tavola pensante: hr, leggeri ma non troppo!

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I-Book di FdR Instant book n.1 Incisa Val D’Arno, Polo Lionello 13 novembre 2009 "TAVOLA PENSANTE INCISA: HR, LEGGERI MA NON TROPPO!"

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Tavola pensante realizzata ad Incisa in Val d'Arno da Fior di Risorse

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Page 1: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

I-Book di FdR Instant book n.1

Incisa Val D’Arno,

Polo Lionello

13 novembre 2009

"TAVOLA PENSANTE INCISA:

HR, LEGGERI MA NON TROPPO!"

Page 2: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

TOOL HR, LEGGERI MA NON TROPPO! Pagina 2

Indice

1. Prefazione .................................................................................................. 3

2. Coordinamento Carriere Italia ...................................................................... 5

3. I tre partecipanti ........................................................................................ 6

Personae/Res Consulting group ......................................................................... 6

Xcogito .......................................................................................................... 7

Pegaso 2000 ................................................................................................... 9

4. I Tool sotto accusa .................................................................................... 11

Breve descrizione dell’incontro dei 3 moschettieri .............................................. 11

Presentazione dei cartoncini e sintesi degli stimoli raccolti ................................. 11

L’energia che si respirava ............................................................................... 13

5. Postfazione .............................................................................................. 15

Progetto TAVOLE PENSANTI, un momento di confronto fra specialisti di settore ....... 15

6. Contributi dei partecipanti .......................................................................... 17

Prima dell’evento .......................................................................................... 17

A caldo dopo l’evento .................................................................................... 18

A freddo dopo l’evento ................................................................................... 19

7. Conclusioni .............................................................................................. 22

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1. Prefazione di Osvaldo Danzi

Cercando "competizione" nella versione italiana di Wikipedia, si fa riferimento solo ad

aspetti circoscritti all'area biologica o naturalistica (tipo, ci sono due alci che competono per strappare i favori della bella “alcia” di turno).

Nella versione inglese invece, alla voce "competition" si trova:

“Competition is seen as a state which produces gains for the whole economy, through promoting consumer sovereignty. It may also lead to wasted (duplicated) effort and to

increased costs (and prices) in some circumstances. In a small number of goods and services the cost structure means that competition may be inefficient. These

situations are known as natural monopoly and are usually publicly provided or tightly regulated. The most common example is water supplies.”

In poche parole, il mercato individua automaticamente i "competitori", chi presenta

miglior prodotto fa mercato e chi diventa monopolista viene "regolato" dal mercato stesso.

Ecco perchè non c'è la voce in Italia. Mentre c'è "rivalità", che è ben altra cosa.

Se tale voce ci fosse, reciterebbe qualcosa del tipo:

"La competizione è quel processo per il quale, in Italia, 100 e più aziende (ma mi

raccomando, almeno 100, altrimenti è una “nicchia”…), fanno esattamente lo stesso prodotto, con le stesse caratteristiche, con gli stessi bug commerciali o tecnici che

siano, impiegando decine o centinaia di risorse al suo sviluppo, senza confrontarsi minimamente con gli altri players di mercato.”

Anzi, è preferibile, in una "sana competizione" (termine molto in voga in molti

segmenti di mercato italiano l'attimo prima di infilarsi un coltello nella schiena), evitare di confrontarsi con i propri rivali di mercato, affinchè non si incorra in alcuna

maniera a generare valore aggiunto, minor dispendio di risorse umane, accelerazione di business, veicolazione di nuove idee, risoluzione di problemi tecnici, miglior

commercializzazione del prodotto e risorse economiche condivise (e per questo che nelle multinazionali si firma anche una policy di etica – qualcuno ti fa anche il video corso con le domandine - che ti diffida da incontrare al bar dopo le 19.00 anche il tuo

amico di infanzia che vende carta vetrata come te).

E’ difatti prerogativa delle piccole e medie imprese italiane fare una fatica boia ad

emergere, rimanendo strozzati da anonime multinazionali o aziende con migliore supporto politico o commerciale e che spesso hanno una qualità peggiore e know how datato.

In questo caso regalano il monopolio di un prodotto a uno o massimo due players di mercato che continuano a vendere a prezzi "fuori dai coppi" prodotti non

completamente sviluppati e spesso incompleti.

(Tutti conosciamo il nome di quel sistema tanto in voga che, se non ce l’hai non sei nessuno, perfettamente modulare al punto tale da riuscire a incasinare

trasversalmente tutti i reparti aziendali e che ha fatto la fortuna dei consulenti che quotidianamente si installano insieme al sistema, all’interno delle aziende nel tentativo

di farlo funzionare..)

Probabilmente la voce "competizione" in italiano non c'è, non per cattiva volontà da parte delle imprese italiane ad andare in controtendenza con questo processo ma

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perchè sarebbe stato difficile tradurre agli inglesi "fatica boia" e "fuori dai coppi".

Bene, fatto questo doveroso preambolo, desidero solo manifestare la mia grande soddisfazione nel vedere compiuta la prima Tavola Pensante, così chiamata perché:

non avevamo tavoli rotondi;

i partecipanti erano talmente presi a ragionare e condividere, che non potevamo

chiamarla diversamente.

Ma che cosa abbiamo voluto dimostrare?

Il fallimento di una teoria economica e ancor più manageriale, che impone alle aziende

di non collaborare, che detta una legge professionale secondo la quale “chi fa il tuo stesso lavoro non è un collega, è un competitor”, senza spiegarti né quali siano le

regole del gioco (stiamo competendo? Per che cosa?), né quale sarà il premio all’arrivo.

