trasparenza, replicabilità e innovazione nella definizione dei nuovi sistemi locali -s. cruciani
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Trasparenza, replicabilità e innovazione nella definizione dei nuovi sistemi locali
Sandro Cruciani, «I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità, prospettive», Roma, 6 novembre 2015
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«Trasparenza, replicabilità e innovazione nella definizione dei nuovi sistemi locali»Sandro Cruciani, Roma, 6 novembre 2015
La regionalizzazione del territorio italiano in sistemi locali non è certo una novità
Sono nuove invece le modalità con cui i sistemi locali sono stati prodotti, documentati e diffusi alla comunità degli utilizzatori
Le linee guida che hanno ispirato questa attività sono state infatti:• trasparenza• replicabilità• innovazione
Introduzione
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Un nuovo approccio, una nuova metodologia
Una nuova politica di trasparenza Un nuovo link con l’Europa Una nuova politica di diffusione
dei dati e dei risultati Nuove prospettive per studi e
analisi
Le novità
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Obiettivo della trasparenza come uno dei requisiti fondamentali
Il processo e le scelte operative nell’applicazione dell’algoritmo sono state ampiamente documentate e descritte: La scelta dei parametri dell’algoritmo è stata fatta
sulla base dei risultati di un piano degli esperimenti Il dettagliato esame cartografico (fine tuning) e le
correzione introdotte sono state puntualmente descritte
Le matrici di pendolarismo 2011, 2001 e 1991 sono disponibili per il download
Trasparenza
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Al principio di trasparenza è strettamente connesso quello della replicabilità
Note metodologiche e anche un e-book dedicato Il processo è descritto nelle sue componenti
principali È comunque intenzione dell’Istat rilasciare il
software (pacchetto in R) per generare i sistemi locali, permettendo quindi a chiunque di condurre una vera e propria replica dell’esperimento
Replicabilità
Una prima versione del
software è stata realizzata
dall’Istat in collaborazione
con Eurostat e l’ufficio
centrale di statistica dei
Paesi Bassi (Centraal Bureau
voor de Statistiek, CBS)
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Innovazione
Il mandato più importante è stato quello promuovere l’innovazione, sia nei processi che nei prodotti
Le attese degli utilizzatori hanno spinto l’Istat ad investire, più che in passato, nella definizione dei nuovi sistemi locali: In organizzazione del processo e in competenze
interne Nelle metodologie Nella condivisione delle esperienze a livello europeo
(task force di Eurostat) Nella diffusione e nel rilascio di dati e strumenti
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Innovazione: organizzazione del processo
Risorse interne: Gruppo di lavoro Istat che contemplava, dato il tema, competenze articolate e trasversali
• Ha operato su sei linee di lavoro (task)• Sl nella prospettiva del nuovo censimento permanente• Revisione della procedura per l’identificazione dei distretti industriali
Risorse esterne: Comitato tecnico-scientifico (CTS) di indirizzo ed orientamento Al Comitato sono stati illustrate sia le scelte teoriche che quelle di metodo, oltre che i
principali risultati ottenuti Il CTS ha approvato le proposte avanzate Il Comitato ha infine chiesto di investire maggiormente nella promozione di queste aree,
anche attraverso nuovi dati: • A fini di ricerca ed analisi• Come strumento di policy
Maggiore robustezza all’intero processo è stato il link con l’Europa, ed in particolare all’interno della task force coordinata da Eurostat e costituita al fine di verificare la fattibilità di una definizione armonizzata di Labour Market Area (LMA)
Il CTS era composto da
4 membri interni, 3 esperti
provenienti dall’Università
e 4 esperti appartenenti a
Istituzioni o enti di ricerca
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Innovazione: metodologie
Una necessaria manutenzione ed evoluzione di un metodo (e di un concetto) sostanzialmente invariato dal 1981
Revisione (ma non rivoluzione) dell’approccio e del metodo
Tenere in debito conto le esperienze e le indicazioni internazionali
Ridurre il numero di Sl con basso livello di auto-contenimento
È nei piani dell’Istat verificare
l’utilizzo di metodologie
alternative e la loro
applicazione a contesti
territorialmente più dettagliati
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Innovazione: diffusione e rilascio di dati e strumenti (1)
È stata realizzata un’area dedicata del sito istituzionale (http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-cartografia/sistemi-locali-del-lavoro
) che contiene: Indicatori di qualità dei Sl 2001 e
2011 Dati relativi ai Censimenti (2001
e 2011) Le matrici del pendolarismo
(1991-2011) Due sistemi di interrogazione e
visualizzazione dei flussi di pendolarismo
File cartografici in formato shapefile e KMZ (formato utilizzato da Google Earth)
L’area del sito
dedicata ai sistemi
locali è in costante
aggiornamento
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Innovazione: diffusione e rilascio di dati e strumenti (2)
Alla pagina dei Rapporto Annuale 2015 (http://www.istat.it/it/archivio/159350) è disponibile il file che raccoglie tutte le classificazioni dei sistemi locali utilizzate all’interno del volume. Ad ognuno dei 611 sistemi locali è associato un codice che identifica il gruppo/tipologia di appartenenza. Sono inoltre riportate alcune variabili di base come la popolazione residente (al censimento 2001, al censimento 2011, a giugno 2014) e la superficie territoriale.
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Alcune nuove linee di lavoro
Riproduzione dei sistemi locali 1991 e 1981 con il nuovo algoritmo
Grant Eurostat:• consolidamento e rilascio della procedura informatica per la
costruzione di sistemi locali a livello europeo• seminari in vari paesi finalizzati a trasmettere conoscenze e competenze
di base sul tema delle aree funzionali Proseguire nell’utilizzo e nella promozione dei sistemi locali,
nell’ottica di una rinnovata attenzione ai temi del territorio Nuovi prodotti di diffusione (dashboard per i Sl, classificazioni
navigabili per Sl, nuova piattaforma per l’Atlante statistico dei comuni)
Applicazione dell’algoritmo a diverso dettaglio territoriale (regioni funzionali, articolazione delle principali realtà urbane)
Aggiornamento dei modelli di stima di occupazione e disoccupazione per piccole aree
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Un primo prototipo: le classificazioni navigabili
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+39 064673 3275
http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-cartografia/sistemi-locali-del-lavoro