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Parrocchia Sant’Antonino - Via Chiostri Sant’Antonino, 6 - 29121 Piacenza telefax 0523.320653 - e-mail: basilicasantantonino@libero. it - www.basilicasantantonino.it Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenza supplemento de “il Nuovo Giornale” settimanale della diocesi di Piacenza- Bobbio - n. 10 di venerdì 13 marzo 2015 - Sped. a.p. - 45% - art. 2 com- ma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pia- cenza - c.c.p. 14263297 - Aut. Tribuna- le di Piacenza n. 4 - giugno 1948 Direttore: Davide Maloberti - Via Vescovado, 5 - Piacenza Stampa: M. V. tipografia Via Donnino Bentelli, 17 - Piacenza Numero 19 Natale 2015 Distribuzione gratuita VITA PARROCCHIALE D io è maestro di tene- rezza e di tenerezza si riveste la sua mi- sericordia: per que- sto l’immagine di Dio è quella di un padre affettuo- so che solleva il figlio fino a sfiorargli il viso, di una madre premurosa che non si dimentica mai dei suoi fi- gli. “Si dimentica forse una donna del suo bambino, co- sì da non commuoversi per il frutto delle sue viscere? Anche se costoro si dimen- ticassero, io invece non ti dimenticherò mai” (Is 48,15). È il Dio che perdonando consola, è il Dio che ab- braccia il figlio che torna a Lui, è il Dio che manifesta la forza del suo amore ri- schiando anche il rifiuto e mantenendo aperta la stra- da del ritorno anche per i fi- gli che si allontanano da Lui. In questo tempo di Av- vento e Natale ricordiamo che il Dio della tenerezza non è soltanto un Dio che elargisce tenerezza, ma an- che la provoca, la desidera e l’attende da noi. È il Dio che si fa bambi- no, e così facendo speri- menta su di sé la tenerezza della madre, la sensazione di essere a su volta protetto e accompagnato. È il Dio che sperimenta nei suoi figli poveri la com- passione degli uomini, è il Dio-uomo che cammina per le strade attendendo l’acqua dalla samaritana, il pane e la cena dagli amici o dagli estranei, che tali non sono perché coinvolti in una relazione di vicinanza al Si- gnore dall’invito che essi stessi formulano. Maria per prima ci ricorda che la tenerezza che sente e sperimenta nella sua vita con Gesù dal momento del suo concepimento fino al suo so- stare sotto la Croce, non è che il riflesso della tenerezza di Dio. Vivendo la tenerezza nei gesti della quotidianità familiare con Gesù, Maria per prima impara a conosce- re e a sperimentare la tene- rezza di Dio. Già il canto del Magnificat ci fa intuire i sentimenti che abitarono in Maria per tutto il tempo della sua esistenza: Maria si sente avvolta e pro- tetta dal manto della miseri- cordia di Dio, che le fa leg- gere con occhi nuovi la vita e la storia. (continua a pag. 2) Il mio augurio Natale: festa della tenerezza di Dio Icona di Maria “Vergine della Tenerezza”, XII sec. Facci vivere Maria, ogni istante della nostra vita, la gioia di questo abbraccio profondo e appassionato con te e con il tuo Figlio, affinché tutti i momenti difficili e tristi della nostra vita e persino quelli che possono sembrare più insignificanti, possano acquistare sapore e dare così un senso alla nostra esistenza. O Maria, tenerissima madre, ti preghiamo perché nell’ora della croce, le braccia di Cristo possano stringerci in un abbraccio senza fine, per cancellare così l’angoscia e la stanchezza che ci opprimono. La celebrazione del Santo Natale ci aiuti, piccoli e grandi, a fidarci della tene- rezza di Dio che si è fatto uomo per noi, che sta nelle nostre mani e che possiamo lasciarci abbracciare e amare da Lui. Auguri! d. Giuseppe vitapar_natale15.qxp_Layout 1 04/12/15 11:10 Pagina 1

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Parrocchia Sant’Antonino - Via Chiostri Sant’Antonino, 6 - 29121 Piacenzatelefax 0523.320653 - e-mail: basilicasantantonino@libero. it - www.basilicasantantonino.it

Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenzasupplemento de “il Nuovo Giornale”settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio - n. 10 di venerdì 13 marzo2015 - Sped. a.p. - 45% - art. 2 com-ma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pia-cenza - c.c.p. 14263297 - Aut. Tribuna-le di Piacenza n. 4 - giugno 1948Direttore: Davide Maloberti - Via Vescovado, 5 - PiacenzaStampa: M. V. tipografia Via Donnino Bentelli, 17 - Piacenza

Numero 19Natale 2015Distribuzione gratuita

VITA PARROCCHIALE

D io è maestro di tene-rezza e di tenerezzasi riveste la sua mi-sericordia: per que-

sto l’immagine di Dio èquella di un padre affettuo-so che solleva il figlio finoa sfiorargli il viso, di unamadre premurosa che nonsi dimentica mai dei suoi fi-gli. “Si dimentica forse unadonna del suo bambino, co-sì da non commuoversi peril frutto delle sue viscere?Anche se costoro si dimen-ticassero, io invece non tidimenticherò mai” (Is48,15).

È il Dio che perdonandoconsola, è il Dio che ab-braccia il figlio che torna aLui, è il Dio che manifestala forza del suo amore ri-schiando anche il rifiuto emantenendo aperta la stra-da del ritorno anche per i fi-gli che si allontanano daLui.

