tecnica ed economia dei trasporti · 2013. 7. 9. · m.lupi,"tecnica ed economia dei...

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1 RICHIAMI di CALCOLO delle PROBABILITA’ TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI Anno Accademico: 2010/11 Facoltà di Ingegneria - Università di Bologna Docente: Marino Lupi brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk provided by Almae Matris Studiorum Campus

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1

RICHIAMI di CALCOLO delle

PROBABILITA’

TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI

Anno Accademico: 2010/11

Facoltà di Ingegneria - Università di Bologna

Docente: Marino Lupi

brought to you by C

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tudiorum C

ampus

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22

Ci sono fenomeni che non si posso quantificare a priori, ma si

devono prevedere su basi probabilistiche.

PROBABILITA’

Esperimento: è una operazione di cui non si può prevedere, con

sicurezza, il risultato.

Un esperimento è definito quando sono definiti:

- l’evento semplice. Per esempio, lancio un dado, gli eventi

semplici sono due: esce un numero pari, esce un numero dispari.

Oppure lancio un dado e vedo il numero che compare sulla faccia

orizzontale: in questo caso gli eventi semplici sono 6.

- L’insieme dei risultati che è detto spazio delle prove. Per

esempio, nel caso precedente, : pari, dispari, per il primo

esperimento; i numeri: 1,2,3,4,5,6, per il secondo esperimento.

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 3

Secondo l’impostazione frequentistica la probabilità che si verifichi

un evento è data da:

n

np E

nE

∞→= lim

Dove rappresenta la frequenza relativa del verificarsi

dell’evento En

nE

Esempio. Evento, indicato con E, “esce un numero dispari”:

Probabilità secondo impostazione frequentistica

321321321 )(limlim ppp

n

n

n

n

n

n

n

nnnp

nnE ++=++=

++=

∞→∞→

1 numero il esce cui in voltedi n.

prove di numero

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 4

Lancio tre monete: l’evento semplice è costituito da una sequenza

(ordinata) di teste e di croci.

Spazio delle prove:

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

Evento A: escono

meno di due teste, è

un evento composto

costituito da questi 4

eventi semplici

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

2

1

8

1

8

1

8

1

8

1=+++=Ap

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Evento B: esce

sempre la stessa

faccia

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

4

1

8

1

8

1=+=Bp

Evento A B:

escono meno di due

teste, oppure esce

sempre la stessa

faccia

UT T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C CBABABA pppp IU −+=

8

5

8

1)

8

1

8

1()

8

1

8

1

8

1

8

1( =−+++++=BAp U

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 6

Evento C: escono 3

teste

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

8

1=Cp

Evento A C:

escono meno di due

teste oppure escono

tre teste.

U T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

CACACA pppp IU −+=

8

5

8

1)

8

1

8

1

8

1

8

1( =++++=CAp U

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PROBABILITA’ CONDIZIONATA

Probabilità che si verifichi un evento dato che se ne è verificato un

altro (l’insieme degli eventi semplici che costituiscono il primo

evento diventa il nuovo spazio delle prove)

Esempio. Evento A: escono meno di due croci

Evento B: non esce nessuna croce

4

1)|( =ABp

Probabilità che si verifichi B

dato che si è verificato A

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

B

A

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Esempio: Evento A: escono meno di due croci

Evento C: Tutte le facce sono uguali

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

C

A

4

1)|( =ACp

Probabilità che si verifichi C

dato che si è verificato A

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 9

)(

)(

)(lim

)(lim

/)(

/)(lim

)(

)(lim)|(

Aprob

CAprob

n

Ann

CAn

nAn

nCAn

An

CAnACp

n

n

nn

II

II====

∞→

∞→

∞→∞→

)(

)()|(

Aprob

CAprobACp

I= ⇒ )()|()( AprobACpCAprob =I

)(

)()|(

Cprob

CAprobCAp

I= ⇒ )()|()( CprobCApCAprob =I

(Definizione di probabilità come

limite della frequenza relativa *)

