iniziative didat-tiche per i ragazzi sono state tante ed è evidente un’atten-zione della scuola ad ampliare l’offerta formativa. Come na-sce un progetto, di quali esi-genze tiene conto e quali ini-ziative future si propone di sviluppare la Scuola di Caselle?“Un progetto nasce prima di tutto da un’analisi del conte-sto in cui vivono i ragazzi e dei bisogni educativo-formativi di quel contesto. Tiene conto del-la necessità di arricchire ed ap-profondire gli aspetti culturali dell’istruzione e di supportare quelli legati all’apprendimento ed alle relazioni fra individui. Un esempio è la musica; il lin-guaggio musicale contiene gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo". La necessità economica ha fat-to si che la scuola si rivolgesse all’esterno alla ricerca di uno sponsor. Come è nata l’idea della proposta della sponsoriz-zazione commerciale? Questa ricerca ha coinvolto anche le famiglie che hanno così potu-to rendersi conto che la scuo-la non è più un'entità astratta con risorse certe e sempre suf-ficienti, ma necessita dell'aiuto di tutti per andare avanti. Se-condo lei questo ha cambiato il rapporto tra le famiglie e la

scuola? Qual è la sua opinio-ne dell’attuale realtà sociale ed economica della scuola?“Lei ha già inserito nella do-manda una delle risposte, infat-ti l’idea della sponsorizzazione è nata proprio dalla necessità di reperire risorse economiche a fronte dei tagli operati in questi anni. Il fon-damentale contributo volontario di 13,00 euro da parte del-le famiglie (che vo-glio ringra-ziare anco-ra), da solo, non ci con-sente di po-ter attivare tutti i pro-getti pro-posti. Altre scuole ave-vano già fatto l’espe-rienza della sponsorizzazione (soprattutto le scuole superiori), ma in modi diversi. La nostra iniziativa ha fatto parlare molto di sé, proba-bilmente anche perché ha coin-volto la parte più “sofferente” del commercio ovvero i piccoli esercizi commerciali anch’essi vittime della crisi. La necessità dell’aiuto di tut-ti per andare avanti ha sicura-mente cementato il rapporto di “alleanza” fra molte famiglie e la scuola, rimane tuttavia una considerevole parte che ritie-ne che la scuola pubblica debba erogare servizi gratuiti a “tutto tondo”, atteggiamento che, per quanto condivisibile, non con-sidera la grave situazione eco-nomica attuale vissuta a livello internazionale che ci obbliga a cambiare il punto di vista. Per fronteggiare la crisi non vi sono che due strade: valorizzare le ri-sorse umane interne alla scuola e reperire le risorse finanziarie

necessarie per il nostro Istituto, “tertium non datur” perché po-trebbe significare un impoveri-mento culturale per i nostri ra-gazzi e l’impossibilità di aiutare quelli con difficoltà sia dell’ap-prendimento sia del comporta-mento oggi in aumento”.Oggi un dirigente scolastico

è come un capitano d’azienda deve far quadrare i bilanci e trovare le risorse per sviluppa-re i progetti. Quali le maggiori difficoltà che si incontrano nel dirigere una scuola sia da un punto di vista didattico, econo-mico che sociale?“Con l’introduzione dell’autono-mia scolastica al dirigente sono state attribuite molte responsa-bilità alle quali però non cor-rispondono adeguate risorse e non mi riferisco solo a quel-le finanziarie che, come avete potuto constatare, vengono re-perite utilizzando sempre più spesso una “gestione creativa” nell’ambito delle norme vigen-ti. La difficoltà maggiore, infat-ti, è relativa alla sperequazio-ne fra responsabilità attribuite e strumenti di cui il dirigente scolastico dovrebbe essere do-tato per fronteggiare la com-plessa realtà dell’istituto che di-rige. Un esempio che vale per tutti riguarda la sicurezza delle scuole: il dirigente è individua-to dalla norma come “datore di lavoro” senza avere le risorse necessarie per risolvere tutte le problematiche connesse alla si-curezza. L’alta domanda di tem-po pieno nella scuola primaria, che non può essere soddisfat-ta per mancanza di organico (docenti), infatti, rende diffici-le il far comprendere alle fami-glie che l’inclusione o l’esclusio-ne dei loro figli è determinata da necessari criteri deliberati dal Consiglio di Istituto oppure che l’assegnazione ad un plesso piuttosto che ad un altro, per la stessa tipologia di tempo scuo-la, non è una scelta arbitraria del dirigente ma è dettata da motivi organizzativi della scuo-la. La distribuzione degli alunni diversamente abili nelle classi è uno degli elementi che influisce

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Chatwin, autore de “L’anatomia dell’irrequietezza”. Ed ecco che è arrivata l’estate e Cose Nostre come un soffio di vento estivo ha scompigliato i capelli dei gio-vani per poter scoprire le loro mete preferite durante questi mesi. Il viaggio è un mezzo che per-mette da sempre agli uomini (ri-cordiamo il famigerato viaggio di Ulisse o quello di Dante nel-la Divina Commedia) di scopri-re nuovi luoghi, culture, lingue e soprattutto consente la realiz-zazione di innumerevoli espe-rienze da portare sempre con noi. Quali sono quindi gli ste-reotipi di viaggio dei nostri ra-gazzi? Prediligono ovviamente viaggiare in comitiva, di conse-guenza le prime esperienze av-vengono in compagnia di amici. Questo tipo di viaggio consente innanzitutto di avere persone fe-deli su cui contare e con le qua-li condividere momenti specia-li e poi, fattore non indifferente con i tempi che corrono, di divi-dere le spese dell’intera vacan-za. Da un paio d’anni è molto in voga il viaggio di istruzione at-traverso il quale i ragazzi, an-dando in altri stati, ospitati da

famiglie locali o in alternativa soggiornando in ostelli conven-zionati, studiano e perfezionano la lingua autoctona. Pertanto la gioventù oltre ad accrescere il proprio bagaglio esperienziale e culturale impara ad essere au-tonoma e indipendente, requisi-ti fondamentali per la crescita. Noti di ammirazione sono poi i viaggi umanitari: infatti, molti giovani dopo aver raggiunto la maggiore età, per un determina-to periodo, tramite associazioni migrano per esempio nel conti-nente africano o indiano per of-frire il proprio aiuto alle popola-zioni bisognose. Questa scelta è davvero degna di ammirazione perchè donando la propria assi-stenza sanitaria ci si sente rea-lizzati, utili e come tramandato-ci dalla grande Maria Teresa di Calcutta “Donare è il regalo più grande”. Dal lato opposto tro-viamo le mete turistiche dove i ragazzi danno sfogo al proprio ego e tra le più richieste si collo-cano Rimini, Ibiza, Formentera e Mykonos in cui la parola d’ordi-ne è solo una: divertimento!Una parte della gioventù opta non a spiaggia e sole cocente ma al fresco della montagna, posto ideale per praticare sport quali trekking, lunghe cammi-nate o semplicemente scopri-

re luoghi meravigliosi e incon-taminati e godere di paesaggi mozzafiato. Tra gli ultimi posti, a causa delle temperature cal-dissime nei mesi estivi, risul-tano infine le città d’arte come Roma, Firenze, Torino e Vene-zia. I mezzi di trasporto favo-riti sono i treni (da qui la resi-stenza dell’Inter Rail ), i pullman e le automobili; meno utilizzati i traghetti e gli aerei probabil-mente a causa dei prezzi trop-po elevati. Dal viaggio emerge quindi la correlazione tra esso e il suo scopo intrinseco, esistono viaggi culturali, viaggi di relax, umanitari, all’insegna del diver-timento o della spiritualità, di perdizione, di avventura o dedi-cati all’edonismo e tutti hanno come fine alleggerire la mente, distendere i muscoli e natural-mente sorridere ed essere feli-ci. Qualunque sia la destinazio-ne i nostri ragazzi aspettano con gioia e trepidazione l’arri-vo dell’estate per poter viaggia-re e sentirsi cittadini del mondo, perché quando si ha questa età si pensa che niente sia impossi-bile, che tutto ciò che vogliamo si realizzerà; un viaggio è come un sigillo a questa convinzione... è emozione e speranza.

Sette Alessia

Viaggio tra i giovaniVerso l’estate dei ragazzi

Intervista alla Dirigente Scolastica Loredana Meuti e alla maestra Isaia

Vista la delibera della Giunta Regionale del Piemonte n° 24-5619 dell'8 aprile 2013. l'Istituto Comprensivo di Caselle ha disposto il calendario per il prossimo anno scolastico 2013/2014, che così prevede: • 10 settembre 2013 inizio lezioni• 16 settembre festa S. Patrono• 23 dicembre 2013-lunedì 6 gennaio 2014 Vacanze di Natale• 3 marzo 2014 vacanze Carnevale• 18 aprile-26 aprile 2014 Vacanze di Pasqua• 2 maggio 2014 Ponte Festa Lavoratori• 6 giugno 2014 termine a.s. scuole primarie e secondarie di I grado con lectio brevis• 27 giugno 2014 termine as scuole infanzia con lectio brevis

Calendario Scolastico 2013/2014

sull’assegnazione ai plessi”.Diamo ora la parola ad Elena Isaia, collaboratore vicario del-la dottoressa Meuti.Maestra Isaia, le tante inizia-tive didattiche per i ragazzi l’hanno vista coinvolta come un punto cardine dell’organiz-zazione, quali ha preferito, qual

è quella che le è piaciu-ta di più? “Credo sia s e m p l i c e -mente per-ché que-sto è il mio modo di pensare la scuola, non riesco ad immaginare una scuo-la chiusa in se stessa, non aper-ta al ter-ritorio, né d’altro can-to riesco ad immagina-

re me chiusa in una scuola del genere; io ho sempre lavorato in questo modo, anche nella scuo-la dove sono stata precedente-mente. Certo questo compor-

ta un dispendio di energie non indifferente, ma spesso le sod-disfazioni finali, vedi la giorna-ta del “Pedibus” e “Girogiocan-do”, ripagano della fatica. Non saprei quale scegliere tra i due, ma forse sono più "affezionata" al progetto “W il Pedone”, per-ché è stato interamente costru-ito ex novo, a cui il Comune ha sicuramente contribuito al suo buon esito”.Come sono nati i progetti e quanto hanno inciso le risorse economiche per la loro realiz-zazione?“Siamo partiti dalle esigenze della scuola di ampliare dell'of-ferta formativa come per i pro-getti di musica e la settima-na della sicurezza. Pedibus per esempio aveva lo scopo di sen-sibilizzare ulteriormente l'uten-za scolastica ad assumere stili di vita più salutari. Abbiamo pen-sato che fosse meglio proporre una giornata diversa, alla qua-le si è arrivati anche in seguito ad attività svolte in classe, che non semplicemente invitare in continuazione i ragazzini ad an-dare a piedi, senza contare che in questo modo anche i Caselle-si si sono resi conto che esiste una scuola che "si muove". Nel caso di Girogiocando la scuo-

la ha aderito invece ad una pro-posta del Comune ed ha avuto buona parte nell'organizzazio-ne della giornata; anche questo progetto è stata un'esperienza importante perché ha visto la-vorare insieme Scuola, Comune ed associazioni sportive per uno scopo unico. Vi sono dunque nella scuola progetti che nascono "dall'inter-no" e che rispondono a determi-nati bisogni quali per esempio i progetti “Doppio Slalom” (di aiu-to per i DSA), “Tutti primi della classe” (per il recupero ed il rin-forzo) lo Sportello d’ascolto con la psicologa scolastica, musica... ed altri che provengono “dall’e-sterno” e che la scuola accoglie perché soddisfano alcune sue esigenze come le attività di edu-cazione motoria o Girogiocan-do, Frutta nelle scuole...”.

Enrica Munì

Loredana Meuti

I ragazzi del Pedibus

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N° 455 - LUGLIO 20138

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“Nívole”Rubrica in lingua e di lingua piemontese

Cento anni fa, il 22 agosto 1913, moriva a Torino in via Roma 40 Alberto Viriglio. Era nato non molto distante, in via Roma 8, il 17 febbraio 1851.È stato poeta e studioso del piemontese che si parlava a Torino; ha raccolto e registra-to migliaia di proverbi, modi di dire, giochi, canzoni, filastroc-che, indovinelli, consuetudi-ni, tradizioni, ricette della me-dicina popolare, vocaboli dalle scherzose etimologie, sinoni-mie spiritose.Il suo primo scritto poetico è stato Vita sgairà (1888). Le sue poesie sono state raccolte nel volume Rime piemontèise (la prima edizione è del 1893). Ma del Viriglio le cose più vive sono senza dubbio gli studi de-dicati alla vita e alla lingua pie-montese: da Come si parla a Torino a Torino e i torinesi da Voci e cose del Vecchio Pie-monte a Vecchia Torino. Nel 1970 l’editore Viglongo ha pubblicato Alberto Vitiglio, L’opera, in due volumi. All’epoca di questo scrittore si affermò un sistema grafico, in contrasto con la tradizione, che venne detto “alla Viriglio”. Tale grafia indicava con ô (ca-plèt) il suono della u italiana, in precedenza scritto sempre o, e con ñ la nasale velare del piemontese (quella che oggi si scrive -n, come in lun-a). Con Pinin Pacòt e Viglongo si ritor-nò alla grafia tradizionale.

Da Rime piemontèise

AL BALONBanastre1, ratatoj d’ògni ma-nera: scarpe dëscompagnà, gabie da grij, cadreghe d’arbra vërnisà ‘d nosera, papagaj ‘d véder, guant ch’a perdo ij dij,siringhe, lanternon, pistòle a pera, giache ‘d frustan-a, cròsse da fusij2,

pruche, bërtele, man-i ‘d ca-fetiera, taròch, manisse3 ‘d martora ... ‘d cunij,penej da barba, piat sensa vërnis, quàder ch’a l’han mach pi mesa bigieuja4, bisse copere5, màntes, pipe ‘d giss ...L’é ‘nt ël « Balon » ch’a-i piomba e ch’a-i finiss tut lòn ch’a passa ‘d mòda, lòn ch’a ‘mberuja, tut lòn ch’a l’é stërnaj6 e ma-lardriss.1 Banastre: masserizie2 Cròsse da fusij: calci di fucili3 Manisse: manicotti4 Bigieuja: immagine5 Bisse copere: tartarughe6 Stërnaj: ciarpame

Da Come si parla a Torino:...del vernacolo nostro... è raro che durante un discor-so si usi un aggettivo senza essere seguito da un “come”...Bianch come na pata; Can-di come n’agnel (un liri); Nèir come un croass; Pasi come n’agnel; Mars (bagnà) come n’aniòt (n’ochèt, un pipì); Giovo come n’ajèt; Vej come ‘l coco; Bel come un cheur; Bòrgno come un pom (un trapon); Ciòrgn come n’ola; Plà come un ginoj; Maire come un pich (un ciò); Galup come na pèila; Fòl come na mica; Furb come na masca; Lord come na sòto-la; Arvers come ‘n babi; Scur come an boca al luv; Nojos come na piatola;...

...nei verbi poi occorre la medesima cosa......Deurme come na marmòta; Canté come na siala; Niné parèj ‘d n’ania (cammina-re ancheggiando); Stërmé tut parèj dle berte; Andé pa-rej dij beu ant la melia; Ar-voltesse come na bissa; Pis-sé come na grondan-a; Sauté come ‘n cravieul; Suliesse al sol come le laserte; Esse

parèj d’un osel an sla rama; Mangé come un pipì; Resté lì come un pipì; Pioré come ‘n vailèt (come na vis); Scapé come ël Diav da la cros;...

...spesso poi il paragone cela una festosa ironia......Bianch come la coa dël merlo; Segret come ‘l tron; Fortunà come ij can an cesa; Polid come ‘l baston dël gioch; Grassios coma na ron-za; Content come n’aso am-bastà ‘d neuv; Sutil come ël bech ëd n’aso; Lest come un gat ëd piomb;...

...vediamo ancora alcune forme di sinonimi che, spe-cie nello stile ironico, pre-sentano caratteristiche e cu-riose...Baricia acciuga; Barice an pastura acciughe al verde; La blëssa dl’aso la bellezza della giovinezza; Arsigneul (o canarin) da grupia asi-no; Arsigneul (o canarin) da giand maiale; Sopata camo-le pellicciaio; Sartor da mule bastaio; Eredità dël crin, pa-stilia ‘d crin salame; Ciapé un passaròt raffredarsi; Fër-vaje ‘d pan con ël muso pi-docchi; Pié na sumia ubria-carsi; Avèj l’anvìa dël luv avere molta fame; Pianté la gran-a dla mosca litigare; Essje ‘d mosche ant ij fidej esserci screzi; Pola e merlo polenta e merluzzo (in Qua-resima);....

Alberto Viriglio

Rubrica in lingua e di lingua pie-montese. Si chiama “NÍVOLE”, prendendo spunto dalla leggerez-za della poesia di NINO COSTA; la rubrica è interamente dedicata alla nostra madre lingua. Dopo la scomparsa di Luis Manina, la rubrica “Nivole” è tenuta da Mi-chele Ponte: proprio Gigi, sentendo

prossima la fine, gli aveva espres-samente chiesto di continuare a scrivere per “Cose Nostre” al po-sto suo. Michele Ponte è socio d'un gruppo torinese “Vos grise”, le voci girigie, che si occupa di ricerche di poesie e canti popolari della nostra lingua madre.

CASELLE SUMMER FESTIVAL

La Città di Caselle T.se - Assessorato al Commercio, allo Sport, alla Cultura e i Servizi Giovani in collaborazione con l’Associazione Commercianti - presen-tano il Caselle Summer Festival 2013, rassegna di concerti e spettacoli estivi nelle Piazze e vie del Centro Storico di Caselle T.se. Una rassegna di iniziative, in ambito ar-tistico e musicale, rivolte alla cittadinan-za per creare opportunità e momenti di socialità e valorizza-zione della comunità. Generi musicali diversi, protagonisti di varie generazioni a confronto, artisti dalle radici casellesi sul palco... Benvenuti all’estate casellese!

PROGRAMMA:

• VENERDI’ 12 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 In concerto: Babemalà (Folk occitano e danze)Con la partecipazione del coro “La voce dei Colori”Dalle 21.00 alle 00.00 SERVIZI GIOVANI Open Air!Informagiovani, Sala prove Underground e Centro di Aggre-gazione Giovanile presentano:Stand informativi sulle attività rivolte ai giovani del territorio, instant video e allestimenti!• SABATO 13 LUGLIO, PIAZZA EUROPAOre 21.00 In concerto: FUORIDALMONDO (Classical rock)• DOMENICA 14 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 In concerto: ROCK CAMPUS 2013 (CDM Borgaro)• MERCOLEDI’ 17 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 Incontro Internazionale del Foklore• GIOVEDI’ 18 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 In concerto: FISH ‘N CHIPS (Vecchie canzoni da fanciulle moderne)Dalle 21.00 alle 00.00 SERVIZI GIOVANI Open Air!Informagiovani, Sala prove Underground e Centro di Aggre-gazione Giovanile presentano:Stand informativi sulle attività rivolte ai giovani del territorio, instant video e allestimenti!• VENERDI’ 19 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 In concerto: SUBA’ (Rock-Pop – Toast records)• SABATO 20 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 In concerto: VENTI VENTIDUE (Rock, pop, Count-ry ’60)• MARTEDI’ 23 LUGLIO, PIAZZA BOSCHIASSIOre 21.00 Spettacolo: LA SVOLTA IN PIAZZADalle 21.00 alle 00.00 SERVIZI GIOVANI Open Air!Informagiovani, Sala prove Underground e Centro di Aggre-gazione Giovanile presentano:Stand informativi sulle attività rivolte ai giovani del territorio, instant video e allestimenti!• SABATO 27 LUGLIO, PORTICI PALAZZO MOSCAOre 21.00 In concerto: NERO ARGENTO (Ensemble clarinetti)

Caselle Torinese – dal 6 al 27 luglio 2013

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N° 455 - LUGLIO 2013 9ATTUALITà

L'atrio della scuola dei mosaicisti

Lo confesso, qualche dub-bio sul senso dei gemel-laggi fra le città l’ho sem-

pre avuto. Questi binomi spesso impro-ponibili per nomi e aree geo-grafiche mi han sempre fat-to pensare: ma che avranno da “gemellare” gli abitanti di Albe-robello con quelli giapponesi di Shirakawa, o quanti viaggi mai faranno all’anno gli amministra-tori di Bari per tenere onorevo-li contatti con le 20 (venti!) cit-tà sparse per il mondo con cui sono gemellati?Per carità, sotto sotto, qual-che buon motivo per intavola-re scambi culturali con impro-ponibili cittadine alla “fine del mondo”, come dice Papa France-sco, ci son sempre, basta pensa-re a tutti i nostri emigranti nei secoli e se ci sforziamo riuscia-mo persino a trovare un legame con Marte.Però... però, dopo il viaggio a Spilimbergo, in quel del Friu-li, fatto a giugno con gli ami-ci della Pro Loco casellese e di Cose Nostre, qualche dubbio si è chiarito e non mi è parso poi così strampalato proporre un gemellaggio.Visto che va così di moda lo con-siglierei “alla pari” e mi spiego subito.Se confrontiamo alcuni dati ci rendiamo conto che stiamo par-lando di due realtà molto simi-li: origini romane, una popola-zione tra i 12 e 15 mila abitanti, a pochi chilometri dal capoluo-go di provincia, una vocazione economica prettamente agri-cola sostenuta da sempre, per entrambi, dalla presenza di un torrente che solca, ai margini, il territorio comunale, una for-te caratterizzazione artigianale storica: la carta e la canapa noi, il mosaico loro...Niente esotismo quindi, nien-te “fine del mondo”, niente voli transoceanici per scambiarci i gagliardetti, ma tanti buoni mo-tivi per conoscerci meglio, per “scambiare” veramente qualco-sa di importante.

Riciclo “archeologico”...Me ne resi conto subito, appena il pullman su cui viaggiavamo fece la prima tappa entro i con-fini della cittadina friulana: il vil-laggio dei terremotati.E’ questa un’area periferica uti-lizzata dopo il terremoto del 1976 che colpì tragicamente gran parte del territorio friu-lano e la stessa Spilimbergo. Un dramma che i Friulani af-frontarono con coraggio e vo-lontà estrema. In pochi anni la ricostruzione fu totale e le feri-te, economiche e sociali, sana-te. Anche Spilimbergo, meda-glia d’oro al merito civile, fece la sua parte, e tutto ciò che rimane di quei tragici giorni è appun-to il villaggio di casette in legno dove trovarono momentaneo ri-paro i senzatetto.Ebbene, oggi, quella realtà fa ancora bella mostra di sé in un parco cittadino completo di pi-scine e campi sportivi e dove le stesse casette, come nuove, ven-gono utilizzate per dare ospita-lità a traumatizzati in corso di riabilitazione (nel parco vi è un

centro di riabilitazione ortope-dica), agli studenti della locale scuola di mosaico (ne parlere-mo più avanti) e a chi, come noi, ha bisogno di ospitalità a prezzi contenuti. Un esempio lungimi-rante di valorizzazione dell’esi-stente, un riciclo virtuoso. Lo scambio alla pari? Bè, loro potrebbero venire a vedere come qui si riesca invece a la-sciare al proprio destino realtà importanti come l’area dell’ex lanificio Bona, il Caldano o la vecchia stazione ferroviaria ...da noi la chiamano Archeologia In-dustriale... sembra che a Spilim-bergo, invece, la chiamino de-grado... mah!

Carta, cartine e cartacceSistemati i bagagli nelle casette, ripartimmo per il centro dove ci attendeva una prima visita in-formale e la meritata cena, ma qualcosa, attraversando l’ordi-nata e piacevole periferia ci col-pì. Forse l’altezza del pullman, forse i riflessi sui vetri... ma qualcosa non quadrava: stra-de e marciapiedi sembravano “stranamente” puliti e le aiuole e i fossi incredibilmente falcia-ti e ordinati...Eppure anche scesi dal mezzo la realtà non cambiò, anzi. Più ci si avvicinava al centro e più tutto sembrava pulito e ordinato. Per la prima volta mi capitò di non fotografare i monumenti, le case ma di zoomare invece sul selcia-to delle vie: non un pezzetto di carta, non una cicca, un mozzi-cone di sigaretta...Poi capii. Già, Caselle è la città della carta, dei cartai e per que-sto motivo noi lasciamo segni tangibili del nostro sapere ovun-que e specialmente per strada...Ma qualcosa non quadrava: se è così, allora a Spilimbergo, città del mosaico, dovrebbero esserci pezzetti di pietra colorata ovun-que e invece... no, neppure quel-li. Forse dovrebbero veramente venire da noi per un sano scam-bio alla pari...

Arcipelaghi pedonaliForse perché fotografavo attoni-to gli angoli delle strade mi ac-corsi tardi del fatto che stavo camminando in mezzo alla stra-

da... no, stavamo tutti cammi-nando più o meno disordinata-mente in mezzo alla strada! Già, non appena avevamo abbando-nato il pullman ci eravamo inol-trati tra le vie del centro e il traf-fico era magicamente sparito. Che cos’era successo?Mettiamola così: immaginate di aver parcheggiato l’auto a Ca-selle, in piazzale Merlo e di es-servi incamminati verso il cen-tro della città; ecco, da via Leinì sino alla vecchia stazione e da piazza del mercato sino al Pra-to Fiera sarebbe tutta un’unica isola pedonale: tutto il centro storico di Caselle interdetto alle auto. Questa è Spilimbergo. Sapete la cosa strana e folle? E’ che lì sono tutti contenti, citta-dini, commercianti e automo-bilisti. La gente passeggia o va in bicicletta (era dagli anni ses-santa che non vedevo tanti ra-gazzini scorrazzare per una città pedalando come forsen-nati), i negozi sono tutti aper-ti e i dehors dei locali pubblici non si contano. E’ incredibile, ma sembra che da anni riesca-no a sopravvivere anche senza parcheggi a pagamento e sensi unici alternati.A gran voce abbiamo immedia-tamente chiesto uno scambio alla pari.Venite da noi e allora capirete come le auto vi cambie-ranno la vita: a Caselle potete passare dal bar alla tabaccheria senza scendere dal vostro SUV e a ogni passaggio di autoveico-li a motore davanti ad una ve-trina, in automatico i negozian-ti hanno un accredito in banca... una pacchia!

Ristrutturare o abbandonare? Questo è il dilemma!Pare che sia un morbo pericolo-so e che si stia diffondendo in-controllato: alcune amministra-zioni (quella di Acqui Terme ne è un esempio recente) tendono a favorire il recupero del centro storico sostenendo con delibere mirate chi intende ristrutturare la propria abitazione, favoren-do così l’insediamento abita-tivo a discapito (ohibò...!) del-la cementificazione periferica... E’ tremendo, e a Spilimbergo lo hanno fatto. Non solo le realtà storico-artistiche sono state re-cuperate, ma non c’è casa che non sia stata riattata e ridipinta. Ci sono persino i Portiet, come a Caselle, pari pari, ma questi sembrano edificati ieri e la gen-te, lì, ci mangia il gelato al ripa-ro della loro frescura...Ci risiamo: perché non imba-stiamo un bello scambio alla pari? Ma sì, spilimberghesi, per-ché non venite a vedere come si abbandona a se stesso un cen-tro storico e come, di contro, si creano ridenti contesti residen-ziali tra i campi di granturco? Sembra che simili centri stori-ci, come quello di Caselle, ab-biano un futuro come ambien-tazioni per dei remake di vecchi

film sui villaggi fantasma nel Far West... chissà, va a finire che ci scappa persino una compar-sata...

Quando la cultura dà da man-giare...A Spilimbergo, probabilmen-te, piace andare controcorrente e così, in barba a certi ex mini-stri che consideravano la cultu-ra inutile e stantia, in questa di-namica cittadina si è da tempo puntato sulle potenzialità cul-turali. Una su tutte la secolare tradizione mosaicista friulana che proprio a Spilimbergo ha il suo centro di attrazione, valoriz-zato da più di novant’anni dal-la locale scuola di mosaicisti di fama internazionale. Un istitu-to di prestigio che ad oggi vede iscritti giovani da più di 22 pa-

esi di tutto il mondo. Un bel pri-mato e un dinamico polo di svi-luppo per tutta la comunità.Vi ricorda qualcosa? Forse il prestigio storico di Caselle nel mondo della carta? Il legame della nostra città con l’univer-so di Gutenberg? E non solo: la produzione della canapa? Il le-game con il mondo del tessile?Bene, come al solito siamo allo scambio alla pari. Noi le scuo-le, quelle pubbliche, rischiamo di chiuderle perché sono sotto il cono di atterraggio... altro che costruirle! Siamo più propensi verso lo “sviluppo” di altri poli di attrazione, ci sentiamo più fra-telli di sangue di Serravalle Scri-via e il suo Outlet che di Fabria-no e del suo museo della carta e della filigrana...

Scambi...Per fortuna i giorni di perma-nenza sono stati solo tre e gli scambi alla pari si sono conte-nuti. In realtà la visita alla vici-na Sequals, cittadina che diede i natali al mitico pugile buono, Primo Carnera, aveva riacceso

i bollenti spiriti del confronto a distanza. Lì, la locale ammini-strazione ha da tempo acquista-to la villa del campione trasfor-mandola in un attraente museo; una piccola perla in stile liber-ty. Proprio l’opposto del comu-ne di Groscavallo, in val di Lan-zo, dove la stupenda villa liberty del famoso regista Pastrone, il padre del cinema italiano, re-sta lì, triste e degradata pro-prietà privata di un ennesimo acquirente, simulacro dell’inca-pacità pubblica di rendere col-lettivo un bene unico e proprio per questo motivo, di tutti.Ma questa è un’altra storia, un altro scambio...Il viaggio a Spilimbergo, comun-que, non è particolarmente lun-go e faticoso, anzi, e un pulmi-no comunale si fa in fretta ad allestirlo. Due gagliardetti, una banda tricolore e la voglia di ge-mellare sono più che sufficienti. Proporrei di partire prima noi... per gli spilimberghesi c’è tempo per uno scambio alla pari...

