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Doc. No. 05-399-H4 Rev. 2 - GENNAIO 2006 Terminal Alpi Adriatico S.r.l. Terminale di Rigassificazione Progetto Preliminare di GNL Alpi Adriatico Condotta a Mare

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Doc. No. 05-399-H4 Rev. 2 - GENNAIO 2006

Terminal Alpi Adriatico S.r.l. Terminale di Rigassificazione Progetto Preliminare di GNL Alpi Adriatico Condotta a Mare

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Tutti i diritti, traduzione inclusa, sono riservati. Nessuna parte di questo documento può essere divulgata a terzi, per scopi diversi da quelli originali, senza il permesso scritto della D'Appolonia.

Terminal Alpi Adriatico S.r.l. Terminale di Rigassificazione Progetto Preliminare di GNL Alpi Adriatico Condotta a Mare

Preparato da Data Giorgia Longhini

Firma

25 Gennaio 2006 Controllato da Firma Data

Paolo Ravaschio

25 Gennaio 2006 Approvato da Firma Data

Roberto Carpaneto

25 Gennaio 2006 Rev. Descrizione Preparato da Verificato da Approvato da Data 0 Prima Emissione GL PRA RC 16 Dicembre 2005 1 Emissione per Commenti GL PRA RC 18 Gennaio 2006 2 Emissione Finale GL PRA RC 25 Gennaio 2006

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Doc. No. 05-399-H4 Rev. 1 – Gennaio 2006

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INDICE

Pag.

1 SCOPO 1 2 DATI BASE 2

2.1 DATI BASE 2 2.1.1 Limiti di batteria dello studio 2

2.2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO 3 2.3 ELENCO DOCUMENTI ALLEGATI 4

3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO 5 3.1.1 Indagini lungo la rotta 5 3.1.2 Criteri di scelta del tracciato 5 3.1.3 Descrizione e caratteristiche tecniche dell’opera 6 3.1.4 Caratteristiche tecniche della condotta 6 3.1.5 Cantiere/i di prefabbricazione e/o stoccaggio 9 3.1.6 “Cantiere” lungo la rotta di posa 9 3.1.7 Cantieri per il collaudo finale 10 3.1.8 Realizzazione dell’opera sottomarina 10

3.2 TEMPI DI REALIZZAZIONE 20 4 STIMA DI INVESTIMENTO 21

4.1 ASSUNZIONI E DATI BASE 22 4.2 COSTI 22

5 CONCLUSIONI 26 RIFERIMENTI APPENDICE A: ANALISI IDRAULICA ED ANALISI DEI COSTI PER OTTIMIZZARE

IL SISTEMA DI TRASPORTO

APPENDICE B: DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA CONDOTTA

APPENDICE C: PROGETTO PRELIMINARE DELL’APPRODO COSTIERO

APPENDICE D: ANALISI DI INSTALLAZIONE

APPENDICE E: SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE DELL’INDAGINE GEOMORFOLOGICA

APPENDICE F: SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE DI UNA CAMPAGNA DI MISURE METEO – MARINE

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ELENCO DELLE TAVOLE

Tavola No. Titolo

1 Planimetria Generale e Rotta 1:50.000

2 Schema dell’Approdo

3 Schema di Flusso Semplificato

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1 SCOPO

La società Terminal Alpi Adriatico srl intende realizzare nel Golfo di Trieste (Italia) un

terminale di ricevimento e rigassificazione di GNL (gas naturale liquefatto). La collocazione

del terminale è prevista a circa 13 km a ovest della città di Trieste ad una profondità del mare

di 24 metri circa (Figura 1). Il progetto prevede inoltre la posa di un metanodotto, in parte

sottomarino e in parte a terra, che collegherà il Terminale con la già esistente Rete nazionale

della Società Snam Rete Gas.

Il Terminale comprenderà una struttura in calcestruzzo (GBS, Gravity Base Structure) che

sarà adagiata sul fondo marino e sulla quale saranno posati i serbatoi di stoccaggio del gas e

tutte le apparecchiature ed i servizi necessari al trattamento.

Scopo di questa documento è quello di definire la fattibilità tecnico-economica della condotta

sottomarina che dovrà collegare il terminale marino alla rete terrestre.

All’interno del presente rapporto verrà definita anche una stima dei costi per la realizzazione

della condotta a mare e i tempi previsti per la realizzazione dell’opera.

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2 DATI BASE

2.1 DATI BASE

I dati base per lo sviluppo delle attività descritte nel precedente paragrafo sono stati ricavati in

parte dallo studio di processo (Appendice A) e in parte dalla nota tecnica relativa allo studio

di elaborazione dei dati meteomarini (vedi allegato all’Appendice B) e sono di seguito

riassunti.

2.1.1 Limiti di batteria dello studio

Limiti di Batteria del presente studio sono rappresentati dalla flangia posta all’estremità

inferiore del riser di risalita sulla GBS, e dall’interfaccia con la linea a terra posizionato a

circa 8 km a Nord Est della città di Grado. Il punto di partenza della condotta (KP 0) è

stabilito alla GBS.

Le coordinate geografiche e metriche dell’approdo e del terminale sono rispettivamente:

Approdo 13° 30’ 17.57” E 383624.752 E

45°42’ 32.89” N 5062818.55 N

GBS 13° 34’ 06.15” E 388379.023 E

45°36’ 52.25” N 5052215.685 N

definite in accordo ai seguenti parametri geodetici:

Datum: WGS84

Ellissoide: WGS84

Semiasse maggiore: 6378137.0

Flattening: 1/298.257223563

Proiezione: UTM GRID ZONE 33

Centro del meridiano: 15° Est

Latitudine dell’origine: 0° Nord

Falso est: 500000 m

Falso nord: 0 m

Fattore di scala sul meridiano centrale: 0.9996

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2.2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Per eseguire il dimensionamento meccanico della linea, degli appesantimenti e le verifiche di

installazione sono state applicate le seguenti normative:

D.M. 24 Novembre 1984 Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione,

l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non

superiore a 0,8. Pubblicato sul Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 15.01.1985

Successive modificazioni:

D.M. 12.02.1989

D.M. 22.05.1989

D.M. 27.11.1989

D.M. 16.11.1999

In aggiunta alla normativa italiana, che non copre tutti gli aspetti progettuali relativi a

condotte a mare si è scelto di eseguire le verifiche anche in accordo ai seguenti standard

internazionali, dedicati in maniera specifica alla progettazione di condotte sottomarine:

DNV 77 Rules for the Design, Construction and Inspection of Submarine

Pipelines and Pipelines Risers.

DNV 1981 Rules for submarine pipeline systems.

Nei casi in cui la metodologia di verifica fosse coperta da entrambe le normative, è stata

considerata la più restrittiva delle due. Le analisi idrauliche eseguite per verificare l’idoneità

del sistema di trasporto sono riportate in Appendice A. Le analisi effettuate per dimensionare

la linea, verificarne la stabilità sul fondo e definire le metodologie di massima per

l’installazione e l’esecuzione dell’approdo sono riportate in dettaglio nelle Appendici B, C

e D.

Sulla base dei risultati di tali analisi è stata eseguita una stima di massima per valutare i costi

di costruzione e di esercizio del sistema.

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2.3 ELENCO DOCUMENTI ALLEGATI

Analisi idraulica ed analisi dei costi per ottimizzare il sistema di

trasporto

APPENDICE A

Dimensionamento meccanico della condotta APPENDICE B

Progetto Preliminare dell’Approdo Costiero APPENDICE C

Analisi di istallazione APPENDICE D

Specifica Tecnica per l’esecuzione dell’indagine geomorfologica APPENDICE E

Specifica Tecnica per l’esecuzione dell’indagine meteoceanografica APPENDICE F

Planimetria generale e rotta 1:50000 05-399-H3-DIS1

Schema dell’approdo 05-399-H3-DIS2

Schema di flusso semplificato 05-399-H3-DIS3

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3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

In questa sezione verrà riportata una descrizione generale del progetto, della condotta

sottomarina e della metodologia di installazione e di intervento proposta.

3.1.1 Indagini lungo la rotta

Lungo la rotta è prevista l’esecuzione di un’indagine geofisica e geotecnica al fine di accertare

le caratteristiche geomorfologiche, stratigrafiche, litologiche e geotecniche del fondale marino

nonché la presenza di relitti o altri oggetti dovuti ad attività umane.

L’indagine geofisica mira a raggiungere i seguenti risultati:

o accurato rilevamento del fondale marino;

o identificazione delle caratteristiche morfologiche e litologiche del fondo marino;

o accurato rilevamento della presenza di oggetti vari quali condotte e cavi esistenti, relitti, residui bellici o manufatti, irregolarità del fondale, massi erratici, rocce affioranti e quant’altro possa essere di ostacolo alla posa delle condotte;

o determinazione di eventuali praterie di Posidonia Oceanica.

La suddetta indagine geofisica e geotecnica sarà eseguita secondo la metodologia descritta in

App. E e App. F.

3.1.2 Criteri di scelta del tracciato

L’intero tracciato di progetto è stato definito nel rispetto della normativa tecnica di

riferimento che regola la realizzazione dell’opera.

Sono stati applicati i seguenti criteri:

o minimizzare l’impatto ambientale;

o minimizzare la lunghezza della linea in mare;

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o Evitare interferenze con aree interessate da un intenso traffico navale e attività di pesca

o minimizzare il numero di attraversamenti (crossing) delle linee esistenti;

o posizionare l’approdo a terra in zone non sottoposte a vincoli ambientali.

3.1.3 Descrizione e caratteristiche tecniche dell’opera

L’opera, progettata per il trasporto di gas naturale, ad una pressione massima di esercizio di

85 bar, sarà costituita da una condotta avente diametro nominale 36” (914 mm), formata da

tubi in acciaio collegati mediante saldatura.

La lunghezza complessiva della linea dalla GBS fino all’approdo a terra è pari a 11.6 km e si

sviluppa interamente nelle acque territoriali italiane.

La condotta sarà posata sul fondo mare e successivamente interrata per tutta la lunghezza.

Non sono previsti attraversamenti di altre linee o cavi esistenti.

3.1.4 Caratteristiche tecniche della condotta

La condotta sarà fabbricata con tubi in acciaio di qualità rispondente a quanto prescritto dalla

normativa ISO 3183-3 ed al punto 2.1 del DM 24-11-84.

L’acciaio impiegato ha carico unitario al limite di snervamento pari a 415 N/mm2,

corrispondente alle caratteristiche della classe API-5L-X60 (ISO 3183-3 L415).

La pressione massima di progetto utilizzata per il calcolo dello spessore della condotta è di 85

bar.

Le barre, saldate longitudinalmente, saranno collaudate singolarmente dal produttore.

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I tubi avranno le seguenti caratteristiche geometriche:

o diametro nominale pari a 36” (914mm);

o lunghezza media della singola barra pari a 12.0 m;

o spessori nominali variabili lungo la condotta, in funzione dei vari coefficienti di sicurezza richiesti dalle vigenti normative.

Le curve saranno ottenute mediante piegamento dei tubi ad induzione direttamente in officina.

Allo scopo di garantire stabilità ai carichi idrodinamici (onde e correnti), ogni spezzone di

condotta (barra) sarà appesantito con calcestruzzo (gunitatura), applicato sopra il rivestimento

isolante (vedi figura).

Il rivestimento di appesantimento in calcestruzzo (gunitatura) degli spezzoni di tubi posati a

mare, avrà le seguenti caratteristiche:

o spessore di almeno 40 mm;

o densità a secco pari a 3040 kg/m3;

o copertura completa di ciascuna barra, ad esclusione delle due estremità (0,35 m circa) per permettere la saldatura dei tubi;

o presenza di una armatura di rinforzo, costituita da uno o più strati di rete zincata completamente coperti dal calcestruzzo;

Tubo acciaio DN 36”

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o caratteristiche fisico-chimiche analoghe ad un normale calcestruzzo per costruzioni civili.

A bordo del mezzo posa-tubi sarà ripristinata la continuità del rivestimento anti-corrosivo e di

appesantimento nei giunti di saldatura, utilizzando resine di adeguato spessore e densità.

Le caratteristiche della linea, selezionate sulla base dei criteri riportati nelle appendici

precedentemente richiamate sono le seguenti:

da kp a kp Profondità (m) Spessoreacciaio

Appesantimento selezionato

(km) (km) Max. Min. (mm) (mm)

Interventi di stabilizzazione

richiesti

0 0.500 25 24 23.8 40 0.500 4.520 24 18 60 4.520 8.420 18 10 100 8.420 9.720 10 7 130

Post-interramento

9.720 10.620 7 2.5 130 Pre-interramento

10.620 11.120 2.5 1

19.1

60 11.120 11.620 1 0 23.8 40

Palancole

Come chiarito anche nelle appendici B e D, le chilometriche, e quindi le lunghezze dei diversi

tratti, sono strettamente correlate ai valori della profondità del fondale. Non essendo

disponibile, in questa fase della progettazione, una indagine batimetrica della zona, le distanze

sopra definite sono da intendersi come indicative e potrebbero subire variazioni sulla base dei

rilievi che dovranno essere eseguiti prima della fase di progettazione di dettaglio.

La condotta sarà protetta dalla corrosione esterna mediante:

o una protezione passiva esterna costituita da un rivestimento in polietilene, applicato in fabbrica, dello spessore minimo di 2,9 mm. Il rivestimento sarà applicato su tutta la superficie esterna di ciascun tubo, escluse le due estremità per una lunghezza (singola) di circa 0,15 m, dove si effettua la saldatura di giunzione. Prima dell’applicazione del calcestruzzo di appesantimento verrà controllata l’integrità

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del rivestimento isolante con strumento a scintillio (holiday detector) e riparato se danneggiato;

o una protezione attiva costituita da un sistema di anodi galvanici, a bracciale, in alluminio (privi di mercurio). Gli anodi saranno installati su alcune delle barre nel cantiere di prefabbricazione/gunitatura. Le barre con anodi saranno inserite opportunamente, durante il varo, lungo tutta la condotta in mare (spaziatura media: 1 anodo ogni 8/10 barre).

La verifica della protezione catodica e il dimensionamento degli anodi sarà eseguita in fase di

progettazione di dettaglio della linea.

3.1.5 Cantiere/i di prefabbricazione e/o stoccaggio

Si tratta, normalmente di un’area/e industriale o con caratteristiche simili, nella quale viene

effettuato il rivestimento con calcestruzzo di appesantimento, vengono installati gli anodi per

la protezione catodica ed è realizzato lo stoccaggio delle barre in attesa di essere caricate sulle

bettoline che riforniranno la nave posa-tubi.

3.1.6 “Cantiere” lungo la rotta di posa

Il “cantiere” lungo la rotta di posa è costituito dalle diverse navi e/o mezzi subacquei che si

succederanno, lungo il tracciato di posa, durante le diverse fasi del lavoro.

o la nave di assistenza al “ROV”, il mezzo che provvede all’esecuzione delle indagini sottomarine prima, durante e dopo la posa;

o il mezzo posa-tubi (lay-barge), sul quale sarà assemblata la condotta che verrà posata in mare e negli approdi alle piattaforme;

o l’insieme di mezzi navali di assistenza al mezzo di posa (spread di posa), costituito da rimorchiatori salpa ancore, dalle navi per il trasporto dei tubi e del materiale di supporto (pipe carriers) e dai mezzi per la movimentazione del personale;

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o il mezzo sottomarino di post-affossamento, assistito da una nave in superficie, che realizza l’affossamento della condotta dopo la posa.

3.1.7 Cantieri per il collaudo finale

I cantieri per il collaudo finale sono allestiti alle due estremità della linea e sono costituiti

dalle attrezzature e dalla strumentazione per:

o il lancio ed il ricevimento “pig” (scovoli per pulizia e riempimento/svuotamento della condotta);

o l’allagamento della condotta;

o la messa in pressione ed i controlli di accettazione;

o lo spiazzamento (svuotamento della condotta) dell’acqua di collaudo.

3.1.8 Realizzazione dell’opera sottomarina

La realizzazione dell’opera prevede l’esecuzione di fasi sequenziali di lavoro, proprie della

metodologia di posa della condotta. La rotta si estende tra l’approdo costiero e la GBS a

profondità di circa -25m; risulta quindi possibile operare con normali mezzi navali.

Qui di seguito vengono descritte le fasi di realizzazione dell’opera.

Le operazioni d’installazione della condotta sottomarina (dall’approdo alla GBS) si articolano

nelle seguenti fasi principali:

(1) fornitura dei materiali (tubi, anodi) presso il cantiere/i di rivestimento/stoccaggio;

(2) lavori di rivestimento con polietilene e con calcestruzzo di appesantimento, “stagionatura” del calcestruzzo (28 giorni), installazione anodi e stoccaggio delle barre;

(3) attività di trasporto via mare dei tubi, dal porto di carico al mezzo di posa;

(4) tiro della sezione più prossima alla costa e varo della condotta in mare (varo convenzionale) fino al punto di abbandono (target area) in prossimità della GBS;

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(5) esecuzione del collegamento sul fondo marino, tramite tronchetto, fra linea e tratto verticale (riser) installato sulla piattaforma;

(6) affossamento della linea (interramento/post-trenching) lungo l’intero tratto, ad eccezione delle sezioni di linea in prossimità degli approdi alle piattaforme;

(7) collaudo finale della condotta; (8) svuotamento della linea

Preparazione dell’approdo costiero

A causa della peculiarità morfologica dell’area (bassi fondali e forte dinamismo costiero)

nonché la peculiarità ambientale (trattandosi di zona contigua ad un’area protetta), la

progettazione di massima non può prescindere da considerazioni particolari quali l'assoluta

necessità di proteggere lo scavo aperto della trincea di posa e l'esecuzione degli scavi con

minimizzazione dei fenomeni di torbidità e perdita del materiale scavato.

Per effettuare il collegamento con il tratto a terra della linea si è scelto di operare con tecniche

di scavo a trincea aperta dalla linea di spiaggia fino alla stazione REMI. Tutta l’area verrà

ripristinata nelle sue condizioni originali, una volta installata la linea.

Si propone di operare secondo la seguente metodologia:

o Protezione dello scavo dalla linea di spiaggia fino alla batimetrica –2.50 con un doppio palancolato metallico; il materiale scavato con mezzi terrestri viene depositato e contenuto in un terrapieno confinato e sostenuto da un terzo palancolato metallico, divenendo questo terrapieno il piano di lavoro degli escavatori stessi; il triplo palancolato si estende per circa 1000 metri. Il materiale scavato e depositato tra due file di palancole é perfettamente contenuto e quindi non soggetto ad alcuna dispersione o migrazione. Il terrapieno creatosi con il materiale di scavo costituisce un utile piano di lavoro per i mezzi che dovranno assistere la posa del tubo nella trincea;

o il terrapieno verrà progressivamente demolito reimpiegando il materiale per il ricoprimento del tubo posato e da esso potranno operare i mezzi meccanici per realizzare anche la

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copertura in pietrame; svuotato il terrapieno, saranno sfilate le palancole, ripristinando perfettamente l’area;

o dalla batimetrica –2.50 fino alla batimetrica -7,00 m il pre-trenching sarà eseguito da una draga stazionaria aspirante-refluente: trattasi di attrezzatura che aspira il materiale di fondo e lo pompa fino al deposito subacqueo provvisorio a lato della trincea (max 150,00 m), minimizzando la torbidità, sopratutto quella superficiale, perché dalla bocca di aspirazione il materiale scavato viene convogliato fino alla tramoggia di scarico,mediante tubazioni,a tenuta stagna;

o una volta che il tubo é stato posato,la stessa draga,si posiziona sul deposito subacqueo provvisorio e ri-trasferisce il materiale a ricoprimento del tubo stesso.

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Varo e posa della condotta in mare (varo convenzionale)

Resa solidale alla condotta la testa di inizio varo mediante collegamento flangiato, la posa

della condotta proseguirà verso la GBS per mezzo dello stesso lay-barge, sul quale verrà

eseguito l’accoppiamento delle barre mediante saldatura elettrica.

La parte iniziale della rotta, quella più prossima alla costa verrà installata mediante tiro da

terra (pull-in). Il lay-barge sarà posizionato in prossimità della costa ad una distanza

compatibile con il pescaggio del mezzo e la morfologia del fondale. Contemporaneamente

all’assemblaggio a bordo delle barre di tubo, un sistema di tensionatori a terra provvederà al

tiro della linea fino al raggiungimento della posizione prestabilita. Durante questa fase, alcune

sezioni della condotta saranno alleggerite mediante tank temporanei collegati alla linea.

In figura è mostrato un tipico approdo costiero realizzato con la tecnica sopra descritta e con

l’impiego di galleggianti di alleggerimento.

Non appena la testa di tiro avrà raggiunto la sua posizione di interfaccia con il tratto a terra le

operazioni di tiro si interramentomperanno e il mezzo inizierà a muoversi verso la GBS

iniziando a varare la linea in maniera tradizionale.

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La varabilità della condotta è stata analizzata considerando l’utilizzo di un barge di IIa

generazione, pontone a scafo rettangolare (quindi non trasparente all'onda), a posizionamento

statico, con capacità di tiro non superiore a 100t.

La condotta sarà varata facendola scorrere sulla “rampa di varo” gradualmente a tratti,

mediante l’avanzamento dello stesso lay-barge.

La “rampa di varo” permetterà di far assumere alla condotta, trattenuta a bordo da un sistema

di tensionamento (tensionatore), una conformazione pre-definita (varo ad “S”) allo scopo di

contenere nella tubazione le sollecitazioni di posa entro i limiti previsti.

Il mezzo, la cui posizione sulla rotta di posa sarà continuamente verificata con un sistema di

radio-posizionamento (tipo satellitare), verrà tenuto in posizione per mezzo di 8÷10 ancore,

sulle quali attraverso un sistema di controllo centralizzato degli argani avanzerà gradualmente

in relazione alle lunghezze di condotta varate di volta in volta.

Man mano che proseguirà la posa, le ancore saranno salpate e spostate in un’altra posizione a

mezzo di rimorchiatori adibiti a questo scopo (1 o 2 rimorchiatori).

La zona occupata dal sistema di ancoraggio (campo ancore) sarà segnalata a mezzo di boe

poste in corrispondenza di ogni ancora.

Tenuto conto degli spazi necessari per la manovra dei rimorchiatori, l’area occupata dal

campo ancore si estenderà per una lunghezza di circa 3 km nel senso di varo e di circa 2 km in

senso trasversale.

Dette zone, maggiorate della distanza di sicurezza, rappresentano l’area da interdire alla

navigazione durante i lavori di posa.

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15

L’area di cui sopra si muoverà lungo il tracciato della condotta con una traslazione media di

circa 1000 ÷ 1500 m/giorno.

In figura è mostrato schematicamente un lay-barge con la rampa di varo e la configurazione

assunta dalla condotta durante la posa.

In prossimità della GBS la condotta sarà abbandonata sul fondo marino ad una distanza

prestabilita.

La testa di abbandono sarà resa solidale alla condotta per mezzo di accoppiamento flangiato.

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16

Dopo aver eseguito l’abbandono della linea, tramite sommozzatori, si eseguiranno misure

accurate della posizione della testa di abbandono/inizio varo rispetto alle risalite verticali

(riser) già installate sulle piattaforme.

In base a dette misurazioni, si prefabbricherà uno spezzone di linea, avente caratteristiche

analoghe alla condotta già installata, da interporre fra linea e i risers per il collegamento finale

tramite accoppiamenti flangiati.

Interramento della condotta

Per garantire la stabilità della linea sotto l’azione di onde e per aumentare i margini di

sicurezza contro il rischio di eventuali arature di ancore o attrezzature per la pesca a strascico,

la linea verrà interrata.

Le modalità di interramento sono diverse a seconda della zona. In particolare andrà eseguito

lo scavo di una trincea all’interno della quale installare la condotta (pre-scavo), per la sezione

compresa tra una profondità d’acqua di 7m, fino a costa. Lo scavo sarà realizzato per mezzo

di trincea aperta fino ad una profondità di 2.5m, e verrà protetto per mezzo di palancole nel

tratto rimanente fino a costa. Maggiori dettagli verranno forniti nell’appendice dedicata agli

interventi all’approdo (Appendice C).

La parte rimanente della linea dovrà essere interrata successivamente alla posa.

L’interramento successivo alla posa (post-trenching) rappresenta una delle tecniche più

comuni per proteggere la condotta ed allo stesso tempo lasciare il fondo marino libero da

ostacoli.

Esso consiste nella realizzazione, dopo la posa della linea, di una trincea di profondità

adeguata in cui viene calata la condotta.

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Questa operazione viene eseguita tramite un veicolo subacqueo, posto a cavallo della

condotta, controllato dalla superficie da un mezzo navale di supporto che, tramite un cavo

ombelicale, fornisce potenza ed i segnali necessari.

Il mezzo d’interramento si muove direttamente sulla tubazione.

Nelle figure seguenti è mostrato un mezzo tipico utilizzato nell’operazione di interramento.

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18

Nessun additivo o prodotto chimico viene impiegato durante le operazioni di interramento.

La trincea viene scavata o per mezzo di attrezzi di taglio meccanico (ruote dentate) che

disgregano il terreno sottostante la tubazione o per mezzo di un sistema pneumatico. Il

materiale disgregato viene asportato da un sistema di aspirazione e depositato ai lati della

trincea.