____________

:)( CAn I Numero di volte che si verifica l’evento CAI

:)(An Numero di volte che si verifica l’evento A

*

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Nell’esempio che era stato visto prima:

4

1

8/4

8/1

)(

)()|( ===

Aprob

CAprobACp

I

EVENTI INDIPENDENTI

A e C sono indipendenti se:

)()()( AprobCpACprob =I)()|( CprobACp = o

Con riferimento al precedente esempio:

iindipedent sono C e A

4

1)|(

4

1

8

2)(

=

==

ACprob

Cprob

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iindipedent sono C e A8

4

4

1

8

1

8

1)(

8

4)(

4

1)(

⇒=

=

=

=

CAprob

Aprob

Cprob

I

Esempio

Evento D: esce una sola croce

Evento A: escono meno di due

croci

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

A

D

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dipendenti eventi sono A e D)()|( DprobADprob ≠

4

3

8

3

dipendenti eventi sono A e D)()()( AprobDprobADprob ≠I

8

3

8

3

8

4

Non valgono le uguaglianze e quindi gli eventi sono dipendenti

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 13

VARIABILI ALEATORIE

Def. : è una funzione definita su uno spazio delle prove probabilizzato

X è il numero delle teste:

8

1)3(

8

3)2(

8

3)1(

8

1)0(

==

==

==

==

Xp

Xp

Xp

Xp

X

X

X

X

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

X=3

X=2

X=0

X=1

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X è il numero di variazioni nella sequenza:

8

2)2(

8

4)1(

8

2)0(

==

==

==

Xp

Xp

Xp

X

X

X

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

X=0

X=1

X=2

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FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE DI UNA VARIABILE

ALEATORIA

+∞→→

∞→→

≤≤

per t 1)(

-per t 0)(

1)(0

tF

tF

tF

X

X

X

Def.: )()( tXprobtFX ≤=

Proprietà

:edecrescent non è onedistribuzi di funzionela ovvero

)()(allora bFaFbaSe XX ≤≤

)()()( bXaprobaFbF XX ≤<=−

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Variabile

aleatoria

continua

1

)(tFX

t

)(tFX

t

Variabile

aleatoria

discreta

t

2

1

)(tFX

t

)1( −=Xp

1− 1

)1( =Xp

)2( =Xp

)1(XF

Una variabile

aleatoria è continua

quando la sua

funzione di

distribuzione è una

funzione continua

Una variabile aleatoria

è discreta quando la

sua funzione di

distribuzione è una

funzione discontinua

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 17

Esempio: X è il numero delle teste:

8

1)3(

8

3)2(

8

3)1(

8

1)0(

==

==

==

==

Xp

Xp

Xp

Xp

X

X

X

X

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C

X=3

X=2

X=0

X=1

1

)(tFX

t1

8/3)2( ==Xp

8/1)3( ==Xp

)2(XF

32

8/3)1( ==Xp

8/1)0( ==Xp

0

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 18

==+=+==≤= )2()1()0()2()2( XprobXprobXprobXprobFX

8

7

8

3

8

3

8

1=++=

PROBABILITA’ SECONDO IMPOSTAZIONE ASSIOMATICA

Si basa su tre assiomi

- La probabilità di un evento è un numero maggiore di 0 e minore di 1

- La probabilità di un evento composto è pari alla somma delle

probabilità degli eventi semplici che lo compongono

- La probabilità dello spazio delle prove è pari a 1

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FUNZIONE DI PROBABILITA’

E’ la legge di probabilità per la variabile aleatoria discreta

Proprietà:

1)(0 ≤≤ tpX (dall’assioma 1)

)()( tpyXprobyt

X∑≤

=≤ (dall’assioma 2)

∑∀

=t

X tp 1)( (dall’assioma 3)

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FUNZIONE DI DENSITA’ DI PROBABILITA’

E’ la legge di probabilità per la variabile aleatoria continua

Proprietà:

