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TRASPORTO SANITARIO
Obiettivi
Fornire:
cenni sulle principali problematiche della personeportatrici di handicap psicofisici, affette dapatologia cronica degenerativa, dei pazientidializzati, con supporto ventilatorio, portatori dipresidi medico-chirurgici o di immobilizzazione,con patologie psichiatriche, in fase terminale,gravide, pediatrici e neonatali;
informazioni sulle principali problematiche relativeal trasporto e all’accompagnamento sanitariosemplice di pazienti dializzati, anziani nonautosufficienti, diversamente abili, affetti da disagiopsichico.
TRASPORTO SANIATRIO
TRASPORTO SANIATRIO
LESIONE DELLA PELLE E/O MUCOSE E DEI
TESSUTI SOTTOSTANTI CAUSATO DA ENERGIA
TERMICA, ELETTRICA O SOSTANZE CHIMICHE
Ustioni
INTERROMPERE EROGAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA (DISATTIVARE IL CONTATORE ELETTRICO)
AUTOPROTEZIONE
ALLONTANARE LA VITTIMA DALLA FONTE DI CALORE
GARANTIRE IL RICAMBIO DI ARIA IN AMBIENTI CHIUSI
GARANTIRE LA SICUREZZA
AGENTI TERMICI (FUOCO,VAPORE, ECC )
AGENTI CHIMICI (CAUSTICI)
ELETTROCUZIONE (ELETTRODOMESTCI)
RADIAZIONI
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Ustioni - TIPOLOGIA
MOLTO SPESSO L’USTIONE È ASSOCIATA A TRAUMA
E FATTORI AGGRAVANTI QUALI INALAZIONE O INTOSSICAZIONE
REGOLA DEL NOVE
Adulto
TESTA 9%
ARTO SUP. 9%
TRONCO ANT. 18%
TRONCO POST. 18%
GENITALI 1%
ARTO INF. 18%
1%
Immagine tratte da: “ATP – Assistenza al Trauma Preospedaliero” Arianna Editrice
Ustioni - ESTENSIONE
REGOLA DEL NOVE
Bambino
18 % TESTA
9% ARTO SUP.
18% TRONCO ANT.
18% TRONCO POST.
1% GENITALI
14% ARTO INF.
1%
Immagine tratte da: “ATP – Assistenza al Trauma Preospedaliero” Arianna Editrice
Ustioni - ESTENSIONE
DANNO ESTESO AD EPIDERMIDE E DERMA(dolore eritema, vesciche, bolle )
DANNO A CARICO DEGLI STRATI SUPERFICIALI DELLA CUTE (dolore, arrossamento : es scottatura da sole)
NECROSI A TUTTO SPESSORE(interessate strutture più profonde comprese terminazioni nervose)
PRIMO GRADO
SECONDO GRADO
TERZO GRADO
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Ustioni – PROFONDITA’
PRIMO GRADO SECONDO GRADO TERZO GRADO
Immagine tratte da: “ATP – Assistenza al Trauma Preospedaliero” Arianna Editrice
Ustioni – PROFONDITA’
IDENTIFICARE SEGNI e SINTOMI di ALTERATA RESPIRAZIONE
(TOSSE STIZZOSA, DISPNEA, ESPETTORATO CARBONACEO)
GARANTIRE PERVIETÀ DELLE VIE AEREE
SOMMINISTRARE OSSIGENO
ESTENSIONE E PROFONDITÀ DELLA LESIONE
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Ustioni – VALUTAZIONE e ASSISTENZA
RIMUOVERE OGGETTI METALLICI SE NON ADESI ALLA CUTE (OROLOGIO, BRACCIALETTO, ECC.)