All’avanzare della macchina di scavo la tubazione, posta alle spalle della macchina, si adagia

sul fondo della trincea stessa.

Il ricoprimento della trincea avviene in modo naturale ad opera delle correnti presenti sul

fondo marino che riportano all’interno dello scavo i sedimenti depositati a fianco dello stesso.

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19

La velocità di avanzamento durante la realizzazione della trincea dipende dalla natura del

terreno: può variare da una decina ad alcune centinaia di metri l’ora.

Per quanto riguarda la nave appoggio all’operazione di interramento, si tratta di un mezzo

tipo pontone dotato di un opportuno sistema di radioposizionamento, eventualmente assistito

da altri mezzi.

La profondità di interramento e ricoprimento possono essere variabili lungo la rotta. In questa

fase si è ipotizzato di interrare la parte più prossima alla costa (fino ad una profondità di –7m)

di 1.5m rispetto alla generatrice superiore del tubo. Per la parte più profonda, dove

l’interramento avviene mediante la tecnica del post-trenching, generalmente le profondità di

interramento sono minori (dell’ordine di 0.5m). Se in fase successiva si dovessero evidenziare

rischi legati ad attività di pesca a strascico o a campi ancore che potrebbero recare danno alla

linea si potrà incrementare lo spessore di ricoprimento.

Collaudo idraulico

Completate tutte le attività sulla condotta (varo, collegamenti alla GBS, affossamento dopo la

posa) si procederà all'esecuzione del collaudo idraulico.

Il collaudo idraulico viene eseguito riempiendo l’intera condotta (da una piattaforma alla

stazione REMI) con acqua e pressurizzandola ad almeno 1,2 volte la pressione massima di

progetto, per una durata di 48 ore.

La condotta è collegata alle estremità alla strumentazione necessaria per l’esecuzione del

collaudo (trappole di partenza e ricevimento “pigs”, pompe, compressori, strumentazione di

controllo).

Le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua di collaudo sono eseguite utilizzando idonei

dispositivi, denominati “pigs”, che vengono impiegati anche per successive operazioni di

pulizia e messa in esercizio della condotta.

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3.2 TEMPI DI REALIZZAZIONE

Con riferimento alle fasi di costruzione descritte ai precedenti paragrafi, di seguito si fornisce

una stima dei tempi previsti per l’esecuzione delle principali fasi costruttive.

o realizzazione dello scavo a terra, compreso l’impianto del cantiere e l’installazione e la rimozione delle palancole di contenimento. Realizzazione dello scavo a trincea aperta. Ricoprimento della linea e ripristino dell’approdo: 5 mesi;

o varo della condotta in mare (tiro e varo convenzionale), mediante il mezzo posa tubi, fino al punto di abbandono (target area) in prossimità della GBS: 11 giorni;

o esecuzione del collegamento sul fondo marino, tramite un tronchetto, fra linea e tratto verticale (riser) installato sulla GBS: 13 giorni;

o affossamento della linea (interramento/post-trenching) lungo l’intero tratto in mare; 15 giorni;

o pulizia, calibratura e collaudo finale della condotta; 10 giorni.

Nei tempi sopra elencati non sono compresi i tempi di mobilitazione dei vari mezzi impiegati

per la costruzione, che pur concorrendo all’ammontare totale dei costi possono essere

programmati in modo da ottimizzare la durata dei lavori.

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4 STIMA DI INVESTIMENTO

La stima di investimento deve prevedere i costi di tutte le fasi necessarie a portare a

compimento l’opera. Nel caso in esame, che analizza la realizzazione a mare di una condotta

sottomarina, possiamo individuare le seguenti fasi:

o INGEGNERIA:

- survey (indagini batimorfologiche, geotecniche e campagna meteomarina),

- ingegneria di dettaglio / Supervisione lavori, - acquisto e fornitura materiali;

o COSTRUZIONE:

- scavi, - posa delle condotte, - interventi sul fondo, - collaudi idraulici, - ripristino degli scavi, - avviamento.

Nella stima di investimento è necessario individuare tutti i costi relativi alle varie fasi. Nel

caso in esame è possibile specificare i seguenti costi:

o ingegneria;

o materiali permanenti da installare;

o mob/demob dei mezzi;

o posa delle condotte;

o interventi sul fondo;

o stand-by meteo o per guasti meccanici dei mezzi;

o quantità e durata degli scavi e dei ripristini;

o collaudi idraulici;

o avviamento;

o Imprevisti.

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4.1 ASSUNZIONI E DATI BASE

La profondità di interramento delle condotte è di 1.5 m dalla generatrice superiore del tubo.

Lo scavo avrà una profondità massima di 2.5 m (1.5 m ricoprimento, 1m circa tubazione) e la

sua larghezza è stata ipotizzata pari a 5 m.

Nelle analisi di varo si è ipotizzato l’utilizzo di un barge di 2a generazione. L’ottimizzazione

dei mezzi, in termini di numero, tipo e utilizzazione, potrà essere fatta soltanto quando si è

selezionato il Contrattore che dovrà eseguire i lavori.

I costi variabili relativi all’impiego dei mezzi, verranno quantificati come extra-giorni di

utilizzo dei mezzi stessi.

4.2 COSTI

Di seguito sono riportate le principali voci che concorrono alla definizione dei costi ed il costo

totale stimato per la realizzazione e la progettazione della linea. In questa fase del progetto la

stima dei costi viene effettuata con un grado di incertezza pari a ± 25%.

Le quantità di materiale necessario per l’opera tengono conto anche dell’acquisto del

materiale di scorta; questo materiale è elencato nella seguente tabella: Descrizione Quantità di scorta

Tubi Min 1 tubo – max 3% della lunghezza totale

Curve a largo raggio Min 1 – max 1 ogni 5

Rivestimenti 3% della lunghezza totale da rivestire

Materiale protezione catodica 5% della quantità totale

Per la definizione del costo totale delle linee di terra si rimanda all’appendice C del

documento 05-399-H3.

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Codice DESCRIZIONE UNITA'

sub-totale scarto totale

MATERIALIA tubi 3%A1 36"DN, sp19.1, tubi HFW (API 5L X60) t 4479 134 4613A2 36"DN, sp23.8, tubi HFW (API 5L X60) t 523 16 538

B curve 5%B1 36"DN, sp23.8, tubi SMLS (API 5L X60) n° 6 2 8

C Rivestimenti 3%C1 Esterno in PE 3 mm mq 33,380 1,001 34,382 C2 Interno in vernice epossidica 70µm mq 33,380 1,001 34,382 C3 Gunite mc 3,150 94.5 3,244 C4 Gunite applicazione n° 970 29.1 999

D Protezione catodicaD1 36" tubi HFW (API 5L X60) t 40 1 41

E FlangeE1 Flange a collare da saldare n° 1 1 2E2 Flange scorrevoli n° 2 1 3

QUANTITA'

Tabella 1 – Quantità di materiale per il tratto a mare.

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Codice DESCRIZIONE UNITA'

COSTRUZIONE

Survey di dettaglioF1 Indagine geomorfologica e geotecnica n° 1 - 1F2 campagna oceanografica n° 1 - 1

G Scavi e ripristini approdoG1 Scavo mc 700 - 700G2 Ripristino mc 700 - 700

H Scavi e ripristini in palancoleH1 Installazione e rimozione palancole ml 3000 - 3000H2 Scavo mc 12500 - 12500H3 Ricoprimento mc 12500 - 12500

I Scavi e ripristini pre posaI1 Mob/demob mezzo di scavo n° 1 - 1I2 Scavo mc 32000 - 32000I3 Ripristino mc 32000 - 32000

L Installazione e posa 30%L1 Mob/demob mezzo di installazione gg 15 - 15L2 Saldatura e posa a mare gg 8 3 11L3 Esecuzione delle connessioni gg 10 3 13

M Interramento dopo posaM1 Mob/demob mezzo di scavo gg 15 - 15M2 Operazioni di interramento ml 11620 - 11620

N Collaudo e avviamento n° 1 - 1

INGEGNERIAO 10% sul totale dei costi

IMPREVISTIP 20% sul totale dei costi

QUANTITA'

Tabella 2 – Quantità di lavori di costruzione per il tratto a mare.

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Le stime dei costi d’investimento (CAPEX) sono riportate nella seguente tabella:

Descrizione Materiali (€)

Installazione(€)

M&E (€)

Imprevisti (€)

Totale (€)

Condotta tratto a mare 7 708 000 13 940 000 2 165 000 4 762 000 28 575 000

Condotta tratto a terra 10 572 000 10 632 000 2 120 000 4 606 000 27 930 000

Totale 18 280 000 24 572 000 4 285 000 9 368 000 56 505 000

Tabella 3 –Costi d’investimento.

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26

5 CONCLUSIONI

Dalle analisi eseguite la linea 36” collegante l’impianto GNL con l’approdo costiero di Grado

risulta tecnicamente fattibile. Particolare attenzione dovrà essere posta, in una fase di

progettazione di dettaglio dell’esecuzione dell’approdo, alla minimizzazione dell’impatto

ambientale dei lavori di scavo e di ripristino e alla definizione delle lunghezze interessate

dagli interventi di scavo pre posa sia a trincea aperta che protetto da palancole. Tale

estensione, infatti, risulta strettamente collegata alla morfologia del fondo marino in

prossimità dell’approdo, che dovrà essere attentamente caratterizzato a seguito di una

campagna di indagini batimetriche.

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R-1

RIFERIMENTI

Documento n. 05-399-H1, Relazione geologica, geotecnica e sismica preliminare, Rev. 0

Novembre 2005

Documento n. 0024 – F12181 “Section 0 : Design Basis” Rev 1 Settembre 2005

Perry R.H. Green D. “Perry’s chemical engineers’ handbook” – Mc Graw Hill

GPSA – Engineering Data Book - 1987

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APPENDICE A

ANALISI IDRAULICA ED ANALISI DEI COSTI

PER OTTIMIZZARE IL SISTEMA DI TRASPORTO

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APPENDICE B

DIMENSIONAMENTO MECCANICO

DELLA CONDOTTA

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APPENDICE C

PROGETTO PRELIMINARE DELL’APPRODO COSTIERO

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APPENDICE D

ANALISI DI INSTALLAZIONE

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APPENDICE E

SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE DELL’INDAGINE

GEOMORFOLOGICA

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APPENDICE F

SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE DI UNA CAMPAGNA DI MISURE

METEO-MARINE

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APPENDICE A

ANALISI IDRAULICA ED ANALISI DEI COSTI

PER OTTIMIZZARE IL SISTEMA DI TRASPORTO

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i

INDICE

Pag.

1 SCOPO 1 2 DATI BASE PER LE SIMULAZIONI DI PROCESSO 2

2.1 ACRONIMI ED ABBREVIAZIONI 2 2.2 DESCRIZIONE DELLA CONDOTTA 3 2.3 PARAMETRI PER ANALISI IDRAULICA 5

2.3.1 Portata Volumetrica 5 2.3.2 Vincoli imposti sulle variabili di stato del gas 5 2.3.3 Caratteristiche del gas 6 2.3.4 Temperatura del terreno 6 2.3.5 Conducibilità termica 7

3 DATI BASE PER OTTIMIZZAZIONE 8 3.1 TRATTO DI CONDOTTA A MARE 8

3.1.1 Tubi di linea 8 3.1.2 Rivestimento esterno 8 3.1.3 Rivestimento interno 9 3.1.4 Appesantimento 9 3.1.5 Saldatura e posa 9 3.1.6 Interramento 9 3.1.7 Mobilitazione/smobilitazione dei mezzi 10 3.1.8 Management e ingegneria 10 3.1.9 Imprevisti 10

3.2 TRATTO DI CONDOTTA A TERRA 11 3.2.1 Tubi di linea 11 3.2.2 Rivestimento esterno 11 3.2.3 Rivestimento interno 11 3.2.4 Saldature 11 3.2.5 Scavi e ricoprimenti 11 3.2.6 Management e ingegneria 11 3.2.7 Imprevisti 12

4 ANALISI IDRAULICA 13

4.1 METODOLOGIA 13

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ii

INDICE (Continuazione)

4.2 RISULTATI 14 5 ANALISI DEI COSTI 17

5.1 METODOLOGIA 17 5.2 RISULTATI 19

6 CONCLUSIONI 22

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A-1

1 SCOPO

Scopo del presente documento è quello di definire le configurazioni di trasporto ammissibili

in base alla portata di progetto. Per tali configurazioni verranno caratterizzati il diametro della

condotta, lo spessore del tubo ed i parametri operativi (pressioni, velocità e temperature).

Inoltre sarà effettuata l’analisi dei costi sulle configurazioni ammissibili al fine di individuare

quella migliore per massimizzare il ritorno economico dell’investimento.

Si precisa che tramite la suddetta analisi sarà individuata una configurazione di sub-ottimo del

sistema in quanto verranno considerati in aggiunta solo i costi di esercizio degli impianti a

monte della condotta (stazione di pompaggio LNG e impianto di vaporizzazione). Per

un’ottimizzazione del sistema globale di trasporto si dovrebbe tener conto anche della

minimizzazione dei costi di investimento per gli impianti a monte della condotta, che non

sono considerati in questo documento in quanto fuori dallo scopo del lavoro proposto dal

committente.

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A-2

2 DATI BASE PER LE SIMULAZIONI DI PROCESSO

2.1 ACRONIMI ED ABBREVIAZIONI

Gli acronimi e le abbreviazioni utilizzate in questo studio sono riportati di seguito:

AS area sezione tubo Ci, Cia costo di investimento, costo di investimento annuo

opC valore medio del costo operativo Di, De diametro interno, diametro esterno DNV Det Norske Veritas DM 84 Decreto Ministeriale 1984 MSCM milioni di metri cubi in condizioni Standard mW megawatt nV vita operativa impianto Ic = valore medio dell’Indice di costo K= fattore di sicurezza LT lunghezza tubo P, Pi pressione, pressione ingresso, Pt, Pu pressione del gas nel tratto di condotta a terra, pressione uscita Q = portata volumetrica SCADA supervisor control and acquisition system SMYS limite di snervamento u = fattore di utilizzo dell’impianto ta rata di inflazione annua tK spessore del tubo Tt temperatura del gas in entrata nel tratto di condotta a terra Tu temperatura di uscita del gas VA volume acciaio vi, vu, vmax velocità ingresso, velocità di uscita, velocità massima ε , εr rugosità, rugosità relativa γ fattore di sicurezza ρA densità acciaio σadm= tensione ammissibile

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A-3

2.2 DESCRIZIONE DELLA CONDOTTA

Il metanodotto sottomarino che collegherà il Terminale GNL con il punto di connessione con

la rete nazionale della Società SNAM Rete Gas avrà una lunghezza complessiva di 30,5 km,

12 km a mare e 18,5 km a terra.

In questa fase del progetto, al fine di valutare la migliore configurazione per il sistema, sono

state fatte alcune assunzioni, relativamente alle dimensioni dei tubi, dei rivestimenti e della

configurazione finale di interramento della linea. Una volta selezionata la soluzione ottimale,

tali parametri andranno ottimizzati attraverso analisi specifiche di dimensionamento.

Limitatamente al presente studio si ipotizza che il metanodotto sarà costruito con un tubo in

Acciaio al Carbonio, classe X60 che sarà interrato ad una profondità media di 0,5 m rispetto

alla generatrice superiore della condotta per la parte a mare e di 1.5m per tutta la lunghezza

del tratto a terra.

Allo scopo di garantire la stabilità sul fondale marino durante la fase di varo, prima dello

scavo della trincea, è stato previsto un appesantimento dell’acciaio tramite un rivestimento di

calcestruzzo di spessore pari a 60 mm. Lo stesso spessore di appesantimento è stato

ipotizzato per il tratto a terra al fine di scongiurare il galleggiamento della linea, nel caso di

innalzamento del livello di falda fino al piano campagna.

I diametri esterni della sezione dell’acciaio che verranno analizzati, in base alle richieste del

committente, sono i seguenti: 24”, 26”, 30” e 36”.

Una rugosità interna del tubo (ε) di 20 µm è stata assunta come valore medio riferito ad un

acciaio nuovo rivestito internamente con vernice epossidica di spessore 70 µm.

La densità dell’acciaio (ρA) è pari a 7850 kg/m3.

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A-4

Per il calcolo della rugosità relativa del tubo (parametro da utilizzare nei calcoli

fluidodinamici) si utilizza la seguente formula:

ir D

εε =

dove

ε = rugosità assoluta (µm)

εr = rugosità relativa

Di diametro interno del tubo (m)

Gli spessori e le rugosità relative calcolati utilizzando le suddette formule vengono riportati

nella Tabelle 1, 2 e 3 e saranno utilizzati nei calcoli idraulici.

Per il calcolo degli spessori riportati nelle tabelle la metodologia è la stessa riportata

nell’Appendice B di questo rapporto e nell’Appendice A del rapporto Doc. No. 05-399-H3.

De acciaio (pollici)

De acciaio (mm)

De tubo (mm)

Di tubo (mm)

tk (mm)

εr (µm/m)

24” 610.0 736.0 584.6 12,70 34,21 26” 660.0 786.0 631.4 14,30 32,60 30” 762.0 888.0 730.2 15,90 27,39 36” 914.0 1.040 875.8 19.10 22,83

Tabella 1 – Caratteristiche dimensionali di eventuali tubi da posare in “Zona 1”

De acciaio (pollici)

De acciaio (mm)

De tubo (mm)

Di tubo (mm)

tk (mm)

εr (µm/m)

24” 610.0 736.0 578.2 15,90 34,59 26” 660.0 786.0 625.0 17,50 32.00 30” 762.0 888.0 723.8 19,10 27,63 36” 914.0 1.040 866.4 23.80 23.08

Tabella 2 – Caratteristiche dimensionali di eventuali tubi da posare in “Zona 2”.

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A-5

De acciaio (pollici)

De acciaio (mm)

De tubo (mm)

Di tubo (mm)

tk (mm)

εr (µm/m)

24” 610.0 736.0 581.4 14.3 34,40 26” 660.0 786.0 628.2 15.9 31,84 30” 762.0 888.0 727.0 17.5 27,51 36” 914.0 1.040 872.8 20.6 22,91

Tabella 3 – Caratteristiche dimensionali di eventuali tubi da posare a terra.

2.3 PARAMETRI PER ANALISI IDRAULICA

2.3.1 Portata Volumetrica

La portata volumetrica da utilizzare per i calcoli idraulici è pari a 23 Mscm/d (portata di

progetto).

2.3.2 Vincoli imposti sulle variabili di stato del gas

Per la realizzazione del calcolo idraulico e la determinazione dell’accettabilità delle soluzioni

proposte devono essere rispettate le seguenti pressioni:

Pi : 75÷ 85 barg

Pt : ≤ 75 barg

Pu : 70 barg

La pressione in ingresso (Pi) deve essere compresa fra 75 ed 85 barg in quanto tale intervallo

di pressione può essere garantito dal vaporizzatore a monte della condotta senza bisogno

dell’installazione di una stazione di compressione; in questa fase preliminare del progetto, il

committente ha richiesto di individuare soltanto le configurazioni che non richiedano

l’utilizzo di una stazione di compressione.

La pressione del gas nel tratto di condotta a terra (Pt) è un vincolo imposto dalle normative di

sicurezza vigenti mentre la pressione di uscita (Pu) è un vincolo imposto da esigenze di

allaccio alla rete nazionale di proprietà della Società SNAM Rete Gas.

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A-6

Il committente ha inoltre richiesto che la velocità massima in condotta sia < 10 m/s.

2.3.3 Caratteristiche del gas

La seguente composizione volumetrica è stata utilizzata per il gas:

Componenti % volumetrica Metano 90,20 Etano 6,80 Propano 2,50 Iso-butano 0,30 n-butano 0,10 azoto 0,10

Il peso molecolare della miscela è 17,88 g/mol mentre la pressione critica e la temperatura

critica sono di seguito riportate:

Pcritica = 46,04 barg

Tcritica = 203,67 °K

La temperatura di ingresso della miscela gassosa nella condotta è di 276,15° K (3 °C).

Le caratteristiche fisiche della miscela gassosa sono state calcolate mediante l’ Equazione di

Stato dei gas reali utilizzando le correlazioni di letteratura per il calcolo della comprimibilità

in funzione di pressione ridotta e temperatura ridotta mentre per il calcolo di calore specifico e

viscosità dinamica le funzioni rappresentative sono state ottenute regredendo valori tabulati a

differenti temperature e pressioni negli intervalli di interesse per la presente simulazione.

2.3.4 Temperatura del terreno

La temperatura superficiale del terreno è stata assunta per il tratto a mare pari a 289,65 °K

(temperatura media dell’acqua, 16.5°C) e pari a 287,37 °K (14.22°C) per il tratto a terra.

Calcoli di verifica saranno eseguiti anche con riferimento alle minime temperature a mare e a

terra pari a 6.4°C e –10°C rispettivamente.

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A-7

2.3.5 Conducibilità termica

Sono state utilizzate le seguenti conducibilità termiche desunte da valori medi riportati in

letteratura per le temperature di interesse:

Acciaio 45,00 W/m °K

Calcestruzzo 2,20 W/m °K

Terreno 2.20 W/m °K

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A-8

3 DATI BASE PER OTTIMIZZAZIONE

Per effettuare l’analisi dei costi sulle configurazioni ritenute fattibili al fine di individuare la

configurazione più interessante per massimizzare il ritorno dell’investimento, sono stati

utilizzati i seguenti parametri generali:

Vita operativa impianto (nV): 30 anni

Utilizzo annuo impianto: 350 giorni

Interesse annuo sul capitale (tA): 6%

Rata di inflazione: 3% annuo

Costo energia elettrica: 0,03 ÷ 0.05 € /kWh

Tutti gli altri parametri da utilizzare sono stati riportati nei seguenti paragrafi suddividendoli

tra condotta a mare e condotta a terra.

3.1 TRATTO DI CONDOTTA A MARE

3.1.1 Tubi di linea

Fabbricazione 18”< DN ≤36”HFW [API-5L-X60] €/kg 1.0

Nel costo dei materiali si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari ad 1.3 per includere il

materiale di scorta, le curve e la protezione catodica.

3.1.2 Rivestimento esterno

Polietilene a tre strati (spessore 3mm) 15 €/m2

Nel costo del rivestimento si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.1 per includere

il materiale di scorta e le curve.

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A-9

3.1.3 Rivestimento interno

FBE (Spessore 70 µm) 20 €/m2

Nel costo del rivestimento si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.1 per includere

il materiale di scorta e le curve.

3.1.4 Appesantimento

Calcestruzzo (spessore 60mm) 180 €/m3

Applicazione Calcestruzzo (spessore 60mm) 320 €/barra

Nel costo del calcestruzzo si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.1 per includere

il materiale di scorta.

3.1.5 Saldatura e posa

Per la saldatura e la posa della condotta a mare si ha un costo complessivo pari a € 220.000

per ogni giorno di lavoro.

Nella tabella seguente sono riportati, in base al diametro della condotta, i metri che possono

essere saldati e posati in un giorno:

24" 26" 30" 36" m/giorno 1980 1920 1800 1590

Nel costo della saldatura e posa del tubo si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.3

per includere eventuali stand-by dovuti alle condizioni meteo.

3.1.6 Interramento

Il costo delle operazioni di interramento della condotta è pari a € 100.000 per ogni giorno di

lavoro.

Si prevede che, indipendentemente dal diametro della condotta, vengano interrati 700 m di

condotta per ogni giorno di lavoro.

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A-10

3.1.7 Mobilitazione/smobilitazione dei mezzi

Per la mobilitazione/smobilitazione di un Lay-barge di 2a generazione sono necessari 130000

€/giorno.

Si prevede che tali operazioni vengano compiute in 30 giorni.

Per la mobilitazione/smobilitazione del post-burying machine/barge sono necessari 100000

€/giorno.

Si prevede che tali operazioni vengano compiute in 15 giorni.

3.1.8 Management e ingegneria

I costi d’ingegneria e di management per l’esecuzione di un contratto per la progettazione,

l’acquisto dei materiali e l’esecuzione dell’opera sono quantificati in una misura pari al 10%

del costo dei materiali e della costruzione.

3.1.9 Imprevisti

Per questa fase di progettazione i costi imprevisti sono quantificati in una misura pari al 20%

del costo dell’ingegneria, dei materiali e della costruzione.

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A-11

3.2 TRATTO DI CONDOTTA A TERRA

Nel costo dei materiali sono inclusi i costi di trasporto nel luogo di lavoro.

3.2.1 Tubi di linea

Fabbricazione 18”< DN ≤36”HFW [API-5L-X60] €/kg 1,0

Nel costo dei materiali si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.3 per includere il

materiale di scorta, le curve e la protezione catodica.

3.2.2 Rivestimento esterno

Polietilene a tre strati (spessore 3mm) 15 €/m2

Nel costo del rivestimento si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.1 per includere

il materiale di scorta e le curve.

3.2.3 Rivestimento interno

FBE (Spessore 70 µm) 20 €/m2

Nel costo del rivestimento si è tenuto conto di un fattore amplificativo pari a 1.1 per includere

il materiale di scorta e le curve.

