trabalzini

12
112 La cura dell’anima PAOLA TRABALZINI svolge attività didattica presso il corso di laurea in Scienze del- l'educazione e della formazione dell'Università La Sapienza di Roma. Studiosa del pensiero montessoriano, ha curato per l’Istituto Superiore Montessori di Ricerca e Formazione dell’Opera Nazionale Montessori (ONM), di cui ha fatto parte dal 2003 al 2010, l’Edizione critica di Il Metodo della Pedagogia Scientifica (2000). E’ autrice del libro Maria Montessori da Il Metodo a La scoperta del bambino (2003) e scrive su varie riviste pedagogiche nazionali e internazionali.

Upload: leonardo-de-sanctis

Post on 02-Mar-2016

213 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

L'articolo di Paola Trabalzini su "La cura dell'anima in Maria Montessori"

TRANSCRIPT

Page 1: TRABALZINI

112La cura dell’anima

PAOLA TRABALZINI svolge attività didattica presso il corso di laurea in Scienze del-l'educazione e della formazione dell'Università La Sapienza di Roma. Studiosa delpensiero montessoriano, ha curato per l’Istituto Superiore Montessori di Ricerca eFormazione dell’Opera Nazionale Montessori (ONM), di cui ha fatto parte dal 2003al 2010, l’Edizione critica di Il Metodo della Pedagogia Scientifica (2000). E’ autricedel libro Maria Montessori da Il Metodo a La scoperta del bambino (2003) e scrivesu varie riviste pedagogiche nazionali e internazionali.

Page 2: TRABALZINI

COSTRUIRE LA SCIENZA DELLA PACEdi Paola Trabalzini

… voci odi,non rumore:

imparano scopriretoccando

udendoguardando

sapendo,si educano al rapportotra creature:

la città terrestreè il cantiere di ognuno

più intima la zagaradi mandarino nella sera umida…(da Danilo Dolci, Creatura di creature)

Ginevra 1932: speranze e delusioniIl 2 febbraio 1932 si aprì a Ginevra la conferenza per il disarmo,alla quale aderirono sessantadue paesi, con lo scopo di ridurre oabolire gli armamenti ed evitare un’altra guerra. Le speranze chel’opinione pubblica ed il movimento pacifista nutrivano perl’evento andarono però deluse: la conferenza si chiuse nel 1934senza alcun risultato a causa dell’inconciliabilità delle posizionidei paesi aderenti. Nell’ottobre del 1933 la Germania, guidata daHitler, ritirò la sua delegazione dalla conferenza uscendo nellostesso anno anche dalla Società delle Nazioni, fondata nel 1919all’indomani della carneficina della prima guerra mondiale, il cui

113 La cura dell’anima

Page 3: TRABALZINI

obiettivo principale era proprio il disarmo. Negli anni Trental’Europa cominciò ad incendiarsi con l’attacco italiano inAbissinia (1935), la guerra civile spagnola (1936) e poi l’iniziodella seconda guerra mondiale (1939).In un’Europa in cui già cominciavano a spirare venti di guerra,Montessori portò il suo pensiero pacifista, tenendo una conferen-za proprio nella primavera del 1932 a Ginevra dal titolo La paixet l’éducation, pubblicata dal Bureau International d’Éduca-tion(1). In Italia apparve con il titolo Educazione sociale nelnumero di maggio-giugno 1932 della rivista “Montessori”. L’annosuccessivo con il titolo Educazione alla guerra o educazione allapace? La pace e l’educazione fu pubblicata sulla “Rivista pedago-gica”, che sosteneva posizioni di cauta e prudente opposizionealla politica scolastica e non del fascismo. La conferenza del1932, con alcune varianti, tra le quali il titolo che diventa Lapace, apre la raccolta di conferenze, sul medesimo argomento,tenute da Montessori in Europa dal 1932 al 1939 e raccolte nellibro Educazione e pace, edito per la prima volta nel 1949 persostenere la sua candidatura al premio Nobel per la pace. La ver-sione qui proposta è tratta da quest’ultimo testo.È Montessori scienziata e pacifista quella che inizia nel 1932 unpellegrinaggio europeo per sostenere la necessità di costruire la“scienza della pace”: se la pace “fosse elevata a disciplina, nes-suna ve ne sarebbe di più alta, poiché da essa dipende la vitastessa del popolo e forse il progredire o lo sparire di tutta lanostra civiltà”.Innanzi tutto per la scienziata di Chiaravalle è necessario chiari-re che cosa si intende con pace, ricercarne i fattori costruttividistinguendo l’opposto orientamento morale della pace e dellaguerra.La pace non è la cessazione della guerra, che è piuttosto un con-cetto negativo; essa non è neppure la tregua tra due nazioni inlotta o l’“adattamento forzato dei vinti a un dominio reso stabile,alla perdita di quanto essi hanno amato, alla cessione dei fruttidel loro lavoro e delle loro conquiste”. La pace, invece, implica unconcetto positivo, il “trionfo della giustizia e dell’amore tra gliuomini: fa pensare a un mondo migliore, ove regni l’armonia”.