In questo tempo di Av-vento e Natale ricordiamoche il Dio della tenerezzanon è soltanto un Dio cheelargisce tenerezza, ma an-che la provoca, la desiderae l’attende da noi.

È il Dio che si fa bambi-no, e così facendo speri-menta su di sé la tenerezzadella madre, la sensazionedi essere a su volta protettoe accompagnato.

È il Dio che sperimentanei suoi figli poveri la com-passione degli uomini, è ilDio-uomo che camminaper le strade attendendol’acqua dalla samaritana, ilpane e la cena dagli amici o

dagli estranei, che tali nonsono perché coinvolti in unarelazione di vicinanza al Si-gnore dall’invito che essistessi formulano.

Maria per prima ci ricordache la tenerezza che sente esperimenta nella sua vita conGesù dal momento del suoconcepimento fino al suo so-stare sotto la Croce, non èche il riflesso della tenerezzadi Dio. Vivendo la tenerezzanei gesti della quotidianitàfamiliare con Gesù, Mariaper prima impara a conosce-re e a sperimentare la tene-rezza di Dio.

Già il canto del Magnificatci fa intuire i sentimenti cheabitarono in Maria per tuttoil tempo della sua esistenza:Maria si sente avvolta e pro-tetta dal manto della miseri-cordia di Dio, che le fa leg-gere con occhi nuovi la vitae la storia.

(continua a pag. 2)

Il mio augurio

Natale: festa della tenerezza di Dio

Icona di Maria “Vergine della Tenerezza”, XII sec.

Facci vivere Maria, ogni istante della nostra vita, la gioia di questo abbraccio profondo e appassionato

con te e con il tuo Figlio,affinché tutti i momenti difficili e tristi della nostra vita

e persino quelli che possono sembrare più insignificanti, possano acquistare sapore e dare così un senso alla nostra esistenza.

O Maria, tenerissima madre, ti preghiamo perché nell’ora della croce,

le braccia di Cristo possano stringerci in un abbraccio senza fine, per cancellare così

l’angoscia e la stanchezza che ci opprimono.

La celebrazione del Santo Natale ci aiuti, piccoli e grandi, a fidarci della tene-rezza di Dio che si è fatto uomo per noi, che sta nelle nostre mani e che possiamolasciarci abbracciare e amare da Lui. Auguri!

d. Giuseppe

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dicembre 2015Vita Parrocchiale2(prosegue da pag. 1)

Il rovesciamento della logica chesembra guidare le vicende della sto-ria è operato dal braccio potente diDio, che si china sui poveri e sugliumili, e li riempie dei sui beni.

Immediatamente Maria risponde aldono facendosi a sua volta misericor-dia e tenerezza: per Gesù, prima ditutto, e poi per Elisabetta, per Giu-seppe, per l’apostolo Giovanni. Di-venta così, per noi, madre di miseri-cordia e fonte di consolazione. Si fainvito perché, come Lei, seguiamoGesù sulle orme del Vangelo.

Vivere concretamente la misericor-dia riempie il cuore di tenerezza; do-nando tenerezza entriamo nel misterodella misericordia di Dio, che è tene-rezza e perdono.

Non c’è spazio per gli atteggiamen-ti pietistici, per quei buonismi chetante volte sono motivo di derisione eriducono la carità cristiana a una for-ma di debolezza: la tenerezza è senti-mento forte, un atteggiamento chemuove da un sentire, quello di uncuore che lotta contro se stesso el’esclusione dell’altro e agisce contenacia e pazienza per raggiungeretanti. Viste in questa logica, le operedi misericordia guadagnano il lorovalore e il senso proprio: praticare lamisericordia per sentirsi coinvoltinella grande misericordia del Padre.Gli inviti al perdono e all’accoglien-za dello straniero, che riceviamo inquesto tempo, suonano particolar-mente impegnativi: chiedono un ani-mo grande, capace di superare i limiti

della nostra umanità, che grida l’im-possibilità di arrivare a compiere ge-sti autentici di perdono e di acco-glienza. Eppure proprio di questo og-gi ci sarebbe bisogno: a partire dalperdono nelle relazioni più strette,quelle familiari, per arrivare a trovareforme creative di accoglienza, capacidi creare legami autentici con fratellie sorelle che vengono da lontano.

Il Dio della tenerezza non perde la

sua forza; semmai la declina e laesercita dentro il Suo desiderio di far-si presente nella nostra vita, di ac-compagnarla e sostenerla nella suafragilità, nella sua debolezza. Nel suoabbraccio, tenero e forte, il nostrocuore è riscaldato, pronto a riprende-re il cammino dei discepoli del Si-gnore senza le paure e i dubbi che ac-compagnano da sempre i nostri passidi figli poveri e prodighi.

• per dedicarti al servizio di educatore o di catechistadei fanciulli, dei ragazzi e dei giovani della nostra comunità

• per animare le nostre liturgie domenicali(Coro Sant’Antonino e Coro S. Messa ore 11.30)

• per svolgere un servizio di carità (Gruppo Caritas Parrocchiale, Mensa della Fraternità, Ministro Straordinario della Comunione…)

Ti ricordiamo che puoi sostenere la parrocchia anche con un bonifico bancario:Codice IBAN: IT51C0515612600CC0000033157 - intestato a BASILICA SANT’ANTONINO

Causale: Riscaldamento, Luce, Manutenzione ordinaria, Restauro conservativo beni mobili e immobili...

GRAZIE A CHI C’È, MA ABBIAMO BISOGNO ANCHE... DI TE!