3.2.4 Saldature

Fabbricazione 18”< DN ≤36”

HFW [API-5L-X60] €/tubo 850-1150

3.2.5 Scavi e ricoprimenti

Scavo 12 €/m3

Ricoprimento 8 €/m3

3.2.6 Management e ingegneria

I costi d’ingegneria e di management per l’esecuzione di un contratto per la progettazione,

l’acquisto dei materiali e l’esecuzione dell’opera sono quantificati in una misura pari al 10%

del costo dei materiali e della costruzione.

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3.2.7 Imprevisti

Per questa fase di progettazione i costi imprevisti sono quantificati in una misura pari al 20%

del costo dell’ingegneria, dei materiali e della costruzione.

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A-13

4 ANALISI IDRAULICA

4.1 METODOLOGIA

La procedura TRAFLU (TRAsporto di FLUidi) consente di analizzare lo stato di una miscela

omogenea monofasica di gas o liquidi in condizioni stazionarie o transitorie trasportata in

condotta.

Le condizioni della miscela sono assunte costanti in ogni sezione normale all’asse della

condotta e pertanto lo stato della miscela è funzione della sola coordinata longitudinale e della

variabile temporale in condizioni transitorie.

Le variabili dipendenti che individuano lo stato del fluido (gas o liquido) sono velocità ,

pressione, temperatura.

La densità del fluido è funzione di pressione e temperatura e la relazione che definisce

esplicitamente tale dipendenza funzionale è generalmente nota come Equazione di Stato.

Non sono previste reazioni chimiche tra i componenti e la miscela è supposta in ogni istante

in equilibrio termodinamico, ovvero i parametri chimico-fisici della miscela sono assunti

come medie ponderali degli omonimi dei componenti.

I modelli di simulazione approntati consentono di includere l’equazione dell’energia sia in

condizioni stazionarie che transitorie e quindi di determinare come varia la temperatura lungo

l’asse della condotta.

La procedura è composta da quattro programmi di simulazione; in questo progetto è stato

utilizzato il programma di calcolo numerico STAGAS che permette di analizzare lo stato di

una miscela gassosa in condizioni stazionarie.

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A-14

STAGAS si basa su un modello di integrazione del sistema di equazioni differenziali totali

con appropriate condizioni al contorno che definiscono l’evoluzione nello spazio delle

variabili di stato della miscela gassosa:

o equazione di stato;

o equazione per il calcolo delle perdite di pressione;

o equazione per il calcolo del gradiente di temperatura in funzione del flusso termico tra il volume del gas e l’ambiente esterno tenendo conto del fenomeno di conduzione nella parete del tubo.

Tali equazioni vengono simultaneamente risolte con il procedimento numerico Runge-Kutta

del IV ordine utilizzando un valore variabile (dipendente dallo stato del gas) per il passo di

integrazione spaziale.

Il fattore di attrito, per lo stato turbolento della miscela in ogni sezione della condotta, viene

calcolato utilizzando la correlazione di Colebrook-White.

Le caratteristiche termodinamiche del gas sono calcolate mediante correlazioni che tengono

conto della dipendenza di queste da pressione, temperatura, composizione, valori critici della

miscela.

4.2 RISULTATI

Per effettuare correttamente l’analisi idraulica è stato necessario utilizzare le caratteristiche

dimensionali dei tubi facendo riferimento alle Tabelle 1, 2 e 3.

I calcoli idraulici per la valutazione delle configurazioni ammissibili sono stati effettuati

utilizzando la portata volumetrica di progetto (23 MSCM/d) ed impostando la pressione di

uscita pari a 70 bara.

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A-15

Nelle tabelle seguenti vengono riportati i risultati ottenuti dall’analisi idraulica evidenziando

se la configurazione esaminata è accettabile o non accettabile in base ai vincoli imposti.

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A-16

De acciaio tratto a terra

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C) Ammissibilità

24” 87.7 81.5 70.0 11.0 5.9 7.7 No 26” 84.5 77.9 70.0 9.6 5.9 7.7 No 30” 80.9 73.9 70.0 10.2 5.9 7.8 No 36” 78.8 71.6 70.0 10.7 5.9 8.0 No

Tabella 4 – De acciaio per il tratto di condotta a mare pari a 24”

De acciaio tratto a terra

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C) Ammissibilità

24” 85.8 81.5 70.0 11.0 6.0 7.8 No 26” 82.4 77.9 70.0 9.4 6.0 7.8 No 30” 78.7 73.9 70.0 8.8 6.0 7.9 Si 36” 76.5 71.5 70.0 9.1 6.0 8.0 Si

Tabella 5 – De acciaio per il tratto di condotta a mare pari a 26”

De acciaio tratto a terra

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C) Ammissibilità

24” 83.6 81.5 70.0 11.0 6.1 7.9 No 26” 80.1 78.0 70.0 9.4 6.1 7.9 No 30” 76.2 73.9 70.0 7.0 6.1 8.0 Si 36” 74.0 71.6 70.0 6.8 6.1 8.1 Si

Tabella 6 – De acciaio per il tratto di condotta a mare pari a 30”

De acciaio tratto a terra

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C) Ammissibilità

24” 82.4 81.5 70.0 11.0 6.4 8.1 No 26” 78.8 78.0 70.0 9.4 6.4 8.1 No 30” 74.8 73.9 70.0 7.0 6.3 8.2 Si 36” 72.5 71.6 70.0 4.9 6.3 8.3 Si

Tabella 7 – De acciaio per il tratto di condotta a mare pari a 36”

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A-17

5 ANALISI DEI COSTI

5.1 METODOLOGIA

La stima dei costi è stata realizzata sulle configurazioni che si sono ritenute ammissibili al

fine di individuare quelle più interessanti per massimizzare il ritorno economico

dell’impianto.

In questo progetto, l’analisi dei costi ha tenuto in considerazione sia i costi di investimento

per la condotta (materiali, installazione, ingegneria ed imprevisti) sia i costi operativi (energia

dissipata per il trasporto del gas nella condotta).

Si precisa che, tramite la suddetta analisi, sarà individuata una configurazione di sub-ottimo

del sistema in quanto l’ottimizzazione del sistema globale di trasporto dovrebbe tener conto

anche della minimizzazione dei costi di investimento e di esercizio degli impianti a monte

della condotta (stazione di pompaggio LNG e impianto di vaporizzazione) non considerati in

questo documento in quanto fuori dallo scopo del lavoro proposto dal committente.

La configurazione ottimale è quella che consente di minimizzare l’Indice di Costo medio, che

può essere calcolato utilizzando la seguente formula:

QopCCiaIc )( +

=

dove

Ic = valore medio dell’Indice di Costo (€/MSCM)

Cia = costo di investimento annuo (€/anno)

opC = valore medio del costo operativo annuo (€/anno)

Q = portata volumetrica (MSCM/anno)

Il costo di investimento annuo si ricava con la seguente formula:

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A-18

Cit

ttCia

V

V

na

naa *

1)1()1(*−+

+=

dove

Ci = costo di investimento totale (€)

ta = tasso di interesse annuo

nv = vita operativa dell’impianto

Il valore medio del costo operativo annuo si ricava con la seguente formula:

opCtn

topC

iV

ni

V

°−+

= **

1)1(

dove

C°op = costo operativo attuale (€)

ti = tasso di inflazione annuo

nv = vita operativa dell’impianto

Il costo operativo attuale si ricava con la seguente formula:

umWCeopC *10** 3=°

dove

Ce = Costo Energia elettrica (€/kWh)

mW = Potenza necessaria per il trasporto (mW)

u = fattore di utilizzo dell’impianto (ore)

Al fine di effettuare un’analisi parametrica in funzione del costo dell’energia all’interno del

range definito in sezione 3, sono stati considerati i seguenti costi:

Opzione 1: 0.03 € /kWh

Opzione 2: 0.05 € /kWh

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A-19

5.2 RISULTATI

I costi di investimento totale sono stati calcolati solo per le seguenti configurazioni:

CASO Configurazione

1 26"-Mare - 30"-Terra 2 26"-Mare - 36"-Terra 3 30"-Mare - 30"-Terra 4 30"-Mare - 36"-Terra 5 36"-Mare - 30"-Terra 6 36"-Mare - 36"-Terra

Sono state scartate tutte le combinazioni relative al 24” a mare in quanto critiche con

riferimento ai vincoli imposti. Per la stessa ragione si è deciso di escludere dalla scelta anche

le combinazioni comprendenti 24” e 26” a terra.

Le stime dei costi sono riportate nella seguente tabella per tutte le configurazioni ritenute

ammissibili:

CASO Configurazione Materiali(€)

Installazione(€)

M&I (€)

Imprevisti (€)

Totale (€)

1 26"-Mare - 30"-Terra 14 622 483 14 215 154 2 883 764 6 344 280 38 065 681 2 26"-Mare - 36"-Terra 18 145 879 14 673 557 3 281 944 7 220 276 43 321 657 3 30"-Mare - 30"-Terra 15 824 483 14 334 321 3 015 880 6 634 937 39 809 621 4 30"-Mare - 36"-Terra 19 347 879 14 792 724 3 414 060 7 510 933 45 065 596 5 36"-Mare - 30"-Terra 18 126 906 14 586 145 3 271 305 7 196 871 43 181 227 6 36"-Mare - 36"-Terra 21 650 302 15 044 548 3 669 485 8 072 867 48 437 202

Tabella 8 – Stime dei costi.

I costi sopra riportati sono stime approssimate del costo reale di realizzazione dell’impianto,

in quanto dal calcolo restano escluse le stime relative ai costi di flange, valvole e stazioni di

trappole, che verranno valutate in seguito e inserite nella stima finale dei costi.

I costi operativi attuali sono riportati nella seguente tabella per tutte le configurazioni ritenute

ammissibili:

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A-20

CASO Configurazione Potenza (1)

(mW)

C°op Opzione 1 Costo Energia 0.03 € / kWh

C°op Opzione 2 Costo Energia 0.05 € / kWh

1 26"-Mare - 30"-Terra 2.312 582 624 971 040

2 26"-Mare - 36"-Terra 1.764 444 528 740 880

3 30"-Mare - 30"-Terra 1.694 426 888 711 480

4 30"-Mare - 36"-Terra 1.098 276 696 461 160

5 36"-Mare - 30"-Terra 1.336 336 672 561 120

6 36"-Mare - 36"-Terra 0.709 178 668 297 780 (1) Valori ricavati dai calcoli idraulici

Tabella 9 – Costi operativi attuali.

Per ottimizzare il sistema, come detto nel precedente paragrafo, non è sufficiente minimizzare

il costo di investimento in quanto sono diversi i costi operativi e quindi dobbiamo calcolarci

l’Indice di Costo medio di ciascuna configurazione e confrontarlo con quello delle altre.

I risultati ottenuti sono riportati nelle seguenti tabelle:

Opzione 1– Costo Energia = 0.03 € / kWh

CASO Configurazione opC (€/anno)

Cia (€/anno)

Ic (€/MSMC)

1 26"-Mare - 30"-Terra 923 953 2 765 430 458.31

2 26"-Mare - 36"-Terra 704 953 3 147 271 478.54

3 30"-Mare - 30"-Terra 676 979 2 892 126 443.37

4 30"-Mare - 36"-Terra 438 798 3 273 966 461.21

5 36"-Mare - 30"-Terra 533 910 3 137 069 456.02

6 36"-Mare - 36"-Terra 283 340 3 518 910 472.33

Tabella 10 – Indice di costo medio opzione 1.

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A-21

Opzione 2 – Costo Energia = 0.05 € / kWh

CASO Configurazione opC (€/anno)

Cia (€/anno)

Ic (€/MSMC)

1 26"-Mare - 30"-Terra 1 539 921 2 765 430 534.83

2 26"-Mare - 36"-Terra 1 174 922 3 147 271 536.92

3 30"-Mare - 30"-Terra 1 128 299 2 892 126 499.43

4 30"-Mare - 36"-Terra 731 329 3 273 966 497.55

5 36"-Mare - 30"-Terra 889 851 3 137 069 500.24

6 36"-Mare - 36"-Terra 472 234 3 518 910 495.79

Tabella 11 – Indice di costo medio opzione 2.

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A-22

6 CONCLUSIONI

Alla luce dei risultati precedentemente esposti, si individuano come soluzioni ammissibili

quelle che prevedono l’impiego di 30” e 36” sia a terra che a mare.

Per le soluzioni che prevedono l’impiego dei diametri maggiori le considerazioni di carattere

economico e tecnico si equivalgono. Dal punto di vista economico, infatti, per entrambe le

opzioni di costo le soluzioni comprese tra 30”-30” e 36”-36” sono tutte paragonabili.

Considerazioni di carattere tecnico, in particolare riguardanti la concessione di permessi e

autorizzazioni, portano ad optare per la soluzione 36”-36”.

Come ulteriore verifica, sulla combinazione selezionata 36”/36” sono state eseguite altre

analisi, al fine di analizzare la risposta del sistema sottoposto a condizioni operative ed

ambientali estreme.

Le seguenti condizioni sono state analizzate:

(1) Analisi delle condizioni stazionarie in corrispondenza delle minime temperature

ambientali (6,43 °C a mare e –10 °C a terra), per verificare che, in condizioni di

minime temperature ambientali, protratte per un periodo considerevole, le

temperature raggiunte dal gas all’interno della condotta non raggiungano valori

critici.

(2) Analisi delle condizioni transitorie in corrispondenza dell’allaccio con la Snam

Rete Gas, in caso di una differenza di pressione tra le due linee pari a 20barg, nel

caso in cui la rete gas operi alla minima pressione consentita di 50barg. Questa

condizione vuole simulare l’effetto di un disservizio sulla rete ricevente

contemporaneo ad un malfunzionamento del sistema di controllo delle pressioni di

mandata. Anche in questo caso l’analisi mirava a verificare che la caduta di

temperatura legata all’improvvisa espansione del gas non fosse tale da

pregiudicare la funzionalità del sistema. In questo caso è stato utilizzato il

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A-23

programma di calcolo numerico TRAGAS che permette di analizzare lo stato di

una miscela gassosa in condizioni transitorie.

(3) Analisi delle condizioni stazionarie in corrispondenza della portata di picco pari a

29 Mscm/d.

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A-24

Relativamente alle analisi delle condizioni descritte al punto 1, si sono ottenuti i seguenti

risultati:

De acciaio terra / mare

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C)

36 / 36 72.4 71.5 70.0 4.7 3.8 0.4

Tabella 12 –Condizioni stazionarie – Pressione di uscita = 70 barg.

Relativamente alle analisi delle condizioni descritte al punto 2 i profili di velocità e

temperatura del gas in condizioni transitorie sono riportati di seguito limitatamente ad un

breve intervallo di tempo (100 sec).

Profilo di Velocità

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Tempo (sec)

Velo

cità

del

Gas

(m/s

ec)

Figura 1 – 36”/36” – Profilo di Velocità all’allaccio con Snam Rete Gas –Pressione da 70

bara a 50 barg.

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A-25

Profilo di Temperatura

-8

-6

-4

-2

0

2

4

6

8

10

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Tempo (sec)

Tem

pera

tura

del

Gas

(°C

)

Figura 2 – 36”/36” – Profilo di Temperatura all’allaccio con Snam Rete Gas –Pressione

da 70 bara a 50 barg.

L’ analisi è finalizzata a valutare la caduta di temperatura fissando la pressione di mandata. Se

tale condizione all’innesto con la rete dovesse permanere per tempi significativamente lunghi

la condizione transitoria descritta perde di significato in quanto il sistema assumerebbe una

condizione di trasporto, che alla portata erogata dal gassificatore, è riportata nella seguente

tabella.

De acciaio terra / mare

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C)

36 / 36 53.7 52.3 50.0 7.3 3.3 8.3

Tabella 13 –Condizioni stazionarie – Pressione di uscita = 50 barg.

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A-26

Relativamente alle analisi delle condizioni descritte al punto 3, si sono ottenuti i seguenti

risultati:

De acciaio terra / mare

(pollici)

Pi (barg)

Pt (barg)

Pu (barg)

vmax (m/s)

Tt (°C)

Tu (°C)

36 / 36 73.9 72.4 70.0 6.1 5.7 7.5

Tabella 14 –Condizioni stazionarie – Portata di picco.

Come mostrato dai risultati sopra esposti, le analisi effettuate in condizioni estreme non

presentano aspetti particolarmente critici. La soluzione proposta, che prevede l’impiego di

36” sia per il tratto a mare che per quello a terra, risulta quindi idonea sotto tutte le condizioni

di operative del sistema di trasporto.

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APPENDICE B

DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA CONDOTTA

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ii

INDICE

Pag.

1 SCOPO 1 2 DATI BASE E CRITERI DI PROGETTO 2

2.1 DATI BASE 2 2.1.1 Limiti di batteria dello studio 2 2.1.2 Profilo del fondo 2 2.1.3 Caratteristiche della linea 3 2.1.4 Dati Operativi 3 2.1.5 Caratteristiche dei Rivestimenti 3 2.1.6 Dati Ambientali 4 2.1.7 Dati Geotecnici 5

2.2 ASSUNZIONI 6 2.3 CRITERI DI PROGETTO 6

2.3.1 Dimensionamento dello Spessore di Acciaio 6 2.3.2 Stabilità sul Fondo 8

3 METODOLOGIA 10 3.1 GENERALITÀ 10 3.2 DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA PARETE 10

3.2.1 Definizione del Minimo Spessore di Acciaio 10 3.2.2 Definizione del Minimo Spessore Richiesto per Pressione Esterna 11 3.2.3 Selezione dello Spessore Commerciale Nominale 11

3.3 STABILITÀ AI CARICHI AMBIENTALI 11 3.3.1 Analisi di Stabilità Verticale 12 3.3.2 Analisi di Stabilità Laterale 12

4 RISULTATI 13 4.1 DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA PARETE 13

4.1.1 Definizione del Minimo Spessore Richiesto 13 4.1.2 Selezione dello Spessore Commerciale 14

4.2 STABILITÀ AI CARICHI AMBIENTALI 14 4.2.1 Definizione di Zone Omogenee 14 4.2.2 Selezione dello Spessore di Appesantimento 14

5 APPENDICE 17

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1 SCOPO

Scopo di questa documento è quello di definire i criteri e i risultati del dimensionamento

meccanico della condotta sottomarina che collega il terminale marino all’approdo a terra.

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B-2

2 DATI BASE E CRITERI DI PROGETTO

2.1 DATI BASE

I dati base per lo sviluppo delle attività descritte nel precedente paragrafo sono stati ricavati

dal testo principale del presente rapporto, dall’Appendice A, e in parte dalla nota tecnica

allegata in appendice e sono di seguito riassunti:

2.1.1 Limiti di batteria dello studio

Limiti di Batteria del presente studio sono rappresentati dalla flangia posta all’estremità

inferiore del riser di risalita sulla GBS, e dall’interfaccia con la linea a terra. Il punto di

partenza della condotta (KP 0) è stabilito alla GBS.

2.1.2 Profilo del fondo

Il profilo del fondo è stato ricavato da dati disponibili in letteratura e dalle carte nautiche della

zona, il seguente andamento è stato ipotizzato per le analisi eseguite nel presente documento:

Profilo del fondo lungo la linea

-25

-20

-15

-10

-5

0

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

Distanza (m)

Prof

ondi

tà (m

)

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B-3

2.1.3 Caratteristiche della linea

I dati base della linea sono i seguenti:

Descrizione ND36"

Diametro Nominale (“) 36 Diametro Esterno (mm) 914 Grado di acciaio (API) X60 Densità acciaio (kg/m3) 7850 Modulo di Elasticità (Mpa) 207000 Coeficiente d Poisson 0.3 Coefficiente di espansione termica lineare (°C-1) 1.16 10-1 °C-1 Carico unitario al limite di allungamento totale (SMYS) (MPa) 413

2.1.4 Dati Operativi

I dati operativi della linea sono i seguenti:

Descrizione ND36"

Fluido Trasportato Gas Pressione di Progetto (bar) 85 Pressione di Collaudo Idraulico DM ’84 (bar) 102 Pressione di Collaudo Idraulico DNV ’81 (bar) 110.5 Min/Max Temperatura di Progetto (°C) 3/8.3 Min/Max Temperatura del Mare(°C) 6.4/29.25 Peso Specifico del Fluido (kg/m3) 0.756 Peso Specifico dell’acqua di Mare (kg/m3) 1029 Sovraspessore di Corrosione (mm) 0

2.1.5 Caratteristiche dei Rivestimenti

I dati relativi ai rivestimenti della linea sono di seguito riassunti:

Rivestimento Anticorrosivo Esterno:

o Tipo Polietilene estruso;

o Spessore (mm) 3;

o Densità (kg/m3) 950.

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B-4

Rivestimento di Calcestruzzo di Appesantimento:

o Spessore Min/Max(mm) 40/150:

o Densità (kg/m3) 3040:

o Imbibimento Min/Max (%) 2 / 4.

Riempimento dei Giunti di Saldatura:

o Spessore Lo stesso del calcestruzzo di Appesantimento;

o Densità (kg/m3) 1150.

2.1.6 Dati Ambientali

In accordo a quanto descritto nello nota tecnica riportata in appendice, i seguenti valori

relativi al moto ondoso e alle correnti sono stati considerati come valori di progetto:

Tr =1 anno Tr = 10 anni Tr = 100Y

Hs (m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) 15 1.6 4.9 1.8 5.2 2.0 5.5 45 2.2 5.7 2.4 6.0 2.7 6.3 75 2.3 5.9 2.4 6.0 2.6 6.2 105 2.2 5.7 2.5 6.1 2.7 6.3 135 2.2 5.7 2.5 6.1 2.8 6.5 165 3.5 7.5 4.0 8.0 4.5 8.4 195 2.8 6.7 3.1 7.0 3.4 7.4 225 1.8 5.2 2.0 5.5 2.2 5.7 255 1.7 5.0 1.9 5.3 2.1 5.6 285 1.1 4.0 1.2 4.2 1.3 4.4 315 0.8 3.5 0.9 3.7 1.0 3.9 345 1.3 4.4 1.5 4.7 1.6 4.9

Tabella 1 : Valori estremi di moto ondoso nell’area antistante il Golfo di Trieste

(Boa OGS)

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B-5

Tr = 1 anno Tr = 10 anni Tr = 100 anni Dir (°N) Hs (m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) Hs(m) Ts(s)

Bora 60 1.5 4.7 1.7 6.0 1.9 6.3 Scirocco 180-195 1.5 6.7 1.6 7.0 2 7.4 Libeccio 225 1.3 5.2 1.4 6.0 1.8 5.7

Tabella 2 : Valori estremi di moto ondoso nell’area di installazione del terminale marino

ANNO

Stazione A Direzione prevalente 1 anno 10 anni 100 anni

Prof. 6 m 30°N 52 cm/s 68 cm/s 82 cm/s

Prof. 17 m 60°N 37 cm/s 46 cm/s 56 cm/s

Tabella 3 : Valori estremi della corrente omnidirezionale riferiti all’anno

STAGIONE ESTIVA (GIUGNO-LUGLIO- AGOSTO)

STAZ A - Direzione prevalente 1 anno 10 anni

Prof. 6 m 30°N 37 cm/s 44 cm/s

Prof. 17 m 60°N 30 cm/s 37 cm/s

STAZ. B - Direzione prevalente 1 anno 10 anni

Prof. 5 m 240°N 70 cm/s 98 cm/s

Prof. 10 m 240°N 37 cm/s 44 cm/s

Tabella 4 : Valori estremi della corrente omnidirezionale riferiti alla stagione estiva

2.1.7 Dati Geotecnici

Come riportato nel doc. n. 05-399-H1, non è possibile, in questa fase, effettuare una

caratterizzazione certa della natura dei terreni attraversati dalla linea. Sembra probabile,

comunque, che i terreni coinvolti nella stabilità della linea, e quindi gli strati più superficiali,

siano di natura limoso-argilloso-sabbioso, con comportamento prevalentemente non drenato.

La parte più superficiale della condotta (da una profondità di 14m fino all’approdo) attraversa

un cuneo sedimentario appartenente al sistema HST.

Al fine delle analisi di stabilità vengono considerati conservativamente i seguenti parametri:

o coefficiente di attrito tubo terreno: 0.3

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B-6

o coesione non drenata: 15-40 kPa (variabile dalla superficie ad una profondità di 4m)

2.2 ASSUNZIONI

Le tolleranze di fabbricazione sullo spessore dei tubi sono assunte in accordo alle ISO 3183-3.

2.3 CRITERI DI PROGETTO

Le analisi eseguite nel presente studio sono le seguenti:

o definizione dello spessore di acciaio;

o analisi della stabilità ai carichi ambientali.

2.3.1 Dimensionamento dello Spessore di Acciaio

La valutazione del minimo spessore di acciaio richiesto è stata eseguita in accordo alle

seguenti normative, richiamate anche nel testo principale:

o DM 24.11.1984;

o DNV 81.