RIMUOVERE I VESTITI TAGLIANDOLI
SENZA RIMUOVERE IL TESSUTO ADESO ALLA CUTE
COPRIRE LA LESIONE CON TELINI STERILI ASCIUTTI
PROTEGGERE IL PAZIENTE DALL’IPOTERMIA
MONITORARE I SEGNI VITALI
RAFFREDDARE IRRIGANDO CON ACQUA / FISIOLOGICA (IN CASO DI USTIONE DA CALORE)
Ustioni –ASSISTENZA
FARE UN LAVAGGIO CONTINUO
DALL’ANGOLO NASALE
RIMUOVERE SEMPRE LA POLVERE ASCIUTTA
LAVARE ABBONDANTEMENTE CON ACQUA (per 20-30 minuti)
SE SONO INTERESSATI GLI OCCHI
11Immagine tratte da: “ATP – Assistenza al Trauma Preospedaliero” Arianna Editrice
Ustioni da AGENTI CHIMICI
ASSICURARE LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
E LA VENTILAZIONE
MONITORARE I PARAMETRI VITALI
USTIONE DA ELETTRICITÀ CHE COMPORTA
NECROSI PROFONDA DEI TESSUTI
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Folgorazione
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• Settimane di AMENORREA = 40/41w(termine fisiologico della gravidanza)
• Aborto= gravidanza < 22w
• Parto pre-termine= gravidanza < 37w
• Post-termine= gravidanza > 41+3w
• Presentazione cefalica= di testa
• Presentazione podalica= natiche o piedi
• Presentazione di spalla
TERMINI COMUNEMENTE UTILIZZATI
Donna in gravidanza
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• Data presunta del parto (settimane di Amenorrea)• Gravidanza singola o multipla• Monitoraggio della gravidanza• Numero di gravidanze e parti naturali e/o cesarei• Frequenza e durata delle contrazioni• Rottura del sacco amniotico («delle acque»)
e colore del liquido• Emorragie• Movimenti del feto• Presentazione del feto
valutare:
1. ABCDE
2. AMPIA
3. ANAMNESI OSTETRICA:
Travaglio e parto fisiologico
ATTENZIONE AL VOMITO
TRASPORTO SUL FIANCO SINISTRO
IL MIGLIOR TRATTAMENTO PER IL FETO E’
PORTARE LA MADRE IN OSPEDALE
NELLE MIGLIORI CONDIZIONI
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Immagine tratte da: “ATP – Assistenza al Trauma Preospedaliero” Arianna Editrice
Donna in gravidanza
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• Importante emorragia vaginale
• Liquido amniotico «verdognolo»
• Presentazione podalica
• Prolasso del funicolo (cordone ombelicale)
• Parto pre-termine (< 37w)
• Parto Gemellare
• Ipertensione arteriosa, convulsioni materne
SITUAZIONI DI PERICOLO
Donna in gravidanza
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• Monitorare costantemente i parametri vitali della mamma
• Sostenere emotivamente la mamma
ASSISTENZA AL PARTO FISIOLOGICO
Donna in gravidanza
• Ambiente caldo, possibilmente tranquillo
• Mani pulite, guanti sterili
• Telini sterili e caldi, coperte
• Garze sterili, fisiologica (non fredda)
• 2 Clamp per cordone
• Sacca graduata per la raccolta delle perdite ematiche e della placenta (post-partum)
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• Sostenere il neonato, scivola!
• Liberare delicatamente il cavo orale e il naso dalle secrezioni visibili utilizzando una garzina
• Asciugare il neonato, con particolare attenzione alla testa
• Scaldare il neonato, avvolgendolo con una coperta
• Stimolare il neonato frizionando delicatamente il dorso, il tronco e le estremità
• Dare al neonato dei colpetti leggeri sulla pianta dei piedi
• Lasciare il neonato sul torace/addome della madre
• Registrare l’ora della nascita
Assistenza al Neonato
SEGNI DI PERICOLO:
• atonia muscolare
• pianto flebile o assente
• pallore e/o cianosi
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Valutare entro 30 secondi dalla nascita:
Tonicità muscolare
Validità del pianto
Colorito cutaneo
Assistenza al Neonato
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In caso di riscontro di segni di pericolo
CONTATTARE IMMEDIATAMENTE IL SERVIZIO
DI EMERGENZA SANITARIA
AVVIARE RIANIMAZIONE NEONATALE:
1. ventilare per 30 secondi (1 ogni/2 secondi)
in aria ambiente
2. Se non migliora, continuare ventilazione con O2
e valutare frequenza cardiaca utilizzando il
fonendoscopio
Assistenza al Neonato
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RCP NEONATALE
• se FC inferiore a 60 battiti/min. iniziare le RCP:
– rapporto compressioni/ventilazioni = 3:1
– frequenza CTE: >100/min.