La corona d’Avvento davanti all’urna delle Reliquie del nostro Santo Patrono Antonino.

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dicembre 2015 3Vita Parrocchiale

Orari celebrazioni e avvenimenti tempo di Avvento e di Natale

MARTEDÌ 8 DICEMBREOre 10: S. Messa presieduta dal Vescovo Gianni Am-

brosio in occasione dell’apertura del 150° anniversa-rio della fondazione delle Figlie di Sant’Anna

Ore 20.30: Santa Messa Immacolata Concezione

VENERDÌ 11 DICEMBREOre 20.30: Concerto benefico del Coro Farnesiano a fa-

vore dell’Associazione Seva Shanty onlus

SABATO 12 DICEMBREOre 16: concerto benefico di Santa Lucia del coro

“New Sister” a favore dell’AMOP, Associazione Ma-lato Oncologico Piacentino

DOMENICA 13 DICEMBREOre 10 - 11.30 - 20.30: Sante Messe

MERCOLEDÌ 16 DICEMBREOre 17: celebrazione penitenziale per i fanciulli del III-

IV annoOre 21: celebrazione penitenziale per giovani e adulti

nella parrocchia di San Paolo

VENERDÌ 18 DICEMBREOre 20.30: Recita S. Rosario, S. Messa e Adorazione

Eucaristica

DOMENICA 20 DICEMBREOre 10 - 11.30: Sante Messe con benedizione statuine

di Gesù Bambino e di tutti i bambiniOre 20.30: Santa Messa

LUNEDÌ 21 DICEMBREOre 18: Santa Messa presieduta dal Vescovo Gianni

Ambrosio nella Mensa della fraternità (via San Vin-cenzo, 13)

MERCOLEDÌ 23 DICEMBREOre 17: celebrazione penitenziale per ragazzi (V-VI

anno)

GIOVEDÌ 24 DICEMBREOre 9-12 e 16-20: confessioni per gli adulti in BasilicaOre 10 - 18: celebrazioni eucaristicheOre 24: eucaristia della Notte di Natale (Presepe vivente

e canti del Coro Farnesiano)

VENERDÌ 25 DICEMBRESolennità Santo NataleOre 10 - 11.30 - 20.30: Sante Messe

SABATO 26 DICEMBREFesta di Santo StefanoOre 10 - 18: Sante Messe

DOMENICA 27 DICEMBREFesta della Sacra FamigliaOre 10 - 11.30 – 20.30: Sante Messe

GIOVEDÌ 31 DICEMBREOre 10: Santa MessaOre 18: Santa Messa con Te deum di ringraziamento

(animata dalla Corale Sant’Antonino)

VENERDÌ 1 GENNAIOSolennità S. Maria Madre di DioOre 10 - 20.30: Sante Messe

DOMENICA 3 GENNAIOOre 10 - 11.30 - 20.30: Sante Messe

MERCOLEDÌ 6 GENNAIOSolennità dell’Epifania Ore 10 - 20.30: Sante Messe

VENERDÌ 8 GENNAIOOre 21: inizio cammino di fede in preparazione al Matri-

monio

DOMENICA 10 GENNAIOFesta del Battesimo di GesùOre 10 - 11.30 - 20.30: Sante Messe

Durante tutto il periodo di Avvento e di Natale, siamo invitati a portare nel “Cesto della Carità”, vicino alla Cappella dell’Ultima Cena

(dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00),generi alimentari confezionati a lunga scadenza e prodotti per l’igiene personale.

I viveri saranno consegnati, dai volontari della Caritas parrocchiale, alle persone bisognose che ne faranno richiesta

il primo e l’ultimo venerdì del mese nel pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00.

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dicembre 2015Vita Parrocchiale4COS’È IL NATALE?

P ubblichiamo un’in-tervista a Papa Fran-cesco sul significatodel Natale.

— Che cosa significa perlei il Natale?

«È l’incontro con Gesù.Dio ha sempre cercato il suopopolo, lo ha condotto, loha custodito, ha promessodi essergli sempre vicino.Nel Libro del Deuterono-mio leggiamo che Dio cam-mina con noi, ci conduceper mano come un papà facon il figlio. Questo è bello.Il Natale è l’incontro di Diocon il suo popolo. Ed è an-che una consolazione, unmistero di consolazione.Tante volte, dopo la messadi mezzanotte, ho passatoqualche ora solo, in cappel-la, prima di celebrare lamessa dell’aurora. Con que-sto sentimento di profondaconsolazione e pace. Ricor-do una volta qui a Roma,credo fosse il Natale del1974, una notte di preghieradopo la messa nella residen-za del Centro Astalli. Perme il Natale è sempre statoquesto: contemplare la visi-ta di Dio al suo popolo». 

— Che cosa dice il Nataleall’uomo di oggi?

«Ci parla della tenerezza e dellasperanza. Dio incontrandoci ci dicedue cose. La prima è: abbiate speran-za. Dio apre sempre le porte, mai lechiude. È il papà che ci apre le porte.Secondo: non abbiate paura della te-nerezza. Quando i cristiani si dimen-ticano della speranza e della tenerez-za, diventano una Chiesa fredda, chenon sa dove andare e si imbriglia nel-le ideologie, negli atteggiamentimondani. Mentre la semplicità di Dioti dice: vai avanti, io sono un Padreche ti accarezza. Ho paura quando icristiani perdono la speranza e la ca-pacità di abbracciare e accarezzare.Forse per questo, guardando al futu-ro, parlo spesso dei bambini e deglianziani, cioè dei più indifesi. Nellamia vita di prete, andando in parroc-chia, ho sempre cercato di trasmette-re questa tenerezza soprattutto aibambini e agli anziani. Mi fa bene, e

mi fa pensare alla tenerezza che Dioha per noi». 