Decreto Ministeriale 24 Novembre 1984

La seguente relazione deve essere soddisfatta:

am'

eipc E2

OD)PP(=t

ση

⋅⋅

⋅−⋅ (1)

dove

t = tc + t fab + CA (2)

con CA = Sovraspessore di corrosione

t fab = tolleranza di fabbricazione sullo spessore

KSMYS

=amσ (3)

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B-7

I coefficienti ηp e K sono i seguenti:

Condizione di Carico Zone (Nota 1) K ηp 1 1.75 1 Operativa 2 1.75 1.25 1 1.0526 (95% SMYS) 1 Collaudo Idraulico 2 1.0526 (95% SMYS) 1

Nota 1: La suddivisione in zone è stata fatta in accordo a DNV81: Zona 1: l’area posta ad una distanza maggiore di 500 m da una piattaforma o altra costruzione o dal

limite di batteria nell’approdo costiero. Zona 2: area posta ad una distanza inferiore a 500m dalle suddette zone.

La pressione di collaudo deve essere pari almeno a 1.2 volte la pressione massima di

esercizio.

La pressione di progetto è pari alla pressione massima di esercizio.

DnV ‘81

Verifica a pressione Interna

La seguente relazione deve essere soddisfatta:

σh ≤ ηh ⋅Kt ⋅SMYS (4)

la tensione circonferenziale dovuta alla pressione (“Hoopstress”) è calcolata attraverso

l’equazione:

( )CA)-t(2

ODPP eih ⋅⋅−=σ (5)

I fattori d’uso ammissibili ηh, per le varie zone di sviluppo della condotta e per le diverse

condizioni di lavoro, sono riassunti nella tabella seguente:

Condizione di Lavoro Coefficiente di Uso

Zona 1 Zona 2 Operativa 0.72 0.50

Collaudo Idraulico 0.90

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B-8

Kt è pari ad 1 per temperature del fluido trasportato inferiori a 120° C.

La pressione di collaudo deve essere pari almeno a 1.25 volte la pressione di progetto.

La suddivisione in zone è la stessa utilizzata per il dimensionamento in accordo alla

normativa italiana.

Verifica a pressione Esterna

I carichi indotti dalla pressione esterna, agenti da soli o combinati con momenti flettenti e

sforzi assiali, possono causare il collasso della sezione trasversale della tubazione. La

condotta deve quindi essere progettata per resistere alle azioni combinate con adeguati gradi

di sicurezza, sia durante la posa in opera sia in esercizio.

In accordo a DNV 81, App. B, la combinazione ammissibile delle tensioni indotte da

pressione, momenti flettenti e sforzo assiale può essere determinata attraverso la seguente

relazione:

( ) ( ) 1ypycr

h

xpxc

x ≤⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⋅+⎟

⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⋅ ησσ

ησσ

α

r

(6)

In accordo alla normativa i seguenti coefficienti sono stati utilizzati:

ηxp = 0.86

ηyp = 0.75

2.3.2 Stabilità sul Fondo

La stabilità laterale delle tubazioni sul fondo va garantita per le seguenti condizioni:

o di Installazione: condotta vuota e carichi ambientali relative ad un periodo di ritorno di 1 anno;

o di Esercizio: condotte piene di gas e carichi ambientali relative ad un periodo di ritorno di 100 anni.

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L’analisi di stabilità sul fondo è stata effettuata conformemente ai metodi e criteri riportati in

“DNV 81 - Rules for submarine pipeline systems” e “DNV 76 – Rules for the design,

constructions and inspection of submarine pipelines and pipelines riser”, secondo i quali deve

risultare verificata la seguente relazione:

(W - B - FL) µ ≥ Sf ⋅ (Fi + Fd) (7)

dove

Sf = 1.1

2)(21 ucuwwDCF LL

+= ρ con CL = 0.9 (8)

2)(21 ucuwucuwwDCF dd ++= ρ con Cd = 0.7 ÷ 1.3 in funzione del numero di Reynolds (9)

aCDF mwi 4

2πρ= con Cm = 3.29 (10)

Sulla base dei risultati dell’analisi di stabilità è stato definito lo spessore del calcestruzzo di

appesantimento da applicare alla tubazione.

Al fine di ottenere risultati più realistici è stato tenuto in considerazione anche l’effetto

benefico, ai fini della stabilità, del cedimento della linea all’interno del terreno, in accordo a

quanto illustrato in: “A soil resistance model for pipeline placed on clay soils” - R.Verley,

Kjell M.Lund OMAE 1995.

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B-10

3 METODOLOGIA

3.1 GENERALITÀ

Le analisi svolte per la progettazione della tubazione in esame (determinazione, in particolare,

dello spessore di acciaio e dello spessore di calcestruzzo) sono le seguenti:

o dimensionamento dello spessore di acciaio;

o analisi di stabilità sul fondo;

Le metodologie adottate sono descritte nei paragrafi successivi.

3.2 DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA PARETE

3.2.1 Definizione del Minimo Spessore di Acciaio

La determinazione del minimo spessore commerciale per le condotte in esame è stata

effettuata sulla base dei risultati delle seguenti analisi:

o definizione del minimo spessore nominale di acciaio necessario per il contenimento dei carichi dovuti a pressione interna, in accordo alle indicazioni riportate nelle normative di riferimento.

o dimensionamento dello spessore necessario per contrastare il fenomeno di collasso locale della sezione trasversale;

o scelta del minimo spessore nominale commerciale che soddisfi i requisiti al punto 1 e 2;

o verifica dello spessore commerciale finale selezionato, nei confronti del fenomeno di propagazione del collasso.

Gli spessori minimi di acciaio necessari per il contenimento dei carichi indotti dalla pressione

di esercizio sono stati determinati, per le due zone attraversate dalle condotte, in accordo ai

criteri riassunti nel paragrafo 2.3.1.

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3.2.2 Definizione del Minimo Spessore Richiesto per Pressione Esterna

Il dimensionamento per collasso locale della sezione trasversale delle condotte esaminate è

stata effettuata, in conformità ai criteri riassunti nel paragrafo 2.3.1.

Il calcolo è stato effettuato per le condizioni di carico relative alla sola fase di installazione e

cioè:

o pressione interna nulla;

o sforzo assiale nullo;

o momento flettente pari al valore massimo ammissibile in fase di installazione (85% del momento di snervamento)

3.2.3 Selezione dello Spessore Commerciale Nominale

Per il grado di acciaio considerato è stato individuato, per ciascuna delle due zone considerate

(Zona 1 e Zona 2), il minimo spessore nominale richiesto, pari al maggiore tra i seguenti

valori, precedentemente definiti:

o minimo spessore necessario per contenere la pressione in fase di esercizio;

o minimo spessore necessario per evitare il fenomeno di collasso della sezione trasversale.

Per ciascun valore selezionato, è stato scelto come valore finale il minimo spessore

commerciale che garantisse lo spessore di acciaio richiesto dal calcolo, al netto delle

tolleranze di fabbricazione, dove richieste.

3.3 STABILITÀ AI CARICHI AMBIENTALI

L’analisi di stabilità è stata condotta seguendo i criteri ed i metodi indicati nel paragrafo 2.3.2

ed articolata nelle seguenti fasi:

o analisi di stabilità verticale;

o analisi di stabilità laterale.

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3.3.1 Analisi di Stabilità Verticale

L’analisi di stabilità verticale è stata effettuata per garantire che il peso delle tubazioni, che

tende a mantenere le tubazioni sul fondo, sia superiore di almeno il 10% rispetto alla spinta

idrostatica che tenderebbe a farlo galleggiare.

3.3.2 Analisi di Stabilità Laterale

L’analisi di stabilità laterale è stata effettuata al fine di individuare lo spessore del

calcestruzzo d’appesantimento da installare, necessario a garantire che la tubazione non si

muova lateralmente per effetto delle spinte idrodinamiche a cui è sottoposto per effetto della

corrente e del moto ondoso.

L’analisi è stata effettuata considerando i carichi ambientali relativi alla condizione

temporanea d'installazione (onde e correnti con periodo di ritorno di 1 anno) e la tubazione

senza fluido interno. E' sufficiente effettuare soltanto questa analisi poiché la condotta verrà

interrata e non sarà quindi esposta, durante la fase operativa, a carichi ambientali superiori a

quelli relativi al periodo di ritorni di un anno. Il requisito di interrare la condotta, definito

anche in fase di progettazione preliminare, deriva dalla necessità di garantire protezione alla

linea, ubicata in zone a bassa profondità e interessate da un intenso traffico marittimo.

Nonché dalla necessità di isolare dall’azione dei carichi ambientali una linea di grande

diametro, come quella in questione. Si ipotizza una profondità di interramento di 0.5m sopra

la sommità della linea per la parte più profonda della rotta. Nella zona più vicina alla costa

l’interramento sarà maggiore e dipenderà anche dalla dinamica costiera di trasporto di

sedimenti. In questa fase del progetto, in assenza di studi specifici, si definisce una profondità

di interramento di 1.5m sopra la sommità della condotta.

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4 RISULTATI

4.1 DIMENSIONAMENTO MECCANICO DELLA PARETE

4.1.1 Definizione del Minimo Spessore Richiesto

Lo spessore minimo dei tubi è definito in accordo ai criteri di calcolo in condizioni operative

e di collaudo idraulico secondo i requisiti del DM 84 e delle DNV 81.

La scelta del grado dell’acciaio è stata fatta secondo considerazioni dettate dalla buona

ingegneria e uniformando il materiale scelto per la parte a terra e a mare della condotta. Nella

determinazione dello spessore minimo di calcolo si è tenuto conto della tolleranza negativa

garantita dalla fabbricazione secondo la normativa riportata dal DM 84.

Spessore minimo di calcolo

(mm) Condizione

di carico Zona DM ‘84 DNV ‘81

Grado Acciaio (API)

Zona 1 17.45 13.05 Operativa Zona 2 21.56 18.80

Zona 1 12.73 13.69 Collaudo Idraulico Zona 2 12.73 13.69

X60

Tabella 5 : Spessori minimi di calcolo richiesti

In aggiunta alla precedente verifica è stato anche calcolato il minimo spessore richiesto per

evitare il collasso della sezione a pressione esterna, in condizioni di tubo vuoto e non in

pressione.

Profondità (m)

Spessore minimo di calcolo

(mm)

Grado Acciaio (API)

0 10.80 25 16.18 X60

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4.1.2 Selezione dello Spessore Commerciale

Lo spessore di acciaio da adottare è stato scelto confrontando i valori derivanti dal calcolo con

gli spessori commerciali disponibili in modo da garantire un margine di sicurezza per resistere

ad eventuali sovraccarichi. Nella selezione preliminare è stato assicurato anche un ulteriore

margine nei confronti di tolleranze di fabbricazione maggiori, dal momento che non è ancora

noto lo standard che sarà utilizzato per l’acquisto dei tubi di linea.

Zona Spessore (mm)

Grado Acciaio (API)

Zona 1 19.1 Zona 2 23.8 X60

Tabella 6 : Spessori commerciali selezionati

4.2 STABILITÀ AI CARICHI AMBIENTALI

4.2.1 Definizione di Zone Omogenee

Ai fini della definizione delle zone omogenee in cui suddividere la linea ai fini della stabilità,

non sono state fatte distinzioni riguardanti i dati ambientali, sono solo state analizzate

separatamente le sezioni di linea appartenenti alla zona 1 e 2.

4.2.2 Selezione dello Spessore di Appesantimento

Le analisi di stabilità sono state eseguite con riferimento ai carichi ambientali relativi ad un

periodo di ritorno di 1 anno. Questo perché la linea andrà comunque interrata dopo la posa, e

non sarà esposta all’azione di onde e correnti più gravose.

I risultati delle analisi sono di seguito riportati:

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da kp a kp Profondità (m) Spessoreacciaio

Orientamento linea

Tipo di Terreno

Appesantimento minimo richiesto (mm)

Appesantimentoselezionato

(m) (m) Max. Min. (mm) (°N) Stabilità verticale Stabilità orizzontale (mm)

Interventi di stabilizzazione

richiesti

0 500 25 24 23.8 40 37 40 500 4520 24 18 60 60 60 4520 8420 18 10 60 96 100 8420 9720 10 7 60 129

Post-interramento

9720 10620 7 2.5 60 n.a. 130

Pre-interramento 10620 11120 2.5 1

19

60 n.a. 60 11120 11620 1 0 23.8

336 argilloso

40 n.a. 40 Palancole

Tabella 7 : Spessori di appesantimento e interventi per stabilità

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Occorre sottolineare che le distanze sono determinate dalle profondità ipotizzate per il profilo.

Qualora l’indagine batimetrica di dettaglio evidenziasse una morfologia dell’approdo diversa

da quella ipotizzata, le distanze ed i relativi interventi dovranno essere rivalutati

conseguentemente.

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5 APPENDICE

NOTA TECNICA

Studio Meteo Marino

Nella presente nota vengono presentati i risultati delle analisi per la determinazione dei

parametri di progetto da utilizzare per lo studio di fattibilità della parte sottomarina della

condotta di collegamento tra il terminale marino di ricevimento e rigassificazione del GNL,

localizzato nel golfo di Trieste, e la Rete Nazionale della società Snam Reta Gas in Villesse.

I risultati delle analisi svolte sono da considerarsi adeguati per un studio di fattibilità.

Si consiglia, in una successiva fase del progetto, di procedere con una specifica campagna

meteomarina (vedi specifica tecnica riportata in appendice F) al fine di definire con un

maggiore grado di dettaglio i seguenti parametri ambientali:

o moto ondoso;

o correnti;

o livello del mare;

o parametri chimico-fisici dell’acqua marina (temperatura, salinità, densità).

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DATI BASE

Lo studio è basato sui dati relativi all’area in esame, che è stato possibile reperire presso

l’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste; in particolare:

o dati di moto ondoso misurati dall’OGS nel punto antistante il golfo di Trieste avente coordinate 45° 34.00’ N e 13° 15.00’ E, su un fondale di 16 m di profondità(vedi mappa allegata). Le misure sono state effettuate con una boa direzionale Datawell Waverider. Il periodo di misura va dal 7/03/2001 al 6/11/2003, per un totale di circa 32 mesi. Le registrazioni del moto ondoso sono state effettuate con cadenza circa oraria;

o misure di corrente effettuate in due stazioni ubicate nei seguenti punti all’interno del golfo di Trieste (vedi mappa allegata):

- Stazione A, ubicata nel punto di coordinate 45° 37.00’ Nord e 13° 42.85’ E, su un fondale di 21 m di profondità. Le misure sono state eseguite a due diversi livelli, 6m e 17 m dalla superficie, nei seguenti periodi: Prof. 6 m dal 18/10/84 al 12/08/85

Prof. 17 m dal 18/10/84 al 30/08/85; - Stazione B, ubicata nel punto di coordinate 45° 40.80’

Nord e 13° 34.00’ E, su un fondale di 14 m di profondità. Le misure sono state eseguite a due diversi livelli, 5m e 10 m dalla superficie, nei seguenti periodi: Prof. 5 m dal 5/06/85 al 13/08/85

Prof. 10 m dal 5/06/85 al 14/08/85;

o dati di temperatura, salinità e densità dell’acqua marina raccolti dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Trieste;

o carta nautica n° 39.

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RISULTATI

Caratteristiche meteorologiche e climatiche

La circolazione dei venti nel bacino Adriatico è determinata essenzialmente da tre fattori: il

transito di depressioni di origine Atlantica, un attivo processo di ciclogenesi presente

principalmente nella sezione centro-settentrionale, ed infine la particolare morfologia del

bacino, chiuso tra le dorsali montuose degli Appennini, ad Ovest, delle Alpi Dinariche ad Est

e della barriera delle Api Giulie a Nord, che possono determinare perturbazioni nella

distribuzione del campo barico presente a grande scala, dando luogo a fenomeni di

circolazione locale piuttosto intensi.

Le depressioni che attraversano l’Adriatico in direzione SE determinano la generazione di

forti venti dai settori nord-orientali (Bora). In generale la Bora , che rappresenta una delle

fenomenologie più rilevanti nel Golfo di Trieste, è causata dalla presenza di un’area

anticiclonica ben sviluppata sull’Europa Centrale, associata ad un’area depressionaria sul

Mediterraneo; tuttavia, in presenza di depressioni sull’Adriatico si possono avere fenomeni

rilevanti anche in presenza di deboli aree anticicloniche sull’Europa.

Nel golfo di Trieste gli afflussi di Bora penetrano essenzialmente attraverso la porta naturale

di Trieste, risultando ben focalizzati in direzione, con una netta concentrazione intorno ai 60 °

N. Le tempeste di Bora sono caratterizzate da una fase di crescita molto rapida, seguita da un

decadimento relativamente lento tipicamente della durata di 1-3 giorni.

Le depressioni che transitano sullo Ionio o sull’Adriatico meridionale, in associazione ad aree

di relativa alta pressione sui balcani, determinano afflussi di aria calda ed umida da Sud che

nell’Adriatico, per la particolare orografia del bacino si dispongono da SE (Scirocco). I venti

sono di intensità inferiore a quelli di Bora, ma possono risultare comunque piuttosto forti,

soprattutto nelle stagioni di transizione : Primavera ed Autunno. Al contrario della Bora, la

crescita dello Scirocco risulta abbastanza graduale.

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A questi fenomeni ciclonici vanno aggiunti quelli derivanti dai processi di ciclogenesi locale,

per cui l’Adriatico rappresenta una delle zone più attive del Mediterraneo, con un picco di

frequenza nei mesi di Gennaio e Febbraio, in associazione agli afflussi di area fredda

attraverso la porta di Trieste, e nel mese di Luglio, in associazione con tempo da NE.

La permanenza di depressioni sul bacino può dare origine a venti di Libeccio che, benché

poco frequenti, possono risultare rilevanti nel golfo di Trieste per la particolare esposizione

del paraggio.

Meno rilevanti risultano i venti da Maestrale, presenti soprattutto in estate, in coda al

passaggio di fronti freddi.

Moto ondoso

Sulla base dei dati registrati dalla boa dell’OGS sono stati calcolati i valori estremi

direzionali, riferiti all’anno, aventi periodi di ritorno di 1, 10 e 100 anni, relativi all’area

antistante l’imboccatura del golfo di Trieste. (Tab 1).

Le onde all’esterno del golfo influenzano il moto ondoso all’interno, limitatamente ai settori

di scirocco e libeccio.

Considerata la dispersione direzionale dell’energia del moto ondoso e tenuto conto dell’effetto

schermante dell’imboccatura del golfo, le onde che propagano all’interno di quest’ultimo

subiscono una parziale attenuazione e una modifica della direzione prevalente di

propagazione. In prossimità della costa tali effetti risultano ulteriormente accentuati per

effetto della rifrazione locale.

Le onde relative ai settori nord orientali e nord occidentali; in particolare nel settore compreso

tra 255° N e 135° N, hanno una generazione locale. Il moto ondoso più intenso è generato dai

venti di bora (60°).

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Nel punto di ubicazione del terminale le onde da bora risultano inferiori a quelle registrate alla

boa OGS a causa della minor estensione del fetch rispetto alla posizione di quest’ultima.

Considerata la vicinanza dei due punti, l’intensità del vento può essere considerata omogenea

nelle due posizioni per cui la differenza nell’intensità del moto ondoso risulta dipendente solo

dalla differenza dei fetch. Sulla base di queste ipotesi sono state calcolate le onde estreme di

bora nell’area del terminale.

Un analogo approccio è stato adottato per il calcolo delle onde estreme negli altri settori

direzionali nei quali è dominante la generazione locale. I risultati relativi ai settori principali

sono riportati nella tabella 9.

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Tr =1 anno Tr = 10 anni Tr = 100Y

Hs (m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) 15 1.6 4.9 1.8 5.2 2.0 5.5 45 2.2 5.7 2.4 6.0 2.7 6.3 75 2.3 5.9 2.4 6.0 2.6 6.2 105 2.2 5.7 2.5 6.1 2.7 6.3 135 2.2 5.7 2.5 6.1 2.8 6.5 165 3.5 7.5 4.0 8.0 4.5 8.4 195 2.8 6.7 3.1 7.0 3.4 7.4 225 1.8 5.2 2.0 5.5 2.2 5.7 255 1.7 5.0 1.9 5.3 2.1 5.6 285 1.1 4.0 1.2 4.2 1.3 4.4 315 0.8 3.5 0.9 3.7 1.0 3.9 345 1.3 4.4 1.5 4.7 1.6 4.9

Tabella 8: Valori estremi di moto ondoso nell’area antistante il golfo di Trieste

(Boa OGS)

Tr = 1 anno Tr = 10 anni Tr = 100 anni Dir (°N) Hs (m) Ts(s) Hs(m) Ts(s) Hs(m) Ts(s)

Bora 60 1.5 4.7 1.7 6.0 1.9 6.3 Scirocco 180-195 1.5 6.7 1.6 7.0 2 7.4 Libeccio 225 1.3 5.2 1.4 6.0 1.8 5.7

Tabella 9: Valori estremi di moto ondoso nell’area di installazione del terminale marino

Correnti

La circolazione delle correnti marine nell’Adriatico risulta essenzialmente dalla combinazione

di quattro componenti: la corrente di gradiente dovuta all’afflusso nel bacino di masse

d’acqua di diversa densità, gli effetti della marea astronomica, la circolazione indotta dal

vento, le oscillazioni smorzate del bacino (sesse) conseguenti agli ingorghi costieri di masse

d’acqua sospinte dall’azione del vento.

All’interno del golfo di Trieste l’afflusso di acqua con salinità più elevata, proveniente dal

bacino adriatico, imprime una circolazione antioraria agli strati di fondo ed intermedi, mentre

in superficie gli apporti di acqua dolce, specialmente di provenienza isontina, possono

determinare una concomitante circolazione verso SW, che in condizioni di piena può

estendersi su tutto il golfo, fino alle coste istriane ed a Trieste. L’entità delle correnti indotte

dalla circolazione di gradiente è dell’ordine di alcuni cm/s.

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La marea nell’Adriatico non è determinata da un effetto astronomico diretto, ma rappresenta

piuttosto la risposta del bacino alle oscillazioni della superficie del mare nel canale di Otranto.

Le componenti dominanti sono la M2 nel gruppo semidiurno e la K1 in quello diurno.

Nel Golfo di Trieste la marea crescente muove le masse d’acqua dal largo verso il litorale tra

Trieste e Monfalcone e viceversa nella fase di deflusso. Le correnti dovute alla marea sono di

modesta entità, con velocità dell’ordine di 5 cm/s.

La circolazione indotta dal vento presenta due aspetti in qualche misura distinti: la

circolazione generata direttamente dall’effetto dell’attrito del vento sulla superficie del mare e

la risposta del bacino alle variazioni di livello indotte dagli ingorghi di masse d’acqua che il

vento provoca in prossimità della costa. Infatti, quando cessa l’azione forzante del vento il

bacino tende a riassumere la sua configurazione d’equilibrio attraverso oscillazioni smorzate

(sesse) che possono permanere anche per diversi giorni.

Nel golfo di Trieste le condizioni di vento di Bora determinano le correnti più intense. Quasi

in tutto il bacino la circolazione risulta essenzialmente antioraria , benché siano presenti

importanti nuclei di riflusso lungo la costa istriana. Sul lato settentrionale del golfo, ad Ovest

della foce dell’Isonzo si genera una estesa cella di ricircolo determinata dall’ostacolo offerto

al flusso da Punta Sdobba.

I venti di Scirocco determinano un flusso entrante nel golfo lungo la costa istriana ed un

deflusso lungo il litorale di Grado. Le intensità di corrente sono di norma inferiori a quelle

generate dai venti di Bora. Il vento da Libeccio determina una circolazione essenzialmente

orari con correnti relativamente deboli.

Sulla base dei dati misurati dalle stazioni correntometriche dell’OGS sono state calcolate le

distribuzioni statistiche delle correnti rispettivamente sul lato SE del golfo, in prossimità della

città di Trieste (Staz. A) e sul lato settentrionale, al largo di Punta Sdobba (Staz. B). I risultati

sono riportati nelle tabelle 3, 4, 5, 6.

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Le statistiche della Staz. A sono riferite ad un periodo di circa un anno mentre quelle della

Staz. B sono relative al periodo estivo (giugno-agosto). Per confronto nelle tabelle 7 e 8 sono

riportate le distribuzioni della corrente nella Staz. A per il solo periodo estivo.

Nella Staz. A le correnti fluiscono con netta prevalenza verso N-NE, sia in superficie che sul

fondo (Tab. 10 e 11). Questo andamento si registra anche nel periodo estivo (Tab. 14 e 15).

Le correnti sono piuttosto deboli e superano i 20 cm/s solo nel 2,6 % del tempo, in superficie,

e nel 1,4% sul fondo.

Nella stazione B, ubicata davanti a Punta Sdobba, le correnti risultano più intense, nonostante

i dati di questa stazione siano relativi al solo periodo estivo (giugno-agosto): il valore di 20

cm/s viene superato nel 3.6 % del tempo in superficie e nel 1.7 % sul fondo.(Tab. 12 e 13) Le

correnti misurate alla stazione A nello stesso periodo estivo sono significativamente più

deboli con valori di velocità che superano i 20 cm/s nello 0.7%del tempo , in superficie e

nello 0.28 % sul fondo.