Alessandro Forno

BUONANOTTE... ...e grazie, Spilimbergo!di Alessandro Forno

L'incontro nel salone di Palazzo Tadea

La visita dell'enoteca "Fernanda Cappello"

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N° 455 - LUGLIO 2013

Dopo una settimana di la-voro stressante, decido di prendermi la domeni-

ca per dormire almeno fino alle 9 e di passare il resto della gior-nata in pieno relax, magari con un buon libro e un prosecchino.Ma. Mi ero scordato di abitare a Caselle, o meglio in Italia.I miei propositi vengono di-strutti alle 6.00 a causa di un emerito imbecille che, uscendo di casa, decide di rendere parte-cipi almeno cinque isolati della sua bella giornata, mediante un terrificante antifurto.Nemmeno le sirene che prean-nunciavano i bombardamenti erano così potenti e fastidiose.Cari tamarri, se vi comprate un antifurto ultratecnologico da 10.000 euro, dovreste prima capire se siete in grado di capir-lo e programmarlo. Altrimen-ti andate a scuola serale, fate un corso per corrispondenza, andate dalla De Filippi, legge-te l’enciclopedia dell’educazio-ne (un rarissimo libro di fanta-scienza).Oppure mettete delle catene, fate delle trappole alla Rambo,

lasciate la suocera fuori dalla porta. Gli antifurti sono come i cani: comincia uno e si accen-dono tutti. Un bel con-certo di sirene per salu-tare una nuova e bella giornata all’insegna del-la convivenza con gli al-tri.Inizio ad innervosirmi lievemente quando final-mente tutto tace: in fon-do sono passati solo 45 minuti, il tempo di legge-re il manuale (e il dizio-nario) o di chiedere rag-guagli a qualche amico su Fessbuk.Riesco ad addormentar-mi, quando alle 07.30 ecco arrivare un nuovo, fragoroso fracasso infer-nale.Scopro così che a Caselle, tutte le domeniche estive dalle 07.30 alle 12.00 c’è il Campionato dei Rompipalle e dei loro maledet-ti tagliaerba, che se ne infischia del riposo e della libertà altrui.Una volta, i nostri contadini per tagliare l’erba avevano uno strumento molto semplice: la

falce. Era splendidamente eco-logica, non produceva alcun ru-more e richiedeva una buona

ginnastica. Poi è arrivata la tec-nologia, e con essa la lenta ed inesorabile distruzione del no-stro pianeta.Ora ci sono i tagliaerba: delle orrende macchine a motore che puzzano e fanno un rumore as-sordante.Consumano come una Chevro-

let Bel Air del 1957, fanno più rumore di una motosega e in-quinano più di una raffineria. In

compenso radono al suo-lo dallo stelo d’erba alla sequoia centenaria. Ma poi. Posso ancora ca-pire un proprietario ter-riero del Texas, con mi-gliaia di acri di terreno.Non capisco invece que-sti esaltati che hanno un metro quadrato di erba rinsecchita e spelacchia-ta, per la quale devono rompere i maroni al mat-tino presto. In realtà, si tratta di una competizio-ne. E’ la feroce gara di chi ha il giardino e l’orto più belli nel minor tem-po possibile. Sono psico-patici pericolosi. Ci sono

persone che seminano a genna-io rompendo il ghiaccio, nella speranza di avere per primi l’in-salata surgelata, oppure quel-li che vogliono il pratino ingle-se in un’area grande come un vaso.Ho visto gente innaffiare i fa-giolini con l’ombrello, sotto la

pioggia. Anche quest’anno i pri-mi temporaloni hanno delizio-samente distrutto tutti i loro affanni, e finiranno come sem-pre per acquistare di nascosto la verdura al mercato. Un giu-sto risarcimento alle mie matti-ne insonni.Rinuncio così al riposo mattuti-no, confidando però nel primo pomeriggio.All’ora di pranzo sono tutti im-pegnati nel classico rito tribale estivo: la grigliata con amici e parenti. Noto infatti alcune pic-cole tavolate di 140-150 perso-ne che sbranano allegramente cadaveri di animali all’insegna della convivialità e del diver-timento, inondando le nostre case di un nauseabondo e rivol-tante odore di cammello fritto, che ristagnerà almeno per un mesetto.Approfitto quindi di questo mo-mento per riaddormentarmi.Alle 14 in punto mostruose urla arrivano da ogni dove, mi sve-glio di soprassalto pensando a qualche rave party di parassiti. Ci sono 3, 10, 20 o forse 300 allegri bambini che invadono

cortili, stradine e tetti giocando con i loro genitori compiacenti, che pensano di essere gli unici umani del pianeta.Pallonate, urla, insulti, spintoni e tutto quello che fa parte delle nostre educate famiglie del Mu-lino Bianco. Almeno una volta c’era la ferrovia, magari se fos-sero andati a giocare lì ci sareb-be stata una selezione naturale. Poi dicono che a Caselle sono gli aerei a fare rumore.Penso di rifarmi almeno con il relax dopo cena, ma le care per-sone che chiacchierano (o me-glio urlano come se fossero al mercato) amabilmente nei loro lindi e perfetti gazebo fino a mezzanotte e oltre mi fanno de-sistere definitivamente.Esco forzatamente di casa ma-ledicendo la cosiddetta socie-tà civile con un proposito: vo-glio creare un gruppo di Heavy Metal, con amplificazione da 20.000 watt. e doppia batteria.Suoneremo tutte le sere, dalle 22.00 alle 03.00. Voglio vede-re se qualcuno ha qualcosa da dire.

Bear

10 SQUARCI

di Gianni Frand GenisotONORANZE E TRASPORTI FUNEBRI

Svolgimento delle pratiche inerenti i servizi funebriVestizione SalmaFeretri comuni e di lussoAddobbi funerari - NecrologieEsumazioni - TraslazioniIscrizioni alla Società per la Cremazione

CASELLE T.se - uff. - Via Martiri della Libertà, 30 - Tel. 011/991.43.40 Ab. Tel. 011/991.27.50 - 011.991.44.12

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di Ferraresi Gilberto e C.

La domenica del villaggio

Cronache marziane da Caselle e non solo

Con un Kindle in mano ti senti un fortunatissimo es-sere che vive il suo presen-

te, che sa che un libro (conside-rato come testo) ha pur sempre la stessa quantità di parole e se-gni anche se trasformato in gra-fia digitale, con il vantaggio che puoi portarti in viaggio una de-cina di libri capaci di pesare an-che cinque chili, con un peso di soli 170 grammi. E’ infatti que-sto il peso del “lettore” Kindle che assomiglia ad un piccolo schermo televisivo grigio, ma è capace di ingoiare fino a 3000 libri e di restituirceli in lettura grazie a una tecnologia che ri-esce ad imitare l’inchiostro su un foglio normale. Certo, quan-do incontro gli irriducibili della carta stampata mi trovo sempre d’accordo con loro sulla bellez-za del libro come oggetto in sé, sull’inimitabile profumo della carta, sulla sua piacevolezza al

tatto, ma ho sempre sostenuto anche la bontà di un’invenzione come l’eBook, la sua praticità. In marzo ho potuto avere con me il mio nipotino americano di sette anni, lettore appassionato di li-bri e l’ho visto arrivare dall’ae-reo con lo zaino sulle spalle e il Kindle in mano. Troppo pesan-ti i libri per il viaggio! Nei quin-dici giorni che ha trascorso con noi, tutte le volte che per qual-che motivo non potevo organiz-zare altro, lui aveva il permesso di usare il suo Kindle per legge-re ed è stato felicissimo. Questo mi ha fatto riflettere su quanto siamo condizionati dalle nostre abitudini: Corin usa il Kindle senza nessun problema, per-ché è praticamente nato con lui! Io pur avendone regalato uno a mio marito, stavo piuttosto alla larga dall’oggetto in que-stione con la scusa che avevo ancora molti libri da leggere,

ma una settimana fa ho dovu-to scendere a patti con esso per-ché dovrò presentare un libro “giallo” che mi è stato anticipa-to via internet non essendo an-cora pronta la versione car-tacea: l’ho caricato nel Kindle per poterlo leggere, perché sa-rei andata in campagna, senza possibilità di contatti internet! Ecco, ora l’esperienza l’ho fatta e ho capito due o tre cose a cui non avevo mai pensato. Quan-do l’autore mi ha telefonato per chiedermi se avessi scelto i brani da leggere, ho dovuto ri-spondergli di no, anzi, ho ribadi-to con un pizzico di prepotenza che volevo assolutamente aspet-tare di avere il libro vero tra le mani! Non solo mi mancava il fruscìo, l’aroma, la concretezza della carta, ma non potevo sfo-gliare, tornare a quella data pa-gina che la memoria visiva è abi-tuata a segnalarmi, confrontare,

mettere un piccolo segno a ma-tita vicino alle righe più riusci-te, infilare un pezzetto di carta per segnalare qualcosa, segnare gli accenti tonici per la pronun-cia corretta; non avevo la perce-zione tattile di quanta parte del libro avessi già letto e quanta ne restasse per scoprire il colpevo-le... del giallo, ma la cosa più ter-ribile è che mi pareva perfino di essere costretta con la men-te, oltre che con gli occhi, den-tro la piccola cornice di 19,1 x 13,5. Avevo la sensazione che la fantasia fosse legata, impastoia-ta, imbrigliata. Come avrei potu-to scegliere brani significativi, godere in prima persona della lettura per poi trasmettere emo-zioni agli ascoltatori? Certo, ho letto il libro, so di cosa parla e mi è piaciuto moltissimo; con-sidero l’autore uno dei miglio-ri scrittori di gialli che io ab-bia letto di recente, ma chiedo

a gran voce il libro. Ora condi-vido in pieno le osservazioni di Umberto Eco, pur essendo anco-ra convinta che bisogna scende-re a patti con la modernità: “Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martel-lo, la pentola, la bicicletta. Il col-tello viene inventato prestissi-mo, la bicicletta assai tardi. Ma per tanto che i designers si dia-no da fare, modificando qualche particolare, l’essenza del col-tello rimane sempre quella. Ci sono macchine che sostituisco-no il martello, ma per certe cose sarà sempre necessario qualco-sa che assomigli al primo mar-tello mai apparso sulla crosta della terra. Potete inventare un sistema di cambi sofisticatissi-mo, ma la bicicletta rimane quel che è, due ruote, una sella, e i pedali. Altrimenti si chiama mo-

torino ed è un’altra faccenda”. Per quanto riguarda me, solo l’e-sperienza diretta mi ha portata a questa dichiarazione d’amore convinta per il libro, ma non è detto che con il tempo possa di-ventare “normale”, e anche pia-cermi, ricevere sul naso, per il classico colpo di sonno, un pic-colo Kindle ...piuttosto che “Il nome della rosa” o “Il signore degli anelli”.

N. Braidotti

Leggere digitale Un modo e un mondo diverso per la lettura

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N° 455 - LUGLIO 2013

In chiusura dello scritto ri-ferentesi al maggio scorso e apparso su “Cose Nostre”

di giugno, avevamo detto del-la mancanza di quaglie in cam-pagna sul finire dell’appena tra-scorsa primavera e la difficoltà di alcuni campi di mais a cresce-re, e di grosse fallanze o addirit-tura campi da riseminare.Le quaglie. Da noi, nelle prima-vere passate, tra il 20 ed il 25 aprile, non era difficile, ai bordi dei campi di grano, incontrare una coppia di quaglie che cam-minavano davanti al trattore e si involavano alla nostra vicinan-za. A sera o di primo mattino era normale sentirle cantare. Fino ad ora, fine giugno, tutto questo

non è avvenuto. Essendo anima-li migratori, durante la trebbia-tura del grano non è da esclude-re che qualche animale si involi davanti alla barra di taglio della mietitrebbia. In compenso, negli uggiosi giorni di marzo e aprile, abbiamo visto molte anatre, ger-mani reali, girare volando, cer-care acqua per nuotare in qual-che bealera. Lungo il canale che costeggia strada Mappano e poi strada Goretta, ci hanno detto di alcune nidiate di queste anatre.Il mais. I campi seminati prima del 25 aprile, tranne qualche fallanza per il ristagno dell'ac-qua per le abbondanti piogge, la vegetazione è normale e alla metà di giugno le foglie han-no coperto la fila e non avran-no problemi. Quelli semina-ti dopo, già a maggio, anche se non hanno più preso tutta l'ac-qua caduta dal 19 aprile fino a fine mese, hanno avuto dei gros-si problemi, venutesi a creare dopo l'emergenza delle pianti-ne. Chi ha creato questi proble-mi è un fungo che vive nel ter-reno: il Pinthiun. Avevamo già visto qualche attacco, minimo nel 2011, maggiore l'attacco nel 2012 e tragico, se si può dire, nella primavera del 2013. Sicuramente, come tutti i fun-ghi, ha avuto vita facile nel ter-reno, per la tanta pioggia ca-duta. Quando nei campi sono comparse le piantine in via di essicazione, sradicando le radi-ci profumavano di marci e mo-rivano per l'apparato radica-le completamente ammalato.

Quindi, implicitamente, questa patologia è stata chiamata “mar-ciume”.Dopo gli ultimi due rovesci tem-poraleschi di martedì 28 e mer-coledì 29 maggio, il tempo fi-nalmente si rimette al bello. Le falciatrici tagliano l'erba per far-ne fieno e domenica 2 giugno, a sera, dalle nostre parti si vedo-no in lontananza tante rotoballe di fieno. La fienagione del primo taglio è in ritardo di una venti-na di giorni.Le temperature minime tra gli 11° del primo giugno ed i 14° di giovedì 6. Tra le massime re-gistriamo per la prima volta nel 2013, 30° il primo giugno che

è il primo giorno dell'estate cli-matologica. 16° la minima di ve-nerdì 7. Sereno con foschia. La massima a 31°. A sera arriva un temporale che scarica 19 mm in poco tempo. Oltre la ferrovia, verso la Stura, arriva anche un poco di grandine. Il tuono si fa sentire, ancora, sabato 8. Luna nuova di giugno, San Medardo, con tutto quel che segue. Dopo un mattino moderatamente bel-

lo, domenica 9, verso le 11 il cielo si oscura ed inizia a piove-re. Verso le 13, la nostra stazio-ne meteo, ci manda in casa una intensità di pioggia di oltre 60 mm/ora. A catinelle. Poi grada-tamente l'intensità si riduce. Al mattino di lunedì 10, misuria-mo 62 mm di acqua. Una man-na. Solo a sera si sente lontano il tuono. La massima si ferma a 19°. Dal 10 al 16 è una settima-na asciutta, con temperature in graduale aumento: 14° i giorni 10 e 11. Poi si sale: 17° giove-dì 13 fino ai 19° di sabato 15 e addirittura 20° domenica 16. La nostra teoria “con tempe-rature minime di 18 o più gra-di, è difficile dormire di notte”, in queste notti non si è sentito un granché il calore nelle case, perché i muri non sono anco-ra stati scaldati dal sole fatto-si vivo solo dai primi del mese. Anche le massime sono abbon-dantemente estive. 30° martedì 11 e mercoledì 12, 32° il giorno seguente. 33° sabato 15. Qui ci ha messo lo zampino l'aria cal-da africana. Nel pomeriggio una cappa calda ci sovrasta, toglien-do proprio anche il respiro, per l'afa. Alle 17 l'umidità dell'aria è al 68%. Afa con la A maiuscola.Non migliora per nulla, anzi: do-menica 16 con la minima a 20° e 33° la massima. Le minime au-mentano ancora da lunedì 17: 21° lunedì e martedì. Addirit-tura 22° mercoledì 19. Le mas-sime salgono dai 33,5° di lune-dì 17 ai 35° di martedì e 34,5° di mercoledì 19. E' il giorno più impegnativo per poter sopravvi-vere. La colpa è dell'anticiclone africano che si estende su mez-za Europa Centrale. Siccome l'a-ria è di origine africana non può essere che calda e umida. Un bi-nomio che in estate rende la vita difficile.In queste sere, non solo tiepi-de, ma calde: 25-26° ancora alle 22, in campagna, volteg-giano in basso le lucciole. Non sono tante, poiché hanno paga-to un grande prezzo alle piog-ge di maggio e ancora domeni-ca 9 giugno. Loro sono nell'erba e quindi soggette alle intempe-rie. Cambia il clima da giovedì 20. Due botti di tuono molto for-ti, poco prima delle 6, 0,5 mm solo di pioggia. Il giorno passa all'insegna dell'instabilità, ogni tanto un breve rovescio. Vener-dì 21, alle 8 sono 7 i mm di piog-gia. Intanto le temperature sono in ribasso. L'anticiclone africa-

no ha finito la sua permanenza. 20° ancora la minima di giovedì 20 e 25° la massima dello stes-so giorno. Venerdì 21, 18° la mi-nima e 31° la massima. A sera, dalle 21 e per oltre mezz'ora è un continuo rumoreggiare del tuono: solo 3 mm da noi. Oltre Ciriè, invece, rovesci che dall'au-to è difficile vedere la strada. Marcata variabilità sabato 22. 18° la minima e 32° la massi-ma. Calo dell'afa. Ben due tem-porali arrivano domenica 23, dalle 16 alle 19. Portano 17 mm di acqua, ma portano un note-vole cambiamento delle tempe-rature, specie le minime. Solo più 14,5° lunedì 24. La freccia dell'anemometro ha cambiato radicalmente direzione: da Sud dei giorni torridi, a Nord-Est di stamattina. Si muovono anche le foglie delle piante, per una leg-gerissima ventilazione.Dopo una settimana o forse più che le Alpi sono coperte da una coltre di nebbia, stamattina, lu-nedì 24 si vedono bene. Hanno perso quasi tutta le neve fin ver-so i 3000 metri. Che pena! Sicu-ramente i torrenti hanno por-tato in basso, nei giorni scorsi, una grossa quantità di acqua. Le riserve per l'estate sono scarse. Certo è che l'anticiclone africa-no ha fatto del male alla neve, facendola sciogliere in un breve periodo. Noi non l'abbiamo cer-cato e ne avremmo fatto volen-tieri a meno.Durante le ultime gocce del tem-

porale, volteggiano in alto tante rondini. E' probabile che lassù ci siano molti moscerini. Abbiamo seguito alcuni esemplari di ron-dine. Quando scendono dall'al-to vanno diritto al nido. Dentro vi sono i piccoli appena nati che vengono imbeccati. Sono molto piccoli, ancora, perché al vede-re i genitori, il loro “schiamazzo” è debole. Nel cortile tre cuccioli di gatto si rincorrono saltellan-do e lottando. Forniti di robuste unghie, iniziano ad arrampicar-si su di un tronco o di un pezzo di legno. E' la ripresa della vita, alla fine della primavera – inizio estate.Le temperature sia minime che massime, nell'ultima settimana del mese, sono in discesa, fino a toccare 11° di minima sabato 29: Santi Pietro e Paolo, dopo i 15° di giovedì 27, per la coper-

tura nuvolosa e per l'avverti-mento che nel pomeriggio po-trebbe arrivare un temporale. Quando arriva, poco prima delle 16 con due robusti colpi di tuo-no, da noi solo 4 gocce di piog-gia. Un poco di più in città.La copertura nuvolosa ed il tem-porale tengono bassa la mas-sima che arriva a 23,5° dopo i 28,5° del giorno precedente e i 29° di martedì 25. Sono gior-nate secche, 25-28% l'umidità dell'aria nel pomeriggio, per la leggera ventilazione da Nord-Est. Per la stessa ventilazione alla sera e al primo mattino, se non una maglia, una camicia pe-sante, aiutano. Nei 30 giorni del mese non abbiamo avuto nes-sun giorno senza sole.Da noi la pioggia nel mese è sta-ta di 108,5 mm in 5 giorni. A Balme è stata di 63,5 in 9 giorni.

11ALMANACCO

METEO NOSTROosservazioni effettuate a Caselle Cascina Gallo Grosso (262 mlm.)

a cura di Luigi Chiabotto

Giugno 2013Temperatura minima: 11° i giorni 1 e 29Temperatura minima più alta: 22° il giorno 19Temperatura minima media del mese: 15,6°Temperatura massima: 35° il giorno 18Temperatura massima più bassa: 19° il giorno 9Temperatura massima media del mese: 29,62°Giorni con temperatura massima di 30 o più gradi: 17Giorni con temperatura minima di 18 o più gradi: 9Temperatura media del mese: 22,62°Giorni con pioggia: 5Giorno più piovoso: il 9 con 62 mmTotale pioggia nel mese: 108,5 mmGiorni senza sole: zeroPioggia di questo mese, media dal 1980: 99,81 mm

Giugno 2012Temperatura minima media del mese: 17,28°Temperatura massima media del mese: 30,97°Temperatura media del mese: 24,13°Giorni con pioggia: 6Totale pioggia nel mese: 50 mmGiorni senza sole: 3

Con temperatura minima di 18 o più gradi è difficoltoso dormire di notte.

PROVERBIChi a mangia la molèja con ij dent a rusia

la crosta con le zanziveChi mangia la mollica con i denti (da giovane) rosicchia

la crosta con le gengive (da vecchio)

Chi a na fa nen da giovo a na fà da vejChi non ne combina da giovane ne combina da vecchio

Chi ch’a va a caval da giovo a va a pé da vejChi va a cavallo da giovane va a piedi da vecchio

Chi ch’as goerna da giovo a meuir vejChi si conserva da giovane muore vecchio

Consèj dai vej e agiut dai giovoConsigli dai vecchi e aiuto dai giovani

Da giovo as fa d’amicissie, da vej ëd conossenseDa giovani si fanno delle amicizie da vecchi delle conoscenze

a cura di

ALMANACCO

a cura diLuigi Chiabotto

Giugno si è presentato con una settimana torrida

L’estate 2013 ha avuto un inizio alquanto strambo, con una vampa inattesa

La domenica del villaggio

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N° 455 - LUGLIO 2013

È noto che, nei mesi estivi, l’offerta di spettacoli mu-sicali dal vivo tende a spo-

starsi dalle grandi città ad alcu-ne località che ospitano festival, verso le quali gli appassiona-ti convergono per una vacanza di piacevole divertimento cultu-rale. Senza dimenticare che, per chi rimane a Torino, qualche occasione per ascoltare musica classica c’è (le «Aurore Musica-li» dell’Educatorio della Provvi-denza, ad esempio, proseguono ininterrottamente tutti i lunedì sera, offrendo concerti da ca-mera e recital lirici nell’audi-torium di corso Generale Go-vone), proverò a tracciare una mappa delle principali rassegne estive nel nostro Paese, per chi volesse concedersi una vacan-za musicale. Se a qualcuno pa-resse stonato proporre iniziati-ve vacanziere in tempi di crisi, mi permetto di osservare come la cultura sia la prima forma di riscatto dal senso di impotenza in cui la crisi rischia di precipi-tarci. In secondo luogo, occorre ricordare che sovente i festival hanno sede vicino a località di villeggiatura in cui tanti italiani passano le proprie ferie senza pensare, magari per mera man-canza di informazione, alla pos-sibilità di arricchirle con qual-che iniziativa diversa dall’ozio, e a qualcuno una serata occa-sionale di musica potrebbe far

scoprire un mondo sconosciu-to. Infine, faccio presente che molti festival mettono a dispo-sizione anche biglietti a tariffe veramente accessibili.Per rimanere vicini, si può in-nanzi tutto far cenno alle Set-timane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, che si articola-no in realtà in tre rassegne: i Midsummer jazz concerts, dal 19 al 21 luglio, per gli amanti del jazz; le Meditazioni in musi-ca, dal 25 al 28 luglio, dedicate alla musica barocca; e il vero e proprio festival, quest’anno in-titolato “Tra terra e cielo”, che ha luogo dal 24 agosto al 7 set-tembre e prevede concerti clas-sici affidati a solisti, orchestre e direttori internazionali, oltre che, ovviamente, all’orchestra

del festival e al suo direttore Gianandrea Noseda (direttore musicale del Teatro Regio di Torino e direttore artistico del-le Settimane Musicali di Stresa): tra i programmi, alcune sera-te dedicate alle ultime compo-sizioni per quartetto d’archi di Beethoven, le Quattro stagio-ni di Vivaldi, lo Stabat Mater di Rossini; assente, quest’anno, l’opera in forma semiscenica. Sedi dei concerti, oltre al Palaz-zo dei Congressi di Stresa, sono varie località lungo il lago, spes-so collegate con apposito servi-zio di battello.Se ci si vuole spingere un po’ più in là, non si può dimenti-care l’arena di Verona, dove ha luogo il più popolare festival li-rico al mondo, che quest’anno

festeggia il suo centenario, e, data la coincidenza col bicen-tenario verdiano, a Verdi dedi-ca quasi tutto il cartellone (fan-no eccezione poche recite di Roméo et Juliette di Gounod): in programma Aida, Nabucco, Ri-goletto, Il trovatore e La travia-ta. Il critico musicale non può in coscienza tacere che l’acusti-ca areniana, come quella di tutti i teatri all’aperto, non è perfet-ta, ma non può nemmeno dire che non valga la pena assistere ad un’opera in arena: semplice-mente, in arena bisogna anda-re, più che per ascoltare, per ve-dere e vivere l’opera nella sua quintessenza di spettacolo po-polare. Il consiglio è di punta-re su quei titoli, come Nabuc-co e Aida, che più si prestano

ad allestimenti monumen-tali; La traviata, opera d’in-terni, è decisamente meno adatta all’anfiteatro roma-no. Anfiteatro ottocente-sco, costruito per il gio-co del pallone (ben diverso dal calcio attuale), è inve-ce lo sferisterio di Macera-ta, dove, dal 19 luglio al 10 agosto, andranno in scena i verdiani Nabucco e Il trova-tore, e Il piccolo spazzaca-mino di Britten, nell’ambito di un programma dedicato a “Muri e divisioni”. A Tor-re del Lago, a due passi dal-le spiagge della Versilia, dal 12 luglio al 24 agosto, è in programma il festival puc-ciniano, che quest’anno, ac-canto a Turandot e Tosca, omaggia Verdi con Rigo-

letto e Mascagni con Cavalleria Rusticana abbinata al Tabarro di Puccini; le rappresentazioni si svolgono in un teatro aperto proprio in riva al lago di Mas-saciuccoli.Più sfiziosi, e in quanto tali più amati dagli intenditori, sono il Rossini Opera Festival di Pesa-ro e il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. A Pesaro, dal 10 al 23 agosto, vengono messi in scena, in sale al coperto, cin-que titoli del genio locale. Le esecuzioni sono sempre di al-tissima qualità (per i rossinia-ni, basti il nome di Florez), e le opere vengono proposte in for-ma integrale, bandendo i tagli di tradizione che per tanto tem-po le hanno mutilate presso il grande pubblico. A Martina Franca, in Puglia, da quasi qua-rant’anni ha luogo un festival di rarità: in questa edizione, dal 13 luglio all’1 agosto, sono in scena Crispino e la comare dei fratelli Ricci, L’ambizione delu-sa di Leonardo Leo e Giovanna d’Arco di Verdi. Le rappresen-tazioni hanno luogo nel cortile interno di Palazzo Ducale, che unisce l’atmosfera dell’ambien-te aperto con l’acustica perfetta

del teatro chiuso. Infine, men-tre ancora devono concludersi le Settimane Musicali di Stresa, a Torino inizia Mi-To Settem-bre Musica, il festival (da alcuni anni organizzato insieme a Mi-lano) col quale si possono con-solare coloro che sono costret-ti a rientrare in città per lavoro: dal 5 al 21 settembre è in pro-gramma un fitto calendario di concerti che spazia attraverso vari generi e prevede una serie di approfondimenti tematici, come quelli dedicati a Rachma-ninov e a Britten per i rispetti-vi anniversari, o quelli incen-trati sulla musica barocca e su quella contemporanea. Molti appuntamenti hanno luogo al Conservatorio o nelle chiese del centro e sono a ingresso libero.Insomma, come i professioni-sti del settore sanno bene, per i musicisti non esistono ferie, al-meno nel senso tradizionale del termine, e per chi vuole ascol-tare musica le occasioni non mancano mai . Ora, cari lettori, non vi resta che interrogare il web per ogni dettaglio mancan-te e per programmare qualche viaggetto musicale. Buone va-canze a tutti.

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12 ARTE & CULTURA

L’estate musicale“Una voce, poco fa ...”

In viaggio tra le note

di Marco Leo

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Page 13: Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco ESTATE Le ... · Baracco. Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni

N° 455 - LUGLIO 2013

Nel secolo ventesimo le valli di Lanzo sono sta-te legate al mondo del-

la nascente cinematografia in due diverse occasioni: Eleono-ra Duse infatti trascorre in Val d’Ala il tempo necessario per girare alcune scene del film Ce-nere – proiettato a Venezia alla Fondazione Cini in occasione della mostra sulla diva alcuni anni or sono – mentre Giovanni Pastrone (1882-1959) vive nel-la bella villa di Richiardi orna-ta con ferri battuti, statue, gra-dinate e con il famoso pollaio a forma di uovo; c’è fors’anche un ridotto teatro di posa.Proprio in Val Grande nella prossima esta-te (dal 28 lu-glio) verrà or-ganizzata una mostra dedi-cata a questo straordinario personagg io che studia vio-lino e ragione-ria, suona al teatro Regio di Torino, diven-ta nel 1905 di-pendente della ditta di telefo-nia e cortome-traggi Rossi & C. per rilevare la ditta stes-sa tre anni più tardi: nasce l’I-talia Film.Pastrone ha la passione per il cinematografo e vanta l’intui-to di chiamare accanto a sé Se-gundo de Chomon per la parte tecnica, Andreè Deed (Cretinet-ti), attore comico con una pro-pria troupe, ma soprattutto af-fida (per il secondo Kolossal della Cinematografia Cabiria dopo Quo Vadis) la composizio-ne dei versi a Gabriele d’Annun-

zio e la colonna sonora del film a Ildebrando Pizzetti che com-pone così La Sinfonia del fuoco.La realizzazione di Cabiria – 4.000 metri di pellicola – cade nel 1914, ma nel 1910 Pastro-ne già aveva girato La caduta di Troia. Fra gli altri film occorre citare Il fuoco (1915), Maciste alpino, Tigre reale, Hedda Gla-bre, Povere bimbe.D’Annunzio, il vate, è il poe-ta che scrive – sia pur contro-voglia – le didascalie di Cabi-ria; il tutto mentre Pastrone nottetempo attende sul divano dell’anticamera!

Le ultime parole di questo dramma ambientato durante l’eruzione dell’Etna nel III seco-lo a.c. sono:“E sole le faville della fiaccola di Eros indomito ora crepitano nella scia della nave felice”. Film a lieto fine, dunque.Il successo del film è strepito-so con un anno di proiezioni a New York, sei mesi a Parigi; poi Milano, Roma. Gli spetta-tori sono incantati dalla bimba Cabiria, quindi da Cabiria gio-

vinetta, da Maciste che da sca-ricatore di porto di Genova di-venta schiavo e poi libero, dagli scenari colossali con l’immenso dio Moloch che esige il sacrifi-cio di fanciulli.E Maciste è l’uomo che libera la piccola dalle fiamme.Pastrone muore nel 1959 dopo essere stato – accanto a Maria Adriana Prolo - fra i fondatori del Museo del Cinema di Torino nel 1953, dedicandosi a un’ar-te che già nel 1896 viene giu-dicata “l’illusione perfetta del-la vita”.Nella mostra dedicata a Pastro-

ne figurano pubblicazioni, fotografie d’e-poca, affiches dell’Itala Film, d o c u m e n -ti; soprattut-to si alterna-no, di fronte allo spettato-re, i frammenti di una vita che porterà il gran-de regista a oc-cuparsi altresì dell’allevamen-to dei cani, a una terapia (pare riuscita) antitumorale, ad aprire sale di proiezione;

a inventare infine un sistema volto a stabilizzare la pellicola e nuovi modelli di perforazione.Per non parlare delle luci e de-gli effetti speciali, delle colossa-li scenografie tendenti e costru-ire unaFabbrica di sogni,alla cui credibilità concorrono gli oggetti di attrezzeria di sce-na, i costumi teatrali e un pizzi-co di fantasia.