— Come si può credere che Dio,considerato dalle religioni infinito eonnipotente, si faccia così piccolo?

«I Padri greci la chiamavano “syn-katabasis”, condiscendenza divina.Dio che scende e sta con noi. È unodei misteri di Dio. A Betlemme, nel2000, Giovanni Paolo II disse cheDio è diventato un bambino total-mente dipendente dalle cure di un pa-pà e di una mamma. Per questo il Na-tale ci dà tanta gioia. Non ci sentiamopiù soli, Dio è sceso per stare con noi.Gesù si è fatto uno di noi e per noi hapatito sulla croce la fine più brutta,quella di un criminale». 

— Il Natale viene spesso presentatocome fiaba zuccherosa. Ma Dio na-sce in un mondo dove c’è anche tan-ta sofferenza e miseria.

«Quello che leggiamo neiVangeli è un annuncio digioia. Gli evangelisti hannodescritto una gioia. Non sifanno considerazioni sulmondo ingiusto, su comefaccia Dio a nascere in unmondo così. Tutto questo èil frutto di una nostra con-templazione: i poveri, ilbambino che deve nascerenella precarietà. Il Natalenon è stata la denunciadell’ingiustizia sociale, del-la povertà, ma è stato un an-nuncio di gioia. Tutto il re-sto sono conseguenze chenoi traiamo. Alcune giuste,altre meno giuste, altre an-cora ideologizzate. Il Nata-le è gioia, gioia religiosa,gioia di Dio, interiore, diluce, di pace. Quando nonsi ha la capacità o si è inuna situazione umana chenon ti permette di compren-dere questa gioia, si vive lafesta con l’allegria monda-na. Ma fra la gioia profondae l’allegria mondana c’èdifferenza».

— Come vivrà questo Na-tale, in un mondo dove nonmancano conflitti e guer-re...

«Dio mai dà un dono achi non è capace di ricever-

lo. Se ci offre il dono del Natale èperché tutti abbiamo la capacità dicomprenderlo e riceverlo. Tutti, dalpiù santo al più peccatore, dal più pu-lito al più corrotto. Anche il corrottoha questa capacità: poverino, ce l’hamagari un po’ arrugginita, ma ce l’ha.Il Natale in questo tempo di conflittiè una chiamata di Dio, che ci dà que-sto dono. Vogliamo riceverlo o prefe-riamo altri regali? Questo Natale inun mondo travagliato dalle guerre, ame fa pensare alla pazienza di Dio.La principale virtù di Dio esplicitatanella Bibbia è che Lui è amore. Lui ciaspetta, mai si stanca di aspettarci.Lui dà il dono e poi ci aspetta. Questoaccade anche nella vita di ciascuno dinoi. C’è chi lo ignora. Ma Dio è pa-ziente e la pace, la serenità della nottedi Natale è un riflesso della pazienzadi Dio con noi».

(A.Tornielli, La Stampa, 2013)

Parliamone con Papa Francesco

Don Giuseppe con Papa Francesco dopo la celebrazione in SantaMarta l’11 settembre scorso in occasione del suo 25° di sacerdozio.

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dicembre 2015 5Vita Parrocchiale

D a domenica 22 novembre a do-menica 6 dicembre, con gioiaabbiamo accolto il vescovoGianni che ha visitato le comu-

nità parrocchiali, dei religiosi e dellereligiose presenti nella nostra UP(Sant’Antonino, San Paolo, Sant’An-na, San Savino, Cattedrale, San Carloe Santa Rita).

Numerosi sono stati gli incontri

vissuti nell’arco di due settimane; intutti il Vescovo ci ha spronato a pro-cedere nel cammino di condivisionee di comunione che da vari anni ab-biamo intrapreso.

Siamo certi che questa visita ci haaiutato a crescere nella conoscenza enell’amore reciproco con il nostropastore. Il vescovo Gianni incontran-doci ha avuto occasione di venire a

diretto contatto con le nostre ansie epreoccupazioni, ma anche con legioie e la speranza che portiamo nelcuore. Anche noi lo abbiamo cono-sciuto più da vicino e sperimentato lasua paternità di pastore.

Speriamo che, anche alla luce diquesta esperienza, ciascuno di noi sisenta confermato nel desiderio di se-guire fedelmente il Signore Gesù e il

suo Vangelo, a ren-dere più efficace ilnostro impegno nel-l’evangelizzazionee nella trasmissionedelle fede cristiana,incrementando lacomunione tra dinoi in quel vincolodi carità che tutti ciunisce, perché ilmondo creda cheGesù è il Signore.

In alto, la celebrazione di apertura della Visitapastorale nella basilicadi Sant’Antonino di domenica 22 novembre;a lato, foto di gruppocon il Vescovo, i sacerdoti e i bambinipresenti alla Messa.

La Visita del Vescovo aallllaa nnoossttrraa uunniittàà ppaassttoorraallee

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dicembre 2015Vita Parrocchiale6La parrocchia: una bella f

A nche quest’anno abbiamo ce-lebrato la Festa del Ritrova-mento delle Reliquie diSant’Antonino. Un appunta-

mento molto caro alla nostra comuni-tà perché ci permette di ringraziare ilSignore per il dono di Sant’Antoninoe di ritrovarci come famiglia parroc-chiale. È stata una bellissima giorna-ta, durante la quale abbiamo pregatoin modo particolare per i ragazzi/eche riceveranno il sacramento dellacresima e per il nostro parroco donGiuseppe che, il 15 settembre scorso,ha festeggiato il 25 anniversario diordinazione sacerdotale! Eravamo intanti e felici di esserci.

