tipi italiani: paolo becchi «eluana, un caso di

2
di Stefano Lorenzetto La sentenza del professor Paolo Becchi sul caso Eluana Englaro è lapidaria, appena due parole: «Imperialismo giu- diziario». Il docente universita- rio parla con cognizione di cau- sa: è filosofo e giurista. «La Cas- sazione e la Corte d’appello di Milano si sono sostituite al legi- slatore. Ma il compito del giudi- ce è applicare le leggi, non la Costituzione. Le toghe sono en- trate in un conflitto fra due valo- ri contrapposti - l’autodetermi- nazione della persona (...) TIPI ITALIANI: PAOLO BECCHI «Eluana, un caso di imperialismo giudiziario» segue a pagina 14

Upload: others

Post on 30-Jul-2022

7 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: TIPI ITALIANI: PAOLO BECCHI «Eluana, un caso di

Trattamenti di favore innome del multiculturali-smo, voti non troppo bas-si per non far arrabbiare igenitori. Ecco che accadenegli scrutini scolastici.

Diario di un profBuonismi e 6 politicoVi svelo cosa accadedurante gli scrutini

Il professor Travet a pagina 15

di Stefano Lorenzetto

La sentenza del professorPaolo Becchi sul caso EluanaEnglaro è lapidaria, appenadue parole: «Imperialismo giu-diziario». Il docente universita-rioparla con cognizionedi cau-sa: è filosofo e giurista. «La Cas-sazione e la Corte d’appello diMilano si sono sostituite al legi-slatore.Ma il compitodelgiudi-ce è applicare le leggi, non laCostituzione.Le toghesonoen-trate inunconflitto fraduevalo-ri contrapposti - l’autodetermi-nazione della persona (...)

TIPI ITALIANI: PAOLO BECCHI

«Eluana, un caso di imperialismo giudiziario»

segue a pagina 14

Page 2: TIPI ITALIANI: PAOLO BECCHI «Eluana, un caso di

14 CRONACHE il Giornale Domenica 15 febbraio 2009

(...) e la sacralità dellavita - che era di strettacompetenzadelParla-mento. Siamo alla ti-ranniadeivalori. Ilpo-tere giudiziario hal’obbligo di attenersiai codici, punto e ba-sta.E se le legginoncisono, o appaiono incontrastoconlaCosti-

tuzione, i magistrati devono sollevare la que-stione di legittimità costituzionale. Come maiin17anninonvi è statounsologiudicechesiaricorso alla Corte costituzionale per Eluana?Hanno preferito farle loro, le leggi. Ora chi cisalverà dal governo dei giudici?».

Becchinonamamimetizzarsi fra i cavilli.Daun quarto di secolo è docente di filosofia deldirittonellafacoltàdigiurisprudenzadell’Uni-versità di Genova, la città dov’è nato. Lo trovochinosui librinelpiùautorevoledipartimentodi cultura giuridica che esista in Italia, quellointitolato a Giovanni Tarello (1934-1987), ric-codiscienzaepoverodimezzi:sugliscaffali incorridoio le raccolte delle riviste scientifiche -Legal Studies, The Monist, Leviathan, Me-taphilosophy - si fermano al 2004, dal 2005 solofascicoli sciolti, segno che sono venuti a man-care i soldiper rilegarli. Insegnaanche inSviz-zera, all’Università di Lucerna. Ha scritto unaquindicina di volumi. In questi giorni è uscitoLavulnerabilità della vita, l’ennesimocontri-buto su Hans Jonas, il filosofo tedesco contra-rio all’eutanasia del quale ha tradotto molteopere.

Allepolemiche sul finevita il professorBec-chi sta facendo il callo.Loscorso3settembreèbastato che la storica Lucetta Scaraffia citasseilsuolibroMortecerebralee trapiantodiorga-ni(Morcelliana)sullaprimapaginadell’Osser-vatore Romano per provocare un maremoto.«Per i cattolici sonounpensatorenonortodos-so. Per i laici sono un cattolico reazionario dimerda». La riprova che ha violato il tabù deitabù: ha messo in discussione il concetto dimorte cerebrale introdotto nel 1968 dall’AdHoc Committee della Harvard Medical Scho-ol. Il cosiddetto rapportodiHarvardutilizzatoin tutto il mondo per giustificare il prelievo diorgani da cadaveri col cuore che pulsa.

