turchia - confindustria.vicenza.it · la fascia costiera bagnata dal mar egeo e dal mar...

146
Turchia Guida al commercio e agli investimenti

Upload: dothu

Post on 21-Feb-2019

220 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

TurchiaGuida al commercio e agli investimenti

Page 2: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

TurchiaGuida al commercio e agli investimenti

Page 3: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

3

Page 4: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

3

Presentazione

Nel momento in cui le nostre imprese sono chiamate a valutare le potenzialità dei mercati più dinamici ci è parso quanto mai opportuno presentare il mercato turco. La Turchia oggi rappresenta uno dei pochi mercati europei dove la crisi non pare farsi sentire più di tanto. E' un mercato di grandi prospettive, con i suoi 80 milioni di abitanti ed una popolazione giovane; oltre il 50% dei suoi abitanti ha meno di 25 anni. E' un'economia che pare essersi lasciata alle spalle le turbolenze politiche e valutarie che anche in un recente passato la collocavano tra quelle ad elevato rischio. E' inoltre un paese che ha avuto l'abilità di sviluppare un percorso di integrazione europea ma in realtà con un'attenzione privilegiata ai mercati del Vicino Oriente, del Nord Africa e delle repubbliche turcofone asiatiche, dove le scelte geopolitiche turche hanno portato le loro imprese a sviluppare una penetrazione commerciale davvero importante. Da qui l'idea che la Turchia possa rappresentare un mercato in sé, ma anche un formidabile hub commerciale attraverso il quale poter vendere in paesi dove l'Italia non è storicamente molto presente o dove le vicissitudini politiche, basti pensare a quelle di Iraq o Iran, ci hanno fatto purtroppo perdere consolidate posizioni di mercato. Una economia, quella turca che presenta inoltre similarità evidenti con quella italiana. Un'agguerrita industria manifatturiera, un tessuto innervato da dinamiche PMI, dove la trasformazione industriale, a causa della non rilevante ricchezza di materie prime, è stata, come in Italia, la strada obbligata del progresso economico. Similitudini che spesso fanno delle imprese turche i nostri più agguerriti competitor ma che possono comunque proporre un terreno di dialogo e di collaborazione che andrebbe sfruttato sempre di più. Non è un caso che proprio la Turchia sia forse il paese dove con maggiore successo si sono cimentate le imprese italiane che operano sul terreno degli appalti e delle pubbliche commesse, grazie alla loro capacità di intessere relazioni collaborative fruttuose, con i player locali. L'auspicio delle nostre due Associazioni è che anche attraverso questa guida si possano trarre elementi utili ad affrontare un mercato che può offrire molto. La pubblicazione è come di consueto il frutto delle numerose collaborazioni che le nostre Associazioni hanno già in essere. Al fine di un doveroso ringraziamento, per il supporto datoci, ricordiamo la Banca Popolare di Vicenza, lo Studio Legale Padovan, Anthea SpA, la SACE SpA e MDA Consulting. Ringraziamo poi le aziende associate che si sono prestate a raccontarci le loro esperienze in Turchia, una testimonianza, quella dei nostri colleghi imprenditori, che è sempre il più utile dei contributi, per le imprese che vogliano, a propria volta, studiare il paese e valutare le strategie più idonee ad affrontarlo, in modo efficiente e profittevole. Buona lettura, dunque, e, soprattutto, buona Turchia. Il Presidente di Confindustria Vicenza Il Presidente di Confindustria Padova Giuseppe Zigliotto Massimo Pavin

Page 5: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

5

Page 6: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

5

Indice

Presentazione …………………………………………………………………………......…. pag. 00 Il mercato turco: caratteristiche ed opportunità …………………………………….…….. pag. 00 Sistema economico e commerciale ……………………………………………….………. pag. 00 Consigli utili su come approcciare il mercato turco ………………………………………. pag. 00 SACE SpA: scheda paese ………………………..…………………………………...……. pag. 00 Problematiche doganali ……………………………………………………………………… pag.00 Aspetti normativi e legislativi ……………………………………………………………...…. pag.00 Legislazione assicurativa …………………………………………………………………….. pag.00 Sistema finanziario e pagamenti ………………………………………………………...….. pag.00 Sistema fiscale ……………………………………………………………………………..…. pag.00 Alcune esperienze imprenditoriali ……………………………………………………..……. pag.00 Informazioni ……………………………………………………………………….….…… pag.00 Indirizzi utili …………………………………………………………………..……….…… pag.00

pag. 3

pag. 7

pag. 29

pag. 60

pag. 65

pag. 68

pag. 75

pag. 107

pag. 114

pag. 125

pag. 129

pag. 139

pag. 141

Page 7: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

7

Page 8: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

7

Il mercato turco: caratteristiche ed opportunità

Aspetti generali Il territorio della Turchia

Il territorio dell’odierna Repubblica di Turchia occupa circa 780.000 chilometri quadrati (oltre 810.000 considerando i laghi) che si estendono in una delle zone a più alto rischio sismico del mondo, posta tra l’Europa - nella quale si trova il 3% del territorio turco e il 10% della popolazione - e l'Asia. Le parti europea e asiatica sono separate, nel nord-ovest del Paese, dal Mar di Marmara e dagli stretti dei Dardanelli e del Bosforo, che collegano il Mar Nero con il Mar Egeo e il Mediterraneo. La Turchia asiatica occupa la Penisola dell’Anatolia, confinante a Est con la Georgia, l’Armenia, la Repubblica Autonoma di Nakhcevan (parte dell’Azerbaijan) e l’Iran; a Sud-Est con l’Iraq e la Siria. La parte Europea del paese invece confina a Ovest con la Grecia e la Bulgaria. Se i confini terrestri si estendono per oltre 2.500 chilometri, la maggior parte del Paese è circondata dal Mare: a nord il Mar Nero, che separa la Turchia dalla Romania, dall’Ucraina e dalla Russia mentre a sud il Mediterraneo, che separa la Turchia dall’Isola di Cipro. Il territorio della Turchia può essere suddiviso in sette regioni fisiche (cui peraltro corrispondono sette regioni amministrative): la Tracia e le terre affacciate sul mar di Marmara, la regione costiera mediterranea e quella egea; la regione del Mar Nero; l’Anatolia centra - occidentale; le zone montuose dell’Anatolia orientale; l’Anatolia sud-orientale. La Tracia e le terre bagnate dal mar di Marmara comprendono un fertile altopiano centrale, in parte coltivato. La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria, si apre sulla pianura solcata dal fiume Ceyhan; quest’ultima, coltivata estesamente a cotone, è collegata ai monti del Tauro dalle “Porte di Cilicia”, passo montano noto già nell’antichità. La regione del Mar Nero include i monti Pontici che si innalzano da ovest verso est a ridosso della costa con versanti scoscesi, raggiungendo altitudini superiori ai 3.800 metri. L’Anatolia occidentale è costituita da rilievi irregolari e vallate interne che separano la costa egea dall’altopiano centrale anatolico. L’altopiano centrale, che occupa gran parte del territorio turco, è interamente chiuso da rilievi, la cui vetta più alta è il monte Argeo. La regione orientale, corrispondente alla storica Armenia, è più aspra e montuosa, culminante nella vetta del monte Ararat. La sezione orientale del paese comprende inoltre numerosi rilievi di origine vulcanica, che determinano l’elevata sismicità della regione, e ospita le sorgenti dei fiumi Tigri ed Eufrate. L’Anatolia sud-orientale è costituita da un altopiano collinare, circondato da montagne a nord, est e ovest. L’aridità dell’interno e la

Page 9: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

8 9

struttura ad altopiano, chiuso da catene montuose, fanno sì che la rete idrografica del paese sia di scarso rilievo (mentre al contrario il paese è ricco di laghi). Quasi tutti i fiumi della Turchia sono a regime torrentizio e non sono quindi navigabili. Il fiume più lungo, con oltre 1180 chilometri di corso, è il Kizilirmak, che sfocia nel Mar Nero, come il Sakarya. Il Büyük Menderes scorre dall’Anatolia occidentale fino al Mare Egeo con il percorso tortuoso che ne ha reso celebre il nome. Il Tigri e l’Eufrate attraversano le regioni orientali della Turchia e sfociano nel golfo Persico, dopo aver percorso in territorio turco; di rilievo è inoltre il Ceyhan che scende invece da nord est da un elevato e selvaggio altopiano interno praticamente disabitato e sfocia nel Mediterraneo. Infine, in Tracia, il fiume Meriç segna parte del confine tra Grecia e Turchia. Il maggiore lago turco è il Van (con una superficie di circa 3.700 chilometri quadrati), le cui acque sono salate, così come quelle del lago Tuz. Tra i laghi di acqua dolce, tutti situati nella sezione sudoccidentale del paese, meritano di essere menzionati il Beyþehir, l’Eþridir e il Burdur. La Turchia comprende tre grandi zone climatiche: le zone costiere sul Mar Nero e sul Mar di Marmara a nord, presentano un clima temperato, con piogge distribuite lungo tutto l’arco dell’anno e temperature miti sia d’inverno che d’estate; le zone costiere occidentali e meridionali, godono di un clima mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti; la zona centrale dell’Anatolia ha un clima più continentale ed aspro, con estati molto calde (le temperature superano spesso i 40°), ed inverni rigidi, caratterizzati da intense precipitazioni nevose a causa delle elevate altitudini. Le sette regioni in Turchia

Le città principali Il 71% della sua popolazione è concentrata nelle maggiori aree urbane, con Istanbul che ospita 13, 6 milioni di abitanti, seguita dalla capitale Ankara, in cui vivono 4,8 milioni di turchi. Situata nel mezzo dell’Anatolia Centrale, la storia di Ankara e dei suoi dintorni inizia con la civiltà degli Hatti nell'età del bronzo. Durante la guerra di indipendenza, nel 1920, Ankara è stata scelta come base militare e nell'anno 1923 è stata dichiarata capitale da parte di Mustafa Kemal Atatürk, grazie a considerazioni geografiche, strategiche e politiche, e al ruolo giocato nella guerra di indipendenza. La città si è espansa notevolmente da una piccola zona intorno alle vecchie mura presso la cittadella (Ulus), dove Atatürk stabilì la sua sede, per includere il villaggio sulla collina di Çankaya al sud, ora una zona residenziale. Il Palazzo Presidenziale e la residenza del primo ministro sono entrambi situati a Çankaya. Molte delle ambasciate delle sedi diplomatiche e delle sedi amministrative sono situate a Çankaya o a Gaziosmapasa, sulle colline adiacenti. La Turchia è divisa in 7 regioni (raggruppate per condizioni climatiche) per un totale di 81 province (Iller) avanti a capo un governatore nominato dal governo di Ankara. A loro volta le province controllano 923 distretti.

struttura ad altopiano, chiuso da catene montuose, fanno sì che la rete idrografica del paese sia di scarso rilievo (mentre al contrario il paese è ricco di laghi). Quasi tutti i fiumi della Turchia sono a regime torrentizio e non sono quindi navigabili. Il fiume più lungo, con oltre 1180 chilometri di corso, è il Kizilirmak, che sfocia nel Mar Nero, come il Sakarya. Il Büyük Menderes scorre dall’Anatolia occidentale fino al mare Egeo con il percorso tortuoso che ne ha reso celebre il nome. Il Tigri e l’Eufrate attraversano le regioni orientali della Turchia e sfociano nel golfo Persico, dopo aver percorso in territorio turco; di rilievo è inoltre il Ceyhan che scende invece da nord est da un elevato e selvaggio altopiano interno praticamente disabitato e sfocia nel Mediterraneo. Infine, in Tracia, il fiume Meriç segna parte del confine tra Grecia e Turchia. Il maggiore lago turco è il Van (con una superficie di circa 3.700 chilometri quadrati), le cui acque sono salate, così come quelle del lago Tuz. Tra i laghi di acqua dolce, tutti situati nella sezione sudoccidentale del paese, meritano di essere menzionati il Beyþehir, l’Eþridir e il Burdur. La Turchia comprende tre grandi zone climatiche: le zone costiere sul Mar Nero e sul Mar di Marmara a nord, presentano un clima temperato, con piogge distribuite lungo tutto l’arco dell’anno e temperature miti sia d’inverno che d’estate; le zone costiere occidentali e meridionali, godono di un clima mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti; la zona centrale dell’Anatolia ha un clima più continentale ed aspro, con estati molto calde (le temperature superano spesso i 40°), ed inverni rigidi, caratterizzati da intense precipitazioni nevose a causa delle elevate altitudini. Le Sette regioni in Turchia

Le città principali Il 71 per cento della sua popolazione è concentrata nelle maggiori aree urbane, con Istanbul che ospita 13, 6 milioni di abitanti, seguita dalla capitale Ankara, in cui vivono 4,8 milioni di turchi. Situata nel mezzo dell’Anatolia Centrale, la storia di Ankara e dei suoi dintorni inizia con la civiltà degli Hatti nell'età del bronzo. Durante la guerra di indipendenza, nel 1920, Ankara è stata scelta come base militare e nell'anno 1923 è stata dichiarata capitale da parte di Mustafa Kemal Atatürk, grazie a considerazioni geografiche, strategiche e politiche, e al ruolo giocato nella guerra di indipendenza. La città si è espansa notevolmente da una piccola zona intorno alle vecchie mura presso la cittadella (Ulus), dove Atatürk stabilì la sua sede, per includere il villaggio sulla collina di Çankaya al sud, ora una zona residenziale. Il Palazzo Presidenziale e la residenza del Primo ministro sono entrambi situati a Çankaya. Molte delle ambasciate delle sedi diplomatiche e delle sedi amministrative sono situate a Çankaya o a Gaziosmapasa, sulle colline adiacenti. La Turchia è divisa in 7 regioni (raggruppate per condizioni climatiche) per un totale di 81 provincie (Iller) avanti a capo un governatore nominato dal governo di Ankara. A loro volta le provincie controllano 923 distretti.

Page 10: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

9

Altre città sono: • Smirne, in turco Izmir (3,9 milioni); • Bursa (2,6 milioni) • Adana (2,1 milioni) • Gaziantep (1,3 milioni); • Konya (1,0 milioni).

Fuso Orario Greenwich Roma Ankara

GMT + 1 + 2 La popolazione La popolazione del paese, assai giovane - oltre la metà ha meno di 25 anni - ammonta a 75.627.384 di abitanti (marzo 2012, stima Turkstat), con un tasso di crescita annuo di 1.25% ed un elevato tasso di urbanizzazione. Circa il 90% della popolazione è di etnia turca; vi sono tuttavia numerose minoranze, tra cui greci, armeni, circassi, albanesi, arabi e soprattutto, curdi. A dire il vero, quello della convivenza con le minoranze etniche, ed in particolari con gli armeni e i curdi, costituisce uno degli aspetti più controversi della politica turca, ed un notevole ostacolo sulla via dell’adesione della Turchia all’Unione Europea. L’etnia curda è concentrata nelle quattro province sudorientali del paese, che costituiscono nel loro insieme la porzione di Kurdistan sotto il controllo di Ankara (il resto è prevalentemente in territorio iracheno). Temperature ad Ankara in °C Mesi Media Max Media Min Gennaio 8 3 Febbraio 9 2 Marzo 11 3 Aprile 16 7 Maggio 21 12 Giugno 25 16 Luglio 28 18 Agosto 28 19 Settembre 24 16 Ottobre 20 13 Novembre 15 9 Dicembre 11 5

La lingua La lingua ufficiale dello stato è il turco, usato perlopiù nella forma standard stabilita negli anni trenta del XX secolo nel corso della riforma linguistica della lingua turca, e le forme dialettali da questa derivate; più rare, ma ancora presenti le varianti dialettali dell’ottomano. Nelle relazioni d’affari sono molto diffusi il francese e soprattutto l’inglese. Una significante parte della popolazione più giovane parla inoltre correttamente il tedesco. La religione Sebbene la Turchia sia stata secolarizzata fin dal 1923 - cioè dall’epoca della fondazione della Repubblica di Turchia sulle ceneri dell’impero ottomano, ad opera del padre della patria ed eroe di guerra Mustafa Kemal, passato alla storia con il nome di Atatürk - la religione riveste un ruolo di fondamentale importanza nella vita e nella società turca: il 98% della popolazione appartiene alla religione islamica, e di questa due terzi circa è di rito sunnita, la restante prevalentemente di rito sciita, ma si deve aggiungere, specie fra la popolazione di etnia curda, un discreto numero di aleviti. Il residuo 2% comprende piccoli gruppi di comunità di ebrei sefarditi, ortodossi di rito greco e armeno, cattolici di rito bizantino e protestanti. La

Page 11: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

10 11

costituzione turca, la cui ultima versione è stata adottata nel 1982, stabilisce la forma repubblicana dello stato proclamandone la natura laica, democratica e sociale. Nel 2012 dovrebbe vedere la luce la nuova costituzione, che potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta per la democratizzazione del paese. La moneta La moneta ufficiale della Turchia è la Lira Turca (TL 1). Introdotta nella sua seconda edizione nel 2005 con la denominazione di nuova (yeni) Lira Turca (simbolo YTL) suddivisa in 100 nuovi kurus (simbolo Ykr), dal 1 gennaio 2009 è scomparso il prefisso yeni e da allora le nuove emissioni di banconote e monete portano solo la dicitura Lira e Kurus con simboli TL e Kr. Monete: 1 Kr, 5 Kr. 10 Kr, 25Kr, 50Kr, 1 TL. Banconote: 5 TL, 10TL, 20TL, 50 TL, poco utilizzate 100 TL, 200 TL. Sistema politico - amministrativo La struttura dello stato presenta la tradizionale tripartizione di poteri tipica delle democrazie occidentali: legislativo, esecutivo e giudiziario. Il potere legislativo è affidato ad un organismo monocamerale, la Grande Assemblea Nazionale composta di 550 membri eletti a suffragio universale fra i cittadini turchi di età superiore ai 30 anni. La legislatura dura cinque anni. L’Assemblea Nazionale elegge, fra i suoi membri con più di quaranta anni, il Presidente della Repubblica che rimane in carica per sette anni e non può essere rieletto. Il Presidente della Repubblica è dotato sia di poteri in ambito legislativo che in ambito esecutivo. Il potere esecutivo è condiviso dal Presidente con il Consiglio dei Ministri, organo composto dal Primo Ministro e dai Ministri, nominati, il primo dal Presidente della Repubblica fra i deputati, i secondi dall'Assemblea su proposta del Primo Ministro. La costituzione turca sancisce l’indipendenza del potere giudiziario da qualsiasi altro potere dello stato. La costituzione prevede diversi organi di tipo giurisdizionale, tra cui in particolare, meritano di essere menzionati i seguenti: la Corte costituzionale, le Alte Corti di Appello, il Consiglio di Stato, l’Alta Corte d’Appello Militare, l’Alta Corte Amministrativa Militare, la Corte per i conflitti giurisdizionali, la Corte dei Conti.

Page 12: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

11

Cenni storici – Politici Nuovo ruolo nel Medio Oriente La posizione strategica

Per collocare in modo adeguato la politica della Turchia nella regione e nel più ampio contesto internazionale è opportuno considerare innanzitutto che questa è strettamente correlata all’orientamento strategico del governo del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo. Sotto la guida dell'AKP le aspirazioni della Turchia sono basate sul cosiddetto soft power, inteso come sistema di influenza e pressioni non violente, originate dalla dinamicità e dallo sviluppo del modello politico economico turco negli ultimi anni. La strategia del soft power ha come obiettivo quello di migliorare le relazioni diplomatiche, economiche e culturali e allo stesso tempo di rafforzare i tradizionali legami storico-culturali con tutti i paesi vicini assumendo così maggiore vitalità nel Caucaso e nella regione mediorientale. Alla luce di questi interessi, a cui si sommano quelli energetici, Ankara in questi anni è riuscita ad elaborare una fitta rete di rapporti con i vicini mediorientali i quali da nemici si sono progressivamente trasformati in partner regionali significativi. Ci sono alcuni fattori interni che ci danno la chiave per comprendere il nuovo protagonismo turco: economia in crescita del 9,6% nel terzo trimestre 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010 e forze armate tra le più numerose in ambito NATO; a questi due elementi si aggiunge una riconsiderazione del passato ottomano e del kemalismo, che ha influenzato la politica turca negli ultimi decenni. Taluni hanno visto in questa nuova fase proprio un'evoluzione dal kemalismo, un passo in avanti sia per difendere il retaggio storico ottomano sia per dare impulso al nuovo corso. Molti osservatori ritengono poi che vi sia un altro fattore da tenere in considerazione: la recente svolta della politica estera turca è conseguenza anche dell'opposizione dell'Unione Europea alla richiesta turca di farne parte. A causa del brusco rallentamento del processo di adesione il Medio Oriente è divenuto il primario teatro di azione politica.

Page 13: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

12 13

La politica estera turca, ora non più basata soltanto sul rapporto privilegiato con Unione Europea e Stati Uniti risulta così sempre più caratterizzata da un attivismo in ambito internazionale. A seconda degli scenari che le si presentano l'atteggiamento di Ankara appare mutevole e le sue capacità di adattamento e di flessibilità alle innumerevoli questioni di rilevanza internazionale sono degne di nota. Grazie a questo suo nuovo orientamento la Turchia forte economicamente e militarmente, è presente e saldamente inserita nel quadro del Medio Oriente ed è diventata un interlocutore ideale negli equilibri regionali e un punto di riferimento per i paesi arabi. Problematiche di politica internazionale: Cipro Per “questione cipriota” si intende comunemente la situazione di tensione e guerra creatasi sull'isola, a partire dal 1963 tra due comunità: una maggioritaria di lingua greca e religione cristiano-ortodossa in larga parte autoctona, e una minoritaria di lingua turca e religione musulmana erede delle ondate di migrazioni a seguito della conquista ottomana del 1571. La faida tra le due comunità greco - cipriota e turco-cipriota si è andata articolando in diverse fasi arrivando sino ai giorni nostri. Cipro

Le controversie che più caratterizzano la questione cipriota sono: - lo status delle minoranze turcofona e grecofona; - la questione della sovranità sulle isole egee; - il tema dell’assetto istituzionale; - la delimitazione della piattaforma continentale e del mare territoriale; - la definizione dello spazio-aereo nazionale. Le trattative recenti fra i lati turco e greco hanno portato ad un vasto accordo in linea di principio per una riunificazione come federazione bi-camerale e bi-zonale, con il territorio assegnato alle comunità greche e turche all’interno di un’isola unita. Tuttavia allo stato attuale la situazione non è ancora risolta a causa di pareri discordanti tra le due parti e ha condotto alla ripartizione di fatto dell'isola tra la Repubblica di Cipro, greco-cipriota, riconosciuta internazionalmente e membro dell'Unione Europea, e l'auto-proclamata Repubblica Turca di Cipro Nord (RTCN) riconosciuta solamente dalla Turchia. Le continue difficoltà nell’individuazione di un’intesa hanno presentato in passato un ostacolo potenziale all’entrata di Cipro nell’Unione Europea, avvenuta poi nel 2004 solo per la parte sud dell’isola, ed è ora uno dei temi scottanti per l’ingresso della Turchia nell’Unione.

Page 14: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

13

I curdi in Turchia I curdi sono una popolazione iranica in maggioranza musulmana sunnita che abita la regione montuosa del Kurdistan, un territorio diviso, a partire dalla fine della prima guerra mondiale, tra Turchia, Iran, Iraq e Siria. Proprio tale suddivisione è la causa primaria del grande dramma dei curdi. Quando parliamo di curdi, parliamo di 25 milioni di persone, che dal punto di vista etnico rappresentano il quarto popolo del medio oriente dopo arabi, turchi e persiani. Circa 12-13 milioni di loro vivono in Turchia.

Dal 1984 una guerra non ufficiale ha opposto il governo di Ankara ai guerriglieri del partito dei lavoratori del PKK, il Partito dei Lavoratori Curdi, il cui scopo principale era il riconoscimento della lingua e dei diritti dei curdi. Nel 1995 la Turchia scatenò la più vasta offensiva militare mai mossa nei confronti della guerriglia curda. Il conflitto comportò una forte limitazione dei diritti civili e politici, che colpì partiti politici, legali, associazioni per i diritti umani, giornalisti, intellettuali. Tuttavia i colpi inferti ai guerriglieri curdi non risolsero il problema politico costituito dai rapporti tra stato turco e minoranza curda, le cui conseguenze varcarono le frontiere della

Turchia e investirono le stesse relazioni internazionali di Ankara, soprattutto nei rapporti con l’Unione Europea. Quando il leader del Pkk Ocalan fu costretto a fuggire prima a Mosca ed in seguito a Roma, la vicenda assunse carattere internazionale. Nonostante la seguente cattura e poi morte di Ocalan la tensione tra il governo turco e la minoranza curda non appare ancora totalmente risolta. Turchia e Unione Europea A cura del Prof. Carola Cerami - Direttore, International Center for Contemporary Turkish Studies-ICCT Scheda cronologica 1959 - La Turchia si candida a diventare membro associato della Comunità Economica Europea (CEE) 1963 – Firma dell’Accordo di Ankara: Accordo di Associazione fra Turchia e Comunità Economica Europea (CEE) 1970 - Firma del Protocollo Addizionale all’Accordo di Associazione Turchia – CEE 1973 – Entra in vigore il protocollo addizionale 1980 – Le relazioni formali fra la Turchia e la CEE vengono sospese dopo il colpo di Stato militare del 1980 1986 – Ripresa delle relazioni formali 1987 – La Turchia si candida a diventare membro a pieno titolo della Comunità Europea 1989 – La Commissione Europea respinge la richiesta della Turchia per la membership 1995 – Accordo che istituisce l’Unione Doganale fra Turchia e Unione Europea 1996 – Entrata in vigore dell’Unione Doganale 1997 – Il Consiglio Europeo di Lussemburgo non include la Turchia fra i paesi candidati a una piena membership 1998 – La Commissione Europea pubblica il primo dei rapporti annuali, il “Progress Report”, in cui sono presentati in maniera dettagliata i progressi compiuti dalla Turchia e le misure necessarie per soddisfare le condizioni poste dall’UE per l’adesione 1999 – Il Consiglio Europeo di Helsinki riconosce la Turchia come paese candidato all’adesione all’UE a parità di condizioni con gli altri paesi candidati 2000 – La Turchia istituisce un Segretariato Generale per l’Unione Europea, il “Secretariat General for European Union Affairs” 2002 – Il Consiglio Europeo di Copenhagen rinvia la decisione di aprire i negoziati di adesione con la Turchia al 2004

Page 15: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

14 15

2004 - Il Consiglio Europeo di Bruxelles dichiara che la Turchia adempie sufficientemente ai criteri di Copenaghen e definisce le condizioni per l’apertura dei negoziati di adesione nel 2005 2005 – Si aprono formalmente i negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea 2005 – La Turchia firma il “Protocollo Addizionale” che estende l’Accordo di Ankara ai dieci nuovi membri, compresa Cipro 2006 - Poiché la Turchia non ha applicato a Cipro il protocollo addizionale all'accordo di Ankara, il Consiglio decide nel dicembre del 2006 che otto capitoli importanti non verranno aperti e che nessun capitolo verrà chiuso provvisoriamente fino a quando la Turchia non avrà rispettato il suo impegno. Gli otto capitoli in questione sono: libera circolazione delle merci, diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi, servizi finanziari, agricoltura e sviluppo rurale, pesca, politica dei trasporti, unione doganale e relazione esterne 2008 – Il Consiglio adotta un partenariato per l’adesione riveduto per la Turchia 2011 – La Commissione Europea nell’ottobre pubblica il consueto rapporto annuale sulla politica di allargamento e sullo stato dei rapporti con la Turchia 2012 – Rilancio di una nuova agenda fra Turchia e Unione Europea, “Positive Agenda Process”, per permettere di sbloccare la situazione di stallo creatasi negli ultimi anni. La storia delle relazioni fra la Comunità Europea e la Turchia prese origine ufficialmente con l’Accordo di Associazione firmato ad Ankara il 12 settembre del 1963. L’Accordo di Ankara prevedeva un quadro temporale ben definito, la firma di un protocollo addizionale, insieme ad un protocollo finanziario (pari a circa 195 milioni di Ecu da parte della CEE alla Turchia), lo scopo principale era la creazione dell’Unione Doganale fra la Turchia e la CEE. L’Unione Doganale si realizzò con il trattato del 1995, entrò in vigore l’anno successivo. Essa costituì il più importante accordo economico e commerciale fra l’UE e uno stato non membro. Presa in blocco, l’UE è il principale partner commerciale della Turchia e la Turchia è il settimo partner commerciale dell’UE. L’Unione doganale consente di sviluppare un commercio bilaterale fra UE e Turchia, pari nel 2010 a circa 103 miliardi di euro. Quasi la metà del totale degli scambi della Turchia è con l’Unione Europea e quasi l’80% degli investimenti esteri in Turchia proviene dall’UE. I principali prodotti industriali che la Turchia importa dall'UE sono: macchinari, automobili, prodotti chimici, ferro e acciaio. Tra le importazioni agricole figurano al primo posto i cereali. L'UE importa dalla Turchia soprattutto tessili e tessuti, macchinari e attrezzature per trasporti. L’esistenza di un'unione doganale significò che la Turchia dovette gradualmente adeguare la propria legislazione a quella dell’UE riguardo a norme tecniche, standard e regolamenti sanitari nella produzione industriale e ha imposto alla Turchia di conformarsi ad una serie di normative dell'UE, ad esempio le norme tecniche sui prodotti, le regole di concorrenza e i diritti di proprietà intellettuale. Il commercio UE-Turchia di prodotti agricoli e siderurgici è disciplinato da accordi preferenziali distinti. Per quanto riguarda invece la dimensione più espressamente politica, la domanda formale di adesione per una piena membership alla CEE da parte della Turchia venne presentata nell’Aprile del 1987. Sarà necessario aspettare fino al Consiglio Europeo di Helsinki del dicembre del 1999, per vedere riconosciuto alla Turchia lo status di paese candidato all’UE. Tuttavia il Consiglio Europeo di Copenhagen del 1993 segnò un momento decisivo, con la definizione precisa di parametri per l’accesso all’UE e il cosiddetto principio di condizionalità. L’accesso all’UE venne subordinato a tre ordini di requisiti: 1. La democrazia e il pieno rispetto dei diritti umani e delle minoranze; 2. Un’economia di mercato funzionante e competitiva; 3. La capacità di applicare l’acquis communautaire dell’UE. La situazione interna della Turchia divenne oggetto di costante osservazione da parte dell’UE e a partire dal 1998 la Commissione pubblicò dei rapporti annuali in cui vennero presentati in maniera dettagliata i progressi compiuti dal paese e le misure necessarie per soddisfare le condizioni poste dall’UE. Nel 2000 la Turchia istituì un Segretariato Generale per l’Unione Europea, il “ Secretariat General for Europen Union Affairs”. Il 17 dicembre 2004 – il Consiglio Europeo di Bruxelles definì le condizioni per l’apertura dei negoziati per l’adesione, avvenuta il 3 ottobre del 2005.

Page 16: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

15

Gli anni dal 2002 al 2005, vengono individuati come l”’età dell’oro delle riforme” in Turchia e segnarono uno dei momenti di massime aspettative fra la Turchia e la UE. Il processo di “europeizzazione” della Turchia, si manifestò soprattutto in tre aree strettamente interconnesse: si registrò la più importante crescita economica della recente storia economica turca; si avviarono riforme decisive in termini di democratizzazione della vita politica e istituzionale turca; il processo di europeizzazione della Turchia ebbe anche degli effetti positivi sulla politica estera turca. Questo periodo ha permesso alla Turchia di migliorare la propria legislazione in conformità con i già citati criteri di Copenaghen. La Turchia ha modificato un terzo della propria Costituzione, ha adottato leggi conformi agli standard internazionali in tema di diritti umani, è stata abolita la pena di morte, migliorati i diritti delle donne, e riformato il sistema di detenzione. Importanti passi avanti, che hanno determinato un clima di fiducia in termini di crescita economica, stabilità politica e anche una nuova ondata di investimenti esteri nel paese. Questo processo guidato in Turchia dall’ AKP, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, ha portato così nel 2005 all’apertura ufficiale dei negoziati di adesione. Paradossalmente però gli anni successivi furono segnati da incertezze e da una fase di stagnazione dei rapporti, oltre la metà dei 35 capitoli negoziali sono stati bloccati, sia a causa della mancata attuazione da parte della Turchia del Protocollo di Ankara, (la Turchia non ha applicato a Cipro il protocollo addizionale all'accordo di Ankara) sia per una chiara volontà da parte di uno o più stati europei di porre degli ostacoli al cammino della piena adesione turca alla UE. Quasi una dozzina di capitoli è stata congelata a causa del contenzioso con Cipro, compresi otto capitoli bloccati dal Consiglio Europeo nel dicembre 2006. Gli otto capitoli in questione sono: libera circolazione delle merci, diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi, servizi finanziari, agricoltura e sviluppo rurale, pesca, politica dei trasporti, unione doganale e relazione esterne. È del maggio 2012 la proposta di una nuova agenda fra Turchia e UE, il “Positive Agenda Process” per un tentativo di rilancio delle relazioni.

Page 17: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

16 17

Profilo economico Caratteristiche del sistema paese Principali indicatori economici

SERIE STORICA ANNUALE

QUADRO ECONOMICO

2008

2009

2010

2011

2012

ULTIMI DATI DISPONIBILI

PIL * 0,7% (742 mld $)

-4,7% (617 mld $)

9,2% (722mld $)

8,5% (772 mld $)

2,8% (stima Economist

2012) PIL/ab * 10.436 $ 8.590 $ 10.079 $ 10.444 $ N.D.

INFLAZIONE a fine anno *

10,1%

6,53% 6,4% 10,45% 6,16%

INFLAZIONE MEDIA *

10,4%

6,3% 8,6% 6,5% 8,9%

DISOCCUPAZIONE* 10,7%

14% 11,4% 9,8 % 9,1% (ott. 2012)

PRODUZIONE INDUSTRIALE *

-0,42% -9,6% 13,1% 3,7% -3,8%

EXPORT *

23,1% (132,0 mld $)

-22,6 % (102,1 mld $)

11,5 % (113,0 mld $)

18,50 % (134,9 mld $)

14,3% (140 mld $) (nov. 2012)

IMPORT *

18,8% (201,9 mld $)

-30,2% (140,9 mld $)

31,7% (185,5 mld $)

29,8% (240,8 mld $)

-1,6% (217 mld $) (nov. 2012)

IDE IN (in flussi- inclusi gli investimenti di portafoglio) **

18,3 mld $

7,6 mld $ 8,9 mld $ 15,7 mld $ 11.336 mil $ (nov. 2012)

STOCK DEGLI IDE INWARD (2011) ***

75,4 mld $

138,1 mld $ 180,2 mld $ 134,6 mld $ 160,4 mld $ (luglio 2012)

IDE OUT (in flussi) (inclusi gli investimenti di portafoglio) ***

2,4 mld $

0,7 mld $ 1,173 mld $ 1,291 mld $ (set 2011)

3,098 mld $ (giugno 2012)

STOCK DEGLI IDE OUTWARD (2011)****

14,7 mld $ 22,3 mld $ 21,6 mld $ 26,4 mld $ 28,9 mld $

COMPETITIVITA’ (WEF)*

63° posto 61° posto 61° posto 59° posto N.D.

Fonte: Elaborazioni ICE Istanbul su dati TurkStat* (Istituto di Statistica turco), Ministero dell’economia**, Banca Centrale Turca***, Sottosegretariato Tesoro****. Il dato e’ annuale quando non altrimenti specificato. Il PIL e’ espresso in $ a prezzi correnti, tenendo presente che il TUIK ha provveduto nel 2007 a revisionare la metodologia di calcolo generale. Le percentuali di crescita del PIL sono riferite al dato in Lire Turche.

Page 18: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

17

Lo sviluppo dell’economia turca La Turchia ha registrato un tasso notevole di crescita a partire dal 1980. La crescita, inizialmente alternata a crisi, si e’ stabilizzata su incrementi che sono divenuti costanti, negli anni successivi e sempre su valori alti, comparabili a quelli di alcuni paesi BRICS. Questo fenomeno è stato attribuito a tre fattori:

• Il passaggio dall’agricoltura verso i settori dell’industria e dei servizi; • la modernizzazione dell’industria esistente attraverso il trasferimento di tecnologia; • gli effetti derivanti dal commercio internazionale e della concorrenza con gli altri

paesi. L’avvicinamento ai principi dell’economia del libero mercato, attuato tramite mirate riforme strutturali volte a ridurre l'ingerenza statale, e una nuova politica liberale e favorevole, nei confronti degli investimenti stranieri, ha determinato l'instaurazione di un nuovo sistema più flessibile ed aperto verso l’esterno che, nonostante le crisi di mercato che si sono susseguite a partire dal 2001, ha dimostrato notevoli potenzialità. Senza dubbio, i forti aiuti ottenuti dal governo di Ankara da parte del Fondo Monetario Inter-nazionale (FMI) dopo la crisi del 2001, hanno agevolato la sua ripresa, permettendole di con-seguire importanti risultati, tali da rendere l’economia turca sempre più robusta e stabile. Dal 2002 al 2011 l’export è aumentato del 274%, l’interscambio commerciale del 329%, le importazioni del 367%. I dati dell'Istituto di Statistica Turco (Türkiye Istatistic Kurumu o Turkish Statistical Institute) confermano che anche nel 2011 l’economia turca e’ cresciuta: il PIL è aumentato dell’ 8,5% rispetto al 2010 (772 mld $), nonostante il perdurare della crisi internazionale ed europea. Negli ultimi anni il suo PIL è uno di quelli cresciuti di più al mondo, pur in presenza di alcuni elementi di debolezza strutturale del sistema economico. Per il 2012, si stima un rallentamento del trend con una crescita del PIL a prezzi correnti, espresso in dollari, intorno al 3-4%. Tassi di crescita del PIL in Turchia

Fonte: TurkStat

Page 19: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

18 19

Il prodotto interno lordo pro capite della Turchia nel 2010 corrispondeva a 10.079 dollari, nel 2011 è stato di 10.444 dollari. La bilancia commerciale, tuttavia, ha registrato un graduale peggioramento. Il deficit nel 2003 rappresentava solo il 2.5% del PIL, mentre nel maggio 2011 ha raggiunto il 9%, corrispondente a 7,75 miliardi di dollari, ed alla fine dell’anno ha toccato il 10%, un altro record, confermando una tendenza tipica degli ultimi anni ad una preponderanza delle importazioni sulle esportazioni, che porta pesantemente in rosso il bilancio del commercio estero. La Turchia importa, infatti, quasi tutte le materie prime e quasi tutto il gas ed il petrolio che consuma. Il paese è riuscito fino ad oggi a compensare il deficit commerciale grazie ad un ingente afflusso di capitali esteri. Negli ultimi tempi gli analisti hanno iniziato ad invocare in maniera pressante piani di ristrutturazione ed un aumento dei tassi di interesse, temendo che le banche locali non siano in grado di rifinanziarsi nell'eventualità di una diminuzione drastica degli investimenti esteri. La nuova politica estera, perseguendo una maggiore integrazione nell'economia globale ed estendendo i suoi commerci in Medio Oriente e Nord Africa, ha tuttavia contribuito all'espandersi dell'economia turca, facendo del paese un attore economico ed energetico fondamentale per la regione. Il governo di Ankara non ha tuttavia tralasciato le relazioni con l'Europa, che è tutt'oggi il primo partner economico. Su un totale di oltre 375 miliardi di dollari, il valore dell’interscambio con l'Unione Europea e’ di ben 153 miliardi di dollari. Tra i primi due partner UE di import-export figurano Germania e Italia, seguite poi da Regno Unito e Francia. Prezzi correnti del PIL in Turchia (miliardi di US $)

649,1

730,3

614,4

731,6 774,2

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2007 2008 2009 2010 2011

Fonte: TurkStat, FMI

Page 20: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

19

Distribuzione GDP tra settori (2011)

Fonte: TurkStat Criticità del sistema economico turco La crescita del PIL è stata influenzata soprattutto dalla domanda interna (consumi e investimenti), il cui andamento è stato favorito dall’aumento, sia dei redditi delle famiglie, sia dagli investimenti esteri nel paese, tuttavia si sottolinea che anche in Turchia è presente una vasta area di economia sommersa che secondo alcune fonti rappresenta il 40% circa del PIL. Secondo i dati OCSE, la Turchia si posiziona al primo posto fra i paesi membri come grandezza del fenomeno. Il governo turco, conscio che per evitare un ulteriore incremento delle imposte dirette ed in genere della fiscalità deve assolutamente tentare di sconfiggere questo "male” del paese, ha varato un piano che, partendo da una più ampia collaborazione con il mondo imprenditoriale, renda finalmente operativo il sistema di "incrocio dei dati" fra le istituzioni interessate al fenomeno (ministeri, agenzie del lavoro, autorità di controllo delle banche, sistema della sicurezza sociale - SSK, Dipartimento della Pianificazione – DPT/SPO, Ufficio delle Dogane). Il forte deficit della bilancia dei pagamenti, che ha raggiunto la cifra record di 105 miliardi di dollari nel 2011 (14% del PIL), determina la debolezza della moneta turca. Dalla sua introduzione, avvenuta nel 2005, la lira turca ha perso, sia rispetto all’euro, sia al dollaro, circa il 30% del suo valore. Sull’andamento della moneta turca pesa anche la politica espansionista della Banca Centrale che a luglio 2011 ha portato il tasso di riferimento dal 6,25% al 5,75%. La manovra della Banca Centrale turca ha comportato tensioni dal lato dei prezzi al consumo, con un loro aumento dal 6,3% di luglio al 10,4% di dicembre (2011). L’alta inflazione della Turchia resta la spina nel fianco di un paese in forte sviluppo. Nel corso del 2012, l’inflazione ha raggiunto il suo massimo nel mese di aprile (11,1%) per poi scendere all’8,9% nel mese di agosto. Secondo le indagini dell’Istituto di Statistica del paese (Tuik), l’indice del costo della vita nel 2011 si è attestato sul 10,45%, battendo di molto le stime degli analisti che avevano messo in conto 5,5% per il 2011 e 5% per il 2012. Per l’intero 2012 si stima una crescita dei prezzi al consumo prossima al 10%, contro il 6,5% del 2011.

Page 21: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

20 21

Il paese ha registrato una crescita economica molto sostenuta negli ultimi anni (+8,9% nel 2010 e +8,5% nel 2011) e i recenti aumenti delle tasse sul consumo di sigarette, alcool, carburanti e auto hanno contribuito all’innalzamento dell’inflazione. Tuttavia, come confermano gli analisti dell’agenzia Fitch Ratings, il sistema finanziario turco è sano e robusto e un allineamento agli standard economici europei non è più così lontano. Tasso % medio annuo di inflazione turco

8,8

10,4

6,3

8,6

6,5 6,3

0

2

4

6

8

10

12

2007 2008 2009 2010 2011 2012*

Turchia

Italia

Fonte: Turkstat, FMI - * valore aggiornato a novembre 2012 Rispetto alla situazione che aveva caratterizzato il 2009, si è invece ridotto il tasso di disoccupazione, che resta comunque alto (nel 2008 era all'11% e aveva toccato il punto più alto nell'aprile 2009 con il 14,9%, per poi scendere a fine 2010 all'11,4%). Il 2011 si è aperto con un tasso all'11,9% registrato a gennaio, per manifestare poi un trend alla riduzione che è continuato per tutto il primo semestre dell'anno fino al minimo dell'8,8% di settembre 2011 (quindi al livello pre-crisi) e per poi mostrare una tendenza al rialzo sino al 9,8% di fine 2011. Le zone con la più alta percentuale di disoccupazione si collocano nel sud-est del territorio turco, nel quale lo sviluppo economico rimane ancora fortemente arretrato e segno di uno sviluppo non omogeneo. I dati sulla disoccupazione non permettono ovviamente di rilevare l'occupazione non legalizzata, che ancora è una delle piaghe del sistema. Tasso di disoccupazione

Fonte: International Monetary Found, World Economic Outlook Database, aprile 2012

Page 22: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

21

Vision 2023 Il governo turco ha individuato una serie di traguardi da raggiungere entro il 2023, chiariti nel programma denominato Vision 2023, il cui obiettivo di fondo è quello di portare la Turchia tra le prime 10 economie del pianeta, in occasione nel 100° anniversario della costituzione della repubblica. Per raggiungere questo progetto, il governo di Ankara si attiverà su più livelli:

− attraverso una profonda riorganizzazione dell’intero sistema amministrativo e giuridi-co, tra cui l’entrata in vigore, dal 31 luglio 2012, del nuovo Codice Commerciale che innova profondamente tutta la materia inerente il diritto societario e commerciale tur-co, rispondendo agli standard in uso a livello internazionale e nella Comunità Euro-pea. E’ in corso inoltre un massiccio programma di privatizzazioni che ha portato nel-le casse dello stato, a partire dal 1985 sino al 2011, introiti pari a circa 42 miliardi di dollari. Lo stato ha liberalizzato numerosi settori industriali e si appresta nei prossimi anni a cedere il controllo della rete autostradale, dei ponti sul Bosforo e di altre infra-strutture quali porti, società di erogazione di servizi pubblici e delle stesse ferrovie di stato (TCDD);

− con cospicui investimenti per garantire al paese infrastrutture moderne ed efficienti. E’ prevista la costruzione di 11.000 km di ferrovie ad alta velocità, a partire dalla li-nea Istanbul - Ankara, di 15.000 km di autostrade e superstrade, il potenziamento della rete portuale del paese e infine la costruzione di nuove metropolitane a Istanbul e Ankara;

− altri sforzi sono indirizzati a ridurre le significative disparità regionali, ad aumentare i livelli di occupazione, a migliorare gli standard qualitativi delle risorse umane, a ridur-re il bacino dell’economia sommersa e la connessa evasione fiscale;

− una considerazione particolare verrà data allo sviluppo dell’informatica, sia sul piano della rete, sia dell’utilizzo delle tecnologie informatiche nell’economia e più in genera-le nella società.

Previsioni Programma “Vision 23”

Fonte: Republic of Turkey, Ministry of Foreign Affairs

Page 23: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

22 23

L’interscambio commerciale della Turchia Interscambio commerciale Turchia-Mondo TURCHIA/MONDOgennaio-dicembre

2011

2012

Var %

Importazioni

240.841.676

236.536.949

-1,8%

Esportazioni

134.906.869

152.560.775

13,1%

Interscambio totale

375.748.545

389.097.724

3,6%

Saldo

-105.934.807

-83.976.174

-20,7%

*valori in migliaia di dollari e variazioni sul periodo corrispondente Interscambio commerciale Turchia-Europa TURCHIA/UE gennaio-dicembre

2011

2011

Var %

Quota UE

Importazioni

91.128.441

87.446.018

-4,0%

37,0%

Esportazioni

62.347.441

59.240.765

-5,0%

38,8%

Interscambio UE

153.475.882

146.686.783

-4,42%

37,70%

Saldo UE

-28.781.000

-28.205.253

-2,00%

*valori in migliaia di dollari e variazioni sul periodo corrispondente Nel 2012 la quota delle importazioni turche dai paesi UE sul totale e’ stata del 37,70%, pari a 146,7 MLD$ e con una variazione del -4,42%, rispetto all’anno precedente. Le esportazioni turche verso i paesi UE ammontano invece a 59,2 miliardi di dollari, con una diminuzione del -5,0% rispetto al 2011, pari ad una quota del 38,8%.

Page 24: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

23

I principali partner commerciali di Ankara (sulla base del valore aggregato dell'interscambio e secondo valori in miliardi di dollari USA) nel 2012 (gennaio - dicembre 2012) sono stati: 1) Germania: 34,532; 2) Russia: 33,303; 3) Cina: 24,129; 4) Iran: 21,887; 5) USA: 19,746; 6) Italia 19,720; 7) Francia: 14,792; 8) Regno Unito: 14,329.