114La cura dell’anima

Page 4: TRABALZINI

L’orientamento della guerra è nel trionfo del forte sul debole, nelconflitto per il possesso, nel senso di superiorità di un grupporispetto ad un altro; l’orientamento della pace è verso la valoriz-zazione delle potenzialità creative umane, del lavoro costruttoredi legami, della collaborazione.L’uomo contemporaneo appare a Montessori avviluppato in unacrisi morale, che lo fa vacillare, cedere ad “affermazioni illusorie”e a sirene compiacenti; egli ha difficoltà ad essere guida a sestesso e all’ambiente nel quale vive pur essendo lui a crearlo. Lastessa ragione pare vinta: “la caratteristica del nostro stato pre-sente - scrive Montessori - è proprio la follia serpeggiante: e ilritorno alla ragione è la nostra più importante necessità”. In que-sta condizione di smarrimento l’uomo diviene il pertugio attra-verso il quale si insinua la guerra.Rinnovamento morale, ritorno alla ragione, per un uomo che siincammini su questa via, invece, “la guerra non sarebbe affattoun problema: sarebbe semplicemente una barbarie contrastantecon la civiltà; un assurdo impenetrabile per l’anima nuova”. La“scienza della pace” riguarda allora lo studio delle leggi naturalidi sviluppo dell’essere umano e l’organizzazione sociale e moraleper il bene di tutti.L’osservazione compiuta nelle Case dei Bambini diffuse in tuttoil mondo aveva rivelato a Montessori un “bambino nuovo” osser-vatore ed esploratore dell’ambiente, con capacità di attenzione econcentrazione, laborioso, disciplinato, autonomo, amante del-l’ordine e della conoscenza.Le condizioni che avevano permesso quel rivelarsi erano state:un ambiente “a misura di bambino”, ossia proporzionato sottol’aspetto fisico, affinché il bambino potesse raggiungere, solleva-re, muovere, manipolare facilmente gli oggetti, ma anche ade-guato per l’aspetto intellettuale, ossia con attività comprensibili,leggibili, corrispondenti ai suoi bisogni; la libera scelta da partedei bambini dell’attività cui dedicarsi per il tempo che desidera-vano secondo il proprio ritmo di apprendimento; un insegnanteorganizzatore dell’ambiente, osservatore degli emergenti interes-si infantili, che mostrava il modo in cui le attività andavano svol-te senza sostituirsi al bambino, dunque presenza rassicurante,