Nella Staz. B, in superficie, la corrente fluisce prevalentemente in direzione SW, settore a cui

sono associate le correnti più intense, e NE. Questo andamento risulta leggermente attenuato

sul fondo, dove la prevalenza della direzione di SW, associata anche in questo caso alle

velocità di corrente più elevate, risulta più accentuata. U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 6.59 3.72 1.29 0.48 0.07 0.02 0.02 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 12.19

30.00 9.85 4.63 3.14 1.83 0.92 0.25 0.18 0.11 0.04 0.00 0.00 0.00 20.9360.00 9.41 2.64 1.27 0.60 0.11 0.05 0.02 0.02 0.00 0.00 0.04 0.00 14.1590.00 4.92 1.07 0.44 0.09 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.54

120.00 2.85 0.53 0.18 0.04 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.59150.00 3.51 0.63 0.09 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.23

Dir(°N) 180.00 3.56 0.86 0.35 0.16 0.04 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.97210.00 3.31 1.30 0.51 0.33 0.28 0.11 0.09 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.94240.00 3.44 0.79 0.30 0.37 0.02 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.93270.00 4.76 0.78 0.23 0.09 0.04 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.90300.00 5.99 1.18 0.56 0.14 0.11 0.05 0.02 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 8.07330.00 5.66 1.97 0.70 0.21 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 8.56

63.83 20.12 9.06 4.33 1.60 0.51 0.32 0.16 0.04 0.00 0.04 0.00 100.00

STAZ. A - Prof. 6 m - 18/10/84 - 12/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 10: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. A prof. 6 m

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U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 13.05 2.45 0.94 0.27 0.00 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 16.73

30.00 11.14 4.68 1.89 1.12 0.83 0.15 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 19.8160.00 7.52 3.93 2.02 0.46 0.31 0.04 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 14.2890.00 6.61 2.02 0.27 0.12 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 9.02

120.00 2.70 0.37 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.10150.00 3.26 0.15 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.41

Dir(°N) 180.00 4.95 1.12 0.21 0.04 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.32210.00 2.39 1.08 0.25 0.04 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.78240.00 3.39 0.67 0.17 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.32270.00 5.43 0.62 0.37 0.04 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.46300.00 4.26 0.54 0.27 0.08 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.15330.00 6.34 1.00 0.25 0.02 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7.61

71.05 18.62 6.65 2.31 1.16 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 100.00

STAZ. A - Prof. 17 m - 18/10/84 - 30/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 11: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. A prof. 17 m

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B-26

U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 3.34 1.97 0.24 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.55

30.00 5.31 4.17 1.25 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 10.7960.00 4.23 4.89 2.27 0.12 0.24 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 11.7590.00 3.94 4.71 1.49 0.48 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 10.79

120.00 3.10 1.49 1.73 0.36 0.12 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.80150.00 2.09 0.72 0.24 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.10

Dir(°N) 180.00 2.92 0.54 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.52210.00 3.34 1.19 0.83 0.12 0.00 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.55240.00 4.53 4.29 3.10 1.97 0.24 0.18 0.24 0.00 0.06 0.12 0.00 0.00 14.73270.00 4.59 4.71 1.73 0.54 0.83 0.36 0.30 0.18 0.00 0.12 0.00 0.00 13.36300.00 4.77 3.70 1.01 0.42 0.18 0.06 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 10.32330.00 2.27 1.25 0.18 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.76

44.42 33.63 14.13 4.17 1.79 0.66 0.72 0.18 0.06 0.24 0.00 0.00 100.00

STAZ. B - Prof. 5 m - 5/06/85 - 13/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 12: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. B prof. 5 m

U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 2.93 2.21 0.72 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.85

30.00 3.58 2.87 1.13 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7.7660.00 3.70 4.48 2.21 0.30 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 10.7590.00 3.88 2.03 0.72 0.36 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7.16

120.00 1.73 1.07 0.24 0.12 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.16150.00 1.25 0.66 0.48 0.12 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 2.51

Dir(°N) 180.00 1.85 1.85 0.90 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.78210.00 3.04 5.73 3.10 0.78 0.18 0.06 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 12.96240.00 5.61 7.88 5.67 1.67 0.54 0.12 0.30 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 21.85270.00 4.78 3.28 2.27 1.07 0.18 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 11.58300.00 3.64 1.73 0.66 0.48 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.51330.00 3.10 1.25 0.66 0.12 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 5.13

39.10 35.04 18.75 5.37 1.13 0.18 0.36 0.06 0.00 0.00 0.00 0.00 100.00

STAZ. B - Prof. 10 m - 5/06/85 - 14/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 13: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. B prof. 10 m

U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 4.96 2.83 0.81 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 8.70

30.00 8.70 5.57 2.43 0.81 0.20 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 17.7160.00 8.00 4.66 2.13 0.91 0.20 0.10 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 16.0990.00 5.26 2.83 1.42 0.20 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 9.72

120.00 2.94 0.61 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.54150.00 2.02 0.30 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 2.33

Dir(°N) 180.00 2.63 1.01 0.91 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.66210.00 4.25 0.91 0.51 0.71 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.48240.00 6.07 0.51 0.20 0.30 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7.09270.00 5.57 1.01 0.30 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.88300.00 4.76 2.02 1.01 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 7.79330.00 5.77 2.63 0.61 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 9.01

60.93 24.90 10.32 3.14 0.51 0.10 0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 100.00

STAZ. A - Prof. 6 m - 02/07/85 - 12/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 14: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. A prof. 6 m - Estate

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B-27

U(cm/s)

5.00 10.00 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 45.00 50.00 55.00 60.00 0.00 3.25 0.35 0.21 0.07 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.88

30.00 9.03 1.41 0.42 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 11.0860.00 15.17 6.77 1.91 0.92 0.14 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 24.9190.00 5.08 1.48 0.14 0.07 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.77

120.00 4.30 0.14 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.66150.00 2.96 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 3.18

Dir(°N) 180.00 3.39 1.13 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.73210.00 3.11 2.82 0.56 0.14 0.07 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 6.70240.00 6.70 1.98 0.56 0.35 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 9.60270.00 6.99 2.26 1.69 0.42 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 11.36300.00 6.28 0.99 1.13 0.35 0.07 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 8.82330.00 4.09 0.14 0.00 0.07 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 4.30

70.36 19.69 7.06 2.61 0.28 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 100.00

STAZ. A - Prof. 17 m - 2/07/85 - 30/08/85Frequency distribution (%)of U(cm/s) vs. direction

Tabella 15: Distribuzione dei valori di corrente per direzione – Staz. A prof. 17 m –

Estate

Sulla base dei dati raccolti sono stati calcolati gli estremi omnidirezionali della corrente

relativi al periodo estivo e, per la sola Staz. A, a quello annuale. I valori estremi riferiti

all’anno sono stati calcolati per i periodi di ritorno di 1, 10 e 100 anni, quelli riferiti al periodo

estivo per i periodi di ritorno di 1 e 10 anni.

I risultati sono riportati nelle Tab. 16 e 17. Nelle tabelle sono riportate anche le direzioni

prevalenti della corrente.

Considerata la breve durata del periodo di misura gli estremi relativi ai periodi di 10 e 100

anni sono da considerarsi indicativi.

ANNO

Stazione A Direzione

prevalente

1 anno 10 anni 100 anni

Prof. 6 m 30°N 52 cm/s 68 cm/s 82 cm/s Prof. 17 m 60°N 37 cm/s 46 cm/s 56 cm/s

Tabella 16: Valori estremi della corrente omnidirezionale riferiti all’anno

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B-28

STAGIONE ESTIVA (GIUGNO-LUGLIO- AGOSTO)

Direzione prevalente 1 anno 10 anni STAZ A - Prof. 6 m 30°N 37 cm/s 44 cm/s STAZ. A - Prof. 17 m 60°N 30 cm/s 37 cm/s

STAZ. B - Prof. 5 m 240°N 70 cm/s 98 cm/s STAZ. B – Prof. 10 m 240°N 37 cm/s 44 cm/s

Tabella 17: Valori estremi della corrente omnidirezionale riferiti alla stagione estiva

Livello del mare

La variazione del livello del mare è dovuta principalmente alla sovrapposizione di due

fenomeni:la marea astronomica e la marea meteorologica. I valori di profondità riportati sulla

Carta nautica n° 39 del Golfo di Trieste sono riferiti al livello medio delle basse maree

sigiziali (MLLW). La differenza tra il livello medio del mare (MSL) e il livello medio delle

basse maree sigiziali (MLLW) è data da z0. A Trieste z0 vale 0.52 m

Entro l’ambito del Golfo di Trieste la marea astronomica ha un’escursione di 0,81 m sopra o

sotto il livello medio del mare (MSL). La componente meteorologica può produrre un

innalzamento di 1.3 m o un abbassamento di 0.6 m rispetto al livello medio del mare (MSL).

Negli ultimi 100 anni è stato registrato un innalzamento del livello del mare massimo, dovuto

all’effetto combinato di marea astronomica e meteorologica, di 2 m e un abbassamento di 1 m

rispetto al MSL.

I dati estremi delle altezze di marea sono riportati in Tab. 18

Max. (m) Min. (m)

Marea astronomica 0.81 0.81

Marea meteorologica (100 anni) 1.30 0.60

Tabella 18– Altezze di marea rispetto al livello medio del mare

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B-29

Parametri fisico-chimici del mare

La temperatura del mare provene dalle misurazioni effettuate a largo d’Istria, a profondità di

circa 30 m e nel Golfo di Trieste a profondità di circa 2 m. Salinità e densità del mare

provengono da dati raccolti dal Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Trieste

Tali valori sono riassunti nella Tab. 19.

Posizione Temperatura (°C) Salinità (°/°°) Densità (Kg/m3)

MIN MAX MIN MAX MIN MAX

Offshore Sul fondo a 30 m di profondità 7.6 20.3

Near shore Sul fondo a 2 m di profondità 6.4 29.3 35.2 37.6 1027 1030

Tabella 19– Parametri fisico-chimici del mare

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APPENDICE C

PROGETTO PRELIMINARE DELL’APPRODO COSTIERO

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i

INDICE

Pag.

1 SCOPO 1 2 DATI BASE 2

2.1 DESCRIZIONE DELL’APPRODO E DATI BASE 2 3 DEFINIZIONE DELLA METODOLOGIA 3 4 CONCLUSIONI 6

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C-1

1 SCOPO

Scopo del presente documento è quello di definire la metodologia di realizzazione

dell’approdo costiero della linea 36” proveniente dall’impianto GNL fino alla stazione di

trappole che rappresenta l’interfaccia con la linea di terra.

Verranno descritte le possibili metodologie di realizzazione dell’approdo in relazione alle

caratteristiche del fondo e della costa nell’area interessata.

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C-2

2 DATI BASE

2.1 DESCRIZIONE DELL’APPRODO E DATI BASE

L’approdo costiero della linea è situato 9 km a nord-est della città di Grado, tra la città stessa

e la foce del fiume Isonzo. La vicinanza alla foce del fiume caratterizza fortemente l’area, sia

per quanto riguarda la natura del fondale che, soprattutto, per l’intensa dinamica costiera che

ne deriva.

Il punto individuato, in questa fase come terminale di terra (LTE), è caratterizzato dalle

seguenti coordinate:

13° 30’ 17.57” E 383624.752 E

45°42’ 32.89” N 5062818.55 N

definite in accordo ai seguenti parametri geodetici:

Datum: WGS84 Ellissoide: WGS84 Semiasse maggiore: 6378137.0 Flattening: 1/298.257223563 Proiezione: UTM GRID ZONE 33 Centro del meridiano: 15° Est Latitudine dell’origine: 0° Nord Falso est: 500000 m Falso nord: 0 m Fattore di scala sul meridiano centrale: 0.9996

Le caratteristiche della condotta nel tratto terminale di approdo sono riportate nella sezione

principale del presente documento, così come i dati operativi e quelli del terreno in cui è

installata la linea.

Nella zona di litorale interessata il terreno è prevalentemente sabbioso. Nelle zone più

profonde dell’approdo il terreno ha caratteristiche limoso-argillose.

La linea di costa è protetta da un argine artificiale, parte in terra e parte protetto da una

struttura in cemento, come mostrato nelle Figure 1 - 6.

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C-3

3 DEFINIZIONE DELLA METODOLOGIA

In questa fase preliminare, sono state fatte le seguenti assunzioni, che corrispondono a

tecniche convenzionali per l’esecuzione di approdi a costa di condotte a mare.

Per permettere una più ampia flessibilità nella scelta del mezzo di installazione sono state

analizzate differenti ipotesi. In particolare non essendo note al momento, né le caratteristiche

del mezzo che andrà ad installare la linea, né l’esatta morfologia del fondale in prossimità

della costa, si ipotizza che il tiro possa interessare una sezione di linea di lunghezza variabile,

compresa tra 1000 e 2000m. Il tratto di linea interessato dal tiro comprenderà la sezione

compresa tra la stazione di trappole e il punto di interfaccia con il varo tradizionale.

L’approdo comprenderà una sezione pre-scavata ed una post-scavata. Le lunghezze di tali

zone sono state definite nell’appendice B del presente rapporto, come conseguenza

dell’analisi di stabilità sul fondo della condotta.

Per evitare il trasporto di sedimenti nella zona di infrangimento dei flutti, e quindi il

ricoprimento della trincea durante le operazioni di scavo e di installazione della linea, un

palancolato verrà eretto temporaneamente nella zona di infrangimento dei flutti. La relativa

estensione dipenderà dagli stati di mare attesi per il periodo di installazione e dall’effettivo

profilo del fondo all’approdo, che determina la distanza di tale zona dalla costa.

Oltre tale zona, se richiesto da requisiti di stabilità, si provvederà allo scavo di una trincea

aperta, di appropriate dimensioni e geometria, all’interno della quale verrà installata la linea.

Tutta la linea andrà comunque interrata e ricoperta dopo l’installazione come misura di

protezione, e per requisiti di stabilità sul fondo.

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C-4

In considerazione della natura dell’approdo, della tipologia di terreno che non presenta

particolari criticità, e del fatto che la zona è scarsamente interessata da traffico veicolare, si

ritiene che la soluzione di un approdo tradizionale a trincea aperta, sia quella preferibile.

La realizzazione dell’approdo costiero della linea avverrà secondo la seguente metodologia:

o scavo del tratto a terra con scavo protetto da palancole laterali;

o scavo del tratto costiero (dalla linea di spiaggia fino alla quota -2,50 m) protetto da palancolato metallico per contrastare il pericolo di insabbiamento;

o contenimento del materiale scavato nel tratto costiero con palancolato metallico come mostrato nelle figure 7 e 8; si infiggono tre file di palancole: tra due di esse avviene lo scavo,tra due altre si deposita il materiale scavato, realizzando nel contempo il terrapieno sul quale operare con l'escavatore;

o lo scavo del tratto a mare (dalla quota -2,50 alla quota –7m) deve essere effettuato con mezzi d'opera adeguati quali draga a benna o grappo, realizzando lo scavo con una certa sopraprofondità, per tenere conto degli inevitabili insabbiamenti in corso d'opera. La profondità minima dello scavo dovrà essere tale da garantire un ricoprimento sufficiente della linea. Per garantire stabilità e protezione, anche le scarpate laterali andranno dimensionate in funzione delle caratteristiche del terreno e comunque dovranno essere previsti sistemi di pulizia (ripristino) delle quote di fondo, poco prima del tiro della linea;

o installazione della linea a mare mediante tiro della stessa, fino ad una profondità di circa 8/10m, da quel punto l’installazione della condotta proseguirà per mezzo di un varo tradizionale;

o ricoprimento dello scavo con materiale di risulta o con materiale adatto a proteggere il ricoprimento dall’azione erosiva delle acque. L’eventuale necessità di tale materiale e il minimo spessore da garantire andranno valutati in una fase di dettaglio del progetto;

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o rimozione di tutte le opere temporanee e ripristino del sito nelle sue condizioni originali.

Durante tutte le fasi di installazione della condotta dovrà essere verificato che il livello di

sforzo presente nella parete di acciaio rientri entro i limiti imposti dalla normativa. Per questa

ragione, una volta nota la geometria del profilo del fondo, la configurazione dello scavo e

delle zone di transizione andranno progettate e verificate per mezzo di analisi strutturali della

linea.

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4 CONCLUSIONI

L’approdo a terra della condotta rappresenta un aspetto rilevante del progetto. In una fase più

avanzata dello stesso saranno effettuati opportuni approfondimenti riguardanti la morfologia

del fondale in prossimità della costa. Le caratteristiche del profilo all’approdo, infatti, sono

fondamentali per poter definire correttamente sia la tipologia di approdo, sia le lunghezze

delle varie fasi di intervento.

In questa fase preliminare l’obiettivo è quello di fornire le caratteristiche generali per la

costruzione dell’approdo a terra della linea.

In seguito ad una campagna di indagine propedeutica all’esecuzione di un progetto di

dettaglio, le estensioni degli interventi, nonché la tipologia degli stessi, verranno rivalutati,

qualora la situazione riscontrata fosse diversa da quella messa in evidenza dai dati attualmente

disponibili. Allo stato delle cose non si evidenziano elementi tali da giustificare una tipologia

di approdo che non sia quella convenzionale di intervento a scavo aperto.

Le caratteristiche dell’area, dei terreni coinvolti, della scarsa viabilità della strada da

attraversare, e l’assenza, nel punto prescelto per l’approdo, della parete a protezione

dell’argine, non giustificano l’adozione di metodi di trivellazione per la realizzazione

dell’approdo.

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Figura 1 – Schema planimetrico dell’approdo a terra

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Figura 2 - Terminale marino Gas Naturale Liquefatto

Figura 3 – Approdo costiero

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C-9

Figura 4 - Approdo costiero condotta a mare – Argine costiero

Figura 5 – Argine costiero

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Figura 6 – Strada campestre a ridosso dell’argine

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Figura 7 – Schema dei lavori di realizzazione dell’approdo – vista longitudinale

Figura 8 – Schema dei lavori di realizzazione dell’approdo - sezione

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APPENDICE D

ANALISI DI ISTALLAZIONE

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i

INDICE

Pag.

1 SCOPO 1 2 DATI BASE E CRITERI DI PROGETTO 2

2.1 DATI BASE 2 2.1.1 Limiti di batteria dello studio 2 2.1.2 Profilo del fondo 2 2.1.3 Caratteristiche della linea 3 2.1.4 Rivestimento di Calcestruzzo di Appesantimento: 3 2.1.5 Mezzi navali 3

2.2 ASSUNZIONI 4 2.2.1 Analisi di varabilità 4 2.2.2 Calcolo del tiro da terra 4

3 CRITERI DI PROGETTO 5 3.1 CALCOLO DEL TIRO DA TERRA 5 3.2 ANALISI DI VARABILITÀ 6

3.2.1 Criteri di varabilità 6 3.2.2 Compatibilità del mezzo di installazione 7

METODOLOGIA 8 3.3 GENERALITÀ 8

4 RISULTATI 10 4.1 CALCOLO DEL TIRO DA TERRA 10 4.2 ANALISI DI VARABILITÀ 11

5 CONCLUSIONI 13

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ANALISI DI ISTALLAZIONE

1 SCOPO

Scopo del presente studio è l’analisi di varabilità della condotta che collega il terminale GNL

offshore nel Golfo di Trieste all’approdo a terra presso Grado.

La varabilità della condotta è stata analizzata considerando l’utilizzo di un barge di IIa

generazione.

La varabilità delle condotte sarà verificata nelle condizioni statiche, assicurandosi però che ci

sia un sufficiente margine di sicurezza per far fronte anche alle sollecitazioni indotte sul tubo

in condizioni dinamiche.

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2 DATI BASE E CRITERI DI PROGETTO

2.1 DATI BASE

I dati base per lo sviluppo delle attività descritte nel precedente paragrafo sono stati ricavati in

parte dal dimensionamento meccanico e in parte dallo studio di approdo a terra (Appendici B

e C) e sono di seguito riassunti.

2.1.1 Limiti di batteria dello studio

Limiti di Batteria del presente studio sono rappresentati dalla flangia posta all’estremità

inferiore del riser di risalita sulla GBS, e dall’interfaccia con la linea a terra. Il punto di

partenza della condotta (KP 0) è stabilito in corrispondenza GBS.

2.1.2 Profilo del fondo

Il profilo del fondo è quello definito nel dimensionamento meccanico (Appendice B) e

riportato di seguito.

Profilo del fondo lungo la linea

-25

-20

-15

-10

-5

0

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000

Distanza (m)

Prof

ondi

tà (m

)

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2.1.3 Caratteristiche della linea

I dati base della linea sono i seguenti:

Descrizione ND36"

Diametro Nominale (“) 36 Diametro Esterno (mm) 914 Grado di acciaio (API) X60 Densità acciaio (kg/m3) 7850 Modulo di Elasticità (Mpa) 207000 Coeficiente d Poisson 0.3 Coefficiente di espansione termica lineare (°C-1) 1.16 10-5 °C-1 Carico unitario al limite di allungamento totale (SMYS) (MPa) 413

2.1.4 Rivestimento di Calcestruzzo di Appesantimento:

I dati relativi ai rivestimenti della linea sono di seguito riassunti:

da kp a kp Profondità (m) Spessoreacciaio

Appesantimentoselezionato

Peso in aria

Peso in acqua

(km) (km) Max. Min. (mm) (mm) (ton/m) (ton/m) 0.0 0.500 25 24 23.8 40 0.8828 0.0815

0.500 4.520 24 18 60 0.9688 0.1052 4.520 8.420 18 10 100 1.3649 0.3693 8.420 9.720 10 7 130 1.6812 0.5803 9.720 10.620 7 2.5 130 1.6812 0.5803 10.620 11.120 2.5 1

19.1

60 0.9688 0.1052 11.120 11.620 1 0 23.8 40 0.8828 0.0815

Caratteristiche del calcestruzzo di appesantimento:

o Densità (kg/m3) 3040;

o Imbibimento Min/Max (%) 2 / 4.

2.1.5 Mezzi navali

Il mezzo navale preso in considerazione nello studio è una nave posatubi di IIa generazione:

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appartengono a questa categoria navi posatubi piatte (pontoni) adatte alla posa di tubazione in

bassi fondali quali gli approdi. Le principali caratteristiche di queste navi sono:

o massimo tiro al tensionatore 90 t;

o pescaggio min. 3.5 m;

o configurazione della rampa:

Descrizione X (m) Y (m)

Tensionatore 0.00 5.000

Supporto Rampa n° 1 -14.965 4.018

Supporto Rampa n° 2 -26.894 2.790

Supporto Rampa n° 3 -38.768 1.173

Supporto Rampa n° 4 -49.097 -0.559

Tabella 4.7 - Coordinate dei supporti della rampa relativi ad un raggio di curvatura

R=365 m

2.2 ASSUNZIONI

2.2.1 Analisi di varabilità

Vista la bassa profondità massima di varo e la necessità di varare fino a basse profondità nei

pressi dell’approdo si è assunto di utilizzare solo la rampa per il varo del tubo.

2.2.2 Calcolo del tiro da terra

Per il calcolo preliminare del tiro da terra sono stati assunti i seguenti valori:

o coefficiente attrito tubo-suolo (fP) = 0.7;

o coefficiente attrito testa di tiro-suolo(fPH) = 1;

o coefficiente attrito catena-suolo (fW) = 1.3;

o fattore di sicurezza (SF) = 2;

o efficienza verricello ( Wη ) = 0.95;

o lunghezza della catena (LW) = 40 m.

o Peso della testa di tiro ( WPH) = 10 t

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3 CRITERI DI PROGETTO

3.1 CALCOLO DEL TIRO DA TERRA

L’analisi è stata realizzata per valutare la forza richiesta per istallare la condotta all’approdo a

terra.

Il metodo costruttivo ipotizzato consiste un tiro da terra attraverso verricelli situati sulla

spiaggia mentre i tubi vengono saldati sul barge ancorato vicino alla costa. Appena la testa di

tiro raggiunge il punto prestabilito a terra, l’istallazione continua normalmente con il mezzo

che si muove verso il mare aperto.

Per il calcolo del tiro da terra è stata usata la seguente relazione:

W

WfPHfPf

SFRFFF

Tη⋅

+++= ___

(1)

Dove:

T = Tiro richiesto

Ff_P = Forza attrito tubo-suolo

Ff_PH = Forza attrito testa di tiro-suolo

Ff_W = Forza attrito catena-suolo

R = Reazione nel punto di contatto tubo suolo

SF = Fattore di sicurezza

hw = Efficienza verricello

Le suddette forze di attrito vengono così calcolate:

Ff_P = WP LP fP (2)

Dove

WP = Peso unitario sommerso del tubo

LP = Lunghezza del tratto di condotta tirato a contatto col fondo

fP = fattore di attrito tubo-suolo

Ff_PH = WPH fPH (3)

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Dove:

WPH = Peso della testa di tiro

fPH = fattore di attrito testa di tiro-suolo

Ff_W = WW LW fW (4)

Dove:

WW = Peso unitario della catena

LW = Lunghezza della catena

fW = fattore di attrito catena-suolo

R = WFS * 0.5 (5)

Dove:

WFS = Peso sommerso del tubo in campata libera

3.2 ANALISI DI VARABILITÀ

3.2.1 Criteri di varabilità

Per l'analisi di varabilità è stato assunto un allungamento ammissibile della fibra tesa pari al

0.2%, per tutto il tratto di tubazione appoggiato sulla rampa fissa e mobile. Si è verificato

inoltre che il Fattore di Utilizzo del materiale non superi il 72% della tensione di

snervamento. Secondo la DNV ’81 questo equivale a soddisfare la seguente relazione:

Fyy WM

AN

WM

AN ησσσ ≤⎟

⎠⎞

⎜⎝⎛ +−+⎟

⎠⎞

⎜⎝⎛ +

85,085,0 22

(6)

Dove:

N= Forza assiale ( incluso l’effetto della pressione esterna dell’acqua)

A = Area della sezione del tubo

M = Momento flettente

W = Modulo resistente della sezione del tubo

yσ = Tensione circonferenziale

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Fσ = Tensione di snervamento del materiale

η = Fattore di utilizzo massimo del materiale ( 0.72)

Questi criteri sono adottati e riconosciuti internazionalmente da tutte le società di ingegneria.