Gian Giorgio Massara

13ARTE & CULTURA

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Si avvicinano le vacanze, quale occasione migliore per rilassarsi in compagnia

di un buon libro? Se desiderate un libro scaccia pensieri, scritto con garbo e umorismo, il consi-glio è ”La briscola in cinque” di Marco Malvaldi. Marco Malvaldi esordisce nel-la narrativa nel 2007 con il pri-mo giallo: La briscola in cinque. Il brillante successo ottenuto da questa sua prima esperien-za sarà confermato negli altri tre romanzi della serie BarLu-me che l'hanno seguito: Il gio-co delle tre carte (2008); Il re dei giochi (2010); La carta più alta (2012). Tutti quanti pubbli-cati con la casa editrice Sellerio.Nei quattro libri, che compon-gono la serie del BarLume, compaiono gli stessi personag-gi principali: il barista Massimo, gli anziani frequentatori del bar che spesso si esprimono in ver-nacolo pisano (nonno Ampelio, Aldo, il Rimediotti e il Del Tac-ca), il commissario Fusco e la banconiera Tiziana.Teatro della vicenda è un pic-colo bar di Pineta, un'imma-ginaria località turistica sulla costa del livornese nei pressi di Pisa, gestito da Massimo il "barrista", un giovane divorzia-to e laureato in matematica, che ha rinunciato alla carriera da ricercatore dopo una vinci-ta al totocalcio con la quale ha potuto comprarsi il bar. Qui, al BarLume, quotidianamente si incontrano un gruppetto di ar-zilli ottantenni che bivaccano tra i tavolini nutrendosi di ge-lati e pettegolezzi locali. Fin qui la trama non ha nulla di specia-le, fino a quando non iniziano le vicissitudini di Massimo che

è occasionalmente coinvolto nel ritrovamento del cadavere di una ragazza in un cassonet-to dell'immondizia poco lonta-no dal locale. È notte inoltrata quando un giovane, di rientro da una sera-ta in compagnia di amici, ferma l'auto in uno spiazzo per schia-rirsi la mente annebbiata dai fumi dell'alcool e vede spunta-re da un bidone dell'immondi-zia il corpo senza vita di una ra-gazzina. Stravolto, raggiunge il bar più vicino, il BarLume. Da lì chiama la polizia, ma chi ri-sponde non gli da credito e ri-attacca senza troppe cerimonie. È a questo punto che entra in campo Massimo che, incurio-sito, si offre di accompagnarlo per controllare la veridicità di ciò che il ragazzo dice di aver visto.È tutto vero purtroppo. Il bari-sta chiama la polizia che questa volta interviene. Sarà l'inizio di una controversa e scoppiettan-te indagine condivisa quasi svo-gliatamente da Massimo, dal suscettibile commissario Fusco e coadiuvata dai pettegolezzi e le sagaci battute, in pieno dia-letto toscano dell'”asilo senile”, che rendono allegro lo svilup-po della vicenda e che costitu-iscono l’indispensabile cornice di questo quadro naif.A differenza della maggior par-te dei racconti gialli, La briscola in cinque non basa le sue fonda-menta sul delitto né sul mistero da risolvere. Punti di forza sono la caratterizzazione dei perso-naggi che sono contraddistin-ti ognuno da elementi caratte-riali dominanti, ciascuno con la propria ironia toscaneggian-te e l’atmosfera tipica “della

commedia all’italiana” con la potenza dirompente di dialo-ghi sagaci, graffianti e credi-bili. Massimo incarna la parte logica, l'investigazione dedut-tiva che deve tener conto de-gli insegnamenti dell'esperien-za, rappresentata dai quattro vecchietti. I vecchietti in effet-ti commentano le azioni di Mas-simo, come spesso avviene nei bar di paese dove tutti parlano di tutti. Insomma un libro simpatico, una valida alternativa al gran-de Montalbano, promettente, perché la storia è condotta se-condo le classiche regole del romanzo giallo e si conclude in maniera logica e coerente con l'individuazione dell'insospetta-bile colpevole. Il tutto condito con uno scorrevole gergo ital-toscano che aggiunge brio alla narrazione.

Enrica Munì

La briscola in cinqueUN LIBRO AL MESE - di Enrica Munì

di Marco Malvaldi

Chi passa accanto all’orto della mamma a Borgaro, spesso sente canterellare

un allegro brano in piemonte-se, o un’aria verdiana frizzante di amor patrio o qualche serio-so frammento dei Carmina Bu-rana o, come capita nell’ultimo periodo, una strana sequela di parole arabe che invitano alla pace. No, non c’è una radiolina nascosta tra l’insalata e i tralci di vite: è mamma Teresa, cur-va sulle piantine di pomodoro o intenta a strappar erba, che ripassa il repertorio della co-rale di cui da molti anni ormai fa parte. Io l’ho sempre senti-ta cantare fin da quando ero piccola; l’unico periodo di si-lenzio fu quello legato alla vi-cenda di Cavallero (bandito de-gli anni ’60 che l’aveva presa come ostaggio in una rapina a Ciriè): tornando a casa da scuo-la finalmente un giorno sentii di nuovo la sua voce: avevano catturato Cavallero! Ma questo è successo molti anni fa. Ora, all’inizio della stagione, quando riprendono dopo l’esta-te le prove del coro mi chiede regolarmente con un pizzico di nascosta vanità: “Non credi che ormai sia troppo vecchia per farne parte?”. Al che non pos-so che raccomandarle: “Fino a che la voce regge, vai a canta-

re, ti fa bene, è come pregare due volte (so che questa mo-tivazione le è particolarmen-te cara) e poi, che dire, sei bel-lissima quando sei là in mezzo al coro!” Ed è così: le spalle si raddrizzano, il viso splende, i capelli bianchi la illuminano: i suoi ottanta e più... e più, non si vedono. Nonna Teresa diventa Donna Teresa. Una sera la set-timana e anche più volte prima dei grandi appuntamenti si ri-trova con la corale per le pro-ve: sorridente, precisa, volen-terosa. Il libro degli spartiti è pesan-te, a volte gli ambienti dell’e-sibizione sono freddi, ma l’en-tusiasmo è tale che lei non sente né fatica, né freddo. A noi chiede aiuto solo qualche volta per certe parole in ingle-se o francese che la mettono a dura prova: adesso riesce an-che a trovare brani e musiche su Internet (dove cerca i nipoti sparpagliati in tutto il mondo!) Domenica scorsa, 19 maggio, la corale “Città di Borgaro” (che accoglie anche alcuni Caselle-si) si è esibita con successo nel-la basilica di Maria Ausiliatrice: nel corso degli anni e sotto la guida rigorosa dei maestri Ta-mara Bairo e Marcella Tessa-rin gli elementi del coro hanno affinato l’esecuzione dei brani:

attacco e chiusura perfetti, in-terpretazione sensibile e raffi-nata. L’unico momento in cui so già che la mamma lotta con la commozione è quello in cui eseguono “Signore delle cime” che le ricorda, come a noi, papà. Ma è un attimo, perché l’entusiasmo del canto allon-tana le malinconie: gli aranci olezzano, si evocano zingarel-le e toreador, si inneggia alla gioia, alla bellezza di un’eroina, alla forza del popolo che lot-ta: Mascagni, Verdi, Beethoven, Haydn sono gli autori classici preferiti, ma c’è spazio anche per l’operetta e il canto popo-lare. Al termine dell’esibizione gli applausi e la richiesta di bis sono balsamo a tutti i sacrifi-ci. Allora e solo allora la mam-ma smette di guardare il diret-tore... e guarda noi, per capire dalla nostra espressione se tut-to è andato bene, se l’emozio-ne che hanno voluto trasmet-terci è arrivata con l’ascolto. Personalmente sono davvero riconoscente alla corale “Cit-tà di Borgaro” perché ci rega-la cultura ed emozione e so-prattutto perché regala gioia, bellezza, realizzazione socia-le e benessere psicofisico alla mamma. Grazie.

Nazarena Braidotti

Donna Teresa e il coro “Città di Borgaro”

Immagine di una delle prime rappresentazioni di Cabiria

Punti di forza sono la caratterizzazione dei personaggi che sono contraddi-stinti ognuno da elementi caratteriali dominanti, ciascuno con la propria ironia toscaneggiante e l’atmosfera tipica “della commedia all’italiana” con la potenza dirompente di dialoghi sagaci, graffianti e credibili

Marco Malvaldi

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In precedenza abbiamo pre-so in esame il rapporto tra gatti e bambini, ed ora ana-

lizzeremo in questo breve ar-ticolo il rapporto tra cani e bambini. Le statistiche e le in-formazioni che ci giungono ri-portano che i bambini coinvol-ti in spiacevoli e gravi incidenti con cani hanno, per la maggio-ranza dei casi, meno di sei anni e che l’incidenza maggiore, di inconvenienti, si ha per bambi-ni di un anno di età. In questa tenera età i bambini comincia-no ad essere un po’ autonomi e tutto il circondario è da sco-prire; tutto è un’avventura che va senza dubbio vissuta ma con qualche cautela. Un cane, per i bambini a caccia di nuove espe-rienza, diventa un oggetto irre-sistibile; le esplorazioni pos-sono essere tollerate da un cucciolo, provocando solo un po’ di noia al nuovo amichet-to, ma possono essere un vero e proprio affronto per i cani di grande taglia e anziani. I com-portamenti dei piccoli umani sono spesso malintesi dal cane, è quindi particolarmente im-portante saper interpretare i segnali di insofferenza e disa-gio provenienti dall’animale. La maggior parte degli incidenti

vede come protagonista il cane di famiglia, ciò dipende dal fat-to che il tempo passato insie-me è maggiore, in questo caso il bambino mette in atto tutta una serie di atteggiamenti di-sinvolti dettati dalla confidenza con il proprio amico.E’ fondamentale istruire il bam-bino fin da piccolo, in modo che capisca come interagire con il cane e interpretarne il linguag-gio. Instaurare regole di convi-venza a tutela di entrambi, pro-teggere l’animale dall’irruenza del piccolo, creare giochi che assicurano il divertimento co-mune, ad esempio, il bambino può nascondere un giocatto-lo per poi farlo trovare al cane. Gli incidenti avvengono quan-do il bambino interagisce at-tivamente con il cane, ma non solo, determinate situazioni di pericolo si creano anche quan-do non ci sono motivazioni ap-parenti. Rientra nei casi più co-muni disturbare il cane mentre mangia o dorme, tirargli coda e orecchie oppure abbracciarlo o chinarsi su di lui, segnali che il cane recepisce come minacce o aggressioni. Quando invece il bambino coinvolto nell’aggres-sione non interagisce attiva-mente con l’animale, la spiega-

zione si trova nella biologia.Il cane è un predatore, quando doveva procacciarsi il cibo da solo, le sue prede, come lepri, caprioli e cervi, erano le stesse di cui si ciba il lupo ancora ai giorni nostri. L’inseguimento di una preda in movimento, il bal-zo sull’animale in fuga e il mor-so mirato al collo o ai garretti è definito “sequenza predato-ria”. Nel cane questa sequenza di azioni, non è più così deter-minata come nel lupo, ma è co-munque presente come espres-sione del suo ancestrale istinto predatorio. E’ lo stesso princi-pio per cui il cane ama inse-guire la pallina. Un bambino che corre, oppure, che pedala su una bicicletta, può scatena-re nel cane reazioni di insegui-mento con conseguenze peri-colose. Occorre quindi, evitare di correre e urlare in presenza di cani estranei. In questo caso, bisogna insegnare al bambino a “fare l’albero”, deve rimanere immobile, con le braccia lungo i fianchi e le mani aderenti alle gambe guardando a terra, per evitare di essere aggredito.

LA COMPRENSIONE Per consolidare un buon rap-porto tra cani e bambini è im-portante rendersi conto che molti nostri atteggiamenti pos-sono essere malintesi dai cani ed è quindi necessario mode-rare o limitare alcuni nostri at-teggiamenti istintivi ma delete-ri per i cani, anche da parte dei cani esiste un linguaggio ed è importante, se non doveroso, capire che cosa ci stanno dicen-do nella loro lingua. Questo è molto importante in tutti i casi di insofferenza e di disagio da parte dei cani; sa-per interpretare tali segnali è la chiave per prevenire ed evi-tare ringhi e morsi che sono la loro massima risposta. Nel-la maggioranza dei casi di inci-denti tra cani e bambini si sono ignorati, o sottovalutati o non riconosciuti tutta una serie di

segnali di avvertimento che i cani sicuramente hanno dato in precedenza; con il ringhio o con il morso, i cani, hanno dato un segnale, nel loro modo di agire, diretto ed esplicito, sen-za fraintendimenti. Azione del cane che sicuramente si può prevenire.Se un cane decide di allonta-narsi da un bambino è di enor-me importanza capire che que-sto è il suo primo segnale per dire “...ora basta, è stato un pia-cere ma ora ho bisogno di un po’ di tranquillità”. L’umana in-sistenza e la costrizione al gio-co, o docili molestie, faranno indubbiamente nascere un sen-so di disagio nel cane che, con ogni probabilità, si rivelerà con un’azione ostile.

ATTEGGIAMENTI COMUNINelle tabelle qui sopra cer-

cheremo di dare una quadro rappresentativo tra gli atteg-giamenti degli umani e la com-prensione dei cani, su cosa comunica il bambino e cosa percepisce il cane.

ATTEGGIAMENTI E RAZZEPer quanto riguarda la razza canina, secondo studi accerta-ti, non sembra esserci una cor-relazione diretta tra incidenti tra cani e bambini; incide sicu-ramente di più la mole del cane stesso. Esiste un rischio mag-giore di incidenti se il cane ha elevate attitudini alla guardia ed una possessività molto mar-cata. Dire che un cane in partico-lare è adatto alla convivenza con i più piccoli, non è del tut-to corretto. Ad esempio il bo-xer, cane socievole e amante dei bambini, è anche un otti-

mo cane da guardia ed è mol-to reattivo. Se il cane dovesse avere delle reazioni non equi-librate, che possono quindi di-ventare un pericolo per il bam-bino, è necessario richiedere l’intervento di un esperto com-portamentista al fine di valuta-re obiettivamente la situazione. In generale non si dimentichi che un cane, di qualsiasi razza, deve avere un buon legame con il padrone e un rapporto basa-to sulla fiducia e sulla disposi-zione di chiare regole di convi-venza. In conclusione il cane deve po-ter vivere un’esperienza positi-va con i piccoli padroncini, per sviluppare un buon rapporto di reciproca convivenza e met-tere, quando se ne ripresen-ti l’occasione, in atto, con altri bambini ed essere umani, tutta l’esperienza acquisita.

Cani e bambini

Robertino è un cagnetto dolcissimo di circa due anni, va d'accordo con tutti, sia maschi che femmine, è un maschio castrato nato il 01/01/2010. E' di taglia media piccola.

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di protezione degli animali da allevamento e macello.

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Questi micetti sono stati soccorsi da un turista a Porto Roton-do, erano sotto la sua macchina, affamati ed assetati. Attendono un nome e una famiglia.

GATTINI19.06.2013Otto cuccioli di c.ca 15/20 giorni, abban-donati sul ciglio della strada, nascosti dall'er-ba alta!

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Atteggiamento Cosa comunica il bambino

BAMBINO

1.Baci abbracci, prendersi per mano 1. Segni di affetto e vicinanza

2. Guardare negli occhi il proprio interlocutore o compagno di giochi

2. Comprendersi, comunicare, I bambini sono attratti dal viso e dagli occhi cercando lo sguardo degli altri, in particolare quello della madre

Cosa capisce il cane Motivazione

CANE

1. Segnali e minaccia o aggressioni2. Minaccia e dichiarazione di guerra

1. Un cane, per mostrare la sua forza ad un altro, uno dei modi classici è proprio quello di avvicinarsi così tanto da spintonarlo o bloccargli la strada, impedendogli il movimento2. Quando si incontrano per la prima volta i cani prendono alla larga la testa dell’altro sino a quan-do non si sono raccolta sufficienti informazioni sulle buone intenzioni. Poi ci si scambia qualche annusatina o anche qualche leccatina al muso

Atteggiamento Cosa comunica il cane

CANE

Un cucciolo di cane va incontro ad un bambino, abbassa la testa, scodinzola con la coda bassa, gli appoggia le zampe sulle spalle. Il bambino scappa e il cane lo rincorre

Segni di rispetto e di saluto. Voglia di giocare

Cosa capisce il bambino Conseguenze

BAMBINO

Minaccia e aggressione Il cucciolo, felice, lo rincorre pronto a iniziare una bellissima mezz’ora di gioco: nella sua lingua, il bambino si è comportato come un qualsiasi cane convenzionale

Page 15: Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco ESTATE Le ... · Baracco. Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni

N° 455 - LUGLIO 2013

sua dove, colta dalla nostalgia, tornava nell’estate di ogni anno. Mio zio invece doveva restare a casa a lavorare e così lei, con me accanto, si sarebbe sentita un po’meno lontana dalla persona amata. Fu una dura e lunga lot-ta convincere i miei genitori, ma alla fine la spuntò e in una afo-sa e umida mattinata partimmo con la corriera dei fratelli Ferra-ri per andare Parma a prendere il treno Milano – Lecce. Io non ero mai stato più a sud del Po e già il nome di quel mitico con-voglio suscitava in me una gran-de curiosità. Quando il treno era arrivato in stazione era già af-follato da gente dal volto bru-ciacchiato che tornava alla terra natia per pas-sarvi le ferie; c’erano mol-te valigie di cartone sulle reticelle por-tabagagli ma, chissà per-ché, io avevo l’impressio-ne che molte fossero vuo-te. Sfoggian-do il suo sor-riso mia zia era riuscita ad assicurar-si un paio di posti a sede-re vicino ad un finestri-no, da dove, sbirciando fuori, potevo segna-re su di un quadernetto i nomi delle stazioni in cui sostavamo. Dopo Ancona i binari comincia-vano a sfiorare il mare costeg-giando grandi e serpeggianti spiagge, quel mare che in me, abituato ai fossi mingherlini di campagna ricoperti di lenticchie verdi, un po’ mi angosciava. Fi-

nalmente, verso le nove di sera, arrivammo a Termoli e la mia prima impressione fu di un gran casino generale. La stazione poi sembrava essere monca, esiben-do ancora le profonde ferite la-sciate dalla guerra. Abbraccia-ti e baciati i parenti che erano venuti ad aspettarci, ci eravamo incamminati verso l’abitazione di una sorella di mia zia che ge-stiva un negozietto di generi ali-mentari e qui, per la prima volta, conobbi Tore, Salvatore, pure lui nipote della Ninuccia, che avreb-be poi condiviso con me, per quasi due mesi, un ampio letto-ne di fine ‘800 che era stato di sua nonna. Era un ragazzo mol-to intelligente, più anziano di me

di un paio d’anni. Tore si com-portò come un fratello maggiore e, poco alla volta, mi fece amare un mondo che per me era sem-pre stato dall’altra parte dell’e-misfero. Subito il giorno dopo mi presentò il gruppo dei suoi amici che si chiamavano Totò, Gennà, Tremito, perché la sua famiglia era originaria delle iso-

le Tremiti, poste quasi di fronte a Termoli, e Mutà, mutanda, per-ché i suoi genitori, poveri in can-na, non avevano i soldi per com-prargli un paio di slip da bagno, così che, quando andavamo al mare, indossava sempre dei lun-ghi mutandoni neri di tela. Per la mia origine “nordica” mi battez-zarono subito Polentó, polento-ne, ma la cosa quasi mi inorgo-gliva. E furono giorni splendidi. In poco tempo imparai a stare a galla, poi a dare le prime brac-ciate, a tuffarmi e ad immerger-mi in apnea per scoprire un fan-tastico mondo sommerso che non sapevo nemmeno esistes-se. Passavamo intere giornate su di un lembo di spiaggia coro-

nato da scogli appena fuo-ri dal paese. Molti pome-riggi, dopo aver fatto merenda con una fetta di buonissimo pane nero s t r o f i n a t a con un pomo-doro, scende-vamo giù al porto, allora protetto da un’alta sco-gliera artifi-ciale. Qui, con una reticella al collo ed un coltello fra i

denti, io mi sentivo un pescato-re di perle e mi immergevo per staccare dagli scogli sommersi grosse cozze nere, che poi a casa avrebbero cucinato splendida-mente. La sera molto spesso la trascorrevamo nel Borgo Antico, asserragliato su di un maesto-so sperone di roccia, con antichi vicoli che odoravano di pipì di

gatti e sovrastato dall’imponen-te castello svevo. Sotto al Borgo Antico, sul mare, stazionava un vecchio trabucco, antica macchi-na da pesca realizzata in legno, tipica delle coste abruzzesi, con le sue lunghe antenne sospe-se sull’acqua che sostenevano una grande rete a maglie stret-te. A quei tempi per telefonare a casa bisognava prima chiama-re un posto telefonico pubblico e fissare un appuntamento, ma a Motta questo posto telefonico pubblico non c’era, così che tra-scorsi quasi due mesi senza ave-re nessuna notizia da casa mia, ma devo ammettere che la cosa non mi aveva rattristato più di tanto. Era quasi la fine di ago-sto quando la Ninuccia mi disse che fra un paio di giorni avrem-mo dovuto ripartire. I due gior-ni passarono talmente in fretta che quasi senza accorgermene mi ritrovai in stazione sul treno Lecce – Milano che era già, come al solito, molto affollato. Le reti-celle portabagagli erano sempre colme di valigie, che però adesso erano rigonfie e sentii qualcuno che mormorava ad un amico che ne aveva una piena di terra del sud da portare in Svizzera, per-ché altrimenti là il basilico non sarebbe cresciuto. La mia banda, in braghe corte ed a torso nudo, mi aveva accompagnato in sta-zione. Io avevo un groppo alla gola e non sapevo cosa dire ma, quando le ruote del convoglio cominciarono a cigolare sulle rotaie, mi venne spontaneo ur-lare dal finestrino: “Salutamme, guaglió!” Al che, quasi l’avesse-ro preparato, quella masnada di scalmanati mi rispose con que-sto accorato, nostalgico e bene-augurante saluto: “’A ‘fà ‘n gulo, Polentó!”

Giampietro Tenca

Non ho mai saputo per-ché mia zia Ninuccia, che all’anagrafe faceva Raf-

faella, fosse da tutti chiamata così, anche perché, essendo lei di Termoli, nel Molise, per mol-ti era semplicemente “la terro-na”. Aveva conosciuto mio zio Renzo a Roncadello in un “fe-stivál”, quel padiglione da bal-lo coperto con un telone co-lor bianco-sporco aggrappato a lunghi pali, montato ai margini del paese su di un impiantito di consunte tavole di legno, taccia-to dai pruriginosi preti di allo-ra come esempio di perdizione. La Ninuccia era una bella don-na; di statura media, prossima alla quarantina e probabilmente con qualche delusione alle spal-le, incarnava alla perfezione la femmina mediterranea, con folti capelli neri, la pelle bruna e un sorriso accattivante che spesso lei scioglieva in una coinvolgen-te e cristallina risata. Un gior-no si era ricordata di avere, in questo sconosciuto paesello, dei lontani parenti che non aveva mai conosciuto personalmente ed aveva deciso di partire per il profondo nord cercando, se possibile, di cogliere ancora una ventata di vita. E lì, nel festivál, dopo giri di mazurke e valzer, era arrivato un tango “assassi-no”, e mio zio Renzo, conosciu-to anche come Miulët, (ovvero reseda, pianta erbacea infestan-te), aveva subito sciorinato tutte le sue doti per conquistare quel-

la bella donna. Ma pure lui era un bell’ometto: di qualche anno più giovane di lei, non molto alto, agile e muscoloso, fascino latino con i capelli neri cemen-tati dalla brillantina, aveva una verbosità travolgente che non concedeva scampo a chi era co-stretto ad ascoltarlo. Galeotto fu certamente quel tango, e forse anche qualche sussurro tra i ca-pelli della Ninuccia, tanto che, un paio di mesi dopo, i due si ritrovarono sposati e vennero ad abitare alla Motta in un’uni-ca stanza tuttofare, con i servizi all’aria aperta utilizzabili soltan-to di sera e salvo pioggia, diver-samente usare il pitale. Il loro nido d’amore, situato accanto al fienile, era stato loro generosa-mente concesso da mio nonno. La Ninuccia e Miulët, malgra-do le difficoltà, dimostravano di volersi bene e lei, per assecon-dare il marito, aveva persino imparato ad andare in biciclet-ta, anche se le prime volte ave-va dovuto farsi degli impacchi giù dove la schiena viene chia-mata in un altro modo. Non ri-uscivano ad avere figli, così che la zia si era molto affeziona-ta a me, ragazzino educato an-che se irrequieto, che le giravo per casa per molte ore al giorno. Quell’anno, a scuola ero andato bene e verso la fine di giugno la zia Ninuccia, per premiar-mi, aveva chiesto a mia madre il permesso di lasciarmi andare con lei al mare a Termoli, a casa

15SQUARCI

Tempo d’estate, tempo di let-ture. Vi proponiamo un rac-conto di Giampietro Tenca, capo redattore del bimestrale Casalmaggiore, testata dell’o-monima Pro Loco. Casalmag-giore la troviamo sulla sponda sinistra del Po, a metà strada

fra Parma e Mantova, in ter-ra ancora geograficamente lombarda ma che già profu-ma d’Emilia Romagna. Il rac-conto è autobiografico e si ri-ferisce alla prima “vacanza” al mare dell’autore, allora ragaz-zino, nei mitici anni 50.

Piazze Amichea cura di Paolo Ribaldone

Anno 1952 - Spiaggia di Termoli: Zia Ninuccia, Giampietro e due amiche

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N° 455 - LUGLIO 2013

dizioni di vita di questa zona del Polesine per cui, nel primo dopoguerra, fu costret-to ad emigrare a Torino, dove trovò lavo-ro come muratore. Un anno dopo lo rag-giungemmo con mio fratello Giuseppe e mia madre a San Francesco al Campo e, nel 1950, ci trasferimmo a Caselle. La no-stra prima casa fu in Via Roma, vicino alle cascine delle famiglie Chiabotto e Merlo. La mia infanzia trascorse tutta in quel cortile dove noi bambini facevamo comu-nella ed eravamo liberi di giocare fino a sera a “palicia”, a figurine e soprattutto a “cow-boy ed indiani” sulle orme del miti-co Tex Willer. Ormai ragazzi, d’estate, an-davamo a fare il bagno a Stura, indossan-do un fantozziano costume in lana fatto ai ferri, retto da un elastico o, per essere più eleganti, da una cintura dismessa che lo reggeva giusto il tempo necessario per l’agognato bagno. Le domeniche ci gode-vamo, con i miei genitori, la gita fuori por-ta alla trattoria “Port dij Gai”, dove veniva servita la frittura di pescato nostrano, per poi concludere con una passeggiata risto-ratrice lungo le rive del torrente che era il nostro lido locale. Penso di essere sta-to uno dei pochi, della mia generazione, a poter assistere, ormai adulto, al matri-monio dei miei genitori che avvenne, con grande emozione di tutti, con mia madre che pareva una giovane sposa, nella Chie-sa di Santa Maria. Per dirla come De An-dré: “Ma pure se vivrò fino alla fine del tempo, sempre serberò il ricordo conten-to delle nozze di mio padre e mia madre...

che andarono a sposarsi dopo un fidanza-mento durato tanti anni da chiamarlo or-mai d’argento”.Agli inizi degli Anni 60, a 13 anni, iniziai ad andare a bottega per imparare un me-stiere da Vittorio Fasanelli, barbiere “mo-derno” che si distingueva già per i suoi

tagli innovativi ed aveva il negozio in Via Carlo Cravero, vicino al “Leone Vecchio”. Ricordo, come fosse una cartolina , il vec-chio mulino che era proprio di fronte al negozio e Pina la mulinera, seduta da-vanti l’uscio. Inaspettatamente per me, appassionato di macchine e motori, sco-

prii che fare il barbiere mi piaceva, così continuai il mio apprendistato da “Rino el barbè”, in Via Torino, dove oggi si trova l’ex-edicola Clemencic, che faceva anche il sarto e la cui moglie Lucia vendeva scar-pe. Il negozio era frequentato da molti ra-gazzi e fu lì che incontrai Ezio Molinar, un chitarrista di Ceretta che mi chiese se co-noscevo un batterista per il suo comples-so. - Certo - gli risposi - il mio amico Li-vio Bonicatto! - Nacquero così i “Bolds”, la prima formazione, che inizialmente era solo a carattere strumentale; oltre a Livio e ad Ezio era formata anche da due chi-tarristi, Vito e Costanzo. A quel tempo era di moda partecipare ai concorsi canori come “Voci nuove” o “Microfono d’argen-to” per cui il gruppo decise di cercare un cantante e anch’io entrai a far parte del complesso. Fummo i primi a far conosce-re la musica beat nella zona: oltre ai testi dei Beatles, cantavamo le cover dei can-tanti italiani più in voga, e, solo più tar-di, scoprimmo gli “originali”: cioè i can-tanti inglesi ed americani a cui si erano ispirati. L’Equipe 84, i Giganti, i Dik Dik, i Rokes, i Camaleonti rappresentarono per noi non solo un sogno giovanile che si av-verava ma la loro musica ruggente segnò anche uno stile di vita diverso, più aper-to e meno convenzionale. Il nostro primo concerto fu durante una veglia di Natale e Capodanno presso il ristorante Peinet-ti di Coassolo, ma il vero esordio avvenne alla Società Operaia di Ciriè: fu un gran-de successo tant’è che venimmo scrittu-

Metti un pomeriggio d’inizio estate, un caffè sorseggiato al fresco, Gian-ni Mantovani, sua moglie Laura e

Gegè Bonicatto: chiacchiere, ricordi che corrono veloci e in un battibaleno la macchina del tempo ci riporta ai favolosi Anni 60, alla Beat Gene-ration. La musica non c’è ma la senti nell ’aria, scandisce il ritmo della conversazione, s’impregna nelle parole e capisci che “quelle” non sono sta-te solo canzonette ma indelebili impronte di un’e-poca di grandi fermenti e di incontenibile vitalità. Questa non è solo la storia di Gianni Mantova-ni ma anche quella di un gruppo musicale e di un “altro mondo” in cui molti, ne sono certa, ritro-veranno le proprie radici.