La “competizione” non esiste. Più.

E’ solo lo spauracchio di qualche imprenditore e ancor peggio di qualche AD che preferisce riciclare i concetti di dieci anni fa trasformandoli in una novità, magari

dando un nome altisonante all’operazione, preferibilmente con un bello strafalcione in inglese (“speed boost” è stata una delle ultime che ho sentito..), piuttosto che mettere intorno ad un tavolo i suoi “colleghi” (d’ora in avanti li chiameremo così) creando un

momento di confronto lineare, concreto, diretto.

Ci abbiamo visto più lontano di quanto pensavamo.

“Panorama economy” (va beh, la perfezione non esiste), il “Sole 24 ore” e altri giornali di settore cominciano a prestare attenzione alle Reti d’Impresa, alle aziende che si identificano in un progetto comune e fanno squadra per portare il miglior risultato

qualitativo e poter correre nella stessa categoria dei giganti. La Rete è meravigliosa: è libera, è aperta, è trasparente e non ti permette di raccontare bugie, perché ti impone

responsabilità ed etica nei confronti degli altri giocatori.

Sono contento della squadra che ha portato avanti il primo progetto: Michele e Andrea che lo hanno proposto, Pegaso2000, Personae e Xcogito che si sono resi disponibili al

confronto e hanno aperto le proprie porte, le ragazze di Esperio che hanno animato la discussione e la collaborazione del nostro Presidente Luca Battistini e di Michela

Trentin che hanno coordinato l’incontro. Naturalmente, sulle seggioline ad ascoltarli c’erano quegli specialisti delle risorse umane che, domani, potrebbero comprare uno di questi prodotti, così come creare sinergie, business unit o semplici collaborazioni.

L’importante è stato comunque essere lì, a chiedere “al mercato” cosa serve per fare un prodotto migliore senza dover attivare un’indagine di mercato lunga sei mesi,

creando relazioni immediate e conoscendo di persona i propri “colleghi”, che non hanno le zanne e il pelo ispido come certi Amministratori ci hanno fatto credere fino

ad oggi.

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2. Coordinamento Carriere Italia di Michela Trentin

Lo straordinario rigoglio di consapevolezza delle capacità umane si riflette nel gioco

degli scacchi. Prima del Rinascimento , la regina poteva muoversi di un solo riquadro per volta ma quando crebbe la percezione degli orizzonti dell’umanità e del suo

potenziale, le furono conferiti ampi poteri di spostamento che conserva ancora oggi (tratta dal libro “Pensare come Leonardo” di Gelb Michael J.)

Incisa, 13 novembre 2009: la prima tavola pensante di Fior di Risorse, parte proprio da un’area molto CRITICA, dove le persone coinvolte sono per loro natura

attenti ascoltatori pronti a mettere in discussione ciò che osservano e ciò che ascoltano – gli HRM ossia i Responsabili delle Risorse Umane!

Abbiamo messo insieme tre società, definite nel linguaggio comune: Competitors, abbiamo chiesto loro di mettersi in gioco e di presentare il proprio

prodotto. Un prodotto che nasce soprattutto dalle esperienze sul campo e dal proprio know how personale.

Questo è la straordinaria capacità di Fior Di Risorse: convogliare consapevolezze e

conoscenze diverse, dove ogni partecipante ha una bilancia del so e metto a disposizione degli altri e del loro sanno e mi mettano a disposizione e questi due piatti

dondolano ma tornano in equilibrio.

Nelle pagine che seguiranno troverete la presentazione di queste società e dei loro prodotti ma il vantaggio della Tavola Pensante si riflette nel pubblico coinvolto, i

Responsabili del Personale che quotidianamente hanno a che fare con la necessità di individuare, organizzare, rendicontare, motivare, gestire, pianificare, rendere tangibile

ciò che spesso non lo è.

Nel Ruolo di HR spesso si “fatica” a trovare lo strumento giusto per fare tutto questo ,

quello che inserito nel contesto possa migliorare l’efficienza e l’efficacia di una gestione del Personale in azienda e che lo possa fare in armonia con ciò che è già presente; ecco, queste persone hanno potuto nel giro di pochissime ore prendere

coscienza dell’esistenza di prodotti, che, con le loro peculiarità e con le loro caratteristiche, possono portare un miglioramento nelle procedure, uno snellimento e

un’organizzazione in ciò che ancora spesso viene fatto troppe volte su carta.

In questo incontro gli esperti delle Risorse Umane e anche gli esperti dell’Area IT hanno potuto fare domande in modo aperto e diretto confrontando anche i vari punti

di vista e condividendo anche nuovi spunti di sviluppo, da qui ne sono usciti con uno spunto di riflessione e magari anche qualche desiderio di provare a portare lo

strumento nelle loro aziende.

Questo è un modo nuovo di fare business ma anche di condividere certe necessità e

trovare soluzioni nuove, questa volta la tavola pensante è partita da chi proponeva soluzioni chissà se nel nostro prossimo futuro qualche tavola partirà da chi invece ha

un “problema” da risolvere o da chi vorrà conoscere strumenti nuovi in un modo nuovo: NOI SIAMO SEMPRE PRONTI A METTERCI IN GIOCO.

Buona lettura!

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3. I tre partecipanti

Personae/Res

Consulting group

di Beatrice Pagliai

E’ stato un onore essere tra gli animatori della Prima Tavola Pensante di Fior di Risorse (http://www.fiordirisorse.eu/ ).