La giornata ha avuto inizio, comeormai è tradizione da alcuni anni, alleore 11.15 davanti all’Oratorio di San-ta Maria in Cortina; un luogo a noimolto caro perché la tradizione lo in-dica come il punto preciso dove, gra-zie al vescovo Savino (secondo ve-scovo di Piacenza), furono ritrovati iresti del corpo di sant’Antonino. Do-po una breve preghiera, condivisacon il bel gruppo di ragazzi/e che do-menica 15 maggio in Cattedrale rice-veranno il sacramento della Confer-mazione, processionalmente ci siamodiretti verso la Basilica per la cele-brazione dell’Eucaristia. Una cele-brazione solenne e gioiosa, animatadal coro dei ragazzi della nostra co-munità.

Particolarmente significativo è sta-to il momento della chiamata dei ra-gazzi, i quali hanno risposto “ecco-

mi”, esprimendo così il loro desideriodi continuare il cammino di fede inpreparazione alla Cresima, aiutatidalle loro catechiste Marina, SuorStellanna, Marzia, Susanna, Martinae dai loro genitori. Significativa an-che la benedizione dei panini, simbo-lo che ci invita a diventare nutrimen-to per la vita dei nostri fratelli e a ren-derci solidali nei confronti di coloroche non hanno pane da mangiare. An-

La torta per il 25° di sacerdozio di don Giuseppe.Nelle foto a lato, alcuni dei fantastici cuochi e... generazioni di cuochi a confronto in cucina per il pranzo nell’oratorio della Santissima Trinità.

Domenica 15 novembre in occasione delldel Ritrovamento delle Reliquie di Sant

che quest’anno ne abbiamo distribuiticirca cinquecento…

Terminata la celebrazione, molti dinoi si sono recati presso il nuovo ora-torio della parrocchia Santissima Tri-nità per condividere insieme il “Pran-zo in Famiglia”. Questa bella idea,giunta alla sesta edizione, ancora unavolta è stata possibile grazie alla ge-nerosità e alla disponibilità di un belgruppetto di volontari (coordinati daMarzia) che hanno preparato una salameravigliosa (tovaglie, fiori, ecc.),

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dicembre 2015Vita Parrocchiale

a famiglia

Sopra, la processione con le reliquie di Sant’Antonino; a lato, un momento del pranzonell’oratorio della SS. Trinità. Nelle foto sotto, alcuni dei bambini presenti alla SantaMessa, un momento del pranzo e due scatti colti nella giornata di festa.

e della memoria Sant’Antonino

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un pranzo abbondante e “con i fioc-chi”, una favolosa torta per festeggia-re don Giuseppe (grazie a Patrizia)…e alle tante persone (250!), piccoli egrandi, che hanno aderito. Inutile direche anche questi momenti sono deci-sivi per crescere come comunità par-rocchiale e per rafforzare le relazioniche ci uniscono. Speriamo quindi cherimanga vivo nella nostra comunità ildesiderio di partecipare e di regalarcitanti altri appuntamenti come questi.

Silvana

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I l Giubileo, detto anche Anno San-to, è il periodo speciale della re-missione dei peccati, della ricon-ciliazione e della conversione.

Esso può essere ordinario e straordi-nario. 

Quello ordinario è legato a scaden-ze prestabilite, mentre quello  straor-dinario viene indetto in occasione diqualche avvenimento di particolareimportanza e la sua durata varia dapochi giorni ad un anno. La consue-tudine di indire Giubilei straordinaririsale al XVI secolo, e gli ultimi AnniSanti straordinari del XX secolo sonostati quelli del 1933, indetto da  PioXI  per il diciannovesimo centenariodella redenzione, e del 1983, indettoda Giovanni Paolo II per i 1950 annidella Redenzione. 

La pratica dei giubilei straordinari,proclamati per ottenere uno specialeaiuto divino in momenti difficili o de-licati della Chiesa universale o delleChiese locali è antica e risale almenoal XVI secolo.

Le origini del Giubileo risalgonoall’Antico Testamento. Infatti la pa-rola “giubileo” deriva da Jubilaeumche a sua volta deriva dalle tre paroleebraiche Jobel (ariete), Jobil (richia-mo) e Jobal (remissione). Nel capito-lo XXV del Levitico, infatti, il popo-lo ebraico viene incoraggiato a farsuonare il corno (Jobel) ogni quaran-tanove anni per richiamare (Jobil) lagente di tutto il paese, dichiarandosanto il cinquantesimo anno e procla-mando la remissione (Jobal) di tuttigli abitanti. 

Infatti secondo l’Antico Testamen-to il Giubileo portava con sé la libe-razione generale da una condizionedi miseria, sofferenza ed emargina-zione. Così la legge stabiliva che nel-l’anno giubilare non si lavorasse neicampi, che tutte le case acquistate do-po l’ultimo Giubileo tornassero senzaindennizzo al primo proprietario eche gli schiavi fossero liberati. Gesùtrasformò i precetti dell’anno giubila-re in una grande prospettiva ideale, incui l’emancipazione, il perdono el’inizio di un anno di grazia di Dioassumevano un nuovo significato. In tutto nella storia della Chiesa sono

stati celebrati 26 Giu-bilei compreso l’ulti-mo del 2000.   