Fonte: Elaborazioni ICE Istanbul su dati TurkStat Nell’anno 2012 la Germania ha continuato ad essere il primo partner commerciale della Turchia con un interscambio pari a 34,5 miliardi di dollari (-6,5%) ed un saldo passivo per 8,3 miliardi di dollari; al secondo posto si è classificata la Russia con un interscambio di 33,3 miliardi di dollari (11,2%) ed un saldo passivo di 19,9 miliardi. Al terzo si conferma la Cina con un interscambio pari a 24,1 miliardi di dollari (-0,1%) ed un saldo attivo per 18,5 miliardi. Al quarto posto l’Iran con un interscambio pari a 21,9 miliardi di dollari (36,4%) ed un saldo passivo per 2 miliardi di dollari. Al quinto posto gli Stati Uniti con un interscambio pari a 19,7 miliardi di dollari (-4,2%) ed un saldo passivo per 8,5 miliardi di dollari. L'Italia, con un saldo attivo per circa 6,7 miliardi, si posiziona al sesto posto, con un interscambio che ha raggiunto i 19,7 miliardi di dollari (-7,4%) e così articolato: esportazioni verso la Turchia per 13,3 miliardi di dollari (-0,8%) ed importazioni per 6,4 miliardi di dollari (-18,8%). È utile evidenziare il primo posto della Germania, che conferma una penetrazione commerciale trasversale, strategicamente connessa anche ad azioni di collaborazione industriale tese a consolidare presenze e quote. La Russia rimane il fornitore di riferimento per ciò che concerne gli approvvigionamenti energetici (ed in questo consiste essenzialmente il suo flusso d'export verso la Turchia), mentre la Cina si afferma in maniera esponenziale con produzioni complementari e di enorme peso industriale, non necessariamente di bassa gamma. Nel 2012, l'interscambio con l'Iran è stato pari a 16,0 miliardi di dollari (50,17%), ma complessivamente, l'interscambio con quasi tutti i paesi limitrofi ha fatto registrare quote di rilievo, alla luce di un più saldo legame della politica estera della Turchia con la regione. Questo legame è testimoniato da accordi commerciali, accordi sui visti, visite imprenditoriali e istituzionali a tutti i livelli, per citare, esemplificando, soltanto alcune tra le pù note espressioni della diplomazia economica di Ankara. I valori percentuali indicano qui di seguito lo sviluppo incrementale senza precedenti nei rapporti commerciali bilaterali tra Turchia e: Emirati Arabi (119,8%), Iraq (30,8%), Kyrghizistan (30,3%), Azerbaijan (25,8), Arabia Saudita (22,8%), Egitto (21,3 %), Grecia

Page 25: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

24 25

(19,9%),Tagikhistan (16,8 %), Kazakhistan (6,2%); per converso in calo sono stati i rapporti commerciali con il Siria (-70,7%); Ucraina (-4,9); Uzbekhistan (-2,4%); Turkmenistan (-5,4%). La classifica dei principali paesi fornitori per il 2012 ha visto la Russia confermarsi al primo posto con 26,6 miliardi di dollari (+11,1%), seguita dalla Germania (21,4 miliardi; - 6,9), dalla Cina (21,3 miliardi; -1,8) e dagli Stati Uniti (14,1 miliardi; -11,9). L'Italia occupa la quinta posizione, con 13,34 miliardi di dollari di esportazioni ( -0,8%), dopo l’Iran, con 11,9 miliardi di dollari (-4,0%). Esportazione per aree geografiche (2011)

Fonte: TurkStat Quanto alla struttura degli scambi, le esportazioni turche rimangono composte da beni di consumo e da beni intermedi, mentre un ruolo minore, seppure in forte crescita, è occupato dai beni di investimento; le importazioni sono costituite essenzialmente da beni capitali, seguiti dai beni intermedi e, a lunga distanza, dai beni di consumo. Nel 2012 i principali prodotti esportati sono stati: autoveicoli, trattori e parti di ricambio, macchinari e apparecchiature meccaniche, seguiti dai prodotti della metallurgia e dagli abbigliamenti a maglia. Per quanto riguarda le importazioni, al primo posto si sono sostanzialmente attestati combustibili ed oli minerali seguiti da macchinari, apparecchiature meccaniche, prodotti della metallurgia, macchinari di precisione ed attrezzature elettriche ed elettroniche. Top 10 Export Turchia-mondo Milioni US$, 2011 Autoveicoli e altri mezzi di trasporto 15,805 Macchinari e apparecchiature meccaniche 11,593 Ferro e acciaio 11,226 Macchinari e apparecchiature elettriche 8,882 Accessori e articoli di abbigliamento a maglia 8,396 Combustibili ed oli minerali, ecc. 6,539 Prodotti di metallurgia 5,759 Accessori e articoli di abbigliamento non a maglia 5,129 Plastica e articoli in materiale plastico 4,581 Frutta, noci ecc. 3,6

Fonte: Elaborazione dati ICE su dati Turkstat

Page 26: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

25

Fonte: Elaborazioni ICE Istanbul su dati TurkStat

Graduatoria interscambio mondiale della 

Turchia 

Importazioni *  Var %  Esportazioni*  Var % Totale 

interscambio* Var % 

Germania  

21.399.672  

 ‐6,9% 

 

 13.132.322 

 ‐5,9% 

 34.531.994 

 

 ‐6,5% 

 

Russia  

26.619.713  

 11,1% 

 

 6.683.120 

 

 11,5% 

 

 33.302.833 

 11,2% 

Cina  

21.295.431  

 ‐1,8% 

 2.833.439 

 14,9% 

 

 24.128.870 

 ‐0,1% 

Iran  

11.964.613  

 ‐4,0% 

 

 9.922.688 

 

 176,4% 

 

 21.887.301 

 36,4% 

Stati Uniti d’America 

 14.131.309 

 

 ‐11,9% 

 

 5.614.819 

 

 22,5% 

 

 19.746.128 

 ‐4,2% 

Italia  

13.344.328  

 ‐0,8% 

 

 6.375.826 

 ‐18,8% 

 19.720.154 

 ‐7,4% 

Francia  

8.589.893  

 ‐6,9% 

 

 6.202.267 

 ‐8,9% 

 14.792.160 

 ‐7,8% 

Regno Unito  

5.629.429  

 ‐3,6% 

 

 8.700.534 

 

 6,7% 

 

 14.329.963 

 2,4% 

Emirati Arabi  

3.596.546  

 118,0% 

 

 8.177.299 

 

 120,6% 

 

 11.773.845 

 119,8% 

Iraq  149.328  

72,1%  

 10.830.199 

 

 30,3% 

 

 10.979.527 

 30,8% 

Spagna  6.022.710  

‐2,8%  

 3.721.369 

 

 ‐5,0% 

 

 9.744.079 

 ‐3,7% 

Olanda  3.660.635  

‐8,6%  

 3.248.414 

 

 0,2% 

 

 6.909.049 

 ‐4,7% 

India  5.843.597  

‐10,1%  

791.757  4,7%  6.635.354  ‐8,5% 

Svizzera  4.304.852  ‐14,2%  2.124.734  43,1%  6.429.586  ‐1,1% 

Ucraina  4.392.730  ‐8,7%  1.830.665  5,8%  6.223.395  ‐4,9% 

* valori espressi in migliaia di dollari e variazioni sul periodo corrispondente a gennaio-dicembre 2012

Page 27: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

26 27

Panoramica dei rapporti commerciali tra Turchia e Italia Interscambio commerciale Turchia - Italia 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Import * 7.523 8.568 9.967 11.008 7.666 10.203 13.449

Export* 5.601 6.748 7.478 7.816 5.893 6.508 7.856

Saldo* - 1.922 - 1.820 - 2.489 - 3.192 - 1.773 - 3.695 - 5.593

Fonte: TurkStat - *valori espressi in milioni di US$ A partire dall'anno 2000 si è registrato un costante incremento nel volume degli scambi tra Italia e Turchia. Le principali esportazioni dell’Italia verso la Turchia riguardano: i prodotti derivanti dalla raf-finazione del petrolio, quelli dell’industria dell’auto e della meccanica, in particolare macchine utensili, per il confezionamento, l’imballaggio e in generale destinate alla crescente attività industriale del paese asiatico e alla sua necessità di modernizzazione degli impianti. In lieve aumento anche le esportazioni italiane di fibre sintetiche ed artificiali, gioielli ed articoli di ore-ficeria. Nel 2012 l'Italia si conferma al sesto posto nella graduatoria dei partner commerciali della Turchia, con un interscambio di 19,7 miliardi di USD composto da importazioni per 13,34 mi-liardi di USD (- 0,8 e quinto Paese fornitore) ed esportazioni per 6,37 miliardi USD. Il saldo è attivo per l'Italia per 6,968 miliardi USD. Le importazioni italiane riguardano in particolare i prodotti dell’industria automobilistica turca (es. Fiat è presente in joint venture con il gruppo turco Koç), dell’industria metallurgica e del tessile - abbigliamento. Significative anche le importazioni dei prodotti dell’industria meccani-ca, chimica e delle materie plastiche, oltre che del cuoio e prodotti collegati alla carta.

Italia - Paese/Area: principali prodotti (ATECO3) esportati ed importati valori in migliaia di euro e variazioni in percentuale

Periodo riferimento : Gennaio - Dicembre 2012

Area/Paese Partner: Turchia

Esportazioni Importazioni

Var %20122011 2011 2012Var %

Saldi Assoluti Saldi normalizzati %

2011 2012 2011 2012

2.037.867 46,3 151.349 139.775 -7,6 1.241.492 1.898.092 80,4 87,21.392.841192 - Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

873.350 -4,0 52.020 44.395 -14,7 858.107 828.955 89,2 90,3910.126289 - Altre macchine per impieghi speciali

606.908 1,7 71.206 58.691 -17,6 525.558 548.217 78,7 82,4596.764282 - Altre macchine di impiego generale

599.953 32,5 80.996 80.498 -0,6 371.771 519.455 69,7 76,3452.767281 - Macchine di impiego generale

555.031 5,4 218.655 251.679 15,1 307.826 303.352 41,3 37,6526.481201 - Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie

plastiche e gomma sintetica in forme primarie

484.222 -3,4 1.106.474 931.096 -15,9 -605.171 -446.874 -37,6 -31,6501.303291 - Autoveicoli

475.992 -11,4 263.204 242.678 -7,8 273.864 233.314 34,2 32,5537.068293 - Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori

370.155 8,5 607.262 154.570 -74,5 -265.998 215.584 -28,0 41,1341.264241 - Prodotti della siderurgia

250.187 6,1 7.679 6.094 -20,6 228.046 244.093 93,7 95,2235.725284 - Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili

224.469 27,1 40.139 40.313 0,4 136.508 184.156 63,0 69,6176.646271 - Motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la

distribuzione e il controllo dell'elettricità

198.013 -3,7 84.731 81.098 -4,3 120.874 116.915 41,6 41,9205.606222 - Articoli in materie plastiche

193.044 -2,0 4.349 4.245 -2,4 192.614 188.799 95,7 95,7196.963212 - Medicinali e preparati farmaceutici

191.843 8,1 159.925 149.373 -6,6 17.521 42.470 5,2 12,4177.446132 - Tessuti

170.793 -0,9 2.587 2.539 -1,9 169.807 168.254 97,0 97,1172.394205 - Altri prodotti chimici

168.380 2,7 33.410 31.731 -5,0 130.596 136.649 66,2 68,3164.006321 - Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate

158.876 142,4 6.527 56.114 759,7 59.018 102.762 81,9 47,865.546061 - Petrolio greggio

133.154 -0,4 496.758 478.482 -3,7 -363.024 -345.328 -57,6 -56,5133.734141 - Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia

126.520 -0,6 115.778 108.965 -5,9 11.549 17.555 4,8 7,5127.327259 - Altri prodotti in metallo

121.857 189,4 17.546 36.359 107,2 24.567 85.498 41,2 54,042.113303 - Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi

120.655 26,8 51.606 31.977 -38,0 43.516 88.678 29,7 58,195.121242 - Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi

quelli in acciaio colato)

Nota: Graduatoria secondo il valore delle esportazioni nell'ultimo periodo

Page 28: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

27

Fonte: Ufficio ICE di Istanbul

Italia - Paese/Area: principali prodotti (ATECO3) esportati ed importati valori in migliaia di euro e variazioni in percentuale

Periodo riferimento : Gennaio - Dicembre 2012

Area/Paese Partner: Turchia

Esportazioni Importazioni

Var %20122011 2011 2012Var %

Saldi Assoluti Saldi normalizzati %

2011 2012 2011 2012

2.037.867 46,3 151.349 139.775 -7,6 1.241.492 1.898.092 80,4 87,21.392.841192 - Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

873.350 -4,0 52.020 44.395 -14,7 858.107 828.955 89,2 90,3910.126289 - Altre macchine per impieghi speciali

606.908 1,7 71.206 58.691 -17,6 525.558 548.217 78,7 82,4596.764282 - Altre macchine di impiego generale

599.953 32,5 80.996 80.498 -0,6 371.771 519.455 69,7 76,3452.767281 - Macchine di impiego generale

555.031 5,4 218.655 251.679 15,1 307.826 303.352 41,3 37,6526.481201 - Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie

plastiche e gomma sintetica in forme primarie

484.222 -3,4 1.106.474 931.096 -15,9 -605.171 -446.874 -37,6 -31,6501.303291 - Autoveicoli

475.992 -11,4 263.204 242.678 -7,8 273.864 233.314 34,2 32,5537.068293 - Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori

370.155 8,5 607.262 154.570 -74,5 -265.998 215.584 -28,0 41,1341.264241 - Prodotti della siderurgia

250.187 6,1 7.679 6.094 -20,6 228.046 244.093 93,7 95,2235.725284 - Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili

224.469 27,1 40.139 40.313 0,4 136.508 184.156 63,0 69,6176.646271 - Motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la

distribuzione e il controllo dell'elettricità

198.013 -3,7 84.731 81.098 -4,3 120.874 116.915 41,6 41,9205.606222 - Articoli in materie plastiche

193.044 -2,0 4.349 4.245 -2,4 192.614 188.799 95,7 95,7196.963212 - Medicinali e preparati farmaceutici

191.843 8,1 159.925 149.373 -6,6 17.521 42.470 5,2 12,4177.446132 - Tessuti

170.793 -0,9 2.587 2.539 -1,9 169.807 168.254 97,0 97,1172.394205 - Altri prodotti chimici

168.380 2,7 33.410 31.731 -5,0 130.596 136.649 66,2 68,3164.006321 - Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate

158.876 142,4 6.527 56.114 759,7 59.018 102.762 81,9 47,865.546061 - Petrolio greggio

133.154 -0,4 496.758 478.482 -3,7 -363.024 -345.328 -57,6 -56,5133.734141 - Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia

126.520 -0,6 115.778 108.965 -5,9 11.549 17.555 4,8 7,5127.327259 - Altri prodotti in metallo

121.857 189,4 17.546 36.359 107,2 24.567 85.498 41,2 54,042.113303 - Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi

120.655 26,8 51.606 31.977 -38,0 43.516 88.678 29,7 58,195.121242 - Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi

quelli in acciaio colato)

Nota: Graduatoria secondo il valore delle esportazioni nell'ultimo periodo

2012201120122011

Saldi NormalizzatiSaldi Assoluti

Var %20122011 2011 2012Var %

Importazioni Esportazioni

1.106.474 931.096 -15,9 -605.171 -446.874 -37,6 -31,6291 - Autoveicoli 501.303 484.222 -3,4

496.758 478.482 -3,7 -363.024 -345.328 -57,6 -56,5141 - Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia 133.734 133.154 -0,4

310.449 291.202 -6,2 -200.000 -179.421 -47,5 -44,5139 - Altri prodotti tessili 110.449 111.782 1,2

258.659 260.815 0,8 -177.893 -175.774 -52,4 -50,8244 - Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari 80.766 85.041 5,3

218.655 251.679 15,1 307.826 303.352 41,3 37,6201 - Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie

plastiche e gomma sintetica in forme primarie

526.481 555.031 5,4

263.204 242.678 -7,8 273.864 233.314 34,2 32,5293 - Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori 537.068 475.992 -11,4

168.592 189.794 12,6 -71.565 -106.031 -26,9 -38,8275 - Apparecchi per uso domestico 97.027 83.763 -13,7

184.716 172.006 -6,9 -181.741 -169.438 -96,8 -97,1012 - Prodotti di colture permanenti 2.975 2.568 -13,7

193.069 155.954 -19,2 -83.765 -43.468 -27,7 -16,2221 - Articoli in gomma 109.304 112.487 2,9

607.262 154.570 -74,5 -265.998 215.584 -28,0 41,1241 - Prodotti della siderurgia 341.264 370.155 8,5

159.925 149.373 -6,6 17.521 42.470 5,2 12,4132 - Tessuti 177.446 191.843 8,1

151.349 139.775 -7,6 1.241.492 1.898.092 80,4 87,2192 - Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 1.392.841 2.037.867 46,3

170.338 136.303 -20,0 -89.136 -57.814 -35,4 -26,9131 - Filati di fibre tessili 81.202 78.489 -3,3

114.508 111.595 -2,5 -106.719 -107.252 -87,3 -92,5103 - Frutta e ortaggi lavorati e conservati 7.789 4.343 -44,2

115.778 108.965 -5,9 11.549 17.555 4,8 7,5259 - Altri prodotti in metallo 127.327 126.520 -0,6

103.212 98.531 -4,5 -92.944 -88.611 -81,9 -81,7264 - Prodotti di elettronica di consumo audio e video 10.267 9.920 -3,4

84.731 81.098 -4,3 120.874 116.915 41,6 41,9222 - Articoli in materie plastiche 205.606 198.013 -3,7

80.996 80.498 -0,6 371.771 519.455 69,7 76,3281 - Macchine di impiego generale 452.767 599.953 32,5

100.126 78.282 -21,8 -79.054 -55.347 -65,2 -54,7143 - Articoli di maglieria 21.072 22.935 8,8

72.482 74.669 3,0 10.236 20.381 6,6 12,0151 - Cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio, borse, pelletteria e

selleria; pellicce preparate e tinte

82.718 95.050 14,9

Nota: Graduatoria secondo il valore delle importazioni nell'ultimo periodo

Page 29: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

28 29

Principali prodotti importati dall’Italia (2011)

Principali prodotti esportati in Italia (2011)

Fonte: Ministero degli Affari Esteri (Italia), Ministero dello Sviluppo Economico (Italia), Ufficio I.C.E. di Istanbul, Camera di Commercio Italiana in Turchia, Istanbul Chamber of Industry

Page 30: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

29

Sistema economico e commerciale Perché fare business in Turchia

Caratteristica del sistema Paese Un’economia di successo

• Un’economia in forte espansione, un PIL triplicato passato da 231 a 772 miliardi di dollari dal 2002 al 2010;

• una crescita economica stabile con un tasso di crescita media annua del PIL reale del 5,2 % negli ultimi 9 anni;

• un'economia promettente, con un futuro brillante che, secondo le previsioni, registrerà la crescita economica più rapida tra i membri dell'OCSE tra il 2011 e il 2017, con un tasso di crescita media annua del PIL reale pari al 6,7 %;

• al 18° posto tra le maggiori economie del mondo e al 7° tra i paesi dell'UE nel 2011; • un'economia istituzionale alimentata da oltre 110 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri

(IDE) negli ultimi 9 anni e al 13° posto nella classifica dei paesi più attraenti del mondo relati-vamente agli IDE del 2012. Crescita effettiva del PIL tra Paesi %

Fonte: ISPAT- FMI World Economic Outlook, aprile 2011, Istituto di statistica turco (TÜİK)

Page 31: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

30 31

A booming economy

Monetary Found, World Economic Outlook Database, aprile 2012 - * Estimates onetary Found, World Economic Outlook Database, aprile 2012 - * Estimates Fonte: TurkStat, International Popolazione

• one di 75 milioni di persone (2011 TUIK); Una popolazi• una popolazione con il maggior numero di giovani tra i paesi europei (2011 Eurostat); • la metà della popolazione ha meno di 29,3 anni; • popolazione giovane, dinamica, istruita e multiculturale.

Piramide della popolazione per gruppi di età (2011)

Fonte: ISPAT- TurkStat

Page 32: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

31

Crescita demografica della popolazione (1965-2012)

Fonte: TurkStat

74,0

75,8

77,6

72,0

73,0

74,0

75,0

76,0

77,0

78,0

2011 2013* 2015*

Turchia prospettiva di crescita della popolazione

Fonte: TurkStat - *valori stimati Una forza lavoro qualificata e competitiva

• ruiti e motivati;

numero più basso di giorni di malattia per dipendente

• da 170 università (2011,Student Selection and

• i circa la metà provenienti da istituti professionali e tecnici (2011,

Oltre 26 milioni di professionisti giovani, ist• aumento della produttività del lavoro; • numero più elevato di ore lavorative e

in Europa con 52,9 ore di lavoro a settimana (2011, Eurostat) e una media annua di 4,6 gior-ni di malattia per dipendente (2008, Mercer); circa 500.000 laureati ogni anno provenienti Placement Center-OSYM); oltre 700.000 diplomati, di cuMinistero dell'istruzione nazionale).

Page 33: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

32 33

Forza lavoro in milioni

onte: TurkStat e Eurostat, 2011

re di lavoro per settimana di lavoro a tempo pieno - media annuale

F O

onte: Eurostat, 2011 F

Page 34: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

33

Fonte: EIU, febbraio 2011

Fonte: MERCER - Pan-European Employer Health Benefits Issues Survey, 2008 Clima per gli investimenti liberale e riformista

• Il secondo paese riformatore più grande tra i paesi OCSE in termini di restrizioni relative a IDE dal 1997 (FDI Regulatory Restrictiveness Index dell'OCSE 1997-2010);

• ambiente imprenditoriale vantaggioso con una media di 10 giorni per costituire una società, contro la media superiore a 12 giorni dei paesi dell'OCSE;

• condizioni di investimento altamente competitive; • solida cultura industriale e dei servizi; • parità di trattamento per tutti gli investitori; • circa 30.000 aziende con capitale estero; • riconoscimento dell’arbitrato internazionale; • garanzia per i trasferimenti.

Infrastrutture

• Infrastrutture tecnologiche nuove e molto sviluppate nel settore dei trasporti, delle telecomu-nicazioni e dell'energia;

• infrastrutture per il trasporto marittimo ben sviluppate e a basso costo; • trasporto ferroviario vantaggioso verso Europa centrale e orientale; • rotte di trasporto ben definite e sistemi di trasmissione diretta verso la maggior parte dei

paesi limitrofi;

Page 35: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

34 35

• un importante terminale e corridoio europeo di collegamento tra Oriente e Occidente per gli approvvigionamenti energetici;

• oltre il 70% delle risorse energetiche sono dislocate a est e a sud della Turchia, mentre il principale consumatore di energia, l’Europa, si trova a ovest del paese. Tasse ridotte e incentivi

• Imposta sul reddito delle società ridotta dal 33 al 20%; • imposta sul reddito delle persone fisiche variabile tra il 15 e il 35%; • i benefici fiscali e gli incentivi nelle Zone per lo Sviluppo Tecnologico, nelle Zone Industriali e

nelle Zone Franche possono includere l'esenzione totale o parziale dall'imposta sul reddito delle società, riduzioni sulla quota di contributi previdenziali per i datori di lavoro e assegna-zione di terreni;

• normativa sulle attività di R&S e di sostegno all'innovazione; • incentivi per investimenti strategici per ridurre le importazioni, per investimenti su larga scala

e per investimenti regionali. Accordo di Unione doganale con l’UE dal 1986

• Accordo di Unione doganale con l'UE dal 1996 e accordi di libero scambio con 22 paesi (19 in forza e 3 in attesa di ratifica);

• altri accordi di libero scambio in corso; • negoziati di adesione con l'UE.

Importante mercato nazionale

• 50 milioni di utenti internet nel 2011, rispetto ai 4 milioni del 2002; • 65 milioni di abbonati di telefonia cellulare nel 2011, rispetto ai 23 milioni del 2002; • 51 milioni di utenti di carte di credito nel 2011, rispetto ai 16 milioni del 2002; • 118 milioni di passeggeri aerei nel 2011, rispetto ai 33 milioni del 2002; • 31,5 milioni di turisti internazionali nel 2011, rispetto ai 13 milioni del 2002.

Page 36: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

35

Settori economici principali Preliminarmente, va segnalato che l’aumentata capacità del sistema produttivo turco rende sempre più importante la realizzazione in loco da parte delle aziende italiane di beni ad alto contenuto tecnologico e/o ad alto valore aggiunto. Accanto ai settori tradizionali, mostrano potenzialità sempre più evidenti le energie rinnovabili, il restauro, il mantenimento dei beni architettonici ed archeologici, il turismo, la logistica. Nel corso degli ultimi sedici anni la Turchia ha avuto uno sviluppo che l'ha avvicinata ai modelli occidentali, determinando l’aumento del tenore di vita di una parte consistente della popolazione, con la quale gli operatori italiani si trovano in una posizione di vantaggio poiché l'Italia non è considerata solo un "partner” commerciale, ma anche un modello culturale e di sviluppo di riferimento. La Turchia rappresenta un fondamentale mercato di sbocco soprattutto per le forniture "Made in Italy” di beni strumentali che sfruttano una consolidata complementarietà con il sistema industriale locale: l’Italia fornisce tecnologia più aggiornata ed utile a migliorare la produzione nei settori trainanti del paese, quali il tessile, l'abbigliamento, la pelletteria, il comparto automotive, l'agro-alimentare. La struttura proprietaria delle imprese turche si è poi dimostrata particolarmente compatibile con quella italiana, data la coesistenza di grandi gruppi con un vivace tessuto di piccole e medie imprese, che trovano nelle aziende italiane degli interlocutori flessibili e dinamici, nei settori di loro prioritario interesse. Per sfruttare l'intero potenziale di un paese che è immediatamente a ridosso dei principali mercati europei e nord-africani, sembrerebbe opportuno puntare su interventi di collaborazione industriale tali da rendere l'Italia sempre più un "modello di riferimento” per il panorama economico locale. Principali settori industriali in Turchia

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

50,0

ServiziAgricoltura

IndustriaCostruzione

41,1

34,9

18,5

4,5

48,6

25,2

19,9

6,3

2002

2010

Fonte: TurkStat

Page 37: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

36 37

Agricoltura Grazie al clima e alle condizioni geografiche favorevoli, la Turchia è considerata uno dei paesi più importanti a livello mondiale nel settore dell'agricoltura e delle industrie a essa collegate. Tale risultato sorprendente è confermato anche dall'incremento delle esportazioni in quasi tutte le tipologie di prodotti agricoli e colloca il paese tra i maggiori produttori del mondo. Il settore agricolo è ancora oggi quello prevalente e conta per oltre il 25% dell’occupazione, nonostante la spinta sempre più forte dell’industria e del settore terziario. Il settore agricolo contribuisce per circa il 16% al prodotto interno lordo. Circa il 40 % dei terreni in Turchia è arabile e questo potenziale elevato fornisce un'ampia gamma di prodotti quali cereali, legumi, olio di semi, frutta e verdura, fiori da taglio, pollame, latte e prodotti caseari, pesce, miele e tabacco. Nel corso del 2012, secondo fonti Türkstat, la produzione di cereali ha subito un calo del 5,2% (in totale sono state prodotte 33,4 milioni di tonnellate), mentre frutta e verdura sono cresciute, rispettivamente del 0,7% (circa 27,8 milioni di tonnellate) e 4,8% (18 milioni di tonnellate). Ripartizione della produzione agricola, 2011

Fonte: TurkStat, Summary of Agricultural Statistics, 2011

• La Turchia è leader a livello mondiale nella produzione di fichi secchi, nocciole, uva sultanina e albicocche secche;

• la Turchia vanta la più grande produzione di latte e prodotti caseari della regione; • nel paese si contano circa 11.000 specie di piante, mentre il numero totale di specie

presenti in Europa è pari a 11.500. Con queste premesse, il paese risulta uno dei principali esportatori di prodotti agricoli in Europa orientale, Medio Oriente e Nord Africa (regione EMEA) e il saldo commerciale è significativamente in positivo. Produzione agricola di cereali, ortaggi e frutta

Fonte: Turkstat – *valori in tonnellata americana (US 907 kg)

Page 38: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

37

La Turchia offre agli imprenditori un ambiente fertile per gli investimenti nel settore agricolo grazie ai fattori elencati di seguito:

− posizione geografica strategica in termini di condizioni climatiche favorevoli e vicinanza ai mercati più importanti;

− forza lavoro competitiva, particolarmente importante per le attività di produzione alimentare, ad alta densità di lavoro;

− disponibilità di quasi tutte le materie prime per l'industria del settore; − investimenti statali continui nell'ambito dei progetti di maggiore irrigazione, di

miglioramento delle infrastrutture e di consolidamento dei piccoli appezzamenti di terreno;

− supporto del governo agli investimenti per l'agricoltura; − maggiore efficienza nella produzione grazie all'automazione progressiva; − maggiore interesse per l'agricoltura turca da parte di investitori provenienti da medio

oriente e altri paesi negli ultimi anni; − maggiore efficienza nella produzione grazie all'automazione progressiva.

Punti deboli

− Struttura notevolmente frammentata, con un numero consistente di piccole aziende la cui sopravvivenza dipende in gran parte dai sussidi del governo;

− dal momento che il processo di armonizzazione con l'UE è ancora in corso, la capacità della Turchia di esportare bestiame nei paesi dell'UE rimane un problema irrisolto;

− i costi ingenti dell'industria dei macchinari impediscono alle aziende agricole su scala ridotta di incrementare l'efficienza produttiva; l'aumento dei prezzi dei mangimi influenza positivamente i relativi produttori ma influenza negativamente lo sviluppo del settore allevamento.

Energia e tecnologie ambientali Oltre ad aver registrato una notevole crescita economica negli ultimi otto anni, la Turchia è diventata uno dei mercati energetici in più rapida crescita nel mondo e sta velocemente acquisendo una struttura competitiva. Stando ad alcune previsioni di società di fornitura dell'energia elettrica turca, la richiesta di energia elettrica in Turchia aumenterà ad un tasso annuale del 6% fino al 2023. L'importo totale degli investimenti necessari per soddisfare la domanda di energia in Turchia fino al 2023 si dovrebbe aggirare intorno ai 130 miliardi di dollari. L'incremento della richiesta di energia elettrica è uno dei fattori più significativi, oltre alla liberalizzazione del mercato e al potenziale ruolo di terminale energetico che la Turchia potrebbe rivestire nella propria regione di appartenenza (posizione strategica tra l'Asia e l'Europa). Questi tre fattori rivestono un ruolo importante nello sviluppo delle opportunità di investimento in Turchia. L'aumento della richiesta ha inoltre dato origine a investimenti a lungo termine da parte del settore privato. Il mercato turco dell'energia presenta un'ampia gamma di attività, dall’esplorazione di greggio alla distribuzione e esportazione di prodotti petroliferi e petrolchimici, dalla generazione di energia elettrica basata sulle risorse tradizionali alla produzione di macchinari e attrezzature. La Turchia possiede un numero notevole di fiumi e laghi (con circa 36.000 MW di potenziale energetico), che offrono opportunità ideali per le aziende energetiche di piccole e grandi dimensioni. Per quanto riguarda il potenziale dell' energia geotermale, la Turchia occupa il 7 posto nel mondo e il 3 in Europa. Una volta terminati tutti gli investimenti pianificati nel settore dell'energia geotermale, l'importo totale del valore aggiunto per l'economia sarà di 16 miliardi di dollari l'anno. Grazie al potenziale elevato dell'agricoltura e alla capacità installata del biodiesel e del bioetanolo, la Turchia può diventare il centro di rifornimento di biocarburanti dell'Europa. Per creare un mercato comune dell'energia con l'UE, la Turchia sta progettando di connettere il proprio sistema energetico alla rete UCTE (Unione per il Coordinamento e la Trasmissione di Energia). Nonostante solo il 15% del potenziale sia stato utilizzato finora, la Turchia occupa il 1 posto al mondo per tasso di crescita più elevato degli impianti eolici.

Page 39: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

38 39

Oleodotti presenti e in fase di progettazione in Turchia

Fonte: ISPAT in collaborazione con la società petrolifera BOTAŞ (Boru Hatlar ile Petrol Taşima A. Ş.) Punti di forza

− Quadro normativo relativo al settore energetico ben organizzato e strutturato; − EPDK con funzione di autorità indipendente per la regolamentazione del mercato; − elevato potenziale di crescita del settore energetico turco se confrontato con quello

degli altri paesi europei; − vantaggi derivanti dal ruolo di centro energetico tra l'Europa e il Medio Oriente svolto

dalla Turchia; − elettricità: aumento della quota del settore privato a seguito della privatizzazione dei

beni statali relativi alla produzione di energia; probabili fusioni orizzontali e verticali nell'ambito della distribuzione di elettricità, gas naturale e acqua, al fine di favorire la sinergia tra gli enti erogatori della regione;

− gas naturale: incremento del potenziale di crescita grazie agli elevati livelli di domanda di gas; posizione geografica e infrastrutture favorevoli alla fornitura di gas; potenziale ruolo di corridoio e possibilità di sviluppo di ponti commerciali.

Punti deboli

− Elettricità: carbone come unica fonte energetica ampiamente disponibile a livello nazionale, con pericolo di dipendenza sempre maggiore dalle importazioni;

− gas naturale: necessità di stoccaggio del gas per ragioni legate alla sicurezza del sistema; dipendenza dalle importazioni per la fornitura di gas naturale.

Page 40: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

39

Gli oleodotti della Turchia Baku-Tbilisi-Ceyhan: Azerbaigian- Georgia- Turchia Capacità: 1 milione di barili al giorno Oleodotti gemelli Kirkük-Yumurtalik: Iraq-Turchia Capacità: 1,65 milioni di barili al giorno Samsun-Ceyhan: Russia-Turchia (progetto) Capacità: 1-1,4 milioni di barili al giorno Fonte: UE Moe (The European Commission, Market Observatory for Energy), Turkey, dicembre 2009, p.11 I gasdotti della Turchia Gasdotto del Caucaso Meridionale: Azerbaijan- Georgia- Turchia Capacità: 16 chilometri cubi l’anno Gasdotto Bulgaria-Turchia: (Russia) Bulgaria-Turchia Capacità: 22 cc/anno Tabriz-Doğubayazt: Iran-Turchia Capacità: 20 cc/anno Gasdotto Blue-Stream: Russia- Turchia Capacità: 16 cc/anno Blue Stream (linea di raccordo): Russia- Turchia Capacità: 4 cc/anno Gasdotto Karacabey-Komotini: Turchia- Grecia Capacità: 7 cc/anno (Progetto) Aleppo-Kilis: Siria- Turchia (Progetto) Nabucco: Turchia- Bulgaria- Romania- Ungheria- Austria Capacità: 31 cc/anno. (Progetto) Ceyhan-Haifa: Turchia- Siria- Libano- Israele Fonte: EIA, International Energy Outlook 2010 Energie rinnovabili L'efficienza energetica è una componente essenziale delle politiche ambientali turche, difatti il nuovo regime di incentivi introdotto dal governo turco include facilitazioni sugli interessi per gli investimenti in campo ambientale. In Turchia molti comuni sono impegnati nel riciclaggio dei materiali, nella depurazione delle acque, nel trattamento dei rifiuti, nelle bonifiche ambientali e nella gestione dei rifiuti solidi. La Turchia ha implementato la maggior parte delle normative europee sull'efficienza energetica. Inoltre, è un partner attivo di Agenda 21, che fornisce un piano di azione per una partnership globale in materia di sviluppo sostenibile. Le fonti energetiche primarie della Turchia sono l'energia idroelettrica, geotermica, quelle derivanti dal legno, dagli animali e dai rifiuti vegetali, nonché l'energia solare ed eolica. La posizione geografica di questo paese offre diversi vantaggi per l'uso estensivo di gran parte di queste risorse energetiche rinnovabili. La legge in materia di energie rinnovabili è entrata in vigore nel 2005 per incoraggiare la produzione di energia rinnovabile in condizioni di mercato competitive.

Page 41: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

40 41

Secondo Vision 2023, il programma nazionale turco di previsione sulla tecnologia, la Turchia ha sviluppato strategie sulle tecnologie ambientali principalmente riguardo a energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, tecnologie a idrogeno e trattamento delle acque. Energia geotermica Il potenziale dell'energia geotermica in Turchia si aggira intorno ai 31.500 MW. Nel paese sono presenti 470 pozzi e sono stati scoperti 187 campi geotermici. La capacità geotermica complessiva utilizzata è pari a circa 1.342 MW. La Turchia rappresenta un hub importante. Le ragioni che inducono a sviluppare tale fonte di energia sono diverse; si tratta di una fonte di energia con una tecnologia già testata e in continua evoluzione; trattasi di una fonte di energia con dinamicità dei prezzi non direttamente collegati a quelli del petrolio o del gas, può inoltre contare su basse emissioni di CO2. La Turchia ha un programma di privatizzazione di oltre 30 aree idonee alla produzione di energia geotermica. Il potenziale geotermico della Turchia si aggira su 35240 Mw, (quinto paese più ricco al mondo di energia geotermica, il 30% delle abitazioni in Turchia potrebbero essere riscaldate da tale fonte energetica) e potrebbe arrivare a soddisfare fino al 14% della domanda nazionale di elettricità e di riscaldamento, ma ad oggi il contributo degli impianti geotermici in funzione soddisfa solo lo 0,06%, contro il 70% di energia prodotta da minerale fossile. Attualmente sono attivi tre impianti geotermici, Kizildere G.P, Salavati GP e Bereket Energy- Sarakoy con una capacità complessiva di circa 20 MW. In Turchia esistono complessivamente 187 siti geotermici che contengono fluidi ad una temperatura di oltre 40°, la maggioranza dei quali situati nella parte occidentale del paese. Energia solare L’energia solare viene utilizzata prevalentemente per usi domestici e per il riscaldamento dell’acqua. I vantaggi di tale energia sono diversi: è rinnovabile, decentrata, di semplice attuazione e con un enorme possibilità di sviluppo; diversamente gli svantaggi sono rappresentati dalla scarsa disponibilità dell’insolazione in alcune zone e dal costo ancora alto degli impianti fotovoltaici necessari per trasformare l’energia solare in elettricità. Il totale di produzione annuale è oggi pari a 3.372 MW, quasi esclusivamente utilizzati per usi domestici e acqua calda. L’obiettivo è quello di ridurre l’enorme divario oggi esistente tra la potenzialità di produzione e la produzione effettiva (350 MW). Energia eolica Il potenziale eolico complessivo della Turchia è pari a circa 88.000 MW, mentre il potenziale eolico economicamente valido è di 10.000-12.000 MW. Tuttavia il potenziale eolico in Turchia è in gran parte non utilizzato con solo 333,35 MW attualmente in uso. La capacità installata complessiva dei parchi eolici nel paese è aumentata in modo significativo negli ultimi anni. Secondo le cifre rilasciate dall'Associazione europea dell'energia eolica, la Turchia si è posizionata al primo posto tra i paesi europei con il più alto tasso di crescita della capacità installata. La Turchia è seconda in Europa, dopo il Regno Unito, come paese più ricco di vento con un potenziale di 88.000 Mw. Nel corso del 2008 è stato raggiunto un traguardo notevole aumentando la produzione di energia elettrica da fonti eoliche del 195%. Nel 2009 la Turchia ha aumentato la produzione di energia eolica a 810 MW rispetto ai 147 MW prodotti nel 2007. La BERS,nel 2009, ha finanziato con 45 milioni di euro la costruzione di 54 pale eoliche per aumentare la produzione di energia del 30%.

Page 42: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

41

Energia idroelettrica Attualmente la Turchia dispone di 172 centrali idroelettriche attive con 13.700 MW di capacità installata, che generano una media di 48.000 GW all'anno, pari al 35 % del potenziale idroelettrico economicamente valido. Sono in costruzione nuove centrali idroelettriche con una capacità installata complessiva di 8.600 MW al fine di generare approssimativamente 20.000 GW all'anno, pari al 14 % del potenziale economicamente valido. Il potenziale idroelettrico teorico turco rappresenta l'1 % di quello mondiale e il 16 % di quello europeo. Il potenziale idroelettrico lordo teoricamente valido in Turchia è di 433 miliardi di kWh mentre il potenziale teoricamente valido è di 216 miliardi di kWh ed è calcolato intorno a 140 miliardi di kWh. Gli impianti di produzione di energia idroelettrica si concentrano sul Mar Nero, nelle zone ad est della Turchia, in particolare a Çoruh e Frat. Punti di forza

− Posizione geografica favorevole grazie alla presenza di un'ampia varietà di risorse naturali che offrono opportunità ideali per le aziende del settore energetico di piccole e grandi dimensioni;

− è tra i primi cinque paesi al mondo nel settore delle risorse geotermali; − il suo potenziale di energia solare è superiore al potenziale complessivo di numerosi

paesi europei; − si conta la presenza di 213 centrali idroelettriche con una capacità installata di 14,3

GW, secondo quanto reso noto dal rapporto annuale del Dipartimento turco delle risorse Idriche;

− è uno dei mercati dell'energia elettrica più promettenti a livello europeo in termini di potenziale di crescita nei prossimi anni.

Punti deboli

− Ampia necessità di esperti stranieri in campo ambientale: numerose aziende turche operanti nel settore delle tecnologie ambientali, infatti, non sono in grado di gestire grandi progetti in materia di ambiente;

− efficienza ridotta nell'utilizzo dell'energia rispetto all'Europa; − mancanza di risorse finanziarie fornite dagli imprenditori locali.

Industria chimica L'industria chimica rifornisce svariati settori, ad esempio quello automobilistico, tessile, dei pellami, del vetro e della carta. La Turchia, essendo uno dei maggiori produttori di carbonato di sodio, cromo e boro del mondo, ha un vantaggio concorrenziale in questo settore. I principali prodotti esportati dall'industria chimica turca sono sostanzialmente quelli petrolchimici e farmaceutici, i fertilizzanti, le fibre e le corde sintetiche, i saponi e i detergenti, nonché le vernici. Le circa 314 aziende chimiche turche, create con investimenti esteri, detengono una quota pari al 13% del capitale estero totale in Turchia. Il volume delle esportazioni nel settore chimico turco è in crescita costante. L'industria chimica è arrivata a essere nel 2011 uno dei più importanti settori, nel quadro generale delle esportazioni industriali. La maggior parte delle esportazioni, nel settore chimico turco, è rappresentata da prodotti di plastica lavorata, come tubi, condutture, tubazioni di gomma e raccordi. In secondo luogo vengono esportati saponi, detergenti e cosmetici, mentre un'altra voce importante è rappresentata da prodotti chimici inorganici e miscele di farmaci con dosaggio. Nel 2011 le importazioni dall’Italia hanno registrato un totale di circa 22 miliardi di dollari. Le esportazioni turche di prodotti chimici invece corrispondono a circa 9,1 miliardi di USD di cui 4,1 milioni di USD destinati ai paesi UE.

Page 43: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

42 43

Punti di forza − Ottimo potenziale delle esportazioni; − potenziale significativo di crescita in molti settori (farmaceutica, cura della persona,

assistenza sanitaria a domicilio, abbigliamento e altri ancora); − consapevolezza dell'industria e supporto in relazione al regolamento europeo

REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemical substances);

− forza lavoro giovane e qualificata; − importanza geostrategica del paese; − disponibilità di materie prime rare (carbonato di sodio, boro, cromo).

Punti deboli

− Scala relativamente ridotta in base agli standard internazionali; − numero insufficiente di impianti per lo smaltimento di sostanze nocive; − commercio sommerso all'interno del settore.

Industria meccanica L'industria meccanica gioca un ruolo strategico all'interno del processo di sviluppo di tutti i paesi, scatenando un effetto moltiplicatore della crescita economica che definisce gli obiettivi di produzione di altri settori. Ciò avviene grazie agli investimenti realizzati, nonché ai prodotti intermedi e ai servizi offerti. Un'industria meccanica ben strutturata rappresenta un elemento essenziale per la competitività del settore rispetto ad altri paesi. Sin dal 1990, in Turchia, questo comparto è cresciuto quasi del 20 % annuo. La crescita dell'industria meccanica del paese è sostenuta da piccole e medie imprese altamente competitive che costituiscono la fetta più consistente della produzione industriale turca. Come elementi catalizzatori della crescita registrata nell'industria meccanica ed elementi centrali per l'industrializzazione della Turchia, le PMI del paese della mezzaluna si distinguono da quelle degli altri paesi grazie alla disponibilità di una forza lavoro a basso costo e, al contempo, altamente qualificata. Un ulteriore indicatore del livello elevato raggiunto dall'industria meccanica turca è il tasso dei fattori produttivi nazionali. Circa l'85 % di tali fattori non solo riduce la dipendenza da risorse estere, ma fornisce anche un contributo alle industrie del paese. I vantaggi derivati dalla capacità di progettazione richiesta per competere al livello internazionale e un costo del lavoro non elevato consentono all'industria meccanica turca di offrire una serie di prodotti e componenti affidabili e di qualità elevata. La produzione dei macchinari in Turchia ha anche incominciato a costituire una porzione sempre maggiore delle esportazioni del paese. Tra le principali destinazioni delle esportazioni dei macchinari turchi abbiamo, rispettivamente, Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Iran. D'altra parte, la Turchia importa macchinari principalmente da Cina, Germania, Italia, Francia e Stati Uniti. Nonostante l'elevata produzione nazionale di macchinari, le importazioni degli stessi superano le esportazioni, sottolineando così che la domanda nazionale di macchinari è in continuo aumento. Il totale di acquisti nel comparto meccanica e beni strumentali da parte della Turchia è arrivata a 27,1 miliardi di USD nel 2011, di cui 4.1 miliardi di USD dall'Italia rappresenta la voce più importante dell'import turco dopo alcune “commodities”. Circa il 40% dell'export italiano verso la Turchia riguarda questo settore e tocca tutti i principali comparti dell'economia locale (macchine lavorazione metalli, macchine tessili, macchine lavorazione pelli e calzature, macchine imballaggio, macchine lavorazione plastica, macchine lavorazione legno, macchine lavorazione marmi). Nella prima meta’ del 2012 le importazioni turche in questo settore sono ammontate a circa 13.1 miliardi di USD, di cui circa 1.8 miliardi di USD dall'Italia. Macchine tessili La Turchia è uno dei maggiori esportatori mondiali di prodotti dell'industria tessile e il relativo "know-how” è pertanto strategico. Si tratta di uno dei settori trainanti dell'export nazionale da monitorare attentamente, anche perché la propensione all'export dell'industria dell'abbigliamento turca implica un continuo

Page 44: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

43

aggiornamento tecnologico in cui l'Italia può e deve continuare a svolgere un ruolo di primo piano. Si dovrà puntare in particolare sui macchinari più sofisticati, sia perché la Turchia comincia a produrre impianti di livello medio, sia perché la domanda sarà prevedibilmente ancora sostenuta per l'alto livello tecnologico, sia in considerazione del calo negli altri segmenti. Nel 2011 le importazioni dal mondo di macchine tessili con relativi apparecchi ed accessori corrispondono a circa 1.8 miliardi di USD, di cui 182 milioni dall’Italia. Le esportazioni turche verso il mondo (in prevalenza Medio Oriente ed ex Repubbliche Sovietiche) invece sono di circa 300 milioni di USD. Macchine lavorazione metalli In un mercato dove da tempo sono presenti i più importanti produttori mondiali di autoveicoli, con una capacità di oltre 1.500.000 di unità all'anno, e che è diventato il principale polo produttivo europeo di elettrodomestici, la ripresa produttiva, che probabilmente continuerà nei prossimi anni, sta generando una richiesta per tale tipo di macchinari, in particolare per quelli ad alto contenuto tecnologico, anche da parte della rete di subfornitori locali. La presenza italiana nel comparto delle macchine lavorazioni metalli è abbastanza significativa (con un’esportazione di circa 240 milioni di USD) e occupa il secondo posto dopo la Germania. È doveroso precisare che la Turchia, in quanto a produzione di macchine lavorazione metalli, ha raggiunto un totale che corrisponde a circa 650/700 milioni di USD nel 2011. Inoltre, la piattaforma industriale sta notevolmente crescendo dal punto di vista tecnologico, con non meno di 200 aziende produttrici. Nella prima metà del 2012 le importazioni corrispondono a circa 900/950 milioni di dollari, le esportazioni invece sono pari a circa 300/350 milioni di dollari. Le importazioni dall'Italia per la prima metà del 2012 si aggirano sui 110/120 milioni di dollari. Macchine agricole L'agricoltura occupa un posto rilevante nell'economia turca visto che beneficia di un terreno coltivabile circa 26 milioni di ettari. Accanto alle forniture di macchine agricole esistono ampi spazi nell'industria zootecnica, nella tecnologia per l'irrigazione e nell'industria connessa all'allevamento. Iniziative con ricadute positive potranno prevedersi in alcuni sottosettori che hanno bisogno di importare attrezzature e tecnologie (macchine per l'olivicoltura, per il trattamento della frutta). Nell'ultimo biennio il settore ha subito un rallentamento causato dalla mancanza di progetti agrari. L'indice di produzione ha toccato punte di 550/600 milioni di USD annui e ciò implica che la produzione nazionale è aumentata del 33 % nel 2011. Nella prima metà del 2012 le importazioni sono state circa 250/300 milioni di dollari di cui quelle dall'Italia ammontano circa a 60 milioni di dollari. I centri produttivi si trovano principalmente: Province di Izmir Spicca la produzione di macchinari per il

settore tessile, da ufficio ed elaborazione dati, di apparecchiature medico-chirurgiche e ottico-fotografiche, nonché di macchine utensili.