“Sono nato a Corbola, in provincia di Rovigo, nel 1948 - racconta Gianni - secondogenito di Tonina e Natale. Mia madre fa-ceva il duro lavoro del-la mondina, china per ore ad estirpare erbe in-festanti mentre cercava di ripararsi dal sole co-prendosi il più possibi-le per evitare di scurire la carnagione e sembra-re una “paesana” visto che la moda del tempo esigeva una pelle bianca e diafana che solo le ric-

che signore potevano permettersi. Mio pa-dre faceva il calzolaio ed era in guerra quan-do nacqui.I miei genitori non era-no sposati, cosa del tutto comune in quel periodo dalle nostre parti, per cui assunsi il cognome di mia ma-dre. Mio padre riuscì a scappare, dopo l’ar-mistizio, dal campo di concentramento di Bu-chenwald, dove si era salvato grazie al suo mestiere di ciabattino e a fare ritorno a Cor-bola. La guerra non aveva di certo miglio-rato le già difficili con-

16 TRACCE

Il nostro raccontocontinua...

di Antonella Ruo Redda

La musica di Gianni e Gegé: la nostra "Beat Generation"

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I Bolds nel 1966

Beat Generation

A Stura col costume di lana

Gianni qualche anno fa

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rati da Saracco, una balera che si trovava vicino alla stazione, dove suonavamo la domenica pomeriggio, dalle 16 alle 19 e la sera, dalle 21 alle 24. In breve fummo chiamati nei locali più in voga della zona: al “Catalano” di Lanzo, alla “Lucciola” di Ci-riè, a “La Pace” di Balangero, alle “Due Rotonde” di Cuorgnè. L’ambiente delle balere era lo stesso ovunque: tutti gli uomi-ni schierati in bella vista da una parte e tutte le donne sedu-te, in attesa di un invito, dall’altra. Si cominciava suonando 3 pezzi veloci, i cosiddetti “Shake” che servivano a riscaldare gli animi e si proseguiva con 3 lenti, da mattonella, i più atte-si. Appena si spegnevano le luci si assisteva all’a-vanzata dell’orda ma-schile e al formarsi delle prime coppie avvinghia-te. Proprio come scris-se Guccini in una sua ce-lebre canzone”...bello, col vestito della festa, la bril-lantina in testa, le scar-pe di coppale... le donne tremano quando monto la galera, fremono aspet-tando alla balera, muoio-no spasimando nell’attesa di un mio cenno d’intesa”.E’ Laura, la moglie di Gian-ni a ricordare il loro primo incontro, avvenuto per l'appunto in una balera: ”A 15 anni non avevo il permesso di uscire la sera così, la domenica pome-riggio, con la scusa di dover andare a studiare da un’amica, indossai il mio castigatissimo vestitino blu da collegiale e partii col libro di latino sotto il braccio. Grazie ad un amico, nonostante non fossi maggiorenne, riuscii ad entrare da “Saracco”, dove Gianni cantava col suo gruppo e, posato il libro sul tavolino, rimasi tutto il tempo incantata a guardar-lo, sperando di essere notata, nonostante il via vai di fans ben più ardite e gettonate”.“I Bolds continuarono ad esibirsi fino al 1968 - prosegue Gianni - poi, con la chiamata alla naja di molti di noi ci sciogliemmo, riponemmo chitar-re e velleità ed il silenzio calò nelle nostre serate. In compenso, nel 1970, aprii il negozio di barbie-re in proprio, in Via Roma, nei locali di proprietà di Don Miniotti, con grande successo, anche per-ché la musica mi aveva fatto conoscere a moltissi-mi giovani. I capelli si usavano lunghi, alla Rokes, i tagli erano scalati, con i basettoni e i ricci dovevano essere ri-gorosamente alla Battisti, a quel tempo erano i cantanti e non i calciatori a dettare le tendenze. Vendetti l’attrezzatura musi-cale, abbandonai il canto e divenni solo più fruitore di buona musica. Intanto il sogno elettrizzante che ci aveva attraversa-ti con la Beat Generation si era esaurito, la crisi faceva la sua

comparsa e si ritornava nei ranghi con una parola fino allora sconosciuta: austerity. Ricordo che, nel 1972, ci recammo con Laura, al teatro Vigorelli di Milano per assistere al concerto de “Led Zeppelin”, in occasione del Cantagiro, il celebre grup-po si sarebbe dovuto esibire dopo i New Trolls. Una folla ocea-nica, eravamo in 25.000 persone, li attendeva. Fuori un grup-po di contestatori premeva per entrare esibendo cartelli con scritto “La musica è di tutti, concerti a prezzi politici.” Non fe-

cero in tempo ad intonare “Immigrant song” che una mo-lotov li raggiunse sul palco scatenando il putiferio: fuggi fuggi generale, polizia in assetto di guerra. Io e Laura ci rifugiammo per più di due ore in un bagno di un sotterra-neo; naturalmente il concerto fu annullato. Nel 1975-76 cambiai musica: per due anni, insieme a Bruno Miseren-dino e a Gigi Fiorio prendemmo in gestione una disco-teca a Campiglia Soana, frequentata prevalentemente da francesi, così m’improvvisai dj ed esperto “miscela-tore” di dischi da hit parade: sull’onda lunga della “Feb-bre del sabato sera” si stava diffondendo la disco-music ed il disk-jockey acquisiva un ruolo sempre più centra-le, occorreva essere attenti alle tendenze e far valere il proprio gusto musicale. Divertente ma altra cosa rispet-to alla musica beat. Negli anni 80 mi trasferii nell’at-tuale negozio in Via Torino, intanto la moda richiede-va chiome più ordinate e rigorosamente corte, anche i

miei capelli si accorcia-rono, ritornai nei ran-ghi e nuovamente rimisi nel cassetto la passione per la musica. Ma i miti quelli non si dimentica-no, tra le foto memora-bili custodisco come un cimelio quella scattata a Denver, in Colorado, nel 1990, con David Crosby, chitarrista, compositore e cantante statunitense amatissimo”.Le passioni, quelle vere sono difficili da domare e ancora una volta è Gegè Bonicatto a rilanciare la sfida di un nuovo proget-to musicale: “La nostal-gia per quei tempi, la vo-glia di rimettersi in gioco - racconta Gegè - hanno avuto il sopravvento, ho fatto 2 telefonate: a Ezio e a Gianni ed ho ricevuto

due sì, si sono poi aggiunti due chitarristi Roberto Barbero e Mauro Garino e un tastierista Guido Aghem, è nato così il “mu-sic grup Fuoridalmondo”, nel 2005. Ci siamo sentiti fuori dal-la realtà musicale di oggi ed abbiamo voluto rientrare in quel-lo che noi consideriamo il vero mondo musicale, quello degli Anni 60”.

“Da 8 anni, tutti i vener-dì sera- prosegue Gianni- ci troviamo come ai tem-pi dei Bolds a casa di Ezio per le prove, abbiamo ri-scoperto la voglia di fare musica e con grande gioia piacciamo anche ai rocket-tari e non sai l’emozione di vedere i ragazzi fare l’o-la con gli accendini accesi mentre nella sala si diffon-dono le note di “Sognando la California” o “Io vaga-bondo”. La musica attra-versa le generazioni e dà gusto e colore alla vita, è davvero un sogno che non ti abbandona mai”.

17TRACCE

La musica di Gianni e Gegé: la nostra "Beat Generation"“Le note danno gusto e colore alla vita, è davvero un sogno che non ti abbandona mai”

Gianni e i Fuoridalmondo

Gianni col calciatore Bruno Picat ReInsieme al grande David Crosby

Gianni al lavoro

Con papà e mamma a Varazze

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N° 455 - LUGLIO 2013

L’Unione nazionale Pro Loco d’Italia (di seguito UNPLI) organizza un con-

corso di fotografia intitolato “La Sagra più bella che c’è”. L’UNPLI è impegnata da anni nella valo-rizzazione delle sagre di qualità intese come momenti di promo-zione di tutto il territorio e dei suoi prodotti tipici. Gli obiettivi del concorso sono:1. Raccogliere le immagini fo-tografiche più rappresentative e identificative delle Sagre che ogni anno si svolgono in Italia, nonché di premiare le più pre-gevoli sia da un punto di vista artistico sia come rappresenta-zioni del territorio italiano, del-la sua complessità, delle sue pe-culiarità e della sua storia.2. Promuovere il lavoro di pre-parazione, allestimento e realiz-zazione delle Sagre e dell’attivi-tà quotidiana delle Pro Loco. 3. Promuovere la conoscen-za delle immagini fotografi-che stesse da parte degli uten-ti di internet attraverso i social network più diffusi. La parte-cipazione al concorso prevede l’accettazione integrale del se-guente regolamento.

ART. 1 – PARTECIPA-ZIONE E ISCRIZIONE AL CONCORSO FOTO-GRAFICOLa partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti coloro che abbiano compiu-to il 18° anno di età al momento dell’iscrizio-ne, di qualsiasi nazio-nalità. Il presente con-corso non è soggetto ad autorizzazione mi-nisteriale ai sensi del

D.P.R. n. 430 del 26/10/2001, articolo 6. La partecipazione è subordinata all’iscrizione che deve essere effettuata compi-lando l’apposito modulo di iscri-zione, disponibile sul sito www.unpli.info, firmato e spedito via email ([email protected]) o via fax (06.99223348) assieme ad una copia del documento d’i-dentità. Le foto devono essere spedite esclusivamente in for-mato digitale e via email ([email protected]). Il termine per l’i-scrizione e l’invio delle foto è fissato per le ore 18:00 del gior-no 11 ottobre 2013.

ART. 2 – TEMA DELLE FOTO-GRAFIEIl concorso ha come scopo quel-lo di premiare le migliori foto realizzate durante le feste e le sagre organizzate direttamente o indirettamente dalle Pro Loco associate all’UNPLI, esaltando-ne: a) il legame con le tradizionilocali e i prodotti tipici del terri-torio; b) il lavoro di preparazio-ne dei volontari Pro Loco.

ART. 3 – TIPOLOGIA DELLE FOTOGRAFIE DIGITALI

I file delle immagini possono es-sere inviate nel formato JPEG, RAW, NEF, TIFF e non sono am-messi altri formati. Ogni singo-lo file inviato non deve supera-re i 10 MB.

ART. 4 – INVIO DEL MATERIA-LE FOTOGRAFICOOgni utente può inviare fino ad un massimo di 5 fotografie. Le fotografie devono essere invia-te singolarmente e per ciascuna va compilato l’apposito modu-lo. Le fotografie devono esse-re inedite e non aver partecipa-to ad altri concorsi fotografici. Le fotografie dovranno esse-re scattate sul territorio italia-no. Tutte le foto inviate saranno caricate sulla pagina Facebook dell’UNPLI, previa approvazio-ne dell’UNPLI, allo scopo di evi-tare immagini offensive o lesive della sensibilità comune. Il giu-dizio di UNPLI è insindacabile.

ART. 5 – VOTAZIONI ON LINEGli utenti di Facebook potran-no votare le fotografie. Lo scat-to che risulterà avere totaliz-zato più voti (espressi tramite “mi piace”) sarà utilizzato per la copertina del trimestrale UNPLI “L’Arcobaleno” e della copertina del profilo Facebook dell’UNPLI. Tutte le fotografie esposte e/o pubblicate sul sito www.unpli.info e i profili Face-book dell’UNPLI nazionale por-teranno il nome e il cognome del loro autore nonché la loca-lità e l’evento collegato.

ART. 6 – USO DEL MATERIALE DIGITALE INVIATOOgni autore, titolare di tutti i di-ritti sui propri originali, è per-

sonalmente responsabile delle opere presentate. Ogni autore conserva la pro-prietà delle foto inviate al con-corso, ma cede gratuitamen-te i diritti d’uso illimitato delle immagini ad UNPLI, e per suo tramite alla controllata UNPLI servizi Srl, che, anche per la pro-mozione propria e dell’attività delle Pro Loco, potranno pub-blicare e diffondere le immagini su riviste, testate, siti internet e su qualsiasi altro supporto me-diatico e pubblicitario, con l’u-nico onere di citare ogni volta l’autore o gli autori delle foto-grafie. In nessun caso UNPLI ed UNPLIservizi, senza previo ac-cordo con il fotografo, potran-no cedere a terzi ad alcun titolo le fotografie in concorso. Quanto espresso per le fotogra-fie sull’utilizzo e la paternità dell’opera, vale anche per ogni altro materiale inviato in for-mato digitale ad insindacabile giudizio di UNPLI. Regolamento Concorso Fotografico “La Sagra più bella che c’è”

ART. 7 – DIRITTI E RESPONSA-BILITÀ DEI PARTECIPANTIOgni partecipante è responsa-bile civilmente e penalmente delle proprie opere, sollevando UNPLI da ogni responsabilità, anche nei confronti di eventua-li soggetti raffigurati nelle foto-grafie. Il concorrente dovrà informare gli eventuali interessati (perso-ne ritratte) nei casi e nei modi previsti dall’art.10 della leg-ge 675/96 e successiva modifi-ca con D.Lgs. 30 giugno 2003 n.196, nonché procurarsi il consenso alla diffusione degli

stessi, pena l’esclusione dal con-corso. In nessun caso le imma-gini inviate potranno contenere dati qualificabili come sensibi-li. Ogni partecipante dichiara di possedere tutti i diritti sugli ori-ginali, sulle acquisizioni digita-li e sulle elaborazioni delle foto-grafie inviate.

ART. 8 – LA GIURIALa giuria del concorso sarà composta da 3 membri qualifi-cati dell’UNPLI affiancati da 2 fotografi professionisti, di cui uno sarà nominato Presidente della giuria. La giuria si riunirà e designe-rà i vincitori del concorso foto-grafico.

ART. 9 – PREMIAZIONEI risultati del Concorso foto-grafico saranno pubblicati on line in apposita sezione. La ce-rimonia di premiazione si svol-gerà (tra ottobre e novembre) durante uno degli incontri na-zionali organizzati annualmen-te dall’UNPLI. Luogo e data saranno comun-que comunicati con largo anti-cipo per permettere ai vincito-ri di essere presenti. Ai vincitori sarà inviata comunicazione via email. Al primo classificato saranno assegnati 1.000,00 Euro (Mil-le euro). Al secondo e al terzo classificati saranno assegnati ciascuno 500,00 Euro (Cinque-cento euro).

ART. 10 – ACCETTAZIONE DEL REGOLAMENTO E DELLE SUE CONDIZIONILa partecipazione al concorso implica l’accettazione incondi-

zionata delle norme contenute nel presente regolamento.

ART. 11 – INFORMATIVA D.LGS 196/2003 SUL TRATTA-MENTO DEI DATI PERSONALISi informa che in conformità a quanto deliberato dall’art. 10 della legge 675/96, “Tutela del-le persone e di altri soggetti ri-spetto al trattamento dei dati personali” e successiva modifi-ca con D.Lgs. 30 giugno 2003 n.196, i dati personali forniti dai concorrenti con la compila-zione della scheda di iscrizione, raccolti e trattati con strumentiinformatici, saranno utilizza-ti per individuare i vincitori e per identificare gli autori delle fotografie nelle varie occasioni in cui queste saranno esposte o pubblicate e per le comunica-zioni relative al concorso stes-so. Il concorrente ha il diritto di accedere ai dati che lo riguar-dano e di esercitare i diritti di integrazione, rettifica, cancella-zione ecc. garantiti dall’art. 13 della sopra citata legge, al tito-lare del trattamento. Il conferi-mento dei dati ed il consenso al relativo trattamento sono con-dizioni necessarie per la parte-cipazione al concorso.

ART. 12 – MODIFICHE AL RE-GOLAMENTOGli organizzatori si riservano di apportare modifiche al presen-te regolamento se volte ad una migliore realizzazione del Con-corso. Tali modifiche saranno puntualmente segnalate sul sito internet.

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Parafrasando il linguag-gio cinematografico pos-siamo dire, senza tema di

smentita, “buona la prima!” per la prima edizione di “Colline in festa”, la grande rassegna eno-gastronomica delle Pro loco del Chivassese e dell’area collinare. Presenti le Pro Loco di Brusa-sco, Casalborgone, Castagneto

Po, Cavagnolo, Lauriano, Mar-corengo, Monteu da Po, Piaz-zo, San Raffaele Cimena, San Se-bastiano da Po, Verrua Savoia e la Pro Loco ospite di Aramen-go d’Asti, che hanno cucinato ed offerto le specialità culinarie del territorio collinare. Grandissima affluenza di gente: si stima che tra sabato e domenica oltre tre-

mila persone abbiano affollato gli stand gustando le varie pre-libatezze e facendo registrare il “tutto esaurito”. Le due giorna-te sono state animate da grup-pi folkloristici e musicali, dall’e-sibizione sportiva del gruppo “G.S. Twirling” e dagli sbandie-ratori del Palio di Asti.“Colline in festa” è nata come fe-sta itinerante e nelle intenzioni

degli organizzatori ogni edizio-ne dovrà svolgersi in un paese diverso, per promuovere turisti-camente i paesi e i loro patrimo-ni di storia, cultura, tradizioni ed enogastronomia.

Nadia De MarchiConsigliere delegato

Bacino turistico Pro Loco del Chivassese

18

PRO…filo direttoPagina dedicata alle Pro Loco della nostra provincia COMITATO PROVINCIALE TORINO

SQUARCI

“Colline in festa”, buona la prima!

PRO LOCO COASSOLO • 13-14-20-21 LUGLIO“Il laboratorio della fantasia” a cura di Stefania e Lucia. Cucito cre-ativo, bambole, pupazzeria, oggettistica in panno Lenci e feltro. Con possibilità di laboratorio in loco, per info: 3335236947. Sede Pro Loco, Piazza Capoluogo, apertura dalle 16,00 alle 18,30.• 21 LUGLIO Festa all’Alpe di Coassolo: Santa Messa in alta quota, polentata, musica e giochi, località lago di Monastero, è gradita la prenota-zione al 3484388355• 27 e 28 LUGLIO Sculture e intagli in legno a cura di Bruno Corio, esposizione pres-so la sede Pro Loco, Piazza Capoluogo

CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE “LA SAGRA PIU’ BELLA CHE C’E”Organizer: Unpli nazionaleInfo: [email protected] Regolamento di partecipazione

SPECIALE EVENTI: NOTIZIE DALLE PRO LOCO

10072 Caselle Torinese - Strada Leinì, 6/A (Uscita 4 Torino - Caselle - Leinì)Tel. 011 991 28 95Cell. 330 602 506Fax 011 996 26 [email protected]

• Autosoccorso • Verniciatura a forno • Raddrizzatura banco dime• Assistenza legale • Sostituzione cristalli

“La Sagra più bella che c’è”Regolamento Concorso Fotografico

Gente festante a "Colline in festa"

Folla a "Colline in festa"

Gente festante a "Colline in festa"

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N° 455 - LUGLIO 2013

Finalmente l’estate! Per quanto bizzarra possa es-sere, resta la stagione del-

le frivolezze, della necessità di scacciare i pensieri che ci as-sillano durante tutto il resto dell’anno. Anche i nostri politi-ci la pensano così e ci fanno la grazia di rimandare a settem-bre tutte le decisioni più dolo-rose: è sempre l’autunno ad es-sere... caldo! Allora non rubo altro spazio: cercate di svagar-vi e soprattutto trovate un mo-mento per riposare il cuore e la mente. E proprio per darvi una mano, parto subito da due in-teressanti appuntamenti che i nostri amici di “Piazze Amiche” ci hanno fatto pervenire. Sono un po’ più lontani, ma potreb-bero essere il là per delle ferie “fuori porta”. Più avanti ecco altri spunti dalla nostra Regio-ne, dalla Liguria e dalla Val-le d’Aosta, perché le giornate estive invitano al vagabondag-gio. Buone vacanze con tutto il cuore!!!

CASELLE IN PITTARI - SA (USCITA DI PADULA DELLA A3 SALERNO - R.CALABRIA)21 LUGLIOPALIO DEL GRANOAlla sua 8° edizione partecipa anche una piccola delegazione di Caselle Torinese, nell’ambito di un progetto di gemellaggio fra Pro Loco omonime. La sa-gra ha il suo culmine domeni-ca 21 nella gara di mietitura a mano fra 8 rioni di Caselle as-sociati ad altrettanti paesi vici-ni. La manifestazione punta al recupero di antiche varietà au-toctone di grano locale. Da ci-tare per Caselle in Pittari an-che la Sagra del Salame, nel weekend che precede ferrago-sto, per la valorizzazione della razza locale di maiale nero.

SANT’OMERO - TE (USCITA VAL VIBRATA DELLA A14 ADRIATICA) DAL 12 AL 21 LUGLIO SAGRA DEL BACCALA’Nella sagra del baccalà di Sant’Omero, che giunge quest’anno all’edizione nume-ro 33, si cucina un unico ali-mento, preparato in più modi. Ai menù iniziali, incentrati sui piatti tradizionali (spaghet-ti al baccalà, baccalà al sugo con patate e baccalà arrosto), si sono poi aggiunte e speri-mentate negli anni nuove pro-poste (olive ripiene, baccalà di primavera in bellavista, bacca-là al forno coi funghi, ecc.). Il successo è andato in crescen-do e i numeri fanno impressio-ne: 40.000 i partecipanti nelle ultime edizioni, con 4500 kg di baccalà secco cucinato e 6000 bottiglie di vino consumate.

VALTOURNENCHE - AO13 LUGLIOLA FETA DU BULìGiunta alla quarta edizione ri-

percorre i sentieri della ga-stronomia casereccia, offrendo una pietanza "umile" ma gu-stosa, in una giornata dedica-ta al gusto e alla musica ( alle ore 19.00).

CHAMPORCHER - AODAL 12 AL 14 LUGLIOFEHTA DU PAN NERLa festa si svolge intorno ad un antichissimo forno a legna, cuore del villaggio di Mari-ne, che viene fatto rivivere per l'occasione. La panificazione comincia la settimana prece-dente, sino al clou della festa, la domenica, quando il pane accompagna il pranzo a base di capretto, insaccati e l'im-mancabile polenta.

MONTIGLIO - ATDAL 19 AL 22 LUGLIOSAGRA DEL FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESEProdotto esclusivamente da cuochi locali su ricette della tradizione. Per chi nella com-pagnia non gradisce il Fritto misto alla piemontese ottime alternative sono gli agnolotti e altri piatti della tradizione pie-montese. Da assaggiare la tor-ta di nocciole di Montiglio.

SUSA - TO20 E 21 LUGLIOTORNEO STORICO DEI BORGHITutto inizia sabato sera alle 20.30 con la partenza del cor-teo, la rievocazione storica, lo spettacolo medievale e il giura-mento dei capiborgo. Domeni-ca alle 10 sfilerà il corteo del-la principessa Adelaide per le vie del centro storico. Nell’Are-na alle 15 inizieranno i giochi.

PAMPARATO - CNDAL 28 AL 31 LUGLIOFESTA MARE E MONTIUn grande scenario che coniu-gherà le tradizioni piemontesi e liguri, tra cultura, artigia-nato, curiosità e spettacoli di ogni genere.

CANALE - CNDAL 28 LUGLIO AL 4 AGOSTOFIERA DEL PESCOCome sempre si prevedono grandi eventi e manifestazio-ni come concerti, spettacoli, esibizioni di bande musicali, tornei sportivi, mostre. Ovvia-mente da padrone la faran-no appuntamenti enogastro-nomici. Per la prima volta in contemporanea con l'evento

la prima edizione del concor-so fotografico "Scatta la Fiera".

VENTIMIGLIA - IMDALL’1 AL 12 AGOSTOAGOSTO MEDIEVALEManifestazione folcloristica con ambientazione e scenogra-fia che rievoca il Medioevo. Le gare si svolgono in varie fasi come la Regata dei Sestieri con gozzi liguri, la gara degli sban-dieratori, il tradizionale cor-teo storico in costume d'epoca, conferenze storiche, rievoca-zioni, esibizioni di tamburini, saltimbanchi e giullari.

COASSOLO - TO11 AGOSTOSINFONIE DI SAPORI E FOL-CLORE Se non avete voglia di affron-tare un lungo viaggio in auto, ecco una buona soluzione per svagarsi e tornare a casa sen-za pensieri.

CASTELFERRO - ALDAL 15 AL 22 AGOSTOSAGRA DEI SALAMINI D’ASINOEvento enogastronomico rino-mato per i prodotti tipici a base di carne d'asino: come salami-ni... arrosto... mortadella. Per tutte le sere della manifesta-zione lo stand rimarrà aperto dalle 19 alle 23. Per le vie del borgo bancarelle con creazioni artigianali prodotti tipici e gio-stre per i più piccoli.

CONDOVE - TO18 AGOSTOSAGRA DELLA PATATAA Mocchie, frazione di Condo-ve, patate superstar con la de-cima edizione della “Sagra del-

la Patata”, una giornata di festa interamente dedicata al gusto-so prodotto tipico. Per tutta la giornata dalle 10.00 alle 19.00 bus-navetta gratuito da piazza Martiri della libertà a Condove fino a Mocchie e ritorno. Da vi-sitare il Museo Etnografico "La Ghindana" e la Chiesa parroc-chiale di S. Saturnino. Si può mangiare in fiera oppure pres-so i ristoranti della zona.

MURAZZANO - CN3 AGOSTOPASSEGGIANDO DI SERA CON IL MURAZZANOUn percorso enogastronomico nel centro storico sotto la Tor-re millenaria, con otto punti di degustazione a base di formag-

gio Murazzano DOP e altri for-maggi DOP del Cuneese.

SAINT RHEMy EN BOSSES - AO13 AGOSTOPERCORSO IN ROSSOFil rouge è proprio il colore rosso dei prodotti in degusta-zione. A fare gli onori di casa è il Vallée d'Aoste Jambon de Bosses D.O.P. un prosciutto crudo dal colore rosso scuro e sapore aromatico. Per i cultori del buon bere non manca un'attenta selezione di vini pregiati ricavati da vitigni autoctoni. Percorso in Rosso è anche l'occasione per conosce-re antichi luoghi e mestieri or-mai desueti, trasformando per un giorno il piccolo borgo in un museo delle tradizioni a cie-lo aperto.

FRABOSA SOPRANA - CN15 E 16 AGOSTOSAGRA DEL RASCHERA E DEL BRUSSNel grazioso centro montano ogni anno si celebrano i più ti-pici formaggi delle montagne monregalesi. Il giorno di Ferra-gosto inizia con il corteo stori-co in cui troviamo i leggenda-ri briganti Miclinet e Miclas, re Vittorio Emanuele II con la Bela Rosin, la Confraternita dei Cavalieri del Raschera e altre figure che variano di anno in anno; nel pomeriggio esibizio-ne di sbandieratori, artisti di strada e banda musicale.

VIVERONE - TO18 AGOSTOAPERITIVO SUL BATTELLORitrovo alle 12.00 all'imbarca-dero del Lido con giro sul Lago e degustazioni enogastromi-che.

SAUZE D’OULx - TO18 AGOSTOSAGRA DEL FORMAGGISarete letteralmente circondati dalle migliori produzioni d'al-peggio dell'Alta Valle e potrà pregustare Tome d'alpeggio, Reblochon, Sbrintz, Murianen e l'immancabile burro d'alta Montagna.Gusti e profumi di grande intensità.

CORTEMILIA - CNDAL 16 AL 25 AGOSTOPROFUMI DI NOCCIOLAUna settimana ricca di eventi enogastronomici, folkloristici e culturali che ruotano intor-no al prodotto “Regina” dell’Al-ta Langa: la Nocciola Piemon-te IGP.

FARIGLIANO - CNDAL 17 AL 25 AGOSTOFESTA DEL BON VINSagra che celebra il vino Dol-cetto organizzata dalla Pro Loco che si propone di pro-muovere e far conoscere la produzione dei viticoltori fari-glianesi tramite il classico alle-stimento del "Salotto del Vino". Otto serate gastronomiche e un ricco parco divertimenti.

CASTAGNOLE LANZE - AT26 AGOSTOFIERA DELLA NOCCIOLALa fiera avrà luogo in Piazza san Bartolomeo e sarà l'occa-sione per "fare" il prezzo del-le nocciole. Saranno esposte macchine agricole e quelle spe-cializzate nella raccolta delle nocciole, oltre a banchetti con i prodotti a base di nocciola.

CHIALAMBERTO - TODAL 29 AL 31 AGOSTOLA GRANTA FERA DEL VALLADESMostra mercato quasi a km 0 per respirare l’aria dei monti valligiani.

CASTELLAMONTE - TODAL 30 AGOSTO AL 29 SET-TEMBREMOSTRA DELLA CERAMICA DI CASTELLAMONTEIn occasione della 53ª edizione della Mostra della ceramica di

Castellamonte, le opere di ar-tisti dell’importante rassegna si affiancheranno alla stufe ed ai caminetti Franklin presenti negli appartamenti dei Savoia.

ALBENGA - SVDAL 28 AGOSTO AL 2 SET-TEMBRESAGRALEADa tutti riconosciuta come la Vinitaly del ponente ligure. La tipica cucina ligure ed i suoi vini, la musica e gli eventi, la grande area espositiva rendo-no Sagralea una attrazione da non perdere e quest’anno non mancheranno le novità.

CARMAGNOLA - TODAL 30 AGOSTO ALL’8 SET-TEMBRESAGRA DEL PEPERONEGrazie al peperone, insolito e saporito biglietto da visita, Carmagnola offre la sua con-sueta ospitalità, trasforman-dosi in un travolgente e va-riopinto spettacolo di mercati, concerti in piazza, laboratori enogastronomici, eventi arti-stici, percorsi culturali e spazi commerciali.

ASTI8 SETTEMBREFESTIVAL DELLE SAGRE ASTIGIANEOltre 40 pro loco della provin-cia di Asti propongono le loro specialità gastronomiche, ac-compagnate da vini DOC asti-giani, in un grande ristoran-te all'aperto allestito in Piazza Campo del Palio di Asti.

VICOFORTE - CNDALL’8 AL 10 SETTEMBREFIERA DEL SANTUARIOA Vicoforte, accanto alla festa religiosa dedicata alla nativi-tà di Maria, vive la tradiziona-le "Fera dla Madona", una delle più grandi e frequentate fiere del Piemonte, da sempre occa-sione di incontro e di scambio.

PEGLI - GE8 E 9 SETTEMBRESAGRA DELLA FARINATARichiama migliaia di buongu-stai che, pazientemente, si met-tono in coda, pur di assaggia-re o portarsi a casa un po' di farinata appena sfornata da-gli esperti fainotti da tre forni mobili a legna e che sono stati chiamati come le tre caravelle di Cristoforo Colombo.