Il rito più conosciu-to del Giubileo èl’apertura solennedella  Porta Santa: sitratta di una porta cheviene aperta solo du-rante questa occasio-ne, mentre negli altrianni rimane murata.Hanno una Porta santale quattro basiliche mag-giori di Roma: San Pietro,San Giovanni in Laterano,San Paolo fuori le mura eSanta Maria Maggiore. Il ritodella porta santa esprime simbo-licamente il concetto che, duranteil Giubileo, è offerto ai fedeli un«percorso straordinario» verso la sal-vezza.

Quando si celebrail Giubileo della Misericordia?

Indetto da papa Francesco per mez-zo della bolla pontificia  Misericor-diae Vultus, precedentemente annun-ciato dallo stesso Pontefice il 13 mar-zo 2015, inizia l’8 dicembre 2015 perconcludersi il 20 novembre 2016. IlPapa ha dichiarato che il giubileo, ri-corrente nel cinquantesimo della finedel Concilio Vaticano II, sarà dedica-to alla Misericordia.

Ecco l’annuncio fatto dal Papa:«Cari fratelli e sorelle, ho pensatospesso a come la Chiesa possa rende-re più evidente la sua missione di es-sere testimone della Misericordia. Èun cammino che inizia con una con-versione spirituale. Per questo ho de-ciso di indire un Giubileo straordina-rio che abbia al suo centro la miseri-cordia di Dio. Questo Anno Santoinizierà nella prossima solennità del-l’Immacolata Concezione e si con-cluderà il 20 novembre del 2016, do-menica di Nostro Signore Gesù Cri-sto, re dell’universo e volto vivo dellamisericordia del Padre. Affido l’or-ganizzazione di questo Giubileo alPontificio consiglio per la promozio-

ne dellanuova evan-

gelizzazione, per-ché possa animarlo come una nuovatappa del cammino della Chiesa nel-la sua missione di portare a ogni per-sona il vangelo della Misericordia»

Come si ottienel’indulgenza giubilare?

Occorre confessarsi, fare la comu-nione, pregare secondo le intenzionidel Papa e compiere una a scelta trale seguenti opere: 1) fare un pellegrinaggio a una Porta

Santa; 2) compiere un’opera di misericordia

o carità (visita a infermi, carcerati,anziani soli, sostegno economico aopere religiose o sociali…);

3) dedicare tempo a opere di volonta-riato;

4) compiere un’opera di penitenza(astenersi da consumi superflui,digiuno…).

Ricordiamo che a livello diocesa-no il Giubileo Straodinario dellaMisericordia inizierà domenica 13dicembre alle ore 16.30 nella nostraBasilica di Sant’Antonino. Presie-derà la preghiera il vescovo GianniAmbrosio; processionalmente ci re-cheremo in Cattedrale per l’apertu-ra della Porta Giubilare.

Martedì 8 dicembre è iniziato il Giubileo Straordinario della Misericordia

Vita Parrocchiale dicembre 2015

COS’È IL GIUBILEO?

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dicembre 2015 9Vita Parrocchiale

G razie alla generositàdel Lions Club Pia-cenza Host, in partico-lare alla past President

dott.ssa Caterina Zurlo, èstato possibile realizzare ilrestauro conservativo delprezioso paliotto d’altare(XVIII sec.) di proprietàdella nostra parrocchia.

È un nuovo tassello che siaggiunge a quelli preceden-ti, finalizzati tutti a custodirela bellezza della Basilica diSant’Antonino e di quantoin essa è contenuto. Purtrop-po lo stato di conservazionedi questo manufatto, desti-nato a ornare l’altare in fe-stività particolari durantel’anno liturgico, era in con-dizioni assai mediocri. Vistala preziosità dell’oggetto(260 cm x 96 cm) in Gros deTour laminato e marezzatoin seta color tortora, ricama-to a rilievo con filato metal-lico color oro, argento, pail-lettes metalliche dorate, bor-chie metalliche color oro,con una pregevole raffigura-zione di un pellicano che nu-tre i propri piccoli (simboloeucaristico), abbiamo rite-nuto opportuno procedere a questaoperazione di recupero.

Il simbolo del Pellicano è caro allatradizione cristiana; “Pie pellicane,Jesu Domine” (o Pio pellicano, No-

stro Signore); anche Dante Alighierila cita in riferimento all’episodiodell’ultima cena in cui l’apostoloGiovanni reclinò il capo sul petto diGesù: “Questi è colui che giacque

sopra ‘l petto del nostro Pellicano, eQuesti fue di su la croce al grandeofficio eletto” (Paradiso, XXV, 112-114).

Il lavoro è stato realizzato a regolad’arte dallo studioAlmatelier di GloriaFreghieri, sotto la di-rezione della dott.ssaNicoletta Agazzi del-la Soprintendenza aiBeni Culturali e Arti-stici per le provinciedi Parma e Piacenza.

La presentazionedel Paliotto restaura-to è avvenuta sabato21 novembre u.s. al-le 11.00 alla presen-za di un bel gruppodi persone convenuteper l’occasione. Altermine è stato offer-to un aperitivo nellastupenda cornice delChiostro della nostraBasilica.