Manisa Macchinari per l’agricoltura. Export concentrato sui macchinari elettrici

Aydin e Afyonkarahisar Macchinari per l’agricoltura e la lavorazione del tabacco

Page 45: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

44 45

Tessile e abbigliamento Il settore è strategico per la Turchia e rappresenta la seconda voce dell'export locale. La crescente attenzione dell'industria turca alla qualità del prodotto finito ha aumentato la domanda di tessuti e filati pregiati. I principali tessuti e filati esportati sono: tessuti e filati in lana, cotone e filamenti sintetici. Attualmente il settore tessile contribuisce al 10% del PIL e attraverso l'indotto complessiva-mente occupa circa 9 mln di persone. Delle 180.000 aziende tessili e dell'abbigliamento, 2.000 sono di grandi dimensioni con oltre 150 dipendenti e con fatturati che superano i 15 mln di dollari. Il 60% dell'intera produzione viene esportata. A livello globale per quanto riguarda l'abbiglia-mento la Turchia è il 6° produttore ed il secondo per quanto riguarda l'export verso l’Unione Europea dopo la Cina, mentre per quanto riguarda il tessile è alla decima posizione mondia-le. E' importante ricordare che la Turchia ha già adottato la gran parte della legislazione am-bientale, per quanto riguarda la produzione di materia prima e di prodotti manufatti, prodotti dunque con le carte in regola per l'esportazione nei paesi occidentali. L'Italia è tra i primi paesi a poter sfruttare la Turchia dato che già adesso detiene il record delle importazioni per quanto riguarda l'abbigliamento. Nel primo semestre del 2012 le esportazioni italiane di prodotti tessili hanno raggiunto la cifra di circa 245 milioni di dollari con una leggera variazione di – 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni di circa 235 milioni dollari registrando una variazione di – 27,7 % rispetto allo stesso periodo del 2011. L'Italia esporta in Turchia principalmente prodotti di abbigliamento di medio - alta qualità. Nel primo semestre del 2012 le esportazioni italiane di abbigliamento sono ammontate a più di 41 milioni di dollari con una variazione del – 14,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le importazioni italiane sono state invece di circa 319 milioni di dollari con una variazione del – 13,6 % rispetto al 2011. In genere si può dire che la maggior parte delle esportazioni turche verso l’Italia rappresen-tano il flusso di reimportazione delle grandi firme. Non esiste ancora un Global Brand di ori-gine Turca che possa fare breccia nei consumi Italiani. Alcune case di moda turche invece sono riuscite a ricavarsi delle quote di mercato abbastanza buone nei paesi turcofoni limitrofi e nel Medio Oriente. Un cenno va alla pelletteria, settore tradizionalmente ben insediato in Turchia e che vede anche quote di esportazione molto buone nei mercati esteri. Il mercato del tessile e dell'abbigliamento in Turchia potrebbe perdere quote di mercato nel-l'export mondiale in termini assoluti. Sarà quindi necessaria una ristrutturazione dell'intero settore ed in particolare un sostanziale accorpamento delle numerose aziende locali. Una contrazione delle esportazioni causate dall'ingresso di prodotti di basso costo provenienti da Cina ed India potrebbe consentire alle aziende italiane la possibilità di acquisire aziende tur-che a prezzi vantaggiosi. Con la combinazione del fattore materia prima (la Turchia è uno dei maggiori produttori di cotone al mondo), della specializzazione della manodopera nel settore, della competitività del costo del lavoro e della vicinanza con i mercati europei e mediorientali, è possibile la pene-trazione del mercato su livelli qualitativi di produzione più elevati di quelli attuali. Le imprese italiane avranno la possibilità di delocalizzare e di entrare nel mercato interno turco in forte crescita con produzioni di confezioni di alto valore di design e di qualità del pro-dotto. I principali centri di produzione sono: Uşak Specializzata nella produzione di coperte Aydn cotone Denizli è il secondo polo industriale della regione

con una produzione incentrata su asciuga-mani, lenzuola ed abbigliamento

Izmir specializzata nel settore dell’abbigliamento che è il vero motore dell’Egeo

Page 46: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

45

• La regione Egea produce il 32% del totale turco di fibre di cotone, i principali centri di produzione sono localizzati nelle regioni sud-anatoliche, in particolare a Gaziantep. Si tratta di un prodotto di elevatissima qualità, raccolto essenzialmente nella valle di Soke a circa 40 km da Aydn, nonché nei pressi del fiume Gediz e che viene lavorato prevalentemente nel distretto di Bergama (in provincia di Izmir);

• la produzione di filati sta invece perdendo competitività rispetto ai prodotti asiatici, anche se rimangono tuttora importanti unità produttive localizzate prevalentemente ad Izmir e Denizli;

• i principali produttori di tessuti si trovano invece a Denizli, Aydn ed Izmir; • l’abbigliamento è il comparto più dinamico del settore tessile nell’Egeo, specialmente

nelle città di Izmir e Denizli. Spiccano i prodotti in cotone la cui produzione (normal-mente lavoro per conto terzi eseguito da PMI) è orientata prevalentemente all’export;

• sul fronte della pelle e dei prodotti in pelle si registrano, infine, interessanti indici di crescita nel corso degli ultimi anni. Il principale centro di produzione si trova nella provincia di Izmir.

Attualmente esistono nel paese circa 294 imprese straniere, nel settore tessile e dell'abbi-gliamento. Queste aziende hanno operato attraverso il canale della delocalizzazione per la produzione di beni per l'export negli Usa e nell’UE ma anche verso il mercato russo altamen-te in espansione e alla ricerca di capi di abbigliamento di fattura occidentale e di marca. Contemporaneamente le aziende straniere in Turchia hanno aperto numerosi negozi e de-partment store nei centri commerciali al fine di conquistare anche le quote di mercato interne. Attenzione particolare deve essere inoltre posta sui tessili tecnici e sui loro numerosi campi di applicazione (medicina, automotive, agricoltura, tessili per arredamento etc.)

Settore automobilistico Le radici dell'industria automobilistica turca risalgono all'inizio degli anni '60, quando hanno avuto avvio lo sviluppo e la produzione della prima autovettura turca. Durante un periodo di rapida industrializzazione e progresso, tale settore strategico è passato dalle collaborazioni basate sull'assemblaggio ad un'industria matura, dotata di capacità di progettazione e di un'imponente capacità produttiva. Eguagliando e superando i livelli di qualità internazionali e gli standard di sicurezza, l'industria automobilistica turca è oggi altamente efficiente e competitiva grazie a prodotti a valore aggiunto. Le esportazioni e la capacità di ricerca e sviluppo del settore sono supportate dall'alto livello di produttività, dalla collaborazione tra le industrie principali e quelle dell'indotto, dall'interazione positiva in progetti tra università e industria e dalle strutture logistiche. Il raggiungimento della conformità con l'UE in termini di legislazione ambientale e tecnica, come con altre legislazioni internazionali, e una capacità produttiva in grado di soddisfare le aspettative dei clienti, sono alcuni dei punti di forza della Turchia in questo settore. L'industria automobilistica turca si sta evolvendo con un occhio attento alla salvaguardia della propria struttura innovativa e flessibile all'interno di un ambiente altamente competitivo e ha condotto il paese verso una posizione di prestigio a livello globale, collocandolo nel 2010 tra i primi 16 paesi nel settore automobilistico con una produzione superiore a 1 milione e rendendolo il maggiore produttore di veicoli commerciali in Europa. Circa il 70% della produzione interna viene esportata e, al tempo stesso, circa 800.000 veicoli sono stati venduti nel mercato interno nel 2010. Nell'industria automobilistica del paese della mezzaluna, in cui sono attivi 17 produttori, sia turchi che esteri, e circa 4.000 aziende dell'indotto, trovano impiego diretto circa 300.000 dipendenti qualificati. Oltre alle associazioni professionali e ai sindacati, come l'Associazione dei Produttori Automobilistici turchi (OSD), l'Associazione dei Distributori Automobilistici (ODD), l'Associazione dei Produttori di Parti e Componenti per Autovetture (TAYSAD) e l'Unione delle Associazioni degli Esportatori di Parti e Componenti per Autovetture di Uludağ (UTAYSİB), nel settore operano anche piattaforme di ricerca e promozione come il Centro di Ricerca e Sviluppo per le Tecnologie Automobilistiche (OTAM) e il Comitato per la Promozione dell'Industria Automobilistica (OETK). Le relazioni internazionali e i poteri di rappresentanza di tali istituzioni contribuiscono alla forza globale del settore automobilistico turco.

Page 47: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

46 47

Sempre nell'ambito del settore automobilistico, sono stati fissati alcuni obiettivi di grande rilevanza per il futuro, tra cui il raggiungimento di un livello di produzione di due milioni di veicoli, un volume di esportazioni pari a 50 miliardi di dollari, la realizzazione di numerose operazioni di ricerca e sviluppo e progettazione e design del valore di miliardi di dollari e infine la creazione di una "base automobilistica" che fornirà impiego a 600.000 persone, impegnate nel compimento di attività globalmente riconosciute e nella realizzazione di prodotti a valore aggiunto. Statistica di produzione Auto Veicoli

commerciali Totale % Change

Italia 485,606 304,742 790,348 -5,7%

Turchia 639,734 549,397 1,189.131 8,6% Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011 Produzione mondiale di veicoli 2010 2011 % Change

Europa 27 17,078,825 17,627,080 +3,2%

Turchia 1,094,557 1,189,131 +8,6%

America 16,367,398 17,787,905 +8,7%

Asia-Oceania 40,930,255 40,574,202 -0,9%

Africa 515,076 556,637 +8,1%

Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011 Produzione mondiale di auto 2010 2011 % Change

Europa 27 17,242,565 18,250,087 +5,8%

Turchia 603,394 639,734 +6,0%

America 8,228,067 8,766,088 +6,5%

Asia-Oceania 32,414,823 32,479,078 +0,2%

Africa 356,872 375,585 +5,2% Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011 Produzione mondiale di veicoli leggeri 2010 2011 % Change

Europa 27 2,019,748 2,466,999 +22,1%

Turchia 459,386 501,585 +9,2%

America 7,601,461 8,311,460 +9,3%

Asia-Oceania 5,008,038 4,866,625 -2,8%

Africa 124,832 148,221 +18,7%

Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011

Page 48: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

47

Produzione mondiale di autocarri pesanti 2010 2011 % Change

Europa 476,294 305,810 -35,8%

Turchia 23,851 37,396 +56,8%

America 475,560 641,972 +35,0%

Asia-Oceania 3,259,997 2,984,555 -8,4%

Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011 Produzione mondiale di autobus 2010 2011 % Change

Europa 58,984 47,515 -19,4%

Turchia 7,926 10,416 +31,4%

America 62,310 68,385 +9,7%

Asia-Oceania 247,397 243,944 -1,4%

Fonte: OICA, Automotive Manufacturers Association, 2011 Punti di forza

− La vicinanza geografica a Europa e Asia rende la Turchia una base produttiva ideale; − il costo del lavoro è inferiore rispetto ai paesi dell'UE e la forza lavoro è dotata di

ottime competenze; − quattro dei dieci principali esportatori del paese sono società attive nel settore

automobilistico, a testimonianza dell'importanza di questo settore per l'economia; − l'unione doganale con l'Unione Europea riduce i dazi sulle esportazioni; − la Turchia vanta un'esperienza di ricerca e sviluppo a livelli OEM e OES.

Punti deboli

− L'imposta sui consumi e l'IVA incrementano il costo di un veicolo sul mercato interno del 60-100 % rispetto al prezzo ante imposte;

− anche le imposte sul carburante sono elevate. Tuttavia, se tali imposte fossero più contenute, è probabile che la crescita interna dell'economia accelererebbe.

Trasporti e logistica La posizione centrale della Turchia tra Europa e Asia la rende un ponte dal punto di vista geografico, culturale ed economico. Nel paese della mezzaluna gli investimenti nel sistema dei trasporti si concentrano nell'ambito delle infrastrutture per il trasporto terrestre e i mezzi impegnati in questo settore sono i più numerosi su scala europea. La rete stradale è stata ampiamente sviluppata e attualmente raggiunge una lunghezza pari a 64.865 km, di cui 2.080 di autostrade. Attualmente, il 95 % del trasporto dei passeggeri e il 90 % del trasporto delle merci passano per la rete autostradale. Il trasporto marittimo è uno dei vantaggi competitivi della Turchia, dal momento che il paese è circondato dal mare su tre lati, il Mediterraneo, l'Egeo e il Mar Nero, senza dimenticare lo stretto dei Dardanelli e quello del Bosforo. La lunghezza dei confini costieri della Turchia è pari a 8.333 km. Il trasporto via mare è il sistema di trasporto più utilizzato per le esportazioni e le importazioni del paese, con quote rispettivamente del 50,7 % e del 53,2 %. In seconda posizione viene il trasporto via terra che nel 2010 ha interessato il 40,3 % delle esportazioni e il 22,9 % delle importazioni. Il trasporto aereo si colloca invece al terzo posto in entrambi i casi.

Page 49: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

48 49

La rete ferroviaria turca è lunga 10.984 km ed è gestita dal Direttorato Generale turco per le Ferrovie (TCDD, Türkyie Cumhuriyeti Devlet Demiryollar). Dal momento che gran parte della rete è in uso da molti anni, il governo intende ammodernare il sistema mediante numerosi progetti. Per lo sviluppo ferroviario è stato stanziato un budget pari a 23,5 miliardi di dollari e i lavori dovrebbero proseguire fino al 2023. Grazie a tale investimento, la qualità del servizio fornito dal TDCC aumenterà insieme alla diffusione dei treni ad alta velocità per il trasporto passeggeri. La Turchia possiede 45 aeroporti, in 13 dei quali transitano voli internazionali. Turkish Airlines (Türk Hava Yollar) è una delle compagnie aeree europee con il più elevato tasso di crescita in Europa ed è leader europeo in termini di traffico e capacità (AEA, 2009).

Fonte: ISPAT - Ministero turco dei Trasporti e delle Comunicazioni Grazie ai nuovi progetti, nel futuro del paese della mezzaluna il trasporto combinato acquisirà sempre maggiore rilevanza. Verranno in particolare sviluppati modelli di collaborazione tra pubblico e privato per gli investimenti dedicati alle infrastrutture dei trasporti e i livelli di sicurezza del traffico registreranno un aumento, in tutti i comparti del settore, in particolar modo in quello del trasporto via mare. Nell'ambito del trasporto merci verrà concessa priorità al trasporto ferroviario e marittimo mentre i porti diverranno centri logistici per l'agevolazione del trasporto combinato.

Infrastruttura dei trasporti 2010

Passeggeri aerei 102,7 milioni

Aeroporti 45 (di cui 13 internazionali)

Autostrade 64.319 km

Rete ferroviaria 10.984 km

Trasporto marittimo 310 milioni tonnellate/anno

Trasporto aereo merci 1,7 milioni di tonnellate/anno

Page 50: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

49

The Rail Network of Turkey

Fonte:World Bank

Nonostante i servizi logistici siano stati introdotti da poco in Turchia, il settore registra una crescita rapida, tanto che, grazie alla sua posizione di crocevia delle più importanti rotte commerciali, in futuro, il paese, potrebbe diventare un importante centro logistico. Per il centenario della fondazione della repubblica nel 2023, la Turchia ha un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di obiettivi grandiosi per quanto riguarda il settore dei trasporti e quello logistico, tra cui:

− 16 nuovi centri logistici su larga scala; − 36.500 km di strade a doppia carreggiata; − 7.500 km di autostrade; − 70.000 km con conglomerato bituminoso a caldo; − nel 2019, un tunnel sottomarino e il terzo ponte sul Bosforo; − ponte sui Dardanelli; − 10.000 km di ferrovia ad alta velocità, 4.000 km di nuove ferrovie; − 8.000 km di linee elettrificate e impianti di segnalazione; − 500 km di linee ferroviarie potenziate ogni anno; apertura delle ferrovie al settore

privato; rinnovo di terminali e stazioni e costruzioni di nuovi terminali per i treni ad alta velocità;

− sostegno a nuovi progetti ferroviari per collegare la Turchia con il Caucaso, il Medio Oriente e il Nord Africa; nuovi aeroporti, capacità di 400 milioni di passeggeri (165 milioni);

− flotta aerea da 750 velivoli (200 regionali); − collegamento dei porti principali con la ferrovia; porti di interscambio nel Mar di

Marmara/Egeo/Mediterraneo/Marmara/Nero;

The Rail Network of Turkey

Fonte:World Bank

Nonostante i servizi logistici siano stati introdotti da poco in Turchia, il settore registra una crescita rapida, tanto che, grazie alla sua posizione di crocevia delle più importanti rotte commerciali, in futuro, il paese, potrebbe diventare un importante centro logistico. Per il centenario della fondazione della repubblica nel 2023, la Turchia ha un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di obiettivi grandiosi per quanto riguarda il settore dei trasporti e quello logistico, tra cui:

− 16 nuovi centri logistici su larga scala; − 36.500 km di strade a doppia carreggiata; − 7.500 km di autostrade; − 70.000 km con conglomerato bituminoso a caldo; − nel 2019, un tunnel sottomarino e il terzo ponte sul Bosforo; − ponte sui Dardanelli; − 10.000 km di ferrovia ad alta velocità, 4.000 km di nuove ferrovie; − 8.000 km di linee elettrificate e impianti di segnalazione; − 500 km di linee ferroviarie potenziate ogni anno; apertura delle ferrovie al settore

privato; rinnovo di terminali e stazioni e costruzioni di nuovi terminali per i treni ad alta velocità;

− sostegno a nuovi progetti ferroviari per collegare la Turchia con il Caucaso, il Medio Oriente e il Nord Africa; nuovi aeroporti, capacità di 400 milioni di passeggeri (165 milioni);

− flotta aerea da 750 velivoli (200 regionali); − collegamento dei porti principali con la ferrovia; porti di interscambio nel Mar di

Marmara/Egeo/Mediterraneo/Marmara/Nero;

The Rail Network of Turkey

Fonte:World Bank

Nonostante i servizi logistici siano stati introdotti da poco in Turchia, il settore registra una crescita rapida, tanto che, grazie alla sua posizione di crocevia delle più importanti rotte commerciali, in futuro, il paese, potrebbe diventare un importante centro logistico. Per il centenario della fondazione della repubblica nel 2023, la Turchia ha un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di obiettivi grandiosi per quanto riguarda il settore dei trasporti e quello logistico, tra cui:

− 16 nuovi centri logistici su larga scala; − 36.500 km di strade a doppia carreggiata; − 7.500 km di autostrade; − 70.000 km con conglomerato bituminoso a caldo; − nel 2019, un tunnel sottomarino e il terzo ponte sul Bosforo; − ponte sui Dardanelli; − 10.000 km di ferrovia ad alta velocità, 4.000 km di nuove ferrovie; − 8.000 km di linee elettrificate e impianti di segnalazione; − 500 km di linee ferroviarie potenziate ogni anno; apertura delle ferrovie al settore

privato; rinnovo di terminali e stazioni e costruzioni di nuovi terminali per i treni ad alta velocità;

− sostegno a nuovi progetti ferroviari per collegare la Turchia con il Caucaso, il Medio Oriente e il Nord Africa; nuovi aeroporti, capacità di 400 milioni di passeggeri (165 milioni);

− flotta aerea da 750 velivoli (200 regionali); − collegamento dei porti principali con la ferrovia; porti di interscambio nel Mar di

Marmara/Egeo/Mediterraneo/Marmara/Nero;

Page 51: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

50 51

− almeno un porto tra i primi 10 al monto entro il 2019; − capacità di movimentazione di 32 milioni di TEU per il trasporto di container; − movimentazione di 500 milioni di tonnellate di merce solida e 350 milioni di merce

liquida; − capacità cantieristica navale per 10 milioni di tonnellate di portata lorda; − 100 marine con 50.000 posti barca.

International Road Transportation Network

Fonte: General Directorate of Highways Punti di forza

− Importanza geostrategica in quanto la Turchia funge da ponte tra il Medio Oriente in via di sviluppo, le Repubbliche Turche e l’Europa;

− la presenza di multinazionali operanti nel settore della logistica offre alle aziende locali la possibilità di trasferire il proprio know-how;

− la Turchia dispone di una delle più grandi flotte per l’autotrasporto in Europa; − ampiamente sviluppato è anche il settore del trasporto su strada.

Punti deboli

− La concorrenza basata sui prezzi limita i fornitori di servizi di alta qualità, con ripercussioni negative sui relativi margini, in particolare nel settore dell'autotrasporto;

− presenza di aziende non registrate all'interno del settore; − necessità di modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie e marittime.

Infrastrutture Il settore delle infrastrutture turco attrae quotidianamente sempre più investitori, specialmente nell'ambito delle attività a lungo termine. Le istituzioni nazionali e regionali turche hanno sviluppato numerosi progetti infrastrutturali attraverso collaborazioni tra pubblico e privato e sono desiderose di continuare il percorso iniziato realizzando nuovi progetti nei rami dell'istruzione, dell'energia, della difesa, della sanità, dei trasporti e di altri servizi pubblici. Analogamente, anche il programma di privatizzazioni turco offre opportunità di intervento in infrastrutture.

Page 52: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

51

Sebbene negli ultimi otto anni le privatizzazioni portate a termine in Turchia abbiano raggiunto il valore di 44 miliardi di dollari, rimangono ancora da completare diversi settori solo parzialmente privatizzati, come ad esempio quelli delle infrastrutture o della produzione energetica. Se si considera l'aumento della domanda energetica nel paese, che nei prossimi dieci anni richiederà più di 100 miliardi di dollari di investimenti, si intuiscono numerose opportunità di investimento che la Turchia proporrà alle aziende in questo settore. Negli ultimi anni, il settore delle infrastrutture turco ha attirato una quantità considerevole di investimenti diretti esteri:

Investimenti diretti esteri nel settore delle infrastrutture turco

(milioni di dollari americani)

2008 2009 2010 2011*

Fornitura di elettricità, gas e acqua 1.068 2.126 1.814 2,597

Edilizia 336 208 330 220

Alberghi e Ristoranti 24 54 113 34

Trasporti, stoccaggio comunicazione 170 391 212 178

Settore immobiliare, locazione e attività commerciali 641 560 409 478

Istruzione 0 1 17 49

Sanità ed assistenza sociale 149 106 111 160

TOTALE 2,388 3,446 3,006 3,716

Fonte: Banca Centrale della Repubblica di Turchia (TCMB, Türkiye Cumhuriyet Merkez Bankas) *gennaio - settembre 2011 Per il centenario della fondazione della Repubblica nel 2023, il governo ha un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di un obiettivo grandioso nel settore delle infrastrutture: portare la Turchia tra le prime dieci economie mondiali. Ciò richiederà, naturalmente, enormi investimenti in ambiti come la costruzione di nuovi porti, ponti, aeroporti, strade, ferrovie, ferrovie ad alta velocità, ospedali, ecc.

Page 53: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

52 53

Settore edile Il settore edile turco è un settore in continua espansione, sia per quanto riguarda i progetti di costruzione interni alla Turchia, sia in ambito internazionale con ditte turche impegnate in progetti all’estero. Nel 2011 il settore è cresciuto dell’11,2% ed il valore totale dei nuovi progetti ottenuti in concessione dai costruttori turchi all’estero è stato di 19,3 miliardi di dollari nello stesso periodo (secondo i dati forniti dall’Associazione dei Costruttori turchi al Turkish Daily News). Nel 2011 i costruttori turchi hanno intrapreso 6.400 progetti all’estero in 94 paesi, per un valore totale di 206 miliardi di dollari. In valori percentuali, questa è stata la concentrazione dei progetti all’estero nel 2011

24,5

19,7

44

Eurasia

Medio‐Oriente

Africa

Più della metà dei nuovi progetti sono stati avviati in quattro paesi: Russia, Turkmenistan, Iraq e Kazakistan. Tuttavia, non solo l’espansione del settore costruttivo ha varcato le soglie della frontiera turca, ma ha anche stimolato lo sviluppo della produzione dei materiali da costruzione, il settore estrattivo, il settore dei servizi ingegneristici e del settore macchinari per l’edilizia. La Turchia è in grado di costruire da sola: dighe, ponti, strade, centrali idroelettriche, impianti industriali, aeroporti e scali portuali, complessi petrolchimici e raffinerie, grandi opere pubbliche. Nel settore costruttivo vi sono però molte joint-venture con imprese straniere, molto spesso italiane. Un ulteriore incremento si registra nella produzione di cemento che a fine 2010 ha avuto una crescita del + 16%. Nello specifico si segnala che circa il 24% della produzione totale del cemento turco è destinato all'esportazione, mentre il restante 76% è rivolto allo sviluppo edile del paese. Le regioni che fanno segnare un maggior incremento della domanda del cemento ed una relativa crescita del settore edile sono le aree:

• del Mediterraneo (+ 37.14%); • dell’Anatolia Orientale (+ 35.14%).

Attualmente i dati, riguardanti le licenze di costruzione ed i permessi di occupazione, mostrano una difficoltà nell’avviare nuove costruzioni ad indicare una forte tendenza all’esaurimento delle scorte. Secondo le previsioni l’industria delle costruzioni contrarrà significativamente la sua produttività nei prossimi anni. Il numero di nuove licenze di costruzioni è sceso del 30,8% nel 2011, mentre i permessi di occupazione sono aumentati del 23,4%. I costi delle costruzioni fra il 2010 ed il 2011 sono saliti del 12,4%.

Page 54: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

53

Settore immobiliare L'importanza del settore immobiliare turco, fonte di opportunità ogni anno maggiori per gli investitori, è emersa principalmente nell'ultimo decennio. A dispetto della riduzione della domanda e dell'abbassamento dei prezzi degli immobili che hanno interessato tutta l'Europa, le statistiche realizzate dall'Istituto di statistica turco (Tuik) hanno rivelato che in Turchia il numero di unità abitative vendute nel secondo trimestre del 2011 è superiore del 18 % rispetto allo stesso periodo del 2010, il che è esemplificativo dell'elevato potenziale di crescita del paese nel settore immobiliare. L'ingresso di attori di calibro internazionale nel mercato immobiliare favorisce l'incremento della competitività del settore; allo stesso tempo, il gran numero di fusioni e acquisizioni contribuisce all'espansione del mercato e all'incremento generale del tasso di crescita. Vari sondaggi e pubblicazioni, dimostrano l'aumento dell'interesse nei confronti del mercato immobiliare turco a livello sia nazionale che internazionale. Secondo un sondaggio condotto dall'associazione degli investitori immobiliari esteri (AFIRE, Association of Foreign Investors in Real Estate) nel 2012 la Turchia è il terzo paese emergente più selezionato per investimenti immobiliari. Man mano che la Turchia avanza nel percorso verso l'adesione all'UE, le riforme di carattere legislativo introdotte hanno reso gli investimenti nel mercato immobiliare ancora più semplici e redditizi. Gli emendamenti apportati alla legge sul registro immobiliare, la legge sulle ipoteche e la modifica delle leggi sulle imposte sono concepiti per stimolare la competitività del settore immobiliare. Il settore immobiliare turco gode di un ottimo potenziale. La crescita del settore è stimolata dall’importante processo migratorio dalle aree rurali a quelle urbane (in particolare per le città di Istanbul, Ankara e Smirne), dalle riforme bancarie che hanno permesso di modificare il sistema ipotecario per facilitare il processo di acquisizione degli alloggi, e dalla giovane età della popolazione. La domanda di uffici e di aree industriali e logistiche dovrebbe subire un rialzo, in linea con l'aumento del numero di aziende locali e internazionali. Oggi l’interesse degli investitori stranieri non é limitato solo alle abitazioni delle zone più turistiche del Paese, Costa Egea e Antalya, acquistate da inglesi, tedeschi e russi, ma si sta orientando sempre più verso i grandi investimenti immobiliari e lo sviluppo immobiliare di intere aree dei centri più importanti del paese:

• Istanbul, Smirne e Ankara attraggono i principali gruppi immobiliari stranieri o da importanti fondi di investimento delle principali banche d’affari mondiali. Morgan Stanley, Credit Suisse, Credit Lyonnaise, UBS, CAIB, SWIP, Deutsche Banks si sono dimostrati i più interessati allo sviluppo del mercato immobiliare turco;

• vi è una massiccia presenza anche delle holding dei paesi del Golfo Arabico.

Punti di forza − Settore solido, istituzionalizzato e internazionalizzato grazie a tassi d'inflazione

prevedibili e prezzi stabili; − dematerializzazione, trasparenza, revisione dei conti, qualità e standard elevati,

istituzionalizzazione e informazione statistica in linea con la costante evoluzione del processo di adesione all'UE;

− i prestiti destinati al settore immobiliare sono passati da 3,5 miliardi di lire turche nel 2004 a 68 miliardi nel settembre 2011. Si prevede che la quota del PIL turco relativa ai prestiti nel settore immobiliare raggiungerà il 15 % nel 2015;

− nel 2010 la Turchia è stata visitata da 28,5 milioni di turisti, collocandosi al sesto posto tra le mete turistiche più visitate di tutto il mondo. Queste cifre mostrano l'elevato potenziale del settore immobiliare turco in relazione al settore del turismo;

− il numero di moderni centri commerciali è passato da 44 a 284 tra il 2000 e il 2011; − in quanto fulcro della regione, garantisce accesso a 1,5 miliardi di consumatori in

Europa e alla CSI, e in quanto corridoio e terminale di collegamento per gli approvvigionamenti energetici tra Europa, Asia centrale e Medio Oriente, in Turchia nasce ogni anno un numero sempre maggiore di aziende.

Page 55: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

54 55

Punti deboli − Livello elevato di abitazioni non più nuove e prive di concessione edilizia per le quali

non viene concesso alcun mutuo; − i terreni sono in numero limitato oltre che particolarmente costosi, soprattutto nella

città di Istanbul. Settore orafo Il mercato turco della gioielleria è il terzo al mondo dopo quello degli Stati Uniti e dell'India. Nonostante un incremento del costo del lavoro in Turchia, che rischia di danneggiare il setto-re per quanto riguarda l'export, attualmente esistono circa 10.000 produttori artigiani di cui oltre 4.000 risiedono nelle antiche botteghe di Istanbul. Il settore occupa circa 750.000 per-sone e altre 400.000 lavorano nelle oltre 100.000 gioiellerie del paese. Il 73% dell'oro che viene importato in Turchia viene utilizzato per la gioielleria. I dati sull'im-portazione dell'oro parlano certamente di una caduta sensibile e della necessità di una ri-strutturazione del settore. Il settore dei gioielli, tuttavia, continua a rimanere a livello globale per la Turchia una delle principali attività produttive e dell'export. La sempre maggiore capacità di ricchezza dei Turchi e la scelta del gioiello come bene di consumo costituisce un'ottima combinazione di fattori per la penetrazione del mercato. Le grandi città e le più importanti fiere del settore sono i luoghi dove presentare le proprie pro-poste che tuttavia devono interpretare prevalentemente il gusto locale che potrebbe essere non corrispondente a quello occidentale. Produrre in loco, per il consumo interno è sempre una scelta, ma è fondamentale avere degli artigiani e dei creatori di linee e stili locali per evitare di proporre oggetti che non seguono il gusto del mercato. Le prospettive del settore sono decisamente rosee per quanto riguarda la gioielleria in Tur-chia. La crisi ha certamente contratto una parte considerevole delle esportazioni, ma vi sono due fattori fondamentali che rendono il mercato turco decisamente resistente e dalle poten-zialità positive. Il primo elemento riguarda il fatto che nonostante la riduzione delle importa-zioni di oro il settore è cresciuto dando un chiaro segnale che esiste internamente un merca-to che continua ad acquistare gioielli. Il motivo è da ricercare nella cultura del paese che per un elevato numero di occasioni sociali, feste e rituali considera fondamentale regalare un gioiello come segno di partecipazione.

Prodotti alimentari e bevande L’estrema varietà morfologica della Turchia consente una produzione agroalimentare ampia e di elevata qualità. L'industria alimentare turca ha registrato una crescita costante negli ultimi anni e i consumatori sono diventati sempre più esigenti, grazie anche all'ampia scelta offerta dai grandi punti vendita al dettaglio. L'aumento del reddito a disposizione, il cambiamento dei modelli di consumo e l'incremento del numero di donne impiegate a tempo pieno, sono tutti fattori che hanno condotto alla crescita dell'interesse nei cibi pronti e confezionati, come i pasti precotti e i surgelati. Il settore sta diventando sempre più sofisticato e la Turchia di conseguenza uno dei più grandi mercati nel settore dei cibi cotti. Il consumo di pane (importante elemento della dieta turca), pro capite, è uno dei più elevati al mondo. D'altra parte, i prodotti caseari come il latte, lo yogurt, il formaggio, il kefir e l'ayran (una bevanda costituita da yogurt e latte) fanno parte integrante della classica dieta turca. Per tradizione, i prodotti artigianali non confezionati dominano il mercato caseario turco e rappresentano un potenziale investimento per gli imprenditori. Punti di forza

− Grandi dimensioni del mercato in relazione alla giovane età della popolazione; − dinamicità dell'economia del settore privato; − notevoli introiti derivanti dal turismo e condizioni climatiche favorevoli.

L'industria alimentare e delle bevande contribuisce alle esportazioni della Turchia, per circa 6,7 miliardi di dollari, cifra che costituisce il 6% delle esportazioni complessive del paese. L'industria alimentare, delle bevande e del tabacco, in Turchia, è una delle aree più appetibili per gli investitori esteri e ha attratto una cifra decisamente rilevante di investimenti diretti

Page 56: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

55

esteri (circa 4 milioni di dollari negli ultimi dieci anni), in quanto offrendo opportunità di investimento redditizie per gli investitori globali. Tuttavia le importazioni dall'estero di prodotti alimentari ed enogastronomici sono difficoltose a causa del severo regime di autorizzazioni imposto dalle autorità turche e particolarmente onerosi permangono i dazi a carico dell'esportatore straniero a causa del fatto che tale settore non rientra negli accordi siglati nell'ambito dell'Unione doganale conclusa fra la Turchia e l'UE nel 1995 ed entrato in vigore nel 1996. Secondo i dati ISTAT, nel 2011 l’esportazione di alimentari italiani é stata circa 134 milioni di Euro, con un aumento del 10,3%, mentre l'importazione di prodotti agro-alimentari dalla Turchia ha raggiunto la cifra di 156 milioni di Euro. Nel 2011, il governo Turco ha introdotto nuove restrizioni nella disciplina della vendita e presentazione dei prodotti del tabacco e delle bevande alcoliche e ha comunicato le nuove tasse per i vini e per le bevande superalcoliche. Le imposte sugli alcolici sono attestate sui seguenti valori:

− vini freschi, 2,94 lire turche al litro; spumanti, 19,82 lire turche al litro; vini freschi aromatizzati, 27,18 lire turche al litro; vini con il grado d’alcol superiore al 18% e meno, 21,58 lire turche al litro; bevande alcoliche con il grado di alcol più di 45,4%, 105.8 lire turche al litro;

− IVA al 18%; − dazi doganali applicati sulla merce proveniente dall'UE 50%.

Le principali aree di produzione sono: Izmir è anche il centro più importante per la

produzione di olio d’oliva Afyonkarahisar importante produzione agricola Aydn principale produttore di fichi secchi Manisa la provincia produce più del 20% dell’output

di tabacco del Paese

Sanità Grazie al programma di trasformazione della sanità lanciato nel 2003 e che dovrebbe concludersi nel 2013, il sistema sanitario turco sta sperimentando un lungo periodo di riforme. L'obiettivo di tale programma è l'innalzamento della qualità e dell'efficienza del sistema sanitario e il miglioramento dell'accesso alle strutture sanitarie. In Turchia operano 49 produttori farmaceutici, di cui 13 sono multinazionali estere. Nell'industria farmaceutica del paese sono impiegate circa 25.000 persone. Il Direttorato Generale dei prodotti farmaceutici e delle farmacie, una divisione del Ministero della Salute, si occupa della regolazione e del controllo dei prezzi dei farmaci. Produttori e importatori sono tenuti pertanto a rivolgersi al Ministero della Salute per richiedere l'autorizzazione per i nuovi prezzi, nonché per il loro aumento e per la loro diminuzione. Punti di forza - Riduzione dei tassi di morbilità e mortalità; - incremento della popolazione e miglioramento degli indicatori demografici; - aumento della consapevolezza in materia sanitaria; disponibilità di forza lavoro qualificata degli investimenti nel settore sanitario, incluso l'aumento degli investimenti esteri avvenuto negli ultimi anni; - normative di mercato sempre più in linea con quelle vigenti all'interno dell'UE; - impegno del governo nel miglioramento del settore sanitario. Punti deboli - Ridotta spesa pro capite per il settore sanitario, nel 2010 pari a 817 dollari. Tale fattore pone la Turchia in posizione arretrata rispetto a molti paesi europei; - disposizioni locali in materia di brevetti e proprietà intellettuale non conformi agli standard internazionali; - dipendenza significativa dalle importazioni nel settore dei medicinali di alta tecnologia.

Page 57: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

56 57

Servizi finanziari Il settore finanziario turco è ancora in fase di sviluppo e i servizi finanziari sono pronti per un'ulteriore espansione che sarà determinata dalla crescita economica stabile nonché dai tassi di interesse e dall'inflazione in ribasso. Secondo l'Autorità di Supervisione e Regolamentazione del settore bancario in Turchia (BDDK), il settore finanziario ha registrato un aumento del tasso di crescita annuale composto (TCAC) di circa il 20% tra il 2002 e il 2010. Per quanto riguarda i valori patrimoniali, il 77% dei titoli appartiene alle banche, pertanto il settore è dominato dagli istituti di credito. Anche il settore assicurativo turco è in rapida crescita con un tasso di crescita annuale composto (TCAC) del 25% nel periodo 2002-2010 e ha ottenuto un nuovo slancio dopo la riforma sulla previdenza sociale, che ha introdotto un'assicurazione sanitaria universale.

• Il mercato finanziario turco è altamente liberalizzato; • gli istituti di credito in Turchia hanno registrato un miglioramento stabile a partire dal

2001 e l'economia ha dimostrato di saper resistere alle fluttuazioni finanziarie sia interne che esterne;

• la Banca Centrale della Repubblica di Turchia (TCMB, Türkiye Cumhuriyet Merkez Bankas) dispone di strumenti efficaci per la gestione della liquidità e della flessibilità allo scopo di fornire assistenza in caso di prestiti di emergenza;

• nonostante la crisi finanziaria globale, il settore bancario turco rimane solido e proficuo;

• gli istituti finanziari turchi non sono stati esposti ai "titoli tossici" generati dalla crisi finanziaria;

• il settore bancario ha registrato un solido indice di adeguatezza patrimoniale del 19% nel 2010, ben al di sopra del limite legale dell'8%;

• l'indice di indebitamento delle famiglie rispetto al PIL ha raggiunto il 17% nel 2010, rispetto al 66% della zona dell'euro;

• la Borsa di Istanbul (İMKB, İstanbul Menkul Kymetler Borsas) ha avviato la propria attività solo nel 1986, ma è cresciuta rapidamente fino a diventare uno dei principali mercati valutari emergenti;

• secondo le statistiche del 2010 dell'Autorità di Supervisione e Regolamentazione del Settore Bancario, l'indice ISE 100 turco è cresciuto del 26% in dollari americani e del 28% in valuta locale rispetto al 2009;

• gli investitori esteri e locali hanno lo stesso trattamento ed esistono più di 20 banche con capitale estero;

• secondo la Borsa di Istanbul, a partire da ottobre 2011 più del 60% del valore complessivo delle azioni quotate appartiene a investitori esteri;

• il progetto dell'Istanbul Financial Center è quello di rendere Istanbul un centro finanziario chiave, per la regione, entro dieci anni e un centro di livello mondiale nel giro di qualche decennio;

• il governo turco sta continuando a lavorare al miglioramento del sistema fiscale, dell'ambiente legale e fiscale, della stabilità politica ed economica e del quadro normativo, al fine di attirare investimenti finanziari.

Punti di forza

− Rete di filiali e canali di distribuzione su scala nazionale; − solida adeguatezza patrimoniale delle banche turche; − cospicui quantitativi di liquidità disponibili presso gli istituti bancari; − disponibilità di abbondante forza lavoro giovane; solido quadro normativo.

Punti deboli

− La dipendenza della Turchia dai flussi di capitale in entrata a breve termine ostacola una notevole riduzione dei tassi di interesse;

− il basso PIL pro capite impedisce la crescita del settore assicurativo.

Page 58: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

57

Settore della tecnologia dell’informazione e della comunicazione Il settore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione (ICT) ha assunto un ruolo essenziale nell'economia, in particolar modo nella vita sociale, dal momento che, direttamente o indirettamente, costringe il mondo aziendale ad un continuo cambiamento. La Turchia è ben consapevole che in futuro tale settore avrà sempre maggiore importanza. La ricerca, indotta dallo sviluppo e dalla crescita attuali, di soluzioni adeguate alle esigenze odierne, nonché le energie investite per consentire alla vita economica e sociale di raggiungere le soluzioni più moderne e rapide, sono alla base della tecnologia dell'informazione e della comunicazione, poiché tali ricerche richiedono sostanzialmente l'utilizzo più efficiente possibile delle risorse temporali e fisiche. A tal proposito la Turchia ha incrementato l'interesse in questo comparto e ha avviato gli studi necessari ad acquisire un ruolo tutto suo, nel settore, in futuro. I principali indicatori di tali sforzi sono le nuove iniziative e la Legge Ricerca & Sviluppo (R&S), create apposta per gli investitori. La giovane e dinamica popolazione turca fa aumentare la domanda dei nuovi prodotti. Fino al settembre 2011, il numero di utenti internet ha superato i 50 milioni, il numero di abbonati alla banda larga è aumentato fino a 13 milioni circa e quello degli abbonati ai telefoni cellulari ha raggiunto i 65 milioni. Punti di forza

− La domanda di servizi di telecomunicazione ad alta tecnologia e la numerosa popolazione turca dovrebbero contribuire all'aumento complessivo delle spese relative al settore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione;

− il potenziale di crescita risulta notevolmente elevato se si considera la giovane età della popolazione turca in confronto a quella dei paesi sviluppati occidentali;

− le aziende che conducono attività di ricerca e sviluppo nelle Zone per lo Sviluppo Tecnologico (TDZ) sono esentate dall'imposta sul reddito per tali attività;

− gli enti statali sono tra i principali acquirenti di IT; − la percentuale di IT nell'ambito degli investimenti pubblici complessivi è in crescita.

Punti deboli

− Livello elevato (sebbene in fase di riduzione) della pirateria informatica; − livello di tassazione (IVA e imposta sulle comunicazioni) elevato nel settore della

comunicazione mobile.

Restauro architettonico Sono significative le prospettive per le aziende italiane operanti nel settore del restauro architettonico, sebbene per ovviare ai limiti imposti dalla normativa vigente e partecipare alle gare curate dal ministero della cultura sia necessario istituire partenariati con le aziende locali, in particolare quelle iscritte in una specifica lista. Da tempo il paese è convinto dell’importanza di preservare il patrimonio archeologico, architettonico questo anche per le evidenti ricadute positive sui flussi turistici in entrata e per contribuire allo sviluppo socio-economico di aree che, come quelle del Sud-Est, sono ricchissime dal punto di vista artistico - culturale, ma restano ancora ai margini dei grandi circuiti turistici internazionali. Le enormi potenzialità offerte dal settore alle aziende straniere risentono tuttavia degli ostacoli rappresentati dalla normativa, che fa sì che il restauro architettonico di immobili e siti archeologici sia riservato esclusivamente alle società locali iscritte in una apposita lista stilata da una commissione ministeriale. Per alcuni lavori specifici, il ministero della cultura può riservarsi la facoltà di invitare una rosa di aziende tra le quali sarà la stessa commissione ministeriale ad indicare la vincitrice. Il ministero della cultura può anche intrattenere con governi o istituzioni straniere rapporti di collaborazione che includano offerte di assistenza o di esecuzione di restauro a titolo gratuito. Affinché le aziende straniere coinvolte in tali programmi di collaborazione possano nel futuro intravedere opportunità d’affari, tali rapporti dovranno comunque seguire le stesse procedure previste per la partecipazione alle gare curate dal ministero della cultura, ossia quelle del partenariato con le aziende locali iscritte nella apposita lista. Le aziende italiane interessate possono rivolgersi, per il tramite dell’Ambasciata italiana ad Ankara, al Ministero della Cultura, per presentare richieste e proposte di collaborazione.

Page 59: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

58 59

Turismo La Turchia, un paese segnato dalle tante culture che ne hanno influenzato la storia e la geografia, vanta un patrimonio culturale che affonda le proprie radici nelle prime civiltà della storia dell'umanità. Patria di un mosaico di popoli costruttori di imperi, il paese possiede ricchezze talmente straordinarie, per varietà, che i visitatori possono immergersi in uno stile di vita moderno e fare allo stesso tempo un tuffo nel passato più lontano. Tutto questo fa della Turchia un paese che ha modellato la storia, dove il mare incontra la montagna e dove le culture si mescolano. Per questo motivo, il paese viene considerato sempre più spesso una delle mete vacanziere predilette da chi è in cerca del mix perfetto di natura, storia e cultura. Punti di forza

− La Turchia è stata visitata da 27,3 milioni di turisti nel 2009 e da 28,5 milioni nel 2010. Grazie a queste cifre, il paese si è posizionato al 7° e al 6° posto tra i paesi più visitati del mondo rispettivamente nel 2009 e 2010;

− la Turchia ha registrato un fatturato per il turismo di 21,3 miliardi di dollari nel 2009 e di 20,8 miliardi nel 2010;

− la Turchia punta a fare del proprio settore turistico uno dei primi cinque al mondo in termini di numero di turisti e a registrare il fatturato più alto entro il 2023;

− Istanbul è stata la "Capitale Europea della Cultura" nel 2010; − con oltre 9 milioni di turisti, Antalya è la quinta città più visitata nel mondo e Istanbul

la nona nel 2009 (Euromonitor International); − Istanbul è la settima destinazione più popolare con 109 tra congressi e convenzioni

tenuti nel 2010 (International Congressi and Convention Association - ICCA); − la compagnia aerea Turkish Airlines è stata nominata la "migliore compagnia aerea

dell'Europa meridionale" nel 2010 (World Airline Awards di Skytrax); − la compagnia aerea Turkish Airlines ha ricevuto il premio come "migliore catering di

classe economica a livello internazionale" nel 2010 (World Airline Awards di Skytrax); − l'aeroporto di Ankara Esenboga è stato nominato miglior aeroporto in Europa nella

categoria "5-10 milioni di passeggeri" nel 2009 (Airports Council International - ACI); − nel 2010, l'Aeroporto Internazionale Atatürk di Istanbul è stato scelto come "Miglior

aeroporto dell'Europa meridionale" (World Airline Awards di Skytrax); − nel 2010 ha totalizzato 102 milioni di passeggeri in Turchia; − in termini di potenziale turistico geotermale, la Turchia è tra i primi sette paesi al

mondo e si posiziona al secondo posto con 1.300 sorgenti termali. Il numero di posti letto nell'ambito del settore del turismo termale ha raggiunto 35.000 unità;

− in Turchia sono presenti 20 centri sciistici, 14 campi da golf e circa 40 porti turistici. Classifica delle città con maggior afflusso turistico (febbraio 2011) 1 Istanbul oltre 430.000 turisti (39.97%) 2 Antalya oltre 187.000 turisti (17.33%) 3 Edirne oltre 128.000 turisti (11.93%) 4 Agri oltre 62.000 turisti (5.80%)

5 Artvin oltre 54.000 turisti (5.07%)

Il numero degli stranieri che ha visitato la Turchia tra gennaio e febbraio 2011 è aumentato del 16.52% rispetto allo stesso periodo 2010.

Page 60: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

59

Distribuzione dei principali paesi di provenienza a destinazione turismo in Turchia (febbraio 2011) Germania oltre 161.000 turisti

Iran oltre 104.000 turisti

Bulgaria oltre 86.000 turisti

Siria oltre 61.000 turisti

Federazione Russa oltre 57.000 turisti

Georgia oltre 53.000 turisti

Francia oltre 44.000 turisti

Azerbaijan oltre 38.000 turisti

UK oltre 33.000 turisti

Grecia oltre 32.000 turisti

Altro oltre 400.000 turisti

Totale circa 1.079.505 turisti Fonte: Ufficio Commerciale del Consolato Generale d’Italia ad Istanbul

Con riferimento alla "Convenzione per la protezione del patrimonio culturale e naturalistico mondiale" in vigore dal 1983, sono 878 i siti culturali o naturalistici in tutto il mondo registrati nella Lista del patrimonio mondiale dell'umanità del 2008. In questa lista figurano anche 9 siti turchi: il centro storico di Istanbul, la città di Safranbolu, Hattushash (Boğazköy, la capitale ittita), il monte Nemrut, Xanthos-Letoon, la Grande Moschea e l'Ospedale di Divrigi, il sito archeologico di Troia, Pamukkale-Hierapolis e il parco nazionale di Goreme in Cappadocia.

