thomas mann

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THOMAS MANN BIOGRAFIA Thomas Mann è nato a Lubecca, nel 1875, secondo figlio di un politico e di una tedesca nata in Brasile. Trasferitosi a Monaco dopo la morte del padre, avvenuta nel 1890, Mann si è dato al giornalismo, preparandosi in corsi parauniversitari di storia e letteratura. Durante un viaggio compiuto in Italia insieme al fratello Heinrich, inizia la stesura dei Buddenbrock, il suo capolavoro, una saga familiare che si traduce in un affresco dell'Europa decadente e prefigura un futuro tragico per la borghesia continentale. Prima del romanzo, che è edito nel 1901 e consacra l'autore a livello nazionale, Mann pubblica la raccolta Der kleine Herr Friedemann (1898). Nel 1903 è la volta del volume Tristan (1903), che include il celeberrimo Tonio Kroger. Due anni dopo Mann si sposa. Avrà sei figli. Nel 1913 Mann termina il racconto lungo Tod in Venedig, uno dei massimi esiti della letteratura di questo secolo. La stesura di Der Zauberberg, il celeberrimo romanzo tradotto come La montagna incantata, viene abbozzata prima del conflitto mondiale, e subitamente interrotta: vedrà la luce nel 1924. Mann è anche uno scrittore politico, che riflette, nell'intervallo tra le due Guerre, sul significato del nazionalismo tedesco: riflessione che produce lo straordinario saggio Betrachtungen eines Unpolitischen (1918). Un periodo di viaggi in Africa e in Europa conduce Thomas Mann alla celebrità in tutte le nazioni che visita e nelle quali è invitato a tenere conferenze e letture. Al culmine della sua notorietà, viene insignito del Nobel per la Letteratura, nel 1929. Thomas Mann è morto nel 1955 LA MORTE A VENEZIA L’anziano Gustav von Aschenbach, dopo una vita totalmente dedicata alla creazione metodica, faticosa e fruttuosa della sua arte, sente nel suo animo l’impetuoso desiderio, il feroce bisogno di viaggiare, avere nuove esperienze, provare cambiamenti. Si reca quindi a Venezia e tra gli ospiti dell’albergo, attira la sua attenzione una famiglia polacca, di cui fa parte un bellissimo adolescente, Tadzio. È appena scoppiata un’epidemia di colera asiatico e von Aschenbach programma di partire salvo poi cambiare idea per restare vicino a Tadzio, anche se non ha mai avuto l’opportunità di parlare con il ragazzo. Arriva al punto di non avvisare la famiglia del ragazzino dell'epidemia in corso, non potendo sopportare l’idea di perderlo. Durante il suo soggiorno, l’intera esistenza di von Aschenbach inizia a ruotare attorno a Tadzio, che è simbolo sia di una gioventù svanita sia di impulsi omosessuali che von Aschenbach ha fino a quel punto represso. Il romanzo si conclude al Lido, dove von Aschenbach sta osservando Tadzio giocare con gli amici. Il ragazzo si dirige al largo ma, prima di sfiorare il mare, si volta e condivide un ultimo sguardo con von Aschenbach morente. Lo scrittore è totalmente estasiato dall’irraggiungibile bellezza del ragazzo, il quale alza il braccio verso l’orizzonte, a voler indicare una via di salvezza, ma purtroppo quest’ultima non vi sarà. La bellezza estasiante del ragazzo e allo stesso tempo ideale mostra ad Aschenbach la propria giovinezza svanita e ormai

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Thomas Mann

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Page 1: Thomas Mann

THOMAS MANN

BIOGRAFIA

Thomas Mann è nato a Lubecca, nel 1875, secondo figlio di un politico e di una tedesca nata in Brasile. Trasferitosi a Monaco dopo la morte del padre, avvenuta nel 1890, Mann si è dato al giornalismo, preparandosi in corsi parauniversitari di storia e letteratura. Durante un viaggio compiuto in Italia insieme al fratello Heinrich, inizia la stesura dei Buddenbrock, il suo capolavoro, una saga familiare che si traduce in un affresco dell'Europa decadente e prefigura un futuro tragico per la borghesia continentale. Prima del romanzo, che è edito nel 1901 e consacra l'autore a livello nazionale, Mann pubblica la raccolta Der kleine Herr Friedemann (1898). Nel 1903 è la volta del volume Tristan (1903), che include il celeberrimo Tonio Kroger. Due anni dopo Mann si sposa. Avrà sei figli. Nel 1913 Mann termina il racconto lungo Tod in Venedig, uno dei massimi esiti della letteratura di questo secolo. La stesura di Der Zauberberg, il celeberrimo romanzo tradotto come La montagna incantata, viene abbozzata prima del conflitto mondiale, e subitamente interrotta: vedrà la luce nel 1924. Mann è anche uno scrittore politico, che riflette, nell'intervallo tra le due Guerre, sul significato del nazionalismo tedesco: riflessione che produce lo straordinario saggio Betrachtungen eines Unpolitischen (1918). Un periodo di viaggi in Africa e in Europa conduce Thomas Mann alla celebrità in tutte le nazioni che visita e nelle quali è invitato a tenere conferenze e letture. Al culmine della sua notorietà, viene insignito del Nobel per la Letteratura, nel 1929. Thomas Mann è morto nel 1955

LA MORTE A VENEZIA

L’anziano Gustav von Aschenbach, dopo una vita totalmente dedicata alla creazione metodica, faticosa e fruttuosa della sua arte, sente nel suo animo l’impetuoso desiderio, il feroce bisogno di viaggiare, avere nuove esperienze, provare cambiamenti.Si reca quindi a Venezia e tra gli ospiti dell’albergo, attira la sua attenzione una famiglia polacca, di cui fa parte un bellissimo adolescente, Tadzio.È appena scoppiata un’epidemia di colera asiatico e von Aschenbach programma di partire salvo poi cambiare idea per restare vicino a Tadzio, anche se non ha mai avuto l’opportunità di parlare con il ragazzo. Arriva al punto di non avvisare la famiglia del ragazzino dell'epidemia in corso, non potendo sopportare l’idea di perderlo.Durante il suo soggiorno, l’intera esistenza di von Aschenbach inizia a ruotare attorno a Tadzio, che è simbolo sia di una gioventù svanita sia di impulsi omosessuali che von Aschenbach ha fino a quel punto represso.Il romanzo si conclude al Lido, dove von Aschenbach sta osservando Tadzio giocare con gli amici. Il ragazzo si dirige al largo ma, prima di sfiorare il mare, si volta e condivide un ultimo sguardo con von Aschenbach morente. Lo scrittore è totalmente estasiato dall’irraggiungibile bellezza del ragazzo, il quale alza il braccio verso l’orizzonte, a voler indicare una via di salvezza, ma purtroppo quest’ultima non vi sarà. La bellezza estasiante del ragazzo e allo stesso tempo ideale mostra ad Aschenbach la propria giovinezza svanita e ormai remota: il protagonista non è attratto sessualmente dal ragazzino, ma è la facoltà per Tadzio di incarnare l’ideale di bellezza, seppure effimera, al quale Aschenbach aspira a spingere lo scrittore in questo rapporto di apparentemente equivoco interesse.