Lo studioso si consola in famiglia: «Mia mo-glie, atea, anticrista e rifondarola, è d’accordoconme. Ilmio secondogenito,12anni,hadet-to: “Il cervello da solo non basta. Mi sembrache papà abbia ragione”». Di figli ne ha tre.Nessunobattezzato, comedel resto la consor-te. «Sceglieranno da soliquandosarannomaggioren-ni». Nel 1955 lui fu inveceportato in fasce al sacro fon-te dal padre, operaio del-l’Italsider, e dalla madre, ca-salinga. «Sono un cattolicononpraticantechevainchie-sa a Natale e Pasqua o permatrimonie funerali».Comedire: le risposte che sto perdarle non c’entrano nullacon la fede.

Chi esce peggio dalla vicen-da Englaro?«Imedici.Eranocertamen-

te autorizzati a fare ciò chehanno fatto. Ma il senso del-la loro professione è salva-guardare la vita. Il dottorAmato De Monte ha dichia-rato: “Eluana è morta 17 anni fa”. Se per unmedicounapersona instatovegetativoèmor-ta, vuol dire che siamo messi veramente ma-le».

Il capo dello Stato ha agito bene?«Nel nostro ordinamento ha il compito for-

male di custode della Costituzione, quindi lesueosservazioniapparivanocorrette.Maèsta-to assolutamente irrituale anticiparle primad’avere in mano il decreto del governo, chepotevacontrofirmareorespingere.Ediscutibi-le è anche l’aver definito “non ulteriormenteimpugnabile” un procedimento di volontariagiurisdizione. Non trattandosi di una senten-zapassata ingiudicato, comeerroneamente si

continuaaripetere, inrealtà l’autorizzazioneasospendere l’idratazione e l’alimentazione aEluana era revocabile».

Si possono togliere cibo e acqua a un pazien-te?«Se vengono immessi nel corpo artificial-

mente, col sondino nasogastrico o con la ga-strostomia endoscopica percutanea che ri-chiedeunpiccolo interventochirurgico,amioavvisopossonoessere tolti,masolo inpresen-zadiunarichiestascrittadapartedelpaziente.Si trattadi trattamentimedicicheunindividuoha il dirittodi rifiutare. In questi casi una com-missioneetica indipendentedovrebbevaluta-re al letto del malato se la prosecuzione deltrattamento di sostegno vitale non possa or-

mai essere considerata unaforma di accanimento tera-peutico».

Anche una trasfusione disangue è rifiutabile?«Certamente».

Ogni volta che un giudice or-dina trasfusioni di sangue,per esempio a un testimonedi Geova che le rifiuta, com-mette dunque un arbitrio?«Sì. Diverso il caso del fi-

glio minorenne di un testi-mone di Geova. Lì non è ildiretto interessatoarifiutareil trattamento, bensì il geni-tore,e loStatoha ildoveredisalvaguardare la vita altrui.Quella che non può esseremai sospesa è l’offerta di ci-bo e acqua per via orale, an-

chequalora il malato la rifiuti. Non sempre bi-sogna dar ragione al paziente».

La vita è un bene disponibile o indisponibile?Se un testimone di Geova può rifiutare una

trasfusione,unmalatodicancrolachemiotera-piaeundiabeticoconlagambainnecrosi l’am-putazione, significa che la vita in taluni casi èunbenedisponibile. Indisponibileè ladignitàumana.Ma suquestopunto ladiscussione nelnostro Paese non è neppure cominciata, iostesso ci sto lavorando da poco. Se ne occupasolo la Chiesa cattolica».

Che cos’è la dignità umana?«Ha un doppio volto: da un lato è qualcosa

che inerisceall’essereumano,quindiche rice-

viamo indote; dall’altro èqualcosa checi con-quistiamo col nostro vissuto. Ha un aspettooggettivo e uno soggettivo: combinarli insie-meèilproblemafondamentaledelnostrotem-po».

Accettando che la vita sia un bene disponibile,si deve per coerenza consentire anche il suici-dio. Allora perché, se io sto per buttarmi da unponte, accorrete tutti per impedirmi di farlo?«Il suicidio può essere discusso moralmen-

te, criticato, ma sotto il profilo giuridico noncostituisce più una fattispecie di reato, in nes-suna parte del mondo».

Se non altro perché il reato si estingue con lamorte del reo...«Maguardicheladepenalizzazionedelsuici-

dio è collocabile tra la fine del Settecento e gliinizidell’Ottocento.Primaeranoprevistevereepropriesanzioniper ilsuicida,comelaconfi-sca generale o parziale del patrimonio e unasepoltura infamante. In Inghilterra le penecontro il cadavere furono abolite solo nel1851. In precedenza il corpo del suicida veni-vainfilzatoinunbastone,trascinatoperlestra-de e sotterrato senza funerale in un luogo acaso. La confisca del patrimonio fu abrogatanel 1873».