Fonte: Ufficio I.C.E. di Istanbul, Agenzia per il Supporto e la Promozione degli investimenti in Turchia (ISPAT), Camera di Commercio Italo Orientale, Mondimpresa Scrl, Istituto di Statistica Turco (TUIK).

Page 61: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

60 61

Consigli utili su come approcciare il mercato turco A cura del Dott. Tiziano Furlan, MDA Consulting, Milano

Considerare la Turchia come un mercato emergente non è più possibile, ecco quindi che le strategie di approccio al mercato devono essere culturalmente diverse da quelle applicabili ai mercati emergenti. E in questo caso quando si parla di cultura si fa ovviamente riferimento alla cultura imprenditoriale e di business da applicare ai mercati. Quando si inserisce la Turchia nelle proprie strategie di investimento ,siano esse meramente commerciali o siano anche industriali, si deve partire da alcuni punti fermi.

• La Turchia è un paese giovane con la relativa attitudine alla spesa in beni voluttuari; • il reddito disponibile sta costantemente aumentando e si sta assistendo alla

creazione di una borghesia benestante; • la struttura azionaria delle società turche vede una alta incidenza della piccola e

media impresa nella mani del fondatore della società o della famiglia del fondatore; • c’è una forte propensione alla manifattura e al commercio; • le tecnologie disponibili e prodotte localmente sono di buon livello e sempre più

vicine alle tecnologie disponibili in Europa; • i costi industriali sono relativamente più bassi rispetto ai costi europei ma in deciso

aumento specialmente in zona Istanbul; • si trovano buoni tecnici e ingegneri preparati dal sistema universitario; • si sta osservando una fase di industrializzazione che va verso una automazione

avanzata o robotizzazione, spinta anche dall’aumento dei costi della mano d’opera ma soprattutto dalla qualità richiesta per esportare i prodotti in aree occidentali;

• la Turchia è un paese ponte verso mercati limitrofi e turcofoni; • il sistema bancario è solido; • le lingue parlate e diffuse sono il tedesco e l’inglese con una buona percentuale di

persone che parlano almeno una delle due lingue; • gli investimenti in infrastrutture annunciati dal governo sono di grande valore con un

notevole impatto sul PIL. Vendere o commercializzare prodotti in Turchia può essere a seconda della merceologia, più o meno difficile. Come sempre anche i turchi riconoscono ai prodotti italiani una forte leadership per tutto quello che riguarda i prodotti con contenuto di design e stile , ecco quindi che il prodotto come moda, arredo, gioielleria e anche in parte prodotti di architettura hanno una buona accoglienza da parte dell’interlocutore turco, non si pensi però che siano disposti a pagarlo ad un eccessivo sovraprezzo. I turchi sono tradizionalmente abituati alla trattativa commerciale e bisogna prepararsi a negoziare prezzi e condizioni di vendita molto agguerritamente. La qualità viene apprezzata ma l’apprezzamento non deve esser dato per scontato e si deve comunque fare buona attività di marketing per fare apprezzare il valore intrinseco del prodotto. Diverso approccio alla vendita deve essere dedicato al settore della meccanica. Infatti pur essendo la maggiore voce di esportazione dell’Italia verso la Turchia ,il settore soffre della agguerritissima concorrenza tedesca, sempre maggiormente apprezzata e valorizzata rispetto all’Italia (qualche volta ingiustamente). Ultimamente si sono affacciati produttori cinesi di macchinari che hanno sottratto quote di mercato alle esportazioni italiane, da precisare però che la concorrenza cinese si attesta nella fascia bassa di mercato e quindi non intacca troppo seriamente le tecnologie più avanzate. Anche il settore agroalimentare sta vivendo (come negli altri paesi d’altra parte) una buona fase di espansione, trainata dalla sempre maggiore ricchezza che la popolazione ha a disposizione per potersi permettere prodotti importati, in genere oltremodo costosi per effetto dei costi di importazione. Come affrontare il mercato Turco? Anche in questo caso non c’è una risposta unica. La prima considerazione da fare è se vale la pena affidarsi ad un agente o distributore o

Page 62: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

61

comunque ad una struttura esterna non controllata direttamente. Una attenta valutazione del mercato deve essere fatta per capire quale sia la migliore strategia di ingresso in un paese sempre più competitivo e presidiato dalla maggior parte della concorrenza internazionale. Come detto nella introduzione al capitolo la Turchia NON E’ un mercato emergente, ma è piuttosto un mercato con un buon grado di maturità e in rapido sviluppo anche nei gusti della popolazione. Affidarsi ad un agente o distributore è conseguenza della tipologia del prodotto, del valore e dimensione del mercato, della clientela che si vuole raggiungere, di aspetti commerciali locali e della politica commerciale che la casa madre pensa di attuare sul mercato. Molto spesso la ricerca di un agente è difficile e non sempre si trovano profili professionali adeguati alla commercializzazione del prodotto italiano. Vale la pena ricordare che un prodotto di media collocazione di mercato si trova ad affrontare concorrenza locale o asiatica che ha un vantaggio competitivo notevole nella fascia di prezzo medio bassa. E’ quindi fondamentale trovare un interlocutore locale che abbia l’approccio alla vendita della qualità piuttosto che alla vendita del prezzo. Altrimenti ci si troverà di fronte a continue richieste di sconti e di prezzi qualche volta insostenibili per alcuni prodotti italiani. Nel caso di vendite di grande valore ( impianti , macchinari ,ecc.) è comunque consigliabile affidarsi ad un agente locale che abbia la possibilità di dare continuità commerciale alla azione intrapresa, va da sé che il cliente turco ha piacere di parlare e interloquire con una persona che parli la propria lingua e che magari possa essere raggiunto in qualsiasi ora del giorno o della settimana. Attenzione però a dare un supporto vicino al proprio agente in modo che il cliente finale abbia la certezza che dietro ci sia la struttura italiana a supporto dell’ agente locale. Se invece si decide di investire in una struttura controllata direttamente dalla casa madre è consigliabile, almeno in fase di lancio della impresa, affidarsi ad un responsabile italiano che abbia la capacità di collocarsi nel mercato e di gestire una forza vendita locale. Molto spesso, almeno alcune multinazionali, fanno l’errore di affidarsi fin dall’inizio ad una manager locale di alto livello. Questa politica può risultare dannosa in qualche caso, quando non c’è un completo apprezzamento da parte del responsabile locale della società rappresentata. Il manager straniero che gestisce la filiale locale deve essere di buona flessibilità per poter accettare le pratiche commerciali locali, inevitabilmente diverse da quelle applicabili ad altri mercati, siano essi internazionali che domestici. Pagamenti: almeno all’inizio è consigliabile garantirsi le forniture con pagamento con lettera di credito e solo in un secondo tempo e dopo provata affidabilità del cliente, passare a forme di pagamento diverse. Per forniture di grande valore vale la pena cercare di offrire anche pacchetti finanziari che possano dilazionare per il cliente l’onerosità del pagamento cash. In conclusione, la Turchia è un mercato che può riservare grandi soddisfazioni economiche, ma per un buon approccio al paese non si può prescindere da una prudente stima del valore del mercato , della collocazione del proprio prodotto, della scelta degli interlocutori giusti e di quelle accortezze che si utilizzerebbero per affrontare i mercati occidentali più maturi. Sicuramente il generale apprezzamento della popolazione turca verso gli italiani è molto buono, e può essere un vantaggio competitivo, non si può però prescindere da un approccio qualitativamente sofisticato in un mercato ormai maturo. Il settore retail e la grande distribuzione Anche la Turchia sta vivendo il processo di trasformazione del commercio, provocato dall’arrivo in forze della grande distribuzione. Tuttavia la penetrazione commerciale delle grandi catene distributive e dei grandi negozi legati a marchi e franchising non ha ancora completamente rivoluzionato la distribuzione dei prodotti al dettaglio. Le ragioni sono molteplici. Le maggiori città assorbono una grande parte della popolazione attiva lasciando cosi le zone interne dell’Anatolia con una densità di popolazione molto bassa, ecco quindi una prima ragione per cui la penetrazione della grande distribuzione ha avuto un impatto relativamente importante solo nelle principali città con oltre 1 milione di abitanti ( quasi la metà della popolazione si concentra nelle 7 città principali). Va notato però che anche nelle maggiori città la presenza dei tradizionali negozi al dettaglio nei vari settori

Page 63: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

62 63

non è stata completamente azzerata. Anche in questo caso le ragioni sono varie ma possono essere riconducibili ad alcuni fattori ambientali. Le città sono cresciute in modo disordinato e senza un piano regolatore generale, ecco quindi che la densità di case con strade strette e tortuose ( le città in pianura sono poche) è altissima e quindi con conformazioni non adatte all’insediamento di grandi aree commerciali. A questo va aggiunto il fatto che il traffico intenso impedisce rapidi spostamenti automobilistici e quindi la necessità di approvvigionamento , specialmente dei prodotti alimentari, è privilegiata a portata di pochi minuti. Ecco quindi che nelle zone con grande densità di abitazioni si trova ancora una miriade di negozi di vario tipo, dal settore alimentare alla drogheria al macellaio al piccolo artigianato e alla piccola distribuzione di apparati, casalinghi , farmacie, elettricisti, idraulica, ecc. In questo contesto non va nemmeno trascurata la tradizionale conformazione del commercio di origine sud mediterranea / medio orientale e cioè la presenza di bazar ( i primi centri commerciali della storia) o addirittura le strade o quartieri interamente dedicati ad una stessa merceologia ( la strada degli elettricisti, degli idraulici , della meccanica, dell’arredo ecc ecc ) fattore questo non trascurabile se si cerca di distribuire il proprio prodotto nel paese, soprattutto se prodotto di nicchia Diversa è la situazione del settore dell’abbigliamento dove si assiste ad un processo di occidentalizzazione più marcato. Infatti negli ultimi anni le grandi catene e negozi in franchising dell’abbigliamento hanno trasformato il volto dei quartieri alla moda delle città. La massiccia presenza dei negozi di origine internazionale fanno si che si possa pensare di essere in una città del continente europeo piuttosto che in Istanbul o Ankara o Izmir. Da enfatizzare il fatto che anche i marchi della moda Turchi si sono adeguati a questo concetto distributivo e si possono trovare quindi i nomi della moda turca accanto ai grandi marchi della moda occidentale e italiana I maggiori nomi della grande distribuzione sono quasi tutti presenti Carrefour, Metro, Migros , Tesco/ Kipa , Bauhaus, Makro, Decathlon, Media World , Saturn, IKEA sono tutti nomi entrati ormai a far parte della vita di tutti i giorni di tutta la popolazione. Da notare, che a parte il gigante svedese della distribuzione del settore arredo, tutti i grandi marchi hanno un partner locale. In genere si sono insediati nelle zone di espansione delle grandi città ( cresciute in modo esponenziale negli ultimi 10 anni ) dove è stato più facile trovare aree libere da abitazioni e costruzioni per potere insediare i mega centri commerciali , va ripetuto però che questi insediamenti non riescono a servire una percentuale di consumatori così alta come succede in Europa continentale. Si può facilmente prevedere che negli anni a venire questa espansione dei grandi centri commerciali prenda ancora più piede ma si pensa tuttavia, dagli studi più recenti, che non raggiungeranno le percentuali di copertura della popolazione che sono riusciti ad ottenere nell’Europa continentale. Parchi industriali La Turchia ormai da anni ha attuato un politica di insediamento industriale all’interno di parchi industriali organizzati e strutturati. In genere l’insediamento all’interno di un parco autorizzato viene anche incentivato con della agevolazioni finanziarie e non (vedi sezioni precedenti). Altro aspetto molto importante è che i parchi industriali sono organizzati per settori merceologici, ci si trova quindi davanti a parchi interamente dedicati al settore automotive, plastico , tessile , metallurgico, conciario, ecc. E’ quindi molto facile trovare all’interno di questi parchi tutti i fornitori dell’indotto al settore di appartenenza. I parchi offrono anche tutti i servizi relativi all’insediamento dell’investitore e qualche volta arrivano ad offrire anche infrastrutture comuni come centri sociali e di addestramento professionale , mense e alloggi e altri servizi utili al migliore utilizzo da parte dell’industria. Grazie alla politica di decentralizzazione dell’industria si possono trovare parchi industriali organizzati anche all’interno dell’ Anatolia e in questo caso gli incentivi assicurati dal governo sono ancora più vantaggiosi rispetto ad un insediamento in zone sovrappopolate come la regione del mar di Marmara o di Izmir o di Ankara. I costi di inserimento all’interno dei parchi organizzati possono essere abbastanza onerosi ma vanno comunque fatte anche le considerazioni sui tempi di insediamento che sono in

Page 64: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

63

genere molto rapidi con strutture già pronte alla locazione. Anche in caso di acquisto del terreno e costruzione dell’edificio industriale i tempi sono molto rapidi grazie all’ottenimento dei permessi in breve tempo e alle imprese di costruzione molto qualificate ed efficienti. In genere tutti i parchi industriali sono dotati di un proprio ufficio vendite e locazione e risulta molto conveniente rivolgersi direttamente agli uffici commerciali dei singoli parchi che hanno sempre una lista aggiornata delle disponibilità degli edifici pronti alla locazione e anche dei terreni liberi per nuove costruzioni. Costi e tempi per fare business in Turchia Con l’introduzione, a partire dal 1 gennaio 2013 della nuova legge sul diritto societario la procedura di fondazione di una società si è snellita, è ancora però abbastanza laboriosa con una serie di procedure coordinate che possono avere tempi alquanto lunghi. Si può però riuscire ad avere una società in grado di operare sul mercato in circa 10 giorni a partire dall’atto notarile della fondazione della società. E fondamentale però affidarsi ad un professionista serio e preparato che prepari tutti i documenti necessari per tempo, in modo da non affrontare lungaggini inutili. In particolare la documentazione proveniente dall’Italia deve essere tradotta e apostillata in modo da avere valore legale per il notaio turco. In genere un buon professionista può applicare una parcella che va dalle 2000 € ai 4000 € ad esclusione dei costi di traduzione dei documenti e tasse varie di registrazione che possono fare salire i costi fino a ulteriori circa 5000 €. In particolare le traduzioni dall’ italiano costano di più rispetto alle traduzioni dall’ inglese. I costi per insediarsi possono avere delle grandi differenze a seconda della zona di insediamento. Anche nelle stessa Istanbul (la più costosa delle città turche) si possono avere costi doppi per l’affitto di un ufficio a seconda che ci si insedi nella zona europea o nella zona asiatica. In zona europea per un ufficio di 100 mq in zona centrale business si possono avere affitti di 2000 € e oltre al mese (spese comprese). In genere gli uffici più moderni sono già attrezzati per tutte le esigenze di una società. Spostandosi in zona asiatica si possono avere costi nettamente inferiori fino ad arrivare a metà dei costi della zona europea. Molta attenzione però deve essere posta alle zone dove ci si insedia perché i tempi di spostamento possono essere molto lunghi per andare dalla zona europea alla zona asiatica, e conseguente efficienza nell’utilizzo del tempo. Nelle altre città della Turchia, Ankara e Izmir comprese, i costi di affitto sono nettamente inferiori fino ad essere dimezzati rispetto a Istanbul. Per l’insediamento in edifici industriali gli affitti in parchi industriali organizzati possono esser molto variabili a seconda delle esigenze di localizzazione che sia essa in zona Istanbul o all’interno della Turchia In zona Istanbul ( e in questo caso la differenza fra zona asiatica e europea non è cosi forte come nel caso degli uffici) Si può riscontrare che per ogni metro quadrato di capannone in affitto si spendono circa 7-8 USD mq. /mese. I costi in altre zone industriali, come in provincia di Izmir possono scendere a 5-7 USD mq. / mese. Il personale è reperibile abbastanza agevolmente anche quando si è alla ricerca di profili qualificati. Gli operai sono qualificati e affidabili me devono essere ben addestrati e seguiti nella fase iniziale se si vuole avere una buona qualità di prodotto e fidelizzazione del personale. Le ore lavorative settimanali sono in media 48 con un costo medio lordo impresa di circa 700 – 800 € mese in zone di grande concentrazione industriale come Istanbul e Izmir. I costi per un giovane diplomato o laureato con una esperienza lavorativa di alcuni anni con la conoscenza di almeno una lingua straniera può arrivare fino ad un costo lordo impresa di circa 1500 - 2000 € mese. Mentre per un manager locale con almeno 15-20 anni di esperienza di gestione e con un curriculum abbastanza qualificato i costi lievitano notevolmente fino ad arrivare a livelli europei di 10.000 € mese lordo impresa.

Page 65: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

65

I costi per l’affitto di un auto possono variare da circa 400 € mese per modelli medi fino a 1500 € Mese per modelli prestigiosi di importazione. Gli affitti di case di standard occidentale in Istanbul possono essere di varie fasce. Si va dai 1000 € mese per un appartamento arredato di circa 100 mq. in zona europea fino ad arrivare ai 3000 € mese per la case di circa 150- 200 mq. arredata con vista Bosforo. Nella zona asiatica gli affitti calano drasticamente fino a quasi dimezzarsi per le zone più orientali di Istanbul verso i parchi industriali sulla direttrice verso Ankara.

Page 66: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

65

TURCHIA

Page 67: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

67

SCHEDA PAESE TURCHIA

A cura dell’Ufficio Studi Economici Federica Pocek [email protected]

1 SACE

HIGHLIGHTS Contesto polico. Il parto islamico moderato Giuszia e Sviluppo (AKP), guidato dal primo ministro Erdogan, resta alla guida del paese fino alle elezioni parlamentari del 2015. Con la conferma alla leadership del parto, il premier turco rafforza il suo ruolo in vista delle ele-zioni presidenziali del 2014. Permangono tensioni legate al contrasto tra secolaris e islami-s e alla presenza di gruppi separas curdi.

Situazione economica. Dopo un biennio di crescita sostenuta, il paese araversa una fase di moderazione della performance economica, con tassi di crescita del PIL posivi ma più con-tenu e sostenibili rispeo al passato. La crescita connua ad essere incentrata su consumi priva e afflusso di invesmen esteri, ma anche l’export registra un miglioramento. I prin-cipali faori di rischio sono lega alla posizione con l’estero (deficit commerciale) e alla forte dipendenza dai capitali esteri a breve termine.

Sistema finanziario. L’avità del seore bancario ha registrato una forte espansione legata in parcolare al credito interno e all’afflusso di invesmen esteri nel paese. Nonostante alcune vulnerabilità il seore resta solido e ben capitalizzato.

Quadro operavo. Il contesto operavo è favorevole agli investori stranieri. A livello di sicurezza esista un moderato rischio di episodi terrorisci. Il sistema legale, in fase di ade-guamento agli standard europei, presenta cricità in termini di lentezza e limitata traspa-renza. PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI

RATING E BUSINESS CLIMATE Indicatori di rischio OCSE S&P’s Moody’s Fitch Rang 4/7 BB Ba1 BBB- Indicatori di Business Climate Auale Precedente Doing Business 2013 71° su 185 68° su 183 Index of Economic Freedom 2013 69° su 182 73° su 185 Corrupon Percepons Index 2012 54° su 176 61 su 180 Accordi e convenzioni Convenzione di Washington In vigore Convenzione di New York In vigore

2010 2011 p2012 p2013 p2014 PIL (variazione % reale) 9,2 8,5 3,0 3,5 4,0 Inflazione media annua (%) 8,6 6,5 9,0 7,9 5,6 Saldo Bilancio pubblico/PIL (%) -3,5 -0,6 -2,7 -2,5 -2,6 Bilancia dei pagamen Esportazioni ($ mld) 120,9 143,4 158,7 166,5 171,0 Importazioni ($ mld) -177,3 -232,5 -235,0 -248,7 -260,0 Saldo bilancia commerciale ($ mld) -56,4 -89,1 -76,3 -82,2 -89,0 Saldo transazioni corren ($ mld) -46,6 -77,1 -59,5 -61,3 -66,9 Saldo transazioni corren/PIL (%) -6,4 -10,0 -7,5 -7,2 -5,6 Debito estero totale ($ mld)* 293,9 306,7 336,1 342,1 350,8

Riserve valutarie lorde ($ mld) 86,1 88,4 110,0 110,0 110,0 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 5,1 4,1 5,1 4,8 4,6 Cambio medio TRY/USD* 1,503 1,675 1,796 1,847 1,911

Fonte: FMI, dicembre 2012; *EIU - Bureau van Dijk, dicembre 2012 s: sme; p: previsioni

Debito estero totale/PIL (%)* 40,2 39,6 42.4 40,1 37,9

country risk*

Capitale: Ankara Popolazione (2011): 74,2milioni

PIL nominale PPP (2011): USD 1.075 miliardi

- Sovrana 50/100

- Banca 55/100

- Grande impresa 56/100

- PMI 58/100

Polico normavo

- Trasferimento 62/100

- Esproprio 49/100

- Breach of contract 46/100

Violenza polica 55/100

* www.sace.it/riskmap

Credito (controparte)

Page 68: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

67

INTERSCAMBIO CON L’ITALIA Commercio. L’Italia è il quarto partner commerciale della Turchia dopo Germania, Russia e Cina. Nel 2011 le importazioni dalla Turchia sono risultate pari a EUR 5,9 miliardi, mentre le esportazioni italiane nel paese hanno raggiunto EUR 9,6 miliardi. I prodo maggiormente richies dal mercato turco sono quelli della meccanica strumentale (24,1% delle esportazio-ni totali), prodo energeci raffina (14,6%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (12,1%). Nei primi 10 mesi del 2012 , rispeo allo stesso periodo del 2011, le esportazioni italiane verso il paese sono aumentate dell’11,4%, mentre l’import dalla Turchia è sceso del 13,6%.

Invesmen dire esteri. Secondo i da dell’ICE/MAE, negli ulmi cinque anni i Paesi Bassi sono sta il primo paese investore (25% del totale), segui da Sta Uni (12%), dalla Fran-cia (9,9%) e dalla Germania (9%). Nel 2011 gli invesmen in entrata nel paese sono sensi-bilmente aumenta (+76% rispeo al 2010) e lo stock di IDE ha raggiunto USD 180 miliardi (la quota italiana è pari al 2% del totale). I principali seori di desnazione degli invesmen- nel paese sono il manifauriero, il retail e il seore immobiliare.

Seori di opportunità. I seori manifauriero, agricolo, dei traspor, petrolifero e ospeda-liero godono di incenvi fiscali e doganali. Ulteriori opportunità sono presen nel seore delle costruzioni (residenziali e turische), delle infrastruure e dell’energia (il paese impor-ta più del 90% del suo fabbisogno). A giugno 2012 il governo turco ha approvato un nuovo programma di incenvi agli invesmen nel paese che include sgravi e sussidi in base allo sviluppo socioeconomico delle regioni di interesse, la natura e la strategicità del seore dell’invesmento (ad es. estravo, metallurgico e automobilisco).

Turchia

2 SACE

Interscambio commerciale con la Turchia (2001-2011, € mln)

Aggiornato a febbraio 2013

SACE IN TURCHIA

Esportazioni in Turchia per seori (2011, %)

Accordo su promozione e reciproca protezione invesmen con l’Italia In vigore Convenzione contro la doppia imposizione fiscale spulata dall’Italia In vigore Volturabilità polizza SACE Si

Accordi e convenzioni con l’Italia

Condizioni di assicurabilità Garanzie al 30 seembre 2012 (mln di euro) Rischio sovrano: senza condizioni Deliberate (capitale + interessi) 1.479 Rischio bancario: senza condizioni Perfezionate (capitale) 1.230 Rischio privato: senza condizioni - di cui erogate 839

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

export import saldi

meccanica strumentale

24,1%

prod. energetici raffinati 14,6%

autoveicoli e altri mezzi di trasporto

12,1%

metallurgia e prod. in metallo

10,2%

prod. chimici9,7%

moda6,9%

app. elettrici4,9%

gomma, plastica, materiali da costruzione

4,2%

altro13,3%

Page 69: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

68 69

Problematiche doganali

La disciplina doganale Nel corso degli ultimi anni, in particolare dall'attuazione dell'unione doganale con l'Unione Europea, la Turchia ha compiuto importanti passi nell'armonizzazione della sua normativa doganale con gli standard internazionali e comunitari. La normativa di base è contenuta nella Customs Law n. 4458 che dal 2000 ha sostituito la precedente Legge n. 1615/1972; successivi emendamenti e la pubblicazione, nel 2009, delle disposizioni di attuazione del codice doganale hanno ulteriormente allineato l'ordinamento doganale turco a quello comunitario. Già dal 1995 la tariffa doganale turca ha adottato un sistema di classificazione delle merci, per codici e struttura, corrispondenti a quelli della nomenclatura combinata della UE; essa prevede una codificazione a 12 cifre, delle quali le prime 6 corrispondono alla nomenclatura del Sistema Armonizzato, la 7^ e 8^ alla nomenclatura UE, mentre le rimanenti sono utilizzate per finalità fiscali e statistiche. La tariffa prevede l'applicazione prevalente di dazi “ad valorem”, che interessano il 98% delle voci tariffarie; dazi in misura fissa, variabile o mista sono applicati sulle rimanenti e minoritarie voci. La presenza della Turchia tra i paesi membri di varie organizzazioni internazionali ed il riconoscimento di importanti convenzioni consolidano il quadro di integrazione ad armonizzazione a livello doganale. Si segnalano in particolare:

• L’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO, World Trade Organization) sin dal 1995;

• l'Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO, World Customs Organization); • l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), di cui è

uno dei paesi fondatori, e del G20. Il G20 è un’organizzazione informale che riunisce 19 paesi più l’Unione Europea a livello di capi di governo. Le riunioni hanno lo scopo di discutere i principali argomenti internazionali all’ordine del giorno, soprattutto quelli di natura economico-finanziaria;

• la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD, United Nations Conference on Trade and Development);

• l'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero (BSEC, Black Sea Economic Cooperation), che prevede l’incentivazione della libera circolazione di merci e capitali tra i Paesi firmatari, nonché la promozione di joint venture tra Albania, Armenia, Azerbaijan, Bulgaria, Georgia, Grecia, Moldova, Romania, Russia e Ucraina;

• la Camera di Commercio Internazionale (CCI); • la Convenzione sul contratto di trasporto internazionale stradale di merce (CMR)

firmata a Ginevra il 19 maggio 1956; • la Convenzione TIR (Transport International Routier); • la Convenzione internazionale per la semplificazione e l'armonizzazione dei regimi

doganali (c.d. Convenzione di Kyoto); • la Convenzione ATA (Convenzione di Bruxelles del 6.12.1961), per la facilitazione

dei movimenti di determinate merci, materiali professionali, materiale pedagogico e scientifico nonché campioni, destinati ad essere presentati ed utilizzati in occasione di esposizioni, fiere, congressi e manifestazioni similari e possono così raggrupparsi.

La Turchia ha anche manifestato l’intenzione di voler aderire alla Convenzione del 20 maggio 1987 relativa a un regime comune di transito tra i paesi dell’ Unione Europea. Con la decisione n. 4/2012 del comitato congiunto UE-EFTA (European Free Trade Association) è stata prevista una parziale modifica della convenzione del 1987, che “si applica a decorrere dalla data in cui la Turchia aderisce alla convenzione” (decisione n. 4/2012 art. 2). L’adesione alla suddetta convenzione, è avvenuta il 1° Dicembre 2012.

Page 70: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

69

La Convenzione sul transito comune, valida in tutti gli Stati dell’UE e dell’EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), permette di trasportare merci attraverso vari Stati in modo semplice ed economico. Nel paese in cui si apre la procedura di transito occorre prestare una garanzia, che è liberata dopo l’appuramento della procedura presso la dogana di destino. Procedure doganali Nell'ambito di un ampio progetto di ammodernamento del sistema doganale turco, il Ministero per il Commercio ha implementato vari programmi per rendere l'amministrazione doganale più moderna ed efficiente.

Nel 2002 è stato introdotto il sistema per la telematizzazione delle operazioni doganali BILGE che consente agli operatori la gestione informatica delle dichiarazioni doganali, dei regimi di deposito nonché la contabilizzazione dei diritti doganali.

Attualmente la quasi totalità delle dichiarazioni doganali sono gestite telematicamente tramite il sistema BILGE e la produzione agli uffici doganali di documentazione cartacea è limitata alla specifica richiesta da parte dell'autorità doganale.

Il formato della dichiarazione doganale è stato allineato a quello del Documento Amministrativo Unico utilizzato per le procedure doganali nella UE. Secondo la normativa turca le merci importate in Turchia devono essere dichiarate al momento del loro arrivo o immesse in regime di temporanea custodia o deposito doganale; in ogni caso esse devono essere sdoganate entro il termine perentorio di 20 giorni se provenienti via terra o aria, oppure entro 40 giorni se provenienti via mare; se ciò non accade, l’esportatore straniero ne perde la proprietà e la merce può essere confiscata e venduta all’asta. Le spedizioni dalla UE di merci destinate alla Turchia devono essere accompagnate dai seguenti documenti: a) Fattura commerciale Deve essere fatta almeno in tre esemplari e può essere redatta in inglese o francese. Deve riportare le diciture abituali ed il riferimento all’origine. b) Certificato di circolazione ATR Nell'ambito dell'Unione Doganale UE-Turchia, esso permettere ai destinatari delle merci di beneficiare dell`esenzione dei diritti doganali accordati nell`ambito dell`accordo; il certificato di circolazione ATR deve essere vistato dalla dogana comunitaria di esportazione che lo emette. c) Documento EUR1 o dichiarazione su fattura Consente di beneficiare del regime preferenziale applicabile ai prodotti agricoli e siderurgici, attestando l’origine della merce. Per le spedizioni inferiori a 6.000 Euro o effettuate da un esportatore autorizzato, è possibile presentare una dichiarazione sostitutiva, fatta sulla fattura, un buono di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva i prodotti in modo sufficientemente dettagliato per essere identificati; d) Documento EURMED o dichiarazione EURMED su fattura Può essere richiesto per gli scambi di merce comunitaria o originaria degli altri paesi pan-euromediterranei firmatari con la Turchia di accordi di libero scambio, ai fini dell'applicazione del cumulo pan europeo mediterraneo di origine. e) Certificato di origine Solo se richiesto dall’importatore, per motivi particolari: ad esempio, per l'applicazione di misure di politica commerciale. Può risultare necessario quando i prodotti non sono di origine comunitaria. f) Eventuale certificato sanitario - Certificato fitosanitario per la frutta, i legumi le sementi. Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali, i certificati fitosanitari vengono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza (su richiesta dell`interessato

Page 71: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

70 71

circa 10 giorni prima della partenza del prodotto. Nel caso di esportazione di legname è necessario informarsi presso il servizio regionale sulla tipologia di trattamento richiesto dal paese di destinazione. - Certificato sanitario per le carni Necessario per le carni, è rilasciato dai servizi veterinari delle ASL di appartenenza. A causa del rischio di contaminazione da BSE, la febbre aviaria ecc. possono sussistere limitazioni per l`importazione di animali o di carne, in particolare bovina ed avicola, dall`Unione europea; è pertanto consigliabile rivolgersi presso gli uffici veterinari regionali ed al proprio importatore per le opportune verifiche. L'importazione di merci in Turchia può essere effettuata sia da persone fisiche che giuridiche; non sono generalmente richiesti particolari requisiti. Tuttavia, l'importazione di determinati prodotti è condizionata all'ottenimento di una licenza di importazione; è il caso, ad esempio, di beni il cui commercio è regolato da convenzioni internazionali (ad es. CITES, materiali per la produzione di armi chimiche), o da normative di pubblica sicurezza (ad es. materiali esplosivi, sostanze radioattive, fertilizzanti) o finalizzate a controllarne lo specifico utilizzo (ad es. materiali per l'aviazione civile, gas di petrolio liquefatto). Altri beni possono essere importati solo su autorizzazione ministeriale. E' il caso dei beni usati, difettosi o di seconda mano, la cui importazione è soggetta ad autorizzazione del Ministero dell'Economia. Similmente, le importazioni di sementi e di preparati farmaceutici e veterinari necessita di autorizzazione da parte del Ministero competente. Con il Decreto n. 82/2 il Segretariato turco per il Commercio Estero ha precisato l’elenco dei prodotti per la cui importazione è necessario ottenere un certificato sanitario; si tratta di generi alimentari finiti e semilavorati, materie prime per la produzione di generi alimentari, vaccini, sieri e sostanze biologiche, antiparassitari e detergenti. Il certificato va richiesto al Ministero della Sanità. L’importazione di narcotici è vietata. Alcune merci (ad es. veicoli a motore, prodotti tessili, fertilizzanti, prodotti petrolchimici) possono essere importati solamente presso uffici doganali specializzati. Exporter Registry Form Dal 1° gennaio 2010 l'esportazione verso la Turchia di prodotti tessili e dell'abbigliamento, di qualunque origine, è soggetta ad una formalità di registrazione a carico dell'esportatore estero, mediante compilazione e legalizzazione (presso un notaio, la Camera di Commercio o una rappresentanza consolare turca) di un apposito modulo di registrazione. In esso l'esportatore è chiamato a fornire informazioni relative alla sua identità, all'organizzazione aziendale, alla propria produzione ed attività esportativa. Il modulo di registrazione deve essere presentato dall'importatore alla dogana in occasione della prima importazione, entro 90 giorni dalla sua emissione; esso è utilizzabile successivamente per le altre importazioni dallo stesso fornitore effettuate nel corso dell'anno. Per le modifiche e rinnovi successivi l'esportatore si può avvalere di una procedura online. Unione doganale con la UE Il rapporto tra Italia e Turchia si collega al più ampio contesto delle relazioni tra l’Unione Europea e il paese asiatico, tra cui è in corso da vari anni una difficile e articolata trattativa di adesione, il cui primo punto di partenza si ebbe nel 1963 con la firma dell’Accordo di Ankara per l’associazione della Turchia all’allora CEE. Un accordo che aveva come finalità di fondo la maggiore integrazione economica tra Turchia ed i paesi europei, nonché la creazione di un’unione doganale. Quest'ultima ha trovato concretizzazione con la Decisione n. 1/95 del Consiglio di associazione CE-Turchia, del 22 dicembre 1995, che ha dato attuazione della fase finale dell'unione doganale, con efficacia dal 1° gennaio 1996. Per effetto dell'unione doganale, le merci che si trovano in libera circolazione nella Comunità o in Turchia, con l’eccezione di alcuni prodotti agricoli, possono essere esportati verso, rispettivamente, la Turchia o la Comunità ed ivi importati in esenzione da dazi e restrizioni quantitative, o misure di effetto equivalente. Per quanto riguarda i dazi doganali per le merci provenienti da Paesi extra-UE, ad esse viene applicata la tariffa doganale esterna all’Unione Europea.

Page 72: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

71

Altri accordi e regimi preferenziali Nel contesto della partnership con la UE e la realizzazione di un'area di libero scambio Euro-Mediterranea, la Turchia ha concluso accordi bilaterali con Egitto, Israele, Marocco, Tunisia, Palestina, Giordania, Siria, Israele, Montenegro, Serbia, Croazia, Albania, Macedonia, Bosnia-Herzegovina ed i paesi EFTA (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Altri accordi sono stati conclusi con la Georgia ed il Cile, mentre negoziati con Libano e Mauritius sono in via di finalizzazione. La sottoscrizione degli accordi bilaterali di libero scambio con i paesi dell'area Euro-Mediterranea sopra menzionati, e la conseguente adozione di regole di origine uniformi per le merci oggetto di scambio, consente alla Turchia di partecipare e beneficiare dei meccanismi di cumulo diagonale dell'origine previsti dagli accordi per gli scambi di merci nell'ambito dei due contesti regionali interessati: l'area pan-euromediterranea e quella balcanica. Per effetto di detti meccanismi di cumulo dell'origine, viene consentito l'utilizzo di materiale originaria di qualsiasi altro paese partecipante, al fine di ottenere un prodotto avente origine preferenziale e quindi eligibile, una volta esportato verso uno degli altri paesi dell'area, al trattamento daziario preferenziale. I certificati di circolazione EUR1 (o EUR MED), o le dichiarazioni sostitutive apposte dagli esportatori autorizzati, attestano l'origine preferenziale della merce e legittimano l'importatore nel paese di destinazione a beneficiare del regime preferenziale.

Page 73: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

72 73

2) Zone Industriali Organizzate (OIZ)

Le Zone Industriali Organizzate (OIZ, Organized Industrial Zones) sono zone appositamente studiate per consentire alle aziende operare in un ambiente adeguato all'investitore con infrastrutture pronte per l'uso. Le infrastrutture offerte in queste zone includono strade, acqua, gas naturale, elettricità, comunicazioni, smaltimento dei rifiuti e altri servizi. Vi sono 263 Zone Industriali Organizzate in 80 province, 148 delle quali sono attualmente operative, mentre le restanti 115 sono in corso di realizzazione su tutto il territorio nazionale turco. Oltre agli incentivi per gli investimenti (incentivi per investimenti generici, incentivi per investimenti su larga scala, incentivi regionali, incentivi sull'impiego, sostegno R&S ecc.), gli investitori che operano nelle OIZ possono beneficiare dei seguenti vantaggi:

• esenzione IVA per le acquisizioni di terreni; • esenzione dall'imposta sugli immobili per cinque anni a partire dalla conclusione

della costruzione dello stabilimento; • costi ridotti per acqua, gas naturale e telecomunicazioni; • nessuna tassa per l'unificazione e/o la separazione di lotti ( che corrisponde a circa

allo 0,54% del costo complessivo); • esenzione dall'imposta comunale per la costruzione e l'utilizzo dello stabilimento; • esenzione dall'imposta comunale sui rifiuti solidi se la OIZ non beneficia dei servizi

comunali.

Porti e zone franche In Turchia esistono tre zone speciali di investimento.

1) Zone per lo sviluppo tecnologico (TDZ)

Le Zone di Sviluppo Tecnologico (TDZ, Technology Development Zones) sono aree designate per sostenere le attività di ricerca e sviluppo e attirare investimenti in campi a elevato contenuto tecnologico. Le TDZ istituite sono 39, di cui 27 operative e 12 approvate e attualmente in costruzione. Ankara dispone di sei TDZ, Istanbul ne ha cinque, Kocaeli tre, mentre le altre province dispongono ognuna di una TDZ. I vantaggi offerti dalle TDZ comprendono:

• esenzione dalle imposte sul reddito e sulle società per i ricavi derivanti dallo sviluppo di software e da attività di R&S fino al 31 dicembre 2023;

• esenzione da IVA per le vendite di applicazioni software prodotte esclusivamente nelle TDZ fino al 31 dicembre 2023. Esempi di applicazioni esenti: software per la gestione di sistemi, gestione dei dati, applicazioni aziendali, settori aziendali diversi, Internet, telefonia mobile e applicazioni di controllo militare;

• esenzione totale fino al 31 dicembre 2023 da qualsiasi imposizione fiscale sulle retribuzioni del personale di supporto e di quello impegnato in attività di R&S. Il personale di supporto coperto da esenzione non può superare il 10 % del personale impegnato in attività di R&S;

• se ritenuto opportuno dalla società operativa e autorizzato dal Ministero, le imprese possono effettuare nelle TDZ gli investimenti necessari per la fabbricazione del prodotto tecnologico derivante dai progetti di R&S condotti nella zona.

Page 74: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

73

2) Zone Industriali Organizzate (OIZ)

Le Zone Industriali Organizzate (OIZ, Organized Industrial Zones) sono zone appositamente studiate per consentire alle aziende operare in un ambiente adeguato all'investitore con infrastrutture pronte per l'uso. Le infrastrutture offerte in queste zone includono strade, acqua, gas naturale, elettricità, comunicazioni, smaltimento dei rifiuti e altri servizi. Vi sono 263 Zone Industriali Organizzate in 80 province, 148 delle quali sono attualmente operative, mentre le restanti 115 sono in corso di realizzazione su tutto il territorio nazionale turco. Oltre agli incentivi per gli investimenti (incentivi per investimenti generici, incentivi per investimenti su larga scala, incentivi regionali, incentivi sull'impiego, sostegno R&S ecc.), gli investitori che operano nelle OIZ possono beneficiare dei seguenti vantaggi:

• esenzione IVA per le acquisizioni di terreni; • esenzione dall'imposta sugli immobili per cinque anni a partire dalla conclusione

della costruzione dello stabilimento; • costi ridotti per acqua, gas naturale e telecomunicazioni; • nessuna tassa per l'unificazione e/o la separazione di lotti ( che corrisponde a circa

allo 0,54% del costo complessivo); • esenzione dall'imposta comunale per la costruzione e l'utilizzo dello stabilimento; • esenzione dall'imposta comunale sui rifiuti solidi se la OIZ non beneficia dei servizi

comunali.

Page 75: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

74 75

3) Zone franche

In Turchia, con l’obbiettivo di aumentare produzione ed investimenti diretti all’esportazione, accelerare l’entrata di capitale e di tecnologia straniera, è stata autorizzata, con la Legge 3218 del 1985 l’istituzione di Zone Franche in Turchia. Le zone franche sono siti speciali considerati fuori del territorio soggetto a dazi doganali, pur restando ubicate all'interno dei confini politici del paese. Le norme legali e amministrative che regolamentano le attività commerciali, finanziarie ed economiche non valgono all'interno delle zone franche oppure valgono solo in parte. In Turchia sono presenti 20 zone franche (tra cui Mersin, Aegean, Mardin, Izmir Menemen Leather, Istanbul Ataturk, Istanbul Leather and Industry, Istanbul Trakya, European, Tubitak- MAM Technology) queste operano in stretta collaborazione con i mercati dell'UE e con quelli mediorientali. Grazie alla vicinanza ai principali porti turchi sul Mar Mediterraneo, sul Mar Egeo e sul Mar Nero, forniscono un facile accesso alle rotte commerciali internazionali. In generale, ogni tipo di attività può essere svolto in queste aree (manifatturiera, commerciale, bancaria, di immagazzinaggio), ma è necessario l’ottenimento della relativa licenza presso il Sottosegretariato al Commercio Estero, Direzione Generale delle Zone franche. I vantaggi offerti dalle zone franche sono:

• esenzione integrale dai dazi doganali e da altre imposizioni diverse; • esenzione integrale dall'imposta sulle imprese per le società manifatturiere; • esenzione integrale dall'imposta sul valore aggiunto (IVA) e sulla speciale imposta

sui consumi; • esenzione integrale dall'imposta sul reddito dei dipendenti (per aziende che

esportano almeno l'85% del valore FOB dei beni prodotti nelle zone franche); • le merci possono sostare indefinitamente nelle zone franche; • le società sono libere di trasferire gli utili dalle zone franche all'estero come pure alla

Turchia senza essere soggette ad alcuna restrizione. Fonte: Consolato generale d’Italia ad Istanbul, Agenzia per il Supporto e la Promozione degli investimenti in Turchia (ISPAT), World Trade Organisation, Mondimpresa Scrl

Page 76: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

75

Aspetti normativi e legislativi A cura dello Studio Legale Padovan, (Milano), in collaborazione con Yasemin Çetinel,

(Istanbul), Mehmet Halim ŞAHİN,Yeminli Mali Müşavirlik A. Ş. e Deniz Law Office Il contratto di compravendita Applicazione della Convenzione di Vienna sulla compravendita internazionale di beni mobili del 1 aprile 1980 La Turchia ha aderito alla Convenzione di Vienna sulla compravendita internazionale di beni mobili (la “Convenzione”) in data 7 luglio 2010, con entrata in vigore della stessa a partire dal 1 agosto 2011. Come noto, la Convezione si applica ai contratti di vendita di merci stipulati tra soggetti appartenenti agli stati aderenti alla Convenzione, tra cui l’Italia, salvo espressa deroga delle parti. Viene tuttavia segnalato che, nella prassi delle corti e degli operatori turchi, la conoscenza della Convenzione è ancora limitata. Legislazione turca sulla compravendita di beni mobili Per i contratti di compravendita internazionale di beni in cui i) la Convenzione non sia applicabile o ii) le parti abbiano espressamente scelto la legge turca (con esclusione della Convenzione) o iii) le norme in materia di conflitti di legge richiamino la legge turca come legge regolatrice del contratto, trovano applicazione gli articoli 207-236 del Codice delle Obbligazioni Turco. Con riferimento alle vendite commerciali, ovvero quelle concluse tra due imprese aventi ad oggetto prodotti che rientrano nella loro attività commerciale, trova altresì applicazione l’articolo 23 del Codice del Commercio Turco. Definizione e clausole generali di un contratto di compravendita Il contratto di compravendita in diritto turco è il contratto mediante il quale il venditore s’impegna a trasferire al compratore il possesso e la proprietà del bene oggetto della compravendita e il compratore s’impegna a corrisponderne al venditore il prezzo. Salvo patto o uso contrario, entrambe le parti sono tenute all’esecuzione simultanea delle obbligazioni derivanti dal contratto. Va segnalato che, a differenza di quanto avviene nel diritto italiano, ove il contratto di compravendita produce effetti reali, e quindi la proprietà dei beni compravenduti passa all’acquirente al momento della conclusione del contratto, la legge turca richiede generalmente anche la consegna quale evento necessario per il trasferimento del diritto di proprietà. Il rischio del perimento o danneggiamento del bene oggetto della compravendita resta in capo al venditore fino al trasferimento del possesso del bene al compratore, salvo diverso accordo tra le parti o diversa previsione di legge. Nel caso in cui la consegna dei beni avvenga mediante vettore o spedizioniere con il consenso del compratore, il rischio del perimento o danneggiamento passa al compratore al momento della consegna dei beni al (primo) vettore o allo spedizioniere. Spese Salvo patto o uso contrario, le spese relative al trasferimento dei beni, quali le spese per la misurazione o il peso dei beni, devono essere sostenute dal venditore; al contrario, le spese relative alla consegna del bene e le spese nei casi in cui il bene debba essere trasportato in luogo diverso da quello in cui il contratto è stato eseguito devono essere sostenute dal compratore. Al fine di evitare equivoci tra le parti con riferimento alla partecipazione alle spese, è pertanto sempre opportuno chiarire nel contratto su chi gravino le stesse. Inadempimento Se il venditore non adempie le sue obbligazioni, è tenuto verso il compratore al risarcimento del danno, salvo che non dimostri che l’inadempimento è dovuto a fatto imputabile all’acquirente. Nel caso in cui il venditore sia inadempiente in una compravendita in cui sia stato concordato un termine per il trasferimento del possesso dei beni, il Codice del Commercio Turco prevede che il compratore abbia diritto al risarcimento per la mancata esecuzione dell’obbligazione da parte del venditore. Se invece il compratore intende comunque ottenere la consegna dei beni anche dopo lo scadere del termine, il compratore è tenuto a notificare tale volontà alla scadenza del termine stabilito dalle parti. Il venditore è

Page 77: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

76 77

responsabile per i danni in cui incorra il compratore nel caso in cui i beni siano parzialmente o interamente di proprietà altrui. Risarcimento per danni Il venditore non è responsabile per i vizi della cosa venduta nel caso in cui il compratore fosse a conoscenza di tali vizi al momento della conclusione del contratto; tuttavia il venditore può essere ritenuto responsabile per i vizi e i difetti facilmente riscontrabili dall’acquirente nel caso in cui abbia garantito che la cosa era esente da vizi o difetti. Il compratore è tenuto ad esaminare i beni e ad informare il venditore degli eventuali vizi entro un termine ragionevole dalla consegna dei beni. Nel caso di compravendita commerciale, il compratore è tenuto ad informare il venditore dei vizi entro due giorni. Se i vizi non sono apparenti al momento della consegna, il compratore è obbligato ad esaminare i beni o a farli esaminare e deve informarne il venditore entro otto giorni. Nel caso di vizi la cui esistenza non possa essere accertata con un esame, il compratore deve informarne il venditore immediatamente al momento della scoperta. In caso contrario, si presume che il compratore abbia accettato i beni viziati. Salvo casi particolari, nell’eventualità in cui il venditore sia responsabile per i vizi della cosa venduta, ai sensi dell’art. 227 del Codice Turco delle Obbligazioni il compratore può scegliere tra i seguenti rimedi: i) notificare al venditore che intende restituire il bene difettoso e risolvere il contratto; ii) trattenere il bene difettoso e chiedere la riduzione del prezzo; iii) chiedere la riparazione del bene difettoso da parte del venditore, nel caso in cui i costi di riparazione non siano eccessivi, o iv) richiedere la sostituzione del bene difettoso con un bene equivalente integro, se possibile. İl venditore può impedire l’esercizio dei diritti sopra indicati da parte dell’acquirente offrendo di sostituire immediatamente il bene difettoso con un altro equivalente integro, ovvero offrendo di risarcire interamente le perdite subite dall’acquirente. Nel caso in cui l’acquirente abbia optato per la risoluzione del contratto, la riparazione del bene difettoso ovvero la riduzione del prezzo può essere imposta dal giudice qualora la risoluzione del contratto sia ritenuta iniqua. Qualora i difetti siano di importo assai rilevante, inoltre, l’acquirente avrà solo il diritto di richiedere la risoluzione del contratto o la sostituzione del bene difettoso con uno equivalente funzionante. Pertanto, a differenza di quanto avviene nell’ordinamento italiano, nel diritto turco l’acquirente può esercitare, nel rispetto delle condizioni previste dall’ordinamento, uno dei quattro diritti sopra indicati, ivi compresi quelli aventi ad oggetto la sostituzione o la riparazione dei beni difettosi, anche nell’ipotesi in cui il venditore non abbia fornito una specifica garanzia di buon funzionamento. Compravendita immobiliare Per quanto riguarda la compravendita di beni immobili, il diritto turco prevede un regime diverso rispetto a quello die beni mobili. Tale regime, similmente a quanto accade nell’ordinamento italiano, è caratterizzato dalla necessità della forma scritta (scrittura privata autenticata o atto notarile) e dalla trascrizione degli atti presso la competente conservatoria dei registri immobiliari. Qualsiasi altro accordo, scritto o verbale, che non riveste le forme prescritte non produce l’effetto di trasferire il diritto di proprietà sui beni immobili.