Quando mi sono avvicinata al gruppo, una delle cose che mi aveva incuriosito maggiormente era proprio il progetto “Tavole Pensanti” ma non avrei mai immaginato di essere protagonista del primo evento.

E invece è andata così! Ed è anche andata bene, anzi benissimo!

Normalmente i ringraziamenti si fanno alla fine, invece vorrei iniziare proprio da

questi, specificando che sono veri, sentiti e sinceri e assolutamente non formali:

- A Michele Fabietti che è stato il regista dell’evento, che ci ha sommerso con

e mail e con conference call ma che si è sobbarcato il difficile compito di tenere le fila di tutto (… ma per favore Michele, la sintesi, la sintesi!!!!)

- A Osvaldo Danzi che è l’ideatore, il motore, il leader di Fior di Risorse che

apprezzo per il suo essere diretto - come si definisce lui stesso - e poco diplomatico.

- A Xcogito e Pegaso 2000 che hanno condiviso con noi questa avventura.

Ma cosa è successo esattamente ad INCISA?

E’ successo che 3 aziende si sono confrontate, hanno presentato i loro prodotti e le loro idee. Queste 3 aziende (Personae, Xcogito, Pegaso 2000) sarebbero “competitor”

- concorrenti - ma a noi piace pensare che siano colleghi, persone che hanno avuto voglia di mettersi in gioco e di rischiare davanti a un pubblico di potenziali clienti.

Sì, perché la finalità era anche quella commerciale, di vendita, di pubblicità.

Smettiamola con l’ipocrisia dilagante che si sta sulla rete, solo per fare conoscenza, si aderisce ai social network solo per trovare nuovi amici, si partecipa agli eventi per

confrontarsi.

Non è solo questo: le aziende devono fare utili, devono vendere, altrimenti muoiono e in questi momenti di crisi la rete con i loro “social network” sono ottimi veicoli

commerciali.

Noi 3 questo ce lo siamo detti serenamente e l’obiettivo era palese, chiaro e

dichiarato.

E noi di PERSONAE cosa abbiamo fatto?

Abbiamo presentato il nostro software EGO - sviluppato con RES Consulting Group - che è un vero e proprio ERP del Capitale Intellettuale.

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Noi diciamo che, se in un ipotetico futuro succedesse un inimmaginabile cataclisma

che distruggesse impianti, macchinari, uffici, caveau, laboratori… all’impresa rimarrebbero solo (sic!) tre valori:

Le Persone, Le Relazioni e il Know How

Ego gestisce tutto questo.

Ego è un prodotto che amiamo molto e nasce dall’unione di due competenze diverse: umanistiche (Personae) e tecnologiche (Res).

Noi riteniamo che Ego soddisfi quelle caratteristiche fondamentali che i software HR dovrebbero avere: flessibilità, facilità di utilizzo e possibilità di personalizzarlo

completamente.

Concludo dicendo che per anni abbiamo professato che non esistono concorrenti ma solo colleghi, abbiamo cercato tante volte il confronto diretto e pulito con altre aziende

e abbiamo dichiarato che unendo le forze forse potevamo fare qualcosa in più ma siamo sempre stati presi un po’ per matti.

Non vi dico che soddisfazione avere trovato tanti altri matti come noi!

Xcogito

di Michele Fabietti

Lasciatemividire…

La Tavola Pensante di Incisa ha offerto un’occasione inusuale di confronto con i

competitor diretti. Qualche perplessità aleggiava in sede fino al giorno prima. Abbiamo lasciato al rischio e alla Provvidenza di operare oltre quanto potessimo prevedere ex-ante sulla carta…

Noi di Xcogito abbiamo scelto di sviluppare la nostra preferenza per il tipo di azienda e management in cui attuare efficacemente le soluzioni Web oriented per l’area HR.

I tradizionali manuali di management oggi sono venduti sempre meno… non per la crisi, ma per l’ormai evidente inattuabilità dei modelli e canoni operativi che

propongono. Immaginiamo poi quando si prova che gli incentivi e le leve motivazionali sulle risorse umane danno migliori risultati se spinti su logiche concrete di maggiore autonomia operativa e self-direction (“Autonomy – Mastery – Purpose”) piuttosto che

su logiche cosiddette “if-then” (se raggiungerei questi obiettivi allora riceverai questi compensi… sticks and carrots!).

Con il conforto degli altri relatori e degli altri esperti IT presenti in sala, abbiamo ribadito che le suite di soluzioni Web oriented - come “HR-xperience” e le altre citate - rispondono oggi con maggiore soddisfazione alle attese di flessibilità, adattamento e

facilità di aggiornamento (di codice di programmazione, procedure, flussi di lavoro) in maggiore coerenza ai cambiamenti che osserviamo in tante aziende. Sono inoltre più

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coerenti alle logiche di cambiamento che a livello internazionale stanno interessando

medie e grandi aziende, come richiama l’illuminante ricerca della Forrester Research richiamata, sugli applicativi adottati dalle direzioni HR - aggiornata a giugno 2009.

L’esperienza di Xcogito sviluppata negli ultimi tre anni (tuttora in corso) in una grande

azienda italiana – case history richiamato - ci conferma così:

(1) che non basta più ordinare l’applicativo – no “consegna chiavi in mano”;

(2) che l’azienda e il suo management, ancora più le risorse umane coinvolte

operativamente, vanno preparate e accompagnate al cambiamento organizzativo, concretamente (altrimenti l’applicativo IT verrà utilizzato e non

servirà/cambierà nulla!);

(3) non bisogna trascurare lo sviluppo di empowerment specifico sulle risorse che utilizzano gli applicativi, per la partecipazione “corale” a conseguire gli

obiettivi pianificati secondo i nuovi strumenti IT, una volta implementati.