0)( ≥tf X

∫∞−

=

t

XX dyyftF )()(

dt

tdFtf X

X

)()( =

:perciò e )()()prob(a ba Se aFbFbX XX −=≤≤≤

∫=≤≤

b

a

X dyyfbXaprob )()(

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 21

°°°°° ∆≈∆+≤≤ xxfxxXxprob X )()(

∫=≤≤

b

a

X dyyfbXaprob )()(

°x°° ∆+ xx a b

)( °xf X

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 22

MEDIA DI UNA VARIABILE ALEATORIA

Per una variabile aleatoria discreta: [ ] xxpXEx

XX )(∑∀

== µ

Per una variabile aleatoria continua: [ ] ∫+∞

∞−

== dxxfxXE XX )(µ

Esempio:

[ ] 5,18

13

8

32

8

31

8

10 =⋅+⋅+⋅+⋅=XE

Variabile aleatoria X vista precedentemente (X è il

numero delle teste).

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 23

VARIANZA DI UNA VARIABILE ALEATORIA

La media è un operatore lineare

Esempiomomento del 2° ordine

8

1)3(

8

3)2(

8

3)1(

8

1)0(

==

==

==

==

Xp

Xp

Xp

Xp

X

X

X

X5,1

2

3==Xµ

4

3

8

1)

2

33(

8

3)

2

32(

8

3)

2

31(

8

1)

2

30()()( 222222 =−+−+−+−=−=∑

xpx X

x

XX µσ

4

3

4

9

8

19

8

34

8

31

8

102

2

2 =−⋅+⋅+⋅+⋅=−= XX m µσ

[ ] [ ] [ ] [ ]=−+=−+= XEEXEXXE XXXX µµµµ 22 2222[ ]22 )( XX XE µσ −=

[ ] 2

2

22

XXmXE µµ −=−[ ] =−+= XXX

XE µµµ 222

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 24

FUNZIONE DI VARIABILE ALEATORIA

2)1()( −== xXgY

8

1à probabilit con43

8

3à probabilit con12

8

3à probabilit con01

8

1à probabilit con10

=→=

=→=

=→=

=→=

yx

yx

yx

yx

=→=

=→=

=→=

8

1 )4(4

8

4 )1(1

8

3 )0(0

Y

Y

Y

py

py

py

∑∀

=y

Y yp 1)(

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 25

MEDIA DELLA VARIABILE ALEATORIA Y=g(X)

[ ] 18

14

8

41

8

30)( =⋅+⋅+⋅==∑

∀y

Y ypyYE

[ ] [ ] 18

14

8

31

8

30

8

11)()()( =⋅+⋅+⋅+⋅=== ∑

∀x

X xpxgxgEYE

E dunque:

[ ] [ ] ∑∀

==x

X xpxgxgEYE )()()( Per variabile aleatoria discreta

[ ] [ ] dxxfxgxgEYE X )()()( ∫+∞

∞−

== Per variabile aleatoria continua

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26

La media è un operatore lineare

Per renderci conto di questo valutiamo la media della funzione di

variabile aleatoria bXa + (sfruttiamo i risultati precedenti)

Ammettiamo che X sia una variabile aleatoria discreta:

[ ] =+=+=+= ∑∑∑∑∑∀∀∀∀∀

X

xx

XX

x

X

xx

X pxbpapxbpaxpbxaYE )()(

[ ]XEba +=

1=

E dunque la media è un operatore lineare

[ ] dxxfbxdxxfadxxfbxaYE XXX )()()()( ∫∫∫+∞

∞−

+∞

∞−

+∞

∞−

++=+=

[ ]XbEadxxfxbdxxfa XX +=+= ∫∫+∞

∞−

+∞

∞−

)()(

Ammettiamo che X sia una variabile aleatoria continua (otteniamo

lo stesso risultato):