3.2.2 Compatibilità del mezzo di installazione

Per la compatibilità con il mezzo di istallazione selezionato si deve verificare un tiro massimo

non superiore all’ 80% delle capacità di tiro del mezzo, deve essere garantita una

distribuzione uniforme delle reazioni ai supporti della rampa e che l’ultimo supporto della

rampa non sia in contatto col tubo. Nel caso ciò avvenisse la reazione risultante non deve

essere eccessiva. Questo ultimo accorgimento nell’analisi è stato assunto per garantire un

margine di sicurezza sulla risposta del mezzo alle azioni dinamiche indotte dai carichi

ambientali. L’analisi di varabilità condotta in condizioni statiche, infatti, non considera

l’azione dei carichi ambientali.

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METODOLOGIA

3.3 GENERALITÀ

L’installazione della linea avverrà in due fasi principali: il tiro del tratto meno profondo che

verrà eseguito da terra con il mezzo ancorato ad una distanza da riva compatibile con le

caratteristiche del fondale e il pescaggio del mezzo stesso. A bordo del mezzo verrà prodotta

la stringa di linea, saldando tra loro le singole barre. Un tensionatore a terra continuerà a

tirare il tubo fino a che questo non abbia raggiunto la posizione di interfaccia con il tratto a

terra. A questo punto il mezzo continuerà l’installazione per mezzo di un varo tradizionale

fino al raggiungimento della posizione definita alla GBS.

L’analisi di varabilità è stata effettuata utilizzando come nave posatubi un generico barge di 2a

generazione per la realizzazione degli approdi costieri e del varo fino al GBS.

Le caratteristiche del mezzo sono riportate nel paragrafo 2.1.5.

L’analisi di varabilità è stata effettuata considerando il peso della tubazione, risultante dagli

spessori di acciaio commerciali finali selezionati, e gli spessori di calcestruzzo di

appesantimento.

Considerando le combinazioni di varo più critiche, le analisi sono state effettuate per tutte le

combinazioni di spessore del tubo e spessore di appesantimento alla profondità massima a cui

si presentano (vedi paragrafo 2.1.4).

Non essendo disponibile in questa fase il pescaggio minimo ammesso del mezzo che verrà

utilizzato, si è assunta una profondità minima di 10m.

Le analisi effettuate sono state di "verifica", mantenendo costante per tutte le fasi di posa

(cambio di profondità e di peso della tubazione) l'assetto dei supporti della rampa di varo.

Per il calcolo del tiro da terra si sono considerati tre casi ipotizzando tre diverse distanze tra il

barge e il sistema di tiro da terra. Il calcolo del tiro è stato fatto per la fase finale

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dell’operazione con la lunghezza massima di tubo appoggiato sul fondo e quindi con uno

sviluppo massimo di attrito tra tubo e fondo.

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4 RISULTATI

4.1 CALCOLO DEL TIRO DA TERRA

Il calcolo del tiro da terra necessario è stato realizzato ipotizzando tre possibili distanze di

ancoraggio del mezzo da cui viene tirato il tubo; tale distanza dipende principalmente dal

pescaggio minimo del mezzo utilizzato.

CALCOLO DEL TIRO DA TERRA Dati Generali

Distanza del Barge dalla costa (m) 1000 1500 2000 Campata libera del tubo (m) 25 45 60

Lunghezza del tubo sul fondo (m) 975 1455 1940 Reazione del tubo sul fondo nel punto di

contatto (t) 7 13 17

Peso sommerso del tubo in zona 2 fino a 500 m dalla costa (t/m) 0.0815 0.0815 0.0815

Peso sommerso del tubo in zona 1 da 500 m a 1000m dalla costa (t/m) 0.1052 0.1052 0.1052

Peso sommerso del tubo in zona 1 oltre 1000 metri dalla costa (t/m) 0.5803 0.5803 0.5803

Calcolo delle forze di attrito (t) Forza attrito Tubo-Suolo 64 329 611

Forza attrito Testa tiro-Suolo 10 10 10 Forza attrito Catena-Suolo 3 3 3

Forza tiro richiesta (t) 175 747 1349

Per le prime due opzioni il tiro necessario ad eseguire l’installazione della linea nel tratto più

vicino alla costa è compatibile con le caratteristiche di tiro comunemente adottate,

eventualmente prevedendo un rimando.

Nel caso che le caratteristiche del fondo rendessero necessario un tiro per un tratto di

estensione maggiore, la forza richiesta supera il limite di tiro, che in prima approssimazione

può essere considerato dell’ordine di 1000 t. In questo caso l’analisi è stata ripetuta

ipotizzando di ridurre a 0.350 t/m il peso del tubo mediante l’uso di galleggianti. I risultati

dell’analisi di tiro per quest’ultimo caso sono riportati di seguito:

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CALCOLO DEL TIRO DA TERRA Dati Generali

Distanza del Barge dalla costa (m) 2000 Campata libera del tubo (m) 60

Lunghezza del tubo sul fondo (m) 1940 Reazione del tubo sul fondo nel punto di contatto

(t) 11

Peso sommerso del tubo in zona 2 fino a 500 m dalla costa (t/m)

0.0815

Peso sommerso del tubo in zona 1 da 500 m a 1000m dalla costa (t/m)

0.1052

Peso sommerso del tubo in zona 1 oltre 1000 metri dalla costa (t/m)

0.350

Calcolo delle forze di attrito (t) Forza attrito Tubo-Suolo 394

Forza attrito Testa tiro-Suolo 10 Forza attrito Catena-Suolo 3

Forza tiro richiesta (t) 879

4.2 ANALISI DI VARABILITÀ

Una volta completato il tiro del tratto costiero della linea l’installazione prosegue per mezzo

di una varo tradizionale. L'analisi di varabilità della tubazione è stata effettuata per tutti gli

spessori e relativi appesantimenti in corrispondenza delle profondità massime lungo la rotta.

Ogni combinazione di spessore di acciaio e appesantimento lungo la rotta è stata verificata

con un’unica configurazione di rampa di varo (un solo raggio di curvatura della rampa)

mentre è stata considerata la possibilità di variare il pescaggio del barge di 1 m e l’angolo di

trim di 1° allagando opportunamente gli scomparti dello scafo durante le operazioni di

istallazione.

Dall’analisi risulta la possibilità di varare la condotta con un lay-barge di seconda generazione

e verso la costa di Grado fino ad una profondità inferiore ai 10 m.

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Tubo Fattore di utilizzo da kp a kp Spessore

acciaio Spessore

calcestruzzo

Profondità massima Overbend Sagbend

Deformazione massima

Tiro al tensionatore

(km) (km) (mm) (mm) (m) (%) (%) (%) (ton) 0.0 0.500 23.8 40 25 58 28 0.14 40

0.500 4.520 60 24 59 36 0.14 36 4.520 8.420 100 18 62 59 0.14 72 8.420 9.720

19.1 130 10 65 66 0.15 72

Nella tabella sono riportati i valori del tiro al tensionatore necessari a varare il tubo alle

diverse profondità. Come si vede il Fattore di Utilizzo del materiale è sempre inferiore al

massimo consentito dalla DNV ’81 (72%), così come la massima deformazione totale è

inferiore alla massima consentita dalla DNV ’81 (0.2%).

Una volta completata l’installazione della linea si dovrà procedere con l’interramento e il

ricoprimento della stessa, come definito in appendice B.

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D-13

5 CONCLUSIONI

In accordo alle normative di riferimento, e sulla base dei limiti operativi dei mezzi ipotizzati

l’installazione della linea risulta fattibile.

Occorre precisare che in questa fase del progetto alcuni dati sono stati definiti con un certo

margine di incertezza: in particolare le distanze coinvolte nelle diverse fasi dell’installazione

sono state determinate in maniera preliminare sulla base delle informazioni disponibili

riguardo la morfologia del fondo. Sulla base dei risultati della campagna di indagine

batimetrica, che dovrà essere eseguita per la fase successiva del progetto, le distanze dovranno

essere riverificate.

Nel caso le distanze così definite si discostassero notevolmente da quelle ipotizzate, rendendo

inadeguati gli interventi indicati, un’eventuale revisione delle metodologie di approdo potrà

rendersi necessaria.

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1

APPENDICE E

SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE

DELL’INDAGINE GEOMORFOLOGICA

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i

INDICE

1 SCOPO 1 2 AREA DI LAVORO 2 3 QUANTITÀ DI LAVORO 3 4 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO 5

4.1 DATI GEODETICI 5 4.2 DATUM 6 4.3 GYRO COMPASS 6 4.4 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO SOTTOMARINO 6 4.5 SISTEMA DI ACQUISIZIONE DATI 7

5 INDAGINE GEOFISICA 8 6 INDAGINE BATIMETRICA 9

6.1 ATTREZZATURA DI INDAGINE 9 6.1.1 Sistema per la Correzione dei Movimenti del Mezzo 9 6.1.2 Velocità del Suono 10

6.2 ESECUZIONE DELL’INDAGINE 11 6.3 ELABORAZIONE DEI DATI 11 6.4 RISULTATI DELL’INDAGINE 11

7 INDAGINE CON SONAR A SCANSIONE LATERALE 12 7.1 ATTREZZATURA DI INDAGINE 12 7.2 PRECISIONE 13 7.3 ESECUZIONE DELL’INDAGINE 13 7.4 RISULTATI DELL’INDAGINE 14

8 INDAGINE MAGNETOMETRICA 15 8.1 STRUMENTAZIONE 15 8.2 RISULTATI DELL’INDAGINE 15

9 INDAGINE SISMICA 16 9.1 INDAGINE SISMICA AD ALTA RISOLUZIONE 16

9.1.1 Attrezzatura di Indagine 16 9.1.2 Precisione 16 9.1.3 Esecuzione dell’Indagine 17 9.1.4 Risultati dell’Indagine 17

9.2 INDAGINE SISMICA MULTICANALE 17 10 RESTITUZIONE DEI DATI DELL’ INDAGINE GEOFISICA 18

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ii

INDICE (Continuazione)

11 INDAGINE GEOTECNICA 19

11.1 CAMPIONAMENTO PROFONDO 19 11.2 CAMPIONAMENTO SUPERFICIALE 20 11.3 RESTITUZIONE DEI DATI DELL’INDAGINE GEOTECNICA 21

11.3.1 Test in Situ 21 11.3.2 Test nei Laboratori a Terra 21

11.4 CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI 22 12 MEZZI DI SUPPORTO 23

12.1 MEZZI DI RILEVAMENTO 23 13 PROCEDURE DI MOBILITAZIONE 24

13.1 FASE DI MOBILITAZIONE 24 13.2 METODOLOGIA DI INSTALLAZIONE 25 13.3 PROCEDURE DI TARATURA 25

14 REQUISITI PER LA RAPPRESENTAZIONE E RESTITUZIONE DEI DATI 26 14.1 PERSONALE 26 14.2 RESTITUZIONE DATI A BORDO 27 14.3 RELAZIONE CONCLUSIVA 28

14.3.1 Supporto Digitale 29 15 RESPONSABILITÀ 31 16 PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA 32

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E-1

1 SCOPO

Scopo di questa specifica è quello di definire i requisiti minimi per l’esecuzione di

un’indagine geofisica e geotecnica lungo la rotta di installazione della condotta ed in

corrispondenza del terminale (GBS).

L’indagine geofisica comprenderà:

o indagine batimetrica multicanale (Multibeam bathymetric survey);

o indagine batimetrica con ecoscandaglio o sommozzatori (in acque basse);

o rilievi topografici (in acque basse);

o indagine con sonar a scansione laterale (Side Scan Sonar);

o indagine sismica ad alta risoluzione (sub bottom profiler);

o indagine sismica multicanale (MASW);

o rilievi magnetometrici. L’indagine geotecnica comprenderà:

o sondaggio e campionamento del suolo lungo il tracciato della condotta ed in corrispondenza del terminale (GBS).

L’appaltatore dovrà fornire i mezzi e le attrezzature appropriate per soddisfare le esigenze

di indagine; un sistema per l’acquisizione dei dati e tutte le attrezzature occorrenti per

l’elaborazione e la restituzione dei dati.

L’appaltatore dovrà valutare i requisiti di questa specifica e proporre una dettagliata procedura

di indagine.

Niente in questa specifica, potrà esonerare l’appaltatore dalla sua responsabilità di

conformarsi ad una buona pratica di indagine e di seguire le procedure di fabbricazione

raccomandate.

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E-2

2 AREA DI LAVORO

L’area di lavoro è posizionata nel Golfo di Trieste. (Figura 1 in fondo al testo).

La massima profondità del mare è di circa 24 m in corrispondenza del GBS.

L’indagine verrà effettuata su un corridoio largo 300m lungo il tracciato della condotta (~13

km) ed in un’area di 2x2 km in corrispondenza del terminale (GBS).

Le coordinate geografiche e metriche dell’approdo e del terminale, definite in accordo ai

parametri geodetici della sezione 4.1, sono rispettivamente:

Approdo 13° 30’ 17.57” E 383624.752 E

45°42’ 32.89” N 5062818.55 N

GBS 13° 34’ 06.15” E 388379.023 E

45°36’ 52.25” N 5052215.685 N

Le coordinate definitive del terminal (GBS), saranno fornite prima della mobilitazione

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E-3

3 QUANTITÀ DI LAVORO

I rilievi geofisici comprenderanno:

o indagine batimetrica con sistema multicanale per acque poco profonde, effettuata su un corridoio largo 300m lungo il tracciato della condotta ed in un’area di 2x2 km in corrispondenza del terminale (GBS);

Tale indagine dovrà essere effettuata, con l’ausilio di un side scan sonar e di un sub bottom profiler, con passate longitudinali poste a +/- 50m, +/-100m e +/-150m dalla linea centrale del tracciato della condotta garantendo una sovrapposizione del 25%;

In corrispondenza del GBS dovranno essere effettuate, con l’ausilio di un side scan sonar e di un sub bottom profiler, passate longitudinali e trasversali tali coprire l’area di 2x2 Km con una griglia di 50x50m;

o indagine batimetrica in acque basse (da 3m a 1,5m) eseguita con gommone ed ecoscandaglio: tale indagine dovrà essere effettuata lungo il corridoio di 300m tracciando profili ogni 50m;

o a partire da una profondità di 1,5m fino a circa 1m sul livello del mare verranno effettuati rilievi topografici mediante l’ausilio di sommozzatori;

o indagine con Side Scan Sonar lungo il tracciato della condotta ed in corrispondenza del GBS: tale indagine dovrà essere effettuata in modo tale da ottenere una sovrapposizione del 100% fra i profili adiacenti con una copertura minima del 200%;

o indagine magnetometrica: tale indagine verrà effettuata su un corridoio posizionato a ±50m rispetto alla linea centrale della condotta;

o indagine sismica ad alta risoluzione con sub bottom profiler, in grado di raggiungere una penetrazione con buona risoluzione fino a 10m di profondità sotto il fondo marino lungo il tracciato della condotta ed in corrispondenza del GBS;

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E-4

o indagine sismica multicanale ad onde di taglio in grado di raggiungere una penetrazione di 30m lungo due line parallele alla GBS e almeno tre linee trasversali.

I rilievi geotecnici comprenderanno:

o campionamenti profondi all’interno dell’area di impronta del GBS;

o campionamenti superficiali mediante vibrocorer lungo la rotta delle condotte;

o campionamenti superficiali mediante benna o sommozzatori a partire da una profondità di 4 m fino a 1 m.

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E-5

4 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO

L’appaltatore dovrà fornire un sistema di posizionamento di superficie continuo e preciso,

capace di operare 24 ore su 24 con una precisione di almeno ± 3m. Potrà essere usato un

sistema DGPS commerciale con almeno due stazioni di riferimento (del sistema commerciale

scelto).

Il segnale di correzione , generato dal centro di Controllo, sarà trasmesso a bordo del mezzo di

indagine tramite un collegamento permanente di comunicazione satellitare.

L’appaltatore dovrà utilizzare un software adeguato per gestire tutte le informazioni di

posizionamento.

Il software dovrà avere un sistema di controllo della qualità dei dati che possa essere

visualizzato ad intervalli regolari per effettuare il controllo della qualità di posizionamento in

tempo reale. La prestazione del sistema di posizionamento DGPS dovrà essere regolarmente

e costantemente monitorata e valutata.

Altri parametri di qualità GPS (HDOP, fattore Q, angolo visivo, etc.), saranno monitorati

regolarmente e riportati ai rappresentanti della Società.

4.1 DATI GEODETICI

I parametri geodetici da usare per l’indagine sono:

Datum: WGS84

Ellissoide: WGS84

Semiasse maggiore: 6378137.0

Flattening: 1/298.257223563

Proiezione: UTM GRID ZONE 33

Centro del meridiano: 15° Est

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E-6

Latitudine dell’origine: 0° Nord

Falso est: 500000 m

Falso nord: 0 m

Fattore di scala sul meridiano centrale: 0.9996

4.2 DATUM

Le misure di profondità saranno in metri e ridotte al M.S.L. applicando la correzione di

marea. Le misure di marea verranno effettuate mediante un mareografo ubicato in prossimità

dell’area di indagine o utilizzando una stazione mareografica già esistente. Posizione e quota

del mareografo dovranno essere determinate mediante rilievi topografici (con precisione

dell’ordine dei 0,1m in orizzontale e 0,01m in verticale) e collegati alla rete geodetica

nazionale.

4.3 GYRO COMPASS

Una bussola giroscopica “gyro-compass”, dovrà essere installata a bordo del mezzo di

indagine. Essa dovrà avere le seguenti caratteristiche:

o tempi brevi di regolazione;

o completa compensazione della latitudine;

o notevole velocità di risposta;

o ripetibilità di 0,25 gradi-in latitudine;

o output al computer di navigazione con uno scostamento non superiore a 0,1 gradi.

4.4 SISTEMA DI POSIZIONAMENTO SOTTOMARINO

Per il posizionamento del Side Scan Sonar e del Sub Bottom Profiler, dovrà essere utilizzato

un sistema di posizionamento acustico super short baseline system (SSBL) a fascio stretto e

con sensore a direzionamento automatico (autotracking) con una precisione assoluta dell’1%

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E-7

della distanza (slant range). Alle profondità più basse il posizionamento potrà essere stimato

mediante la misura della lunghezza fuori bordo del cavo di traino (layback).

4.5 SISTEMA DI ACQUISIZIONE DATI

Il sistema di acquisizione dei dati di posizionamento dovrà essere interfacciato con le

apparecchiature di indagine e con i sistemi di posizionamento sia di superficie che

sottomarini. Un segnale di output dovrà essere inviato dal computer di posizionamento alle

apparecchiature di indagine, in modo tale da annotare tutti i dati di indagine registrati ,

indicanti almeno la data,l’ora, unique fix no., il kp e il numero di linea.

Il sistema di posizionamento integrato dovrà essere ben testato e flessibile, utilizzando il

software di più recente sviluppo ad alto numero di cicli.

Le coordinate registrate dovranno essere corrette per gli eventuali scostamenti (offset) degli

strumenti rispetto all’antenna del sistema di posizionamento GPS.

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E-8

5 INDAGINE GEOFISICA

L’indagine geofisica lungo il tracciato della condotta ed in corrispondenza del GBS dovrà

essere condotta come definito nella Sezione 3.

I rappresentanti della Società, presenti a bordo, potranno richiedere dei lavori aggiuntivi

durante l’indagine, qualora vengano rilevate zone irregolari; in queste aree saranno tracciati in

aggiunta 4 profili longitudinali a +/- 25 m e +/- 75 m solo con l’ausilio del sistema per

indagini batimetriche multicanale, in modo tale da raccogliere dati batimetrici più dettagliati.

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E-9

6 INDAGINE BATIMETRICA

Per fornire una batimetria dettagliata con dati di buona qualità, l’indagine dovrà essere

condotta come definito nella sezione 3, in accordo con i requisiti indicati nel seguito.

6.1 ATTREZZATURA DI INDAGINE

Per indagini batimetriche a profondità non inferiori a 3m dovrà essere utilizzato un sistema multicanale che dovrà avere almeno le seguenti caratteristiche:

o una frequenza compresa tra 200 e 400 kHz circa;

o una sovrapposizione di almeno il 25% fra i profili adiacenti;

o una precisione di almeno lo 0.1% della distanza tra il mezzo e il fondale.

La frequenza di lettura dei dati deve essere tale da garantire almeno 5 valori all’interno di ogni

singolo elemento del DTM (per il formato del DTM vedi 14.3.1).

Il sistema dovrà essere compensato per i movimenti del mezzo (heave, pitch, roll).

Per indagini batimetriche a profondità comprese fra 3m e 1,5m dovrà essere utilizzato un gommone fornito di ecoscandaglio a doppio canale che dovrà avere almeno le seguenti caratteristiche:

o una frequenza di almeno 200 kHz;

o una frequenza di 35 kHz o meno, per rilevare il substrato, la cui profondità dovrà essere valutata.

Il sistema dovrà essere compensato per i movimenti del mezzo (heave, pitch, roll).

A partire da una profondità di 1,5m fino a circa 1m sul livello del mare verranno effettuati rilievi topografici mediante l’ausilio di sommozzatori.

6.1.1 Sistema per la Correzione dei Movimenti del Mezzo

L’unità di misura dei movimenti della nave dovrà avere le seguenti caratteristiche:

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o range del sensore dei movimenti verticali: ± 3 m da 2 a 20 secondi, con una precisione all’interno del range di ± 5 cm o del 5%;

o sensore di rollio: 0,2 gradi di precisione;

o sensore di beccheggio: 0,2 gradi di precisione;

6.1.2 Velocità del Suono

Per effettuare la calibrazione degli strumenti di indagine, i valori della velocità del suono

dovranno essere misurati attraverso un contatore di velocità che abbia almeno le seguenti

caratteristiche:

o range: 1450-1600 m/s;

o precisione: minore o uguale a 0,5 m/s;

o risoluzione: minore o uguale a 0,3 m/s.

In alternativa l’appaltatore potrà utilizzare una sonda Conduttività-Temperatura-Pressione

(CTD probe), con almeno le seguenti caratteristiche:

o range: adeguato alle caratteristiche dell’area di indagine;

o precisione di T (temperatura): minore o uguale a 0,02 °C;

o precisione di C (conduttività elettrica): minore o uguale a 0,02 mS/cm;

o precisione di D (pressione): 0,2% F.S. (federal standard)

In questo secondo caso l’appaltatore dovrà fornire le formule che intende utilizzare per

calcolare la velocità del suono.

Le misure dovranno essere fatte ad intervalli di profondità di 1m a partire dalla superficie fino

ad arrivare in corrispondenza del fondo marino e viceversa. Esse dovranno essere ripetute

giornalmente all’inizio e alla fine del periodo di misura o nel caso di variazioni significative

dell’area di indagine.

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6.2 ESECUZIONE DELL’INDAGINE

Lo scandagliamento dovrà essere fatto lungo traiettorie lineari secondo la spaziatura descritta

nella sezione 3. La traiettoria dei mezzi dovrà essere ragionevolmente diritta; al massimo è

permessa una deviazione della traiettoria (cross track) di 10 m; inoltre la velocità di

scandagliamento non dovrà eccedere i 4 nodi.

6.3 ELABORAZIONE DEI DATI

Tutti i dati registrati a bordo dovranno essere verificati e processati da personale qualificato in

modo da individuare e correggere anomalie orizzontali e verticali (picchi, eccessi di

variazione del fondo, etc.):

o la correzione delle maree dovrà essere effettuata come definito nel paragrafo 4.2;

o i dati batimetrici dovranno essere processati per produrre un DTM ( Digital Terrain Model), dell’area investigata;

o i dati processati dovranno essere graficati con curve di livello ed interpolati almeno ogni 0,25m.

La frequenza di lettura e restituzione dei dati deve essere tale da garantire almeno 5 valori

all’interno di ogni singolo elemento del DTM.

6.4 RISULTATI DELL’INDAGINE

I risultati, di seguito riportati, dovranno essere forniti a bordo e verificati insieme ai

rappresentanti del Cliente:

o mappe con le linee di navigazione e copertura dei dati acquisiti adeguatamente etichettati con le seguenti informazioni:

- nome del progetto, numero del progetto, nome del mezzo,

- numero della sezione, numero della linea, data, - ora di inizio della linea, ora di fine della linea, - Fix NOs, kP (di inizio e fine linea), - profondità, valori della velocità del suono.

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7 INDAGINE CON SONAR A SCANSIONE LATERALE

Dovrà essere utilizzato un sonar a scansione laterale “side scan sonar” per rilevare la presenza

di ostacoli significativi sul fondo marino, detriti e cavi esposti già presenti. L’indagine con

side scan sonar dovrà essere condotta come definito nella sezione 3.