– punto di repere: metà inferiore dello sterno
– profondità CTE: 1/3 diametro antero-posteriore del
torace
– tecnica a 2 dita
Assistenza al Neonato
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SE IL NEONATO HA UN RESPIRO VALIDO, HA BUON TONO MUSCOLARE E UN PIANTO VIGOROSO:
• Seguire le indicazioni del Servizio di Emergenza Sanitaria per la gestione del cordone ombelicale,
NON TAGLIARE• Posizionare il neonato sul torace/addome della
mamma
• Coprire la mamma e il neonato con coperte
Assistenza al Neonato
• Il bambino ha differenti modi per farsi capire
rispetto al mondo degli adulti
• Ha paure e stress differenti
• Dobbiamo trattare il bambino coinvolgendo
la famiglia e/o i tutori
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Assistenza al Bambino
Neonato: alla nascita
Infante: dalla nascita a 1 anno
Bimbo ai primi passi: 1-3 anni
In età prescolare: 3-5 anni
In età scolare: 5-10 anni
Adolescente: 10-17 anni
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Assistenza al Bambino
• Dipende completamente dai genitori
• Sta seduto, gattona
• Segue con lo sguardo, attirato da suoni e luci
• Respira attraverso il naso e usa prevalentemente i muscoli addominali
• Scarsa capacità di termoregolazione
• Testa grossa: fonte di perdita di calore
Infante (dalla nascita ad 1 anno)
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Assistenza al Bambino
ASSISTENZA
Lascialo vicino ai genitori
Tienilo al caldo
Usa un tono di voce calmo e rassicurante
Infante (dalla nascita ad 1 anno)
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Assistenza al Bambino
• Comincia a parlare
• Ha coscienza di sé, esprime volontà
• Teme le separazioni e il dolore
• Cammina ed esplora il mondo
che lo circonda
• Non avverte il pericolo
• Esegue ordini semplici
Bimbo ai primi passi (da 1 a 3 anni)
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Assistenza al Bambino
Fai tenere sempre il contatto visivo
con i genitori, se possibile
Mettiti al loro livello (altezza)
Valutalo con i genitori vicini,
se possibile
ASSISTENZA
Bimbo ai primi passi (da 1 a 3 anni)
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Assistenza al Bambino
• E’ molto espressivo e comunicativo
• E’ un pensatore magico e fantasioso
• Ha un concetto di sé ancora incompleto
• Teme il dolore, le deturpazioni
e le separazioni
• E’ spesso iperattivo
Età prescolare (da 3 a 5 anni)
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Assistenza al Bambino
Incoraggia il gioco e la fantasia
Incoraggia la partecipazione al
trattamento
Trasporta con il bimbo il giocattolo o
l’indumento preferito
Età prescolare (da 3 a 5 anni)
ASSISTENZA
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Assistenza al Bambino
• Si esprime correttamente
• Capisce la struttura e le funzioni del corpo
• Ragiona
• Non comprende il concetto di morte
• Teme la perdita di funzioni e le deturpazioni
Età scolare (da 5 a 10 anni)
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Assistenza al Bambino
Spiega le procedure prima di eseguirle
Spiega la motivazione delle procedure
Prospetta un’evoluzione favorevole
del trauma
Rispetta il suo pudore
Loda la sua collaborazione
Età scolare (da 5 a 10 anni)
ASSISTENZA
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Assistenza al Bambino
• E’ determinato a vivere nuove esperienze
• Ha capacità decisionale
• Il suo riferimento è spesso il gruppo di amici
• Teme la perdita di autonomia
• Teme la deturpazione e la morte
Adolescenza (da 10 a 17 anni)
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Assistenza al Bambino
Raccogli informazioni in assenza
dei genitori, se necessario
Consentigli di fare scelte e mantenere
il controllo della situazione
Rispetta la sua autonomia
Non ridicolizzarlo di fronte agli altri
Adolescenza (da 10 a 17 anni)
ASSISTENZA
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Assistenza al Bambino
Età FR (a/min) FC (b/min) PA sist (mmHg) Peso (Kg)
infante 30-40 120-150 70-80 3-10
2-4 aa 20-30 100-110 80-95 12-16
5-8 aa 14-20 90-100 90-100 18-26
8-12 aa 12-20 80-100 100-110 26-50
> 12 aa 12-16 60-90 100-120 > 50
Parametri Vitali e Peso Corporeo
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Assistenza al Bambino
Credi al genitore o tutore:
“il bambino non si comporta nel solito modo”
meno attentomeno interattivo
inconsolabilenon distraibile
indifferente alle cose circostanti
Valutazione primaria PEDIATRICA
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Assistenza al Bambino
AVPU
Attività motoria:
simmetrica
coordinata
finalistica
Postura
Flaccidità
Valutazione primaria PEDIATRICA
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Assistenza al Bambino
• Tempo di insorgenza dei sintomi ?
• Patologie note ?
• Assunzione cibo (ultimo pasto)
• Assunzione di medicinali ?
• Se non è il primo episodio,
quanto frequentemente accade?
• Patologie della madre durante
la gravidanza ?
AMPIA - Anamnesi
Valutazione primaria PEDIATRICA
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Assistenza al Bambino
IN TUTTI I CASI, DUE GLI ASPETTI IMPORTANTI:
1. messa in sicurezza durante il trasporto (rispetto
delle regole del Codice della Strada);
2. attenzione e prevenzione in funzione delle
diverse patologie.
TRASPORTO SANIATRIO
Assistenza al trasporto
TRASPORTO SANIATRIO
I pazienti che usufruiscono di questo servizio sono
spesso portatori di handicap psicofisici o di
patologie croniche degenerative.
Qualunque sia lo stato psicofisico o l’età della
persona trasportata, occorre mantenere un
atteggiamento professionale e non sottovalutare
mai le sue richieste di aiuto.
Conclusioni
TRASPORTO SANIATRIO