I contratti commerciali della distribuzione La presente sezione si propone di fornire una rapida analisi dei principali contratti utilizzati per l’esercizio delle attività commerciali, ossia il contratto di agenzia, il contratto di distribuzione, il contratto di franchising e i contratti di consulenza. Le disposizioni del Codice Commerciale Turco del 14 febbraio 2011, numero 6102, il Codice delle Obbligazioni Turco del 4 febbraio 2011, numero 6098, la Legge sulla tutela della concorrenza del 7 dicembre 1994, numero 4054, e la Legge sulla proprietà intellettuale e industriale del 5 dicembre 1951, numero 5846, insieme con la legislazione secondaria di riferimento, adottata principalmente dal Ministero dell’Economia, dal Ministero delle Dogane e del Commercio e dal Ministero della Scienza, Industria e Tecnologia, costituiscono le fonti legislative in materia.

Page 78: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

77

Il contratto di agenzia Il contratto di agenzia è un contratto tipico espressamente disciplinato dal Codice delle Obbligazioni Turco. Con il contratto di agenzia, l’agente, che può essere sia una persona fisica, sia una persona giuridica, si impegna a promuovere la conclusione di affari per conto del soggetto che gli ha conferito l’incarico (preponente). Anche se il contratto di agenzia non è soggetto a vincoli di forma, è comunque sempre necessaria un’autorizzazione scritta da parte del cliente per il compimento, da parte dell’agente, delle seguenti operazioni: i) stipula di contratti con terzi in nome e per conto del preponente, ii) riscossione del corrispettivo per le merci consegnate dal preponente e non dall'agente; iii) consegna di beni per i quali il corrispettivo non è sostenuto dall'agente e iv) rinnovo dei crediti o riduzione del prezzo. L'agente è inoltre obbligato a registrare presso la Camera di Commercio e a notificare, per mezzo della Gazzetta Commerciale, il documento che gli consente di stipulare accordi con terzi per conto del preponente. Salva diversa pattuizione in forma scritta tra le parti, un rapporto di agenzia è esclusivo e l'agente non può agire per conto di altri preponenti in concorrenza tra loro nel medesimo territorio. Una rinuncia a priori all’indennità di fine rapporto, dovuta per l’incremento della clientela o del giro di affari del preponente e calcolata sulla base delle provvigioni degli ultimi 5 anni, in caso di cessazione del rapporto di agenzia, è nulla; l’agente può reclamare detta indennità nel termine di un anno a decorre dalla cessazione. Un contratto di agenzia a tempo indeterminato può essere risolto con un preavviso di tre mesi, salvo che ricorra una giusta causa: in tal caso il contratto può essere risolto in qualsiasi momento. Gli accordi che limitano la concorrenza dell’agente dopo la cessazione del contratto di agenzia devono essere conclusi in forma scritta e la loro durata non può eccedere i due anni successivi all’estinzione del contratto. In caso di stipula di un patto di non concorrenza, il cliente dovrà inoltre corrispondere all’agente, al termine del rapporto, un ragionevole corrispettivo, calcolato sulla base della media annuale dei compensi riscossi dall'agente negli ultimi cinque anni o, se il contratto ha avuto una durata inferiore a cinque anni, negli anni dell’incarico. Il contratto di distribuzione Gli accordi di distribuzione sono soggetti alle disposizioni in materia di contratti di vendita, contratti di agenzia e società semplici, che si applicano per analogia. Gli accordi di distribuzione, che possono essere conclusi sia in forma scritta che verbale, sono qualificati dalla giurisprudenza come relazioni che istituiscono un rapporto con vincolo di esclusiva tra le parti. In un contratto di distribuzione, un distributore vende o commercializza i prodotti del produttore all’interno di un territorio definito e in modo continuo, agendo in nome e per conto proprio. In questo senso, il rapporto tra il distributore e il produttore è più flessibile rispetto al rapporto tra le parti di un accordo di franchising. Tuttavia, è pacifico che il distributore abbia l'obbligo di informare il produttore sulle condizioni di mercato, di agire con lealtà e in conformità alle istruzioni del produttore e di impegnarsi in attività di promozione delle vendite; dall’altra parte, il produttore deve sostenere e promuovere le attività del distributore, per esempio, fornendo assistenza tecnica nonché le informazioni e i documenti tecnici e pubblicitari relativi ai prodotti, concorrere ad alcune spese pubblicitarie e di promozione e contribuire alla formazione del personale. Il contratto di franchising Il contratto di franchising è anch’esso un contratto atipico nel diritto turco. Il contratto di franchising è un contratto mediante il quale un’impresa produttrice di beni o di servizi (franchisor) fornisce alcune immobilizzazioni immateriali, quali brevetti, marchi, invenzioni, know-how e elementi distintivi ad un’altra impresa indipendente (franchisee). La dottrina e la prassi sono solite distinguere tra i) franchising commerciale e ii) franchising di distribuzione. Il franchising commerciale consente al franchisee di utilizzare non solo il marchio ed i prodotti, ma anche i servizi, la struttura e il know-how del franchisor. Con il franchising di distribuzione, invece, il franchisor concede in licenza al franchisee solo il proprio marchio registrato e il logo e fornisce i propri prodotti al franchisee affinché questi li venda e commercializzi.

Page 79: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

78 79

Poiché il contratto di franchising non è espressamente disciplinato dalla legge turca, è fondamentale che le parti elaborino e stipulino accordi scritti contenenti disposizioni precise e dettagliate, soprattutto per quanto riguarda il campo di applicazione dell'accordo in termini di oggetto e territorio, le responsabilità ed obblighi delle parti, le reciproche dichiarazioni e garanzie delle parti, la durata e risoluzione del contratto, l’indennità di fine rapporto e i patti di non concorrenza. Gli accordi di consulenza Non esiste in diritto turco alcuna definizione generale di contratto di consulenza. Alla luce del principio della libertà contrattuale, le parti possono determinare liberamente il contenuto del contratto di consulenza in termini di oggetto, corrispettivo, subordinazione del consulente al cliente e obbligo di risultato, per soddisfare al meglio i loro interessi, nei limiti imposti dalla legge. Le disposizioni ed il regime di uno specifico contratto di consulenza determinano, nello specifico, quale disciplina sia applicabile allo stesso. È fondamentale sottolineare che, nel caso in cui il consulente sia iscritto nel libro paga di una società e soggiorni in Turchia, sarà soggetto alla legislazione turca in materia di lavoro. Recupero del credito

Una delle domande che più frequentemente si pone l’investitore straniero che decida di investire in Turchia è: “quanto adeguati ed efficienti sono i sistemi legali e giudiziari turchi con riferimento alla protezione dei diritti derivanti da attività commerciali o investimenti in Turchia?”. La circostanza che gli indicatori economici in Turchia siano positivi nonostante la crisi finanziaria globale, ha spinto molti investitori stranieri a considerare il paese come una destinazione per gli investimenti e l’avvio di attività commerciali. La Turchia ha sicuramente beneficiato del processo di adesione all’Unione europea per migliorare il proprio processo democratico. A partire dal 2003, infatti, sono state realizzate numerose e fondamentali modifiche al sistema giudiziale turco. Alla base degli emendamenti presentati ad importanti provvedimenti legislativi, come il Codice delle Procedure esecutive e del fallimento, il Codice di Commercio, il Codice delle Obbligazioni e il Codice degli assegni, vi è, in particolare, l’intento di rendere tali normative in linea con gli standard internazionali. Oltre all’azione ordinaria ed a conciliazione ed arbitrato, per il recupero del credito, il sistema turco offre altre possibilità. Le procedure principali sono le seguenti: • azione ordinaria contro il debitore; • procedura esecutiva o monitoria. Le procedure esecutive o monitorie, simili ai nostri procedimenti di ingiunzione, sono solitamente preferibili, in quanto più economiche e veloci. Un ordine di pagamento può, infatti, essere ottenuto in un solo giorno, e deve poi essere notificato al debitore, al quale viene concesso un termine (normalmente di 7 giorni) per il pagamento. Il costo dell’intera procedura esecutiva dipende dall’importo del debito e normalmente è pari a 5/1000 dell’importo del debito oltre ad un costo fisso variabile a seconda dell’attività da eseguirsi. Le procedure variano a seconda della disponibilità, da parte del creditore, dei documenti che provano l’esistenza del debito: − se il debito si basa su un titolo certo, come un saldo corrente o delle fatture, viene

avviata la procedura esecutiva ed un ordine di pagamento è inviato al debitore attraverso l’ufficio per le esecuzioni. Una semplice opposizione da parte del debitore, che si limita a negare l’esistenza del debito nei confronti del creditore, è tuttavia sufficiente per interrompere il procedimento. In tal caso, il creditore deve avviare un’azione avanti al tribunale, per ottenere l’annullamento dell’opposizione del debitore.

− se il debito si basa su di uno strumento negoziabile, la procedura esecutiva è avviata nei confronti del debitore e un ordine di pagamento è inviato al debitore attraverso l’ufficio per le esecuzioni. In questa procedura, il debitore può solamente eccepire le obiezioni basate sulle ragioni definite dalle rispettive leggi. Inoltre, il debitore che resiste all’ordine di pagamento deve avviare una causa presso un tribunale per le esecuzioni e provare le

Page 80: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

79

sue ragioni. In aggiunta, l’obiezione del debitore non interrompe la procedura fino alla fase della vendita.

Oltre alle procedure sopra esposte, è possibile chiedere il fallimento di una società, a condizione che essa sia debitrice di un qualsiasi importo e che il passivo sia superiore all’attivo. In quel caso, tuttavia, è consentito alla società debitrice di fare ricorso al tribunale che decide sul fallimento e chiedere un rinvio del fallimento. Poiché una delle politiche perseguite dallo Stato in anni recenti è stata quella di assicurare l’esistenza e la sopravvivenza delle società, molte società hanno fatto istanza per poter continuare a svolgere la propria attività e superare la crisi. Se la società debitrice presenta al tribunale un soddisfacente piano di risanamento, stipula accordi transattivi con i creditori e provvede a pagare i propri debiti, allora il fallimento della società è rinviato, attraverso singoli rinvii di un anno, fino a cinque anni. I creditori non possono agire contro il debitore, né avviare una procedura esecutiva né confiscare e vendere le proprietà del debitore nel corso del periodo di rinvio. La legislazione turca protegge i diritti dei creditori ed offre strumenti adeguati per il recupero del credito. È tuttavia importante disporre di un contratto valido e firmato da entrambe le parti, che sarà sicuramente la prova più efficace ed utile nel caso in cui occorra intraprendere un’azione legale. Si consiglia altresì di richiedere al debitore un titolo negoziabile, come una cambiale o un assegno, come garanzia per il credito, in aggiunta ad un contratto scritto. Infatti, il recupero del credito basato su un titolo negoziabile è molto più rapido ed efficiente Il titolo negoziabile è utile e necessario anche per richiedere ad un tribunale un deposito cauzionale, dovesse il recupero del credito divenire problematico. Soluzione delle controversie Come previsto dall'Articolo 9 della Costituzione turca, la competenza per la soluzione delle controversie tra persone fisiche o giuridiche è attribuita in Turchia esclusivamente a tribunali indipendenti. La Costituzione turca prevede tuttavia che le parti possano ricorrere a metodi alternativi di risoluzione delle controversie per la soluzione delle controversie che abbiano ad oggetto diritti disponibili, nei limiti in cui ciò sia espressamente consentito dalla legge. Di conseguenza, è giusto affermare che in Turchia vi è un sistema di risoluzione delle controversie in cui la maggior parte del carico di lavoro è sopportata dai tribunali ordinari, con un crescente ricorso a meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, soprattutto a partire dall'inizio del 21° secolo.

I sistemi tradizionali di composizione delle controversie Il sistema giudiziario in Turchia distingue tra controversie civili, penali e amministrative. Le controversie commerciali sono affidate ad un tribunale di commercio. Sono previsti tre gradi per ogni giudizio. Su altro piano, la Corte costituzionale turca garantisce il rispetto della Costituzione turca da parte della legislazione. Per quanto riguarda le controversie civili e commerciali, un nuovo Codice di procedura civile è entrato in vigore in Turchia nel 2011, apportando cambiamenti fondamentali per la risoluzione delle controversie civili dinanzi ai giudici nazionali. Le modifiche principali riguardano l'aumento delle spese per introdurre un giudizio (che ammontano a 4/60 del valore della controversia) e l'obbligo di fornire piene argomentazioni, prove e la determinazione dell’oggetto della domanda fin dall’atto introduttivo. Infine, è in questa sede opportuno ricordare che, oltre ad essere uno dei firmatari ed aver ratificato la Convenzione dell’Aja relativa alla procedura civile del 1 marzo 1954 (cui è parte anche l’Italia, e che disciplina la notificazione all’estero degli atti in materia civile e commerciale), la Convenzione dell’Aja relativa alla notificazione all'estero degli atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile e commerciale del 15 novembre 1965 (cui è parte anche l’Italia) e la Convenzione sulla assunzione delle prove all'estero in materia civile o commerciale del 18 marzo 1970 (cui è parte anche l’Italia), la Turchia ha firmato oltre 20 accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria. In base a tali trattati, i soggetti stranieri che intendono avviare una causa in Turchia evitano di dover prestare idonee garanzie. Il Trattato bilaterale tra Italia e Turchia sulla cooperazione giudiziaria e sull’esecuzione delle sentenze è entrato in vigore il 15 maggio 1931.

Page 81: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

80 81

Metodi alternativi di risoluzione delle controversie Anche se una procedura di arbitrato nazionale esiste in Turchia già dal 1926, nel quadro del vecchio codice di procedura civile, l’affermazione dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie si è avuta solo dopo le modifiche costituzionali della fine degli anni '90 e l'entrata in vigore dei codici sugli arbitrati internazionali e della legge sulla mediazione nelle controversie di diritto privato. Arbitrato Prima delle modifiche della Costituzione turca e la promulgazione della Legge sui principi che governano le controversie in materia di contratti di concessione dei servizi pubblici e sottoposte ad arbitrato numero 4501 del 22 gennaio 2000, le controversie in relazione ai contratti di concessione, che sono stati spesso conclusi con investitori stranieri, potevano essere deferite solamente ai tribunali nazionali. Alla Legge 4501, che ha espressamente ammesso che le controversie relative ai contratti di concessione che presentano un elemento di estraneità possano essere sottoposte ad arbitrato, hanno fatto seguito l'entrata in vigore della Legge sull’arbitrato internazionale (o "TIAL") e, infine, le disposizioni relative agli arbitrati domestici contenute nel nuovo codice di procedura civile. Arbitrato domestico Il nuovo Codice di procedura civile turco del 2011 va oltre il TIAL e adotta un approccio più favorevole all’arbitrato. Il legislatore turco ha voluto modernizzare e facilitare le regole arbitrali nazionali applicabili tra soggetti turchi, sulla base della Legge Modello UNCITRAL sull’arbitrato, con piccole modifiche. Arbitrato internazionale Il TIAL è la prima fonte legislativa turca ad avere istituito un moderno sistema di arbitrato simile alla Legge Modello UNCITRAL. In estrema sintesi, il TIAL prevede che le parti possano determinare le regole di procedura applicabili all’arbitrato, disciplina il metodo di incorporazione per l'accordo di arbitrato e introduce solo poche clausole inderogabili. Il TIAL stabilisce inoltre il principio di competenza, secondo cui il tribunale arbitrale può decidere in merito alla sussistenza o meno della propria competenza a conoscere della controversia, limitando pertanto il ruolo dei giudici nazionali nell’arbitrato. La sua grande innovazione, d'altra parte, è l'istituzione dell’annullamento del lodo arbitrale invece di un meccanismo di appello, e di conseguenza l’abolizione del principio della revisione nel merito per i lodi arbitrali. Anche se ha inizialmente rilasciato decisioni contraddittorie, l’Alta Corte turca sembra avere pienamente accettato la suddetta istituzione. Inoltre, la Turchia è parte contraente della Convenzione di New York del 10 giugno 1958 per il riconoscimento e l'esecuzione dei lodi arbitrali straniere. Uno dei principali ostacoli nella pratica, tuttavia, è la richiesta di garanzie rivolta dai tribunali turchi ai soggetti stranieri che desiderino l'esecuzione di un lodo arbitrale in Turchia, in contrasto con l’articolo 3 della Convenzione di New York, in base al quale il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere non devono soggiacere a condizioni considerevolmente più rigorose, né a tasse di procedura notevolmente più elevate di quelle applicate per il riconoscimento o l’esecuzione di sentenze arbitrali nazionali. Arbitrato in materia di investimenti esteri La Turchia ha ratificato la Convenzione per la composizione delle controversie relative agli investimenti fra Stati e cittadini di altri Stati del 19 marzo 1965 ("Convenzione ICSID") nel 1988. Inoltre, la Turchia ha stipulato e ratificato oltre 70 accordi bilaterali per la protezione e promozione degli investimenti esteri, tra cui quello con l’Italia, entrato in vigore nel 2004. Infine, la Legge turca sugli investimenti diretti esteri ("DFIL") è stata emanata nel 2003, con l’obiettivo di promuovere gli investimenti stranieri diretti, mantenendo i diritti degli investitori stranieri ed aumentando gli investimenti stranieri attraverso l'adozione di standard internazionali in materia. Il DFIL, oltre a fornire regole flessibili per gli investitori stranieri per la costituzione di società e a facilitare il trasferimento all’estero dei capitali e talune esclusioni dall’applicazione delle norme di diritto del lavoro per gli investitori stranieri, conferma l’arbitrato come metodo di

Page 82: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

81

risoluzione delle controversie per le controversie insorte in relazione a investimenti diretti esteri. Il DFIL stabilisce altresì le condizioni per portare una controversia dinanzi all’ICSID. In conclusione, la Turchia ha adattato la propria disciplina degli investimenti esteri e dell’arbitrato agli standard imposti dal diritto internazionale, attuando una politica di osservanza del meccanismo di risoluzione delle controversie ICSID e rispettando volontariamente i termini dei lodi ICSID emessi contro la Turchia. Mediazione La Legge sulla mediazione delle controversie di diritto civile numero 6325 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 22 giugno 2012. L’entrata in vigore delle disposizioni, escluse quelle che disciplinano la costituzione del consiglio di mediazione che sono immediatamente efficaci, è prevista un anno dopo la data di pubblicazione, vale a dire il 22 giugno 2013. La Legge definisce la mediazione come professione e definisce quali siano i soggetti autorizzati e i regolamenti di vigilanza sulla professione dei mediatori. Con questa legge, tutte le controversie di diritto privato possono essere risolte attraverso la mediazione, in linea con il disegno del legislatore di diminuire il carico di lavoro dei tribunali, attraverso il ricorso a metodi alternativi di risoluzione delle controversie quali l’arbitrato e la mediazione.

La disciplina degli investimenti e degli incentivi

La legge sugli investimenti esteri diretti (Foreign Direct Investment Act) La legge sugli investimenti esteri diretti (Legge n. 4875 del 2003, la "Legge") disciplina gli investimenti esteri diretti e l'investitore, in linea con la prassi internazionale. Con la Legge, l'obbligo di ottenere una preventiva autorizzazione per la costituzione di una società e per gli investimenti in Turchia, previsto dalla previgente normativa, è stato abolito. È stato altresì eliminato il requisito del capitale minimo, pari a 50.000 dollari, per gli apporti dei soci esteri. Inoltre, è stato chiarito dalla Legge che, attraverso le banche e le istituzioni finanziarie, è libero il trasferimento all'estero di capitali, inclusi gli utili netti, i dividendi, i ricavati delle vendite o della liquidazione di parte o dell’intero investimento, i pagamenti d’indennità, i ricavi maturati dalle licenze, dalla gestione o da accordi simili, i rimborsi e i pagamenti d’interessi originati da crediti stranieri ottenuti tramite banche o istituti finanziari speciali. Pertanto, a partire dal 2003 il principio generale è che le società a partecipazione straniera costituite in Turchia devono essere considerate a tutti gli effetti come società turche e come tali possono beneficiare degli stessi diritti ed esenzioni riconosciute alle società locali operanti nello stesso settore. Nei confronti degli investitori esteri la Turchia segue dunque una politica non discriminatoria ed egalitaria in base alla quale gli investitori esteri godono degli stessi diritti e sono soggetti agli stessi doveri degli investitori locali. Nessuna norma richiede una partecipazione turca nei capitali o nella dirigenza di una società di capitali estera: una società può essere pertanto creata con il 100 % di capitale estero e gli imprenditori stranieri sono liberi di scegliere fra tutte le tipologie societarie contemplate dal Codice Commerciale turco. Tutti i settori sono accessibili al capitale estero, con la sola eccezione di pochi settori che sono regolati e gestiti tramite leggi speciali. Particolarmente articolata è la politica degli incentivi agli investimenti in Turchia, regolarmente sottoposta ad aggiornamenti. Alla luce di ciò, pare opportuno riportare, nelle pagine che seguono, la sintesi sulle tipologie di incentivi attualmente previste, pubblicata sul sito internet di ISPAT, Agenzia per il Supporto e per la Promozione degli Investimenti in Turchia. (http://www.invest.gov.tr/it-it/investmentguide/investorsguide/Pages/Incentives.aspx)

Page 83: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

82 83

Sistema di incentivi agli investimenti della Turchia Il nuovo programma di incentivi agli investimenti (2012) è specificamente concepito per incoraggiare gli investimenti ai fini della riduzione della dipendenza dalle importazioni su prodotti semilavorati vitali per i settori strategici del Paese. Tra gli obiettivi primari del nuovo programma di incentivi agli investimenti ci sono: ridurre il disavanzo di parte corrente, accrescere gli investimenti per sostenere le regioni meno sviluppate, aumentare il livello degli strumenti di sostegno, promuovere attività di aggregazione e sostenere investimenti che creino il trasferimento di tecnologie. In vigore dal primo gennaio 2012, il nuovo sistema di incentivi agli investimenti comprende quattro diversi programmi. Investitori locali e stranieri hanno accesso uguale a:

I. Programma generale di incentivi agli investimenti

II. Programma regionale di incentivi agli investimenti

III. Programma di incentivi agli investimenti su larga scala

IV. Programma strategico di incentivi agli investimenti

Page 84: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

83

Gli strumenti di supporto da fornire nel quadro dei diversi programmi di incentivi agli investi-menti sono riportati nella tabella che segue:

Strumenti di supporto

Programma generale di

incentivi agli investimenti

Programma regionale di incentivi agli investimenti

Programma di incentivi agli

investimenti su larga scala

Programma strategico di incentivi agli investimenti

Esenzione dall’IVA + + + +

Esenzione dai dazi doganali + + + +

Riduzione delle imposte + + +

Contributi previdenziali

(Parte a carico del datore di lavoro)

+ + +

Esenzione della ritenuta d’acconto

* + + +

Contributi previdenziali

(Parte a carico dei dipendenti)

+ + +

Sostegno al pagamento di interessi **

+ +

Assegnazione di terreni + + +

Rimborso IVA*** +

*Purché l’investimento sia fatto nella regione 6 **Purché l’investimento sia fatto nelle regioni 3, 4, 5 o 6 nel quadro del programma regionale di incentivi agli investimenti ***Purché l’investimento sia fatto nel quadro del programma strategico di incentivi agli investimenti con un ammontare fisso minimo dell’investimento di oltre 500 milioni di lire turche

Page 85: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

84 85

Regione 1 Regione 2 Regione 3 Regione 4 Regione 5 Regione 6

Ankara Adana Balikesir Afyonkarahisar Adiyaman Agri

Antalya Aydin Bilecik Amasya Aksaray Ardahan

Bursa Bolu Burdur Artvin Bayburt Batman

Eskisehir

Canakkale (tranne

Bozcaada e Gokceada)

Gaziantep Bartin Cankiri Bingol

Istanbul Denizli Karabuk Corum Erzurum Bitlis

Smirne Edirne Karaman Duzce Giresun Diyarbakir

Kocaeli Isparta Manisa Elazig Gumushane Hakkari

Mugla Kayseri Mersin Erzincan Kahramanmaras Igdir

Kirklareli Samsun Hatay Kilis Kars

Konya Trabzon Kastamonu Nigde Mardin

Sakarya Usak Kirikkale Ordu Mus

Tekirdag Zonguldak Krsehir Osmaniye Siirt

Yalova Kutahya Sinop Sanliurfa

Malatya Tokat Sirnak

Nevsehir Tunceli Van

Rize Yozgat Bozcaada e Gokceada

Sivas

Page 86: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

85

Programma generale di incentivi agli investimenti Indipendentemente dalla regione in cui ha luogo l’investimento, tutti i progetti che soddisfano sia le specifiche condizioni di capacità che l’ammontare fisso minimo dell’investimento sono sostenuti nel quadro del Programma generale di incentivi agli investimenti. Alcuni tipi di investimenti sono esclusi dal programma di incentivi e non beneficerebbero di questo programma. L’ammontare fisso minimo dell’investimento è di un milione di lire turche nelle regioni 1 e 2 e di 500.000 lire turche nelle regioni 3, 4, 5 e 6. I principali strumenti di incentivazione sono: 1) Esenzione dai dazi doganali: Esenzione dai dazi doganali per l'importazione di attrezzature e macchinari per progetti dotati di certificato di incentivazione. 2) Esenzione dall’IVA: Esenzione dall’IVA per l'importazione o l'acquisto in loco di attrezzature e macchinari per progetti dotati di certificato di incentivazione. Programma regionale di incentivi agli investimenti I settori da sostenere in ciascuna regione sono definiti in base al potenziale regionale e alla scala dell'economia locale mentre l’intensità dei supporti varia a seconda del livello di sviluppo delle regioni. L’ammontare fisso minimo dell’investimento è definito separatamente per ciascun settore e per ciascuna regione con l’ammontare minimo fissato in 1 milione di lire turche nelle regioni 1 e 2 e di 500.000 lire turche nelle restanti regioni.

Page 87: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

86 87

I termini e i tassi dei contributi forniti nell’ambito del programma regionale di incentivi agli investimenti sono riportati nella tabella che segue:

Strumenti del programma regionale di incentivi agli investimenti

Regione Strumenti di incentivazione

I II III IV V VI

Esenzione dall’IVA SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

Esenzione dai dazi doganali SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

Fuori da

OIZ* 15 20 25 30 40 50

Riduzione delle imposte

Tasso di contributo

all’investimento Entro OIZ* 20 25 30 40 50 55

Fuori da

OIZ*

2 anni

3 anni

5 anni

6 anni

7 anni 10 anni Contributi

previdenziali (Parte a carico del datore di lavoro)

Periodo del sostegno

Entro OIZ*

3 anni

5 anni

6 anni

7 anni

10 anni 12 anni

Assegnazione di terreni SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

3 punti

4 punti

5 punti 7 punti

Facilitazioni sugli interessi

Prestiti locali Valuta estera/

Prestiti a valore FX N/A N/A

1 punto

1 punto

2 punti 2 punti

Contributi previdenziali (Parte a carico dei dipendenti) N/A N/A N/A N/A N/A 10 anni

Esenzione della ritenuta d’acconto N/A N/A N/A N/A N/A 10 anni

*OIZ: Zone Industriali Organizzate

Aree di investimento con specifiche priorità da supportare attraverso gli strumenti della regione 5 indipendentemente dalla regione di investimento sono:

• investimenti nel turismo nelle regioni Culture and Tourism Conservation and Development definite dal Consiglio dei Ministri;

• investimenti nel settore minerario; • investimenti nel trasporto ferroviario e relativi al trasporto di merci o di pas-

seggeri via mare; • specifici investimenti nel settore farmaceutico, della difesa e dell’industria ae-

rospaziale con un ammontare fisso minimo dell’investimento di 20 milioni di lire turche.

• strutture per test, tunnel del vento e investimenti simili fatti per il settore au-tomobilistico, aerospaziale e della difesa;

• investimenti per la scuola primaria, secondaria e superiore fatti dal settore privato.

• investimenti per fiere internazionali con un’area coperta minima di 50.000 metri quadri;

• investimenti fatti per realizzare prodotti sviluppati da un progetto R&S soste-nuto dal Ministero della scienza, industria e tecnologia.

Page 88: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

87

Programma di incentivi agli investimenti su larga scala Dodici soggetti di investimento sono sostenuti dagli strumenti del programma di incentivi agli investimenti su larga scala.

Investimenti su larga scala

Soggetto dell’investimento

Ammontare fisso minimo

dell’investimento (milioni di lire

turche)

1 Produzione di prodotti dalla raffinazione del petrolio 1000

2 Produzione di prodotti chimici 200

3 Porti e servizi portuali 200

4 a) OEM automobilistico b) Settori della fornitura automobilistica

200 50

5 Produzione di locomotive ferroviarie e di tram e/o di carrozze ferroviarie e di tram

6 Servizi relativi a gasdotti di transito

7 Settore elettronico

8 Produzione di apparecchiature mediche, di alta precisione e ottiche

9 Produzione di prodotti farmaceutici

10 Produzione di aerei e veicoli spaziali e/o relativi componenti

11 Produzione di macchinari (inclusi macchinari e apparecchiature elettrici)

12 Settore minerario (inclusa la produzione di metalli)

50

Page 89: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

88 89

I termini e i tassi dei contributi forniti nell’ambito del programma di incentivi agli investimenti su larga scala sono riportati nella tabella che segue.

Strumenti del programma di incentivi agli investimenti su larga scala

Regione Strumenti di incentivazione

I II III IV V VI

Esenzione dall’IVA SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

Esenzione dai dazi doganali SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

Fuori da

OIZ* 25 30 35 40 50 60

Riduzione delle imposte

Tasso di contributo

all’investimento (%) Entro

OIZ* 30 35 40 50 60 65

Fuori da

OIZ*

2 anni

3 anni

5 anni

6 anni

7 anni 10 anni Contributi

previdenziali (Parte a carico del datore di

lavoro)

Periodo del sostegno

Entro OIZ*

3 anni

5 anni

6 anni

7 anni

10 anni 12 anni

Assegnazione di terreni SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ

Contributi previdenziali (parte a carico dei dipendenti) N/A N/A N/A N/A N/A 10 anni

Esenzione della ritenuta d’acconto N/A N/A N/A N/A N/A 10 anni

*OIZ: Zone Industriali Organizzate

Le seguenti categorie di investimenti nell’ambito dei Programmi di incentivi agli investimenti su larga scala possono beneficiare di contributi concessi ad una regione valutata di grado superiore in termini di riduzione delle imposte e di supporto a premi per la sicurezza sociale (parte a carico del datore di lavoro).

• Investimenti in Zone industriali organizzate (Organized Industrial Zones, OIZ) • Investimenti congiunti da parte di almeno cinque società che operano nello stesso

settore ai fini di una maggiore integrazione

Per es.: Un investimento a livello della regione 3 in una OIZ può avvantaggiarsi del livello di riduzione delle imposte della regione 4. Similmente un investimento a livello della regione 6 può beneficiare di un ulteriore contributo all’investimento del 5%.

Page 90: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

89

Programma strategico di incentivi agli investimenti Gli investimenti che soddisfano i criteri che seguono sono sostenuti nel quadro del Programma strategico di incentivi agli investimenti:

• Investimento da fare per la produzione di prodotti semilavorati e finiti con alta dipen-denza dalle importazioni

• Investimento con un ammontare minimo di 50 milioni di lire turche • Investimento da fornire per almeno il 50% con importazioni • Investimento che crea un valore aggiunto minimo del 40% (questa condizione non è

applicabile a investimenti su raffinerie e petrolchimici) • Investimento con un valore di importazione di almeno 50 milioni di dollari statunitensi

durante l'anno precedente per merci da produrre (questa condizione non è appli-cabile a merci senza produzione interna).

I termini e i tassi dei contributi forniti nell’ambito del programma strategico di incentivi agli investimenti sono riportati nella tabella che segue.

Strumenti del programma strategico di incentivi agli investimenti

Regione Strumenti di incentivazione

I II III IV V VI

Esenzione dall’IVA SÌ

Esenzione dai dazi doganali SÌ

Riduzione delle imposte

Tasso di contributo

all’investimento (%)

50

7 anni Contributi previdenziali

(Parte a carico del datore di lavoro)

Periodo del

sostegno (10 anni per la regione 6)

Assegnazione di terreni SÌ

Prestiti locali 5 punti

Facilitazioni sugli interessi Valuta estera/

Prestiti a valore FX 2 punti

Contributi previdenziali

(Parte a carico dei dipendenti) 10 anni (solo per investimenti nella regione 6)

Esenzione della ritenuta d’acconto 10 anni (solo per investimenti nella regione 6)

Rimborso IVA SÌ (solo per investimenti di minimo 500 milioni di lire turche)

Page 91: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

90 91

Strumenti di supporto Esenzione dall’IVA L’IVA è esente per l'importazione e/o la distribuzione in loco di attrezzature e macchinari entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento. Esenzione dai dazi doganali I dazi doganali sono esenti per l'importazione di attrezzature e macchinari entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento. Riduzione delle imposte L’imposta sul reddito o l'imposta sulla società è calcolata sulla base di tassi ridotti fino a quando l’ammontare totale delle imposte ridotte non raggiunge l’ammontare del contributo all’investimento. Contributi previdenziali (Parte a carico dei dipendenti) Per la creazione di posti di lavoro aggiuntivi attraverso l’investimento, la parte a carico del dipendente dei contribuiti previdenziali calcolata sulla base del salario minimo legale sarà coperta dal governo. Lo strumento è applicabile solo a investimenti fatti nella regione 6 entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento. Contributi previdenziali (Parte a carico del datore di lavoro) Per la creazione di posti di lavoro aggiuntivi attraverso l’investimento, la parte a carico del datore di lavoro dei contribuiti previdenziali calcolata sulla base del salario minimo legale sarà coperta dal governo. Esenzione della ritenuta d’acconto L'imposta sul reddito in relazione a nuovi posti di lavoro creati dall’investimento, entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento, non sarà soggetta a ritenute d’acconto. Lo strumento è applicabile solo a investimenti fatti nella regione 6 entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento.

Page 92: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

91

Facilitazioni sugli interessi La facilitazione sugli interessi è uno strumento di sostegno finanziario fornito per prestiti per investimento con un termine di almeno un anno ottenuto entro l’ambito del certificato di incentivazione all’investimento. Una porzione della quota di interesse/profitto riguardante l'equivalente del prestito, al massimo il 70 percento dell'ammontare fisso dell'investimento registrato nel certificato di incentivazione all’investimento, sarà coperta dal governo. Assegnazione di terreni Per gli investimenti possono essere assegnati terreni, con un certificato di incentivazione all’investimento, secondo le regole e i principi fissati dal Ministero delle finanze. Rimborso IVA L’IVA raccolta su spese di costruzione fatte entro l’ambito di investimenti strategici con un ammontare fisso minimo dell’investimento di 500 milioni di lire turche sarà restituita. Sostegno R&S Legge ricerca e sviluppo (R&S) La legge in materia di ricerca e sviluppo prevede incentivi speciali per progetti di investimento in attività di R&S condotti in Turchia, a condizione che comportino l'impiego di almeno 50 dipendenti in un centro di ricerca e sviluppo. Gli incentivi previsti dalla nuova legge sono validi fino al 2024 e includono: Deduzione integrale degli importi investiti in attività di ricerca e sviluppo dalla base imponibile se il numero dei ricercatori è superiore a 500; verrà inoltre dedotta la metà delle spese aggiuntive comprese nell'arco dell'anno operativo rispetto all'anno precedente. • Esenzione dalla ritenuta d'acconto per i dipendenti (questa disposizione avrà valore fino al 31 dicembre 2023). • Riduzione del 50 % dei contributi per i datori di lavoro per un periodo di 5 anni. • Esenzione dall'imposta di bollo per i documenti applicabili. • Capitale per iniziative tecniche condotte da nuovi scienziati fino a 100.000 lire turche. • Deduzione dalla base imponibile di alcuni fondi concessi da organi pubblici e orga-

nizzazioni internazionali. Supporto delle Zone per lo Sviluppo Tecnologico (TDZ) I vantaggi delle Zone per lo Sviluppo Tecnologico sono i seguenti: • uffici pronti per essere affittati e disponibilità di infrastrutture; • i profitti derivanti dallo sviluppo di software e da attività di R&S sono esenti dalle im-

poste sul reddito e sulle società fino al 31 dicembre 2023; • le vendite di applicazioni software prodotte esclusivamente nelle TDZ sono esenti dall'IVA fino al 31 dicembre 2023; • le retribuzioni di ricercatori e dipendenti impegnati nel comparto software o in attività di ricerca e sviluppo sono esenti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche fino al 31 dicembre 2023; • iIl 50 % dei contributi a carico del datore di lavoro verranno versati dal governo per 5 anni fino al 31 dicembre 2024. Sia il Consiglio per la Ricerca Tecnologica e Scientifica della Turchia (TUBITAK, Türkiye Bilimsel ve Teknolojik Araştrma Kurumu) sia la Fondazione Turca per lo Sviluppo Tecnologico (TTGV, Türkiye Teknoloji Geliştirme Vakf) rimborsano e/o finanziano le spese sostenute per le attività di ricerca e sviluppo ed erogano prestiti di capitale per progetti di ricerca e sviluppo. Progetti che possono usufruire degli incentivi del TUBITAK: • sviluppo di concept; • ricerca tecnologica e di fattibilità tecnologica; • studi di laboratorio per la trasformazione di un concept in un progetto; • studi progettazione e bozze;

Page 93: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

92 93

• produzione di prototipi; • costruzione di strutture pilota; • produzione di prova; • studi brevettuali e di licenza; • attività collegate alla risoluzione dei problemi post-vendita derivanti dalla progetta zione del prodotto. Supporto per le PMI Le PMI sono aziende con meno di 250 dipendenti e con un ricavo o fatturato inferiore ai 25 milioni di lire turche l'anno. Gli incentivi per le PMI comprendono:

→ esenzione dai dazi doganali; → esenzione dall'IVA per attrezzature e macchinari importati e acquistati in loco → assegnazione di credito a seconda del budget; → sostegno alla garanzia di credito.

Per rispondere alle esigenze finanziarie delle PMI, un fondo da 1 miliardo di lire turche verrà trasferito al Fondo di Garanzia di Credito (KGF, Kredi Garanti Fonu) per creare capacità di credito per 10 miliardi di lire turche. Il limite della garanzia corrisponde a 1 milione di lire turche per PMI e 1,5 milioni di lire turche per il gruppo di rischio associato alle PMI. Il KGF copre fino all'80 % del prestito. Sostegno della KOSGEB alle PMI (www.kosgeb.gov.tr) L'Organizzazione per lo Sviluppo della Piccola e Media Impresa (KOSGEB, Küçük ve Orta Ölçekli Sanayi Geliştirme ve Destekleme İdaresi Başkanlğ) contribuisce significativamente al rafforzamento delle PMI offrendo diversi strumenti di sostegno per finanziamenti, ricerca e sviluppo, strutture comuni, ricerche di mercato, siti di investimento, marketing, esportazione e formazione. Programma Industrial Thesis (SANTEZ) Sostegno finanziario diretto per l'adattamento alle nuove tecnologie, lo sviluppo di processi, progetti di miglioramento della qualità e di modifiche ambientali da realizzarsi in collaborazione con le università: • fino al 75 % del budget del progetto potrebbe essere versato come concessione di retta; • la durata del progetto è di 3 anni con una possibile estensione di 6 mesi; • vengono supportati i materiali per test, le analisi di laboratorio e le attrezzature; • la richiesta potrebbe essere approvata in 4 mesi e il comitato di supervisione del progetto è indipendente. Prestiti per progetti di sviluppo tecnologico La Fondazione Turca per lo Sviluppo Tecnologico (TTGV, Türkiye Teknoloji Geliþtirme Vakfý) offre prestiti a lungo termine esenti da interessi per progetti di sviluppo tecnologico, la produzione di energie rinnovabili, il miglioramento dell'efficienza energetica e la riduzione dell'impatto ambientale. Supporto esemplare per progetti di tutela ambientale La percentuale massima di contributo è pari al 50% a progetto. • Il budget massimo è di 1 milione di dollari a progetto; • il periodo di restituzione del denaro è in totale pari a 4 anni a partire dall'esecuzione del progetto più un periodo di tolleranza di 1 anno. Supporto alla formazione L'agenzia nazionale di collocamento (İŞ-KUR, Türkiye iş Kurumu) potrebbe sostenere progetti di formazione professionale per un periodo massimo di 6 mesi. • Sostegno salariale diretto per stagisti e candidati disoccupati registrati presso l'İŞ-

KUR (salario parziale = 15 lire turche al giorno) durante il periodo di formazione pre-cedente all'assunzione;

Page 94: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

93

• le spese per il versamento dei contributi (incidenti sul lavoro e malattie professionali) vengono coperte dall'İŞ-KUR; • alcune spese del programma, come il salario dei formatori, le bollette dell'acqua e dell'elettricità, vengono in parte versate al datore di lavoro dall'İŞ-KUR. L'importo to tale viene calcolato in base al costo di ciascun apprendista e il datore di lavoro deve consegnare all'İŞ-KUR le fatture dei servizi forniti; • in questo programma di formazione l'İŞ-KUR considera il datore di lavoro (l'azienda) come persona giuridica; • alla conclusione del programma deve essere assunto un certo numero (una percen tuale) di apprendisti. Il Ministero turco della Pubblica Istruzione (MEB, Milli Eðitim Bakanlýðý) coopera nelle aree seguenti: • apertura di scuole professionali con i programmi desiderati in base alle decisioni del Ministero. • supporto da parte del Ministero dei costi generali di un gruppo di apprendisti per l'a-

dattamento dei programmi richiesti nelle attuali scuole professionali. Aiuti statali per l'esportazione L'obiettivo principale di questo programma è di incoraggiare le esportazioni e aumentare la competitività delle aziende sui mercati internazionali. Questo pacchetto specifico riguarda principalmente le attività di R&S, le ricerche di mercato, la partecipazione a mostre e fiere internazionali, i costi sostenuti per brevetti, marchi di fabbrica e progetti industriali. Le società e i veicoli per gli investimenti Inquadramento generale Secondo il World Investment Report 2011 dell’UNCTAD, la Turchia è, insieme alla Cina, una delle due destinazioni più popolari tra le economie in transizione per gli investimenti diretti esteri. È inoltre riportato dall’UNCTAD, nel Report del Febbraio 2012 sugli Investimenti in Turchia, che il numero delle società turche appartenenti a gruppi internazionali in Turchia nel 2010 era pari a 3.300. Secondo la legislazione turca sugli investimenti esteri, gli investitori stranieri godono di eguali diritti e parità di trattamento con gli investitori turchi. Inoltre, un investitore straniero ha il diritto di costituire in Turchia una società commerciale sia a partecipazione interamente straniera sia mista, con soci turchi. Restrizioni agli investimenti esteri sussistono in diversi settori, tra i quali il settore petrolifero, quello delle telecomunicazioni, del trasporto aereo, della gestione dei servizi portuali ed aeroportuali, del trasporto marittimo e ferroviario. Le principali fonti del diritto per quanto riguarda le entità commerciali sono il Codice di Commercio turco del 14 febbraio 2011, numero 6102 (il "TCC"), la Legge sugli investimenti stranieri diretti del 5 giugno 2003, numero 4875 (il "FDIL") e il Codice delle Obbligazioni turco del 4 Febbraio 2011, numero 6098 (il "TCO")1. La legislazione turca definisce come investimenti diretti esteri (i) la costituzione di una nuova società o di una filiale di una società straniera da parte di un investitore straniero, oppure (ii) l'acquisizione di azioni di una società con sede in Turchia (qualsiasi sia la percentuale di quote per società non quotate o il 10% o più delle azioni o dei diritti di voto per società quotate). Esistono varie categorie di fenomeni associativi. Da una parte, vi sono forme societarie non soggettivizzate e prive di autonomia patrimoniale rispetto ai soci, come: i) le società semplici (Adi Ortaklk) e ii) le imprese individuali (Gercek kisi Ticari İşletmesi). Dall’altra parte, vi sono soggetti giuridici autonomi rispetto ai soci e dotati di personalità giuridica, come i) le società per azioni (Anonim Şirket), ii) le società a responsabilità limitata (Limited Şirket), iii) le società in accomandita semplice (Komandit Şirket), iv) le società in nome collettivo (Kollektif Şirket) e v) le società in accomandita per azioni (Sermayesi Paylara

1 Gran parte della legislazione fondamentale è stata sottoposta a modifiche sostanziali nell’ultimo decennio nell’ambito del processo di armonizzazione della Turchia all’Unione europea. Il Codice Commerciale Turco numero 6762 del 29 Giugno 1956 (il “pTCC”) e il Codice Turco delle Obbligazioni n. 818 del 22 Aprile 1926 (il “pTCO”) erano in vigore fino a poco tempo fa. Alcune disposizioni di detta normativa sono ancora in vigore per un periodo transitorio

Page 95: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

94 95

Bölünmüş Komandit Şirket). È anche possibile per le società straniere aprire filiali (SUBE) e uffici di rappresentanza (irtibat bürosu) locali. Le società più comunemente utilizzate sono la società a responsabilità limitata e la società per azioni. Uno studio della Camera di commercio turca indica infatti che il numero di entità commerciali registrate in Turchia nel mese di maggio 2012 era di: Tipo di entità commerciale Numero di entità commerciali

registrate a maggio 2012

Società per azioni 249 Società a responsabilità limitata 2903

Accomandita semplice 1

Società in nome collettivo 8

Società in accomandita per azioni 0 Società commerciali Società per Azioni (Anonim Şirket) Insieme alla società a responsabilità limitata, la società per azioni rientra tra le entità commerciali preferite dagli investitori stranieri in Turchia, sia per la sua struttura sia per i principi di corporate governance applicabili. L’atto costitutivo deve essere redatto in forma di scrittura privata autenticata da un notaio. La responsabilità degli azionisti di una società per azioni è limitata alla propria partecipazione al capitale sociale. In seguito all’entrata in vigore del TCC, le società per azioni possono essere costituite da uno o più azionisti, persone fisiche o giuridiche turche o straniere. Il capitale sociale minimo è di 50.000 TRY; 100.000 TRY per le società per azioni che adottano un sistema di capitale registrato. All’atto della costituzione, il 25% del capitale sociale deve essere versato presso una banca; il restante 75% dovrebbe essere versato nei 24 mesi successivi. Gli organi sociali obbligatori di una società per azioni sono l'Assemblea degli azionisti ed il Consiglio di Amministrazione, i cui poteri sono disciplinati dal TCC. Almeno un membro del Consiglio di Amministrazione deve essere un cittadino turco residente in Turchia. Tutte le società per azioni sono tenute a rispettare i principi contabili turchi. La revisione contabile indipendente, l’audit e verifica speciale delle società per azioni sono previste dal TCC. Per operare in taluni settori è necessario ottenere un’autorizzazione da parte del Ministero della scienza, dell'industria e della tecnologia. Tuttavia, non vi è alcuna distinzione tra investitori turchi e investitori stranieri per quanto riguarda tale procedimento. Tutte le società di capitali devono dotarsi di un sito internet contenente le informazioni societarie e finanziarie a partire dal 1 luglio 2013. Tutte le società per azioni sono registrate presso la Camera di Commercio ed il Registro delle Imprese del luogo in cui si trova la sede della società. Le società per azioni sono soggette all'imposta societaria. D'altra parte, meritano particolare attenzione alcune sanzioni pecuniarie e pene detentive previste per gli azionisti e i membri del Consiglio di amministrazione di società per azioni, come previste dalla recente disciplina. Rileva, in particolare, che gli azionisti non possono indebitarsi con la società a meno che non versino integralmente la propria quota di capitale e il profitto e le riserva della società possano coprire i debiti degli anni precedenti. Parimenti, i membri del Consiglio di amministrazione ed i loro familiari non possono contrarre debiti nei confronti delle società che amministrano. In caso di violazione, gli azionisti interessati e il Consiglio di amministrazione sono soggetti a pesanti sanzioni pecuniarie. Le Società a responsabilità limitata (Limited Şirket) Le società a responsabilità limitata sono disciplinate dal TCC. Come le società per azioni, con l'entrata in vigore del TCC anche le società a responsabilità limitata possono essere costituite anche da un solo socio. I soci di una società a responsabilità limitata sono responsabili delle obbligazioni sociali nei limiti del proprio conferimento.