Siamo convinti che i tool per l’area HR siano strumenti intelligenti di governo delle Risorse Umane. Non sempre indispensabili… ma sempre più insostituibili nelle capacità di “produzione” nel processare quanto viene agli stessi affidato.

Che stile dovrebbe avere l’azienda IT che propone soluzioni per l’area HR (provocazione di un HR manager prima della TP)? Quello del sarto – richiamato anche

da Beatrice di Personae - che sa cucire gli strumenti utili alla data azienda, con facilità e adattabilità (senza eccessivi investimenti aggiuntivi)… Questa confidenza ha ispirato la nostra slide 23: sperimentiamo che “non siamo pronti a rispondere subito a tutte le

richieste, al 100%” (bisogna conoscere l’azienda, registrare le esigenze manifeste e latenti che l’applicativo è chiamato a soddisfare…)” e alla fine dei progetti quasi

sempre “constatiamo di aver reso una soluzione unica ed irripetibile” (come soluzione ad hoc per quella azienda, in quel momento, e con le prospettive di evoluzione prefigurate).

Grazie a Fior di Risorse, per l’esperienza di pensiero e confronto aperto che ci ha fatto

animare con la concorrenza IT e i “professionisti di HR” che hanno partecipato.

(Spazio per foto dei protagonisti/logo società/lay out del PPT di presentazione)

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Pegaso 2000

di Massimiliano Gaudenzi

Diciamo la verità: la tavola pensante tra Competitors ci aveva spiazzato. Non

riuscivamo a capire il taglio da dare alla nostra presentazione, ai documenti da preparare, alla nostra presenza…

La domanda più ricorrente era: che cosa faranno gli altri? Saremo all’altezza? Facciamo vedere il prodotto? E se poi emergono criticità? Perché tutti i prodotti ne hanno, no?

E poi tutte quelle conference call… ci hanno dato l’opportunità di conoscerci e apprezzarci, ma ci hanno portato via anche molto tempo ed energie… Siamo certi che

ognuno dei 3 Moschettieri, come ci ha chiamato Kira, abbia concentrato i suoi sforzi e il suo lavoro per dare il meglio di se. Volevamo stupirci con effetti speciali!?!?!

Quindi siamo arrivati ognuno a suo modo, un po’ sul chi vive, in fase di studio degli

altri…

E invece…

… che cosa è successo? Le presentazioni dei prodotti sono iniziate e…

Abbiamo osservato e ammirato le esperienze diverse, i diversi processi di nascita e di crescita dei prodotti, i diversi approcci alla tecnologia, al cliente e... al linguaggio dei

nostri conco-amici!

Abbiamo sgombrato la mente da preconcetti e da schemi esistenti e l’abbiamo messa

in modalità di ascolto… e ne siamo usciti tutti veramente arricchiti.

La freschezza e la genuinità di Beatrice, capace di comunicare il suo prodotto in

maniera facile e immediata, comprensibile a tutti; Michele che dire… una grande professionista per una grande interpretazione!

E noi…

… volevamo stupirvi con effetti speciali?

L’occasione ci ha messo alla prova… sotto diversi punti di vista, ne siamo usciti più

consapevoli delle nostre capacità, di ciò che ci distingue dagli altri, dei nostri punti di forza... ma anche delle aree in cui dobbiamo e vogliamo migliorare!

E i prodotti… che poi sarebbero dovuti essere il fulcro dell’evento? Sono passati, direi

“inevitabilmente”, in secondo piano. Vero come non mai che la tecnologia ha rappresentato “un supporto concreto ma discreto”, per dirla con le parole di Beatrice.

Interessante è stato vedere come noi 3 attori, pur con le nostre differenze genetiche, ci siamo incontrati su una piattaforma comune nella quale innovazione e sviluppo giocano un ruolo di primo piano. Con un occhio rivolto al futuro, perché è avanti che si

deve guardare per crescere, e l’altro attento alla realtà, imperfetta e con tutti i limiti che sappiamo.

E noi di Pegaso 2000…

… una volta avremmo detto “siamo informatici”, oggi non lo diciamo più.

Abbiamo delle idee e cerchiamo di trasformale in strumenti. La tecnologia viene dopo.

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Ed è proprio così che è nato GURU: pensiamo che il miglioramento dell’efficienza nelle

organizzazioni passi per l’ottimizzazione dei processi e lo sviluppo dei loro attori. Per questo abbiamo pensato ad uno strumento evoluto, che integri la gestione delle

Risorse Umane e lo Sviluppo Organizzativo con la Mappatura dei Processi.

Da questo punto di vista Guru è uno strumento di sintesi che coniuga agli aspetti

operativi quelli più strategici. Da un lato permette di gestire lo sviluppo organizzativo e le risorse umane, dall’altro consente di avere una visione a 360° sulla gestione del personale. E grazie a questo approccio “olistico”, Guru consente di monitorare i

fenomeni aziendali, evidenziando anche quelli latenti.

E con questa idea in mente abbiamo investito risorse e tempo per capire le reali

necessità dei clienti e per cercare le soluzioni migliori. Per questo parliamo di outsourcing, perché guardiamo avanti verso l’efficienza, ma senza perdere di vista la realtà che ci chiede privacy e sicurezza.