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N° 455 - LUGLIO 2013

Tre sole colture agrarie, grano, riso e mais o gra-noturco, contribuiscono

attualmente a costituire circa il 55% dell’alimentazione umana nel mondo. Il grano è origina-rio della Mezzaluna d’oro, cioè della zona oggi suddivisa tra gli stati di Iraq, Siria, Turchia meridionale; il riso proviene dall’Asia sud-orientale; il mais è originario dell’America centro-meridionale.Proprio il mais fu una delle pri-me specie alimentari scoperte nel 1492 da Cristoforo Colom-bo nel Nuovo Mondo e da lui portata in Europa di ritorno dal suo primo viaggio oltre oceano. Successivamente furono moltis-sime le specie vegetali (tabacco patata, pomodoro, fagiolo, pe-perone, zucca, zucchino, frago-la, patata dolce, girasole, cacao, arachide, fico d’India, ananas, topinambur, cotone americano, ecc.) e animali (tacchino, ecc.), che attraversarono l’Atlanti-co sulle navi europee e che, col passare del tempo, rivoluziona-rono l’agricoltura, l’alimenta-zione e l’economia dell’Europa e poi dell’Africa e dell’Asia. Il processo di trasferimento fu comunque contraddistinto da parecchie incertezze e diffiden-ze da parte degli europei nei confronti dei prodotti america-ni. Così se il mais, il tabacco, il tacchino e il cacao, da cui si ricava il cioccolato, im-piegarono pochi anni a farsi conoscere ed apprez-zare, altri vegetali, qua-li patata, pomodoro, ecc., dovettero invece attende-re molto tempo prima di affermarsi definitivamen-te. In Italia il mais si diffu-se in tempi relativamente veloci, dapprima in Vene-to, nella seconda metà del 1500, e poi in tutta l’Italia settentrionale intorno al 1650. In ogni regione fu battezzato con nomi locali che in precedenza si riferivano ad altre specie vegetali coltivate. In Piemonte al mais fu attribu-ito il nome di melia che in pre-cedenza era riferito al sorgo o saggina, cereale già utilizzato per produrre un tipo di polen-ta e oggi impiegato solo più per l’alimentazione zootecnica e per fabbricare scope. Molti storici, rinvenendo il termine “melia” in documenti del 1200-1300, de-dussero con leggerezza che già a quel tempo in Italia era colti-vato il granoturco e conclusero che esso fosse passato dall’A-merica dapprima in Asia e poi in Europa. Quella “melia” era in-vece, come già detto, la saggina

che successivamente, in docu-menti del 1700-1800, quando il mais era ormai diffusamen-te coltivato, fu chiamata “melia rossa”, mentre il granoturco fu denominato “melia bianca”. Lo stesso sinonimo del mais, cioè granoturco, gli attribuì una pro-venienza orientale, ma anche in questo caso si trattava di un er-rore perché il termine “turco” o “saraceno” era a quel tempo co-munemente affibbiato a qual-cosa che era estraneo, stranie-ro, proveniente da lontano o da chissà dove.A ravvivare la teoria che il gra-noturco fosse giunto dall’Asia e fosse coltivato in Europa da al-meno 200-300 anni prima del-la scoperta in America, fu, nel 1810, il libro Storia d’Incisa e del suo già celebre Marchesato di tal Giuseppantonio Molinari che raccontava la storia di Inci-sa Monferrato, oggi Incisa Sca-paccino in provincia di Asti. Nel primo volume di questa storia è riportata la Carta donationis verae Crucis et primi seminis Meligae, che descriveva appun-to l’arrivo in Europa del mais dall’Oriente. Secondo la Carta, i cavalieri Giacomo dei Marche-si d’Incisa e Antonello Molinari nel 1204, di ritorno da una Cro-ciata, riportarono in patria una borsa piena di semi di colore oro e bianco, mai visti da que-

ste parti, che dissero provenire da una provincia asiatica, detta Natolia [cioè dall’Anatolia, Tur-chia], dove era chiamata, guar-dacaso, “meliga”. I due cavalieri offrirono quei semi al marchese Bonifacio III. Egli, una domenica, nella chiesa d’Incisa, alla presenza di tutta la popolazione, porse quei chic-chi al parroco affinché li bene-dicesse; poi ne diede una picco-la quantità a ciascuno dei padri di famiglia del paese, con l’ordi-ne di seminarla con cura e sen-za sprechi. E così i semi furono seminati, poi apparve il germoglio, e poi la pianta con le sue foglie sem-pre più grandi, e poi le pannoc-

chie incartocciate dalla cui pun-ta fuoriuscivano dei filamenti scuri: “I turchi, i turchi!” avrà forse esclamato la gente d’In-cisa quando vide uscire quel-le barbe dalle pannocchie. Alla fine le pannocchie maturarono e produssero cento volte la se-mente impiegata. Quel primo raccolto, però, e quello succes-sivo, non furono utilizzati per l’alimentazione perché i semi ottenuti furono conservati per le semine dell’anno seguente. Solo al terzo anno il Marche-se permise che i grani prodot-ti fossero macinati e la farina gialla, che se ne ottenne, fu uti-lizzata per cuocere una polenta che piacque a tutta la popola-zione. E in più anche i cartoc-ci delle pannocchie furono usa-ti per riempire i pagliericci dei letti. Benedetti quei cavalieri, che avevano portato quel ben di Dio! Da allora in poi, la polenta di granoturco tenne lontana la fame dalle terre piemontesi. Dopo la pubblicazione della Storia d’Incisa, riprese vigore l’ipotesi, che sembrava ormai abbandonata, della provenien-za del mais dall’Asia. E così si dichiarò che in Piemonte il mais si coltivava sin dal princi-pio del XIII secolo. Incredibile, ma vero: l’improbabile lingua della Carta, così lontana dal la-

tino degli autentici docu-menti medioevali, e il fat-to che uno dei cavalieri si chiamasse Molinari, pro-prio come l’autore del-la Storia, non fece nasce-re alcun sospetto per cui storici prestigiosi e accla-mati presero per veritie-ra la carta d’Incisa. Solo l’illustre statista e stori-co torinese Luigi Cibra-rio, nel 1842 affermò con decisione: “... è una gros-solana impostura il docu-mento pubblicato dal Mo-

linari nella Storia d’Incisa, e che riguarda la propagazione nel-le nostre contrade del gran tur-co...”. Finalmente nel 1877 il conte Riant pubblicò a Parigi la me-moria La charte du mais in cui dimostrò inconfutabilmente che il documento di Incisa era un maldestro falso di recente fabbricazione. Oggi, dopo due secoli di studi e ricerche botaniche, agronomi-che, genetiche e storiche, si ha la certezza della provenienza americana del mais, ma le leg-gende non muoiono facilmente e così su qualche sito Internet si può ancora leggere che il gra-noturco è arrivato dall’Oriente!

Cose Piemontesidi Claudio Santacroce

20 SQUARCI

Il trapianto di rene è il trat-tamento di scelta per curare i pazienti affetti da insuffi-

cienza renale cronica termina-le, pazienti la cui alternativa rimane la dialisi. Il limite dei trapianti di rene (come per tut-ti i trapianti) è dovuto alla di-sponibilità degli organi. Negli ultimi anni il divario crescen-te tra il numero delle donazio-ni e quello dei pazienti in lista d’attesa ha portato alla ricerca di soluzioni che potessero au-mentare il numero di organi di-sponibili, come l’allargamento dei criteri di reclutamento dei donatori, l’accettazione di reni con anomalie anatomiche, il doppio trapianto, la donazione da vivente, il trapianto anche in caso di non perfetta compatibi-lità e infine la rivalutazione dei donatori definiti a cuore non battente, in poche parole si cer-ca oggi di fare meno “gli schiz-zinosi”. La donazione da soggetti a cuo-re non battente consiste nel prelevare organi da persone che muoiono per arresto car-diaco. Questo tipo di donazione era utilizzato prima del 1968, fino a quando cioè vennero stabiliti i criteri per la diagnosi di mor-te cerebrale. Da quella data si cominciò a prelevare organi solo più da donatori morti ce-rebralmente, ma col cuore an-cora funzionante, quindi bat-tente, per i migliori risultati e per la maggior comodità di in-tervento.Adesso si assiste quindi a un nuovo cambio di tendenza, pro-prio per far fronte alla sempre più ampia richiesta, si sta tor-nando a prelevare organi an-che da donatori a cuore non battente, naturalmente seguen-do rigide normative mediche, chirurgiche, legali ed etiche.Prima di tutto è fondamenta-le definire da un punto di vista medico la morte: “la morte si identifica con la cessazione ir-reversibile di tutte le funzioni dell’encefalo” (legge 29 dicem-bre 1993, n. 578; D.M. 22 ago-sto 1994, n. 582) e tale cessa-zione è determinata da:1) arresto cardio-circolatorio, cosiddetta “morte cardiaca”: questa è accertata da un medi-co con un elettrocardiogramma continuo per almeno 20 minu-ti, oppure in caso di rianimazio-ne cardiorespiratoria avanzata (massaggio cardiaco, respira-zione artificiale e farmaci) inef-ficace per oltre 30 minuti2) danno encefalico primitivo o secondario a trauma, emorra-gia, ischemia, cosiddetta “mor-te cerebrale”Da un punto di vista etico sono tanti i problemi e gli aspetti.

Per questione di semplicità mi limiterò solo ai problemi medi-co-legali tralasciando tutti gli altri aspetti umani, filosofici e religiosi. Da un punto di vista medico-legale i medici che di-chiarano e accertano la morte non possono essere gli stessi che si occupano del prelievo di organi: in questo modo si esclu-de ogni interferenza o conflitto di interesse tra i donatore e il ricevente. Questa legge fa venire un po’ i brividi, perché lascia intende-re per esempio che un chirur-go vascolare che debba prele-vare un rene per un trapianto d’organo possa fingere la mor-te di un donatore o possa acce-lerarne la morte per poter fare il prelievo!!Dicevo sopra che per aumenta-re il numero di donatori di reni si sta tornando ad accettare or-gani anche da donatori a cuo-re non battente (cioè non solo quelli con esclusiva morte ce-rebrale), ma una delle maggiori difficoltà in questi casi è stabili-re l’idoneità del rene al trapian-to per aumentare la riuscita dell’intervento. Fondamentale è l’età del donatore (che deve essere minore di 60 anni) e naturalmente lo stato di salu-te del rene (valori nella norma degli esami come a creatinina, assenza di grave aterosclerosi, corrette procedure di conser-vazione del cadavere e tempi ridotti di ischemia).Altri problemi da risolvere sono quelli organizzativi, so-prattutto perché la loro ri-soluzione dipende dalla col-laborazione di molte figure professionali che devono esse-re motivate, addestrate e repe-ribili in tempi brevissimi: medi-ci del 118; personale sanitario di pronto soccorso, chirurghi vascolari, radiologi, medici del centro coordinamento donazio-ne e trapianti, medici legali, ne-frologi del centro trapianti di rene, anatomo-patologi, perfu-sionisti, sacerdote (o altro mi-nistro di culto se richiesto dai familiari del donatore).

In Italia il consenso al prelievo di organi da cadavere è rego-lato dalla legge 91 del 1 apri-le 1999, che prevede la soluzio-ne del silenzio-assenso, anche se questa legge non ha anco-ra avuto applicazione e ad oggi sono in vigore le norme transi-torie (..strano!). I cittadini sono tenuti a dichiarare la propria li-bera volontà in merito alla do-nazione di organi. La dichia-razione, secondo i termini di legge, viene ricevuta dalla Asl, che provvede alla sua registra-zione nella banca dati naziona-le e la annota nei documenti personali e nella tessera sanita-ria del soggetto. La mancata di-chiarazione di volontà da parte del cittadino tuttavia, secondo le norme transitorie (ma non secondo la legge vera e pro-pria) rende necessaria la non opposizione al prelievo da par-te degli aventi diritto (famiglia-ri o rappresentante legale).Per finire, vi racconto una del-le esperienze più emozionan-ti in positivo e in negativo del mio lavoro: ero specializzan-do al primo anno quando ven-ni chiamato per la prima volta per un trapianto renale: quan-do il chirurgo finì di impianta-re il rene e aprì l’arteria renale il rene passò di colpo da grigio a rosa ed ebbi proprio la sensa-zione di qualcosa che prendeva vita, la sensazione di colore che invadeva e prendeva il posto al grigio del rene e soprattutto al grigio della vita del ricevente, che da quel giorno poteva dire addio alla dialisi. Mi emozionai e trattenni a fatica le lacrime.Venni poi chiamato pochi gior-ni dopo non più per un im-pianto, ma per un prelievo, una ragazza di vent’anni cir-ca, e quando rimasi solo con la strumentista, alle 3 di notte, a chiudere il cadavere svuota-to dei suoi organi, ci chiedem-mo il senso di una vita interrot-ta così bruscamente a quell’età, ma per fortuna non spettava a me dare una risposta... Anche in quel caso mi emozio-nai e non trattenni le lacrime.

Il trapianto di rene

A TU PER TUCON IL MEDICO

a cura del dott. Mauro MaselliLa leggenda monferrina

del granoturco

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N° 455 - LUGLIO 2013

Era l'alba sul lago di Brac-ciano. Il sole all'orizzonte cominciava a diffondere i

primi raggi, creando l’impres-sione che il cielo fosse rosa. C'e-ra una leggera nebbia sul lago e si notavano i rami secchi dei pochi alberi: non c'erano più fo-glie, per via del freddo dell'in-verno. Gli ultimi uccelli migra-vano verso i paesi più caldi; il volo era alquanto strano: sem-bravano librarsi nell'aria come una mongolfiera. Nell'aria c'e-ra un leggero odore di acqua stagnante e di terra bagnata. Si sentiva lo sciabordio sulle rive del lago e tutt'intorno ad esso c'era una calma sospetta. Que-sta calma fu improvvisamente rotta dal rumore dei passi di un uomo.L’uomo era basso e grassoc-cio. Aveva folte sopracciglia, un grosso naso a patata e occhi piccoli, coperti da degli occhia-li Rayban.L’uomo camminava intorno al lago, guardando continuamen-te l’orologio, come se aspettas-se qualcuno. L’uomo sembra-va preoccupato e scrutava la strada. All’improvviso sentì uno smuoversi di foglie. Si voltò, non vide nulla e continuò per la sua strada. Qualche minuto dopo sentì uno scricchiolio di rametti; allora cominciò a preoccuparsi, perciò si diresse di fretta verso l’auto, quando, improvvisamen-te, un proiettile gli forò il pet-to. L’uomo cadde a terra. Morì dopo qualche minuto di agonia.Il detective Luca Bonnato era un signore sui quarant’anni. Aveva una faccia molto tonda, folte so-pracciglia e folti baffi; aveva dei begli occhi castani e, anche lui, un grosso naso a patata. Era un tipo molto ordinato e preci-so. Per dire, ci teneva che tutti i suoi libri fossero sistemati in or-dine alfabetico per autore. Non arrivava mai né in anticipo, né in ritardo ad un appuntamen-to, ma esattamente nel momen-to in cui doveva arrivare. Era un amante del metodo scientifico: aveva fatto dieci anni di carrie-ra in polizia e aveva seguito un corso per imparare le tecniche dei reparti investigativi scienti-fici (R.I.S.). Grazie a questo e alle sue numerose conoscenze in polizia, si era costruito una di-screta banca dati ed era riusci-to ad allestire un piccolo labo-ratorio nella sua villa. Bonnato stava prendendo un tè, quando, improvvisamente, squillò il tele-fono dello studio."Pronto, chi parla? Qui è il de-tective Bonnato" - rispose con sicurezza."Pronto, detective Bonnato? - una voce replicò- “Sono l'agente Bianchi, della polizia; avremmo bisogno del suo aiuto!"."Cos'è successo?" esclamò pre-occupato il detective."C'è stato un omicidio!" disse l’a-gente di polizia.

"Dove?" chiese l’investigatore."Sul lago di Bracciano, costa est, in prossimità di un vecchio por-ticciolo abbandonato" replicò il signor Bianchi."Chi è la vittima?" chiese ancora Bonnato, incuriosito."Non l'abbiamo ancora identi-ficata” rispose frettolosamen-te l’agente “ma vi diremo tutto appena sarete qui, sul luogo del delitto.""Arrivo subito" concluse il de-tective con tono tranquillo.Quando Bonnato arrivò sul lago, c'erano già due macchine della polizia con i lampeggianti ac-cesi. La scientifica stava delimi-tando la zona col nastro bian-co e rosso. Bonnato si avvicinò al corpo dell'uomo e lo esaminò attentamente. Dal grosso foro che gli aveva squarciato il pet-to, il sangue aveva da poco ces-sato di sgorgare. Non appariva-no altri segni evidenti sul corpo della vittima. Bonnato si chi-nò e osservo più attentamente il corpo, e solo allora si accor-se di un graffio sul palmo del-la mano destra. Non era esatta-mente un graffio, ma qualcosa di più strano.Il detective ordinò di cercare sul terreno lì intorno, centime-tro per centimetro, ma fu inu-tile. Non c'era traccia dell'arma del delitto. Si avvicinò allora alla riva del lago, e ne percorse un lungo tratto. Improvvisamente qualcosa attrasse la sua atten-zione nell’acqua bassa. Guardò meglio: era una pistola. Mentre la raccoglieva notò che sul cal-cio c’era un piccolo difetto di fabbricazione: una punta acu-minata in grado di produrre un piccolo graffio simile a quel-lo trovato sulla mano della vit-tima. In quel momento il com-missario chiamò Bonnato e gli mostrò un bossolo calibro 7,62. Non poteva essere stato spara-to da quell'arma. La pistola po-teva essere di proprietà della vittima, che forse, durante una colluttazione, si era ferita con il calcio. Bonnato si fece condurre nel posto in cui avevano trova-to il bossolo e si mise ad osser-vare attentamente il terreno. Si accorse di una grossa impron-ta che non po-teva appar-tenere a una normale cal-zatura, perché era molto lar-ga e profonda, e ne fece un calco in gesso. Alzò lo sguar-do e vide impi-gliato in un ramo un minuscolo foglio di taccuino. Diede un ulti-mo sguardo alla scena del crimi-ne e ritornò alla sua villa.Appena tornato, il telefono squillò. Era il commissario che gli forniva le prime informa-zioni sulla vittima. Si chiama-va Giovanni Ravelin e lavorava

come imprenditore edile nell'a-zienda di famiglia. Era sposato con Laura Rossi, la quale sem-brava soprattutto interessata ai suoi soldi. Bonnato portò gli indizi in labo-ratorio. Sottopose il bossolo al test del Dna e scoprì un'impron-ta digitale, probabilmente im-pressa quando era stato inseri-to il proiettile nel caricatore. In seguito cercò di capire i calco-li segnati sul taccuino. Dopo cir-ca un'ora capì che erano calcoli di tiro per la taratura di un’otti-ca da fucile di precisione. Infine creò un modello digitale dell'im-pronta dello scarpone. Dopodi-ché inserì tutti i dati nel compu-ter e scoprì che la moglie della vittima risultava essere un'ap-passionata di tiro. Rimaneva il problema dello scarpone. Si ri-cordò di un suo amico che ven-deva articoli militari. Gli telefo-nò e scoprì che le impronte di scarponi erano di un model-lo di anfibi del 1997 prodotti in Italia, in dotazione alle trup-pe dell'aviazione. In seguito cer-cò di capire quali persone vicine alla vittima fossero state adde-strate come tiratori scelti nei corpi militari e scoprì che An-drea Fabrizi, il rivale in affari della vittima, era stato tiratore scelto proprio in Aeronautica. “Bene”, si disse Bonnato.Rimaneva da capire a chi appar-tenesse il taccuino. Telefonò al commissario che si occupava del caso e gli chiese il permes-so di accedere al database dei tiratori scelti dell’esercito. Dopo due ore di lavoro, scoprì che era il fratello della vittima, An-tonio Ravelin aveva militato in quei ranghi. “Bene”, ripetè anco-ra Bonnato.Il giorno seguente, l’investiga-tore si recò dalla signora Lau-ra Rossi, la moglie della vittima. Suonò il campanello, ed una si-gnora in lacrime aprì la porta. “Chi è?” - chiese la donna.“Buongiorno signora, sono il de-tective Luca Bonnato, posso far-le qualche domanda?”“Certo, entri pure” rispose pre-occupata la signora Rossi.Il detective cominciò chiedendo se la signora conoscesse qual-

cuno che po-tesse trarre profitto dalle morte del ma-rito. Laura ri-spose che c’e-ra il fratello della vittima, Antonio Rave-lin, che avreb-be guadagna-

to il possesso dell'azienda di famiglia, e poi il concorrente in affari della vittima, Andrea Fa-brizi, che avrebbe avuto campo libero nel mercato dell'edilizia. “Un'ultima domanda” disse in-fine, uscendo, Bonnato “dove si trovava la mattina dell'omici-dio?”.

“Ero in casa, posso dimostrarlo” replicò la signora.“Bene, grazie per la disponibi-lità, arrivederci” concluse il de-tective e se ne andò.Nel pomeriggio Bonnato si recò dal fratello della vittima: Anto-nio Ravelin. Bussò alla porta, e venne ad aprire un signore di-stinto, alto e magro. “Il signor Ravelin?” chiese Bon-nato.“Per servirla! A che devo l'ono-re?” rispose Antonio.“Sono il detective Luca Bonna-to, sto lavorando sul caso della morte di suo fratello, vorrei far-le alcune domande”. “Certo, entri pure” replicò il si-gnor Ravelin.Entrando in casa, Bonnato notò subito un fucile appeso al muro. “Che rapporti c'erano tra lei e suo fratello?” cominciò col do-mandare l’investigatore.Ravelin rispose che lui e suo fra-tello si vedevano spesso, erano molto legati.“Quando è stata l'ultima volta che ha visto suo fratello?” con-tinuò il detective.“Il giorno prima di partire per Parigi”.“Dove si trovava all'ora dell'omi-cidio?” continuò il detective.“Ero sul treno, non arrivai a Pa-rigi prima delle quattordici del giorno della morte di Giovanni”.“Bene, grazie per la disponibili-tà, ora devo proprio andare, ar-rivederci” concluse il detective.La sera il detective convocò An-drea Fabrizi nel suo ufficio.“Buonasera signor Fabrizi” ini-ziò Bonnato. “L’ho convocata qui per farle qualche domanda in merito alla morte di Giovanni Ravelin.” disse Bonnato.“Prego, se posso esserle utile”.“Dove si trovava il giorno della morte del signor Ravelin?” “Ero a Torino per affari” rispose il signor Fabrizi.“Che rapporti aveva con il si-gnor Ravelin?” continuò Bon-nato.“Non lo conoscevo molto, ogni volta che gli chiedevo un collo-quio per poter parlare di affari, me lo negava.”

La mattina del giorno seguente, Bonnato cominciò a riflettere su chi potesse essere il colpevole. Cominciò sospettando dalla si-gnora Laura Rossi, la moglie della vittima, che avrebbe potu-to uccidere il signor Ravelin per ricevere il patrimonio in eredi-tà. Ma il problema maggiore era che la signora aveva un ali-bi consistente: poteva effettiva-mente dimostrare di non essersi mossa di casa il giorno del de-litto. Poco dopo, Bonnato pensò che il colpevole potesse essere il concorrente in affari della vitti-ma, ma anche il suo alibi molto difficile da incrinare. Infine pen-sò che fosse stato il fratello del-la vittima, che poteva aver uc-ciso il signor Ravelin per poter avere in eredità l'azienda di fa-miglia. Anche lui aveva un alibi abbastanza convincente. Rima-se lì a pensare per un paio d'o-re, poi uscì per una passeggiata. Quando passo vicino alla stazio-ne ferroviaria si fermò a lungo a osservare i treni in partenza. Poco dopo si recò a casa e stu-diò attentamente i percorsi dei treni. “Eureka! Ho trovato la soluzio-ne ” ad un certo punto esclamò.Nel pomeriggio Bonnato con-vocò il commissario e i tre so-spettati e cominciò ad esporre la sua tesi.“Buongiorno, vi ho fatti con-vocare qui per poter finalmen-te svelare la soluzione a questo mistero. Tutti e tre avevate un movente per eliminare Ravelin. La signora Laura Rossi può aver ucciso il signor Ravelin per ere-ditare i soldi, il signor Fabrizi per aver campo libero nel mer-cato dell'edilizia ed il signor An-tonio Ravelin per poter essere a capo dell'azienda di famiglia. Tutti e tre avete un alibi, ma solo uno di questi non regge, e sto parlando dell'alibi di Anto-nio Ravelin, che ha detto di es-ser stato sul treno per Parigi per tutta la notte. Ravelin, come può vedere da questo piano orario, il treno fa una fermata di circa un’ora nei pressi del luogo del delitto, il tempo necessario per

poter uccidere suo fratello. Or-mai ne sono certo, il colpevole è lei, signor Antonio Ravelin”“Io? Ma lei è pazzo!”“No, non sono affatto pazzo. Lei sapeva che sua cognata aveva l’hobby del tiro di precisione, e ha lasciato sul luogo del delitto un bossolo di un proiettile spa-rato in precedenza dalla signora al poligono, che lei ha raccolto e gettato nel luogo del delitto, per concentrare i sospetti su di lei”.“Ma tutto questo è assurdo!” disse con aria di scherno Rave-lin.“Non solo. L’orma dello scarpo-ne rinvenuta sulla scena del de-litto, appartiene a un paio di an-fibi del signor Fabrizi che lei ha sottratto per far ricadere i so-spetti sul rivale in affari della vittima. Ho un testimone...” pro-seguì Luca senza badare alle proteste del probabile assassino.“Tutto questo non prova ancora niente” disse l’uomo, questa vol-ta serio.“E’ vero, ma c’è una prova che la inchioda, caro Ravelin. Le trac-ce di materiale organico prele-vate dal graffio del palmo della mano della vittima corrispondo-no al suo DNA”.Ravelin tacque, impallidendo. Poi si prese la testa fra le mani.“Lei ha dato appuntamento a suo fratello in un luogo isolato perché aveva già deciso di ucci-derlo” continuò Bonnato.Il signor Ravelin, messo alle strette dalla tesi di Bonnato, confessò.“E’ vero, sono stato io, l’ho uc-ciso perché ho scoperto che lui aveva ottenuto in eredità l'a-zienda di famiglia falsificando alcuni documenti importanti.” Gli agenti della polizia portaro-no via il signor Ravelin.Dopo che Bonnato fu rimasto solo nell’ufficio, squillò il tele-fono. Era l’agenzia di viaggi alla quale si era rivolto per prenota-re le prossime vacanze.“Come? Un soggiorno sui laghi laziali? No, grazie, di laghi ne ho abbastanza per quest’anno. Mi cerchi un pacchetto completo per le Maldive!”.

21CULTURA & LIBRI

GIOVANI AUTORI IN GIALLO

Dedicato a chi si cimenta nella creazione di un racconto polizie-sco. Breve ma completo.

Cominciamo da un racconto inviatoci dalla 1 A dell’Avogadro che così ci ha scritto: “La nostra classe ha seguito un corso di scrittura creativa. “Diciotto istruzioni per realizzare un racconto

giallo” è un corso on line sulla piattaforma Moodle. Seguendo le istruzioni si arriva alla stesura del racconto. Ogni allievo, su-perando le singole tappe indicate dalle “istruzioni”, impara la tecnica di scrittura e la teoria che sta dietro alla narrativa gialla.I nostri gialli sono nati attraverso un lungo percorso, guidato da delle precise istruzioni che venivano date dalla prof.ssa Tul-lia Piccoli, la docente esterna che ci ha seguito e che ha ideato il progetto. La professoressa Piccoli è stata con noi per due incontri, nel primo dei quali ci ha aiutato a compilare la scheda riassuntiva del nostro giallo. Ci ha poi seguito a distanza, tenendosi in con-tatto con la nostra docente di Italiano, la professoressa Cateri-

na Pagliasso, che ci ha seguito in classe e sul Drive. Dopo aver scritto tutte le istruzioni le abbiamo unite, abbiamo cancellato le parti in eccesso e fatto le correzioni. Abbiamo poi creato un indice, una copertina e unificato il carattere delle stesure.Per costruire questo racconto ognuno di noi si è impegnato molto. Abbiamo incontrato molte difficoltà ma alla fine ce l’abbiamo fatta.”

La classe 1 A dell’ITIS Avoga-dro di Torino

Delitto al sorgere del sole di Diego Cugno

Lago di Bracciano

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LIBRI IN PIAZZA

Page 22: Un fulmine s’è abbattuto sulla Giunta Baracco ESTATE Le ... · Baracco. Inutile riportare tra virgolet-te quanto la Milanesio scrive: ognuno legga e tragga le pro-prie conclusioni

N° 455 - LUGLIO 2013

Congratulazioni ad Andrea Giorgia Guzzoni e a Ruggero Clau-dio, allievi della scuola SALSA PICANTE di Leinì, che hanno vinto il Campionato Italiano di Balli Caraibici tenutosi a Cervia il 9 giugno.

22 NOTIZIE

ANNIVERSARI

Le necrologie con foto, cioè le inserzioni su Cose Nostre per lutti, ringraziamenti, anniver-sari, matrimoni, nascite, lau-ree, ecc. costano€20,00; con doppia foto €40,00. Le inser-zioni senza foto (modulo cm. 4x4) €5,00 al modulo.

Cose Nostre è anche sul web. Puoi sfogliare il giornale in edicola e i numeri precedenti all’indirizzo:

www.merlo.org/caselle/cosenostre.htm

Avviso agli inserzionisti

Tutti gli inserzionisti dovranno essere muniti

di documento di identità e codice fiscale

ANNIVERSARI

Borlo Giuseppe

* 30 – 03 – 1925 02 – 07 – 2010

Tre anni sono passati, ma non esistono parole per col-mare il vuoto che hai lascia-to nei nostri cuori.

I tuoi cari.

Tanti auguri a Matteo per il suo battesimo da mamma, papà e Gabriele.

BATTESIMO

Maria Grazia Barra in Iacovelli

Ciao Maria Grazia sei nata il 29 ottobre e quest’anno avresti compiuto 70 anni. Il tempo non si ferma e anche questo ci è d’a-iuto a vivere. Il suo trascorrere lascia ricordi che possono sva-nire ma non sparire. Ciao, cara Maria Grazia.Matteo e RomanaNel quindicesimo triste anniver-sario della tua scomparsa sarai ricordata nella Santa Messa, do-menica 14 luglio 2013, alle ore 8.00, nella chiesa di San Giovan-ni.

CONGRATULAZIONI A GIORGIA E RUGGERO

Ernestina Marabini e Francesco Borla

Siete sempre nei nostri cuori, oggi come ieri.

I vostri cari.

Messa anniversaria sabato 20 luglio 2013, alle ore 18.00, nella chiesa di S. Maria in Caselle.

Maria Cristina Crusiglia Cabodiin Grivet Fetà

* 01 – 03 – 1942 16 – 08 - 2011

Mille parole non bastano per descrivere il vuoto che hai lasciato.Ciò che ci conforta è che tutto il bene che ci hai fatto e tut-to l’amore che ci hai donato è ancora pienamente vivo in noi.La S. Messa anniversaria si terrà il 01 – 09 – 2013, alle ore 10,30 in S. Maria.

Castello Giuseppinaved. Bozzetti

2009 - 2013

“...la morte non esiste figlia.La gente muore solo quan-do viene dimenticata...”

(I. Allende)

Pietro Succo Vittoria Gindro in Succo

1985 - 13 giugno - 2013 1993 - 4 agosto - 2013

Il vostro ricordo è sempre vivo in noi.

I vostri figli.

RINGRAZIAMENTO

Le famiglie, commosse, ringra-ziano coloro che hanno volutoonorare la memoria della cara

Angela Suppo ved. Milanesioanni 89con preghiere, fiori, scritti, S.Messe e presenze.La Santa Messa di trigesima sarà celebrata in Caselle do-menica 21 luglio 2013 alle ore 18,00 nella chiesa San Giovanni.