Page 96: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

95

È importante ricordare che i soci sono personalmente responsabili, in solido con la società e proporzionalmente alla loro quota di partecipazione al capitale sociale, per i debiti di diritto pubblico della società, ivi compresi i debiti fiscali che non possono essere soddisfatti dalla stessa società. Il capitale sociale minimo di una società a responsabilità limitata è TRY 10.000,00; il 25% del capitale sociale deve essere versato presso una banca all’atto della costituzione, e il restante 75% dovrebbe essere versato nei 24 mesi successivi. Tutte le società a responsabilità limitata costituite secondo il TCC, con capitale sociale inferiore a 10.000,00 TRY, dovranno aumentare il proprio capitale sociale a TRY 10.000,00 - entro 3 anni dalla data di pubblicazione del TCC, ovvero entro il 14 febbraio 2014. Le società a responsabilità limitata sono amministrate e rappresentate dagli amministratori nominati dai soci. Anche le società a responsabilità limitata sono sottoposte alla disciplina relativa alla tenuta delle scritture contabili e alla revisione dei conti previste dalla legge turca. Tutte le società a responsabilità limitata sono registrate presso la Camera di Commercio e Registro delle Imprese del luogo in cui si trova la sede principale della società. Le società a responsabilità limitata sono soggette all’imposta societaria. La Società in accomandita semplice Le società in accomandita semplice, che sono dotate di personalità giuridica e possiedono un nome commerciale in conformità con la legislazione turca, sono disciplinate dal TCC. Con riferimento al regime di responsabilità dei soci, queste società hanno due categorie di soci: i soci accomandanti, a responsabilità illimitata (komandite ortak) e i soci accomandatari, a responsabilità limitata (komanditer ortak). In pratica, i soci a responsabilità limitata sono quelli che intendono aumentare il valore del proprio contributo in conto capitale, mentre i soci a responsabilità illimitata amministrano e rappresentano la società. In talune circostanze eccezionali, la responsabilità dei soci a responsabilità limitata della società in accomandita si estende oltre l'apporto di capitale del socio. I soci a responsabilità limitata, la cui disciplina presenta similitudini con quella dei soci di una società in accomandita registrata, possono anche non essere persone giuridiche. Tuttavia, una persona giuridica può partecipare in una società in accomandita come socio con responsabilità illimitata. Le società in accomandita semplice sono amministrate e rappresentate dai soci a responsabilità illimitata. I soci a responsabilità limitata possono controllare la società o incaricare una società di revisione per il controllo dei conti. Tutte le società in accomandita semplice sono registrate presso la Camera di Commercio e Registro delle Imprese del luogo in cui si trova la sede principale della società. Le società in accomandita semplice non sono soggette all'imposta societaria. L’imposta sul reddito dei soci della società in accomandita dipende dal fatto che un socio sia un socio a responsabilità limitata o illimitata. Le Società in nome collettivo Le società in nome collettivo, che hanno personalità giuridica ai sensi del TCC, possono essere costituite da soci persone fisiche, aventi ciascuno responsabilità solidale illimitata nei confronti di terzi per i debiti e gli obblighi della società. La responsabilità dei soci di una società in nome collettivo è da intendersi come responsabilità secondaria, in quanto la responsabilità primaria ricade sulla stessa società. Non vi è alcun requisito patrimoniale minimo; tuttavia, le società in nome collettivo devono essere in grado di operare un’attività commerciale. Le società in nome collettivo sono gestite dai propri amministratori e rappresentate dai loro rappresentanti. Gli amministratori ed i rappresentanti di una società in nome collettivo sono tutti i soci di tale società, se non diversamente stabilito dalle parti, e uno o più tra i soci o qualsiasi altro terzo è nominato amministratore e rappresentante nello statuto o per mezzo di delibera successiva. Tutti i soci di una società in nome collettivo hanno poteri di controllo e di gestione, a prescindere dal fatto che quel socio sia un amministratore o un rappresentante. Tutte le società in nome collettivo sono registrate presso la Camera di Commercio e Registro delle Imprese presso la sede principale della società. Uno dei principali vantaggi delle società in nome collettivo è che non sono soggette all'imposta societaria.

Page 97: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

96 97

La Società in accomandita per azioni Le società in accomandita semplice per azioni, molto rare tanto per gli investimenti locali quanto per quelli esteri, sono disciplinate dal TCC soprattutto mediante il rinvio alle disposizioni in materia di società per azioni. Alcuni profili di queste società sono simili alle società per azioni, mentre altri sono simili a quelli delle società in accomandita semplice. Una delle principali differenze tra una società in accomandita semplice e di una società in accomandita per azioni è che il capitale di quest'ultima è suddiviso in azioni come nelle società per azioni. In termini di requisito patrimoniale minimo e organi sociali, le società in accomandita per azioni sono soggette alle disposizioni in materia di società per azioni. Le società possono essere costituite da almeno cinque soci. Per quanto esistano interpretazioni che sostengono il contrario, sia i soci a responsabilità limitata sia i soci a responsabilità illimitata possono essere persone giuridiche. Tutte le società in accomandita per azioni sono registrate presso la Camera di Commercio e Registro delle Imprese del luogo in cui si trova la sede principale della società. Le società sono soggette a imposta sulle società. L’importo dell’imposta sul reddito dei soci di una società in accomandita per azioni dipende dalla circostanza che quel socio abbia responsabilità limitata o illimitata. Altri veicoli per gli investimenti Filiali Ai sensi del TCC, le filiali operano in nome e per conto della propria casa madre intrattenendo direttamente rapporti commerciali con i terzi. Una filiale deve essere costituita con i poteri necessari a svolgere le attività fondamentali della società. La filiale di una società estera deve essere registrata presso il Registro del Commercio turco del luogo in cui questa si trova entro 15 giorni dalla sua costituzione. Le filiali sono costituite con gestione e libri contabili distinti da quelli dalla sede principale; esse possono inoltre avere un capitale distinto da quello della casa madre. Uffici di rappresentanza Gli uffici di rappresentanza sono disciplinati dal Regolamento sull'applicazione della Legge sugli investimenti stranieri diretti. Sono costituiti ed operano per un periodo massimo di 3 anni, che può essere prorogato per un ulteriore periodo di 3, 5 o 10 anni, solo ed esclusivamente sulla base di una decisione del Ministero dell’Economia turco. Gli uffici di rappresentanza non possono svolgere attività commerciale diretta produttiva di reddito locale, come la vendita, ma solo attività di marketing e di promozione degli affari, le cui spese possono essere finanziate dall’estero dalla casa madre, attraverso trasferimenti in valuta straniera. Inoltre, gli uffici di rappresentanza possono essere convertiti in filiali o società, se e quando le attività lo richiedono. Gli uffici di rappresentanza sono soggetti alle ispezioni da parte dei funzionari del Ministero dell'Economia e devono essere registrati presso l’ufficio delle tasse e quello della sicurezza sociale competente. Joint venture in Turchia Introduzione: cos’è una joint venture Una joint venture è un accordo di associazione tra due o più persone, fisiche o giuridiche, finalizzato all’esecuzione in comune di uno specifico progetto e al conseguimento di un profitto, tramite una struttura indipendente da quella dei membri e con una gestione comune. Nella pratica, le joint venture sono utilizzate in Turchia principalmente nel settore delle costruzioni attraverso la collaborazione commerciale tra investitori stranieri e soggetti locali. Una joint venture può essere costituita con o senza personalità giuridica. Nel caso in cui la si voglia dotare di personalità giuridica, i membri possono scegliere tra le diverse tipologie previste dal diritto societario turco, comprese le società per azioni o le società a responsabilità limitata; la costituzione sarà pertanto soggetta alle relative disposizioni di diritto societario turco. Le joint venture sprovviste di personalità giuridica sono invece qualificate come “società di persone” e soggiacciono quindi alle regole contenute negli articoli 620-645 del Nuovo Codice delle Obbligazioni numero 6098 del 4 febbraio 2011.

Page 98: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

97

Joint Venture come società di persone Definizione La legge descrive la società di persone come qualsiasi forma di associazione che non sia specificamente regolata dal Codice Commerciale Turco. La società di persone è in principio costituita da un accordo di associazione tra imprenditori; tuttavia, non è richiesta la forma scritta. Ogni membro della società ha un dovere di diligenza nei confronti dei soci ed è responsabile per le proprie obbligazioni e inadempimenti. Contributo dei soci I soci possono contribuire alla joint venture sia finanziariamente sia mettendo a disposizione il proprio know-how, le proprie capacità e/o la propria esperienza. Salvo che non sia diversamente previsto, ogni membro partecipa nei guadagni e nelle perdite della società; ogni patto contrario è nullo, salvo nell’ipotesi in cui un socio contribuisca alla società solo con il proprio know-how, le proprie capacità e/o la propria esperienza. Il TCO prevede espressamente che nel caso in cui un socio si adoperi per uno specifico obiettivo che non rientra nell’ambito della propria responsabilità, questi possa richiedere adeguato compenso. Gestione della società Salvo diverso accordo tra le parti, le decisioni relative alla società devono essere adottate all’unanimità e ciascun membro ha diritto di partecipare alla gestione sociale. I soci possono tuttavia scegliere di affidare la gestione a uno o ad alcuni dei soci o ad un terzo. Il socio con poteri di gestione o il terzo devono informare gli altri soci sulla gestione almeno una volta all’anno. Ogni socio ha diritto ad essere informato sulla situazione finanziaria della società e di svolgere verifiche al riguardo. Nessuno dei soci può svolgere atti o azioni a proprio vantaggio o a vantaggio di un terzo che arrechino un pregiudizio alla società. Rappresentanza Il socio con deleghe operative è anche il solo socio autorizzato a rappresentare la società nei confronti dei terzi. Tuttavia, il TCO prescrive che detta autorizzazione debba essere rilasciata all’unanimità ed in forma scritta nel caso in cui il socio con la rappresentanza svolga operazioni di rilievo per conto della società. I soci sono solidalmente responsabili nei confronti dei creditori per l’intero, mentre nei rapporti interni sono responsabili in proporzione alle rispettive quote di partecipazione, se non diversamente stabilito. È previsto che la responsabilità rimanga tale anche nella fase successiva allo scioglimento della società. Cessazione La società si scioglie in caso i) di conseguimento dell’oggetto sociale; ii) decisione unanime dei soci; iii) decorso del termine stabilito; iv) morte o fallimento di uno dei soci; v) notifica di recesso da parte di un socio, nel caso in cui sia stato attribuito tale diritto; vi) ordine di scioglimento emesso dal Tribunale. Deve essere comunque rilevato che, anche se ai soci viene attribuito un diritto di recesso nello statuto, tale diritto non può essere esercitato in mala fede, ovvero con una tempistica inappropriata per i fini sociali. La liquidazione della società può essere fatta dai soci o da un terzo a ciò designato. Tassazione della joint venture La tassazione sulla joint venture è un argomento di discussione, in particolare per le joint venture sprovviste di personalità giuridica. Le joint venture costituite come società sono soggette alle imposte sui redditi societari. È stato invece a lungo discusso se le joint venture sprovviste di personalità giuridica potessero essere tassate separatamente dai propri membri oppure no. In conclusione, è prevalsa la prassi di consentire alle joint venture come associazioni ordinarie di diventare contribuenti. In aggiunta, l’articolo 2/7 della legge sulla fiscalità delle società numero 5520 del 13 giugno 2006 contiene una definizione di ‘associazione commerciale’, che comprende pertanto tali associazioni ai fini delle imposte societarie, anche se prive di personalità giuridica. La definizione, tuttavia, prevede che l’associazione commerciale debba essere costituita: i) con l’obiettivo comune di realizzare un progetto specifico; ii) con lo scopo comune di dividere il profitto e/o la perdita e iii) con almeno un socio persona giuridica.

Page 99: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

98 99

In altre parole, le joint venture costituite esclusivamente tra persone fisiche non sono soggette alla legge sulla fiscalità delle società e pertanto non sono soggette alle relative disposizioni, nonostante tali joint venture possano essere considerate come associazioni ordinarie. D’altro canto, le joint venture costituite da persone giuridiche, anche se non possiedono una personalità giuridica separata, sono soggette a tassazione. Inoltre, possono essere registrate presso le autorità fiscali e possono ottenere la registrazione dei propri libri contabili presso l’amministrazione finanziaria.

Controllo dei conti e principi contabili Secondo il nuovo Codice di Commercio Turco (TCC) il nuovo organismo di regolamentazione del controllo dei conti e della revisione contabile è l’Agenzia di vigilanza pubblica sulla contabilità e l’audit. L'Agenzia è competente per l’adozione della disciplina relativa alla professione di revisore e degli standard contabili e di revisione. L’Agenzia è inoltre competente per il rilascio di tutte le licenze di revisione per i singoli revisori e per le società di revisione. Il TCC richiede alle società per azioni ed alle società a responsabilità limitata di nominare revisori indipendenti, revisori giurati o società di revisione. Le stesse società sono obbligate a tenere i libri secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS). Le società sottoposte ai regolamenti del Capital Market Board (o CMD, l’equivalente della CONSOB italiana) devono presentare un bilancio redatto secondo gli IFRS, sottoposto a revisione ogni anno. Il CMB designa le società indipendenti di revisione che possono svolgere tale controllo indipendente, adotta gli standard secondo cui tali bilanci devono essere redatti e monitora le attività delle società sottoposte al suo controllo. Le società quotate in borsa devono essere sottoposte a controllo dei conti due volte all’anno e devono presentare una relazione indipendente di controllo. Durante l'anno, una relazione di revisione semplificata è presentata alla fine di giugno e la seconda relazione alla fine di dicembre.

Page 100: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

99

Normativa del lavoro in Turchia La principale fonte del diritto del lavoro turco è la Legge sul Lavoro numero 4857 del 22 maggio 2003 (“LL”). Altre fonti, come la legge relativa al regolamento dei rapporti tra dipendenti e datori di lavoro nel settore della stampa (numero 5953 del 1952), così come la legge sul lavoro marittimo (numero 854 del 20 aprile 1967) disciplinano i profili giuslavoristici nei relativi settori. La legislazione turca sul lavoro comprende anche diversi regolamenti secondari approvati principalmente dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, oltre alla disciplina contenuta nelle convenzioni di diritto internazionale. Molte delle convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sono state ratificate e sono entrate in vigore in Turchia. Tipi di contratti di lavoro Il trattamento giuridico di chiunque abbia un’occupazione in virtù di un rapporto di lavoro dipendente (differenziato dal rapporto di servizio o di consulenza) è disciplinato dalle disposizioni della LL. La legislazione turca conosce le seguenti tipologie di contratti di lavoro: a) contratti di lavoro per lavori "temporanei" o "permanenti"; b) contratti di lavoro a "tempo determinato" o "indeterminato"; c) contratti di lavoro a tempo pieno e tempo parziale (part-time); d) contratti di lavoro a chiamata (o “su richiesta”); e) contratti di lavoro con o senza un periodo di prova; f) contratti collettivi; g) rapporti di lavoro interinali. La LL stabilisce che le parti di un contratto di lavoro siano libere di scegliere quale tipo di contratto di lavoro concludere e di definire le condizioni dell’impiego, purché siano rispettate le disposizioni imperative di legge. Non è previsto alcun requisito di forma per la stipula dei contratti di lavoro. Tuttavia, se viene firmato un contratto a tempo determinato, questo deve essere redatto per iscritto. Tutte le assunzioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro devono essere comunicate all’Istituto di Sicurezza Sociale. I contratti di lavoro sono esenti da imposta di bollo ed altre imposte. Sicurezza sociale e assicurazioni La sicurezza sociale è sotto la supervisione dell'Istituto di Sicurezza Sociale (Sosyal Guvenlik Kurumu). I premi per la previdenza sociale, a carico sia dei dipendenti sia dei datori di lavoro, vengono aggiornati ogni sei mesi e determinati con riferimento agli importi minimi e massimi dello stipendio lordo. Il cittadino straniero che la vora in Turchia alle dipendenze di una società estera e che versa un contributo di sicurezza sociale nel proprio paese è esente dal pagamento dei contributi per la sicurezza sociale in Turchia, a condizione che vi sia un accordo di reciprocità tra la Turchia e il paese di cui lo straniero in questione possiede la cittadinanza. I contributi per la sicurezza sociale devono essere versati mensilmente e gli importi dipendono dalla categoria di rischio del lavoro. Orario di lavoro e ferie Il numero massimo di ore di lavoro settimanali è di 45. Se non diversamente concordato, le ore settimanali di lavoro sono distribuite in modo uniforme tra i diversi giorni lavorativi. In ogni caso, la durata massima della giornata lavorativa non può superare 11 ore. Al fine di conformarsi alle moderne pratiche aziendali e alle relative direttive dell'Unione europea, alle parti di un contratto di lavoro sono offerte opzioni supplementari per consentire orari di lavoro flessibili, come "la settimana di lavoro condensata" o "l’aggiustamento" delle ore lavorative ogni due mesi. Le ore che superano il limite settimanale di 45 ore sono soggette al pagamento dello straordinario, che è pari a 1,5 volte lo stipendio/salario orario ordinario. Il lavoro straordinario durante i weekend e le festività è retribuito in misura pari almeno al doppio rispetto alla paga oraria ordinaria. Queste tariffe, che rappresentano il minimo definito per legge, possono essere aumentate per mezzo di contratti collettivi o individuali tra i dipendenti ed il datore di lavoro. In un anno, non è possibile superare un massimo di 270 ore di straordinario. Il giorno di riposo settimanale in Turchia è la domenica. Sono previsti sei giorni di festività civili retribuite all'anno (1° gennaio, 23 aprile, 1° maggio, 19 maggio, 30 agosto, 29 ottobre)

Page 101: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

100 101

più due periodi retribuiti di ferie di tipo religioso, per un massimo di 8 giorni complessivi. Per avere diritto alle ferie retribuite, un dipendente deve aver lavorato per almeno un anno intero. I periodi di prova, se previsti, sono compresi nel calcolo di detto anno. Il numero minimo di giorni di ferie pagati all’anno è il seguente:

Anni di lavoro completati Periodo minimo di ferie retribuite

1 – 5 (5 inclusi) 14

5 – 15 (esclusi 15) 20

15 anni e oltre 26

I giorni di ferie pagate non possono essere stabiliti unilateralmente dal datore di lavoro; tuttavia, il datore di lavoro e il lavoratore possono accordarsi sulla distribuzione del totale dei giorni di ferie retribuiti in termini più brevi di minimo dieci giorni consecutivi. Il dipendente deve informare il datore di lavoro circa le ferie retribuite almeno un mese prima della data prevista per il loro godimento. La richiesta del dipendente è, tuttavia, soggetta alla discrezionalità del datore di lavoro. Le lavoratrici hanno diritto ad un congedo di maternità retribuito di 16 settimane in totale, 8 settimane prima del parto e 8 settimane dopo il parto. Le lavoratrici possono poi utilizzare un ulteriore periodo di 6 mesi di congedo di maternità non retribuito. Sindacati La costituzione e l’attività di sindacati è consentita dalla legislazione turca sul lavoro e i contratti collettivi di lavoro sono negoziati dai sindacati per conto dei soggetti lavoratori dipendenti che vi aderiscono. Pagamento di salari, stipendi e altre responsabilità del datore di lavoro A fronte della responsabilità dei dipendenti i) di eseguire il lavoro sotto le direttive e le istruzioni del datore di lavoro, ii) di lealtà e iii) di non concorrenza con il datore di lavoro, la responsabilità principale del datore di lavoro è quella di corrispondere il salario o stipendio. Lo stipendio/ salario può essere denominato in valuta turca o in qualsiasi altra valuta estera; tuttavia, il pagamento deve essere effettuato sul conto corrente del dipendente in lire turche. Il pagamento deve essere effettuato ameno su base mensile. I termini di pagamento possono essere ridotti, ma non possono essere estesi. I datori di lavoro non sono obbligati a pagare bonus o a distribuire parte degli utili ai dipendenti se non diversamente concordato nel contratto di lavoro. Un’altra responsabilità del datore di lavoro è quella di osservare rigorosamente la normativa per la salvaguardia della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. Nei casi in cui il dipendente subisca un pregiudizio a causa della mancata adozione di precauzioni, vi è una responsabilità legale e penale del datore di lavoro. Il datore di lavoro deve rispettare il principio di uguaglianza tra i dipendenti. Qualsiasi tipo di discriminazione è vietata dalla LL e dalla Costituzione turca. Inoltre, la Turchia ha ratificato le convenzioni internazionali sul divieto di discriminazione di genere, che si applica anche sul luogo di lavoro. La discriminazione basata sul sesso di un dipendente è vietata qualora sia determinante per la definizione del compenso di dipendenti che svolgano mansioni identiche o equivalenti. Se il principio di eguaglianza dovesse essere violato, il dipendente soggetto alla discriminazione può chiedere un risarcimento monetario. Cessazione dei rapporti di lavoro Un contratto di lavoro può essere risolto immediatamente se vi è accordo reciproco, esplicito o implicito, tra il datore di lavoro e il dipendente. Alla morte del dipendente, il contratto di lavoro cessa automaticamente senza alcuna necessità di notifica da parte degli eredi del dipendente. Tuttavia, dopo la morte del datore di lavoro, i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto di lavoro sono trasferiti agli eredi del datore di lavoro a meno che la natura del lavoro sia strettamente dipendente dalla persona del datore di lavoro. In questi casi, il contratto di lavoro può essere risolto dal lavoratore o dagli

Page 102: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

101

eredi del datore di lavoro, in linea con le disposizioni che disciplinano la risoluzione del contratto di lavoro. Un contratto di lavoro a tempo determinato termina automaticamente allo scadere del termine, senza alcuna necessità di notifica. Il contratto è considerato come automaticamente rinnovato per un periodo massimo di un anno nel caso in cui il dipendente continui a svolgere la propria mansione e vi sia silenzio da parte del datore di lavoro alla scadenza del termine. Un contratto di lavoro a tempo indeterminato può essere risolto dal datore di lavoro o dal dipendente purché siano rispettati i termini specifici di preavviso. Il preavviso è di 2 settimane per una durata del servizio di 0 - 6 mesi, 4 settimane per una durata del servizio di 6 - 18 mesi, 6 settimane per una durata del servizio di 18 - 36 mesi e 8 settimane per una durata del servizio superiore ai 36 mesi. Il datore di lavoro può altresì risolvere il contratto con effetto immediato, senza l'osservanza dei termini di preavviso, mediante il pagamento della retribuzione corrispondente al periodo di preavviso. La cessazione del rapporto di lavoro deve essere comunicata per iscritto e prevedere il motivo di rescissione in modo esplicito. Sia il datore di lavoro sia il lavoratore possono risolvere immediatamente il contratto di lavoro a tempo determinato e indeterminato quando ricorra una giusta causa tra quelle previste dalla LL (motivi di salute, casi derivanti da cattiva condotta e ragioni analoghe, eventi di forza maggiore che impediscono al dipendente di lavorare per un periodo superiore a una settimana). Anche in tal caso, la cessazione del rapporto di lavoro deve essere comunicata per iscritto e argomentata. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il dipendente, che abbia svolto almeno un anno di servizio, ha diritto ad una indennità di licenziamento, a meno che il contratto di lavoro sia stato risolto a causa di determinati motivi specificati nella LL, come la colpa o le dimissioni senza preavviso del lavoratore. L’indennità di licenziamento è calcolata sulla base della retribuzione lorda del dipendente per 30 giorni, moltiplicata per gli anni di servizio prestati. Il trattamento di fine rapporto concesso nei limiti specificati dalla legge è esente da ritenuta d’acconto. Impiego dei cittadini stranieri, permesso di lavoro e permesso di soggiorno I cittadini stranieri, per poter accedere ad un impiego in Turchia sono tenuti ad ottenere un permesso di lavoro ("Çalşma İzni"), che viene rilasciato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Insieme con il permesso di lavoro, i cittadini stranieri sono anche tenuti ad ottenere un permesso di soggiorno ("Oturma İzni") ed un permesso di lavoro che viene rilasciato dal Ministero degli Affari Interni, ai sensi della Legge sulla residenza degli stranieri ed i viaggi in Turchia numero 5683 del 2011. Per la richiesta di un permesso di lavoro, alcuni documenti devono essere forniti dal potenziale dipendente, altri dal datore di lavoro. La richiesta viene solitamente evasa dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale nel giro di qualche mese, quindi è consigliabile avviare il procedimento e presentare la richiesta prima dell'arrivo del potenziale dipendente in Turchia e l’instaurazione del rapporto di lavoro. Le domande di permesso di lavoro per i soggetti stranieri che saranno impiegati in Turchia possono essere presentate in 2 modi alternativi:

a. Gli stranieri residenti al di fuori della Turchia devono richiedere il permesso di lavoro ai consolati della Repubblica di Turchia nel paese in cui risiedono. I consolati inoltrano le richieste direttamente al Ministero. Gli stranieri che hanno ottenuto il permesso di lavoro da parte del Ministero devono richiedere un visto d'ingresso per entrare nel paese entro 90 (novanta) giorni dalla data di ottenimento del permesso di lavoro e, successivamente, devono presentare domanda per il permesso di soggiorno al locale Dipartimento di sicurezza della polizia, Dipartimento dello straniero ("Emniyet Müdürlüğü Yabanclar Şubesi") entro trenta giorni dal primo ingresso in Turchia ed in ogni caso prima dell’instaurazione del rapporto di lavoro.

b. Se lo straniero possiede già un permesso di soggiorno in Turchia, il datore di lavoro può presentare la richiesta al Ministero per suo conto. Fino all’approvazione del permesso di lavoro, il lavoratore straniero risiede legalmente in Turchia con il proprio permesso di soggiorno accompagnato dalla richiesta del permesso di lavoro.

Page 103: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

102 103

I permessi di lavoro temporanei sono concessi per un periodo massimo di un anno. Alla scadenza, può essere rinnovato fino ad un massimo di tre anni, a condizione che si continui a svolgere il lavoro precedente presso lo stesso datore di lavoro. I permessi di lavoro permanenti vengono concessi a coloro che risiedono in Turchia da almeno 8 anni senza interruzioni. Il periodo di validità del permesso di soggiorno, che è concesso per uso individuale, è di massimo 5 anni. Il Ministero degli Affari Interni ha la facoltà di modificare la durata massima di tali permessi di soggiorno. Per i permessi di soggiorno scaduti, la proroga può essere concessa per 4 volte. In generale, con la prima richiesta, ai cittadini dell'UE vengono forniti permessi di soggiorno per un periodo di un anno. Sicurezza sul lavoro La nuova Legge sulla sicurezza e la salute sul lavoro numero 6331 del 20 giugno 2012 (la “Legge”) è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno 2012 ed entrerà in vigore, salvo alcune eccezioni, il 30 dicembre 2012. La Legge non ha precedenti in Turchia, in quanto la legislazione sulla sicurezza era principalmente basata sul Codice Turco del Lavoro ed i relativi regolamenti attuativi. La Legge comprende tutte le previsioni sulla sicurezza dell’ordinamento turco, introduce una disciplina dettagliata e delinea il sistema di sanzioni amministrative e pecuniarie in caso di violazione delle sue disposizioni. La violazione delle disposizioni della Legge può altresì costituire fonte di responsabilità penale qualora integri una fattispecie prevista nel Codice Penale turco. Responsabilità del datore di lavoro La Legge descrive la responsabilità generale del datore di lavoro per quanto riguarda le misure da adottare per la sicurezza sui luoghi di lavoro e detta i principi guida per disposizioni specifiche che saranno oggetto di successivi interventi legislativi mirati. L'articolo 4 della Legge prevede che il datore di lavoro debba adottare tutte le misure necessarie per prevenire i rischi sul luogo di lavoro, organizzare corsi di formazione per i dipendenti, valutare la compatibilità e la capacità del dipendente con riferimento alla mansione specifica affidatagli e vigilare sull'attuazione delle misure adottate. Lo stesso articolo dispone che né la presenza di un esperto di sicurezza sul luogo di lavoro, né la colpa del dipendente possono esimere il datore di lavoro da responsabilità per quanto riguarda gli aspetti sopra indicati. Inoltre, la Legge prevede che:

• il datore di lavoro debba istituire una postazione per la salute e la sicurezza all'interno del luogo di lavoro e debba assumere un medico che sia presente in loco (artt. 6 e 8).

• Il datore di lavoro è obbligato a fare una valutazione dei rischi sul luogo di lavoro (art. 10);

• il datore di lavoro ha l'obbligo di notificare alle autorità locali ed alle autorità locali di sicurezza sociale i casi di infortunio sul lavoro (art. 14).

Il datore di lavoro deve inoltre richiedere ai dipendenti sottoporsi periodicamente alle visite mediche (in particolare prima dell’inizio dell’attività lavorativa) e vigilare affinché queste siano regolarmente effettuate. L’articolo 16 prevede inoltre che i dipendenti debbano essere adeguatamente preparati e siano ben informati sulle misure di sicurezza prima dell'inizio del lavoro. Nei luoghi di lavoro con più di 50 dipendenti, è obbligatorio per il datore di lavoro istituire un comitato incaricato della vigilanza e dell’attuazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. L'articolo 19 disciplina le responsabilità del dipendente e l’attuazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il Ministero del lavoro e della Previdenza Sociale può svolgere indagini a campione sui luoghi di lavoro per controllare il rispetto delle misure di sicurezza e l’adozione delle relative misure attuative, ed ha il potere di interrompere le attività lavorative in un determinato luogo di lavoro, qualora vengano accertate violazioni di dette misure.

Page 104: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

103

Il regime delle sanzioni L'articolo 26 della Legge stabilisce le sanzioni amministrative per la violazione di ciascun obbligo e le responsabilità del datore di lavoro, come segue: Disposizione di legge violata

Oggetto della violazione Importo della sanzione amministrativa (TRY)

4(a) Prevenzione dei rischi, formazione dei dipendenti

2,000.00

4(b) Vigilanza sull’attuazione delle misure di sicurezza

2,000.00

6/1 Assunzione di esperto di sicurezza e salute o di un medico

5,000.00- al mese per ogni mancata assunzione

6/1 Assunzione di qualsiasi personale per la sicurezza e la salute

2,500.00- al mese per ogni mancata assunzione

6/1(b), (c), (d) 6/1 (ç)

Messa a disposizione delle attrezzature necessarie per il personale per la sicurezza. Coordinamento del personale per la sicurezza. Fornitura delle informazioni necessarie al personale per la sicurezza. Redazione di istruzioni scritte al personale per la sicurezza

1,500.00- per ogni obbligo 1,000.00- per ogni istruzione non attuata

8/1-6 Condizioni per il personale di sicurezza (medici ed esperti)

1,500.00- per ogni obbligo

10/1 Rapporto sull’analisi del rischio

3,000.00- and 4,500.00- al mese

11 Piano di emergenza 1,000.00- al mese

12 Evacuazione del luogo di lavoro in caso di determinazione del pericolo

1,000.00- al mese

14/1 Preparazione di un rapporto per ogni incidente avvenuto sul luogo di lavoro

1,500.00

14/2 Notifica all’istituzione per la sicurezza sociale di ogni incidente sul luogo di lavoro

1,500.00

15/1 Check-up medico del dipendente prima dell’assunzione

1,000.00- per dipendente

15/2 Assunzione senza referto medico

1,000.00- per dipendente

16 Informazione al dipendente sui rischi e la natura dell’occupazione

1,000.00- per ogni dipendente non informato

17/1-7 Formazione del dipendente 1,000.00- per

Page 105: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

104 105

con riferimento alle misure di sicurezza

dipendente

18 Consultazione con il dipendente sui rischi del lavoro e le misure di sicurezza

1,000-00

20/1 Nomina di un rappresentante dei dipendenti

1,000.00

20/3 Concessione del diritto del rappresentante dei dipendenti a richiedere l’eliminazione dei rischi

1,500.00

20/4 Messa a disposizione del rappresentante dei dipendenti degli strumenti e poteri per lo svolgimento dei propri compiti

1,000.00

22 Costituzione di un comitato per la sicurezza

2,000.00

24 Consentire e collaborare alle indagini del Ministero

5,000.00

25 Rispetto delle misure adottate dal Ministero (sospensione o cessazione delle attività)

10,000.00- al mese

29/1 Preparazione di un rapporto sulle misure di prevenzione per gli incidenti sul lavoro

50,000.00

29/2 Inizio delle attività, previa approvazione del rapporto sulle misure di prevenzione per gli incidenti sul lavoro da parte del Ministero

80,000.00

Entrata in vigore La Legge entra in vigore sei mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, vale a dire il 30 dicembre 2012, con alcune eccezioni. L'articolo 6 sui servizi di sicurezza che devono essere offerti dal datore di lavoro, l’art. 7 sul sostegno del Ministero in termini di servizi di salute e di sicurezza e l'articolo 8 sui medici ed esperti di salute e di sicurezza da assumere nei luoghi di lavoro entreranno in vigore:

• due anni dopo la pubblicazione della Legge nella Gazzetta Ufficiale, vale a dire il 30 giugno 2014, per le imprese pubbliche ed i luoghi di lavoro con meno di 50 dipendenti qualificati come luoghi di lavoro meno pericolosi;

• un anno dopo la pubblicazione della Legge nella Gazzetta Ufficiale, vale a dire il 30 giugno 2013, per i luoghi di lavoro con meno di 50 dipendenti, qualificati tra i luoghi di lavoro pericolosi o molto pericolosi;

• sei mesi dopo la pubblicazione della Legge nella Gazzetta Ufficiale, vale a dire il 30 dicembre 2012 per gli altri luoghi di lavoro.

Le disposizioni che prevedono l’adozione di regolamenti attuativi da parte del Ministero, le licenze e la nomina del personale da parte del Ministero, l'interpretazione di taluni termini e disposizioni della Legge, oltre alle modifiche di alcune altre normative di settore sono entrate in vigore alla data di pubblicazione della Legge nella Gazzetta Ufficiale, vale a dire il 30 giugno 2012.

Page 106: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

105

Diritti di proprietà intellettuale La Turchia è dotata di una normativa moderna, contenuta in primo luogo in una serie di decreti legge del 1995: il D.L. n. 551 sulla protezione dei brevetti, il D.L. n. 556 sulla protezione dei marchi, il D.L. n. 554 per la protezione dei disegni industriali e il D.L. n. 555 sulla protezione delle denominazioni geografiche. Risale invece al 5 dicembre 1951 l’entrata in vigore della Legge n. 5846 sulla tutela del diritto d’autore, in seguito più volte modificata. La Turchia ha anche firmato numerose convenzioni internazionali ed è membro di diverse organizzazioni internazionali in materia. In particolare, ha sottoscritto la "Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale” del 20 marzo 1883 nel 1925 e ha aderito alla World Intellectual Property Organization (“WIPO”) nel 1976 e all’Accordo TRIPs (Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) nel 1995. Inoltre, l’allineamento della normativa turca rispetto all’UE per quanto concerne la tutela dei diritti di proprietà intellettuale è relativamente avanzato. Il portale internet dell’Istituto turco dei brevetti (www.tpe.gov.tr) si rivela una delle principali fonti di informazione per gli utenti interessati ad approfondire i vari aspetti della tutela dei diritti di proprietà intellettuale in Turchia. La Turchia è tra i primi paesi al mondo per numero di richieste di registrazione di nuovi brevetti. I principali diritti di privativa per i quali può essere richiesta tutela sono i marchi, i brevetti, i disegni industriali e le indicazioni geografiche. Ciascuno dei summenzionati diritti è registrato con principi e metodologie diverse. In sintesi:

- marchi: il sistema turco di protezione del diritto di marchio si fonda sulla registrazione, che ha una validità di 10 anni dalla data della domanda; la protezione può essere rinnovata per periodi di ugual durata, mediante richiesta di rinnovo da presentare almeno 6 mesi prima della scadenza oppure previo pagamento di una soprattassa entro i 6 mesi successivi alla scadenza;

- brevetti: per godere della tutela prevista dall’ordinamento turco, un brevetto deve

essere registrato e certificato dall’Istituto turco dei brevetti. In caso contrario, la protezione sarà limitata alle disposizioni sulla concorrenza sleale del Codice di commercio turco. La durata del brevetto varia a seconda della protezione richiesta. Se si richiede un brevetto con esame analitico, la durata è di 20 anni, decorrenti dalla data del deposito della richiesta di concessione; nel caso di un’invenzione per cui viene richiesto il rilascio di un brevetto “ordinario” ventennale, la brevettabilità è subordinata al soddisfacimento dei seguenti requisiti: la novità, l’originalità e la possibilità di avere applicazione industriale. Se si richiede un brevetto senza esame analitico, la durata è di 7 anni dalla data del deposito della richiesta di concessione; prima dello scadere di tale termine è comunque possibile chiedere la conversione, previo esame, in brevetto “ordinario” ventennale, ottenendo così una proroga della durata di altri 13 anni. Nel caso di brevetti per modelli di utilità, la durata è di 10 anni;

- disegni industriali: il diritto di privativa avente ad oggetto i disegni industriali ha una

durata di 5 anni, prorogabile per ulteriori periodi di 5 anni ciascuno, fino a un massimo di 25 anni complessivi. I requisiti per la protezione sul territorio turco sono la novità ed il carattere distintivo;

- indicazioni geografiche: si distinguono in indicazioni geografiche e denominazioni di origine; nel primo caso, almeno uno degli elementi caratteristici di un certo prodotto deve essere collegato a un certo territorio, mentre nel secondo caso l’intero processo produttivo deve aver luogo in una certa area designata.

In caso di violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e industriale, il titolare del diritto può accedere alla tutela giudiziaria nei tribunali specializzati e richiedere l’accertamento della violazione, l'indennizzo delle perdite subite, la confisca di strumenti, macchine e dispositivi che siano stati o che sono utilizzati in violazione di tali diritti, il rimborso delle spese legali e la comunicazione al pubblico di tali violazioni mediante idonei strumenti pubblicitari. Inoltre, il titolare del diritto può presentare denuncia contro l’autore o gli autori della violazione e

Page 107: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

106 107

chiedere l’applicazione di una sanzione pecuniaria e/o detentiva, a seconda della natura della violazione. A titolo esemplificativo, si segnala che, con riferimento alla violazione del diritto di marchio, la sanzione prevede la reclusione da 1 a 4 anni, una sanzione pecuniaria, la chiusura per un anno della sede sociale e l’interdizione dall’attività commerciale finché persiste il rischio di violazione del marchio o fino alla pronuncia giudiziale sulla sua violazione. Sebbene siano comminate sanzioni severe, il numero di violazioni e di tentativi di violazioni risulta ancora particolarmente elevato. La Turchia si posiziona infatti tra i primi Paesi di provenienza dei prodotti contraffatti bloccati alle frontiere dell’UE, sia per provenienza dei carichi sia per origine dei prodotti. Poiché i prodotti italiani sono tra i più contraffatti sul mercato turco, particolarmente nei settori del tessile– abbigliamento e dei medicinali, è quanto mai opportuna, per le imprese che esportano in Turchia, la registrazione dei titoli di privativa.

Page 108: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

107

Legislazione assicurativa A cura di Riccardo Tomezzoli, Anthea Spa, con ausilio di Axco – Insurance Information

Services – Aggiornato a gennaio 2013 Le leggi che regolano l’attività assicurativa in Turchia, in aggiunta al “Turkish Commercial Code” e al “Code of Obligations” sono le seguenti:

o “Insurance Supervision Law n° 7397” del 1959 stabilisce e regola l’attività del “ISB - Insurance Supervisory Board”;

o “Road Traffic Act n° 2918” del 1983 regola l’attività assicurativa del settore “motor insurance” (RC Auto);

o Leggi n° 4456 and 4484, e Decreto Legge n° 587, tutti del 1999, istituiscono il “Turkish Catastrophe Insurance Pool (TCIP)” come fondo indipendente successivamente al terremoto in Marmara del medesimo anno. Tutte le abitazioni devono essere assicurate contro il terremoto;

o Legge n° 5363, “Agricultural Insurance Act”, pubblicato sul “Official Journal” nel giugno 2005, istituisce un pool (Tarsim) partecipato in egual misura da tutte le compagnie autorizzate a sottoscrivere coperture assicurative nel settore agricolo;

o “Insurance Law n° 5684 del 2007 stabilisce le procedure relative all’attività assicurativa e riassicurativa in Turchia.

Unione Europea Nonostante la Turchia non sia un membro dell’Unione Europea, sta allineando la legislazione domestica alla normativa europea in vista di un possibile ingresso. Effetti della nuova legislazione I più significativi recenti sviluppi sono:

o rese più severe le regole sull’assicurazione obbligatoria contro i terremoti; o da agosto 2012, il TCIP ha stabilito che non si possono sottoscrivere contratti per la

fornitura di gas, acqua, elettricità se non si è assicurati contro le catastrofi; o maggior liberalizzazione dell’assicurazione “RC auto”; o nonostante l’opposizione del settore assicurativo, la legge n° 6111 del 2011 ha

stabilito che il 15% dei premi “RC Auto” sia trasferito al “social security system” per compensare i costi gravanti sul sistema sanitario;

o inserimento dell’obbligo di assicurare con polizza P&I (Protection & Indemnity) le navi battenti bandiera turca con stazza di oltre 300GT;

o assicurazione RC professionale obbligatoria per medici e dentisti. Tariffe fissate per legge Le uniche tariffe fissate per legge riguardano l’assicurazione terremoti e rischi agricoli. Assicurazioni obbligatorie Le assicurazioni obbligatorie in Turchia sono le seguenti:

o Motor liability (RC Auto), danni a persone e cose; o RC per danni a persone e cose e spese mediche verso passeggeri di trasporti

intercity e internazionali; o infortuni per passeggeri di trasporti intercity; o RC per le società che producono, movimentano o immagazzinano:

• contenitori per GPL, • materiali infiammabili, combustibili o esplosivi;

o RC Professionale per: • intermediari assicurativi; • fornitori di certificati di firma elettronica; • fornitori di servizi professionali per banche; • agenzie di credito; • tour operators; • periti immobiliari;

o RC per guardie giurate private;

Page 109: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

108 109

o RC Inquinamento per aziende che si trovano lungo il litorale; o workers’ compensation (assicurazione infortuni/malattie professionali dipendenti); o assicurazione terremoto per case private; o RC professionale per medici e dentisti; o Rc verso terzi e RC passeggeri per aeromobili; o assicurazione beni in leasing; o assicurazione P&I per navi battenti bandiera turca con stazza oltre 300GT, e per

tutte le navi battenti bandiera di altri paesi che usano porti turchi; o assicurazione P&I per navi che trasportano merci pericolose attraverso gli stretti

turchi. Admitted/Non-admitted Life and Benefits Gli assicuratori non autorizzati non possono sottoscrivere rischi in Turchia, tuttavia la legge non vieta di sottoscrivere rischi “life” all’estero. I premi pagati all’estero non sono deducibili per il contraente; nessuna tassa deve essere pagata in Turchia per premi versati all’estero. Admitted/Non-admitted Non-Life (P&C) Assicuratori Le assicurazioni non-admitted (assicurazioni sottoscritte in paesi stranieri per “local risks”) non sono permesse, salvo le seguenti eccezioni:

o assicurazione trasporti per merci in import/export; il trasporto in Turchia o l’immagazzinaggio di merci sono inclusi, se sono parte del viaggio internazionale;

o tutte le navi registrate nel “Turkish International Register of Shipping”; o assicurazione corpi per aeromobili, navi, elicotteri acquistati con prestiti stranieri

finché non viene rimborsato il prestito o per la durata del leasing; o RC relativa all’attività navale; o RC relativa a “clinical trials” (sperimentazione clinica); o infortuni, spese mediche, RC Auto per residenza temporanea all’estero.

“Local risks” significa un interesse assicurabile ubicato in Turchia. Le imposte pagate all’estero per assicurazioni non-admitted permesse, sono deducibili per il contraente. I programmi internazionali non sono regolati separatamente, per cui sono soggetti alla medesima normativa delle altre assicurazioni e degli altri assicuratori. DIC/DIL (difference in conditions, difference in limits): la legge non prende in considerazione l’uso di polizze DIC/DIL o di “excess layers” (assicurazioni di secondo rischio) in eccesso alla polizza locale. Contraenti I contraenti di polizza non possono piazzare i loro rischi con assicuratori non-admitted esteri, salve le seguenti eccezioni:

o assicurazione trasporti per merci in import/export; il trasporto in Turchia o l’immagazzinaggio di merci sono inclusi, se sono parte del viaggio internazionale;

o tutte le navi registrate nel “Turkish International Register of Shipping”; o assicurazione corpi per aeromobili, navi, elicotteri acquistati con prestiti stranieri

finché non viene rimborsato il prestito o per la durata del leasing; o RC relativa all’attività navale; o RC relativa a “clinical trials”; o infortuni, spese mediche, RC Auto per residenza temporanea all’estero.

Quando viene sottoscritta una polizza non-admitted permessa, i sinistri possono essere pagati in Turchia senza problemi; se invece la polizza non-admitted è illegale, i sinistri devono essere pagati all’estero ed i soldi possono essere trasferiti in Turchia sotto forma di prestito o aumento di capitale, in entrambi i casi con complicate procedure contabili.

Page 110: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

109

Intermediari I brokers devono essere autorizzati dal “Undersecretariat of the Treasury” per poter svolgere l’attività. I brokers non possono piazzare rischi con assicuratori non-admitted, fatte salve le eccezioni sopra riportate. I brokers coinvolti in un piazzamento non-admitted permesso, devono essere registrati presso le autorità sopra indicate. Market Practice Una modesta percentuale di polizze viene piazzata illegalmente direttamente all’estero, e quando questi piazzamenti vengono scoperti vengono comminate delle multe. La principale eccezione riguarda polizze obbligatorie per le quali non è disponibile una copertura locale, e gli assicurati sono costretti ad assicurarsi all’estero per essere in regola. In questi casi, pragmaticamente, l’infrazione viene ignorata. Multe Acquistare una polizza da un assicuratore non in regola con le leggi locali, ha come conseguenza che il contraente sia multato Fronting Il fronting (emissione di una polizza da parte di una compagnia locale, che agisce in base alle istruzioni e con la riassicurazione di una compagnia straniera) è permesso per legge ed è comunemente utilizzato in Turchia, in particolare per le polizze property e business interruption (danni diretti ed indiretti) e per le polizze liability (responsabilità civile). Le polizze “motor liability” (RC auto) normalmente vengono piazzate localmente e non sono oggetto di fronting. Anche le assicurazioni obbligatorie (elencate in precedenza) vengono piazzate nel mercato locale. Non vi sono restrizioni od obblighi di legge per il fronting, non è indicata una ritenzione minima (quota che rimane a carico della compagnia locale) e non è richiesto l’utilizzo in via prioritaria della capacità locale. La polizza locale viene emessa con le condizioni generali del mercato turco, ma è adattata alle esigenze dei programmi internazionali (le condizioni generali del programma internazionale vengono semplicemente allegate al contratto). La polizza locale normalmente precisa che il testo della polizza “master” (la polizza emessa nel paese di origine dell’assicurato che controlla e gestisce il programma internazionale) prevale sul testo turco, e questa pratica è tollerata dagli organi di controllo. Le fronting companies (le compagnie locali che emettono la polizza) accettano i tassi previsti dal programma internazionale, ma vi è l’obbligo di applicare i tassi terremoto previsti dalle tariffe turche. Le fronting companies cedono, nella quasi totalità dei casi, il 100% del rischio; le commissioni (percentuale del premio da riconoscere alla fronting company per i servizi di emissione) sono negoziate di volta in volta, ma rimangono comprese fra l’ 1% ed il 5%, con il minimo di euro 1.000,00.