Entrambi sono temi caldi quando si parla di persone. Spesso ci troviamo di fronte a diffidenze forti da parte delle aziende che non sono sicure di affidare all’esterno

informazioni così importanti. Come rispondere? In maniera molto semplice: guadagnando la fiducia dei clienti attraversi la qualità e la serietà .

Per concludere…

... una piccola riflessione sul termine concorrenza: siamo tutti diversi, diverso lo stile, diverse le competenze, diverso l’approccio al cliente.

Una cosa però ci accomuna: abbiamo capito che un sistema HR non è soltanto tecnologia ma un mix di software e servizi in cui le persone sono… al centro.

(Spazio per foto dei protagonisti/logo società/lay out del PPT di presentazione)

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4. I Tool sotto accusa Di Kira Kotliarewsky

Breve descrizione dell’incontro dei 3 moschettieri

Venerdì 13 novembre, c/o il Polo Lionello, Burchio ad Incisa Valdarno, si sono

incontrati tre rispettabili Moschettieri che, da veri gentiluomini, si sono confrontati a colpi di PPT, sulle medesime tematiche tecniche: condividendo sì una sfida comune (il rapporto tra HR e ICT) ma proponendo soluzioni e percorrendo sentieri diversi.

In epoca pre - Fior di Risorse, questi gentiluomini si sarebbero chiamati “competitor”, oggi si chiamano colleghi. Non siamo più nell’era della competizione a tutti i costi ma

in quella della collaborazione e dello scambio 2.0.

Da profana della tematica IT, osservavo rapita la passione di tecnici e non, che creavano e suddividevano attraverso grafici, simulazioni e matrici, le complesse

sfaccettature insite nella “gestione” degli esseri umani: è davvero possibile imbrigliare le centomila personalità umane e i conseguenti fabbisogni professionali in un

software?

La risposta è sì e abbiamo avuto il privilegio di vederne 3 sfaccettature diverse, con 3 risposte forse complementari tra loro.

Presentazione dei cartoncini e sintesi degli stimoli raccolti

Quante volte sono stata ad ascoltare convegni, tavole rotonde, quadrate – pensanti mai! – e mi sono dovuta fare forza per seguire con attenzione relatori autoriferiti, monotoni, in auditorium grevi.

In molte circostanze, forse, avrei voluto dire la mia o ammettere candidamente di non aver compreso fino in fondo o dissentire dalle autorevoli opinioni emerse ma per

timidezza o per cattiva gestione dei tempi – c’è mai il momento buono? – non ci sono riuscita.

Chissà a quanti altri accade la stessa cosa: ebbene questi interventi, che potrebbero

essere punti di vista preziosi, criticità a cui non si era prestata attenzione, osservazioni esterne e avulse dal contesto o anche semplici complimenti, vanno troppo spesso

perduti.

Perché nulla vada perduto, Esperio ha proposto dei semplici cartoncini colorati, proprio come i colori del semaforo, per permettere a tutti di dire la propria: sia “pars

construens”, sia “pars destruens”.

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Si sa che le criticità aiutano a crescere e dato che noi abbiamo fatto una tavola

pensante e non un incontro “ad una via”, abbiamo trovato una platea idonea a recepire e a sfruttare al meglio l’opportunità.

I cartoncini sono stati utilizzati subito dopo le presentazioni, per permettere a tutti, anche agli stessi colleghi, di dare il proprio contributo 2.0.

Ogni cartoncino compilato era indirizzato ad uno dei 3 software, se non a tutti e 3

contemporaneamente.

Ecco alcuni contributi raccolti a titolo esemplificativo attraverso i cartoncini verdi, che

fungono da sprone:

“Aver saputo condividere la filosofia dietro ai vostri strumenti e non la tecnica. Esservi messi in discussione, aver accettato il confronto per migliorare. Ora

collaborate.” “Le competenze possono essere gestite in autonomia e in modo molto flessibile.

Bella la grafica.” “..” Queste invece, alcune delle criticità emerse sui cartoncini rossi:

“Web 3.0 Va bene come obiettivo al quale tendere. Questo cambio di mentalità aziendale non mi sembra “reale”. Molte aziende manifatturiere non mi sembrano

neanche lontanamente 2.0.”

“La gestione della Privacy all’interno dei sistemi gestionali, come coniugare

l’esigenza di riservatezza dei singoli con la condivisione dei dati?”

“Nessun applicativo è rivolto alle società di selezione. Non si prevede un’integrazione Azienda / Candidato richiesto / Processo di selezione.”

“La grande criticità è l’uso di piattaforme solo Microsoft.”

“..”

Occorre forse un po’ di coraggio per entrare nel gioco dei cartoncini, così come in altre metodologie partecipative ma il risultato impagabile è: l’efficacia della comunicazione e il coinvolgimento di tutti verso una “tavola pensante/agente”.

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L’energia che si respirava

La pragmatica della comunicazione ci insegna che il significato della comunicazione sta nella risposta che se ne ottiene (Paul Watzlawick).

Tutti noi lo abbiamo sentito dire decine e decine di volte. Nel mondo aziendale è stato

ed è, una sorta di “tormentone”.

Il significato della comunicazione è nella risposta che da essa si ottiene.. pensiamoci.

Era da poco terminata l’avventura della Tavola Pensante ad Incisa e solo un paio di

giorni più tardi, mi trovavo come uditrice ad un convegno sulle risorse umane.

Personaggi illustri parlavano di temi appassionanti come quelli legati alla gestione

delle risorse umane, davanti ad un pubblico di circa 150 auditori.