ORARI DELL’ECOCENTRO

Al fine di evitare depositi di immondizie incontrollati e abusivi, ricordiamo alla cit-tadinanza gli orari di aper-tura dell’Ecocentro:

Lunedì: 9 – 13 / 14 – 18Mercoledì: 9 – 13Giovedì: 14 – 18 Sabato: 9 – 13

FARMACIETurni Festivi

• 14 LuglioFarmacia MaioVia Vitt. Emanuele 130Ciriè• 21 LuglioFarmacia Dei LauriVia Lanzo 93Ciriè• 28 LuglioFarmacia De MagistrisVia Roma 83Ciriè• 4 AgostoFarmacia Dei LauriVia Lanzo 93Ciriè• 11 AgostoFarmacia MaioVia Vitt. Emanuele 130Ciriè• 15 AgostoFarmacia S. AgostinoVia San Ciriaco 20Ciriè• 18 AgostoFarmacia S. AgostinoVia San Ciriaco 20Ciriè• 25 AgostoFarmacia Dei LauriVia Lanzo 93Ciriè• 1 SettembreFarmacia De MagistrisVia Roma 83Ciriè• 8 Settembre Farmacia Rossetti Via Rossetti 6Ciriè• 15 SettembreFarmacia S. AgostinoVia San Ciriaco 20Ciriè

Nati 14BREZZO Andrea BELPIEDE SimoneCHEBLI RanyaPROVENZANO LucaCALIA MartinaHARWIS AmirGIARDINO AliceMEIS RODINO GiorgiaZENELHASANI EvelinDI LAURO GinevraBONGIOVANNI GaiaLASTELLA Cristian, AntonioESPOSITO Christian VincenzoCOSTANZA Angela

Matrimoni 18TORELLI Roberto e KITLINSKA PaulinaGARBERO Maurizio e REGINA SandraGOSETTO Alessio e CAGLIO DanielaSFORZA Ilario e CALIANDRO AlessandraNICOLOSI Salvatore e DANNA ElisaAGUS Alessandro e DI BLASI Francesca

MALACASA Alessio e RUSCA SabrinaGALANTUCCI Pasquale e TERLIZZI DanielaMAGURNO Andrea e MANTOVANI ManuelaLIVOLSI Marco e MARTA VeronicaSPANDRE Alessandro e RUSINA’ MarinaLO BIANCO Antonino e CATENIELLO MariannaSAPIENZA Andrea e BELPERIO LucianaLA SPINA Andrea e PUGLISI CinziaFERRICCHIO Adriano e GIRODO ClaudiaBESSONE Marco e COFFARO ElisaGALLICCHIO Michele e ALGENTI SaraNAPOLEONE Domenico e STRIGARI Manuela Morti 6SUPPO AngelaFIORAVANTI SergioCHIESA AngeloFRANZOLIN Maria VittoriaVACCHINA SilvanaGHISIO Giuseppe

STATO CIVILEGiugno 2013

Carlo Crespi

2006 - 24 luglio - 2013

Ogni giorno il primo pensie-ro è rivolto a te, sei sempre presente nel nostro cuore.

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N° 455 - LUGLIO 2013 23NOTIZIE

Ci congratuliamo vivamen-te con Eleonora Gravine-se che il mese scorso (giu-

gno 2013) è stata brava e la più veloce a risolvere il foto indo-vinello, e per un anno avrà il mensile Cose Nostre in abbona-mento gratuito. Si trattava infatti della fine-stra in Via Leini 35. Chi vince l’abbonamento annuale è pre-

gato di comunicare l’indirizzo completo del vincitore a [email protected] tele-fonare al 3392540255 (Aldo Merlo) onde poter spedire Cose Nostre.

La soluzione del fotoindovinel-lo non può essere presa in con-siderazione prima dell’uscita del giornale in edicola.

La prima persona che comu-nicherà tramite e-mail a [email protected] dove è stata scattata la foto riceverà per un anno l’abbonamento gratuito al mensile COSE NOSTRE.

Farà fede la data di ricezione del messaggio sul sito del gior-nale. Sul prossimo numero sarà pub-blicata la soluzione e il nome del vincitore.

LA SOLUZIONE DEL NUMERO SCORSO

DOV’è ? DOVE SI TROVA ? a cura di

PENSIONATI IN VACANZA

Anche quest’anno come di con-sueto, il Comune di Caselle, ha organizzato dal 2 al 16 giugno le vacanze estive per i pensio-nati di Caselle e Mappano. Il soggiorno presso l’Hotel SUL-TANO a Rivazzurra (Rimini) è stato un vero successo. Tutti hanno apprezzato la ospitalità e cordialità dei titolari, ma so-prattutto il cibo, buono ed ab-bondante (...cosa che non gua-sta mai). Il gruppo è stato molto compatto, per cui si sono or-ganizzate molte escursioni sia nell’entroterra che in mare, ol-tre alle serate danzanti. E poi non parliamo dell’agonismo dei partecipanti ai vari tornei svol-ti... I vincitori sono stati premia-ti con coppe, medaglie e regali vari. Per tutti un piccolo pen-siero da portare a casa. Insom-ma, tutti soddisfatti. Il Gruppo Vacanze, ringrazia il Comune di Caselle e... alla prossima!

Vittoria

INDIGENZA & TARES

Centocinquanta famiglie in sta-to di povertà non potranno fru-ire del bonus ex - TIA per il 2013.Amarezza e sconforto nel vol-to delle persone che quotidia-namente si rivolgono allo SPI, il sindacato dei pensionati, per chiedere se possono fare la do-manda per fruire dell’agevo-

lazione per il pagamento del-la tassa per la raccolta rifiuti. Si tratta di famiglie che per ra-gioni varie (licenziati dal la-voro, pensione minima, ecc., ecc...) nell’anno 2012, e/o an-che in quelli precedenti, aven-do un reddito basso, potevano fruire di una riduzione del pa-gamento della TIA, oggi TARES, del 100%, del 50% o del 30%. Ciò avveniva mediante l’adozio-ne di un atto deliberativo della Giunta Comunale che stabiliva le fasce di reddito e la percen-tuale di riduzione a cui si ave-va diritto. A tutt’oggi la Giunta, sia pure sollecitata parecchie volte dal sindacato pensionati, non ha adottato tale deliberazione, per cui tali famiglie già in difficoltà, quanto prima si vedranno pure arrivare la lettera di pagamento della tassa rifiuti. Molti nuclei familiari, non es-sendo in grado di pagare, si ri-volgeranno all’assistenza socia-le per un contributo e così la TARES per non andare in mora. Alla fin fine, i soldi escono dalla

stessa cassa. Non sarebbe me-glio adottare per tempo la con-sueta delibera e consentire, in maniera più ampia e dignitosa, alle predette famiglie di affron-tare il pagamento con la decur-tazione percentuale?

Per il sindacato pensionatiNicola Rizzotto

SMACCHIARE E RIPULIRE

Caro Cose Nostre,questo è il muro di casa mia, muro appena finito di tinteggiare. L’al-tra notte un grup-po di teppistelli da strapazzo ha pen-sato bene di lor-darlo come potete vedere nella foto. Siccome li ho visti, posso dire con cer-tezza che nessuno di loro superava i 14 anni. Ma che ci facevano alle tre e mezza di notte de-gli adolescenti in

giro per Caselle? Ma da che fa-miglie provengono se così pic-coli possono vagabondare per la città a quelle ore? La rabbia è pari allo sconforto e alla tristez-za. Il muro lo smacchierò io, ma c’è qualcuno capace di ripulire Caselle dai vandali?

Lettera firmata

POSTANOSTRA

QUELLI DEL ’53 IN FESTA“Domenica, 2 giugno 2013, presso “I due laghetti" di Villano-va Canavese, la classe 1953 di Caselle Torinese e Monastero di Lanzo ha festeggiato i 60 anni. Dopo la deposizione dei fio-ri al cimitero di Caselle in ricordo dei coscritti defunti e alla S.S. Messa celebrata presso la parrocchia di S. Maria, tutto il gruppo si è trasferito sulle rive dello Stura accolto dallo chef Lauro Fer-rero (coscritto pure lui). Durante il lauto pranzo non sono man-cati momenti di grande allegria e aggregazione con i coscritti dei comuni limitrofi aggiuntisi grazie al “passa parola”.

DALLA PARTE DEL CITTADINO - quinta puntata

Sede: via B.Bona 47, ingresso cor-tile, scala Bindirizzo e-mail: [email protected]: [email protected] internet: www.comune.casel-le-torinese.to.itLe macro attività di cui si occupa il Settore sono:• lavori pubblici, manutenzione, viabilità, trasporti, ambiente, eco-logia.Il personale del Settore è compo-sto da 3 figure tecniche, 2 figure amministrative, 1 figura di esecu-tore.Il Settore si occupa di:• programmazione, gestione e controllo delle opere pubbliche di competenza dell’ente, redazione e realizzazione di progetti di mode-sta entità, gestione gare d’appalto, sottoscrizione dei contratti;• supporto a progettazione ester-na, direzione e contabilità lavori, coordinamento sicurezza dei can-tieri in fase progettuale e di ese-

cuzione, responsabilità del proce-dimento, collaudi e/o assistenza collaudi;• rapporti con enti istituzionali (Re-gione, provincia, ASL,ARPA, ecc,) per finanziamento opere, pareri, autorizzazioni, conferenze di ser-vizio;• redazione dei Piani Plurienna-li delle Opere Pubbliche e loro at-tuazione;• compilazione delle schede rela-tive all’avanzamento delle ope-re pubbliche, contatti con l’AVCP, osservatorio regionale delle opere pubbliche, CONSIP,;• gestione dei servizi di illumina-zione pubblica, raccolta rifiuti, eco-centro, acquedotto comunale, reti fognarie;• manutenzione del patrimonio co-munale esistente (edifici istituzio-nali, edifici scolastici, viabilità, se-gnaletica stradale, rete idrica, reti fognarie, canali irrigui, torrente Stura, impianti di riscaldamento);• acquisto dei materiali per manu-tenzione, impegno delle somme

occorrenti, controllo delle fornitu-re, predisposizioni buoni d’ordine, visto delle fatture e liquidazione;controllo dei servizi e forniture affi-date a soggetti esterni;• gestione del bilancio di compe-tenza del Settore;• procedimenti di acquisizione del-le aree necessarie per la realizza-zione delle opere pubbliche, atti notarili, decreti di esproprio;• predisposizione di deliberazio-ni di Consiglio, di Giunta, comu-nicazioni e direttive della Giunta dall’inserimento nel circuito tele-matico interno all’ente e fino alla pubblicazione dell’atto e dei loro allegati;• predisposizione e assunzione delle determinazioni riguardanti gli argomenti di competenza del Settore;• gestione cimitero comunale, pro-cedimenti per traslazione salme, esumazioni ed estumulazioni, con-cessione loculi, concessione cellet-te ed aree private, redazione e sti-pula scritture private;

• emissione ordinanze in materia di viabilità, occupazione suolo pub-blico, manifestazioni pubbliche, tutela ambientale;• rilascio autorizzazioni per occu-pazione suolo pubblico, passi car-rai, allacciamenti alle reti fognarie, assegnazione numeri civici;• tutela del territorio sotto il profi-lo ambientale, sopralluoghi di con-trollo, gestione orti sociali;• supporto a manifestazioni pub-bliche comunali e private, traspor-to attrezzature e materiali occor-renti;• manutenzione delle aree ver-di comunali, scolastiche, gestione parchi ed arredo urbano;• supporto al Gruppo Comunale di protezione Civile;• sicurezza sul luogo di lavoro D.Lvo 81/2008;• commissione comunale di pub-blici spettacoli;• assistenza ai procedimenti legali a tutela del Comune ;• procedimenti assicurativi di rim-borso danni imputati al Comune;

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Per iscrizioni ed informazioni:Ilaria 339 4625725 Beatrice 393 4480548

Settore Opere Pubbliche

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N° 455 - LUGLIO 2013

Erbe della ValchiusellaSabato 1 giugno dopo un lun-go periodo di piogge incessan-ti il sole spunta caldissimo e ci permette di percorrere nel-le migliori condizioni il percor-so che proprio in conseguenza delle piogge ha subito un cam-biamento, anziché in basso si va verso l’alto, da Traversella, loca-lità Ponte Folle in direzione Ajù, dove è prevista la sosta per la merenda e poi la discesa verso Vico, punto di arrivo.I partecipanti sono molto nume-rosi, vengono formati dei grup-pi ognuno dei quali è affidato ad una magistra d’erbe, la no-stra è Clara, e come tutti gli al-tri conosce il territorio come le sue tasche. Il sentiero che per-corriamo è un giardino botani-co a cielo aperto, molto curato e pulito, ci offre un continuo sus-seguirsi di flora spontanea com-mestibile, i prati intorno sono curati segno di una presenza di famiglie ancora dedite all’al-levamento del bestiame e quin-di allo sfalcio dell’erba ed alla produzione del foraggio. Il per-corso è in salita e presenta man mano che si procede una varie-tà infinita e mutevole di esem-plari: spiraea runcis, aglio ur-sino, silene dioica, poligonum “bistorta”, piattello “pataciol”, geum, erba viperina, veratro, betonica, talictrum, anenome nemorosa, acetosella, canapet-ta, eriche e molti altri. In una ra-dura un po’ appartata anche il rabarbaro, notoriamente pian-ta che cresce ad altitudini mol-

to inferiori, qui siamo sui 1000 metri, ha trovato una sua collo-cazione naturale migrando da altri luoghi a dimostrazione che le piante sono essere pensanti e se l’ambiente è ospitale si adat-tano anche a condizioni a loro non così ottimali. A metà per-corso merenda tipica nella cas-sina Ajù, a conduzione familiare, con prodotti tipici del luogo, in particolare il formaggio locale e dell’ottima marmellata di zuc-ca. Da quel punto, dopo una sa-lita meno breve del previsto ini-zia la discesa verso Vico. Meno semplice del previsto e sicura-mente più impegnativa del per-corso tradizionale ma ne è val-sa la pena. A parte il percorso meritano un grande apprezza-mento le magistre d’erbe, dispo-nibili, preparate e soprattutto appassionate alla loro terra, con un forte legame che nasce dal-la sintonia che si crea con i luo-ghi delle nostre origini. L’anima dei Sabat d’le erbe è sicuramen-te la signora Laura, tuttofare, sempre presente con il suo sor-riso, instancabile e irriducibile, si occupa di tutto, dalle prenota-zioni alla formazione dei grup-pi, all’ultimo saluto sulla via del ritorno.

Erbe di casa nostra e... dintorniMercoledì 12 giugno, uno splen-dido pomeriggio ci ha permes-so di fare una passeggiata sul locale fiume Stura con parten-za dalla zona dell’ecocentro di via Fabbriche. La partenza non è delle migliori, lungo il muro di

cinta dell’ecocentro sono stati disseminati ogni sorta di rifiuti, compresi fusti di carburanti che sversano sul terreno, materassi, masserizie varie, uno spettaco-lo deprimente e dequalificante, già segnalato: purtroppo “non ci sono risorse” risposta scon-tata anche se non proprio giu-stificata quando si parla di pro-blematiche ambientali. Le tasse che i cittadini pagano, e sono tante, dovrebbero dare come ri-torno la possibilità di vivere in un ambiente dignitoso, in ogni suo aspetto.A parte questa “pietosa” parten-za il percorso lungo il fiume è interessante e piacevole, qual-che cespuglio di rovo di troppo che la fa da padrone, stupendi sambuchi e caprifogli in fio-re, abbarbicati ovunque, servo-no in alcuni punti a mascherare qualche bruttura. La flora è ric-ca e questo è il periodo del suo massimo splendore: tasso bar-basso, silene alba, phytolacca,

digitale, potentilla, echium, ta-nacetum, brionia, bardana, evo-nimus, biancospino, farnie, rose selvatiche. Il merito di queste scoperte va ad Alessandro Ai-rale che sta classificando tutte le specie. Il fiume è una gran-de risorsa e potrebbe essere ri-valutato, reso più fruibile, in al-cuni punti gli argini avrebbero bisogno di più protezione, inac-cessibile per mezzi a motore (ne abbiamo invece incontrati). La sbarra che chiude l’ingresso da direzione Port dij Gai è pra-ticamente sommersa di rifiuti che vengono periodicamente (o quasi) rimossi. La cura dell’am-biente qualifica chi amministra e chi vive nei luoghi, quindi un capitolo di spesa a cui dedica-re qualche risorsa in più, op-pure come già detto in altre oc-casioni, utilizzare il tempo di coloro che percepiscono sussi-di, ma soprattutto creare deter-renti con telecamere e qualche controllo fuori orario, con la col-laborazione di volontari che se ben coinvolti sicuramente sa-rebbero disponibili e delle nu-merose associazioni casellesi, alcune particolarmente attrez-zate allo scopo. Per fare questo ancora prima delle risorse e dei mezzi servono persone motivate e con un profondo senso civico ed estetico, a questo punto an-che il nostro territorio potrebbe prestarsi ad offrire ai visitatori dei percorsi di grande interesse, e anche “fare cassa”. In alterna-tiva al dire “non ci sono risorse” si potrebbe iniziare a ragionare sul modo di trovarle in combi-nata con recuperi e rivalutazio-ne del territorio. E ringrazio per la presenza e la collaborazione i componenti del nucleo di Prote-zione Civile di Caselle Torinese.

Per l’ass Vivere il VerdeG. Vormola

Riceviamo e pubblichiamo un breve scritto da par-te di un/a simpatizzante,

dal titolo “Musica sotto il cie-lo di Caselle” indirizzata alla Fi-larmonica “La Novella” dopo il concerto del 14 giugno:“Gran successo, come sempre, al Concerto di Primavera de “La Novella”. Sin dalle prime note dell’Overture dalla “Carmen” non ho saputo fermare piedi, mani, testa e tutti i muscoli che si possono muovere a suon di musica stando seduti, frenando la voglia di cantare “Toreador”.Ma che banda! ...Direi più Or-chestra... composta da ottimi musicisti e diretti dall’altrettan-

to bravo e simpatico Direttore Flavio Bar!!Hanno eseguito uno dopo l’al-tro diversi brani più o meno ce-lebri che sono stati accolti da un nutrito battimani da tutti gli spettatori tanto da ottenere un doppio bis. Bella serata, dunque alla prossima cascata di note”.Si ringrazia con molta gioia e stima chi ha avuto queste bel-le parole nei confronti della Fi-larmonica, “Tutto questo - dice il Maestro Flavio Bar - non può che renderci orgogliosi e spin-gerci a fare sempre meglio af-finché il pubblico casellese pos-sa continuare ad apprezzare la nostra musica”.Prima della pausa estiva, i mu-

sici de “La Novella” sono stati impegnati il 22 giugno a Tava-gnasco in occasione del gran-de raduno di cori canavesani. Ai piedi delle montagne della Val-le d’Aosta, in un clima fresco e sotto un cielo illuminato dalla luna, la Filarmonica casellese si è alternata con la Società Filar-monica Vittoria di Tavagnasco in un concerto dal ritmo incal-zante e coinvolgente.Durante i mesi estivi il diretti-vo de “La Novella” lavorerà per organizzare un raduno di ban-de in occasione della Festa Pa-tronale di Caselle del 15 set-tembre, a cui parteciperanno la Banda Musicale di Pessinet-

to-Mezzenile e la Società Filar-monica Vittoria di Tavagnasco. Il concerto, come di consueto, si dovrebbe tenere in Piazza Bo-schiassi intorno alle 16,00.Maggiori dettagli verranno co-municati nei prossimi mesi su “Cose Nostre” e pubblicati sul sito www.lanovellacaselle.itA settembre riprenderanno i corsi di orientamento musica-le: un'occasione per avvicinar-si alla musica e al mondo ban-distico (dagli otto anni in poi!). Iscrivetevi numerosi!In attesa di rivederci a settem-bre, il Direttivo, il M° Flavio Bar e tutti i musici de “La Novella” augurano a tutti i lettori buone vacanze!!!

24 ASSOCIAZIONI

“Musica sotto il cielo di Caselle”

La Filarmonica "La Novella" in concerto ai Battuti

La Novella di Chiara Grivet Brancot

Via C. Cravero, ��Tel. ���-���.��.��

����� Caselle Torinese

Produzione � o� iaPasticceria � esca e secca

SalatiniCase� esi al rhum e alla nocciola

Cioccola ria Pan Gindru

Vivere il verde

Esperienze inattese

Escursione lungo le rive dello Stura

Ennesima riprova di inciviltà

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N° 455 - LUGLIO 2013

Benvenuti allo spazio de-dicato al lavoro della Pro Loco di Caselle Torinese.

Questo mese vorrei parlarvi de-gli eventi che ci vedranno impe-gnati nei mesi di luglio e settem-bre 2013.Per quanto riguarda le nostre manifestazioni estive, come vi avevo già anticipato il mese scorso, domani sera sabato 13 luglio si terrà la tradizionale serata fuori dalla nostra sede di via Madre Teresa di Calcut-ta con l’orchestra Orchidea. Vi aspettiamo numerosi per una serata di danze sotto le stelle ca-sellesi. Contrariamente a quanto vi ave-vamo anticipato nel numero del mese scorso, il concerto degli Eclipse Project (Pink Floyd co-ver band) si terrà presso il pal-co allestito dal comune in piaz-za Boschiassi domenica 21 luglio alle ore 21,00. La band vi presenterà i migliori brani del repertorio dei Pink Floyd dal 1967 agli ultimi successi de-gli anni ’90. Inoltre, nello stes-so fine settimana, una delega-zione della Pro Loco di Caselle

Torinese parteciperà alla sagra del “Palio del grano” che si terra a Caselle in Pittari in provincia di Salerno. All’interno del Palio, manifestazione di rilevanza na-zionale, verrà inserito un mo-mento di incontro con le “Casel-le d’Italia” a cui parteciperemo a pieno titolo. Questo incontro getta anche le basi per un ge-

mellaggio tra le Pro Loco dei due paesi omonimi.Parliamo ora della festa patro-nale di settembre.Finalmente posso confermare il programma delle serate del no-stro Costina Party, che quest'an-no si terrà da venerdì 13 a mar-tedì 17 settembre presso il Palatenda del Prato della Fie-ra. I nostri ragazzi con le ban-dane colorate sono pronti ad ac-cogliervi e a farvi trascorrere delle allegre e piacevoli serate in compagnia, con buon cibo e buona musica.La kermesse patronale inizie-rà venerdì 13 settembre con una serata di karaoke da noi or-ganizzata. Invito tutti i virtuo-si dell’arte canora a presentarsi sul palco del Palatenda per in-trattenerci con le loro esibizioni. Per partecipare alla serata sarà possibile prenotarsi da lunedì 2 a venerdì 13 settembre al nume-ro 334/3141878.Sabato 14 settembre il pro-gramma prevederà una breve esibizione del gruppo di danze orientali “Oltre il velo” e conti-nuerà con la tradizionale serata

dedicata al nostro amico musici-sta Emilio Bornesco con la band casellese dei “Radio Clima”.Domenica 15 settembre avremo il piacere di riascoltare l’Orche-stra spettacolo di “Massimo & Michael”.Lunedì 16 settembre balleremo con l’Orchestra “Aurelio & Symo band”.

Martedì 17 settembre chiudere-mo con l’Orchestra “Melody”.Contestualmente funzionerà in tutte le serate un servizio di ri-storazione e in particolare: ve-

nerdì 13 vi proporremo una me-renda sinoira a base di prodotti tipici casellesi e piemontesi; da sabato a lunedì dalle ore 20 aprirà lo stand del Costina Par-ty, con antipasti, primi e griglia-te di carne; martedì 17 ci conge-deremo da voi con la serata di chiusura proponendovi una no-vità, un menu paella. La serata

sarà esclusivamente su preno-tazione al 334/3141878 e sino ad esaurimento posti. Le preno-tazioni si chiuderanno lunedì 16 settembre.Tra le tante novità dell'edizio-ne 2013 sicuramente spicca la grande lotteria da noi indet-ta per il reperimento dei fondi necessari per far crescere am-biziosamente la nostra patrona-le. Come vi avevo già preannun-ciato, si tratterà di una lotteria molto particolare. Infatti il mon-

tepremi sarà interamente com-posto da buoni spesa da usare presso gli esercizi commercia-li casellesi che hanno aderito all'iniziativa. Questa nostra de-cisione ha un duplice scopo: in primis rendere più accattivante l'acquisto dei biglietti, in quanto i premi estratti corrisponderan-no a buoni spesa che vi permet-teranno di scegliere prodotti a vostro piacere nei negozi che hanno aderito all’iniziativa; se-condo motivo è cercare di por-tare quanti più clienti possibili nei negozi casellesi, facendo un tipo di pubblicità diversa dal so-lito e molto contenuta nei costi.Approfitto dello spazio per rin-graziare i tanti esercizi commer-

ciali casellesi che hanno aderito con entusiasmo e in pochi gior-ni ci hanno permesso di reperi-re un monte premi di tutto ri-spetto.Nel prossimo numero verrà pubblicato un elenco comple-to dei premi con i nomi di tutti

i commercianti che hanno colla-borato con noi.Vi saluto e vi auguro buone va-canze. Vi aspetto a settembre, sempre sulle nostre pagine.

Gianpiero Barra

25ASSOCIAZIONI

La Voce della Pro Loco

Buona estate e vacanze a tutti!

La serata 2012 del gruppo di danze orientali "Oltre il velo"

Tra le tante novità dell'e-dizione 2013 del Costina Party sicuramente spicca la grande lotteria da noi indetta per il reperimen-to dei fondi necessari per far crescere ambi-ziosamente la nostra patronale. Si tratterà di una lotteria molto par-ticolare. Infatti il monte-premi sarà interamente composto da buoni spesa da usare presso gli esercizi commerciali ca-sellesi che hanno aderito all'iniziativa

Visitate il forum di www.gepli.comEcco gli argomenti più cliccati:• nella sezione FARE PRO LOCOSPENDING REVIEW E PRO LOCO 480 visite • nella sezione FARE IL GIORNALE Accordo con poste italiane 723 visite • nella sezione COMMUNITY GEPLI Censimento giornali 2003 visite

Nei giorni 30 -31 agosto, 1-2-3 settembre 2013 si svolgerà l’annuale festa della Borgata

VENERDI’ 30 AGOSTO 2013• Ore 20,30: Serata tutto pesce - Solo su prenotazione entro il 29 agosto al numero 338/8560150

SABATO 31 AGOSTO 2013• Ore 19,30: Antipasti... Primi... Grigliata• Ore 20,30: Santo Rosario nella Cappella Della Madonnina e processione con fiac-colata• Ore 21,00: Inizio GARA AL PUNTO - Premi da stabilireAl 1° classificato residente a Caselle Trofeo “MEMORIAL TONY BARAVALLE”• Ore 21,30: Serata danzante nel nuovo padiglione coperto con l’Orchestra Spetta-colo “BEPPE GIOTTO”

DOMENICA 1 SETTEMBRE 2013• Ore 09,30: Passeggiata musicale con la Banda musicale di Caselle • Ore 10,00: Santa messa solenne• Ore 12,30: PRANZO DEL BORGO con specialità locali (prenotare)• Ore 15,30: LI BRUCATE’ – musica e balli della tradizione popolare franco provenzale• Ore 19,30: Antipasti... Primi... Grigliata• Ore 21,00: Serata danzante nel nuovo padiglione coperto con l’Orchestra Spetta-colo “LORIS GALLO”

LUNEDI’ 2 SETTEMBRE 2012• Ore 19,30: Antipasti... Primi... Grigliata• Ore 21,00: Serata danzante nel nuovo padiglione coperto con l’Orchestra Liscio “VITTORIO E LA BAND”• Ore 22,30: Elezione di Miss Madonnina• Ore 23,00: Fuochi artificiali

MARTEDI’ 3 SETTEMBRE 2012• Ore 20,30: GRAN BOLLITO MISTO ALLA PIEMONTESE Solo su prenotazione entro il 2 settembre al numero 335/1964296

I festeggiamenti della Borgata Madonnina

Lo staff del "Costina Party"

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N° 455 - LUGLIO 2013

Sfidando la calura estiva sa-bato 22 e domenica 23 giu-gno, Brusasco ha vissuto

una due giorni alpina veramen-te intensa in occasione del fe-steggiamenti per il 90° di fon-dazione del Gruppo e della festa Sezionale. A dare il via alle ma-nifestazioni è stata la visita, mercoledì 5 giugno, alla Sede Sezionale da parte dei ragazzi della 5ª classe della scuola ele-mentare di Brusasco aumentan-do in loro la curiosità per quan-to sarebbe successo. Sabato 22 giugno, grazie all’impegno dei volontari della Protezione Civi-le sezionale egregiamente co-ordinati da Gontero e Berutti, ecco che faceva bella mostra di sé una parete di roccia sul-la quale, opportunamente assistiti dai volontari, i ra-gazzi hanno fatto gara per far vedere la loro abilità. Per i più ardimentosi vi era la possibilità di provare la “carrucola” usata per supe-rare corsi d’acqua nei casi d’emergenza. L’attenzione dei ragazzi e dei genitori che li accompagnavano, si spostava quindi sull’abilità dei cani del gruppo cinofi-li “Dingo” impegnati nella simu-lazione delle varie situazioni di emergenza nelle quali vengono impiegati: superamento di osta-coli, attraversamento di cerchi fuoco, ricerca di persone. A sug-gello della giornata di festa si è proceduto all’inaugurazione del

parco giochi per i ragazzi che gli Alpini del Gruppo hanno re-alizzato e nel quale hanno po-sto un cippo di pietra con tar-ga ed una figura stilizzata di un alpino. “Da Pare an Fieul” è uno dei tanti detti alpini nel ri-spetto del quale uno degli alpi-ni più anziani del Gruppo ed il Sindaco del consiglio comuna-le dei ragazzi hanno provvedu-to a togliere il Tricolore che av-volgeva il cippo. I ragazzi hanno provveduto quindi a deporre un omaggio floreale a ricordo di chi è “andato avanti”. Raggiunta la scuola elementare con breve corteo è stata inaugurata la mo-stra dei lavori che i ragazzi delle scuole primarie di Brusasco, Ca-

vagnolo, Verrua Savoia avente per tema “Il Baule dei nonni” e quelli della scuola secondaria di Brusasco sul tema “Gli Alpini dal 1872 ad oggi raccontati attra-verso immagini, racconti e can-zoni” non dimenticando a Filar-monica locale che ricorda i 120

anni di costituzione. In serata i complessi bandistici di Brusa-sco, Saluggia e Crescentino, uni-ti per l’occasione, hanno inon-dato di allegre melodie la piazza principale del paese creando una festosa attesa per la festa del giorno dopo. Domenica 23 giugno Brusasco vestito di tri-colore ha accolto i Vessilli delle sezioni di Acqui Terme, Asti, Ca-sale Monferrato, Ivrea, Pavia, Pi-nerolo, Saluzzo, Valsusa Vercelli e quello di Torino, 109 gagliar-detti dei Gruppi della Sezione di Torino e 12 Gagliardetti di altre sezioni di cui 2 della Sezione di Bassano del Grappa unitamente agli Alpini con gli striscioni del-le zone, che venivano a festeg-

giare i 90 anni del Grup-po e i 93 della Sezione di Torino. L’alzabandie-ra ed il doveroso omag-gio ai Caduti hanno dato inizio alle manifestazio-ni a cui è seguito il lungo corteo delle Penne Nere, preceduto dalla Fanfa-ra Sezionale “Montene-ro”, per le vie del paese e, dopo una breve sosta per la deposizione di una corona d’alloro alla lapi-

de con i nomi dei Caduti pres-so il cimitero, è ritornato nella piazza principale. Dopo i salu-ti del capogruppo di Brusasco, Massimiliano Irico e del Sinda-co Franco Cappellino, il Presi-dente sezionale Gianfranco Re-vello ha ringraziato i presenti

per la partecipazione alla festa della Sezione di Torino che vede riuniti tutti Alpini della Sezio-ne e non, attorno ad un Gruppo che festeggia il suo anniversa-rio di fondazione. Sia a sotto-lineare il momento di festa sia per dare maggior rilievo all’im-pegno profuso nel ciclo di stu-di sono state consegnate dal-la sig.ra Luisella Scagno, figlia dell’indimenticabile Presidente Guglielmo, dal Pres. sezionale Gianfranco Revello e dal Sinda-co di Brusasco Franco Cappel-lino le borse di studio “Presi-denti Fanci, Scagno” a Lorenzo Rocchi (Gruppo To Parella), Fi-lippo Donà (gruppo di Andeze-no), Alessandro Morra (Grup-po To Centro), Emanuele Sardo (Gruppo di Caselle) ed a Marcel-lo Gallieni (Gruppo di Feletto). Alla S. Messa celebrata dal Cap-pellano Sezionale Mons. Tom-maso Ribero accompagnata dal coro parrocchiale e dalla Filar-monica locale ed alla preghie-ra dell’Alpino letta dal Ten. Elisa Ferrero, è seguito il passaggio della stecca da parte del Sinda-co di Brusasco al Vicesindaco di Lanzo Torinese, località che il 15 giugno del prossimo anno, accogliendo la richiesta del lo-cale Gruppo Alpini, è chiamata ad ospitare la festa Sezionale. È stato un grande impegno per gli Alpini di Brusasco ma essi pos-sono andare fieri di quanto fat-to ripagati d’allegro vociare dei ragazzini che giocano nel parco allestito per loro e che resterà a perpetua memoria del loro la-voro.