7.1 ATTREZZATURA DI INDAGINE

Il sistema del Side Scan Sonar dovrà comprendere:

o un trasduttore “side scan sonar” (S.S.S) a doppia frequenza;

o un pesce (tow fish);

o completa conversione del segnale per lo slant range, la variazione di direzione del pesce e della colonna d’acqua;

o un sistema di acquisizione dati con un registratore grafico e un registratore digitale magnetico.

Inoltre tutte le interfacce, cavi ed ogni altra attrezzatura dovrà essere fornita dall’appaltatore

per immagazzinare, decifrare, correggere, depositare ed analizzare i dati. In particolare,

l’appaltatore dovrà proporre strumentazioni che soddisfino i seguenti requisiti:

o side Scan Sonar:

- ampiezza laterale tale da non superare i 100 m; - risoluzione di almeno lo 0,2% dell’ampiezza laterale.

o registrazione della velocità:

- il rilevatore digitale dovrà essere interfacciato con il computer di navigazione per calcolare la velocità del pesce (tow fish).

o registrazione:

- tutti i dati dovranno essere visualizzati corretti per la distanza (slant range), velocità del mezzo, grazing angle e beam correction,

- caratteristiche di alta risoluzione, - interfaccia di registrazione digitale, - visualizzazione dell’altezza della sonda da traino e

controllo dell’altezza della traiettoria della sonda,

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- carta termica di alta qualità.

o pesce (Tow Fish):

- verricello a controllo remoto e cavo sufficientemente lungo,

- pesce idrodinamicamente stabile a velocità da 2 a 5 nodi, - transponder acustico, per il preciso posizionamento

sottomarino della pesce, mediante il sistema di posizionamento acustico.

7.2 PRECISIONE

Il Side Scan Sonar proposto, dovrà avere una risoluzione tale da consentire la definizione di

oggetti di 0,5 m circa e l’individuazione di cavi esposti già esistenti. È richiesta una verifica

del sistema in un’area di prova, prima che la fase di mobilitazione sia completata.

7.3 ESECUZIONE DELL’INDAGINE

L’appaltatore dovrà soddisfare i seguenti requisiti:

o la velocità selezionata dovrà permettere di ottenere bassi livelli di emissioni sonore di fondo;

o la spaziatura delle linee dovrà permettere una sovrapposizione del 100% fra le linee adiacenti;

o la lunghezza delle linee dovrà essere compatibile con l’autonomia di registrazione del supporto magnetico;

o il cambio di nastri in mezzo alla linea deve essere evitato;

o le linee di navigazione dovranno essere ragionevolmente rettilinee con un deviazione massima di ±10m;

o l’altezza della sonda da traino dal fondo marino deve essere entro il 10-20% del range selezionato;

o tutti i cavi del traino devono essere segnati in metri ad intervalli regolari per permettere stime del cavo fuori bordo.

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7.4 RISULTATI DELL’INDAGINE

I diagrammi del sonar dovranno essere totalmente corretti per la distanza (slant range) e

distorsioni di velocità, stampati in carta termica di alta qualità.

L’output dovrà essere prodotto a bordo e verificato insieme ai rappresentanti del Cliente. Le

registrazioni del sonar dovranno essere adeguatamente etichettate ad ogni estremità con le

seguenti informazioni:

o nome del progetto, numero del progetto, nome del mezzo,

o numero della sezione, numero della linea, data,

o ora di inizio della linea, ora di fine della linea,

o Fix NOs, kP (di inizio e fine linea),

o impostazione del range, intervallo di scala.

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8 INDAGINE MAGNETOMETRICA

L’indagine magnetometrica dovrà essere condotta per rilevare la presenza di oggetti metallici,

residui bellici, etc. che potrebbero essere potenzialmente pericolosi per il metanodotto.

Durante l’esecuzione dell’indagine, tutti gli oggetti metallici dovranno essere identificati e

relazionati.

L’indagine magnetometrica dovrà essere condotta lungo i profili come definito nella sezione

3.

8.1 STRUMENTAZIONE

Le misure dovranno essere effettuate con magnetometro a traino, tenuto il più possibile vicino

al fondo.

La velocità di campionamento da selezionare dovrà essere migliore di 1 secondo mantenendo

una sensibilità di almeno 0,5 gamma.

Durante l’indagine, il magnetometro dovrà essere interfacciato con il sistema di

posizionamento computerizzato per fissare la posizione.

8.2 RISULTATI DELL’INDAGINE

I risultati dovranno essere prodotti a bordo e controllati insieme alla rappresentanza del

Cliente. Le registrazioni, adeguatamente etichettate ad ogni estremo con le seguenti

informazioni:

o nome del progetto, numero del progetto, nome del mezzo;

o numero della sezione, numero della linea, data;

o ora di inizio della linea, ora di fine della linea;

o Fix NOs, kP (di inizio e fine linea), profondità del mare;

o scale, cavo fuori bordo.

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9 INDAGINE SISMICA

9.1 INDAGINE SISMICA AD ALTA RISOLUZIONE

Per verificare la struttura delle zone poco profonde, la stratigrafia, il grado di omogeneità del

sottosuolo, la presenza di detriti sepolti e di cavi già esistenti, deve essere effettuata

un’indagine sismica, usando un SBP (sub bottom profiler), installato nel pesce, secondo i

seguenti requisiti: una taratura tale da ottenere la migliore risoluzione per una profondità di 10

m o una risoluzione molto alta a singola traccia nel caso il SBP non raggiunga una sufficiente

penetrazione.

L’indagine con SBP dovrà essere condotta come definito nella sezione 3.

9.1.1 Attrezzatura di Indagine

L’indagine sismica deve essere effettuata usando un sistema che comprende:

o un trasduttore con tecnologia CHIRP;

o un’unità di registrazione dati digitale;

o un sistema di acquisizione dati che permette di registrare in tempo reale dati ad alta risoluzione grafica e di immagazzinare dati grezzi da processare in seguito.

Il fenomeno di cavitazione deve essere evitato. È prevista una penetrazione totale di 10-15 m

in base alle caratteristiche del suolo.

9.1.2 Precisione

L’appaltatore dovrà proporre un SBP con una risoluzione di almeno 0,30 m.

È necessaria una verifica del sistema completo in un’area di prova, prima del completamento

della fase di mobilitazione.

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9.1.3 Esecuzione dell’Indagine

I profili sismici dovranno essere rilevati lungo tracciati rettilinei (simultaneamente a misure di

profondità in accordo con la sezione 3).

L’appaltatore dovrà effettuare l’indagine secondo i seguenti requisiti:

o selezione della velocità di indagine in base alle diverse profondità del mare; la velocità scelta dovrà permettere di ottenere un basso livello di emissioni sonore;

o la lunghezza della linea dovrà essere compatibile con l’autonomia di registrazione del supporto magnetico; devono essere evitati cambi di nastro in mezzo alla linea.

9.1.4 Risultati dell’Indagine

I seguenti risultati saranno prodotti a bordo e controllati insieme ai rappresentanti del Cliente:

o record stampati su carta di alta qualità; è preferibile l’uso di carta termica. I diagrammi sismici dovranno essere consegnati con la posizione, data e ora, profondità almeno ogni 100 m.

Le registrazioni dovranno essere adeguatamente etichettate alle estremità con le seguenti

informazioni:

o nome del progetto, numero del progetto, nome del mezzo;

o numero della sezione, numero della linea, data;

o ora di inizio della linea, ora di fine della linea;

o Fix NOs, kP (di inizio e fine linea);

o scale, sweep time.

9.2 INDAGINE SISMICA MULTICANALE

Un’indagine a onde di taglio (shear wave), per mezzo di un’analisi multicanale di onde

superficiali (MASW) in grado di raggiungere una penetrazione di 30 m lungo due linee

parallele alla GBS e almeno tre linee trasversali.

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10 RESTITUZIONE DEI DATI DELL’ INDAGINE GEOFISICA

I seguenti risultati dovranno essere consegnati alla fine dell’indagine ed inclusi nella relazione

finale:

o indagine batimetrica:

- mappe batimetriche con scandagliamento lungo i vari profili in scala 1:5000,

- compact disk contenenti per ogni profilo le seguenti informazioni: kP, profondità, coordinate Est e Nord (formato:2F10.3, 2F15.3),

- un CD contenete il DTM.

Tutte le mappe dovranno essere restituite anche in formato digitale su supporto magnetico:

o indagine con side scan sonar:

- mappatura, interpretazione e caratterizzazione della natura del fondo marino, inclusi cavi già esistenti, detriti, etc., riportati in una carta dettagliata (scala 1:5000),

- mosaico digitale per le zone di particolare interesse, - CD contenente i documenti con i risultati;

o indagine con magnetometro:

- un tabulato con le anomalie, indicante: coordinate, profondità dell’acqua, ed eventuali commenti,

- un CD contenente le informazioni del punto precedente;

o indagine sismica:

- interpretazione geofisica finale lungo il tracciato, scala orizzontale 1:5000, scala verticale 1:500,

- un supporto magnetico contenente i dati digitali dell’interpretazione geofisica lungo il tracciato e le isopache.

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11 INDAGINE GEOTECNICA

11.1 CAMPIONAMENTO PROFONDO

Un’indagine geotecnica specifica dovrà essere effettuata in situ per ottenere i dati geotecnici

di progetto. I lavori dovranno essere effettuati da un mezzo per perforazioni geotecniche a

posizionamento dinamico. Lo scopo preliminare del lavoro per l’indagine geotecnica in

corrispondenza del GBS, dovrà includere all’interno dell’area di impronta della struttura,

almeno:

o No. 2 sondaggi fino ad una profondità pari a 1,5 volte la larghezza della struttura o almeno 100 m;

o No. 4 sondaggi fino ad una profondità pari a 1 volta la larghezza della struttura o almeno 50 m;

o No. 6 sondaggi PCPT (PiezoCone Penetration Test) fino ad una profondità di 30 m ad una distanza di almeno 10 m dai sondaggi precedentemente descritti. Dovrà essere usato il cono sismico.

In corrispondenza del GBS si dovrà procedere nel seguente modo:

o a partire dal fondo marino fino ai 30 m di profondità dovrà essere effettuato un campionamento indisturbato ogni metro;

o a partire dai 30 m fino alla massima profondità dovranno essere effettuati ogni 3m in modo alternato un sondaggio con cono sismico (PCPT) e un campionamento indisturbato.

Lungo la rotta, con spaziatura pari ad 1 km dovrà essere effettuato:

o un campionamento indisturbato, mediante un “vibrocore system” eseguito ad una profondità di 3m al di sotto della profondità di interramento;

o un PCPT alla stessa profondità.

I campioni dovranno essere testati in parte a bordo e in parte nei laboratori a terra.

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L’indagine geotecnica dovrà essere condotta secondo lo stato dell’arte riconosciuto.

Lo scopo del lavoro dovrà essere rivisto sulla base delle condizioni di suolo rilevate.

In particolare, se si incontrano strati comprimibili (torba) o strati duri, nelle zone interessate

dovranno essere eseguiti campionamenti e sondaggi con cono sismico (PCPT) aggiuntivi.

11.2 CAMPIONAMENTO SUPERFICIALE

Per raccogliere dei campioni di suolo lungo la rotta e in corrispondenza del terminale (GBS),

dovrà essere usato un sistema di carotaggio a vibrazione “vibrocore system”. I campioni di

suolo dovranno caratterizzare nel migliore dei modi la stratigrafia del fondo marino di ogni

area critica. Il sistema di carotaggio a vibrazione dovrà essere capace di ottenere campioni di

lunghezza superiore ai 3m (ammesso che il materiale lo consenta).

Tale indagine prevede:

o un campionamento ogni 1 km lungo il tracciato della condotta (come specificato nella sezione 11.1);

o cinque campionamenti in corrispondenza dell’area del GBS.

L’appaltatore dovrà fornire un’attrezzatura idonea (A-frame o equivalente) da posizionare

sulla nave per manovrare il sistema di perforazione, e dovrà provvedere a destinare una zona

del ponte alla disposizione dei campioni estratti, alla loro classificazione, all’esecuzione delle

prove e all’immagazzinamento.

L’appaltatore dovrà essere responsabile del trasporto dei campioni nel laboratorio a terra e di

tutto ciò che è richiesto per ottenere ed interpretare i risultati.

A partire da una profondità di 4 m fino ad 1m dovrà essere effettuato un campionamento

superficiale mediante benna o con l’ausilio di sommozzatori, per un totale di 5

campionamenti su un tratto di linea di circa 1Km.

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I risultati dell’indagine geotecnica dovranno essere usati per fornire un aiuto

all’interpretazione delle caratteristiche del fondo marino rilevate dai risultati dell’analisi

geofisica.

11.3 RESTITUZIONE DEI DATI DELL’INDAGINE GEOTECNICA

I risultati delle prove sotto elencate dovranno essere conservati con cura per essere inclusi

nella relazione finale.

11.3.1 Test in Situ

Sui campioni prelevati, saranno effettuate, direttamente sul mezzo, le seguenti prove, che

verranno adeguatamente registrate:

o identificazione del campione, dati riguardanti la posizione e la profondità del mare e di ogni strato del suolo;

o lunghezza del campione;

o classificazione visiva e descrizione del campione;

o prova di taglio non drenata (Torvane), (in campioni coesivi);

o penetrometro tascabile;

o misure di contenuto d’acqua e peso di volume;

o contenuto di fini;

o prove triassiali non consolidate non drenate (UU) su materiali coesivi;

o selezione dei campioni da spedire per le prove nei laboratori a terra.

11.3.2 Test nei Laboratori a Terra

I campioni inviati nei laboratori a terra, dovranno essere identificati, su entrambe le estremità,

riportando: posizione dell’indagine, nome del progetto, nome dell’appaltatore e del Cliente,

data del campionamento, identificativo della perforazione e profondità di penetrazione.

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Tali campioni dovranno essere sottoposti a prove adeguate per il tipo di suolo.

Se lungo lo stesso campione verrà notato un significativo cambio di suolo, dovranno essere

fatte delle prove adeguate alla natura dello strato:

o classificazione e descrizione geologica: colore, frammentazione, contenuto organico, fessurazioni, etc.;

o prove di volume e di peso: peso specifico di campioni saturi ed asciutti, densità relativa, peso dell’unità di volume totale (bulk density);

o limiti di Atterberg (terreni coesivi);

o minimo e massimo indice dei vuoti (per terreni non coesivi);

o granulometria;

o resistenza al taglio non drenata (prova triassiale non consolidata non drenata);

o prove consolidate drenate in caso di terreni granulari.

11.4 CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI

I campioni di suolo dovranno essere conservati in appropriati contenitori per il trasporto e

dovrà essere usata estrema cautela per non alterarli.

Dopo il completamento delle prove di laboratorio a terra, se non diversamente definito in

particolari specifiche tecniche, l’Appaltatore dovrà conservare tutti i campioni restanti in una

camera umida per almeno un anno dopo la scadenza del contratto. Durante questo periodo,

l’Appaltatore è completamente responsabile di ogni danno o perdita dei campioni.

Dopodiché l’appaltatore dovrà ricevere dal Cliente un permesso scritto prima di distruggere i

campioni.

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12 MEZZI DI SUPPORTO

12.1 MEZZI DI RILEVAMENTO

Il mezzo di supporto usato per l’indagine dovrà avere le seguenti caratteristiche:

o avere sul ponte spazi adeguati, per poter effettuare la messa a mare degli strumenti e per le operazioni di misure in sicurezza;

o sistemi adeguati (A frame o gru) per la messa in mare degli strumenti;

o laboratorio per effettuare test a bordo;

o assicurare una buona stabilità in condizioni di mare 3 (secondo il codice 3700 WMO);

o capacità di operare a basse velocità (2 nodi) con emissioni sonore trascurabili;

o soddisfare le regole di sicurezza nazionali ed internazionali;

o avere tutti i permessi per operare nell’area di lavoro;

o avere i certificati di idoneità rilasciati dal RINA o da altri enti equivalenti;

o assicurare condizioni sanitarie accettabili;

o equipaggiamento radio con frequenze capaci di stabilire sicure connessioni con le stazioni radio locali;

o spazi adeguati per l’installazione dei sistemi di acquisizione dati e per le analisi da effettuare a bordo. Lo spazio dovrebbe essere sufficiente sia per il personale dell’Appaltatore sia per i rappresentanti del Cliente (max 2 persone).

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13 PROCEDURE DI MOBILITAZIONE

In questo capitolo sono descritte le procedure generali che devono essere seguite

dall’appaltatore a partire dalla fase di mobilitazione.

13.1 FASE DI MOBILITAZIONE

Durante la mobilitazione devono essere eseguite le seguenti prove:

o tutte le attrezzature che saranno utilizzate durante l’indagine dovranno essere accuratamente controllate prima dell’installazione;

o le procedure seguite dovranno essere in accordo con le istruzioni dei costruttori;

o i programmi per acquisire e processare i dati dovranno essere accuratamente controllati per la loro precisione e flessibilità. Tutti gli operatori dovranno avere completa familiarità con i programmi.

Una volta installate le strumentazioni, dovranno essere effettuati dei campi di prova (sea

trails), in una zona adeguata, in presenza dei rappresentanti del Cliente ai fini

dell’approvazione. Con queste prove deve essere controllata ogni strumentazione,

l’interazione e la compatibilità fra le strumentazioni e deve essere controllato il sistema di

acquisizione e di elaborazione dei dati.

Queste prove devono includere e non essere limitate a prove in mare della strumentazione,

“trigger signal” del trasduttore e funzionamento soddisfacente di registrazione su supporto

magnetico e su carta.

Durante le prove in campo devono essere analizzati: il livello di emissioni sonore (emesse dal

mezzo), le profondità di traino e le velocità, in modo tale da ottenere la configurazione

ottimale.

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Le procedure per un’efficiente messa in mare e recupero della sonda da traino saranno

monitorate. Tali procedure dovranno rispettare la sicurezza del personale e delle

strumentazioni.

13.2 METODOLOGIA DI INSTALLAZIONE

Tutti gli equipaggiamenti devono essere installati in accordo con le procedure indicate dai

produttori.

Particolare attenzione dovrà essere fatta per il posizionamento dei trasduttori e degli idrofoni,

in modo da ridurre al minimo il disturbo causato dai motori, i rumori dei macchinari e delle

bolle d’aria nei condotti di trasmissione.

Particolare importanza deve essere fatta per la sincronizzazione delle diverse registrazioni dei

dati.

Tutti gli spostamenti a bordo devono essere misurati, tabulati, graficati e consegnati ai

rappresentanti del Cliente prima di cominciare l’indagine. Questi devono essere inclusi nella

relazione finale ed inseriti nel programma di acquisizione dati.

13.3 PROCEDURE DI TARATURA

Per ottenere l’approvazione, le procedure di taratura devono essere consegnate al Cliente

insieme alle procedure d’indagine dell’Appaltatore, seguendo le linee del contratto e prima di

iniziare la mobilitazione. Queste procedure dovranno includere tutte le strumentazioni, i

sistemi di posizionamento, di acquisizione ed elaborazione dati utilizzati per effettuare le

indagini.

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14 REQUISITI PER LA RAPPRESENTAZIONE E RESTITUZIONE DEI DATI

L’appaltatore dovrà fornire, entro una settimana dall’assegnazione dell’incarico di

mobilitazione, procedure e metodologie dettagliate scritte, che dovranno essere applicate

durante l’indagine. Queste dovranno includere come minimo:

o un diagramma organizzativo con una lista del personale chiave, incluse qualifiche ed esperienze;

o dettagli del mezzo e di tutto l’equipaggiamento. Relativamente al sistema di posizionamento, i dettagli devono includere le procedure operative, le frequenze, una conferma della precisione del sistema e della ridondanza.

o una lista dettagliata delle attrezzature e dell’equipaggiamento di riserva;

o una pianificazione dettagliata delle operazioni con un programma lavori;

o procedure di calibrazione e di prova per tutta l’attrezzatura. Prove di accettazione dovranno essere fatte fuori dal porto di mobilitazione e vicino all’area di lavoro;

o formule per la conversione da coordinate metriche a coordinate geografiche e viceversa, e formule per il calcolo del suono per dati CTD (se usati);

o procedure di acquisizione ed elaborazione dati.

14.1 PERSONALE

Per eseguire l’indagine deve essere utilizzato personale qualificato, ed in particolare è

richiesto:

o un direttore dei lavori (Party Chief) con almeno 10 anni di esperienza;

o un esperto di survey, un esperto di indagini geofisiche ed un esperto di indagini geotecniche, ciascuno con almeno 5 anni di esperienza;

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o un adeguato numero di tecnici specializzati con almeno 3 anni di esperienza.

14.2 RESTITUZIONE DATI A BORDO

L’appaltatore, dovrà redigere a bordo un rapporto giornaliero contenente:

o la descrizione delle operazioni effettuate;

o lo stato di avanzamento dell’indagine;

o l’attività pianificata;

o mappe con le linee di navigazione multibeam, side scan sonar nel caso di indagine geofisica;

o commento preliminare con i risultati del side scan sonar, del sub bottom profiler e del magnetometro, con indicazione degli eventi significativi nel caso di indagine geofisica;

o percentuale di recupero dei campioni durante la perforazione (nel caso di indagine geotecnica).

Tale rapporto dovrà essere approvato con commenti (se necessari) da parte dei rappresentanti

del Cliente.

Entro una settimana dal completamento del lavoro di indagine, dovrà essere fornita una

relazione preliminare.

Durante l’indagine, il Cliente avrà a bordo un proprio rappresentante per il controllo dei lavori

e per la valutazione dell’indagine stessa. Per tale motivo, l’elaborazione e la valutazione dei

dati dovrà essere effettuata dall’appaltatore direttamente a bordo e al Cliente verranno

consegnati i seguenti dati preliminari:

o mappe di navigazione con la copertura del sistema multicanale e del side scan sonar;

o mappe batimetriche preliminari, riguardanti le aree investigate;

o interpretazione preliminare della mappatura del fondo marino (Side Scan Sonar), e lista degli eventi principali registrati;

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o interpretazione geofisica delle registrazioni ad alta qualità del “sea bottom profiler”, con particolare attenzione alla natura dello strato superficiale e agli affioramenti rocciosi;

o stratigrafie preliminari dei sondaggi durante l’indagine geotecnica.

L’appaltatore dovrà consegnare No. 2 copie di una relazione preliminare di indagine; questa

relazione dovrà includere come minimo:

o una breve descrizione delle operazioni di indagine;

o una serie di diagrammi preliminari prodotti a bordo durante l’indagine;

o una descrizione dei risultati dell’indagine, mettendo in evidenza tutti i rischi e gli ostacoli registrati;

o un profilo stratigrafico e geotecnico di progetto preliminare.

Tutti i dati devono essere consegnati in CD o DVD.

14.3 RELAZIONE CONCLUSIVA

Entro un certo periodo dal completamento dell’indagine richiesto dal Cliente, l’appaltatore

dovrà consegnare una relazione comprensiva e ben strutturata, che dovrà includere almeno le

seguenti informazioni:

o descrizione dell’obiettivo dell’indagine;

o descrizione delle operazioni effettuate durante lo svolgimento dell’indagine;

o descrizione del mezzo e del posizionamento dei vari trasduttori;

o caratteristiche tecniche e parametri operativi delle varie strumentazioni utilizzate;

o descrizione dettagliata della metodologia di indagine e risultati di tutte le tarature, prove, etc. effettuate nell’area di prova e fogli di rapporto giornalieri;

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o descrizione dettagliata delle procedure di validazione dei dati e delle operazioni di elaborazione effettuate;

o descrizione dei risultati dell’indagine geofisica e geotecnica, mettendo in evidenza i particolari trovati (estratti di registrazione devono essere inclusi per supportare i risultati) e le stratigrafie finali;

o stratigrafie e parametri geotecnici finali di progetto;

o tutta la cartografia e gli schemi;

o prove di laboratorio aggiuntive effettuate a terra;

o ogni altra informazione che l’appaltatore consideri utile a soddisfare lo scopo del lavoro.

Il Cliente farà i suoi commenti entro 2 settimane dalla consegna della relazione preliminare;

l’appaltatore dovrà includere tutti questi commenti ed emettere una relazione finale completa.

14.3.1 Supporto Digitale

Tutti i dati dovranno essere consegnati alla società in CD o DVD, in formato ASCII.

Essi dovranno includere:

o DTM (Digital Terrain Model) con maglie di 5x5m;

o files contenenti le mappe batimetriche;

o files contenenti i profili batimetrici lungo la condotta;

o un file contenente posizione e dimensione di tutti gli ostacoli e caratteristiche morfologiche;

o un file contenente tutte le anomalie individuate dal magnetometro;

o mappa delle isopache nell’area del GBS e lungo il corridoio della condotta. I risultati batimetrici ad alta risoluzione dovranno essere prodotti con intervalli di 1 metro;

o profilo stratigrafico lungo il tracciato principale del corridoio della condotta e lungo due profili laterali;

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o relazione in formato Word;

o disegni in formato Microstation.

L’appaltatore dovrà richiedere al Cliente l’approvazione per l’utilizzo di files di formato

diverso.

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15 RESPONSABILITÀ

L’appaltatore dovrà condurre tutte le attività definite in questa specifica con particolare

attenzione e in accordo con i requisiti dello “Stato dell’Arte”.