Dare disposizioni circa la propria morte è undiritto individuale inalienabile?«Fino a un certo punto. Una persona non

può chiedere con disposizione scritta che unmedico metta fine alla sua vita in determinatecondizioni. E non perché la vita sia indisponi-bile, ma perché un medico non può propriofarlo,andrebbecontrolasuaeticaprofessiona-le».

Si fida dei medici?«Nel complessoho fiducia. La cosapiù inau-

dita è che nelle facoltà di medicina non esistacomemateria labioetica. Saquanteore leven-gonodedicatenell’interocorsodistudiuniver-sitari? Due, o poco più».

Perché è contrario ai trapianti di organi?«Non sono contrario. Ma credo che non si

possanopiù giustificare in base alla definizio-ne di morte cerebrale fissata quarant’anni fadalrapportodiHarvard.Vadettochiaramentecheildonatoreèentratoinunprocessodimor-te,manonèancoramorto.Contestounadona-zionechesibasasuunafalsitàdicomunicazio-ne. In Italia io non donerei i miei organi. InGiapponesì: là vienespiegatoaldonatoreche

unpaziente in morte cerebrale non èun cada-vere».

Qui da noi invece vige da dieci anni la leggesul silenzio-assenso che ci trasforma d’ufficioin donatori, salvo opposizione.«Ma la regola del silenzio-assenso non vale,

perché nessun ministro della Salute ha maiemanato il decreto che era previsto entro 90giorni dall’entrata in vigore della legge. Que-stosignificachequellanormanonèstataaccet-tata, né dai cattolici né dai liberali, in quantoestromettelafamigliadaognidecisione, impe-disce ai congiunti del morto cerebrale di direl’ultima parola, di opporsi all’espianto ancheinpresenzadiunattodivolontàdel lorocaro».

Una mia amica ha aderito all’Aido in giovaneetà e dopo 18 anni ha cam-biato idea, ma s’è accortache sul retro del documen-to associativo c’è scritto:«Questa tessera è semprevalida», in rosso e tutto ma-iuscolo. Quindi figurerà neldatabase del Sistema infor-mativo trapianti fra1.119.760 potenziali dona-tori fino a quando non le re-stituiranno l’atto olografo.«Nelfrattempofarebbebe-

ne a conservare tra i docu-menti personali una dichia-razionescrittadipropriopu-gno e datata, in cui esprimeil cambio di volontà».

Se lei finisse in dialisi rifiu-terebbe un rene?«Certo, lo rifiuterei inbase

al criteriodi reciprocità.Dicodipiù:nelle listed’attesaper i trapianti andrebbedata laprece-denza a chi s’è dichiarato donatore».

E se una cardiopatia affliggesse uno dei suoifigli, si opporrebbe al trapianto di cuore?«Nonvedoperchéunmioprincipioideologi-

co dovrebbe condizionare la loro vita».Che cos’è accaduto dopo l’articolo sull’«Osser-vatore Romano»?«Premesso che non conoscevo Lucetta Sca-

raffia, mai vista né sentita, ho notato che nons’èvolutoparlaredelmio libro.LaRepubblicaè stata divertentissima. Il primo giorno ha fat-to intervenire Ignazio Marino, chirurgo tra-piantistaesenatoredelPd:“Attoirresponsabi-

le”. Siccome il dibattito non si spegneva, il se-condo giorno ha schierato un altro pezzo da90,UmbertoVeronesi: “Ipadronidellavita”. Ilterzo giorno è sceso in campo il direttore EzioMauro: “LaChiesae iprecetti dei teocon”.Tra-duzione: adesso basta, mi sono rotto i coglio-ni. Fine del dibattito. Ha vinto lo stalinismoculturaledel giornale che s’è incaricatodi farela politica dell’opposizione in Italia, il verocontropoteredaquandolasinistranonèpiùalpotere. Non a caso sono stato contattato datutti i giornali, tranne che da Repubblica».

Chi sono gli scienziati che hanno messo in di-scussione il rapporto di Harvard?«Basti citare i medici Robert Troug e James

Fackler,che findal1992hannodimostratoco-me i mezzi clinici impiegati per accertare lacessazioneirreversibiledi tutte lefunzionidel-l’encefalo in realtà non siano ingradodi farlo.Il neurologo Alan Shewmon ha documentatoil caso di T.K., in stato di morte cerebrale dal-l’età di 4 anni per una meningite e tuttavia in-dubbiamente ancora vivo a 18 e mezzo: nonaveva più alcuna funzione encefalica, eppurela frequenza cardiaca e la pressione sangui-gnaaumentavanoquandoShewmonglipizzi-cava varie parti del corpo. Vuole un nome ita-liano? Il professor Carlo Alberto Defanti».