Al termine del tempo dedicato ai relatori, spazio alle domande del pubblico!

Silenzio.

Nessuna domanda? Silenzio.

Nessuna domanda? Silenzio.

Nessuna domanda! Neppure una sola, misera, stupida, inadatta domanda.

Silenzio.

Il significato della comunicazione è nella risposta che da essa si ottiene, pensiamoci!

La comunicazione è davvero tale quando si trova il modo di renderla efficace, quando è capace di generare un feedback.. quando compie un lavoro.

Ogni messaggio comunicativo è un pacchetto di energia, connotato da:

- una specifica frequenza vibratoria legata al contenuto e alla qualità dello stato emozionale di chi la trasmette.

Entrare in “sintonia” con il pubblico, creare “empatia” con l’interlocutore, sono appunto fenomeni di allineamento della frequenza vibratoria tra emittente e

ricevente della comunicazione;

- uno specifico potenziale energetico legato alla quantità di energia con la

quale il messaggio viene trasmesso. Oltre alla potenza di emissione, il potenziale energetico della comunicazione è legato anche (attraverso il fenomeno della risonanza) all’allineamento di frequenze tra emittente e

ricevente;

- l’energia per compiere il suo lavoro deve poter fluire liberamente, senza

incontrare resistenze.

Nel suo libero movimento l’energia della comunicazione è difficilmente accumulabile: o scorre o si esaurisce.

Dalla metafora dell’energia - tanto cara ad Esperio – una dimostrazione di come sono stata lusingata di partecipare alla Tavola Pensante c/o il Polo Lionello e di constatare

come, in quel caso, l’energia fluisse liberamente e quali risultati abbia avuto questo flusso.

Page 14: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

Questo magazine ne è un esempio.

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5. Postfazione

Progetto TAVOLE PENSANTI, un momento di confronto fra specialisti di settore

di Luca Battistini

RILEGGIAMO LE LINEE GUIDA DELL'EVENTO ED I VOSTRI COMMENTI

Un evento diverso questa 1° TP, davvero diverso.

Immaginate un eccellente Polo Tecnologico incastonato nel Valdarno

Immaginate 3 aziende competitor tra loro (ma da questo evento anche colleghi nel rispetto dello spirito che anima Fior di Risorse) che si confrontano apertamente tra loro illustrando le peculiarità dei propri prodotti, il loro concept per la gestione delle

HR.

Immaginate a vostra volta un dialogo critico ed aperto con esperti IT che commentano

questi strumenti.

Immaginate gli interventi del pubblico selezionato che ha partecipato alla Tp stimolato dalla intelligente iniziativa di Kira.

Sicuramente crederete di "aver visto un film alla radio"... NON e' cosi !

E' quello che è successo a Burchio - Incisa Valdarno dove XCOGITO, PERSONAE, PEGASO 2000, 3 aziende del nostro territorio, del territorio di FdR, hanno dato vita alla 1° TP di FdR.

Tanti, molti gli elementi di discussione che ne sono scaturiti, alcuni ho provato a riassumerli in:

- Necessità di strumenti ad hoc efficaci per favorire l'incontro tra IT ed HR nella gestione aziendale e soddisfare le esigenze del Cliente interno.

- Applicazione SW HR o soluzione WEB: è un “punto di arrivo” o la partenza di un

nuovo percorso di intendere le HR aziendali?

- Alcune criticità: tutela della Privacy, costi di manutenzione, prodotto non

SMART.

- Focus sui Case History: dalla teoria ai fatti.

Ripeto, solo spunti, pillole, briciole... ma particolarmente significativi, resi ancora più marcati dal dibattito seguito alla TP sia su LinkedIn che durante i successivi incontri di FdR e concretizzatosi in questo book il cui fine è quello di lasciare una traccia

indelebile, alla portata di tutti, di come è possibile fare network d'impresa, business nel segno di FdR.

Poche righe ancora che reputo necessarie, ovvero un ringraziamento a coloro che hanno reso possibile il tutto:

Andrea Baldas, Michele Fabietti (XCOGITO), Beatrice Pagliai, Simone Scotto

(PERSONAE), Gianluca Puccinelli (RES), Gianni Cicogna, Roberto Biselli

Page 16: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

(PEGASO2000), Michela Trentin (CARRIERE ITALIA), Kira Kotliarewsky (ESPERIO), Eva

Gullo (POLO LIONELLO) ed all'instancabile Osvaldo Danzi (FdR).

Grazie a tutti voi / noi!

Excelsior

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6. Contributi dei partecipanti

Prima dell’evento

Da Marco Cojutti

<< Aderisco con piacere all'iniziativa e inizio con il contribuire con uno spunto di

riflessione. Uno degli ostacoli che fino ad ora ho trovato nel far acquistare alla mia azienda un software per la gestione delle persone è la difficoltà (o forse è meglio dire il

costo) relativa alle personalizzazioni, che invece sono molto importanti soprattutto ma non solo, per le aziende di servizi, che molte volte hanno

un'organizzazione un po' diversa dagli standard. Quali soluzioni possono essere proposte per rendere estremamente flessibili questi sistemi? Non si rischia scegliendo un software piuttosto che un altro di

rimanere poi schiavi della "moda" cavalcata da chi ne ha curato la programmazione? >>

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Da Michele Fabietti

La preparazione dell’evento è in sè un evento, in perfetto stile FdR!