26 GRIGIOVERDE

DMR di Diego CarliniVia alle Fabbriche, 18310072 Caselle T.se (TO)Cell. 333.8356431

Sul cappello

Nell’ottobre del 1923 31 Alpini casellesi reduci dal-la 1° Guerra Mondiale de-

cisero di coalizzarsi per un aiuto reciproco e fondarono il Gruppo Alpini di Caselle. Sotto la direzio-ne del primo Capo Gruppo Gio-vanni Merlino aprirono la Sede al n. 6 di Via Savoia Carignano, oggi Via Mazzini, e la Madrina del primo gagliardetto fu Grazia Castagna (Tota Grazia), sorella del generale degli Alpini Elio Ca-stagna. Nel 1926 fu eletto Capo Gruppo il Cav. Vincenzo Ferreri. Nel frattempo il gruppo si con-solidò e aumentò il numero de-gli iscritti. Nel 1933 venne elet-to Capo Gruppo Michele Vaulato

che nel 1939 trasferì la Sede in ambienti più grandi in Via Go-nella 23. Nella cerimonia di apertura della nuova sede venne inaugurato un nuovo gagliardet-to la cui Madrina fu la Maestra Maria Berta. Nel 1955 dalle ele-zioni uscì Capo Gruppo Dome-nico Troglia che nel 1967 tra-sferì la sede negli ampi locali di Via Bona n. 25, sede attuale. Nel 1975 venne eletto Capo Grup-po Eraldo Grivet Brancot, attua-le Presidente della Cooperati-va “Alessandro Scotti - Alpini di Caselle”, proprietaria della Sede creata in seguito della donazio-ne della Signora Bruna Lazza-roni nel 1990. Nel 1977 venne

creato il terzo gagliardetto con Madrina Teresina Peaquin Pa-vanati. Nel 1989 venne eletto Capo Gruppo Michele Aimone Gigio. Nel periodo della sua cari-ca si ampliò e si migliorò la sede divenuta finalmente di proprie-tà diretta degli Alpini; per sug-gellare questo avvenimento ven-ne creato un 4° gagliardetto con Madrina la Signora Marisa Ta-raglio Chiabotto. Nel 1998 ci fu il gemellaggio con il Gruppo Al-pini di Codognè, sezione di Co-negliano. Durante questo perio-do ci furono anche le disastrose alluvioni del 1994 e 2000 dove gli alpini casellesi operarono at-tivamente in quel di Canelli e in

Caselle. Nel 2006 il Gruppo fu presente con volontari alpini e amici degli Alpini alle Olimpia-di Invernali e a tutti gli eventi ad esse collegati. Nel 2009 ven-ne eletto Capo Gruppo Giusep-pe Baietto ancora attualmente in carica. In questo periodo, gli Alpini hanno mantenuto la loro tradizione di aiuto alle persone meno fortunate con donazioni in denaro e interventi di mano d’opera, come l’imbiancatura di parti del Regina Margherita di Torino, l’aiuto all’organizzazio-ne della festa annuale “Stella Po-lare” per i ragazzi disabili, e as-sistenza al torneo di “Tennis in Carrozzina - Trofeo Della Mole”.

Il Gruppo ha partecipato e orga-nizzato gare di calcio a 5, boc-ce e calciobalilla grazie anche all’entrata di nuovi soci giovani e non. Buona parte dell’energia del Gruppo è stata dedicata an-che alla continuazione della ri-strutturazione della Sede con

modifiche ai locali e nuove at-trezzature. Domenica 22 set-tembre si festeggerà il 90° an-niversario della fondazione del Gruppo, per suggellare questo importante traguardo verrà cre-ato un quinto gagliardetto e no-minata la Madrina.

I 90 anni del Gruppo di Casellepagina a cura dell'alpino Aldo Merlo

Autorità alla deposizione della corona

PROGRAMMA: 90° di fondazione del gruppo di ViùSabato 27 luglio: ore 21 Chiesa ParrocchialeConcerto del Coro Stellina e della Coralità Viucese diretti da Vittorio Guerci. Ingresso liberoDomenica 28 luglio Festadel 90, Ore 9.00 presso la sede Piazza 24 maggio 12:Rinfresco, ricevimento Autorità e iscrizione Gagliardetti Ore 1010 sfi-lata, discorsi ufficiali e Santa Messa alla chiesetta degli Alpini officiata da Don Gianfranco Molinari, Par-roco di Viù. Benedizione del nuovo Gagliardetto offerto dall’Alfiere Au-relio Baietto. Madrina Signora Di-fonzo Enza

Ore 11.40 Sfilata e deposizione Co-rone ai monumenti. Partecipa la Fantara Montenero della Sez. di To-rino Ore 12.00 Esibizione musicale della Fanfara Montenero Ore 12.30 Pran-zo tutti insieme nel Centro Poliva-lente servito dal catering “La Cu-cina Piemontese” di Vigone Ore 16.30 Quattro note con la Fanfa-ra Montenero della Sez. di Torino diretta dal Maestro Mar.llo Jmmy D’intronoGiovedi I agosto: ore 21.00 piazza CibrarioConcerto del Corpo Musicale Viu-cese in occasionedel 90° del Grup-po ANA di Viù, diretto dal Maestro Guido Giacobino

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Festa sezionale a BrusascoDomenica 23 giugno a Brusasco, durante la cerimonia del 93° Anni-versario della fondazione della Se-zione di Torino “La Veja”, sono sta-te consegnate 5 borse di studio a Studenti che hanno superato l’esa-me di maturità con il massimo dei voti, nell’anno scolastico 2011/2012. Come Alpini casellesi, abbiamo avu-to l’onore di avere tra i premiati Emanuele Sardo figlio del nostro So-cio e Consigliere Roberto Sardo Alpi-no della Brigata Julia. Emanuele ha conseguito il Diploma di Perito In-dustriale Capotecnico - specializzazione Meccanica presso l’Istituto Tecnico Avogadro di Torino. La consegna della Borsa di Studio è avve-nuta da parte della figlia del compianto Presidente Guglielmo Scagno, alla presenza del Presidente e del Consiglio Direttivo della Sezione.

Borsa di studio

Sabato 15 Giugno si è svolto presso il bocciodromo di San Francesco al Campo il Trofeo

Sezionale di bocce Memorial Ven-turino Garbolino, messo in palio dal figlio Giuseppe Garbolino, ex capo gruppo, in onore e ricordo di suo padre anch’egli ex capo grup-po che tanto ha fatto per il Grup-po Alpini di San Francesco al Cam-po. Alla gara ben organizzata dagli Alpini di San Francesco in collabo-razione con gli Alpini dell’8° Zona

hanno partecipato 14 terne appar-tenenti alle Zone: 1° (1 terna), 5° (2 terne), 6°(1 terna), 8° (9 terne) e 9° (1 terna). I Gruppi che hanno par-tecipato alla competizione spor-tiva sono stati: Torino Nord, Pia-nezza, Rosta, Cafasse, Caselle, San Francesco al Campo, San Mauri-zio Can., Nole, Corio. Al termine della Gara, iniziata di primo mat-tino dopo il Saluto alla Bandiera e la solita colazione alpina offer-ta dal locale Gruppo e una breve

interruzione a mezzogiorno per il pranzo, è stata stilata dall’Arbi-tro la seguente classica finale: 1a Classificata con 62 punti la ter-na di Caselle composta dai gio-catori: Artuso - Perino - Bertolino; 2a Classificata con 55 punti la ter-na di Caselle composta dai gioca-tori: Borla - Rollero - De Pasquale; 3a Classificata con 47 punti la terna di Pianezza composta dai gioca-tori: Barbon - Farinazzo - Franchi-no. Si è quindi aggiudicato il Tro-

feo Memorial Venturino Garbolino una delle terne del Gruppo Alpini di Caselle, che ha anche vinto con una seconda terna il Trofeo mes-so in palio dalla Sezione di Torino. A tutte le terne che hanno parteci-pato è stato assegnato un premio. Alla premiazione erano presenti il Vice Presidente Vicario della Sezio-ne di Torino Giuseppe Bollero che ha consegnato il Trofeo Memorial Venturino Garbolino alla terna vin-citrice, il Vice Presidente Giovanni

Ramondino che ha consegnato il Trofeo della Sezione di Torino alla seconda Terna classificata, i consi-glieri Sezionali Alberto Ingaramo e Giovanni Caravino e un discreto

numero di Alpini. Al termine i rin-graziamenti ai partecipanti da par-te del Capo Gruppo di San France-sco Marco Gentila e dei due Vice Presidenti presenti. (b.m.)

Trofeo di bocce Memorial Venturino Garbolino

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N° 455 - LUGLIO 2013

Il tormentone di questi giorni è la canzone di Cesare Cre-monini dove dice “New York,

è una scommessa d’amore”. Non so se è vero per quanto ri-guarda l’amore, ma sicuramen-te un posto da vedere ma non solo, a N.Y. bisogna ritornare. Ci sono stato alcune volte e sem-pre con compagni di viaggio di-versi ma ho sempre visto novi-tà: N.Y. cambia ogni volta, c’è sempre qualcosa di nuovo. La leggenda vuole che gli indiani della tribù Lenape abbiano ven-duto l’isola di Manhattan agli olandesi per un pugno di per-line. La storia registra piutto-sto, in un documento del 1626, che la somma pagata sia stata di 60 fiorini. Al prezzo di oggi non i 20 dollari in chincaglieria del mito, ma 800 euro: chiaro comunque, chi fece l’affare. Per curiosità oggi con quei soldi a Manhattan compri 10 centime-tri quadrati di casa. New York fu quindi fondata nel 1625 da-gli olandesi, col nome di New Amsterdam e successivamen-te conquistata dagli inglesi, che ne cambiarono il nome acco-standolo a quello di Giacomo II° duca di York.

La città oggi, o meglio ieriCominciamo dal ieri perché quando ci sono stato si pote-vano ancora vedere e visitare le “Torri Gemelle” che facevano parte di uno straordinario com-plesso di 7 edifici costruiti alla fine degli anni sessanta per vo-lere del miliardario Rockfeller ed essere la sede del commer-cio mondiale. Una impresa co-lossale diretta dall'architetto Minoru Yamasaki e dall'inge-gnere Leslie Robertson che ne fecero tra i grattacieli più alti al mondo, oltre 400 metri. Ec-cezionale la vista dalla terraz-za del ristorante che si trovava al 100° piano. Nel 1974 un ar-tista e funambolo francese Phi-lippe Petit realizzò l’impresa straordinaria di camminare su una corda tesa tra le due torri, certamente non soffriva di ver-tigini.

La Statua della LibertàIl simbolo della città che si rag-giunge in battello da Battery Park, all’estremità sud dell’iso-la di Manhattan dove troviamo il castello Clinton e la postazio-ne di cannoni che dà il nome al parco, durante la traversata si ha una splendida vista sul fiu-me, sul ponte Da Verrazzano e l’emozione di vedere la Statua che si avvicina. La Statua della Libertà realizzata a Parigi dal-lo scultore Bartholdi e da Eif-fel venne donata dalla Fran-cia in occasione del centenario dell’indipendenza americana nel 1886, un colosso di rame vuoto al suo interno con una struttura in acciaio, è alta 46 metri su un piedistallo che fa arrivare l’altezza totale a oltre 90 metri, raffigura una donna che tiene in mano una fiacco-

la simbolo della libertà mentre nell’altra un libro con inciso 4 luglio 1776, data dell’indipen-denza americana. Un ascenso-re porta all’ultimo piano del ba-samento e poi a piedi si arriva alla sommità dalla quale è pos-sibile ammirare il paesaggio di Manhattan, sconsigliato ai clau-strofobici.

Central ParkUna delle zone che non si può non vedere andando a Manhat-tan, una isola in mezzo ai grat-tacieli, un polmone verde dove poter passeggiare e rilassarsi nel trambusto continuo di que-

sta città che, come dicono loro, non dorme mai. E' bellissimo in ogni stagione ricco di colori e vedute sempre suggestive con una superficie di circa 5 ettari e la sua forma squadrata si in-tuisce la sua origine studiata a tavolino. Inaugurato nel 1876 si presentava come un oasi di campagna immersa in una città già allora densamente popola-ta. I suoi progettisti riuscirono a ricreare uno scenario realisti-co, tanto che all'interno trova-vano posto anche fattorie e vi erano zone riservate in alcuni periodi al pascolo delle pecore. Il merito della sopravvivenza nel tempo di Central Park è do-vuto alla lungimiranza dei suoi progettisti anche se nel tempo la struttura iniziale ha subito al-cune modifiche. Quinta StradaEleganti abitazioni con vista su Central Park e residenze stori-che e musei, è il simbolo del-la New York ricca. Nel trat-to centrale è anche una del-le strade più importanti del mondo per quanto riguar-da lo shop-ping con Car-tier, Tiffany, Bergdoff Go-odman, inoltre troviamo edifi-ci famosi come l'Empire Sta-te Building, il grattacielo tra i più alti al mon-do che risale agli anni trenta, la New York Public Library con ol-tre venti milioni di libri, il Ro-ckefeller Center voluto negli anni trenta dal celebre miliar-dario che comprende 14 palaz-zi in stile “art deco” e il “Radio City Music Hall” tempio della

musica dove sono passati i più importanti artisti di ogni epoca da Frank Sinatra ai Pink Floyd a Bocelli. La Cattedrale di Saint Patrick sede del Vescovo co-struita tra il 1853 ed il 1878 in stile neogotico dall'architet-to James Renwicked e il Plaza

Hotel, aperto nel 1907 in stile rinascimentale francese e reso celebre da alcuni films, alcuni tra i più importanti musei come il Metropolitan con più di due milioni di oggetti esposti, sud-divise in diciannove sezioni che vanno dalla antica Roma ai pit-tori e artisti contemporanei e il

Guggenheim un museo di arte moderna e contemporanea fon-dato nel 1937 dal collezionista Solomon Robert Guggenheim, la sede stessa è un'opera d’ar-te di Frank Lloyd Wright tra le più importanti architetture del XX secolo.

BroadwayUna delle mag-giori attrazio-ni della città è Broadway, con oltre 40 tea-tri punto fis-so per gli ap-passionati che superano i 12 milioni di spet-tatori ogni anno e produ-zioni che dura-no decenni, ba-sti pensare al musical “Evita” che resiste da

oltre trent’anni o “Les Misera-bles” da oltre venti. Grande l’emozione quando con mia madre Piera i miei fratelli Enrico e Stefano e mia cogna-ta Sandra ci siamo visti arriva-re sul palcoscenico un elicotte-ro vero nella scena iniziale di “Miss Saigon”.

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N° 455 - LUGLIO 2013

menti difensivi. Attualmente l’I-talia ha in forza i Predator ame-ricani, che però per una serie di vincoli contrattuali hanno dei li-miti operativi sull’eventuale na-tura dei carichi trasportati. Per celebrare i suoi 100 anni al Sa-lone di Le Bourget l’AleniaAer-macchi ha portato in mostra statica il bellissimo SVA 9 origi-nale del 1918, velivolo proget-tato da Umberto Savoia, Rodol-fo Verduzio e Giovanni Ansaldo. Il biplano è stato costruito in circa 2.000 esemplari di varie versioni, e l’esemplare espo-sto, era stato restaurato diver-

si anni fa dalla sezione torinese del GAVS, Gruppo Amici Velivoli Storici. Altro “antiques” presen-te nel piazzale Finmeccanica è stato il monomotore da turismo Macchi MB-308, il mitico “Mac-chino” con matricola I-NCOM, uno dei pochi esemplari super-stiti volante, dei 182 costrui-ti. Il salone parigino si è con-cluso domenica 23 giugno con una grande manifestazione ae-rea che ha attirato migliaia di persone, mentre è già prevista per il 2015 una ancor più am-pia presenza delle industrie par-tecipanti.

In occasione dei festeggia-menti dei cento anni di at-tività la maggiore industria

aeronautica italiana, l’Alenia Aermacchi, ha pubblicato un li-bro, con 101 bellissime, foto che riassumono la produzione dai primi aerei in legno e tela fino a quelli supertecnologici odier-ni, tutte provenienti dagli archi-vi aziendali di Torino, Venegono Superiore e Pomigliano d’Ar-co. Il libro ripercorre in modo succinto la storia della Ale-nia Aermacchi, a partire dal 1° maggio 1913 quando, con capi-tali francesi e tecnologie italia-ne, nacque la Società Anonima Nieuport-Macchi, fino ai nostri giorni con l’Alenia Aermacchi che raccoglie ormai l’intero set-tore aeronautico di Finmeccani-ca. Le immagini partono dal pri-mo velivolo, il Nieuport-Macchi Tipo 10.000 “N.01”, costruito su licenza francese, per prose-guire con le illustrazioni di una nutrita selezione di aerei pro-dotti nel corso degli anni dal-le varie industrie aeronautiche, come la Ansaldo, la Gabardini, la SIA, la Fiat, la Aeronautica d’I-talia, la Pomilio, la Aeronautica Macchi, la Aerfer, la Romeo, la Siai Marchetti, l’Aeritalia, l’Ale-nia, terminando con le foto del-le collaborazioni internazionali come il biturboelica ATR, il bi-reattore russo Sukhoi SuperJet 100, e l’avveniristico bireattore

americano in composito Boeing 787 “Dreamliner”. Tutte le foto, per la maggior parte in bianco e nero, sono ben stampate e af-fiancate da corpose didascalie che accompagnano il lettore nel racconto dell’evoluzione dell’ae-ronautica italiana. Certamente il libro non ha alcuna pretesa di raccontare la storia della ditta, ma più semplicemente vuole es-sere un ideale album di famiglia da guardare con piacere, nel cui albero genealogico figurano nomi storici, attorno ai quali si possono riconoscere con orgo-glio generazioni di operai, tecni-ci e progetttisti. Nel complesso un bel libro fotografico da sfo-gliare tutto d’un fiato.

Con la 50a edizione, che si è svolta dal 17 al 23 giu-gno, il Salone aeronauti-

co di Le Bourget, ha celebrato le nozze d’oro con l’aerospazio mondiale, e anche noi di “Cose Nostre” abbiamo partecipato ha questa grande vetrina, fianco a fianco dei “media” provenienti da tutto il mondo.

Il salone francese è la maggio-re e più antica manifestazione del settore, che da decenni si confronta con il salone londine-se di Farnborough e con quel-lo tedesco dell’ILA, anche se re-centemente nuovi e sempre più importanti saloni si stanno in-serendo, come quello di Dubai e Singapore. D’altra parte or-mai le vendite più importanti di aeromobili si sono spostate sui mercati del medio-estremo oriente, come l’India, la Cina e gli Emirati Arabi. Le Bourget, in ogni modo, ha sempre il suo fa-scino, vuoi perché è ubicato nei pressi della “Ville Lumiére” (Pa-rigi), vuoi perché questo vec-chio aeroporto ha visto atterra-re nel 1927, l’eroe della prima traversata atlantica Charles Lindberg, dopo un volo di 33 ore da New York a Parigi. Il pri-mo salone è datato 1909, e allo-ra si intitolava “Esposizione in-ternazionale della locomozione aerea” e si svolgeva al Grand Palais, nei pressi dei Champs Elysées. Dal 1928, il Salone si è spo-stato all’aeroporto di Le Bourget, costruito nove anni prima nel 1919, dove ancora oggi si tie-ne questo importante evento. Se la manifesta-zione celebra l’edizio-ne numero 50, l’Alenia Aermacchi, del Gruppo Finmeccanica, celebra i suoi 100 anni metten-do in vetrina i suoi pro-dotti. La Finmeccanica e sue consociate, è una tra le maggiori aziende euro-pee del settore aerospa-ziale, e una fra le più importan-ti nel mondo, con una gamma di prodotti altamente sofistica-ti e diversificati.In mostra statica erano esposti alcuni velivoli prodotti, come

l’Eurofighter Typhoon, l’MC-27J, l’SF-260E, e l’M-345 da cui sarà derivata la nuova ver-sione M-345 HET (High Effi-cency Trainer).Purtroppo era assente, a cau-sa di un grave incidente di volo avvenuto qualche settima-na prima, il nuovo addestrato-re M-346, che nei mesi scorsi

ha effettuato proprio a Caselle diversi test sperimentali in vi-sta delle prossime consegne ad alcune forze aeree che lo han-no ordinato. Presente in stati-ca, per la prima volta, l’MC-27J, la nuova versione dell’afferma-to Spartan, ora sviluppato come cannoniera volante in collabo-razione con il partner america-no ATK. Il biturboelica, che si presenta verniciato con una li-vrea nera, simile a quella di altri velivoli delle forze aeree statu-nitensi impiegati nelle opera-zioni notturne antiguerriglia, ha destato particolare interes-se da parte degli addetti milita-ri. Questa versione era già stata presentata al salone di Farnbo-rough dello scorso anno, ma si trattava del C-27J ditta con la scritta MC-27J. L’esemplare è il primo Spartan inviato a suo tempo negli USA, e, all’interno del suo vano di carico, adotta un sistema “pallettizzato” che

accoglie un cannone GAU-23 da 30mm montato trasversal-mente. Le prove sperimentali a terra ed in volo, sono state ef-fettuate sull’aeroporto di Eglin AFB in Florida, confermandone

la fattibilità operativa di questa nuova versione; inoltre è allo studio un ulteriore sviluppo con possibilità di includere l’in-tegrazione di missili aria-aria. Nel frattempo si stanno cercan-do nuovi sbocchi commerciali onde prolungare nel tempo le linee di produzione di questo “purosangue”.Sempre imponente la presen-za dell’AgustaWestland, che ha esposto buona parte dell’am-pia gamma dei suoi elicot-teri di “punta” come i nuovi AW189, AW169, AW149 deri-vati dall’AW139, un vero best seller nel settore dell’ala rotan-te, nonché l’AW159 militare. L’elicottero AW169, della clas-se intermedia delle 4,5 tonnel-late, è ancora in fase sperimen-tale con oltre 300 ore di volo all’attivo, la cui certificazione è prevista il prossimo anno, men-tre l’AW189 anch’esso uno dei nuovi elicotteri, nella classe del-le 8 tonnellate, è prossimo alla

certificazione prevista entro due o tre mesi.Il capostipite di questa prolifi-ca famiglia, l’AW139, che lo ve-diamo in volo anche sul nostro territorio nella livrea dell’eli-soccorso “118”, è ormai uno dei mezzi più affermati a livel-lo mondiale, con una catena di montaggio addirittura in Rus-sia, a Tomilino vicino Mosca, inoltre l’azienda sempre in col-

laborazione con questa nazio-ne sta sviluppando un elicotte-ro leggero nella classe delle 2,5 ton. Grande interesse è stato rivol-to al “Project Zero”, il converti-

plano tecnologico elettrico con o senza pilota, che è stato di-segnato nella linee estetiche e aerodinamiche dalla ditta Stile Bertone, ed in futuro potrà es-sere ulteriormente sviluppato sia in campo civile che militare. L’AleniaAermacchi è inoltre presente sul mercato con il con-sorzio ATR, ed in mostra stati-ca era esposto il primo ATR 72-600 destinata alla colombiana Avianca, che ne ha ordinati 15 (+15 opzioni). Anche in questo caso l’allestimento interno è stato disegnato dal famoso sti-lista Giugiaro Design di Monca-lieri. L’Azienda è anche impegnata nella vendita del nuovo bire-attore Sukhoi SSJ100, tramite la joint venture AleniaAermac-chi-SuperJet International, con sede operativa a Venezia. In mostra era presente il pri-mo SSJ100 dei 20 (+ 10 opzio-ni) ordinati dalla messicana In-terjet, allestito internamente in

puro stile italiano, dalla nota ditta torinese Pininfarina, che come ha affermato Paolo Pinin-farina, è stato l’obiettivo di cre-are un “design” abile a garanti-re una eccellente esperienza di viaggio, ottimizzando la funzio-nalità e lo stile, questo anche grazie a una configurazione di soli 93 posti invece di 98.Come si può notare il “made in Italy”, nonostante tutto è

sempre molto richie-sto quando si desidera dare una tocco di clas-se a qualcosa di prezio-so, in questo caso il set-tore aeronautico.Nel ramo dei sistemi elettronici da difesa e di sicurezza, la Selex ES, anch’essa azienda Finmeccanica, ha espo-sto due esemplari di ve-livoli senza pilota UAV, il Falco con il nuovo radar Gabbiano e il Falco EVO, con apertura alare mag-giorata e sistemi elettro-nici di altro tipo.In futuro l’obiettivo del-la Finmeccanica, è quel-lo di sviluppare un ve-

livolo UAV denominato MALE (medium-altitude, long-endu-rance), in collaborazione con la EADS Cassidian e la Dassault Aviation, con la prerogativa di poter caricare diversi arma-

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Il nuovo MC-27J

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N° 455 - LUGLIO 2013

Anche quest’anno, alla conclusione del solito progetto di accoglien-

za, dei bimbi provenienti dalle zone contaminate dal noto in-cidente di Chernobyl, ci è toc-cato salutarli con un triste “ad-dio”. Con quest’ultimo gruppo sono 241 i bimbi che ha ac-colto la nostra associazione lo-cale. Gli ospiti del 2013, sono ripartiti all’alba di giovedì 4 lu-glio, da Piazza Falcone per Orio al Serio (Bg), per poi imbarcar-si sul volo per Gomel (sud Bie-lorussia). Avevano tutti un bel colorito, molto più vigorosi che al loro arrivo, con una valigia ed uno zaino pieni di regali. In cuor nostro abbiamo pensato, ancora una volta: tanti auguri ragazzi! Questa vostra esperienza in Ca-selle e dintorni speriamo vi sia utile per la salute, ma anche per la vostra crescita sociale e culturale. Ci auguriamo che il vostro destino vi riservi una vi-vibilità migliore; condizioni so-ciali ed economiche almeno de-corose, in un Paese finalmente libero dall’attuale dittatura. Questa volta la loro vacanza è durata 33 giorni, intensi come sempre, di visite a luoghi ogni

giorno diversi. Nella loro me-moria resterà una somma di ri-cordi felici: soprattutto i bagni in diverse piscine e nel mare della Liguria; le visite a luoghi impensati: alle grotte di Borgio, al Borgo e castello Medievale, alla basilica di Superga, ai Par-chi acquatici. Con grande sor-presa si sono presi a palle di neve nel Parco del Gran Para-diso. Ogni giorno a pranzo tutti insieme, ospiti di varie associa-zioni locali, ma anche di alcuni privati. Piacevoli serate con le famiglie ospitanti: con momen-ti di affetto, serenità e spensie-ratezza. Ora, tornati alla loro casa di campagna, priva delle nostre comodità, avranno riabbraccia-to i genitori, fratelli e sorelle, ri-preso i loro gusti alimentari; mi sembra di vederli che riguarda-no il blocchetto delle foto con una certa nostalgia; la maggior testimonianza della loro vacan-za. Per un po si ricorderanno di noi, soltanto per quanto gli ab-biamo dato e per la bellezza dei nostri luoghi; ma poi maturan-do spero capiranno che abbia-mo voluto, col nostro progetto di ospitalità, condividere il loro

serio problema, aiutandoli so-prattutto a stare meglio, in sa-lute. A nome dell’Associazione di volontariato “Progetto Cer-nobyl” di Caselle, non mi resta che ringraziare i numerosi so-stenitori; in particolare quelli che continuano a ad appoggia-re sin dalla nascita il sodalizio, ci hanno sempre dato fiducia, riconoscendo la bontà dell’ini-ziativa. Ci sembra, non solo dovero-so, porgere un grazie sincero a tutti, indipendente dall’enti-tà del loro contributo: all’Am-ministrazione Comunale di Caselle, che sostiene parzial-mente il loro viaggio aereo; all’attivissimo gruppo di ami-ci di Leinì, alle ditte Seven ed Elbi; ad una sostenitrice di To-rino, alle Associazioni di Casel-le: ex Alpini, ex carabinieri, Pro Loco, S.p.i. (sindacato pensio-nati), Maria Madre della Prov-videnza; agli Alpini di Borgaro; al Centro Anziani di Mappano; e poi, ai medici dott. Turra, Vot-tero, Gremmo; all’Arca Enel e a “Idea Solidale” di Torino, ai ge-stori delle piscine di Caselle, ai gestori dei ristoranti: Il Grappo-lo Rosso, il C’entro, Lounge Bar; la Duja, Master Club di Ciriè e Rivarossa, il Tetto blu di Leinì. Ovunque abbiamo avuto un’ot-tima accoglienza e collabora-zione; tutti hanno dato un con-tributo; prestando la propria professionalità, il proprio im-pegno, i mezzi di trasporto, of-frendo un pranzo ai bimbi e agli accompagnatori. Un caloroso grazie, infine, a tutte le famiglie che hanno ac-colto i bambini in casa loro, e hanno collaborato a tutte le no-stre iniziative. Il Progetto Cernobyl 2013 va in archivio, potrebbe esse-re l’ultimo di una lunga serie, ma invita tutti a non archiviare definitivamente il ricordo del drammatico evento; una trage-dia che dovrebbe essere al cen-tro della riflessione sulle que-stioni che attengono ai destini dell’umanità.