Inoltre l’appaltatore dovrà considerarsi responsabile dell’esecuzione dell’indagine e della

stesura dei documenti ad essa relativi.

Le responsabilità dell’appaltatore riguarderanno in particolare:

o ottenimento di tutti i permessi di lavoro. L’Appaltatore dovrà conformarsi ai regolamenti emessi dalle autorità governative che regolamentano i lavori inerenti a questa specifica; l’appaltatore sarà responsabile dell’assegnazione dei permessi necessari, delle licenze, etc., richiesti dalle autorità governative che regolamentano l’esecuzione dei lavori di indagine;

o qualità e precisione dei dati raccolti;

o approvvigionamento di equipaggiamenti affidabili e di buona qualità, incluse le parti di riserva;

o approvvigionamento e gestione del mezzo;

o approvvigionamento dell’equipaggiamento necessario, supporto, beni di consumo e personale qualificato;

o restituzione a bordo dei dati raccolti ed elaborati;

o interpretazione dei risultati a bordo;

o interpretazione finale dei risultati e preparazione di una relazione tecnica.

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16 PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA

L’offerta dovrà essere divisa in due parti separate:

o parte tecnica;

o parte commerciale.

La parte tecnica dell’offerta dovrà essere dettagliata riguardo alla metodologia di indagine

proposta, personale, mezzo, caratteristiche della strumentazione e dell’equipaggiamento. Il

sistema di acquisizione dati, controllo della qualità ed elaborazione dati dovrà essere descritto

completamente sia per la parte software che hardware. Dovrà essere incluso un tabulato per

riassumere l’equipaggiamento, i mezzi e il personale, insieme al programma e relativa

tempistica previsti, dall’aggiudicazione del contratto fino alla presentazione della relazione

finale.

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Figura 1 - Mappa dell’area di indagine

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APPENDICE F

SPECIFICA TECNICA PER L’ESECUZIONE DI UNA CAMPAGNA DI MISURE METEO-MARINE

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i

INDICE

Pag.

1 INTRODUZIONE 1 2 AREA DI LAVORO 2 3 MISURE 3 4 STRUMENTAZIONE 4

4.1 MISURE DI MOTO ONDOSO 4 4.2 MISURE DI CORRENTE 4 4.3 PROFILI CTD 6 4.4 VENTO (OPZIONALE) 7

5 MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE MISURE 8 6 MEZZO NAVALE 9 7 PERSONALE 10 8 COMPONENTI DI RISERVA E PIANO DI EMERGENZA 11 9 PROCEDURE DI ESECUZIONE DELLA CAMPAGNA DI MISURE 12

9.1 MOBILIZZAZIONE 12 9.2 ESECUZIONE DELLE MISURE 12 9.3 ELABORAZIONE DEI DATI 13

9.3.1 Moto ondoso 14 9.3.2 Correnti 15 9.3.3 Vento (opzionale) 16 9.3.4 Profili CTD 17

9.4 RAPPORTO FINALE 17 10 RESPONSABILITA’ DELL’APPALTATORE 19 11 PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICA 20

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F-1

1 INTRODUZIONE

Nell’ambito delle attività per la progettazione dell’opera è stata programmata una campagna

di misure meteo-marine, integrative dei dati esistenti, finalizzata alla determinazione dei

parametri di progetto per il terminale ed il tratto sottomarino della condotta.

La presente specifica definisce le misure da effettuare, le modalità con cui esse dovranno

essere eseguite, le caratteristiche della strumentazione da utilizzare, le elaborazioni che

dovranno essere eseguite sui dati raccolti e i risultati che dovranno essere forniti al termine

della campagna.

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F-2

2 AREA DI LAVORO

Le misure saranno effettuate nel golfo di Trieste, nell’area in cui andrà installato il Terminale

Marino e lungo il tracciato della condotta (vedi Fig. 1).

L’area del Terminale è a Sud della foce dell’Isonzo, a circa 12 km dalla costa, su fondali con

profondità di circa 25 m. La condotta ha una lunghezza di circa 12 km e va dal terminale sino

alla costa. Il punto di approdo è circa 5 km ad Ovest di Punta Sdobba.

Figura 1: Area di lavoro

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3 MISURE

Andranno eseguite le seguenti misure:

o misure di moto ondoso mediante boa direzionale. La boa andrà ancorata nell’area del Terminale marino, nel punto di coordinate 13°34’ E ; 45°37’ N, a profondità di circa 25 m;

o misure di corrente, temperatura e salinità. Le misure andranno effettuate a due diverse quote: 5 m dalla superficie e 5 m dal fondo, nei seguenti punti:

- staz. A: 13°34’ E ; 45°37’ N, in prossimità della boa ondometrica, su un fondale con profondità di circa 25 m,

- staz. B: 13°32’09” E ; 45°39’51” N, a metà del tracciato della condotta, a profondità di circa 14 m;

o misure di vento (opzionali). Le misure andranno effettuate in una stazione meteorologica ubicata in prossimità del punto di approdo della condotta (13°30’15” E ; 45°42’41” N).

Tutte le misure andranno effettuate per un periodo di 1 anno.

In coincidenza con l’inizio della campagna e con gli interventi periodici per la manutenzione

degli strumenti e il recupero dei dati, andranno eseguite misure del profilo verticale di

temperatura dell’acqua, salinità, e profondità (CTD), in prossimità delle due stazioni

correntometriche. Durante l’esecuzione dei profili i correntometri delle stazioni fisse

dovranno essere funzionanti.

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4 STRUMENTAZIONE

Per le misure dovranno essere utilizzati i seguenti strumenti.

4.1 MISURE DI MOTO ONDOSO

Le misure dovranno essere eseguite con una boa ondometrica direzionale, tipo la Waverider

MK II della Datawell. Le caratteristiche di risoluzione ed accuratezza della boa dovranno

soddisfare i seguenti requisiti

o misure di altezza:

- risoluzione ≤ 1 cm, - accuratezza ≤ 3 %;

o misure di direzione:

- risoluzione ≤1.5°, - accuratezza ≤ 0.5;°

o range dei periodi d’onda (boa ancorata) 1.6 – 20 sec.

La boa dovrà essere dotata di un sistema interno di memorizzazione dei dati raccolti e di un

sistema per la trasmissione a terra dei dati via HF; quest’ultimo dovrà avere un range

operativo di almeno 50 km. Inoltre essa dovrà essere dotata di un ricevitore GPS per la

determinazione in continuo della sua posizione e, in caso di rottura dell’ancoraggio, seguita

mediante il collegamento via HF. In alternativa per il monitoraggio ed il tracking della boa

potrà essere utilizzato il sistema satellitare ARGOS. Per ridurre il rischio di collisioni con le

navi in transito, la boa dovrà essere dotata di segnalazioni luminose e possibilmente di

riflettori radar. Allo scopo di ridurre ulteriormente i rischi di collisione, l’appaltatore dovrà

inoltre valutare e verificare la possibilità di installare la boa nell’area di rispetto della

piattaforma Paloma, di proprietà dell’Osservatorio Meteorologico Regionale dell’ARPA della

Regione Friuli Venezia Giulia, che è ubicata in prossimità dell’area del terminale marino.

4.2 MISURE DI CORRENTE

Per la misura delle correnti dovranno essere utilizzati correntometri elettromagnetici (tipo

Valeport Midas ECM) o di tipo acustico, basati sull’effetto doppler (tipo l’Aanderaa RCM

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11), con memorizzazione interna dei dati raccolti. Tutti i correntometri dovranno essere

equipaggiati con i sensori di temperatura, conduttività e pressione. Gli strumenti dovranno

soddisfare i seguenti requisiti.

o Velocità di corrente:

- Range 0 – 300 cm/s, - Risoluzione ≤0.3 cm/s, - Accuratezza ≤1%;

o Direzione della corrente:

- Risoluzione ≤ 0.4°, - Accuratezza ≤5°;

o Temperatura:

- Range -1 – 32 °C, - Risoluzione ≤ 0.01°C, - Accuratezza ≤ 0.05°C;

o Conduttività:

- Range 0 – 7 S/m, - Risoluzione ≤ 0.0002 S/m, - Accuratezza ≤ 0.005 S/m;

o Pressione:

- Range compatibile con la profondità del sito, - Risoluzione ≤ 0.1%, - Accuratezza ≤ 0.3%.

I correntometri andranno installati mediante catene correntometriche. Le boe di

galleggiamento dovranno avere una spinta tale da garantire un’inclinazione della catena

correntometrica non superiore a 15°, anche nelle condizioni estreme di corrente presenti

nell’area (dell’ordine di 1 m/s). La boa di galleggiamento superiore dovrà essere dotata di

trasmettitore ARGOS per poter inviare un segnale di allarme in caso di rottura della catena e

poterne seguire gli spostamenti alla deriva, così da poter recuperare gli strumenti ed i dati. La

catena dovrà essere fissata alla zavorra mediante un acoustic release.

In alternativa alle catene correntometriche, potranno essere proposti profilatori di corrente di

tipo acustico ad effetto doppler, tipo l’ADCP Wokhorse Sentinel della Teledyne RD

Instruments, che andranno ancorati sul fondo e rivolti verso l’alto. I profilatori proposti

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dovranno essere dotati di un sistema di memorizzazione interna dei dati raccolti e dovranno

soddisfare i seguenti requisiti.

o frequenza del segnale acustico ≥ 600 kHz;

o N° dei beam 4;

o range di profondità compatibile con la profondità del sito;

o dimensione verticale delle celle ≤ 2 m;

o velocità di corrente:

- risoluzione ≤0.3 cm/s, - accuratezza ≤ 1%;

o direzione della corrente:

- risoluzione ≤ 0.4°, - accuratezza ≤ 5°.

Anche in questo caso il sistema di ancoraggio dovrà essere dotato di trasmettitore ARGOS e

di un acoustic release per il fissaggio alla zavorra.

4.3 PROFILI CTD

Per l’esecuzione dei profili CTD dovrà essere utilizzata una sonda con sensori di temperatura,

conduttività e pressione soddisfacenti i seguenti requisiti

o temperatura:

- risoluzione ≤ 0.01°C, - accuratezza ≤ 0.05°C, - risposta 150 msec;

o conduttività:

- risoluzione 0.0002 S/m, - accuratezza 0.005 S/m, - risposta 20 msec;

o profondità:

- risoluzione 0.01%, - accuratezza 0.03%, - risposta 25 msec.

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4.4 VENTO (OPZIONALE)

Le misure di vento dovranno essere eseguite mediante un anemometro posto in luogo aperto,

lontano da ostacoli. I sensori dovranno essere posizionati a 10 m sul livello del suolo.

Lo strumento adottato dovrà soddisfare i seguenti requisiti.

o velocità del vento:

- range 0 – 60 m/s, - soglia ≤0.3 m/s, - accuratezza ≤3%;

o direzione del vento:

- soglia ≤ 0.3 m/s, - accuratezza ≤ 5°.

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5 MODALITA’ DI ESECUZIONE DELLE MISURE

Le misure avranno la durata di 1 anno. Ogni mese dovrà essere effettuata la manutenzione

degli strumenti ed il recupero dei dati. In occasione della prima messa a mare degli strumenti

e dei successivi interventi di manutenzione, verrà eseguito un profilo CTD in corrispondenza

di ciascuna delle due stazioni correntometriche.

Nelle stazioni fisse il campionamento dei dati verrà eseguito con le seguenti modalità.

Ondametro: il campionamento verrà eseguito ogni ora, per una durata di 30 minuti. La

frequenza di campionamento dovrà essere non inferiore a 2 Hz.

Correntometro: il campionamento verrà eseguito ad intervalli di 10 minuti. Lo stesso

intervallo di campionamento dovrà essere adottato anche per il profilatore di corrente.

Anemometro: il campionamento verrà effettuato per 10 minuti ogni ora.

I dati raccolti verranno registrati nella memoria interna degli strumenti. Per la sola boa

ondometrica verrà effettuata la trasmissione a terra, ad una stazione ubicata nell’area di

lavoro, di una sintesi dei dati raccolti e delle informazioni sullo stato della boa, in particolare:

o densità spettrale e parametri direzionali;

o Hmo;

o Tz;

o stato del sistema;

o posizione (GPS) della boa;

o bit di parità per il controllo degli errori di trasmissione.

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6 MEZZO NAVALE

Il mezzo navale che verrà utilizzato per la messa a mare ed il recupero degli strumenti dovrà

avere le seguenti caratteristiche:

o avere i permessi necessari per operare nell’area di lavoro;

o avere la certificazione del RINA o di altro ente certificatore;

o avere sufficiente spazio sul ponte per effettuare la messa a mare ed il recupero degli strumenti in sicurezza;

o essere dotato di A-frame o gru per la messa a mare ed il recupero della strumentazione;

o avere uno spazio coperto sufficientemente ampio ed attrezzato per poter eseguire i controlli e le eventuali riparazioni della strumentazione;

o avere spazio a bordo sufficiente per ospitare un rappresentante del Cliente.

Il posizionamento del mezzo navale dovrà essere effettuato mediante il sistema GPS; inoltre il

mezzo dovrà essere dotato di ecoscandaglio per la verifica della profondità del fondale prima

della messa a mare degli strumenti.

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7 PERSONALE

Il personale che effettuerà le misure dovrà essere qualificato ed in numero adeguato per poter

svolgere il lavoro. Come minimo sono richieste le seguenti figure professionali:

o un capo missione con una esperienza di almeno 10 anni;

o uno strumentista con esperienza di almeno 5 anni.

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8 COMPONENTI DI RISERVA E PIANO DI EMERGENZA

L’appaltatore dovrà avere disponibile, per gli interventi di manutenzione, un adeguato numero

di componenti di riserva per poter riparare nel più breve tempo possibile eventuali danni agli

strumenti. Nel caso di rottura dell’ancoraggio della boa o delle catene correntometriche e/o di

danneggiamento di uno o più strumenti, l’appaltatore dovrà provvedere al recupero degli

strumenti alla deriva ed alla sostituzione di quelli danneggiati entro un tempo massimo di 15

giorni. A questo scopo l’appaltatore dovrà definire un piano di intervento di emergenza che

dovrà prevedere le modalità di attivazione dell’allarme, la procedura per il recupero degli

strumenti alla deriva, la procedura per l’acquisizione e l’installazione di nuovi strumenti in

sostituzione di quelli danneggiati.

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9 PROCEDURE DI ESECUZIONE DELLA CAMPAGNA DI MISURE

9.1 MOBILIZZAZIONE

L’appaltatore dovrà provvedere a richiedere alle autorità competenti tutti i permessi necessari

per l’esecuzione dei lavori. Tutti gli strumenti che verranno utilizzati per la campagna di

misure dovranno essere verificati e calibrati.

Durante la fase di mobilitazione l’appaltatore dovrà preparare:

o il piano di qualità;

o il piano di emergenza;

o il rapporto sulla calibrazione degli strumenti, contenente le copie dei certificati di calibrazione.

Questi documenti dovranno essere trasmessi al Cliente per approvazione, prima dell’inizio dei

lavori in sito.

9.2 ESECUZIONE DELLE MISURE

Durante il periodo di misura l’appaltatore dovrà garantire un continuo monitoraggio della boa

ondometrica, per poter intervenire con tempestività in caso essa venga danneggiata. Durante

gli interventi di manutenzione tutti gli strumenti dovranno essere accuratamente controllati

per individuare possibili danneggiamenti o malfunzionamenti e, se necessario, riparati. A

questo scopo l’appaltatore dovrà avere a disposizione un adeguato numero di componenti di

riserva per poter effettuare la riparazione direttamente a bordo del mezzo navale. Qualora lo

strumento non fosse riparabile dovrà essere attivata la procedura di emergenza. per la

sostituzione. Durante la successiva attività di messa a mare, si dovrà porre particolare

attenzione a riposizionare gli strumenti nella stessa posizione e, nel caso dei correntometri ,

anche alle stesse profondità.

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Al termine della fase di mob e dopo il completamento di ciascun intervento di manutenzione,

l’appaltatore dovrà preparare un rapporto intermedio contenente la descrizione delle attività

svolte, gli eventi rilevanti ai fini della survey, le posizioni e le profondità di ciascun

ancoraggio, i codici identificativi dei correntometri installati nelle due catene

correntometriche e la quota a cui sono posizionati. Nei rapporti relativi agli interventi di

manutenzione, dovranno essere incluse anche le informazioni sullo stato degli strumenti dopo

il recupero e sulle eventuali riparazioni o sostituzioni effettuate, oltre a indicazioni sulla

percentuale dei dati raccolti e al grafico delle serie temporali dei principali parametri misurati

(Velocità e direzione della corrente, temperatura, conducibilità, pressione, altezza e periodo

delle onde, velocità e direzione del vento) e ai grafici dei profili CTD. I rapporti dovranno

essere trasmessi al Cliente entro una settimana dal termine delle relative attività in campo. Un

rapporto analogo dovrà essere emesso anche in caso di interventi di emergenza.

9.3 ELABORAZIONE DEI DATI

I dati raccolti dovranno essere controllati per l’eliminazione dei dati chiaramente errati, che

verranno codificati con un codice indicativo dei dati mancanti (es. 9999.99). Si procederà

quindi alla costruzione di serie temporali continue dei parametri misurati, codificando i dati

mancanti con l’apposito codice. Dovranno essere calcolate le serie temporali dei parametri

elencati nei successivi paragrafi.

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9.3.1 Moto ondoso

Grandezza Unità di

misura

Metodo di analisi

Descrizione

Hs m Zero up-crossing

Altezza significativa

Ts s Zero up-crossing

Periodo significativo

Tz s Zero up-crossing

Periodo medio

Hmax M Zero up-crossing

Altezza d’onda massima

Tmax S Zero up-crossing

Periodo dell’onda massima

Hmo m Analisi spettrale Altezza d’onda significativa ottenuta integrando lo spettro

Tp s Analisi spettrale Periodo di picco dello spettro QP adim. Analisi spettrale Spectral Peakedness (secondo Goda) DIRP °N Analisi spettrale Direzione di provenienza delle onde relativa al

picco dello spettro DIRA °N Analisi spettrale Direzione di provenienza delle onde, ottenuta

come media pesata con l’energia contenuta in ogni banda dello spettro

WASP ° Analisi spettrale Dispersione della direzione di provenienza dell’energia, rispetto alla direzione corrispondente al picco dello spettro

NERR Numero di dati errati, identificati nella procedura di controllo di qualità. Se superiore al 10% il record è da considerarsi non valido, in caso contrario vanno interpolati con modelli autoregressivi.

ND Numero totale di dati

I dati andranno memorizzati in un file con la seguente struttura:

o 1° record: Indicativo della stazione, coordinate della stazione, profondità dell’acqua, data e ora d’inizio e fine del periodo di misura;

o 2° record: Nomi dei parametri riportati nei record successivi (vedi Tabella precedente);

o 3° record: Formato di memorizzazione dei dati;

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o 4° record e successivi : Data nel formato YYMMDDHHMNSS, parametri indicati nella tabella precedente.

La serie dovrà essere continua per cui, in caso di mancanza dei dati, andrà sempre riportata la

data e i dati andranno codificati con il codice di dato mancante.

Oltre alle serie temporali dei dati sopra indicati, andranno forniti gli spettri direzionali delle

onde per tutti gli stati di mare con altezza d’onda Hmo ≥1 m.

9.3.2 Correnti

Parametro Unità di

misura

Descrizione

U m/s Modulo della velocità di corrente

DIR °N Direzione di flusso della corrente

T °C Temperatura dell’acqua del mare

C S/m Conduttività dell’acqua del mare

P Pa Pressione

I dati andranno memorizzati in file con la seguente struttura:

o 1° record: Indicativo della stazione, coordinate della stazione, profondità dell’acqua, profondità del correntometro, data ed ora d’inizio e fine del periodo di misura;

o 2° record: Nomi dei parametri riportati nei record successivi (vedi Tabella precedente);

o 3° record: Formato di memorizzazione dei dati;

o 4° record e successivi : Data nel formato YYMMDDHHMNSS, parametri indicati nella tabella precedente.

La serie dovrà essere continua per cui, in caso di mancanza dei dati, andrà sempre riportata la

data e i dati andranno codificati con il codice di dato mancante. Dovranno essere preparati

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file differenti per ciascun correntometro e per ciascun periodo di misura, ed un file

complessivo, relativo all’intero periodo della campagna correntometrica. Nel caso venga

utilizzato il profilatore di corrente, dovranno essere restituite le serie temporali dei dati

relativi alla prima cella utile dal fondo, all’ultima cella utile dal fondo e ad almeno 3 livelli

intermedi, per la stazione A, e ad 1 livello intermedio per la stazione B.

9.3.3 Vento (opzionale)

Parametro Unità di

misura

Descrizione

W m/s Modulo della velocità del vento medio su 10 minuti

DIR °N Direzione di provenienza del vento medio su 10minuti

Wraf m/s Velocità della raffica (velocità media su 3 s)

I dati andranno memorizzati in un file con la seguente struttura:

o 1° record : Indicativo della stazione, coordinate della stazione, data ed ora d’inizio e fine del periodo di misura;

o 2° record :Nomi dei parametri riportati nei record successivi (vedi Tabella precedente);

o 3° record : Formato di memorizzazione dei dati;

o 4° record e successivi : Data nel formato YYMMDDHHMNSS, parametri indicati nella tabella precedente.

La serie dovrà essere continua per cui, in caso di mancanza dei dati, andrà sempre riportata la

data e i dati andranno codificati con il codice di dato mancante.

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9.3.4 Profili CTD

Parametro Unità di

misura

Descrizione

T °C Temperatura dell’acqua del mare

C S/m Conduttività dell’acqua del mare

ρ Kg/m3 Densità

D m Profondità

I dati andranno memorizzati in un file con la seguente struttura:

o 1° record: Indicativo del profilo, coordinate del profilo, profondità totale dell’acqua, data e ora di esecuzione del profilo;

o 2° record: Nomi dei parametri riportati nei record successivi (vedi Tabella precedente);

o 3° record : Formato di memorizzazione dei dati;

o 4° record e successivi: D, T, C, ρ.

9.4 RAPPORTO FINALE

Entro 3 settimane dal termine dei lavori di campo l’appaltatore dovrà trasmettere al Cliente,

per commenti, il rapporto sulla campagna di misure e i file contenenti i risultati descritti nel

paragrafo precedente.

Il rapporto dovrà includere:

o la descrizione delle misure effettuate;

o la descrizione dettagliata delle caratteristiche della strumentazione utilizzata e del mezzo navale impiegato;

o i certificati di calibrazione degli strumenti;

o la descrizione delle operazioni effettuate in campo, le posizioni e le profondità degli strumenti e le loro variazioni, le eventuali riparazioni e sostituzioni effettuate ed ogni altra informazione rilevante ai fini dell’interpretazione dei dati;

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o la descrizione delle procedure e dei criteri adottati per il controllo e l’elaborazione dei dati;

o la presentazione dei risultati in forma di grafici delle serie temporali e di tabelle statistiche dei diversi parametri.

Entro 1 settimana dal ricevimento dei commenti del Cliente, l’appaltatore dovrà emettere il

rapporto finale ed i file contenenti i risultati, modificati in accordo ai commenti ricevuti.

Dovranno essere consegnati al Cliente i CD contenenti il rapporto finale, i dati raccolti ed i

risultati delle elaborazioni, oltre a 2 copie su carta del rapporto finale.

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10 RESPONSABILITA’ DELL’APPALTATORE

L’appaltatore dovrà avere una buona conoscenza delle caratteristiche dell’area di lavoro, dei

regolamenti e delle restrizioni alla navigazione ed alle attività in mare in essa vigenti.

Sarà responsabilità dell’appaltatore:

o l’acquisizione di tutti i permessi necessari per l’effettuazione dei lavori;

o il rispetto delle norme e delle restrizioni per la navigazione e l’esecuzione dei lavori in mare, vigenti nell’area;

o l’adozione di procedure operative tali da garantire l’esecuzione dei lavori in sicurezza;

o l’adozione di procedure e soluzioni tecniche in grado di minimizzare il danneggiamento della strumentazione e la perdita di dati;

o l’impiego di mezzi, strumenti e sistemi di controllo ed elaborazione dei dati idonei per l’esecuzione del lavoro;

o il rispetto delle procedure di impiego e manutenzione degli strumenti raccomandate dalle ditte costruttrici;

o la qualità dei dati raccolti.

Nulla in questa specifica potrà esonerare l’appaltatore dalla sua responsabilità di conformarsi

ad una buona pratica di esecuzione delle misure.

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11 PRESENTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICA

L’appaltatore nella offerta tecnica dovrà specificare:

o gli strumenti che intende utilizzare e le loro caratteristiche tecniche;

o le modalità e i laboratori presso cui verrà eseguita la calibrazione;

o le modalità di installazione;

o i componenti che saranno disponibili come riserva;

o le caratteristiche del mezzo navale;

o l’organizzazione (in sede e a bordo) del personale che effettuerà il lavoro e i CV delle persone chiave;

o le modalità di esecuzione delle misure;

o le procedure ed i criteri per il controllo e l’elaborazione dei dati;

o il piano di emergenza per il recupero e la sostituzione degli strumenti in caso di rottura;

o il programma lavori e la tempistica.

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