E’ iniziato quasi per gioco in uno scambio con Osvaldo, Luca e Michela. Abbiamo quindi pensato di aprire il confronto alle prime aziende IT che

potessero offrire soluzioni Web oriented di stretto interesse per le aree HR di aziende/organizzazioni strutturate. E quindi abbiamo raccolto la disponibilità di

Personae, con Beatrice e Simone, e di Pegaso 2000, con Massimiliano e Gianni.

Quindi, è stato utile prevedere uno spazio dove accogliere già da questo evento il contributo “pensante” dei tanti provider IT della community FdR - Ebc Consulting, Jobnet e i tanti amici che hanno animato nelle scorse settimane

l’interessante discussione dedicata ai sistemi informativi… per chi l’avesse persa:

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Ancora la preziosa disponibilità di Michela e di Kira, rispettivamente per moderare tecnicamente la Tavola pensante e per stimolare il clima di partecipazione tra le varie categorie che saranno interpellate - relatori, esperti IT, responsabili aziendali HR, consulenti e formatori sulle HR…

Lascio spazio agli altri attori!

Page 18: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

A caldo dopo l’evento

Da Luca Battistini

<< Un evento diverso questa 1° TP, davvero diverso.

Immaginate un eccellente Polo Tecnologico incastonato nel Valdarno. Immaginate 3 aziende competitor tra loro (ma anche colleghi come sottolineava Gianluca) che si confrontano apertamente tra loro illustrando le peculiarità dei

propri prodotti, il loro concept per gestire HR. Immaginate a vostra volta un dialogo critico ed aperto con esperti IT che

commentano questi strumenti. Immaginate gli interventi del pubblico selezionato che ha partecipato alla Tp stimolato dalla intelligente iniziativa di Kira. >>

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Da Osvaldo Danzi

<< SUCCEDONO COSE STRANE IN FdR... Succede che "arrivano le idee". Che dopo un anno di sperimentazione

cominciamo a credere che possano succedere cose straordinarie e diverse. Che il business fatto nel chiuso del proprio ufficio non funzioni più. Che possiamo avere le tecnologie più all'avanguardia, ma che senza confronto non è detto che

mi daranno risultato. Ed ecco che tre aziende "colleghe" (perchè in FdR non parleremo più di competizione, ma di collaborazione) si confrontano, aprono le

porte dei loro prodotti, ne discutono con gli "utenti finali" (l'avvocato Ghedini mi perdoni se non li ho chiamati "utilizzatori"..). Ho visto Gianluca e Beatrice fare i complimenti a Gianni, i ragazzi di Pegaso prendere appunti quando parlava

Michele e Michele e Andrea ascoltare con interesse Beatrice e Simone. >>

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Da Beatrice Pagliai

<< Finalmente, dopo anni che ci battiamo per parlare di colleghi e non di

concorrenti, per portare avanti il concetto di "partner" e non di "competitor", abbiamo trovato qualcuno che la pensa come noi e ci ha dato l'occasione di metterlo in pratica! Finalmente!!! Ma allora quelli che ci guardavano come

"matti" davanti al nostro modo di pensare, forse, non avevano poi così tanto ragione!

Lo stile di condividere, di imparare da tutti, di mettersi umilmente a disposizione per un confronto costruttivo è sempre stata la nostra bandiera

anche se a volte il mercato non ci ha dato ragione. >>

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Page 19: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

Da Alessandro Balducci

<< Non potendo esserci dal vivo provo a passare un mio spunto da

"contumace"...

Dal punto di vista di un utente, anzi di una ipotetica potenziale Azienda cliente,

è imperativo guardare lontano stando con i piedi per terra: è cruciale fare uno sforzo per capire in che "posizionamento" ci si trova dal lato domanda del mercato.

Se l'applicazione SW o il servizio web è un "punto d'arrivo" la partenza del

percorso potrebbe nascere dalla consapevolezza (che spesso non si ha) di quale categorizzazione si faccia parte, ad esempio se si è "best-in-class" innovatori/visionari, "market average" cioè la media composta per lo più dagli

onesti inseguitori veloci, "laggard" quelli che sono dietro-e-magari-neanche-inseguono... in definitiva, ironia a parte, ognuna di queste "classi" in funzione di

un impegno organizzativo-economico ragionevole può porsi degli obiettivi di implementazione molto differenti.

Vista la materia, per determinare queste classi esplorerei le dimensioni relative a:

1) complessità dei processi e sistemi gestionali HR candidati all'automazione;

2) maturità del processo SW aziendale;

3) complessità strutturale dell'azienda e relativi fattori dimensionali.

Può apparire come un esercizio teorico, ma tutte le volte che ho visto adottare

questo approccio ne ho riscontrato un buon valore aggiunto sin dalle prime fasi di confronto con le soluzioni di mercato. >>

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8&discussionID=9250569&sik=1260414229886&trk=ug_qa_q&goback=%2Eana_74148_1260414229886_3_3

A freddo dopo l’evento

Da Barbara Vecchi

“Io ho vissuto l'evento come una testimonianza di grande sportività e di "sana"

competizione; un gioco interessante, ricco di spunti per la mente, ma anche divertente, con giocatori professionisti.

Le squadre spiccavano per personalità, carattere e determinazione.

Gli strumenti presentati hanno trasmesso la perfetta sintonia con la squadra.

I relatori hanno giocato un ruolo da protagonisti del confronto e della capacità

di mettersi in gioco!

Una bella idea! Un bel momento! Delle belle persone!”.