Il 26 giugno è la Giornata in-ternazionale per le vittime della tortura. La tortura è uf-

ficialmente vietata da leggi e costituzioni della maggior parte dei Paesi della Terra, ma, secon-do il nuovo Rapporto annuale di Amnesty International, è pra-ticata, in maniera più o meno diffusa, in almeno 112 Pae-si. Nessun continente è immu-ne da questo virus. Le tecniche possono variare: da quelle più antiquate e rudimentali, seppur sempre efficaci, fino all’impiego di sofisticate apparecchiature elettroniche. Amnesty Interna-tional, per il ventiquattresimo anno consecutivo, chiede alle istituzioni italiane di dare segui-to agli impegni presi nel lonta-no 1989 tramite la ratifica della Convenzioni delle Nazioni Unite contro la Tortura, introducendo nel nostro Codice penale il re-lativo reato. Sono diversi i casi in cui l’assenza del reato di tor-tura, in questi oltre vent’anni, ha condizionato l’esito di pro-cedimenti giudiziari e condizio-na quelli tutt’ora in corso. Un esempio? I fatti del G8 di Geno-va e della caserma di Bolzaneto: in assenza del reato di tortura, sono state sminuite le respon-sabilità penali, producendo la prescrizione e frustrando le

aspettative di giustizia delle vit-time. Già nel 1999, l’on. Silvio Berlusconi, a nome del grup-po parlamentare Forza Italia, presentava un’interpellanza al Presidente del Consiglio, Mas-simo D’Alema, ed al Ministro di Grazia e Giustizia, Oliviero Dili-berto, per sapere quale fosse la posizione del Governo italiano in merito, ritenendo l’inadem-pimento dell’Italia come inqua-lificabile e non rispettoso degli artt. 2 e 10 della nostra Costi-tuzione. Erano già passati die-ci anni dalla ratifica. Peccato che né i suoi successivi gover-ni, né quelli di centrosinistra e neppure quelli “tecnici” che si sono succeduti fino ad oggi ab-biano avuto la volontà politi-ca di adempiere a quell’obbligo derivante dal diritto internazio-nale. La principale ragione di tale mancanza, a volte espres-sa in maniera chiara, altre volte meno, è che non introducendo il reato di tortura si protegge-rebbero le forze di polizia da una presunta criminalizzazio-ne eccessiva. La posizione delle organizzazioni per i diritti uma-ni rovescia invece, in genere, il punto di vista: leggi chiare con-tro la tortura non solo servireb-bero a difendere i cittadini ma, sul piano della prevenzione e

della repressione, aiuterebbero ad accertare le responsabilità personali e quindi a protegge-re la reputazione complessiva delle forze di polizia. Solo cono-scendo e condannando chi tor-tura, potremo dire che gli altri non torturano. I leader di tutte le forze politiche che compon-gono l’attuale governo, e con loro 117 parlamentari, hanno sottoscritto il punto dell’Agen-da di Amnesty International sui diritti umani in Italia: si richie-de che l’Italia si doti di strumen-ti adeguati a prevenire maltrat-tamenti e tortura da parte delle forze di polizia e ad investigar-li in maniera efficace. Tra que-sti, oltre al già ricordato reato di tortura, occorre un mecca-nismo di prevenzione indipen-dente come richiesto dai trat-tati internazionali a cui l’Italia ha aderito e, in particolare, dal Protocollo opzionale alla Con-venzione Onu contro la Tortura e altre pene o trattamenti cru-deli, inumani e degradanti, ra-tificato pochi mesi fa. Il 2013 sarà, finalmente, l’anno dell’in-troduzione del reato di tortura in Italia? Per maggiori info: www.amne-sty.it

Ivan Cuconato

29SQUARCI

Quando il “reato di tortura”?

PILLOLEPER MEDITARE

a cura diErnesto Scalco

Addio bimbi bielorussi!

Amnesty International

In questo numero di Cose Nostre vorrei raccontarvi la storia di Ludovico, un giova-

ne che ho visto una sola volta, ma le cui vicissitudini mi hanno commossa e vorrei condividerle con Voi Lettori.Ludovico, un paio di mesi fa, trova il mio nominativo su in-ternet, mentre naviga alla ri-cerca di informazioni. Decide di telefonarmi per avere chiari-menti su un argomento che da qualche tempo lo turba. Duran-te la telefonata raccolgo alcuni dettagli inerenti il suo disagio e capisco che potrei aiutarlo. Lu-dovico è d'accordo nel prende-re un appuntamento, anzi, desi-dera venire in giornata per-ché pensa che la sua sia una questione ur-gente. Non fis-sa però subi-to l'orario in quanto deve organizzarsi. Vengo a sape-re che è di Mi-lano. Ludovi-co conclude la telefonata di-cendo che si sarebbe fatto risentire più tardi per ulte-riori accordi. Fino a qui, mi aspetto che, r e n d e n d o s i conto della di-stanza, non mi richiami nep-pure: invece mi ritelefona dopo mezz'o-ra per infor-marmi che è già partito. Questo mi sorpren-de parecchio perché non aveva-mo ancora concordato l'orario dell'eventuale appuntamento!Dato che ormai è in viaggio, ini-zio a fornire indicazioni sul per-corso e chiedo se ha con sè il navigatore. Ludovico mi rispon-de che non ha un navigato-re perchè sta arrivando in tre-no! Sono ancora più sorpresa di questo, e gli spiego che il mio studio non è in Torino, ma è ne-cessario prendere un ulteriore pullman per poterci arrivare. Dopo varie vicissitudini, Ludo-vico raggiunge lo studio. Sia-mo stanchi tutti e due, lui per il viaggio, io per l'attesa... Ludovico è un ragazzo di poco più di 20 anni, ma ne dimostra molti di meno. Non è mai sta-to prima da uno psicologo, ma ora ne sente la necessità. Come accade ad ogni primo appunta-mento, il paziente si accomoda e mi espone nel dettaglio cosa gli è accaduto: la sera preceden-

te ha avuto un incomprensione con la sua ragazza. Questo lo ha preoccupato molto, e crede sia meglio parlarne con un esperto.Approfondisco, con opportune domande, le caratteristiche dei problemi di Ludovico, che, in poco tempo, mi racconta la sua storia carica di sofferenza.Piange nel rivelarmi che quan-do aveva solo sette anni ha per-so suo padre. Con la mamma non è mai andato d'accordo, così, a 16 anni, se n'è andato via di casa ed è stato ospita-to da dei parenti in meridione. La sua grande sofferenza lo ha portato ad avere comportamen-ti violenti e a frequentare brut-

te compagnie. In questi ultimi anni sta cercando di "mettere la testa a posto". É tornato a Milano, vive in un appartamento di fianco a sua madre, che nel frattempo ha trovato un nuovo compagno. Ludovico ha anche due fratel-li più piccoli, parlando di loro ricomincia a piangere. Egli ha sempre cercato di fare loro da papà: desiderava che i suoi fra-telli soffrissero meno di lui per la mancanza della figura pater-na. Sua sorella inoltre ha una malattia degenerativa che la costringe a frequenti cure, Lu-dovico è preoccupato per lei e per il suo futuro. Da qui, mi con-fida il desiderio di formare una famiglia sua, per potere final-mente avere quella serenità che non ha mai avuto. Per questo è andato molto in crisi per il pro-blema con la sua ragazza la sera precedente. Ludovico sostiene di avere avu-to, nonostante la giovane età,

molte partner, ma di non es-sersi mai innamorato. Ora fre-quenta Greta da solo due set-timane, ma per lei sente un trasporto che non ha mai pro-vato per nessun'altra. Greta è una ragazza seria che sembra essersi innamorata di lui. Ludo-vico ha il terrore di perderla, di poterla deludere, perchè forse ha finalmente trovato la perso-na con cui formare la famiglia che dalla morte del padre desi-dera avere. Il ragazzo è sorpreso da quante lacrime sgorgano incontrollate mentre la sua sofferenza esce piano piano mentre la tradu-ce in parole. Dopo un colloquio

così intenso, non mi resta che rassicu-rarlo. Sta sof-frendo perchè la sua vita fino ad ora è stata troppo compli-cata e lui non aveva la pos-sibilità di risol-vere problemi così grandi. Un giorno, quan-do si sen-tirà davve-ro pronto, potrà forma-re la sua fami-glia e diven-tare lui quel papà sicuro e forte che non ha mai potu-to avere. Deve avere pazien-za, aspetta-re per capire se questo suo importamen-te progetto po-

trà essere realizzato con Gre-ta: è troppo presto per saperlo adesso.Rassicurato e svuotato di tan-ta sofferenza, Ludovico ora può lasciare lo studio. Dice di stare molto meglio, gli sarebbe pia-ciuto anni fa avere una perso-na con cui poter parlare, forse tante cose sarebbero andate di-versamente.Ora deve affrettarsi a tornare a casa, il viaggio è lungo e nella pizzeria dove lavora ogni sera potrebbero lamentarsi per il suo ritardo.I casi clinici di cui racconto, sono tutte storie vere. I nomi ed ogni altro riferimento sono stati variati al fine di tutelare la privacy della persona. I pa-zienti di cui scrivo, non abitano a Caselle o in comuni limitrofi, questo per impedirne l’eventua-le riconoscimento ai lettori di Cose Nostre.Per maggiori informazioni visi-ta il sito: www.psicoborgaro.it

FORTISSIMA......MENTE

a cura della dott.sa Alessandra Banche

Appuntamento last minute

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N° 455 - LUGLIO 2013

Il TC Caselle non va in vacan-za. Anzi. Proprio durante il periodo estivo si raddoppia-

no gli impegni per i nostri atle-ti. Per dire, “Beauty” Bellezza e “Lollo” Moia, non appena avran-no finito di disputare i campio-nati piemontesi Under 14 a Pi-nerolo, faranno armi e bagagli per un tour in Austria e Slove-nia, dove giocheranno una se-rie di tornei per prendere con-fidenza col panorama junior europeo, sperando di portare a

casa qualche punto ETA e/o ITF, per iniziare a scrivere il loro nome nelle classifiche mondia-li giovanili.Anche Elena Savoldi sarà impe-gnata nei campionati regionali: a Valperga si giocherà le chan-ces nel tabellone Under 16 e, nonostante le tante fatiche ac-cumulate fin qui, cercherà di sa-lire sull’ipotetico podio. Podio che potrebbe essere il viatico per difendere il titolo conqui-stato l’anno scorso nel torneo

di Terza Categoria disputato sui nostri campi. Il 2012 vide Elena battere in finale Carlotta Gagna e poi Ale Riba sconfiggere Ales-sandro Grasso. Come andrà a fi-nire quest’anno?L’edizione 2013 del Terza Cat. prenderà il via sabato 13 p.v. e proseguirà per circa una decina di giorni. Basterà passare da via alle Fabbriche e di sicuro si po-trà gustare un bel po’ di buon tennis.

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Per la piscina di Caselle, il giorno 9 giugno 2013 resterà una data memo-

rabile. Si è svolta, infatti, per la prima volta, la gara sociale di nuoto. Erano ammessi, tut-ti i frequentatori dell’impianto na-tatorio, compresi i genitori dei bam-bini iscritti ai corsi.Centoventuno par-tecipanti, divi-si nelle varie cate-gorie, hanno dato vita a ventiquattro gare, con il com-mento in diretta dello speaker d’ec-cezione, il campio-ne di nuoto Loris Facci.“E’ stata una do-menica fantastica - dice Cesare Bar-della, il dirigente della piscina comunale - le gare, sono sta-te l’occasione per divertirci in-sieme, basti pensare che prima

dell’inizio delle competizioni, tutti i concorrenti sono entrati in acqua per dare vita ad un gi-gantesco Harlem Shake”.Al termine della giornata si è svolta la premiazione di tutti i

partecipanti. Un premio spe-ciale, denominato “Campionis-simo”, è stato consegnato a Lo-ris Facci per la sua eccezionale

carriera agonistica, culmina-ta con la medaglia di bronzo ai campionati di Melbourne, la fi-nale olimpica a Pechino e l’at-tuale primato italiano dei 200 metri rana.

Un altro premio speciale, il “Nuo-tatore veterano” è andato al concor-rente più anziano Norberto Tarsia, classe 1934.La premiazione è terminata con la commovente con-segna di una targa, all’istruttore Luca Biolatto, il qua-le, dopo tanti anni di appartenen-za al gruppo de-gli istruttori della piscina di Caselle, per motivi di lavo-

ro si trasferirà a Londra. Buona fortuna, Luca!

E.M.

Loris Facci speaker d’eccezione

ASD Don Bosco

Un'estate piena d'attività

Le ultime fatiche prima del-le agognate vacanze porta-no in dote all’ASD Don Bo-

sco Caselle una promozione a suo modo storica: la squadra di calcio a 11 si è guadagnata la promozione in Seconda Catego-ria FIGC-LND, vincendo 3-0 lo spareggio contro I Blues e re-galando una grande gioia ai nu-merosissimi tifosi presenti sugli spalti del campo di San Giorgio Canavese.Le buone notizie continuano con l’ufficialità dell’incremen-to del numero dei tesserati e del consolidamento dei due Set-tori Giovanili di Calcio a 5 e di Pallavolo, coordinati rispetti-vamente da Luca Innocenti ed Enrico Pellichero. Cresce il nu-mero dei giovani atleti ed au-mentano le iniziative ludiche ed aggregative, rese possibili gra-zie al contributo dei numerosi volontari coinvolti, altro punto di forza per la buona riuscita di tali progetti. A proposito di Vol-ley, si è concluso il torneo “Pal-lavolando”, tradizionale e fe-stoso appuntamento da vivere sottorete, con la partecipazio-ne di ben 90 atleti, suddivisi in

otto squadre. Primo posto per la New Volley; piazza d’onore per la Don Bosco Caselle e ter-zo gradino del podio per il Vol-ley Grosso. L’Associazione non manca di ringraziare il coordi-natore Enrico Pellichero, la col-laborazione degli arbitri della Lega Pallavolo UISP e del Comi-tato Regionale Piemonte delle Polisportive Giovanili Salesiane (per aver messo a disposizione il Palazzetto dello Sport di San Maurizio C.se per le fasi finali), nonché tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita

della manifestazione. Nel pros-simo numero di Cose Nostre, verrà comunicato il resoconto dell’altro ormai “storico” torneo cittadino, ovvero la “May Cup” di calcio a 5 dell’Oratorio Gio-vanni XXIII che sta vedendo im-pegnate ben 11 compagini.A settembre, inoltre, verrà trac-ciato il resoconto della pianifi-cazione sportiva per la Stagione 2013/2014, nella speranza di poter trascorrere, nel frattem-po, una piacevole estate.

Andrea Pagano

Festa della piscina comunale

Tennis Club Caselle

Promozione storicaDomenica 16 giugno è fi-

nalmente (ma in sen-so buono...) terminata la

24esima edizione della Coppa Città di Caselle. E’ finita ma lo ha fatto in gloria, in allegria e con piena soddisfazione da par-te del direttivo e del gruppo di dirigenti, ma anche di semplici soci, che hanno collaborato per la realizzazione di questo gran-dissimo ed importante torneo.Ho usato il superlativo perché quello di quest’anno è stato ve-ramente un bel torneo.Lo avevo già detto ma lo ripe-to anche questo mese perché lo merita.Che spettacolo vedere il cam-po centrale del Comunale di Ca-selle “Fabrizio Mensone” diviso (trasversalmente al lato lungo) in quattro piccoli campi sui quali i “Piccoli amici” degli anni 2005 e 2006 si sono disputati i “memorial” loro riservati.La decima edizione del “Memo-rial Pierino Mangolini” e la tren-

taseiesima edizione del “Me-morial Celestino Busso” erano riservati ai futuri campionci-ni nati nel 2005 e la terza edi-zione del “Memorial Gino Mer-lino” era riservata a quelli nati nel 2006.Erano presenti rappresentative del Caselle Calcio, del Borgaro, del Real Leinì, del Barracuda e del Victoria Ivest.Che spettacolo per gli occhi del

folto pubblico che riempiva la splendida tribuna, in una mera-vigliosa mattinata di sole splen-dente.Che gioia vedere con quale sano agonismo i ragazzini si conten-devano ogni pallone e con che esultanza salutavano ogni gol.Non sono state fatte classifiche ed i ragazzini sono stati premia-ti tutti; ben fatto.Nelle due foto si vedono i cam-pioncini, degli anni 2005 e 2006, del Caselle Calcio.Al termine delle gare, prima delle premiazioni, il Presiden-te Nico Pertosa ha ringrazia-to tutti quanti hanno collabora-to, in tutte le forme, alla riuscita di questo torneo che diventerà sempre più importante perchè i presupposti ci sono tutti.Per terminare questi miei pic-coli resoconti vorrei dedicare un saluto personale a Paolo Co-mità; dopo due anni “all’estero” è tornato a Caselle. Quest’anno guiderà i nostri giovanissimi. Ben tornato, Paolino!

E. Pavanati

24esima “Coppa Città di Caselle”

Finale in gloria

Sofferta qualificazione nella finale regionale svoltasi sa-bato 29 giugno ad Alpigna-

no: persa la prima prova contro “Favro Paris” di Bussoleno, ri-

posiamo la seconda e giocano “Forti e Sani” Fossano che batte la Favro Paris. Nella terza la Ca-sellese batte Forti e Sani. Risul-tato? Le tre formazioni si trova-

no a pari punti con una vittoria a testa e si va quindi allo spa-reggio a tre squadre. Nel punto fanno centro Giusep-pe Caveglia e Marco Pagliasso, nella bocciata al pallino centra Mario Chiadò Rana e questo ci vale la qualificazione alla fase Interregionale del 31 Agosto a Novi Ligure.Qualificate con la Casellese, Forti e Sani, Carruccese e Bru-ino a cui si aggiungeranno for-mazioni liguri, toscane e del-la Val D’Aosta per completare la gara di qualificazione nazio-nale.

Paolo Da Ros

Una qualificazione soffertaTuttobocce

Gruppo istruttori della Piscina di Caselle

I giovani della classe 2005

I giovani della classe 2006

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N° 455 - LUGLIO 2013

Assessore Pallaria, saltia-mo i preamboli ed entria-mo subito in argomento,

vuole raccontarci i suoi primi dodici mesi “a capo” dello sport casellese?“Devo ammettere che, pur aven-do avuto esperienza negli anni precedenti nell’amministrazio-ne comunale, non avevo idea di come poter qualificare la prati-ca sportiva della nostra cittadi-na, da dove iniziare questo la-voro di realizzazione di progetti per lo sport”.Come ha quindi proceduto?“Ignaro, ma con molta curiosità, ho pensato di avvicinarmi alle numerose risorse sportive ter-ritoriali per valutare proposte, bisogni e necessità del mondo sportivo casellese. Sono più che soddisfatto delle risposte che ho trovato grazie alla prezio-sa collaborazione delle Associa-zioni sportive, dei collaborato-ri dell’assessorato e degli stessi cittadini che stanno aggiungen-do e proponendo nuove idee e suggerimenti alle iniziative che abbiamo in programma, in ot-tica di sperimentare nuovi per-corsi sportivi sia a favore della cittadinanza che delle associa-zioni stesse”.Quali sono state le iniziative più importanti del 2013 e so-prattutto a quali di queste lei assessore è più legato?“Uno dei primi progetti dell’as-sessorato è stato quello della creazione di un “tavolo di lavo-ro” con le associazioni sportive del territorio, iniziato da giugno dello scorso anno e che tutt’ora risponde con entusiasmo e ini-ziativa alla mia richiesta di pro-grammazione congiunta con l’Amministrazione, per realizza-

re idee e progetti sportivi. Du-rante i festeggiamenti patronali del 2012 abbiamo organizzato “la giornata dello sport”: il 28 settembre p.v. ripeteremo l'ini-ziativa per tutta la città. Succes-sivamente, considerate le sem-pre minor risorse economiche comunali, si è pensato con l’Am-ministrazione, quale patrocinio comunale, di dare maggiore vi-sibilità e diffusione dello sport sul territorio mediante: la divul-gazione delle iniziative delle as-sociazioni sul sito ufficiale della Città di Caselle, in un calendario sportivo appositamente creato e aggiornato costantemente e me-diante l’utilizzo gratuito degli spazi pubblici o delle attrezza-ture di proprietà comunali, per realizzare delle iniziative sporti-ve, ovviando così alla scarsità di contributi economici altrimenti necessari”.Ha ricevuto una mano consi-stente dai sodalizi casellesi?“Sono state innumerevoli le col-laborazioni con le associazioni sul territorio che hanno promos-so interessanti tornei e manife-stazioni a grande partecipazio-ne, per citarne alcune: podistica,

roller, ginnastica all’aperto, pal-lavolo, calcetto - quest’ultimo torneo si è svolto sul campet-to da gioco inaugurato recente-mente e dedicato ad Alessandro Sgrò - gare di nuoto, il torneo di basket dal titolo “A ruota libera senza barriere” organizzato dai ragazzi diversamente abili, e per finire “Girogiocando per la mia città” la manifestazione svolta-si in collaborazione con l’Istitu-to Comprensivo di Caselle Tori-nese e con gli istruttori di molte associazioni sportive del territo-rio”.Quali sono i motivi ispiratori su cui si basa un progetto, di qua-

li esigenze tiene conto e quali i valori che si vuole trasmettere?“La motivazione principale è quella di poter coinvolgere tut-ti quanti alla pratica dello sport.Vorremmo attirare sempre più cittadini a qualunque pratica sportiva, creando possibilmente palestre a cielo aperto, che co-stino poco e che possano invo-gliare persone di qualunque età alla pratica sportiva per miglio-rare o mantenere il benessere psicofisico o come momento so-cializzante. “Uno sport per tutti”, ovvero, uno sport adatto ed ac-cessibile a tutti, sia in termini di tempi che di costi, per chi lavo-ra e per chi ha più tempo libe-ro, come i giovani, le casalinghe o per chi, raggiunta l’età pensio-nabile, può attraverso lo sport, ritrovare stimoli e momenti di facile aggregazione”.Una delle iniziative più recen-ti che ha viste impegnate le ri-sorse del Comune di Caselle e della Scuola in un unico sfor-zo comune è Girogiocando, ci può dare alcune informazioni: quanti bambini hanno parteci-pato, è stato un successo, ver-rà replicato il prossimo anno? Come nasce questo progetto?

Quali difficoltà ha incontrato nel realizzarlo? Quali iniziative future si propone di sviluppare con la scuola di Caselle?“Da un ricordo mio di scolaro, quando alla fine dell’anno si or-ganizzavano i “Giochi Studen-teschi e di cui ho ancora oggi, oramai adulto, un piacevole ri-cordo, è nata “Girogiocando... per la mia Città”. La manifesta-zione che ha dato tanta soddi-sfazione per la numerosa par-tecipazione e che ha gratificato coloro che con impegno e duro lavoro hanno iniziato a prepa-rarla già dal mese di settem-bre 2012. Un “team” composto da istruttori, insegnanti, mem-bri della protezione civile, vi-gili, amministratori comunali e volontari si sono dedicati alla realizzazione di questa merite-vole manifestazione sportiva a favore dei bambini dalla scuo-la materna e della scuola prima-ria. Sabato 1° giugno, mattino e pomeriggio, favoriti da un sole e una temperatura ideale - sino al giorno prima la primavera tardava a mostrarsi - circa 400 bambini delle scuole dell’istitu-to Comprensivo di Caselle, han-no avuto modo di cimentarsi in discipline sportive sapiente-mente diretti da Istruttori quali-ficati delle diverse Associazioni sportive. Divisi in gruppi, rico-noscibili da magliette della ma-nifestazione e da un braccialet-to del colore di riferimento del gruppo, i bambini si sono alter-nati secondo percorsi stabiliti e tempi prefissati, sia al mattino che al pomeriggio.Intendiamo ripetere l’iniziativa il prossimo anno. Direi, che le difficoltà ci sono state, ma supe-rate dalla notevole partecipazio-

ne dei bambini all’iniziativa. La collaborazione riscontrata da tutti è stata impareggiabile, e approfitto delle pagine di Cose Nostre per ringraziare ancora una volta la collaborazione of-ferta da tutto il team organizza-tivo e dagli sponsor”.Quali sono i suoi progetti per il 2014 e cosa le piacerebbe rea-lizzare?“Molte le idee e molti i proget-ti in preparazione, soprattutto nella ricerca di nuove discipli-ne sportive di cui vi raccontere-mo all’inizio dell’anno sportivo 2013/2014 non appena i pro-getti saranno valutati e accolti anche dal “tavolo di lavoro spor-tivo” con il quale dovremmo tro-varci proprio in questi giorni. Ne approfitto per invitare tutti i Cittadini a contattarmi per pro-pormi eventuali iniziative o pro-getti sportivi che vorrebbero ve-der realizzati a Caselle”.

Enrica Munì

31SPORT

“Molte le idee e i progetti in preparazione”Intervista all’Assessore allo Sport Alessandro Pallaria

Basket in piazza

I bambini di Girogiocando

Lezione di danza al Palatenda

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N° 455 - LUGLIO 2013

Il campo dove si giocava da bambini. Sugli spalti gli ami-ci, le fidanzate ed i genitori.

Un pallone e la voglia di diver-tirsi e superarsi. Tutto questo è stato il Palio dei Borghi, svoltosi al campetto del parco Alessan-dro Sgrò di Via Suor Vincenza. Puro divertimento, come avreb-be voluto anche Angelo Canel-la, cui è stata dedicata la prima edizione di questo torneo di cal-cio a 6. Il torneo, ideato e gestito dall'as-sociazione La Svolta e dall'as-sessorato allo sport del Comune di Caselle, ha visto la rappresen-tanza di sei borgate casellesi e si è svolto sabato 15 e domenica 16 giugno, coinvolgendo decine di ragazzi entusiasti di rincorre-re un pallone come si faceva da piccoli. La borgata dell’Aeroporto si è aggiudicata l’ambito palio, dopo una finale spettacolare contro

borgo Stura. La compagine vin-

citrice custodirà la coppa ed il gagliardetto della città per l’in-tero anno, per poi difenderli nell’edizione successiva. Al ter-zo posto la squadra del Centro Storico, seguita dal gruppo del-le Cit, dalla Borgata Madonnina e dal borgo della Stazione. A premiare le squadre, l’Asses-sore Alessandro Pallaria e la fa-miglia Canella, cui vanno i rin-graziamenti per la preziosa collaborazione, insieme a quella del Caselle Calcio, dell’ASD Don Bosco, dell’assessore Alfonso Reina e del sindaco Luca Barac-co. Tra gol, rovesciate, colpi di tacco e qualche “gollonzo”, il di-vertimento è stato la chiave per la riuscita della manifestazio-ne; soprattutto per questo, van-no ringraziati tutti i ragazzi che sono scesi in campo e che han-no animato le tribune per tutto il fine settimana.

La Svolta

32 ESCURSIONISMO & SPORT

�La via di accesso al luogo di inizio di questa escur-sione in alta Val Sangone

passa da Avigliana in bassa Val Susa, poi transita tra gli omo-nimi laghi piccolo e grande per raggiungere Giaveno, in media Val Sangone. Dalla sua Via Roma la svolta è a destra sulla strada provincia-le n° 192. Seguendo le indica-zioni per Pontepietra continua e raggiunge Forno di Coaz-ze dove prosegue sulla strada principale in direzione del San-tuario della Madonna di Lou-rdes, casa di spiritualità voluta

da don Viotti parroco a Forno dal 1948 a riconoscenza per grazia ricevuta. A poche decine di metri oltre il complesso alla sinistra un’ampia piazzuola per il parcheggio dell’auto. Sull’al-tro lato si trovano una bache-ca e l’imbocco della strada che sale in circa cinquecento metri alla borgata di Molè (1087 m s.l.m.) luogo di inizio del sugge-stivo itinerario. Attraversiamo il borgo per im-boccare ad ovest il sentiero n°415 il quale in circa due chi-lometri circa di ascesa ci intro-durrà nel Parco Regionale Or-

sieraRocciavrè. Ai piedi di cime famose ci troviamo nel teatro della seconda guerra mondia-le, luogo roccaforte della lotta partigiana durante la Resisten-za. A ricordo di tali fatti a For-no sono presenti l’Ossario dei Caduti e la Fossa Comune, nel-la vicina Coazze è l’Eco Museo della Resistenza dove è possi-bile visionare materiali, testi-monianze, memorie. Inoltre il museo fornisce informazioni su cartine e itinerari storici re-lativi ai sentieri della resisten-za. La prima parte del sentiero si inerpica sul fianco della mo-rena insinuandosi nel bosco di faggi e betulle serpeggiando in un tappeto di mirtilli. Raggiunta la cresta sulla Cara del Re ed il Vallone della Bal-ma il sentiero sempre eviden-te e ben segnalato dai segnavia bianco/rosso esce dal bosco, raggiunge a quota 1640 m cir-ca nei pressi di piccola bacheca una fonte con vasca. Proseguendo tra folte macchie di rododendri raggiungiamo il rifugio Balma a quota 1986 m (145’). Di proprietà del CAI di Coazze, in circa otto anni i volontari della sezione han-no trasformato la preesisten-te costruzione alpestre in stato

rovinoso nell’attuale conforte-vole struttura. La sua partico-lare ubicazione all’interno del Parco offre occasione di ap-poggio per ascensioni ai mon-ti Robinet (2676 m), Rocciavrè (2778 m), punta Loson (2643 m) punta del Lago (2527 m). Inoltre è possibile effettuare il periplo del Monte Orsiera o il giro del Parco appoggiandosi agli altri rifugi presenti al suo interno. Nonostante una inattesa neb-bia scenda da ovest prose-guiamo oltre intenzionati a raggiungere la zona dei la-ghi. Suppergiù a quota 2040 m ad un bivio l’indicazione li-gnea presente ci devia alla si-nistra sul sentiero n° 441 diret-to al Colletto Balma. In breve raggiungiamo il lago Sottano (2102 m) (15’/160’).Per il progressivo calare della nebbia rinunciamo agli ulterio-ri trentacinque minuti di asce-sa che separano dal lago So-prano. Prudentemente optiamo per il ritorno al rifugio ed iniziare l’anticipato ricupero dell’auto ripercorrendo in circa due ore il percorso del mattino.Cartografia: 1:25.000 Parco Naturale OrsieraRocciavrè

Rifugio e Laghi della Balma

di Francesco Reymond

Alpi Cozie & Val Sangone

La squadra vincitrice

Il Palio dei BorghiCalcio amatoriale