Il neurologo che si occupava di Eluana?«Propriolui.L’involontarioresponsabiledel-

la conversione credo d’essere stato io. Gli homandato in visione alcuni materiali tradotti initaliano per il mio libro Questioni mortali. Miaspettavounareplicacritica.Invecem’èarriva-taun’autocritica.Haammesso“l’impossibilitàdi esplorare le funzioni di ampi settori del cer-vellonell’individuo instatodicoma”eharico-nosciutochelamortecerebrale“nondimostracompiutamente l’assenza irreversibile di tuttele funzionidell’encefalo”.Ricordo,per inciso,che Eluana non era in morte cerebrale».

Ma lei ci crede sì o no, alla morte cerebrale?«All’irreversibilità sì, alla morte dell’organi-

smo no. Una donna in morte cerebrale puòpartorire. La controprova è offerta dagli stessitrapiantisti: usano gli organi dei pazienti inmorte cerebrale proprio perché sonoperfetti.Nel 1975, quando fu approvata in Italia la pri-ma legge in materia, tenevano il malato attac-catoal respiratoreanche senonera candidatoall’espianto. Adesso, se non sei donatore diorgani, dopo sei ore te lo spengono. E te lospengono anche se sei un bambino».

Come sarebbe a dire? Di che sta parlando?«La legge del 1993, tuttora in vigore, stabili-

scecheilperiododiosservazioneperl’accerta-mento della morte cerebrale debba essere di24 ore per i bimbi fino a un anno di età e di 12oreperquelli finoa5anni.Ma ilministroLiviaTurco, due giorni prima delle elezioni politi-che del 2008 che hanno mandato a casa il go-vernoProdi,haemanatounnuovoregolamen-to che riduce a sole 6 ore questo periodo, co-me per gli adulti. Un atto scandaloso, perchénella gerarchia delle fonti un decreto ministe-riale è sempre inferiore a una legge, non puòstabilire qualcosa che sia in contrasto con lalegge. Eppure è avvenuto, alla chetichella enel disinteresse generale».

Perché la Chiesa ha accettato il criterio dellamorte cerebrale?«Molto semplice: per non aprire il tema del-

l’eutanasia. Non solo la Chiesa, ma tutti noi,abbiamorisoltoilproblemaconuncolpod’ac-cetta. Se i morti cerebrali sono cadaveri, pos-

siamo faredi loroquello chevogliamo.Fosseroinunazo-na grigia, bisognerebbe di-scutere se e come lasciarlimorire».

Ma nel catechismo non c’ètraccia della morte cerebra-le. L’allora cardinale JosephRatzinger cancellò di suopugno l’aggettivo «cerebra-le», sostituendolo con «rea-le».«Questosignificache ilPa-

pa ha le mani legate. È sullemie posizioni, ma non puòdirlo».

E chi glielo impedirebbe?«Consideri che il cardinale

Dionigi Tettamanzi, moltoinfluente nella Conferenzaepiscopaleitaliana,èuncon-

vinto trapiantista. Anzi, lui va persino oltre: èper la nazionalizzazione dei corpi, altro chevolontà individuale! Donare, per l’arcivesco-vodiMilano,èundoveresociale,nonc’èbiso-gnodi consenso, perciò lo Stato si pigli i cada-veri e non seneparli più. E infatti l’unico gior-nale che nonha presentato il mio libro sui tra-pianti è stato Avvenire, l’organo della Cei».

Che cosa pensano di lei in ambiente universi-tario?«Che sono irrecuperabile».

Stefano Lorenzetto(440. Continua)

[email protected]

“ “

È docente all’Universitàdi Genova. Traduce Hans

Jonas e contesta i trapiantidi organi «basati su false

informazioni». Citandolo,«L’Osservatore Romano»

ha provocato il finimondo

Studiano la bioetica solo

due ore. Escono male

dalla vicenda Englaro. Ho

convinto Defanti che

il cervello è inesplorabile

La Turco, due giorni

prima delle elezioni, ha

ridotto a 6 ore i controlli

sui bimbi sotto i 5 anni.

Il Papa ha le mani legate

tipi italiani

I MEDICI

PAOLO BECCHI

GLI ESPIANTI

dalla prima pagina

LA FEDE NON C’ENTRA NULLA Il professor Paolo Becchi. Cattolico non praticante, una moglie «atea, anticrista e rifondarola» e tre figli non battezzati

Il filosofo del diritto alla vita«Eluana, un casodi imperialismo giudiziario»«Cassazione e Corte d’appello di Milano si sono sostituite al legislatoreSiamo alla tirannia dei valori. Ora chi ci salva dal governo dei giudici?»