Page 111: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

110 111

Tasse sulle assicurazioni Le tasse e gli oneri applicati sui contratti assicurativi sono elencati di seguito: Classe di rischio Tipo di tassa % A carico di Tutte le assicurazioni ad eccezione dei rami vita e agricoltura e attività “governative”

Tassa sul premio

assicurativo

5

Assicurato

Property (assicurazione incendio e rischi collegati)

Onere per Vigili del Fuoco

10 Assicurato

Polizze obbligatorie elencate di seguito *

Fondo di garanzia

Fondo di garanzia

2 1

Assicurato

Assicuratore

*: motor liability (RC Auto); RC passeggeri su trasporto stradale passeggeri intercity; infortuni passeggeri su trasporto stradale passeggeri intercity; RC produttori e distributori di GPL in bombole; RC per produttori, immagazzinatori e trasportatori di materiali pericolosi; Assicurazione “Green Card” Protezione per gli assicurati – fondo di garanzia La “insurance law” n° 5684 ha istituito un fondo di garanzia che opera in caso di insolvenza di un assicuratore in alcune classi di assicurazione obbligatoria. E’ finanziato da una tassa sui premi pagata in parte dall’assicurato ed in parte dall’assicuratore. Remunerazione del broker Le commissioni riconosciute ai broker variano da compagnia a compagnia; sta diventando sempre più comune la remunerazione a fee (pagamento di un corrispettivo a fronte di fattura per servizi) su programmi internazionali o grandi programmi industriali Captive, pools and multinationals Legislazione Non esiste una legislazione specifica che regolamenti l’uso di società “captive” di assicurazione, o che preveda incentivi per questo tipo di attività. Uso delle captives La Turchia non è un domicilio riconosciuto per le società “captive”, e non esistono captives volte ad ottenere vantaggi fiscali Pools I pools locali sono i seguenti:

o FAIR Pool, gestito da un riassicuratore che piazza in trattati proporzionali per i membri africani e asiatici del pool;

o Green Card Pool (carta verde per autoveicoli); o Tarsim Pool, per rischi agricoli; o Turkish Catastrophe Insurance Pool per la copertura assicurativa obbligatoria

terremoto per abitazioni private. Condizioni e termini dei contratti assicurativi Supervisione Le condizioni generali di assicurazione (CGA) di tutte le polizze sono state approvate dal ISB, le compagnie possono derogare alle CGA ma solo in forma più ampia e non restrittiva. Ogni nuovo testo di polizza deve essere approvato dal ISB prima di essere usato. Lingua del contratto e valuta Le polizze devono essere emesse in lingua turca e non devono contenere parole o espressioni in lingue straniere; il testo in lingua straniera può essere tradotto in turco, e in caso di problemi il testo in turco prevarrà sul testo originale.

Page 112: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

111

La valuta delle polizze è la Lira Turca (TRY); le polizze possono essere emesse in altre valute, ma devono fare riferimento alla TRY con un’appendice, con una polizza separata o con l’indicazione del tasso di cambio. Questa regola non viene applicata ai contratti legalmente stipulati in paesi stranieri. Giurisdizione La giurisdizione di riferimento è quella turca, ma assicurato e assicuratore possono concordare diversamente Cancellazione delle polizze Le compagnie di assicurazione possono cancellare le polizze “non-life” con un preavviso di 30 giorni nei seguenti casi: o mancato pagamento del premio; o apertura di un sinistro; o aggravamento del rischio, ed il cliente rifiuta i nuovi termini proposti. La polizza RC Auto non può essere cancellata dagli assicuratori se non nel caso di vendita o distruzione del veicolo Le proposte di polizze vita devono essere respinte dalla società entro 30 giorni, altrimenti si considerano accettate e in corso di validità I termini di pagamento del premio di rinnovo prevedono un periodo di copertura “cooling-off” di 30 giorno, trascorsi i quali può essere concesso un ulteriore periodo di 30 giorni, dopodiché la polizza si considera automaticamente cancellata Le polizze “rimborso spese mediche” possono essere cancellate con un preavviso di 30 giorni Tacito rinnovo Non è previsto il tacito rinnovo per le polizze “non-life”, per cui devono essere concordati i termini Pagamento dei premi In base all’articolo 1421 del Turkish Commercial Code, il rischio è in copertura dal momento in cui è stato pagato il premio di assicurazione, con l’eccezione delle polizze “marine cargo” (trasporti) e goods in transit (durante il trasporto) nelle quali il rischio inizia nel momento stabilito tra le parti. Il premio deve essere pagato prima dell’inizio della copertura, salvi i casi in cui sia diversamente concordato; se il pagamento non venisse effettuato, l’assicuratore potrebbe cancellare la polizza entro i tre mesi successivi. Non c’è una prassi comune, alcuni assicuratori attendono di ricevere il pagamento del premio o di parte di esso per garantire la copertura. Sia per le polizze vita che non-vita i premi possono essere versati in rate mensili o trimestrali o annuali. Rischi naturali Terremoto La Turchia si trova in un’area a rischio medio/alto, essendo attraversata da numerose faglie inclusa la principale “North Anatolian Fault” che corre da est. ad ovest. Il pericolo che si verifichino terremoti catastrofici è elevato, il più recente è avvenuto nell’ottobre 2011 nella provincia di Van ed ha segnato una magnitudo di 7,2 Mw. Tuttavia la copertura assicurativa contro il terremoto viene concessa nell’ambito delle polizze “incendio”, con uno scoperto del 20% del danno (che può essere modificato in base ad un accordo tra assicurato ed assicuratore). Il tasso che viene applicato varia in base alle zone ed alle caratteristiche costruttive dei fabbricati. Esiste il rischio di “tsunami” lungo la costa egea, ma questa copertura non viene normalmente concessa.

Page 113: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

112 113

Tempeste e uragani Le tempeste di vento non sono considerate un grave rischio in Turchia, anche se in alcune aree sono registrati forti venti (regione sud vicino ad Iskenderun e costa egea) La copertura può essere inclusa come estensione della polizza “incendio”, ed è automaticamente inclusa nelle polizze per le case e per le attività commerciali. Non è prevista una tassazione speciale o una franchigia particolare, ed il costo è compreso nel premio complessivo della polizza. Alluvione Il pericolo di alluvione esiste in particolare nella zone industriali di Izmit Bay, in alcune zone di Istanbul, ed anche presso Adana nella regione sud. Il rischio alluvione non è compreso nelle polizze “incendio” standard, ma può essere incluso come garanzia aggiuntiva sia nelle polizze per le case che per le attività commerciali. Non è prevista una tassazione speciale o una franchigia particolare, ed il costo è compreso nel premio complessivo della polizza. Una grave alluvione si è verificata nel settembre 2009 ad Istambul, ed ha causato perdite assicurate per TRY 700 milioni. Altri rischi Non esistono altri rischi di particolare gravità in Turchia. Glossario DIC – Difference in Conditions Nel contesto di un programma assicurativo internazionale, abbiamo una polizza “master” (polizza principale emessa nel Paese di origine del contraente/assicurato) che controlla una polizza locale (emessa nel Paese in cui si trova in rischio o la società controllata): la clausola DIC prevista dalla polizza “master” fornisce una copertura assicurativa più ampia (cioè maggiori garanzie, più rischi assicurati) alla società assicurata dalla polizza locale (esempio: viene emessa una polizza property “master” che assicura i rischi catastrofali, ed una polizza locale che esclude i catastrofali; la clausola DIC prevista dalla polizza “master” estende la copertura rischi catastrofali anche alla società controllata). DIL – Difference in Limits Nel contesto di un programma assicurativo internazionale, abbiamo una polizza “master” (polizza principale emessa nel Paese di origine del contraente/assicurato) che controlla una polizza locale (polizza emessa nel Paese in cui si trova il rischio o la società controllata): la clausola DIL prevista dalla polizza “master” fornisce un incremento dei massimali/limiti previsti dalla polizza locale (esempio: viene emessa una polizza liability “master” con massimale di euro 10.000.000,00, ed una polizza locale con massimale di euro 1.000.000,00; la clausola DIL prevista dalla polizza “master” estende alla società controllata il massimale di euro 10.000.000,00). Excess layer Per excess layer si intende una polizza disegnata allo scopo di incrementare il massimale/limite assicurato da una polizza “base”. Scopo di questa impostazione è la riduzione dei costi complessivi della copertura assicurativa, dato che il costo di un “excess layer” sommato al costo della polizza base è inferiore al costo di una polizza con il massimale totale (esempio: polizza liability base con massimale di euro 5.000.000,00, polizza excess layer con massimale di euro 5.000.000,00; costo complessivo inferiore rispetto a polizza base con massimale euro 10.000.000,00). Inoltre la polizza excess layer potrebbe essere sottoscritta per singoli rischi (esempio: la polizza liability base ha un massimale di euro 5.000.000,00, considerato sufficiente alle esigenze dell’assicurato, ma per uno specifico contratto il committente richiede un massimale di euro 10.000.000,00). Captive insurance/reinsurance company Con questo termine si identificano, normalmente, compagnie di assicurazione create con lo specifico obiettivo di assicurare rischi provenienti dalla società controllante/parent company. Le società “captive” sono nate per permettere alle grandi multinazionali americane (del settore petrolifero) di ottenere le coperture assicurative di cui avevano bisogno ma che non

Page 114: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

113

riuscivano ad ottenere a condizioni economicamente valide dal mercato assicurativo, riducendo in tal modo loro costi per assicurarsi. Le “captive” possono accedere al mercato riassicurativo per trasferire i rischi che non intendono ritenere in proprio (ad esempio la responsabilità civile dei prodotti). Pools In ambito assicurativo, per “pool” si intende un consorzio di co-riassicurazione cui partecipano compagnie di assicurazione diretta e di riassicurazione professionale, allo scopo di sottoscrivere rischi specifici. Ad esempio in Italia è attivo il “pool inquinamento”, cui partecipano molti assicuratori inclusi in grandi gruppi nazionali (Generali, Fonsai, Cattolica, Unipol).

Page 115: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

114 115

Sistema finanziario e pagamenti A cura della Banking Regulation and Supervision Agency in Turkey, Central Bank of

Turkey, Banche Turche, ICE, con il contributo della Banca Popolare di Vicenza

Il sistema bancario I ratings del paese sono: S&P BB (stabile) - MOODY’S Ba1 (positivo) - FITCH IBCA BBB- (stabile). Il sistema bancario è stabile, ben capitalizzato e redditizio: a giugno 2012 il “capital adeguacy ratio” era pari al 16,5%; gli utili complessivi ammontavano a TRY 11,5 miliardi (ctv Eur 5,2 miliardi) in aumento dell’11,4% rispetto al corrispondente semestre del 2011. La qualità del credito è buona: i “non performing loans” si mantengono a livelli bassi (3% circa) sebbene alcune categorie, come le carte di credito, mostrino segni di deterioramento. Nel primo semestre 2012, si registra un totale attività di TRY 1.273,7 miliardi (ctv Eur 557,8 miliardi) in aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 dovuto principalmente all’incremento dei Prestiti che ammontano a TRY 737,2 miliardi (ctv. Eur 322,8 miliardi). Nel paese sono presenti 49 istituti bancari di cui 13 banche commerciali (tre sono statali), 17 a partecipazione capitale straniero e 4 banche di finanza Islamica (“Participation Bank”); sono presenti anche 13 banche d’investimento. Il sistema bancario domestico conta un totale di 10.700 filiali, impiega quasi 200.000 dipendenti. Le principali banche turche attive con l’estero sono:

Banca  filiali Totale attivo 

Patrimonio netto 

capitalizzazione di mercato  

% capitale quotato   azionisti 

Ratings 

     

(al 30/09/2012, EURm) 

(al 30/09/2012, 

EURm) 

(al 15/02/2013, in milioni di 

Euro)  in Borsa    

FITCH 

Turkiye Is Bankasi  1223  71.907,42  9.018,38  12.347,30  32,62% 

Statale 28,09%; Fondo Pensioni 

Dipendenti 39,29% 

BBB 

Akbank  964  67.514,98  8.916,52  14.302,05  41,10% 

Citigroup, N.Y. 9,9%; Sabanci Hold. 

49,00% 

BBB 

Turkiye Garanti Bankasi  921  66.616,57  8.670,56  15.088,30  50,80% 

BBVA, Madrid 25,01%; DOGUS Group 22,40% 

BBB 

Yapi ve Kredi Bankasi  922  54.722,10  6.120,63  9.318,40  18,20%  Unicredit 50,00% 

BBB+ 

Turkiye Halk Bankasi  809  44.340,41  4.513,32  8.737,60  49,00%   Statale 51,00% 

BBB‐ 

Turkiye Vakiflar Bankasi  738  42.330,44  4.762,84  5.782,70  25,00% 

Statale 58,45%; Fondo Pensioni 

Dipendenti 16,10% 

BBB‐ 

Denizbank  599  22.598,82  2.258,49  3.230,90  25,00% 

Sberbank, Mosca 99,85% 

BBB‐ 

Turk Ekonomi Bankasi  602  19.353,10  2.098,00  1.839,70  15,63% 

BNP Paribas, Paris 50,00% 

BBB 

Page 116: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

115

Le Participation Banks si basano sul principio della non applicazione degli interessi e sul divieto di avere esposizioni in transazioni che prevedono l’applicazione di interessi. Le Participation Banks mantengono una quota mercato del 4,8% per totale attività, del 6% per i depositi e del 6,2% per i prestiti; al 30 settembre 2012 registrano un incremento del totale attività del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento del 15,2% sui prestiti e dell’11,25% sui depositi; il Patrimonio delle quattro Participation Banks registra un aumento del 20,4% rispetto all’anno precedente mentre l’utile risulta in aumento del 17,6%. Sono presenti sul mercato domestico con una rete complessiva di 799 filiali ed impiegano un totale di oltre 15.000 dipendenti. Bank Asya Il capitale è detenuto da Investitori Istituzionali e Privati con quote che non superano il 4,4%. Kuveyt Turk Il capitale è detenuto da Banche ed Investitori Istituzionali del Kuwait e dell’Arabia Saudita. Albaraka Turk La maggioranza del capitale è detenuto da Albaraka Banking Group di Manama. Turkiye Finans Il capitale è detenuto per il 65% da The National Commercial Bank di Jeddah. Il sistema bancario turco si è particolarmente evoluto dopo la crisi finanziaria del 2001. In particolare assistiamo negli ultimi anni ad acquisizioni di banche di piccole/medie dimensioni da parte di banche del Golfo e del Medio Oriente(es. EFG Eurobank è stata acquisita da Burgan Bank, Kuwait; Alternatifbank in acquisizione da parte di Commercial Bank of Qatar, Doha; TBank acquisita da Arab Bank (Switzerland)). Banca Popolare di Vicenza mantiene rapporti di corrispondenza con 30 banche Turche, rapporto di conto con tre banche turche e concede linee di credito commerciali sia a breve termine che a medio termine a 21 banche turche, tra le principali del paese; è stato siglato un Accordo di Collaborazione con una primaria banca Turca. Per le esportazioni di macchinari e per importi rilevanti, principalmente viene utilizzata la Lettera di Credito Irrevocabile e Confermata quale strumento di pagamento. E’ prassi che l’importatore chieda a più banche turche una quotazione dei costi da sostenere per l’emissione della L/C; le commissioni sono generalmente a carico dell’ordinante. Per questo motivo le banche turche richiedono una quotazione dei costi di conferma, di pagamento differito e di sconto pro-soluto o di post-finanziamento ad alcune banche italiane: è d’uso nel Paese che per la stessa operazione a favore di un beneficiario italiano, si ricevano richieste da più banche. Molto utilizzati sono i pagamenti diretti con bonifico. In Turchia la cambiale e l’assegno sono largamente utilizzati nel mercato domestico, ma è sconsigliato l’utilizzo di tali sistema di pagamento in quanto non vi è certezza dell’effettivo recupero del credito, né dei tempi necessari al recupero stesso. Tuttavia, è stata recentemente deliberata la Legge n. 3167 (che modifica una precedente Legge n. 4814) sull’emissione di assegni a vuoto. In base a questa nuova legge, le banche sono tenute a segnalare alla Banca Centrale Turca le informazioni relative all’assegno emesso a vuoto; le persone che sono segnalate hanno il divieto di aprire conti sia a titolo personale che a nome della propria società per un periodo da 1 a 5 anni; la lista di questi nominativi viene aggiornata settimanalmente e fornita a tutte le banche le quali hanno uno strumento in più per monitorare l’affidabilità di una società o dei suoi titolari.

Page 117: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

116 117

Conformemente alla Legge sugli assegni n 5941, ci sono quattro tipo di assegni: trader cheque to order e trader cheque to bearer; non-trader cheque to order e non-trader cheque to bearer; I trader-cheque sono utilizzati dalle Società per le transazioni commerciali. E’ importante essere a conoscenza che le merci importate in Turchia devono essere sdoganate entro 20 giorni se provenienti via terra ed aerea, oppure 40 giorni se provenienti via mare. Secondo la legge turca se la merce non è sdoganata entro tali termini questa può essere nazionalizzata e venduta all’asta. Il ricavato appartiene allo Stato. E’ importante tener conto di quanto sopra soprattutto nel caso di vendita “cash against documents”. In data 19 febbraio 2013, la Banca Centrale Turca ha modificato gli interessi a breve termine in lire turche come segue:

a) repo rate a una settimana: 5,50%; b) interessi sulla raccolta: 4,50%; c) interessi sui prestiti: 8,50%.

Page 118: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

117

SUSSIDIARIE

UFFICI DI RAPPRESENTANZA

RELAZIONI ESTERO

BPV FINANCE (INTERNATIONAL) PLC KBC HOUSE – 4 George’s Dock

IFSC Dublin 1 – IRLANDA

HONG KONG – Responsabile: Sig.ra Donatella Oliboni Suite 1306, 9 Queen’s Road – Hong Kong

Tel: +852 2147 2955 – Fax: +852 2147 2997 – E-mail: [email protected]

SHANGHAI – Responsabile: Sig.ra Li Ming Unit 3307b, The Center, No. 989 Changle Road – Xuhui District, Shanghai 200030 – P.R.China

Tel: +862 1540 75455/6 – Fax: +862 1540 75457 – E-mail: [email protected]

NEW DELHI – Responsabile: Sig. Khanna Pradeep 1510-12 Narain Manzil 23 Barakhamba Road – New Delhi – India

Tel: +91 11 41524344/5 – Fax: +91 11 41524346 – E-mail: [email protected]

SAO PAULO – Responsabile: Sig.ra Maria de Freitas Popolare di Vicenza Assessoria e Consultoria Ltda

Avenida Paulista n. 1.754, 16° andar, conjuntos 166 a 169, CEP 01310-200, Cerqueira Cesar, Sao Paulo/SP, BRAZIL

Tel: + 55 113251 3707 - E-mail: [email protected]

NEW YORK – Responsabile: Sig. Gianni Sellers 595 Madison Ave., 35th Fl, New York, NY 10022

Tel.: +212 392 4950 - Fax: +1 646 435 7503 - Email: [email protected]

Fausto MARITAN Christian NERI RESPONSABILE ASIA Tel: +39 0444 339298 – Fax: +39 0444 539298 Tel: +39 0444 339208 – Fax: +39 0444 539208 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Fabrizia ZAMBONIN Giancarlo BIANCHI WESTERN EUROPE, TURKEY, TRADE FINANCE, MIDDLE EAST SUPRANATIONAL ENTITIES, FORFAITING Tel: +39 0444 339564 – Fax: 39 0444 539564 Tel: +39 0444 339521 – Fax: +39 0444 539521 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Marina OREL CENTRAL and EASTERN EUROPE, Frida MASO CENTRAL ASIA, SCANDINAVIA TRADE FINANCE Tel: +39 0444 339763 – Fax: 39 0444 539763 Tel: +39 0444 339643 – Fax: +39 0444 539643 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Serenella CANOVA LATIN & NORTH AMERICA, AFRICA, SPAIN and PORTUGAL Tel: +39 0444 339577 – Fax: +39 0444 539577 E-mail: [email protected]

 

Sede Legale e Direzione Generale - I 36100 VICENZA - Via Btg. Framarin, 18 Tel: +39 0444 339111 - Fax: +39 0444 537455 - Website: www.popolarevicenza.it SWIFT: BPVIIT22

Page 119: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

118 119

Cambiali e assegni in Turchia (a cura dello Studio Legale Padovan, Milano,

in collaborazione con Gür Law Firm, Istanbul)

Riferimenti generali Nell’ordinamento turco, i titoli di credito (“kambiyo senetleri”) sono soggetti ai principi generali sui titoli (“kymetli evrak”); in particolare, la loro disciplina è contenuta nel quarto titolo del terzo libro del Codice di Commercio. Scopo del presente memorandum è quello di illustrare le previsioni di rilievo contenute nel nuovo Codice di Commercio (di seguito “CC”), entrato in vigore il 1 Luglio 2012. Le disciplina della cambiale, del pagherò cambiario e dell’assegno può dirsi in linea con quella degli ordinamenti dei paesi occidentali, in particolar modo della Confederazione elvetica. Nel sistema delle fonti, oltre al citato Codice di Commercio, giova menzionare la Legge sugli Assegni (n. 5941 del 14.12.2009, come modificata dalla L. n. 6273 del 31.1.2012), il Codice Civile, il Codice delle Obbligazioni, la Legge Fallimentare e la Legge Bancaria. Cambiale Il Codice di Commercio disciplina con maggiore dettaglio la cambiale tratta rispetto al pagherò cambiario ed all’assegno, istituti cui sono peraltro applicabili numerose disposizioni dettate in materia di cambiale tratta (Articoli 778, 818 CC). La cambiale tratta, che contiene l’ordine incondizionato di pagamento indirizzato da una persona (traente) ad un’altra (trattario) ai fini della corresponsione di una determinata somma di denaro a una terza persona (beneficiario/prenditore), vede dunque almeno tre soggetti: il traente, che sottoscrive il titolo e ordina il pagamento; il trattario, cui è indirizzato l’ordine contenuto nel titolo ed è pertanto tenuto al pagamento; il beneficiario/prenditore, che riceve il pagamento. Emissione e forma (Articoli 671 e 672 CC). L’esistenza della cambiale è subordinata alla stretta osservanza dei seguenti requisiti formali, relativi all’emissione, previsti nel Codice di Commercio:

1. la parola turca “police” o il termine corrispondente nella lingua in cui la cambiale è redatta;

2. l’ordine di pagare incondizionatamente una determinata somma di denaro; 3. il nome e cognome del trattario; 4. la data di scadenza; 5. il luogo nel quale il pagamento deve avvenire; 6. il nome e cognome della persona alla quale o per ordine della quale il pagamento deve

essere effettuato; 7. la data e il luogo di emissione del titolo; 8. la firma per esteso del traente.

Girata (Articoli 681-690 CC) La girata è l’atto di trasferimento dei diritti incorporati in un titolo negoziabile, emesso all’ordine del beneficiario, ad una terza persona. Viene effettuata facendo menzione nel titolo dell’intenzione di eseguire il trasferimento, firmando il documento e consegnandolo; è pertanto richiesta la forma scritta. È solitamente redatta sul titolo stesso (la firma può essere apposta anche sul retro del titolo) ovvero su un foglio allegato al titolo (“alonj’”). Poiché la girata deve essere incondizionata, non hanno validità le girate condizionate; sono inoltre nulle le girate parziali. Con la girata, il girante opera come una sorta di nuovo traente della cambiale, perché con essa ordina il pagamento dell’importo previsto nel titolo ad un nuovo soggetto– il trattario– e, contestualmente, concede al giratario la legittimazione al pagamento. La girata determina inoltre il titolare dei diritti incorporati nel titolo: se tutte le

Page 120: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

119

girate sono regolari e non ci sono interruzioni nella serie dei giranti, l’ultimo portatore è il legittimo titolare del diritto incorporato nel titolo cambiario. Accettazione (Articoli 695-699 CC) La cambiale può essere presentata al trattario per l’accettazione. L’accettazione costituisce un atto tipico delle cambiali; è difatti vietata, ad esempio, l’accettazione degli assegni ai sensi dell’Articolo 696 CC (Articolo 794 CC). La presentazione per l’accettazione è necessaria ai fini della responsabilità del trattario (come soggetto obbligato). La semplice emissione di una cambiale tratta e la sua consegna al beneficiario non obbligano infatti il trattario a corrispondere al beneficiario l’importo indicato nel titolo; con l’accettazione, invece, il trattario assume direttamente l’obbligazione di pagamento. L’accettazione deve essere effettuata apponendo per iscritto sul titolo l’equivalente in turco della parola “accettata” o di altra di significato corrispondente (quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: “pagherò’ o “accetterò di pagare”) e la firma; anche la sola firma del trattario sul fronte della cambiale è valida ai fini dell’accettazione. La cambiale tratta può essere presentata per l’accettazione fino alla data di scadenza e non successivamente; oltre tale data, quindi, il portatore può presentare la cambiale per il solo pagamento. L’accettazione deve essere incondizionata ma è consentita l’accettazione parziale per una parte soltanto dell’importo per il quale è stata emessa la cambiale. Il trattario, a seguito dell’accettazione, può anche convenire di effettuare il pagamento in un luogo diverso dalla propria residenza. Al di fuori di queste ipotesi, ogni altra dichiarazione apposta sul titolo ha l’effetto di un rifiuto dell’accettazione. Avallo (Articoli 700-702 CC) Una garanzia prestata con riferimento ad un titolo di credito costituisce un avallo. Quando una persona presta avallo in favore di altra persona, il cui nome è riportato sul titolo cambiario, ne garantisce l’obbligazione di pagamento. Se l’avallo non specifica il beneficiario della garanzia, si assume che questa sia data in favore del traente; se la garanzia è prestata “per il pagamento dell’importo indicato nel titolo”, l’avallante sarà obbligato allo stesso modo del traente. Pagamento (Articoli 703-712 CC) Il portatore può presentare la cambiale al trattario per l’accettazione ovvero attendere fino alla data di scadenza e presentarla direttamente per il pagamento. La presentazione per il pagamento è fatta dal portatore ed è rivolta al trattario: se la cambiale è pagabile a vista, deve essere pagata al momento della presentazione, da effettuarsi entro un anno dalla data di emissione. Diversamente, se la cambiale è pagabile ad una certa data o alla data di emissione o entro un certo termine a vista, deve essere presentata per il pagamento nella data di pagamento ivi specificata o entro i due giorni lavorativi successivi. Il portatore non può esigere il pagamento anticipato dal trattario ed il trattario non può esigere dal portatore che questi accetti un pagamento anticipato. Il trattario è tenuto a controllare la legittimazione del portatore in base alla serie continua di girate, senza avere l’obbligo, tuttavia, di verificare l’autenticità delle relative sottoscrizioni. Se il trattario paga l’intero importo, può chiedere la restituzione del titolo; ove il portatore non soddisfi tale richiesta, il trattario sarà legittimato a rifiutare il pagamento. Va inoltre precisato che il portatore non può rifiutare il pagamento parziale, perdendo, in tal caso, ogni azione contro il trattario. Protesto (Articoli 714-722 CC) Se la cambiale presentata per accettazione o pagamento non è onorata, tale circostanza può essere fatta constare mediante una formale dichiarazione di protesto, redatta per atto notarile, che costituisce condizione essenziale del diritto di azione cambiaria. Il protesto è di due tipi: il “protesto per mancata accettazione”, relativo all’ipotesi in cui il trattario non accetta di pagare la cambiale ed il “protesto per mancato pagamento” da levarsi entro due giorni lavorativi dalla prevista data di pagamento, nel caso in cui il trattario abbia rifiutato la prestazione, al fine di poter agire nei confronti degli altri soggetti obbligati. Azioni legali (Articolo 713 e seguenti CC) Tutti i firmatari del titolo sono responsabili della mancata accettazione e del mancato pagamento: in forza di tale responsabilità il portatore può agire contro uno, alcuni o tutti i

Page 121: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

120 121

firmatari senza criteri discretivi di sorta. Costituiscono condizioni dell’azione cambiaria la mancata accettazione della cambiale o il suo mancato pagamento ovvero il concreto rischio del mancato pagamento derivante, ad esempio, dall’insolvenza o fallimento del firmatario del titolo. In ogni caso, pur se la richiesta di pagamento di titoli di credito è soggetta alle disposizioni speciali in materia, continuano a trovare applicazione gli altri strumenti di tutela processuale previsti dalla legge. Prescrizione della cambiale (Articoli 749-751 CC) La prescrizione della cambiale è prevista con riferimento ai diversi diritti connessi al titolo di credito e costituisce un’eccezione che può essere fatta valere ad istanza di parte, non essendo rilevabile d’ufficio dal giudice. Sono previsti tre diversi termini prescrizionali:

(i) tre anni dalla data di scadenza della cambiale, per le domande nei confronti dell’accettante della cambiale;

(ii) un anno dalla data del protesto o della scadenza del titolo– in mancanza di protesto- per le domande del portatore nei confronti dei giranti e del traente;

(iii) sei mesi dalla data del pagamento o dell’instaurazione del giudizio per le domande del girante contro gli altri giranti ed il traente.

Il Codice di Commercio individua le cause tassative di interruzione della prescrizione. Pagherò cambiario Il pagherò cambiario è disciplinato dagli Articoli 776-779 CC. Diversamente dalla cambiale tratta e dall’assegno, il pagherò cambiario prevede due soggetti: l’emittente, che promette di effettuare il pagamento dell‘importo indicato nel titolo ed il beneficiario, che riceve il pagamento ed è legittimato a richiederlo. Emissione e forma Ai sensi del Codice di Commercio, il pagherò cambiario è valido se contiene:

1. il termine “bono” o l’espressione “emre yazl senet” o il termine rispettivamente corrispondente nella lingua in cui il titolo è redatto;

2. l’ordine di pagare incondizionatamente una somma determinata; 3. la data di scadenza; 4. il luogo in cui il pagamento deve essere effettuato; 5. il nome e cognome della persona alla quale o per ordine della quale il pagamento deve

essere effettuato; 6. la data e il luogo di emissione; 7. la firma dell’emittente.

Ai sensi dell’Articolo 778 CC, la disciplina della cambiale trova applicazione anche con riferimento ai pagherò cambiari. Va osservato peraltro che il pagherò cambiario si contraddistingue per la relazione bilaterale fra i soggetti coinvolti, ragion per cui non sono previsti né applicabili né la presentazione per accettazione, né l’accettazione né il protesto per mancata accettazione. In analogia con la cambiale tratta, l’Articolo 779 CC disciplina invece la responsabilità dell’emittente del pagherò cambiario sulla falsariga della responsabilità del trattario. Alla scadenza del pagherò cambiario, il portatore presenta il titolo all’emittente per il pagamento; in mancanza, è legittimato a levare protesto contro il medesimo. Prescrizione per il pagherò cambiario (Articolo 778 CC) Si applicano le disposizioni già esaminate con riferimento alle cambiali, vale a dire:

(i) tre anni dalla data di scadenza, per le azioni del portatore nei confronti dell’emittente; (ii) un anno dalla data del protesto o della scadenza del titolo– in mancanza di clausola

di protesto nel titolo di credito- per le azioni del portatore nei confronti del girante; (iii) sei mesi dalla data del pagamento o dell’instaurazione del giudizio per le azioni del

soggetto che ha pagato contro i precedenti giranti.

Assegno L’assegno è progressivamente divenuto uno strumento di pagamento molto diffuso in Turchia, circostanza che ha portato all’adozione di una legislazione specifica in materia (Legge No. 6273 del 31/01/2012), che si aggiunge alle disposizioni del Codice di Commercio (Articolo 780 e seguenti del CC).

Page 122: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

121

La disciplina della cambiale è applicabile in larga parte all’assegno, in considerazione delle molteplici analogie tra i due istituti; sussistono, tuttavia, alcune peculiarità. Come per la cambiale, l’assegno prevede tre soggetti: l’emittente, il beneficiario ed il trattario, che per legge è costituito da una banca; ne deriva, in altri termini, che l’assegno è una sorta di cambiale nella quale il trattario è una banca. A tal fine, l’assegno presuppone l’esistenza di un accordo di provvista tra l’emittente e la banca. In termini di funzione economica, l’assegno non è uno strumento di credito, ma uno strumento di pagamento. Con la consegna dell’assegno al beneficiario, l’emittente richiede contestualmente alla banca di pagare, in favore del beneficiario, la somma risultante dal titolo, sul presupposto che l’emittente disponga di fondi sufficienti sul proprio conto corrente al momento della presentazione. In mancanza di fondi, l’assegno non è coperto, e pertanto, ai sensi dell’Articolo 783 CC, l’emittente deve pagare al beneficiario a titolo di risarcimento (in turco: “cek tazminat”) il 10% dell’importo riportato sul titolo, nonché i danni derivanti dall’emissione dell’assegno scoperto. L’emissione di assegni scoperti è punita ai sensi del Codice Penale solo se e nella misura in cui integra un’altra fattispecie di reato, quale la frode o la truffa. L’assegno è uno strumento pagabile a vista, pertanto, diversamente dalla cambiale tratta e dal pagherò cambiario, non vi sono data di scadenza né presentazione per accettazione (l’accettazione dell’assegno è anzi espressamente vietata da una norma imperativa). Ai sensi dell’Articolo 799 CC, l’emittente può revocare l’ordine di pagamento (in turco: “cekten cayma”) dopo la scadenza del termine di presentazione dell’assegno. Emissione e forma Analogamente ai titoli di credito, la validità dell’assegno è soggetta a stringenti requisiti formali, previsti dal Codice di Commercio (Articoli 780-781 CC), quali:

1. la parola turca “cek” o il corrispondente termine se l’assegno è redatto in altra lingua;

2. l’ordine di pagare incondizionatamente una somma determinata; 3. il nome della banca trattaria; 4. il luogo nel quale il pagamento deve avvenire; 5. la data e il luogo di emissione; 6. la firma dell’emittente.

Girata (Articoli 789-781 CC) Sono previste regole specifiche per la girata dell’assegno. L’assegno può essere girato prima della scadenza del termine di presentazione; inoltre, la girata del trattario è nulla, così come le girate parziali. Presentazione e pagamento (Articoli 794-798 CC) Ai sensi dell’Articolo 795 CC, l’assegno è pagabile a vista o entro il termine di presentazione: se è pagabile nel luogo in cui è stato emesso, deve essere presentato entro dieci giorni; entro un mese se il luogo di pagamento è diverso da quello di emissione. Il termine di presentazione è del pari di un mese se l’assegno è pagabile in uno Stato diverso da quello di emissione, ma che si trova nello stesso continente; il termine è di entro tre mesi se il paese di emissione e quello di pagamento si trovano in continenti diversi. Ai sensi dell’Articolo 3 della Legge sugli Assegni n. 5941 del 14.12.2009 come modificato dall’Articolo 6 della Legge di modifica della Legge sugli Assegni, n. 6273 del 31.01.2012, fino al 31 dicembre 2017 è vietata la presentazione prima della data di emissione, nel caso di assegni postdatati (“vadeli cek”). L’assegno deve essere presentato dal portatore alla banca entro i suddetti termini di presentazione, nei giorni lavorativi e durante gli orari di lavoro; se l’ultimo giorno utile per la presentazione coincide con un giorno festivo, il termine ultimo di presentazione è prorogato sino al primo giorno lavorativo successivo. Scaduto il termine di presentazione, la banca non è obbligata a pagare, ma ne ha facoltà purché il pagamento non sia stato impedito. All’atto della presentazione dell’assegno, la banca è tenuta a controllare se il portatore è il legittimo titolare rispetto alla serie continua di girate, senza però alcun obbligo di verificare l’autenticità delle firme. Se c’è copertura parziale, la banca trattaria è obbligata ad effettuare il pagamento parziale.

Page 123: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

122 123

Azioni legali (Articoli 808-811 CC) A fronte del mancato pagamento dell’assegno presentato nel termine, sono previsti i seguenti adempimenti formali, alternativi tra loro:

1. la constatazione del mancato pagamento con un documento formale di “protesto”; 2. una dichiarazione datata e redatta sull’assegno dalla banca (consistente in sostanza

in una timbratura che certifica il mancato pagamento); 3. una dichiarazione datata della stanza di compensazione con la quale si dà atto del

mancato pagamento nonostante la tempestiva presentazione. Il portatore che non presenta tempestivamente l’assegno o non ne denuncia il mancato pagamento perde le azioni a sé spettanti. Il diritto di agire in giudizio non è tuttavia subordinato al protesto, essendo al riguardo sufficienti le dichiarazioni della banca o della stanza di compensazione. Per effetto delle recenti modifiche apportate alla Legge sugli Assegni (n. 5941 del 14.12.2009) dalla Legge n. 6273 del 31.01.2012, la responsabilità penale per emissione di assegni scoperti è stata depenalizzata ed è divenuta responsabilità amministrativa. Prescrizione per gli assegni (Articolo 814 CC) A differenza della cambiale, non è previsto una specifica azione nei confronti del trattario, perché la relazione tra l’emittente e la banca trattaria non è sottoposta alla Legge sugli Assegni e, dunque, gli strumenti di tutela a disposizione degli altri soggetti sono quelli previsti in generale dalla legge. Per effetto degli articoli 7 e 8 della Legge di modifica della Legge sugli Assegni (n. 6273 del 31.1.2012), il riferimento ai ‘sei mesi’ di cui all’Articolo 814 CC è stato sostituito con il riferimento ai “tre anni”. Pertanto, i termini di prescrizione sono:

− tre anni dallo spirare del termine di presentazione per le domande del portatore nei confronti dei giranti, dell’emittente e degli altri obbligati di regresso;

− tre anni dalla data di pagamento o dal giorno in cui l’azione di regresso è stata promossa per le azioni di regresso tra i diversi obbligati al pagamento dell’assegno gli uni contro gli altri.

In tema di riduzione dei termini di prescrizione dell’assegno, il paragrafo 18 dell’Articolo 818/p CC sono stati adattati alle disposizioni sulla cambiale. Finanza multilaterale (A cura dello Studio Legale Padovan, Milano) Il panorama dei finanziamenti multilaterali disponibili in Turchia è variegato e particolarmente interessante anche per effetto delle specificità della Turchia sullo scenario internazionale: paese di democrazia occidentale europeo con popolazione a maggioranza islamica da tempo impegnato in un processo di adesione all’Unione Europea. Si ritrovano così in Turchia tutti i principali attori globali e regionali, ai quali è possibile fare riferimento per eventuale supporto finanziario. Il coordinamento tra i diversi finanziatori multilaterali in Turchia è assicurato dal Ministero del Tesoro turco in modo efficiente. Per un utilizzo più efficiente da parte degli operatori italiani dei finanziamenti multilaterali, di seguito si riportano le istituzioni finanziarie multilaterali nelle quali l’Italia ha un ruolo rilevante. Si tenga poi presente che tra BEI, BERS e IFC sono frequenti i contatti e gli sforzi di coordinamento. Banca europea per gli investimenti (BEI) È attiva in Turchia fin dagli anni ‘60. Oggi opera sulla base sia di una garanzia dell’Unione Europea sia nell’ambito della Pre-Accession Facility (la linea complessiva aperta in favore di tutti i paesi in via di adesione all’Unione e che per il periodo 2007-2013 ha un volume complessivo di 8,7 miliardi di Euro). Dal 2006 al 2010 in Turchia la BEI ha finanziato progetti per 9,4 miliardi di Euro. La media annuale dei finanziamenti della BEI disponibili per la Turchia è dell’ordine di 1,5 miliardi di Euro. I settori prioritari di intervento della BEI sono le infrastrutture di trasporto, la protezione dell’ambiente e l’efficienza energetica, le PMI e lo sviluppo del settore privato. Anche il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), appartenente del Gruppo BEI e specializzato nel private equity e nel venture capital è attivo in Turchia ed ha concluso rilevanti investimenti collaborando con il sistema bancario e finanziario turco.

Page 124: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

123

La BEI ha due uffici di rappresentanza in Turchia, uno ad Istanbul ed uno ad Ankara: Büyükdere Caddesi No: 195, 4th Floor 1.Levent TR-34394 Istanbul Uğur Mumcu Caddesi No 88, Kat: 8 Gaziosmanpaşa TR-06700 Ankara Tradizionalmente, la BEI interviene direttamente sui progetti di grande dimensione, mentre per quelli di medio-piccolo calibro si affida ad una rete di banche intermediarie locali (tra le quali si menzionano Akbank, Denizbank, Fortis Bank, Yapi Kredi Bank, Turkiye Is Bankasi, Halkbank, Ziraatbank). La Turchia è il più importante destinatario di finanza BEI fuori dall’Unione Europea. Per informazioni: www.eib.org/projects/regions/enlargement/turkey/index.htm. Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) È attiva in Turchia solo dal 2009 e da allora ha approvato finanziamenti relativi a 55 progetti, per un totale di 1,6 miliardi di Euro. La BERS in Turchia è strategicamente orientata a supportare il settore privato, con particolare enfasi per il settore energetico (efficienza e rinnovabili), le PMI, l’infrastruttura municipale (se sviluppata con tecniche finanziarie innovative in collaborazione con il settore privato) e le privatizzazioni. Nonostante i volumi importanti di impegni finanziari assunti dalla BERS in Turchia, i fondi effettivamente versati sono ancora scarsi. Pur con questo limite, vale la pena menzionare che la disponibilità di finanza BERS in Turchia è stimabile nell’ordine di 1 miliardo di Euro all’anno. Anche la BERS ha un ufficio di rappresentanza in Turchia , ad Istanbul: Büyükdere Caddesi, 185, Kanyon Ofis Binas, Kat: 2 Levent, 34394 Istanbul Per informazioni: www.ebrd.com/pages/country/turkey.shtml Gruppo Banca Mondiale Come noto, appartengono al Gruppo della Banca Mondiale la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS), attiva nel settore pubblico, la International Finance Corporation (IFC), attiva nel settore privato, la Multilateral Investment Guarantee Agency (MIGA), che si occupa di garantire gli investimenti privati e la International Development Association (IDA), che finanzia i paesi più poveri. Tra queste, sia la BIRS sia la IFC sono da tempo attive in Turchia e hanno messo a disposizione ingenti finanziamenti. Nel periodo 2008-2010, ad esempio, la BIRS ha finanziato progetti in Turchia per 7,6 miliardi di USD, mentre nel periodo 2008-2011 la IFC ha concesso linee di credito per 2 miliardi di USD. La Turchia ad oggi è il terzo più importante mutuatario della Banca Mondiale in termini di portafoglio attivo. Nel periodo 2012-2015 i settori chiave dell’intervento della Banca Mondiale in Turchia saranno lo sviluppo della competitività internazionale e il miglioramento della professionalità della forza lavoro, il miglioramento dei servizi pubblici e lo sviluppo sostenibile. La IFC, che è vocata al finanziamento dei privati, ha individuato come aree di intervento primario in Turchia il supporto delle PMI, l’efficienza energetica, il supporto agli esportatori turchi e l’investimento nei progetti di sviluppo infrastrutturale su base project finance. Anche l’IFC ha un ufficio in Turchia, ad Istanbul: Buyukdere Cad. No: 185, Kanyon Ofis Blogu Kat 10 Levent, 34394 Istanbul Per informazioni: www1.ifc.org/wps/wcm/connect/region__ext_content/regions/europe+middle+east+and+north+africa/ifc+in+europe+and+central+asia/countries/turkey+country+landing+page

Page 125: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

124 125

Unione Europea Dal 2007 la Turchia può accedere allo strumento di assistenza pre-adesione (IAP), cui si è fatto cenno nel paragrafo relativo alla BEI, che comporta anche l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto in combinazione con finanziamenti multi- o bi-laterali nei settori prioritari (ad esempio nel settore delle infrastrutture di trasporto). La delegazione dell’Unione europea in Turchia ha sede in: Uğur Mumcu Cad. No:88, Kat: 4, Gaziosmanpaşa 06700 Ankara. Council of Europe Development Bank (CEB) È la banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, con un mandato centrato sullo sviluppo del capitale umano, l’integrazione sociale europea e la protezione ambientale. In Turchia, nel decennio 2002-2012 ha erogato 1,95 miliardi di Euro e nel 2011 ha siglato con Halk Leasing, una filiale di Halk Bank, un finanziamento da 100 milioni di Euro, destinato a operazioni di micro leasing. Per informazioni: www.coebank.org Islamic Development Bank (IDB) La IDB ha dato grande impulso alla sua attività in Turchia dal 2009 e sta attivamente cercando progetti da finanziare nei settori chiave dell’infrastruttura di trasporto ed energetica e nel supporto alla piccola e media impresa. Il volume di finanza IDB potenzialmente disponibile per la Turchia è nell’ordine di 300 milioni di USD all’anno. Per informazioni: www.isdb.org/irj/portal/anonymous Black Sea Trade and Development Bank È la banca di sviluppo intergovernativa dell’area, con sede in Grecia. Finanzia sia il settore pubblico sia il settore privato, direttamente o attraverso intermediari (per la Turchia sono la Alternatifbank e Turkeximbank). Per informazioni: www.bstdb.org OPEC Fund for International Development (OFID) È il fondo di sviluppo dell’OPEC, attivo in Turchia, anche se per volumi decisamente inferiori a quelli di altre istituzioni finanziarie internazionali. Ad oggi, ha finanziato progetti per circa 250 milioni di USD, soprattutto nel settore dei trasporti. Per informazioni: www.ofid.org.

Page 126: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

125

Sistema fiscale A cura dello Studio legale Padovan, Milano, in collaborazione con Mehmet Halim

ŞAHİN,Yeminli Mali Müşavirlik A.Ş.). Capitolo rivisto da Berna Poyraz

Il sistema fiscale in generale Il sistema fiscale turco prevede sia un sistema di imposizione diretta che di imposizione indiretta. L'Autorità competente per l’attuazione della normativa fiscale, il controllo e la riscossione delle tasse è il Ministero delle Finanze. Il Ministero delle Finanze emana frequentemente dei regolamenti che disciplinano l’applicazione delle leggi fiscali, oltre a circolari e risoluzioni che forniscono linee guida. Le aziende e le associazioni hanno il diritto di richiedere, mediante istanza di interpello, ulteriori chiarimenti su situazioni specifiche. La tassazione si suddivide principalmente in: • imposta sul reddito; • imposta sui redditi societari; • imposta sul valore aggiunto (IVA) ; • imposta sul consumo privato; • imposta sulle comunicazioni private; • tasse sugli immobili; • tassa di successione; • tassa sui veicoli a motore; • imposte sulla spesa; • imposta di bollo. Codice delle procedure fiscali Il Codice delle Procedure Fiscali disciplina tutte le procedure fiscali, incluse le varie forme di tassazione, il periodo di prescrizione e la tenuta delle scritture contabili, i principi di valutazione e i metodi di registrazione da seguirsi nella determinazione dell’imponibile fiscale. Nelle pagine che seguono, riportiamo alcuni dei temi di maggiore interesse. Libri e documenti obbligatori Oltre ai libri contabili obbligatori che tutte le persone giuridiche devono tenere, alcune imprese devono tenere dei libri aggiuntivi, come le il libro delle registrazioni bancarie e il registro delle imposte di assicurazione, a seconda della natura della propria attività. Ai sensi del Codice delle procedure fiscali, i libri contabili devono essere tenuti in lingua turca e devono essere autenticati da un notaio turco. Si segnala che i libri devono essere autenticati entro l’ultimo giorno dell’anno precedente a quello in cui si effettuano le annotazioni. Pertanto, i libri per il 2013 devono essere autenticati entro il 31.12.2012. Per le società che vengono costituite durante l’anno, l’autenticazione dei libri contabili deve invece avvenire entro la data di registrazione alla camera di commercio. Nella prassi, poiché non è possibile conoscere in anticipo il giorno esatto della registrazione, si procede all’autenticazione notarile il giorno in cui si presenta richiesta di registrazione alla camera di commercio. Le annotazioni del giornale devono essere inserite per legge entro 10 giorni dalla data della transazione. Le registrazioni devono essere tenute in formato elettronico o cartaceo, sulla base dell’anno fiscale. L’anno fiscale per le imprese in Turchia inizia il 1 gennaio e termina il 31 dicembre. Le registrazioni finanziarie devono essere tenute in modo tale che ogni transazione possa essere rintracciata. Tutte le spese registrate devono essere comprovate dai documenti necessari, quali fatture, note spese, ricevute per servizi professionali, ecc. I libri contabili ed i documenti di supporto devono essere conservati (in vista di possibili accertamenti fiscali) per un periodo di dieci anni dall’annotazione più recente.