115 La cura dell’anima

Page 5: TRABALZINI

ma non invadente, sostenuto dalla fiducia nei confronti dellepotenzialità costruttive infantili.Queste condizioni avevano consentito che si creasse nelle Case deiBambini un’atmosfera di disciplinata e serenità attività: si potevacosì fare esperienza di pace. La tranquillità, l’equilibrio interiore,la pacifica intesa sono per Montessori, osserva Scocchera, “ilmodo naturale nel quale si manifesta la vita stessa”(2).Con esperienza di pace intendiamo la possibilità per il bambinodi sperimentare senza fretta, di misurare le proprie capacità, diripetere l’attività per appropriarsi dei movimenti, di trovare per-sonali soluzioni acquisendo fiducia in se stesso; la possibilitàattraverso le attività di “vita pratica” (innaffiare le piante, lavareun tavolo, i piatti, ecc.) di sentirsi parte dell’ambiente, di impa-dronirsene, di esserne responsabile; la possibilità attraverso lagestione ad esempio del momento della merenda o del pranzo(apparecchiare, servire a tavola, sparecchiare) di prendersi curadegli altri: preparare una spremuta, offrirla e condividerla con icompagni significa aver fatto qualcosa di utile per sé e per glialtri. Inoltre dato che nell’ambiente ogni attività è presente in unsolo esemplare, il bambino è aiutato ad imparare ad aspettare,perché se desidera proprio l’oggetto utilizzato dal compagno deveattendere. Lo aiuta ad attendere la possibilità di dedicarsi adaltre attività presenti nell’ambiente, oppure può mettersi vicinoal bambino che sta lavorando e osservarlo, nella consapevolezzache quando sarà il suo turno gli sarà riservato lo stesso rispettoche ora lui sta riservando all’amico.Alla luce dell’esperienza scientifica e pedagogica delle Case deiBambini, la prima delle quali era stata aperta il 6 gennaio 1907a Roma, Montessori inizia a denunciare senza mezzi termini l’au-toritarismo dell’educazione tradizionale sia scolastica sia familia-re che per il bambino, sostiene, è esperienza di lotta che termi-na con un “doloroso ed impersonale adattamento” alla vita del-l’adulto, ossia con uno snaturamento del suo essere indipenden-te e creativo. Egli a scuola vive un clima di competizione piutto-sto che di collaborazione, di antagonismo piuttosto che di solida-rietà, di isolamento piuttosto che di condivisione. Ed “il bambi-no che non ha mai imparato a fare da solo, a guidare le proprie

116La cura dell’anima

Page 6: TRABALZINI

azioni, a dirigere la propria volontà, si riconosce nell’individuoche si fa guidare e che ha bisogno dell’appoggio altrui”. Ne risul-terà un individuo adulto indebolito sotto l’aspetto morale chefacilmente cede “allo spirito di devozione, quasi di idolatria versoi condottieri”.Dunque per costruire la pace è necessaria per Montessoriun’educazione adeguata alle caratteristiche psichiche del “nuovobambino”, un’educazione che sia esperienza di pace e non dilotta, rispettosa delle leggi costruttive della vita; un’educazioneche dilati i poteri della mente e del cuore “perché si correggedando spazio, dando mezzi, per l’espansione della personalità”(3).La costruzione della scienza della pace non può prescindere dauna nuova antropologia e da una nuova concezione dello svilup-po umano, senza dimenticare l’aspetto morale dell’educazione,che deve farsi promotrice della ricerca del vero, del bene e delbello. Nel 1937 Montessori affermerà che “l’educazione è l’armadella pace”.Nella voce Fascismo dell’Enciclopedia italiana, scritta intorno al1931 e firmata da Mussolini, ma redatta probabilmente dal filo-sofo neoidealista Giovanni Gentile, si legge: “Il fascismo […] noncrede alla possibilità né all’utilità della pace perpetua […]. Solola guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane eimprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù diaffrontarla”(4).La conferenza del 1932 segna il definitivo incrinarsi dei rapportitra Montessori e Mussolini, iniziati nel 1923 da un lato per ildesiderio della scienziata di Chiaravalle di vedere diffuso in Italiail suo lavoro scientifico-pedagogico e le sue scuole, dall’altro peril desiderio di Mussolini di avvalersi della notorietà cheMontessori aveva raggiunto all’estero al fine di ricavarne presti-gio al governo stesso, impegnato nella ricerca di un consensointernazionale. Il metodo Montessori poteva, inoltre, divenire unprezioso alleato nella lotta all’analfabetismo, dato che nelle scuo-le montessoriane i bambini a cinque anni già leggevano e scrive-vano. Infine, non è da escludere, che il clima di lavoro ordinatoe disciplinato che si osservava nella scuola Montessori potesseattrarre l’attenzione di Mussolini, pur nella profonda diversità di