Il pellicano, simbolo di CristoRestaurato il prezioso paliotto d’altare del XVIII secolo

Nella foto sopra, il Presidente del Lions Club Piacenza Host Aldo Varrone, la restauratrice Gloria Fre-ghieri, la past president dott.ssa Caterina Zurlo, la dott.ssa Nicoletta Agazzi e il parroco don GiuseppeBasini. Sotto, il paliotto restaurato.

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P er il sesto anno,con grande gio-ia la nostra par-rocchia ospiterà

il Cammino di fede inpreparazione al matrimonio, guidatoda un’equipe di alcune coppie del-l’Unità pastorale 1.

La proposta è rivolta a tutte le cop-pie che desiderano celebrare questo

importante sacramento. Il primo incontro è previsto per ve-

nerdì 8 gennaio 2016 alle 21 (Centroparrocchiale Sant’Antonino, in viaSan Vincenzo 11).

Le iscrizioni si pos-sono effettuare pressola segreteria parroc-chiale (telefono 0523.320653), dopo un col-

loquio con don Giuseppe.

Nella foto, le coppie che lo scorso annohanno partecipato al cammino di fede in preparazione al matrimonio.

RINATI NEL BATTESIMOTrenchi Giulio

Rossetti GabrieleCatino Anita

Gambardella AsiaParenti Pietro

Reggi CaterinaVisconti Cecilia

Tampanella AdeleVelasquez Monge Mateo Alessandro

Curtoni AdaFontanella Francesco

Di Maira Caterina

Nicastro JacopoLucci Alessandro

Lorenzi LunaMagistrati MariaBarbieri MatildeColombi Andrea

Gobbi Costanza RaffaellaRepetti PiteroSala Camilla

Ghizzoni AnitaVallone Sofia

Viganò GinevraGrasso Caterina

SPOSATI IN CRISTO

Cevoli Giacomo e Bonomi Giulia

Currò Marco e Scialpi Annachiara

Caccialanza Matteo e Brioschi Elena

Malchiodi Pier Francesco e Asti Laura

Cantella Mario e Ferrari Francesca

Cassinari Massimo e Canepari Maria-Paola

Fionda Alessio e Tirelli Ilaria

TORNATI ALLA CASADEL SIGNORE

Gazzotti RenzaCastagna Liliana

Scaramuzza SantaSartori Maria

Zurlo AnselmoTurriello Franca

Ferrari LuigiRiva Anna MariaNegrini LucianoZilocchi Luigi

Bassi FrancescaAlberici SergioPaladino CesareGenesi Giulio

Losi MariaNazzani FrancaMikkola AilinRossi RominaFerranti Sergio

Benzi Pietro

AVVENIMENTI 2015

CAMMINO DI FEDE IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

Jacopo con mamma, papà e don Giuseppedopo il Battesimo.

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T ante sono le risposte possibiliquando siamo aggrediti dal malee dalla paura. Una è indicatamolto chiaramente nelle parole

con cui il signor Antoine Leiris si è ri-volto su Facebook ai terroristi che alBataclan di Parigi (venerdì 13 novem-bre u.s.) hanno ucciso sua moglie. Nonè utopia, è realtà. Impariamo anche noia non lasciarci abbruttire dal male chepossiamo ricevere o compiere.  

«Venerdì sera avete rubato la vita diuna persona eccezionale, l’amore del-la mia vita, la madre di mio figlio, ep-pure non avrete il mio odio. Non so chisiete e non voglio neanche saperlo. Voisiete anime morte. Se questo Dio per ilquale ciecamente uccidete ci ha fatti asua immagine, ogni pallottola nel cor-po di mia moglie sarà stata una feritanel suo cuore. Perciò non vi farò il re-galo di odiarvi. Sarebbe cedere allastessa ignoranza che ha fatto di voiquello che siete. Voi vorreste che ioavessi paura, che guardassi i miei con-cittadini con diffidenza, che sacrificas-si la mia libertà per la sicurezza. Ma lavostra è una battaglia persa.  

L’ho vista stamattina. Finalmente,dopo notti e giorni d’attesa. Era bellacome quando è uscita venerdì sera,bella come quando mi innamorai per-dutamente di lei più di 12 anni fa. Ov-viamente sono devastato dal dolore, viconcedo questa piccola vittoria, ma sa-rà di corta durata. So che lei accompa-gnerà i nostri giorni e che ci ritrovere-mo in quel paradiso di anime libere nelquale voi non entrerete mai. Siamo ri-

masti in due, mio figlio e io, ma siamopiù forti di tutti gli eserciti del mondo.

Non ho altro tempo da dedicarvi, de-vo andare da Melvil che si risvegliadal suo pisolino. Ha appena 17 mesi efarà merenda come ogni giorno e poigiocheremo insieme, come ogni gior-no, e per tutta la sua vita questo petitgarçon vi farà l’affronto di essere libe-ro e felice. Perché no, voi non avretemai nemmeno il suo odio». 

dicembre 2015 11Vita Parrocchiale

Quale risposta al male?

Giovani depongono fiori e candele all’esterno del Bataclan dopo l’attentato del 13 no-vembre scorso.

Grazie a Marco Carubbi e ad alcuni amici, la nostra parrocchia da circa dieci anni può godere della presenza di un bel presepe che,come da tradizione, viene allestito all’interno della Cappella dedicata a Sant’Opilio. Ogni hanno viene abbellito e arricchito di qualche particolare; quest’anno è stato installato un nuovo impianto di illuminazione e sonoro grazie alla generosa e preziosa collaborazione di Gabriele Morsia e di Carmine Anaclerio.

Il presepe rimarrà allestito da martedì 8 dicembrea domenica 10 gennaio (Festa del Battesimo di Gesù).