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 27

MOMENTO DI ORDINE K

[ ] )(xpxXEmx

X

kk

k ∑∀

== Per variabile aleatoria discreta

[ ] dxxfxXEm X

kk

k )(∫+∞

∞−

== Per variabile aleatoria continua

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 28

PERCENTILE

Si definisce k-esimo percentile il valore della variabile aleatoria,

indichiamola con 100

)( Fche tale, X

ktt kk =

100

25)( Fche talealeatoria abiledella vari valoreil è 25X25 =tt

100

50)( Fche talealeatoria abiledella vari valoreil è 50X50 =tt

(Vi è una probabilità pari al 50% che la variabile aleatoria t

stia al di sotto di : è detta mediana della variabile

aleatoria t)50t 50t

100

90)( Fche talealeatoria abiledella vari valoreil è 90X90 =tt

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 29

90t

1

t

)(tFX

9,0

9,0)( 90 =tFX

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M.Lupi,"Tecnica ed Economia dei Trasporti" - A.A. 2010/11-Università di Bologna 30

X = numero delle

teste

Y = numero di

variazioni nella

sequenza

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C 0

1

1

2

1

2

2

3

0

2

1

1

1

2

1

0

FUNZIONI DI VARIABILI ALEATORIE DISTRIBUITE

CONGIUNTAMENTE

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8

1)3(

8

3)2(

8

3)1(

8

1)0(

==

==

==

==

Xp

Xp

Xp

Xp

X

X

X

X

8

2 )4(4

8

4 )1(1

8

2 )0(0

=→=

=→=

=→=

y

y

y

py

py

py

Funzione di probabilità congiunta

)(),(, yYxXprobyxp YX === I 1),(,

, =∑∀ yx

YX yxp

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FUNZIONE DI PROBABILITA’ MARGINALE (si ottiene

facendo la somma sulle righe e sulle colonne)

Y=0 Y=1 Y=2

X=0 1/8 0 0 1/8

X=1 0 2/8 1/8 3/8

X=2 0 2/8 1/8 3/8

X=3 1/8 0 0 1/8

2/8 4/8 2/8

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FUNZIONE DI PROBABILITA’ CONDIZIONATA

Ripetendo il il concetto di probabilità condizionata visto per gli

eventi, la funzione di probabilità di Y dato X è data da:

)(

),(

)(

)()|( ,

|yp

yxp

yYprob

yYxXprobyxp

Y

YX

YX ==

===

I

La funzione di probabilità di X dato che Y è uguale a 1, ,

è data da:

)1/(/ =yxp YX

0

8

4

0

)1(

)10()1/0(/ ==

=

===

Yprob

YXprobp YX

I

2

1

8

48

2

)1(

)11()1/1(/ ==

=

===

Yprob

YXprobp YX

I

2

1

8

48

2

)1(

)12()1/2(/ ==

=

===

Yprob

YXprobp YX

I 0

8

4

0

)1(

)13()1/3(/ ==

=

===

Yprob

YXprobp YX

I

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Le variabili X e Y sono indipendenti quando:

)()(

),(

)(

)()/( ,

/ xpyp

yxp

yYprob

yYxXprobyxp X

Y

YX

YX ===

===

I

In modo analogo a quanto visto a proposito degli

eventi:

)()(),()( , ypxpyxpyYxXprob YXYX ==== I

))()()(( BpApBAprob =I

8

2)1,1( === YXprob

8

3)1( =Xp

8

4)1( =Yp

8

4

8

3

8

2⋅≠ Le variabili X e Y non sono indipendenti

)()|( BpABprob =

E sempre in modo analogo a quanto visto per gli

eventi

Per esempio con riguardo al caso precedente:

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35

Y=2 Y=4 Y=6

X=5 0,1 0,2 0,1 0,4

X=10 0,15 0,3 0,15 0,6

0,25 0,50 0,25

)5(4,0casi i entrambi in 5,0

2,0 oppure

25,0

1,0

)(

)5()/5(/ XYX p

yYprob

yYXprobyp ===

=

===

I

)10(6,0casi i entrambi in 5,0

3,0 oppure

25,0

15,0

)(

)10()/10(/ XYX p

yYprob

yYXprobyp ===

=

===

I

)2(25,0casi i entrambi in 6,0

15,0oppure

4,0

1,0

)(

)2()/2(/ YXY p

xXprob

YxXprobxp ===

=

===

I

)4(50,0casi i entrambi in 6,0

3,0oppure

4,0

2,0

)(

)4()/4(/ YXY p

xXprob

YxXprobxp ===

=

===

I

)6(25,0casi i entrambi in 6,0

15,0 oppure

4,0

1,0

)(

)6()/6(/ YXY p

xXprob

YxXprobxp ===

=

===

I

Se X è indipendente da Y, anche Y sarà indipendente da X

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36

)()(),( ypxpyYxXprob YX===

Si poteva anche verificare che per ogni coppia (x,y):