117 La cura dell’anima

Page 7: TRABALZINI

presupposti educativi, morali e ideologici, che, inizialmente nonesplicitati, emergeranno negli anni successivi.Il regime iniziò a non fidarsi più degli ideali pedagogici montes-soriani e dal luglio 1932 Maria Montessori ed il figlio Mario furo-no sottoposti alla sorveglianza della polizia politica; nel 1933Maria si dimise dall’Opera Montessori, fondata nel 1924 con l’in-tento di diffondere il pensiero montessoriano e tutelare l’applica-zione del metodo, e nel 1934 lasciò l’Italia per tornarvi nel 1947,dopo aver trovato ospitalità prima in Spagna ed Olanda e poi dal1939 in India.

Un “mondo nuovo” e un “uomo nuovo”Se Montessori registra la crisi dell’uomo contemporaneo, vedeanche all’orizzonte un “uomo nuovo”: “una elevazione meraviglio-sa ed improvvisa ha posto il campo delle conquiste umane a unlivello superiore della terra”.Dagli inizi del Novecento si assiste ad un’incredibile accelerazio-ne delle scoperte scientifiche e del progresso tecnologico, nericordiamo alcune. Nel 1905 Einstein iniziò ad elaborare la teoriadella relatività, che lo portò ad ottenere nel 1921 il premio Nobelper la fisica; nel 1909 lo aveva ricevuto Guglielmo Marconi per iltelegrafo senza fili; nel 1918 era stata la volta di Max Planckpadre della fisica quantistica.Nel settembre del 1907 il transatlantico Lusitania effettuò la tra-versa dell’Atlantico in poco meno di cinque giorni; nel maggio del1927 Charles Lindbergh compì il primo volo transoceanico insolitaria da New York a Parigi; nel 1938 Enrico Fermi riceverà ilpremio Nobel per la fisica per i suoi studi sulla radioattività arti-ficiale.Per Montessori, medico, studiosa di scienze natali, antropologa,l’uomo durante la sua evoluzione ha progressivamente sottrattoalla natura, grazie alle capacità intellettuali, al desiderio di cono-scenza e al bisogno di assicurarsi una migliore esistenza, i suoisegreti realizzando un’incredibile trasformazione dell’ambiente edelle sue stesse condizioni di vita sul pianeta creando quella chela scienziata di Chiaravalle definisce “supernatura”, che è conti-nuazione e progresso della natura stessa.

118La cura dell’anima

Page 8: TRABALZINI

Nuove forme di comunicazione, come dopo il telegrafo senza filianche la radio, facilitavano oramai l’incontro di voci altrimentimolto distanti; sempre più veloci mezzi di trasporto favorivano loscambio di merci e persone tra i continenti. L’umanità appare aMontessori come una “nazione unica” anche se gli uomini conti-nuano a vivere sentimenti di separazione e di reciproca incom-prensione. Nel mondo supernaturale, invece, per la scienziata l’uo-mo sempre più dipende dall’uomo per la sua sopravvivenza: “per-ciò ciascun individuo si trova legato agli altri, e ciascuno contribui-sce con il proprio lavoro al complesso in cui vive l’umanità”(5).Se la studiosa di Chiaravalle plaude al progresso del nuovo seco-lo, frutto delle capacità umane, che le fa scrivere dell’avvento diuna nuova epoca geologica, è anche cosciente del rischio chel’umanità correrebbe se le energie della natura conquistatevenissero utilizzate dall’“uomo vecchio”, guidato dalla logica delpossesso, della separazione, della contrapposizione.E’ quanto mai urgente per Montessori che il mondo supernatu-rale sia gestito e guidato da un “uomo nuovo” elevato al livellodella sua creazione, consapevole dei legami essenziali con glialtri viventi, del tendere della sua opera verso l’unità, dellapotenza delle energie che ha scoperto e che sono accessibili atutti.L’“uomo nuovo”, per Montessori, può aver radici solo nel “bam-bino nuovo”, che cerca autonomia, lavoro, conoscenza, creatoredelle caratteristiche umane quali movimento, pensiero, linguag-gio, amore, e in “un’educazione nuova”, che aiuti “a conquistarenell’illimitato, anziché reprimere i desideri di possedere ciò cheposseggono i vicini”(6); che aiuti a cogliere i nessi, le relazioni trale singole parti ed il tutto evitando frammentazione delle cono-scenze senza alcuna visione d’insieme.Fondamentale per la costruzione della pace è allora aiutare l’uo-mo ad essere consapevole del suo fine nella vita, la creazionedella supernatura, che lo pone in un rapporto di dipendenza einterdipendenza con i suoi simili e con gli altri organismi viven-ti. Questa consapevolezza va assunta alla base di una nuovavisione dei rapporti con se stesso e con gli altri uomini, dellacostruzione di una nuova moralità, responsabilità e socialità.