Page 127: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

126 127

Ammortamento Il Codice delle Procedure fiscali contiene disposizioni piuttosto flessibili in materia di ammortamento. Secondo la definizione, sono oggetto di ammortamento tutte le immobilizzazioni che sono in uso da parte della società per più di un anno, per dare una rappresentazione veritiera e corretta del bilancio. Il tasso di ammortamento sulle immobilizzazioni è di solito determinato dal Ministero delle Finanze sulla base della vita utile dei beni, applicando un metodo lineare, ad aliquote costanti. Per le auto, l'ammortamento parziale è calcolato considerando il mese in cui è stato effettuato l'acquisto come un mese completo. L’ammortamento parziale avviene su base annua indipendentemente dal mese in cui il bene è stato effettivamente acquistato. I contribuenti sono tenuti a calcolare l'ammortamento per le auto nel corso dell'anno di acquisto in via parziale, a meno che non siano impegnati in un’attività di locazione di tali veicoli o i veicoli stessi siano comunque legati alla loro attività commerciale. Il tasso di ammortamento e il periodo di ammortamento sono fissi e non sono soggetti a modifiche. La ristrutturazione ed il restauro di immobili in affitto sono ammortizzati in base alla durata dell’affitto. Se la durata dell’affitto non è nota, le spese dovrebbero essere ammortizzate per una vita di cinque anni. L’imposta sui redditi delle persone fisiche L’imposta sul reddito delle persone fisiche è pagata dai contribuenti su: redditi nazionali ed esteri, redditi commerciali e agricoli, salari e stipendi, reddito da servizi professionali indipendenti, reddito fondiario, reddito da dividendi e interessi e tutti gli altri redditi, al netto delle esenzioni fiscali. I residenti e gli stranieri che abbiano soggiornato in Turchia per più di 6 mesi sono soggetti all'imposta sul reddito. Tuttavia, le persone che abbiano un reddito inferiore ad una soglia di esenzione non sono tenute a versare l’imposta sul reddito e non devono presentare la dichiarazione dei redditi. I contribuenti sono obbligati per legge a presentare la dichiarazione dei redditi su tutti i loro redditi. I salari e gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono soggetti a ritenuta alla fonte e di conseguenza non devono essere dichiarati. I contribuenti devono presentare le dichiarazioni dei redditi alla fine di marzo dell’anno successivo alla fine dell'anno fiscale. Le imposte di competenza sono pagate in tre rate di pari importo. L'aliquota d'imposta varia tra il 15% ed il 35% a seconda del reddito. Le ritenute sulle transazioni devono essere dichiarate entro il giorno 23 ed essere versate entro il giorno 26 del mese successivo a quello in cui viene effettuata l’operazione. L'imposta sui redditi delle società Ai fini fiscali, le società sono suddivise in due categorie:

a) società di capitale (società per azioni e società a responsabilità limitata); b) società di persone (impresa individuale e società di persone)

Per le società di capitale, l’imposta è versata direttamente dalla società, mentre per le società di persone l’imposta è versata dai singoli soci. Sono soggetti all’imposta sui redditi societari i redditi delle seguenti entità: • le società commerciali; • le società cooperative; • le fondazioni; • le associazioni. Una società è soggetta ad un obbligo fiscale limitato o pieno a seconda della sede legale. Una società la cui sede legale o il cui centro direzionale sia stabilito in Turchia sarà tenuta a versare l’imposta sui redditi nazionali ed esteri. Se la società non ha la propria sede in Turchia, ma vi svolge la propria attività tramite una succursale o una joint venture, verserà l’imposta solo per il reddito prodotto in Turchia. Tuttavia, la Turchia è parte di molti trattati contro la doppia imposizione, che coordinano e riducono i tassi di imposizione fiscale per i

Page 128: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

127

soggetti non residenti, disciplinando le ritenute alla fonte sui pagamenti all'estero, le royalties e gli affitti. L’aliquota fiscale dell’imposta sul reddito delle società è pari al 20% ed è calcolata sulla base dell’utile trimestrale e del consuntivo annuale. Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) L’IVA è stata introdotta in Turchia con la Legge n. 3065 del 1985, in linea con la prassi dei paesi dell’Unione europea. L’imposta si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate da soggetti esercenti attività di lavoro autonomo o attività industriali, commerciali o agricole in territorio turco. Sono altresì assoggettate all’IVA le importazioni di merci dall’estero, e la relativa imposta è versata alla dogana al momento dell’importazione. Alcune operazioni sono esenti dall’IVA per ragioni economiche, sociali, militari e culturali. Le aliquote IVA applicate variano tra l’1%, l’8% e il 18%. L’aliquota generale è del 18%. L'aliquota IVA sulle attività di leasing è del 1%. Altre principali imposte e aspetti di fiscalità internazionale Imposta sul patrimonio immobiliare Le imposte sulla proprietà immobiliare sono versate ogni anno sulla base dei valori fiscali dei terreni e dei fabbricati, a tassi che variano dallo 0,1% allo 0,3%. In caso di vendita di beni, la tassa sulla proprietà è aumentata dello 1,65% calcolato sul valore della vendita e dovuta separatamente sia dal compratore sia dal venditore. Tassa di successione e imposta sulle donazioni e sulle successioni Le donazioni sono soggette ad un’imposta con aliquote che variano tra il 10% e il 30%. I beni ed il denaro acquisiti a seguito di successione sono soggetti all'imposta di successione. La proprietà immobiliare era soggetta alla tassa di successione, ma all’esito di una recente modifica normativa è stata esentata. Imposta sui veicoli a motore I proprietari di veicoli pagano le tasse sugli autoveicoli in due rate uguali ogni anno. Le aziende sono esentate dalle tasse sugli autoveicoli ai sensi delle disposizioni sulle spese esenti. Tassa sulle transazioni bancarie e assicurative Tutte le transazioni delle banche e delle compagnie di assicurazione sono soggette alla tassa sulle transazioni bancarie e assicurative. L’aliquota generale è del 5% e la tassa deve essere versata entro il quindicesimo giorno del mese successivo alla data della transazione. Imposta di bollo L’imposta di bollo si paga su un'ampia gamma di documenti ufficiali, compresi i contratti sottoposti a registrazione e le ricevute. La tassa sul consumo privato La legge numero 4760 del 2002 ha ridisegnato le imposte indirette sui consumi, semplificando le imposte e tasse applicabili in precedenza, tra le quali le tasse sull’acquisto di automobili e le accise sui carburanti. Le vendite di beni usati non sono sottoposte a questa tassa. La regola generale è quella di tassare i beni unicamente nel momento della loro produzione o della loro importazione. L’esenzione diplomatica si affianca a questa imposta. Un’esenzione e detrazione fiscale verrà applicata per le esportazioni delle merci che sono soggette alla tassa sul consumo privato. L’imposta sul consumo privato è diventata una delle voci più significative del gettito fiscale totale della Turchia. Tassa sulle comunicazioni private Tutti i tipi di servizi di comunicazione, come ad esempio l’installazione, il trasferimento, le comunicazioni, le connessioni di telefonia mobile e di altri operatori di telecomunicazioni e fornitori di internet, sono soggetti alla tassa sulle comunicazioni private, la cui aliquota è del

Page 129: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

128 129

25%. I contribuenti sono i consumatori, ma spetta alle aziende di telecomunicazioni dichiarare e versare queste tasse. La base imponibile è determinata alla stregua di quanto previsto per l’IVA. La tassa viene dichiarata e pagata il giorno 15 di ogni mese. Minerali di valore, pietre preziose, diamanti e oggetti di valore Non vi è alcuna imposta sulla importazione ed esportazione e la vendita e l'acquisto di preziosi, pietre, diamanti e oggetti di valore. Tali beni, all’importazione, sono però soggetti all’imposta sul consumo privato con l’aliquota del 20% sul loro valore. Accordi sulla doppia imposizione La Turchia ha firmato con l’Italia un trattato contro la doppia imposizione sui redditi in data 27 luglio 1990. Il trattato è stato ratificato in Italia dalla Legge 07/06/1993, n. 195 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18/06/1993, supplemento ordinario n. 52) ed è in vigore dall’ 1 dicembre 1993.

Page 130: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

129

Alcune esperienze imprenditoriali

Gaspardo Maschio SpA

Profilo aziendale Il gruppo Maschio Gaspardo SpA è una multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno, la semina,la manutenzione del verde, la fienagione e la concimazione. Il gruppo, presente sul mercato con due brand forti, Maschio e Gaspardo, offre una vasta gamma di frese, erpici rotanti, trincia, seminatrici di precisione e cereali, seminatrici combinate, falciatrici e macchine per la minima lavorazione del terreno. L'azienda è formata da 6 grandi centri produttivi, 3 siti in in Italia e 3 all'estero (Romania, Cina e India) ed è presente in tutto il mondo con numerose filiali commerciali in Germania, Francia, Russia, Ucraina, Polonia, Turchia, Nord America, Korea. Il gruppo Maschio Gaspardo si avvale di circa 1.200 risorse, con specifiche competenze e mansioni, unite dalla determinazione e dall'entusiasmo oltre che dai principi che caratterizzano il gruppo, come:

• un forte orientamento alla produttività e al lavoro • la propensione alla crescita e al progresso • il controllo della qualità e del servizio • la volontà di essere vicini alle esigenze del cliente

La crescita economica del gruppo è data dalla continua ricerca da parte di un numeroso team di tecnici, ma anche dalle sinergie costruite con alcuni dei principali leader del settore agricolo a livello internazionale. Il trend positivo ha dato input anche ad investimenti produttivi, in cui si inserisce l'installazione di impianti fotovoltaici negli stabilimenti del territorio nazionale. Una solida realtà aziendale che idea nuove soluzioni, applica e crea tecnologie, propone e divulga quanto conosce per lo sviluppo dell'agricoltura. L’attività è stata fondata nel 1964 dai fratelli Maschio nella stalla della loro casa, producendo frese. In pochi anni la produzione artigianale diventa una realtà industriale. Nel 1975 inizia la commercializzazione dei prodotti all’estero. Il trend di crescita porterà nel 1979 all’acquisizione dello stabilimento produttivo di Cadoneghe (Padova), sito di grande valore strategico per le lavorazioni meccaniche. Nel 1994 avviene l’acquisizione di Gaspardo seminatrici, di Morsano al Tagliamento (Pordenone), azienda storica dal nome importante nata nel lontano 1834, dove per generazioni i suoi prodotti significano concreta sicurezza ed affidabilità nella delicata operazione della semina. Nel 2003 vi è l’apertura dello stabilimento produttivo Maschio Gaspardo Romania di Chisineu-Cris (Arad) per la produzione macchine lavorazione terra e l’anno successivo dello stabilimento produttivo Maschio Gaspardo Cina di Qingdao (Shandong) per la produzione di frese e seminatrici, seguito dopo alcuni anni dall’apertura dello stabilimento produttivo Maschio Gaspardo India di Aundh (Pune) per la produzione di frese, erpici e seminatrici. L’azienda Gaspardo Maschio dispone ad oggi di più di 200 modelli di macchine, 6 stabilimenti produttivi, 8 filiali commerciali, 596.000 metri quadrati di stabilimenti, circa 40.000 macchine prodotte e vendute nell'anno 2011, con un fatturato di 186 milioni nel 2011. Il progetto in Turchia La genesi del progetto risale al 2003 anno in cui l’azienda affida a Surel Çanoglu, ex dipendete New Holland, l’incarico di seguire i dealer presenti sul territorio turco per un periodo di circa due anni. Sino a quel momento i prodotti di Gaspardo Maschio era stata distribuita in Turchia dal marchio New Holland. Nel 2005 a seguito dell’aumento del Portfolio clienti si decide di affittare un capannone a Izmir e nasce il primo stabilimento con ragione sociale turca e la denominazione di “MG Tarim”. Lo stabilimento offre opportunità molto interessanti, come quella di rappresentare di fatto uno dei pochi produttori europei di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno a prezzi concorrenziali. A distanza di pochi mesi viene quindi acquistato un nuovo capannone in un’area limitrofa.

Page 131: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

130 131

Attualmente il Gruppo Gaspardo Maschio è presente nel mercato turco con una struttura aziendale che conta 15 impiegati e 2 agenti commerciali, tutti di nazionalità turca, è prevista l’assunzione di nuovo personale nell’arco dei prossimi anni. Nel frattempo è stata anche ripresa la collaborazione con il competitor New Holland attraverso un nuovo progetto in “OEM”. L’aver puntato in modo importante sul primo impianto rafforza la visione strategica del Gruppo, in particolare l’obiettivo di avvicinare sempre di più la sua produzione al cliente finale, per compensare con la qualità e la rapidità del servizio il gap di prezzo proposto dai competitor, soprattutto turchi. Le attrezzature Gaspardo Maschio sono circa il 30-40% più care rispetto ai competitors locali, ma nessuno di quest’ultimi in Turchia si avvale di una distribuzione a dealers di tipo “push” cioè con Area Managers locali che spingono le vendite, ma piuttosto di una distribuzione tradizionale di tipo “pull” cioè con ordini telefonici da parte dei clienti alla casa madre. Sfruttando questi due gap attraverso la ricerca di un Area Manager turco competente e preparato si riesce a superare la problematica di costo. Uno dei fattori critici rilevati nel settore in questione riguarda la bassa, se non quasi assente, diversificazione di richiesta di prodotto rispetto ad altri paesi esteri; il 50% del fatturato aziendale in Turchia è dato da una precisa tipologia di seminatrice. Tuttavia a fronte di questo problema, si deve sottolineare che la grande superficie coltivabile presente offre un’ottima possibilità di vendita per il futuro. L’esperienza di Gaspardo Maschio è inoltre positiva sia per quanto riguarda la manodopera, poiché vi è un alta percentuale di giovani lavoratori che per quanto riguarda la gestione degli aspetti commerciali. Qualche lacuna si rileva circa il prezzo dei costi di trasporto che va ad incidere fortemente sul guadagno finale; una considerazione importante riguarda la presenza di un sistema di Fondi Statali molto forte, che crea una distorsione nel processo di vendita poiché tutte le aziende locali rimangono in attesa degli incentivi per poter avviare le nuove collaborazioni commerciali. Gaspardo Maschio segnala comunque la crescente opportunità per i macchinari italiani di contribuire all'innalzamento della qualità delle produzioni industriali, inserendosi in catene produttive internazionali in rapido sviluppo.

Page 132: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

131

Plastic Metal SpA Profilo aziendale Fondata nel 1956, Plastic Metal SpA è un'azienda leader nella produzione di presse a iniezione per lo stampaggio dei termoplastici. Il titolare, Antonio Virginio, vanta un'esperienza di oltre 35 anni nel settore dello stampaggio a iniezione, avendo iniziato la sua carriera come disegnatore meccanico presso una delle aziende storiche del panorama italiano dell'industria delle materie plastiche. Gestita dal fondatore Antonio e dai figli Marzia e Massimo, Plastic Metal è una realtà moderna e competitiva, uno dei principali punti di riferimento tra i produttori di presse a iniezione di alta qualità e rigorosamente "Made in Italy". Plastic Metal è in grado di proporre soluzioni particolarmente flessibili orientate alla soddisfazione delle peculiari esigenze produttive del cliente, dal progetto all’assistenza post vendita grazie anche all’ampia gamma di tonnellaggi disponibili – da 50 a 3200 tons.-. Sita a Gambellara, Vicenza, occupa uno stabilimento di 15.000 mq e impiega circa un centinaio di persone. Tramite la propria rete tecnico-commericiale e di assistenza , è presente in quasi tutte le regioni italiane e nei principali paesi stranieri, dall'Europa agli Stati Uniti, dall'America Latina al Medio Oriente. Plastic Metal fa capo ad un gruppo di imprese collegate, NPM Group, di cui fanno inoltre parte:

• F.lli Virginio Srl, che produce sistemi di trasporto, automazioni ed accessori per i processi industriali di lavorazione delle materie plastiche, e che realizza anche isole di lavoro completamente automatizzate. Particolarmente orientata alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni, ha realizzato un nastro modulare, le cui strutture di sostegno sono in resina termoplastica ottenuta da materiale plastico di riciclo. F.lli Virginio è inoltre ben inserita anche in settori diversi da quello della plastica quali packaging in generale, alimentare, impiantistica e trasporto materiali pesanti.

• Virginio Antonio, è l'azienda del gruppo che si occupa della revisione e della commercializzazione dell'usato. L'azienda dispone di un interessante parco macchine (presse ad iniezione per termoplastici ed accessori) semi-nuove ed usate che possono essere visionate dal cliente presso i due depositi di Brogliano e Gambellara oltre che sul sito web www.virginioantonio.it.

Le presse Plastic Metal si contraddistinguono per l’alta qualità, l’affidabilità e il livello tecnologico. La struttura meccanica è estremamente robusta, e la componentistica la più affidabile. Le specifiche tecniche arrivano a superare gli standard industriali normalmente seguiti nel settore delle macchine ad iniezione. Il sistema di controllo della pressa è gestito da un software di ultima generazione in grado di assicurare una gestione precisa e dettagliata dei dati relativi ai processi di lavoro della macchina ed una notevole semplicità di utilizzo del quadro comandi e l’'interfaccia video. In particolare, grazie alla linea Multipower – presse ibride , ogni tipologia di stampaggio riporta risultati eccellenti e flessibilità d’impiego, con ridotti consumi energetici. Il risparmio è mediamente del 40-50 % rispetto alle presse idrauliche di ultima generazione e superiore al 70% rispetto a macchine idrauliche più tradizionali. Plastic Metal si avvale delle più recenti tecnologie software di progettazione e sviluppo e, grazie alla propria officina meccanica, produce internamente le componenti meccaniche. I materiali in acquisto sono selezionati secondo il criterio di massima qualità ed affidabilità; non ultima la reperibilità dei ricambi per garantire un’assistenza rapida ed efficiente in ogni parte del mondo. Il progetto in Turchia L’idea di collaborare con la Turchia nasce circa dieci anni fa da un’ intuizione della proprietà che scommette sulla crescita di un paese, la cui immagine era non sempre positiva a causa dell’alta inflazione e della politica economica fortemente nazionalista. Tuttavia il paese è un importante crocevia nell’area Mediorientale grazie alla sua vicinanza alle Repubbliche dell’Asia Centrale, all’area Balcanica ai Paesi del Mar Nero e del Mar Caspio. Il percorso per il Gruppo Plastic Metal si presenta però non privo di ostacoli. Oltre alla complessità delle procedure e dei limiti operativi in questo mercato, era necessario inserire i propri macchinari all’interno dell’industria dell’automotive e dell’elettrodomestico,

Page 133: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

132 133

tramite agenti locali, che riuscissero ad entrare in aziende facenti spesso parte di multinazionali o comunque di grandi dimensioni appartenenti a grossi gruppi finanziari (esempio gruppo KOC). Si trattava anche di selezionare personale particolarmente qualificato e con il necessario orientamento al lavoro internazionale, con adeguate conoscenze linguistiche, attitudine alla vendita e disponibilità ai viaggi. Attualmente il Gruppo Plastic Metal è riuscito ad inserirsi nel settore packaging ed è presente nel mercato turco attraverso una rete di assistenza tecnica e di manutenzione, dedicata a macchine ed impianti già installati, ed è proiettato ad un rilancio delle strategie di penetrazione commerciale in questo paese. L'esperienza di Plastic Metal rivela che la Turchia è un mercato dalle grandi potenzialità, ma anche complesso da affrontare, con le proprie ragioni culturali e consolidate abitudini commerciali. La forte politica protezionista e l’ orgoglio nazionale inducono le aziende locali a privilegiare l'acquisto del prodotto interno, anche se di qualità inferiore. In merito ai macchinari e alle tecnologie di bassa gamma, si riscontra una forte penetrazione commerciale del Made in China, forte del fatto che i prezzi proposti sono decisamente più competitivi. Per il prodotto di alta gamma l'industria turca sembra poi privilegiare la tecnologia tedesca, percepita come più affidabile, nonostante spesso sia prodotta al fuori dalla Germania. Del resto le vicende storiche legate all’emigrazione turca in Germania hanno rafforzato anche il dialogo interculturale e la conoscenza del prodotto meccanico tedesco. E’ necessario prendere atto che tutti i problemi sono stati affrontati e risolti dall’azienda contando soltanto sulle proprie risorse, senza ricorrere a supporti istituzionali particolari. Per tali motivi, Plastic Metal sta rivalutando la propria strategia e, nell’ottica di condividere questa opportunità interessante, selezionerà altre PMI per creare una rete di imprese compatta e vincente, volta a fornire impianti completi chiavi in mano. Il sistema turco continua infatti ad offrire opportunità interessanti, in ragione della sua crescita economica, della sempre maggiore ricchezza e del potere d’acquisto a disposizione delle famiglie e della sua posizione geografica; in un simile mercato si stimano volumi sempre più importanti per le materie plastiche in generale e occorre rivedere le proprie strategie se necessario al fine di non perdere occasioni commerciali importanti.

Page 134: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

133

Polidoro SpA Profilo aziendale La Polidoro nasce a Schio, in Provincia di Vicenza, nel 1945, per opera di Aldo Polidoro e dal 1995 è di proprietà della famiglia Dalla Vecchia. È un’azienda che fin da subito si è specializzata in prodotti e tecnologie legate al Gas. L'attività inizia con la produzione di beccucci ad acetilene per l'illuminazione. Successivamente, prende il via la produzione degli isolatori elettrici in ceramica, realizzati sfruttando i giacimenti di caolino che si trovavano nelle colline dei dintorni di Schio. Nel 1955 la produzione Polidoro si arricchisce della stufa RADIANTGAS a gas liquido che riscontra un notevole successo di mercato. Con la scoperta di vari giacimenti di gas naturale, nasce poi l'esigenza di adattare gli impianti funzionanti a Gas città, all’utilizzo del metano. Questa è la novità che spinge Polidoro ad investire nello studio e nella ricerca, nel settore dei bruciatori multigas. Nel 2004 l’azienda varia la propria ragione sociale in “POLIDORO S.p.A.”. Da questo momento in poi si investe ancora di più in ricerca e sviluppo riuscendo a brevettare nuovi importanti prodotti che vanno ad aumentare la gamma dei prodotti esistenti permettendo all'azienda di accreditarsi presso tutti i principali costruttori europei di apparecchi da riscaldamento come fornitore di primaria importanza e di sicuro affidamento. Nel 2012 l’azienda, con la sua operatività tutta ancora concentrata a Schio, genera un fatturato che sfiora i 40 milioni di Euro, frutto anche del progressivo potenziamento della sua rete vendita e di assistenza tecnica sui prodotti aziendali. Attualmente presidia tutti i mercati principali, nel suo settore: Italia, Germania, Repubblica Ceca, Ucraina, Cina, Russia, Stati Uniti, Australia e naturalmente Turchia (dove il fatturato stima 6 milioni di Euro, ovvero il 15% complessivo). Una presenza commerciale che testimonia un elevato grado di internazionalizzazione, arricchito da strategie di diversificazione produttiva e che privilegiano la creazione di un profilo industriale elevato dal punto di vista qualitativo. La continua spinta all’innovazione di prodotto porta l’azienda a specializzarsi in tutti gli aspetti connessi alla tecnologia per le combustioni a gas; ed inoltre ad attivarsi nella progettazione e nello sviluppo di nuovi ed efficienti sistemi , in collaborazione con i player principali del mercato. Questa filosofia aziendale ha portato alla creazione del Dipartimento Progettazione & Sviluppo Prodotto (DPSP), al quale è possibile rivolgere tutte le domande in merito alla ricerca ed all'applicazione della combustione a gas per i prodotti domestici e commerciali. Il nuovo dipartimento è stato costruito e consolidato in più di 60 anni di lavoro. Esso concentra tutte le risorse aziendali in un centro di conoscenza costituito da un considerevole numero di esperti in combustione, progettisti ed ingegneri. Come risultato dell'esperienza acquisita nelle applicazioni a gas, il Centro di Ricerche Combustione Polidoro può aiutare il cliente a collegare la propria strategia aziendale con la qualità dell'innovazione tecnologica e produttiva. Il progetto in Turchia I primi contatti con la Turchia originano nel 1990, e e sono di tipo tradizionale con la partecipazione a manifestazioni fieristiche che hanno tuttavia il pregio di confermare il forte interesse che le tecnologie Polidoro suscitano tra gli operatori professionali turchi. Da qui nascono i primi contratti commerciali che portano rapidamente ad alcune collaborazioni con produttori locali. In loco si trova un ufficio di rappresentanza con due agenti locali che lavorano a provvigioni per l’azienda Polidoro e curano direttamente il mercato turco, a cui viene anche fornita l’assistenza tecnica necessaria. La scelta della Turchia nasce da una valutazione complessiva delle potenzialità del mercato e dalla constatazione di una quasi totale assenza di competitor. Sul mercato turco Polidoro deve essenzialmente confrontarsi con due realtà concorrenziali, una seconda azienda italiana a conduzione famigliare, di dimensioni molto contenute e una multinazionale olandese che tuttavia si occupa solo di macchinari a condensazione. A questo si aggiunge una valutazione sui prodotti dall’azienda adatti alle esigenze del mercato locale e quindi destinati a positive dinamiche di penetrazione commerciale nel paese.

Page 135: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

134 135

Visti i riscontri positivi avuti negli ultimi anni l’azienda sta vagliando la possibilità di produrre in loco per poter avere una marcia in più nei confronti di quei competitor che in futuro potrebbero avvicinarsi al mercato in questione. A questo si aggiungono le dinamiche di costante crescita del mercato turco delle costruzioni, settore a cui la filiera del riscaldamento si lega, e le consolidate attitudini del mercato turco a sviluppare relazioni commerciali forti con mercati limitrofi, dove pure Polidoro vanta ottime potenzialità, dai mercati di lingua turca dell'ex Unione Sovietica al Medio Oriente. Il boom edilizio rappresenta d'altra parte anche un fattore critico; la durata del fenomeno è difficile da prevedere e da quantificare, suggerendo una strategie di investimento attenta e graduale. Le potenzialità della Turchia come “hub” commerciale sono invece davvero interessanti, già oggi rappresentando per Polidoro alcuni naturali sbocchi che riguardano anche i mercati della Russia, dell'Ucraina e del Nord Africa, mercati dove i clienti turchi di Polidoro già esportano. L’eventuale scelta nasce da alcune valutazioni strategiche:

• la sua collocazione sul territorio diminuirebbe significativamente i costi derivati dall’importazione, in particolare quelli rappresentati da logistica e trasporto;

• l'opportunità di supportare in modo ancor più efficace la clientela finale, rafforzando il servizio di assistenza tecnica capace di garantire anche le necessarie attività di formazione tecnica, per il corretto utilizzo degli impianti;

• sviluppare un contatto sempre più celere e continuativo con la rete commerciale dell’impresa;

Il progetto industriale è in piena fase di studio e di implementazione. Per quanto riguarda la possibile localizzazione dello stabilimento e l’accesso alle principali commodities industriali non sono state rilevate particolari problematiche se non gli elevati prezzi nelle zone di Istanbul e Ankara, in particolare per ciò che riguarda i prezzi degli affitti di strutture industriali. Per questa ragione probabilmente lo stabilimento sarà localizzato nella più economica zona industriale di Manisa, ove peraltro sono già presenti aziende europee operanti nel settore del riscaldamento quali Bosch e Viessmann. Qualche difficoltà potrebbe invece proporsi in relazione ad una certa arretratezza tecnologica dell’industria turca che produce caldaie, dal momento che la produzione locale è oggi ancora concentrata sulle caldaie atmosferiche, mentre in Europa, anche in virtù dei vincoli imposti dalla legislazione comunitaria, che le renderà obbligatorie a partire dal 2015, la produzione è oramai concentrata sulle caldaie a condensazione, tecnologie già di uso comune negli Stati membri dell’Unione. Da un punto di vista commerciale l'esperienza di Polidoro è globalmente assai positiva; qualche problema di pagamento, fenomeno comunque di scarso rilievo e che viene ampiamente compensato anche dalla disponibilità del mercato ad accettare condizioni di pagamento anche anticipato, all’ordine. Dalla esperienza di Polidoro emerge anche come il mercato turco offra molti vantaggi, quali serietà commerciale dei suoi operatori e la loro disponibilità a riconoscere la qualità del prodotto il che, congiuntamente all'apprezzamento di cui gode il Made in Italy, anche in ambito tecnologico, rappresentano delle buone ragioni per investirvi.

Page 136: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

135

REEL Srl Profilo aziendale REEL Srl dal 1984, opera per lo sviluppo e la diffusione delle attività, delle tecnologie, dei componenti e dei servizi legati al controllo della movimentazione e dell'automazione industriale. L'azienda oggi fa parte del gruppo industriale tedesco KSB. REEL Srl progetta, produce e commercializza azionamenti di elevata Tecnologia e Qualità, specificatamente concepiti per il controllo della movimentazione e dell’automazione industriale. L’innovativo concetto di modularità dei prodotti REEL permette al Cliente di soddisfare le proprie esigenze personalizzandole. Il costante impegno rivolto all’innovazione tecnologica e alla crescita del proprio Servizio Post-Vendita, garantiscono un prodotto all’avanguardia ed un supporto continuo ai Clienti sia in Italia sia all’estero. Nella sua gamma prodotti si segnalano in particolare gli azionamenti modulari con un range di potenza che va da 0,75 a 160 kW, gli azionamenti singoli in versione IP00 e IP55. La gamma di azionamenti stand-alone di REEL comprende anche particolari soluzioni con raffredda mento a liquido o a gas criogenico dedicato a quelle applicazioni dove lo spazio o la necessità di inserire l’inverter all’interno di una macchina sono la principale richiesta del cliente. Nella fascia alta di potenza REEL propone la serie ONDA nelle due versioni Energy e Industry. La prima destinata alla generazione di energia in rete da sorgenti eolica, fotovoltaica, idroelettrica, ecc. con potenze fino a 2500 kW e oltre. La seconda per il controllo di motori elettrici con potenze da 150 a 1500 kW. Completano l’offerta REEL la gamma di motori elettrici sincroni a riluttanza denominati REEL SuPremE® (ad alta efficienza IE4) e SSP (ad alta densità di potenza) prodotti in serie nelle gamme IEC 63 ÷ 180 e a richiesta fino a potenze di 2000 kW. In aggiunta agli azionamenti e ai motori REEL fornisce anche una gamma completa di accessoristica. Svariate sono anche le applicazioni industriali dei prodotti REEL. Tra queste si segnalano gli impieghi nel campo delle macchine e degli impianti per l'industria tessile, perché all'origine del progetto Turchia. Il progetto in Turchia Progetto che nasce intorno al 1998 quando REEL intravede delle difficoltà nelle sue relazioni commerciali con la clientela turca, un paese naturalmente di grande interesse proprio perché ospita un consistente numero di aziende dei comparti tessile e meccano tessile. Difficoltà collegate a politiche intraprese dal Governo turco per favorire l'acquisto di componentistica realizzata localmente, attraverso misure fiscali che rendevano più conveniente acquistare prodotti e componentistica realizzata sul mercato turco, totalmente o in percentuale prevalente. Da qui l'idea, proposta per altro da uno dei principali clienti turchi di REEL, di realizzare una joint venture societaria, attraverso la quale avviare operazioni industriali di assemblaggio e parziale fabbricazione dei prodotti finali in Turchia. La joint venture è stata fin dall'inizio costituita in forma paritaria, con il 50% detenuto da REEL ed il restante 50% detenuto dal socio turco. Una formula che non ha tuttavia creato particolari problematiche, grazie all'armonia che ha sempre caratterizzato le relazioni tra i due soci, armonia rafforzata da alcuni punti di partenza dell'accordo:

• la conoscenza reciproca, alimentata nel quadro di un lungo e precedente rapporto commerciale di fornitura e dalla natura familiare delle due aziende (la REEL a quel tempo non faceva ancora parte del Gruppo tedesco che attualmente la controlla);

• una soddisfacente ripartizione dei ruoli aziendali, riservando al socio italiano la completa responsabilità dei processi produttivi e al socio turco la gestione amministrativa e sindacale della joint venture;

• reciproci vantaggi economici, rappresentati, per REEL, dal rafforzamento di una piattaforma distributiva delle componenti più tecnologiche del prodotto finale, in particolare gli inverter, la cui produzione era rimasta in Italia, e per la parte turca dalla possibilità di utilizzare le agevolazioni fiscali locali e di ridurre i costi di approvvigionamento dei materiali, approfittando di economie di costo, sia nella

Page 137: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

136 137

logistica che nelle componenti meno tecnologiche del prodotti, carpenteria, quadri elettrici, ed altro.

I principali limiti di questo accordo sono stati tuttavia rappresentati da aspetti di natura commerciale. Il dipendere in modo importante da un socio turco interessato ad acquistare il prodotto finale non ha probabilmente dato alla joint venture stimoli sufficienti ad investire nell'ampliamento del mercato, troppo circoscritto e limitato, come numero di clienti finali. Per questo motivo l'impresa avviata, dopo avere toccato uno sviluppo che l'ha portata rapidamente ad impiegare oltre 20 addetti, ha incominciato a sedersi “sugli allori”, intraprendendo una fase di attività calante che in pochi anni ha determinato REEL ad abbandonare il progetto, scegliendo la strada di cedere le proprie quote ad imprenditori locali. Vi è anche da aggiungere che la progressiva integrazione della Turchia nell'ambito del mercato unico europeo ha di fatto eliminato quelle difficoltà doganali e fiscali che avevano inizialmente giustificato l'investimento. La joint venture aveva inoltre progressivamente perduto alcuni degli elementi che inizialmente gli attribuivano alcuni importanti vantaggi competitivi. Due i fattori critici principali: Innanzitutto le conseguenze dei processi inflattivi che da sempre rappresentano uno dei fattori di principale debolezza dell'economia turca; anche se oggi il tasso di inflazione appare sotto migliore controllo, da parte delle autorità, negli anni di operatività della joint venture ha rappresentato sicuramente un problema non banale. Altro fattore critico si è rivelato quello del personale, in particolare del personale ingegneristico e maggiormente qualificato. Personale di non facilissimo reperimento e che per questa ragione è anche difficilmente fidelizzabile, avendo la possibilità di alimentare un continuo turn over, offrendosi al miglior offerente. Un problema probabilmente aggravato dalla decisione di collocare la joint venture nel territorio turco europeo, quindi nelle immediate vicinanze della grande Istanbul dove le occasioni di lavoro sono naturalmente più numerose e dove sono anche più rilevanti le dinamiche di crescita del costo della vita, stimolando parallele dinamiche di crescita del costo del lavoro. Una collocazione per altro resa necessaria propria dalla necessità di produrre in vicinanza dello stabilimento meccano-tessile del socio turco, principale cliente della joint venture. Il problema della fidelizzazione del management tecnico più prezioso resta sicuramente una delle sfide da affrontare, da parte delle imprese che intendano operare sul mercato turco in modo stabile. Nella esperienza di REEL una sfida che può essere affrontata e vinta attraverso formule capaci di coinvolgere ed interessare il management, ad esempio attraverso una partecipazione anche al capitale societario. Un tema da non trascurare, per un approccio consapevole al fare business in Turchia, è anche la consistente presenza di un'economia sommersa e la concorrenza che essa può esercitare nei confronti delle imprese che vogliano agire in modo fiscalmente inappuntabile. Per il resto la sensazione è di un paese sicuramente interessante, ricco di opportunità e, come è noto, fortemente proiettato anche verso quei mercati limitrofi dove la Turchia è in grado di esercitare una forte egemonia culturale ed economica, le Repubbliche Turcofone dell'ex Unione Sovietica ma anche il Medio Oriente. Un mercato dunque molto interessante per se stesso ma anche e soprattutto per le sue potenzialità di hub commerciale.

Page 138: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

137

Studio Altieri SpA

Profilo aziendale La famiglia Altieri ha giocato un ruolo importante nel campo dell'ingegneria in Italia sin dal 1898, quando l'ingegner Vittorio Altieri fondò lo Studio Altieri. Passando attraverso tre generazioni, Studio Altieri è cresciuta fino all'attuale assetto migliorando il suo originale obiettivo: creare costruzioni al fine di migliorare la qualità della vita in stretto controllo dei costi, nelle differenti aree di intervento. Studio Altieri è una realtà articolata, cresciuta e consolidatasi nel corso di un secolo di attività professionale grazie alla passione e alla professionalità sia della famiglia Altieri sia dei molti capaci professionisti che negli anni si sono avvicendati nel percorso lavorativo. Attualmente la holding principale possiede le due realtà societarie – Studio Altieri Spa e SVEI Spa - che rendono grande in nome del Gruppo nel settore dell'architettura e dell'ingegneria. Studio Altieri Spa è leader nella progettazione (e direzione lavori) architettonica ed ingegneristica di opere civili, idrauliche ed infrastrutturali, nonché nell'offerta di servizi quali certificazioni ambientali e studi energetici, gestione manageriale delle commesse, project & control management, value engineering. L'ingegneria integrata definisce un programma di servizi completi che generalmente consistono in: analisi di fattibilità tecnico-economica, progettazione delle strutture, degli impianti (termotecnici, idrici ed elettrici), della sicurezza ed antincendio, e del management di realizzazione e di monitoraggio. Tutti i processi sono monitorati e gestiti – dalla fase di predisposizione della gara di appalto all'attività di direzione lavori – dal servizio di Qualità Aziendale (UNI ISO 9001) e supportati da un capace servizio di supporto costituito dai servizi gestionali ed amministrativi, dalla segreteria, nonché dal sistema informativo. Questo approccio assicura, sin dalla fase ideativa, l'ottimizzazione del progetto per funzionalità, economia e rispetto dei tempi di realizzazione. Contando sulle competenze di compartecipate e consorzi, su uno staff di profilo professionale di eccellenza, su risorse sempre rinnovate, la Studio Altieri Spa è in grado di rispondere a tutte le richieste, dalla fase concettuale fino alla gestione dei lavori in cantiere. Cento anni di storia hanno dato alla Studio Altieri una posizione all'avanguardia nel campo dell'idraulica, dei trasporti, dei lavori marittimi e dell'ingegneria ambientale, dell'edilizia civile e della sanità. Studio Altieri ha contribuito ad esempio a ridefinire i parametri e gli schemi della progettazione ospedaliera e sanitaria, soprattutto in Italia dove ha progettato e diretto la realizzazione di oltre 300 ospedali. La caratteristica principale dei progetti a firma Studio Altieri è la totale complementarietà delle competenze tecniche dei differenti settori. Attraverso il lavoro in team, il concept iniziale viene plasmato, sviluppato, affinato e definito sempre più attraverso il processo di engineering e controllo - sia della qualità che delle quantità – giungendo a proporre progetti curati sotto il profilo architettonico e ambientale, ineccepibili sul piano ingegneristico: progetti di costo certo e di realizzabilità sicura. Particolarmente attenti al mondo della ricerca, si applicano le tecniche costruttive più moderne ed avanzate e le tecnologie più all'avanguardia, specialmente nel campo della gestione delle energie. Il progetto in Turchia Studio Altieri nel corso dell’ultimo decennio ha fortemente sviluppato la propria attività di progettazione in alcune aree considerate strategiche per la crescita aziendale. In particolar modo la MENA Region – Middle East e Nord Africa (Libia, Marocco, Algeria, Egitto) – con la Turchia e l’est Europa (Polonia e Serbia Montenegro), si sono rivelate zone di grande interesse. Per seguire importanti opere pubbliche e private, garantendo una presenza costante in loco, oltre ad una pronta risposta alle problematiche e soprattutto per maturare una conoscenza specifica ambientale e normativa, in queste zone sono state inaugurate le sedi operative estere, tra cui Altieri Africa Engineering con sede ad Algeri, Studio Altieri Polonia, Studio Altieri International con sede a Dubai, la sede operativa a Kuwait City (State of Kuwait) e quella di Belgrado (Serbia Montenegro). Più recente è l’esperienza con la Turchia i cui primi contatti originano nel 2009, quando il Gruppo Altieri, con l’intenzione di avvicinarsi al mercato turco, entra nel settore delle

Page 139: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

138 139

infrastrutture ospedaliere e, per una fase conoscitiva di due anni attraverso un intenso lavoro di intelligence aziendale, sviluppa i primi contatti commerciali. Dallo step iniziale si è rapidamente passati, nel 2011, alla conclusione del primo contratto per la Direzione lavori del nuovo ospedale di Kayseri con un’interessante esperienza di Finanza di Progetto (PPP). Nell’autunno dello stesso anno apre il primo branch office ad Ankara, Studio Altieri Turkey Branch, controllato dall’azienda madre in Italia, ha in loco quattro dipendenti di origine turca e personale italiano per il coordinamento iniziale delle attività, in numero variabile in relazione alle commesse. A dicembre 2011 viene firmato il contratto per la Progettazione del nuovo Integrated Healthcare Campus Hospital di Etlik (Ankara), un PPP per un ospedale enorme per dimensione (1'070'000 mq costruiti) e per posti letto (3'700). Nella primavera 2012 Altieri S.p.A. vince il bando nazionale nel settore dell’education, avviando così la Progettazione di 47 scuole dislocate nell’area metropolitana di Istanbul. Recentemente il Gruppo Altieri ha vinto, in JV con alcune imprese internazionali, la gara di appalto per la costruzione dell’ospedale di Gaziantep (2'000 posti letto), sempre con la formula del PPP. La scelta della Turchia nasce da una valutazione complessiva delle potenzialità del mercato nel settore delle infrastrutture, agevolata da una forte politica espansionistica nel ramo ospedaliero e dell’education, anche sulla scorta di una importante revisione di tutto il comparto edile al fine della verifica sismica. A questo si aggiunse una valutazione sulla necessità turca di costruzioni di varia natura e la presenza di prezzi abbastanza ridotti per l’acquisto dei materiali di costruzione. Diverse le difficoltà incontrate all’inizio del progetto: la complessità delle procedure burocratiche ma anche la non facile collaborazione e la ricerca di partner locali, elemento necessario per l’avvio positivo di progetti in loco, considerato che la maggioranza dei turchi spesso non parla inglese e preferisce relazionarsi con un connazionale. In questo ambito Altieri ha saputo trovare la giusta strada, scegliendo partner di piccole dimensioni e di fiducia, gestendo al meglio la suddivisione dei compiti di lavoro durante le varie fasi di realizzazione del progetto. È stato inoltre rilevato che il cliente turco non mostra una spiccata disponibilità a riconoscere la qualità del prodotto, è più incline ad accettare i prodotti a più basso costo, ma superato questo ostacolo le attività in loco risultano proficue. Non sono stati rilevati problemi circa i pagamenti e la forza lavoro, le dinamiche di crescita di quest’ultima suscitano un forte interesse per le aziende che vogliono investire nel Paese; il personale viene giudicato affidabile e sufficientemente fidelizzato. A fronte di alcune criticità, il sistema turco continua ad offrire opportunità interessanti soprattutto per l’alta percentuale di investimento privato e per la vicinanza a Paesi con valenza strategica come il mercato del Golfo Persico e il Kuwait, molto importante per le attività aziendali future.

Page 140: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

139

Informazioni* Elettricità ad uso industriale (in €/KW/h) Alta e media tensione media: 0,07

Fonte: Tedas Prodotti petroliferi (in €/l) Benzina media: 1,85

Combustibile industriale media: 0,08

Fonte: Opet Acqua ad uso industriale (in €/m³) Acqua media: 2,90

Fonte: Izsu Immobili (canone mensile in €/ m²) Affitto locali uffici da 5 a 20

Fonte: www.emlak.net Costo dei fattori produttivi Operaio da 360 a 1.000

Impiegato da 400 a 2.000

Dirigente da 1.600 a 10.000

Fonte: Istituto Assicurazione Sociale (SSK) Corrente elettrica Tensione domestica: 220 V; presa tipo C/F (a due poli, non compatibili prese di tipo L a tre poli). Giorni lavorativi ed orari Uffici: lun-ven 8.30-12.30 / 13.30-18.00 Negozi: lun-sab 9.00-20.00 Banche: lun-ven 9.00-12.30 / 13.30-17.00 Festività 1 gennaio; 23 aprile (Festa dei Bambini); 19 maggio (Festa della Gioventù e dello Sport); 30 agosto (Festa della Vittoria); Ramadan; 29 ottobre (Festa della Repubblica); 6-9 novembre (festa del Sacrificio). Media Quotidiani: Turkish Daily News, Milliyet, Vatan, Hurriyet,Sabah, Cumhuriyet, Haber Turk. Riviste: Forum, Ekonomist, Para, Capital TV: Show TV, NTV, Atv, Flash Tv, TRT 1-2-3-4, Kanal D, FoxTV, Cnbc-e, Cnn Turk Alberghi 5 stelle/notte (euro 65-300); 4 stelle/notte (40-60); 3 stelle/notte (30-50)

Page 141: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

141140

Assistenza medica Alman Hastanesi Siraliselviler Cd. 119 Taksim - Istanbul tel +90 212 2932150 International Hospital Istiklal cad. 82 Yesilkoy, Bakirkoy - Istanbul tel +90 212 4684444 Ozel Florance Nightingale Hastanesi Abide-i Hurriyet Cad. 164 Sisli - Istanbul tel +90 212 2244950 Saglik Hastanesi 1399 Sok. 25 Alsancak - Izmir tel +90 232 4637700 Ozel Cinarli Hastanesi Anadolu Cad. 14 Cinarli - Izmir tel +90 232 4622727 Akay Hastanesi Akay Cad. Büklüm Sokak, 4 Kavaklidere 06660 - Ankara tel +90 312 4165050 Güven Hastanesi Fiimflek Sokak 29 Kavaklidere 06540 - Ankara tel +90 312 4572525 Mezzi di trasporto Compagnie aerea di bandiera: Turkish Airlines, Atlas Jet, Pegasus-Izair, Onur Airlines, Sun Express Altre compagnie aeree operanti nel Paese: Lufthansa, Alitalia, British Airlines, KLM, Austrian Airlines, Singapore Airlines Trasferimenti da e per l’aeroporto: shuttle (società Havas) euro 5, taxi euro 25-45 Telecomunicazioni Telefonia fissa: Telekom Telefonia mobile: Turkcell, Vodafone, Avea * Fonte: Assocameraestero, Ufficio I.C.E. di Istanbul, dati aggiornati a secondo semestre 2012

Page 142: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

141

Indirizzi utili

• Ambasciata d'Italia Atatürk Bulvar, 118

06680 Kavakldere Ankara Tel. +90 312 4574200 Fax +90 312 4574280 E-mail: [email protected]

• Consolato Generale d’Italia

Tom Tom Kaptan Sokak n. 15 Boğazkesen, Beyoğlu Istanbul

Tel. +90 212 243 10 24 - 243 10 25 - 244 32 59 Fax +90 212 252 58 79 E-mail: [email protected] • Consolato d'Italia

Cumhuriyet Meydan n. 12/3 Pasaport

İzmir Tel. +90 232 463 66 76 - 463 66 96 - 463 81 32 Fax +90 232 421 25 12 E-mail: [email protected] • TUGIAD (Young Businessmen Association of Turkey)

Istiklal Cd. No: 286 Oracle Kat: 4 Tepebaş Beyoglu Istanbul Tel. 90-212-251 97 62- 63 Fax 90-212 245 59 06 www.tugiad.ort.tr

MUSİAD (Independent Industrialists and Businessmen’s Association) Mecidiyeköy Caddesi No: 7/50 Canszoğlu İş Merkezi Mecidiyeköy Istanbul Tel. +90-212-213 61 00 pbx Fax +90-212 213 78 90- 216 01 42 www.musiad.ort.tr

TUSKON (Turkish Confederation of Businessmen and Industrialists)

Merkez Mh.Abide-i Hürriyet Cad. Hanimefendi Sk. No : 135 / 4B Sisli Istanbul Tel. +90 212 315 83 00 (Pbx) Fax +90 212 315 83 01 www.tuskon.org

Page 143: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

143

TUSIAD International (Turkish Industrialists' and Businessmen's Association) Mesrutiyet Cad. no. 46 34420 Tepebasi Istanbul Tel. +90-212-249 19 29, ext: 148 Fax +90-212-251 70 05 - 251 53 13 E-mail: [email protected] www.tusiad.org

Ambasciata di Turchia Via Palestro 28, 00185 ROMA Tel . +39 06 445941 Fax +39 06 4941526 E-mail: [email protected] www.roma.be.mfa.gov.tr

• Ufficio commerciale

Viale Pasteur, 77/8 00144 ROMA Tel. +39 06 5925117 Fax : +39 06 5917984 E- Mail : [email protected]

• Consolato Generale di Turchia

Via Larga 19, 20122 MILANO Tel : +39 02 5821201 Fax : +39 02 58212081 E-mail: [email protected]

• Studio Legale Padovan

Via Leopardi, 9 20123 Milano Tel. +39 02 4814994 Fax +39 02 43981694 E-mail [email protected] www.studiopadovan.com

• MDA Consulting Srl Via Scarlatti, 30 20124 Milano Tel. 02 91763919 Fax 02 87284808 E-mail: [email protected] www.mda.it • MDA Danismanlik Büyükdere Cad. Maya Akar Center 100-102 C Blok No:4/20 Esentepe-Şişli / 34394 İstanbul- Turkey Tel. +90 212 318 91 10 Fax +90 212 211 98 24

142

Page 144: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

143

ANTHEA SpA Strada Padana Verso Verona, 57/59 36100 Vicenza Tel. +39 0444 525940 Fax +39 02 33502281 Cell. 342 1785118 E-mail: [email protected] www.antheabroker.it

• SACE SpA

Via Torino, 105/E 30172 Venezia Mestre Tel. +39 041 2905111 Fax +39 041 2905103 Turchia – Istanbul Tel. +90 212 2458430/1 E-mail: [email protected] www.sace.it

• Banca Popolare di Vicenza

Via Btg. Framarin, 18 36100 Vicenza Tel. +39 0444 339111 Fax +39 0444 537455 E-mail: [email protected] www.popolarevicenza.it

Page 145: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,

FINITO DI STAMPARENEL MESE DI MAGGIO 2013

TIPOGRAFIA UTVI Srl - VICENZA

Page 146: Turchia - confindustria.vicenza.it · La fascia costiera bagnata dal Mar Egeo e dal Mar Mediterraneo è stretta e collinare coltivata solo in prossimità del confine con la Siria,