Per esempio:

2,0)4,5( === YXprob

)4()5()4,5( YX ppYXprob ===

2,05,04,0)4()5( =⋅=YX pp

Per dire che le variabili sono indipendenti devo verificare che

per ogni coppi x,y si verifichi la eguaglianza.

In pratica spesso l’indipendenza si assume per ipotesi (dalla

conoscenza degli esperimenti su cui si basano le variabili aleatorie

X e Y). Ossia si assume che sia: )()(),( ypxpyYxXprob YX===

L’ipotesi di indipendenza semplifica molto spesso i calcoli ed è

quindi una ipotesi conveniente che si adotta se non ci sono chiare

ragioni contrarie.

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Nel caso le variabili aleatorie siano continue si definisce la funzione

di densità di probabilità condizionata di Y dato X ( o viceversa).

)(

),()|( ,

|yf

yxfyxf

Y

YX

YX =

Se le due variabili sono indipendenti:

)()|(| xfyxf XYX = )()(),(, yfxfyxf YXYX =

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FUNZIONE DI VARIABILI ALEATORIE

CONGIUNTE

Consideriamo due variabili aleatorie, X e Y, e la funzione somma S

che sarà anche essa una variabile aleatoria essendo somma di due

variabili aleatorie:

T T T

T T C

T C T

T C C

C T T

C C T

C T C

C C C 0

1

1

2

1

2

2

3

0

2

1

1

1

2

1

0

0

3

2

3

2

4

3

3

X Y S

8

1)4(

8

4)3(

8

2)2(

8

1)0(

==

==

==

==

Sp

Sp

Sp

Sp

X

X

X

X

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La media della somma di due variabili aleatorie posso ricavarla

come media della variabile aleatoria S

[ ]8

20

8

14

8

43

8

22

8

10)( =⋅+⋅+⋅+⋅==∑

∀S

S spsSE

Oppure la posso ricavare attraverso la tabella della slide 32 in cui ho

la probabilità del verificarsi di ciascuna coppia x,y: ),(, yxp YX

[ ]

8

2000

8

1)03(

8

1)22(

8

2)12(0

8

1)21(

8

2)11(000

8

1)00()()(

,

=++⋅++⋅++⋅+++⋅++

+⋅+++++⋅+=++=+ ∑∀

+

yx

YX yxpyxYXE

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[ ] ∑∀

=yx

YX yxpyxgYXgE,

, ),(),(),( Per variabile discreta

[ ] ∫+∞

∞−

= dxdyyxfyxgYXgE YX ),(),(),( ,Per variabile continua

La media è un operatore lineare. Infatti dimostriamo che:

[ ] [ ] [ ]'''' YbEXaEbYaXE +=+

Pongo: bY'Y e ' == aXX

[ ] [ ]YXEbYaXE +=+ '' [ ] [ ]YEXE +

Dimostriamo che è

uguale:

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[ ] =+=+=+ ∑ ∑ ∑∀ ∀ ∀yx yx yx

YXYXYX yxpyyxpxyxpyxYXE, , ,

,,, ),(),(),()(

∑ ∑∑ ∑∑∑∑∑ +=+y x

YX

x y

YX

x y

YX

x y

YX yxpyyxpxyxpyyxpx ),(),(),(),( ,,,,

[ ] [ ]YEXEypyxpxy

Y

x

X +=+∑∑ )()(

[ ] [ ] [ ] [ ]YEXEYXEbYaXE +=+=+ ''

D’altra parte avevamo già dimostrato che: )'()'( XaEaXE =

[ ] [ ] [ ]'''' YbEXaEbYaXE +=+

Quindi:

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COVARIANZA DI DUE VARIABILI ALEATORIE

E’ data dalla media del prodotto degli scarti delle due variabili

aleatorie (ciascun scarto rispetto alla rispettiva media).