119 La cura dell’anima

Page 9: TRABALZINI

Eccoci arrivati al “piano cosmico”, tema al quale l’autrice dedica-ta l’ultima conferenza sulla pace del luglio 1939. Nel “pianocosmico” lo scopo di ogni organismo vivente è in relazione nonsolo al mantenimento di se stesso, alla sopravvivenza della pro-pria specie, ma anche al mantenimento della vita sulla terra, almantenimento dell’armonia del tutto attraverso rapporti di reci-procità (basti pensare agli ecosistemi). Il bambino diviene alloral’investigatore di una rete di relazioni, scambi, interdipendenze,attraverso la quale ha la possibilità di comprendere come la vitasi mantenga con il contributo di ogni essere vivente, ha la possi-bilità di entrare nel grande spettacolo dell’evoluzione naturale edumana di cui egli è parte. Non si tratta quindi del vagheggiamen-to di un mondo pacificato, ma dello studio e della comprensionedei legami e delle dipendenze che esistono tra gli esseri viventi edi formare individui in grado di cogliere le relazioni tra gli eventi.Di fronte a concezioni egoistiche e aggressive della vita che mira-vano a dividere e non ad unire, a considerare gli uomini nei loroparticolari e circoscritti interessi personali, Montessori proponenegli anni Trenta e Quaranta lo spettacolo dell’evoluzione dellavita frutto del contributo di organismi viventi operosi e solidalinel quale il bambino può ritrovare la propria storia come appar-tenente alla specie umana.Come è possibile allora aiutare i bambini a capire e volere lapace?Montessori risponde: “per predisporre il fanciullo alla pace biso-gna incunearlo in questo nuovo mondo unificato in cui tutti gliuomini lavorano a beneficio degli altri”. Ed allora “ecco il lavoroacquistare un senso di solidarietà umana profondissimo. Ingenere si presenta al bambino il lavoro come un dovere da com-piere, qualche cosa che invece di sorgere dall’intimo come neces-sità spirituale è imposto dal di fuori […], così si uccide comple-tamente quel senso di affratellamento che dà il lavoro, intesocome opera dell’uno a complemento dell’altro”. E continua: “dire ‘amate tutti gli uomini’ è un parlare un po’astratto - e forse non è facile amare tutti gli uomini - anche per-ché gran parte di questi uomini non si conoscono. Bisogna primafarli conoscere attraverso il lavoro che compiono a beneficio