IL NOSTRO PRESEPE

Dopo i recenti attentati terroristici a Parigi e in altre parti del mondo

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L ’icona della “Vergine della Te-nerezza”(Eleousa – Misericor-diosa) sec. XII, è il dipinto chequest’anno accompagna il no-

stro cammino di fede nel tempo di Av-vento e Natale. Presentiamo alcunenote che possono aiutare a coglierneil significato e il messaggio che l’au-tore ha voluto esprimere.

La tradizione attribuisce a San Lu-ca la realizzazione di questa splendi-da icona. Giunta da Costantinopoli aKiev, l’immagine della Madre di Diofu venerata, all’inizio del XII secolo,nel monastero di Visgorod. Nel 1155fu poi portata nella città dì Vladimir eposta nella cattedrale dell’Assunzio-ne. Attualmente si trova nella Galle-ria d’arte Tretjakov di Mosca.

Chi contempla questa icona, leggeil nucleo centrale del mistero della re-surrezione di Cristo.

In primo piano vediamo due voltiaccostati: tenero e paffuto quello delBambino Gesù, dolente e afflittoquello della Vergine Maria, stringen-dosi alla sua gota. La Tenerezza rive-la sulla icona la sua scaturigine divi-na, l’assoluta precedenza con cui Dioama la sua creatura e provvede allasua Chiesa: il Bambino, in quell’ab-braccio, rivela alla Madre la propriamissione redentrice. La contempla-zione, ci grida l’icona, è un abbrac-cio, l’abbraccio tra il cielo e la terra.L’abbraccio di un Dio che è Comu-nione d’Amore come ci appare nelFiglio che ha gli occhi puntati in altoverso il Padre e viene a noi sotto lesembianze di un bambino, piccolo,disarmato, umile per insegnare l’au-tentico amore.

Osservando bene l’icona vediamoche in questo abbraccio pieno di te-nerezza, l’iniziativa è del Bambino.L’infinito che abbraccia il finito, ilCreatore che abbraccia la creatura, eDio, è Lui che abbraccia l’umanità, laterra. È Lui che nel Figlio Gesù si

stacca dal cielo do-rato per posarsi gra-tuitamente sul pettodi Maria. È Lui cheallunga con passio-ne amorosa la suaguancia verso dilei, trasmettendoletutto il suo splendo-re. È Lui che conquella manina sini-stra sproporzionatamente, voluta-mente troppo lunga, avvolge tutto ilcollo, tutta sua Madre per renderlacapace ad amare.

L’abito della Madre di Dio è colorporpora, reminiscenza dell’abito cheindossavano le imperatrici bizantine,contrassegnandone così la regalità.Le tre stelle sull’abito all’altezza decapo e delle spalle, indicano la tripli-ce verginità di Maria, prima, durantee dopo il parto.

È meraviglioso constatare comenell’Icona venga richiamata simulta-neamente tutta la vicenda storica diGesù: dall’Incarnazione alla Croce eRisurrezione, quest’ultima così ma-gistralmente espressa dai Volti sacri“Maria, da parte sua, serbava tuttequesti cose meditandole nel suo cuo-re” ( Lc. 2,19 ) ed ancora “Simeone libenedisse e parlò a Maria, sua Ma-dre: “Egli è qui per la rovina e la ri-surrezione di molti in Israele, segnodi contraddizione perché siano svela-ti i pensieri di molti cuori. E anche ate una spada trafiggerà l’anima” (Lc.2, 34-35).

Il forte contrasto nelle espressio-ni dei volti di Maria e di Gesù col-pisce subito chi contempla questo ca-polavoro: triste quello della Madre diDio, pieno di gioia quello di Cristo.L’icona propone quindi un definitivorovesciamento di prospettiva: non èuna madre che abbraccia il suo bam-bino e lo consola, ma piuttosto, unbambino che sostiene e consola una

madre. Così come il Cristo sostiene econforta la Chiesa in cammino. LaMadre esprime la potestà di inteneri-re il Figlio: intercede presso di lui infavore dell’umanità. Evoca tenerezzacompassionevole.

Si osservi come Maria non guardaGesù, ma da Lui è guardata. La Ma-donna rivolge il suo sguardo incredi-bilmente dolce e triste verso il cre-dente che contempla l’Icona ed attra-verso lui, tutta l’umanità. Maria sirattrista a causa dell’allontanamentodegli uomini da Dio, causa unica deiloro fallimenti e delle sofferenze dicui il mondo è pieno. Nasce un pro-fondo dialogo spirituale in cui, primaa livello inconscio poi sempre piùconsapevole, il fedele percorre l’ico-na fino a giungere alla profonda veri-tà del Dolore consolazione e incontrail bambino che la illumina con la gio-ia e la investe con il messaggio delVangelo “Il Padre ha perdonato e an-ch’io perdono” (Rm 8, 31-39) Cristosoffre in tutti coloro che soffrono econ la sua Tenerezza allevia il lorodolore.

Nell’Icona la sofferenza si trasfigu-ra nel più sublime amore, in vicinan-za, in tenerezza. Lo sguardo di Mariaè rivolto a tutti, abbraccia tutti, nessu-no escluso. Questo è il miracolo cheogni giorno compie il Signore attra-verso questa Icona: chi incontra losguardo di Maria non lo può più di-menticare, chi incontra lo sguardo diGesù si riempie di gioia.

L’ABBRACCIO TRA IL CIELO E LA TERRA

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