Page 20: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

Da Gianluca Puccinelli

“E' stato bello poter incontrare persone che fanno il proprio lavoro e che sanno

che siamo strettamente dipendenti gli uni dagli altri. Abbiamo giocato con dei ruoli: colleghi-concorrenti, fornitori, clienti, consulenti… ma consci che non

costituivano assolutamente una barriera, quindi è stato evitato lo sciocco "gioco delle parti" (che dalle mie parti in campagna si chiama "il darselo ad intendere"..) io ce l'ho più bello, il mio costa meno,... e dall'altra: si, mi

potrebbe interessare però..., non mi serve ma, solo per curiosità....

Persone vere che hanno parlato di un lavoro che fanno con amore e passione

trovandoci - oltre alla soddisfazione economica - l'autorealizzazione.”

Da Silvia Calonaci

“Come piccolo contributo all’iniziativa “TP HR, leggeri ma non troppo!”, posso dire che ad Incisa ho avuto l'opportunità di conoscervi ed è stato molto

piacevole.

Quello che porto con me di questa esperienza è l'aver avuto modo di vedere le cose da un'angolatura diversa rispetto a quella nota, e questo è sempre

stimolante. Attendo la prossima occasione e nel frattempo vi seguo nelle discussioni e vi ricordo con simpatia ed affetto.”

E ancora:

“Trovo assolutamente inedito un confronto fra competitors che in maniera collaborativa hanno avuto uno spazio per presentare non solo il loro prodotto

ma anche la loro visione del mercato e del cliente. Ho sempre pensato che un altro modo di fare business non solo è possibile ma è anche necessario. Adesso

ci credo un po' di più. Ho trovato interessante l'argomento anche se non rientra nel mio quotidiano, anzi, proprio per questo. E' estremamente utile calarsi ogni tanto nel ruolo e nei problemi dei propri interlocutori naturali. E' stato bello

esserci.” Grazie.

Da Roberto Fumarola

"Una presentazione tra diretti competitor che parlano del proprio prodotto, che si confrontano e si mettono tutti allo stesso livello è un evento raro e prezioso. Spero

sia replicabile presto anche con soluzioni dedicate ad altri settori."

Da Felice Isoldi

“Interessante l'idea e molto professionale la realizzazione. Ho apprezzato molto

il clima aperto ed esente da pregiudizi. Si vede che c'é stato un buon lavoro di preparazione. Questo rende l'evento una sfida, in quanto potenziale inizio di un lavoro che può portare a dei risultati di eccellenza. Ma come tutte le cose che

hanno un valore elevato, richiederà ulteriori sforzi. La Tavola Pensante ha gettato le basi di un lavoro di progettualità e di innovazione che vede coinvolti

tutti, ma soprattutto gli HR manager ed i consulenti, anche in discipline adiacenti a quelle della gestione risorse, per configurare nuovi ambiti di valorizzazione e sviluppo delle persone e delle competenze. Vi ringrazio per

avermi dato la possibilità di partecipare.”

Page 21: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

da Angela Minutella

“L’aria che ho percepito era un’aria “buona”, propositiva: è stato bello vedere il

modo sano in cui ci si possa confrontare, sullo stesso campo, ognuno con le proprie soluzioni ed il proprio stile.

Mi è piaciuto lo spirito “energetico” e vivace dell’incontro – diverso da molti altri a cui capita di partecipare – dove si avvertiva un forte senso di condivisione, un po’ come se si stesse proteggendo e valorizzando un bene comune: la

comunicazione, nel profondo del suo significato.

Abbiamo sempre a che fare con le persone, prima di tutto, e dobbiamo

comprendere e farci comprendere: non è banale, FdR mi sembra lo stia facendo in modo molto creativo, complimenti.”

“Qualsiasi cosa sia la creatività, è una parte della soluzione di un problema”.

(Brian Aldis, scrittore inglese)

Page 22: Tavola pensante: HR, leggeri ma non troppo!

7. Conclusioni “SI – PUO' – FARE” gridava il professor Fran-ken-stIn in “Frankenstein Jr.” di Mel Brooks.

FiordiRisorse vuole almeno provarci. Essere BiZ Partner di FdR non vuol dire (solo)

partecipare economicamente agli impegni di comunicazione e visibilità della Community, ma significa essere partecipi attenti ed attivi di un progetto di

collaborazione fra imprese, piccole o grandi che siano, dove si distribuisce il proprio know how e le proprie competenze, dove si condividono le proprie difficoltà e se ne discute apertamente.

Presentare al pubblico degli eventi di FdR un BiZ Partner non è mai difficile, perchè scegliamo a far parte di questo “incontro fra imprenditori”, solo Persone che abbiano la

predisposizione a mettersi in gioco, a migliorare e se necessario a cambiare. Scegliamo idee, non prodotti. Ci piace innamorarci della testa di coloro che propongono una soluzione nuova, diversa, spesso non “finita” e sia disponibile a

coinvolgere gli altri nel proprio progetto.

Ecco perchè facciamo davvero attenzione a chi entra nel Gruppo dei BiZ Partner; in

qualche maniera ci sentiamo responsabili di ciò che proponiamo. Pertanto, il valore etico delle Persone che aderiscono al nostro progetto deve essere davvero alto. A prova di tradimento.

Le Tavole Pensanti devono essere la prova concreta che queste persone esistano. Che non è un'utopia credere che fra competitors si possa confrontarsi e migliorrasi,

addirittura condurre progetti insieme.

Questo è il valore finale di FdR – se Rete deve essere, che Rete sia.

Vera, concreta, con nomi e cognomi ben visibili.

Vi aspettiamo alla prossima Tavola Pensante.