120La cura dell’anima

Page 10: TRABALZINI

nostro e allora dalla conoscenza scaturirà in noi l’amore peressi”. Infine, ma fondamentale: “l’uomo che sa di essere nato perbeneficare gli altri sentirà ripugnanza nel compiere atti di distru-zione in stridente contrasto con la sua natura e con il fine per cuiè nato. A un uomo siffatto dopo che gli è stato detto: ecco questostrumento, adoperalo a beneficio dell’umanità perché così vuolela tua natura e il fine dell’universo, non gli potrà dire più nessu-no: ecco un altro strumento prendilo e va con esso a uccideredegli uomini a distruggere il loro lavoro. Un uomo che riceverànella vita due ordini così differenti comincerà a sentire uno sban-damento di coscienza e il giudizio fra il male e il bene non potrànon farsi strada nel suo animo”(7). L’essere umano formato nelrispetto del lavoro compiuto dagli altri, indispensabile come ilproprio al mantenimento della vita, non potrebbe con facilitàessere strumento di odio, distruzione, offesa.L’infanzia è per Montessori luogo reale di possibilità, di trasforma-zione, di miglioramento dell’umanità, di costruzione dell’“uomonuovo”, che non sarà “più la vittima degli avvenimenti, ma avrà lachiarezza di visione necessaria per dirigere il futuro della societàumana”(8). Per una chiarezza di visione che è comprensione razio-nale, ma anche consapevolezza sociale ed etica, perché l’“uomonuovo” sia guida a se stesso e a ciò che ha creato, occorre favori-re, secondo Montessori, lo sviluppo, attraverso l’esperienza, divalori quali cultura, amore, lavoro, comprensione, cooperazione,rispetto.Per la scienziata di Chiaravalle “occorre puntare alla grandezzadell’umanità, alla piena valorizzazione dell’intelligenza e dellapersonalità, alla promozione di tutti gli uomini, senza esclusionedi razze, culture, ceti, credenze. Una prospettiva interculturale eorientata alla ragione e alla perfezione”(9).Notiamo per inciso: è questa una prospettiva che oggi trova tral’altro particolari consonanze con quella del sociologo, filosofo, esoprattutto metodologo, francese Edgar Morin, fermo restando laspecificità dei diversi contesti storico-culturali di formazione edei percorsi di pensiero.Morin scrive della necessità nel terzo millennio di creare una“nuova cittadinanza terrestre”, di sviluppare l’appartenenza alla

121 La cura dell’anima

Page 11: TRABALZINI

“Terra-Patria” in alternativa allo “Stato Nazione” e alla “Terraoggetto di profitto”; il “centro di questa nuova missione” è “l’edu-cazione che nel contempo è trasmissione del passato e aperturadella mente per accogliere il nuovo”. Ed ancora: “la coscienzadella nostra umanità in questa era planetaria dovrebbe condur-ci alla solidarietà e alla commiserazione reciproche, di ciascunoper ciascuno, di tutti per tutti”. La comprensione da parte dell’uomo della propria “identità terre-stre” in una prospettiva planetaria in Morin, la comprensione delsuo compito cosmico in Montessori fanno tutt’uno con la neces-sità di un’educazione costruttrice di una nuova mentalità nelconsiderare i rapporti tra gli uomini e di questi con l’ambientenel quale vivono(10). Un’educazione aperta al futuro che è già ilnostro presente.

122La cura dell’anima

Page 12: TRABALZINI

NOTE(1) Fondato nel 1925 con lo scopo di stimolare la ricerca educativa e studiare i sistemiscolastici dei diversi paesi operando un collegamento tra le varie le esperienze educa-tive.(2) A. Scocchera, Maria Montessori e l’educazione dalla pace, in “Vita dell’infanzia”, a. LII,n.7, settembre 2003, p.37.(3) M. Montessori, Formazione dell’uomo, Milano, Garzanti, 1993, p.50-51 (prima edizio-ne 1955).(4) D. Mack Smith, Storia d’Italia dal 1861 al 1997, Roma-Bari, Giuseppe Laterza & Figli,1997, p.477 (ed.orig. Modern Italy. A Political History, 1997).(5) M. Montessori, Il segreto dell’infanzia, Milano, Grazanti, 1991, p.264 (prima edizionecon il titolo L’Enfant, 1936).(6) M. Montessori, Formazione dell’uomo, op. cit. p.51.(7) M. Montessori, Educhiamo alla pace le nostre creature I e II, in “La madre”, numerodi agosto 1954 e di settembre 1954.(8) M. Montessori, Educazione per un mondo nuovo, Milano, Garzanti, 1991, p.14 (I edi-zione indiana in lingua inglese con il titolo Education for a new world, 1946; I edizioneitaliana, Garzanti, 1970).(9) G. Cives, Le risposte di Maria Montessori ai problemi di oggi, in “Vita dell’infanzia”,a.XLIV, n.6, luglio-agosto 1995, p.30.(10) Per analogie Montessori-Morin cfr G. Cives, L’“educazione dilatatrice” di MariaMontessori, Roma, Anicia, 2008, pp.131-166.

123 La cura dell’anima