[ ] [ ] [ ]=+−−=−−== YXXYYXXY YXXYEYXEYX µµµµµµσ )((,cov

[ ] [ ] [ ] [ ]YXYXXY XYEYEXEXYE µµµµµµ −=+−−

[ ] YXYX XYE µµσ −=,

Proprietà: se le due variabili aleatorie X e Y sono indipendenti

risulta: [ ] 0,cov =YX

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[ ] [ ] =−⋅=−= ∑∑ YX

y

XY

x

YX yxpyxXYEYX µµµµ ),()(,cov

=−⋅= ∑∑ YXYX

yx

ypxpyx µµ)()()(

0))(())(( =−=−= ∑∑ YXYXYXY

y

X

x

ypyxpx µµµµµµ

[ ]))(( YXXY YXE µµσ −−=

Facciamo ora alcune osservazioni a proposito del segno della

covarianza tenendo conto della definizione:

[ ] ),(),(),( yxpyxgYXgEy

XY

x

∑∑=

Ricordiamo che la media di una funzione di due variabili aleatorie è

data da:

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44

Y

XXµ

Yµ•

••

•••

Cosa vuol dire se ho una covarianza

positiva alta ?

Se X è superiore alla media, anche Y

è superiore alla media. Se X è

inferiore alla media, anche Y è

inferiore alla media. Le due variabili

non sono indipendenti.

Covarianza positiva: ( )( )[ ]YX YXEYXCov µµ −−> 0),(

+ +

− −

Si può anche dire che le due variabili aleatorie variano

congiuntamente nello “stesso senso”.

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45

Y

XXµ

Covarianza negativa ed alta (in

valore assoluto).

Se X è superiore alla media, Y è

inferiore alla media. Se X è inferiore

alla media, Y è superiore alla media.

Le due variabili non sono

indipendenti.

Covarianza negativa: ( )( )[ ]YX YXEYXCov µµ −−< 0),(

+

+

••

••

••

•• •

•••

••

•• •

••

••

••

••

Si può anche dire che le due variabili aleatorie variano

congiuntamente, ma in “senso opposto”.

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46

Y

XXµ

Yµ•

•••

• • ••

••

Covarianza 0≅

Sapere qualcosa sulla X (per

esempio che è superiore alla

media) non mi dà informazioni

sulla Y. In media i prodotti positivi

si elidono con quelli negativi.

Covarianza 0≅ ( )( )[ ]YX YXEYXCov µµ −−≅ 0),(

+ −

+ +

− −

− +

••

••

Si può anche dire che le due variabili aleatorie non tendono a

variare congiuntamente.

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Se due variabili aleatorie X e Y sono DIPENDENTI:

varianzadiventa covarianza la YX Se ≡

[ ] [ ] [ ] [ ]2)()(()((,cov XXXYX XEXXEYXEYX µµµµµ −=−−=−−=

YX Se ≡ varianza

Dopo aver visto la covarianza di due variabili aleatorie vediamo ora

la varianza della somma di due variabili aleatorie

Dimostriamo ora la formula

[ ] [ ] [ ] [ ]YXYXYXVar ,cov2varvar ++=+

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[ ] [ ] [ ][ ] [ ] [ ]

[ ] [ ] [ ]

[ ] [ ] [ ]43421

YXYX

XYEYEXE

XYEYEXE

XYYXEYXEYXVar

YX

YX

YXYX

YX

YX

,cov2varvar

)(2

22

)(2)()(

2222

2222

22222

++=

=−+−+−+

=−−−++=

=+−++=−+=+ +

µµµµ

µµµµ

µµµ

Se le variabili sono indipendenti allora: [ ] 0,cov =YX

[ ] [ ] [ ] [ ]YXabYbXabYaXVar ,cov2varvar 22 ++=+

Si può estendere il risultato ad una combinazione lineare:

[ ] [ ] [ ]YXYXVar varvar +=+E dunque: