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Corso di LaureaCodice insegnamentoEmail docenteAnno accademico
Tecnologie Informaticheper l’Automazione Industriale
Regolatori PID industriali: Taratura dei guadagni e problemi implementativi
Prof. Gianmaria De Tommasi
[email protected]/2018
Parole chiave: Regolatori PID industriali, Ziegler & Nichols, anti wind-up, bumpless
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221/05/18
Sommario della lezione
• Metodi di taratura dei regolatori PID§ Metodo di taratura ad anello aperto§ Metodo di taratura ad anello chiuso
• Problemi implementativi dei regolatori PID§ Limitazione dell’azione derivativa§ Desaturazione dell’azione integrale§ Commutazioni bumpless
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321/05/18
Schema di riferimento
• r(t) - riferimento• e(t) - errore di controllo• u(t) - variabile di controllo• y(t) - grandezza da controllare• d(t) – disturbo additivo sull’uscita• n(t) – rumore di misura
Regolatore PIDPID(s)
ImpiantoG(s)
r(t) u(t)e(t) y(t)+-
+
d(t)
+
++ n(t)
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Metodi di taratura dei PID 1/14Introduzione
• Una delle ragioni del successo dei regolatori PID è che illoro utilizzo non necessita di un modello dettagliato delprocesso da controllare.
• Quando non si conosce il modello dell’impianto si devonoutilizzare delle procedure di taratura, per poter scegliere iguadagni del controllore.
• Queste procedure sono basate su semplici provesperimentali da eseguire sull’impianto e sull’utilizzo diformule semi-empiriche che consentono di scegliere i valoridei parametri del controllore
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521/05/18
Si suppone che il modello semplificato dell’impiantosia un modello del primo ordine con ritardo:
Dove:• µ è il guadagno statico del processo• τ è il ritardo apparente in ingresso• T è la costante di tempo del processo
Metodi di taratura dei PID 2/14Metodo di taratura ad anello aperto o
primo metodo di Ziegler e Nichols
001
)( >>+
= - tµ t e con TesT
sG s
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621/05/18
Metodi di taratura dei PID 3/14Metodo di taratura ad anello aperto - Risposta
al gradino del modello dell’impianto
La risposta al gradino di G(s) èriportata in figura.
Dalla risposta al gradino è possibilestimare i parametri dell’impianto,utilizzando il metodo della tangente(riportato in figura), oppure il metododelle aree.
Per stimare i parametri del modellodeve essere possibile, quindi,effettuare una prova ad anello apertosul processo (senza controllore) . u
yDD
=µ
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721/05/18
Metodi di taratura dei PID 4/14Metodo di taratura ad anello aperto – parametri
del regolatore
Una volta stimati i parametri dell’impianto è possibile calcolare ivalori dei guadagni del regolatore secondo le relazioni riportate inquesta tabella
KP TI TD
Regolatore P T/(µ τ)
Regolatore PI 0.9T/(µ τ)
3 τ
Regolatore PID
1.2T/(µ τ)
2 τ 0.5 τ
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821/05/18
Metodi di taratura dei PID 5/14Metodo di taratura ad anello aperto
Esempio 1/5
Si supponga che la rispostadell’impianto ad un gradinodi ampiezza U0=2 siaquella riportata in figura.
Una possibile stima deiparametri del modellodell’impianto è la seguente
T ≈ 0.6 st ≈ 0.2 sµ = 10
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921/05/18
Metodi di taratura dei PID 6/14Metodo di taratura ad anello aperto
Esempio 2/5
Dati i parametri dell’impianto stimati nella slideprecedente, i guadagni per i tre tipi di regolatori P,PI e PID sono riportati in tabella.
KP TI TD
Regolatore P 0.3
Regolatore PI 0.27 0.6
Regolatore PID 0.36 0.4 0.1
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Metodi di taratura dei PID 7/14Metodo di taratura ad anello aperto
Esempio 3/5
Risorse:
È Schema esempio 1
Nel file Lesson_5_ex_1.mat è
contenuto il modello
dell’impianto.
Per non utilizzare l’azione
integrale nello schema
Simulink, porre TI = Inf
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Metodi di taratura dei PID 8/14Metodo di taratura ad anello aperto
Esempio 4/5
Effettuando le simulazioni èpossibile osservare che:
• nel caso di regolatorepuramente proporzionalel’errore a regime è diverso dazero;• per i regolatori PI e PIDl’errore a regime è zero;• il regolatore PID va a regimepiù velocemente ma con unasovraelongazione maggiore.
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Metodi di taratura dei PID 9/14Metodo di taratura ad anello aperto
Esempio 5/5
• La regole di taratura si basano sullastima sperimentale dei parametri delmodello.
• Con un modello dettagliatodell’impianto è possibile ottenereprestazioni migliori utilizzando unPID.
• La traccia nera in figura mostra larisposta di un PID progettatopartendo dal modello dettagliatodell’impianto (KP=0.225, TI=0.5 eTD = 0.125).
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• Il secondo metodo di taratura per i PID è basatosu una prova a ciclo chiuso sull’impianto (con ilcontrollore) che prevede di:
1) chiudere l’anello inserendo un regolatorepuramente proporzionale con basso guadagno KP
2) Aumentare progressivamente KP fino a che siinnesca un’oscillazione permanente.
Metodi di taratura dei PID 10/14Metodo di taratura ad anello chiuso osecondo metodo di Ziegler e Nichols
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• KU è il valore delguadagnoproporzionale per ilquale si hannooscillazionipermanenti
• TU è il periodo dioscillazione
Metodi di taratura dei PID 11/14Metodo di taratura ad anello chiuso – parametri
KU e TU
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Metodi di taratura dei PID 12/14Metodo di taratura ad anello chiuso – parametri
del regolatore
Una volta stimati KU e TU è possibile calcolare i valori dei guadagnidel regolatore secondo le relazioni riportate in questa tabella
KP TI TD
Regolatore P 0.5KU
Regolatore PI 0.45KU TU/1.2
Regolatore PID
0.6KU TU/2 TU/8
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Metodi di taratura dei PID 13/14Metodo di taratura ad anello chiuso
Esempio 1/2
Si supponga di avereffettuato le prove aciclo chiuso sull’impiantoe di aver stimato iseguenti valori per KU eTU
KU ≈ 1.59ΤU ≈ 3.7 s
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Metodi di taratura dei PID 14/14Metodo di taratura ad anello chiuso
Esempio 2/2
Dati i valori di KU e TU, i guadagni per i tretipi di regolatori P, PI e PID sono riportatiin tabella.
KP TI TD
Regolatore P 0.3
Regolatore PI 0.27 0.6
Regolatore PID
0.36 0.4 0.1
Risorse:
È Schema esempio 2
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Problemi implementativi dei PID 1/10Introduzione
Nella realizzazione pratica dei regolatori PID vengono adottativari accorgimenti volti a migliorare le prestazioni del sistema.
In questa lezione verranno trattate le seguenti problematiche:
• limitazione dell’azione derivativa
• desaturazione dell’azione integrale (sistema di anti wind-up)
• commutazione manuale/automatico e automatico/manuale(sistema bumpless)
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1921/05/18
Problemi implementativi dei PID 2/10Limitazione dell’azione derivativa
Nello schema classico l’azione derivativa viene effettuata sullavariabile d’errore:
• In presenza di un gradino nel segnale di riferimento r(t), l’uscita delderivatore, e quindi la variabile di controllo u(t), avrebbe unandamento di tipo impulsivo.• Questa brusca variazione può provocare la saturazionedell’attuatore e, al limite, il suo danneggiamento.• Inoltre il sistema si potrebbe allontanare dalla condizione dilinearità con riferimento alla quale si è progettato il sistema dicontrollo.
)(1
)( sEs
NTsTKsU
D
DPD
+=
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2021/05/18
Problemi implementativi dei PID 3/10Azione derivativa solo sull’uscita y(t)
Si preferisce esercitarel’azione derivativa sullasola variabile controllatay(t)
)(1
)( sYs
NTTKsUD
DPD
+-=
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2121/05/18
Problemi implementativi dei PID 4/10Saturazione dell’azione integrale 1/2
• Uno schema realistico di un sistema di controllo prevedesempre la presenza di una saturazione nell’attuatore.• Se il sistema di controllo è ben progettato, a regime lavariabile di controllo u(t) dovrebbe essere lontana dai livelli disaturazione.
ureqmaxureqmin
umin
umax
u(t)ureq(t)Regolatore
e(t)
saturazione nell'attuatore
Impiantoy(t)
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2221/05/18
Problemi implementativi dei PID 5/10Saturazione dell’azione integrale 2/2
• Durante i transitori, però, può capitare che u(t) superii livelli di saturazione.
• Quando u(t) è saturata il processo evolve con ingressocostante come se fosse a ciclo aperto e quindi noncontrollato.
• Quando l’uscita del controllore u(t) è saturata l’azioneintegrale continua ad integrare l’errore e quindi la richiesta dicontrollo ureq(t) continua a crescere, casuando il fenomenochiamato saturazione o wind-up dell’azione integrale.
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2321/05/18
Problemi implementativi dei PID 6/10Sistema di desaturazione (anti wind-up)
P(s)
U(s)
E(s)D(s)
+
+
+I(s) ureqmax
ureqmin
umin
umax
absabs
+
+-
0
=0
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2421/05/18
Problemi implementativi dei PID 7/10Anti wind-up
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2521/05/18
Problemi implementativi dei PID 8/10Commutazione manuale/automatico
automatico/manuale
• Un regolatore può essere messo in qualsiasi momento inmodalità di funzionamento manuale, in cui è un operatore umanoa selezionare manualmente la variabile di controllo.
• In qualsiasi momento è possibile effettuare la commutazionedalla modalità manuale a quella automatica e viceversa.
• Queste commutazioni devono avvenire senza brusche variazionidella variabile di controllo (commutazioni bumpless).
• In questo modo si possono evitare transitori indesideratie danni agli attuatori.
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2621/05/18
Problemi implementativi dei PID 9/10PID con sistema di commutazione bumpless
P(s)
U(s)
E(s)D(s)
+
+
+I(s)
+A
M+
-
0
MA
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Problemi implementativi dei PID 10/10Commutazione manuale/automatico bumpless
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2821/05/18
Esercizi proposti 1/2
1. Utilizzando i guadagni dei regolatori progettati nel primoesempio e lo schema Simulink fornito, si controlli l’impiantocon un regolatore ISA e si provino a variare i valori deiparametri b e c. Come varia il comportamento dell’uscitay(t)?
2. Si realizzi, utilizzando Simulink, uno regolatore PID conlimitazione dell’azione derivativa. Come si può ottenere talelimitazione utilizzando un regolatore PID ISA?
3. Cosa succede alla variabile di controllo u(t) di un regolatorePID ISA al variare di b tra 0 e 1?
4. Si realizzi, utilizzando Simulink, un regolatore PID ISA consistema di anti wind-up
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2921/05/18
Esercizi proposti 2/2
5. Si realizzi, utilizzando Simulink, un regolatore PID ISA consistema bumpless.
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3021/05/18
Indice Letture
Materiali di studio
q G. Magnani, G. Ferretti, P. Rocco, Cap. 7 par.7.4 (solo primo e secondo metodo di Ziegler e Nichols) e 7.5